la ventricina del vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le...

79
Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria Tesi di Laurea in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e produttivi di un prodotto tipico della Regione Abruzzo. Candidato: Relatore: Daniela Polimeno Chiar.mo Prof. Alberto Vergara Correlatore: Dott. Raffaele Sebastianelli Anno accademico 2012 – 2013

Upload: lyphuc

Post on 18-Feb-2019

224 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Facoltà di Medicina Veterinaria

Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria

Tesi di Laurea in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale

La Ventricina del Vastese:aspetti tecnologici e produttivi di un

prodotto tipico della Regione Abruzzo.

Candidato: Relatore:Daniela Polimeno Chiar.mo Prof. Alberto Vergara

Correlatore: Dott. Raffaele Sebastianelli

Anno accademico 2012 – 2013

Page 2: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

INDICE

INTRODUZIONE …................................................................................................ 1

CAPITOLO 1: I SALUMI

1.1 Prodotti di salumeria …............................................................................ 3

1.2 Salumi ….................................................................................................. 4

1.3 Caratteristiche microbiologiche dei insaccati fermentati ….................... 6

1.4 Prodotti tipici e tradizionali …............................................................... 12

CAPITOLO 2: LA VENTRICINA

2.1 Cenni storici …....................................................................................... 17

2.2 Caratteristiche tecnologiche ….............................................................. 20

2.3 Fasi di produzione …............................................................................. 22

2.4 Caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche …............................ 28

2.5 Aspetti tecnologici legati all'utilizzazione del peperone ........................ 31

2.6 Disciplinare di produzione della Ventricina del Vastese DOP …........... 37

SCOPO DELLA TESI …....................................................................................... 43

MATERIALI E METODI …................................................................................. 44

RISULTATI …......................................................................................................... 45

CONCLUSIONI …................................................................................................. 56

BIBLIOGRAFIA …................................................................................................ 58

ALLEGATO 1 ….................................................................................................... 63

ALLEGATO 2 …..................................................................................................... 70

Page 3: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

INTRODUZIONE

I salumi comprendono una grande varietà di prodotti; la loro origine e produzione

abbracciano una vasta zona geografica e sono il frutto di un’antica tradizione che

trova le sue origini già nella cultura egiziana (1166 a.C), omerica (1000 a.C), etrusca

(600-500 a.C.) e romana.

L’origine dei salumi si colloca nell'area mediterranea, soprattutto nella penisola

italiana, grazie ad alcune particolarità, prima tra tutte le caratteristiche climatiche

delle aree temperate caratterizzate da inverni freddi ed estati calde, e da un'ampia

disponibilità di sale marino. Un altro fattore che ha dato grosso impulso alla

produzione di questi alimenti è stato il commercio di prodotti conservati lungo le vie

dell’impero romano, come fonte di sostentamento per la popolazione urbana e per gli

eserciti. Lungo le vie commerciali erano, infatti, trasportati siccamen (carne secca),

perna (prosciutti), lardum, sulcia, insiccia e lucanica, salumi provenienti dalla

Lucania (Ballarini, 2004). In Italia, tra il XII e il XVII secolo si osserva un forte

sviluppo dei mestieri legati alla trasformazione delle carni del maiale. In quel periodo

si affaccia la figura del norcino che, grazie alla sua abilità, dà vita alla creazione di

nuovi prodotti di salumeria. Tali attività rivestivano carattere stagionale, in quanto il

maiale veniva ucciso una volta all'anno e non c'erano le tecniche di conservazione

della carne fresca che oggi conosciamo. L'eredità dei norcini è passata agli artigiani e

al mondo dell'industria alimentare, sempre pronto a dar vita a produzioni innovative,

recuperando antiche ricette (salumi-italiani.it).

Oggi, nel XXI secolo, i salumi italiani sono considerati prodotti prelibati ed unici

nella loro gran diversità. Ogni Regione e in alcuni casi nell'ambito della stessa, ogni

Comune, ha uno o più prodotti legati fortemente alla tradizione del territorio. A

testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP

(Denominazione di Origine Protetta), IGP (Identificazione Geografica Protetta) e

STG (Specialità Tradizionale Garantita) che sono state attribuite ai vari prodotti della

tradizione norcina italiana.

All’interno di questa grande varietà di salumi si annovera la Ventricina del Vastese,

1

Page 4: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

salume tradizionale, prodotto in quella zona a confine tra Abruzzo e Molise

delimitata dai fiumi Trigno e Sinello. Nel 1998 alcuni produttori locali, hanno

fondato un'associazione denominata “Accademia della Ventricina”, con lo scopo di

avviare un primo tentativo di tutela del prodotto. L'attività di tale associazione ha

portato a far conoscere il prodotto a livello nazionale con il suo inserimento

nell'Atlante nazionale dei prodotti tipici, attraverso la creazione di un Marchio

Collettivo di Qualità (Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura-

CCIAA, di Chieti). Ad ulteriore conferma della tipicità del prodotto nonché della

relativa zona di origine, nel giugno 2007 è stato presentato il “Disciplinare di

Produzione” per il riconoscimento del marchio comunitario DOP.

La qualità e le caratteristiche uniche della Ventricina del Vastese sono testimoniate

dagli ottimi risultati ottenuti nelle 8 Edizioni del Campionato Italiano del Salame,

dove essa si è posizionata spesso sul podio o comunque fra i finalisti, vincendo premi

speciali come “Miglior salame al peperoncino” e “Miglior salame piccante”. L'ultimo

premio risale a giugno 2013 dove ben 2 aziende produttrici di Ventricina del Vastese

si sono classificate al primo e secondo posto al Campionato Italiano del salame

naturale.

2

Page 5: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

CAPITOLO 1: I SALUMI

1.1- Prodotti di salumeria

Per prodotti di salumeria (Fig. 1) comunemente si intendono i prodotti a base di

carne, di grasso, di frattaglie, di sangue, in pezzi singoli o sotto forma di miscuglio

più o meno finemente triturato, al quale sono aggiunti sale, spezie, additivi, altri

ingredienti e, spesso, microrganismi selezionati, allo scopo di ottenere una

conservazione più o meno lunga nel tempo, una particolare aromatizzazione, una

colorazione simile a quella della carne fresca, ma resistente alla cottura e

all'essiccamento.

Figura 1: Prodotti di salumeria (www.reggioeventi.it)

I prodotti ottenuti dalla trasformazione delle carni identificano uno degli elementi più

suggestivi della cultura dei popoli, esaltano ed incarnano l'immaterialità della

3

Page 6: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

tradizione che negli anni si sedimenta, si arricchisce e nel contempo si armonizza con

le esigenze della modernità. In essi si sintetizzano e si annidano gli irripetibili fattori

ambientali, le maestrie tramandate di generazioni in generazioni, i razionali e spesso

empirici metodi produttivi (Amadoro, 2010).

La tradizione di conservare le carni con l'impiego del sale e protette, ove opportuno,

con involucri naturali è antichissima. Pure essendo sempre riconducibili ad alcuni

principi di conservazione comuni e tipologie di prodotti ben identificati, le

caratteristiche delle carni salate (in pezzi) e degli insaccati, crudi, cotti, stagionati e

in alcuni casi affumicati o da destinare alla successiva cottura, sono molto varie. La

lunga e lenta azione del sale (stagionatura) è efficace per controllare molti pericoli

microbiologici, ma non tutti (ad es. Listeria monocytogenes); i tempi di stagionatura,

unitamente al grado di disidratazione, di acidificazione, alla concentrazione salina e

alla temperatura di lavorazione, sono i fattori che devono essere attentamente valutati

e controllati per il conseguimento degli specifici obiettivi. L'impiego di additivi

alimentari, la gestione della qualità, anche quella sanitaria, delle materie prime e il

controllo delle condizioni di produzione, che devono corrispondere agli standard di

igiene e alle buone pratiche di lavorazione, devono essere curati dalle industrie e

dagli artigiani, principali responsabili del controllo di tutti i pericoli che possono

rendere insicuri o pericolosi i prodotti di salumeria (Trevisani e Rosmini, 2008).

1.2- I salumi

Il termine salume identifica, in maniera generica i prodotti alimentari a base di carne

trattati e conservati per mezzo della salagione. La carne più utilizzata per la

produzione dei salumi è quella suina, da sola o miscelata con carni bovine, equine,

ovine e di specie avicole (polli, oche, tacchini)(Grazia e Zambonelli, 2006). La parte

grassa è sempre di origine suina in quanto dotata di caratteristiche tecnologiche ed

organolettiche superiori rispetto a quelle del grasso proveniente da altre specie

(Amadoro, 2010).

I salumi sono una categoria alimentare molto ampia che può essere classificata in

base all'area di produzione (Stato o Regione), tipologia di carne, tipo di preparazione,

aromi e/o involucri utilizzati. In Italia la produzione di salumi è molto sviluppata;

4

Page 7: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

sono presenti numerose specialità di salumeria, che riflettono le abitudini alimentari

caratteristiche delle diverse realtà regionali e locali (Zambonelli et al, 1992).

I salumi possono essere classificati in funzione della modalità di produzione e dei

trattamenti utilizzati in: salumi non insaccati, ossia a pezzo anatomico intero, e

salumi insaccati (Tab. 1).

I salumi non insaccati sono rappresentati da una serie di prodotti ottenuti attraverso la

salagione, l'aggiunta di spezie e l'eventuale cottura ed affumicatura di parti

anatomiche intere comprensive di struttura ossea (coscia, spalla, ecc.) oppure

disossate (lombi, coppa, pancetta ecc). Tra i principali prodotti appartenenti a questa

categoria si annoverano: prosciutto crudo, coppa, pancetta, bacon, prosciutto cotto.

I salumi insaccati, prodotti a partire da carni crude e tritate, si dividono in due grandi

categorie: fermentati e non fermentati. Gli insaccati fermentati sono rappresentati da

salami di vario tipo. Secondo il Decreto del Ministero delle attività produttive del

21/9/2005 per salame si intende “il prodotto di salumeria, costituito da carni ottenute

da muscolatura striata appartenente alla carcassa di suino con aggiunta di sale ed

eventualmente di carni di altre specie animali, macinate e miscelate con grasso suino

in proporzioni variabili ed insaccato in budello naturale o artificiale. […] Il salame è

asciugato e stagionato in condizioni climatiche suscettibili di determinare, nel corso

di una graduale riduzione di umidità, l'evolversi di fenomeni fermentativi ed

enzimatici naturali tali da comportare modificazioni che conferiscono al prodotto le

caratteristiche organolettiche tipiche e tali da garantire la conservazione e la salubrità

in condizioni normali di temperatura ambiente. [...]”. Gli insaccati fermentati sono

quindi ottenuti dalla fermentazione lattica di carni crude tritate, salate e miscelate con

grasso, addizionate di varie spezie, insaccate e pressate in budelli naturali o sintetici.

Gli insaccati non fermentati invece sono rappresentati da salsicce, cotechini e

zamponi e non subendo nessuna azione fermentativa non possono essere consumati

crudi ma devono essere sottoposti a cottura prima del consumo.

5

Page 8: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Prodotti carneisalati

Pezzo anatomicointero

Crudi

Affumicati Prosciutto di Praga, bacon, speck

Non affumicati Prosciutti, culatello, lardo, bresaola

Cotti

Affumicati Prosciutto cotto affumicato

Non affumicati Prosciutto, spalla, arista, arrosto

Carne tritata

Crudi

FermentatiAffumicati Salame ungherese,

salame napoletano

Non affumicati

Salami

Non fermentati

Non affumicati

Salsiccia, cotechino, zampone

CottiAffumicati Wurstel

Non affumicati Mortadella

Tabella 1: Classificazione dei prodotti carnei salati (Zambonelli, 1992)

1.3- Caratteristiche microbiologiche degli insaccati fermentati

Gli insaccati carnei fermentati sono il risultato delle trasformazioni microbiologiche,

biochimiche, fisiche e sensoriali che avvengono a carico di un impasto carneo

costituito da parti magre, grasso e vari ingredienti e/o additivi, insaccato in budelli

naturali o artificiali, nel corso della loro maturazione in determinate condizioni di

umidità e temperatura. Gli insaccati fermentati sono carni la cui stabilizzazione nei

confronti delle alterazioni è assicurata da una serie di eventi microbiologici,

biochimici e fisici quali:

– l'abbassamento del pH come conseguenza della fermentazione lattica del

glicogeno o di glucidi eventualmente aggiunti;

– l'abbassamento dell'attività dell'acqua (aw) per effetto dell'aggiunta di sale e

della disidratazione che accompagna la stagionatura;

6

Page 9: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

– le condizioni termo-igrometriche che ricorrono durante la maturazione, che in

genere risultano favorevoli ai microrganismi “utili” e sfavorevoli a quelli

dannosi;

– la produzione di sostanze dotate di attività antimicrobica;

– l'eventuale aggiunta di additivi antimicrobici;

– l’azione dell'eventuale pratica di affumicamento.

Nel processo tecnologico che porta alla produzione dei salumi, è prevista l’aggiunta

di: sale, conservanti, spezie, zuccheri e starter microbiologici.

In particolare, la salagione viene eseguita per addizione diretta del sale (NaCl,

cloruro di sodio) all’impasto (miscelamento) in quantità comprese tra il 2,5 e il 4%,

in funzione del tipo di prodotto. Per effetto della perdita di umidità nel corso della

maturazione, la concentrazione di NaCl raggiunge valori di 3,5-6% nei prodotti finiti

(Amadoro, 2010).

I nitrati ed eventualmente i nitriti, utilizzati come conservanti, sono aggiunti sotto

forma di nitrato di sodio, NaNO3 (E251), oppure nitrato di potassio, KNO3 (E252), e

di nitrito di sodio, NaNO2 (E250), oppure di nitrito di potassio, KNO2 (E249). Le

quantità consentite dalla legislazione vigente sono di 300 mg/Kg per i

nitrati e di 150 mg/Kg per i nitriti (Reg. UE 1129/2011). I nitrati vengono ridotti in

nitriti per azione di enzimi endogeni e microrganismi sin dalle prime fasi della

maturazione.

Le spezie hanno la funzione di conferire al prodotto gusti ed aromi particolari;

generalmente si utilizzano pepe, (intero, spaccato o in polvere), aglio (tritato o

pestato ed eventualmente macerato in vino rosso), semi di finocchio, peperone dolce

o piccante o altro, in funzione della ricetta.

Gli zuccheri (glucosio, saccarosio o lattosio), sono aggiunti come substrato nutritivo

per i batteri lattici che, fermentandoli, determinano l’abbassamento del pH.

Gli starter microbici sono invece delle colture selezionate di batteri lattici, aggiunte,

allo stato secco (liofilizzati), oppure in sospensione, per controllare la fermentazione

lattica. Le specie utilizzate sono Lactobacillus plantarum o Pediococcus acidilactici

o pentosaceus (Amadoro, 2010).

7

Page 10: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Figura 2: Diagramma di flusso degli insaccati stagionati.

8

Page 11: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Il ciclo produttivo (schematizzato nel diagramma di flusso della Fig. 2) inizia con la

scelta delle carni, che vengono prima mondate, cioè liberate da tendini, connettivo,

aponeurosi, grasso, successivamente lasciate riposare a basse temperature per 12 ore

e poi tagliate, oppure direttamente tagliate in pezzi e passate nel tritacarne o

apparecchio analogo, i cui fori avranno diametro diverso a seconda del tipo di

insaccato. Al taglio può seguire un ulteriore periodo di riposo di 12 ore. Viene quindi

aggiunto il grasso suino, tritato o ridotto a cubetti a seconda del tipo di insaccato, e la

concia. Il tutto viene ben mescolato e passato nuovamente nel tritacarne. Una volta

mescolato l'impasto si procede all'insaccamento in involucri naturali o artificiali e

all'applicazione delle parti accessorie quali spago e bollo metallico.

La fase finale varia con il tipo di prodotto:

– gli insaccati freschi da consumarsi cotti sono pronti per la vendita subito dopo

la fase di insaccamento;

– gli insaccati cotti vengono posti in apposite stufe per la cottura e

successivamente sottoposti a raffreddamento con docce di acqua a

temperature di 8-10°C o inferiore (Tiecco, 2000);

– gli insaccati stagionati sono sottoposti alla stagionatura nel corso della quale

assumono le caratteristiche proprie dei prodotti finiti. Appesi su appositi

supporti, i salami vengono posti in camere condizionate e ventilate dove

subiscono una serie di trasformazioni, per effetto di vari fattori di natura

fisica, microbiologica e biochimica che, nel loro insieme, danno luogo alla

maturazione. La stagionatura consiste in tre differenti fasi, che si succedono

in un periodo variabile dai 15 ai 90 giorni ed oltre, distinte per le condizioni

di temperatura e umidità relativa dell’ambiente e per la durata: stufatura,

asciugatura e stagionatura vera e propria (Zambonelli, 1992).

La stufatura è la prima fase della stagionatura durante la quale si realizzano i

principali eventi microbiologici, con lo sviluppo della microflora utile e l’inibizione

di quella dannosa. Le camere sono condizionate a temperatura di 18-26°C e a

umidità relativa (UR) di 84-90%, per un tempo di 1-4 giorni. In questo periodo si

realizza un primo abbassamento del pH e dell’aw che passa dai valori iniziali di 0,95-

0,97 dell’impasto fresco, a valori di 0,93-0,95. Durante l’asciugatura, fase che segue

9

Page 12: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

la stufatura, la temperatura viene abbassata fino a 16-22°C con un UR del 90-80%

per un tempo di 5-10 giorni. In questa fase la fermentazione lattica degli zuccheri

giunge al termine e il pH si abbassa ulteriormente fino a valori di 5,3-4,9 prossimi a

quelli definitivi. L’aw diminuisce fino a 0,93 per via dell’ulteriore perdita di umidità e

sulla superficie esterna del budello diviene visibile lo sviluppo delle muffe. Uno

scorretto condizionamento in questa fase, può portare ad una eccessiva disidratazione

con conseguente formazione di incrostazioni e indurimento.

L’ultima fase, quella di stagionatura vera e propria è la più lunga; nel corso di questa

non si ha più lo sviluppo di batteri ma si realizzano le reazioni biochimiche alla base

della maturazione. La sua durata varia notevolmente in funzione del tipo di prodotto

ed è compresa tra 4 e 8 settimane; le temperature sono comprese tra 10 e 15°C

mentre l’UR viene abbassata fino all’80-65%. Sulla superficie esterna dei budelli, lo

sviluppo delle muffe, che raggiunge il massimo, oltre a regolare gli scambi idrici tra

le parti superficiali e quelle interne del prodotto, ne provoca la parziale

disacidificazione, con risalita del pH.

Durante la maturazione, che dura all’incirca dai 15 ai 90 giorni e più, secondo il tipo

di prodotto, nell’impasto si realizzano tutte le modificazioni che conducono al

prodotto finito. Tali trasformazioni sono dovute all’azione combinata di fattori

chimici, fisici, biochimici e microbiologici. L’umidità diminuisce considerevolmente

fino a valori del 27-45%, con conseguente diminuzione dell’aw e aumento della

concentrazione dell’NaCl. Queste condizioni, causano un’ulteriore azione inibente e

selettiva nei confronti della microflora presente. Complessivamente i prodotti maturi

hanno una perdita di peso di circa il 25-30%. Il pH si abbassa, passando da valori

iniziali di 5,6-6,2 a valori finali di 4,9-5,3 anche in dipendenza dell’impiego o meno

di zucchero e dalla quantità eventualmente aggiunta (Amadoro, 2010).

La popolazione microbica presente nei salami è rappresentata da molte specie che,

sviluppandosi, interagiscono tra loro determinando il sopravvento dell'una o

dell'altra. L'aggiunta di NaCl risulta per questo motivo determinante in quanto,

abbassando l'aw a valori inferiori a 0,97, determina l'inibizione della maggior parte

della microflora contaminante Gram negativa, lasciando sviluppare solo i

microrganismi alotolleranti che possono essere suddivisi in tre gruppi in base al ruolo

svolto nel prodotto:

10

Page 13: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

– Microrganismi utili che rivestono un ruolo primario nel favorire reazioni

importanti per tutto il processo di stagionatura, come i batteri lattici

appartenenti ai generi Lactobacillus (L. sakei, L. plantarum, L. curvatus, L.

alimentarius) e Pediococcus (P. pentosaceus e P. acidilactici) e le

Micrococcaceae dei generi Kocuria e Staphylococcus coagulasi negativi (S.

carnosus, S. simulans, S. xylosus);

– Microrganismi alteranti , gruppo nel quale rientrano microrganismi che

impartiscono ai prodotti caratteristiche organolettiche non gradevoli

incidendo negativamente sulla qualità del prodotto finito. A tale microflora

appartengono gli Enterococchi (E. faecium, E. faecalis), Serratia

marcenscens, Brochothrix thermosphacta, e anche batteri lattici

eterofermentanti obbligati;

– Microrganismi patogeni in grado di arrecare danno alla salute del

consumatore, rappresentati da Staphylococcus aureus, Yersinia enterocolitica,

Clostridium botulinum e Salmonella spp (Zambonelli, 2001). La popolazione

batterica dell'impasto proviene principalmente dalla materia prima

(eventualmente contaminate da cute e contenuto dell'apparato digerente

dell'animale macellato) a cui vanno aggiunti gruppi batterici derivati da altre

fonti come l'acqua, l'ambiente, le attrezzature di lavorazione e gli altri

ingredienti utilizzati come le spezie.

Durante la fase di stagionatura/maturazione si verifica una selezione microbica che

può essere spiegata mediante la teoria degli ostacoli di Leistner (1995) che prevede,

per controllare i microrganismi negli alimenti, l'utilizzo congiunto di più fattori (pH,

aw, NaCl) o tecniche. L’impiego di temperature di 20-24°C durante le fasi di

asciugatura, favorisce lo sviluppo di germi mesofili rispetto a quelli psicrotrofi; tale

azione è potenziata dalla concomitante riduzione dell’umidità. La concentrazione

salina, favorisce la selezione di batteri utili, alotolleranti, con scomparsa dei Gram

negativi psicrotrofi alteranti che invece necessitano di valori di aw ben più elevati. La

presenza di nitriti, o perché aggiunti intenzionalmente, o perché derivanti dalla

riduzione dei nitrati, provoca la scomparsa dei clostridi e favorisce lo sviluppo dei

cocchi. La diminuzione del potenziale redox (Eh), cioè la capacità di un substrato di

11

Page 14: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

perdere o legare elettroni, inibisce i microrganismi aerobi stretti o facoltativi

(Pseudomonas, Micrococcus, Bacillus, Enterobatteri) e accelera la moltiplicazione di

germi microaerofili quali: Pediococcus, Lactobacillus, e aerobio-anaerobio

facoltativi tra cui: Staphylococcus spp. L’accumulo dei composti derivanti dal

metabolismo batterico (acidi organici, talvolta batteriocine), incide ulteriormente a

determinare la scomparsa dei Gram negativi (Amadoro,2010).

1.4- Prodotti tipici e tradizionali

Negli ultimi anni, si va delineando una generale riscoperta del concetto di naturalità e

una crescente domanda di genuinità da parte dei consumatori di tutto il mondo di

tutto il mondo. Tutto ciò si traduce nella ricerca e promozione di tutti quei prodotti

ottenuti con passione e tecniche artigianali legate alla tradizione. Non a caso la

Comunità Europea si è chiesta, nel corso degli anni, come il consumatore europeo

percepisse i prodotti agroalimentari di qualità. Da tale indagine si evince che a livello

comunitario la qualità viene riconosciuta intrinsecamente legata all'origine

geografica (legame con il territorio), alla tradizione della lavorazione (tradizionalità

del processo produttivo e talento dell'uomo) e all'impiego di pratiche ecocompatibili

rispettose dell'ambiente e della salute dell'uomo (ad es. prodotti biologici ottenuti

mediante un impiego ridotto di pesticidi e fertilizzanti). A fronte di ciò, l'UE ha

inteso proteggere e valorizzare questi prodotti con appositi regolamenti volti al

riconoscimento dei marchi di origine (Schirone et al, 2007)

Molte volte i termini tradizionale e tipico sono confusi, ritenendoli sinonimi, mentre

esiste tra loro una netta distinzione. Per prodotto tradizionale si intende un prodotto

legato alla tradizione, alla continuità delle informazioni che non subiscono

interruzioni e si trasmettono di generazione in generazione. Tutte le fasi di

realizzazione di un prodotto tradizionale sono tramandate nel tempo e si tratta

pertanto di un sapere pratico. Ogni fase della lavorazione come la raccolta delle

spezie, i tempi, i ritmi di lavorazione sono osservati e riprodotti. Tradizionale, è ciò

che viene trasmesso, “tradito” di persona in persona, di generazione in generazione,

dove il flusso delle informazioni, di insegnamento e di pratica si fondono. Il prodotto

tipico è contraddistinto da una unicità; ha caratteristiche specifiche legate ad un

12

Page 15: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

contesto di tempo, luogo e relazioni che cambiano con il mutare di questi; estrarre

questi prodotti quindi al loro contesto significa eliminare quei caratteri di luogo,

tempo e relazioni a cui essi devono la loro specificità. Va a questo proposito

evidenziata l'importanza del significato del binomio storia-territorio che conferisce al

prodotto tipico un insieme di caratteristiche che sono di particolare valore e non

altrimenti riproducibili (Angelini, 1999).

A livello legislativo con la definizione di “prodotti tipici” sono indicati tutti quei

prodotti che hanno ottenuto dall'UE un riconoscimento:

- Denominazione di origine protetta (DOP - Fig. 3): ai

sensi del Regolamento CE n. 510/2006 è la

denominazione attribuita per identificare un prodotto la

cui “produzione, trasformazione ed elaborazione” hanno

luogo in un'area geografica ben delimitata, in base ad

un'esperienza riconosciuta e constatata e secondo un

determinato processo produttivo, definito in un apposito

disciplinare di produzione. La materia prima di base

deve provenire dalla zona indicata e in tale zona deve essere completamente

trasformata ed elaborata; le caratteristiche finali del prodotto devono derivare

inequivocabilmente dall'ambiente geografico (inteso come comprensivo anche del

fattore umano) (Schirone et al, 2007). Il marchio DOP all'inizio era di colore blue e

giallo ma il Reg. 628/2008 recita che “appare opportuno agevolare, agli occhi del

consumatore, la distinzione tra Denominazione di Origine Protetta e Indicazione

Geografica Protetta. A questo scopo è indicato ricorrere all’uso di colori diversi per i

simboli relativi a queste due indicazioni”.

- Identificazione geografica protetta (IGP – Fig. 4):

secondo il Regolamento CE n. 510/2006 si attribuisce a

quei prodotti il cui legame con una specifica area

geografica è rappresentato da “ almeno una delle fasi

della sua preparazione”. Il riconoscimento IGP è

concesso a quei prodotti agroalimentari in cui una o più

fasi del processo produttivo (produzione,

trasformazione, elaborazione) si svolgono in un'area

13

Figura 3: Marchio DOP

Figura 4: Marchio IGP

Page 16: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

geografica delimitata, da cui traggono il nome. Tali fasi devono essere quelle

fondamentali per conferire al prodotto le sue caratteristiche peculiari, stabilite da un

apposito di disciplinare di produzione.

- Specialità tradizionale garantita (STG – Fig. 5)

secondo il Regolamento CE n. 509/2006 (ex Reg.

2082/92): questa dicitura non fa riferimento ad una

origine ma ha per oggetto la valorizzazione di una

composizione o di un metodo di produzione

tradizionale. Il riconoscimento STG è concesso a quei

prodotti agroalimentari che sono ottenuti secondo un

metodo di lavorazione tradizionale, al fine di tutelarne la

specificità. In questo caso è la tipicità della ricetta ad

essere riconosciuta e tutelata dall'UE, a differenza dei riconoscimenti DOP e IGP che

tutelano il prodotto. Ad oggi in Italia gli unici prodotti a marchio STG sono la

mozzarella e la pizza napoletana (Schirone et al, 2007).

I marchi comunitari rappresentano strumenti di tutela di quei prodotti la cui

“specificità” deriva da un determinato ambiente geografico, comprensivo dei fattori

naturali e umani. In Italia, secondo il Reg. UE n. 1151/2012, sono ben 252 i prodotti

attualmente riconosciuti DOP e IGP. Quelli a base di carne rappresentano il 15% del

totale, con 37 prodotti certificati. La normativa nazionale, inoltre, tutela la categoria

dei prodotti tradizionali stilando un elenco nazionale dei prodotti agro-alimentari

tradizionali. Secondo l'elenco pubblicato dal MiPAAF (Ministero delle Politiche

Agricole Alimentari e Forestali) e aggiornato al 7 giugno 2012, sono presenti sul

nostro territori 4670 prodotti certificati di cui 911 ottenuti da carni fresche e loro

preparazioni.

La sopravvivenza delle produzioni tradizionali di salumi è dovuta soprattutto alle

molte famiglie rurali che continuano la tradizione della lavorazione del maiale,

accompagnate molte volte da piccoli produttori che mettono a disposizione del

mercato modiche quantità di prodotti, generalmente sempre inferiori rispetto a quelle

che sono le richieste.

Alla base di molte scelte alimentari del consumatore si assiste, infatti oggi, ad una

riscoperta della tradizione come legame con le proprie origini e radici e dalla

14

Figura 5: Marchio STG

Page 17: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

rivalutazione del prodotto tipico di salumeria è uno degli aspetti di questa tendenza.

Nel 2012, secondo le elaborazioni ASSICA sui dati ISTAT, le esportazioni dei salumi

italiani hanno superato quota 138.440 ton (+3,8%), segnando un nuovo importante

record in valore: 1,116 miliardi di euro (+7,2%). Questo dato positivo, che in termini

di fatturato è migliore sia di quello dell’industria alimentare (+6,9%) sia di quello

dell’industria nel suo complesso (+3,7%), è determinato in particolare da un vero e

proprio boom delle esportazioni extra UE (Fig. 6).

Figura 6: Grafico di esportazione dei salumi italiani nel 2012 (www.assica.it)

È importante notare che l’acquisto dei nostri salumi in Europa è cresciuto solo

dell’1,3% in quantità e del 4,6% in valore mentre le esportazioni verso i mercati

extracomunitari (USA, Giappone, Canada, Russia e Hong Kong) sono

complessivamente aumentati del 12,7% in quantità e del 16,5% in valore. Questi dati

sono il frutto, da una parte, della crisi internazionale, che coinvolge sempre più

l'Europa, e dall’altra della grande capacità delle imprese produttrici del settore di

penetrare sempre più a fondo in mercati geograficamente o culturalmente lontani.

Stimiamo che nel 2014 il flusso delle esportazioni possa aumentare di circa 10

milioni di euro (www.assica.it). L'elaborazione ANAS dei dati pubblicati da ISMEA

nel 2012 indica un calo generale del consumo di carne fresca del -1,8% rispetto

15

Page 18: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

all'anno precedente; nello stesso periodo invece sono aumentati del 2,5% i consumi

di salumi in uguali proporzioni per i prodotti con e senza marchio DOP. Il consumo

in valore delle carni fresche ha subìto un lieve calo dello 0,1%, mentre il valore del

consumo in salumi è aumentato dell'1,9%. Nel complesso a partire dal 2014 il

consumo di carne di maiale nell’UE è previsto in tendenziale aumento fino alla fine

del prossimo decennio. La carne suina continuerà a rappresentare metà del consumo

comunitario totale di carni, con 40,8 kg di consumo pro-capite nel 2022, contro i

24,1 kg per il pollame, 15,7 kg per il manzo e il vitello e meno di 2,0 kg per le carni

ovine e caprine (www.ilpuntocoldiretti.it).

Da questi dati emerge come sia possibile per un prodotto tipico aumentare il proprio

spazio di crescita, inserendosi, con opportune politiche economiche, all’interno di un

mercato su larga scala, conservando le proprie caratteristiche peculiari che lo

rendono unico ed esclusivo.

16

Page 19: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

CAPITOLO 2: LA VENTRICINA

2.1- Cenni storici

La Ventricina è un insaccato stagionato tipico della zona Abruzzese – Molisana,

delimitata dai fiumi Trigno e Sinello. Tale prodotto è definito come “salume,

insaccato crudo di carne suina, di taglia grande, forma sub-ovoidale ed a grana

grande, appartenente alla famiglia dei fermentati non affumicati, speziato con

peperone secco trito dolce o piccante” (Grazia e Tremonte, 2000).

L’origine del nome “Ventricina” deriva dal termine “ventre”: un tempo, i contadini

insaccavano le parti nobili del maiale, tagliate in pezzi più grandi di quelli attuali,

nello stomaco del suino. Si ottenevano dei palloni ovali di carne di quattordici–

quindici chili e quando si apriva la Ventricina, i pezzi stagionati grandi come una

mano si mettevano direttamente nel piatto per essere affettati (Cianci, 2013).

La nascita di questo prodotto tipico è collocata nel 1800 sebbene già nel XIV secolo

Giovanni Boccaccio nel Decameron fa riferimento ad un alimento che potrebbe

rappresentare un “antenato” dell'attuale Ventricina:

“... e quindi passai in terra d'Abruzzi dove gli uomini e le femmine vanno in zoccoli

su pè monti rivestendo i porci delle lor busecchie medesime...”.

Il termine Ventricina è apparso ufficialmente per la prima volta nel 1880 nel

“Vocabolario dell'uso abruzzese” di Gennaro Finamore (Lanciano, Carabba):

“Ventricine. sf. Salame di carne insaccata nella trippa [ventre, n.d.r.] del maiale

istesso”.

Tuttavia, le testimonianze storiche di inizio '800 annotano la presenza di un salume

riconducibile allo stesso alimento. La “Statistica del Regno di Napoli del 1811”,

voluta da Gioacchino Murat, riporta:

17

Page 20: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

“il ventricolo del porco ripieno di carne condito di sale e di finocchi”.

Si evince quindi che ad inizio secolo la preparazione della Ventricina non prevedeva

l'utilizzo del peperone, da cui deriva la tipica colorazione rossa. Solo più tardi, a metà

del XIX secolo, si colloca la diffusione della coltivazione del peperone, che diventerà

ingrediente essenziale nella produzione della Ventricina. Ne consegue che tra il 1850

e il 1880 viene datato il passaggio dalla “Ventricina bianca”, descritta nella Statistica

murattiana, alla “Ventricina rossa”, definita da Gennaro Finamore.

Altri elementi di rilievo per una corretta collocazione storico-geografica della nascita

della Ventricina sono: la coltivazione delle citragnole (arance amare), utilizzate per la

lavatura della vescica o del ventricolo impiegati come involucri esterni, e la

diffusione dell'allevamento dei suini.

La coltivazione delle arance in Abruzzo interessa storicamente solo alcune aree peri-

urbane di Vasto (contrada Lame) come evidente da documenti del XV secolo. I

reperti storici riportano che i vaticali, ossia ambulanti che commerciavano dalla costa

verso l'interno, fornivano l'approvvigionamento di agrumi ai comuni del Circondario.

Si evidenzia pertanto la specificità vastese nella coltivazione delle citragnole che

permette di definire ulteriormente l'area di produzione della Ventricina (Murolo,

2001).

Per quanto concerne l'allevamento dei suini, sebbene i documenti dell'epoca siano

esigui, Giuseppe Iezzi ne “La Maiella e l'Abruzzo Citeriore” del 1919 afferma che:

– l'allevamento di suini nel XIX secolo era diffuso ed economicamente di

rilievo in diversi comuni dell'area vastese: Scerni, Carunchio, Casalanguida,

Casalbordino, Cupello, Fresagrandinaria, Furci, Torino di Sangro,

Villalfonsina e Bomba;

– l'industria delle carni salate, dei prosciutti e dei salami era presente nei paesi

di Bomba, Caranchio, Casalanguida, Castiglione Messer Marino, Celenza sul

Trigno, Colledimezzo, Scerni, Monteodorisio, Palmoli, Roccaspinalveti, San

Buono, San Salvo e Villalfonsina;

– la remunerativa produzione di Ventricina caratterizzava i paesi di Palmoli,

Roccaspinalveti e San Buono.

18

Page 21: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

La concomitanza dei tre elementi sopracitati, ossia dell'allevamento estensivo di

suini, la coltivazione di agrumi e la diffusione del peperone, permette di collocare la

nascita della Ventricina nell'area del vastese nel XIX secolo.

È importante, inoltre, sottolineare che la tecnica di realizzazione della Ventricina

veniva tramandata di generazione in generazione portando alla nascita di diversi

metodi di lavorazione e conseguentemente all'esistenza di Ventricine con

caratteristiche simili ma diverse denominazioni: la “Ventricina di Guilmi”, la

“Ventricina di Montenero di Bisaccia” e la “Ventricina alla papalorica di

Montemitro”. Tali insaccati si distinguono per la scelta delle carni, la grandezza del

loro taglio, il quantitativo di peperone aggiunto all’impasto ed il tipo d’insacco

(Piccirilli, 2004-2005).

La produzione della Ventricina è tipicamente artigianale, tramandata da generazione

in generazione, come evidenziato nella lettera della signora Cristina Ranalli, inviata

alla figlia trasferitasi a Perth e datata Scerni 12 giugno 1959:

“[…] Nell'ultima lettera mi dici che da voi arrivato l'inverno e

vuoi provare a rifare qualche ventricina. La carne che devi

comprare la sai.

Taglia a pezzi grandi e devi impastare con 30 grammi di sale e 28

grammi di peperoni trito e un pizzico di fiore di finocchio.

Mi raccomando di impastare tre volte.

Tuo nonno Michelangelo mi ha sempre raccomandato di mettere a

curare le vesciche e le mulette due giorni con bucce d'arancio

tagliate fine, aglio e rosmarino.

Prima di riempire le vesciche passare in due litri di acqua e un

bicchiere d'aceto. Quando appendi le ventricine stai attenta a non

farle seccare subito se no ti spaccano[…] ”.

19

Page 22: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

2.2- Caratteristiche tecnologiche

La Ventricina è un insaccato crudo di carne suina, a grana grande, appartenente alla

famiglia dei salumi fermentati non affumicati (Fig. 7).

Figura 7: Ventricina del Vastese (www.ventricineracciatti.it)

E' un salume di lunga stagionatura privo di additivi, conservanti di sintesi o naturali

ad eccezione delle spezie, quali peperone secco dolce e piccante, fiore di finocchio e

sale non iodato. La peculiarità che caratterizza la Ventricina è il colore rosso dovuto

all’aggiunta nell’impasto del peperone dolce in polvere, ed eventualmente di una

quantità variabile di peperone piccante. La coltivazione del peperone dolce o

piccante è tipica del basso Abruzzo e del Molise, dove è presente un clima

favorevole. Tale spezia, comunemente coltivata nell’areale di produzione della

Ventricina, ha avuto una rapida diffusione in virtù dei suoi pregi tecnologici

riconducibili ai caratteri sensoriali quale il colore, associato al benessere dalla

tradizione contadina, e le note di aroma e gusto.

La Ventricina è caratterizzata da una tecnologia di produzione in grado di conferire al

prodotto una particolare ed inedita collocazione nella classificazione dei salumi, al

confine tra gli insaccati fermentati ed i salumi a pezzo anatomico intero. L’impiego,

20

Page 23: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

infatti, di cubetti di carne magra di discrete dimensioni, conferisce al prodotto

caratteristiche che si discostano notevolmente da quelle proprie della maggior parte

degli insaccati fermentati, per i quali è previsto l’impiego esclusivo di carne più o

meno finemente triturata. Allo stesso tempo, tuttavia, esso racchiude alcuni caratteri

propri e distintivi dei salumi fermentati; la superficie dei cubetti di carne e lo spazio

tra essi rappresentano, infatti, un habitat idoneo alla crescita ed allo sviluppo di una

eterogenea e peculiare popolazione microbica, deputata a presiedere il processo di

fermentazione. La Ventricina rappresenta, pertanto, un affascinante modello di

maturazione dominato da diversi micro-ambienti, in grado di definire gli eventi di

carattere biochimico e microbiologico responsabili della qualità finale del prodotto

(Barbiero F. 2002).

La Ventricina viene prodotta utilizzando carni autoctone, in particolare suini aventi

le caratteristiche proprie del suino pesante italiano (Reg. CEE 3220/84, concernente

la classificazione commerciale delle carcasse suine). La tradizione vuole che il

maiale sia acquistato da riproduttori locali, allevato con molta cura ed ingrassato fino

a pesi non inferiori a 160 kg; al momento della macellazione gli animali devono

avere almeno 10 mesi di vita.

Al fine di produrre un salume con le specifiche caratteristiche qualitative richieste,

risulta di fondamentale importanza l’alimentazione dei suini e la loro corretta

stabulazione. Negli allevamenti a stabulazione fissa la lettiera generalmente è in

paglia, lo spazio per capo risulta almeno di 5 mq e non si usano medicinali,

integratori, antibiotici ed ormoni della crescita. L’alimentazione è prevalentemente a

base di crusca, farinacei misti, frutta, erba e ghiande; sono ammesse integrazioni

minerali e vitaminiche della razione nei limiti definiti dalla vigente legislazione di

ordine generale mentre è assolutamente vietato l'impiego di alimenti semplici e/o

composti fabbricati anche in parte con organismi geneticamente modificati.

Gli ingredienti della Ventricina del Vastese sono:

- Carni fresche di suino, perfettamente dissanguate, scotennate, disossate e

mondate delle principali frazioni connettivali (tendini, aponeurosi) e da grassi

molli bassofondenti. E' tassativamente vietato l'uso di carne congelata o

comunque conservata. I tagli di carne impiegati sono: spalla, lonza, lombo,

coscia e pancetta. E' ammesso l'impiego di rifilature e di triti di prima qualità.

21

Page 24: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

La proporzione tra i vari tagli e tra le rifilature deve essere tale da garantire le

seguenti percentuali: 70% tagli magri (di cui almeno 80% prosciutto e

lombo), 30% pancetta e grasso prosciutto.

- Spezie, quali peperone trito dolce (varietà “corno di capra” e “paisanella”) e

piccante, semi di finocchi e pepe.

- Non è ammessa l’aggiunta di potassio nitrico, sodio nitrico, potassio nitrato,

sodio nitrato, fatto salvo il caso in cui l'eventuale minima presenza di nitrati e

nitriti sia dovuta a sviluppi propri della salatura e degli altri ingredienti

vegetali.

2.3- Fasi di produzione della Ventricina

La tradizione della "maialatura", ovvero l'uccisione del maiale e la sua

trasformazione in salami, e' molto diffuso in tutta la regione Abruzzo.

Nella zona collinare e pedemontana che si estende dalle colline di Scerni-Cupello

fino a Schiavi d'Abruzzo, comprendendo tutti i comuni delle comunità' montane

denominate del medio ed alto vastese, la maialatura ha assunto, nel corso dei secoli,

una tradizione a spiccato carattere locale. Accanto al sale, per esempio, usato come

conservante della carne di maiale fin dagli antichi egizi, e' stato introdotto, il

"peperone trito" dolce e piccante, come spezia e conservante. La carne, inoltre, viene

tagliata esclusivamente con il coltello a pezzi di medie e grandi dimensioni. Per lo

più come insacco vengono usate le vesciche dei maiali.

La tradizione della maialatura, arricchita dagli aspetti peculiari di cui sopra, è sempre

conservata e viva presso le famiglie contadine di questo territorio. A favorirne il

mantenimento ha contribuito l'avvenuta constatazione che l'impiego di maiali di

provenienza industriale (grandi allevamenti intensivi) per le preparazioni casalinghe

riduce notevolmente la sapidità e la conservabilità dei salumi che da essi derivano.

L'uccisione del maiale avviene in inverno e rappresenta una vera a propria festa per i

contadini, un importante momento di aggregazione sociale. Le giornate scelte sono

sempre quelle più fredde e per i più tradizionalisti sempre in fase di luna calante. Il

maiale viene ucciso per giugulazione. Dopo il dissanguamento il suino e' desetolato

22

Page 25: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

con fuoco, acqua bollente e lama di coltello e quindi immediatamente eviscerato.

La carcassa viene lasciata frollare almeno per una notte, prima di iniziare le

operazioni di disosso. Il clima rigido delle zone in cui è viva questa tradizione ne

garantisce una buona refrigerazione. La carcassa viene quindi disossata ed ogni parte

trova il suo impiego. "Del maiale non si butta niente", recita un antico detto

(Accademia della Ventricina, ventricina.com)

Le fasi successive la maialutara comprendono il taglio delle carni, la preparazione

dell’impasto, l’insaccatura, la legatura, l’asciugatura, la stagionatura e la

conservazione (Fig. 8).

Figura 8: Diagramma di flusso della preparazione della Ventricina

(Piccirilli e Colavita, 2008)

23

Page 26: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Preparazione della materia prima:

- il taglio delle carni

La materia prima è rappresentata da carni fresche di suino, perfettamente

dissanguate, scotennate, disossate e mondate delle principali frazioni connettivali

(tendini ed aponeurosi) e dai grassi molli bassofondenti. I tagli di carne impiegati

sono: spalla, lonza, lombo, coscia e pancetta (privata sempre dei grassi molli

bassofondenti). E' ammesso l'impiego di rifilature e di triti di prima qualità.

Il taglio delle carni prevede esclusivamente l'utilizzo del coltello ben affilato onde

evitare la smelmatura dei grassi. I cubetti di carne, anche irregolari, devono essere di

misura non inferiore ai 2 cm e fino a circa 7 cm, a seconda della zona di produzione

(Fig. 9).

Figura 9: Cubetti di carne (www.visitterredeitrabucchi.it)

- fase di preparazione dell’impasto

L’impasto viene preparato miscelando la carne tagliata, il grasso e la concia.

Il grasso, aggiunto nella misura del 20-30%, è quello sottocutaneo, già compreso nei

tagli di carne o aggiunto e tagliato nella stessa misura dei cubi di carne.

La concia è una miscela di sale, peperone dolce in polvere (Capsicum annuum L.,

var. longum, Fig. 10) e una quantità, in base al gusto, di peperoncino piccante

(Capsicum annuum L., var. acuminatum), pepe e semi di finocchio.

24

Page 27: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

L’impasto viene ben amalgamato con le mani così da ottenere un buon

rimescolamento degli ingredienti. E' importante non lavorare troppo a lungo per

evitare la smelmatura dei grassi. Esso, successivamente, è lasciato riposare per

almeno 12 ore, a temperature intorno a 3°C.

Figura 10: Capsicum annuum (silver photo 2010)

- fase di insaccatura

L'insaccatura (Fig. 11) può essere manuale o mediante insaccatrici, pneumatiche o a

cloclea, che introducono l’impasto carneo in involucri. L’insaccatura è preceduta da

una ulteriore azione di amalgama finalizzata a “sciogliere” l'impasto. L’insacco è

effettuato in vesciche suine naturali, nel cieco suino o bondiana di vitello salinata o

in budelli freschi di maiale.

Figura 11: Insaccatura (www.ventricina.com)

25

Page 28: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Prima dell'utilizzo il budello deve essere accuratamente lavato in acqua corrente e lasciato

deodorare in acqua, aceto e buccia d’arancio, aglio, alloro.

- fase di legatura

Al termine dell’insacco, i salami vengono legati con spago al fine di evitare che per

gravità l'impasto scivoli verso il basso alterandone la forma e rendendo l'asciugatura

disomogenea (Colavita, 2008). La legatura deve essere a doppia briglia e un passo

con spago di medio o grosso calibro. E' ammessa la rete per alimenti. Al termine

della legatura, la Ventricina, deve essere bucherellata con ago fine in prossimità delle

bolle d'aria eventualmente presenti e per favorire l'eliminazione dell'acqua (Fig. 12).

Figura 12: La Legatura (www.ventricina.com)

- fase di asciugatura

La fase di asciugatura, durante la quale il prodotto perde la maggior quantità di

acqua, dura circa 35-50 giorni, a seconda della pezzatura e tradizionalmente viene

eseguita in ambienti domestici appendendo le Ventricine a pertiche di legno, canna o

metallo. Essa deve avvenire gradualmente; un essiccamento troppo rapido

comporterebbe, infatti, la formazione di una crosta che impedirebbe lo scambio di

umidità tra ambiente e parti interne dell’impasto, con conseguente insorgenza di

difetti.

26

Page 29: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

I fattori ambientali durante l’asciugatura sono condizionati empiricamente, con

l’utilizzo di un camino o di un braciere e regolando il flusso dell’aria mediante

l’apertura degli infissi o di eventuali prese d’aria.

Limitatamente ai primi giorni di stagionatura e' ammessa la permanenza del prodotto

a temperatura maggiore di 13 gradi (max 18°C), in presenza di un camino acceso.

- fase di stagionatura

Terminato il periodo di asciugatura, le ventricine possono essere stuccate con una

leggera velatura di strutto fuso e trasferite in ambienti freschi a temperatura non

superiore a 13 gradi per proseguire la stagionatura per circa 90-120 giorni; alla fine

di questo periodo sono pronte per essere consumate (Piccirilli e Colavita, 2008) (Fig.

13).

Figura 13: La Stagionatura (www.ventricina.com)

- Conservazione

Le Ventricine vengono generalmente conservate in locali freschi, come le cantine

dove lo strato di strutto le protegge dagli agenti esterni. A Guilmi, è anche presente

l'usanza di conservare le Ventricine nella cenere del camino (Giancristofaro,1999).

Al momento della vendita le Ventricine vengono pulite, sezionate a metà e

confezionate sottovuoto.

27

Page 30: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

2.4- Caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche

Come già avuto modo di sottolineare la Ventricina è caratterizzata da una tecnologia

di produzione così peculiare da conferire al prodotto una particolare ed inedita

collocazione nella classificazione dei salumi, a cavallo tra i salumi a pezzo

anatomico intero e gli insaccati fermentati. L’impiego di cubetti di carne, di discrete

dimensioni, infatti, conferisce al prodotto caratteristiche che in qualche modo si

discostano da quelle proprie degli insaccati fermentati, per i quali è previsto

l’impiego esclusivo di carne triturata. La superficie dei cubetti di carne e lo spazio

tra essi rappresentano un habitat idoneo alla crescita ed allo sviluppo di

un’eterogenea popolazione microbica. Il processo di fermentazione è influenzato

dall’estensione della superficie interstiziale; nella Ventricina, dove l’impasto viene

fatto con carne tagliata a cubetti di grosse dimensioni, esso è meno sviluppato

rispetto a quanto si verifica negli altri salumi. La Ventricina, pertanto, rappresenta un

singolare modello di maturazione caratterizzato da un insieme di diversi micro-

ambienti, in grado di definire gli eventi di carattere biochimico e microbiologico e

concorrono a determinare la qualità finale del prodotto (Barbiero, 2002).

Anche se l’area di produzione della Ventricina è piuttosto limitata, è possibile

riscontrare una certa variabilità sia per quanto riguarda gli aspetti tecnologici, che per

quanto riguarda quelli microbiologici ed igienico-sanitari (Fig. 14). Tali differenze

soprattutto concernono:

– la quantità di polvere di peperone aggiunta → da 15 g/kg a 30 g/kg;

– l'aggiunta o meno di pepe;

– il tipo di involucro usato per l’insacco → vesciche o stomaco di maiale o

bondiane di vitello;

– le dimensioni dei pezzi di carne da 2 a 7 cm → le Ventricine con pezzi di

carne di 5-7 cm di solito hanno circa 30 g/kg di polvere di peperone.

28

Page 31: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Figura 14: Parametri tecnologici rilevati nei diversi laboratori di produzione della

Ventricina (Piccirilli e Colavita, 2008)

La tecnologia di produzione influenza le caratteristiche sensoriali della Ventricina; il

taglio della carne a cubetti di dimensioni di 2-3 cm consente una migliore coesione

dell'impasto e un più favorevole processo di fermentazione, con una ottimale

maturazione del prodotto. L'utilizzo di pezzi di maggiori dimensioni si ripercuote

negativamente sull'ottimale fermentazione e sulle caratteristiche organolettiche finali;

il prodotto così ottenuto presenta, infatti, una colorazione meno carica alla superficie

di taglio; il minor compattamento dell'impasto dopo l'insacco rende quasi impossibile

ottenere “la fetta” nel prodotto maturo, che viene tradizionalmente consumato

prendendo i pezzi singolarmente.

Per quanto riguarda il valore di attività dell’acqua è stato osservato che a 21 giorni

l’abbassamento al di sotto della soglia critica di 0,95 non è influenzato dalla

grandezza dei cubi di carne utilizzati per l’impasto ma dai parametri ambientali

(temperatura ed umidità relativa) dei locali dove avviene la prima fase di asciugatura.

29

Page 32: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Per quanto attiene il pH, mentre nelle Ventricine con cubi di carne di 2-3 cm entro le

prime 3 settimane di stagionatura si verifica un costante abbassamento dei valori fino

a 5,0-5,2, nelle Ventricine con cubi di carne di 5-7 cm esso si mantiene costante sui

valori iniziali. Tale riscontro si associa ad un minore sviluppo della flora microbica

acidificante (Lattobacilli) e delle Micrococcacee per la minore superficie esposta

disponibile.

Nelle Ventricine a cubi di carne di minor dimensioni si osserva un incremento delle

popolazioni lattiche già nella prima settimana, nelle altre invece i livelli di crescita

sono sempre minori.

Prendendo in considerazione i microrganismi indicatori di igiene, in uno studio

condotto su entrambe le tipologie di prodotto questi sono risultati sempre contenuti: i

Coliformi totali al di sotto della soglia analitica (10² UFC/g) e i Coliformi fecali non

presenti (Piccirilli M. e Colavita G. 2008).

Nella Ventricina è sicuramente rilevante, ai fini della qualità microbiologica del

prodotto, il ruolo delle spezie, con riferimento al loro livello di contaminazione

iniziale. Le spezie normalmente utilizzate sono, come detto, il peperone in polvere, i

semi di finocchio e il pepe macinato o in grani. Esse possono, in genere, essere

contaminate da microrganismi derivanti da piante, terriccio, feci di uccelli, roditori,

insetti, ecc. La carica batterica iniziale aumenta poi durante la raccolta e la

lavorazione (Zurla, 1985). Trattamenti non igienici ed essiccamento in condizioni

non idonee portano ad aumenti delle cariche microbiche. Le spezie rappresentano un

problema molto serio per l’industria alimentare poiché costituiscono una delle

maggiori fonti di contaminazione dei prodotti cui vengono aggiunte, specialmente

allo stato grezzo (Cantoni, 1966; Schulze, 1971). Shelef (1983) ha evidenziato nelle

spezie di più comune utilizzo (origano, rosmarino, peperoncino, timo, ecc.) cariche

batteriche comprese tra le 103 e 108 ufc/g, isolando sporigeni aerobi, spesso miceti e

bacilli asporigeni. Sono stati inoltre riscontrati coliformi, streptococchi, più

raramente clostridi, stafilococchi e lieviti (Shelef, 1983).

Il genere Bacillus è il più rappresentativo (oltre il 50% degli isolati). In alcuni casi le

spezie possono contenere anche microrganismi che costituiscono un pericolo per il

consumatore, quali Bacillus cereus, Clostridium perfringens, miceti produttori di

micotossine, Staphylococcus aureus, Salmonella spp. Shighella spp., tanto che alcuni

30

Page 33: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

episodi di salmonellosi sono stati provocati dal consumo di pepe nero e pepe bianco

(Baxter, 1982).

Le muffe possono trovare favorevoli condizioni di sviluppo nelle Ventricine

soprattutto nella prima fase di stagionatura, quando i valori di aw sono ancora

piuttosto elevati (Zurla, 1985; Giaccone et al, 1996). E' stata riscontrata la presenza

di specie di Aspergillus (A. glaucus, A.niger, A. nidulans, A. fumigatus e A. flavus),

mentre di poco frequente riscontro è il genere Penicillium (Garrido et al., 1991).

Il pepe, è risultato frequentemente contaminato da Bacillus spp. e Clostridi

solfitoriduttori, mentre il peperone dolce da muffe. Più in particolare, sono state

riscontrate le seguenti specie di Bacillus: B. amyloliquefaciens, B. licheniformis, B.

circulans.

Da un punto di vista tecnologico elemento fondamentale per garantire la qualità

microbiologica del prodotto è l'utilizzo per l'insacco di budelli o vesciche delle stesse

dimensioni, in modo da avere pezzature abbastanza omogenee (1,5-2 kg) e potere

efficacemente monitorare parametri quali l'aw e il pH. Particolare attenzione, inoltre,

va posta alle loro condizioni igieniche, in quanto anche i budelli secchi o salinati

possono risultare a volte notevolmente contaminati da microrganismi come

enterobatteri e Clostridi solfito-riduttori che possono conferire odori e sapori

sgradevoli. In tali substrati è stata rilevata la presenza di Cl. sporogenes, Cl.

butyricum e Cl. Bifermentans. In nessun caso sono stati isolati: Salmonella spp.,

Listeria monocytogenes e S. aureus (Piccirilli e Colavita, 2008).

2.5- Aspetti tecnologici legati all'utilizzo del peperone

Dopo la carne, il peperone è l’ingrediente più importante della Ventricina.

Il peperone era usato come alimento in Messico già 9000 anni fa e veniva coltivato

già nel 5500 a.C. In Europa è arrivato con Cristoforo Colombo che lo portò dalle

Americhe nel 1493. Nel corso dei secoli i peperoni diventarono un condimento

indispensabile nell’Europa centrale (Besler, 1998).

Inizialmente il peperoncino veniva chiamato pepe delle Indie a causa della

somiglianza nel gusto (sebbene non nell'aspetto), con il pepe, (Piper in latino) e data

la sua facile coltivabilità si è adattato benissimo al clima europeo e ha avuto subito

31

Page 34: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

un notevole successo. Le popolazioni contadine lo usavano per rendere più appetibile

una cucina povera, fatta soprattutto di piatti vegetariani, nonché per conservare la

carne o mitigarne il gusto alterato in epoche di scarsa possibilità di conservazione.

I popoli ricchi, al contrario, non l’hanno mai considerato elemento importante della

cucina. Il suo forte sapore, infatti, nascondeva il gusto di cibi raffinati. Tale spezia,

non fu solo bandita dalla gastronomia d'élite, ma anche dai pregiudizi morali: i

puritani ed altre confessioni lo vietarono considerandolo eccitante e capace di

risvegliare i sensi con poteri addirittura diabolici, tanto che ancora oggi, in molti

nostri dialetti meridionali, il peperoncino piccante è chiamato diavolicchio o

diavolillo (Piccirilli, 2004/2005).

Il peperone, come i peperoncini, appartiene alla famiglia delle Solanacee.

Le piante di questa famiglia contengono tutte alcaloidi che hanno (chi più chi meno)

effetti particolari sul sistema nervoso dell'uomo. Alcune sono vere e proprie piante

medicinali: belladonna, stramonio, giusquiamo, tabacco, dulcamara, erba morella;

altre fanno parte della nostra alimentazione quotidiana come la patata, il pomodoro e

la melanzana. La famiglia delle Solanacee è molto numerosa. Comprende 85 generi

e almeno 2.200 specie.

Uno degli 85 generi è il Capsicum e la sua specie più importante è il Capsicum

annuum al quale appartengono tutti i peperoncini che conosciamo.

Il nome latino capsicum deriva da capsa (scatola) per la particolare forma del frutto

che ricorda proprio una scatola con dentro i semi; oppure dal greco kapto che

significa mordere, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando

si mangia. In verità oltre al Capsicum annuum lo stesso Linneo aveva distinto anche

un Capsicum frutescens. Più tardi, negli anni cinquanta, sono state aggiunte un

Capsicum pubescens e un Capsicum pendulum.

La varietà diffusa in Italia è solo il Capsicum annuum; le altre si coltivano soprattutto

in America Meridionale e in Messico (www.peperoncino.org).

Il C. annum è una pianta annuale, ermafrodita, con stelo glabro, semilegnoso e

ramificazioni dicotomiche; la radice è fittonante fibrosa, molto ramificata; le foglie

sono alterne, glabre, lanceolate con margine intero; i fiori sono inseriti all’ascella

delle foglie o delle ramificazioni, solitari o raggruppati, sono sempre penduli fino

all’antesi (cioè alla schiusura del bocciolo fioreale), hanno una corolla bianca

32

Page 35: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

gamopetala su cui sono inseriti i filamenti staminali, i frutti possono essere penduli

od eretti a seconda della varietà, ed a maturità assumono colorazione gialla, rossa,

bruna o verde (Fig. 15).

Figura 15: Pianta del Capsicum annuum

Il C. annuum si coltiva nei Paesi a clima caldo e temperato. La raccolta, fortemente

scalare e difficilmente meccanizzabile, avviene a livelli di maturazione diversi a

seconda della destinazione del prodotto. Per la trasformazione in sottaceti il peperone

viene raccolto ancora verde, mentre per l'inscatolamento e per il consumo fresco il

frutto viene staccato a maturità commerciale prossima, cioè all'inizio della

colorazione rossa o gialla. A maturità completa si raccolgono solo prodotti da

essiccamento. Per quanto riguarda il sapore, ci sono peperoni dolci, piccanti e

piccantissimi. Tutto dipende dalla quantità di capsaicina, che conferisce il sapore di

piccante. La capsaicina è un’alcaloide contenuto specialmente nella placenta del

peperone, un velo sottile, attaccato alla parte interna del frutto che avvolge e sorregge

i semi. Nell’epicarpo sono contenute le sostanze coloranti che danno il bel colore al

frutto: capsorubina, zeaxantina, criptoxantina (Fig. 16).

33

Page 36: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Figura 16: Struttura interna del peperone (www.peperonciniperhobby.it)

Il grado di “piccantezza” del peperone si misura con l’HPLC (High Performance

Liquid Chromatography, noto anche come "Metodo Gillette"), andando ad estrarre i

capsacinoidi e misurandone il quantitativo, oppure più empiricamente, dato che

dipende dal grado di tollerabilità umana, si può usare la Scoville Heat Units (SHU),

procedimento inventato da dottor Scoville che sviluppò il SOT (Scoville

Organoleptic Test) nel 1912, che valuta la reazione della pelle umana al contatto con

il peperoncino. Il metodo si basa sulla quantità di una soluzione di acqua e zucchero

necessaria per neutralizzare il bruciore del peperoncino. In base a questa misura è

stato possibile stilare una “classifica” dei peperoncini, scala di Scoville, in base alla

loro “piccantezza” (Fig. 17) (Piccirilli M. 2004/05).

34

Page 37: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Figura 17: Scala Scoville

La capsaicina e l'idrossicapsaicina sono responsabili del caratteristico sapore

piccante del peperoncino ma non hanno alcuna azione antimicrobica.

L’attività inibente la crescita microbica è stata valutata in vitro da Dorantes et al

(2000) e sembra sia dovuta sopratutto all’acido m-cumarico e all’acido cinammico,

due capsacinoidi contenuti nel peperoncino. L’effetto inibitorio è marginale per

Salmonella typhimurium, i più sensibili sono Bacillus cereus, Staphylococcus aureus

e Listeria monocytogenes. Inoltre, si è visto anche che l’estratto di Capsicum ha

un’attività antibatterica soprattutto contro Salmonella typhimurium e Pseudomonas

aeruginosa.

35

Page 38: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Di particolare rilievo, oltre all'azione batteriostatica, è l'azione antiossidante

importante per quegli alimenti ricchi in grassi come appunto i salumi.

Le spezie esplicano sugli alimenti un’azione protettiva conosciuta ormai da tempo.

L’azione inibente è dovuta alla presenza in esse di oli essenziali i quali, quando

estratti, possono presentare una buona azione batteriostatica (Tiecco, 2001). In

genere le spezie sono componenti alimentari che influenzano molti processi

fisiologici, come dimostrato da Glatzel (1968) citato da Pruthi J.S. (1980) e da altri

ricercatori. Ad esse è attribuita la capacità di stimolare il senso dell’appetito, di

intensificare il flusso salivare e la secrezione di amilasi, dell’acido neuramminico e

delle esamine (Schulze, 1971). Aiutano nella disinfezione del cavo orale

dall’adesione di cibo e batteri e potrebbero contribuire a controllare le infezioni e le

carie e a proteggere le mucose contro le irritazioni termiche, meccaniche e chimiche.

È stato anche ipotizzato che l’aumentato consumo di spezie possa produrre

modificazioni batteriche nel tratto intestinale che possono ridurre l’insorgenza del

cancro (Shelef, 1983).

36

Page 39: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

2.6- Disciplinare di produzione della Ventricina del Vastese DOP

La Ventricina del Vastese (Fig. 18) è un prodotto tradizionale; la “tradizionalità”

viene definita dal D.lvo 173/98 come l'insieme “delle procedure delle metodiche di

lavorazione, conservazione e stagionatura il cui uso risulta consolidato dal tempo e

pubblicate con decreto del Ministro per le politiche agricole [...]”,omogenee per

tutto il territorio interessato per un periodo non inferiore a venticinque anni.

Figura 18: Ventricine

È stato proposto, dall'Associazione Produttori Ventricina del Vastese nel 2007, un

disciplinare di produzione per il riconoscimento della Denominazione di Origine

Protetta, DOP, nel quale la Ventricina del Vastese viene definita come “salume,

insaccato crudo di carne suina, di taglia grande, forma sub-ovoidale ed a grana

grande, appartenente alla famiglia dei fermentati non affumicati speziata con

peperone secco trito dolce e piccante […] salume di lunga stagionatura che non

contiene additivi, conservanti sintetici o naturali ed eccezione delle spezie –

peperone secco e fiore di finocchietto – e del sale”.

Data la tipicità del prodotto, tutte le fasi della preparazione della Ventricina del

Vastese dalla macellazione alle operazioni di produzione, stagionatura e

confezionamento, devono avvenire nel territorio delle Comunità Montane del Medio

e Alto Vastese: è ammessa la provenienza dei maiali dai territori di alcune Comunità

37

Page 40: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Montane limitrofe a quella di produzione, come definito dal Disciplinare di

produzione dell'associazione dei produttori della Ventricina (Fig. 19-20).

Figura 19: Identificazione geografica della zona di origine della Ventricina del Vastese, il

reticolo rosso riportato nella cartina della regione, evidenzia i Comuni del territorio vastese

(da disciplinare DOP).

La Ventricina del Vastese è un salume di grosso calibro, 1-2,5 Kg, con diametro

compreso fra 90 e 200 mm.

È ottenuto con le parti più nobili del maiale e l'aggiunta di peperone secco e trito alla

carne cruda salata esalta le componenti aromatiche, apporta vitamina C ad azione

antiossidante e, dal punto di vista tecnologico, assicura l'assorbimento dell'acqua dai

fluidi molecolari nelle primissime fasi di stagionatura. I tagli di carne impiegati sono:

spalla, lonza, lombo, coscia, pancetta. È ammesso l'impiego di rifilature e di triti di

prima qualità. La proporzione tra i vari tagli e rifilature deve essere tale da garantire

le seguenti percentuali:

• 70% tagli magri (di cui almeno 80% prosciutto e lombi),

• 30% pancetta e grasso di prosciutto.

38

Page 41: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Figura 20: Zone di origine della Ventricina del Vastese: cartina particolareggiata dei comuni del territorio vastese, le aree rosa e verdi delle due Comunità Montane delimitate in

viola, individuano i Comuni interessati alla produzione della Ventricina(da disciplinare DOP).

39

Page 42: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

È tassativamente vietato l'uso di carni congelate o comunque conservata. Il taglio

delle carni deve prevedere l’esclusivo utilizzo del coltello e la realizzazione di

cubetti, anche irregolari, della grandezza di circa 2 cm per lato.

Non è ammessa l'aggiunta di potassio nitrico, sodio nitrico, potassio nitrato, sodio

nitrato, fatto salvo il caso in cui l'eventuale minima presenza di nitrati e nitriti sia

dovuta a sviluppi propri della salatura e degli altri ingredienti vegetali, e comunque

nel limite di 60 mg/Kg (quantità notevolmente inferiore ai valori massimi ammessi

per legge, pari a 300 mg/Kg).

La stagionatura deve avvenire in ambienti a temperatura non superiore a 13°C e per

un periodo non inferiore a 100 giorni. Solo nei primi giorni e permessa la

permanenza del prodotto a temperature leggermente più elevate, ma mai superiori ai

18°C. Inoltre, in un periodo non antecedente il cinquantesimo giorno di stagionatura,

è ammessa la spalmatura esterna del prodotto con strutto con lo scopo di limitare il

calo di peso.

L’insaccatura deve essere fatta in vesciche di maiale o bondiane di vitello,

preventivamente lavate con acqua corrente e curate in acqua aromatizzata con aceto,

buccia d’arancio, aglio e alloro. Dopo l’insaccatura, la Ventricina deve essere legata

“a doppia briglia ed un passo”, con spago di medio e grosso calibro.

La Ventricina presenta una colorazione rosso arancio diffusa anche intorno ai pezzi di

grasso e al taglio si evidenzia la grana disomogenea, si distinguono, così, i vari pezzi

di carne che compongono l'impasto (Fig. 21).

Figura 21: Sezione di Ventricina del Vastese (www.histonium.net)

40

Page 43: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Nello specifico possiamo riassumere le caratteristiche proprie della Ventricina,

secondo la proposta disciplinare nelle tabelle riportate di seguito (Tab. 2-3-4).

Caratteristiche morfologiche

1 Forma: sub-sferoidale tendente all'ovale;

2 Superficie esterna: asciutta ed eventualmente ricoperta da una diffusa “piumatura” bianca per lo sviluppo di muffe;

3 Legatura: a doppia briglia ed un passo con spago di medio e grosso calibro;

4 Pezzatura: peso compreso tra 1 e 2,5 Kg;

5 Diametro: compreso tra 90 e 200mm;

6 Aspetto al taglio: grana disomogenea, si distinguono i vari pezzi di carne che compongono l'impasto;

7 Stagionatura: non inferiore a 100 giorni.

Tabella 2: Caratteristiche morfologiche della Ventricina

Caratteristiche organolettiche

1 Colore: rosso arancio diffuso anche intorno ai pezzi di grasso;

2 Sapore: leggermente piccante;

3 Aroma: caratteristico, derivante da una lunga stagionatura, dalle caratteristica speziatura e dallo sviluppo di muffe superficiali con micelio di colore bianco.

Tabella 3: Caratteristiche organolettiche della Ventricina

Caratteristiche chimico-fisiche

1 Attività dell'acqua (aw): max 0,92;

2 pH: tra 5,2 e 5,44;

3 Cloruri: max 7,5;

4 Grassi: max 42% su sostanza secca;

5 Umidità: max 42%;

6 Nitrati/nitriti: non ammessi.

Tabella 4: Caratteristiche chimico-fisiche della Ventricina

41

Page 44: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

La richiesta di certificazione con marchio comunitario nasce dall’esigenza di

proteggere il prodotto, ottenuto con tecniche artigianali, da una larga produzione

industriale, che andrebbe ad intaccare la vera tradizionalità.

Tale certificazione impone ai produttori il rispetto del disciplinare di produzione che

regola l’intero processo produttivo, dall’allevamento dei suini, alla trasformazione

della materia prima in prodotto finito.

Pertanto, l’area di produzione della Ventricina deve essere quella riferita alle

comunità montane del medio-alto vastese e i suini devono provenire tutti dalla

medesima area.

42

Page 45: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

SCOPO DELLA TESI

Il presente lavoro si è posto come obiettivo iniziale il monitoraggio di aziende

produttrici di Ventricina dislocate nella provincia di Chieti e, in particolare, nella

zona del Vastese.

Successivamente le aziende individuate sono state messe a confronto al fine di:

– evidenziare gli aspetti produttivi peculiari e caratterizzanti la tipologia di

prodotto “Ventricina”;

– valutare la conformità delle modalità produttive al disciplinare attualmente

sottoposto ad iter di approvazione da parte dell'UE;

– trattandosi di un prodotto spesso ottenuto con tecniche di lavorazione

artigianale, valutare l'idoneità delle GMP adottate.

43

Page 46: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

MATERIALI E METODI

Allo scopo sono stati messi a punto n. 2 questionari ad hoc, di cui il primo (allegato

I) riguardante la tipologia dei laboratori di produzione ed il secondo (allegato II)

rappresentato da una check list di verifica della corretta applicazione

dell'autocontrollo. Si è quindi proceduto ad una analisi statistica mediante

elaborazione dei dati ottenuti dai due questionari.

44

Page 47: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

RISULTATI

Il monitoraggio preliminare ha permesso di individuare n. 11 aziende produttrici di

un salume commercializzato come “Ventricina del Vastese”, dislocate nel comune di

Vasto (campione A), e n. 2 aziende produttrici di un salume “tipo Ventricina” nella

zona di Chieti (campione B).

Su le n. 11 aziende costituenti il campione A, n. 7 hanno accettato di prendere parte

alla indagine in oggetto (Tab. 5).

SCOPO

1Evidenziare gli aspetti produttivi peculiari e caratterizzanti la tipologia di prodotto “Ventricina”.

2

Valutare la conformità delle modalità produttive al disciplinare attualmente sottoposto ad iter di approvazione da parte dell'UE.

3 Valutare l'idoneità delle GMP adottate.

CAMPIONEA 7 aziende produttrici di Ventricina.

B2 aziende produttrici di un salume “tipo Ventricina”.

TIPO ANALISIStatistica descrittiva

Materiale utilizzato: indagine diretta tramite questionari.

Tabella 5: Schema riassuntivo dello studio condotto su aziende produttrici di Ventricina del Vastese (campione A) e salumi tipo Ventricina (campione B).

45

Page 48: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

1. Aspetti produttivi peculiari e caratterizzanti la tipologia di prodotto

“Ventricina”

L’analisi dei questionari sottoposti alle aziende esaminate ha permesso di definire le

seguenti caratteristiche produttive:

- Caratteristiche socio-economiche dei produttori

Le aziende del campione A (n.7) possono essere suddivise in: a) aziende che

producono esclusivamente Ventricina del Vastese (2/7, 28%) e b) aziende che

producono Ventricina del Vastese e altri prodotti di salumeria (5/7, 72%).

Le aziende del campione B (2/2, 100%) producono diverse tipologie di salumi, tra

cui un salume “tipo” Ventricina.

La tabella 6 riporta i dati produttivi delle 7 aziende (5 del campione A e 2 del

campione B) la cui produzione è diversificata e che producono altri salumi oltre alla

Ventricina del Vastese.

Campione Prodotti freschi

Preparati di carne fresca

Prodotti a base di carne cotti

Insaccati freschi

Insaccatistagionati

Salati Stagionati

AN° aziende

(5)1/5 1/5 - 3/5 4/5 -

BN° aziende

(2)2/ 2 2/2 1/ 2 2/ 2 2/ 2 2/ 2

Tabella 6: Dati produttivi relativi alle n. 7 aziende (campione A + B) con produzione

diversificata (Ventricina + altro).

Le aziende del campione A hanno prevalentemente una produzione annua/media di

circa 3000 Kg (80% delle aziende), mentre una piccola parte (20%) ha una

produzione media/annua di 200.000 Kg, in quanto fornitori della grande

distribuzione. Il campione B non è stato valutato in quanto le aziende non hanno

fornito risposta.

46

Page 49: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

I laboratori utilizzano: a) solo carne suina nelle aziende del campione A (100%); b)

carne suina (60%) e altre tipologie di carne (bovino, ovicaprino e pollame) (40%)

nelle aziende del campione B.

Analizzando i dati relativi al periodo di produzione della Ventricina e rapportandoli

con quelli riferiti alla distribuzione del prodotto, è emersa la seguente correlazione:

- l'85% delle aziende del campione A, producono Ventricina nel periodo

autunno/inverno e conferiscono il loro prodotto alla piccola distribuzione.

- il 15% del campione A e il 100% del campione B, producono durante tutto

l'anno e conferiscono il loro prodotto ai supermercati.

Entrambe le tipologie di campione considerate dichiarano che la lavorazione del

prodotto avviene all'interno dei loro laboratori (100% campione A e 100% campione

B).

Rapportando la temperatura di lavorazione e all'altitudine dei laboratori in esame

nell'86% del campione A si registra una temperatura media di 12° C durante la

lavorazione e i laboratori si trovano ad un'altitudine al di sopra dei 200 m, mentre il

restante 14% ha una temperatura di 2/3°C e si trova ad una altitudine al di sotto dei

200 m. Nel campione B è stata riscontrata una temperatura media di lavorazione di

12°C e un'altitudine inferiore ai 200 m.

- Materia prima

L'86% delle aziende del campione A possiede un proprio allevamento e la

macellazione avviene in uno stabilimento di macellazione CEE privato, il restante

14% e il 100 % del campione B, dichiara di comprare direttamente animali macellati.

Si evidenzia nuovamente come il tipo di distribuzione influenzi il processo

produttivo delle singole aziende. Per quanto riguarda le tipologie di suino utilizzate,

il 100 % delle aziende del campione B e il 70 % del campione A impiega suini da

ingrasso mentre il restante 30 % usa suini pesanti.

La figura 22 mostra l’origine dei suini utilizzati per la produzione di Ventricina nelle

aziende esaminate.

47

Page 50: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

A

B

Figura 22: Provenienza dei suini utilizzati per la produzione della Ventricina (A: campione A, B: Campione B)

48

58%14%

14%

14%

Suino nazionaleSuino regionaleSuino comunitarioNC

50% 50%

Suino nazionaleSuino regionaleSuino comunitario NC

Page 51: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

L'86% del campione A ha dichiarato di effettuare la macellazione dei suini intorno al

10° mese di vita e che l’intervallo tra macellazione e inizio produzione è < 4 giorni

(58%) o compreso tra 4 e 8 giorni (42%).

Le aziende del campione B effettuano la macellazione dei suini intorno ai 12 mesi e

iniziano la produzione entro 4 giorni dalla macellazione (50%) o 4-8 giorni (50%).

- Lavorazione

Gli ingrediente/spezie/additivi utilizzati per la preparazione della Ventricina sono

raffigurati nel seguente istogramma (Fig. 23)

Figura 23: Additivi/spezie, espressi in percentuale, utilizzate per la preparazione della Ventricina nelle tipologie di campione saggiata

Per quanto riguarda la stabilizzazione, periodo di riposo, della Ventricina, la sua

temperatura e durata, non è stato possibile effettuare alcuna analisi in quanto le

aziende non hanno fornito sufficienti risposte.

49

PepeSale

Peperone dolcePeperone piccante

Fiori di finocchioAglio

Zucchero

0

20

40

60

80

100

57

100 100 100

85

15 15

50

100

50

100 100

50

100

Campione A

Campione B

Page 52: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

- Imballaggio

Tutte le aziende, sia del campione A che B, utilizzano etichettature per il loro

prodotto. Solo un'azienda del campione A utilizza un marchio collettivo di qualità. La

Ventricina viene venduta intera o a tranci, solo le aziende che riforniscono la grande

distribuzione vendono anche il prodotto affettato.

Si evidenzia come il tipo di distribuzione influenzi anche l’imballaggio del prodotto

finito e pronto al commercio.

- Vendita

Le aziende del campione A vendono la Ventricina esclusivamente nei periodi

primaverili/estivi (30%) o durante tutto l’anno (70%). Le aziende del campione B

vendono i salumi tipo Ventricina tutto l’anno (100%).

Per quanto riguarda il prezzo nuovamente sono state suddivise le aziende sulla base

della distribuzione sul mercato. Le aziende che esitano il loro prodotto alla piccola

distribuzione dichiarano si spuntare un prezzo di vendita pari a 30 euro/Kg, mentre le

aziende che riforniscono la grande distribuzione spuntano prezzi nettamente inferiori,

pari a circa 15 euro/Kg.

La figura 24 mostra il profilo dei clienti per le aziende esaminate. Il dato può essere

spiegato in quanto le piccole aziende organizzano sagre e fiere sulla costa vastese,

ricca di turisti, nel periodo estivo, a differenza della grandi aziende che riforniscono

esclusivamente i supermercati.

50

Page 53: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

A

B

Figura 24: Profilo dei clienti che acquistano la Ventricina. A: campione A, B: campione B.

51

45%

30%

25%

LocaleUrbanoTuristico

100%

LocaleUrbanoTuristico

Page 54: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

2. Valutazione della conformità delle modalità produttive al disciplinare

attualmente sottoposto ad iter di approvazione da parte dell’UE

La zona d'origine della Vetricina del Vastese, copre quella parte di territorio della

provincia di Chieti al confine sud della regione e percorso dai fiumi Trigno e Sinello,

detto Vastese. Essa corrisponde precisamente ai territori dei Comuni che fanno parte

attualmente di due Comunità Montane, denominate Medio e Alto Vastese: Scerni,

Monteodorisio, Cupello, Gissi, Casalunguida, Carpineto, Sinello, Guilmi, Liscia,

Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo, Palmoli, Carunchio, Roccaspinalveti,

Fraine, Celenza sul Trigno, San Giovanni Lipioni, Torrebruna, Castelguidone,

Schiavi d'Abruzzo, Castiglione Messer Marino, Montazzoli, Furci, San Buono.

La Valutazione della conformità delle modalità produttive al disciplinare attualmente

sottoposto ad iter di approvazione da parte dell’UE è stata condotto solo su 6 aziende

del campione A, in quanto 1 azienda del campione A e quelle del campione B non

rientrano nelle zone di produzione tipica sopracitate. Le 3 aziende escluse, inoltre,

utilizzano additivi (potassio nitrico, sodio nitrico, potassio nitrato e sodio nitrato)

che, come visto, non sono ammessi nel disciplinare (fatto salvo il caso in cui

l'eventuale presenza minima di nitrati e nitriti sia dovuta a sviluppi propri della

salatura e degli altri ingredienti vegetali e comunque nel limite massimo di 60 mg/kg,

quantità notevolmente inferiore ai valori massimali ammessi per legge di 300

mg/kg).

Delle 6 aziende che insistono nelle comunità montane dell'Alto e Medio Vastese solo

1 utilizza suini pesanti autoctoni e di provenienza provinciale come vuole la

tradizione più ristretta. Secondo il disciplinare, tuttavia, possono essere anche

utilizzati suini diversi aventi caratteristiche proprie del suino pesante italiano,

definite ai sensi del Reg. CEE n. 3220/84 concernente la classificazione commerciale

delle carcasse suine, per cui delle restanti 5 aziende, n. 2 utilizzano suini pesanti

nazionali, n. 1 da ingrasso di provenienza comunitaria, n. 1 da ingrasso nazionale e n.

1 utilizza suini pesanti senza specificarne la provenienza.

Per quanto riguarda le spezie, il Disciplinare consente l'utilizzo di peperone trito,

dolce e piccante, n. 3 utilizzano il pepe e n. 5 utilizzano semi di finocchio.

In base a quanto visto quindi, le 6 aziende situate nella zona dell'Alto e Medio

52

Page 55: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Vastese presentano peculiarità produttive proprie che personalizzano e definiscono il

loro prodotto differenziandolo dagli altri di simile tipologia preseti sul mercato. Tali

peculiarità rientrano tuttavia nei range previsti dal disciplinare, per cui la

“Ventricina” da essi prodotta potrebbe fregiarsi del marchio DOP “Ventricina del

Vastese”, qualora il disciplinare venisse approvato.

3. Valutare l'idoneità delle GMP adottate

- Requisiti strutturali

Complessivamente tutti i laboratori considerati, 100% campione A e 100% campione

B, si presentano muniti di regolare progetto approvato dalle Autorità Competenti.

Tutti risultano dotati di rete idrica potabile comunale e nessuna struttura considerata

attinge acqua da pozzi.

Tutti i laboratori conseguono un giudizio dal sufficiente al buono per quanto

concerne la pavimentazione, le pareti e il soffitto, realizzati con materiale

inalterabile, impermeabile, resistente e facilmente disinfettabile. Tale dato risulta

avvalorato dalla presenza di zanzariere alle finestre in tutte i laboratori e di

dispositivi di protezione contro animali indesiderati tranne in n. 1 azienda del

campione A.

In merito alla ventilazione dei locali per l'eliminazione degli odori e dei vapori, n. 2

laboratori del campione A risultano inadeguati.

Nella maggior parte delle aziende prese in esame sono presenti: spogliatoi, bagni e

antibagni tenuti in buone condizioni igieniche. Solo n. 1 azienda del campione A non

presenta un numero sufficiente e/o adeguati dispositivi per la pulizia e la disinfezione

delle mani provvisti di acqua corrente calda e fredda o di acqua premiscelata a

temperatura appropriata (es. sono presenti rubinetti azionabili a mano).

- Requisiti funzionali

Particolare attenzione viene posta per la valutazione dei “Lay Out”, solo n. 1

laboratorio del campione A presenta punti di incrocio nella produzione; nelle restanti

aziende il flusso del prodotto e del personale rispetta il principio della marcia in

avanti senza alcuna possibilità di incroci e ritorni.

53

Page 56: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

- Lotta agli infestanti

Per quanto riguarda il controllo degli infestanti si risconta un dato negativo; delle n. 9

aziende esaminate, ben 4 del campione A non presentano un piano di controllo con

una ditta specializzata.

- Attrezzature

Per quanto riguarda le attrezzature è emerso che tutti i laboratori presi in

considerazione sono muniti di attrezzature e utensili di materiale facilmente lavabile

e disinfettabile, particolare attenzione è stata dedicata anche all'acquisto di utensili

tecnologicamente avanzati, costruiti in modo da non trasmettere odori e sapori agli

alimenti, mentre minor importanza è stata data ai dispositivi per la pulizia degli

utensili, delle attrezzature e degli impianti in quanto n. 3 aziende del campione A ne

risulta priva.

- Igiene del personale

Per quanto concerne l’igiene, è emerso che n. 3 aziende (n. 1 del campione A e n. 2

del campione B) non utilizzano divise protettive (reti per capelli, cappelli, camici e

stivali). In tutte le aziende l'abbigliamento utilizzato dagli operatori è in buone

condizioni igieniche e dalle domande poste ai dipendenti è emerso che questo viene

cambiato quotidianamente, tranne in n. 1 azienda del campione A. Gioielli, orologi e

altri ornamenti vengono tolti in tutti i laboratori tranne n.1 del campione A. In tutte le

aziende i lavoratori con malattie, lesioni aperte o altra fonte abnorme di

contaminazione microbica non sono a contatto con gli alimenti.

Altro dato importante riguarda specifici e adeguati piani di educazione sanitaria per i

lavoratori presenti in tutte le aziende tranne n. 1 dal campione A.

- Pulizia e disinfezione

Per quanto concerne la sanificazione dei locali su n. 9 aziende prese in esame, n. 2

utilizzano la scopa/spazzola, n. 2 la schiuma, n. 3 l'idropulitrice, n. 1 la

scopa/spazzola e la schiuma e n. 1 la scopa/spazzola e l'idropulitrice. Tutte le aziende

dispongono di un locale o dispositivo dove riporre i detersivi, i disinfettanti e

sostanza analoghe. Per la sterilizzazione dei coltelli ed altri utensili n. 6 laboratori

54

Page 57: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

utilizzano acqua calda, n. 1 gli ultravioletti, n. 1 la chimica e n. 1 acqua e ultravioletti

in combinazione.

- Controllo produzione e processo

Complessivamente tutti i laboratori considerati prestano attenzione alla data di

scadenza degli ingredienti minori (condimenti), ciò si evince dalla presenza di

documentazione sulle materie prime e sugli ingredienti in tutte le aziende ad

eccezione di n.1 aziende del campione A.

Gli additivi, qualora utilizzati, sono conservati in aree riservate.

Dato importante riguarda le analisi a campione dal quale emerge che tutte le aziende

effettuano analisi microbiologiche classiche e di queste n. 2 utilizzano anche test

microbiologici rapidi, e n. 4 laboratori del campione A le svolgono con frequenza

mensile.

55

Page 58: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

CONCLUSIONI

Lo studio condotto in questo lavoro di tesi ha preso in esame la Ventricina del

Vastese, prodotto tipico Abruzzese. Dai risultati ottenuti emerge la differenza tra la

piccola e la grande impresa, dove quest'ultima, possiamo affermare, produce un

salume “tipo” Ventricina del Vastese perdendo così le caratteristiche di tradizionalità

proprie di questo salume.

Le piccole aziende sono per lo più a conduzione familiare con non più di 5 addetti

alla lavorazione, possiedono un proprio allevamento, composto quasi esclusivamente

da maiali pesanti, l'uccisione dei quali avviene in inverno e rappresenta una vera e

propria festa, mantenendo viva la tradizione della maialatura. Differentemente, le

grandi aziende non dispongono di allevamenti ed acquistano all’esterno la materia

prima.

Altra importante differenza è legata alla produzione della Ventricina del Vastese, le

piccole aziende essendo condizionate dalle variazioni climatiche, producono solo nei

periodi più freddi, autunno/inverno, mentre le grandi aziende, fornite di apposite

stanze di stagionatura dove è possibile controllare la temperatura e l'UR, producono

tutto l'anno.

Un altro dato fondamentale è emerso dagli ingredienti impiegati nella produzione di

Ventricina del Vastese. Sebbene gli ingredienti principali siano i medesimi nelle due

tipologie di aziende, è possibile rilevare differenze per quanto concerne l’utilizzo

degli additivi. In particolare, le grandi aziende utilizzano additivi (nitriti e nitrati) e

zucchero mentre le piccole aziende non li utilizzano, seguendo il Disciplinare in via

di approvazione che ne vieta l’impiego, ma aggiungono peperone, di produzione

locale, che sembrerebbe esplicare tra l'altro una modica azione antimicrobica.

Per quanto riguarda la produzione annua della Ventricina del Vastese, le piccole

aziende non possono competere con le grandi aziende avendo come media/annua

3000 Kg. Risulta a questo punto necessario evidenziare la differenza tra i prodotti "di

massa" e quelli "di nicchia", cioè quei prodotti che nascono per soddisfare requisiti di

qualità e non di quantità, anche per questo le piccole aziende hanno un prezzo di

vendita superiore, 30 euro/kg, rispetto alle grandi aziende, 15 euro/kg.

56

Page 59: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

È importante sottolineare una ulteriore distinzione tra le piccole e grandi aziende: le

utenze. Le grandi aziende hanno produzioni che trovano il proprio bacino di

distribuzione a livello di supermercati locali, mentre le piccole aziende mostrano

circuiti commerciali costituiti principalmente da mercati locali, sagre e piccole

botteghe. Tale differenza, tuttavia non penalizza la produzione artigianale che

riconosce nel consumatore attento il principale utente. Quest'ultimo, infatti, è

disposto a pagare un prezzo maggiore ed a recarsi direttamente nell'area di

produzione, considerando l'artigianalità e la territorialità requisiti indispensabili per

l'acquisto dei prodotti “di nicchia".

Questo sottolinea come i prodotti di natura artigianale, sebbene abbiamo un prezzo

maggiore, siano più apprezzati e ricercati per le loro caratteristiche proprie e tipiche

del territorio di origine, rispetto alle produzioni industriali.

Concludo riportando le parole lasciate su un tovagliolo di carta da un anonimo

visitatore alle bancarelle di Ventricina del Vastese presenti al salone del Presidio

Slow Food nel 2006:

“Sarà la sua forma ovale, la sua morbidezza, l'assenza di spigolature al gusto, il

rosso ed il bianco, sarà poi tutto, di fronte a sua maestà la ventricina l'anima si

rasserena”. Anonimo

57

Page 60: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

BIBLIOGRAFIA

- Amadoro C.,(2010), “Influenza della tecnologia di produzione sulle

caratteristiche microbiologiche e chimiche della ventricina”, Università degli

studi del Molise.

- Angelini M., (1999), “La tipicità? A me!!”. Caseus, 3,44-48.

- Anonimo, (2006), Ventricina magazine, anno sesto, numero 1, pag 7.

- Barbiero F., (2002) “Caratterizzazione della popolazione microbica della

ventricina, salume tradizionale delle valli del Trigno e del Sinello”, Università

degli Studi del Molise.

- Ballarini G., (2006), “Sicurezza alimentare dei nitriti e nitrati”, Euro carni, 3.

- Baxter R. and Holzapfel W.H., (1982), “A Microbial investigation of selected

spices, herbs, and additives in South Africa“. J. Food Sci. 47, 570-574.

- Besler B., (1998) “L’erbario delle quattro stagioni”. Utet-Garzanti. Torino .

- Boccaccio G., (XIV secolo), Novella decima, Giornata 6 nel Decameron.

- Cantoni C. e Caseario G., (1966), “Esame batteriologico delle spezie impiegate

nell’industria alimentare in Italia”, Archivio Veterinario Italiano, 17 (3), 161-171.

- Cianci C., 2013 in ”tutto quello che avreste voluto sapere sulla Ventricina del

Vastese (ma non avete mai osato chiedere)”, www.visitterredeitrabocchi.it.

- Dorantes L., Commenter R., Hernandez H., Iota L., Amarillo M.E., Fernandez E.,

Solano C., (2000), “Inhibition of growth of some food borne pathogenic bacteria

58

Page 61: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

by Capsicum annum extracts”. International Journal of Food Microbiology , 57,

125-128.

- Finamore G., (1880), “Vocabolario dell'uso abruzzese” (Lanciano, Carabba).

- Garrido D., Jodral M., Pozo R., (1992) “Mould flora and Aflatoxin-producing

strains of Aspergillus flavus in spices and herbs”, J Food Prot, 55 (6), 451-452.

- Giaccone V., Colavita G., Torriani S., Ciocca R.M., Augelli R., (1996),

“Occurrence of Bacillus cereus and other Bacillus spp. In spices”, Archiv.für

Lebenmittelhygiene, 47-49.

- Giancristofaro E., (1999), “Porco bello il maiale e S.Antonio abate nella

tradizione abruzzese con cicalata sulla porchetta”, Rivista Abruzzese, Lanciano,

32-39.

- Grazia L. e Tremonte P., (200) in “Aspetti biotecnologici della Ventricina”,

Università di Agraria di Campobasso.

- Grazia L. e Zambonelli C.,(2006), “Salumi fai da te. La lavorazione amatoriale

delle carni” Ed agricole. Bologna.

- Iezzi G., (1919), “La Maiella e l'Abruzzo Citeriore”, Guardiagrele, 140-151.

- Murat G., (1811), La “Statistica del Regno di Napoli”.

- Murolo L., (2001), “la Ventricina del Vastese”.

- Piccirilli M. e Colavita G., (2008), “Caratteristiche tecnologiche e qualità

igienica della Ventricina”, in Ingegneria alimentare, 33-39.

- Piccirilli M., (2005),“Studio per l'ottimizzazione dei parametri tecnologici ed

igienico-sanitari della Ventricina”, Università degli studi del Molise.

59

Page 62: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

- Pruthi J.S., (1980) “Spices and condiments: chemistry, microbiology,

technology”. Ed Academic Press, New York.

- Schirone M., Vergara A., D'annunzio T., Lanieri A., (2007), “L'evoluzione della

normativa comunitaria dei prodotti a marchio DOP, IGP, STG”, Industrie

alimentari, 46,474:1125-1133.

- Schulze H., (1971), “Wirkungen von Gewürzen und Gewürzbestandteilen in

Fleischerzeugnissen-unter besonderer Berucksichtigung techno-logischer

Effekte”, Arch.Lebens.Hyg, 160-162.

- Shelef L.A., (1983), “Antimicrobial effects of spices”, J. Food Saf. 6, 29-44.

- Tiecco G., (2000), “Ispezione degli alimenti di origine animale”, Calderoni

EdAgricole, pp.179-181.

- Tiecco G., (2001), “Igiene e Tecnologia alimentare”, Calderini Edagricole,

Bologna, 119-121.

- Trevisani M. e Rosmini R., (2008), “I prodotti di salumeria” in “Igiene e

Tecnologie degli alimenti di origine animale” a cura di Colavita G, editore Le

poin vétérinaire italie (Milano), 169.

- Zambonelli C., Papa F., Romano P., Suzzi G., Grazia L., (1992), “Microbiologia

dei salumi”. Edagricole, Bologna.

- Zambonelli C., Tini V., Giudici P., Grazia L., (2001), “Microbiologia degli

alimenti fermentati”, Edagricole, Bologna, pp24-29.

- Zurla P.(1985), "Microbiologia delle spezie", in Igegneria alimentare, 38-39.

60

Page 63: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

DECRETI, DISCIPLINARI e REGOLAMENTI

- Decreto 21 Settembre 2005 Ministero delle attivita' produttive Disciplina della

produzione e della vendita di taluni prodotti di salumeria. Gazzetta Ufficiale N.

231 del 4 Ottobre 2005.

- Decreto Legislativo n. 173, 30 aprile 1998, "Disposizioni in materia di

contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle

imprese agricole, a norma dell'articolo 55, commi 14 e 15, della legge 27

dicembre 1997, n. 449".

- Disciplinare di produzione, giugno 2007, domanda per il riconoscimento

Denominazione di Origine Protetta “Ventricina del Vastese”, associazione

produttori Ventricina del Vastese, Torrevecchia.

- Elenco MiPAAF, XII revisione del 7 giugno 2012.

- Regolamento (CE) n. 509/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alle

specialità tradizionali garantite dei prodotti agricoli e alimentari.

- Regolamento (CE) N. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006 relativo alla

protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei

prodotti agricoli e alimentari.

- Regolamento (CE) N. 628/2008 della commissione del 2 luglio 2008 che

modifica il regolamento (CE) n. 1898/2006 recante modalità di applicazione del

regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle

indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e

alimentari.

61

Page 64: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

- Regolamento (CEE) N. 3220/84 del Consiglio del 13 novembre 1984 che

determina la tabella comunitaria di classificazione delle carcasse di suino.

- Regolamento (UE) N. 1129/2011 della Commissione dell'11 novembre che

modifica l'allegato II del Regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento

europeo e del Consiglio istituendo un elenco dell'Unione di additivi alimentare.

- Regolamento (UE) N. 1151/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21

novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, Elenco

delle denominazioni italiane, iscritte nel Registro delle denominazioni di origine

protette e delle indicazioni geografiche protette , aggiornato al 24 maggio 2013.

SITI INTERNET

- www.ventricina.com

- www.peperoncino.org

- www. visitterredeitrabocchi.it

- www.ilpuntocoldiretti.it

- www.assica.it

- www.ventricineracciatti.it

- www.salumi-italiani.it

- www.reggioeventi.it

62

Page 65: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

ALLEGATO I

Valutazione e miglioramento della sicurezza igienica della

Ventricina del Vastese:

dal produttore al consumatore

Pacchetto di lavoro 1: Studio sui laboratori tradizionali e sui consumatori di Ventricina del Vastese

lavoro 1.1. Tipologia dei Laboratori Tradizionali

−�Proposizione di un questionario rivolto ai produttori di Ventricina del Vastese

Durata dell’intervista: Data dell’intervista:…………………………. ……………………….

63

Page 66: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

1) IDENTIFICAZIONE

1.1) Nome del produttore:

…………………………………………………………………………………………………...1.2) Categoria (o classe) del Laboratorio:

………………………………………………………………………………………………….1.3) Indirizzo del laboratorio:

…………………………………………………………………………………………………

2) INFORMAZIONI SOCIO-ECONOMICHE DEL LABORATORIO

2.1) Producete esclusivamente Ventricina del Vastese?

SI [] No [] (Se NO, Specificare “solo prodotti a base di suino”)

[] prodotti freschi* [] preparati di carne fresca** [] prodotti a base di carne

cotti

[] insaccati freschi [] insaccati stagionati [] Salati stagionati

[] insaccati cotti [] altro

………………………………………………………….

(* da intendere fettine, bistecche, ecc; ** da intendere involtini, hamburger, macinati ecc.)

2.2) Qual’è la produzione totale del laboratorio (prodotti a base di carne di suino) ?

………………in kg/anno

2.3) Quali sono le specie animali lavorate nel laboratorio?

Suino …….% Bovino ….….% Ovicaprino ……..%

Pollame ….% Altro ………………%

64

Allegato I

Page 67: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

2.4) producete Ventricina del Vastese tutto l’anno?

Si [] No []

2.5) Se No, in quali mesi è prodotta?

………………………………………………………………………………………….

2.6) Qual’è il numero totale degli addetti alla lavorazione (familiari e impiegati)?

…………………………………………………………………………………………

2.7 Grado d’istruzione del titolare?

[] scuola media inferiore [] scuola media superiore [] Università

2.8 In quale anno è iniziata l’attività? …………………….

2.9) Da chi?

[] Attuale proprietario [] Genitore [] Nonno [] Bisnonno

2.10) Dove viene effettuata la lavorazione della Ventricina del Vastese?

Nel vostro laboratorio [] Nel laboratorio di un altro produttore []

Macelleria [] altro ………………………………….[]

2.11) Qual’è la temperatura del laboratorio durante la lavorazione?

……………………..°C

2.12) A quale altitudine è il laboratorio?

………………………metri

65

Allegato I

Page 68: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

3) MATERIA PRIMA

3.1) Quali razze di suini utilizzate per la produzione della Ventricina del Vastese?

………………………………………………………………………………………

3.2) Come gestite il suino (solo per animali vivi)?

Proprio allevamento [] Altro allevatore [] Commerciante []3.2.1) La macellazione dei suini avviene?

[] Pubblico Mattatoio CEE []

[] Privato

3.3) Quali tipi di suini utilizzate per la produzione della Ventricina del Vastese?

Scrofa [] Maiale pesante [] Maiale ingrasso []

………% ….………..….% ……..…………%

3.4) I suini utilizzati per la produzione della Ventricina del Vastese sono di provenienza?

Regionale [] Nazionale [] Comunitaria []

…..……….……% ...………..……% …………..…. %

3.5) Qual è l’età di macellazione dei suini?

………………… mesi

3.6) Quanto tempo trascorre dalla macellazione alla produzione della Ventricina del Vastese?

Meno di 4 giorni [] da 4 a 8 giorni [] Più di 8 giorni []

66

Allegato I

Page 69: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

4) LAVORAZIONE

4.1) Quali dei seguenti ingredienti/spezie/additivi utilizzate per la preparazione della Ventricina del Vastese?

[] Vino [] Pepe [] Sale [] Salvia [] Aglio [] Peperone dolce

[] Peperone piccante [] Alloro [] Rosmarino [] Fiori di finocchio

[] Prezzemolo [] altro ……………………………………………………

4.2) Aggiungete dello zucchero

[] Si [] No

4.3) Se Si, quali?

Destrosio o Glucosio [] Saccarosio [] Lattosio []……………………g/kg ….………g/kg .………g/kg

Se utilizzate zuccheri commerciali, specificare la marca e la quantità:

……………………………………………………………………………………….

4.4) Quali tipi di materiale utilizzate per la legatura della Ventricina del Vastese?

[] Spago [] Fili metallici [] Altro ………………………………………….

67

Allegato I

Page 70: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Periodo di Riposo:

4.5) Applicate un periodo di riposo (stabilizzazione)?

Si [] No []

4.6) Se Si, qual’è la temperatura dell’ambiente di stabilizzazione?

………………………..°C

4.7) Quanto dura la stabilizzazione?

…………… h

Produzione

4.8) Quante Ventricina del Vastese producete annualmente?

………………... in kg/o in numero

5) IMBALLAGGIO

5.1) Le Ventricina del Vastese sono etichettate (nome del produttore, ….)?

Si [] No []

5.2) C’è una specifica tutela giuridica (etichetta ufficiale) per la Ventricina del Vastese?

Si [] No []

Specificare: ……………………………………………………………………………………...

5.3) Come è venduta la Ventricina del Vastese?

Intera [] A fette []

68

Allegato I

Page 71: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

6) VENDITA

6.1) Dove vengono vendute le Ventricina del Vastese?

Laboratorio ………...% Spaccio Collettivo ……....%

Supermercato ………….…...% Macelleria .……….%

Vendita itinerante ………% Altro …………………...….%

6.2) Qual’è il profilo dei clienti che acquistano la Ventricina del Vastese?

Locali [] Urbani [] Turisti []

………..% …….….% …………%

6.3) Quando vendete la Ventricina del Vastese?

Tutto l’anno [] Da………………………….. a ……………………….

6.4) Qual’è il prezzo della Ventricina del Vastese?

………………Euro/kg

69

Allegato I

Page 72: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

ALLEGATO II

Checklist di verifica GMP, HACCP

I Parte

Identificazione del laboratorio

....…………………………………..

EDIFICIO ED INSTALLAZIONI

1- Le Autorità Competenti hanno approvato il progetto? Si No

2-Localizzazione :…………………………………………………

Area Urbana Zona Industriale Periferia

3-Qual’è la temperatura Ambientale esterna il giorno della verifica?……………………

4- Trattamento dei rifiuti? Si No

5- Selezione e Separazione dei rifiuti Solidi? Si No

(Selezione e Separazione della Carta, Vetro, Materiale Organico)

70

Page 73: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

6-Acqua Potabile Utilizzata: Rete idrica (Comunale) Pozzo

7- Dalla Valutazione del “Lay Out”: ci sono punti di incrocio? Si No

L’edificio e le Attrezzature permettono il flusso del Prodotto e del Personale senza possibilità di tornare indietro

8- (Pareti, Pavimento, Soffitto, Porte, Finestre) in materiale inalterabile, impermeabile e resistente, facile da pulire e da disinfettare? Si No

9- Stato di conservazione e livello d’igiene delle Pareti e Pavimenti? Ispezione VisivaCattiva Sufficiente Buona

10- Un'illuminazione sufficiente, naturale o artificialeCattiva Sufficiente Buona

11-Le Finestre sono dotate di zanzariere? Si No

12- Ci sono dei dispositivi appropriati di protezione contro animali indesiderabili (insetti, roditori, uccelli, ecc.)? Si No

13- Nell’Area di preparazione o produzione le luci sono dotate di protezioni e coperture appropriate?

Si No

14- Ventilazione (nei luoghi che necessitano di trattamenti con calore):

C’è una sufficiente ed adeguata ventilazione o dispositivo di controllo per ridurre gli

odori ed i vapori e prevenire condensazione dell’acqua? Si No

15-C’è un dispositivo lavapiedi all’ingresso del Laboratorio? Si No

71

Allegato II

Page 74: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Igiene:

16-Lo Stabilimento produce in osservanza delle regole di GMP? Si No

17-Nell’Area di produzione i lavabi sono adeguati e sufficienti?

Si No (regola: 1 per 10 addetti)

18- E’ presente un numero sufficiente di dispositivi per la pulizia e la disinfezione

delle mani provvisti di acqua corrente fredda e calda o di acqua premiscelata a

temperatura appropriata?

Si No

19- Nei reparti di lavoro e nelle latrine, i rubinetti non devono poter essere azionati a

mano?

Si No

20- Presenza di dispositivi per l’asciugatura delle mani:

Carta usa e getta o simili Altro

21- Ci sono cestini per i rifiuti? Si No

22- C’è un locale o un armadio in cui riporre il materiale per la pulizia e la

manutenzione?

Si No

23- C’è un numero sufficiente di spogliatoi provvisti di lavabi e latrine a sciacquone,

queste ultime senza accesso diretto ai locali di lavoro? Si No

24- I bagni, antibagni e spogliatoio sono puliti? Ispezione Visiva

Cattiva Sufficiente Buona

72

Allegato II

Page 75: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

25- Controllo Insetti: C’è un piano di controllo insetti e ratti con

una ditta specializzata?

Si No

Attrezzature

26-Le Attrezzature ed Utensili sono costruiti con materiali facilmente lavabili e

disinfettabili ?

Si No

27- Le Attrezzature ed Utensili sono costruiti con materiali tali da non trasmettere

odori e sapori agli alimenti? Si No

28- Sono presenti dispositivi per la pulizia degli utensili, delle attrezzature e degli

impianti? Si No

Igiene e Sanificazione

29- Tutti i lavoratori utilizzano divise protettive (retine per capelli, cappelli, camici e

stivali)?

Si No

30- I lavoratori mantengono gli abiti da lavoro in buone condizioni igieniche?

Si No

31- Gioielli, orologi e altri ornamenti vengono tolti a priore?

Si No

73

Allegato II

Page 76: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

32- Con quale frequenza gli abiti da lavoro vengono cambiati?

2 volte al dì Tutti i giorni Altro

33- I Lavoratori con malattie o lesioni aperte o altra fonte abnorme di

contaminazione microbica sono in diretto contatto con gli alimenti?

Si No

34- E’ prevista una specifica ed adeguata educazione per i lavoratori (Igiene e

Processo)?

Si No

35- Scheda pulizia pavimento?

Giornaliera 2 Volte a settimana Altro

36- Scheda pulizia pareti?

Giornaliera 2 Volte a settimana Altro

37- Scheda pulizia soffitti?

2 Volte a settimana Ogni settimana Altro

38-Frequenza pulizia e disinfezione attrezzature?

Dopo ogni utilizzo Giornaliera Altro

39- I residui macroscopici vengono rimossi prima della pulizia ? Si No

74

Allegato II

Page 77: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

40-Metodo di Pulizia :

Acqua

Acqua + detergente + Acqua

Acqua + Disinfettante + Acqua

Acqua + detergente / disinfettante + Acqua

Acqua + Detergente + Acqua + Disinfettante +Acqua

41-La pulizia viene fatta con:

Scopa /Spazzola Schiuma Idropulitrice

42- Quale detergente/disinfettante utilizzate per la pulizia ?

Alcalino Acido Neutro

43-Quale Disinfettante utilizzate?

Ipoclorito e derivati Ammonio quaternario Altro

Quali?………………………

44-C’è un specifico dispositivo per la sterilizzazione dei coltelli ed altri utensili?

Si No Se Si Vedi 45

45- Come viene effettuata la sterilizzazione?

Acqua Calda Chimica Ultravioletti

46- C’è un locale o un dispositivo per riporvi i detersivi, i disinfettanti e sostanze analoghe?

Si No

75

Allegato II

Page 78: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

Controllo produzione e processo

47-Ci sono richieste specifiche sulle caratteristiche delle materie prime?

Si No

48-Viene controllata la data di scadenza degli ingredienti minori (condimenti)?

Si No

49-C’è una documentazione per le materie prime ed altri ingredienti ricevuti?

Si No

50-Gli Additivi (nel caso in cui si utilizzano) sono conservati in aree designate, più

riservate?

Si No

51-Vi è manipolazione di altre carni a parte il Suino? Si No

52-C’è un sistema di controllo del processo operativo? Si No

53-C’è un piano di analisi a campione? Si No

Se Si Vedi Domande 54, 55 ,56, 57 and 58

54-Quali campioni considerate?

Superfici di lavoro Carne Ingredienti Prodotto finito

Coltelli ed altri utensili Aria ambiente

55- Con quale frequenza?

Ogni settimana Ogni mese Altro

76

Allegato II

Page 79: La Ventricina del Vastese: aspetti tecnologici e ... · testimonianza di tale patrimonio le numerose certificazioni di tutela DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP ... nell'Atlante

56- Che tipo di analisi ?

Test microbiologici rapidi Analisi microbiologiche classiche Altro

57- Quali sono le conte microbiche analizzate?

CBT Enterobacteriaceae E. coli Clostridium perfringens

Staphylococcus aureus Altro

58- Effettuate la ricerca dei residui chimici nei campioni? Si No

Se Si quali?……………………

59- C’è un monitoraggio regolare tempo/temperatura nel processo di lavorazione?

Si No

60- Avete un piano di controllo di taratura degli strumenti con una ditta specializzata?

Si No

61-Esiste una documentazione per questa informazione? Si No

62-I documenti rilevanti sono conservati in maniera specifica? Si No

63- C’è qualche tipo di controllo della documentazione? Si No

77

Allegato II