l’europa dei diritti: il lavoro

L’Europa dei diritti:

il lavoro

http://economiapericittadini.it

EPIC - Una vera economia per i cittadini 2

Lavoro: problemi di

politica fiscale

e flessibilità del cambio

EPIC - Una vera economia per i cittadini

3

Caratteristiche di una moneta sovrana

Una moneta si dice sovrana se soddisfa 3 requisiti:

1. È di proprietà dello Stato2. Non è convertibile in metalli

preziosi3. Ha un tasso di cambio flessibile

Monete sovrane: Dollaro, Yen, Franco Svizzero etc.


4

L’euro è una moneta NON sovrana

Moneta non sovrana: Euro non appartiene agli Stati.

ESPERIMENTO UNICO AL MONDO


5

L’euro è una moneta NON sovrana

Il monopolista della moneta, comunemente lo Stato, è la BCE, un soggetto privato, sottratto ad ogni controllo e governo democratico da parte degli organi dell’Unione Europea (art. 107

Trattato di Maastricht),

cui viene fatto espresso divieto di finanziare i deficit pubblici (Art.123 Trattato di funz. UE - TFUE).

In questo modo, la BCE, di fatto, è un soggetto sovranazionale

ed extraterritoriale.

Piramide della moneta in unoStato Sovrano

Piramide della moneta per uno Stato nell’Euro-Zona


8

I SALDI SETTORIALI CONSENTONO DI

COMPRENDERE A LIVELLO MACROECONOMICO COME SI

MUOVE LA RICCHEZZA NAZIONALE

I SALDI SETTORIALI

I SALDI SETTORIALIPrevedono l’esistenza di tre

settori,tra cui intercorrono degli scambi.

Spesa Pubblica

TasseExport

Import

Spesa Pubblica

Tasse

Spesa Pubblica1000 soldi

+1000 soldi

Tasse700 soldi

+1000 soldi

RIMANGONO+ 300 soldi

Primo caso: DEFICIT DI BILANCIO

Spesa Pubblica

1000 soldi

Facciamo un caso diverso

+1000 soldi

Tasse

1000 soldi

+1000 soldi

0 soldi

Secondo caso: PAREGGIO DI BILANCIO

Spesa Pubblica

1000 soldi

Facciamo un ULTIMO CASO

+1000 soldi

Tasse1300 soldi

+1000 soldi

- 300 soldi

- 300 soldi

Questo è ilSURPLUS DI BILANCIO


26

LA RICCHEZZA DEI CITTADINI

Il debito pubblico, se denominato in una moneta sovrana, è la ricchezza dei cittadini.


28

Saldi settoriali e politica fiscale e monetaria

Comprendere i saldi settoriali è importante perché essi hanno a che fare con la politica fiscale e monetaria.Se lo Stato non può spendere a deficit per i cittadini ed è obbligato a fare pareggio di bilancio o, peggio, surplus di bilancio di fatto lascia il settore non-governativo «a secco» e non può sostenere l’occupazione né tramite la spesa pubblica né limitando la pressione fiscale.


29

Cos’è la POLITICA FISCALE?

«La politica fiscale è parte della politica economica che si occupa della gestione della domanda aggregata attraverso la manovra della tassazione, della spesa pubblica e, di conseguenza, del debito pubblico.La gestione del debito pubblico è in comune con la politica monetaria.

http://www.bankpedia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=21637

http://www.bankpedia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=21639


30

POLITICA FISCALE

«È detta “fiscale” per traduzione dell’espressione americana fiscal policy,

dove fiscal ha un significato più esteso del corrispondente aggettivo italiano (“fiscale” nel linguaggio giuridico ed economico tradizionale del nostro Paese ha un senso limitato a ciò che attiene al Fisco, cioè al prelievo forzoso in denaro dello Stato).»


31

POLITICA FISCALE

«La politica fiscale riguarda la gestione della finanza pubblica che negli Stati costituzionali è generalmente sottoposta all’approvazione e al controllo del Parlamento.»

[Bankpedia,http://www.bankpedia.org/index.php/it/121-italian/p/21638-

politica-fiscale]


32

POLITICA FISCALE: 2 concezioni

«1° CONCEZIONE – FINANZA NEUTRALENell’ ‘800 e nei primi del ‘900 a livello teorico prevaleva un’idea di finanza per cui si preferiva - l’adozione dell’imposta DIRETTA;- il PAREGGIO di BILANCIO;- concentrazione della SPESA in soli 3 servizi pubblici (difesa, giustizia, sicurezza pubblica).» [Bankpedia]


33


MA GLI STATI NON L’APPLICARONO MAI!

Gli Stati hanno sempre fatto ricorso all’imposizione indiretta, finanziato le grandi opere di pubblica utilità (porti, strade, ferrovie), l’istruzione, l’assistenza, l’industria e l’agricoltura con dazi protettivi, hanno costituito e gestito imprese pubbliche e hanno portato il bilancio in disavanzo di frequente. [Bankpedia]


34


«2° CONCEZIONE – KEYNES e FINANZA FUNZIONALE (Lerner)

A partire dagli anni ‘40 hanno preso il sopravvento le idee di Keynes, che in mancanza di pieno impiego delle risorse, erano favorevoli al governo della domanda aggregata attraverso la manovra della tassazione e della spesa anche in disavanzo (deficit spending).» [Bankpedia]


35

POLITICA FISCALE secondo Martin WOLF

«L'idea essenziale è che lo scopo della politica fiscale e monetaria è di assicurare il pieno impiego.In un'economia basata su una moneta fiat sganciata da qualsiasi parità fissa, il governo non ha alcun vincolo fiscale; può sempre creare moneta che verrà accettata dai residenti. I vincoli sono solo macroeconomici, in particolare legati ad un eccesso d'inflazione.» [Martin WOLF].


CAMBIO E PROBLEMI DI

RIGIDITÀ


37

UN PROBLEMA DI CAMBIO

Abbiamo detto che affinché una moneta possa definirsi sovrana deve ANCHE avere un CAMBIO FLESSIBILE.

Ma CHE SIGNIFICA?


38

COS’È IL CAMBIO

«Il tasso di cambio è il prezzo di una valuta in termini di un’altra.

Se l’euro è a 1.25 sul dollaro, significa che con un euro compro 1,25 dollari.

In altre parole, il prezzo in dollari di un euro è 1,25 e il prezzo in euro di un dollaro è 1:1,25= 0,80, mi bastano cioè 80 centesimi di euro per avere un dollaro. [Bagnai]


39

CAMBIO FLESSIBILE

«Regime valutario in vigenza del quale le parità di cambio tra le divise vengono determinate esclusivamente dalle forze di mercato, dunque dall’andamento quotidiano della domanda e dell’offerta.

Sulle autorità monetarie che adottano una tale politica del cambio non grava alcun onere di impiegare le riserve ufficiali per sostenere la domanda o l’offerta delle divise.» [Bankpedia]


40

CAMBIO FISSO

«Accordo sottoscritto dalle autorità monetarie di diversi

paesi contenente l’impegno di ciascuna di queste a

intervenire sui mercati valutari per assicurare il

mantenimento dell’insieme dei rapporti di cambio concordati.»

[Bankpedia]


41

Come si fa a «fissare il cambio»?

Visto che dal 1971 Nixon ha posto fine al gold standard, sistema per cui «il rapporto di cambio tra le valute è fisso perché stabilito dal contenuto dichiarato di metallo prezioso, ora le valute hanno circolazione fiduciaria e, quindi, il loro rapporto di cambio oscilla in funzione delle rispettive domande ed offerte.» [Bagnai]


42

Come si fa a «fissare il cambio»?

«Se un Paese desidera mantenere un cambio fisso per

obbedire ad accordi internazionali dovrà intervenire sul mercato ASSORBENDO GLI

ECCESSI DI DOMANDA E DI OFFERTA DI VALUTA.» [Bagnai]


43

«Fissare il cambio»? 1 es. SVALUTO

«Se il cambio fissato è troppo BASSO rispetto a quello che assicura l’equilibrio sugli scambi, che accadrà? La valuta è più

conveniente, l’economia è forte aumentano le ESPORTAZIONI.

Quindi, il Paese avrà un eccesso di domanda di valuta nazionale per comprare i suoi beni. Quindi, se non ci fosse un accordo determinato, la moneta fluttuando liberamente si apprezzerebbe.» [Bagnai]


44

«Fissare il cambio»? 1 es. SVALUTO

Con cambio fisso la BC deve assorbire la domanda eccessiva per mantenere il cambio a

quel livello. Allora interviene.Come?

La BC ha due modi: 1) compra lei, stampandola moneta, l’eccesso di moneta richiesta;2) abbassa il tasso di interesse interno così siccome i titoli rendono meno, gli investitori esteri ne comprano di meno; imprese e famiglie hanno più facilità ad accedere al credito. [Bagnai]


45

«Fissare il cambio»? 2 es. RIVALUTO

«Se il cambio fissato è troppo ALTO rispetto a quello che assicura l’equilibrio sugli scambi,

che accadrà?

La valuta è MENO conveniente, l’economia che corrisponde a quella moneta continua ad avere i fondamentali di prima dell’accordo aumentano le IMPORTAZIONI si crea eccesso di offerta valuta nazionale.

Se non ci fossero accordi di cambio, la valuta dovrebbe deprezzarsi.[Bagnai]


46


«Con cambio fisso la BC deve assorbire l’OFFERTA eccessiva per mantenere il cambio a

quel livello. Allora interviene.Come?

La BC ha due modi: 1) con le monete estere che ha nelle riserve compra lei l’eccesso di valuta nazionale, cioè i mercati offrono lire chiedendo altra valuta (importazioni), la BC garantisce il cambio dando marchi per le lire, ma quando ha finito le riserve, non li può stampare e FINISCE l’accordo di cambio fisso; [Bagnai]


47


«Con cambio fisso la BC deve assorbire l’OFFERTA eccessiva per mantenere il cambio

a quel livello. Allora interviene.Come?

La BC ha due modi: 2) ALZA il tasso di interesse aumenta la richiesta di lire dagli investitori esteri per comprare titoli che ora hanno un rendimento più alto; raffredda la domanda interna, il muto/finanziaria mi costa di più, per cui chiedo meno soldi, compro di meno, importo di meno. [Bagnai]


48


Quindi, nel momento in cui viene fissato il cambio, specie nel caso di territori con livelli di sviluppo diversi, esso sarà necessariamente troppo forte per alcuni e troppo debole per altri. Quelli per i quali il cambio è troppo debole si troveranno avvantaggiati nelle esportazioni per cui si concentreranno tutti nel settore dei beni commerciabili; quelli per cui il cambio è troppo forte si concentreranno tutti nel settore dei beni non commerciabili. Quali sono i beni non commerciabili? I servizi e l’immobiliare. [Bagnai]


49

Come si fa a fissare il cambio?

Invece, se il cambio resta fluttuante, poiché come ogni

prezzo anche il tasso di cambio segue la legge della domanda e

dell’offerta, questa flessibilità, in caso di crisi, giova alla

competitività del Paese. [Bagnai]


50


FACCIAMO UN ESEMPIO:Immaginatevi che l’America vada all’aria (crack Lehman – Brothers), di conseguenza cala la domanda di beni europei in tutto il mondo.Se ognuno dei Paesi europei avesse avuto la sua valuta, sarebbe successo che per i beni tedeschi ci sarebbe voluto il marco, per quelli greci la dracma. [Bagnai – Il più grande successo dell’euro]


51


Allora, siccome c’è stata una crisi e il mondo è rimasto con meno soldi, vengono richiesti meno beni, vengono richieste meno dracme, quindi, il prezzo della dracma scende. Ma una volta che la moneta greca si è svalutata, perché meno domandata, a questo punto i suoi prodotti guadagnano competitività, perché pur avendo lo stesso prezzo in dracme, la dracma costa di meno per chi viene da fuori. [Bagnai – Il più grande successo dell’euro]


52

Tietmeyer e il tasso di conversione della lira

Nel caso della creazione della moneta unica europea «è mancato l’elemento di abnorme sopravvalutazione della moneta più debole che si è registrato nella Germania dell’Est, anche se l’unione valutaria, ha rappresentato comunque una relativa rivalutazione per i paesi che avevano monete più deboli (come l’Italia con la Lira) e una relativa svalutazione per i Paesi che avevano monete più forti (nel caso della Germania la svalutazione è stata del 20% circa); i negoziatori italiani ricordano l’accanimento col quale l’allora presidente della Bundesbank Tietmeyer (che abbiamo già incontrato in queste pagine come negoziatore dell’unione monetaria tedesca) tentò sino all’ultimo di tenere il valore della conversione della lira il più elevato possibile. In ogni caso, con riferimento all’euro, l’elemento fondamentale non è il tasso di conversione con cui si è giunti alla moneta unica, ma la creazione stessa della moneta unica.» [Giacché – Anschluss]


Tra rigidità e

competitività.


54

RECUPERO DELLA COMPETITIVITÀ

Stanti le problematiche anzidette: rigidità della politica fiscale a

causa dei vincoli di bilancio e rigidità del cambio, ad oggi è

IMPOSSIBILE AVERE STRUMENTI DI RECUPERO DELLA COMPETIVITÀ DIVERSI DALLA SVALUTAZIONE

DEI SALARI. [Giacché]


55


Infatti, un GAP di COMPETITIVITÀ può essere colmato in 3 MODI E SOLO 3:

Tramite la svalutazione del cambio;Tramite la svalutazione dei salari; Tramite investimenti (pubblici o

privati) per aumentare la produttività del lavoro.

[Giacché]


56


Quanto al primo: con l’euro tutti abbiamo la stessa moneta e, quindi, c’è rigidità di cambio (non si può svalutare.

Quanto al secondo: risulta l’ UNICO PERCORRBILE, di fatto, quello cui ha ricorso la Germania tramite le Riforme Hartz IV (Agenda 2010 di Schröder) e l’Italia ora con il Jobs Act Cioè: RIFORME STRUTTURALI!!;

Quanto al terzo: in periodo di crisi i privati non investono. Al pubblico, stanti i vincoli imposti dai Trattati europei, viene fatto divieto di qualsiasi politica fiscale che abbia funzione anticiclica


57

I LATI OSCURI DELLA TERZA VIA!!

Ma l’UNICA VIA PERCORRIBILE (cioè la svalutazione

interna) ha, però 2 GRAVI contro indicazioni:

DISTRUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO DEL PAESE. I lavoratori guadagnano di meno o sono disoccupati e così la domanda interna collassa. Le aziende che lavorano per il mercato interno chiudono.

(cfr. MARIO MONTI: "Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento

fiscale." https://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc


58


INSOSTENIBILITÀ DEL DEBITO PUBBLICO

Il famoso RAPPORTO DEBITO/PIL,parametro per altro del tutto arbitrario,

è, appunto un rapporto … quindi, SE si attua la deflazione salariale,

crolla la domanda interna e SE non prende il via un export epocale,

diminuisce il PIL …


59


Ora se il PIL diminuisce, che succede al nostro rapporto DEBITO/PIL??

DEBITO

PIL

AUMENTA !!Es. 100/50= 2 MA 100/30= 3,3


60


Dopo anni di AUSTERITY, a ottobre 2014 Il Sole24 ore titolava: «Italia prima in classifica nel rapporto debito-Pil (133,8% nel secondo trimestre 2014)»


61


La VIA DELLA SVALUTAZIONE INTERNA, TRA L’ALTRO, COZZA CON L’AGGRAVIO DEI VINCOLI DI BILANCIO ACCETTATI DALL’ITALIA.

Giacchè: Dal 2011 «I vincoli di bilancio hanno conosciuto un aggravamento anche rispetto a quanto fu previsto a Maastricht…»


62


…In particolare, la regola relativa alla necessità di ridurre la parte di debito che eccede il 60% del PIL nella misura del 5% annuo (i.e. Fiscal Compact) è una regola che nel Trattato di Maastricht non c’era, e non per caso: era, infatti, ben chiaro ai negoziatori degli altri Paesi che l’Italia non avrebbe potuto accettare un obbligo di riduzione del debito di queste proporzioni. Questo vincolo è invece stato introdotto nel 2011, nel bel mezzo della peggiore crisi economica globale dagli anni Trenta.» [Giacché]


63

Fiscal Compact

Mario Monti il 2-3-2012 ha firmato il Fiscal Compact ed è entrato in vigore il 1 gennaio 2013.Prevede: 1. obbligo del perseguimento del pareggio di

bilancio;2. obbligo di non superamento della soglia di deficit

strutturale oltre lo 0,5% del Pil (e oltre l’1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del Pil);

3. significativa riduzione del debito pubblico al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul Pil nell'arco di un ventennio;


64

Fiscal Compact

4. obbligo per ogni Stato di garantire correzioni automatiche con scadenze determinate quando non sia in grado di raggiungere altrimenti gli obiettivi di bilancio concordati;

5. l'impegno a inserire le nuove regole in norme di tipo costituzionale o comunque nella legislazione nazionale;

6. obbligo di mantenere il deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del Pil, come previsto dal Patto di stabilità e crescita: in caso contrario scatteranno sanzioni semi-automatiche.


65

DEFINIZIONI: DEBITO DEFICIT

DEBITO PUBBLICO: ammontare complessivo del debito che il governo centrale e le amministrazioni pubbliche hanno accumulato nel corso degli anni.DEFICIT PUBBLICO: la differenza fra entrate ed uscite del governo centrale e delle amministrazioni pubbliche, calcolata con riferimento ad ogni anno amministrativo.DEFICIT STRUTTURALE: ovvero il disavanzo pubblico corretto delle variazioni imputabili alla congiuntura economica, a particolari fasi di crisi o di crescita dell’economia di un paese che possono alterare in maniera importante il saldo della pubblica amministrazione.


Agenda 2010 e Hartz IV


67

Agenda 2010 …

Un’analisi dei mutamenti recenti del mercato del lavoro in Germania non può non partire dal programma di riforme denominato: «Agenda 2010», che insieme alla revisione del Welfare ha previsto quella, appunto, del mercato del lavoro con enormi effetti sulla situazione economica e sociale del paese.


68

E riforma Hartz …

In particolare, la riforma Hartz (dal nome di Peter Hartz, membro del consiglio d’amministrazione della Volkswagen e della commissione per “Servizi moderni per il mercato del lavoro”) è una riforma tedesca del mercato del lavoro messa in atto tra il 2003 e il 2005 sotto il governo del cancelliere Gerhard Schröder (SPD).[Forex Info – Valentina Pennacchio]


69

E riforma Hartz ……

La riforma è stata attuata progressivamente attraverso quattro leggi:

Hartz I - 1 gennaio 2003, Hartz II - 1 aprile 2003, Hartz III - 1 gennaio 2004 Hartz IV - 1 gennaio 2005.[Forex Info – Valentina Pennacchio]


70

La Governance tedesca sapeva cosa fare …

Hartz I. Attraverso questa prima legge sono state semplificate le procedure di assunzione e sono stati introdotti dei “buoni” per la formazione, nonché i job center (i nostri centri per l’impiego), dove vengono assegnati dei “consiglieri”, che seguono il processo di inserimento nel mercato del lavoro, e le agenzie interinali.

[Forex Info – Valentina Pennacchio]


71

La Governance tedesca sapeva cosa fare …

Hartz II. Ha previsto l’introduzione dei contratti di Minijob, contratti di lavoro precari e meno tassati, e Midijob, contratti atipici che prevedono una retribuzione massima di 400 euro (non soggetti a contribuzione). Viene, inoltre, previsto il finanziamento di nuove forme di lavoro autonomo per i disoccupati (micro-imprese) e un maggior sostegno per gli over 50.



72

E riforma Hartz ……

Hartz III. Ha visto la trasformazione dell’Ufficio Federale del Lavoro in Agenzia Federale per l’Impiego.

Hartz IV. La quarta legge è la più complessa e articolata perché prevede delle misure di inserimento e un sistema di assistenza economica unica al fine di ridurre la disoccupazione di lungo periodo.



73

E riforma Hartz … sovvenzioni e sanzioni

Con la riforma Hartz il welfare tedesco ha assunto un nuovo volto grazie a delle concessioni statali dedicate ai disoccupati.

Essi, però, devono dimostrare di essere in ricerca attiva di lavoro.



74

E riforma Hartz … sovvenzioni e sanzioni

L’equilibrio tra sovvenzioni e sanzioni sta nel fatto che i disoccupati tedeschi vengono anche sollecitati con delle proposte lavorative, che non possono essere rifiutate pena sanzioni (decurtazione del 10%, 20%, 30% o 60% del contributo a seconda dei casi) e sospensione delle sovvenzioni stesse per tre mesi nei casi in cui la proposta viene abitualmente rifiutata.



75

Hartz IV: come funziona?

La parola d’ordine della riforma Hartz è stata flessibilità. L’obiettivo infatti è stato quello di assicurare ai disoccupati la possibilità di accedere al mercato del lavoro anche grazie a lavori marginali, creando posti e spazio per le persone poco o non qualificate, non più destinate ai lavori in nero, grazie alla regolarizzazione e legalizzazione del mercato del lavoro.



76


L’indennità di disoccupazione viene concessa a chi, nei precedenti tre anni, abbia lavorato almeno 12 mesi, versando i contributi e spetta per un periodo di 12 mesi (esteso a 18 per gli over 55), rispetto ai 32 precedenti, in misura del 60% dell’ultimo stipendio netto o del 67% nel caso il disoccupato avesse un figlio a carico.



77


La riforma Hartz IV, che implica una sorta di reddito di cittadinanza o di reddito minimo garantito, scatta dopo un anno senza lavoro ed è rivolta anche a coloro che non trovano lavoro dopo aver completato il proprio percorso di studi.



78


Quali sono i contributi?

€ 334 al mese più circa € 300 per l’affitto di un appartamento, i cui metri quadri variano a seconda dei Länder, e un’assicurazione sanitaria. Alle famiglie spettano invece € 337 per ogni adulto e € 219 per ogni figlio, a cui si aggiungono € 550 per l’affitto



79


I contributi previsti non hanno scadenze per questo i controlli per evitare abusi sono piuttosto rigidi.“Ogni sei mesi bisogna fare richiesta del prolungamento e un referente del programma tiene colloqui regolari con chi riceve i soldi per essere informato dei tentativi fatti per trovare lavoro’’. [Forex Info – Valentina Pennacchio]


80

I sussidi prima delle leggi Hartz

Prima della riforma erano due i livelli di ammortizzatori sociali:

Arbeitslosengeld I: indennità di disoccupazione in senso stretto con carattere previdenziale, finanziata dall’Agenzia federale del Lavoro e copre il lavoratore nell’anno che deve attendere prima che scattino gli ammortizzatori della riforma Hartz. [Forex Info – Valentina Pennacchio]


81


Arbeitslosengeld II: sussidio di disoccupazione: una volta finita

l’indennità di disoccupazione (Arbeitslosengeld I), se si era ancora disoccupati si aveva diritto a questo sussidio previdenziale, amministrato dall’Agenzia Federale per il Lavoro e che garantiva tra il 57% e il 53% del precedente reddito;



82


Arbeitslosengeld II:

Sussidio sociale: sussidio previdenziale comunale utile alla garanzia di un livello minimo di sussistenza.

Ora il sussidio Hartz IV è il nuovo Arbeitslosengeld II ed ha unito il sussidio di disoccupazione e quello sociale.



83

Hartz IV: i punti contestati

Il sindacato federale DGB ha contestato, in particolare: l’accorpamento del sussidio di disoccupazione

con il sussidio sociale nell’assegno minimo di sussistenza per persone in cerca d’impiego;

l’aumento delle occupazioni a bassa retribuzione e della precarietà;

il fatto che non si tiene conto se il disoccupato ha lavorato prima e per quanto tempo; [Forex Info – Valentina Pennacchio]


84

Hartz IV: i punti contestati

i minijobs non versano contributi e non hanno diritto né alla pensione, né all’assicurazione sanitaria;

1 Euro Job: accettare lavori socialmente utili, pagati un euro l’ora per non perdere i sussidi.



85

Hartz IV: RISULTATO

In sintesi il risultato della riforma Hartz pare sia questo: chi non lavora riceve un trattamento di disoccupazione inferiore al periodo precedente alla riforma e

chi lavora riceve comunque salari più bassi.

Secondo le statistiche infatti i salari lordi reali, al netto degli aumenti, sono scesi dell’1,8% dal 2000 al 2012. [Forex Info – Valentina Pennacchio]


Jobs Act

unatesta

d’ariete contro l’art.1


87

La risposta italiana: il Jobs Act

Quando si parla di Jobs Act si fa riferimento al decreto lavoro

(decreto legge n. 34/2014, convertito in legge 78/2014), già in vigore dal 21

marzo 2014, e al disegno di legge delega (di

seguito, in breve, delega lavoro) approvato in via definitiva dal Senato il 3-12-2014 (approvazione Consiglio dei

ministri il 25-11-2014).


88

Jobs Act: Legge 78/2014

La legge 78/2014 ha ulteriormente liberalizzato il

contratto a termine eliminando l’ultimo baluardo rimasto a

tutela dei lavoratori: la necessità di giustificare le

ragioni per le quali si assume a termine, invece che a tempo

indeterminato.


89


La legge 78/2014 ha, quindi, dato la possibilità di prorogare il contratto a termine fino a 5 volte (primaammissibile solo per una volta).In un tetto massimo di 36 mesi,

si potranno stipulare ben 7 contratti a termine di 5 mesi

l’uno..


90


Tale precarizzazione, per altro, è INUTILE perché dai dati del ministero del Lavoro risulta che già nel primo trimestre del 2014 (quindi, prima dell’entrata in vigore del decreto lavoro), il 67% delle assunzioni effettuate è avvenuta con contratti a tempo determinato e solo il 17,6 % con contratto a tempo indeterminato.

.


91

Jobs Act: Delega lavoro

Il 3-12-2015 il Senato ha approvato in via definitiva la legge delega sulla riforma del lavoro chiamata Jobs Act.Il Governo ora avrà 6 mesi (fino giugno 2015) per tradurne il contenuto in 5 decreti su:1) ammortizzatori sociali, 2)servizi per il lavoro, 3) semplificazione delle procedure e degli adempimenti, 4) riordino delle forme contrattuali, 5) tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e lavoro

.


92


Il contratto a tutele crescenti

La novità più significativa è che si prevede che una nuova forma contrattuale prevista: il «contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti». Un tipo di contratto che prevede per tutti i neoassunti l’acquisizione di tutele crescenti sulla base dell’anzianità di servizio.


93


Tale gradualità implica di fatto si

arriva superamento

dell’articolo 18 dello Statuto dei

lavoratori.


94


Infatti, per i nuovi assunti il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in caso di licenziamento prevede un indennizzo parametrato all’anzianità di servizio invece della reintegra nei casi di licenziamenti illegittimi per motivi economici.Il reintegro resterà nel caso di licenziamenti nulli e discriminatori e alcune specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare (legati al comportamento del lavoratore).


95


Art. 181- eliminato il diritto al reintegro per motivi economici illegittimi;2 - resta il reintegro per licenziamenti nulli, discriminatori o disciplinari, cioè legati al comportamento del lavoratore (vanno definiti i comportamenti sanzionabili).


96


Riordino delle tipologie contrattuali

La delega prevede che il Governo proceda al riordino dei contratti. Ma va notato che «riordino» è diverso da «riduzione», pertanto, al momento nulla consente di pensare a una sostituzione dell’attuale molteplicità di forme contrattuali atipiche con il cosiddetto contratto unico a tutele crescenti.


97


Riordino delle tipologie contrattuali

Tra l’altro, all’art. 4, lett. B si definisce il contratto a tutele crescenti un’ulteriore tipologia contrattuale. Quindi, ci si chiede se essa potrà essere stipulata in successione al contratto a termine. In questo caso si renderebbe illusorio il tetto massimo di 36 mesi, legittimando invece un precariato lungo 6 anni.


98


Disciplina mansioni e riorganizzazione

Viene rivista la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento).


99


Riforma della Cassa integrazione

In caso di cessazione definitiva dell’attività aziendale non sarà possibile autorizzare la cassa integrazione. Si vuole assicurare un sistema universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Saranno rivisti i limiti di durata del sussidio (adesso il tetto è di 2anni per la cassa ordinaria e di 4 per la straordinaria).


100


La nuova Aspi L’Assicurazione Sociale per l’Impiego dovrà essere rapportata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima (18 mesi a regime nel 2016) per quelli con le carriere contributive più rilevanti.


101


Nuova Agenzia per l’ImpiegoSi istituisce una nuova Agenzia nazionale per l’impiego, volta a ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese tramite la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure (digitalizzazione).


102

Fonti

Per i Bilanci Settoriali, ringrazio GIACOMO BRACCI di EPIC per avermi fornito le slides.

BANKPEDIA, Enciclopedia on-line della Banca e della Borsa» http://www.bankpedia.org/index.php/it/

MARTIN WOLF, Lerner, Cartalismo e Modern Monetary Theory, http://economiapericittadini.it/news-flash/524-martin-wolf-lerner-cartalismo-e-modern-monetary-theory#.VD_xzJdyB5E.facebook;

VLADIMIRO GIACCHÈ, Euro e austerity: la tenaglia che ci stritola, http://www.sinistrainrete.info/europa/3668-vladimiro-giacche-euro-e-austerity-la-tenaglia-che-ci-stritola.html;

http://www.bankpedia.org/index.php/it/

http://www.bankpedia.org/index.php/it/

http://economiapericittadini.it/news-flash/524-martin-wolf-lerner-cartalismo-e-modern-monetary-theory#.VD_xzJdyB5E.facebook



http://www.sinistrainrete.info/europa/3668-vladimiro-giacche-euro-e-austerity-la-tenaglia-che-ci-stritola.html






103

Fonti

VLADIMIRO GIACCHÈ, Annessioni monetarie” – Euro, mercati, democrazia 2014, https://www.youtube.com/watch?v=-EWVPCOYCSY ;

VLADIMIRO GIACCHÈ, Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa, Imprimatur ed., 2013;

ALBERTO BAGNAI, Il tramonto dell’euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa, Imprimatur ed., 2012;

MARIO MONTI: "Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale. " https://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc

https://www.youtube.com/watch?v=-EWVPCOYCSY

https://www.youtube.com/watch?v=-EWVPCOYCSY


104

Fonti

IL SOLE24 ore: «Italia prima in classifica nel rapporto debito-Pil (133,8% nel secondo trimestre 2014)»http://www.infodata.ilsole24ore.com/2014/10/23/italia-prima-in-classifica-nel-rapporto-debito-pil-1338-nel-secondo-semestre-2014/IL SOLE24 ore: «La vera battaglia di Renzi? È contro il Fiscal Compact. Ecco perché» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-03-19/la-vera-battaglia-renzi-e-contro-fiscal-compact-ecco-perche-170623.shtml?uuid=ABnNd83ANTISTAR, L’iniquo mercato del lavoro in Germania e le pericolose conseguenze per la UE, 22-4-2013 http://www.economy2050.it/iniquo-mercato-del-lavoro-in-germania-conseguenze-ue/

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-03-19/la-vera-battaglia-renzi-e-contro-fiscal-compact-ecco-perche-170623.shtml?uuid=ABnNd83






105

Fonti

STEEN M., Angela Merkel may bend on minimum wage to form Germany coalition, 30-9-2013 http://www.ft.com/intl/cms/s/0/e0ab43f4-2775-11e3-8feb-00144feab7de.htmlVALENTINA PENNACCHIO, Welfare, riforma tedesca Hartz. Cos’è? Come funziona? 11-3-2013http://www.forexinfo.it/Welfare-riforma-tedesca-Hartz-cosaBORGHI, La Svizzera smette di comprare euro. L’analisi in real time con Claudio Borghi; http://www.byoblu.com/post/2015/01/15/la-svizzera-smette-di-comprare-euro-lanalisi-real-time-con-claudio-borghi.aspx

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/e0ab43f4-2775-11e3-8feb-00144feab7de.html



http://www.forexinfo.it/Welfare-riforma-tedesca-Hartz-cosa

http://www.forexinfo.it/Welfare-riforma-tedesca-Hartz-cosa

http://www.byoblu.com/post/2015/01/15/la-svizzera-smette-di-comprare-euro-lanalisi-real-time-con-claudio-borghi.aspx





l’europa dei diritti: il lavoro

Education