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La Rivoluzione Industriale Tra il 1750 e il 1850 l’Inghilterra cambia volto e si trasforma da regione agricola a stato industrializzato. Da quel momento la vita cambia radicalmente.
Fattori che determinano la rivoluzione industriale
• Grande disponibilità di materie prime (in parDcolare ferro e carbone)
• Aumento del capitale e del risparmio • Trasformazione tecnico-‐scienDfica dell’agricoltura
• Intraprendenza della borghesia agricola e commerciale
• Aumento della popolazione è maggiore disponibilità di manodopera
La Gran Bretagna aveva saputo sommare la grande ricchezza che le proveniva dai traffici commerciali e dalle colonie con l’intraprendenza
degli imprenditori.
In questo modo trasformò in modo radicale i processi produMvi.
Il seNore industriale che per primo si sviluppa è quello tessile, in modo parDcolare la lavorazione del cotone.
Nel XVIII secolo vengono costruite macchine più complesse e si è in grado di produrre energia costante. Ø Nel 1746 viene inventata la Spinning Jenny, un filatoio meccanico in grado di far funzionare contemporaneamente molD fusi.
Ø L’invenzione più importante è stata però quella della macchina a vapore che produce energia costante indipendentemente dalla presenza di forze naturali.
La macchina a vapore
• Era costruita interamente in ferro. • Per il suo funzionamento occorreva il carbone, quindi l’energia si poteva produrre senza far ricorso alle fonD uDlizzate in precedenza, l’acqua o il legname.
• Ha dato impulso all’aMvità di estrazione mineraria sia del ferro sia del carbone
• È stata uDlizzata sopraNuNo nell’industria tessile, ma anche in quella mineraria
Le grandi fabbriche
• L’uso di macchine sempre più perfezionate, quindi costose, ha richiesto la concentrazione di manodopera nelle fabbriche.
• Gli operai lì svolgevano parD diverse ma complementari del lavoro
• Il laboratorio dell’arDgiano e il lavoro a domicilio vengono sosDtuiD dalla grande fabbrica
Ø La meccanizzazione ebbe per conseguenza la divisione del lavoro
La condizione di operaio
• L’operaio non realizza un oggeNo concluso, ma è addeNo a una sola mansione ripeDDva.
• L’operaio diventa uno strumento di lavoro e deve accontentarsi del basso salario che viene imposto
Ø Diventa sempre più evidente il divario tra capitalisD e proletari
Operai di un canDere negli StaD UniD
Cambia il volto delle città • La nascita di nuove ciNà è stata una delle conseguenze della rivoluzione industriale
• Le ciNà non sono organizzate per rispondere alle esigenze dell’incremento demografico urbano
• Si creano agglomeraD disordinaD di palazzi faDscenD, le strade sono sporche e mancano le minime condizioni igieniche
• Le case sono sovraffollate, nonostante tuNo, gli affiM sono alDssimi.
La periferia di una ciNà industriale
L’industrializzazione nel resto del mondo
• Nel resto dell'Europa e nell'America seNentrionale il processo di industrializzazione si avvia lentamente poichè mancano le condizioni che hanno portato allo sviluppo industriale dell’Inghilterra.
• La Francia nel XVIII sec. è ancora un Paese prevalentemente agricolo.
• In Germania l'industrializzazione è frenata dal permanere di struNure feudali e dall'opposizione dei grandi proprietari terrieri (tuNavia quando inizierà, saràun processo molto rapido e raggiungerà alDssimi livelli)
• L'Italia è una delle nazioni più arretrate. Oltre alla mancanza di materie prime, ne ostacolano lo sviluppo economico la divisione poliDca e l'arretratezza economica.
• Quanto agli StaD UniD, l'industria più sviluppata è quella del cotone, ma le macchine a vapore sono poco uDlizzate, anche se non mancano né il carbone né l'energia, offerta dai numerosi corsi d'acqua presenD sul territorio. Gli operai sono pochi e i salari elevaD: perciò gli opifici ricorrono al lavoro a buon mercato dei giovani che provengono dalle campagne e che sono disposD ad acceNare paghe più basse.