la valutazione e la gestione del rischio da
TRANSCRIPT
1
La valutazione e la gestione del rischio da stress
lavoro-correlato
Decreto Legislativo 81/08 s.m.i.
2
Alcune definizioni• Stress risposta generale e aspecifica dell’organismo a
qualsiasi richiesta proveniente dall’esterno posta sotto il controllo dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
• Eustress stress non superante la capacità di resistenza del soggetto che allo stesso migliora la prestazioni
• Distress risposta disfunzionale• Stress lavorativo ( NIOSH ) insieme di reazioni fisiche
ed emotive che si manifesta quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore
• Coping insieme di strategie mentali e comportamentali che un soggetto mette in atto per fronteggiare una situazione o per gestire le emozioni che comporta
3
Fasi della sindrome generale di adattamento
• Reazione di allarme
• Resistenza
• Esaurimento
4
European Agency for Safety and Health at Work ha identificato 5 aree che rendono
emergenti i rischi psico-sociali
• Scarsità di lavoro e lavoro precario
• Basso turn-over lavorativo
• Alti carichi di lavoro
• Violenze e molestie sui luoghi di lavoro
• Squilibrio fra vita lavorativa e privata
5
La normativa • Art 4 del DLgvo 626/94• Art 28 DLgvo 81/08 ( per lo stress lavoro-
correlato fa riferimento all’Accordo Europeo dell’ 8 ottobre 2004)
• Art 28 comma 1 bis D Lgvo 106/09 ( proroga i termini della valutazione al 1 agosto 2010 e rimanda, per l’elaborazione alle indicazioni dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro
• Marzo 2010 Guida operativa del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei luoghi di lavoro
6
Lo stress lavoro correlato deve essere valutato in tutte le aziende
Le cause possono dipendere da :
• Inadeguata organizzazione aziendale
• Carenze degli ambienti
• Contenuto del lavoro
• Disfunzioni della comunicazione etc
Esse devono essere prolungate nel tempo
7
Ogni individuo ha una sua risposta allo stress
Bisogna ben individuare lo stress lavorativo e differenziarlo da quello derivante da altre
condizioni personali
La responsabilità dello stress lavoro-correlato non è da attribuire mai al lavoratore anche nei casi di soggetti con
condizioni di ipersuscettibilità
8
La valutazione deve prendere in considerazione :
• La gestione dell’organizzazione aziendale ( orari, carichi di lavoro, responsabilità, autonomia )
• Gli ambienti di lavoro e i rischi correlati
• La comunicazione aziendale ( obiettivi, cambiamenti )
• I fattori soggettivi
9
La valutazione deve prevedere le misure per prevenire il rischio
• Possono essere collettive ed individuali
• Vanno modulate a seconda delle criticità evidenziate
• Vanno condivise con l’RLS e con i lavoratori
10
Fasi della valutazione
• Identificare i pericoli
• Stimare il rischio
• Elaborare le misure necessarie per contenerlo
• Programmare verifiche periodiche per il monitoraggio
11
La valutazione del rischio deve essere effettuata dal DL ma è indispensabile il
coinvolgimento dei lavoratori
Il DL deve sapere che potrebbe essere necessario agire sull’organizzazione
dell’azienda
Risultano particolarmente utili “ AZIONI DI CONTESTO” da parte del DL quali codici
di condotta e accordi di clima
12
La valutazione dello stress lavoro correlato ha necessità di un approccio ragionato per cui si dovrebbe diffidare di prodotti standardizzati e
meccanicisti proposti dal mercato
Prima di dare inizio alla valutazione del rischio stress è necessario attuare un’attività di tipo comunicativo informativo sui lavoratori e sul
management.
Le modalità della valutazione devono essere modulate a seconda del tipo e della dimensione
del contesto lavorativo.
13
Successivamente bisogna effettuare un’accurata analisi documentale
• Organigrammi• Flussi informativi• Gestione delle risorse umane• Assenza malattie• Infortuni• Turn-over • Verbali riunioni periodiche • Resoconti biostatistici annuali etc
14
La terza azione preliminare alla valutazione
stress lavoro-correlato consiste nel formare • I dirigenti e i preposti
• I lavoratori
• Gli RLS
• L’RSPP
Sarebbe opportuno che anche i medici del lavoro ( competenti e dei servizi di
vigilanza ) perfezionassero la propria conoscenza specifica
15
Valutazione del rischio• Valutazione oggettiva ( fotografia della
realtà aziendale)
• Valutazione soggettiva ( percezione del rischio da parte dei lavoratori )
• Report conclusivo con stima del rischio e misure di protezione e prevenzione collettive ( orari sostenibili, ridefinizione procedure, progettazione ergonomica dell’ambiente, gestione dei conflitti etc )
ed individuali ( counseling, ascolto,sorveglianza sanitaria )
• Monitoraggio
16
Indicatori oggettivi di rischio• Indici infortuni
• assenze malattia
• Procedimenti e sanzioni disciplinari• Evoluzione carriere• Rapporti interpersonali• Ritmi e carichi lavoro ed altri
Con l’uso di liste di controllo i parametri vengono pesati in modo da quantificare il rischio basso/medio/alto.
BASSO no rischio no misure si valut. periodica
La valutazione si ferma. Negli altri casi continua.
17
Nella seconda fase si valuta nei lavoratori la percezione dello stress
lavoro-correlato
• Questionari ( validi ed attendibili )• Focus group ( piccolo gruppo con conduttore ed
osservatore)• Interviste semi-strutturate ( domande aperte,
indirette metafore )
Consentono di individuare le priorità e le tipologie delle misure correttive da intraprendere
18
Aziende con meno di 10 lavoratori
Valutazione oggettiva
Interventi di eliminazione e riduzione del rischio
19
Diagramma di flusso
Valutazione oggettiva basso STOP
Valutazione soggettiva
Misure prevenzione e protezione
Follow up
20
Sorveglianza sanitaria
Nei casi in cui si evidenzia un rischio residuo non basso che non può essere ridotto con interventi sull’organizzazione sul lavoro
Sono sempre possibili le visite mediche a richiesta del lavoratore
21
Disturbi e stati patologici correlabili a situazioni di stress
Ipertensione arteriosaUlcera pepticaColitiAlterazioni del ritmo mestrualeImpotenza Dolori muscolo-tensiviOrticariaInsonniaCefaleaDepressioneApatiaDisturbi della memoria
22
Burn-out
Stress lavorativo specifico delle helping professions che si sviluppa nel tempo e si manifesta con:
• Esaurimento emotivo
• Depersonalizzazione
• Indifferenza
• Frustrazione
• Affaticamento
23
Mobbing ( Leymann )
E’ un processo caratterizzato da comportamenti violenti che si verificano sul posto di lavoro attraverso atti, parole, gesti, scritti vessatori, persecutori, intenzionali e comunque lesivi dei valori di dignità di personalità umana e professionale, che arrecano offesa alla dignità e integrità psico-fisica di una persona fino a mettere in pericolo l’impiego, o di degradare il clima aziendale
24
Mobbing ( Leymann )
Il terrore psicologico o mobbing lavorativo consiste in una comunicazione ostile e non etica diretta in maniera sistematica da parte di uno o più individui generalmente contro un singolo che, a causa del mobbing, è spinto in una posizione in cui è privo di appoggio e di difesa e lì costretto per mezzo di continue attività mobbizzanti. Queste azioni si verificano con una frequenza piuttosto alta (almeno una alla settimana) e su un lungo periodo di tempo (per una durata di almeno sei mesi).