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IL ^--'rTTlSmOi^i PÒ miliiBetro.* .lina (Unboi. aa. «DIMHO 4p. "YTI DELIÌ •^-^,. , 2_00 - A»r.M *D«n»«ii L. 4,50 -- ATTUI k|.ii, cDMeni Z^^,i «»»«"?'ili L. 3.50 - Avvisi «norlMi. L. J,00 - Oootc. Seoteit "^ilili L 3.50 - Avvisi norlMn L. J,00 - Ciouc. e Seaten» "x «hrlca) - Rivolger.! esclusivimenle il> UNIONE PUBBLICITÀ* ' •CREMONA Galhri. 23 Mam, Teltfoae 1645 - CeniraU di MiUiie L. 4,S0 - IT.AUANA SaccoiHli Fondatoret ROBERTO FARINAGCI Pubblicazioni mensili «LA VITA, ITALIANA,. "MAMME E BIMBI,. Riofsta politica Rioìsta illustrata Anno L. 50 « 12 MARTEDÌ' 5 SETTEMBRE 1»3» - Anno XVII CWEMONA - A. XXV - N. 23» PREZZI D'ABBONAMENTO! I)*l» . Ini»»: Anoc L » ! Voain U W; In»-..,, u » „-. l'eAiim» At\ iBDcdl L. 85. Ettera L !50. Nameio .eiMrel^ ent 'Oj Artemio, V) _ Gli ibboniiJntI •incCTonoiii nojtri offici. - Dlrez. Redaz. AfliaÌBUIt.-V<i A«ni«al*. Tel. IS.75 2il3 CCP. V»l LA GUERRA SUL RENO E SULLA VISTOLA del Duce \le truppe mentre pro^eQwtan^V avanzata in territorio pò- si iniziano le ostilità sul fronte occidentale e alla storia lìDuce ha volino far cono- 0e agli Italiani ed al moli- ci intero quale sia stata Vo- 0t. da. lui svolm nei giorni .je precedettero immediata- 'jiente lo scoppio della guer- ra, i proposito delle tratta. ite ver la soluzione pacifica ^i conflitto, Chamberlain ha Ilio una versione che Hitler b energicamente smentita in jiek che non amnìette più khU. A sua volta, Mussoli' 'li k messo le cose a posto, '^iimndo quali siano le vere mjionsahilità di fronte alla mia. Lo tesi inglese che la Po- pnia non abbia potuto cono- Lcre ie modeste proposte ger- §miche e decidere in conse- cade di fronte a do- \menti che sono alla sem- plice portata del pubblico, hit passare in rassegna la francese per convin- psi che la Polonia voleva la mem e non intendeva affat- uìismtpre. // Ordre del -i" ^mbre stampato quan- fi Tedeschi non avevano mto la marcia oltre i, lóro ^w scrìveva spavalda- tate; « Hitler, dopo aver 24 ore di tempo alla vènia jKr inviare Un suo in- Bictìo a Berlino, ha lasciato (Bsssre i termini senza intra- piìder nulla ». Il che è esat- mo distrugge completa- jtiewe k tesi britannica, bua- m tuttal più per uso inter- no, h poche parole, prima imo gettate grida di trion- MicenJo che Hitler non ave- lai-ufo il coraggio ài agire, % quando ha agito, si è cer- Ho di gettargli addosso la re- avuto esattamente quello che desideravano. Tuttavia, sarebbe erroneo ritenere che l'Europa sia oggi nella stessa situazione che if,el 1914: allora essa era tutta in guerra tranne la Spagna e i Nordici; attualmente invece, grazie in gran parte alla vo- lontà mussolinìana, V incendio è esattamente circoscritto. Nel frattempo, il monito del Fiihrer si avvera: la Po- lonia cadrà fra poche setti- mane : le sue linee di resisten- za sono infrante l'una dopo l'altra, il Corridoio è perdu- to, la sua aviazione è distrut- ta sì che i Tedeschi, padroni dell'aria, possono agire a col- po sicuro contro un avversa- rio che deve manovrare al buio. Le sorti polacche, se- gnate dalla folle e provoca- trice politica di Varsavia, si, stanno^ fatalmente compiendo. Frattanto i franco-inglesi me- ditano davanti alla linea di Sigfrido. Si può dire che dovunque si spera ancora sulV azione moderatrice e salvatrice del- l'Italia, ma la pubblicazione del comunicato ufficiale di ieri indica chiaramente che una ulteriore iniziativa del Duce, allo stata attuale delle cose, risulta molto difficile.. Si aggiunga che, con lo, chiama- ta al Governo di uomini qua- li Churchill e Eden, Vlnghil- terra non ha certo voluto ren- dere omaggio all' Italia ma anzi, iruiicare che intende ri- prendere la via dei fatali er- rori di un tempo non lontano. La TflrcHia non le sderiio al blocco franco-inglese Istanbul^ 4 notte. ; La notizia della dichiarazioni^ di guerra della Franciia e dell'Inghil- terra alia Germarua, sebbene atte- sa, ha suscitato vivissima impressio- ne poiché si -era sparato fino al- l'ultimo momento nei positivi risul- tati dell'opera pacificatrice. n giornale dell'Ambasciata di Francia ha pubblicato la not:z:a proveniente da Londra secondo cui. il Consiglio dei ministri turco avreb- be deciso di aderire al blocco fran- co-inglese. La notizia è puramente fantastica e non è affatto confer- mata negli ambienti politici locali. Si ha ragione di credere che, il ri- servato atteggiame'hto turco durerà finché nuovi avvenimenti non mu- tino la situazione, specialmente nel Mediterraneo e nei Balcani. La stampa che pure in massima parte simpatizza con il blocco franco-in- glese, riconosce gli sforzi fatti dal- l'Italia in favore,della pace. Ha de- stato molta impressione la notizia che' la Germania aveva accettato l'ultima proposta del Duce di apri- re trattative. La missione militare egiziana è partita oggi da Istanbul per rien- trare in Egitto. storico L'azione di Londra ha piegato la volontà di pace della Francia e ha determinato rinutilità dell'opera di Mussolinii Ma séilitù deir azione. Lo 5 sistema seguito nel set- "•e del 1938. oggi si può dire di più. ! ^'^mento pubblicato dal ftterno itdimio dimostra che Fm avrebbe mtuto essere r* <inche dòpo le prime '»ni deWEsercito tede- '-W seguito ùlìe quali il , Corridoi') che tanti J* di inchiostro ha fatto "•«'•e è crollato come un ° di carta ma la e, più fuKora, Vln- ^^a, che vokvatw s ' Berlino, ì notte. La solenne accusa" levata con- tro l'Inghilterra dal memoriale tedesco, di avere, oltre tutto,'re- spirito le proposte mussoliniane dell' ultimo momento, alle quali il Governo tedesco aveva aderito, ha destato la più profonda im- pressione in tutta l'opinione pub- blica tedesca ed è oggetto di tut- ti i commenti di stampa i quali ne traggono forza definitiva di argomentazione per costringere, senza piti possibilità di evasione, r Inghilterra sotto il peso della sua tremenda responsabilità di fronte alla storia e all'umanità. La colpa britannica Ad aumentare ancora di più la gravità dell'accusa e della re- sponsabilità stessa si aggiunge in questi commenti l'emergente cir- costanza, resa nota ieri stesso da una Agenzia ufficiosa del Reich, in appoggio del memoria- le del Governo, che la proposta di Mussolini era stata, cioè, in un primo momento almeno, ac- cettata anche dalla Francia, la quale, per altro, subito dopo la pressione di Londra e dei suoi spregiudicati e deliberati istiga- tori di guerra, dovette cedere e arrendersi alla fatale decisione, ormai irrevocabilmente colà pre- sa, d' precipitare l'Europa nella catastrofe. Questa circostanza costituisce un terribile atto di accusa di uno dei più deliberati tradimenti alla IJacc dei popoli fatto nell'inte- resse egoistico di una Potenza la cjuale non ha esitalo a sacrificare -^„,„,. spin- ^^ ^''*^* ^' milioni e milioni di * '6 cose a InnH. ì uomini, e insieme con essa, for- 'posto H / ' ''«""o se, il patrimonio inestimabile di „j. . '"''* Germania una ricchezza morale e materiale che Mone che ben «ni > '' lavoro civile ha accumulato "^ceftabi/p- 7 •"P'''>'ano in secoli di soirituale progresso. ne R " "'"^^ delle \ Ancora una volta, come i gior- ' "ttstat'a un poco dil"^'' rilevano, chi disdice questa *n Volomà TìPr,-],;, > P^*^^ d'Europa e commette que- 'iisse u„ ft^'cite si con-j sto alto tradimento alla coscien- *fm "''^itstizio fra la\^-^ ^ ^1 progresso umano è la '«flntt! e la Pnln,,; i perversa, malsana e sopraffattri- 'Jionui. ro. pg (lourina britannica che altre volte ha precipitato nel baratro dei suoi, massimi più rovinosi conflitti intestini, la dottrina cioè che l'interesse dell' isola inglese comporti l'immediato soffocamen- to, sul nascere, qualsiasi gran- de Potenza continentale. E que- sta delittuosa e nefasta dottrina che ha nei secoli sempj-e lancia- to la Potenza britannica contro la Spagna di Filippo II, contro la Francia di Liiigi XIV, contro la Francia ancora di Napoleone, e nel 1914 contro la Germania di Guglielmo II, procurando al- l'Euntt^a e al mondo le sue mas- sime e più luttuose'sciagure; ed è oggi la stessa dottrina che lan- cia, nella sua cecità, la Potenza britannica contro il Terzo Reich dì Adolfo Hitler, senza curarsi delle immani conseguenze che, nelle mutate proporzioni del mon- do, il conflitto può,_ questa volta, avere per la civiltà stessa. ^^^r convocata una *«Me ^'^™«^ere onorevol- S o l ,*"'"•' «'•^.^•«- W,, 9"«^fw«i tedesco.po- l' ^'i^lfr'' <^he deli- , T '^^'^wsi in- «"IO delh prò- SJJ'^'^'nor, volevano ^^•^•''iio. 0,,;,/"•'«o il so- ^5*1 hanno l a Francia sacrificata Non "già per attenuare in qual- siasi modo la colpa di chi aveva la responsabilità dei propri po- poli, anzi per metterla nella sua più giusta luce che ancora di più l'aggrava, si nota da tutti i gior- nali come il delitto sia stato commesso per la mano deh si- gnor Chamberlain, dalla cricca dei sn^mf^jiàH ingioi che gli stanno dietro e che l'hanno te- nuto al guinzagiio, eccitandolp come un mastino, all'ullimo mo- mento, verso l'irreparabile. E miseramente trascinata e tra- volta in tale congiura è stata la Potenza francese, la cui parola, in questo insorgere della passio- ne anti-europea d«i congiurati isolani britannici, non ha conta- to nulla ; e il popolo francese ancora è stato sacrificato 'all'ira del loro demoniaco egoismo di potenza contro il preteso eterno nemico, il quale, però, aveva as- sicurato e provato con i fatti la propria volontà della più tran- quilla coUvivenza e del più pa- cifico buon vicinato. Il popolo francese si batte per nulla; per conquistare, cioè, una pace che non potrebbe mai essere miglio- re e maggiore di quella che la Germania già gli offriva. Nulla più di questo dipinge la carat- teristica tirannia europea della cricca guerrafondaia britannica. Tutto il mondo aveva salutato con un sospiro di sollievo il ten- tativo mediazione di Mussoli- ni così nota Berliner Zei- tung tentativo che avrebbe potuto salvare la pace un secon- do prima dello scoccare delle ore dodici, e che si muoveva sul pre- supposto, tante volte affermato dal Fiihrer, che fra la Germania e la Francia non vi fosse nessu- na questione che potesse^ giusti- ficare un conflitto armato, Ma a Londra il partito dei guerrafon- dai imponeva a Chamberlain l'uZ- timatum, che è stato consegnato ieri alle nove dall'ambasciatore britannico e che era stato deli- beratamente formulato in forma cosi provocatoria da renderlo inaccettabile. Sic erat in votis. Le proposte di mediazione di Mussolini non furono degnate di uno sguardo. La Francia, iirvece, sia pure all'ultimo momento, ave- va compreso quale importanza aveva il passo del Duce per la salvezza della pace; il Governo francese aveva accettato l'offerta di mediazione italiana. Anche la Germania l'aveva accettata. Ma i partigiani della guerra hanno avuto il sopravvento e l'offerta del Duce ' è stata respinta senza essere stata seriamente esamina- ta. I telegrammi con cui la Fran- cia avvisava l'Inghilterra di ave- re aderito all'iniziativa italiana furono buttati in un mucchio di altri telegrammi provenienti da tutte le capitali del mondo. La volontà francese- non ha oggi a Londra neanche una importanza di secondo ordine. Come la pace fu silurata Tutta la stampa poi osserva come finalmente si comprendano molte cose. Si comprende,- cioè, come l'Inghilterra accettasse a suo tempo la generosa, magna- nima offerta del Fuhrer per il patto ' navale e la méttesse agli archivi senza una parola di ri- conoscimento e di ringraziamen- to e senza permettere di trarre le necessarie conseguenze per la f'^ff.'*",*"_ *Ì"''Ì?._^._'?onieiito pace europea, come l'Inghilterra '' ""''" - '- •" facesse orecchie di mercante a tutte le condizioni tedesche e ri- fltasse costantemente àllA Germa- nia di trattare i problemi 'colo- niali; alla iine essa emanò la parola d'ordine- dell'accerchia- mento come nel 1914. Ormai l'Inghilterra aveva con- sumato il suo gioco in europa. «Il seme Zaficiafo per anni < per 'dato ora il suo fruUo. L'impe- rialismo britannico co'si con- clude il suo commento il Voelki- scher Beobachter che ha sem- pre combattuto le Potenze mi- naccianii di diventare troppo for- ti, attacca ora per tale ragione la Germania nazionalsocialista». La Nachtausgabe descrive il modo con cui il progetto del Du- ce, che era stato accettato dalla Francia e dalla Germania, fu let- teralmente livragato dai guerra- fondai britannici. « Sabato nel pomeriggio — • afferma un gior- nale -— Daladier teneva un di- scorso che gettò lo spavento nel- le file dei guerrafondai britan- nici perchè egli accennava alla possibilità di salvare la pace al- l'ultimo momento. « La Francia diventava ad un fratto «. pili molle?». Allora es- si misero in moto tutti i loro mezzi, dagli ebrei all'alta finan- za, agli uomini di. opposizione, e a tutti i sovventori finanziari dei preparativi di guerra per il tra- mite degli Eden, Churchill e Duff Cooper; non importò piìi altro se non di avviluppare e circuire Chamberlain affinchè .egli non fn- cusse eco nel suo discorso al si- gnor Daladier. Chamberlain par- la sera alla Camera, ma sen- za dire nulla che corrisponde.isa alle speranze di questi uomini. Alla fine, nel Consiglio che se- guì, Chamberlain fu circuito e gli fu imposto l'ultimatum di due. ore. telefonò e si ritelefonò a Parigi e si convinse anche il signor Daladier a porre il suo ter mine-per le einque. I gucrrafor, dai britannici avevano vinto ». La serena fona italiana La Frankfuerter Zeilung nota come le future generazioni ri- marranno incredule e sgomente davanti al fatto accertato che. una suprema possibilità di evitare lina catastrofe c'ora; c'era effetti- vamente e non è stata accolta. Nessuno, certamente, può dire se la conferenza proposta da Mus- solini sarebbe etfettivamente riu- scita a salvare la pace, rta non si può a meno di pensare eoa raccapriccio che questa possibili- ci sia stata e che non sìa sta- ta esperita. Il giornale afferma altamente che il Fuhrer, il quale voleva non la guerra, ma il diritto del suo popolo, aveva aderito alla confe- renza; egli voleva la giustizia e la libertà tedesca e se la confe- renza glie l'avesse date, egli sa- rebbe stato contento;, anche" la Francia, presa all'ultimo moroen'- to da un alto senso responsa- bilità, aveva accettato.' Ma la ter- za potenza si inserì e; rifiutò; l'Inghilterra potrà giustificare co- me vuole questo suo rifiuto, ma il fatto inappellabile che la Francia lo aveva accettato inde- bolirà sempre la sua giustifica- zione e renderà sempre prive di efficaci::^ Vi sue argomentazioni. 11 ratio è che l'Inghilterra ha' ."/••:•.•••'./••, ^ ; ' ROMA, 4-sera. Di fronte all'aggravarsi della situazione europea, il 31 agosto il Duce, pur rendeiidosi conto delle eccezionali difficoltà che ormai - rendevano estremamente prò- bleihfltica una. soluzione pacifica, volle compiere un ultimo tentativo per salvare la pace europea. ' A tale fine fu fatto conoscere ai Governi inglese e francese che il Duce, qualora avesse avuto la previa certezza dell'adesione franco-britannica e della partecipazione polacca, assicurata attraverso l'azione di. Londra e di Parigi, a\Tebbe potuto convocare una conferenza internazionale per il 5 settembre con lo scopo di rivedere le clausole del trattato di Versaglia che sono causa dell'attuale turbamento della vita europea. Il Governo italiano non mancò di sottolineare l'estrema urgenza di una risposta, ma i Governi francese e inglese non furono in grado di far pervenire tale risposta prima del giorno successivo cioè del settembre. * Nel frattempo, nella notte tra il 31 agosto ed il T settembre, si erano deter- minati gli incidenti di frontiera che avevano indotto il Fiihrer ad iniziare le opera- zioni militari contro la Polonia. Le risposte pervenute al Governo italiano essendo state di massima favorevoli, sia da parte francese che da parte inglese, ed essendosi da parte francese, nonostante il già avvenuto urto militare tra la Germania e la Polonia, manifestato un particolare interessamento ad un possibile sviluppo delle iniziative del Duce, il Governo italiano, la mattina del 2 settembre, alle, ore 10, portò a conoscenza del Cancelliere Hitler, a titolo di informazione, che vi era ancora la possibilità di convocare una conferenza preceduta da un armistizio, conferenza che avrebbe dovuto risolvere in via pacifica il conflitto germano-polacco. Il Cancelliere Hitler rispose ài Duce, per il tramite del nostro ambasciatore a Berlino, che egli non respingeva aprioristicamente l'eventualità di una conferenza. Intendeva però conoscere in via preliminare se la nota presentata dai franco-inglesi a Berlino aveva il carattere d! ultimatum -— e in tai casw ogi£y tr^tiaiiva sarebbe stata inutile o se poteva contare su un periodo di tempo di 24 ore per maturare e prenderete sue decisioni u\ proposito. ., Il Governo italiano, postosi npovamente in contatto chn i Governi (Ji Lopd/a e di Parigi, alle ore 14 del giorno 2 settembre portò a loro conoscenza quanto era stato domandato dal Fuhrer, Successivamente nella tarda serata pervenne da Londra e da Parigi risposta affermativa circa le due richieste di cui sopra, ma si àggiiinse che Francia ed Inghilterra, essendosi determinato tra il 31 agosto ed il 2 settembre il fatto nuovo dellioccupazione di territori polacchi da parte delle forze germaniche, po- nevano come condizione fondamentale per partecipare ad un^ conferenza internazio- nale l'evacuazione del territorio occupato. In tale stato di cose il Governo italiano si è limitato a portare a conoscenza del Fiihrer tale condizione, aggiungendo che, tranne avviso contrario del Governo germanico, non riteneva di poter svolgere ulteriore azione. (Stefani) ' iMunkatiioltÉidii del 3 e 4 settembre BERLINO, 3 notte. Il Gran Quartier Generale C(V munica in data di ieri: Le truppe germaniche hanno confìnuato ieri nel pomeriggio « nelle ore antimeridiane di oggi la- loro vittoriosa avaniata BU tutti i fronti, penetrando profòa* damente in territorio polacco.^ Czenstocan è e-tatà ' occupata. Ad est di Wielun il fiume 'Warta è stato raggiunto e traversato. Un tentativo verso sud eseguito dai reparti polacchi tagliati nel cor- ridoio per aprirsi la strada: stato respinto. Berent è in mano =- tedesca. Dopo il lord decisivo im- piego, le divisioni delle due. flcMt- te aeree lanciate cóntro la Polo- nia dominano completamente il cielo polacco e sono pronte ài nuovi cimenti nelle loro basi, altre formazioni aerep;non ancora impiegate attendonof; come siri» ad ora, pronte nelle rispettive b*- si aeree. Oggi è stato diramato il seguen- te comunicato: Le truppe avanzanti dalla Sle- sia e dal sud premono al nord dell'alto Taira ed, a sud del baci- no industriale . forti contingenti di truppe che si ritirano verso Cra- covia. Ad oriente di Pless le no- stre truppe combattono per raf- forzare il passaggio della Visto- la, al nord del bacino ìndustr'ai- le. Le nostre truppe insej;uong| .jj, nemica in ritirata sulla .lipe^.-Kor nif cpoI-.Mamisnsie. e sulla Wartji a nor<l-cstj di Wejlun.. Le .nostr; truppe nella loro avanzata, si sor no, spìnte a 20, Km. da. Sieradaz. Il:primo gruppo di esercito IHO- yeniente d^ìla Pomerania, ha raffr giunto ;in, grandi forze; la Visto- la presso Kulm. Le forze polaCr che che si trovano nell.a parte settentrionale del corridoio sonò cosi completamente tagliate fuo^ ri. Le truppe tedesche hanno in- vestito le fortifieazioni. di Gran» sijcttacolo di prontezza e vigilan- za militare. « Con il milione di soldati che ha in piedi •— scrive il giornale anche la Flotta e l'.Auiazione sono in assetto di piena efficien- za per impedire qualsiasi Sorpre- sa nel Mediterraneo. Alla pron- tezza militare del popolo italiano corrisponde poi perfeliame.nte aggiunge il giornale quelli economica e quella morale, F.co- nomicnmeute, l'Italia ha da tem- po già provveduto ottimamente :i tutto ed ora il consumo dei pro- d(flti più importanti è statò op- portunamente limitalo e regola- to per la popolazione civile per essere tutti dedicati ai bisogni dell'esercito. Anche il movimento automobi- listico è stato regolato così nei Regno come nei possedimenti; « il popolo aspetta nella più. piena e fiduciosa tranquillila quello che il -Duce sarà per ordinare. L'Ita- lia, in ogni modo, costituisce un biacco di quarantaquattro milio- ni di uomini uniti nella loro for- za e nella loro assoluta fiducia nelle direttive del loro Duce ». GIUSEPPE PIAZZA di stritolare la Germania; ma essa si iitganna: essa troverà di fron- te à sé- le forze concentrate di un intero popolo, quale essa'mai nella sua storia ha 'incontrate; ma la grave responsabilità gra- verà sulle sue spalle e poche ore prima del conflitto, essa ne Zia dato la prova a tutto il mondo.- Anche YAngrìff rileva le mede- sime cose. Lo stess.o giornale, poi. aiuii dai gua&i^^niifi •ittàle.ti* Aa ; adta. come - r^ItalifiHcU.ii-noB .naioor HlóBiiBecciB multtigi^ Attacco aereo inglese su Cuxhaven respinto Berlino, 4 notte. L'auiazione brifon-nica ha ese- guito un attacco aereo con do- dici apparecchi da bombardamen- to sulla città di Cuxhaven. L'at- tacco è stato . respinto e cinque apparecchi britannici sono stati abbattuti. Manifestini ianciati da un aeroplano Inglese in territorio tedesco Londra, 4 notte. Il Ministero' delle Informazioni comunica che nella notte dal 3 al 4 settembre un apparecchio britan- nico da ' bombardamento ha com- piuto un volo da ricognizione a nord e ad ovest della Germania ma che eau non è stato impegnato in al- cun» operazione col nemico. Oltre e mHioDi di copie di un messaggio al popolo tedesco sono state fatte cadere su una vasta area. Sempre attraverso lo'stesso Ministero delle informazioni, l'Ammiragliato infor- ma phe. l'attività navale continua su tutti l mari ma ancora non si hanno notizie di particolari opera- ftenL n.PMrtQjm3óxer,è.«hlu» si Il sliaiDio dell'"iii Netta smentita tedesca ' . Berlino, 4 notte. Circa il siluTamento del piro- scafo Athenia, che è afondato a 200 miglia dalla costa inglese, su cui erano 1400 passeggeri, dei quali 300 americani, e del quale in Inghilterra si è voluto subito attribuirne la colpa ad un sotto- marino tedesco, si dichiara da parte competente che nessuna uni- tà germanica si trovava allora in- dicata nella zona dove sarebbe av- venuto il siluramento stesso, il quale quiridi non può imputarsi alla Germania, Si conferma che dichiarazioni in questo senso sono state fatte stamane dal sottose- gretario agli Esteri Weiszacker all'incaricato d'affari americano a Berlino. Una immediata inchiesta com- piuta dopo la pubblicazione della notizia di fonte, inglese,, circa il siluramento del piroscafo Aihenla ad occidente- delle isole Ebridi, ha accertato ,che è assolutamente e- scluso che il piroscafo, che tra- sportava 1400 persone, sia stato affondato da un sottomarino tede- sco. La marina tedesca ha ordini tassativi e preci.« di attenersi- al- le norme della guerra marittima e, quindi è da escludersi che una nave. tedesca ab.bia trasgredito questi ordini. Se è vero che l'A- thenia è stalo silurato, secondo il parere dei competenti circoli na- vali tedeschi, si sarebbe trattato di un errore compiuto da un sot- tomarino iriglese che in questo ca- so non avrebbe osservato le nor- me internazionali della, guerra marittima. Si deve però ritenere che il'vapore abbto urtato in una mina vagante inglese. In ogni mo- do è Viano che la stampa democra- tica teriti di inscenare su questo incidente un nuovo caso Lusitaiiia. La neutralità degli S. U. L'applicazione dell'embargo sulle armi e munizioni I passfggeri. salvali Stoccolma, 4 notte. Il panfilo olandese, Croce del Sud informa di avere tratto in sal- vo 200 passeggeri del piroscafo Athenia. U vapore norvegese Knud Nelson p^re. abbia tratto in salvo a sua.vòlta 800 passeggeri. La iMllllazloiie rossa Berlino, 4 notte. ti D.N.B.fta-da 'Mosca che i riser- visti deWàrifuita rossaftannoeoìhin- dato t^i^tt-raofftttntfere le loro uHità, l Washington, 4 notte. In -un discorso radiodiffuso il presidente Roosevelt ha informato ufficialmente il popolo " americano che, in omaggio al^a legge vigente, ha deciso di proclamare la neu- tralità di fronte al conflitto euro- peo. Per questa effettiva neutra- lità egli ha richiegto la disciplina e la cooperazione di tutti i citta- dini di qualunque origine, fede, partito. li presidente ha poi rile- vato che la neutralità della Na- zione non infi.rraa il diritto dei singoli di valutare i pacti e giudi- carli secondo la propria coscienza e non ' ha mancato di riaffermare la solidarietà per la difesa del Nuovo Continente, nella speranza che in avvenire possa essere eli- minato l'uso della forza tra le Nazioni. Roosevelt non ha accen- nato alla riconvocazione del Con- gresso, che .«i dice sia stata eia decisa dopo il proclama sulla po- litica di neutralità e rimandata perchè finora la Francia e l'In- ghilterra non hanno fatto giun- gere alla Casa Bianca la comu- nicazione dello stato di guerra. Subito dopo l'entrata in vigore del decreto di neutralità, sarà ap- plicato l'embargo sulle armi e mu- nizioni per la Germania, 3a Po- lonia, la Francia e l'Inghilterra. Roosevelt ha convocato il Gabi- netto per il pomeriggio. Intanto un comunicato del municipio 'li Nuova York ha vietato'qualunque dimcstrazione dinanzi ai Consolati esteri. Il piroscafo Queen Mary è sta- to colto dalla dichiarazione dello stato di guerra presso le acque canadesi ed è atteso stamani a Nuova York con 2385 passegge- ri, tra cui il banchiere Morgan. Il piroscafo è scortato da due cac- ciatorpediniere americane. La pri- ma nave partita da Nuova York dopo la dichiarazione - dello stato di guerra è il Carìnchia che ave- va a bordo la cameriera tedesca Helen Mutter messa sotto sorve- glianza per essere. internata allo sbarco. Il Normaiidie, partito ie- ri mattina, reca a bordo 1000 pas- seggeri. Hanno riparato in porti neutri del centro America le navi tedesche Saint Louis, Columbus e New York.-Altri piroscafi tede- schi attraversano il Pacifico a grande velocità verso i porti del Messico. La. nave cisterna Frcde- rich, proveniente dal Texas e -di- retta ad Ainhurgo, si è ancorata a Boston, Elogi sospetti Daladier, alla Càmera /ron- cese, suscitando un calorosa, applauso, ha voluto ricordare l'opera svolta. Mussolini per raggiungere una soluzio- ne pacifica del conflitto. Molti uomirii politici, molti diretto, ri di quotidiani a Parigi guardano Roma e bruciano incensi all'Italia. E'-'da chiedersi se tutte que-, ste manifestazioni sono spon- tanee e sincere, o sono prodot- te dall'orgasmo della nazione portata sul piede di guerra,. Se dovessimo stare alle parole ci dovremmo dichiarare sod- disfatti; ma i fatti sono ben diversi dal linguaggio italofilo di questi giorni. Il Governo francese continua a colludere con la peggióre canaglia del fuoruscitismo italiano. Si per- mette l'uscita dei loro libelli^ si permette che-essi facciano dichiarazioni e svolgano prò- pagando di odio contro l'Ita* Ila fascista. Solo la Voce de- gli Italiani è stata soppressa, ma unicamente perchè sussi- diata dalla Russia; e nessun provvedimento si è preso a ca. rico dei Romano Cocchi, dei Nenni, e di simile gentaglia, che aspettavano da Mosca l'assicurazione che Germania e Italia sarebbero state postm sotto il tallone di Stalin. I fascisti sanno per docu- mentazione sicura e per espe- rienza più sicura ancora che i nostri rinnegati erano al ser- vizio del Governo di Parigi ' come agenti provocatori; e so» no convinti che, fino acquan- do, non con le parole,.ma con i fatti, non si prende posizio- ne netta contro questa ciur- maglia, non è lecito ^are so- verchia- importanza a certi elogi e a certi riconoscimene che hanno sttgore ftUso,- \ ulffliM

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"MAMME E BIMBI,. Riofsta politica Rioìsta illustrata

Anno L. 50 « 12

MARTEDÌ' 5 SETTEMBRE 1»3» - Anno XVI I — CWEMONA - A. XXV - N. 23» PREZZI D'ABBONAMENTO! I)*l» . Ini»»: Anoc L » ! Voa in U W; In»-..,, u » „-. l'eAiim» At\ iBDcdl L. 85. Ettera L !50. Nameio .eiMrel ent 'Oj Artemio, V) _ Gli ibboniiJntI •incCTonoiii nojtri offici. - Dlrez. Redaz. AfliaÌBUIt.-V<i A«ni«al*. Tel. IS.75 2il3 CCP. V»l

LA GUERRA SUL RENO E SULLA VISTOLA

del Duce \le truppe

9« mentre pro^eQwtan^V avanzata in territorio pò-

si iniziano le ostilità sul fronte occidentale

e alla storia lìDuce ha volino far cono-

0e agli Italiani ed al moli­

ci intero quale sia stata Vo-

0t. da. lui svolm nei giorni

.je precedettero immediata-

'jiente lo scoppio della guer-

ra, i proposito delle tratta.

ite ver la soluzione pacifica

^i conflitto, Chamberlain ha

Ilio una versione che Hitler

b energicamente smentita in

jiek che non amnìette più

khU. A sua volta, Mussoli'

'li k messo le cose a posto,

'^iimndo quali siano le vere

mjionsahilità di fronte alla

mia. Lo tesi inglese che la Po-

pnia non abbia potuto cono-

Lcre ie modeste proposte ger-

§miche e decidere in conse-

cade di fronte a do-

\menti che sono alla sem­

plice portata del pubblico,

hit passare in rassegna la

francese per convin-

psi che la Polonia voleva la

mem e non intendeva affat-

uìismtpre. / / Ordre del -i"

^mbre — stampato quan-

fi Tedeschi non avevano

mto la marcia oltre i, lóro

^w — scrìveva spavalda-

tate; « Hitler, dopo aver

24 ore di tempo alla

vènia jKr inviare Un suo in-

Bictìo a Berlino, ha lasciato

(Bsssre i termini senza intra-

piìder nulla ». Il che è esat-

mo distrugge completa-

jtiewe k tesi britannica, bua-

m tuttal più per uso inter­

no, h poche parole, prima

imo gettate grida di trion-

MicenJo che Hitler non ave-

lai-ufo il coraggio ài agire,

% quando ha agito, si è cer-

Ho di gettargli addosso la re­

avuto esattamente quello che

desideravano.

Tuttavia, sarebbe erroneo

ritenere che l'Europa sia oggi

nella stessa situazione che if,el

1914: allora essa era tutta in

guerra tranne la Spagna e i

Nordici; attualmente invece,

grazie in gran parte alla vo­

lontà mussolinìana, V incendio

è esattamente circoscritto.

Nel frattempo, il monito

del Fiihrer si avvera: la Po­

lonia cadrà fra poche setti­

mane : le sue linee di resisten­

za sono infrante l'una dopo

l'altra, il Corridoio è perdu­

to, la sua aviazione è distrut­

ta sì che i Tedeschi, padroni

dell'aria, possono agire a col­

po sicuro contro un avversa­

rio che deve manovrare al

buio. Le sorti polacche, se­

gnate dalla folle e provoca-

trice politica di Varsavia, si,

stanno^ fatalmente compiendo.

Frattanto i franco-inglesi me­

ditano davanti alla linea di

Sigfrido. Si può dire che dovunque

si spera ancora sulV azione

moderatrice e salvatrice del­

l'Italia, ma la pubblicazione

del comunicato ufficiale di

ieri indica chiaramente che

una ulteriore iniziativa del

Duce, allo stata attuale delle

cose, risulta molto difficile.. Si

aggiunga che, con lo, chiama­

ta al Governo di uomini qua­

li Churchill e Eden, Vlnghil-

terra non ha certo voluto ren­

dere omaggio all' Italia ma

anzi, iruiicare che intende ri­

prendere la via dei fatali er­

rori di un tempo non lontano.

La TflrcHia non le sderiio al blocco franco-inglese

Istanbul 4 notte. ; La notizia della dichiarazioni di

guerra della Franciia e dell'Inghil­terra alia Germarua, sebbene atte­sa, ha suscitato vivissima impressio­ne poiché si -era sparato fino al­l'ultimo momento nei positivi risul­tati dell'opera pacificatrice.

n giornale dell'Ambasciata di Francia ha pubblicato la not:z:a proveniente da Londra secondo cui. il Consiglio dei ministri turco avreb­be deciso di aderire al blocco fran­co-inglese. La notizia è puramente fantastica e non è affatto confer­mata negli ambienti politici locali. Si ha ragione di credere che, il ri­servato atteggiame'hto turco durerà finché nuovi avvenimenti non mu­tino la situazione, specialmente nel Mediterraneo e nei Balcani. La stampa che pure in massima parte simpatizza con il blocco franco-in­glese, riconosce gli sforzi fatti dal­l'Italia in favore,della pace. Ha de­stato molta impressione la notizia che' la Germania aveva accettato l'ultima proposta del Duce di apri­re trattative.

La missione militare egiziana è partita oggi da Istanbul per rien­trare in Egitto.

storico

L'azione di Londra ha piegato la volontà di pace della Francia

e ha determinato rinutilità dell'opera di Mussolinii

Ma

séilitù deir azione. Lo 5 sistema seguito nel set-"•e del 1938.

oggi si può dire di più.

! ^'^mento pubblicato dal

ftterno itdimio dimostra che

F m avrebbe mtuto essere

r * <inche dòpo le prime

'»ni deWEsercito tede-

'-W seguito ùlìe quali il

, Corridoi') che tanti

J* di inchiostro ha fatto

"•«'•e è crollato come un

° di carta — ma la

e, più fuKora, Vln-

^^a, che vokvatw s '

Berlino, ì notte. La solenne accusa" levata con­

tro l'Inghilterra dal memoriale tedesco, di avere, oltre tutto,'re-spirito le proposte mussoliniane dell' ultimo momento, alle quali il Governo tedesco aveva aderito, ha destato la più profonda im­pressione in tutta l'opinione pub­blica tedesca ed è oggetto di tut­ti i commenti di stampa i quali ne traggono forza definitiva di argomentazione per costringere, senza piti possibilità di evasione, r Inghilterra sotto il peso della sua tremenda responsabilità di fronte alla storia e all'umanità.

La colpa britannica Ad aumentare ancora di più la

gravità dell'accusa e della re­sponsabilità stessa si aggiunge in questi commenti l'emergente cir­costanza, resa nota ieri stesso da una Agenzia ufficiosa del Reich, in appoggio del memoria­le del Governo, che la proposta di Mussolini era stata, cioè, in un primo momento almeno, ac­cettata anche dalla Francia, la quale, per altro, subito dopo la pressione di Londra e dei suoi spregiudicati e deliberati istiga­tori di guerra, dovette cedere e arrendersi alla fatale decisione, ormai irrevocabilmente colà pre­sa, d' precipitare l'Europa nella catastrofe.

Questa circostanza costituisce un terribile atto di accusa di uno dei più deliberati tradimenti alla IJacc dei popoli fatto nell'inte­resse egoistico di una Potenza la cjuale non ha esitalo a sacrificare

-^„,„,. spin- ^^ ''* * ^' milioni e milioni di * '6 cose a InnH. ì uomini, e insieme con essa, for-

'posto H / ' ''«""o se, il patrimonio inestimabile di „j. . '"''* Germania una ricchezza morale e materiale che

Mone che ben «ni > • '' lavoro civile ha accumulato " ceftabi/p- 7 • •"P'''>'ano in secoli di soirituale progresso. ne R " "'"^^ delle \ Ancora una volta, come i gior-' • "ttstat'a un poco dil"^'' rilevano, chi disdice questa

*n Volomà TìPr,-],;, • > P * ^ d'Europa e commette que-'iisse u„ ft^'cite si con-j sto alto tradimento alla coscien-

*fm • "''^itstizio fra la\^-^ ^ 1 progresso umano è la '«flntt! e la Pnln,,; i perversa, malsana e sopraffattri-

'Jionui. ro. pg (lourina britannica che altre volte ha precipitato nel baratro dei suoi, massimi più rovinosi conflitti intestini, la dottrina cioè che l'interesse dell' isola inglese comporti l'immediato soffocamen­to, sul nascere, dì qualsiasi gran­de Potenza continentale. E que­sta delittuosa e nefasta dottrina che ha nei secoli sempj-e lancia­to la Potenza britannica contro la Spagna di Filippo II, contro la Francia di Liiigi XIV, contro la Francia ancora di Napoleone, e nel 1914 contro la Germania di Guglielmo II, procurando al-l'Euntt a e al mondo le sue mas­sime e più luttuose'sciagure; ed è oggi la stessa dottrina che lan­cia, nella sua cecità, la Potenza britannica contro il Terzo Reich dì Adolfo Hitler, senza curarsi delle immani conseguenze che, nelle mutate proporzioni del mon­do, il conflitto può,_ questa volta, avere per la civiltà stessa.

^^^r convocata una

*«Me „ ' ™« ere onorevol-

S o l ,*"'"•' « «'• . •«-W,, 9"« fw«i tedesco.po-

l' • ^'i^lfr'' <^he deli-

, T '^^'^wsi in-«"IO delh prò-

SJJ'^'^'nor, volevano

^ • •''iio. 0, ,; , /"•'«o il so-

^5*1 hanno

la Francia sacrificata Non "già per attenuare in qual­

siasi modo la colpa di chi aveva la responsabilità dei propri po­poli, anzi per metterla nella sua più giusta luce che ancora di più l'aggrava, si nota da tutti i gior­nali come il delitto sia stato commesso per la mano deh si­gnor Chamberlain, dalla cricca dei sn^mf^jiàH ingioi che gli

stanno dietro e che l'hanno te­nuto al guinzagiio, eccitandolp come un mastino, all'ullimo mo­mento, verso l'irreparabile.

E miseramente trascinata e tra­volta in tale congiura è stata la Potenza francese, la cui parola, in questo insorgere della passio­ne anti-europea d«i congiurati isolani britannici, non ha conta­to nulla ; e il popolo francese ancora è stato sacrificato 'all'ira del loro demoniaco egoismo di potenza contro il preteso eterno nemico, il quale, però, aveva as­sicurato e provato con i fatti la propria volontà della più tran­quilla coUvivenza e del più pa­cifico buon vicinato. Il popolo francese si batte per nulla; per conquistare, cioè, una pace che non potrebbe mai essere miglio­re e maggiore di quella che la Germania già gli offriva. Nulla più di questo dipinge la carat­teristica tirannia europea della cricca guerrafondaia britannica.

Tutto il mondo aveva salutato con un sospiro di sollievo il ten­tativo dì mediazione di Mussoli­ni — così nota là Berliner Zei-tung — tentativo che avrebbe potuto salvare la pace un secon­do prima dello scoccare delle ore dodici, e che si muoveva sul pre­supposto, tante volte affermato dal Fiihrer, che fra la Germania e la Francia non vi fosse nessu­na questione che potesse^ giusti­ficare un conflitto armato, Ma a Londra il partito dei guerrafon­dai imponeva a Chamberlain l'uZ-timatum, che è stato consegnato ieri alle nove dall'ambasciatore britannico e che era stato deli­beratamente formulato in forma cosi provocatoria da renderlo inaccettabile. Sic erat in votis. Le proposte di mediazione di Mussolini non furono degnate di uno sguardo. La Francia, iirvece, sia pure all'ultimo momento, ave­va compreso quale importanza aveva il passo del Duce per la salvezza della pace; il Governo francese aveva accettato l'offerta di mediazione italiana. Anche la Germania l'aveva accettata. Ma i partigiani della guerra hanno avuto il sopravvento e l'offerta del Duce ' è stata respinta senza essere stata seriamente esamina­ta. I telegrammi con cui la Fran­cia avvisava l'Inghilterra di ave­re aderito all'iniziativa italiana furono buttati in un mucchio di altri telegrammi provenienti da tutte le capitali del mondo. La volontà francese- non ha oggi a Londra neanche una importanza di secondo ordine.

Come la pace fu silurata Tutta la stampa poi osserva

come finalmente si comprendano molte cose. Si comprende,- cioè, come l'Inghilterra accettasse a suo tempo la generosa, magna­nima offerta del Fuhrer per il patto ' navale e la méttesse agli archivi senza una parola di ri­conoscimento e di ringraziamen­to e senza permettere di trarre le necessarie conseguenze per la f' ff.'*",*"_ *Ì"''Ì?._^._'?onieiito pace europea, come l'Inghilterra ' ' ""''" - ' - •" facesse orecchie di mercante a tutte le condizioni tedesche e ri-fltasse costantemente àllA Germa­nia di trattare i problemi 'colo­niali; alla iine essa emanò la parola d'ordine- dell'accerchia­mento come nel 1914.

Ormai l'Inghilterra aveva con­sumato il suo gioco in europa. «Il seme Zaficiafo per anni < per

'dato ora il suo fruUo. L'impe­rialismo britannico — co'si con­clude il suo commento il Voelki-scher Beobachter — che ha sem­pre combattuto le Potenze mi-naccianii di diventare troppo for­ti, attacca ora per tale ragione la Germania nazionalsocialista».

La Nachtausgabe descrive il modo con cui il progetto del Du­ce, che era stato accettato dalla Francia e dalla Germania, fu let­teralmente livragato dai guerra­fondai britannici. « Sabato nel pomeriggio —• afferma un gior­nale -— Daladier teneva un di­scorso che gettò lo spavento nel­le file dei guerrafondai britan­nici perchè egli accennava alla possibilità di salvare la pace al­l'ultimo momento.

« La Francia diventava ad un fratto «. pili molle?». Allora es­si misero in moto tutti i loro mezzi, dagli ebrei all'alta finan­za, agli uomini di. opposizione, e a tutti i sovventori finanziari dei preparativi di guerra per il tra­mite degli Eden, Churchill e Duff Cooper; non importò piìi altro se non di avviluppare e circuire Chamberlain affinchè .egli non fn-cusse eco nel suo discorso al si­gnor Daladier. Chamberlain par­lò la sera alla Camera, ma sen­za dire nulla che corrisponde.isa alle speranze di questi uomini. Alla fine, nel Consiglio che se­guì, Chamberlain fu circuito e gli fu imposto l'ultimatum di due. ore. Sì telefonò e si ritelefonò a Parigi e si convinse anche il signor Daladier a porre il suo ter mine-per le einque. I gucrrafor, dai britannici avevano vinto ».

La serena fona italiana La Frankfuerter Zeilung nota

come le future generazioni ri­marranno incredule e sgomente davanti al fatto accertato che. una suprema possibilità di evitare lina catastrofe c'ora; c'era effetti­vamente e non è stata accolta. Nessuno, certamente, può dire se la conferenza proposta da Mus­solini sarebbe etfettivamente riu­scita a salvare la pace, rta non si può a meno di pensare eoa raccapriccio che questa possibili­tà ci sia stata e che non sìa sta­ta esperita.

Il giornale afferma altamente che il Fuhrer, il quale voleva non la guerra, ma il diritto del suo popolo, aveva aderito alla confe­renza; egli voleva la giustizia e la libertà tedesca e se la confe­renza glie l'avesse date, egli sa­rebbe stato contento;, anche" la Francia, presa all'ultimo moroen'-to da un alto senso dì responsa­bilità, aveva accettato.' Ma la ter­za potenza si inserì e; rifiutò; l'Inghilterra potrà giustificare co­me vuole questo suo rifiuto, ma il fatto inappellabile che la Francia lo aveva accettato inde­bolirà sempre la sua giustifica­zione e renderà sempre prive di efficaci:: Vi sue argomentazioni.

11 ratio è che l'Inghilterra ha'

. " / • • : • . • • • ' . / • • , ^ ; ' ROMA, 4-sera. Di fronte all'aggravarsi della situazione europea, il 31 agosto il Duce, pur

rendeiidosi conto delle eccezionali difficoltà che ormai - rendevano estremamente prò-bleihfltica una. soluzione pacifica, volle compiere un ultimo tentativo per salvare la pace europea. '

A tale fine fu fatto conoscere ai Governi inglese e francese che il Duce, qualora avesse avuto la previa certezza dell'adesione franco-britannica e della partecipazione polacca, assicurata attraverso l'azione di. Londra e di Parigi, a\Tebbe potuto convocare una conferenza internazionale per il 5 settembre con lo scopo di rivedere le clausole del trattato di Versaglia che sono causa dell'attuale turbamento della vita europea. Il Governo italiano non mancò di sottolineare l'estrema urgenza di una risposta, ma i Governi francese e inglese non furono in grado di far pervenire tale risposta prima del giorno successivo cioè del 1° settembre. *

Nel frattempo, nella notte tra il 31 agosto ed il T settembre, si erano deter-minati gli incidenti di frontiera che avevano indotto il Fiihrer ad iniziare le opera­zioni militari contro la Polonia.

Le risposte pervenute al Governo italiano essendo state di massima favorevoli, sia da parte francese che da parte inglese, ed essendosi da parte francese, nonostante il già avvenuto urto militare tra la Germania e la Polonia, manifestato un particolare interessamento ad un possibile sviluppo delle iniziative del Duce, il Governo italiano, la mattina del 2 settembre, alle, ore 10, portò a conoscenza del Cancelliere Hitler, a titolo di informazione, che vi era ancora la possibilità di convocare una conferenza preceduta da un armistizio, conferenza che avrebbe dovuto risolvere in via pacifica il conflitto germano-polacco.

Il Cancelliere Hitler rispose ài Duce, per il tramite del nostro ambasciatore a Berlino, che egli non respingeva aprioristicamente l'eventualità di una conferenza. Intendeva però conoscere in via preliminare se la nota presentata dai franco-inglesi a Berlino aveva il carattere d! ultimatum -— e in tai casw ogi£y tr^tiaiiva sarebbe stata inutile — o se poteva contare su un periodo di tempo di 24 ore per maturare e prenderete sue decisioni u\ proposito. .,

Il Governo italiano, postosi npovamente in contatto chn i Governi (Ji Lopd/a e di Parigi, alle ore 14 del giorno 2 settembre portò a loro conoscenza quanto era stato domandato dal Fuhrer, Successivamente nella tarda serata pervenne da Londra e da Parigi risposta affermativa circa le due richieste di cui sopra, ma si àggiiinse che Francia ed Inghilterra, essendosi determinato tra il 31 agosto ed il 2 settembre il fatto nuovo dellioccupazione di territori polacchi da parte delle forze germaniche, po­nevano come condizione fondamentale per partecipare ad un^ conferenza internazio­nale l'evacuazione del territorio occupato.

In tale stato di cose il Governo italiano si è limitato a portare a conoscenza del Fiihrer tale condizione, aggiungendo che, tranne avviso contrario del Governo germanico, non riteneva di poter svolgere ulteriore azione.

• (Stefani) '

iMunkatiioltÉidii del 3 e 4 settembre

BERLINO, 3 notte. Il Gran Quartier Generale C(V

munica in data di ieri:

Le truppe germaniche hanno confìnuato ieri nel pomeriggio « nelle ore antimeridiane di oggi la- loro vittoriosa avaniata BU tutti i fronti, penetrando profòa* damente in territorio polacco.^

Czenstocan è e-tatà ' occupata. Ad est di Wielun il fiume 'Warta è stato raggiunto e traversato. Un tentativo verso sud eseguito dai reparti polacchi tagliati nel cor­ridoio per aprirsi la strada: 'è stato respinto. Berent è in mano =-tedesca. Dopo il lord decisivo im­piego, le divisioni delle due. flcMt-te aeree lanciate cóntro la Polo­nia dominano completamente il cielo polacco e sono pronte ài nuovi cimenti nelle loro basi, t é altre formazioni aerep;non ancora impiegate attendonof; come siri» ad ora, pronte nelle rispettive b*-si aeree.

Oggi è stato diramato il seguen­te comunicato:

Le truppe avanzanti dalla Sle­sia e dal sud premono al nord dell'alto Taira ed, a sud del baci­no industriale . forti contingenti di truppe che si ritirano verso Cra­covia. Ad oriente di Pless le no­stre truppe combattono per raf­forzare il passaggio della Visto­la, al nord del bacino ìndustr'ai-le. Le nostre truppe insej;uong| .jj, nemica in ritirata sulla .lipe .-Kor nif cpoI-.Mamisnsie. e sulla Wartji a nor<l-cstj di Wejlun.. Le .nostr; truppe nella loro avanzata, si sor no, spìnte a 20, Km. da. Sieradaz. Il:primo gruppo di esercito IHO-yeniente d^ìla Pomerania, ha raffr giunto ;in, grandi forze; la Visto­la presso Kulm. Le forze polaCr che che si trovano nell.a parte settentrionale del corridoio sonò cosi completamente tagliate fuo^ ri. Le truppe tedesche hanno in­vestito le fortifieazioni. di Gran»

sijcttacolo di prontezza e vigilan­za militare.

« Con il milione di soldati che ha in piedi •— scrive il giornale — anche la Flotta e l'.Auiazione sono in assetto di piena efficien­za per impedire qualsiasi Sorpre­sa nel Mediterraneo. Alla pron­tezza militare del popolo italiano corrisponde poi perfeliame.nte — aggiunge il giornale — quelli economica e quella morale, F.co-nomicnmeute, l'Italia ha da tem­po già provveduto ottimamente :i tutto ed ora il consumo dei pro-d(flti più importanti è statò op­portunamente limitalo e regola­to per la popolazione civile per essere tutti dedicati ai bisogni dell'esercito.

Anche il movimento automobi­listico è stato regolato così nei Regno come nei possedimenti; « il popolo aspetta nella più. piena e fiduciosa tranquillila quello che il -Duce sarà per ordinare. L'Ita­lia, in ogni modo, costituisce un biacco di quarantaquattro milio­ni di uomini uniti nella loro for­za e nella loro assoluta fiducia nelle direttive del loro Duce ».

GIUSEPPE PIAZZA

di stritolare la Germania; ma essa si iitganna: essa troverà di fron­te à sé- le forze concentrate di un intero popolo, quale essa'mai nella sua storia ha 'incontrate; ma la grave responsabilità gra­verà sulle sue spalle e poche ore prima del conflitto, essa ne Zia dato la prova a tutto il mondo.-Anche YAngrìff rileva le mede­sime cose. Lo stess.o giornale, poi.

aiuii dai gua&i^^niifi •ittàle.ti* Aa ; adta. come - r ItalifiHcU.ii-noB .naioor HlóBiiBecciB multtigi^

Attacco aereo inglese su Cuxhaven respinto

Berlino, 4 notte. L'auiazione brifon-nica ha ese­

guito un attacco aereo con do­dici apparecchi da bombardamen­to sulla città di Cuxhaven. L'at­tacco è stato . respinto e cinque apparecchi britannici sono stati abbattuti.

Manifestini ianciati da un aeroplano Inglese

in territorio tedesco Londra, 4 notte.

Il Ministero' delle Informazioni comunica che nella notte dal 3 al 4 settembre un apparecchio britan­nico da ' bombardamento ha com­piuto un volo da ricognizione a nord e ad ovest della Germania ma che eau non è stato impegnato in al­cun» operazione col nemico. Oltre e mHioDi di copie di un messaggio al popolo tedesco sono state fatte cadere su una vasta area. Sempre attraverso lo'stesso Ministero delle informazioni, l'Ammiragliato infor­ma phe. l'attività navale continua su tutti l mari ma ancora non si hanno notizie di particolari opera-ftenL n.PMrtQjm3óxer,è.«hlu» si

Il sliaiDio dell'"iii Netta smentita tedesca

' . Berlino, 4 notte. Circa il siluTamento del piro­

scafo Athenia, che è afondato a 200 miglia dalla costa inglese, su cui erano 1400 passeggeri, dei quali 300 americani, e del quale in Inghilterra si è voluto subito attribuirne la colpa ad un sotto­marino tedesco, si dichiara da parte competente che nessuna uni­tà germanica si trovava allora in­dicata nella zona dove sarebbe av­venuto il siluramento stesso, il quale quiridi non può imputarsi alla Germania, Si conferma che dichiarazioni in questo senso sono state fatte stamane dal sottose­gretario agli Esteri Weiszacker all'incaricato d'affari americano a Berlino.

Una immediata inchiesta com­piuta dopo la pubblicazione della notizia di fonte, inglese,, circa il siluramento del piroscafo Aihenla ad occidente- delle isole Ebridi, ha accertato ,che è assolutamente e-scluso che il piroscafo, che tra­sportava 1400 persone, sia stato affondato da un sottomarino tede­sco. La marina tedesca ha ordini tassativi e preci.« di attenersi- al­le norme della guerra marittima e, quindi è da escludersi che una nave. tedesca ab.bia trasgredito questi ordini. Se è vero che l'A-thenia è stalo silurato, secondo il parere dei competenti circoli na­vali tedeschi, si sarebbe trattato di un errore compiuto da un sot­tomarino iriglese che in questo ca­so non avrebbe osservato le nor­me internazionali della, guerra marittima. Si deve però ritenere che il'vapore abbto urtato in una mina vagante inglese. In ogni mo­do è Viano che la stampa democra­tica teriti di inscenare su questo incidente un nuovo caso Lusitaiiia.

La neutralità degli S. U. L'applicazione dell'embargo

sulle armi e munizioni

I passfggeri.salvali Stoccolma, 4 notte.

Il panfilo olandese, Croce del Sud informa di avere tratto in sal­vo 200 passeggeri del piroscafo Athenia. U vapore norvegese Knud Nelson p^re. abbia tratto in salvo a sua.vòlta 800 passeggeri.

La iMllllazloiie rossa Berlino, 4 notte.

ti D.N.B. fta -da 'Mosca che i riser­visti deWàrifuita rossa ftanno eoìhin-dato t i tt-raofftttntfere le loro uHità, l

Washington, 4 notte. • In -un discorso radiodiffuso il presidente Roosevelt ha informato ufficialmente il popolo " americano che, in omaggio al a legge vigente, ha deciso di proclamare la neu­tralità di fronte al conflitto euro­peo. Per questa effettiva neutra­lità egli ha richiegto la disciplina e la cooperazione di tutti i citta­dini di qualunque origine, fede, partito. li presidente ha poi rile­vato che la neutralità della Na­zione non infi.rraa il diritto dei singoli di valutare i pacti e giudi­carli secondo la propria coscienza e non ' ha mancato di riaffermare la solidarietà per la difesa del Nuovo Continente, nella speranza che in avvenire possa essere eli­minato l'uso della forza tra le Nazioni. Roosevelt non ha accen­nato alla riconvocazione del Con­gresso, che .«i dice sia stata eia decisa dopo il proclama sulla po­litica di neutralità e rimandata perchè finora la Francia e l'In­ghilterra non hanno fatto giun­gere alla Casa Bianca la comu­nicazione dello stato di guerra. Subito dopo l'entrata in vigore del decreto di neutralità, sarà ap­plicato l'embargo sulle armi e mu­nizioni per la Germania, 3a Po­lonia, la Francia e l'Inghilterra. Roosevelt ha convocato il Gabi­netto per il pomeriggio. Intanto un comunicato del municipio 'li Nuova York ha vietato'qualunque dimcstrazione dinanzi ai Consolati esteri.

Il piroscafo Queen Mary è sta­to colto dalla dichiarazione dello stato di guerra presso le acque canadesi ed è atteso stamani a Nuova York con 2385 passegge­ri, tra cui il banchiere Morgan. Il piroscafo è scortato da due cac­ciatorpediniere americane. La pri­ma nave partita da Nuova York dopo la dichiarazione - dello stato di guerra è il Carìnchia che ave­va a bordo la cameriera tedesca Helen Mutter messa sotto sorve­glianza per essere. internata allo sbarco. Il Normaiidie, partito ie­ri mattina, reca a bordo 1000 pas­seggeri. Hanno riparato in porti neutri del centro America le navi tedesche Saint Louis, Columbus e New York.-Altri piroscafi tede­schi attraversano il Pacifico a grande velocità verso i porti del Messico. La. nave cisterna Frcde-rich, proveniente dal Texas e -di­retta ad Ainhurgo, si è ancorata a Boston,

Elogi sospetti Daladier, alla Càmera / ron-

cese, suscitando un calorosa,

applauso, ha voluto ricordare

l'opera svolta. dà Mussolini

per raggiungere una soluzio­

ne pacifica del conflitto. Molti

uomirii politici, molti diretto,

ri di quotidiani a Parigi

guardano Roma e bruciano

incensi all'Italia.

E'-'da chiedersi se tutte que-,

ste manifestazioni sono spon­

tanee e sincere, o sono prodot-

te dall'orgasmo della nazione

portata sul piede di guerra,.

Se dovessimo stare alle parole

ci dovremmo dichiarare sod-

disfatti; ma i fatti sono ben

diversi dal linguaggio italofilo

di questi giorni. Il Governo

francese continua a colludere

con la peggióre canaglia del

fuoruscitismo italiano. Si per-

mette l'uscita dei loro libelli^

si permette che-essi facciano

dichiarazioni e svolgano prò-

pagando di odio contro l'Ita*

Ila fascista. Solo la Voce de­

gli Italiani è stata soppressa,

ma unicamente perchè sussi­

diata dalla Russia; e nessun

provvedimento si è preso a ca.

rico dei Romano Cocchi, dei

Nenni, e di simile gentaglia,

che aspettavano da Mosca

l'assicurazione che Germania

e Italia sarebbero state postm

sotto il tallone di Stalin.

I fascisti sanno per docu­

mentazione sicura e per espe­

rienza più sicura ancora che i

nostri rinnegati erano al ser­

vizio del Governo di Parigi '

come agenti provocatori; e so»

no convinti che, fino acquan­

do, non con le parole,.ma con

i fatti, non si prende posizio­

ne netta contro questa ciur­

maglia, non è lecito ^are so­

verchia- importanza a certi

elogi e a certi riconoscimene

che hanno sttgore ftUso,-

\ ulffliM