la valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi prof. gianfranco...

56
La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale Dottore commercialista e revisore legale Catania, 12 aprile 2014

Upload: romano-falco

Post on 03-May-2015

220 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi

PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIOProfessore ordinario di Economia aziendaleDottore commercialista e revisore legale

Catania, 12 aprile 2014

Page 2: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

La fonte normativa

2

Articolo 2426 c.c. 2) il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa;

3) l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata. […]

 

 

Page 3: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

La fonte normativa

3

È interessante sottolineare che le disposizioni contenute nel n. 3) dell’art. 2426 c.c., non hanno mai sollevato particolari problemi sino all’adozione degli IAS/IFRS da parte di talune società. In seguito, invece sono nati problemi interpretativi, come ad esempio, per i documenti OIC 16 e OIC 24.

 

Page 4: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

OIC 16 versione attuale

4

Il valore inferiore, alla data del bilancio, rispetto al costo di acquisto ridotto dall'ammortamento, non si riferisce al valore di mercato, ma al valore che potrà essere recuperato tramite l'uso:

 

Page 5: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

OIC 16 versione attuale

5

[…] poiché il recupero avviene con gli ammortamenti, il valore effettivo è, quindi, quello il cui ammortamento negli esercizi futuri troverà, secondo una ragionevole aspettativa, adeguata copertura coi ricavi correlati all'utilizzo del bene.

 

Page 6: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

OIC 16 versione attuale

6

Quando viene meno questa «capacità d'ammortamento», gli amministratori debbono riconsiderare la valutazione del bene ed eventualmente iscrivere nello stato patrimoniale solo la quota del costo sospeso dal quale la gestione futura trarrà utilità contabilizzando, in coerenza con il principio della prudenza, una perdita già manifestatasi».

 

Page 7: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

OIC 16 versione attuale

7

Più avanti, però (paragrafo D XIII, 2), si legge una diversa interpretazione, ripresa dai principi contabili internazionali. – Il valore in uso è definito come il valore attuale

dei flussi di cassa attesi nel futuro derivanti o attribuibili alla continuazione dell'utilizzo dell'immobilizzazione, compresi quelli derivanti dallo smobilizzo della stessa al termine della sua vita utile.

 

Page 8: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

L’intervento dell’OIC

8

L’Organismo italiano di contabilità, come è noto, sta revisionando i principi contabili nazionali: fra gli altri, sono stati rivisti e pubblicati in consultazione i documenti n. 16 e n. 24, riguardanti, rispettivamente, le immobilizzazioni materiali e quelle immateriali. Nel primo sono stati eliminati alcuni passi che hanno suscitato diffuse perplessità, a causa del mancato coordinamento fra le successive revisioni dei testi.

 

Page 9: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Nuovo OIC 16 in consultazione

9

Questi passi, nei quali è possibile riconoscere elementi di contraddizione, sono stati rettificati nel nuovo principio n. 16, per il quale si è ormai esaurito il periodo di consultazione: in esso, così viene spiegato:

88. Ai fini della determinazione del valore d’uso, può farsi riferimento alla capacità di ammortamento, intesa come differenza tra ricavi e costi futuri attesi non attualizzati derivanti dall’utilizzo di un bene immobilizzato o di un complesso di beni oggetto di valutazione.

 

Page 10: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Nuovo OIC 16 in consultazione

10

Poiché il recupero delle immobilizzazioni avviene normalmente attraverso gli ammortamenti, la capacità di ammortamento implica che i costi futuri attesi di produzione, inclusi gli ammortamenti, trovino negli esercizi successivi, secondo una ragionevole aspettativa, adeguata copertura attraverso i ricavi futuri attesi correlati al relativo utilizzo.

89. Le società possono utilizzare metodi alternativi per la stima del valore d’uso, ad esempio utilizzando tecniche finanziarie quali l’attualizzazione dei flussi di cassa netti futuri attesi derivanti dall’utilizzo del bene immobilizzato o di un complesso di beni, fino al termine della vita utile, compreso il flusso derivante dallo smobilizzo dei beni. 

 

Page 11: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 24

11

Anche il documento n. 24 attualmente in vigore contiene le medesime spiegazioni potenzialmente contraddittorie, ma la successiva versione pubblicata per consultazione ha volutamente trascurato l’argomento, in quanto già all’epoca della pubblicazione si era deciso di emanare un documento apposito, che è stato pubblicato nei mesi scorsi e per il quale è attualmente in scadenza il periodo previsto per la consultazione.

 

 

Page 12: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

12

Il nuovo principio sviluppa l’argomento proponendo “il modello basato sull’attualizzazione dei flussi di cassa come paradigma concettuale di riferimento per la determinazione del valore recuperabile delle immobilizzazioni materiali e immateriali, secondo un approccio di universale accettazione e adottato dagli standard setters più importanti a livello globale”.

 

 

Page 13: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

13

Con la precisazione, però, che “nella definizione puntuale della regola contabile, tuttavia, si è voluto modulare l’applicazione del modello sulla base delle dimensioni della società, così da consentire ai soggetti di piccole dimensioni di evitare il sostenimento di oneri sproporzionati rispetto ai benefici che deriverebbero dall’adozione di tecniche complesse. In questo senso va letta la proposta di consentire alle società di minori dimensioni di utilizzare l’approccio semplificato basato sulla capacità di ammortamento”.

 

 

Page 14: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

14

Il documento si spinge poi (paragrafo 28) a fissare dei parametri quantitativi, al di sopra dei quali le società sarebbero “obbligate” ad adottare il metodo ritenuto “di base”, mentre per le altre società tale adozione sarebbe facoltativa. Ci si domanda se, in mancanza di disposizioni normative in tal senso, i principi contabili possano introdurre obblighi o divieti.

 

 

Page 15: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

15

Metodo della capacità di ammortamento

Metodo dei flussi di cassa attualizzati

• Obbligatorio per le cd large companies

• valore d’uso come valore attuale dei flussi di cassa attesi dall’immobilizzazione/UGC

• Utilizzabile dalle entità che non superano le dimensioni per essere definiti large companies

• valore d’uso come capacità di ammortamento (pari alla differenza tra ricavi e costi non attualizzati derivanti dall’utilizzo del cespite/CGU oggetto di valutazione)

Page 16: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

16

Società che per due esercizi consecutivi superano due dei tre seguenti limiti:– numero medio dei dipendenti durante l’esercizio

superiore a 250– totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni di euro– ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a

40 milioni di euro

 

 

Page 17: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

17

• Fasi di calcolo:– stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo

dell’attività e dalla sua dismissione finale; – applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri.

• Elementi da considerare:– aspettative in merito a possibili variazioni del valore o dei tempi di tali flussi finanziari

futuri;– il valore del denaro nel tempo, rappresentato dal tasso corrente di interesse privo di rischio

di mercato;– il prezzo per sostenere l’incertezza implicita nell’attività;– altri fattori (mancanza di liquidità, che gli investitori rifletterebbero nella determinazione

del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la società si aspetta di ottenere dall’attività).

• Orizzonte temporale: 5 anni. Se necessario andare oltre, utilizzare proiezioni fondate su tassi di crescita costante o in diminuzione

 

 

Page 18: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

18

•Il tasso utilizzato ai fini del calcolo del valore attuale è al lordo delle imposte e riflette le valutazioni correnti del mercato, tenendo conto:– del valore temporale del denaro;– dei rischi specifici dell’attività per i quali le stime dei

flussi finanziari futuri non sono state rettificate (se i flussi sono già stati rettificati per tenere conto degli elementi di rischio, non se ne tiene conto nel tasso).

 

 

Page 19: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Il documento OIC 9

19

Approccio semplificato: basa la verifica della recuperabilità del valore delle immobilizzazioni sui flussi di reddito prodotti dall’intera società, senza imporre la segmentazione di tali flussi per singola immobilizzazione/UGC.

•Considerazioni:•unità generatrice di cassa, nelle società di minori dimensioni, coincide spesso con l’intera società;•i flussi di reddito, se la dinamica del circolante si mantiene stabile, approssimano i flussi di cassa;•Al ricorrere di queste due condizioni, l’approccio semplificato tende a fornire risultati simili all’approccio di base.

Se si è in presenza di una struttura degli investimenti complessa e formata da rami di attività ben distinti e tra loro autonomi, l’OIC9 consiglia di adottare l’approccio basato sulla capacità di ammortamento per singola immobilizzazione/UGC.

 

 

Page 20: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

20

Si può ritenere che, almeno in parte, le difficoltà interpretative riscontrate nell’ultimo decennio dai commentatori dell’art. 2426, n. 3) potrebbero derivare da una non accurata analisi del precedente n. 2).

Allo scopo di approfondire il significato attribuibile alle parole del legislatore, è utile riportare un passo della relazione accompagnatoria al disegno di legge delegata 127/91: essa, come è noto, ha modificato il testo del codice civile; in particolare, l’art. 9 ha introdotto il nuovo art. 2426.

 

 

Page 21: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

21

La relazione così recita: «I nn. 2 e 3 disciplinano, rispettivamente, l’ammortamento e le altre svalutazioni delle immobilizzazioni: quanto al primo, la formula “in relazione con la … residua possibilità di utilizzazione” [sostanzialmente corrispondente a quella dell’art. 35, par. 1, lettera b), della Direttiva] è sembrata la più idonea a ricomprendere tutte le componenti dell’ammortamento (usura fisica, superamento tecnologico, minore alienabilità del prodotto ottenuto con l’impianto, eccetera).

 

 

Page 22: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

22

Quanto al n. 3, esso si riferisce sia alle svalutazioni di immobilizzazioni non soggette ad ammortamento, sia alle svalutazioni eccezionali di quelle ammortizzabili. Il divieto di mantenere tali svalutazioni quando ne siano venute meno le ragioni costituisce applicazione del principio generale della rappresentazione veritiera e corretta.»

 

 

Page 23: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

23

In primo luogo possiamo notare che l’art. 2426 n. 3) indica chiaramente l’oggetto della valutazione come “l’immobilizzazione”, al singolare, intendendo, quindi, il singolo cespite, mentre il documento OIC, al paragrafo 12, accomuna il valore (recuperabile) della singola attività ammortizzabile a quello della “unità generatrice di cassa” (UGC), che normalmente non coincide con un determinato bene, ma con un complesso organizzato e può talora riferirsi all’intera azienda.

 

 

Page 24: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

24

Risulta poi chiaramente che, secondo la relazione ministeriale, tutti i fenomeni che influiscono, direttamente o indirettamente, sul concetto di “residua possibilità di utilizzazione” devono essere tenuti presenti nella predisposizione e nella periodica revisione dei piani d’ammortamento.

 

 

Page 25: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

25

Essi, lungi da provocare una svalutazione dei cespiti, devono avere l’effetto di aumentare le quote d’ammortamento ed incidere sulla determinazione del risultato economico di periodo. Soltanto in casi eccezionali e diversi da “usura fisica, superamento tecnologico, minore alienabilità del prodotto ottenuto con l’impianto, eccetera”, che riguardino quella specifica immobilizzazione, si dovrà procedere ad una sua svalutazione.

 

 

Un possibile equivoco

Page 26: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

26

Quest’ultima, inoltre, si deve adottare se il medesimo fenomeno non può essere ragionevolmente rilevato attraverso una congrua riduzione del periodo di vita utile, con conseguente rimodulazione del piano d’ammortamento: non a caso la relazione indica come primi destinatari della norma i cespiti non soggetti ad ammortamento e, solo in casi eccezionali, quelli ammortizzabili.

 

 

Un possibile equivoco

Page 27: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

27

A questo punto, sembra che nel documento OIC sia presente una sovrapposizione fra gli elementi che influenzano la determinazione della “residua possibilità di utilizzazione” e che, ai sensi del n. 2) dell’art. 2426, devono essere tenuti presenti nella formulazione del piano d’ammortamento e quelli che, invece, portano a riconoscere l’esistenza di un “valore durevolmente inferiore”, di cui al successivo numero 3).

 

 

Page 28: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

28

Se esaminiamo, infatti, i fenomeni che il documento OIC considera come indicatori di un possibile “valore durevolmente inferiore” (paragrafo 13), ci accorgiamo che, generalmente, sono invece riconducibili proprio a fatti che influenzano la “residua possibilità di utilizzazione” e che quindi devono incidere sul piano d’ammortamento. Inoltre il documento distingue gli indicatori a seconda che l’impresa adotti il metodo dei flussi di cassa o quello della capacità di ammortamento. Ciò sorprende, perché tali indicatori dovrebbero essere indipendenti dal metodo che l’impresa assume per stimare l’entità della svalutazione.

 

 

Page 29: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

29

Gli indici proposti dal documento nel caso di scelta del metodo dei flussi di cassa sono i seguenti.Nel valutare se esiste un’indicazione che un’attività/UGC possa aver subito una perdita durevole di valore, la società considera, come minimo, i seguenti indicatori:

a. il valore di mercato di un’attività è diminuito significativamente durante l’esercizio, più di quanto si prevedeva sarebbe accaduto con il passare del tempo o con l’uso normale dell’attività in oggetto;»

 

 

Page 30: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

30

Da sola, la diminuzione del valore di mercato del cespite è irrilevante: se però essa è determinata dal logorio fisico del bene, o dalla sua obsolescenza economica (uso normale dell’attività), tutto ciò comporta la necessità di rivedere la previsione della residua possibilità di utilizzo, ai fini della determinazione di diverse quote d’ammortamento. È difficile, invece, accomunare il concetto di “valore di mercato” a quello di “fenomeno eccezionale”: soltanto in questo caso, infatti, si potrebbe rilevare un valore durevolmente inferiore.

 

 

Page 31: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

31

b. «durante l’esercizio si sono verificate, o si verificheranno nel futuro prossimo, variazioni significative con effetto negativo per l’entità nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo in cui l’entità opera o nel mercato cui un’attività è rivolta;»

 

 

Page 32: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

32

Trattasi ad evidenza di fenomeni di carattere generale, che nulla hanno a che vedere con la specifica immobilizzazione, cui chiaramente la norma civilistica si riferisce: di essi l’impresa dovrà tener conto, attraverso congrui accantonamenti a fondi rischi o fondi spese future.

 

 

Page 33: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco»

33

c. «nel corso dell’esercizio sono aumentati i tassi di interesse di mercato o altri tassi di rendimento degli investimenti, ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso di un’attività e riducano il valore equo;»

 

 

Page 34: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco»

34

Ad una prima lettura, risulta difficile comprendere il nesso fra l’andamento dei tassi d’interesse ed il valore di un macchinario, di un impianto, di un arredo, ma, a ben riflettere, probabilmente ci troviamo in presenza di un esempio della sovrapposizione di elementi in precedenza accennata: l’andamento dei tassi d’interesse incide su di una delle metodologie proposte per la quantificazione del valore durevolmente inferiore, da eseguirsi una volta accertata la sua esistenza, ma non serve come indice del fatto che il cespite debba essere svalutato.

 

 

Page 35: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

35

d. «il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro valore equo stimato della società (una tale stima sarà effettuata, per esempio, in relazione alla vendita potenziale di tutta la società o parte di essa);»

 

 

Page 36: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

36

Sembra una ripetizione del concetto espresso al punto a), salva l’indulgenza verso l’utilizzo del termine “valore equo”.

 

 

Page 37: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

37

e. «l’obsolescenza o il deterioramento fisico di un’attività risulta evidente;»

 

 

Page 38: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

38

Questo elemento può davvero dimostrare il contrario, rispetto a quanto ipotizzato dal documento: se si tratta di obsolescenza o di deterioramento fisico, non v’è dubbio che debba influire sul piano d’ammortamento e non certo su di un ipotetico valore durevolmente inferiore. Se, invece, si tratta della rilevazione di un errore di valutazione commesso negli esercizi precedenti, si deve far riferimento al documento OIC 29 e non al numero 9.

 

 

Page 39: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

39

f. «nel corso dell’esercizio si sono verificati significativi cambiamenti con effetto negativo sulla società, oppure si suppone che si verificheranno nel prossimo futuro, nella misura o nel modo in cui un’attività viene utilizzata o ci si attende sarà utilizzata. Tali cambiamenti includono casi quali:• L’attività diventa inutilizzata, • piani di dismissione o ristrutturazione del settore

operativo al quale l’attività appartiene,»

 

Page 40: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

40

Se il cespite oggetto di valutazione risulta inutilizzabile, o se ne viene comunque decisa la dismissione, sicuramente si deve abbandonare il concetto di “valore d’uso” e sostituirlo con quello di “valore di realizzo diretto”, con la conseguenza che quest’ultimo può ben essere inferiore al netto contabile, in modo non soltanto “durevole”, ma definitivo.

 

Page 41: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

41

•«piani di dismissione dell’attività prima della data prima prevista,»

 

Page 42: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

42

A differenza di quanto visto al punto precedente, se si è in presenza di un cambiamento nei piani di dismissione dei cespiti ammortizzabili, che riduce la revisione di vita utile dei medesimi, ciò deve avere le proprie conseguenze sui piani d’ammortamento e non sull’ipotesi che i cespiti risultino di valore inferiore al netto contabile, a meno che si consideri il fenomeno di carattere eccezionale.

 

Page 43: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

43

• «ristabilire la vita utile di un’attività come definita invece che indefinita;»

 

Page 44: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

44

Ancora una volta è fuori luogo parlare di “valore durevolmente inferiore”: si tratta di predisporre un piano d’ammortamento per un cespite che prima non l’aveva; è la conferma della volontà degli estensori di inserire a tutti i costi elementi degli IAS/IFRS, anche quando non se ne ravvisa alcun bisogno, tanto più che nel nostro ordinamento non esiste uno specifico trattamento di immobilizzi di “durata indefinita”, ma soltanto di “durata infinita”, che non vengono ammortizzati, mentre tutti gli altri sono assoggettati a tale procedura.

 

Page 45: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

45

g. «dall’informativa interna risulta evidente che l’andamento economico di un’attività è, o sarà, peggiore di quanto previsto. In tale contesto, l’andamento economico include i risultati operativi e i flussi finanziari/reddituali.»

 

 

Page 46: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

46

È incomprensibile: cosa vuol dire “andamento economico di un’attività”? Se, come sembrerebbe dalla frase successiva, ci si riferisce alla capacità di ammortamento o all’attualizzazione dei flussi finanziari, si sovrappone ancora una volta il concetto di indice di possibile valore durevolmente inferiore a quello inerente la fase successiva del tentativo di calcolarne l’entità.  

Page 47: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

47

Se invece l’impresa adottasse il metodo della capacità di ammortamento, gli indicatori sarebbero soltanto due:• l’esercizio si è chiuso con una perdita non dovuta a fattori contingenti e non vi è sicurezza del pronto recupero delle condizioni di equilibrio economico negli esercizi immediatamente successivi;•si sono verificate mutazioni nel contesto in cui opera la società che lasciano presupporre l’impossibilità di continuare a sfruttare in modo pieno la capacità produttiva esistente. 

Page 48: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

48

Appare evidente che entrambi gli indicatori si riferiscono a fenomeni che nulla hanno a che vedere con il singolo cespite. Particolarmente grave sarebbe l’applicazione di questa procedura ad aziende in crisi: ne deriverebbe che in caso di perdite considerate durevoli, l’impresa sarebbe obbligata a svalutare tutte le immobilizzazioni, con la conseguenza di aggravare enormemente la crisi, dovendo imputare all’esercizio, già in perdita, tutte le minusvalenze delle immobilizzazioni. 

 

Page 49: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

49

Vi è poi una chiara sovrapposizione con il principio di continuità aziendale: in caso di perdite durevoli, occorre in primo luogo stabilire se sussistono le condizioni per la continuazione dell’attività ex art. 2423-bis c. c.; in caso affermativo, non si vede perché debbano essere svalutate le immobilizzazioni, in caso negativo, non si devono applicare principi ordinari di valutazione, ma si deve ricorrere a criteri straordinari.

 

Page 50: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

50

L’incerta distinzione dei due concetti appare anche dal successivo paragrafo 14, in cui si dice che «se esiste un’indicazione che un’attività possa aver subito una perdita durevole di valore, ciò potrebbe rendere opportuno rivederne la vita utile residua, il criterio di ammortamento o il valore residuo e rettificarli conformemente, a prescindere dal fatto che la perdita venga poi effettivamente rilevata».

 

 

Page 51: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Un possibile equivoco

51

Bisognerebbe specificare che le due procedure sono alternative, ma, soprattutto, che la procedura prevista dal n. 2) del 2426 è sempre obbligatoria e prevalente, mentre quella prevista dal successivo n. 3) è residuale.

 

 

Page 52: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Conclusioni

52

In conclusione, per ritenere che un immobilizzo possa essere di valore durevolmente inferiore al costo storico ridotto dagli ammortamenti effettuati, si deve essere in presenza di un fenomeno che, per cause eccezionali, non riguardanti, quindi, il logorio fisico del bene, né la sua eventuale obsolescenza, indichi che quel bene non è più in grado di fornire in modo conveniente i servizi per ottenere i quali esso era stato acquisito.

Page 53: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Conclusioni

53

Se il cespite è destinato ad uscire dal ciclo produttivo, il “minor valore” è dato esclusivamente dal suo presunto realizzo diretto mediante cessione o demolizione;

Page 54: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Conclusioni

54

Se, invece, malgrado il fenomeno riscontrato, l’impresa decide di continuare ad utilizzare il cespite, bisogna assoggettare ad ammortamento un “nuovo” valore di carico, scelto in modo tale che le quote d’ammortamento incidano sul costo complessivo del prodotto ottenuto attraverso l’utilizzo del bene strumentale per un importo compatibile con il presumibile prezzo di vendita del prodotto stesso.

Page 55: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Conclusioni

55

Come indicato nel documento OIC 16, pubblicato per consultazione, il nuovo valore può essere stimato anche mediante l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dall’utilizzo del cespite, se l’impresa è dotata degli strumenti contabili necessari allo scopo.

Page 56: La valutazione delle immobilizzazioni tecniche nel bilancio delle aziende in crisi PROF. GIANFRANCO CAPODAGLIO Professore ordinario di Economia aziendale

Conclusioni

56

L’esigenza di rettificare il valore deriva dai principi di prudenza e di competenza economica: se così non si facesse, verrebbe rinviato al futuro, attraverso il processo di ammortamento, un componente straordinario di reddito, che deve invece essere imputato all’esercizio in corso alla data del fenomeno rilevato.