lambdin, introduzione all'ebraico biblico, gregorian & biblical press

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o  all’ebraico biblico Edizione italiana a cur a di Elzbie ta M . Obara CK KC iORlAN& nil IMCAr. l ' KKSS

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Risorsa per l'introduzione allo studio dell'ebraico e ad un primo approccio ai testi biblici...

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all’ebraicobiblico

Edizione italiana a cura di Elzbieta M. Obara

C K K C i O R l A N & n i l I M C A r . l ' K K S S

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Th o ma s   O . La mb d in

Introduzioneall’ebraico

biblicoEdizione italiana a cura di Elzbieta M. Obara 

Traduzione di Giovanni Lo Giudice

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L'edizione italiana delia presente opera è corredata di flashcard elettroniche per

l’apprendimento del vocabolario ebra ico di base. Le flashcard sono disponibiligratuitamente sul sito web Quizlet.com

Cover: Serena Aureli 

Layout; Usanti Srl - Roma

Pearson Education, Ine. Copyright© 1972

©2013 Pontificai Biblical Institute

Gregorian & Biblical PressPiazza della Pilotta 35, 00187 - Romawww.gbpress.net - [email protected]

ISBN 978 88 7ó53 665 ó

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Pr e f a z i o n e  a l l ’e d i z i o n e  i t a l i a n a

Sono passati oltre quarantanni dalla pubblicazione della grammaticaebraica  Introduction io Biblical Hebrew  di T.O. Lambdin. L’edizione ita-liana che ho curato e ora ho il piacere di presentare risponde al bisogno di unvasto pubblico — composto soprattutto da studenti e appassionati della lin-gua ebraica — desideroso di avere un accesso più agevole a un’opera di-ventata ormai un classico per lo studio dell5ebraico biblico. Il fatto stesso cher  Introduction  abbia conosciuto numerose ristampe e traduzioni, e continui

ancora oggi a essere adottata come libro di testo in diverse e qualificate isti-tuzioni, ne testimonia il grande valore.Si tratta, infatti, di un manuale che presenta le strutture grammaticali in

modo chiaro e scientifico. In quanto strumento di base, non si propone di ab- bracciare ogni possibile questione, ma di offrire un solido fondamento pereventuali passi successivi. I contenuti coprono alPincirca le lezioni di uncorso di studio annuale e mirano ad abilitare gli utenti alla lettura e alla

comprensione personale dei testi narrativi della Bibbia Ebraica.L’impostazione metodologica che caratterizza l’opera è particolarmenteadatta all’apprendimento perché, sin dall’inizio, consente l’immersione nellavitalità della lingua, attraverso un procedimento lineare e progressivo. Latraslitterazione che accompagna i termini ebraici e i paradigmi delle formeflesse è di innegabile utilità per chi affronta, per la prima volta, lo studio dìuna lingua con un alfabeto diverso da quello usuale. La scelta, poi, di pre-

stare un’attenzione particolare alle forme Qal le più frequenti nella BibbiaEbraica permette di affrontare con maggiore facilità le rimanenti coniuga-zioni. Insieme agli elementi di fonetica e morfologia, il manuale offre ancheuna buona esposizione di alcuni costrutti fondamentali della sintassi ebraica.Infine, il vocabolario e gli esercizi che accompagnano ogni lezione rappre-sentano uno strumento utilissimo per il consolidamento e la verifica dellenozioni apprese. Grazie a tale organizzazione, lo studente diventa ben presto

capace di leggere e comprendere interi brani tratti dalla Bibbia, prima in unaversione leggermente semplificata e poi in tutto il loro spessore letterario.

 Nel corso del mio insegnamento della lingua ebraica, ho acquisitol’abitudine di dedicare la prima lezione alla presentazione dei valori e, in-sieme, degli ostacoli insiti nell’apprendimento dell’ebraico. La difficoltà piùavvertita dai principianti è la percezione di addentrarsi in un mondo com

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6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 pletamente diverso, che affascina ma anche distanzia. Si potrebbe parlare diun vero e proprio incontroscontro con l’alterità: l’alterità della lingua e dellacultura che una lingua veicola. Proprio per questo è opportuno ribadire che,nonostante il disorientamento iniziale, la percezione dell’alterità è indispen-

sabile per un approccio rispettoso alle Scritture. Il testo biblico, infatti, vaaffrontato in quanto “altro” rispetto al lettore: solo così si evitano grossolaneinterferenze e manipolazioni di significato; solo così il testo può dispiegare

 pienamente il suo fascino e la sua fecondità e lo studio diventa passione.In questa prefazione mi permetto perciò, ancora una volta, di rivolgermi

soprattutto agli studenti e a coloro che, per un particolare interesse personale,desiderano intraprendere lo studio delPebraico: la soglia che ci si accinge a

varcare non è del tutto agevole, ma il desiderio di fare esperienza personaledell’incontro con il Primo Testamento, anche nella sua veste linguistica ori-ginale, permetterà di superare le crisi che si potrebbero presentare nel cam-mino.

A coloro, dunque, che affronteranno lo studio dell’ebraico biblico ser-vendosi di questo strumento, vorrei ricordare che la conoscenza della linguaoriginale non è certamente il fine ultimo della loro fatica, ma può rivelarsi un

mezzo insostituibile per infondere nuova vitalità a una Parola che, sebbeneconosciuta, talvolta diventa un po’ sbiadita a causa de ir abitudine, di unalettura superficiale o, ancora peggio, a motivo dell’errato convincimento chei dotti commenti siano da preferire alla nudità del Testo. Le discipline lingui-stiche insegnano che la condivisione di uno stesso codice è il primo, necessa-rio elemento per un’autentica comunicazione; ebbene, conoscere il codicelinguistico dell’ebraico biblico può costituire il primo fondamentale passo

 per un incontro autentico, e favorire quello scambio comunicativo grazie alquale non solo noi leggiamo la Scrittura, ma in qualche modo anche laScrittura legge noi, postulando una risposta interpretativa e operativa in-sieme.

Concludendo, vorrei anche esprimere il mio ringraziamento alle personeverso le quali rimango, in qualche modo, debitrice. Anzitutto un graziesentito e sincero a Giovanni Lo Giudice, exalunno di uno dei corsi di

ebraico da me tenuti presso la Pontificia Università Gregoriana. La tradu-zione e l’impaginazione di questo volume sono opera della sua passione edel suo impegno. La sua instancabile dedizione, la creatività e la precisionedel suo lavoro hanno reso la collaborazione piacevole e fruttuosa.

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P r e f a z i o n e  a l l ’E d i z i o n e  It a l i a n a 7

Un ringraziamento particolare va alla G&B Press e al P. J.M. Àbrego DeLacy, Rettore del Pontificio Istituto Biblico e Direttore di Subsidia Biblica,che ha accettato di inserire 1*Introduzione all’ebraico biblico  in questa pre-stigiosa collana.

Con grande piacere dedico questo volume al Prof. Santiago Bretón, SJ,fine conoscitore della lingua ebraica ed esegeta, che ha appena concluso ilsuo quasi trentennale (19842013) servizio di docenza di ebraico biblico

 presso il Pontificio Istituto Biblico e la Pontificia Università Gregoriana, sa- pendo sempre coniugare il rigore scientifico e la finezza umana.

Roma, 15 Settembre 2013 Elzbieta M. Obara

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P r e f a z i o n e

Questo manuale è concepito per un corso universitario annuale di ebraico biblico elementare. Nelle sue scelte grammaticali e lessicali è essenzialmenteun'introduzione alla prosa, ma non al linguaggio poetico. Sebbene mia in-tenzione sia stata quella di includere solo tutto ciò che ritengo necessario peruna lettura grammaticalmente intelligente dei testi sui quali il lavoro è ba-sato, gli insegnanti esperti possono nondimeno espandere o condensare una

 parte o l’altra secondo le necessità dei loro propri corsi e i problemi partico-lari dei loro studenti. Avendo tenuto la discussione grammaticale ad un li-

vello relativamente accessibile ho provato inoltre a rendere il libro il più pratico possibile per coloro che vogliono studiare la lingua ebraica senza uninsegnante.

 Nonostante la presente opera cada chiaramente all*interno della categoriadelle grammatiche tradizionali, ci sono diverse caratteristiche nel modo incui si presenta che richiedono un breve commento. L’uso abbondante dellatraslitterazione si propone di servire tre propositi: rendere lo studente capacedi percepire Pebraico come una lingua e non come un esercizio di decifra-zione; rimuovere gli abituali ostacoli dell’inizio, in cui allo studente è richie-sto di gestire innumerevoli pagine di dettagli fonologici e ortografici piutto-sto astratti prima di aver imparato anche una sola frase della lingua; facilitarela memorizzazione dei paradigmi, in cui le caratteristiche essenziali sono,secondo la mia opinione» messe in maggiore rilievo rispetto ai testi conven-zionali. La morfologia del verbo è presentata in modo da sfruttare al meglio

le similarità delle varie forme, a prescindere dal tipo di radice; ciò permettel’introduzione dei verbi più comuni sufficientemente presto nel corso dellagrammatica e permette anche che la trattazione delle “coniugazioni” derivatenon venga impedita da restrizioni ad esempi tratti da radici regolari. Più spa-zio possibile è stato assegnato alla trattazione sistematica della morfologiadel sostantivo e al verbo con suffissi oggetto; la semplificazione di questiambiti che viene tentata in molte grammatiche elementari costituisce in

realtà un cattivo servizio allo studente. Infatti, quando questi comincia ad af-frontare la sua prima pagina di letture non semplificate, trova che ciò cheavrebbe dovuto imparare sistematicamente deve essere invece imparatofrettolosamente, con scarso profitto e non poca difficoltà. E infine, specialeattenzione è stata data a un’ordinata presentazione della sintassi della prosa,

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cominciando con una caratterizzazione dei vari tipi di proposizioni indivi-duali e procedendo verso le sequenze di proposizioni interrelate.

Allo stadio iniziale della preparazione di questo libro sono stato grande-mente aiutato nella selezione del vocabolario da GEORGE M. La n d e s ,  A Student ’s Vocabulary o f Bìbìical Hebrew  (New York 1961)1, che in queltempo mi fu fornito in bozza dall’autore, al quale adesso vorrei esprimere imiei ringraziamenti. Nei quasi dieci anni trascorsi da quel periodo gli innu-merevoli suggerimenti e correzioni inviatemi dai miei studenti e dai mieicolleghi che lavoravano con varie bozze del libro sono state dì enorme aiuto

 per il miglioramento della qualità del prodotto finale. Sono soprattutto grato,comunque, al Dott. Avi Hurwitz, adesso alPUniversità Ebraica, per la suagrande gentilezza e per aver dato ad una precedente bozza di questo librouna lettura critica accurata, fornendomi molte correzioni. Gli errori rimastisono dovuti ovviamente a mie personali sviste.

La disposizione del testo ebraico con la punteggiatura e con segni specialiche ne marcano gli accenti si rivela sempre un lavoro difficile, anche inquest’epoca di meraviglie tecnologiche. Vorrei ringraziare l'editore e il tipo-grafo per i loro generosi sforzi, tesi ad assicurare la maggior correttezza pos-sibile della stampa.

Cambridge, Mass. Th o m a s  O, La m b d i n

Maggio 1971

1  N.d.T.  Un’edizione aggiornata del volume citato dall’Autore è ora pubblicatadalla Society of Bìblica} Lìteraiure  con il titolo seguente: GEORGE M. La n d e s , Building YourBiblìcalHebrew Vocabulary Atlanta 2001

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In t r o d u z i o n e

La Bibbia Ebraica (l’Antico Testamento cristiano) è una collezione di

scritti la cui composizione si estende per quasi tutto il millennio che va dal1200 a.C, al 200 a.C. circa. Poiché una lingua parlata non rimane costante

 per un periodo di tempo così lungo, dobbiamo considerare l’ebraico biblicocome una forma del linguaggio parlato standardizzata in un tempo partico-lare e perpetuata in seguito come mezzo letterario fisso. Si assume general-mente che l’ebraico biblico, nella misura in cui è linguisticamente omoge-neo, sia una approssimazione vicina alla lingua del periodo monarchico che

ha preceduto l’esilio babilonese (587 a.C.), durante il quale la maggior partedella letteratura biblica fu compilata e composta. Le scarse iscrizioni del pe-riodo che va dai IX fino al VII secolo a.C. corroborano questa visione, manon ci permettono di stabilire limiti più precisi. Nel periodo postesilicol’ebraico parlato subì la forte influenza di altre lingue, specialmentel’aramaico, ma anche del persiano e, successivamente, del greco, La lingualetteraria degli scritti biblici di questo periodo rimase relativamente libera da

tale influenza, che si mostra più chiaramente nelle fonti postbibliche comel’ebraico rabbinico della Mishna e altre opere tradizionali che esulanodall’ambito di questa grammatica. È diffìcile se non impossibile determinareesattamente quando l’ebraico cessò di essere una lingua parlata, ma con tutta

 probabilità la sua scomparsa fu concomitante alla devastazione della Giudea,avvenuta durante le rivolte giudaiche contro il dominio romano nei primi duesecoli d.C.

L’ebraico è membro della vasta famiglia delle lingue semitiche, le cui principali suddivisioni sono le seguenti:

1) Semitico nordorientale: babilonese e assiro (accadico);2) Semitico sudorientale: antico arabo del sud e relative lingue mo-

derne del sud dell’Arabia e dell’Etiopia;3) Semitico del sudoccidentale: arabo classico e il gran numero dei re-

lativi dialetti arabi moderni;

4) Semitico del nordoccidentale: comprendentea. l’aramaico b, il cananeo (ugaritico, fenicio, ebraico)

La nostra conoscenza dell’ebraico bìblico dipende direttamente dalla tradi-zione giudaica orale e, di conseguenza, dallo stato di quella tradizione du-

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rante e dopo le varie dispersioni degli israeliti dalla Palestina. Tale dipen-denza sorge da una peculiare incompletezza ortografica di cui soffre il testo

 biblico: esso è essenzialmente senza vocali o, al più, vocalicamente ambiguo(vedi sotto, §8). L’attuale pronuncia della lingua è stata trasmessa oralmente

e quando gli israeliti lasciarono o furono espulsi dalla Palestina e formarononuove comunità in Babilonia, in Egitto e in tutto il resto del mondo civiliz-zato, la lettura tradizionale dei testi biblici cominciò gradualmente a diver-gere da qualsiasi norma potesse essere esistita prima di tale dispersione. Lostesso testo consonantico raggiunse una forma finale autorevole attorno allafine del I secolo d.C. Questo testo fu promulgato con successo tra tutte lecomunità ebraiche, così che i testi successivi a questa data non differiscono

tra loro in nessun particolare importante. Prima della fissazione del testoautorevole, comunque, la situazione era alquanto differente, e il lettore dovràfare riferimento all’Appendice E per le informazioni bibliografiche relativead alcune opere che lo possano introdurre ai complessi problemi delle ver-sioni e dei testi antichi.

Le versioni a stampa moderne della Bibbia ebraica derivano da diversefonti essenzialmente simili, che riflettono tutte l’attività grammaticale degli

studiosi ebrei (o dei Masoreti tradizionalisti) a Tiberiade, i quali durante ilIX e il X sec. d.C. perfezionarono un sistema di notazione vocalica el’aggiunsero ai testi consonantici ricevuti. Poiché il sistema vocalico di que-sto tipo di notazione non coincide esattamente con quello della tradizioneusata in altre località, dobbiamo riconoscere che la grammatica ebraica, cosìcome basata sul testo masoretico vocalizzato a Tiberiade, è né più né menoautentica di quella che sarebbe derivata da altre tradizioni: quello di Tibe-

riade è semplicemente il testo meglio preservato e ha ricevuto il sigillodell’autorità attraverso l’adozione universale. Una trattazione dell’at-testazione frammentaria dì tradizioni diverse da quella di Tiberiade esuladalle finalità di una grammatica elementare. Il testo masoretico standard èconosciuto anche come testo di Ben Asher, a causa del nome di famiglia de-gli studiosi di Tiberiade ai quali si attribuisce la sua redazione finale. La

 Biblìa Hebraica (3a edizione, Stuttgart, 1937) usata dalla maggior parte degli

studenti e degli studiosi moderni è basata sulla copia di un manoscritto BenAsher ora a Leningrado e risalente al 1008/9 d.C. Molte altre Bibbie ebrai-che a stampa si basano fondamentalmente sul testo della Seconda BibbiaRabbinica (Venezia, 152425); le fonti manoscritte di quest’opera non sonostate interamente identificate, ma il suo testo non differisce sostanzialmente

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In t r o d u z io n e 13

da quello della  Biblia Hebraica. Una nuova edizione della Bibbia ebraica èin corso di sviluppo in Israele; utilizzerà il Codice di Aleppo, parzialmentedistrutto, che è considerato, per ragioni molto convincenti, un manoscrittoautentico della famiglia Ben Asher.

Un numero limitato di varianti è indicato a margine nel testo Masoretico.Comunemente ci si riferisce ad esse come kdtib-q9ré>  cioè una parola èscritta (kdtib)  nel testo consonantico ma un’altra deve essere letta (qaré), come indicato a margine.

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F o n e t i c a

[Nota; il materiale di questa sezione viene presentato come un ’unità per fa

cilitarne la consultazione. Dopo aver studiato i §§ 1-3 il lettore dovrà cominciare la Lezione 1 (p. 35). La lettura degli altri paragrafi di questa se zione sarà indicata quando si renderà necessaria.]

1.1 suoni dell’ebraico biblico

Come affermato nell’Introduzione, non possiamo determinare in maniera as-

soluta i suoni delPebraico biblico del periodo in cui fu fissato il linguaggioletterario. La pronuncia adottata in questo libro è stata scelta per preservare il più fedelmente possibile le distinzioni consonantiche e vocaliche ricono-sciute dai Masoreti ma, allo stesso tempo, per fare il meno possibile violenzaa ciò che conosciamo della pronuncia più antica, È stato pòi adottato un si-stema uniforme di traslitterazione che tenta di rappresentare l’ortografiaebraica in modo semplice e accurato.

a. Consonanti2

Tipo

Labiale

Labiodentale

Interdentale

Traslitterazione

 bPmw

 bPtd

Pronuncia

[b] come in barcafp] come in pace[m] come in male[w] come nell’inglese well

[v] come in vaso[f] come in faccia[9] come nell’inglese ih in[5] come nell’inglese this

2 N.d.T.  Data la relativa povertà di fonemi consonantici tipica della linguaitaliana rispetto ad altre lingue (semitiche o meno), traduciamo il paragrafo relativoallo spelling delle consonanti ebraiche con adattamenti minimi per la lingua italiana,

mantenendo per la maggior parte in questa sede i riferimenti fonologici e lessicalidel volume inglese originale.

3 Le parentesi quadre includono in questo caso i simboli fonetici usaticorrentemente. Tali simboli fonetici non vanno confusi con quelli della traslitte-razione.

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Dentale o alveolare

Prepalatale

Palatale

Velare

dsr

S

zn V s

yk 

g>gk 

t] come in tempod] come in dente

s] come in sale

z] comen] come

[/] comey] comek] comeg] comex] come

q]

in zonain nononell’inglese show nell’inglese yes nell’inglese king in gattonel tedesco Bach

 Nella lingua italiana (così come in quella inglese), tale suono non esiste. Èun tipo di [k] che si pronuncia però con il contatto tra la lingua e la parte piùarretrata possibile del palato.

Gutturaleh

(

h

[?] pausa glottidale[h] come nell’inglese house [?] fricativa faringale sonora[h ] fricativa epiglottale sorda

La pausa glottidale [?] è utilizzata anche in inglese, ma non come una parteregolare del suo sistema di suoni. E costituita da un completo arresto del re-spiro nella gola e può essere udita in certe pronunce orientali di parole comebottle e battle, in cui la pausa glottidale sostituisce la t  normale, in modo daavere [ba?l], [bae?l]. Il suono [h] è un suono h, ma accompagnato da un forte

restringimento tra la base della lingua ed il retro della gola, così da produrreuna frizione molto più aspra di una normale h. Lo [£] viene prodotto in modosimile, ma con la caratteristica addizionale della sonorità. La maggior partedei moderni lettori dell’ebraico biblico non usano questi due suoni, sosti-tuendoli rispettivamente con [x] e [?]. Coloro che operano una tale semplifi-cazione devono prestare attenzione a non confondere questi quattro suoninello spelling.

I quattro suoni che chiameremo gutturali lungo il corso di questo librosono designati più precisamente come glottidali o glottidali faringali, ma

 poiché la terminologia moderna è spesso applicata in maniera incoerente nonabbiamo alcuna stringente ragione per abbandonare la designazione più tra-dizionale.

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F o n e t i c a 17

Liquida r [r] come in ramo1 [1] come in linea

Dentale modificata t [t] come in tempo§ [1s] come in marzo

La pronuncia indicata per t e s è  una sostituzione moderna standard per isuoni originali, la cui vera natura può essere solo congetturata come [t] e [s]accompagnate da un restringimento nella gola (faringalizzazione o glottalizzazione), in modo da produrre un suono più teso e sordo.

 b. Vocali4

 Nella trattazione delle vocali ebraiche si è soliti parlare di lunghezza oltreche di qualità delle vocali. Nonostante la distinzione sia probabilmente va-lida per la pronuncia più antica, è dubbio che la quantità abbia giocato unruolo importante nel sistema masoretico originale. I segni diacritici usatinella nostra trascrizione vanno considerati come dispositivi che riflettono lospelling ebraico e non necessariamente come indicatori della lunghezza realedelle vocali.

 A l   —  1,1 [i] come in mach/ne ù, ù [u] come in moodi fi] come in it  u [u] come in hook è, è [e] come in they ò, ò [o] come in notee, e [e] come in bet  0   [o] come in bowghta [a] come in fcther oppure 3 [o] come in «bove, e di

[a] come in thot durata molto breveà, a [a] come in father oppure

[o] come in bawght

Dovrebbero essere fatte alcune distinzioni tra le due vocali a v a ,   dal mo-mento che esse devono essere sempre chiaramente distinte nello spelling.

4 N.d.T.  In italiano, a differenza di altre lingue, la lunghezza (durata) delle vocali

non ha valore fonologico, Anche se nel parlato accurato si osserva il fenomeno diuna maggiore lunghezza di alcune vocali che sì trovano in certe posizioni, talelunghezza relativa non comporta distinzioni dì significato e generalmente non viene

 percepita da parlante e ascoltatore. Data tale particolarità insieme alla relativa povertà di fonemi del sistema vocalico italiano, traduciamo il paragrafo relativo allospelling  delle vocali ebraiche senza alcun adattamento per la lìngua italiana,mantenendo i riferimenti fonologici e lessicali del volume inglese originale.

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La scelta viene lasciata al lettore: o si distingue [a] rispetto a [a] oppure [a]rispetto a fo].

In aggiunta alle vocali elencate sopra ne esìstono altre tre (à è o) che, in-sieme con a, sono conosciute come vocali ridotte. Esse sono di durata molto

 breve ma possiedono la stessa qualità delle corrispondenti vocali piene: à  èuna a molto breve, è è una e molto breve e anche 6  è una o molto breve.

Le seguenti combinazioni dittongali, formate da una vocale + y   o w, ri-corrono frequentemente al termine di parola:

tw  la vocale t   + una [u] molto breve. Anche pronunciata [iv],come nell’inglese eve. 

èw, éw è/è + [u]. Anche [ev], come nelPinglese save.àw, àw a + [u] come ou di house, oppure come [aw] o [av]aw a + [u], oppure come [av] o [av]ày  [ay] come y  di sky\  oppure [oy], simile a oy di loy.ay  [ay] o [ay]óy, 5y  [oy], simile a owy di showy, ma senza w,ùy, ùy  [uy] in qualche modo simile a uey di gluey.

A fini descrittivi ci riferiremo alle vocali secondo la classificazione seguente,senza per questo pregiudicare la lunghezza reale delle vocali in questione:

1. immutabili lunghe: f è ó u e a volte ó2.  mutabili lunghe; è à 6 3. brevi: i e a o u4. ridotte: 3 a è 6 

2. Divisione in sillabe

Con pochissime eccezioni una sillaba comincia con una singola consonante,seguita almeno da una vocale. Questa regola è sufficiente da sola perl’accurata divisione di una parola in sillabe. Si considerino gli esempi se-guenti:

midbàr  (deserto): mid-bàr   [miS'bcir]’àbiw (suo padre): ’à-biw  [’a'viw]ddbàrim (parole): dd-bà-rim  [dova'rim]mimménm (da me): mim-mén-ni  [mim1menni]gibbórim (guerrieri): gib-bó-rim  [gibbo'rim]

 yislàhéni (egli mi manderà):  yis-là-hé-nt   [yiJla'Heni]

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F o n e t i c a 19

malkdkà (il tuo re): tnal-ka-ka  [malica'xa]malkèkem (i vostri re): mal-kè-kem  [malxe'xem]

In nessuno di questi esempi è possibile una qualsiasi altra divisione in sillabe

senza violare la regola di base.Le sillabe sono di due tipi: aperte e chiuse. Una sillaba aperta finisce per

vocale; una sillaba chiusa termina per consonante. Sillabe contenenti ditton-ghi possono essere considerate come chiuse, prendendo la y  o la w come unaconsonante. La distinzione è in questo caso irrilevante.

Quando si determina la divisione in sillabe si osservi che una consonantedoppia, come -bb—o  mm, è sempre da dividere nel mezzo, come avviene

anche in italiano. Ciò non significa che nella pronuncia vi sia una pausa per-cepibile tra le sillabe: una consonante doppia dura semplicemente più alungo di una consonante singola. Si confronti, ad esempio, la n  lungadell’inglese meanness con la breve n normale di any. Alcuni esempi sono

libbakà (il tuo cuore): lib-bd-kà  [hbbs'xa]mimmdkà (da te): mim-ma-kà  [mimma'xa]

hassàmàyim (i cieli): has-sà-mà-yim  [hajja'mayim]

3. Accento

Le parole sono accentate o suirultima o sulla penultima sillaba. Il primocaso è il più frequente.

ultima sillabadabàr 

 (parola);ddbarim

 (parole);nàbì’

 (profeta) penultima sillaba mélek  (re); làylàh (notte); nahòset  (bronzo)

In questo libro sarà segnato solo l’accento sulla penultima.

La sillaba accentata viene spesso chiamata tonica, e le due sillabe che la precedono rispettivamente pretonica e propretonica.

4. Le consonanti conosciute come begadkepat

Due serie di sei suoni ciascuna sono strettamente relazionate l’una all’altra,entrambe, sia nel suono che nella distribuzione. Le sei occlusive b, g, d, k,p> t   da un lato e le loro controparti aspirate b, gyd, k, p,  e t   dall’altra. Benchénon sia possibile fissare regole per la scelta tra l’una o l’altra delle due serie

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2 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

di suoni senza dover ricorrere a notevoli eccezioni, le osservazioni che se-guono costituiscono una guida sicura nella maggior parte dei casi.

a. Delle due serie solo le occlusive ricorrono raddoppiate. Di conse-guenza troviamo -bb-  (come in habbàyit,  la casa), -dd -  (haddélet , la porta),

-kk-  (hakkdli, il vaso), ecc., ma mai -bb-, ~gg—, -dd—, ecc. b. Le occlusive è, g, d%k , p , t   ricorrono (escludendo il raddoppiamento

menzionato sopra) solo all’inizio di una sillaba quando questa è precedutaimmediatamente da un’altra consonante:

malki (mio re): inal-kì ma mélek  (re): mé-lek 

Altrove si trovano le corrispondenti consonanti aspirate, le quali, attraversoun semplice processo di eliminazione, ricorrono (a) soprattutto alla chiusuradi una sillaba, o (b) airinizio di una sillaba quando il suono precedente è unavocale, Si confronti, ad esempio, la b di midbàr   (mid-bàr ) con la b  di nàbi'(nà-bi')5.

Quando una parola inizia con uno di questi suoni, essa ha di solito la con-sonante occlusiva se essa ricorre isolata (come in bàyìt , una casa), maquando viene prefisso alla parola qualche elemento che termina in vocale,l’occlusiva viene automaticamente sostituita dall’aspirata corrispondente. Illettore sia certo di comprendere chiaramente gli esempi che seguono:

bàyìt   una casa ma kdhàyit   come una casakdli  un vaso ùkslì   e un vasodélet   una porta tedélet   a una porta

AlFinterno di una frase, per garantire la presenza di una consonante aspirataè sufficiente il mero fatto che la parola che preceda la consonante termini pervocale; così,

banu bàyìt   essi costruirono una casanon bànù bàyìt 

Esistono, comunque, molte eccezioni, che dipendono dal grado di relazionegrammaticale tra le parole in questione.

5 Si noti che quanto stabilito sopra non preclude la possibilità che ima consonanteaspirata ricorra all’inizio di una sillaba preceduta da un’altra consonante: malkèkem (i vostri re).

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F o n e t ic a 21

Sarebbe meglio, almeno in via teorica, considerare come due suoni di-stinti la consonante occlusiva g   e la consonante aspirata g, nonostante nes-suna delle moderne tradizioni linguistiche eccetto quella Yemenita abbia

 preservato la differenza.

5. Riduzione vocalica

Molti dei cambiamenti che caratterizzano la flessione ebraica seguonoschemi chiari e prevedibili, il più regolare dei quali è quello della riduzionevocalica.

a.  Riduzione propretonica, Le vocali à  ed è sono regolarmente ridottein 9  nelle sillabe propretoniche  aperte. Ciò significa che tale riduzione haluogo quando, nel corso di una flessione, l’accento si sposta in modo che levocali in questione si vengano a trovare in posizione propretonica. Ad esem-

 pio, aggiungendo la desinenza plurale -im al tema del sostantivo nàbV  (pro-feta), l’accento si viene a trovare sulla sillaba finale (cioè proprio sulla desi-nenza), lasciando la à in posizione propretonica.

- f ^ M 1   A M

 —> *na-bi- im  —> mbi im

 —> *lè-bà-bót   —> hbàbót 

— » *mà-qó-mót —> ntDqómót

— ► *zà-qé-nim   — >  zdqènim

Questo tipo di riduzione si trova normalmente nella flessione dei sostantivi e

degli aggettivi, ma è meno comune tra i verbi diversi da quelli con suffissi pronominali oggetto.

 b.  Riduzione pretonica.  Un secondo schema di riduzione, spesso incontrasto con quello descritto sopra, implica la riduzione di à o è  in sillabaaperta pretonica. Nelle flessioni del sostantivo ciò avviene principalmente

 per quelle parole la cui prima sillaba (propretonica) è immutabile (cioè o èuna sillaba chiusa o contiene una delle vocali immutabili lunghe) e la cui

sillaba pretonica contiene è\ 

sópét   I -im  —» sdpdtim

La riduzione della vocale in posizione pretonica è molto frequente tra i verbi,indipendentemente dalla vocale che vi si viene a trovare:

Abbiamo così,   nabì"  +   -im

Con è: lébàb +   -ót 

Altri esempi:   màqóm +   -ót  zaqèn +   -im

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2 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 yiktób +  A 

u  —>  yiktsbu (essi scriveranno) yìttèn +  A-

U  —>  yittanù (essi daranno)

 yisma ' +  A  .u  —►  yisma 'u (essi ascolteranno)

Abbiamo richiamato l’attenzione su questi due schemi di riduzione dal mo-mento che uno o l’altro compaiono nella maggior parte delle flessioni chestudieremo, Sfortunatamente, però, non è sempre possibile prevedere accu-ratamente quale modello verrà seguito, cosi che ciascun paradigma dovrà es-sere attentamente analizzato.

La   REGOLA DELLO SHEWA. Una sequenza di due sillabe, ciascuna con d  

(shewa) non viene tollerata nella lingua ebraica. Quando, nel corso di unaflessione o nella combinazione di varie parole o elementi, sarebbe attesa unasimile sequenza viene eseguita la sostituzione seguente:

cons. + d   + cons. + d   —» cons. + i  + cons.

Così le  + nabli  —► linbi’i(a) (il mio profeta) (non lambì'i)

6. Caratteristiche speciali delle consonanti gutturali e del Resh

a. Le gutturali ed r  non ricorrono mai raddoppiate.

 b. Le gutturali non sono mai seguite direttamente da a.

Queste due caratteristiche rendono conto di certe deviazioni regolari dalla

norma attesa. Per esempio, dal momento che l’articolo determinativo davantialle consonanti non gutturali è costituito da ha  + il raddoppiamento dellaconsonante seguente, ci aspetteremmo che l’articolo sia in qualche modo dif-ferente davanti a parole che iniziano per gutturale o r.  Vedremo nel corsodelle lezioni che in alcuni casi ricorre ha-,  mentre in altri ricorre ha-  senzaraddoppiamento. Ogni volta che una vocale lunga (à è ò)  ricorre davanti aduna consonante gutturale o r e corrisponderebbe formalmente ad una vocale

 breve davanti a una consonante non gutturale raddoppiata, la vocale vienedetta lunga per allungamento compensatorio, cioè per compensare il man-cato raddoppiamento della consonante gutturale. Quando una vocale breve{a i u o) ricorre davanti ad una consonante gutturale in situazioni simili, laconsonante gutturale viene detta virtualmente raddoppiata.

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F o n e t i c a 23

Quanto alla seconda caratteristica annotata sopra, la presenza di una gut-turale implica la sostituzione dello d  atteso con à (meno comunemente con èo Ó), Ad esempio

hàkàm  (persona saggia) + -tm  —» hàkàmim  (non hdkàrmm)hàzàq  (persona forte) + -im  —► hàzàq tm  (non hazàqim)

È conveniente pensare ad a è ed ó  come varianti di a da usare dopo conso-nanti gutturali e considerare che una parola come hàlóm  (sogno) possiedeessenzialmente lo stesso schema vocalico di bakór  (primogenito).

Quando una parola termina per V n h o Hh (nei casi in cui quest’ultimanon è una lettera di vocale; vedi §8), un’eventuale i è u ó precedente è se-

guita da un elemento semivocalivo a non sillabico. Ne consegue che

sus  (cavallo) ma luah  (tavola)kòteb  (che scrive) ma sólifh  (che invia)gàdól  (grande) ma gàbóah  (alto)

La   REGOLA DELLO SHEWA applicata a sequenze che comprendono conso-nanti gutturali:

cons. + 3 +  gutt. + à  —+ cons. + a +  gutt. + à

Es. bd   + hàlómt   —> bahàìómi(in) (il mio sogno) (nel mio sogno)

La regola viene applicata in maniera simile con é e Ó, Un’altra sequenza chederiva da riduzione vocalica è illustrata da hàkàm + è (che richiede una dop-

 pia riduzione) —>*hàkdmè —>hàkmè.

Cioè gutt. + à  + cons. + a —* gutt. + a  + cons.

 N.B. Le regole date nella grammatica per spiegare le peculiarità delle guttu-rali non si applicano a r a meno che non sia specificato espressamente.

7. L’alfabeto ebraico

L’alfabeto usato per scrivere tutti i testi tradizionali dell’Antico Testamento,ad essere prefcisi, è aramaico più che ebraico. La situazione è sintetizzatadalla tabella nella pagina seguente.

L’alfabeto fu inventato nell’area siropalestinese in un momento impreci-sato della prima metà del secondo millennio avanti Cristo. Tale alfabeto era

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2 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

una creazione originale, che non si basava direttamente su nessun altro si-stema di scrittura allora in uso, ma sembra essere stato chiaramente influen-zato da certe caratteristiche della scrittura geroglifica egizia, specialmentenella mancanza di simboli per rappresentare le vocali.

Il ramo più prolifico dell’alfabeto fu il fenicio, attestato nelle iscrizionidall’undicesimo secolo circa in avanti. Gli ebrei presero in prestito i caratteridai fenici nel decimo secolo avanti Cristo, e questo nuovo alfabeto“ebraico”, divergendo successivamente dal progenitore fenicio, fu usato invari tipi di iscrizione fino all’inizio dell’era cristiana. Con l’eccezione, tutta-via, della tradizione manoscritta della setta dei samaritani, che impiega an-cora una forma di questi caratteri ebraici originari, il vecchio alfabeto fu so-stituito, specialmente nell’uso manoscritto, da una forma corsiva di grafiadel vecchio alfabeto aramaico, essa stessa figlia del progenitore fenicio e piùo meno coeva dell’ebraico.

 Proto-Alfabeto

 /    \ .

a.C. 1500 ProtoSemitico Sinaiticodel Sud

1000

500

PrototipoFenicio

Arabodel Nord

d.C. 0

 A

Arabodel Sud

Ebraico y

Samaritano#^

PrototipoEtiopico

Prototipo

Ugaritico

Greco antico

Etrusco,

Latino, ecc.

Presente Ebraico mod.

È questa la grafia aramaica manoscritta che è già impiegala nei papiri enelle pergamene ebraiche del secondo e del primo secolo avanti Cristo ed èattestata come l’alfabeto normale per la scrittura dell’ebraico da quel tempofino al presente.

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F o n e t i c a 25

A l f a b e t o  E b r a i c o

No me Le t t e r a Tr a s c r i z i o n e Va l o r e  f o n e t i c o

’àlep  N  f   pausa glottidale o zero

bèt    2  b [b]2  b [v]

gimel * g [g]g [g]

dalet    1 d [d]7 d [5]

hè n h [h] o zero

wàw w [w] o zero zóyìn T z [z]hit  n hk  [H]tèt  t3 t• [t]

 yód  ■» y [y] o zerokap 3 1 k  M

D 1 k  W

làmed  V 1 [1]mèm a D m [m]nùn : 1 n [n]sàmek  D s M'àyin y m

 pèh s *1 P wD n P r a

sàdèh

r ? [ts]

qdp P q  [q]rés r  [r]f  asin   r 

S [s]sin   t i

VS m

tàw FI t r a

n t   [ e ]

8. Alcune caratteristiche deir ortografia ebraica

a. L’ebraico è scritto da destra a sinistra, b. Cinque lettere hanno una forma speciale, usata solo al termine di pa-

rola: “I k, Dm, ) n, H p t y s.

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2 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

c. Nelle iscrizioni ebraiche e fenicie più antiche (X sec. a.C.) non veni

gnante), màlak   (egli regnò), malkàh  (essi regnarono), ecc. sarebbero state

scritte semplicemente come mlk. Dal IX al VI sec. (cioè prima della ca-

duta di Gerusalemme nel 587 a.C. e dell’esilio babilonese) le consonanti *>y,

ìweT) h furono usate al termine di parola per indicare vocali finali:

che all’interno di parola, e acquisirono valori leggermente diversi da quellicitati sopra:

La lettera Hh venne ancora usata a fine parola come una lettera vocalica rap-

 presentante qualsiasi vocale diversa da quelle appena menzionate. Le trelettere  y, 1w e Ti /?, nella loro funzione di indicatori vocalici sono chiamatemater lectionìs  (letteralmente, madre di lettura), seguendo la terminologiagrammaticale tradizionale dell’ebraico.

d. Il testo masoretico (TM) in generale riflette questo stadio dello svi-luppo ortografico. Presenta, comunque, alcune incoerenze e irregolarità chevanno considerate:

(1) in alcuni casi in cui ce li aspetteremmo, ' y  e 1 w mancano. La grafia più corta è chiamata grafia difettiva mentre quella più lunga è chiamata gra fìa piena. Si osservi che la sola distinzione tra le vocali trascritte come w, w;f, J  e o, 6  è che la prima di ogni coppia è rappresentata nella scrittura da unamater lectionìs mentre la seconda non lo è.

(2) Una à  finale non è sempre indicata da H h:  es. ^ tekà (a te), ptìpfìtiktóbnà (essi scriveranno).

vano indicate le vocali. Di conseguenza parole come mélek   (re), mólék  (re

1w  = u  es. màfaku  essi regnarono' y   “ i  es. malki  il mio re7] h  ■= altre vocali es. malkàh  regina

 Nel periodo postesilico 1 y  e 1 w  furono usate come indicatori di vocale an

t y

Piena

Dipi  yaqum □“H1  yàrtm'im gàdól

 Difettiva

np*  yàqmn  egli sorgerà□ T  yàrim  egli solleverà*77* gàdól  grande

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F o n e t i c a 2 7

(3) X ’ in molti casi non viene pronunciato, ma è sempre parte integrante

dello spelling:  WìCl rós (testa), NXB màsa(') (egli trovò). Non appartiene, tut-tavia, alla categoria delle matres lectionis discusse sopra dal momento che ilsuo apparire è limitato principalmente a quelle parole le cui radici ricorrono

altrove nella lingua con X ’ mantenuto nella pronuncia. Generalmente nella

nostra traslitterazione abbiamo comunque indicato lo X’ quiescente. A volte,al fine di una maggiore chiarezza, l’abbiamo collocato tra parentesi, comesopra in màsaC).

I punti (2) e (3) saranno menzionati più avanti nella sezione che tratta leforme grammaticali in cui si trovano comunemente tali irregolarità.

9. Il Daghesh

I Masoreti impiegano un punto dentro una lettera per indicarea. che la consonante in questione è una doppia:

hammélek   il re

 b. che, nel caso delle lettere ambigue n D D ì } quella col punto èl’occlusiva mentre quella senza punto fosse la corrispondente aspirata:

2 b o bb 2 b

* g o g g   A g*7 d o dd 1 d 

c. che una n finale è da considerarsi non una lettera vocalica ma una conso-nante morfologicamente significativa. Si confronti

malica (h) una regina [H è una mater lectionis per la -àfinale]

malkàh il suo (f.) re [PI è parte del suffisso che signi-fica “il suo (f.)”]

naa   bàndh egli costruì [Hè una mater lectionis]rna   gàbcf h alto [n è una consonante radicale,

che qui viene pronunciata]6

6 È dubbio che ad ogni n con mappiq sia da assegnarsi il valore consonantico di[h]. La distinzione tra [regina] e pd*?» [il suo (f.) re] era probabiUnente solografica e non fonologica.

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28 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Quando il punto indica il raddoppiamento, è chiamato daghesh forte.Quando indica, invece, la consonante occlusiva anziché quella aspirata, èchiamato daghesh lene (debole).

Il solo uso del daghesh in cui è possibile una certa confusione è il caso

delle lettere bdgadlopaL  Tecnicamente dovremmo attenderci due dagheshquando questi rappresentano consonanti doppie, uno per mostrare il raddop-

 piamento (daghesh forte) e uno per mostrare b  e non b.  Ma, dal momentoche le aspirate segnalate da queste sei lettere non ricorrono mai raddoppiate,un secondo punto è superfluo e non viene mai scritto.

10.1 punti vocalici

Seguendo la loro pronuncia tradizionale, i Masoreti aggiunsero punti voca-lici al testo ebraico (vedi l’Introduzione). Poiché tali punti furono sovrascrittisu un testo che aveva già un sistema rudimentale per indicare la vocalizza-zione, cioè le matres lectionis, si creò un gran numero di combinazioni (dacui l’apparente complessità della nostra traslitterazione). La tabella che se-gue mostra la forma dei segni vocalici e la loro posizione in relazione alle

consonanti (qui 3 b e n h)\ 

 Nome Ordinario Con mater lectionisdel segno

' y   1w  n h(solo finale)

bah

 pàtah 5   ba — — — — —

qàmes 3T bd  o bo r 2T bà (raro)— —

n 3Thireq 3   bi (o bt)   '2   bi — —   - - - - -

sere   2   bè   '2   bé  — — 712SdgÒl 3   be   bè — — n:phólem 3   ho — — 13   bd  n'3qibbus   2   bù — — 13   bù —

5 le vocali ridotte:

?   bd  0   ha 0   he 0

behbehbóh (raro)

Cl ho

Osservazioni:1. Vengono usati i segni vocalici per ì  e u nel caso di scritture difettive,

in cui vengano significati f o u ma non siano presenti nel testo né y  né w. La

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F o n e t i c a 2 9

vocale ì (3) è chiamata sùreq. Si noti che le vocali ridotte à è ed ó sono rap- presentate da una combinazione del segno che sta per s  e quello della vocalenon ridotta corrispondente. I nomi delle vocali ridotti sono sawà  (il nostroShewa), hàtep pàtah , hàtep sdgdl e hàtèp qàmes rispettivamente.

2. La distinzione tra o = à (qàmes) q o = o {qàmes hàjup) è solitamente

chiara: 9 ~ o in sillabe chiuse non accentate (es. somri\ yosmad) e

9 = à  in tutti gli altri casi. C'è ambiguità quando la consonante seguente è

 punteggiata con O: ad es., deve essere letto màhku o molimi Per risol-

vere simili ambiguità, viene usato il cosiddetto metheg (vedi §11).3. Quando una consonante chiude una sillaba (eccetto che alla fine di

una parola), i Masoreti vi collocano sotto il segno dello shewa: mal-ki(il mio re). Per lo studente principiante ciò costituisce uno dei problemi prin-

cipali nella lettura dell’ebraico: quando il segno Q rappresenta la vocale a equando invece non rappresenta nulla (cioè segnala la fine di una sillaba)? Larisposta a questa domanda non è semplice; infatti tra i grammatici ebraicitradizionali vi sono diverse scuole di pensiero. Non entreremo nella disputa,dal momento che è totalmente irrilevante per la comprensione della lingua e

 per la traduzione, ma adotteremo piuttosto le semplici convenzioni che se-guono:

(a) Quando due segni di shewa ricorrono sotto consonanti consecutive(eccetto che alla fine di parola), la prima ha valore zero (e segnala la chiu-sura di una sillaba) mentre la secondà ha valore di 9\ 

 yìsmdru  (non yisamru o yisamdru)

(b) Quando una sillaba precedente presenta una delle vocali lunghe (w/w,olà, ili, èie, e,a), il segno di shewa rappresenta a:

lapin huqdmu  essi furono stabiliti« l a bórdku  essi furono benedetti

 ydstmakà  egli ti porràn t  yèrddù  essi scenderanno

satdtàh  ella bevve (vedi § 11)Ma dopo qualsiasi altra vocale esso ha valore zero:

sìmkà  il tuo nomemalkè  re

 yismorkà  egli ti guarderà

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30 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Sotto la prima di due consonanti identiche il segno di shewa rappresentasempre la vocale a, indipendentemente dal tipo di vocale presente nella sil-laba precedente:

sihlè  (non siile)

(c) Sotto la prima consonante di una parola il segno di shewa rappre-senta sempre la vocale a:

ÌT} bdyàdó  nelle sue (m.) mani

[Le varie forme del numero due (f.) sono le uniche eccezioni:

stàyìrn sté\ 

4. La semivocale a  (vedi §6) è rappresentata dal segno o, posizionato

sotto la consonante gutturale finale ma pronunciato prima di essa:

S9mda\ sàtnerh. Tale segno è tradizionalmente chiamato pàtah furtivum .5. Il segno vocalico di hólem può coincidere con uno dei punti che di-

stinguono sin  e sin; i testi stampati possono presentare variazioni. Es.

naso’ (sollevare); $3 bós (vergognarsi).

6. La coincidenza di una mater lectionis  * y  e di uno ' y  consonantico è

frequente: rìHDJ nokìiyàh (potrebbe essere trascritto anche come nokriyyàh).

1. La consonante "] alla fine di parola presenta sempre un segno di

shewa se non ha altra vocale; abbiamo di conseguenza làk  (a te f) , ma

*7 hkà (a te m.).

8. Nella situazione piuttosto rara in cui una sillaba finale chiuda una

 parola con due consonanti, es. wayyébk  (ed egli pianse), il segno di shewa è posizionato sotto entrambe le consonanti:

11. Il Metheg

Il metheg è un piccolo tratto perpendicolare posizionato sotto la consonantee a sinistra del segno vocalico (se è presente). Esso serve a diversi scopi or-

tografici, dei quali i seguenti sono i più importanti:1. Poiché le vocali à q  è  sono regolarmente sostituite da s  in sillabe

aperte che precedono di due o tre posizioni l’accento principale, il loro pre-sentarsi in tali posizioni può essere considerato come anomalo. Esse sonosegnalate di solito con un metheg:

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F o n e t i c a 31

’DJN 'anóìd   io• I T _

béraktàni  tu mi hai benedetto

2. Di fatto, qualsiasi vocale lunga che ricorre due o tre sillabe primadell’accento principale può essere marcata allo stesso modo, sebbene i di-versi manoscritti non siano coerenti nel farlo. Si confronti

yu ìn hósa ' salva!■’SiPWill hósfent   salvami!

•v ........ .Quest’uso è particolarmente importante con la vocale 9 , che ha il valore diuna o breve [0]  in sillabe chiuse non accentate e di una a lunga nel resto dei

casi. Il metheg è usato con 0 = à in qualsiasi posizione dubbia per assicurarela lettura corretta:

 ydbàrakéni egli mi benedirà (non ydborkéni).

[Un altro espediente usato in una parola come quella appena vista per assicu-

rarne la corretta lettura è di punteggiare con Q piuttosto che O:

 ydbàràkèni.

Quest’uso di à  al posto di a è irregolare, dal momento che la consonante

sotto cui appare non è una gutturale.]3. Le vocali brevi prima dell’accento principale ricorrono di solito in

sillabe chiuse. In tuttiicasi in cui succede il contrario, la vocale può esseresegnata con il metheg:

ta ’àmdd   ella starà in piedi’oholó  la sua (m.) tenda

Quest’ultimo esempio, cono = o, sembrerebbe eliminare l’utilità del metheg,

menzionata sopra, per distinguere tra i due valori di O. In realtà, ciò non ac-

cade spesso giacché il segno o = à solo di rado è seguito da Q = ó nella sil-

laba successiva, al posto del più comune Q = à: ad es. Ì1Q2 bdhàru (essi scel-sero).

4. Il metheg con una vocale breve in quella che sembra essere una sìl-laba chiusa indica che il raddoppiamento normale della consonante seguente

è stato tralasciato: hamraggdlim  (le spie) al posto dihammdraggdlim,  In questo libro il metheg sarà usato sistematicamente solo

con O per segnalare la distinzione tra il valore di o e di a. Di conseguenza

’àkdlàh  ella mangiò’oklàh  cibo

T 1 T —

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32 In t r o d u z io n e  a l l ' e b r a i c o   b ib l i c o

Il metheg sarà usato anche in maniera sporadica per segnalare al lettore unadivisione sillabica che altrimenti potrebbe sfuggirgli.

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In t r o d u z i o n e

 a l l

’Eb r a i c o

 Bi b l i c o

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L e z i o n e  1

[Leggere i §§ 1-3 della sezione “Fonetica", pp, 15-19]

12.11 sostantivo: il genere

Quasi tutti i sostantivi ebraici appartengono a una delle due categorie gram-maticali chiamate generi: maschile e femminile. I sostantivi che denotanoesseri animati hanno di solito il genere grammaticale corrispondente al ge-nere naturale (sesso), ma in altri casi non c’è una chiara correlazione tra ge-

nere e significato. Per esempio "IH har   (montagna) è maschile, mentre Hinagib 'ah (collina) è femminile.Ci sono poi alcune indicazioni formali del genere: i sostantivi che fini-

scono in -ah, -et, -ai sono quasi sempre femminili, come ad esempio

malkàh  regina nttì dà 'ai  conoscenzans bai  figlia tip ’éret   gloria

1sostantivi che non presentano queste finali sono generalmente maschili, maesistono importanti eccezioni, come ad esempio

nK 'ében  pietra (f.)TV ‘ir   città (f.)ni 'éres  terra (f.)

E necessario pertanto imparare il genere di ciascun sostantivo, dal momentoche esso non può essere dedotto in maniera sicura dalla forma o dal signifi-cato. Tutti i sostantivi che terminano in -ah, -et  e -at   e che vengono fomitinei vocabolari delle lezioni, devono essere considerati come femminili,mentre tutti i vocaboli rimanenti come maschili, a meno che non sia indicatoil contrario, Un elenco tipico si presenterà come segue

n$N ’iss ah  donna’éres  terra (f.)“IZH dàbàr   parola 7|“n dérek   via (m. o f.)

L’ultima voce significa che dérek   può essere usato sia come maschile checome femminile; parole di questo tipo costituiscono una classe molto ri-stretta.

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3 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

13. Il numero

In ebraico si distinguono tre categorie dì numero: singolare, duale e plurale.Mentre il duale e il plurale sono segnalati da desinenze particolari, non av-viene così nel caso del singolare:

Il duale ha un uso molto ristretto e viene usato soprattutto quando si riferiscea membra doppie del corpo umano (es, le mani) e per determinate espres-sioni di tempo o numero, come “200”, “due volte” e “due anni”. Per dettagli,vedi sotto il §92.

Il plurale è indicato dalle desinenze -im  e -ót   (o -of).  Sfortunatamente,esso non viene sempre formato attraverso la semplice aggiunta di una dì

queste desinenze al tema del singolare. In un gran numero di sostantivi av-vengono cambiamenti nella forma del tema:

mélek   re  plurale:  □‘0 *7$ mslàktm’is  uomo ’ànàsim

QV  yom  giorno EPfò;  yamim

L’unica osservazione generale da farsi riguardo alle desinenze plurali è chela maggior parte dei sostantivi femminili ha il plurale in -ót   e la maggior parte dei sostantivi maschili in -im.  Questa è solo un’indicazione ap- prossimativa come appare evidente dalle eccezioni che seguono:

nK ’àb  padre  plurale:  niHK ’àbót   (maschile)n$N ’ìssàh  donna nasini  (femminile)

Sì osservi che un sostantivo mantiene il suo genere indipendentemente dalledesinenze che presenta nel plurale. Nelle lezioni successive prenderemo inesame i più importanti tipi di sostantivi e le loro forme plurali. Per poterliusare negli esercizi verranno introdotte nel vocabolario le forme plurali dialcuni sostantivi molto frequenti (e spesso irregolari) prima che il tipo gene-

Singolare Duale

7J  yàd yàdàyimDi'1  yóm yomàyìm13 ben  — 

113 bai  — 

Plurale

rriT  yàdót   mano yamim  giorno

□^3 banìm  figlioniB bandi  figlia

mano

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L e z i o n e  1 3 7

rale al quale appartengono venga studiato in dettaglio. È consigliabile impa-rare queste forni e man mano che saranno presentate.

14. L’articolo determinativo

L’articolo determinativo ebraico trova una stretta corrispondenza nell’uso enel significato dell’articolo determinativo italiano. Nella sua forma di basel’articolo è ha- al quale si aggiunge il raddoppiamento della consonante chelo segue. L’articolo viene prefìsso direttamente al sostantivo che intende de-terminare:

rpà bayit   una casa fpàn habbàyit   la casaHJ7Ì nà 'ar   un giovane “lyan hannà ’ar   il giovaneitti mélek   un re hammélek   il re

In ebraico non esiste l’articolo indeterminativo; bayit   può essere tradottocome “casa” o “una casa”. Il sostantivo con l’articolo determinativo è usato

anche per esprimere il vocativo: hammélek  O re!

15. Preposizioni

Da un punto di vista puramente formale, nella lingua ebraica troviamo tretipi di preposizioni.a. Le preposizioni che si aggiungono direttamente alla parola che segue e

sono scritte come parte di questa. A questa categoria appartengono ^ bd  

(in), ) fo (a) e 3 fo (come):

mélek   un re hmélek   ad un rebdmélek   in un re 1*?^ kamélek   come un re

Quando un sostantivo è determinato per mezzo dell’articolo, queste tre preposizioni si combinano con l’articolo formando una singola sillabache mantiene la stessa vocale dell’articolo:

hammélek   il re lammélek   al re7[^5 bammélek   nel re kammélek   come il re

 b. Le preposizioni che si aggiungono alla parola che segue mediante un

trattino chiamato maqqèp. A questa categoria appartengono ’el-  (a,

verso), "Vv 'al- (su, sopra), e min- (da):

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38 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

rròn^y 'al-habbàyit   sulla casa’el-habbàyil  alla (verso la) casa

rP?rn& min-habbàyit   dalla casa

Il maqqép  indica che queste preposizioni sono proclitiche, cioè che nonhanno un proprio accento ma sono pronunciate come prima sillabadell’intero sintagma.

c. Il terzo e più grande gruppo è formato da preposiziopi che vengonoscritte come parole separate:

rràrt ^ k ’e?el habbàyit   vicino (presso) la casa

□UH néged ha ’àm  di fronte al popololìpnè hammélek   alla presenza del re

Esistono molte combinazioni appartenenti a questo tipo e verranno an-notate nel vocabolario di ciascuna lezione. Le preposizioni del terzogruppo possono essere occasionalmente unite alle parole che seguonocol maqqèp.  Questa pronuncia proclitica è dovuta a regole d'accento,

 piuttosto complicate, che non saranno trattate qui. Il lettore dovrà atte-nersi agli esempi presenti negli esercizi; tali esempi metteranno in evi-denza gli usi più comuni,

16. Frasi con predicati avverbiali

In ebraico, un sostantivo e un sintagma preposizionale (o un avverbio di

luogo) giustapposti costituiscono una proposizione.

1V33 ivfo hannà ’ar babbàyit   II giovane è nella casa.

Tali frasi non contengono un preciso corrispondente del verbo “essere” ita-liano e assumono il valore temporale determinato dal contesto in cui sonoinserite. Le frasi isolate degli esercizi dovrebbero essere preferibilmente tra-dotte in italiano con il presente indicativo. Il normale ordine delle parole è:

soggetto (cioè sostantivo) predicato (cioè sintagma preposizionale o avver- bio). Un avverbio interrogativo, invece, come ad esempio ’ayyèh  (dove?), sitrova sempre all’inizio della frase:

"Win 7\% ’ayyèh hannà 'ar  Dov’è il giovane?

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L e z i o n e   1 3 9

17. Vocabolario 1

So s t a n t i v i :   iv i   nà'ar  giovane, ragazzo, giovinetto; usato anchenel senso di domestico, servitore

IH   zàqén vecchio, anziano (di una città)bàyit  casanàhàr  fiumesàdeh campo

Ttf    dérek  strada, via (m. o f.)Pr e p o s i z i o n e :   al su, sopra, contro, riguardo a, a causa di

?   ba (vedi § 15a) in, con (nel senso di “per

mezzo di”)’ésel vicino, accanto, pressoAv v e r b i : D#   sàm lì, in quel posto

’ayyèh dove? in quale posto?Co n g i u n z i o n e : 1   wa e [viene prefisso direttamente alla parola

seguente: wahannà 'ar , e il giovane]

Esercizi

(a) Dividi in sillabe ciascuna delle parole seguenti;samà 'ini   mikkókabè

n r n   waydabbaru dabàràwbiqqastìkà salósim

ìnSip?   yittanéhu yosmadubàràkéni oynVrty   sadótèkem

'grnan   higgadtàni   ya 'amdùnrti   wayyàmot ziqnéhem

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. una casa, la casa, nella casa, vicino la casa2. un campo, in un campo, nel campo3. una strada, su una strada, sulla strada

4. Dov’è il ragazzo? il vecchio? la casa?5. Il ragazzo (il vecchio, la casa) è lì.6. il vecchio e il ragazzo; la casa e il campo.

(c) Traduci:1. ’ayyeh hannà'ar? hannà'ar babbàyiL .ivi? "IVin ."lV3n !TK 1

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4 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

2.   ’ayyèh hazzàqén? hazzàqén sam.   .nw  ii>Tn .ii>Tn n>N 23.   ’ayyèh habbàyit? habbàyit ’ésel rran .rràn rrK  3

hannàhàr.

4.   hassàdeh ’ésel hannàhàr. .*inan rn&n 4

5.   hannà 'ar wdhazzàqén bassàdeh. lì?Tni nyin 56.   ’ayyèh hazzàqén? hazzàqén   ì m  *li?ID n » 6

'al-haddérek 

(d) Scrivi in ebraico:1. La casa e il campo sono vicino al fiume.2. Il giovane è sulla strada.

3. Dove sono il ragazzo e il vecchio?4. Il ragazzo è nel campo.5. Il fiume è vicino alla casa.

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L e z i o n e  2

[Leggere i §§ 4-6 della sezione “Fonetica ”, pp. 19-23]

18. L’articolo determinativo (cont.)

Davanti a parole che iniziano con una consonante gutturale (X\ 17', PI h, n h)

o con la “1r l’articolo determinativo ha una forma leggermente diversa daquella esposta nella lezione precedente.

a. Davanti a K’ e 1 r  l’articolo è Pi hà-

’is  uomo Iì npì ha’is  l’uomo* • T

njn rà 'db  carestia HSHPì hard 'db  la carestiaT T ~ T T T

 b. Davanti a V   l’articolo di norma è n ha-, ma se V'   è seguito da à non ac-

centata, l’articolo è T) he-

TS7 'ir   città TS?n w  la città• * r

dny ’àrim  città (pi.) O'HVO he 'àrim  le città

*)Dy 'dpàr   polvere 1DUD he'àpàr   la polvere

c. Davanti a PI h  e n h  l’articolo di norma è Pi ha- (senza raddoppiamento).

Ma se PI h è seguita da à non accentata, o se n h è seguita da à accentata

o non accentata, l’articolo è p he-

 V   Mhèkàl  palazzo   hahèkàl il palazzohéreb spada 3iqn   hahéreb la spada

□DHT T

hàkam un u omo   hehàkàm l’uomo saggiosaggio

onn•T

hdrim monti □ n w   heharim i monti

Come già detto al §15a le preposizioni 3 bd,^ h e 3 kd  sono aggiunte di-rettamente al sostantivo cui si riferiscono. Davanti a un sostantivo conl’articolo determinativo la consonante della preposizione sostituisce la h dell’articolo. La vocale dell’articolo, che cambia secondo le regole ap-

 pena esposte, non è in alcun modo alterata da questa variazione:

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4 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

IZ/'Kn ha‘is  l’uomo V'ÌÒ la’ìs  alPuomoheharim  le montagneD'H.n behàrim  nelle montagne

19.11 plurale dei sostantivi

Si osservino i seguenti gruppi di sostantivi:

a. liD}   bdkòr    plurale:  D'HlD}   bdkórim  primogenitohàlóm ni»V?q    ha lo mot  sogno

 b. “137T T

dàbàr ddbàrim  parola

li?!   zàqèn Q i?ì   zaqènim vecchio

Dlpip   mdqóm ni   mdqòmòt  luogo Nel primo gruppo (a) i temi del singolare e del plurale sono identici, ma nelsecondo gruppo (b) la a della prima sillaba è ridotta in a secondo il principioesposto al §5. Si noti che nel gruppo (a) la vocale della prima sillaba è già a(o un suo equivalente) al singolare; ne consegue che essa non può andare in-contro ad ulteriori riduzioni vocaliche nel plurale.

Un secondo tipo di sostantivo, molto frequente e composto da due sillabe,

è rappresentato dal gruppo che segue:

mélek    plurale:   nidlàkìm re

rnf    zébah EPrQJ   zdbàhìm sacrificioséper  o n w   sspàrim libronò 'ar   , cny}   n<i 'àrim giovane’ébed 'abàdim servo

La forma singolare di questi sostantivi è caratterizzata dall’accento sulla pe-nultima sillaba. Tutti i sostantivi di questo tipo seguono al plurale lo stessoschema, come illustrato sopra. Si noti come la variazione della vocale delsingolare sia irrilevante per la vocalizzazione della forma plurale.

Perché c’è una à nella prima sillaba di àbàdim?

20. Vocabolario 2

So s t a n t i v i : u pn   ’is  (pi. irreg. ’ànàsim) uomo, marito

HWX ’issàh  (pi. irreg. nasini) donna, mogliebàttim  pi. irreg. di JV3 bayit , casa

*7  yéled   (pi. -im) ragazzo, bambino

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L e z i o n e  2 4 3

Pr o n o m i :

Av v e r b i :

*73^T ••

hèkal  palazzo, tempio

t b   mélek  (pi. -im) re, governante“1DD   sèper  (pi. -im) libro

’ébed  (pi. -im) servo, schiavo

Tyt /y 

ir  (pi. irreg. W,~\V ’àrim) città (f.)k ìh   hù'  egli, esso (riferito a sostantivi maschili)

*hV  ella, esso (riferito a sostantivi femminili)mi chi? (nessuna distinzione di genere)

riis   pòh qui, in questo posto’époh dove? (sinonimo di n*N ’ayyéh)

Esercizi

(a) Fai precedere la preposizione te-  (a) ai seguenti sostantivi e pronunciala combinazione che ne risulta (§4):

irò   kdhèn (sacerdote)   bàbel (Babilonia)kérem (vigna) 113   bór  (buca, cisterna)kéleb (cane)

npsT

baqàr  (bestiame)rnin   tóràh (legge)   gir  (residente straniero)UT13

T T paràs (cavaliere)   pésel (idolo)

P&àT   damméseq (Damasco)   dérek  (via)i n   dòr  (generazione)   góral (sorte)

 péger  (cadavere) TS   pikà (la tua bocca)

(b) Aggiungi la desinenza plurale richesta a ciascuno dei seguenti sostantivi

secondo le regole esposte nei §§56:

*71331   gabùl {-im)  confine ■QV anàn   (-im)  nube3irq    rahób (a/) strada ina

T Tnàhàr  (di) fiume

 N32ÌT T

sàhd '  (o/) esercito 1?#   sàkèn (-im)  vicino^np

t   i rqàhàl   {-im)  assemblea u n

** Thàsér    (-ót)  cortile

(c) Indica la forma corretta dell’articolo per i seguenti sostantivi:

hàdàr  splendore   fàdàmàh suolo1DS7

T T’àpàr   polvere 3*?n

T Thàlàh latte

□IH Y T

’àdam umanità na?n   hokmàh sapienza3n   rib lite  bovi

T »hékàl —

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4 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(d) Costruisci i plurali dei sostantivi seguenti usando le desinenze indicate:

ijé   péger (-ini) cadavere   'ébed    (-ini)  — 

séqel (ìm) shekel   mélek    (-ini)  — 

">?i?   qéber    {-itti) tomba “imTT   da bar    (-im)  —  yéled    (-ini)  —  m   zàqèn (-ini)

'ésem   (-ót) osso   dérek (-ini)  — 

’ében   (~im)  pietra VV   népes   (-01) animanà'ar    (~ìm)  —    héder (-im) cameranàhàr    (-ó<)  —  =no   héreb   (~ót) spada

(e) Traduci oralmente in ebraico:1. uomo, uomini, gli uomini, negli uomini

2. donna, donne, le donne, nelle donne

3. re, re (pi.), sui re

4. anziano, anziani, sugli anziani

5. casa, case, vicino le case

6. libro, libri, nei libri7. città, città (pi.), nelle città

traduci:

1.   ha ’anàsim bà 'ir. .TÌD 12.   hannàstm babbàyìL .rràa o^ iri 23.   hammélek Wdhà 'àbàdim bahékàl. Ergic i 3

4.   hassdpàrim babbayit. .rpàa □nopn 45.   ’ayyéh hanns 'àrim? hanns 'àrim onwn .onvan ir#«Tt ■ •TI** ***• 5

bassàdeh. .rntya6.   ’èpoh habbàttim? habbàttim bair. .Tua D*»nan .Durian nb^*T •IT *IT « 67.   ’épóh hanndharól? hanmhàról .Dtf ninmn .nlinan nb’NT TI— TJ •• 7

sàm.8.   he 'àrim sàm wdhaddérek pòh. .nb n i *  10? 8

(g) Scrìvi in ebraico:

1. Gli uomini e le donne sono nella città.

2. Il re è nel palazzo.

3. Le donne sono qui.

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LEZIONE 2

4. Dove sono i giovani uomini e i servi?5. I libri sono nella città.6. Le città sono vicine ai fiumi.

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L e z i o n e  3

21. L’articolo determinativo (conclusione)

Quando una parola inizia con le sillabe ya-  o ma l’articolo determinativo èsolitamente n ha- senza il raddoppiamento:

 ydladim haylàdim  i ragazzi*1  yd*5r   ntyn hay'ór   il fiume, il Nilo

□^l*? mdraggslim  D^ljpn hamraggalim  le spie

Si noti come in queste parole raggiunta dell’articolo provoca la perdita diuna sillaba nella pronuncia: hay-là-dlm  e non ha-yd-là-dim.  Si hanno delleeccezioni alla regola appena esposta quando la seconda sillaba del sostantivo

inizia con il'on/i:

□Hin?  ydhùdim  □v7!in*ri hayyahudim  i giudei,i figli di Giuda

Diverse parole, quando accompagnate dall’articolo, presentano una formaleggermente diversa. Le seguenti sono le più importanti:

n *   ’ére$   r m   hà’ares terra, paesein   har  ITO   hàhàr  montagnanv   *am ayn

T Thà 'ani  popolo, nazione

U   gan w   haggàn giardino par  1DH   happàr  giovenco, torohag   m   hehàg festa, festività

l1i*5   ’àrón lliW   hà ’àrón scatola, cassa, arca

Si noti che in “inn hàhàr   la forma dell’articolo non segue le regole espostenella lezione precedente.

22. Aggettivi

Gli aggettivi concordano in numero e genere con i sostantivi cui si riferi-scono. Diversamente dal caso dei sostantivi, però, in cui il genere non coin-

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4 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

cide necessariamente con la forma, la distinzione tra maschile e femminilenell’aggettivo è chiaramente e uniformemente segnalata:

Singolare 

m.Diti toh  (buono)f. roitt tóbàh

Plurale 

M i otóbim

niniu tóbót 

Gli aggettivi composti da due sillabe, con a nella prima sillaba, mostrano uncambiamento nel tema davanti alle desinenze del femminile singolare e del

 plurale (m. e f.). La a è sostituita da d  (come descritto sopra nel §5):

gàdól gddólim

rf7Ì7} gsdólàh nftVT* gddólót 

QDp hàkdm CPaDt] hàkàmimHJDDp hàkàmah hàkamót 

Le forme di fttf? qàfon (piccolo) sono insolite per il fatto che il tema subisceun mutamento davanti alle desinenze:

 pi? qàtdn qstannimn|Dp qstannàh  niHUj? qstannót 

Gli aggettivi monosillabici un gruppo relativamente piccolo mostrano leseguenti forme tipiche. Le regole che stanno alla base del cambiamento neltema verranno discusse in una lezione successiva:

rab rrnT -

rabbàh   rabbini n i s i   rabbót  molto, moltimar  m a

T Tmciràh s n a

• Tmàrim nina

rmàrót  amaro

v i   ra '  nint r

rà'àh D^n* t   rà 'im niyn

r raót   cattivo

ry   'az nryt —

'azzàh   'azzim rwy   *dzzót  fortebay r?n

T -hayyàh □^n   hayyim nisn   hayyót  vivente

*77   dal rf?7T -

dallàh 0^7   dallim nf?7   dallót   povero

Gli aggettivi che terminano in -eh hanno le forme seguenti:

H5?  yàpeh  riD’  yàpah  Q"’D  yapim  nlD^  yàpót   belloqàseh  nW[? qàsàh  ETOj? qàsim qàsót   duro,

difficile

Altri tipi di aggettivi saranno commentati quando ricorreranno.

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L e z i o n e  3 4 9

23. L’uso degli aggettivi

Gli aggettivi svolgono due funzioni: attributiva e predicativa. Per attributivos’intende un aggettivo che forma un sintagma con il sostantivo cui si riferi-

sce; questo sintagma, nel suo insieme, ha nella frase una funzione determi-nata. Per esempio, in “io leggo un buon libro”, “buon” si riferisce a “libro” eil sintagma “un buon libro” è l’oggetto del verbo “leggo” In ebraicol’aggettivo attributivo segue il suo sostantivo e concorda con esso in generee numero. Inoltre, se il sostantivo ha l’articolo determinativo, anchel’aggettivo sarà determinato mediante l’articolo.

aiu urx   'is tób un uomo buonoaìton i^xn

- * Tha ’is hattób l’uomo buono

D'alt)   ’ànàsim tóbim uomini buoni

calori n^iKri   ha ’anàsim hatfóbim gli uomini buoni

naie n$xr t   *

’issàh fóbah una donna buona

naiun n^xnt - T * T

ha ’issàh hattóbàh la donna buona

niaiti wuìi   nàsim tóbót  donne buoneniaitan   hannàsim hatlóbót  le donne buone

Ty   'ir gddólàh una città (f.) grande

n ^ n t v c i   ha 'ir haggddólàh la grande città

onv   'àrim gddólót  città grandin any^   he 'àrim haggddólót  le città grandi

Si presti attenzione al fatto che l’aggettivo concorda con il genere del sostantivo e non con le sue desinenze.

La giustapposizione di un sostantivo e di un aggettivo privo dell’articolocostituisce di solito una predicazione, essendo considerato l’aggettivo come

 predicato e il sostantivo come soggetto. Nella funzione predicatival’aggettivo può stare davanti o dopo il suo sostantivo soggetto. Si avrà allora

concordanza nel numero e nel genere, ma l’aggettivo predicativo, per defini-zione, non ha l’articolo determinativo:

n1t} tób hà ’is■ t ' " "

aio ha ’ìs tóbL’uomo è buono.

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5 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

n$xn m io lobah ha issah Y T 1  La donna e buona.

nalO ha issah tobahT T * T '

D’U^xn D iD tòbimhà ’ànàsim  Gli uomini sono buoni.• t   ” * T • *

D’ttfan niDÌD tóbót hannàsim  Le donne sono buone.* T — • —

Una serie di aggettivi può svolgere Trina o l’altra funzione:

niliUJm Tyn bà 'ir haggddólàh wshattóbàh  La grande e buona città,rniu*] n*7Ì7} Tyn ^ *r g^dólàh W9tóbàh  La città è grande e buona.

 Nell’uso predicativo un aggettivo può essere modificato da un sintagma pre-

 posizionale:

□ttV TV!? rQÌD tóbàh ha 'ir là 'àm  La città è buona per il popolo.

Quando il sostantivo con funzione di soggetto è indeterminato, cioè privodell’articolo, sono possibili ambiguità:

rnitt ntìpn buona sapienza oppure  La sapienza è buona.

I casi di questo tipo non sono molto comuni e di solito possono essere risoltigrazie al contesto.

Gli aggettivi possono essere usati come sostantivi (cioè in funzione di so-stantivo) in due modi: (1) l’aggettivo, solitamente con l’articolo determina-

tivo, può significare “colui che è...”, DDpiri hehàkàm  colui che è saggio,l’uomo saggio; (2) sia la forma maschile singolare che la forma femminile

singolare di alcuni aggettivi possono essere usate come sostantivi astratti,“ciò che è...”, come nel caso di inri hàra'   o nel caso di Hinn hàrà'àh,cattiveria, malvagità.

24. Vocabolario 3

SOSTANTIVI: *137 dàbàr   (pi. -im) parola, affare, cosa, avvenimento

nsn rà 'àb  carestiaT T

’éres  (pi. -ót) paese, terra (f.)nn har   montagna□S7 'am  popolo, nazione

U Sarì   giardino

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L e z i o n e  3 51

Ag g e t t i v i :

Av v e r b i:

3 ÌD   tób  buonogàdól grande, importante

T O   qàtòn  piccolo, giovane, poco importante yàpeh  bello, affascinante

i n   ra ' malvagio, cattivo, malignoi t a ?   ms ’dd  molto, molti (segue l’aggettivo che modi-

fica, come in 3 ÌtO  fób ma’dd,  molto buono)

Esercizi

(a) Indica tutte le quattro forme (m., f.; s., pi.) dei seguenti aggettivi:

$i*7£ qàdós  santo 733 kàbéd   pesante pirn ràhóq  lontano sàmè ' assetato

qàrób  vicino sàlém  integro, sano

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. l’uomo buono, l’uomo piccolo, l’uomo cattivo2. la città grande, la città piccola, la città cattiva3. la donna bella, la donna piccola, la donna buona4. un ragazzo buono, una città grande, un campo piccolo, una grande

casa5. nella città, nella grande città, vicino alla grande città6. nel grande palazzo, vicino al grande fiume7. città (pi.), le città, nelle città, nelle grandi città8. uomini, gli uomini, gli uomini cattivi, negli uomini cattivi9. donne, le donne, riguardo le donne cattive10. paese, il paese, il grande paese

(c) Traduci:

1.2.

3.4.

5.

hà ’issàh rà 'àh ma ’dd  hu ' yàpeh,

hà ’is wdhà ’issàh yàpim md ’dd  ’ayyèh hà’ànàsim hatfóbim? hà ’ànàsim hattóbim bà 'ir  haqqatannàh.

’èpdh hannà 'ar hàra '? hu ’ babbàyit haggàdól

,7‘n$ n v i r ró n 1.HD1wn 2

 V T

.i ta? c d i   n ^ x r n t z ^ n 3,a*>ràn rpN 4

Ty:p Datori Eripjtfà, i I

.n n "iv3n- T - - — .4

.*?mn rràa wn

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5 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

6.   ‘ayyéh hammélek? ■ ^ 3 n»i? 6hu ' bahékàl haggàdól.

7.   mi tób? .aito '’B 7tóbàh hà ’issàh hayyàpàh. .hd -t i n#Nn  pq ìd

T T - T • T T

8.   haddàbàr tób md ’dd. . i to zriD n^n 89.   gàdól hàrà 'ab bà 'ir. .t s g  nv“in Viìa

* T T T T T9

10.   hà 'àbàdim rà 'im md ’dd. .ito? n^vi 1011.   hazzdqénim ’é$el habbàyit. .iran n'i\  pjri 1112;   he 'àrim haqqdtamót ’ésel in |n niaDpn onyp 12

hannàhàr haggàdól. .*?iìan

(d) Scrivi in ebraico:1. Le donne sono molto belle.2. La città è molto grande.3. La casa è vicino a un piccolo campo.4. Gli uomini e le donne sono sulla strada.5. Le grandi case sono nella città.6. Le donne sono malvagie.

7. L’affare è poco importante (lett. piccolo).8. Il piccolo giardino è vicino la strada.

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L e z i o n e  4

[Leggere il § 7 nella sezione “Fonetica”, pp. 23-25]

25. Sostantivi plurali (cout.)

1 sostantivi composti da due sillabe, la cui prima sillaba è chiusa o contieneun vocale immutabile lunga e la seconda sillaba è vocalizzata con à o e,  for-mano il loro plurale in due modi: la prima sillaba rimane immutata; nella se-conda sillaba, invece, la è è ridotta in 9, mentre la à  viene di solito mante-nuta, I sostantivi seguenti illustrano i tipi più rilevanti:(a) sostantivi con la prima sillaba chiusa:

mispàf plurale: mispàtim  giudiziomal’ak mal’àkim  messaggero

najfò mìzbtfh  nirpT» mizbahót   altare

(b) sostantivi con una vocale immutabile lunga nella prima sillaba:

’dyéb plurale: CPT’N ’óydbim  nemico

irp kóhèn kóhànim  sacerdoteDDÌ3 kókàb  tPnDto kókàbim  stella

hékàl hèkàltm  tempio

Una situazione particolare si riscontra in alcune parole, come ad esempio,

"fiy 7wwér plurale:  D'H'IV 'iwrim  cieco (agg.)KD3 kissè ’ nlNpS kìs’ót   trono

In questi casi, la consonante doppia del singolare è semplificata al pluralecon il risultato della perdita di una sillaba: non abbiamo infatti né 'ìwwarim né kissd ’ót  ma ’ iwrim e kis ’ót. Le irregolarità di questo tipo verranno sempresegnalate nei vocabolari delle diverse lezioni.

26. Il Participio attivo

In ebraico, tutte le forme verbali e la maggior parte dei sostantivi possonoessere scomposte analiticamente in almeno due parti: una radice e un modulovocalico formativo. Nel gruppo di parole

■qrD bàruk   benedetto (agg.)r m mdbàrék   benedicente (verbo)

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5 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

borale  egli fu benedettoTia bérék   egli benedisse

bdràkah  benedizione (sost.)

la sequenza di consonanti  BRK   porta con sé la nozione di “benedire”. Unasequenza di questo tipo è chiamata radice delle forme. Si noti che la radice èun’astrazione grammaticale da gruppi di parole e non viceversa; in altri ter-mini, una radice non ha alcuna esistenza autonoma al di fuori della sua in-corporazione nelle parole e dire che le parole derivano da una radice è inqualche modo fuorviante rispetto alla comprensione della natura della lin-gua.

Il modulo delle vocali collegato ad una parola data può avere o meno unsignificato proprio. Per esempio, dalla parola mélek   (re), malkah  (regina),malkut  (regno), màlak  (egli regnò), homlak   (egli fu fatto regnare), ecc. pos-siamo astrane una radice  MLK  che ha a che fare con le nozioni di “regnare”o “governare”. Nondimeno, dire che la parola mélek  sia formata dalla radice

 MLK   e da un modulo vocalico formativo e-e  (che indicherebbe colui checompie ciò che viene specificato dalla radice) ha un fondamento piuttostodebole. Il modulo vocalico e-e  non costituisce infatti uno schema regolare per la formazione di sostantivi d’agente. Ora però si consideri il seguentegruppo di parole:

DrD kóteb  scrivente yóseb  che siede, seduto

TjVn hólèk   andante, che cammina7T  yòréd   che scende

Il modulo vocalico ò-è è uno schema consueto per la formazione del partici- pio attivo nel caso delle radici composte da tre consonanti, come quelle ap- pena illustrate. Tuttavia, mentre dal punto di vista analitico è sempre legit-timo isolare radici e moduli formativi, bisogna essere sempre cautinell’assegnare significati specifici a questi ultimi.

Inizieremo lo studio del verbo ebraico con la forma del participio men-zionata sopra. Per quel che concerne la sintassi e la flessione, il participio ècome un aggettivo sotto quasi tutti gli aspetti:

Singolare Plurale

m.  yóseb yósdbim  che siede, sedutof.  yósébet   nlnt^  yósdbót 

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L e z i o n e  4 55

La prima vocale è immutabile lunga; la vocale della seconda sillaba è è e pertanto suscettibile di mutamento. Si osservi la forma femminile singolarecon -et   finale e il corrispondente cambiamento vocalico nella sillaba tema-

tica finale. Meno frequentemente si riscontra la forma na^'’ yóssbàh.

Il participio può essere usato come attributivo,

DJpn tó^xn ha ’is hakkòtèb  l’uomo scrivente ol’uomo che sta scrivendo

o predicativo,

nn’3 tf XH ha ’is kóteb  L’uomo sta scrivendo.

Questi due usi non si discostano in alcun modo dalla sintassi dell’aggettivo

trattata nella lezione precedente.Il participio, sia come attributo che come predicato, indica di solito

un’azione continuata, nel suo svolgersi, per cui viene meglio tradotto contempi e forme che implicano una sfumatura progressiva: in italiano col parti-cipio, col gerundio perifrastico o con forme equivalenti. Il tempo verbale,come nelle frasi aggettivali della lezione precedente, deve essere ricavato dalcontesto. Le frasi participiali negli esercizi dovrebbero essere tradotte al pre-

sente o al futuro immediato (egli sta per...):00*7 }T}Ì  UTXH ha ’is noten léhem laddallàh 

L’uomo sta dando (sta per dare) del pane alla povera donna.

27. L’indicatore dell’oggetto diretto "J18 ’et-

Quando l’oggetto diretto di un verbo è un sostantivo determinato (cioè hal’articolo determinativo) o è un nome proprio, è di solito preceduto

dall’indicatore dell’oggetto diretto ’DX 'et- (o, senza maqqép, fiX ’èt):

rninrrn$ tt^XH ha ’is sómér ’et-hattóràhL’uomo sta osservando la Legge.

Tir nX nn'X DJm hà ’àm ’ohèb ’et-Dàwid • T V « T T — “

Il popolo ama Davide.

Se invece l’oggetto è privo dell’art. determin., l’indicatore non viene usato:m i nris ttrxn hà ’is kótèb dàbàr 

T T •• * T “ “

L’uomo sta scrivendo una parola.

L’indicatore può essere ripetuto davanti a ciascun membro di un oggettodiretto composto:

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5 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l i c o

rnìflrrnK U'yjU} hà ’ànàsim somdrim ’et-hattóràhni^DTim Wd *et-hammiswdt 

Gli uomini stanno osservando la Legge ei comandamenti.

28. Vocabolario 4

So s t a n t i v i:   sopét  (pi. -im) giudice

mal ’àk  (pi. -im) messaggero, angelo

N03   kissè ’ (pi. irreg. niKQS kis’óì ) tronoVe r b i : arp   kdtèb (ptc. att.) scrivere

Vdk   •dm (ptc. att.) mangiareirii   nólèn (ptc. att.) dare, collocare, posizionare

TjVn   holék  (ptc. att.) andare, camminare

 yóseb (ptc. att.) sedere, risiedere, abitare

Pr e p o s i z i o n i:   m   et  indicatore dell’oggetto diretto (vedi §27)

-m   ’et- indicatore dell’oggetto diretto (vedi §27)h- a, per (in senso dativo); come

’el- su, verso (implica di solito movimento o attraversamento di spazio, ma spesso è sinonimo di h-)

Esercizi

bd 'énè agli occhi di, ad opinione di, secondo, per quanto concerne

(a) Costruisci il plurale dei seguenti sostantivi:“1DD sópèr {-‘im)  scriba

i r ò mó 'ed {-im)  tempo fissato miskàn (-im)  tabernacolo

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il giudice sta seduto2. il re sta scrivendo3. il ragazzo sta camminando4. la donna sta dando5. il messaggero sta andando6. l’uomo sta dando

a»ic1?#

gcmnàb (-im) sulhàn (-ót) miqdàs (-im)

ladrotavolosantuario

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L e z i o n e  4 5 7

7. lo schiavo sta mangiando

8. la donna sta andando

(c) Volgi al plurale ogni elemento deir esercizio precedente. Es.: i giudicisono seduti.

(d) Trasforma gli elementi dell’esercizio (b) in locuzioni attributive (sostan-tivo + ptc. in forma attributiva), come ne “il giudice (che è) seduto”.

(e) Traduci:

1.   hassópèt nótèn ’et-hasséper là ’ts. npórrn^ )rìi ddwh 1

2.   ha ’issah yosébei ws ’dkélet  babbàyit.

2

3.   ha ’ànàsim hóhktm 'el-hahèkàl haggàdól. .Mu n ì? y n T ìi# 

T - T » - ¥

3

4.   hammélekyóséb wdkótèb 

basséper.

.“1903 rupi 2^  ^ $ n 4

5.   hammal ’àkim hótekfm ’el-hahékdl.

c r^ n o'ON'parf  5

6.   ra ' haddàbàr bd 'èné ha 'arri, .□yn T ya nrnn ynT T ” * T T - -

6

7.   hanm 'àrim hóhkim ’el-hannàhàr.

nnyjn 7

8.   hammélek yóséb  'al-hakkissé’ bahèkàl

K03n“*7y T én

T •• —

8

9.   ha 'am yóséb bà ’ares haggddólàh. . n ^ n ri& ì y# '   QVO 910.   ha ’is Wdhà ’issàh yósdbim bà Ir  

hàrà 'ah.n$Nn1.nym Tya

T T T • T

10

1 1 .   hassdpstim hóhkim fel~hannàhàr . D ^ w n 11

12.   haylàdìm yósdbim ’ésel hannàhar  haqqàtón.

“in|n tn^ri• P i ? n

12

13.   hù 1kdtèb ’et-hadddbàrfm ’al- hassèper.

□n^rtriK nns «in.“i^érrVy

13

14.   ’épóh yosdbót hannosim? .o^an nint^ n'D’w 14

15. , A l 7   — f w T — 7 *   I f  A tobim ha abadim bd ene hammélek 

^py:? Dnn^n anio

Tstifo

15

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5 8 I n t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(d) Scrivi in ebraico:1. I ragazzi stanno andando alla città.2. Gli schiavi sono seduti vicino le case piccole.3. Il ragazzo sta dando il libro all’uomo,

4. L’uomo e la donna siedono nel giardino.5. Gli uomini stanno dando al re il piccolo campo e il giardino.6. Il popolo sta dimorando in una buona terra.

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L e z i o n e  5

[Leggere i §§ 8-9 nella sezione  "Fonetica ”, pp. 25-28]

29. Le preposizioni 3 ba-, kz-

La forma di queste tre preposizioni è determinata dalla prima consonante osillaba della parola alla quale sono prefissate:

a. Se il sostantivo comincia con la sillaba ' y9,  le forme attese *beyd , *hyd  e *loyd  sono sostituite da bi, li e la:

 b. Se il sostantivo comincia con qualsiasi altra consonante seguita da d,  le

 preposizioni assumono la vocale i\ 

Si noti che lo d  del sostantivo cade nella pronuncia: si avrà così la silla-

 bazione bis-mu- ’él, e non bì-sd-mu- ’él.

c. Se il sostantivo comincia con una consonante gutturale seguita da unavocale ridotta (a, è o o), le preposizioni assumono la vocale breve corri-spondente:

 ydrusàlàim  Gerusalemmebirusalàim  in Gerusalemme

•- 1   »

lirusàlàim  a Gerusalemme•— T •

kirusàlàim  come Gerusalemme

sdmu ’èl bismù ’él lismu ’èl

Samuelein Samuelea Samuelecome Samuele

hàlóm nftpa bahàlóm 

lahàlóm kahàlòm ’émét 

n $ P be ’émét  m i le ’émét  nftfcp ke ’émét 

un sognoin un sogno

a un sognocome un sognoveritàin veritàa veritàcome verità

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6 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l ic o

rp]$ ’Óniyàh una navebo ’óniyah m una nave, ecc.

d. Davanti a parole che hanno l’accento sulla prima sillaba (quindi soprat-

tutto davanti a parole monosillabiche) le preposizioni sono facoltativa-mente vocalizzate con a.  Esempi di queste forme piuttosto limitate sa-ranno fatte notare quando ricorreranno.

e. Così come affermato in precedenza, queste tre preposizioni si possono

combinare con l'articolo determinativo, che perde le sua PI h  iniziale. Lavocale dell’articolo rimane immutata.

f. Al di là dei casi particolari esposti nei paragrafi precedenti, le preposi-

zioni ricorrono semplicemente come £ bd , ld- kz>-\ 

30. La preposizione min

a. Davanti all’articolo determinativo questa preposizione può avere sia la

forma me-, unita direttamente alla parola che la segue, o p min-, che ècongiunta di solito alla parola che la segue col maqqép:

o mèhammélek 

 b. Davanti a sostantivi che iniziano con una consonante gutturale o con r,la preposizione prende la forma di me- ed è unita direttamente alla pa-rola che la segue;

pya bd 'ir kdmélek  ld ’is

in una cittàcome un rea un uomo

dal re min-hammélek   Tj^rna

TV 'ir   una città Tllft me 'ir   da una città

tt/NH rd(')s  una testa tiWlQ méróOs  da una testa

c. Davanti a tutti gli altri sostantivi la forma è & mi  + il raddoppiamento

della prima consonante:

mélek   un re Tl’piftt mimmélek   da un re

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L e z i o n e  5 61

La sequenza miyye-  è comunemente contratta in mi-,  come in rTJìnV?mihùdàh (per *miyy9htìdàh) da Giuda.

31. Il comparativo ,

Per esprimere il grado comparativo l’aggettivo non viene alterato nella sua

forma. Viene usata, invece, la preposizione ìfp min davanti al sostantivo che

funge da secondo termine di paragone,

ivintt con tì^XH hà ’is hàkàm mèhannà ’ar - - - - - -   T T • T * “

L’uomo è più saggio del ragazzo.

Sono possibili, ma non usuali, altri ordini di parole nella frase:

HWXHHEP  yàpàh hà ’issàh mèhanna 'àràhLa donna è più bella della ragazza.

La stessa costruzione può essere tradotta con “troppo.. .per...”. Es.:

n i’tes?? n$i? qàsàh hà ’àbódàh méhà ’isIl lavoro è troppo duro per  l’uomo.

La scelta tra il comparativo e la traduzione “troppo...per” dipende da qualedelle due forme sia in grado di rendere meglio il senso della frase.

32. Il pronome relativo ’àser 

In ebraico, diversamente dall’italiano, il sintagma preposizionale non è posto

di solito accanto al sostantivo cui si riferisce. Mentre noi possiamo dire “il libro sul tavolo” o “la fontana nel parco”, dove “sul tavolo” e “nel parco” siriferiscono rispettivamente a “libro”  e ‘ fontana”, in ebraico espressioni di

questo tipo sono più frequentemente introdotte dalla parola “1$$ ’àser, che dinorma equivale ai pronomi relativi italiani il quale, la quale e che,

TV21*■)$$ hà ’is ’àser bà 'ir   l’uomo nella città, o

l’uomo che è nella cittàf 1X3 Qyn hà 'àm ’àser bà ’àres  il popolo nel paese, oil popolo che è nel paese.

La parola 1$% ’àser   non è condizionata dal genere o dal numero di quellache la precede:

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6 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

ha ‘mah ’àser bahèkàl  la dolina nel tempio.

*1$$ ’àser  non è normalmente impiegato davanti ad aggettivi o participi. Ne deriva che la proposizione italiana “l'uomo che è saggio” venga resa

come Qpnn WWn hà ’is hehàkàm (usando semplicemente l ’aggettivo in formaattributiva), o solamente con DDH^i hehàkàm. E ancora per indicare un altro

esempio “L 'uomo che è seduto” è UWtiT! hà ’is hayyoséb. Il participio può essere usato da solo, anche senza l’articolo determinativo, come equi-valente delPitaliano uno che, qualcuno che, chiunque, egli che:

T 'n holék be ’émèi  colui che (o chiunque)

cammina nella verità

33. Vocabolario 5

So s t a n t i v i;

Ag g e t t i v i :

No mi  Pr o p r i :

Al t r o :

3HT  zahabr   t

hokmàh 

HO? késepr r à y 'àbódàh

ITOv    .<

1?:

 p ' w

n?i?yun

TB

'ésàh  yàqàr   yàsàr  saddìq qàseh 

rasa'   Dàwlcj Samu ’èl Ydrusàlàim

min-

’àser 

orosapienza

argento, denarolavoro, compito, schiavitù (cfr.•ébed)consiglio, avvertimento

 preziosointegro, rettogiustodifficile, duro, severo

malvagio, empio, criminaleDavideSamueleGerusalemme[Si noti che nella sillabazioneebraica manca il secondo 1 y.  Ciò

 potrebbe indicare un’antica variante

dialettale di pronuncia: Yarusàlèm](prep.) da; usato anche come partitivo: mèhà’ànàsim, alcunidegli uomini.(pronome relativo) il quale, la quale,che

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LEZIONE 5 63

Esercizi

(a) Preponi la preposizione 2 bd- alle seguenti parole; prima senza l’articolo, poi con l’articolo. Esempio: késep, bdkésep, bakkésep.

QpTf ddràkim

(b) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Usa l’aggettivo

nella forma singolare maschile:1. migliore del ragazzo2. più grande della casa3. più grande del fiume4. più piccolo di un campo5 peggiore degli uomini6. più preziosi dell’oro

7. più giusto del re

(c) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Trasformale poi insintagmi che usino ’aser. Esempio:

1. Il ragazzo è nel campo grande.2. Le parole sono nel libro.3. La donna è sulla strada.4. L’oro è nel tempio.5. L’argento è nella casa.

(d) Traduci:1.  ydqàràh hohnàh mizzàhàb.  .nnTS Httpn mj?? 12. qàsàh hà 'àbòdàh méhà ’ànàsim.  IT7Ì!l n ' 2

3.  yasàrim hà ‘àbàdtm  . D'OCHE CT“l$? 3

mdlàkìm DH3Ì7 'àbàdim D“ny 'àrtm

■T

rid 'artm o m o hàdàrim  (camere)

’àdàmàh  (suolo)rnft ’óniyàh  (nave) ydìàdim

La città è nel paese —> la città che è nel paese

mehammdlalani.

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6 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

4.   Dàwid yàsàr md 'od. .7X& ^   Ì 1ÌI T T • T

45.   hù ' nótèn hokmàh lammélek    t?.$? n?DDn irù m 5

hayyóséb ’al-hakkissè ’.

6.   rà fim hadddbàrim ’àser basséper. .idó5 n n ^ n nnn 6

7.   tóbah lióbnàh mikkésep. n ^ n rniu 78.   yssàrim hà ’ànàsim. . e t t a r i .89.   Dàwìd wdhà ’ànàsim ydssbim i n 9

birùsàlàim.* — T »

10.   mi ?addiq missdmù ’èl? 1011.   hà ’èsàh rà 'ah md ’dd.  , n n nvvs 1112.   ’ayyèh haysàrim wdhassaddiqim? . c p ^ n i nsN 12

(e) Scrivi in ebraico:1. Il re sta dando Toro e l’argento agli uomini che sono nel palazzo.2. La sapienza è più preziosa dell’argento (traduci senza articoli).3. Sono molto cattivi i messaggeri in Gerusalemme.4. Samuele e Davide sono retti e giusti.5. Il lavoro è troppo difficile per il ragazzo.6. Il campo è più grande del giardino vicino alla casa.7. I giudici sono più malvagi dei re.

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L e z i o n e  6

[Leggere il § 10 nella sezione “Fonetica ”, pp. 28-30]

34. Sostantivi plurali (cont.)

Dal punto di vista dei cambiamenti del tema, i sostantivi monosillabici si di

vidono al plurale in due tipi: (a) quelli senza cambiamento, e (b) quelli che  

hanno un raddoppiamento della consonante finale:

Tt p

 V A 

sir    n'yu?

v a

sirim canzoneDÌO   sus D’QÌO   susim cavallo

nix   ’ót  niniN   ’ótót  segno

DìT

dàm* T

dàmun sangue

n   'ès   'ésim alberoay   'am   'ammim popolo

ro   hès crsn   hissim freccia

pn   hóq D'IPt!   huqqim statuto

Si presti attenzione ai seguenti particolari:(1) I sostantivi con le vocali tematiche w, i, ó  e di solito anche quelli con à 

non alterano il tema davanti alla desinenza plurale.(2) I sostantivi con la vocale tematica è  si comportano in uno di questi due

modi:

a. il tema resta immutato, come in 'és - 'ésim b. la consonante finale del tema viene raddoppiata ed è viene sosti-

tuita da i, come in hès - hissim.

(3) I sostantivi in a sono simili a quelli precedenti:

a. quando la consonante finale del tema è una gutturale o r , la vo-cale tematica è “allungata” in à, come in har   hàrìm

 b. altrimenti la consonante finale del tema è raddoppiata e la vocale

tematica rimane la stessa, come in 'am - "ammim.(4) I sostantivi con la vocale tematica 6   seguono solitamente il modello di

hóq - huqqim.  Spesso, comunque, 6  costituisce una scrittura difettiva di<5, e per questa ragione si deve prestare attenzione a non confondere iltipo di hóq con il tipo di 'ót  nel gruppo (a).

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6 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

I plurali che si comportante in maniera anomala a causa di varie irregola-rità o di deviazioni minori non prevedibili saranno indicati di volta in voltanel vocabolorio di ciascuna lezione. I seguenti sostantivi sono irregolari per il fatto che i temi plurali non si conformano ai tipi indicati sopra:

m i   ró(')s testa   plurale: CPMq    rà(')simd V’   yóm giórno

•T yàmim

ben figlio D’33• t

banim

TVt Air  città ani?

•  T’àrìm

 IS  uomo 0 ^ 3f   w — v y *

anasim

35. Participi (cont.)

Se la seconda o la terza consonante di una radice verbale è una gutturale (N

V   Hh, n h) le forme del participio appaiono leggermente modificate.Quando la seconda consonante è una gutturale, abbiamo a  al posto di b 

nel tema del plurale:

 py'S so ’éq 

nì?y!£ so 'éqet 

so 'àqim  che grida

só'aqót   (lett, gridante)

Quando la terza consonante è V '  o n h, il femminile singolare ha a al posto die nelle ultime due sillabe:

rn:n bor^h nrn’3 boràhat 

D‘,n”l’3 bordhìm  che fuggenìni'3 bòrdhót   (lett. fuggente)

Quando la terza consonante è K’, la quale non viene pronunciata quandochiude una sillaba, il femminile singolare presenta è:

*HP gòre'  n*n‘p qóré(')t 

□‘’N’IP qòrd ’im  che chiamarriN“|'p qors 'ót   (lett. chiamante)

36. Vocabolario 6

Sostantivi: *?ip gol

esD15 kérem

(pi. -ót)  voce, suono; bdqól gàdóh ad alta voce, a gran voce(pi. ’èsim) albero, legno(pi. -im) vigna

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L e z i o n e  6 67

Ve r b i :  py'ìf  só 'è# (ptc. att.) gridare (nell’angoscia)

nVw   sole’h (ptc. att.) inviare

yt ì   nòli? * (ptc. att.) piantareyds’e ' (ptc. att.) partire, uscire

Al t r o : nné   tàhat  (prep.) sotto; al posto di

■>3   la (cong.) perché, poiché, a causa di;che

a i   rab (agg.) molto, molti, numeroso(forme in § 22)

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:

1. L’uomo anziano sta andando via.

2. La donna sta piantando.

3. Il giudice sta inviando.

4. Il popolo sta gridando.

5. Il servo sta andando via.

(b) Volgi al plurale ciascuna delle frasi dell’esercizio (a).

(c) Traduci:

1. hi3’ànàsim nótd  'im rèsim rabbim 'al-hàhàr .

2. hannà 'arydsèb tàhat hà ’és ’àser  baggàn.

3. gddólim hà'èsim’àser behàrim méhà 'èsim ’àser ’ésel hannàhàr.

4. 'ammim rabbim yósdbim bà ’ares ki hà ’àres tób ah ma ’dd,

5. hà fàm sd ’àqim baqól gàdól ki qàsàh ma ’dd hà 'àbódàh.

6. miyósè *mìn-hà 'ir hàrà ’àh?

7. rà 'im hadddbàrim bd ’ènè hammélek hayyàsàr .

.in.r^y n^aiT T - * -

rvn nné iy |n  

ÌWc r a n

."inanT T ”

d w  

.■ma naitj f1KH*>:>Vn$ Vipa d$»s?x ay?.ninyn ì 'n q  nwp

.nyin t v i t i?? ^  t i’ póo  ’T»? □ n a^n e v i

.it^n

ì

2

3

4

5

6

7

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In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

8. hà ’issàh yósè(’)t mèhabbàyìt.9, hà 'àbàdim nòta 'im kérem qàtón 

’èsel hassàdeh.

.rrsna m p  nttfan 8Ib i? D i i 9

.niton

Scrivi in ebraico:1. Il re sta inviando i messaggeri al giudice che è in città.2. Il popolo sta andando via da Gerusalemme perché la carestia è molto

grande,3. Chi sta gridandando nella casa?4. La vigna e il giardino sono vicino alla casa.5. Egli è seduto sotto un grande albero.

6. Gli uomini sono buoni, ma i servi sono cattivi.7. I servi sono migliori dei messaggeri.

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L e z i o n e  7

[Leggere il § 11 nella sezione “Fonetica", pp, 30-32]

37. Predicato di esistenza

Al fine di asserire che qualcosa esiste la lingua ebraica impiega la particella

 yés, comunemente tradotta con “c’è (ci sono)”.

tt/*’**W yés ’isW yés ’issàh

 yès ’ànàsim

C’è un uomo.C’è una donna.Ci sono degli uomini.

In questa parola non avviene alcun cambiamento in relazione al numero ogenere dell’oggetto predicato.

La particella negativa fN *èn esprime invece la nonesistenza:

Questo tipo di frase compare frequentemente per esprimere il possesso:

 Nelle lezioni precedenti abbiamo trattato le frasi con un predicato avver-

 biale. Tutti gli esempi usati, sia nelle lezioni che negli esercizi, avevanocome soggetto sostantivi determinati. Una frase di questo genere ma consoggetto indeterminato, come “Un uomo è nella casa”, è virtualmente equi-valente a quella che esprime esistenza “C’è un uomo nella casa”. Di conse-guenza, le frasi che esprimono esistenza e quelle che hanno predicati avver- biali risultano a volte identiche:

sogg. deter. rpÌ3 UPNri hà’is babbàyit   L’uomo è...sogg. indeter. rpà2 ^  yés ’is babbàyit   Un uomo è...

C’è un uomo...sogg. indeter. ivàll T*K  en ’is babbàyit   Nessun uomo è.,.

| •^   V ' — I

issah

 Non c’è alcun uomo.

 Non c ’è alcuna donna.

*103 l’S ’èn la ’is késep  L’uomo non ha argento.nWN1?  yès ’is là ’issàh  La donna ha un marito.

T ' T • « ^

 Non c ’è alcunuomo...

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7 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

38. Le preposizioni fo-, b -  e Tlfc? 'et- con i suffissi pronominali

Quando è l’oggetto di una preposizione, il pronome personale viene aggiuntocome suffisso direttamente alla preposizione:

*?   li a me   lanù a noihkà a te (m.)   lakém a voi (m.)làk  a te (f.) n?1?   làkén a voi (f.)]

i1?   lo a lui   lahém ad essi, a loro (m.)rò

Tlàh a lei in>   làhén ad esse a loro (f.)

Qui, come altrove nella lingua ebraica, esiste una distinzione per generenella seconda e nella terza persona. Ci sono pertanto due pronomi ebraicicorrispondenti all’italiano “te”, due pronomi ebraici corrispondentiall’italiano “voi” e due pronomi ebraici corrispondenti airitaliano “loro”.

La preposizione ? bs con i suffissi pronominali si presenta analogamentealla precedente. Nel caso della 3a persona plurale viene anche usata la forma

alternativa 03 barn per 003 bahém.

I pronomi che svolgono la funzione di complemento oggetto di un verbo possono ricorrere come suffissi aggiunti alPindicatore deH’oggetto diretto,nel modo che segue:

oti me urtoT

’ótànu noi, ci’òtdkà te (m.)   ’etkem voi, vi (m.)

■qn'K    ’Ótàk  te (f.) nm   ’etken voi, vi (f.)]inX   ’ótó lui, lo   u m

T’ótàm loro, li (m.)

T ’ótàh lei, la   ’dtàn loro, le (f.)

Le forme delia 3a persona plurale ricorrono anche come ’ethem e’ethen. Ecco alcuni esempi di utilizzo:

Dfl'p I}1? in‘3 ti'ìl'n ha ’is nótèn lànu léhemL’uomo ci sta dando del pane.

’pK ’èn li késep Non ho argento,

ìftìj DI#  yés lahem mélek  Essi hanno un re.

T y T 1 onx hammélek s5li?h ’òtàm fel-ha Ir Il re li sta mandando alla città.

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L e z i o n e  7 71

39. Vocabolario 7

SOSTANTIVI:   só(')n (senza pi.) termine collettivo per bestiame piccolo (pecore e capre)

"li??   bàqàr  (senza pi.) termine collettivo per bestiame grosso (tori, giovenchi, mucche, ecc.)

gàmàl (pi. irreg. gomallim) cammelloléhem (senza pi.) pane, cibo

Ve r b i : T f    yòréd  (ptc. att.) scendere, discendereAg g e t t i v i :

* T'àsir  riccodal povero

PARTICELLE:   yès c’è, ci sonorx#en non c’è, non ci sono

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:1. Io ho un/una _____________ . (casa, giardino, campo, vigna)

2. Ella non h a ______________(marito, schiavi, denaro, libri)3. Non abbiamo ____________ . (re, giudice, città, cammelli)4. L’uomo non ha moglie.5. Essi hanno _________  . (bestiame piccolo, cammelli, oro, argento)6. Non ci sono alberi sulla montagna.7. Ci sono molte case nella città8. Ci sono molti messaggeri qui.

9. Egli ci sta inviando.10. Egli sta scrivendo a noi.11. Egli cì sta dando del pane.12. Egli sta abitando in esso.13. Ella li sta inviando.14. Ella lo sta piantando per loro.

(b) Traduci:1.   ’èn ’isyósèb 'al-hakkissé  .Koarr1™ 3#,>tfnjt *px 12.   yès sèper sàm.   .m   i 5p w 23.   ’èn sópétyàsàr bà 'ir. .TV3 "IttT DDW*pX 34.   hammal ’àkim yóradim mèhàhàr  ^ “inna n 'i y 4

ki ’èn làhem léhem sàm. □tf ujf? nd) r«

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72 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

5. hà 'àsirim notemm léhem laddallim hayyosdbim sàm.

6. hà ’ànàsim yósd ’im min-hà 'ir  wdhóldkim 'el-hàhàr.

 I. hannàsim yòsd 'ót mèhà 'ir  wDyórBdót \el-hannàhàr.

8.   yès lànu bàyit gàdól wzgan qàfdn,9. mi hà ’ànàsim hahóhkim 

'el-hà'ir?

10. haylàdim yosdbim ws ’oksHm bakkérem.

II. hu’ ’àsir ma ’òd; yès lo késep wdzàhàb.

no1? D^rù 5.d$ n ^ n

T ynp d^ '1D ^ n 6

nìxp   7n i ì t l

.Ibi? )ì )  rrè u1? w   8□r?ynn 9

q’^k i n'ytf'  on > n 10.D*tèa

‘ò w .ixq  tuty.wn il

(c) Scrivi in ebraico;1. Il re non ha città e non ha terra.2. Dove siedono e mangiano i giovani?3. I ricchi hanno pane ma i poveri non hanno pane.

4. I poveri stanno gridando perché non hanno cibo.5. I giudici stanno inviando al re i libri, perché in essi ci sono moltecose buone.

6. Il re mi sta inviando al giudice perché ha un problema (=cosa) diffi-cile.

7. Qui ci sono molti cammelli.

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74 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

41. Participi (cont.)

Singolare Plurale

m. n£l bdneh  EH'a bònìm

f. HÌa bònah  ni 32 bónót bóniyàh)

La H h  finale della forma H32 bòneh  è una mater lectionis  per la vocale fi-nale, non una terza consonante radicale. La radice, in questa classe di verbi,deve essere considerata di forma variabile, a volte  BN-, a volte  BNY.  Si os-servi che il femminile ha due forme nel singolare; l’una o l’altra possono es-

sere usate ma bóniyah è piuttosto rara.42. Vocabolario 8

SOSTANTIVI:nra binaliT •

 p i i sédeq m es 

X’gj nàbV  

VERBI:nla bònehn^y ‘òleh nòpel

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:1. questa carestia

2. queste case3. quella città4.  questo denaro5. quel lavoto

(b) Trasforma le espressioni dell’esercizio (a) in frasi complete, secondo ilmodello: questa carestia —>Questa è la carestia.

(c) Traduci:1. dal hannàbi’ hazzeh wd ’én lo  .Qlj*? i1? ■pX’] nJH 1

léhem.2, hà’ànasim ha’élleh'òlim  D^y n’jxn 2

’el-heharim.  .□ 'Hnrr^

intelligenza, intuito giustizia (cfr. saddiq)(senza plurale) fuoco (f.)(pi. -im) profeta

(ptc. att.) costruire, edificare(ptc. att.) ascendere, salire, andar su(ptc. att.) cadere

6. questo consiglio

7. queste città8. queste montagne

9. quei popoli

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LEZIONE 8 75

3.   hantidbi’im haysàrim hóhkim □■gyn □,n ^ n Daziari 3bafédeq.

4.   binàh wdhokmàh tóbót mizzàhàb. .anta ninìu r ro ni n rs 45.   hà’és nópélet 'al-habbàyit ’àser  5

’ésel hahèkàl. T *• — y **

6.   hà ’ànàsim bónim bayit gàdól Tya 6bà 'ir hahi\ 

7.   ra 'im hà 'àm ki ’èn làhem binàh .nra uri)  r? nyn a rn 78.   hu ’ sóle’h lànu nàbi’ saddiq. .p’ìx 10:13 v'ì  nVw mn 89.   ’èn mélek birusàlàim. 9

(d) Scrivi in ebraico:1. Questi cammelli sono miei (lett. a me) e quei cammelli sono tuoi.2. Non hai intelligenza.3. Egli sta salendo verso il bestiame che è sulle montagne.4. Ella sta cadendo.5. I ragazzi stanno costruendo una piccola casa vicino al giardino.6. Il popolo abita (ptc.) in questa terra perché è grande e bella.

7. Egli sta dando fuoco alla città malvagia.

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L e z i o n e  9

43. Il perfetto di 3D3 kàtab

Per ogni verbo ebraico esistono due flessioni verbali complete per persona,genere e numero. La prima, chiamata perfetto, è formata aggiungendo i suf-fissi pronominali a un tema relativamente stabile, come illustrato qui sotto

ana kàtab  egli scrisse■’npna kàtàbti  io scrissi.

 Nella seconda flessione, chiamata imperfetto, viene usato un tema differente

e persona, numero e genere vengono contrassegnati da particelle sìa prefisseche suffisse, come in

arp?  yìktòb  egli scriverànprori tiktóbnàh  esse scriveranno.

Cominceremo lo studio del verbo con il perfetto, la cui flessione completa èla seguente:

ana- T

kàtab egli scrissekàtdbàh ella scrisse

w S?   kàtàbtà tu (m.) scrivesti

w ?   kàtabt  tu (f.) scrivesti’npna   kàtàbti io scrissi

lanar i t

kàtdbù essi scrissero

t w ?   kdtabtem voi (m.) scrivester a w   kdtabten voi (f.) scriveste

upna   kàtàbnù noi scrivemmo

Si presti attenzione ai seguenti particolari:(1) In ebraico, l’ordine tradizionale di un paradigma verbale comincia con la

terza persona e procede fino alla prima.(2) Nel perfetto, c’è una distinzione per genere nella forma della seconda e

della terza persona del singolare e della secona persona plurale. Le altreforme, inclusa la prima persona singolare e la prima persona plurale, nondistinguono il genere del soggetto.

(3) Le desinenze nel paradigma dato sono comuni per quasi tutti i verbidella lingua ebraica. Si noteranno molte variazioni nei temi dei vari tipi

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78 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

di verbi ma le desinenze in se stesse rimangono abbastanza costanti. La2a persona maschile singolare ricorre anche con una mater lectionis  fi-

nale: HFgrii katàbtàh.

(4) Il tema del verbo kàtab cambia in accordo con la forma della desinenzache viene aggiunta:

a. Davanti alle desinenze non accentate -tà, /, -ti e -nù il tema rimanelo stesso come nella terza persona maschile singolare.

 b. L’aggiunta delle desinenze -ah  e u,  entrambe accentate e compo-ste da una vocale, rende aperta la sillaba finale del tema. Davanti aqueste desinenze la seconda vocale tematica è regolarmente sosti-

tuita da (ridotta in) a.c. Le desinenze -lem  e -ten  sono sempre accentate. Poiché esse ini-

ziano con una consonante, la seconda sillaba del tema rimanechiusa e immutata. La prima vocale tematica, se è in una sillabaaperta come nel paradigma che stiamo prendendo in considera-zione, è ridotta in a.

(5) Quando la consonante finale della radice è identica a quella con cui

comincia la desinenza, si scrive solo una lettera, ma con il daghesh forte\  di conseguenza, da rn s (egli tagliò) otteniamo '’l r ò kàràtti (io tagliai) e

da (egli si stabilì) otteniamo 135$ sàkànnu (noi ci stabilimmo).

I verbi le cui radici contengono una consonante gutturale, o quelli le cuiradici hanno altre peculiarità fonologiche, come nel caso di bóneh, si disco-stano dal paradigma dato sopra e saranno trattati nelle lezioni successive. I

verbi che hanno radici prive di particolari caratteristiche fonologiche sono avolte chiamati verbi triconsonantici forti o regolari.

44. Il significato del perfetto

Vedremo nel corso di questo libro che la traduzione dei tempi ebraici di- pende largamente dal tipo di frase o di proposizione in cui il verbo è usato. Nelle frasi isolate degli esercizi di queste lezioni si danno solo due o tre pos-sibili traduzioni del perfetto:

(1) Tutti i verbi al perfetto, indipendentemente dal loro significato, possonoessere tradotti con il passato remoto italiano (“io scrissi”) o con il pas-sato prossimo (“io ho scritto”).

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LEZIONE 9 79

(2) Tutti i verbi al perfetto che indicano una percezione, un atteggiamento ouna disposizione del soggetto verso un oggetto (piuttosto che un’azionediretta eseguita sull’oggetto) possono essere tradotti con il presente indi-cativo:

■’rgrm ’àhàbti  io amo (o, come sopra, io amai, io ho amato)•>riyr  yàda'ti  io so (o io seppi, io ho saputo).

(3) Tutti i verbi al perfetto che indicano stati mentali o fìsici del soggetto, eche di conseguenza non hanno un oggetto diretto, possono essere tradotticon un predicato nominale al presente indicativo (“essere” + aggettivo):

 zàqànti  io sono vecchio (o io sono invecchiato).

(4) Frequentemente in poesia e nelle espressioni proverbiali (ma più rara-mente in prosa) il perfetto è usato per esprimere un’attività abitualesenza uno specifico valore temporale. Questo tipo d’uso è tradotto gene-ralmente in italiano con il presente (“io scrivo”).

45. L’ordine delle parole nella frase verbale

 Nella frase verbale, il verbo è collocato di solito al primo posto, seguito dalsoggetto, dal complemento oggetto e da vari elementi avverbiali.

“DT  zàkar hà ’is  ’iet-hadddbàrim L’uomo ricordò le parole.

"l è? ■'QìrrnN! W'Wn urD kàtab hà’is ’et-haddàbàr basséper L’uomo scrìsse le parole nel libro.

 Non è inusuale trovare il soggetto o qualche altro elemento prima del verbo,ma un tale ordine nella frase è spesso condizionato da relazioni specifiche tra proposizioni diverse (di cui si tratterà in seguito) o da enfasi posta sull’ele-mento che è posizionato per primo.

Il verbo concorda in persona, numero e genere con il suo soggetto. I sog-getti pronominali sono implicati dalla stessa forma verbale.

“DT  zàkar ’et-hadddbàrim Egli ricordò le parole.

n*pT  zàfaràh ’et-hadddbàrim Ella ricordò le parole,

rttiwn rnDT  zàksràh ha ’issàh ’et-hadddbàrim La donna ricordò le parole.

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8 0 I n t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 Nel caso di complementi oggetto determinati si usa la particella ’et-, come spiegato in precedenza.

Il perfetto viene negato con lo \   che è sempre posto immediatamente prima del verbo:

-n^n-nsj ’n-|5J vb 15 ' zàkàrti ’et-haddàbàr  Non ricordai la parola.

L’oggetto indiretto, sempre indicato dalla preposizione /a, tende a prece-dere l’oggetto diretto quando l’oggetto indiretto è pronominale e l’oggettodiretto nominale:

n KrnnS; i1? nàtan lo 'et-hà ’issàhEgli gli diede la donna.

Altrimenti, oggetto diretto seguito dall’oggetto indiretto rappresenta l’ordineconsueto:

i*7Pin'Niri3 nàtan ’òtàh lo h ’ìssàhEgli la diede a lui come moglie.

n$Kn"D^ inj nàtan  'et-hà ’issàh là ’is

Egli diede la donna all’uomo.

46. Le forme della congiunzione 1 wa-

Come le preposizioni bd , h-  e ka-, la congiunzione *]wd- (e) cambia forma aseconda dell’inizio della parola alla quale è unita:

a) Davanti alle consonanti labiali 2 b, D p  o 73m, la sua forma è ì ù-\ 

]Tà bayit   una casa fPDÌ ùbàyit   e una casan‘S  poh  qui HDÌ ùpóh  e qui

màyim  acqua ETÓì ùmàyim  e acqua

 b) Davanti a una parola che inizia con ] ya, la congiunzione e la prima sil-

laba della parola si contraggono in "’l wi-;

 ydhùdàh Giuda HYirPI

wihùdàh e Giuda30^1?  ydàa ’tem  voi sapeste OFiyTI wida ’tem  e voi sapeste

c) Davanti a una parola che inizia con una qualsiasi consonante (eccetto 1 y) 

accompagnata da a, la forma è ì w:

sdmu ’èl  Samuele ùs(d)mù ’èl  e Samuele

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L e z i o n e  9 81

d) Davanti a una consonante gutturale accompagnata da à, è o ò la congiun-

zione è rispettivamente ] wa-, \ we- o 1wo-:

n'rg   ’éddm Edom

flotta

47, Vocabolario 9

niin$ ’àrasót  terre ninnai wa ’àrasót   e terrewe ’édóm  

wo ’óm

ed Edom

e una flotta

S o s t a n t i v i :

V e r b i :

 A g g e t t iv i :

Di'*  yóm  

làylah

Diptt  màqóm  

 sàmàyìm  

 Ì l i y^lad  f3j? qàbas 

“IDI  zàkar — T   “

 ìn x ’ehàd 

Preposizioni: *pa  bén

 A v v e r b i :

i\m batók 

T]ina  mittók 

DA  gam

t i ? 1 5 9

(pi. irreg. D1??^  yamtm )  giorno; si notiDivi  hayyóm , oggi.(m.; pi. raro) notte [SÌ osservi la posi-

zione dell’accento].(pi. -ót) posto; luogo(pi.) cielo, cieligenerare, partorireraccoglierericordareuno (f. irreg. ITO ’ahat);  7n$ ’ehàd   min uno ditra, fra; “tra A e B” può essere espressocon ben À ùbèn B o ben A wdB . 

in mezzo adal mezzo dianche, perfino, pure [Viene posto di-rettamente davanti alla parola che mo-difica, come in gam-hammélek, anche il

re, perfino il re].no, non [Avverbio di negazione gene-rale; viene inserito davanti alla paroladi cui indica la negazione

Esercizi

(a) Indica oralmente il paradigma completo del perfetto per ciascuno dei

verbi che seguono: ÌT 2$ ’ “Dì

(b) Scrivi in ebraico le seguenti espressioni con speciale attenzione allaforma della congiunzione “e”:

1. oro e argento2. sapienza e conoscenza

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8 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

3. consiglio e lavoro4. bestiame piccolo e bestiame grande5. servi e cammelli; cammelli e servi6. un uomo grande e ricco

7. una donna povera e insignificante (piccola)8. un uomo e una donna

(c) Traduci:1 .   yasab ha ’is bèn-hannàhàr  TT— I»» —T 1

ubèn-hassàdeh. .rntorrrgi2.   qàbas hannabi’ ’et-hà'àm ’ésel  N'ori n i? 2

hahékàl haggàdól.3.   bayyóm hahu ' nàpalàh ’ès ■ p wx rfftì mnn dì*? 3m in-hassàmàyim. .crówn

4.   halakù hà ’àm ’el-hassdpèt  Dyri 4hayyàsàr waló ’ hàlakù’el-hannàbi’ hàràsà \  .snzhnT TT

5.   mi hannabi ’im hahólakim 5’el-hà 'ir? .T yn ^

6.   ballàylàh hahu’ yàradu vrpTNinn n’??1?? 6hà ’ànàsim mèhehàrim. .D'nnna

7.   yàsàbnù batók hà 'ir waló ’   ìà) Ty? 7hàlóknù min-hammàqóm hahu \  .wnn nipan'in

8.   yàladàh hà ’issàh yalàdim ntéxn nf?’

T

8rabbini wayàpim.

9.   lami qàbàstà ’et-hakkésep t o ì ? 9

wa ’et-hazzàhàb? .aOjrrnSl10.   lo ’nàpal ’ehàd méhanna 'àrim. 10

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli diede sapienza e intelligenza ai profeti.2. Essi mandarono l’oro e l’argento agli uomini nel tempio.3. Questo lavoro è molto difficile perché non abbiamo intelligenza.

4. Oggi gli uomini stanno costruendo una casa nella città.5. Dove scrissero quelle parole?6. Ricordo che egli mi diede il libro.7. C’è male in questo luogo.8. Una delle donne sta lasciando la città.

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L e z i o n e  10

48. Il perfetto dei verbi con consonanti gutturali in radice

La presenza di consonanti gutturali nella radice di un verbo provoca leggeremodifiche nella flessione del perfetto. Tutte queste variazioni sono semplicie prevedibili, ad eccezione di quelle che riguardano le radici la cui terza con-

sonante è N(da qui in poi, tali radici saranno designate semplicemente comeverbi III-Àlephj1, la cui flessione sarà presa in considerazione separatamente.

3 m. s.   'amaci in a- T

bahar — T

sàma' 3 f. s.   ’àmddàh   bàhàràh   n v mT 1 IT

sàma 'ah2 m. s.   ’àmàdtà   bàhàrtà   nmui

T t Tsàma ’tà

2 f. s.   'àmadt bàhàrt (sàma 7)1 s. ■’rqóy   amàdti ^103   bah órti TOÓW

» 1 - T

 V — r  rsama U 

3 pi. n j f f i   ’àmddù n p s   bàhàru   sànrj  w2 m. pi.   'àmadtem □mo?   bdhartem sama ’tem

2 f. pi. m m   'àmadten w m   bdharten sama ’tenlpl. «Té?   'àmàdnu «n ò3   bàhàrnù   sàma 'nu

 Nei verbi Igutturale (cioè quelli la cui prima consonante radicale è unagutturale) l’unica variazione rispetto al paradigma standard è la sostituzionedi a con a  nelle forme della 2a pers. plurale. Questa sostituzione dovrebbegià essere familiare al lettore grazie agli esempi dati in precedenza.La stessa

regola vale per i verbi ligutturale, in cui troviamo a al posto di a nelle formebàhàràh e bàhàrit.

L’unica forma nel paradigma di sàma '   (Iligutturale) che richiede com-

mento è essa, così com’è, è anomala. Probabilmente questo tipo discrittura è stata usata da coloro che hanno inserito la punteggiatura per me-

stare la possibilità di scelta: potremmo leggere o sàmà'at,  ignorando

così il daghesh, o sàma 7, ignorando la seconda a.

7 Molte grammatiche ebraiche utilizzano le lettere D, V e *? per designarerispettivamente la prima, la seconda e la terza consonante radicale. Di conseguenza,il nostro \YL-Aleph corrisponde alla più usuale designazione Lamedh-Aleph

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84 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

49. Il perfetto di *|Jia natati

Questo verbo ha delle peculiarità nella sua flessione: la seconda n della ra-dice è sempre assimilata alla consonante iniziale della particella pronominale

ad esso suffissa. Si studino attentamente le forme che seguono; il daghesh è forte  ed indica il raddoppiamento.

m   nàtan egli diedenàtanàh ella diede

m   nàtàttà tu (m.) destinàtati tu (f.) desti

nàtàtti io diedi

m   nàtdnu essi/esse diedero

ago?   natattem voi (m.) deste

m   mtatten voi (f.) desteurn

- Tnàtannu noi demmo

50. Sostantivi plurali (cont.)

(a) I sostantivi bisillabi con la sequenza ~àyi- mostrano una contrazioneregolare nel tema del plurale:

fPT  zàyit  ’àyil

ulivoariete

 plurale: CPJVT  zètìm D',)7,,K  ’èlim

Il sostantivo IV? bàyìt  (casa) ha forma irregolare: CPIte bàttim. Si noti la a in

una sillaba chiusa non accentata; il fenomeno è pressoché unico e si verificaquasi esclusivamente con questa parola.(b) Ci sono molti sostantivi di due sillabe i cui temi del singolare e del

 plurale sono identici. Si tratta di sostantivi in cui entrambe le sillabe nonsono soggette ai mutamenti illustrati nei paragrafi precedenti. Ne sonoesempi:

)V2$ ’ebyón 

“IÌ3A gìbbór  saddiq 

7ÌB57 'ammùd 

 povero

guerrierouomo giustocolonna

 plurale: D’gipN; ’ebyónim 

D1'1Ì3 gìbbórim O'p'TS saddiqim LP7TO 'ammùdim

Si osservi come entrambe le sillabe di questi sostantivi siano o chiuse ocontengano una vocale immutabile lunga.

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L e z i o n e   10 85

(c) Un piccolo gruppo di sostantivi termina in -eh  al singolare. Nono-stante questa terminazione non sia un suffisso ma parte integrante della ra-dice della parola, essa non viene mantenuta nel tema del plurale;

roto sàdeh  campo  plurale:  nììto sàdót rptjtt mahàneh  accampamento niìptì mahànót 

A questa classe appartengono anche i sostantivi che sono originariamente participi di verbi III-Hé   (cioè quelli la cui terza consonante radicale viene

indicata come n): ró’eh, pi. 0'iy‘‘1rd'im, pastore.

51. Vocabolario 10

S o s t a n t i v i : -lina gibbór 

nyiià gib ’àhmàyim

mahàneh

milhàmàh p3riV e r b i : nns bàhar 

Pr e p o s i z i o n i:

Eserc iz i

 XX) harag 

1?T  yàda 'làqah 

7DV ’àmad - T

“’JD'? lipné 

(pi. -ìm)  guerriero, eroe, uomo valo-rosocollinaacqua [come un plurale senzasingolare](pi. -ót)  accampamento

 battaglia, guerrafruttoscegliere [questo verbo può reggere ilcomplemento oggetto per mezzo di*nx ’et-,  ma più comunemente loregge con ^ bd:  “’S “105 bàhar bt  egliscelse me]uccidere, ammazzare

sapere prenderestaredavanti, prima, di fronte a, alla pre-senza di

(a) Coniuga i seguenti verbi al perfetto: pVH nbttf 17D3(b) Traduci oralmente in ebraico:

1. Essi piantarono molti alberi.2. Ella stette vicino alle case.3. Tu mi scegliesti.

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86 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

4. Essi non scelsero te.5. Io presi il denaro.6. Essi uccisero il giovane.7. Tu (f. s.) prendesti l’acqua.

8. Voi (m. p.) avete mangiato il pane,9. Noi mandammo i messaggeri dal giudice.

(c) Traduci:1 .   nata u ha ’ànasim kérem gadól ‘ m a D - ) à m x  1

'al-haggib 'àh.

2 . l ó ’ yàdà 'ti kt hu ’ hàrag n n w n v    w t » n S- T ■ • I - 7

2

’et-hannàbi\  . t r a n ~ T ) K  • T - V  

3 .   ’àmddù ha 'abàdim hardàà ’im 3

lipnè hammélek 4 .   bàhàrti bdkà hméìek ’aì-hà ’àm 4

haggàdól hazzeh.. n - j n ^ n

5 .   napslù gibbórim rabbim n a n ^ 3   t r a i t n i a a V    7 9 3 5

bammilhàmàh hahi’.. * r n n

6 .

  yés mahàneh bèn-hannàhàr n n a n - r n n j t j »  w  6

ùbèn-hehàrim.. a n n D T ^

7 .   mi sdìah ’dtekà ’eì-hammaqóm a l p a r ^ n W •> » 7

hazzeh?■ n - i n

8 .   mi harag 'et-ha 'ànàsim . n ^ n n ^ ^ n - n s r a 8

hà’éllek?9 .   làqdhàh ha Hssàh méhappdri

n w n * h ? 3 Q n ^ K n n n j f t9

wdnàtenàh ’dtó là ’ts.I r i K  

1 0 .   bahàriì ha ’àm  'et-Dàwìd làhem a t f ? & ¥ ? v i q g1 0

hmélek 

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli piantò un albero nel mezzo di questo giardino.2. Essi gridarono a gran voce a causa di questo duro lavoro,3. Essi si (= a loro) scelsero una terra e vi dimorarono.

4. Gli uomini presero l’oro e l’argento dal tempio. Essi uccisero anchei profeti che (erano) lì.

5. Ella sapeva che quelle parole (erano) molto cattive.6. Uno dei giovani cadde in quella battaglia.7. Essi mi diedero pane e acqua, ma io non diedi loro il denaro.

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L e z i o n e  11

52. Il perfetto dei verbi III-Aleph: NStó musa ’

egli trovòmùs3 'ah ella trovòmàsa(’)tà tu (m.) trovastimàsà(')t  tu (f.) trovasti

'miti}   màsà{')tì  io trovai

mdsB ’u essi/esse trovaronom9sà(>)tem voi (m.) trovaste

mD$à(')ten voi (f.) trovastem i n

r tmàsa^)nù noi trovammo

 Nei verbi III-Aleph, la seconda sillaba del tema nel perfetto presenta a in-vece che a nelle forme alle quali è aggiunto un suffisso pronominale che ini-zia per consonante. Ciò è dovuto al fatto che, ogni volta che originariamenteYaleph chiudeva una sillaba, esso veniva a cadere, provocando come conse-

guenza rallungamento della vocale della seconda sillaba. Ualeph viene in-vece preservato quando si trova all’inizio alla sillaba, come in màsd'àh  emàsd’u.  Si ricordi, comunque, che Valeph  si trova sempre nella traslittera-zione, anche quando non viene pronunciato. Si faccia attenzione anche al

fatto che scompare il daghesh lene dalle n dei suffissi, dal momento che ora,nella pronuncia, essi sono preceduti non più da una consonante ma da unavocale.

53. Sostantivi plurali (cont.)

La maggioranza dei sostantivi femminili che terminano in -ah  non mostraalcun cambiamento nel tema davanti alla desinenza plurale:

T Tsànàh anno  plurale: a ■gw   sànim

m inT

tóràh legge nnifi   tórót 

’am mah cubito r à x   ’ammót bdràkàh  benedizione n t n ?   bdràkót 

HOT   bdhémàh animale niari}   bshèmót ntmiji   tabuJah  prodotto rrixnjji   tdbu ’ót n^Dn

T ■ 1tdpillàh  preghiera nV?DJji   tdpìllót 

nnstftà mispdhàh famiglia mispàhót

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88 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Invece, i sostantivi che seguono il modello generale CvCCàh1,  in cui le due

consonanti contigue sono diverse (come ad es. in malkàh, regina, e noncome sopra nel caso di ’ammàh), hanno un diverso tema del plurale:

i

malkàh  regina  plurale:  niD^ mdlàkót [si noti la a]nypa gìb'àh  collina nìyaa gdbà ’ót nsin herpàh  rimprovero fliDip hàràpót 

Un caso particolare è quello di miswàh, pi.miswót , dove la è un prefisso e quindi non fa parte della radice.

54. La particella interrogativa Tj hà-

Qualsiasi frase può essere convertita in una domanda premettendo alla prima

 parola una forma adeguata della particella rj ha-:

W’Wn hàsàlah hà ’is ... L’uomo ha mandato...?rpìttq hatóbàh hà ’àres  È buona la terra?

Davanti alle gutturali la forma della particella interrogativa è normalmente H

ha-.

ìO'un ha ’ómèd hà ’is  L’uomo sta in piedi?

Ma se la consonante gutturale è seguita da à o o la forma usata è Dhe-:

he ’àkaltà  Hai mangiato?

Davanti a consonanti non gutturali seguite da a la forma è ancora Hha-: 

DflZiriDn hak(d)tabiem  Avete scritto?Raramente si incontra il raddoppiamento della consonante che segue la par-ticella, fenomeno già visto nel caso dell’articolo:

DJ£in?n hakkatablem  Avete scritto?

55. Ancora su ’àser 

Abbiamo visto sopra (§32) che la particella ’àser  indica che l’intero sin-tagma che la segue si riferisce alla parola che precede la particella. Questo èvero anche per intere proposizioni, come mostrano gli esempi seguenti:

1C = consonante; v = a, i, e, o.

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L e z i o n e   11 8 9

“nìT nK "1$N ’jn’sn hakkóhèn ’àser kàtab ’et-haddàbàr il sacerdote che scrisse la parola 

■‘l’pén nVtt* "It hammal ’àk ’àser sàlah hammélek il messaggero che il re inviò

56, Vocabolario 11

So s t a n t i v i :

V e r b i :

rrp- "T

rois

W

T\W T T

mTin Nim

T T

 Nia

«ìi?

semes  yàre^h kókàb 'ànàn 

ÒBràkàh sdnàh tóràh màsa’ bara’ gòra’

“ItìK W- T

Congiunzioni: nbK1? lè(')mór 

soleluna(pi. -fw) stella nube

(pi. -o/) benedizione (pi. -ftw) anno(pi. -ót) legge, istruzione, la Leggetrovarecrearechiamare, nominare; convocare; dichiarare, leggere ad alta voce [con ’el: chiamare, invocare (qualcuno); con h:  convocare (qualcuno)] dire, parlareintroduce una citazione diretta dopo verbi del dire; non viene tradotto in italiano

Eserc iz i

(a) Costruisci il plurale dei sostantivi che seguono, così come descritto al 

§53:

r raT T

sarah   (-ót) angoscia

n1? ir T

olàh (-ót) olocausto

nnja   minhàh (-ót) offerta, dono’eglah (-ót) giovenca

ny?i?   qdlalàh   (-ót) maledizioneh V pìj   mdsillàh (-ót) strada, via

T T * -marniakàh   (-ót) regno

rmT **

'ésàh (-ót) consiglio

ni?t]   huqqàh (-ót) statutonVipto   simlàh   (-ót) mantello

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7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press

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9 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

rDHÌ? 'àràbàh (-ót) deserto, steppanVin} bdtulàh (-ót) vergine

magi IIah (-ót) rotolo

(b) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Converti poiognuna di esse in una domanda con l’aggiunta del prefìsso t} ha-  nella suaforma appropriata:

1. Egli stette davanti al re.2. Essi ammazzarono i guerrieri nella battaglia.3 . Voi (m.) sapevate che la città (era) su una collina.4. Io ho preso il frutto.5. Tu ci hai scelto.6. Non abbiamo acqua.7. L’uomo ricco ha bestiame grosso e cammelli.8. Tu sei sceso al fiume.9. Tu (m.) mangiasti il pane,

(c) Traduci: .wnn io s a K*>D|n aria D 'n ap n$c 1 

. r è n vxsfò kV| TygS# ra ta 2.nV^a nTni ora  ,n ti  nT.TD^ n?ówa 3

.nw)  Q ai cpaaia \p  n^aoa 4. t ra i  n ' i m  1*793  nvih m $a 5

.□ yn 'isf?  ìa y n1?# 6

 . i W ' ìq   Tatò iVàn 1*7 “ia$ 7,D?ó$nn$ Kia ’ai n f c r n$ x ia 8,na *1# $ cna^ n □ 'aiu'i rninn nato 9

.13 VO ito a 10

.nynn t v t o   11

Dnyjn Yn$ □‘•vi "ibN1? Viia *7ip? ovn1? ioaan ktjj  12

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli creò il sole, la luna e le stelle,2. Hai trovato il libro nella casa?3. Ha detto loro che (ki) la legge è giusta?4. Questa benedizione è per noi e per coloro che dimorano in mezzo a

questo popolo.

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L e z i o n e   11 91

5. La nube stette sopra la terra.6. Dove ha trovato (m.) il bestiame piccolo?7. Il re convocò il profeta, ma il profeta non andò al palazzo.8. Avete ricordato (m.) questa legge e le parole che io ho scritto in essa

 per voi?

i

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L e z i o n e  12

57. Il perfetto dei verbi III-Hé: »133bànàh

rmT T bànàh egli costruìrum

T 1 I Tbànatàh ella costruì

h'foT * T

bànità tu (m.) costruistirrfo

' Tbànit  tu (f.) costruisti

' n ' h• •  T

bàniti io costruii

bànu essi/esse costruironoarpaa

V   » 1banitem voi (m.) costruiste

m ì    bdnìten voi (f.) costruistew fo

•  Tbaninu noi costruimmo

Si noti che la vocale tematica nella prima sillaba si comporta in maniera piuttosto regolare. Il tema stesso è variabile (bànàh, bànat-, barn-, barn-, 

bàn-)\  bisogna poi ribadire che la n della 3 a persona maschile singolare nonè propriamente una consonante radicale ma una mater lectionìs della vocale

finale. Conviene, comunque, seguire la grammatica tradizionale e parlare diquesta classe di verbi come III-He.Quando un verbo \l\-Hé  è anche Igutturale, nelle forme della 2a persona

 plurale si trova la sostituzione regolare di a con à:

ay'?y, 'àlitem  voi (m.) salisteIO’1?? 'aliten  voi (f.) saliste

Il verbo ITTI hàyàh  (essere) si coniuga regolarmente come appartenentealla classe dei verbi lll-Hè; solo la 2a persona plurale mostra una peculiarità,con è al posto di à:

hèyìtem  voi (m.) foste

58. Suffiso di direzione no -àh

Il suffisso -ah aggiunto ad un sostantivo indica il movimento o moto a luogo.Esso si incontra sia con nomi propri che con nomi comuni; in quest’ultimocaso, con o senza rarticoio. Questo suffisso non è mai accentato e si diffe-renzia perciò dalla desinenza femminile -àh.  Poiché il suffisso -àh  di dire-zione non può essere aggiunto a tutti i sostantivi, è preferibile imparare indi-

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9 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

vidualmente ciascuna forma, senza attardarsi nell’analisi dettagliata di tutti icambiamenti minori che si producono nel tema. La lista che segue contienele più importanti parole utilizzate con questo suffisso e i relativi significati;

Sostantivo   Sostantivo con suffisso di direzione

ru&   ’éres n n *   1àrsàh verso la terra, versoil paese, al suolo

bayit    habbàytàh i verso la casa,bàytàh verso casa

in   har  mnn   hàhàràh verso la montagna,

n iè  héràh \  verso i monti

midbàr    midbaràh verso il deserto

TV   ir  nTvnT * T

hà ’tràh verso la città

wm)* -   T

sàmàyim n&’ròtènT P - T -

hassàmàymàh verso il cielomisràyim   misràymàh verso l’Egitto

 ydrùsàlà(y)im n&'ptfn?   ydrusàlà(y)màh verso Gerusalemmenégeb   m   négbàh verso il Neghev1,

verso sud

§d‘dl   rtfky   ss ’ólàh verso lo Sheol

Si faccia attenzione poi in modo particolare all'utilizzo della particella negliavverbi di direzione:

’anàh  verso dove? verso quale luogo?sammàh  là» verso quel luogo

D n hénnah  qui, qua, verso questo luogo

(si confronti con iTK)

(si confronti con □$)(si confronti con n’S)

Similmente si noti l’uso della particella con i termini indicanti i punti cardi-nali:

sàpón nord niióK    sàpónàh

Bìì?   qédem est   qedmàh

tèmàn sud   tèmànàhtr 

T yàm mare, ovest hep

T T yàmmàh

verso sud

1Parte meridionale della Palestina; il Sud in generale.La residenza dei morti.

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L e z i o n e   12 95

59. Vocabolario 12

 Nota speciale: i titoli utilizzati più di frequente nell’AT per designare Dio

sono Cp;??8 ’elóhim e mrP Yhwh.

(1) è una parola plurale, generalmente utilizzata come singolare.Può significare “dèi, divinità” quando è usata come plurale e “Dio” quando èusata come singolare o come plurale, con o senza l’articolo.

(2) mrP è il nome di Dio. Per ragioni di osservanza religiosa o di supersti-

zione nirP era letto come ’àdónày  (lett. “miei signori, mio Signore”). Non è certo quando questa pratica abbia avuto inizio ma è probabile che sia precedente all’era cristiana. I masoreti indicarono questa sostituzione appli-

cando a mrP i punti vocalici leggermente modificati di ’àdónày, da cui

nin?. L’interpretazione letterale di quest’ultima forma come Yahòwàh   Jehovah risale ai tempi moderni.

Entrambi questi termini si comportano in maniera irregolare quando vi si

 prefiggono delle preposizioni: lo Niniziale nella pronuncia si perde:

bè{')lóhim  mrP3 ba(')dónày

U'thìÒ lè(')lòhtm  mrp'? la(')dónàyCPrfriO kè(')lóhim  niTTS ka(')dónày

Coloro che desiderano leggere mrP come Yahweh, la pronuncia originaria più probabile, devono ricordare di punteggiare queste preposizioni comebdYahweh, hYahweh, ecc.

Quando il nome nirp ricorre insieme con il primo viene letto e

 punteggiato come Hlr£. Questo accorgimento serve per evitare la ripetizione’àdónày ’adónày che altrimenti si avrebbe nella lettura.

S o s t a n t i v i : nni   bdrit  alleanza, patto (f.)

ÌD   hèn grazia, benevolenzansnun   ydsu 'ah (pi. -ót) salvezza, liberazione, vittoria

simhàh (pi. -ót) gioiaV e r b i : nfcw

T T’àsàh fare, produrre, agire, svolgere

nioT T rà’àh vederemjD   kàrat  tagliare; ITO fare un’alleanzayou

- *nàsa'   partire, viaggiare

P r e p o s i z i o n i : □V   ’im con, insieme con

?   kd  come, così come, secondo

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9 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

m et  "flN ’et-

con, insieme con

 N o t a :

Sì faccia attenzione all’espressione idiomatica come in

TV? 10 T!! Davide trovò grazia agli occhi del re.oppure  II re si affezionò a Davide.

Il re fu ben disposto verso Davide.

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni:

1. In quel giorno egli fece un’alleanza con il re.2.  11ragazzo trovò grazia agli occhi del profeta.3. Una grande voce si levò verso il cielo.4. Essi salirono verso la città con il popolo.5. Essi costruirono una casa in quel luogo.6. Chi ha fatto questa cosa cattiva?7. Hai agito secondo le parole che sono li?

8. La donna cadde al suolo.9. Essi partirono dal mezzo della città verso la montagna.10. Anche quegli uomini non ricordarono.

(b) Traduci:

.nvb rftiìi n s n   i m n  ntoy 1T T T | T I * - T T

.snn tò'iò zrn’r a rx 2- T ■ T * *• T I I

.njn ir ta ? 3.DvrrnK mrr m_| nnsn n^ o rp fn 4.ntf m rp ^ 5

.min w fo   Tyn n*?n^ 6.nvix rVpSi rrótèn» n iT m  ■’ivìn 7

■ nr&i 1H3 8

.uyqrus n n ì | rrgnn$ n-]òi tò 11

(d) Scrivi in ebraico:1. Chi ti ha detto che l’accampamento è vicino al fiume?2. L’uomo è un giudice giusto.

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L e z i o n e   12

3. Hai visto la luna e le stelle?4. Dio non trovò un uomo retto nella città malvagia.5. Queste sono le parole che abbiamo visto nella legge.6. Grande e buona è la terra che il Signore ha creato.

7. In queir anno il popolo partì da quella terra.8. La donna trovò grazia agli occhi del re.

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Le z i o n e  13

60. Frasi con predicato nominale

Uno dei più semplici tipi di frase in ebraico è quello in cui due sostantivi (odue sintagmi nominali) sono giustapposti per formare una proposizione:

 Dàwìd mélek {ób  (1)Davide è un buon re.

I pronomi dimostrativi hu \   N'H h i\   e i loro plurali sono spesso usati in

frasi di questo tipo nel modo seguente:

DÌO 7V7  Dàwìd hu ’ mélek tób  (2) Nin TI}  Dàwìd mélek fòb hu ‘  (3)

 Nonostante sia probabile che l’uso dei pronomi dimostrativi ponga una mag-giore enfasi su un particolare elemento della frase, è impossibile determi-narne tale sfumatura con accuratezza, dal momento che non sono ovvia-mente disponibili individui che parlano l’ebraico biblico. È verosimile che la(2) risponda alla domanda “Chi è un buon re?” e la (3) alla domanda “Chi èDavide?”, mentre il tipo (1) è una semplice asserzione di fatto, che non pre-suppone alcuna domanda specifica.

61. Il verbo rnrj hàyàh (essere)

 Nelle lezioni precedenti abbiamo studiato quattro tipi di frasi non verbali:

(1) con predicato aggettivale: 31D tóbhà’is(2) con predicato avverbiale: ha 'is babbàyit (3) con predicato di esistenza: urx  yès ’is(4) con predicato nominale: aio  Dàwìd mélek tób

 Nessuna di queste frasi ha uno specifico valore temporale, il quale dipende piuttosto dal contesto in cui esse ricorrono. Tutte, però, possono essere con-

vertite in frasi verbali utilizzando il verbo ITH hàyàh, che al perfetto ha la va-lenza temporale propria di quella forma:

(1) DÌD Iràn rrn hayah ha 'is tób L’uomo era buono.

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100 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l i c o

(2) rp?5 W’Xn rrn hàyàh hà ’is babbàyit   L’uomo era nella casa,(3) hàyàh késep  C’era dell’argento.(4) n;n TH  Dàwid hàyàh mélek tób  Davide fu un buon re.

Ognuna di queste frasi può essere trasformata in negativa con ìò 15 \  Si notiche W  viene sostituito da PPHin (3) e che una frase con predicato di nonesi

stenza come »10| IN diventa np | n;n

In frasi del tipo

2ÌD 71*7 n;n hàyàh Dàwid hmélek tób

la preposizione aggiunge al verbo “essere” la sfumatura del “diventare”. No-nostante una frase di questo tipo stabilisca un rapporto di equivalenza tra dueelementi nominali, come nella frase di tipo (4), essa appartiene comunque altipo (2).

Si faccia attenzione all’uso seguente di *?:

n m )  OrnilN'? mTWnirn hàydtàh Sàràh te ’Abràhàm h ’issàh

La frase può essere tradotta come “Sara divenne la moglie di Abramo” o

“Sara era la moglie di Abramo”. Se dovessimo sostituire con :p, la sfuma-tura di significato sarebbe invece quella di “agire al posto di o con il poteredi, ma non esserlo veramente”:

iv i1?  rrn hàyàh hà ’is lannà 'ar kd ’àb

L’uomo era come un padre per il giovane.Oppure  L’uomo divenne come il padre del giovane.

Certamente l’espressione ITI!, in quanto forma al passato di *p tiP , può es-sere utilizzata per tradurre l’idea di possesso al tempo passato:

n ^ K 1? irta n;? hàyàh $ò(')n te ’AbràhàmAbram possedeva/aveva del bestiame

Frasi il cui predicato è un participio, come ad esempio Hip W’Nn, “l’uomo

sta (stava) scrivendo”, vengono trasformate con l’uso di n ^ solo raramente.Il motivo di ciò diverrà chiaro più avanti quando avremo iniziato la sintassidella narrativa ebraica.

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L e z i o n e   13 101

62. Sostantivi plurali (conclusione)

I sostantivi femminili che terminano in -et, -at, -àt, -ìt , -ót,  o -ut  mostranogrande varietà di forme nel plurale. Le parole che seguono costituiscono un

campione sufficientemente esemplificativo di questo gruppo. Le forme deisostantivi appartenenti a questo gruppo devono essere imparate una per unaman mano che si presentano. Nessuna di esse, infatti, rappresenta un tipofrequente.

na bat  figlia   plurale:  niB   bànót nv et  tempo. DTO   'ìttim

n^ì délet   porta nìnVr    dslàtót mìsméret  servizio, ufficio   mismàrót DNtin hattàt 

T - * * * peccato rnatan

T —haftà ’ót 

rnt] hànit  lancia   hànttimmalkùt  regno   malkùyót 

63. Vocabolario 13

S o s t a n t i v i :

V e r b i :

r ranT - hattà()t  (pi. nlNftn) peccato (f.)DV?q    hàlorn (pi. -ót) sogno

fD   bat  (pi. niB) figlia’émàh  paura, timore, terrore, spavento

siphàh (pi. -ót) serva, schiavah m   ’àmàh (pi. irreg. ’àmàhót  ninttt$) domestica,

schiava

rrnT T hàyàh essere, diventare (con ‘j»)k d h

T Thàtà '  peccare (contro: *7)

D^n- T

hàlam sognarelakad  catturare, fare prigioniero

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:1. Samuele è un giudice giusto.2. Gerusalemme è una grande città.3. Questo servo è un uomo retto.4. Il sole e la luna stanno nei cieli.5. La benedizione che egli ha pronunciato è buona.

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102 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

6. La nuvola è molto grande.7. Ci sono molte stelle nel cielo.8. Egli ha molte figlie.9. I guerrieri sono nel 1’accampamento.

(b) Rendi le frasi delIPesercizio (a) al tempo passato utilizzando la forma ap-

 propriata del verbo rPH.

(c) Traduci:

.IO? nvn-n^'m) ^nn ^  nnyonj* 1spiìfin  o V ?tjn n n oV ?q n f t i s 2

nn^rfn i$ n$xn rin1?# 3

rriri niB ■»’? 5Q VÌ *0 iò 6

.anyDvm *>•)nSr*?? n*?ii r m 1

.cp;f?*ò m yn   n ton n nlsn 8.a^n “1#$ ai*7cj5 n n an ^rrnì* -19Ó5uro 9

(d) Scrivi in ebraico:1. Non abbiamo fatto alcuna alleanza con questo popolo.2. Non c’era gioia nella città quel giorno.3. Non trovammo favore agli occhi del profeta.4. Dove ti hanno trovato?5. Queste parole sono una grande benedizione per il popolo.

6. Il re è un uomo giusto e retto.

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L e z i o n e  14

64. Il perfetto di Dj? qàm e IO bà*

I due verbi qàm  (egli si alzò) e N3 bà  ' (egli venne) rappresentano unnuovo tipo di radice verbale, non menzionato prima. Per quanto concerne laloro flessione verbale, questi verbi hanno essenzialmente radici biconsonantiche, ma poiché a volte sono associati ad essi sostantivi che presentanoun’altra forma della medesima radice, cioè radici che hanno come secondaconsonante radicale un Waw  o uno Yodh, nelle grammatiche tradizionali

queste radici sono classificate come II-Waw  o  Ìl-Yodh.  Essi sono anchechiamati Verbi Vuoti. In un tipico dizionario d’ebraico biblico 0j? e N2 sono

elencati sotto le radici Dlp e *03 rispettivamente. La distinzione tra radici IIWaw  e W-Yodh  diverrà chiara solo più avanti, quando alcune particolariforme saranno prese in considerazione; al momento la distinzione è irrile-

vante. Dp verrà considerato come il modello di questa classe:

Dj? qàm  egli si alzò itti? qàmu  essi/esse si alzaronoqamàh  ella si alzòqàmtà  tu (m.) ti alzasti OFtfpì? qamtém  voi (m.) vi alzaste

FiQP_ qàmt   tu (f.) ti alzasti ]ri&ì? qamtén  voi (f.) vi alzasteqàmti  io mi alzai ìjaj? qàmnù  noi ci alzammo

Si osservi che la vocale tematica è breve per tutte le persone eccetto che perla 3a. La lunghezza della vocale tematica dipende quasi esclusivamente dalfatto che la sillaba tematica sia aperta o chiusa. Diversamente dai verbi stu-diati in precedenza, nelle forme della 3a femminile singolare e della 3a plu-rale l’accento rimane sul tema.

Poiché N3 presenta Kcome consonante finale della radice, troviamo qui lo

stesso tipo di variazioni già osservate per NXfc. Il paradigma completo diquesto importante verbo è il seguente:

 N3 bà’  egli venne ÌN3 bau   essi/esse venneroHN3 ba ’àh  ella vennenN3 bà(')tà  tu (m.) venisti DriN3 bà(’)tem  voi (m.) venisteDN3 bà(')t   tu (f.) venisti iflxa bà(’)ten  voi (f.) veniste

V1N3 bà(')tì   io venni ÌJN3 bà{^)nù  noi venimmo

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Il tema del participio in questi verbi è lo stesso di quello della 3a personamaschile singolare del perfetto:

Singolare Plurale

m. Q[? qàm qàmìmf. qàmàh  nittj? qàmót 

In queste forme l’accento cade regolarmente sull’ultima sillaba. Si faccia at-tenzione al fatto che la forma femminile singolare del participio si distinguedalla 3a femminile singolare del perfetto solo per la posizione dell’accento:

qàmàh,  ella si alzò, ma nDf? qàmàh, alzandosi. Nel caso di una frase

come□l? hà ’is qàm,

se non abbiamo a disposizione il contesto in cui la frase ricorre possiamotradurre “l’uomo si alzò” (perfetto) o “l’uomo sì sta alzando” (participio).L’unico criterio che può essere applicato ad una frase isolata è che il perfetto

 più spesso precede il soggetto, mentre il participio lo segue. La forma ver- bale nella frase di sopra allora, in assenza di altre informazioni, è più proba

bilmente un participio.

1 0 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

65. Le preposizioni

' im   mimménm da me

W   mimnwka da te (m.)

mimmék  da te (f.)mimménnu da luimimménnàh da lei

^103• T

kàmónt  come mekàmókà come te (m.)kàmók  come te (f.)

Tkàmóhù come lui

T Tkàmóhà come lei

da noida voi (m.)

da voi (f.)da loro (m.)

* da loro (f.)

Tkàmónù come noi

DD3 V T

kàkem come voi (m.)kàken come voi (f.)

□D3   kàhem come loro (m.)

15?   kàhen come loro (f.)

min  e | fa  con suffissi pronominali

mimménnuv *

□£73 mikkem 

mikken □!Tìfò mèhem lllìp méhen 

naflfr mehénnàhT •> «

Le forme dei suffissi pronominali aggiunti a queste due preposizioni sono piuttosto diverse da quelle già studiate. Nonostante una comparazione possa

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L e z i o n e   14 105

essere d’aiuto, la cosa migliore è imparare queste forme come un nuovo pa-radigma.

Le forme kàmóni  ecc. possono essere usate nel senso quasipronominaledi “qualcuno come me” ecc.

’èn kamóhù ba ’àres

 Non c’è nessuno come lui sulla terra.Oppure  Non c’è (nessuno) uguale a lui sulla terra.

66. Vs kòl

La parola V3 kól in una forma o nell’altra corrisponde più o meno all’italiano“ciascuno, ognuno, ogni, tutti (es. i giorni), l’intero (es. giorno)”. Si tratta diuna forma invariabile, che precede il sostantivo cui si riferisce e che può es-

sere unita ad esso con il maqqèp nella forma k73 kol-  oppure rimanere sepa-

rata nella forma *73 kól. Gli esempi che seguono rappresentano il suo uso ti- pico. Si presti molta attenzione alle differenze tra le costruzioni tradotte con

“ciascuno, ognuno, ogni” e quelle tradotte con “tutto, l’intero”.

DV'*73T

kol-yóm ciascun giorno, ogni giorno

□ p r r ^   kol-hayyóm tutto il giorno, l’intero giorno

D'wrr^• T - T

kol-hayyàmim tutti i giorni

T y 1??   kol- 'ir  ciascuna città, ogni città

T yrr1?;?   kol-hà 'ir  tutta la città, l’intera città   a ■

        J

__________________

    1

    ■

    A    d

   <    1    1  ■ kol-he *àrim tutte le città.

L’espressione kol-’àser   è usata come una locuzione relativa “tuttociò che (o tutto quel che)”. Quando svolge la funzione di oggetto di unverbo, essa è preceduta da 3et-:

natan lo ’et-kol- ’àser qanahEgli gli diede tutto ciò che aveva acquistato.

Insieme a un aggettivo ^3 assume un senso pronominale indefinito:

Wip1?? qualcosa di nuovo

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106 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

67. Vocabolario 14

S o s t a n t i v i :

V e r b i :

A l t r i :

”??T fi

v tw

°i?ÙÌD

T

 N3

kalt 'éreb

sulhàn béqer

qàm

 sàm

 b à 1

DS  sàmT *

"U gàr  nriW  sàtàh

 IV 'ad  

*73  kól 

(pi. irreg. D111??) vaso, utensilesera

(pi. -ót) tavolomattinoalzarsi, levarsi, sorgeremettere, situare, collocarevenire, entrare (può essere seguitoda un complemento di luogo senzauna preposizione)

digiunaresoggiornare bere(prep.) a, fino a (distanza), vicino,fino a quandotutto, ciascuno, ogni

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:1. egli è migliore di me2. non c’è nessuno come noi3. egli prese da noi il denaro4. hai visto una donna come lei?5. in tutta la terra che è davanti al popolo6. ogni gioia e ogni salvezza che vi ho dato7. tutti i peccati che tu hai peccato8. ogni patto che ho fatto con il popolo9. tutto l’oro e tutto l’argento10. tutto ciò che possiedo (lett. tutto ciò che è a me)

(b) Traduci:

. y $ r ™ xinn Di’n-^3 iò) n r 1.o$ a n'K ÌÒ3 2

o ^ n r a 1#$ t y r ò  vn dh rp h t o D,'??n"n^ w v   3nyitf ? nn?n rfrm  nnzpwa nTÌ?n nyri r ó 4

.D?Ó Wlty □ !$ *01 DVH"1?? 13 5

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L e z i o n e   14 107

.njrj avo vna onan 6.f5?5» n ^ rrn ^ n'D^ 7

.Ti^n n'Drp wj;»T nan □ 'niaanbo wa 8.Dfl1? l*7DK“D>‘| D?Ó ÌTltf 9

.^ÓV o # ttfnn? ^ t ^ n ni io

(c) Scrivi in ebraico:1. Ella non vide gli uomini che venivano sulla strada verso la città.2. I retti stanno digiunando giorno e notte.3. Oggi Dio ci ha dato una grande vittoria.4. A sera egli partì per Gerusalemme.

5. Il Signore è Dio, e non c’è nessuno come Lui sulla terra e nei cieli.6. Misero un grande tavolo di fronte al re.7. Sedettero lì tutta la notte fino al mattino.8. I peccati che abbiamo commesso sono molti e grandi.

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L e z i o n e  15

68.1) perfetto di 33D sabab

La radice verbale di questo tipo è particolare per il fatto di avere identiche laseconda e la terza consonante. Il perfetto si presenta come segue:

ano— T

sàbab egli circondòm o

T ” Tsàbàbàh ella circondò

niàoT —

sabbóta tu (m.) circondasti

niao  sabbòt 

tu (f.) circondasti’ntào   sabbòti io circondai

sàbàbù essi/esse circondaronosabbò{em voi (m.) circondaste

IDtaO   sabbóten voi (f.) circondasteUlào   sabbónù noi circondammo

Qui troviamo una nuova particolarità: davanti a tutti i suffissi che comin-ciano per consonante il tema è sabbó-.  Nei casi rimanenti le forme sonorelativamente regolari; tuttavia, si faccia attenzione alla à al posto di a, in ac-cordo con § 11 (2).

Quando le ultime due consonanti della radice sono una gutturale o r, leforme nelle quali ci aspetteremmo un raddoppiamento sono sostituite daforme che mostrano un allungamento di compensazione.

T 1N— T

'arar  egli maledissem ix

T 1 T’àràrah ella maledisse

ninxT T

’àrotà tu (m.) maledicestininx

T‘àrót  tu (f.) maledicesti

Vii*™• T

’arati io maledissi

r m   ’àràrù essi/esse maledissero□niix

 V T’àrótem voi (m.) malediceste

l e m   ’aróten voi (f.) maledicestem x   ’àrónu noi maledicemmo

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110 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

69. Le preposizioni UV ' im  e "X1M’et  con suffissi pronominali

f*immi con me   u   *       3 ’immanù con noi

w   'immdkà con te (m.)   Hmmàkem con voi (m.)

w   'imrnàk  con te (f.) w v   ’immàken con voi (f.)m   *immó con lui □$y   'immàm con loro (m.)n&y   'immàh con lei w   ’ìmmàn con loro (f. )

Una variante altrettanto comune della la persona singolare è '’ìfty 'immadì, 

con me; come lo è EDEV 'immcihem>  con loro, della 3a persona plurale ma-

schile D&y ’immàm.

’itti con me   ’ittànu con noi’ittdkà con te (m.) D?w   ’itidkém con voi (m.)

i m   ’ittàk  con te (£)]  D m   ’ittdkén con voi (f.)]

inx   ’ittó con lui   n mT •

’ittàm con loro (m.)T\m

T •’ittàh con lei nm   ’ittàn con loro (f.)]

Si noti il singolare contrasto tra D3E>y che si presenta con a e c^e si Pre_senta con a.

70. Osservazioni finali su

Dal momento che in ebraico normalmente, non è retto da alcuna

 preposizione, espressioni italiane come “a cui, al quale, per cui, per il quale”e simili devono essere espresse in maniera differente. Ciò avviene per mezzodi un pronome “riassuntivo” collocato all*interno della stessa proposizionerelativa, come illustrato negli esempi seguenti;

l’uomo al quale ho dato l’argento —>l’uomo che ho dato l’argento a lui 1*7■’fl/o hà ’is ’àser nàtàtti ló ’et-hakkésep

la città dalla quale essi sono venuti —>la città che essi sono venuti da essa"l$t$ TS?n hà'ir ’àseryàsd’u mìmménnàh

l’uomo con il quale essi sedettero —i►l’uomo che sedettero con lui inN UW’ hà ’is ’àser yàsabiì ’ittó

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112 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l i c o

Infine, nonostante la maggior parte delle proposizioni relative sia segna-

lata dalla presenza di "1$$, è sempre possibile usare una proposizione che siriferisce ad un sostantivo precedente senza aggiungere alcuna indicazioneformale della relazione tra di essi (per descrivere questo fenomeno viene

usato il termine asindeto):

Gn 15,13 DD*? N'1? in una terra (che) non (è) loroISam 6,9 U1? rPH Nin Fu un caso fortuito (che) capitò a

noi.

Questo tipo di proposizione relativa è più frequente in poesia che in prosa,soprattutto dopo un antecedente indeterminato che dopo uno determinato per

mezzo dell’articolo.

71. Vocabolario 15

S o s t a n t i v i : r m   miswdh (pi. ~Òt) comandamento“liN 9or  (pi. -ini) luce

W*   hòsek  oscurità, tenebre

TX   ’óyèb ( p i -im) nemicoV e r b i : W   sàbab circondare, girare, aggirare

m x— T

'arar  maledire

DII?- T

’azab abbandonare

"DV- T

'cibar  attraversare (un luogo);trasgredire (un comandamento)

” T yàras ereditare

n:>tf *• T sàkah dimenticareCo n g i u n z i o n e : 1 ^ 3   ka ’àser  come, secondo, quando

Esercizi

(a) Traduci oralmente in ebraico:1. il vaso in cui c’è acqua

2. l’uomo che il re ha convocato3. la casa in cui trovammo un tavolo4. la sera in cui mangiammo e bevemmo

5. il popolo con cui egli sta dimorando6. il giorno durante il quale (lett. in cui) digiunammo

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L e z i o n e   15 113

7. la nuvola dalla quale uscì il fuoco8. Fanno in cui molti caddero in battaglia9. la legge in cui (ci) sono benedizioni e saggezza10. i cieli in cui egli creò il sole, la luna e le stelle

(b) Traduci:

.nyn Ntian nw  nty*?rrn$ N"Pf i s m   ayrrriì$i ™ 2

.D nV o i t i im   n x n m'T 3.erótto n^Dìsnnx ^ k i  ini niVcj Hinn rfr?f3 4

.nix dd1? PX "3 op*pn DVP 5

.dì1«li? “ìlxft T|$iV? a^n'^ xij? 6xmi nirp*? n ia i niKtpn ’nxón ^ mrr»& nyìtf? ^ rx i t o   n ^ n 7.^V ayrnis'ì ^nx n x

.n y n ^ rn x irim Tyn_n$ a^ 'xn 1330 w ìti d$&i nypan^y U7óy 8.VD nna D ^ r r ^ n s inpym 'i Tyn_n§ 9

.□ ^ ìa x n m ? inx ayn^Di «in “inwnK ny ij?33 10

(c) Scrivi in ebraico:1. La luce è migliore delle tenebre.2. Hai dimenticato le parole che io ti avevo scritto nel libro?3. Ho trasgredito tutte le leggi e tutti i comandamenti che tu mi hai

dato.4. Il Signore maledisse la città cattiva e tutto il popolo malvagio che

era in essa.

5. Non ci sono nemici in questo paese (lett. terra).6. Il vecchio mi diede un buon consiglio, perché sapeva che io nonavevo fatto quelle cose cattive.

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Le z i o n e  16

72. La catena costrutta

 Nell’ebraico biblico non esistono preposizioni che abbiano la stessa gammadi significato espressa in italiano dalla preposizione “di”. La relazione geni-tivale, il genitivo delle lingue classiche, trova il suo corrispondente nella ca-tena costrutta:

Vip gol hannàbì ' la voce del profetan & i ìW mélek hà *ares  il re della terra

Come mostrano questi esempi, la giustapposizione di due sostantivi serve adesprimere una relazione tra essi. Il primo sostantivo in una catena di questotipo è detto “in stato costrutto”. Per usare una terminologia più moderna, incasi dì questo tipo, sì dice che, rispetto alla forma “normale o libera (asso-luta)” usata altrove, il primo sostantivo ricorre in forma “legata”.

La forma costrutta o legata di un sostantivo è spesso diversa da quella as-soluta. Tale differenza sorge principalmente a causa dei mutamentidell’accento implicati dallo stato costrutto: il primo sostantivo perde il suoaccento abituale e diventa proclitico rispetto al secondo. La perdita

dell’accento può essere completa, come avviene comunemente con (sinoti il maqqèp):

ben-hammélek   il figlio del re

sebbene di solito il primo sostantivo mantenga il suo accento:

n fc t mélek hà ’àres  il re della terra

Più importante delle modifiche d’accento è comunque il cambiamento che siriscontra nella vocalizzazione di molte parole:

T3T ddbar hammélek   la parola del re

L’argomento sarà preso in considerazione più avanti.

In una catena costrutta, solo il sostantivo finale può avere l’articolo de-terminativo, Il fatto che l’intera espressione sia determinata dipende dal se-condo sostantivo: se esso è determinato per mezzo dell’articolo o è un nome

 proprio, anche il primo sostantivo risulterà determinato:

 N'gan Vip qól hannàbì‘ la voce del profeta

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116 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

*?ìp qól SDmù ’él la voce di Samuele

mentre invece

 N'QJ *7Ìp qól nabi’ una voce di un profeta

In questo modo, la relazione tra i sostantivi di una catena costrutta corri-sponderà generalmente alle espressioni “il... del...” o “un... di un...”, Per

dire esplicitamente “un... del...” si usa la preposizione (spesso con *!$$)con la forma normale (assoluta) di un sostantivo:

(l$t$) "137 dabàr  ( ’àser) lammélek   una parola del rei l i 1? "IÌE>|& mizmór hDàwTd   un salmo di Davide

Ciascuno dei sostantivi della catena costrutta può essere reso al plurale.Le forme caratteristiche dei plurali costrutti saranno trattate alla Lezione 18.

Per il momento si consideri che dibrè è la forma costrutta di □‘*‘197:

□’ÌOIiari "137 ddbar hanndbi’im  la parola dei profetin .}*7 dibrè hannàbi’  le parole del profeta

D’W ^n ’Hindibrè hann9bi’tm

  le parole dei profetiGli eventuali aggettivi che qualifichino l’uno o l’altro dei sostantivi si

collocheranno in fondo all’intera catena. In certi casi possono sorgere delleambiguità ma la concordanza in genere e numero insieme al contesto gene-rale è di solito una guida sufficiente per risolverle. Si osservino bene i se-

guenti esempi in modo che risultino chiari (n$N e sono le forme costrutte

di e rispettivamente):

 jn_rj t r a n "137 la parola del profeta malvagiooppure  la parola malvagia del profeta

CPinn le parole malvagie del profeta□’W'Oan "07 la parola dei profeti malvagi

Uton$N la moglie dell’uomo buonorniBnn$N la buona moglie dell’uomo

nlD’H le belle mogli dell’uomo□‘’Djn le mogli degli uomini belli

La lingua ebraica vieta l’uso di due aggettivi che si riferiscano a sostantividiversi della catena. Ma due aggettivi diversi possono riferirsi ad uno solodei sostantivi della catena, come in

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L e z i o n e   16 1 17

Dion •q'?àn le parole del re buono e giustoa ra ta ^ é n vp ì le parole buone e giuste del re

La catena costrutta può essere estesa a tre o più sostantivi; tuttavia esempi di

quattro o più sostantivi sono molto rari: N arrili la moglie del figlio del profeta

Anche in questi casi valgono le regole viste sopra a propositodell’aggettivazione e dell’uso dell’articolo.

Qualche volta, e di solito in espressioni stereotipate, il primo o il secondosostantivo di una catena costrutta possono essere sostituiti da un sintagma

 più lungo. I seguenti casi sono anomali e non verranno usati negli esercizi:Y' l^rr] i l re del cielo e della terra

(il secondo sostantivo è sostituito da sostantivo +sostantivo)le parole e le azioni del re(il primo sostantivo è sostituito da sostantivo  +sostantivo)

T?ì?5 nnati? la gioia della (o nella) mietitura(con il secondo sostantivo è usata la preposi-zione; probabilmente una contaminazione con lalocuzione verbale sàmè?h bd  gioire in)

I participi attivi possono essere costruiti con complemento oggetto in diversimodi o (1) in quanto verbi

rninrrriK 1 colui che (adesso) sta osservando la leggeo (2) in relazione costrutta in quanto sostantivi

m t a colui che (in generale) osserva la legge.

Come suggerito dalle traduzioni di sopra, ciò comporta frequentemente unadifferenza nel significato: nell’uso verbale del participio, il riferimento èconcreto e preciso; nell’uso sostantivato, il riferimento è generale e manca di precisione.

Il significato preciso della catena costrutta è difficile da definire. Sebbeneuna traduzione approssimativa, con l’uso del “di” o del possessivo, comenell’espressione “il figlio del re”, sia spesso sufficiente, ci sono molti casi incui è preferibile l’uso di un aggettivo o di un sintagma preposizionale:

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118 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

13&ni1? una tavola di pietra p&n la tavola di pietra

una santa montagna

CPÓ'’V? 1111vaso Per l’acqua

Lo studente dovrebbe tenere a mente il fatto che in una catena costrutta il se-condo sostantivo modifica o restringe in qualche modo il significato del

 primo; partendo da questa regola generale si può procedere ad una correttatraduzione così come richiesto dal contesto o dal comune uso dell’italiano.Dovrebbe essere invece evitata l’aderenza pedissequa ad un singolo modellodi traduzione.

73. La forma del costrutto singolare

La forma costrutta di un sostantivo singolare (esclusi i femminili in -àh e po-chi altri) può essere ricavata dalla forma assoluta attraverso l’applicazionedelle regole seguenti:

1) é  e à non accentati vengono sostituiti da a.

2) à in una sillaba finale chiusa viene sostituita da a.3) é  in una sillaba finale chiusa rimane di solito invariata, ma in un pic-

colo gruppo di parole viene sostituita da a.

Sotto sono elencati alcuni esempi dei più frequenti tipi di sostantivo:

 Assoluto Costrutto   Regola applicataV 

T yàd    V    yad  2

Dipa   màqóm tri pz?   maqóm 1• T

nàbi’   m i   ndbV  1roto

 V kòkàb   kókab 2hèkàl   'W d    hèkal 2mispàf    mispat  2

T -gannàb   gannab 2

"Dì■r r

dàbàr    ddbar  1 e 2

1ì?ì   zàqèn m   zdqan 1 e 3 (con cambio)voti   sdpét  DD$   sdpét  3 (senza cambio)lébàb   hbab 1 e 2mélek    mélek  nessuna

"150   séper    séper  nessuna (la è è accentata)nà'ar    nà'ar  nessuna

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L e z i o n e   16 119

74. Vocabolario 16

S o s t a n t i v i : 138   ’ében (pi. -ini) pietra (f.)n

Tdàg (pi. -im)  pesce [Il f. dàgàh  è

usato come termine collettivo]. fyàsì  (senza plurale) metà

D1T

 yàm (pi. □ '’fò? yammìm)  mare; si noti HEP 

 yammàh verso il mare, verso ovest.Di'?   luah (pi. -ót) tavola

rDìÒZ?   mdlà(')kàh occupazione, lavoro

nìv  t  y*— 

 op (coll., senza plurale) uccelli, volatili

'èseb (coll.) erba, vegetazione erbaceasélem (pi. -tm)  immagine, somiglianza

V e r b i : “D #   sàhar  rompere, spezzare

— Tsàma'  udire, ascoltare; con o prestare

attenzione a, badare a, ascoltare; con / 3 obbedire.

r o t f  - T

sàbat  cessare, riposare

A l t r i : n i$   làmmàh Perché? [Davanti alle gutturali N, HeV   viene preferita la forma rró*?

lamah].

Esercizi

(a) Forma il costrutto singolare dei sostantivi seguenti (secondo le regole

menzionate sopra): •

ZPft “1ÌK  n $ i r à

“imT T u TZ$

“in I l i

□V?q  in nntT T li?T

k g  ? QV 

3 DÌ3nipa

T V K m* T

1 W    rv .   □ j?

*?1p n ? P i i

IO1?# nsn

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120 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

(b) Traduci oralmente in ebraico:

1. un vaso d’argento2, la montagna del Signore

3. il cammello dell’uomo

4. il giardino della donna

5. il tempio della città

6. il sogno del ragazzo

7. l’argento degli uomini

8. la voce del servo

9. la luce delle stelle

10. il pane del bambino11. il fiume di quella terra

(c) Traduci:

“ì^Vvi “l’VO^n ^ ìn nsn

Viian o?ó#n )iv, ani

(d) Traduci:

.ix$ tpy$1 =pn ra r i Vip1? oyn  ì ò   i

.□V*? irto in; x1?! is&n D^rni* K^an “n # 2.rrnVana ora tf na1? 3

T T S - *• V — I T T

.KÌH*73ttVT *?Ì73LD*?i Wftl Hìnn T5n 4* l - T I T V V » T T T T » T

.cg1? lana onìnn^ QFi^^n 5." ta np^ avfàn niy 6

I V T • - T - •

.n&p'pB1? naqan 7.D',nl7^n K^-n d$ ux&d vfr) nTvn mi   8

.in^rrVv' nninn “i§ó"ni$ insn nto  9.rnz^n -\y§  aibqn wxi n ^ rr n ^ nVi ip ia w p io

.k o s t Vv oyn ni i l,n$xn Vip1?» v m ti? *^&D1^Èrr ^e?1? nuton nxà 12

m jaa n vr T ll? o ^ l trrf^ n Vip1?» EpyzpW ito?» n ftfe 13.d o1? ina

7 n ? i8 ian f s? 29 pp n^ K nia 3

10 inn n$xn t^N 4— T T • T ■

11 nsnnrrateniz^N 5T T T T • T ■

12 D5?n tiDW 6

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L e z i o n e   16 121

(e) Scrivi in ebraico:1. Egli attraversò la strada della città.2. Perché mi hai abbandonato al nemico?3. Chi ha rotto questo vaso?

4. Egli ci ha maledetto perché abbiamo dimenticato la parola dellalegge,

5. Il re malvagio prese prigioniero il popolo di Gerusalemme.6. Egli mi ha abbandonato perché ho peccato contro di lui e non l’ho

ascoltato.7. Non si riposarono fino a sera.

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L e z i o n e  17

75. Il costrutto singolare: tipi minori

a) I termini e tìX hamio -i come suffisso nella forma costrutta, e regolareriduzione della vocale tematica: ’àbi, 'ahi.

 b) Tutti i sostantivi che seguono il modello di JVÌ e n*|Óhanno nel costruttouna contrazione regolare (ayi —►è e àwe —» ó):

n?± bàyit   costr.: iva bèt nió mawet   nift mot 

c) La forma costrutta di 13 è di solito proclitica: “13 (con e). Un forma si-

mile si trova per 0$ ma è meno frequente.

d) Un piccolo gruppo di sostantivi, apparentemente identici al tipo di 1|7T(costr. zaqarì), ha un forma costrutta insolita; questo gruppo include

katèp  costr.: qró kétep spallaTJT  yàrèk   Tp*  yérek coscia

e) I sostantivi che terminano in -eh hanno la forma costrutta in -eh. Gli altrimutamenti sono conformi alle regole già esposte:

ITJ& sàdeh  costr.: niif? sddéhmahàneh  rnrjfò mahànéh

Ci sono poche altre eccezioni rispetto alle regole di base date nella lezione16.  Nessuna di esse, tuttavia, è abbastanza frequente da rappresentare unacategoria separata; quando necessario le differenze particolari saranno se-gnalate nei vocabolari.

76. Il costrutto singolare dei sostantivi femminili che terminano in -ah

 Nel caso dei sostantivi femminili che terminano in -ah  avviene la sostitu-zione della desinenza finale con at, Per il resto essi si conformano normal-

mente alle regole indicate nella lezione precedente.

sànàh  anno costr.: ssnat   regola 1'ésàh  consiglio 'osai  regola 1malkàh  regina ro'ptt malkat   senza ulteriori

cambiamenti

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124 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l i c o

HKìDr1 tdbu ’ah  raccolto nMIiri tebu’at nVpn topilla h  preghiera tapilla t 

bdràkàh  benedizione J13”|Z1 birkat   regola 1 eregola dello

shewa (§ 5)1^ 3 ? nabélah  cadavere ri1?}] niblat 

Gli ultimi due esempi dovrebbero essere chiari; la riduzione di a in a se-condo la regola 1 porta a *b9rskat , che, in seguito alla regola dello shewa,diventa birkat.

Sono comuni due tipi di variazione rispetto alla norma:1) La maggior parte dei sostantivi trisillabici che cominciano con una sil-

laba chiusa hanno forme costrutte con l’accento sulla penultima sillaba:

mìlhàmah  guerra costr.: milhémelnn§V» mispàhàh  famiglia nnólfto mispàhat 

2) A volte l’attesa riduzione di è o di a  in 3  non avviene. Ciò non può es-sere previsto e richiede speciale attenzione.

bzrekàh  stagno costr.: riD"l3 bdrékat r r a sàràh  angoscia r m sarai

La maggior parte dei sostantivi femminili terminanti nella forma assoluta in at , -et, -ut,, -ìt, ecc. non è suscettibile di ulteriori cambiamenti nella formacostrutta. E quelli che invece lo sono, seguono le regole consuete. La forma

costrutta di n$N è del tutto irregolare: n$X ’éset.

77. Vocabolario 17

Sostantivi: srj?“i ràqìa ' 

nato1T T —

 yabbàsdh

unT

ab

rmT

’àh

13   benmalkàh

il firmamento (a quanto pare, conce- pito dai cosmografi della Genesicome una barriera solida)terra asciutta(pi. ~ót) padre(pi. irreg. D^nK ’ahim) fratello(pi. irreg. banim) figlio(pi. ót ) regina

1Si noti l’inusuale regressione di k  in k.  Ci si aspetterebbe invece senza ildaghesh lene.

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Le z i o n e   17 125

ÙW semAGGETTIVI:   risón

'iti   séni V T a v a

salisi

T T \    rabi'injtojq    Ramisi

Al t r i :   'al-panè

1?   kèn

(pi. -ót) nome primo (f. risóndh)

secondo (f. senti')terzo (f. salisti)

quarto (f. IFSPyi rabi'it) quinto (f. D ^ t ) bàmisit)(prep.) sulla superficie di, di fronte a(aw.) così, in questo modo (riferitoa ciò che è stato menzionato prima).

Esercizi

(a) Traduci:

ntf pn tr àn mtayT Pt   - • T - 1

8 K^an m■ T - ••

1

n n m n nsntf’* * — — i

9 2

*onn n ^ n nyna 10 3i l niimri 4

V™ uà 12 5

ntfrn nxn ntf  13 m in 6n ' y f à  naqa 14 nyn 7

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il campo dell ’uomo ricco

2. il padre del re

3. la terza battaglia dell’anno

4. il più giovane (= piccolo) fratello del profeta5. la quinta parola della legge

6. la benedizione del Signore

1.  la sapienza del re8. la prima casa della città9. il firmamento dei cieli

10. l’immagine di Dio

(c) Lettura: La creazione

 N.B.  La narrazione originale dell’ebraico biblico richiede l ’utilizzo dì una forma verbale che non verrà trattata prima della lezione 22. Le letture selezionate nelle

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126 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

lezioni 17-22 dovranno dì conseguenza essere considerate come semplici sequenze di frasi isolate, legate per quanto riguarda il significato ma non per quanto riguarda la sintassi.

^ f ìi ‘m i nnn nn?n n t o n fc rn si o?ó$nri$ jq j ptfxin dì»?nfry 13 .n*??1? *qj? ì y fb] nv   nix1? *aTj? .liNirnis nn 1?^ .n^n

dìs5 Q'rfrfó

a ltèri nnn D?ón ■pa T?y spì?l?1 D^n i y ^ i D’n'V nwy dì5?

d1»3 ntoy i? . d ^ s v i 1? «li? .D ^ r r^ y i$é$ D?àn yyi

kiti7  nttG?1? .™ aipa1?^ d to h nnn D?7§rrnì< n i? Di’?

. ry ^ n ^ n S ? n^sr^na; tqa o l^ 'oa .d *isp  ìo j? d ^ ’?*) n $

(d) Scrivi in ebraico:1. La casa di pietra non cadde.2. La gioia del popolo è nella legge del Signore.

3. Metà dei giovani cadde in battaglia quel giorno.4. Bevetti l’acqua da un vaso di pietra e mangiai il cibo che era su un

tavolo di legno.5. Ho dimorato col popolo di quella terra (per) molti anni.6. Nel mattino egli partì verso ovest.7. Il nome di questo re è Davide.

1tóhu wàbóhui  una designazione del caos primordiale; “senza forma e vuota” èuna traduzione accettabile per questa frase pressoché oscura.

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L e z i o n e  18

78. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -tm

 Nella forma costrutta dei sostantivi plurali in -irn, questa desinenza è sosti-tuita da -è.  Le riduzioni vocaliche che hanno luogo avvengono in accordocon le regole date al §73.

 Assoluto   Costrutto Regola applicata

•T yamùn   ydtnè 1

tn a► T

hcmlm>■ i

bari è 1n^n   hissim ’3tn   hìssè

‘ammim   ’ammè

□'DIO   sùsim •’DID   susè j \ j /\ zetim  M*  zete

nniDi   bdkórtm   bakórègdbùlim   ' ' im

•• tgabùlé 

gdtnallim   gdmallèa n y r    dabàrtm   dibrè 1 e regola dello a

D ' r ó   ’ànàsim   \anse 1 e regola dello s zsqènìm i?T   zìqnè 1 e regola dello d kèlìm   Itdlè 1

■ Tkókàbim kókdbè 1

□ ^ n* T »

hékàlìm 4?’n   hèkdlé  1

mìspàtim   mispdtè 1kohànim   kdhànè

I sostantivi bisillabici con accento sulla penultima sillaba (del tipo di mélek) devono essere distinti da quelli di sopra e fatti oggetto di particolare atten-zione. Nonostante essi abbiano un plurale assoluto  che segue uno schemacomune, la forma costrutta  non può essere ottenuta attraverso le solite re-

gole:a) Sostantivi del tipo di (con é)  hanno a o ì   nella sillaba tematica del

 plurale costrutto. La vocale corretta deve essere appresa separatamente per ciascuna parola. La lista che segue riporta la forma costrutta pluraledi tutte le parole di questo gruppo che sono state menzionate fino a que

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128 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

sto punto. D’ora in avanti la vocale specifica dì ogni sostantivo sarà se-gnalata nei vocabolari.

orato   malkè

n-'inv,   'abdé 

■»»13   karmé 

vii:   'ir.   yaldèdarhé 

    ■    j

     ;     u   -     u   ’abné 

onw* T ! ■TS3   na 'are

 b)  Sostantivi del tipo di “I5 Ó (con e) hanno la vocale i  (a volte e):

1 9 Ó nnDp ■n.9 9 sìpré sibtè  tribù

•nè  o ' to t i ? ’edrè  greggi

c) Sostantivi del tipodi tV~)p (con 0) hanno invece la vocale o:

sorse  radici

Esistono numerosi sostantivi le cui irregolarità nella forma del plurale co-strutto devono essere brevemente commentate:

D'WNI ràsim  ' r ò l rase  Senza riduzione• r •• t

'arim  ns? 'are  Senza riduzione•T - T

a n n hàrim  nn hàré   Senza riduzione* T * * T

Le forme costrutte di e a Ó sono rispettivamente samè e '0 me.

79. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -ò t

La desinenza -ót   dei sostantivi plurali rimane tale e quale nella forma co-strutta. Per il resto viene applicata la stessa regola (1) di riduzione già men-zionata. Anche in questo caso, se sostantivi del tipo di mélek, séper, sóres (onà ’ar , zéra \ ’órah) hanno le forme plurali in -ót,  la vocale tematica non può

essere semplicemente prevista sulla base delle regole.a# samót   regola 1±>  nia1?J1Ì31? libbót 

napsót   non prevedibileaiti nirnt]n l r j o harbót 

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L e z i o n e  18 129

nlsfó niiqx   ’arsót 

nix nirn^ nirqx   'orhót Qipa   mdqómót 

niDisT !

nìDin   birkót 

niìtoT nlitp   éddót 

non prevedibile

1 e regola dello a

1I plurali costrutti di sostantivi femminili come nypà e rD ^ assumono la

stessa vocale che mostrano al singolare: fiìy^ ma

80. Vocabolario 18

So s t a n t iv i : d ik   adàm

Ag g e t t i v i:

V e r b i :

’àdàmàh

bdhèmàh 

W l rémes

"Dì

natf ■* —

'VfVf 

i m

 zàkàr nsqébàhsabbàt 

^ •V SlSSl V l A t *S3DI l’ahèr 

 yàsar 

(1) il nome proprio Adamo; (2) ter-

mine collettivo (senza pi.) umanità;(3) sostantivo singolare (senza pi.)uomo [ 'àdàm  caratterizza l’uomo op- posto a ciò che non è umano, mentre’is è l’uomo in opposizione alla donnae al bambino].terra, terreno, suolo, proprietà terriera[a volte sinonimo di era?, che però

contiene un significato più geograficoo politico piuttosto che agricolo],(costr. fittala behémat)  (pi -ót)  bestia,animale, spesso usato come collettivo(senza, pi.) termine collettivo per indi-care tutti gli esseri che strisciano(pi. -im) maschiofemmina(pi. irreg. nifOT) sabato (f.)sesto (f. n W sissit)settimo (f. rpyzi^ sdbVit)altro, un altro (f. ril£iX ’ahéret ; m. pi.tH 0$ ’àhèrim, f. pi. ’àhèrói)

 plasmare, formare

Si osservi attentamente: le tre parole che seguono vengono spesso confusetra loro(1)*>n hay  un aggettivo le cui forme sono date al §22;

“vivo, vivente”(2)rpn hayyàh  un sostantivo (pi. -ót)  usato come termine gene-

rico per ogni “essere vivente o animale”

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130 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

(3) n«n hayyim  un sostantivo usato solo alla forma plurale macon il significato singolare di “vita, la duratadella vita”

Esercizi

(a) Traduci i seguenti sintagmi,forme costrutte.

Assicurati di capire chiaramente tutte le

15 Tyn i

rn inn nini1? 16 2

D' r fW  ^ 17 ny? '7 $ 3

□yri nin? 18 T»n t o  »t t 419 n fe ! nì»?j 5

Dwgjn nirna 20 i§én n y i 6T u t a' T7 * 21 Tyn 7

m/n niaaTT •• * 22 H b ’!<? 8

Ti?n 23 n t o ’sto 9nvàn 24 D’ó^n ’3?i3 10

cruori 25 rrjton nnj]5 1126 n w n»n 1227 13

'infra 28 nnn 'pN 14

il plurale di ciascun sostantivo; usa poi la forma del costrutto plurale nel sintagma dato.

1. luogo, i luoghi della terra2. accampamento, gli accampamenti dei nemici3. comandamento, i comandamenti del Signore

4. fiume, i fiumi della terra

5. profeta, i profeti di quella città6. libro, i libri dei profeti7. servo, i servi del re

8. città, le città della terra9. albero, gli alberi del giardino10. giudice, i giudici del popolo11. padre, i padri dei figli12. figlio, i figli degli anziani

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L e z i o n e   18 131

(c) Lettura; La creazione (conclusione)

uvb  *?1*7an * v w n w n , n T n “ n s i t f w n _r i N D t f ? ( s tira  Q ì5?

.□?ówn w i ? antt a^giiDirnirm ntoy .ny?1? i # n r é n TiNn wn o t h i

1#$ anneri n iin n i a ^ a o^nrii* ina ’t^&qn nisa

•Q?é?n Vi?"! n f o r ^ Hiyn“n$ nwy .n§0"*7V

□ ixrfn^ ns? .1 nan?l? r  n§  n&? n*ri'm   ntoy “W n Disa

.□rt< >q? n?i?;i “idt .nvf?8 a)fo  nniqna

,rto "i#$ nax^n^B cp;f?$ rnw T?$n Q^a

(.nawn dV>tnn ia tprfrft riau; T a $ n Di’n)

(d) Scrivi in ebraico:1. Questi sono i nomi dei figli del popolo che venne a Gerusalemme.2. Egli ammazzò i figli cattivi del profeta perché essi avevano trasgre-

dito le leggi del Signore.3. Egli diede denaro alla prima donna, ma all’altra non diede nulla.4. Hai visto le stelle del cielo che Dio mise nel firmamento?5. Dove sono le tavole di pietra che il profeta ha spezzato?6. Il Signore è la salvezza di tutti i popoli.

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134 In t r o d u z io n e  a l l ' e b r a i c o   b ib l i c o

discorso ha subito un cambiamento di soggetto. Ciò non implica necessaria-mente un’enfasi speciale nella traduzione.

82.1 pronomi interrogativi

a) mi chi? Non si flette né per genere né per numero.

Kjn HÙA? ‘’tt Chi ha fatto questa cosa?ipN Chi sei tu?

fiX '’On3 Di chi sei figlia? (lett. A chi tu figlia?)fjOlrrriK fili] 'tì?  A chi hai dato il denaro?

 b) na mah che cosa? Non si flette né per genere né per numero. La forma diquesto pronome dipende dalla lettera con cui inizia la parola che losegue, ma le varianti sono meno regolari rispetto a quanto avviene nelcaso dell’articolo determinativo o della congiunzione W9-. Le regole cheseguono bastano a coprire la maggior parte dei casi che si incontrano.

1) Davanti a XH"ì si usa mah.

2) Davanti a HVsi usa meh.

3) Altrove, davanti a consonanti non gutturali, si usa Hfr con il rad-doppiamento della prima consonante della parola seguente.

Tutte queste forme possono essere seguite dal maqqèp.

Sia che sono a volte seguiti da un pronome dimostrativo, che non è ne-cessario tradurre, come in

rpìi/y nx'T na Cosa hai fatto?T • T -

Xin nj chi è lui?

83. Le preposizioni , Vs?, Iinri e con i suffissi pronominali

Queste quattro preposizioni, tra le altre, prendono un insieme di suffissi pro-nominali molto diversi da quelli già studiati.

1 c . s. ■’Vx   *èlay 1 c .  pi. irVx   ’èlènu2 m. s.   \élékà 2 m. pi.   ’àlékem2 f. s.   ’éfàyik  2 f. pi.   ’àléken3 m. s. vVx

T ••’èlàw 3 m. pi.   ’àlèhem

3 f. s. ir t#   ’élèhà 3 f. pi. TO’f t   ’àlèhen

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L e z i o n e   19 135

1 c. s. *7» T   'alay

2 m. s.   'àlekà

2 f. s.   'alàyik 

3 m. s. Tty   'àlàw

3 f. s.   'àie ha

1 c. s.   tahtay

2 m. s.   tahtgkà

2 f, s. ■si?*TO   tahtayik 

3 m. s. vnnri   tahtàw

3 f. s.   tahtèhà

1 c. s.   ’ahàray

2 m. s. TTO   ‘ahàrekà

2 f, s. TÌCJN   ’ahàràyìk 

3 m. s. ìnqa   ’ahàràw

3 f. s. 3 Ìq»   ’ahàrehà

84. Vocabolario 19

1c. pi. •*T   alenu2 m. pi. a?’1??   'àlékem2 f. pi.   'àléken

3 m. pi.   'àléhem

3 f. pi.   ’àlèhen

1 c. pi U’éus   tatyénù

2 m. pi. D?’nnn   tahtèkem

2 f. pi.   tahtèken

3 m. pi.   tahtèhem

3 f. pi. l<Tro   tahtèhen

1 c. pi. i r iqx   ’ahàrènu

2 m. pi. □9T08   ’ahàrèkem

2 f. pi.   ’ahàrèken

3 m. pi. □ i n q s   ’ahàrèhem

3 f. pi.   ’ahàrèhen

So s t a n t iv i :   nàhàs 1JV 'ézer  

sélà ' T•• *

TW sir  “1W3 basar TT

màwet  

inK arar  nehmàd  

QDn hàkàm

V e r b i :  ntf wTAl t r i :  ’e/wo/

nt]N ’ahàrè

T!N

Ag g e t t i v i :

(pi. fw) serpente, serpeaiuto, soccorso(pi. -im  o -ót)  costola, fianco; laforma costrutta è irregolare: vhi séla '

(pi. -im) cantocorpo, carne; kol-bàsàr l’umanitàmortemaledetto

 piacevole, desiderabilesaggio; come sostantivo: un uomo

saggiocantare (cfr. sopra)o tdmól (avverbio) ieri(prep.) dopo, dietro; (cong.) +dopo checome sopra •

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136 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l ic o

Esercizi

(a) Traduci:

c rn ^ “ìsrna 7

H D 1DT■>» 8nswn Dl^na 9

D’D n 1

na'ptfn? nrVy Dtfxn 2 pyx nrix 3

ani d ™   io N'garr'^ □•’Xfp ann 11

nWx nx nztt nnW m  n» 4 V V I - t T I - »

ann □ nn^rrnij nnb 5njn ay? ^1nì niia iflxn 6

(b) Traduci oralmente in ebraico:

1. Qual è il nome di quest’uomo?2. Chi è il figlio della ricca donna?3. Cosa ha fatto (m. s.) al sesto giorno?4. Come ha chiamato (m. s.) la terra asciutta?5. Cosa hai fatto ieri?6. L’hai visto ieri?

(c) Traduci:

(d) Scrivi in ebraico:1. Dio fece la donna dalla costola dell’uomo,

2. Chi sono i nemici di questo popolo?3. Queste sono le parole che riguardano la vita del gran re.4. Egli fece i pesci dei mari e gli uccelli del cielo.5. A immagine di chi (lett. neH’immagine di chi) Dio ha plasmato

l’uomo?6 Cosa ha messo (m s ) nel firmamento del cielo al quarto giorno?

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(e) Lettura: Nel giardino di Eden

L e z i o n e   19 137

njy rrn d ìn V)  rnwn a?ówn nlsfy n w qình   *qi? d ì*  n$*<n nm .2n$xV D*mrrp nj?*? y^rrn§ D’n ^ nvr ma

•IP ^ ’xn

rròn n v ^ .crn1 mrr n&y niten n n_t7sa 3nny rrn wnanQiKn'Da .n i? "TOT aio *? nn*n ^ *$n fy^i 4n ^ ^m n

.n$an i1? nana iwg n5n"n«T • T T I IT V -J • I “ V

nbx1? n*mn ih k 'ifòòx  ^ “‘n’ìn i r?!TW 'tàN'? niKn-^ a n1 nax

.n*to n^rna □ »;??&mrr i&k .fyn~i& nana Nn n&y nrq ntswijnx'T jvfry : 3inn_l7: mn1i&n .n^K ttfn|n "1$$ i^ - ^ - n s i1? rn$N W7)) n ^n wtpn r? larnp n$Nni Dixn w r .ni&n n n_l? |^ nansn"1?^ nnN im

.cpn^ nm^

 Note alla lettura:1. “adatto a lui”2. '?„.n33 nel senso di “costruire, oppure trasformare qualcosa in qual-

cos’altro”3. “astuto, scaltro”4. Si osservi il frequente uso di ìtt come partitivo: “alcuni dei frutti”.

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L e z i o n e  20

85. Il sostantivo con suffissi pronominali

La lingua ebraica non conosce aggettivi o pronomi possessivi; espressionicome ad esempio “il mio libro”, “il suo re”, ecc., vengono rese attraversosuffissi pronominali. Le forme dei suffissi pronominali per il sostantivo sin-golare sono per lo più identiche a quelle già adoperate con le preposizioni.La maggiore difficoltà risiede, come al solito, nei cambiamenti che avven-gono nel tema nominale piuttosto che nelle desinenze stesse. Qui di seguito è

esposto il paradigma dì DIO (cavallo), il cui tema rimane invariato:

■>010 sùst   il mio cavallosùsaka  il tuo (m.) cavallo

TjDID sùsèk   il tuo (f.) cavallo1010 suso  il suo (m.) cavallonOÌO susah  il suo (f.) cavallo

Si osservi specialmente:(1) La 2a persona femminile singolare e la la persona plurale hanno sem- pre è~. Si ricordi invece che le preposizioni non sono costanti: hanno à  inalcuni casi (bàkylàk , ’immàk) ed é  in altri (mimmék).

(2) Lo a di ^pìO susakà dovrebbe essere considerato come una parte pro- pria del suffisso (sùs + aka) e non come una parte del tema del sostantivo. Al

contrario, lo a di O^plO sùsakem  e di pplO susaken  deve essere considerato

come parte del tema del sostantivo (susa + kem). La ragione di questa distin-zione a prima vista arbitraria diverrà più chiara in seguito.

Diamo uno sguardo alle stesse particelle pronominali suffisse ad un so-

stantivo come "137:

n n   ddbàri   dabàrénùddbarakà Q7P7   dabctrkem

r m   dabàrèk  15137   ddbarken

1137   dabàró cr»7   dabdràmddbàrah 11^7   dabaràn

Lo spostamento d’accento dal tema del sostantivo al suffisso ha prodotto lostesso tipo di riduzione incontrato nel plurale e nelle forme costrutte, vale adire, d   ed è  in sillabe aperte propretoniche (due sillabe prima dell’accento

13010 sùsénu  il nostro cavalloDpplO sùsakem  il vostro (m.) cavallo

susaken  il vostro (f.) cavallo□010 susàm  il loro (m.) cavallo1010 susàn  il loro (f.) cavallo

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140 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 primario) sono sostituite da 9. Le forme della 2a persona sono le uniche cherichiedono un commento. Come accennato sopra, lo d  di -skà è consideratocome parte del suffisso; ciò fa sì che la sillaba finale del tema rimanga aperta(dd-bà-rs-kà),  e di conseguenza il tema del sostantivo prima di questo suf-

fisso avrà nella maggior parte dei casi la stessa forma che avrà alla la per-sona singolare. Tuttavia, avviene che i suffissi della 2a persona plurale siano-kem  e -ken  (senza a); l’ultima sillaba del tema del sostantivo è chiusa (dd- bar-kem) per cui la vocale, se possibile, è abbreviata. Il tema del sostantivodavanti a questi suffissi è nella maggior parte dei casi identico alla forma co-strutta. Ne consegue che, per comprendere i mutamenti tematici, i suffissi

 pronominali devono essere considerati come appartenenti a due tipi diffe-

renti: (1) quelli che iniziano con una consonante, spesso chiamati “forti” (kem  e -ken),  e (2) quelli che iniziano con una vocale (tutti gli altri), spessochiamati “deboli”.

I sostantivi femminili in -ah hanno -ài davanti ai suffissi deboli e -ai da-vanti ai suffissi forti:

la mia legge, ecc.

Tinnin1mlnT

nmlri

toràti

tóràpkàtóràték tóràtótóràtàh

*♦ T

D?n!in p rn in□nnirìinnin

toràtènu

tóratkemtóratkentóràtàmtóràtàn

I sostantivi con accento sulla penultima sillaba, come mélek  e nà 'ar, e al-cuni altri tipi irregolari saranno trattati separatamente nelle lezioni succes-sive, La tabella seguente include la maggior parte degli altri tipi di sostantivi

singolari, presentati con suffissi forti e deboli. Il lettore si assicuri che i cam- biamenti fonetici annotati nei commenti siano chiari.

Singolare ass. Con suff. 1 sing. 

1. Sostantivi monosillabici:

Con suff. 2 pi.

T  yàd    yàdi yedkem

Dy 'am   'ammi □ w?   'ammdkemm ’èm ■>m ’immi D W   ’immakem

sir    siri   sirdkemW’W ’is   Tst    ’isdkemTV 'ir  'TS7 'tri   ’irdkem

Commenti

Irregolare;atteso:

 yadkem.

Cfr. tema pi. in ’ammim. Cfr. tema pi. in ’immót.

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Le z i o n e  20 141

Vi p   qól  ■’Vip   qoh qóhkem

ni1   yóm W A .  A 

 yomi   yómskem

wtò   ró(')s ró(')si D?tpK1   ró^)sdkem

DIO   sus ■’DID A A SUSl  □ 5pìD   susdkem

l. Sostantivi con -àyi- e -àwe-: bàyit   'N I    bèti   bètdkem

mar 

 mawet ■ >nia   moti 0^*1»   mótdkem

3. Sostantivi bisillabici:vfty)   rdkus i

I A V A  

 rskusi rdkusdkem

DìVp   hàlóm hàlóm i □ WV?Q   hàìòmdkem

V I    dàbàr   ddbàrì   dabarkem

 ìì?ì   zàqén   zaqéni W T   zdqankem

W21   nàbi’ ndbVÌ   W M   ndbi’àkem

aipa   màqóm ■ »aip   maqómi apaipa   mdqómdkem

T   kókab * T   kókàbi □ 333Ì3   kókabkem

us^a   mìspdt mispati touDU/av * - l  »   mispatkem’óyèh ■’Il’N   ’óyabi DDTX V I •   ’dyibkem

 saddiq saddiqi saddiqakem

4. Sostantivi femminili in -  ah:

 sànàh • T 1   sanati   sanatkem’èsah TO5?   'àsàti DWSV   ’àsatkem

rriin   tóràh vqin   tóràti oDrn.in   tóratkem

nj’3   binàh w a• T *   binati DW’3   binatkem

niTH   huqqàh ■’OT   huqqàti 0?QÌ?G   huqqatkem gib 'ah   gib 'àti DW W   gib 'atkem

’àdàmàh ■ W7K   ’admàtì QPi?a7X   ’admatkem

np-#  bdrakàh 'rQRfr birkàti  D5flD“]3  birkatkem

Si noti -àyh

Si noti -àwe-  —* -ó-.

Riduzione propretonica. Riduzione propretonica. Riduzione propretonica;  à dopo gutturale.

Riduzionepropretonica.

Riduzionepropretonica.Riduzionepropretonica.

Riduzione propretonica e regola dello shewa. Riduzione propretonica e regola dello shewa.

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142 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

rniny ’àbódah  *>niiny 'àbódàti  'àbódatkemnVDIj) tdpillàh *>n pn tapillàti  O^pDJj) tdpillatkem

I suffissi uniti al sostantivo plurale hanno le forme già esposte nelle le-

zioni precedenti per *7$ e hv. Quando un sostantivo plurale termina in -im, questi suffissi pronominali prendono il posto della desinenza plurale. Essidovebbero dunque essere considerati come una fusione della desinenza plu-rale e dell’elemento pronominale:

'DÌO   sùsay  i miei cavalli, ecc. ÌPÓ1D   susènù

TQÌO   sùsékà D^OÌO   sùsèkem

TÒìo   sùsàyik  ì y w   sùsèken

■poioT

susàw D pOÌO   sùsèhemFóto   sùsehà 10’DÌO   susèhen

ddbàray  le mie parole, ecc.   ddbàrènu

TÌFT   dabàrekà   dibrèkemdsbàràyik dibrèkendsbàràw dibréhem

ddbàrehà dibréhenSi osservi il cambio dell’accento quando vengono suffisse le particelle pro-nominali della 2a e della 3a persona plurale. In questi casi, un sostantivo condue vocali suscettibili di mutamento sarà sottoposto alla doppia riduzione giàincontrata nella forma costrutta plurale.

I sostantivi con il plurale in -ót   assumono gli stessi suffissi pronominali,aggiunti direttamente alla desinenza plurale, senza che questa venga sosti-

tuita.

■’niiin   tórótay le mie leggi, ecc. ìp jn in( A A < A A  

torotenutórótékà □DTiinin

v «tórótèkem

tórótàyik   p v rh in   tòrótéken

rnininT

, A A . A  

torotaw Djpnmn   tórótéhem

rprrìiinT V 

tórótéhà l^rnnin   tórótèhen

iniDi3   birkótay le mie benedizioni irrrirna   birkótènù

Tritola   birkótékà □^n i r j a   birkótèkemecc. ecc.

Il suffisso -èhem è a volte sostituito da -àm, come in per DlTi'Tlin (i lo-ro padri).

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L e z i o n e  2 0 143

Una lista completa dei diversi tipi di sostantivi, nella quale sono classifi-cati tutti i sostantivi usati in questo libro, è disponibile nell’Appendice A.Ogni volta che il lettore avrà un dubbio circa il comportamento di un temanominale davanti al suffisso pronominale potrà individuare il sostantivo nel

glossario e utilizzare il numero lì indicato come riferimento per la listadell’Appendice A.

La selezione seguente dei più frequenti tipi di plurali dovrebbe comunquerivelarsi sufficiente:

Plurale assoluto Con suff. 1 sing. Con suff. 2 m. p i

DW* T   dàmìm  —T   damay EW ?   ddmékem sangue

DM3 T   bànìm ^3- T   bànay DD’33V 1   bdnékem figliCPEP   yàmim   W -  T   yàmay oyo:   ydmékem giorni

• T   sanim - T   sanay sdnèkem anni

• T   nàsim   nàsay   msékem mogliDTO   'ammim   ’ammay oys? 'ammèkem  popoli

hissim   vtn   his§ay oysn   hissèkem freccetp   sirim '’TW   siray oyTttf   sirékem canzoniD pìO   sùsim ■>ptà   susay n^DID   susékem cavalli

□ nv   arim ’ny —T   'àray ’àrèkem cittàDTO• IT   bàttìm T O- IT   bàtlay bàttèkem case

ddbàrim n y r    dabàray oyn;n   dibrékem  parole

Q ' r à   ’anàsim   ’ànàsay   ’ansèkem uomini

D’W   zdqènim zaqènay Dy3i?T   ziqnèkem vecchi

QT?)   mbi'im ndbt'ay   m b i’èkem  profetimispatim   mispàfay mispdtèkem giudizi

’óydbitn   ’óydbay   ’òydbékem nemicirma   bànót    bdnótay aerila?   banótékem figlie

ninin   tórót tórótay D^nlniD   tórótékem legginidlàkót    malkótay   malkótèkem regine

nisn*   gdbà 'ót  ■>ntaa- i •   gib ’ótay Dynlv:?a   gib ’ótèkem collinen i x t ì   miswót  ’nly»   miswótay V •• 1 •   miswótèkem

comandamenti

n ^ l ?   bdràkót  ^13"13   birkótay   birkótékembenedizioni

Si osservi che i plurali in -ót  hanno davanti a tutti i suffissi lo stesso tema delcostrutto plurale, mentre i plurali in -im presentano il tema del costrutto plu-rale solo davanti ai suffissi -kem, -ken, -hem e hen.

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144 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Un sostantivo con suffisso pronominale è sempre determinato. Pertanto(1) un aggettivo che gli si riferisce ha l’articolo determinativo:

 pTnn ‘’pìO il mio cavallo forte□ ''aton le sue buone parole

(2) quando tale sostantivo è l’oggetto diretto di un verbo, è richiesta la preposizione 'et :

IDIOTI '’JVK"! ho visto il suo cavallo.

Tuttavia, quando il sostantivo si riferisce ad una parte del coipo, la pre- posizione ’et  viene frequentemente omessa:

ÌT» rW Egli stese (lett. mandò) la sua mano.

86. Vocabolario 20

S o s t a n t i v i : y m

h à y i l  

“ippa mìspdr 

rp3"1$ merkàbah D1D sùs 

ttHD  pàràs

saba ’T T « —

nn ruah

l’esterno; hùsàh e nxinn hahusàh verso l’esterno, verso fuori; ^ fTOmihus h - fuori di

(pi, D^t]) forza; esercito; ricchezza.Molto frequente nell’espressioneun guerriero, un combattente,

numero, numerazione; “IDpTp ’pX(sono) senza numero, innumerevoli;da questa espressione idiomaticaderiva il fatto che "lDptt può essereusato da solo nel senso di “nu-

merabile” (che si può contare), cioè“pochi” es. alcuni uomini(lett. uomini di numero).(pi. n n |“|ft) carro(pi. -tiri) cavallo(costr. pi. CP ID) cavaliere, fan-tino

(costr. ÌOIS; pi. -ót)  armata, schiera,esercito (di soldati, angeli, corpicelesti). Anche nella frequentedesignazione di Dio come HIPPo n to y(pi. -ót) respiro, vento, spirito (f.)

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L e z i o n e  20 145

 A g g e t t iv i ;

V e r b i :

Esercizi

sur  (pi. -tm)  rupe, roccia; (fìg.) aiuto, di-fesa

taì?   qàhàl assemblea, congregazione

t f    qir  (pi. -ót) muro

t T

hàdàs nuovoPIO   hàzdq forte, fermo, duroUDÌ

- Tràkab cavalcare *

(a) Traduci. Il lettore si assicuri di aver compreso perché i temi sono così

come si presentano. 9 nVp ^fpip 1

nnapn inapn 10q w p i   F t e ì 2

i l•* T « T I

3

D p n v ^ u r m t f ' ’ V I - 1 •• T »

12  bin ato innati?- i « * t   : *

4

13 ÌXp3 'Xp? 5

inia ■'nla 14   d d o d ìs   n ^ D b V " 1 T V T

6

113CW T O ’?#

15 m i x i-iìxT

7

□ na7 X 0^9 7 8 8

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il tuo (m. s.) popolo, il tuo albero, i tuoi uccelli2. la vostra (m. pi.) canzone, il vostro consiglio, il vostro bestiame (mi-

nuto)3. i miei luoghi, i miei accampamenti, la mia fame, i miei comanda-

menti4. la mia voce, la mia legge, i miei messaggeri, il mio profeta5. il suo (m. s.) firmamento, la sua tavola, il suo trono, il suo palazzo6. le sue (m. s.) parole, i suoi pesci, i suoi cammelli, le sue benedizioni7. i loro (£ pi.) nemici, i loro guerrieri, la loro morte

(c) Traduci:

o p t o n s p p p a n ì a a o t f ? &   . t n h n s p a r $ 1

.t f# n nnri ttfìrrta 2. r i f e r ì wìh dì? 3

mn pjn 4mn1otfa xa o ìx 5

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146 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a ic o   b ib l i c o

rflinriBnx voionN ìftjjn n1?^.nirr1? tfign Q T^ns n #

.n^ó^n K ^ ^ r n ^ i DrsDisnnyn nTnn^i v r ih.xvin *i#t$ hn ni»$ n1?^

.dtv? unn n?? m  .□v1?DO1?rvnià) nte i?jn n;? ny-fl>n n -ita} nirp ™

.nvr ’rv? w n ■o o n n ^.□iroìcrVy n^D'n □ 'w^nriK w in

.rnri&rr^y n:nn ^nn nia? w

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli prese una costola dall’uomo e da essa fece una donna.2. La canzone che hanno cantato era piacevole e buona.3. Il nemico è troppo forte per i nostri guerrieri.4. Essi ammazzarono l’animale e mangiarono (da) la sua carne.5. Questa è una nuova canzone su cavalieri, carri eguerra.

6. Non c’è aiuto per la nostra assemblea.7. Cadde il muro della loro grande città.

6

789

10111213141516

i

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L e z i o n e  21

87. Verbi stativi

Oltre a verbi come quelli già studiati, esiste un gruppo molto più ristretto diverbi che presentano le vocali e o o  nella sillaba finale del tema del perfetto.La maggioranza di questi verbi sono stativi, cioè esprimono uno stato delsoggetto piuttosto che una sua azione e vengono tradotti per lo più come ag-gettivi:

733 kàbèd   egli è pesante, era pesante, è diventato pesantelì?!  zàqèn  egli è vecchio, era vecchio, è diventato vecchio

Esistono altri verbi, del tipo regolare con il perfetto in a, che per via del lorosignificato appartengono a questa categoria. Tali verbi, a giudicare da altreforme di flessione con cui si presentano, appartenevano originariamente allacategoria degli stativi ma, nel corso del tempo, sono stati assimilati al tipo

dominante con il perfetto in a  perché il loro significato è slittato da quello puramente stativo a quello di un’azione, come ad esempio

Dii? qàrab  egli è (era, è diventato) vicino; si è avvicinato.

Esistono poi verbi con il perfetto in è  che vengono trattati invece cometransitivi attivi, con eventuale oggetto diretto, come ad esempio

sane’  egli odiò.

Formalmente, esistono verbi in è  nella classe triconsonantica dei verbi forti

(723 kàbèd),  nella classe III-Aleph  (fròtt màlè‘  essere pieno), e nella classe

dei verbi vuoti (fi!D mét   egli morì); ci sono verbi in ó  nella classe tricon-

sonantica dei verbi forti e nella classe dei verbi vuoti ($3 bós  egli si vergo-

gnò). La flessione di questi verbi è fornita sotto in colonne parallele in mododa facilitarne la comparazione. Il tipo più frequente, quello di kàbèd , è datoin forma completa come paradigma di riferimento. Gli altri verbi sono daticon alcune forme congetturali tra parentesi dal momento che non tutte leforme sono attestate nell’ebraico biblico.

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148 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

essere pesante avere timore/paura

733••T   k à b è d N T•’T   y à r è !

k à b s d à h   y a rd ’à h

k à b à d t à n x TT **T   y à rè tà

F É ?   k à b à d t DHT   y à ré t

733   k à b à d t i   ' m i ' *•  "T   y à r é t i

k à b d d u  w x   y a r d ’u

kd b a d te m y a r è ’tem

i t o   ?   k d h a d t e n n w i ?   y a rè ’ten

^ 73?   k à b à d n u U K T•■t   y à r è ’nu

morire essere capace  provare vergognam è t  V31T   y à k ò l $ 3   bòs

nnóT»   m étà h a t a   y à k d l à h n$i3   bósàh

r r oT “

m a tta t i f i :   y à k ò l tà W Ì   b é s t à ]

m   m à t t]   y à k ó l t   b o s t

 w    m a tt i ' t i f i :   y à k ó lt i ^ 3   b ó s t i

ìné   m é tti y à k d lù « tè   bésuP W    m a t tem ] ° t i? T .   y d k o l t e m   bos tem ]

i m   m a t ten ] TO'???   y d k o l t e n D W ì   bos ten ]

m àtn ù « v i :   y à k ó ln ù   bósnù

A causa del loro significato —ch e non im plica una vera e propria azione - i 

verbi stativi appaiono raramente in una forma participiale come 3J13.

Si riscontra spesso un aggettivo associato con ognuno di questi verbi, di

frequente identico nella forma del tema alla 3a persona maschile singolaredel perfetto, con cui può essere facilmente confuso.

V e r b o A g g e t t i v o

733 kabéd ** T _ _

essere pesante 733 kàbèd   pesante3f7T zàqèn essere vecchio  jj?T  zàqèn vecchio

3ìn rà'èb essere affamato 3SH rà'èb« T “

affamato

“irìtp tàhèr  essere puro lino  fàhór   puro3“1j? qàrab essere vicino 3TÌ? qàrèb che si avvicina;3Ì"lj? qàrób vicino

Db mèt  morire nn mèt  mortohVù male * essere pieno   màlè’  pienoIbj? qàtón essere piccolo  pi? qàtón lpi? qàfàn piccolo

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L e z i o n e  21 1 49

È solo nella forma maschile singolare che si riscontra ambiguità formale.Una frase isolata come

tf’w m

 può essere tradotta in forma verbale, “L’uomo invecchiò (era vecchio, è di-ventato vecchio)”, o in forma aggettivale, “L’uomo (è) vecchio”. Ma quandoil soggetto è femminile o plurale, la distinzione è chiara:

HWKH rtìpT (verbale) La donna invecchiò,HWXH rOj?f (aggettivale) La donna è vecchia.

UflJT, (verbale) Gli uomini invecchiarono,(aggettivale) Gli uomini sono vecchi.

 Non si riscontra ambiguità, ovviamente, quando i temi verbali e aggettivalihanno forma differente.

Entrambi, verbi e aggettivi, a causa del loro significato, possono essere

costruiti con "Jtì per esprimere la comparazione:

t^ìCI 7113 L’uomo divenne più importante di me.

I verbi stativi da radici geminate (cfr. §68) alla 3a persona sono coniugati

come segue.

□ JFl  tam tàmmù  essere alla finenftfì tàmmàh

T -

La parte rimanente della flessione è come quella di 320.

88.1 sostantivi 3K, HKe Hf 

Questi tre sostantivi sono simili per la presenza di -1 nel costrutto singolare e prima dei suffissi. Si noti anche la differente forma dei suffissi:

ass. u nT

'ab  padre nx ’àh  fratello MS  peh  bocca

costr. sOi$   abi ^ ahi ■>?  p i

■QX• T

’àbi•>nx

’àhi  pi

’àbikà Tplìx ’àhikà   pikà

T O   ’àbik  7)T|X ’àhik    pile

irrfix* T

’àbihu '  ìn^nx ’àhihu* T

irré  Al A- pmu

 v a x* T

’àbiw  v n x ‘àhiw• T ■ ^

vè   piw

rr»àxT • T

’abihà Tilt* ’àhihà TéT •

 pihà

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150 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

■ T’àbinu WI1N

* T’àhìnù ìré

 A A 

 pinu’àbikem   n y m   ’àhikem   UTB   pikem’àbiken w w   ’àhiken   piken’àbihem orpnfc$   ’àhihem   ny*   pihem

ÌF3S   ’àbihen w m   ’àhihen   pihen

Le forme plurali di HKsono degne di nota:

ass. Qinx   ’ahim ■»rm   ’ahay irnx   ’ahènùcostr.   ’àhé    ’ahékà □ 3Ti$   ’àhékem

’afyàyifc ì? m   ’àhéken

m   ’ehàw   ’àhèhem

’ahèhà   ’àhéhen

89. Vocabolario 21

Sostantivi: n$  peh

Ve r b i :

t  yàd  

D7 dàmX

lilD kàbód T “

nma mìnhàhT I •

*733 kàbed •• T ""

tòt) male ’

fifo met  $3 bòs

1 ftV} sàmar 

(pi, raro) bocca. Si presti attenzionealle espressioni preposizionali '’D}, '’p^e che hanno il significato di “ri-

guardo a, in base a, secondo”. Tali es- pressioni possono essere usate comecongiunzioni con 15D3 “se-condo quello che”. Si osservil’espressione *7n$ r?9 “aH’unanimità”.(du. pi. -ót)  mano, lato, (fìg.)forza (f.)(pi. -im) sanguegloria, onore, ricchezza(pi. nimzp) offerta, donoessere pesante, importante, grave; agg,“03 kàbéd.

essere pieno, riempito, compiuto. Inebraico non è richiesta alcuna

 preposizione: HST1 plftn ntf'piO La terra

era piena di  malvagità. Agg. iòti male ’, pieno.morire; agg. Dtt mèt  morto provare vergogna, essere confuso(senza agg. corrispondente)osservare, custodire, far attenzione

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L e z i o n e  21 151

 N o m i  P r o p r i :

73y 'àbad  m n harah

r i ? Qàyin Vaà  Hébel

servire, lavorare; lavorare (il terreno)essere adirato, in collera; viene usatoimpersonalmente con W'iÒ  n"jnL’uomo si arrabbiò,

 pascolare (il gregge), pascere, con-durre, guidare (+ ogg. diretto o }); n^pró *eh pastoreCainoAbele

Hìn  Hawwàh  Èva

Esercizi

(a) Traduci ed identifica ciascuna delle seguenti frasi come verbale o nonverbale. Quali sono ambigue?

m ò q  O 1^ 3 7a ™ c ru ^n 8

rrp ■> 9a rn w’ftj D?èn 10

11

□7 kV» ■’V ri mn’ 7i3} VD’nn tòa

unti nwxn3 j n n 733

123456

(b) Traduci:

FI1ÓS 1 *5 5

ì ^ n y 6m T|ina 7

1P3N TO 8

TÌ37 ’?? 

ì t o k   'so* T ' *

Tprmn . 3 7   ’pV

1

234

(c) Traduci oralmente in ebraico:

1. la legge dei nostri padri

2.  l’anno della morte di nostro fratello

3. Il cielo è pieno di nuvole.4. Il campo era pieno di carri e cavalieri.

5. Il vaso nuovo è pieno d’acqua.

6. Essi si vergognarono.

7. I cieli sono nella sua mano.

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152 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(d) Scrivi in ebraico:1. Essi servirono il re giusto per molti anni.2. Il pastore si arrabbiò perché gli uomini avevano ucciso suofratello.3. Noi abbiamo osservato la legge che tu hai dato ainostri padri e non

abbiamo trasgredito i comandamenti che sono in essa,4. La mano dell’uomo era piena di sangue.5. L’esercito si stabili fuori dalla città, e dentro la città il popologridò:

“Noi siamo (come uomini) morti”.6. Questa cosa è troppo grave per noi.

(e) Lettura: Caino e Abele

r r f f t .VP. n u ì-m   n r a 15 mn rn f t .mnnw; d ik h l v v T 

3np}a h ? » ì?ì? .V & r r f )   n;n n m ^ n n s i i v v i   *1?i? '0*5

nrq&ì nirrTV? rniD V33 nn;a nn;nT.Urta 4ninb?& wrrm Vnn V:?ò*| mn*’’?.rn&a vm Vn^rn^ vi n o .fx$ vi)   .rnito nj

.■gì$ ■’HK /fly r x1? n?é "W■ p 6nnxi n K n^x*} ,n»7*Krft "Vx 5d*,ì? ^ spfix ^ Vip . n ^ r n ^ :m ;r n&x

^17» Tifo ’&7"n$ ™i?!?.’ léa Vm 7,gis? :mrr>-V$ ri? nax

 Note alla lettura:1. in senso sessuale

2. “(egli) portò”3. aggiungi “come”4, “dai primogeniti del”

5, pi, per attrazione di ’i07; ^ soggetto vero è Vip6, ripetizione per enfasi: “e tu, tu sei maledetto (o bandito)”1.  “la mia colpa”

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Le z i o n e  22

90. L’imperfetto

La seconda delle principali flessioni del verbo ebraico è quelladell’imperfetto. Questo, al contrario del perfetto, è una coniugazione che sicontraddistingue soprattutto per la presenza di prefissi, nonostante siano pre-senti anche i suffissi.

c ■ yiktob egli scriveràtìktob ella scriverà

OfrQf)   tikiób tu (m.) scriveraitìktabì  tu (f.) scriverai’ektob io scriverò

 yiktabu essi scriveranno1nnrpn   tiktobnàh esse scriveranno

1^3 r\    tiktdbu voi (m.) scriverete

nprpn  tìktòbnàh voi (f.) scriverete

nnpn1 ■nìktdb noi scriveremo

Si osservi come la riduzione della vocale tematica 5 in d  sia costante davati asuffissi formati da una vocale. Diversamente da quanto accade nel perfetto,c’è una differenza di forma tra i due generi della 3a persona plurale, ma la 3ae la 2a persona plurale femminile sono identiche.

Si vedrà che nello studio deirimperfetto saranno necessarie più suddivi-

sioni tra i tipi di radice di quante ne fossero necessarie nel caso del perfetto.Per esempio, i verbi con le consonanti radicali 1,  N, o 1in prima posizionehanno forme che divergono notevolmente da quelle appena esposte per iverbi forti di tre consonanti. I verbi introdotti finora nel vocabolario, che

 presentano una flessione identica a quella di 3J13, sono i seguenti:

*13| 13}?  yizkór   ricordare 75^ 73^  yilkdd   catturare

m_3 JV13?  yikrót   tagliare  yiqbós  convocare13$ “GW1  yisbdr   rompere rnty”  yisbòt   cessare"1  yismór   osservare nri3 3fl3?  yiktób  scrivere

1Una variante non insolita presenta la terminazione -un con o senza la riduzionedella vocale tematica: yiktdbun 0 ytìrq')yiktóbùn essi scriveranno

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154 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

91. Il significato dell’imperfetto

a) Futuro: Ufi}? egli scriverà

 b) Azione abituale o consuetudinaria: D'rp? egli scrive (come d’abitudine),egli era solito scrivere (come d’abitudine) o egli scriverà {idem).  In usi diquesto tipo, il tempo non è esplicito e deve essere ricavato dal contesto in cuiil verbo appare.

c) Uso modale: frequentemente, l’imperfetto deve essere tradotto con unadelle numerose sfumature modali, attraverso verbi italiani equivalenti ad.es.: potrebbe, dovrebbe, può in grado di esprimere potenzialità, probabilità,

capacità, eventualità, obbligo, ecc. È praticamente impossibile offrire indica-zioni precise di traduzione dal momento che questa è condizionatadall’intera struttura sintattica di cui il verbo è parte (proposizione condizio-nale, proposizione finale, ecc.). I più importanti di questi costrutti sintatticisaranno trattati in lezioni successive. In una frase isolata, le traduzioni cherendano l’azione come futura o abituale restano le più appropriate.

Con l’eccezione dell’uso al futuro, in cui l’azione descritta può essere

 piuttosto specifica, l’imperfetto è altrimenti usato per descrivere un’azioneritenuta dal parlante come indeterminata, non specifica, abituale, potenziale,0 probabile in certa misura. Non è del tutto esatto, comunque, descrivereazioni di questo tipo come incomplete o incompiute, come spesso accade(consuetudine da cui dipende il nome di “imperfetto” dato alla forma in que-stione).

Per la negazione dell’imperfetto si usa la particella negativa Nb:

IfiD? X*? egli non scriverà, non scrive, non aveva l ’abitudine di scri-vere, non avrebbe scritto, ecc.

In poesia si trova anche la particella “^K: HFID? Vk ,

92.11 duale

1 sostantivi che designano oggetti che per natura si presentano in coppia sonousati frequentemente in forma duale. La desinenza del duale è -àyim e la suaforma costrutta ~è.  Quando al duale sono aggiunti i suffissi, la forma risul-

tante è la stessa di quella dei plurali in -im\   es, ’TJ le mie (due) mani. Segue

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L e z i o n e  22 155

una lista dei sostantivi che si incontrano più spesso al duale, con esempi diforme con suffissi.

Singolare   Duale ass.

□v71* “ f 

Costr. Con suffissi

*b T t t 1: h : mano (f. )t r t n• - i -

 piede (f.)

crino fianchi, reni (m.)

r t Q?h? t v r h  i t s occhio (f.)

w* ^ Tire l’ire orecchio (f.)

w D'軕 - T 1

■»Dp TD3 ■> ala (f.)

r e t i ì? corno (f.)

w ■*3# dente, mascelle (f.)Il duale può ricorrere anche in espressioni di tempo e misura come le se-

guenti:

due giorni (QV)CPriltf due anni (n3$)

due settimane (m tf )

D?7 S3 due volte (DVD una volta)due sere (21$)mezziogiomo (non due mezzogiorni)due cubiti (n^N)

Gli aggettivi che si riferiscono a sostantivi duali assumono la forma plurale:

nipTp U'ìl  (due) mani forti (si ricordi che T è femminile)

93. Vocabolario 22

So s t a n t i v i : IJN ozen W . régel

“pi? qéber  ’àyin

CT’ìtlV sohòràyìm ET‘ISO mi$ràyim

(du. ; pi. -ót) orecchio (f.)(du. 0 ^ 1 ; pi. -im) piede (f.); si notil’espressione “appartenente a,al seguito di”

(pi. -im) tomba, sepolcro(du. pi. -ót)  occhio; sorgente,

 pozzo (f.)(solo du.) mezzogiornoEgitto; misraymàh  versol’Egitto.

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156 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Ve r b i :

Av v e r b i:

Esercizi

(a) Traduci:

“Qì?   qàbar  (impf. iaj7?) seppellireD»

— Tmàkar  (impf. TD^) vendere

HI?   sarap (impf. rpty?) bruciaretthì

- Y dàras (impf. Uh]1) cercare, interrogare,

consultare, richiedereD?Ó$7S   pa 'àmàyim due volte

n ^ n 6in'K na& n 7

i i »

uf in  n n a in^pn 8•’an an 9

■» •• • i i »

10

n?a;rn$ ìd **^in'K i3 p  

UJTIKn?j??nn'x n^3Qn

13? nQ5

12345

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Le mie (due) orecchie hanno udito.2. I tuoi (m. s.) (due) occhi hanno visto.

3. Egli stese (= mandò) le sue (due) mani.4. I suoi (f. s.) (due) occhi sono belli.5. Li ho messi sotto i miei (due) piedi.6. Il popolo che appartiene a lui (lett. che è ai suoi piedi) sta in piedi.

(c) Traduci:

.■qVn vniyaai uni ™   Tn$ ^ ~ny mrr n;rt 

.tv) firn? u ta nyin n$x*rnx tp r fn ‘nna fapn n^rn^ny; nsa?.m,T n^a m iay n s x ^ -Vrn » ntoy 

.Nin nawn nv ■’a n$V nnK rroVa-Va» n'a$n wnn ava .nìh ^ \9n mrp-n8 t&h7x

.■’t k   ''n'x maanq.:pnK n^x^-HQ 

xa Viìa n^ "V rn« i n^n^i mrr n^ans v t x.rox^ na mrp natf ia ^ nattf wnp xinn ni5»*?T T > - " - T • T - I * I T - -

1

2345678

910

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli li frantumerà come un vaso.2. Ricorderò i tuoi (m. s.) comandamenti tutti i giorni della mia vita.

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L e z i o n e  22 1 57

3. Essi seppelliranno il loro padre nella tomba dei suoi (m. s.) padri.4. Cosa richiedono a me (lett. da me) i miei fratelli?5. I figli cattivi non ricordano (abitualmente) le parole del loro anziano

 padre.

6. Cattureranno i nostri nemici la città e il suo popolo?

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L e z i o n e  23

94. L’imperfetto in a

I verbi stativi del tipo di 733 e l'Uj?, così come tutti i verbi con seconda o terzaconsonante gutturale, nel tema dell’imperfetto hanno a invece che 5.

*72??   yikbad  t ■   yismar  ira'» t *

 yibhar 

73?n   likbad  i *

tisma '  i r p n   tibhar 

73}fi   tikbad    tisma '  i r g n   tibhar 

■»733n*1 I

*

tikbadi   tisma ’in o »

  tibhari’ekbad  i ■.*   ’esma ' ’ebhar  

m yi ( •   yikbadu   yisma 'ù vitE?   yibhàru

n n à w   tikbàdnàh njyótftì   tisma ’nàh tibhàrnàh

n w   (ikbddù   tisma 'u n t p n   tibhàrutikbàdnàh tisma 'nàh nrirpn   tibhàrnàhnikbad    nisma * "in}}   nibhar 

Esiste inoltre un piccolo gruppo di verbi, esattamente come 3173 al perfetto,che pur non essendo stativi né presentando consonanti gutturali in radice,sono nondimeno flessi con a all’imperfetto. I più importanti di questi sono:

33$ sàkab  33$?  yiskab  coricarsi7fc*7 làmad   7&*p?  yilmad   imparare33*1 ràkab  33"|?  yìrkab  cavalcare

95. Verbi III-Aleph: l’imperfetto

Come nel perfetto, la quiescenza di N alla fine di una sillaba producel’allungamento della vocale tematica:

«T??  y w à ’ ì*ni??  yìq rdutìqrà’  niKlpn tiqré(')nàhtìqrà*  ììC|ì?n tiqrautiqra’i tiqré(')nàh

 N1TÌ?$ ’eq™ ' niqra' 

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160 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

96.1 sostantivi 13 e Qttf 

Questi due sostantivi, al singolare, si comportano in maniera analoga davantiai suffissi, subendo la riduzione della vocale tematica in a:

■>33 bonibinkà

1)31 bdnék 133 bsnó 

t

n33 bdnàh

Ì3ÌÌ3 bmenùs

[CQ33  bìnkem]  

[1D33  binken]  

[03^  bdnam] 

[133  bonàri] 

'ftVf sami faménusimkà simkemsdmek simken] forno 013$ sdmàm

rìfòttf sdmàh [l U^ samàn]

Si ricordi che il plurale di 13 è □'*33 e che quello di è nelle forme

 plurali di questi sostantivi con suffissi pronominali non si riscontra alcuna

irregolarità.

97. Vocabolario 23

So s t a n t i v i:   rdkùs  beni mobili

'm i   kdna 'ani Cananeo (agg. o sost.)n3j&   mìzbe’h (costr. najft; pi. -ót) altare

Qìi?   qédem est; a est diV e r b i : 3D^

" Tsà/cab (33$?) coricarsi

nos- T

bàtah (nu^?) fidarsi di, confidare inbm

- Tgà’al (^N£) riscattare

nato- T

sàmafr  (n^?) rallegrarsiA v v e r b i: TK 

T’àz allora, in quel tempo

T •missàm = l!p + da lì, da quel luogo

m   ’ànàh verso dove? verso quale luogo?mè ’àyìn da dove? da quale luogo?

 N o m i   p r o p r i  d e l l a  l e t t u r a

0“QN ’Abràm  forma alternativa di ' AbrahamD')‘7 3 ’Ur Kasdim  Ur dei Caldei, città della Mesopotamia meri-

dionalem_é Térah  il padre di Àbramo p n  Hàràn  (1) un figlio di Terah

(2) città della Mesopotamia settentrionaler f 

■Hjtf Sàray  forma alternativa di rnttf Sàràh,  la moglie diAbramo

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L e z i o n e  23 161

ai1?   Lót  il nipote di Abramo

isfe  Kanà 'an Canaan, una designazione dell’area compren-dente la Palestina e la Fenicia

np^V

Sdkem Sichem, una città circa 64 km a nord di Geru-salemme

 Bèi- ’èl Bethel, una città circa 24 km a nord di Geru-salemme

Esercizi

(a) Traduci:

Tpp npipì Tjp nop§ x^ 6 t o   nrò 1

■>p?'x t » ^n'x Vx^ ■*& 7 ìH"iì?n ^ x 2••33 nxa rito*I T T P* —m 8 id^p4? dd1? D^an n;x|z?n n*rx 3

’P$ ‘’nxà Ty1? Qìi?» 9 Djtfn? nùp n^ói^n 4

■ nVn nnx mx1 f - T T

10 ■ ^ p no1? ì"TO 5

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. i nostri figli e le nostre figlie

2. il nostro fratello piccolo3. i nostri nomi4. nostro padre e nostro fratello5. il nostro esercito e i nostri cavalieri6. la nostra assemblea e il nostro popolo7. il nostro sangue8. la nostra offerta; le nostre offerte

(c) Traduci:

.nm m v  nsntf? ^ Tip ntàrVp nato? 1.0 rn y du; taptfr 2

.mrr D#p nt?p? tt^xn aio 3^ $ T*?? ^XH DWìpp? 4

.ìx$ dh ■>?D^p$ ViirVx ipjri ti?  5. w n x *7X^ xin ’p ’ny l; 6

.airr» «5 ntoy ì r ^ r r i x W i 7.D ^xn t o ujì'x ■>» 8

.TftipV ^ *?ip? ^ 8 P W 1Tp’py T3pfl 9.«’a f t 'V tf’x “inps io

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162 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(d) Scrivi in ebraico:1. I suoi (m. s.) nemici non lo troveranno in Egitto.2. Egli creerà nuovi cieli e una nuova terra.3. Noi abbiamo visto che le sue (m. s.) mani sono forti e sappiamo che

la nostra liberazione è in lui.4. I suoi (m. s.) fratelli andarono al seguito (lett. ai piedi) del re malva-

gio.5. I nostri occhi hanno visto la gloria del Signore.6. Le stelle del cielo erano innumerevoli.7. I cieli furono pieni di una grande luce.

(e) Lettura: Abram

~m) ù? □“qktiìs mn k t   .ani^s m a rné'13 pn"l? ofr1m jjr p a-pK inift nié na nw)  no? ^ ,1 .2ìVj? annx n#N n w '^ 1 i:p“p dìV

vnx“ i | DiV-nsi nferni j t n p njpV .mrr V? i& k pna mpK Tf?n .a*p8 

.pna atf? rrn u to in -^ Ti ir a*! *\m

mn1 .n §5 t k  ^->n rrn .dd^   aip$~?y "OV-1^? ^ 1 $ **4.du? mrr'? nap? o*pK ma ntfrn n$r i" n^ irò ^ :n^2 a ip t r 1  

.mrp 5a#-i a$ *n \?) n?|z? ma a$-aa .VN-rrn1? aiJa 4rnnn a$» ro i

 Note alla lettura:

1. “per andare”2. La particella di direzione -ah  può essere aggiunta, come in questo

caso, sul primo membro di una catena costrutta: “verso la terra diCanaan”.

3. “la tua progenie”4. Vedi §58.

5. 2 fcClp “invocare il nome di”a t It

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L e z i o n e  24

98. Le sequenze narrative

Una peculiarità dell’ebraico, rispetto alle altre lingue semitiche, sono le co-siddette sequenze narrative. Esse implicano un uso congiunto di due coniu-gazioni verbali, il perfetto e l’imperfetto. Le modalità di traduzione indicatein precedenza per il perfetto (§44) e l’imperfetto (§91) non sono in alcunmodo interessate dal discorso che segue a condizione che il verbo in que-stione non si venga a trovare in una delle sequenze che stiamo per presen-tare.

(a) La sequenza Perfetto  +  Imperfetto  è usata principalmente per narra-zioni al tempo passato ed è estremamente diffusa in tutto l’AT. L’indicatoreche segnala questa sequenza è una forma speciale della congiunzione wa + raddoppiamento che si congiunge ai verbi della sequenza. Questo tipo disequenza può prolungarsi anche per una lunga serie di proposizioni, ognunadelle quali, quando è parte della narrazione principale, comincia con il verbo all’imperfetto cui si prefigge la congiunzione suddetta:

...t£h7*l U XH L’uomo si alzò e cercò... IftV   Egli si fermò e chiamò...

 Non è necessario che il soggetto sia lo stesso in ogni proposizione:

□yn V X 1X“)p?l ^ n r t V X Egli sedette vicino al tempio e il popolo...D^ip"1?!?? 1° chiamò ed egli prestò ascolto alla loro

voce...

La forma della congiunzione è chiarita dai seguenti esempi:

D'Fpn   wayyiktób ed egli scrisseironi   wattiktób ed ella scrisse, ecc.

wa ’ektób e io scrissi

wayyiktdbù ed essi scrissero

nprpn i   wattiktobnàh ed esse scrissero, ecc.wanniktób e noi scrivemmo

Tutte le narrazioni al passato in cui ogni verbo è temporalmente o logica-mente conseguente rispetto al verbo che precede si servono di questa se-quenza. I verbi della sequenza coniugati all’imperfetto assumono così il va-

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1 6 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

lore temporale del perfetto e sono detti invertiti. Il valore di “perfetto” dellaforma wa  + imperfetto è divenuta nel tempo così ordinaria da poter essereusata anche senza un perfetto all’inizio della sequenza:

an^TriN ; U XIl Dfpn (E) L’uomo scrisse le parole.A motivo della sua funzione, la congiunzione usata nelle sequenze narrativeè chiamata waw inversivo o waw consecutivo.

Poiché in ebraico ogni narrazione contiene una serie di proposizioni cheiniziano con “e” seguita da un verbo, è ovviamente impossibile una tradu-zione letterale che sia allo stesso tempo in italiano corretto e scorrevole. Diconseguenza, nella traduzione, lo studente dovrà ricorrere frequentemente a

costruzioni subordinate, proposizioni avverbiali e participi, facendo però at-tenzione a mantenere l’ordine logico o temporale dell’ebraico.

(b) La sequenza  Imperfetto  + Perfetto  mantiene tutti i significatidell’imperfetto, siano essi il futuro o l’abituale/durativo. La congiunzione

 prima del verbo al perfetto è regolare e viene impiegata secondo le normeesposte al §46.

Clplrrntj  f?  irgi iriX XX$? Egli lo troverà e gli darà il denaro.□yìrrn# n r t i Ty;rra$ io # : Essi bruceranno la città e imprigioneranno

il popolo.

Se il primo verbo all’imperfetto esprime un’azione abituale, tale sfumaturadi significato si estende a tutta la sequenza:

HOSI'I X'Gin”1? X"1Ì7? Egli soleva chiamare il profeta e dire:

Quando una proposizione negativa è inserita nella sequenza, poiché il verboè preceduto dalla negazione, esso non occupa più la prima posizione. Diconseguenza, il verbo della proposizione con la negazione si trova nella suaforma ordinaria, non invertita:

I^X 1X 1 Essi andarono e lo chiamarono ma eglinon ascoltò.

Dopo una tale interruzione, la sequenza narrativa può essere ripresa attra-verso il ritomo alle forme invertite. Tratteremo più sotto questa e altre que-stioni più complesse.

 Nel perfetto invertito l’accento è spostato di solito sulla sillaba finale sianella la persona singolare che nella 2a persona maschile singolare:

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L e z i o n e  24 165

‘tfnrD] wakàtabti  e io scriveròàprDl wdkàtabtà  e tu scriverai

Questo spostamento d’accento non influisce sulla vocalizzazione; d’altra

 parte esso non ha luogo in tutti i casi, come si osserva specialmente nelleforme sopra menzionate dei verbi III-Aleph e

99. 1 segolati

I sostantivi con l’accento sulla penultima sillaba, come TjVÓ, sono chiamatisegolati, e ciò a causa della presenza della vocale seghol (e) in una o in en-

trambe le sillabe. Quando viene aggiunto un suffisso alla forma singolare diquesti sostantivi, viene ripristinato il loro originale tema monosillabico:malki mio re. La vocale della forma con suffisso, a  nel caso di mélek , è lasua vocale caratteristica e si ripresenta anche nel costrutto plurale. I quattrotipi principali di sostantivi segolati sono rappresentati da

 Assoluto Costr.   Con suff.   PI. Ass. /Costr.   PI. con t 

■nW   ' f in D'oVa• T 1

ì? 1?»

(b) 1?i? “Pi? ’13i? o n w n a ?n w D7‘PÌ?

(c) 1?Ó “130 ’IPP □nop n.ppr m ’19P Q7*!9pD^DD

(d) m p   v i? ^7i? *018Wli? ^7i? oyV7i?

d ?V7ì?

re

tomba

libro

santità

I sostantivi con è  hanno una i  come loro vocale caratteristica; quelli in ó 

hanno invece una o. I sostantivi in e possono avere la a oppure la i, per cui lavocalizzazione appropriata dovrà essere appresa individualmente per ciascunsostantivo. I sostantivi di questo tipo che sono apparsi finora hanno tutti la a 

caratteristica (come n i T ì t TO, t 1?:, ìfr), 13$, W& eccetto

"Oi? e jP'jf , che hanno invece la i (’"!3i?>

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16 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

100. Osservazioni su alcune preposizioni

(a) Il sostantivo D'Up (faccia), che si trova solo al plurale (con significatosingolare), fa parte di molteplici e importanti preposizioni composte:

lipnè  alla presenza di, davanti, prima (temporale)■gpfc mippanè 

■’Jpto millipnè\]p17y 'al-pdné   sulla superficie di, davanti/contro

dalla presenza di, lontano da, a causa di

Quando vi sono aggiunti dei suffissi, il sostantivo si comporta normalmente

(cfr. il plurale D1 con suffissi):

hpanay  davanti a me WipV  Idpànènù  davanti a noibpàn^kà  davanti a te, □T'JpV lipnèkem  davanti a voi,

ecc. ecc.

(b) Molte preposizioni, come la precedente, sono composte da una prepo-sizione semplice seguita da un sostantivo. I suffissi sono aggiunti secondo la

regola che si applica al sostantivo in questione, es.

" D ^ y 'al-dabar   a causa di 'al-dsbàri  a causa mia, ecc.T|in3 bdtók   in mezzo a bdtókó  in mezzo ad esso

bdqéreb  dentro Ì3"|ì?? baqirbó  dentro di esso

(c) Anche le preposizioni semplici possono essere composte tra loro peroffrire maggiore chiarezza. Molte di loro si spiegano da sole:

VyQ me'al  da sopra rinfitt mìttàhat   da sottoITO me'et   da parte di,

lontano da

101. Vocabolario 24

So s t a n t iv i : qéreb  (con suff. ^"li?) parte interna, cen-tro; (prep.) dentro a(con suff. ^pn; pi. -im)  affetto,

 bontà; atto di benevolenza(senza pi.) terra deserta, deserto;territorio per il pascolo, non neces

qéreb

700   hésed 

191»   midbàr 

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L e z i o n e  24 167

V e r b i :

A l t r i :

Eserc iz i 

(a) Traduci:

sariamente disabitato, ma lontanodai grandi centri urbani

D’39• t

 panim (solo pi.) faccia

nin»   mar ’eh apparizione, aspetto, apparenza

’1¥»   misri (pi. □’H?a) egiziano (agg. o sost.);(f.)

n}W   miqneh  bestiame, proprietà

"riaq   hàmór  (pi. -im) asino, somaroìinx   ’àtón (pi. -ót) asina

hdnd   maggépàh (pi. -ót) colpo, flagello, afflizionenégeb  Neghev, la parte meridionale della

Palestina; najf n verso il Neghevninx

T’àhót  (pi. assoluto non attestato) sorellakóhèn (pi. -im) sacerdote

ny   nàgap colpire, flagellare, affliggere

wé1?   hm à 'an (cong.) così che, affinché (con im- perfetto)

TOS|3   ba 'àbur  (cong.) affinché; (prep.) a motivo

di, a causa diiTp^y-   'al-ddbar  (prep.) a motivo di, a causa di

.Ty1? fina Irto ìjqn 1

.□< *5 wiirni* n1?^! Dynns:^

  2.Uvavi# iwtoyny; 3.vyjR 'vi ir ix irix in ^ i v1™ nx ì?? 4

.rty’J.T1?? ntèxn in i 5■TÌ3T? rmziai 6

.TftJ d o1? n rp n ini? 7.rr$7&n wMaq'py iDp cnfl ip &

.a?ó5/9 Tyn“n$ Dfliaoi ^ MpD W|j?n 9.np?) n ^ rn ì^ ipjRqi nvótf x r] io

.W’éT? i4 l^ nnio 1113^3 1 2

.unx rt^ y TTOrrn$ ì rp t 13

•‘IH 1??n’pxn 14

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168 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(b) Traduci oralmente in ebraico le espressioni che seguono» utilizzando pertutte la forma della 3a persona maschile singolare. Ripeti poi l’esercizioadoperando la forma della 3a persona femminile singolare.

1. il suo libro, i suoi libri

2. il suo denaro, il suo oro3. il suo orecchio, il suo piede4. la sua via, le sue vie5.  il suo nemico, i suoi giudici

(c) Traduci:.vrya *nrrnì$ rró ^ mrr i

.nnw vò] viti?  cpói di# rròn rw niia 2.np'àn-iy instai nrriin t ó 3

I l - - T I I * - T I - - T

.nafan^ y» arrn$ D’grpn 4.irp ììcn$ ia lai? nip&a Dorn ìfm napT 5

•*5?*? Vip? D^ ^ r i 6.lbj?n Tpa naya y j x   n*?u 7

.iró rn y i iiify ìpp ivfry 8

irto ani n&ny» QV??n ^ nW . 1   i n ^ 9^ ra

.ina i ^ i n'yyn iiiDp-^y aan 10

(d) Scrivi in ebraico:1. Ella si arrabbiò e ruppe tutti i vasi che erano nella casa.2. Egli andò fuori dallacittà verso i campi e là cercò i suoi fratelli e li

trovò vicino al fiume.3. Nonavete osservato l’alleanza che avete stipulato con noi.4. Stiamo digiunando affinchéDio possa ascoltare le nostre parole e

darci (in sequenza con il verbo “ascoltare”) liberazione dal nemico.5.  Egli catturerà le nazioni con mano forte e gli uomini saggi della terra

verranno per ascoltare le sue parole.

(e) Lettura; Àbramo in Egitto

 .T\y\2 V 2  S at?” iy»V w   vrin$ p 3na N .Tjn'x inp^i ™ n in i ntfr

.□Vip1?** l ’ràn yj3$n Tj^n

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L e z i o n e  24 16 9

.pj^n t ò   “ì&n 1$$  □nyBnVì* rr$N .n apsa wà nntoy i?

i j ^ ik'x n n in ^ .Dn“p*rn$ n^n *01 n'y"|5 rp3"V$ nn'K n n ^ n ìnpV

TO373 u ^ m   rtii in^i ninDiin n n ia q i

□ni?#*? n'y'iD k h ^ i  Dn“QK mto “n7"Vy 5niVì niDA& n>ini

-nxi niùrnK'i nn'ptrns 6n*?$?i .tori '’nintj ri éì? n&V .ll? jv&y ntfrn» nbxV 

on*pN .riapri i&y toiVi V ? n $ n i t y j kw d ^ b » aninx n^y .V? “i n-Vs  

.anni npà? njpaaìxz? la?

 Note alla lettura:

1. Si osservi l’aggettivo allo stato costrutto che viene specificato me-diante l’uso di un sostantivo: “bella d’aspetto”.

2. “Vedranno”. Si noti l’inizio di una sequenza alPimperfetto.3. “Dì” (imperativo femminile singolare).4. “affinché io sia trattato bene”5. Si noti l’uso, molto frequente nelle lingue semitiche, di un comple-

mento oggetto interno, “colpire un colpo”. È meglio tradurre; “colpì

il Faraone con grandi piaghe”.6. “ed egli espulse”

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L e z i o n e  25

102. L’imperativo

Il tema di base dell’imperativo è sempre strettamente imparentato con quellodell’imperfetto e può essere dedotto da esso.

Im p e r f e t t o Im pe r a t iv o

 yiktdb nros

kdtób

35$?   yiskab DDUJ- ;

sakab57»$?   yisma ' i?fc$   sdma ' 

10??   yibhar  "in?   bdhar »Ti??   yiqrà ’ «Ti?   qdra’

Le desinenze dell’imperativo sono identiche a quelle delle forme della se-conda persona dell’imperfetto:

Singolare Plurale

ITI. -*— ~ U 

f. -i -nah

Ma quando le desinenze -t  e -ù  sono aggiunte al tema, questo viene modifi-cato come segue:

nn? kdtòb  ’ajp kìtbi kìtbu  *5» ? kdtóbnàhsdkab  *03$ sikbi sikbu sdkàbnahsdma' sim 'i sim'u  royÓ$ sdmà’nàh

“in} bdhar   ’Hpa bahàrt{\) bahàru (!) n5"[n} bdhàrnàh

 Nli? Q9™’  ^ 11? W ’i   Wlì? W*ù  niNn# qdré(')nàh (!) Nell’imperativo maschile singolare ricorre con frequenza la desinenza -ah senza nessun particolare cambiamento di significato. Il tema si presenta disolito con una o davanti al suffisso:

n » ? kotbdh scrivi! (m. s.)

ma i verbi con imperfetto in a hanno spesso z, come in rDDttf sdraiati; nn*?$manda.

La negazione dell’imperativo si ottiene con:(a) *7N+ imperfetto: per comandi immediati, specifici, come “Non andare!”

“Non aspettare!” ecc.

(b)  ÌÒ  + imperfetto: per comandi durativi, non specifici, come “non devi(mai) fare la tal cola e la tal altra”.

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172 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

Qualsiasi forma imperativa può essere seguita dalla particella X3, come in

 N3 NJ ^ 0   tO K1|7

Essa è frequentemente unita al verbo per mezzo del maqqèp, il quale indicache il verbo cede il suo accento principale alla particella. Ad es., il caso di

 N3 "10$ con il maqqèp si presenta come:

sdmor-nà ’

 NJ può anche essere aggiunta a della negazione dell’imperativo:

n ^ n ÌO"1 Non mandare!

La particella *0 può essere tradotta con “per favore”, “ti prego”, o simili, maè molto più spesso ignorata.

103. Verbi I-gutturale: imperfetto e imperativo

I due tipi base di imperfetto per questa classe sono rappresentati da

(a) 7DV IMPF. *nSP  ya ’àbdd   IMPTV. 73$? 'àbód   servire(b) ptn pT£j?  yehèzaq  pTf] hàzaq  essere forte

I verbi con imperfetto in 6  hanno a nel prefisso (eccetto che nella la personasingolare); quelli con imperfetto in a  hanno invece e.  L’imperfetto in cia-scuno di questi tipi principali ha una vocale derivata vale a dire lo shewacomposto dopo (sotto) la consonante gutturale della radice. Nella flessione

si deve applicare la regola dello shewa: ne consegue che l’atteso

 ya 'àmddù diventa  ya 'amdù  (si noti il mantenimento della d ), e in ma-niera analoga anche altrove:

7'»}T   ya 'àmód yehèzaq

ibsm   ta 'àmód   p m   tehézaq

7bs?ri   ta 'àmód    p im   tehezaq

’Ì W   ta 'amdi   tehezqi

 In m   ’e 'émód  ? m   ’ehézaq

 ya 'amdù v m   yehezqù

ta 'àmódnàh   m m   tehézàqnàhta 'amdù ìptm   tehezquta 'àmodnah   tehézàqnàhna 'àmod   p m   nehézaq

La flessione dell’imperativo non comporta particolari problemi:

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L e z i o n e  25 173

12Vt 'àbód 'fèdi  TQV 'ibdu ’àbódnahPiq hàzaq  'pin hìzqi  ìpjn hìzqu  nipTp hàzàqnàh

Ci sono diversi verbi Igutt. in cui la vocale derivata non è presente. Di con-

seguenza, la loro flessione, eccetto che per la vocale del prefìsso, segue ilmodello regolare di DFi:?? o di Ad es.:

 yahsób  egli reputerà tehdar   tu onorerai yahssbu  essi reputeranno

Il verbo NOp, che è al contempo Igutt. e lll-Aleph,  unisce le caratteristichedi entrambi i tipi:

m i   yehétà’   yehet ’utehètà ' nixópj?   tehétè(')nàhtehètà ’ iKtppn   tehet ’utehet ’i tehèfé(')nàh

* m

104.1 segolati (cont.)

’ehétà ' m i   nehètà *

I tipi principali di segolati sono leggermente modificati quando hanno con-sonanti gutturali nella radice.

(a) Consonante gutturale in prima posizione: riguarda solo il tipo di “1DÓ; lavocale caratteristica è e invece che ì:

“1ÌV TO n.iv D*TW

TVW m v0717V

(b) Consonante gutturale in seconda posizione:

ivi iv i   njJD onyi

T l?3 HV3

"INF! INA pi. non attestato forma

T1WnyiW

Si notino in particolare le fonne davanti ai suffissi forti e a -kà.

n_15| gregge

’IV? giovane

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174 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(c) Consonante gutturale in terza posizione:

snj snj ■'Vii QVIT ^ l ì semesni vii

rnj naj t i iit   □,n3f t o ì   sacrifìcio,>n?r 

nix nix •’nix nini$ ,nin ix sentiero

Tiqixnìn*i^ nytfrrro (f )

°?qi*

105. Vocabolario 25

SOSTANTIVI: m i sàrahT T '

ni.il} gdbéret 

Tjy ’éder  y“lj  zéra ' 

Ve r b i :

A l t r i :

X T  yàre’

nna bàrah 2W sàb

T _

nin hàràh nJO^X ’é-mizzeh

"15  pen-

kayyóm X3 nà(’)

(pi. -ót)  angoscia, angustia, sventura.[La prima vocale non subisce la ridu-zione; costr.(pi. non attestato) padrona, signora[Con suff.(pi. -im) gregge, mandria(pi. -im) seme, prole, progenie,discendenza(§ 87) aver paura, temere (di o

o in una semplice costruzionecon l’oggetto diretto)(ni}?) fuggiretornare, ritornare, andare indietroconcepire, rimanere incinta(aw.) da quale posto? da dove? [Puòessere anche usato in senso aggetti-

vale: TO HJKHX da quale città?](cong.) affinché non [seguito da im-

 perfetto]oggi, questo giorno

 particella usata dopo imperativi,coortativi e iussivi; vedi §§ 102, 136.

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L e z i o n e  25 175

Esercizi

(a) Traduci:tpjqrnss n?$mVx 7 mnmtf   1

□“$ rn y ni&rrnx n^y 8 Qyirnx x^ pi? 2mrp o vn $ d 1s? xruh/f  9 dzpzp’x *nyrix hdV V “ I ** T V I •

3mrr n ì^ n $ n^yri vb 10   ntà n m   ini? 4

ny) H^yrrVx 11 TjDÌDVy *P*?X■’2D1 5■’Vx ]inxnn$ r t3 i^ 12 nrix nna w-pn-Vx 6

(b) Traduci oralmente in ebraico (utilizzando la forma della 2a persona maschile singolare):

1. Dov’ èJua sorella?2. Non peccare contro il Signore.3. Non uccidere quegli uomini.4. Mandami i miei libri.5. Raccogli i sacerdoti e i profeti.6. Non attraversare verso il Neghev.7. Vendi questi vasi.

8. Riscatta il tuo servo,9. Mandami le tue serve.10. Abbandona le tue vie malvagie.

(c) Traduci:*W'x i rp ’p m;yn f q w ]  typ"1?*? i

m y W *nD 2.n v n y « 5^1 ri.§n_n« 3

,□ $ a ^ n □‘,yin n ^ r r n s ; ‘’miOl ninn zd -^ 4.n^n cm,573 “o d1? aynnìs p p n 5

.QiVp o’Vqn nvin 35^ 6.DD’nV mrrV wipqD x1? 7

(d) Scrivi in ebraico:1. Abbandonerò il mio gregge e ritornerò alla città.

2. Essi serviranno il Signore tutti i giorni della loro vita.3. Cavalcherò verso la città sul mio asino così che possa vendere questi beni,

4. A causa tua (f. s.) essi mi uccideranno e prenderanno i miei beni perloro (stessi),

5. Sua (m, s.) sorella è bella d’aspetto.

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176 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

6. A quel tempo il Cananeo dimorava ad est di questo posto fino ai de-serto.

7. Egli è un uomo anziano e non ha progenie.8. Ho paura dì te e dei tuoi uomini.

(e) Lettura: Sara e Agar 

i r r n x m t o nini  .S r i pìfctfi nnsa nnD$ rrVi V7 rnV5x'1? n rm x mtoT T V T T T I I T T T T l ■ T ■ J I ' ▼ ! T I I T T T 1 “ V » T T

.nnin wr\) hm-by  orniix x?. nwxV f? rrc^x o o W ? r rn ^ n nnripw T ’T ' TT ' TTi * T.n^ nnin*q nntn

.m aiari rr-gni n n ^ mto iAri nx^T

nja-'x mfr nn?$ iX)  : iH^n im   .“127 3 4crón nn'x xs» mrr ■qx’pa :mrr *qxVa n5? nax .nrrp ^ x ■’n-p} ■>39» n x i r r$x .r i # ! nxrnxinxa-^x mn’ ya# *»? Vxyatf^ ’ iqpr i n i^ nx iw x i?n attf-nxi m   ìB nn i^x xn^i 15 nni}x> "un rrf tì .rurp} rn$*?x i ìn  r n f .^ ir a

.Vxyat^ i in niV.I

 Note alla lettura:1. Si osservi la serie di proposizioni non verbali (e di conseguenza non

consecutive) che assumono il tempo del contesto generale.2. i*7 è superfluo nella traduzione, dal momento che rinforza semplice-

mente o c h ?»1? Esso comunque potrebbe essere mantenuto: “ ...(percomportarsi) come una moglie per lui”.

3. "*7$ X3 è frequentemente usato in riferimento all’unione sessuale diun uomo con una donna.

4. L’articolo determinativo appare spesso dove il narratore ha un og-

getto specifico in mente anche se esso non è stato menzionato prece-dentemente,5. “ritorna” (imperativo femminile singolare)

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L e z i o n e  26

106. Lo iussivo e il coortativo

L'imperfetto, così com’è o con lievi modifiche, può essere usato con signifi-cato di imperativo indiretto per tutte le persone. Per esempio:

rf?^ egli manderà o che egli mandi

n*?$ri manderai o che tu mandin*7$X manderò o che io mandi

Le forme della terza persona, singolare e plurale, coniugate in tal modo sonodette iussive, Nel caso dei verbi che abbiamo studiato finora esse sono for-malmente identiche all’imperfetto.

Invece, quando l’imperativo indiretto si riferisce alla prima persona, èchiamato coortativo, e di solito è segnalato con il suffisso -ah  aggiuntoall’imperfetto:

 j 

’eslah  manderò nislah  manderemo

’eshhah  che io mandi nn1? ^ nìshhah  che noi mandiamo

Si osservi che la vocale del l’imperfetto è di regola ridotta in a davanti a que-sto suffisso. La forma coortativa può sostituire l’imperfetto ordinario in unasequenza narrativa perfetto  + imperfetto  senza che si verifichino rilevantimutamenti di significato.

107. Sequenze narrative con l’imperativo, lo iussivo e il coortativo

Per quanto concerne il significato, questi tre modi rispettano un unico para-digma: iussivo = 3a persona, imperativo = 2a persona, coortativo = la per-sona. Le sequenze che comprendono uno di essi sono solitamente simili oidentiche alle sequenze che comprendono gli altri. Quelle che seguono sonole sequenze più frequenti:

(a)  Imperativo  +  Imperativo.  Gli imperativi possono essere semplice-mente elencati uno dopo l’altro e congiunti dalle forme richieste della con-giunzione:

...n'pttft ...17$$ ascolta...e manda...e prendi postoI verbi così congiunti possono anche risultare consequenziali l’uno all’altro.

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178 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(b)  Imperativo  + Perfetto.  Questa sequenza esprime esplicitamente unasuccessione. Essa ha un valore analogo a quello della sequenza narrativaimperfetto + perfetto:

(c) Quella seguente è una sequenza importante che ha di solito uno spe-ciale significato nella traduzione e richiede, pertanto, particolare attenzione.

La seconda proposizione della sequenza ne esprime lo scopo o finalità o il

risultato (in italiano “affinché”, “così che”):

nVt K1] ... yfòttf Ascolta.. .affinché io possa mandare... n'n2) Scrivi.. .affinché io oda/possa udire

... rD ^ Andiamo.. .così che egli trovi/possa trovare

Si noti che la congiunzione wd- si presenta qui nella sua forma normale, non-inversiva.

108. Verbi I-Aleph: imperfetto e forme correlate

Per quanto riguarda l’imperfetto, i verbi I-Aleph si dividono in due gruppi:

(a) Cinque verbi hanno regolarmente 6  nel prefisso e Xquiesciente:

Gli altri due verbi, HDN (cuocere) e rDK (acconsentire), saranno trattati in-sieme ai verbi III-He. Per il resto, la flessione dell’imperfetto è regolare:

$7^1 ...r in^'l ...y&$ ascolta.. .e (poi) manda.. .e (poi) prendi posto

' m ’akal yd(')kal  mangiare

“IE)N 'amar  ItìK’’  yd(y)mar   dire’àbaci 73KS  yd{')bad   perire

'7DN'"  ydkal ydkslutdkal tdkàlnàh

tdkal tdkalu■’VpKn tóhfli  nJ DKFl tdkàlnàh 

’d/cal ndkal

Si osservi attentamente che solo una Xviene scritta nella la persona singo-lare.

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Le z i o n e  26 1 7 9

Le forme  Ititi'',  lOXfi e “10X3, quando precedute da un vrawinversivo,sono sostituite da forme con e, e subiscono una ritrazione dell’accento:

“1$X'*1 wayyomer   ed egli disse

“l XJFIl wattòmer   ed ella disse (o tu dicesti,m. s.)“10X31 wannómer   e noi dicemmo

Ma quando queste stesse forme si trovano alla fine diuna proposizione e precedono immediatamente il contenuto di ciò che viene detto, può essereusata la forma regolare con a, Si confrontino i seguenti esempi :

VOWIV'TX Ed egli disse a lui: “Ascolta!”.

V0$ Ed egli disse: “Ascolta!”.

(b) Altri verbi l-Aleph somigliano alla classe dei verbi Igutturale, ad es.

“10X asar   1 0 ^  y e ’ésdr (o lO ^ y e ’sór)  legare

ma con e nel prefisso, indipendentemente dalla vocale tematica. Nella fles-sione la e è sostituita da a quando è applicata la regola dello shewa, diver-

samente da quanto avviene con i verbi Igutturale che mantengono la e:

ì?!0v  yehèzaq  ma  ye ’èsór IPTO?  yehezqù  HpX’  ya \asru

Alcuni verbi presentano forme non omogenee rispetto al modello a causa diuna mescolanza di tipi. Tra quelli che si incontrano più di frequente ci

sono TPIX(afferrare), che ha come imperfetto TÌI^ e TriX1’ (si noti l’anomala e) 

e anx (amare), le cui forme attestate sono

 ye ’éhab  — le ’éhab  — te ’éhab  nnrjKJjl si legga tèhàbu

nn'N 3HX ’éhab o’óhab  — 

Tutti i verbi I-Aleph  regolari, sia del tipo (a) che del tipo (b), hanno lastessa forma nell’imperativo:

’èsdr   ntpx ’is ri  npK ’isru  nj"]Óg ’ésórnah"10$ ’émór   n^X ’ìrnri  DON ’ìmru  n3“0 $ ’émórnàh

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1 80 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

109. Vocabolario 26

So s t a n t i v i:

Ve r b i :

153   béged   pi. -im) vestito V t t sa ar  (pi. -im) porta (di una città o d’un grande

edificio); si riferisce anche allo spazio in-terno alla porta della città usato per le as-semblee pubbliche.

TDK    ’àsir  (pi. -im) prigioniero’àbad  fON'1) perire, essere distrutto, morire

TDK — T

’àhaz (TnX'*) o (fn$2) afferrare, prendere, tenere’àsar  (Ì0ij£) legare, incatenare, fare prigioniero

- T

’àhab (nn^) amare

m i ?gara'  (Vii??) strappare, lacerare

rms   pàtah (nn$P) apriren o

- Tsàgar  ("Ùp?) chiudere

- Tgàdal (Vì^) essere/di ventare grande; crescere,

raggiungere la maturità

Esercizi

(a) Traduci:

“tipi ... nri? 6•q i^ ì... ■’Kiì? 7

QFipitf?!... 8□ D V T 1 . . . 9

... n $ y i o

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Facciamo un'alleanza!2. Che egli mangi il pesce*3. Prendiamo la loro proprietà!4.  Che egli spezzi le tavolette di pietra.5. Scegliamoci (= scegliamo per noi) un re!

6. Possa il suo nome diventare grande nella terra intera.7. Possano sentire le nostre parole e sapere che noi siamo uomini

 buoni.8. Che io senta le parole che il profeta ha pronunciato.

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L e z i o n e  26 181

(c) Traduci:

.n&rns o ^ x n ng xi Tyn ™ n nax'n rarn N ; snj? 1

ì^ n i DOT rnifo uóV Tyn ‘iy#“nt$ ini??? npa? 2.□ $ ™ * | nmV&n1?^ irix nrf?un 3

.nsìiin on'x a n i^ ì 4.i r1?*? T'xn xn ra Tyn n^p 5

.^nx“n«i w n $ nn$n 6.nyitir d d"? ? n  ’3 a'V ^in nnxs 7

Dflya$ ■>?DD’ niji D?n« d ^ ^31 xa sn ai1 ignari n$xn 8.nninn ni^n^: d d i&$ x*?i ì x ^

.inxo ^qn-n^ ■>*?rimi f? npàn ^ q-n $ t‘nt$ 9

.cròtèn i^ x h x'1? io.m n  n$i? nìiziyn r? ^ n *?$ m axi 11.o n n ^ irix unri nntnny; ìtqx^ 12

(d) Scrivi in ebraico:1. Chiudiamo le porte e rimaniamo (= dimoriamo) nella città fino al

mattino!2. Perché egli ha spezzato le tavole e ha detto che avevamo peccato

contro il Signore?3. Ricordatevi (m. pi.) queste parole affinché non pecchiate.4. Egli amò la donna perché era bella d’aspetto.5. Stracceranno le loro vesti in quel giorno, perché i nemici li leghe-

ranno ed essi andranno con gli altri prigionieri in un altro paese edimoreranno lì (per) molti anni.

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L e z i o n e  27

110. Proposizioni e sintagmi temporali

In una sequenza narrativa gli elementi con significato temporale sono postifrequentemente prima della proposizione cui si riferiscono e sono introdotti

da wawinversivo + una forma del verbo n$. Nella narrazione al passato ri-

corre costantemente la forma wayhi yahi è l’imperfetto di n;n); nellanarrazione al futuro (o quando la narrazione esprime azioni abituali o che

durano nel tempo) troviamo invece la forma TPHI wdhàyàh. La proposizione

temporale viene poi seguita dalle consuete forme verbali previste per la se-quenza narrativa principale. Si studino attentamente i seguenti esempi (iquali devono essere tutti considerati come se fossero compresi in una se-quenza narrativa):

" 0 3 VIJ1 e al mattino egli mandò...n'pxn nqx e dopo queste cose egli sentì una

voce...

...tqpnnn’KHK1t 1#$? e quando egli li vide, gridò...n’ptftn ’O e ogni volta che ascolterai queste...Ojj'pjl parole, ricorderai...

“0 3 rpn*l e al mattino partirai...

Si osservi come in questa posizione possono ricorrere sia una proposizionetemporale che un sintagma preposizionale. Le congiunzioni che si incon-

trano più spesso sono (quando, come) e (quando, ogni volta che).

Termini con valenza temporale come DÌ1, njlfJ, T\V   (tempo) sono utilizzati co-munemente con la preposizione anche f i?Q (alla fine di, dopo) ha un usoanalogo. In questa posizione si trovano raramente locuzioni participiali, chein italiano richiedono la congiunzione “mentre”:

DW □'’lfòV QH■’H’l e mentre essi stavano lì, sentirono...

111. Sostantivi femminili in -et e -a t

Davanti ai suffissi questi sostantivi si comportano per lo più come i segolatial singolare:

r i "^^"13^ la mia padrona (cfr. ,rQj?)nsn'ftyi  la mia conoscenza

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184 In t r o d u z i o n e  a l l ' e b r a i c o   b ib l ic o

'W a la mia vergogna (cfr. ^ ì ? )

Appartengono a questo gruppo anche quei sostantivi con forme costrutte ac-centate sulla penultima sillaba:

costr.: consuff.:rgx*ft nDK^

Il sostantivo J13 presenta il tema A3 bìtt-  davanti ai suffissi: TO mia figlia.

Davanti ai suffissi, il sostantivo HWXsi presenta come 'WtfN, ecc.L’aggiunta dei suffissi ai temi plurali di questi sostantivi non presenta parti-colari problemi.

112. Sostantivi del tipo

Oltre a segnalare la sostituzione della vocale finale lunga con una conso-nante y   davanti ai suffisi deboli nel singolare, è difficile formulare altre re-gole per questa piccola classe di sostantivi. Vi si riscontrano, comunque,molte anomalie, specialmente nella formazione del plurale. I seguenti esempidi forme attestate dovrebbero rendere capace lo studente di identificare i so-

stantivi di questa classe quando necessario:

con suff. (pi. □,l??) vaso

T 1 9 in ? a n s frutto

c o n i o n ? i n ?

afflizione

,l?q (pi O'ft® malattia

  o s o metà

113. Vocabolario 27

So s t a n t iv i :   U^p]   zaqùmm

ba ’èr 

’Wi w a

oniV e r b i : T ì?9   pàqad 

(solo plurale con significato alsingolare) vecchiaia(pi. -ót;  costr. pi. ni"l$3) pozzo,

 buca(vedi §112) afflizione

(l'P9?) mantenere una promessa oun impegno; fare (prestare) atten-zione a; visitare; nominare; pas-sare in rassegna, fare l’appello

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L e z i o n e  27 185

sn   ra'  essere cattivo (cfr, DA, §87; la ra-dice è yyi)

nynT T

tà 'ah errare perduti, vagare

rf?3ir r

kàlàh essere terminato, compiuto, finito,

alla fineP vw   ’ahàré kèn in seguito, dopo ciò

Es pr e s s io n e  id io m a t ic a : Che (cosa) hai?

Esercizi

(a) Traduci:.D’iTiy n fc r n # ntyin wnN nia -nrjN 1

^ njóK ■* «an Di’? rpni 2D*pn DV?tjrrn$ ro i^ i 3

.d e h  ■’&y ■»?apn$ T 3 J ^ipV» ^ rrni 4.na t^i a?an iK yn » n*n 5

.n^N rftt^ i nVipnN: yatf *i^*p 6

.n^0"n^ ^ irirX n p s r t è nb T jyn# wnn uvz  rrni 7.rwvàn r g ^ njn D ip an a ringì p n $ i 8

1DV3 mn1 i i k    ■>?D^pvn# d ^ t n  n^p i tonn rqwn rrni 9.ft dokdcj niNtpnn

 Aniìòqn  o ’ i f ^ r i a ^ i t ? $ D D i n ’ n ? i i o

(b) Traduci:

*»ri"l^n^ 6 TOV^P 1ninD ^ìnin^ 7 2

nin$ 8 « nv ft» n w   3on^zpn uten 9 TON1?*? Di1 4

^Dvin n s p io ^ p j •*»? 5

(c) Scrivi in ebraico:

1. Quando lo videro lo chiamarono.2. Quando la sua (m. s.) vita arrivò alla fine, lo seppellirono nella

tomba dei suoi padri.

3. Quando attraverserete il fiume vedrete la terra che io sto per darvi (siusi il participio).

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186 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

4. In seguito mandarono uomini in Egitto, perché c’era una carestia nel paese.

5. Quel giorno lo vedrai stare di fronte a te.6. Quando ella trovò l’albero, mangiò alcuni dei (—dai) suoi frutti.

7. Nella sera andrai fuori dalla città e fuggirai verso la montagna.

(d) Lettura: Sara e Agar (cont.)

o#n$ onpx »!??! iWT1? 1? nfft rr)trn$ 7pDmrr nft? ng*n n#ì$3 ^ rmWD "ietetdv PW? ^ V? nfti la?ntfrn noxn-ns 'una nbx1? n ^ x an i^ x1? *i$xrn piiy? ?g?-ny noxri-i^nH

. W n y j

*i$t$-1?3 iDnn^x-1?^ d ^ '1 " ìart? QTOx *•3 5 txz? “i37n s

Vm *nl «Ti?? P T O ^ ^ V ? "lox'n.KVTDà 3Ì")J ■»?313-»U?ì$

*9 "i$$3  19^3 n ^ n nnstfi .SfjriHn “ìjip i# onp# 4nW ^ I3“n.qx ^ ; i*?ip-ni* □,,n17$ 5p n i ni?!®"1?? 33tffrn_ nrnpx n1? ina 1$$ Dqfni crén 

yatf o S rp ^K .nin nbx1? o?é D“P n^x a’rf?$ x“ipsi nyan.iyin Mp-n« 

m i “warrniij n?n .a?à nx? “un x^^ni nVxn a n ^ n nqx \i?ì 

 Àm-uv "13703

 Note alla lettura:1. “allontana” (imperativo m. s.)2. “i tuoi discendenti saranno chiamati”3. “io farò di lui una grande nazione (góy)”4. “mandò via”5. “e pianse”

6. “non aver paura!”

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L e z i o n e  28

114. L’infinito costrutto

Ogni verbo ebraico possiede due diverse forme alle quali viene dato il nomedi infinito. Una di queste forme, l’infinito assoluto, funziona piuttosto comeun avverbio e sarà esaminato in una lezione successiva. L’altro, l’infinito co-strutto, esprime più da vicino l’idea tradizionale dell’infinito. Per quelleclassi di verbi i cui imperfetti abbiamo studiato fino a questa lezione laforma dell’infinito costrutto è più o meno uniforme. La vocale della primasillaba è d  (o con le gutturali à o e) e quella della seconda 5. L’infinito è fre-quentemente usato con suffissi pronominali, davanti ai quali il tema è varia-

 bile.

P e r f e t t o Im p e r f e t t o IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.

Regolare nns an? an?1gutturale   1W 

— T “tose itosj ibi?

ligutturale T O- T nn}? ina inai HO?

Iligutturale   vm)- t - i * - i - ! • 1 T

1-Aleph *73x— T ■*« * 8

m-Aleph XV??   m  Nili? ’t o

Tra i verbi che hanno imperfetto in a, ma che non appertengono né allaclasse di ligutturale né a quella di Iligutturale, si riscontrano alcune incon-

gruenze; questo gruppo include i verbi stativi come "DD e un piccolo insiemedi verbi rappresentato da 33$ 33$\ Tali verbi sono scarsamente attestatinella forma dell'infinito costrutto, ma di solito seguono il modello dato so-

 pra. Di tanto in tanto si osserva una forma con a, come 33$ (coricarsi), ma

anche qui, davanti ai suffissi, si ritorna al modello regolare: **33$ sokbi.

115. Alcuni usi dell’infinito costrutto

L’infinito è per definizione una forma con funzioni sia nominali che verbali.In quest’ultimo ruolo esso può essere accompagnato da soggetto e oggetto oda altri tipici elementi verbali accessori. L’infinito, insieme con Ì suoi acces-sori, ricopre una funzione nominale aU’interao della proposizione conside

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188 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

rata nella sua interezza. Quando il soggetto di un infinito è formato da pro-nomi, essi vengono aggiunti come suffissi;

rOns kotbahT I T -- -

Quando l’infinito costrutto è posto davanti a un sostantivo, quel sostantivo

L’ambiguità del secondo esempio è tanto grammaticale quanto semantica. Nel primo caso, l’infinito è allo stato costrutto con il suo soggetto, ma nel

secondo caso il termine dovrebbe probabilmente essere consideratacome un oggetto (non costrutto) dell’infinito, cioè un termine in funzione dicomplemento oggetto. Ciò sarebbe ancora più evidente se tale oggetto fosse

determinato; in tal caso esso richiederebbe infatti la particella "n$;

Quando l’infinito costrutto è accompagnato da pronomi, la disposizione disoggetto e oggetto è un po’ più complessa; i seguenti esempi dovrebberocomunque chiarire la situazione:

t^ r r n i j il mio uccidere l’uomo■>nH l’atto dell’uomo di uccidere me

miflrrnN il mio osservare la leggeT - V • I T

IriX il mio osservare luiTO il suo osservare meV ì   scrivere una parola

TpriS kotbék   ecc.iaro kotbó

i v -- -

"'Dna kotbi  il mio scrivere* I T

ìinrD kotbénu■■ t T

kotbdkem kotbdken 

□Una kotbàmT t TT t T

■■ I T

 p rò kotbànT | T

 può svolgere sia la funzione di soggetto che di oggetto dell’infinito, anche seil primo caso è quello più probabile:

3‘ri3 lo scrivere dell’uomo(cioè l’atto di scrivere)

t£hX X"1lJ  l’uccisione di un uomo ol’atto di un uomo di uccidere

U X :np uccidere un uomot^>xrrn§ Vip uccidere l’uomo

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L e z i o n e  28 189

"131HT1N; U’ns scrivere la parolai:n rr n $ ^ 3 il tuo (m. s.) scrivere la parola

Come unità il sintagma infinitivo può fungere da

soggetto di rnifiTnK il tuo osservare la legge è buonouna frase oppure è buono che tu osservi la

legge oggetto di irix "7 fino a che non lo trovi (lett. fino al

una prepos. tuo ritrovare lui) oggetto di ’flyfp lò non fui capace diascoltare

un verbo

Ma l’uso più frequente deH’infinito costrutto è con le preposizioni D, De *?:

(a) Con le preposizioni 3eD l’infinito equivale, in italiano, ad una locuzioneavverbiale (generalmente temporale):

“DiriTl^ quando egli udì la parolaHaya quando (o mentre) stavo di fronte a lui

Entrambe le preposizioni sono frequenti in quest’uso, ma con certi verbi, inmodo particolare Vìlìti  e HìO, è preferita la preposizione Ci sono ragionilegate alla natura aspettuale di questi verbi, che determinano tale scelta, maun elenco degli usi in questione non sarebbe di grande utilità in una gram-matica di base come questa.

L’infinito con 5 o $ è molto frequente nella costruzione trattata al §110:

...□H’pN ’fl’l e quando Abram sentì...rrni e quando sentirai la mia voce...

(b) Con l’infinito costrutto ricorre in una grande varietà di proposizionicomplementari ed esplicative, che spesso esprimono scopo, finalità o ri-sultato:

. . . Essi vennero...per ascoltare...Essi non poterono/potevano catturare...

mrP riapri Tu osserverai la via del Signorefacendo (inf. di...p ii rritoy*? ntoy) giustizia...

( 1) nvi + ’p +infinito costr. esprime “stare per” o “esserecostretto a”:

"ÙQ1? iy^n rrn La porta stava per essere chiusa.

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190 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(2) + sostantivo o pronome + + infinito costr, esprime obbligo o re-

sponsabilità; ìriN 'ÒV  Devo trovarlo.

(3) VK + + infinito costr. esprime il significato di “non è possibile

(permesso), è proibito”: VX È proibito entrare.

L’infinito costrutto viene negato con

■’Jil'??1? non mangiare il frutton*?^rrn$ H'ity ■’rfjq'p non bruciare il rotolo

116. Osservazioni finali su alcuni tipi di sostantivi

L’unico importante gruppo di sostantivi non trattato specificamente nelle le-zioni precedenti è quello che comprende i sostantivi che terminano in -eh. Lamaggior parte di questi deriva da radici di verbi III-He che, in un precedentestadio della lingua, erano o lll-Yodh o Ill-Waw. Successivi fenomeni di con-trazione ed elisione hanno oscurato le origini di queste forme, mentre alcunisviluppi accidentali all’interno della lingua hanno portato a una certa confu-sione di forme tra singolare e plurale.

Al singolare questi sostantivi:(1) possono seguire una flessione regolare con perdita completa della desi-

nenza -eh:

n7to campo ^7^ ecc. bastone

(2) possono presentare suffissi parzialmente diversi, in particolar modo -èhù 

alla 3a persona singolare:

ntysja azione infchfé bestiame

(3) possono avere forme dei suffissi analoghe a quelle dei sostantivi pluraliin -im:

il mio bestiame la mia azionePer i sostantivi aventi plurale in -ót,  come rrjty e l’esistenza di forme

come e ir» qualità di plurali è dubbia. Nonostante tali forme possanotrovarsi elencate come plurali nelle grammatiche e nelle concordanze, moltedi esse sono più probabilmente singolari.

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L e z i o n e  28 191

117. Vocabolario 28

Ve r b i: VipT

 yàkól essere capace di/in grado;(+ *7) prevalere su

m   hapès (F$0) godere di; desiderare (difare qualcosa + inf.)

Vìn“ T

hàdal (Vìf^) cessare, fermarsi (intr,);smettere (di fare qualcosa + inf.)

nn   tam (vedi § 87) essere finito, com- pleto; finire (di fare qualcosa +inf.)

nox   ’àsap (n’^fór) raccogliere

So s t a n t i v i:  nttà   tó’ar  forma, apparenza esterna, aspettomisteh  banchetto

rnpx   ’ahàbah amore [usato come inf. costruttodi ariN]

’èm (con suff. '’tìK; pi. -ót) madre

Preposizioni usate frequentemente davanti alPinfinito costrutto:*7V fino a ^ quando, mentre

n tjs dopo ‘jyó'j» affinché, per, in modo da, cosicché} quando, mentre a causa di, perché

Esercizi

(a) Traduci:

v v r m  w ? ? 9 rninrrn$ iv ó 1? i

Tyrnn$ wi'ix 10   vyì*-m 2ìxjp3 11 3

12 ì^ìpnx t^xn smute*. 1 V * T - 1 •

4D“U0 W*

- - - \ T I T P-- -

13 rrp «éTO 5in'K  14   v t à r m  i*rp ? 6

rntèn n tà r jr n tr 1?:^ ^ 2) 15 □■HDjnSsns rirf? 7vni^ n ss “ibi? 16 8

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. quando tu dimentichi questa legge2. mentre io stavo lì3. dopo che li radunammo4. quando lo seppellirono

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192 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

5. fino a che ci legarono6. dopo che si coricarono7. non cavalcare (su) il cavallo8. fino a che tu ci chiami9. fino a che io rompo le tavole10. mentre egli stava mangiando11. cosicché egli ti mandi da noi12. cosicché tu li osservi

(c) Traduci:.Kosn^y ntfyj ta e r r o n^n 1

.^Ip? M    y in wèv ntf? 2

•irix ixsa:? w r ' ‘  3.natyai Viprrns 4.njn □o'tnnx x1? 5

.□n'x x ^ 1?^ x^i *T>yn W " r>« Fitte 6rifiuto in r ^ r^ x D

.*1xbcj •’ri>nl7 vii:a&-n$ n-pr p nnx niu 8nnx nnx^i Yxz? x^n n?->i nxn tid^

.nitfx'? i1? nn'x.n^ x> p rr fta nnini rntzrnx mrr 7'p$q rrni io

.Tin'x *?x}Vf'sp: i l.y ^ n n n rn x ay*?w ^ n n a ix ^ t  12

.n is i nlx&n m i t i  x^an Vipa yb^1? i^ n n tjx 7i?i 13.nnannx isyV nyn ìm   14

T T - V ®| - T T —

.nn'x in?rjxi r r y ? tra;:? Q'gwn vn 15

.irà rn n n“g?i i7}rnx n'ìsn i7}rnx ntf xn frigp 16

(d) Scrivi in ebraico;1. Quando uccisero (m. pi.) i prigionieri noi fuggimo da lì e passammo

verso questo luogo.2. Tu hai peccato non amando tuo padre e tua madre.3. Essi sedettero nella sua (f. s.) casa fino a che gli uomini aprirono la

 porta.

4. Desideriamo ricordare sia i vivi che i morti (lett. anche i vivi e anchei molti).5. Non è permesso mangiare la carne di questi animali.6. Quando vide (usare il pf.) la terra asciutta, egli gioì perché sapeva

che le acque erano cessate dalla faccia della terra.7. Non eravamo in grado di scrivere né eravamo in grado di leggere.

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L e z i o n e  29

118. Verbi I-Nun: imperfetto e forme attinenti

I due verbi seguenti sono i più rappresentativi di questa classe:

PF.IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.

imperfetto in ò  Vd? 1VD3 >93imperfetto in a  ypl yp1 yp yb} ’Vp}

è

, Nell’imperfetto di entrambi i tipi la nùn è assimilata alla seconda consonanteradicale per tutta la flessione. Per il resto la flessione è regolare:

 yippól ^9?   yippdlu

b'BT)   tìppòl tippólnàhtippól tìppdlutippdli n^'éri   tippólnàh

’eppól V bj   nippol

I verbi con imperfetto in a  hanno la forma breve dell’imperativo, coniugatacome segue:

yp sa '   ■’Vp SD’t   lyp sd’u  H^Ó sà'nàhnyp S3 'ah

I verbi con l’imperfetto in a  possono avere due tipi differenti dell’infinitocostrutto; i due tipi ricorrono entrambi per la maggior parte di questi verbi:

(1) una forma regolare, come y'OJ risso1\ 

(2) una forma breve con il suffisso -t\  fiyp.

PF. IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.

m   n: n nya— colpire

Sft)ym

— T yw yo nyó —  piantare

 yty —

---- wa avvicinarsi

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194 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Osservazioni particolari:

(a) Si osservi che tttà? non è usato al perfetto.

(b) Le forme di (sollevare), che è anche III-Aleph, sono

m i Kir    t ifo nxto/nKto TlKte'

(c) Il verbo irti ha imperfetto e forme correlate in è:

1U3 W.  1 ) rin

(d) Il verbo Flf?1? si comporta all’imperfetto e nelle forme correlate come se 

fosse un verbo l-Nun:

ni?*? ni?? ni? noi?

(e) In alcuni verbi il raddoppiamento della seconda consonante radicale 

deir imperfetto è omesso quando la consonante è seguita da a:

 ìyp? yis m(essi partiranno) non Wp? yìssd ’u

Seguono i paradigmi completi di yp3, irti e rii?1?.

Im p e r f e t t o

Im p e r a t i v o

yo?   m ' T • W? ni??

vori x&nT • 1™ njpn

ysn   KmT •

ìnri ni?n

•>ypn w n• * • 1myox   m m

wp1* •

in,??nayòn

T 1 - *n ^ tn narin

T » ■n^i?n

wpij)i *

iann inpnmyèn

T 1 — *naK|n nartn

T •* *nai?i?n

yoaT ■

ro?nì?a

yp   mT in ni?

"VP * i"ni?

wp ÌKfoi ìJi? ini?

njyó naxfr T V 

nari7   WP-

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L e z i o n e  29 195

La preposizione si presenta come Vdavanti agli infiniti con la prima sillabaaccentata, a meno che l’infinito non sia nello stato costrutto con il sostantivoche lo segue. Ad esempio:

nvó1? n ^ 1? nné1? nn1?

119. Vocabolario 29

So s t a n t iv i : e h w ?   magurim

njft?   fotónet 

njfta   kuttónet 

"ili  néder 

nifpin   tóhdót Ve r b i :   yìggas

“113- T

nàdar 

— Tgà'ar 

•* Tsane’

ari   hab

m   nàsà ’Ag g e t t i v o : t »s

• T

— 1sa ir  Nu m e r i:   sanàyìm

stàyim

o *17? néder   (con suff ’5173; pi. -im) voto(solo pi.) storia, genealogia(pf. non usato) avvicinarsi [di solitocon(TP) fare un votoOVK) rimproverare(Kjty?) odiare

Un verbo difettivo che si trova soloall’imperativo: 2H nan nIin OH dai!avanti! su!(N&?) alzare, sollevare, portare

 piccolo, giovane(m.) due; costr, ^ sane (f.) due; costr. 1Fl$ stè

La forma assoluta del numero “due” può stare prima o dopo il sostantivo cuisi riferisce; il sostantivo è al plurale:

a’r ó °   n'ìi#  □ 'r óDTO D'Ufo

La forma costrutta dei numeri può trovarsi solo davanti al sostantivo:

□*•$1 'ntf 

 N o m i  P r o p r i:   Ràhel- T

nxV  L é’àhT •«

 Làbàn apJP Ya 'àqób

RacheleLiaLabanoGiacobbe

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196 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Esercizi

(a) Traduci:

Q^'n d ^ pì 8 nnDp ' ly ^  iri 1

^ 3 ,l?K 9 ilDp3“r»ij ^np 2wp 10 t^xn ^x wp

. - r - * » - *3

u*J ]ri 11 i l i ni KH ™ i 4vtyj T | i^a n ^ x Vq ? 12 □D’nfcfrm ix ^ ir^ x 5Hpfrrn^il? niu 13 niì?^ nia"i nisaa onx n' 1 6

14 nn’x isnpn ìn3npni5 inpn 7

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Dateci (m. pi.) il vostro aiuto.2. Uccidete (m. pi.) il serpente,3. Non mangiate (m. pi.) la sua (m. s.) carne.4. Prendi (m. s.) due pietre.5. Pianta (m. s.) l’albero qui.6. Avvicinati (f. s.) a lui.7. ed egli lo colpì8. ed essi diedero a lui i loro figli9. ed io caddi al suolo10. ed egli viaggiò verso il deserto11. daremo loro cibo12. partiremo al mattino

(c) Traduci:

.]m  w to a nan n iì:p “o min) ìò   iTiìni?} 2n # Dy,rnss 3

.ìmpzrni*! in'K nnqp_ ^ 2)  rprin m a 4.urte ir ] ir\   itttyns ‘T’yn iy tfrn$ "ùp 5

n i | wtpn 6.na ,l?Kntó ntò1? n a ta r*?K rrsrnx k w n i  Inttton v n 7' I “ “ T T T T “ T T ••“ •• V T VT “ **1*1*1“

.□ 'é uzà  *fr| n i? ^ o v ntfNn nnyrj 8ti?) tiof? >ri òn 9.nsiiìn i vwrrn$ on iD? rpni io

 M 'h ì  wn p^ s •>? Y?1p:j nyuptfh nnn 11□ rjirm nrpun ^nn Dtfyojì nptznrrfriN; inp 12

.n a ta l i ’W

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L e z i o n e  29 19 7

(d) Scrivi in ebraico:1. Quando egli si avvicinò a noi, noi chiamammo i nostri servi.2. Ed egli partì e attraversò fino al fiume.3. Ed egli alzò le sue mani verso il cielo e gridò a gran voce.

4. Prendi (f. s.) i tuoi figli e vai via (pf.) da questo luogo.5. Noi non possiamo sopportare (= portare) l’afflizione che egli ha

messo su di noi.6. La sua (m. s.) canzone è piacevole e le sue parole sono buone alle

nostre orecchie.7. Ed in seguito essi partirono ciascuno (= un uomo) verso il suo paese.

(e) Lettura: Giacobbe e Rachele

no'i "ik’pi dd? nrrft bny\  rn naupn nw) nìò n^ian .rnp2x? n ii n'iu?  ^ 5$ im h   ^rnni* npsr nn$i ntno

. im   nmt nn's ™ aia :p*? i m h  ,nat?j?n

l'QXh 7\m 2irgrjN } Vjn a’»:? v^v.7  rn q 'w   y?$ npsrtripon *ib®i ìn >»  r? ™ >rrm nan ripsr 

.n ^ a n^ x *q toni spy^ nnx irn n^iian t a ntfrnt* npn 'n?i nn^o

*?n"p n*7D n’&y mi no “w h inx nx1? o ipim npsr ntnin$ .6nT?3n ■'jdVn*v»y!p nn) V* ìròip??? :p> noxn .5 rm n^l W ^Ì3Vn'ps? ^nynx pV irn .nrirjtj sn$ noy Yn57n *i$x Vhaya nxìntraa

• .Vn"# ninn^ n' i t i ya# p*?’nis ìpv;_ Tasn ntèx*?

 Note alla lettura:1. “sette”

2. Ci sono tre usi idiomatici di 9 in questa selezione:9 7?y servire qualcuno per un premio o una ricompensa

nn‘KìrnrjX?  perché  egli la amava

nìiaya in cambio del lavoro.T 1 T

3. Il plurale di 7!1Xha il senso di “alcuni, pochi”.4. “ed egli preparò”5. “mi hai ingannato?”6. la “primogenita” dunque la “maggiore” (femminile)

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L e z i o n e  30

120. Verbi I-Yodh: imperfetto, imperativo e infinito costrutto

Come già nella classe dei verbi I-Nun, anche nella classe l-Yodh esistono duetipi di verbi, che si differenziano a seconda della vocale tematicadell’imperfetto:

PF. IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.

imperfetto in è   2W    2W T)2W  abitare, risiedere

imperfetto in a   w :   i m P :   v mdormire

(a) Imperfetto in è

I verbi con imperfetto in è hanno la vocale è nel prefisso; imperativo e infi-nito hanno la forma breve. Come 3$; si comportano

generarescendere

- r 

TV■f?!!TV

ì V71 m i

*n*?^71

Anche il verbo irr appartiene a questo gruppo, nonostante abbia imperfettoin a  dovuto alla presenza di una gutturale come consonante finale della ra-dice:

sapere 17T i?T>   VI  nsn

Il verbo XX? ha forme leggermente diverse perché è anche III-Aleph:

 partire XX*1 XX nxx ’nxxAnche il verbo Tj'pn è irregolare perché si comporta come i verbi appartenentia questa categoria:

andare in no1?

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200 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

(b) Imperfetto in a

Al secondo gruppo, rappresentato sopra da 1$' appartengono i verbi:

ereditare WT —T   v n «hconsigliare rv: rv”  —   —   — 

svegliarsi m rì?1?  —   — — 

seccare WZP« t #5”  —  ( n ) 0 :  — 

e anche il verbo ll\-Aleph

temere NT NT? NT N“1’ — 

[Si osservi che il sostantivo HìC]1(paura, timore) è regolarmente usato comeinfinito costrutto di questo verbo.]

Gli imperativi e gli infiniti costrutti di questo gruppo sono scarsamenteattestati nell’ebraico biblico; essi mostrano la stessa mescolanza dei due tipi

 possibili che abbiamo incontrato con i verbi 1-Nun.

Il verbo V t ha forme irregolari con u nel prefisso dell’imperfetto:blV   VdìPì ecc.

 Nella classe dei verbi I-Yodh  e in quelle classi che saranno trattate nelle prossime lezioni si riscontrano frequentemente forme differenti dell’im- perfetto quando accompagnate dal waw  inversivo, e ciò riguarda in par-ticolare le forme della 3a persona singolare maschile e femminile, della 2a

 persona singolare maschile e della la persona plurale. In generale, in questeforme l’accento è ritratto verso una sillaba aperta del prefisso; di conseguen-za la è del tema è sostituita da e. Una trasformazione del genere si è già vista

nel caso di "TO'1e la forma rispettiva "llìpN’1. Si osservano comunque diverseanomalie:

1. tale cambiamento è regolare per gli imperfetti in è diversi da

a $ l T>él r j h .ìfth ma K£1 ytfm   Tjjji Ksm2#. T|Jl tftil ssai

2. tale cambiamento non avviene negli imperfetti in a ad eccezione di VV:

Y\?"\   ma ypi

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L e z i o n e  30 201

 Numerosi verbi hanno l’imperfetto formato in modo analogo a quellidelle radici l-Nun:

formare- T

versareappiccare il fuoco

IMPF. (ma anche, irregolare, "l^T )

 pii1 (ma anche, iiTegolare, p ^ l)m ' 

Seguono i paradigmi completi dei tipi più frequenti della classe I-Yodh:

«S!   vv #T?t>n   wn snn u^Tn

snn tfTn’VIB ’$Tf)v in

ÌV71

W'pn naxàri njyfo njifnj’nm n

T | Mwjjrj   ìuiyn

njKfe) njyiri

8X3  VII

it i *  N?   vi  ' un' l ì

iw?   w-\

nw# niyi   7)W\

121. Vocabolario 30

So s t a n t i v i: d W sàlóm

p^y 'émeq bà'al

 pace, benessere; stato di salute diqualcuno. Si noti l’espressione idio-matica: ’p Dl1? ^ chiedere dellasalute di qualcuno(con suff V W pi. -im) valle, pianura(pi. -im)  signore, proprietario, pa-drone, marito. Frequente in espres-

sioni idiomatiche come “investito di”,“dotato di”, o come in unsognatore. Anche membri (al pi.) diuna corporazione, come inD’tthDn cavalieri professionisti. O an-cora nome proprio o epiteto di una

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202 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

divinità cananea; raramente applicatoanche a Dio.distante, lontano; pÌn"lD lontano, dalontano

vicino, prossimo (a: *?N)(aij??) essere vicino, avanzare; avvici-narsi (+ *7$, 1)(1$«) dormire(Vn$?) chiedere, interrogare (consul-tare), informarsi, domandare (unacosa: n$; a una persona nì$, *7, tt)rispondere (a una persona: n$); + 3testimoniare controo D1Ó? bdtérem prima, non ancora. Disolito seguita dall’imperfetto, indi-

 pendentemente dal tempo richiesto initaliano: aa$? D“]Ó prima che egli sifosse coricato, o egli non si era ancoracoricato.

 N o m i P r o p r i : Yisrà el  (1) Giacobbe; (2) il nome del popolorjoi1 Yósép  Giuseppe

Esercizi

(a) Traduci:

nwn w y n 7 UF171 1

nTtfn 11T • T «

8 n'Qatf  2aa^ a? ia$ 9f  13 WI*?? 3

T?aa ^ 10 xa a isr? 4Ty;ia 11 ■’x'pnvx 5

nn'x 12 *?ain k 'V 6

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Parti (m. s.) oggi.

2. e quando noi abbiamo saputo3. Ella partorirà un figlio.4. Non erediteremo questa terra.5. Egli plasmerà un vaso nuovo.6. Noi non avremo timore di loro.7. e quando egli partì

AGGETTIVI:pìrn ràhóq

qàrób Verbi :mj? qàrab

 yàsén VNtt? sa ’al

Co ng iunz io ne : cn .p  térem

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L e z i o n e  30 2 0 3

8. Tu sai tutte queste cose?9. Scendiamo verso il Neghev!10. Ed essi andarono verso il loro paese.11. Siediamoci e mangiamo!

12. Ed egli dormì per tutta la notte.

(c) Traduci:

l#” &   1.nìty)  i1? Vx#1? vVx n^atft 2

.nn'x 'my)  ^x ovn Kipn rrn'i 3

.niVrj W'2  ** 1 4

.na$ D’oyn d$x  p&$n njn nipann 7'x$ pini 5.Tyritt ìx^I onx IMrfVrns ìnpsi rrànVvinx ìrin 6

.*>n'xxaipn p ■’n^v n$ *?x i 7.crn^ nvp w nnx ■d  i^ xi rasif nWi 8

.x'gan n^rnx y&uh n r r ^ rnp 9.dV?u '•n’pxtf yìy  x io

.TljTr1??"nxi ^nx *i»$*7VDtf?nmT)%mrr ina rs 3 3 nyvi rnpn xb 11.nip» Vx^irna 12

. n ^ n itti?? tn$? npV 13

(d) Scrivi in ebraico:1. Chi è il marito di quella bella donna che sta vicino alla porta?2. Essi vennero in città da lontano per chiedere della salute del re.3. 11 proprietario del campo venne e ci disse di andare alla nostra casa,4. Essi partirono e viaggiarono molti giorni fino a che trovarono (= fino

al loro trovare) una valle grande e piacevole nella quale dimorare(usa impf.) in pace.

5. Ascoltiamo le sue (m. s.) parole cosicché possiamo possiamo cono-scere (= cosicché sappiamo) il posto dal quale egli è venuto.

(e) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli (1)

’rntyy sntfH? ^PT-  nn>in n ^ .iva» n § ? "1W n § ? iPW-  ^1*7xìh D'Wpp r? varVsa qo n nnx Vxnj 'i 1x 3 r,nxn$ nv‘n n?n na$

ìà)  inx ixaton vnir*?s» a;T3$ nx inx *0 vnx ixn ,2cpo? njri? i*7ntov) .nftui'i 3ii?7

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2 0 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

niaftqrrns 5ìpi .vis)  im \ vn§  4nr]ri$? vniaiVqni niaftq *\ov  n^qn

im>\   la 7x#\    rD N ^m 5w v u r ^ S l vniai^q^v 1rix

.nx-)fc :pte'? 7ninnu/n*? ^m)  6nì:h Kinr? .r i^ n nin ai^qn na :V? 

.mrrni* ■pagri irto ìk j$ rnx Note alla lettura:

1. “diciassette”2. significato sconosciuto. Forse “un abito con lunghe maniche”.3. “parlare a lui”4. “(essi) si sarebbero prostrati”5. “ed egli raccontò”6. “dovremo forse noi venire”7. “prostrarsi”

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L e z i o n e  31

122. Verbi III-He: imperfetto, imperativo e infinito costrutto

Questa classe di verbi è alquanto uniforme nella sua flessione. L’imperfettotermina in -eh eccetto quando questa desinenza è sostituita da una desinenza

 propria della flessione; l’imperativo termina in -eh;  l’infinto costrutto in -ót. 

A seguire vengono presentati i paradigmi di che può essere preso comeil modello di questa classe, e di alcuni altri verbi che, oltre al fatto di essere

III-He,  hanno peculiarità aggiuntive: TÒV,  che è anche Igutturale; nin,

anch’esso Igutturale ma che differisce da 7ÒV  per la vocale del prefìsso; HD3,che è anche I-Nun\  e il verbo lievemente irregolare rPH.

edificare ascendere meditare stendere essere

Im p e r f e t t o•

n»? ne>? rrrr  V 1 *

HOT ntpn

W n'jsjn   rìm n jnW wro s njW

V?5|!   wm i n nróri

iVsf©   ìm   vyn

m i n nròTOnrèri

m i n>j|3 ntw

Im pe r a t iv o

n3? nVs? nm*• :

na•T ’W ” 3

13? urim i nrto nrÓJ —

In f in i t o  c o s t r u t t o

rm-t 01*75? ntog niD3

Il verbo rpn (vivere) è coniugato come rPH, eccetto che nell’infinito co-

strutto, dove assume à nella prima sillaba: D^t}.

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2 0 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

I due verbi HDN(cuocere) e H3X (acconsentire) hanno come imperfetti ri-

spettivamente n5X’) e sul modello dei verbi I-Aleph e, insieme, di quelliIII-Hé. Questo gruppo di verbi possiede una forma distinta per lo iussivo sin-golare. Essa può essere considerata come una forma abbreviata (o apoco

 pata) dell’imperfetto, senza -eh finale; tuttavia la comparsa successiva di unavocale derivata, per evitare il raggruppamento di consonanti contigue in fine

 parola, ha prodotto delle anomalie. Segue, come riferimento, una lista dei piùimportanti verbi III-He con le rispettive forme brevi attestate:

1pi.Pf . IMPF. Iussivo

3 m. s. 3 f. s.

2 m. s.

1 s.

costruire m n»? P?disprezzare m n»? DA

 piangere iPèrivelare rf»?

 prostituirsi m linessere finito Vvoltarsi (verso)   711B IP?acquistare ™i? n3ì?? li?!essere numeroso =>f  □Té bere   n m wcatturare ?<?? Xì-gutturale pascolare n¥T avi?vedere W \  iqx

vagare   WT) ynnl-gutturalerispondere my

T Tnji?’   w.   )vk 

ascendere w   h àfare ntp? ntys!’   w . wyn   tivùconcepire nfl “ìnriaccamparsi nji? njq? ÌD?

essere adirato rrro •iio: "in?I-Nunstendere aw n^’ ori

 Anomaliessere n:ri n;?? ■•wvivere

1W

V i

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L e z i o n e  31 207

L’importanza di queste forme risiede non tanto nel loro uso in funzione diiussivi ma piuttosto nel fatto che queste forme brevi sono utilizzate regolar-mente col wtfwinversivo nelle sequenze narrative al passato:

egli fece

■pJFIl ed e^ a P^nse

Sono quasi sempre utilizzate le forme brevi della 3a e della 2a persona; nelcaso della la persona si opta tra le forme brevi e quelle normali:

o e io piansi

Si osservi anche la forma della sequenza narrativa N“]”ì (ed egli vide), che

differisce dallo iussivo Nl\ Non si riscontrano coortativi in -ah per i verbi III#e.In seguito all’addizione dei suffissi pmomaniali, il tema dell’infinito co-

strutto non subisce cambiamenti:

TIÌ33 il mio edificare• i

il tuo edificareecc.

123. Vocabolario 31

So s t a n t iv i : “1ÌS bór 

V e r b i :

A l t r i : 

 N o m i  Pr o p r i :

JH re~a t

simlàhT i ■

sàpak  t DFi tàpas nt)l natah

T T   *

HD3 bàkahT T *—

Un$ sahàl— T ’ '

nny 'attàhT “

rèq iniì  Dótàn

 p W |  Rd  'ubèn

(pi. -ót) pozzo, cisterna; fig. tomba(pi. irti) amico, compagno [la vocaletematica non è mutabile: pi. costr. ’SH;il singolare con il suffisso della 3a

 pers. m. s. è ìHSh]

(pi. -ót) soprabito, mantello019W?) versare, spargere (sangue)(Ù/DJV) afferrare, prendere(7\W) estendere, stendere; piantare (unatenda); deviare (intr.)(H???) piangere, piangere qualcuno(Dn$?) sgozzare (di solito animali)

(aw.) ora, adesso, allora, poi(agg.) vuoto, senza valore, vanoDotan, una città circa 21 km a nord diSichemRuben, primogenito di Giacobbe (avu-to da Lia)

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2 0 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

E s p r e s s io n i  id i o m a t ic h e :

(1) Un verbo al plurale seguito da e da un correlato suffisso singolareha un significato distributivo o reciproco:

ìn,)3"'7!S: Ogni uomo andòalla sua (propria) casa.inVT1 Ed essi si dissero l’un l’altro.

(2) L’imperativo di è frequentemente usato davanti ad altri imperativiin un senso difficile da tradurre. Si tratta di un invito o di un’incitazione adagire, analogo all’italiano “Su!...Dai!”.  Di conseguenza può essere spessoomesso nella traduzione.

ìn'K 7]X]71Y ] ÌD*? Su, uccidiamolo!

(3) Un imperativo, specialmente di ’n'pn e di altri verbi di movimento, puòessere seguito da un pronome che esprime il dativo, ma che non ha alcunvalore di traduzione:

ìft ^7   Vai!D}1? Wp Partite!

Esercìzi

(a) Traduci:12 ntnq t v 113 "lÌN 'TT

• 12

rpx^n n$ nitos?1? 14 Tua irn 3nisnrrn$ nifrq1? mnn V?3?*ì 15   y ^   ì ^ i 4

n r p imrnx nsn1 16 5

nri$ri 'pDtài 17 6D'yuHrr'?? nsnri^K  18 rv n(pi|ì 7

nm w n H n iS 19 ojtfsrnx nniv"j3 8“isnaa ntaton

r i * - t   • t   -20 7vh 9

ìxsnm “iì? aria 21 crórrnt* 10ynrr^N 11

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Non versare l’acqua.2. Perché stai piangendo?3. Tu chiedi ed egli risponderà.4. Prima che egli creasse la terra.5. Essi avevano paura di avvicinarsi.

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L e z i o n e  31 2 0 9

6. Ricorda la storia del tuo popolo,7. La sua (m. s.) casa è vicina alla città8. Ho dormito tutta la notte.9. Suo marito Tha lasciata. ■10. Il posto è troppo distante perché possiamo vederlo (usa min  + inf.

costr. + suffisso pronominale).

(c) Traduci:t^x njn mrr1? )m   naxrn “n i nwxn Tmi 1

,i«n irix i 2V) mrp *??'T# .rnx ri"?3 Tysn 'gìx'i nnfo naV “> ^1 2

.n$y nrix nbx1? mrr in'K )vh  3

.^rfx ■’riK laigi ' x p  ^ ‘x ì33o 4•N’TO n é " nì* naV 5

.1*? nani nmarrni* npV xV r? ii$3 6on ansa w )  ma^nVy TC“n$ nm :n$aVj$ mrr upxh 7vnirnN; uh# w i k Si  a^ x a né"*7?? \t i  Q'ówrrVy i7?“nìj n#a

.iOÌp Q tt^X X'V']

(d) Scrivi in ebraico:1. Gli uomini della città lo rimproverarono perché non aveva ascoltato

le parole degli anziani,2.  Essi sono cattivi perché hanno versato sangue e hanno peccato con-

tro il Signore.3. Ed egli alzò i suoi occhi e vide due uomini che stavano vicino al

 pozzo.4. E quando ella udì queste parole, cadde al suolo e pianse.5. Tu (m. s.) vedrai e saprai che il Signore è con noi.6. Cielo e terra sono pieni (della) tua (m. s.) gloria.7. Bevete e mangiate (m. pi) perché al mattino partiremo per la batta-

glia.

(e) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli (2)

o’V’i TÒn  V x ^ "i&x'h n ^ a □ p'os ìtàrn# r à “f? rg# ìd ^ i

n i^ n s} :pi$x DiVtfns nx*i xa ^ 'x rfyf^i n?V ,n^ 2.2naà$ lx'3’i ì ì-q d  p&òa irix

 pirica rn« irto ini73 orix x^> i Dptèa nrix xsa x'V nqx

irix nyinsi ìd V n2?Vl N3 niaiVqn Vyà :rn$r'78 u^x n a x 5i m_p? cnóni

.irix n1?:^ nyi rrn ■>?=ir|óxi ninisn ìnxa inx ua&i

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2 1 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

ti?i .in v )   ,d*j : d ^ w i n nn nrn ^ p i ìq sm ^i

rniàn irix 3ìD>*?tf?!i ìaéa iri}nrn$ irix i&srm vn$-bx *\o\'   xa ^ìo.4q?ó ia vx pn rm lianì

 Note alla lettura:1. “ed egli venne”2. con la particella di direzione -ah.3. “ed essi gettarono”4. Si noti la proposizione asindetica che comincia con *pX.

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L e z i o n e  32

124. Verbi vuoti (II-Waw/II-Yodh): imperfetto, imperativo e infinito costrutto

 Nella flessione del perfetto (§ 64) la distinzione lessicale tra verbi 11-JVaw eII-Yodh non è rilevante. NelPimperfetto, tuttavia, la vocale tematica rispec-chia questa distinzione ed è all’origine della classificazione dei verbi sotto iloro rispettivi tipi consonantici: i verbi con imperfetto in ù  sono ritenuti IIWaw e quelli con imperfetto in i come II-Yodh. Né la waw né la yodh, però,

hanno un valore consonantico nelle flessioni principali di queste forme. 1 duetipi di base sono

P e r f e t t o  

II-Waw 

□i? qàm

Im p e r f e t t o

regolareiussivo

invertito

ll-Yodh 

D& sàm regolareiussivo

invertito

OVt  yaqùm□'(?}  yaqdm

wayyaqom

 yàsim  yàsém 

□ÙH wayyàsem

Im p e r a t i v o   In f  . c o s t r .

Oìp qùm  Dìp qum

sùmsim

I verbi del secondo tipo non sono uniformi per il fatto che la vocaledell'infinito costrutto varia tra « e t Alcuni verbi mantengono costante la /,

come I rò (mettere), mentre altri hanno sia l’una che l’altra vocale: "p1? o l5!1?(passare la notte). A causa di queste variazioni, tali verbi possono essere ca-talogati nei dizionari sotto l’una o l’altra forma della radice.

Si osservi che lo iussivo ha una forma distinta da quella usata con il waw inversivo.

Si ricordi, poi, che l’uso delle forme iussive interessa solo la 3a personasingolare maschile e femminile. La peculiare forma invertita, con ritrazionedell’accento sulla sillaba del prefisso, riguarda normalmente solo questestesse persone e la 2a persona maschile singolare; negli altri casi la formainvertita è la stessa dell’imperfetto regolare.

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212 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 H-Waw   W-Yodh

IMPERFETTO

d  v :oìpnQìprs

■wprimpn

m  p : nróìpjji

wìpn

W b mo ipj

 yàqùm tàqum tàqùm tàqumì   \dqum

a yaqumutaqùmenàhtàqùmutaqùménàhnàqum

IUSSTVO

0'p’  yàqóm Opri tàqom

In v e r t i t o

□l?»1 wayyàqom aprii wattaqom aprii wattaqom 

^IpFll wattàqumi (ecc.)

COORTATIVO

Hfrl Ì?K  ’àqumàh HfripJ naqùmàh

Im p e r a t i v o

aip

 A  A.ÌJOip qumu n ^ p qdmnàh

In f i n i t o  c o s t r u t t o  c o n  s u f f i s s i

■»J!Mp qùmt  ^ p qùmBÌcà Tjfrlp qumék  

(ecc.)

* T

o ^ n* T

o’tyn■ T

* * T

* T

♦ T

iff’&n* T

 yasimtàsimtàsimtàsimi’asim

 yasimutasimgnàh

— / / i ^

tasimutdsiménàhnàsim

DÈHOlirli wattasem

 V T - ^

o ^ l wattasem ’H’tbfll wattàsimi• * T -

(ecc.)

’asimàhnàsimàh

n'Uf sim b simi 

ÌEPW simusémnàh]

r a   * 

'fiW sumisumdkà 

TjBìttf sumèk  (ecc.)

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Le z i o n e  32 2 1 3

Osservazioni;

1. Esiste anche 1*imperfetto femminile plurale nella forma riapri taqòmnàh 

(al posto di nróipn).

2. Alcuni verbi, soprattutto con consonanti gutturali o *1nella posizione fi-nale della radice, hanno a al posto di o o e nella forma invertita. Ad es.

“PID? yàsur  diventa "ID*! wayyasar   (ed egli si voltò);  yànuah  diventa

mìl wayyànah (ed egli riposò). Nel corso delle lezioni studiate finora abbiamo incontrato i seguenti verbi

che appartengono ai due tipi principali di verbi vuoti:

*131T

DXDi?

TP soggiornare

□12P digiunare□ìp^ sorgere

ritornare"ltf 

n ia1 morireT

mettere, porreTU?'* cantare

Alcuni verbi hanno 6   come vocale caratteristica dell’imperfetto e delleforme ad esso relative. I seguenti verbi sono i più importanti:

Im p e r a t i v o  

K’3 bd’

INF. COSTR. 

NÌ3 bó ’

P e r f e t t o   Im p e r f e t t o

K2 bà ’ normale

XÌT  yàbó ’ iussivo NiT  yàbó’

invertito xl3*l wayyàbó ’

 yèbós  WÌ3

[11K1  y à ’ór]  “ìiX

La flessione procede come esposto in precedenza. La variazione tra ó  e d   inqueste forme non è importante dal punto di vista grammaticale. Si osservi

che l ’accento non è ritratto in K1DS1.

$3 bós

’ór 

bós>*or  nix

bós9 * or 

125. Vocabolario 32

So s t a n t i v i;   bésa' 

ono•f 

sàrisÌÌ7K    ’àdón

Ve r b i :r

sàt 

(con suff. ’Vip) profitto, guadagno,vantaggio o beneficio, utilità. Si notil’espressione idiomatica: Quale

vantaggio?(pi. irreg. D‘,0'H0) eunuco, funzionario(pi. -im) signore, padrone. Spesso usatoal plurale con significato singolare.(rp$;) mettere, collocare, preparare. Unsinonimo di DtP.

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2 1 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

■p*] ras03 nàs

T

 p]*]1t ràdap

rnj? qànah Altri: nxij?1? liqra{')t 

H3n h innèh

(flT) correre(OH?) fuggirePVH?) inseguire, cacciale, perseguitare(oggetto diretto con “D8 o ’ntJK)

(njp?) procurarsi, acquistare, comprare(prep., con suff. ecc.) verso, in-contro a, controParticella introduttiva, abitualmentetradotta con “ecco”, che enfatizza il

 presentarsi improvviso di un oggetto odi un fatto. In espressioni idiomatichecon va preferibilmente omessadalla traduzione: EJ'Btyj TllTl)  nXl“Egli vide uomini che venivano” o“Egli vide che uomini stavano ve-nendo”. Da non tradursi “ed egli vide,ed ecco...”.

No mi  p r o p r i :

nV|S

i t ì min1

 par'oh  il titolo del re d’Egitto, il Faraone

 pótipar   Potifar gii 'ad   Galaad, regione a est del fiume Giordano

 yahùddh  Giuda: (1) il quarto figlio dì Giacobbe, avutoda Lia; (2) la tribù che porta il suo nome; (3)il regno del sud, in quanto distinto da Israele,regno del nord, durante il periodo della divi-sione dei regni.

O^XS?^?  yismd   Ismaeliti, termine applicato diverse volte

nell’AT in riferimento a un certo numero digruppi nomani piccoli e poco conosciuti.

Esercizi

(a) Traduci:

.m i7»n t o f à i 8

. i a x M p 1? o n . D t p r r n s n # $ i 9

.‘•nxiì?'? X3 t r à xixi 10.n o 1?*? D13K1 mpxi 11

.“ìjj’àr r iy nb ’n$1)  12.^ n n ^ K 3ini? lafrs 13

. u t o q n x i n ^ " *3 n o n q x t h 1 4

.nrix 7]}y;_ vb)  irix nyn Vx^a n;ni 1

.cgnqx D3p;'x ioìì 2.larixnpV n n ttf'xn 3i3p ìqfa n jp arn # n » 4

.□•’àn ^3 nx n é n^x 5• - - «• I V T - •*

.ntyy t^ x vi?! 6.inxii?1? X3 ■ q^n onp nani x m 7

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L e z i o n e  32i 2 1 5

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Corri verso il campo.2. Essi fuggiranno dalle loro case.3. Chi erediterà il suo giardino?

4. Dove comprerai il bestiame?5. Dove hai messo il mio denaro?6. Ti hanno inseguito?7. Il funzionario del re è molto ricco.8. Non c’è utilità nel piangere.9. Siamo partiti a causa della carestia.10. Correrai e lo troverai.11. Fuggimmo quando bruciarono le nostre case.

(c) Traduci:

(d) Scrivi in ebraico:1. E al mattino il suo compagno si alzò e andò alla città,2. Essi sgozzeranno il nostro bestiame e bruceranno le nostre vigne.3. È malvagio versare sangue.4. Essi si alzarono e lo inseguirono, ma non poterono trovarlo.5. E ora, scegliamo per noi un re.6. Dove hai messo il suo mantello?7. Sapevi che questo vaso è vuoto?

(e) Lettura: Giuseppe viene portato in Egitto

in'N ujho? in n$ri ì i t   1nn?sn ^ p 2

□120 vyòn vC?  3nb1? sm 'na 4

 NosrrVy whNntf nKPth 5« • — * ■ T V T * T

 y r iV'ifìò'i tà   6uw )  7

igpn in'K 9rn^nV» r n ; io

 Nn ">3ou 12i ^ x V i iw b   13

nw  ■>» 14

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2 1 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 Note alla lettura:1. In questo caso, e spesso nelle letture che seguiranno più avanti,

Tomissione di Tlft si accorda con l’uso nel testo biblico sul quale si basa la presente lettura,

2. nni'N una carovana3. “di successo”

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Le z i o n e  33

126. Verbi geminati: imperfetto, imperativo e infinito costrutto

 Nessuna altra classe di verbi mostra tanta varietà nella formazionedell’imperfetto come quella dei verbi geminati, cioè quelli in cui la secondae la terza consonante radicale sono identiche. Nessuno di questi verbi ricorrecon tale frequenza da offrire un paradigma completo; le tabelle che seguono, pertanto, sono state compilate a partire dai dati disponibili. Su basi storiche,le forme più originali del sistema dell’imperfetto sono:

P e r f e t t o   Im p e r f e t t o

imperfetto in 5

ICO sàbab  regolare hcp  yàsóbiussivo ntP  yàsób

invertito wayyàsob

imperfetto in aqal  regolare ^  yéqal 

iussivo *7^  yéqalinvertito 'pj?*! wayyeqal

Im p e r a t i v o   In f  . c o s t r .

30 sob  30 sób

[Vp qòl\ 

 Nella flessione regolare di queste forme il raddoppiamento originale dellaconsonante tematica finale compare davanti a tutti i suffissi che iniziano per

vocale. Eccetto che nel caso della terminazione ènàh, l’accento rimane sultema:

ab1’T

 yàsób t e   yéqal

nonT

tàsób ^pri   téqal

nonT

tàsób tèqal■QOfi• T

tàsóbbi   léqalli

30NT

’àsób *?PN   ’éqal

teCPT

 yàsóbbu ì t e   yèqàllu

n^àori   tdsubbènàh   taqallènàh]ìabri   tasóbbù ìVpri   tèqàllu

tdsubbènàh   tdqallènàh]201

Tnàsób t e   néqal

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2 1 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Un secondo tipo di imperfetto, non raro, segue nella formazione del tema ilmodello dei verbi l-Nun; tuttavia, nel corso della flessione, appaiono nume-rose forme opzionali:

Similmente avviene anche nel corso del paradigma di  yiqqal, ecc.Seguono come riferimento altre particolarità della flessione dell’imperfetto:

(1) Nei geminati si può riscontrare un tipo di flessione caratteristico dei

verbi vuoti: ad es., lìU)lyàsùd, dalla radice “TO.

(2) Alcuni verbi che seguono la prima delle flessioni presentate sopra pos-

sono avere anche forme alternative come  yèqalu (con riduzione) in-

vece che  yèqàllu.  Es.  yàzamu  (essi rifletteranno) al posto

dell’atteso ìfò'h yàzómmu.

(3) Forme che appartengono ai paradigmi di ulteriori tipi di verbi si incon-

trano raramente, come  yehèmu  (essi si scalderanno, radice Dttn), o

r n ^ r i tisàmnàh (tu sarai devastato, radice Dftttf).

L’imperativo e l’infinito costrutto mostrano deviazioni simili, ma i se-guenti esempi dovrebbero essere presi come la norma:

"QÒri tissóbbi o ’Dpri tissabi DON ’essdb

30?  yìssdb 30FI tissdb non tissdb

13Ó? yìssóbbù 

o IZHJP yissabu

 Hp'Òri tissóbnàh 13Ón tissòbbù  o Hpfi tissabu

rnp'óri tissóbnàh303 nissob

Im p e r a t i v o   In f in it o  c o s t r u t t o

imperfetto in d   Db sdb  30 sob‘>30 sóbbt  ‘‘DQ subbi

Ì3Ó sébbu subbakàsóbnah T|3Q subbék , ecc.imperfetto in a  Vj? qal

^p_ qàlli  ìVf? qàllu 

qàlnàh

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L e z i o n e  33 219

L’imperativo femminile singolare ricorre anche con accento sull’ultima sil-

laba: '’h gozzi  (tosa!); ,,f'} ronnì   (grida di gioia!). Sporadicamente l’infinitocostrutto si presenta secondo il modello dei verbi triconsonantici regolari:

T7$ sddód  (devastare), saldi (saccheggiare), T'Tàgdzóz (tosare).

Si osservi anche l’imperfetto di

nn (essere finito): Qjy> o D’fi1

VI   (essere cattivo): VT

127. Vocabolario 33

So s t a n t iv i :   ms ’ùmah (senza pi.) qualcosa; con negazione:niente

hn   ’ap (con suff. '’SX: du. D?éx) naso, narici(du.), faccia, collera. Come sog-getto di mn viene usato in questo

modo ÌDX = ì1? nin. L’oggettodella collera è espresso dalla

 preposizione 3.

Ve r b i:   hàsak  Oli#© trattenere, riservare per sé

hànan (frp) fare grazia, usare benevolenza

» ts amèni   (UW'l o □ $’) essere desolato (di luo-

ghi), essere sgomento (di persone);

 participio attivo D&Wdesolato

Dì   dam (DT) essere silenzioso, tacere stupe-fatto, essere stupefatto

- Tmàdad  (ìb1) misurare

Al t r i :   ’ibri (pi. D^py; f s. n*"l}V) ebreo (sost.),ebraico (agg.)

m  ^   kì ’im (cong.) a meno che, eccetto (che); bensì

ek  (avverbio interrogativo) come? inquale modo? Usato anche nelleesclamazioni.

n^ x   ’èkàh Come sopra.

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220 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

Esercizi

(a) Traduci:

nDN^nns nt^n 9 torni* in'Kl'nn 110   tàv   Tyn o?n 2■g™ l'n nn*n 11 n?ó$n“ni* ito’? Vd; ■>& 3

Yyrrny; tiòn tnó? 12 rrya nnìn v tT •* 1 T T T — *

4

inte?? nxn 13 imnn$ ì&n 5ngàrrn» uìto 14 unx ik *i 6

■q  ìdk  irih iy$w:> n?! 15 rrjtyrrns im  7

onagri 8

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. e quando egli si coricò2. e quando io avrò finito di costruire3. e quando essi restarono in silenzio

4. così che egli ci redima5. e quando io misurai i vasi6. fino a che il nostro lavoro sia finito7. e quando essi ebbero scelto un re8. affinché egli non ritiri da noi la sua benedizione9. affinché essi non spezzino l’altare10. quando venimmo dall’est della città

11. perché abbiamo peccato contro il Signore12. dopo che egli era andato via dal l’accampamento

(c) Scrivi in ebraico:1. Ci fu una guerra tra gli israeliti (lett. i figli di Israele) e Ì cananei che

erano nel paese a quel tempo.2. Non potremo partire a meno che tu non parta con noi.

3. Rallegriamoci nel suo farci grazia e nel suo darci liberazione dai no-stri nemici.4. Dove andrai e dove dimorerai e cosa farai?5. Dopo che egli ebbe preso il nostro denaro, corse fuori dalla casa.6. Egli darà aiuto a coloro che confidano in lui, ma quelli che hanno

 peccato contro di lui periranno.

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L e z i o n e  33 221

(d) Lettura: Giuseppe e la moglie di Potifar 

n?’ n # wn ra noi11?** “i^tpis n$K xUtfn n^Nn anatri io n   ’nn*73 ina ^ :n^K i??N8i noi12ik 71 ,^ y :V k i&xrn n*n» 

PiN3"i#$3 in'N m ■*?nawz? Tjì n nV] ,njn jv ìq Viìa ttf’.d^ Sn1? ’nKDni ntfrn nViian nynn ntoj7$

Di n ■>,,nii nay ni1?1? n st^ i t1?# ^ ì 5 ^QV-b#   4rnai? 1n1ii ip -i in'x titolai rpàa dw  rr |n inptòjp niu^1?nn^ànn'zh  6njn

.n nnn x^n oj}i n r-i ii^ a n'r^ i ^ay nhx1?

D 1? “i^kbi njTn n^N1? Nlprn n^nn dpi n r? Vfta-nk ajy >3  rm'xi? ■’Vip-n^ is^uó inii Viìa Vip? frappi w n^ V nziyn inyn ,1?n k ; nbxV.n^ìnn 03 1 ■‘Vv J ^ n'T^i

int^x n.?rnìj ivzpwp inii nV&n Q'nyp rV*TDa -i^N'rn nn^n pi   n  Nian ’rn  .o# T|Vón n ip^ n$tj oipan ins irm no i^ S npn ìdn  “inh

 Note alla lettura:1. Chiaramente un’azione a sfondo sessuale.2. “(egli) rifiutò”3. “perché”4. “quando ella parlò”5. Ripetizione di un sostantivo per esprimere un significato distribu-

tivo: ogni giorno, giorno dopo giorno.6. “in un certo giorno”. La forma inusuale della preposizione ks  è do-

vuta al suo uso idiomatico in questa espressione, in cui significa let-teralmente “circa, approssimativamente”.

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Le z i o n e  34

128. Il participio passivo

Il participio passivo è un aggettivo verbale ed è formato sullo schema voca-lico à-u in tutti i tipi di radici verbali, escluse quelle ll-Waw/Yodh.

Pe r f e t t o   Pa r t ic ip io  Pa s s i v o   In f in i t o  a s s o l u t o

nnn*- T T

kàtub scritto nim   katób

nts?— Trnrs?

T’àzùb abbandonato Diri?

 Y ’àzób

nm- r nìnnT bàhùr  scelto "linaT bàhór nVw

- Tsàluah inviato niVttf 

— Tsàlóah

Vdk - T

Vd K r

’àkùl mangiato ViDK r

’àkól

S7D3- T

  m i- T

nàtùa '  piantato 37103- T

m tóa ' 

 N&3T T

nàsù’ sollevato  NÌ&3T

— r a   i naso

      t     s        i   -       4

    H

    -        J

"    T yàdit '  conosciuto 3711'

— T yàdóa ' 

nno- T

nnoT

sàbùb circondato ninoT

sabòb

maT T T bànùy costruito n'33T bànóh°ì? (£»?)   {qunì)  —  oip   qóm

T (City)   (sim) messo, posto □Ifr    som

A causa deir incompatibilità semantica questa forma non compare solita-mente con i verbi stativi o intransitivi. Il carattere generalmente intransitivodei verbi H-Waw/Yodh fa si che la ricorrenza di un participio passivo in que-

sta classe sia rara e comunque dubbia; le forme Vìa mùl  (circonciso) e DÌ#sim (messo, posto) sono spesso citate come esempi.

Le forme tematiche così come indicate sopra non richiedono particolaricommenti. Solo si osservi il  pàtah  furtìvum nelle radici Iligutturale e la

 yodh finale nelle radici III-He,

In quanto aggettivo verbale il participio passivo non ha valore temporalema designa il risultato di un’azione compiuta. Di conseguenza, nella tradu-

zione italiana è richiesta spesso una proposizione relativa con un verbo al passato:

innp l’uomo ucciso, l’uomo che fu/è stato uccisonìron IDÒn il libro scritto, il libro che fu/è stato scritto

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2 2 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Il participio passivo in funzione di aggettivo predicativo ha le stesse pro- prietà di qualsiasi altro aggettivo del genere (§23). Es.

in n L ’uomo è/fu/è stato ucciso. T * ▼

Questa frase acquista il suo valore temporale dal contesto in cui ricorre e nondal participio stesso.

L’aggiunta di un sintagma preposizionale per esprimere il complementod’agente, come nella frase “l’uomo che fu ucciso dai suoi nemici”, non si ri-scontra nella lingua ebraica; tuttavia il participio passivo, come qualsiasi ag-gettivo, può trovarsi in costrutto con un sostantivo che lo specifica:

nDì"l$ Ty una città che è stata bruciata col fuoco

 Non è necessario comunque che il participio sia allo stato costrutto:

“ltàn un uomo cinto con le armi della guerra

129. L’infinito assoluto

L’infinito assoluto, le cui forme sono state indicate nella tabella del para_ \

grafo precedente, non ha flessione. E principalmente un avverbio i cui usi principali sono i seguenti:

(l) Si trova davanti o dopo un verbo finito per enfatizzare in qualchemodo l’idea espressa da quest’ultimo. La traduzione italiana di questo tipo dicostruzioni varierà da caso a caso, richiedendo spesso l’uso di avverbi come

“sicuramente, certamente, davvero” o simili. Es.

■’ntoTlK "liftlL* Voi davvero osserverete i miei comanda-- i ■ v i s • t

menti.’M» n*nn n>n os Se tu davvero guarderai all’afflizione della

tua serva...

La posizione più comune dell’infinito assoluto è quella prima del verbo,come sopra. Se però il verbo è usato come intransitivo, l’infinito assoluto può seguirlo: ‘

...ritti ...VÌttW WQW   Ascoltate attentamente... e guardate atten-tamente...

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L e z i o n e  34 2 2 5

(2) Simile al caso precedente è una sequenza di due infiniti assoluti chefanno da complemento a un verbo finito; i due infiniti sono spesso antiteticinel significato:

i]V7n Ed egli camminava mangiando.(lett.) Ed egli camminò un camminare e unmangiare.

nWl irà; Ed eg1’ Mdava avanti e indietro.(lett.) Egli uscì un uscire e un tornare.

(3) Invece di enfatizzare o far da complemento al verbo principale,l’infinito assoluto può essere usato per descrìvere un’azione sullo stesso

 piano di quella del verbo principale e può quindi essere considerato come unsostituto non flesso per una forma finita:

‘‘a'rriK 'jirtì’l "’JV&'l nnVsTiN; Tutto questo io ho visto e (ho) fatto atten-zione (lett. dato il mio cuore) ad ogni

azione...

(4) L’uso descritto in (3) dona all’infinito assoluto uno status pressochéindipendente. Si riscontrano casi per ragioni piuttosto oscure in cuil’infinito assoluto è usato al posto di un verbo finito, senza dipendere espli-citamente da qualsiasi altro verbo nella stessa proposizione. Si osservino iseguenti usi dell’infinito assoluto in funzione di imperativo:

Osserva tutto il comandamento.

njn Dl*rrn$ TOT Ricorda questo giorno.

«lV?3 Va’ e grida alle orecchie di Gerusalemme.

130.1 numeri da 3 a 10

I numeri da tre a dieci possiedono due forme: una femminile in -ah  che èusata in riferimento a sostantivi maschili e un’altra, senza una particolare de-sinenza, usata in riferimento a sostantivi femminili:

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2 2 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Fo r m a  Fe m m in il e

stato assoluto stato costrutto

tre   salósàh   r \ f ì y   sdlóset quattro   'arba 'ah nyà)K    ’arbà ’at cinque   hàmissàh n#óq    hàméset sei nt&M

T •

* w W — Isissah   séset sette   sìb 'ah   sib 'at otto   samónàh - i   samónat nove ny$n   tis 'ah nyitìn

— i •tis'at 

dieci n i toyt T T t    ’àsàràh JV#5?

  t wt r   ,aseret 

F o r m a  M a s c h i l e

stato assoluto stato costrutto

tre   vh'l)T 

salos V I<-V

salosquattro   arba '   ’arba 'cinque tzfàn

Thàmès hàmès

sei V —V

ses   mV —V

. s e s

sette   séba   séba' otto n W   samóneh   samónehnove   tésa'    tésa' dieci   ’éser ’éser  

 Normalmente le forme assolute precedono il sostantivo, che si trova nellaforma plurale:

n'U?} yyty  sette donne sette uomininriQ 172$ sette mucche cpaj sette giorni

Le forme costrutte sono usate davanti al sostantivo, che può essere definito oindefinito:

CPttfaìJ tre uomini i tre uomini

I numeri possono trovarsi davanti a sostantivi collettivi che hanno la formasingolare:

"Ipa sette (capi di) bestiamesette (pagnotte di) panesette (unità di) carri

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L e z i o n e  34 2 2 7

131. Vocabolario 34

So s t a n t iv i :

Ve r b i :

ri?   qès (senza pi.) fine; f j?0 alla fine di (disolito + indicatore di tempo)

qàseh (senza pi.) fine, confine, estremità;alla fine di (+ tempo o luogo)

ni?   pàràh (pi. -im) vacca, giovencanato

T Tsàpàh (du. du. costr. Vlpti?) labbro,

 bordo, riva; linguaDDp   hàkàm (pi. -im)  saggio (usato anche come

aggettivo)

IN?  ya’dr  il Nilo (di solito con l’articolo);

fiume (in generale)

[ri?:   yàqas\  (Vi?'?) svegliarsi (non attestato al perfetto)

Esercizi

(a) Traduci:

a w t^ n c m n 8-nox t o xh  9

T * T T

cppyn iorru ?n Tvn 11"ilio “ivwn 12

□ nnif* ninV?n 13ntpin^n m sn 14

rp:gn nvnannrjn a^rpn

nnw Diinn n n ^ a ^ i n

niron 1373

(c) Traduci:n'zQi •qiVn trò n Tfthnx^irni* wki nxn 

^5? *,i? TO li^ nnatèn a^-n^ "iìdt

12

3456 7

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. sei uomini (uccelli, vasi, donne, serve, femmine)2. tre pietre (immagini, padroni)3. cinque asini (cavalli, cammelli, altari)4. otto prigionieri (cananei, egiziani, offerte)5. le sette piaghe, i sette capi di bestiame, le nove pagnotte di pane

1234

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2 2 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

ìrTjj-n x ntoya n toy 5

i i a$ ì 6nafi Dpjppx1? ìnp$n x-1? nini# 7

ìpip> W i ^ xiua ràrj 8

 2WÌXX1tt NHHIP 9T T * T T T

ap^n nT9P0 ,,!:?i'

(d) Scrivi in ebraico:1. Tu ricorderai sicuramente queste cose fino alla fine della tua vita.2. Sedevamo piangendo sulla riva del fiume.3. Quando alzammo le nostre voci, egli si svegliò e si avvicinò così da

sentire tutto ciò che stavamo dicendo,4. Sei tu più saggio di noi?5. E alla fine dei tre anniegli ci lasciòe ritornò alla sua terra.6. In quel tempo c’era una sola lingua in tutta la terra.7. Perché hai ritirato il tuo aiuto da me?

(e) Lettura: Giuseppe l’interprete dei sogni

■>nn a$ inx n'y-]D ^ono nl»V?q Wnpn □'Tp$n rrrn fioi1 ni’^ia.as 1? ud) "inp 

nnp y?$ niVy ntyrn» nar?i ix n y i&y xìh nan riv~\B oVq»! :rrg$iK’n"ì» iflnqx niVy nnntj rriis yn$ nani ix?n nDtp y nr^ni n*n& rriD?niyn niipn n^àxrii ix?n nat^y niojn nìnsri ^ W&jnì n$i& niy^

.rtìrjD f|T,i nij’nan niD’ niipn yp$“n$ n$"|Bn 

i qm  n'y“i? Dfrtrn# in?1? V?p;»r x i anya ’BprrVp X"v?n n*?$n 0nn$ ’ijHjti cpTOfcftj rrgp riax1? fip im § D’T W rrpp “i#t$ n‘y“iD onp 

.n^ 15 in a "i$^5 n n ^ q _nx ^ inp x ^ i ’“ipy *iyi

riyó$ ‘•axi 2irix vx rà nftq n^x i£x*i «1??1 nsns nV i.irix n'np1? nftq 3ya$ri nbx*? Tp*?y 

.ny^D tiV?$"nx 4njy: Dvfrtj nbx1? ny"iD_n$ *)ov.hVid 1? 5t   £ ì  n$y crif^n “i^ìfnx :*ior -)&x$i n'yjs aftq-nx ivpw nqx ^71 ,n|n ny i ^ yn$ rriynn rvnpn ya$l nan 6ypto *>1$ yn# ninimn niisn yn$ D?Ì!p ^ ,nìxp y?$ nan :n$y n H^ n “1#$ 1570 x n

ìcnns 2v i ^ ^ ì»i?i

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L e z i o n e  3 4 2 2 9

 Note alla lettura:1. “iris interpretare2. in'K va con in'D: “uno che può interpretarlo”3. !?a$n nel senso di “comprendere”: “Tu sai come intepretare un so-

gno”.4. nel raro senso di “concedere”5. “egli ha rivelato, fatto sapere”6. “sazietà, abbondanza”

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Le z i o n e  35

132. Proposizioni legate con ) wa~

Una delle caratteristiche più singolari della sintassi nella prosa ebraica è larelativa rarità di congiunzioni subordinanti che introducono subordinate av-verbiali. Ci si trova dinanzi, invece, a lunghissime sequenze di proposizionicollegate solamente da una forma della congiunzione wd-  (e). Un esame piùaccurato di queste sequenze ci ha mostrato, però, che esiste una grande va-

rietà tra le funzioni delle proposizioni. Tale varietà è dovuta non tanto al* t   < ( >cambiamento delle congiunzioni quanto alla modifica dell’ordine delle pa-role all’interno della proposizione o alla variazione della forma verbale usataimmediatamente dopo la congiunzione. Nonostante vi possano essere diver-genze dai modelli generali riassunti nella trattazione che segue, le precisa-zioni offerte qui e nella Lezione 55 renderanno il lettore in grado di indivi-duare e comprendere la maggior parte delle sequenze che egli incontrerà.

Si possono individuare due tipi principali di relazione tra proposizioniunite solo da una forma della congiunzione wd-\ 

(1) congiuntivo-sequenziale, per cui la seconda proposizione è consequen-ziale rispetto alla prima o dal punto di vista logico o da quello cronolo-gico, e

(2) disgiuntivo, per cui la seconda proposizione può stare in rapporto con la

 prima secondo vari tipi di relazione, tutti non consequenziali.Il dispositivo principale a disposizione dell’ebraico per distinguere tra

 proposizioni congiuntive o disgiuntive è la parola che segue immediatamenteil wd<

wd-  (o wa-) + verbo —►modalità congiuntiva

wd- + non verbo —>modalità disgiuntiva

Segue daquesta definizione che tutte le proposizioni non verbali (cioè le proposizioni con predicati avverbiali, aggettivali, nominali,esistenziali o participiali) sono essenzialmente disgiuntive quando usate all’interno di unanarrazione. Tali proposizioni possono entrare a far parte della sequenza nar-rativa principale solo se vengono trasformate in proposizioni verbali con una

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2 3 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

forma verbale puntuale1(finita). Le proposizioni negative in cui ti? precedeil verbo sono disgiuntive per definizione.

Le formule di base della relazione congiuntivosequenziale sono le se-guenti:

1. sequenze narrative:  ,

(a) al passato puntuale: perfetto + wa + imperfetto (forma breve) §98

(b) al futuro puntuale: imperfetto + wa + perfetto §98al futuro abituale: imperfetto + wa + perfetto §98

(c) proposizione non verbale + wa + perfetto (sotto)

2. sequenze imperative:

(a) imperativo + wa + perfetto § 107

(b) imperativo + wa + imperfetto (o iussivo o coortativo) §107

I molti esempi di queste sequenze che sono apparsi negli esercizi e nelle let-ture dovrebbero averle già rese abbastanza familiari. Qualche osservazione è

necessaria, comunque, riguardo alla sequenza indicata sopra come (le). Poi-ché le proposizioni non verbali, specialmente quelle con predicati partici-

 piali, possono riferirsi airimmediato futuro, una proposizione non verbaleusata in tal modo può proseguire con un perfetto invertito, analogamente al

 più comune tipo (lb):

Ti darò i soldi e tu li prenderai e lidarai al tuo padrone.

Verremo in città e vedremo lenuove case costruite lì.

Egli è un uomo buono e vi tratterà benevolmente.

A causa di sovrapposizioni e coincidenze di significato è diffìcile invece

stabilire distinzioni semantiche tra proposizioni disgiuntive. Le categoriedate sotto comprendono la maggior parte degli usi di questa costruzione.

r i r q i i n x n p & n n j ì t ì ' K

c r n a r r n # i r x T j r v v y r j D 'x z i

□'’unqn

ipó ™ ^ ’Nwn

 X  • *Qualsiasi verbo che descrive un evento come un’unità ed è, dunque, capace diessere collegato sequenzialmente (sia in rapporto di anteriorità che di posteriorità)con altri eventi sul continuum temporale sarà indicato come puntuale

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L e z i o n e  35 2 3 3

a)  Avversativo

Ristabili il capocoppiere nel suoufficio di coppiere, ma fece impic-

care il capopanettiere.(Gen 40,21)Ci fu carestia in tutti gli (altri) paesi,ma in Egitto c’era cibo.(Gen 41,54)

 b) Circostanziale.  Una o più proposizioni disgiuntive descrivono unasituazione o circostanza contemporanea o precedente all’azione della propo-

sizione che precede:

n*|W5 ny'n nani tf X ìHX^)5! E un uomo lo trovò a vagare nelcampo, (lett. [mentre] egli va-gava...) (Gen 37,15)

W’X VX] irpxVz? nitoyV nrpàn xn»l Ed egli venne a casa per fare il suoJV33 qu; rpàn '’ X # lavoro, mentre non vi era in casa al-

cuno dei domestici.

(Gen 39,11)

È difficile distinguere tra l’uso circostanziale di tali proposizioni e l’uso

c) Esplicativo e parentetico, in cui le proposizioni disgiuntive interrom- pono la narrazione principale per fornire informazioni rilevanti o necessarie per la narrazione stessa. Per esempio, in ISam 1,9, tra le proposizioni narra-

tive “Anna si alzò... e supplicò” troviamo una proposizione disgiuntivaesplicativa

XOSrrVtf 2'U}'1 iròn (Ora Eli il sacerdote stava seduto$53 m_E> X ni mrP VD’ri sul suo seggio alla soglia del tempio

del Signore; ed ella (Anna) aveval’anima piena d’amarezza)

L’informazione fornita nella parentetica descrive lo stato d’animo di Annanella preghiera e spiega anche come accadde che Eli la notasse. Similmente,in Gen 29,16, la conversazione tra Giacobbe e Labano è interrotta dalla se-guente proposizione

rtxi ini?#»"1?? cpjpiffàn "iùrn«  ytfhnVn D’p'xn ito

niintinVD? r in *,n?ì.□p1? mn c r ìp

nÌ3D pVpi (Ora Labano aveva due figlie...)

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234 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

 per spiegare il riferimento a Rachele della proposizione successiva che ap- partiene alla narrazione principale; “ed egli (Giacobbe) disse, ‘Io ti servirò per sette anni per Rachele, la tua figlia più giovane’ ”, Questi sono appena

due esempi selezionati a caso tra centinaia di altri simili.

d) Conclusivo  o iniziale. Indica o il completamento di un episodio ol’inizio di un altro. Gli esempi seguenti sono presi dagli inizi di diversi ca-

 pitoli del libro della Genesi; le divisioni dei capitoli spesso corrispondonoalla proposizione disgiuntiva iniziale dell’ebraico:

$

Ora il serpente era molto astuto...(3.1)Ora l’uomo conobbe Èva... (4,1)Ora Sara, la moglie di Abramo, nongli aveva partorito un figlio...(16.1)Ora il Signore visitò Sara comeaveva detto... (21,1)

È interessante notare che una disgiuntiva può essere preceduta da una propo-sizione temporale. In questo caso, la disgiunzione va considerata come in ef-

fetto prima della proposizione introdotta da “>n?l:

npj CPH^rn n*?xn cnn^n “inx ^rn Ora, dopo queste cose, Dio mise□rn}Kn§ alla prova Abramo (22,1 )

Poiché un nuovo episodio o un nuovo paragrafo possono sempre essere in-trodotti senza alcuna congiunzione, come in

mrr 157 rrn n ^ n c rn ^n inx Dopo queste cose, la parola del Si□"QX"^ gnore venne ad Abramo (15,1)

 possiamo trovare anche una mescolanza dei due stili:

n&rfpz? t o ...Vd^ X   *»rPl Nei giorni di Amrafel...essi feceroguerra (14,1)

Un terzo tipo di proposizione introdotto da wa, congiuntivo ma non-sequen-  ziale, sarà preso in considerazione in una lezione successiva.

...ony n?n ttfnaniv v  oixni

...i*? nfft xV D“px n#x nju)

...“ìax 7ì?s mn1]

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L e z i o n e  35 2 3 5

133. t£h e V»

Come “predicatori” di esistenza o di non esistenza queste due parole tendonoa svolgere una funzione verbale, servendo quasi da forme atemporali delverbo “essere”. Non sorprende, dunque, che esse si trovino flesse per nu-mero e genere per mezzo deir aggiunta di desinenze pronominali. Ciò av-

viene raramente nel caso di più comunemente nel caso di *pX.

Singolare Plurale Singolare Plurale

le ’énénm  tà^X ’ènénnu

2m  yeskà yeskem  Tjrx ’éwka  D^X ’ènokem2f ’qrx ’ènèk 3m  yesnó  ìaj'X ’ènénnu  O^X ’ènàm3f ’ènènndh

T V **

Le rare forme flesse di si trovano quasi esclusivamente dopo la congiun-

zione DK (se), come in

Ù'ty'y D:?t£ "DX Se voi agite correttamente...

e possono essere considerate semplicemente come sostitute opzionali per i pronomi personali,

loft ntyy  dexdx

Le forme flesse di TX hanno una gamma più ampia di impieghi:a) Negazione di esistenza con soggetto nominale o pronominale:

ttpX egli non è (egli non esiste)

ìlbx *7 n II ragazzo non è (qui), non c’è.

Si osservi che la forma flessa è usata normalmente dopo un soggetto nomi-

nale determinato. L’esempio citato sopra è equivalente a *7^n VX.

 b) Negazione di frasi con predicati participiali (molto comune):

an’D'1TK   Io non sto scrivendo,

orx Gli uomini non sanno.

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2 3 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

c) Più raramente *pX si alterna con  ÌÒ  nella negazione di frasi con 

predicati aggettivali o avverbiali:

rpinli^xn L’uomo non è in casa.> - - V •• • T

rnnt? na^Knan^n la bestia che non è ritualmente pura

134. Vocabolario 35

S o s t a n t i v i : ’ókel  (con suff. ^pX; senza pi.) cibon i i y 'erwàh  (senza pi.) vergogna, nudità

AGGETTIVI: ■jina nàbón  intelligente, assennato, prudente (cfr,

T nr?)15 kèn  onesto, leale, vero

VERBI: atp impf,30’’? (pf. non usato) andar bene; usato impersonalmente con come in ^ Sto bene (lett. andrà/va bene per me).

Cn?) avere fame, essere affamato n;n hàyah  (nfl?) vivere, essere vivo

m j ? qàràh  (Hip?) incontrare, sopraggiungere,

accadere. Questo verbo ricorre anchecome Xlj? qàrà ’  (K“]p?); le forme dei due tipi sono a volte mischiate.

Altro: pn raq  (avv.) soltanto

NOTA s u g l i  o r d i n a l i :  ottavo ‘TO#, nono decimo n/’frSJ.

Esercizi

(a) Traduci:

.Tii'f? n sn in? ni? 1.rr o ninn upJi T y n ~ n$ ngijw 2

.-i'x?n nzty’ty  D’HO'y uri) o ^ n i $ \   3.n jft i y p p n y n ir to x i p n p ^ n x - n y ^ 4

< T f o r n $ s t a r l i t ài   x^ni n $ x n ^ r i i 5

.rrrr1?". □ S u to T ? 1 $ $ i n s n m )   i r t o w i w i i r t o v i t j x id * h t 6

orx ani njn “iì?3n“ns$ rupé^ na'j 7.nrm'10^131 Q'Tttfsft 8

.n^ n o n n p u^ x i^xn njrj&n"^ o ^ n ìarix r r^ 9.inint5 ^ rx r? D 'v fDr$ 10

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L e z i o n e  35 2 3 7

Q?ó$n nnri d^ tj vii o w r r ^ y iw $ ^Ad'V   Q$h 11.□?ó$n m  

.□’ytn pi -pys P'TSS t^x t *n  12.0$ p i ,1133 a1» rx 13

(b) Lettura: La carestia in Egitto e Canaan

m   fsp’i cp*i¥» r iA ^ y irix iraty ddhi ii33 tf^x riy-|D lxi: rrai ^oi1 itiX’i

n s 1? 2p'7i?plp 'w n n ^ ì rf?&n nixan ntaiun D^$n W x-^ rn x it o ìj i

.3V13 n x n ™ n ^ 1 Qr*LWn t o n r f t n a y f l ^

103 napi ii33 ]*»x n‘y“]D "ìftxn viasrbD T W riy^D ^ y -i la^ n ag^ i ■>fìnanx i nin? if txh Vt\ì* 3xopn p i 'Jva- y n^nnnrix

.Dnj^a n ^ -^ r^ y ^ ‘x

o d 1? rrn onya niu“i^n_t?D3 ayi rriaiun crjwn ya$ nqx ■*n*i

ì3> :a?ìa??"l73l? riy“|Q ie n sì otfft ny“ìsr*?x nyn py^i a n s a n $ " ^ m yy i 

1X3 p x *7" ^ l n ^ n M?"1??"*?» rrn ay-ini ,i i^ r i oa1? "iaxs i$ìf*73“n$ ,Pio1,,"‘?§’P ’flyótf «7371 :V33V aij?J£ * W | QO1? nP 3'p X^l 01 nùp1? nap^a

.mai k^ i  n ^ i a$a i l1? u p n$w vn ^ n ya? di# ut

 Note alla lettura:1. nel senso di “scegliere”

2. “riserva, provviste”3. Inserisci “riguardo al” davanti a XG37Ì.

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L e z i o n e  36

135. nari

La parola nan, tradizionalmente tradotta con “ecco”, è molto frequente nella prosa ebraica e necessita di particolare attenzione nella traduzione. Il mante-nimento di espressioni arcaizzanti come “ecco” mette solamente in evidenzala difficoltà dei traduttori a cogliere il significato e le funzioni sintattiche di

nan in termini più moderni. Esistono certamente alcune difficoltà, ma sispera che la trattazione che segue metta il lettore nella condizione di tradurre

questo termine in modo più preciso.(1) L’uso più evidente e basilare di H3H è quello di “predicatore” d’esi-

stenza. Differisce da per il fatto di enfatizzare l’immediatezza, il "qui eora”, della situazione. Per quest’uso sono frequenti forme flesse:

Singolare Plurale

le   binarli (hinnénni) lain/uan   hinanu (hi

2m W   hinnakà   hinnakem2f    W    hinnék  — —

3m ian   hìnnó oan   hinnàm3f — ™ ...........

Esempi:

■gjfl Eccomi/sono qui. (Risposta a una domanda o

a un appello)Pian Qui c’è l’uomo.H3n Ecco tua moglie.

(2) 71311può anche essere usato per aggiungere questa stessa sfumatura afrasi con predicati avverbiali, aggettivali o participiali. Così, frasi come ad

es.: ]"PÌQ diventano rpin Sono qui (ora), in casa.

Esempi:

rtrd^n nVtf nan Tuo suocero sta ora salendo sulla via versoTimnah.

n*?n TpfiN; nan Tuo padre ora è malato.Tp'jN IO Tjp nan Tuo figlio sta ora venendo da te.

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2 4 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Tpio1? f]Nn nan II paese è qui davanti a te.

Può anche trovarsi davanti a frasi verbali, aumentando la vividezza ol’importanza dei fatto asserito:

mn WS D’Wa*} n3n Alcuni uomini sono appena giunti qui.

La maggior parte delle proposizioni con hinnèh  ricorre all’interno di di-scorsi diretti (non trattiamo per il momento il caso di wah inneh; vedi sotto).Tali proposizioni hanno la funzione di introdurre un fatto sul quale si basaun’asserzione o un comando seguente. Diventa importante, dunque, valutareogni proposizione introdotta da hinnèh  congiuntamente al tipo di proposi-

zione che la segue, cioè se esse stiano in una relazione congiuntiva o di-sgiuntiva. Tra i più frequenti tipi congiuntivosequenziali si trovano:

1.  P r o p o s iz io n e -hinnèh  + Im pe r a t iv o . L’assenza di wa-  davantiall’imperativo indica la natura piuttosto particolare di questa costruzione. Sesi vuole, la proposizione con hinnèh può essere tradotta in italiano come unasubordinata (“dato che.. “siccome...”).

...n'ptPS? ^rinD$ nan La tua serva è in tuo potere; fa’ di lei...Oppure:Siccome la tua serva, ecc...(Gn 16,6)

^ nan Ho sentito che c’è grano in Egitto; scendete

...n$$“rr) DÌ’I W la£8iù e—(Gn 42>2)

Il passaggio semantico da una proposizione all’altra è chiaro. A volte ciò puòessere esplicitato mediante la subordinazione suggerita per la traduzione ita-liana; a volte è raccomandato l’uso di “allora”, “quindi” o “perciò” nella se-conda proposizione.

L’imperativo può essere preceduto da nrIV o nr}ST|:

 N3 ...ntòqn hvì  nan Viene'il sognatore.

orinai ^  nm i Su, ora, uccidiamolo! (Gn 37,1920)...nnfpr nriK nan Tu ormai sei vecchio. Stabilisci dunque un reìaVna'W nJW sopra di noi... (ISam 8,5)

2. PROPOSlzlONE/»>wé/? + Pe r f e t t o   INVERTITO. Questa formula è uncaso del tipo (le) presentato nella lezione precedente.

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L e z i o n e  36 2 4 1

**3$ La mia alleanza è con te e tu diventerai padreCPia ’pttr] 3X*7 11113 moltitudine di nazioni... (Gn 17,4)

Oppure:Poiché la mia alleanza è (sarà)...

'tfiy'iyi C’Xin H3n Vengono i giorni in cui io stroncherò il tuovigore... ( 1Sam 2,31 )

3. PROPOSmONE-hinnèh +  PROPOSIZIONE DISGIUNTIVA. Ci sono molti

tipi di costruzione meno frequenti che si collocano sotto questa comune inte-

stazione. Tali tipi rispondono per lo più agli usi della relazione disgiuntiva

trattata nella lezione precedente, ma risultano leggermente modificati

dall’iniziale hinnéh:

,..ÌriX H3H Benché io l’abbia benedetto (Ismaele), laD pX ,,r)v!:jrn8ì mia alleanza sarà stabilita con Isacco... (Gn

" 17,2021)ntyn nsXl □'SSOTl $Xn n3n Qui ci sono il fuoco e la legna, ma dov’è

" " " ’" ’ ”T “ ’ l’agnello? (Gn 22,7)...n tó '’p'JX H3H Dal momento che sto per morire, a cosa mi

npa n r n ^ l serve la primogenitura? (Gn 25,32)

In diversi casi l’uso di una proposizione disgiuntiva al futuro dopo hinnéh +  participio sembra richiedere che la proposizione participiale venga resa attri- buendole un senso compiuto:

...“H?!?? no H3H Quando sarò morto, tu mi seppellirai nella

■’iiniipn 11113 tomba... (Gn 50,5)...□■•Xn 13 3$ 71311 Quando veiTemo..., tu dovrai legare la

n ^ p n ...wn nipn"nx corda... (Gs 2,18)

Abbiamo già osservato il frequente uso idiomatico di n3n‘] dopo HX“1e al-

tri verbi di percezione. n3n'| può essere anche usato per introdurre una proposizione circostanziale, a volte senza un soggetto esplicito:

ÌTp'J? nani li^xrrVx X’ ì Egli venne da quell’uomo mentre egli se neStava vicino i cammelli. (Gn 24,30)

» - | - -

ny’"l nani IDjjn 1XW ììl? Rimane solo il più giovane, che sta pasco-l a landò il gregge. (ISam 16,11)

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2 4 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

136. «a e Nrnsrr T T •

La particella *0 è frequentemente aggiunta a imperativi, lussivi e coortativi.> * . . -

E tradizionalmente conosciuta come una particella precativa, tradotta con

espressioni quali “per favore”, “prego” o simili. In realtà, gli argomenti persostenere questo tipo di traduzione sono esigui. La particella sembra piutto-sto denotare che l’ordine espresso dal verbo imperativo, iussivo o coortativosia una conseguenza logica o di un’asserzione immediatamente precedenteoppure della situazione generale in cui essa viene pronunciata. In quanto

 particella modale, la sua comparsa non può essere prevista; quando essa ri-corre, comunque, dovrebbe mostrare che il parlante considera l’ordine da lui

impartito come una conseguenza di una sua asserzione previa o, come ab- biamo detto, del contesto. Sarà naturale perciò trovare la particella in propo-sizioni che seguono una precedente proposizione introdotta da hinnèh', quest’ultima, infatti, è proprio la tipica asserzione dalla quale ha origine unimperativo. Questa stretta relazione è segnalata più esplicitamente in ebraico

tramite l’aggiunta di N3 tanto a hinnèh quanto all’imperativo che lo segue:

mrr ’rixjj Nrnan Poiché il Signore mi ha impedito di partorireTinDtirVN KTN jI  un bambino, entra dalla mia serva... (Gn

T" T 16,2)ai'ISJ1? 0i9n npl xa nan Siccome il giorno volge al termine, passate

 NrìlP1? n°tte qui. (Gdc 19,9)

Per il resto hinnèh-na ' si conforma alle categorie di significato indicate per ilsolo hinnèh. Es.

../in Krnan

...aito Tyn xrnantr in n'ùri)

137. 7ÌSJ e rnK.

 Nelle frasi verbali ìiy è usato come un semplice avverbio, con il significatodi “nuovamente, di nuovo, ancora, ancora una volta”:

Vdk H ìli? Egli si sedette nuovamente e mangiò.• inx OiVr] EfrtJ*! Ed egli sognò ancora un altro sogno.

Anche se il tuo servo ha trovato grazia...,io non riuscirò a fuggire... (Gn 19,19)Anche se il sito della città è buono..le acque sono cattive... (2Re 2,19)

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L e z i o n e  36 2 4 3

Ma 7iy come n3H, può essere flesso e usato come “predicatore” di esistenza,con la sfumatura di “essere ancora, esserci ancora”.

Singolare Plurale

le ^ i i y / ^ i y f a 7 A f a  j r  aodi o odenm — —

2m :j7iy   'òddkà — —

2f  Tlliy   odak  — _ _ _

3m t * 1   r  a

odennu □7iy 'ódàm' T

3f  naiiy   'ódénnàh   - - - - -   —

Esempi:

13'7'ii7 Egli è ancora lì.mrp 7ft'y lapy oni^K Abramo sta ancora alla presenza del Signore.

‘’H,,a*|iy Io sono ancora vivo.**0 ^0 7Ìy Giuseppe è ancora vivo,m □ Vri 7ÌS? Il popolo è ancora numeroso/troppo nume-

roso.

nx D31? 7iì?n Avete ancora un altro fratello?

Questi esempi mostrano chiaramente che l’uso di 7iy, come quello di 71317,spazia da una pura predicazione esistenziale ad altri tipi di impiego in propo-sizioni non verbali.

Un uso particolare di 7Ìy e 7Ìy]jl si osserva nelle espressioni temporali

D’gW ufàn 7iy tra cinque anni ancora, per altri cinque anni7iy? tra tre giorni ancora, dopo altri tre giorni

■>n7^H 7iy? mentre il ragazzo era ancora vivooyty 7iy tra poco, fra breve, presto

Originariamente si trattava di frasi non verbali, usate in modo specifico:

ci sono ancora cinque anni —>essendoci ancora cinque amii.

Tali espressioni sono state poi ridotte allo stato di sintagmi e incorporate inaltre proposizioni. 7iy? è allora paragonabile a ? + l’infinito costrutto di rPH.

7ly, invece, ad una negazione, da tradurre come “mai più, non più”.

Occasionalmente rPN (dove?) si trova con suffissi soggetto simili ai

 precedenti; forme attestate sono (2 m. s,),'Ì3X(3 m. s.), (3 m. pi.).

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2 4 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

138. Vocabolario 36

So s t a n t i v i:  Vana’émét 

Ve r b i : 103   bàhan

Al t r o : ’0   hay

*0   he

qk im

kull-

maraggèl  (pi. -im) spia, esploratore(con suff. *^1??$; senza pi.) verità, fedeltà

00??) provare, mettere alla prova,esaminareuna forma di ■’H (vivente) o CPn (vita)usata davanti i nomi propri per i giu-ramenti: CPriVft ’OPer il Di° vivente, ’nriS?"|5 per la vita del Faraone; cfr. QXsotto.

(cong.) se; si osservi la formula com- pleta del giuramento: hay/hè  X ’ìm + imperfetto, dove QN ha valore negativo.Es. ...DK"1? fifa DN 7fSm|5 ’ìl Per lavita del Faraone, non partirete da qui ameno che...tutto, ciascuno di. Usato con suffissi

 pronominali (cfr. sotto), in apposizione:

□V5 tutti gli uomini (lett. gli uo-mini, tutti loro).

Singolare   Plurale

le  —    - - tifa   kullànu2 ni   (kulhka) kulhkem

2f    kullèk ,   - - —

3m i/n'1??   kullòh, o   kullàm3f    kullàh —

Esercizi

(a) Traduci:

.■>0upy spia: 1

.■>37$ :onori 2.iniqj# p n 3.T*V? DO*? ]->§) bjk   *7313 H'D’K 4

.con] ubN n^ n 1 Mp~b§ K3vmtf   5.mnn 0j 6

.a v in ? ^ «*? n3i? 7

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L e z i o n e  3 6 2 4 5

i?) nj? w x nan 8.r  fy i )  t v il» 9

.napni nra ina aaii io.inrjN i l i Tyna ma Tpftx nan 11

.natèn uv  ni v r ^ n 12

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Nostra madre è ancora qui nella casa.2. Ecco viene tuo fratello.3. Non sto salendo verso la città.4. C’è ancora fuoco nelle montagne.

5.  Gli uomini non stanno mangiando.6. Dove sono i vasi che tu hai modellato?7. Non stiamo camminando.8. Al nono giorno cavalcammo fino alla fine della strada.9. Hai ancora fame?10. Tutti noi eravamo poveri.

(c) Traduci:

ni y\u) n& ìpfiN xrnan 1aio ìnx t ib nnn^n tn pw xrnan waan-^ iwh   2.d j ' ITO   w *nS» ri"l7ì5

.^n ’DnióK *rn nan 3.Qi1? n a ìpjo1?fisn nan 4

.na f nó$ ^ snn nw n0 $ 5

.naia xa nnsn **n1» Di'» ’riv t ^1 K3"nag 6

.n iy) naw xa nirpì* na$ naif? ntfrn Tyn x nan 7(d) Scrivi in ebraico. Usa proposizioni con hinnèh quando possibile.

1. Nonostante il nostro cibo sia ancora abbondante (molto), non pos-siamo darvene.

2. Siccome tuo padre è morto, ti manderò a vìvere (dimorare) con tuofratello maggiore (lett. grande).

3. Nonostante io sia accanto a te, tu non puoi vedermi.

4. Ora che sei venuto, siediti e mangia con noi.5.  Dal momento che stiamo soggiornando qui, diciamo loro che siamo

ricchi così che ci vada bene.6. Siccome rettitudine e verità sono perite nel paese, cerchiamo aiuto

dal nostro Dio così che egli ci salvi (lett. ci mandi salvezza).7. Per la vita del re, non entrerete qui prima di sera.

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2 4 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(e) Lettura: Giuseppe riceve i suoi fratelli in Egitto

v m 3'p iP k V n p i1 *?px nia j?1? r n ty jf ^ 0^ n i n

nyin n$ ■pnaps» Dxpn *?x“$ rp ixipì nyn 2;i3§]i?Jìl *•?

orix 4*ipn vriK-n^ *ioY* N“l?ì n r $ D?éx f? 3ìir jM^ l nov ,»n tó n .iy ^ n é?  l y i p n é 7? .o q n ? i? t o n a x 1? 6n i t f j? d d ^ i& x ' h i r i x 5iT p n x1? a n i

nix-!1? ,D)px “ 1 Ql?P "1#$ ni&ibprrni* noi'* ,*?p$ ni^ Vtzhx p u1?3 >p$ niai?1? ixp Tfcsn /ftij tò .rVx riax i ,ddxp n&J nnjn#Hfo nrw 7P : n ^ "ij?n*ì iQ’V»*» TlW ì’n xV,ui$$ d' b   in$

. n i x i > n n x 3

"n$ fD|?n nani ,iy3p n& ? ìris t^x ■’p ^ 5 $ ,d t o   :p*j?S? 8*itoy ri# :n$xsi.m»x ìn ri] Di5n ìrfix

’n ,npi nx'Tp ,nnx a^p» ^xV ay»*?*$ ’n|ót$ 9xm ^ov n ^ i□p n nx ni?:*] 7nx osa in1?? ,nan ibj?n np nx xi:m dx~o nj» ix ri nx risq?o^na n,>p riy p ’n tvàm)   npi?x l0n&$ri ira*? apnprnx'i no orixi

.DflX

 Note alla lettura:1. Cioè suo fratello di madre e di padre.2. = irix xn7i?n3. “ed essi si prostrarono”4. “ed egli riconobbe”5. “essi non riconobbero”6. Gli aggettivi al f. pi. possono essere usati come avverbi: “dura-

mente”.7. Dopo una negazione ki  ha un forte valore assertivo: “al contrario,voi sicuramente siete venuti...”,

8. “dodici”9. Xin è il predicato (qui = “è così, è un fatto che”): la proposizione con

1$$ è il soggetto.10. n introduce ima domanda indiretta: “se”11. Si noti il frequente uso assertivo di p: “Com’è vero che il faraone

vive, voi siete spie”.

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L e z i o n e  37

139. Verbi derivati

Tutti i verbi studiati nelle lezioni precedenti appartengono al tipo di coniuga-zione conosciuto come Qal, o coniugazione semplice, dal momento che cia-scuno di essi consiste dal punto di vista analitico di una radice non aumen-tata più un modello tematico (perfetto, imperfetto, ecc.). Ma in ebraico,come nella maggior parte delle lingue, da queste stesse radici possono esserecostruiti altri verbi, principalmente mediante l’uso di prefissi o attraverso la

modifica dei modelli tematici. Ci sono sei importanti tipi di verbi derivati(spesso chiamati coniugazioni). Non tutte le radici ricorrono in tutte le seiforme, così come molte radici non sono impiegate come verbi nel Qal, nono-stante il loro uso in sostantivi e aggettivi sia ben attestato. I grammaticidell’ebraico assegnano il nome alle sei coniugazioni sulla base della forma

che il verbo assumerebbe alla 3a pers. m. s. del perfetto di ogni coniuga-zione:

 Niphal Lezioni 3739PielPuai

Lezioni 4042

Vypn HiphilHophal

Lezioni 4349

Hithpael Lezione 50

140. Verbi Niphal: significato

In linea di massima, i verbi Niphal, caratterizzati da un elemento n- prefissoalla radice, hanno un significato medio-passivo.  Una discussione teorica suquest’ultimo concetto, usato nelle grammatiche in modo nient’affatto coe-rente, ci porterebbe troppo lontano; sarà dunque meglio classificare i verbi

 Niphal sulla base del valore che assumono nella traduzione:

(1) Passivo incompleto. In italiano, il passivo è una costruzione e non unacategoria di significato verbale. Se un verbo ricorre in uso transitivoattivo,come in

Gli studenti hanno letto la lezione,

esiste una trasformazione corrispondente al passivo

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2 4 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

La lezione è stata letta dagli studenti.

Ma per passivo incompleto intendiamo fare riferimento a questa stessa tra-sformazione omettendo il complemento d’agente:

La lezione è stata letta.

L’uso del passivo incompleto indica che al parlante non interessa specificarel’agente delPazione. Tutti i passivi ebraici appartengono a questa categoria;le costruzioni con un agente specificato sono praticamente inesistenti. Se ilverbo Qal corrispondente è transitivo attivo, è sempre possibile tradurre ilverbo Niphal come un passivo incompleto:

Qa l   N ip h a l

“l^ n _riì5 DJ13“Din UFI}} La parola fu scritta.Tygn$ La città fu abbandonata

m   a133 L’uomo fu ucciso.

(2) Medio'.

Egli ruppe la finestra. La finestra si ruppe.Egli fermò la macchina. La macchina si fermò.Egli aprì la porta. La porta si aprì.

Diversamente dalla costruzione passiva incompleta, i verbi medi hannoforma attiva, ma il significato (della diatesi) è, in un certo senso, invertito:l’oggetto del verbo attivo è diventato il soggetto del verbo medio. I verbiebraici Niphal corrispondono spesso in italiano all’uso della forma intransi

tiva pronominale:

"TOH nri?} La porta si aprì.

1 N.d.T, Nella lingua italiana non esiste la diatesi media. Ciò che nel testo vieneindicato come “medio” corrisponde in italiano ad un particolare uso della forma intransitiva pronominale  dei verbi. In questo caso particolare, la particella

 pronominale ha solo la funzione di segnalare il passaggio dall’uso transitivo di unverbo (es. “egli ruppe il vaso”) all’uso intransitivo (es. “il vaso si ruppe”). Nellaconiugazione, i verbi intransitivi pronominali non si differenziano dai verbiriflessivi, essendo preceduti dalle medesime particelle pronominali atohe. Tali

 particelle, tuttavia, non svolgono la funzione di complemento (oggetto o di termine)che assumono con i verbi riflessivi né danno al verbo una sfumatura dì reciprocità,come accade nella forma riflessiva reciproca (cfr. nota seguente).

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Le z i o n e  37 2 4 9

■’Van "12 3 II vaso si ruppe.□yn  y3j?3 II popolo si radunò.

(3)  Riflessivo2. In italiano i verbi riflessivi propri  sono seguiti da una

 particella pronominale, riferita al soggetto, che funge da complemento og-getto:

Egli si vide nell’acqua.Egli si lavò.Egli si vendette in schiavitù.

I verbi Niphal richiedono spesso questo tipo di traduzione:

Egli si è redento."D2p3 Egli si vendette in schiavitù.

(4) Risultativo. Più importante delle due categorie precedenti è il signifi-cato risultativo del Niphal. Essendo fondamentalmente un verbo stativo, il

 Niphal risultativo descrive lo stato del suo soggetto; stato prodottodall’azione verbale indicata dalla radice:

 Attivo Passivo RisultativonriD aprirenn*>3 fa (è stato) aperto nfiD3 è aperto

rompere"15 3 fu (è stato) rotto “)3tt?3 è rotto,è in pezzi

In italiano, l’equivalente del risultativo è formalmente identico al passivocosì che la distinzione qui presentata è difficile da afferrare. Nel passivo esso 

 fu rotto, fu  è il verbo ausiliare dell’unità fu rotto; nel risultativo esso è rotto,è è il verbo essere seguito da un aggettivo/participio. Si può vedere la diffe-renza più chiaramente applicando, ad esempio, una trasformazione al pre-sente reale:

 passivo: esso viene rottorisultativo:  esso è rotto

2  N.d. T. Ciò che nel testo viene indicato come “riflessivo” corrisponde in italianoall’uso diretto o proprio dei verbi riflessivi pronominali, in cui il pronome riflessivofunge da complemento oggetto della proposizione. Uuso improprio  dei verbiriflessivi si distingue invece in apparente  (quando la particella pronominale non funge da complemento oggetto ma da complemento di termine: “Io mi lavo lemani”) e recìproco  (quando la particella pronominale serve per dare al verbo unasfumatura di reciprocità: “Paolo e Francesca si amano”)

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2 5 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Molto spesso il significato risultativo/stativo assume la sfumatura della po-tenzialità:

Trad, Ni. con sfumatura potenziale

 —> essere visibile —» apparire —* essere temibile, spaventoso, ter-

ribile —► essere commestibile —*  essere preferibile, selezionato, ac-

cettabile —> essere grazioso, amabile

 —> essere abitabile —> essere ancora esistente, esistere(cfr, trovarsi)

Queste quattro categorie di significato del Niphal sono state definite sulla base del valore assunto nella traduzione italiana. In ebraico, tuttavia, esse co-stituiscono una sola categoria: il mediopassivo espresso dalla forma Niphal.Solo un attento studio del contesto consente al lettore di decidere tra le varie

 possibilità di traduzione e le sfumature di significato.Alcuni verbi Niphal non hanno una controparte nel Qal:

Qa l N ipha l   Trad, Niphal

J1K1T T   W V  essere visto

 NT•T

ini ir 

essere temuto

" Tessere mangiato

nna- Tessere scelto

27]  N- T

essere amato

2ti'> -   T   2m i essere abitatoT ir

essere trovato

Djfjg egli combattè0^3 egli scampò

“inpa egli si nascose□ ^3 egli si addormentò

 Nel modello Niphal si possono individuare ancora verbi denominativi,

nonostante questo sia un uso raro in tale piodello: X33 (per profetiz-

zare, da *033, profeta.

141. Verbi Niphal: temi e flessione

Il verbo Niphal deriva da una radice triconsonantica cui viene prefisso n.  Al

 perfetto il tema presenta la forma di base 3Fl?3 nìktab, la quale non subiscemutamenti inaspettati nella flessione. L’imperfetto aveva originariamente la

forma *yankatib>  la quale divenne 303’ yikkàtèb, per assimilazione della n. L’imperativo e l’infinito costrutto hanno come base lo stesso temadell’imperfetto e condividono la caratteristica peculiare di questa forma, ilraddoppiamento della prima consonante radicale. Il participio e l’infinito as-soluto si costruiscono sul modello del perfetto.

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L e z i o n e  3 7 2 5 1

R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o Im p e r a t i v o

RegolareIIIgutt.

Igutt.

nfp] niktab nVlZ/J nislah 

m i ne ’émanIn f  . Co s t r  . 

nnsn hikkàtèb■* T •

nV$n hissàlah- T • *

l&ìjn he ’àmén

nris?  yikkatèb  yissàlah 

m i yè 'àmenPa r t ic ip io

niktab nty? nislah 10 3 ne ’émàn

nnsn hikkàtèb* • T •

nVwn hissàlah- T •

he ’àmèn

Osservazioni:(a) Per quanto riguarda le radici Iligutturale, l’unica differenza rispetto

al modello regolare è la sostituzione di è con a nell’imperfetto e nelle formecorrelate.

(b) Nel caso delle radici Igutturale (incluso X), il perfetto presenta di so-

lito il modello di con e  al prefisso ed è  dopo la gutturale, Nell’imperfetto e nelle forme correlate il raddoppiamento della prima conso-

nante radicale è sostituito da un allungamento compensatorio della vocaledel prefisso, che da i passa ad è; nella flessione questa è rimane inalterata.

(c) Il participio si differenzia dal tema del perfetto solo per l’al-lungamento della vocale tematica. Come aggettivo, il participio mantiene

questa vocale nella flessione; si noti la differenza tra il femminile rnripl

niktàbàh e il verbo con riduzione rnijì}3 niktdbàh.

 Regolare Ili-gutturale I-gutturale

Pe r f e t t o

1*   niktab nislah m   ne ’èman

HDF1D3T 1t •   niktdbàh ' ngtyj   nishhàh   ne’emnàh

niktàbtà nislàhtà   ne ’èmàntàniktàbt  rinV^   nislàht 

WéW

  ne ’émànt 

niktab ti nislàhti   ne ’émànti

r a r a   niktdbù   nishhù   ne ’emnùniktabtém nislahtém   ne 'èman té m

w w »   niktabtén ìwW ?   nislahtén 1WW   ne ’èmanténniktàbnù nislàhnu   ne ’èmànnu

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2 5 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

Im p e r f e t t o

nns1   yikkàtèb— T *

 yissàlah   m :   yé ’àménnnsn

•* T *tikkàtéb   rbtin

p- T ■tissàlah ì m   tè 'àmen

un3T\ »* T »

tikkàtéb— t *

tissàlahW?)

  tè ’àmèn

"nnsn■ 1 IT •

tikkàtdbì    tissàlahi   té ’àmaninnsx

» T V ’ekkàtéb   ’essàlah w   ’è ’àmén

ìi n v1 I T *

 yikkàtdbu yissàhhu1 I T ”

 yé ’àmanu

npnsn   tikkàtàbnàhT 1 - T *

tissàìàhnàhT “ T *•

té ’àmànnàhìnnsn

1 IT •tikkàtdbu ì n ^ r i   tissàhhu   mxr\  

J IT ••té ’àmsnù

mrìsnT | - T *   tikkàtàbnàh njrVto

T 1 - T *■tissàìàhnàh nròsn

T “ T *«té ’àmànnàh

in a*■ T ■

nikkàtebn1? ^

- T •

nissàlahm i

  né ’àmén

Im pe r a t iv o

:m"ì•i t   ■hikkàtéb n*?$n

— t •hissàlah m z   hè ’àmèn

'ansn• t IT 1

hikkàtdbi hissàldhi• { IT ••

hè ’ànidni

mnsnT I T ■

hikkàtdbu i n ^ n   hissàhhu1 IT **

hè ’àmdnunpfon   hikkàtàbnàh narfttfn

T 1 — T *hissàlàhnàh naóKn

T - T **hè ’àmànnàh

In f in i t o  Co s t r u t t o  c o n  s u f f i s s o

Dnsn•• r •

hikkàtéb rf?wn" T •

hissàlah im   hè ’àmén

'WS?   hikkàtdbi ’OVW*   hissàldhi hé’àmsni

wrran1 1 V IT *

hikkàteblcà   hissàlahàkà W B 3   hè ’àmenkàecc. ecc. ecc.

In f in i t o  A s s o l u t o

(1)   niktób nV?t£>:   nislóah na 'àbór  

(2) ninsn   hikkàtób hissàlóah " t o r iT *• hé 'àbór 

Pa r t ic i p io

niktàb n1? ^   nislàh WS   ne ’émànniktàbàh nptyj   nislàhàh W »   ne ’émànàhniktàbim n’n'jifij   nislàhim   ne ’émànim

nìnn}}   niktàbót  nìn1? ^   nislàhót    ne ’émànót 

Osservazioni:(1) Le due forme dell’infinito assoluto tendono ad uniformarsi rispetti-

vamente a uno dei due verbi finiti (perfetto e imperfetto) di cui condividonolo stesso modello generale:

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Le z i o n e  37 2 5 3

(2) L’infinito assoluto di ìafcQ non ricorre e, dal momento che la sua

forma è discutibile (potrebbe essere stata lia^> con e a causa della presenza

di X), al suo posto la tabella riporta la forma che ricalca meglio il modello di

"DSJ3 (essere attraversato) che è meglio attestata.

(3) I participi femminili singolari possono anche seguire il modello

najp j, nrtftff?,

142. Vocabolario 37

So s t a n t iv i : népes

Ve r b i :

 pto saq

mismàr 

màlón □WX ’àsém

T

lànne 'éman

1X$1 nis’ar  

A l t r o : hbadd-

^ ’àbàl

(con suff. ecc.; pi, -ót)  anima, forza

vitale; persona, essere vivente Con isuffissi ha lo stesso valore del pronomeintensivo/riflessivo: me stesso,te stesso,...ecc.(pi. -im)  sacco; vestito di sacco (indos-sato come segno di lutto)(senza pi.) luogo di reclusione, prigione;

 postazione di guardia

alloggio, albergo(DWijQ essere colpevole;aggettivo verbale DWX, colpevoleCrtD passare la notte, pernottare('fax?) essere confermato, sicuro, degnodi fiducia(1XW1) rimanere, essere rimasto, soprav-

viverecon suffisso: solo, soltanto, da solo. Es.’,751p ’IX solo io, ecc.(avv.) veramente, certamente; comunque,tuttavia

La preposizione l1? (tra, fra) insieme ai suffissi pronominali assume le formeseguenti:

Singolare Plurale

■>r5 bèni  U'j'a bénènù  o ìrrii}’? bénótènu (raro)béndkd   □D‘,!Pa bènèkem  — — 

Tjra bénèk   — — — — i ra bènó  □flTa bènéhem  o Diliga bénótàm (raro)

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2 5 4 I n t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Esercìzi

(a) Completa la punteggiatura vocalica dei verbi Niphal e traduci:

.□ ^ 3  m in 11 . ^ n “13W3 1

ia$ an a^ x 12 .n$30 ^aX’ 2.nna^an d h v ?  n*?x 13 .Q^UD tnw 3

.D'ftarj T 3 noi’’ 14 n,3ì lyaw1 4.no ^ni^a D7 7q^"dx □,n ^ m 15 .xosn iz x ma'» ti? 5

.a^n^n wow 16   .urti Mj? amiT » * 6

.Dnnaann^ in’ 17 • T O naìx$ i&m nf? 7.□nxwan i s t 18 .□yn ina1 ipx 8

.Dnytpn ^nnsn 19 .m a1? uixtfa «piq  9.maryan nnyn na^ntofi 20 .Dvfrft “157 pX? 10

(b) Scrivi in ebraico:1. E quando le loro parole furono udite, noi capimmo che essi erano

colpevoli.2. Com’è vero che Dio vive (lett. per la vita di Dio), tu non vedrai tuo

marito fino al giorno della sua morte.3. E alla sera egli entrò in un albergo e vi passò la notte.4. Ora che tu sei stato scelto come nostro re, dacci aiuto affinché pos-

siamo uccidere i nostri nemici maledetti prima che la nostra terra siacatturata e le nostre città siano bruciate.

5. Essi misero il cibo nei loro sacchi e si incamminarono per la strada.6. Ora che egli ha misurato il campo, vai da lui e chiedigli se (ha-)  lo

venderà a noi.

(c) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli in Egitto

ìwy nxt "i&xn vn§-r\$ ^   n‘o$n13 DipK*) r r a ? ì n s ^ #v i ? ix a ; x ì n i a u t o iniì ? n P i ? n n ^ n ^ - n ^ Dirai? ^ t t n ' n y ^a:? n v n § m w  ) 

.ìrvròn CQnin nan np^x

vò)  ì$sa m .| ^ x n 1$$ Na™*?y iai?a$ n^nx1 tf x nzpxn’ n i ó x x ^ q :“ ib K V D n'K p ì x i i y h ,n x '* n n n s n n x an o i'* y & W p i s r f ’ x*? a n i 1 7 3 n an M a r t i r i D r iy a ^ k Y | ì x tp p j p ^ x i a * òi r ix n 'o ^ i T i v z ? $ 'n ^ n i? *i a $ h 113*1 o j ^ S f à noi'» 4a b » i o r ila ^ a W & D ??otyft l i f t 5rnraA ntf? W \  ni^i?1? n a ^ a wa o?fr 13*1 Q3T5?1?

.ivb ny i§ ni^s?1? Dtfa ìd ^ i ^7? ti?ani ayjptp? V?

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L e z i o n e 37 2 5 5

tq n iniDp1? nnV ij?fern$ apa in s n'npD ■’iri lìVan nnV?s?n *>nnm&N'n ik i« i /W ? ^p? nan :Y>ntrVx ij?to *>£>? Nìn nani isprnss

.tf> cr;f?8 n&y nk rn» :ìq k V t t i#-1?# ah#

irVx iDNmbx’? arto 6nn'pnl7rn« V? n^N'n lyj} n s ^ npyrVì*■ w il i2qx m iv riiN'i1? m § '?)  cpVto NflSs >:? *W‘5i ni^p n ^ n ^ t^Nn■»? V7K nx‘r? :fiKn ^ x n ian*i ^Vn*? tò ,^5*5 cn?

«tal a^lk'Vy: n^jnw'i ìd V ^3? npìo ,d a n   d ^ d

wryV n 9fì w n irr ^ i irtyy PI ^ n   ì ìv   d ^ i i ? d ^ n  ìbpn oyn^.nauton n m irto W'tón

T | • - « | * ' T -

,ini?n ìa^x nov ^ ^ n ’oìj ^PT.  n&tfn

nV d n  V&n •’a nN: :ib*ò vaijrVij p iici "i N'h 8/n;'?Dvn ^y.Qt o o t  ^ «ini ,(V ^ ^ njjp ^ yn n in'N NipjFi_DN ,in^3 to '? Nin*]na vnx r? DD&y ■g? ì t nV :2pvt: i m h

.n W fa S n^ T O n? »V b   I l i ?

 Note alla lettura:1 . Fanno qui riferimento al trattamento precedente che essi avevano ri-

servato a Giuseppe.

2. Probabilmente da comprendere come “E adesso, per di più, (la no-stra punizione per aver versato) il suo sangue (ci) viene richiesta”.□7 è frequentemente usato come equivalente della colpa (o della

 punizione) implicata in uno spargimento di sangue.3. pVtt un interprete4. D3D nel senso di “voltarsi”5. “provviste”

6. femminile plurale = neutro plurale “le cose che erano accadute”7. “voi mi avete privato”8. Una forma rara, forse femminile plurale, “tutto”.9. “tu potrai uccidere”10. “affidalo a me”1 1 . Si noti che l’apodosi (se..  M i l o r d )  non è segnalata eccetto che da una

costruzione congiuntivosequenziale. }ÌV dolore, cordoglio, lutto.

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L e z i o n e  38

143. Verbi Niphal: temi e flessione (cont.)

R a d i c e   Pe r f e t t o

 Ì-Nun nittan \-Yodh nólad  \U-Aleph  NHj?] nìqrà' III-Hè  71333nibnàh

T I « "

Osservazioni;

(1)  Ì-Nun. L’assimilazione della prima consonante radicale avviene nel perfetto e nel participio: *nintan > nittan. Altrove i temi e le flessioni sonocome quelli delle regolari radici triconsonantiche. [Nota: l’assimilazione

della finale tematica n nel perfetto di ]FI3 è caratteristica solo di questa radice particolare; cfr. il perfetto Qal.]

(2) I-Yodh. In ebraico, quasi tutte le radici l-Yodh  erano originariamenteI-Waw.  Il Waw  originale appare chiaramente nei verbi Niphal. Nel perfetto,

un antico *nawlad  (radice yld  < wld)  ricorre come 7VÌ3 nólad  (egli nacque). Nell’imperfetto e nell’imperativo la n- del prefisso Niphal è assimilata alla

consonante -w-  della radice, provocando un raddoppiamento -ww-:  l 1?!? yiwwàléd  (egli sarà nato). La flessione è regolare.

(3) III-Aleph.  La vocale tematica del perfetto è allungata in à  davantiallo Xquiesciente, come ci si attenderebbe (cfr. §52 ecc.). Tuttavia, diversa-mente dal perfetto Qal, la vocale tematica è sostituita da é  davanti alle desi-nenze della 2a e della la persona: es. niqré(')tà  (tu fosti chiamato). La fles-sione completa è fornita sotto.

(4) lll-He. Il modello di flessione appreso per il Qal sarà lo stesso per lamaggior parte dei verbi derivati da radici III-He. Al Niphal perfetto, però, la

vocale tematica davanti ai suffissi della 2a e della la persona è di regola é, enon t.  Si confrontino ‘•Jpia e ,,JV3?3 (io fui edificato). Così come nel Qal, lo

iussivo o forma breve dell’imperfetto perde la vocale finale: 71 3? —» “]3\

L’infinito costrutto termina in <?/, come nel Qal: Ì7Ì33, nl33H, Si noti il

 participio np3 (cfr. 7Q3).

Im p e r f e t t o

irir yinnàtén  yiwwàléd 

nììT yìqqàré’rm 1 yibbàneh

Im pe r a t iv o

imn hìnnàtèn 7Vì7J hiwwàléd 

« T •

hiqqàré'  713371hibbànéh

In f  . Co s t r  .

■jri3n hìnnàtèn 7 171 hiwwàléd 

•* T •

*qj?7ì hiqqàré  ’nÌ33n hìbbànót 

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2 5 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

P e r f e t t o

1$3 nittan n3fi3 nìttdnàh

T I •

Dm nittàttà T —■

]jiri3

nìttàtt  ‘•Bri] nittàtti

131 3 nittdnù DJiri] nittattem •jrirq nittatten m i nittànnu

Im p e r f e t t o

in3?  yinnàtén imn tinnatén inan tinnatén 

’:mn tinnàtdni» I I T » *

ÌW ’ennaten

Ì3n-P  yinnàtdnu  n ’flf? yiwwàbdu yiqqàrd’ùnan3fl tinnàtànnàh tiwwàìàdnàh  n3NÌj?fi tìqqàré( nàh

Ì31$IF1 tìnnàtdnù tiwwàlddu  ÌK“]{pri tiqqàrd’un|ri3Ft tinnàtànnàh tiwwàìàdnàh tiqqaréOnàhm ninnatén  lVl3 niwwàled   Nlj?3 niqqàré’

Im p e r a t i v o

'|Jl3n hinnàtén  7*71 n hìwwàlèd   X“lj?nhìqqàré’’3n3n hinnàtdm hiwwàhdi  '*K")[?n hiqqàrd’i

ecc. ecc. ecc.

In f i n i t o  C o s t r u t t o  

’jn in hinnàtén  7*7^ hiwwàléd   N l j ? l hiqqàré’

In f i n i t o  A s s o l u t o  

•JÌD3 nittón  [7ÌVÌ3 nólód]  Xilj?3 niqró’

P a r t i c i p i o

nittan H3FI3 nittànàh

T T • >

nitténet  D^ru nittànim nÌ3D3 nittanót 

T •

7*713  nólad  nf?U nótedàh fi7^ ] nólàdtà 

7'?Ì3 nólàdt  ',B7'7Ì3 nólàdti

Ì7*?Ì3  nólddù OFI*f7Ì3 nóladtém 187*713 nóladtén 137*7Ì3 nólàdnù

7 VV yiwwàlèd  7^1^ tiwwàléd 

«* t   •

7t7in tiwwàléd ** T »

tiwwahdi 7‘?ÌK ’iwwàlèd 

.. T •

7*713 nólad T

m*713 nólàdah T T 

ni'?Ì3 nólédet  nólàdim• T

nÌ717Ì3 nólàdót 

Rlj?3 niqrà’ niC|i73 niqrd’àh nK1j73 niqré{ )tà 

nKlj?3 niqré{ r)t  ■’nKnf n niqrèOti

1K"|Ì?3 niqrd’u nriK7.i73 niqré( tem lfllOj?} niqré( r)ten ì3Nlj?3 niqré{ "jnu

«li??  yiqqàré’ KljPfi tiqqàré ’ Xlj?J!l tiqqaré’

>X*l n tiqqard ’t  Klj?N ’eqqàré ’

Kl|73 niqrà ‘ niqrà ’àh 

nNlj?3 niqréOt  niqrà ’im 

nìKlj?3 niqrà ot 

713 3 nibnàh nn^ 3   nibndtàh Jl"»513 nibnètà 

JV393 nibnét  nibnèti

13}3 nibnù DTO3 nibnétem lfl,,3}3 nibnèten 13’^a nibnènu

 yibbàneh njari tibbàneh 

tibbàneh TDfl tibbàni

• r ■

'ebbàneh

Ì32P yibbànu nrjjafl tibbàn$nàh 

133fl tibbànuv •

tibbàn$nàh HJ23 nibbàneh

H33H hibbànéh hibbàni

■T *

ecc.

flton hibbànót  T •

H33H hibbànéh H'3 3 nibnoh

n3}3 nibneh H3 3  nibnàh

□'*353 nibnim ni3 3  nibnót 

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L e z i o n e  38 2 5 9

144. Verbi Niphal: tipi misti

Quelli che seguono sono un campione di verbi le cui radici combinano di-verse delle caratteristiche descritte nei paragrafi precedenti. Le forme sono

del tutto prevedibili sulla base di quanto studiato in precedenza e dunque nonrichiedono ulteriori spiegazioni.

P e r f e t t o  

S7713 nóda

ta t i nòraT •

na'àsàh 

□m niham

Im p e r f e t t o

V1Y yiwwàda '

 N“VP yiwwàrè '

 ye 'aseh 

□nr  yinnàhèm

l-Waw (Yodh) eIligutturale

l-Waw (Yodh) e

III-AlephIgutturale eIII-He

I-Nun e Ilgutt.(radice 0113)

Si presti attenzione anche al verbo U/àa niggas (radice ttfaa). Solo al perfetto è

un verbo Niphal; all’imperfetto viene usata la forma Qal

145. Vocabolario 38

IMPERATIVO 

Vlìn hiwwàda' -   t • “

essere conosciuto

tmn hiwwaré’T •

essere spaventaton t o hé'àsèh

.. t   «

essere fatto

□nan hinnàhém** T 1 * -

essere pentito

S o s t a n t i v i : w t n  rò( ’)s

nné  péta h

tap 

md 'at 

’ólam

(pi. irreg. vedi §34) testa, capo,cima(con suff. pi. -im) apertura, entrata (di

tenda, casa, muro, ecc.); il termine è usatoanche come preposizione: all’entrata di.(senza pi.) termine colletivo per bambini;non usato allo stato costrutto(senza pi.) un poco; frequente nel costrutto

tWp un po’ d’acqua. Si osservino anche poco a poco e DVft ìiyp tra poco.

Anche usato in una varietà di espressioni

idiomatiche con il significato di base di ir-rilevanza, piccolezza, trascurabilità.(pi. -im) parola che indica una lunga duratadi tempo, passata o futura; di conseguenza,eternità, antichità. Si osservino anche i sin-tagmi piuttosto comuni: D^ÌSTiy, per

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260 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Ve r b i : inia   notar 

DO)]   nilhamona   nìham

ma   niggasnìssab

niplà3

sempre. Frequente anche come secondoelemento di una catena costrutta: □ Vii? ^ igiorni antichi; oViy alleanza eterna.ODI?) essere lasciato, rimanere

(DO1??) combattere (+ £ con)(OOJ?) essere dispiaciuto, pentirsi; essereconsolato(usa Pimpf. Qal Uto?) avvicinarsi (+ V$)(senza impf.) stare, mettersi, essere collo-cato, essere posto; essere posto a custodire(lett essere designato a far guardia)(X1?? ?) essere stupendo, meraviglioso.

Esercìzi

(a) Completa la punteggiatura vocalica dei verbi Niphal e traduci:

.Di Tpfry nV ,n m 'imT T * * T / « T * V «

13 .rao1? 7fr$?V'rtfy *à) ^ à a 1

.n?3 iV p n 14 .n^Vn rVn rrs^ 2.'ìvtby nyiirVy m m i 15 .OVO “ina1* 3

.D73i n ^ a n in:?NVz?v)$ i r $ i 16 .Tpn o^nVa on 4itovi 17 .o v ^ n Vnpa iDin hV 5

m i )  ?at$ m m  narfpan nqx 18 . r it o w 6

JW1 W t i  ina? 19 . o ^ l ^ a n nr KV 7

.r i f e r1??? Vi7an ^ 20 .onnian a ^ a rr n ^ ìnp 8. 1 ^ nifi p n 21 .no'royì? ■’Vin 9

22 .□ $ o?m n n^a^ri ^ 10

.t ?$ rarym o1 nyn]K r  23 .o# innn n^inn o^a^n inpVa 11.o ^ p 'afìa nVx? o n ^ n 24 .o s q -q p i^an noty’Vy ntfc 12

(b) Scrivi in ebraico:1. C’è una grande collina tra noi e il campo,2. Il frutto sarà portato (lett. preso) alla casa e sarà mangiato lì.3. Il giusto sarà esaltato (lett. sollevato), ma il malvagio perirà.4. Uomini innumerevoli (lett. uomini, il loro numero non esistendo) fu-

rono uccisi vicino al muro.5. Consolati, figlio mio; la voce della tua afflizione è stata sentita e ti

sarà dato aiuto.6. Fui designato a far guardia alle donne e ai bambini.7. Una nuova città sarà costruita per coloro che sono sopravvissuti.

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LEzroNE 38 2 61

(c) Lettura: Giacobbe e i suoi figli, dopo la prima discesa in Egitto

ori?*?? napa ^ n^a Htfip n f à TO 3Vì?i

X’V ^ X Ì^Xn 1BX HbX1? rrpH? V X “l$Xh ,^ 'X " ^

“□ki *?ax ^ njj?3i *713 unx wnx-nx nVw ^ ; ùk  ,ddj^ik np’nq ’^ a w"in 

.d ^ x DD»n a "3Dì*qn tf? ^ x tròn ■•a x1? nVw

2u,7 u^xn Vx^ Vix^ :m$x'n ,nx a?1? ìiy **3 i^ x rnóx hdV x-rtp? "i$xn

3yTi y ii;r j ,nVxn ann^n >D"'?y v*7X -ìftx'h ,nx d?1? ,t i D^a$ liyn nbx*?

.DpJJlX 7 T D T n^ n^X '1’ ’3

  m m&a x'V] n ^ l na^l naìpaì ’ax iy ir i nn1?^ :vax Vin toci* nrin? im h  im h   /D,,OT"1?a ^xpni >riK sp’Jx iyfo a i ^ xVdx nnxDA

ì&ipi inp D^n^-nsT ,inp 5njifto n$Ql ,nrga «htjt inp nxr ,ia-DX :a'psr

n x i □?*? 7nV^ i t^ x n ^ d1? 6cp& ni a ? 1? *|fp □'’n’JXl t ^ x n ^ x i a #

•TO»

 Note alla lettura:1. ^ a a meno che

2. Si noti ^ nel senso di “riguardo a [noi], intorno a [noi]” dopo *7X$.

3. y p e IfrX1sono imperfetti usati con sfumatura modale: “Come pote-

vamo sapere che egli avrebbe detto”.4. “Io sarò responsabile davanti a (lett. avrò peccato contro di) te”.5. “il doppio del denaro (richiesto)”

6. “pietà, grazia”7. “possa lasciar andare”

(d) Lettura: Sai 24,710

C Q ^ X l C H V $ W ty 7

aViy *>nnDìxtoni

:7iaan xia^

l i a a n if$   n i V

i la y i 2m y n i n 1

:nan>a niaa mn1

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2 6 2 INT RODUZIONE A L L ’EBRAICO BIBLICO

Tn^n Tftà nr 8

“ila*! 2niy mrr

:nnn^D lisa nirr 

□prò i cny$ mto9Q*7ÌÌ7 '111)5 WtfN

n to n ìfoj Kìa;i

ìi33n n$ wn ■>»10

niNn^ m r r j

3n>Q :*7in3n wn

 Note alla lettura:1. Vedi la fine del §82.2. Una parola rara: “forte, potente”.3. Una parola frequente in chiusura di versi o sezioni più lunghe dei

Salmi. Il suo significato è sconosciuto.

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L e z i o n e  39

146. Verbi Niphal: temi e flessione (conclusione)

R a d i c e  

Vuoti (113)Geminati (330)

Pe r f e t t o

1133 nàkón 303 nàsab

- r

Im p e r f e t t o

1Ì31  yikkón 30?  yissab

Im p e r a t iv o

hikkón 30H hissab

In f  . Co s t r  . Pa r t ic ip io  ■J13H hikkón  *1133 nàkón30H hissèb  303 nàsàb

.« • — T T “

Come nel Qal, anche nel Niphal i due tipi di radice indicati sopra presen-tano le deviazioni più evidenti dai normali modelli triconsonantici. Il mante-nimento costante della vocale tematica o con le radici dei verbi vuotisemplifica il paradigma, ma l’attenzione deve essere richiamata sulla varia-zione di ó e u nelle sillabe pretoniche del perfetto, in cui la vocale tematica èaggiunta alla la e alla 2a persona:

Pe r f e t t o  n

nàkón nàkónu

*3133   nàkónàh

niii33   ndkùnótà □DÌ313}   mkónótem

n i f o j   nskunót  1 1313}   mkónótenmkunoti 131313}   mkùnónù

Im p e r f e t t o v y   yikkón 1313?   yìkkónù1Ì3FI   tikkón Privil i   tikkónenàh]tikkón 13l±Jj1   tikkónù

’jlàijl   tikkóni [nrjìsn   tikkónenàh]Ì13X   ’ikkón 1133   nikkón

Im p e r a t i v o 1Ì3H   hikkón 1313H   hikkónù

•»3l3n   hikkóni

INF. COSTR. 1 ì3 n   hikkón

rjlan   hikkóni ecc.

Pa r t ic i p io n   nàkón CP313}   mkónìm

n}133 mkónàh ni3Ì3} nakónót

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2 6 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

L’infinito assoluto può assumere o la forma di 1133 nàkòn o quella di 1Ì3Hhikkón,

I verbi Niphal da radici geminate sono scarsamente attestati e in molticasi non si può essere certi che la forma in questione sia veramente un Ni-

 phal e non un verbo Qal. La 3a persona maschile singolare del perfetto, 303(da una forma più antica *nasabb~) somiglia molto a un verbo Qal dalla ra-

dice 301 La flessione completa, comunque, mostra che questa somiglianza èsuperficiale e che il raddoppiamento della seconda consonante radicale riap-

 pare quando una vocale viene aggiunta al teina. Similmente, anche

nell’imperfetto 30^ è possibile una certa confusione con altri tipi: questa

forma potrebbe provenire da una radice 303 (cfr, $à?) o potrebbe essere unavariante del Qal (cfr. DFP al posto del più comune DJV). Alcune delle formealternative che ricorrono sono dovute ad analogie morfologiche. Per esem-

 pio, la coppia originale Otti 073? è stata alterata in Otti OEP probabilmente

 perché OS? è stato interpretato come un verbo stativo Qal (come ad es. 13}?)

da una radice 0tì3:

Ì33'?sta a 133 come OEP sta a 0B3.- I ■ •• T - • *■ T

Questa mescolanza di forme Qal e Niphal, insieme con la relativa rarità diquesti verbi, rende quasi impossibile decidere con che coniugazione abbiamoa che fare. La selezione di forme che segue è una guida sufficiente per quelleche saranno incontrate in seguito.

Pe r f e t t o 303- T

nàsah oppure 303••T

nàsèbH3Ó3

T - Tnàsàbbah oppure H3Ó3

T * * Tnasébbàh

ndsabbótà  ecc.«03— T

nàsàbbù oppure 1303« T

nàsébbu□OÌ3Q3   nBsabbótem ecc.

Im p e r f e t t o 30?   yissab  ecc. oppure 30?   yissób  ecc. p è n   tissàbbi  ecc. oppure  p o ri   tissàbbi  ecc.

Im pe r a t iv o 3on   hissab  ecc. oppure 3bn   hissób

P èri   hìssàbbi  ecc. oppure  pori   hissóbbi ecc.INF. COSTR. aon   hissèb

 pori   hìssìbbi  ecc.

Pa r t ic i p io 303T T

nàsàb npo)   msabbimH3Q3   ndsabbàh rmp}   nasabbót 

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LEZIONE 39 265

147. Vocabolario 39

So s t a n t iv i : n a ó   tébah macellazione; strage, massacro

n V n r i   tdhìllah inizio, prima occasione (di qualche

evento)sèi (con suff. “’VS; pi. irreg. O’’1?'??) ombra;

(fig.) protezione , riparo

r a   yàmìn la destra; la mano o il lato destro (f.)

*7Kblp   S3mó( y la sinistra; *7Xa$ 71 la mano o il latosinistro (m.)

a 1?   léb (con suff. ' a 1?; pi. -ót) cuore

Ve r b i

: □3T

nàm (D ir) dormirenato

- Ttàbah (na tp1) macellare, sgozzare (animali per

cibo)

rn-t   ràhas ( y n - !1) lavare (tr. e intr.)Dai   nàmés (verbo Niphal dalla radice ooa; impf.

o a 1) sciogliersi, dissolversi, fondere

l i =>3   nàkón (verbo Niphal dalla radice ]1D; impfl i a? ) essere fermo, solido, sicuro, stabile

A l t r o : □ a l1T  yómàm (avv.) durante il giorno, di giorno

Esercizi

(a) Traduci:

. t o t i^ n a m )  n t n ti?  1

.anno «làl 2T ' \ ^ m n v n w m 3

, a w 3 )ìvi3 in v ti?)  ii?'àn n?ni 4.D,T??N ^V1? D21? Da? 5

.Ì*C|3 K1?*] D^Dian 10=1 1 n x p 6.innja"n$ QDtfì?1? ti? r? laqan 7

mn1" ^ nu? 8nì'?”‘?y n .^n tj ah? 9

.xpsn- y limi $70 ila? io.*?i7$ nn^ nat?si nfitfterrnx iniù/sja ’n?i 11.13^1 ìrtra m  o1;??}* 12

•T in rn» w f r n 13.D}*1 fyn *72# 33$»1 14

.**ni±02 ,>Kb$"'?y‘j nffc nan 15

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2 6 6 I n t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

.rpan nn§ a#1 n r ’pN ì ^ ì 16.K'aan *137 ,)pl?y 07 Tyn x'pan 17

.nix'??} n$? n rsnn 18

.tra ila 1? "IDptì \%  19

(b) Scrivi in ebraico:1. I vostri cuori saranno spezzati.

2. La città sarà circondata e i suoi abitanti saranno catturati.3. Sulla destra sono le tombe dei loro padri.

4. Sette uomini facevano guardia a lui affinché non scappasse.5. C’era solo un poco di cibo rimasto per noi.6. Lavammo le nostre mani e i nostri piedi prima che ci sedessimo a

mangiare.7. Le parole della sua legge sono stabili per sempre.

8. Quando sentii le sue parole, il mio cuore si sciolse dentro di me enon fui capace di stare (in piedi).

(c) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli: il secondo viaggio in EgittoN

rr\i\   ìfripn TO jansi no? m in nn}Brrn$ inpn

3tgn :lrra^y 2iy$?  "iftx'h TO?an$ nm  noi1 no^.n n o s a n ^ n ìVptf’ 'm   ’a 5p ^ naó 4nnipi rimari n ^ n - n ^  

1 3 7 - V y -Mnw\  n o i' ' i v a 6w : n n ’ a c p u ^ n n o i1 " 1 ^ 3 m h  

nu tyn / i r ì i n q " n ^ ‘i o 'n a y ’? u n x n n ^ V x a i a n ’jn n a a w n n o a n

*?3& nì3p*? n'pnria ir jT 7 ì t ; n ? à n n n é  vbx   n $ x ' si n o ^ n ’ a -V y

, v f c i ir i x 8a # _ i j? fc ’p ? r > x n o i n an i  wp.urm   n n ip p a i i f t a r r ^ m a r?

uèpa ■>&wyfc x'1?

in; 03’aìj *>rf?ìq n^rf?$ ^N^n-Vx ,n;i> qV?$ :noi’ T a-^y tz^xn “i#x'h 

.^x xa D3?pa ,N m n ^ r r n s a?1? 

«En?l in»] no i1 nn?a c p t^ ir n x ttf’xn 10xa*i iiyz?trn§ 03^*5 9x^in  

V?}n> 0$ ’a r? n’iq sa no^ Nia~7y nti   ìa$_si o pnia n1? *?g& irm n n ^ i

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L e z i o n e  39 2 6 7

 Note alla lettura:1. “la doppia quantità d’agento”

2. è qui usato in modo sostantivato: “colui che”.3. “porta”

4. Un raro imperativo con d  al posto del normale rplp.5. “e prepara”6. “essi furono portati”7. “siamo stati portati”8. “e l’abbiamo riportato indietro”9. “ed egli portò fuori”10. “ed egli portò”

(d) Lettura: Salmo 121 (vocalizzazione leggermente modificata)

nnnrrVN ’rs?  x m 1* t v v - •• y v  

«a; ■pfemrr ay& *HTV2

t i I   ai»’? 3d w -Vn

1#" tà] Dir H3H4:Vn“iì^

TftW rnrr5T _1?y nin**

2n33? nS   n nai*6

T' :nW a o x iyrVa» TOT? mn’>7

: ^ ? r n s ibtp?n b $ ? r n r r 8

iDVinsn nn?»

 Note alla lettura:

1. Inf. costr. Ditì con *?: vacillare; si noti irti nel senso di “permettere”.2. “non ti percuoterà (colpirà, ucciderà)”3. .ìjtfXlb#?.

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L e z i o n e  40

148. Verbi Piel: significato.

I verbi Piel si distinguono per il raddoppiamento della seconda consonanteradicale e per modelli tematici distinti da quelli del Qal. Poiché la radice diun verbo Piel non sempre ricorre come verbo Qal, a volte è difficile determi-nare il significato di una forma Piel attraverso la comparazione diretta delledue forme. Di seguito viene presentata una raccolta rappresentativa di verbiPiel, classificati secondo il significato assegnato per derivazione da altre

forme.a. Effettivo  (transitivizzante). Forse l’uso più uniforme della forma-zione Piel è per costruire un verbo con significato transitivo attivo da una ra-dice che nel Qal appare come verbo intransitivo o stativo. Questo tipo diverbi Piel ha di solito un significato effettivo:

QAL (essere sano)QAL (essere grande)

PIEL (fare sano, rendere sano)PIEL (rendere grande, magnificare)

Tale trasformazione del significato potrebbe anche essere definita “causa-tiva”, ma Puso di quest’ultimo termine sarà riservato a quelle radici i cuiverbi Qal sono transitivi:

Qa l  (imparare) PlEL (insegnare, che letteralmente ècausare l’apprendimento)

Esempi:

Qa l  ìpK perire

essere leggero,futile

UHI? essere santo□V# essere sano, intero

rrn vivere,T T

essere vìvi NttD essere impurin'jS essere alla fine

i tà  imparare

7pX ’ìbbad  qillél

t£Hj? qiddas Q1?# sillam

r?n hiyyàh

P ie l

distruggeremaledire (non dar peso, consi-derare poco importante)santificarerendere sano, intero;ricompensare, compensare

lasciar vivere, far rivivere

 Nfòp timmé ’  contaminarenVp killah  finire, completare,

 portare a terminellìh lìmmad   insegnare

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2 7 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

In alcuni casi in cui il verbo Qal è o transitivo o intransitivo, il verbo Piel èspecificamente transitivo:

ttVfc essere pieno, riempito nVq mille ' riempire

 bruciare (tr. o intr.) IV? bi 'èr   bruciare, ardere (tr.)

 b.  Denominativo.  Quando il verbo Piel è più vicino nel significato aqualche sostantivo o aggettivo che a un verbo Qal (che nella maggior partedi questi casi non esiste), possiamo dire che il Piel ha una funzione denomi-nativa:

V i  parola V I    dibber   parlareV à libro, ISO   sippér  raccontare, narrare, recitare

documento una storia benedizione TB   bèrak   benedirecomando n p   siwwàh comandare

m#T musica,   zimmér  cantare, suonarecanzonetre

  uiW   sillès dividere qualcosa in tre parti;

fare qualcosa per la terza voltagelosia   qinnè’ essere geloso

c.  Intensivo.  In diversi casi il Piel denota una moltiplicazionedell’azione designata dal Qal. Ciò può assumere una sfumatura intensiva, manella maggior parte dei casi tale forza intensiva è difficile da percepire. Moltidei cosiddetti Piel intensivi sembrano più varianti stilistiche dei verbi Qal

(verosimilmente denominativi in origine) usate in poesia, probabilmente alfine della variazione formale piuttosto che dell’intensificazione.

d.  Non classificato.  In aggiunta alle tre categorie precedenti ci sonomolti verbi Piel la cui origine non è chiara. Alcuni di questi verbi potrebberoindubbiamente esssere collocati nelle classificazioni suddette se avessimo

 più dati sulle relative forme Qal o forme nominali,

>JD  pizzar   spargere biqqès  cercareUna gèrès  cacciare (via) “ino mihar   affrettarsi, sbrigarsi

La conoscenza delle funzioni fattitiva, denominativa e intensiva del Piel, in-sieme con la familiarità acquisita con il significato delle radici verbali giànote, metterà in grado il lettore di padroneggiare l’uso di questa coniuga-

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L e z i o n e  40 271

zione verbale. Tuttavia, poiché il lettore non sarà sempre in grado di deter-minare con sicurezza il significato di ogni nuovo verbo Piel, esso sarà sem-

 pre elencato nei vocabolari delle lezioni seguenti.

149. Verbi Piel: temi e flessioni

Ra d i c e Pe r f e t t o Im p e r f e t t o Im p e r a t i v o

Regolare   giddél VlV  yagaddél   b ll gaddélMIgutt. rfpttf sillah   yasallah   TÙW sallahIIgutt.   bi 'ér  “TO?  yaba 'ér  "1S73 ba 'ér 

ÌK# me 'én fXTp?  yamà’én   mà ’èn

In f  . Co s t r . Pa r t ic ipio

gaddèl V'nO magaddél

nVw sallah   ma sallah

"IÌ73 ba 'èr    maba *ér 

IKtì mà ’èn ’|K?p7£ marna ’én

Osservazioni:

1. Ci sono solo due temi verbali di base: quello del perfetto e quellodeirimperfetto. Come altrove, le forme dell’imperativo e deH’infinitocostrutto sono derivabili dall’imperfetto. Anche il participio somiglia

all’imperfetto, ma è caratterizzato dal prefisso 1} ma-.

2. I verbi Piel da radici Illgutt. si discostano dai modelli di sopra solo perla presenza della a  come seconda vocale tematica in tutte le forme ec-cetto che in quelle del participio.

3. Anche nel perfetto dei verbi senza consonante gutturale si può trovare lavocale tematica a al posto di è\   abbiamo così giddél o giddal. La scelta

sembrerebbe facoltativa. Ci sono alcuni verbi, specialmente "13Ì dibber  

(parlare) e “15? kipper  (espiare), che hanno e al posto di é o a alla 3a per-sona maschile singolare del perfetto.

4. 1 verbi Piel da radici IIgutt. (incluso 1) rientrano in due classi:

a. quella con raddoppiamento solo virtuale della gutturale in que-stione (si veda "1173 sopra); in questo caso la vocalizzazione èuguale a quella del verbo regolare;

 b. quella con allungamento compensatorio della vocale che precede la

gutturale (i  —>é, a —>à\  vedi 1X&sopra).

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2 7 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Davan ti a "I l ’allung am ento com pen satorio è di regola. I verbi con le al

tre gutturali possono essere trattati sia in un modo che nell’altro, come  

sarà indicato di volta in volta nei vocabolari.

Pe r f e t t o

Vn giddél gìdddlàh giddàltà 

 jftìà giddàlt  ’nyfa giddàitr 

giddalu gìddaìtém 

IO*?1?} gìddaltén giddàlnu

Im p e r f e t t o

 yagaddél bl'm tagaddél *77 1 tagaddél 

tdgadddli *77^ ’àgaddél

 ydgaddalu tagaddélnah tagaddalu tagaddélnah 

*?7M nagaddél

Im p e r a t i v o

Vìa gaddél '’V'T* gaddali 

gadddlu gaddèlnàh

sìllahnn*j>$ silldhah

sil/àhtà  jpn'pu/ sillàht  

sillàhti

ìlfjpU? silhhù sillahtém sìllahtén sìllàhnu

1V2 bi'ér  rns?3 bi’aràh F||S>3 bì'àrtà Jj)“jy3 bi'àrt  

bi'àrti

1157? bi'àru Dn"|V3 bi'artém ]Fi“)y3 bì'artén 

bì'àrnu

nW}

 ydsallahtasallahtdsallah

tdsalhhi’asallah

 yasallahùtdsallàhnàhtdsalldhutdsallàhnàhndsallah

n.ynri

w t   ,

r t on^i?i r t o

"1V3J

n*?$ sallah salldhi 

i n ^ salldhu sallàhnàh

iya baer  ,»"IÌ73 ba'àri l“lì?5 ba'arù 

n3“|$3 ba’érnàh

■jKtì mé'én mé’ànàh mé’àntà méant  mé’ànti

mé’ànu □£13Ka mé’antém 

mé’antén mé’ànnu

 ydba ’èr  tdba 'ir  tdba ’ér  

tdba’ari 'àba ’ér 

 ydba 'arti tdba 'érnah tdba 'ani tdba 'érnah naba ’èr 

 yamà’én l^ari tamàen 'IXafl tdmaen 

\Jfc?ari tamà’àni ’àmà’én

Ì3$a? ydma’àntì  naìfon tdmà'ennàh T « T I

^ajj) tdmà’àml tdmà’énnàh

 T T I

namà’én

■jKtì ma’én ma ani mà’ànu 

HHìfo màennàh

In f i n i t o  Co s t r u t t o

*77S gaddél ^ gaddali *fr|è gaddelkà 

gadddlék 

nW sallah ‘,ntp$ salhhi 

sallahàkà Tjn^ sallafyék 

"IV3 ba'ér  ' ly? ba'àri 

^“$3 ba'erkà n.SJ5 ba'àrék 

IX» mà’én ma ani mà'enkà 

ì|3^a màanék ecc. ecc. ecc. ecc.

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L e z i o n e  4 0 2 7 3

In f in i t o  A s s o l u t o

gaddól  nV?$ saìlòah  “liys ba 'ór   ]iXQ ma’ón

Pa r t i c ip io

magaddél mdsallifh maba'ér marna’èn

n'7’7 ^ mdgadddlàh masalldhàh  rns?3?p maba'aràh  rUfcWi? mamà’ànàhmdgadddlim mdsalhhm  Dn5>3£ mdba'àrim marna amm

Di1?']}?? megadddlót   nìfl'yWty masalhhót   n1"lS?5$ mdba'àrót marna’anót 

Osservazioni;1. Dopo un waw  inversivo il prefisso  ya-  dell’imperfetto perde la sua vo-

cale e la y  non viene raddoppiata:

way-mà- ’èn (non: way-ya-mà- ’èn) ed egli rifiutò

2. Quando la seconda consonante radicale è seguita dalla vocale a, a voltenon ha luogo il suo caratteristico raddoppiamento:

t#|?3 biqqes  egli cercò ma biq.su  essi cercarono

$j?3? yabaqqès  egli cercherà ma  yabaqsù  essi cercherannoLa perdita del raddoppiamento non avviene mai con le consonanti 3 7 à 3

n 5. In altri casi non può essere formulata alcuna regola precisa.3. Le forme dell’infinito assoluto elencate sopra e nella prossima lezione

sono piuttosto rare. Più frequentemente l’infinito costrutto Piel vieneusato come infinito assoluto.

150. Vocabolario 40

Ve r b i :  un,?   qiddès santificare (cfr. WÌ7j?)

“1V3   bà'ar  0*73?) bruciare (tr, o intr.)bi’ér  (*1V3?) bruciare, ardere (tr.), consumare, ri-

muovere completamente

“137   dibber  (*131?) parlare (cfr. "137)

TO   bèrék  01*15?) benedire (cfr. H313) [Si noti

u te   biqqès ($ì?3?) cercaresillah (nW?) espellere, mandare (via), congedare

«hi   gérés (W"U?) cacciare (via) [Si noti

W    ni ’ès   (Y  N3?) disprezzare

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2 7 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

1N7D tné’èn  0|X&?) rifiutaremtf sérét   servire, amministrare un rito [Si noti

Al t r o : ix  }ò  (cong.) o, oppure

Si osservi l’espressione idiomatica che utilizza La traduzione può va-riare a partire dal contesto, ma l’idea di fondo che l’espressione vuole indi-care è che le due cose o persone nominate siano in qualche modo uguali. Es.:

rii?lDp ^103 Tu sei uguale al Faraone/Tu sei alla pari del Faraone,^fiòa (lett. come te come me) Tu e io siamo uguali, alla pari;

siamo nella stessa situazione, nelle stesse condizioni

Esercizi

(a) Traduci:

. n #  \à)  1.nb#'? •'nininnsi ‘,]via"n§ 2

.vry? in wtq xin “o Irix 4

TU1?  l ? 1? 6.•rj?1?? n a r n $ nbtfn 7

.nimaipn ni&^nnx Va^1? 8.^ì?an rix 9

.rf?§n ovp 7? vVk io

11.mrr rpa oxia D*>#a$nn$ un [ri 12

.ocno» n'^i1? t o   i3.n^ ’pn ia ì1? "1#$ ^ x ia i? i 14,n;n ia ntoarrn$ ^axri tiì   15

.D ^nn t* fniV na^a 16. irix nainn irix w ì?3?ì  ’n?i 17

vni onpri tàé? Nìnn n^a 18.•»rs7? on •«a o ^ tparrm j 19

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Cacciali.2. Non disprezzare le sue (m. s.) parole.

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L e z i o n e  40 2 7 5

3. Perché ti rifiuti di parlare?4. Stai cercando me?5. Benedicimi.6. Io ti ho santificato.

7. Egli non volle servire.8. Essi ci espulsero.9. Benediciamoli.10. Noi li abbiamo cercati.

(c) Scrivi in ebraico:1. Essi presero i vasi con cui avevano svolto il servizio (lett. servito) e

li diedero al sacerdote.2. Il Faraone si arrabbiò e li cacciò via dalla sua presenza (lett. da da-

vanti a lui).3. Egli si rifiutò di santificarli, perché egli sapeva che essi non erano

uomini onesti.4. Egli cercò lì i suoi fratelli, poiché non sapeva che essi avevano viag-

giato verso est.

5. Tu devi rimuovere completamente il male di mezzo a te.6. Conducemmo fuori dall’assemblea gli uomini colpevoli.7. Non potemmo rifiutare di passare la notte lì.

(d) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli: la prova finale (Gn 44,1826)

Dopo aver incontrato Giuseppe e aver ottenuto la liberazione di Simeone

grazie alla presenza di Beniamino tra loro, i figli di Giacobbe partono nuo-vamente per Canaan con le provviste ottenute in Egitto. Giuseppe ha fattomettere un calice d’argento nella sacca di Beniamino, e non appena i fratellihanno cominciato il viaggio di ritorno, manda i suoi uomini dietro a loro perispezionare il loro bagaglio, trovare il calice e accusarli di furto e tradimento.Giuseppe allora esprime la sua volontà di permettere a tutti i fratelli, eccettoche a Beniamino, di tornare a casa, ma Giuda si oppone a questa prova finale

e pronuncia la seguente supplica (vocalizzazione leggermente alterata):

W 121  Tjpy ,^7$ *ra rnin? uto*!18

,nx ix sì* ddV wy imb V’psrns ^ 19

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2 7 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

 ìm )   Ì 731? w n r ia  vm ]   p i ? n ^ i p f ìù?t 3 N 13*? " i ^ t à i 20

.2 i : in ì$  yy$\

. ì ^ V T V n n ^ N i i ’V k 3m v 7n i n " ì j j t t f n 21

. n o i T a t fn i * 4

3i v i v n « - n « n'ri?*? n y i n *?3V n1? i ^ k ì i 22

.■>39nix"!1? iD’pin *ft d^jin pi?n nyn§  i t ìò ns “i^ 'M 23

n :? rn $ i1? S ^ i ■qx ir'py "P ì 24.*?^“t)yZ? 13*? 7115$ 131$ “1$X*125

tràn ’a^ nix*f? ^ ^ «$k pì?n ir rm □« i ìV ìà  n^xai26

. ì3n x P i? n w r r n i

 Note alla lettura:1. Una rara particella di supplica: “Per favore, di grazia, ti supplico”.

2. = irix nnx- T

3. “portatelo giù”

4. nai...3Ty’) una sequenza condizionale: “se egli abbandonasse...questimorirebbe”.

5. “non (vedrete) più”6. “noi gli abbiamo detto”7. “procurate (viveri o provviste)”

8. Si osservi l’apodosi dopo la proposizione introdotta da OK.

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L e z i o n e  41

151. Verbi Piel: temi e flessioni (conclusione)

R a d i c e

ìlì-Aleph111-Hé  Geminati

P e r f e t t o

kVo mille ’H3V 'inndh

t *

hillèl

In f . Co s t r  .malie ’ 

nÌ3S7 ’annót  hallél

Im p e r f e t t o

xVo?  ydmallè’ H3V?  y3 'anneh VVn?  ydhallèl

Pa r t ic ip io

xVttty msmallè’ n V ) md 'anneh ViOT mdhallèl

Im pe r a t iv o

xVfc malie 'nay ’annèh y?n hallél

Osservazioni: per quanto concerne i temi, solo i verbi da radici III-He richie-dono speciale attenzione. Le forme di questi verbi rispettano i modelli giàstudiati per il Niphal e il Qal: il perfetto termina in -ah,  l’imperfetto in -eh, l’imperativo in -éh  e l’infinito costrutto in -ót.  Nella flessione di questeforme, la sola caratteristica non prevedibile è la prevalenza di -i-  su -è-  nel

 perfetto; -è-  si trova anche nella prima persona singolare; abbiamo, così, sia’iriy che

Pe r f e t t o

mille’fmillà’ nay7 »

' inndh hillèln ^ a   milld ’àh nnj»   "inndtàh   hifolàh

millé(')tà n’i» y •  »

'innità hillàltà

nxVo  millé(')t 

n lv   'innit   hillàlt 

rnx'k»   millé(')ti ^niv/’n^y   'innitil 'innèti h ili alti

milh 'ù r • ainnu hihlu

DON*?&   millè(')tem njpay   ’innitem □ri1?1?*   hillaltémmillé(')ten W*3¥   "mniten   hillaltén

M «millé(')nu w |y

1  » y* /n

inninu hillàlnù

Im p e r f e t t o

 ydmallè '  nav?   yd  *anneh V?n?   ydhallèltdmallè ' nayi?   td 'anneh VVnri   tdhallèltdmallé  ’ nayri   ld 'anneh   tdhallèltdmalld ’i ^yn   td 'anni ’VOT   tdhaldli’àmallè ’ r m   ’à ’anneh   ’àhallèl

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2 7 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

IN'?»}  yamaild ’ù  13SPtamalléQnàh tdmalld u ììVI)

niK^ri tamalléQnàh

«Vaa riamaliè 1

Im p e r a t i v o

xVa malie ’ H3S7malia ’imalia ’ù  Ì3V

rUttfa mallé(')nàh  ni>jy

In f in i t o  C o s t r u t t o

*Ò?3 malie ’ nìay■>«£& malia 7 ■’HiaV

ecc.In f in i t o  A s s o l u t o

 N'Vtt mallo ’  rÙV

nay

Pa r t ic i p io

mamallé  'ns'jaj? mamalla 'ah

mamallé(’)i D^V fp mamalla *im

mamalla ’ót   r t o p

 ya ’annù ta ’annénàh ta ’annù ta ’annènàh 

na ’anneh

*Y3?ru^nri

 yahalalùtahallélnàhtdhalalùtahallélnàh

nahallél

’annèh *anni ’annù ’annènàh

V?n

" fa

njV’jn

hallèlhalalihalaluhallélnàh

'annoi 'annoti

ecc.

hallèlballali

ecc.

'annòh 

’annéh  J

Wn   halldl

ma ’anneh ma ’annàh

ma ’annim 

ma 'annoi

V?n$

r ì à wD’Vpnip

nlVpng

mahallélmahalldlàhmahallélet mahallalim

mahallalót 

I verbi Piel formati da radici l-Yodh, l-Nun, 1gutturale non presentano irregolarità. I verbi Piel da radici vuote sono invece molto rari.

152. Forme pausali

II. testo della Bibbia ebraica è diviso in gruppi brevi di proposizioni cono-sciute come versi. Ciascun verso è di solito diviso in due parti, spesso di lun-ghezza ineguale, la prima delle quali è chiusa dall’accento conosciuto come

’atanah (o) mentre la seconda da un segno simile al metheg, chiamato silluq

(O), seguito dal sóp pasuq  (:), che segnala la fine del verso. Ciascuna delle

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L e z i o n e  41 2 7 9

due parti del verso è suddivisa ulteriormente a seconda delle esigenze dellasintassi; ogni unità tonica è dotata di un segno d’accento. Gli accenti sonoclassificati in due gruppi principali: accenti congiuntivi e accenti disgiuntivi;i primi vengono usati quando una parola è strettamente legata dal punto di

vista sintattico con la parola che segue, mentre i secondi sono usati negli altricasi. L’uso degli accenti è molto complesso e non sarà trattato in questo li-

 bro. Nei testi delle letture selezionate impiegheremo solo l’accento sillùq  (+

sóp pàsuq).  Saranno segnalate tramite vìrgole quelle divisioni di proposi-zioni che potrebbero causare difficoltà, ma dovrebbe essere sempre tenuto presente che le virgole non appaiono nei testi originali.

Le parole che stanno alla fine delle parti maggiori dei versi, e dunquespecialmente quelle con gli accenti ’atnafy e sillùq, sono dette “in pausa” poi-ché la recitazione del testo richiede una pausa in questi punti. Tali parole

 possono avere una vocalizzazione leggermente differente da quella che lastessa forma avrebbe in contesti normali. I cambiamenti che seguono sono i

 più frequenti:

(a) a —*à: Din? (egli scrisse) per 3rD

(b) e —>à in alcuni sostantivi segolati: (tomba) per "pi?(c) Se una parola finisce con la sequenza aCv l’accento è di solito ri-

tratto e lo a viene sostituito dalla vocale piena a cui corrisponde al-trove nel paradigma:

ràns runa ella scrisserrps »rnà? ciò (f.) era pesante

Lo 3 del suffisso della seconda persona m. s. -dkà è normalmente sostituitada e:

Tp1?» *• il tuo reil ft*0 cavalloil tuo guardiano (si osservi ilcambiamento nella strutturadella parola)

Le forme pausali di ^ e sono e che sono entrambe identiche allecorrispondenti forme femminili. Altre preposizioni subiscono cambiamentisimili.

A causa di difficoltà di stampa, gli accenti pausali airintemo di un versonon appaiono nei testi biblici che accompagnano le lezioni seguenti. Le

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2 8 0 I n t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

forme pausali, tuttavia, sono state mantenute. Il lettore dovrà stare all’erta invista della loro ricorrenza.

153. Vocabolario 41

Ve r b i :

O’DD'tè w ,\ 

...rimò on'KìdkV» v $  an'K ìs’i

V?n

( n ^ iussivo T£J) comandare; ordinare;stabilire, incaricare. Esempi:

ed egli costituì giudici sopra di loroed egli comandò agli uomini di andareed egli ordinò loro, dicendo...ed egli li consegnò alla guardia del suo messaggero

hillél

nD3T •

"ìs p

V?pms?

- T

"ltfp

So s t a n t iv i :  niPto

Al t r o : t jx

(V?ri?) lodare. Si osservi rWVpn Halelu jah. Lodate Yah(weh).

kissàh  (npD’ iussivo OD?) coprire, nascondere'ìnnah  (n|ST iussivo *|V?) opprimere (cfr. ^ )sìppèr   (150?) dire, raccontare (cfr. “I£Ó)qìllel  (Vpp?) maledire’àrab  priST) farsi garante, dare in garanziaqàsar   ("l i??) legare ( *et  + qualcosa + ■ al  [a]

+ qualcosa); legare insieme, cospirare('al: contro)

sèbàh  capelli bianchi, vecchiaiasd \ól  Sheol, Inferi, dimora dei morti’ak   (aw.) sicuramente, certamente, senza

dubbio; ma, tuttavia, solo

narrìV 'ad-hénnàh  (aw.) finora

Esercizi

(a) Traduci:

nnb nrix 1

.irix 2 

.nip 0 ^ 1 n^N ’Tbrn *?ip n&xn nya# 3□■‘z&arrnx m 4T " I ■ - ' T ' - V

 Am   ina vb] 7^rrn$ ì i yb  ikd x'1? 5.□yn inx t^x rirp*?] irix riq1? irixa nVw 6

.rnppn^y nstopninan^ s?uhn rrap_ 1.TTfè nirip rrny ; i1? n ^ o y i 8

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L e z i o n e  41 2 8 1

' ' N ’k ' i t i ?   n a f r i y 9

.’rix nm) fsnri io.□t?ìu“ìy ,i n$y& qtfx nV?n$ 11

. p n VT3 V3S“nX dd?i   12

nrv a?1? □•griaii-nx ìV?ì?i^   k   13. rix rirj*? ^rix g m jix i 14

.D^n r ir rix r x u ^ x i ^2  Q^ tfarrr is xj riDj 15.ma’? rrn ■>?anneri 7$ ù-rnx i ^ ì 16

(b) Scrivi in ebraico;1. Egli legò il suo asino ad un albero, si sdraiò sotto Talbero, e si ad-

dormentò.2. Malediciamo loro e il posto dal quale sono venuti.3. Rimarrò a garanzia per te e i tuoi figli.4. Egli loderà il Signore tutti i giorni della sua vita finché andrà giù

nello Sheol con i capelli bianchi.5. Non è buono opprimere i poveri e non dare loro cibo.6. Quel giorno l’oscurità coprirà la terra.7. Egli ci cacciò via dal pozzo e non potemmo trovare acqua in un altro

luogo.

(c) Lettura: La supplica di Giuda a Giuseppe (Gn 44,2734)

^ x ^   W T ^ TOV "i$xV7n-ìy 2v n ^ ti?) '«rto n'io qx 'mi* inx? x;n28

nyn? 'nyty-m f i l i n i 4,|iox 3ìrni?i nm nj"n$-m □Etfì?>?i»29:i#9;p rnìttfì? W dì ) ìim w x  nyini *g$ nriy-]30

:nVx# 7*|lr? ir ri x tpisy 6n n in inai ny|n vx *>3inix"i3-*?3 9 xóni Tp*7x xVnx imi ^   ay& "lyarrnt? 3iy i^py r?32 

: a wnI * T -

ipnjrCDy ’ìVÌd] 'l'iti? 7^y nné T]py x 3^  nriy*j33

ì'qxtix x^»? -1#$ y-p ninx; 10i$>'•nx # x “lyani *,3X“1?i$ n*?^ t n ' 1} 34

 Note alla lettura:1. “sicuramente egli è stato sbranato (da qualche animale selvaggio)”

2. = irix VPX*}3 . = irix mj?

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2 8 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

4. “una disgrazia” .5. “farete scendere”6. “avranno fatto scendere”7. “cordoglio, lutto”

8. “lo riporterò”9. Cfr. nota 8 p, 199.

10. 15 qui = “che non”

Giuseppe, incapace di continuare il suo inganno, si manifestò ai suoi fra-telli, e perdonò loro il crimine passato, commesso in passato contro di lui.Egli fece condurre Giacobbe e la sua intera famiglia in Egitto e li fece inse-diare nella regione, ricca di pascolo, del delta del Nilo. Giacobbe morì e furiportato a Canaan per la sepoltura, secondo le sue volontà. Giuseppe fu im- balsamato alla sua morte e il suo corpo fu posto in un sarcofago per una suc-cessiva sepoltura in Canaan. Dopo la morte di Giuseppe c’è un’interruzionenella storia tradizionale fino alla storia di Mosè e di un faraone “che nonaveva conosciuto Giuseppe”.

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L e z i o n e  42

154. Il Pual

A ogni verbo Piel corrisponde una controparte passiva, chiamata Pual e ca-ratterizzata, come il Piel, da un raddoppiamento della seconda consonanteradicale. Nel corso della coniugazione, lo schema vocalico si mantiene pres-soché costante, con u nella prima sillaba tematica e a  (quando non ridotta)nella seconda.

P ie l

VìaPu a l

guddal buqqas 

VVei hullal

egli fu magnificatoegli fu cercatoegli fu lodato

Le forme Pual sono relativamente poco frequenti. Ricorrono nella maggior parte dei casi al participio, che funziona come passivo di quello Piel:

i T O TPQ mabóràk   essendo (essendo stato) benedettomdbuqqàs  essendo (essendo stato) cercato

Le forme tematiche attestate sono le seguenti:

R a d i c e

RegolareIIgutt.

Ili-Aleph III-He

PERFETTOguddal bórak  

mullà ''unnàh

In f  . Co s t r  .

'unnót 

Im p e r f e t t o  Vltf  ysguddal 7   y9 bórak  

 yamulla1^ ya 'unneh

Pa r t ic i p io

Vì}# maguddal TP?? mdborak  

msmullà 'md 'unneh

Im p e r a t i v o

Osservazioni:Con radici Ilgutturale è attestato anche il raddoppiamento virtuale, come in

□0J5 nuham  (egli fu confortato), che corrisponde al verbo Piel Dni niham 

(confortare); la forma più comune mostra l’allungamento di compensa-zione di u in 6,

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2 8 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

L’allungamento della vocale tematica finale in  ÌÒQ  dovrebbe essere or-mai un fenomeno conosciuto, cosi come dovrebbe esserlo la conformità dellefinali tematiche dei verbi da radici III-He a quelle di altre coniugazioni (Qal,

 Niphal e Piel).

Pe r f e t t o

guddal 113   bórak  *3?gudddlah HD13 .   bdrdkàh nijVì?

 $1% guddàltà bdràktàT " o i?

guddalt bdrakt   n i?guddàlti bóràkti

gudddlù tri*   bdrdkùguddaltem   bóraktem DnxVioguddalten bórakten itoti® f i ?guddàlnù  t -   bóràknù   wìy

Im p e r f e t t o

'ns   ydguddal 112?   ydbórak  « f e

tdguddal   tdborak  « t etsguddal 1 1 ^   tdbórak  « t etdgudddli tdbdrdki ’« t e  ì? ?’àguddal ’àbòrak   « t e nj?«

 ydgudddlù   ìyp!   ydbdrdkù « t etdguddàlnàh n p l ^   tdbdràknàh njlW

’VW   tdgudddlù w i^   tdbòrdku ’« t etdguddàlnàh npìnri   tdbdràknàh * 3 « t e firtwndguddal   rty   ndbórak  nj??

Pa r t ic i p io

mdguddàl T f f l   mdbdràk  *J?9maguddàlàh mdbdràkàh ™ t e a*?9

n1?!®   meguddélet mdboréket   CTK^p D’|?$

° ,1?W   mdguddàlim   mdhoràktmni'jTjn   mdguddàlót  nìDlaa

T *mdbóràkót 

Osservazione: sporadicamente si trova o  al posto di u nella prima sillaba te-

matica; es. ì0| kossù (essi furono coperti).H passivo espresso dal Pual non ha il complemento d’agente:

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L e z i o n e  42 2 8 5

"13711 V? "IDQGli fii riferita la questione.

Poiché un’espressione del genere corrisponde semanticamente a un verboattivo con un soggetto indefinito (qualcuno, si..., essi), il verbo può essere

seguito (in modo “sgrammaticato”) da un oggetto preceduto da ‘Hi*:m rnnx i4? "IDQGli si riferì la questione. / Qualcuno gli riferì la questione.

Una seconda costruzione, peculiare dei verbi passivi, è quella in cui la preposizione è omessa davanti ai sostantivi che specificano l’azione delverbo.

*72£D'HniTI ìOJDLe montagne furono coperte con un ombra.

Ciò ha probabilmente origine nella seguente mescolanza di costruzioni:(a) Un verbo come tÒO, nel suo significato intransitivo (essere pieno) pre-

senta regolarmente un sostantivo specificante privo di preposizione:

iòti  II vaso è pieno d’acqua.

Questa è un’antica costruzione, risalente al linguaggio semitico, e puòessere definita “storicamente corretta”.

(b) Il corrispondente uso transitivo di utilizza la stessa costruzione:

^ r r n # Egli riempì il vaso con acqua.

(c) Il verbo Piel X*???, essendo una forma transitiva, è usato in due modi:anzitutto come un verbo nonnaie, senza alcuna relazione con quantodetto sopra

'’V^rrnX NVft Egli riempì il vaso con acqua,

oppure, come l’equivalente di iòti:

CPiÒ■’V rrnN; Egli riempì il vaso con acqua.

(d) Il verbo Pual può essere considerato come una trasformazione diuna delle due costruzioni date in (c):

nV??  Il vaso fu riempito con acqua.

era tòn155. Proclisi, ritrazione dell’accento e daghesh congiuntivo

Ci sono molte caratteristiche ortografiche del testo masoretico che, a causadella loro frequenza, richiedono a questo punto una trattazione.

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2 8 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

a. Proclisi.  Come è stato menzionato nella trattazione sulla pausa(§152), certi tipi di parole stanno in una relazione sintatticamente congiun-tiva. Qualunque parola che si trovi in questo stato può essere resa procliticarispetto a quella che segue se lo schema di accentazione del verso lo ri-

chiede. La proclisi è segnalata dal maqqèp e ricorre più o meno di regola conle preposizioni monosillabiche e le particelle “*?y, "iy, ‘Dy, "p , “ON, "19

e (negazione), nonostante si possano citare esempi in cui queste parolesono separate dal punto di vista degli accenti. Esempi di altri tipi di parole in

 proclisi sono:

nCP'K1? egli non partirà

che egli diede a merpur»? che egli stava mettendoin_N^3 noi troveremo grazia

compraciche risiedano

I soli cambiamenti vocalici importanti davanti al maqqèp, nella sillaba finaledi molte parie, sono è —» e e o —►o:

‘’V'ìfl? mi daràosserva

 b.  Ritrazione dell ‘accento (ndsigàh  o nàsóg ’àhór).  Si osserva una ten-denza, non costante, a evitare due sillabe accentate in successione, come av-viene ad esempio in

□01? 'pDN'fl tu mangerai pane

Al posto deirespressione precedente si può trovare o la proclisi incui l’accento della prima parola scompare completamente, o la ritrazionedell’accento, in cui l’accento della prima parola viene spostato sulla primavocale piena precedente (non a):

DO5? Vp&n tu mangerai paneUW Vflh ed essi erano lì

c.  Daghesh congiuntivo. Quando una parola che termina in -à(h)  o -eh non accentati è seguita da un’altra che inizia con una sillaba accentata, si puòtrovare un daghesh nella prima consonante della seconda parola:

Ì3*?r r n tu eri per noiT T ♦ T 1

L’assenza dell’accento su -à(h) o -eh finali della prima parola può essere:

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L e z i o n e  42 287

(1) regolare, come nell’esempio precedente;

(2) dovuto a ritrazione, come in 1*?n i ^ fu fatto per lui;

(3) dovuto a proclisi, come in dacci.Il valore fonetico di questo daghesh è dubbio.

156. Vocabolario 42

Ve r b i :

So s t a n t iv i :

A l t r o :

 No m i  Pr o p r i :

 pyt  zaaq  

"10 sòr T

V?n hillél1^3 kipper  dm nìham

ntìttf sìmmah

]Jin hdtén ^ 1 7 lehabah 

nà'al qódes ’àwon maddua '

hàlom

 Mdseh i;*j  Midyàn

1fltf Yitró :nn  Hórèb

(py|?) un sinonimo (e doppione) di py^gridare(mo?) voltarsi (deviando da una direzionedata), partire, andar via (tutti intransitivi)

(VplT) profanare, contaminare, disonorare(1SD?) espiare, fare penitenza(ara?) confortare, consolare (cfr. Dna Ni

 phai)(nftttf?) rallegrare, far gioire (cfr. n&to,nnzpto)suocero

(costrutto o fi?1?; pi.-ót)

 fiamma(pi. -im) scarpa, sandalo (f.)(pi. -im) santità, sacralità(pi. -ót) colpa, iniquità; punizione(aw, interrogativo) perché? per qualeragione?(aw.) qui, verso questo luogo (un si-nonimo meno frequente di mfì)

MosèMadian, paese nella regione araba nord-occidentaleIetro, il suocero di MosèMonte Oreb, un nome alternativo delmonte Sinai, la cui posizione geografica èdibattuta ,

Esercizi

(a) Traduci:

.ntf fj? Dip^ny: rtfìn ima 1.n$ *1 ^ 3 n#D \nvh  2

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288 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o  b i b l i c o

.T|iftirrnK 3ti? w ymntf?  isq nV i#n ■»? 4

.ini?? vV?Eftì f l ^ ' n s ì$ “p? V9“p ? 5.x m  *>$93 ■’Jìk ^ “g n»$ 6

.tqn nm ]  naon anirtt^N 7i^ ir ir i d ^ ì t i i ì om$ ^dìn Irto orni? ì&n i$ì$ 8

.i$7i?“in wrf?%t v ? ì'kd y?q^ mn’ 9.□p^Er^y d v $ 3 ero;# n^i>yni 717 Vdsi  io

.nVnjnn ì1?n inixin nqK im  ai^qn ^?n n*C|j 11

.iris riqNi ■gìi^s? ■’ri i^ i? T$f? 12

.n$"mn ^9 *?ya ™ nan . * t o Mia mn'>-1? *w h 13S a b ^ y iì< ra?"*?y non-1?** 14

hj?3^ 15 jò'i rmin^n 16

Vmn n ar 'w >njpà nsrny 17

(b) Scrivi in ebraico:1. A causa dei giusti non manderò una fiamma di fuoco sopra la città

 per consumare essa e i suoi abitanti.

2. Dove hai messo le tue scarpe?3. Suo (m. s.) suocero era un sacerdote egiziano.4. Se tu tocchi gli utensili nel tempio tu li profanerai.5. Si allontanarono (= voltarono) dalla strada e stettero (= dimorarono)

in un albergo fino al mattino.6. Ella veniva al fiume ogni giorno con sua sorella per lavare i vestiti, e

quando i vestiti erano stati lavati, ritornava in città.

7. Perché non hai ricevuto gli uomini che sono stati cacciati dalla città?

(c) Lettura: Mosè e il roveto ardente Parte I (Es 2,23 3,6)

VVTsì n rd ìjn p ^ n i^ ì a?*to n $ ì ann a^ nn a w a vi?i23:np^ n“p D^if^ n-1?** 2nrivi$ rn  

~m) pn ~m  nnnnK'nK irn-rn$ u rp   T3fsi 3ani?$rn$ n'rb§  y & ^ i24

yri Dvfrfl *qn25

-h$ *m irpan 5iriN i>&rrn$ 4:\n?si in*? V&l^ n inip? i*tìrn# nyi n?n n$m 1:n2 in o ^ K n i n

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L e z i o n e 4 2 2 8 9

njtpni $xa * rà n tpn nini x m 6n3(?n vbx  mrr ■qx'pa x t i 2

injpn ny^ -x1? sm& njn Vrjn n^ an -n» nx^x*) x rm o x n&xV 

n&x’*i n$n "W'5] nJipn ■qino l'Vx xnpn nix" ]1? no p mrr X“in 4

'•’ n■n&7X v)y 7 rà rmx -)#$ nìp&n r? Tp ^ i Vya tf?q n ip fl ’ Vxi& x

:x^ tojp

^ r j j 9nri9n n'p^ priy: vf?$ D^px ^ g^ i&xV

XT

 Note alla lettura:1. fttX Niphal: “gemere”

2. HVì^ un grido

3. npXi) un grido

4. }H2 Qal: “condurre, guidare”5. Nel senso di: “al limite di”

6. H3p un cespuglio, un roveto7. Un aggettivo passivo irregolare: “consumato”8. “Togli”9. “ed egli nascose”10. “guardare”

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L e z i o n e  43

157. Verbi Hiphil: significato

I verbi Hiphil, per la maggior parte, sono i causativi delle forme Qal corri-spondenti, Il segno distintivo di questa coniugazione è il prefisso h, ma sic-come tale prefisso non è presente nell’imperfetto e nel participio, per identi-ficare queste forme e distinguerle dal Qal è necessario far riferimento ancheal loro schema vocalico.

I significati che possono essere assegnati allo Hiphil vengono raggruppaticome segue:

a. Causativo. Da radici i cui verbi Qal sono transitivi, il causativo puòessere doppiamente transitivo, cioè con un complemento diretto e un oggetto(tradotto solitamente con un complemento di termine) cui è indirizzato il si-gnificato espresso dalla radice verbale:

egli fece ascoltare (qualcosa a qualcuno)egli fece ascoltare all’uomo le parole del

rePiù comunemente, comunque, viene espresso un solo oggetto. Se il secondooggetto è omesso, il significato del verbo è intransitivo:

ttr>Krrn$ egli fece ascoltare all’uomo

In italiano è solitamente preferibile trovare una traduzione più idiomatica,che contenga la forza del causativo ma che non richieda un ulteriore oggetto:“Egli informò (o fece sapere a) l’uomo”.

Se il primo oggetto viene omesso, la nozione verbale in italiano può es-sere resa al passivo:

'npTnK egli fece ascoltare le parole del re(fece in modo che le parole del re fosserosentite)

Anche qui, può di solito essere trovata una traduzione più adatta: “Egli an-nunciò (o rese pubbliche) le parole del re”.

Un altro esempio con rttflO (far vedere):

“irò nìTft “1$$? quando egli mostrò a te sulla montagna(senza complemento diretto)egli rivelerà la sua gloria(senza complemento di termine)

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2 9 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Sono transitivi quei verbi Hiphil che provengono da verbi Qal intransitivi. Aquesto gruppo appartengono causativi estremamente frequenti derivati daverbi di movimento:

“l^y portare (condurre, mandare) attraversoK’Sin portare (condurre, mandare) fuori7T in in portare (condurre, mandare) giùn^y n’flft portare (condurre, mandare) su3$ IPttfn portare (condurre, mandare) indietroX3 X’nn portare (condurre, mandare) a, verso, dentro

I verbi Hiphil da radici stative Qal spesso si sovrappongono parzialmente

al Piel:723 onorare; (rar.) rendere pesante l ^ n rendere pesante; (rar.)

onorare$7|? santificare, consacrare ttf^ n santificare, consacrare*77} far crescere; elevare; magniti ^ l^n idem + fare grandi cose

care

 b. Permissivo. Questo significato è strettamente correlato al significatocausativo e può essere chiarito solo dal contesto. Es.:

Crn ft nxi^l Dio mi ha permesso di vedere an-che i tuoi figli.

c. Stativo  (o intransitivo). Un uso piuttosto raro dello Hiphil è quellodella formazione di verbi stativi da radici che sono stative anche nel Qal:

Qa l   H ip h i l■ r ? 1?? essere bianco=ni? essere vicino essere vicino, stare per (fare qualcosa) j?rn essere lontano p^n^n allontanarsi, andare lontano

Un sottogruppo di questo tipo consiste di verbi che descrivono azioni ocomportamenti:

30’* essere buono3n?',n fare bene, star bene jn essere malvagiom n agire in maniera malvagia

Questi verbi costituiscono un problema per la traduzione dal momento chequasi tutti possiedono anche un significato causativo transitivo:

Vt f r    rendere bianco p^n^n rimuovere, mettere via

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LEZIONE 43 2 9 3

3*Hi?n presentare, offrire, far bene (qualcosa)avvicinare

Il valore causativo è quello più frequente.

d.  Denominativo. Come il Piel, lo Hiphil è usato per formare verbi daradici attestate (con significati specifici) in determinati sostantivi:

*|I'& orecchio ‘pjìjp porgere orecchio, ascoltareT)§  sera fare qualcosa di sera

e.  Non classificato. Molti verbi Hiphil non trovano posto nella prece-dente classificazione. Come nel Piel, ciò è dovuto principalmente alla nostra

scarsa conoscenza di fonti scritte nella lingua dalla quale tali forme hannotratto la loro origine per svilupparsi poi nella lingua ebraica. Es.:

ni?^n irrigare, dare da bere, abbeverare (usato come causativo di nnW)fare qualcosa al mattino presto

'T’Vwn gettare, buttar viaannientare, distruggere

158. Verbi Hiphil: temi e flessione

R a d i c e

Regolarel-NunIGutturale

Pe r f e t t o

hismid r a higgtd 

TD^ri he'emid 

Im p e r f e t t o

 yasmid  T T  yaggid  

T’&S?. ya àmid 

Im pe r a t iv o   In f . Co s t r  . i n f . As s o l u t o

hasméd   T’aeri hasmid hasméd *7 ri haggéd haggid   7an haggéd 

7tt^n ha'àméd   7'7?S?n ha'àmid   7ttS?i7 ha'àméd 

Iu s s i v o

 yasméd 111 yaggéd  

7ttST ya 'àméd 

Pa r t ic i p io

Tfatyty} masmìd  Viti maggid 

7,’iOJja ma'àmid 

Osservazioni:a. Il tema di base del perfetto ha il prefìsso hi-  e una vocale tematica

lunga, f; questa viene sostituita da a nella flessione (vedi paradigmasotto). Nel caso di radici l-Nun,  ha luogo l’assimilazione della n *hingid> higgid. Nel caso di radici Igutturale (incluso X) il prefissoè he-, con una vocale composta dopo la gutturale.

 b. Nel caso dell’imperfetto è solo lo schema vocalico che permette diidentificare la forma verbale come un verbo Hiphil. Si osservi di

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2 9 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

nuovo la comparsa della vocale composta nel caso di radici Igutturale. L'imperfetto breve (iussivo) ha è come vocale tematica,

c. Il prefisso h- appare anche nell’imperativo e negli infiniti, che tutta-via hanno vocali tematiche diverse. Il participio, come quello delle

coniugazioni Piel/Pual, ha il prefisso m-.

Pe r f e t t o 7 ^ n   hismid   I * V A I Ahismidu

nrótfn   hismidahhismàdta hismadtemhismadt hismadtenhismàdti ìrjótfn   hismàdnu

Im p e r f e t t o   Vfì\p*_   yasmid yasmidu

T w n- s -

tasmid    lasmèdnàh

T»atfta   tasmid tasmidùtasm idi tasmédnàh’asmid  T*at 3   nasmid 

IUSSIVO   yasmèd  7»^*1   wayyasméd 

7b$n« i - tasméd  7 atfro

■* i - — wattasmèd 

COORTATIVO rrrótfw   ’asmidàh   nasmidàh

Im pe r a t iv o   hasméd    hasmidùhasmidi   hasmédnàh

INF. COSTR. 7’au^n■ i — hasmid hasmidihasmiddica ecc.

In f  . a s s . 7&tfn-  j   —

hasmèd 

Pa r t ic i p io   masmid    masmidim

nl'aifto   masmidàh n i 7 ^ ^   masmidót I paradigmi di 7 71 e di sono identici a quello appena esposto. Neirimparare il paradigma dello Hiphil, il lettore dovrebbe fare attenzionealle sostituzioni vocaliche (perfetto: t —>a\   imperfetto: i —>è)  e al fatto chela vocale tematica è non ricorre in sillabe aperte, mentre i ricorre in tutte le

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L e z i o n e  43 2 9 5

sillabe tematiche aperte e in tutte le sillabe finali eccetto quelle dello iussivo,dell’imperativo e dell’infinito assoluto.

Una particolarità deve essere menzionata riguardo al perfetto di e dialtri yerbi Hiphil formati da radici Igutturali. Quando usata in una sequenzaal futuro, la forma invertita, con l ’abituale spostamento d’accento, presenta a nella sillaba del prefisso:

e tu crederaie io crederò

Una rara forma alternativa per è

159. Vocabolario 43

I seguenti verbi Hiphil sono derivati da radici che sono state già incontrate inquesto testo. Si presti molta attenzione ai loro significati, i quali non sono deltutto prevedibili a partire da quelli delle radici già note.

distruggere, uccidere (13N)credere, fidarsi (p$U)magnificare, fare grande (b’ia)condurre (portare) attraverso, far passare, far attraver-sare

 porre, stabilire, istituire, costituire3‘npn presentare, offrire, avvicinareT3JH far ricordare o far sì che sia ricordato; richiamare il ri-

cordo; menzionare

afferrare, impadronirsi (pTH) portare vicino, awvicinare ($!□)TSn porre, mettere, stabilire (32£3)

EP3H   hìbbìt  (radice D33) guardare (a: ^V); guardarea (+ ogg. dir.)

ran   higgid  (radice "HI) raccontare, riferire (qualcosa)(a :1?)

hissil (radice ^Sl) salvare, liberareTOH

T • f f A>—hissig (radice ^t2/J) giungere, anivare a, raggiun-gere

Tfltpn   histir  (radice "ino) nascondersi, nascondere (tr.)niqràh (impf. rt"].ìp?) trovarsi, venire incontro, pre-

sentarsi (+ *7V, 3)

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2 9 6 In t r o d u z io n e  a l l ' e b r a i c o   b ib l i c o

So s t a n t iv i :

«Ti?? (impf. X“1jP7) trovarsi, venire incontro, pre-sentarsi (+ Vn;, Vy, ?)

nVnT T

hàlàh (costr. irreg. nVc]; senza, pi.) latte

UP7   dabas miele

 zéker  (con suffisso p^T; senza pi.) ricordo, me-moriale

nix   ot  (pi. 0/) segno, presagio

“IT7   dór  (pi. -im  0 ót ) generazione, periodo corri-spondente di tempo

^ T   ràhàb largo, spaziosoA g g e t t i v o :

 N o t a

I verbi Hiphil da radici il cui Qal è sconosciuto o poco usato hanno spesso un

 Niphal corrispondente; in aggiunta a IH} e ttfìQ si considerino anche

nissal  essere liberato

Esercizi

“lflp} nistar   nascondersi

(a) Traduci:

.o w n nnna anx rip^n*) xin n 2mnp on^xy r a 3

.nVfh □ nn^rrV rni* iV n ’fci 4

Vii* Vip? ’n’ i 5. 0 3 1   d t p CT n;ni 6

 ,nyy%on'x znpn in^n-n^ on'x 7.nsrón o j Kini i7}rn$ nj ffl i 8

nVi  nV?Vi d&V>^i7j?n Vn^x 9.ns n $ |3^ #x dVrj "xnn $x n jjp x io 

.njn Dip$Tn$ i V ^ - p non^n-n^ npp n-Vx 11.nifi))  ì x ^ h s o^^nn ì$ inpn i 12

.irVx riV# nin ix irnx ufix 13.in t o  &h nurns V ^ 14

.u r n p ^ vx p i irrr'x unx m;pTp iV“ian 15.njn Viìan spisi "p^ Vy nnx in x 16

.nntfn lyó1? “p r 1V$ nVn^-n^ ^ 17

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L e z i o n e  43 2 9 7

(b) Scrivi in ebraico:1. La serva si nascose vicino al pozzo.2. Raggiungilo e digli che stiamo ritornando alla nostra città.3. Non fummo capaci di liberarli.

4. Guarda verso le montagne e dimmi cosa vedi lì.5. Egli collocherà i suoi uomini presso la strada.6. L’uomo che ti incontrerà ti dirà il luogo in cui mi sono nascosto.7. Perché sei venuto a distruggerci?8. Egli nascose il denaro così che nessuno poteva trovarlo.

(c) Lettura: Mosè e il roveto ardente Parte II (Es 3,715)

‘W l r r to T m r r i m h 1

nnnjì rnto Ninn riNnp 5in s?n Dnya ra t i n i8■’inni T!??! 1TO1 7*,rìnn']aip^x ufriì 6ro?

D tf? nnya Vn nntj n x à ‘pioty?»:# nps nan rìm)9

: n r i xT

:□?*$&& ^ynx 10x^ini rtìn?1?*} 10u xraix n'yi?"1?^ l^x ^ ’oìx ’& num

‘ «T J • •

o y n - n x 13^ ^ ^ i n ^ i 1V t ì W ^   r r ì x n ^ " ^ ì l n f t ì p ? i e x V 2

;n;tn “inn bv D’n^rrn i* in^yri

□ ^ r iiz i is d ^ 1? ’ J - r 1?!* x a • g ì x nan n # a i & x V 3

i m   n a ia $ - n a

“ia x ’n n s - i$ x * i 15n # i * n ^ a * ^ n a t f h 14

: o y ^ ’jgtyp

o ^ r ó ^ ^ n i r r ^ x n t fr >33-'?$ “ ì a x 'r r r D n u t e r ^ x i t o nD N 'h 15

16:T[ y t 1? n?T nyi o^ìy1? ’awnj: d d 1 npy: ’rfrxi pnv? vfrs ornax

 Note alla lettura:1. Hpy grido

2. t a costringere, opprimere

3. 3Npa sofferenza, pena4. Il suffisso -ó è un pronome oggetto.

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2 9 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

5. “farlo (farli) salire”

6. UTscorrere7. Gli ittiti, gli amorrei, i perizziti, gli evei e Ì gebusei; nomi di popoli

che occupavano la Palestina a quel tempo,

8. f H1? oppressione; f n1? opprimere9. = T|rm rftrà i

10. “affinché tu faccia uscire”11. “e io farò uscire”

12. = TitfN

13. inf. costr. di far uscire

14. ™ rhut •  — T

15. Una frase oscura, non pienamente compresa nel suo significato.16. “per sempre”; un uso idiomatico della ripetizione per espressioni che

denotano durata.

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L e z i o n e  44

R a d i c e    p e r f e t t o   im pe r f e t t o   Iu s s i v o  Iligutturalelll-Aleph  X ^H 8SZR 

Im pe r a t iv o   In f . Co s t r  . Pa r t ic i p io

K^n x^&n x^&

160. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)

Osservazioni: una gutturale (diversa da X) come terza consonante radicaleincide solo su quelle forme che hanno è  nella sillaba tematica finale dellacorrispondente forma non gutturale. E così, nell’imperfetto (femminile plu-rale), nello iussivo e nell’imperativo, questa è sostituita da a.  Per il resto il

 paradigma è come quello di eccetto che per il patah furtivo con la fi-

nale gutturale: 5pl!D \

Im p e r f e t t o   Iu s s i v o   Im pe r a t iv o

T W - w y i

— —

nayó^Fi — 

I verbi Hiphil da radici lìI-Aleph  hanno è ()   nel perfetto davanti a desi-

nenze che iniziano con una consonante: riNittn (così come il Niphal riX&pJ, il

Piel AX’pO e il Pual fiN1?®. Tutte le altre forme sono uguali a quelle dieccetto il femminile plurale delPimperfetto, dove troviamo il solito ~é(’)nàh:

Pe r f e t t o   Im p e r f e t t o   Im pe r a t iv o  

x ^ n x'szv xxannxrfon —rixizpn ruxjiori ìx^ an

Il verbo X^QD combina le caratteristiche dei verbi Igutturale e lll-Aleph.

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3 0 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

161. Approfondimenti sui numerali

a. Le decine. A parte il numero venti, che è espresso dalla forma plu-

rale di dieci, vale a dire O’HttW, le decine sono i plurali delle unità corrispon-

denti:

trenta settanta. quaranta □'’#)$ ottanta

CPWQQ cinquanta . novantasessanta

Tali forme possono essere usate sia con un sostantivo singolare (l’uso più

comune) o con un sostantivo plurale:oppure trenta uomini

Possono anche essere usate come ordinali: nel quarantesimoanno.

 b. Le frazioni sono scarsamente attestate. Il termine per metà O^p) non

ha relazione con il numero due. Mentre un quarto  è o SD4); un quinto è

c. In aggiunta alla serie regolare di ordinali (*p$N"l, 'M ,  ecc.)

c’è un secondo tipo attestato solo per tlW (terzo) e VT) (quarto). A giudicaredal loro uso limitato, questi sono usati più come sostantivi che come agget-tivi: “ciò che riguarda il terzo”, ecc.

d. I moltiplicativi avverbiali sono di solito espressi con D3?è (una volta),

(due volte), DOT*? w W (tre volte), ecc., ma sono attestate anche le

forme (settuplo), D?Jiy|T|N (quadruplo).e. La maggior parte delle unità hanno dei verbi corrispondenti (di solito

Piel) che presentano significati piuttosto variegati: “fare qualcosa x volte; di-videre in x parti; fare qualcosa per la nma volta”. Così,

ripetere, fare di nuovodividere in tre parti

in*] essere quadrato; [Ì73"!] squadrare, e similmente per gli altri.

162. Vocabolario 44

VERBI: far sentire; annunciare, proclamarefar trovare; porgere (= far trovare)

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L e z i o n e  4 4 301

So s t a n t iv i :

ALTRO:

Esercizi

(a) Traduci:

frppflp far peccare; indurre al peccator i^ r i far prosperare; prosperare

gettareT’fòttfn distruggere

T18P allungare (tr.); essere lungo (intr.)J13T (n3J?) sacrificare33$ (33P) rubare

(n^l1) uccidere (con o senza intenzione o pre-meditazione)

ntttt (pi. -ót) bastone, verga; tribù*15 (con suff. ‘’DS; du. 0?é3; pi. -ót) palmo o incavo

della mano; pianta del piedeIH (aw.) se, un sinonimo di mn

.i i t v   i.qpi^ny: mm 2

.nn'K T’tt^nVì D'a^nn» P’tqnV in'K v r à 3." lisa oynapn# D ^ n 4

.in'KUKÓflD’OÌUty Vìia 5. ^ n ''W'm mrr 6 

. n a r ^ □ yn"x73"n« ìsróipn 7

.liti '  in'KV?i?$ni i3 ^    8.njn n-HMpn nyn~r\$ Vsk 9

.^TnK K^qn-^K ionnpn na1? 11

.D^nny; mi) ti?  12.nimVn-ni< 3]} •>» 13

.Dja^rrn^ Tp>#n 14

.□ 3vf7$ mm'nìj tfyd)  15.urr'K mpn-^y iKipn '#'•? in'K K r n r à 16 

ÌWK'l_nK 03?1 Vlj?  17

.•■ n^K niK ni 18

.in'K n s^ ì in dì? 19. □ w n nivnN: 20

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3 0 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(b) Traduci oralmente in ebraico:1. 50 pesci2. 20 tavolette3. 30 pietre

4. 40 giorni e 40 notti5. 50 uomini giusti6. 90 vesti7. metà del latte

(c) Scrivi in ebraico:1. E quando egli ebbe proclamato i comandamenti del Signore, partì da

mezzo a loro.2. E quando essi distruggeranno questa città, tu sarai ucciso con gli abi-

tanti rimanenti.3. E quando essi gli dissero deir esercito dei nemici, si sciolse in lui il

suo cuore e fuggì di fronte a loro.4. Ora che il Signore ti ha reso prospero, lascia il tuo posto e vieni con

noi per essere nostro re.5. È cattivo rubare e uccidere in questo modo.

(d) Lettura: Messaggio agli anziani d’Israele (Es 3,16 4,5)

’rfrg ’bx n iju ny’rùìj ’rftìj nin1 nn’ ina^ $9591 I 1?16

: D r $ a ? 05*7" t o y r m   Tp? T atfj ajrspi PT O

’ VTOl ’ n ? n i n 'a ìS S l 2’ W n i ’ 3V3? n a ? i ? a a s n i j ' n ^ K - ìa K } 17

n>i3 3nnj n r 1 ’p o sn

’rf?s mrr a r |a $ i nri$a ’jKitp? ’3ì?n ^ 'P 1? 18

:why*i  m n ’ 1? T i n -ip i n n » ? d ’ b : n f t y   4l i t K j - n ; 1? : r u j v i u ’ *?? t r r f f i ?

6:nì?tti i:? k1?! nri_?a ì t y  a ? w ’? 'ny i; 19

ì r ’ H j S l « I P ? - i $   ì$  Q’ W ^ 7’ f r ? n i ’ - j j - n i j ’ t ì i ^ i 20

:□ ;$$ n1?#;8:D p ’ i « V f ì &   ’ ? r ij n i D’ ^ a ’ r s ? n j n - n v n i c r n i j ’ A n j i 21

a?’]}1?!? arizptoi ribaci nrir ’"??i np?’’?? niva m ja i 9nu)3$a n1? ^ 22

: n n ? a _n ì} 10a n > s ; i □ y n t ì ? - '? » !

: n i n ’ t 1?*? n K i r k 1? n z p x ' 1 ’ ? 'Y p a x 1? ! ’ V u ’ i J j j r r f ? i n i l a n ' h nt$>a i v h 1

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L e z i o n e  44 3 0 3

:n$a Tgn  u nia mrr> rVx “W V

;vb » n#a dpi tonfi  ’nn nrifc 13i n 5 ^ ì nxjS ^ n i ^ n i^h V

 Note alla lettura:1. “Io vi farò salire”2. Gli ittiti, gli amorrei, i perizziti, gli evei e i gebusei.

3. 3T scorrereT

4. “un cammino (di tre giorni)”

5. inf. costr. “regolare” di6. “se non per una dimostrazione di forza”7. “e io colpirò”

8. □ì?v1 vuoto (aw.)

9. “dalla sua vicina”; forma femminile di ]3to

10. (Piel): saccheggiare, spogliare

11. = ni Hfr 12. - irte 'rfltoTl13. = irte ìfetjh14. 2ÌÌ  coda

T T

15. La proposizione finale si adatta solo vagamente ai versi precedenti.

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L e z i o n e  45

 Nel caso di radici l-Yodh (originariamente I-Waw)  il verbo Hiphil subisce lastessa contrazione in ó che si è già rilevata nel caso del Niphal.

Pe r f e t t o   Im p f  . Iu s s i v o   Im p t v . In f  .C o s t r . P a r t i c i p i o

t h ì h   t i / p  T iW r j lh *nin r i i n r i t o(portare giù)

La flessione è del tutto regolare: la sillaba con ó  rimane sempre inalterata, ela sillaba tematica finale è sottoposta ai cambiamenti rilevati nel paradigma

di Poiché la sillaba del prefisso è aperta, l’accento dell’imperfetto

invertito è di norma ritratto, con il cambiamento è —>e:

I verbi seguenti combinano diverse peculiarità della flessione:

(a) I-Yodh e Iligutturale:

163. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)

Pe r f e t t o Im p f  . Iussivo Im p t v . In f  . Co s t r . Pa r t i c i p i o

sriin S7H11 iny / vivi inin $Hln snis(far sapere)

Wv / y tflh srtfln y^ia(salvare, liberare)

mpin rov / npin trpin rpp1&(rimproverare, riprovare)

(b) l-Yodh e  \ll-Aleph:

Pe r f e t t o Im p f  . Iu s s i v o Im p t v . In f  . Co s t r . Pa r t i c i p i o

R’sìn *0£in x^in wsto(far uscire)

Il verbo Hiphil che corrisponde al Qal ‘n'pn è Ti^irr; tale forma è come se pro-venisse dalla radice "1^.

I pochi verbi ebraici che provengono da radici originariamente l-Yodh 

hanno la forma Hiphil  y'WT}  (trattar bene; radice HD*1). La è non è riducibilee la flessione risulta interamente regolare.

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3 0 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

I numeri da 11 a 19 sono formati aggiungendo le unità corrispondenti da-vanti alla parola che sta per “dieci”, la quale ha forme particolari che differi-

scono da quelle già imparate:

164.1 numeri da 11 a 19

maschile femminileundici nfry 7nx nntoy nnx

itoy ’ntfy nntoy ydodici   U'Iti

T T •« 1. nityy Drntf 

nnti?y w« i v *• T

tredici n$y n tfty ni$y

quattordici nfry nyViK Tityy y^ iHquindici   im n i$ y ufàrjsedici itoy n$$

T T T »nityy

diciassette n$y nyn$T T T I *

n"i#y y?^diciotto "!$y ntòw

T T T »m$y n#>#

diciannove n$y ny^n nntyy vwri

Così come avviene per le decine (§161 a), con i numeri da 11 a 19 si asso-

ciano sia sostantivi singolari che sostantivi plurali. I sostantivi che ricorronofrequentemente airintemo di liste o elenchi, come ad esempio U^X, n3$, D1\

$33 (nel significato di “persona”) e (tribù) sono di solito al singolare:

tt X ityV  n$ftt] quindici uomini$33 15 persone (si ricordi che $$3 è femminile)

Con altri sostantivi viene usato normalmente il plurale.

165. Vocabolario 45

V e r b i : rr$in far abitare; stabilire (qualcuno in un posto) (cfr.

THin far scendere (condurre, portare giù) (cfr. 7T)T’Vin procreare, generare (cfr. 7^)ST7Ìri far sapere; insegnare (a qualcuno); dichiarare o

 proclamare (qualcosa) (cfr. yT)X^in far uscire (condurre, portare fuori; cfr. X^)ìpVin far camminare; condurre, guidare (cfr. Tf?n)rppin fare ancora; continuare a fare qualcosa, aggiun

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L e z i o n e  45 3 0 7

gere. Due costruzioni sono frequenti:DÌ2Ò f^pin egli digiunò ancora,

egli continuò a digiunare□ ^1 ^Qin egli digiunò ancora,

egli continuò a digiunareIn ebraico, nella seconda espressione i verbi sono sempli-cemente coordinati.Il verbo può anche avere il significato di “aggiungere” mala traduzione opportuna dipende dal contesto:

H3U? rntpy W&tj Io aggiungerò quindici anni ai tuoigiorni.

nDÓiri Sei più saggio di quanto si reputi che tu

TOÓW sia (lett.: Tu hai aggiunto saggezza allavoce/notizia che io ho sentito.)Si osservi anche l’espressione (esclamatoria, assertiva):

rypi1 riD*! mrp ria Così faccia il Signore a me e così ag-giunga (se ciò è vero / se ciò non èvero).

SPUnn salvare, liberarerpzrin rimproverare, riprovare; decidere

X3p essere geloso di ("nx o 3 + persona); essere ze-lante per (*?)

SOSTANTIVI:vpg (pi. irreg. D^’OD) idolo, immagineVX (pi. -im) dio; Dio (con o senza articolo)

Xl$ vuoto, vanità; invano, per nientela (pi. -im) esule, residente straniero

~)W   capo di bestiame (un singolare che corrisponde

al collettivo “lf?3)ALTRI:Vyàa (avv.) sopra; + ^ (= prep.)

nn Jp (avv.) sotto; + (= prep.)

Esercizi

(a) Traduci;

.v ìb  nix? Tp’jin D ^ ix rrn s i :r#ln □■’ytfftnx 1.vbx ^x^ìp? ,l?i p) yny x'Vj ^ ■gii? '•nx ip^in 2

.ddbv 7pp nm 2  ™ TPix 3.onn D’M ww  nix^Dan-nxi ninxn_ns; ™ snih 4

.iraya n f e unx x^ ian xin D’n '^ 5pj7"7y vqx dhrm nato Y^ ni 1 1*1 6

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3 0 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

vpir r^ i V2$~m ~r\v\   7.già? m x  ni|?Di mn1v m  r i g i r i 8

.q d 1]^ nxB0"*?V n'oix iò 9.□3 Dn^nn^ t j^ x n in ra nopnx io

.njn □’Tptjn rra a ’nx i ta in i nV^5_l?H: ’nx n^ìT ! igp nay xa ri^Vl 11.navriN Dfiya$ ^ x 1?12

.sin i^tP aii?» ’? n n xi3> DHarrns inrr^H 13.T y ^ x Qn'K ai? !ì w'N itoy “in^ i 14

.r p i r ^ a irix un« □;?’3$ ■o vnx irix ix3|?i 15.^liriTiK n$? yn ix ’P niyjp1? to’ óin x'1? 16

.n$*>x nia nqx nrix ana*? tffòì tf? 17

(b) Scrivi in ebraico:1. Egli generò diciassette figli durante la sua vita.2. Essi fecero abitare il popolo in dodici piccole città vicino al grande

fiume.3. Noi profanammo il loro luogo sacro e portammo fuori quindici

grandi pietre che essi avevano messo lì.

4. Quando egli vide la fiamma del fuoco, corse fuori dalla casa senza isuoi vestiti e le scarpe (= perifrasi: “e i suoi vestiti e le scarpe non[erano] con lui”).

5. Ora che i miei giorni sulla terra sono finiti, ti affido queste diociotto persone così che tu possa essere per loro un aiuto e un conforto.

6. E dopo queste cose egli lasciò la casa di suo suocero e partì con que-sto popolo come uno straniero in mezzo a loro.

(c) Lettura: I dieci comandamenti (Es 20,117)

limi n*>Kn □'n^rrVs nx cprfrft H37?i1m a nnya VflNSin ;prf?ìj$ mn1’ìmn2

i r ^ y nnn$ Dvf?ì$

cràs nnrtò "W ^pà frn to yn xV4iriti? nnria

cna^y ri3$ iiy 7(7© 6x3j? h i t p ìx ’3 5ni^vn  xVi urj) 4n}qri$n"xy

w f t )  o t o t ^ V I ^ t i W ^ y

i ^ a ’aqx'p 7q ó  n$'y*i6

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L e z i o n e  45 3 0 9

itqtjf? i   m   mrr* njpr h'V mn,"Q#"nK 9n&n nV

I0:i#7i?V nswn m^ng niDt8

n ^ v i T3S?n tpfò? n # $ 9

ip y qéiir^zrt nm  n3*òft_ì?3 ntwtrtf? Tp#V$ mrr1? na# v ? #D a v i10:T*W a ^ 3 3 1 ^ b « i

n na!i Q B n ^ -^ rn s i cprrns n § 3"n$l a?£#n"n$ mrr nwy D ^ -n W rs 11nstén n lm $ mrr 113  i?_1?j? T? #n dì9? 

ini mrr iy§ nm ^ n^ y ir ò 1? éK’ nx'i ti^ x-dk 7:nxin iò  13

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:i|7# 15iy ^yp l4ft}i[jnfr“

7#$ Vdi inbrji ìi w )   in?y® i73i?ì iv i ib^n-K1'? i f i nrn ‘Sbirri K1?17

 Note alla lettura: .

1. = qn'K ™ $in '

2. Un sostantivo plurale usato come un astratto: “schiavitù”.

3. nmri “immagine, rappresentazione”

4. “Non ti prostrerari”

5. =Dn‘K7‘3S?n

6. K|i? (agg.) “geloso”

7. Vedi § 16le.8. “migliaia/mille”

9. Nfett qui = “pronunciare” (probabilmente in un giuramento); Hi?}discolpare, considerare innocente

10. Il suffisso è oggettivo.

11. “Si riposò”

12. = in'K $7|?n13. 1K3 “commettere adulterio”

14. 3 njV ‘‘testimoniare contro; portare come testimonianza contro”

15. 7V“testimone” “falsità”

16. 7ttn “desiderare ardentemente, bramare”- T 7 

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L e z i o n e  46

I temi dei verbi Hiphil da radici III-He si presentano come segue:

166. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)

R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o i u s s i v o

III-Hé  n?TAnche Igutt.Anche l-Yodh rninAnche \-Nirn n sn

T *  r\ y _ i:

Im p e r a t i v o In f , C o s t r u t to P a r t i c i p i o

n ? i n ni3"inn i ^ n n1? ^

m in ninin niion?n nisn

Osservazioni: si noti che la vocale lunga ?, caratteristica dei verbi Hiphil, non

è presente nelle forme suddette. Le desinenze tematiche e le loro flessionisono praticamente uguali a quelle apprese per le radici III-He da tutte le altre

coniugazioni (cfr. H33 Qal, HpJ Niphal, n^V Piel); soltanto l’inizio dellaforma verbale la contraddistingue chiaramente come un verbo Hiphil.

Il paradigma è indicato sotto in forma abbreviata a causa delle similaritàcon altri verbi già presi in considerazione. Si osservi che nel perfetto la vo-cale tematica davanti ai suffissi che iniziano per consonante può essere eoi:

P e r f e t t o   Im p e r f e t t o   Im pe r a t iv o

nn?

rais

ecc.   m i necc.

In f. C o s t r u t t o n i r] n , - > $ ecc.In f  . A s s o l u t o   rmin

PARTICTPIO H3"|D n3")& □ ''3 1» n i3 “i&

I verbi n"jin e rappresentano combinazioni di diversi tipi di ra-

dici. La loro flessione è come quella di rp “]n.

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3 1 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

Le forme dello iussivo, come quelle dei verbi Qal di radici III-He,  per-dono la vocale tematica finale (-eh)  e presentano la risultante vocale deri-vata: yarbeh > *yarb > yéreb.  I verbi Hiphil, allora, si distinguono dai verbiQal solo perché presentano é  e non i o é  nella prima sillaba della forma ius

siva (e invertita):

Q a l   H i p h i l

 pfl ed egli costruì p jl ed egli fece costruireTIFI! ed esso (f.) si moltiplicò ed esso (f.) fece moltiplicare/

aumentò

Quando la radice è anche Igutturale, non c’è alcuna differenza:

V yh Q a l : ed egli salì oppure Hiphi l : ed egli fece salire

Si osservi che nella forma iussiva di nsn (radice HD3) la forma attesa *yakk  

(< yakkeh)  diventa  yak  a causa della perdita regolare del raddoppiamento

alla fine di parola. Si metta a confronto con il verbo Qal (egli stenderà),

iussivo U\

A volte nel prefisso del perfetto si trova e al posto di i:• far vedere

condurre in esilio

L’infinito assoluto rQ“in (da n3“]il aumentare, far diventare numeroso) ècomunemente usato come un avverbio “molto, assai”, a volte con l’aggiunta

di

7'N£ 'pFll ed ella pianse moltissimo

167.1 numeri da 21 a 99

Poiché le decine non sono flesse secondo il genere, la combinazione di que-ste con le unità (21, 22, ecc.) non è particolarmente complicata. L’unità può

 precedere o seguire la decina, ma concorda nel genere con il sostantivo cui si

riferisce, che è solitamente al singolare.

ìn$l oppure inx 21 uomini«PN oppure 32 uomini

43 donne$55 $$*) 56 persone

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L e z i o n e  46 3 1 3

Se l'elemento che viene contato è collocato davanti al numerale, esso può presentarsi al plurale:

31 uomini

168. Vocabolario 46

VERBI: HKiD far vedere; mostrare (cfr. ni^n)colpire, percuotere, uccidere (radice HDJ)rendere grazie. Nell’imperfetto la h  è a volte rite-nuta in maniera anomala: niin? = niì1(radice HT)dare da bere a, abbeverare; usato come causativo di

nm.

So s t a n t i v i:

nsnmin

n j?$n

m in

H1?!

n>Ki

7 *7- T

nanrlJ |H

pn

33*7

lanciare, tirare (frecce); dirigere, insegnare (radicent   )condun*e (portare) su, far salire (cfr. n^V)(nVr) scoprire, rivelare; andare in esilio;■’JINTifct n'pAegli mi ha informato,deportare, condurre in esilio

(7Q1?’) imparare(78*??) insegnareP ? 1?) essere (diventare) numeroso; essere grandefar crescere, aumentare (tr.); rendere numeroso(con suff, "PO; pi. -im)  statuto(pi. ót ) statuto(pi. im) giudizio; sentenza, verdetto di un tribunale

(pi. -ót) un sinonimo di D*? cuore

Esercizi

(a) Per ciascuna delle seguenti forme iussive e invertite componi primal’imperfetto regolare corrispondente e poi il perfetto. Traduci infine tutte le

forme verbali. Es. —>n3“£ —>n?“]n

# i i yn* 6   2 0 1 i

1*?? 12 7 TP 2

ni’5 13 8 sni®! 3

npih 14 9 P t  415 10 5

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3 1 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l ic o

(b) Traduci:

irto in'N Jhrjnì n^anTt» i

.ftpn n'iw'i ,mrr nio ,W t i8 iz^a ,V? n ln 2.DJN'rnN nip^n i v ^ w a 3

.itf’ni :mn iTfe’ns aans Tinini 4.•jyp '& rn $ n ^ n nriKi 5

ttfa "rnx ni1x ^ n i$ rn$ m rn 6.i t o  wi7p p Ì7V 7

.Vxnt^ ita:? 8

.P’t s   n^$i Ti?0'n$ ™ ^ ^.irix nr)*? “ian~n$ n^n y m io

.*i4 ^ T l ? onH n ri ^ l 11.Dyn|0 n rin m i n o n ^ n p av? D3 12

.«■t xn tPi?tirrV3ni$ nlt s?'? unx 1571 13.•qiinnij onx nnin> □D' V t^xnrn* 14

.mn'nij nin?*? n iftì 15.pilli Vi™ Qy> n^rii n $ * W* n?“lB 16

.□avf?8 m rr ^ m ^ i c q h ^ x i □555'? wii?l 17

.cri?» n f e □ yrùtr*1# n1? ^ nw$i n$zrn$ nwy 1#$ mrr 18,nj?1rn nr*?i5 Q?Wvi? ’gip’Hi# *7j}i 19

(c) Scrivi in ebraico:1. Renderò grazie al Signore.2. Essi ci condussero in esilio.3. Insegnami affinché io possa conoscere le tue (m. s.) molte meravi-

glie.4. Liberaci dalle mani dei nostri nemici.5. Quando egli ascolterà (riguardo) questa cosa, sarà geloso.6. Tu hai servito loro invano, perché essi non ti daranno aiuto.7. Il Signore riproverà il suo popolo.

(d) Lettura: Precetti deuteronomici (Dt 6,19)

n*<2 nitos?1? f#1?1? ^ rr ni? □■’tpstftàni Q,)i?03  n i^n m i]1na$ onay Dtfx *1#$

riRK 2m$ iì}   p ì x v n p i r ^ n s i b ^ 1?  y t? 7 §  m rr ng xtp» iv a1?2

:TC ivéVn t !d ^ Va r p ì ^31

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L e z i o n e  46 3 1 5

mrr 137  Tnìj ìg in 3i ^ i ^ ao« niltfs;1? jjr)o\p|r isa

:n#p n?j 4r i$ ì?  T$«5 ’tf?»iins mrr mn1VniI^ v0*

W?:"???) to V "1??? ma’ m  fon iji5

:TI33,?'7y Dl»n’rtiij -i# ìj rfpàn o’gTìJ voi*:TO? ’ W l f tn I l i ? ^ 3 ? TO>? °? $"I3TI V& 1? 6a ^ l 7

:Tj>y i’3 8risrio'7 vrii ^ 'ra nix1? 7a n i^ p i8

T|$’2 9niTT2j17VDn^nyi9

 Note alla lettura:

1. Il suffisso è oggettivo.2.

3. Entrambi gli sono usati come relativi composti: “ciò che.. .e ciò per cui.. .”

i rr

4. Il sintagma “una terra dove scorre...” è collegato piuttosto debol-mente a ciò che lo precede.

5. qui è un sostantivo: “forza”.

6. “Tu li insegnerai”7 . =Dgfc$|tfj?|8. “bande per la fronte, filatteri”

9. nj1T?p “stipite”

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L e z i o n e  47

La distinzione operata nel Qal tra radici ll-Waw  (Dlp?) e WYodh  (□‘’tZT) nonviene mantenuta nei verbi Hiphil derivati dalle medesime radici. Le forme

date per □'’pn (dalla radice di Dp) costituiscono il modello di riferimento.

169. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)

R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o IussivoVuoti (II-Waw/Yodh) Q’ì?:   ni?:

Anche IIIgutt r r r — * T

n r - T

Anche III-Aleph x'nn ÌTT•i

x:r>T

Im pe r a t iv o In f  . Co s t r  . Pa r t ic ip io

m crì?nmn m n

- • T

«3Ci x-an• T

xra»

Si osservi che il participio presenta la stessa vocale nel prefisso del perfetto.Ciò si trova in contrasto con tutti gli altri verbi Hiphil studiati finora. La pre-

senza di una gutturale (diversa da X) nell’ultima posizione della radice pro-

duce lo stesso effetto che ha in Per X’OH si faccia il paragone con

 Nella flessione del perfetto ci sono due distinti paradigmi, uno con la vo-cale di collegamento -6- e uno senza:

I

ì^pn Q pn ì&'i?nn^pn n^pn

nifrprj □ni&VP Wì?nnizrprj w ro TOi?rj

'‘rii^prj n Ió V lJ ^[?n

n

Il paradigma I è di gran lunga il più frequente.

Il verbo molto diffuso X^n (portare; radice XU) è di solito flesso secondo

il paradigma II: X’qn, nx'àn, nx?n> ecc.

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31 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

L’imperfetto e le forme rimanenti seguono un unico modello di flessione; sinoti la ritrazione delFaccento e la sostituzione della vocale nel perfetto in-vertito:

IMPERFETTO IUSSIVO IMPERATIVO

EPR Wj?; Di?; Ql?hn ^ n   nrfrpj? n\?n  aprii ^ i? na ^ n i^pri  y p f o

^ p ri nrfrpi? ™a ’px D’PJ

INF. COSTRUTTO D ^ , ecc.

INF. ASSOLUTO apri

Pa r t ic ip io   o’po, n^pz?, □1tì,p^ 5n i^ p ?

170. Uso idiomatico di ìf?n

 Nell’esempio :

(a) ViDN:] Ed egli camminava mangiando.

l’infinito assoluto di TjiVn è usato secondo la costruzione presentata nel §129e può essere considerato come un supplemento al verbo principale della pro-

 posizione, cui è affine. Ma in

(b) niWI S|V?n DTO ^$*1 E le acque si ritirarono gradualmente. (Gn 8,3)

l’uso idiomatico di T]iVn è evidente, dal momento che una traduzione lette-rale è impossibile. Più esplicitamente, se il primo dei due infiniti assoluti

nella costruzione di sopra è si ha una sfumatura di azione continuata ograduale.

Strettamente legato a quanto indicato sopra è l’uso analogo del participio

^Vn; l’espressione idiomatica di base è:

un secondo participiosoggetto + ?|7n + un aggettivo

(c)  IVfO) qVn II mare si faceva sempre più tempestoso.

(d) T]Vn Tlì Davide diventava sempre più importante.

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L e z i o n e  47 3 1 9

Ora, nei trasformare una proposizione con participio in una proposizioneverbale, il risultato è (per tempi al passato):

L’uomo sta andando. L’uomo andò.

Applichiamo la stessa trasformazione alle espressioni citate in (c) e (d), conl’esito che segue:

(e) “TÌS7D*] CPH II mare si fece sempre più tempestoso.S I

(f) *7171 i n Davide diventò sempre più importante.

Il verbo viene considerato come verbo principale ed è ripreso come infi-nito assoluto, secondo il modello presentato in (b), per esprimere l’idea dellacontinuità. Ma nonostante (e) ed (f) siano costruite secondo il modello (b), illoro significato può essere ricavato solo grazie alla conoscenza delle espres-sioni idiomatiche del tipo (c) e (d): “il mare divenne...” e non  “il mareandò.. “David divenne.. e non “David andò,.

Come ulteriore esempio si consideri la seguente proposizione:

(g) Tjftn 1? Tftél (cfr. Gdc 4,24)

Presumendo però la costruzione idiomatica di base:

g. * i»i? n$i?i n # i ’JS itpr’B T

la traduzione ovvia (e corretta) di (g) è “La forza degli israeliti divenne sem- pre più intensa contro il re di Canaan”,

Queste costruzioni, sebbene non siano frequenti, possono diventare pro- blematiche quando non comprese correttamente.

171. Vocabolario 47

Ve r b i :  rqi (HJJ?) prostituirsi; agire in maniera impudica. nlTuna prostituta.

IHtì OHtì?) affrettarsi; l’inf. ass. è usato come av-verbio: presto, velocemente.Oh??) disporre, mettere in ordine; schierarsi (inassetto da guerra).

□nO!? (Ont© distruggere, sterminare (spesso come unatto religioso di interdizione)

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3 2 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

 ppri (VP?) approntare, preparare; stabilire (cfr. 7ÌD3).r?n (r?:) percepire, considerare, capire, compren-

dere; far capire (cfr. HP3).TOH (Tp?) rimuovere, portar via, distogliere (tr.) (cfr.

m(Dir) riposare, stabilirsi. Esistono due verbi Hi phil imparentati con questo verbo Qal: (1) ITIin(n*T) far riposare, dare riposo, mettere a riposo;(2) rP3H (trìP) mettere giù, depositare, lasciaresolo.

DH (DII") essere alto, elevato, innalzato; Q'Hn (D’’T)sollevare, alzare.

ZTttfn (n^?) riportare, far tornare, portare (condurre)indietro (cfr. 3$)(K ^) far venire, portare (cfr. N2)

S o s t a n t i v i : ty  (con suff.  pi. -ót) tetto

 N o m i P r o p r i :  1U"|3 y$1n? Giosuè, figlio di Nun.ìn"l Gerico, un'importante città nella bassa valle del

Giordano.

□*>13$ un sito non identificato dall’altra parte del Gior-dano rispetto a Gerico, dove gli israeliti si ac-camparono prima di attraversare il fiume.

3n*] Rahab, una prostituta di Gerico.•j'rpQ Sicon, un re di Chesbon (a est del Giordano), il

quale, insieme a Og, re di Basan, fu scofitto dagliisraeliti nel loro passaggio alla terra di Canaan.

Aìj? Og (vedi Sicon sopra).

Esercizi

(a) Traduci:

orni .u’J mn 

. n^n n t* l ann

□,,p7i nan r? nrja

6 .nun In'K xnnT ** T

7 inx mn8 ,inV$n byn  iris ìTón

9 uva ■>*?ìrpn10 .nb nDp*nK inin

(b) Volgi al negativo ciascuna delle frasi che nell’esercizio (a) sono

all’imperativo: Es. mn ìriN (XZtfì)

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L e z i o n e  47 321

(c) Traduci:

.• px i ’Mp-nx ’ r nzn n   6 . 'Tiq^-nìs 71x 33

7 . n ^ - n i * n ’ ón

•i TT x n ny -n x   8   .ù^7   rp in “nx ’n i ì ’ pr)

.“inan nDtp-Vy n ^ n -n x t i y t y 9 . o^ s n b'S'k  nn-Trrnx urnn• * • - V «* T T *“ V I — •

.r a i ì? 1? rq q a 10 .trp tin ’ -p r n x f a n

(d) Converti ciascuna delle frasi in (c) in una forma sequenziale:

Es. TimzrnR x^xi.• T I • V ■ T T

(e) Traduci:

 Mq? Tpn mn'* 1.Dnnìj nqN uj ^ w a# x1? d m d w ^ x mi 2

,najan rinfo nb’x 3.^x 3$i v?; vryia nyn n$“i? 4

.nyn t iv\   inòfcrris ia n rp 5u^sr^ x unx  y m  x1? v m   6

« - V' I ■• ■ V T • T - -

inix ,|ritoni<,j '’fiiptrnx ’n n ij rn s n a $ i crv$13 llt*? n ió 7

. o ^ nnfni n ^ n Kinn *>3m y w  p ii rari tx 8

.^ ip a x^i ■’nxsrnx wgn &   9x' i wx'*i ^n‘K im i ayn ^ina ^   ’nión.r) i¥? io

/r i? } p i nìfrsj1? ìd d 1?"*?^ nqx Tf?n ‘i$ $i t i m ™ i nnyi X'aa l’nqx riD^n ^nixi viO wyrn

. W i y Tpìqx

(f) Traduci in ebraico:1. Egli darà riposo al suo popolo quando li avrà fatti stabilire nella

nuova città.2. lo li portai nel posto che avevo preparato per loro e li lasciai lì.3. Dove hanno gli uomini preparato l’accampamento?

4. Io verrò (usa ^H ) con te e ti darò riposo.

5. Non alzare la tua voce affinché non ci sentano e vengano ad ucci-derci.

6. Come egli ci ha condotti in esilio, così egli ci riporterà indietro.7. Egli ci insegnerà molti canti nuovi affinché possiamo rendere grazie

al Signore.

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3 2 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

(g) Lettura: Rahab e le Spie Parte I (Gs 2,111)

■nx ix i to'? ’toi.ó ùtyix}  d ^ x d’w n 'p y#in? rfpt^i1

nrn natoì niiì nwx ri1? ìd ^ I ì n n ^ l

T i f e r à ,‘3?» nan wà oto ì? nan Tax1? irrq? i» k h 2

■>3■qn^ ix r iw s T 1?!* Q^ai] w i ln nbK1? n n r ^ in n j ■qtó n ^ n 3:ixi

 yi'k'D^ìyr ìà\  cptoafcfà ixà i? “i#xrn 31a^ni ^ "n g nttfxn nprii4

• mina ìd*7“i nró ' nyv iò   Q’TOni i$ n ? nì^p4? ny fn ^ i 5

4:my»fra r? a^ ipK:^ t*7S nV niDi^n 7n o 'W? ? 6m?p9nin^n «’n' i6

«qpT-1 *53  npx n*o ny&ni 9nn?v»n Vy i t o V t f nSHBB ÌD71 7

loa'TU» affisi

:toj}-by d s | nntyT 1 0^ D" $w'Jy a ^ x g ] nxn-nx mrr inp s ‘•r iv t n ^ ìf t -Vx i&xrn9

:oy39» n « n ' i h ^ s lon ^orftso opnxir? Dya?» ,3«t )d - ìt   ^ " rw mrr 'V g l m ^ n nx uyóto V 0 nEi&ltfà ^ V 1 in^P1? i t o 16"i3$? n$x l5n»^n ,’?'?^ W 1? Qfl'tyS! I4"i#ìip_ 

:nnixD',nt7 xin nyrby,  mrr ■»? Bbtjt? nn liy n&|? uà?1? db*] y&^ai11

:nnn» n fe r^ Sl

 Note alla lettura:1. Una parola difficile, che probabilmente significa “segretamente”.

2. 1DH scavare, scovare, esplorare

3. “ed ella li nascose” (152 nascondere)

4. n w m  = on>< w&ri

5. n n ^ n = o rà nn>y;j

6. “ed ella li nascose” (1&U nascondere)7. “steli di lino” lett. “lino (D JH D) dell’albero”. Si noti che crnt£fà è

femminile8. Spesso usato in tal modo, senza una preposizione, con il significato

di “sulla strada di, verso...”.

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L e z i o n e  47 3 2 3

9. “fino ai guadi” (s.10. “(essi) sono venuti meno”

11. fiK segnala la proposizione con come oggetto di ÌJyÓW

12. asciugare, prosciugare (radice lib1cfr. n$2P)

13. HÌOtP il Mar Rosso; lett. “mare di giunchi”"14. “ciò che”15. Amorrei

16. *13$ dall’altro lato, al di là

 j

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L e z i o n e  48

172. Verbi Hiphil: temi e flessione (conclusione)

I verbi Hiphil da radici geminate sono coniugati secondo il paradigma chesegue:

R a d i c e  GeminatiAnche II/lIIgutt.

PF. Im p f . Im p f . in v . IMPTV.

a p r i a o 1T a p } l a o n

•* T

ynn VT yT i- T *

n n— r

INF. COSTR. INF. a s s . P t c .

a o n•• T

a o n a p t t

y i n" T

snn y n &

Si osservi la diffusa (ma non costante) sostituzione di è con a  nella sillabatematica finale davanti a una gutturale. Nella flessione la è  appare davantialla gutturale ogni qual volta la forma equivalente non gutturale presenta i:

sonnaón

T •• *•

niàpq niapq 

'niàpq 

Pe r f e t t o

tepn

ootaPOIràQijutàprj

innmnn

nisnrj

WìD

QDìyiq TOlsinn

IMPERFETTO

ao1« 7

non« T

aon•• T

naó n« TaoN

lap;nr^pn

lapri

VT—T

ynn- T

yin— T

■’yin. - T

ynK 

WT

w in“ T

nrshflT « !

sna

a o n•• T

’aòn

Im pe r a t iv o

ì a o n*- T

(ni’àpn)snn wiri

’inn (ny^rj)

I n f in i to C o s t r u t t o

non ynn

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3 2 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b ib l i c o

^PO TWi?prj m u

P a r t i c i p i o

D oa o ra o a v i a o ^ i n a** - * * i — >■ * « i

nìDp?? nvia n1sn$

Sono attestate forme irregolari, le più frequenti delle quali sono quelle con il

raddoppiamento della prima consonante radicale, come DO? (per DO?). Si con-fronti con quanto analogamente avviene nelle forme Qal dei verbi di questemedesime radici (§126).

173. Endiadi verbali e forme idiomatiche ad esse correlate

 Nella costruzione

*jp;n DW?1 ed egli pianse ancora

i due verbi sono semplicemente coordinati, avendo entrambi la forma richie-sta dalla sequenza narrativa in cui essi ricorrono, ma per quel che concerne il

significato, il primo verbo serve a qualificare il secondo e in italiano è prefe-ribile tradurlo con un avverbio o un sintagma avverbiale. Questo fenomeno èconosciuto come endiadi verbale. In ebraico i verbi più frequentemente usatiin questo modo sono:

DW fare qualcosa di nuovo, ancoraffOin fare qualcosa di nuovo, ancora^Kin essere disposto, fare qualcosa volentieri, volontariamente; es-

sere contento di fare; l’imperativo è pressoché equivalente a“per favore”

“ i n a fare qualcosa velocementeD ^ n fare qualcosa al mattino presto

fare qualcosa molto o spesso

Esempi:

n$K ni?5! ornDN; E Abramo prese un’altra moglie. (Gn 25,1)TClUn “13$D D#S1 U^Nin 1*7 Ci fossimo accontentati di restare al di là delGiordano! (Gs 7,7)

D$ f??1 DtfJ] Ed egli passò di nuovo la notte lì. (Gdc 19,7)nan ■’DNTlS Dfl*p1n'| Drrpai Affrettatevi a portare mio padre quaggiù.

(Gn 45,13)

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L e z i o n e  48 3 2 7

DJjpVni E di mattina presto ve ne andrete per la vo-stra via. (Gn 19,2)

I due verbi possono presentarsi senza essere legati da alcuna congiunzione.Questa costruzione, detta asindetica, è frequente con l’imperativo, rara conforme narrative:

nynj rpiiim Pascolerò ancora il tuo gregge. (Gn 30,31)Coricati di nuovo. (ISam 3,5)

Tiy Lo cercherò ancora. (Prov 23,35)iVrj V’Kin ’S Perché è volontariamente andato dietro al

niente. (Os 5,11)

DH33 nj? Vxin Prego, accetta due talenti. (2Re 5,23)W&y HO Ciò che mi avete visto fare, fatelo presto an-

che voi. (Gdc 9,48)

La maggior parte di questi stessi verbi può anche ricorrere con un infinito

complementare che li segue, di solito preceduto da

7p*?y ttfìwV nirr ^ Perché il Signore gioirà ancora per te. (Dt^ T T ‘ 30,9)

U^NiTn^ ri3^V Vxi’1 E Mosè acconsentì di stare con l’uomo. (EsT " T ‘ 2,21)

inH n i$ ^ Ed egli lo preparò in fretta. (Gn 18,7)n^V nrjO Andate in fretta. (2Sam 15,14)

I due verbi possono svolgere insieme una funzione complementare dopo unaltro verbo:

nnni?1? tò Egli non potrà prenderla di nuovo. (Dt 24,4)

Di rado può apparire più di un verbo prima del verbo principale:

IN ÌÌÌ ^ mattino presto essi uscirono veloce-mente... (Gs 8,14)

I verbi e SjVn (soprattutto il primo) sono impiegati in una costruzione si-

mile per cui una traduzione letterale è inopportuna o impossibile. Qj?h usatocosì sembra dare non più che una leggera enfasi al fatto che una certa attività

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3 2 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

è sul punto di cominciare, corrispondendo all’italiano “allora, subito”;l’imperativo spesso corrisponde a “su!”. Es.:

rnttfN roip Su, siediti... (non certo “alzati e siediti”)(Gn 27,19)

ìlVnty}? Dìp Su, facci un dio che... (Es 32,1)

174, Vocabolario 48

Ve r b i :

So s t a n t i v i:

Pr e p o s iz io n i :

snn (radice ì?sn) fare del male, ferire (con ogg. dir. o

con ?/?); agire perversamente, agire male

30H (radice ZOO) voltare, allontanare, girare (tutti

tr.); far girare, far voltare*?nn (radice y?n) iniziare (di solito seguito da un infi-

nito complementare)

 IOTI   (radice 1”ID) rompere, distruggere, annullareD ^ n fare qualcosa presto al mattino (vedi §173)V’Nin acconsentire, essere disposto, fare qualcosa vo-

lentieri (vedi §173)

(Niphal) giurare; promettere (qualcosa) attra-verso un giuramento(Hiphil) far giurare

Hjn (Piel) lasciar vivere, far rivivere, rendere la vita.(Hiphil) idem (non usato all’imperfetto)(VA??) incontrare, imbattersi (con ogg. dir, o ?)(pi. -ót) giuramento

naìn (pi. -ót) mura di una cittàD5?1! (con suff ^ 7 ; du. D ^ 7 ; pi. Ilinft) porta (di

una casa o di una stanza)IV? attraverso. La traduzione di questa preposizione

varia ampiamente. Dopo verbi di preghiera o disupplica assume il significato di “per, a favoredi”. Si osservi l’uso con verbi che indicanol’azione di chiudere:

D7J73 ec*essi si chiusero dentronain 7V? mn' "UD il Signore aveva chiuso il grembo di leiLa preposizione ha anche il significato di “at-torno, che circonda” come in

175?3 nriKl Tu sei scudo che mi circonda7?_1?V accanto, in compagnia di, a lato di

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L e z i o n e  48 3 2 9

Esercizi

(a) Traduci:

.■’oy inn?"n8 iDh 6 .in$o-n$ "niìDr) 1

.□9^15 nn? rwV 7 .noy ynn1? mn1irix ina x1? 2.w t ’a annrn w t

**T • V “ T • T*>8 Vao y -n mn1»^ryp ynn toyh 3

.non^o Tps?’? uftnq 9 •i’3?V.n*nono v ry n x apji 10 Vip1?! niap1? i^nn 4

.yinVi niif? *7grn 5

(b) Traduci in ebraico usando le costruzioni trattate al §173:

1. e noi porteremo ancora ■2. essi acconsentirono a riposarsi3. lo misi in ordine velocemente4. e presto al mattino egli li rimosse5. ed egli lo colpì ancora6. ed egli preparò di nuovo7. ed essi lo portarono velocemente

8. sii disposto a riportarli indietro

(c) Traduci:

T O 1

ir ix frani ia ^ nbx^ ^ $n n ^ »i 2.in'a ana^ rrnis 7Pi x'aji “ino w’xni 3

.nnoin nfcrò Ty^rns « jp ? rrni 4

.mn* } ynn na^n 5.□7S?a n'j’fnn^ iran ixfpi 6•^nn n f c r t y 3 ^ wn n ? oawn 7

.n$n *7iy n#? x^ i a^norm*? n’n? xinn msa 8.unx rteni “inori? n?1?1? 3 2 9

.■’n yn # n p r n x nrgoifà tà  no1? ,d ^ x nn)x ^ 'J|ìyà^3 xSrj 10nr;f? Tppy rpant* Tpa^ iftfcìn 11

.;rax n^an^i nnx k*7 nrix satani 12

(d) Lettura: Rahab e le Spie Parte II (Gs 2,1224)

79$ *a$ rrrny Df lx -m niv to in 791J n?oy ‘’J v fr y ’a nm^a ^ xr iyp w n n $ y ì12

nix ^ DFin

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3 3 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

a^an} 0 *7 “WìT1?? m )   ^n i^K n^ w n $ l w n $ l 'W W    QCT0113

:n}aa ìatftf ?a

nn? n’n*) 3n| lan^n** m n vfr   ax 2ma^ a^n^n ia#pa a^atjn t i)  m!?x'V4

'tiWSl "W W wtyy) Yl& TW k )  ™*>:n?#v x n n a t a nainn tp ? a r a ^ 6iV?nn ly? 5 p ? 4a7i in i15 8:a$ iy a*»* r \0 y   na$ 7anai?ai n ^ t ig apn iy^>ri2 ì:)1? nnnn i^xpii16

: t Q ? n > 9 i n x i D ^ f i g:ianv:n#n 1$$ njn iny??» «ijhs 10a5ì?} a ^ n n^x mzpxV7

la 12iafrp_in ìi*?n3 i? n 1’njn w n Din rnpn-n$ o x? iai $ nan18

:nri?an x W E TÌS ^ T 1?? TÒn t i^  'naxriSl v à r ^ lT\m  n?o? Vd*i nsi?? u i^ i Htfxi} la i nxtfin ^ ra vftra xrn#fc? Va n;ni19

n s - n ^ r i T _ a x o t x ' “i ; i i a 1? n ^ a  

13: i a j n y ? $ n  y(§ ì i n y ^ a a ? p j n j l a ^ - n s T k ^ a x i20i f l V o s ’ ^ n r n p i r n $ - ì W p r n ì d ^ i l4a n ^ i x i n ’ i ? a ^ - p i ? " i $ x r n21

" * ? D 3 a ^ ' n n i $ p 3 ? ì a ^ D j i n r a # " ! ? o ^ a j n 0 i p a $ n ^ n n n n n t ó j i v )*)21:ixsa Tifo

Va nx iV m ^ i viria y#inrV$ nxnn n ?y n nj^ia n ^ i a^a$n ^ in#*}23:anix 15nìx£an

Vixn l6n a rm i  y ik y -b i-m   « I3 mn1 i n r ^ y ^ in r1?*? rupxV4

• :v»?9»

 Note alla lettura:1. “le mie sorelle”2. “le nostre vite per le vostre”

3. Si noti l’assenza delParticolo con nj.

4. □■nini = arix ìti rn

5. *?3Òuna corda

6. liVn una finestra

7. anana a$X3fla da X3I^ nascondere (nascondersi).

8. i t i  un infinito costrutto alternativo per 21$9. Si prenda in senso avverbiale come “poi”.

10. va innocente, senza colpa. Il versetto 17 sembra essere fuori posto;vedi il v. 20 più sotto.

11. “questa cordicella di filo scarlatto”

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L e z i o n e  48 331

12. Ì3PI71ÌH = Uf)K JTp_1n

13. m y z y r i = t tm

14. o n ^ r ii = Dn'x

15. nel senso di “accadere”16. “sono venuti meno dalla paura”

)

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L e z i o n e  49

175. Hophal

In modo analogo alla relazione PielPual, per ogni verbo Hiphil esiste unacorrispondente coniugazione passiva, chiamata Hophal. La forma è caratte-rizzata da una vocale wnella prima sillaba tematica e da una a nella seconda.Tuttavia, l’esatta natura della prima vocale dipende dal tipo di radice, comesi vede dalla seguente sinossi:

R a d i c e H i ph i l Ho p h a l

Perfetto Perfetto Imperfetto ParticipioRegolare i»$nIgutturale T W   * w iI-Nun inn iar? i r lll-Aleph x’x n «san

 V 1 T T 1 T

l-Yodh/Waw inin i “vin 11JP 1"V)ftm -Hè W n w nw : n w

Vuoti DVD □pin Di?v dì?toGeminati 3071 no in nor  noia

I seguenti esempi di flessione saranno sufficienti per comprendere tutto il re-sto del paradigma:

Pe r f e t t o

ni$?n (ho'om-)

T 1 T

niiauto

Im p e r f e t t o

m :’ìavri (to'om-)* t T T V /

P a r t ic ip io

n w »CPÌW

n» :w

nprci

...Wfrn

n m □i?tonpa n^fc /napia

D’pnp capian1 i$ r à p ia

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3 3 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

In quanto passivo dello Hiphil, la coniugazione Hophal non presenta par-ticolari problemi di traduzione quando lo Hiphil è un semplice verbo transi-tivo:

egli distrusse 7tt#n egli fu distruttoegli gettò 7|*7$n egli fu gettato

7*nin egli portò giù 7Tin egli fu portato giù

Ma quando il verbo Hiphil regge una costruzione con il doppio oggetto, lacomponente causativa del significato viene resa al passivo con lo Hophal:

"liNrnnN; U h s ; E g l i mostrò airuomo la luce. (lett. egli fecevedere la luce alPuomo)“lixp‘ny; niCjn All’uomo fii mostrata la luce. (lett.  fu fatta

vedere all’uomo la luce)DyilTllS Egli portò il popolo al di là del fiume.

"inBrrnK; ayn II popolo fu portato al di là del fiume.

Oppure, quando uno dei due possibili oggetti è omesso (cfr. §157a);

□yn“ni$ Egli fece attraversare il popolo.

oyn )55?n II popolo fu fatto attraversare.“IÌKHTiìJ nK"|n Egli mostrò la luce (lett. egli fece  vedere la 

luce)."liXH nK"|n La luce fu mostrata (lett. la luce fu fatta  ve-

dere).

Si osservi anche la costruzione impersonale che conserva la particella fiN(cfr. la fine del §154):

D ^ in n # i*? 7^ Gli furono dette le parole.

176. Vocabolario 49

Ve r b i :governare, dominare (oggetto con: ^)("l#1?) essere piacevole, gradevole; essere retto,

onesto(ri^ì??) arrabbiarsi, essere (diventare) arrabbiato(*7Vcontro)

1?# (P #? ) stabilirsi, dimorare

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L e z i o n e  49 3 3 5

S o s t a n t i v i :

Al t r o : 

 N o m i  P r o p r i :

PI  0 

myT H

“lina

*?TV1?^

nnfon

(PIO?) essere forte, fermo, duro(n^J) mormorare, ruggire, gemere, sospirare;meditare, immaginare(senza pi.) leone

(pi.nVl$)

 come sopra(con suff. TO; pi. -im o -ót)  tempo, tempo fis-sato, tempo opportuno (f.)(pi. 3^*$; costr. ^ÌA) capretto(senza pi.) congregazione, assemblea(pi irreg. D’H’irn) giovane(agg.) incirconciso; (fig.) inetto, incapace(aw.) quindi, perciò

SansoneTimnah (o Timnathah), una città sotto il domi-nio dei filistei di cui è sconosciuta l’esattacollocazioneFilistei

Esercizi

(a) Trasforma ciascuna delle seguenti frasi in una frase al passivo, sosti-tuendo il verbo Hiphil con un Hophal secondo l’esempio:

tOpn egli portò l’uomo fcOin l’uomo fu portato

.oai&rrby msn-ny; 6 .najan Vya r r n K ^ on 1

.onori n p rn s V? ran 7 Ì3!l 2

.nainn Vya T*?$n 8 .aw Dy^-n« Ttfin 3.n tn niK^D3 nìT) k ijvjnn 9 n ^ n -r m rnHin 4ìnX 10 .m n iox1n 5

(b) Traduci:

ipyn 9io

npp 11niDìsn nn?n 12

oyn

n t i t e nyn

5678 «man

1234

(c) Traduci;

.m ' iwqn  Vutorj 1

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3 3 6 I n t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

.d ^  ^ì??l Q ^ n 'n x inix“p 3.trnn nys n& n^D a nyin pin 4

* - T * * T T r i T T T

.n^K naft "i$tp na?x d d ’ i ■’xjto n px t h x  nx? 5.Tj^n o t ? in ìn iw ,si 6

.d ^ x ^ n? ìX T f l^ l viri 7.nV i d$v  na 7 mrr» nnin;n 8.I*p■’nxùn xV1■> il?y n’ irVx 9

.□n^fc npi1Vtzfà io.d ^ T O " ^   n'y Q nV ì?t q ;i  11

.□■’pnx nis?? raìfc nft>*l?"Vy 12.Vxnty? msrVrVs “127 p i 13

.n3ì n_l7y nma inx oty}i ^ n n naip?i 14(d) Scrivi in ebraico;

1. Lo statuto fu annullato.2. Il lavoro fu cominciato ma non finito.3. Gli fufatto giurare che egli sarebbe tornato presto il quarto giorno.4. Egli cadde dal muro e mori.

5. Egli fu portato fuori dalla città e lì fu messo a morte (lett. fu fattomorire).6. Ella stette presso la porta fino a che essi furono partiti.

(e) Lettura: Sansone e l’indovinello Parte I (Gdc 14,110)

ni3?a nnfon? n$x X"H nrgzpn ]i$a$ r j V

nnix inp nmn u'nyty   nir?» nn^nn ,,n,x“i n$x naxh im ) ì   vnx1? i ^ i^ y h 2:n$xV ^

IT * 1 *

n w x nn i?V 7 f? in n n x r? n $ x T pp x n i m r x n i& x i ì p x 1*? “ì & x V

p r y ? r n t t ì x ^ p s ^ 'n j ? n n ix ì p x - V x ] i $ $ $ n j j x h e r n ^ a

x v in n y :n ^ i p n o - x i n 2n j $ h “ ^ 1x^r? n m   ^ l y ^  vb  i ^ x 1) v o x 1] 4

4*xW ninx 3t d :?  nani nnian ^ “ir ^ y nni??n iaxi ro^i liuto# ri* ]5lirixi?1?rgx1? inn x1?! ir? px n&ifoyi nan ypw? 6ins)(?$n rum nn vVy 5n rn_6

:nw y *1#$ nx iax^i

:ii$z?$ t o ? n ^ n i ntfxV “12771T]h7

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I(V fla riii/ nani nrjNn 8n^& m   n itq1? i m   7nnrii?l7 n w a atfji8

■ n v  nn»3ran vb)  tó x 'n ntf? ]rn iaartijfl v a a r^ Vdxi v b t  %   1^rrhpi9

ittfrfn 12rrn nn^n w m  ^ dd1?

icpTinan ifr&r p ^ nto tosn ntoNn y; irrgN 7 iV °

 Note alla lettura:1. “che ciò (la situazione) era un’opera del Signore (lett. che dal Si-

gnore ciò)”

2. nax'n occasione (di contesa)

3. YD3 un leoncello

4. AKto ruggire

5. n*?Xprecipitarsi

6. VDto squartare, fare a pezzi; “ed egli lo squartò”7. Il suffisso è oggettivo: “prenderla”

8. rf?f!3 carcassa

9. nTta^f (pi. -tm) ape (api)

10. corpo11. “ed egli ne (lo) raccolse”12. “egli aveva raccolto”

L e z i o n e  4 9 3 3 7

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L e z i o n e  50

177. Hithpael

Relativamente poco frequenti, i verbi Hithpael si distinguono per il prefisso(h)it- e il raddoppiamento della seconda consonante radicale.

R a d i c e PF. Im p f . IMPTV. In f . Co s t r  . Pt c .

Regolare- i •

VrannIII-He n ^ n n ^ ’ nVarìn n i ^ n n’paipGeminati

«. — i py?Dnn-* — i .

Riguardo alia formazione dello Hithpael si tengano presenti i seguenti punti:

(a) Con radici che iniziano con una sibilante ( O t t o n i ) avviene regolar-

mente una metatesi di questa consonante e della n del prefisso:

*hitsammér —>*Wl$n. Si verifica poi un’ulteriore assimilazione, che

 prevede *-zt  — >-zd , come in *hitzakkér —>*hiztakkèr  —» "DlfH; e *-st- 

 —>-st~ come in *hitsaddéq —>*histaddeq —► Altre assimilazioniricorrono più sporadicamente, come in K33H, al posto del più regolare

(b) Nel caso di radici geminate, analogamente a quanto avviene nel verboPiel, il raddoppiamento della seconda consonante radicale viene spesso

omesso quando questa è seguita da a: Ì330^n per Ì3}nnn.(c) Le radici ligutturale subiscono o un allungamento compensatorio o un

raddoppiamento virtuale, come nel Piel, Es. ma DH3nn.

(d) La sillaba tematica finale può avere a al posto di è. Ciò avviene normal-

mente davanti alle gutturali, mentre è opzionale altrove: snifln.

(e) Con radici IWaw/Yodh viene preservato a volte il 1originario, come in

npl.nn (discutere, litigare) e (farsi conoscere): si confrontino con

(dichiarare o rivendicare un’ascendenza) e (cospirare con-

tro), entrambe con \(f) I verbi vuoti ricorrono solo raramente come verbi Hithpael.(g) Ricorrono sporadicamente tracce di un tipo verbale strettamente affine,

ma senza il raddoppiamento della seconda consonante radicale, special-

mente nel verbo 'TpDfln (si noti la à lunga e la p singola).

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3 4 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

La flessione è la seguente:

P e r f e t t o

’m n nM — | •

ì^ar in n ^ n

r i u n i i

rftìir)7)n n ^ n

n4annT * - 1 *

□ n ^ ^ n n^s r i r i

w f t w n^arin f i ^ s n n

i *

Im p e r f e t t o

V?s j f 

n ^ W nr'Jarinrf^Wi V?ann V?Dnn

nftlaitfi

7 \ ) m n f a i j V pd i^

Im pe r a t iv o  

nVann

^Anri n j ^ r i

In f in i t o  Co s t r u t t o

’mrin nfwnn

ìVpsg?

V?srin

Pa r t ic ip io

r ì?ÌmnVana niVana

V?SifljD

nVjSJ?& nì^Dna

I verbi Hithpael sono intransitivi e hanno spesso un significato riflessivoo reciproco rispetto alle loro controparti attive delle coniugazioni Qal, Piel oHiphil. La seguente lista è rappresentativa:

(a)  Riflessivo:

(b)  Reciproco:

santificarsimagnificarsi

K3nrin nascondersi

riKTO guardarsi a vicenda“I^Tn conversare

(cfr. ttfrp;(cfr. 'm ;

(cfr. ì1K"l)(cfr.

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L e z i o n e 50 341

(c)  Riflessivo indiretto  (cioè fare qualcosa per se stessi, a proprio be-neficio o a proprio detrimento):

lan^n cercare o implorare una grazia (cfr. “pn)V?s^n  pregare (vedi sotto)

 procurarsi provviste (cfr. provviste)(d)  Iterativo'. ■^nnn camminare avanti e indietro;

camminare continuamente

(e)  Denominativo’.  profetizzare (cfr. K'QJ)naKijn arrabbiarsi (cfr. HN; radice ^N)

La classificazione dei verbi Hithpael è spesso difficile a causa della carenzadi dati. Il verbo (pregare) offre un buon esempio. Il primo istinto sa-

rebbe di considerarlo come un denominativo da nVpJ^ (preghiera), al quale ilverbo è strettamente imparentato nella forma e nel significato. Un simile ap-

 proccio risulterebbe, tuttavia, semplicistico dal momento che i sostantivi del

tipo n'v'Dfl (con il prefisso /) in ebraico sono spesso associati con verbi Hith- pael e sembra che derivino da questi piuttosto che il contrario. Non esiste un

verbo al Qal ma ci sono alcuni sostantivi poco attestati, come ad esem- pio V79 (giudice, arbitro), i quali suggeriscono che un tempo sia esistita unaradice verbale (Qal) con il significato di “arbitrare, mediare” o simili. Il

verbo Piel (mediare, agire da arbitro) è un denominativo da VpD. Ilverbo Hithpael, allora, avrebbe la forza di un causativo/riflessivo indiretto:“causare una mediazione (cercando o chiedendo) per se stesso”; apparter-

rebbe dunque alla stessa categoria di Appare ovvia la necessità diimparare l’esatta sfumatura di ogni verbo Hithpael come parte integrantedell’apprendimento del vocabolario ebraico.

178. Vocabolario 50

V e r b i : VpDIin pregare

chiedere, domandare o implorare una grazianascondersi

(N?n3 nascondersicamminare avanti e indietro; camminare, pas-seggiare continuamente o costantemente

 profetizzare

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3 4 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

So s t a n t i v i :

A l t r o :

833T *

uhn- T

tn s- T

— • T

r é

nVsj?*?$

ry

rfc

 N o m i  P r o p r i :

(N3^) profetizzare(tthr© arare, incidere(t£^D?) stendere (tr.)O’sp1) contare

(senza pi.) cibol’unto, il Messia(con suff. ^ o ’TV) forza, potenza(pi. -ót) preghiera(con suff. pi. -ini) vitello(pi. -ót) giovenca(agg.) forte, potente (vedi §22)

(cong.) a meno che, se non, altrimenti(avv.) così (generalmente riferito a ciò che segiie)Ascalona, un’importante città filistea sulla co-sta, circa 19 km a nord di Gaza.

Esercizi

(a) Traduci:7 ■>a$a Qnxan n 7\rì? l8 T|n'N ’niini **?x i3njnn 2

ìirV??n n y$$3 9 v’ppa D^nnari □ninan 3^ a -^ y xaaK 10 xa^ n1? 4

’^ann*T |t •• 11 ya$ *0*1 v Vn: ■’nypsipn 5

7'xz? w iv ? W n W i 6

(b) Traduci:

nV| ignori? W93 m s i r io wnx^y wirfi* *?a$

“iì?aa " to h nns?! ^n‘x rranV i?a$ ik ìò  ì if? ìpi1^3 rrà fr ’n r à na^a ,ia$3 ID‘3 ^

. o ^ r r ^ a 'W t}.□a1? r n ^ y nwncj nrin? man 

nu^n r i ^ n ^ y n ^ n V^ -n t * ifc rj^ ì □n ,tra3ian n’Dpi x ro ^a ’W 'ì n^n n cnptrnN mrr «sin

•^11 n’p? n'3 iV ,an'N "t'sp1? -nx ntoh nWrr^ a nry nn a D*rrnR mrr tW i □•rr’w I r ™ rutto tn

 V V T - T t - - T T - “ I T - V I V “ T - - T V V « -

.ntfa*1? □ »n

23

456

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L e z i o n e  50 3 4 3

.V?3n5ì D^ awn-^ toh?» i 8m rr ^ a in ^ s i d ìn h   $a TjVn^a Drf?$ mrr Vip-nx wz?un 9

.]An rv tfn? d * ^TOy~n$ niK^n1? nf?nq r ro nin^ ^ -ititi?Kinn nya mrr-^ lannio io

nm i#$a n&sn p t a a w a Vk 'a ’a nprqn T\'~n§) ^ y-nK.nfcró

(c) Scrivi in ebraico:

1. Il leone fu ammazzato e la sua carcassa (nVla) fu gettata sul latodella strada.

2. Essi cercarono per tutta quella sera ma non poterono trovare il ca- pretto perduto.

3. In quel tempo non c’era nessun re che governasse su Israele.

4. Fummo contenti di insediarci lì.

5. Sii forte, dunque, e non fuggire davanti ai tuoi nemici.

6. L’assemblea sarà annientata.

7. In quei giorni non c’era alcuno a profetizzare nel paese.

(d) Lettura: Sansone e l ’indovinello Parte II (Gdc 14,1120)

:)m v ì )*\  1D ina vvìn Dnifrqa ^ i 11

a? 4ny;iw ■>*? unto iT*$rj ian_DK 3n?n 2KrrmnN iluty# ufi  i & x V 2 : d ^ 6n'D>t] n ? ^Argi □ njptjten

nzpK’i DHja niD^q n'uìty)  a^in^i  ìnn 1? n V o ^ 137:n 3OTl ^ nrn rnìn

: d ^ n 0to rrpnn ^ ti?) 8pina tyai

H? rrpnrrns W ^ -rm n#*? T3#«JDisa n nn:K'^ iti ariK^p 10u $ i^ r ì urna ìp i$ r raTis i “nniK 

■»ay ria1? nrqn ni^nn 12,ir iN# p i "ìaxrii r^ y n#N p n

:r»a8 ii1?! ti? 'totip ^ti?  nan n) im h  nj^àn ti? ')) ■g Ta^ n ava ntfwan QriV tra»n nyawr ^ y p r i i

;nav i^ n n r a i J4ìn^p,?ri t v  nai tfa^a pina-na I5npinn K‘a; D-jóa Tatén nVa Tyn ’r ó iV n^ K'n18

pni^n diik^zjì ri1? ’i i^ ya orjijhq ti?)1?n$? imh n $a

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3 4 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

^□rrirVrrnts nj??i uì's n'vftip  ooa Tì lfrptfto i"\h  mn1nn )fiv  16rf?$fn19

n1? bvh ten nnh npnn nls^qn irvi

:fi  l8nvi inshìfi   ti ^ i20

 Note alla lettura:

1. ÌHft compagno

2. in (nn^) propon*e un indovinello

3. Hl^n un indovinello4. Si noti l’espressione temporale senza preposizione: “durante  i sette

giorni...”

5. T»7P una veste di lino6. HD CJ un cambio (di vestito)

7. = nnX vnyy)

8. pina dolce

9. HflB adescare, attirare, sedurre

10. = lJ + *? + ^"l? + suff. la pers. pi.: “Ci avete invitato qui per spogliarci?”

11. fcòrj probabilmente un errore per tiVrj, ma può anche essere preso let-teralmente come un interrogativo in posizione enfatica: “Non ciavete forse invitato... per spogliarci?”.

12. = 'm

13. “’róiins = ’Ji'x nariN

14. “e^a 1° incalzava (p^H)”

15. Un’espressione incerta; probabilmente “prima che il sole fosse tra-montato”.16. rÙX  avventarsi su

17. n^Vt) spoglie (di un nemico)

18. nVì essere compagno di, essere paraninfo di (amico dello sposo,compare di nozze)

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Le z i o n e  51

Esistono molte forme, ritenute dai Masoreti come Pual o Hophal, che devono piuttosto essere viste come forme superstiti di un passivo arcaico del Qal

179. Il Qal passivo

Pe r f e t t o   Im p e r f e t t o

Djpl? ni?.? essere presoI1?.? — essere generato — in? essere dato

Ricorrono anche forme di participio isolate: *73$ (mangiato, consumato), ììV?(generato).

Che questi verbi non siano veri Pual o Hophal è suggerito (1)dall’assenza di un corrispondente verbo attivo Piel o Hiphil di significato

appropriato, (2) dall’assenza del prefisso nelle poche forme participiali ri-maste, (3) dall’assimilazione irregolare di *7 in ni?.?, una caratteristica tipicadel Qal che non sì rinviene altrove, e (4) dall’asimmetria tra il perfetto Pual e

a

l’imperfetto Hophal. E probabile che un certo numero di altri verbi Pual eHophal appartengano a questa categoria, ma una loro catalogazione sulla base del solo significato è poco attendibile.

180. Polel, Polal e Hithpolel

Al posto dei verbi Piel, Pual e Hithpael da radici vuote esiste un sistema de-rivato di verbi caratterizzati dal raddoppiamento della consonante radicalefinale e dalla presenza della vocale 6  nella prima sillaba tematica:

Po l e l P o l a l H i t h p o l e l

(attivo) (passivo) (riflessivo)Perfetto naip Otti p DDipi^n

 Imperfetto Q£iì?? Qttip? □Qlpjp?

 In f Costr, Dttip —

Participio Q&W □ aìpn □Dipelo

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3 4 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

Verbi tipici sono Qttip (rialzare), nnifó (ammazzare, uccidere), DBÌ1 (innal-

zare), 13Ì3 (stabilire) e 11137 (destare, incitare) dalle radici Dìp, D1D, DI'), VD e

1137 rispettivamente. Tutti i verbi di questo tipo sono rari.

 Nella flessione del perfetto si offusca la distinzione tra Polel e Polal:

P o l e l   P o l a l

□Bip DDip

nDZpip noTDip

' ™?óip nzpriip

Forme simili ricorrono da radici geminate, come 'jlin (avere pietà; radice pn) e IDiO (circondare, racchiudere; radice ZOO).

181. Altri tipi verbali

L’ebraico biblico ha un certo numero di coniugazioni verbali che esulano daquelle già trattate. Molte di queste sono usate così sporadicamente che un

loro paradigma completo non può essere compilato. Vengono fomiti sottoalcuni esempi con il nome tradizionale della coniugazione.

POEL: simile al Polel del paragrafo precedente ma formato da radiciregolari triconsonantiche. Es. (impf. ptc. $ “lUfy)mettere radici, un verbo denominativo dal sostantivo $1$ (ra-dice). Si confronti con il verbo Piel tthfltf (sradicare, distruggere

le radici di).PALAL: presumibilmente formato da radici triconsonantiche con rad-doppiamento della consonante radicale finale. Es. 1^$ (esserea riposo); (essere affaticato).

PlLPEL: forse da far risalire a radici biconsonantiche (verbi vuoti) rad-doppiate. Es. (impf. W 73?; inf. costr. ptc. Vs’pOtt)contenere, sostenere; (rotolare).

11 verbo relativamente frequente niprttfjn, un tempo ritenuto una formaHithpalel derivante dalla radice nn$, viene ora ritenuto un Hishtaphel (cioè

 prefisso [ h ] i s t - ,   radice mn). Le forme attestate di questo verbo sono datesotto e dovrebbero essere studiate. La sua flessione è come quella degli altriverbi da radici WVHé.

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L e z i o n e  51 3 4 7

P e r f e t t o   I m p e r f e t t o   I m p e r a t i v o

3 m.s. nfflrwfii 3m.s. 2 f.s.2 m.s. nipr i^n 3 m. pi. 2 m. pi. lirjfiton3 m. p i 2f. pi,

In f . Co s t r . Iussivo Pa r t i c i p i o

niqnton

182. Osservazioni finali sui numeri

I numeri maggiori di 99 si formano nel modo seguente;

Co s t r  . Du. PL. Co s t r  .cento rmaT "

nw?   n ■’jiko* — T

niN& niKtt9mille C p ^ ■’p Ndiecimila r m i 1n □?n :n nix'31

Poiché DNtt è femminile, si usa la forma maschile del numero:

niKiD $*?$ 300 n t o 400

Invece, dal momento che è maschile, abbiamo:

CPGVìST\ 0$   3.000 W T |K 4.000

C’è una grande varietà per quanto riguarda l’ordine e la sintassi dei numeri più grandi ma i seguenti criteri sono validi nella maggior parte dei casi;

(a) HKD è seguito di solito da un sostantivo singolare:

HNft 100 anni p|Q5 r ro 100 pezzi d’argentoDDÌ HNB 100 carri

 V V T »

Il numero può essere anche in forma costrutta:

nattf flKfr 100 anni nNtt 100 talentiT T - i   T * - [

(b) pure sono seguiti da un sostantivo singolare, ma sono

attestati anche casi al plurale:

rn$ a r a a 200 anni l.OOO uomini200 pezzi d ’argento U'WB  l.OOO volte2.000 uomini

□‘'DÌO 2.000 cavalli

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3 4 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

(c) I numeri composti cominciano di solito con l’unità più grande: xmigliaia, ycentinaia e z. Solo l’elemento finale (z)  è condizionato dal ge-nere del sostantivo che viene modificato e sarà conforme ai modelli giàesposti (§§ 130, 161).

Si osservi la costruzione con H'pNi:

3.000ntèaqi antpy 25.00013.000 Ji89 100.00020.000 ^ 200.000

La seguente selezione di numeri composti illustra il loro uso normale. Si

studi tale selezione e ci si accerti che le relative costruzioni risultino chiare.

l ) 103itoy n 0 # O ) 113

Dntyyòì) ^   123n#*7#(i) e r t o 203

n u ^ O ) n i x ? ? w 1? # 303

T 1 n#*?#0) 1.003n#^#0) rroòi) *}%  1.103

n^V O ) o?nx&0)) 1203n w * ? # ( i ) n ^ x n yfiv} 3.203

13.000 r))k n i t f 1? # } a ^ y 2 3 . 0 0 0

' Ù f t r w ? 1 0 0 . 0 0 0

n x $ 1 0 3 . 0 0 0i t o y n 0 # O ) n x & 1 1 3 . 0 0 0n i x # 1 ^ 7 # 3 0 0 . 0 0 0

n 0 # ( i j n i x a W 1? # 303.000a ^ u ^ O ) n i x a ^ # ( 0   n 1 ? » n 0 # ( i ) n i x a t f 1? # 303.333

Le parole per le decine di migliaia sono usate raramente.

183. Vocabolario 51

Ve r b i : nnitt ammazzare, uccidere (§ 180)*|3Ì3 fondare, stabilire (§ 180)

~niy destare, mettere in movimento (§ 180)

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L e z i o n e  51 349

So s t a n t iv i :

Av v e r b io : 

 N o m i  P r o p r i :

D0i“l innalzare, esaltare (§ 180)mTqri$n prostrarsi, umiliarsi (§ 181)

 prendere posizione, collocarsi

(U'9$?) giudicare

7ÌTD (705?) nascondere, celareVI? abbattere, fare una breccia (in un muro);

fare irruzione (^ in); aumentare precipitosa-mente, grandemente (di numero, in ricchezza,ecc.)

ynfcjf (con articolo li“l^n) l’Arca del tempio, conte-nente le tavole della Legge

nDf (con suff. 'Tì}T; pi. -ini) sacrifìcionw? cento (vedi § 182)

mille (vedi § 182) perciò, pertanto (di solito introduce un giudizioo una dichiarazione divina)Eli, il sacerdote del Signore a Silo, colui alquale fu affidato Samuele.

Esercizi

(a) Traduci in ebraico i numeri seguenti:

1) 3.554 6) 7.325 11) 100.0002) 1.238   1) 5.899 12) 220.0003) 9.671 8) 2.107 13) 460.0004) 8.442 9) 4,960 14) 587.963

5) 7.683 10) 10.349 15) 666.666(b) Analizza e traduci i seguenti verbi:

10 =inipl»jp? 7 4TOóniin i l 8   n'ip?} 5

ìiqri^n 12 □fi'p.iynn 9 ri^ón 6 n l y n** i

(c) Traduci:

.“. j s1? mrr n § 1.njn y n § ^ ^ w 2

^ T ì i y i 3

.nxTn niyna ì ti?  4

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3 5 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

X'lì?1? TfMI$ VX]  6

•nfei vnpifin 109#? 7.itop im ? t^Nn p p n 8

inDjr'w ’) iv&y 4 n t t ^ 9

.Hà“li?&nn?n nj?’ N’nn nyp io.:$» «CTni an’Kni^Vi Vfrntfr ripr» uh# trypitf nppx 11.d #  ngj n'psr ns|?i 12

n’ti ^ n ìj ’nnia ,p'3Nnbx1? t jp njy :pè ^p t o  t i ì  vtyt 13.mn1

.^n'x rppiN ^051"^ ^ 14.irrinn r in n ^ V n f e r n$ mn1i3i3 15

.rtìns n1? r rò n nipini 16

(d) Scrivi in ebraico:1. Egli fu un uomo giusto e retto e camminava sempre nella via del Si-

gnore.2. Egli ascolterà la tua preghiera quando tu lo pregherai.3. Quando essi inizieranno a profetizzare nel mio nome, non ascoltare

le loro parole perché essi sono uomini cattivi, che camminano sullavia dei malvagi.

4. Essi si avvicinarono a lui e si prostrarono al suolo, perché essi lo te-mevano molto.

5. Questo popolo aumenterà con grande rapidità e prevarrà su di noi.6. La nostra salvezza è nella sua forza; egli non ci abbandonerà se im-

 ploriamo grazia da (lett. a) lui.

(e) Lettura: Samuele ed Eli (ISam 3,118)

■ptn y»K nrin d*»»;? i ì ?i  n?n mrr “157=1 l,l?¥ M?*? mrrn$ mtfz? b m y   “Mirri1

2:n??iniKn1?bw  3nìnD ìVnn vrv] iaippp npty ty] xm  n i6? i 2 

:q->^ i ì i ì5  mrr n p riti  5npp? m ó 4i ì ]3

 piin n?pKài mrr *oj?n4insidi np^ i w ->nxì\? tà  *w'h ^ n N ir ,p i m h   n h 5

• w i *»*?nxìi? -*p 'j jr i *1)98*1  D,?fi bxwy iw vh$ mrr ^ h 6 ::d$ *gp ,’nxìTì? tò

:n ,|T ' "137  v  ) k   0 ijt]  m n m «  v v   d i ó

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L e z i o n e 51 3 51

*?$ 'b nx'ìp ^ ^ n ^y-*?$ Dp*i V x ^ -x n p niiT non8nyaV hip mrp *>3

■foy ytfttf ^ mn1 151 r n ^ ^ x xn ^ax n;ni 35$ ^ Vxia^1? n$ xV

:ì»ìpz?3 33t£h Vxia^ yfA

v m   ’3 Vxia^ n&x’i Vxì&t Vxin# 'Dvp^nyp} xip>i n a ^ i nin1 x:m 10

:^py

8n r ^ iy^$'V3 Vxntra 137 n$‘y ■oìx nan Vra^Vx mn1 if tx V 1

9:n ^ ì *?nn in^Vx ^*137i#ir*?3 nx ^ y ^ crpx xmn Di*?12

■m n o ^ n^P^? ^ y r" i# $ 10iis?3 aVìyiy in^nx *>3*$upW»? IV ^ “jani13

:Q3 12nnp xV|:nV1yiy n n ^ rn fr ^yrp3 iis? ,3np3^Qx *?v rrgV ^yà^a ì3Vi14

■n# 7 ^ 0» x t Vxfà^i mn1 n*>3 nlnVrinj nnp*i np3n“7y Vxia# 3 5 ^   1 15r>y_l?x 14n x ^ n

:^ |n n&x’i VxiDt nftx*i V x ^ n ^ ^y xnpV 6

nbi d ^ ìY'ntyy:  15n*3 *>$& ì n ^ xr*?x sp*Jx “m n na nttxV7

;:p$x n3 rn $g “i37n_l?3& 137 *a§» ìn pirox h wv ry ? 3itan xm mn1’ *to'5i ia$a inp x'1 D ^a^rrbrn^ Vxìb^ V rian18

 Note alla lettura:1. Si osservi la serie di proposizioni disgiuntive che definiscono

Fambientazione e spiegano le circostanze della narrazione che se-gue.

2. *pTpa l1m visione frequente. Si noti la proposizione asindetica intro-

dotta da PX: “non c’era visione frequente”.

3. no? debole (di occhi)

4. l ì  luce, lampada

5. 033 essere estinto, spegnersi (di un fuoco o luce)

6. f. dell’ordinale usato avverbialmente: “per la terza volta”.

7. Una formula idiomatica: “come (aveva fatto) le altre volte”.8. V?^ far rintronare. La forma nP^Ijl è inusuale; assomiglia ad un

verbo Hiphil ma viene inteso generalmente come un Qal.9. Uso normale dell’inf. assoluto (vedi § 129); in senso traslato:

“dall’inizio alla fine”.

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3 5 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

10. lii? è in costrutto con “1# e dunque con l ’intera proposizione che se-gue: “per l’iniquità (del fatto) che egli ha conosciuto”.

11. e qui riflessivo: “essi hanno attirato su di sé la maledizione”.

12. np? rimproverare

13. ON dopo un verbo di giuramento ha forza di negazione: “Iogiuro.. .che l ’iniquità.. .non sarà espiata...”

14. ntna una visione15. Cfr. le osservazioni riguardo a ^pOin nel §165.

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L e z i o n e  52*

184. Il verbo con i suffissi oggetto

Un oggetto diretto pronominale può essere aggiunto direttamente al verbo

come suffisso piuttosto che all’indicatore dell’oggetto diretto ('riN ecc.):

irix '’ir ih irrfpiT) io lo vidi,n rix nn nn rj Egli la uccise.

 Non c’è alcuna differenza nel significato tra le due costruzioni, sebbenesembrano esserci preferenze stilistiche nella scelta tra le due.

Come nel caso dei sostantivi, il problema principale sta nel conciliare laforma appropriata del suffisso alla forma appropriata del tema verbale. Latabella che segue espone i suffissi oggetto per come appaiono dopo vari tipidi temi:

A. Postconsonantici, B. Postvocalici, C. Postconsonantici,accentati non accentati non accentati

1 s.   -àni *>3 — m 13 — ni2 m. s.   -(z)kà ^ ----ka ^ -ka2 f, s.   -èk  1H  — 

7]----k    ~ek 3 m. s. IH 7 / i oo -ahù 1 / ÌH huo-w T—/ =in — -hù 03 f. s. rìT -ah   1   s     a

     r   -       £       1 nT -ah

i pi. ti 7 -ami -nu k. h. *ì3 -nu3 m. pi. O7 -àm D — m □ 7 -am

3 f. pi. 17 ~àn 1 » ì T ~an

L’uso dei suffissi oggetto per la 2a persona plurale è così raro che sonostati omessi dalla tabella; essi erano presumibilmente -kem  e -ken per tutti itipi dì tema.

185.1 suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona maschile singolare

egli mi osservòegli ti (m. s.) osservò

Tptìtj? egli ti (f. s.) osservòo il$ $ egli lo osservò

egli la osservò

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3 5 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

ìn&ty* egli ci osservòegli li osservò

l'iato egli le osservò

I suffissi usati sono quelli indicati nella colonna A della tabella del paragrafo

 precedente. Poiché i suffissi sono accentati, la vocale propretonica del temaverbale è ridotta in a. Nei verbi Piel, invece, poiché la sillaba propretonica èchiusa o almeno immutabile, è la vocale pretonica a subire la riduzione:

egli mi cercò. Un’altra differenza nel caso dei verbi Piel è il cambia-

mento di è in e davanti al suffisso della 2a persona maschile singolare: ^|toì?3egli ti (m. s.) cercò. La lista che segue include tutti i tpi principali di verbiQal, Piel e Hiphil così come appaiono davanti ai suffissi:

Qa l

P ie l

H i ph i l

i m—T=*y   ''àw, T O

n'pto

r a r aTT IT OnjaVT •—T TOotoT ■ >aóto•—T

nno—T TOP ìao ■ ^o W

toj?3rV?to ^n'pto

Tpa ■ P"!?navT* ■’aay

raton aratori. - *i * ^IT^tonyaton ■ a atorr»- * i »

w w

T T W

i n i n ■ »nnin ^ n i n

rrton "ristori f f W

2pn '*a±pr? w n

V ì W  ecc.

Osservazioni:(1)1 verbi da radici III-He> indipendentemente dal tipo di coniugazione,

hanno una forma abbreviata davanti al suffisso:r m — ► - n   nay - > -a y n ^ n

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L e z i o n e  52 3 5 5

(2) Nella sillaba ridotta di verbi come S'rò si trovano variazioni tra è e

à\  di conseguenza si può trovare sia '0?',#q che

186.1 suffissi oggetto con il perfetto: 2a persona maschile singolare

tu mi osservastiìn rrp # / irn&# tu lo osservasti

tu la osservastittF!"|Ei$ tu ci osservasti

tu li osservastitu le osservasti

Le desinenze sono identiche a quelle della 3a persona maschile singolare; èconveniente, perciò, descrivere il cambiamento che avviene nel tema come

(si osservi la riduzione propretonica) e applicare i suffissidella colonna A di sopra. Abbiamo così:

Qa l

P ie l

H i ph i l

in"l&#

w fv   'miti, iFipn?T I “ T

ini??#nxia i n x ^rria

T *  Tirraip

n # inz?toniso

T -arriso irrìso

in$i?sa- i - • inpVw

TD*\2T l -•* i^DÌ?iris?

T * *■gfray irray

in7»#niny&#n

nxittn irmfrnn im■grprin in ^ r i

nifrwq ^nirptfq inlmtfqnispq 'gniapq inispqninsp ^niiDq iniiDq

ecc.

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3 5 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

Osservazioni:Ulteriori spiegazioni sono necessarie solo per i verbi Hiphil da radici

Igutturale. Alla fine del §158 abbiamo notato che il perfetto invertito

 presenta a-à al posto del solito e-é, come accade in La stessa sostitu-

zione si presenta quando alla forma invertita sono aggiunti i suffissi prono-minali; abbiamo così:

io ti ho posto —> Tprif^ni e *° Porrò

E interessante osservare come l’accento sia identico in entrambe le forme ecome la sostituzione sia determinata più da ragioni morfologiche che fono-logiche. Ci sono, per di più, alcuni esempi in cui questa sostituzione non av-viene.

187. Vocabolario 52

Ve r b i : OKQ- T

(0X$?) rifiutare, disprezzare, rigettareC f?£P) regnare su); essere/di ventare re

1SÌ? (*t!£i^) mietere, raccogliere

V1?? ingoiare, inghiottire(rf?!?1) concedere il perdono, perdonare (con 'p e persona cui si perdona o cosa perdonata)

*7*1$ (■fip?) ribellarsi (^ / *?Vcontro)

- T(Vtt*p?) inciampare, vacillare

r v n (TV?) avvertire, mettere in guardia (3)So s t a n t iv i : nwija (pi. -im) azione (atto), opera, lavoro

wì  (pi. -im) ulivo, olivanw (pi. -im) capo, ufficiale

t ? ì? (senza pi.) mietitura, messe; tempo del raccolto

■*la (pi. -im) popolo, nazione; a volte sinonimo di QVin riferimento a Israrele, ma più spesso usato peri non israeliti.

 No m i P r o p r i : nanT T

Rama, una città nella regione di Efraim; casa diSamuele.

Esercizi

(a) Trasforma le espressioni seguenti secondo l’esempio e poi traduci:

Es. ^ h Trj > ’nX ™ egli mi uccise

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L e z i o n e  52 3 5 7

i l in“p# 6 1

vifoii? 12 1W3Ì? 7 12ÓD# 213 n w 8 3

DÌO? 14 m 9 inat? 4

ìnóx$ 15 t m 10 n n t oT I - 1 5

(b) Trasforma le espressioni seguenti secondo l’esempio e poi traduci:

Es. r i? > ■gJirj

irto nn#T T

11 inx isj? 6 nnx rnx 1■m nn

• T T12 7 irix n?à 2

inx ir ih 13 •>nx nn*?#• T 1 - T

8 ì]nx x#3T T T

3

inx n iyT • * 14 inx n^a

T * T

9 urto nn3t   t   - r 4

U11X 3QDT “ T

15 nnx mp 10 on'xT “ T

5

(e) Traduci le espressioni seguenti. Sostituisci i complementi oggetto con isuffissi pronominali appropriati.

Es. K'girnm Y?n » iV?n egli lo lodò

□yrj’n^ il n^rrrnx njy 6 i& rrnx

n^ n -n ij #nn 12 in fern i h ìs  7 a?iarrnxn 'V}l#rn $ in in 13 ni^ arrnx in?8 TXj$rn$

inix-n$ nx“$ 14 ia$-n$ TSjn 9 Tjx'p&rrnis n*?tf 4 ^ é n _ny:n?Qn 15 in n^ -n« rrnpn io li iK n-ns

(d) Volgi i verbi dell’esercizio (c) alla 2a persona maschile singolare e ag-giungi i suffissi pronominali oggetto della la persona plurale.

Es. $If? ► nt^ip ìràtèìp

(e) Traduci oralmente in ebraico; usa i suffissi pronominali oggetto quando possibile.

1. Ed egli ci rallegrerà.2. Ed egli li consolerà.3. E tu (m. s.) li farai giurare.

4.  Ed egli ti porterà indietro.5. E tu (m. s.) mi solleverai.6. Ed egli lo colpirà,7. E tu (m. s.) la salverai.8. Ed egli li getterà.

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3 5 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

9. Ed egli li avvertirà.10. E tu (ra. s.) lo pianterai.

(f) Traduci in ebraico:

1. E quando essi si ribellarono contro di lui, egli si arrabbiò e mandò isuoi uomini affinché li mettessero a morte.

2. Ma quando essi vennero nella città, videro che il popolo era fuggitoe aveva (lett. avevano) abbandonato le loro case, le loro proprietà, illoro raccolto e tutto ciò che apparteneva loro.

3. Quando il popolo vide le azioni che Ì loro capi avevano fatto, si ri- bellò (lett. ribellarono) contro di loro e li uccise (lett. uccisero).

4. Perché dovrei prostrarmi (==mi prosterò) davanti a questi idoli di le-gno e pietra? Non c’è respiro di vita in loro, né possono agire in miofavore quando li prego e chiamo il loro nome.

(g) Lettura: Le malvagità della monarchia (ISam 8,422)

: n n a n n W i n b x i t y )   ^ V s o t ì 4

nrw T317? &   Tfcì Qlèl  nflx nan nzpx'n5

Vxmyf   nzpft “1$$? Vxìb^ i ^ n sn jì6

*p ìdxt? ?^x ià  ^ ^ x oyp Vip? y&tf mrr 7

■’n'x

n?yn n-iri d ì*d h »i   d^   s »  nn'x ’>n't7s?n ai*a D^ arr^

inx# □yn-Vi* mrr nx Vxi»^ i$x V °  

in:??TO i1? otyl ni?? nysìrn# ny'PJ? *f?$? rrp? n| npxV1

:1W19 *1$  «ninitosftì 1tsì? 5iwnp uhpVj o’tstop ntoi cppVs nto V7  4Dìt V*i12

:nip‘x ^ nlnjtfpi 7nìniP"i*? nf?? D^ n i^ -n ^ i13 in;] nf?: D’aitan d r i t t i D ^ n ii ^ n ^ 14

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L e z i o n e  52 3 5 9

i i’TOV] rp ’ioV ina) 8itov.’ a ? T in 15

n^vi ni?’ D3',lioq_nt<'i □‘aton n^Tina'rifcì □DininD$"n$,i 16

:d’ì d ^ iV ^ n ddx'i iby:   17□ra nqt )% mn1 cg1? Qfiina "i#$ tg ^ a tonn ni*? nrirpyfi18

:Kinn i -

:irVy ^?Ó"d n  ’? n&N*] Vn ìb ^  Vip? ya^V dvh  n ^ i 19

:irribq>Q“ni$ on^ i ti ’ fe1?a r i u ó d^ ì D ton"1??? uqifcrm i r v n 20imn1 9q ì ? ì ?i  ay? vPT"i?9 tf&??ì21

■>w "l?y: imh  7f??p nVipsy&tp Vra^-Vi*mrr" ìw

:rpy*? tf’N ìd ^ VKito1

 Note alla lettura;1. Il suffisso è oggettivo; “per giudicarci”.2. ’jjjyn = ’n'Ktì|K l3. ma, però4. Gli infiniti possono essere considerati dei gerundi che continuano la

frase: “costituenido(li) per se (stesso) come...”.5. li?1"]!? terra da arare6. carri

7. nOi?ì profumiera; nnsi? cuoca; riDNfomaia8. "itoy Pagare la decima, esigere la decima su qualcosa

9. = nm  l a ^ i

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Le z i o n e  53

188. Suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona femminile singolare

La desinenza femminile -àh  viene sostituita da -àt o -at   davanti ai suffissi pronominali, che hanno le forme indicate nella colonna C della tabella al§184;

ella mi osservòella ti (m.) osservòella ti (f.) osservò

irnatf / ella lo osservòella la osservò

larnftttf ella ci osservò1 - T I

ella li (m.) osservò

Le caratteristiche peculiari di questo paradigma sono (1) il ripristino dellavocale piena a  in posizione pretonica, (2) l’assimilazione di -at  + hù e di -at  + hà rispettivamente in -attu e -àttàh. Viene presentata di seguito una rasse

QAL

P ie l

Hi ph i l

•’jrrìatf• i - f i

airenn1?^m i iriih

■ 1 - T m i

HTótfnT * I •

■’jnTa nnrjynn 'm iorigirananfrn

T • •• ■gnàr?

189. Suffissi oggetto con le restanti forme del perfetto

Queste forme non presentano problemi nuovi, se non alcune alterazioni dellaforma del suffisso soggetto:

(a) La desinenza della 2a persona femminile singolare -t  diventa -tì-(b) La desinenza della 2a persona maschile (e femminile?) plurale -tem 

diventa -tu-

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3 6 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

Tutti i temi rimanenti finiscono in vocale, alla quale vengono aggiunti i suf-fissi della colonna B della tabella al §184. Viene indicato di seguito un cam- pione rappresentativo (cfr. anche gli Esercizi di questa lezione):

tu (f.) mi osservastitu (f.) li osservastiio ti (m.) osservaiio ti (f.) osservaiio li osservaiessi mi osservarono

• T I

essi ti (f.) osservaronoessi lo osservarono

essi li osservaronovoi mi osservaste

irfirn£$ voi lo osservastenoi ti (m.) osservammo

ìrn3“]a$ noi lo osservammo

Si osservi ancora (1) lo slittamento delfaccento e la riduzione propretonicache ne risulta; (2) il ripristino della vocale piena in ìn r i^ , ecc.; (3) la pos-

sibilità di confusione tra la 2a persona femminile singolare e la la personacomune singolare con -ti

Qa l

irrrnts? «re  ìntipjirrita*?

imrpìjq ÌÌOT

miin

P ie l

i r r i d avrjy irriray 13V imSyirrrpna »T?-

H ip h i l iT’ó^n

**5irr/riirtfrj

190. Un gruppo di verbi Qal irregolari

Ci sono diversi verbi Qal che hanno è oppure i nella seconda sillaba tematicadavanti ai suffissi pronominali. Due di questi, e VxuJ, hanno forme inso-lite anche nella 2a persona plurale del paradigma senza suffissi: voiavete chiesto; voi avete ereditato. Sotto vengono indicate le forme ir-

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L e z i o n e  53 3 6 3

regolari dei quattro più importanti verbi di questo tipo. In alcuni casi ricor

rono anche forme regolari.

nnx 0nrm- T ••T 

amare 3 m. s. W S3 f. s.

3 m. pi .

■r1?: generare 2 f. s. ' tò t :1 c. s. T è i1?? irràf??

—T ereditare 2 m, s.   nnyy t  

3 m. pi .  ìrotóh;2 m. pi .

chiedere 3 m. s.

1 c. s.  ì ir jftw3 m. pi.

2 m. pi.

191. Vocabolario 53

So s t a n t iv i :

VERBI: Von (Von?) risparmiare (+ inf.: risparmiarsi la fatica / 

il costo di fare qualcosa); avere pietà di (+ bv) (□ *?$?) restituire, ripagare, (ri)compensare (nu^?) ungere 

(Hp?) disprezzare 

(S?j?5?) spaccare, fendere (*1TS?’) venire in aiuto, soccorrere (N?"l?) curare, guarire; Piel KD"I idem 

(pi. -ini) agnello (m.)(pi. -ót) agnello (f.) seno, grembo

(con suff. ^ “lO; pi. -ót) spada (f.)(aw.) insieme (aw .) insieme (cong.) perché

(prep.) davanti, di fronte a; con suff. ecc.; la preposizione occorre anche come un raro sinonimo di ]?§ che esprime assenza o inesistenza; 058 (cong.) eccetto che, a meno che, senonché 

iril Natan, il profeta

Al t r i :

nuto

m

xsn

nto??P’D

ITOin?

0S&

No m i  Pr o p r i :

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3 6 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

nnix Uria■’Jfin (agg.) ittita

Esercizi

(a) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.

Es. “’lìnty  —>'’n'K essi mi aiutarono

^ 1 3 11 irrrrn# 6 1

QiTriSfó 12 rutili? 7 DN"pZ? 2'wrnsyn 13 n^7P*? 8 3

14 9 Tl*n5t 4

15 10 5

(b) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.

Es. irix ’ivih » irnrxi io lo vidi

□rixnn^y l i irix 1 x3 6 ir i x ^ ò r i 1T)rix inp# 12 an'x i r a 7 unx nn*?V 2ir ix ir h 13 •'r ixìxin8 nr ixir iy3

n r i x ^ i n 14 nrix n p iin 9 irixuflréto 4 ■’rixnn p 15 nrixTr fo i o o r i x i ^ é 5

' T I I T T • • T T J -

(c) Traduci le seguenti espressioni. Sostituisci l’oggetto con il suffisso pro-nominale appropriato.

Dn#nn$ uy^in 9 oirrfrftnx ojy l10 nipnnij '’rrp# 2

□ rsyjrnx wpg 11 □ rr'nrnx rrxi V « 1 v V T * T

3cp ^n nx loqi 12 ovrrnx my

t   r V *4

13 □ ^narrnìs npx 5DH^nnx jv^n 14 6

H0Ìrrn$ d1?# 15 D^ìnnij ìi^fy 7HT?i7"ny: 8

(d) Traduci in ebraico:1, Noi continueremo ad incontrarlo.

. 2. Alla sera essi iniziarono ad avvicinarsi alla città, prima che la portafosse chiusa.

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L e z i o n e  53 3 6 5

3. In quel tempo non c’era posto per noi per stabilirvisi, così conti-nuammo a viaggiare.

4. Anche in questa assemblea ci sono uomini malvagi che non ascol-tano la parola del Signore e che godono nell’annullare i suoi statuti.

5. Ora profetizza al popolo, perché vengono giorni cattivi ed essi non potranno nascondersi dal terrore che sta per cadere su di loro.

6. Prostratevi davanti a colui che vi ha fatto e rendete grazie a colui chevi ha liberato dalla vostra angoscia.

(e) Lettura: Il profeta Natan si reca dal re Davide (2Sam 12,115a)

ìn$ lno$ TV} vn 'ly  iV n&x'n vVx xn»} in^-nx mrr 12:twqT7nx] 

n'xa n r in ìx's n?n T#y >2 

ITO v^ 'QVl 3 n?i n ^ nnx n ty ^ ’ QX V3"px unV|3:n?_?Vr’ruft ip’n^nn^n Vsxn 4in?&

ni?n V? xsn nix*? nifo^1? rij??fcì mxti  nni?1? 7T#yn t x*? 6t?t   t àn 4n^ x xsn wx)  ^ i n

:nx'f nty'yn u^xn 9nynn ’s n'in1’n i n ^ “i&x’h Yxz? t^ xa ir? q xn n n 5 

:^ n “ìò Vì?ì njn " i^ rr r^ n#y W.  10Q?riyriK d1?#? n ^ r r n ^ 6 -Vy Vxnt^^rf?$ *iaxn‘3 t^xn nnx TirV^ " i#x

iVìx # i!» T ^ n ■oìxi *?ìnt^ 

n m i Vxn^? n^nx ninxi n 'anx ^ m nxi8n :n^.pì n rD ^  nDpxi oy^oxi

in^ x-nx1! n i ih n^ n w n nnw nx Ty ? y in nitz;^1? mn11nn^-nx Ffà *7™912:ite» m?  ? $rtg inVf| ntjfx'? ^

■»jnnn nn ix n#x_nx njprn rinp •»? n|?y nViy-ìy Tjjvsa s in -lìDn-xV nny^10:n#xV t?

 y ì-f?   ^nn^ th * ? T ? r n$ ^flirti t|jv3& nyi ^ n nv r iax n‘3 n:nx;jn #a$n ’r y 1? T ? r QV □d#' i

:w&wn iti) Vx“ì#?-*?3 njn -q ìr rn x nt^ ì* 13“jdó3 irwyxV sflx&ri T2y$   mn 'D* ì i r 1?** ini i$xh nirp1? ■’nxóp inrVx r n "W V 3

:man

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3 6 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

:mij; ni» i1? '^ iV n i?n d j n-jn 1573 mn1  l4,gncnt<; nyrà fra-1? osn14

im '?1?? 103 V 5

 Note alla lettura:

1.  fin$ forma “pausale” di nnx2. m i  (o W*]) povero (agg.)

3 . n;n: = nnX n>rr 4. ns boccone

5. 013 o 03 coppa

6. Tj n viaggiatore

7. Si presti attenzione alla costruzione “alfuomo ricco”, incui il sostantivo è in stato costrutto con l’aggettivo precedutodairarticolo.

8. n ^ l = m h9. “degno di morte”10. Cfr. §161 (d).11. “e se (ciò fosse) troppo poco, io ti avrei aggiunto molto di più (cioè

avrei aumentato la tua ricchezza e il tuo prestigio)”12. liay ^ gli ammoniti

13. “iriÓS segretamente; 1DÓ segreto

14. 'TX potrebbe essere stato inserito molto anticamente per evitare che

il verbo avesse mn1come suo oggetto diretto. Nella traduzione

la parola deve essere ignorata. yNJ = infinito assoluto (irregolare).

15. 7ÌV? un raro tipo di aggettivo verbale: “nato”

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L e z i o n e  54

192. Suffissi oggetto con l’Imperfetto

Quando una forma verbale all’imperfetto termina per consonante, le vieneaggiunto il suffisso -è- o -en- davanti al pronome oggetto; troviamo così, ades., yismdr  + é/en + ni —* yismaréni/yìsmarénni (egli mi osserverà). A causadi varie contrazioni, comunque, è più semplice imparare gli elementi del suf-fisso come un'unità:

a ) ( 2 )

1 s. ^3 — -ermi• V **] — -éni

2 m. s.   -ékka  — — 

2 f. s.   -- ------- i r -ék 3 m. s.

 € .13 — -énnù i n -7 -éhù

3 f. s.  — -énnàh I l t   -éha » «.

1pi. 13 — -énnùi*  A * 

1 j — -enu

3 m. pi.  — —    -ém

3 f. pi  — —  1 T ~én

 Nessuno dei due paradigmi è completo. Forme di entrambe le colonne pos-sono essere usate senza che vi sia alcuna differenza di significato.

Escludendo per il momento l’imperfetto di verbi da radici IIIi/è, pos-siamo distinguere quelli la cui vocale tematica è suscettibile di riduzione

(come in che includono la maggior parte dei verbi Qal e Piel, equelli la cui vocale tematica non è suscettibile di riduzione, soprattutto verbiQal da radici vuote e verbi Hiphil. Quando la vocale tematica è 6  oppure è,

ha luogo la stessa riduzione che si osserva nel paradigma principale: cfr,(essi osserveranno) e (essi mi osserveranno); (essi da-

ranno) e (essi mi daranno). Ma quando la vocale tematica è a, questanon viene ridotta bensì allungata in à davanti alla sillaba accentata del suf-

fisso. Si confrontino 3773$? e con (egli mi ascolterà). Si leggano

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3 6 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

attentamente le forme esemplificative indicate sotto e ci si assicuri che sianochiare.

Le forme dell’imperfetto plurale in -u  (es. n$lì^, n ^ f i ) prendono Ì suf-fissi presentati nella colonna B del §184. Ma anche in queste forme viene ri-

 pristinata la vocale a  del tema. Si confrontino ad es. n&tt^ / con

Qa l

P i e l

H i p h i l

n ^ ?

 wl.tì?'1. n i f r   im i» *? ?

• T J '

'tàWl

T 1 • ■ * * T 1 •

‘7DXS

 Ì?T\ v i t r o —. —

V t w è r  w r . i n t f - p

■ TM*0r>

• r ì n t ò ^

a b 1T

i a t i ’T

m i à o ?

15? Uf i?  ’r ò r p* i »

^ i ? 3!   w ^ a ?n W ? in*?#?

«   t e

i n i r z p w :

 w w w à i p* i -

 v i p m i n i ’’ n n i 1 m i n i 1

q 1!?:

aO 1« T

^nap? la ó *1••r

ì im±p7

La distinzione tra imperfetto breve (iussivo, invertito) e imperfetto normalenon viene mantenuta davanti ai suffissi pronominali.

irix —> inlh&ttH ed egli lo distrusse

Si osservi che la a della sillaba tematica finale degli imperfetti Piel, come

ad es. in non rispetta la regola esposta sopra e viene ridotta: iniYpU . Si

osservi inoltre il caso di in^ìó.Il suffisso oggetto -kà (te, m. s.) può essere aggiunto direttamente al tema

dell’imperfetto, in cui ò —>o e è —>e\ a rimane a; i rimane i.

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L e z i o n e  54 3 6 9

ìm nbw   > Tjtfpto? (ma si osservi il Qal ^ t o 1)r a ^ >

 Nei verbi da radici III-He cade la desinenza -eh davanti ai suffissi:

^ t e t e t e

^ ì s :

ì n é t 3$ T

ìnfe ■ftsr 193. Suffissi oggetto con l’imperativo

I suffissi usati con l’imperativo sono identici a quelli già trattati perl’imperfetto. La similarità generale dell’imperativo con l’imperfetto è taleche nessun nuovo criterio è impiegato per l’aggiunta del suffisso. I seguentiesempi dovrebbero essere sufficienti:

Qa l iato ’J'ÌBtt»* « I T

n a to ^ ì a t o• i ■

làyato wzpto ^jfrato

i ^ a ■’r ^ a• t   :

ini? tì?erto in^rto i a ^ ìmfrto

30 ìh ±d tàÓ irmoPIEL toj?3 ìntima ìtoì?3

n W in^to minato

H i ph i l i n ^ a t o n* t

n n D inà") n imàinftjjrr 

194. Suffissi oggetto con l’infinito costrutto

QAL

 ÌT 

PlEL

is:H i ph i l nì j l1

n1??’

A causa dell’ambivalenza dell’infinito dal punto di vista della diatesi, i suf-fissi soggetto studiati al §115 possono essere tradotti anche con il valore dioggetto. Es, “egli cercò la mia uccisione” può riferirsi sia alla “mia uccisione

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3 7 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

di qualcun altro” sia al “mio essere ucciso”. Alla la persona singolarel’ambiguità può essere risolta utilizzando il suffisso -érti  come suffisso

dell’oggetto e f come suffisso del soggetto: o rispettivamente.Alla 3a persona singolare maschile è possibile usare -èhu>  invece di -ó, per

risolvere la medesima ambiguità. In generale, comunque, è necessario tra-durre l’infinito + suffisso pronominale secondo le esigenze del contesto. Ciòè analogo, ovviamente, alla situazione che si viene a creare quando l’infinito

costrutto è seguito da un sostantivo: tf^X Xiq “uccidere un uomo” (il sostan-tivo svolge la funzione di complemento oggetto dell’infinito costrutto) op-

 pure “l’uccisione (di qualcuno) da parte di un uomo” (il sostantivo svolge lafunzione di soggetto dell’azione espressa dall’infinito costrutto).

195. Vocabolario 54

So s t a n t iv i :

Ve r b i :  ntpn (n$?) deviare, inclinare, spingere da parte (tuttitr.j

POS (n3p?) voltarsi (verso), voltare, girare (tr. e intr.)

tffàa (U< ) lasciare, abbandonare, permettere

(DWn?) pensare, stimare, valutare, imputarenaruji (pi. -ót) supplica

np7V (pi ~°Ù  rettitudine, giustizia“lDtt (pi. oi) pioggia

(pi. -ót) proprietà, possedimento, eredità, parte

(pi. -im / -ót)  braccio; (fig.) forza (di solito di ge-nere femm inile)

n $ T timore, paura; usato anche come infinito co-strutto di XT (costr. nX"]1)

ALTRI: (agg.) straniero, estraneo; (f.)(avv.) veramente, davvero, certamente

□J??X (a w .) veram ente, davvero, certamente

Esercizi

(a) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.

Es. on'X tu li osserverai

urte i ty 5 nn'x cbu? 3 orix ntrir i t  « - t   , -

nn’x x d “i  6 ^nx uteir*?x 4 inx ìoiftp 2

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L e z i o n e  54 3 7 1

nn'x 13 'm  x ^ n i o im  7in'Kmw 14  TOnan il ori*? inD1 8

••T - T “ I

^nxnpnVx 15 Qn'xtna 12 ìjnx larpn 9

(b) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.Es. >in'X in m  osservatelo

* T 1i l 6 c r v r j 1

. v - -12 7 2

■’irr^n 13 ì r n i ’ i 8  ìn tn in 314 m ^ ì 9 4

15 10d

 vpy>. . I r i •

5

(c) Traduci le seguenti espressioni. Sostituisci l’oggetto con il suffisso pro-

nominale appropriato. Es. t^XTnfc? A"IlJ —»

Hg^nns nain^x 9   iyn  u*? }N  1

nr)x l3|n“n^ 10 2

■»*?ijr  i l n^nn i j 3 f à y - m   "i?|n 12 4

13 crirrnis ya^n 5

liixrrn x tori1 T I T V ” T

14 "inpn 6□’irTirrw 15 nan 7

D^n.ynì$ ny? 8

(d) Scrivi in ebraico:1. Giunga davanti a te la mia supplica, o Signore.

2. Egli continuerà a dare pioggia sulla terra.3. Chi è queiruomo straniero con cui gli anziani stanno parlando?4. La paura di lui cadde su di loro e i loro cuori si sciolsero dentro di

loro.5. Camminerò in verità e giustizia tutti i giorni della mia vita.

6. Il timore del Signore è l’inizio della sapienza.7. Anche il forte cadrà davanti a lui.8. Poiché tu hai ucciso il suo consacrato, anche tu morirai.9. Abbi pietà dei poveri, poiché non c’è per loro altro aiuto.

10. Io non ascolterò le tue preghiere e le tue suppliche.

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L e z i o n e  55

196. Frasi condizionali

Due proposizioni qualsiasi, la prima delle quali asserisce una condizionereale o ipotetica e la seconda delle quali ne afferma una conseguenza reale oipotetica, possono essere considerate come una frase condizionale. Poiché lefrasi condizionali implicano una sequenza logica e (di solito) temporale, esseformano un sottogruppo naturale delle sequenze narrative. In ebraico, le frasicondizionali possono non essere segnalate esplicitamente; la traduzione di

certi gruppi di proposizioni in una regolare sequenza narrativa al futuro ri-chiede spesso, in italiano, una frase condizionale:

n»i Tgìcnis nryi e se lascerà suo padre, egli (cioè suo padre) morirà (Gn 44,22)

■’tà'fól VlNttf ìlftW '| e se Saul (lo) sente, mi uccide‘ T (ISam 16,2)

Molte di queste ricorrenze sono ambigue, dal momento che per esse può an-che essere proposta una traduzione non condizionale. In una serie di tre o più proposizioni, dove terminare la protasi (la proposizione con “se.. .”) e ini-ziare l’apodosi è solo una questione di giudizio del traduttore. Nello stile poetico, aforistico o legale una protasi participiale non segnalata non è infre-quente:

Dia itòXl TONI rDttì e se qualcuno uccide suo padre osua madre sarà messo a morte (Es21,15)

rtòr ni» IT} 3$)  e se qualcuno rapisce un uomo e lovende, o viene trovato nelle suemani, sarà messo a morte (Es 21,16)

Queste proposizioni possono essere tradotte anche in modo non condizionalecome “Colui che uccide.. .sarà messo a morte”, ecc.

Le frasi condizionali che sono segnalate da una speciale congiunzione

“se” sono di due tipi: (1) quelle introdotte da DN, IH o ‘O, quando si tratta di periodi ipotetici che in italiano chiameremmo della realtà o della possibilità e

(2) quelle introdotte da Ù   (neg. ^?V?), quando si tratta di periodi ipotetici chein italiano chiameremmo deir irrealtà (controfattuali o impossibili). La di-stinzione comunque nón coincide perfettamente con quella italiana.

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3 7 4 I n t r o d u z i o n e  a l l ' e b r a i c o   b i b l i c o

TIPO (1). La protasi (la proposizione con “se”) può avere un verbo al per-fetto, all’imperfetto o un predicato participiale. È difficile mantenere questedistinzioni nella traduzione. Il perfetto ha a volte il valore del congiuntivotrapassato italiano, ma più spesso assume il valore dell’imperfetto ebraico

nella sua funzione generale di presentefuturo (in italiano assolta dal con-giuntivo imperfetto, dall’indicativo futuro o dall’indicativo presente). Diconseguenza, nonostante si possa operare una valida distinzione tra

...fi]DN se avessi trovato grazia (nel passato congiuntivo trapassato)

...10DN se trovassi grazia (nel futuro con-giuntivo imperfetto)oppurese troverò grazia (nel futuro indi-cativo futuro)

la stessa distinzione diventa artificiale se applicata, ad esempio, a

“’Vy JVni 71K Fl"j3V DX se tu proseguissi (congiuntivo impf.italiano) con me, mi saresti di peso

(2Sam 15,33)...Di?1? □ En}Ì...D^N...rpy?“DK se essi passeranno (indicativo futuro

italiano) con voi [il Giordano], voidarete loro... (Nm 32,29)

Entrambe le protasi si riferiscono ad eventi futuri posti come condizione. Èsempre possibile giustificare l’uso del perfetto nella protasi come indicanteun’azione completa che, nella mente di chi parla, corrisponde ad uno stato di

fatto ormai realizzato. Al l’interno della stessa lingua ebraica è difficile pre-vedere la scelta tra perfetto e imperfetto per la costruzione del medesimo si-gnificato. Qualunque essa fosse, la distinzione originaria è diventata oscuranell’ebraico del periodo biblico così che entrambe le forme verbali presente-ranno, in generale, la stessa gamma di variazioni nella traduzione.

L’apodosi corrisponde strettamente a una proposizione della sequenza presentefuturo:

• wd  + perfetto (invertito)

• W3 (opzionale) + nonverbo + imperfetto (modello disgiuntivo)

• wd  + proposizione non verbale .

• imperativo

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L e z i o n e  5 5 3 7 5

 Nessuna di queste proposizioni presenta particolari problemi di traduzione.Gli esempi seguenti illustrano le combinazioni più frequenti dei possibili tipidi proposizione:

131101 n’DVQt 'DX'] E se restiamo qui, moriremo (2Re« ^ 7’4)

*7 ,,nNipn]...Tpl7XVfl’X'Oq K*7DX Se non te lo riconduco...sarò colpe-vole contro di te (Gn 43,9)

ìlPìb 1^5^ DX Se avessimo dimenticato il nome deln u rip t)’’ X*?q "ITVX1? nostro Dio, e avessimo teso le mani

verso un dio straniero, Dio nonl’avrebbe scoperto? (Sai 44,2122a)

a f i l l i na nyón XVCIX n;ni e   se non ti piace più, la lascerai an-dare (Dt 21,14)Q XUC] V^yDX1) Anche se i vostri peccati fossero

come scarlatto, diverranno bianchicome la neve (Is 1,18)

fl1QX’|...ìl'7X$:l XT tt^X'DX rrn] Se qualcuno verrà e ti domanderà...tu risponderai... (Gdc 4,20)

Anche una proposizione introdotta dalle particelle iri, ^  e “1$$ (cfr. §70) può

essere equivalente alla protasi di una frase condizionale.In una lezione precedente (cfr. §138) era già stato rilevato che DXassume

un senso negativo nella traduzione quando si trova all’interno di una formula

di giuramento. Di conseguenza, nello stesso contesto, l’espressione XV DXassume un senso positivo.

xVDX...,’3ì!pn Per la mia vita, vi farò come avete

DD1? 15 detto nelle mie orecchie (oppure:come ho sentito dire da voi) (Nm14,28)

...TTO nbx*? ...n#& E Mosè giurò dicendo: “LanVrj^ terrasara eredità per te .. .” (Gs

T ' V“ 14,9)

TIPO (2). I periodi ipotetici dell’irrealtà, introdotti da iV, sono troppo rari per permettere un'analisi significativa. Vengono riportati di seguito gliesempi più tipici:

7pfi}"ì£j nriV ’S 'T a ìV Se avessi una spada in mano, ti am-mazzerei ora (Nm 22,29)

nx‘TiVÓttf'’ iV Se essi fossero saggi, lo capirebbero............  (Dt 32,29)

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3 7 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

U'Drn  '■nrin ti? DnÌN OTPqn V? Se li aveste lasciati in vita, ora ionon vi ucciderei (Gdc 8,19)

UTO nj?Yti?  niIT fon ^   Se il Signore avesse voluto farci□Vv morire, non avrebbe accettato

T

un’offerta dalle nostre mani (Gdc13,23)

□i?n nfiSp:? ^   n’q...',3K Se il Dio di mio padre non fosse'oén1?# stato con me> nù avresti mandato

via a mani vuote (Gn 31,42)

La particella può essere usata anche per introdurre esclamazioni ottative(che in italiano vengono rese con il congiuntivo imperfetto o trapassato)

senza che queste siano seguite da un’apodosi:

HI!? Ci fossimo accontentati di rimanereal di là del Giordano! (Gs 7,7)

197. Osservazioni conclusive sulle sequenze di proposizioni

La sintassi dell’ebraico biblico presenta problemi difficili e spesso insolubili.Dato il grandissimo numero di fonti, scrittori ed editori che hanno avuto unruolo nella formazione del testo biblico, insieme con le scuole grammaticalidei tradizionalisti più recenti, non possiamo mai sapere quanto affidamento ègiusto fare (a livello grammaticale) sul textus receptus  e, di conseguenza,quanto la nostra analisi possa spìngersi nel dettaglio prima di diventare insi-gnificante. Le sequenze narrative presentate in questa grammatica illustrano

la questione in maniera emblematica, Sostenere che esse siano gli unici mec-canismi pertinenti alla sintassi delle proposizioniwa sarebbe falso di frontealle numerose e ovvie eccezioni che si possono trovare nel testo biblico. Ma

 poiché la maggior parte delle sequenze può essere ridotta ai modelli già ana-lizzati, si può dire che ha certamente un suo valore presentare questi ultimicome modelli standard. L’evoluzione dell’ebraico verso il tipo postbiblicosostituì la maggior parte delle sequenze invertite con altre sequenze, più

semplici e non invertite. Di conseguenza, una tendenza alla modificazionedelle forme direttamente contraria a quella più antica doveva essere stataoperante nelle ultime redazioni del testo, prima che esso raggiungesse la suaforma fissa. Alcune incoerenze nell’uso dei verbi e nella sintassi delle pro- posizioni sono certamente da attribuire a tale influenza.

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L e z i o n e  55 3 7 7

(a) Ulteriori osservazioni sulla sequenza narrativa presentefuturo (lbc). Questa sequenza, caratterizzata da una serie ininterrotta di perfetti inver-titi, può cominciare con proposizioni di vario tipo; abbiamo già menzionato proposizioni iniziali contenenti predicati verbali (imperfetto) e non verbali. Il

caso del verbo rPH in proposizioni iniziali richiede delle considerazioni spe-cifiche. A causa del suo doppio significato di “essere/diventare” il verbo puòessere usato per descrivere una situazione passata non puntuale (es. “c’erauna carestia nel paese”). Se una sequenza narrativa cominicia con una pro-

 posizione che contiene il verbo H’H (o Vl?T), la reale natura della sequenzanon è chiara finché non raggiungiamo uno dei verbi che la continua. Si con-frontino i due casi che seguono

...nzrìs& T T nn& aV lT O C’ era una carestia nel paese ed egliusava scendere in Egitto...(azione abituale)

i t i n « 3 2V1 nft C’ era una carestia nel paede ed egliscese in Egitto...(azione specifica, puntuale)

La proposizione iniziale della sequenza presentefuturo può essere ridefinitacome comprendente i seguenti sottotipi formali:a. imperfetto b. proposizioni non verbali (incluse quelle coi predicati participiali)c. proposizioni condizionali, con un verbo finito al perfetto o

al l’imperfetto con significato presentefuturod. il verbo rrn con significato non puntuale

tutte vengono continuate da wa + perfetto invertito.(b) Sequenze non invertite in modalità congiuntiva:

1. perfetto + wd + perfetto (non invertito)2. imperfetto + ws + imperfetto (non invertito)3. imperativo + wb + imperativo

La terza di queste sequenze è già stata menzionata (§107) ed è inclusa quisolo a causa della sua somiglianza formale. Le sequenze 1 e 2, invece, sononuove e, siccome non sono per nulla rare, necessitano di alcune spiegazioni.Esse ricorrono raramente nella narrazione puntuale e sono usate principal-mente in corrispondenza di una semplice sequenza di proposizioni le qualinon manifestano legami espliciti di consequenzialità logica o temporale;queste proposizioni possono essere definite congiuntive ma non consequen-

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3 7 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

ziali. Tuttavia, quando sono usate in una serie di proposizioni consequen-ziali, di solito esse sono la continuazione di una proposizione disgiuntiva enon appartengono alla narrazione principale. Per esempio, si supponga chenella narrazione principale sia stata menzionata una persona riguardo alla

quale lo scrittore vorrebbe fornire informazioni aggiuntive. Tali informazionisono introdotte, di solito, da una formula disgiuntiva (in cui il verbo non è in

 prima posizione). Spesso capita che questa disgiunzione esplicativa continui per diverse proposizioni prima che lo scrittore decida di ritornare alla narra-zione principale; è in questo tipo di sottosequenza che le sequenze 1 e 2 siincontrano frequentemente col significato di consequenzialità (logica o tem- porale). Si osservi, ad esempio, il passo di 2Sam 23,20 che riguarda un certo

Benaia:

n3ni IT Kin*] ed egli (è quello che) era sceso giù[nella cisterna] ed aveva ucciso illeone...

Un altro uso delle sequenze 1 e 2 riportate sopra è analogo a quello della se-quenza imperativo + wd   +  coortativo, in cui la seconda proposizione è me-

glio tradotta come una proposizione finale o consecutiva (cfr. §107). Di con-seguenza corrispondente a una sequenza ipotetica (ma normale) del tipo(Ib):

ti1? nn"]H Dacci spazio libero, affinché pos-siamo prosperare nel paese

abbiamo invece una costatazione di fatto in Gn 26,22:

n x n ìrnDI ti1? mrr Tny)  ...perché ora il Signore ci ha datospazio libero cosicché prosperiamonel paese

(c) Infine, si osservi l’insolita sequenza che ricorre in ognuno dei tre passi biblici delineati sotto come esempi. In ciascun caso, abbiamo a che farecon una sequenza di azioni puntuali ma abituali. Informazioni circostanzialicirca l’azione precedente a quella espressa nella proposizione che seguirà

sono introdotte da wa  + imperfetto (invertito), da rendere preferibilmentecon “e quando egli aveva fatto così e così...”. Questo tipo di proposizionisono congiuntive per definizione, ma a causa del loro allontanamento dallasequenza nella quale ricorrono, esse segnalano chiaramente una subordina-zione temporale anticipatoria.

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L e z i o n e  55 3 7 9

Passi illustrativi

ISAM 17,3435. In questo passo Davide descrive la sua prodezza come pa-

store. La sequenza inizia con l’ambiguo verbo rPH e usa uniformemente il

 perfetto invertito (lb), con l ’eccezione di Dj?h, che appartiene al tipo partico-lare menzionato nel paragrafo precedente1.

Testo Traduzione Note

rrn nyi  Io tuo servo ero un pastore... Si osservi l’ambiguo hdyàh.KDì e (ogni volta che) un leone veniva 

e prendeva (una pecora dal gregge) 

im pT) (gli) correvo dietrovnsni lo colpivo‘•iftfen e (gliela) strappavo dalla bocca 

n e h — e se quello mi attaccava

' r n m io Io afferravo rnsm e lo colpivo 

vri’tìqi e lo uccìdevoGB 1,15

DTi UTX C'era un uomo~T T •

Kinn e quell’uomo era

 __   e quando (gli) nacquero

 ___   e il suo bestiame aveva raggiunto(il numero di)

•nn  ___   ed egli era diventato (ilpiù ricco)

’D'i’ìll *suo*figliemno soliti andare

ìtyy'j e fareinV^l e mandavano

e chiamavano

ÌD*>i?n ■’S  _   e quando i giorni di festa erano  Un’altra subordinazione a

1 In questo passo, così come in quelli che seguiranno, sono dati solo gli elementiiniziali di ciascuna proposizione. Le proposizioni irrilevanti alla trattazione presentevengono omesse. I rientri di stampa indicano subordinazione o disgiunzione,Sarebbe opportuno che il lettore comparasse i nostri schemi con il testo originale.

Subordinazione anticipato-la .

Ripresa sequenza principale.

Inizio narrazione principale;si osservi l’ambiguo hàyàh. La continuazione della se-quenza con wdhàyàh segnalache essa è del tipo tb (abi-tuale).Subordinazione anticipatoria, continuata con due pro-

 posizioni consequenziali.

Ripresa della narrazione principale. •

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3 8 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

 passalì e (li) faceva venire

e lì purificavaegli sì alzava di buon mattino

e offriva un sacrificio 3PN ItìX  _ __  perché Giobbe diceva

 _  forse hanno peccato  _ e "benedetto "  

w r .  *?? così egli soleva fare

ticipatoria, segnalata da wa + perfetto (invertito), compli-cata dal l’inserzione, me-diante /c/, di una proposi-zione causale.

Ripresa della narrazione principale.

Subordinazione semplicecon kt.Citazione che inizia una se-quenza secondaria (tipo 3a).

Disgiunzione che segnala lafine dell’introduzione gene-rale alla narrazione; si os-servi il conetto ritornoall’imperfetto.

Inizio della sequenza princi- pale, seguita da quattro pro- posizioni non verbali di-

sgiuntive (qui omesse).Continuazione della se-quenza principale, ancoracon l’ambiguo wayhi. Continuazione, con il per-fetto invertito, della se-quenza principale, ora usatochiaramente per un’azioneabituale.Subordinazione anticipato-la, raddoppiata qui con una

 proposizione temporale.Continuazione della se-quenza principale.Disgiunzione per contrasto;si osservi il corretto ritornoall’imperfetto.

nn“$ nnÓÌJDl e la sua rivale Vavrebbe tormen-  Narrazione principale.T” T ’ tata nlpsp PI — e così egli faceva (di anno in anno)

A questo punto della narrazione, lo scrittore ritorna all’occasione specificadell’incontro di Anna con Eli ed impiega la regolare sequenza al passato puntuale,iniziando con il wayyémer  del v. 8.

ISAM 1,1-7iny: C’era un uomo

naiipV ora Peninna (aveva figli)

XIHHli XH7ÙV) e quélVuomo usava salire

Disn 71? 1nani

e quando fu il giorno in cui egli aveva offerto un sacrificio

ÌHJT egli avrebbe dato 

1JT>  _ __   ma ad Anna avrebbe dato

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Le z i o n e  55 381

198. Vocabolario 55

Ve r b i : W ? 0?3*?3?) contenere, sostenere, supportare

natf T T

(H3$?) deportare; Niphal significato passivo

□01 (DUI?) essere compassionevole verso, avere com- passione di

V p n (V73?) dividere, separare

rftsT *

(H^3?) completare, portare a termine, terminare;+ inf.: finire di

y*i3—T

(yi3?) chinarsi

m (H^v) arrabbiarsi

vm-   T (y#p?) ribellarsi, trasgredire, peccare (^ contro)So s t a n t iv i : nn (senza pi.) grido di gioia (meno comunemente,

grido di supplica)

■?ri3 (senza pi.) ferro

y#é (con suffisso ’V^D; pi. -im)  trasgressione, colpa

npwz? (pi. -ót) riposo, luogo di riposo

A g g e t t i v i: ^ 3  benedetto

 No m i P r o p r i : rib1?# Salomone

Esercizi

(a) Lettura: La preghiera di Salomone (IRe 8,2230.4458)

1:□?$#[! vp? forici ^x i# 1®?np“*?3 mm nsja p*? nb4?# ìb y n 22

"ibul nnàa Vyóa mrr “iók 'si 23:u$r'W  t o '? rr^ 'nn ìpfatf? m m  n n jn  

:njn avi nx1?» laupi i1?F ilà ria nx r?x 717 pi“ió# ^24

lVrn^nfr ibx1?i*?fi“]27 nx *>3Xd i  T^y1?nb# x*}#? mrp njny*i25

n#$3 ^p1? nD V Qpirnx T i? n ^ o x p i x or^ y n #1 ^ x

:^x i n n*iàl ")#$ 2T" ff l «) TO’ ^ ^™126 *? ^ Q?Ó?n Q?é?n 3n|n f ix n ,?y o v i^ 3#’ D^xn ^ 27

p jrn "iwìj n-jn n’sn "i#ì$ n ^ r r V in nn^ r1?# yb#> ^ mrr in an im i Tjpy nVDir^x V i p i 28 

:orn t o '? ^ y

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'wp n^p alp& rr^ nv\ n)f? njn n’s n -^ ninnai V p y ni*»?1?:n;vi mpan^x V?9i^ n ^ n ^ yb#1?

-^x ya#n nnxi njn nip an^ x *?x*lty? sn t o v   nanrr^ f iv? # i 3

:nrfro] n y ^ l D ^ n -^ nipn

Yyn 6T)Amn^xi Drini nn^n n#t$ Tf? i3?x'?y n n1???1? zpy xsr’344n?3ni n3 ri*in?

:ddd^q n ^ y i Q^n^nxi Dn^fi'nts n?n$n nya^ i45

oi atf miti} tìn 'ifi  orinai ozi npaxi xdo x'1? V» ^inninp in npini Tixn n r ^  

“ibx1? orraw n $? T 1?*? ìaan^ni ìd ^ i ouna^a i\p§  o?1?"1?# 7n ^ n i 47 

9:uyun 8in.j?oi uxtbn ^ x ì^ Qnni an'x ì3ttrn#$ o;ra?'x n i ? n^pr^p^ i na^-Va-i ^ x in#'!48 

:t|^ *7 ^ i z r n?àni j^ na ^ tv ? nniaì$*? nnm n#t$ d$ix T it  :dbs$& ri^y i anan^ni^ an^Djrnx 10i i ^ n^tèn ny?#!49

^  nD qi> nnnai TQ-wtftey#§ n y y y r ^  tfhNW W1?$tf?9150laìzpcjm DgraW 

^rja n 12yi3 Tinzp D ^ a » ">$$ °0 ^ H 3 1 T O P ? 51Va? orp1 ybi^V *?x"^ q^y n rurr ') :jpy nan i^x nino? T^V ni1?1?52

:TSB oni?ì^ x in ? :|iay n^a 2^37 "ay Vaa n*?q^ on^pn n j^ p a 53

in'im o n ^ na -nx■g^a 13np nxìn nannn'j n ^ T ^ .nK m n ^ Vpsfln1? na1?# niVa? n n 54 

: a w n niùn.? vbd'i 'Va^ a-Vy sn ?a mn1naja 

n'ax1? i-ra 15l7ip Vxnty? ^np-'ps nx t & ì Ya^ ì55 in a 7 V a a ì n $ n a ì ^ r x 1? -137 V a ? * ? x n t ^ i a y 1? nm az? in a mn*» ì i n a 56

: ipy ntfa vy *137  ^:=i3E)?“Vt?i laàivr^x ìaTO^-ny nn -i#$3 iaày ìrrt*?^ mn1n^ 57

~m m iy§ 1^51 vpmvni a nb i v ^ x ^ ì  ri31?'? !)45l?niì3n>58

 Note alla lettura:1. Si osservi D?D$n nel senso di “verso i cieli” e “nei cieli” lungo tutto

questo passo.2,  La forma plurale nel testo consonantico è punteggiata come un sin-

golare.

3 8 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

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L e z i o n e  55 3 8 3

3. nari dovrebbe essere correlato con *>3 “Dal momento che i cieli e icieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno (può farlo) questacasa che ho costruito”.

4. continua la sequenza del v. 26.

5. Nel testo originale, la forma è difettiva eviene scritta come6. Qui con il significato di “verso”.7. Espressione idiomatica: “Se rientreranno in sé stessi (lett. se ritorne-

ranno nel loro cuore)”.

8. niijn peccare

9. agire iniquamente

10. rba =11. Espressione idiomatica: “e tu li fai oggetto di compassione”.

12. “113 una fornace

13. La forma Qj? al posto di segnala questo come il primo verbodella nuova sequenza. Cfr. la discussione alla fine del §132.

14. (du.) ginocchia15. In senso avverbiale: “a gran voce”.

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 Appendice A

C l a s s i f i c a z i o n e  d e i  So s t a n t i v i

La lista che segue contiene tutti i sostantivi che appaiono in questo vo-lume, classificati secondo lo schema vocalico della forma singolare assoluta.I sostantivi di un dato modello sono inclusi sotto un singolo numero; le diffe-renze nella forma flessa, come ad esempio quella costrutta o quella plurale,rendono conto delle ulteriori suddivisioni. Le forme principali sono siste-mate secondo lo schema seguente:

assolutocostrutto singolare con suff. della assoluto costruttosingolaresingolare 1 pers. singolare plurale plurale

Altre fonne con suffissi pronominali sono elencate sotto il tema appropriato.Quando una voce presenta un tipo potenzialmente unico, le parentesi

tonde indicano una forma congetturale ma ben fondata. Ad es., la voce Oaj)“il mio mare” al n. le non è una forma attestata, ma è ragionevolmente certa

 perché è attestata la forma rtfó? “il suo (f.) mare”. Le stesse forme con suf-fisso sono date per ciascun sostantivo per ragioni di completezza.

Le parentesi quadre, invece, contengono forme congetturali che sono probabili, ma non così ben fondate come quelle appena menzionate.

Le forme duali possono essere trovate al §92.

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3 8 6 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

I. Sostantivi monosillabici con vocale lunga regolarmente mutabile (riduci- bile) o a  (plurale §34; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plurale §§7879; con suffisso §§85, 88, 96).

l a.   V  171 nii; Dìi? mano (f.)COVI»

l b. T 

07 'a i* T 

D'&7 •’fcì sangue

m ’OQI) W W

le. nx T 

'3K * T 

nta« nin^ padreviiriK 

l d.

  mX

•’nK  d 't ix *0$ fratello’DSrnx

 T «•

le. D’’ T 

na?D?/D’ C*K) — mare

2a. □v oy D'&y ■*&$? / y popolo

OW W o?^y

Anche:naso(-ót) giardino

*?! povero (agg.)■>n vivo (agg.)

D n tempo di una vita(-im) festa

 bambinitp pahno

TV forte (agg.)DI numeroso (agg.)

 Nota: con l’articolo determinativo OVn ÌÌC! Snn T T I r- T V

2b. iti?•X

nt o

« X

capov k  —X

Anche:n» amaro (agg.) “12 (-im) avversario"1S (-im) giovenco (IDn) Sn cattivo (agg.); cattiveria

2c. nn “in nnr j / ' n n o n n*X

n. - j n / n n montagnanì ó n n

—T 

~inn T »

2d. 72 era) □■>72 172 lato(D?1V) T O (T?j

3a. f y rv PSS) o y  THf  albero(p m ) T O ( W (tO1 )

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A p p e n d i c e  A 3 8 7

3b. ">} "là na n i residente

TU straniero

Anche:Vx (?m) dio na (/Vw) morto

D'y» interno yn (f#0 compagno3c. 13 p ! 13 0^3

' T figlio

T Orj3- T  tTO

3d. nomeOniaip)

3e. TD fn □ ^n freccia

WW). ’sn o^an

Anche:(-ót) madre in grazia TP ^ne

U>X fuoco 3*7 ( -di ) cuore 1$ denti (du.)

3f. ombra

3g xt?n (Ki?n) CWO) D’TO ’wn  peccato’KptJ □P’XDtJ

II. Sostantivi monosillabici con una vocale lunga regolarmente immutabile(plurale §34; costrutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso§85).

4a. □’Ttf  ’Ttf  canzone

TTtf  ’Ttf Dynn?

Anche:Tp {-ót) muro   y*l  (-im, o/) lite

4b. T2J TV ’TV ony■T 

ny«t

città

(0?TV) TPV ny-T  °?n.vT

4c, tf X ìtf’X uomo(□^X ) W 's j   ' m (EQ JX)

5a. Vip Vip ’Vìp ni Vip niVip voceD?VV ìViP ’rriVip

Anche:i ìn   (-im') luce *1Ì3 (o/) cisterna li 7 (-ót) generazionenìN (-ót) segno ■*ia (iwi) popolo lìn splendore

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38 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

2ÌD buono (agg.) qiy uccelli, volatili IN’vj  bestiame piccolon'3 potere “lly (o/) pelle   (-im) 1W   capo di bestiame

 Nota: il plurale attestato una sola volta, rappresenta una rara alternativa per isostantivi di questo tipo.

5b. QV QV  Cai’) D'O1•T ■>Q’ giorno( W ) a r e

5c. tftó D’WXI ^H1 capon yfv h O^KD DyB KI

5d. r'v "tv / fi?

OW?

Anche:

*>.jy / 

w / w»

[VTJ7] forza

D'n integrità Tl moltitudine

5e. pn -pn / pn 

Q3ì?n’i?D anE?n '’ppn / '’pt! statuto

6. DIO DIO ’OÌD D’DIO ’OID cavallo0^10 ^10 ’OIO □ 3'DÌD

Anche:ni1? (-ót) tavola “fìlli (wi) roccia nn (-ót) vento, spirito

III. Sostantivi bisillabici con accento sulla penultima sillaba (segolati) e tipiaffini più rari (plurale §§19, 50; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plu-rale §99; con suffisso §§99, 104).

7a ìW re

i?1?» □5‘0l7$

Anche:(-im)  pietra (nw) bontà 13# (“W”) servo

P)^ (-im) mille 310 (-ót) spada   (-im/-ót) ossoT"J,K  (-im) cedro   (-im) ragazzo serar tò (ói) terra noi? (fm) argento   (rim)  immagine*13} (-im) uomo 013 (fw) vigna •)~jP (-im/-ót) corno

19Ì (ftw)viteag’j pane V l (du.; pi. -im)  piede

TA   (_?m) via   (-im) anima 1??$ (~im) olio

7b. *110 / “>70 0170) om o ■>1711 cameraomo)

(□ 3170)C11CJ) (□ ^nn)

Similmente: (fjw) vanità

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A p p e n d i c e  A 3 8 9

7c. Vi? VP n?i?TW?

°71W

O^Pi?n;i?

'"Pi? tomba

Anche:

(/w) pioggia"irij resto, rimanenza

(/w) agnello73J (fw)voto7^ (/m) cadavere

*705 idolo j?j$ giustiziaT)$  intemo, centro33^ carro73$ (-im) rottura, frattura

Wiyty (-ót) il solebpV) (-im) siclo7p$ (-im) menzogna

8a. »1lseme

’vir 

° ^ i r  

D ^p OvV°) roccia

Le parole seguenti possono appartenere sia al tipo 8a che al successivo tipo 8b; nonabbiamo attestazioni sufficienti per deciderne la collocazione.

PIO5 (-im) Pasqua

8b. rnf rnf 

nT (~im) mese

TOTo>n;T

Anche:y (fwi) colpo, piaga, (-im) trasgressione

 peste

9.   "IM "iyj ony?nyj

Anche:

*?yà (~im) padrone"IS? (“*w) foresta

IOa. 79Ó 750

*?nj (-im) torrente7113 OHO?) (-im) teirore

npp onopnsp

D519P

np^i f iducia

■’npT sacrificioD^rpi

nri5 (-im) apertura

’HP giovane• cgnxfr 

7y$ (fm) porta

■Hpp libroo^npp

Anche: j?!J§ (f/w) valle

l Ob. 77$ 7 7#

Anche:n pn (~im) grasso

 p ft (4m) parte

(-im) bastone, scettro, verga, tribù

m vT1TV

Q517V

D’77$? ,rm

*7JÌ) (ww) vitello7 $ aiuto

3tyy erba, vegetazione

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3 9 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

11. ’«iì?W ie

o^ ìì? / o ^ ik  ^ ìi? / ^15!

^li? santità

Anche:

Vn'X (-ini) tenda(du.) orecchiocibo

Ipà mattino

Tìii (ói) aiaoscuritàlì?1]"!! (-ini) mese

fianchi, reni■- t T 7

colloD?Ì£]X mezzogiorno(-im) radice

Le forme plurali di (tenda) presentano alcune irregolarità:

12a, mjk   n"tà

^itmcgcrn

mrntj nin“jx(Qynlnfó)

via

12b. zirtf urti

w n

larghezza

Anche:TNft (con suffisso Il^ri oppure Ì“lKFl) forma

13a.  ys ■>ry

W S

niry niry occhiosorgente

Anche:

(-ini) forza vino13b. rpf JT’I

W l(p m )

DWC*H)

'F I ulivo

Anche:(-im) ariete

I3c. rnà rv*3’TO

DTQ* I T

m )’na

D5TO

casa

14. (k ); j   (k ); j . . . nl’Ki (nix1*) valle

15. n$ ni»nsntà

’Ol»   - - — morte

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A p p e n d i c e  A 39 1

Anche:difficoltà, disgrazia ^ri mezzo

16. non flesso nulla

IV. Sostantivi bisillabi con uno a a volte mutabile nella prima sillaba e unavocale mutabile nella seconda.

17, —— spalla

(TO?)18. #57 — — — miele

19. ——

— resto

20. IR? (nw) nnx? nnx?  pozzo

38T c?st) trziKf lupo

V, Sostantivi bisillabi con uno a immutabile nella prima sillaba e una vocaleimmutabile lunga nella seconda (plurale §19; costrutto singolare §73; co-strutto plurale §§78, 79; con suffisso §85).

22. *11D?1ÌD? nto? nniD? niD?  primogenitoTlia? nio? □?njb?

Anche:nV?$ (-im) dio, Dio QlVq (òi) sogno nìn"j (00 stradarh$ (ìi“l$n) arca niQtJ (-im) asino Vxb# la (mano) sinistraVÌI]  (im,-dt) braccio ^ Nilo

23. Va} confineAnche:

Dn? (-wj) chembino DìtU dichiarazionevesti #ÌD"| beni mobili, proprietà

24. V’yz? fj’Vi?) abito

VI. Sostantivi bisillabi con vocali regolarmente mutabili in entrambe le sil-labe (plurale §19; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plurale §§78, 79;con suffisso §85).

nn i on?1 n ? ì parola25a,   "\21

Anche: bestiame grosso

"lto3 carne T T 

PIO (agg.) forte

“lì?; (agg.) prezioso*1#: (agg.) giusto”IDE) (-dt) pioggia

UUn (agg). malvagioY?w  bottino, preda

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3 9 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

25b. TTn mr?

Anche;□7K uomo, umanità

T T

3HT oroW7H (agg.) nuovo050 (agg.) saggio

’TWr m

Vpn (agg.) ucciso

“IH (-ót) fiume13V (-im) nuvolaIDy (o/) polvere

'TfD splendore

*?n|? (/w) assemblea

3Sn carestia, fame

25c. uhDt T   Oh?)

(D3#1?)( f w )W ì S )

« T T

’tthS- T T

0#1R)w h b

cavaliere

Anche:Uhn (-im) artigiano, lavoratore (del legno, della pietra o del metallo)

25d. tta») c f i r n

d’Vm

 cìm’t o cammello

25e. n*?nr t a'pp — -   - - latte

26a.   m M ’3i?I’3G?t

(D’3i?0 ! ’3i?tQ?’3i?ì

vecchio

Anche:733 (agg.) pesanteno# (agg.) felice

 p # (-im) vicinoQ1?# (agg) completo, intero

26b. *i?n n*0 TSD nratj nn^n

Anche:■ ?!¥ (agg-) incirconciso

26c. r|np no? ’WJ? niori? niDj 3

Anche:HT luna T]T (dii.) coscia 'ny (as

26d.« T CK1?» Ctf»)

Anche:KtìS (agg.) assetato KQD (agg.) impuro

26e. mOTO) ( W )

 W 

(D?W)

27a. inV. T

O W 1? TO'?

nian1? (ni3?V)

Anche:2 ÌV (-im) uva "IVtV  pelo

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27b. y>S£  yty/vfri

A p p e n d i c e  A 393

cvVs) nls^lt costola

VII. Sostantivi bisillabi con una vocale lunga regolarmente mutabile nella prima sillaba e una vocale lunga immutabile nella seconda (plurale §19; co-

strutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso §85).28a. TU T*J capo

T}?   q?t   *?

Anche:VIP  mano destra

rrtfjj (-im) l’untoIH3 (agg.) nobile

(-im) prìncipe

Ttfy (agg.) ricco(/w) fuggiasco

*PpD (ww) preposto,

capo, ispettore

pHp raccolto, messeTV? (agg.) pìccoloTyto (-im) capro

28b. D’IO d’ip 0QH9) a’ono« ' I T

■’G'nt? / ’ono eunuco

29a, Dipo Dip$ D|$ÌP??

’&V*? niaìp$ niaip??D^niaip??

luogo

Anche:1ÌTK (fm) signoreim   maestà

Tl»n ruggito

ÌÌ33 gloria(di) lingua

•jìy (di) colpa

1ÌD| norda1*?$ (ww) pace,

 benessere

29b. riva Tiya   m   om) rifugio

30a. 3ìn| Dir»? n in | D ||in | ^ n |  

Alla categoria 30a appartengono tutti i

an=in| nini nini agnini

 participi passivi Qal.

scritto

(agg.)

30b. nn |  —  — anina 'l’ina giovane

30c. yiattf  — nisnntf I T

nlvn^ognuna#

settimana

Vili. Sostantivi bisillabi che terminano in -i (§112).

31a. ’*?| ("V?) D,i?3^3

vaso

’l? "*19 frutto

ntf? nt  □|n^

 prigionia

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3 9 4 I n t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

31b. ’Stf  (”?5)(t o p )

l'W

 — metà

 —

(Cfr. anche sotto)

/ Jil’T#

£T?TU«

leone

31c. — (”>0) O’ CI  — malattia

'W m i )

 — afflizione

32. ’i?? Off) innocente

(agg.)Il tipo 32 è un sottotipo del tipo 28a, scritto quasi sempre difettivamente.

IX. Sostantivi bisillabi con una prima sillaba immutabile (sillaba chiusa ocon una vocale immutabile lunga) e una vocale mutabile (a, è, a)  nella se-conda sillaba (plurale §25; costrutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso §85).

33. suna

Anche:Vii* {-ót) sorteDD13 (-im) stella

34. Vd’H Vo’H

Anche:ÌCTTl sud (senza plurale)

35.

KHÌ2 (agg.) terribile□*7Ìy (-im) eternità

nto’n

luogo diresidenza

1DW (-ót) shofar 

 palazzo

TX nemico

Anche:inn suocero

(-im) sacerdote

36.

37.

unn

m yn

Anche:(//n, -ót) torre

lina (~im) tempo fissatoipb (-im) scriba

 — | n’HJhfl

(-im) pascolo "15*10 deserto

sordo (agg.)

giudizio

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A p p e n d i c e  A 3 9 5

mja est"IDpa {-ini) numero

38. 33* 33* ■osa

Anche:*73^ cibolì^a (-im) messaggero

bbyti (-ini) atto, azioneX&a oracolo

ladro

“IRIS (-ìm) collon3$ (-ót) sabato

Si osservi la forma irregolare di T13$ con i suffissi: 1fi3$ “il suo (m.) sabato’

39.

40.

n m

io1?#

v m

TO'?#

CV??8)

’30W

41a. “iiy —Anche:

DO? (agg.) zoppo

41 b. KD3 K03

ninn*?#

Dniv

n1s?:?¥§ dito

niucft# tavolo

cieco

4ic. nsja naia

■ Ww??

t o p? rrin^ja

(nixp3) trono

nin?|0 altare

X. Sostantivi bisillabi con due sillabe immutabili (§50).

42. liv^ (*3ivft) I n' t fw

Anche:elevato, superiore; l’Altissimo (un nome di Dio)

 povero (agg.)

43. “ita}

Anche:liafa

44. linieri

*113*

(-un) salmo

□nlaa

n^innn inferiore (agg,)

Anche:|h[JR (agg ) futuro, posteriore

45.  ypt   —

Anche: (agg.) primo

□niDTl  — interno (agg.)

46,

47.

 p^X

nay

e r r a )

Cììay)   n'nmsiV 

un giusto

’lìay colonna

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3 9 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

XI. Sostantivi che terminano in -eh e -eh (§88, § 116).

48a. ,,D ■’QTpé

W 9 )

 bocca

48b.

49. nity niito

 — pecoracapra

nnt^ campo

Anche:H?’ (agg.) bellorty? {-ttrit -ót) canna

n i? finen^i? (agg.) duro, difficile

s o . n3f?Jp •gj?» / ’ Ji?»

VJ,7» / irrida

Anche:rifila banchetto

 proprietà

51. nsrja nati»  / •gtja niaq» ni3rj» accampamento

Anche: {-ót)  bastone (-»») azione, atto n^"ja aspetto

52. nnx — — — — leone

XII. Sostantivi femminili in -ah  (plurale §53; costrutto singolare §76; co-strutto plurale §§78, 79; con suffisso §85).

53a.T t

 r\yy CONO ni3^ /   anno

53b. rr a m_s ’rntx | n n x n i ix angosciaAnche:

m s (-ót) giovenca nsn (-ót)  cattivoInoltre, appartengono a questo tipo i participi dei verbi Qal da radici vuote, comeDj7, DW, ecc.

53c. rì03 — -— n

•• T

altura sacra

53d. hdw. T T

DD^ Onstp) labbro

53 e. naxT T   ( m ) ’T O nina$ nin^x domestica

54. nxs?1 **  m vt   ' m nixy consiglio

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A p p e n d i c e  A 3 9 7

Anche:n^n rabbia nìy congregazioneHKD (of) cento ntts angolo

55, nViy niViy niViy olocausto

Anche:n&in (-óf) muro HDÌD prosperila mTìn (-Ót) legge, Legge

56. n;1? nra 'nra» T •

— ■- intelligenza

57. nm7 “

(nax)   c m )   m m (nim) cubito

Anche:rrn (-ót) animale selvatico, bestia feroce

58a. H33 n35 OW)   nm nm angolo

Anche:Hìtt (o/) misura, dimensione, statura

58b. nWK  n #   * Tdonna

59. nj n ri(Prj ’0i?c nij?t! n'ì?i] statuto

60a. H3V» n?*?» ’w'pe regina60b. nVrj: n*?q3 niVqi  parte, eredità

Anche:nil K amore n“jj7] (-ót) ragazza

6ia. .   T\V W M nisn? nisga collina

Anche:

 paura nrr ptz; (-ót) gioia nn?W (-ót) serva, schiava(-ót) dono, offerta   (-ót) mantello

61b. ni?» ’ow» ! nì Q comandamento

62. n^o nn p ’WIU 1 nisnc? nÌD"|p rimprovero

Anche:n’fty (-Ót) giovenca nr$ nudità

63. na?o na?o ’TOO 1 nittpo (ni^ n) sapienza

64a. rp“$ nr)3 ’w i? ! nta-p nlD"l5  benedizione

Anche:(o/) rettitudine H5D“| miriademaledizione desolazione

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3 9 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

64b.terra

rtann nlxi? steppa

64c. imi? nim ìnhyij niiy^ caverna

64d. n?^z? (ntoifttt niDtftS occupazione

65a. nfcj n1??: (ni1??)) cadavere

65b.  —  ■’n ^ ''

 —   —  richiesta

65c. nan? CTO)w o ?

niar# niarja  bestia

65d. n n ? . . . nian?  —  stagno

A questo tipo appartengono anche gli aggettivi femminili e i participi stativi del tipodi n-j??.

66 . r r p u n iias? . . . — lavoro

67. nxian nxìn^ ’nynni? n t a n n i x n r i  prodottoAnche:

nVin? (oi) vergine nyiu;1 liberazioneT *

nainri intelligenza

68. nVpIÌ n'pDJ?

 y f m

niVp^ niVpri  preghiera

Anche:

(-Ot) rotolo nVniil lodenVp p iràt) strada maestra n^nn inizio

nanjn supplica

69. n-jtfó ntqi$ —— — •—  possesso, proprietà

70. n ? ^ a n $ j? a in?'?^a n iD ^ a niD'ftS regno

Anche:

(0/) vedova7 1, r n ? 7 ? n ? | i a o w w ) n i 3 3 i a n n - n a carro

72. n o ^ a n n èy a ■ >ni?D$a ninD^a ninpi^a famiglia

Anche:n^n>a (naó^a)  battaglia, guerra

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A p p e n d i c e  A 3 9 9

73. mirtnT •*   niyn — ninvin nusjin abominio

- - - - - — — (niìVin) nn'pin genealogia

XIII. Sostantivi femminili che terminano in   -t   (plurale §62; con suffisso§111).

74. m ’na n to nù? figlia

75. nv   w im PW) tempo

76. n&s   i m

niny (niny)

verità

77. n>i Cifro nin1?! ninVl  porta

Anche:f i a r c o

78. nvi nyi ’W . . . — conoscenza

79. w w . . . —  bronzo (catene)

80. (nfjto) ■ — sorella, parente

81. r n w servizio, ufficio

Anche:ni^pri bellezza

82. nxtpn nxtpn •’ntwn nixtpn niKian  peccato

83a, rPJtl C W OTO) lancia

Probabilmente, anche i sostantivi seguenti vanno classificati sotto questo tipo, ma laloro attestazione è insufficiente:

JV# alleanza, patto rvntJK termine, fine rrapf cattività, prigionia

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400 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

Anche i molti altri aggettivi femminili che terminano in it , come ad esempiorp$,l7^ terza, per i quali non abbiamo stabilito una classificazione distinta.

84.   r\m —. . . | — testimonianza

85. rro1?»I

 — regno

86. nirm T 

nin$ ^nin^ | (ni’OS) (Di K) sorella

XIV* Sostantivi maschili che terminano in -ah.

87.  — — | rriV>'? notte

88. nng n n s ( v in $ ) | n in s / nicjD n i n e / n i r } ? governatore

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 Appendice B

V e r b i  Q a l  p r i n c i p a l i  c l a s s i f i c a z i o n i  

SECONDO I TIPI DI RADICE

Quella che segue è una classificazione di tutti i verbi Qal che appaiono inquesta grammatica.

Sotto l’intestazione «imperfetto» sono inclusi: (1) l’imperfetto regolare,

(2) lo iussivo (se differisce dal precedente) e (3) l’imperfetto invertito.Sotto l’intestazione «imperativo»: (1) la 2a persona maschile singolare,

(2) la 2a persona femminile singolare e (3) la forma “enfatica” della 2a per-sona maschile in -ah.

Sotto l’intestazione «infinito costrutto»; (1) la forma indipendente (senzasuffissi) deirinflnito costrutto e (2) l’infinito costrutto con il suffisso della

 prima persona singolare.

Sotto «altro»: (1) il participio attivo, (2) il participio passivo e (3)l’infinito assoluto.

I numeri tra parentesi si riferiscono ai paragrafi della grammatica in cui sitrovano i paradigmi completi della forma in questione. Le irregolarità minoririspetto ai modelli illustrativi sono indicate tra parentesi.

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4 0 2 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

Perfetto Imperfetto Imperativo Inf costrutto Altro

1. Radici triletterali prive di peculiarità fonetiche (dette regolari o forti).

la.

lb.

le.

ld.

le.

303 (43) 3'n^ (90) 3'n? ( 102) 3n? (114) nri3

3‘rp n ^ 3 3in3T

n3nsT i r

3in31

DJS rubare— T

■qyfà tirare, tendere legare7|1_7 percorrere governare r)*n inseguireUH7 cercare

— TnAD chiudere

- Trpjtf bruciare

“IDTricordare— T

"1DDcontare- T

"13Vf  romperen"13 tagliare 7j?D prestare attenzione a D3Wcessare

— T

^$3 inciampare JHS erompere p tf stabilirsinn3 scrivere— T

stendere—1

n&ttf custodire- t

catturare— T

 p3j? raccogliere ODttf giudicare“1DÙvendere

— T"13j? seppellire ìjSttf versare

7]^ regnare arrabbiarsi afferrare- T

7*110 ribellarsi•“ T

mietere

iti?  (43) 70^ (94)   i t i ?   ( 102) (114) 1 $?

' I t i 7ÌB1?. »

7ÌB1?T

7^7 imparare 331 cavalcare— T

3 3$ coricarsi- T

31ì? (43) 31j?: (94) 31 j7 (102) 3 ^ ( 1 1 4 ) —

^1i?   - - - - -

H31i? 31lì?

*77à essere grande vestire- r

31Ì7 avvicinare

733 (87) 73;r  (94) 73? (102) T3?l(114)

73}?ì ^33 13?J —

7133T

1Ì7Tessere vecchio

"ino essere puro

733 essere pesante

Din essere affamato

essere•*   T

abbassato

fa? lei?? (94) dei?)ìw n

fltoi?) (8?)

(essere piccolo)ltoi?

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A p p e n d i c e B

2. Radici II/IIIgutturale; llflll-Aleph

2a. ina (48) in}? (94) 10} (102)

*io?n nos

2b.

2c.

2d.

“ina scegliere]U2 provare~iya bruciare

- T 

*7X1riscattarerimproverare

va# (48) (94)

nD3 confidarey*?a ingoiareypa spaccarem _3 fuggire

nat sacrificare" T 

ÌH3 chinarsinWB ungere

lf?0 perdonarey}3 incontrare

ascoltarey$D ribellarsi

nnD aprireVip strapparenx*l uccidere

in 1(114)

nei?

"ina (35)nina (128)

lina

 pV\  gridareDKtì rifiutare

- v 

VS79fare, compiere pns ridere pyx gridare

Vhty (102)

yn"i lavare pnù? ridere

chiedereon^ sgozzare

y'fctf/ (114)   Vip  (35)

yitt^ (128)y W

yaitf essere sazio,trovarsi nell’abbondanza

noti? rallegrarsirDWdimenticare

- T 

inviare“ T 

Vjpn soffiare,spingere

Xty(114) XKb (35)X1U&(128)S to (128)

H“»a creare TT 

KlStt trovare

tòq  (87) u fo   (95) N^'l

S“Ti?chiamare ND“l curare, guarire

XV$ (102) tffy(114)’XV»

XÌVO (128)

X’ptt essere pieno odiare

3. Radici Igutturale (non l-Aleph)

3a. IBy (48)   ÌW,: (103)t»S£l_ 

ibi? (103)’TOrn??y

7bl? (114) im? (26)n»y (128)

(128)

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4 0 4 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

7|pn capovolgere, rovesciare» voltarsi, trasformarsi, mutare

3b.

n n uccidere“ T

Din demolire" T 

(anche D*lft)

lin cingere (làlj?)nbn sognare*?an risparmiare .

PIO (48)  pu r   (103)

pio j i

"i|?0 investigare (1pf|l’)tthn incidere, arare

- T

i m   stimare (3^0?)

■qtoOtrattenere Olfol®73V servire“ T

13S7 attraversare

3 Ty abbandonare“JT17soccorrere

- T

(anche iiy’)

stare2~]V dare in garanzia7 p_y disporre

PICI (103)

W pTEJ (H4)’ i?W

3c.

UH onorare (Hft) bin cessare (*77ft)

Xt?n (52) KtyR (103) —  sb q (114)

’xtpn

 piTH (128)

 pm essere forte

Kt?‘n (35)

3d.

(peccare)

r?n (48) P O ’ (103) (godere di)

4. Radici \~Aleph 

4a.

4b.

"1DX (48) |0& (108)TO&Ì

raccogliere

VsK (48) 'Q #  (108)*?DNS1

nb« (108)

"IPXnbfe5(114)

np#

“1DXlegare, fare prigioniero

*&« (108)

’V?>>

*8(114)

"IDX (26)*1ÌDK (128)“liOX (128)

*7DK (26) Vd ì*(128) ■71DK(128)

73X perire mangiareTriKafferrare (THH’’ o T'n$’)

im  dire (1&N’l)

4c. ani! (48) 335; C °8)anx 3nK'’

»* r -

DHXamare

3rii$ (108) *358(114) nn’K (35)ninK (128)

5. Radici IMw

5a. ^ (43) Vs’ (118)Vssi

Vd? (118)

'’wn1??}

VDJ (118)’VW

’Ptì (26)CMS}) (128)

ito} (128)

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A p p e n d i c e  B 4 0 5

colpire 

Ttt fare un voto

5b. ya? (118)ypi

5c.

y}3 colpire, toccare

m   (52) Kfc?(118) N&al

5d.

5e.

(sollevare) 

103 (49)

(dare) 

ni?1? (48)

(prendere)

W?(118)

np? (118) 

nfpsi

6. Radici I-Yodh 

6a. ly/i  (43)

6b.

6c.

I T scendere 

J7T (48)

(sapere)

(52)

VV   (120)yì*i

K?!(120)sin

6d.

(partire, uscire)

tfT (43) Uh” (120) 

Uh”!

$03 lasciare, abbandonare 1X3—r —t

cadere- T 

VA(118) r»v4 (H 8)

ny*

’VM

yttt piantare yw

( H 8 ) nxtp (118)

’Kty t i #n #

10(118) nn (118)

'mmi?

ni? (118) nnf? (118)

W

*0i?

nu? (120) n # (120)

t V   generare (un figlio)

y i (120) n y ì (120)

’VT ’WHV7

X*<120) nxx (120)

vm s

n^f 

Uh (120) nifi (120)

7Hfh

sorvegliare

ytì (35)SU} (128)

yiM (128)

(35)

m i  (128) NltlU (128)

itf (26)1VU(128)lira (128)

ni?1? (35)mp*7 (128)

nlpV (128)

3^ (26)

(128)

ire, abitare

VV   (35)yiT (128)yir (128)

 XV   (35)

XÌIP (128)

V ) t (26)tfn; (128)tfìT (128)

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4 0 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

6e.

6f.

6g.

consigliare WT ereditare

1^ (87) (120) — 

(dormire)

HT (87) KT? (120) NT (102)

ir (43) lWlS?(118) I3h/"I3P?Ì

6h.

6i.

6j.

(plasmare, formare)

ps; (43) pìp (118)

P t  1

(versare)

Vt   (87) ’OT (120)

(potere)

7|Vn (48) ìfe (120)

 pv/p'i’ (118)

(andare, camminare)

7. Radici vuote (II-Waw/Yodh) 

7a.

^ (120) ’D1?

essere retto

P]  (120)

(aver timore/paura, temere)

1?   (26)

(120)

n;1? (120)fl?1?

•qVn (26) 

HftO (128)

 Ih.

Di? (64) Dìp; (124) Dìp (124) Qìp (124)

□PI '’Olp ■’DlpDPÌ1 ritti i?

“tATsoggiornare "lp voltarsi Opjl) Qpcirconcidere li? destarsi

r DITriposare (nijl) ^3 essere disperso n

mTdormire OS digiunare   iti T 

DIf fuggire assediare (“l T)

□toT (64) D'to; (124) 0^(124) Q^/D^ (124)Dto1T '•aito

ntoh n^ti?

VAVrallegrarsi lVpassare la notte “Itf 

n giudicare Oto mettere, collocare T '

n# T 

Di? (64)

□ip (128)

Oto (64)(128)

Dito (128)

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A p p e n d i c e  B 4 0 7

7c,

7d.

7e.

no (87) ma: (124)

nb1 T 

no*i T T“

(morire)tf3 (87) ^ (124)

X3 (64) X'rr (124)

X3’1 T ”

(venire)

m a (124) ni» (124) no (87)

nio (128)

$3 (124) (vergognarsi, essere confuso)

X3 (124)

’X3 

HX3

X3 (124)

*>X3

X3 (64)

X3 (128)

8. Radici IIl-Hè

8a.

8b.

8c.

8d.

HJ3 (57) np1(122)

P? p h

HJ3 disprezzareH33 piangere (p»D

H33 costruire, edificarenVa rivelare;andare in esilio

rnr prostituirsi

nft (57) (122)

bvh

n“£J concepirenjfj accamparsi

ntn(57) ma: 022)TD?

tn®ì

mn mormorare, meditare T T 

no l ruggire, rumoreggiaren?n (57) (122)

■>n?ì

(122) ni3?

H*J>3essere terminatoniQ riscattare

H3Dvoltarsi (verso)ri3j7 acquistaremj? incontrareHX"1vedere (X l)

(12 2) H33 (41)’U3  (128)rù? (128)

H3“l essere numerosonyn pascere (SITI)

H3# catturare T T 

nnw bere (n$»T)nVn impiccarenyn errare perduti

nVJ|(i22) nfts|(i22) nVv (41)’Vsf ’fift?

rity (128)

nVy ascendere, saliret t

HJy rispondere

HTCJ (122)

’TDnitr?

'nirtj

nwy fare

(122) njn (41)*>nn (128)nm (128)

HTn vedere TT 

7]yj essere adirato, in colleranV’fl (122)

nvj?

,TH essere rrn vivere

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4 0 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

8e.

8f.

9. Radici126)

9a

9b.

9c.

naK (57) rg tf (122)

nax acconsentire nDK cuocereT Y T T

nm (57) (122) noj (122)  nìu)  (122) np: (41)EP (128)

BUI

(stendere)

geminate (una selezione dei tipi più importanti; per dettagli vedi §

aap (68) 3DVD0? (126) ab ( 126) ab ( 126) a io (26)ap*i ’ab ’ap aiap (128)

aiap (128)(circondare, aggirare)

TIN (68) l ‘X: (126) “m (126) — THN (128)

(maledire)DJD (87) ori’ (126) —Q'n(126)

VI essere cattivo ori essere finito, completo*?j? essere leggero, piccolo, futile

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 Appendice C 

L e  c o n i u g a z i o n i  d e r i v a t e  u n a  s i n o s s i *

 Radici   Niphal Piel   Pual Hiphil Hophal   Hithpael

Regolari (141) (149) (154) (158) (175) (178)Perfetto una 35? =™?n nrgn nn?nnImperfetto   2T)T 

>■ r * 3*0? 35?? 30?: 35?J??

Iussivo   2T)T " T '

35?? 35?! 30?: 35?n?Imperativo □nsn« T '

— 35?n   - - - - - 3fl?nnInf. Costrutto ^n?n 35? — . Trpn   - - - - - DFi3J nInf. Assoluto in? in? 35?n nn?n nrisrinParticipio 3FQ3 3TO Tfi?» 213?» Dri?nQ

2, I-gutturale

(escluso l-Aleph) (141) (149)Perfetto iayImperfettoIussivo IftST

* . T «

Imperativo 7&yn** T ■*

ìayInf. Costrutto   i w  n

«• t   " ■rayInf. Assoluto “fày

Participio *n?8J 7M?

(154) (158) (175) (178)m d  ìaynn

■?&?? TWC   m :m :

 —  ™y?  —  7&rnn»—1* —  T^yn  —  ì&ynn««1*iby ìnynMCI   m d  laynn.. t   •

r a y a ■ w?

* La stessa radice viene usata per illustrare tutta la coniugazione di un dato tiporadicale, indipendentemente dal fatto che sia attestata in quella particolare forma omeno. I numeri tra parentesi indicano i paragrafi della grammatica in cui possonoessere trovati i paradigmi completi.

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4 1 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

 Radici   Niphal   Piel Pual   Hiphil   Hophal   Hithpael

3. Ili-gutturale (141) (149) (154) (158) (175) (178)Perfetto T13 Tfr  t t ?* TSW

Imperfetto T O T»? Tt? TT» TO’ TOT?Iussivo TW T O   t s  : TW! T O n i * ?Imperativo l ì ? — TOD   ---- TOTInf. Costrutto TE* TE — T*W   ---- *Ti3JinInf. Assoluto TE — T O ' ]Participio TW t i » TT?»   t i w T»W

4. Ili-gutturale(escluso IIl /e/jA) (141) (149)

Perfetto y»$] yatf Imperfetto y&t^ va#;Iussivo y j ^Imperativo y&wn ymInf. Costrutto y&#n   yftu? 

Inf. Assoluto yi»t^   mu ? Participio y»$3 y

i

5. m-Aleph  (143) (151)PerfettoImperfetto   m ?Iussivo « W

Imperativo  NsaInf. CostruttoInf. AssolutoParticipio

6. l- N u n (143) (149)Perfetto *?9JImperfettoIussivo 337Imperativo *703Inf Costrutto *?Dan

*•T * *?93Inf Assoluto Vsj V53Participio V33

(154) (160) (175) (178)y&w y’Q^n y&ttfn

- 1 Ty&n^n

ya#^ TW*. y o ^- 1 T

y&fi^

$W . yan^:—   - - - - - vmyri— spj^n   - - - - - yan^n— —

y&$& yon^Q

(154) (160) (175) (178)

«W K?WXS&JV

« - 1  •

w :  NSO^—

w ó—

■— —  Nxggn— — —

(154) (158) (175) (178)Vsj V>§ri *7Mnn

« “ 1 *

*?'£>? ’W ?bBl ^J??— , — *?9:nn

*•™ 1 •

— ■’sn ‘PDtf — *?D3nn

« - 1  »

'ìBiyn

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 Appendice D

Ta v o l a  c r o n o l o g i c a

Periodi ed eventi a.C.

Perìodo patriarcale, così come si riflette nei resoconti tradi-zionali della Genesi ca. 19001500Esodo dall’Egitto ca. 1280Conquista di Canaan ca. 12501200Periodo dei Giudici ca. 12001020Regno di Saul ca. 10201000Regno di Davide ca. 1000961Regno di Salomone ca. 961922Divisione di Israele nei due Regni di Giuda e Israele 922Caduta di Samaria, capitale di Israele, per mano dell’Assiria 722Caduta di Gerusalemme, capitale di Giuda» per mano di Ba-

 bilonia587/6

Esilio in Babilonia 587538Periodo postesilico (dominazione persiana) 538332Inizio della dominazione greca (sotto Alessandro Magno) 332

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 Appendice E 

B i b l i o g r a f i a  E s s e n z i a l e

D i z i onar i

BROWN, F, DRIVER, S.R. BRIGGS, C. A., Hebrew and Englisch Lexicon o f  thè Old Testamenti Oxford 1907 (ristampa corretta, 1952).

GESENIUS, W. BUHL, F.,  Hebràisches und aramaisches Handworterbuch iiber das Alte Testamenti Berlin 1915l7.

FEYERABEND, K.,  Langenscheidt’s Pocket Hebrew Dictionary o f thè Old  Testamenti New York 1961

G r a mma t i c h e

GESENIUS, W. KAUTZSCH, E. COWLEY, A.E., Hebrew Grammar , Oxford19102.

BERGSTRÀSSER, G. ,  Hebràische Grammatik , Leipzig 1918 (ripubb. Hildesheim 1962).

 T e s t i  e  T r a du z i o ni

ROBERTS, B.J., The Old Testament Text and Versions, Cardiff 1951.CROSS, F.M., The Ancient Library o f Qumran, New York 1958.

KlTTEL, R. et al., ed., Bibita Hebraica, Stuttgart 19373.

St o r i a  e  A r c h e o l o g i a

ALBRJGHT, W.F., Archeology and thè Religion o f Israel, Baltimore 1946.BRIGHT, Jr, A History o f Israel, Philadelphia 1959.

DE VAUX, R., Ancient Israel Its Life andInstitutions, New York 1961.

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Gl o s s a r i o

 Eb r a i c o

 - It a l i a n o

I verbi sono elencati secondo la radice. I tipi di coniugazione sono abbreviati come segue:

Q   Qal H   Hiphil N   Niphal Ho   Hophal

P  Piel

Ht  Hithpael

Pu   Pual Po   Polel

Tutte le altre parole sono elencate alfabeticamente così come appaiono.Rimandi come ad es. Ale o B3c si riferiscono rispettivamente alle appendiciA e B. Tutti gli altri riferimento sono a paragrafi della grammatica.

 N

HX (ót) padre, antenato (Ale)

*nx (‘DX'’) perire, essere distrut-

to (B4b); H. distrug-gere, uccidere

H3X (rqxs) acconsentire (B8e)*75$ veramente, certamente; co-

munque, tuttavia(im) pietra (f.) A7a

Abraham

D"pX Abram = Abraham

D1X Adamo; uomo; umanità T T 

(80)rttnfcj terra, terreno, suolo (A64b)

flX (im) signore, padrone(A29a)

^nx (3H$ J) amare (B4c)

n tjX amore (A60b)

IH oppure

"1ÌX (im) luce (A5a)

nmx Uriah T 1

nix (ót) segno, presagio (A5a)

TX allora, in quel tempo

11$ (du. D’^X) orecchio (f.) Al 1nx (D^X) fratello (A 1d)

7nx uno solo (m.)

ninx sorella (f.) A86

Tnx (TnXs) afferrare, prendere,tenere (108, B4b)

“inx (D'Hn$) altro; f. n*$X,  pi.

ninrit?i n x dopo (prep.); in seguito

•nqx (prep.) dopo; (cong.) +

dopo che; +15 in seguito a

nnx una sola (f.)

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4 1 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

da quale posto, da dove?IPX (im) nemico (A3 5)7PX dove? in quale posto?

HD’K/'T’X come? in quale modo?

 paura, timore, terrore (cfr.T " A55, 56)■ pX non c’è, non ci sono

HtPX dove?IÌTX (CPti X) uomo, marito (A4c)7|X sicuramente, certamente;

ma, tuttavia, solo^DX (*?5NS) mangiare (B4b)

cibo (All)a, versoVX (ini) dio; Dio (A3b)

7])k   questi, queste; 40dei; Dio (59; cfr. A22)(im) migliaia ( 181 ; A7a)

OX se□X (JltàX) madre (f.) A3e

HttX (nino^) domestica; schiava(A54e)(pX) N. essere confermato,

sicuro, degno di fiducia; H.credere, fidarsi

DJ X veramente, certamente, dav-vero

*173$ O&X'’) dire, parlare (B4b)verità (A76)verso dove? verso qualeluogo?

13^ noi (81)io (81)

’33X io (81)“VOX (ìm) prigioniero (A28a)

DX (l’0$’) raccogliere (B4a)"1DX O'OtJ’) legare, incatenare,

fare prigioniero (B4a)^X (du. D?DX) naso, narici, fac-

cia; collera (A2a)0S& + ’S eccetto che; a meno

che*7 vicino, accanto, presso

(AlOb)ya|X quattro (f.)

nV3“lX quattro (m.)D^V IX quaranta

lilìj Arca (dell’alleanza); conl’articolo liixn (A22)m x maledetto (A30a)

(ninx) leone (cfr. A31b)IT“lX leone (A52)

Ol“lX) H. allungare (tr.), es-sere lungo (intr.)

"nx ("liX’) maledire (B9b)

(ót) paese, terra (f.) A7aUJX fuoco (f.) A3 en$X (0^3) donna, moglie

(A58b)□Wx (0$ì£) essere colpevole;

(agg.) colpevoleìi pl X Ascalona

(pron. relativo) chi, cosa,

che; (cong.) che, poiché, acausa din$/riX particella dell’oggetto di-

rettoDX/nX con, insieme con

flX tu (f.) 81njnx tu (m.) 81■jlnx (ót) asina (f.) A29aD$X voi (m.) 81

ieriIflX voi (f.) 81

mÀX voi (f.) 81

3

in, con (strumentale);(+ inf.) quando, mentre

IX^ (ót) pozzo, buca (A20a)ità (im) vestito (A7c)

(nn) “75V sol°» solo; 142rtfcrt} (ót) bestia, animale; 80

(A65c)

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E  b r a i c o -I t a l i a n o 4 1 9

(sia) n? («1a9 venire, entrare(B7e); H. portare

Cp3) H. p r i percepire, conside-rare, capire; far capire

1 Ì3   (ót) pozzo, cisterna (A5a)($13) $3 ($13’) provare vergogna,

essere confuso (B7d)nT3 (H|??) disprezzare (B8a)

l i n i (im) giovane uomo (A30b)

m (m i)   testare, provare, esa-minare (B2a)

in ? (IH??) scegliere (ogg. con ?)

B2ant?3 (riti??) fidarsi di, confidare in (B2a)

*p3   tra, 47Dr 3   intelligenza, intuito (A56)

n?3 (0^3) casa(A13c)n?? G W ) piangere, fare la-

mento (B8a)

) ingoiare (B2b)^ 3   non (particella che nega il

verbo all'infinito; 115)13 (0^1) figlio (A3c)

nj? (n » ;) costruire, edificare(B8a); H. causat., N. pass.

1 Ì3 SJ3   affinché, a scopo diattraverso; attorno a; a fa-vore di; 174

'Ty? agli occhi di, secondo*?yà (im)  signore, proprietario,

 padrone, marito; 121 (A9)IV? (IV?? ) bruciare (tr. ed intr.)

B2a; P. bruciare (tr.), con-sumare completamente

yx? profitto, guadagno, vantag-gio o beneficio, utilità; "HO

y?^ quale vantaggio? (A8 b)) spaccare (B2b)

"Ijj'à mattino (A ll)ljJ3   (coll.) bestiame grosso

(U j?3) P. ttfj?? cercare NI? (SI? ’) creare (B2c); N. pass.

n ’j? alleanza, patto (A83)ni? (n i? ’) fuggire (B2b)

(113) P. 713 benedireH31? (ót) benedizione (A64a)

1^3 corpo, carne; lttf3_l73kol-bàsàr  l’umanità (A25a)n3 (ni33) figlia (A74)

Vxi (*7N^) riscattare (B2a); N. pass.

1Ì33i (im)  guerriero, eroe;idem  (A43)

ny ?3> (di) col Una (A61a)

n ^ | padrona, signora (cfr. A81)grande, grosso (A29a)

Vk Cn?’) essere (diventare)grande, grosso; crescere(Blc); H. magnificare, ren-

dere grande'*7^ (□” ■$) capretto (A3 la)(IH) là (1 ÌP) soggiornare (B7a)(Vi) % (Vi?) rallegrarsi (B7b)

(n1?}’) rivelare, scoprire; an-dare in esilio (B8a); N. pass.; H. deportare, con-durre in esilioGalaad

Dà anche, perfino, pure(D’1'? ^) cammello (A25d)(nl3i) giardino; fyl, §21(A2a)

33$ (33J?) rubare (Bla)15$ (1 1?}?) rimproverare (B2a)

la (im)  residente temporaneo,straniero, esule (A3b)

(tthA) P. ttha cacciare (via),

 1

“137  (im)  parola, affare, cosa,

avvenimento; 137‘Vy a cau

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In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

sa di, a vantaggio diODI) P. 1?7 parlare$37 miele (A 18) XI (fm) pesce (cfr. Ala, lb)

(coll,) pesce (A53a)Davide

* T 

IH (tm, ót) generazione (A5a)IJniT DotanCP*0 lì CHI) giudicare (B7b)

*77 povero; §22 (A2a)n1 (du. pi. ót) porta

(A77)

Di (im) sangue (Alb)(QQ7) 07 (tTP) essere silenzioso,

stupefatto (B9a, c)7|")7 (im, ót)  strada, via (m. o f.)

‘ A7a$17 (^1*7?) cercare, interrogare,

consultare (B2a)

nH7 n articolo determinativo; vedi' T §§ 14,18,21

H3 particella interrogativa §54art (verbo difettivo) avanti...!

dai...! §119Abele

mn (7!5ft) mormorare, ruggire,gemere, sospirare; meditare,immaginare (B8c)

KÌH egli; quelloX1H = NVI; vedi 87

ella, esso; quellaH’H (Hft?) essere, diventare

(B8d)(*m)

 Palazzo,

tempio (A34)andare, camminare; H.ip'rtn far camminare, con-durre, guidare; Ht. cammi-nare avanti e indietro, cam-minare continuamente (B6j)

(V?n) P. y?n lodare; rH^n Hale

lujah, lodate Yah(weh).qui

OH essi; quelli

10 se

run vedi §135136T\ìfi  esse; quelleH3H qui, qua, verso questo luogoIH (Q'in) montagna (A2c)

rin (MtJ!) uccidere, ammazzare; N. pass, (B3a)

concepire, rimanere

incinta (B8b)

1 (cong.) e; 17

T

OKI questa; 40

naj (n ar ) sacrificare (B2b)nnf (im) sacrificio (A8b)HJ questo; 40

27f\   oro (A25a)fin (im) ulivo, oliva (A13b)

e*n ) ricordare; N. pass.; H.far ricordare, menzionare

( (Bla)gì ricordo, memoriale (AlOa)"DJ (im) un maschio (A25a)H3T (n f?) prostituirsi; agire in

maniera impudica; nlT una prostituta (B8a)

(t?yr) = P*?¥ gridare (d’an-goscia) B2aÌPÌ ClPÌ?) essere (diventare) vec-

chio, anziano; (agg.) vec-chio, anziano (Bld)

■)pt (im) uomo vecchio, anziano(di una città) A26a

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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 1

D'ilpT (s°l° con significato als.) vecchiaia (cfr. A23, 30a)(im, ót)  braccio; (fig.) forza(A22)

Snf seme, prole, progenie, di-scendenza (A8a)

n(K3n) N. X3I73 nascondersi; Ht.

nascondersiViri f a ro cessare, fermarsi; 117

(B3b)nuovo (A25b)

HÌH ÈvaT —

(mn) Hishtaphel (cfr,§181) prostrarsi, umiliarsi

nain (ót) mura di una città (À55)fin l’esterno; rmnn verso

l’esterno, verso fuori; (pre- posizione) Vfìnft fuori di

PIO (PICJv) essere (diventare)forte, fermo, duro; (agg.)idem (B3b)

 Nttn (NtptJ ) peccare (*7 contro);H. far peccare; indurre al peccato (B3c)

nKDO (nlXtìn) peccato (A82)*>n (§80) vivente, vivo; per la

vita di (in una formula giu-ramento 138) A2an:o (n;n?) vivere; essere vivo

(B8d); P, n®0 lasciar vivere,far rivivere, rendere la vita;H. come al P.

nsn (ót)  animale, cosa viventeT' (A57 §80)

*7?n (D^ci) forza; esercito; nellaespressione *??6 "lina guer-riero (A 13 a)

D«n (§80) vita, tutta la duratadella vita (cfr, A2a)

 p*>n seno, grembo (cfr. A3b)ODO (sost. o agg.) saggio (A25b)

Htì O sapienza (A63)latte (cfr. A25b)

nV?[| (ót) sogno (A22)(Wn) H. *7nn iniziare

(Wn) P. V?n profanare, contami-nare, disonorareQ n (QCJ) sognare (B3a)

iiac| (im) asino, somaro (A22)quinto

Vtìn (VbO!) risparmiare (B3a)U/an cinque (f.)

n zptj cinque (m.)

cinquantain grazia, benevolenza (A3 e)

l?n (pn^) fare grazia, usare be-nevolenza (B9a); Ht. lanpncercare o implorare il favore

"TpiJ (im)  affetto, bontà; atto digrazia (benevolenza)

fpn (f90?) godere di; desiderare

(di fare qualcosa) B3d’>SCJ metà (A3 Ib) pn (im) statuto (A5d)npt! (ót) statuto (A59)

(ót) spada (f.) A7a3"in monte Horebnno (aio:) essere adirato, in col-

lera (B8c); viene usato im-

 personalmente con Vo(Din) H. D'HOO distruggere, ster-

minare (spesso come un attoreligioso)

*10 O^H) arare; incidere (B3a)1^0 (Tjt O) trattenere, riservare

 per sé (B3a)7] n oscurità, tenebre

■»rin Ittitainn suocero (A35)

B

n D (n31p?) macellare (B2b)

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4 2 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

rnó macellazione; strage, massa-cro (A8 b)

aio buono (A5a) p|0  (coll.; senza pi.) bambini

(À2 a)□ 10   prima, non ancora;

idem',  121

('7X’’) H. V’NÌn essere disposto,fare qualcosa volentieri; es-sere contento di fare (173)

il Nilo; fiumenWIP terra asciutta (cfr. A70)

T (du. àyirrr,  pi. ót)  mano, lato(f.) Ala; (fig.) forza

(HT) H. n*7in rendere grazie17T (S?T) conoscere (B6 b); H.

far sapere, insegnare; di-chiarare o proclamare

m in 1  Giuda T |

nirp Yahweh, “Jehovah”, il Si-gnore (§59)

av» (pi. D’»;) giorno; aisn, ai*? oggi (A5b)durante il giorno, di giorno

r)pin Giuseppe*rn5  insieme

rtw  insiemeT I “

(DD'1) att’*’ andar bene (usato im- personalmente con *?) B6d

(nD1) H. n'Oin rimproverare, ri- provare; decidere

Vd; (t?5;P) essere capace; preva-lere contro (*?) B6 i

ir .  r t ’) generare, partorire (un bambino); N. pass; H. pro-creare, generare (B6a)

1 5 (pi. *w) ragazzo (A7a)a; (pi. a S ) mare; nsj verso il

mare, verso ovest (Ale)■ptì’ la mano destra (f.) A28a

(r]D,)) H. ^Oln fare ancora; conti-

nuare a fare qualcosa, ag-giungere

H5 ’ bello, affascinante (A49)

IV’ a causa di (+ inf.);

 poichéGiacobbe

(Ki’) partire, uscire (B6c);H. causat.

(au1) Ht. aSPfln prendere posi-zione, collocarsi

I2P (iy») formare, plasmare(B6g)

(TP') Ti?'*? svegliarsi (B6 d)*1 j£ prezioso (A25a)

HT (XY?) aver timore, paura (di: p , ■’Jptì) B6f; N. esseretemibile, spaventoso

 paura (A6 la)

•n; o t ) scendere, discendere(B6 a); H. causat.

a$$n? Gerusalemme(HT) H. nnin lanciare, tirare

(frecce); dirigere, insegnareHT la Luna

ItfY ($Y?) ereditare (B6d); spo-gliare

i7yr$'l  Israelec’è, ci sono

(3$’) sedere, risiedere, abi-tare (B6a); H. causat.

nVìW'’ (ót) salvezza, liberazione ’ (A67)

tr’PRW? Ismaeliti(l^1?) dormire (B6e)

(y^1) H. V'tfin salvare, liberare"Ittf’ (“1#") essere piacevole, gra-

devole; essere retto, onesto(B6d)

 IM}'   giusto, retto (A25a)

(UT’) N. ini] essere lasciato, ri-manere

1*11 Ietro, il suocero di Mosè

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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 3

3

5 come; (+ inf.) quando"l$i$3 come, secondo, quando

*T33 03?? ) essere (diventare) pe-sante, importante, grave;(agg.) idem (Bld)

1Ì23 gloria, onore (A29a)(im) agnello A7c

nty}3 (di) agnella A61aH3 così (generalmente riferito a

ciò che segue)

■jn'3 (ini) sacerdote (A35)33Ì3 (im) stella (A33)(*p3) N. 1133 essere fermo, solido,

sicuro, stabile; H. TOH ap- prontare, preparare; stabi-lire; Po. 1^13 fondare, stabi-lire

(irD) P. in? nascondere, celare

 p perché, poiché; a causa di;che; OX p a meno che, ec-cetto che; bensì

Dip oggi, questo giorno■*?3/V3 tutto, ciascuno, ogni; con

suffissi pronominali "ViD§138; tutto ciò che(cfr, A5d)

essere terminato,compiuto, finito, alla fine(B8a); P. finire, portare allafine, a compimento

■>*?} (ini) vaso, utensile (A3la) p così, in questo modo (rife-

rito a ciò che è stato men-zionato prima); 15"*?? quin-di, perciò; p 1? perciò, per-

tantoonesto, leale, vero (A3b)CanaanCananeo

 ND3 (ót) trono (A41b)(H03) P. HD3 coprire, nascondere

argento, denaro (A7a)*p (du. 0p3; pi óf)  palmo 0

incavo della mano; piantadel piede (A2a)

(*1DD) P. *1 3 espiare per, fare pe-nitenza

D"$ (im) vigna (A7a)m s (ri")??) tagliare (Bla); fare

un’alleanza rn ? mj3Caldei

*713 (VW!?1) inciampare, vacillare(Bla)

3H3 (3'jp1) scrivere (Bla)njrp o rgrp (di) tunica (A79)

V

a, per; come N1? non, no

"ibX*? “dicendo”, introduce unacitazione diretta dopo verbidel dire; non viene tradottoin italiano

n1? (ót) cuore (A3 e)ID1? (ót) cuore (A27a)

-1Ì7   vedi (113)Labano

H3n (ót) fiamma (cfr. A71)ni*? (di) tavola (A6)

Di'? Lot/H*?!1? a meno che, se non, altri-

mentiDO1? pane, cibo (A7a)

(□n*7) N. Dii1?] combattererìf?  notte; di notte (A87)(V1?) 1*7 (l,l7?) passare la notte

(B7b) **7317 (1 3 ^ ) catturare, fare prigio-

niero (B1a) p 1? perciò, pertantoìtì1? (ÌO1??) imparare (Blb); P.

IO1? insegnarena1? perché? §74 (HD*? davanti a

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4 2 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

v,  n, n)

così che, affinché (con im- perfetto)davanti, prima, di fronte a,

alla presenza dini?1? (nfP7) prendere (B5e); N. pass.

nXltpV verso, incontro a, contro' (§125)

a

7XJ? molti, molto

7NO (ót) cento; §181 p&O da dove?VpiJO cibo(A38)

HOìXZ? (senza pi.) qualcosa; (connegazione) niente (A67)

(ÌXO) P. 1X0 rifiutare0X0 (DX??’) rifiutare, disprezzare,

rigettare (B2a)

(solo pi.) luogo di sog-giorno, dimora (A30a)7DA0 (ót)  colpo, flagello, affli-

zione (cfr. A73)"D70   (senza pi.) terra deserta, de-

serto (A37)770 (70’) misurare (B9a)

VITO perché? per quale ragione?ino Madian

HO che cosa?(7H0) P. 7H0 affrettarsi; l’inf. ass.

770 è usato come avverbio: presto.

n)Ó morte (A 15)

(mo) no (nìO’) morire (B7c); H.n’OH uccidere; Po. nnio am-mazzare, uccidere

(*710) Vo (VìO ) circoncidere (B7a)05ÌO (ót) altare (A4le)rtitJO (ót) accampamento (A51)n$0 (ót)  bastone, verga; tribù

' (A51)700 pioggia (A25a)

•>0 chi?□’Ó (pi.) acqua“DO (73Z??) vendere (Bla)

essere pieno, riem-

 pito, compiuto (B2d); (agg.)idem; P. xVo riempire

7X^0 (im) messaggero, angeloT ' (A38)

73 X1??? occupazione, lavoro (A64d)lìVo alloggio, albergo (A29a)

n0n*?0 (ót) battaglia, guerra (A72)71??? (i™) re, governante (A7a)

7^0 ( 7 ^ ) regnare (? / Vi? su);essere (diventare) re (Bla)*?yÓ0 (aw.) sopra; (+ *p) al di so-

 pra (prep.)"|0 da; (usato anche come par-

titi vo) alcuni di...nn}0 (ót) offerta (A61a)

(ODO) N. 003 sciogliersi, dissol-versi, fondere

IDpO numero, numerazione;V 7 5 9 0   Ì’X innumerevoli,senza numero; 7DpO ’tt^Xalcuni uomini (lett. uominidi numero) A37

OS??? un poco; USM? U!Wp poco a poco; oyz? 7ÌS? tra poco.

nì^ì?0 (im)  azione (atto), opera,

lavoro (A51)XKO (X^?) trovare (B2c); N.

essere ancora esi-stente; H. X’SJpn far trovare,

 porgere71^0 (ót) comandamento (A61b)’7^0 egiziano; (f.) n n ?0

□’Ì^O Egitto; HO’IVO verso

l’EgittoDipo (ót) posto, luogo (A29a)n |?0 bestiame, proprietà (A50)nX")0 apparizione, aspetto, appa-

renza (A51)Va*!*? (im)  spia, esploratore (P.

participio)

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E b r a i c o -It a l i a n o 4 2 5

(7“l???) ribellarsi (Bla)r m  “)0  (ót) carro (A71)

Mosè

nutà (ntgty?) ungere (B2b)

(Vtt^?) governare, dominare(su: ?) Bla

UWn  da lì, da quel luogoluogo di reclusione, pri-gione (A37)

DDtffà (im)  giudizio, sentenza, ver-detto di un tribunale; (A37)

rifilo banchetto (A50)

]

K 3  particella usata dopo impe-rativi, coortativi e iussivi;vedi §§ 102,136.

(ft<3) P. fN3 disprezzare(fra]) N. K33, Ht. K33/in profetiz-

zare■J133 intelligente, assennato, pru-dente (A29a)

(133:) H. U’3H guardare a (V$, ty ) X’ 33  (im) profeta (A28a)

3jjì Neghev, H3^(n) verso il Neghev, verso sud

7 ^ davanti, di fronte a (cfr. tipoA7b)

(7A3) H. raccontare, riferire()3V) toccare, colpire (B5b)

H*3 (HA?) colpire, flagellare, af-fliggere (B5a)

($A3) N. l£ 3 (WA1) avvicinarsi; H.UPan portare vicino

"173  o 'T]ì (im) voto (A7c, IOa)

773 (TP) fare un voto (B5a)*in3  (ót) fiume (A25b)

(ni3) rg (nir) riposare, stabilirsi(B7a); H. IV3n far riposare,dare riposo, mettere a riposoH. n’Jn mettere giù, deposi-tare lasciare solo

(013) 03 (013’) dormire (B7a)(013) 03 (0131) fuggire (B7a)n*?tj3  proprietà, possedimento,

eredità, parte (A60b)

(□173) N. 003 (onr) essere dispia-ciuto, pentirsi; essere con-solato; P. Dn3 (onr) confor-tare, consolare

7017 piacevole (A39)$n 3  (im) serpente (A25b)

(n$?) tendere, stendere; piantare (una tenda); deviare(intr.) B8f; H. Hlpn deviare,inclinare, spingere da parte(tutti tr.)(Vip1) piantare (B5b)

WU3 (WtP) lasciare, abbandonare, permettere (B5a)

(H33) H. nSH colpire, percuotere,uccidere

H33 straniero, estraneo

1?03 (S7D1) partire, viaggiare(B5b)(im) scarpa, sandalo (f.) A9

“iyj giovane, ragazzo, giovi-netto; domestico, servitore(A9)(VS?) cadere (B5a); H. V’Dricausat.

^ 9 $ (ól) anima, forza vitale, per-sona, essere vivente; vita; (+ pron. suff.) se stesso (A7a)

(3X3) N. 3X3 stare, mettersi, posi-zionarsi; H. 3’XHporre, met-tere, stabilire

(*7113) N. *7X3 essere liberato, sal-vato; H. V’SH salvare, libe-rare

n3 j?} femmina (A65 a)XW3 (K&?) alzare, sollevare, por-

tare (B5c); N, K^3 passivo.(A&3) H. A’&n giungere, arrivare a,

raggiungere1J13 (ÌFI’) dare collocare posi

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4 2 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

zionare, permettere (B5d)]m Natan

o

230 (201)  circondare, girare, ag-girare (B9a); H. 3DHvoltare,allontanare, girare (tutti tr.);far girare, far voltare.

“Ut? ("lAp’) chiudere (Bla)DIO (im) cavallo (A6)

(“110) "!0 (“lìD ) voltarsi (deviandoda una direzione data), par-tire, andar via (lutti intr.)B7a; H. TOH rimuovere,

 portar via, distogliere (tr.)n*?D (n1???) concedere il perdono,

 perdonare (B2b)npD (fm) libro, scrittura (A IOa)“1DD O’Sp?) contare (Bla); P. 1DD

dire, raccontare

C'HO (D'l71“jQ) eunuco, fnnzionario (A28b)

("ino) N. iripj nascondersi (intr.);H. Tripli nascondersi, na-scondere (tr.)

v(im) servo, schiavo (A7a)

servire, lavorare; la-vorare (il terreno) B3a

miai? lavoro, compito, schiavitùT ’ (A66)oy Ctup ) attraversare (un luo-

go); trasgredire (un coman-damento) B3a; H.causativo

n?V ebreo, ebraico; (f.)(im) vitello (m.) AlOb(flO giovenca (A62)

IV a, fino a (distanza), fino aquando; (+ inf.) fino a che;"i^fcpy finché; n^rny fi-

nora; D*pil7—ry per sempre,mi? congregrazione, assemblea

T“ (A 54)TJ$ (im) gregge, mandria

" (AlOb)l)V   di nuovo, ancora, ancora

una volta §137(71 y) H. 7’yn avvertire, mettere in

guardiaDViy (fin) eternità; D y71?,

□ iy1?, per sempre (A3 3)ìiy (ót)  colpa, iniquità; puni-

zione (A29a)

 p|ìy (coll.) uccelli, volatili (A5a)(ny) Po. 7“)iy destare, mettere inmovimento ‘

iy forte, potente (A2a)fy forza (A5e)

aty (2iyi) abbandonare (B3a)“iry (1TS|’) venire in aiuto, soc-

correre (B3a)

"1J& aiuto, soccorso (AlOb)Ì?V (du. D?ry) occhio; sorgente, pozzo (f.) A13a

TV (Q'HV) città (f.) A4b*?y su, sopra, contro, riguardo a,

a causa di; "OT^y a causadi; 7r*?y in compagnia di,accanto a, a lato di;

quindi, perciò; sullasuperficie di, di fronte an’py (n ìP) ascendere, salire, an-

dar su (B8b); H. cau-sativo

i*?y Eli□y con, insieme con□y (im) popolo, nazione (A2a)

7»y (7bJP) stare (B3a); H. 7’»$$ porre, stabilire, istituire, co-stituire

 pjjy (im) valle, pianura (AlOa)H]y (n$’) rispondere (B8b); P.

Hày opprimere■’jjj afflizione (A32a)

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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 7

13V (*m) nuvola (A25b) py (im) albero, legno (A3a)nSS? consiglio, avvertimento

T (A54)

3,?$ + perchénny seraXW (3hJ£) farsi garante, dare in

garanzia (B3a)HVlV (senza pi.) vergogna, nudità

T " (A62)OflSK) disporre, mettere inordine; schierarsi (in assettoda guerra) B3a

b~]V   (agg.) incirconciso; (fìg.)inetto, incapace

3tyy (coll.) erba, vegetazione er- bacea (AlOb)

n&y (HtySE) fare, produrre, agire,svolgere (B8b)decimo; (f.) ri’Tl SJ

n&y dieci (f.)

~tfc>y (m.) cfr. §164dieci (m.)rntyV (f.) cfr. §164

D’Htfty ventiT$y ricco (A28a)

fiy (im, ót)  tempo, il tempo op- portuno (f.) A75

nny ora, adesso, allora, poi

D

y}p (yap?) incontrare, imbattersi(■n$/?) B2b

?) riscattare (B8a)Hp bocca; '’pp, e ri-

guardo a, in base a, secon-do; pp secondo quelloche; 7n$ H9 all’unanimità(A48a)T

HD qui, in questo postoPotifar 

(N*?*)) N. iòpj essere stupendo,meraviglioso.

(V D) Ht. pregare* Filistei

15 affinché non (seguito daimperfetto)

HDD (H3p?) girare verso, girare,voltarsi (transitivi e intran-sitivi) B8a

D'OD (solo pi.) faccia; 'ip*? da-vanti, prima, di fronte a, alla presenza di; ’aptt, ‘’Jp’M?dalla presenza di, lontanoda, a causa di; ’ip^y sullasuperficie di, di fronte a.

Cfr. §§100, 101 (A89)Vpp (CPVpp) idolo, immagine

(A7c; A28a)Dyé (im)  una volta; CPÓSfS due

volte (A9)7j?p (7Ì?p?) mantenere una pro-

messa o un impegno; fare, prestare attenzione a; visi-

tare; nominare; passare inrassegna, fare l’appello(Bla)

m s (ót) vacca, giovenca (A53b)■Hp frutto (A3 la)

n‘y"l3 il Faraone y~\B  (pip1) abbattere, fare una

 breccia (in un muro); fare

irruzione;aumentare precipitosamente(di numero, ricchezza, ecc.),traboccare (Bla)

(T1D) H. "lpn annullare, rompere,distruggere,

fcnp (tlhp?) stendere (tr.) Blaìihp (CPUHD) cavaliere (A25c)nnp (nfip?)

aprire (B2b)nnp (ini) apertura (A8b)

2

(senza pi.) termine coll, per bestiame piccolo (pecore e

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4 2 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

capre); cfr. A5c NSi (ó/) armata, schiera, esercito

TT (A25e) j?v7X giusto (A46)

P1& giustizia (A7c)nìpV (ót) rettitudine, giustizia

1T (A64a)D’HJJì   (solo du.) mezzogiorno (cfr.

' ' ’ A12b)(mi) P. Hli comandare, ordinare

stabilire, incaricare §153(Dii) Di (D1HJ) digiunare (B7a)(Ili) "li (‘Ili?) assediare, impri-

gionare (B7a)Ili (im)  rupe, roccia; (fig.) aiu-

to, difesa (À6)Vi (D‘,l?t?¥) ombra; (fig.) riparo,

 protezione (A3f)(nVi) H. mYVB far prosperare, far

riuscire; prosperare, riuscireD J (im) immagine, somiglianza

" (A7a)y^i (fw, ót) costola, fianco“ (A27b)

Tyi piccolo, giovane, il più gio-vane (A28a)

 pyi (pVìjP) gridare (d’angoscia)B2a

H'ii (óf)  angoscia, sventura, an-gustia (A53b)

P

P3j? (fap?) raccogliere; Ht. con-vocare

"Qi? (*”*) tomba, sepolcro (A7c)Tip (Tsp') seppellire, sotterrare

(Bla)

$iìp santoD7i? est; n&7i? verso est; Dljpzp

ad est di (cfr. A7b)santità (Al 1)

(U ìp) P. Uftp santificare*?np assemblea, congregazione

(A25b)Vip (ót) voce, suono (A5a)

(Dii?) Di? W ?) alzarsi, levarsi,sorgere (B7a); H. CPpH eri-gere, costituire, mantenere

■jttp piccolo, giovane, poco im- portante; anche IDp (cfr.A25d)

I’j? CainoTj? (ót) muro (A4a)

(V?p) *7p (*?p’) essere leggero, fu-tile (B9c); P. V?p maledire

(H3p) P. Njlp essere geloso di (Tl$/:■!); essere zelante per (*?)

ftìp (n}p?) procurarsi, acquistare,comprare (B8a)

fp (senza pi.) fine; fpTD allafine di (A3 a)

Hip (senza pi.) fine, confine,estremità; ’ipB alla fine di(A49)

T ip (senza pi.) mietitura, messe;tempo del raccolto (A28a)flip (Hip?) arrabbiarsi, essere

(diventare) arrabbiato con-tro C?y) Bla

"lip (iip’) mietere, raccogliere(Bla)

K“lp (N"lp?) chiamare, nominare;

convocare; dichiarare, leg-gere ad alta voce; (+ *?$)chiamare, invocare; (+ ’j’)convocare (B2c)

K*Tp (H'ip’) una variante comunedi Hip

31P (Tip?) essere vicino, avan-zare, avvicinarsi (Blc); H.T"lpn presentare, offrire,avvicinare

 parte interna, centro; D“]p?dentro a (A7c)

Hip (Hip1) incontrare, soprag-giungere, accadere. (B8a);

 N. n*lp3 trovarsi, venire in-

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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 9

contro, presentarsi (+Vu, ?)

ani? vicino, prossimo (a: *?$)A29a

ìnp (SHp?) strappare, lacerare(B2b)difficile, duro, severo (A49)

|$i? (itt/p1) legare; legare in-sieme, cospirare (Bla)

i

ntn (n "l?) vedere (B8a); N.nX“l3 apparire; H. nìTjn mo-strare

 p ltq Ruben(Er^Kl) testa, capo, cima

1Ì$N“1 primo (A45)2~\   molto, molti, numeroso

' (A2a)

?) essere (diventare)numeroso, grande (B8a); H.Tìiyj  aumentare, far cre-scere, diventare grande,numeroso; fare molte volte(qualcosa)

■>ÌP:r| quarto; f. rPiPD")(du. CP1?}*!) piede (f.);

appartenente a, al seguito di(A7a)mn (in?) inseguire, cacciare,

 perseguitare (oggetto conn$ o nqx)Ria

nn (ót)  respiro, vento, spirito(f.)

(DII) DI (Q1T) essere alto, ele-vato, innalzato (B7a); H.□ nn sollevare, alzare; Po.UftSl  innalzare

(fn ) f i (f IT) correre (B7a)ari") largo, spazioso (A25b)

 pini distante, lontano; pìnitì lon-tano da lontano (A29a)

*?m RacheleT

T DI (f DI’) lavare (B2a) pn vuoto, senza valore, vano

(cfr, A3b)

(a?T) cavalcare (B lb) beni mobili (A23)(coll.) termine che indicatutti gli esseri che strisciano

yi (im) amico, compagno" " (A3b)yi malvagio, cattivo, maligno

' (A2b)2V1  carestia (A25b)

(=>n?) essere (diventare)affamato (B2à); (agg.) af-famato (A26)

n^i (ini)  pastore (participio at-tivo Qal)

nvi (n^“l?) pascolare (il gregge), pascere, condurre, guidare(B8a)

(SJSH) in (J7T) essere cattivo(B9d); H. snn fare del male,ferire; agire perversamente,agire male.

KD1 («9“]’) curare, guarire (B2c)nin (nH“]?) uccidere (B2b) p*l (avv.) soltanto

ÌPp“i il firmamento (A28a)

malvagio, empio, criminaleTT(A25a)

te

TqW (ót) campo (A49)

(D'ttf) Qto (D'’ ’) mettere, situare,collocare; trasformare x  in y (B7b)

nTt£? capelli bianchi, vecchiaia(cfr. A56)la (mano) sinistra (cfr. A22)(n&ty?) rallegrarsi (B2b); P.ntìWrallegrare, far gioire

nn ty (ó£) gioia (A61a)

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4 3 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

nVzpitf (ót) soprabito, mantelloT (A61a)

(XJl ) odiare (B2d)HDW (du. EPlJpffO labbro, bordo,

riva; lingua (A53d) pW (ini)  sacco, vestito di sacco(A2a)

itV (im) capo, ufficiale (A2b)*11 (Tty1) bruciare (tr.) Bla; N.

 bruciare (intr.)

'

VttUJ (Vx^?) chiedere, interrogare,consultare, informarsi, do-mandare (B2a)

*7'N Sheol("IXttf) N. rimanere, sopravvi-

vere712$  (H^?) deportare (B8a)

(ót) giuramento (A67)'V’ai? settimo; (f.) n'V'iy 

(SDttf) N. Vìtfl giurare; promettere(qualcosa) attraverso un giu-ramento; H. far giu-raresette (f.)sette (m.)

CPigti; settanta13W 0 ^ ’) rompere, spezzare

(Bla)D3W (rÈU**) cessare, riposare

(Bla)rnw (nina#) sabato (f.) cfr. A82K\}1)  vuoto, vanità; NIWV invano,

 per niente (A 16)(31$) 3$ (31ttf’) tornare, ritornare,

andare indietro (B7a); H.3^n portare indietro

iW (im). capo di bestiame (A5ain nota)

on^ (ttn$?) sgozzare (un anima-le) B2a

T $ (im) canzone (A4a)(TW)  yff  (TttP) cantare (B7b)(JVìtf) r\V> (rpur) mettere, collo-

care, posizionare (B7b)

33$ (33$’) coricarsi (Blb)rptf (n3$’) dimenticare (B2b)□3$ Sichem

(DDW) H. Dpl^n fare qualcosa pre-sto al mattino §173

 p $ (p ^ 1) stabilirsi, dimorare(Bla)

01*7$ pace, pace, benessere; statodi salute di qualcuno.V *?N$ chiedere dellasalute di qualcuno (A29a)terzo; (f.)

n*? (nVl ?) inviare (B2b); P.mandare (via), espel-

lere, congedare10V# (ót) tavolo (A40)

Oì W) H. gettare, buttar via

(DVw) P. dV#  restituire, ripagare,(ri)compensare

$*7$ tre(f.)ntfV# tre (m.)

trenta(óf) nome (A3d)lì, in quel posto; HI3# là,verso quel luogo

(10$) H. T'Opri annientare, di-struggereSamuele(pi.) cielo, cieliotto; (f.) n’3'ot[/

D0$ (D !l) essere desolato (diluoghi), essere sgomento (di

 persone) B9c; (agg.) idem 

otto (f.)H3b$ otto (m.)

cnblfj ottanta ywtì   (S/0$?) udire, ascoltare; (con

*7$ o V) porre attenzione a, badare a, ascoltare;

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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 3 1

/ 3) obbedire (B2b); N. passivo; H. V’Opri farsentire; annunciare, procla-mare

OW 1) custodire, osservare,far attenzione, conservare(Bla)

$$$ il sole (A7c)ìWtyÙ   Sansone

rtiW (ini) anno (A53a)‘’aw secondo; (f.) rP3$

due(m.)"IÌW (ìm) porta (A9)

n n ^ (d/) serva, schiava (A6la)(ttSl 1) giudicare (Bla)

tjd^ (79$?) versare, spargere(sangue) Bla(VDtfJ?) essere abbassato(Bld); H. V’ptfJn umiliarsi,abbassarsi

(Hptf) H. irrigare, dare da bere, abbeverare

(m$) P. rn$ servire, amministra-re

UM sei (f.)sei (m.)sestosessanta

nntz; (nJ3 ?) bere

due (f.)

n

"iK'n apparenza (Al2b)mezzo; in mezzo a;Tlina dal mezzo di (A15a)

niì^in (pi.) storia, genealogia

(A73)rnin (ót)  legge, istruzione, laLegge (A55)

n^nijl inizio, prima occasione (diqualche evento) A68

nani? (ót) supplica (A68)

nnn sotto; al posto di; (avv.)nnm  sotto; (prep.) + Videm 

?) impiccare (B8a)'pittljl ieri

(DBn) ori (BIT) essere finito, com- pleto; Finire (di fare qual-cosa + inf.) B9c

rinvìi Timnah (o Timnathah)nyn (nyiv) errare perduti, vagare

(B8a)(ót) preghiera (A68)

Ù/Dfl (ttf’DJV) afferrare, prendere _T (Bla)

'V'Utri   nono;( f . ) r iT^S?$n nove(f.)

7\yyT)  nove (m.)novanta

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G l o s s a r i o  It a l i a n o  - Eb r a i c o

Aa: ), *7»

a meno che: OXTD, K*?!1?abbandonare: 3ty,- T'   —T 

abbassato, essere; *?!)$; abbassarsi:

abbattere: f15Abele:abitare: 1A, 1?$; far : 3’tt>ìnAbraham: D|1*1T?K 

accadere: nij?, Hip, K1j?3accampamento: n^Cjaaccanto: T'^yacqua: 0?Óacquistare: H]fPAdamo: DINaffamato, essere: 2V~\ afferrare; TnK,

affinché: ÌVÓ1?; non: 19affliggere: ^A)afflizione: nix, ^affrettarsi; inaaggiungere: TDinagire: nt£>y; agire malvagiamente: yinagnello; (m.) (f.)aiutare: Ity

—T 

aiuto: 1$; (fig.): lììtal di sopra: *?yalbergo; lV?aalbero: fyalcuni (di): laalleanza: JTH}

alloggio: li*7aallontanare: (tr.) TOH, 3DHallora: (a quel tempo) TK; e : 1; (e così):

nriyi

allungare: (tr.)altare: n3jaalto, essere: DI

7  T 

altro: 108alzarsi: Dj?amare: 3HXamico: yiammazzare; Airi, 11X1, nnia

amministrare; rntt?amore: rQJJKanche: SAancora: (avv.) liy; fare : tT’Oln, 3$andare: ^5 ; far: avanti e

indietro (continuamente): 'ì’vnipnandare bene (con): 30^andare fuori (andare via): K2?

andare giù: ITandare in giro: 330andare indietro: 3$

andare su: n*?y T T 

angelo: ’qx^aangoscia: niS, ^anima: $93, £111animale: n?n,

anno: Ttìltf  T T 

annullare: IDIanzianità: CJlpf, H3^apertura: nn$apparenza;apparire: n$“|3

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4 3 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

appartenere; si usa ^ (§72) oppure(§93) '

approntare: T*3Haprire; I"ÌJ15arare: Uhri, ini?

- T  f   - T

arca: Ìll$argento: ^arrabbiato, essere (diventare): nin;

egli si arrabbiò: 1*7 H“in; litj?ascendere: n*?y

XT

ascoltare: y&$- T

asino: (m.) liBtJ; (f.) ]ÌnNassediare: "IX

 T 

assemblea: 17#assennato: 1133 ■attenzione; fare a: y&$ (+ *?/?;alto:attorno:attraversare: 13V 

 — T

attraverso:

avvertimento: n^yT »

avvertire: TVHavvicinare: tttoa, 31j?, nnpnavvicinarsi: ai?,  m  azione:

B

 bambino: 0^3 banchetto: bastone: battaglia: naifpD bello: benedire: ^13 benedizione: PI?*]? benevolenza: in; cercare : lan^n

 bensì: 0H-,,3 bere: nn$; dar da : nj?$n bestia: n&n3, r?n bestiame: (grosso) 1|?3; (piccolo)

un capo di : li$; intesocome proprietà:

 bocca: DE» bordo: HDt2/

 T T 

 braccio: V\l]  bruciare: (intr.) fp $ , 1173; (tr.) 1 1 $ , 1173 buono: 3ÌU

c’è, ci sono: non pN

cacciare; 111  

cacciare (via); tihAcadere: ’tM

"* T

Caino: ^j?cammello:

 TT 

camminare: 7*?!; —avanti e indietro(continuamente): sftnfln

campo: ,TI$Canaan: 1VÌ?cantare: 1 $

 T 

canzone: T $

capace, essere: V3?capelli bianchi: 13’’$capo: $Nl, 1$capretto: 'carestia; 3y"i

T T

carne: "1$3 T T 

carro:casa: rP3

cattivo, essere (diventare): y icattivo: (agg.) yi_, y$ 1 ; (sost) yi, nyicatturare: *73^, H3$causa, a di: 113^3, " D ^ ycavalcare: 331

- T 

cavaliere: $1S T T 

cavallo: 0Ì0 

cento: HKID T ■>

cercare: $j?3, $17certamente: ^ 8. 0W»cessare: 713$, *71 n

" T 7 - T  

che: (cong.) '•3; (rei.) 1 $$chi (pron. interr.): ^  chiamare: Klj?

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It a l i a n o -E b r a i c o 4 3 5

chiedere; VìNtf  chiudere: *11Dciascuno: Vs cibo:cielo (cieli): CPÓ$ cima: tì?*Ó cinquanta: CPtitoCJ cinque:  tini), n^arj circoncidere: circondare: 330

- T

cisterna: “113 città: TV 

collina: collocare: ini, colpa: 1ÌVcolpevole, essere: colpire: n3H colpo:comandamento: comandare: nix

T *

combattere: DPI1?] come: (prep.)(interr.)compagno: VI  compito: H7135? completare: nVs, ori comprare: HJj? comprendere: comprensione: nP3 

comunque: ìJN, *73$ con: □ ¥, nXconcepire: rn<7 condurre attraverso: T3^;ri condurre: ip^in confermato, essere: confidare: n&3confine:

confortare: QilJ; essere confortato: Dna congedare: n*?# congregazione: Vrii?, rny considerare: 3$n

* T

consiglio: n^yconsolare: Dn}; essere consolato: Dna

consultare: UHI, *7HU— T? — T

consumare: V3K; essere consumato:

contaminare: V?n contare: "IDpcontinuare (a fare qualcosa): ^pincontro: *7Vconvocare: K“J[pcoprire: H03coricarsi: 33W_- t

correre: fH cosa: *137, HtìlK??

così: 13, n‘3; - che: IVÓ*?; - che non: p  cospirare: "IWj? costola: y1?

T “

costruire: H33 creare: N"l3

T T

credere: crescere: *7*7criminale: (agg.) y$7 

cuore: 3*7, 331? curare: NEH

T t

Dda: p  dare: 103davanti: (prep.) (cong.)

''lft + inf., Q10(^)Davide: 717 davvero: W Sdecidere: rP3Ìn denaro:dentro: 3Tj?3depositare: rnn deserto: 13*1» 

desiderare: fOI?desolato, essere (diventare): DftU? destare: "niy destra, la mano: "pQ?deviare: npl, “10; (tr.) ntpn dichiarare (proclamare): X“li?, ynin

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4 3 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

dieci:  I tyk  mjfty difesa: "ili difficile: digiunare: Di 

dimenticare: dimora: D^tà^ dio: VkDio: D1! ^ , VKdire: "l&N, n 7 discendenza: inf  discendere: 7T

“ T

disonorare: V?n 

dispiaciuto, essere: DPI3 disporre (in ordine): 7ÌV disposto a, essere; DDK, V'Wn disprezzare: HT?, OKtì, yK3 distante: pin"l distanza; a -; pinitì distruggere: D n ^ , 7’B^n, T if ò  distrutto, essere: "D$ 

diventare: n^n (+ *?) domestica: n&K, nn$)$ donna: n$N

T ■

dopo (cong.), dopo che: ’HtJK dopo (prep.): ’HQX, "iriNdopo ciò, in seguito : "inx, 15_,ir]Xdormire: 1$;, D3dove?: naK, n'D’K; da ?: i:fe

verso ?: t r

due volte: D’0^9 due: D?j , O’ntf  duro: pTH

Ee:)

ebreo: '“pyeccetto (che): DìC’3, ’Sedificare: nn  Egitto: D ^ B  egiziano: egli: KÌH

elevato, essere: D“1Eli:ella;

tempio; in , S7UH

entrare: N2 erba:

eredità: n>n3ereditare:esercito: ^0,espellere:espiare (per):essere: TH

esso: X1H, K*>nest: D7j7; ad-di: > 07,?»estendere: HD3, n*?$esterno: fin , niìn^]); all* - di:

*?pnBestraneo: esule: "1Aeternità: D*?ÌS?

T

Èva: mnT -

Ffaccia: D^D fame: nyi Faraone: n’i?“|Dfare: TIWV; - ancora: H’OÌn, Ultf;

- qualcosa presto al mattino: D’S^n; - un’alleanza: n n ? fn_3 

favore; a - di: 7V?; trovare - agli occhi di: w y#   ]n Ni» 

femmina: rDj?} fendere: S)j?3 ferire: SHn fermarsi: ma$, V7n

- T 7   - T 

fermo:  j? Tn ; essere (diventare)PIO» Ibi

fiamma: Hpn1? fiducia, essere degno di: figlia: n3 figlio: 13

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I t a l i a n o -E b r a i c o 4 3 7

Filistei: trn#1?? fine: fi?, HSi?; alla - di: fi?», 

essere alla QJri, n1?? finire: n'i’D

T «

finito, essere: 1*73, Ofl7  y  T 7 «

fino a (che, quando): 1S7finora: narri!? firmamento: y’pl fiume: irti

T T

flagello: npaft fonte: IN?, 113 forma: 1NFI

forte: ptn, TS?; essere (diventare)-: ptn forte: TVforza: Vii, TV, (fig.) VÌI} (lett. “brac

cio”) , fratello: HX

fronte; di - a: M?1?, fronte; di fronte a: ^p"1?!? frutto: ’Hp 

fuggire: ni_3, D3 funzionario: C'HO

» V 

fuoco:

G■

garanzia, dare in; farsi garante: 31i? geloso, essere: N3p 

genealogia: nil^ìngenerare: T^ìn; generare (un bambino):

generazione: i l i  Gerusalemme: D ^ ÌT

* “ T |

gettare:Giacobbe: 3pSP giardino: ^  

gioia: nn^frgiorno: Di'*; di - , durante il -: Dar giovane: TV¥; - uomo: li?], lina  giovenca: n"}p, girare (attorno): 33p Giuda: n?in?

giudicare: t)D$; giudice: giungere: P&n giuramento: H!!JÌ3$ giurare: ì?30; far-: y»3^n 

Giuseppe: npi1giustizia: P7$ giusto: ll£ , p^TS gloria: 1133 godere (di): fpn governare: *7WJ3, gradevole, essere: 1W} grande, essere (diventare): Via; fare-: 

^ l l lgrande: 'PÌTAgrave: 133; essere -: 133 grazia: 10; fare - (usare benevolenza 

verso): 13n gregge: 11Vgridare (d’angoscia): pyx, ptfTguadagno:

guardare: 1X3guarire: Nplguerra:guerriero: lÌ3à

I

idolo: ^Qp

ieri:immagine: impiccare: n^JI importante: 133; poco -: fOp in: ?incaricare: Ipp, nix, Oty incaricato, essere: 3X3 inciampare: ^^3 

incinta; rimanere -: mn* T t

incirconciso; Vi»T

incontrare: nip, Xlj?, n^J, Klj?3;vedi anche riXlp1? (§ 125); Vip 

indurre al peccato: ingoiare: y*?3

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iniquità: liV iniziare: ’jnn inizio:innalzare: Nttf], CHn, QttVl; anche 

(= magnificare) innumerevole: V “iSptì TX (lett. “non 

c’è numero a”) insegnare: ìtì1? 

inseguire; HÌ1insieme: 711?, T7 ?; - con: oy, DX intelligente: 1D3 intelligenza: nr? intero: V3interrogare: UH7, ‘JNU? intuito: ro,3

 T •

inviare: n1?#- T '

io: ,g$, •03$irrompere (fare una breccia): flDIsraele:ittita: ’nn

Llabbro: nD&

T T

lacerare; Snj? lamento, fare: rD3

7  r t

largo: 3n7lasciare: Ilty, - solo: n^n

- t    ' — r '    — • »

lasciato, essere: ‘1X^3, "1HÌ2 lato: T; a - di: T'bV  latte: U1?!!

T T

lavare: yrn lavorare: 7ny, nt2717

- T J T T 

lavoro: rm ^ , rrày , rtyya, i3)j, ntoylegare: *n$j?legge (la Legge): rnifi

leggere (ad alta voce): XTj?legno: yyleone: n?"|Klì: 0$; da - (da quel luogo);liberare: JT^inliberazione: nìnu?1

 T I

4 3 8

libro: "ISOlingua: HpU; lodare: V?nlontano: pinn; da pin i»Lot: Di1? luce: "1ÌNluna: HT

lungo, essere: T"ì$\?

Mma: 1,1K, taN macellare: rOD, macellazione: fDlp madre: DK magnificare: male, fare del: S?in maledetto; "1Ì7K 

maledire: "n$ malvagio; in, 

mandare (via): n*?$ mandria: *YJ$ mangiare;maniera; in questa -: 15, ri3mano: 7?

mantello:( *

mare: D1; verso il mare: na1’T ' T T

marito: UTN 

maschio: IDIT T

mattino: meditare: nin

T T

memoriale: "Df  mentre:}/? + inf. menzionare: T3|n meraviglioso, essere: ttVp] mese: $7ÌÌ 

messaggero: ’nx'pfc messe: TXjJ metà;mettere; Dttf,

 T ? T 

mettere a riposo: IVJri mettere fuori: Ì?OJ

— T

In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

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It a l i a n o -E b r a i c o 4 3 9

mettere giù: rP3n mettere in ordine:mezzo; nel - di: ‘nifi?; dal - di: 'ìinamezzogiorno: DHQS

miele:mietere: “IXjjfmietitura: TXj?migliore: comparativo (§31) di 3113 mille:misurare: 77a

— T

moglie: n$Xmolto: (agg.) TI; (avv.) 7X^, n3"]H

montagna: IHmorire: namorte: JTJjÒmorto: naMosè: n$amotivo; a di: nì3$73smuro: Tj?

Nnarrare: "IDp, "PAHnascondere: (tr.) Tfipn,

(intr.) ini?], xai^, xani^n naso:

 Natan: ìf)3nazione: DV

 Neghev: 3^nemico: TXnessuno: (cfr. §65)Nilo, il: n'X?noi:nome:nominare: X i? non ancora: □ *$>(?) 

non: X1?; - c’è: l’Xnord: ^X'a , pX notte, passare la: notte: n1?1

T I -

novanta: D’ytpfl nove: yutò, TVJtfFi

numero: *lDpa numeroso: 3“1nuovo: Itfin nuvola:

O

o: (cong.) IXobbedire: v mocchio; l’V; agli occhi di:occupazione: npxbz?odiare: XJty

offerta: nn}aoggi: q1»d , ni53ogni: *73, U X (vedi § 123)ognuno: *73ombra: *7Xonesto: 13onore: 7133opinione; secondo 1’- di: ^py?

opprimere: H3yora: nny; vedi anche §135orecchio: IfXoro: 3HT

T T •

oscurità: T|$n osservare: ya$

" T

ottanta:otto: naatp, njatp 

ovest: Q1; verso na’T 3   T T

Ppace: QlVw padre: 3X padrona: n“DA padrone: *7X73, pX 

paese: palazzo: palmo: ^3 pane:parlare: “137parola: "1^1

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4 4 0 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

 parte: nVtJJ partire: "IO, yp] partorire: V?? pascere: HVT

 pascolare (il gregge): ny i pastore: nyl patto: n n ^ paura: HX"]?; aver: XT peccare: XDI1; far : X’EQ^ peccato: nXlpn pensare: 3$n pentirsi: DH3

 per: (prep.) V,™:?; (cong.): p percepire: p3n perché (interr.): HO*?, HO1?, VITO perché: p , 1SP + inf., 1»’,

 perciò: p "1??, p*7 perdonare: 11*70 perire: 73$

 permesso; non è -: ^ VX (+ inf,) perseguitare: persona: U X pesante: 733; essere : 133 pesce: i l  naì piacevole, essere: "1$? piacevole: 70173 piangere: H33

 pianta (del piede): ^3 piantare (una tenda): HDJ piantare: y&2 piccolo:  p IDj?, i mpiede:

 pieno: X*70; essere (diventare) XVo pietra: pfc pioggia: "IDO

 plasmare; pochi: IDpO (§86); D’7n$ (pi. di 7n$) poco: lb(7, lUj7; un : uyz?; tra un :

UVQ liy; a —; oy^ Dy?p popolo: Dy, ’ia porre: 3’SH; porsi: 3X3, 32Pj^;

essere posto: 3X3 porta: (di città o grande edificio) "iy$;

(di casa o stanza) n’?,|  portare: Xpn, 3nj?H 

portare attraverso: T3J$ portare ftiori: X^in portare giù: in in  portare indietro: 3',$n  portare su: n1?^ ; V7A(= elevare, 

magnificare) portare via: Tpri portare vicino: 3n|?n, 

posizionare: D$, T)W, 7’OJft, 3’linposizione; prendere -: 3 possedere: si usa la forma idiomatica 

con Vposto; Dlptì; al - di: finnpotenza: ìV, (fìg.) y n j (lett. “braccio”)potere: V3?povero: Vi

pozzo: l’y, IX}, “IÌ3pregare:preghiera: n^DJjlprendere prigioniero: 75*7,1pì<prendere: nj?1?preparare: lpnpresagio: nix

presentare: Xpn, 3n|?n, X’S^n 

presenza; alla - di: *Tjjpresso (= vicino): *7^ prevalere: *73 ) prezioso: *lj?; prigione:prigioniero, fare 73*7, H3$ prigioniero: TOX primo: l1$Xl 

problema; 137 proclamare: X"y?, ST7Ìn procreare: 7'Vin produrre; n$y profanare: V?n profeta: Xp3

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4 4 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

sacrificio: n3J saggio: CDn 

salire: n'j’Vsalute: DÌ1?#

salvare: V’U/iH, V’Irli; essere salvato: salvezza: nyì$’Samuele: sandalo:  ty ì  sangue: D7 santificare: $7p, santità: $7p sapere: VP 

sapienza: rtO?n scarpa: ^yj scegliere: "in? schiavitù: rnì31?schiavo: (m.) 7?$; (f.) HQK, nnp$ schiera: N3H

T T

schierarsi (in assetto da guerra): ^"iy sciogliersi: Otì} 

scrivere: 3J1Ssé (stesso): (+ suffisso)se: DX, IH; se non: H*?!1?, secondo: (m.) ’Ottf, (f.) ÌVVÙ  secondo: •>, , 'p ^y, '■ p? sedere; 3$’ segno: HÌX seguito; al-di:  

sei: $$,  seme: yif sempre; per-: D^ly1?, D^iy^yseno:senza; si usi 'pX seppellire: ~I3£ sera: 3"$ serpe: $n:i 

serpente: $n]servire: 7?y; (= amministrare): rn$servo:sessanta:sesto:

settanta: D’y?$

sette: y3$, ny}$  settimo: ^ 3 $  severo: n$ì?sgomento, essere (diventare):

Sheol: VX#Sichem: sicuro, essere:Signore, il: mn1signore: f7K, ^ya silenzioso, essere: 07 sinistra (mano): ’PXbt  soccorso: *1|$ 

soggiornare: "1^soggiorno, luogo di: D’HW?? sognare: D*?n sogno: sole: $$$sollevare: X$3, D’Hn, 0&Ì7; (= elevare) 

V7* .

solo: pi, "73*? 

somaro: (m.) 7ia£j; (f.) linx somiglianza: D’pÌ  sopra : (prep.) Vy; (avv.) ^yàa sopravvivere: irli]sorella: ninX sorvegliare: "IHJ, sotto: (prep.) finn; (avv.) finfib spaccare: yp3 

spada: 31flspargere (sangue): T]D$ spazioso: 307 spezzare: 73$  spia:spingere da parte: ntpn stabilire: TpH, 7'»^, 3^7; essere 

stabilito (stabile): 1Ì3]; - qualcuno 

in un posto: 31$ìn (tr.) stabilirsi (intr.); ni, p $  stare: 7»y, 3X3 stella: 3313 stendere: $"1D

“ T

sterminare: 75/3, CHr]3

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I t a l i a n o -E b r a i c o

stimare: 3^11 storia: nil^ifl strada: straniero: 

strappare: SHì?strisciare; termine coll, per indicare 

tutti gli esseri che strisciano: stupefatto, essere: Dì stupendo, essere: su: Vs>, ?sud: verso -: n3^(H)

(lett. “verso il Neghev”) 

suocero: ÌJ]’nsuolo: no'jfcj; - asciutto: n$2P; al 

suono: Vipsuperifìcie; sulla - di: supplica: nan  svegliarsi: Vi?1?sventura: rns

svolgere: nt£W

Ttagliare: m_3tavola: HlVtavolo:tempio: VD’H

tempo: ny; a quel -: TXtenere: TnX, $DD

- T 7 - T

terminato, essere:*   T 7

terra asciutta: nWS’’T T -

tetra deserta (desolata): terra:terreno: rìtt"$ terrore: n^X

T

terzo: testa: $X‘“l testimoniare: "pyn tetto: tt

T

timore: n^X, aver -: X*Vtoccare: 1713

tomba: "'Qj? tornare: 3$

 T 

tra: *p3trasgredire: "13V

trattenere:tre:trenta: D1^  tribù: HO» trono: X03 troppo: vedi §31 trovare: XiO

 T T 

tu: (m.) JX, (f.) nnx 

tunica: rijrp, n^ri  tutto: V’3, "*73; tutti: V’3; - ciò che: 

(§66)

uuccelli: (coll.) ^iV uccidere: n n , nS"J» V3$n, nnitt 

ufficiale: "l&ulivo: ITTumanità: D*JX, “ìt£>3_l?3 umiliarsi: V ^ n  un; —>unounanimità; “all’unanimità”: 7nX n*j>ungere:uno, una (art. indeterm.): vedi § 14 

uno: ìnx, nnx uomo: W’X, D7X; giovane -: 

linS; vecchio -: 1p{ utensile: ’V?

V

vacca: nnED

vagare: nVfi valle: pttV valore; senza -: p1!  vanità: X^  vano: p1!vano; invano: X^V

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4 4 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

vaso: ^vecchio: (agg.) IpT; (sost.) uomo - : 

idem; (il) più -: si usa Vilà vedere: 1X1

T T

vegetazione erbacea: velocemente: ina  vendere: 1D&

— T

venire: X3; vedi anche “andare”veramente:verga: n$Dvergogna: nf]Vvergognarsi (provare vergogna): $3verificato, essere:verità:vero; pversare:verso: (prep.) *7$, nxip1?, 7S7 vestito; 7^1 viaggiare: V03 vicino, essere: 21? vicino: (agg.) ni“lf7; (prep.) vigna: D15 visitare: 7p9vita: D^n, per tutta la-: D” nvitello:vivente: invivere: .Tn, 3$ ’; lasciar -: ITI! vivo: ■’Ovoce: Vipvoi: (m.) Q$N, (f.) ]m , volatile:volentieri, fare qualcosa: Vwn volere: fSfi, H3N volta (una):  tìVÒ voltarsi verso: HJDvoto: 17$; fare un -: 113 vuoto; p'Hj

Zzelante, essere: N3p

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Si g l e  e  A b b r e v i a z i o n i

art.   articolo intr.   intransitivoass.   assoluto inv.   invertito

att.   attivo lett.   letteralmenteca.   circa m.   maschilecap.   capitolo n./nn.   numero/numericausat.   causativo  N.d.T.   nota del traduttorecfr.   confronta irreg.   irregolarecoll.   termine collettivo  p./pp.   pagina/paginecong.   congiunzione §/§§   paragrafo/paragrafi

cont.   continua  ptc.   participiocostr.   costrutto  pass.   passivodeter.   determinato  pf.   perfettodetermin.   determinativo  pi.   plurale

es.   esempio  prep.   preposizionef.   femminile  pron.   pronome

fig.   figurato reg.   regolare

gutt   gutturale s.   singolareimpf.   imperfetto sogg.   soggettoimptv.   imperativo sost.   sostantivoindeterm.   intederminato tr.   transitivoinf.   infinito trad.   traduzione

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In d i c e  An a l i t i c oI numeri indicati sotto si riferiscono ai paragrafi del testo. Per le forme

verbali e i paradigmi si veda la tabella collocata alla fine di questo indiceanalitico.

accenti, pausali 152

accento 3 :spostamento dell’accentocon perfetti invertiti 98

aggettivi:dimostrativi 40forme degli 22uso degli 23

con kdl 66aleph, quiesciente 8alfabeto 7allungamento compensatorio 6articolo, determinativo 14, 18, 21’aser  32, 55, 70’ayyéh, con suff. 137

bdgadkzpat  consonanti 4comparativo 31; con verbi stativi 87condizionali, frasi 196congiunzione wa-, forme della 46consonanti 1coortativo 106107costrutta, catena 72

costrutto, stato 73 (vedi anche so-stantivi)daghesh:

congiuntivo 155forte 9

lene 9

’èn 37; con suff. 133endiadi verbali 173frasi: vedi proposizionigenere 12giuramento, formula 138gutturali, caratteristiche speciali di 6ha- interrogativo 54

hàlak, uso idiomatico di 170hàyàh, uso di 61hinnèh  135; con nà’ 136hiphil (verbi) 1578; 160, 163, 166,169, 172histahàwah  181hithpael (verbi) 177

hithpolel (verbi) 180hophal (verbi) 175imperativo 102imperfetto, significato di 91infinito assoluto, uso del 129infinito costrutto, uso del 115iussivo 106107

kdl/kol- 66; con suff. 138mappiq 9maqqèp  15, 155matres lectionis 8metheg 11

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4 4 8 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

niphal (verbi) 1401» 1434, 146nome divino 59numeri:

cardinali:

I2, 119310, 130dieci e ss. 161II19, 1642199, 167100 e oltre, 182

frazioni 161

moltiplicativi 161ordinali 77

numero 13'od  con suff. 137oggetto diretto, particella 27; consuff. 38; mantenimento dell’oggettodiretto con verbi passivi 154

ortografia 811 participi:

attivo (Qal) 26; vedi tabellaalla fine dell’indice analitico

 passivo (Qal) 128 pàtah  furtivo 6, 10 pausali, forme 152

 perfetto, significato di 44 piel (verbi) 1489, 151 pilpel (verbi) 181 poel (verbi) 181 polal (verbi) 180 polel (verbi) 180 preposizioni:

in generale 15ba, la, ka + sost. 29min + sost. 30 *con suffissi pronominali:

ba 38; la 38; ka 65;

’et   (indicatore ogg. di-retto) 38; min  65; 'im  69; 'et  (con)69; .

’el   83; 'al   83;  tàhat  83;’ahàrè 83;  ben   142

composte 100101 proclisi 155 pronomi:

dimostrativi 40 personali indipendenti 81

interrogativi 82relativi 32, 55, 70riassuntivi 70suffissi: vedi sostantivi, pre-

 posizioni, verbi proposizioni:

condizionali 196

congiuntive 98, 107, 132,135, 136, 197disgiuntive 132, 135, 136temporali 110sequenze di:

sequenze narrative 98,132, 197

riassunto sequenze 197con imperativo, iussivo ocoortativo 107tipi sintattici di: con

 pred. aggettivale 23 pred. avverbiale 16 pred. esistenziale 37

 pred. nominale 60 pred. participiale 26

 pred. verbale 45 pual (verbi) 154 punti vocalici 10

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In d i c e  A n a l i t i c o 4 4 9

qal irregolari (verbi) 190qal passivi 179raddoppiamento virtuale 6riduzione pretonica 5

riduzione propretonica 5riduzione vocalica 5ritrazione dell’accento 155sequenze narrative 98shewa:

regola del 5regola dello con gutturali 6

sillabazione 2sostantivi:

genere 12numero 13 plurale;

bdkdr , dàbàr, màqóm  19mélek  19

mispàt , mizbe1h 25 ’dyèb, kókàb 25 'iwwèr , kissè'  25sost. monosillabici 34

 zàyil 50’ebyón, gìbbòr  ecc. 50sostantivi in -eh 50

sost. femminili in -ah 53sost. in -eh 50altri sost. femminili in -et  ecc. 62

con -ah di direzione 58

stato costrutto:uso di 72forme di 73, 756, 789

con suffissi pronominali:

generale 85’àby ’àh.peh 88ben, sèm 96segolati 99, 104sost. femminili in -et/al 111

 pdrìecc. 112

sostantivi in -eh  116duale 92forme pausali 152

spelling difettivo 8stativi (verbi) 87suffissi oggetto:

sul perfetto 1846, 1889

sulfimperfetto 192sull’imperativo 193

suffisso di direzione -ah 58suoni delPebraico 1verbi: vedi tavola alla finedell’indice analiticovocali 1; nome delle 10

 yes 37; con suff 133

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 Radici   Regolare   I-gutt, II-gutt. III-gutt. I-Aleph

Qa l

 perfetto 43, 87 48 48 48 48imperfetto 90, 94 103 94 94 108imperativo 102 103 102 102 108iuss., coort. 106 108 106 106 108

inf. costr. 114 114 114 114 114inf. ass. 128 128 128 128 128 ptc . att. 26 26 35 35 26 ptc . pass. 128 128 128 128 128

 Ni p h a l 141 141 141 141 141Pie l 149 149 149 149 149

Pu a l 154 154 154 154 154Hiph il 158 158 158 160 158Ho p h a l 175 175 175 175 175Hit h pa e l 178 178 178 178 178

Q a l  p a s s iv o 179;Qa l   p e r f e t t i  c o n  i r r e g o l a r i t à  190 

Po l e l , Po l a l , H i t h p o l e l  180; 

Pe r f e t t o  d i  in; 49;

I m p e r f e t t o d i 120, ut? 118; Vt 120

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Ili/1

5295

102106

11412835

128

143151154160175178

 I-Nun I-Yodh/Waw III-Hè Vuote Geminate

43 43 57 64, 87 68,118 120 122 124 126118 120 122 124 126118 120 122 124 126

118 120 122 124 126128 128 128 128 12826 26 41 64 26

128 128 128 128 128

143 143 143 146 146149 149 151 — 151154 154 154 — 154158 163 166 169 172175 175 175 175 175178 178 178 178 178

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In d i c e  Ge n e r a l e

Prefazione all’edizione italiana..............................................................5Prefazione ......................................... ..........................................................9

Introduzione............................................................................................. 11

Fonetica.................................................................................................... 15

1.1 suoni dell’ebraico biblico...................................................................15

2. Divisione in sillabe.............................................................................. 18

3. Accento................................................................................................ 19

4. Le consonanti conosciute come begadkepat........................................ 19

5. Riduzione vocalica...............................................................................21

6. Caratteristiche speciali delle consonanti gutturali e del Resh...............22

7. L’alfabeto ebraico................................................................. ............. 23

8. Alcune caratteristiche dell’ortografia ebraica..................................... 25

9. Il Daghesh............................................................................................27

10.1 punti vocalici.............................................. ..... ............... ..... ....... 28

11. Il Metheg............................................................................... ............ 30

Lezione 1................................................................................................... 3512. Il sostantivo: il genere........................................................................ 35

13. Il numero............................................................................................36

14. L’articolo determinativo....................................................................37

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4 5 2 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

15. Preposizioni........................................................................................... 37

16. Frasi con predicati avverbiali................................................................ 38

17. Vocabolario 1.........................................................................................39

Lezione 2........................................................................................................ 41

18. L’articolo determinativo (cont.)............................................................ 41

19. Il plurale dei sostantivi.......... ................................................................42

20. Vocabolario 2.........................................................................................42

Lezione 3 ........... ............................................................................................47

21. L’articolo determinativo (conclusione).................................................4722. Aggettivi................................................................................................47

23. L’uso degli aggettivi............................................................................. 49

24. Vocabolario 3.........................................................................................50

Lezione 4 ........................................................................................................53

25. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................5326. Il Participio attivo..................................................................................53

27. L’indicatore dell’oggetto diretto “n$ 'et-..............................................55

28. Vocabolario 4.........................................................................................56

Lezione 5........................................................................................................59

29. Le preposizioni } bd-y) te- e y kd-........................................................5930. La preposizione min.......................................................................... 60

31. Il comparativo......................................... ...............................................61

32. Il pronome relativo ’àser ..............................................................61

33. Vocabolario 5.........................................................................................62

Lezione 6 .............................................................................................. ....... 65

34. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................65

35. Participi (cont.)......................................................................................66

36. Vocabolario 6................................................................................. ......66

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In d i c e  G e n e r a l e 4 5 3

Lezione 7 ......... ......................................................................... .................. 69

37. Predicato di esistenza............................................................................ 69

38. Le preposizioni ? ba-, \ h- e "n$ 'et- con i suffissi pronominali....... 70

39. Vocabolario 7..,.,,...................................................................................71

Lezione 8 ........................................................................................................73

40. Aggettivi e pronomi dimostrativi.......................................................... 73

41. Participi (cont.)......................................................... ........................ ...74

42. Vocabolario 8.........................................................................................74

Lezione 9 ........................................................................................................77

43. Il perfetto di 3J1S kàtab.......................................................................... 77

44. Il significato del perfetto....................................................................... 78

45. L’ordine delle parole nella frase verbale.................   ........................... 79

46. Le forme della congiunzione 1w b-........................................................ 80

47. Vocabolario 9....

.................................................................................... 81

Lezione 10.................. ...................................................................................83

48. Il perfetto dei verbi con consonanti gutturali in radice ........................ 83

49. Il perfetto di ina nàtan............................................................................84

50. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................84

51. Vocabolario 10.....................................................

.................................85

Lezione 11................. ..................................................................................87

52. Il perfetto dei verbi IIIAleph: NXBmàsà ’.............................................87

53. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................87

54. La particella interrogativa rj ha-............................................................ 88

55. Ancora su ’àser ............................................................................

.8856. Vocabolario 11..................................................................................... 89

Lezione 12.......................................................... ................ .......................... 93

57. Il perfetto dei verbi IIIHé: H33 bànàh................................................... 93

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4 5 4 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

58. Suffisso di direzione no -àh...................................................................93

59. Vocabolario 12.....................................................................................95

Lezione 13....................................................................... ........................... 99

60. Frasi con predicato nominale................................................................ 99

61. Il verbo hàyàh  (essere).....................................................................99

62. Sostantivi plurali (conclusione)........................................................... 101

63. Vocabolario 13......................................................................................101

Lezione 14................................................................................................. 103

64. Il perfetto di Dj? qàm t R ì b à ’...............................................................10365. Le preposizioni p min e :? ka con suffissi pronominali.......................104

66. *73kól.....................................................................................................105

67. Vocabolario 14..................................................................................... 106

Lezione 15............................................... .................................................... 109

68. Il perfetto di :no sàbab........................................................................10969. Le preposizioni di? 'im e Vii* ’et  con suffissi pronominali................. 110

70. Osservazioni finali su ...................................................................110

71. Vocabolario 15..................................................... ............................. 112

Lezione 16....................................................................................................115

72. La catena costrutta............................................................................... 11573. La forma del costrutto singolare....................................... ..................118

74. Vocabolario 16..................................................................................... 119

Lezione 17................................................ ...... ........................................  123

75. Il costrutto singolare: tipi minori.........................................................123

76. Il costrutto singolare dei sostantivi femminili che terminano in -àh  123

77. Vocabolario 17.............................. .............. .................. ......................124

Lezione 18.................................................................................. ................. 127

78. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -im ...................................127

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In d i c e  G e n e r a l e 455

79. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -ó t ....................................128

80. Vocabolario 18.... ...................... ........................................................129

Lezione 19...................................*............................................................. 133

81. La forma indipendente del pronome personale (soggetto)................. 133

82.1 pronomi interrogativi................................................ ........................134

83. Le preposizioni , bv , nnfl e nqx con i suffissi pronominali........ 134

84. Vocabolario 19............ ...................................................................... 135

Lezione 20...................................................... ............................................139

85. Il sostantivo con suffissi pronominali................................................. 139

86. Vocabolario 20,.......... ..................................................... .................144

Lezione 21....................................................................................................147

87. Verbi stativi................................................................. .....................147

88.1 sostantivi 3ìJ, nK e n$................................................ .........................149

89. Vocabolario 21.....................................................................................150Lezione 22............................................................................. ......................153

90. L’imperfetto.........................................................................................153

91. Il significato dell’imperfetto........... ..................................................154

92. Il duale .................................................. .............................................. 154

93. Vocabolario 22........

............................................................................155Lezione 23................................................................................................... 159

94. L’imperfetto in a ...... ....................................... ..................... ............159

95. Verbi IIIAleph: l5imperfetto.... ................................ .......................159

96.1 sostantivi *|3 e ........ ............................... .......................................160

97. Vocabolario 23................ ...............................

................

....................160Lezione 24 .................................................................. ................................163

98, Le sequenze narrative...................................................... .................163

99.1 segolati............................................................. .................................165

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4 5 6 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

100. Osservazioni su alcune preposizioni.................................................166

101. Vocabolario 24...................................................................................166

Lezione 25............................ ..........................   .......   .....  ........................171

102. L’imperativo......................................................................................171103. Verbi Igutturale: imperfetto e imperativo........................................172

104.1 segolati (cont).,................................................................................173

105. Vocabolario 25.................................................................... ............. 174

Lezione 26................................................................................................. 177

106. Lo iussivo e il coortativo..................................................................177107. Sequenze narrative con l’imperativo, lo iussivo e il coortativo..... 177

108. Verbi IAleph: imperfetto e forme correlate.....................................178

109. Vocabolario 26......................................... .......................... .............180

Lezione 27 ............................. ......................................................................183

110. Proposizioni e sintagmi temporali.................................................... 183

111. Sostantivi femminili in -et  e -a t ........................................................ 183

112. Sostantivi del tipo ’")9.........................................................................184

113. Vocabolario 27................................................................................. .184

Lezione 28................................................................................................... 187

114. L ’infinito costrutto ...... ...................................................................... 187

115. Alcuni usi dell’infinito costrutto.......................................................187

116. Osservazioni finali su alcuni tipi di sostantivi...... ......................... .190

117. Vocabolario 28................................................................................... 191

Lezione 29 ........................................   ...........................................................193

118. Verbi INun: imperfetto e forme attinenti.........................................193

119. Vocabolario 29................................................................................... 195

Lezione 30 ............................ *.................................................... ................199

120. Verbi IYodh: imperfetto, imperativo e infinito costrutto............... 199

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In d i c e  G e n e r a l e 457

121. Vocabolario 30,,...,...................................................... ................. ....201

Lezione 31 .................................... .......................................................... ...205

122. Verbi IIIHé: imperfetto, imperativo e infinito costrutto.................205

123. Vocabolario 31........................................................

...................... ...207

Lezione 32 ....................................... ...........................   ........ .......................211

124. Verbi vuoti (IIWaw/lIYodh): impf., imptv. e inf. costrutto........ 211

125. Vocabolario 32..... ................................................................ ............ 213

Lezione 33 ........................................... .......................................................217

126. Verbi geminati: imperfetto, imperativo e infinito costrutto.... .......217

127. Vocabolario 33.................................................................................. 219

Lezione 34.......................................................................... .................................  

128. Il participio passivo............................................................................223

129. L’infinito assoluto................................................ .............................224

130.1 numeri da 3 a 10 ................................. .......................................... 225

131. Vocabolario 34............. .............................. ......................................227

Lezione 35..................................................................................... ..............231

132. Proposizioni legate con ) wd-................... ........................................231

133.$? e p a ............ ...................................................................... ............ 235

134. Vocabolario 35.......................... .................................................... 236

Lezione 36...................................................................................................239

135. nari.....................................................................................................239

136. K3 e xrmn............. .............................................................................242

137. 7ÌS? e rpx............................................................................................. .242

138. Vocabolario 36,........

.................... ............................ ...................... .244Lezione 37.......... *....................................................................................... 247

139. Verbi derivati.................................................................................... 247

140. Verbi Niphal: significato..................................... ........................... .247

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4 5 8 In t r o d u z io n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

141. Verbi Niphal: temi e flessione..........................................................250

142. Vocabolario 37...................................................................................253

Lezione 38................................................................ ...................................257

143. Verbi Niphal: temi e flessione (cont,)...............................................257144. Verbi Niphal: tipi misti..................................................................... 259

145. Vocabolario 38...................................................................................259

Lezione 39 ...................................................................................................263

146. Verbi Niphal: temi e flessione (conclusione)................................... 263

147. Vocabolario 39...................................................................................265Lezione 40 ........ ........................ .............. .................................................. 269

148. Verbi Piel: significato........................................................................269

149. Verbi Piel: temi e flessioni................................................................ 271

150. Vocabolario 40........ ...................................................... ................... 273

Lezione 41 ........ .................................

......................................................... 277

151. Verbi Piel: temi e flessioni (conclusione)........................................ 277

152. Forme pausali.....................................................................................278

153. Vocabolario 41...................................................................................280

Lezione 42 ........... ....................................................................................... 283

154. Il Pual........................................................................................ .......283155. Proclisi, ritrazione dell’accento e daghesh congiuntivo...................285

156. Vocabolario 42.................................................................................. 287

Lezione 43................................................................................................... 291

157. Verbi Hiphil: significato................................................................... 291

158. Verbi Hiphil: temi e flessione........................................................... 293

159. Vocabolario 43...................................................................................295

Lezione 44 .............................. ....................................................................299

160. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)......... ............ ........................ 299

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V

161. Approfondimenti sui numerali.......................................................... 300

162. Vocabolario 44............................................................................... ...300

Lezione 45.......................... ............................. .........................................305

163. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)...............................................305

164.1numeri da 11 a 19............................................................................306

165. Vocabolario 45...................................................................................306

Lezione 46.................................................. .........................................................  3

166, Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)............................................... 311

167.1 numeri da 21 a 99......................................................................... 312

168. Vocabolario 46.................................................................................. 313

Lezione 47 ..................................................... .............................................317

169. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)................................ .............. 317

170. Uso idiomatico di ^   ....................................................................... 318

171. Vocabolario 47.................................................... ..............................319

Lezione 48................................................................................................... 325

172. Verbi Hiphil: temi e flessione (conclusione)................................... 325

173. Endiadi verbali e forme idiomatiche ad esse correlate....................326

174. Vocabolario 48.................................................................................. 328

Lezione 49 .......... ........................................................................................333175. Hophal........................................................ .......................................333

176. Vocabolario 49 ................................. ................................................334

Lezione 50................................................................................................... 339

177. Hithpael............................................................................................. 339

178. Vocabolario 50...................................................................................341Lezione 51................................................................................................... 345

179. Il Qal passivo.................................................................................... 345

180. Polel, Polal e Hithpolel.....................................................................345

In d i c e  G e n e r a l e   4 5 9

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4 6 0 In t r o d u z i o n e  a l l ’e b r a i c o   b i b l i c o

181. Altri tipi verbali...............................................................................346

182. Osservazioni finali sui numeri..........................................................347

183. Vocabolario 51............ ......................................................................34^

Lezione 52................................................................................................... 353184. Il verbo con i suffissi oggetto...........................................................353

185.1 suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona maschile singolare ....353

186.1 suffissi oggetto con il perfetto: 2a persona maschile singolare ....355

187. Vocabolario 52.................................................................................. 356

Lezione 53................................................................................................... 361188. Suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona femminile singolare....361

189. Suffissi oggetto con le restanti forme del perfetto ...........................361

190. Un gruppo di verbi Qal irregolari.....................................................362

191. Vocabolario 53........................................ ..........................................363

Lezione 54................................................................

..................................367192. Suffissi oggetto con l’imperfetto..................................................... 367

193. Suffissi oggetto con l’imperativo.................................. ...................369

194. Suffissi oggetto con l’infinito costrutto........................................... 369

195. Vocabolario 54.................................................................................. 370

Lezione 55.......................................................... ........................................373

196. Frasi condizionali.............................................................................. 373

197. Osservazioni conclusive sulle sequenze di proposizioni................ 376

198. Vocabolario 55...................................................................................381

Appendice A - Classificazione dei Sostantivi...................................385

Appendice B - Verbi Q al....................................................................... 401Appendice C - Le coniugazioni derivate...........................................409

Appendice D - Tavola cronolog ica...........   ...................................  413

Appendice E - Bibliografia E ssenziale...............................................415

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Glossario Ebraico - Italiano............................................................417

Glossario Italiano - Ebraico....................... .............. ......................433

Sigle e Abbreviazioni................................................................... .  445

Indice Analitico...................... ........................................................... 447

Indice Generale.... ;...... .................. ...................................................451

In d i c e  G e n e r a l e   4 6 1