la religione a roma tra cesare e augusto

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LA RELIGIONE A ROMA Come manovrare le masse

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Page 1: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

LA RELIGIONE A ROMA

Come manovrare le masse

Page 2: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

LA RELIGIONE ROMANA

Page 3: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

UN AFFARE DI STATO● Regolata dallo Stato.

● L' aristocrazia senatoria dirigeva i pontifex, (stabilivano le festività).

● Fede non individuale, ma comunitaria

● Alle cerimonie dovevano partecipare tutti non come attestazione di fede ma come dovere verso lo Stato.

● Lo scopo delle cerimonie religiose era la pax deorum (favore degli dei), base su cui si fonda la religione romana.

Page 4: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

GLI DEI● Oltre agli dei indigeni come i Lari

(antenati) o i Penati (famiglia), vi erano:

● Giove (Iuppiter), il padre degli dei e degli uomini;

● Giunone (Iuno), sua moglie e protettrice delle madri e dei parti;

● Minerva (Minerva), dea della saggezza;

● Marte (Mars) dio della guerra;

● Mercurio (Mercurius), dio dei ladri e dei commercianti;

● Cerere (Ceres) dea dei raccolti,

● Venere (Venus) dea della passione e dell'amore;

Page 5: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

GLI DEI 2● Plutone (Pluto): dio del regno dei

morti

● Nettuno (Neptunus) dio delle acque dolci;

● Apollo (Apollo), dio delle arti;

● Giano (Ianus) dio degli inizi;

● Vesta (Vesta) dea del focolare domestico ;

● Quirino (Quirinus), dio delle faccende politiche.

● Vulcano (Volcanus) dio del fuoco, dei fabbri e degli artigiani;

● Esculapio (Aesulapius), dio della medicina

Page 6: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

L'INVIOLABILETRIADE CAPITOLINA

● Roma sempre tollerante verso i culti indigeni.

● Tre divinità che non si poteva rifiutare: prima Giove, Marte e Quirino, poi Giove, Giunone e Minerva (Triade Capitolina tempio sul Campidoglio)

● Ogni cives doveva credere nell'esistenza di queste tre divinità.

● Pena la perdita della cittadinanza e della vita in casi estremi (es. i cristiani).

● Era permesso l'accostamento di altri dei a questi tre.

Page 7: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

NUMA POMPILIO,IL RE RELIGIOSO ● Dopo la morte di Romolo,

(primo calendario) Numa Pompilio salì al trono.

● Re saggio, esperto di giustizia umana e divina (costruzione del tempio di Giano le cui porte erano aperte in tempo di guerra e chiuse in tempo di pace).

● Istituì il collegio delle Vestali e quello dei Flamini, nominò il primo pontifex maximus, e riformulò il calendario rendendolo lunare e di 12 mesi da 30 o 31 giorni, a cui si aggiungeva ogni 2 anni un mese intercalare, e stabilì i giorni fasti e nefasti.

Page 8: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

I COLLEGI SACERDOTALI

● Vi erano 6 collegi sacerdotali:

● Flamini (15), di cui 3 maggiori (Diale, Quirinale, Marziale) e 12 minori;

● Auguri (16) interpretavano il volere degli dei;

● Vestali (6), unico sacerdozio femminile addetto al fuoco sacro di Vesta;

● Decemviri (10) attingevano le profezie dai Libri Sibillini;

● Epuloni (7) preparavano i banchetti sacri;

Page 9: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

I SODALIZI● I Sodalizi, cioè le confraternite

religiose, a Roma erano 4:

● Arvali (12) addetti alla benedizione dei campi a Maggio (Arvalia), onoravano la dea Cerere;

● Salii (24) onoravano il dio Marte a Marzo e ottobre, quando portavano gli ancilia, i 12 scudi sacri a Marte (1 originale 11 falsi) e facevano delle danze con enormi salti;

● Luperci (circa 20) presiedevano i Lupercalia (15/2), le purificazioni e benedizione del bestiame;

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I SODALIZI 2

● Feziali (20) addetti alla politica estera, era loro compito dichiarare o no la guerra. Il loro capo, il pater patratus lanciava un giavellotto in territorio nemico e così aveva inizio la bellum iustum. Per motivi di incolumità dei sacerdoti, fu comprato un appezzamento di terra accanto al teatro di Marcello, dove fu eretta la columna bellica, che rappresentava il territorio nemico e veniva lanciato il giavellotto.

Page 11: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

L'ELLENIZZAZIONE● Dopo le Guerre Macedoniche, la

cultura greca influenzò moltissimo la politica e la religione romana.

● Molte divinità greche furono associate a quelle romane (es. Zeus = Giove, Nettuno = Poseidone)

● Introdotti a Roma tantissimi culti misterici, tra cui quello di Bacco/Dioniso, (represso per motivi sociali nel 186 a. C. col Senatus Consultum de Bacchanalibus.)

● Molte leggende greche furono fatte romane e si accentuò molto la natura umana degli dei.

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LE FESTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI

● Oltre a quelle sopra citate ricordo:

● Saturnalia (17 - 23/12): in onore di Saturno;

● Vestalia (7 - 15/6): in onore di Vesta;

● Matrialia (11/6): in onore della Mater Matuta (rientrava nei V.);

● Parentalia (13 – 21/2): in onore dei pater familias;

● Qurinalia (17/2): in onore di Quirino;

● Volcanalia (23/8): in onore di Vulcano.

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MITRA, GESÙ E ISIDE● L'espansione verso Oriente causò

il proliferare del culto di Mitra, divinità che fu addottata subito dai Romani, perché imponeva il rispetto delle autorità (molti generali furono seguaci di Mitra).

● L'avvento del Cristianesimo metteva la sicuro dalla morte: non c'era più l'Ade per tutti, ma un premio per i buoni e una punizione per gli empi.

● Infine dall'Egitto si diffuse il culto di Iside, dea del matrimonio e della famiglia, che Augusto osteggiò. Una dea apprezzata perché esempio di virtù femminile e per questo venerata.

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CESARE E LA RELIGIONE

COME DIVENTARE UN DIO

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LA FILOSOFIA DI EPICURO

● Epicuro visse in Grecia tra il IV e il III secolo a. C.

● Idea dell'anima mortale, degli dei che vivono nella felicità eterna e che non intervengono sulle facende degli uomini e della facile conquista della felicità.

● Caio Giulio Cesare aderì a questo movimento e ne divenne un simpatizzante.

● La prima opera latina che parla dell'epicureismo è il De Rerum Natura di Lucrezio (I secolo a. C.)

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CESARE DIVENTAPONTIFEX MAXIMUS

● Pur essendo un epicureo, Cesare sapeva che la religione era un potente instrumentum regni.

● Nel 63 a. C., si propose come candidato per diventare pontifex maximus, carica ambita e prestigiosa.

● Il pontifex sovrintendeva le cerimonie, partecipava alle sedute del Senato, curava l'aruspicina (fegato degli animali) e la pratica di tratte gli auspici.

● Cesarespese moltissimi soldi (fornitigli anche da Crasso) per la sua candidatura.

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CESARE: DISCENDENTE DI ENEA● Cesare membro delle gens

Iulia, una delle gentes più antiche di Roma.

● Secondo alcuni essa discendeva da Iulo, il figlio di Enea, l'eroe troiano che dopo la distruzione di Troia giunse nel Lazio (fondò la città di Lavinium, in onore di Lavinia sua sposa).

● Iulo (Ascanio) poi fondò la città di Albalonga.

● Cesare utilizzò pure questo pretesto della discendenza sacra per dirsi eletto per volontà divina a governare Roma.

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IL CULTO IN GALLIA

● Durante le campagne di Cesare in Gallia, egli ne descrive le divinità (Commentarii de bello Gallico), chiamandole con il nome latino.

● Sincrestimo: mescolanza dei culti

● Il dio celtico Taranis, dio del tuono, assimilato a Giove.

● Importante il culto di quello che Cesare chiama Mercurio (Dumais).

● Romaniazzazione della Gallia immediata e violenta.

● A Roma, molte volte si invocava la protezione di Giove Taranis.

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LA RIFORMA DEL CALENDARIO● Cesare riformò pure il calendario romano.

● Da 355 lo portò a 365 giorni, introducendo così l'anno solare. (irregolarità ogni 4 anni, quindi si aggiungeva un giorno dopo il 24 febbraio in modo da rientrare nel conteggio)

● In suo onore il mese di Quintilis fu chiamato Iulius e, più tardi, in onore di Augusto, il mese di Sextilis fu chiamato Augustus.

● Vi erano poi dies fasti, dies nefasti e dies comitiales, le Calende, le None e le Idi.

● Agosto 31 Settembre 30 Ottobre 31 Novembre 30.

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MORTE E DIVINIZZAZIONE● Nel 43 a. C., eletto dittatore a

vita

● Onorato del titolo di Iuppiter Iulius, una sua statua accanto a quella di Romolo, (iscrizione “Deus Invictus”)

● Molti lo vollero onorare col titolo di rex, ma egli rifiutò il titolo davanti alla plebe durante i Lupercalia.

● Ucciso nel 44 a. C. da un gruppo di ex pompeiani e repubblicani chiamati Liberatori. I

● ll 1 Gennaio del 42 a. C., per volere di Ottaviano, fu divinizzato.

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LA RELIGIONE DOPO CESARE

CHI DOVEVA ESSERE IL DISCENDENTE DEL DIVUS CAESAR?

Page 22: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

SEMIDEI IN LOTTA

● Molti vollero il posto di Cesare.

● Sesto Pompeo si dichiarò figlio di Nettuno, poiché suo padre aveva liberato il mare dai pirati (67 a. C.),

● Ottaviano si proclamò figlio di Apollo.

● Antonio invece si proclamò incarnazione di Dioniso e, secondo Plutarco, quando passava lui veniva onorato come Dioniso Dispensatore di Felicità. Fu poi identificato come il dio Osiride in Egitto.

Page 23: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

OTTAVIANO, FIGLIO DI APOLLO...

● Prevalse Ottaviano, avvantaggiato grazie alla divinizzazione di Cesare, (suo padre adottivo).

● Leggenda che egli fosse figlio di Apollo.

● Il dio avrebbe fecondato la madre Azia sotto forma di serpente.

● Egli avrebbe scelto Apollo come protettore perché simbolo di vittoria, simbolo del Sole, che regola la vita degli uomini.

● Ebbe il titolo di Divi Filius.

Page 24: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

...SI FECE EREDE DI ROMA

● Riprense la leggenda che collegherebbe la gens Iulia a Iulo quindi ad Enea.

● Fece in modo che la discendenza di Enea passasse anche per Rea Silvia, la vestale madre di Romolo e Remo.

● Romolo prima di morire, ascese al cielo secondo la leggenda.

● Mossa ardita: portò Ottaviano ad essere apprezzato e a diventare ben presto imperatore.

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VIRGILIO E L' “ENEIDE”● Publio Virgilio Marone, scrittore e

oratore mantovano

● Aveva scritto le “Bucoliche” (sulla pastorizia) e le “Georgiche” (sull'agricoltura).

● Scrive anche il poema intitolato “Eneide”.

● Enea, eroe troiano figlio di Venere, scappa da Ilio e va nel Lazio dove affrontò i Latini e fondò varie città.

● Virgilio fu spinto a scriverla da un collaboratore di Augusto, Caio Cilnio Mecenate

● Su punto di morte, volle che il suo poema fosse bruciato perchè lo riteneva imperfetto. Fu pubblicato.

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ORAZIO EIL “CARMEN SAECULARE”

● Del circolo di Mecenate, faceva parte Publio Orazio Flacco, un poeta lucano.

● Famoso per le sue “Odi” e per la filosofia del “carpe diem”.

● Orazio fu un anticesariano e poi un sostenitore del principe.

● Compose, su richiesta di Augusto, il “Carmen Saeculare”, un inno che venne cantato in onore dell'imperatore durante i Ludi Saeculares.

● Il poeta esaltava la figura del princeps, e confidava in lui perché Roma tornasse al grande splendore dell'età dell'Oro.

Page 27: La religione a Roma tra Cesare e Augusto

OVIDIO E “LE METAMORFOSI”

● Anche Publio Ovidio Nasone fece la sua parte nel proclamare la gloria dell'imperatore.

● Scrisse le “Metamorfosi”, in cui racconta vari miti dove la protagonista è proprio la trasformazione di qualcosa in qualcos'altro.

● In particolare tratta di come Cesare sia diventato alla sua morte una stella e di come Augusto stia riportando Roma all'età dell'Oro e che grazie al lui si vivrà una vita migliore. Ovidio fu però esiliato da Augusto a Tomi (Romania) e lì morì.