le elezioni per il consiglio regionale sono prossime e ci ... · volta fatta la scelta politica di...
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anno ii - n° 0 venerdì 19 maggio 2017
L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Carmelo Parpiglia. Ildelegato regionale allo Sport hagià approntato i bandi per l’im-piantistica sportiva che poreb-bero sviluppare 12 milioni dieuro dopo anni di assenza di in-vestimenti. Un bando, anche, perle manifestazioni sportive.
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TR
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Il Tapiro del giorno lo assegniamo aEmma De Capoa assessore alla Cul-tura del Comune di Campobasso.Un settore che non riesce ad avereuna propria progettualità ma a se-guire sono solo convegni e incontriche non definiscono una linea pro-gettuale dell’amministrazione nel-l’ambito della cultura.
Emma De Capoa
Province,
i riformisti
del kaiser
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
La mobilitazione di ieri aRoma delle Province certi-fica ancora il fallimentodella politica governativa
nei confronti dei territori e della lorogestione. Il Governo ha ridotto inmodo irragionevole i fondi alle Pro-vince, pur tenendole in vita, fin-gendo di non capire che in questomodo si andavano a tagliare i serviziper le famiglie e le imprese. E ora?Come faranno a garantire la manu-tenzione delle strade, delle scuole,ecc? Bisognerebbe solo mettere adisposizione i fondi tagliati malde-stramente (mancano 541 milioni di€) in modo da garantire i servizi.Quel che incredibilmente nessuno,al governo, sembra notare è che gliattesi vantaggi economici della ri-forma delle province, anzi della loro«abolizione», come truffaldina-mente è sempre stata definita, an-cora del governo Monti, sono giàstati vanificati dall'inadempienzanella gestione dei nuovi regola-menti, per cui le province «vecchiostile» restano aperte ma sono inat-tive. E, allora, è inutile, infatti ,mantenere in vita le Province e conesse competenze delicate – tra cuiedilizia scolastica, parte della manu-tenzione della rete viaria, servizi perl’impiego – per poi condannarle auna eutanasia senza senso. E’ ovvioche in un contesto già difficile, leprovince più periferiche e difficilidal punto di vista geografico, comele nostre, soffrono maggiormente.La politica fatta dal Governo è statacontradditoria e farraginosa: unavolta fatta la scelta politica di tenerein vita le Province, doveva metterlenelle condizioni di operare. Altri-menti, doveva chiuderle ed evitareuno scempio istituzionale comequello a cui stiamo assistendo. Ma achi importa. Tanto a pagare siamosempre noi.
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Fusco: “L’ecomomia molisanaè al De profundis”
E’ il consigliere regionale, Angela Fusco Perrella, a rilanciare i dati diUnioncamere sul sistema produttivo molisano. “Purtroppo i dati del si-stema economico molisano sono tutti negativi. Ma al Governo regionalesembrano non interessare”
pagina 4IL FATTO
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Le elezioni per il Consiglio regionalesono prossime e ci si muove
per ricostruire l’ossatura istituzionaledella regione Molise
Carmelo Parpiglia
Servizio a pagina 3
219 maggio 2017
TAagliolto
aaIl taglio che tu paghi”:con questo slogan l’Unionedelle Province Italiane(Upi) ha aperto la manife-stazione organizzata aRoma per denunciare i taglisubiti dagli enti intermedi eha allertato i cittadini sul ri-schio di non garantire più iservizi essenziali: manuten-zione di strade e scuole, tu-tela dell’ambiente. “IlGoverno provveda nellamanovrina a rifinanziare leProvince perché possanoassicurare ai cittadini i ser-vizi essenziali che la Costi-tuzione prevede dierogare”. Così, il senatoreRoberto Ruta che ha parte-cipato, ieri mattina, allagiornata di mobilitazionedelle Province per chiedereal Governo nuove risorse fi-nanziarie. Al Teatro Qui-rino di Roma sono stati
chiamati a raccolta sindaci,presidenti di Province econsiglieri provenienti datutta Italia, come anche dalMolise con la presenza dei
Presidenti delle due Pro-vince molisane, Battista eCoia e dei consiglieri pro-vinciali D’Elia e Cancella-rio. “Negli ultimi tre anni –
evidenzia il sen.Ruta- le Pro-vince hanno su-bito tagli aibilanci tali dacompromettere illivello dei serviziessenziali chequesti enti sonochiamati dallaCostituzione aderogare ai citta-dini: i tagli im-posti dallemanovre econo-miche hannoprodotto nel2017 uno squili-brio insostenibiledei bilanci fa-cendo mancare lerisorse per la di-
fesa del suolo, per la ge-stione e manutenzione dellestrade provinciali e dellescuole.” “E’ necessario –
prosegue Ruta- che il Go-verno garantisca immedia-tamente alle Province e allecittà metropolitane, attra-verso un emendamento allac.d. “manovrina”, attual-mente all’esame della Ca-mera dei Deputati, risorseconsistenti affinché questienti siano concretamentemessi nella condizione diassicurare i servizi essen-ziali ai cittadini. Altrimential Senato – conclude il sen.Ruta – presenterò appositoemendamento certo di es-sere sostenuto dalla mag-gioranza dei senatori. E’una battaglia che porteròavanti fino in fondo perchéi cittadini abbiano la garan-zia di avere strade percorri-bili, scuole funzionanti e anorma per i ragazzi, unaadeguata azione di tuteladel suolo.
“Alle Province i soldiper strade e scuole”
Intervento del senatore, Roberto Ruta, alla manifestazione delle Province
aa «Nonostante tutte le inizia-tive intraprese e gli enormipassi in avanti fatti per ilmondo venatorio molisano alungo abbandonato, l’emer-genza cinghiali sul nostro ter-ritorio continua a causareingenti danni e merita rispostee soluzioni”. Lo sostiene ilconsigliere regionale, Cri-stiano Di Pietro che chiedequattro mesi consecutivi perquattro giornate la settimana.“ L’ordine del giorno proto-collato – precisa – arriva dopola richiesta per il riconosci-mento dello stato di calamitàpresso il Governo nazionalecon ampliamento dei terminidel periodo di abbattimentoper il contenimento della spe-cie cinghiale. Il nuovo atto,dunque, si è reso necessarioper continuare a porre i riflet-tori su una problematica seriagià portata all’attenzione delMinistro delle Politiche Agri-cole Maurizio Martina nonchédell’onorevole Laura Venit-telli, non avendo ricevuto fi-nora nessuna risposta dalGoverno ne’ dal Parlamento».Il nuovo documento impegna
il Presidente Paolo Di LauraFrattura a proporre presso laconferenza Stato-Regioni lamodifica dell’art. 18 comma 1lettera d) e comma 5 legge157/92 e il Presidente delConsiglio regionale del Mo-lise Vincenzo Cotugno a tra-smettere la richiesta aiConsigli regionali delle altreregioni affinché possano adot-tare pari atto al fine di raffor-zare la richiesta nei confrontidel Governo nazionale.«La caccia – conclude Di Pie-tro – è l’unico strumento effi-cace per il contenimento diquesta specie. Pertanto, sononecessarie misure diverse daquelle previste dalla legge na-zionale del 1992 che non è in
grado di far fronte alla situa-zione degli ultimi 25 anni ca-ratterizzata da un aumentoesponenziale degli ungulatisul territorio.Abbiamo il dovere di garantirela sicurezza dei cittadini pro-teggendoli dai potenziali ri-schi legati alla salute pubblicanonché dai sinistri automobi-listici provocati dagli attraver-samenti stradali di vere eproprie mandrie di ungulati. Atutto questo si aggiunge anchela necessità di dover contenerei costi relativi ai risarcimentidanni che la Regione è co-stretta a impegnare in un mo-mento di difficoltà economicagenerale».
Di Pietro: “Cinghiali, il Governo
deve intervenire con propri atti”
Strade franate,
sit-in di protesta
a Bagnoli del Trigno
Sit in di protesta degli abitanti di Bagnoli del Tri-gno per le frane che stanno interessando le stradedi accesso al paese e da lì alla Trignina. Il paeserischia l'isolamento. “È semplicemente un’inde-cenza!!!” è il commento dei cittadini i quali so-stengono che al più presto bisogna porre riparoalla situazione d'emergenza. "Nel dettaglio, - com-mentano i cittadini - la strada per “Sprondasino”,quella che collega il paese alla Trignina, è franatain più punti, uno dei quali ha raggiunto il massimodella criticità: la rete di protezione, è posta pro-prio al bordo del precipizio. La strada per Civita-nova del Sannio, la Strada Statale 74 sono nellestesse condizioni". Delle tre strade di accesso allaTrignina - continuano i cittadini - una è chiusa e lealtre in condizioni gravissime, tali che è pensabilela loro prossima definitiva interruzione e comun-que far presagire che non supereranno il prossimoinverno.
319 maggio 2017
TAagliolto
di Massimo Dalla Torre (semplice
cittadino)
Non è costume, usiamo un linguag-
gio forbito, anche se dovremmo ce-
dere alle improperie, tornare anzi
rimarcare le distonie che caratteriz-
zano questo particolare momento
della vita regionale, ma non può
mancare nuovamente il nostro in-
tervento su quanto sta accadendo in
queste ore alla viabilità molisana –
frana di Civitacampomarano, prima
fra tutte e Bagnoli del Trigno - che
somiglia sempre di più alla torta
“sbrisolona” il dolce tipico di Man-
tova. Un dolce che è rinomato per
la fragranza ma anche per una ca-
ratteristica: l’estrema friabilità che
lo porta a ridursi in briciole appena
si tocca. Senza voler assurgere a
esperti della raffinata arte dolciaria,
anche perché in Italia di maestri
dolciari ve ne sono molti; il rinca-
rare la dose di critiche necessita più
che mai giacché vogliamo porre
l’accento “sugli ingredienti” che
sono serviti a “confezionare” non la
torta Mantovana, bensì quelli con
cui è stata confezionata la viabilità
regionale che, rischia di isolare
chissà per quanto tempo, molti cen-
tri abitati Molisani con il resto della
regione e non solo. Ingredienti,
sempre per rimanere nell’ambito
dei fornelli, che si sfaldano al più
piccolo tocco, lasciando “scoperta”
e facilmente aggredibile uno degli
assi portanti del sistema viario re-
gionale. Il quale, ci costringe, a non
essere buonisti, ma a puntare il dito
accusatorio contro chi è preposto al
monitoraggio di questo “ganglio vi-
tale” del sistema, lo rimarchiamo,
per capire i mali che lo affliggono.
I quali, causano sempre più uno
stato di disagio, specialmente per
chi è costretto a percorrere le
strade, la cui base è costituita da in-
gredienti che, a differenza di quelli
usati per la “sbrisolona”, a quanto
pare, sono “scaduti da tempo” e non
osiamo pensare che sono di seconda
scelta, in nome... a voi la scelta di
cosa. Ingredienti che, sono stati ere-
ditati forse da una non perfetta si-
nergia tra le parti di cui gli ignari
Molisani sono le uniche vittime. A
questo punto, la logica, impone che
si vada a esaminare il problema
sotto tutti i suoi aspetti, anche se di
logico in questo caso non vi è nulla;
ma non c’è consentito andare oltre,
altrimenti rischiamo di impattare
contro un muro che non si scalfirà
mai, visto la stratificazione con cui
è stato eretto. Cose che, senza
ombra di dubbio, se fossimo in un
aula di tribunale, sarebbero netta-
mente a sfavore di chi ha cercato e
cerca ostinatamente di presentare la
viabilità del Molise come “l’Eldo-
rado”. La mitica terra in cui le
strade erano lastricate d’oro e non
di asfalto facilmente sfaldabile. Un
qualcosa che lascia spazio alla rab-
bia, tant’è che molti iniziano a cre-
dere che la situazione, alquanto
incresciosa e inaccettabile, ha as-
sunto i connotati di “aceto” fatto
con un “fiore” che è frutto di una
“cattiva fermentazione”. Un “pro-
dotto” fatto a uso e consumo chissà
di chi. Un ingrediente che non serve
neanche a rendere più gradevole il
sapore dei “contorni” che i molisani
inconsciamente assumono da tempo
senza poter fare nulla. Un qualcosa,
insomma, che mostra l’alterazione
sotto tutti i punti di vista che, per
l’incuranza “del confezionatore”,
non copre più “i sapori” decisa-
mente poco gradevoli perché im-
mangiabili.
Viabilità molisana,siamo allo sbando
Il clima politico in Consi-
glio regionale comincia a
riscaldarsi in vista della
prossima scadenza delle
elezioni regionali. C’è chi
ha lanciato la sacra alle-
anza contro il presidente
della Giunta uscente,
Paolo Frattura, dise-
gnando un arco a più co-
lori. Dimenticando, però,
che un’alleanza che parte
contro qualcuno di poli-
tico ha ben poco. Anche
perché la politica è costru-
zione di percorsi, di stra-
tegie e programmi al di là
dei candidati a presidente.
Cosa diversa, invece, è il
percorso che era stato lan-
ciato qualche tempo dal
consigliere regionale,
Vincenzo Niro, che aveva
ipotizzato un’area vasta
dei moderati con alla
guida una figura nuova e
capace di fare sintesi e ri-
spetto delle alleanze che
potrebbero aversi. E’ un
passaggio che lo stesso
Niro ha inteso lanciare in
più occasioni. La verità,
oggi, è che c’è la necessità
che la politica torni a
svolgere appieno il suo
ruolo di strategie, di pro-
grammi e di visioni future.
Una capacità di raccolta di
idee per salvare il salva-
bile e disegnare una
strada, possibile, per il fu-
turo. Il Molise e, soprat-
tutto ,i molisani attendono
da tempo risposte e solu-
zioni ai problemi di ogni
giorno. E’ questo l’impe-
gno che dovrebbe porsi a
base di qualsiasi disegno
politico progettuale per le
prossime elezioni regio-
nali. Di tempo ne è rima-
sto veramente poco per
quelle che sono le spe-
ranze di futuro di un terri-
torio. Giocarselo per
ripicche del passato, per
malumori del presente sa-
rebbe oltremodo dannoso
per le giovani generazioni.
E, allora, che si pensi alla
prossima scadenza eletto-
rale delle regionali ma at-
traverso un’idea di
costruzione e non di di-
struzione; di progettualità
e non di ripicca. Sono
questi i temi che dovreb-
bero appassionare quanti
si dicono pronti a scendere
nell’agone politico. Il pas-
sato è passato in termini di
nomi e di situazioni cono-
sciute. Il nuovo deve se-
guire altri percorsi.
Regionali, un’area di moderatiper le prossime elezioni
Il clima politico comincia a riscaldarsi
419 maggio 2017
TAagliolto
“I recenti dati rilasciati da
Unioncamere e Infocamere
hanno delineato un vero e
proprio de profundis per il
tessuto imprenditoriale moli-
sano, nonostante i continui
spot lanciati dal governo re-
gionale su una ripresa oramai
alle porte e su una crescita
dell’imprenditoria moli-
sana”. Lo sostiene il consi-
gliere regionale, Angela
Fusco Perrella. “I rilievi del
primo trimestre 2017 invece
smentiscono tutto quanto:
576 nuove imprese avviate,
in forte diminuzione rispetto
allo stesso periodo del 2016
quando se ne registrarono
744 (quindi un calo di 168
unità), inoltre il tessuto im-
prenditoriale molisano si è
ridotto di 256 unità con un
tasso di crescita negativo del
-0,73%, in netto peggiora-
mento rispetto a quello del
primo trimestre 2016
(quando il tasso fu del -
0,26). Un saldo negativo che
pone il Molise al penultimo
posto in Italia, superato sola-
mente dalla Valle d’Aosta (-
2,32%). Ancora più
negativo è il dato riguardante
le imprese molisane under
35, e questo certamente con-
tribuisce alla difficoltà di di-
segnare un futuro di
prospettiva per la nostra re-
gione, stante anche la ca-
renza di strumenti messi in
campo dall’attuale Governo
regionale, salvo gli ultimi in-
terventi dedicati ai giovani
sul PSR 2014-2020, che
hanno ripreso di fatto la
buona prassi verificatasi in
sede di svolgimento del PSR
2007-2013 relativamente alla
misura del primo insedia-
mento. Ricordiamo infatti
come la misura 112 negli
anni di attivazione della pre-
cedente programmazione,
con il meccanismo "stop and
go", ha portato a raccogliere
circa 310 domande di aiuto
da parte di giovani, di cui
160 hanno attivato, sulle di-
verse misure che costitui-
vano il Pacchetto Giovani,
una spesa pubblica comples-
siva pari a circa 20 milioni di
euro. Tornando all’attualità e
alla problematica delle im-
prese giovanili, si è riscon-
trato come in Molise, nel
primo trimestre del 2017, su
un totale di 3.551 imprese
giovanili censite, le nuove
imprese giovanili registrate
sono state 179, in netta dimi-
nuzione rispetto alle 271 di
un anno fa. Questi dati resti-
tuiscono un tasso di crescita
pari a +1,87%, ossia il peg-
giore dell’intero panorama
nazionale, e non può di certo
consolare l’incidenza del
10,1% sul totale delle im-
prese registrate che pone il
Molise al sesto posto, co-
munque in discesa rispetto
all’anno precedente. Dati
che, certamente, destano pre-
occupazione e sarebbero stati
maggiormente negativi se
l’attuale Governo non avesse
trovato in eredità dal passato
strumenti importanti quali il
Piano Integrato “Giovani
Molise 2011-2013” con uno
stanziamento di 5 milioni di
euro a carico del Fondo So-
ciale per l’Occupazione e
Formazione e il “Pacchetto
Giovani” finanziato con €
5.533.317,14 con il quale, tra
le altre cose, è stato possibile
bandire la IVª annualità di
Giovani al lavoro, un inter-
vento che nel passato aveva
permesso l’avvio di 164 im-
prese, con 280 giovani ini-
ziati al mondo del lavoro, e
un esborso complessivo di ri-
sorse pari ad euro
5.280.000,00. Senza dimen-
ticare che sempre dal passato
derivano anche i contributi
per le start up e gli strumenti
finanziari in dote alla Finmo-
lise. In questo contesto, al-
lora, cosa ha fatto il Governo
Frattura oltre a ripro-
grammare ciò che già
era stato messo in
campo? Perché non
sono stati progettati
ex novo gli strumenti
necessari per favo-
rire la ripresa decisa
del sistema produt-
tivo, senza crogio-
larsi per percentuali
decimali di crescita
ben lontane dalla re-
altà di tutti i giorni,
dalle difficoltà in cui
si devono imbattere
quotidianamente mi-
gliaia di imprese per
cercare di arrivare a
fine mese? Perché si
sta procedendo a ri-
lento con la program-
mazione europea
2014-2020?
Quando questi bandi, final-
mente, verranno pubblicati ci
saranno ancora imprese in
grado di attingere a questi
fondi, e soprattutto ci sa-
ranno ancora i tempi tecnici
per svolgere le procedure?
Perché nel Patto per il Mo-
lise, oltre ai bonus fiscali de-
rivanti dall’Area di Crisi,
non sono stati previsti stru-
menti a sostegno dell’im-
prenditoria, e in particolare a
quella giovanile e femminile
come fatto dalla Calabria (30
milioni di euro) o dal-
l’Abruzzo (circa 9 milioni di
euro)?, chiude angela Fusco
Perrella.
Fusco: “L’economia molisanasegna il de profundis”