le domande & le risposte di fare x fermare il declino

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LE DOMANDE & LE RISPOSTE SEI DOMANDE DI POLITICA ENERGETICA AI CANDIDATI ELEZIONI FEBBRAIO 2013

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6 domande di politica energetiche rivolte allo schieramento di Oscar Giannino

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Page 1: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

LE DOMANDE & LE RISPOSTE

SEI DOMANDE DI POLITICA ENERGETICA AI CANDIDATI

ELEZIONI FEBBRAIO 2013

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La strategia europea ha fissato al 2020 tre obiettivi concatenatitra loro: meno 20 per cento di emissioni di CO2, fonti rinnovabilial 20 per cento dei consumi finali, più 20 per cento di efficienzaenergetica. Quest’ultimo, per l’Italia, obiettivo è ancora lontanodall’essere conseguito: il settore elettrico ha visto una crescitaeccezionale dell’efficienza sul lato della generazione ma nonaltrettanto è accaduto sul lato dei consumi. Per quanto attiene leutenze industriali, ritenete che siano necessari interventi volti adincentivare le tecnologie più efficienti? Per quanto riguarda leutenze in bassa tensione, ritenete utile una revisione dei sistemitariffari che attualmente penalizzano il ricorso alleelettrotecnologie più performanti (pompe di calore, autoelettrica, ecc)?

Domanda 1

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Risposta 1

Siamo allineati alla strategia dettata dall’UE, i cui obiettivi sono, a nostro giudizio, daconseguire ma con un assioma: al minor costo per il sistema-Paese. Per lo specificoobiettivo legato all’efficientamento “lato consumi”, FARE ritiene che l’incentivo possaessere non necessariamente un sussidio: per questo motivo guardiamo con maggiorfavore alle pratiche che possano prima di tutto disincentivare le tecnologie menoefficienti. Inoltre proponiamo di mettere in campo le azioni utili a creare condizioni dimercato ottimali affinché anche soggetti terzi possano supportare un percorso diefficientamento dei consumatori industriali (come sistema delle ESCO).Il tema della ricarica dei veicoli elettrici è materia complessa, tuttavia se prevarrà il“modello distributore” (affidare la costruzione delle “colonnine” ai distributori elettrici),sarà necessario garantire la separazione almeno contabile tra le attività relative aisistemi di ricarica e quella di distribuzione dell'elettricità, l'accesso plurimo ed evitareche i sistemi di ricarica diffusi si trasformino in investimenti stranded, escludendo lapossibilità di copertura di tali costi attraverso le tariffe elettriche.Già troppi sono gli oneri più o meno di sistema pagati dalla generalità dei consumatorielettrici.

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Quanto alle fonti rinnovabili, il settore elettrico italiano ha giàraggiunto e in un caso, quello del fotovoltaico, addiritturaraddoppiato gli obiettivi a suo tempo fissati per il 2020. Ciò haperò comportato un aumento molto rilevante degli oneri chegravano sulle bollette, lasciando disponibilità assai limitate alsostegno delle fonti rinnovabili non solari. Ritenete necessarioche un ulteriore sviluppo delle rinnovabili debba avvenire senzagravare in alcun modo sulle bollette o sulla fiscalità generale?Per quelle fonti rinnovabili ancora lontane dalla cosiddetta gridparity (biomasse ed eolico soprattutto), ritenere auspicabile che,come suggerito dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas,nuovi futuri oneri derivanti dalla loro incentivazione debbanoessere riportati sulla fiscalità generale?

Domanda 2

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Risposta 2

Innanzitutto rivedere i meccanismi che disciplinano la realizzazione di impianti di generazione da fonti rinnovabili. In particolare, sarebbe opportuno provvedere all’introduzione di un meccanismo di selezione operante attraverso aste delle iniziative da incentivare senza limite inferiore, o meccanismi che assicurino la localizzazione efficiente degli impianti di generazione da fonti rinnovabili. Riteniamo che sia cruciale accelerare il decalage degli incentivi rinnovabili con un obiettivo pari a zero a partire dalla capacità installata dal 1 gennaio 2015 (compatibilmente col raggiungimento degli obiettivi europei), così come rivedere la governance del settore e spingere sulla produzione in sostituzione dell’attuale ritiro da parte del GSE. In generale, siamo contrari a riversare sulla fiscalità generale nuovi oneri da incentivazione, tendendo, come detto, ad annullare tali oneri in un tempo ragionevole.

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L’obiettivo sottoscritto da tutte le imprese riunite in Eurelectric èdi una radicale decarbonificazione della generazione elettrica al2050. In questa difficile transizione, il carbone continuerà asvolgere un ruolo essenziale (attualmente copre il 30 per centodella produzione elettrica europea) in ragione del suo minorcosto ed al più facile approvvigionamento. Ritenete opportunoche anche in Italia siano realizzati almeno alcuni impianti acarbone ad alta efficienza e con tutte le precauzioni ambientalidisponibili e dotati di sistemi di cattura e stoccaggio dell’anidridecarbonica?

Domanda 3

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Risposta 3

Riteniamo opportuno che le imprese siano libere di realizzare e gestire impianti, alimentati da qualunque fonte, che competano pariteticamente sul mercato, all’interno delle regole e degli indirizzi europei. A tal fine, si ritiene altresì necessario promuovere la rimozione di ostacoli ad un più celere sistema di autorizzazione (vedi successiva risposta N.4)

Page 8: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

L’Italia dispone di importanti riserve di idrocarburi. Un loromigliore sfruttamento avrebbe rilevanti benefici economici epolitici, in termini di riduzione della dipendenza energetica dallezone più instabili del mondo. Fatte naturalmente salve lenecessarie precauzioni di carattere ambientale, ritiene che siaopportuno un loro significativo sviluppo?

Domanda 4

Page 9: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

Risposta 4

Riteniamo che l’Italia debba sfruttare le risorse energetiche di cui dispone, naturalmente in un quadro di forte attenzione alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino nel caso di riserve off-shore. Riteniamo che, per addivenire ad un più solerte sistema di autorizzazione (permitting), si debba modificare il Titolo V della Costituzione che fissa oggi il criterio della competenza “concorrente” tra Stato e Regioni: un sistema che ha causato blocchi e paralisi che il Paese non può più permettersi. Questo non significa togliere la parola ai territori e alle autonomie locali: tutti debbono essere messi in condizione di essere correttamente informati e di esprimersi su iniziative industriali e infrastrutturali, ma è necessario un quadro decisionale più chiaro e definito, che non lasci incertezze nell’applicazione della legge e nella definizione degli iter autorizzativi, e minimizzi i conflitti di attribuzione tra Stato e Regione e più in generale lo scontro tra Centro e Periferia.

Page 10: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

L’adeguamento della rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica in alta ed altissima tensione è una delle condizioni per rendere completa la liberalizzazione del mercato elettrico, offrendo ai consumatori prezzi analoghi a quelli praticati negli altri paesi europei. D’altra parte, lo sviluppo delle interconnessioni con l’estero permetterebbe di offrire sui mercati europei la potenza elettrica disponibile in Italia per far fronte alla non programmabilità delle fonti rinnovabili del Nord Europa. Ritiene opportuno che vengano attivati strumenti anche di carattere straordinario (modifica Titolo V della Costituzione e introduzione di procedure più rapide e certe) per facilitare l’avvio dei necessari cantieri di adeguamento della rete?

Domanda 5

Page 11: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

Risposta 5

Pensiamo che debba essere il mercato a spingere in questo senso. Se ciò accadrà, sottolineiamo la necessità di non gravare sulle casse pubbliche o sulle bollette di energia elettrica e gas per lo sviluppo infrastrutturale necessario. Nessuna iter accelerato potrà essere introdotto (la giurisprudenza recente da ultimo sui commissari sblocca reti è chiara) senza prima un organico riassetto normativo (vedi precedente alla risposta 4)

Page 12: Le domande & le risposte di FARE x fermare il Declino

Da tempo si discute da smart grid e di smart city. Il cardine essenziale di questi nuovi orizzonti energetici è costituito dall’integrazione tra generazione, distribuzione ed utilizzo efficiente di tutte le forme di energia con tutti gli altri sistemi a rete, dai trasporti alle telecomunicazioni. In questo quadro, la mobilità elettrica assumerebbe un ruolo decisivo, rispondendo anche radicalmente alla necessità di abbattere le emissioni inquinanti in ambito urbano (vera emergenza nazionale che la UE ci contesterà con multe molto elevate). Ritiene che si debbano e si possano mettere in campo le necessarie risorse per incentivare lo sviluppo della mobilità elettrica?

Domanda 6

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Risposta 6

La mobilità elettrica privata può essere favorita anche senza nuove elargizioni;.Variegata è infatti la gamma di incentivi non monetari che può essere approntati: dai parcheggi riservati, all’accesso alle zone a traffico limitato o alle corsie preferenziali. Difficile poi pensare a misure che riguardino esclusivamente i veicoli elettrici e non più in generale i veicoli con minori emissioni.