l’europeizzazione dei rapporti collettivi. dialogo sociale e contrattazione collettiva

22
L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Upload: britanney-petty

Post on 30-Dec-2015

29 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva. - PowerPoint PPT Presentation

TRANSCRIPT

Page 1: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

L’europeizzazione dei rapporti collettivi.

Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Page 2: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

L’eterogeneità dei sistemi di relazioni industriali e di contrattazione collettiva nei Paesi membri (le differenze sono ancora più accentuate se si

considerano le relazioni industriali dei nuovi Paesi membri) – differente organizzazione del

sindacalismo e dei sistemi (strutture) di contrattazione collettiva

L’idea – diffusa anche nei singoli ambiti nazionali – che i fenomeni collettivi debbano essere

lasciati all’autonomia delle parti sociali

La naturale “resistenza” delle relazioni sindacali alla intromissione del diritto comunitario

Perché?

Page 3: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Resistenza sindacale

I sindacati europei si sono, semmai, manifestati favorevoli ad interventi comunitari di tipo promozionale sui

sistemi di coinvolgimento dei lavoratori nelle imprese (diritti di informazione,

consultazione, partecipazione)

Page 4: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il Trattato istitutivo (1957)

L’originario silenzio del Trattato istitutivo: nessun cenno alla contrattazione collettiva né al diritto di azioni collettive

ora riconosciuto dall’

art. 28 della Carta di Nizza:Diritto di negoziazione e di azioni collettive

I lavoratori e i datori di lavoro, o le rispettive organizzazioni, hanno, conformemente al diritto comunitario

e alle legislazioni e prassi nazionali, il diritto di negoziare e di concludere contratti collettivi, ai

livelli appropriati, e di ricorrere, in caso di conflitti di interessi, ad azioni collettive per la difesa dei lorointeressi, compreso lo sciopero.

Page 5: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

L’art. 137.6 TCEdopo Maastricht (APS) ed Amsterdam

(153.5 TFUE)

Esclusione dalle competenze comunitarie (oltre che delle retribuzioni) del diritto di associazione,

del diritto di sciopero e del diritto di serrata

Si è dubitato che l’esclusione riguardi anche la contrattazione collettiva che, anzi, potrebbe

rientrare nell’espressione «rappresentanza e difesa collettiva degli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro» (art. 153.1 TFUE, lett. f)

Page 6: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il sindacalismo europeo

• Le origini – le iniziali divisioni ideologiche (sindacati comunisti e non comunisti)

• La nascita della CISL europea (confederazione dei sindacati liberi)

• La costituzione della CES (1973) ad opera dei sindacati membri della CISL (ingresso nella CES della maggiori confederazioni sindacali europee, comprese quelle a maggioranza comunista. La CGIL italiana entra a farne parte nel 1989 e, a seguire, le Comisiones Obreras spagnole e la CGT francese )

Page 7: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La CES

Confederazioni sindacali nazionali

Federazioni di settore (o comitati

industriali europei)

riunisce

ma anche:• l’Euroquadri• la FERPA (European Federation of Retired and Older People)

Page 8: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

1) L’UNICE (Business Europe); 2) la CEEP

Confederazioni nazionali delle

imprese

(per l’Italia, la Confindustria)

Federazioni nazionali

(anche di Stati non

comunitari)

riunisce

Centro europeo delle imprese

pubbliche

3) L’UEAPME (European Association of Craft, Small and Medium-Sized Enterprises)

Page 9: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Le prime attività collettive europee(anni ’60 e ’70)

orientamenti e intese comuni a volte trilaterali e spesso

assunte nell’ambito dei comitati paritetici

settoriali istituiti nell’ambito della Commissione (in tutti i principali settori: siderurgia e

miniere; trasporti stradali; agricoltura; ferrovie etc.)

L’attività contrattuale

SETTORIALE

non hanno carattere di contratto collettivo vincolante; importanti intese comuni sono state raggiunte, all’inizio, nei settori dell’agricoltura e della zootecnia

Page 10: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La prosecuzione dell’esperienza del dialogo sociale europeo di livello

settoriale Decisione della Commissione 98/500/EC del 20 maggio 1998, che “riordina” i Comitati istituendo Comitati di settore per il dialogo sociale (Csds)

Ruolo e funzioni:

Come organismi consultivi sugli sviluppi economici e sociali nei vari settori delle politiche

comunitarie assumono, di fatto, funzioni di tutela degli interessi settoriali presso le istituzioni

comunitarie (ruolo di lobby)

Page 11: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il successo del dialogo sociale di settore

Il numero di accordi conclusi dai Csds supera i 225

Page 12: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il dialogo sociale europeo: il suo sviluppo nella seconda metà degli anni ‘80

gli incontri tripartiti avviati nel 1985 a Val Duchesse anche in questo caso:

• confronto e scambio di opinioni fra le parti sociali; posizioni convergenti o “pareri comuni” (non proprio

contratti collettivi) • differenza dalle precedenti esperienze: non si svolgono a livello settoriale ma, piuttosto, a livello

delle organizzazioni sindacali di vertice europee (CES, UNICE, CEEP)

• 4 serie di incontri e 4 pareri comuni (tra il 1985 e il 1990) su: (1) la strategia della cooperazione per la

crescita e l’occupazione; (2) formazione e motivazione nel lavoro; informazione e consultazione; (3)

formazione di base e professionale; (4) mobilità professionale e geografica

Page 13: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il dialogo sociale europeo

Atto Unico europeo del 1987: l’art. 118B affida alla Commissione il compito di promuovere

il dialogo sociale (ora art. 155 TFUE)

si riconosce il rilievo istituzionale delle riunioni tra parti sociali e Commissione e si affida a

quest’ultima un ruolo di propulsione e di stimolo del dialogo sociale

Page 14: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Il dialogo sociale europeo: sviluppi recenti

Il comitato del dialogo sociale

(Ces; Unice e Ceep)

Il dialogo sociale come strumento di governance europea:

le Comunicazioni della Commissione del giugno 2002

[Il dialogo sociale europeo, forza di modernizzazione e cambiamento: COM(2002) 341 def. ] e dell’agosto 2004 [Partenariato per il cambiamento in un’Europa allargata.

Rafforzare il contributo del dialogo sociale europeo: COM (2004) 557 def.]

Page 15: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva comunitaria (o istituzionale o tipica)

• Artt. 154 e 155 TFUE (3 e 4 dell’APS) la partecipazione delle parti sociali all’azione

comunitaria

(v. schema)

• Il coinvolgimento sindacale: principio di sussidiarietà orizzontale (opera come criterio di riparto tra sfera d’intervento istituzionale e sfera

d’intervento delle parti sociali)

Page 16: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva comunitaria (o istituzionale o tipica)

Il coinvolgimento sindacale:

• valore CONSULTIVO (l’art. 154 prevede un doppio canale consultivo, il primo indirizzato a verificare l’opportunità dell’azione comunitaria;

il secondo a verificarne il merito)

• valore NORMATIVO (la contrattazione collettiva istituzionale come “risorsa regolativa”

dell’ordinamento comunitario)

Page 17: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva comunitaria (o istituzionale o tipica)

Il coinvolgimento sindacale: quali sono i soggetti – i.e. le parti sociali – da coinvolgere?

La COM (93) 600: deve trattarsi di organizzazioni confederali di settore o di categoria organizzate a livello europeo composte

da organizzazioni riconosciute come parti sociali negli Stati membri, che dispongano di strutture adeguate per partecipare in modo efficace al processo di consultazione (che abbiano la capacità di negoziare accordi) – l’elenco delle organizzazioni dotate di queste caratteristiche (CES UNICE CEEP ma anche

CEC – confederazione europea dei dirigenti; l’ Euroquadri; l’UEAPME – l’Unione europea dell’artigianato e delle piccole e

medie imprese) e la formula della rappresentatività cumulativa sufficiente [adottata dal Tribunale di prima istanza

(TPI 17.6.1998, T-135/96)] da valutare ad opera della Commissione e del Consiglio

Page 18: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Tribunale I grado CE, 17.6.1998

Ricorso presentato dall’associazione delle piccole e medie imprese

(UEAPME) che era stata esclusa dalle consultazioni che precedettero la

stipula dell’accordo quadro sui congedi parentali

Page 19: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva “europea” (volontaria ed autonoma) a livello di impresa – i

cdd. joint texts

contrattazione collettiva transnazionale

svolta a livello di imprese multinazionali

da chi è svolta?

da parte aziendale l’attore negoziale è sempre la direzione del gruppo; da parte sindacale, l’attore

varia: federazioni sindacali europee di settore;

Comitati aziendali europei (CAE)

Page 20: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva “europea” (volontaria ed autonoma) a livello di impresa – i

cdd. joint texts• I numerosi rapporti sull’attività negoziale dei CAE

• il Rapporto sulla contrattazione collettiva transnazionale del 2006

(TRANSNATIONAL COLLECTIVE BARGAINING: PAST, PRESENT AND FUTURE - Final Report by E. Ales, S.

Engblom, T. Jaspers, S. Laulom, S. Sciarra, A. Sobczak, F. Valdés Dal-Ré, 2006):

la sottoscrizione degli accordi è spesso duplice e, in alcuni casi, persino triplice: alla sottoscrizione dei

CAE si accompagnano, spesso, quelle delle federazioni di settore europee e delle federazioni

nazionali

Page 21: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva “europea” (volontaria ed autonoma)

Esiste un nesso tra la crisi della contrattazione collettiva “comunitaria”

e la progressiva espansione della contrattazione collettiva “europea”

autonoma?(Lo Faro, La contrattazione collettiva transnazionale. Prove di

ripresa del dialogo sociale in Europa?, Giorn. dir., lav. rel. ind. 2006)

Page 22: L’europeizzazione dei rapporti collettivi. Dialogo sociale e contrattazione collettiva

Una iniziativa legislativa sulla contrattazione collettiva

transnazionale?• Una direttiva?

• Su quali basi giuridiche?• L’art. 115 TFUE (ex art.100): «direttive volte al

ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri che abbiano un’incidenza diretta sull’instaurazione o sul funzionamento del mercato interno»