l’alunno con difficoltà sensoriali: la disabilità visiva · prevalentemente tatto e udito...
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L’ALUNNO CON DIFFICOLTÀ SENSORIALI:
LA DISABILITÀ VISIVA
Istituto Comprensivo
“Don Lorenzo Milani” – Lanciano (Ch)
2-9-16-23 ottobre 2017
UN CORSO? SPERIAMO SERVA A QUALCOSA……
Non c’è nulla di più pratico di una buona teoria. (Kurt Lewin)
La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando tutto funziona ma
non si sa il perché. In ogni caso si finisce sempre con il coniugare la teoria con la pratica:
non funziona niente e non si sa il perché. (Albert Einstein)
Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, insegna. (H.L. Mencken)
Tutti bravi teorici, con la pratica degli altri. (Don Dino Pirri)
PERCORSO FORMATIVO
TEORICO LABORATORIALE
ACQUISIRE CONOSCENZE SPECIFICHE
SENSIBILIZZARE EMPATICAMENTE
PREDISPORRE STRATEGIE DIDATTICHE
EFFICACI
RIPARTIZIONE DEI TEMPI
-Parte teorica: Lezione frontale partecipata – 1 h
-Parte laboratoriale – 1,30 h:
Simulazioni, in plenaria con riflessioni
Didattica speciale: sussidi specifici e strategie
operative
-Confronto/discussione con il relatore – 20 min
L’OCCHIO
LE VIE VISIVE
IL PRODOTTO DELLA VISTA: L’IMMAGINE
LE VARIABILI DELLA FUNZIONE VISIVA
• Campo visivo
• Acutezza visiva
• Riconoscimento dei colori – senso cromatico
• Sensibilità alla luce – resistenza all’abbagliamento
• Sensibilità al contrasto
• Stereopsi o visione stereoscopica
• Percezione del movimento
• Motilità oculare
• Attenzione visiva
ULTERIORI ASPETTI DA CONOSCERE
• Presenza di dolori oculari
• Mobilità involontaria dell’occhio
• Caratteristiche evolutive della patologia
• Causa della disabilità visiva
• Età d’insorgenza della minorazione
CLASSIFICAZIONE PER LE DISABILITÀ VISIVE
IN ITALIA – LEGGE 138/2001
Ipovisione lieve – a.v. tra 3/10 e 2/10 o c.v. < 60%
Ipovisione medio-grave – a.v. tra 2/10 e 1/10 o c.v. < 50%
Ipovisione grave – a.v. tra 1/20 e 1/10 o c.v. < 30%
Cecità parziale – a.v. tra 1/20 e 3/100 o c.v. < 10%
Cecità totale – a.v. < 3/100 e c.v. < 3%
ULTERIORMENTE DALLA L. 138/2001
• I ciechi totali sono coloro che sono colpiti da totale mancanza
della vista in entrambi gli occhi
• Coloro che hanno la mera percezione dell’ombra e della luce o
del moto della mano in entrambi gli occhi ho nell’occhio migliore
• Coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3%
• Dalla cecità parziale si considera anche l’eventuale correzione
UNA NOTA DI STORIA
LA CECITÀ IN ITALIA
• In Italia i dati INPS rilevano circa 130.000 non vedenti, si stima che ne siano
attorno ai 500.000
• Tra i 130.000 riconosciuti 2000 sono tra i 6 ed i 14 anni, 5000 nella fascia tra
0 e 18 anni
• Sono circa lo 0,3 della di tutta la disabilità
• Circa 1/3 di questa popolazione è in condizioni di cecità, i 2/3 sono in cond.
di ipovisione
• Circa il 50% dei n.v. assoluti ha disabilità aggiuntive
• La condizione di cecità assoluta è in diminuzione
• La condizione di ipovisione e disabilità plurima è in aumento
LE CAUSE DELLA CECITÀ
• Ereditarie (genetiche)
• Congenite
• Acquisite
PRINCIPALI CAUSE DELLA DISABILITÀ VISIVA
• Cataratta
• Tracoma
• Oncocercosi
• Cecità dell’infanzia
• Retinopatia diabetica
• Glaucoma
• Degenerazione maculare senile
• Opacità corneali
• Distacco di retina
• Amaurosi fugace
• Cecità corticale
• Acromatopsia completa
• Agnosia visiva
IL BRAILLE
DATTILOBRAILLE
LEGGERE IN BRAILLE
LA CECITÀ
• Disabilità visiva
• Cecità
• dalla nascita
• sopraggiunta
• in modo traumatico
• In modo progressivo
• Ipovisione
• efficienti visivi
• subefficienti visivi
• Inefficienti visivi
LA CECITÀ
Un bambino cieco dalla nascita subisce tre gravi danni:
A) Il primo danno è la deprivazione sensoriale in sé, cioè la mancanza della vista
B) Il secondo danno potenziale è l’incompetenza dell’ambiente educativo
C) Il terzo danno è rappresentato dalle proiezioni sul bambino che, in modo preconcetto,
l’ambiente educativo gli addossa
D) Il bambino cieco non stimolato in modo adeguato fin da piccolo finisce per cercare stimoli
di intrattenimento e di piacere interiore che porta a delle STEREOTIPIE MOTORIE
(dondolii e movimenti ripetuti)
Un bambino nato solo non vedente rischia di assumere progressivamente comportamenti
autistiformi, con possibilità di interpretazione errata di classificazione come “non vedente
pluriminorato” o “non vedente con disturbo pervasivo dello sviluppo”
Di qui la necessità fondamentale di un precoce intervento educativo
LA CECITÀ
Nelle persone divenute non vedenti, rispetto a quelle nate senza la vista, prevale il sentimento
del dolore, sentimento che può condizionare fortemente il timbro dell’umore e quindi del
carattere della persona.
Il cieco divenuto tale fa un percorso di sofferenza e successivamente di progressiva
compensazione.
I ciechi divenuti restano caparbiamente ancorati al ricordo visivo.
I nuovi dati sensoriali vicarianti sono considerati antagonisti rispetto al ricordo iconico e
all’inizio sono rifiutati
LA CECITÀ
Il cieco divenuto soffre per una molteplicità di motivi:
-perdita di autonomia
-perdita di prospettiva esistenziale
-progressiva dissolvenza della capacità di rappresentazione iconica della realtà
-rifiuto del subentrare di altri canali sensoriali
-autocommiserazione pietistica
Conseguenze:
Senso di inferiorità, autoesclusione, abbandono dagli impegni, introversione,
potenziale situazione di depressione
LA CECITÀ
Momento di insorgenza della minorazione visiva
A seconda della causa, la cecità può insorgere in momenti diversi della vita:
-insorgenza nella prima infanzia
-insorgenza nella fanciullezza
-insorgenza nell’età adolescenziale
Più il momento di insorgenza è tardivo, più il bambino può godere di occasioni
esperienziale da utilizzare a livelli vari nello sviluppo della personalità:
Livello cognitivo, emotivo, affettivo, motorio, relazionale, comunicativo,
espressivo
LA CECITÀ
Cecità e apprendimento
Conoscenza della realtà
Rappresentazione – pensiero concetto immagine dell’esperienza vissuta
Immaginazione – funzione intellettiva che consente di costruire o reificare una
realtà che sfugge al diretto controllo sensoriale
Il n.v. apprende attraverso una ricostruzione di immagini e rappresentazioni
fondate
-sul patrimonio di esperienze personali
-sul potere evocativo (di memoria e di connessione logica)
proprio e dell’educatore che lo accompagna
LA CECITÀ
Intervento educativo di tipo compensatorio basato sulla opportuna sollecitazione
dei sensi residui (vicarianti)
Prevalentemente tatto e udito
modalità conoscitive del tatto
modalità conoscitive dell’udito
utilizzo del linguaggio
In entrambe le modalità
attenzione alla connessione tra significante e significato,
In caso di scollamento tra realtà e simbolo si hanno problemi a livello cognitivo e
quindi di rappresentazione della realtà, con ripercussioni a livello di
apprendimento e quindi in ambito di scuola
LA CECITÀ
Assenza o errata modalità educativa di tipo compensativo porta a ripercussioni
in ambito:
-cognitivo
-emotivo
-del linguaggio
-dialogico-comunicativo
-motorio
-comportamentale
SIMULAZIONE CON VIDEOCAMERA
SIMULAZIONE CON VIDEOCAMERA
IL NISTAGMO
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
• L’ipovisione è un sensibile decremento della capacità adattiva della visione, intesa come
processo cognitivo, riconducibile a lesioni anatomo funzionali dell’apparato sensoriale
visivo periferico, strutturalmente irreversibili; le lesioni riducono o distorcono l’input
sensoriale, limitando ed impoverendo grandemente il ciclo percettivo, fondamentale nel
processo cognitivo.
• Si caratterizza dalla scomparsa di almeno una delle prestazioni significative della vita
quotidiana: la lettura, la scrittura, a capacità di movimento autonomo nell’ambiente e di
autogestione organizzativa della quotidianità, funzioni ed attività non ripristinabili con i
normali sussidi utilizzati
• La sua presenza è caratterizzata da mimesi comportamentale nel bambino o nel giovane
CLASSIFICAZIONE PER LE DISABILITÀ VISIVE
IN ITALIA – LEGGE 138/2001
Ipovisione lieve – a.v. tra 3/10 e 2/10 o c.v. < 60%
Ipovisione medio-grave – a.v. tra 2/10 e 1/10 o c.v. < 50%
Ipovisione grave – a.v. tra 1/20 e 1/10 o c.v. < 30%
Cecità parziale – a.v. tra 1/20 e 3/100 o c.v. < 10%
Cecità totale – a.v. < 3/100 e c.v. < 3%
L’IPOVISIONE
• Diversamente dalla cecità si richiede una individualizzata ed attenta definizione del quadro oculistico e della didattica adottabile
Efficienza visiva (tra 1/10 e 1/20)
-Può utilizzare i normali sussidi dei vedenti con opportuni e specifici adattamenti
(ingrandimenti, contrasti elevati, evidenziazioni, educazione all’ascolto…)
difficoltà adattive alte
Subefficienza visiva (<1/20)
-Metodologia mista (utilizzo del residuo visivo, del tatto e dell’udito)
difficoltà adattive medio-alte
Inefficienza visiva (percezione di macchie di colore, luci ed ombre)
difficoltà adattive basse
L’IPOVISIONE
• Il bambino ipovedente sviluppa una personalità rinunciataria, passiva ed insicura per
l’impossibilità a mantenere il contatto visivo; ecco alcuni atteggiamenti che sono spesso
presenti in un bambino in situazione di ipovisione:
• -riduzione della progettualità
• -difficoltà di concentrazione
• -confusione operativa
• -insufficiente mimica facciale
• -livelli attentivi, motivazionali e produttivi inferiori alla norma
• -lentezza e scarsa modulazione nella lettura
• -disortografia e disgrafia
• -difficoltà di organizzazione spaziale
L’IPOVISIONE
• Lo SCRIPT: caratteristiche
• Singolo carattere semplice e pulito
• Spessore e grandezza del carattere
• Distanza tra le lettere nelle parole
• Distanza tra le parole
• Distanza tra le righe
• Il capoverso
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
L’IPOVISIONE
CREARE IL PUNTO DI CONTATTO TRA LA PROGRAMMAZIONE
INDIVIDUALE E QUELLA DEL GRUPPO CLASSE
• Adattamento degli ob, dei contenuti, dei materiali su cui si apprende
• 1 liv-Sostituzione
• 2 liv-Facilitazione
• 3 liv-Semplificazione
• 4 liv-Scomposizione
• 5 liv-Partecipazione
• Realizzazione di una didattica integrata
Comunità classe
Solidarietà
e amicizia
Reti di gruppo di
sostegno fra
alunni
1. Stimolazione della partecipazione ad attività
extrascolastiche
2. Strategie per favorire l’amicizia fra alunni
3. Coinvolgimento delle famiglie
Clima di classe – Collaborazione – CooperazioneL’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è influenzato dalle relazioni, dagli stimoli
e dal contesto tra pari
INCLUSIONE E DIDATTICA
• L’apprendimento cooperativo
• -gruppo classe
• -piccolo gruppo
• -coppia
• Organizzazione dell’aula e dei materiali
• Il Tutoring
INCLUSIONE DEL DISABILE VISIVO: COSA FARE
• -Conoscere la disabilità
• -Raccogliere informazioni
• -Coinvolgere la classe
• -Individuare gli strumenti, i sussidi particolari, le strategie operative
• -Pianificare l’intervento educativo ed il coinvolgimento dei colleghi
• -Individuare le risorse territoriali
• -Coinvolgere le famiglie
• -Predisposizione ad attività extrascolastiche
• -Didattica alternativa
• -Creare un clima inclusivo