la “siddiqah” maria

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BOLLETTINO N°0 www.themwl.org Bollettino periodico della Lega Musulmana Mondiale Italia In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso La figura femminile di nasab “Maryam bint Imran” (Maria), pace su di Lei, nel Sacro Corano ha una ri- levanza fondamentale: è l’unica donna cui viene dato l’appellativo di Siddiqah, colei che è sempre veri- tiera, un attributo che viene conferito solo a coloro che sono più vicini ad Allah, lode a Lui, dopo i Pro- feti, la pace su di Loro. Maryam non e un profeta: la sua virtù e la sua vicinanza ad Allah (lode a Lui) Kalima - L’ex ministro della Giustizia saudita e consigliere della Casa Reale saudita, Mohammed Bin Abdel Karim al Isa, dallo scorso agosto è il nuovo se- gretario generale della Lega musul- mana mondiale (‘Muslim World Lea- gue’). Si tratta della più grande Orga- nizzazione non governativa islamica nel mondo con sede nella città sacra della Mecca, in Arabia Saudita. Prende il posto del segretario uscente, il professor Abdullah Bin Abdel Mohsin al Turki, che è stato nominato consigliere della Casa Reale dopo aver guidato la Lega musulmana mondiale per 16 anni. Numerose le congratulazioni e i messaggi di au- guri da parte delle istituzioni saudite e di tutto il mondo islamico. L’Ong, nata il 18 mag- gio 1962 per volontà del re Faisal, opera in tutto il mondo, con oltre settanta sedi, di cui una anche in Italia all’interno della Grande Moschea di Roma. Lo scopo dell’organizzazione è la promo- zione del panislamismo, la difesa apo- logetica dell’Islam, la promozione di iniziative sociali, culturali e religiose. Offre anche sostegno economico ad alcune co- munità musulmane, contribuendo a evitare che le persone più disagiate cadano nella rete di or- ganizzazioni estremiste. Partecipa come osser- vatore ai lavori del Consiglio economico e so- ciale delle Nazioni Unite e dell’UNICEF ed è La “Siddiqah” Maria di Nizar Ramadan Una delle 4 migliori donne del mondo insieme ad Asya, Maryam, Khadigia, Fatima Rabita: nuovo segretario generale Ex ministro della Giustizia saudita, Moderato, nuovo segretario della Rabita segue a pag. 3 segue a pag. 2 Corano O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, af- finché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. Hadith “Ovunque tu sia, temi Allah; ad una cattiva azione fai seguire un’opera buona, la quale cancellerà la prima. Tratta la gente benevolmente.” Il Profeta Mohammad

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Page 1: La “Siddiqah” Maria

BOLLETTINO

N°0

www.themwl.org Bollettino periodico della Lega Musulmana Mondiale Italia

In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso

La figura femminile di nasab “Maryam bint Imran”(Maria), pace su di Lei, nel Sacro Corano ha una ri-levanza fondamentale: è l’unica donna cui viene datol’appellativo di Siddiqah, colei che è sempre veri-

tiera, un attributo che viene conferito solo a coloroche sono più vicini ad Allah, lode a Lui, dopo i Pro-feti, la pace su di Loro. Maryam non e un profeta: lasua virtù e la sua vicinanza ad Allah (lode a Lui)

Kalima - L’ex ministro della Giustiziasaudita e consigliere della Casa Realesaudita, Mohammed Bin Abdel Karimal Isa, dallo scorso agosto è il nuovo se-gretario generale della Lega musul-mana mondiale (‘Muslim World Lea-gue’). Si tratta della più grande Orga-nizzazione non governativa islamicanel mondo con sede nella città sacradella Mecca, in Arabia Saudita. Prende il postodel segretario uscente, il professor Abdullah BinAbdel Mohsin al Turki, che è stato nominatoconsigliere della Casa Reale dopo aver guidatola Lega musulmana mondiale per 16 anni. Numerose le congratulazioni e i messaggi di au-guri da parte delle istituzioni saudite e di tutto il

mondo islamico. L’Ong, nata il 18 mag-gio 1962 per volontà del re Faisal, operain tutto il mondo, con oltre settanta sedi,di cui una anche in Italia all’internodella Grande Moschea di Roma. Loscopo dell’organizzazione è la promo-zione del panislamismo, la difesa apo-logetica dell’Islam, la promozione diiniziative sociali, culturali e religiose.

Offre anche sostegno economico ad alcune co-munità musulmane, contribuendo a evitare chele persone più disagiate cadano nella rete di or-ganizzazioni estremiste. Partecipa come osser-vatore ai lavori del Consiglio economico e so-ciale delle Nazioni Unite e dell’UNICEF ed è

La “Siddiqah” Mariadi Nizar Ramadan

Una delle 4 migliori donne del mondo insieme ad Asya, Maryam, Khadigia, Fatima

Rabita: nuovo segretario generaleEx ministro della Giustizia saudita, Moderato, nuovo segretario della Rabita

segue a pag. 3

segue a pag. 2

Corano

O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e unafemmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, af-finché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il piùnobile di voi è colui che più Lo teme.

Hadith

“Ovunque tu sia, temi Allah; ad una cattiva azione

fai seguire un’opera buona, la quale cancellerà la

prima. Tratta la gente benevolmente.”

Il Profeta Mohammad

Page 2: La “Siddiqah” Maria

Negli ultimi anni ed inmodo particolare nelperiodo che va dal

2013 ad oggi, si è parlato coninsistenza della radicalizza-zione dell’accusa che le reli-gioni siano la causa delleguerre e dei conflitti, affer-mando utopicamente, che unmondo senza religione sarebbeun mondo senza scontri. Talevisione si è diffusa soprattuttoall’indomani dell’attacco alletorri gemelle.È vero che la religione può es-sere manipolata e purtroppo neabbiamo un esempio, daparte di coloro che lausano per portareterrore e distru-zione, ma oc-corre, riaffer-mare il ruolodella religione dafonte di conflitti agrande strumento dipace, condivisione divita e solidarietà. Il compitodella religione da una parte edella diplomazia dall’altra de-vono accompagnarsi per pla-smare i valori di stabilità, paci-fica convivenza, coesione so-ciale e familiare.Non dimentichiamo che la re-ligione è fonte di pace come loè la diplomazia. I numerosiesempi del contributo delle re-ligioni alla democrazia e deicapi spirituali agli aiuti interna-zionali,all’attuazione di pro-grammi di sviluppo ed alla co-struzione della pace, sono em-

blematici di come la religionepossa svolgere un ruolo neces-sario e positivo ovunque nelmondo. Affinché tale ruolo siaincrementato vi è la necessitàdi una continua educazione allapace, che devono svolgere siale istituzioni religiose siaquelle intergovernative. Ecco perché si deve incenti-vare la collaborazione tra relgione e diplomazia.Entrambe hanno la responsa-bilità di proteggere, di salva-guardia delle persone e delcreato (persone , animali,

ambiente) e di renderepossibile l’impossi-

bile, per mezzodel pazientestrumento delnegoziato. Eb-bene si diceche Allah taala

è con i pazienti. Il negoziato ba-

sato dal dialogo edalla pazienza dell’ascoltodelle ragioni dell’altro, ri-mane l’unico strumento in-ternazionale a disposizionedella diplomazia per aiutarela comunità internazionale aricercare la stabilità e lapace raggiungibile solo conl’aiuto delle religioni.L’Islam religione di pace èl’ultima credenza rivelata daIddio l’altissimo per poterconvivere pacificamentecon tutti e per dare rispostealle tante difficoltà della nsbreve esistenza.

La “Siddiqah” Mariasegue da pag. 1

devono servire da ispirazione a tutti coloro

che cercano il Retto Sentiero. Nel Nobile Co-

rano, la sua storia viene descritta in particolare

nei capitoli 3 (Ali-Imran) e 19 (Maryam). Tut-

tavia ci sono altri versetti in altre parti del Li-

bro in cui ci si riferisce alla Sua figura.

Lo status spirituale di Maryam, così come viene presentato dai

versetti del Corano e da altre fonti Islamiche, potrebbe essere

riassunto citando l’ultimo versetto della Sura “al-Tahrim”, in

cui Maryam viene posta come esempio per le mogli del Pro-

feta Mohammed la pace e la benedizione di Allah su di lui: “E

Maria, figlia di Imran, che conservò la sua verginità; insu-

flammo in lei il Nostro spirito. Attestò la veridicità delle parole

del Suo Signore e dei Suoi libri e fu una delle devote” (Nobile

Corano, Sura al-Tahrim, 12)

Maria, secondo alcuni, seguendo l’affermazione di Ibn Abbas,

fu miracoloso non solo il concepimento ma anche la durata,

di una sola ora, della gravidanza; secondo altri invece avrebbe

avuto un decorso normale di nove mesi.

In questo versetto vengono menzionati tre meriti per Maryam.

Ella era un esempio per i devoti e le devote (Qanitah), ha at-

testato la veridicità delle parole del Signore (Siddiqah) e ha ri-

cevuto lo spirito di Allah , a Lui la lode.

In un altro versetto, nella terza Sura del Sacro Corano, le si

conferisce un altro importante merito:

“E quando gli angeli dissero:- In verità, o Maryam, Allah ti ha

eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo-”

(Corano, Sura Ali-Imran, 3:42)

Secondo questo versetto ella fu “eletta” e purificata da Allah,

a Lui la lode. E ciò che è ancor più rilevante è che ella fu in-

formata dagli angeli di tutto ciò. E’ riportato anche un sorpren-

dente evento che la riguarda e che accadde prima che rice-

vesse questo messaggio dagli angeli, quando era ancora una

bambina e stava pregando in un santuario:

“Ogni volta che Zakariya entrava nel santuario trovava cibo

presso di lei. Disse:- O Maryam, da dove proviene questo?-.

Disse:- Da parte di Allah-. In verità Allah dà a chi vuole senza

contare” (Corano, Sura Ali-Imran, 3:37)

Vi sono molte altre qualità attribuite a Maryam, la pace su di

Lei, nel Corano, ma le più importanti restano “la più veritiera”,

“la purificata da Allah” e “colei che ha ricevuto lo spirito”.

Kalima Primo piano

Rabita: nuovo segretario generalemembro dell’Islamic Educational, Scientific and Cul-tural Organization (ISESCO). Dichiara il rifiuto dellaviolenza, il contrasto al terrorismo e la ricerca del dia-logo con gli appartenentiad altre culture. Da questaOng derivano molti organi-smi internazionali, tra cuil’Organizzazione Mondialeper gli Ulama, gli scien-ziati Musulmani, l’Orga-nizzazione di soccorsomondiale e l’Organizza-zione mondiale per le mo-schee, oltre che il Forum mondiale degli avvocati.Il nuovo segretario generale, il professor MohammadBen Abdel Karim Al-Issa, consigliere della Casa Reale

ed ex Ministro della Giustizia dell’Arabia Saudita, eun uomo moderato; è noto per la Sua posizione nellalotta contro l’estremismo, coordina i più importanti

centri intellettuali di carat-tere internazionale nel Re-gno Saudita.Ha tenuto numerose confe-renze, a livello mondiale,nel congresso degli StatiUniti e del Parlamentodell’Unione Europea e dinumerose università e cen-tri di studi. Nell’ambito

delle programmazioni annue visiterà l’Europa per unaserie di incontri istituzionali in Francia, Belgio eOlanda.

interna-

z

Dott. Mohammad bin Saleh Al Kazaz

Dott. Mohammad bin Ali Al Harakan

Dott. Abdallah bin Amer Nasif

Dott. Ahmad Mohammad Ali

Dott. Abdul_Allah Bin Saleh Al Obaid

Dott. Abdul_Allah Bin Abul_Muhsen Al Turki

Dott. Mohammad Ben Abdel Karim Al-Issa

Abdel Ka Dott. Moh

arim Al-Issa hammad Ben

Abul_Muh Dott. Abd

hsen Al Turki dul_Allah Bin

Saleh A Dott. Abd

Moham

Al Obaid dul_Allah Bin

mmad Ali

Amer Dott. Ab

r Nasif dallah bin

Dott. Moh

bin Ali A Dott. M

Saleh A

hammad bin

Al Harakan Mohammad

Al Kazaz

Religioni e diplomaziadi Alfredo Maiolese

Dott. Mohammadbin srour Al Saban

pag. 2

Page 3: La “Siddiqah” Maria

KalimaPrimo piano

Comprendere la società moderna in cui viviamodi Ahmad Gianpiero Vincenzo

ConferenzaReligione e terrorismo

varie prospettive

A nche senza contare la Turchia, in Europa vivonocirca 60 milioni di musulmani e costituiscono il7,6% della popolazione del continente. Le stimesono di una crescita continua, ma non si può certoparlare di integrazione né di una vera e propria par-tecipazione della comunità islamica alla vita cul-turale dell’Europa. I motivi storici sono molti e an-drebbe fatta un’analisi accurata degli errori fattidalle diverse organizzazioni presenti in Europa e

dagli Stati islamici. Tuttavia, più che lasciarsi andare a considerazioni sulpassato, può essere utile concentrarsi su quello che si può fare in futuro permigliorare la condizione della comunità islamica europea. E di conseguenzal’immagine dell’Islam in Occidente, poiché - come sociologo - sono convintoche l’immagine dell’Islam nel mondo dipenda dalle vicende europee. L’in-tento è quello di rinnovare la cultura islamica, prostrata da decenni di pro-paganda fondamentalista e da lotte intestine, ribadendo una mentalità tesa aldialogo e al superamento dei conflitti tra cittadini di diversa estrazione etnicae culturale. L’intento è anche quello di innescare una riflessione sulle radicidella tradizione islamica, rivalutando il patrimonio intellettuale islamico e ilcontributo della civiltà islamica allo sviluppo della cultura occidentale.

Dato il poco spazio a disposizione, si può subito affermare che una dellemaggiori lacune consiste nella mancanza di un coordinamento culturale tragli intellettuali musulmani dei diversi paesi europei. La maggior pare dellecomunità sembra aver accettato la logica del ghetto nel quale la cultura e lapolitica europea mettono l’Islam. Di conseguenza gli scambi al di fuori dellepiccole cerchie etniche e locali sono minimi. Anche i temi del dibattito sonomolto circoscritti. Gli elementi di dottrina religiosa sono fondamentali, manon possono essere esclusivi. Una grande comunità islamica deve poter af-frontare grandi tematiche culturali, utili a comprendere la società modernain cui viviamo. La comunità islamica deve poter dire la sua in tema di de-mocrazia e di governo, di sviluppo sociale e consumismo, di cultura di massae formazione intellettuale. I musulmani devono essere consapevoli degli svi-luppi della nuova cultura digitale, saper evitare le sue aberrazioni e utilizzarele sue possibilità favorevoli, soprattutto dal punto di vista della comuni-

cazione. Per questo riteniamo che si arrivato il momento di promuovere unIstituto Islamico di Studi Sociali, che possa affiancare le grandi istituzionireligiose europee e aiutarle ad affrontare le sfide della modernità.Nei prossimi mesi speriamo di poter realizzare un coordinamento europeodi intellettuali e di organizzazioni islamiche che possa portare a un vero eproprio salto di qualità nella presenza islamica nel Vecchio continente.

Una conferenza per parlare di religione e terrori-smo in Italia oggi. Il 12 maggio presso il CentroIslamico Culturale d’Italia, la “Grande Moschea diRoma”, si è svolta una conferenza dal titolo “Reli-

gione e Terrorismo. VarieProspettive”, che ha visto trai suoi relatori SE il dottorRayed Khalid Krimly, Am-basciatore del Custode delleDue Sacre Moschee in Italiae a Malta, e presidente delCentro Islamico stesso, ilprofessor Olivier Roy, Do-cente di Studi Mediterranei e

Direttore del Programma Mediterraneo all’IstitutoUniversitario Europeo, Franco Cardini, professoreemerito di Storia Medievale. Istituto di ScienzeUmane e Sociali/Scuola Normale Superiore Fi-renze/Pisa. La conferenza è stata moderatada Paolo Di Giannantonio, giornalista del TG1Rai. I lavori della conferenza si sono aperti con lalettura di un messaggio di saluto e congratulazionidi S.E. il Cardinale Jean Luis Tauran, presidentedel Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-reli-gioso. Il messaggio e staton letto da MonsignorKhaled Akasheh, segretario Commissione per iRapporti con i Musulmani del Pontificio ConsiglioDialogo Inter-religioso.Tra i numerosi partecipanti intervenuti e presentinella gremita Sala delle Conferenze del Centro Isla-mico, l’Onorevole Fabrizio Cicchitto, presidentedella Commissione Esteri della Camera dei Depu-tati, l’onorevole Khaled Chaouki, il Prefetto Gio-vanna Maria Iurato, direttore centrale per gli Affaridi Culto del Ministero dell’Interno, il consigliereMarco Canaparo, consigliere diplomatico del Mini-stro dell’Interno Alfano, il ministro Pl. Enrico Gra-nara, nonché Ambasciatori Arabi ed Islamici e fun-zionari di varie missioni diplomatiche.

“Può la religione contribuire alla pace nel mondo?”: è iltitolo di un incontro che si è svolto il 20 ottobre a Romae che ha raccolto musulmani e cristiani impegnati a pro-muovere un dialogo costruttivo in nomedella pace. Il dibattito, organizzato dallaChiesa Evangelica San Lorenzo insieme allaLega Musulmana Mondiale Italia e all’Alle-anza Evangelica Italiana, ha visto la parteci-pazione di numerosi esponenti cristiani emusulmani, tra i quali anche Abdul Aziz Sar-han, direttore della Lega Musulmana in Ita-lia, L’imam della Grande Moschea di RomaDott. Salah Ramadan.Nel corso del confronto tra i rappresentantidelle due comunità è spesso interrotto da ap-plausi e gesti di mutuo apprezzamento, suscitando ancherepliche e domande da parte del pubblico. La necessità di un confronto sembra essere non solourgente, ma anche molto sentita. Eventi come questodimostrano che le differenze etniche e religiose nonsono un ostacolo al dialogo e che la violenza in nomedella religione non può essere cancellata solo attra-verso l’intervento della politica. Le comunità musul-

mane e cristiane sono in grado di instaurare sul terri-torio un proficuo dialogo in nome della pace e dellaconvivenza nel pieno rispetto delle proprie radici. Oc-

corrono, quindi, occasioni di confronto incui si possano abbattere pregiudizi e pro-muovere la mutua conoscenza, affinché siala pace a caratterizzare i rapporti tra le di-verse comunità di fede.“L’esempio di Cristo ci spinge a conoscere eapprezzare i nostri amici di fede musulmana,”ha affermato il pastore René Breuel, l’oratorecristiano all’evento. “La pace nel mondoavanzerà quando i membri delle due piùgrandi religioni monoteiste al mondo mostre-ranno il rispetto e il dialogo per l’altro”.

Il segretario Nizar Ramadan, della Lega MusulmanaMondiale Italia, ha echeggiato lo stesso sentimento. “IPercorsi dei profeti portano alla Pace ela vita del ProfetaMohammad ne è l’esempio”. L’apprezzamento dell’evento da parte del pubblico pre-sente è stato tale che gli organizzatori pensano già ad al-tri occasioni di incontro che possano portare a una mag-gior conoscenza reciproca.

Un'ottima scelta…..

Sono lieto di aderire alla richiesta del direttore di

questa pubblicazione, il fratello dott. Abdelaziz al-

Sarhan, direttore della Lega Musulmana Mondiale in

Italia e partecipare al primo numero di detta pubbli-

cazione.

Quando egli mi ha parlato del nome della pubblica-

zione, al-Kalima, mi è parso che questa sia stata

un'ottima scelta e il mio pensiero si è subito rivolto

al versetto del Corano che recita: “Addivenite ad una

parola comune tra noi e voi” (Cor., sura III, versetto

64). Se il versetto è indirizzato alla Gente della Scrit-

tura, che ci ha preceduto nella rivelazione, a maggior

ragione noi, come musulmani, dobbiamo farlo ancor

più nostro, considerato che Allah l'Altissimo ha vo-

luto ricordarlo in quella che è la rivelazione ultima.

In tutt'altro contesto, del tutto personale, la parola

“kalima” al plurale è stata usata dal grande poeta

palestinese Mahmoud Darouish

nella sua dedica autografa, a me

indirizzata, vergata sulla copia

della sua prima raccolta poetica

pubblicata, a mia cura, nel Regno

del Marocco: “al mio fratello Ab-

dellah Redouane, che trasforma le

parole in esseri viventi”, intendendosi qui, natural-

mente, quel passaggio che permette di far sì che

quanto espresso dall'oralità perduri nella scrittura.

La condivisione di questo mio ricordo personale, ri-

salente ormai a quasi trent'anni fa, con i curatori e i

lettori di questa pubblicazione vuole essere di augu-

rio affinché anch'essa, con l'aiuto di Allah l'Altissimo,

perduri nel tempo. Dott. Abdellah Redouane

Segretario GeneraleCentro Islamico Culturale d'Italia

Può la religione contribuire alla pace nel mondo?

pag. 3

Page 4: La “Siddiqah” Maria

Kalima Muslim World League

La Lega musulmana mon-diale ha condannato l’at-tacco missilistico dalle mili-zie Huthi in direzione dellasacra città della Mecca il 28ottobre. Il missile, che nonha provocato danni, è statointercettato dalla difesa mi-

litare saudita a 65 km dal-l’obiettivo.In un comunicato stampa lasegreteria generale della LegaMusulmana mondiale ha giu-dicato l’attacco missilistico unatto criminoso, sottolineandoche l’azione contro la Mecca

ha pesantemente danneggiatol’immagine delle milizie Hu-thi agli occhi dell’intera Um-mah, la comunità mondialedei fedeli musulmani diffon-dendo al contempo il settari-smo, l’odio e il rancore tra lediverse etnie.

La Lega ha puntualizzato checonsidera l’attacco missilisticoalla Mecca un tentativo dispe-rato delle milizie Huthi di ri-prendersi da una serie di scon-fitte subite e ha invitato gli Hu-thi a non infrangere in futuro iprincipi religiosi. In caso con-trario sarà difficile che lo Ye-men goda di pace e sicurezza.

La Lega ha infine ribadito ilsuo pieno supporto al Regnodella Arabia Saudita, che af-fianca nella lotta contro taliatti criminali in difesa deiluoghi sacri dell’Islam con latotale fiducia che Allah abbiadonato al Regno la capacitàdi deterrenza contro questotipo di azioni criminali.

Rabita: Condanna l’attaco alla Città della Mecca

pag. 4

Page 5: La “Siddiqah” Maria

KalimaMuslim World League

pag. 5

Page 6: La “Siddiqah” Maria

Kalima Lega Musulmana Mondiale Italia

L’Ufficio della Lega Musulmana Mondiale Italia, inoccasione della designazione del nuovo Direttore

dell’Ufficio, Dott. Abdulaziz Sarhan, ha organizzato il 26aprile una cerimonia di Gala cui ha presenziato

l’Ambasciatore del Custode delle Due Sacre Moschee inItalia e Malta, SE il Dott. Rayed Khalid Krimly.

All’Aldovrandi Hotel erano presenti gli ambasciatori delQatar, del Marocco, della Turchia, della Mauritania,

dell’Afghanistan, del Pakistan, oltre a funzionari italiani erappresentanti di associazioni, presidenti delle comunitàstraniere e centri islamici in tutta Italia, circa 60 imam.L’evento si e aperto con la lettura del Sacro Corano da

parte dell’imam della Moschea di Roma, MahmudAhmed. Moderatore della serata, il segretario dell’Ufficiodi Roma Nizar Ramadan. La serata romana ha riunito la

comunità musulmana in tutta la sua interezza,coinvolgendo anche intellettuali italiani e immigrati di

fede islamica e non.

Ambasciatore Regno Saudita

Dott. Rayed Khalid Krimly

Direttore Lega MusulmanaMondiale ItaliaDott. Abdulaziz Sarhan,

L’Ambasciatore del Regno Saudita patrocina l’evento celebrativoorganizzato della Lega Musulmana Mondiale Italia a Roma

pag. 6

Page 7: La “Siddiqah” Maria

Kalima

Cristiani in MoscheaItaliani e stranieri uniti contro il terrorismo

Concorso Sacro Corano

Imam Salah Ramadannuovo imam della Grande Moschea di Roma

“Siamo fieri del successo della nostra ini-ziativa, una prova concreta che possiamoabbattere insieme il muro del silenzio,dell’indifferenza, dell’ambiguità e dellaconfusione, aprendo una pagina nuova dirinascimento inter-religioso”. Sono le pa-role pronunciate da Foad Aodi, presidentedelle Comunità del Mondo Arabo in Italia(Co-mai) e del Movimento “Uniti perUnire” a seguito dell’incontro svoltosi l’11di settembre presso la Moschea di Al Fathdi Roma, in V. della Magliana 76. Il rap-presentante ha esternato il suo sincero rin-graziamento agli imam, alle moschee e allecomunità cristiane e laiche presenti.L’evento si e svolto in occasione dellachiusura del giorno del digiuno che pre-cede la giornata della Festività dell’Eid.Nelle moschee sono state organizzate in-contri conviviali con gli esponenti delle co-munità, delle associazioni. All’interno della piccola Moschea di AlFath, lo scambio di un messaggio di paceha coinvolto il Segretario Generale dellaUil Carmelo Barbagallo, una delegazione

della CGL, l’Ambasciatrice di Malta in Ita-lia Vanessa Frazier, il Presidente Onorariodi Avis Roma e tanti altri presidenti di As-sociazioni, Comunità e Ong arabe, stra-niere e internazionali. A Roma, lo scambio è avvenuto oltre chenelle moschee anche in tre luoghi pubblici:Largo Preneste, Torpignattara e Piazza Vit-torio.

Un concorso per incentivare i ragazzi e le ragazze allo studioe alla conoscenza del Sacro Corano hanno partecipato oltre60 ragazzi: lo ha organizzato a Roma la Lega MusulmanaMondiale Italia insieme al Centro culturale islamico d’Italiae la Confederazione Islamica nella consapevolezza che la co-noscenza è sempre un valido strumento per tenere i giovanilontani dai rischi dell’estremismo e incentivarne le capacitàindividuali.Tre le categorie del concorso che prevedevano la recitazionea memoria delle Sure (capitoli) del Sacro Corano: l’intero Co-rano, 15 Sure, 5 Sure. Per i più giovani, la recitazione di 3Sure a memoria. Al concorso hanno partecipato numerosi ra-gazzi e ragazze di tutte le età.La giuria ha decretato i vincitori per le singole categorie, di-stribuendo premi e incentivi.

Il dottor Salah Ramadan è il nuovo imam della Grande Mo-schea di Roma. Per accoglierlo, la Lega Musulmana Mon-diale Italia ha organizzato presso il Centro culturale islamicod’Italia un incontro che si è chiuso con un pranzo in suoonore. All’evento hanno partecipato il Dott. Abdallah Redo-awne segretario generale del Centro Islamico e il fratelloOmar Camelletti. In rappresentaza della Rabita erano pre-senti il dottor Abdulaziz Al Sarhan, il segretario Nizar Ra-madan, il dottor Abdul Aziz Shadi e lo staff della ufficio.L’imam ha ricevuto gli auguri anche da parte di tutti i membridella comunità locale e ha ringraziato i partecipanti per la ca-lorosa accoglienza ricevuta.

Donna e sport:per un corpo sano di Zeinab la RoccaL’Organizzazione Mondiale della Sanità, in seguitoai cambiamenti avvenuti nell’ultimi decenni dellostile di vita, ha indicato come principale causa dimorte dei paesi industrializzati del XXI secolo l’in-sufficienza cardiaca. In virtù di tale piaga socio- eco-nomico- sanitaria la Comunità Scientifica Internazio-nale invita ogni soggetto ad assumere comportamenti“sani” a partire dall’alimentazione e dalla giustaquantità di attività motoria settimanale, quale i 1500passi al giorno della salute, esercizi di forza e qualcheminuto di meditazione giornaliera. Ma come s’inserisce in questo contesto la religione ele norme religiose? In particolare l’Islam, religionedi pace e di benessere per spirito e corpo, invita l’es-sere umano non solo a coltivare il benessere spiritualeattraverso la pratica quotidiana della preghiera, maanche prendendosi cura del proprio sè in primo luogograzie ad una equilibrata attività fisico- motoria. IlProfeta Muhammed in alcuni importanti Hadith(Detti profetici) descrive e consiglia ad ogni buoncredente, uomo, donna, bambina e bambino determi-nate attività sportive, quali il nuoto, il tiro con l’arco,l’equitazione, indicate nel periodo dell’infanzia, edanche la corsa e la lotta. Nell’Islam il buon credereteè colui che vive in maniera sana e che vive in uncorpo sano e forte, poiché tale stato di buona salutegli consente di adempiere al meglio ai propri doveriverso Allha, la propria famiglia e verso la propri Co-munità. Il Profeta diceva che un credente con la pan-cia, non è un bene; la pancia è segno di lussuria e in-capacità di controllo. Da donna, da crederete, da preparatrice atletica sot-tolineo l’importanza della pratica sportiva per ledonne, le quali sono spesso vittime delle culture pa-triarcali e dell’ignoranza. Il concetto del credentesano in un corpo sano vale per entrambi i generi. Nonvi sono specifiche sul sesso che prediligono gli unosulle altre. Il monito di evitare l’agonismo e la pro-miscuità vale per entrambi, giacché l’attività motoriava intesa allo scopo di migliorare il proprio benesserepscico- fisico e non il proprio Ego.

Evento alla Moschea di maglianaImam della provincia di Roma

e Perugia uniti nella capitaleCirca 30 imam di diverse moscheeromane e del centro Italia si sono in-contrati per parlare di comunità edialogo inter-religioso e convivenza:è accaduto presso la Moschea dellaMagliana “Al Fateh” a Roma nelcorso di un evento organizzato dallaLega Musulmana Mondiale Italia perpromuovere il messaggio religioso

autentico dell’Islam, il confronto e il dialogo con le altre confessioni. L’evento siè chiuso con un pranzo conviviale.

Comunità Musulmana

Cultura e Dialogo

pag. 7

Page 8: La “Siddiqah” Maria

Kalima L’ultima

Esegesi del Corano Pierangelo AbdsSalem Pierobon

Tafsir Al JalalainGenere: Esegesi Islamica del Nobile CoranoCommento del recensore: La storia tra me e questosaggio è cominciata diversi mesi prima della sua pub-blicazione. Durante una telefonata, un amico mi disseche sarebbe stata pubblicata una traduzione di questaopera, a cura dell Dott. Paolo Gonzaga: da li iniziò lamia ricerca. Per un italiano musulmano, con il classico problemadi non essere arabofono, ricevere una notizia di questotipo equivale a ricevere un inaspettato miracolo.In casa siamo tutti musulmani e spesso abbiamo la-mentato la mancanza di testi “importanti”, opere signi-ficative che ci permettessero di accedere a conoscenzefacili per degli arabi, ma impossibili per noi, se nondopo anni di studi approfonditi della lingua araba. Stu-diare l’arabo per capire testi così articolati significaanni di studio, nei quali è comunque necessario appro-fondirne la conoscenza con testi in lingua italiana.Dopo aver fatto la conoscenza telefonica con il

Dott.Gonzaga, unasplendida persona, lochiamai periodicamenteper conoscere gli svi-luppi, in attesa della suapubblicazione. Ungiorno mi recai in visitaper un Jumu'a al centroislamico di Sesto SanGiovanni, dove ha sedel'Istituto Italiano StudiIslamici. Lì, nell'ufficiodello sheik, si trovava inesposizione una copiadel saggio e non poteinon chiedergliela.Lo sheik, persona dal

cuore grandissimo, mi porse immediatamente la copiae mi disse: “tieni è tuo”, con un sorriso raggiante cheancora ricordo. In quel momento, stavo tenendo tra lemie mani la copia - penso la prima mai stata stampata- di questo Tafsir, che sarebbe stato pubblicato di li apoche settimane.Allah è Munifico, quando dona ti lascia esterrefatto.Il saggio si presenta in maniera splendida, per la qualitàdi stampa, la rilegatura, per non parlare della meravigliosaqualità della copertina. Si nota subito l'amore che è statomesso per realizzare questo progetto.Nella prefazione, il Dott. Ibrahim Chabani, direttoredell'Istituto, illustra i contenuti del saggio, la storia deidue sapienti che lo scrissero, la metodologia adottatae il posto d'importanza che questo Tefsir occupa nellebiblioteche islamiche.Brevemente citiamo: “La metodologia utilizzata dagliautori di quest'opera per i significati dei versetti Cora-nici, si basa sulla scelta delle opinioni più note, cor-rette e giuste, allontanandosi dalle letture e dalle inter-pretazioni anomale ed insoddisfacenti”. La premessa, a firma del traduttore Dott. Paolo Gon-zaga, riprende la storia dell’opera e spiega il lavoro ditraduzione, le fonti e lo sviluppo di questo importan-tissimo lavoro.Le pagine hanno una qualità di stampa ineccepibile eil loro contenuto apre al musulmano italiano nuoveporte, prima precluse a lui, per la conoscena del SantoCorano.Che L'Altissimo benedica coloro che si sono impegnatied hanno lavorato a questa realizzazione

Jalal Ad-Din Al Mahalli Jalal Ad-Din As-SuyutiTraduzione a cura del Dott. Paolo Gonzaga

Copyright – Isitituto Italiano Studi Islamici (Milano)

Viaggio nellacultura Arabavista da unastudentessa

di Eva Aliberti

Era il 2008 quando la passione perla lingua e la cultura araba mi tra-volse. Mi ritrovai a provare quellasensazione ogni qual volta avessi ache fare con il mondo arabo. Ed ineffetti davanti ai miei occhi semprepiù curiosi si aprì un mondo affasci-nante, a tratti misterioso, con la suacultura millenaria che spazia dal-l’arte architettonica, largamentepresente anche in Italia, a quella cu-linaria, della quale tutti possiamogodere. Mai come oggi l’argomento sembraessere più attuale. In ogni giornale,rivista o notiziario in tv trovano spa-zio notizie inerenti la situazione incui versano molti dei Paesi del-l’Africa del Nord o che raccontanol’evolversi della crisi siriana. Pre-senti anche i Paesi del Golfo, deiquali si sente parlare per il crescenteintensificarsi delle relazioni com-merciali con l’Europa.Ciò che da cittadina italiana ho no-tato tuttavia, è che nel parlare di im-migrati arabi, qualsiasi sia la ragioneche li ha condotti qui, nel nostroPaese, si prescinde dal forte bisognoche ci sarebbe di fare cultura in ma-niera più approfondita, di spiegarein ogni sua piccola parte e tradizioneil mondo dal quale gli stessi proven-gono. Questo, a mio avviso, po-trebbe aprire una strada che ci per-metta di creare un punto d’incontroche generi una sinergia attiva tra inostri popoli, la voglia di avvicinarsia questa cultura solo in apparenzacosì distante e misteriosa, ma in re-altà con elementi così simili al no-stro modus vivendi, alle nostre tra-dizioni, ai nostri valori. Pensiamo alvalore della famiglia, presente e pre-dominante nel nostro Paese di qual-che anno fa, ora scalzato dal nuovomodo di concepire la realtà, frene-tica, consumistica, priva di qualsi-voglia volontà di sacrificio. A lorodovremmo dare più spazio attra-verso i mass media. In questo modo,magari un giorno non troppo lon-tano, anche il mondo arabo potrà in-segnarci qualcosa, facendoci riflet-tere su quali siano, in fondo, i valoripiù importanti della vita.

Supervisore GeneraleAbdul Aziz Sarhan

Responsabile EditorialeNizar Ramadan

Si ringraziano tutti coloro che hanno scrittoe collaborato a realizzare questo numero:

Ahmad Giampiero VincenzoHassan Al AhdalAntonio PappalardoAlfredo MaiolesiRahma MistrettaZeinab Valentina la RoccaAbdellah RedouaneMaurizio FoschiPatrizia GrandiNour Lucia InguaggiatoEva AlibertiPierangelo AbdsSalem Pierobon

Lo staff di Roma della Lega Musulmana Mondiale Italia

Direttore

Dott. Abdul Aziz SarhanSegretario

Sig. Nizar RamadanTraduttore

Dott. Abdul Aziz ShadiRelazione Pubb.

Sig. Ibrahim HabwaAutista

Sig. Salah El TurkCollaboratrice

Sig.ra Nejma Rezgui

Lega Musulmana Mondiale - ItaliaViale della Moschea 85 - 00182 Roma

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