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La scelta del sito di riferimento nell’analisi della risposta sismica localeGiovanni Bongiovanni
Attività in campo sismico. Recenti studi e sviluppi futuriCasaccia, 20 dicembre 2010
Giovanni Bongiovanni
LA SCELTA DEL SITO DI RIFERIMENTO
NELL’ANALISI DELLA RISPOSTA
SISMICA LOCALE
ATTIVITÀ IN CAMPO SISMICORECENTI STUDI E SVILUPPI FUTURI
Casaccia, 20 dicembre 2010
La scelta del sito di riferimento nell’analisi della risposta sismica localeGiovanni Bongiovanni
Attività in campo sismico. Recenti studi e sviluppi futuriCasaccia, 20 dicembre 2010
ALCUNI ELEMENTI DI BASE(da “Indirizzi e Criteri per la MZS” DPC Conferenza delle
Regioni e delle Province Autonome)
A(f) = G(f) P(f) S(f)
… ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto
sia valutato l’effetto della risposta sismica locale
mediante specifiche analisi che consentano di definire le
modifiche che un segnale sismico, relativo ad un sito di
riferimento rigido con superficie topografica orizzontale
(sottosuolo di categoria A) subisce, a causa delle
caratteristiche topografiche e stratigrafiche dei depositi
di terreno e degli ammassi rocciosi e delle proprietà
fisiche e meccaniche dei materiali che li costituiscono
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Attività in campo sismico. Recenti studi e sviluppi futuriCasaccia, 20 dicembre 2010
ALCUNI ELEMENTI DI BASE
• In un caso ideale di terreni soffici a stratificazione
orizzontale, che appoggiano su un terreno rigido
(bedrock), la funzione di amplificazione si potrebbe
ottenere facendo il rapporto spettrale tra i segnali
registrati in superficie e quelli registrati da uno strumento
posto sull’interfaccia bedrock-terreni di copertura sulla
verticale dello strumento in superficie. In tale ipotesi la
funzione di amplificazione ottenuta rappresenta la vera
funzione di trasferimento della colonna di terreno
corrispondente ai livelli di deformazione osservati al
bedrock. Naturalmente tale condizione non è quasi mai
verificata e quindi i rapporti spettrali vengono effettuati
usando come bedrock siti rocciosi poco distanti.
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ALCUNI ELEMENTI DI BASE
L’utilizzo di dati strong motion ai fini di una MS rappresentauno strumento estremamente utile in quanto consente distimare in maniera diretta il comportamento differenziale deisiti su cui sono installati gli strumenti di registrazione e, quindi,valutare le amplificazioni locali nel caso i siti scelti sianoeffettivamente rappresentativi delle variazioni dellecaratteristiche dei terreni nell’area in studio. La più grossalimitazione che tale metodo implica è che raramente, duranteinstallazioni strumentali temporanee, è possibile registrareeventi di magnitudo elevata, visto il lungo periodo di ritornoche li contraddistingue. Generalmente, quindi, si è obbligatiall’utilizzo di eventi di piccola magnitudo. Le funzioni diamplificazione calcolate da eventi weak motion tendono peròin molti casi a sovrastimare le ampiezze di amplificazione e aspostarle verso frequenze più elevate, fornendo stime a voltetroppo conservative e a volte poco realistiche, soprattutto suterreni a forte comportamento non lineare (terreni più soffici).
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ALCUNI ELEMENTI DI BASE
• Una ulteriore complicazione viene dalla difficoltà di disporre, inmolti casi, di un sito di riferimento affidabile. In questi casi sipuò ricorrere a spettri di sorgente teorici calcolati una voltanota la distanza e la direzione di provenienza dell’evento eattenuati al sito tramite leggi di attenuazione note. Tali spettrisintetici sono quindi in grado di simulare la registrazione che sisarebbe ottenuta su un ipotetico sito ideale su roccia.
• Nella modellazione degli effetti locali il moto di riferimento è ingenere riferito a condizioni di suolo rigido affiorante e inassenza di effetti topografici come è, ad esempio, nel caso deirisultati degli studi di pericolosità di base. Alcuni algoritmi sonoin grado di utilizzare questo moto direttamente, mentre altrihanno bisogno che tale moto sia riportato alla base delmodello, ossia all’interfaccia bedrock-terreni di copertura.
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ALCUNI ELEMENTI DI BASE
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ALCUNE CONSIDERAZIONI
• È riconosciuta l’importanza della sperimentazione
(strumentazione fissa e/o temporanea), ma ci si rivolge a
modelli teorici e leggi empiriche di attenuazione senza
quantificare l’errore derivante dalle lacune conoscitive
degli effetti di percorso e di sorgente e dall’empirismo
delle leggi di attenuazione
• Ci si affida pesantemente agli strumenti di calcolo senza
stressare il peso rilevante che può avere, in un assetto
geologico molto complesso quale quello italiano, la
geometria del sottosuolo che può introdurre, anche per
weak motion, importanti non linearità.
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UN ESEMPIO: SAN GIULIANO DI PUGLIA
• Le indagini e le analisi effettuate per ricostruire il moto
sismico alla base della scuola crollata sono un chiaro
esempio delle enormi limitazioni che comporta la
mancanza o la limitatezza di dati sperimentali relativi al
moto sismico e alla conoscenza del sottosuolo.
• È possibile una valutazione anche se approssimativa dei
valori di accelerazione di picco, a partire dalla
ricostruzione di accelerogrammi sintetici basati su modelli
di sorgente teorici. L’approccio metodologico seguito si
basa sull’applicazione del modello stocastico proposto da
Beresnev & Atkinson (1997, 1998).
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STIMA DEL MOTO SU BASE TEORICA(da “ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DI DATI SISMOLOGICI NEL
COMUNE DI S. GIULIANO DI PUGLIA (CB)” DPC Ufficio Sismico 2003)
0 2 4 6
Tempo (s)
-180
-150
-120
-90
-60
-30
0
30
60
90
120
150
180
Acc
eler
azio
ne (
cm/s
/s)
Accelerogramma simulato
componente orizzontale
S. Giuliano di Puglia
A max = 179,39 cm/s/s
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PRIMO MODELLO NUMERICO(da “Relazione dei Periti Tecnici del G.I.P. Procedimento penale n. 2097/02 RGNR e
n. 455/03 REG. GIP CAMPOBASSO Crollo dell'edificio scolastico "F.Jovine" di
S.Giuliano di Puglia a seguito dell'evento sismico del 31.10.02 ”)
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VARIAZIONE DEL PGA NELLA STAZIONE CHIESA
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ACCELEROGRAMMI
In corrispondenza della scuola la PGA è pari a circa 0.23g.
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SECONDO MODELLO NUMERICO
(da “Consulenza Tecnica d’Ufficio Procedimento penale n. 2097/02 RGNR e n.
455/03 REG. GIP CAMPOBASSO Crollo dell'edificio scolastico "F.Jovine" di
S.Giuliano di Puglia a seguito dell'evento sismico del 31.10.02 ”)
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ATTENUAZIONE
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SCELTA DELL’INPUT
• Si osservi inoltre che, per le regressioni esponenziali di Fig. 65b (sito della scuola), il coefficiente di correlazione R2 è inferiore a quelle di Fig. 65a (sito della chiesa), e pertanto estrapolazioni a valori superiori di magnitudo possono risultare fuorvianti. Infatti, la figura mostra che condurrebbero a valori di PGA orizzontali ben superiori sia a quello stimato con la relazione di Sabetta & Pugliese (0.17g) che a quello, non molto diverso (0.18g), determinato dal D.P.C. mediante una simulazione numerica dell'evento in questione.
• Come moto sismico di riferimento, si sono quindi assunti gli accelerogrammi EW, NS, UD registrati il 12 novembre 2002 am (M=4.2), rispettivamente scalati per i valori di 0.09g, 0.11g e 0.07g
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CONSIDERAZIONI
• In tutti i casi gli estensori hanno sottolineato diverselacune conoscitive sia sull’input che sulla geometria delsottosuolo
• Hanno comunque “forzato” l’analisi. Basta osservarecome siano stati scalati eventi di bassa magnitudo allamagnitudo del main shock (modelli numerici)
• Per i modelli numerici è stato scelto l’input su rocciaaffiorante in vicinanza per la quale era stato subitoevidenziata la presenza di notevoli effetti locali (diaposuccessiva)
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(da BSSA The Role of Site Effects on the Intensity anomaly of San Giuliano di Puglia Inferred from
Aftershocks of the Molise, Central Southern Italy, Sequence, November 2002 by F. Cara, A. Rovelli, G. Di
Giulio, F. Marra, T. Braun, G. Cultrera, R. Azzara, and E. Boschi)
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UNO STUDIO ULTERIORE(da INGV “Task3 –Molise- Deliverable D9-D10-D11 Risposta Sismica Locale a San Giuliano di
Puglia (CB) e in alcuni comuni confinanti”)
• SU RICHIESTA DEL DPC L’INGV HA EFFETTUATO DETTAGLIATE INDAGINI E UNA MODELLAZIONE 3D DEL SITO
• Sono state individuate due faglie (una delle quali corre lungo la dorsale di San Giuliano con quattro sblocchi nella zona più danneggiata)
• Queste faglie originano un cuneo e individuano tre diversi ricoprimenti
• Il bedrock non è stato individuato
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PIANI DI FAGLIA
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MODELLO DIGITALE 3D
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METODOLOGIA
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RISULTATI
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CONSIDERAZIONI
• La ricostruzione 3D molto dettagliata ha permesso di ricostruire la variabilità della risposta sismica locale, affetta in modo evidente, sia dalle caratteristiche meccaniche che dalle relazioni geometriche dei vari terreni in presenza anche delle faglie
• Pur nella complessità e nell’affidabilità della ricostruzione il moto di input è stato definito in modo teorico
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UN CASO DI STUDIO IN CORSO
SUL TERREMOTO AQUILANO
• La sequenza aquilana ha dato registrazioni al sito dei Laboratori
sotterranei e al sito Assergi, laboratori esterni (vedi diapositiva
seguente)
• Sono stati esaminati 12 eventi registrati ai due siti nell’ipotesi che il
sito laboratorio sotterraneo sia rappresentativo dell’input sismico per il
sito esterno
• Questa ipotesi appare molto ragionevole rispetto alla meccanica dei
terreni ma ha alcune limitazioni:
– distanza tra i due siti, circa 5 Km
– presenza in prossimità della faglia di Campo Imperatore
– molto probabile complessità geometrica delle relazioni tra le
diverse formazioni geologiche presenti che interessano il percorso
sorgente-sito
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-16 -12 -8 -4 0 4KM DA ASSERGI
-30
-20
-10
0
10
KM
DA
AS
SE
RG
I
04/06 01:32 ML=5.9
04/07 17:47 ML=5.4
04/09 03:14 ML=4.6
04/09 04:32 ML=4.2
04/09 19:38 ML=5.004/13 21:14 ML=5.0
04/23 15:13 ML=4.0
04/23 21:48 ML=4.2
06/22 20:58 ML=4.6
07/03 11:02 ML=4.1
07/12 08:38 ML=4.2
09/24 16:14 ML=4.1GALLERIA
ASSERGI
Stazioni di misura GALLERIA-GSG ASSERGI GSA
ed eventi registrati
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REGISTRAZIONI ACCELEROMETRICHE
16 20 24 28 32t (s)
-200
-100
0
100
200
acc (
cm
/s/s
)
12 16 20 24 28t (s)
-30
-20
-10
0
10
20
30
acc (
cm
/s/s
)
Galleria GS
Assergi
6 aprile 2009 01:32comp NS
16 20 24 28 32t (s)
-80
-40
0
40
80
120
acc (
cm
/s/s
)
12 16 20 24 28t (s)
-20
-10
0
10
20
acc (
cm
/s/s
)
Galleria GS
Assergi
7 aprile 2009 17:47comp UP
16 20 24 28 32t (s)
-40
-20
0
20
40
60
acc (
cm
/s/s
)
16 20 24 28 32t (s)
-10
0
10
acc (
cm
/s/s
)
Galleria GS
Assergi
9 aprile 2009 19:38comp WE
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SPETTRI E RAPPORTI H/V
0.1 1 10 100
f (Hz)
0
400
800
1200
1600
2000
FA
S (
cm
/s)
L'Aquila Assergi 06222058
NS
UP
WE
0.1 1 10 100
f (Hz)
0
2
4
6
8
Ad
ime
ns
ion
al
L'Aquila Assergi 06222058
NS/UP
WE/UP
0.1 1 10 100
f (Hz)
0
40
80
120
160
FA
S (
cm
/s)
L'Aquila Galleria GS 06222058
NS
UP
WE
0.1 1 10 100
f (Hz)
0
2
4
6
Ad
ime
ns
ion
al
L'Aquila Galleria GS 06222058
NS/UP
WE/UP
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RAPPORTI SPETTRALI
2 4 6 8 10f (Hz)
0
4
8
12
16
20
Ad
ime
ns
ion
al
L'AQUILA 06222058
Rapporti spettrali Assergi/Galleria GS
NS
UP
WE
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CONSIDERAZIONI
• I confronti in termini di time history, spettri e rapporti
spettrali (H/V e Assergi/Galleria) non evidenziano elementi
certi a parte le rilevanti differenze tra i due siti
• Si è quindi scelto di esaminare il parametro integrale FA
come rapporto tra le Intensità di Housner ai due siti
• Il rapporto è stato calcolato per i dodici eventi sia in
termini di velocità che in termini di accelerazione e
spostamento, oltre che in termini di PSV, per
smorzamento 5%
• L’Intensità è stata calcolata sia tra 0.1 e 2.5 s, FA1, che tra
0.1 e 10 s, FA2
5.2
1.0
),( dTTSVSIH
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SPETTRI DI RISPOSTA
0.01 0.1 1 10 100T (s)
0
1
2
3
DIS
P (
cm
)
0.01 0.1 1 10 100T (s)
0
10
20
30
VE
L (
cm
/s)
L'Aquila 04.07 17:47
Response spectra - damping 5%
Galleria GS
Assergi
0.01 0.1 1 10 100T (s)
0
200
400
600
800
1000
AC
C (
cm
/s/s
)
0.01 0.1 1 10 100T (s)
0
10
20
30
PS
V (c
m/s
)
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Fattore di amplificazione dell'intensità alla Housner sullo spettro di velocità
Comp NS
0
2
4
6
8
10
12
14
16
04/06 01:32
ML=5.9
04/07 17:47
ML=5.4
04/09 03:14
ML=4.6
04/09 04:32
ML=4.2
04/09 19:38
ML=5.0
04/13 21:14
ML=5.0
04/23 15:13
ML=4.0
04/23 21:48
ML=4.2
06/22 20:58
ML=4.6
07/03 11:02
ML=4.1
07/12 08:38
ML=4.2
09/24 16:14
ML=4.1
Evento
FA
FA1 FA2
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Fattore di amplificazione dell'intensità alla Housner sullo spettro di accelerazione
Comp NS
0
2
4
6
8
10
12
14
04/06 01:32
ML=5.9
04/07 17:47
ML=5.4
04/09 03:14
ML=4.6
04/09 04:32
ML=4.2
04/09 19:38
ML=5.0
04/13 21:14
ML=5.0
04/23 15:13
ML=4.0
04/23 21:48
ML=4.2
06/22 20:58
ML=4.6
07/03 11:02
ML=4.1
07/12 08:38
ML=4.2
09/24 16:14
ML=4.1
Evento
FA
FA1 FA2
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Fattore di amplificazione dell'intensità alla Housner sullo spettro di spostamento
Comp NS
0
5
10
15
20
25
30
35
40
04/06 01:32
ML=5.9
04/07 17:47
ML=5.4
04/09 03:14
ML=4.6
04/09 04:32
ML=4.2
04/09 19:38
ML=5.0
04/13 21:14
ML=5.0
04/23 15:13
ML=4.0
04/23 21:48
ML=4.2
06/22 20:58
ML=4.6
07/03 11:02
ML=4.1
07/12 08:38
ML=4.2
09/24 16:14
ML=4.1
Evento
FA
FA1 FA2
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Fattore di amplificazione dell'intensità di Housner
Comp NS
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
04/06 01:32
ML=5.9
04/07 17:47
ML=5.4
04/09 03:14
ML=4.6
04/09 04:32
ML=4.2
04/09 19:38
ML=5.0
04/13 21:14
ML=5.0
04/23 15:13
ML=4.0
04/23 21:48
ML=4.2
06/22 20:58
ML=4.6
07/03 11:02
ML=4.1
07/12 08:38
ML=4.2
09/24 16:14
ML=4.1
Evento
FA
FA1 FA2
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CONCLUSIONI
Per ottenere informazioni certe sulla risposta sismica locale
la via principe non può che essere dettata dalle seguenti
note:
•Il sito di riferimento deve essere molto prossimo al sito in
studio
•Il sito di riferimento non può che essere quello al contatto
tra depositi superficiali e terreni con cui si ha elevato
contrasto meccanico
Per ottenere ciò l’unica via è
quella sperimentale