la voce dei coltivatori 09-12

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64° anno - n.8 ottobre 2012 Periodico di Coldiretti Piacenza Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. il giusto valore del vino produzione ai minimi storici, uva di buona qualità... ma il prezzo?

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numero di ottobre del mensile la voce dei coltivatori

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Page 1: la voce dei coltivatori 09-12

64° anno - n.8 ottobre 2012Periodico di Coldiretti Piacenza

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il giusto valore del vinoproduzione ai minimi storici,

uva di buona qualità... ma il prezzo?

Page 2: la voce dei coltivatori 09-12

Ci vediamo al mercato!

Fuorenzuola d’Arda tutti i giovedì

Piacenzalunedì, piazza Cavallivenerdì, piazza Duomo

Pianello V.T.1a domenica del mese

Carpaneto P.no2a e 4a dominca del mese

Ponte dell’Olio3a dominca del mese

i nostri mercati in provincia di Piacenza:

WWW. PIACENZA.COLDIRETTI.IT WWW. CAMPAGNAMICA.IT

Page 3: la voce dei coltivatori 09-12

sommario

6

Serve un argine per la GDO

812

Editoriale: investire sulla PAC per il futuro ...........................................5BioPiace: 2 Milioni di pasti a Km Zero per gli studenti piacentini ........ 10Biologico: +6,1% di consumi al 1° trimestre .......................................... 11Arriva un Decreto Legge contro la cementificazione .......................... 13Fiat: nel 2012 l'Italia ha esportato più cibo che automobili ................. 14Dal Parlamento Europeo STOP all'etichetta "No Ogm" ....................... 15Cala del 2% la produzione di cereali in UE............................................ 16PIL agricolo: solo l'agricoltura cresce in controtendenza ..................... 17Procedura antitrust semplificata .......................................................... 18Passata cinese spacciata per italiana, confermata la truffa ................. 19Salta la data per alzare il contenuto di frutta nelle bibite al 20% ........20Nella multifunzionalità i nuovi spazi dell'agricoltura italiana ..............21OGM: la Corte di Giustizia legittima i limiti alla coltivazione................22OGM: gli USA iniziano a fare marcia indietro........................................23Al Salone del Camper per il concorso Agriturismi Terranostra ............24Alimentazione: Castagne .....................................................................25

Vendemmia 2012

Marini: chiediamo solo Trasparenza e legalità per l'agroalimentare

Ci vediamo al mercato!

Fuorenzuola d’Arda tutti i giovedì

Piacenzalunedì, piazza Cavallivenerdì, piazza Duomo

Pianello V.T.1a domenica del mese

Carpaneto P.no2a e 4a dominca del mese

Ponte dell’Olio3a dominca del mese

i nostri mercati in provincia di Piacenza:

WWW. PIACENZA.COLDIRETTI.IT WWW. CAMPAGNAMICA.IT

Page 4: la voce dei coltivatori 09-12

CapVarie ...........................................................................................................................49

Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Ottobre 1953

DirettoreMassimo Albano

Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa

Direzione artisticaMarino Galli

Comitato editorialeAntonella Bazzini, Dario Panelli, Elisabetta Montesissa,

Laura Barbieri,Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi, Maurizio Maffi

Hanno collaboratoAlessandro Piva, Andrea Poggi, Cinzia Pastorelli, Monica Maj,Nadia Marcotti, Riccardo Piras, Sabrina Cliti, Stefano Cavanna,

don Stefano Segalini

Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura

29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596

[email protected]

Progetto grafico e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.

Non è in vendita.

In copertina:i risultati di una vendemia 2012 che sebbene segnata dalla

raccolta più scarsa degli ultimi 40 anni, ci regalerà probabilmenteun'annata ottima per i vini. Sullo sfondo rimane

però l'incognita dei prezzi.

La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it

Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 settembre 2012

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.

l'intervista

etichettopoliHanno vinto le lobby del nord Europa: d'ora in poi sarà "bistecca selvaggia" ..............32

fiscalepaghe - Regolarizzazione .............................................................................................44paghe - Assunzioni .......................................................................................................46

eventi dal mondo agricoloLa pagina del Consorzio di Bonifica di Piacenza ........................................................33La pagina dell’Associazione Piacentina Latte.............................................................34La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ......................................35La Voce della Cattolica ...............................................................................................36

tecnicoAsse 4 .........................................................................................................................38Ristrutturazione vigneti .............................................................................................39Vino novello................................................................................................................40Successioni .................................................................................................................43

26

iniziative ColdirettiEducazione alla Campagna Amica 2012-2013 ............................................................28Campagna Amica sempre più sinonimo di spesa anticrisi .........................................29Terranostra Piacenza: un fine settimana da protagonista ..........................................30

Gianluca Lelli

Page 5: la voce dei coltivatori 09-12

editoriale5

ed ambientale che sappia offrire cibo di qualità al giusto prezzo. Non solo una forte difesa del budget per l’unica politica europea realmente integrata, ma soprattutto l’occasione per riqualificare e legittimare la spesa verso l’agricoltura. La volatilità dei prezzi col-pisce soprattutto il reddito di chi vive e lavora solo di agricoltura, che deve essere quindi l’unico soggetto destinatario delle misure comunitarie. Attenzione anche agli strumenti di stabilizzazione del reddito come le assicurazioni e i fondi mutualistici.

L’Italia ha dimostrato in Europa di essere tornata ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. Lo stesso atteggiamento - ha concluso Sergio Marini - ci attendiamo venga assunto anche rispetto alla riforma della Politica agricola comune”.

} “Occorre dunque investire sulla Politica Agricola Comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’am-biente, del paesaggio e della qualità della vita dei cittadini eu-ropei. L'Italia e l'Europa non possono permettersi di rimanere senza cibo, che è tornato ad essere un fattore strategico di

stabilità economica e sociale”. Lo ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, intervenendo al convegno “Il futuro della Politica Agricola Comunitaria - III Conferenza nazionale” alla Fiera del Levante di Bari. “Se oggi – ha continuato il presidente della Coldiretti - il problema non è ancora quello della insufficiente produzione di cibo, ma della difficoltà di accesso, nel prossimo futuro è presumibile che le difficoltà diventino quantitative soprat-tutto se non verrà mantenuto in Europa un sistema produttivo agricolo efficiente con la Politica Agricola Comune. La riforma - ha precisato Marini - deve dare una risposta agli agricoltori in termini di stabilità dei redditi di fronte alla volatilità provocata dalla speculazione e dagli eventi climatici, ma anche una risposta ai cittadini con una agricoltura sostenibile dal punto di vista sociale

Marini:

INVESTIRE sulla PAC per il FUTURO dell'Europa

Sergio Marinipresidente di Coldiretti

Page 6: la voce dei coltivatori 09-12

6

}Roma, (agra press) - rispondendo ad una domanda di Agra Press su cosa possa e debba fare il governo per accompagnare la crescente tendenza degli italiani a pre-ferire cibi locali, che emerge dal rapporto Censis/Col-

diretti presentato oggi, il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha risposto che "l'unica cosa che deve fare il governo, la politica in generale, e' individuare una serie di norme che portino a creare condizioni di maggiore verita' nell'informa-zione ai consumatori". questo anche perche' - ha aggiunto - il "grande impegno" profuso dagli agricoltori negli ultimi venti anni per rispondere alle nuove richieste dei cittadini "molto spesso e' stato neutralizzato da un raccontare il non vero, da parte di tutti coloro che hanno usufruito di questi meccanismi distintivi e poi in qualche modo li hanno vendu-ti senza metterci i contenuti". Prima di qualsiasi altra cosa "occorrono politiche che permettano al cittadino consuma-tore di conoscere come stanno le cose", quindi etichettatura,

controlli, legalita', lotta vera alla contraffazione. questa - ha concluso Marini - "e' l'unica grande battaglia che dobbiamo fare, non soltanto in Italia, ma in Europa e nei rapporti in-ternazionali". "la richiesta della Coldiretti mi sembra giusta, perche' e' evidente che la prima cosa che il governo, e anche l'unione europea, devono dare agli agricoltori, prima ancora del sostegno economico, e' un quadro di regole che salva-guardi la possibilita' per gli agricoltori che lavorano in modo corretto di avere una remunerazione corretta", ha replica-to il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. "noi continueremo a batterci a tutti i livelli per andare in questa direzione", ha assicurato. Catania ha ricordato di aver re-centemente "notificato all'Unione Europea il provvedimento sull'etichettatura dell'olio. Sto poi notificando in queste ore il provvedimento sulle bevande alla frutta. Li difendero' tutti e due a Bruxelles e spero - ha aggiunto - in un'approvazione rapida". "sto anche per mandare a Bruxelles un terzo dos-

Page 7: la voce dei coltivatori 09-12

sindacale7 ottobre 2012

Marini: al governo chiediamo solo

regole per TRASPARENZA e LEGALITà per l'agroalimentare

Catania: ci battiamo per questo.

sier sul latte uht, in applicazione della legge sulla etichettatura", ha poi annunciato il ministro. A li-vello internazionale, poi - ha detto - "siamo impe-gnatissimi in tutte le sedi comunitarie in cui si di-scute sull'origine". "quindi - ha concluso - nessuna discordanza su questi temi, ma e' chiaro che io in quanto istituzione devo lavorare dentro il quadro giuridico".

Page 8: la voce dei coltivatori 09-12

VENDEMMIA 2012: una produzione che ci porta indietro di 40 anni,

ma la QUALITà dell'uva è

OTTIMA

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Page 9: la voce dei coltivatori 09-12

VENDEMMIA 2012: una produzione che ci porta indietro di 40 anni,

ma la QUALITà dell'uva è

OTTIMA

sindacale9 ottobre 2012

Coldiretti Piacenza invita i produttori in fase di rivendicazione a rispettare la reale produzione, per evitare inutili e dannosi “giri di carte”.

} Dall’analisi fatta da Coldiretti Nazionale emerge che i cam-biamenti climatici fanno crollare la produzione mondiale di vino che, con una riduzione del 6 per cento rispetto allo scorso anno, raggiunge il minimo storico da 40 anni, quan-do sono iniziate le rilevazioni; la vendemmia 2012 con ap-

pena 256,1 milioni di ettolitri di vino risulta essere la piu' avara di sempre.Quindi cala la quantità, ma non la qualità, che si preannuncia decisamente buona specialmente per i rossi. Questo dato rispec-chia anche la nostra provincia, che sconta gli effetti, per quanto riguarda rese dei mosti e quantità di uva raccolta, di un’estate cal-dissima e siccitosa, che è andata a sommarsi alle gelate tardive del mese di aprile e la forte grandinata in Val Tidone di fine luglio. Tuttavia, se le quantità si preannunciano tra le più basse degli ultimi anni, la qualità è altissima, grazie a un mese di settembre decisamente più favorevole, sia sotto il profilo delle precipitazio-ni che delle temperature, mentre proprio le alte temperature e l’assenza di piogge estive hanno contribuito a una forte concen-trazione zuccherina e a una totale assenza di parassiti e muffe. Sicuramente il calo di produzione, sempre che poi trovi riscon-tro concreto in fase di rivendicazione delle uve, può far risalire anche i prezzi del vino, in modo particolare per il vino Guttur-nio. Pertanto si invitano i produttori in fase di rivendicazione a rispettare la reale produzione, per evitare inutili e dannosi “giri di carte” che vanno a gravare principalmente sui piccoli impren-ditori vitivinicoli. Per quanto ci riguarda, sottolineano Andrea Poggi e Dario Panelli rispettivamente responsabile commissione vino e responsabile servizio vitivinicolo di Coldiretti Piacenza, è

stato un risultato importante aver rilevato in sede di commissione in Camera di Commercio, in antici-po i prezzi delle uve rosse rispet-to all’inizio della vendemmia, per dare maggiore certezza ai produt-tori. “Possiamo ribadire, continua-no i referenti di Coldiretti, che i prezzi restano conformi all’attuale andamento di mercato e pur non permettendo margini di reddito, sono in grado di coprire almeno i costi di produzione”. “Certo questi prezzi non sono sufficienti per co-prire le perdite degli anni passati, ma ci auguriamo che l’intera filiera abbia, quanto meno compreso che senza uva non si può fare il vino e senza gli imprenditori vitivinicoli che con passione e professionalità garantiscono la qualità di questo prodotto, difficilmente riuscire-mo a continuare a considerare il comparto enologico un fiore all’oc-chiello di Piacenza”. Occorre, inol-tre, tenere in considerazione che dopo diversi anni torna ad aumen-tare il consumo globale di vino e quindi il crollo della produzione spinge al rialzo i prezzi di vendita dei vini sui mercati internazionali; ovviamente i vini maggiormente ricercati sono quelli con una forte identità e un forte legame con il territorio, proprio come i vini pia-centini. Serve un lavoro di squadra partendo dalla qualità in vigna fino ad una maggiore valorizzazione e considerazione da parte di tutti gli attori della filiera, compresi i con-sumatori finali. è un settore im-portante, non solo per l’indotto ma perché rappresenta il biglietto da visita del territorio e non possia-mo proseguire nella tendenza alla diminuzione del consumo di pro-dotto locale da parte dei piacentini, come negli ultimi anni.

Paese/anno   2011   2012   Var.%   Italia   42,7   40,5   -­‐5,2   Francia   51,0   44,1   -­‐13,5   Spagna   38,3   35   -­‐8,6   Germania   9,6   9,3   -­‐3,1   Portogallo   5,6   5,8   +3,6   Romania     5,3   3,2   -­‐39,6   Altri   11   10   -­‐9,1   Totale  Ue   163,5   147,9   -­‐9,5   Stati  Uniti   18,7   19,0   +1,6   Australia   11,0   11,6   +5,5   Argentina   15,5   13,0   -­‐16,1   Cile   9,2   9,7   +5,4   Sud  Africa   9,3   9,6   +3,2   Altri   45,3   45,3   0,0   Totale  mondo   272,5   256,1   -­‐6,0  

 

PRODUZIONE MONDIALE DI VINO: STIMA VENDEMMIA 2012

Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Commissione Ue, OIV

Page 10: la voce dei coltivatori 09-12

Grazie alla realtà piacentina nelle mense scolastiche di oltre 80 scuole dislocate in 30 comuni della provincia, anche quest’anno saranno serviti i prodotti locali

}Salgono a circa 1,2 milioni i pa-sti biologici che, a livello nazio-nale, saranno serviti ogni giorno nelle mense scolastiche nel corso

del nuovo anno scolastico, quasi il dop-pio rispetto a dieci anni fa. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che ad aumentare è anche l’offerta di pasti con cibi di stagione, locali e a chilometri zero. “E rispetto a questa iniziativa, dichiara il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, possiamo proprio dire che Piacenza, è stata, anche stavolta, Primogenita, perché grazie al Consorzio BioPiace, alla sinergia con le aziende che hanno l'appalto per la preparazione dei pasti, (Cir e Copra), e all'attenzione delle amministra-zioni locali, la fornitura alle mense con i prodot-ti del territorio è iniziata nel 2004. Attualmente i numeri sono notevolmente aumentati fino a coprire oltre 80 scuole dislocate in 30 comuni della provin-cia per un totale di circa duemilioni di pasti l’anno . “Una realtà significativa e un servizio importante per i nostri figli, prosegue Bisi perché anche a scuo-la, dobbiamo avere la certezza di ciò che mangiano in mensa”. “Il Consorzio BioPiace, conferma il suo di-rettore Camillo Tiramani, rappresenta una realtà rile-vante a livello locale e non solo, con oltre 50 aziende associate. Sicuramente senza questa idea vincente la collina piacentina avrebbe perso enormi opportunità di reddito e i consumatori la possibilità di gustare alcuni prodotti, come ad esempio il nostro prodotto di punta, Grana Padano Biologico che con una produzione di 250 forme al mese rappresenta un fiore all’occhiello a livello nazionale. Ma i prodotti che vengono forniti alle mense non si limitano ai latticini, ma comprendono anche farine e prodotti da forno, carne, ortofrutta, conserve, confet-ture e miele; inoltre con la Bottega di Campagna Amica di Piacenza i consumatori possono assaggiare ogni gior-no gli stessi prodotti proposti a scuola”. La possibilità di imparare a conoscere le eccellenze del proprio territorio a partire dalle mense scolastiche, prosegue Tiramani, ha anche un importante valore educativo e culturale che la Coldiretti è impegnata a promuovere grazie al progetto di Educazione alla Campagna Amica nelle scuole, con la firma di un protocollo con il Ministero dell’Istruzione, per recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione, della sana alimentazione, del-la stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ri-costruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”. Quello del Consor-zio BioPiace, conclude Bisi, è sicuramente un percorso impegnativo ma è l’unico che ha dato “soddisfazione” alla zona collinare e montana; vogliamo proseguire su questa strada intrapresa, non solo per far conoscere i prodotti locali a tutti i cittadini, ma per riconoscere un adeguato reddito agli agricoltori di collina e fare in modo che continuino a rimanere sul territorio svolgendo un servizio per l’intera collettività”.

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BioPiace:

2 Milioni di PASTI A KM ZERO per gli studenti piacentini

Page 11: la voce dei coltivatori 09-12

sindacale11 ottobre 2012

BioPiace:

2 Milioni di PASTI A KM ZERO per gli studenti piacentini

}Il consumo di prodotti biologici in Italia continua a registrare progressi anche in tempo di crisi. Con un incremento della spesa del 6,1 per cento nel primo semestre del 2012 (rispetto alla prima metà del 2011), il comparto si conferma nettamen-te anticiclico, in grado di crescere a ritmo sostenuto anche nei momenti

di forte debolezza del mercato interno. È quanto emerge da un'indagine di Ismea, dalla quale si evince anche che il tasso di crescita della domanda è stato più elevato negli anni della crisi (+7,8% nel-la media annua) che in quelli precedenti alla recessione del 2008-2009 (+3%). Con un valore al consumo di circa 3 miliardi di euro, l'Italia è quarta nella gra-duatoria europea, dietro Germania, Francia e Regno Unito, e sesta a livello mondiale. Ismea registra anche una crescita del numero delle famiglie acquiren-ti, calcolando che, nell'ultimo anno, tre nuclei su quattro hanno acquistato almeno un prodotto biologico e che il 70% della spesa è riconducibile a un gruppo di ac-quirenti più o meno conso-lidato.

Biologico: CONSUMI +6,1% nel 1° semestre 2012

Page 12: la voce dei coltivatori 09-12

12

}(ANSA) - ROMA, 19 SET - ''Un limite alla grande distribuzio-ne deve essere posto altrimenti si verificano fenomeni di canni-balismo che poi uccidono i piu' deboli che in questo caso sono i produttori''. Lo afferma il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, a margine della presentazione del rapporto ''Vivere insieme, vivere

meglio'' sul nuovo modo di posizionarsi degli italiani di fronte alla crisi, con l'85% che scaccia il senso di solitudine andando frequentemente a fare la spesa alimentare nei piccoli negozi di quartiere che svolgono un rilevante ruolo sociale. ''Pero' ritengo - aggiunge Marini - che nel medio periodo, ma gia' sta accadendo oggi, i grandi centri commer-ciali subiranno necessariamente un ridimensionamento. Infatti hanno avuto successo non tanto per l'offerta vastissima e i prezzi ragionevoli quanto perche' creano delle nuove piazze, nuovi modi di incontrarsi, per cui la piazza vera, quella del borgo o della citta', si e' trasferita' li'''. ''Ma e' una piazza finta - conclude Marini - e non e' piu' tempo delle finzioni''.

COLDIRETTI: serve

ARGINE GDOa difesa dei più deboli

i produttori soffrono, ma grandi centri stanno perdendo appeal

Page 13: la voce dei coltivatori 09-12

sindacale13 ottobre 2012

}(Negli ultimi dieci anni sono scomparse il 32,4 per cento delle aziende agrico-le presenti in Italia con 1,6 milioni di unità sopravvis-

sute che possono contare sul 2,5 per cento di terra in meno, per il calo della superficie agricola utilizzata a soli 12,9 milioni di ettari, il 43,8 per cento del territorio nazionale. E’ quanto emer-ge da una analisi della Coldiretti sui dati del censimento Istat dell’agricoltura, in occasione del varo da parte del Governo del disegno di legge per fermare la cementificazione. Se in parte si è verificata una ricomposizione fondiaria con l’importante aumento delle dimensioni medie aziendali, non c’è dubbio che - sottolinea la Coldiretti - l’erosione di terre fertili sia imputabile oltre che alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali anche dall'abbandono delle zone marginali, non in grado di garantire un reddito sufficiente a mantenere l’attività agricola. Lo dimostra il fatto che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa il 20 per cento la superficie forestale ma si è dimezzata quella di proprietà delle aziende agricole con un aumento di 300mila ettari di terreno che sono sta-ti abbandonati per la effetto della chiusura delle aziende e si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa svolgere attività di custodia, di valorizza-zione, di protezione e di sor-veglianza.

Arriva un Disegno di Legge contro

la CEMENTIFICAZIONE delle campagne

In 10 anni scomparse 1/3 delle aziende e il

2,5% della terra

}Come già preannunciato nel numero di settembre del no-stro periodico, finalmente l'agricoltura potrà presto conta-re su un “muro” legislativo contro quel cemento selvaggio che divora ogni giorno cento ettari di terra fertile destinata a produrre quel cibo di cui potrebbe esserci una carenza

drammatica nei prossimi anni. Su proposta del ministero delle Politiche agricole, il Consiglio dei ministri ha approvato un dise-gno di legge “anticemento” mirato alla valorizzazione delle aree agricole e al contenimento del consumo del suolo. “Non c’è dubbio che l’erosione di terre fertili sia imputabile oltre che alla sottrazio-ne per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali anche dall'abbandono delle zone marginali, non in grado di garantire un reddito sufficiente a mantenere l’attività agricola - sottolinea la Coldiretti, nell’esprimere soddisfazione per il provvedimento -. Occorre difendere il terreno agricolo dal cemento nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli ai quali va riconosciuto un giusto reddito”. Per il premier Mario Monti, che ha presentato il ddl assieme al mi-nistro delle politiche agricole Mario Catania, “è un provvedimento molto significativo, che rimedia molti mali che caratterizzano l'Ita-lia, la società italiana e l'economia italiana, oltre che il suolo italia-no. Forse avremmo dovuto inserirlo nel salva Italia, perché qui c'è molto di salvezza di un'Italia concreta”. Il ddl si caratterizza innan-zitutto per fissare l'estensione massima di superficie agricola edificabile nazionale; le regioni, a loro volta, la stabiliscono su scala regionale e la ripartiscono tra i Comuni. “L’obiet-tivo è limitare il processo di cementificazione delle aree agricole – spiega il ministro Catania - e porre fine a un trend assai pericoloso per gli assetti idrogeologici, la filiera alimentare e, ovviamente, il paesaggio”. Il ddl prevede anche di interdire i cambiamenti di desti-nazione d'uso per i terreni agricoli che abbiano ri-cevuto aiuti dalla Ue per i successivi cinque anni al recepimento dei sostegni. Si abroga inoltre la norma che consente che i contributi di costru-zione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità - consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria - e siano invece de-stinati alla copertura delle spese correnti dell'Ente locale. Verrà anche istituito un comitato con la funzione di monitorare il consumo di superficie agricola sul ter-ritorio nazionale e il mutamento di de-stinazione d'uso dei terreni agricoli.

Page 14: la voce dei coltivatori 09-12

} L’Italia ha esportato più cibo e vino che automobili e rimorchi nel primo semestre del 2012. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati istat dopo le titu-banze al piano Fabbrica Italia annunciato dalla Fiat. Le esportazioni di prodotti agroalimentari sono aumenta-

te del 5 per cento ed hanno raggiunto i 15,2 miliardi di euro mentre al contrario le spedizioni di automobili, rimorchi e semirimorchi si sono fermate a 13,1 miliardi di euro, nella prima metà dell’anno. Una analisi che - sostiene la Coldi-retti - dimostra come l’Italia e il suo futuro dopo le delusioni della grande industria sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo. C’è una Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. È questa l’Italia futura, quella per cui - precisa la Coldiretti - il terri-torio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compati-bile - conclude la Coldiretti - con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e del-lo stare bene insieme.

FIAT: nel 2012

l'Italia ha esportato +CIBO che AUTOMOBILI

14

Page 15: la voce dei coltivatori 09-12

sindacale15 ottobre 2012

} Con il cambiamento delle norme sul sistema di eti-chettatura facoltativa della carne bovina viene di fatto impedito di indicare la dicitura no ogm, a causa degli elevati costi che saranno ora a carico del singolo alle-vatore che ha scelto di alimentare il proprio bestiame

con mangimi non contaminati da biotech. È uno degli ef-fetti negativi del sostanziale via libera alla proposta della Commissione europea che ha modificato lo schema attuale di etichettatura volontaria delle carni e rinvia di almeno cin-que anni l'obbligatorietà del chip per i bovini. Con una ri-stretta maggioranza il Parlamento europeo ha infatti adot-tato un emendamento volto a sopprimere, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’attuale sistema regolato dagli artt. 16, 17 e 18 del Regolamento 1760/2000. Il testo adottato conferma, in linea generale, le proposte formulate dalla Commissione europea che prevede l’approvazione di un disciplinare per l’etichettatura facoltativa delle carni bovine, da parte del-

le autorità competenti degli Stati membri, sulla base del-le richieste degli operatori. A livello procedurale, resta da vedere se il Parlamento europeo riuscirà a raggiungere un accordo con il Consiglio sulla Relazione in questione, che riguarda anche l’introduzione dell’identificazione elettroni-ca dei bovini (EID) su base volontaria, ferma restando la possibilità per gli Stati membri di introdurla su base obbli-gatoria sul loro territorio. Bisogna evitare che la modifica delle disposizioni sulle indicazioni facoltative in etichetta impedisca di valorizzare il lavoro di quanti si sono impe-gnati per la trasparenza e la qualità della carne. L’Italia è all’avanguardia nell’etichettatura facoltativa della carne in cui molti operatori hanno investito con successo, al fine di fornire informazioni utili quali la razza e il sesso dell’ani-male, l’alimentazione usata e l’età del bovino verso le quali i consumatori mostrano interesse ai fini di un acquisto con-sapevole e trasparente.

Dal Parlamento Europeo STOP all'etichetta

"NO OGM"

Page 16: la voce dei coltivatori 09-12

16

} Cala la produzione di cereali nell’Unione Europea. La Commissione Ue ha presentato le sue ultime previsioni dalle quali emerge che il raccolto 2012 sarà di 278,6 mi-lioni di tonnellate, con un calo del 2 per cento rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il frumento te-

nero, le stime indicano una produzione di 127,3 milioni di tonnellate, l’uno per cento in meno del 2011. Cresce, invece, il grano duro che fa segnare un aumento del 5,3 per cen-to, salendo a quota 8,5 milioni di tonnellate. Per il mais, le previsioni attuali sono a 60,2 milioni di tonnellate, con una riduzione dell’11% rispetto all’anno scorso, che potrebbe es-sere anche più pesante, considerando i problemi di siccità. L’orzo si attesta, invece, a 53,1 mln/tonn., con un aumento del 3,6 per cento. Sul fronte del commercio estero, l’attuale situazione prevede che l’Unione Europea rimanga un espor-tatore netto (per circa 10 milioni di tonnellate). Andando ad analizzare la situazione tra principali produttori, le pre-

visioni della Commissione ue danno l’Italia in aumento del 8,5 per cento, seconda solo alla Francia (+9,2 per cento). Segno positivo per la Germania (+4,6 per cento) e conto pari in Gran Bretagna (+0,8 per cento) mentre la Polonia perde il 3,6 per cento dei suoi cereali. Tracollo per Spagna e Ungheria (-18,9 per cento) e, soprattutto, per la Romania, con un crollo del 35,8 per cento. A livello mondiale, a cau-sa della siccità che ha colpito gli Stati Uniti, la previsione della produzione mondiale dei cereali nel 2012/13 è ridot-ta rispetto al mese scorso. In seguito ad una riduzione di approvvigionamento mondiale, il prezzo del mais è rimasto vicino a livelli record durante il mese di agosto. Il rapporto attuale tra stock/consumo mondiale rimane ad un livello paragonabile all'anno 2011: è sceso dal 20 per cento al 19 per cento. Tale situazione, secondo la Commissione, proba-bilmente causerà il mantenimento di prezzi a livelli elevati con un alto livello di volatilità.

Cala del 2%

la produzione di CEREALI nell'UnIonE EURopEA

Page 17: la voce dei coltivatori 09-12

sindacale17 ottobre 2012

} L'agricoltura è l'unico settore in controtendenza nel 2012 che fa segnare un aumento del Pil (0,9 per cento) sul piano tendenziale per il secondo trimestre consecu-tivo, mentre calano l’industria (-6,0%), le costruzioni (-6,5%) e i servizi (-1,1%). È quanto afferma la Coldi-

retti nel commentare i conti economici trimestrali dell'Istat e nel sottolineare che non ha significato considerare il dato congiunturale poiché l’agricoltura, come è noto, segue un andamento stagionale. Nonostante le difficoltà l'agricoltura si conferma come settore anticiclico come dimostra anche l'aumento delle assunzione che crescono del 10,6 per cento

nel secondo trimestre in netta controtendenza con l'anda-mento generale. Peraltro le aperture di nuove aziende agri-cole hanno superato leggermente le chiusure con la presenza nel secondo trimestre di ben 824.516 aziende agricole regi-strate negli elenchi delle camere di commercio. Una ripresa che avviene dopo due anni di continue riduzioni. L'Italia può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l'identità, il turismo, la cultura e il cibo che sono una leva competitiva formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo.

Cala del 2%

la produzione di CEREALI nell'UnIonE EURopEA Pil agricolo:

solo l'AGRICOLTURA CRESCE in controtendenza

Page 18: la voce dei coltivatori 09-12

Made in Italyprocedura ANTITRUST semplificata

È stata semplificata la procedura istruttoria in materia di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette con la delibera dell’8 agosto 2012, n. 23788, emessa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato

} Un provvedimento importante che consente di salva-guardare il settore agroalimentare denunciando even-tuali pubblicità, campagne informative o diciture in etichetta false o ingannevoli, soprattutto, rispetto all’o-

rigine geografica delle materie prime. Questa procedura può essere attivata da qualsiasi soggetto o organizzazione che ne abbia interesse per richiedere la verifica dell’ingannevolezza d’informazioni fornite su un prodotto; basta inoltrare una semplice comunicazione all’Autorità con i propri dati iden-tificativi e l’indicazione specifica del prodotto e dell’impresa di produzione nonché i motivi per i quali si ritengono false le informazioni fornite sullo stesso. Una volta presentato il ricorso, se l’Autorità ritiene che vi siano i presupposti, apre un’istruttoria per effettuare i dovuti accertamenti e ve-rificare l’ingannevolezza delle informazioni fornite dall’im-presa sul prodotto. Al termine delle indagini l’Autorità, se sussistono le condizioni, emette un provvedimento con cui dichiara l’ingannevolezza delle informazioni pubblicitarie o delle indicazioni presenti sull’etichetta del prodotto, sanzio-nando con una pena pecuniaria l’impresa produttrice che deve disporre la modifica dei messaggi ritenuti illegittimi. La Coldiretti si è spesso resa artefice di ricorsi all’Autorità con l’obiettivo di tutelare la legittimità delle informazioni fornite sui prodotti nel settore agroalimentare, infatti, il suc-cesso di tali iniziative ha permesso il rispetto di condizioni di corretta concorrenza tra le imprese e di trasparente infor-mazione per il consumatore. Anche rispetto a possibili casi di contraffazione, considerata l’efficacia di questa procedu-ra, sarebbe utile che ogni soggetto o organizzazione faces-se immediato ricorso all’Autorità di fronte possibili casi di pratiche ritenute ingannevoli, poiché usurpative o imitative di marchi, segni distintivi, immagini o simboli, che si riferi-scono ad una determinata area di produzione.

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Page 19: la voce dei coltivatori 09-12

Passata CINESEspacciata per ITALIANA, confermata la truffa

sindacale19 ottobre 2012

}È noto il caso dell’imprenditore campano, titolare di un’importan-te industria conserviera, condannato, lo scorso mese di marzo, per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, poiché ha commercializzato prodotti contenenti concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, confezionati ed etichettati

con falsa indicazione made in Italy per frodare i compratori sull’origine, provenienza e qualità di tali prodotti. A riguardo, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna, che chiariscono quali sono

gli elementi valutati dal giudice per accertare l’illegittimità dell’indica-zione made in Italy. Innanzitutto, si è dovuto verificare se il processo di lavorazione della materia prima fornita dalla Cina abbia comportato una trasformazione tale del prodotto da consentire allo stesso di poter-si fregiare dell’indicazione made in Italy. Sul punto,infatti, la normativa vigente prevede che qualora alla produzione abbiano contribuito due o più Paesi, il prodotto è considerato originario del Paese in cui è av-venuta l’ultima trasformazione, economicamente giustificata, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo. Ebbene, il giudice ha accertato che la lavorazione del concentrato di pomodoro cinese non è consistita in trattamenti tali da migliorarne la qualità, in quanto l’impresa italiana ha proceduto alla semplice aggiunta di acqua, sale e alla pastorizzazione, pertanto, considerando che l’acqua non è un ingrediente, la sua aggiunta non ha comportato una trasformazione sostanziale, ma la sola diluizione del prodotto. Inoltre, la lavorazione eseguita è risultata carente di un ulteriore elemento per poter essere definita sostanziale, ossia quello della sua giustificazione economica. Sono chiare, infatti, le ragioni che possano spingere l’imprenditore a fornirsi di materie prime a basso prezzo dal mercato cinese, ma, da un punto di vista economico, è stato accertato che i costi di lavorazione del prodotto, non giustificavano l’operazione. Sicché, è emerso che l’u-nica motivazione economica che possa sostenere tale strategia imprendito-riale sia quella di potere fraudolentemente apporre l’ambito marchio made in Italy su prodotti di provenienza non nazionale e acquisiti a basso costo. Di conseguenza, una volta valutati tutti gli elementi che caratterizzano il processo di trasformazione del prodotto, anche sotto il profilo della convenienza economica dell’operazione, è stata dichiarata falsa l’ap-posizione della dicitura made in Italy sul concentrato di pomodoro prodotto dall’imprenditore campano, in quanto, sotto nessun profilo, lo stesso poteva essere considerato prodotto in Italia. Ebbene, di fronte ai numerosi casi di agroalimenti spacciati per italiani sebbene provenienti da Paesi stranieri, si ritiene illuminante tale sentenza di condanna, che chiarisce i criteri in base ai quali un prodotto può ritenersi made in Italy. Considerati i danni economici che tali frodi comportano per il nostro Paese, si auspica che nel settore i controlli sull’origine delle materie prime degli alimenti siano sempre più stringenti, a tutela degli autentici e tradizionali prodotti italiani, mentre va applicata quanto prima la legge sull'etichettatura d'origine di tutti i prodotti.

Page 20: la voce dei coltivatori 09-12

salta la data certa

per ALZARE al 20% la percentuale minima

di FRUTTA NELLE BIBITE

}Non c’è più una data certa per l’entrata in vigore della norma che prevede l’aumento al 20 per cento del succo di frutta nelle bibite. È la Coldiretti a de-nunciare che il testo definitivo del decreto legge sulla miniriforma della Sanità rimanda ai tempi indefiniti dell’esito della notifica alle Autorità europee. “La

necessità di subordinare la norma alla procedura comunitaria è una pura invenzione. Evidentemente cambiano i governi, ma non cambia il modo con cui vengono presi in giro cittadini ed agricoltori facendo leggi utili, ma avendo già trovato il cavillo per non applicarle mai”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Siamo certi che - ha precisato Marini - nella fase di conversione del decreto, il Parlamento saprà ridare una reale efficacia alla norma, fissando una data certa per l’entrata in vigore. Il provvedimento, infatti, praticamente raddoppia il contenuto di frutta nelle bibite fissato fino ad ora da una legge nazionale ormai datata (Legge n. 286 del 1961) per la quale le bevande al gusto di agrumi possono essere colorate a condizione che esse contengano appena il 12 per cento di succo di agrumi, spesso all’insaputa dei consumatori. Rispetto al testo originario, in cui si prevedeva una decorrenza “dal 1° gennaio 2013”, in quello approvato dal Consiglio dei Ministri si legge testualmente che “decorsi sei mesi dal perfezionamento con esito positivo della procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE, le bevande analcoliche di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono essere com-mercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento

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Decreto legge Sanità

Page 21: la voce dei coltivatori 09-12

nella MULTIFUNZIONALITà i nuovi spazi dell'Agricoltura italiana

}La centralità del territorio nelle dinamiche evolutive dell’agricoltura determina un crescente interesse della Società geografica italiana per il settore agricolo, so-prattutto rispetto alle politiche di sviluppo. Ciò an-

che in conseguenza del rilievo ambientale riconosciuto al settore primario, che attraverso nuovi metodi e modelli di consumo promuove uno sviluppo sostenibile capace di pre-servare e valorizzare la biodiversità del pianeta. Sul pun-to, da una riflessione della Società geografica sul settore agricolo, nasce il Rapporto, “I nuovi spazi dell’Agricoltura italiana”, presentato lo scorso 25 giugno, che si propone di interpretare alla luce dei mutamenti dello scenario europeo e della nuova Pac le prospettive dell’Agricoltura italiana ed il ruolo che il settore può assumere nello sviluppo del Pae-se. Il Rapporto mette in rilievo la propensione multifunzio-nale dell’impresa agricola che si interfaccia con le ulteriori attività che caratterizzano il settore, quali la preservazione degli equilibri ambientali e degli assetti paesaggistici, la produzione energetica nonché la manutenzione del territo-rio. La Società geografica individua attraverso il Rapporto quali devono essere gli obiettivi prioritari per lo sviluppo

del settore agricolo. Si evidenzia l’esigenza non tanto di ac-crescere i livelli di produttività, ma di adeguare il quadro agronomico e zootecnico nonché le pratiche colturali alle caratteristiche del contesto territoriale ed ai cambiamen-ti climatici. L’agricoltura può assumere il ruolo di traino per l’economia locale promuovendo la crescita di legami interattivi all’interno delle filiere alimentari per ampliare la collaborazione di settore e rafforzare il potere contrattuale all’interno delle filiere. Condizione imprescindibile per la redditività degli investimenti agricoli e per lo sviluppo dei territori rurali è promuovere l’apertura dei sistemi agricoli al mercato internazionale, che richiede un accrescimento del livello manageriale delle imprese agricole. Il Rappor-to sottolinea, inoltre, a tutela del settore, l’importanza di interventi di mercato rivolti a contrastare i fenomeni della contraffazione, della pirateria e dell’italian sounding. Infi-ne, tra gli obiettivi da raggiungere, si mette in rilievo quello dell’ “imprenditorialità”, ossia la necessità di favorire lo sviluppo di una nuova classe imprenditoriale giovane e con una formazione che possa rispondere, da un lato, alla sfida competitiva posta dalla crescente concorrenza che è conse-guita alla liberalizzazione dei mercati e, dall’altro, al ruolo sempre più complesso e articolato che il settore agricolo è chiamato a svolgere all’interno del nostro sistema-paese, soprattutto, in un’ottica di multifunzionalità.

sindacale21 ottobre 2012

Page 22: la voce dei coltivatori 09-12

la CORTE DI GIUSTIZIA legittima le norme regionali che prevedono limiti alla coltivazione

}La sentenza della Corte di giustizia, che si è espressa sulla normativa italiana in materia di Ogm nella causa tra la multinazionale Pioneer e il Ministero delle Poli-tiche agricole, ha chiarito che gli Stati membri nell’a-

dottare i provvedimenti opportuni per evitare la presenza involontaria di Organismi geneticamente modificati nelle coltivazioni convenzionali possono disporre restrizioni non-ché divieti geograficamente delimitati attraverso l’adozione delle misure di coesistenza. Pertanto, viene riconosciuta la legittimità delle leggi regionali che hanno vietato la colti-vazione di Ogm in considerazione delle caratteristiche del proprio territorio, con particolare riguardo alle produzioni di qualità che beneficiano di una denominazione di origine, alle specialità tradizionali garantite, alle specialità realizza-te con metodi di produzione biologica nonché ai prodotti tradizionali. Infatti, bisogna garantire agli agricoltori la tu-tela delle proprie produzioni ed adottare idonee misure per evitare i gravi effetti che deriverebbero, laddove si verifichi la presenza accidentale di colture transgeniche in colture convenzionali o biologiche. Del resto, se in un dato prodot-to agricolo la presenza accidentale di transgenico supera la tolleranza stabilita dalla normativa comunitaria, è obbli-gatorio indicare nell’etichetta che si tratta di un prodotto

contenente Ogm, sicché da un’eventuale contaminazione ne deriverebbe per l’agricoltore un grave danno economico le-gato a prezzi di mercato inferiori e alla difficoltà di vendita. Inoltre, è necessario offrire ai consumatori, che in maggio-ranza ritengono che il cibo transgenico sia meno salutare, una scelta consapevole grazie a provvedimenti efficaci che mantengano le filiere di produzione separate per poter con-tare, di conseguenza, su un valido sistema di etichettatura e tracciabilità. E’ stato, comunque, osservato che la Corte, nel ritenere che non possa essere disposto il divieto di introdur-re misure volte a prevenire l'impatto della commistione di Organismi geneticamente modificati con le colture derivate da prodotti tradizionali, non ha considerato che il divieto di coltivazione in Italia sia stato disposto da un provvedi-mento interministeriale nel rispetto della disciplina europea che riconosce agli Stati l'accertamento circa il carattere non pericoloso o dannoso della coltivazione transgenica secon-do specifiche esigenze di separazione delle colture. D’altro canto, la sentenza è rilevante e apprezzabile nella parte in cui fa salve le leggi regionali che precludono la coltivazione di Ogm per effetto di misure di coesistenza realmente adot-tate.

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Page 23: la voce dei coltivatori 09-12

}“Non e' un'esagerazione dire che quasi tutti vogliono che sull'etichetta dei prodotti alimentari siano indicati i materiali geneticamente modificati in essi contenuti. Ed il 6 novembre, in quello che e' indubbiamente tra i piu'

importanti voti non a livello nazionale che si svolgeranno quest'anno, i californiani avranno l'opportunita' di fare in modo che accada - almeno in teoria - schierandosi a favo-re della Proposta 37 che sara' sottoposta a referendum in quella data. La formulazione della Proposta 37 e' chiara su due punti: richiedera' "l'etichettatura degli alimenti grezzi o trasformati messi in vendita ai consumatori se ottenuti da piante o animali con materiale genetico modificato in modo specificati" e proibira' che "tali prodotti, o altri prodotti tra-sformati, vengano commercializzati come 'naturali'" (per il momento, ignoriamo le vaste implicazioni della frase "o al-tri prodotti trasformati", in modo da non eccitarci troppo, eccetto che per dire che l'interpretazione letterale di questa espressione ha a dir poco messo in subbuglio l'intera indu-stria agroalimentare). I sondaggi dicono che la Proposta 37 e' estremamente popolare: circa il 65 per cento dei califor-niani sono a favore, contro il 20 per cento schierato per il no, mentre il 15 per cento resta indeciso. A livello nazionale, sulla piu' ampia questione dell'etichettatura, alla domanda se la FDA dovrebbe richiedere che "gli alimenti che sono stati geneticamente modificati o contengono ingredienti geneticamente modificati siano etichettati in tal senso", un incredibile 91 per cento di votanti risponde si' e solo il 5 per cento dice no. E' un argomento sul quale la risposta e' quanto mai trasversale, e i sondaggi non sono cambiati di molto nell'ultimo paio d'anni. In modo non sorprendente, la grande agroindustria - e in particolare le societa' come la Monsanto (…) - ha gia' speso decine di milioni di dollari per la campagna contro la Proposta 37. Sull'altra sponda c'e' una coalizione, relativamente poco finanziata, guidata dall'associazione California Right to Know [California di-ritto di sapere] che ha raccolto il milione di firme necessario per sottoporre la proposta a referendum. Anche se gli spot

televisivi sono appena cominciati e i suoi sostenitori non lo diranno mai, al momento l'approvazione della proposta sembra sicura. Eccellente. Questo pero' non significa che l'e-tichettatura partira' il 7 novembre; ci saranno battaglie su battaglie riguardo all'attuazione. Ma in generale, dove va la California, li' va la nazione. (…) La migliore ipotesi su quello che succedera' se la California dira' si' all'etichettatura (…) e' che i produttori alimentari riformuleranno i loro prodotti usando ingredienti non geneticamente modificati. Secondo la maggior parte delle stime, ci sono abbastanza soia e mais non ogm per continuare a produrre alimenti ipertrasforma-ti all'attuale, allarmante tasso. Per l'industria, e' molto piu' sicuro puntare su questo piuttosto che sull'etichettatura (…) e siccome e' improbabile che riformulino le proprie ricette solo per la California, la cui popolazione e' il 12 per cento di quella degli Stati Uniti, in un certo modo questo e' un voto nazionale. Per la Monsanto, e' un duro colpo. Ma il resto di noi deve preoccuparsene? Certo che si', ma non per la ragio-ne piu' ovvia. Se l'ingegneria genetica dovesse dimostrare di essere quello che i suoi sostenitori spesso sostengono, cioe' l'unico modo di "nutrire il mondo", l'etichettatura sarebbe irrilevante. Nessuno si preoccupa del fatto che l'arricchi-mento con vitamine - generalmente considerato benefico, anche se non esattamente 'naturale' - sia indicato in etichet-ta, e questo non ne ha affatto rallentato le vendite. (…) La proposta 37 non e' un bando contro gli alimenti modificati, e' relativa al diritto di sapere. (...) Noi abbiamo diritto di sapere cosa c'e' nel cibo che mangiamo ed il diritto di sapere come e' prodotto. Questo resta valido anche se gli alimenti contenenti o prodotti usando OGM fossero la cosa migliore del mondo. (Vale la pena ricordare che, quand'era candidato, Barack Obama promise di etichettare gli alimenti geneticamente modificati; forse un Obama rieletto potrebbe fare qualcosa su questo argomento). [Mark Bittman (opinionista del New York Times e della rivista Time), quotidiano - a cura di agra press].

Gli USA iniziano a fare

MARCIA INDIETRO

Gli Stati Uniti iniziano a fare marcia indietro sugli Ogm. Nel paese che più di

ogni altro ha promosso l’utilizzo degli organismi geneticamente modificati in

agricoltura ci si interroga da qualche tempo sulla bontà di tale scelta, come

dimostra l’articolo “Ogm: etichettiamoli!” apparso sul prestigioso "New York

Times" in merito al referendum promosso sull’etichettatura dei cibi transgenici

sindacale23 ottobre 2012

Page 24: la voce dei coltivatori 09-12

} Un concorso nazionale rivolto agli Agriturismi Campa-gna Amica. E' l'iniziativa presentata al Salone del Camper di Parma da Terranostra e Apc (Associazione Produttori Caravan e Camper) per la promozione del turismo all'a-ria aperta all'interno del circuito agrituristico italiano. Il

concorso premierà, con un pozzetto per il carico e lo scarico delle acque del valore di 5.000 euro, i tre agriturismi, aderenti all’accordo - uno del Nord, uno del Centro e uno del Sud Italia - che presenteranno i migliori progetti di valorizzazione della ricettività rivolta ai camperisti presso la propria struttu-ra. Gli agriturismi interessati a partecipare possono trovare il bando al seguente indirizzo: http://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/Documents/Bando%20Agriturismi%20Camper.pdf; oppure chiedere informazioni agli uffici di Coldiretti.Sono intervenuti all’evento Paolo Bicci, presidente Apc, Tulio Marcelli, presidente Terranostra e Paolo Brunello, vi-cepresidente Terranostra e responsabile dell'azienda agritu-ristica Il Palazzone di Montegalda in provincia di Vicenza. Quest’ultimo ha illustrato l’esperienza della propria struttura agrituristica che, aderendo alla convenzione, offre ospitalità gratuita per la prima notte agli amanti del camper style. Pre-sente anche Carlo Pontini, Presidente Terranostra Emilia Romagna. L’accordo di programma tra le due associazioni è finalizzato alla promozione del camperismo tra gli Agritu-rismi Campagna Amica, esclusi gli agricampeggi, associati a Terranostra e della microricettività en plein air sul territorio nazionale. I camperisti e i curiosi del camper style hanno così la possibilità di sostare gratuitamente una notte all'interno degli agriturismi aderenti alla convenzione. “Questo accordo di programma - ha detto Tulio Marcelli, presidente di Ter-ranostra - nasce per incentivare tutti i camperisti a sostare numerosi presso gli Agriturismi Campagna Amica. La col-laborazione scaturisce dalle comuni sensibilità delle Associa-zioni e attenzione verso il mondo rurale, le qualità e le tipicità dei territori italiani”. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti finora - ha dichiarato Paolo Bicci, presidente di

Associazione Produttori Caravan e Camper – grazie all’ot-tima collaborazione con Terranostra. Nella cornice del Sa-lone del Camper abbiamo pertanto deciso di continuare a promuovere tra i visitatori la formula di ospitalità propo-sta dal nostro accordo di programma e presentare il nuovo bando per la fornitura dei servizi base a tre agriturismi”. “Il Salone del Camper - ha detto Carlo Pontini, presidente di Terranostra Emilia Romagna – rappresenta un impor-tante punto di incontro tra i camperisti, che viaggiano alla scoperta dei territori, e gli agriturismi. Numerose strutture regionali hanno aderito alla convenzione siglata tra Apc e Terranostra perché questa sinergia può davvero contribuire alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio agrituristico regionale”. “L’accordo tra Terranostra e Apc – ha commentato Paolo Brunello, vicepresidente Terrano-stra – risponde alla crescente richiesta di turismo itinerante e all’esigenza di potersi muovere liberamente sul territorio con rispetto e con una modalità ecosostenibile. Un’iniziati-va interessante che supera anche alcuni limiti normativi e le carenze del sistema ricettivo nazionale e che vuole quindi anche sensibilizzare e supportare lo sviluppo della cultura e dell’offerta del turismo en plein air”.

Terranostra effettua, inoltre, un costante monitoraggio delle strutture aderenti all’iniziativa; per conoscere gli Agriturismi Campagna Amica che partecipano al pro-getto basta consultare i siti internet delle associazioni, http://www.terranostra.it/http://www.sceglilcamper.it/e cliccare sul banner dedicato.

al SALONE DEL CAMPER parte il concorso per Agriturismi Terranostra

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Page 25: la voce dei coltivatori 09-12

(Ingredienti per 4 persone)• Lenticchie 200 grammi• Brodo vegetale 1 litro• Patate gr. 300• Castagne piacentine gr. 150• Olio gr. 20• Sedano, carote, cipolla e aglio

LA CASTAGNA

25le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj

Frutto del castagno, la castagna è il più noto dei frutti ami-dacei. Ne esistono di numerose varietà di cui la più nota è il marrone, di dimensioni più grandi e di qualità più pregiata. Le varietà principali di castagne sono: i Marroni, le Casta-gne, gli Ibridi Eurogiapponesi e i Giapponesi. I Marroni sono considerati i frutti di castagno che presentano, nell’in-terno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco.I marroni sono particolarmente ricercati sul mercato, la loro pezzatura si può considerare medio-grossa (da 55 a 70 frutti per Kg) e derivano dal castagno europeo (Castanea sativa). Il gruppo delle Castagne comprende numerosissime varietà diffuse nelle diverse zone castanicole italiane e deri-vano tutte dal castagno europeo. Gli Eurogiapponesi sono derivati da incrocio naturale o guidato tra il castagno euro-peo (Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata); sono state introdotti in Italia verso la metà degli anni ‘70. Nel piacentino sono presenti la Domestica di Gusano e la Vezzolacca, quest’ultima ha colore scuro e buccia liscia e vanta una forte tradizione. Lo dimostrano, infatti, i secolari castagneti che si estendono sui monti attorno al paese.Si tratta di un alimento dalle caratteristiche nutrizionali molto particolari: è ricca di sali minerali e oligoelementi, in particolare le castagne sono una vera miniera di potassio (una sostanza indispensabile al buon funzionamento degli apparati cardiovascolari e neuromuscolari) in grado di au-mentare la resistenza alla fatica e migliorare le capacità la-vorative. Gli zuccheri complessi in essa contenuti sono più digeribili di quelli dei cereali; sono energetiche, combattono

le affezioni epatobiliari e intestinali, le malattie renali, le al-terazioni nervose e muscolari, sono lassative, antisettiche e aiutano il sistema circolatorio. Sono ottime sia bollite con l’aggiunta di cannella e zenzero, oppure di qualche erba aromatica, sia saltate sulla fiamma (le caldarroste). La dige-ribilità delle castagne è maggiore per quelle lesse e diminu-isce sensibilmente per le caldarroste. In uno studio recente dell’Inran è emerso che lenticchie e castagne possono essere considerate una buona sorgente di sostanze antiossidanti, in particolare di lignani, molecole biologicamente attive cui viene attribuita capacità protettiva da malattie cardiovasco-lari e da forme di cancro ormone-dipendente. A riportare i valori più alti sono state le farine di lenticchie e quelle di ca-stagne. È dimostrato quindi che queste farine possono rap-presentare interessanti materie prime per la formulazione di alimenti funzionali innovativi.

Qualità nutrizionali

la ricetta

Fate soffriggere, con un cucchiaio di olio, una carota, una costa di sedano, una piccola cipolla tritati e uno spicchio d’aglio. Aggiunge-re le lenticchie e versare il brodo vegetale. Aggiungere un rametto di timo, uno di rosmarino e un paio di foglioline di alloro, lasciare cuocere il tutto per mezz’ora circa. Aggiungere le patate sbucciate, tagliate a dadini e le castagne cotte in precedenza. Lasciare cuocere il tutto per altri 20 minuti. Frullate una parte del composto e unite-la al resto, quindi servire con pane abbrustolito.

Alimentazione

Fonte  tabelle  di  composizione  INN  2012   Castagne  arrostite  gr.  100  Proteine   3.7  g  Grassi   2.4  g  Zuccheri   41.8  g  Acqua   42,4  g  Fibra     8.3  g  Calorie   193  Kcal    

Zuppa di lenticchie e castagne

Page 26: la voce dei coltivatori 09-12

DOMENICA ORE 13.30

DOMENICA ORE 13.30

D OM E N I C A

ORE 13,30su

Gianluca Lelli

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Il suo inizio in Coldiretti è stato nell’area economica. Che importanza ha oggi questo settore?Ieri come oggi, è un settore fondamentale per l’impresa agricola, su cui Coldiretti ha investito e investe molto. Si tratta di percorrere quell’”ultimo miglio” di cui parlava il presidente Marini per dare red-dito alle aziende agricole.

Le condizioni sono però cambiate nel tempo…Sì, oggi la situazione è più complessa, la concorrenza si è fatta più forte e con la globalizzazione si è estesa a livello mondiale. Ci troviamo in un contesto competitivo internazionale, per cui il nostro grano, la nostra frutta, il nostro latte, si devono confrontare con prezzi mondiali, con prodotti provenienti da Paesi dove i costi non sono confrontabili con i nostri a causa di garanzie sociali e sanitarie

Di Borgo Tossignano (BO), laurea in scienze agrarie, ha cominciato la sua atti-vità in Coldiretti nel 1995 nell’area economica del-le Federazione regionale Emilia Romagna, di cui è diventato responsabi-le nel 1998. Nel 2001 è vice-direttore di Coldiret-ti Emilia Romagna e nel 2002 viene chiamato alla direzione di Coldiretti Ve-nezia, città nella quale, nel 2004 diventa anche mem-bro di giunta della Camera di Commercio. Tra il 2007 e il 2009 è anche diret-tore di Coldiretti Belluno e Coldiretti Veneto. Nel 2009 torna in Emilia Ro-magna a dirigere la Coldi-retti regionale.

Page 27: la voce dei coltivatori 09-12

DOMENICA ORE 13.30

ottobre 201227

differenti. Il tutto in una situazione in cui vediamo i nostri prodotti taroccati ad ogni latitudine al punto che le imitazioni valgono 60 miliardi di euro, tre volte tanto i prodotti originali. Anche se non c’è solo questo.

In che senso?E’ molto cambiato il contesto in cui si trova ad operare l’impresa agricola. I rapporti lungo la filiera sono cambiati e sono sbilanciati verso la parte commerciale, che oggi assorbe la maggior parte del valore finale del prodotto. Produrre bene, come sanno fare gli agricoltori italiani, richiede professionalità, cura, impegno e costosi mezzi e tecniche di produzione. Il nostro impegno oggi è riequilibra-re i rapporti di forza, evitando che prendano il sopravvento la logi-stica e la distribuzione, accorciando la filiera e riducendo la catena interminabile delle intermediazioni, con vantaggi per il produttore e il consumatore.

Non è cambiato, però, solo la filiera, ma anche il contesto sociale. Oggi c’è una nuova coscienza nei cittadini sui consumi alimentari, in termini di ricerca di qualità e di produzioni tipiche. Quanto è importante questo fattore?Importantissimo. In questo ha avuto un ruolo rilevante proprio Col-diretti, quando ha firmato il patto con il consumatore, assumendo un ruolo di forza sociale, oltre che di rappresentanza delle imprese agricole. L’attenzione che il consumatore pone all’origine dei pro-dotti, al loro legame con il territorio, alle garanzie di qualità e salu-brità hanno trovato una sponda importante in Coldiretti e nei suo associati che hanno fatto una bandiera ad esempio nell’etichetta d’origine del prodotto agricolo con battaglie portate fino ai palazzi di Bruxelles. Oggi questa battaglia si è trasformata nell’impegno dei produttori di metterci la faccia. Da qui è nato tutto il progetto di vendita diretta e di Campagna Amica.

È un progetto che sta prendendo sempre più piede…Sì, le aziende che fanno vendita diretta in Emilia Romagna sono or-mai più di 6.000, mentre si moltiplicano le botteghe di Campagna Amica. Proprio Coldiretti Piacenza ha aperto la prima bottega in Emilia Romagna, che è anche una delle più grandi del Nord Italia. Le botteghe costituiscono uno strumento con cui i produttori possono continuare a metterci la faccia anche senza l’impegno diretto nella vendita diretta. Il consorzio nazionale produttori garantisce l’origine e la provenienza di prodotti che possono arrivare nelle botteghe dai produttori aderenti a Campagna Amica in ogni parte d’Italia.E anche così che possono essere valorizzati i prodotti tipici e i prodotti di alta qualità. In questo i produttori piacentini sono all’a-

vanguardia con strutture come il Consorzio Biopiace che rifornisce di prodotti bio e di qualità le scuole e le botteghe.

Vendite dirette e botteghe di Campagna Amica, per quan-to importanti, non possono esaurire l’esigenza di trovare uno sbocco commerciale adeguato per i prodotti agricoli. Ci sono altri strumenti?Sì, sempre nell’ottica di metterci la faccia e, in questo caso, la firma, ha preso il via il progetto Fai, “Firmato agricoltori italiani”. Come con la vendita diretta, l’obiettivo è accorciare la filiera dal campo alla tavola, in questo caso riducendo tutti i passaggi intermedi che appesantiscono di costi il prodotto finale, sottraendo valore a chi produce. Come abbiamo visto recentemente al Macfrut di Cesena, con il sostegno logistico di Consorzi Agrari d’Italia, Fai, lavora per portare direttamente produzioni agricole alla grande distribuzione. Si tratta di una realtà che già opera nel settore della pasta, del riso, dell’olio, delle carni dei salumi e dell’ortofrutta fresca.

Il 2012 non è stata un’annata facile per l’agricoltura col-pita da una siccità senza precedenti. Una sua valutazione?È stata un’estate da dimenticare per i produttori dell’Emilia Roma-gna, anche perché quattro provincie sono state colpite oltre che dal-la siccità, anche dal terremoto. Mentre quest’ultimo è imprevedibile, per la siccità dobbiamo constatare che è sempre più un fenomeno ricorrente. Per questo bisogna pensare a come prevenirla. A livello regionale abbiamo promosso un gruppo di lavoro che , con l’aiuto di esperti, presenterà presto proposte per far fronte alla carenza d’acqua. È vero che piove meno, ma è anche vero che piove in periodi diversi dall’estate e che l’acqua va tutta al mare. Dobbiamo trovare il modo di immagazzinare risorsa sufficiente da utilizzare nei periodi di magra.

E il rapporto con le istituzioni?Il rapporto con le istituzioni ha sempre il nodo della burocrazia. L’a-gricoltura, come ogni attività imprenditoriale ha bisogno di snellezza. Molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare. La semplificazione della macchina amministrativa sarà uno degli argomenti che ci gui-derà anche nelle future scelte in merito al riordino delle province.

Gianluca Lelli

l’intervista

Page 28: la voce dei coltivatori 09-12

dati della Commissione europea – del 7 per cento dei costi sanitari dell'Ue perché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'iper-tensione, l'infarto e certi tipi di cancro. Il progetto di Educazione alla Campagna Amica, sottolinea Cinzia Pastorelli coordinatrice del pro-getto per Coldiretti Piacenza, prevede per ogni classe che aderisce al programma, la distribuzione di un opuscolo sull’importanza della frutta e verdura per la salute, la stagionalità e il luogo di produzione, l’organizzazione della filiera agricola e l’etichettatura dei cibi, in modo da recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale per valorizzare i fondamenti della dieta medi-terranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Inoltre è previsto l’organizzazione di un seminario rivolto a genitori e insegnanti sul tema “Come mangiamo siamo. Una corretta alimentazione e sane relazioni alla base della salute”, in cui medici ed esperti effettueranno una vera e propria lezione sul tema specifico.”.

28

Educazione alla Campagna Amica 2012-2013

Riparte anche quest’anno il programma di “Educazione alla Cam-pagna Amica”, promosso da Coldiretti per divulgare la corretta alimentazione ai ragazzi delle scuole materne, elementari, medie e superiori di Piacenza e provincia. Attraverso questo percorso, commenta il direttore Massimo Albano, Coldiretti Piacenza vuole promuovere nelle scuole l’acquisto e il consumo consapevole di frutta e ortaggi, partendo dal presupposto che una sana alimen-tazione e corretti stili di vita possono contrastare sovrappeso e obesità. Secondo un’indagine del progetto “Okkio alla salute” del ministero della Salute, che ha rilevato le abitudini alimentari e il peso dei ragazzi nelle varie regioni italiane, in Emilia Romagna il 20,1% dei ragazzi tra gli 8 e i 9 anni è sovrappeso e l’8,6% è obeso, mentre il 37,3% dei ragazzi mangia frutta una sola volta al giorno, un consumo inadeguato ad una corretta alimentazione. Attraverso i nostri tecnici - continua Albano - incontreremo i bambini ed i ragazzi della nostra provincia per trasmettere l’importanza del consumo di ortofrutta del territorio, nel rispetto della stagionalità. Una corretta abitudine che deve continuare anche a casa, per tale motivo all’in-terno del percorso di Educazione alla Campagna Amica è previsto un seminario con specialisti rivolti a genitori e insegnanti, finalizzato a far acquisire conoscenze approfondite sul tema e tutto ciò che ad essa è collegato. Consumare più frutta significa ridurre le malattie collegate direttamente all'obesità che sono responsabili – secondo i

al via il nuovo progetto di educazione ad una sana alimentazione

Il progetto di quest’anno dal titolo “La salute vien mangiando. Frutta e verdura

tutto l’anno” avrà lo scopo di educare al consumo di ortofrutta, diffondere

un’adeguata conoscenza della stagionalità e della provenienza degli alimenti

Page 29: la voce dei coltivatori 09-12

iniziative Coldirettiottobre 201229

Pane PiacentinoIn controtendenza rispetto all’andamento generale del commercio al det-taglio rilevato dall’Istat volano gli acquisti diretti dal produttore con un aumento del 23 per cento rispetto allo scorso anno degli acquisti nei mercati degli agricoltori dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di con-sumatori nel corso di un anno. E’ quanto emerge nel corso dell’Assem-blea annuale della Coldiretti sulla base dei dati elaborati dalla Fondazione Campagna Amica nel primo semestre del 2012, nel giorno di diffusione dei dati Istat sui consumi. A Piacenza sono oltre 250 i Mercati di Campagna Amica realizzati dalle aziende aderenti ad Agrimercato, l’associazione che promuove la vendita diretta nel territorio con un’affluenza di oltre 200.000 piacentini all’anno. Ma non solo. A Piacenza con 64 aziende aderenti ad Agrimercato, 96 aziende ac-creditate Punto Campagna Amica, 65 Agriturismi Terranostra, una Bottega di Campagna Amica e diversi orti urbani si è creata una rete capillare sul territorio in grado di incontrare le esigenze di gran-de e piccoli. La rete di Campagna Amica (www.campagnamica.it) offre prodotti del territorio e stagionali: la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, la birra, l’aceto, l’olio, il latte, lo yogurt, il pane, le conserve di frutta e i trasformati di verdure, le farine e la pasta, i biscotti ed i prodotti da forno, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici: da quelli al gutturnio a quelli al miele. Nella rete di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti,

Campagna Amicasempre di più sinonimo di SPESA ANTICRISIA Piacenza oltre 250 Mercati di Campagna Amica e 96 aziende accreditate

messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola. Un fenomeno che - continua la Coldiretti - coin-volge anche molti chef che nei ristoranti vogliono offrire menu freschi e genuini a chilometri zero. “I nostri mercati degli agricoltori stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educa-zione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “partendo dalla distintività, la filiera agricola italiana fa sì che questa diventi non solo la grande leva competitiva per le imprese ma anche la grande occasione di star meglio per la gente”.

Page 30: la voce dei coltivatori 09-12

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Terranostra Piacenza:un fine settimana da protagonista

Promuovere gli agriturismi di Campagna Amica con particolare attenzione a chi si muove sul territorio utilizzando i propri mezzi come camper e roulotte: questa la sfida che Terranostra, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiret-ti, si è posta quest’anno con la sua presenza al Salone del Camper che si è tenuta dall’8 al 16 settembre 2012. “La partecipazione a questa ker-messe specializzata nel turismo "en plein air" per il secondo anno consecutivo, afferma Carlo Pontini presidente regionale e provinciale di Terranostra, ci ha permesso di incontrare un pubblico di consu-matori interessato al territorio e ai suoi prodotti e particolarmente attento anche al contesto am-bientale. Sono oltre tre milioni gli italiani che hanno scelto quest’anno di andare in vacanza in tenda, roulotte o camper”. Per rispondere alle esigenze di questo pubblico è stata distribuita una pubblicazio-ne che raccoglie sia gli agri campeggi, sia gli agritu-rismi che offrono ospitalità gratuita per una notte in riferimento all'accordo siglato tra Terranostra e APC, l'Associazione Produttori Caravan e Camper. “Un salone di grande interesse a cui non potevano mancare le eccellenze piacentine insieme a quelle di tutta la regione; durante la giornata inaugurale, prosegue Pontini, il tour enogastronomico ha fatto tappa virtualmente nella nostra provincia, con una degustazione di Grana Padano abbinato all’Ortrugo, vitigno autoctono piacentino. Nello stand di Terra-nostra e Campagna Amica, abbiamo presentato le strutture agrituristiche grazie alla nostra cartogui-da, ormai giunta alla quarta edizione e che riporta anche le aziende che fanno vendita diretta. Quindi un abbinamento perfetto di territorio, turismo e prodotti tipici”.Recentemento, inoltre, Carlo Pontini,

in qualità di presidente, ha presentato l’esperienza e il bilancio del Club Verdeccel-lenza, durante un seminario organizzato dalla Regione Emilia Romagna al Sana di Bologna dal titolo “Agriturismo – qualità e marketing per affermarsi”. “Chi sceglierà le aziende agrituristiche di Verdeccellenza, ha sottolineato Pontini, troverà strutture che riducono al minimo l’impatto ambientale applicando sistemi di raccolta differen-ziata dei rifiuti, tecnologie di riduzione dei consumi idrici, risparmio energetico, ripri-stino dei sentieri, manutenzione del paesaggio, tecniche di produzione biologiche, promozione di un’alimentazione più sana con prodotti locali a km zero, utilizzo di mezzi di trasporto collettivi o a impatto zero. “Ancora una volta, in due eventi distinti, ma che attirano migliaia di visitatori, grazie a Terranostra, il territorio e l’agricoltura sono state protagoniste. Piacenza racchiude tante eccellenze che rappresentano un grande punto di forza per i turisti; un turista sempre più attento ai particolari e alla natura e ognuno di noi, ha concluso il presidente regionale, deve saper essere il “cicerone” dell’agricoltura e delle emozioni che si trasmettono attraverso questo lavoro”.

L’esperienza agrituristica piacentina al Salone del Camper di Parma e al Sana di Bologna

la nostra partecipazione al Salonedel Camper di Parma

l’intervento al seminario al Sana di Bologna

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FINAGRI, il finanziamento per l’acquisto di macchine, attrezzature, bestiame ed il miglioramento dell’azienda agricola,

è parte del nostro PROGRAMMA AGRICOLTURA: l’insieme delle proposte e degli strumenti finanziari dedicati agli imprenditori agricoli

LaBANCA DI PIACENZA

come voi crede nell'agricoltura

Tutti gli sportelli della BANCA DI PIACENZAsono a disposizione

Finanziamenti per mezzi agricoli moderni e sicuri in grado di ridurre costi e consumi

Page 32: la voce dei coltivatori 09-12

a cura diAttilio Barbieri

etichettopoli.com

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Hanno vinto le lobby del Nord Europad'ora in poi sarà bisteca selvaggiaIl Parlamento europeo cancella l'etichetta trasparente sulle carni bovine. Con i voti determinanti di 8 deputati italiani.Grandissima tristezza: il Parlamento europeo ha detto sì all'aboli-zione dell'etichetta facoltativa per le carni bovine. La decisione fa ancora più male se si pensa che i sì hanno prevalso sui no con 8 voti di scarto, 333 a 325. E sono stati proprio 8 gli eurodeputati italiani che si sono espressi a favore della proposta di cancellare la tracciabilità completa. Quando il provvedimento entrerà in vigore (resta un passaggio al Consiglio della Ue ma dovrebbe essere pura formalità) chiunque potrà scrivere sull'etichetta le cose più fantasiose: in assenza di una legislazione in materia (quella cancel-lata dal'assemblea di Strasburgo) non ci saranno più controlli. Gli 8 della bistecca selvaggia, gli eurodeputati che si sono espressi a favore del provvedimento sponsorizzato dalle grandi lobby della carne tedesche, inglesi e olandesi, sono tutti del Partito polare europeo: Alfredo Antoniozzi (Pdl), Raffaele Baldassarre (Pdl), Vito Bonsignore (Pdl e vicepresidente del Ppe), Carlo Casini (Udc), Herbert Dorfmann (Südtiroler Volkspartei), Salvatore Iacolino (Pdl), Erminia Mazzoni (Pdl), Aldo Patricello (Pdl). Su Libero li abbiamo definiti «traditori». La Mazzoni in una nota parecchio stizzita ha fatto presente di essersi sbagliata a votare sì. Bonsi-gnore ha mandato una lettera (firmandola assieme ad Antoniozzi, Baldassarre e Patricello) in cui chiede di «rettificare alcune inesat-tezze» nel pezzo con cui ho denunciato l'intera vicenda. In realtà non smentisce nulla, ma rovescia le responsabilità sugli allevatori colpevoli di fornire «prodotti di nicchia, ma a prezzi eccessivi, che non hanno una reale giustificazione con i costi di produzione». Sono imbarazzato io stesso a trascrivere questa affermazione. Il consiglio che mi sento di dare a Bonsignore & C e semplice: provi a consultare un qualunque listino pubblicato dalle Borse merci italiane e si accorgerà che le quotazioni dei bovini alla stalla sono ferme a 25 anni fa. Altro che prezzi eccessivi! Nella medesima missiva il deputato Pdl liquida l'etichetta facoltativa dicendo che

venne introdotta nel 1997 e confermata nel 2000 «per dare maggiore sicurezza psicologica ai consumatori». Scordandosi però di chiarire a cosa servisse questa «sicurezza psicologica». Erano gli anni dell'epidemia di Bse, la «mucca pazza». L'encefalo-patia spongiforme bovina stava mietendo vittime in tutta Europa (alla fine furono oltre 2.000), riducendo la materia grigia dei pove-racci che avevano mangiato carne infetta a una specie di spugna informe. L'etichettatura facoltativa assolse a un compito delicato e importante: ridare fiducia ai consumatori che diffidavano delle bistecche come se si trattasse di provette contenenti i virus della guerra batteriologica. Puerile anche la scusa, invocata sempre da Bonsignore, del taglio ai costi, quando sostiene di «lottare contro la eccessiva burocrazia, cercare di ridurre i costi e tutelare i veri interessi dei consumatori». Per stessa ammissione della Commis-sione europea l'intero sistema dell'etichettatura volontaria genera un onere diretto pari a 360.000 euro. Da spalmare sui 27 Paesi dell'Unione. Ben 13.333,33 euro per ogni Stato! Semplicemente ridicolo. Caro Bonsignore, ne inventi un'altra...Purtroppo la partita non è finita qui. Bruxelles sta manovrando per reintrodurre le farine animali nell'alimentazione bovina. Quelle stesse farine che tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del de-cennio successivo, funzionarono da vettore per diffondere la Bse. Con l'etichetta facoltativa gli allevatori onesti avrebbero potuto dichiarare che i loro capi non vengono alimentati con farine animali (o con mangimi a base di Ogm, vale a dire cereali transgenici). Ora non più. E siccome la Commissione Ue si è riservata la facoltà di stilare l'elenco delle informazioni che si potranno scrivere sul cartellino, c'è da scommettere che queste non ne faranno parte. E' accaduta una cosa simile con il tessile e l'abbigliamento made in Italy, quando Bruxelles ci impedì di etichettarlo come «fatto in Italia» con la scusa che avrebbe alterato la concorrenza. Mi chiedo se a quel punto gli otto della bistecca selvaggia avranno ancora qualcosa da dire. Sempre ammesso che, con l'aria che tira, sieda-no ancora sui banchi del Parlamento europeo.

La gestionedell’acquaper l’agricolturaL’irrigazione rappresenta l’indispensabilepratica tecnologica, di antica originee tradizione, necessaria ad attenuarele conseguenze negative dovute a scarseprecipitazioni: è indispensabile per far frontealla siccità, oltre che a garantire lo sviluppodelle produzioni di eccellenza che caratterizzanoil territorio piacentino. Nei mesi estividi maggiore criticità idrica il Consorziodi Bonifica trasporta l’acqua utilizzandol’estesa rete di canali per distribuirla nei campi,contribuendo allo sviluppo vegetativodelle colture. L’orticoltura piacentina hauna posizione determinante nelle coltureidroesigenti e costituisce uno dei distrettipiù importanti del Nord Italia per la coltivazionee la trasformazione del pomodoro, con unaproduzione annua pari a circa 67 mila tonnellatedi pomodoro (670 milioni di Kg) e nellaproduzione di mais, fagiolini e ortive in genere.

Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 464811 - [email protected] - www.cbpiacenza.it siamo anche su

Irrigazione per aspersione

Subirrigazione

Irrigazione a goccia

pagina coldiretti gestione acqua 19x23_Layout 1 11/09/12 12:59 Pagina 1

Page 33: la voce dei coltivatori 09-12

Hanno vinto le lobby del Nord Europad'ora in poi sarà bisteca selvaggia

La gestionedell’acquaper l’agricolturaL’irrigazione rappresenta l’indispensabilepratica tecnologica, di antica originee tradizione, necessaria ad attenuarele conseguenze negative dovute a scarseprecipitazioni: è indispensabile per far frontealla siccità, oltre che a garantire lo sviluppodelle produzioni di eccellenza che caratterizzanoil territorio piacentino. Nei mesi estividi maggiore criticità idrica il Consorziodi Bonifica trasporta l’acqua utilizzandol’estesa rete di canali per distribuirla nei campi,contribuendo allo sviluppo vegetativodelle colture. L’orticoltura piacentina hauna posizione determinante nelle coltureidroesigenti e costituisce uno dei distrettipiù importanti del Nord Italia per la coltivazionee la trasformazione del pomodoro, con unaproduzione annua pari a circa 67 mila tonnellatedi pomodoro (670 milioni di Kg) e nellaproduzione di mais, fagiolini e ortive in genere.

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Coldiretti e strutture economiche in sinergia

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Notizie tecniche

N egli ulltimi anni il problema della contaminazione delle der-rate alimentari da parte delle micotossine sta diventando sempre più importante per la definizione e la gestione delle strategie elaborate per garantire la sicurezza alimentare dei

consumatori. In particolare analazzando i campioni ufficiali di mais dell' ultimo periodo della campagna 2012, campagna che è stata caratterizzata da una consistente riduzione della produzione di mais a causa di una prolungata siccità, emerge un dato allarmante, cioè il superamento dell' 1% delle positività del latte al monitoraggio a livello di azienda con il superamento della soglia del livello medio consentito di Aflatossina M1 nel latte campionato . È stato quindi attivato dal Servizio Veterinario Regionale il piano di emergenza aflatossine latte e mais per il consumo umano, il quale prevede che per un trimestre venga attuato da parte delle Ausl di competenza, un controllo intensifi-cato del parametro aflatossina M1 nel latte. I campioni sostituiscono e non sono aggiuntivi rispetto a quelli già previsti per le attività ordinarie di monitoraggio per il medesimo trimestre. In particolare saranno monitorati:

♦ i caseifici con prodotti a base di latte freschi e stagionati ♦ allevamenti con bovine da latte scegliendo casualmente nelle Province interessate

♦ il latte crudo dei distributori automatici ♦ mangimifici, essicatoi, e depositi di granaglie ♦ mais alimentare e trasformati per il consumo umano

Al termine del trimestre veranno esaminati i risultati di monitoraggio allo scopo di decidere se sospendere o proseguire nelle attività di emergenza. Per quanto riguarda le ultime novità sulle quote latte, entro novembre dovrebbero completarsi i lavori della Commissione agricoltura, per la costruzione di un emendamento per favorire “ l' atterraggio morbido”, dopo l' abolizione del regime del prelievo supple-mentare e contrastare i fenomeni di instabilità del mercato, dovuti a improvvise e consistenti riduzioni del prezzo del latte e dei suoi deriva-ti. Tutto ciò non porterebbe al mantenimento del regime delle quote di produzione, ma si limita a prospettare un meccanismo in base al quale gli allevatori possono ricevere incentivi economici, qualora decidessero volontariamente di ridurre la produzione, nelle annate caratterizzate da situazioni di evidente disequilibrio di mercato. Viene inoltre proposto da parte della Commissione europea di riscuotere un prelievo a carico dei produttori che aumentano il volume di latte da loro commercia-

lizzato. E' una proposta coraggiosa in un momento in cui il problema degli allevatori di latte bovino in Europa in questa fase non è solo la riduzione del prezzo del latte crudo alla stalla, anche se i prezzi sono previsti in crescita, ma anche l' aumento dei costi operativi, legati in particolare all' incremento delle quotazioni degli alimenti zootecnici.

Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi - Periodo 01 - 15 settembre 2012

LATTE SPOT

Latte nazionale crudo Euro/1000Kg

min max media

Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorniIVA esclusa

385,00 405,00 395,00

PRODOTTI LATTIERO CASEARI

Formaggi - Da produttore a grossista franco caseificio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa

Euro/Kg

min max media

Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre

8,1 9 8,55

Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre

7 7,2 7,1

Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lat-tiero–caseario l'ufficio Apl è a completa disposizione.

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Orari d’ufficio:lun. - ven. 9.00 - 13.00

aflatossine nel latte e negli alimenti: i consumatori sono garantiti dai controlli

Page 35: la voce dei coltivatori 09-12

ma quanta acqua sprechi?

Per affrontare questo argomento, forse vale la pena al-lontanarsi dalle aride polemiche a cui abbiamo assistito nell’estate 2012 sulla siccità, sulla carenza idrica, sul minimo deflusso vitale, sulla salvaguardia delle forme di

vita nei fiumi e sulle rese produttive, ed iniziare con questa affermazione: “L’acqua è un bene prezioso, … non bisogna spre-carlo”. Quante volte l’abbiamo sentita pronunciare in momenti di siccità… Ma se l’affermazione è fatta da un produttore di pomodori della pianura piacentina nel corso di un’intervista del giugno 2009, …forse è necessario riflettere. Conosco l’agri-coltore: non aveva problemi di approvvigionamento idrico e non ricordo quel periodo come particolarmente siccitoso, ma ricor-do bene il suo tono preoccupato e consapevole. Perché ha fatto questa affermazione?L’agricoltura, ha sulle spalle millenni di esperienza, di adattamen-to alle mutevoli condizioni climatiche e di ottimizzazione delle risorse disponibili. Probabilmente, chi come lui lavora la terra e conosce le piante, ha imparato sulla propria pelle, che non esistono forme di vita senza acqua, e che ogni goccia di acqua “sprecata” non può più essere utilizzata.Durante l’estate si è tentato invano di trovare colpevoli e re-sponsabilità. Una parte contro l’altra, muro contro muro, ma se la FAO ha stimato che circa il 70% dell’acqua è destinata per usi agricoli, ed il restante per usi civili ed industriali, sembra logico pensare che le responsabilità siano imputabili all’agricoltura così come alle industrie ed agli usi domestici. Gli usi industriali e civili sono aumentati notevolmente, infatti diverse amministra-zioni comunali della nostra provincia hanno dovuto aumentare la capacità di prelevamento di acqua.Nonostante questo, il mondo agricolo, ed i coltivatori di pomo-doro in particolare, sono stati accusati di “sprecare” troppa ac-qua. Il pomodoro è sicuramente una pianta idroesigente, come del resto tutte le piante coltivate che hanno un ciclo vegetativo che si sviluppa quasi completamente nel periodo estivo, ma i coltivatori di pomodoro di CIO negli ultimi anni hanno migliorato tantissimo l’efficienza produttiva dell’acqua. Con l’introduzione

della microirrigazione, utilizzata ormai su oltre il 70% delle coltivazioni di pomodoro della nostra provincia, abbinata all’utilizzo di sonde per il controllo in tempo reale dell’umidità del suolo e di conseguenza in gra-do di informare l’agricoltore sulle quantità e sul mo-mento migliore per la somministrazione dell’acqua abbiamo migliorato l’efficienza produttiva dell’acqua anche del 30%. Ciò significa che per ogni kg di po-modoro raccolto, viene utilizzato il 30% di acqua in meno rispetto a prima! Questo è quello che hanno fatto i nostri produttori di pomodoro per non spre-care l’acqua che arriva ai loro campi, e questo è an-che ciò che viene preso da esempio in diverse parti del mondo. Tutto questo è possibile solo se l’acqua è disponibile in campo nei momenti opportuni. Ma a che punto siamo con l’efficienza della distribuzione dell’acqua? Tutta l’acqua prelevata, superficiale o di profondità, arriva ai nostri campi o ai nostri rubi-netti? Penso che sia opportuno, rivedere il concetto di “spreco”: sprecare è utilizzare male un bene, ma è anche non utilizzarlo, non saperne cogliere tutti i valori. L’acqua dolce che arriva al mare senza aver sostenuto alcuna forma di vita vegetale o animale, e diventa salata, questo è uno “spreco”. Ricordo di aver imparato dal libro di storia delle scuole elementari che l’uomo ha smesso di essere nomade, ed ha fondato le prime civiltà, quando ha imparato a costruire i vasi per conservare quello che riusciva ad ottenere dal territorio in cui viveva, forse dovremo tutti ricordarci che uno dei miglior modi per non “sprecare” è “CONSERVARE”...

Alessandro PivaConsorzio Interregionale Ortofrutticoli

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la Voce di UNI Cattolica

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a numerose borse di studio che, affiancandosi a quelle già pre-viste per studenti e laureati, vanno ad arricchire le opportunità di accesso alla formazione di qualità degli universitari che hanno saputo dimostrare di meritarselo.Per le matricole delle lauree triennali della facoltà di Agraria sono infatti disponibili 9 borse di studio “Philip Morris Italia s.r.l. – Coldiretti” del valore di € 2.500 ciascuna, riservate a studenti meritevoli che si iscriveranno ai corsi di laurea trien-nale in “Scienze e Tecnologie agrarie” e “Scienze e Tecnologie alimentari” della sede di Piacenza e Cremona. Per i nuovi iscritti alle lauree magistrali in “Scienze e Tecnologie agrarie”, “Scienze e Tecnologie alimentari” ed “Economia e gestione del sistema agro-alimentare - Agricultural and food economics” (il corso è tenuto in lingua inglese), sono invece previste 8 borse di studio annuali (6 borse di studio “Philip Morris Italia s.r.l. - Coldiretti” e 2 borse “Mario Gusmaroli”) del valore di € 3.500 ciascuna.“Abbiamo sempre sostenuto che l’Università Cattolica sia un enorme patrimonio per il territorio e per l’agricoltura piacentina, in particolare per valorizzare le filiere italiane di produzione”-sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza, Luigi Bisi. “L’ac-cordo firmato tra Coldiretti, Ont Italia e Philip Morris Italia ha l’obiettivo di garantire sostenibilità economica alla coltivazione del tabacco nel nostro paese. Un esempio virtuoso al quale poi sono seguiti molti altri accordi stipulati da Coldiretti finalizzati a ridare valore e centralità all’agricoltura. In questo ambito- ribadi-sce Bisi- la formazione è fondamentale e il ruolo dell’Università Cattolica può rappresentare una carta vincente per il territorio e per l’agricoltura nazionale”.

Per festeggiare i suoi 60 anni di ricerca e formazione (1953-2013) la facoltà di Agraria punta sui giovani.E lo fa sostenendo il talento delle menti migliori, degli stu-denti più motivati, favorendone lo sviluppo formativo grazie

Coldiretti sostiene 9 borse di studio

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37 eventi dal mondo agricolo ottobre 2012

“Ci è sembrato il modo migliore per festeggiare il traguardo del sessantesimo annoraggiunto dalla facoltà di Agraria della Catto-lica” – sottolinea il preside, prof. Lorenzo Morelli. “Oltre ad una serie di manifestazioni, che prenderanno il via il prossimo 15 ottobre, con la visita del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, per poi proseguire per tutto l’anno accademico, la facoltà, ha pensato di destinare gran parte delle risorse per i festeggiamenti agli studenti che decideranno di entrare a far parte di una comunità che da più di mezzo secolo sviluppa ricerca e formazione al servizio dei cittadini.”“Abbiamo voluto che questa opportunità fosse equamente di-stribuita tra le matricole delle triennali e delle magistrali: espri-mo un sentito ringraziamento a tutti gli enti che in questi anni, ancora oggi e mi auguro in futuro, hanno creduto e continue-ranno a credere nella qualità del lavoro che portiamo avanti attraverso la facoltà di Agraria, prima facoltà dell’Università Cat-tolica, sorta per volontà di Padre Gemelli, a Piacenza.”Una facoltà storica proiettata al futuro.

I bandi delle Borse sono consultabili al seguente link:http://piacenza.unicatt.it/2578.html

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Il bando aperto il 10 settembre si chiude il 30 novembre 2012

Sostegno agli investimenti non produttivi

Asse 4 - Misura 412 Azione 3

CORSO PER OPERATORI AGRITURISTICI

Descrizione bando:Con il presente avviso il GAL SOPRIP disciplina l'attuazione, per il periodo 2011-2013, degli interventi previsti nel Piano di Azione Locale - Misura 412 Azione 3 che si pone l'obiettivo di sviluppare una gestione attiva delle risorse naturali, coniugando la gestione faunistica con la promozione dei servizi ambientali, attraverso la fruizione pubblica di aree significative dal punto di vista ambientale e la protezione delle attività economiche da potenziali danni derivanti dalla fauna selvatica.Gli interventi ritenuti ammissibili riguardano progetti finalizzati alla:a. realizzazione e ristrutturazione di sentieri e piazzole per escur-

sioni e visite naturalistiche;b. realizzazione di cartellonistica;c. realizzazione di schermature finalizzate a mitigare il disturbo

alla fauna;d. realizzazione di punti di osservazione per bird watching e per

la gestione della fauna selvatica (es. capanni, altane e torri di osservazione);

e. realizzazione di strutture per la gestione della fauna selvatica per garantirne la coesistenza con le attività produttive agro-forestali (es. nidi artificiali, comprese le piattaforme per favorire la nidificazione delle cicogne, opere e dispositivi per la preven-zione);

f. realizzazione di interventi per il sostentamento della fauna sel-vatica (sono esclusi, in ogni caso, interventi per la realizzazione di colture a perdere per l'alimentazione della fauna selvatica).

Possono beneficiare dell'aiuto:1. Gli imprenditori agricoli singoli e associati2. I Comuni

3. Gli enti di Gestione dei Parchi e la Biodiversità (L.R. n. 24/2011)4. Le Associazioni competenti in materia di tutela e/o gestione

della flora e della fauna selvatica

Aree di applicazioneIl territorio di competenza del GAL è riferito alle seguenti aree:

Comuni interamente ammessiBettola, Bobbio, Caminata, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere, Gropparello,Lugagnano Val d’Arda, Morfasso, Nibbiano, Ottone, Pecorara, Pia-nello Val Tidone, Piozzano,Ponte dell’Olio, Travo, Vernasca, Zerba, Ziano Piacentino.Comuni parzialmente ammessiAlseno, solo i seguenti fogli catastali: 49, 50, 51, 52;Castell’Arquato, solo i seguenti fogli catastali: 12, 13, 22, 23, 24, 31, 32, 33, 34, 35, 37, 38, 39,42, 43, 44, 45, 47, 48, 49, 50;Vigolzone, solo i seguenti fogli catastali: 20, 24, dal 28 al 41 inclusi.

Entità dell’aiutoL’aiuto consiste in un contributo in conto capitale pari al 70% della spesa ammissibile.Non sono in ogni caso ammissibili le domande alle quali corrispon-de un importo totaleinferiore o uguale a 300,00 euro.

Per informazioni è possibile contattare l’ufficio tecnico provinciale di Coldiretti Piacenza:Stefano [email protected]

Si informano tutti gli imprenditori agricoli interessati che è possibile iscriversi al corso per Operatore Agrituristico. Il corso si svolgerà a Piacenza, presso il Palazzo dell’Agricoltura in Via Colombo, 35.

Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile contattare l’ente di formazione Dinamica,(tel. 0523/523080)

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39 tecnico

Il bando aperto il 10 settembre si chiude il 30 novembre 2012

Presentazione delle domande entro il 17 dicembre 2012

ottobre 2012

Asse 4 - Misura 412 Azione 3

Contributi per la ristrutturazione e riconversione vigneti

Il Piano Regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti prevede interventi in favore di vigneti destinati alla pro-duzione di vini di qualità (DOP e IGP), iscritti o da iscrivere negli albi ed elenchi provinciali dei vigneti.Le risorse finanziarie sono destinate prioritariamente a favore della produzione di vini a DOP. Sono ammessi al contributo gli interventi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti che prevedano la realizzazione di una o più delle seguenti misure:1. reimpianto di vigneti obsoleti con l'impiego di varietà, sesti

d'impianto e forme d'allevamento previsti nel piano regionale, che siano in grado di migliorare la qualità dei prodotti;

2. riconversione varietale dei vigneti mediante sovrainnesto; i reinnesti sono eseguiti con le varietà previste nel piano, più rispondenti alle esigenze del mercato: in tal caso il vigneto deve presentare caratteristiche strutturali analoghe a quelle previste nel piano di ristrutturazione e riconversione;

3. adeguamento dei vigneti con forme e sistemi di allevamento idonei alla meccanizzazione integrale delle operazioni colturali.

Per vigneto obsoleto si intende un impianto superato tecnologi-camente da cui di norma si ottengono prodotti di scarsa qualità senza prospettive di mercato.Il regime di sostegno non si applica al rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del ciclo naturale di vita. Le domande possono essere presentate da imprenditori sia in forma collettiva che singola in possesso dei requisiti soggettivi

ed oggettivi indicati nel Piano Regionale.La superficie minima d'intervento ammessa al contributo è di ettari 0,5.E' prevista la concessione di contributi in conto capitale quanti-ficati in modo forfettario fisso e onnicomprensivo, nella misura massima del 50% dei costi ammessi delle opere realizzate.Le spese finanziabili sono quelle sostenute nel periodo succes-sivo alla data di approvazione della domanda; fanno eccezione le spese relative all'acquisto di materiali (pali, barbatelle, fili, ancore, ecc.), la cui ammissibilità decorre dalla data di presentazione delle domande.Il contributo varia in relazione alla zona di appartenenza del vigneto (collina, pianura), tipo di vigneto (DOP, IGP), caratteristi-ca dell'intervento (ristrutturazione, riconversione), livello di mec-canizzazione previsto (integrale, parziale). Gli importi massimi per ettaro variano quindi da 14.461 a 2.582 euro e non sono cumulabili con altri sostegni comunitari riguardanti le medesime superfici ed operazioni. Il contributo, inoltre, si riduce propor-zionalmente nei casi in cui la spesa rendicontata sia inferiore a quella massima ammissibile.Gli interventi ammissibili al regime di sostegno ed i relativi im-porti per ettaro possono subire variazioni in funzione delle risor-se disponibili per ciascun anno finanziario.Le domande di contributo devono essere presentate entro il 17 dicembre 2012 a livello informatico tramite l’applicativo SOP.Le opere ammesse al contributo devono essere realizzate entro il 15 maggio successivo alla presentazione della domanda.

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vino novelloda quest'anno arriva prima!

Dal 30 ottobre sarà possibile immettere al consumo il vino novello secondo quanto disposto dal decreto del ministe-ro delle Politiche agricole, alimentari e forestali 13 agosto 2012, che ha semplificato e accorpato le norme nazionali di attuazione della normativa comunitaria in materia di etichet-tatura in generale, di menzioni tradizionali e di designazione e presentazione dei vini a DOP e IGP.Il sistema di produzione nonché l’immissione al consumo del “vino novello” è stata notevolmente semplificata, abrogando il precedente decreto 13 luglio 1999. Ai sensi dell’allegato 7 del nuovo decreto, la produzione e immissione al consumo dei vini novelli deve rispettare le seguenti regole:

♦ - la menzione tradizionale “novello” è riservata solamente ai vini a DOP o IGP tranquilli e frizzanti; ♦ - la loro immissione al consumo è ora anticipata al 30 ottobre; ♦ - il periodo di vinificazione non può essere inferiore a 10 giorni dall’inizio della vinificazione stessa; ♦ - il processo di fermentazione con macerazione carbonica dell’uva intera deve riguardare almeno il 40% del vino (in precedenza era il 30%);

♦ - il titolo alcolometrico totale minimo al consumo non può essere inferiore a 11% vol. e il limite massimo di zuc-cheri riduttori residui non deve essere superiore a 10 g/l; ♦ - non sussistono più disposizioni restrittive nell’uso di contenitori di capacità superiore a 1,5 litri e sono altresì soppressi i vincoli sui materiali utilizzabili per i recipienti; ♦ - l’estrazione dagli stabilimenti di confezionamento an-teriormente alla data del 30 ottobre è condizionata all’i-scrizione sui documenti di trasporto della dicitura “ da non immettere al consumo prima delle ore 0,01 del 30 ottobre... (indicare anno)”, eliminando le limitazioni di data esistenti fino ad oggi.

Ulteriori precisazioni relative al modo di ottenimento nonché in materia di utilizzazione di tale menzione possono essere previsti dai relativi disciplinari di produzione.Infine si ricorda che il vino novello deve essere ottenuto interamente con prodotto della stessa annata e non è con-sentito il taglio con il 15% di vino proveniente da altra ven-demmia, come chiarito da una apposita comunicazione del Mipaaf.

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43 tecnico

la gestione dellesuccessioni ereditarie

ottobre 2012

Con la morte di una persona si pone da un punto di vista giuridico il problema della destinazione dei beni, coinvolgendo i temi della proprietà e della famiglia. Il servizio Successioni fornisce assistenza e consulenza a lavoratori e pensionati per le pratiche di successione, utilizzando programmi informatici che rendono più agevole e sicura la predisposizione della pratica, nonché collegamenti telematici con l’Agenzia del Territorio (catasto).La successione si apre al momento della morte. Se il defunto non ha predisposto un testamento gli eredi, i legatari, i tutori o i cura-tori dell'eredità o le persone che per effetto della dichiarazione di morte dell'erede sono immessi nel possesso dei beni sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione entro 12 mesi dalla data del decesso all'ufficio del Registro competente in base all'ul-tima residenza del deceduto. Sono esonerati dalla presentazione il coniuge o i parenti in linea retta se la successione non comprende beni immobili e diritti reali immobiliari e se il valore globale dell'asse ereditario lordo (cioè il valore complessivo dei beni e dei diritti caduti in successione) non supera i 25.823,00 euro.Se nell'eredità ci sono immobili (terreni e fabbricati), entro i 30 giorni successivi alla presentazione della dichiarazione, deve essere presentata agli uffici del territorio (catasto) la richiesta di voltura. La voltura ha la funzione di aggiornamento dei dati catastali sia riguar-do ai soggetti proprietari sia riguardo alla misura del possesso.

il servizio di consulenza ed assistenza per le dichiarazioni di successione e per le volture catastali

Per informazioni e appuntamento rivolgersi alServizio Successioni della Sede Provinciale tel. 0523/596515 - [email protected]

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ELENCO SERVIZI DI CONSULENZA E ASSISTENZA ♦ Successioni legittime e testamentarie ♦ Successioni integrative, modificative, sostitutive. ♦ Compilazione della dichiarazione di successione per beni im-mobili ( terreni e fabbricati), beni mobili (conti correnti, conti postali, titoli, azioni, etc)

♦ Calcolo e liquidazione delle imposte di successione ♦ Compilazione del prospetto di autoliquidazione delle imposte di successione, ipotecarie e catastali

♦ presentazione presso l’Agenzia delle Entrate della dichiarazione di successione e degli altri documenti collegati

♦ Richiesta del modello 240 alla Agenzia delle Entrate necessario allo smobilizzo degli eventuali conti correnti, titoli, depositi, etc..

♦ Predisposizione e la presentazione della documentazione re-lativa alla "riunione o accrescimento di usufrutto" in caso di decesso dell'usufruttuario

♦ Predisposizione delle volture catastali e trascrizione presso l’Agenzia del Territorio (catasto).

♦ Assistenza per l'individuazione della soluzione migliore per gli eredi

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Il Ministero dell'Interno ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 7 settembre 2012, il Decreto Interministeriale (Interno, Lavoro, Economia e Cooperazione Internazionale e Integrazione) di attuazione dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 109/2012, in materia di emersione dal lavoro irregolare

regolarizzazione per i datori di lavoro... che impiegano lavoratori extracomunitari

SOGGETTI INTERESSATI

datore di lavoro: italiano, comunitario o extracomunitario tito-lare di carta di soggiorno

lavoratori: cittadini extraUE occupati da almeno 3 mesi di la-voro antecedenti il 9 agosto 2012,cittadini extraUE presenti nel territorio nazionale in modo ininterrotto almeno dalla data del 31 dicembre 2011, rapporti ancora in essere, presenza sul territorio nazionale dal 31 dicembre 2011 (attestata da documentazione pro-veniente da organismi pubblici, in specie è stato ritenuto idoneo il timbro di ingresso sul territorio nazionale apposto sul passaporto di frontiera(confine italiano), certificato di ricovero ospedaliero o di accesso ai servizi di pronto soccorso;la comunicazione di assunzio-ne trasmessa al Centro per l’Impiego in occasione di un precedente rapporto).

Imprese Agricole: i datori di lavoro agricolo, dovranno prov-vedere alla regolarizzazione dei lavoratori emersi inviando il flusso DMAG principale e/o di variazione a decorrere dal periodo previsto per la trasmissione telematica delle dichiarazioni relative al terzo trimestre 2012 e precedenti. Le imprese agricole che non siano già titolari di una posizione contributiva dovranno preliminarmente procedere alla presentazione telematica delle Denuncia Aziendale ai fini del rilascio del codice Cida.

Dichiarazione di emersione: il Decreto Interministeriale prevede che dal 15 settembre al 15 ottobre sarà possibile presen-tare la dichiarazione di emersione del rapporto di lavoro versando un contributo forfettario di 1.000 euro previsto per ciascun lavoratore con Modello F24 “versamenti con elementi identificativi”, necessa-rio per l’identificazione del lavoratore straniero, riportando i seguenti codici: REDO per Datori di lavoro Domestici” e RESU per i Datori

di lavoro subordinato: elemento di particolare attenzione riguarda l’indicazione del numero di passaporto o di altro documento equi-pollente del lavoratore da riportare sul modello; limiti di reddito del datore di lavoro richiesti per l’emersione del rapporto di lavoro:-per accedere alla procedura di emersione il reddito del datore di lavoro non deve essere inferiore a 30.000 euro annui e nel caso di lavoro domestico non può essere inferiore a 20.000 o 27.000 euro annui rispettivamente nelle ipotesi di nucleo familiare com-posto da uno o più soggetti percettori di reddito. E' ammesso il cumulo anche con il reddito del coniuge e di parenti di 2° grado non conviventi. La verifica di congruità del reddito e delle condizioni contrattuali applicate viene effettuata dalla Direzione Territoriale del Lavoro. Non si procede all’accertamento del reddito nell’ipotesi di datore di lavoro affetto da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza che effettua la dichiarazione di emersione per un lavoratore addetto alla sua assistenza. In tale ipotesi il datore deve essere già in possesso di certificazione di struttura sanitaria pub-blica o medico convenzionato con il SSN che attesti la limitazione dell’autosufficienza prima di presentazione dell’istanza.

Contenuti della domanda di emersione: occorre re-golarizzare le somme erogate dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari alla durata del rapporto di lavoro o almeno a sei mesi. Inoltre l’articolo 6 puntualizza che, con la sottoscrizione del contratto di soggiorno, il datore di lavoro assolve anche agli ob-blighi di comunicazione obbligatoria di assunzione del lavoratore al Centro per l’Impiego, Direzioni Territoriali e Inps per quanto riguarda il lavoro domestico.

Esclusi:- rapporti di lavoro parziale (part-time), ad esclusione dei rapporti di lavoro domestici;- datori di lavoro che risultino condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, compresa quella adottata a se-

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Rivolgersi all’Ufficio Paghe provinciale o alle Unità opera-tive locali Coldiretti per tutte le informazioni necessarie e per la compilazione e l’invio delle domande.

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guito di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per: a) favoreggiamento dell'immigrazione clandestina verso l'Italia e dell'immigrazione clandestina dall'Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite; b) intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai sensi dell'articolo 603-bis del codice penale; c) reati previsti dall'articolo 22, comma 12, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modifica-zioni ed integrazioni.- datore di lavoro che, a seguito dell'espletamento di procedure di ingresso di cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato ovvero di procedure di emersione dal lavoro irregolare non ha provveduto alla sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo sportello unico ovvero alla successiva assunzione del lavoratore straniero, salvo cause di forza maggiore comunque non imputabili al datore di lavoro.

le particolari condizioni climatiche e meteorologiche, la scarsissima piovosità e le alte temperature estive che hanno determinato la necessità di aumentare i turni di irrigazione normalmente praticati. Condizione questa che ha costretto le aziende agricole ad utilizzare i quantitativi di prodotti petroliferi precedentemente richiesti per irrigazioni supplementari, trovandosi pertanto in gravi difficoltà per la normale prosecuzione delle operazioni colturali estivo-autunnali.

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anche del 3,5 per cento al sud mentre si registra un leggero calo nel centro Italia (- 3,2 per cento). Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. A preoccupare sono tuttavia gli effetti del caldo e della siccità che hanno tagliato i raccolti estivi ed autunnali e rischiano di lasciare senza lavoro molti dei duecentomila giovani impegnati nelle attività di raccol-ta di frutta, verdura e nella vendemmia.

Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento, in netta controtendenza con l’andamento generale che mostra livelli elevati di disoccupazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre del 2012. Ad aumentare in campa-gna sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) che in misura più contenuta quelli indipendenti (+2,9 per cento). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita record del 13,7 per cento al nord ma

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la riforma del lavoro: convalida dimissioni

INAIL infortunio dipendente

agricoltura: accordo sull'apprendistato

assunzione di parenti ed affini

lavoro accessorio occasionale

assunzione minori - obblighi del datore di lavoroimmigrati: regolarizzaizone

responsabilità del datore di lavoro nella verifica del permesso di soggiorno

notizie in breveottobre 201249

La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentate dalla lavoratrice/lavoratore è sospensivamente condizionata alla convalida effettuata presso la Direzione territoriale del lavoro o il Centro per l’Impiego territorialmente competenti. O in alternativa, alla sottoscrizione di apposita dichiarazione della lavoratrice apposta in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro “Unificato Lav” (entro 30 giorni dalle dimissioni il datore di lavoro deve invitare il lavoratore a convalidare)..

Con prognosi superiore a 3 giorni il datore di lavoro ha l’obbligo di trasmettere la denuncia di infortunio all’Inail e alla Pubblica Sicurezza entro 48 ore dall’evento. Il termine viene ridotto a 24 ore in caso di infortunio mortale. Il datore di lavoro deve presentare denuncia all’Inail anche se il pronto soccorso effettua l’invio del certificato la legge 561/93 ha previsto sanzioni da €. 1.290,00 a €.7.745,00 in caso di mancata denuncia.

E’ stato sottoscritto l’accordo per la disciplina contrattuale dell’apprendistato profes-sionalizzante nel settore agricolo, in relazione a quanto previsto dalla disciplina conte-nuta nel D.lgs. n.167/2011.Le disposizioni contenute nell’accordo riguardano: piano formativo, limiti d’età, durata, periodo di prova, livelli di inquadramento, formazione, referente, apprendistato a tempo determinato, decorrenza.

Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative di natura meramen-te occasionale definita attraverso un unico indicatore: reddito percepito dal singolo pestatore d’opera non superiore 5.000 euro nell’anno solare a prescindere dal numero dei committenti. Quanto al settore agricolo potranno continuare ad essere utilizzati sia i pensionati che gli studenti con meno di 25 anni. Per le imprese con volume d’affari ai fini IVA inferiori a 7.000 euro queste potranno utilizzare i voucher per qual-siasi attività agricola con qualsiasi tipologia di prestatore purché non iscritto nell’anno precedente agli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Gli obblighi del datore di lavoro per l’assunzione del minore: ♦ L’età minima per l’ammissione al lavoro è sottoposta a un duplice requisito: 16 anni compiuti e istruzione obbligatoria per almeno 10 anni; se manca uno di essi non può, legittimamente, essere instaurato un contratto di lavoro,

♦ Per tutti i minori è obbligatoria la visita medica preventiva e periodica. La visita al minore potrà essere effettuata:

• sia dal medico della struttura ospedaliera pubblica ovvero dell’Azienda Sanitaria Locale;

• sia dal medico di base convenzionato.Il medico competente:

♦ potrà rilasciare la certificazione di idoneità di svolgimento anche di determinate attività, in alternativa al medico del Servizio Sanitario Nazionale, ancorché operante in regime di convenzione.

Le Sanzioni: la violazione della normativa in materia di tutela del lavoro minorile com-porta a carico del datore di lavoro l’applicazione di un sistema sanzionatorio molto pesante con sanzioni amministrative da Euro 516 a Euro 2.582 ma soprattutto penali (arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a Euro 5.164).

I datori di lavoro che occupano irregolarmente clandesti-ni, in possesso dei requisiti di legge per poter accedere alla regolarizzazione, potranno versare un contributo for-fetario di mille euro con il modello “F24 versamenti con elementi identificativi” (Agenzia delle Entrate,31 agosto 2012,n.859).Approfondimenti all’interno del giornale.

Con sentenza n. 32934 del 31 agosto 2011, la I Sezione Penale della Cassazione ha affermato la responsabilità penale del datore di lavoro che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno.A detta della Suprema Corte, il datore di lavoro deve sempre verificare la regolarità del documento e non "fidarsi" di ciò che gli viene detto dal lavoratore, in quanto non potrà invoca-zione a sua discolpa la buona fede in caso di inesattezza o in-sussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario.

ULTERIORMENTE ALLARGATO L’AMBITO DI OPERATI-VITÀ DELL’ART.74 DEL D.LGS. - Possono rendere presta-zioni occasionali o ricorrenti di breve periodo nell’ambito delle attività agricole anche i parenti ed affini fino al quarto grado (cugini, prozii, e pronipoti) del titolare, senza per que-sto che si instauri un rapporto di lavoro subordinato o autonomo.Queste prestazioni presentano le seguenti caratteristiche:• devonoesseresvolte inmodomeramenteoc-casionali o ricorrenti di breve periodo cioè l’attività è resa senza carattere di abitualità, in via eccezionale e straordina-ria, anche ripetutamente nel corso dell’anno , ma sempre per brevi intervalli di tempo • devonoesseresvolteesclusivamenteatitolodiaiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale, • devonoesseregratuite,ovverosenzacorrespon-sione di compensi Se il parente o l’affine che lavora in azienda percepisce una retribuzione anche in natura, rispetta un determinato orario di lavoro e sottostà alle direttive del datore di lavoro il rapporto di lavoro è esattamente come un qualsiasi altro rapporto di lavoro e deve sottostare alle normali ordinarie regole (assunzione, busta paga ecc.).

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