la guerra della colonna di fuoco

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Piccolo BardHoard La Guerra della Colonna del Fuoco Le foreste che ardono da secoli nella valli dell’est di Evhundai, la dimensione eterica della terra degli uomini, in immense catastrofi di fuoco. Il giorno scomparve quando dalla mente del Dodecastra, Mingolous fu emanata la Colonna del Fuoco, allora dal cielo discese una sorta di obelisco incandescente che penetrò l’etere, avvolto già in principio dal Fuoco, uno dei Quattro Figli di Berzku. Un possente vortice di fumo si sollevò dalle miriadi di tronchi combusti e avvolse la luce in una cupa caligine . Shiwu Shenga vide quel flagello. Gli Spiriti Leali, fratelli di tante battaglie, adesso, erano al di sotto del cielo divenuto Fuoco. Allora inviò Ar Itzuo, Gran Bardo, il Difensore del Fuoco, e questi discese nell’Opèide, dove si trova Evhundai. Il signore delle tre facce Menk-Ho, che è il corpo di Llambianoth nella dimensione fisica del mondo degli uomini, cioè la terra, aveva sedotto i governanti del mondo con forbiti discorsi sulla pace e progresso e adesso le nazioni si erano coagulate in un unico immenso regno, la Monarchia, nelle mani del casto prescelto sin dal principio delle cose, nella mente unica di Mingolous . Il mondo adesso si era piegato all’unica volontà, quella di Llambianoth, e per essa stava creando nel suo piano astrale, una vastità desertica dove forgiare in segreto un esercito di Potenze fatte non di carne e sangue ma della sostanza del sogno.

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Piccolo BardHoar e Commentari

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Page 1: La Guerra della Colonna di Fuoco

Piccolo BardHoard

La Guerra della Colonna del Fuoco

Le foreste che ardono da secoli nella valli dell’est di Evhundai, la dimensione eterica della terra

degli uomini, in immense catastrofi di fuoco. Il giorno scomparve quando dalla mente del

Dodecastra, Mingolous fu emanata la Colonna del Fuoco, allora dal cielo discese una sorta di

obelisco incandescente che penetrò l’etere, avvolto già in principio dal Fuoco, uno dei Quattro Figli

di Berzku. Un possente vortice di fumo si sollevò dalle miriadi di tronchi combusti e avvolse la

luce in una cupa caligine .

Shiwu Shenga vide quel flagello. Gli Spiriti Leali, fratelli di tante battaglie, adesso, erano al di sotto

del cielo divenuto Fuoco. Allora inviò Ar Itzuo, Gran Bardo, il Difensore del Fuoco, e questi

discese nell’Opèide, dove si trova Evhundai.

Il signore delle tre facce Menk-Ho, che è il corpo di Llambianoth nella dimensione fisica del mondo

degli uomini, cioè la terra, aveva sedotto i governanti del mondo con forbiti discorsi sulla pace e

progresso e adesso le nazioni si erano coagulate in un unico immenso regno, la Monarchia, nelle

mani del casto prescelto sin dal principio delle cose, nella mente unica di Mingolous . Il mondo

adesso si era piegato all’unica volontà, quella di Llambianoth, e per essa stava creando nel suo

piano astrale, una vastità desertica dove forgiare in segreto un esercito di Potenze fatte non di carne

e sangue ma della sostanza del sogno.

Gli uomini non potevano vedere questo progetto, venne loro promesso che sarebbero state

divinità al servizio del mondo, nell’Aldilà, in grado di difenderli dagli spiriti malevoli e dagli

sconvolgimenti che in quei giorni avevano preso le loro vite.

Ar Itzuo vide Menk-Ho avvolto nel fuoco dalle sue legioni eteriche, mentre ardeva le foreste

dell’est. Vide nelle fiamme gli embrioni, vermi rossastri contorcersi e poi essere estratti dal fuoco

vivo e depositati in bozzoli di una materia che sembrava la stessa che avvolgeva la mente quando

viene drogata. Mentre nella dimensione fisica di Evhundai infuriava la guerra degli Ahyula contro

le Guardie della Monarchie, nella dimensione del sogno Ar-Itzuo, Difensore del Fuoco, affrontò le

fiamme oscure di Llambianoth nelle quali stava creando le Potenze note come Daoshui.

Page 2: La Guerra della Colonna di Fuoco

In Evhundai l’immenso quanto sciagurato incendio astrale delle vecchie foreste a est provocò la

ricaduta delle polveri nel pensiero delle persone, poiché il mondo era nell’Etere, come era chiamato

dai Bardi il Kalendaman catturato e corrotto che divenne il grande mare di Mingoloùs, la Mente

Unica. Così ogni singolo pensiero come ogni singolo impulso mentale degli uomini era connesso

agli altri , in tutti i quattro mondi e formavano una massa unica , un unico enorme impulso che

attraversava come una folgore il mare. La gente degli Spiriti Leali respirava quelle ceneri attraverso

i propri pensieri, e queste si depositavano nella loro razionalità, affogando e sotterrando sempre più

la lucida ragione, indurendosi poi costruirono una vera e propria bara nella mente dell’uomo. Privo

di un pensiero lucido, cioè che potesse erigersi al di fuori del Dodecastra, lo Spirito Leale che era

nell’uomo, vene ridotto come una larva, un bozzolo attaccato a una pianta e con una specie di

parassita che gli si infilava dentro a ogni respiro, la Potenza Daoshui.

I Daoshui uscendo dai bozzoli covati nelle menti degli uomini instillarono nei loro pensieri le più

tremende forme d’ossessione. Si ebbero innumerevoli seguaci di un culto violento che apparve su

Evudhai con tre diversi nomi, ciascuno apparentemente in guerra con l’altro. Era in realtà il sogno

governato da Menk-Ho, l’Alfiere dei Tre Volti di Llambianoth, attraverso i Daoshui. La preda

migliore di queste bestie era l’uomo che cercava la sua via verso il Vero, verso l’Eterno del Canto.

Costui era appetibile, una pianta della foresta dell’est il cui fuoco avrebbe avvampato a lungo, nel

cui fumo si sarebbero generati ottimi bozzoli. Ma erano prede difficili. Per un Daoshui cacciare

questi uomini era come per una lince inseguire uno stambecco che salta fra le vette d’una montagna.

La speranza è che un piede in fallo lo tiri giù nell’abisso, spezzandogli l’osso del collo. Sicché i

Daoshui spingevano in alto la mente delle vittime, molto più in alto dell’intuizione ordinaria d’un

uomo. E così la caduta nell’abisso che si apriva sotto di loro diveniva sempre più irreparabile.

Ar-Itzuo vide come le immaginazioni di tali menti fossero convogliate verso la grande gola di

Mingolous, nel Dodecastra.

Vide i loro rostri attaccare gli alberi delle foreste dell’est, prima di incendiarli. Dalle ferite usciva

ambra che aggrumavano sulle loro zampe anteriori, al di sotto d’una seconda testa che avevano sul

ventre, con la cui bava l’impastavano per inghiottirla. Andavano nei loro loculi in cielo, e lì

rigettavano da un buco in fondo all’addome ciò che avevano inghiottito. Il Gran Bardo del Fuoco

comprese che gli Alberi erano gli uomini, l’Ambra la loro immaginazione e la foresta era Evhundai.

Allora fece ciò che andava fatto e per cui venne cantato dalla Bocca di Shiwu Shenga, con una

danza dai dolci movimenti in cielo richiamò l’attenzione del Fuoco. Il suo corpo di fanciullo eccitò

l’Elemento dell’Ardore che emise seme di fiamma, sparpagliandolo per il cielo, nella foga non

Page 3: La Guerra della Colonna di Fuoco

s’accorse che gocce del suo sperma di fuoco finirono anche sulle sue stesse creature i Daoshui,

incendiandoli vivi. Ma ne aveva in abbondanza e non si degnò di frenare la sua eccitazione, anzi, la

sua fiamma arse ancora, ora pencolò dalle sue labbra rosse la saliva della voluttà, magma, fuoco

liquido che era il metallo nel principio, prima di cadere al suolo e divenire ferro, oro, argento e ogni

sorta di materia fredda. L’Elemento in pieno impeto sessuale con le sue secrezioni bollenti da ogni

orifizio, stava letteralmente avvampando chiunque si trovasse nei suoi paraggi, cioè le Potenze che

egli stesso aveva creato. Ar-Iktzuo sapeva che ora neppure più lo stava guardando, ma la frenesia

era come un’entità viva in lui, una volta risvegliata lo avrebbe posseduto senza freno, come il fuoco

nutrito dallo stoppino, ma alla fine lo stoppino si spenge. Infatti divenuto cieco dall’ardore non

aveva visto il Difensore che danzando aveva richiamato una corrente di vento e da questa aveva

trascinato fuori una nube. Quindi gli era andato dietro. Assicurato un varco fra il Fuoco e la Foresta,

gli ritornò innanzi agli occhi. Poiché la natura della nube non si poteva cambiare, essa rovesciò

acqua, pur sapendo che avrebbe annientato l’opera dell’Elemento. E fu così, spense l’incendio e gli

alberi rimasti integri, furono salvi. Furioso dalla rabbia e folle di eccitazione il Fuoco si abbatté su

Ar-Itzuo, ma il Difensore l’affrontò. Lo scontro fu feroce.

Fuoco contro Fuoco nei cieli del Dodecastra.

Intanto in Evhudai la battaglia degli Ahyulai arrivò all’apice.

Il Gran Bardo Ar-Itzuo avrebbe dovuto abbattere la colonna di Fuoco, quella che imperversava

come Asse unico attraverso i Mondi del Dodecastrata, colonna spinale che dipartiva dalla mente

unica di Mingoulos e oscure mani di Llambianoth che con il loro incendio plasmavano i mondi e le

menti degli uomini. Questa fu chiamata la Guerra della Colonna di Fuoco.

***

Page 4: La Guerra della Colonna di Fuoco

Commentario Poetico

DÀOSHÚI

La faccia nelle pelvi e nelle scapole, in un corpo due divisi

in odio del ventre ha la bocca ma dall’ombra sono fusi:

sono queste potenze. I Dormienti della Via bramano

Dorme chi attende alla perpetua fissa

dorme chi attende all’ incerto continuo

Le potenze dalla costante mutevolezza scappano

Dall’uno all’altro rintocco i viandanti le potenze spingono

ché nel feroce pencolare scivolino sulla strada

e lì nella pendola stremi i midolli dalle ossa aspirino

Page 5: La Guerra della Colonna di Fuoco

***

Dai Commentari alle Potenze

Nelle metafore dei Bardi del Fuoco, e non solo loro, spesso gli Uomini Leali sono rappresentati

dagli Alberi. L’incendio di una foresta è l’aggressione a questa Famiglia di Spiriti secondo la

visione del Difensore del Fuoco.

Mentre il Fuoco di Euhao , Ar-Iktzuo, può liberare il Frutto di questi Alberi dalla loro scorza

lignea, il Fuoco di Berzku li aggredisce proprio per distruggere quel Furto.

Le potenze DAOSHUI attentano alla la Volontà Creatrice degli Spiriti Leali, cioè degli uomini che

conservavano le Idee Principali di Euhao sin dal principio, attraverso un intaccamento nella Guaina,

simboleggiata dalla corteccia) questo porta a un deficit nell’Ideazione da parte del Nobile

(designazione di uno Spirito Leale nella Barditura ).

I DaoShui pur nascendo nel fuoco hanno origini marine, nell’Etere, infatti lavorano negli Abissi,

sui fondali profondi, cioè nei sogni.

Nella raffigurazione del Commentario Poetico appaiono come due corpi divisi che sono stati

appiccicati l’uno all’altro, costretti dalla distruzione che arrecano a coabitare così in un unico

corpo. Il processo di fusione è avvenuto attraverso il Fuoco di Berzku che nell’odio e nel desiderio,

ha coagulato i lembi delle due pelli per farne una sola . Il Daoshui è così una creatura con due volti

e la faccia che si trova sul ventre odia quella che è in alto, come canta il Commentario Poetico:

“La faccia nelle pelvi e nelle scapole, in un corpo due divisi

in odio del ventre ha la bocca ma dall’ombra sono fusi:

sono queste potenze. I Dormienti della Via bramano”

Lo stomaco odia la bocca: l’emotività , l’eccitazione viscerale, contrasta la parola, perciò i due volti

vivono in una perenne idiosincrasia. Quando dallo stomaco sale aria alla gola si ingenerano il

singhiozzo. Il singhiozzo, in medicina e la contrazione ripetuta e involontaria del muscolo

diaframma dovuto ad un'alterazione del nervo frenico, che e il nervo cervicale connesso quindi con

le cavita addominale e ventrale, quindi, nell’Uomo Macrocosmico e la protezione del Cuore, la

Cattedrale Segreta della Quiete dall’Energia dello Stomaco, che e la Fucina della Forza, in cui si

Page 6: La Guerra della Colonna di Fuoco

lavorano le enormi potenzialità delle emozioni se gestite, qualora questi elementi venissero

attaccato, il Cuore sarebbe messo in pericolo dalla risalita di “aria” , vento, che in Medicina

Tradizionale Cinese e la tormenta che aggredisce con violenza l’Anima.

Il Daoshui ha ventre e addome “fusi” cioè senza membrana protettiva, dunque il suo cuore e stato

“strappato” dalla tormenta d’aria. La fusione non é una cosa naturale, ma e la conseguenza

dell’indurimento del cuore: l’odio che obbliga le creature a permanere in questo stato. La bocca non

puo emettere suono, poiche senza diaframma che regola l’afflusso di aria sulle corde vocali, la gola

e invasa da una continua corrente interiore che le fa risalire gli scarti non digeriti e le putredini che

ne ammorbano gli intestini. La malsana risalita di queste putredini indigeste provoca la sonnolenza :

“Dorme chi attende alla perpetua fissa

dorme chi attende all’ incerto continuo

Le potenze dalla costante mutevolezza scappano”

La voce di chi si fa culla di queste creature è una malsana corrente d’aria che proietta il sapore dei

depositi irranciditi nello stomaco, nel corrispettivo dimensionale abbiamo delle larve astrali che

nell’Inconscio vivono in questa mota che ogni volta, sotto gli impulsi dello stomaco \ emotivita si

solleva e , senza il mediatore , monta subito in tempesta e provoca squassi d’ogni tipo nella mente.

In genere “il singhiozzo astrale” dovuto ai Daoshui e assimilabile alle grandi patologie psichiatriche

come la schizofrenia. La schizofrenia intesa a livello esoterico e l’incapacita di comprendere la

differenza fra piano astrale e piano corporale, di gestire dunque le proprie creazioni astrali, cioè le

percezione soggettive e di differenziarle da quelle oggettive. Ovviamente questo sfocia nello sfacelo

della mente che viene assaltata da ogni sorta di corrente d’aria astrale, senza potervi mettere ordine.