lesioni e primo soccorso · pdf fileagenti bloccanti a livello neuromuscolare (pancuronio) e...
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Gruppo Comunale Protezione Civile Galbiate
Lesioni e Primo Soccorso
Dott. Matteo Santamaria
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LE LESIONI
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FERITASoluzione di continuo recente delle parti molli,
interessante anche il rivestimento cutaneo,conseguente ad un trauma
PIAGASoluzione di continuo non recente, con tendenza
alla guarigione
ULCERASoluzione di continuo non recente che non ha
tendenza alla guarigione
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Le Ferite
La ferita è una soluzione di continuo prodottada un agente meccanico.
Le ferite si possono distinguere in
superficiali se interessano cute e tessuto sottocutaneo
profonde se interessano i piani anatomici sottostanti
penetranti se raggiungono una cavità (toracica,addominale)
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Classificazione delle ferite
Escoriazioni
Ferite da taglio
Ferite da punta
Ferite lacero-contuse
Ferite d’arma da fuoco
Ferite a lembo
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ESCORIAZIONI
Agente lesivo direttotangenzialmente alla cute
Danno anatomico limitatoai piani superficiali
Facile porta di ingresso per i batteri
Possibili esiti permanentida materiale estraneo ritenuto (tatuaggi)
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Ferite da taglio
Meccanismopressione – stiramento - azione combinata
Formarettilinea, circolare, ellittica, a lembo,
con o senza perdita di sostanza
Estensione - Profondità
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Ferite superficiali o semplici
Ferite complessecon perdita di sostanza
a lembopenetranti
Aspetto macroscopicomargini, fondo, estremi (codette)
Ferite da taglioTo Archive
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Ferite da taglio: sintomi e segni clinici
Divaricamento dei marginidipende da: elasticità del tessuto,mobilità,direzione del taglio
Emorragiadipende da: profondità ed estensione deltessuto lesionatopuò essere:capillare o a nappo
venosaarteriosaparenchimatosa
Doloredipende da: tipo di tagliente, dalla ragione colpita,dalla rapidità e intensità dell’azione lesiva, dallasensibilità del soggetto
Limitazioni della funzione
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Ferite da punta
Meccanismocompressione di un agente acuminato
su un’area corporea limitata.
La profondità prevale su lunghezza e larghezza
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Superficiali
Complessecon interessamento di vasi e/o nervi
Penetranti
Trapassanti
TransfIsse
Classificazione delle ferite da puntaTo Archive
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Dolore modesto
Emorragiaall’esterno può essere scarsa, ma attenzione alle emorragie profonde
Impotenza funzionale
Possibile ritenzione di corpi estranei
Complicanze settiche - tetano
Ferite da punta: sintomi e segni clinici
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FERITE LACERE ELACERO-CONTUSE
Le forze lesive agiscono
sui tessuti con meccanismi di
trazione
stiramento
strappamento
compressionemorsi di animale, monconi ossei di fratture, ingranaggi,
ruote, cinghie di trasmissione ecc..
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Grande variabilità di morfologiamargini irregolari e sfrangiati, ecchimotici, sottominati
lesioni singole e multiple
Attenzione alla vitalità dei tessuti ed alla possibilecomparsa di necrosi
Scalpo: strappamento del cuoio capelluto causatoda violenta trazione sui capelli
FERITE LACERE E LACERO-CONTUSEASPETTO CLINICO
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FERITE DA MORSO DI ANIMALE
Ferite lacero-contuse spesso multiple e complesse
Interessano frequentemente zone di rilevante importanzaestetica o funzionale (volto, arti)
Alto rischio di infezione per l’elevatogrado di contaminazione
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FERITE D’ARMA DA FUOCO
La penetrazione di un proiettile dipende da:- forza viva (massa e velocità)- forma del proiettile
Classificazione:a docciaa setonea fondo ciecotrapassantida scoppio
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Ferite d’ arma da fuoco: aspetti clinici
Solo foro di entrataRitenzione del proiettile nelle parti molli
Foro di entrata - Foro di uscita
Complicanze settichetetano - gangrena gassosa
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FERITE D’ ARMA DA FUOCO
FORO DI ENTRATA FORO DI USCITA
Foro di entratadiametro < al proiettile, alone ecchimotico o escoriativo;
tracce di ustione, affumicatura e tatuaggio
Foro di uscitadiametro > di quello di entrata, margini frastagliati
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FERITE D’ ARMA DA FUOCO – LESIONI PROFONDE
VISCERALI
NEURO-VASCOLARI
SCHELETRICHE
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FERITE A LEMBO
L’agente lesivo agisce tangenzialmentealla superficie del tessuto
La vitalità del lembo è assicurata dal peduncolo
che lo connette ai tessuti circostanti
Elevato rischio di necrosi
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CONTUSIONI
Non vi è soluzione di continuo della cute
I tessuti sottostanti presentano lesioni di vario grado:soffusione emorragica > ematoma > necrosi
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L’entità della lesione dipende oltre che dallecaratteristiche dell’agente lesivo anche dalla
regione anatomica colpita e dalle caratteristiche dielasticità della cute e dei piani sottostanti.
Contusioni lievi: Echimosi
Contusioni di media gravità: Ematoma
Contusioni gravi: Necrosi (diretta o indiretta)
Contusioni: aspetti cliniciTo ArchiveTo Archive
COMPLICANZE DELLE FERITE
EMORRAGIA
LESIONI DI ORGANI PROFONDI
LESIONI DI FORMAZIONI VASCOLARI E NERVOSE
LESIONI SCHELETRICHE
ERNIE TRAUMATICHE
FISTOLE INTERNE ED ESTERNE
INFEZIONI LOCALI
GANGRENA GASSOSA – TETANO
CICATRICI RETRAENTI - CHELOIDI
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SINDROME INFETTIVA ACUTA PROVOCATA DA GERMIANAEROBI TRAMITE LA CONTAMINAZIONE
AGENTI ETIOLOGICICLOSTRIDIUM PERFRINGENS, BACILLUS PUTRIFICUS, BACILLUS NOVYI,
BACILLUS HISTOLITICUS, BACILLUS SPORIGENES
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIAANAEROBI OBBLIGATI, SPORIGENI, PRESENTI NEL TERRENO,
ACQUA INQUINATA, CUTE, INTESTINO, CAVITA' OROFARINGEA
VIA DI PENETRAZIONETRAUMI PROFONDI CON NECROSI DEI TESSUTI - FRATTURE ESPOSTE -
INFEZIONI DA PIOGENI ASSOCIATE
MECCANISMO PATOGENETICOAZIONE NECROTIZZANTE DIRETTA SUI TESSUTI CON PRODUZIONE
DI GAS CHE DIFFONDE RAPIDAMENTE. DIFFUSIONE SISTEMICA DI TOSSINE
COMPLICANZE DELLE FERITE – GANGRENA GASSOSA
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SINTOMATOLOGIA LOCALE
EDEMA CON CUTE PALLIDA-VIOLACEA EPIDERMIDE SOLLEVATACON FLITTENE SIEROSE E SIEROEMORRAGICHE
CREPITAZIONE ALLA PRESSIONE PER PRESENZA DI GAS NEITESSUTI
MASSE MUSCOLARI COLOR CARNE LESSA - SFACELO DEI TESSUTI.
COMPLICANZE DELLE FERITE – GANGRENA GASSOSA
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COMPROMISSIONE DELLO STATO GENERALETACHICARDIA, DISPNEA, FEBBRE INCOSTANTE
SOGGETTIVAMENTE LUCIDITA' CONSERVATA ESENSO DI ANGOSCIA
TOSSIEMIA GRAVEEVOLUZIONE MORTALE (> 25%)
COMPLICANZE DELLE FERITE – GANGRENA GASSOSA
SINTOMATOLOGIA GENERALE
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PROFILASSIRECENTAZIONE CHIRURGICA E SBRIGLIAMENTO
DI OGNI FERITA CONTAMINATATRATTAMENTO ANTIBIOTICO
SIERO ANTIGANGRENOSO
TERAPIASBRIGLIAMENTO CHIRURGICO
SE NECESSARIO AMPUTAZIONE DELL' ARTOANTIBIOTICOTERAPIA
OSSIGENOTERAPIA IPERBARICATERAPIA INTENSIVA
Importanza di una diagnosi tempestiva !
COMPLICANZE DELLE FERITE – GANGRENA GASSOSA
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Malattia tossinfettiva provocata dal clostridium tetani,caratterizzata da ipertono muscolare, con accessi spastici e convulsivi.
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIAAnaerobio obbligato, sporigeno, gram positivo,
ubiquitario (terreno, polveri, feci, intestino animali).
VIA DI PENETRAZIONEFerite con zone anfrattuose e necrotiche,
ferite penetranti anche minime, ferite infette.
MECCANISMO PATOGENETICOScarso potere del germe di diffondere nei tessuti.
Produzione locale di una potentissima esotossina che diffondeper via nervosa (placche motrici > assoni > S.N.C.)
Lesione dei neuroni motori dei nervi cranicie di quelli delle corna anteriori del midollo spinale.
COMPLICANZE DELLE FERITE – TETANO
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SINTOMATOLOGIA
Tempo di incubazione 7-12 gg.
Trisma, riso sardonico, facies tetanica
Opistotono, emprostotono, pleurostotono
Accessi tetanici scatenati da stimolazioni visive, acustiche, tattili
Spasmo della glottide, asfissia
Iperpiressia marcata
Sensorio integro
Exitus > 50% dei casi
COMPLICANZE DELLE FERITE – TETANO
FORME CLINICHE PARTICOLARI
Tetano localizzato - Tetano viscerale o splancnicoTetano postoperatorio -Tetano puerperale - Tetano dei neonati
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PROFILASSIGenerale
VACCINAZIONE (Prima dose e successivi richiami)
Ferite in soggetti non vaccinatiImmunoglobuline umane specifiche + vaccinazione
Ferite in soggetti correttamente vaccinatiEventuale richiamo del vaccino
LocaleSbrigliamento e recentazione delle ferite con zone anfrattuose e necrotiche
Corretta medicazione - Rimozione di corpi estraneiAntibioticoprofilassi
TERAPIARicerca del focolaio d' ingresso e suo immediato trattamento
Alte dosi di immunoglobuline umane specificheTerapia intensiva - Eventuale ventilazione meccanica assistita
Agenti bloccanti a livello neuromuscolare (pancuronio) e miorilassanti (benzodiazepine)Trattamento dell' iperpiressia e delle manifestazioni metaboliche.
COMPLICANZE DELLE FERITE – TETANO
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LA GUARIGIONE DELLE FERITE
La guarigione delle ferite è quell’ insieme di fenomeni biologici cheportano alla riparazione di un tessuto leso
Il risultato del processo biologico è la cicatrice
La guarigione delle ferite rappresenta un aspettodella rigenerazione tessutale
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GUARIGIONE PER PRIMA INTENZIONE
GUARIGIONE PER SECONDA INTENZIONE
PROCESSO DI GUARIGIONE DELLE FERITE
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RISPOSTA DEI TESSUTI AL TRAUMA - CICATRIZZAZIONE
INFIAMMAZIONEATTIVAZIONE DEI MECCANISMI DELLA COAGULAZIONE - EMOSTASI
COMPARSA DI ESSUDATO INFIAMMATORIO(Neutrofili, Macrofagi, Linfociti)
FORMAZIONE DI TESSUTO DI GRANULAZIONETESSUTO CONNETTIVO IMMATURO
ALTO CONTENUTO DI AC. IALURONICORICCO DI VASI NEOFORMATI (NEOANGIOGENESI)
RICCO DI MACROFAGI E FIBROBLASTICOLLAGENE DI TIPO III
RIEPITELIZZAZIONEMIGRAZIONE E PROLIFERAZIONE DI CELLULE EPITELIALI
MATURAZIONE DELLA CICATRICE E SUO RIMODELLAMENTOACCUMULO DI FIBRE COLLAGENE TIPO I
AUMENTO DELLA RESISTENZA MECCANICA DEL TESSUTOORGANIZZAZIONE DEL COLLAGENE IN GRANDI FASCI DI FIBRE.
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RISPOSTA DEI TESSUTI AL TRAUMA - CICATRIZZAZIONE
Una cicatrice si considera solida dopo 15 giorniIl rimodellamento si completa dopo circa 6 mesi
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FATTORI CHE INFLUISCONO SULLAGUARIGIONE DELLE FERITE
FATTORI GENERALI FATTORI LOCALI
ETA' FORMA E DIMENSIONI
SESSO SEDE
RAZZA CONTAMINAZIONE
COSTITUZIONE EDEMA
SQUILIBRI ORMONALI FORMAZIONE DI EMATOMI
MALATTIE DEL METABOLISMO NECROSI
MALATTIE SISTEMICHE TECNICA DI SUTURA INADEGUATA
IPO-AVITAMINOSI MATERIALE DI SUTURA NONADATTO
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FATTORI CHE OSTACOLANO LA CICATRIZZAZIONE
LOCALI-tipo di ferita-presenza di emorragie, ematomi, raccolte sierose-infezioni-ostacoli meccanici alla chiusura-presenza di corpi estranei ritenuti-fattori iatrogeni
LOCO-REGIONALI-turbe della vascolarizzazione-turbe dell’ innervazione-esiti distrettuali di trattamenti attinici
SISTEMICI-ipo-disprotidemie-carenza di fattori vitaminici (vit. C)-alterazioni dell’ equilibrio elettrolitico (Ca+)-fattori endocrini (ACTH, Cortisone)-diabete-assunzione di farmaci (es.immunosoppressori)
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CICATRICI PATOLOGICHE
FATTORI PREDISPONENTI ALLE CICATRICI IPERTROFICHE
LocaliCicatrizzazione per seconda intenzioneOrientamento della cicatriceNatura dell’ agente lesivo (es. ustione)
Loco-regionalisede (reg. sternale, deltoidea, scapolare sottoauricolare)
Sistemicietà, razza, sesso, fattori costituzionali ed idiopatici
atrofica ipertrofica cheloidea
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SCOPOPROTEGGERE LA FERITA, IMPEDENDO L' ECCESSIVA
DISIDRATAZIONE DEGLI STATI CELLULARI SUPERFICIALI
MANTENERE UN GRADIENTE OTTIMALE DI UMIDITA' SENZA DETERMINAREACCUMULO DI LIQUIDI O AUMENTO DEL RISCHIO DI INFEZIONE.
REQUISITI DELLA MEDICAZIONEPERMEABILITA' ALL' OSSIGENO ED AI VAPORI
RIDUZIONE DELLE PERDITE PLASMATICHEPROTEZIONE CONTRO LA CONTAMINAZIONE BATTERICA
STIMOLO PER IL TESSUTO DI GRANULAZIONEFAVORENTE LA EPIDERMIZZAZIONE
LA MEDICAZIONE
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SINTESI DEI TESSUTI - SUTURA
Insieme di mezzi tecnici che permettono l’accostamento
dei margini di una soluzione di continuo,ponendo i tessutinelle migliori condizioni per la cicatrizzazione.
Materiali impiegati nelle suture
filiclips
cerotticolle biologiche
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Caratteristichedei fili di sutura
naturalisintetici
monofilamentointrecciati
riassorbibilinon riassorbibili
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TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
DETERSIONE
DISINFEZIONE
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TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
EMOSTASI
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TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
SUTURA SECONDOI PIANI ANATOMICI
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PRIMO SOCCORSO
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Garantisci la tua sicurezza, del paziente e degli astanti.
Utilizza i dispositivi di protezione individuali (DPI).
COSA VEDO?
COSA È SUCCESSO?
MI POSSO AVVICINARE?
SICUREZZA DELLA SCENA !!!To Archive
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SAPER CHIEDERE AIUTO• Chiama il Numero Unico Europeo per le
Emergenze 112;
• Indica dove ti trovi, cosa sta accadendo,cosa vedi intorno a te, quante personehanno bisogno di aiuto;
• NON tenere troppo occupata la linea
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1)Guanti sterili monouso (2 paia)
2)Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1)
3)Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1)
4)Compresse di garze sterili 10x10 in buste singole (3)
5)Compresse di garze sterili 18x40 in buste singole (1)
6)Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (1)
7)Pinzette da medicazione sterili monouso (1)
8)Confezione di cotone idrofilo (1)
9)Rotoli di cerotto alto 2,5 cm. (1)
10)Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1)
11)Un paio di forbici (1)
12)Laccio emostatico (1)
13)Confezione di ghiaccio pronto uso (1)
14)Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1)
SET DI MEDICAZIONE
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LESIONE DETERMINATA DA TRAUMA, OVE SI HA UNA VIOLENTA(oggetto contundente e ossa).
SEGNI E SINTOMI:Dolore, tumefazione, aumento della temperatura e colorazione
COSA FARE?Applicare ghiaccio sulla zona lesa (non a contatto diretto con la cute)
CONTUSIONETo ArchiveTo Archive
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PERDITA TEMPORANEA DEI RAPPORTI ARTICOLARI CON STIRAMENTO
SEGNI E SINTOMI:Dolore all’articolazione acuito dal movimento, edema (gonfiore da
COSA FARE?Porre l’articolazione in posizione neutra, porre ghiaccio (non a contatto
DISTORSIONETo Archive To Archive
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PERDITA PERMANENTE DEI RAPPORTI TRA I CAPIARTICOLARI
SEGNI E SINTOMI:Dolore intenso, impossibilità di movimento, alterazione delprofilo articolare, edema (gonfiore da accumulo di liquido).
COSA FARE?Porre l’arto a riposo, porre ghiaccio (non a contatto direttocon la cute), predisporre un rapido ricovero.
LUSSAZIONETo Archive
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LUSSAZIONETo ArchiveTo Archive
SOLUZIONE DI CONTINUITÀ DI UN OSSO PRODOTTA DAUNA FORZA CHE SUPERI LA RESISTENZA DELL’OSSO.
SINTOMI E SEGNI:Vivo dolore nella sede della frattura, tumefazione (più evidente sesi tratta di frattura che abbia leso qualche piccolo vaso), deformazionedella normale costituzione anatomica di un dato segmentocorporeo; accorciamento dell’arto.
CLASSIFICAZIONE:Chiusa:L’osso rotto non compare all’esternoEsposta:L’osso, lacerati i tessuti sovrastanti,appare direttamente all’esterno.
FRATTURA (I)To ArchiveTo Archive
COSA FARE?
- Immobilizzare il segmento fratturato bloccando learticolazioni a monte e a valle.
- NON SPOSTARE IL PAZIENTE se non si è primaimmobilizzata la frattura.
Nella frattura di femore si ha accorciamento dell’arto parallelo aquello sano con il piede dell’arto fratturato ruotato versol’esterno.
FRATTURA (II)To Archive
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FRATTURA (II)To ArchiveTo Archive
Se la persona infortunata accusa forti dolori alla schiena oal collo, non può muovere un arto o avverte problemi agliarti SOSPETTARE SEMPRE UNA LESIONE DI COLONNA
COSA FARE?
-NON muovere il ferito-Rispettare l’asse testa-collo-tronco e l’orizzontalità dellacolonna-Evitare qualunque movimento di flesso-estensione e dilateralità delle vertebre cervicali.
LESIONI COLONNA VERTEBRALETo ArchiveTo Archive
SEGNI E SINTOMI:… dopo un trauma alla testa:
Confusione
Equilibrio instabile
Deformazione del cranio,
Vomito (anche a getto)
Rinorragia (sangue dal naso)
Otorragia (sangue dall’orecchio)
Anisocoria (diseguale diametro delle pupille)
Sonnolenza Stato di incoscienza, coma.
LESIONE CRANIO (I)To Archive
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COSA FARE?
NON spostare il ferito.
NON tamponare l’orecchio in caso di otorragia.
NON applicare alcuna pressione sul sito delle lesioni.
Controllare i segni vitali (coscienza, respiro, circolo).
Se possibile, somministrare ossigeno.Se incosciente, comportarsi di conseguenza.
NB. In caso di lesioni craniche sospettare una possibile lesione alla colonna vertebrale, in particolare al tratto cervicale.
LESIONE CRANIO (II)To Archive
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ALTERAZIONE DEI TESSUTI CAUSATE DA ALCALI (PH>7) O DAL’entità del danno dipende dalla concentrazione, dalla qualità della
COSA FARE?
•NON stimolare il vomito.
•NON fare bere.
•Recuperare il flacone o la scheda del caustico.
•Nel contatto con la cute, rimuovere il caustico con acqua abbondante,•Nella causticazione oculare detergere abbondantemente l’occhio
CAUSTICAZIONETo ArchiveTo Archive
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CLASSIFICAZIONE
1°grado:eritema, è interessata solo l’epidermide.
2°grado:flittene(vescicola); interessati il derma e tutte le terminazioni nervose. Possono portare a Shock settico (per infezione)
3°grado:necrosi (morte) dei tessuti; sono interessati ilsottocute ed i tessuti sottostanti
LESIONI DI CUTE E TESSUTI SOTTOCUTANEI DETERMINATE DA FONTI DI CALORE DIRETTO/ INDIRETTO, DA AGENTI CHIMICI E DA ENERGIA ELET
USTIONE (I)To Archive
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COSA FARE?
NON togliere i brandelli degli abiti adesi all’ustione
NON disinfettare né sfregare l’ustione
NON applicare pomate
Coprire con garze sterili
Bagnare con acqua fresca la cute per raffreddarlaNON usare mai il ghiaccio o acqua troppo fredda
Complicanze: Shock, insufficienza renale, infezioni.NB. Le ustioni possono essere molto gravi se superanoil 35% dell’estensione corporea.Le parti del corpo interessate modificano la gravità.
USTIONE (II)
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REGOLA DEL 9
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AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREAANCHE OLTRE I 40°
SEGNI E SINTOMI:
Debolezza generalizzata
Sete intensa
Cute calda e secca
Ma di testa, vertigini,nauseaAlterazione della coscienza
COSA FARE?-porre al fresco-rinfrescare-borsa del ghiaccio sulla testa-liberare da vestiti
IPERTERMIA
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ABBASSAMENTO DELLA TEMPERATURACORPOREA SOTTO I 34°
SEGNI E SINTOMI:debolezza generalizzataalterazioni della parola e dei movimenticute fredda e secca con brividicefalea, vertigini, nausearigidità muscolarealterazione della coscienza fino al coma
COSA FARE?-evitare che il paziente si raffreddi-porre in ambiente caldo-protezione dal vento-riscaldare col proprio corpo e con panni caldi e asciutti.
IPOTERMIA
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INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE, INALAZIONE DI GAS
SEGNI E SINTOMI:
o Perdita di coscienza
o dolore allo stomaco, nausea, mal di testa.
COSA FARE?
• Chiamare il 1-1-2.
• NON provocare vomito
• NON dare da bere al paziente.
• In caso di inalazione di gas portare l'infortunato all'aperto• Nel caso di sostanza tossica ingerita, portare in ospedale la confezione della sostanza.
AVVELENAMENTO (I)
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INALAZIONI DI FUMI
Il fumo rende difficoltosa la respirazione e può danneggiare le vie aeree a tre livelli:
glottide: infiammazione ed edema con conseguente grave compromissione respiratoria
trachea e bronchi: corrosione della mucosa, deposizione di fuliggine; la sintomatologia può insorgere anche dopo 48 h edema polmonare acuto
AVVELENAMENTO (II)To Archive
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FUORUSCITA DI SANGUE DA VASI A CAUSA DI FERITE
SEGNI E SINTOMI:
•Perdita ematica
•Dolore
•Possibile shock•Possibile infezione
COSA FARE?
Comprimere la ferita con garze
Sollevare l’arto feritoSe emorragia importante, chiamare 1-1-2
EMORRAGIE ESTERNE
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FUORUSCITA A ZAMPILLO DI SANGUE ROSSO VIVO DALLE ARTERIE
COSA FARE?
•Utilizzare sempre i guanti
•Comprimere con garze l’arteria della zona ferita
•Emostasi (arresto del sanguinamento) a monte della ferita (brachiale, femorale, temporale)
•Utilizzare il laccio emostatico solo se non si arresta
•Mettere in posizione antishock•NON rimuovere il bendaggio sino all’arrivo del Soccorso.
EMORRAGIE ARTERIOSE
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FUORUSCITA DI SANGUE VENOSO A FLUSSO CONTINUO A MACCHIA D’OLIO
COSA FARE?
•Comprimere la ferita con garze
•Favorire il deflusso del sangue mettendo in alto la zona ferita
•NON usare mai il laccio emostatico.
•Mettere in posizione antishock•Chiamare 1-1-2
EMORRAGIE VENOSE
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COSA FARE?
•Lavare con acqua, Acqua ossigenata o fisiologica
•Pulire con una garza sterile agendo in senso centrifugo (dall’interno all’esterno)
•Coprire con garze possibilmente sterili
•Sollevare in alto la parte ferita
•NON rimuovere l’eventuale corpo estraneo, per es. coltello, nella ferita
•NON versare disinfettante nella ferita•Coprire con garze sterili idratate le ferite penetranti dell’addome
FERITE
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COSA FARE?
Comprimere la parte amputata per fermare l’emorragia
Se si usa il laccio, usare lacci larghi
Raccogliere i segmenti amputati e metterli in panni sterili asciutti
Porre il tutto in un sacchetto di plastica con ghiaccioPortare la parte amputata in Pronto Soccorso
AMPUTAZIONETo Archive
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IL PERFETTO SOCCORRITORE…
•Non deve sostituirsi al medico
•Non è tenuto a fare diagnosi
•Non può usare farmaci
•Curare la tenuta dei presidi sanitari
•Predisporre i numeri telefonici d’emergenza
•Effettuare le manovre di soccorso di sua competenza
•Agire con calma e in sicurezza
•Osservare il luogo e le modalità dell’incidente.
•Attivare il soccorso: S.S.U.Em. 112, VVFF, ecc.•Fare estrema attenzione ai pericoli della strada, di incendio, esplosione, intossicazione da gas, ecc.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
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