la voce del popolo 2010 49

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 24 DICEMBRE 2010 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 NALE WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 49-50 Fioritura di Francesca Bernacchia Tra le letture dell’Avvento si incontra un brano di Isaia che dice: “Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa” (Is 35,1-2). Ci si chiede come un luogo brullo come la steppa possa far fiori, e dicono che lo spettacolo del deserto in primavera sia tra i più belli di quelle terre. Arriviamo a Natale brulli come steppe secche, quando una voce ci assicura la fioritura. Si sente l’eco del Cantico: “Alzati, amica mia, perché ecco l’inverno è passato” (Ct 2, 10.11), eppure l’inverno l’abbiamo ancora alle calcagna. Tra le esperienze umane, lo sprigionarsi della vita in sommo grado si dà quando si vive l’amore. In tutte le sue forme: dalla più congenita ed esuberante dell’innamoramento, alla salita della fedeltà, all’incognita della maternità/ paternità, fino alla mite esigenza dell’età ultima… Viscere, testa, sentimenti, sensi danno forma a un’esperienza unica: il-mio-amore-per-te. Ecco la fioritura che possiamo sperare: trovare le tracce d’amore nella nostra esistenza. E sarà steppa in fiore. La nascita di Cristo rinnova il calore della presenza del “Dio con noi”, i segni del suo amore, la bellezza del suo volto e dona speranza in un tempo dove sembra mancare ogni certezza per il futuro Il natale di Gesù

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Il Natale di Gesù - La nascita di Cristo rinnova il calore della presenza del “Dio con noi”, i segni del suo amore, la bellezza del suo volto e dona speranza in un tempo dove sembra mancare ogni certezza per il futuro.

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Page 1: La Voce del Popolo 2010 49

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 24 DICEMBRE 2010

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n° 49-50

Fiorituradi Francesca Bernacchia

Tra le letture dell’Avvento si incontra un brano di Isaia che dice: “Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa” (Is 35,1-2). Ci si chiede come un luogo brullo come la steppa possa far fiori, e dicono che lo spettacolo del deserto in primavera sia tra i più belli di quelle terre. Arriviamo a Natale brulli come

steppe secche, quando una voce ci assicura la fioritura. Si sente l’eco del Cantico: “Alzati, amica mia, perché ecco l’inverno è passato” (Ct 2, 10.11), eppure l’inverno

l’abbiamo ancora alle calcagna. Tra le esperienze umane, lo sprigionarsi della vita in sommo grado si dà quando si vive l’amore. In tutte le sue forme: dalla più congenita

ed esuberante dell’innamoramento, alla salita della fedeltà, all’incognita della maternità/paternità, fino alla mite esigenza dell’età ultima… Viscere, testa, sentimenti, sensi danno

forma a un’esperienza unica: il-mio-amore-per-te. Ecco la fioritura che possiamo sperare: trovare le tracce d’amore nella nostra esistenza. E sarà steppa in fiore.

La nascita di Cristo rinnova il calore della presenza del “Dio con noi”, i segni del suo amore, la bellezza

del suo volto e dona speranza in un tempo dove sembra mancare ogni certezza per il futuro

Il nataledi Gesù

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La metropolitana leggera automatica di Brescia si arricchisce di un volume dal titolo “Me-troBrescia: un passo verso il futuro”, con immagini uniche, che illustrano la realizzazione passo dopo passo di una delle opere ingegneristiche più importanti mai edificate nella cit-tà della Leonessa. Brescia Mobilità, dopo aver ripercorso il viaggio affrontato dalla talpa, nell’edificazione della galleria profonda e aver raccontato quella parte della costruzione meno visibile ai cittadini, si è proposta, con l’ausilio dell’Amministrazione comunale, un nuovo obiettivo ovvero quello di fotografare lo stato del progetto, fornendo un esempio concreto di ciò che sarà il nuovo sistema di trasporto metropolitano bresciano nel 2013. Il libro fornisce informazioni utili e dettagliate ai futuri fruitori della metropolitana leggera sulla tecnologia utilizzata, le stazioni, i confort, e la sicurezza. Brescia Mobilità ha collabo-rato alla realizzazione di un altro interessante volume dal titolo: “La città che corre. Per una storia del traffico a Brescia”. Quest’ultimo è dedicato a tutte quelle iniziative che, nel secolo scorso, hanno permesso alla nostra città di coniugare libertà di circolazione ed evolu-zione nel tempo, nel rispetto della sicurezza del futuro e della persona. La narrazione com-pie un viaggio ideale di ben 25 anni fino ad oggi, facendosi portavoce di un dibattito che nel tempo ha portato anche a due consultazioni referendarie, ma oggi è giunto a un esito felice. Brescia Mobilità si augura che l’infrastruttura possa integrarsi dapprima in un piano trasporti capace di coordinare al meglio i tre livelli di servizio per poi diventare un proget-to che possa competere a ridosso dell’Alta Velocità. La metropolitana leggera di Brescia è già oggetto di studio per altre metropolitane nazionali, Milano e Roma, o internazionali, Ryad o Copenaghen, già pronte a realizzare nuove linee. (g.d.m.)

“MetroBrescia:un passoverso il futuro”attraverso le immagini

È indubbio che il Natale è la festa religio-sa che negli ultimi decenni ha subìto i più grandi cambiamenti. Anzi, è praticamente l’unica che è cambiata radicalmente. La vici-nanza con la fine dell’anno, la carica emoti-va legata alla nascita di un bambino, la pre-senza (in verità sempre più rarefatta) di una componente suggestiva come quella della neve: sono tutti fattori che hanno inciso sul-la evoluzione dell’evento natalizio. Anche se sappiamo tutti che a condurre le danze è in gran parte la spinta consumistica. Il che non significa che tutto debba essere buttato a mare. Le vie del Signore sono infinite. Tutta-via emerge con forza l’esigenza di ricreare in qualche modo uno spazio di ascolto di ciò che detta lo spirito.Ho trovato in un vangelo apocrifo una de-scrizione davvero suggestiva dello stupore

della natura nel momento della nascita del Salvatore: “Nello stesso momento tutte le co-se riposavano nel più grande silenzio: infatti avevano cessato i venti non dando più il lo-ro soffio, non si è mossa alcuna foglia degli alberi, non s’è più udito alcun rumore delle acque, né scorsero più i fiumi. Sulla terra non si sentiva assolutamente alcuna voce d’uomo, di uccelli, di bestie o di alcun altro animale. V’era dunque il più grande silenzio su tut-ta la terra, poiché tutte le cose erano stupi-te nell’attesa della venuta della maestà del grande Dio, che è quasi il termine dei tempi”.Non è facile immaginare qualcosa del genere in un mondo che considera il rumore come una prova esistenziale (faccio rumore quindi sono). Ma non è impossibile far tacere le co-se, se dentro hai una “voce” più forte delle interferenze esterne.

Corsivo di Angelo Onger

La Parola che dà senso alle altre

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

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LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

La fiduciae il tradimento 04di Elia Zamboni

Popoli e continenti

Albania e Bosnia.Passo avanti verso l’Unione 10di Matteo Ungaro

Ecclesia

Il Natale dei politici. Le tentazioni del potere di fronte a Dio 14

di Emma Bettinardi

Paesi e parrocchie

Folzano. I fedeliriabbracciano la loro chiesa 23di Luciano Febbrari

La Voce di Brescia.Una “Voce” nuova sui fatti 26

di Roberto Barucco

Cultura e comunicazione

Teatro Grande. Umberto Angelinialla guida del “Massimo” 39

di Mario Leombruno

Il senso del Natalerivive nel presepe 44a cura di Luciano Zanardini

Economia e lavoro

Aib. L’anno passama i problemi restano 55a cura di Massimo Venturelli

Sport

Brescia Calcio. Possanzini:solidarietà e famiglia 60di Mauro Toninelli

Cara Voce 62

Svegliati, uomo: poiché per te Dio si è fatto uomo (Sant’Agostino)

49-50

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2Gesù di Nazaret è il rivelatore di Dio. Questo significa non solo che le parole di Gesù riguardo a Dio sono vere, ma che le azioni di Gesù, le relazioni che Gesù ha stabilito con gli altri, il suo modo di vivere e soprattutto di morire rendono visibile il ‘volto’ invisibile di Dio; attraverso Gesù è possibile vivere l’esistenza umana sotto lo sguardo di Dio. Per questo il Natale di Gesù è così importante. Dio è il mistero che sta all’origine dell’esistenza del mondo; perciò conoscere Dio significa penetrare, in qualche modo, il mistero dell’uomo, dell’evoluzione, della storia. Attraverso Gesù ci è data la possibilità di stare davanti al mondo e alla vita non soli, ma insieme con Dio. Come ogni uomo, Gesù vive di relazioni: la relazione con la sua famiglia, Maria, Giuseppe, i parenti; la relazione con il suo popolo, Israele; la relazione con il passato, la storia del suo popolo. A sua volta la famiglia di Gesù è in relazione con altre famiglie, la storia di Israele s’intreccia con altre storie: il tessuto della storia umana, per quanto vario e molteplice, è un tessuto unico che si allarga indefinitamente nello spazio e nel tempo. Gesù è un punto particolare di questo tessuto ma, come ogni altro punto, collegato con gli altri, solidale con gli altri; la sua esperienza si salda con quella di ogni altro uomo. In ogni creatura si manifesta qualcosa della gloria di Dio creatore; in ogni uomo si manifesta qualcosa della bontà di Dio salvatore. E in Gesù? Che cosa ha di particolare rispetto alle altre creature e agli altri uomini? Gesù “è passato facendo del bene e sanando tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo perché Dio era con lui”, dice San Pietro (At 10,35); quando era insultato non rispondeva con insulti e quando ha subito una violenza ingiusta non ha risposto con la violenza o il risentimento (cfr. 1Pt 2,23): ha risposto al male col bene, all’ingiustizia con il perdono; ha anticipato il pentimento degli uomini con un amore creativo che riconcilia i peccatori e ha immesso nel tessuto della civiltà umana una forma oblativa di amore che ha il suo segno culminante nel dono della propria vita: “dare la vita per”, farsi seriamente carico degli altri. Questo è Gesù.Ma se Gesù è il rivelatore del Padre, allora questo è davvero il volto di Dio: amore che si dona. Che sia davvero possibile vivere davanti a questo volto? Avere la propria vita sostenuta da un amore originario e creativo? E che effetto può avere questa fede nella mia vita? mi rende più umano o meno umano? più sincero o più ipocrita? più giusto o più ‘furbo’? È un interrogativo decisivo e ciascuno lo può porre solo per se stesso: che effetto ha nella mia vita la fede in un Dio che ama l’uomo, che mi ama? Il Natale diventa serio qui; diventano seri allora anche le luci (l’amore di Dio è illuminante), diventano seri i regali (l’amore di Dio è generoso), diventano seri gli auguri (l’amore di Dio è benefico: vuole il bene dell’uomo); diventa serio il presepe (il paesaggio dell’uomo ospita dentro di sé l’amore di Dio incarnato). Allora il Natale di Gesù si salda con la mia vita attuale, diventa in qualche modo anche il mio Natale, il Natale di Dio dentro di me. Buon Natale!

editoriale

di + Luciano Monari

Il suo volto

Buone notizie

Con “Il giardino della nostra vita”, l’augurio a tutti i lettoride “La Voce del Popolo”

Recentemente su una pubblicazione specializzata, l’ex direttore del Dipartimento di teologia della No-tre Dame University di South Bend, Indiana, lamen-tava “l’analfabetismo religioso di così tanti giovani cattolici” delle università cattoliche, “dotati per il resto di una buona formazione”. “Questa diffusa ignoranza – scrive – non è solo una questione di pezzi d’informazione mancanti, fori nella retina che alterano un campo visivo altrimenti eccellen-te. È qualcosa di più simile a un distacco della reti-na, un intero campo visivo che inesorabilmente si ritira, lasciando le persone cieche. Non se ne sono andate solo le parole, i pezzi d’informazione, ma sta venendo a mancare il sistema nel quale le pa-role producevano senso”. Non credo che sia una questione che tocca soltanto i giovani universitari cattolici dell’Indiana. C’è un diffuso analfabetismo di ritorno (o forse è analfabetismo e basta) intorno alla fede che non può essere compensato dalle va-

rie forme di religiosità. E le parole perdono senso. Per vie traverse sono arrivate delle critiche severe sulla difficoltà della Chiesa nella sfera della comu-nicazione. Qualcuno pensa che sia una difficoltà creata dall’esplosione dei nuovi mass media, spes-so incontrollabili. A me invece tale critica richiama una riflessione di Sant’Agostino: “Vediamo qual è il procedimento che si verifica nella sfera della co-municazione del pensiero. Quando penso ciò che devo dire, nel cuore fiorisce subito la parola. Volen-do parlare a te, cerco in qual modo posso fare en-trare in te quella parola, che si trova dentro di me. Le do suono e così, mediante la voce, parlo a te. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio”. Vorrei che il mio buon Natale lo portasse a voi la Parola che dà senso alla vita.

Agenzia fotografica: Foto Eden

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Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 184 - 1/12/1961

La testata “La Voce del Popolo” fruisce di contributidi cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

La nostra vita scorre a volte dolcemente, a volte in maniera tumultuosa. Pare, in qualche caso, che ci sfugga dalle mani e che nulla ci resti dentro di ciò che abbiamo vissuto. Ci sono però storie e persone che ci segnano, restano nel nostro cuore, nutrono con la loro presenza, anche lontana, la nostra esistenza. Pare splendano come i fiori più belli del giardino della nostra vita e della nostra memoria. Contemplarli talvolta ci dona gioia e restitisce a ciascuno di noi ragioni di speranza. Padre Giancarlo Paris ha condiviso con i lettori di “Voce”, durante lo scorso anno, i fiori più belli del suo giardino. Fatti e volti che gli sono rimasti nel suo cuore narrati ogni settimana per i nostri lettori dalla prima pagina del giornale diocesano. Lo ringraziamo di cuore per questo.Anche quest’anno vorremmo, quindi, offrire questi “pensierini” come strenna natalizia agli amici de “La Voce del Popolo”. Speriamo possano essere graditi come lo furono negli anni passati quelli di mons. Mauro Orsatti e di mons. Alfredo Scaratti.La prossima settimana “Voce” non sarà nelle vostre case per la consueta pausa natalizia. L’appuntamento è per il prossimo 7 gennaio 2011. Da parte della direzione e del persona-le del Centro per le Comunicazioni sociali il nostro più caro augurio di un sereno Natale di Gesù e di un buon Anno.

don Adriano Bianchi

GIANCARLO PARIS

Il giardinodella nostra vita

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04 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

C’è un passo del Vangelo di Giovanni – non tra quelli più conosciuti – che racchiude in sé una delle contrappo-sizioni più decisive non solo nel nostro vivere quotidianamente la fede ma an-che nel nostro vivere quotidianamente i rapporti sociali, quelli politici e quelli economici. La fiducia e il tradimento.Alla cena di Betania si manifesta per la prima volta la presa di distanza di Giuda Iscariota da Gesù, atteggiamen-to che poi culminerà nel tradimento. Il tradimento di Giuda evidenzia con to-ni forti la rottura del patto di fiducia ed è fin troppo facile scorgere nel passo di Giovanni l’immagine di un patto di fiducia che riguarda tutti perché que-sto, con la sua affermazione e con i

suoi tradimenti, è alla base dei nostri rapporti personali con chi ci sta vicino, del funzionamento delle istituzioni e dei diversi rapporti economici che da una parte consentono lo sviluppo della nostra società e dall’altra parte lo pos-sono condizionare. E l’economia rac-conta cinque storie di fiducia tradita. La famiglia ignorata Mai come per la famiglia è possibile osservare la distanza tra il principio sociale e giuridico e la sua effettiva at-tuazione. È la Costituzione a dettare i paletti (articoli 29 e 31) anche se non può certo entrare nel dettaglio di qua-li interventi debbano realizzare questi principi: a questo devono provvedere le politiche sociali e quelle economi-

che delle istituzioni pubbliche. In re-altà ci si ricorda della famiglia nei pro-grammi elettorali dei partiti che prece-dono il voto ma poi ci si dimentica di attuare gli interventi con l’alibi di una precarietà della finanza pubblica. Le cifre presentano un’Italia agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le risorse dedicate al welfare per quanto riguarda il sostegno alla famiglia e alla maternità, solo l’1,4% del Pil.La speranza dei giovani C’è in Italia un esercito immobile e in-visibile, che è rappresentano dai due milioni di under 30 che non studiano più e non lavorano ancora. La famiglia rappresenta per loro una rete di prote-zione sempre più fragile. Ancora una

Elia Zamboni, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”, traccia in queste pagine, come

già aveva fatto in occasione dell’Agorà di settembre, alcune prospettive con cui ogni

comunità è chiamata a confrontarsi. A cinque testimoni bresciani è stato chiesto di leggerle attraverso ciò che la città ha vissuto in questo 2010 ormai agli sgoccioli e ciò che

l’aspetta nell’anno che verrà

di Elia Zamboni

C

Il fatto

Società Le contrapposizioni del vivere quotidiano nel passaggio da un anno all’altro

La fiducia e il tradimento

Mario Sberna, Associazione famiglie numerose

La famiglia ignorataNon c’è campo come quello dell’azione a sostegno della famiglia in cui sia tanto facile l’alternanza dell’immagine della fiducia e del tradimento. Brescia, soprat-tutto in questo 2010 che stiamo per salu-tare, ha messo in campo azioni specifiche finalizzate al sostegno delle famiglie, so-prattutto di quelle più numerose e questi sono segni che vanno nella direzione di un patto di fiducia che in qualche modo si rinsalda. Segni che sbiadiscono dinanzi al completo tradimento della politica na-zionale che ha dimenticato una famiglia che, come ricorda Zamboni nella sua rela-zione, era ignorata. Non c’è stato infatti alcun seguito a promesse in tema di fiscali-

tà a misura di famiglia, ne altre azioni che testimonino di una attenzione a quella che molti non esitano a definire (almeno a parole) cellula vitale della società. Non c’è traccia nel nostro Paese di politiche che dimostrino una reale attenzione alla famiglia, non c’è traccia di scelte che valo-rizzino e tutelino l’esperienza dell’unicità della famiglia fondata sull’unione matri-moniale. Si tende ad esaurire le azioni nei confronti della famiglia all’elargizione in maniera quasi assistenziale di alcuni aiuti materiali che non hanno nemmeno la cer-tezza della loro continuità, dimenticando che un patto di fiducia con la famiglia de-ve alimentarsi di ben altro.

Federico Manzoni, consigliere comunale Brescia

La speranza dei giovaniC’è un rischio dal quali ogni giovane do-vrebbe guardarsi. Quello da un lato di limi-tarsi ad accodarsi a una posizione di riven-dicazioni rispetto alle evidenti difficoltà che i giovani attualmente incontrano nel mondo del lavoro, della politica e più in generale nella società. Dall’altro, tuttavia, vi è il rischio opposto di esprimere giudizi, quasi ergendosi a fustigatori di costumi, sui propri coetanei come se in realtà si stes-se parlando di altri e non, in fin dei con-ti, anche di sé stessi. I dati che anche Elia Zamboni ha citato sono tristemente veri. Certo, l’attuale crisi economica aggrava il quadro descritto, ma resto profondamen-te convinto che al fondo di ogni giovane vi

sia quel sentimento, di utopia e al tempo stesso di ambizione, di poter cambiare in meglio la realtà nella quale vive. Come al-trimenti spiegare la grande dedizione che molti ragazzi e ragazze dedicano alla real-tà del volontariato sociale? Come motivare il sorgere di nuove famiglie, che si aprono alla vita e quindi al futuro? Sono epigoni di un passato glorioso o sono la testimo-nianza di un messaggio che continua ad ardere, nella consapevolezza del proprio fondamento morale e sociale? Anche le comunità cristiane possono aiutare a fare in modo che la risposta non vada cercata nella prima ipotesi ma vada coniugata con impegno, laboriosità e spirito di sacrificio.

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05LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Beppe Mattei, Fondazione Tovini

I lontani dimenticatiLa dialettica tra fiducia e tradimento assunta a categoria interpretativa dell’attuale vicenda storica è efficace. Oggi infatti viviamo il tradimento del patto di solidarietà sociale che dovrebbe unire la persona alla società. Il primato dato al “bene pubblico”, cioè alle cose, si è consumato nel tra-dimento del primato delle persone, vale a dire di quel “bene comune”. Il rischio è che si perda il senso dell’altro che può essere visto come nemico da allontanare e non come risorsa da valorizzare. Gran parte della filo-sofia del ‘900 ha insegnato che l’altro è sì portatore di bisogni ma anche risorsa concreta sia individuale che comunitaria. Qui scaturisce la neces-sità di riporre al centro la persona e di coniugare quell’essere “con” che qualifica un’autentica civiltà. In questa direzione diventa prezioso quel “I Care” che don Milani volle sulla scuola di Barbiana contrapposto all’oscu-ro “me ne frego” di triste memoria. Per non continuare a ripercorrere la strada del tradimento dobbiamo ripartire da quei “lontani dimenticati” che sono esattamente gli “ultimi” tra gli ultimi che ci vengono indicati dal pensiero sociale della Chiesa. Accanto alla remissione del debito in parte attuata con l’anno 2000, bisogna puntare insieme a quegli otto obietti-vi delle Nazioni Unite. Sogno o sfida capace di attivare le migliori risorse per un futuro più degno dell’uomo? Per ora siamo fortemente in ritardo ma è ancora possibile un colpo d’ala che riconduca a maggiore giustizia.

volta i numeri sono brutali: la quasi totalità dell’attuale tasso di disoccu-pazione (8,4%) è rappresentata dai gio-vani, la vera fascia debole del mondo del lavoro che ha creato negli anni una strada con direzioni opposte. Da una parte quanti sono riusciti a protegger-si nella fascia dei contratti a tempo in-determinato, dalla parte opposta tutti gli altri che sono finiti nella fascia dei contratti a termine, dei cococo, degli apprendistati, dei contratti a chiama-ta, dei part time, del lavoro interinale o a somministrazione. A questi giova-ni va restituita la speranza del futuro.Gli ultimi della catena Tutti noi stiamo ancora scontando gli effetti di una crisi economica pla-netaria. Tra i costi generalmente non si considera la perdita di fiducia, che pure è la matrice di una corretta eco-nomia positiva. Eppure mai come in questa crisi la fiducia è venuta meno tra i diversi soggetti interessati. Il con-to più grosso ancora una volta l’han-no pagato i più deboli, gli ultimi della catena del circuito economico, quanti

avevano affidato i loro risparmi confi-dando in investimenti tranquilli e si so-no ritrovati catapultati a loro insaputa in un vortice di scatole cinesiI vicini prossimi venturi C’è un tema – tra quelli permanenti del dibattito politico-istituzionale – che è destinato a modificare sensibilmente il futuro del nostro Paese ed è rappre-sentato dal federalismo. Un processo organizzativo della pubblica ammini-strazione e dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione che per ora ha visto l’attenzione prevalentemente concentrata sull’esigenza di ridurre il peso dello Stato centralista. Scarsa at-tenzione è stata finora dedicata ai ri-schi del federalismo, al cambiamento dei rapporti con i nostri vicini prossimi venturi, al pericolo del venir meno di una forte identità con la creazione di tante piccole identità e che la diversa ricchezza prodotta sul territorio fini-sca con il tradursi in forti differenze sociali tra una regione e l’altra, tra un comune e l’altro. I lontani dimenticati L’immagine della comunione non è so-lo territoriale o nazionale ma anche in-ternazionale, dove la ricchezza ha co-struito abissali differenze, dove i Paesi più ricchi sono diventati sempre più ricchi e quelli più poveri sempre più poveri, costretti a indebitarsi sempre più con quelli ricchi. A partire dagli anni Ottanta numerose organizzazio-ni della società civile hanno iniziato a chiedere a governi e istituzioni inter-nazionali una politica mirata alla can-cellazione dei debiti contratti dai Paesi poveri, non solo con argomentazioni di tipo morale ma anche economico. È però necessario trovare soluzioni che valorizzino i mercati interni dei Paesi indebitati, rendendoli sempre meno dipendenti dai Paesi occidentali. So-no cinque storie di tradimento, ognu-na delle quali ha un prezzo. Ognuno è chiamato a riflettere su ciò che può fare nell’evitare i fallimenti. Ma la ri-flessione non è solo personale; in una comunità di amore occorre tornare alla discussione.

Margherita Peroni, consigliere regionale

I vicini prossimi venturiBrescia è una città interessante in cui sussidiarietà e solidarietà vantano pro-fonde radici che hanno prodotto ricadute anche sulle istituzioni, creando quella vicinanza virtuosa con i prossimi venturi. Da questo presupposto è necessario partire per una riflessione di quanto affermato al proposito da Zamboni. Brescia, come il resto del Paese, sta confrontandosi con una sta-gione di profondi cambiamenti che hanno nel federalismo, ricordato anche dal vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” il loro approdo. Nel corso di questo 2010 ormai prossimo alla fine Brescia si è misurata con questa prospettiva, ha dato vita a un confronto che è avvenuto spontaneamente più che per un disegno istituzionale, anche per via della stagione di grande difficoltà che la politica sta attraversando. Ciò non ha impedito di mettere in risalto alcuni aspetti che nella citata prospettiva federalista non potranno esse-re dimenticati. Il primo è che questa importante riforma probabilmente non è stata ancora percepita in tutta la sua portata e nelle ricadute po-sitive che potrà avere per il futuro. Si è sino ad oggi percepita, come del resto ricordato anche da Zamboni, soltanto la dimensione organizzativa. Il federalismo per essere attuato necessita di un processo culturale utile a tutti, che permetta di ragionare in termini diversi di responsabilità e di peso delle istituzioni. Un processo che deve vedere il coinvolgimento della politica, delle istituzioni, delle rappresentanze sociali per la definizione di valori comuni da cui, poi, far discendere le regole condivise.

Roberto Rossini, Acli provinciali

Gli ultimi della catenaLa catena degli ultimi indicata da Zamboni è composita e fatta di anelli che molti non conoscono o che, per convenienza, fingono di ignorare. Per troppo tempo si è parlato di una crisi che ha fatto sentire i suoi effetti so-prattutto su chi ha perso il posto di lavoro, su chi ha dovuto confrontarsi con una contrazione delle proprie disponibilità economiche, sui giovani stretti nelle maglie dei contratti flessibili, delle collaborazioni a tempo de-terminato. Un quadro oggettivo di cui abbiamo quotidianamente confer-ma guardando a quei servizi che come Acli provinciali abbiamo attivato proprio per far fronte all’emergenza crisi. Gli addetti dello sportello lavo-ro sono in grande difficoltà a far fronte alle richieste di aiuto. C’è però un altro anello di questa catena ed è quello degli indebitati. Non si tratta di quanti hanno contratto un debito (come è capitato alla stragrande mag-gioranza degli italiani) per l’acquisto di un bene primario come la casa, ma di quelli che ricorrono a mutui e prestiti per mantenere il proprio livello di vita. E non sempre si tratta di livelli elevati. C’è chi contrae un prestito per pagarsi le cure dentistiche, chi per far fronte al costo dei libri di testo dei propri figli. Sono situazioni di fragilità che meriterebbero grande atten-zione e risposte precise anche da parte della politica che ancora non riesce o non vuole pensare a scelte che, come ricordava Zamboni, più dell’eco-nomia mettano al centro la persona, oggi invece oggetto di sempre più frequenti tagli e, conseguentemente, vittima di un grande tradimento.

Page 6: La Voce del Popolo 2010 49

06 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Restauri e immagini sacre

di Alberto Zaina

Contro le discriminazioniComunicazioniBeni culturali

di Marco Deriu

Opinioni

Può aver “scandalizzato” il suggerimento di avvalersi di “restauri” “di-gitali” in luogo di quelli “materiali”, come detterebbe la classica te-oria del restauro di Brandi (che risente di una impostazione materiali-stica). Ma la conservazione “fisica” è però quanto si propone anche la la Chiesa nella conservazione dei suoi beni culturali, anche se parte da presupposti diversi.La stessa concezione cristiana dell’arte prevede la “fisicità” dell’opera d’arte: la disposizione est-ovest degli antichi edifici sacri (“simulacri” del corpo di Cristo con il capo in luogo dell’abside, posta a oriente, e lo sguardo a occidente) e le immagini delle opere d’arte contenute in es-si, rispondono a indirizzi teologici, a una concezione dell’arte sacra per la quale si deve provvedere a rendere visibile lo spirituale nella corpo-reità fisica delle immagini, a differenza dell’ebraismo che vieta la rap-presentazione della figura umana. E fu oggetto di aspro contendere: nel secondo concilio di Nicea (787) nel quale si condannò l’eresia ico-noclasta (distruzione delle immagini) sostenuta dallo scisma d’Oriente; anche il luteranesimo “contestò” l’uso delle immagini, importanti, in-vece, per i cattolici e gli ortodossi ai fini di culto. E beni culturali eccle-siastici devono conciliare l’aspetto conservazionistico e museale con il loro utilizzo religioso. La recente legislazione italiana, discendente dal concordato Stato-Chie-sa (1985) e dai seguenti accordi applicativi Cei-Governo italiano preve-de particolari procedure per i beni culturali della Chiesa: gli interventi essere sottoposti al vescovo, che agisce tramite l’apposito ufficio dioce-sano, sottoponendoli alla Sovrintendenza competente. L’edificio sacro è un bene vivente e quindi “può” e “deve” trasformarsi: molti cambia-menti sono per esempio avvenuti con la riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II, che ha “prodotto” gli altari della celebrazione eucaristica ora rivolti verso il popolo.È evidente che la “ricostruzione” digitale di un’opera d’arte sacra non risponde alle esigenze di culto ed è piu adatta a un museo che a una chiesa. Senza dover proporre opere molto ammalorate (e non più “ri-pristinabili”), o definitivamente emigrate in musei, è possibile avere riproduzioni “fisiche” molto realistiche con la tecnica del laser, che pos-sono simulare bene anche la consistenza materiale dell’opera non piu in loco. È il caso del famoso telero “Nozze di Cana” del Veronese (ora al Louvre) di cui una copia laser è stata posta nel luogo originario a Ve-nezia. Si può così offrire a quella “leggibilità fisica” dell’immagine, che per il cristianesimo ha una correlazione col mistero del Natale, l’incar-nazione dello spirituale nell’umano.

Nelle indagini per la scomparsa di Yara Gambirasio il cerchio si era im-provvisamente stretto intorno al ventiduenne Mohammed Fikri, di ori-gine marocchina, fermato mentre si dirigeva verso il Marocco su una nave partita da Genova. Residente a Montebelluna, è in Italia da qual-che anno e lavora come muratore nel cantiere di Mapello dove si sono perse le tracce della tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo). Accu-sato di sequestro di persona e omicidio, il marocchino ha respinto fin da subito ogni addebito. Con il passare delle ore, la sua tesi è stata cor-roborata dalla testimonianza del datore di lavoro, che ha confermato il suo alibi. Si è ripetuto quello che era accaduto per la strage di Erba, quando i primissimi sospetti degli investigatori e delle forze di polizia si erano immediatamente indirizzati contro Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime, perché erano stati male interpretati alcuni indizi e, forse, anche perché quando c’è di mezzo uno straniero la dif-fidenza popolare porta a sospettare immediatamente di lui. Se, da un lato, possono essere modi sbagliati e maldestri di dare sfogo al risen-timento popolare e all’affetto di un’intera comunità per i suoi appar-tenenti, dall’altro queste manifestazioni sono il segno di una non so-pita diffidenza verso il diverso che, nonostante tutto, fatica a scemare. I media, in casi simili, ci mettono inevitabilmente qualcosa di proprio, amplificando i sospetti e le connotazioni negative verso i malcapitati di turno. Eppure, proprio per evitare generalizzazioni e discriminazioni legate alla razza, quattro anni fa i giornalisti si sono dotati della Carta di Roma, un Codice di autoregolamentazione specificamente dedicato all’argomento. Il documento impone ai professionisti dell’informazione la necessità di usare un linguaggio corretto e rispettoso della verità nel raccontare le vicende di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e stranieri in genere. Alla Carta di Roma è allegato un glossario che distingue e spe-cifica le definizioni di “richiedente asilo”, “rifugiato”, “beneficiario di protezione umanitaria”, “vittima della tratta”, “migrante/immigrato”, “migrante irregolare”, “clandestino”. Nel caso di Yara queste distinzio-ni non sono entrate direttamente in gioco, ma le generalizzazioni e le astrazioni superficiali sul conto di Fikri non sono mancate. Al di là delle loro eventuali responsabilità in fatti di cronaca o di attualità giudizia-ria, gli stranieri non possono essere sottoposti a discriminazioni di al-cun tipo da parte dei media. Anche per loro, come per qualunque altro soggetto di cui si occupi l’informazione, vale il dovere di “rispettare la persona e la sua dignità, e di non discriminare nessuno per la razza, la religione o le opinioni politiche”, corroborato dal criterio deontologico di base: non tradire mai la verità sostanziale dei fatti.

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07LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Popoli e [email protected]

Serve una riflessione, un’azione, una prospettiva “di carattere pro-gettuale”. Ricevendo il 17 dicembre il nuo-vo ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede il Papa ha preso lo spunto dalle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia per riba-dire la piena partecipazione della Chiesa e dei cattolici a sostenere e a rispondere alle nuove sfide che stanno davanti all’Italia e agli altri Paesi europei e occidentali “nella difficile fase storica attuale, nazio-nale e internazionale”. Le relazioni

I cattolici e l’Italia: fattidi speranza

Stato-Chiesa sono indirizzate negli accordi concordatari, garanzia re-ciproca di un impegno per il bene comune. In questo quadro, di sere-nità, di libertà e di collaborazione costruttiva, che si estende anche sul piano internazionale, si può guardare fiduciosamente a una pro-spettiva d’impegno, anche se in un quadro non facile. L’Italia deve superare un passag-gio di ristrutturazione arduo e de-ve farlo mettendo a frutto tutte le energie.Le statistiche sulla disoccupazione

Sdi Francesco Bonini e Paolo Bustaffa

Il 150° dell’Unità d’Italia ormai prossimo è l’occasione, come ha sottolineato anche il Papa, per ripensare temi decisivi per il futuro

Società Le nuove sfide del Paese

Nella seconda parte di quest’anno che va a chiu-dersi ha suscitato molte preoccupazioni nel Bre-sciano la vicenda della cartiera di Toscolano Ma-derno. Nei giorni scorsi, finalmente, è stata trova-ta una soluzione che, se da una parte non risolve in via definitiva la questione, dall’altra toglie un po’ di pressione ai dipendenti dell’azienda. Nella sede vicentina del gruppo Burgo (che detiene la maggioranza delle quote azionarie della Cartie-ra) il 17 dicembre scorso è stato trovato un im-portante accordo tra le parti. Nessun dipenden-te, e questo è sicuramente il dato più importan-te, perderà il posto di lavoro. Per i dipendenti è stata ottenuta la cassa integrazione straordinaria per crisi di mercato e non per la chiusura di una linea di produzione. Con questa soluzione è stata scongiurata la chiusura di “macchina 11”. Era sta-to proprio con l’annuncio dello stop a partire dal 1° gennaio 2011 di questa linea che aveva preso

il via la vicenda che, per mesi, ha tenuto i lavora-tori di una delle più importanti realtà produttive della sponda bresciana del lago di Garda con il fiato sospeso. La proprietà della storica azienda nel settembre scorso aveva infatti comunicato, senza per altro alcun preavviso, la decisione di sospendere, a partire dal 1° gennaio prossimo, la produzione di “macchina 11”, una delle linee dell’azienda. A rischio erano 115 posti di lavoro. La convocazione di un tavolo interistituzionale anticrisi (attorno al quale si sono più volte sedu-ti il sottosegretario Stefano Saglia, il Prefetto, rappresentanti di Regione e Provincia, rappre-sentanze sindacali, Rsu e azienda) non aveva pro-dotto alcun sostanziale risultato. Ogni tentativo di mediazione si scontrava con la ferma volontà dell’azienda di imporre lo stop a “macchina 11”. A nulla avevano portato anche le manifestazioni indette nel corso della settimana e un movimento

di partecipazione alle sorti dell’azienda e dei suoi dipendenti che aveva ben presto superato i confi-ni di Toscolano Maderno. Nelle scorse settimane, come riportato anche su queste pagine, anche il vescovo Monari aveva portato la sua solidarietà in riva al Garda. Nel corso della visita alla Cartiera aveva auspicato una soluzione che salvaguardas-se azienda e lavoratori. Nei giorni scorsi, infine, la conclusione della vicenda. Cassa integrazione che interesserà a rotazione tutti i 300 dipenden-ti dell’azienda, contratti di solidarietà sono gli strumenti individuati. I lavoratori della Cartie-ra, riuniti in assemblea, hanno espresso il loro sì agli accordi trovati. Accordi che chiedono, pro-babilmente, sacrifici a tutti, ma che permettono di raggiungere l’obiettivo più importante: quello di non licenziare alcun dipendente dell’azienda di Toscolano Maderno. Anche per loro il Natale si preannuncia un po’ più sereno.

Toscolano Maderno

Finalmente un po’ di sereno nella vicenda della Cartiera

giovanile e sulla cassa integrazio-ne sono impietose. Segnalano un disagio sociale vero, che peraltro l’Italia condivide con molti altri Paesi europei. Le risposte si stanno articolando, ma è certo che per un tempo con-siderevole, se non succedono scon-quassi, tutti saremo chiamati a tira-re la cinghia e, nello stesso tempo, a introdurre tutti quei cambiamenti necessari per produrre di più e me-glio, tutelando e anzi valorizzando sempre più le persone, i diritti e i doveri di cittadinanza.Sì, c’è un problema sul futuro. Sem-plicemente perché è finita la lunga stagione del consumismo occiden-tale, da ultimo costruito a debito.Sintonizzarci su questo cambia-mento di prospettiva non è facile, prima di tutto per la politica, più esattamente per la cultura politi-ca, abituata ormai a una prospet-tiva brevissima, sempre più breve, sempre più precaria.Bisogna riformare, ma per farlo ef-ficacemente bisogna sapere coin-volgere.Questo non significa ignorare di-

stinzioni e dialettica, anche dura. Significa, comunque, assumere ciascuno le proprie responsabilità, maggioranza e opposizione, parti sociali, governo centrale e governi locali, tutti i segmenti insomma di una società complessa e articolata. I giovani avvertono ovviamente in modo molto più marcato ed eviden-te il disagio e giustamente chiedo-no prospettive. Sono una risorsa preziosa perché sono disponibili a misurarsi con il medio periodo, che non può che essere oggi per l’Italia un periodo d’investimento. Qui ritorna allora il ruolo dei cat-tolici e il pungolo dello stesso Pon-tefice. Il propellente per il futuro è prima di tutto di carattere morale, culturale e spirituale e così di con-seguenza istituzionale, economico e finanziario. Bisogna dare prospettive di opero-sità, di iniziativa e, dunque, di spe-ranza. Lo si vede in questi giorni di fronte al dibattito sulla riforma dell’università, dove appunto la pa-rola, il tema del futuro è centrale. E reclama fatti.

L’incontro tra il Papa e l’ambasciatore italiano

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08 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Popoli e continenti Mondo

a cura di Massimo Venturelli

“I cristiani sono attualmente il grup-po religioso che soffre il maggior nu-mero di persecuzioni a motivo del-la propria fede”. Anche Benedetto XVI, come ricordato in altra parte del giornale, ha voluto ricordare nel suo messaggio per la Giornata della Pace 2011 il dramma di tante comu-nità cristiane sparse per il mondo. “Anche l’anno che chiude le porte – è un passaggio del messaggio – è stato segnato, purtroppo, dalla per-secuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e di intolle-ranza religiosa”. Il pensiero del Pa-pa è principalmente per l’Iraq, “che

Iraq Cristiani sempre nel mirino

In tanti fuggono dall’intolleranza

e dalla paura

I– continua Benedetto XVI – nel suo cammino verso l’auspicata stabilità e riconciliazione continua a essere scenario di violenze e attentati”. Il ri-cordo del Papa è per le recenti soffe-renze della comunità cristiana, e, in modo speciale, per l’attacco contro la Cattedrale siro-cattolica “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” a Baghdad, dove, il 31 ottobre scorso, sono stati uccisi due sacerdoti e più di cinquanta fedeli, mentre erano ri-uniti per la celebrazione della Santa Messa. Ad esso hanno fatto seguito, nei giorni successivi, altri attacchi, anche a case private, suscitando

paura nella locale comunità cristia-na che allo stato attuale conta circa mezzo milione di membri contro un numero che oscillava dagli 800mila a un milione e 200mila nel 2003, e il conseguente desiderio, da parte di molti dei suoi membri, di emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita. Prosegue infatti, lento ma ineso-rabile, l’esodo dei cristiani dall’Iraq in seguito agli attacchi perpetrati contro la comunità da gruppi terro-ristici. La conferma di questa tenden-za arriva anche dall’Alto commissa-riato Onu per i rifugiati (Unhcr) che ha precisato come “i più colpiti dalle

La testimonianza di mons. Louis Sako

Un Natale, triste, senza messe, quello della comunità cristiana di Kirkuk. “Dopo l’attentato alla cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e il continuo assassinio dei cristiani, non ci saranno messe nella notte di Natale né a Bagdad, né a Mosul, né a Kirkuk”. Ad affermarlo all’agenzia stampa Asianews è mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk. Per ragioni di sicurezza, infatti, le chiese della cittadina irachena non avranno addobbi e decorazioni e le messe si ce-lebreranno solo con la luce del giorno e con la mas-sima sobrietà. “Uno stato di tristezza e lutto perenne regna fra i cristiani – afferma ancora mons. Sako –. La preoccupazione è grande per il futuro dei giovani che da due mesi ormai non possono frequentare l’univer-sità. Stesso stato d’animo per le numerose famiglie rifugiate al Nord, costrette a pensare a un futuro ba-sandosi su un concreto niente. Da parte del governo non ci si aspetta nulla di rassicurante sul fronte del-la difesa dei cristiani: la leadership è troppo occupa-

ta nella formazione del nuovo esecutivo”. A Kirkuk la sicurezza è un po’ migliore che nella capitale, pur continuando la piaga dei rapimenti e delle minacce. “Per questo – sono ancora affermazioni dell’Arcive-scovo caldeo ad Asianews – abbiamo deciso, per la prima volta dopo sette anni dall’inizio della guerra, di non celebrare la messa durante la notte. Di non fare festa: non ci sarà Babbo Natale per i bambini, non ci saranno cerimonie per gli auguri ufficiali con le autorità”. Quella del Natale sarà per la comunità cristiana di Kirkuk l’ennesima privazione dettata da motivi di si-curezza. “Sono già sei settimane – conferma mons. Sako – che non celebriamo messe per mancanza di sicurezza. Celebriamo solo nella tarda mattinata e il sabato nel pomeriggio. Per il momento abbiamo fermato anche la catechesi. Non abbiamo diritto di mettere a rischio la vita della gente. Ci sono guardie davanti a tutte le parrocchie, ma il problema è quan-

do si esce in fila in strada”. I cristiani continuano a essere un obiettivo facile, ma nonostante tutto, con-ferma l’Arcivescovo caldeo, in occasione del Natale la locale comunità cristiana pregherà per la pace. “Aiu-teremo le famiglie povere di Kirkuk e Soulaymania: finora qui sono arrivate 106 famiglie da Baghdad e Mosul – sono ancora parole di mons. Sako – .Nella mia omelia insisterò sui problemi, gli scontri e le pau-re sulla terra degli uomini, dove però il Natale por-ta un messaggio di speranza. Evidentemente cielo e terra sono due realtà diverse. Al Natale è seguita la strage degli Innocenti. Dunque anche per noi iracheni Natale, speranza e gioia sono legati a dolore e mar-tirio. La pace è un progetto: gli uomini soprattutto quelli di buona volontà dovrebbero realizzarlo. Noi cristiani se vogliamo essere cristiani e se accogliamo il Natale e il suo messaggio, dobbiamo essere veri ar-tigiani della pace, della concordia fra i nostri fratelli e sorelle iracheni”.

violenze sono proprio i cristiani di Baghdad e di Mossul” e che “da no-vembre ad oggi circa mille famiglie di queste due città si sono trasferi-te in Kurdistan”. Gli uffici dell’orga-nizzazione nei Paesi vicini quali Si-ria, Giordania e Libano, ha aggiunto Melissa Fleming, portavoce dell’Un-hcr “stanno constatando un numero crescente di cristiani iracheni che abbandonano il loro Paese o si spo-stano in altre regioni, meno perico-lose, per timore delle violenze. Inol-tre, la portavoce ha deplorato che “malgrado la persistente insicurez-za, paesi come la Svezia continuano

Non si placano, in molti Paesi, gli attacchi e le persecuzioni. È la realtà irachena quella più

a rischio. Cresce però il numero delle nazioni che per ragioni di sicurezza non accolgono le richieste

di asilo di tanti profughi

Un Natale senza Messe, pregando per la pace

Cristiani iracheni in preghiera

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09LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

a rifiutare l’asilo e a rinviare in Iraq numerosi potenziali rifugiati”, invi-tando anche Paesi Bassi, Norvegia, Gran Bretagna e altri paesi europei a “resistere alla tentazione di rifiu-tare l’ingresso agli iracheni in fuga” soprattutto se originari di Baghdad, Diyala, Ninive, Sal al din e Kirkouk. Proprio il governo svedese nei gior-ni scorsi è stato duramente critica-to dalla Commissione delle Nazioni Unite per i rifugiati per avere rimpa-triato cinque cristiani iracheni che chiedevano asilo in Svezia. I cinque facevano parte di un gruppo di alme-no 20 persone provenienti dall’Iraq.

Profughi eritrei

Tracce da non perdereNon trascorreranno un “felice Natale” le centinaia di profughi eritrei, etiopici, somali e sudanesi, prigionieri nel deserto del Nord del Sinai, ricordati anche in queste pagine, sottoposti ad angherie e abusi di ogni sorta. Papa Benedet-to XVI si è unito di recente a molti organismi ecclesiali e civili che da mesi de-nunciano questa tragica vicenda. Questo ha contribuito finalmente a far muo-vere la comunità internazionale, incluso il Parlamento europeo che – in una risoluzione del 16 dicembre – ha denunciato in modo deciso la gravità della situazione, invitando il governo del Cairo ad adottare tutte le misure possibili per mettere fine alla tragedia e far liberare i prigionieri. Il Sinai è divenuto di fatto una nuova base nel “traffico di esseri umani”. Infatti, oltre al campo di beduini nei pressi di Rafah, sul confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, dove sono rinchiusi i 250 profughi di cui si è a conoscenza, informazioni documen-tate parlano di altre centinaia di migranti prigionieri in altri campi di beduini. Si sa per certo che almeno 80 dei 250 profughi prigionieri a Rafah sono eri-trei. Tutti gli ostaggi dei criminali del Sinai sono persone scampate da conflit-ti, fame e miseria nei rispettivi Paesi, tuttavia i migranti eritrei sono divenuti l’icona di chi vive aggiungendo tragedia a tragedia. Chi è riuscito a sfuggire dalle mani dei trafficanti racconta storie simili di soprusi e abusi d’ogni sorta, una volta caduti in mano ai loro aguzzini. Come migliaia di loro connaziona-li, una volta entrati clandestinamente in Sudan dopo centinaia di chilometri a piedi nel deserto, gli eritrei si affidano a imbroglioni che promettono di farli condurre in salvo in altri Paesi, ma vengono in realtà consegnati a traffican-ti Rashaida senza scrupoli, che iniziano il processo di estorsione di soldi e di violenze, fino a quando giungono a destinazione nei campi dove li attende la stessa sorte. Fuggiti dal “gulag” in cui il presidente Isaias Afewerki ha tra-sformato l’Eritrea, dove domina con mano ferrea, decine di migliaia di perso-ne, soprattutto giovani ma anche molte donne e bambini, si sono dispersi nei diversi Paesi arabi del Nord Africa, sperando invano di raggiungere l’Europa o almeno Israele e finendo, invece, col cadere in una trappola di repressione e violenza peggiore di quella da cui sono scampati. Il governo di Asmara, na-turalmente, risponde alle informazioni sulla tragica sorte dei propri cittadini accusandoli di essersela andata a cercare. Si stima che, tra il 2009 e il 2010, ol-tre 80mila eritrei abbiano lasciato il Paese, facendo dell’Eritrea il primo forni-tore mondiale di richiedenti asilo politico. Il Sudan ospita 66mila rifugiati eri-trei; la Libia oltre 6000. Secondo l’agenzia Onu per i rifugiati, l’arruolamento forzato nell’esercito per uomini e donne, la siccità e la recessione economica spingono ogni mese 1.800 eritrei a tentare la fuga. Ma si fugge anche dalla povertà più nera: la Banca mondiale stima che l’Eritrea sia il Paese più colpito dall’insicurezza alimentare in tutta l’Africa. Il governo è costretto a importa-re il 40% del cibo e la totalità dei suoi bisogni energetici. C’è da sperare che il processo di denuncia innescato a livello dell’intera Comunità internazionale conduca l’Egitto, nazione con la maggiore responsabilità per l’incolumità de-gli ostaggi e dotato degli strumenti necessari a porre fine alla tragedia delle vittime dei trafficanti, a vincere la tentazione di speculare sulla tragedia di tan-ti innocenti e ad assumere le iniziative politiche e militari necessarie a porre fine una volta per tutte all’immorale traffico aggravatosi in quest’ultimo an-no. Basta che esista la volontà politica per farlo cessare, nessuno può addurre motivi sufficientemente validi per giustificare il prosieguo di una vicenda così palesemente iniqua, che contravviene a ogni più basilare rispetto per la vita e la salvaguardia dei diritti umani fondamentali.

Svezia

Stoccolma: no all’asiloIl 12 dicembre scorso, nel pieno centro di Stoccolma, si è verifica-to un duplice attentato. Un’au-tobomba prima e un kamikaze poi hanno portato lo scompiglio nella capitale svedese. Il bilancio dell’atto terroristico è stato di un morto e due feriti. Un integralista islamico ha pub-blicato una foto del presunto at-tentatore suicida: si tratterebbe di un 29enne iracheno Taimour Ab-dulwahab. L’attentato ha indotto, come denunciato anche dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati, a stringere i “cordoni” dell’acco-glimento delle richieste di asilo. A farne le spese, come ricordato in questa pagina, cinque cristia-ni iracheni respinti dalle autorità svedesi per presunti motivi di sicu-rezza interna. L’Onu ha affermato che il rimpatrio dalla Svezia avvie-ne in un momento in cui i funzio-nari sul posto registrano un cre-scente numero di casi di attacchi ai cristiani. Funzionari dell’Onu in Siria, Giordania e Libano hanno infatti affermato che un numero crescente di cristiani iracheni stan-no arrivando, e chiedono aiuto. Nella sola Siria circa 133 famiglie – 300 persone – hanno chiesto lo status di rifugiati da novembre. In Giordania il numero di richie-ste d’asilo dall’Iraq è raddoppiato in un mese.

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10 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Popoli e continenti Europa

Dallo scorso 15 dicembre, l’area bal-canica è un po’ meno isolata dal resto dell’Europa. Da quella data anche i cit-tadini di Albania e Bosnia-Erzegovina, infatti, godono della liberalizzazione dei visti per accedere ai Paesi aderen-ti al Trattato di Schengen: un anno fa, analogo diritto era stato concesso ai loro conterranei di Montenegro, Mace-donia e Serbia. Un’apertura delle fron-tiere che consente anche a questi due Stati – fra l’altro – di compiere un passo significativo nel percorso di adesione all’Unione europea. Con tutte le con-seguenze che ciò comporta per il fu-turo del Vecchio Continente. A questo punto l’unico Stato compreso in quella che era stata la ex Jugoslavia a rima-nere fuori dal “Sistema Schengen” è il Kosovo. E proprio la promessa della li-beralizzazione dei visti è stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda elettorale del leader kosovaro Hashim Thaci nelle elezioni anticipate che han-

no coinvolto il suo Paese, domenica scorsa: un appuntamento significati-vo in quanto era la prima volta che i kosovari si recavano al voto dopo la autoproclamata indipendenza dalla Serbia del febbraio 2009. Dalle urne la maggioranza relativa è stata asse-gnata al Partito democratico (Pdk) di Thaci, capace di ottenere l’appoggio di un elettore su tre. È stata premiata la politica di apertura all’Ue e all’Alle-anza atlantica che il Premier uscente ha portato avanti durante il suo man-dato: una strada, di fatto, obbligata considerato come il Paese abbia bi-sogno vitale degli aiuti internazionali per sostenere un’economia incapace di reggersi in piedi da sola e minata da una corruzione dilagante. Non a caso nel programma di Thaci era presente anche la promessa di un aumento del-le assunzioni nel settore pubblico: un tentativo di combattere una disoccu-pazione che nel Paese raggiunge cifre

da record. Dai suoi concittadini il Pri-mo ministro sperava di ottenere un ap-poggio consistente per presentarsi alla guida di un governo forte ai prossimi negoziati con Belgrado. Sulle votazioni di domenica si è allungata l’ombra delle irregolarità nei seggi mentre il dato uf-ficiale dell’affluenza alle urne (stimata nel 48%) appare del tutto aleatorio in un Paese dove le liste elettorali si ba-sano sul censimento del 1981: quello che è certo è che la minoranza serba a nord di Mitrovica ha disertato le urne, mentre quella a sud dell’Ibar (il fiume che divide in due la città simbolo del-la divisione serbo-kosovara) ha par-tecipato alla votazione. E proprio la pacificazione fra musulmani kosovari e ortodossi serbi deve rappresentare un dato irrinunciabile per il futuro di quest’area balcanica: come sottolinea papa Benedetto XVI nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2011), il dialogo inter-

religioso diviene elemento fondamen-tale per la costruzione del bene comu-ne. Passata l’euforia per l’indipendenza, il Kosovo ha oggi bisogno di conquistare la fiducia dell’opinione pubblica inter-nazionale, specialmente di quegli Stati che non ne hanno ancora riconosciuto l’esistenza. Compito non facile per un premier discusso quale Thaci al quale il rapporto redatto dal senatore svizze-ro Dick Marty per il Consiglio d’Europa (e reso noto mercoledì scorso) imputa pesanti e dirette responsabilità in “trat-tamenti disumani e traffici illeciti di or-gani nel Kosovo” qualificandolo come “boss criminale”. Il documento, che ha preso spunto dalle memorie di Carla Del Ponte (procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugosla-via dal 1999 al 2007) non è certo tenero anche con la comunità internazionale accusata di non avere dato il giusto rilie-vo alle accuse che agli esponenti koso-vari erano già state avanzate in passato.

Balcani Albania e Bosnia nell’area Schengen

Passo avanti verso l’Unione

D

L’Europa e la crisi

I 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea si so-no dati l’ennesimo appuntamento a Bruxelles, il 16 e 17 dicembre, per escogitare soluzioni efficaci sul versante della crisi economica, della regolazione dei mercati fi-nanziari, della stabilità dei bilanci nazionali. Il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, stenden-do l’ordine del giorno del summit, ha infatti indicato l’impegno per una “decisione sulle linee generali di un meccanismo permanente di gestione delle crisi che gli Stati membri devono istituire per salvaguardare la sta-bilità finanziaria della zona euro nel suo insieme e su una modifica limitata del Trattato necessaria per creare tale meccanismo”. Come ha ben sintetizzato il capo-gruppo dei liberaldemocratici al Parlamento Ue, Guy Verhofstadt, la riunione dei leader ruota attorno “alla

crisi della zona euro e alla mancanza di un suo gover-no economico”. In effetti sono trascorsi due interi an-ni dalla deflagrazione della recessione mondiale, che ha travolto anche l’Europa, e un anno dal palesarsi del problema-Grecia, seguito, mesi dopo, da quello irlan-dese, senza contare le condizioni di rischio in cui ver-sano i conti di molti Paesi, dal Portogallo alla Spagna, dal Belgio fino all’Italia (l’Ue non si dimentica che il debito pubblico tricolore è il più elevato nel continen-te e a livelli doppi rispetto a quanto indicato nel Patto di stabilità). L’Unione europea marcia, dunque, come una tartaruga quando si tratta di assumere decisioni che possono rafforzare la governance economica. Ne fanno le spese la stessa moneta unica e, più complessi-vamente, la possibilità dell’Europa di stare sui mercati

internazionali, di crescere, di creare lavoro e benessere per i suoi cittadini. La decisione attorno agli eurobond è emblematica: certo, la cancelliera tedesca Merkel non riesce a farsene una ragione, eppure questo strumento finanziario è invocato da u n vastissimo schieramento di voci europee, dai premier agli eurodeputati, dagli economisti agli operatori finanziari. Gli eurobond po-trebbero essere un elemento per fornire risorse all’Eu-ropa, ma la politica frena.“ L’euro è una moneta in cerca di un Paese”, ha ironicamente titolato nei giorni scorsi un giornale spagnolo. C’è del vero. Dietro una moneta, e quindi dietro un sistema economico, produttivo, com-merciale e fiscale, servono delle credibili e forti istituzioni politiche. Il summit di questa settimana deve confermare se l’Ue procede o meno in questa direzione.

La liberalizzazione dei visti nei due Paesi se da un lato rappresenta un importante momento

del processo di allargamento dell’Europa, dall’altro crea più di un’apprensione

Decisioni assunte a passo... di tartaruga

di Matteo Ungaro

Una veduta di Tirana, capitale dell’Albania

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11LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Olaf

Un trentino contro le frodiÈ trentino il nuovo responsabile dell’Olaf, l’Ufficio europeo di lotta alle fro-di: si tratta di Giovanni Kessler, 54 anni, già alto Commissario in Italia per la lotta alla contraffazione e attualmente presidente dell’Assemblea legi-slativa della Provincia autonoma di Trento e presidente della Conferenza delle Assemblee legislative regionali a livello europeo. Kessler sarà a capo di una struttura che conta circa 500 dipendenti, e dispone di un budget di circa 50 milioni di euro. Sarà responsabile per le tre funzioni dell’Olaf: svol-gere indagini amministrative, attraverso il Comitato di vigilanza dell’Olaf; assistere gli Stati membri dell’Ue nel coordinamento tra le loro autorità competenti in materia di lotta alle frodi, e tutelare il bilancio dell’Unione europea contro la frode. Kessler avrà il compito di contribuire alla proget-tazione della strategia antifrode della Commissione europea.

Caritas

Dalla povertà al volontariatoSi è concluso ufficialmente il 16 e 17 dicembre a Bruxelles, l’Anno euro-peo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con un convegno che si è tenuto nell’edificio Charlemagne della Commissione europea. Vi ha partecipato anche Lesley-Ann Knight, segretaria generale di Caritas internationalis, in qualità di uno dei quattro ambasciatori europei della Campagna. Knight ha consegnato alla presidenza Ue le firme raccolte – oltre 135mila – nella petizione della Campagna “Zero poverty” promossa da Caritas Europa e portata avanti da tutte le Caritas a livello nazionale. Per il 2011 la rete Caritas europea si sta preparando all’anno dedicato al volontariato. Grazie a un coordinamento tra le diverse realtà nazionali sono in pro-grammazione alcune iniziative in questo settore.

Belgio

Una lettera alla comunità italianaL’arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. André-Joseph Leonard, tramite la rivista trimestrale “Vita Nostra” ha indirizzato un messaggio natalizio alle comunità cattoliche italiane di Bruxelles. Sulla stesso numero anche gli auguri agli italiani da parte del nunzio apostolico mons. Giacinto Ber-loco, secondo il quale “la nascita di Gesù Bambino è stata e continua a essere motivo di speranza e fonte di salvezza per il mondo intero, co-me l’espressione più bella dell’amore infinito di Dio Padre. Cerchiamo, nei limiti del possibile – aggiunge – di rendere visibile nelle nostre case e nei luoghi dei nostri incontri questo mistero di grazia attraverso la realizzazione di un presepio, anche se di piccole dimensioni”. L’amba-sciatore italiano in Belgio, Roberto Bettarini coglie, invece, l’occasione per “ringraziare la Missione cattolica italiana per la preziosa opera di assistenza a favore di tante persone bisognose di una guida, non solo spirituale ma anche materiale, che versano in condizioni di gravi diffi-coltà economiche e sociali”.

Una liberalizzazione “condizionata”A un anno dall’apertura dei confini di Serbia, Montenegro e Macedonia dal 15 dicembre il trattato di Schengen è valido anche per Albania e Bosnia Erzegovina. La liberalizzazione dei visti in Albania e Bosnia Erzegovina è stata accolta positivamente da tutti. La popolazione è entusiasta: la liberalizzazione si traduce in uno snellimento sostanziale delle trafile bu-rocratiche e, in concreto, significa l’apertura delle porte d’Europa, il superamento dell’iso-lamento decennale dei due Paesi. I leader politici albanesi e bosniaci vedono nell’apertura delle frontiere un importante successo sulla strada che porta all’integrazione europea. E la notizia è stata commentata favorevolmente anche da numerosi analisti e leader politici dell’Unione europea. Ma dietro i facili entusiasmi, la liberalizzazione dei visti Schengen ha suscitato anche un ondata di timori e preoccupazioni. Numerose questioni restano ancora irrisolte: “Che cosa deve attendersi l’Europa?”, “Tutto resterà come prima o i flussi migra-tori verso gli stati membri Ue aumenteranno?”, “Le domande d’asilo resteranno stabili o ci sarà un impennata?”. È per questa ragione che l’Unione europea è stata particolarmente cauta a riguardo. Nei mesi scorsi, Cecilia Malmström, il Commissario europeo per gli affa-ri interni durante una visita ufficiale a Tirana e a Sarajevo , aveva ribadito che la liberaliz-zazione non sarebbe stata una conquista irremovibile: “Se si verificheranno degli abusi, il sistema di liberalizzazione dei visti Schengen sarà rimesso in discussione. Speriamo di non dover arrivare a questo punto”. Nonostante le rassicurazioni le preoccupazioni e le lamen-tele sono arrivate fino a Bruxelles tanto che, l’8 novembre scorso la Commissione europea, su invito del Consiglio dei ministri europei, ha deciso di creare un sistema di monitoraggio del processo di liberalizzazione dei visti Schengen. Non è ancora stato precisato come fun-zionerà questo meccanismo, per ora si sa solo che questo strumento seguirà il processo di liberalizzazione dei visti per i Paesi di tutta l’area dei Balcani occidentali.

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Ancora sogni. In Matteo si susseguono nelle pri-me pagine a ritmare tutta la storia di Giuseppe: un sesto senso che gli impedisce che le trappole della storia possano soffocare (ma lo potrebbe-ro?) la Parola che non deve essere detta. Sembra che tutto congiuri contro questa parola così pic-cola e ancora non espressa ma già in grado di far paura. Tutto è buio, è notte, è fuga. Perché la luce dei potenti non permette di nascondere il dissen-so, di celare quella parola che secondo loro non deve essere detta. Così deve fuggire e farsi anco-ra più piccola e inconsistente, e poi non tornare più dov’era ma in altro luogo in una sperduta ter-ra di Nazareth, sconosciuta e al confine del nul-la. Come in un sogno. E quel sogno è l’unico atto di amore possibile che può un uomo solo, con il bambino e la madre, un uomo che crede e in que-sto brano di Vangelo è davvero solo. Nemmeno il suggerimento del nome di Maria a confortarlo, a ricordargli quello che gli era stato promesso, a sostenerlo. Fugge. Non può fare altro. E crede-re. Perché fuggire non è la soluzione ma il mezzo perché il futuro si compia. Questo Giuseppe deve credere nonostante sia così difficile e buio quel-lo che sta succedendo. Nella sua testa di uomo che vive cose più grandi di lui c’è solo il bambino e sua madre e loro sono da difendere. Forse non capisce ancora che quel bambino è la Parola che non deve essere detta, che mette paura ai potenti. Ma perché? Se lo chiedeva forse Giuseppe perché

doveva far paura il suo bambino portato a dorso d’asino insieme con la madre il più lontano pos-sibile. Si accavallano così facilmente questi para-dossi dove il più forte è il più debole e il debole è così forte da fare paura. Ma lui non capisce e ha solo come obiettivo quello di difendere il bambino e sua madre. Anche questo è un mistero e forse non meno complesso dei misteri di Dio: come un uomo, come un Giuseppe qualsiasi, abbia avuto la forza di fidarsi e di credere senza capire, senza avere prove se non quella parola interiore che gli arrivava dalla profondità del sogno, un istinto spi-rituale che non aveva parole così come Giuseppe che non parla mai e solo obbedisce perché a lui è concesso di aver vicino la Parola e di crederle senza che essa sia pronunciata. Deve credere al futuro di Dio nonostante sia così misterioso e si-lenzioso nel suo manifestarsi senza la forza che poteva aspettarsi. Guarda il suo ‘Dio con noi’ men-tre scappa insieme a Maria e non conosce la strada per andare dove ha sentito che deve andare. Ma non importa: quella è la sola famiglia che ha, quel mistero di persone che riescono ad amarsi anche senza capirsi e che si rivelano nella fragilità e nel bisogno come unici e insostituibili. Lui non parla; esegue quello che deve fare con l’istinto divino di quell’angelo che gli appare in sogno. Sa che deve amarli quei due, quel bambino e sua madre, muti anche loro, finché la Parola che non deve essere detta sarà l’unica Parola possibile da dire.

SANTA FAMIGLIADal Vangelo secondo Matteo (2, 13-15. 19-23)

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:

“Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode

infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”. Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e

si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”. Morto Erode, ecco, un

angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti

infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino”. Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò

nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi

in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei

profeti: “Sarà chiamato Nazareno”.

Il Vangelodella domenica

12 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

di Giuseppe Fusari

La pittura veneto-cretese continua anche nel corso del Cinquecento i

caratteri dell’arte dell’icona bizantina. Il carattere ritardatario di questa

pittura mantiene però tutto il fascino dell’illustrazione devota e di

intonazione aulica.

“Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria”.

Brescia, capitolo della Cattedrale(in deposito presso il Museo

diocesano).

La parola da non dire

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Ecclesia

13

Giornata della pace Messaggio del Papa

Libertà religiosa, via per la pace

“Se la libertà religiosa è via per la pace, l’educazione religiosa è stra-da privilegiata per abilitare le nuove generazioni a riconoscere nell’altro il proprio fratello e la propria sorel-la, con i quali camminare insieme e collaborare perché tutti si sentano membra vive di una stessa famiglia umana, dalla quale nessuno deve es-sere escluso”. È un pensiero breve, incastonato come un diamante in un prezioso anello di riflessioni: illumina il filo rosso della sensibilità educativa che corre lungo il messaggio di Be-nedetto XVI per la Giornata mondia-le della pace 2011, che ha per titolo “Libertà religiosa, via per la pace”. Il Papa ribadisce, con linguaggio lai-co, che l’impegno, la responsabilità e la bellezza di educare alla libertà appartengono a ogni uomo e a ogni donna. È un movimento della ragio-ne quello che viene auspicato, nella fiduciosa convinzione che la meta da raggiungere, cioè la realizzazione di una stessa famiglia umana, non può e non deve sfuggire al diversamente credente come non può e non deve essere insignificante per il non cre-

dente. L’invisibile “strada privilegia-ta” dell’educare attraversa e smuove il terreno della coscienza, cioè il luo-go interiore di ogni persona in cui la scintilla della verità tiene vive la ri-cerca e la scelta del bene e del bello. È la strada che Benedetto XVI indi-ca ricordando che la libertà religiosa, fonte di ogni altra libertà, è radicata “nella dignità stessa della persona”. Un percorso che il Papa propone soprattutto alle nuove generazioni e, per questo, si rivolge agli ambien-ti nei quali prendono forma le loro sensibilità, i loro sogni, i loro desi-deri. A iniziare dalla famiglia che “fondata sul matrimonio, espressio-ne di unione intima e di complemen-tarietà tra un uomo e una donna, si inserisce in questo contesto come la prima scuola di formazione e di cre-scita sociale, culturale, morale e spi-rituale dei figli, che dovrebbero sem-pre trovare nel padre e nella madre i primi testimoni di una vita orientata alla ricerca della verità e all’amore di Dio”. Nella famiglia l’educazione può prendere o, al contrario, perdere la dimensione religiosa, può arricchir-la oppure svuotarla, può spegnerla con la mediocrità piuttosto che ac-cenderla con pensieri grandi e con “relazioni armoniose a tutti i livelli di convivenza umana, nazionale e inter-nazionale”. L’educazione religiosa, da non intendere come educazione con-

fessionale, è costruttrice di un’armo-nia interiore che vede intrecciarsi e fecondarsi le dimensioni orizzontali e le dimensioni verticali del vivere e del pensare. Un dialogo permanen-te tra fede e ragione che, nel dar vi-ta alla speranza, distingue un essere umano da ogni altro essere vivente. “Questa – scrive ancora Benedetto XVI – è la strada da percorrere sa-pientemente per la costruzione di un tessuto sociale solido e solidale, per preparare i giovani ad assumere le proprie responsabilità nella vita, in una società libera, in uno spiri-to di comprensione e di pace”. Non appassionare le nuove generazioni alla libertà religiosa, non aiutarle a comprenderne l’autentico significa-to, rende a loro difficile, se non im-possibile, dare fondamenta a tutte le altre libertà. E questo, purtroppo, è avvenuto e sta avvenendo anche nel nostro Paese e nella nostra Europa. Il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace giunge in questo scenario per ricordare che “negare o limitare in maniera arbi-traria” la libertà religiosa “significa coltivare una visione riduttiva della persona umana”. I primi a pagarne le conseguenze sono i giovani ed è so-prattutto per loro che il messaggio diventa una bussola preziosa nell’at-traversare, mai da soli, il mare mosso della storia e della cronaca.

S

[email protected]@lavocedelpopolo.it

Riflettere sulla nascita di Gesù “ponendosi dal punto di vista di San Giuseppe”. È quello che ha fatto, il Pontefi-ce, prima di guidare la recita dell’Angelus di domenica scorsa, prendendo spunto dal Vangelo di San Matteo. Giuseppe, ha ricordato il Papa, “era il promesso sposo di Maria, la quale, ‘prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo’. Il Figlio di Dio, realizzando un’antica profezia, diventa uomo nel grembo di una vergine, e tale mistero manifesta in-sieme l’amore, la sapienza e la potenza di Dio in favore dell’umanità ferita dal peccato”. San Giuseppe, ha os-servato il Santo Padre, “viene presentato come ‘uomo giusto’, fedele alla legge di Dio, disponibile a compiere la sua volontà”. Per questo “entra nel mistero dell’In-carnazione dopo che un angelo del Signore, apparso-gli in sogno, gli annuncia” che il bambino che Maria attende “viene dallo Spirito Santo” per salvare “il suo popolo dai suoi peccati”. Così Giuseppe “abbandonato il pensiero di ripudiare in segreto Maria, la prende con sé, perché ora i suoi occhi vedono in lei l’opera di Dio”. Benedetto XVI ha ripreso, quindi, le parole di Sant’Am-brogio che commenta che “‘in Giuseppe ci fu l’amabi-lità e la figura del giusto, per rendere più degna la sua

qualità di testimone. Egli – scrive Ambrogio – non avreb-be potuto contaminare il tempio dello Spirito Santo, la Madre del Signore, il grembo fecondato dal mistero” e, “pur avendo provato turbamento, Giuseppe agisce ‘come gli aveva ordinato l’angelo del Signore’, certo di compiere la cosa giusta”. “Anche mettendo il nome di ‘Gesù’ a quel Bambino che regge tutto l’universo – ha aggiunto il Pontefice –, egli si colloca nella schiera dei servitori umili e fedeli, simile agli angeli e ai profeti, si-mile ai martiri e agli apostoli, come cantano antichi inni orientali”. San Giuseppe, ha sottolineato il Papa, “an-nuncia i prodigi del Signore, testimoniando la verginità di Maria, l’azione gratuita di Dio, e custodendo la vita terrena del Messia”. Di qui l’invito a venerare “il padre legale di Gesù, perché in lui si profila l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e coraggio al futuro, non segue il proprio progetto, ma si affida totalmente all’infinita misericordia di Colui che avvera le profezie e apre il tem-po della salvezza”. A San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, il Santo Padre ha voluto “affidare tutti i Pastori, esortandoli a offrire ‘ai fedeli cristiani e al mon-do intero l’umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo’”.

San Giuseppe, uomo giusto e fedele

L’Angelus di Benedetto XVI

LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

di Paolo Bustaffa

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14 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Ecclesia Chiesa bresciana

Incontro Il Natale dei politici

Le tentazionidel potere

di fronte a DioLealtà, speranza e progettualità sono le basi sulle

quali il cristiano può costruire il suo contributo alla crescita di una società più giusta

di Emma Bettinardi

P

Con il Camper emergenza

Torna anche quest’anno nella serata di San Silvestro la proposta di condivisione “L’ultimo con gli ultimi” in via Leonardo da Vinci a Brescia (sul Garza). L’iniziativa promossa dall’associazione Camper emergenza, vede la partecipazione di molte altre realtà associative e istitu-zionali. Il programma prevede alle ore 20 l’accoglienza poi alle 20.30 la celebrazione della S. Messa presieduta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher cui se-guirà la festa di capodanno con brindisi e saluto al nuo-vo anno. “Con questa iniziativa – ha spiegato Romano Damiani, presidente di Camper emergenza – vogliamo far capire alle persone come noi che hanno una casa, un lavoro, una famiglia che cosa vuol dire vivere ogni giorno senza un tetto, nel freddo dell’inverno inoltre desideriamo avvicinare i nostri fratelli emarginati per-ché in essi riconosciamo il volto di Nostro Signore Ge-sù e ci proponiamo di risvegliare in loro la speranza”. La serata di Capodanno sarà una serata di preghiera

e di condivisione con i senza tetto e gli emarginati nel segno dell’amore, sotto le stelle, con calore e amicizia.“Partecipiamo numerosi – ha concluso Romano – di-mostrando che ancora si può amare e donare gioia a chi è meno fortunato! E portiamo anche noi qualcosa da condividere”. I volontari del Camper emergenza sono impegnati tutto l’anno a favore degli ultimi; il Camper emergenza infatti è presente ogni sera, dal lunedì al venerdì, in due punti in città con la disponi-bilità a incontrare quelli che sono comunque fratelli e che vivono per strada. L’incontro mediato dall’of-ferta di prime necessità intende dare un volto uma-no all’emarginazione con lo sforzo di andare oltre il pregiudizio. Per maggiori informazioni sulla festa di Capodanno e sulle attività del Camper emergenza consultare il sito www.camperemergenza.org o con-tattare i referenti dell’Associazione tel. 3381939313. (Anna Tomasoni)

L’ultimo con gli ultimi, un segno di speranza

Politica, economia e potere. Un in-treccio difficile da snodare per quel-li che hanno scelto la politica come percorso di vita. Lo hanno affrontato insieme al vescovo Luciano Monari i cattolici bresciani impegnati a livel-lo socio-politico e gli studenti della Scuola di formazione e impegno so-ciale e politico (Sfisp) guidata per il terzo anno da don Mario Benedini. Ad aprire la mattinata, nel salone Ferramola delle Suore Ancelle, è una riflessione del Vescovo che, attraver-so una lettura del libro dell’Apocalis-se, ha spiegato la pericolosità delle degenerazioni che il potere politico può provocare. Un potere che se non viene retto da responsabilità e fede può indurre l’uomo a credersi supe-riore ai suoi simili e sentirsi, nell’am-mirazione e notorietà che porta con

sé la politica oggi, giustificato a qua-lunque atto. L’uomo cattolico ora, co-me i martiri dell’Apocalisse, è chia-mato a testimoniare con la propria fede il vero potere nelle mani di Dio.Quattro importanti ospiti hanno poi sviluppato il difficile tema partendo dall’economia e dalle banche. Die-go Zanotti, responsabile dell’Agesci, ha parlato del rapporto del cristiano col potere e la tentazione che i soldi veicolano. Lealtà, speranza, obietti-vità e progettualità se poste come base possono aiutare il cristiano, come hanno aiutato lui nel suo la-voro presso il servizio estero di una banca locale, a regolare e limitare il rapporto con il denaro. Ha ripreso le sue parole Giuseppe Milanesi, presi-dente del dormitorio San Vincenzo, sottolineando che oggi il rischio del

povero non è più solo essere colui che non ha, ma di divenire colui che non è. Portando poi l’attenzio-ne sulla condizione di precarietà in cui versano molti giovani e ignorata da chi ha il potere politico ed eco-nomico, gestito senza preoccuparsi del bene comune.“La ricerca del bene comune dipen-de dall’impegno di ciascuno, ma si realizza insieme”. Queste le parole di apertura alla collaborazione con le quali ha introdotto il suo interven-to Doralice Vivetti, oggi presidente della comunità CeBs, ma nota per il forte impegno politico profuso negli anni a Brescia. La politica ha assor-bito buona parte della sua vita, rac-conta, mettendola quotidianamen-te di fronte alle difficoltà di essere donna in un mondo prettamente ma-schile, ma le ha offerto l’opportunità come cattolica di crescere, dandole un’occasione per servire gli altri in un’epoca di cambiamenti nella qua-le i più deboli sono maggiormente esposti alle difficoltà di integrazione e inserimento sociale. Il potere de-

ve essere al servizio dei più poveri. Una parola di speranza è arrivata infine da Pia Cittadini, testimone dell’impegno sociale dell’azienda di famiglia. Fare impresa in manie-ra etica è oggi sempre più difficile, ma l’esempio di una donna e di una famiglia che insieme hanno scel-to di accettare la sfida dei tempi e sono rimasti, con la loro azienda a Brescia, hanno aperto e accolto la speranza di molte famiglie dando a tutti i presenti la possibilità di cre-dere che dove ci sono fede e volontà verso il bene comune, anche la pa-rola “imprenditoria” può assumere un suono nuovo e diverso. L’incontro, che si è chiuso con la celebrazione della Messa da parte del Vescovo, è stato effettuato nel-la sua interezza in collegamento in-ternet con l’Eremo di Bienno dove, per l’occasione, si erano radunati i giovani iscritti al primo anno del nuovo corso della Sfisp. Un nuovo importante traguardo per la forma-zione dei cattolici alla politica nella provincia di Brescia.

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15LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Confraternitadei Patroni

di Laura Di Palma

Il silenzio e il raccoglimento della parrocchiale cittadina dedicata ai Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia, ha visto svolgersi, lo scorso 18 dicembre, un importante evento. In una sorta di continuità con il pas-sato, sono stati approvati i 16 arti-coli dello statuto dell’associazione Confraternita dei Santi Faustino e Giovita. A firmare l’atto costitutivo ufficia-le c’erano il parroco, presidente dell’Associazione, don Armando Nolli, il sindaco Adriano Paroli, l’as-sessore Aristide Peli, in rappresen-tanza della Provincia, il presidente della Camera di Commercio, Fran-co Bettoni, mons. Antonio Fappani e Fausto Lechi. Testimoni silenziosi della rinascita ufficiale della Confra-ternita, le reliquie dei Santi patroni, conservate in un’arca marmorea po-sta sull’altare maggiore e il celebre stendardo che il Romanino dipinse proprio per la prima Confraternita. Ricordiamo che con la denomina-zione di confraternita si intende, ai sensi dei canoni 298 e seguenti del vigente Codice di diritto canonico, un’associazione pubblica di fedeli della Chiesa cattolica (ma esistono confraternite anche in altre fedi) che

ha come scopo peculiare e caratte-rizzante l’incremento del culto pub-blico, oltreché, beninteso, l’esercizio di opere di carità, di penitenza, di ca-techesi non disgiunta dalla cultura.La recente firma dello statuto costi-tuisce in realtà il punto d’arrivo di oltre 12 anni d’effettiva attività da parte dei soci fondatori, ordinari e benemeriti che, tuttavia non si erano ancora costituiti ufficialmente come associazione. Tracce storiche, come lo stendardo e un piccolo prezioso volume, narrano la presenza di una prima Confraternita, che svolse la sua attività almeno fino al 1923 e si sciolse, con molta probabilità, con l’avvento del fascismo. La rinascita della stessa, come As-sociazione, vorrebbe rappresentare un nuovo strumento di promozione delle annuali manifestazioni per la festa dei Santi patroni, in grado di proporre, accanto alla tradizionale fiera, concerti, mostre, spettacoli te-atrali, incontri di formazione, sul filo conduttore dell’esortazione benedet-tina “Ora et labora et lege”, ma an-che il recupero di antiche tradizioni e l’introduzione di importanti inno-vazioni: la consegna, in Loggia, del Cappello proveniente dalla Basilica, simbolo della protezione dei patroni verso la loro città, preceduta, alcuni giorni prima, dalla richiesta ufficiale da parte del sindaco e l’organizzazio-ne di una settimana dedicata ai gio-vani, speranza e futuro di Brescia e del mondo.

San Faustino L’atto di rinascita

I

La chiesa di San Faustino

Lunedì 20 dicembre si sono incontrati presso il Centro pastorale Paolo VI i collaboratori del Centro diocesano per le comunicazioni per celebra-re il Natale. Don Italo Uberti ha presieduto la Santa Messa concelebra-ta da don Adriano Bianchi. Al termine il cordiale scambio degli auguri.

Brevi

Centro diocesano per le comunicazioni

Natale con i collaboratori

Natale 2010-2011

Celebrazioni liturgichepresiedute dal VescovoLe celebrazioni liturgiche del tempo di Natale 2010-2011 presiedute dal vescovo mons. Luciano Monari sono le seguenti:Venerdì 24 dicembre Vigilia di NataleOre 23.30 Ufficio delle Letture e Santa Messa di Mezzanotte. Sabato 25 dicembre Natale del SignoreOre 10 Santa Messa pontificale con benedizione papale e indulgenza plenaria.Ore 16.45 Vespri pontificali e benedizione eucaristica.Venerdì 31 dicembre Ore 18 presso la Basilica di S. Maria delle Grazie, Santa Messa con Te Deum di ringraziamento e benedizione eucaristica.Sabato 1 gennaio 2011 Maria Santissima Madre di Dio, ottava di Natale Ore 19.30 presso la chiesa di S. Maria della Pace. S. Messa per la Pace in occasione della XLIII Giornata mondiale della pace.Giovedì 6 gennaio Epifania del SignoreOre 16 Santa Messa pontificale “dei popoli”Note: il canto dell’Ufficio delle Letture e della S. Messa della notte, della Messa pontificale del giorno e dei Vespri pontificali di Natale e dell’Epi-fania è affidato al Coro della Cattedrale di Brescia diretto dal maestro Remo Crosatti. La Messa dei popoli celebrata ogni anno il 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, è particolarmente partecipata dalla rappresentanza delle numerose etnie cattoliche presenti nella diocesi di Brescia e provenienti da molti Paesi dei vari continenti (per esempio: Ucraina, Polonia, Filippine, Sri Lanka, Nigeria, Ghana, Senegal, Ameri-ca Latina e altri), nonché dai presbiteri, diaconi e laici a servizio degli immigrati, con il coordinamento dell’Ufficio e del Centro migranti del-la nostra diocesi.

Mostra al Centro Maria Bambina

Donne, mamme, bambinee bambini allo specchioIl Centro di pronto intervento Maria Bambina, ha organizzato la mostra “Donne, mamme, bambine e bambini allo specchio”. Inaugurata nel pomeriggio dello scorso 21 dicembre, la mostra, ospitata dall’oratorio delle Sante Capitanio e Gerosa di Brescia rimarrà aperta fino al prossi-mo 30 dicembre dalle 15.30 alle 18.30 con ingresso libero. In mostra i lavori realizzati da mamme e bambini durante i laboratori espressivi-psicodrammatici per dare forma, voce e colore a sentimenti ed emozioni sommersi. Il Cpi Maria Bambina, gestito dalle Suore di Carità, accoglie madri e figli vittime di violenza, maltrattamenti o trascuratezza: all’in-terno della casa, ubicata in via Ferri a Brescia, le donne in difficoltà tro-vano quotidianamente, protezione, aiuto e sostegno.

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Pellegrinaggio Adp

Le tappe: Ars, Paray-le-Monial,Taizé L’Apostolato della preghiera organizza un pellegrinaggio a Ars, Paray-le-Monial, Taizédal 27 al 29 maggio 2011, con il seguente programma:27 maggio. 1° giorno: Brescia-Chambery-Ars –Mâcon. Partenza in pullman per la Francia e sosta a Chambery per il pranzo in ristoran-te. Proseguimento per Ars, parrocchia del Santo Curato. Dopo la celebrazione della Santa Messa, trasferimento a Mâcon e siste-mazione in albergo. Cena e pernottamento.28 maggio. 2° giorno: escursione a Paray-le-Monial. Mezza pensione in albergo. Al mattino partenza in pullman per Paray-le-Monial: visita della basilica cluniacense e della cappella delle apparizioni del Sacro Cuore. Celebrazione della Santa Messa. Do-po il pranzo in ristorante, catechesi e cele-brazione dei Vespri.29 maggio 2011. 3° giorno: Mâcon-Taizé-Brescia. Colazione e partenza per la comu-nità di Taizé. All’arrivo partecipazione alla preghiera comune e incontro con il Prio-re. Celebrazione della Santa Messa. Rien-tro a Mâcon per il pranzo e continuazione del viaggio con arrivo a Brescia previsto in serata.Quota di partecipazione (min. 30 persone): 360 euro p.p. Supplemento: camera singo-la: 70 euro. Iscrizioni: entro il 28 febbraio 2011 versando 100 euro presso: don Die-go, Seminario diocesano, assistente Adp (030.37.12.236 – 340.58.59.709); Ufficio vo-cazioni (030.37.22.245); Anna M. Guarneri, presidente Adp.La quota comprende: viaggio in pullman co-me da programma. Alloggio in alberghi di 3 stelle a Mâcon in camere a due letti con ba-gno o doccia. Vitto dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 3° giorno - Visite ed escursio-ni come da programma. Assistenza sanita-ria, assicurazione bagaglio e annullamento viaggio Europ Assistance. Non comprende: bevande, mance, ingressi, extra personali.N.B. È necessario un documento di identità valido. Apostolato della preghiera - centro diocesano, via Trieste 13 - 25121 Brescia - Tel. 030.37.22.245. Assistente: don Diego Facchetti, Seminario diocesano, via Bolla-ni 20 - 25123 Brescia - [email protected]

Ecclesia Chiesa bresciana16 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Istituto Pro Familia Appuntamenti

La festa dell’impegnoe i percorsi formativi

di Fernando Marca

L’attività dell’Istituto Pro Familia di Brescia per l’an-no 2011 si apre con il rinnovo dell’impegno vocazio-nale, sempre più vivo e consapevole, di tutti i suoi membri durante la festa dell’impegno, che si terrà il 9 gennaio presso la chiesa di San Gaudenzio in via Lama 11 a Brescia. Lo slogan della giornata è colto dalla lettera del nostro vescovo Luciano Monari “Tut-ti siano una cosa sola: Noi ci stiamo!”. Il programma della giornata prevede alle ore 15 la celebrazione eu-caristica presieduta da mons. Luciano Monari con la promessa degli Apostoli della famiglia e la conferma dei voti delle Missionarie della famiglia; alle ore 17 il ritrovo presso la sede dell’Istituto per un momento di fraternità e convivialità.Il fondatore dell’Istituto Don Zuaboni, già agli ini-zi del ‘900, scriveva nel “Manualetto-Guida”: “La società è il risultato di tante cellule fondamentali quante sono le famiglie che la costituiscono; perciò è evidente che il benessere o il malessere della so-cietà è dato dalla solidità e dal benessere o dall’in-consistenza e dal malessere delle singole famiglie che la compongono”. Don Zuaboni continua a cam-minare fra noi per mezzo della sua opera: l’istitu-to Pro Familia, che si dedica, come egli ha voluto in primo luogo, all’educazione “remota” all’amore e alla vita degli adolescenti, propone un percorso

formativo per educatori di adolescenti che inizia il 15 gennaio e prosegue nei mesi di febbraio, marzo aprile e maggio. Gli incontri si terranno presso la sede dell’Istituto in via della Lama, 61 dalle ore 15 alle ore 18. L’attività del Pro Familia prevede an-che incontri di riflessione sulla vita familiare aper-ti a tutte le coppie che si terranno presso la sede dell’Istituto dalle ore 15 alle ore 18 con il seguente calendario: 5 febbraio, “I conflitti di coppia: quali composizioni?”; 19 febbraio, “La famiglia dinanzi alle difficoltà di apprendimento scolastico”; 26 mar-zo, “Il valore dell’obbedienza nella vita familiare”; 9 aprile, “Tornare a parlare d’amore nella coppia: il valore dei sentimenti e delle emozioni”. Le iscri-zioni si ricevono entro il 10 gennaio.L’Istituto ha in programma un pellegrinaggio in Ter-ra Santa che si terrà dal 25 agosto al 1° settembre. Con questo pellegrinaggio l’istituto Pro Familia vuole ripercorrere, sulle orme del suo fondatore, le strade già percorse da Gesù. Per tutti sarà una bella occasione per fare insieme un’esperienza spi-rituale e fraterna. Il pellegrinaggio sarà guidato da mons. Mauro Orsatti. Le adesioni si raccolgono en-tro il mese di gennaio. La quota di partecipazione è di 1.150 euro. Per conoscere nei dettagli il pro-gramma e i costi, telefonare alla sede dell’istituto 030.46358-030.292286. Sito: www.profamilia.it; e-mail: istituto@profamilia.

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19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 17LA VOCE DEL POPOLO

24 DICEMBRE 2010

Agenda del Vescovo

Sabato 25 dicembreOre 8.30 – Brescia – S. Messa presso il carcere di Verziano.

Ore 12 – Brescia – Visita alla mensa Menni.

Domenica 26 dicembreOre 9.30 – Brescia – S. Messa presso il carcere di Canton Mombello.

Venerdì 31 dicembreOre 10 – Brescia – S. Messa e consacrazione dell’altare nella parrocchia di Folzano.

Apostolato della preghiera

Intenzioni di gennaioNel mese di gennaio (che invita all’impegno per la pace e per l’unità tra i cristiani, nell’amore per il Nome di Gesù) sono state affidate all’Adp le se-guenti intenzioni (che trasmettiamo in forma abbreviata):Generale: Perché le ricchezze del creato siano preservate e rese disponibili a tutti.Missionaria: Perché i cristiani possano raggiungere la piena unità.Dei Vescovi: Perché lo Spirito Santo ci conceda di metterci ogni giornoalla scuola di Maria, Madre di Dio.Del vescovo Luciano per l’anno 2010/11: Perché sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre più “una cosa sola” in Cristo.Info: presso l’Ufficio vocazioni della Curia diocesana sono disponibili i bi-glietti e i manifesti per il nuovo anno.

Vantiniano e Basilica delle Grazie

Preghiera per i bambinimai nati e per la vita

Sabato 8 gennaio (a causa del fatto che il primo sabato del mese cade l’1 gennaio e il Cimitero è chiuso) presso il Cimitero vantinia no, alle ore 15.30, si tiene la preghiera per la vita sulle tombe dei bimbi mai nati (aborti naturali). Come ogni prima domenica del mese, il 2 gennaio, al le ore 16 nella Basilica delle Grazie si celebra la S. Messa animata dal Movi-mento per la vita.

Giornata mondiale

Del migrante e del rifugiatoIl 16 gennaio ricorre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Papa Benedetto XVI ha inviato un messaggio ricco di umanità e di spi-ritualità, invitando la Chiesa a riflettere sul crescente fenomeno migra-torio e volgere la preghiera al Signore, perché i cuori si aprano all’acco-glienza, operando una scelta che sappia unire giustizia e carità.Il Santo Padre indica il tema scelto quest’anno: “Una sola famiglia”. In-vita a riflettere come l’umanità riscopre di essere famiglia di Dio, in una modalità di accoglienza scambievole. Il messaggio del Papa spazia su alcuni temi particolari, che necessitano della nostra riflessione e del nostro comune impegno. Comunica a tutti noi la situazione non sempre definita dagli Stati della condizione dei rifugiati e migranti forzati.Il Santo Padre ci ricorda: “Come già ebbi occasione di dire, accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell’intolleranza e del disinteresse” (Udienza generale del 20 giugno 2007). Ci ricorda il Concilio Vaticano II, nella dichiarazione Nostra aetate n. 1, che “Tutti i popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra; essi hanno anche un solo fine ultimo, Dio del quale la provvidenza, la testimonianza di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti”.

Annuario diocesano

Segnalare correzioni e integrazioniÈ in fase di allestimento l’edizione 2011 dell’Annuario diocesano. Even-tuali correzioni e integrazioni vanno segnalate al seguente recapito: re-dazione Annuario diocesano, via Trieste, 13 – 25100 Brescia. Oppure via mail: [email protected] Le segnalazioni devono essere inviate in tempi brevi per i necessari interventi.

Ecclesia Agenda

Eremo di Montecastello

Appuntamenti di gennaio Laici (giovani e adulti)

Domenica 9, dalle 9 alle 17, ritiro spirituale: lectio divina con la Paroladi Dio della liturgia eucaristica del giorno.

DonneMartedì 4, dalle 10 alle 16.30, ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di

Dio che verrà ascoltata nella liturgia eucaristica della domenica successiva.

Presbiteri e religiosiMercoledì 12, dalle 9.30 alle 14, ritiro spirituale per il presbiterio e i religiosi

delle due zone gardesane XVI e XVII.Il servizio della Parola è offerto da mons. Franco Bertoni, il ministero della

riconciliazione dai Padri Cappuccini di Barbarano.

Fidanzati della zona XVIDomenica 30, dalle 9.30 alle 17, primo ritiro spirituale per le coppie di

fidanzati che si preparano alla celebrazione cristiana del matrimonio nella zona pastorale XVI di S. Ercolano.

Esercizi spirituali prossimiPer presbiteri, diaconi e religiosi dai Vespri di domenica 6 al pranzo di

venerdì 11 febbraio, don Pietro Rattin, biblista e parroco in Trento su “Un tesoro in vasi di creta. Esperienze di fede e di ministero in San Paolo”.

Per informazioni: Eremo di Montecastello, Tignale s/Garda (Bs). Tel 0365 760255 – Fax 0365 760055

E-mail: [email protected]; Internet: www.montecastello.org

Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno

Le proposte di Natale Venerdì 24 dicembre: al monastero alle ore 23 ufficio delle Letture e alle

ore 24 Santa Messa della notte. Sabato 25 dicembre: al monastero alle ore 8 Santa Messa e alle ore 17.30 Vespri di Natale (non si celebra la Messa

all’Eremo). Domenica 26 dicembre: ore 8 Santa Messa al monastero; ore 16.30 Santa Messa cantata all’Eremo. Venerdì 31 dicembre: ore 21

tradizionale veglia di fine anno, con riflessione sul 2010, cammino verso il monastero, Santa Messa presieduta da mons. Tino Clementi, fiaccolata a

Cristo Re e benedizione della Valle. Sabato 1° gennaio 2011: al monastero alle ore 8 Santa Messa e alle 17.30 Vespri (non si celebra la Messa

all’Eremo). Domenica 2 gennaio: alle ore 7.30 Santa Messa al monastero; alle ore 16.30 Santa Messa cantata all’Eremo.

Domenica 9 gennaio: alle ore 16.30, Cori all’Eremo, Santa Messa animata dal coro Arcobaleno di Breno.

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CSV18 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Terzo settore Si aspettano segnali dal Governo

Fra rendiconti e aspettative

pagina a cura di Nicola Migliorati

Fra rendiconto e speranze. Questo il rimando delle misurazioni sull’umore degli esponenti del Terzo settore in merito alla faccenda 5xmil-le. La rendicontazione riguarda il presente (per qualcuno) le speranze sono invece rivolte (per tutti) alla settimana fra Natale e Capodanno che vedranno il varo del decreto Milleproroghe.Partendo da quest’ultimo aspetto, lo scorso 16 dicembre si è svolta a Roma, accompagnata da un gelo pungente, una manifestazione di prote-sta sotto la sede del ministero dell’Economia presieduto da Giulio Tremonti. Motivo della le-vata di scudi il taglio di ben 300 milioni (su un totale di 400) inserito nell’ultima Finanziaria in merito al rifinanziamento annuale del 5xmille.Al termine della mattinata il presidente delle Acli e portavoce del Forum Andrea Olivero ha dichiarato: “Abbiamo fondate speranze che il 5xmille possa essere inserito nel decreto legge Milleproroghe che il governo varerà tra Natale e Capodanno anche se vi sono alcune difficoltà tecniche legate alla possibilità che quel dl possa

Madri Canossiane

Stufi della solita cena per festeggiare la notte del 31 dicembre? Cercate una notte “diversa”?Come ogni anno le Madri Canossiane propongono il Capodanno Alternativo, nell’ambito dell’iniziati-va “Una Luce nella Notte”. Un capodanno speciale rivolto a tutti i giovani che desiderano festeggiare l’arrivo del nuovo anno in compagnia delle perso-ne meno fortunate. La proposta comprende quattro momenti: il servi-zio, che può essere effettuato presso diverse strut-ture della Città (casa di riposo, comunità per disa-bili, ecc.), si svolge nell’arco del pomeriggio, propo-nendo agli ospiti del servizio stesso un momento di animazione con giochi e canti. Al termine verranno proposte la verifica e la condivisione dell’esperien-

za vissuta. Seguirà la merenda e la condivisione dell’esperienza e dei sogni per il nuovo anno; la S. Messa con i senzatetto presso il tendone di Camper Emergenza in via Leonardo da Vinci, presieduta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher; una so-bria festa con il brindisi (con le bollicine dell’acqua minerale) allo scoccare della mezzanotte presso la comunità delle Madri di Bagnolo Mella. Per chi è interessato a partecipare, mercoledì 29 dicembre alle ore 20.30, in via S. Martino, 13 – Brescia è pre-visto l’incontro organizzativo. Per informazioni è possibile scrivere a [email protected] o [email protected] parte del Centro servizi, i migliori auguri per un sereno Natale e un felice anno nuovo.

Per un Capodanno alternativo

prevedere nuovi incrementi di spesa, difficoltà che contiamo di superare. In ogni caso la mobi-litazione va tenuta alta e i riflettori accesi. Senza 5xmille le associazioni non possono program-mare interventi del 2011”. È comunque da regi-strare il fatto che in tanti, dagli operatori dello spettacolo agli enti locali, ripongono la medesi-ma fiducia nello stesso decreto che non è però una nuova finanziaria e avrà probabilmente un limitato raggio d’intervento. Un 5xmille ridotto del 75%, sommato ai tagli al servizio civile e al-le tariffe postali agevolate e alla riduzione dei fondi per il welfare rischierebbe però di diveni-re un peso insostenibile per molte associazioni, la cui mancanza andrebbe a gravare sulle fasce di cittadini più deboli.Venendo invece al presente, il ministero del La-voro ha pubblicato sul proprio sito internet il modello di rendiconto e le linee guida appun-to per la rendicontazione. In sostanza si tratta delle istruzioni per produrre la rendicontazione sui fondi ottenuti così come richiesto per legge a partire dall’anno finanziario 2008. Fanno ec-cezione solo le associazioni sportive dilettanti-stiche che sono tenute ad assolvere all’obbligo

a partire dal primo anno di sperimentazione del 5xmille, il 2006. Il rendiconto può essere predisposto utilizzan-do il modello messo a disposizione del ministe-ro del Lavoro e delle politiche sociali corredato da una relazione descrittiva ovvero elaborando un proprio documento in cui siano esposte in modo chiaro le spese che sono state sostenute con la quota del 5‰ dell’Irpef. Una volta redat-to il documento, gli enti che hanno percepito per l’anno 2008 un importo pari o superiore a 15mila euro (e per gli anni successivi un impor-to pari o superiore a 20mila euro) devono tra-smettere il resoconto e la documentazione da allegare al ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Gli enti che hanno percepito un importo inferiore sono tenuti a conservare la documen-tazione presso la sede legale dell’organizzazio-ne ed esibirla qualora il Ministero ne faccia ri-chiesta. Il rendiconto della destinazione delle quote del 5xmille deve essere redatto entro un anno dall’effettiva percezione dell’importo. Al-cune associazioni hanno ricevuto in questi ulti-mi mesi tali somme relative al 2008, altre sono ancora in attesa.

Fra Natale e Capodanno è previsto il varo del decreto Milleproroghe dopo la levata di scudi per il taglio di 300 milioni inserito nell’ultima Finanziaria. Con la speranza che possano essere fatti dei correttivi

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Caritas 19LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

L’Ottavo Giornocambia sede L’Ottavo Giorno, il magazzino di raccolta, stoccaggio, distribuzione alimenti, finaliz-zato a dare la possibilità alle Caritas parroc-chiali di sostenere concretamente singoli e famiglie in sofferenza alimentare, si prepa-ra a cambiare sede: inaugurato il 1 ottobre 2009 nella zona di Buffalora, dal 10 genna-io 2011 sarà operativo in via Orzinuovi, 86. L’emblematicità del progetto Ottavo Gior-no, già riconosciuta dalla Fondazione Cari-plo, che su proposta della Fondazione della Comunità Bresciana, ha contribuito all’ini-ziativa nella misura di 399.600 euro, è sta-ta infatti avvalorata anche dal Consorzio Ortomercato di Brescia, che ha messo a di-sposizione in comodato d’uso gratuito una base logistica interna agli spazi dell’Orto-mercato. A questa opportunità si assommano la di-sponibilità della Cooperativa Facchini per l’utilizzo di una superficie refrigerata fina-lizzata alla gestione anche di generi alimen-tari freschi e surgelati e la collaborazione dei grossisti soci del Consorzio per il recu-pero dei prodotti ortofrutticoli in ecceden-za e la messa a disposizione dei loro canali di appprovigionamento. In via Orzinuovi, l’opera-segno dell’Otta-vo Giorno trova dunque una nuova sede, ma soprattutto rinnovate possibilità di so-stenere le caritas parrocchiali nel tendere una “mano fraterna” a singoli e famiglie in difficoltà. P e r i n f o r m a z i o n i , O t t a v o G i o r n o : 0302350020; [email protected]; www.brescia.caritas.it.

Giornata Caritas parrocchiali Il messaggio

Il mandato:riscoprirsi comunità

pagina a cura di Chiara Buizza

In quest’anno pastorale, la Caritas diocesana in-vita ogni parrocchia a celebrare una “Giornata delle Caritas parrocchiali”, come occasione per richiamare all’attenzione della comunità il man-dato della Caritas. Nel solco della continuità con il messaggio dello scorso anno, “Tessere la carità in parrocchia”, la proposta 2010/2011 recita: “Per riscoprirsi comu-nità nella quotidiana prossimità, so-stare”. Un so-stare avvalorato dalle parole del Vescovo Luciano, che così scrive ai sacerdoti e agli uomi-ni e donne della carità: “La Giornata delle Caritas parrocchiali mi offre l’occasione di sottolineare l’importanza che le nostre comunità abbiano co-me regola fondamentale quella dell’amore reci-proco, vivificato attraverso ‘atti di amore’ quoti-diani. Durante l’ultima cena Gesù si alza da tavo-la, si cinge un asciugatoio attorno alla vita, versa acqua in un catino e passa a lavare i piedi ai suoi discepoli, l’uno dopo l’altro. Gesù si è fatto servo dei discepoli, li ha voluti amare in modo concreto, attraverso un servizio che è un servizio da servi.

Ma non importa: è un atto d’amore. È fare qualco-sa perché i discepoli vivano, perché l’uomo possa vivere, perché l’uomo si senta amato, accolto, per-donato. A noi, Gesù non dice solo: amatevi come io ho amato, ma anche amatevi siccome io vi ho amato. L’amore di Gesu non è solo un modello da riprodurre ma un dono da ricevere e trasmettere; nell’amore fraterno sarà operante l’amore di Ge-sù stesso. Moltiplichiamo dunque nelle nostre co-munità gli atti di amore: quel ‘Tutti siano una cosa sola’ si farà allora esperienza quotidiana”.È in questo tempo propizio per “diventare una co-sa sola” che il mandato per le Caritas parrocchiali trova dunque rinnovato vigore attraverso quel “so-stare” nella prossimità quotidiana. Un “so-stare” che, come ha sottolineato il diacono Giorgio, “ri-chiama l’immagine delle costellazioni: le stelle, unite da vincolo di reciprocità, sembrano simbo-leggiare una rete di fraternità compiuta. Come nel cielo stellato ciascuna stella, anche quella appa-rentemente più piccola, trova significato nell’in-sieme e nel suo convergere verso la stella polare, così le nostre comunità sono chiamate a rinnova-re l’essere e l’operare della carità attraverso gesti di quotidiana prossimità, vivificate dalla Parola e dall’eucaristia”.

Caleidociclo della carità: Con segnati

Padre Giacomo: Abbiamo visto Con Dio, Nella Comu-nità, Tra Tutti. Vediamo ora, attraverso l’esperienza del microcredito di Caritas diocesana, l’ultima faccia del caleidociclo: Con segnati. La dimensione economica è molto chiara nel racconto degli Atti degli apostoli: il mettere in comune i propri beni − cioè quello che si è e quello che si ha − consegnare e consegnarsi a vicenda. Come rendere conto, e a chi si rende conto, di ciò che si è ricevuto e si dà, in termini di beni e di doni personali? E ancora: come rileggere ciò che si fa? Michele: “Prestami dei soldi, te li restituisco”. L’au-mentare di queste richieste, rivolte ai parroci e ai va-ri centri di ascolto, ha interpellato Caritas diocesana che nel 2008 ha avviato il progetto di microcredito volto a consentire l’accesso al credito fino a 3000 eu-ro a condizioni agevolate. Il primo problema: come

racimolare i soldi. Se solo la Caritas avesse messo dei soldi, si sarebbero esauriti presto. Chiediamo a una banca? E a quale banca? Abbiamo incontrato le Ban-che di credito cooperativo che si sono rese disponibili, non solo a garantire, ma a quadruplicare il Fondo di copertura microcredito. Ci siamo presto accorti, pe-rò, che c’era qualcosa che non funzionava: mancava l’esperienza del “far credito”. Allora abbiamo sostato un’altra volta, abbiamo ripensato al progetto e coin-volto un ex bancario.Alberto: Prima dell’operatività, ho condiviso una con-sapevolezza: Il microcredito rappresenta un’occasione per dare credito dalle relazioni. Spesso le persone che accostano i centri di ascolto, presentano una richiesta di denaro, ma dietro ci sono altre problematiche, che vanno ascoltate. Così abbiamo riformulato la doman-

da di accesso al microcredito, perché non fosse un sem-plice atto burocratico, ma una valutazione condivisa della situazione di difficoltà. Sempre per implemen-tare le relazioni ed essere più vicini ai bisogni delle persone, abbiamo cercato di portare l’esperienza del microcredito nelle zone pastorali. Padre Giacomo: Vorrei sottolineare, oltre all’impor-tanza di trovare forme concrete, possibili e creative di carità, anche la necessità di rileggere quanto si è sperimentato. Mi ha colpito sentire quanti momenti ci sono stati in cui hanno sostato per reinventare con-cretamente il modo di fare servizio, di programmar-lo, di rendere conto ad altri, per poi andare avanti e coinvolgere altre persone. Sostare è indispensabile per passare dal servizio, come soddisfazione di un bisogno, alla costruzione di comunità di carità.

L’esperienza deI microcredito

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San Vincenzo20 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Ci siamo! Eccoci nel periodo dell’anno in cui sembriamo davvero fedelissimi discepoli di Gesù.“C’è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35) ci ha insegnato. E noi, che troppo frequen-temente fraintendiamo quel che vuole dirci, ve-niamo colti da strane pulsioni che ci portano a dilapidare i nostri averi (spesso pochi) in nome di un altruismo mal posto. Si dice (troppo e a vanvera) che a Natale ci sentiamo più buoni. Ma è veramente la “bontà” che ci fa trovare in bolge infernali dove ci si spintona per qualche cian-frusaglia che ci sentiamo obbligati a comprare? Mi sono accorto che ci sono regali che devo fa-re (parenti, amici, persone che sai ti faranno un regalo). Ci sono regali che conviene fare (clien-ti, persone che potrebbero essere utili e che è meglio tenersi buone). Ci sono regali che faccio volentieri, con amore (a mia moglie, ai miei geni-tori, ai miei fratelli). Paradossalmente, in tempi di ristrettezze economiche, dovrò rinunciare a questi ultimi. Posso però permettermi di spie-

Premio Bulloni

Venerdi 17 dicembre sono stati consegnati i nove riconoscimenti legati al Premio Bulloni, il ricono-scimento che Brescia tributa ogni anno alle testi-monianze più significative di solidarietà, nella città e nella comunità. Non può che riempire di gioia tutti noi il consta-tare che ben due di questi premi sono andati ri-spettivamente a Giovanna Ronchi e a Maria Agu-stoni, due nostre consorelle vincenziane (per una curiosa coincidenza entrambe appartenenti alla conferenza di Chiesanuova). Giovanna è da anni impegnata per proteggere i senzatetto e aiutarli a non restare schiacciati dalle loro storie di emar-ginazione. Al Dormitorio maschile presta il suo servizio da oltre vent’anni. Nelle mani di Giovanna sono state strette quelle

di centinaia di persone alle quali ha saputo da-re un conforto spesso insperato e impossibile da raggiungere altrimenti, se non attraverso il suo grande cuore.Maria è una donna semplice e umile che aiuta le famiglie in difficoltà e le persone sole o ammala-te del quartiere. Disponibilità, attenzione, predi-sposizione naturale all’aiuto e all’ascolto sono i tratti che la contraddistinguono nella sua attività.Per le strade di Chiesanuova la si vede spesso pas-sare in bicicletta, mezzo con il quale, ogni giorno, va a fare visita agli anziani soli, per poi recarsi a offrire sostegno alle donne vittime di abusi, a far da tutor ai tossicodipendenti in fase di riabilitazio-ne, a procurare generi di prima necessità a fami-glie che si trovano in situazioni di estremo disagio.

Gli esempi di Giovanna e Maria

In tempi di ristrettezze economiche si è costretti anche a rinunciare ai regali che si farebbero volentieri, ma l’importante è fare memoria di un fatto straordinario: la visita di Dio all’umanità

gare le mie mani vuote alle persone che amo. Esse (lo so bene perché è già capitato) mi sorri-deranno e mi diranno che l’importante è volersi bene, stare vicini nei giorni in cui si fa memoria comune di un fatto straordinario come la visita di Dio all’umanità. In questi momenti, fuori da ogni retorica, ma sulla propria pelle, si capisce il vero senso del dono. Se nel tuo regalo non ci sei tu stesso, non arriverà mai al cuore di chi lo riceve. Anzi potrebbe essere persino umiliante, come dice il beato Federico Ozanam: “L’assisten-za che umilia quando si preoccupa soltanto di garantire le necessità terrene dell’uomo, onora quando al pane che nutre aggiunge la visita che consola, il consiglio che illumina, la stretta di mano che solleva dall’abbattimento”.Se davvero avessimo Gesù come modello do-vremmo entrare in una nuova ottica di donazio-ne: senza riserve, senza limiti, senza calcoli. Dio non ha giocato al risparmio! Un fiore? Migliaia di fiori! Un insetto? Infinite specie di insetti! E animali selvaggi e domestici e volatili e acqua-tici d’ogni dimensione e forma.Miriadi di stelle e infinite galassie. Moltitudini di forme e di colori nel regno minerale, vegeta-

pagina a cura di Beppe Milanesi

Natale Riflessione

C’è più gioia nel dare

le e nella specie umana, il Suo capolavoro. Bel-la forza ma Lui ha tutto, si potrebbe dire. E noi facciamo come la vedova (Mc 12,42-44) che get-tò nel tesoro due spiccioli.Allora Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse lo-ro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tut-to quanto aveva per vivere”. Diamo, per sentire la vita piena: chi semina raccoglie; chi dà rice-ve. Diamo e ci sarà dato: “Una misura buona, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in grembo, perché con la misura con cui misura-te, sarà misurato a voi in cambio” (Luca 6,38).Darsi come dono di gratuità, senza volontà di co-prire ruoli di prestigio, ma con semplicità, umil-tà e spirito di servizio, come Maria di Nazareth. In famiglia, in parrocchia, nelle associazioni di volontariato, a favore dei poveri, dei detenuti, degli anziani soli, degli immigrati. Dare e darsi: un binomio che rende simili a Dio. Se vuoi vi-vere, devi perdere la vita (Luca 9,24). Perditi…per ritrovarti! Il prezzo non si paga in denaro, è la nostra vita, ma l’acquisto è la gioia vera.

Giovanna Ronchi e Maria Agustoni

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Congrega Carità Apostolica 21LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

La Cappella di via Mazzini Incontro tra pittura e memoria

L’arte a servizio della carità

di Angela Iussig

Dedicata ai Santi Pietro e Paolo, la cappella della Congrega della Carità Apostolica ospita dalla fine del XVII secolo le funzioni che scandiscono i pas-si salienti della vicenda del Sodalizio. Sulla scorta di uno studio specifico condotto da parte di don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano di Brescia, si apprende che la prima descrizione del luogo risale al 1747, e compare nell’appendice alle Glorie di Brescia di Francesco Maccarinelli. Si tratta d’una sorta di elenco delle opere in esso contenute, tra le quali figurano, accanto alla pala d’altare di Pietro Rosa, le tele di Giuseppe Nuvolo-ne e Simone Brentana.Il piccolo locale adibito a cappella, di pianta all’in-circa rettangolare e voltato a botte – dalla quale pendono tre cappelli cardinalizi, emblematici dei tre Confratelli che in passato rivestirono tale emi-nente carica – inizialmente fu dotato solo di un al-tare, nel quale era racchiusa la tela di Pietro Rosa raffigurante la Chiamata dei primi discepoli. Molto interessante è l’annotazione del Maccarinelli circa la paternità degli affreschi a finte architetture che decorano la volta della cappella: indicando nel So-

risene il loro esecutore. L’artista prosegue in Con-grega un repertorio che può ben dirsi classico per la pittura di quadratura bresciana: benché molto manomesse, le finte architetture della cappella ser-vono da incorniciatura per la bellissima tela raffi-gurante “La Carità”, dipinta da Giuseppe Nuvolone in concomitanza con il resto della decorazione, nel corso del penultimo decennio del Seicento. Altre due tele dello stesso autore, raffiguranti S. Fausti-no e S. Giovita, si trovavano in origine nella cappel-la, ed erano poste sulle pareti accanto all’altare. È curioso scoprire poi che al di sopra della pala del Rosa era collocata la tela con “L’ultima cena” che oggi può ammirarsi nel vestibolo della sede. An-cora al Maccarinelli – unico a citarla tra gli autori delle guide antiche di Brescia – si deve la menzione della tela, ancor oggi collocata sulla parete sinistra della cappella, raffigurante il Serpente di bronzo e assegnata a Simone Brentana, pittore attivo so-prattutto a Verona a partire dagli ultimi decenni del Seicento. La cappella – dalle cui pareti occhieggia-no le lapidi commemorative dei nomi dei donatori succedutisi nei secoli – ospita tutt’oggi le celebra-zioni eucaristiche che precedono ciascuno dei ra-duni dei Confratelli.

Il 16 dicembre scorso si è chiuso il bando

Il 16 dicembre scorso ha avuto termine il bando per l’assegnazione di ottantotto alloggi a canone moderato di proprietà della Congrega della Cari-tà Apostolica. Le abitazioni in questione sono state rinnovate grazie a un cofinanziamento accordato dalla Re-gione Lombardia nell’ambito dell’Accordo quadro di sviluppo territoriale, e saranno assegnate in lo-cazione nel corso delle prossime settimane secon-do i criteri stabili da una convenzione stipulata tra la Congrega, la Regione e il Comune di Brescia.La maggior parte di tali unità sono situate a Bre-scia, presso il Quartiere Mazzucchelli, uno dei più antichi esempi bresciani di edilizia economico-popolare. L’esteso complesso fu edificato a Fiu-

micello per iniziativa del Sodalizio dei Confratelli a partire dal primo decennio del Novecento, allo scopo di provvedere di una dignitosa abitazione quanti, provenendo dalle campagne, giungevano in città per lavorare quali operai presso la nascen-te industria bresciana, ed erano spesso costretti a prendere a pigione per sé e per le proprie fami-glie locali fatiscenti.Con questa iniziativa la Congrega della Carità Apo-stolica di Brescia, da sempre attenta ai bisogni del-la città, fornisce un importante contributo alla ri-soluzione di un problema particolarmente sentito come quello abitativo. Gli alloggi oggetto del bando sono ubicati in via Monti e in via Mazzucchelli a Brescia.

Ottantotto nuovi alloggi in locazione

I confratelli a riunione Sabato 18 dicembre si è riunito il Sodalizio del Confratelli, convocato nella circostan-za anzitutto per l’approvazione dei bilanci preventivi 2011 della Congrega e delle Fon-dazioni amministrate.Dopo aver riferito delle gravi ripercussioni della crisi sulle fasce più indifese della popo-lazione bresciana, il presidente, prof. Mario Taccolini, ha illustrato l’andamento recente degli interventi destinati alla beneficenza, e ha riepilogato alcuni passaggi delle attività istituzionali condotte nell’anno corrente.A marzo, sono stati ultimati i lavori presso il quartiere Mazzucchelli.A giugno, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, ha visitato la sede della Congre-ga nelle particolari ricorrenze del 40° della scomparsa di Angela Cereghini Folonari e del 30° di attività della Fondazione Guido e Angela Folonari in favore dell’infanzia svantaggiata.Ancora a giugno, presso Santa Giulia Museo della Città è stato pubblicamente presenta-to il primo Bilancio sociale della Congrega e delle fondazioni amministrate.A luglio hanno preso avvio i lavori di rior-dino dell’archivio dell’Ente, e al volgere di agosto, presso la Cappella del Sodalizio si è tenuta una delle iniziative di presenta-zione alla città della Lettera pastorale del vescovo Monari. A ottobre si sono definite le iniziative del 2011 per il 150° anniversa-rio della nascita di Gaetano Bonoris, poste sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

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22 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Mcl

Concorso presepi XXXVII edizione

Meno maleche il Natale arriva,non solo in vetrina

di Luca Pezzoli

“Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città, piena di strade e di negozi e di vetrine, piena di luce, con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce, con le reclames sempre più grandi, coi magazzini e le scale mobili…”. Aiuto! Mentre rin-corriamo nostro figlio (o nipote) tra scaffali tra-boccanti di merce, scansando altri figli e nipoti e parenti spazientiti che li rincorrono, ci rimbal-za in testa il ritornello di una vecchia canzone.Certo a quel tempo non c’erano i centri com-merciali come oggi – e questo ci fa ricordare la nostra età – ma descrive bene il frastuono, il baccano e l’insofferenza che sostituiscono pre-sto l’impulso bramoso a partecipare alla “cuc-cagna” degli acquisti. Meno male che è Natale, ma nostro figlio (o nipote) non ne voleva sape-re di usare nel presepio la statuina dell’angelo (invero quasi irriconoscibile) con le ali presso-ché consumate; ha scelto la più pacchiana tra le tante. Ora è qui, con le sue grandi ali spiega-te tra il celeste e l’oro della veste, con la bocca spalancata nello sforzo del canto che ci riporta con sgomento al turbinio degli acquisti! È me-glio richiuderla subito nella scatola, e curare il vecchio angelo, e sulle sue ali ritornare indietro nel tempo con un inaspettato sorriso che ci ridi-segna il volto. Avrà tutti i suoi acciacchi questo angelo, ma non urla: suggerisce, col poco fiato che gli è rimasto. Giunge sempre un attimo in cui il presepio ci coccola con i ricordi dei “bei tempi passati”: la Sacra Famiglia l’abbiamo sem-pre avuta, trasmette l’antichità della famiglia; il legnaiolo è molto caro, perché ricorda quando

il nonno ci insegnò a fare delle piccole fascine di legna attorno al personaggio, il fornaio sem-bra fare il pane per tutti e tutti si andava d’ac-cordo… Proprio tutti e sempre d’accordo, vera-mente no (i ricordi spingono a riflettere). Quel gruppo di statue di scala e materiale diverso abbiamo sempre dovuto inserirle perché rega-late dallo zio; la donna con le oche altrimenti nostro fratello piangeva; la mamma ci obbliga-va a mettere la statuina di un frate francescano genuflesso: musi e litigate. Ma il presepio è di tutti o il nostro? La sera della vigilia tutto torna a posto d’incanto: l’attesa dell’ora, l’arrivo alla spicciolata di parenti e amici, la condivisione del pasto, la messa in parrocchia. Riprendiamo la statua nuova dell’angelo e la mettiamo vicino a quella vecchia: questa rammenta il messaggio con parsimonia di forze, l’altra lo grida a squar-ciagola con l’intensità di vita di un bambino. Le statue sembra che si voltino, che ascoltino un messaggio nuovo, sconvolgente e coinvolgente; che sorridano questa volta tutte insieme, come noi tra i parenti, nelle nostre comunità, nella fa-miglia del mondo: “Vi annuncio una grande gio-ia che sarà di tutto il popolo”. Il Movimento cri-stiano lavoratori con gli eventi legati al XXXVII Concorso presepi (Art’è Natale: sei mostre di arte contemporanea; Presepi in mostra: oltre cento presepi esposti in Duomo Vecchio, nel-la sala Piamarta a fianco della Basilica di San Faustino, le installazioni in città – sotto Palazzo Loggia, al Capitolium, ecc.) vuole contribuire a celebrare la condivisione nella famiglia umana e augura a tutti un sereno Natale nella pienezza della buona novella e nell’accoglienza della co-munità. Per informazioni, 030 2807812 – www.mclbrescia.it, www.concorsopresepi.it.

Un momento per riflettere

Nel silenzioUna pausa durante le feste natalizie ci permette di fermarci e pensare. È sera, le luci sono spen-te e il presepio ci fa compagnia col baluginare delle sue luci come le braci di un fuoco sotto la cenere. Ci raccogliamo protetti dentro la sua aura; naturale, pulita, tersa come quella di un neonato (quante cose ci suggerisce il silenzio del presepio): anche noi siamo stati neonati, la cosa ci sorprende per un attimo e ci stranisce, ma poi i ricordi corrono e si accavallano. Come erano lunghi i Natali da bambini; dopo l’autun-no passato a scuola, ci si trovava immersi in que-sto tempo infinito, fatto di attese ed emozio-ni. È stato poi, con la responsabilità degli anni che passano, che abbiamo capito cosa vuol dire “costruire” questo tempo senza tempo attorno alla nostra famiglia. Accordarsi con i parenti, cercare i regali, organizzare la festa, costruire il presepio! Sembrano inerti le statuine nella pe-nombra, eppure sono costate numerosi gesti, parole, azioni; hanno imposto con la scadenza del Natale tutta una serie di accomodamenti, accordi, ripensamenti, relazioni; inviti a perso-ne che spesso vediamo una sola volta all’an-no. Il Presepio significa tutto questo: un grup-po raccolto attorno a un lavoro (il “Lavoro del Natale) che non sparisce dopo l’Epifania, anzi è questo lavoro che dà forma all’aggregazione di tutti quelli che conosciamo, che si allarga sem-pre di più ogni qual volta abbiamo bisogno di una mano, di un parere nuovo, di un aiuto. Le feste del Natale sono destinate a chiudersi, ma una nuova soddisfazione spinge il cuore verso una consapevole felicità che condividiamo ne-gli occhi della nostra famiglia, dei nostri amici, dei nostri conoscenti, di tutti quelli con cui co-struiamo ogni giorno il presepio della nostra comunità: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”.

“Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”: il bambino che giace nella mangiatoia entra nelle nostre caseper lasciare un messaggio sconvolgente e coinvolgente

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Paesi e parrocchie

Venerdì 31 dicembre, in occasione della festa patronale di San Silvestro, alle 10 il vescovo Monari presiede la celebrazione eucaristica con la dedica-zione del nuovo altare e la benedizione dell’ambone e della sede. Termina co-sì in questi giorni un’opera iniziata nel settembre 2008, una settimana dopo l’ingresso del parroco don Giuseppe Mensi. All’interno del giornale della comunità “In cammino” il Parroco ha ringraziato quanti con il loro impegno hanno contribuito alla realizzazione dell’intervento: dalle istituzioni pubbli-che (il Comune e la Regione) passan-do per A2A (ha finanziato il rifacimen-to dell’impianto di illuminazione) e la Fondazione comunità bresciana (che

Folzano Venerdì 31 dicembre

Nella ricorrenza liturgica di San Silvestro (patrono della comunità) il vescovo Monari celebra la Santa Messa con la dedicazione del nuovo altare e la benedizione dell’ambone e della sede. Premiati il sacrificio e l’impegno

Vdi Luciano Febbrari

I lavori di ristrutturazione erano iniziati nel settembre 2008

Capolavoro dell’arte del SettecentoIniziati come riparazioni dei danni del terremoto del 24 novembre 2004, i lavori sulla chiesa sono diventati nel tempo un’opera di restauro totale e completa di tutta la fab-brica. Non si è lavorato solo sulle parti danneggiate dal sisma, ma anche su tutte le strut-ture dell’edificio che necessitavano di interventi di consolidamento o di riparazione, sul campanile, sui tetti, sui serramenti, sugli impianti, su tutte le superfici interne ed ester-ne e sull’intera area del sagrato. L’intervento più evidente, e allo stesso tempo molto delicato, quello che ne ha cambiato radicalmente l’aspetto visibile, è stato senz’altro il restauro degli interni della chiesa: superfici decorate, stucchi, organo, cantoria e le al-tre parti lignee, altari e pavimento. Dopo una serie di indagini e di prove di restauro, iniziate con un cantiere pilota sulla cappella della Beata Vergine del Rosario, e dopo una lunga, complessa riflessione, si è infatti deciso, in stretta collaborazione con la So-printendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremo-na e Mantova, di procedere al recupero delle decorazioni settecentesche. I conti, non ancora definitivi, evidenziano una spesa complessiva poco inferiore ai 2 milioni di euro. Alla comunità sarà poi chiesto di impegnarsi per un sostegno regolare e duraturo alla parrocchia in modo che non vengano meno i fondi disponibili per affrontare le rate del mutuo. Si può contribuire con donazioni da versare con bonifico bancario sul conto cor-rente n. 1078 della Banca popolare di Vicenza (sede di Folzano), intestato alla parroc-chia di S. Silvestro Papa, Iban IT61 Q057 2811 2198 4857 0001 078. La parrocchiale è da considerare uno dei capolavori dell’architettura sacra del Settecento bresciano. La più celebre delle opere della parrocchiale, come sottolinea don Giuseppe Fusari, è la tela realizzata da Giovanni Battista Tiepolo nel 1759 raffigurante il Battesimo di Costantino imperatore: “Opera lodata dalla critica in tempi abbastanza recenti forse a causa del suo starsene così defilata, lontana dai centri maggiori, eppure bellissima nella sua costruzio-ne, potente nella definizione delle forme che sembrano scolpite, particolarmente nel papa Silvestro che, ammantato di rosso, pare un masso di porfido in contrappunto col biancore delle carni e del panno di Costantino battezzato. Dietro, alle spalle della fol-la brulicante e colorata, biancheggiano architetture del classico speciale che s’incontra solo nelle tele dei veneziani, a partire da Veronese, e che Tiepolo riprende qui, quasi in dialogo col bianco/azzurro delle pareti vere della chiesa”. Al Tiepolo risponde la te-la di Francesco Lorenzi riportata sul suo altare: “Un’Immacolata composta e raffinata eppure fatta come un intarsio di colori che rendono la tela una ‘gran macchina’, nella quale si svolge una liturgia antica eppure dai toni vagamente profani, dove la bellezza impalpabile delle figure si perde dentro alla costruzione a meandro della tela e a quel cielo spazzato da nubi che si sventagliano appena grigie sull’azzurro terso e immobi-le del fondo”. Dalla parte opposta una nicchia accoglie la statua della Vergine con il Bambino, opera ancora del Ferretti, attorniata dai 15 ovali con i Misteri del Rosario.

I fedeliriabbraccianola loro chiesa

[email protected]

ha contribuito all’onere per l’impianto di riscaldamento). “Ma non si possono certo dimenticare le tante famiglie che in questi mesi, con sacrificio e grande generosità, hanno continuato – spiega don Mensi – a dare senza alcuna pub-blicità o altri interessi, convinti che la chiesa è un bene prezioso da salva-guardare e curare, un patrimonio di tutti e per tutti, una straordinaria ere-dità al servizio del bene e della cresci-ta spirituale dell’intera comunità”. Du-rante la celebrazione eucaristica per l’inaugurazione dei lavori di restauro della chiesa, il Vescovo dedicherà il nuovo altare, in marmo di Botticino, opera dello scultore bresciano Maffeo Ferrari. Ma cosa significa “dedicazio-ne”? In senso lato, è la sottrazione di un luogo o di un edificio o anche di un oggetto a un qualsiasi uso profano e la consegna piena e completa a Dio e all’uso sacro. Nella celebrazione del 31 dicembre sarà consacrato anche l’altare. Questa pietra, scelta con cu-ra e scolpita ad arte, verrà unta con l’olio del crisma, e così resa sacra. Il nuovo altare della chiesa riproduce il momento nel quale, dopo il colpo di lancia, dal costato di Cristo sgorgaro-no sangue e acqua, simbolo della sal-vezza. A chiusura dei festeggiamenti, domenica 2 gennaio alle 20.30 nella chiesa rimessa a nuovo dopo il restau-ro, la parrocchia propone un concerto con l’orchestra di flauti “Zephyrus” e la soprano Nadia Engheben. Tra i flauti-sti anche il maestro Marco Zoni, primo flauto del Teatro alla Scala di Milano e animatore dell’iniziativa “Flauto che passione!”, rivolta a tutti coloro che amano il flauto.

LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

I lavori di restauro nella parrocchiale

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24 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Città e hinterland

di Luciano Zanardini

Quando la concretezza del quoti-diano supera ogni possibile descri-zione di un servizio. Fatti che sono sotto gli occhi di tutti, fatti che meri-terebbero magari una maggiore eco, ma purtroppo non fanno notizia per-ché spesso vengono dati addirittu-ra per scontati. Sì, è vero: c’è una Brescia solidale dalle profonde ra-dici storiche, ma è altrettanto vero che non fa male in alcuni frangenti ricordare e valorizzare la vocazione alla solidarietà della città. Qualcu-no direbbe anche che è una cosa doverosa per non perdere il senso dell’orientamento. Nella Leonessa recita un ruolo significativo la Ca-

ritas diocesana, che in primo luogo ha l’obiettivo della formazione cioè di creare e diffondere un’attenzio-ne, ma non si tira indietro quando deve rimboccarsi le maniche. Ec-co allora che negli anni sono sta-ti promossi dei servizi concreti di solidarietà, gestiti, direttamente o secondo un accordo di collabora-zione, da enti religiosi, sociali o as-sistenziali. Basti pensare al centro di ascolto “Porta Aperta”, che dal 1983 offre un prezioso supporto ai cittadini, uomini e donne, singoli o famiglie. Solitamente sono persone che vivono situazioni di difficoltà e necessitano di aiuto. In pratica ci

Brescia Segni di speranza

La concretezzadi un servizio

quotidiano

Qsi mette in ascolto e si aiuta, anche economicamente, con buoni pasto o posti letto nei dormitori chi at-traversa un periodo negativo. Ci si adopera anche per la ricerca della casa o del lavoro e della consulen-za ai detenuti. Nel 2000, anno del Giubileo, è stata fondata l’Associa-zione Casa Betel 2000 per volontà della diocesi come segno di un’im-portante iniziativa di carità. Alla na-scita dell’Associazione hanno parte-cipato congiuntamente: la Caritas e l’Ufficio Migranti, la vita consacrata nelle tre realtà Ciis, Cismi e Usmi e la Società di San Vincenzo de’ Paoli.L’associazione ha il compito di ge-stire: la Comunità di Vita; la mensa “Madre Eugenia Menni”; l’Emergen-za freddo femminile. Si propone di contribuire a diffondere la cultura dell’accoglienza e della condivisio-ne, in armonia con quanti già opera-no, a diversi livelli, nelle situazioni

del disagio sociale. Oggi sono 160 i volontari distribuiti sui tre servizi (Mensa “Madre Eugenia Menni”, Co-munità di vita ed Emergenza fred-do). A questi si aggiunge la presenza stabile di operatori qualificati. Più di 100 persone ogni giorno si recano alla mensa “Madre Eugenia Menni” per ricevere un pasto. La struttura, che ha sede in uno stabile messo a disposizione dalle Ancelle della Carità in via Vittorio Emanuele II numero 17, è stata intitolata a ma-dre Eugenia Menni, già superiora generale delle Ancelle e scompar-sa nel 2000. Il giorno di Natale la mensa accoglierà circa 250 persone con una ventina di volontari impe-gnati. Il vescovo Monari benedirà il pranzo e saluterà tutti gli ospiti; in tavola antipasti (tortini salati), la-sagne al forno, arrosto con patate, insalata, torta del nonno e panet-tone prima della frutta. Gestita da

Iniziativa della Fondazione Casa di Dio con il Comune

Nei giorni scorsi una quarantina di bimbi della scuo-la comunale per l’infanzia ‘S. Polo1’ ha visitato gli ospiti della Fondazione Casa di Dio onlus in via Vit-torio Emanuele II nell’ambito del progetto “Patto generazionale”, concordato poche settimane fa tra la Fondazione stessa e gli assessorati all’Istruzione ed alla Famiglia del Comune di Brescia. Dopo una canzoncina che i bimbi hanno dedicato agli anziani spettatori, vi è stato uno scambio di doni, consistente in un cartoncino con gli auguri natalizi da parte dei piccoli, che ne hanno ricevuto in cambio dei dolci. “Desideriamo che si possano fare incontri tra gene-razione diverse nelle nostre Rsa – ha detto il presi-dente della Fondazione Angelo Gipponi – in quan-to luoghi di vita e quindi di incontro. La presenza di questi bimbi, la cui scuola è stata la prima ad aderire al neonato progetto, è un segno di speranza e di sen-sibilizzazione a che vi possa essere un più frequente ricambio generazionale dei volontari che si occupano

dei circa 450 ospiti delle quattro Rsa cittadine che fanno capo a noi”. Alla neonata Fondazione fanno riferimento, oltre alla Casa di Dio, le Rsa La Residen-za, la A. Luzzago e la L. Feroldi, oltre alla Casa dei Bambini. “È il primo passo di una politica che tende ad instaurare un rapporto tra generazioni lontane tra loro – ha detto l’assessore all’Istruzione Andrea Arcai – e ciò che vogliamo, certo di interpretare an-che il pensiero del collega di Giunta Giorgio Maio-ne, è colmare il fossato che troppo spesso divide le generazioni, a che questa distanza si accorci sempre più ed i passaggi generazionali hanno bisogno della trasmissione personale, del contatto diretto, in un mondo tecnologico fatto sempre più di macchine e sempre meno di persone, la cui vicinanza è sempre più spesso virtuale. Brescia è una città fortunata – ha chiosato Arcai – perché può contare su 21 centri comunali per l’infanzia e su una rete di Rsa dove la qualità della cura e dell’assistenza è particolarmente

elevata. Ne è riprova, se ve ne fosse bisogno, della richiesta di accesso che supera di gran lunga la dispo-nibilità di accoglienza e questo deve essere motivo di profonda riflessione per tutti”. “La volontà della Fondazione è di essere sempre più vicina al territorio – ha aggiunto uno dei suoi consiglieri Anna Maria Gandolfi – e dopo questo primo passo che, proprio per il Natale, ha visto incontrarsi gli estremi genera-zionali, continueremo con le scuole di ogni ordine e grado, confidando, soprattutto in quelle di ambito superiore e universitario, di incontrare chi possa ab-bassare la soglia dell’età dei volontari che seguono i nostri ospiti, volontari il cui apporto all’istituzione è importantissimo”. “Sono abituato ai nonni, ma non ai bambini – ha detto il cappellano della Casa di Dio, don Ivan Marcolini – e nella giornata di oggi, dove la vivacità e la voglia di vivere vengono portate a chi ha già molti decenni alle spalle, vedo in un sim-bolo di unione il segno della continuità della vita”.

L’Associazione Casa Betel 2000 (gestiscela mensa Madre Eugenia Menni, la Comunità

di vita ed Emergenza Freddo) compie 10 anni. Il giorno di Natale il vescovo Monari benedice

la mensa Menni e saluta i 250 ospiti

“Patto generazionale” ovvero le scuole entrano nelle Case di riposo

Il presepe realizzato dalle ragazze di Casa Betel

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Università e Associazione vittime della strada

Realizzare uno spot sulla sicurezza“Prevenspot” è il nome del concorso – rivolto agli studenti delle scuole secon-darie ed agli iscritti a corsi di laurea a di alta formazione delle università italiane – promosso dall’Aifvs, l’Associazione italiana familiari e vittime della strada di Brescia, in collaborazione con lo Stars, il corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo dell’Università cattolica di Brescia e l’Associazione Palcogiovani, avente per tema la sicurezza stradale. Si può partecipare, que-sta è la quarta edizione, inviando un supporto audiovisivo della durata di 30 secondi oppure un prodotto grafico da destinare alla pubblica affissione e ai media. Ogni dettaglio del concorso, che scade il 4 aprile 2011, è disponibile sul sito www.bs.unicatt.it/prevenspot4. “Questo concorso si basa su un messag-gio fatto da giovani e rivolto a loro coetanei – ha detto il presidente dell’Aifvs Roberto Merli – perché riteniamo che la migliore forma di sensibilizzazione al problema, che non è ascritto solo alle stragi del sabato sera, consista nel con-tinuare a parlarne. Ringrazio la Cattolica per il supporto organizzativo, così come ringrazio tutte le scuole, che ci hanno aperto le porte – ha continuato Merli – perché facendo incontrare gli studenti con chi è sopravvissuto a un in-cidente stradale dove ha perso un parente o un amico è il miglior modo per rendere testimonianza di una realtà dai risvolti drammatici. Se le croci sulle strade bresciane sono passate, ad oggi, dalle 104 del 2009 a 78, pensiamo che parte del merito sia anche della nostra azione continua e insistente”. “Conti-nua la collaborazione – ha detto il direttore di sede della Cattolica Luigi Mor-gano – perché su un tema così importante non vi può che essere la massima attenzione. C’è bisogno di un ‘linguaggio’ adeguato ai giovani e la coesione del gruppo di lavoro che si è costituito è destinata ad esprimere il meglio a che il messaggio possa essere il più incisivo possibile”. La novità di questa 4ª edizione consiste nell’estensione del progetto alla componente grafica, “per cui confidiamo nella collaborazione sia delle testate televisive locali sia di quel-le cartacee per le proposizione dei filmati e dei prodotti grafici vincenti”, ha aggiunto Roberto Merli, che ha anche ricordato i premi in denaro in palio. “Il filmato di 30 secondi è partecipativo – ha precisato il referente di Stars Massi-mo Locatelli – e i contatti registrati dal sito lo scorso anno sono stati partico-larmente significativi, anche perché concorrono, con particolari meccanismi, alla determinazione della classifica”. “Da 20 anni stimoliamo i giovani a met-tersi in gioco – ha detto Cristian Delai per Palcogiovani – perché analizzando il tema lo si interiorizza e questa iniziativa è tra quelle a maggior contenuto educativo perché in campo vi è la vita di una persona”. (fr.a.)

Iniziativa dello Svi

Una Borsa in ricordo di FilippiniIl Servizio volontario internazionale vuole ricordare l’impegno solidale per i popoli del Sud del mondo di Gino Filippini e ritiene importante favorire la ri-flessione sulla metodologia di intervento da lui adottata nel corso delle sue esperienze di cooperazione internazionale, propone un bando per quattro tesi di laurea dedicate a: economia sociale, sostenibilità e sviluppo locale; intercul-tura, convivenza e nuova cittadinanza; educazione alla pace e alla mondialità; ecumenismo e dialogo interreligioso. Ognuna delle tesi prescelte sarà premia-ta con un contributo di 2000 euro. L’accesso al bando (entro il 30 settembre 2011), la cui partecipazione è gratuita, è concesso sia a laureati che a laureandi iscritti presso qualunque Università. Per info, www.svibrescia.it o 0303367915.

Provincia di Brescia

Una card gratuita per i giovaniL’assessorato Giovani e politiche giovanili di Brescia in collaborazione con l’Ascom (Associazione commercianti), il Consorzio Brescia Mercati e la Laba (Libera accademia di belle arti) lanciano l’iniziativa “Gioventù Card”. Gioventù Card ha l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani alla cultura, allo sport, al mondo dello spettacolo e del turismo, attraverso la fruizione di sconti e age-volazioni speciali presso esercizi commerciali, negozi, musei, teatri, cinema e altri luoghi di interesse artistico e culturale. Un aiuto concreto a tutti i ragaz-zi di età compresa tra i 18 e i 35 anni purché residenti nella provincia. Questa card rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che decideranno di aderirvi, sia utenti che commercianti, permettendo un migliore approccio alle risorse del territorio bresciano. La tessera sarà valida dalla data del rilascio fino al dicembre 2015, al compimento del 36° anno di età. È possibile richie-dere Gioventù Card compilando l’apposito modulo, consegnandolo presso gli operatori del Servizio giovani della Provincia di via Musei, che provvederanno subito al rilascio della tessera. Sarà poi il Servizio giovani a individuare gli uffi-ci specifici detti Punti tesseramento, “Gioventù Point”, presso i quali i ragazzi potranno ritirare la card. Il Servizio giovani provvederà a distribuire il materia-le pubblicitario presso i punti convenzionati, i punti tesseramento e ogni altra sede identificata. L’adesione all’iniziativa è gratuita. (g.d.m.)

25LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Silvia De Marinis e da Giambattista Treccani, si avvale del contributo di tanti volontari. La mensa “Men-ni” offre gratuitamente dal lunedì al sabato circa 100 pranzi a perso-ne che vivono situazioni di disagio e solitudine. I volontari svolgono il proprio lavoro con dedizione e amore verso il prossimo. Oltre alla distribuzione del cibo partecipa al-le situazioni concrete delle singole persone con relazioni significative. L’obiettivo è il miglioramento della qualità della vita delle persone. Al-la struttura si accede dopo un col-loquio preliminare con gli operatori che rilasciano una tessera di ammis-sione rinnovabile e che si adopera-no anche per mettere in contatto le persone bisognose con i centri di aiuto. I colloqui per l’ammissione si svolgono nei giorni di martedì e giovedì dalle 10 alle 11.30. Il pranzo è aperto dal lunedì al sabato dalle

10.30 alle 14.30. Per informazioni, 03048977. Le donne, che per vari motivi si trovano in stato di grave disagio e indigenza, trovano nella struttura comunitaria di “Casa Be-tel 2000” un luogo accogliente e si-curo. L’intervento degli operatori è finalizzato a sollecitare le potenzia-lità individuali in modo da attivare le risorse personali. Il progetto per rispondere maggiormente ai bisogni del territorio si articola su più livel-li: dalla prima accoglienza alla co-munità vera e propria. Per le donne che devono fare i conti con una dif-ficoltà abitativa temporanea, è stato promosso il servizio di emergenza freddo femminile “Sorella Lucia Ri-pamonti”: aperto da novembre ad aprile tutti i giorni dalle ore 20 alle 8 del giorno seguente, fornisce sia la cena che la prima colazione. Per accedere al servizio bisogna contat-tare il responsabile.

Un momento di festa dopo il pranzo di Natale dello scorso anno alla mensa Menni

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26 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Città

Il debutto de “La Voce di Brescia” arricchisce il panorama dei free press dedicati al territorio bre-sciano e ne completa i contenuti, riservando uno spazio speciale alle vicende della città e del suo hinter-land. Tra i tanti contenuti del nu-mero affidato alla distribuzione in questi giorni troviamo una serie di servizi di approfondimento, per un mensile non può che essere questa la via, dedicati ad aspetti e memo-ria giornalistica della brescianità. Ecco allora che all’idem sentire del

Idi Roberto Barucco

Natale visto in chiave tradizionale, alle luci commerciali, affianchiamo il Natale vissuto da alcune famiglie e raccontato da don Raffaele Ma-iolini, curato di San Faustino. Un Natale vero, dal sapore di profon-da umanità che ci sa accostare al mistero più grande. Voltiamo decisamente pagina, nel-la struttura della “Voce”, con uno spazio ampio riservato alla strage di Piazza della Loggia. Si torna al-la sentenza della Corte d’Assise, all’amarezza del dopo e alla costan-

te, non sopita, ricerca della verità. I passaggi, pagina dopo pagina, toc-cano poi le nostre rubriche, “Den-tro le Mura”, a guardare alle temati-che della città racchiusa nello scri-gno antico delle mura d’un tempo e “Fuori le Mura”, alla ricerca del-la città che cambia e si muove al passo con i tempi. Ecco allora il metrobus, le tematiche sulla viabi-lità, i problemi dei parcheggi e di riqualificazione delle aree urbane. Nell’hinterland rivediamo i passag-gi della recente “bretella”, che ha deviato il traffico congestionato di San Zeno Naviglio, mentre in città ripercorriamo la vicenda umana del dr. Raffaele Spiazzi, oggi diri-gente sanitario dell’Ospedale dei Bambini e le ipotesi sul futuro del cosiddetto “Cubo Bianco”. Chiu-

diamo il numero con l’economia, lo sviluppo di internet e della ban-da larga, dando ampio spazio al-le pagine culturali e alle pagine di servizio. Insomma, una “voce” in più. Che vuole essere di servizio, al vostro fianco. Nella sezione del-lo sport, i buoni propositi del Bre-scia targato Beretta per il nuovo anno e alcune proposte da mette-re sotto l’albero: il calendario del Brescia Calcio per l’Associazione vittime della strada e quello del Rugby Club Brescia e Gorillaz Fun Club a favore del Centro brescia-no down di Roncadelle. Non man-cano, infine, le cosiddette pagine di servizio con i numeri utili e gli orari delle Sante Messe. Il mensile si può leggere o scaricare dal sito internet www.lavocedelpopolo.it.

Una “Voce”nuova

sui fatti

La Voce di Brescia Primo numero

Distribuito il free press mensile della città che si aggiunge a quelli già esistenti in Franciacorta, in

Valtrompia, nella Bassa e sul Garda/Valsabbia

SottovoceNon vi nascondo che c’è un po’ di emozione quando nasce un giornale. Un giornale nuovo e dedicato alla cit-tà e al suo hinterland. Soprattutto un “giornale” con l’obiettivo di coniugare la professionalità di chi mette mestie-re e passione nel tradurre i fatti in no-tizie, e chi cerca di farlo innestandosi su una tradizione che ha radici pian-tate, ma con lo sguardo sul futuro. È distribuito gratuitamente nei luoghi della vita: mercati, edicole, istituzioni, parrocchie... Molta di questa stampa è schiava della pubblicità. Anche “La Voce di Brescia” vive di pubblicità, ma non vuole esserne schiava. È una sfida. Dare dignità di giornale a qualcosa di commerciale.

(Adriano Bianchi)La prima pagina di dicembre

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27LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010Brevi

Goccedi solidarietàda diffondere

di Franco Piovani

Gocce di Solidarietà, sodalizio costi-tuito a Manerbio all’indomani della tragedia della strada che ha lascia-to orfani dei genitori due giovanis-simi. Era il 12 dicembre 2000. Ma il 21 marzo dell’anno successivo pote-va definirsi “primavera di speranza”. Infatti cinquanta fondatori davano il loro apporto nel costituire l’associa-zione “FcF Famiglia chiama Famiglia” sostenuta da realtà manerbiesi quali: Arco Iris, Polisportiva Steam Boiler, Movimento parrocchiale ammalati, Tennis Club, Acli, Chèi dé Manèrbe, Missionarie della Parrocchia ed altre realtà come Caritas, Azione cattolica, Movimento per la vita. Gli obiettivi: fornire sostegno concreto a famiglie con minori residenti a Manerbio, e altrove, nelle quali è presente un gra-ve disagio economico e istituire un tavolo di confronto e di opportunità lavorative. Nel 2009 per questo sono stati erogati 13.650 euro mentre re-stavano da destinare 9267 euro (di cui 5.000 euro già impegnati) per cui i contributi della gestione 2009 si atte-stavano a 17.650 euro, con un residuo

ancora da destinare di 4267 euro. Bi-lanci trasparenti per i quali nel prossi-mo gennaio saranno tirate le somme dell’esercizio 2010 passando la mano, alla presidenza del sodalizio, da Giam-paolo Saldi a Enrico Scio, impegnati, con il consiglio di amministrazione, a dare solidarietà concreta. Dei nuclei famigliari presi in considerazione, o segnalati, già tre hanno riacquistato la capacità di auto-sostenersi tramite un lavoro ritrovato. I contributi sono mirati a ridare spe-ranza anche se nel 2010 le esigenze sono aumentate in situazioni dipen-denti da un unico reddito che risul-tano sempre più numerose. “È indif-feribile trasferire in buone azioni le “belle parole” insistono i responsabili del sodalizio i quali s’impegnano nel nome di “Tiziano e Giovanna”, i geni-tori vittime, nel 2000, dell’incidente sulla strada. Essi senza clamore, con discrezionalità si sono fatti carico di minori orfani fino al termine degli stu-di, per il loro futuro con un’azione che raccoglie le speranze dei loro genitori. Ricordare è anche questo.

Manerbio Da una tragedia la speranza

Cigole

Trenzano

Chiesuola di Pontevico

Fiesse

Un calendario che raccontale testimonianze del passatoIl concerto gospel di mercoledì 22 dicembre presso palazzo Cigola Martinoni è stata l’occasione per presentare e distribuire il calendario 2011 “C’era una volta Cigole”, un omaggio alla cittadinanza con immagini che raccontano il passa-to, le tradizioni e le trasformazioni dell’ultimo secolo delle famiglie cigolesi.

Le campane rinnovatePer la parrocchiale di Trenzano sarà un Natale all’insegna delle nuove campane che sono tornate a suonare dopo un restauro voluto dal parroco di Trenzano, don Fortunato Patroni. Il lavoro è stato supervisionato dall’ing. Luigi Andreini; l’intervento è stato affidato alla ditta Rubagotti Carlo srl. Si è provveduto al re-stauro completo e alla messa in sicurezza delle campane e degli organi mecca-nici inerenti; i sacri bronzi sono stati oggetto di pulizia e ripristino funzionale. Le cinque campane sono movimentate dal sistema Rc-Touchbell (tecnologico touchscreen). Le campane in stile ambrosiano allietano le festività dei parroc-chiani con dei nuovi concerti realizzati sulla base della pura tradizione campa-naria, perfezionati dalla tecnologia che si pone al servizio di arte e sacralità.

Restaurato il dipinto di PagliaNella festa di Cristo Re un concerto nella parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Chiesuola ha celebrato il restauro di un prezioso dipinto di An-tonio Paglia. L’iniziativa era in memoria dell’industriale Enrico Nocivelli a cui è dedicato il restauro del dipinto realizzato nel XVII secolo. L’ope-ra d’arte ha come titolo: “I Santi Antonio e Francesco in estasi davanti a Gesù Bambino”. Sovrasta l’altar maggiore, domina la navata del tem-pio ed è stata riportata all’antico splendore dalla bottega bresciana per il restauro di Silvia Gaffurini.

Un’avventura che nasce per vivere una forte esperienza di fede e di vita, a volte con l’incoscienza di chi è desideroso di cimentarsi nel confronto persone sconosciute dalle quali attingere vitalità per proseguire, pur col carico di fatica e difficoltà, verso la meta. Perché Santiago di Compostela? La riposta viene da Alberto Azzini, che ha camminato sulle strade della Galizia, all’estremità ovest della penisola Iberica, fra le mete più importanti dei pellegrini d’Europa e del mondo, nel suo libro “I due cammini” presentato nella recente riunione dell’Ucid Bassa Bresciana dal presidente Giuseppe Pozzi, con la partecipazio-ne, per l’approfondimento del commento, di mons. Tino Clementi, arciprete di Manerbio. Il libro è stato riproposto a Fiesse il suo apese. Giorno dopo gior-no Azzini ha trovato ospitalità nei paesi attrezzati per accogliere pellegrini a spesa estremamente contenuta fino a giungere all’“Officina del Peregrino di Santiago” che verifica e convalida il documento col quale è attestato il pel-legrinaggio. Il “cammino significa libertà, cultura, sport, natura, tradizione, sfida. Un’esperienza seguendo il Sole nel corso della giornata, da est a ovest e nella notte la Via Lattea. Il pellegrino vede il sorgere del sole la mattina che seguono verso l’Occidente, percorrendo strade e sentieri fra campi dorati o montagne colorate. Un’esperienza per riflettere e ritrovare se stessi.

“I due cammini”G

Paesi e parrocchie Bassa

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28 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Bassa

Si chiama “Microcredito per le fami-glie” ed è un progetto che, sottoscrit-to a Ghedi, ha coinvolto diversi enti che hanno come unico scopo quello di rinforzare con nuovi interventi, vi-sto l’ampliarsi del fronte della crisi economica che investe sempre più strati sociali, chi è in difficoltà. An-che Ghedi, come tante altre realtà, ha deciso di battere la strada del mi-crocredito per aiutare chi si trova in situazione di bisogno. Si tratta di una iniziativa che si è concretizzata con l’aiuto di tanti. Ma c’è ancora posto: “Se tanti tasselli sono stati coinvolti

per un mosaico di solidarietà con-creta, territoriale e non assistenziale – spiega il sindaco Lorenzo Borzi – ma che rispetta la dignità e richiede l’impegno delle persone, la porta è aperta a chiunque voglia contribui-re”. Nel progetto sono attivi diversi attori: i Servizi sociali, rappresenta-ti da Ferdinando Albino, la Caritas diocesana, diretta dal diacono Gior-gio Cotelli, la Caritas parrocchiale, diretta dal parroco mons. Morandini, il consorzio “La Tenda” presieduto da Vincenza Corsini, l’associazione “Cum Fide” di Calvisano coordinata

Il microcreditoha mosso

i primi passiNel progetto attivi diversi attori: i Servizi sociali

del Comune, la Caritas, il consorzio “Tenda”, l’associazione “Cum Fide” e la Bcc Agrobresciano

Sdi Maria Teresa Marchioni da Virginio Grandini e la Bcc Agro-

bresciano. Tutti assieme hanno mes-so a punto un progetto che mette anche Ghedi nella rete delle cento parrocchie e delle 18 zone pastorali che “con mano fraterna – spiega il diacono Cotelli – rispondono alla cri-si mettendo in pista alcuni servizi di sostegno e di vicinanza alle famiglie colpite dalla crisi”.Il diacono Cotelli, lanciata la propo-sta a livello provinciale, ha trovato nelle Bcc l’unico istituto di credito disposto “a farsi progetto” e quindi a quadruplicare il fondo di garanzia. Fondo che a Ghedi mette insieme ad altri 10mila euro erogati dall’Am-ministrazione comunale; 5000 dalla parrocchia; 3000 da Cum Fide e 3000 dalla Caritas diocesana. Il traguardo è di arrivare a 25mila euro che con l’intervento della Bcc salgono così

a 100mila. Chiunque può contribui-re a raggiungere la cifra che rimane comunque un obiettivo di partenza. Il progetto prevede anche un inter-vento educativo e un monitoraggio sociale, affidato alla “Tenda”. Tenda è oggi un Consorzio che si caratte-rizza fortemente per una lunga sto-ria d’ “Incontri”. Sono 20 le Coope-rative sociali socie che, attraverso differenti attività produttive (verde, ecologia, pulizie ambienti, falegna-meria industriale, assemblaggio) e i servizi alla persona (assistenza edu-cativa e socio-sanitaria ad anziani, minori, portatori di handicap, malati psichici …), hanno condiviso e affer-mato in maniera unitaria la mission del consorzio, ovvero “il persegui-mento dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’inserimento sociale dei cittadini”.

Ghedi Diversi gli enti coinvolti

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29LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010Brevi

Il panettoneper chi cerca

un aiutodi Federico Migliorati

Natale è, da sempre, una festività cristiana che rende possibili gran-di manifestazioni di solidarietà e a Montichiari, città che sotto questo aspetto non ha nulla da invidiare anche a realtà ben più grandi, ci sono esempi particolarmente in-teressanti e che meritano di esse-re segnalati. Lo si è visto nelle due domeniche del 12 e 19 dicembre in Piazza Santa Maria con “I panettoni della solidarietà”, iniziativa ideata da quattro sodalizi cittadini, “Tan-dem”, “Un sorriso di speranza”, “Cooperativa sociale La Sorgente” e “Intarsio” che operano nell’am-bito dell’handicap e delle difficol-tà psico-fisiche di bambini e adulti. Di cosa si è trattato? Attraverso la vendita di panettoni e pandori si è potuto, in sostanza, aiutare con-cretamente queste splendide real-tà: l’intero ricavato, infatti, andrà a sostenere le tante manifestazioni che esse organizzeranno durante il 2011, diverse nei modi, ma comu-ni nei fini. Molti cittadini, nelle due domeniche summenzionate, si so-no avvicinati ai volontari e ai diri-

genti delle associazioni conoscen-do da vicino richieste e necessità e assaporando pienamente quel patrimonio di valori che esse por-tano avanti. Da anni, la “Sorgente” in primis e poi tutte le altre fino alle recenti “Un sorriso di speran-za” e “Tandem”, queste realtà con-tribuiscono ad alleviare il disagio di molte famiglie, con interventi mirati e assistenza morale e mate-riale. Momenti ricreativi, scambi di opinioni, costruzioni di reti sociali con Comuni, ospedali, Asl ed enti privati: questo e molto altro sono i mezzi attraverso cui i quattro so-dalizi si pongono come obiettivo di migliorare la vita dei più sfor-tunati. Natale 2010, insomma, ha permesso di scoprire che dietro un semplice panettone, ci può essere l’amore verso i più deboli e anche con l’acquisto del dolce natalizio per antonomasia si può fare molto. Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni può chia-mare i seguenti numeri di tele-fono: 030/9981060, 338/1156122, 333/1810819.

Montichiari Quattro realtà di volontariato

Ghedi

Rudiano

Berlingo

Ghiaccio: tutti in pistaIn piazza Roma a Ghedi spicca la pista di pattinaggio su ghiaccio. Que-sto grande rettangolo di ghiaccio, fonte di grande divertimento per bambini e giovani, rimarrà allestito fino a metà gennaio. La pista di pattinaggio è in funzione, come lo scorso anno, tutti i giorni, dal lune-dì al giovedì dalle 15 alle 19; il venerdì, sabato, domenica e prefestivi è aperta dalle 14 alle 23.

“Inno alla strada”A Rudiano, per tutto il periodo del Natale, rinasce in oratorio la poesia del presepe vivente. L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, si ripropone con il tema “Inno alla strada” e vuole rappresentare la retta via, attraverso la quale chiunque assista alla sacra rappresentazione può immedesimarsi nel cammino insieme ai pastori e ai magi, seguendo la stella fino alla capanna dove riposa la Sacra Famiglia. Una strada che possa riportare ognuno alla propria casa con la capacità di riscoprire la bellezza di un Natale in famiglia. Il programma, ar-ticolato in due fasi, avrà inizio la notte della vigilia, dalle 22.30 fino alla Mes-sa di mezzanotte, per poi replicare il giorno di Natale dalle 16 alle 19. Nello stesso orario, il giorno successivo, è prevista la rappresentazione intitolata al-la Sacra Famiglia. Il primo gennaio sarà dedicato alla figura di Maria madre di Dio, cui farà seguito una performance per l’ottava di Natale. Chiuderà la rassegna il corteo dei Re Magi nella solennità dell’Epifania, corteo che dalle 15.30 inaugurerà l’ultima messa in scena del presepe, che durerà fino alle 19. Nel percorso, oltre che dalle scenografie e dalle musiche, i visitatori saranno accompagnati dalle suggestioni letterarie che vanno da Sant’Agostino fino al Trilussa dell’Inno alla fede. La realizzazione dell’evento, coordinato dal cura-to don Sergio Merigo, si deve all’impegno del gruppo di giovani dell’orato-rio, una quarantina dei quali prestano la propria opera come figuranti. (f.u.)

Dal 2013 i ragazzi di Berlingo avranno una nuova scuola media, una struttu-ra moderna e tecnologica al passo con i tempi. La nuova struttura, ideata dal team vicentino degli architetti Andrea Rebellin, Moreno Boninsegna e Mar-zia Genesini, sarà composta da un corpo centrale destinato alle aule e da due strutture (aula magna e auditorium) collegate da un corridoio. La scuola potrà vantare un auditorium di ben 220 posti, fruibile dall’intera comunità. L’edificio sarà collegato con la scuola elementare tramite un sottopasso che permetterà agli studenti di spostarsi in modo sicuro verso la mensa e la palestra. Il proget-to, di chiara ispirazione razionalista, si svilupperà all’insegna della sostenibilità ambientale, grazie all’installazione di impianti fotovoltaici e di accorgimen-ti tecnici per il risparmio energetico. Inoltre, gran parte dell’area circostante verrà destinata a un ampio “polmone verde”. Per la realizzazione delle nuove scuole, il Comune ha acquisito parte dell’area della ex cava Montini. I lavori, che inizieranno nel settembre 2011, raggiungeranno il costo complessivo di 2 milioni di euro. Di questa cifra, il Comune ha dovuto affrontare solo le spese di acquisizione dell’area. Il progetto si è arricchito del contributo dei ragazzi che hanno partecipato al concorso “La scuola che vorrei”, che ha visto impegnati i giovanissimi nell’elaborazione di idee e disegni sulla loro idea di scuola. (e.b.)

Dal 2013 una nuova scuola

N

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30 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Valtrompia

È

di Edmondo Bertussi

È Natale e “Andrea Vive “ è una bel-la storia di generosità valtrumpli-na da raccontare: dà frutti l’“albero della speranza” piantato a marzo 2008, a Nanorò in Burkina Faso.Tre anni fa, in una sera nevosa di dicembre, la comunità di Marche-no si stringeva attorno alla famiglia di Andrea Fausti, ragazzo dell’ora-torio deceduto dopo una sfortunata operazione.Un comitato, presieduto dall’allora curato don Giuseppe Albini, lan-ciava il progetto per ricordarlo: una scuola-centro civico a Nano-rò dove era attiva la onlus di Gar-done Valtrompia “L’altro paese”, offriva appoggio logistico per un comitato locale operativo la comu-nità di padri camilliani impegnati in un importante centro sanitario e la parrocchia burkinabe forniva il terreno.A marzo 2008 una delegazione si trovava a Nanorò. Un amico di Andrea si incaricava del progetto. Scattava subito una gara di gene-rosità, con un impegno forte e con-creto della famiglia (Alberto e la mamma Paola) e delle parrocchie dove c’erano amici di Andrea.

Ad agosto la struttura muraria era completata, poi volontari di Mar-cheno e Gardone Valtrompia, spe-diti i container di materiali neces-sari, erano laggiù per i lavori di idraulica, impianto elettrico, ri-vestimenti. Il 14 febbraio 2009 il Centro veni-va inaugurato: 400 mq su un unico piano, con grande sala aggrega-zione centrale, tre locali labora-torio, servizi igienici e docce per la popolazione, locale generatore energia. In meno di un anno si era-no raccolti 73mila euro e materia-li vari (sanitari, impianti elettrici, piastrelle ecc.) offerti da ditte non solo valtrumpline del valore di al-meno 65mila euro.A fine 2009, si prendevano gli im-pegni (presentati coi conti in as-semblea pubblica) per avviare una scuola professionale di eccellenza. Nei giorni scorsi il Comitato (pre-sidente Virgilio Ferraglio, Mario Bonini, Sandro Savelli) si è ripre-sentato alla popolazione con il dvd ”Una storia da raccontare – Nanoro un anno dopo”. Sono in funzione due corsi con ma-schi e femmine: di falegnameria (8

alunni), meccanica e saldatura (in tutta Nanorò c’è un solo saldatore) con 22 alunni. I due insegnanti co-stano 1400 euro all’anno ciascuno, ai ragazzi si chiede di contribuire con 60 euro. Tanti, poverissimi non ce la fanno e il comitato ha inventato l’“ado-zione” che amici generosi hanno sottoscritto. Funziona così: gli alunni si sono autocostruiti banchi e sedie per la scuola. Ci sono state quattro spe-dizioni di container per mare e ter-ra (23.200 euro). La campagna quaresimale 2010 a Marcheno: “Ho sete, riempimi di carità” ha consentito di dotare la scuola del serbatoio d’acqua indi-spensabile. A Nanorò è arrivato un parroco, père Gaston Uama, entu-siasta referente. I sogni per il 2011? Due nuovi corsi: elettricista ed elettro-meccanico e per le ragazze quello di cucitura e tessitura, una nuova struttura per il quarto laboratorio, il riconosci-mento legale da parte del ministe-ro della Pubblica istruzione: “Il so-gno continua” si contribuisce tele-fonando a 030/8610342 (Virgilio).

La falegnameria a Nanoro

La generositàsenza confinie senza limiti

Prosegue l’impegno della onlus “Andrea Vive” con la scuola-centro civico in Burkina Faso: attivi

i corsi di falegnameria, meccanica e saldatura

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31LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

A Gardone Valtrompia la mostra ideata da Cauto

Ambiente: “Vorrei averci pensato prima” Arriva in Valtrompia la mostra itinerante “Vorrei averci pensato prima”, ideata dalla cooperativa sociale Cau-to per sensibilizzare piccoli e grandi sulle tematiche ambientali. Un’esibizione che dal 21 dicembre è stata allestita al complesso “I Portici” di Gardone Valtrom-pia grazie alla collaborazione della onlus bresciana con l’istituto comprensivo della cittadina (www.icgardone.it) e col sostegno degli assessorati ai Lavori pubblici e all’Istruzione e cultura del Comune. La mostra è costi-tuita da pannelli che cercano di mostrare ironicamente i rischi legati a comportamenti poco rispettosi della so-stenibilità, affiancati da alcuni totem recanti soluzioni pratiche e rispettose dell’ambiente. Una mostra che rientra nel progetto avviato in questo 2010 da Cauto sotto il nome di “Circoli del riciclo” e realizzato con il contributo del settore Ambiente della Provincia di Bre-scia, di Asvt e della Fondazione Comunità Bresciana. Si tratta di un progetto di ampio respiro che ha preso il via lo scorso novembre nei territori di Gardone e Lo-drino e che dal prossimo gennaio proseguirà in altri tre comuni della Valtrompia (Marcheno, Lumezzane, Pezzaze). “L’obiettivo di questo progetto – dice il re-sponsabile dell’Area Ambiente in Provincia, Riccardo Davini – è condurre una riflessione sugli atteggiamenti e i comportamenti da adottare in un’epoca caratteriz-

zata da eccessivi consumi e da una necessaria ricerca di stili di vita alternativi. Il progetto coinvolge i ragazzi di quarta e quinta elementare e delle medie, perché è dall’educazione dei più piccoli che possono partire azioni concrete che trovino un radicamento nel fu-turo”. Temi centrali del progetto “Circoli del Riciclo” saranno la riduzione dei rifiuti per mezzo di una più attenta scelta nei consumi e un incremento della rac-colta differenziata; la sensibilizzazione sui luoghi che abitiamo come parte di un bene comune; l’incentiva-zione di forme di baratto per ridurre le materie prime e dare nuovo valore a oggetti che già sono in circo-lazione. “Il grosso del progetto – spiega Riccardo Da-vini – si realizza all’interno degli istituti scolastici, con tre interventi di didattica (due ore ciascuno) per ogni classe sul tema ‘Si può vivere senza rifiuti?’, cercando di spiegare come si svolge il processo di smaltimento dei rifiuti e come una sua sbagliata o deficitaria ap-plicazione possa incidere sulla salute delle persone”. Un progetto che coinvolge 11 Comuni, attivando nei diversi territori azioni come i mercatini del baratto o la mostra “Vorrei averci pensato prima”. Una mostra che rimarrà aperta al complesso “I Portici” sino a gio-vedì 6 gennaio 2011, prima di essere ripetuta negli altri Comuni coinvolti nel progetto.

Nel legnola speranzadi un popoloPromosso dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso, l’allestimento propone anche i lavori di Domenico e Barbara Causetti

Sarezzo Fino a domenica 9 gennaio

Torna a Sarezzo la mostra “Arte e Ca-rità - Presepi dal mondo e arredi dal-le Ande” promossa dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso. “Attraverso questa iniziativa – spiega un responsabile dell’associazio-ne – l’Operazione Mato Grosso inten-de proporre opere eseguite da giovani intagliatori e scultori peruviani della scuola ‘Familia de artesanos’ e far co-noscere anche il lavoro di Domenico e Barbara Causetti, originari di Zana-no e da cinque anni trasferitisi con i cinque figli a Escoma, un villaggio a 3.900 metri di altitudine sull’altipiano

Tdi Andrea Alesci

boliviano. Là i due saretini si occupa-no della gestione di un piccolo ospe-dale, costruito nel 1973, dove anche i più poveri tra i poveri possono esse-re accolti, curati e assistiti. L’ospedale dà una speranza di salute a una vasta zona che si estende per un raggio di circa 150 km, con gente che arriva sul posto anche dopo ore e ore di cammi-no”. La mostra allestita al civico 207 di via Repubblica è un’occasione per vedere il lavoro portato avanti sin dal 1979 da padre Ugo Censi e dai giovani dell’Operazione Mato Grosso in Perù, dove venne fondata la scuola “Taller

Don Bosco”, nata per dare risposta concreta ai bisogni della gente pove-ra. “I ragazzi che entrano nella scuola – prosegue uno dei volontari – aumen-tano di anno in anno e per vendere i loro lavori qui in Italia è nata l’Asso-ciazione Don Bosco 3A, in modo che questi mobili possano dare la speranza di un futuro più dignitoso a tanta po-vera gente e la possibilità ai ragazzi di poter vivere nella propria terra. E la parte di guadagno sulla vendita non torna ai ragazzi (pagati già al termi-ne dell’opera), ma va ai peruviani più poveri sotto forma di acque potabili, canali d’irrigazione, viveri. Inoltrato l’ordine dall’Italia, il responsabile lo-cale lo ripartisce sulle diverse coo-perative e la consegna avviene entro otto mesi: il legno risale fiumi e valli delle Ande, raggiunge la Cordigliera, viene lavorato, quindi le opere finite

ridiscendono alla costa, arrivando per nave in Italia, dove l’amplissima rete di volontari si occupa della vendita”. Una serie di opere realizzate artigia-nalmente e che è possibile acquistare, continuando a sostenere l’impegno di persone come i coniugi Causetti e pro-getti importante come quello che nel 2009 ha visto cominciare i lavori per la costruzione di un nuovo e più efficien-te ospedale. La mostra rimarrà aper-ta sino a domenica 9 gennaio 2011: il venerdì dalle ore 18 alle 21, il sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 15 alle 21; la domenica e i festivi dalle ore 15 alle 21 (chiusa a Natale e il 31 dicembre). Per consultare il catalogo e conosce-re dove e quando sono in corso altre mostre è possibile visitare il sito web www.donbosco3a.it. Per informazioni, contattare il magazzino di Sarezzo al numero 030802465.

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Paesi e parrocchie Valle Camonica 33LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Darfo Boario Terme

La Caritas di fronte alle emergenze Tempo di consuntivi e di preventivi per la Caritas zonale, animata con generosità sacerdotale da don Danilo Vezzoli. Ne fa fede la rivista “Anch’io”, or-gano delle attività caritative che ruotano intorno al centro di ascolto e accoglienza di via Scura. L’aper-tura è affidata alla penna del biennese mons. Gio-vanni Battista Morandini, nunzio emerito in Siria, quiescente in Valle Camonica. “Le statistiche impie-tose di questi ultimi giorni – scrive il vescovo – trova-no sollievo immediato anche spirituale nella Caritas zonale che ne è il logico terminale-testimone più fedele di quanto questo sia purtroppo vero anche a casa nostra”. E ancora: ”I solerti e chiaroveggenti responsabili della Caritas sono il buon Samaritano e il Cireneo dell’oggi, nel fronteggiare, pur nella ristrettezza dei mezzi che sono sempre insufficien-ti, le emergenze di ogni ordine”. Nel suo articolo “Motivarsi per: le ragioni del volontariato” don Da-nilo poi esamina causa e origini, fattori stimolanti del fenomeno: “Le motivazioni non sono qualco-sa di statico e immutabile, ma devono essere con-tinuamente ripensate e rinnovate affinché evolva-no e si mantengano vive nel tempo. Ciascuno, nel fare volontariato porta a casa qualcosa di diverso e personale, ma tutti hanno la consapevolezza del

ricevere qualcosa dall’esperienza che vivono”. Ma veniamo al dato statistico: dal 2003 al 2010 il nume-ro degli immigrati nella vallata dell’Oglio è passato da 2.339 a 7.878 unità, con un incremento annuo del 33,83%; la presenza di cittadini stranieri si con-centra nella zona di Darfo Boario Terme (39,83%), di Pisogne (19,42%) e della Valgrigna (11,91%); un raggruppamento minore si registra in Alta Val-le. Parecchi i progetti: “Senza frontiere” (supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche); “Porta aperta” (servizio di prima accoglienza, in risposta ai bisogni primari: Comunità “Anch’io” Darfo, “Ca-sa Giona” Breno, Comunità “Bucaneve”, Sonico); “Sportello casa” (sostegno alla persona nella ricer-ca di un alloggio decoroso); “Progetto bando ma-ternità” (supporto alle maternità più vulnerabili e fragili); “Territorio base sicura” (multi-problemati-cità relative a varie tipologie di famiglie, con più livelli di intervento); “Sulla strada” (sostegno, ac-coglienza e accompagnamento alle donne vittime della tratta, maltrattate e sfruttate); “Laboratori di formazione” (corso di cucina italiana, corso di cu-ra e igiene dell’anziano, corso di lingua italiana); “A braccia aperte” (inserimento nella comunità di persone in emergenza). (e.g.)

I cori prontiad allietarel’attesaTutto il territorio si è attivato per riviverele festività legate al Natale: un fermentodi iniziative fra concerti ed esibizioni

Da Malonno a Capo di Ponte Appuntamenti

Natale 2010 all’insegna della musi-ca, tanta, fatta bene, corale e coin-volgente, con proposte interessan-ti per tutti. Si registra un fermento di iniziative che hanno preceduto e accompagneranno il Natale. La scena è conquistata senza dubbio dai tanti cori che sono una presen-za significativa su tutto il territorio.Nella scorsa settimana si sono te-nuti due concerti straordinari di due cori a voci virili: il Coro “La Pineta” di Costa Volpino e il Coro “Vallecamonica” di Darfo. Il primo ha interpretato una splendida edi-

Ndi Davide Alessi

zione della “Cantata di Natale” a Bossico, con la voce recitante di Lorenzo Trombini e la splendida voce dell’organo Manzoni che ha vissuto una storia di grande ele-ganza sollecitata dalla sapienza ar-tistica e tecnica di Antonio Puritani (replica il 30 a Temù). L’altro concerto si è tenuto merco-ledì 22 dicembre nella chiesa par-rocchiale di Gianico: interprete il Coro Vallecamonica, che per la pri-ma volta ha avuto come ospite an-che due strumenti speciali: l’arpa (Michela La Fauci) e l’organo (An-

tonio Puritani). E tutto il territorio sembra rivivere nelle atmosfere belle del suono e della musica in-tegrati alle altre forme artistiche, come ad esempio a Lovere: dopo il successo di sabato 18 dicembre con lo spettacolo “A Christmas Ca-rol – Il canto di Natale” e di sabato 18 e domenica 19 dicembre con lo spettacolo “Non solo Bolero” con Kledi Kadiu, si è replicato giovedì 23 dicembre, alle ore 20.45, sempre al Crystal, con il concerto della co-rale “La Pieve” dal titolo “...e i cieli si fermarono”. Sono tanti gli appuntamenti pre-visti anche per la giornata del 26 dicembre. A Malonno presso il Te-atro parrocchiale ci sarà la quarta edizione di “Natale per Te”, una se-rata in musica, con suoni e canzoni dal vivo. A Bienno il Coro femmi-

nile “Gruppo Armonie” alle ore 21 presso l’oratorio terrà il “Concer-to di Natale”. A Villa Dalegno nella parrocchiale speciale concerto di brani natalizi della montagna a cura del Coro Val-lecamonica in collaborazione con il Comune. A Capo di Ponte tradizionale con-certo natalizio della Banda musica-le capontina (presieduta da Paolo Lascioli; dirige il maestro Roberto Giacomelli), mentre nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo a So-nico è allestito il “Grande Concer-to di Natale” del gruppo bandistico “San Lorenzo”: all’esecuzione dei brani saranno alternate proiezioni natalizie e musiche organistiche. Seguirà un rinfresco per tutti, al-lestito all’oratorio. L’ingresso è li-bero e gratuito.

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34 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

B

di Nicoletta Tonoli

Bagolino, il Comune all’estremità set-tentrionale della Valle Sabbia al con-fine con la provincia di Trento, è for-se uno dei posti più pittoreschi della Valle e assume un fascino tutto parti-colare a Natale, sotto le feste. I rino-mati impianti sciistici sono aperti da qualche giorno e la neve non manca di certo. A 13 km da Bagolino sulla stra-da per il Passo Crocedomini, si trova il Gaver (1500 m.), che nella stagione invernale è servita da piste da discesa per una lunghezza complessiva di 15 km caratterizzati da cinque impianti di risalita, cinque km di pista per il fondo e una scuola di sci. A 10 km dal paese, nella cornice del Monte Maniva, tra i 1550 e i 2100 metri di quota si trova il comprensorio sciistico Maniva Ski. Grande novità la nuova seggiovia bi-posto Persole–Dasdana che conduce gli sciatori ad una quota di 2000 me-tri e si aggiunge ai già sette impianti esistenti, portando le piste del com-prensorio a un’estensione di 40 km, la realizzazione di uno snowpark per il divertimento degli amanti delle acro-bazie e del free style.Una delle prossime iniziative, dopo la splendida camminata con le ciaspole “Maniva di luna”, avvenuta sabato 18

dicembre, è programmata martedi 28 dicembre dalle ore 20.30 presso la sede dello Sci Club Bagolino con la festa di inaugurazione della stagione dello Sci Club aperta a tutti con mu-sica e degustazione di vin brulé e dol-ci di Natale. Anche la cultura ha un suo spazio: sabato 18 dicembre è stato presen-tato l’interessante libro “L’epidemia di colera del 1836 a Bagolino e Ponte Caffaro”, di Alberto Vaglia, medico specializzato in malattie infettive. Il testo analizza questa parte drammati-ca della storia del Comune valsabbino dalla cronologia degli eventi ai prov-vedimenti attuati in quei momenti dif-ficili per arginare il contagio. Il libro fa parte della collana “Zangladello” (dal luogo posto fra le località Cävril e Ösnà, dove in passato la popolazio-ne si riuniva per discutere dei proble-mi del paese), promossa dal Comune e diretta da Luca Ferremi, sulla storia del posto e dei paesi limitrofi.Anche la parrocchia sta organizzando degli eventi legati al periodo natalizio: sabato 1° gennaio a partire dalle ore 15.30 è in programma la sesta edizione del pellegrinaggio della pace, organiz-zato dal Gruppo giovani e dal Gruppo

giovanissimi (i ragazzi dei primi tre anni delle superiori). Sulle orme del messaggio del Papa, ogni anno viene organizzato questo percorso di preghiera della durata di circa un’ora a cui prendono parte tutte le associazioni di volontariato del luo-go e tutti coloro che vogliano parte-ciparvi. Il cammino viene intervallato da cinque tappe sparse lungo il paese, ognuna a tema, in cui viene letto pri-ma un testo biblico, successivamente un breve estratto del messaggio del Santo Padre e, per concludere, delle intercessioni per la pace preparate dal gruppo di iniziazione cristiana. Il tema del percorso di quest’anno è “In comunione con…” e vede singolar-mente queste fermate: in comunione con il popolo dell’Iraq, della Cina, del Sudan, della Terra Santa e dell’Ameri-ca Latina. Il cammino si chiude nella chiesa parrocchiale con una riflessio-ne del professor Tommasoni, docente di filosofia dell’Università di Vercelli.Inoltre, sempre davanti alla chiesa parrocchiale, si potrà ammirare il grande presepio di legno di don Ruti-lio Nabacino, le cui opere si possono già ammirare da qualche anno anche in alcune installazioni in città.

La pacerisuona

tra i sentieriIl Comune durante le festività acquista un fascino

particolare tra impianti sciistici e appuntamenti: fra questi, sabato 1° gennaio un pellegrinaggio

Bagolino Fra Natale e Capodanno

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35LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

San Felice, Salò, Gargnano, Bogliaco e Limone

La tradizione sulle sponde del LagoSulla sponda bresciana del Garda manifestazioni na-talizie all’insegna della tradizione. A San Felice del Benaco il palcoscenico è l’ex Monte di Pietà, dove gio-vedì 23 alle 21 nella sala consiliare va in scena “Per un Natale diverso”, poesie, racconti e musiche di autori scelti, mentre fino a venerdì 24 prosegue nella sala espositiva la mostra “Pinocchio” con le illustrazioni di Tancredi Muchetti. Spazio ai più piccoli, alle 15 di mar-tedì 28 e di martedì 4 gennaio, con le “Cinemerende”, proiezione di film per bambini seguita da gustosa me-renda. Salò scende in campo con il “Natale una festa per tutti”. Fino al 9 gennaio la Sala dei Provveditori e il Fondaco di Palazzo Coen ospitano “L’immortale dell’arte: tra nuove generazioni e nuove acquisizioni”. Tre mostre in un unico progetto, con le esposizioni de-dicate alle nuove acquisizioni della Civica Raccolta del disegno, al lavoro grafico di artisti già consolidati nel panorama dell’arte nazionale e alla grafica del mae-stro bresciano Di Prata. Sul lungolago due allestimen-ti di presepi: quello di Orazio Raggi, dalla parte della Fossa e quello subacqueo, presso l’imbarcadero. E fino al 23 gennaio si può scivolare sulla pista di ghiaccio montata nella centrale piazza della Vittoria, protesa sul lago. Fine anno con le note di “Natale in musica” a Gargnano. Tre gli appuntamenti: giovedì 23 alle 20.30

il “Concerto di Natale” nel Centro multifunzionale A. Castellani, giovedì 30 alle 20.30 con il “Concerto del-la Banda G. Verdi” di Toscolano e venerdì 7 gennaio alle 20.45 con “La dodicesima notte 2011”, canti della stella in Valle Sabbia e nell’Alto Garda nella chiesa di S. Pier d’Agrino a Bogliaco. A Limone appuntamenti tradizionali con i presepi, il classico in piazza e quello subacqueo visibile dal lungolago Marconi e i “Merca-tini natalizi”, bancarelle e chioschetti in legno addob-bati aperti fino al 6 gennaio sul lungolago. Venerdì 24 ritrovo al porto Nuovo alle 23.30 con la “Notte di Natale”: benedizione di Gesù Bambino, canti natali-zi dei pastori e processione con il parroco don Eraldo verso la parrocchiale per la S. Messa di Mezzanotte, al termine distribuzione di bevande calde e dolci natalizi. Domenica 2 gennaio sul lungolago, dalle 15 alle 18, “Concerto di zampognari” con le classiche melodie. Giovedì 6 in piazza Garibaldi alle 14 arrivano “La Be-fana e i suoi amici”, spettacolo di animazione, giochi e musica per i bambini. Il sabato e la domenica, dal-le 10.30 alle 16.30, si può visitare la Limonaia del Ca-stel. La costruzione del suggestivo sito risale al primo Settecento e la sua architettura testimonia il florido passato della coltivazione dei limoni nell’area garde-sana e conferisce al paesaggio un aspetto incantato.

Il misterodel “DivinoInfante”La collezione del Museo testimonia un arco che va dal XVII al XX secolo e documenta le tecniche, gli usi e l’iconografia legati a Gesù Bambino

Gardone Riviera Aperto fino al 16 gennaio

A Gardone Riviera è aperto il “Museo del Divino Infante”, con la più signifi-cativa raccolta al mondo di sculture raffiguranti Gesù Bambino. Per oltre 30 anni Hiky Mayr, albergatrice tede-sca residente a Gardone, ha ricerca-to, raccolto e restaurato statue raffi-guranti Gesù Bambino, accarezzando l’idea di poterle un giorno esporre in un grande museo. L’idea è divenuta re-altà nel 2005 quando in via dei Colli, a qualche centinaio di metri dal Vittoria-le, ha aperto una struttura permanen-te che ospita oltre 250 statue. La col-lezione del Divino Infante testimonia

Apagina a cura di Vittorio Bertoni

un arco temporale che va dal XVII al XX secolo e documenta attraverso i manufatti esposti, autentici capolavori artistici, le tecniche, gli usi e l’icono-grafia legata al tema della scultura a tutto tondo avente per soggetto Gesù Bambino, che viene rappresentato in fasce, ignudo o abbigliato da “Picco-lo Re”, con vesti ricchissime e ampio corredo e adagiato in sontuose teche o in piccolissime scatole, le stesse che venivano utilizzate per il trasporto e l’esibizione durante le processioni e successivamente per la sua colloca-zione nella stanza di preghiera che si

trovava nelle case delle famiglie nobili. Nei due piani dell’edificio trova spazio anche una suggestiva ricostruzione di un grande presepio napoletano, ricco di oltre 130 figure e di numerosi anima-li, con pezzi e ambientazioni scenogra-fiche originali, sapientemente colloca-to dalla collezionista per consentire al visitatore di entrare dentro la scena. Si troverà, secondo tradizione, la tea-tralità napoletana tipica del presepio del XVIII secolo con una serie infinita di comparse, di figure per la maggior parte intagliate nel legno, con teste, mani e piedi in terracotta, di animali e di una varietà di suppellettili. La pe-culiarità del presepe napoletano è la felice convivenza dell’elemento profa-no accanto a quello sacro. Questi due fattori, apparentemente contrastanti, diventano estremamente complemen-tari nella creazione scenica. L’aspetto

devozionale religioso si esplicita nella rappresentazione della Nascita di Ge-sù e, dunque, nella lunga processione d’ogni sorta di gente che si muove in adorazione verso la grotta ossia verso la scena dell’annuncio. Tutt’intorno, invece, si sviluppano le scene di vita godereccia, che sono per l’appunto profane. Il dualismo sacro-profano si risolve in maniera armonica nella riproduzione di uno spaccato della Napoli settecentesca dove l’elemento religioso finisce con l’essere travolto e coinvolto dalla genuina e folcloristica passionalità del popolo meridionale che aggiunge calore e umanità a tutta l’atmosfera presepiale. Per tutto di-cembre e fino al 16 gennaio il Museo del Divino Infante è visitabile ogni giorno dalle 10 alle 18, escluso il lune-dì. Per informazioni: tel. 0365.293105, www.il-bambino-gesu.com.

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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta 37LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Solo facendo sistema,si vince la sfidaIn un saggio, intitolato “4-3. La speranza ai tempi supplementari”, il presidente Delbarba ripercorre alcuni punti di forza del sistema bresciano

Cazzago San Martino Pubblicazione

Il calcio a volte sa regalare momenti indimenticabili, partite che entrano nell’immaginario collettivo e si cari-cano di poesia fino a divenire mito, allegoria perfetta attraverso la quale interpretare la vita e il mondo che ci circonda. Tra di esse un posto d’ono-re spetta sicuramente alla semifinale mondiale di Messico ’70, la “madre di tutte le partite”, quell’Italia-Germania che vide in 120 minuti un emozionan-te alternarsi di gol per arrivare al defi-nitivo 4 a 3 italiano firmato da Gianni Rivera. Proprio quella partita forni-sce lo spunto iniziale per un agile e

Idi Francesco Uberti

incisivo saggio di Gianluca Delbarba, presidente di Cogeme, intitolato: “4-3. La speranza ai tempi supplementari”. Presentato giovedì 16 dicembre nella splendida cornice di Palazzo Bettoni a Cazzago San Martino, il volume è edi-to nella collana “I minuti” dell’associa-zione culturale “Circolo dei papaveri”.Intervistato da Diego Trapassi, il gio-vane presidente della municipalizza-ta bresciana, ha utilizzato il paragone con la partita per ripercorrere alcuni punti di forza del sistema economico e sociale bresciano, delle difficoltà che lo interpellano e delle sfide alle quali

è chiamato. Gli avversari non sono gli ostici tedeschi guidati da Gerd Muel-ler, ma la crisi economica che ha inve-stito anche la nostra provincia e tutte le nefaste conseguenze che ha porta-to con sé. L’autore, nei brevi capitoli in cui è diviso il saggio, riesce ad arri-vare al cuore dei problemi affrontati, indicando prospettive e rotte da se-guire per provare a vincere la diffici-le partita del futuro. Così, accanto al-la tradizionale laboriosità bresciana, rappresentata dal gol di Boninsegna, colloca la necessità di fare sistema, di mettere insieme conoscenze e capaci-tà. Di fronte agli spettri della crisi, cali di fatturato e stagnazione di edilizia e agricoltura, con conseguenti tensioni sociali nel mercato del lavoro, le reti di Schnellinger e di Muller, non si accon-tenta di condividere la recente analisi di Sergio Chiamparino nel libro “La

sfida”, accostando Brescia alla realtà torinese, ma ripropone il ruolo fonda-mentale del sindacato.Maggior approfondimento è dedicato, ovviamente, alla green economy, e agli esempi positivi già realizzati sul terri-torio, con un’attenzione particolare a scelte urbanistiche oculate e condivi-se. L’ultima dolente nota analizzata è costituita dallo sfilacciamento di quel-la rete di valori che faceva da collante sociale e che ora pare non tenere più. Il simbolo di tutto ciò è la dimenti-canza nelle giovani generazioni della strage di Piazza Loggia, i cui imputa-ti sono stati recentemente assolti per mancanza di prove. È però su note di speranza che il libro si chiude: la spe-ranza che con un’azione corale, come fu quella del 4 a 3 conclusa da Rivera, Brescia sappia vincere la partita più importante.

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Cultura e [email protected]

Lei lo sa, Angelini, che la Brescia “culturale” trepidava per questa nomina?No, l’ho saputo e mi fa piacere. Nu-tro un grande affetto per questa città e sono pronto ad accogliere la sfida e a portarla a termine nel migliore dei modi. Per fortuna ho trovato un Teatro sano tanto dal punto di vista economico che del personale con cui mi sono trovato benissimo; tutto parte sotto i migliori auspici.E allora cominciamo a capire co-sa è per lei il teatro.Il teatro per me è luogo che deve produrre cultura e bellezza. Ma è an-che un luogo di incontro che deve fa-vorire la socializzazione. Il Grande, ultimamente, è stato un teatro poco aperto alla città; io vorrei che dive-nisse un luogo abitato e da abitare.Da una posizione, forse, di nic-chia a una forma più diffusa…Sì. Inoltre il teatro si chiama Teatro Grande di Brescia ma questo non significa che debba essere un con-tenitore di iniziative e progetti pro-venienti dalla sola città; lo intendo, piuttosto, come un luogo aperto alla cittadinanza che deve avere una pro-grammazione continuativa.“Pensa globale e agisci locale” di recente conio?L’internazionalità sarà una cifra sti-

Teatro Grande Ecco il Soprintendente

Umberto Angelini alla guidadel “Massimo”

L

di Mario Leombruno

listica molto forte. Il mio progetto, inoltre, è molto orientato alla con-temporaneità; la sfida è quella di re-alizzare una sintesi tra contempora-neità e tradizione. Il Teatro non può vivere di sola memoria, deve guarda-re al futuro e il Grande deve essere un teatro con le radici nel territorio ma la testa nel mondo.Dal teatro agli spettatori. Oggi esiste un pubblico o si ha a che fare con più pubblici?Abbiamo a che fare con più pubblici ma mi piacerebbe fossero critici. Mi piacerebbe che il Teatro fosse luogo di pensiero e di riflessione critico-teorica. Il teatro, per fortuna, è an-cora un luogo in cui si trovano per-sone vive che guardano, ascoltano e si emozionano grazie al lavoro di altre persone. In una dimensione virtuale come quella attuale è un privilegio che è sempre più difficile mantenere.Una bella sfida puntare sulla quantità senza rinunciare alla qualità…Questo è vero ma penso sia impor-tante essere credibili e il Teatro ha un’immagine credibile anche se for-se un po’ appannata dalla storia de-gli ultimi anni per la quale, però, ci sono tante giustificazioni. Bisogna sempre tenere alta la barra della

qualità, magari anche facendo scel-te rischiose perché se si è credibili poi si viene seguiti.A quando il suo calendario?La programmazione effettiva par-tirà da settembre 2011 con alcuni episodi nella prima metà dell’anno ma stiamo già lavorando per alcu-ni accordi internazionali e progetti speciali del 2012.Possibili criticità?Sicuramente quella di trasmettere la nuova identità artistica. Dove posso-no svilupparsi, ben vengano le siner-gie ma deve essere chiaro a tutti che il Teatro non è più solo uno spazio da affittare.Sogno nel cassetto?Ho un contratto triennale e vorrei che il progetto fosse giudicato a con-clusione del triennio e non prima. Miriamo a realizzare un modello ge-stionale e artistico che possa valere a livello nazionale. La nascita della Fondazione è stata un forte segna-le di discontinuità. In questa città si è deciso di investire in cultura, a differenza che a livello nazionale, e questo deve essere motivo di orgo-glio per la città e i cittadini. Voglio potermi guardare indietro, fra tre anni, con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per realizzare questo obiettivo.

Nato nel maggio 1968, laureato in Economia all’Università cattolica di Milano, curatore, manager culturale e consulente per Istituzioni e aziende nel campo della creatività e della produzione artistica, è stato nominato soprintendente del Teatro Grande di Brescia, figura istituzionale che compare per la prima volta nella lunga storia del Teatro cittadino. L’abbiamo intervistato

LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Umberto Angelini

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40 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Famiglia

L

L’Asl di Brescia, in collaborazione con il Centro italiano di assistenza famigliare (Ciaf), ha

realizzato il progetto “La famiglia che assiste a domicilio”, una ricerca volta a raccogliere

informazioni dai familiari e dai professionisti che operano a domicilio. Questo lavoro aveva l’obiettivo di evidenziare gli aspetti positivi, le

criticità e le possibili aree di miglioramento per garantire un adeguato sostegno alle famiglie

impegnate in questo difficile percorso. In modo particolare si voleva raccogliere dati

relativamente alle modalità di presenza della famiglia nell’assistenza a domicilio per i non

autosufficienti, alle difficoltà che il famigliare incontra, alla percezione degli operatori sanitari

rispetto ai bisogni e ai vissuti dei familiari

Assistenza I risultati di una ricerca

I problemi della famiglia che assiste a domicilio

di Luca Rivali

La crescita continua di patologie croniche e cronico-degenerative con cui è necessario convivere per tempi lunghi è ormai un dato di fatto che non può essere ignorato. Il pro-blema è allora che tipo di assisten-za dare alle persone che soffrono di tali patologie? A Brescia sono stati sviluppati numerosi interventi al fi-ne di garantire il più possibile agli assistiti la permanenza presso il proprio domicilio. Pertanto si deve constatare che anche in realtà com-plessivamente ricche di servizi co-me quella bresciana, le famiglie rap-presentano la risorsa fondamentale nella gestione di queste situazioni e il fulcro sul quale impostare un pia-no assistenziale individualizzato.In tale prospettiva, l’Asl di Brescia,

in collaborazione con il Centro ita-liano di assistenza famigliare (Ciaf), ha realizzato il progetto “La famiglia che assiste a domicilio”, una ricer-ca volta a raccogliere informazioni dai familiari e dai professionisti che operano a domicilio. Questo lavoro aveva l’obiettivo di evidenziare gli aspetti positivi, le criticità e le pos-sibili aree di miglioramento per ga-rantire un adeguato sostegno alle fa-miglie impegnate in questo difficile percorso. In modo particolare si vo-leva raccogliere dati relativamente alle modalità di presenza della fami-glia nell’assistenza a domicilio del-la persona non autosufficiente, alle difficoltà che il famigliare incontra, alla percezione degli operatori sa-nitari rispetto ai bisogni e ai vissu-

ti dei familiari. Per raggiungere tali obiettivi sono stati diffusi due que-stionari, uno rivolto agli operatori sanitari delle cure domiciliari, l’al-tro ai famigliari che assistono per-sone con malattie cronico-degene-rative. A questi si è poi aggiunto un terzo questionario, rivolto ai medici di medicina generale. I risultati del-la ricerca, che ha visto una notevole partecipazione da parte degli inter-vistati, sono stati presentati merco-ledì 15 dicembre scorso, durante un convegno svoltosi presso la sala di rappresentanza dell’Asl di Brescia, in viale Duca degli Abruzzi.Dopo i saluti di Ezio Lodetti, pre-sidente del Ciaf, Marco Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo ri-cerca geriatrica, ha proposto una ri-

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41LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

flessione su cosa significa assistere la famiglia che assiste. “Salvare la famiglia – ha sostenuto Trabucchi – vuol dire anche ridarle il ruolo che le spetta nella società e un giusto so-stegno economico”. Carmelo Scar-cella, direttore generale dell’Asl di Brescia, ha poi presentato le regole per il servizio sanitario per l’anno 2011 della Regione Lombardia, sot-tolineando la centralità del territo-rio nella valutazione dell’assistenza della non autosufficienza e delle pa-tologie cronico-degenerative global-mente intese.I successivi interventi sono stati de-dicati alla presentazione del proget-to. Simonetta Di Meo, responsabile del Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale dell’Asl di Brescia, ha illustrato i dati raccolti tra gli operatori. È emerso che gli assistenti professionisti sono so-prattutto donne tra i 30 e i 50 anni e che, a loro parere, sarebbe utile potenziare la formazione del fami-liare sugli aspetti più tecnici dell’as-sistenza come le medicazioni, la mo-bilitazione, l’igiene e la gestione del dolore. Tra gli aspetti da migliorare, tuttavia, ci sono anche la relazione con il medico di medicina genera-

le, la contiguità assistenziale, il sup-porto psicologico e la consulenza telefonica. È toccato poi a Fioren-za Comincini, vicepresidente Ciaf, illustrare la voce delle famiglie. Ad assistere, generalmente per perio-di piuttosto lunghi, sono anche in questo caso soprattutto le donne. Queste, che in genere assistono i mariti o i figli, hanno un titolo di studio basso e seguono tutti i biso-gni fondamentali dei loro assistiti, dall’alimentazione alla medicazio-ne, all’igiene personale. Dai questionari emerge che i fami-gliari, che in genere vivono con l’as-sistito o nelle immediate vicinanze, chiedono soprattutto che siano po-tenziati i servizi volti all’alleggeri-mento dell’impegno di assistenza quotidiana: ricoveri temporanei, sostituzioni, ma anche una mag-giore formazione e un sostegno economico. Infine Angelo Rossi, medico di me-dicina generale a Leno, ha eviden-ziato l’importante ruolo di sostegno del medico di base alle famiglie che assistono. Ha tirato alcune conclu-sioni riguardo al progetto e alla gior-nata Anna Calvi, direttore sociale dell’Asl di Brescia.

Volontariato Nelle case di riposo della Provincia di Brescia

Una presenza preziosa oltre la supplenzaIl ruolo del volontariato all’interno delle strutture residenziali per le per-sone anziane è divenuto nel corso degli anni sempre più importante al fi-ne di garantire un’offerta variegata di servizi e una migliore qualità della vita per gli ospiti delle stesse. Con i mutamenti della condizione anziana e la trasformazione contestuale delle funzioni delle strutture residenziali, al volontariato è richiesta una notevole capacità di continuità e innovazione della propria azione all’interno degli istituti. Un’importante occasione per discutere di questi temi è stato il convegno “Tra istituzioni e territorio: il volontariato nelle case di riposo della provincia di Brescia” che si è tenuto nei giorni scorsi al Centro pastorale Paolo VI di Brescia. Dopo i saluti in-troduttivi del presidente del Csv Urbano Gerola, del presidente regiona-le dell’Uneba Angelo Gipponi e di Adriana Mostarda, presidente Auser, è stata presentata la ricerca correlata curata da Matteo Villa, ricercatore dell’Università di Pisa. Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giorna-lista Adalberto Migliorati, sono intervenuti, oltre all’Autore, Gianbattista Guerrini, direttore della Fondazione Brescia solidale, Giuseppina Carpina dei Servizi sociali della Provincia di Brescia e Anna Calvi dell’Asl di Brescia.Il volume realizzato dal Dipartimento di Studi sociali dell’Università degli Studi di Brescia in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato e con le organizzazioni Auser e Anteas, offre interessanti dati relativi alla pre-senza del volontariato nelle strutture residenziali per anziani e fornisce mol-teplici stimoli utili a una riflessione che coinvolge i diversi attori interessati.I dati sono stati raccolti tramite questionari strutturati, distribuiti ai re-sponsabili delle residenze sanitarie per anziani. Ben 86 Rsa bresciane han-no risposto all’indagine di queste 71 godono della presenza del volonta-riato, mentre 15 non ne hanno, ma vorrebbero volentieri poter contare sul supporto dei volontari. Circa 1674 sono le persone che prestano attivi-tà di volontariato nelle strutture per anziani per un impegno complessivo di 14520 ore al mese e 130 sono le associazioni attive nelle case di riposo; a queste si aggiungono i gruppi informali e i singoli. “Il volontariato nel-le Rsa – ha precisato Matteo Villa – non è solo sostitutivo di funzioni, che dovrebbero essere proprie del personale, il volontariato è qualcosa in più,

è anche affettività, dimensione relazionale e il ruolo delle organizzazioni di volontariato è particolarmente importante nel rapporto con il territo-rio”. “Sul fronte delle strutture – ha rilevato Guerrini – stiamo vivendo un processo di cambiamento della realtà, l’utenza è sempre più complessa, la complessità interroga noi medici, ma interroga anche i volontari. Le resi-denze sono luoghi di cura, ma sono anche luoghi di vita, gli ospiti vivono condizioni di alta fragilità sanitaria che interpella anche il volontario, le problematiche legate alla demenza, a esempio, rendono sempre più dif-ficile la comunicazione con i nostri pazienti, il volontario deve acquisire delle competenze che l’aiutino a comunicare con la persona con difficoltà di espressione”. Diverse infatti sono le attività svolte dai volontari: dall’ani-mazione al trasporto e accompagnamento, dall’assistenza alla cura della persona, tutte funzioni estremamente meritorie, ma che richiedono una sempre maggiore formazione da parte dei volontari e un coordinamento da parte delle realtà dove si inseriscono per favorirne l’integrazione con l’impegno degli addetti ai lavori. Encomiabile il raccordo che il volontario può garantire con la realtà circostante alla struttura: entrare, qualche volta a bere il caffè nel bar della casa di riposo, passare a salutare gli ospiti può essere una proposta anche per tutti noi. (Anna Tomasoni)

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42 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Eventi

Se ne parlava da almeno 20 anni, ma non si era mai riusciti a realizzarlo.Ora il sogno di un cartellone coordi-nato e unificato, in grado di eviden-ziare i più significativi eventi musi-cali di Brescia, è diventato realtà. La buona notizia è stata annunciata sabato scorso al Ridotto del Teatro Grande in una conferenza stampa promossa dalla Fondazione Asm.Nasce così “Le 4 stagioni della mu-sica, stagione di eventi musicali bre-sciani”, una sorta di filo conduttore fra le diverse associazioni cittadine, in cui la Fondazione Asm, affian-candosi al Comune, assume il ruo-lo di “facilitatore super partes di un cartellone coordinato di eventi”. In pratica significa che per ciascuna stagione dell’anno verrà predisposto un elenco trimestrale di concerti pro-mossi dalle varie associazioni, aven-do fra l’altro cura di evitare fastidio-se sovrapposizioni di date. Il primo cartellone pubblicato si riferisce al primo trimestre del 2011: si comin-cia con il tradizionale Concerto di Capodanno diretto al Teatro Gran-de da Giovanna Sorbi (e di cui rife-riamo qui sotto, n.d.r.) per arrivare sabato 19 marzo a uno spettacolo di

Per la cultura un cartellone

condiviso

S

di Marco Bizzarini

danza nell’auditorium San Barnaba nell’ambito del circuito Danzarte. Gli appuntamenti musicali censiti in questi tre mesi sono 24, promos-si da 11 enti e associazioni: Fonda-zione del Teatro Grande, Società dei Concerti, Vox Aurae, Aref, Sinergi-ca, Labirinto, Le Maree, Beatlesiani d’Italia, Gia, Sarubbi, Danzarte. Già da questo campione si vede che, per quanto la musica classica faccia la parte del leone, non sono esclusi la danza, il pop e gli altri generi. Al progetto hanno finora aderito una quarantina di associazioni, tra cui – per limitarci ad alcune delle più no-te – il Festival pianistico di Brescia e Bergamo, la Fondazione Roma-nini, la Banda Isidoro Capitanio, le Settimane barocche, gli Amici della Scuola diocesana di musica, Dedalo ensemble, Scena sintetica, l’Accade-mia della Chitarra.“Sono orgogliosissima di questo pro-getto” ha detto in apertura di con-ferenza stampa la presidente della Fondazione Asm, Alberta Marniga. “Ogni progetto in rete – ha aggiunto – è difficile, ma siamo convinti che grazie a questo protocollo d’intesa tra le varie associazioni musicali di

Brescia ci saranno molti vantaggi per il pubblico dei concerti e per le as-sociazioni stesse che potranno avere maggiori possibilità di partecipare a bandi o di attingere a finanziamen-ti anche al di là dell’ambito locale”.Andrea Arcai, assessore alla Cultu-ra del Comune, ha osservato che un cartellone unico dei concerti, predi-sposto con opportuno anticipo, po-trebbe fra l’altro permettere di rilan-ciare Brescia a livello turistico come città della musica. Antonio D’azzeo, consigliere della Fondazione Asm e coordinatore del progetto, si è det-to molto soddisfatto dello spirito di collaborazione riscontrato nelle as-sociazioni: “Il nostro obiettivo – ha inoltre precisato – non è di natura di-rigistica ma di valorizzazione perché ogni organizzatore manterrà la sua identità e la sua autonomia”.Infine Elena Bonometti, coadiutore delegato dell’assessore alla Cultura per la programmazione musicale, ha aggiunto che con questo nuovo corso s’intende garantire una maggior chia-rezza, evitando soprattutto quei “fa-voritismi” o quelle “esclusioni” che in passato hanno penalizzato una parte degli organizzatori e del pubblico.

Brescia Presentato in Fondazione Asm

Brescia

Musica e beneficenza: il Concerto di CapodannoL’anno musicale bresciano sarà aperto il 1° gennaio 2011 con il Concerto di Capodanno, che si terrà alle 17.30 al Tea-tro Grande di Brescia su iniziativa dell’associazione cultura-le Sinergica, in collaborazione con Brixia Symphony Orche-stra, Comune di Brescia, Brescia Trasporti, Franchini Acciai Spa e Finsibi Spa. Tradizione che si rinnova da otto anni, il concerto di Capodanno si conferma come un appuntamen-to musicale dei più importanti e seguiti che, a partire dal 2004 e grazie alla sinergia tra la Fondazione Italo Gnutti e l’associazione culturale Sinergica, è ospitato nel Massimo cittadino. Scopo dell’evento è la raccolta fondi destinata al Centro malati di sclerosi multipla degli Spedali Civili, diret-to da Ruggero Capra. E se il Comune riconosce la valenza dell’iniziativa concedendo gratuitamente l’utilizzo della sala

del Teatro, l’associazione Sinergica ricambia riproponendo un’iniziativa di grande successo già sperimentata nel corso di “Operadestate a Santa Giulia”, ovvero aprendo agli anziani delle Circoscrizioni cittadine la prova generale dell’evento, il pomeriggio del 30 dicembre.Molto ricco e completo il programma del concerto, curato anche per questa edizione da Giovanna Sorbi: un repertorio di grande impegno per l’orchestra, dall’ascolto immediato e piacevole con ouverture e sinfonie di grandi autori co-me Verdi, Barber, Lehar, Haydn, Von Suppe e Mendelssohn.I biglietti sono disponibili presso l’assessorato al Turismo del Comune di Brescia, in piazza della Loggia 6. Prezzi: 35 euro poltrona platea; 30 euro poltrona d’orchestra; 25 euro per l’ingresso palchi e I Galleria; 20 euro per la II Galleria. (g.d.m.)

Tra le 11 realtà associative già coinvoltecalendarizzati 24 appuntamenti musicali

distribuiti nel primo trimestre del 2011 Alberta Marniga

Giovanna Sorbi

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Brevi

Musica e ballid’auguri

di Mauro Toninelli

Doppio appuntamento al PalaBrescia nei giorni di festa, all’insegna della musica e del ballo. Il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, si replica per il settimo anno consecutivo l’appun-tamento con la Omnia Symphony Or-chestra del maestro Bruno Santori e le colonne sonore dei film. Il concerto propone brani musicali cantati tratti da film nell’interpretazione di vocalist e cantanti quali: Hernan Brando, Tony Guerrieri, Stefania Martin e Valentina Naselli, Dariana Koumanova, Silvia Lorenzi e Luca Velletri. La serata sa-rà condotta da Antonella Elia e Luca Viscardi e arricchita dalla presenza di Gaetano Curreri, voce degli “Stadio”, don Antonio Mazzi, Paride Orfei e le performance ai tessuti di Sneja che da-rà forma visiva alle note dell’orchestra. Il ricavato, come ogni anno sarà devo-luto in beneficenza in favore dell’asso-ciazione Brains for brain onlus (www.brains4brain.eu), per la lotta alle ma-lattie genetiche rare del cervello; sarà presente nel foyer del teatro con un proprio stand. Ingresso 9 euro; non an-cora esaurito ma quasi. Se il preceden-te appare come appuntamento ormai

tradizionale, una novità è la proposta dell’ultimo dell’anno. Il 31 dicembre la bottiglia che segna l’addio al 2010 e l’arrivo del 2011 si stappa dopo aver assistito al balletto “Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky con il Russian classical ballet of Moscow alle 21.45. Questa è la proposta che Agimus (associazione musicale di Padova) propone ai bre-sciani. L’interprete principale è Anna Ivanova, solista del teatro Bolshioi di Mosca. Racconta ai microfoni di Ra-dio Voce Irina Lebedeva, direttore di produzione per l’Italia: “Lo spettacolo sarà senza precedenti e cercherà di trasmettere non solo la tradizione del balletto classico, non solo l’atmosfe-ra natalizia ma anche quella russa”. Il Russian classical ballet of Moscow è stato fondato nel 2004 dalla ballerina russa del Bolshioi Maya Plisetskaya, attuale presidente della compagnia.Dopo lo spettacolo, nel foyer del tea-tro sarà offerto al pubblico spumante e panettone per festeggiare il nuovo anno assieme ai solisti della compa-gnia. Ingresso da 36 a 56 euro. Informazioni per entrambi gli eventi: www.palabrescia.it

PalaBrescia Appuntamenti per le feste

DA Santo Stefano “Film in concerto” e all’ultimo

“Lo Schiaccianoci” con il balletto di Mosca

Brescia

Bagolino

Il concerto di Santo Stefanonel Ridotto del GrandeLa Fondazione del Teatro Grande ha organizzato per il 26 dicembre alle ore 17 un concerto di Santo Stefano nel Ridotto del Teatro. Protagonisti della se-rata saranno i Solisti di Cremona, un complesso di musica barocca nato nel 1992 dalla volontà di Marco Fracassi, con la collaborazione di strumentisti di elevata professionalità e di prestigioso curriculum personale: Antonio De Lo-renzi e Glauco Bertagnin ai violini, Emanuele Beschi alla viola, Marco Perini al violoncello e Leonardo Colonna al contrabbasso. Organo e direzione saran-no affidati a Marco Fracassi che condurrà il complesso d’archi in un program-ma che prevede i “Concerti per Organo” di Georg Friedrich Haendel. La par-tecipazione al concerto è gratuita fino ad esaurimento posti (120) ma, come precisato la settimana scorsa, solo per i possessori dei biglietti d’ingresso già distribuiti. Al termine del concerto, chi si sarà prenotato potrà inoltre visitare gratuitamente il Teatro Grande. Il personale specializzato del Massimo citta-dino accompagnerà i visitatori nei vari luoghi del monumento con particolare attenzione alla Sala, al Ridotto e alla Saletta del Teosa recentemente restaurata.

Mediometraggio su StagnoliElisabetta Sgarbi, regista e direttore editoriale Bompiani, nei prossimi giorni sarà a Bagolino per girare un film sul maestro Antonio Stagnoli invitata dal-lo Studio d’Arte Zanetti, fondato dal nipote di Stagnoli, Mario Zanetti. Fino al 27 febbraio 2011, inoltre, lo Studio esporrà per la vendita oltre alle opere di Stagnoli, anche quelle di numerosi artisti tra i quali Aurelio Bertoni e Ma-rilù Eustachio. Fino al 9 gennaio dal lunedì a venerdì 10.30-12 e 16-19; sabato e domenica 10-12 e 15.30-19. Chiuso il giorno di Natale e il primo dell’anno.

43LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

I Solisti di Cremona

Un’immagine de “Lo Schiaccianoci”

Il Lönare Bressà 2011

Tra proverbi e detti di una voltaUn documento per raccontare, andando a ritroso nel tempo, Brescia e i bre-sciani. È uscita l’edizione 2011 del “Lönare Bressà (Almanacco Bresciano)”, tra-dizionale raccolta di fine anno di aneddoti, riferimenti, curiosità, modi di dire locali. Si può trovare in edicola e nelle librerie di Brescia e provincia. Il prezzo di copertina è invariato rispetto alle precedenti edizioni: 10 euro. Tante pagi-ne da sfogliare per ripescare nella memoria fatti lontani o raccontati da altri, per conoscere vicende del passato e per approfondire ulteriormente le radici della brescianità tra proverbi e giochi dimenticati.

Franciacorta

Cantine aperteCantine aperte in Franciacorta durante le feste natalizie per acquistare dai produttori Franciacorta e per trascorrere una giornata nelle cantine. La pro-posta arriva dalla Strada del Franciacorta, le cui cantine accolgono dunque gli enoturisti anche nel periodo natalizio (week end compresi), con visite gui-date seguite da degustazioni di Franciacorta. Sono aperte al pubblico anche le distillerie e le enoteche. Per conoscere l’elenco delle cantine e distillerie, consultare il sito www.stradadelfranciacorta.it. Il costo è a partire da 6 euro a persona per le cantine e 3 euro per le distillerie. Necessaria la prenotazione.

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44 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Presepi

Brescia e provincia Il calendario delle rappresentazioni

Il senso del Natalerivive nel presepe

C’è che taglia la legna, chi costruisce porte o barche in legno, chi modella vasi di creta e chi li dipinge e chi cuo-ce il pane nel forno. Il tosatore di pe-core attorniato dal suo gregge, sta di fronte ai tintori della lana e accanto alla donna che tesse la lana in splen-didi tappeti, mentre il mercante vende oggetti di rame accanto alla donna che vende polli e uova. Tutti, almeno una

volta, hanno ammirato da vicino l’ar-te del presepio con i personaggi che si muovono e l’alternarsi del giorno e della notte. Il panorama è ricco di presepi meccanici e viventi. Partiamo da Brescia con il presepe sommerso collocato sul fondale del laghetto ar-tificiale del parco dell’Acqua “Gianni Panella” e realizzato in collaborazione con l’associazione sportiva Jurassic

a cura di Luciano Zanardini

CSub. Domenica 26 dicembre alle 17 nel prato a fianco della parrocchiale del Villaggio Violino (via Violino di Sopra) si terrà la 15ª edizione della sacra rappresentazione del presepio vivente: il racconto del mistero dell’in-carnazione di Gesù in uno spettacolo suggestivo e coinvolgente con 70 fi-guranti. La rappresentazione dura 50 minuti. Sono previste delle repliche: giovedì 6 gennaio alle 20.30 e dome-nica 9 gennaio alle 17. Un gruppo di papà della Scuola ma-terna comunale “Beata Cerioli”, che ha sede in via Vittorio Emanuele II 15 a Castel Mella, ha allestito un presepio nel cortile antistante la scuola all’in-terno di una struttura di circa 40 me-

tri quadrati. Sarà visibile nei seguenti giorni e orari (se chiuso, si può suona-re il campanello delle suore): venerdì 24 dalle 22 alle 24; il giorno di Natale, il 26 dicembre, l’1, il 2 e il 6 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.A San Gallo di Botticino va in scena la 26ª edizione del presepe. I volon-tari unendo gesso, polistirolo e colori a fantasia e tanta voglia di fare hanno dato vita a un’ambientazione che ri-trae una Brescia antica. È aperto, solo i festivi, dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 19 dal giorno di Natale al 16 gen-naio. Sabato 8 gennaio è aperto dalle ore 14 alle 17. Anche nella Bassa bre-sciana non mancano le opportunità. Fin dal mese di settembre sono inizia-

“Il presepio – ha ricordato Benedetto XVI – è una scuola di vita, dove possiamo imparare

il segreto della vera gioia”. Nel Bresciano c’è una ricca tradizione legata al presepe meccanico o vivente. In queste pagine ne

segnaliamo alcuni: si va dai gruppi strutturati a persone che unite dalla passione hanno deciso di realizzare un segno di speranza

come i papà della materna di Castel Mella

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45LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Castelcovati e Cologne Due esempi

Meccanica in movimento Fu nel 1986 che a Castelcovati due giovani amici ottennero dal parroco l’auto-rizzazione a usare una sala della vecchia canonica per allestire un presepio con personaggi in movimento. Col passare degli anni nella parrocchia di Sant’An-tonio Abate si è costituito un vero e proprio circolo di appassionati che ha preso il nome di “Gruppo degli amici del presepio”. Il presepio rimane aper-to dal 25 dicembre al 23 gennaio 2011 nei giorni festivi (ore 9/2 e 14/19.30) e feriali (14/18). Info e prenotazioni: Paolo, tel. 339.4261371. L’idea del presepio di Cologne (www.presepiostorico.it) è frutto della passio-ne di Andrea Lorini, che già in giovane età cominciò a costruire un presepio occupando 35 metri quadrati nella taverna di casa. Nel 2003 chiese l’aiuto del parroco don Gaetano Fontana, per realizzarne uno all’interno del Centro pa-storale parrocchiale. La superficie aumentò, passando a 50 e poi ai 100 me-tri quadrati che ancora oggi mantiene. I personaggi crescono, le scenografie divengono più curate e l’impegno comincia a farsi più gravoso, così nel 2008 si costituisce l’Associazione Presepio Storico, grazie alla passione comune di Andrea e altri quattro amici. Aperto dal 25 dicembre al 9 gennaio 2011, è vi-sitabile nei giorni festivi (ore 10/12 e 14.30/19), prefestivi (ore 14.30/19) e fe-riali (ore 15/18), mentre rimane chiuso la mattina dell’1 gennaio. Per info e visite fuori orario telefonare al 338.2185519.

ti i lavori per la realizzazione del pre-sepio di San Paolo, realizzato su oltre 260 mq, nella chiesa di S. Maria Na-scente in San Paolo (ex parrocchiale di Pedergnaga in via Vittorio Veneto). Tutti i personaggi, oltre 400 di cui un centinaio in movimento, sono costruiti utilizzando vecchie Barbie e Big Gim. Per informazioni e prenotazioni visite (anche fuori orario) contattare Giaco-mo al 339.7469272.A Borgosatollo, nel cinema parroc-chiale dietro la parrocchiale, si rinno-va la tradizione del presepe meccanico pensato e realizzato da diversi anni da un gruppo di volontari. Resta aperto fino a domenica 9 gennaio nei giorni festivi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Per chi volesse, c’è anche la possibi-lità della visita guidata. Nell’ex Palaz-zo Facchi sono state, invece, pensate delle rappresentazioni viventi: il 25 di-cembre (dalle 17 alle 18), il 26 (dalle 15 alle 16), il 2 gennaio (dalle 17 alle 18) e nel giorno dell’Epifania dalle ore 15. Anche l’oratorio di Rudiano propo-ne delle sacre rappresentazioni: il 24 dicembre (dalle 22.30 alle 24), il 25 di-cembre (dalle 16 alle 19), il 26 dicem-bre (dalle 16 alle 19), l’1 gennaio (dalle

16a lle 19), il il 2 (dalle 16 alle 19) e il 6 con l’arrivo dei Magi (dalle 15.30 al-le 19). Anche ad Acquafredda, presso l’ex piscina comunale, una sessanti-na di comparse mettono insieme del-le rappresentazioni viventi all’interno del piccolo paese. Quando? A Natale dalle 15.30 alle 18 e il 26 dicembre, l’1, il 2 e il 6 gennaio dalle 15 alle 18. Oppu-re presepi meccanici come quello nel castello Restelli a Cignano di Offlaga, cresciuto dai 50 metri quadri del 2000 ai quasi 200 di oggi e visitabile dal 25 dicembre al 9 gennaio 2011 (www.pre-sepiodicignano.it). In Valtrompia c’è una grande costru-zione che rimane aperta anche du-rante l’anno: il presepio “Paolo VI” a S. Vigilio di Concesio (www.pre-sepiopaolovi.it), inaugurato nel 1983 e arricchitosi sino a ospitare cento presepi da tutto il mondo e un gran-de presepio meccanizzato. Se restia-mo in Valtrompia non può mancare una visita al presepio che dal 1988 un gruppo di Marcheno allestisce lungo il fiume Mella, visitabile dal 25 dicem-bre al 16 gennaio (ore 10/22); mentre il 26 dicembre e il 6 gennaio si ripete da 13 anni l’appuntamento con il prese-

pe vivente saretino inscenato dal Ctvs (Comitato territoriale Valle di Sarezzo) nella zona che sale verso la grotta del Cuel. Un presepe vivente come quel-lo giunto quest’anno alla 16ª edizione a Nuvolera, dove, a partire dalla not-te di Natale e sino a domenica 9 gen-naio, i volontari animano per qualche ora l’area di 5.000 metri quadrati dove si snodano le abitazioni di una piccola Betlemme ricreata all’ombra delle ca-ve di marmo. A Gavardo c’è la passio-ne di Federico Baronchelli (coadiuva-to dagli amici Giorgio e Stefano) che ha costruito nel giardino di via Andrea Giosa 68 un presepe di circa 70 metri quadrati con statuine provenienti da tutta Italia. Le offerte raccolte vanno a favore del restauro dell’antica chiesa di Santa Maria. Resta aperto fino al 10 gennaio dalle 9.30 alle 11.45 e dalle 14 alle 20. Per informazioni, 036534144. Facciamo un salto in cima al lago in terra trentina, dove, al Palacongressi di Riva, fanno bella mostra fino all’8 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, il sabato e la domenica dalle 9 alle 20) una quindicina di presepi na-poletani di Michele De Vito, maestro della preseperia di San Gregorio.

Nelle foto: in alto a sinistra il presepe vivente ad Acquafred-da; a destra quello meccanico ospitato nel castello Restelli a Cignano. In basso (da sinistra a destra): la 26ª edizione del presepe a San Gallo di Bottici-no; il presepe vivente a Sarezzo nella zona che sale verso la grotta del Cuel; l’esposizione dei presepi del mondo di Carlo Battista Castellini a Bornato; la realizzazione di Federico Baronchelli a Gavardo.

Fra le ordinate vie di Bornato c’è un fale-gname che ha coniugato la passione per il presepio e l’abilità manuale e ha realizza-to una galleria permanente di sacre rap-presentazioni. Il suo nome è Carlo Batti-sta Castellini e la sua raccolta in giro per il mondo è cominciata con delle statuine in legno d’ulivo acquistate durante un viag-gio in Terra Santa. Da allora non si è più fermato e nel 1994 ecco l’idea di costruire una galleria di presepi, che ora può contare su lavorazioni provenienti da 120 differen-ti Paesi del mondo e visibili anche online (www.presepidelmondo.it), ciascuna realiz-zata con una tecnica particolare, le fattezze degli uomini del luogo e i materiali del po-sto. Un campionario di statuine che le abili mani di Carlo Battista Castellini inseriscono in una scenografia e al quale si aggiungono diorami realizzati con polistirolo ricoperto in gesso di scagliola. La galleria di via Tito Speri 11 è aperta fino a domenica 9 genna-io nei giorni festivi e prefestivi (ore 10/12 e 14/18) e nei feriali dal 27 dicembre (ore 19/12 e 14/18). Ingresso con offerta libera.

Bornato Presepi del mondo

Una galleriadai mille volti

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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere

aL’autore dopo quasi 50 anni di vita in una grande casa di affitto deve ‘sca-sare’ in un luogo più piccolo, gli toc-ca di rovistare tra le cose, esaminare cartelle abbandonate, fogli dispersi. Ne nascono sorprese e curiosità ver-so le quali l’autore appunta le sue at-tenzioni, le sue divagazioni e i suoi ri-cordi. Così intorno a una miscellanea sintetica e molto distribuita nel tem-po, prova a ricostruire connessioni ed echi, spiegazioni di scelte impulsive e di atteggiamenti misteriosi. Ne escono pagine intense di memorie e di affa-scinante letteratura a testimoniare un lungo percorso dentro le vicissitudini e le passioni della vita, prima fra tutte il teatro, di cui Renato Borsoni è sta-to autorevole esponente per la scena bresciana e nazionale. Sono pagine che raccontano le avvertenze di una bio-grafia, ma anche e soprattutto il sen-timento del tempo, un modo originale di guardare le cose, le storie e le tante cronache. Di un lunghissimo impegno nella cultura del proprio tempo e del-la propria città.

Fiezzescomposte

46 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

RENATO BORSONILA QUADRA, BRESCIA 2010,EURO 10,00

Voce Libri

L

ConcesioIl 28 dicembre un’opportunità per le famiglie

La vicenda biografica di G. B. Montini e di P. Mazzolari si è più volte intrecciata: hanno infatti abitato in paesi fra loro vicini, hanno avuto amici comuni e si sono ritrovati entrambi a frequentare, per determinati periodi, gli stessi am-bienti e le medesime realtà ecclesiali. La loro conoscenza iniziale risale alla metà degli anni venti del Novecento e da allora i rapporti fra i due non si sono mai interrotti, anche se condizio-nati dai diversi cammini seguiti in am-bito ecclesiale, dalla diversa sensibilità e soprattutto dai diversi ruoli ricoper-ti. Mazzolari e Montini si sono trovati, a un certo punto della loro vita, agli estremi della scala gerarchica della Chiesa. Entrambi sono stati animati da un grande amore per la Chiesa, un amore espresso in forme sicuramente differenti, ma non per questo meno appassionate e autentiche. Il presen-te lavoro intende ricostruire, in mo-do puntuale e con taglio divulgativo, i rapporti fra il parroco di Bozzolo e il sacerdote bresciano che divenne papa.

Sui sentieridella profeziaANSELMO PALINIMESSAGGERO, PADOVA 2010,EURO16,00

di Bruno Leoni

Scoprire l’arte con “Natale

alla Collezione Paolo VI”

La Collezione Paolo VI fa capo all’As-sociazione Arte e Spiritualità, attiva dal 1987 con il compito di conservare ed esporre il ricco patrimonio pittorico, grafico e scultoreo del XX secolo rac-colto da Giovanni Battista Montini. Le opere, circa 7000, documentano i rag-giungimenti dell’espressione artistica del Novecento, oltre che sperimenta-zioni contemporanee frutto di recenti acquisizioni. Tra i nomi più significati-vi del panorama internazionale spicca-no quelli di Matisse, Chagall, Picasso, Dalí, Magritte, Rouault, Severini, Siro-ni, Morandi, Casorati, Fontana, Manzù, Hartung, Guitton, che testimoniano il vivo scambio culturale degli artisti con

il Pontefice e con il suo segretario parti-colare Pasquale Macchi. La nuova sede della Collezione, spazio museale ma an-che centro studi, nel nuovo allestimento progettato dal direttore artistico Paolo Bolpagni con l’architetto Michele Pic-cardi, si propone di dar seguito all’idea-le di apertura e alla “volontà di capire” che caratterizzò il rapporto di Montini con l’arte moderna: un esempio vivo di partecipazione e vicinanza agli interro-gativi dell’uomo contemporaneo, segno dell’attenzione costante verso le nuove generazioni, cui questo prezioso patri-monio è consegnato in eredità.Martedì 28 dicembre alle ore 15 e al-le 16.30 la “Collezione Paolo VI - arte

contemporanea” propone alle famiglie visite guidate per gli adulti e laboratori creativi per bambini dai cinque ai 12 an-ni. Il biglietto singolo è di 7 euro, ma i bambini entrano gratis. Visite e labora-tori sono a numero chiuso. Per parteci-pare occorre prenotarsi telefonando al numero 0302180817 dal lunedì al vener-dì in orario d’ufficio. I Servizi educativi del museo, attivi sin dalla fine degli an-ni Ottanta, e ora coordinati da Michela Valotti, promuovono attività destinate al pubblico più vario, soprattutto stu-denti delle scuole di ogni ordine e gra-do e insegnanti, anche in collaborazione con altre agenzie formative. L’intento è di favorire la conoscenza del ricco pa-trimonio artistico conservato nella Col-lezione, risorsa preziosa per chi intenda approfondire l’arte contemporanea nel suo insieme e, soprattutto, nei suoi lega-mi con la dimensione del trascendente e dello spirituale. In questa prospettiva rientra anche la suddetta iniziativa, la

prima di una serie di proposte pensate specificamente per le famiglie che ac-cedono alla Collezione con bambini in età scolare. La condivisione dell’uscita è garantita dalla differenziazione delle attività: mentre i grandi seguono la visi-ta guidata, i piccoli possono trattenersi nel laboratorio didattico, dove saranno coinvolti dagli educatori nella produzio-ne di manufatti a soggetto natalizio, re-alizzati con tecniche diverse a seconda dell’età dei partecipanti.“Se ascolto dimentico, se leggo ricor-do, se faccio capisco”. Il proverbio ci-nese, spesso citato da Bruno Munari, ben si presta a presentare i contenuti e i caratteri dell’offerta formativa della Collezione. La metodologia seguita, che privilegia l’approccio diretto dell’opera, si basa sull’interattività: l’operatore, ap-positamente formato, guida i fruitori al-la scoperta delle opere selezionate par-tendo da alcune domande-stimolo, utili a sollecitare ulteriori approfondimenti.

Una delle sale della Collezione

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ANDREA VERDECCHIAPAOLINE, MILANO 2010,EURO 10,00

“Uno strumento di raccordo e di propo-sta specifica nell’ambito del linguaggio dell’audiovisivo e in particolare della mo-dalità comunicativa del cineforum. Un accompagnamento per tutti gli anima-tori della comunicazione e della cultura per fare del momento della fruizione ci-nematografica un’occasione di orienta-mento dello sguardo e del cuore, animan-do l’azione di discernimento culturale”. (dall’Introduzione). Andrea Verdecchia, (Roma 1982) è presbitero dell’arcidiocesi di Fermo (fm), dove vive il ministero come vicario parrocchiale presso l’unità pasto-rale di San Pietro e Cristo Re in Civitano-va Marche (Mc) e come collaboratore del consultorio familiare diocesano Famiglia Nuova. Ha conseguito la Licenza in Teo-logia pastorale con specializzazione in Teologia della comunicazione, con la tesi “La spiritualità del silenzio nella poetica di Kim Ki-Duk”, presso l’Istituto pastorale Redemptor Hominis della Pontificia uni-versità lateranense, dove sta svolgendo la ricerca di dottorato.

“...come fai a spiegare le cose che ti succedono? Ti succedono e basta...”. Non sa spiegarsi Lorenzo, 14 anni, la sua natura “diversa”, natura di ragaz-zo che mette magliette troppo corte, lo smalto alle unghie e una sera a tavola pure il rossetto per provocare Miche-le e Maria, genitori adottivi. Così co-me succede e basta il bacio, proibito, tra Lorenzo e Antonio, suo coetaneo ma “vero uomo” che con gli amici par-la di ragazze e accompagna il padre a caccia anche se in entrambe le cose va sempre un po’ “a rimorchio” in quanto delle prime ha in fondo timore e della seconda non gliene importa nulla. Co-sì come succede e basta la reazione di Antonio – violenta, smisurata, dettata dalla convinzione di doversi giustifica-re – perché sente che tutti sanno: amici e genitori, il paese gretto e meschino e la prof.ssa Valente, terza protagoni-sta del racconto, l’unica che gli sorride lo stesso, l’unica in fondo che capisce i suoi alunni. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libreria Ferrata)

Un bacio

IVAN COTRONEORCS BOMPIANI, MILANO 2010,EURO 9,50

Il maestromagico

47LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

A Natale “nascono”i primi e-book PaolineLe Paoline partecipa-no al lancio dei pri-mi e-book cattolici, previsto per Natale 2010, con cinque ti-toli in formato elet-tronico, che com-prendono tre testi di un noto autore contemporaneo, Va-lerio Albisetti: “Fe-lici nonostante tut-to”, “I sogni dell’ani-ma”, “Essere un po’ depressi fa bene”, già disponibili in for-mato e-book, e due grandi opere classi-che della spiritualità delle origini: “Didachè - Lettere di Ignazio di Antiochia - A Diogneto” e “La Tradizio-ne apostolica” in uscita in questi giorni.Gli e-book sono scaricabili sulla piattaforma Eliber, la prima piattaforma web cattolica per la distribu-zione e vendita di e-book attiva sull’e-store www.libreriadelsanto.it.All’iniziativa partecipano, oltre alle Paoline anche altri editori cattolici (tra i quali Edizioni Messagge-ro Padova, Libreria Editrice Vaticana, Elledici), con titoli scelti. Ogni libro sarà disponibile per l’acquisto e l’immediato download nei formati ePub e pdf. Si pagherà, però, una sola volta, a differenza di altri e-store presso i quali occorre pagare per ogni for-mato. I file, naturalmente, resteranno a disposizio-ne dell’utente-acquirente nella sua area riservata su www.libreriadelsanto.it, senza limiti di tempo. Da qui egli potrà farne nuovamente il download ogni volta che lo desidera. La scelta del doppio formato scaricabile nasce dall’attenzione per teologi, filoso-fi, letterati, storici, ricercatori, docenti e uomini di studio in genere, che, oltre alla comodità di poter leggere in mobilità su device e-reader, hanno l’esi-genza di un testo di riferimento paginato, del tutto fedele alla pubblicazione cartacea, anche per poter citare correttamente l’originale.

Wave PhotogalleryVia Trieste, 32/A – Brescia“Gianni Berengo Gardin. 1954-2010”. Una mostra an-tologica con oltre 100 scatti in bianco e nero ripercor-re la lunga carriera artistica di Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia, le cui immagini fanno parte delle collezioni dei più importanti musei della fotogra-fia d’Europa. Il lavoro di Gardin è caratterizzato dalla fotografia di reportage finalizzata all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Fino al 5 gennaio 2011, da martedì a do-menica dalle 14 alle 20.

Associazione culturale EntroterraViale della Bornata, 43 – Brescia“Il risveglio del pittore. Tra arte e kitsh”, mostra perso-nale dell’artista David Dalla Venezia, curatore dell’espo-sizione internazionale di pittura figurativa kitsh alla Biennale di Venezia 2010. Nato negli anni ’90 in quanto risultato dell’esperienza e riflessione del pittore norve-gese Odd Nerdrum, il Kitsch è un movimento anacro-nistico della figurazione che si riallaccia direttamente alla grande tradizione classica, rinascimentale e baroc-ca, e si propone come alternativo al sistema moderno e contemporaneo dell’arte. Un insieme di opere che illustrano il suo muoversi su di uno spartiacque tra in-fluenze moderne e post-moderne e la continuità delle origini della grande pittura, rifuggendo dalla novità a tutti i costi e dal gesto impulsivo dell’arte contempo-ranea. Fino al 13 febbraio 2011, da martedì a venerdì dalle 15 alle 19; sabato dalle 11 alle 19.

Fondazione Berardelli,Via Milano, 107 – BresciaCurata da Melania Gazzotti e Nicole Zanoletti, “Inno-cente. Opere dalla fondazione Berardelli” presenta al-cune opere di Innocente, artista del Nuovo Futurismo, realizzate a partire dagli anni ’80 a oggi. Tra le opere esposte bozzetti, sculture in lamiera, dipinti e installa-zioni. Accompagna la mostra un catalogo con testi di Achille Bonito Oliva. Fino al 5 marzo, da martedì a ve-nerdì dalle 9 alle 12.30; sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.30.

Villa Calini MorandoVia Calini, 9 – Lograto (Bs)“Inediti. Le grafiche di Giacomo Bergomi”. Nella cor-nice di Villa Calini Morando vengono esposte circa 60 opere di Giacomo Bergomi. Si tratta di carboncini e di pastelli di paesaggi, visi e figure femminili mai esposti in precedenza. Così Agostino Garda parla della mostra:“È un ritorno a casa questo di Giacomo Bergomi a Lo-grato, dove ha vissuto parecchi anni della sua giovinez-za. Quando il talento si coniuga alla sensibilità del saper comprendere l’anima di ciò che si vuol rappresentare, non servono né grandi formati, né minuzie descrittive, né accessori decorativi”. Fino al 9 gennaio 2011. Aperto il sabato dalle 15 alle 18.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30. Chiuso il 25 dicembre.

Galleria d’arte L’incontroVia XXVI aprile, 38 – Chiari (Bs)Una mostra dedicata ad Arnaldo Pomodoro, uno dei più significativi scultori dell’arte contemporanea. La rassegna, con una ventina di sculture in bronzo recen-temente realizzate dal maestro e alcuni inediti, presen-ta come nucleo portante la serie 2010 “Continuum” di 160x450 cm composta da sei rilievi, alfabeto del lin-guaggio espressivo del maestro e summa compositiva della sua impronta stilistica originale. Fino al 27 feb-braio 2011, da martedì a venerdì dalle 16 alle 19; sa-bato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19.

Spazio espositivoVia Gorini, 22 – Palazzolo S/O (Bs)“Adelaide Maestri - L’anima della materia”, in esposi-zione le opere dell’artista Adelaide Maestri. Le visioni dipinte da Adelaide rivelano una ricerca intorno alla materia attraverso la costruzione di uno spazio pri-vo di dimensioni, di un luogo astratto caratterizzato dall’equilibrio di emozioni nascoste e di luminose epi-fanie e si richiamano alla rivoluzione che ha caratte-rizzato il fare artistico a partire dagli anni Cinquanta e in particolare all’Informale di Burri. Fino al 9 gennaio 2011, apertura il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiuso il 25 e il 26 dicembre e il 1-2 gennaio.

Calendario delle mostre

Il lettore di e-book, l’e-reader

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48 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Cielo, h. 21.00X-FILESTelefilm americano con David Duchovny e Gillian Anderson che negli anni ’90 ha appas-sionato tutto il mondo. Due agenti dell’Fbi sono assegna-ti a misteriosi casi che hanno a che fare con la sfera para-normale. Lui è un fanatico di avvistamenti Ufo, lei è scet-tica su molti aspetti del loro lavoro. Storie intriganti e mi-steri da risolvere. Due punta-te a serata.

Tv2000, h. 20.50LA COMPAGNIA DEL LIBROSaverio Simonelli ci accompa-gna alla scoperta della lettu-ra, presentandoci le ultime novità letterarie nazionali e internazionali. Aggiorna-menti su fiere e manifesta-zioni legate all’industria del libro. Consigli e commenti da esperti nel settore, interviste a scrittori e giornalisti.

Televisione Proposto da Mediaset

“6 in cammino”: docu-reality

di alta qualità

Ddi Alberto Averoldi

Dal 5 dicembre su Boing tv, uno dei canali Me-diaset dedicato ai ragazzi, va in onda “6 in cam-mino”, un format sperimentale commissiona-to dall’editore Turner Italia con la produzione esecutiva dell’Antoniano di Bologna. “6 in cam-mino” è il racconto, in 10 puntate, di un viag-gio che alcuni adolescenti hanno compiuto in Terra Santa, visitando i luoghi della vita e della predicazione di Gesù.Accompagnati dal presentatore televisivo Ma-nolo Martini, cinque studenti delle scuole su-periori condividono un’esperienza spirituale, avventurosa e originale. I sei hanno a dispo-sizione un pulmino anche se in alcuni casi do-vranno percorrere lunghi tratti a piedi; si dorme in tenda. La telecamera è spesso affidata agli stessi ragazzi che danno la loro impronta anche sullo stile narrativo. Ogni tappa del percorso è legata alla lettura di un episodio del Nuovo Te-stamento e sullo sfondo di scenari suggestivi sono anche presentati gli essenziali cenni stori-ci e archeologici delle località visitate. Sempre presenti, inoltre, le vicende legate all’attualità dei luoghi e delle comunità incontrate: famiglie locali, operatori sociali, loro coetanei, gestori di kibbutz, religiosi cattolici, ma anche ebrei o musulmani.La prima sensazione è che ci sia un paradossale errore di programmazione: un canale tv di pro-prietà Mediaset che produce una trasmissione per ragazzi virtuosa ed educativa… È difficile da credere, considerando il deludente pome-riggio per adolescenti di Italia Uno, quotidiana-mente disimpegnato nell’educazione delle gio-

vani generazioni. Eppure così va il mercato: lo stesso network che da 10 anni mette in onda il “Grande Fratello” (per fare un esempio ma ce ne sarebbero centinaia) dà spazio anche a un docu-reality ben architettato come “6 in cam-mino”. Miracoli della new economy televisiva. I produttori sono a caccia di tutte le tipologie di audience: il pubblico target di “Chi vuol es-sere milionario?” e quello di “6 in cammino” sono entrambi da rispettare, perché entrambi significativi per i dividendi. Del resto la tv è da sempre alla spasmodica ricerca della realtà da rimodellare e offrire attraverso lo schermo. Se fossimo nel paese dei balocchi probabilmente sarebbe la più scaltra mercante di dolciumi. In base a questo ragionamento fa ancora più pia-cere che una trasmissione che dà voce al sen-so religioso delle nuove generazioni trovi po-sto nel palinsesto di un canale commerciale. È la dimostrazione che la realtà è fatta anche di spiritualità, di religiosità: il cattolicesimo vive operoso in Italia, e i detrattori che vorrebbero oscurare questo dato di fatto si rifugiano dietro la bandiera del “politicamente corretto”: se è di parte, è offensivo per le altre parti.“6 in cammino” non vuole attaccare o difen-dere nessuno: è innanzitutto il racconto di un viaggio in Terra Santa, luogo significativo per tutte le religioni monoteiste, patrimonio storico e culturale per tutti gli esseri umani. Il valore aggiunto della trasmissione è che, oltre il per-corso storico e geografico, rende possibile un viaggio nella vita concreta e quindi spirituale di alcuni giovani, che più che risposte hanno molte domande, che mettono in comune non solo questo viaggio ma tutta la loro esistenza con i telespettatori.La trasmissione proseguirà ogni domenica alle 14.30, fino al 13 febbraio. Dal 23 dicembre al 1° gennaio, inoltre, sarà tutti i giorni in prima serata, alle 20.50.

Rai Due, h. 7.35ART ATTACKDedicato ai più piccoli ma anche ai grandi che voglio-no esprimere la loro fantasia. Giovanni Muciaccia ci insegna come sfruttare materiale di scarto casalingo per realizza-re utili giochi e per divertirsi con poco.

Tv2000, h. 10.25RETROSCENA –I SEGRETI DEL TEATROApprofondimento culturale condotto da Michele Scian-calepore. Attraverso reporta-ge interessanti e molto curati Sciancalepore viaggia attra-verso l’Italia alla ricerca del-le novità nel teatro italiano.

Tv2000, h. 16.10IL VANGELODELLA DOMENICARubrica a cura di Marinella Perroni, studiosa delle Scrit-ture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma profondo com-mento.

Current, h. 20.20PASSAPAROLACanale Sky 130. L’appunta-mento settimanale del gior-nalista Marco Travaglio è de-dicato ai problemi e ai misteri della politica italiana.

La 7, h. 20.30IN ONDASpazio al giornalismo d’in-chiesta politica con Luca Te-lese e Luisella Costamagna. In discussione i fatti più signifi-cativi della settimana politica appena conclusasi.

Rai Tre, h. 7.30LA GRANDE VALLATAUn classico dei telefilm we-stern americani: le avventu-re quotidiane della famiglia Barkley, proprietaria di un ranch in California.

Rai Tre, h. 11.20TGR MEDITERRANEOUn appuntamento settimana-le per scoprire i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterra-neo: luoghi, culture, storia…

Rete Quattro, h. 12.00MELAVERDEEdoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bel-lezze del nostro territorio. Uno sguardo privilegiato sul paesaggio e sulle bontà eno-gastronomiche del nostro Paese.

Rete Quattro, h. 19.35COLOMBOTorna ad appassionarci l’ori-ginale detective interpretato da Peter Falk. Ogni puntata è un caso da risolvere, Colom-bo lavora sempre a stretto contatto con il colpevole per incastrarlo.

Discovery Channel, h. 21.00LAVORI SPORCHICanale Sky 401. Serie di di-vertenti e ironici documentari basati sui lavori che nessuno vorrebbe fare. Il coraggioso Mike si misura con disgustosi compiti, spesso anche perico-losi, lavorando con insetti, pu-lendo silos di bitume, pulen-do fogne e smaltendo i rifiuti delle fabbriche.

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Telecomando 49LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

LUN MAR MER GIOV VEN

Iris, h. 21.00JURASSIC PARKUn classico del film di fanta-scienza diretto da Steven Spiel-berg. Un eccentrico miliardario è riuscito a coronare il suo so-gno: grazie alla ricerca scientifi-ca ha clonato il dna degli antichi dinosauri e li ha riportati in vita su di un isola deserta, pronta a diventare un parco di diverti-menti. Un gruppo di ricercatori si reca sul posto per monitorare la situazione, ma i problemi non si fanno aspettare…

La 7, h. 21.10IL GRANDE DITTATORE Uno dei più famosi lungo-metraggi diretti dal comico Charlie Chaplin. Una storia allo stesso tempo divertente e commovente: un barbiere ebreo reduce della Prima guer-ra mondiale torna nella città natale in Germania. Non sa che ne frattempo il dittatore Ade-noyd Hynkel ha preso il pote-re. I due però si assomigliano come gocce d’acqua…

Sky Cinema Max, h. 21.00DISTRICT 9Canale Sky 309. Fenomenale film di fantascienza diretto da Neil Biomkamp, prodotto da Peter Jackson. In un futu-ro prossimo gli alieni arrivano sulla Terra, ma non come ce li siamo sempre immaginati. Sono deboli e disorganizza-ti, hanno bisogno di aiuto. Le Nazioni Unite li tutelano come rifugiati e vengono messi a mi-gliaia in quartieri ghetto. Ma qualcosa si sta muovendo…

Sky Cinema Mania, h. 21.00PROVA A PRENDERMICanale Sky 312. Divertente commedia diretta da Steven Spielberg, con Tom Hanks e Leonardo Di Caprio. Tratto da una storia vera, il film raccon-ta la vita di Frank Abbagnale, il più famoso truffatore della storia americana, e dei trucchi che inventò per fare soldi fa-cili e sfuggire per anni all’Fbi. Ottimo studio psicologico dei personaggi e del loro passato.

Italia Uno, h. 21.10INDEPENDENCE DAYFilm di fantascienza con Will Smith e Bill Pullman. L’invasio-ne della Terra da parte di ostili alieni. Ma gli americani, ovvia-mente, non si fanno mettere i piedi in testa. Tralasciando il retorico nazionalismo, il film è avvincente e ricco di effetti speciali per i quali vinse ben quattro premi Oscar nel 1996.

Rai Tre, h. 8.00LA STORIA SIAMO NOII documentari storici curati e presentati da Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational. La storia del ’900 con i suoi perso-naggi e gli eventi decisivi.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro offre ogni giorno utili consigli sulle scel-te da fare al supermercato, ri-sparmiando con una scelta di qualità. In vista del 2011 oggi si parlerà delle lenticchie e del-le loro proprietà nutrizionali.

La 7, h. 18.00MAC GYVERTornano sul piccolo schermo le avventure di Mac Gyver, ex agente segreto al servizio di un’organizzazione umanita-ria. Ogni puntata è un’avven-tura ricca di curiose invenzioni.

Tv2000, h. 18.30LE AVVENTURE DI PINOCCHIOIn replica lo storico sceneggia-to televisivo diretto da Luigi Comencini nel 1971, con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida.

Sky Cinema 1, h. 21.00IL POSTINOCanale 301. È l’ultimo film di Massimo Troisi. Mario Ruop-polo (Massimo Troisi), un di-soccupato figlio di pescatori, diventa postino in un’isola (Procida, poi Salina nelle ri-prese del film) che da poco ha dato asilo politico al gran-de poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret). Tra i due na-sce l’amicizia.

Rai Tre, h. 07.30TGR BUONGIORNO REGIONEUno sguardo approfondito sulla Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e repor-tage ci raccontano la nostra regione.

Rai Due, h. 08.15SHAUN - VITA DA PECORADivertente cartone anima-to per bambini ma anche per chi ha qualche anno in più. Attraverso ottime ani-mazioni in plastilina seguia-mo le spassose avventure di una pecora e dell’amico cane pastore alle prese con i pro-blemi quotidiani della loro fattoria.

La 7, h. 13.55SAM WHISKEYFilm western con Burt Ray-nolds e Clint Walker. Un cow-boy in cerca di avventure in-contra una bella vedova che gli offre 20mila dollari per recuperare un carico di lin-gotti d’oro affondati nel fiu-me. L’uomo non sa che dovrà difendere il bottino da chi ha gli stessi interessi.

Rete Quattro, h. 20.30WALKER TEXAS RANGERChuck Norris interpreta un Texas Ranger, poliziotto che difende i diritti dei più de-boli e dà la caccia a perico-losi criminali. Nella puntata di oggi Walker deve scoprire quale dei poliziotti della zo-na è implicato in un traffico di cocaina.

Rai Due, h. 09.45TRACY E POLPETTAPer gettare le basi di una lin-gua straniera anche nei più piccoli telespettatori è sta-ta creata questa sit-comedy recitata in parte in un facile inglese.

Currrent, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Rai Tre, h. 14.50TGR LEONARDOLe notizie più interessanti dal mondo della scienza e della tecnologia. Le ultime scoper-te e i nuovi traguardi da rag-giungere.

Italia Uno, h. 16.20GHOSTBUSTERS -ACCHIAPPAFANTASMICult anni ’80 con Bill Murray Dan Aykroyd e Sigourney We-aver. Espulsi dall’università di New York per la loro poca credibilità scientifica, tre gio-vani studiosi di parapsicologia aprono una ditta acchiappa-fantasmi per la disinfestazione di ectoplasmi e spiriti guasta-feste. Scoprono che il lavoro è più impegnativo del previsto.

Rai Tre, h. 23.15BLOB 2010 VOLTE ZEROIl consueto appuntamento di fine anno con la puntata spe-ciale che racconta il meglio e il peggio della tv del 2010.

Rete Quattro, h. 07.55STARSKY E HUTCHSerie tv squisitamente ameri-cana prodotta nella seconda metà degli anni 70. Le avven-ture di una delle più famose coppie di poliziotti della te-levisione.

Rete Quattro, h. 08.50HUNTERTelefilm americano ambien-tato a Los Angeles: le inda-gini di Rick Hunter, detecti-ve della squadra omicidi del-la polizia.

Rete Quattro, h. 16.20UNA NAVE TUTTA MATTACommedia americana del 1964. Durante la guerra 1939-45 il capitano di un cargo, duro e insensibile con tutti, viene salvato dopo un naufragio dall’equipaggio che ha sempre maltrattato. Si tratta di mostrare riconoscen-za e di dare più considerazio-ne soprattutto all’affascinan-te infermiera Scotty

Sky Cinema Mania, h. 21.00I GUERRIERI DELLA NOTTECanale Sky 312. Film cult che ha inaugurato gli anni 80, raccontando un’avvincente avventura, tutto in una not-te. New York. Durante un raduno di gang per spartirsi la città, il grande capo viene ucciso. Il capro espiatorio è la banda dei Guerrieri. Do-vranno scappare e attraver-sare la città per raggiungere la loro zona…

Rai Tre, h. 6.30IL CAFFÈDI CORRADINO MINEOIl giornalista direttore di Rai News commenta le notizie fresche di giornata in un’agi-le rassegna stampa.

Rai Tre, h. 11.00APPRESCINDEREMichele Mirabella racconta l’Italia quotidiana, fra vizi e virtù. Il tema della puntata è il consumismo: quanto siamo spreconi rispetto agli altri Pa-esi europei?

Rai Tre, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33Un aggiornamento quotidia-no sull’attualità della ricerca scientifica in campo medico, sugli ultimi ritrovati in fatto di salute, senza dimentica-re i consigli per mantenersi in forma.

Tv2000, h. 20.00LA GRANDE MUSICADai palchi degli auditorium internazionali la migliore scelta di musica classica ese-guita dalle maggiori orche-stre mondiali.

Rai Uno, h. 23.20GREEN CARD – MATRIMONIO DI CONVENIENZAOttima commedia con Andie McDowell e Gérard Depar-dieu. Una donna americana residente a New York accet-ta di fingere di essere sposa-ta con un francese che vuole ottenere il permesso di sog-giorno. Fra i due nasce l’amo-re, ma la legge non perdona.

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50 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneQuella dei dischi natalizi in ambito pop è una tradizione quasi esclusiva-mente americana. Esiste un comune sentire che abbatte le barriere e che fa sentire legati, anche se radicalmente diversi. Uomini dalla pelle di colore diverso, appartenenti a etnie anche molto lontane, si ritrovano a Natale e cantare le stesse canzoni e a sentirsi figli di un’unica bandiera. Canzoni vec-chie di decenni che non passano mai di moda e che vengono tramandate di generazione in generazione. Proprio per questo la tradizione dei dischi na-talizi non tramonta mai, ai dischi mo-numentali come “White Christmas” di Bing Crosby si aggiungono ogni anno nuovi album interpretati da artisti di-versi, che fanno a gara per persona-lizzare ciascuno alla propria maniera canzoni che tutti conoscono. Anche quest’anno sono usciti alcuni dischi natalizi, tra i quali ne presentiamo due, molto diversi l’uno dall’altro. Il primo è “Merry Christmas II You” di Mariah Carey, che a distanza di 16 anni da “Merry Christmas” prova a bissare lo straordinario successo dell’album del 1994, ricco di classici e che pare risulti oggi il disco di Natale più venduto in assoluto. Sono canzoni, quelle di en-trambi i cd, che ci proiettano in una dimensione piuttosto stereotipata del Natale musicale americano. Troviamo quindi arrangiamenti smaccatamente pop, che ridondano di sonorità easy listening, con tanto di urletti, risolini,

Qdi Ricky Barone

Musica Usciti i cd di Mariah Carey e Annie Lennox

Ecco i dischi di Natale

Tiriamo anche quest’anno le conclusioni sulla stagione musi-cale che sta terminando. L’unica vera novità è che finalmente anche i portali on-line hanno un mercato ben preciso, risultato significativo che, se non va a compensare l’emorragia del mer-cato discografico, dimostra però che la musica è sempre viva e che l’affezione alle canzoni non cala. Altra annotazione è che il popolo dell’on-line spesso non coincide con gli acquirenti tra-dizionali dei cd. Per questo è una sorpresa notare come il ve-ronese Enrico Nascimbeni (prodotto dalla brescianissima Pen-thar music di Andrea Romano), dopo essere risultato l’artista più venduto su i-tunes nel 2009 con “Uomini sbagliati”, anche quest’anno, con la ripubblicazione dell’album “Hotel Costari-ca” del 1983, appare tra i più scaricati dalla rete. Interessante pure il mercato degli artisti “indie”, quelli svincolati dalle ma-jor, tra i quali emergono in Italia “Le luci della centrale elettri-ca” con “Per ora la chiameremo felicità” e negli States i The

National con “High Violet”. Dando una rapida spulciata alle classifiche ufficiali Fimi-Nielsen notiamo che in Italia quest’an-no hanno trionfato Ligabue con “Arrivederci mostro”, il duo Dalla-De Gregori con “Work in progress”, gli ormai consolidati e bravissimi Negramaro con “Casa 69”, l’eterno Zucchero con “Chocabeck” e le donzelle Elisa con “Ivy” e Alessandra Amo-roso con “Il mondo in un secondo”. Tra i cd stranieri svetta la scatenata Shakira con il singolo dell’anno “Waka waka” e l’al-bum “Sale el Sol”. Per quanto riguarda l’estero, secondo la ri-vista “Rolling Stone” ai vertici ci sono Kanye West con “My Be-autiful Dark Twisted Fantasy”, The Black Keys con “Brothers”, Elton John and Leon Russell con “The Union” e gli Arcade Fi-re con “The Suburbs”. Leggermente dietro, nomi importanti come Eminem con “Recovery” e Robert Plant con “Band Of Joy”. Ultima segnalazione per Stefano Bollani, eletto jazzista italiano dell’anno dalla rivista “Musica Jazz”. (r.b.)

Cd Tra portali on-line e canali distributivi tradizionali

Passano gli anni, ma la musica è sempre viva

sonaglietti e campanellini da slitta, giusto per creare un’atmosfera cha ha il sapore di un Natale inteso più co-me un centro commerciale che come l’Avvenimento della nascita di Gesù. È un peccato perché la voce di Mariah Carey è di buona qualità e di notevole estensione e le canzoni sono quasi tut-te meritevoli. In questo disco, da poco uscito e subito proiettato in testa alle classifiche, segnaliamo la soul ballad “When Christmas come”. Seconda proposta è “A Christmas Cornucopia” di Annie Lennox, uno degli album na-talizi più belli degli ultimi anni. Merito della voce, della classe e dell’eleganza di Annie Lennox, una delle interpreti

(e cantautrici) più brave degli ultimi anni. Un disco d’atmosfera, nel quale molti classici sono rivisitati con gran-de padronanza dalla cantante inglese. Una sorta di recupero delle proprie radici, quando da bambina ascolta-va e cantava molte di queste canzo-ni. Un disco nel quale trovano spazio però anche brani poco noti, come “Il est né le Divin Enfant”e la splendida ”Lullay Lullay (Coventry carol)”, una ballata natalizia dark, che descrive la strage degli innocenti perpetuata da re Erode. Nel disco, al quale partecipa un coro di bambini sudafricani (“The African Children’s Choir”), troviamo anche un brano inedito composta da Annie Lennox, “Universal Child”, i cui proventi saranno versati alla Annie Lennox Foundation, associazione di beneficenza che raccoglie denaro per progetti che sostengono cure ed edu-cazione di donne e bambini in Africa colpiti dal virus Hiv.

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sa-bato, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria As-sunta in Gussago.

LA BUONA NOVELLANelle domeniche d’Avvento il commento al Vangelo è di mons. Luciano Monari. Nella nuova rubrica “Arte per lo spirito” Carmela Perrucchetti ci presenta opere e mostre sacre contemporanee. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la dome-nica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte).

LA NOTTE DI NATALE IN DIRETTAAnche quest’anno, come vuole la tradizione, alle 23.30 della vigilia del Santo Natale Radio Voce si collegherà in diretta con la Cattedrale di Brescia per offrire agli ascoltatori la Messa di Mezzanotte. Il collegamento sarà anticipato da una selezione di musica natalizia.

VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, questa settimana con-dotto da Aldo Rizzo, si presenta ricco di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

LA BUONA NOTIZIAGli argomenti trattati: il gemellaggio Brescia-Oviedo per la Gmg 2011; il premio Bulloni; il ritiro natalizio per i politici; l’incontro ecume-nico sul Magnificat. Il vescovo Luciano Monari formula i suoi auguri natalizi. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10.

BELLI DENTROÈ tornato a grande richiesta il programma pre-serale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Quasi due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10. Tra canzoni, giochi ospiti in diretta e sondaggi, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. Al termine va in onda Zona relax, col meglio della musica “mor-bida” non stop.

Mariah Carey e Annie Lennox

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SABATO

51LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

Fax 030 3757897e-mail: [email protected]

Vocegiornale notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.Rassegna stampa quotidiana appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.Almanacco previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.Stremadès storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17.Una proposta musicale al giorno programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.

Radio VoceCamuna

Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs)Tel. 0364.22342 fax 0364 320906

e-mail: [email protected]@vocecamuna.it

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Le nostre frequenze

Città e Provincia 88.300Franciacorta 88.500

Lago d’Iseo 88.400 - 93.500Alta Valle Camonica 88.050

Lago di Garda 88.200Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25

Bassa Valle Camonica 88.200Media Valle Camonica 88.300

Alta Valle Sabbia 88.500Valle Trompia 88.500

Dal lunedì al venerdìGR Nazionali dalle 7 alle 18

Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZVia XV giugno, 4

25014 Castenedolo (Bs)Tel. 0302731444 Fax 0302130911

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Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella

che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03;sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00

Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Informazione locale

ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provinciaDal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03.Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30.COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provinciaDal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Fuori Gioco! Lunedì 18.00Letture Martedì 10.09Sul filo della memoria Martedì 10.40

Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.00 Ecclesia6.30 S. Messa6.55 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Betty Cat-taneo7.25 Rassegna stampa nazio-nale7.55 Pane per il viaggio (replica)8.15 L’apertura (2ª parte)9.30 Voce mattina con Aldo Rizzo10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Belli dentro18.50 Pane per il viaggio (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana- Zona relax21.00 La musica della sera- lun: La reserva de Pedro- mar: Alta rotazione con Alessan-dro Gardenato- mer: Brescia music play con Ri-cky Barone- gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo- sab: Disco Story22.00 Effetto notte

7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo- Selezione di musica a tema natalizio9.00 La Buona Novella - Specia-le Natale - 1ª parte10.00 Solenne pontificale dalla Cattedrale11.20 La Buona Novella 2ª parte11.50 da Radio Vaticana: Mes-saggio del Papa e benedizione Urbi et orbi - Radio Voce greatest hits19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco Story

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare...9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte- Commento al Vangelo di mons. Luciano Monari - Sette giorni in diocesi con An-gelo Onger- Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di don Franco Frassine - Primo Piano10.00 S. Messa dalla Cattedrale11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della famiglia- Arte per lo spirito con Carmela Perrucchetti- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari- L’agenda della settimana12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana19.30 Gr Radio Vaticana

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52 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Sala della comunità

PROGRAMMAZIONE

Cattivissimo medi P. Coffin, C. Renaud, S. Pablos

Sala della comunitàCRYSTAL – LOVERE: giovedì 6 gen-naio ore 15.00

I fiori di Kirkukdi Fariborz Kamkari

Sala della comunitàSANTA GIULIA – VILL. PREALPINO: domenica 26 dicembre ore 20.45; martedì 28 dicembre ore 20.45

Le cronache di Narnia – Il viaggio del velierodi Michael Apted

Sale della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 27 dicembre ore 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – COLOGNE: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 17.30, 20.45; AGORÀ – OSPITALETTO: giovedì 6 gennaio ore 21.00; SEBINO – SALE MARASINO: giovedì 6 gennaio ore 16.00, 20.45

Le avventure di Sammydi Ben Stassen

Sala della comunitàAGORÀ – OSPITALETTO: giovedì 23 dicembre ore 21.00; sabato 25 di-cembre ore 15.30, 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.30, 21.00; lunedì 27 dicembre ore 21.00; sabato 1 gennaio ore 15.30, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.30, 21.00; lunedì 3 gennaio ore 21.00

A Natale mi sposodi Paolo Costella

Sale della comunità LA ROCCA – SABBIO CHIESE: venerdì 24 dicembre ore 21.00; sabato 25 dicembre ore 15.00, 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.00; SAN GIOVANNI BPOSCO – EDOLO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45

Cani e gatti – La vendetta di Kittydi Brad Peyton

Sale della comunitàCRYSTAL – LOVERE: domenica 26 dicembre ore 15.00

A Natale mCani e gatti – La vendetta di Kitty

Winx club – Magica avventuradi Iginio Straffi

Sale della comunitàITALIA – LONATO: sabato 25 dicembre ore 15.00, domenica 26 dicem-bre ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 1 gennaio ore 15.00, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 21.00

Inghilterra, anno 1943, durante la guerra mondiale. Lucy e Edmond Pervensie vivono in casa del cugi-no Eustace che non li sopporta. Un giorno i tre vedono un dipinto che ritrae un maestoso veliero dal dise-gno ispirato ai draghi. All’improv-viso il veliero prende vita, l’acqua allaga la stanza e sommerge i ra-gazzi, e li trasporta nel Mare Orien-tale di Narnia. Condotti a bordo, ri-trovano il Principe Caspian e tutto l’equipaggio...

Natale in Sudafricadi Neri Parenti

Sala della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gen-naio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 3 gennaio ore 20.30; mercoledì 5 gennaio ore 20.30; giovedì 6 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30;

Winx club – Mag

L’inaugurazione del nuovo anno scolastico alla scuola per fate di Alfea viene interrotta dalle per-fide Trix che rubano un ogget-to potentissimo e misterioso. Le Winx sono senza Bloom che, da principessa del regno di Domino, è in attesa di sposarsi con l’ama-to Sky. Ma Erendor, padre di Sky, vieta al figlio di sposarla, perchè un oscuro segreto grava sul regno di Eraklyon e Sky deve venirne a conoscenza...

Che bella giornatadi Gennaro Nunziante

Sala della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: giovedì 6 gennaio ore 15.00, 21.00

PRIMA VISIONE

Carlo, in vacanza in Sudafrica con la seconda moglie Susanna incon-tra il fratello minore Giorgio che in passato lo ha truffato e gli ha por-tato via la moglie Marta. Ora però è Giorgio a trovarsi sul lastrico mentre Carlo si è arricchito. O almeno così crede... Massimo e Tagliabue l’uno chirurgo e l’altro macellaio sono in Sudafrica con i loro figli Laura e Vitellozzo che hanno una sto-ria d’amore. I due padri sono però molto attratti da una entomologa...

Nata nel 1959, Sammy, è una tar-taruga marina che durante i suoi“primi” cinquant’anni, non ha fatto altro che viaggiare per il mondo, attraversando tutti gli oceani e cercando di scampare alla più grande minaccia di que-sto secolo per le specie marine (ma non solo)... il riscaldamento globale. Insieme al migliore ami-co Ray, un epico viaggio attraver-so gli oceani per ritrovare Shelly, l’amore della sua vita...

Gustavo Godendo è un cuoco che lavora in una trattoria, ma sogna di diventare un grande chef inter-nazionale. Con lui: un lavapiatti to-scano, Cecco, Rocky e la mascotte Gualtiero, un simpatico porcellino d’India. Grazie ad uno stratagemma di Fabio, il figlio di Paolo al quale questi è molto legato, la strampala-ta combriccola riesce a farsi ingag-giare per un banchetto di nozze a Saint Moritz. Gli sposi sono Chris, ex fidanzata di Fabio, e Steve...

Checco, addetto alla sicurezza di una discoteca della Brianza, si tro-va inserito ad ingrossare le fila del-la Security del Duomo di Milano in un periodo in cui la richiesta di vigilanza è aumentato a causa del pericolo di attentati. Nel frattem-po si innamora di Farah, una stu-dentessa straniera di architettura...Le capacità intellettuali di Checco e la vera identità della sua ragazza saranno una minaccia per il patri-monio artistico italiano...

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53LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Benvenuti al Suddi Luca Miniero

Sale della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: domenica 26 dicembre ore 20.45; lunedì 27 dicembre ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 20.45; SANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 2 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45

La banda dei Babbi Nataledi Paolo Genovese

Sale della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: sabato 25 dicembre ore 16.00, 21.00; domeni-ca 26 dicembre ore 15.00, 21.00; lunedì 27 dicembre ore 21.00; sabato 1 gennaio ore 16.00, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 21.00; lunedì 3 gennaio ore 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 20.45

La banda dei B

Milano, notte del 24 dicembre. Ve-stiti da Babbi Natale, Aldo, Giovanni e Giacomo sono portati in questura, accusati di vari reati. All’ispettrice Irene i tre cominciano a raccontare le rispettive vite, complicate e im-prevedibili: Aldo, scommettitore ac-canito, è al momento disoccupato; Giovanni, veterinario poco affida-bile, è preso da una vita sentimen-tale doppia; Giacomo, medico, vive da troppo tempo nel ricordo della moglie defunta...

Harry Potter e i doni della mortedi David Yates

Sala della comunitàSAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 25 dicembre ore 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: lunedì 27 dicembre ore 20.45; martedì 28 dicem-bre ore 20.45; mercoledì 29 dicembre ore 20.45; EDEN – ESINE: giovedì 23 dicembre ore 20.30; sa-bato 25 dicembre ore 16.00, 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.00, 20.30; lunedì 27 dicembre ore 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE S. SEBASTIANO: sabato 25 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; lunedì 27 dicembre ore 20.45; SAN COSTANZO – NAVE: sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 26 dicembre ore 160.00, 20.30; AU-RORA – PAVONE MELLA: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; lunedì 27 martedì ore 20.45; martedì 28 dicembre ore 20.45; mercoledì 29 dicembre ore 20.45; giovedì 30 dicembre ore 20.45; PAOLO VI – PREVALLE: venerdì 24 dicembre ore 20.30; sabato 25 dicembre ore 15.30, 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 16.00, 20.45; ITALIA – LONA-TO: sabato 1 gennaio ore 15.00; domenica 2 gennaio ore 15.00; ASTRA – LUMEZZANE S. APOLLONIO: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; giovedì 6 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; SPLENDOR – ODOLO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.30; AURORA – PALAZZO-LO: sabato 1 gennaio ore 21.00; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.30; PAX – PROVAGLIO d’ISEO: sabato 1 gennaio ore 16.00, 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00

Rapunzel – L’intrigo della torredi Nathan Greno, Byron Howard

Sale della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – COLOGNE: sabato 25 dicembre ore 20.45; domenica 26 dicembre ore 17.30, 20.45; SPLENDOR – ODOLO: sabato 25 dicembre ore 20.45; domenica 26 dicembre ore 20.30; AURORA – PONTE CAFFARO: venerdì 24 dicembre ore 16.00; sabato 25 dicembre ore 16.00; do-menica 26 dicembre ore 16.00; PAX – PROVAGLIO D’ISEO: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 16.00; AURORA – PALAZZOLO: venerdì 31 dicembre ore 21.00; giovedì 6 gennaio ore 16.00; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.45; AU-RORA – PAVONE MELLA: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 15.00, 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 15.00, 20.45; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 1 gen-naio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.45 SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: giovedì 6 gennaio ore 15.00; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: mercoledì 5 gennaio ore 21.00; giovedì 6 gennaio ore 16.00, 18.30.

Direttore dell’ufficio postale a Usmate nel milanese, Alberto Co-lombo sogna il trasferimento a Milano. Per accelerare la promo-zione si finge disabile ma viene scoperto e trasferito per due an-ni a Castellabate nel Cilento. Qui all’inizio fa una vita d’inferno, ma a poco a poco i rapporti con gli impiegati e il paese cambiano. Quando scadono i due anni, Al-berto è ormai pronto per restare in quell’incarico...

Megaminddi Tom Mcgrath

Sale della ComunitàSAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: sabato 25 dicembre ore 20.45; dome-nica 26 dicembre ore 20.45; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 1 gennaio ore 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 17.30; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: giovedì 6 gennaio ore 16.00, 20.45

Il super-malvagio, geniale e dia-bolico Megamind sta tentando di conquistare la Terra da più di 20 anni ma, ogni volta, è ostacolato dal suo acerrimo nemico, il supe-reroe Metro Man. Il tutto cambia il giorno in cui Megamind uccide ac-cidentalmente Metro Man mentre è alle prese con uno dei suoi diabo-lici piani. Trovandosi d’improvviso senza un nemico da sconfiggere, il cattivo genio decide che l’unica ma-niera per non annoiarsi è creare...

Il numero scorso della rivista delle Sale della Comunità era allegato a “La Voce del Popolo”; il prossimo numero ri-prende i canali distributivi ordinari: le Sale della Comunità.Sul mensile gratuito di gennaio è presente un’intervista al regista di “Io sono con te”, Guido Chiesa, che raccon-ta il suo film e la visione nuova di Maria. Spazio anche all’anteprima bresciana del film. Il film del mese, a cui è dedicata la copertina e un ampio servizio interno, è “Tron Legacy”, sequel del film uscito nel 1982, a firma del regista Joseph Kosinski. Si conferma l’ampio spazio dedicato alla panoramica dei film nelle Sale, con il giudizio della Commissione valu-tazione nazionale film e la programmazione mensile, compresa quella d’essai, di tutte le Sale della Comunità.Ampio spazio anche alla programmazione teatrale del mese e la presentazione della compagnia teatrale “Il Ca-novaccio” di Travagliato. Sdc, un marchio e una conferma per chi ama il cinema e il teatro e vuole godere di prodotti culturali e di intrat-tenimento sempre di qualità.

Voce Sas In Sala il numero di gennaio di Sdc

Nuovo anno, rivista che si conferma

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55LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Economia e lavoro

Non è riuscito il presidente Aib Gian-carlo Dallera, in occasione del tradi-zionale incontro di fine anno con la stampa locale, a rifuggire termini con-venzionali. Nonostante i buoni propo-siti della vigilia la sua relazione è stata estremamente convenzionale. Non si tratta però di una colpa imputabile al presidente degli industriali bresciani. Dallera, infatti, si è trovato per un anno ancora a denunciare situazioni e pro-blemi che, per la loro ripetitività sono diventati convenzionali. A partire dal

L’anno passa ma i problemirestano

giudizio sulla politica nazionale “che – ha affermato Dallera – si manifesta sempre più inadeguata, sempre più chiusa in se stessa, sempre più incapa-ce di vedere i bisogni reali, da decen-ni inadeguata a concepire e realizzare soluzioni adeguate al governo del Pa-ese”. Per il presidente Aib, insomma, la classe politica nazionale avrebbe mancato tutte quelle prove di maturi-tà che negli anni ha dovuto affrontare. Più conciliante Dallera è stato con la politica locale, a cui, per altro, non ha

risparmiato alcuni appunti critici (di-smissioni da alcune partecipate sto-riche per ragioni di bilancio) pur rin-novando la piena disponibilità di Aib a una collaborazione per alcune sfide importanti e per progettare la Brescia del futuro. “Occorre che la città si ri-compatti – ha affermato Dallera – e che faccia rete. Le sfide passano anche dalla coesione sociale, dalla coesione territoriale, dall’abitabilità, dall’inte-grazione corretta con i nuovi ospiti che saranno uno dei principali pro-blemi da risolvere nei prossimi anni”.Altro tema “convenzionale” toccato dal presidente Aib nella sua relazio-ne di fine anno è stato quello dell’ae-roporto D’Annunzio. “Aib e Abem – sono state le parole di Dallera – non hanno mai abbandonato il progetto (di una governance bresciana per lo scalo, ndr.); continuiamo a lavorare convinti che la bontà del nostro im-pegno alla fine prevarrà”. Il Presiden-te degli industriali bresciani si è anche

espresso in merito ad A2A, altro tema non privo di criticità. “Con la scaden-za del consiglio di gestione e di quel-lo di sorveglianza – ha affermato – si presenterà nel 2012 la possibilità di ristabilire quell’idea con cui Brescia doveva occuparsi della gestione in-dustriale e Milano di quella finanzia-ria”. Inopportuna, secondo Dallera, l’ipotesi avanzata da Giuliano Zucco-li, presidente del consiglio di gestione di A2A, per il superamento del siste-ma duale proprio quando la gestione passerebbe in capo a Brescia. Accan-to alla questione di campanile Dallera ha posto anche quella delle qualifiche dei personaggi che saranno chiamati a sedere in questi importanti cda. Pgt, liceo internazionale, piccola velocità, Musil sono stati gli altri temi toccati da Dallera che, pur non nasconden-do anche limiti e responsabilità degli imprenditori, ha ribadito la volontà di Aib di fare la propria parte per la co-struzione di un Paese nuovo.

N a cura di Massimo Venturelli

Nella relazione del presidente Giancarlo Dallera la critica per una situazione che da anni si protrae stancamente. Rinnovato l’impegno del sistema produttivo bresciano a una fattiva collaborazione istituzionale per alcune sfide

Economia Il bilancio 2010 dell’Aib

L’economia bresciana si appresta a chiudere un anno all’insegna di un modesto recupero dell’attività. È que-sto uno dei dati proposti nel corso dell’incontro di fine anno dell’Aib. Perché se è vero che quello di via Cefalo-nia è un “palco“ molto ascoltato e “pesante” in termini politici è altrettanto che si tratta pur sempre di una as-sociazione di imprenditori interessata a numeri e fattu-rati. Non senza soddisfazione, anche in considerazione del periodo di crisi, è stato rimarcato che nei primi nove mesi del 2010 la produzione industriale bresciana ha co-nosciuto un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Tale variazione – è stato afferma-to – rappresenta anche il recupero dei minimi raggiunti durante la crisi”. Le previsioni per l’intero 2010 sono per un incremento della produzione intorno al 3% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio la produzione brescia-na è aumentata in modo particolare nei settori metallur-gico, siderurgico, chimico, gomma e plastica, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. Sotto la media sono stati invece gli incrementi produttivi nel settore agroali-

mentare e caseario, del legno e dei mobili in legno, della meccanica di precisione e costruizione di apparecchiature elettriche. Nel quadro complessivo della produzione loca-le continuano a conoscere un trend negativo i comparti del calzaturiero, delle maglie e delle calze, della carta e della stampa, dei materiali da costruzione ed estrattive, dell’abbigliamento e del tessile. L’aumento della produ-zione, però, non ha prodotto grandi risultati sull’utilizzo della forza lavoro. “L’impatto della recessione sul nume-ro di persone occupate – confermano in Aib – è stato at-tenuato nel Bresciano dal ricorso alla cassa integrazione guadagni che ha frenato la riduzione degli organici in at-tesa di una più marcata ripresa produttiva”. Gli scenari evidenziati da Aib dovrebbero essere confermati anche per il prossimo anno, in presenza di contesti ancora se-gnati da incognite relative all’entità e all’intensità della ripresa. Elementi, quelli ricordati, che alimentano lo stato di incertezza attuale e che inducono Aib a ritenere che nel 2011 il pil potrà crescere, in Italia, dell’1,1%. Stessa previsione anche per la produzione bresciana.

Alcuni dati

Produzione: lievi segnali

di ripresa

[email protected]

Un momento dell’incontro di fine anno di Aib

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57LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010Paesi e parrocchie Bassa

Sono positivi i numeri con cui l’artigi-nato bresciano si appresta a chiudere un 2010 anncora pesantemente segna-to dalla crisi. La conferma è arrivata di-rettamente da Eugenio Massetti, pre-sidente di Confartigianato, nel corso del tradizionale incontro di fine anno con la stampa bresciana. “Finalmente – sono le considerazioni della sigla di via Orzinuovi che rappresenta 13mila 600 imprese artigiane bresciane – si vede qualche spiraglio all’orizzonte e, nonostante tutto la situazione non sembra essere così pesante come nei

Quel sistemache reggeil PaeseNonostante una politica che non riesce a leggere i bisogni del settore, le piccole imprese resistono all’urto della crisi

Sdi Massimo Venturelli

mesi passati”. La nottata della crisi, insomma, sembrerebbe lasciare il posto alla tanto attesa aurora e il dis-solvimento delle tenebre vede anco-ra in piedi e senza troppi acciacchi il sistema delle imprese artigianali. “Il merito – afferma il nuovo segretario generale Carlo Piccinato – sta tutto nella grande flessibilità delle imprese artigiane e nella volontà dimostrata dai loro addetti di fare tutto il possibi-le per salvaguardare posti di lavoro”. I dati disponibili dimostrano infatti come, a differenza del sistema della

piccola e media impresa, l’artigiana-to anche nei momenti peggiori della crisi non ha sostanzialmente toccato i suoi livelli occupazionali. Merito del-le singole imprese ma anche del loro sindacato di categoria che nel Bre-sciano ha saputo assisterle e accom-pagnarle anche in momenti di grande difficoltà soprattutto nel rapporto con quel mondo del credito. “Non è frutto del caso – ha affermato al proposito il presidente Massetti – che anche in un anno tutto sommato difficile il numero delle imprese associate sia cresciuto del 2% rispetto all’anno precedente”. Le piccole realtà artigianali si sentono rappresentate e tutelate dalla sigla di via Orzinuovi. Fra le note positive del 2010 di Confartigianato ormai prossi-mo a essere consegnato agli archivi, come ricordato anche da Massetti, c’è

il grande impegno sulla qualità dei ser-vizi e delle attività di rappresentanza: sostegno alle scelte e al rischio d’im-presa, bisogno di espressione politica, di essere ascoltati perché indispensa-bili al Paese. “Brescia – ha ricordato ancora il Presidente – è stata la prima a chiedere al Governo misure straor-dinarie sulla libertà d’impresa”. Misure quelle richieste che non comportano soltanto un intervento sulle normative esistenti, ma un vero e proprio lavoro di innovazione legislativa che tenga conto delle dimensioni dell’azienda e del settore di attività”. Le risposte date dal Governo su questo fronte non atte-nuano le critiche che Confartigianato ha espresso nei confronti della politica che non è stata in grado di farsi carico delle attese e di quella che è la spina dorsale dell’economia nazionale.

Confartigianato Bilanci di fine anno

A cura di VoceMedia Pubblicità

Cerimonia all’EuroscuolaNella suggestiva cornice di palazzo Vantini e dell’oratorio della chiesa dei Santi Nazario e Celso, in via Fratelli Bron-zetti, dove ha sede l’Istituto Euroscuola, lo scorso 17 di-cembre ha avuto luogo una cerimonia dal significato mol-to particolare per chi ha sostenuto e superato l’esame di Stato nella sessione estiva 2010 e affronta ora la vita uni-versitaria o direttamente il mondo del lavoro. Reincontran-do insegnanti e compagni con cui ha condiviso molti gior-ni degli anni scorsi, ogni neo-geometra o perito turistico ha trovato ad attenderlo la concreta materializzazione dell’obiettivo principe di un percorso di crescita e forma-zione al quale la frequenza scolastica contribuisce in ma-niera decisiva. Non è questa la sola bella notizia “in uscita” dall’Istituto Euroscuola, che recentemente ha ospitato il colonnello Marco Turchi per una ”lezione di legalità” nel ciclo “La cultura della legalità” organizzata dall’Associa-zione Culturale “Libertà e Progresso” nel decennale della Fondazione. Altra presenza di rilievo, il comandante pro-vinciale della Guardia di Finanza Fabio Migliorati, ha illu-strato ai ragazzi lo scenario dei “reati informatici”, offren-do un contributo molto efficace nell’era di internet e viste le richieste di sicurezza da parte delle famiglie. Gli illeciti che viaggiano nel web, sconosciuti e non proseguibili fi-no a 20 anni fa, sono esito della globalizzazione, “perché – ha detto Migliorati – le nuove frontiere della criminalità

derivano dalla liberalizzazione dei flussi di capitali che, a loro volta, hanno generato nuove forme di comunicazione e di vendita, nuove organizzazioni criminali che assumo-no le connotazioni gestionali delle imprese multinaziona-li da cui assimilano scopi e modalità operative, ma non il rispetto delle regole”. Sempre quest’anno è stata varata all’Euroscuola un’iniziativa che coinvolge gli studenti e i docenti: “Svilupperemo un progetto di rete – ha spiega-to il maggiore Roberto Viani, coordinatore del progetto – per recuperare la storia minore di chi è stato chiamato alle armi durante le due Guerre mondiali, creando una sorta di banca della memoria”. Da ricordi e “archivi”, familiari emergeranno, grazie all’apporto di una “redazione” co-stituita da docenti, profili completati con cimeli, uniformi, disegni, dipinti e cartine tematiche. La mostra, organizza-ta in concomitanza con il 150° dell’Unità conterrà anche la documentazione del Progetto El Alamein della Società Italiana di geografia e geologia militare e della Facoltà di Geologia di Padova e il lavoro sull’ospedale sepolto cura-to dai ragazzi dell’Euroscuola-Bianchi che vi hanno preso parte nel 2009 Infine, ultima ma non meno importante, una bella attestazione in ambito sportivo guadagnata da Roberto Bignotti, alunno del IV anno geometri presso Eu-roscuola, vero e proprio dominatore nella campestre riser-vata agli alunni di scuola secondaria.

Eugenio Massetti

Studenti dell’Euroscuola

Economia e lavoro

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59LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Sport

Nonostante manchino ancora pa-recchi mesi al via (ben sette a es-sere precisi), la macchina organiz-zativa del Brixia Tour si è già messa al lavoro per allestire l’undicesima edizione di quella che ormai è di-ventata una “classica” del calen-dario del ciclismo internazionale e mondiale. L’edizione 2011 sarà in programma da mercoledì 20 a domenica 24 lu-glio. Uno show agonistico di spes-sore che anche il prossimo anno non tradirà le attese. Già confermate le partecipazioni di alcune tra le principali forma-zioni del ciclismo mondiale come Team Sky, Lampre, Colnago Csf, Acqua&Sapone, Androni Giocat-toli e De Rosa. Fra le anticipazioni, l’intenzione del commissario tecnico degli az-zurri Paolo Bettini di schierare al via del Brixia Tour una formazione nazionale e la possibilità di oltre-passare i confini della Lombardia. Ad oggi, però, la corsa di casa no-stra è fortemente a rischio, un po’ per la famosa crisi economica che sta investendo il nostro Paese, un po’ perché scarseggiano i finanzia-menti da parte di sponsor e istitu-zioni. A lanciare l’appello è l’orga-nizzatore e storico promotore della manifestazione, Giuseppe Brescia-ni, che si affida alle colonne del no-stro settimanale per alzare la voce a protezione di un evento che rap-presenta, per il nostro territorio, un patrimonio sportivo-turistico da conservare e preservare. “Sono alla ricerca di co-sponsor e collaboratori – confessa il numero uno della corsa – perché per so-stenere il Brixia Tour c’è bisogno di soldi senza i quali non si va da nessuna parte e sarebbe un pecca-to perdere il fascino e l’importanza di questa manifestazione”. Nonostante l’incertezza, però, so-no già molte le squadre che hanno comunicato di presentarsi ai na-

Ciclismo Al via la macchina organizzativa

Brixia Tourfra incertezzee anticipazioni

N

[email protected]

stri di partenza della cinque giorni di gare che, lo ricordiamo, sono in programma dal 20 luglio 2011. “Ad oggi – prosegue Bresciani – sono 36 le richieste di adesione di cui una ventina da parte di squadre impor-tanti– a testimonianza dell’elevato livello qualitativo che garantiamo ormai da anni”. Ed è già tempo di prime anticipa-zioni. “I percorsi sono praticamen-te delineati visto anche il successo del tracciato delle passate edizioni. La nostra intenzione è di propor-re percorsi misti, tracciati adatti ad accogliere le sfide mozzafiato dei velocisti così come le impre-se degli scalatori. La grande novi-tà arriva dal commissario tecnico dell’Italia, Paolo Bettini, che mi ha telefonato personalmente per stu-diare la possibilità di far debuttare la nazionale azzurra in previsione dei prossimi Campionati mondiali proprio al Brixia Tour”. Ma non è tutto, visto che la corsa potrebbe estendersi anche e soprattutto al di fuori dei confini provinciali e re-gionali. Ebbene sì. “Non voglio fa-re polemica – aggiunge Beppe Bre-sciani – ma perché far correre una gara in Lombardia quando lo scor-so anno il Pirellone non ha voluto nemmeno accettare il patrocinio? A questo punto, dato che siamo in trattativa con alcuni sponsor extra territoriali, potremmo pensare ad un Brixia Tour fuori dal compren-sorio lombardo”. E proseguono le trattative anche con il Comune di Brescia. “L’unica certezza – conclu-de il patron Bresciani – è che nella nostra città si terrà il tappone con l’arrivo al Maniva. Per il resto sto chiedendo all’assessore comunale allo sport Bianchini di poter ospi-tare la punzonatura”. Come negli anni precedenti, il Bri-xia Tour avrà una capillare coper-tura mediatica: non solo da parte delle testate locali, ma si sta trat-tando anche con la Rai.

di Mario Ricci

Nonostante manchino ancora parecchi mesi al via, la macchina organizzativa è già al lavoro per allestire l’undicesima edizione di quella che ormai è diventata una “classica” del calendario

del ciclismo internazionale. Ed è già tempo di prime anticipazioni: l’intenzione del commissario tecnico Paolo Bettini di schierare al via del Brixia Tour una formazione nazionale e la possibilità di

oltrepassare i confini della Lombardia

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60 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010 Sport

Davide Possanzini, c’è una tradi-zione nel Brescia calcio: il dono di Natale a Gino Corioni. Quest’anno avete fatto una scelta particolare, che racconta qualcosa in più di voi.La scelta è stata spinta da molte co-se. La prima è quella di aver accumu-lato dei soldi nella cassa comune; è una cassa che si riempie grazie alle multe che arrivano dalle regole non scritte che non vengono rispettate in gruppo come il ritardo, il telefonino che squilla durante una riunione e al-tro. I soldi di questo anno li abbiamo devoluti all’associazione Mosaico eu-roafricano, che abbiamo conosciuto grazie a Marco Cesarini, la cui suoce-ra è una delle fondatrici di questa as-sociazione onlus. Abbiamo quindi de-ciso di adottare cinque bambini. Que-sta associazione si occupa di bambini del Botswana, una terra colpitissima dall’Aids. L’associazione permette ai bambini di studiare, mangiare e fa-

Ddi Mauro Toninelli

re una vita, bene o male, sorridente. L’associazione gestisce un centro di accoglienza che prende i bambini la mattina, lo scuolabus li va a prende-re e poi la sera li porta a casa. Oltre a studiare gli fanno fare anche dei lavori manuali per il loro domani. Vorremmo fare anche altro in futuro.Li avete adottati a nome del Pre-sidente?Sì, a nome della società nella perso-na del Presidente. Queste donazioni si possono anche detrarre dal modu-lo 740, e abbiamo dato gli estremi del Brescia Calcio. Tutti gli anni regalia-mo qualcosa di materiale come una penna, un vassoio d’argento o altro e lo facciamo a tutti, dal presidente all’allenatore, dallo staf ai medici (info sull’associazione: www.mosaicoeuro-africano.it, ndr).Un segnale significativo e un mes-saggio ai tifosi.Noi non vogliamo lanciare messaggi a

nessuno. Noi abbiamo dato questa no-tizia per poter far conoscere l’associa-zione. Abbiamo fatto altre donazioni e altre cose senza averle dette. Siamo ben disposti nel fare beneficenza, per-ché sappiamo di essere ragazzi fortu-nati e privilegiati, quindi cerchiamo di aiutare chi può avere bisogno.Come festeggerà Davide Possan-zini il Natale?In famiglia, con la mia bimba, la mia compagna e i miei famigliari. Cerco di riposarmi e dedicarmi a loro. Sarà un momento di relax con la famiglia.Quale regalo di Natale per l’an-no nuovo?A livello sportivo è scontato e non sto a dirlo; per il resto voglio che stiano tutti bene in famiglia e la possibilità di vivere un anno in serenità, che la mia vita prosegua come sta andando. Di-cevo che siamo fortunati, spero che la fortuna continui per me e i miei figli. Il giorno più bello e il più brutto del 2010 per Davide Possanzini?I giorni brutti non li ricordo, come se non ci fossero stati. I momenti belli so-no stati tanti, sia nella vita privata che in campo. In campo il 13 giugno pen-so sia nella memoria di tutti e rimarrà per tanto tempo. Fuori dal campo il

2010 è stato pieno di gioia e di soddi-sfazione, grazie anche alla mia com-pagna Chiara. Qual è la caratteristica che rissu-me meglio Davide Possanzini?Non lo so. Parlare dei propri pregi a me viene difficile. Riesco meglio con i difetti, però penso di essere altruista.Un difetto?Ce ne sono una sfilza. Diciamo che il primo è la testardaggine. Ci fermia-mo qui, perché non vorrei che mi vo-lessero male.Che regalo per il Brescia nel 2011?Assolutamente la salvezza tranquil-la, e che si possa finire bene il lavoro che abbiamo intrapreso l’anno scorso. Speriamo di poter rimanere in Serie A.Auguri di Buon Natale.Auguri a tutti quanti e felice anno nuo-vo, sperando che sia un Natale sereno e un anno ricco di soddisfazione dove tutti possiamo essere felici di qualco-sa di bello che arriverà a fine anno.Un ultimo pensiero...È il primo Natale senza Nunzio. Ci manca molto. Privatamente lo ricor-diamo ogni giorno nello spogliatoio. Lui per noi è stato importante e ci manca molto. Un augurio grosso alla sua famiglia.

Possanzini:solidarietàe famiglia

Adottati a distanza cinque bambini del Botswana, bilancio, prospettive future e il ricordo di Nunzio

Brescia I regali di Natale

L’esultanza di Davide Possanzini in una delle passate stagioni

Brescia Calcio

Rondinelle: anno nuovo, vita (si spera) nuovaUn anno di Brescia che finisce, uno dietro l’angolo pronto a cominciare in coincidenza con i festeggiamenti per il Cente-nario. Da un gennaio 2010 difficile, alla sofferta promozione in serie A dopo cinque lunghi anni conquistata a giugno, pas-sando dalla riconferma di mister Iachini e alla sua rimozione ai primi di dicembre. Il nuovo corso è iniziato, quello di Mario Beretta che ha esordito con una vittoria. Il tutto passando per un 2011, la cui prerogativa primaria resta la salvezza da fe-steggiare (magari) come ciliegina sulla torta in occasione dei cento anni di vita che culmineranno a marzo del 2011 con una museo a tema, concerto in piazza Loggia e altre iniziative. A tal proposito, come in precedenza altri club hanno fatto, d’ob-bligo è la nuova maglia, presentata in occasione della cena di Natale dello scorso 12 dicembre a Coccaglio. Farà il suo esor-

dio in occasione della gara casalinga del 6 gennaio col Cesena (collegamenti in diretta sugli 88,3 – 88,5 di Radio Voce e radio-voce.it) rimanendo addosso ai giocatori per tutto il 2011 con la speranza che porti fortuna. Scomparirà la tradizionale “V” bianca, perché la storia insegna che nella prima divisa ufficiale – quella appunto del 1911 – non era contemplata. Al suo posto una striscia bianca verticale che dal collo arriverà fino ai pan-taloncini. Scelta che ha già generato malumore nella tifoseria più tradizionalista: rumors che, in parte, verranno subito messi a tacere dall’incombere del cosiddetto “mercato di riparazio-ne”. Saracinesca pronta ad alzarsi lunedì 3 gennaio fino al 31. Con l’incognita numero uno che riguarda Andrea Caracciolo. Alla fine l’impressione è che il bomber milanese resterà, per-ché a partire saranno altri al motto di “sfoltire la rosa”. (r.m.)

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Il 2011 formativoè alle porteDopo i corsi arbitrali e in attesa dei percor-si formativi riservati a tecnici e dirigenti di calcio e pallavolo, il 2011 formativo apre i battenti con un corso di aggiornamento per allenatori e istruttori del tennis tavolo.L’appuntamento regionale è fissato per sa-bato 15 gennaio a Castel Goffredo (Manto-va) al Palatennistavolo di via Puccini 5 con ritrovo alle ore 9.30. In mattinata i partecipanti assisteranno a due conferenze del direttore tecnico regio-nale Pietro Albanese e del formatore na-zionale Gilberto Pilati. La prima, dal titolo “Lo sport educativo e sociale oggi: il ruolo del tennis tavolo” avrà inizio alle 10, men-tre la seconda, mirata sulle relazione edu-cativa tra istruttore e atleta, si svolgerà a partire dalle 11.Dopo pranzo, largo alla metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento dei fondamentali di gioco con l’istruttore Fi-tet Yang-Min. Dopo tre ore di teoria e pratica l’esperien-za formativa pongistica si concluderà con la consegna degli attestati di partecipazione.Il corso si rivolge anche a tutti gli atleti di tennis tavolo che intendono iniziare il per-corso di qualificazione come allenatori. Le adesioni vanno sottoscritte entro il 31 di-cembre 2010. Per informazioni, si può contattare il Co-mitato regionale allo 039.6057191 oppure mandare una e-mail all’indirizzo [email protected].

Centro Sportivo Italiano 61LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Sci Domenica 9 gennaio il via

Al debutto sulle nevibresciane del Tonale

di Bruno Forza

Se da una parte la neve ha creato problemi ai cal-ciatori del Csi, dall’altra ha fatto felici gli sciatori che possono guardare con tranquillità all’inizio della stagione, fissato per domenica 9 gennaio 2011. Sei sono le gare previste per il circuito scii-stico camuno aperto anche alle società del comi-tato di Brescia, con la prova d’esordio sulla pista Serodine al Passo del Tonale. La settimana succes-siva tappa a Colere per un gigante tracciato sulla pista Italia quindi, domenica 23, la manifestazio-ne organizzata a Montecampione per poi chiude-re il primo mese dell’anno sulla pista Baradello al Passo dell’Aprica. Febbraio sarà il mese decisivo, con le ultime due gare di domenica 13 al Tonale (slalom speciale sulla pista Cady) e gigante della domenica successiva sulla pista Serodine. Dieci le categorie maschili e femminili previste dal re-golamento. Si va dagli esordienti, nati dal 2000 al 2003, fino ai veterani nati dal 1936 al 1945. Le iscri-zioni alle singole gare dovranno pervenire presso la sede camuna di Plemo (e-mail: [email protected]; fax 0364360500), con distinta di pre-sentazione atleti e utilizzando l’apposito modulo

Calcio, calcio a 5 e Over 40

Il 2010 nel calcio di Brescia e dell’hinterland si chiude con sette formazioni in Elite e una schiera di preten-denti alla promozione nei quattro gironi del campio-nato. Nella massima serie il girone D è il più “cittadi-no”, con la Noce in fuga a +5 sugli inseguitori del S. Filippo Neri B. Smv naviga in acque tranquille, mentre Sale Gussago e S. Filippo Neri B sono in piena lotta sal-vezza. Anche la Linetti Motori Elettrici sta risalendo la china nel girone B. Nella categoria inferiore l’equilibrio la fa da padrone. Nel gruppo A Mistema e Badia B so-no appaiate in vetta, ma la formazione di Collebeato ha disputato una gara in più. Nel girone B, invece, è il Nave B ad avere un credito con il calendario, che po-trebbe consentirgli di volare a +6 da Auto Marchina. Anche l’altra faccia di Nave, la squadra “A” è al co-

mando del gruppo C, dove Violino A ha a disposizio-ne un match ball per il sorpasso. S. Giorgio Cellatica è primo nel gruppo D, ma nel 2011 Casazza D e Tor-ricella venderanno cara la pelle in ottica finali zonali.Calcio a 5. Sono state proclamate le quattro regine d’inverno, che chiudono il 2010 sul trono dei rispettivi gironi e possono sognare in grande in vista del giro-ne di ritorno. Al giro di boa i Faggi di Eva guidano da imbattuti il gruppo A di Eccellenza con 4 lunghezze di vantaggio sui diretti inseguitori del Caffè Danesi Gus-sago. Nel girone B il Calcinato è campione d’inverno virtuale, perché Travagliato – staccato di 2 punti – po-trebbe mettere in cantiere il sorpasso dopo il recupero con Futsal Brescia. In promozione il cammino di Bar La Corsina è stato quasi perfetto, con l’unica sbandata

della terza giornata con Naturalmente Berlingo. Ora la classifica sorride ai ragazzi di Verolavecchia, pron-ti al grande salto in Eccellenza come Polpenazze nel girone B a +8 su Filippin Rettifiche. Over 40. Anno nuovo, proposte nuove. Il Csi Brescia spalanca le porte anche agli over 40 del calcio a 7 promuovendo un torneo che si disputerà a maggio all’oratorio di Calvagese. È necessario comunicare la propria adesione entro fine febbraio contattando il responsabile Marco al 333.4324489.Avviso. La segreteria provinciale effettua la chiusura al pubblico per le festività natalizie dal 24 dicembre al 9 gennaio compresi. La Presidenza, il Consiglio e la segreteria provinciale augurano a tutti gli associati e alle loro famiglie un sereno Natale.

Tempo di bilanci e di sogni

entro e non oltre le ore 22 del venerdì antecedente la gara. Ogni evento prevede lo svolgimento del-le operazioni di segreteria dalle 8.15 alle 8.45, la consegna dei pettorali e delle distinte dalle 8.45 alle 9.20 e la ricognizione del tracciato con par-tenza del primo concorrente alle 9.30. Alle 12.30, invece, saranno esposte le classifiche ufficiose e si procederà alle premiazioni di rito. Quest’anno al campionato di società ed individuale si aggiun-gerà il Super trofeo − dedicato alla memoria di Giandomenico Berlinghieri − che sarà assegnato al primo gruppo sportivo capace di trionfare per tre edizioni nel campionato provinciale. Nell’albo d’oro della manifestazione figurano lo Sci Club Pi-sogne e lo Sci Cai Edolo, campione in carica dopo il trionfo del 2010. Il responsabile di settore Ser-gio Mazzola si avvarrà, nel corso della stagione, della collaborazione di due assistenti scelti dalla commissione tecnica: Simone Bignotti (Montor-fano Ski Team) e Giovanni Pompeiani (Sci Club Pisogne). Questa Commissione avrà il compito di decidere sul campo lo svolgimento della gara e potrà chiederne l’annullamento nel caso di orga-nizzazione inadeguata, oppure decidere la sospen-sione temporanea o definitiva qualora non venga garantita l’incolumità degli atleti.

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Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

62 LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Buon Natale

Egr. direttore,quando stavamo in Brasile, il Natale era molto diverso. In Amazzonia, in dicem-bre, è piena estate; fa molto caldo, non c’è possibilità di correre a fare acqui-sti, le sere sono illuminate da miliardi di stelle. Il tempo per raccontare e rac-contarsi, per pregare insieme, per la co-munione, la condivisione, la solidarietà, quel tempo colma ogni istante della San-ta notte. Quella sera, nell’oscurità calda e umida della foresta, mentre aspettava-mo la Messa di mezzanotte da celebrare dentro la baracca di fango e paglia che chiamavamo cappella, ascoltavamo le tante storie di Natale che la povera gente raccontava. Spesso ci si dilettava a met-tere in scena alcuni brani della Parola di Dio. In una di queste scene, la gente ri-spondeva alla domanda: “Dove nacque il bambino Gesù?”. Qualcuno personi-ficava San Pietro. Costui sapeva bene del censimento, del viaggio, del “non c’è posto per voi”, della mangiatoia, de-gli angeli e dei pastori. Tuttavia rispon-deva così: “Era un giorno strano, triste e cupo. Mi trovavo nel cortile del Palaz-zo di Caifa, il sommo sacerdote. Stavo davanti a un fuoco a scaldarmi quando venni identificato; allora negai per tre volte di averlo conosciuto, amato, segui-to. Quando un gallò cantò, io uscii fuori dal cortile e piansi amaramente. Ecco, in quel momento, fuori dal cortile del Palazzo di Caifa in Gerusalemme, Gesù nacque per sempre in me”. Spesso con

Pietro veniva rappresentata anche Maria di Betania, una prostituta risorta a nuo-va vita dopo l’incontro con Gesù; pure a lei si faceva la medesima domanda. E lei rispondeva: “Era lì, davanti a me. Una voce dolcissima, pura e santa, mi fece sentire un sentimento mai provato pri-ma. Capii che la mia vita da quel momen-to sarebbe cambiata, per sempre. Una vita nuova, come mai avrei potuto so-gnare nei miei sogni più belli. Eravamo a Betania ed è lì che nacque Gesù”. Poi entrava in scena San Francesco e anche a lui veniva posta la medesima doman-da. E il poverello d’Assisi rispondeva così: “Stavo nella piazza principale della mia città; davanti a mio padre e a tutti i notabili, davanti ai miei amici e ai miei clienti consegnai i vestiti, i soldi, tutto quel che avevo per seguire quella fonte d’amore inestinguibile per tutti che era appena nata in me. Si chiamava Gesù”. Poi entravano in scena altri personag-gi e sempre la rappresentazione veniva conclusa con l’ingresso di Maria. Ella era l’unica che rispondeva col raccon-to lucano che, ancora oggi, commuove il mondo e lo riempie di tenerezza, amo-re, pace, speranza. Maria narrava come Gesù fosse nato a Betlemme, sotto le stelle proprio come noi in quel momen-to; che c’erano fuochi di luce che guida-vano i pastori e il canto celestiale degli angeli che li accompagnava: “Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama”. Tuttavia poi, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, mentre Maria usciva di scena, alcuni spettato-

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti24 dicembre 1818In Germania viene eseguita per la prima volta, durante la messa di mezzanotte, “Stille nacht” scritta da Franz Gruber e Josef Mohr

25 dicembre 2005Papa Benedetto XVI pubblica la lettera enciclica Deus caritas est, la prima del suo pontificato

26 dicembre 2004Uno tsunami, con epicentro al largo di Sumatra, nell’Oceano Indiano, sconvolge una vastissima area dell’Asia

ri si alzavano e improvvisavano la loro risposta: “Quando è nato il mio piccolo José, cieco e albino, quel giorno è nato Gesù”; “Quando ho ritrovato mia madre dopo anni di lontananza, quel giorno è nato Gesù”; “Quando ho trovato un la-voro che mi permette di far sopravvive-re i nostri figlioli, quel giorno è nato Ge-sù”; “Quando ho accolto in casa i miei nipoti orfani, quel giorno è nato Gesù”. Quando lasciamo perdere i rancori, la frenesia degli acquisti e dell’avere, la mi-seria della politica d’oggi e guardiamo,

[email protected]

ancora una volta stupiti, alla nuova vita che s’affaccia sorridente al mondo e si trova circondata dall’affetto di fratelli e sorelle entusiasti per questa nuova pro-va d’amore di mamma e papà; quando sappiamo fare unità, solidarietà, con-divisione, aiuto, consiglio; quando sap-piamo asciugare lacrime, abbracciare e stringere mani, donare carezze e sorrisi, quando sappiamo fare questo allora sì: è Natale. Che sia un Natale così, per tutti noi, nei nostri cuori.

Mario ed Egle Sberna

Minestrina alla pescatora

Ingredienti: 2 cucchiai di pastina fine, una tazza di brodo vege-tale, mezzo filetto di sogliola, alcune gocce di succo di limone, un cucchiaino di prezzemolo tritato poco, sale.

Preparazione: Cuocere la pastina nel brodo vegetale e quasi a fine cottura aggiungere la sogliola precedentemente lessata e spezzettata con una forchetta. Spegnere il fuoco e aggiungere il limone, il prezzemolo, il sale e mescolare bene il tutto. Servire la minestrina ancora calda, quando sprigiona ancora tutto il suo profumo di limone.

Bavette ai carciofi

Ingredienti: 400 g di bavette, 4 carciofi, 6 cucchiai di polpa di pomodoro, un limone, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, una noce di burro, basilico tritato, sale.

Preparazione: Mondare i carciofi, tagliarli a spicchi molto pic-coli e spruzzarli col succo di limone. In una padella scaldare 4 cucchiai di olio e farvi appassire i carciofi. Unire la salsa di po-modoro e salare. Cuocere coperto per 15 minuti. Lessare le ba-vette, scolarle e condirle con il sugo ai carciofi, basilico tritato e una noce di burro.

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Telefono

Cognome

Nome

Al musical con “Voce”

Vinci due biglietti per il musical “Jesus Christ Superstar” di giovedì 13 gennaio (ore 21) al Palafiera di Brescia, promosso da Cipiesse. Nei panni di Gesù, Paride Acacia, nel ruolo dal 1994. Nel cast Mario Ve-nuti, Matteo Beccucci, Max Gazzè e Simona Bencini (Dirotta su Cu-ba). Spedisci il tagliando entro il 10 gennaio a “Al musical con ‘Vo-ce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia.Mariarosa Valli ha vinto i due bi-glietti per “Film in concerto”

“Jesus Christ Superstar”

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

63LA VOCE DEL POPOLO24 DICEMBRE 2010

Santità tra i giovani

Egr. direttore,si avvicina il Santo Natale, i giornali con-tinuano a parlare di morte e di odio. Ma noi, per rendere gloria a Gesù che viene, parliamo di persone che hanno dedicato la loro vita a quel Salvatore venuto sulla terra per donare la salvezza eterna. Oggi voglio parlare di due giovani e una bam-bina che si sono santificate. Comincia-mo dalla meravigliosa storia di Antoniet-ta De Meo, passata al paradiso a meno di sette anni. Quando la mamma le diede la vita non si accorse di aver messo al mondo un piccolo e purissimo angiolet-to. La madre educava la figlia ad ama-re Gesù, ma la piccina metteva nel suo cuoricino almeno cinque volte di più di quello che la mamma le insegnava gra-zie a quel Qualcuno che tutto può fare. A tre anni, dopo aver assistito alla S. Mes-sa la piccola dice alla mamma: facciamo un po’ di meditazione. La donna rimane allibita in quanto lei non ci aveva mai pensato. E poco tempo dopo: mamma facciamo l’esame di coscienza. Quando a sei anni si ammalò gravemente, pre-gava sempre per gli altri e alla madre che la esortava a pregava anche per sé perché Gesù la guarisse rispose: mam-ma, tu mi hai detto che Gesù ha soffer-to molto più di noi, lasciami stare con Lui sul Calvario. Morì abbracciando la madre e col sorriso angelico sul volto. Chiara Luce è una piccola creatura nata nel savonese. Ancora piccola lei amava e difendeva i deboli. In seconda elemen-

tare conosce una sua compagna, orfana di madre, col papà fuori casa per lavoro e questa bimba diventa la sua amica più cara. Un giorno la invita a pranzo e di-ce alla mamma: prepara la tovaglia più bella perché oggi viene Gesù a mangiare da noi. Chiara avrebbe voluto andare in Africa e diceva: come sarebbe bello se i negretti poveri potessero sedere a tavola alla stessa mensa con noi ricchi. Da ado-lescente un brutto male la faceva soffri-re. Ma la cara creatura diceva a Gesù: se lo vuoi tu lo voglio anch’io. Oggi Chiara è beata e sorride a Gesù. Cassie è una giovane americana caduta nel peccato. Ma un giorno incontra una comunità di cattolici e la vita della ragazza cambia: cancella il suo passato, aderisce alla fe-de e comincia a portarla agli amici. Il suo dolce sorriso fa vedere che Cassie è felice in Dio. Ma purtroppo un giorno due giovani entrano nella stanza dove il gruppo di cattolici pregava. Li uccisero tutti per la sola colpa di essere cattoli-ci. Cassie aveva solo 17 anni. Il Signore l’aveva tratta dal buio del peccato per farla una sua martire per Amore. Fa’, o Gesù Bambino, che anche noi possiamo diventare Santi come queste creature.

Domenico Marchesi

Strade dissestate

Egr. direttore,le scrivo per segnalarle che più volte ho fatto presente al coordinatore della Commissione ambiente e territorio del-la Circoscrizione Nord le condizioni in

cui versano i tombini e l’asfaltatura del-le strade di Mompiano. Alla fine, dopo non poca insistenza, la risposta è stata: il Comune non ha più fondi per ripara-re le strade perché li ha utilizzati a sov-venzionare i Grest degli oratori. Ho fatto fatica a credere a questa risposta venu-ta dal rappresentante della Lega Nord. È difficile credere che i fondi assegnati al capitolo del bilancio per le manuten-zioni si sia esaurito senza aver applicato una scala di priorità. Di fronte a questa stravagante risposta vien da chiedersi: dove sono stati reperiti i soldi per smon-tare la pensilina in piazza Rovetta, il fi-nanziamento delle sfavillanti notti rosa e di altre manifestazioni molto costose non necessarie? Se fosse vero che oggi il Comune non ha più soldi per la manu-tenzione di strade, marciapiedi e tombi-ni, paradossalmente a noi cittadini non resterebbe che promuovere una colletta fra chi ha iscritto i figli al Grest per rime-diare a un grossolano errore di previsio-ne nel bilancio comunale. Avrei ancora tante domande, ma concludo segnalan-do la situazione in cui versa l’inizio di via O. Montini, dove, sommata all’assenza di un marciapiede, sporgono per decine di metri dall’alto di una muraglia delle sie-pi. A chi tocca pagare la manutenzione del verde che deborda sulla carreggia-ta? Perché la Circoscrizione Nord non ha fatto nulla per una situazione che pregiudica la sicurezza di pedoni, cicli-sti, allievi della scuola media Virgilio e della Nikolajewka?

Miriam Pasolini

27 dicembre 1983Papa Giovanni Paolo II si reca in visita al carcere romano di Rebibbia per incontra-re Alì Agca, l’uomo che il 13 maggio 1981 gli sparò in piazza San Pietro

28 dicembre 1989Dubcek, il leader cecoslovacco deposto du-rante l’invasione sovietica del 1968, viene nominato presidente del nuovo parlamen-to del Paese

29 dicembre 1989Con l’elezione dello scrittore, e porta-voce dell’opposizione, Vaclav Havel alla presidenza della Cecoslovacchia giunge a compimento la cosiddetta rivoluzione di velluto

30 dicembre 1987Giovanni Paolo II pubblica la lettera enciclica Sollicitudo Rei Socialis nel ventesimo anniversario della Populo-rum Progressio di Paolo VI

L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane

D.: Con l’attivazione della Direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate di Brescia, presso quale ufficio devo rivolgermi per avere informazioni e/o presentare un’istanza riguardo un rimborso in materia di Imposte sui redditi (ad es.: Irpef)?

R.: Con l’istituzione della Direzione provinciale, la trattazio-ne dei rimborsi diviene un’attività di competenza degli Uffici territoriali, presenti in ciascuna Direzione provinciale. Relati-vamente ai rimborsi in materia di Imposte dirette, l’istanza va presentata all’ufficio competente in ragione del domicilio fi-scale del contribuente. In merito a ciò nulla cambia, in quanto gli Uffici territoriali di nuova istituzione assorbono le mede-sime competenze territoriali degli uffici delle Entrate preesi-stenti. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il CafAcli al numero 030 2409884.

La redazione apreagli studentiNella fotografia i ragazzi della pri-ma A delle medie dell’Istituto com-prensivo di Cazzago San Martino che hanno visitato il nostro Centro per le comunicazioni sociali. Accompagnati da due insegnanti, i giovani studenti hanno potuto vedere da vicino dove si costruisce (in termine tecnico si cu-cina) il settimanale, dove si fa un pro-gramma radiofonico e dove si realiz-zano i servizi della rubrica televisiva “La Buona Notizia”. I ragazzi saranno poi chiamati a produrre un testo scrit-to in classe per descrivere le sensazioni e le nozioni apprese durante la visita.

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