le roccaforti tedesche a monte cassino

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Page 1: Le Roccaforti Tedesche a Monte Cassino

Domenica 4 Ottobre 2015

Le roccaforti tedesche a Cassino

Ci sono due luoghi a Cassino che possono condividerecon il Monastero un insolito record: non furono maiconquistate combattendo, bensì vennero abbandonate almomento della ritirata delle truppe tedesche chetenevano la città.

SCENARIOIl 15 marzo del 1944 scattal’Operazione “Dickens”, ovvero ilterzo tentativo di rompere la LineaGustav nel suo punto piùcoriaceo: l’abitato di Cassino.Il piano prevede l’impiego di tredivisioni, la 4ª indiana; la 2ªneozelandese e la 78ª britannica,le quali avrebbero rispettivamentedovuto:a) la 4ª Divisione attaccareCassino da nord, lungo le pendicicollinari e puntare al Monasterob) la 2ª Divisione Avanzareattraverso la Casilina e il corso

della ferroviac) la 78ª Divisione varcare il fiume Gari presso S. Angelo eagire unitamente ad un Gruppo di Combattimento della 1ªDivisione Corazzata USA.Presupposto di questo nuovo attacco alla fortezza Cassinoera il bombardamento a tappeto della città con l’ausilio dicirca 500 bombardieri medi e pesanti, i quali avrebberodovuto nella mente dei pianificatori Alleati fiaccare del tutto,se non polverizzare, i difensori dell’abitato.Il 15 marzo 1944, a partire dalle 8,30 e fino alle 12.00, ibombardieri Alleati rovesciano sulla città circa 1000tonnellate di bombe. Alla fine del raid aereo, centinaia dicannoni, obici e mortai aprono il fuoco sulle rovine. Quel sologiorno su Cassino saranno sparati circa 200.000 colpi diartiglieria.Nel 1944 l’allora Strada Nazionale per Roma e Sora (oggi viaCasilina), nell’attraversare Cassino provenendo da Romaperdeva il suo nome all’ingresso della città e diventava CorsoVittorio Emanuele. Con tale denominazione essaoltrepassava l’attuale imbocco di Corso della Repubblica e,percorrendo l’odierna via Riccardo da San Germano, piegavaa destra acquisendo la denominazione di Strada Nazionaleper Napoli.La zona appena descritta fu, durante la battaglia, una delleroccaforti tedesche più importanti dell’intero schieramentodifensivo di Cassino, in quanto comprendeva due grosse esolide costruzioni site poco lontane una dall’altra proprio acavallo di Corso Vittorio Emanuele (oggi nell’area compresatra via Di Biasio e via Riccardo da San Germano) eidentificate da gran parte della storiografia ufficiale come“Hotel des Roses” e “Hotel Continental”.Tali denominazioni si trovano anche su molte mappe ecartine militari d’epoca, il che farebbe pensare che sianoassolutamente esatte; come vedremo nello studio che segue,

L'Hotel Excelsior (a destra) prima della guerra.

Una rarissima foto donatami nel 1994 da un soldatotedesco nella Cassino sgombrata dai suoi abitanti.Una pattuglia si aggira nella zona dell'Excelsior,probabilmente durante i lavori di fortificazione dellacittà

Una vista aerea di Cassino durante il bombardamento

del 15 marzo 1944.

Page 2: Le Roccaforti Tedesche a Monte Cassino

esse sono ambedue imprecise.

Una planimetria prebellica della zona dove sorgevano l'Hotel Excelsior e il Palazzo delBarone De Rosa.

L’HOTEL EXCELSIOR(CONTINENTAL)Sorpassato il palazzo De Rosa, si giunge nel punto dovel’odierna via Di Biasio piega a destra per divenire Corso dellaRepubblica, che attraversa la città e ridiventa, una volta fuoridel centro abitato, Strada Statale 6 Casilina (direz. Napoli).Sulla sinistra di questa curva, si erge una fila di palazzi checosteggia via Riccardo da San Germano e delimita la zonadove, durante i combattimenti, sorgeva quello che venivaallora comunemente chiamato “Hotel Continental”, sito in ungrosso edificio chiamato palazzo Danesi.Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un errore

storico, nato a fronte delladenominazione adottata dalle parti.Non è mai esistito infatti un HotelContinental a quel tempo inCassino (ce n’è uno oggi conquesto nome, ma è sito in piazzaDe Gasperi, di fronte al Comune).L’albergo si chiamava in realtà“Hotel Excelsior” e, prima ancora,“Ristorante Grande Italia”.A differenza di quanto accaduto per“l’Hotel des Roses/palazzo DeRosa”, rimane quindi un misterocome durante la battaglia e neglianni successivi si sia spesso

conservata questa denominazione.Una spiegazione plausibile potrebbe risiedere nel fatto che isoldati tedeschi, occupando lo stabile poco prima dellabattaglia, abbiano voluto associargli un nome altisonante.Successivamente, forse a fronte delle rivelazioni di qualcheprigioniero preso nel corso dei combattimenti, anche gliAlleati in qualche modo “ereditarono” tale denominazione,riportandola su tutte le loro cartine e fotografie aeree dellazona.Fatto sta che “l’Hotel Continental” ha continuato per decennia rappresentare il punto cardine della difesa tedesca in quasitutti i libri che hanno trattato l’argomento “battaglia diCassino”.Ma l’equivoco dettato dall’errata attribuzione del nome allostabile non è l’unico; studiando con attenzione le foto dellabattaglia, appare evidente come tutto il gruppo di palazzivenga inteso come “Hotel Continental”. Molte di questeimmagini ritraggono infatti paracadutisti tedeschi all’interno diun fabbricato che, sull’altro lato della strada, ha di fronte unsecondo edificio.In realtà, il vero Excelsior/Continental dava su una piazza(piazza Roma, poi piazza Ciano), quindi con molta probabilitài soggetti fotografati si trovavano all’interno di palazzo Iucci,fiancheggiante l’Excelsior e separato da questo tramite unvicolo (vicolo monte Cavallo).Un riscontro a tale affermazione deriverebbe dal fatto che lo

La zona dell'Excelsior oggi

Alle spalle dei nuovi palazzi postbellici, sono ancoravisibili le antiche rovine dell'originario Excelsior.

Famoso scatto preso all'interno dell'Excelsior(Continental), nel quale è ritratto il capitano Renneckee, alle sue spalle, il tenente Rammelt (caduto il 21marzo).

Il semovente Sturmgeschutz III esce dall'HotelExcelsior per parare i tentativi neozelandesi diavanzare verso la zona tenuta dai paracadutistitedeschi.

L'equipaggio dello StuG III durante una pausa neicombattimenti, ripreso all'interno dell'Excelsior

Page 3: Le Roccaforti Tedesche a Monte Cassino

stesso palazzo Iucci aveva effettivamente di fronte, dall’altrolato della strada, il palazzo Silvestri.È possibile quindi che, durante i lavori di fortificazione dellacittà antecedenti alla battaglia, i due stabili (Excelsior epalazzo Iucci) siano stati resi comunicanti e che il nome di“Hotel Continental” sia stato attribuito all’insieme delcomplesso fortificato. PERCHE’ L’EXCELSIOR DIVENNE FAMOSOIl motivo della sua notorietà durante la battaglia è data dallavicinanza del complesso al comando del II battaglioneparacadutisti tedesco, che difendeva la città di Cassino concirca 300 uomini.L’unità, comandata dal capitano Ferdinand Foltin (esuccessivamente dal capitano Rennecke), aveva difatti ilproprio Quartier Generale tattico presso una grotta (ancoraoggi esistente) poco lontano sulla stessa strada (oggi un barne cela parzialmente l’ingresso).Prima dei paracadutisti, erano stati i panzergrenadieren della90ª divisione ad occupare lo stabile e le zone adiacenti.Quando, il 18 marzo e in piena terza battaglia, Foltin vennerilevato dal capitano Rudolf Rennecke a causa di un fortestato di esaurimento fisico, quest’ultimo fu ripetutamentefotografato all’interno dell’Excelsior mentre dava ordini allesue truppe, oppure seguiva lo svolgimento delle azionibelliche nell’abitato.Inoltre il piano terra dell’edificio era stato adattato perricevere al suo interno un cannone d’assalto cingolatoSturmgeschutz III, che fungeva da pezzo di artiglieria mobilein appoggio ai paracadutisti.Il suo compito era quello di stare al coperto, celatoall’osservazione alleata, e di uscire fuori solo nel momento incui un attacco minacciasse la zona sotto la sua copertura (laquale comprendeva l’area antistante l’Excelsior fino allastazione ferroviaria e quella poco oltre il palazzo De Rosa).Il mezzo apparteneva alla 242ª brigata semoventi d’assaltoed era stato distaccato dall’inizio di marzo, assieme ad altriquattro, presso il II battaglione paracadutisti.Nel corso della battaglia, l’Hotel Excelsior vennecompletamente distrutto, e con lui il cannone d’assalto che vistazionava all’interno. Nel dopoguerra gli originari proprietariricostruirono l’albergo, ma lo stabile nacque in posizionediversa da quella originaria, perpendicolarmente al vecchioCorso Vittorio Emanuele.

Il signore a sinistra nella foto èl'originario proprietario dell'HotelExcelsior, Benedetto Curioso, chedopo la guerra riprese la suaattività di ristoratore pur tra lemille difficoltà di una città distruttaal 100%

Il Palazzo De Rosa (o Hotel des Roses) prima dellaguerra.

Le rovine dell'"Hotel des Roses" subito dopo la guerra

Il palazzo è stato ricostruito nel dopoguerra nell'esattaposizione in cui sorgeva un tempo. Sullo sfondo, inalto, la Rocca Janula. Sotto: militari tedeschi tra lerovine.

Page 4: Le Roccaforti Tedesche a Monte Cassino

La grotta sita ancora oggi nella zona compresa tra l'Hotel Excelsior e l'Hotel des Rosesdove aveva sede il comando tattico dei paracadutisti del II Battaglione. Oggi purtroppoquesto luogo pieno di storia è seminascosto e pieno di immondizia

L’HOTEL DES ROSESLa prima costruzione si trova ancora oggi all’ingresso diCassino (su via Di Biasio, provenendo da Roma, sulla sinistrae subito dopo un’area di servizio), ed è attigua all’inizio dellasalita al Monastero di Montecassino.Lo stabile, che non è mai stato un Hotel, originariamente sichiamava “Palazzo del Cav. A. Martire”, ma era più notocome il “Palazzo De Rosa”. È possibile però che nellatraduzione da parte dei cartografi alleati (e data la suaimponenza), il nome sia stato successivamente storpiato in“Hotel des Roses” (Albergo delle Rose).La sua costruzione risale agli inizi del 1800 e appartenevaalla famiglia del barone De Rosa, un imprenditore napoletanoche prima di fare ritorno alla sua città natale vendette lostabile a due famiglie di Cassino.Durante i combattimenti, l’edificio fu occupato da un plotonedi paracadutisti tedeschi del II battaglione (3° reggimento),che da qui controllava l’accesso alla città attraverso la StradaNazionale per Roma e Sora, nonché tutta la zona antistantealla costruzione che si estendeva fino alla stazione ferroviaria(a quel tempo la zona tra l’attuale via Di Biasio e il vialeDante era infatti pressoché sgombra da costruzioni).Inoltre era possibile, dal lato del fabbricato che guardavaverso il colle del Monastero, controllare eventuali infiltrazionidi truppe nemiche dalle propaggini soprastanti.Subito dopo la fine dei combattimenti, nei resti del grandeatrio del palazzo fu celebrata la prima Santa Messa tra lemacerie della città alla presenza di non più di una decina dipersone.Nel dopoguerra, l’edificio è stato adibito a sede di UfficiPubblici e scuole.

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