le regole del buon cittadino
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LE REGOLE DEL BUON CITTADINO. Le regole principali. Vivere onestamente Dare a ciascuno ciò che ha diritto di avere Fare il bene, sempre Conoscere i propri doveri e i propri diritti, rispettando le regole della comunità Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
LE REGOLE DEL BUON CITTADINO
Le regole principali1. Vivere onestamente2. Dare a ciascuno ciò che ha diritto di avere3. Fare il bene, sempre4. Conoscere i propri doveri e i propri diritti, rispettando le regole
della comunità5. Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno 6. Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio, per migliorare il
luogo in cui si vive e le abitudini sbagliate di molte persone7. Dare notizia all’autorità giudiziaria di qualsiasi reato si venga a
conoscenza8. Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e avere
abbastanza autostima da sapere che si può ricominciare9. Favorire l’integrazione nella società delle persone diverse da noi10. Aiutare generosamente le persone che sono in difficoltà11. Se i conflitti non si riescono a risolvere, cercare forme di
mediazione 12. Sviluppare un comportamento assertivo: fare qualcosa che è
positivo in ugual misura per sé e per gli altri.
1.Vivere onestamente Con la stessa facilità con cui
il ventoSradica un fragile alberoLe tentazioni trascinanoChi è alla ricerca del piacere,Chi è avido, pigro e debole.
Ma come il vento
Non riesce ad abbattere un montagna,Nessuna tentazione scuoteChi è desto, energico,Fiducioso e vive semplicemente
2.Dare a ciascuno quello che ha il diritto di avere
Dai il meglio di te... Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoisticinon importa, fa' il bene.Se realizzi i tuoi obiettivi,troverai falsi amici e veri nemicinon importa realizzali.Il bene che fai verrà domanidimenticato.Non importa fa' il beneL'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabilenon importa, sii francoe onesto. Dà al mondo il meglio di te, e tiprenderanno a calci.Non importa, dà il meglio di te
(Madre Teresa di Calcutta)
3.Fare il bene, sempre
4. Conoscere i propri doveri e i propri diritti,rispettando le regole della comunità.
DIRITTO ALLA LIBERTA’
DIRITTO E DOVERE ALL’ISTRUZIONE
DIRITTO DI PAROLA
RISPETTO DELL’AMBIENTE
5.Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno Il rispetto non è ossequio,
deferenza, riverenza. E’ attenzione,
considerazione e riguardo per le persone, le
istituzioni e le cose. E’ la prima categoria d’ogni
forma educativa che non può essere insegnata, ma
che si apprende con l’esempio, la prassi,
l’imitazione e l’identificazione.
6.Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio, per migliorare il luogo in cui si vive e le abitudini
sbagliate di molte persone
Islamabad, 18 feb. (Adnkronos) - Ad appena 11 anni Tuba Sahaab ha ingaggiato una personale battaglia a colpi di poesie contro i talebani dalla periferia di Islamabad dove vive. In un Pakistan dove molte bambine non possono frequentare la scuola e i loro libri vengono bruciati, Tuba non e' stata ridotta al silenzio dagli estremisti islamici. Scrive versi che raccontano il dolore e le sofferenze dei piccoli come lei, non temendo di dire a voce alta cio' che pensa.
7.Dare notizia all’autorità giudiziaria di qualsiasi reato si venga a conoscenza
ROMA - Uno studente di quindici anni di Sannicola (Lecce) affidato ad una comunità di recupero dai carabinieri per essersi reso protagonista di ripetuti atti di bullismo nella sua scuola.
È successo in un istituto superiore di Gallipoli. È una brutta storia di estorsioni, di botte, di silenzi e indifferenza consumata in una comunità dove si lavora per educare i giovani. Tutto parte dalla denuncia di una madre. Il figlio tornava a casa con dei lividi. La donna scopre che il ragazzo subiva le angherie di un compagno, il classico bullo, che con minacce gli portava via la paghetta: dieci, venti euro. Altrimenti erano botte. Il ragazzo viene affidato ad una comunità di recupero.
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8.Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e avere abbastanza autostima da sapere che si può
ricominciare Ammettere gli errori è una cosa
incredibile. Richiede veramente uno sforzo sovrumano per la maggior parte delle persone; perché significa ammettere la nostra fallibilità. Poi ci si rende conto che ammettere apertamente uno sbaglio ci farà stare meglio, perché ammettere gli errori è la prima parte di qualunque rapporto. Quella parte di noi che cade e dice "cavoli, non so ancora camminare" e che si rialza di volta in volta. Quella parte che impara e impara e impara. Perchè sa di non essere ancora dove vorrebbe.Ogni nostra crescita parte dai nostri errori, e prima ancora da noi stessi.Ma se non facciamo errori allora non potremmo mai crescere.
9.Favorire l’integrazione nella società delle persone diverse da noi
10.Aiutare generosamente le persone che sono in difficoltà
• L’adozione a distanza è un modo per aiutare il prossimo. La nostra classe insieme alla classe 2E ha adottato una bambina indiana; due volte all’anno le mandiamo circa 200€ per andare a scuola e pagare i libri e il materiale scolastico.
11.Se i conflitti non si riescono a risolvere, cercare aiuto nella mediazione di altri.
Ricordiamoci: gli altri ci possono
aiutare
A ognuno di noi è capitato di essere in conflitto con
qualcuno:un compagno, un parente, un vicino di casa. In
questo senso il conflitto è un’esperienza di vita dolorosa
che tutti sperimentiamo, ma che si può affrontare e superare
12.Sviluppare un comportamento assertivo: fare qualcosa che sia positivo in ugual misura per sé e
per gli altriCome si comporta una persona
assertiva?
• È attenta a sè ed agli altri
• Non è condizionata dagli altri
• Utilizza metodi corretti, motivanti e gratificanti, per sé e per gli altri
Che cosa provoca il comportamento assertivo?.
• Attenta considerazione degli altri.
• Fiducia in sè e negli altri.
• Scelte autonome, fuori, dal “branco”
• Rispetto della dignità propria e altrui.
Realizzato, per la classe III A di Agrate
da :
Camilla Epis
Francesca Finotelli