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LE VACCINAZIONI PER LA VITA: accompagnare le vaccinazioni del bimbo

Modulo 1Corso FAD 15 crediti ECM

www.italianmr.com Autore e Copyright IMR


“Il cittadino medio non può decidere da solo se vaccinarsi o no”.

(Fausto Francia)

2° CAPITOLO LE PAROLE DEI GENITORI, LE PAROLE DEGLI OPERATORI


Indice argomenti:

1. La fonte delle scelte

2. I genitori, la memoria emozionale, i vaccini

3. Falsi miti sui vaccini


2. I Genitori, la memoria emozionale, i vaccini


Tutti i genitori intervistati avevano fatto praticare ai ai loro figli sia levaccinazioni “obbligatorie” che quelle “raccomandate”. Quindi,guardando la copertura vaccinale, avremo ragione di essere bencontenti. Ci sarebbe da immaginare, per aver ottenuto un similerisultato, di essere riusciti a trasferire informazioni adeguate sui vaccini.

Il video però ci rivela alcuni limiti del nostro intervento di trasmissionedelle informazione e ci svela una serie di questioni che non emergonodalla sola analisi del dato di copertura, limiti essenziali per focalizzare ladinamica complessiva che porta all’accettazione o al rifiuto vaccinale

Le perplessità degli Operatori Vaccinali che non riescono acomprendere perché i genitori “non capiscano” le loro spiegazioni fa dacontraltare alle dinamiche che cercheremo almeno in parte difocalizzare nelle prossime slide

2.1 L ’accettazione dei vaccini


I genitori rispondo alle domande sui vaccini rivelando una conoscenzasuperficiale, talora del tutto assente, di quali hanno praticato e qualimalattie stiano prevenendo.

Le fonti che essi dicono “averli informati” sono diverse e si intreccianotra loro: internet, amici, letture ma soprattutto il Pediatra.

I sentimenti e le emozioni comuni sono paura, ansia, incertezze. Essicambiano di intensità e forza a seconda dei genitori e del loro vissuto,ma sono comuni a tutti

Quando si indaga sul perché abbiano queste paure essi ci raccontanofatti di cronaca con complicanze o addirittura episodi di decessi inconseguenza dei vaccini

2.2 Le informazioni


Nella realtà, (vedi didascalie del filmato), questi fatti sciagurati nonerano avvenuti!!! I bimbi di cui essi parlano erano morti a causa dipatologie congenite, non di complicanze da vaccini

I media non avevano riportato alcuna falsa informazione: di queibambini si era parlato sui giornali, tv locali, internet per motivi diversi,ma la paventata correlazione morte/vaccini non era stata fatta suimedia!!!

Vi era altresì una correlazione temporale tra i tragici eventi citati el’epoca in cui i genitori dovevano fare vaccinare i figli

Vi era stato quindi uno stravolgimento della percezione della realtà evaccinazioni/gravi effetti collaterali per alcuni di questi genitori eradivenuto qualcosa di “storico”. Si era attivato il meccanismo “analogico”di connessioni di cui abbiamo parlato, tipico del sistema limbico e dellamemoria emozionale

2.3 Le informazioni


La questione decisiva: “perché ha fatto vaccinare suo figlio”, trovaargomentazioni variabili a seconda della “tipologia” del genitore.

Nessuno dei genitori riesce ad argomentare con competenza sumalattie e vaccini, mentre aneddoti e riferimenti generici risentonodella cultura di base, dello stato familiare (primo figlio o terzo figlio,genitori separati, ecc..), della condizione sociale, della provenienzaetnica. In altre parole dell’esperienza emozionale

Elemento comune a tutti i genitori, che li ha orientati alla decisone pro-vaccini è una parola che diviene la chiave delle loro scelte:

la fiducia che caratterizzava il loro rapporto con il Pediatra cheavevano scelto per il loro figlio

2.4 Le scelte e la fiducia


La fiducia è quindi il cardine che determina il loro orientamento.Le conoscenze, le paure, i timori, si sono sciolti con la fiducia.

Essi hanno consapevolezza di aver fatto le loro scelte su questa base.Ciò è comune per tutti i genitori, sia quelli più “aggressivi”, che quelli piùemotivi, o anche per i “tranquilli”

Le informazioni raccolte e comunque recepite dai genitori sono assaivariabili e in ogni caso frammentarie e contraddittorie

Appare impressionante come siano prevalenti associazioniautonomamente tra situazioni che nulla hanno a che vedere con i vaccinima che a livello inconsapevole hanno evocato le loro paure e fragilità

Risulta evidente che nella situazione emotiva di molti di loro vi era inogni caso una sostanziale impermeabilità a ricevere informazioni“cognitive”. La costruzione della fiducia ha però baipassato questabarriera

2.5 Le scelte e la fiducia


La costruzione della fiducia, fino ad arrivare ad un rapporto di

partnership tra Sanitario e famiglia, è l’obiettivo primario delcounselling vaccinale: si punta realizzare una relazione consapevole,trasparente, sicura, professionale (vedi successivo capitolo).

La fiducia è altresì come una pianta delicatissima: ci vuole una vita perfarla crescere, pochi minuti per distruggerla!

Avere fiducia significa potersi “affidare”: come per il bambino piccologiocare con il padre e scegliere di saltare dal tavolo per cadere nelle suebraccia protese ad accoglierlo. Il bimbo non ha elementi per calcolare ilrischio: semplicemente si fida

2.6 La fiducia e la partnership


L’esempio del bimbo che salta perché ha fiducia ci illustra la differenzatra modello paternalistico e modello basato su scelte libere eresponsabili.

Modello paternalistico: io so cosa è preferibile per te e

scelgo al tuo posto. Così nascono le vaccinazioni obbligatorie, cherispondevano alla necessità di affrontare una grave emergenza sanitariae raggiugere al più presto coperture alte.

L’obbligo a volte per un padre è indispensabile: tipicamente quando viè una situazione di pericolo imminente ed improvviso, quale adesempio dare la mano per fermare il bimbo ad un incrocio pericoloso edaiutarlo ad attraversare la strada

2.7 La fiducia e il paternalismo


L’obbligatorietà ha dato risultati decisivi per l’eliminazione dellemalattie prevenibili mediante vaccino

Oggi però la cresciuta sensibilità alle libertà di scelta e l’ampliarsidell’offerta vaccinale sta orientando a “liberalizzare” tutte levaccinazioni

Oramai, anche per gli aspetti medico-legali, non si parla più divaccinazioni obbligatorie e raccomandate ma complessivamente divaccinazioni “calendarizzate” offerta dall’articolato sistema di SanitàPubblica (Centri vaccinali, Pediatri, Medici di Medicina generale,Ostetricia, ecc..)

La perdita dell’obbligatorietà comporta notevoli rischi di riduzione dicoperture e apre la sfida di creare un reale e attivo “patto libero” traSanità pubblica e Utenti, basato sulla fiducia

2.8 La fiducia e le libere scelte


Al di la del grande spazio che la relazione interpersonale conserva, inSanità pubblica la costruzione della fiducia è un processo complesso, incui entrano in gioco numerosi fattori che possono agire in sinergia.

Se le diverse Agenzie “autorevoli” (Ministero, Enti Scientifici Italiani eInternazionali, ecc…) diranno messaggi recepiti come non omogenei edissonanti poca importanza avrà il “contenuto” di tali informazioni

Queste discussioni difficilmente saranno colte nel merito dellequestioni affrontate. Più probabilmente accresceranno quei sentimentidi incertezza e paura che abbiamo visto accompagnano i genitori almomento delle vaccinazioni: “se anche le autorità non sono in accordo

tra loro io come faccio ad avere fiducia ……?????”

2.9 La fiducia e le Istituzioni


I media globalizzati, in cui ciascuno può avere spazio per esprimereopinioni, è altresì il fenomeno che negli ultimi anni sta caratterizzandoun’evoluzione nella trasmissione delle informazioni che mai ha avutouguali nella storia dell’Umanità

L’utente non appare più un ricevitore passivo di notizie. Non più soloun fruitore di informazioni trasmesse “autorevolmente” da Istituzioni eda giornalisti, ma fonte di esperienze raccolte dal “vivo” e “di pancia”,impressioni che fa rimbalzare ai propri contatti sui Social Network e inmolti casi diventano “notizie”

La “rete” ha di fatto un enorme potere, sempre più crescente. E quasitutti i fenomeni sociali degli ultimi tempi la vedono protagonista

essenziale. Per molti diviene la nuova fonte in cui avere fiducia. Maessa è un bosco, e lupi e predoni possono impadronirsi di spazi e dareinformazioni distorte, che inducono a scelte dannose: così avviene conla virale informazione promossa dagli anti vaccinatori.

2.10 La fiducia e i media


Di quali informazioni gli Utenti hanno bisogno per realizzare sceltelibere e consapevoli?

Quale tipo di messaggio è più efficace?

Vi sono strade e tecniche di “comunicazione” preferenziali per avere ilmiglior risultato?

Per provare a rispondere a tali quesiti è nato lo studio di seguitosintetizzato, pubblicato su Pediatrics nel 2014. Esso è stato organizzatocome un Trial in doppio cieco, con un’ottima solidità scientifica estatistica.

2.11 La fiducia e la raccolta delle informazioni


Effective Messages in Vaccine Promotion: A Randomized Trial

Sono stati costruiti 5 gruppi di genitori, omogeni per caratteristichedi età, sesso, condizione sociale. Ad ogni gruppo venivasomministrato un questionario per misurare la propensione o laresistenza a realizzare il vaccino MMR.

Ai diversi gruppi, casualmente, veniva fatta una lezione con 4differenti tipologie di informazioni connesse al vaccino MMR.

Brendan Nyhan, PEDIATRICS Volume 133, Number 4, April 2014




Le informazioni che venivano date nei diversi gruppi erano

GRUPPO 1°: Mancanza di correlazione tra morbillo e autismo

GRUPPO 2°: informazione rischi da morbillo, ecc.;

GRUPPO 3°: immagini di bambini affetti da malattie prevenibili conMPR;

GRUPPO 4°: storia drammatica si un bimbo che ha sfiorato la mortecausa morbillo;

GRUPPO 5°: Gruppo di controllo: si parlava della migrazione degliuccelli




RISULTATI:

nessuno dei messaggi ha avuto l’effetto di incrementare la vogliadi vaccino da parte dei genitori, anzi c’è stato qualche ripensamento!


Perché ????

E’ evidentemente prevalsa la dimensione emotiva delle paure, delladiffidenza, della mancanza di fiducia, del pregiudizio.

Si potrebbe dire che la corteccia prefrontale, sede delle scelterazionali, è stata zittita e soffocata nella capacità di recepire eelaborare informazioni a favore dei vaccini, dal sistema limbico e dallamemoria emozionale, attivata secondo meccanismi soggettivi diversi.

Informazioni distorte ed emozioni erano presenti anche nei pazientidel video, eppure essi hanno fatto i vaccini!

Si può concludere che quando la fiducia diviene prevalente essapenetra le resistenze in maniera dolce. E nella costruzione dellafiducia il counselling diviene centrale, come vedremo nel prossImocapitolo.


Le strade

Bisogna sfatare la convinzione che la sola strategia vincente perimplementare le vaccinazioni sia puntare a fornire dettagliatespiegazioni su vaccini e le malattie

Creare con il paziente un reale e solido rapporto di fiducia è la chiavedel successo sia nelle relazioni interpersonali che nell’implementazionedi strategie di Sanità Pubblica. Ovviamente a seconda dei contestisaranno diverse le vie da seguire ma i principi cardini di rispetto,trasparenza, congruenza, coerenza saranno comuni.

Al centro dell’attenzione deve esserci sempre il paziente e la famiglia,coinvolti attivamente nelle scelte.

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