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La scuola dell’ infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze 1

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La scuola dell’ infanzia si propone come luogo di inclusione

nella quale vengono riconosciute specificità e differenze

1

Mission del P.O.F La scuola dovrebbe essere il luogo migliore in cui far crescere i bambini-e per condurli verso una vita realizzata; il luogo migliore in cui diventare grandi.

Questa scuola si concretizza attraverso:

• LA PROGETTAZIONE della Didattica

• L’ ORGANIZZAZIONE:

-dello spazio e materiali

-del tempo

• SOCIALIZZAZIONE

• INTEGRAZIONE

LA PROGETTAZIONE : E’ evolutiva quando individua i reali bisogni dell’ alunno e attraverso un costante monitoraggio e continui

aggiustamenti si prefigge obiettivi adeguati e raggiungibili.

Bisogni dell’alunno

Proposta didattica

Individuazione competenza

attesa

Sviluppo proposta

Rilevazione competenze

attivate

MEDIATORI DIDATTICI

ICONICI

SIMBOLICI

ATTIVI

ANALOGICI

LA DIDATTICA : E’ trasversale ed inclusiva quando è attentamente strutturata; facilita gli apprendimenti attraverso l’ utilizzo dei mediatori didattici.

MEDIATORI ATTIVI Prevedono un contatto intensivo con la realtà vissuta, esplorata, sperimentata; sono indispensabili per favorire gli apprendimenti (uscite didattiche, esperimenti, esplorazioni).

MEDIATORI ICONICI

Decodificano ed interpretano la realtà che viene letta attraverso immagini fisse, agende. L’ immagine è il canale comunicativo privilegiato; aiuta il bambino in difficoltà ad orientarsi nell’ attività con sicurezza ed autonomia.

IL QUADERNO DEL SO FARE AGENDA DEL GRUPPO

MEDIATORI ANALOGICI Fingono la realtà, si rifanno al gioco simbolico e alla

simulazione; sono gratificanti, vengono spesso utilizzati come rinforzo.

MEDIATORI SIMBOLICI

Si allontanano dalla realtà vissuta, essa viene rappresentata

attraverso codici simbolici prestabiliti e condivisi; favoriscono la meta-cognizione.

ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E MATERIALI

Lo spazio parla del e al bambino e risponde ai bisogni di:

INTIMITA’

GIOCO LAVORO

MOVIMENTO

“I materiali presenti nello spazio strutturato inviano segnali coerenti con le attività che in quello spazio si svolgono”(Verso l’ autonomia, Micheli e Zacchini)

ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Le routine favoriscono l’acquisizione della scansione temporale degli eventi ed aiutano il bambino ad organizzare le proprie esperienze con sicurezza ed autonomia.

INGRESSO-ACCOGLIENZA

Consente al bambino attività di gioco libero, favorendo libertà di scelta ,autoregolazione ed il controllo delle proprie azioni in un ambiente organizzato.

APPELLO E’ il momento del conoscersi e farsi conoscere,è il tempo della relazione e riveste grande significato per la consapevolezza di sé e dell’altro.

CALENDARIO

La compilazione del calendario favorisce l’acquisizione della temporalità come evento ciclico.

INCARICHI Prevedono la presa in carico di piccoli compiti, I bambini si propongono o vengono scelti ruotando a turno sui vari compiti.

PULIZIA PERSONALE L’uso dei servizi igienici costituisce un momento importante e delicato per il significato psico-affettivo che assume in rapporto all’autonomia: più sono autonomo, più mi percepisco grande.

GRUPPO OMOGENEO I bambini della stessa età condividono un percorso educativo/didattico che risponde al loro livello cognitivo favorendo lo sviluppo di competenze specifiche. In questo momento la didattica personalizzata si esprime attraverso l’utilizzo di mediatori didattici e facilitatori affinchè il bambino in difficoltà possa attivare gli obiettivi prefissati dal P.E.I

PRANZO E MERENDA

Sono momenti fondamentali ai fini della socializzazione. Viene privilegiata l’autonomia attraverso il compito del cameriere.

I LABORATORI

Si configurano come spazi accessibili a tutti i bambini. Si svolgono numerose attività sollecitate dalla presenza di materiali specifici e dalle proposte di attività che privilegiano la strategia didattica del problem-solving.

IL SALUTO

Quest’ultima fase della giornata è dedicata al circle-time ,si svolgono attività rilassanti liberamente scelte:un racconto, una filastrocca,indovinelli.

SOCIALIZZAZIONE

La scuola ha il compito di pianificare e realizzare il percorso educativo all’interno di un contesto sociale che promuova ed incentivi le relazioni.

INTEGRAZIONE….. non è “mettere dentro o accanto”,

ma è far si che intenzionalmente

la progettazione si integri in modo tale

da facilitare il funzionamento

di tutte le parti coinvolte

nel rapporto educativo

del diversamente abile,

come un mosaico che si completa.

QUESTIONI APERTE

• Il bambino spesso fa il suo ingresso nella scuola dell’infanzia senza una diagnosi chiara e precisa a causa di un percorso di valutazione lento che si snoda attraverso una fitta burocrazia.

• Talvolta la situazione precaria delle figure presenti nella scuola:insegnanti, assistenti all’autonomia, non tutela il bambino in difficoltà inficiando obiettivi faticosamente raggiunti.

• Rileviamo la fatica e la solitudine dei genitori ad affrontare le difficoltà dei figli ed il ritardo che ne consegue nella ricerca delle possibili soluzioni ai loro problemi.

• Crediamo che la scuola possa ulteriormente agire l’inclusione nella misura in cui accoglie il bambino e le sue difficoltà, offrendo risposte ai suoi reali bisogni.

• Lavoriamo per costruire una scuola a misura del bambino

A cura dell’inseg. Margherita Fornoni