la vita è impegno, è amicizia, è festa. - opera don bosco · viandosi per una gita con gli...

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BOLLETTINO TRIMESTRALE - 2° TRIMESTRE 2016 - N° 2 TARIFFA REGIME LIBERO: “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Anno XCIX - Genova” La Vita è Impegno, è Amicizia, è Festa. CITTÀ DEI RAGAZZI

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BOLLETTINO TRIMESTRALE - 2° TRIMESTRE 2016 - N° 2 TARIFFA REGIME LIBERO: “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Anno XCIX - Gen ova”

La Vita è Impegno, è Amicizia,

è Festa.

CITTÀ DEI RAGAZZI

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ECO DON BOSCO 2-2016_2015 16/05/16 09.02 Pagina B

Lettera del Direttoredell’Opera Don Bosco

Amoris Laetitia

Ali del Mondo

CinemaLa corruzione

Fe y Alegria

Estate Ragazzi

Gli ex insegnantidel Don Bosco

Giornata dei Latinoscon il Cardinale Bagnasco

Don Mario

CFP

Scuola di Sport

Gite di istruzione

Lettera ai confratellidella casa Zatti

sommario

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PRIMOTRIMESTRE - N° 2APRILE-GIUGNO 2016

L’Eco di Don BoscoBollettino trimestraleOpera Salesiana - SampierdarenaSped. in abb. postale 70%Anno XCIX - Genova

Direzione e amministrazione:Istituto Don BoscoVia C. Rolando, 1516151 Genova-Sampierdarenatel. 010 640 26 01

C.C.P. 28142164Autorizzazione Tribunale di Genovan. 327 del 16-2-1955

Redazione:Alberto RinaldiniStefano CartechiniSilvano AudanoCommissione Comunicazione dell’OperaDirettore responsabile:Alberto RinaldiniStampa: arti grafiche bicidi - genovatel. 010 83 52 143

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III

La Divina Misericordia, oceano d’amore,è l’argine al fiume del malessere che rat-

trista l’umanità. Guerra, terrorismo, crisieconomica, morte di tanti progughi nel Medi-

terraneo, muri che si alzano nell’Unione Europea per bloccarel’esodo di chi soffre, sono le onde del malefico fiume. Ma l’U-nione è nata per essere ponte tra i popoli, il Mediterraneo èmare che unisce il mondo, la Terra è la casa comune di tutti gliuomini.Papa Francesco ricorda: Solo chi fa l’esperienza di essereamato da Dio comprende la miseriordia, dono e compito. Essaè l’aria che fa vivere, ma non dobbiamo inquinarla. Certo papaFrancesco è per noi un’icona della misericordia… Lui che sidefinisce peccatore “misericordiato”.Come papa Francesco vive la misericordia? Una risposta l’ab-biamo da padre Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica. Nellaconferenza tenuta nel sacro Convento di Assisi nel mese diaprile 2016 ricorda la prima domanda dell’Intervista fatta al neoeletto Sommo pontefice: ”Chi è papa Francesco?”. Dopo qual-che istante di riflessione il papa risponde: “Un peccatore alquale il Signore ha rivolto i suoi occhi”. È l’esperienza di esse-re amato da Dio, perdonato e scelto. Al momento di accettarel’elezione a pontefice: “Accetto il mandato petrino solamenteperché confido nella misericordia di Dio e in spirito di peniten-za”. Andando indietrro nella vita di Mario Bergoglio l’esperien-za della Misericordia è raccolta nel motto episcopale: “Mise-rando atque eligendo”. Sono le parole che il venerabile Bedausa nel descrivere l’incontro di Gesù col pubblicano Matteo.Gesù lo vede, lo ama e lo sceglie. Le radici dell’espereienza diessere “misericordiato” le troviamo nel giovane Mario Bergol-gio. Il 21 settembre 1953, festa di San Matteo, mentre sta av-viandosi per una gita con gli amici, per caso passa davanti aduna Chiesa di Buenos Aires. Entra e intravvede un sacerdote,mai visto prima: è padre Duarte. Si inginocchia in fondo allaChiesa e si sente spinto a confessarsi… e vive un’eccezionaleesperienza. Avverte chiaramente che Dio lo chiama al sacer-dozio. “Mi resi conto che mi stava aspettando.” Dio ci anticipa. Abbiamo usato il termine “misericordiato”, che non è italiano,né spagnolo, ma inventato dal papa perchè il solo capace diesprimere l’onda di tenerezza di Dio. La miseriocrdia non è so-stantivo, ma verbo. Il sostantivo è fissità, atto freddo, il verbodice forza, energia di un processo in cui l’atto si realizza. I se-gni di misericordia di Papa Francesco concretizzano il “miseri-cordiare” che s’accende con quel “buonasera” in piazza SanPietro, seguito dalla richiesta alla folla di pregare per lui. Sisente un peccatlore al quale il Signore ha rivolto i suoi occhi elo ha scelto quale segno della Sua Misericordia per il mondo.Davvero icona dell’esperienza dell’amore di Dio che invita adiventare misericoerdiosi. L’onda della misericordia lambisceLesbo per confortare i rifugiati chiusi tra Grecia e Macedonia,per dire loro che non sono soli, per invitare l’Europa a vederein quei nostri fratelli, non cose, ma persone. E rientra con trefamiglie di profughi siriani musulmani. Sono alcuni segni di unacatena che inizia dalla visita a Lampedusa e continua qualeenergia che restituisce a tuttti dignità nel coraggio della verità.

Alberto Rinaldini

Misericordiasostantivo vissutocome verbo.

Per modificare, aggiungere o togliere un indirizzocomunica al n. 010 64 02 616 o a [email protected]

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direttore del don bosco

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prenderlo come una cosa da cuiallontanarsi: “No, lì c’è un conflitto,io sto lontano”. Noi cristianiconosciamo bene cosa ha fatto illevita, cosa ha fatto il sacerdote,con il povero uomo caduto sullastrada. Hanno fatto una strada pernon vedere, per non avvicinarsi (cfrLc 10,30-37). Chi non rischia, mai sipuò avvicinare alla realtà: perconoscere la realtà, ma anche perconoscerla col cuore, è necessarioavvicinarsi. E avvicinarsi è unrischio, ma anche un’opportunità:per me e per la persona alla qualemi avvicino. Per me e per lacomunità alla quale mi avvicino.Penso alle testimonianze che avetedato, per esempio nel carcere, contutto il vostro lavoro. Il conflitto:mai, mai, mai girarsi per nonvedere il conflitto. I conflitti sidevono assumere, i mali si devonoassumere per risolverli”.

DON BOSCO: UNA CASA CHE ACCOGLIELeggendo e rileggendo le parole diPapa Francesco, mi sembrava diintravvedere il cammino che siamochiamati a portare avanti nellariprogettazione della nostra OperaDon Bosco. Dove c’è un’Opera diDon Bosco c’è una casa cheaccoglie. Lo facciamo da tanti annicon la scuola, con il centro diformazione professionale, con laparrocchia-oratorio. Ora vorremmo

Èquesta l’immagine che hausato Papa Francescodomenica 24 aprile,

partecipando alla manifestazione“Villaggio per la terra” che sisvolgeva a Roma, presso ilgaloppatoio di Villa Borghese.Davanti a migliaia di persone che sisono incontrate per ascoltare iracconti di chi sta cercando ditrasformare i deserti della periferiaromana in foreste di vita e direlazioni, Papa Francesco così si èespresso:“Tanti deserti nelle città, tantideserti nella vita delle persone chenon hanno futuro, perché semprec’è – e sottolineo una parola dettaqui – sempre ci sono i pregiudizi, lepaure. E questa gente deve viveree morire nel deserto, nella città. Voifate il miracolo con il vostro lavorodi cambiare il deserto in foreste:andate avanti così. Ma com’è ilvostro piano di lavoro? Non so…Noi ci avviciniamo e vediamo cosapossiamo fare. E questa è vita!Perché la vita la si deve prenderecome viene. È come il portiere nelcalcio: prendere il pallone da dovelo buttano… viene di qua, di là...Ma non bisogna avere paura dellavita, non avere paura dei conflitti.Una volta qualcuno mi ha detto -non so se è vero, se qualcunovuole può verificare, io non hoverificato - che la parola conflittonella lingua cinese è fatta da duesegni: un segno che dice “rischio”,e un altro segno che dice“opportunità”. Il conflitto, è vero, èun rischio ma è anche unaopportunità. Il conflitto possiamo

l’eco di don bosco numero due 2016

aprirci all’accoglienza dei minorinon accompagnati che vivono inItalia e agli adolescenti affetti dasindrome autistica. Come ci hainsegnato don Bosco vogliamorispondere all’appello del Paparivolto a tutte le parrocchie europeedurante l’angelus della primadomenica di settembre.Da quel giorno ci siamo interrogatisu come potevamo rispondere atale urgenza. Dopo l’intervento delRettor Maggiore e del nostroIspettore, ci è sembrato che lanostra comunità poteva studiarel’apertura di un settore della casaper l’accoglienza dei minoristranieri non accompagnati.Attualmente si parla di 10.000minori che vivono in Italia. Solo2000 hanno trovato una strutturaidonea per l’accoglienza. Per glialtri ci sono la strada e i pericolidelle nostre città. Abbiamo fattogià tanti incontri sulle idee, sullastruttura e sulle persone chesaranno chiamate ad impegnarsi

Trasformate i deserti in foresteUn invito di Papa Francesco

Bambini al Torneo Ravano

Mamme per l’Ecuador

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3l’eco di don bosco numero due 2016

per questo progetto. Nei prossimigiorni, grazie all’iniziativadell’associazione “Il Nodo-Sulle Alidel Mondo”, verrà somministrato unquestionario che ci permetterà difare crescere la condivisine delprogetto e di raccogliere leperplessità.La stessa cosa stiamo facendo peril centro diurno per adolescenti consindrome autistica. Abbiamoindividuato le persone cheporteranno avanti il progetto, ilocali, ecc. Ora dobbiamopassare alla fase diconcretizzazione.

Affinché questiprogetti abbiano legambe percamminare, c’èbisogno dell’aiutodi tutti. Vicoinvolgeremonelle varie fasi diavanzamento deiprogetti diaccoglienza.Siamo sicuri chenon mancherà laProvvidenza di Dioche smuoveràcuori generosi ditante persone checredono nel DonBosco come Casache Accoglie. Ilmettere al centro ibisogni reali dellanostra città e dellanostra Regionefarà dacatalizzatore dienergie e dirisorse nascoste

in tanti cuori giovani.

L’EUCARESTIA SORGENTE DELLAMISERICORDIALa nostra Diocesi poi si stapreparando al CongressoEucaristico Nazionale che sisvolgerà dal 15 al 18 settembre2016 nella nostra città di Genova.E’ un occasione questa peraccogliere i tanti pellegrini cheverranno al Congresso e per viverela Misericordia in questo AnnoSanto. Gesù viene a trovarci,camminerà nelle nostra città, loadoreremo di giorno e di notte e lo

direttore del don bosco

pregheremo affinché ci aiuti avivere le opere di misericordia, inmodo particolare “accogliere lostraniero” e “curare i malati”.Senza un continuo riferimento aGesù Eucarestia non ci sono operedi misericordia. È lui che crea laCasa che accoglie. È lui che cispinge ad andare verso i bisognidei giovani poveri e abbandonati.Mentre assistiamo ai tanti muri chesi innalzano nelle frontiere dellanostra Europa, noi cristiani siamochiamati ad andare contro corrente,ad essere impopolari quandoriguarda la salvezza della gioventù.Non riceveremo applausinell’accoglienza di persone indifficoltà, probabilmentericeveremo critiche, ma per noi figlidi don Bosco è l’unico modo peressere fedeli a Gesù e al suoVangelo.Vi invitiamo tutti a condividere ideee proposte. Stiamo raccogliendo lemigliore proposte che cipermetteranno di migliorare ilservizio a favore dei nostri ragazzi.Questo vale per tutti i nostri settori(Scuola, CFP e Parrocchia-Oratorio)con cui siamo in una fase diriprogettazione. Approfitto di questa occasione perringraziare i tanti che sonoimpegnati per il progettodell’Opera sia nella commissionedelle idee che in quella dellestrutture e in quella delle risorse.Chiedo insieme a voi al nostropadre don Bosco di guidarci nelnostro cammino per realizzare ildisegno di Amore che Dio ha per lanostra Opera di Sampierdarena.

Don Maurizio Verlezza

Bambini al Torneo Ravano

US Don Bosco - Pulcini 2007

Piccoli Amici 2009/10 US Don BoscoVincitori al Torneo di Pontedecimo

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il papa

4l’eco di don bosco numero due 2016

AMORIS LAETITIACANTO DELL’AMORE NELLA FAMIGLIA.

le”(n.16). Il secondo è lo sguardo soffer-to sulla situazione attuale della famiglia:“il crescente pericolo rappresentato da unindividualismo esasperato che snatura ilegami familiari e finisce per considerareogni componente della famiglia comeun’isola, facendo prevalere, in certi casi,l’ idea di un soggetto che si costruisce se-condo i propri desideri assunti come asso-luto” (33). La famiglia è ferita in modograve, ma nell’uomo resta il desideriodell’amore familiare. “Malgrado i nume-rosi segni di crisi il desiderio di famigliaresta vivo” (n.1).Il terzo capitolo si fa inno pieno di stupo-re e gratitudine sulla bellezza del matri-monio e della famiglia. Belleza talmentegrande, profonda e radicata nel cuoredella Trinità Santa che diventa specchioper la Chiesa che si considera famiglia difamiglie (n.87). Il quarto è un esempio dieducazione all’amore a partire dall’innoalla carità dell’Apostolo Paolo. In 75 pa-ragrafi (89-164) il papa affronta l’articola-ta realtà dell’amore nei diversi aspetti,soffermandosi sulla tenerezza: nella so-cietà dei consumi “tutto esiste per esse-re comprato, posseduto e consumato:anche le persone. La tenerezza, invece,è una manifestazione di questo amoreche si libera dal desiderio egoistico dipossesso egoistico” (127). Il capitoloquinto è dedicato all’amore fecondo. Ilsesto capitolo offre alcune linee pasto-rali per costruire famiglie solide e fecon-de secondo il piano di Dio, Il settimo èdedicato all’educazione dei figli. L’ottavoè un invito alla misericordia e al discer-nimento pastorale di fronte alle situazio-ni che non rispondono pienamente a

quello che il Signore propone.Accompagnare, discernere e integraresono verbi fondamentali per affrontaresituazioni di fragilità, complesse e irre-golari. Il nono capitolo è dedicato allaspiritualità coniugale e familiare “fatta dimigliaia di gesti reali e concreti” (315)Davvero “la gioia dell’amore che si vivenelle famiglie è anche il giubilo dellaChiesa”(1).Cenni non presentazione dell’AmorisLaetitia. Un invito a prendere in mano“questo regalo” di Papa Francesco, leg-gerlo con calma per assaporare quantodi bello e di buono sia nella famiglia peril singolo come per la società. Il filo dellamisericordia tutto unisce e, riscoperto,porta alla luce il grande tesoro ferito, mapresente nel cuore dell’uomo. Offrendoad ognuno questo regalo papa France-sco suggerisce: “Non consiglio una lettura generale af-frettata. Potrà essere meglio valorizzata,sia dalle famlglie, sia dagli operatori dipastorale familiare, se l’approfondirannopazientemente una parte dopo l’altra, ose vi cercheranno quello di cui avrannobisogno in ogni circostanza concreta. Èprobabile, ad esempio, che i coniugi ab-biano particolare interesse per il capito-lo sesto, e che tutti si vedano interpellatidal capitolo ottavo” (7).Abbiamo aperto una finestra sulla bel-lezza del dono di papa Francesco sull’a-more nella famiglia… Parole semplici e profonde che scavanoe aprono orizzonti nuovi che portanogioia.

A.R.

L’inizio di Amoris Laetitia, il regaloalle famiglie del mondo, narra co-me è maturata l’Esortazione nel

cuore di Papa Francesco: “L’insieme degli interventi dei Padri, cheho ascoltato con costante attenzione, mi èparso un prezioso poliedro, costruito damolte legittime preoccupazioni e da do-mande oneste e sincere. Perciò ho ritenutoopportuno redigere una Esortazione Apo-stolica postsinodale che raccolga contri-buti dei due recenti Sinodi sulla famiglia,unendo altre considerazioni che possanoorientare la riflessione, il dialogo e laprassi pastorale, e al tempo stesso arre-chino coraggio, stimolo e aiuto alle fami-glie nel loro impegno e nelle loro diffi-coltà”. (n. 4).

Il documento pontificio non è tanto unariflessione sulla dottrina del matrimonio,quanto il canto dell’amore nella famiglia.Papa Francesco ricongiunge poi L’Esor-tazione all’anno giubiliare della miseri-cordia “Quest’Esortazione acquista un si-gnificato speciale nel contesto di questoAnno Giubilare della Misericordia. In pri-mo luogo perché la intendo come una pro-posta per le famiglie cristiane, che le sti-moli a stimare i doni del matrimonio edella famiglia, e a mantenere un amoreforte e pieno di valori quali la generosità,l’ impegno, la fedeltà e la pazienza. In se-condo luogo, perché si propone di incorag-giare tutti ad essere segni di misericordiae di vicinanza lì dove la vita familiare nonsi realizza perfettamente o non si svolgecon pace e con goia.” (n. 5). L’amore nella famiglia realizza la miseri-cordia nel modo più profondo e divienecanto che si eleva alto nei capitoli 4° e 5°a partire dall’inno all’amore di San Paolo(1Co13). Un canto avviato dai tre primicapitoli e concluso dagli ultimi quattro. Il primo capitolo è uno sguardo alle Sa-cra Scrittura “popolata da famiglie, dagenerazioni, da storie di amore e di crisifamiliari”(n.8). La famiglia non è un idea-le astratto, ma un “compito artigiana-

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5l’eco di don bosco numero due 2016

sulle ali del mondo

Un’iniziativa promossa dalTavolo Giustizia e Solidarietàdi Genova, in collaborazione

con VIS - VolontariatoInternazionale per lo Sviluppo el’associazione missionaria locale IlNodo Sulle Ali del Mondo.

Dopo i saluti iniziali del Direttoredell’Opera Don Bosco, donMaurizio Verlezza, che haricordato l’attenzione tuttasalesiana verso i giovani, inparticolare, quelli più poveri esvantaggiati, quali sono senz’altrooggi i giovani migranti, LucaCristaldi ha presentato lacampagna STOP TRATTA “QUI SITRATTA DI ESSERI/E UMANI”,promossa dal VIS e da MissioniDon Bosco: si tratta di un ampioprogramma di sensibilizzazione eformazione perché chi decide dipartire sia consapevole dei gravirischi cui va incontro e chi vuolerestare nel proprio paese abbiapossibilità concrete attraversoprogetti di sviluppo specifici. “Del DIRITTO DI RIMANERENELLA PROPRIA TERRA”, haparlato Gigi Borgiani,coordinatore del Tavolo Giustiziae Solidarietà. Ha invocato unascossa, auspicando una vera e

propria rivoluzione culturale.Il diritto di rimanere non esclude ildovere di accogliere, di cui hannoparlato l’assessore EmanuelaFracassi e la dott.ssa ChiaraRicò, responsabile dell’UfficioCittadini Senza Territorio delComune di Genova.

Enrico Costa, Presidente di Ceis,si è soffermato, invece, su un altroaspetto dell’accoglienza: aiutaread acquisire autonomia ed avviareun progetto di vita per sé e lapropria famiglia. Certo la rete diaccoglienza è ampia e moltiforme,ma tante sono anche le resistenzeche si incontrano. Da qui l’idea diun questionario, presentato daBarbara Comparini, con l’intentodi sondare le perplessità delterritorio rispetto alla prossimaapertura di una comunità perminori stranieri non accompagnati(al Don Bosco di Sampierdarena),provare a dare alcune risposte etranquillizzare rispetto alle paure. Un intervento di Pippo Costella,direttore di Defence forChildren, ha opportunamentepuntualizzato la differenzaesistente tra tratta di essereumani e traffico illegale dimigranti.

L’incontro ed il confronto sonocontinuati degustando i vini dellacantina salesiana di Cremisan(Palestina) e quelli ligurigentilmente offerti dall’AIS Liguria,entrambi serviti dai suoiimpeccabili sommelier. La serata si è conclusa con lavisione del film premiato conl’Orso d’Oro al festival di Berlino2016, FUOCOAMMARE diGianfranco Rosi: un pubblicoparticolarmente attento è rimastocome sospeso tra il trascorrerelento della quotidianità di unafamiglia lampedusana ed iltrascinare di corpi agonizzanti dimigranti recuperati in mare…

La ricca serata, a cui hannopartecipato anche molti operatoried alcuni ragazzi della comunità LaFreccia, è stata possibile graziealla collaborazione di associazionied istituzioni, al contributo di AISLiguria, Welcome Ricevimenti,Ristorante DuediPicche,Pasticceria Enea, Otto Chocolatesed al lavoro di molti volontari“dietro le quinte”.

Michela Vallarino Vice Presidente VIS e socia de

Il Nodo sulle Ali del Mondo

Venerdì 15 aprilenel Cinema del Don Bosco si è parlato di:

DIRITTO DI RIMANERE NELLA PROPRIATERRAE DOVERE DIACCOGLIENZA.

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Giovedì 14 aprile LA CORRUZIONE

Giovedì 14 aprile si è tenuto ilquarto incontro diSampierdelcinema.

L’argomento della serata era lacorruzione, tema purtroppo sempreattuale, dal momento che la cronacadispensa quotidianamente nuoviscandali e quindi nuove occasioni perriflettere a tale proposito. “Furto didemocrazia” l’ha definita ilpresidente Mattarella, e forse nonbasta: è un’infezione che ci sfiorasempre, che spesso ci tocca davicino e ci fa del male, come uncancro che si insinua nella fibra vivae sana della società e la corrompe. Oforse si potrebbe pensare a un nidodi termiti, che consuma dall’interno illegno fino a sfibrarlo, a sfarinarlo, adannientarlo, senza che all’esterno cisiano segni visibili, se non quando ètroppo tardi, quando la struttura crollacorrosa nel suo intimo.Diceva Montanelli, in anni ormailontani: “La lotta alla corruzione sifa solo cambiando gli Italiani”.Certo che se Montanelli avevaragione le speranze di sconfiggere ilfenomeno corruttivo sono davverolabili: e le speranze riposano suun’azione combinata di repressione,legislazione, educazione civica. Finoa che non avremo fatte nostre leparole, schiette e dirette comesempre, di Papa Francesco,secondo le quali “la corruzionespuzza” non riusciremo a debellareuna piaga endemica della nostra

povera Italia, risalente, quanto meno,ai nostri antenati Romani, che videroe cercarono di combattere diffusiepisodi di brogli elettorali, dimalversazione, di concussione e viacorrompendo. Senza la corruzioneavremmo 150 miliardi per lascuola, la ricerca, la sanità: nonpossiamo controllare la correttezzadel dato, ma è certamente evidenteche il danno arrecato da pochi (otanti) furbetti investe tutta lacollettività e le impedisce unosviluppo sano e democratico.Hanno partecipato all’incontro duepersone di grandissimo spessoreculturale e umano: Giovanni MariaFlick, magistrato, giornalista,ministro di Grazia e Giustizia delprimo governo guidato da RomanoProdi, rappresentante italiano nellaCommissione europea per i dirittiumani, giudice della Cortecostituzionale, e infine eletto 32ºpresidente della Corte Costituzionale(2008-2009), e Tano Grasso, oggipresidente onorario della Fai, laFederazione delle associazioniantiracket, che 25 anni fa da Capod’Orlando, in provincia di Messina,avviò la nascita del movimentoantiracket nel nostro Paese: 25 annidi coraggio, serviti per liberare unpezzo d’Italia, dicendo no ai signoridel pizzo ed organizzando la primaassociazione antiracket, unostrumento innovativo per sottrarre ilsingolo operatore economico alla

solitudine e alla disperazione, maanche un modello da riprodurreovunque ci siano imprenditori prontia ribellarsi all’estorsione mafiosa.Risultati pratici, perfino una legge disistema che tutela gli imprenditoriribelli. Gli interventi dei relatori hannocoinvolto il pubblico, graziesoprattutto al loro valore ditestimonianza diretta, di legislatore egiudice, quella di Flick, dicombattente “dal basso” di TanoGrasso. Essi hanno infatti ricordatocome soltanto da un’azionecombinata di Stato e società civilepuò nascere e affermarsiun’efficace lotta alla corruzione,tale da investire la collettività tutta,senza dare tregua a coloro cheantepongono i loro meschiniinteressi privati al supremo benecomune.Agli interventi il pubblico harisposto con domande curiose epuntuali, che hanno rivelato lapartecipazione consapevole emotivata al dibattito.La serata si è conclusa, dopo laconsueta pausa conviviale, con laproiezione del film Le mani sullacittà, di Francesco Rosi, girato nel1963, ma che, per l’attualità dellastoria e delle vicende presentate,potrebbe riferirsi ai giorni nostri. Segno che, davvero, nulla ècambiato.

Laura Contu

cinema

6l’eco di don bosco numero due 2016

2015/2016

ECO DON BOSCO 2-2016_2015 16/05/16 09.03 Pagina 6

Il 6 aprile presso il don Bosco si è svol-to l’incontro con la dott.ssa AlessandraBucci, Dirigente della Polizia Stradale

di Stato, organizzato dalla Coop. Fe y Ale-gria. L’argomento della sicurezza stradale èmolto sentito dalla nostra comunità. Ladott.ssa Bucci insieme ai suoi collabora-tori ha introdotto alcune norme del codi-ce della strada, soffermandosi, anchecon l’aiuto di diapositive e video, sullagravità della guida in stato d’ebrezza. Inparticolare ha ribadito che a secondadella persona, anche piccole dosi d’al-cool alterano la capacità di condurre unveicolo in maniera corretta.Per questo ha invitato i presenti a fornir-si di piccoli etilometri in modo da poterstabilire se la quantità d’alcool assunta èsuperiore ai minimi di legge. Ha sottolineato, però, in maniera decisa,che l’assunzione d’alcool o di droghe

non è compatibile con la conduzione di unveicolo, invitando quindi le persone a nonrischiare la propria vita e quella degli altri.Ha inoltre illustrato alcuni comportamentiche si possono vedere sulle nostre stradee che sono assolutamente vietati per leg-ge: in particolare l’eccesso di velocità sia

su strade statali che sulle autostrade.L’incontro con la comunità voleva preve-nire perché nessuna sanzione può resti-tuire ad una famiglia un proprio caro de-ceduto o gravemente invalido in seguitoad un incidente stradale.

Mercy

Fe y Alegria

7l’eco di don bosco numero due 2016

FE Y ALEGRIA: impresa

al femmnile

Incontro con la dott.ssa Bucci della Polizia di Stato.

PREVENIRE PIÙ CHE SANZIONARE

Tra le attività svolte nel 2015 dalla Coo-perativa “Fe y Alegria Genova” cheha sede presso l’Istituto don Bosco di

Sampierdarena, ha avuto molto successoil corso “Impresa al femminile” realizzatopresso la stessa Opera con il patrocinio edil contributo del Consolato dell’Ecuador inGenova.

Il progetto ebbe la finalità d’offrire alledonne ecuadoriane la possibilità di pre-pararsi in diversi contesti lavorativi perun futuro d’inserimento nella societàche le accoglie.

Durante una prima parte teorica le par-tecipanti selezionate hanno ricevutonozioni sulla comunicazione, sulla ge-stione d’impresa, ecc. potenziando leproprie competenze ed abilità.

La seconda parte ha permesso loro difare pratica nelle mansioni di “Cate-ring” ottenendo i risultati necessari peressere in grado di trasformare gli sforzifatti in una reale attività lavorativa. Attualmente il gruppo ha già partecipa-to a numerosi eventi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno con-tribuito allo straordinario successo diquesta iniziativa.

Jimena

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oratorio

8l’eco di don bosco numero due 2016

Ormai ci siamo: l’estate è alle Porte! Edevo dire che il termine PORTA sarà ilsoggetto principale di questa estate. Il

titolo infatti porta in sè (scusate il verbo….)significati molteplici e pregnanti disignificati. Con voi vorrei esprimere quelliche secondo me sono i due significati piùimportanti: Mi Im…Porta l’estate, vuolemanifestare sia il momento ecclesiale chestiamo vivendo del Giubileo dellaMisericordia e la conseguente Porta daattraversare per vivere questo momento digrazia che Dio vuole donare all’uomo, sial’interesse per quello che può essere dibello e buono e vero per la nostra vitaspirituale e umana.Il primo significato, già ben illustrato in altresedi, è il riferimento appunto all’annogiubilare. Questo è davvero un anno digrazia: Dio, che è Padre vuole manifestaree far vivere concretamente la suamisericordia verso ogni uomo. Il gesto dipassare attraverso la Porta Santa, è ilgesto di chi vuole entrare in relazione conDio, anzi è Dio che lascia aperta la suacasa perché noi possiamo entrare nel suocuore e scoprirne tutti i doni di grazia e dicarità. Con i ragazzi dell’oratorio, siapiccoli e grandi, quest’estate vogliamocompiere questo passaggio: entrare nelcuore di Dio. Il Tema che vivremoall’Estate Ragazzi si intitolerà “Edelon e laporta straordinaria”. La storia si svolge inpieno Medio Evo, nella signoria di Edelon,un ragazzo cammina felice con i suoipochi zecchini duramente guadagnati dalmugnaio: si chiama Martino e il suo piùgrande sogno è diventare cavaliere. Unastrana coppia di saltimbanchi, Anita e ildrago nano Piccardo, gli si avvicinano e,dopo averlo distratto con i loro giochi,riescono a rubargli il denaro e a

scappare. La loro fuga, tuttavia, termina nella bottega diRowen, il fabbro del paese, dove vengono raggiunti daMartino: nel parapiglia che ne nasce, uno scrigno di legno sirompe, rivelando al suo interno delle strane chiavi cheaprono una Porta... il resto starà ai ragazzi scoprirlo.A noi, Animatori e Salesiani il compito di attraversare questaEstate/Porta che porta alla felicità del dono nel servizio ai piùpiccoli. Con i bambini e i ragazzi, assieme agli Animatori,anche quest’anno per 6 settimane, dal 13 giugno al 22 luglio,vogliamo vivere questa meravigliosa avventura dell’EstateRagazzi. Lo stesso cammino lo vorremmo vivere anche neidue Campi Scuola, che vivremo sempre per i bambini delleElementari (3-10 luglio) e Medie (10-17 luglio) a Torriglia. ATorriglia oltre che attraversare Porte vorremmo anche

Mi Im…Porta l’Estate!

(PRANZI COMPRESIGITA ESCLUSA)

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oratorio

9l’eco di don bosco numero due 2016

intraprendere Pellegrinaggi, cammini di comunità e diamicizia verso il Signore.Il secondo significato del titolo dell’articolo lo prendo da unmio conterraneo molto famoso quanto scomodo, perchétestimone vero di Cristo e dell’uomo: don Lorenzo Milani: I Care, “mi importa”, mi interessa. Oggi più che mai c’èbisogno di persone, di giovani che si prendo cura di questasocietà. Troppe volte la società umana demanda ad altri(pubbliche amministrazioni, enti assistenziali…) la cura diquesto mondo, fermo restando l’arrogarsi il diritto però disentenziare sul cattivo funzionamento di certe opere solidali.No, così non funziona. Don Milani diceva appunto “miimporta”, mi interessa questo mondo.Cari giovani, a voi il primo passo, a voi il “lofaccio io” di Don Boschiana memoria, a voi ilcambiare certi stili e mettersi in gioco. Sietevoi la vera rivoluzione di questo mondo e voidovete rivoluzionarlo. Cracovia con la sua Giornata della Gioventùper i giovani più grandi (24 luglio - 2 agosto),come i Campi Ispettoriali per giovani deltriennio, e così il Campo di Torriglia per ilBiennio (3-7 agosto) sono i luoghi dove siformano i giovani ad avere un cuore e unamente Cristiana e Cittadina; l’Estate Ragazziè il luogo dove i giovani si forgiano il cuore,la mente e le mani alla Carità Pastorale.E allora carissimi giovani buonpellegrinaggio nella vita, buonattraversamento delle varie Porte cheincontrerete; sia che esse vi faccianoentrare dentro voi stessi facendovi scoprirele “meraviglie che Dio ha compiuto in voi”,sia che attraversiate le Porte del cuore dicoloro di cui vi prenderete cura. Davverosia per voi un’Estate in cui direte “Mi Im…Porta”.

Con affetto don Max

Ps. Scusate, mi sembra opportunoricordare che in questa meravigliosa Estatenon possono mancare anche gli Adulti,come grande rinforzo educativo e diservizio verso i più piccoli e meno piccolidell’Oratorio. Cari adulti, non fatevi pregare dateci unamano nei vari servizi e assistenze inoratorio. Ma anche un grande ringraziamento a tuttigli adulti che hanno contribuito già datempo in vari modi per il compimento diquesta Estate. Per maggiori informazioni rivolgersipresso la Segreteria dell’Oratorio. Buon Pellegrinaggio anche a voi.

Mi Im…Porta l’Estate!ECO DON BOSCO 2-2016_2015 16/05/16 09.03 Pagina 9

don bosco

10l’eco di don bosco numero due 2016

“Siamo gente di festa”afferma un cantosalesiano... perché

festa è allegria, condivisione,piacere semplice e sincero. Enoi, che negli ultimiquarant’anni siamo passaticome docenti attraverso le auledell'Istituto salesiano diSampierdarena, abbiamoimmediatamente risposto “sì”all'invito ad incontrarci nei localidell'Oratorio. Un sì spontaneo,col sorriso sulle labbra,pregustando la gioia delritrovarsi tra amici in quella cherimarrà sempre, per ognuno dinoi, la Casa alla quale si ritorna

16 aprile 2016: Dies signanda lapilloIncontro con gli ex docenti delle scuole Don Bosco

volentieri col cuore pieno diricordi. Eravamo tanti, anche se nontutti, e nel nostro riabbracciarciabbiamo ritrovato l'affetto e lacollaborazione di un tempo maidimenticato. I più anziani con icapelli ingrigiti, i più giovani conl’ultimo figlio in braccio, tutti colsorriso che sgorga dal cuore,con l’emozione di scoprircimutati nell’aspetto ma identicinei modi. È stato immediato efacile recuperare leconsuetudini, ripercorrere i

ricordi e raggrupparci per unafoto sotto la statua del Santoche ci ha insegnato ad amare igiovani. Alcuni mancavano perchétrattenuti altrove dalleincombenze della vita, altriperché lontani da Genova edaltri ancora perché non sono piùin questo mondo, ma sabato 16aprile c’eravamo proprio tuttisotto la statua di Don Bosco,perché gli assenti erano nelcuore di ognuno di noi.

Rita Barletta 

BENEFATTORI FEBBRAIO-MARZO• Amedeo Oddone • Naria D’Antoni • Giuzseppe Piana •Giuseppe Morandi • Italo e Nkiocla Bevilacqua • TullioFognani • Giacomo Castagnola • M aria Fanzi • Antenel-lo Mordeglia • Annunziata Carbome • Giamluca Celi •Alessadra Parodi • Dario e Stefano Piombo • Pina Ta-gliaferri • Luigi Carrea • Barbara Agostinelli • Luigi e Car-lo Ferrari • Marco Orsenigo • Maria Fanti • Alberto Pic-cinino • Mario Perucchio • Brena e Associati • Rovarizzi• Giuliano Audano • Bruno Vello

ECO DON BOSCO 2-2016_2015 16/05/16 09.03 Pagina 10

Domemica 17 aprile è statauna domenica speciale per laComunità latina: il primo

incontro ufficiale con il vescovo diGenova. Grande entusiamo e gioiaper i numerosissimi presenti. IlCardinale, visibilmente felice ditrovarsi tra questi suoi figli haregalato loro una breve e sentitariflessione.

”Cari Fratelli e Sorelle dell’AmericaLatina, sono lieto di celebrare laSanta Eucarestia con voi oggi,domenica della divina misericordia.E con gioia vi rinnovo il miobenvenuto a Genova, dove speroabbiate accoglienza, stima e vitabuona voi e le vostre famiglie. Ilmio penseiro va a nche ai vostriPaesi lontani, ai vostri cari che vipensano e vi seguono con la loropreghiera. Oggi prego per voi e perloro. Sono contento che abbiatetrovato nella parrocchia di DonBosco un ambiente di casa, e viringrazio per la vostra assiduapresenza e partecipazione; maanche per l’esempio di devozione,di fede, di laboriosità che date alnostro territorio. È segno che nonsolo è possibile stare vicini, ma –molto di più – è possibilecamminare insieme. Oggi il Vangelo ci parla di Tommasoche non crede alla testimonianzadegli altri Apostoli che hanno vistoGesù risorto: vuole vedere etoccare di persona il Risorto,altrimenti non crederà. Manca difiducia nei suoi fratelli. E Gesù dàun grande esempio di misericordia:porta il suo cuore trafitto vicino al

povero Tommaso. Ecco lamisericordia: Dio viene vicino a noipeccatori e miseri e ci invita adavere fede in Dio, ad avere fiduciagli uni negli altri.

Anche noi abbiamo bisogno diquesta vicinanza, di sapere chenon siamo soli che Dio è con noi.Gesù ci assicura questo: Lui èsempre con noi, ci perdona, cisostiene nella vita. Per questo nondobbiamo aver paura, nèscoraggiarci.E noi cristani dobbiamo esseresegno della bontà di Gesù gli uniper gli altri: comprenderci nelleprove, starci vicini, aiutarci… sonomodi per fare vedere che il Signoreè veramente risorto ed è semprecon noi. Pregate anche per me, cari Amici,come io prego per voi, per i vostrifigli, il vostro lavoro. La Chiesa è lanostra casa e tutti noi siamo ilPopolo di Dio”.

latinos

11l’eco di don bosco numero due 2016

I LATINOS DEL DON BOSCOUna giornata con il cardinale Bagnasco

Cooperativa socio educativa Fe y Alegria

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12l’eco di don bosco numero due 2016

don mario

La Diocesi diGenova sista

preparando algrandeavvenimento chesi svolgerà asettembre 2016,

dal 15 al 18: il Congresso EucaristicoNazionale. L’Eucarestia sarà al centrodella nostra comunità cristianagenovese. Sappiamo che questacentralità non è di qualche giorno, iltempo di un Congresso, ma è diogni giorno, di ogni tempo, fino allafine della storia di questo mondo. Inaltre parole, si rimette al centro dellavita di ogni persona e di ognicomunità il Signore Gesù, unicoSalvatore del mondo, Nuovo Adamo,Mediatore tra Dio e l’umanità, Via,Verità e Vita. Una Parrocchia, lanostra Parrocchia Salesiana, è unaporzione di Chiesa che vive lamissione della Chiesa e testimoniala vita nuova realizzata da Cristomorto e risorto. La nostraParrocchia, come tutte, deve essereprima di tutto una comunitàeucaristica. Come vive e come siorganizza una “comunitàeucaristica?”. “Fate questo inmemoria di me”. La nostra comunitàobbediente e fedele alle parole diGesù si ritrova ogni giorno e ogniDomenica intorno all’Eucarestia. La

Chiesa fa l’eucarestia e l’Eucarestiafa la Chiesa. “Erano assidui nellospezzare il pane”. Come i primicristiani, vedi Atti degli Apostoli,spezziamo il pane della vita emangiamo il Corpo di Cristo. “Chimangia la mia carne e beve il miosangue avrà la vita eterna“. “Loriconobbero nello spezzare il pane”.La nostra comunità riconosce Gesùnell’Eucarestia: corpo che si spezzaper la salvezza del mondo e sangueversato per amore dei fratelli. “Iosarò con voi tutti i giorni fino alla finedei tempi”. La nostra comunità nonpuò fare a meno dell’Eucarestia,perché non possiamo fare a menodella presenza quotidiana di Gesù.“Rimanete in me e io in voi”: Lanostra comunità vuole essere iltralcio unito alla vite e non c'èunione più grande di quellaeucaristica. Mangiare il corpo diCristo ci fa diventare “come Cristo”,diventiamo persone capaci di amarecome Gesù, capaci di condividere lavita con tutti i fratelli, soprattutto conquelli più poveri e bisognosi, capacidi lavare i piedi a chi ne ha bisogno,capaci di vivere la comunionefraterna.Non solo,ma l’Eucarestia èpegno di Risurrezione: diventarecorpo di Cristo significa diventare un

corpo che sconfigge la morte erisorge a vita eterna. Così vive unacomunità eucaristica, così vive lanostra Parrocchia. Ascoltiamo ilPapa: “L’Eucarestia è di per se unfatto cosmico. Sì, cosmico! Perchéanche quando viene celerbrata sulpiccolo altare di una Chiesa dicampagna, L’Eucarestia è semprecelebrata, in un certo senso,sull’altare del mondo. L’Eucarestiaunisce il cielo e la terra, abbraccia epenetra tutto il creato. Il mondouscito dalle mani di Dio, ritorna a Luiin gioiosa e piena adorazione nelpane Eucaristico”(Laudato si’ n.236). “Il camminocomunitario di preghiera (nellafamiglia) raggiunge il suo culminenella partecipazione comuneall’Eucarestia, soprattutto nelcontesto del riposo domenicale.Gesù bussa alla porta della famigliaper condividere con essa la Cenaeucaristica... Così si notano i legamiprofondi che esistono tra la vitaconiugale e l’Eucarestia.Ilnutrimento dell’Eucarestia è forza estimolo per vivere ogni giornol’alleanza matrimoniale come'Chiesa domestica'”.(Amoris Laetitia n.318).

Don Mario

La parrocchia-comunità eucaristica “Fate questo in memoria di me”

“Resta con noi Signore perché si fa sera”

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CFP

13l’eco di don bosco numero due 2016

In Liguria i giovani iscritti ognianno nel sistema di Istruzione eFormazione professionale sono

circa 2.000 e solo il 9%, rispetto al17% della media regionale degliiscritti nei percorsi scolastici,abbandona mentre il 25% deiqualificati e diplomati del quartoanno rientra nel sistema scolasticoe ottiene il diploma di stato e, diquesti, il 5% prosegue gli sudi alivello universitario. Nel 2012,sempre in Liguria, ad un anno daltermine degli studi, il 65% deigiovani (dati Isfol) trova uno sboccolavorativo conforme al profiloprofessionale raggiunto.L’esperienza dei Centri diFormazione dei Salesiani di DonBosco ha radici antiche nelle lottaall’abbandono scolastico, ed èall'avanguardia nel reinserimentoscolastico dei giovani e nellaformazione professionalevalorizzando la dignità del lavoro intutte le sue forme.“...I ragazzi che vengono da percorsidi Lefp sono, se paragonati ai lorocoetanei, fra le persone che hannola più alta propensione al fareimpresa. A partire dagli anniCinquanta vicino ai nostri centri diformazione sono nate moltissimepiccole imprese: da qui è nato ilnostro sistema industriale. Oggi èancora così. Una buona percentualedei ragazzi della Lefp, dopo unbreve periodo di lavoro subordinato,fonda un’impresa. Parliamo dimigliaia di piccole aziende, per lopiù artigiane. I ragazzi hanno il

sapere nelle loro mani e nontemono di metterlo in gioco, ancheperché hanno maturato un fortesenso di riscatto sociale”. (G. Sbrissa da “Città nuova”Gennaio 2014).

Intervista ad Enrico Castagnino,dalla formazione professionale adimprenditore.Enrico Castagnino, 54 anni, titolaredella Casta + s.a.s. e dellaTecnoper s.r.l. con 5 sedicommerciali ed 1 unità produttiva aGenova e Alessandria, 33dipendenti e un fatturato inespansione, si qualifica nel 1978come Tecnico Elettrico al centro diformazione professionale Cnos Fapdel Don Bosco di Genova Quarto.

Il 20% dei giovani che seguono unpercorso di formazione professionale,dopo un breve periodo di lavorosubordinato, diventano imprenditori: èstato così anche per lei? Praticamente si. Alla fine delpercorso sono entrato come socioassieme a mio fratello nel negoziodi ferramenta da cui in seguitosarebbe partita la nostra avventuraimprenditoriale, ma data la giovaneetà la mia opera iniziale si potevaparagonare a quella di un lavoratoresubordinato.

A chi consiglierebbe un percorso diformazione professionale? A tutti quei ragazzi che voglionoentrare rapidamente nel mondo dellavoro e che riescono a capire che

LA BUONA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL DON BOSCO DI SAMPIERDARENA

senza nessuna qualifica avrannomolta difficoltà a farsi apprezzareper il loro vero valore

Quanto conta il cosiddetto “riscattosociale” nella scuola e nellaprofessione? Molto, “il riscatto sociale” inqualsiasi forma si intenda è unamolla ad elevato potenziale per lariuscita di qualsiasi progetto.

Alla luce della sua esperienza, perquali motivi consiglierebbe il metodoeducativo salesiano? La scelta dopo una faticosa scuolamedia è stata principalmente deimiei genitori. Da parte mia eroattratto dalla scarsa mole di studioe non da una chiara visione di menel futuro. Sono cresciuto, con loro, Salesianie laici. Mi hanno accolto in unambiente di famiglia ed aiutato aformarmi come persona, horecuperato fiducia in me stesso enelle mie possibilità.

A Genova e in Liguria quali sono lefigure professionali più richieste nellepiccole e grandi imprese?Giovani in possesso di qualifica perutilizzare sia sistemi informatici siamacchine operatici a controllonumerico.

Cristina

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scuola

14l’eco di don bosco numero due 2016

TORNEO RAVANO

2016

Dal 19 al 28 APRILE si è svolto presso la Fiera di Genova. La nostrascuola ha partecipato a questo torneo con 7 squadre che si sonocimentate in diverse discipline: calcio maschile, calcio femminile,

volley e ciclismo. L’impegno dei nostri ragzzi/e è stato come al solito massimo... la fortunanon ci ha aiutato. Dopo diverse gare ad eliminazione, si è distinta lasquadra del ciclismo che con grinta è arrivata alle finali. Si è confrontata con le squadre giunte da tutta la regione e dopo unalunga gara hanno conquistato il 3° posto... BRAVISSIMI!

Quest’anno abbiamopartecipato al 6° GenoaValues Cup (torneo di calcio

maschile e femminile) riservato aglistudenti delle Scuole Primarie edelle Scuole Secondarie di Primogrado.. Oltre a giocare a calcio sicreano opportunità disocializzazione, formazione epromuove l’antirazzismo el’integrazione dentro e fuori dalcampo. La formazione è iniziata a marzoquando durante la partita Genoa –Torino. La nostra scuola hapresentato la propria coreografiasui valori affrontata in classe. I tornei di calcio si sono svoltidurante la Fiera Primavera.

Il Don Bosco ha partecipato con 7squadre. Ragazzi e ragazze hannogiocato con impegno, entusiasmoe grande lealtà. Siamo riusciti adarrivare in Finale con tre squadre:terza elementare maschile, quartaelementare maschile e secondamedia femmine.La Finale del Torneo si è giocata sulcampo dello stadio Ferraris il 20aprile prima della partita di Genoa-Inter. L’emozione su quel campo èstato fortissima. I ragazzi hannovinto due finali su tre. (1°: terzaelementare maschile e secondamedia femminile; 2°: quartaelementare maschile).

Maestra Cristina

GENOVA VALUES CUP

Bravissimi!I ciclisti

Svetlana e Cristian

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15l’eco di don bosco numero due 2016

scuola

Bravissimi!

I ciclisti

con i genitori

I ciclisti con la maestra

IV Elementare

III Elementare

II Media

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16l’eco di don bosco numero due 2016

scuola gite

Nei giorni 27-29 aprile le classiquinte elementari in gita aRoma accompagnate dalle

maestre e da alcuni genitori hannovissuto momenti indimenticabili...

Alessia, Sara e Sofia D.

LE QUINTE A ROMA

A San Callisto

Giovedì 29 aprile abbiamovisitato il castello di Miramaredel periodo asburgico costruito

per la residenza di Massimiliano I e Carlotta,arciduchi di Austria. Il 30 aprile siamo a Trieste. Abbiamo visitato ilMolo Audace e Piazza dell’Unità. Poi,accompagnati da una guida siamo andati allaRisiera di San Sabba, dal 1943-45 unico campo disterminio nazista in Italia e campo di smistamentodegli ebrei verso i lager. Nella tarda mattinataabbiamo visitato la Cattedrale di San Giusto. Dopo il pranzo a Canal Grande, siamo arrivati aSgonico dove ci siamo immersi nella natura dellaGrotta Gigante che ha almeno 200 mila anni.Il primo maggio siamo andati all'isola di Barbanaed abbiamo visitato il santuario mariano e prima dipranzo siamo arrivati a Redipuglia, sacrario militarein onore dei caduti della prima guerra mondiale.Inserata siamo arrivati a Genova.

Filippo

LA TERZA MEDIA IN GITA A TRIESTE

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Un saluto affettuoso da Sampierdarena ai salesiani della Casa Artemide Zatti del Pio XI - Roma

Non conosciamo tutti gli anziani della Comunità, ma un discretonumero proviene da Sampierdarena. Tutti comunque Salesiani dalungo tempo naviganti nel medesimo mare e nella stessa barca.L’Eco di Don Bosco è la nostra lettera aperta, per i provenienti daSampierdarena… Lettera da estendere a tutti confratelli della Co-munità. Vi ricordiamo… in particolare pensiamo ai 4 di questa casa,“drapppello di corridori in fuga”, ma il gruppo sta accorciando la di-stanza.

Vorremmo essere la memoria dei momenti belli e indimenticabili tra-scorsi nella Seconda Valdocco. Tante persone si ricordano di voi. Sonoex alunni o persone del quartiere. Vi ringraziano del vostro passaggioa Sampierdarena. Chi può dimenticare il “profeta” Roccati, o il ge-niale Pinta, o Gelindo, l’amico dei piccoli e dei poveri? Tutti poi ri-cordano don Livio, il missionario della miseriocrdia nella parrocchia.Stiamo vivendo il giubileo della misericordia. Sentiamoci nelle manidi Dio, nel cuore di Gesù e accompagnati dallo Spirito Santo. I bam-bini e gli anziani, specie quelli più sofferenti, sono i prediletti della di-vina tenerezza.Voi riuscite a pregare più e meglio di chi è ancora in salute…Grazie di quanto ci avete insegnato con l’esempio, grazie della vostrapreghidera cui uniamo la nostra per ognuno di voi.

Don Bosco vi benedica, Maria Ssma madre della Miseri-cordia vi assista, il Signore Gesù vi prenda per manonel tratto finale del nostro cammino.

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