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La Piazza Notizie 453TRANSCRIPT
La nuova frontiera dei prodotti artigianali da forno: artigiani e Ullss, tavolo di confronto sulla celiachia...continua a pagina XII
Ottimo riscontro dell’iniziativa promossa da commercianti ed esercizi pubblici “Restate a Marostica” continua a offrire consumazioni gratuite... continua a pag. XXII
magIco tempe“L’impossibile
non esiste ancora”
pensare che sia possibile salire e
poi ridiscendere plan de corones da San Vigilio di marebbe
con metà bicicletta è davvero difficile, ma sembra che a compiere
questa prodezza da circense qualcuno ci
sia riuscito...a pag. VIII
marica Dalla Valle
Intervista al primo sindaco donna nella storia di Marostica, eletta lo scorso maggio. Alla sua prima esperienza politica, parla di sè e del nuovo incarico… continua a pag. II
Nuova Valsugana
Continua la mobilitazione contro il progetto della Nuova Valsugana. Prossima manifestazione a Cismon il 15 settembre e raccolta firme contro il Traforo del Grappa… continua a pag. VI
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PII
marostica | personaggi
VINcItrIce al Voto ammINIStratIVo coN Il 47,27% Delle prefereNze
Intervista a Marica Dalla Valle,primo sindaco donna di Marostica
nnanzitutto, la puntualità.
Arriva in perfetto orario
per ricevere i cittadini
che il martedì, giorno di
mercato, la possono incontrare
per esporre le proprie questioni
e, snobbando di proposito
l’ascensore, inforca le scale
per raggiungere il suo ufficio
al secondo piano della sede
municipale. Poi, la cordialità.
Malgrado le due ore di riunione
alle spalle, sebbene siano solo
le dieci e mezza del mattino,
Marica Dalla Valle saluta tutti
dispensando sorrisi e strette di
mano e, senza altro aggiungere,
invita il primo della fila a
seguirla in ufficio.
Eletta sindaco di Marostica lo
scorso maggio, primo sindaco
donna nella storia di Marostica,
Marica Dalla Valle ci tiene
subito a specificare di essere
alla sua prima esperienza
politica e di provenire dal mondo
del volontariato, soprattutto
all’interno della scuola:
comitato e associazione dei
genitori, consiglio d’istituto
della scuola secondaria di primo
grado Dalle Laste, attualmente
membro del consiglio d’istituto
del Comprensivo di Marostica,
componente del Gruppo H, socia
dell’associazione “La Fucina
Letteraria” e del gruppo teatro
genitori “Le Nuvole”; dal 2010
al 2013 è stata anche membro del
consiglio di amministrazione
della Cooperativa dei Consumatori
di Marostica.
Cinquanta anni, diplomata
in ragioneria con un passato
ventennale di esperta nel
ramo della comunicazione e del
marketing, Marica dalla Valle era
ufficialmente una casalinga al
momento dell’elezione alla carica
di primo cittadino di Marostica.
come riesce a conciliare, ora,
l’impegno amministrativo con la
famiglia?
“Ho sempre messo al primo posto i miei figli – spiega – ed anche per questo motivo mi sono impegnata tanto nel mondo scolastico. Ora sono grandi abbastanza da supportarmi in questa esperienza che negli ultimi mesi è stata totalizzante, faccio il sindaco a tempo pieno, e riesco a farlo serenamente proprio perché so che posso contare sulla loro collaborazione, sebbene
siano ancora adolescenti.”
Da dove è nata la sua decisione
di entrare nel vivo della vita
politica di marostica?
“Ho trovato un gruppo di persone che, pur provenendo da esperienze diverse – spiega – sono accomunate dall’impegno nel mondo del volontariato. Ci siamo confrontati su un progetto amministrativo che abbiamo condiviso e sul quale stiamo lavorando insieme in totale armonia, ognuno con le proprie deleghe, compresi i consiglieri comunali, che lo fanno a titolo gratuito. Perché ci crediamo. E crediamo, avendolo appunto sperimentato tutti, che Marostica possieda due ricchezze inestimabili, che sono le persone e le tante associazioni che già si prendono cura della città. Sono circa quaranta quelle culturali, quarantuno le sportive ed una trentina quelle che operano in altri ambiti. Noi non dobbiamo inventarci nulla di nuovo, c’è solo bisogno di compiere azioni concrete per ottimizzare ciò che è già presente nel territorio, creando le giuste sinergie.”
come è stato il primo l’impatto
con il palazzo?
“Dopo mesi di commissariamento del Comune– spiega – ci siamo trovati a dover prendere tutte le decisioni politiche del caso e non abbiamo avuto un attimo di tregua. Era in scadenza ad esempio la convenzione con la Comunità montana per la gestione condivisa dello Sportello Unico per le imprese (Suap), che abbiamo ritenuto di gestire da luglio in forma diretta, organizzando anche dei momenti di formazione con le categorie e le aziende, che potranno così risparmiare costi e tempi per le pratiche burocratiche.”
I
di Cristina Lunardon
PIII
a proposito di aziende, quale è la
situazione economica della città?
“La situazione congiunturale è difficile per tutti, c’è una nuova povertà che va affrontata. Non solo gli stranieri, ma anche i marosticensi chiedono aiuto. Stiamo lavorando su vari fronti. Penso ad esempio al sostegno nelle spese scolastiche, la mensa o il trasporto, per il quale stiamo anche valutando nuove strategie, come il car sharing.”
come pensa di intervenire
nella promozione turistica di
marostica?
Quando parliamo di Marostica, io mi riferisco ai complessivi 37 chilometri quadrati dell’intero territorio comunale Per quanto riguarda il centro storico, intendiamo aprire la parte del camminamento di ronda delle mura che è già stato sistemato, collegandolo al sentiero che dalla chiesa della madonna del Carmine porta al castello superiore. Ma ritengo altrettanto importante potenziare la fruizione dei bellissimi sentieri che si snodano lungo le colline creando nuovi itinerari che spingano i turisti anche alla scoperta delle frazioni, e non solo alla visita mordi e fuggi del castello e della piazza. Stiamo incontrando gruppi e associazioni ai quali affidarne la manutenzione. Ed è stato presentato qualche settimana fa anche un progetto proprio per rilanciare le zone rurali delle colline marosticensi recuperando quel
patrimonio costituito da edifici, prati, contrade, casolari ma anche da sentieri e sorgenti, lasciate molto spesso in stato di abbandono, grazie ai finanziamenti stanziati dal Gruppo di Azione Locale Montagna Vicentina destinato al recupero delle zone montane, oltre che dalla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea.”
ma quanto le piace marostica?
Io amo Marostica, e non solo perchè ci sono cresciuta. La amo grazie a mio padre, che l’ha sempre definita “ombelico del mondo”, situata a pari distanza da Venezia e Cortina; e ricordo ancora la commozione quando a scuola la maestra ci descriveva le colline e ci narrava la storia della città. Mi piacerebbe che anche i marosticensi imparassero ad apprezzare di più la bellezza di cui dispongono, diventando loro in prima persona i veri promotori turistici del territorio.
e’ soprattutto una questione di
corretta comunicazione, dunque?
A tutti i livelli, iniziando dal sito del Comune, che di certo non aiuta a promuovere l’immagine cittadina, ed al quale stiamo già lavorando. Manca anche una adeguata segnaletica turistica, che inviti chi di passaggio a scoprire borghi e scorci che per noi che ci viviamo appaiono scontati, ma che sono dei veri tesori costretti a passare
inosservati. Abbiamo l’imbarazzo della scelta.
che cosa ama fare nel suo tempo
libero?
Io adoro la lettura, la scrittura, il cinema ed il teatro. A Marostica non manca certo l’offerta culturale, che spazia dalla musica ai corsi di ogni tipo, grazie anche all’intensa attività della biblioteca, un servizio al quale sono particolarmente affezionata e che negli anni è cresciuto fino a diventare un vero e proprio centro di attrazione per gli studenti, ma non solo. Ogni giorno si conta oltre un centinaio di presenze, durante tutto l’arco dell’anno. E di sicuro, al cinema Metropolis di Bassano preferisco di gran lunga il Micropolis di Crosara, che organizza delle rassegne di alta qualità e originalità.
Ultimo libro che ha letto?
In realtà ho riletto, durante le vacanze, “Oscar e la dama in rosa” di Eric Emmanuel Schmitt, che ho ripreso in mano dopo la morte di un bambina che viveva a Vallonara, poche settimane fa.
come immagina marostica tra
cinque anni?
Mi piacerebbe che ci fossero più spazi per le associazioni e soprattutto per i giovani, che meritano tutta la nostra fiducia perchè sono, e la mia non è semplice retorica, la vera risorsa futura del paese.
Perché ci crediamo. e crediamo, avendolo aPPunto sPerimentato tutti, che marostica Possieda due ricchezze inestimabili, che sono le Persone e le tante
associazioni che già si Prendono cura della città.
PIV
presentazione | indice
AllegAto grAtuito AlA PiAzzA - il quindicinAle
di Annunci e APPuntAmenti
Anno 0 - numero 76 settembre 2013
AutorizzAzione tribunAledi bAssAno del grAPPA
n°7/94 del 7/10/94
d i r e t t o r e r e s P o n s A b i l ecristina lunardon
e d i t r i c etabloid
r e s P o n s A b i l e n o t i z i ecristina lunardon
P e r l A P u b b l i c i t à0424.219185
P e r i n v i A r e f o t o e / o t e s t [email protected]
IndiceII Intervista a Marica DallaValle, primo sindaco donna di Marostica VIncItrIce al Voto ammInIstratIVo con Il 47,27% delle VotI
VI Continua la mobilitazione contro la Nuova Valsugana ProssIma manIfestazIone a cIsmon e raccolta fIrme
VIII Con mezza bicicletta sale e scende il Plan de Corones nuoVa Performance del funambolo della bIcI sImone temPerato
X Bassano Fotografia 2013 libere interpretazioni della realtà alla terza edIzIone l’aPPuntamento con Il mondo dell’ImmagIne
XII Artigiani e Ullss, tavolo di confronto sulla celiachia la nuoVa frontIera deI ProdottI artIgIanalI da forno
XIV Un’estate senza museo per i turisti in visita a Bassano “laVorI IncomPatIbIlI con la Presenza dI VIsItatorI”
XVIII Al via la Festa della Ceramica e Portoni Aperti a Nove mostre e laboratorI anImeranno Il Paese Per una settImana
XX L’Europa finanzia il progetto della Ferrovia Turistica PreVIsto anche Il comPletamento della PIsta cIcloPedonale
XXII “Restate a Marostica” continua a offrire consumazioni gratuite ottImo rIscontro dell’InIzIatIVa scalIgera
Editoriale
Un’occasione mancataQUElla dEl collEgamEnto fErroviario tra vEnEzia E trEnto è la storia di Un’occasionE mancata. l’occasionE di divEntarE sbocco natUralE dEllE mErci provEniEnti dal porto vEnEziano vErso l’EUropa, passando pEr il brEnnEro. Una occasionE mancata pEr l’intEro tErritorio, chE da QUEsta linEa avrEbbE potUto avErE impUlsi Economici importanti.
dapprima non si volEva collEgarE trEnto a vEnEzia pEr non sfavorirE il porto di triEstE, EssEndo nEl frattEmpo la città lagUnarE divEnUta italiana nEl corso dEllE gUErrE d’indipEndEnza. sUccEssivamEntE la sUa rEalizzazionE fU ritardata da improrogabili invEstimEnti di carattErE militarE in altrE zonE dEll’impEro. dopo la gUErra, nonostantE lE assicUrazioni di invEstimEnti pEr il riammodErnamEnto dElla fErrovia da partE dEl nUovo stato, la sitUazionE rimasE prEcaria fino agli anni ‘70, QUando fU addirittUra insErita nEll’ElEnco dEllE linEE italianE considEratE “rami sEcchi”.
la chiUsUra dElla linEa vEnnE Evitata graziE all’impEgno dEl comitato ammodErnamEnto fErrovia dElla valsUgana (cafEv), chE riUscì anchE a far rEalizzarE alcUni intErvEnti migliorativi .
ora il “ramo sEcco” torna a nUova vita, con Un progEtto tUristico chE coinvolgErà l’intEra vallata.
mEntrE lE mErci continUEranno a viaggiarE sU gomma lUngo la strada valsUgana, dovE l’EUropa sEmbra rEstringErsi E fErmarsi davanti ad Un sEmaforo impiEtosamEntE rosso. si è arrivati al pUnto di pEnsarE ad Un traforo di 12 chilomEtri, pEr EvitarE QUEl sEgnalE di stop chE continUa a rallEntarE il fUtUro.
sarEbbE bastato, Utilizzando QUElla lUngimiranza chE dovrEbbE EssErE la principalE dotE dElla politica E di chi la fa, capirE chE forsE il progEtto originario dElla strada fErrata avrEbbE potUto divEntarE la solUzionE tanto vaghEggiata. troppo sEmplicE, forsE. mEglio allora bUcarE Una montagna.
PV
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proSSIma maNIfeStazIoNe a cISmoN Il 15 Settembree raccolta fIrme coNtro Il traforo Del grappa
Continua la mobilitazione contro il progetto della Nuova Valsugana
uova Valsugana? No,
grazie. E sebbene
l’iter del progetto sia
stato per il momento
sospeso in sede ministeriale,
non si ferma la mobilitazione
dei cittadini che contestano in
primis l’idea del traforo che
da Romano d’Ezzelino perforerà
il Monte Grappa fino al Pian
dei Zocchi, in Comune di San
Nazario. A questo scopo è stata
organizzata una nuova giornata di
sensibilizzazione per domenica
15 settembre presso l’oasi Le
Fontane di Cismon e lanciata
una raccolta firme per siglare
la petizione che in autunno
verrà trasmessa al presidente
della Repubblica, al presidente
della Regione Veneto ed alla
Commissione Petizioni del
Parlamento europeo, che potrà
essere sottoscritta durante le
diverse attività messe in campo
dai promotori oppure on-line
all’indirizzo goo.gl/kVyGfX.
Nelle premesse del testo si
parla di un aumento previsto
di traffico pari a 40.000 auto
al giorno, il cui inquinamento
provocherà l’emissione di
quantità abnormi di gas di
scarico con innalzamento
dei livelli di soglia, e del
conseguente aumento esponenziale
dell’inquinamento atmosferico,
a causa dell’incremento
delle polveri sottili PM10
in prossimità del traforo
del Grappa. Si fa inoltre
riferimento al danno che subirà
il turismo ecosostenibile
che, da poco meno di 30 anni,
si è ben sviluppato sul Monte
Grappa, trasformando l’intera a
zona in meta obbligatoria degli
appassionati del volo libero
da tutta Europa e al possibile
inquinamento delle falde
acquifere, oltre alla rottura
degli equilibri naturali e
paesaggistici dettati dal
fenomeno carsico che investe
l’area del Grappa.
In conclusione, il testo
affronta il problema del danno
economico che il sistema del
project financig farà ricadere
sull’intera collettività.
Viste le premesse, a chi di
dovere, si chiede di fermare
definitivamente il progetto.
n
di Cristina Lunardon
PVII
L’appello è già stato consegnato
all’europarlamentare Andrea
Zanoni, che nelle scorse
settimane ha effettuato un
sopralluogo nei prati di
Via Carlessi a Romano, che
rischiano di essere inghiottiti
dall’imbocco della tripla
galleria che dovrebbe perforare
per oltre 12 chilometri il
monte sacro alla patria.
“Si tratta di un progetto dissennato –
affermano i comitati civici
– che comporterà la deturpazione del’ambiente e del massiccio recando un pesante danno ad un’area considerata di massima valenza naturalistica e storico-monumentale, già soggetta a vincoli paesaggistici, idrologici, forestali e tutelata dall’Unione Europea”.
Il bosco delle fontaneSi trova a sud dell’abitato di Cismon, tra l’attuale superstrada ed il fiume Brenta. Il luogo è di grande interesse naturalistico essendo, in tutta la provincia di Vicenza, l’unico bosco naturale di Ontano bianco, dotato di una certa estensione, insediatosi in una piana alluvionale della valle.
La sua formazione risale agli inizi del 1800, in un’area periodicamente invasa dall’acqua nel corso delle piene, dove essa trovava uno sfogo naturale per essere rilasciata successivamente in maniera graduale, con benefico effetto nei confronti dei territori posti più a valle. Riguardo alla fauna selvatica, sono presenti numerosi mammiferi come la volpe, il tasso, il capriolo, la faina, la donnola e, tra gli uccelli, il falco pellegrino, il merlo acquaiolo, il martin pescatore, l’airone cenerino, l’aquila reale.
Oggetto in passato di diverse indagini a carattere floristico e faunistico, venne proposto come riserva naturale molti anni or sono dal WWF. Recentemente il comune di Cismon ne ha deciso la destinazione quale “riserva naturale”. ll suo nome deriva dalla presenza, soprattutto nel tratto più vicino al versante del Grappa, di numerose polle d’acqua nascente. Interessante anche l’opportunità di camminare nei pressi del greto del fiume e di osservare i ciotoli di diversa natura geologica: calcari, graniti, porfidi.
...il cui inquinamento Provocherà l’emissione di quantità abnormi di gas di scarico... e del conseguente aumento esPonenziale dell’inquinamento atmosferico, a causa dell’incremento delle Polveri sottili Pm10 in Prossimità del traforo del graPPa [...] e al Possibile inquinamento delle falde acquifere, oltre alla rottura degli equilibri
naturali e Paesaggistici...
PVIII
sport | personaggi
NUoVa performaNce Del fUNambolo Della bIcI SImoNe temperato
Con mezza biciclettasale e scende il Plan de Corones
an Vigilio di Marebbe,
16 agosto 2013. Pensare
che sia possibile salire
e poi ridiscendere Plan
de Corones da San Vigilio di
Marebbe con metà bicicletta è
davvero difficile, ma sembra
che a compiere questa prodezza
da circense qualcuno ci sia
riuscito.
Il protagonista di questa
singolare impresa è ancora una
volta lui, Simone Temperato,
alias Magico Tempe, il ciclista
bassanese che da qualche anno
a questa parte si diletta a
compiere imprese del genere con
la sua mountain bike priva di
ruota e forcella.
Questa volta ha aggiunto al suo
ormai ricco palmares di salite
anche quella che secondo lui era
la più difficile sotto l’aspetto
tecnico, vista la presenza nel
tratto finale dello sterrato e
specialmente delle pendenze che
in alcuni tratti superano il 25%.
Partito dal centro di San Vigilio
con la sua bicicletta “monca”,
Simone ha iniziato la sua
incredibile sfida lungo l’ascesa
che porta al Passo Furcia. Da
qui, dopo la svolta per Plan de
Corones, sono iniziate le vere
difficoltà perché ha dovuto
compiere delle difficili manovre
per mantenere l’equilibrio,
reso precario per la presenza
di alcune buche e alcuni sassi
lungo il percorso. Nel tratto
finale, quello più duro, Simone
ha dato il meglio di sè e rampa
dopo rampa è riuscito a giungere
fino al traguardo.
“Arrivare in quelle condizioni in cima al Plan de Corones è stato davvero bellissimo – ha
dichiarato Simone – sono veramente soddisfatto perché da anni avevo in mente di sfidare questa difficile salita che nella carta è tra le più dure dell’Alto Adige. Sia in salita che in discesa è stato il tratto in sterrato a fare la differenza, restare in equilibrio in questi chilometri è stato proprio difficile, ma la concentrazione e la determinazione di portare a termine anche questa impresa alla fine hanno fatto la differenza e mi hanno fatto concludere la prova nel migliore dei modi. Era la prima volta che affrontavo uno sterrato così lungo e così duro – continua Magico Tempe - in discesa ho guidato la bici in maniera impeccabile, sono riuscito anche ad evitare una caduta passando a pelo fra due mucche che mi hanno tagliato improvvisamente la strada, non so ancora come ho fatto a restare in equilibrio! Sono molto soddisfatto della prova, lungo il percorso ho trovato molte persone che mi hanno incitato, alcune non credevano ai propri occhi nel vedermi salire e poi scendere da quelle pendenze”.
s
PIX
Cosa dire, anche quest’anno
Simone ha lasciato il segno
nell’Alto Adige, dopo Stelvio,
Rombo, Giovo è arrivata anche
questa ennesima impresa, un
grande risultato per chi come
lui ama superare i propri limiti
e sfidare l’impossibile a suon
di pedalate!
Il suo motto è:“L’impossibile non esiste ancora”Maestro di Mtb, Simone Temperato è stato per tre volte campione italiano di trial e, negli ultimi anni, protagonista di imprese epiche sui passi alpini in impennata, sia su bici da corsa che su mtb. Passione, questa, alla quale si dedica dal 1998, anno in cui riesce percorrere 45 Km tutti con una sola ruota senza mai fermarsi, da Bassano fino alla birreria Cornale e ritorno, in un tempo di 2h 16m, alla media di 19.85 Km/h.
Nel 1999 si impenna in discesa da Foza a Valstagna, 20 km di tornanti e curve e nel 2000, in notturna, da Campocroce a Semonzo.
Nel 2004 stabilisce il nuovo record mondiale dell’ora in impennata al velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa con la mountain bike senza ruota anteriore, compiendo 27,541 Km. Alla fine dello stesso anno risultano percorsi più di 1600 Km in impennata con la mountain bike, su percorsi misti.
Nel 2005 accetta una nuova sfida: scalare il Passo dello Stelvio (2758 m) tutto in impennata con una bici da corsa, impresa riuscita al primo tentativo in 2 ore e 10 minuti. Nei mesi di preparazione era riuscito a scalare nella stessa maniera anche i passi Gavia, Falzarego, Valparola, Mendola, Broccon, Manghen, Croce d’Aune, Cereda, Campolongo, Gardena, Giau, Pordoi.
Il 24 settembre 2006, in occasione della cronoscalata del Monte Grappa, demolisce il suo precedente primato di scalata in impennata, fermando il cronometro a 1 ora 56 minuti e 44 secondi.
Nel 2007 iniziano i primi test di allenamento in discesa con la mountain bike senza ruota e forcella.
Il 23 luglio 2008, in occasione della 17^ tappa del Tour de France, precedendo il passaggio dei corridori, scala l’Alpe d’Heuz con la bici da corsa impennata in 1ora e 10 minuti, concedendosi a metà salita, senza mai smettere di pedalare, una colazione a base di marmellata mangiandola direttamente dal vasetto con un cucchiaino, dando vita ad uno spettacolo senza precedenti.
Nel 2010, sempre al velodromo bassanese, riesce a battere il suo precedente record sul chilometro lanciato in impennata, fermando il cronometro sul tempo di 1 minuto e 55 secondi alla media di 31 chilometri orari.
E ancora, negli ultimi tre anni, Magico Tempe vince altre sfide raggiungendo nuove vette in sella alla sua “mezza bicicletta”, dando vita a molte imprese “impossibili” che hanno fatto il giro del mondo..
PX
bassano | iniziative
alla terza eDIzIoNe l’appUNtameNto coN Il moNDo Dell’ImmagINe
bassano fotografia 2013libere interpretazioni della realtàorna puntuale
l’appuntamento con
Bassano Fotografia,
la manifestazione
biennale dedicata al mondo
della fotografia che riempirà
di immagini tutta la città di
Bassano del Grappa.
L’intento di questa edizione
è di sondare il tema delle
libere interpretazioni della
realtà attraverso immagini
che esprimano una personale
definizione del mondo.
Dal 14 settembre, dunque, i
luoghi espositivi più qualificati
di Bassano - il Museo Civico,
Palazzo Bonaguro, Chiesetta
dell’Angelo, Castello degli
Ezzelini, Palazzo Agostinelli -
ma anche tanti spazi in tutto
il centro storico saranno
coinvolti nella grande kermesse
fotografica.
Una scelta pressoché obbligata
quella del Museo civico che
proporrà “Jodice e Canova”, un
inedito accostamento fra i
gessi della sala canoviana ed
una serie di interpretazioni
fotografiche di opere canoviane
realizzata da Mimmo Jodice: 47
immagini scelte dall’autore
stesso per l’occasione e
stampate in formato 1:1 rispetto
alle sculture originali.
Ancora nella sede museale, in
pinacoteca, Daniele Pellegrini,
tnoto a Bassano per aver compiuto con
Cesare Gerolimetto il primo giro
del mondo in camion, presenterà
“Itinera”, impressioni di viaggio filtrate attraverso le proprie
esperienze di fotogiornalista
documentarista specializzato in
reportage geografico, ma anche
le competenze maturate in ambito
naturalistico, etnografico,
archeologico.
In Chiesetta dell ’Angelo “Una Bassano, cento Bassano”, ritratto della città proposto da Giorgio Bertoncello con una serie di aneddoti per immagini che raccontano piccoli gesti quotidiani, minimi cambiamenti della realtà, attimi di festa, il mutare delle stagioni o lo scorrere del tempo.
Palazzo Bonaguro ospiterà l’adunata dei circoli fotografici che rappresentano tutte le province venete e i contributi, diretti e mediati, delle città gemelle Sebenico, Voiron, e Mühlacker.
Originale proposta quella presentata al Castello degli Ezzelini dal gruppo di ragazzi dell’ associazione bassanese RE.SOL. Reti di Solidarietà Onlus, con il “Labirinto degli specchi: frammenti di una città”, dedicato al tema della raffigurazione del paesaggio e giocata sul tema della luce che agisce tramite la rifrazione e le riflessione.
A Palazzo Agostinelli la rassegna
si aprirà con “Fotografi Dentro:
dal reportage di viaggio al
ritratto in studio. Percorsi
per imparare a fare foto che
emozionano”, un laboratorio a cura
di Manfrotto e Manfrotto School
of Xcellence, durante il quale
appassionati e professionisti
potranno incontrare l’eccellenza
della fotografia italiana
partecipando a workshop, seminari
e conferenze, tenuti da nomi
illustri provenienti dal mondo
della fotografia pubblicitaria,
giornalistica e artistica.
Ancora a Palazzo Agostinelli
sarà allestita la mostra “Le montagne in città” che la sezione
bassanese CAI presenterà dal 12
ottobre al 10 novembre 2013 per
onorare l’anniversario della
fondazione dell’associazione
nazionale, nata 150 anni fa
per iniziativa dello statista
Quintino Sella.
Nel centro storico, infine, un
fil rouge d’eccezione, con “Bassano particolare”, vista da un obiettivo che ha inquadrato tutto il mondo,
quello di Cesare Gerolimetto.
PXI
LaPiazzaDimmiSiMaggio.pdf 1 14/05/13 14:47
PXII
rano una trentina, da
tutta la provincia, gli
operatori del settore
ristorazione che lo scorso
anno sono intervenuti nella sede
mandamentale degli artigiani di
Marostica per partecipare ad un
incontro formativo sulla gestione
degli alimenti per celiaci. E
l’interesse sull’argomento è
tale, che l’appuntamento sarà
riproposto tra qualche mese,
sempre in collaborazione con gli
esperti dell’Ulss di Bassano.
Promotore dell’iniziativa, il
presidente del mandamento Walter
Marcon spiega che l’esigenza nasce
da un reale aumento di richieste
da parte delle persone affette
da questa patologia, alle quali
si rende quanto mai necessario
offrire prodotti che non mettano
a repentaglio la loro salute.
“E’ un ambito nel quale non può esistere l’improvvisazione – prosegue – e non basta utilizzare alimenti alternativi ai cereali in cui si trova il glutine. C’è una serie di accorgimenti che bisogna rispettare per evitare la contaminazione, che vanno dal semplice non mescolare la pasta con lo stesso cucchiaio utilizzato per la pasta normale, fino alla separazione netta dei piani di lavoro e dei locali in cui si preparano i prodotti.”
La celiachia è un’intolleranza
permanente al glutine, una
sostanza proteica presente in
alcuni cereali come il frumento,
farro, orzo, segale.
la NUoVa froNtIera DeI proDottI artIgIaNalI Da forNo
Artigiani e Ullss,tavolo di confronto sulla celiachia
e
comprensorio | salute
Da Rosà alla scoperta di parchi, ville e borghiil comitato di biblioteca e l’assessorato alla cultura di rosà organizzano tre uscite “fuori porta” alla scoperta di alcuni tesori del comprensorio. ad iniziare dal domenica 8 settembre, con una escursione guidata al sentiero didattico “antonia dal sasso” di campolongo, a cui seguirà domenica 15 settembre una passeggiata sulle mura di
cittadella, da poco riaperte per l’intero perimetro, e visita del centro storico. domenica 6 ottobre, tutti al parco di villa imperiale di galliera veneta. le uscite, programmate in orario mattutino, sono a numero chiuso, con obbligo di prenotazione. per info: 0424.584190 in orario di apertura della biblioteca
In Italia si stima che soffra di
questa patologia un soggetto ogni
cento, con un incremento annuo del
9%. Sono molte le industrie che
hanno messo in commercio alimenti
privi di glutine, realizzati con
farine sostitutive.
Ma il paragone con i prodotti
artigianali non regge il confronto
in quanto a gusto e qualità. Ed
è su questo terreno che a livello
provinciale si sta muovendo il
settore.
“Il cibo deve essere fonte di gioia – continua Marcon – e garanzia di genuinità. Non conterranno glutine, ma a leggere gli altri ingredienti delle merendine, ad esempio, che si trovano in commercio anche in farmacia, vengono i brividi.”
Particolarmente sensibile
all’argomento, il presidente degli
artigiani racconta di essersi
interessato al problema dopo
aver assistito a ripetute scene
di pianto nella sua pasticceria,
da parte di bambini ai quali era
precluso l’assaggio dei dolci
in esposizione. E da ottobre,
dopo mesi di prove in cucina, a
Nove inizierà la produzione di
pane e pasticcini per celiaci,
nel nuovo laboratorio allestito
appositamente.
“E’ una nuova sfida per tutto il settore –
spiega – che rimette di sicuro in gioco anche la creatività che contraddistingue l’artigiano dal produttore seriale. Senza glutine, che è un collante naturale, non si potrà realizzare la pasta sfoglia, ma riuscire a trovare un’alternativa altrettanto gustosa sarà di certo motivo di gioia, per il cliente ma anche per il pasticcere!”.
PXIII
PXIV
on sarà rimasto altro
da fare che consolarsi
con uno spritz in più,
ai turisti che nei mesi
estivi hanno inserito nella loro
tabella di marcia una visita
alle collezioni del museo civico
bassanese, tuttora chiuso al
pubblico. Magari sfogliando
sul tablet, tra una patatina e
l’altra, la nuova applicazione
che consente di visualizzare le
opere presenti e di leggere tutte
le informazioni relative ad ogni
pezzo in esposizione, una sorta
di audio guida on line, che pone
Bassano tra i primi dieci musei
italiani ad aver sfruttato questa
tecnologia. Meglio di niente, si
potrebbe pensare, poter effettuare
una visita virtuale del museo,
seduti di fronte alle sue porte
sbarrate in pieno agosto. E se da
una parte può risultare lecita
l’aSSeSSore alla cUltUra: “Lavori di ristrutturazioneincompatibiLi con La presenza di visitatori”
Un’estate senza museoper i turisti in visita a Bassano
n
bassano | lavori
di Cristina Lunardon
PXV
l’indignazione dei turisti e
della città stessa per l’occasione
perduta, dall’altra si guarda con
fiducia alla prossima riapertura
del museo cittadino, ampliato e
riqualificato dopo mesi di lavori
in corso.
“No, non era possibile evitare di chiudere il sito in questo periodo – spiega l’assessore alla cultura Carlo Ferraro – e la chiusura non dipende da noi, ma dall’avvio nel cantiere di una serie di lavori incompatibili con la presenza di visitatori. Si tratta di interventi programmati nella tempistica generale, serrata e ferrea, del cantiere”. Come era già successo tra gennaio
e febbraio, quando erano entrate
in azione le squadre operative
per gli interventi preliminari
di demolizione previsti dal
progetto di restyling del museo,
del valore di 1.500.000 euro,
finanziato dall’Unione Europea,
che ha stabilito anche il termine
massimo di 400 giorni per la
consegna dei lavori, pena la
perdita del contributo.
Tutt’altro che immutabili, gli
spazi del Museo Civico di Bassano
del Grappa hanno affrontato diversi
interventi nel corso degli anni.
Senza ricordare i lavori degli
anni quaranta, sono trascorsi
appena cinque anni da quando sono
stati aperti i saloni destinati
ad ospitare mostre temporanee.
Un sostanziale intervento
sull’assetto espositivo delle
collezioni museali permanente
era stato realizzato nel 1993, in
occasione della mostra dedicata a
Jacopo Bassano, che in Pinacoteca
ha modificato l’assetto ed
inserito la climatizzazione,
mentre nel 1978 al pianterreno
era stata allestita la sezione
archeologica con i materiali del
lascito di Virgilio Chini.
“Fino a luglio il servizio al pubblico è stato garantito – prosegue Ferraro – e con ingresso gratuito,visti i disagi comunque causati dai lavori in corso. Stiamo rifacendo completamente il piano terra, al quale si accederà da una nuova entrata affacciata su piazza Garibaldi, finalmente accessibile anche ai portatori di handicap, dotata di un bookshop rinnovato con annesso guardaroba ed una nuova biglietteria. Ci saranno nuovi spazi per la didattica, tra cui un laboratorio archeologico con scavo simulato.”Altra novità, l’apertura di nuova
sezione museale tutta bassanese,
credo che sia Possibile raggiungere un certo equilibrio tra il rigore culturale e il mondo commerciale attraverso delle attività collaterali che Possono generare
un certo guadagno. e questo contratto di licenza ne è un esemPio.
PXVI
nella quale si racconteranno gli
episodi salienti della città
attraverso reperti archeologici,
affreschi e dipinti, sculture
e monete, fotografie d’epoca,
materiali e documenti corredati
da approfondimenti testuali e
proiezioni multimediali che
coinvolgeranno con musica, parole
ed immagini.
“Si tratta di una bella occasione per rilanciare l’immagine di Bassano oltre che del suo museo – spiega ancora l’assessore alla
cultura – che comunque attrae solo una parte dei turisti che arrivano in città. Credo che la funzione dei musei non debba essere quella di attrarre le folle, cosa che può succedere ancora a Roma con i Vaticani ed a Firenze con gli Uffizi, ma di essere dei presidi culturali permanenti che vanno promossi costantemente creando diversi motivi di interesse.”La riapertura al pubblico delmuseo
cittadino è prevista il prossimo
15 settembre, in concomitanza
con l’inaugurazione della
mostra “Jodice e Canova” programmata nell’ambito della manifestazione
Bassano Fotografia. “Ma se lo stato dei lavori non lo permette – mette le
mani avanti l’assessore – dovremo posticipare il tutto di qualche giorno”.
canova brand, dal museo alla magliettaSfruttare commercialmente il patrimonio artistico del museo? Si può. Soprattutto se questo patrimonio annovera una raccolta di disegni e stampe siglate da Antonio Canova, che hanno reso il sito bassanese famoso in tutto il mondo. Ecco dunque stipulato l’accordo tra il comune di Bassano e l’associazione culturale Metamorfosi di Roma per lo sfruttamento dei diritti d’immagine della creatività canoviana custodita nel Museo bassanese, una sorta di “affitto” del diritto di riproduzione delle immagini canoviane per la durata di quattro anni. Si tratta di un’operazione di “licensing” relativa ai beni culturali che non trova precedenti nell’attività della pubblica amministrazione italiana, e che determinerà l’ingresso nelle casse comunali di un corrispettivo fisso di Euro 76.000,00, oltre al versamento di una percentuale sul fatturato derivante dallo sfruttamento della licenza.
“Partendo dal presupposto che la cultura non ha una vocazione diretta a fare cassa – precisa l’assessore alla cultura Carlo Ferraro – e che trasformare la cultura in un luna park è un errore perché spesso, per inseguire i grandi numeri, si sacrifica la qualità dell’offerta, credo che sia possibile raggiungere un certo equilibrio tra il rigore culturale e il mondo commerciale attraverso delle attività collaterali che possono generare un certo guadagno. e questo contratto di licenza ne è un esempio.”
Tutti i prodotti realizzati, dall’abbigliamento al merchandising museale, gadgets e oggettistica varia dovranno riportare la dicitura che segnali il copyright del Comune di Bassano del Grappa e l’esclusività dei diritti. “In ogni caso il museo si riserverà di dare o meno l’assenso - specifica Ferraro – alla realizzazione dei diversi manufatti, perché le immagini canoviane non potranno essere associate a propaganda politica, razziale, religiosa, né essere legate alla commercializzazione di tabacco,armi o pronografia.”
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PXVII
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PXVIII
nove | cultura
na settimana di
incontri, convegni,
mostre ed eventi e poi i
due giorni di “Portoni
Aperti” con espositori nazionali
ed internazionali. Siamo ormai
prossimi all’apertura della
XVI edizione della Festa
della Ceramica-Portoni Aperti,
la manifestazione promossa
dall’associazione Nove Terra
di Ceramica, presieduta da
Michele Barbiero, e dal Comune
di Nove, in programma dal 7 al
15 settembre.
“Popolare è una delle parole chiave che l’associazione Nove Terra di ceramica ha voluto per questa manifestazione -
spiega Barbiero - una grande parete di 300 piatti popolari prospiciente la
piazza ne è il manifesto, frutto della ricerca e creatività, lavoro ed abilità di 50 artigiani pittori coordinati da Antonio Bernardi, che è stato docente al Liceo d’arte di Nove”. Di rilievo sono le mostre
espositive proposte da Paolo
Staccioli, ceramista fiorentino
di Scandicci, che espone all’ex
mulino Antonibon e da Enrico
Stropparo, marosticense di
adozione, al mulino pesta sassi
Baccin-Cecchetto-Stringa.
“Due figure di rilievo nel panorama artistico italiano ed europeo – prosegue Barbiero - il primo si misura subito con l’uso del fuoco e degli ossidi di rame, dando vita ad una miriade di vasi che riveste con fantastici racconti pittorici e dai primi anni del 2000 inizia a sperimentare nuovi materiali e nuove dimensioni espressive,
trasferendo le sue forme nel bronzo. Il secondo, legato inizialmente ai primi maestri Alessio Tasca e Pompeo Pianezzola, è approdato ben presto ad un suo percorso linguistico-espressivo.” Interessante inoltre
l’esperienza di residency di
Morgane Tschimber.
“ L’artista francese – spiega il
presidente - viene proposta per l’alto livello di ricerca espressiva racchiusa nel suo lavoro, con opere prodotte nelle settimane scorse a Nove, che saranno esposte nella fabbrica Terramica di via Martini.”La festa, nella sua dimensione
pubblica e popolare, culminerà
nel week-end del 14 e 15
settembre con Portoni Aperti,
che prevede mostra espositiva
delle aziende artigiane
u
moStre e laboratorI aNImeraNNo Il paeSe per UNa SettImaNa
Al via la festa della ceramicae Portoni aperti a Nove
PXIX
operanti nel territorio e la
messa in opera di laboratori
ed esposizioni in vari siti
tra portoni e cortili privati,
oltre che nella grande piazza
del paese che ospiterà il lavoro
di un centinaio di artigiani
espositori, da ammirare e
seguire nel dettaglio nelle
diverse fasi di lavorazione
della ceramica:
Al pubblico, in particolare
ai bambini e ragazzi, sarà
offerta la possibilità di
cimentarsi nella manipolazione
dell’argilla e decorazione
pittorica.
“Alla qualità delle opere e degli espositori – conclude Barbiero - si sommano i numeri: cento espositori in piazza e nelle
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Cartigliano e Nove si sfidano nel “Palio dei dò campanii”sull’antica rivalità tra cartigliano e nove, storia e fantasia si sono incrociate nei secoli, dando vita ad una produzione di aneddoti tramandati di generazione in generazione. E per la prima volta i due paesi si daranno vera battaglia nella prima edizione di quello che è stato definito “il palio dei do campanii” che avrà luogo nella bella cornice del parco di villa morosini a cartigliano. l’evento sarà anche l’occasione per rispolverare i costumi delle due note rievocazioni storiche cartiglianesi e novesi, la cuccagna dei morosini e la pissota vivente, che da qualche anno – causa
la congiuntura economica sfavorevole - non sono più state rappresentate. il palio si aprirà sabato 7 settembre con una sfilata in costume e l’incontro delle due fazioni sfidanti, che domenica 8 settembre se le suoneranno di santa ragione nelle sfide a pallone di pezza, lippa, ruba bandiera, trottola, corsa dei sacchi, tiro alla fune e alla fionda, corsa dei “serci”, torneo di briscola e di “mora”. per tutta la giornata sarà allestito un mercato dell’antiquariato e dei prodotti tipici dei due comuni, mentre alla sera si cenerà a lume di candela nella barchessa della villa.
corti del paese, 4 punti espositivi con i mulini, l’Istituto Liceo d’arte e la fabbrica Terramica, 50 pittori per più di 300 piatti,
numerose aziende, senza dimenticare intrattenimenti e lo spettacolo con Raul Cremona, sabato sera 14 settembre”.
cento esPositori in Piazza e nelle corti del Paese, 4 Punti esPositivi con i mulini, l’istituto liceo d’arte e la fabbrica terramica, 50 Pittori Per Più di 300 Piatti, numerose
aziende, senza dimenticare intrattenimenti e lo sPettacolo con raul cremona...
PXX
valbrenta | iniziative
n tuffo nel passato,
pensando ad un futuro
rilancio culturale ed
economico dell’intera
vallata. Ed ecco che finalmente
il progetto della Ferrovia
Turistica della Valbrenta
diventa realtà, grazie ad un
finanziamento europeo di 1,8
milioni di euro che andrà a
realizzare il primo progetto,
nel suo genere, nel Veneto.
Non un evento una tantum, dunque,
ma la creazione e gestione di un
servizio di Ferrovia Turistica,
con un treno storico trainato
da una locomotiva a vapore del
1918 che ritorna nei luoghi dove
operava un tempo, un paio di
carrozze passeggeri in grado di
ospitare in tutto 160 persone e
alcuni carri merci adibiti al
trasporto di biciclette.
Si tratta di materiale
rotabile, che ora potrà essere
definitivamente restaurato e
che consentirà di viaggiare a
velocità ridotta, godendo del
paesaggio con modalità e tempi
diversi.
Il convoglio percorrerà la tratta
della linea Venezia-Trento tra
Bassano del Grappa e Primolano.
Il servizio è pensato, oltre
che per gli appassionati di
escursioni e viaggi a misura
d’uomo, anche per i cicloturisti,
che potranno completare la
gita rientrando alla stazione
di partenza pedalando lungo la
pista ciclabile che affianca il
fiume Brenta.
Il progetto, che la Federazione
Europea delle Ferrovie Turistiche
e Museali ha definito come uno
dei migliori presentati in questi
anni, si compone di quattro stralci
che potranno essere realizzati
anche contemporaneamente già
dai prossimi mesi: il restauro
della rimessa locomotive di
Primolano del 1910, un tempo
stazione di confine con l’Impero
Austroungarico, che diventerà
sede del primo museo ferroviario
del Veneto; il ripristino e la
riqualificazione del piano del
ferro; il recupero del treno
d’epoca; la realizzazione di un
tratto di pista ciclabile che
collega Valstagna alla località
di Campolongo sul Brenta,
potenziando così un percorso
che sta sempre più affermandosi
tra gli appassionati della
bicicletta e che ha registrato
solo nel 2012 il passaggio di
ben 200 mila ciclisti.
u
L’obiettivo è quello di costruire
un polo culturale che completi
e valorizzi i vari elementi
di interesse e di attrattiva
presenti nell’area, per
proporre un’offerta d’insieme,
fatta di risorse ambientali e
paesaggistiche, di percorsi
storici, di produzioni tipiche,
di mezzi diversi di fruizione e
scoperta del territorio, come il
treno e la bicicletta integrati
tra loro.
Il progetto, ideato dalla
Associazione Società Veneta Ferrovie di
Padova che dispone del materiale
rotabile d’epoca da restaurare,
è diventato realtà grazie alla
collaborazione della Regione,
della impresa ferroviaria
Sistemi Territoriali e dei
comuni di Cismon e Valstagna.
I lavori dovrebbero partire
all’inizio del prossimo anno
per poter garantire la messa in
preVISto aNche Il completameNto Della pISta cIclopeDoNaletra ValStagNa e campoloNgo
L’Europa finanzia il progetto della Ferrovia Turistica della Valbrenta
di Cristina Lunardon
PXXI
funzione del treno dall’inizio
del 2015, in tempo per le
celebrazioni del centenario
della Prima Guerra Mondiale,
che proprio in queste zone ha
vissuto momenti significativi.
“Come associazione Società Veneta
Ferrovia- ha sottolineato
Pierluigi Scoizzato in
rappresentanza dell’omonima
associazione - coroniamo un sogno
e un progetto partito oltre 10 anni fa.
Per noi è importante che questo treno
non sia rivolto solo agli appassionati,
ma a un pubblico il più vasto possibile.
Solo così ha senso un lavoro che metterà
a disposizione per i prossimi decenni una
risorsa davvero unica per lo sviluppo della
valle da un punto di vista economico,
storico e culturale”.
la Società Veneta FerrovieSocietà Veneta Ferrovie è una associazione di appassionati di ferrovie che si prefigge di valorizzare la cultura ferroviaria attraverso lo studio della storia, della tecnica e della socializzazione che le ferrovie hanno apportato, apportano ed apporteranno alla crescita economica e sociale del Triveneto.
Il nome dell’associazione viene dalla “Società Veneta Lavori Pubblici”, poi “Società Veneta per l’Esercizio di Ferrovie Secondarie”, la storica società che al momento della creazione delle FS era la quarta compagnia ferroviaria italiana dopo le tre reti, Adriatica, Mediterranea e Sicula.
L’obiettivo dell’associazione è far si che rimanga viva la memoria di ciò che le ferrovie sono state nel Veneto, attraverso la conservazione sia dei rotabili che delle infrastrutture rimaste.
L’associazione ha la sua sede nella (ex) Cabina A della Stazione di Padova, accessibile da via Frà Paolo Sarpi.
storia della linea ferroviariaDal 1877 Bassano era collegata con Padova via Camposampiero-Cittadella, ma rimaneva l’idea della convenienza economica di accorciare il tracciato del percorso da Venezia di 30 chilometri costruendo una linea Mestre-Castelfranco- Bassano che collegasse la laguna veneta senza passare per Padova.
Già nel 1893 il Ministero dei Lavori Pubblici fece redigere un nuovo progetto per la sezione in oggetto ma i costi preventivati erano troppo alti nonostante alcuni accorgimenti tecnici che ne diminuivano l’entità, come per esempio un minore sviluppo di gallerie.
Intervenne allora la Società Veneta (che aveva già costruito la Padova-Bassano) con un progetto ancora più semplificato, ma anch’esso non venne preso in considerazione.
Si dovrà attendere il 1905 quando il Governo di Roma concesse la costruzione della tratta fino a Primolano, comprensiva del tronco Mestre-Castelfranco-Bassano
I lavori per la realizzazione dei 60 chilometri di binario tra Mestre e Bassano vennero completati in meno di due anni e inaugurati il 13 luglio 1908. Sempre nello stesso anno venne iniziata la costruzione della tratta Bassano-Primolano.
La prima parte Bassano-Valstagna venne aperta il 1° gennaio 1910 e nel luglio dello stesso anno fu completato l’ultimo tratto fino al confine italo-austriaco.
La Società Italiana Ferrovia della Valsugana gestì la linea Bassano-Primolano fino al 1912, anno in cui venne riscattata dalle Ferrovie dello Stato.
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marostica | iniziative
a fatto centro la proposta estiva, nata dalla collaborazione tra negozi e pubblici esercizi , per
rivitalizzare la piazza e le vie cittadine e dare uno scacco alla crisi economica. A tutti i clienti che scelgono i negozi del centro di Marostica per fare shopping, viene offerta una consumazione gratuita nei bar, enoteche e ristoranti della città. Letteralmente bruciati i primi 2400 coupon a disposizione dei commercianti, si è dovuto procedere ad una nuova fornitura dei tagliandi per non lasciare a “bocca asciutta” gli avventori, che hanno molto apprezzato la novità.
Ideatore della campagna promozionale, Roberto Meneghin racconta con chiara soddisfazione delle reazioni, tra lo stupito e il
compiaciuto, delle persone che, al momento di ritirare lo scontrino, si vedono “premiate” con il buono consumazione.
“E’ sempre bello ricevere un regalo inaspettato – racconta – e da parte di tutti sono giunte solo parole di elogio. Molti clienti non hanno ancora utilizzato il coupon – racconta – perché aspettano di collezionarne più di uno e garantirsi magari un pranzo o una colazione completi. I turisti invece hanno trovato una ragione in più per prolungare il soggiorno di qualche ora e fermarsi in gruppo in qualche bar, consumando ben oltre il semplice aperitivo offerto.”
La distribuzione dei coupon proseguirà fino al 21 settembre e “Restate e Marostica” continuerà fino alla fine di settembre, termine ultimo anche per usufruire delle consumazioni, oltre il quale i coupon perderanno validità. La stagione sembra dunque concludersi
con un segno positivo.
“Da luglio è cambiata l’atmosfera – prosegue Meneghin – sembrava fosse improvvisamente arrivata un po’ di leggerezza dopo tanti mesi cupi. I turisti hanno speso di più rispetto agli anni scorsi, e soprattutto a ferragosto non sono mancati gli affari. Molte persone sono rimaste in città e ne hanno approfittato, complice il clima vacanziero, per fare shopping.”
E sembra che per il prossimo inverno i commercianti della città degli scacchi abbiamo in cantiere altre iniziative.
“Di natura diversa – conferma Meneghin – ma sicuramente originali. Ci stiamo già lavorando, sull’onda dell’entusiasmo che ha contagiato tutta la categoria. Per noi è stata davvero una bella sfida ed un modo per dimostrare che non è piangendosi addosso che si combatte la crisi, ma rimboccandosi le maniche e cercando nuove strade da percorrere.”
h
ottImo rIScoNtro Dell’INIzIatIVa promoSSa Da commercIaNtI eD eSercIzI pUbblIcI
“restate a marostica” continua aoffrire consumazioni gratuite
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