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1 LA PIANTA LA PIANTA LA PIANTA DELLA CITTÀ DI DELLA CITTÀ DI DELLA CITTÀ DI NAPOLI NAPOLI NAPOLI 1628 1628 1628 Di Alessandro Di Alessandro Di Alessandro Baratta Baratta Baratta PARTE TERZA PARTE TERZA PARTE TERZA Di Di Di Aniello Langella Aniello Langella Aniello Langella Vesuvioweb 2015

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LA PIANTA LA PIANTA LA PIANTA

DELLA CITTÀ DI DELLA CITTÀ DI DELLA CITTÀ DI

NAPOLINAPOLINAPOLI

162816281628

Di Alessandro Di Alessandro Di Alessandro

BarattaBarattaBaratta

PARTE TERZAPARTE TERZAPARTE TERZA

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Aniello LangellaAniello LangellaAniello Langella

Vesuvioweb

2015

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Premessa e note introduttive

La carta di Alessandro Baratta che ritrae la città di Napoli del 1628 è uno dei documenti più importanti nella storia delle opere ricognitive e topografiche. Forse in assoluto rappresenta in quell’unicum di straordinaria finezza stilistica, che attraversando l’intero Barocco, consegna al secolo XVIII le basi della ricer-ca scientifica e dell’analisi oggettivabile.

Uno stile ancora colmo della tradizione spagnola e dell’enfasi linguistica. Uno spaccato sulla città che è capitale attraverso le sue piazze, i suoi castelli, il suo mare e le sue attrezzature portuali.

Un documento di eccezionale valore storico attraverso il quale poter leg-gere la storia della città, resa a volte nella sua essenzialità attraverso il disegno.

Il lavoro fin qui svolto e diviso in sezioni distinte vuole essere un omag-gio all’opera e allo stesso tempo rappresenta un modo di come leggere la storia e le vicende della città attraverso l’immagine.

BARATTA ALESSANDRO Pianta della città di Napoli al 1628

http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b52504785x.r=alessandro+baratta.langEN

Fidelissimae urbis Neapolitanae cum omnibus viis accurata et nova deli-neatio aedita in lucem : [estampe] / ab Alexandro Baratta M DC XXVIIII ;

Gion. Orlandi L° stanpa in Neapoli Titolo: Fidelissimae urbis Neapolitanae cum omnibus viis accurata et no-

va delineatio aedita in lucem; ab Alexandro Baratta M DC XXVIIII; Gion. Or-landi L° stanpa in Neapoli

Autore: Baratta, Alessandro (1583-16..) Illustratore incisore e stampa: Orlandi, Giovanni (15..-16.. ) Data di pubblicazione: 1629 Soggetto: Napoli (Italia) - Plans (17e siècle) Lingua: italiano e latino Formato: stampa 86 x 253 cm. Copyright : dominio public Identifier : ark:/12148/btv1b52504785x Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Estampes et photo-

graphie, En attente de cotation Relatione: http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40464262g

Descrizione: vecchio proprietario Gaignières, Roger de (1642-1715)

Nota: le parole sottolineate sono da ritenere come segnalazione alla rilettura del testo originale in stampa, e corrispondono ad abbreviazioni, errori, refusi, correzioni dell’epoca, spa-gnolismi. Alcune parti dell’opera (in articolare quella centrale appaiono deteriorate e quindi illegibili.

3

L’opera che viene definita tridimensionale si propone di descrivere la cit-tà di Napoli a volo d’uccello, con tecnica di incisione accurata e d’effetto. Mola attenzione è stata data alla tecnica di rilievo, andando a creare ombreggiature del rilievo orografico e dell’impianto urbano ad esempio. In qualche caso “descrivendo” le ombre dei palazzi stessi.

Ricca è la rappresentazione delle scene che danno all’opera il senso di un racconto e quasi di una narrazione. Non a caso ritroviamo in punti importanti dell’impianto scenografico (e didattico-descrittivo) la presenza del fattore uma-no ed animale. La Piazza del Mercato, ad esempio, popolata di personaggi inten-ti al lavoro, di animali pronti ad essere oggetto di commercio.

Molto bello è tutto il disegno delle attrezzature portuali comprese tra il Palazzo Reale ed il Castel Nuovo. Efficace la scena dei detenuti legati condotti al Palazzo di Giustizia della Vicaria. Suggestiva la parata delle grandi e piccole imbarcazioni che nel mare antistante il Chiatamone, vogliono partecipare alle celebrazioni e al trionfo del loro re.

Lo studio della carta del Baratta è stato suddiviso in sezioni, in parti di-stinte a partire dalle zone didascaliche. Queste sono racchiuse in cartigli, quasi tutti incorniciati, nei quali si leggono le varie parti che la compongono.

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La carta di Napoli di Alessandro Baratta del 1628

Prima parte - La dedica

Seconda parte - Le storia della città descritta nei cartigli della parte bassa del documento

Terza parte - Le didascalie e i riferimenti ai monu-menti

Quarta parte - La Madonna protegge la città

Quinta parte - La cavalcata e le rappresentanze della cit-tà

Sesta parte - L’elenco dei sovrani di Napoli

Settima parte - Le imbarcazioni che partecipano all’even-to

Ottava parte - Le didascalie dei luoghi

Nona parte - Passeggiata tra i luoghi più interessanti della città

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PARTE TERZA

La tavola

TAVOLA di tutte le cose notabili che sono in questa Città di Nap.

Chiese Parochiali

1 L’Arcivescovado 2 S. Giorgio Maggiore 3 S. Giovanni Maggiore 4 S. Maria a Porta nuova 5 S. Maria Maggiore 6 S. Angelo a segno 7 S. Maria à Ritonda 8 S. Maria à Piazza 9 S. Tomaso Apostolo 10 S. Sofia 11 S. Maria à Canceto 12 S. Gio. à Porta di S. Gennaro 13 S. Maria della Scala 14 S. Caterina al Mercato 15 S. Eligio 16 S. Angnello 17 S. Gio. in Corte 18 S. Arcangelo 19 S. Grac.o delli Italiani 20 S. Bartolomeo 21 S. Gioseffo 22 …(manca) 23 S. Maria della Carità 24 S. Gio. delli Fiorentini 25 S. Giorgio delli Genovesi 26 SS. Pietro e Pau. delli Greci 27 S. Matteo 28 S. Marco 29 S. Maria della Catena 30 S. Anna di Palazzo 31 S. Maria della Neve 32 S. Strato a Posillipo 33 S. Maria dell’annunziata (?) 34 S. Maria delle Grazie a capo de Monte (?) 35 S. Maria d’ogni bene 36 S. Maria della Misericordia 37 S. Maria del Soccorso 38 S. Maria di Tutti i Santi 39 SS. Gio. e Paulo 40 S. Angelo alla Rena

Chiesa di S. Eligio al Mercato.

Vogliono che un an&co busto di marmo, hoggi

ere)o presso la chiesa di Sant’Eligio, nel capo

della strada che va a’ Cuojari, chiamato Capo di

Napoli, sia statua di Partenope, qual tu)o è di

donna colle treccie accolte alla greca usanza. Il

sepolcro di questa Partenope fu da’ posteri rac-

chiuso nella chiesa de)a di San Giovanni Maggio-

re, e propriamente nella cappella che sta all’an-

golo destro del principale altare, sopra l’arco

della quale stanno dipinte le insegne delle sei

famiglie nobili del seggio di Por to, volgarmente

de)o dell’Acquaro.

Da Guida de’ fores&eri curiosi di vedere e

d’intendere le cose più notabili della regal ci)à di

Napoli e del suo amenissimo distre)o, ritrovata

colla le)ura dei buoni scri)ori, e colla propria

diligenza, dall’abate Pompeo Sarnelli. Napoli,

1685

6

Tutte queste nominate Parochie sono soggette alla maggior Chiesa. Vi sono quattro Parochie edificate da Magno Costantino cio è S. Giorgio Maggiore, S. Giovanni Maggiore, S. Maria di Porta Nuova, S. Maria Maggiore. Queste ogni volta che l’Arcive-scovo o pure il suo Vicario gli vien fuori in processione, escono con le Croci d’argento tutte insieme, unite senza precedenza a fargli compagnia. Escon anco ad accompagn i defon… senza i quali … Canonici Reg. Lata

41 S. Pietro ad Ara 42 S. Maria di Piedigrotta

Monache

43 Regina Celi

Benedettini

44 S. Severino 45 S. Maria di Mase.co

Monache

46 S. Marcellino e Festo 47 S. Maria D. Romita 48 S. Patrizia 49 S. Gaudioso 50 S. Maria Donn’Albina 51 S. Petito Martire

Cruciferi

52 … (manca) 53 S. Maria delli Vergini

Celestini

54 S. Pietro a Maiella 55 L’Ascensione

Scuole pie

56 S. Gioseffo all’orto del Conte Canonici R.te S.S. re 57 S. Maria a Capella + S. Angnello a n. 16

Dominicani

58 S. Domenico 59 S. Pietro Martire 60 S. Severo 61 S. Tomasi d’Aquino 62 S. Caterina a Formello 63 S. Maria della Sanità 64 S. Gesù Maria 65 S. Maria della Salute 66 S. Maria del Rosario 67 S. Spirito al Palazzo 68 Il Monte di Dio

Chiesa e chiostro di San Pietro a Maiella

Dicesi a Majella perché egli, il santo, prima di

essere prescelto al pon&ficato nel 1294 col nome

di Celes&no, al quale rinunciò, presso il monte

de)o Majella diè cominciamento a questa con-

gregazione so)o la regola di san Benede)o. Era-

no ques& padri celes&ni nel monistero di Santa

Caterina a Formello, donde quivi passarono a’

tempi di Alfonso II di Aragona per dar luogo ivi al

le monache della Maddalena, come dicemmo; e

quindi è che questa chiesa ri&ene ben anche il

nome di Santa Caterina.

Da Descrizione della ci)à di Napoli e suoi

borghi del do)or Giuseppe Sigismondo napoleta-

no Tomo I. Napoli, presso i Fratelli Terres, 1788.

7

69 S. Lucia al Mare 70 S. Rocco a Chiaia 71 S. Leonardo 72 S. Brigida Posilipo 73 S. Maria della Libertà

Monache

74 S. Sebastiano 75 S. Giovanni Battista 76 La Sapienzia 77 S. Caterina da Siena 78 La Concezione 79 La Solida Conservatorio di Spangte

Francescani

80 S. Lorenzo 81 S. Severino al Burgo delli Vergini 82 S. Francesco al capo de Monte 83 S. Maria del Monte 84 S. Maria Apparenti 85 S. Caterina alla Porta de Chiaia 86 S. Antonio de Padua fuori Porta Re 87 S. Anna fuori Porta Capuana 88 S. Maria della Nova Osservanti 89 S. Maria dell’Angioli 90 Monte Calvario 91 Lo Spedaletto 92 La Trinità a Palazzo 93 La Croce dell’istesso luogo 94 S. Lucia del Monte 95 S. Maria dei Miraco 96 Cappuccini S. Efrim 97 S. Maria della Concezione Cappuccini

Monache

98 S. Francesco 99 S. Chiara 100 La Santissima Trinità 101 S. Francesco a Ponte corbo 102 S. Maria Donna Regina 103 S. Gironimo 104 S. Maria dello Splendore 105 S. Maria del Giesù 106 S. Maria in Gierusalem 107 (errore di trascrizione in fase di edizione ma corretta la

sequenza dei numeri; l’autore l’impaginatore in fase di

revisione dell’opera si resero conto di aver omesso il numero 107 che nella topografia è indicato come nume-ro di riferimento a monumento, ma nella descrizione

Chiesa e Monastero di Santa Chiara

Sulla porta che mena nell’atrio di questa chie-

sa si osserva una specie di volta di pietra dura,

che resta acuminata nel mezzo e stre)a poi nei

la&, la quale reca ammirazione e stupore come

regger possa da tan& anni senza base ed appog-

gio. Questa chiesa col monistero, de’ più magnifi-

ci che visieno in Napoli, fu edificata a spese di

Roberto di Angiò re di Napoli e della regina San-

cia d’Aragona sua moglie con archite)ura go&ca,

nel nome del San&ssimo Corpo di Cristo, per le

monache dell’ordine di santa Chiara, con un altro

convento a’ fianchi pei fra& minori di san France-

sco; e vollero che questa stata fosse loro re al

cappella, quindi ne fu incominciata la fabbrica nel

1310 e terminata nel 1328, come si legge scolpito

in quella parte del campanile che riguarda il mez-

zodì, colla seguente iscrizione:

Illustris clarus Robertus Rex Siculorum,

Sancia Regina prælucens cardine morum

Clari consortes, virtutum munere fortes,

Virginis hoc Claræ Templum struxere beatæ,

Postea dotarunt, donis mul&sque bearunt.

Vivant contentæ dominæ fratresque minores

Sancta cum vita virtu&bus & redimita

Anno milleno centeno ter sociato

Deno fundare Templum cæpere magistri.

Da Descrizione della ci)à di Napoli e suoi

borghi del do)or Giuseppe Sigismondo napoleta-

no Tomo I. Napoli, presso i Fratelli Terres, 1788.

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non trovava la sua collocazione; venne ideato un artificio grafico

con una elegante parentesi che ripropone il numero) S. Antonio de Padua.

108 (omissione)

Agostiniani

109 S. Agostino 110 S. Giovanni a Carbonara 111 S. Maria della consolazione degli afflitti 112 S. Maria della Sper Spagno 113 S. Maria della Speranza al Burgo 114 S. Maria dell’Oliva 115 S. Maria del Parto servi S. Maria d’ognibene includ.

Alla Parochie à 35 116 S. Maria della Verità Riformata 117 S. Nicola da Tolentino 118 Monache di S. Andrea 119 La Madonna 120 L’egiziaca 121 S. Gioseffo a Palazzo Bianco

Carmelitani

122 S. Maria del Carmine 123 S. Maria della Vita 124 S. Maria della Concordia 125 S. Maria del Carmine capo di chino 126 S. Maria del Carmine a Chiaia 127 Il Paradiso a Posilipo

Riformati scalzi

128 S. Maria Madre di Dio 129 S. Teresa a Chiaia

Monache

130 La Croce di Lucha 131 S. Gioseffo scalze di S. Gioseffo sopra Porta Reale 132 (omesso)

Minimi di S. Francesco di Paola

133 S. Luise 134 S. Maria degli Angioli sopra Chiaia 135 S. Maria della Stella 136 S. Francesco de Paula a Porta Capuana

Eremitani

137 S. Maria dela … … a Posilipo (illegibile) 138 S. M… (illegibile)

La S.S. Trinità

139 S. Maria del … (illegibile)

Chiesa di San Giovanni a Carbonara

La fondazione di questa chiesa e convento è

del 1329, poiché in de)o anno Galderio Galeota

patrizio napoletano donò ai padri fra Giovanni

d’Alessandro, priore provinciale della provincia

napoletana dell’ordine eremitano di sant’Agos&-

no, ed a fra Dionigi de Burgo dello stess’ordine, e

per essi alla congregazione eremitana, alcune sue

case con orto site fuori le mura di Na[94]poli, nel

luogo ove diceasi a Carboneto, in cui ques& padri

aveano allora una piccola chiesa; nonostante non

si diè principio in de)o anno alla nuova fabrica,

ma nel 1339, perché fra Dionigi de Burgo, incom-

benzato della medesima, fu impedito dalle sue

occupazioni, essendo do)ore di filosofia in Parigi

e fa)o poi vescovo di Monopoli da Benede)o XII.

Nel 1343 lo stesso Galeota fece ai padri altra

donazione di altri giardini con&gui per costruirvi

la nuova chiesa e convento che volle fosse dedi-

cato a San Giovanni BaJsta.

Da Descrizione della ci)à di Napoli e suoi

borghi del do)or Giuseppe Sigismondo napoleta-

no Tomo I. Napoli, presso i Fratelli Terres, 1788.

9

140 S. Maria della Pac …. (illegibile) 141 S. Maria di Montoliv… (illegibile) 142 … (illegibile)

Certosini

143 S. Martino 144 S. Maria dell’Incorona…

Basiliani

145 S. Agrippino

Camaldoli

146 S. Maria Scala Celi a Nazaret

Clerici e Teati

147 S. Paulo 148 S.S. Apostoli 149 S. Maria dell’Angio

149 S. Maria dello Reto (errore della carta; doppia numera-

zione)

Gesuiti

150 La casa professa 151 Il Colleggio 152 Il Monastero di S. Francesco severo 153 S. … Carminello 154 S. Maria dell’Annunziata a Pizzofalcone 155 S. Gioseffo a Chiaia

La congregazione del Ger.

156 S. Filippo Neri

Clerici Regi Min. S. M. Regi anno 5

157 S. Gioseffo sopra i stud.

Bernab S. M. anno 4

158 S. Carlo alle Mortelle

Ministri d’infer.

159 S. Maria Porta Celi a li mannesi 160 S. Maria della conciliazione al Chiatamone

Pij Operarij della Dotrina Christiana

161 S. Maria delli Mona; S Giorgio Maggiore anno 2, S.

Maria della Carità anno 23.

Padri di San Bernardo

162 S. Carlo fuori la Porta di San Giovanni. Conservatorij dei Figliuoli

163 Il Seminario 164 S. Maria dello Reto

Chiesa e Monastero di Sa Mar&no

Santo Mar&no è una chiesa sopra il monte,

prossima al castello de)o di Sant’Heremo, qual fu

edificato da re Carlo Secondo, al presente reno-

vato et in meglior forma rido)o per ordine dela

felice memoria de Carlo Quinto imperatore. Que-

sta chiesa fu fundata dal de)o re Carlo Secondo;

nel presente vene a stare dentro la ci)à per le

nove muraglie già incominciate; è ufficiata da

circa ven&cinque monaci cartusini, quali non

sono alli sta& con l’altri monaci; l’ho de)o a causa

che mai escono da loro monastero per qualsivo-

glia processio ne, né manco veneno ala proces-

sione del Corpo di Christo, però li pongo per ul&-

mi; quali monaci sono li primi a sonar matu&no a

mezza no)e. Hanno avuto origine da uno Bruno-

ne, chiarissimo philosopho et theologo di na&one

todesca, il qual fu canonico nela chiesa remense

di Parigi; il quale andò all’herem o con se)e altri

doJssimi huomini, perciò ch’udì da quel do)or

morto alzando si dal catale)o: “Per giusto giudi-

&o d’Iddio son dannato”. Il che vedendo et uden-

do, Brunone si voltò ali discepoli dicendo: ”Non

vede&, fratelli, come tanto celeberrimo huomo et

da tuJ es&mato santo miseramente perisce?

Da Pietro de Stefano

DescriJone dei luoghi sacri della ci)à di Na-

poli Napoli 1560

10

165 S. Maria della Pietà 166 S. Maria della Colona detti Poveri di Cristo 167 S. Nofrio

Conservatorio de figliole

168 Lo Santo Spirito 169 La S.S. Annunziata 170 S. Maria Visitapoveri 171 S. Maria de Costantinopoli 172 La Concezione de Monte Calvario, S. Maria della Cari-

tà anno 23 173 S. Maria della … arte, S. Egidio anno 15 174 S.S. Filippo e Giacomo dell’arte della seta, San Giovani

in Corte anno 17.

Conservatori di Donne

175 Tempio delle So…tiate 176 Tempio delle Paparelle 177 La Cone a Suor Orsola 178 Le Conte all’Incurabili 179 S. Maria del Rifugio 180 S. Maria del Soccorso 181 S. Maria Soccurre miseris 182 S. Nofrio alla Viccaria

Ospidali S. Maria Annunziata 169

183 S. Angelo a Nido 184 L’Incurabili 185 S. Maria della pazienza alla Cesaria 186 S. Giacomo de’ Spati, S. Eligio p. le donne 15, S. Maria

della Pace 140, S. Maria della Nidia, 36 187 S. Nicola de’ Marinai

Oltre di questi nominati monasterij e Parochie e conservatorij, Ospedali, vi sono anco le seguenti Chiese, seguite et officiate da Preti.

188 S. Anna de’ Lombardi 189 S. Andrea a Seggio di Nido 190 S. Andrea a Piscaria 191 S. Anglto (?) delli grassi 192 S. Agata degli Orefici 193 S. Antoni di Vienna 194 S. Arcangelo dei Sartori 195 S. Angelo alla strada bassa 120

Chiesa e monastero degli Incurabili

Vi sono dui bellissimi hospidali del’incurabili,

uno de huomini et l’altro di sopra de donne. Fu

edificato tu)o a mio tempo. Alla de)a funda&one

donò principio una madamma Longa,qual fu

ele)a de nostro signor Iddio, ch’essendo lei

stroppiata di mano e piedi, si fe’ portare dentro

una cesta a Santa Maria delo Reto, et ivi vista la

santa messa, la gloriosa Vergine li fe’ gra&a di

sanità, e ritornata fu in Napoli sana per lo miraco-

lo dela Madonna, fu inspirata dalo Spirito Santo

di tal modo che andava mendicando per deJ

hospidali d’incorabili, quali foro principia& in

certo luogo appresso lo Arsenale. Dopo, come a

Dio piacque, s’incominciò ad edificar e dove è nel

presente, che, per mercé di nostro signor Dio, vi è

speso uno gran numero de duca&; et vi sono

d’intrate circa duca& dudici milia. De)a chiesa la

ufficiano honoratamente pre& dudici et diaconi

cinque; si governa per mastria, de’ quali mastri in

ciaschun anno al primo di novembro, ch’è la festa

d’Ogni Santo, chi se ritrova viceré fa la eleJone

in questo modo, videlicet: uno signor &tulato,

uno regente di cancellaria, uno gen&l’huomo

mutando il seggio ogni anno, uno presidente de

Summaria,

Da Pietro de Stefano

DescriJone dei luoghi sacri della ci)à di Na-

poli. Napoli 1560

11

196 S. Biagi alli Librari 197 S. Biagi alla Giudeca 198 S. Bonifazio 199 S. Brigi nella strada…

200 S. Caterina e Paulo sopra pozzo bianco

201 S. Caterina alli Tri… 202 S. Maria del Parto al Capo di Posilipo 203 S.S. Cosima e Damiano della comunità del Barb… 204 S.S. Cosima e Damiano della Con.. de Medici 205 S. Crispino de Calzolari 206 S. Croce una piccola cappella ove fu decollato il Re

Corradino 207 S. Diometri 208 S. Maria Succurre Miser… 209 S. Eufemia e S. Lucia della comunità de sbirri 210 S. Gennaro 211 S. Giacomo Serrali 212 S. Giacomo de Panettieri 213 S. Giacomo … 214 S. Giovanni a mare 215 S. Giovani alla Marina del vino 216 S. Giuliano 217 S. Lonardo e Paulo 218 S.S. Lorenzo e Andrea 219 S. Maria della Pietà accanto il Palazzo del Principe di

san Seviero 220 S. Maria della Pietà accanto a San Giovanni a Carbo-

nar 221 S. Maria della Grazia nella strada del Lavinario 222 S. Maria de Libera alli fer… 223 S. Maria della Grazia a … piscaria 224 S. Maria dela Candilora 225 S. Maria de Monte della Pietà 226 S. Marta Monte dei poveri vergognosi 227 S. Maria della Redenzione 228 S. Maria de Portosalvo 229 S. Nicola a Pozo bianco della famiglia Baratta 230 S. Maria dell’Anima 231 S. Maria del Buocammino 232 S. Salvatore 233 S. Pietro a Vincola delli Speziali manuali 234 S. Pietro a Fosarello 235 S. Pietro e Paulo della Strada dei Cangiani 236 S. Vincenzo a Larsenale

Vi sono anco da so altre Cappelle edificate da cittadini presso le

Cappella della Croce di Corradino di Svevia

Della Cappella della Croce, de)a di Corradino.

Poco lungi dalla Chiesa del Carmine è una Cappel-

la, ove d'ordine di Carlo Primo Rè di Napoli, fù

decollato l'infelice Corradino, ul&mo della linea

de'Suevi (se bene in, Napoli non si es&nse) insie-

me col Duca d'Austria, D. Errigo di Car&glia, ed

altri. Qui poi d'ordine dello flesso Rè furono se-

pelli& iloro corpi,ed in segno di sì crudele ipe)a-

colo fù collocata una colonna di porfido , con un

Christo in Croce di sopra: hà di circuito sei piedi in

circa , e lunghezza da terra sino alla iscrizione

circa dieci piedi . Questa_, iscrizione è in le)ere

Longobarde, d'oro …

Da Guida De' Fores&eri, Curiosi di vedere,

curiosi di vederi, e d'intendere. Di Pompeo Sar-

nelli. Napoli, 1685

12

loro case similmente servite da preti secolari che per bvtà si las. tant. nelle predette Chiese quanto nei conventi de Frati e Monaci sono più di cento Congregazioni overo Compagnie de’ Laici, le quali fano molte opere di carità in scarcerar poveri, pagare li debiti ed’altre simili e di più maritano ogni anno 665 figliole le doti delle quali andono alla somma di duc. 29479 senza l’allire che si maritano da altri luoghi pij come fra l’altri la Santa Casa dell’Annunziata in più volte marita 360 figliole quali ascendono alla somma di doc 18840 hogn’anno.

CARCERI

A La Vicaria

B L’Ammiragliato

C L’Arcivescovado

D Il Nunzio del Pap.

E L’Arte della Seta

F L’Arte della Lana

G Giustiziero

H Moccia

I Baglino

K Spagnoli

L Zecca

M La Torre di San Vincenzo

N Il Castel Nuovo

O Il Castel dell’Ovo

A cura di Aniello Langella Vesuvioweb 2015

Il tribunale della Vicaria

Il 3° è il tribunale del Sacro Regio Conseglio,

già de)o di Santa Chiara, per esser un tempo

presso de)a chiesa, ed è il superiore di tuJ gli

altri tribunali, con autorità di prefe)o pretorio; si

regge dal presidente di esso, che anche è vicepro-

tonotario, con 24 consiglieri, parte italiani e parte

della corona d’Aragona; due di essi assistono per

capi delle ruote della Vicaria Criminale; sono

eleJ dal re; tra)ano in qua)ro ruote divise le

cause così gravi come d’appellazione degli altri

tribunali inferiori; la supplica si porge col &tolo di

Sua Real Maestà, rappresentando de)o Sacro

Conseglio il re; ha il suo secretario, mastri d’aJ e

quan&tà di scrivani e por&eri, che portano l’inse-

gne regali, ed altri officiali.

Da

Napoli ci)à nobilissima, an&ca e fedelissima,

esposta agli occhi et alla mente de’ curiosi, di

Domenico Antonio Parrino 1700