la voce di sinistra ecologia alto garda
DESCRIPTION
n° 2 Marzo 2012TRANSCRIPT
Sinistra Ecologia Libertà Alto Garda
Di Fernando Manzali
Ogni tanto si torna a
parlare nell’Alto Garda,
dello sport del golf. Un
sogno nel cassetto di
“affaristi” di precedenti
ed attuali amministra-
zioni.
Il caso delle Marocche
nel comune di Dro, e
l’ultimo di Tenno (TN),
dove il consigliere
dell’attuale minoranza
Emiliano Faccio, fece un
comitato di opposizione
“No golf” riuscendo ad
impedire la costruzione
del campo, sono l’esempio
degli interessi che circo-
lano attorno al golf e di
contrappasso la capacita
di cittadini a opporsi,
costituendo comitati vo-
lontari “No golf” pro-
muovendo referendum,
dimostrando alle “lobby
affariste” che la popola-
zione può decidere sem-
plicemente avvalendosi
degli strumenti della no-
stra democrazia. Sinistra
Ecologia e Libertà Alto
Garda vuol rammentare
l’impatto ambientale che
comporterebbe un campo
da golf sul delicato ecosi-
stema del nostro territo-
rio. Nei circoli il numero
medio di soci varia da
200 a 250 e si registrano
picchi dell’utilizzo dei
campi nei fine settimana
e bassa frequenza dal
lunedì al venerdì. Il con-
sumo d’acqua secondo
l’Associazione Europea
del Golf, su un campo di
tipo medio a 18 buche, e
che occupa una superficie
di circa 70 ettari, consu-
ma 2.000 metri cubi
d’acqua al giorno, che
possono ridursi a 1.400-
1.500 se l’irrigazione in-
teressa solo una parte
del campo, equivalente al
consumo di un paese di
8000 abitanti. Comunque
la si metta si tratta in-
dubbiamente di una
quantità’ non trascurabi-
le: un dato che diventa
uno schiaffo ad 1 miliar-
do e 600 mila persone nel
mondo che non hanno
accesso all’acqua potabi-
le.
Segue a pagina 2
Il campo da golf
nell’alto Garda
1-2-3
Il Grande Bluff 4
Il posto fisso “ Che
monotonia”
4
A. Di Pietro risponde
a Marcegaglia.
5
Arcese Trasporti 5
Crescita -Decrescita
sviluppo sostenibile
6 -7-8
Sommario:
A volte ritornano: “Il campo da Golf”
La Voce di SEL Alto Garda
Marzo 2012 Anno I - Numero 2
2000 metri
cubi di acqua
al giorno
Marco Sembenotti
Quanto all’uso di pesticidi per un
campo standard si stimano circa
750 chili di pesticidi l’anno (più
che un campo coltivato ad agricol-
tura intensiva), con effetti anche di
possibili inquinamenti nelle falde
acquifere. Dagli Stati Uniti per
cercare di ovviare alle critiche
sull’uso eccessivo di pesticidi nel
golf, arrivano ora anche i prati bio-
tech, coltivazioni geneticamente
modificate. Gli sforzi propagandi-
stici, bisogna riconoscerlo, delle
varie Federazioni dei golfisti sono
notevoli e hanno cercato di coinvol-
gere in questi anni anche alcune
associazioni ambientaliste, enti e
istituzioni. Il tutto per cercare di
fugare i pesanti dubbi sui rischi di
inquinamento di risorse idriche,
faunistiche e vegetali in prossimità
dei percorsi sportivi. Il progetto
“impegnati nel verde” lanciato dal-
la Committed to Green Foundation
cui la Federazione Italiana Golf ha
aderito nel 1999 prevede un pro-
gramma di certificazione ambien-
tale, una sorta di patente di eco-
compatibilità.
Il programma di gestione ecocom-
patibile prevede un piano di gestio-
ne ambientale organizzato in otto
categorie: salvaguardia della natu-
ra, patrimonio paesaggistico e cul-
turale, gestione delle risorse idri-
che, del tappeto erboso, gestione
dei rifiuti, risparmio energetico e
strategie di acquisto; formazione
professionale degli addetti e am-
biente di lavoro; comunicazione e
sensibilizzazione del pubblico: una
sorta di vera propaganda.
Purtroppo oggi in Italia non esi-
ste alcuna obbligatorietà di Va-
lutazione d’Impatto Ambientale
sui progetti di nuovi campi da
golf, e le associazioni golfistiche tor-
nano a mascherarsi dietro questi
codici volontari per poter vantare
patenti pseudo-ecologiste, nascon-
dendo e minimizzando lo stravolgi-
mento territoriale che ne consegui-
rebbe. Obiettivo nascondere la real-
tà. L’investimento necessario
per la realizzazione di un nuovo
campo da golf parte da un mini-
mo di 4-5 ml di euro , fino anche
a un max di 15 ml includendo
tutta una serie di infrastrutture
di ricezione turistica. Spesso la
gestione da sola non e’ in grado di
coprire le spese di manutenzione, e
in tempi di crisi economica come in
Italia in questi mesi, i circoli e le
società’ proponenti un progetto sono
sempre alla ricerca di motivazioni
giuste ed etiche per poter attingere
ad un finanziamento pubblico a fon-
do perduto (soldi nostri per inten-
derci) basta vedere i bilanci dei co-
muni (La società che gestisce il
campo da golf di Sarnonico, ha
ricevuto nel 2005 un contributo
di 214.828,60 euro per l’acquisto
di macchinari manutentivi del cam-
po, e per l’arredamento di una nuova
sala da pranzo).
Spesso il progetto viene difeso dai
comuni interessati, e anche questa
non e’ una novità, “opera di pub-
blico interesse” non sappiamo be-
ne cosa voglia dire pubblico se non
il finanziamento che i circoli ricevo-
no. Questi fondi (i soldi dei contri-
buenti) in momenti di crisi del lavo-
ro e di recessione andrebbero spesi
meglio, creando posti di lavoro, cal-
mierando gli affitti, e con interventi
a sostegno delle famiglie più biso-
gnose. Cari amministratori comu-
nali noi di Sinistra Ecologia e Li-
bertà, qualora si ricominciasse a
parlare e a discutere troppo insi-
stentemente del campo da golf
nell’alto Garda, non staremo a
guardare, ma ci attiveremo con
tutte le forze politiche ed ecolo-
giste che vorranno sposare la
nostra causa. Ci prepareremo isti-
tuendo comitati cittadini “No golf”
per informare la comunità, rivendi-
cando il diritto di proteggere il no-
stro territorio, già fragile e compro-
messo, dalla politica del mattone
dell’ultimo decennio.
Pagina 2 La Voce di SEL Alto Garda
Utilizzano patenti
pseudo-ecologiste nascondendo e
minimizzando lo stravolgimento
territoriale
Le chiamano “opere di pubblico interesse”
il golf troverebbe un abbina-
mento felice tra strutture recet-
tive di alta qualità e vocazione
per un turismo di svago e ripo-
so: una simile infrastruttura
sarebbe unica nell'Alto Garda,
avrebbe effetti considerevoli
sulla destagionalizzazione
dell'offerta e garantirebbe una
ricaduta importante e benefica
sull'intera economia della zona.
Ciò premesso, si interroga la
Giunta per conoscere quali ini-
ziative intenda assumere per
dirimere le controversie e risol-
vere una volta per tutte le esi-
tazioni delle varie comunità
della Busa, al fine di determi-
nare la miglior localizzazione
ed assicurare in tempi brevi la
realizzazione di un campo da
golf di caratura internazionale
(almeno 27 buche), volano for-
midabile per il turismo garde-
sano".
Progetto golf dell’Alto Garda. Serve una accelerazione Pubblichiamo di seguito il testo dell'interrogazione a risposta immediata di Marco Sembenotti
(Civica) alla quale la Giunta ( A. Pacher ) ha risposto in aula nella seduta del Consiglio
Provinciale mercoledì 22 febbraio (mattina).
questa disciplina anche in ra-
gione dell'economia turistica
della zona. Pertanto la Provin-
cia oltre a ribadire il sostegno
per la realizzazione del campo
da golf, auspica che il progetto
sia inserito come funzione so-
vra-comunale nel piano di co-
munità di cui è già stato avvia-
to l'iter.
L'assessore Pacher ha confer-
mato la valutazione positiva
in merito alla collocazione di
un campo di golf nell'area del
Basso Sarca Garda trentino,
particolarmente vocata per
… Anche Pacher lo appoggia...
Anno I - Numero 2 Pagina 3
"Turismo, agricoltura e sport sa-
ranno i settori che garantiranno il
futuro alla nostra vallata": così si
è recentemente espresso un
amministratore arcense in rela-
zione all'annoso dibattito sulla rea-
lizzazione di un campo da golf nella
Busa, questione che coinvolge con
alterne e talvolta paradossali vi-
cende i comuni di Arco, Tenno e
Dro (con quest'ultimo che per far
posto al golf era giunto a sopprime-
re in una variante al PRG l'unico
crossodromo di alto livello in pro-
vincia!). Nella Busa certamente
e le pressioni continuano...
e noi non staremo a
guardare
W IL REFERENDUM
W LA DEMOCRAZIA
Di Roberto Alberton
VI E’ MAI PASSATO PER LA
MENTE CHE QUALCUNO STIA
SPECULANDO SU QUESTA
CRISI O CHE STIA MONTAN-
DO TUTTO PER DEVIARE E-
NORMI FLUSSI FINANZIARI
NELLE TASCHE DEI GRANDI
SANTONI DELLA FINANZA ?
L’INPS non è messa così male co-
me ci descrivono… lo spread non è
questione di Premier buffoni, e le
società di Rating sono in mano a
chi ? In nome di false paure, si giu-
stificano misure altrimenti impopo-
lari, si rubano ai lavoratori anni di
pensione, si impongono nuove tas-
se, si creano un mare di soldi, che
domani spariranno per ritrovarsi,
attraverso abili manovre, nelle ta-
sche di chi questa paura l’ha inven-
tata. Il grande bluff ! Un governo
“tecnico” che ha salvato la faccia a
tutti, maggioranza ed opposizione.
Una infornata di finti clericali, con
il compito di eseguire il lavoro
sporco che ai politici non andava di
fare, per poi tornarsene a casa, la-
sciando di nuovo il campo libero ai
nomi di sempre. La “porcata sulle
pensioni sarebbe passata con Ber-
lusconi ? Delle misure di austerità
annunciate, solo pochi ridicoli
provvedimenti a carico di chi divo-
ra il frutto del nostro lavoro. Per il
resto tutto uguale. I vergognosi
privilegi della Casta e della Chiesa
rimangono praticamente intatti,
Imu, pensioni e tasse li pagano
sempre i soliti noti, a VITA !
Il posto fisso ? Che monoto-
nia ! E’ l’uscita infelice di
chi, al sicuro della propria
posizione e ricchezza, non
ha la percezione di cosa sia
una vita “normale”, se così
possiamo chiamare una
esistenza trascorsa nella
lotta quotidiana con bollet-
te, caro benzina, dentista,
tasse e carovita. Vorrei ve-
dere il Dott. Prof. Monti
vivere con 1300 euro al me-
se, con una famiglia da man-
tenere. Chissà se rinunce-
rebbe, poi, ad un monotono
“posto fisso” in catena di
montaggio. Intanto giovani e
studenti insultati da chi i
propri figli li ha sistemati in
virtù della propria posizione
privilegiata.
IL GRANDE BLUFF ! ...Troppe cose non quadrano…
Il posto fisso…”Che monotonia”
Pagina 4 La Voce di SEL Alto Garda
Mario e Ratzi si incon-
trano… Don Peppino Ra-
tzi ringrazia zio Mario. I
suoi milioni di euro sono
salvi. Verranno quasi
tutti pagati con i sacrifi-
ci degli italiani che ora
dovranno andare in pen-
sione a 70 anni, per assi-
curare a Don Peppino i
suoi finanziamenti e il
pagamento sella sua ICI
Anche Emma Marcegaglia, Presidente della Confindustria, insulta lavoratori e sindacati, i primi perché ladri e
lazzaroni, i secondi perché li difendono. Ma Di Pietro risponde : “dopo vent’anni da Mani Pulite, si scopre che la
colpa di quanto accaduto è dei lavoratori che, secondo lei, sarebbero ladri e non degli imprenditori che hanno
falsificato gare e appalti. Quegli stessi imprenditori che hanno rotto l’equilibrio previsto nel principio della libe-
ra concorrenza, non hanno pagato le tasse, hanno nascosto i soldi all’estero, facendoli po rientrare attraverso lo
scudo fiscale”.
(Romania e Slovenia) dove il costo
del lavoro è più basso che in Italia,
volendone trarre più profitti, dopo
aver ricevuto nel 2009 un finanzia-
mento provinciale. Vorrei solo pun-
tualizzare che alla fine di strategie,
giuste o sbagliate, chi ci rimette
sono sempre e ribadisco sempre i
propri dipendenti. E anche qui in
Trentino l’articolo 1 della Costitu-
zione Italiana, viene meno e la de-
mocrazia, ancora una volta viene
umiliata. L’Italia è una Repubbli-
ca democratica fondata sul lavoro,
e il lavoro si perde. La sovranità
appartiene al popolo, che la eserci-
ta nelle forme e nei limiti della Co-
stituzione,... e ci troviamo con un
Governo “ Tecnocratico”. Auspico
Di Fernando Manzali
Quando si parla di licenziamenti, e
nella fattispecie dei 250 dipenden-
ti dell’Arcese Trasporti, la preoc-
cupazione è tangibile perché si par-
la di famiglie e non di numeri.
Non voglio entrare nel merito, o nel
demerito, dell’ipotesi che l’Arcese
stia delocalizzando all’estero
Ai lavoratori insultati dalla Marcegaglia risponde Di Pietro
Arcese Trasporti… dignità negata
Anno I - Numero 2 Pagina 5
E la Fornero non sta a guardare Il ministro Fornero all’inaugurazione dell’anno accademico
torinese si rivolge agli studenti…” l’articolo 18 ve lo potete
sognare “… per sua fortuna si trova all’interno di una sala
ben protetta dalle forze dell’ordine, mentre fuori gli studenti
incazzati protestano in corteo.
veramente che la situazione
dei 250 dipendenti possa risolver-
si nel migliore dei modi, perché il
problema ora è politico e sociale, e
Ministero, Provincia, assessori
parti sindacali trovino un accordo
perché la dignità di chi lavora, non
venga sempre calpestata, nel no-
me del profitto.
Di Francesco Balletta
Spesso si sente affermare in TV-in
dibattiti soprattutto di ordine poli-
tico economico-da illustri politici,
appartenenti purtroppo anche alla
sinistra moderata, che per risolle-
vare le sorti del nostro Paese sia
necessario fare tutto il possibile
per lo sviluppo e la crescita : anche
da illustri rappresentanti del go-
verno e anche dal Presidente Prof.
Monti non è stato mai pronunciato
l’aggettivo “compatibile”, da ag-
giungere ai due sostantivi e cioè
sviluppo compatibile, crescita com-
patibile. La stragrande maggioran-
za di essi parla di PIL ( Prodotto
interno Lordo) ed afferma che se
tale prodotto cresce sia quasi auto-
maticamente ridimensionata qual-
siasi preoccupazione economica e
tutto ciò darà speranza per il futu-
ro dei cittadini. Ma è proprio così ?
E’ proprio vero che la crescita del
PIL-a prescindere-debba necessa-
riamente allontanare qualsiasi pre-
occupazione non solo dei cittadini
italiani,rispetto al loro futuro? Non
credo , come fortunatamente per
tanti altri, in questa lettura salvifi-
ca e semplicistica-in un contesto
mondiale globalizzato dove pur-
troppo la finanza “comanda” econo-
mia e politica. Moltissime persone,
dai professori universitari delle
facoltà di economia-divenute
”business school” al servizio cioè
dell’economia di mercato liberi-
sta) , alle persone che seguono
l’andamento delle Borse, dai politi-
ci anche colti ai giornalisti econo-
mici, appena sentono pronunciare
la parola decrescita avvertono un
rifiuto istintivo di tale sostantivo
come se fosse una bestemmia. In-
vece il cittadino normale deve
(dovrebbe) iniziare a soffermarsi
sul significato di essa e chiedersi
obiettivamente quali sono le moti-
vazioni che animano i fautori della
decrescita ponderata , intesa come
rifiuto razionale del superfluo. Ma
invece no. I fautori della crescita a
tutti i costi dicono che lo sviluppo
sia una caratteristica intrinseca
della vita,che fa parte della sua
natura e della sua essenza, come il
battito del cuore o come la respira-
zione e perciò positiva comunque.
Se, invece, si pensa agli avveni-
menti della vita ed al nostro mondo
attuale è anche possibile pensare
che la parola crescita porti con se
una connotazione negativa : cresci-
ta del debito pubblico, della febbre,
della concentrazione dell’anidride
carbonica nell’atmosfera,
dell’effetto serra dovuto proprio
all’aumento di tale concentrazione,
della desertificazione di vasti terri-
tori, dello scioglimento dei ghiac-
ciai, delle alluvioni derivanti dal
dissesto idrogeologico, della cemen-
tificazione, della deturpazione del
territorio, dei rifiuti di Napoli, del-
le scorie tossiche provenienti dal
Nord e depositate – tramite
l’intermediazione della Camorra
( leggere Saviano ) nel sottosuolo
delle Province di Caserta e Napo-
li,dell’aumento degli armamenti.
Dopo tale elencazione- e la lista
della connotazione negativa di tale
crescita potrebbe continuare- c’è
ancora qualcuno che sia disposto
ad affermare che la crescita abbia
sempre e comunque un significato
positivo ? Credo proprio di no.
Qualche altro esempio pratico : è
stato calcolato che il 3% del PIL
italiano,cioè il 3% di 1500 miliardi
di euro (45miliardi), cifra sproposi-
tata, è costituito da cibo che viene
buttato via e ciò comporta così uno
spreco alimentare a cui si aggiunge
un ulteriore aggravio a causa
dell’impatto ambientale dei rifiuti ;
il 70% dei consumi di energia è co-
stituito da sprechi che non danno
beneficio ma invece inducono un
aumento delle emissioni di anidri-
de carbonica che comporta un ulte-
riore aumento dell’effetto serra con
tutti i rischi che esso sottintende.
Questi ulteriori due esempi- cibo
ed energia che si sprecano- dimo-
strano che sarebbe (è) veramente
necessario pensare alla decrescita
come alternativa radicale alla eco-
nomia fondata sulla crescita indi-
scriminata della produzione delle
merci. Ad essa si lega in modo in-
scindibile il consumismo, fenomeno
economico sociale tipico delle socie-
tà industrializzate : esso consiste
nell’acquisto indiscriminato di beni
di consumo che viene indotto anche
dalle moderne tecniche pubblicita-
rie che fanno apparire come reali i
bisogni fittizi, provocando un allar-
gamento della produzione; quindi
un continuo “usa e getta” (aumento
dei rifiuti), quindi spreco di ener-
gia, quindi crescita (elemento ne-
gativo)dell’effetto serra come prima
veniva ricordato. Nella nostra epo-
ca di consumismo esasperato il be-
nessere di una nazione (meglio dire
di un popolo) purtroppo ,viene mi-
surato di solito con la crescita della
produzione,dei consumi, delle auto-
mobili,etc., scambiando l’aumento
quantitativo di ogni cosa con il mi-
glioramento della qualità che inve-
ce riguarda il cibo ,una casa ben
coibentata e costruita con materiali
naturali,la bellezza del paesaggio-
non deturpato da discariche e da
cementificazioni, la diffusione del-
le reti di solidarietà e di accoglien-
za, l’armonia dei rapporti familiari
ed amicali,la tranquillità del posto
di lavoro e sul posto di lavoro, in-
somma la qualità vera della vita.
Crescita indiscriminata, decrescita e sviluppo sostenibile
Pagina 6 La Voce di SEL Alto Garda
CIBO per 45 mld di euro
lo buttiamo nella
spazzatura !
In questa nostra società consumi-
stica il miglioramento della qualità
della vita viene misurato- devo dire
purtroppo- con l’aumento della du-
rata media della vita senza , inve-
ce, porsi l’interrogativo del “come”
si vive nella nostra società. Per un
solo momento pensiamo, per esem-
pio,alla qualità della vita di anzia-
ni malati, soli e talvolta
“ghettizzati” in squallidi luoghi
segreganti. Il nostro primato di
essere il paese più longevo del
mondo insieme al Giappone,può far
piacere se però la qualità della vita
è ad un buon livello. Il cammino
dello sviluppo sostenibile, della
decrescita ponderata è lungo e dif-
ficile per gli ostacoli di diversi fau-
tori della crescita: in primo luogo
delle società multinazionali,ma
anche perché si è consolidata l’idea
-anche nelle pubbliche amministra-
zioni democratiche-che la parola
crescita debba “naturalmente” sot-
tintendere l’idea di progresso
dell’umanità e la decrescita invece
l’idea di regresso. E’ necessario
quindi non arrendersi ed usare
molti esempi per dimostrare che la
crescita indiscriminata può arreca-
re danni irreversibili all’ambiente e
quindi all’umanità. Bisogna dimo-
strare che la decrescita è progresso
poiché limita la produzione indi-
scriminata delle merci e che pro-
muove il rifiuto razionale di ciò che
non serve,che indica la riduzione
del consumo delle merci che non
soddisfano i bisogni necessari. Il
ponte sullo stretto di Messina, te-
nacemente voluto da Berlusconi e
dal suo governo, comporterebbe
una immensa spesa, un considere-
vole danno all’ambiente, una ce-
mentificazione intollerabile : ri-
marrebbero solo i grandi affari per
le ditte costruttrici. Gli assertori
della costruzione del ponte, anche
per giustificare l’opera, si rifugia-
no dietro l’opportunità di dare lavo-
La qualità della vita e il ponte sullo stretto di Messina
Anno I - Numero 2 Pagina 7
zata a difenderlo. Il leader nazionale
di Sinistra Ecologia e Libertà, Niki
Vendola, presidente della regione
Puglia,non per caso a metà novem-
bre del 2010 fu invitato dal governa-
tore dello stato della California Ar-
nold Schwarzenegger ad essere
membro fondatore di una nuova or-
ganizzazione internazionale per
combattere i cambiamenti climatici,
il quale così si espresse ….”usando il
potere dei leader regionali creeremo
un ambiente di cui saranno orgoglio-
se le future generazioni”… Tale invi-
to al Presidente Vendola rappresen-
tò un importante riconoscimento del
lavoro svolto in Puglia, il leader di
SEL veniva riconosciuto a livello
mondiale come l’amministratore
pubblico che si batteva per la difesa
del territorio. Infatti la Puglia è oggi
la prima Regione italiana per la pro-
duzione di energia alternativa indi-
spensabile per ridurre il consumo
delle risorse non rinnovabili. Indub-
biamente il cammino per la consape-
volezza della bontà della scelta della
decrescita è lungo poiché essa si ba-
sa su un modello culturale e su un
sistema di valori che presuppone
una diversa concezione degli stili di
vita: semplicità, sobrietà, amore per
la cultura, i saperi, etc., tutto im-
prontato a vivere la vita senza priva-
zioni e senza sprechi. Ma bisogna
pur iniziare tale cammino. Segue pagina 8
...decrescere per ricrescere, questo è il problema...
ro per anni a tante persone e sono
però , anche , i paladini della cre-
scita esasperata. E’ stato necessa-
rio ed è necessario opporsi con
tutte le forze a questa inutile ope-
ra che tra l’altro, secondo molti
geologi, è anche pericolosa in una
zona a rischio frane e terremoti.
La spesa per l’inutile pon-
te,soprattutto in questo periodo di
crisi economica, invece,dovrebbe
convertirsi in una spesa utile vol-
ta a migliorare ed ad ammoderna-
re le strade e le ferrovie, vera-
mente disastrate della Calabria e
della Sicilia : un treno che parte
da Catania per giungere a Paler-
mo impiega circa 5 ore. Tale am-
modernamento possiamo definir-
lo, senza ombra di smentita, cre-
scita opportuna poiché viene in-
contro alle giuste esigenze della
popolazione ed al tempo stesso da
lavoro a moltissime persone incre-
mentando così quel famoso PIL
questa volta in senso molto positi-
vo. La pubblica amministrazione
deve operare queste scelte oculate
ma essa non è qualcosa di inani-
mato, è fatta di persone, di ammi-
nistratori, di politici, espressione
di partiti che possono scegliere in
un modo oppure in quello opposto.
Ci sono partiti che si dichiarano
esplicitamente per la crescita se-
condo i canoni del liberismo anche
il più selvaggio esistono, purtrop-
po,personaggi come i costruttori
edili del terremoto del 7/2009
dell’Abruzzo- che gioiscono per la
catastrofe e che affermano “ qui
occorre partire in quarta subito,
non è che c’è un terremoto al gior-
no” puntando come sciacalli ad
inserirsi, tramite conoscenze, alla
ricostruzione selvaggia, e fortuna-
tamente ci sono partiti di sinistra
come SEL- che contengono nella
propria sigla la E di ecologia-la
quale, partendo dalla conoscenza
dell’ambiente naturale, è finaliz-
dell’uguaglianza”. Dovrebbe essere
soprattutto la sinistra a riflettere
su questo, visto che è caduta nella
trappola della torta. Convinta che
fosse sufficiente far crescere la tor-
ta, cioè il PIL , perché tutti avesse-
ro fette più grandi,la Sinistra si è
accorta che la torta era avvelenata
“. Il 26/01/2012 a Ballarò Latouch
affermava …”la crescita indiscrimi-
nata è come un treno che , senza
conducente, viaggia a 300 km/ora
e rischia di sbattere contro un mu-
ro. Per evitare la catastrofe dobbia-
mo scendere dal treno, prenderne
un altro, a velocità più moderata,
con un conducente ,ed in direzione
opposta.
Per rendere fattibile l’idea della
decrescita ponderata, che è possibi-
le anche praticare singolarmente a
livello di scelte dei nuclei familiari,
è necessario favorire la parte-
cipazione dei cittadini alla ge-
stione della cosa pubblica per
il bene comune. Solo se si riesce
ad inviare rappresentanti politici e
della società civile-che credono nel-
la decrescita ( cioè nel rifiuto razio-
nale di ciò che non serve),nella
pubblica amministrazione, dai co-
muni al governo del Paese saranno
possibili, anche se con gradualità,
scelte consapevoli orientate al ri-
spetto dell’uomo e dell’ambiente.
Serge Latouch, Prof. emerito di
scienze economiche presso
l’universita Paris Sud si augura
“l’emancipazione dalla religione
della crescita ed il perseguimento
Con noi per un futuro migliore
Decrescita ponderata
Sinistra Ecologia Libertà Alto Garda, nasce nell’autunno del 2011, da un gruppo di amici e simpatizzanti, che durante una
pizza, gettarono le basi, per radicarsi nel terri-torio gardesano, con la convinzione di riavvici-nare e coinvolgere i cittadini ad un pensiero di
sinistra riformista, di attenzione del quadro po-litico nazionale e locale, di tutela del nostro territorio, inteso come
“BENE COMUNE”
fernando manzali portavoce SEL Alto Garda
Sinistra Ecologia Libertà
Alto Garda
Cercaci siamo su
Sinistra Ecologia Libertà
Altogarda
E-mail:[email protected]
Cell. 366 9846222
Se vuoi collaborare con noi, apportando idee e segnalandoci problematiche del nostro territorio, contattaci.
La Voce di SEL Alto Garda una
Newsletter di
connessioni a sinistra
Linkè è in attesa di registrazione
c/o il Tribunale di Trento
Referenti territoriali :
Dro:
Francesco Balletta 3383126633
Arco:
Roberto Alberton 3387148701
Riva del Garda:
Fernando Manzali 3669846222
I have a dream