l’ape ingegnosa di pietro giannone emanuele sanzone
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Discussione tesi di laurea su L'Ape Ingegnosa di Pietro Giannone.TRANSCRIPT
CORSO DI LAUREA IN LETTERE MODERNE
TESI DI LAUREA IN LETTERATURA ITALIANA
L’APE INGEGNOSA DI PIETRO GIANNONE
Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali e Scienze della Formazione
Relatore: Chiar.mo Prof. Domenico Cofano Laureando: Emanuele Sanzone
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PERCHÉ QUESTA RICERCA
Per approfondire la figura di un intellettuale così importante per la nostra terra ma al tempo stesso trascurato;
Per soddisfare le curiosità personali e colmare le mie personali lacune su Giannone;
Per conoscere l’autore aldilà delle etichette.
Per analizzare la poetica di Giannone partendo da un’opera del carcere
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LE VICENDE BIOGRAFICHE DEL GIANNONE
Da Ischitella a Napoli: la formazione e l’Istoria Civile
La composizione del Triregno e il peregrinare di Giannone
L’arresto e gli ultimi anni in carcere: la Vita scritta da lui medesimo e l’Ape Ingegnosa
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L’ISTORIA CIVILE
La risonanza dell’opera in tutta Europa (Montesquieu) grazie alle traduzioni in inglese, francese e tedesco.
Una storia del Regno “civile” , non contemplativa di luoghi e antichità ma politica e giurisdizionalistica, dalla caduta dell’Impero Romano ai suoi giorni.
Critica del Regno diventato ormai “stato nazionale di periferia”
Il ruolo dei Longobardi, dei Normanni, di Federico II, degli Svevi e degli Angioini.
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IL TRIREGNO
“L’opera maggiore di Giannone” (Tallini)
Saggio in tre libri di critica all’operato della Chiesa che dovrebbe perseguire fini evangelici
Rapporto con la Scienza Nuova di Giambattista Vico
I tre regni della storia del cristianesimo Il regno terreno (Ebrei)
Il regno celeste (sacrificio di Cristo)
Il regno papale (decadenza della Chiesa)
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LA VITA SCRITTA DA LUI MEDESIMO
Il contesto del carcere.
Terapia per sé stesso contro la noia del carcere.
Risposta ai detrattori che già in passato avevano ‘distorto’ la realtà.
Mette a disposizione le proprie esperienze per mettere in guardia dagli uomini mossi da avidità, ambizione, maldicenza…
Il successo dell’autobiografia in quel periodo (Muratori, Vico…).
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L’APE INGEGNOSA
Consapevolezza dell’impossibilità di una scarcerazione.
Manoscritto di 189 scritti autografi scritto a partire dal 12 agosto 1743.
40 capitoli dette Osservazioni. Numerosi rimaneggiamenti. Fonti in possesso di Giannone in carcere:
Le Stuore di Giovanni Menochio (ricche di citazioni classiche come Giovenale, Marziale, Seneca…)
Historia Naturalis di Plinio nella versione curata da Jean Hardouin.
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IL PROEMIO
L’intenzione di dedicarsi a studi “meno severi”
Titolo chiaro riferimento al De Rerum Natura di Lucrezio
Offrire la sua esperienza e la sua saggezza ai più giovani ( dovere dei vecchi in rif. I libro De Officiis di Cicerone)
“invecchiamento attivo” (topos della conoscenza continua – De Senectute di Cicerone)
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L’IMMAGINE DELL’UOMO NE L’APE INGEGNOSA
La vita è donata da Dio all’uomo attraverso l’anima (origine dell’uomo solo grazie ad un’Entità Superiore).
Altra prerogativa umana è l’intelletto che distingue l’uomo da altri esseri viventi, anche se con limiti definiti (non basta per la conoscenza)
Intelletto come strumento per giungere al bene.
Critica al De Natura Deorum di Cicerone perché non è concesso a noi mortali di conoscere l’essenza d Dio.
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L’ORIGINE DEL MALE
Il male dell’uomo nasce dall’istinto ai piaceri (suo smodato dei 5 sensi) che lo porta lontano dal suo stato di natura .
Bisogna prediligere piaceri puri ed innocenti con prudenza: “Ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce” ( cit. Ars Poetica di Orazio).
La sensualità non va vissuta in modo sregolato come modo irruento per ottenere il piacere (condanna delle pratiche “contro natura” e dell’omosessualità).
La Natura non ha parte alcuna nell’origine del male.
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LO STATO DI NATURA
Il male è nato con l’abbandono dello stato di natura.
L’abbandono della vita agreste per il conglomerati ha portato alla diffusione dell’avarizia e dell’ambizione e, di conseguenza, la nascita della guerra e della schiavitù.
Solo l’educazione e il sapere limitano “i danni” degli istinti umani contro il prossimo.
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LO STATO DI GRAZIA
Il passaggio dal Regno terreno al Regno celeste corrisponde al passaggio dallo stato di natura allo stato di grazia, la vera salvezza.
Lo stato di grazia si raggiunge dando il giusto peso alle ricchezze e ai piaceri mondani e quindi ottenendo la salvezza, accessibile a tutti, non solo “ai grandi e agli eroi”.
L’invito di Giannone è di raggiungere lo stato di grazia- senza temere della morte- con il rispetto dell’altro, della morale lontano da vizi, malvagità e “sceleraggini” (avarizia, ipocrisia e ambizione).
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CONCLUSIONI
L’Ape ingegnosa non deve essere considerata autonoma e autoreferenziale rispetto al corpus giannoniano.
L’opera non è solo un insieme di pensieri e citazioni, ma un invito ad andare aldilà dei piaceri e della vita frivola che ci allontana di Dio.
La felicità prosperata da Giannone è una felicità dell’Uomo, collettiva, che non si esaurisce al momento ma è perenne (equilibrio anima-corpo).
Il lato umano di Giannone che ha speso la vita per un’umanità migliore lottando contro l’ignoranza.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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