lacroix - l'amore e differenza

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Avvenire 11/20/2012 Page : A25 Copyright © Avvenire November 20, 2012 11:00 am / Powered by TECNAVIA / H Copy Reduced to 74% from original to fit letter page za del o, in quel he fu di Benedetto e dell’Istituto storici, da lui n che la i abbia si ela di «don ra, in ato più di ollarsi di sto padre fin stesso tempo, strana a di une pagine di eresse di adizioni, olica. Ad o è stato, nella saggio del ossiamo non unto), che a a anamente, a controversia » d’Europa, è o dai paladini asta il ionamento ciano, dicato a ella che si rebbe inire la pacità di ulturazione opria del essaggio angelico, a ertito? Certo esto suona la sull’ultimo a» del Gaetano resunte e nel «circolo sima nesimo che è ì Pecora). sere cattolico, o, per la ica del suo tro, perché ai ell’aldilà del farsi della lastro era ale crociana. omentare, icordando mo intrinseco in vita, a di Croce utorità esto provocare orte la cussione . C’è però he merita di ù ancora che ia della dell’estetica ontananza mento nza di cui evuta. inzione fra per esempio, osa fra le e, quella mpoetica» sco. Nel nge il suo a solo ismo e a rendersi ntrario, lo pienamente o eta di uella ancor a visione che ntero», senza distinzioni. versa teoresi, mescola di ua. Non sarà ò cristiana sì. © RIPRODUZIONE RISERVATA dedicate, fra dell’Europa dell’uomo, d italiano nel dell’educaz così rivelato luogo di ela confronto fr personalità ed ecclesial dedicato i p appuntame educativa e nei 150 ann politica, l’or riflessione s scenari glob credenti dav inedito e cre complesso. Forum del p si terrà nei g 1° dicembre presso il Ce via Leone X "Processi di opportunità italiani". Tal collocare l’o culturale all contributo c Benedetto X orientare la dell’umanit relazionalità condivision n. 42). I lavo dall’introdu Angelo Bagn Genova e pr cui seguiran Carlo Secch economica e già rettore Università, D’Agostino, del diritto e diritto press Roma Tor Ve quindi con alle 11 di sa dall’interve Camillo Rui Comitato p culturale de Il Con storia ad An A cinqua dall’indizio ecumenico prolusione accademic marchigian Università poteva non il grande e così l’Istitu marchigian don Mario dall’arcives l’Istituto su religiose "L diretto da G moderato Edoardo M deciso di in accademic martedì 20 Ancona, co nell’aula m via Monte con una re Concilio Va e attualità comunica affidata all Giorgio Ca che è stato Università di Lugano in un colpo solo PAGINA 26 il j’accuse di Parsi PAGINA 27 della natura PAGINA 29 della pioggia PAGINA 30 INTERVISTA. La prevalenza del desiderio sulla natura, i veri diritti dei bambini, la visione del corpo: parla il filosofo e teologo francese DA PARIGI DANIELE ZAPPALÀ a questione antropologica divide la Francia a partire dalla bozza di legge sociali- sta sulle nozze e adozioni omo- sessuali. A sinistra, c’è chi difende il “valore sociale” della riforma. Ma il dibattito intellettuale, pro- mosso con vigore anche dalla Chiesa francese, ha rivelato rischi di portata inedita. A sottolinearli è pure il filosofo e teologo Xavier Lacroix, membro del Comitato consultivo francese d’etica e stu- dioso di fama internazionale. Fra i suoi scritti tradotti in Italia, spic- ca In principio la differenza (Vita e Pensiero). È già in cantiere pure una traduzione di Il corpo ritrova- to, il suo ultimo saggio. Professore, come giudica il clima attorno alla bozza di legge sem- pre più contestata? «Le Chiese non sono sole nel prendere posizione. Autori atei o di altre religioni si esprimono nel- lo stesso senso. Gli argomenti delle Chiese non sono confessio- nali o teologici, ma antropologici e rivolti alla ragione. La Chiesa vuole partecipare al dibattito per- ché pensa che riguarda il bene u- mano». Ci sono aspetti finora sottovalu- tati? «Il dibattito è possibile anche in virtù di una grande confusione e di grandi incertezze attorno alla parola “matrimonio”. Per molti, oggi, il matrimonio è una cele- brazione sociale dell’amore, co- me sosteneva un deputato fran- cese. Si confonde “amore” e “ma- trimonio”. Ma il matrimonio non è solo questo, essendo pure un’i- stituzione, cioè una forma di vita definita dalla so- cietà. D’altra par- te, di fatto, esso è in tutte le culture il fondamento di una famiglia. Dunque, si sta parlando della concezione della famiglia». C’è chi sottolinea il rischio di uno stravolgimento antropologico più che morale. Che ne pensa? «La misura riguarda apparente- mente un numero molto ristretto di persone. Una minoranza di persone omosessuali chiedono questa riforma e dunque essa ri- guarda una minoranza nella mi- noranza. Nei Paesi che hanno i- stituzionalizzato le nozze omo- sessuali, l’1,5% dei matrimoni ri- guardano persone dello stesso sesso. Ma gli argomenti avanzati toccano tutti, poiché si sente dire sempre più spesso che la famiglia non poggia più sulla “biologia”, L cioè sulla nascita, ma che pogge- rebbe invece sulla volontà e su un quadro giuridico. Penso che se la famiglia non poggiasse più sulla nascita, quest’ultima non avreb- be più accesso alla dimensione simbolica, mancando la relazione fra nascita e legame filiale. È que- sta relazione fra nascita e legame filiale che mi sembra la principale posta in gioco antropologica». La volontà prima che la nascita: siamo davanti a rivendicazioni di un tipo nuovo? «Gli argomenti avanzati e la filo- sofia che riflettono mi preoccu- pano ancor più delle decisioni politiche. Culturalmente, assistia- mo alla convergenza di correnti di pensiero che attribuiscono una sorta di onnipotenza alla volontà, ai desideri o alla società. Perso- nalmente, penso che la società e il desiderio non sono tutto, che riceviamo la vita e che essa è fon- damentalmente un dono, in par- ticolare attraverso il corpo. Per me, il corpo è importante, così come la nascita». Questi nuovi orizzonti filosofici preludono a una possibile uscita dalla tradizione umanistica? «Un certo pensiero dominante oppone natura e cultura. Così, vengono contrapposti corpo e cultura. Sono fra coloro che affer- mano che un pensiero equilibra- to e completo coniuga natura e cultura, dunque il corpo e il lin- guaggio. Dobbiamo pensare la congiunzione fra il corpo e il lin- guaggio, e la famiglia si trova in questa congiun- zione». Alcuni oppositori evocano la Con- venzione inter- nazionale sui di- ritti del bambino. A ragione? «Penso anch’io che dovremmo far riferimento molto di più a questa Convenzione del 1989 e soprattutto al suo articolo 7, che stipula che “il bambino ha il dirit- to, nella misura del possibile, di conoscere i suoi genitori e di es- sere educato da loro”. Tenendo in maggior considerazione i diritti del bambino interpretati in que- sto senso, si ragionerebbe in mo- do diverso. Ma il problema è che oggi il bambino è soprattutto per- cepito come un oggetto di diritto e dunque le coppie omosessuali affermano che hanno diritto al bambino come si potrebbe aver bisogno di un bene di consumo. In una trasmissione, un avvocato evocava persino un “mercato dei bambini”. Trovo ciò molto preoc- cupante". Siamo di fronte a tentativi di ri- definire i diritti dell’uomo? «Credo che esista una contraddi- zione fra la valorizzazione della persona, del soggetto, dei diritti dell’uomo, dell’individuo e la proposta di simili modelli fami- liari, poiché se si mettesse davve- ro la persona al centro, si pense- rebbe che è meglio offrire al bam- bino una situazione triangolare, cioè avere almeno un padre e una madre, poiché egli nasce dai cor- pi di un uomo e di una donna. E- siste un rapporto fra la persona e il corpo. Allora, per così dire, il padre è un uomo maschile e la madre è una donna femminile». Alcuni cristiani esprimono il proprio timore di essere bollati come “omofobi”. Come coniuga- re le proprie convinzioni e il do- vere cristiano di accogliere l’al- tro? «Da una parte, affermando sem- plicemente che distinguiamo la questione dell’omosessualità da quella del matrimonio. Non giu- dichiamo l’orientamento omo- sessuale quando affermiamo che il matrimonio è un’istituzione che non dipende solo dalla volontà. In secondo luogo, mettendo mol- to più in evidenza tutto ciò che si fa all’interno della Chiesa per ac- cogliere le persone omosessuali». © RIPRODUZIONE RISERVATA «Nelle polemiche di questi giorni c’è chi vuole cancellare il legame fra matrimonio e famiglia. È preoccupante la pretesa di una volontà individuale onnipotente» Lacroix: «All’amore serve la differenza» Una manifestazione contro il riconoscimento del matrimonio omosessuale a Parigi nei giorni scorsi. Xavier Lacroix

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Lacroix - l'Amore e Differenza, intervista al pensatore francese.

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  • Avvenire 11/20/2012 Page : A25

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    AGORCULTURARELIGIONITEMPO LIBEROSPETTACOLISPORT

    BENEDETTOFILOSOFO: CROCE

    60 ANNI DOPOALESSANDRO ZACCURI

    l punto che non possiamonon dirci crociani. Tanto menonella giornata di oggi,

    anniversario esatto della mortedel grande pensatore (era nato aPescasseroli nel 1866). Unaricorrenza celebrata in queste orea Napoli, alla presenza delpresidente Napolitano, in quelPalazzo Filomarino che fudapprima residenza di BenedettoCroce e adesso sede dellIstitutoitaliano per gli studi storici, da luifondato nel 1946. Non che lacultura italiana non ci abbiaprovato, ad affrancarsidallingombrante tutela di donBenedetto. La sinistra, inparticolare, ha esplorato pi diuna strategia per scrollarsi didosso la tutela di questo padre fintroppo nobile. Nello stesso tempo,mentre una partedellintellighenzia nostranaazzardava la manovra diallontanamento, alcune pagine diCroce destavano linteresse diintellettuali di altre tradizioni,compresa quella cattolica. Adalimentare il dibattito stato, nellafattispecie, il celebre saggio del1942 (Perch non possiamo nondirci cristiani, appunto), cheuna rilettura la merita aprescindere e che stranamente,anche nel pieno della controversiasulle radici cristiane dEuropa, stato di rado ricordato dai paladinidella laicit statale. Basta il

    ragionamentocrociano,dedicato aquella che sipotrebbedefinire lacapacit diinculturazionepropria delmessaggioevangelico, a

    fare di Croce un convertito? Certoche no. Anche per questo suonaabbastanza singolare larequisitoria con cui, sullultimonumero della Lettura delCorriere della Sera, GaetanoPecora denuncia le presuntesmanie di annessione nel circolodi quella particolarissimacoloritura del cristianesimo che il cattolicesimo (cos Pecora).Croce non poteva essere cattolico,prosegue lintervento, per latensione antidogmatica del suopensiero e, pi che altro, perch aicattolici la salvezza nellaldilinteressa assai di pi del farsi dellastoria nellaldiqua, pilastroineliminabile dellinteracostruzione concettuale crociana.Ci sarebbe di che argomentare,ovviamente, magari ricordandocome lantidogmatismo intrinseconon abbia impedito, in vita,lirrigidirsi della figura di Crocenella postura di unautoritindiscutibile (e fu questoelemento, in effetti, a provocareallindomani della morte laradicale messa in discussionedelleredit crociana). C perunaltra riflessione che merita diessere accennata: pi ancora chesul piano della filosofia dellastoria, nel territorio dellesteticache si misura la vera lontananzatra Croce e quel sentimentocreaturale dellesistenza di cuipure la sua Napoli profondamente imbevuta.Linsistenza della distinzione frapoesia e non poesia, per esempio,porta alla pi clamorosa fra lemisletture crociane, quellarelativa alla natura impoeticadel Paradiso dantesco. Nelpunto stesso in cui laCommedia raggiunge il suovertice, Croce ravvisa sololastrazione del sillogismoteologico e non riesce a rendersiconto di come, al contrario, losguardo di Dante sia pienamentecattolico, non tantonellaccezione consueta diuniversale, ma in quella ancorpi dettagliata di una visione cheavviene secondo lintero, senzapi operare fratture e distinzioni.A dispetto di ogni avversa teoresi,nel poema laldil si mescola dicontinuo con laldiqua. Non sarunidea crociana, per cristiana s.E perfino cattolica.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    I Quindici anni fa, il 24-25ottobre 1997, si riuniva per laprima volta a Roma il Forum delprogetto culturale, con lapartecipazione dei pi qualificatiesponenti della vita culturalecattolica italiana. Da allora, sisono susseguite dieci edizionidedicate, fra gli altri, ai temidellEuropa, del futurodelluomo, del cattolicesimoitaliano nel Paese, delle scienze,delleducazione. Il Forum si cos rivelato un significativoluogo di elaborazione e diconfronto fra autorevolipersonalit del mondo culturaleed ecclesiale italiano. Dopo averdedicato i pi recentiappuntamenti allemergenzaeducativa e al futuro del Paese,nei 150 anni della sua unit

    politica, lorizzonte dellariflessione si allarga ora ai nuoviscenari globali, che pongono icredenti davanti a un impegnoinedito e creativo, molto vasto ecomplesso. Ne espressione lXIForum del progetto culturale chesi terr nei giorni 30 novembre e1 dicembre 2012 a Roma -presso il Centro "Villa Aurelia", invia Leone XIII, 459 - sul tema:"Processi di mondializzazione,opportunit per i cattoliciitaliani". Tale scelta intendecollocare lopera del progettoculturale allinterno delcontributo chiesto a tutti daBenedetto XVI per vivere edorientare la globalizzazionedellumanit in termini direlazionalit, di comunione e dicondivisione (Caritas in Veritate,n. 42). I lavori saranno apertidallintroduzione del cardinaleAngelo Bagnasco, arcivescovo diGenova e presidente della Cei,cui seguiranno gli interventi diCarlo Secchi, docente di Politicaeconomica europea alla Bocconi,e gi rettore della stessaUniversit, e di FrancescoDAgostino, docente di Filosofiadel diritto e di Teoria generale deldiritto presso lUniversit diRoma Tor Vergata. Si proseguirquindi con il dibattito, conclusoalle 11 di sabato 1 dicembre,dallintervento del cardinaleCamillo Ruini, presidente delComitato per il progettoculturale della Cei.

    Il Concilio frastoria e attualitad Ancona

    A cinquantannidallindizione del Concilioecumenico Vaticano II, laprolusione dellannoaccademico del Polo teologicomarchigiano della PontificiaUniversit Lateranense nonpoteva non avere come temail grande evento ecclesiale. Ecos lIstituto teologicomarchigiano, presieduto dadon Mario Florio e moderatodallarcivescovo Luigi Conti, elIstituto superiore di scienzereligiose "Lumen gentium"diretto da Giancarlo Galeazzi emoderato dallarcivescovoEdoardo Menichelli, hannodeciso di inaugurare lannoaccademico 2012-2013 oggi,marted 20 novembre adAncona, con inizio alle ore 16,nellaula magna dellItm (invia Monte Dago, 87). con una relazione su "IlConcilio Vaticano II tra storiae attualit (la Chiesa vive ecomunica la fede)", affidata allo storico Giorgio Campanini, che stato docente nelleUniversit di Parma, di Lugano e del Laterano.

    ArteMilano, 4 piet di Giovanni Belliniin un colpo solo

    PAGINA 26

    IdeeDisuguaglianza,nuovo nemico: il jaccuse di Parsi

    PAGINA 27

    SpettacoliUn film della Bbcsulle meravigliedella natura

    PAGINA 29

    AutomobilismoLa Ferrarifa la danzadella pioggia

    PAGINA 30

    INTERVISTA. La prevalenza del desiderio sulla natura, i veri dirittidei bambini, la visione del corpo: parla il filosofo e teologo francese

    DA PARIGIDANIELE ZAPPAL

    a questione antropologicadivide la Francia a partiredalla bozza di legge sociali-

    sta sulle nozze e adozioni omo-sessuali. A sinistra, c chi difendeil valore sociale della riforma.Ma il dibattito intellettuale, pro-mosso con vigore anche dallaChiesa francese, ha rivelato rischidi portata inedita. A sottolinearli pure il filosofo e teologo XavierLacroix, membro del Comitatoconsultivo francese detica e stu-dioso di fama internazionale. Frai suoi scritti tradotti in Italia, spic-ca In principio la differenza (Vitae Pensiero). gi in cantiere pureuna traduzione di Il corpo ritrova-to, il suo ultimo saggio.Professore, come giudica il climaattorno alla bozza di legge sem-pre pi contestata?Le Chiese non sono sole nelprendere posizione. Autori atei odi altre religioni si esprimono nel-lo stesso senso. Gli argomentidelle Chiese non sono confessio-nali o teologici, ma antropologicie rivolti alla ragione. La Chiesavuole partecipare al dibattito per-ch pensa che riguarda il bene u-mano. Ci sono aspetti finora sottovalu-tati?Il dibattito possibile anche invirt di una grande confusione edi grandi incertezze attorno allaparola matrimonio. Per molti,oggi, il matrimonio una cele-brazione sociale dellamore, co-me sosteneva un deputato fran-cese. Si confonde amore e ma-trimonio. Ma il matrimonio non solo questo, essendo pure uni-stituzione, cio una forma di vitadefinita dalla so-ciet. Daltra par-te, di fatto, esso in tutte le cultureil fondamento diuna famiglia.Dunque, si staparlando dellaconcezione dellafamiglia.C chi sottolineail rischio di unostravolgimento antropologicopi che morale. Che ne pensa?La misura riguarda apparente-mente un numero molto ristrettodi persone. Una minoranza dipersone omosessuali chiedonoquesta riforma e dunque essa ri-guarda una minoranza nella mi-noranza. Nei Paesi che hanno i-stituzionalizzato le nozze omo-sessuali, l1,5% dei matrimoni ri-guardano persone dello stessosesso. Ma gli argomenti avanzatitoccano tutti, poich si sente diresempre pi spesso che la famiglianon poggia pi sulla biologia,

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    cio sulla nascita, ma che pogge-rebbe invece sulla volont e su unquadro giuridico. Penso che se lafamiglia non poggiasse pi sullanascita, questultima non avreb-be pi accesso alla dimensionesimbolica, mancando la relazionefra nascita e legame filiale. que-sta relazione fra nascita e legamefiliale che mi sembra la principaleposta in gioco antropologica.La volont prima che la nascita:siamo davanti a rivendicazioni di

    un tipo nuovo?Gli argomenti avanzati e la filo-sofia che riflettono mi preoccu-pano ancor pi delle decisionipolitiche. Culturalmente, assistia-mo alla convergenza di correntidi pensiero che attribuiscono unasorta di onnipotenza alla volont,ai desideri o alla societ. Perso-nalmente, penso che la societ eil desiderio non sono tutto, chericeviamo la vita e che essa fon-damentalmente un dono, in par-ticolare attraverso il corpo. Perme, il corpo importante, coscome la nascita.

    Questi nuovi orizzonti filosoficipreludono a una possibile uscitadalla tradizione umanistica?Un certo pensiero dominanteoppone natura e cultura. Cos,vengono contrapposti corpo ecultura. Sono fra coloro che affer-mano che un pensiero equilibra-to e completo coniuga natura ecultura, dunque il corpo e il lin-guaggio. Dobbiamo pensare lacongiunzione fra il corpo e il lin-guaggio, e la famiglia si trova in

    questa congiun-zione.Alcuni oppositorievocano la Con-venzione inter-nazionale sui di-ritti del bambino.A ragione?Penso anchioche dovremmofar riferimentomolto di pi a

    questa Convenzione del 1989 esoprattutto al suo articolo 7, chestipula che il bambino ha il dirit-to, nella misura del possibile, diconoscere i suoi genitori e di es-sere educato da loro. Tenendo inmaggior considerazione i dirittidel bambino interpretati in que-sto senso, si ragionerebbe in mo-do diverso. Ma il problema cheoggi il bambino soprattutto per-cepito come un oggetto di dirittoe dunque le coppie omosessualiaffermano che hanno diritto albambino come si potrebbe averbisogno di un bene di consumo.

    In una trasmissione, un avvocatoevocava persino un mercato deibambini. Trovo ci molto preoc-cupante".Siamo di fronte a tentativi di ri-definire i diritti delluomo?Credo che esista una contraddi-zione fra la valorizzazione dellapersona, del soggetto, dei dirittidelluomo, dellindividuo e laproposta di simili modelli fami-liari, poich se si mettesse davve-ro la persona al centro, si pense-rebbe che meglio offrire al bam-bino una situazione triangolare,cio avere almeno un padre e unamadre, poich egli nasce dai cor-pi di un uomo e di una donna. E-siste un rapporto fra la persona eil corpo. Allora, per cos dire, ilpadre un uomo maschile e lamadre una donna femminile.Alcuni cristiani esprimono ilproprio timore di essere bollaticome omofobi. Come coniuga-re le proprie convinzioni e il do-vere cristiano di accogliere lal-tro?Da una parte, affermando sem-plicemente che distinguiamo laquestione dellomosessualit daquella del matrimonio. Non giu-dichiamo lorientamento omo-sessuale quando affermiamo cheil matrimonio unistituzione chenon dipende solo dalla volont.In secondo luogo, mettendo mol-to pi in evidenza tutto ci che sifa allinterno della Chiesa per ac-cogliere le persone omosessuali.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Nelle polemiche di questigiorni c chi vuole cancellareil legame fra matrimonio e famiglia. preoccupantela pretesa di una volontindividuale onnipotente

    ED I TO R I A L E

    MARTED20 NOVEMBRE 2012

    Lacroix: Allamoreserve la differenza

    B.Croce

    Una manifestazione contro il riconoscimento del matrimonio omosessuale a Parigi nei giorni scorsi.

    RomaMondializzazione e mondo cattolico:il 30 novembre e 1dicembre lXI Forumdel progetto culturale

    Xavier Lacroix