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valutazione ambientale strategica valutazione ambientale strategica valutazione ambientale strategica LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA approccio metodologico LA VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA AMBIENTALE STRATEGICA approccio metodologico approccio metodologico Fabio Minucci

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gica LA VALUTAZIONE

AMBIENTALE STRATEGICA

approccio metodologico

LA VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICAAMBIENTALE STRATEGICA

approccio metodologicoapproccio metodologico

Fabio Minucci

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gicaLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.S

La Valutazione di impatto ambientale nasce negli Stati Uniti con l’environmentalassessment (EA) del 1969, atto con il quale viene tradizionalmente fatto coincidere l’inizio della valutazione ambientale (sia nella forma semplice (VIA) che in quella strategica (VAS)

Si ricordano i primi:- la “Dichiarazione di Stoccolma sull’Ambiente Umano” (16 giugno 1972) nella quale, fin dal preambolo, si afferma che la difesa e il miglioramento dell'ambiente sono divenuti “uno scopo imperativo per tutta l'umanità”.- il Vertice di Parigi (19-20 ottobre 1972) in cui venne proposto il primo programma d’azione rivolto alla tutela delle risorse naturali, alla lotta contro le emissioni sonore, alla conservazione della natura ed alla gestione dei rifiuti.

Atti che segnano l’ingresso della protezione ambientale tra le priorità della Comunità Europea

Da allora la Valutazione Ambientale ha conosciuto una notevole e rapida diffusione, stante la crescente attenzione ai temi ambientali, come dimostrano gli atti che vengono adottati a partire dagli anni ’70 dalla Comunità Europea.

Una priorità formalizzata 14 anni dopo, con l’ Atto Unico Europeo (1986) che conferisce alla C.E. poteri in campo ambientale e, successivamente, con il Trattato di Maastricht (1992) che all’art. 2 recita: “l’Unione si prefigge […] di promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile”

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gicaLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.S

In In Europa Europa i primi paesi ad introdurre la V.I.A. sono stati: i primi paesi ad introdurre la V.I.A. sono stati:

-- la la GermaniaGermania, con una “decisione” del Gabinetto Federale del 1976 , con una “decisione” del Gabinetto Federale del 1976

-- la la Francia Francia con la legge n. 629 del 1976 "con la legge n. 629 del 1976 "relative à la relative à la protectionprotection de lade lanature”nature”

Si pongono così le basi per l'introduzione della V.I.A. Si pongono così le basi per l'introduzione della V.I.A. anche in ambito europeoanche in ambito europeo

Nel 1985 viene introdotta la V.I.A. (Direttiva 85/337/CEE) che impegna tutti gli stati membri a sottoporre a valutazione valutazione tutti i progetti che possono avere un impatto tutti i progetti che possono avere un impatto ambientale importanteambientale importante

La V.I.A. è una procedura tecnico-amministrativa, uno strumento di supporto ai processi decisionali in quanto individua, descrive e valuta, ex-ante, i potenziali effetti sull’ambiente indottidall'attuazione di un determinato progetto rendendo possibile la scelta di un’opera ad impatto minimo in un sito ottimale

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gicaLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.S

Dalla V.I.A. alla V.A.S.Dalla V.I.A. alla V.A.S.

A far emergere l’esigenza di estendere la VIA a Piani e Programmi (P/P) è stato essenzialmente l’intrinseco limite di questo strumento e cioè la limitatezza del suo ambito d’azione, che non consente – per la sua natura - di valutare effetti cumulativi, sinergici e indiretti delle attività progettuali.

In altre parole, la VIA, essendo limitata a specifici progetti, non è in grado di perseguire l’obiettivo dello sviluppo sviluppo sostenibilesostenibile in quanto priva di quella dimensione sistematica e globale che è necessaria perché la protezione dell’ambiente sia realizzata in termini di sostenibilità

E’ partendo da questi presupposti che nasce la E’ partendo da questi presupposti che nasce la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)

effetti sinergici = = effetti la cui interazione produce un effetto complessivo superieffetti la cui interazione produce un effetto complessivo superiore alla somma degli effettiore alla somma degli effettiindividuali individuali

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gicaLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.SLE ORIGINI DELLA V.A.S

Elementi distintivi tra V.I.A. e V.A.S.

Un primo elemento è costituito dall’oggetto: la VAS ha per oggetto la valutazione di politiche, piani e programmi, mentre con la VIA si valutano i progetti. Le principali differenze tra i due tipi di valutazione sono peròLe principali differenze tra i due tipi di valutazione sono però di di carattere dinamico e dipendono dalla qualità dell’operazionecarattere dinamico e dipendono dalla qualità dell’operazionela VAS apporta infatti un contributo aggiuntivo nel processo decisionale rispetto alla VIA: l’integrazione della componente l’integrazione della componente ambientale all’interno del processo decisionale fin dalle sue prambientale all’interno del processo decisionale fin dalle sue prime ime fasi ponendola in posizione di parità rispetto alle altre componfasi ponendola in posizione di parità rispetto alle altre componentienti

La VAS consente il contemporaneo perseguimento di due obiettiviLa VAS consente il contemporaneo perseguimento di due obiettivi::1) rafforzare e ottimizzare la VIA, 1) rafforzare e ottimizzare la VIA, 2) promozione dello sviluppo sostenibile 2) promozione dello sviluppo sostenibile

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CHE COSA E’ LA V.A.S.?CHE COSA ECHE COSA E’’ LA V.A.S.?LA V.A.S.?

La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) è un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze, sull’ambiente, delle azioni proposte da piani e programmi (P/P)

L’obiettivo è quello di garantire che tali conseguenze siano valutate a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato, fin dalle prime fasi del processo decisionale, ponendo sullo stesso piano le considerazioni di ordine ambientale economico e sociale, per uno sviluppo sostenibileper uno sviluppo sostenibile

QUALITÀAMBIENTALE

Politiche ambientali

EFFICIENZA ECONOMICA

Politiche economiche

QUALITÀSOCIALE

Politiche sociali

SVILUPPO SOSTENIBILE+ + =

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SVILUPPO SOSTENIBILE significa…... SVILUPPO SOSTENIBILE significaSVILUPPO SOSTENIBILE significa……... ...

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SVILUPPO SOSTENIBILE SIGNIFICA……….SVILUPPO SOSTENIBILE SIGNIFICASVILUPPO SOSTENIBILE SIGNIFICA………………..Da quanto detto emergono tre principi guida tre principi guida per il perseguimento di unosviluppo sostenibile: 1) l'integrità dell'ecosistema2) l’efficienza economica3) l’ equità sociale. Di conseguenza, per attuare una politica di sviluppo sostenibile occorre concentrarsi su tre aspetti CONTEMPORANEAMENTECONTEMPORANEAMENTE:

3 - l'equità. Obiettivo primario dello sviluppo sostenibile è di venireincontro e soddisfare i bisogni delle comunità umane, seguendo un criterio di uguaglianza sia temporale che geografica

22 -- l'estensione dell'orizzonte temporale di riferimento. Per realizzare un'azione efficace di sviluppo sostenibile occorre allungare la tempistica normalmente presa in considerazione quando si tratta di politiche economiche. Oltre al breve-medio periodo le politiche devono concentrarsi suglieffetti che si verificheranno a lunga scadenza e che riguarderanno le generazioni future.

1 1 -- il valore dell'ambiente. Un valore da attribuire agli ambienti naturali, a quelli antropizzati e quelli culturali, perché una migliore qualità ambientale contribuisce al miglioramento dei sistemi economici tradizionali

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VALUTARE PER DECIDERE INSIEMEVALUTARE PER DECIDERE INSIEMEVALUTARE PER DECIDERE INSIEMELaLa valutazione, valutazione, oltre che costituire il presupposto per uno “sviluppo sviluppo sostenibilesostenibile”, rappresenta un formidabile supporto a favore: formidabile supporto a favore:

DELLA TRASPARENZADELLA TRASPARENZA

DELLA CHIAREZZA DELLE SCELTE D’ INTERVENTO E DELLEDELLA CHIAREZZA DELLE SCELTE D’ INTERVENTO E DELLE

STRATEGIE CHE INTERESSANO IL TERRITORIOSTRATEGIE CHE INTERESSANO IL TERRITORIO

Proprio l'attuale complessità ed ambiguità del processocomplessità ed ambiguità del processopoliticopolitico,, portato

della pluralità di soggetti con interessi spesso confliggentidella diversità dei livelli decisionalidell'ambiguità delle posizioni politiche

impongono - ad ogni scala - la trasparenza attraverso:

l'esplicitazione delle scelte

l’esplicitazione delle attese

l’esplicitazione dei soggetti beneficiati

l’esplicitazione degli obiettivi di fondo

che si intendono perseguire

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VALUTARE PER DECIDERE INSIEMEVALUTARE PER DECIDERE INSIEMEVALUTARE PER DECIDERE INSIEMEUn efficace processo di valutazione presuppone profondeUn efficace processo di valutazione presuppone profonderevisioni nella gestione dei processi di pianificazionerevisioni nella gestione dei processi di pianificazionea cominciare dall'esigenza di istituire, ai diversi livelli di gestione delterritorio, sedi di confronto/discussione tecnico-politica

Le "Conferenze di pianificazione" istituite da molte leggi urbanLe "Conferenze di pianificazione" istituite da molte leggi urbanisticheisticheregionali regionali –– alle quali partecipano tutti i soggetti interessati alle quali partecipano tutti i soggetti interessati –– vanno invanno inquesta direzionequesta direzione

«Allo scopo di contribuire ad una maggiore Allo scopo di contribuire ad una maggiore trasparenza dell'iter decisionale nonché allo trasparenza dell'iter decisionale nonché allo scopo di garantire la completezza e l'affidabilità scopo di garantire la completezza e l'affidabilità delle informazioni su cui poggia la valutazione, delle informazioni su cui poggia la valutazione, occorre stabilire che le autorità responsabili per l'ambiente ed il pubblico siano consultate durante la valutazione dei piani e dei programmie che vengano fissate scadenze adeguate per e che vengano fissate scadenze adeguate per consentire un lasso di tempo sufficiente per le consentire un lasso di tempo sufficiente per le consultazioniconsultazioni, compresa la formulazione di , compresa la formulazione di pareripareri» DIRETTIVA 42/2001/CE

La partecipazione costituisce infatti un’altra indispensabile La partecipazione costituisce infatti un’altra indispensabile condizione per un corretto processo valutativocondizione per un corretto processo valutativo

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gicaOBIETTIVI DELLA V.A.S. OBIETTIVI DELLA V.A.S. OBIETTIVI DELLA V.A.S.

Con l'art. 174 del Trattato di AmsterdamTrattato di Amsterdam (entrato in vigore il 1° maggio 1999) i paesi aderenti alla Comunità Europea si sono impegnati ad assumere a fondamento delle loro azioni gli assumere a fondamento delle loro azioni gli obiettiviobiettivi:

della salvaguardia, della tutela e del miglioramento della della salvaguardia, della tutela e del miglioramento della qualità dell’ambiente, qualità dell’ambiente, della protezione della salute umana e dell’utilizzazione della protezione della salute umana e dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturaliaccorta e razionale delle risorse naturali

Questi sono anche i presupposti che Parlamento Europeo e Consiglio hanno posto a fondamento della Direttiva 2001/42/CEDirettiva 2001/42/CEdel 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti delle valutazione degli effetti delle previsioni di piani e programmi sull’ambienteprevisioni di piani e programmi sull’ambiente

La Direttiva afferma che la valutazione è funzionale all’obiettivo di «garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’ integrazione di considerazioni ambientali contribuire all’ integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibileal fine di promuovere lo sviluppo sostenibile» (art.1)

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OBIETTIVI DELLA V.A.S.OBIETTIVI DELLA V.A.S.OBIETTIVI DELLA V.A.S.La V.A.S. si propone di verificare che gli obiettivi individuati dal P/P siano coerenti con quelli propri dello sviluppo sostenibile e che le azioni previste siano coerenti ed idonee al loro raggiungimento.

Gli obiettivi del P/P devono soddisfare le condizioni di sostenibilità delconsumo delle risorse ambientali, condizioni che sono comunementefatte risalire ai seguenti principi:

1. il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve esseresuperiore al loro tasso di rigenerazione

2. l’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente non deve superare la capacità di carico dell’ambiente stesso

3. lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo

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LE ALTERNATIVE DI PIANOLE ALTERNATIVE DI PIANOLE ALTERNATIVE DI PIANOLa costruzione di alternative di piano

Elemento essenziale per una buona decisione di piano è l’individuazione di tutte le alternative ragionevoli.

Conoscere l’intero insieme di alternative è infatti una condizione necessaria per non escludere a priori, o in modo inconsapevole, scelte che possono rivelarsi valide e per ridurre il rischio di un processo decisionale pilotato, mirato a far emergere un’alternativa già scelta a priori

Le alternative di piano, devono essere “ragionevoli”, ovvero realmente realizzabili dal punto di vista tecnico, economico, legislativo. Le diverse alternative prefigurate devono essere esplicitate e trattate allo stesso livello di dettaglio

Nel rapporto ambientale devono essere indicate le ragioni della scelta tra le alternative e una descrizione di come è stata fatta la valutazione/scelta tra quelle prefigurate

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISI

a) Inquadramento del contesto generale del P/P

Per condurre il processo di VAS in modo integrato rispetto al processo di pianificazione è necessario definire il contesto in cui il P/P stesso si inserisce ed in particolare:

- definire il quadro pianificatorio e programmatico interessante l’area in esame mettendo in evidenza gli obiettivi ambientali e ledecisioni presenti nei Piani che la interessano;

- analizzare il contesto nel quale si colloca l’area: aspetti ambientali rilevanti, aspetti socio-economici determinanti, aspetti territoriali chiave (assetto territoriale, grandi tendenze e modificazioni d’uso del suolo,…);

- identificare i soggetti da coinvolgere nel processo valutativo: enti territoriali ed autorità competenti in materia ambientale, portatori di interesse (stake holders).

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISI

b) Identificazione e valutazione dei temi ambientalie degli obiettivi del P/P

In questa fase occorre definire:

1. gli obiettivi strategici del P/P oggetto di VAS.

2. gli obiettivi ambientali individuati sulla base dei principali documenti comunitari, nazionali e regionali in materia di strategie e politiche per lo sviluppo sostenibile.

3. le relazioni tra gli obiettivi strategici del P/P e le relative azioni

AsseAsse = priorità strategiche su cui si articola il piano= priorità strategiche su cui si articola il piano

MisuraMisura = strumento tramite il quale una determinata strategia trova a= strumento tramite il quale una determinata strategia trova attuazionettuazione

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISI

b) Identificazione e valutazione dei temi ambientalie degli obiettivi del P/P

Biodiversità = varietà di specie viventi presenti in un determinBiodiversità = varietà di specie viventi presenti in un determinato ambienteato ambiente

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIb) Identificazione e valutazione dei temi ambientali

e degli obiettivi del P/P

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIb) Identificazione e valutazione dei temi ambientali e degli

obiettivi del P/P (segue)

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIc) Analisi della situazione e dei trend evolutivi in caso di NON

attuazione del Piano (IPOTESI ZERO o “SCENARIO DI RIFERIMENTO” )

Costruzione dello scenario di riferimento

Evoluzione - nel tempo - del contesto socio-economico, territoriale e ambientale di riferimentoin assenza dalle azioni previste dal P/P (alternativa zero)

Lo scenario di riferimento permette di paragonare e differenziare le alternative di P/P, consentendo di valutare gli effetti derivanti da ciascuna alternativa e di "ordinare" le alternative stesse secondo una gerarchia di desiderabilità

Le ipotesi su cui si fonda lo scenario di riferimento devono sempre essere esplicitate in modo chiaro, così da poter essere verificate in fase di monitoraggio

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIc) Analisi della situazione e dei trend evolutivi in caso di NON

attuazione del Piano (ipotesi 0)

Valutazione dello stato attuale e della probabile evoluzione in Valutazione dello stato attuale e della probabile evoluzione in caso di NON attuazione del caso di NON attuazione del piano/programma in relazione agli obiettivi ambientali rilevantipiano/programma in relazione agli obiettivi ambientali rilevanti

Temi ambientali rilevantiObiettivi

ambientalirilevanti

Indicatore Stato attuale e tendenze

Evoluzione probabile in caso di non attuazione del

Piano

Biodiversità

Popolazione e salute umana

Suolo

Acqua

Clima e atmosfera

Beni materiali e patrimonio culturale

Paesaggio

Rifiuti

Energia

Altre temi

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISId) Valutazione QUALITATIVAQUALITATIVA degli effetti del Piano sull’ambiente

La valutazione qualitativa degli effetti ambientali potenziali del P/P inizia attraverso l’impiego di una “scala di forza” che, indipendentemente dalla positività o negatività dell’effetto, combina i fattori di:- frequenza, - durata - reversibilità, Con l’impiego di questa scala è possibile dare un giudizio sull’effetto atteso definendone l’ordine di grandezza: debole, medio e forte

Scala di forza Reversibile Irreversibile

Breve termine D F

Occasionale D M

Frequente M F

Lungo termine D F

Successivamente si può utilizzare una “scala di intensità” per determinare l’entità degli effetti

Effetti di classe A: interazioni irreversibili che comportano effetti forti sull’ambiente

Effetti di classe B: interazioni, reversibili/irreversibili, con effetti moderati.

Effetti di classe C: interazioni reversibili che comportano effetti lievi sull’ambiente

BAAMolto positivo

CCBPositivo

CCBNegativo

BAAMolto negativo

DeboleMedioForteScala d’intensità

LegendaLegendaF = effetto forteF = effetto forteM = effetto medioM = effetto medioD = effetto deboleD = effetto debole

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISId) Valutazione QUALITATIVAQUALITATIVA degli effetti del Piano sull’ambiente

Sulla base delle analisi precedenti si dovrà quindi procedere alSulla base delle analisi precedenti si dovrà quindi procedere alla valutazione la valutazione degli effetti di ciascuna misura del P/P; degli effetti di ciascuna misura del P/P;

operazione che può essere condotta secondo il seguente schema: operazione che può essere condotta secondo il seguente schema:

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE SINGOLE MISURE SULL’AMBIENTE

Azioni chiave del Piano: …………………

Misura: ………………….

Possibili effettiObiettiviambientali rilevanti

Indicatoriambientali rilevanti

Tipi d’impatto Descrizione

Eventuali proposte di modificazione/integrazione delle azioni chiave: …………………

Proposte di mutamento del contenuto: …………………….

Proposte di condizioni attuative: ………………………..

Proposte per minimizzare gli effetti negativi o

massimizzare quelli positivi

Misura = Misura = strumento tramite il quale una determinata strategia trova attustrumento tramite il quale una determinata strategia trova attuazioneazione

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIe) Valutazione degli impatti cumulativi

Uno degli obiettivi della VAS è quello di analizzare gli impatti cumulativi a carico delle risorse ambientali.

Gli impatti cumulativi (positivi o negativi, diretti o indiretti, a lungo o a breve termine) derivanti da una gamma di attività in una determinata area, ciascuno dei quali potrebbe non risultare significativo se considerato separatamente, vanno esplicitati

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI DEL PIANO SULL’AMBIENTEObiettivo Ambientale Rilevante: …………………………..

Indicatore Ambientale Rilevante: ………………………..

Tendenza attuale e sua probabile evoluzione in caso di non attuazione del Piano: ……………

Effetti cumulativi attesi delle misure aventi un impatto rilevante sull’obiettivo considerato: …… Effetti sulle singole misure

Misure Tipo di impatto Descrizione

Impatto cumulativo

Raccomandazioni

Confrontando in modo incrociato le diverse misure ricadenti nello stesso obiettivo ambientale e aventi effetti significativi su di esso, si valuta l’effetto cumulativo delle diverse azioni previste..

La matrice consente di descrivere e rappresentare in modo sinteLa matrice consente di descrivere e rappresentare in modo sintetico gli impatti tico gli impatti cumulativi, i loro possibili effetti e le possibili azioni per lcumulativi, i loro possibili effetti e le possibili azioni per limitarne gli effetti.imitarne gli effetti.

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISIe) Il monitoraggio del P/P

Il monitoraggio è finalizzato a:Il monitoraggio è finalizzato a:-- osservare l’evoluzione dello stato del territorio e dell’ambienosservare l’evoluzione dello stato del territorio e dell’ambiente, valutati te, valutati

attraverso un insieme di indicatori (quelli della VAS e ancheattraverso un insieme di indicatori (quelli della VAS e anche altri),altri),-- verificare, qualitativamente e quantitativamente, lo stato di averificare, qualitativamente e quantitativamente, lo stato di attuazione degli ttuazione degli

obiettivi e l’efficacia delle politiche del piano, ossia la “obiettivi e l’efficacia delle politiche del piano, ossia la “performance di pianoperformance di piano” ”

ANALISI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO

Misura: ……………………………..

Intervento: …………..

Obiettivo ambientale rilevante

Indicatore dimonitoraggio

Valore obiettivo

Modifiche proposte

Commenti

Proposta di eventuali ulteriori indicatori : ………………………

Il “sistema di monitoraggio” deve essere progettato in fase di elaborazione del piano stesso. Ciò implica:

- la verifica e l’integrazione degli indicatori da utilizzare, accompagnati dai relativi valori-obiettivo e soglie di sostenibilità

- la definizione di modalità e tempi per la raccolta e per l’elaborazione delle informazioni necessarie al loro calcolo

Il sistema di monitoraggio che si valuta in questa fase non è definitivo: nell’attuazione del Piano, potranno essere apportate modifiche in termini di “ricalibratura” dei valori obiettivo e di modifica/sostituzione di indicatori di monitoraggio.

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISICostruzione di un sistema di indicatori per la stima del raggiungimento degli obiettivi di piano e per la valutazione degli scenari alternativiGli indicatori cui si fa riferimento possono ripartirsi in Gli indicatori cui si fa riferimento possono ripartirsi in due grandi famigliedue grandi famiglie::

-- gli gli indicatori descrittiviindicatori descrittivi: rappresentano misure puntuali (solitamente espresse : rappresentano misure puntuali (solitamente espresse

in misure fisiche o monetarie), riferite a specifiche caratterin misure fisiche o monetarie), riferite a specifiche caratteristiche dell’ istiche dell’

ecosistema o del sistema sociale ed economico. Sono utilizzatiecosistema o del sistema sociale ed economico. Sono utilizzati per descrivere lo per descrivere lo

stato o l’andamento di un fenomeno, sulla base di precisi critstato o l’andamento di un fenomeno, sulla base di precisi criteri scientificieri scientifici

-- gli gli indicatori prestazionaliindicatori prestazionali: associano a un indicatore descrittivo un associano a un indicatore descrittivo un

parametro di riferimento che può essere un limite normativo o parametro di riferimento che può essere un limite normativo o un obiettivo un obiettivo

politico, mettendo in evidenza il tasso di scostamento tra i dpolitico, mettendo in evidenza il tasso di scostamento tra i due valori.ue valori.

Tali indicatori sono utilizzati per monitorare e valutare l’efficacia delle politiche di sviluppo intraprese e possono essere espressianche come misure di standard di qualità

Gli indicatori debbono fornire dati attendibili e facilmente comGli indicatori debbono fornire dati attendibili e facilmente comparabili parabili con i quali valutare l’entità di un determinato fenomeno e la sucon i quali valutare l’entità di un determinato fenomeno e la sua a evoluzione nel tempo evoluzione nel tempo

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LE ANALISILE ANALISILE ANALISICostruzione di un sistema di indicatori (segue)

Un buon indicatore, secondo le indicazioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (O.C.S.E.) deve possedere tre specifiche caratteristiche:

1) consistenza analitica e scientifica: - essere definito in modo univoco sul piano tecnico per ciò che concerne le

modalità e gli strumenti di misurazione ed elaborazione; - essere accettato dalla comunità scientifica internazionale; - essere compatibile con soglie, standard e valori di riferimento (nazionali e

internazionali); - essere applicabile nell’ambito di modelli previsionali e/o di sistemi informativi

territoriali.

2) rilevanza: - essere rappresentativo delle condizioni attuali o tendenziali; - essere sensibile ai cambiamenti; - risultare facilmente interpretabile e comprensibile; - essere utilizzabile in comparazioni spazio-temporali; - essere coerente alla realtà e alle politiche ambientali in atto.

3) misurabilità: - nella misurazione debbono utilizzarsi dati già disponibili o facilmente reperibili; - utilizzare dati documentati, precisi e verificabili;- essere aggiornabile coerentemente alle esigenze di monitoraggio.

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LA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANOLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANOLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANOLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANOLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANOLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI PIANO

Costruzione Costruzione del pianodel piano

Valutazione Valutazione del pianodel piano

MonitoraggioMonitoraggiodel pianodel piano

Valutazione Valutazione periodica dei periodica dei risultati del risultati del

monitoraggiomonitoraggio

Interventi Interventi correttivi sul correttivi sul

pianopiano