l’atlante stellare di cambridge l’atlante stellare · 2020. 5. 19. · l’atlante stellare di...

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  • L’ATLANTE STELLARE DI CAMBRIDGEUn atlante stellare attraente e accessibile a tutti, anche ai principianti• Può essere usato in qualsiasi luogo del mondo, a qualsiasi ora e data• Le mappe riportano ogni stella visibile a occhio nudo• Include i confini delle costellazioni e la Via Lattea• Elenca le stelle e le galassie interessanti da osservare

    Recensioni

    “Le mappe stellari magnifiche e chiare sono il segno distintivo di Wil Tirion. Se, da qualsiasi parte del mondo, volete conoscere quali stelle sono visibili, allora questo Atlante Stellare di Cambridge maneggevole e a colori… è il libro che fa per voi.”

    New Scientist

    “Un eccellente atlante stellare per chi inizia e per gli osservatori con binocoli e piccoli telescopi. Ci sono mappe di tutto il cielo, con stelle fino alla magnitudine 6,5 e una miriade di oggetti del cielo profondo.”

    Astronomy Now

    “…un libro prodotto scrupolosamente… letteralmente aperto su una galassia di infor-mazioni.”

    Reference Reviews

    L’ATLA

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    IL TIRIO

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    L’ATLANTE STELLARE DI CAMBRIDGE

    EDIZIONE ITALIANA

    WIL TIRION

    € 17,50

  • L’Atlante Stellare di Cambridge copre tutto il cielo, sia le latitudini boreali che quelle au-strali, in un formato piacevole, adatto sia per chi inizia sia per osservatori esperti.Consiste in una serie di carte celesti mensili, seguite da un atlante di tutto il cielo, orga-nizzato in 20 tavole a colori sovrapponibi-li. Ciascuna carta riporta le stelle fino alla magnitudine 6,5, insieme a circa 900 oggetti non stellari, come ammassi e galassie, che possono essere visti con binocoli o piccoli te-lescopi.Vi è anche un’esauriente mappa della super-ficie lunare, che mostra crateri e altre forma-zioni del nostro satellite naturale che sono provviste di un nome proprio.

    Wil Tirion è il più famoso disegnatore di mappe astronomiche del mondo. Per questa edizione dell’atlante stellare, ha progettato una versione migliorata di tutte le mappe; il testo e i dati sulle stelle sono stati comple-tamente rivisti in base alle informazioni più recenti. Chiaro, autorevole e facile da usare, L’Atlan-te Stellare di Cambridge è un atlante di rife-rimento ideale per gli osservatori del cielo di ogni luogo.

    I

  • L’ATLAnTe STeLLAre di CAmbridge

    EDIZIONE ITALIANA

    WiL TiriOn

    II

  • L’ATLAnTe STeLLAre di CAmbridge

    EDIZIONE ITALIANA

    WiL TiriOn

    III

  • CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESSCambridge, New York, Melbourne, Madrid, Cape Town, Singapore, São Paulo

    Cambridge University PressThe Edinburgh Building, Cambridge CB2 2RU, UK

    Published in the United States of America by Cambridge University Press, New York

    www.cambridge.orgInformation on this title: www.cambridge/9780521800846

    © Cambridge University Press 1991, 1996© Wil Tirion 2001

    This publication is in copyright. Subject to statutory exceptionand to the provisions of relevant collective licensing agreements,no reproduction of any part may take place withoutthe written permission of Cambridge University Press.

    First published 1991Second edition 1996Reprinted 1998, 1999Third edition 2001Reprinted 2004

    ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

    Edizione italiana: Gruppo B Editore, via T. Tasso 7, 20123 Milano

    Traduzione testi a cura di Walter Ferreri

    Il volume è stato stampato da Rotolito Lombarda, Pioltello (MI) nel mese di Settembre 2008

    IV

  • SOMMARIO

    PREFAZIONE VI

    LA LUNA 1

    LE MAPPE CELESTI MENSILI 5

    LE CARTE STELLARI 32

    LE MAPPE A TUTTO CIELO 82

    FONTI E RIFERIMENTI 90

    5

  • Chiunque guarda in alto il cielo stellato di notte e si domanda come trovare un modo per districarsi tra tutte quelle stelle avrà bisogno di qualche tipo di guida del cielo o atlante, ma si tratta di venire incontro a esigenze molto differenti.L’osservatore casuale per prima cosa vuole imparare che cosa può essere visto a occhio nudo; i nomi delle stelle, le costellazioni e dove o quando guardare per trovare Orione, l’Orsa Maggiore o Andromeda. Gli osservatori più esperti, che dispongono di un buon binocolo o di un piccolo telescopio, vogliono sapere di più: dov’è la Galassia Vortice, dov’è la Nebulosa Nord America o l’Ammasso Globulare M13?L’Atlante Stellare di Cambridge è utile a entrambe le categorie di osservatori. Include una serie di 24 mappe celesti mensili, progettate per essere utilizzate per quasi ogni luogo sulla Terra e una serie di 20 carte stellari dettagliate che coprono tutto il cielo, con tutte le stelle visibili a occhio nudo, quando le condizioni sono favorevoli. Queste 20 carte stellari mostrano anche una grande quantità di ammassi stellari, nebulose e galassie. Alcuni di questi oggetti possono essere visti senza aiuto ottico, ma per la maggioranza è necessario disporre di un telescopio di dimensioni piccole o medie. Le carte sono accompagnate da tabelle, che offrono posizioni accurate e più informazioni su questi oggetti, come sulle più interessanti stelle doppie e variabili.Alla fine dell’atlante vi è una serie di mappe di tutto il cielo, che riportano la volta celeste sotto una proiezione speciale, centrata sull’Equatore Galattico. Queste mappe mostrano la distribuzione di stelle, ammassi stellari aperti e globulari, nebulose diffuse e planetarie, in relazione alla Via Lattea.Probabilmente, la visione più interessante per chi inizia, usando un binocolo o un piccolo telescopio, è quella della Luna. Perciò, l’Atlante Stellare di Cambridge inizia con una mappa lunare non troppo complicata, che mostra le più importanti formazioni della sua superficie. Poiché la Luna è il nostro vicino nello spazio e poiché essa è di norma il primo oggetto che notiamo nel cielo notturno, la mappa lunare è riportata all’inizio, dove è giusto che sia.Buone osservazioni!

    Wil Tirion

    PREFAZIONE

    VI

  • 1

    La Luna è, dopo il Sole, l’oggetto più brillante del cie-lo. Sebbene il Sole e la Luna appaiano quasi uguali in dimensioni, sono del tutto differenti tra loro.Il Sole è il corpo centrale del nostro Sistema Solare: tutti i pianeti, inclusa la Terra, vi orbitano intorno. Il Sole ha un diametro di 1,4 milioni di km e si trova a una distanza di circa 150 milioni di chilometri. La Luna, con un diametro di 3476 km, è molto più piccola; approssimativamente un quarto del diametro della Terra, dalla quale dista in media 384 mila km. Rispetto alla Terra (e non al Sole), essa orbita in poco più di 27 giorni.Sebbene noi spesso definiamo la Luna “splendente”, essa non emana luce propria, ma si limita a riflettere quella ricevuta dal Sole. Questo è il motivo per cui la sua apparenza varia mentre orbita intorno alla Terra. L’aspetto della Luna, talvolta visibile come una falce sottile nel cielo occidentale dopo il tramonto, e talvol-ta come disco pieno, che illumina il centro della notte, confonde molta gente. La ragione di questo si spiega meglio con l’aiuto di un diagramma (Figura 1).

    L’illustrazione non è in scala, ma mostra che cosa accade. La Terra è al centro, e l’orbita lunare è dise-gnata come circolare. Durante la sua orbita intorno alla Terra, noi vediamo una differente porzione del lato illuminato della superficie lunare. Quando la Luna è approssimativamente tra il Sole e la Terra, noi ne vediamo solo il lato oscuro. Noi chiamiamo questa Luna Nuova. La Luna è del tutto invisibile. Dopo pochi giorni, vediamo una piccola falce nel cie-lo serale; una parte del lato illuminato spunta intorno al bordo. Dopo quasi una settimana, è illuminato metà del disco e noi chiamiamo questo Primo Quarto. Una settimana più tardi vediamo il disco completo. Questa è la Luna Piena. Quindi, si ha l’Ultimo Quar-to e infine il ritorno alla fase di Luna Nuova. Da una Luna Nuova alla seguente, occorrono circa 29,5 giorni, due in più di quanti ne occorrono alla Luna per compiere un’orbita intorno alla Terra. Il mo-tivo di questo fatto è che, mentre la Luna rivolve intor-no alla Terra, quest’ultima orbita intorno al Sole.

    LA LUNA

    Primo Quarto

    LUNA

    TERRA

    Ultimo Quarto

    Luna Piena Luna Nuova

    Luce solare

    Luce solare

    Figura 1

  • 2

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    MAREHUMORUM

    MARE NUBIUM

    MARE COGNITUM

    OCEANUS PROCELLARUM

    MAREVAPORUM

    MARE IMBRIUM

    MARE FRIGORIS

    MARESERENITATIS

    MARETRANQUILLITATIS

    MAREFECUNDITATIS

    MARENECTARIS

    PALUSEPIDEMIARUM

    SINUSMEDII

    SINUSAESTUUM

    PALUSPUTREDINIS

    SINUSIRIDUM

    SINUS RORIS

    LACUS MORTIS

    LACUS SOMNIORUM

    MARECRISIUM

    MARESPUMANS

    MAREUNDARUM

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    6 Picard

    7 Proclus

    8 Macrobius

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    11 Berosus

    12 Gauss

    13 Burckhardt

    14 Geminus

    15 Messala

    16 Mercurius

    17 Franklin

    18 Cepheus

    19 Chevallier

    20 Atlas

    21 Hercules

    22 Endymion

    23 de la Rue

    24 Vetruvius

    25 Mons Argaeus

    26 Littrow

    27 Le Monnier

    28 Chacornac

    29 Posidonius

    30 Mason

    31 Plana

    32 Bürg

    33 Maskelyne

    34 Sabine

    35 Ritter

    36 Arago

    37 Julius Caesar

    38 Plinius

    39 Promontorium Archerusia

    40 Menelaus

    41 Bessel

    42 Linné

    43 Godin

    44 Agrippa

    45 Rhaeticus

    46 Triesnecker

    47 Pallas

    48 Hyginus

    49 Boscovich

    50 Manilius

    51 Conon

    52 Autolycus

    53 Aristillus

    54 Theaetetus

    55 Cassini

    56 Calippus

    57 Alexander

    58 Eudoxus

    59 Aristoteles

    60 Gärtner

    61 Arnold

    62 Meton

    63. W. Bond

    64 Barrow

    65 Goldschmidt

    66 Anaxagoras

    67 Philolaus

    68 Anaximenes

    69 Carpenter

    70 J. Herschel

    71 Pythagoras

    72 Babbage

    73 Harpalus

    74 Mons Piton

    75 Mons Pico

    76 Plato

    77 Le Verrier

    78 Helicon

    79 Promontorium Laplace

    80 Bianchini

    81 Sharp

    82 Promontorium Heraclides

    83 Mairan

    84 Mons Rümker

    85 Archimedes

    86 Timocharis

    87 Lambert

    88 Euler

    89 Delisle

    90 Prinz

    91 Aristarchus

    92 Herodotus

    93 Vallis Schröteri

    94 Eratosthenes

    95 Stadius

    96 Copernicus

    97 Gay-Lussac

    98 Mayer

    99 Gambart

    100 Reinhold

    101 Lansberg

    102 Encke

    103 Kepler

    104 Marius

    105 Reiner

    106 Struve

    107 Seleucus

    108 Krafft

    109 Cardanus

    110 Cavalerius

    111 Hevelius

    112 Hedin

    113 Riccioli

    114 Grimaldi

    115 Letronne

    116 Billy

    117 Hansteen

    118 Sirsalis

    119 Rocca

    120 Crüger

    121 Darwin

    122 Byrgius

    123 Gassendi

    124 Mersenius

    125 Cavendish

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    127 Lagrange

    128 Piazzi

    129 Agatharchides

    130 Bullialdus

    131 Kies

    132 Mercator

    133 Campanus

    134 Vitello

    135 Hesiodus

    136 Pitatus

    137 Gauricus

    138 Wurzelbauer

    139 Cichus

    140 Capuanus

    141 Heinsius

    142 Wilhelm

    143 Mee

    144 Schickard

    145 Wargentin

    146 Phocylides

    147 Schiller

    148 Longomontanus

    149 Clavius

    150 Blancanus

    151 Scheiner

    152 Bailly

    153 Curtius

    154 Moretus

    155 Maginus

    156 Tycho

    157 Saussure

    158 Orontius

    159 Nasireddin

    160 Lexell

    161 Walter

    162 Regiomontanus

    163 Purbach

    164 Thebit

    165 Birt

    166 Arzachel

    167 Alpetragius

    168 Alphonsus

    169 Davy

    170 Ptolemaeus

    171 Herschel

    172 Flammarion

    173 Mösting

    174 Guericke

    175 Parry

    176 Bonpland

    177 Fra Mauro

    178 Manzinus

    179 Jacobi

    180 Cuvier

    181 Licetus

    182 Stöfler

    183 Nonius

    184 Aliacensis

    185 Werner

    186 Blanchinus

    187 La Caille

    188 Apianus

    189 Playfair & Playfair G

    190 Airy

    191 Argelander

    192 Albategnius

    193 Klein

    194 Hipparchus

    195 Vlacq

    196 Hommel

    197 Pitiscus

    198 Baco

    199 Barocius

    200 Maurolycus

    201 Buch

    202 Büsching

    203 Riccius

    204 Rabbi Levi

    205 Zagut

    206 Pontanus

    207 Sacrobosco

    208 Azophi

    209 Abenezra

    210 Geber

    211 Tacitus

    212 Almanon

    213 Abulfeda

    214 Fabricius

    215 Janssen

    216 Metius

    217 Brenner

    218 Rheita

    219 Neander

    220 Piccolomini

    221 Fracastorius

    222 Beaumont

    223 Catharina

    224 Cyrillus

    225 Theophilus

    226 Mädler

    227 Isidorus

    228 Capella

    229 Torricelli

    230 Hypatia

    231 Zöllner

    232 Delambre

    233 Furnerius

    234 Stevinus

    235 Snellius

    236 Reichenbach

    237 Humboldt

    238 Petavius

    239 Santbech

    240 Colombo

    241 Goclenius

    242 Gutenberg

    243 Messier & Messier A

    244 Vendelinus

    245 Langrenus

    246 Ansgarius

    247 la Pérouse

    248 Kästner

    249 Gilbert

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    Perfino con un comune binocolo, si possono vede-re caratteristiche interessanti sulla superficie lunare, e un piccolo telescopio rivelerà ancora più dettagli del nostro vicino nello spazio. Il periodo migliore per os-servare la Luna non è quello della fase di Piena, ma quello intorno al Primo e Ultimo Quarto. Quando la Luna è illuminata dal Sole da un lato e in modo particolare vicino al terminatore (la linea che divide la parte illuminata da quella che non lo è), si vede un notevole rilievo, poiché qui la superficie è illuminata in modo radente e ne conseguono lunghe ombre. Nel periodo di Luna Piena non si vede alcun rilievo, poiché si guarda approssimativamente dalla stessa di-rezione da cui provengono i raggi solari. Ma il periodo di Luna Piena è ideale per studiare le differenze tra le aree chiare e quelle scure della superficie.Sulla mappa lunare (delle due pagine precedenti), tutti i crateri e le formazioni simili hanno un contorno in grigio-verde scuro, mentre i più grandi maria sono ombrati con un grigio-verde più chiaro. Maria è la for-ma plurale del nome latino mare, nome dato dai primi osservatori, che pensavano che queste aree scure della Luna fossero realmente mari e oceani. Sebbene noi ora sappiamo che non c’è acqua sulla Luna, il nome persiste, così come quelli di lacus (lago) e oceanus (oceano). Tutti i maria e le catene di montagne sono indicati sul-la mappa, mentre i crateri sono numerati (per evitare sovrapposizioni). I nomi sono riportati sulle colonne a sinistra e a destra della mappa.La maggior parte dei crateri sulla Luna sono stati pro-dotti dall’impatto di grandi masse di rocce e metalli provenienti dallo spazio. La Terra è protetta dall’im-patto di corpi non molto grandi grazie all’atmosfera, che li brucia e li vaporizza per l’attrito, rendendoli vi-sibili come meteore. Solo i maggiori raggiungono la superficie e allora prendono il nome di meteoriti. Ma la Luna non ha un’atmosfera, così ogni corpo catturato dalla sua gravità, per quanto piccolo, va a impattare la superficie.Poiché la Luna ruota di 360° sul suo asse esattamente nello stesso tempo che impiega a completare un’orbita intorno alla Terra, vediamo sempre lo stesso lato della Luna. Comunque, l’orbita lunare è inclinata di circa 5° sull’eclittica (vedere capitolo Le carte stellari, pag. 32), e questo la porta un po’ sopra e un po’ sotto il pia-no dell’orbita della Terra intorno al Sole; inoltre, l’asse della Luna è pure inclinato di circa 1,5°. Il risultato combinato è che noi possiamo vedere circa 6,5° “oltre” i poli nord e sud della Luna. Inoltre, poiché l’orbita della Luna non è circolare, ma ellittica, non si muove a velocità costante, mentre rimane costante

    quella di rotazione. Così essa appare ruotare un po’ a sinistra e un po’ a destra, come se oscillasse lenta-mente. Di conseguenza, noi possiamo vedere intorno ai bordi di circa 7°. Talvolta, il Mare Crisium (nel quadrante lunare nord-est) appare molto vicino al bordo; altre volte è più vicino al centro e presenta un’apparen-za meno ellittica. L’aspetto ellittico del Mare Crisium, come quello dei crateri vicini al bordo, è naturalmente causato dalla prospettiva.Nella maggioranza dei telescopi, l’immagine che si vede è rovesciata. Per questa ragione, la mappa luna-re ha il sud in alto. Così, se osservate la Luna con un binocolo, dovete ruotare l’atlante sottosopra. A meno che non vi troviate nell’emisfero australe; allora, è tutto un altro discorso!

    Osservando la Luna

    La Lu

    na

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    Guardando il cielo stellato, probabilmente vedrete un insieme di stelle disposte alla rinfusa, ma chiunque guarda frequentemente inizierà a notare che le stelle non cambiano posizione l’una rispetto all’altra.Molto tempo fa, gli uomini iniziarono a dare dei nomi a questi raggruppamenti fissi di stelle; oggi ci riferia-mo a questi gruppi con il nome di “costellazioni”. La maggior parte della gente riconosce una o due costel-lazioni; tipicamente quella nota come Orsa Maggiore (o almeno la parte più evidente di essa, detta Grande Carro). Ma perché cambia sempre posizione in cielo? E per-ché non è possibile trovare Orione durante una notte di giugno o di luglio? Questo cambiamento nell’aspetto del cielo crea spesso confusione nell’osservatore occasionale. Così, la prima cosa che conviene imparare è come appare muoversi la volta celeste.È importante tenere a mente che le figure stellari non variano, perlomeno non nell’ambito di una vita uma-na. Solo su un periodo di più secoli le posizioni di alcune stelle vicine variano in modo percettibile a oc-chio nudo. Tutti questi gruppi di stelle e le costellazioni possono essere considerati fissi in un’immaginaria enorme sfe-ra, con la Terra situata al centro. Indipendentemente da dove ci troviamo sulla Terra, possiamo sempre ve-dere solo metà di questa sfera. Non è difficile rendersi conto che quando ci spostiamo da una parte all’altra della Terra, varia la parte visibile della sfera. Se noi fossimo al Polo Nord, vedremmo solo la parte boreale del cielo, mentre al Polo Sud vedremmo solo la metà australe. Ma non è tutto così semplice. Due ulteriori fattori complicano l’apparenza del cielo. In primo luogo, c’è la rotazione diurna della Terra intor-no al suo asse, che causa il sorgere del Sole a est e il suo tramontare a ovest. La stessa cosa si verifica con gli altri oggetti del cielo. Di fatto, sembra che l’intera volta celeste ruoti intorno a un asse che è un’estensio-ne di quello della Terra. Oltre questo, c’è il movimento orbitale della Terra, che fa variare l’apparenza del cielo con le stagioni. Pren-dete come riferimento una costellazione, poniamo Orione, a mezzanotte del primo gennaio, e notate la sua posizione. Osservatela ogni notte successiva alla stessa ora: noterete che le stelle raggiungono la stessa posizione pochi minuti prima a ogni notte. Un mese dopo, al primo di febbraio, Orione sarà già in quella posizione alle ore 22. Così, l’apparenza del cielo notturno cambia lentamen-te; finché, un anno dopo, la Terra ha raggiunto lo stes-so punto nella sua orbita, e Orione sarà tornato nella sua posizione originale a mezzanotte.

    È interessante rendersi conto che se ci fossimo trovati al Polo Nord, avremmo visto sempre la stessa parte di cielo. Qui vedremmo il cielo ruotare intorno al pun-to direttamente sopra di noi, il punto che chiamiamo “zenit”, mentre le stelle si muoverebbero solo paralle-lamente all’orizzonte, senza sorgere né tramontare: il polo celeste sarebbe allo zenit. Al Polo Sud avremmo una situazione simile, ma qui sarebbe visibile solo la parte sud del cielo. Poiché l’as-se del nostro pianeta non cambia la sua posizione in relazione alle stelle, mentre orbita intorno al Sole, il cielo visibile dai poli della Terra rimane lo stesso per tutto l’anno o, meglio, durante i circa sei mesi d’oscu-rità. Per il resto dell’anno, ai poli è sempre giorno.All’Equatore, abbiamo una situazione del tutto diffe-rente. L’Equatore celeste, ovvero la linea dove il piano dell’Equatore terrestre interseca la sfera celeste, va da est, passando proprio sopra la testa, fino a ovest. Tutte le stelle e gli altri oggetti nel cielo sorgono e tramon-tano, e durante l’anno è possibile vedere l’intera sfera celeste. Infine, nelle aree intermedie, la situazione è più com-plessa, come si può vedere nell’illustrazione (Figura 2). Da queste regioni si vede un’area del cielo, chia-mata circumpolare, le cui stelle sono così vicine al polo che non sorgono né tramontano, ma rimangono sempre sopra l’orizzonte. Nella parte opposta della sfera celeste, c’è una porzione di sfera celeste delle stesse dimensioni che non è mai visibile.Nelle mappe celesti si può vedere una banda azzurra più chiara; rappresenta la parte più brillante della Via Lattea. Tutte le stelle, nebulose e ammassi che vedia-mo in cielo (eccetto le galassie – vedere il prossimo capitolo, dove anche le nebulose e gli ammassi sono spiegati più in dettaglio) appartengono a un’enorme formazione, chiamata Galassia Via Lattea. Poiché la Galassia ha la forma di un grosso disco piat-to, noi vediamo la massima concentrazione di stelle quando guardiamo lungo il piano della Via Lattea. La luce di milioni di stelle, che non distinguiamo singo-larmente a occhio nudo, forma una banda dall’aspetto di nube luminescente, facilmente visibile lontano dalle grandi città durante le notti limpide.Le 24 mappe mensili sono state ottenute con una proiezione stereografica. Sebbene questa proiezione abbia lo svantaggio dell’incremento della scala dal centro verso l’esterno, ha come vantaggio principale quello di non distorcere le forme di costellazioni e gruppi. Quando guardiamo il cielo, andiamo soggetti a uno strano fenomeno, chiamato l’”illusione lunare”, che fa apparire più grandi gli oggetti prossimi all’orizzonte rispetto a quando si vedono alti nel cielo. Ma questo è

    LE MAPPE CELESTI MENSILI

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    solo un espediente della nostra mente. Noi pensiamo che gli oggetti visti vicino all’orizzonte siano più lonta-ni di quelli visibili direttamente sopra la nostra testa. La proiezione stereografica viene incontro a questa il-lusione: le costellazioni prossime all’orizzonte appaio-no veramente più grandi!

    Scegliere la mappa giustaCi sono 24 mappe, due per ciascun mese, situate una di lato all’altra sulle pagine a fronte. Le mappe sulle pagine a sinistra sono per gli osservatori dell’emisfe-ro boreale; quelle a destra per gli osservatori australi. Ciascuna mappa ha quattro differenti orizzonti, indi-cati per mostrare per quale latitudine c’è l’orizzonte corretto. Occorre selezionare il proprio orizzonte in base alla latitudine alla quale ci si trova. Ma pochi gradi in più o in meno non fanno molta differenza quando si guarda in cielo.Le mappe sono tracciate per le ore 23 del primo gior-no di un dato mese, per le ore 22 del 15 e per le ore 21 del primo giorno del mese seguente. Questi orari sono indicati in basso (sinistra) a ciascuna mappa. Ma le mappe possono essere usate per un maggiore intervallo di tempi e di date, come indicato nella Tavola A. Facciamo il caso che si desideri ve-dere il cielo a metà gennaio, non alla sera ma alle 6 del mattino. Basta semplicemente guardare per il 15 gennaio nella colonna di sinistra e quindi alle ore 6 AM. Si trova che occorre utilizzare le mappe del mese di maggio.Quando è in vigore l’orario legale estivo (DST, dal-l’inglese Daylight Saving Time), bisogna aggiungere un’ora all’orario dato nella Tavola (o un’ora sottratta dal tempo dato dal vostro orologio).L’indicazione delle magnitudini stellari è data in basso a destra di ciascuna mappa. Il significato della parola magnitudine è spiegato nell’introduzione delle carte stellari a pag. 33.

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    Osservatore▲

    Orizzonte

    Equatore Celeste

    Figura 2 (a) Come vede muoversi il cielo un osservatore al Polo Nord. Metà del cielo è sempre visibile (circumpolare) mentre l’altra metà è sempre invisibile. Le stelle non sorgono né tramontano.(b) Come si muove il cielo per un osservatore a una latitudine di 50° nord. Una piccola parte del cielo nord è sempre visibile (circumpolare) mentre una simile parte del cielo sud è sempre invisibile. La maggior parte delle stelle sorge e tra-monta.(c) Come vede muoversi il cielo un osservatore all’Equatore. Non ci sono stelle circumpolari e nessuna stella è sempre invisibile; tutte sorgono e tramontano.

    (a)

    (b)

    (c)

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    Tavola A. Per selezionare le mappe celesti mensiliPM = ore del pomeriggioMidnight = mezzanotteAM = ore del mattino S

    cegl

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    Latitudini Settentrionali

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    Date Time DST

    February 1 11 pm MidnightFebruary 15 10 pm 11 pmMarch 1 9 pm 10 pm

    Magnitudes:

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    VIRGO

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    Date Time DST

    March 1 11 pm MidnightMarch 15 10 pm 11 pmApril 1 9 pm 10 pm

    Magnitudes:

    –1 0 1 2 3 4 5

    Hyad

    es

    ECLIPTIC

    ECLIPTIC

    S.POLE

    Mar

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    Latitudini Meridionali

  • L’ATLANTE STELLARE DI CAMBRIDGEUn atlante stellare attraente e accessibile a tutti, anche ai principianti• Può essere usato in qualsiasi luogo del mondo, a qualsiasi ora e data• Le mappe riportano ogni stella visibile a occhio nudo• Include i confini delle costellazioni e la Via Lattea• Elenca le stelle e le galassie interessanti da osservare

    Recensioni

    “Le mappe stellari magnifiche e chiare sono il segno distintivo di Wil Tirion. Se, da qualsiasi parte del mondo, volete conoscere quali stelle sono visibili, allora questo Atlante Stellare di Cambridge maneggevole e a colori… è il libro che fa per voi.”

    New Scientist

    “Un eccellente atlante stellare per chi inizia e per gli osservatori con binocoli e piccoli telescopi. Ci sono mappe di tutto il cielo, con stelle fino alla magnitudine 6,5 e una miriade di oggetti del cielo profondo.”

    Astronomy Now

    “…un libro prodotto scrupolosamente… letteralmente aperto su una galassia di infor-mazioni.”

    Reference Reviews

    L’ATLA

    NTE STELLA

    RE D

    I CAM

    BRID

    GE

    ED

    IZION

    E ITALIA

    NA

    W

    IL TIRIO

    N

    L’ATLANTE STELLARE DI CAMBRIDGE

    EDIZIONE ITALIANA

    WIL TIRION

    € 17,50