l’avventura di sushi, stella e rosso corallo

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L’AVVENTURA DI SUSHI, STELLA E ROSSO CORALLO di ISABELLA CASTELLAZZO

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Page 1: L’AVVENTURA DI SUSHI, STELLA E ROSSO CORALLO

L’AVVENTURA DI SUSHI, STELLA E ROSSO CORALLO di

ISABELLA CASTELLAZZO

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Prima edizione Torino, maggio 20

Editato da Isabella Castellazzo, Insegnante

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PRESENTA

“L’avventura di Sushi, Stella e

Rosso Corallo”

RACCONTO INEDITO DI ISABELLA CASTELLAZZO

Illustrazioni originali di Isabella Castellazzo

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Molto lontano da qui sorgeva, secoli fa, un’isola abitata da pochissime persone. Il mare era chiaro e cristallino

e sui suoi fondali vivevano specie molto rare di pesci coloratissimi. L’isola era avvolta da un silenzio surreale,

rotto soltanto dal rumore delle onde del mare che si infrangevano sugli scogli. Sull’isola non esistevano le

macchine e gli uomini si spostavano a piedi o sul dorso di cavalli. Il sole caldo illuminava gran parte delle

giornate dell’anno donando all’isola colori sgargianti, rari da trovare nel resto del mondo. I colori vivi li

trovavamo anche sul fondale marino, dove tra pesci, coralli, alghe e conchiglie c’era da perdersi per lo

stupore.

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Non era semplice fare amicizia in quel caos sottomarino, c’era chi andava e chi veniva, chi cacciava e chi si

nascondeva. Ma nonostante questo i nostri protagonisti erano riusciti a far nascere un’amicizia preziosa, che

custodivano da anni.

Il pesce Sushi, piccolo ma molto veloce, era di color salmone con delle piccole striature bianche in diagonale,

mentre la pancia era ricoperta di bolle bianche che ricordavano moltissimo il riso. Era un pesce buffo, molto

simpatico e gentile e per i suoi amici avrebbe fatto qualunque pazzia.

Rosso invece era un imponente corallo che viveva in una zona del fondale ricoperta di sabbia. Tutti i pesci lo

rispettavano perché faceva ombra nelle giornate di sole e proteggeva dalla sabbia durante la risacca del

mare. Non potendosi muovere erano gli amici ad andare a trovarlo. Non era un corallo di tante parole, ma

era molto intelligente e quando parlava tutti lo ascoltavano con le antenne dritte!

E infine c’era Stella marina, che era stata una grande viaggiatrice, ma anni prima aveva scelto quel posto

come casa e non si sarebbe più spostata per nessuna ragione al mondo. Era una stella molto bella ma aimè

un po’ vanitosa e sbadata. Nonostante fosse molto diversa da corallo i due erano amici da una vita.

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Sulla terra ferma viveva un pescatore di nome Osvaldo. Era un uomo sulla sessantina, di carnagione molto

scura, ma sfido chiunque a non abbronzarsi in un’isola del genere, con i capelli lunghi e bianchi. I baffi dello

stesso colore, ispidi e pungenti, avevano la forma di un manubrio. Viveva sulla sua barca e questo non lo

aiutava a rimanere pulito e profumato a lungo. Quando gironzolava per il paese ci si accorgeva del suo

imminente arrivo dall’odore di pesce che emanava. Rispetto agli altri abitati dell’isola, Osvaldo non si

preoccupava della salute della propria terra, a lui interessava solo poter mangiare e vivere con tutti gli agi

possibili. Per questo motivo non era molto amato dagli abitanti dell’isola che invece la consideravano casa

loro. Ben presto si era ritrovato a vivere in solitudine, diventando sempre più burbero ed egoista. Con il

passare degli anni più nessuno aveva piacere di chiacchierare con lui e i bambini appena lo vedevano

fuggivano per la paura di essere sgridati.

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Per salvaguardare lo splendido fondale marino che circondava l’isola, la popolazione aveva stabilito che si

sarebbe potuto pescare solo ad una distanza di dieci barche dalla riva. Tutti rispettavano scrupolosamente

questa legge, e c’era addirittura chi si allontanava di più per paura di rovinare la sua amata terra.

Ovviamente questa legge a Osvaldo non interessava, e anzi, la considerava una scocciatura, ma non potendo

farsi vedere di giorno, prese l’abitudine di andare a pescare di notte, in completa solitudine.

Proprio in una di queste notti Osvaldo decise di gettare l’ancora in una golfo, a solo tre barche di distanza

dalla riva.

Ahimè, in quel golfo vivevano Sushi e i suoi amici.

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I pesci dal fondale marino iniziarono a vedere non una luna, ma ben due.

- Che cosa sta succedendo? – pensò Sushi molto incuriosito. Così nuotò più veloce che poté e si diresse dal

suo amico Corallo. Glielo domandò.

- Non sono due lune mio caro Sushi, temo che sia il faro di una barca! – rispose Rosso.

Sott’acqua iniziò il marasma, pesci che nuotavano in tutte le direzioni, conchiglie che si chiudevano

terrorizzate e cuccioli che piangevano per la paura di essere pescati.

Osvaldo, sistemata la barca, gettò la rete in mare.

Come sempre l’amico di Sushi aveva ragione, un pescatore aveva intenzione di pescare sopra le loro case!

Ma mentre Sushi rifletteva sulle parole dell’amico sentì una voce disperata: - Aiutooooo, Sushi ti prego,

liberami! Non pensavo che fosse così pericoloso rimanere allo scoperto e adesso non riesco più a muovermi!

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Stella Marina era rimasta impigliata nella rete, Sushi doveva intervenire.

L’amico nuotò velocissimo, aveva il cuore in gola per la paura e sapeva di doversi muovere rapidamente.

Quando arrivò, intorno a stella si erano radunati un po’ di pesci, ma lei disperata continuava a piangere, era

inconsolabile.

La voce dell’amico la tranquillizzò: -Stai tranquilla Marina, siamo in tanti e troveremo una soluzione per

liberarti.

Pensarono a lungo e la soluzione migliore sembrò quella di mordicchiare tutti insieme la rete con la speranza

di romperla.

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Il tempo passava e il rischio che il pescatore tirasse su la sua rete diventava sempre più alto. Era il caso di

agire più velocemente.

A chi chiedere se non all’amico Corallo? Lui purtroppo era lontano dalla scena perché era ancorato al terreno,

ma sentiva il trambusto e temeva che stesse succedendo qualcosa di grave.

Ad un tratto, vide arrivare Sushi tutto affannato: - Rosso, dobbiamo liberare Stella dalla rete del pescatore,

ma i nostri denti non bastano, stiamo impiegando troppo tempo. Cosa possiamo fare?

Corallo, senza farsi prendere dal panico ci pensò su pochi minuti, poi disse: - Non c’è alternativa, spezzatemi

alcune braccia e usatele per tagliare la rete, sarà sicuramente più rapido.

- Ma così ti faremo del male, sei sicuro di quello che dici? - Chiese Sushi.

- Non abbiamo alternative, Stella è una nostra amica e non possiamo perderla in questo modo!

Perplesso e timoroso di far del male a Corallo, Sushi staccò dei rami dal suo amico e nuotò in direzione di

Stella.

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Con questa soluzione Stella fu liberata in un batter d’occhio!

I due amici si abbracciarono felici!

Adesso però era il momento di insegnare una lezione al pescatore: Se c’è una legge, va rispettata!

Così tutti insieme iniziarono a spezzare a piccoli brandelli la rete di Osvaldo che, ignaro di tutto, si pregustava

la sua pesca. Quasi all’alba il pescatore ritrasse la rete, sembrava una groviera, era piena di buchi!

Di sicuro non avrebbe più pescato così vicino alla riva.

Gli abitanti del mare, felice di essere di nuovo tutti insieme, organizzarono una squisita colazione a base di

alghe.

Da quel giorno più nessuno li disturbò e loro vissero felici, contenti e più uniti che mai.

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