la storia di palermo

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LA STORIA DI PALERMO Fondata come Ziz (fiore) dai Fenici quasi 3.000 anni fa, nel VII sec. a.C, Palermo oggi è il risultato della sua storia millenaria e dello straordinario mix di popoli e culture che l’ha caratterizzata.Tra resti di mura puniche, ville liberty, residenze arabo-normanne, chiese barocche e teatri neoclassici. E’ stata meta privilegiata per gli uomini, soprattutto grazie alla presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto. La prima vera e propria conquista della città è quella dei Romani, giunta per sostituire la presenza dei Cartaginesi. Palermo diventa così porto strategico del Mediterraneo e vive un periodo tranquillo fino alle invasioni barbariche, con il nome di Panormus. I fenici e in seguito i romani contribuiscono all’edificazione delle mura punico-romane, la più antica cinta muraria della città di Palermo. Queste mura dividevano la città in due differenti quartieri, la Paleapoli (o città antica) e la Neapoli (o città moderna). Su queste mura due porte vennero lasciate aperte, la porta in direzione del porto cittadino e una porta situata sul lato opposto, in direzione dell'odierna piazza Indipendenza, dove venne a crearsi una vasta necropoli. Il vecchio tracciato murario è ormai solo ipotizzabile anche se sono ancora presenti e visionabili dei resti di tratta muraria, con relativa porta, sotto il palazzo dei Normanni. Un altro tratto è ancora presente nella zona dell'attuale Corso Alberto Amedeo. Il dominio romano finisce nel 491 d.C., quando, in seguito alle invasioni barbariche, la città viene occupata dagli Ostrogoti. Saranno i Bizantini a liberare la città nel 535 e a regnarvi in un periodo di relativa pace e tranquillità. Con i Bizantini la città viene restaurata e l’isola diventa una provincia periferica dell'Impero d'Oriente. Palermo rinasce come capitale con la conquista degli Arabi dall’827, che porta moschee e agrumeti nella città, la città si espande e nascono nuovi quartieri urbani al di là dei confini della Paleapoli, e la città viene divisa in quattro quartieri principali: Il Cassaro (Al-Qsar): il quartiere del castello, cioè la città vecchia; la Kalsa : L'eletta. Era il quartiere dove l'emiro teneva la sua residenza, le truppe, l'arsenale e gli uffici governativi. I quartieri sud-orientali : Non fortificati ed con carattere esclusivamente mercantile, e infine il Quartiere degli schiavoni : il quartiere dove risiedono gli schiavoni, pirati assoldati dagli arabi per le loro scorrerie nella penisola italica. Lo sviluppo economico dura finchè non iniziano le lotte interne, che agevolano l’invasione e la conquista dei Normanni nel 1072. Palermo resta capitale, prima della Gran Contea di Sicilia e poi del Regno di Sicilia. Palermo rimarrà comunque una città fiorente anche con i nuovi dominatori, nonostante i normanni abbatterono le numerosissime moschee. I normanni comunque, così come fecero gli arabi, mantennero ottimi rapporti con i vinti, tant'è che, consapevoli della superiorità culturale dei precedenti dominatori, affidarono ad architetti e maestranze arabe la costruzione dei propri palazzi, chiese e monumenti. Nasce in questo modo uno stile unico, l'arabo-normanno, che la farà da padrone in città. E' proprio in questo periodo che viene edificata la Cappella Palatina all'interno del palazzo reale, o anche la cattedrale di Palermo ed il duomo di Monreale. La cattedrale di Palermo sorge attualmente nel luogo in cui in precedenza vi era locata una grande moschea (le cui

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Page 1: La Storia Di Palermo

LA STORIA DI PALERMO

Fondata come Ziz (fiore) dai Fenici quasi 3.000 anni fa, nel VII sec. a.C, Palermo oggi è il risultato della sua storia millenaria e dello straordinario mix di popoli e culture che l’ha caratterizzata.Tra resti di mura puniche, ville liberty, residenze arabo-normanne, chiese barocche e teatri neoclassici. E’ stata meta privilegiata per gli uomini, soprattutto grazie alla presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto. La prima vera e propria conquista della città è quella dei Romani, giunta per sostituire la presenza dei Cartaginesi. Palermo diventa così porto strategico del Mediterraneo e vive un periodo tranquillo fino alle invasioni barbariche, con il nome di Panormus. I fenici e in seguito i romani contribuiscono all’edificazione delle mura punico-romane, la più antica cinta muraria della città di Palermo. Queste mura dividevano la città in due differenti quartieri, la Paleapoli (o città antica) e la Neapoli (o città moderna). Su queste mura due porte vennero lasciate aperte, la porta in direzione del porto cittadino e una porta situata sul lato opposto, in direzione dell'odierna piazza Indipendenza, dove venne a crearsi una vasta necropoli. Il vecchio tracciato murario è ormai solo ipotizzabile anche se sono ancora presenti e visionabili dei resti di tratta muraria, con relativa porta, sotto il  palazzo dei Normanni. Un altro tratto è ancora presente nella zona dell'attuale Corso Alberto Amedeo. Il dominio romano finisce nel 491 d.C., quando, in seguito alle invasioni barbariche, la città viene occupata dagli Ostrogoti. Saranno i Bizantini a liberare la città nel 535 e a regnarvi in un periodo di relativa pace e tranquillità. Con i Bizantini la città viene restaurata e l’isola diventa una provincia periferica dell'Impero d'Oriente. Palermo rinasce come capitale con la conquista degli Arabi dall’827, che porta moschee e agrumeti nella città, la città si espande e nascono nuovi quartieri urbani al di là dei confini della Paleapoli, e la città viene divisa in quattro quartieri principali: Il Cassaro (Al-Qsar): il quartiere del castello, cioè la città vecchia; la Kalsa: L'eletta. Era il quartiere dove l'emiro teneva la sua residenza, le truppe, l'arsenale e gli uffici governativi. I quartieri sud-orientali: Non fortificati ed con carattere esclusivamente mercantile, e infine il Quartiere degli schiavoni: il quartiere dove risiedono gli schiavoni, pirati assoldati dagli arabi per le loro scorrerie nella penisola italica. Lo sviluppo economico dura finchè non iniziano le lotte interne, che agevolano l’invasione e la conquista dei Normanni nel 1072. Palermo resta capitale, prima della Gran Contea di Sicilia e poi del Regno di Sicilia. Palermo rimarrà comunque una città fiorente anche con i nuovi dominatori, nonostante i normanni abbatterono le numerosissime moschee. I normanni comunque, così come fecero gli arabi, mantennero ottimi rapporti con i vinti, tant'è che, consapevoli della superiorità culturale dei precedenti dominatori, affidarono ad architetti e maestranze arabe la costruzione dei propri palazzi, chiese e monumenti. Nasce in questo modo uno stile unico, l'arabo-normanno, che la farà da padrone in città. E' proprio in questo periodo che viene edificata la Cappella Palatina all'interno del palazzo reale, o anche la cattedrale di Palermo ed il duomo di Monreale. La cattedrale di Palermo sorge attualmente nel luogo in cui in precedenza vi era locata una grande moschea (le cui dimensioni erano circa il doppio dell'attuale cattedrale); tracce della precedente moschea possono essere trovate nella cattedrale, in particolari come la prima colonna del porticato esterno dove, probabilmente caso unico per una chiesa cristiana, vi è incisa la prima pagina del corano. Alla morte del re normanno Ruggero II, il governo della città comincia a sfaldarsi per colpa della nobiltà feudale, ed a Guglielmo II non resta che ereditare un regno ormai compromesso. La dinastia dei normanni rimane praticamente senza eredi nel momento di massima espansione del Sacro Romano Impero germanico. Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa sposa Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II. Morto Guglielmo, Enrico scese in Sicilia a reclamare il regno, ma morirà ancora giovane pochi anni dopo. Palermo vive il periodo più florido e gode della costruzione di chiese e cappelle con con Federico II della dinastia degli Svevi (la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana e la Cappella Palatina). Con la morte di Federico II, il potere del regno si sposta da Palermo a Napoli con Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia. Intanto a Palermo nel 1282 inizia la guerra del Vespro contro i francesi, che durerà quasi un secolo. Successivamente,la città diventa di nuovo capitale sotto il dominio aragonese fino al XV secolo, in cui passerà agli Spagnoli come vicereame. Carlo V degli Asburgo di Spagna utilizzò Palermo come centro strategico contro gli Ottomani e assicurò alla città un dominio dal bilancio positivo. Il Trattato di Utrecht del 1713 mette fine alla successione delle dinastie spagnole. Mentre con i Borboni subentrati nel 1734 i regni di Napoli e Sicilia restano separati, nel 1816 Napoli diventa capitale nel Regno unificato delle Due Sicilie. Non mancarono rivolte separatiste da parte dei Siciliani.