le mura castellane
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Testo realizzato dal Dott. Enrico Ravaioli, dal Dott. Tommaso Saccone e dalla Dott.ssa. Roberta Vico per il Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale di Poggio San Marcello (AN) promosso dall'Associazione Culturale MinervaTRANSCRIPT
Poggio San Marcello: le Mura del XVI secolo
(A cura del Dott. Enrico Ravaioli, del Dott. Saccone Tommaso e della
Dott.ssa Roberta Vico)
Si attribuisce al Valentino l’inizio della costruzione delle mura come le conosciamo oggi, ma nel
1503, con la sua dipartita, esse sembrano essere destinate a rimanere incompiute. Papa Giulio II,
temendo l’invasione turca dei territori prossimi al mare Adriatico, le fa ultimare nel 1505 (BELLINI
2007, pag.23-24). Le mura, di pianta ovale, misurano 150 m da nord a sud e 100 m in larghezza nel
punto centrale del borgo. Sono presenti 6 bastioni di forma differente che rafforzano il sistema
difensivo; il castello possiede ancora un’unica entrata (CHERUBINI 2001, pag. 405-408).
In origine una sola era la porta d’accesso al borgo, quella orientale. Durante la visita pastorale del
1588 fu fatta richiesta al Vescovo di aprire una seconda porta nella parte occidentale del castello.
Tale porta venne portata a compimento nel 1646 (BELLINI 2007, pag.40).
Le mura non conservano il loro profilo architettonico originario, la loro struttura è stata alterata nel
corso del tempo dalla costruzione di nuovi edifici che reimpiegano la cortina muraria come struttura
portante. Si nota in modo molto chiaro dove alcune aperture nelle murature sono state tamponate ed
dove altre ne sono state aperte. Al momento non è possibile sapere quanti e quali fasi costruttive
abbiano interessato la cortina muraria; un analisi stratigrafica degli elevati potrebbe sciogliere questi
dubbi. Gli archetti ciechi (beccatelli), a tutto sesto, che oggi si possono riconoscere solo in alcuni
punti in origine dovevano presentarsi lungo tutto il perimetro delle mura e sorreggere l’apparato a
sporgere culminante con la merlatura.
Le mura presentavano un profilo a scarpa, ovvero una struttura muraria inclinata posta alla base
della cinta. Questo espediente, che si presenta per le prime volte attorno al 1300, si nota molto
spesso nelle mura difensive, nelle torri e nei palazzi; serviva a tenere più lontano possibile il
nemico, e le sue macchine d’assedio, dal perimetro. Il muro a scarpa allo stesso tempo aveva la
funzione di rafforzare le fondamenta e la base dello stessa struttura muraria.
BIBLIOGRAFIA
BELLINI 2007=C. Bellini, Poggio San Marcello e il suo Archivio Parrocchiale, Castelplanio, 2007.
CHERUBINI 2001= A. Cherubini, Arte medievale nelle Marche: una nuova lettura, Ancona, 2001.
Fig1: La porta
d’ingresso al borgo di
Poggio San Marcello
Fig2: Particolare dei
“beccatelli” delle mura
castellane di Poggio
San Marcello
Fig3: Riutilizzo delle mura per la costruzione di edifici moderni
Fig4: Particolare delle mura “a scarpa” di Poggio San Marcello