la goccia giugno 2014

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 COMM 20/C LEGGE 662/96 – FILIALE DI BRESCIA - LUGLIO 2014 – ANNO XLVII – N. 177 PROVINCIALE Calcio solidarieta e Avis Oltre la donazione di sangue intero I giovani dellAvis bresciana far comunicazione e sport Le iniziative dalla provincia periodico DCOER1717 Omologato MARCO ZAMBELLI

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La Goccia - Periodico - Giugno 2014 anno XLVII n.176 Periodico edito dall'Avis Provinciale di Brescia. Direzione Redazione e Amministrazione: Segreteria Avis P. tta AVIS, 1 - 25124 Brescia 0303514441 [email protected]

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solidarieta’ e Avis

Oltre la donazione

di sangue intero

I giovani dell�Avis bresciana

far comunicazione e sport

Le iniziative dalla provincia

periodico

DCOER1717 Omologato

MARCOZAMBELLI

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L’editoriale del Presidente Avis Provinciale

Uno sforzo coraleIn questo secondo semestre dell’anno la sede provinciale dell’Avis

è impegnata nel completamento del programma di accorpamento

e riorganizzazione dei punti raccolta

Il progetto ormai avviato da tempo é in fase di conclusione con un impegno importante di energie e

risorse e la disponibilità delle sedi comunali a collaborare con convinzione. Per noi sarà una sorta di

“epocale rivoluzione” gestionale e organizzativa che si concluderà il prossimo anno con la totale infor-

matizzazione dei centri.

L’impegno per la riorganizzazione

Questo sforzo, ribadiamo, ha il suo principale obbiettivo nell’aumentare la sicurezza e la garanzia, tecni-

ca e sanitaria, del prodotto raccolto e lavorato. Assicurando tracciabilitá dei dati, migliori e più affi nate

strumentazioni, locali dedicati e quindi meglio adeguati, condizioni di accoglienza e percorsi migliori per

i donatori.

Peraltro, le nuove indicazioni per la lavorazione e scomposizione del prodotto “ sangue”, impongono

tempi più brevi e le raccolte collettive dovranno essere coordinate diminuendo il numero delle sacche

giornaliere e aumentando pertanto il numero delle sedute per le sezioni più grandi.

Un sacrifi cio in più per i donatori, che pur avendo a disposizione maggiori sedute, dovranno cambiare le

proprie abitudini, oltre la sede. Siamo convinti che la generosità personale non modifi cherà e che riusci-

remo a mantenere invariate le donazioni a garanzia dei bisogni quotidiani dei nostri malati.

L’inizio di questo periodo dell’anno porta con se anche il tradizionale appuntamento con le vacanze esti-

ve, per molti il meritato riposo! Certo la crisi non aiuta e non tutti potranno godere di questo privilegio.

Pensiamo a chi é in diffi coltà economiche o non ha un lavoro, a chi l’ha perso e non riesce a reinserirsi,

alle incertezze degli esodati, allo sconforto dei giovani a cui non dobbiamo rubare la speranza.

Un ulteriore impegno di responsabilità e condivisione per concorrere a risolvere i problemi della crisi e a

spingere per la crescita e la sussidiarietà.

Donare anche d’estate

Gli ospedali non vanno però in vacanza, ai disagiati e agli anziani soli non diminuiscono i problemi e a

tutti, donatori e non, rivolgiamo l’invito a non dimenticarsi del proprio impegno sociale.

Richiamiamo al dovere di donare, prima delle vacanze, garantendo le scorte estive e la ripresa delle

attività. Donare, prima che imperversi, oltre il fastidio, l’incubo estivo delle sospensioni per le punture

delle zanzare tigre. L’augurio è che il periodo estivo rappresenti per tutti momento di riposo, tempo di

elaborazione per una ripresa attiva.

Gianpietro Briola

Attività avisine

sommario

Fonti: La valutazione dell’impronta carbonio è realizzata

da Labelia Conseil conformemente al metodologia Bilan

Carbone®. I calcoli vengono da un paragone tra la carta

riciclata considerata ed una carta a fi bre vergini secondo

gli ultimi dati disponibili dell’European Bref (per la carta

a fi bre vergini). I risultati ottenuti sono generati da infor-

mazioni tecniche e sono soggetti a modifi ca.

Utilizzando RePrint Deluxe FSC®

rispetto ad una carta non riciclata,

L’IMPATTO AMBIENTALE

SARÀ RIDOTTO DI:

Arjowiggins Graphic è membro del

programma Climate Savers di WWF

2.887Kg di rifi uti

CO2

523Kg di CO2

5.233Km percorsi mediamente

da una macchina europea

13.558KWh di energia

4.695Kg di legno

54.662Litri di acqua

02 / Uno sforzo corale

04 / Marco Zambelli

Quanto il mondo

non è solo un pallone

12 / L’Avis bresciana e i nuovi

strumenti della comunicazione

14 / Oltre la donazione

di sangue intero

15 / I Novant’anni

di Gianfranco Callegari

16 / Serate di serenità,

serate avisine

18 / Avis e il progetto I Care

19 / Avis Provinciale premia i giovani

che parlano con gli spot

20 / Il Torneo Beach Volley

Avis provinciale Brescia e CSI Brescia

22 / Avis Bresciana e Avis di Carpi:

un gemelaggio fruttuoso

23 / Grazie alla Fondazione

Comunità Bresciana

24 / Nazionale Avis:

percorsi di qualità e innovazione

27 / Atelier Europeo:

l’Avis bresciana in Europa

Direzione, redazione e amministrazione

Segreteria AVIS

Piazzetta AVIS, 1 – 25124 Brescia

Tel. 030 3514411 – fax 030 3514490

Direttore responsabile: Marcello Zane

Registrazione del Tribunale di Brescia

n. 2 del 14/2/1968

Spedizione abbonamento postale art.2

comm. 20/c legge 662/96 Filiale di Brescia.

Progetto editoriale e stampa:

Grafi che Artigianelli – Brescia

Caffelatte Comunicazione – Borgosatollo (Brescia)

Fotografi a copertina ed articolo Marco Zambelli:

Tiziano Reguzzi

28 / Ail e Avis:

una sinergia importante

29 / V Trofeo Avis:

un successo in salute

30 / Dharma Onlus

33 / L’Avis bresciana con Mondinelli

34 / NOTIZIE DALLE SEZIONI LOCALI

Barghe

Comezzago Cizzago

Gardone Valtrompia

Carpenedolo - Acquafredda

Calvisano

Pisogne

Protagonisti

Il calciatore del Brescia Marco Zambelli nuovo amico dell’Avis bresciana

Quando il mondo non è solo un pallone

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La condizione di calciatore professionista è certa-

mente privilegiata: ingaggi elevati, esperienze in-

ternazionali, prime pagine sui giornali. Marco Zam-

belli, vera e propria bandiera del calcio bresciano,

possiede questa consapevolezza. Ma, a differenza

di quel che ci si potrebbe aspettare, possiede pure

la coscienza che questi privilegi non solo vanno

meritati, ma soprattutto …. utilizzati al servizio

della propria comunità.

Marco Zambelli ha visitato la sede dell’Avis bre-

sciana, accompagnato dal vice presiedente Ezio

Quaglietti, e si è prestato a divenire testimonial

MARCO

ZAMBELLI

Protagonisti

5

del dono del sangue. Un giovane famoso, meno di

trent’anni, ma di una semplicità e umanità esem-

plare, pronto a sollecitare, nei giovani soprattutto,

la scelta della solidarietà, ad iniziare, appunto, dal

dono del sangue.

Ciao Marco e benvenuto. I lettori de “La Goccia”

ben sanno della tua disponibilità ed attenzione al

mondo del volontariato. Ma iniziamo col farci rac-

contare la tua carriera sportiva. Giovane ma già

uomo squadra.

Non so se lo sono davvero. Di certo tiro calci ad

un pallone sin da bambino. Sulle orme di mio papà

Paolo, che ha militato a lungo nelle fi le del Calcio

Gavardo nelle categorie dilettanti. E così anch’io

sono entrato nelle fi le delle squadre giovanili del

mio paese: avevo sei anni. Poi sono stato notato

dal Brescia Calcio, ancora adolescente, e da allora

sono rimasto nella squadra della mia città. Ho fatto

qualche apparizione nelle nazionali giovanili e poi

a 25 anni sono divenuto capitano della squadra. E

per me, gavardese e bresciano, militare nella squa-

dra del Brescia è stato prima un sogno che si è

avverato, e ancora oggi un’avventura che continua,

dopo quasi 260 presenze in prima squadra.

La tua carriera è stata costellata da grandi sod-

disfazioni (e lo sarà certamente anche in futuro),

ma pure da sacrifi ci e gravi infortuni. Come ci si

confronta con le diffi coltà e con la sofferenza?

Forse è esagerato parlare di diffi coltà, certo è, però,

che i primi mesi della mia carriera nel Brescia Cal-

cio non sono stati facili, fra delusioni e attesa di

un debutto che non veniva mai. Mi allenavo dura-

mente ma non giocavo, a volte addirittura mi chie-

6

devano di fare il … guardialinee. Ma poi il debutto

mi ha fatto dimenticare queste attese. Sì, gli infor-

tuni non sono stati pochi. Fra l’altro occorsi spesso

in momenti delicati per la mia carriera. Nei primi

mesi del 2003 purtroppo arriva anche il mio primo

infortunio serio: a Coverciano, in ritiro con la nazio-

nale under 18, mi ruppi i legamenti del ginocchio

destro, costringendomi a star fermo per 6 mesi. E

altri stop sono stati osservati negli anni successivi.

Purtroppo durante una partita a Trieste con la Pri-

mavera, subisco la rottura dei legamenti ma questa

volta del ginocchio sinistro, e in data 11 febbraio

2004 dovetti subire una seconda operazione, ave-

vo 19 anni e dovetti stare lontano dai campi al-

tri 6 mesi. Quindi in meno di un anno sono stato

costretto a subire due operazioni, 12 mesi totali

di riposo e molte domande iniziarono ad affi orarmi

nella mente, molti erano i dubbi sul mio futuro e

sulla mia carriera…

Ma non ero a posto. I dolori aumentano e quindi

decido di volare in Belgio da Dott.re Martens, già

medico di vari campioni tra i quali Inzaghi e Del

Piero, il quale con molta franchezza stabilisce che

il ginocchio sinistro e da rioperare. Non c’era scelta

e quindi l’operazione avvenne l’1 agosto 2005 con

i soliti consecutivi 6 mesi di stop, la riabilitazione

viene effettuata tra Belgio e Brescia e tutte le volte

che transitavo nelle vicinanze del Rigamonti mi ve-

niva sempre un tuffo al cuore, chiedendomi “potrò

giocare ancora?”.

Tenacia e costanza, certamente doti non comu-

ni. Con l’idea di tornare in campo ancora, in una

professione che per te si forgia nello stampo del-

la circolarità operosa di interessi e di cose. Cer-

tamente non sono mancate nella tua carriera le

soddisfazioni.

Non dimenticherò mai la mia prima volta in cam-

po. In questa occasione prima della partita entrai

negli spogliatoi e vidi per la prima volta la maglietta

con scritto il mio nome e il numero assegnatomi

dalla Società, Il numero 15 che porto ancora oggi.

A 10 minuti dal termine l’allenatore De Biasi mi

7

Protagonisti

fece scaldare, tutto emozionato giocai gli ultimi 5

minuti. Era talmente tanta la mia felicità per il mio

esordio, che rubai un ciuffo d’erba del Rigamonti,

riponendolo in una scatolina che custodisco ancora

oggi gelosamente. Ma la soddisfazione è esserci,

godere del privilegio di poter giocare, di vivere una

vita sana e fortunata. Questo non lo dimentico mai.

Dai giornali sappiamo che dedichi non poco del

tuo tempo in iniziative di solidarietà, di attenzio-

ne ai meno fortunati. Recentemente hai portato

molti dei tuoi compagni a servire ai tavoli della

mensa per i poveri e i senza fi ssa dimora “Eugenia

Menni”. Sei anche un ormai abituale frequenta-

tore degli Spedali Civili e delle cliniche brescia-

ne, verso i bambini ed i ragazzi ricoverati, nel

distribuire doni e un sorriso; sei vicino all’Asso-

ciazione Bambini Emopatici, hai appena visitato

il centro educativo “La mongolfi era” per ragazzi

in diffi coltà, e siamo certi che altre presenze pre-

ferisci addirittura farle passare sotto silenzio, di-

menticando - come giusto - le feste e le riverenze.

Lo sottolineavo all’inizio. Essere calciatore più o

meno noto è condizione che sento deve imporre

delle responsabilità. Responsabilità in campo: cen-

tinaia di ragazzi seguono le tue partire, imitano i

tuoi comportamenti, e sento quindi di dover rap-

presentare, nel mio piccolo, un esempio positivo

in ambito sportivo e agonistico. A maggior ragione

sento di non vivere in una “bolla di sapone”, ma

dentro la realtà della comunità bresciana. Compre-

se le sue più nascoste diffi coltà, le sue parti più

emarginate e complicate. Sento che è mio dovere,

di cittadino e di uomo fortunato, vivere questa re-

sponsabilità verso gli altri, e provare a dare il mio

piccolo contributo, quando anche solo una presen-

8

za, un’attenzione di ascolto sincero, può essere accolta con favo-

re. A me pare sia una cosa semplice, necessaria, utile il suo tanto

per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo. Ahimè i media,

i giornalisti, fi niscono spesso per venire a conoscenza di questi

piccoli gesti e li trasformano in notizie. Nulla di sensazionale, solo

gesti semplici, doverosi.

Non vorremmo contraddirti Marco, ma non tutti, anche non fa-

mosi calciatori, pensano ed agiscono in questo modo e spesso è

impossibile riscontrare, in chi potrebbe dare, una virgola di bello

spirito, un punto nel quale gli sguardi si possano incontrare e

aprirsi al prossimo.

Può darsi, e non sta certamente a me giudicare. Io però ricavo da

queste presenze una straordinaria emozione. Ricordo per esempio

la mia visita al centro della Mongolfi era. Al mattino tutti insieme

9

Protagonisti

abbiamo visitato la Loggia, il Duomo vecchio, facendo un bel giro

in centro nonostante il meteo non favorevole. Dopo ci siamo tra-

sferiti presso il centro e nell'attesa del pranzo abbiamo giocato a

calcio balilla, dopodiché abbiamo pranzato assieme ai volontari e

agli addetti del centro che sono stati davvero mitici perché han-

no adibito la stanza da pranzo tutta di bianco azzurro compreso

piatti posate e tovaglioli, facendoci sentire davvero a casa! Infi ne

la crostata con la V Bianca al centro è stata davvero una bellissi-

ma sorpresa. Per me è stato davvero un giorno speciale, grazie a

questi amici.

Sappiamo che il tuo impegno valica anche i confi ni nazionali. Ne

parliamo in altre pagine di questo stesso numero de “La Goccia”:

il tuo impegno qui è davvero totale, là dove crudeltà ha insozzato

la malasorte.

Sostengo e appoggio i numerosi progetti dell'orgazzazione dhar-

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ma a livello internazionale, di cui è fondatrice la

mia compagna Clara. Ad esempio, la donazione di

un'autovettura adibita ad ambulanza da poter do-

nare al villaggio di Mopti, scenario di guerriglie tra

esercito regolare ed una cellula di Al-Qaeda che

laborazione di progetti nei paesi in cui l’associazio-

ne è presente, Repubblica democratica del Congo,

Burkina Faso, Benin, Uganda, Angola Sao Tomé,

Mali, India, Pakistan, Rwanda, Madagascar. E’

un progetto a cui tengo molto, che agisce e porta

miete vittime e feriti tra i civili locali. L'autovettura

servirà per raggiungere le zone di montagna, prive

di strada asfaltata e di assistenza sanitaria.

Dal 2011 l’associazione ha attuato una convenzio-

ne con l’Università Cattolica di Brescia. Gli studen-

ti iscritti hanno la possibilità di partecipare alla col-

speranza in un luogo dimenticato dagli uomini, ma

dove vivono gli uomini

E oggi sei qui, nuovo amico dell’Avis bresciana.

Sono cresciuto fra molti amici, conoscenti e parenti

che sono da sempre avisini.

11

Protagonisti

Si dona il proprio sangue a sconosciuti che avranno

così salva la vita. E so per esperienza che non vi

fermate qui.

Praticamente in ogni paese gli avisini organizzano

feste, conferenze, gite, aiutano cioè a vivere meglio

e in amicizia.

Senza doverlo far sapere, in silenzio e generosità.

La vostra è un’attività straordinariamente utile: mi

piace soprattutto il fatto che sia un gesto anoni-

mo, gratuito, direi quasi tranquillamente voluto e

ricercato.

Amicizia e condivisione che sento di poter espri-

mere anch’io a tutta la grande famiglia avisina bre-

sciana.

m.z.

12

Il periodico associativo “la Goccia” è da questo

numero completamente rinnovato nel formato e

nei contenuti, per essere più vicino ai donatori ed

all’intera società locale. In particolare sarà ospite

di ogni numero un importante testimonial brescia-

no. Nel primo numero amico dell’Avis è l’alpinista

SILVIO MONDINELLI, che ha accettato di esserci

vicino grazie alla sua simpatia e apertura alla soli-

darietà, incontrando i nostri donatori e regalandoci

una bella intervista. Il testimonial di questo nume-

ro è il calciatore MARCO ZAMBELLI.

Continua il progetto denominato “Piacere Avis e

tu?”, in collaborazione con l’Università Cattolica

di Brescia, le sezioni Avis comunali bresciane e

con i referenti scolastici; il progetto si propone di

realizzare interventi legati al tema del dono, della

solidarietà e della cittadinanza attiva. Sono previ-

sti interventi di sensibilizzazione di base strutturati

in relazione all’età degli studenti. Su richiesta dei

referenti scolastici, sarà possibile ideare una speci-

fi ca progettazione diversifi cata per obiettivi, tempi e

tematiche. Avis Provinciale Brescia punta sul web

2.0 per avvicinarsi ai suoi donatori. L’obiettivo è

quello di attrarre soprattutto i più giovani attraver-

so le nuove tecnologie e gli strumenti forniti dal

web. Avis Provinciale Brescia è stata la prima Avis

in Italia a sbarcare sulle piattaforme digitali di Go-

ogle Play e Itunes con una propria App scaricabile

L’Avis bresciana e i nuovi strumenti della comunicazione

L’Avis Provinciale di Brescia ha da tempo intrapreso una signifi cativa

attività di promozione del dono. Numerosi sono gli strumenti adottati,

che oggi presentiamo alla stampa ed ai media bresciani

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gratuitamente per dispositivi mobili Android e Ap-

ple. L’App è strutturata in maniera semplice e chia-

ra. Effettuato il download sul proprio telefonino, un

messaggio invita il donatore a scegliere la propria

sezione dopo di che compare il menu principale.

Attività avisine

SEGUI LA LINEA

ulteriore consapevolezza e senso di responsabilità,

ben maturato da chi si avvicina alla donazione.

Certezza maggiore per i malati che usufruiscono

del nostro prezioso “dono”. Infi ne, una rinnovata

campagna pubblicitaria, affi data alla Agenzia di co-

Esso è suddiviso in quattro sezioni: info, eventi,

sedi e raccolte. Avis Provinciale Brescia “cinguet-

ta” anche sul web, affi ancando al proprio profi lo e

alla pagina uffi ciali su Facebook (cerca Avis Provin-

ciale Brescia o chiedi l’amicizia) l’account su Twit-

ter, per seguirci sul più “cool” dei social network

basta cercare ed effettuare il cosiddetto “follow”a

@AvisProvBrescia. Iniziative e strumenti voluti

per rendere l’immagine di una associativa viva e

vitale a tutti i livelli, in grado di rinnovarsi, cresce-

re e adattarsi alle nuove esigenze. Ricordo che i

dati della raccolta di sangue nelle ultime stagioni

si sono mantenuti sostanzialmente costanti ma, in

particolare, sono aumentati i donatori e diminuito

il numero dei sospesi per patologie o raggiunti limiti

d’età e dei non salassati per fattori di rischio o pa-

tologie “emergenti”. Segnale importante di un per-

corso di educazione e prevenzione alla salute, ben

recepito e compreso dai donatori, risultato di una

Backstage del servizio fotografi co per la nuova pagina pubblicitaria con protagonisti i giovani sportivi bresciani.

municazione “Caffelatte Comunicazione”, avente

ora un duplice scopo: 1- Rappresentare la società

italiana che testimonia la propria vicinanza ai valori

della donazione e costituisce il “popolo dell’Avis”

che segue la linea. 2- Coinvolgere attivamente le

persone che, tramite la visita alla sede vengono a

contatto con la realtà Avisina ed informate perché

possano diventare loro stessi veicolo di informazio-

ne. La “linea rossa” (da seguire nel segno di una

direzione solidaristica) diverrà l’elemento sul quale

sviluppare la comunicazione del futuro attraverso

il coinvolgimento di giovani, sportivi di ogni età,

gruppi di lavoro o di interesse, attivi nella società

bresciana. “Segui la linea” sarà lo slogan che fi r-

merà ogni azione dell’Avis Provinciale di Brescia e

speriamo anche dalle sezioni della nostra provincia.

Gianpietro Briola

Presidente Avis Provinciale

14

Oltre la donazione di sangue interoLe nuove metodologie di raccolta in uso

anche presso il Centro avisino di Brescia e della Provincia

Nell’aferesi (termine greco che signifi ca l’atto del

“portar via”), attraverso l’uso di separatori cellu-

lari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la

componente ematica di cui si ha necessità: pla-

sma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi),

restituendogli contemporaneamente i restanti ele-

menti. Soltanto una parte del fabbisogno annuo di

albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati

viene prodotta in Italia; la restante parte deve esse-

re importata comportando una spesa notevole e un

potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili.

Plasma

La plasmaferesi si esegue con apparecchiature che

prelevano il sangue e ne separano le componenti,

restituendo le cellule al donatore in un proces-

so continuo, attraverso un unico accesso venoso.

Questa donazione ha una durata variabile da 35

minuti a 50 minuti circa, si effettua preferibil-

mente su appuntamento e poiché sono necessarie

apparecchiature specifi che (separatori cellulari) si

effettua presso strutture trasfusionali abilitate. I

requisiti per la donazione del plasma sono simili a

quelli per la donazione del sangue intero.

Piastrine

La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole

piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazio-

ne di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà

avere un normale assetto emocoagulativo. Può

essere effettuata con metodica di centrifugazio-

ne mediante alcuni cicli durante i quali l’appa-

recchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata

del sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccol-

to in una sacca satellite in attesa di essere restitu-

ito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono

estratte automaticamente a circuito chiuso, senza

possibilità di contaminazione, le piastrine che si

raccolgono in una apposita sacca. Il ciclo si con-

clude con la reinfusione al donatore del plasma,

dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo

punto inizia il nuovo ciclo, fi no al raggiungimento

della quota desiderata di piastrine. Tutto il proce-

dimento dura circa un’ora e mezza. Le piastrine

raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal pre-

lievo per la terapia di alcune gravi malattie come

per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici

in chemioterapia e come supporto fondamentale

nei trapianti di midollo osseo.

Multicomponente

Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi

possibile effettuare anche donazioni multiple di

emocomponenti. Presso il Centro Raccolta della

sede Provinciale di Piazzetta Avis 1 – Brescia si

effettuano donazioni di Plasmaferesi e Multicom-

ponente: dal lunedì al venerdì su appuntamento

(telefonando al numero 030/3514411 dalle ore

8.00 alle ore 12.00 e dalle 13.00 alle 16.00).

Presso le sedi ospedaliere si effettuano donazioni di

Plasmaferesi: Per informazioni e orari contattare

direttamente le sezioni aderenti oppure il Centro

Trasfusionale presso gli Ospedali di Chiari, Desen-

zano, Esine, Gavardo, Leno, Manerbio, Salò.

Una festa a sorpresa presso la nuova sede: così

l’Avis provinciale ha inteso festeggiare il traguardo

dei novanta anni di età – un traguardo davvero

straordinario - del prof. Gianfranco Callegari, rin-

graziandolo per l’entusiasmo e la passione con le

quali ha guidato a lungo sia l’Avis di Brescia che

quella della Regione Lombardia, sia in qualità di

responsabile che di direttore sanitario, senza mai

sottrarsi alle proprie responsabilità ma garantendo

ai donatori bresciani e lombardi adeguata compe-

tenza e costante, solidale presenza.

Valori declinati anche nella sua lunga professione

di Primario ospedaliero, nel Rotary Club ed in al-

tre associazioni di volontariato, sempre al servizio

della comunità. Per questo la grande famiglia avi-

sina bresciana gli è riconoscente e lo ringrazia. Ad

multos annos!

I Novant’anni di Gianfranco CallegariUna vera e propria “Festa a sorpresa”

al “nostro” Gianco

Attività avisine

16

Serate di serenità,serate avisine

La sede provinciale, funzionale per gli spazi dedica-

ti agli uffi ci, all’auditorium, alla sede della comuna-

le cittadina e, naturalmente al Centro di raccolta, è

anche luogo da frequentare, da animare: insomma,

una vera casa di tutta la grande famiglia avisina.

Fra l’altro, come noto, è stata recentemente recu-

perata anche una nuova, spaziosa sala (detta “Dei

Cinquecento” per via della possibile capienza) che

ha già ospitato non pochi eventi.

Fra questi segnaliamo due serate davvero ben ri-

uscite.

Una, svoltasi sabato 31 maggio è stata una “Sera-

ta di tango argentino”, organizzata in collaborazio-

ne con la Associazione Danza “Alma Portena”. Una

notte di tango argentino per assaporare l’atmosfera

delle milongas di Buenos Aires, cui è seguito anche

un brindisi in amicizia. Un’iniziativa ludico-ricrea-

tiva, ma che serve, come le altre, a rendere saldo il

reticolo di amicizie, di nuove conoscenze, insomma

per migliorare la qualità dell’incontrarsi anche in

sede avisina.

Un’altra bella serata si è tenuta venerdì 23 maggio.

Lo ricorda il professor Gianfranco Callegari:

“L’AVIS provinciale ha invitato i presidenti di tutte

le AVIS comunali della provincia, i loro più stretti

collaboratori, i responsabili di zona, “i grandi vecchi

Callegari e Zorzi ad una serata all’insegna dell’a-

micizia avisina: un intrattenimento musicale di

grande relax, particolarmente gradito in momenti

di tensione e preoccupazione come gli attuali.

La serata è stata centrata su alcune celebri canzoni

UU ’’n’ininiziziziziiiziizzziaiiaiaiaiaiiaiaiiaiiiaiaiaatittittitttitiitititttittitittittititit vavavavavavavavavavavaavavavaavavavavaaavavavavavvavaaavaa lllllllllllllllllllllllllluudududuudududududdududuuddudddudududududddduddddududdddduddduddduuudududddduuduuddududududududuuuduuuddududududduududuudiciciciciciciiciciciciciciiiiciiiiciccciciciciciicciccccccicicicccccccicccicccccicccccciciccciicccicicciciiciiciciciiiciicicicicccccciccco-ooooooooooooooooooooo-o-oooooooooooooooo-o-ooooo-o-oo-oooo--ooo-o-o-ooo--oo-o-oo-ooooo-o-oo-ooooooooooooo ririririrriririrririrrrrirrrrrrirrrirrrrrrirrrrr ccccc

(‘O sole mio, Torna a Surriento, Granada) ed altre

eseguite da un tenore d’eccezione: il presidente

dell’ AVIS regionale Domenico Giupponi il quale nel

ruolo di “dilettante allo sbaraglio” è dotato di una

v oce potente e melodiosa, così da meritare i più

calorosi applausi da parte di tutti i presenti insieme

al bravo pianista, Gianfranco Cavagna, che lo ha

accompagnato. Tra una canzone e l’altra il Signor

Vincenzo Treccani, attore, ha recitato con grazia

ed effi cacia alcuni brani scritti da autori più o meno

noti, ma tutti di gradevole ascolto. È seguito un

piacevole rinfresco.

Il presidente Briola, che Dio ce lo conservi a lungo,

nel ringraziare fervidamente l’équipe, ha annuncia-

to che questa serata è solo la prima di una serie

che servirà a mantenere sempre più saldi i rapporti

di collaborazione tra il centro e la periferia diffon-

dendo il messaggio avisino di pace, fraternità ed

amicizia”.

G.F.Callegari

17

Attività avisine

18

Avise il progetto I Care

I CARE BRESCIA nasce dal Progetto denominato

“Brescia: citta’ della solidarietà per tutte le età e

tutte le culture” ovvero dalla sperimentazione di

un network innovativo per potenziare la ricchezza

delle diverse generazioni e delle diverse culture nel

volontariato.

Il progetto aveva come obiettivo la creazione di un

network tra le scuole, associazioni di volontariato

ed enti di ricerca, atto a migliorare le competenze

promozionali del volontariato quale canale di pre-

venzione del disagio sociale e strumento di inte-

grazione tra diverse culture presenti a Brescia. Ca-

pofi la di questo progetto è l’associazione ANTEAS,

con cui collaborano AVIS Provinciale Brescia, As-

sociazione Bimbo Chiama Bimbo onlus, CSV Bre-

scia, Osservatorio sul Volontariato dell’Università

Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Il progetto è

stato approvato dal Ministero del Lavoro e delle Po-

litiche Sociali. Talvolta gli interventi promozionali e

di sensibilizzazione alla solidarietà appaiono episo-

dici. Il presente progetto, invece, ha voluto miglio-

rare tali azioni educative grazie alla creazione di un

network di Associazioni di Volontariato competenti

dal punto di vista formativo e scientifi co.

Il progetto ha messo a disposizione delle scuole in-

terventi di sensibilizzazione al volontariato per gli

allievi degli Istituti secondari superiori condotti da

formatori professionisti e da volontari in qualità di

testimoni oltre ad Associazioni pronte ad accogliere

in maniera adeguata giovani protagonisti.

Questo network è nato dunque dalla consapevo-

lezza che le proposte di volontariato contengono

un’importante funzione educativa e preventiva,

grazie al valore formativo del volontariato in età

giovanile. Il progetto si inserisce coerentemente con

quanto defi nito nel Decreto Legge n. 169/2008 e

nella Circolare n. 100 del Ministero della Pubbli-

ca Istruzione. Ad oggi sono state coinvolte: CFP

Zanardelli (Bs), CTP Franchi (Bs), Scuola Bottega

(Bs), Liceo Rovato, Istituto Tecnico Leno. In tali

scuole, si vogliono sperimentare esperienze pilota

di volontariato, di solidarietà e di cittadinanza atti-

va in scuole fi no ad oggi non coinvolte per intercet-

tare minori a rischio e immigrati (ANTEAS-AVIS-

BIMBOCHIAMABIMBO)

A quali obiettivi mira il progetto?

• Intercettare giovani e scuole a rischio non ancora coin-

volti in progetti di sensibilizzazione alla solidarietà.

• Raggiungere tali giovani proponendo loro innova-

tive iniziative di sensibilizzazione al volontariato,

alla solidarietà e alla cittadinanza attiva.

• Studiare casi di associazioni in cui la presenza

di giovani e/o immigrati è concreta e individuare

i meccanismi operativi, organizzativi e relazionali

che favoriscono ciò.

• Sensibilizzare i dirigenti e i coordinatori delle

OdV di Brescia ad una diversa organizzazione e re-

lazione tra diverse culture e diverse età nella vita

delle organizzazioni di volontariato.

• Diffondere le buone pratiche e gli esiti raggiunti

alla cittadinanza e agli addetti ai lavori.

19

Avis Provinciale premia i giovaniche parlano con gli spot

Attività avisine

Anche quest’anno Avis Provinciale di Brescia ha rea-

lizzato un concorso (“Voglio farlo anch’io!”) invitando

gli studenti degli istituti bresciani a realizzare uno spot

video per promuovere la donazione del sangue.

Tra i candidati, la scelta è caduta su due prodotti rea-

lizzati da due gruppi di studenti. Sono stati considerati

belli e di buon livello entrambi i video, tanto che la giu-

ria li ha giudicati meritevoli del primo posto ex equo.

“Donation Motion” ha messo in campo alcuni studenti

che si parlano davanti ad una lavagna che dà voce e

colore ai loro messaggi.

“Blood donation” fi lma invece ragazzi e ragazze intenti

a fare… un po’ di tutto ma pronti a lasciare quando

Avis li chiama.

I ragazzi premiati sono stati: Noemi Fiorina, Greta

Rocchi, Mattia Varini del Liceo Artistico Vincenzo Fop-

pa; il secondo gruppo era composto da Nicola Gatti,

Giacomo Oteri, Giuseppe Parisi, Giulia Aglioni, Gian-

luca Pellegrino e Alessia Facconi.

In data 10 giugno i ragazzi sono stati premiati dal Vi-

cepresidente Gabriele Pagliarini e dal Vice presidente

Ezio Quaglietti; erano presenti Mirela Tingire e Maria

Paola Mostarda, referenti del progetto scuola di Avis.

Ad ogni rappresentante del gruppo di giovani è stato

regalato un IPad e alla prof.ssa Anna Paterlini del Li-

ceo Foppa è stato consegnato un computer portatile

del valore di 600,00 euro a benefi cio della scuola. Ora

i video o alcuni photoframe saranno utilizzati da Avis

Provinciale e diffusi sui media e non resta che augu-

rarsi che altri giovani corrano … da Avis.

20

Il Torneo Beach VolleyAvis Provinciale Brescia e CSI Brescia

Il torneo nato dalla collaborazione del CSI di Bre-

scia e dal Gruppo Giovani Avis Provinciale di Bre-

scia, dopo un avvio della prima edizione quasi in

sordina, quest’anno ha visto la partecipazione di

ben 25 squadre che si sono affrontate con molto

entusiasmo.

Giornata all’insegna del divertimento cui hanno

partecipato molti sostenitori che hanno caloro-

Sabato 24 maggio 2014 presso l’Area Beach di Cellatica

si è tenuto il secondo torneo di beach volley

21

samente sostenuto i propri beniamini, tutto si è

svolto in una struttura di alto livello, qual è ap-

punto l’Area Beach gestita dai fratelli Iervolino,

che gentilmente hanno messo a disposizione la

loro struttura.

Giornata che oltre all’impegno agonistico è stata

anche un momento di puro e sano divertimento

per tutti, organizzatori compresi, l’evento è cre-

sciuto rispetto alla prima edizione grazie all’impe-

gno dei due gruppi organizzatori.

Peccato per chi non c’era..., potrà rifarsi l’anno

prossimo, perché il torneo coinvolge tutti dai più

piccoli ai più grandi.

Al termine del torneo sono state premiate le squa-

dre vincitrici delle quattro categorie, alle premia-

zioni hanno assistito il presidente del CSI sig.ra

Amalia Morgano e per l’Avis provinciale il sig.

Vincenzo Calvio, che ha rinnovato l’invito alla

prossima edizione che si terrà l’anno prossimo. La

giornata è stata resa possibile grazie alle due or-

ganizzazioni provinciali che hanno sponsorizzato

l’evento: un grazie anche a tutti i volontari del

CSI e a loro coordinatore Emiliano Scalfi , agli avi-

sini della sezione di Cellatica e al loro presidente

Angelo Miotto coordinati da Vincenzo Calvio, ai

gestori della struttura - Paolo Iervolino e la sua fa-

miglia - che ci hanno gentilmente ospitati e a tutte

le persone che a vario titolo hanno contribuito alla

realizzazione della manifestazione.

Un arrivederci all’anno prossimo.

Per l’Avis provinciale Gruppo giovani

Vincenzo Calvio

Attività avisine

Via Breda Vecchia snc - 25060 Cellatica (BS)tel. 334 9970261 - 333 2039442 - [email protected]

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www.futurabs.com

ArenaBeach

Torneo Beach VolleyTorneo Beach Volleye Mini Beach Volleye Mini Beach Volley

UNDER 14 femminile e maschileper i nati dal 2000 sl 2003 - Fromula 4x4TOP JUNIOR femminile e maschileper i nati dal 1994 sl 1999 - Fromula 3x3

CATEGORIA OPEN femminile e maschileFromula 3x3

MINI BEACH femminile e maschileper i nati dal 2004 sl 2007 - Fromula 3x3 su minicampetti

Sabato Sabato 24 Maggio 201424 Maggio 2014

Inizio ore 14,30

Tutti i partecipanti devono essere in possesso di certificato medico generico o agonistico

ISCRIZIONE GRATUITAISCRIZIONE GRATUITAAdesioni entro il 12 Maggio 2014 pressoAdesioni entro il 12 Maggio 2014 presso

CSI Brescia - Via Chiusure, 81 - Brescia - Tel. 030 312328CSI Brescia - Via Chiusure, 81 - Brescia - Tel. 030 312328

BEACH VOLLEY CSI - AVIS

22

Ci sono voluti dieci anni per mettere la parola

fi ne alla ricerca di una nuova sede per l’Avis di

Carpi. E, in mezzo, il devastante terremoto del

2012. Ma ora, per l’Avis di Carpi, anche grazie

all’Avis provinciale di Brescia, con una conven-

zione per l’acquisizione del diritto di superfi cie

- in scadenza il 6 ottobre 2031, quando tornerà

di proprietà del Comune di Carpi – utilizza una

porzione di 450 mq della locale Polisportiva ed il

sogno è divenuto realtà. Un’operazione comples-

sa e onerosa, come ha affermato il presidente:

“il costo dell’acquisizione del diritto di superfi cie,

interamente sostenuto dall’Avis di Brescia, am-

monta a 65mila euro più Iva a cui si aggiungono

le spese notarili e quelle legate alla trasformazio-

ne e all’adeguamento dei locali, per un totale di

circa 380mila euro”.

L’importo dei lavori è stato fi nanziato attraverso

risorse proprie dell’associazione e contributi of-

ferti da vari soggetti del terzo settore per poter

così garantire un servizio di grande qualità alla

cittadinanza. Il cantiere si è chiuso, e l’Avis di

Carpi festeggia così l’ingresso nella nuova sede,

nel 60esimo anniversario di attività dell’associa-

zione e aggiunge così un tassello fondamentale

a una storia che proseguirà certamente ancora a

lungo. All’interno della Polisportiva, insieme ad

Avis, sarà ospitata anche l’Aido cittadina - che

annovera oltre 4mila iscritti: “non esiste trapian-

to senza sangue. Aido e Avis sono intimamente

legate l’una all’altra e continueremo a esserlo

anche fi sicamente nei locali di via Nuova Ponen-

te”. E così l’Avis di Carpi riparte: nel 2013 ha re-

gistrato un 13% in più di donazioni, gli associati

superano quota 2.900 aderenti (quasi sessanta

in più).

Buona attività, quindi, è l’augurio che viene da

tutti gli avisini bresciani.

Avis Bresciana e Avis di Carpi:un gemellaggio fruttuoso

23

Grazie alla FondazioneComunità Bresciana

Caratteristica peculiare della Fondazione della Co-

munità Bresciana è quindi la capacità di servire

qualsiasi fi ne di utilità sociale ritenuto rilevante in

una determinata comunità, sviluppando una visio-

ne globale delle necessità presenti nel territorio.

La mission della Fondazione è di convogliare le

risorse disponibili nel territorio verso progetti che

permettano di migliorare la qualità della vita.

Questa attività è possibile solo grazie a una pro-

fonda conoscenza della comunità che consente

infatti di orientare le risorse raccolte verso la so-

luzione delle problematiche di maggior rilievo e di

agire incisivamente.

La Fondazione della Comunità Bresciana si pro-

pone di intervenire direttamente e concretamente

sul territorio di propria competenza fi nanziando

progetti di utilità sociale in diversi settori quali

l’assistenza sociale e socio-sanitaria, la tutela del

patrimonio artistico ed ambientale, l’istruzione e

la cultura.

Non si dona alla Fondazione, ma tramite la Fon-

dazione che svolge un ruolo d’intermediario fra

coloro che donano e quegli enti, senza fi nalità

di lucro, che necessitano di un sostegno econo-

mico nello svolgimento della propria attività. In

tal senso, il motto della Fondazione “Aiuta la

Comunità a crescere” non racchiude soltanto il

signifi cato dell’attività svolta, ma esprime anche

quell’esortazione, quell’invito alla generosità che

la Fondazione rivolge a tutti coloro che sul terri-

torio bresciano hanno a cuore il tessuto sociale,

l’assistenza sanitaria, l’arte, la cultura, l’ambien-

te, l’istruzione. L’esistenza di un patrimonio i cui

frutti sono destinati stabilmente e perpetuamen-

te all’operatività in determinati ambiti consente

di promuovere l’azione fi lantropica in un’ottica di

lungo periodo, non limitata, quindi, alla soluzione

di problemi contingenti.

La Fondazione ha fi nanziato in passato alcuni pro-

getti legati al mondo dell’Avis e ne ha supportato

la concreta realizzazione.

Per questo il mondo avisino bresciano è ricono-

scente alla Fondazione ed al suo presidente, Gia-

como Gnutti, che dopo un decennio ed oltre ha

ceduto il testimone al nuovo presidente Pierluigi

Streparava, cui l’Avis augura buon lavoro.

Con la costituzione della Fondazione della Comunità Bresciana,

avvenuta il 21 dicembre del 2001, Fondazione Cariplo ha inteso favorire

lo sviluppo sul territorio di un soggetto autonomo destinato a promuovere

la fi lantropia e la cultura della donazione, attivando la raccolta

delle risorse disponibili nella comunità locale e provvedendo

alla loro destinazione a fi nalità di solidarietà sociale

Attività avisine

24

L’assemblea è stata davvero partecipata ed anima-

ta da sincero confronto. Il mondo avisino nazionale

ha ribadito come la propria attività trova i presup-

posti prioritariamente nel:

a) porre realmente al centro dell’attenzione il do-

natore ed il malato. La nostra missione associative

infatti confi gura il donatore quale promotore di un

primario servizio socio-sanitario, come operato-

re della salute e protagonista nell’ambito sociale.

Peraltro il contributo dei soci non è legato esclu-

sivamente alla donazione, ma si estrinseca anche

nell’attività associativa e quali soggetti di riferimen-

to per una società solidale e testimoni di cittadi-

nanza partecipata. Il contributo fattivo del donatore

si concretizza nella donazione di emocomponenti

come risposta ad un bisogno di salute che ci vede

protagonisti nel focalizzare la nostra attenzione sul

malato, fi ne ultimo, ma imprescindibile del nostro

agire ed essere;

b) rendere i nostri donatori sempre più consapevoli

dell’importanza della donazione periodica e del po-

sitivo stile di vita ad essa connesso, diventandone

testimoni e promotori quali “avisini”;

c) rinsaldare la nostra rete associativa locale che

vede un punto di forza nella capillare presenza del-

le sedi sul territorio fi no a giungere, con le diverse

articolazioni territoriali, ad AVIS Nazionale;

d) presentare alla società il valore aggiunto di AVIS

come soggetto portatore di valori, quali la solidarie-

tà, la gratuità, fi nalizzati alla risposta di un bisogno

di miglioramento della salute della popolazione e

di benessere favorendo un’azione prosociale tra i

cittadini;

e) rinsaldare l’unitarietà dell’Associazione, che è

Nazionale Avis:percorsi di qualità e innovazioneNumerosi i temi trattati durante i lavori assembleari di Chianciano Terme.

La mozione conclusiva

25

Attività avisine

nostra caratteristica peculiare. AVIS Nazionale

deve rappresentare tutta l’Italia avisina, coagulan-

do le forze attorno ad un patto associativo sempre

più saldo e costituire un sicuro punto di riferimen-

to sia per le nostre realtà associative, che in essa

devono riconoscersi, sia per i nostri interlocutori

esterni.

La Mozione fi nale

I rappresentanti dei Soci, Persone Fisiche, Persone

Giuridiche, dell’Assemblea Generale Avis riunita

nei giorni 16–18 maggio 2014 ringraziano l’Avis di

Chianciano Terme e l’Avis Regionale Toscana per

l’impegno profuso nell’organizzazione dell’incontro,

l’accoglienza e l’ospitalità ricevuta.

L’Assemblea esprime solidarietà e vicinanza alle

popolazioni colpite dalle recenti calamità naturali e

auspica una soluzione positiva del rapimento delle

studentesse Nigeriane.

L’Assemblea apprezza la presenza del rappresen-

tante del governo, nella persona del Ministro del

Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti,

confi dando nella continuità dell’interesse delle isti-

tuzioni nei confronti di Avis e del mondo del vo-

lontariato. Auspica che il semestre di presidenza

italiana del Consiglio Europeo sia occasione di dif-

fusione e condivisione dei nostri valori e principi

associativi.

L’Assemblea indica quindi i punti fondamentali su

cui dovrà svilupparsi nel prossimo anno l’azione

del Consiglio Nazionale e di Avis tutta, partendo

dal socio, centro dell’attenzione dell’agire di tutta

l’associazione, socio donatore quale promotore di

un primario servizio sanitario, riferimento per una

società solidale e testimone di cittadinanza.

Agire che dovrà concretizzarsi e svilupparsi su que-

sti obiettivi prioritari:

• Rendere la donazione differita patrimonio comu-

ne e valore etico a garanzia di una maggior sicurez-

za per un moderno sistema trasfusionale.

• È essenziale concludere positivamente nei ter-

mini del 31/12/2014 l’iter di accreditamento di

tutto il sistema trasfusionale italiano, associativo

e pubblico. Apprezza l’impegno sinora profuso da

26

Avis Nazionale, ma chiede un ulteriore sforzo per

supportare le AVIS non ancora in regola, monito-

rando e sostenendo le realtà associative e fungendo

da pungolo verso quelle pubbliche.

• È necessario che AVIS nazionale si impegni a

far si che tutte le regioni e le provincie autonome

si dotino, con il coinvolgimento attivo delle asso-

ciazioni, di un moderno Piano Sangue e Plasma,

che non veda differenze economiche nei processi

di compensazione tra regioni, tramite la defi nizione

di una tariffa unica e etica nazionale per plasma

e plasmaderivati. Tutto questo sarà determinante

per il perseguimento dell’autosuffi cienza nazionale

anche per plasma e plasmaderivati.

• Mantenere l’attenzione affi nché il dono del cordo-

ne ombelicale rimanga, al pari del sangue, gratuito,

volontario, pubblico, opponendosi con forza ad ogni

tentativo di privatizzazione e commercio.

• Operare con forza per far sì che la proposta di

modifi ca dell’accordo Stato-Regione del 20 marzo

2008 non preveda tagli al bilancio del settore san-

gue facendo un analisi equilibrata dei costi e che

riconosca la validità delle nostre azioni.

• Uniformità di gestione informatica dei dati as-

sociativi, anche al fi ne di permettere una migliore

conoscenza delle dinamiche associative e sociali.

• Comunicazione 2.0. Sviluppare i nuovi mezzi di

comunicazione e supportare le Avis a tutti i livelli

per il loro utilizzo. Creare uno strumento di raccolta

e messa a patrimonio delle esperienze e delle buo-

ne pratiche.

• Proseguire nella formazione continua, che sta

dando ottimi frutti, che sarà sempre più importante

e strategica per la crescita e lo sviluppo dell’asso-

ciazione.

• Continuare nel coinvolgimento dei giovani ren-

dendoli protagonisti nella vita associativa fi n dalle

fasi progettuali, dalla base all’apice, valorizzando-

ne competenze e creatività.

Si conclude ricordando il sostegno di AVIS verso tut-

te le forme di legalità, e l’indispensabilità dell’unita-

rietà associativa che altro non è che la nostra forza.

27

Attività avisine

Continua l’attività dell’Atelier Europeo – l’Avis bre-

sciana è fra i soci – voluto per cercare di intercetta-

re, grazie a progetti specifi ci, fi nanziamenti europei

e nazionali. Il primo fra questi, per 110.000 euro

erogati dalla Fondazione Cariplo, ha per oggetto il

creare posti di lavoro per persone svantaggiate tra-

mite la conversione a energia ecosotenibile della

gestione del verde pubblico.

È partita anche, in collaborazione con la Fon-

dazione Politecnico di Milano, la 1ª edizione del

MASTER EUROPEO DI SPECIALIZZAZIONE IN

EUROPROGETTAZIONE. Un Master di specializ-

zazione allo scopo di incrementare le competen-

ze specialistiche di Europrogettisti sui Programmi

dell’Unione Europea nei settori del volontariato,

dell’impresa sociale, dello sport, della cittadinanza,

della cooperazione, della formazione e della promo-

zione dell’imprenditorialità giovanile e femminile. Il

Master intende formare fi gure professionali di alta

specializzazione che possano gestire la progetta-

zione europea per conto delle associazioni e orga-

nizzazioni regionali e nazionali che fanno capo al

network di Atelier Europeo.

Sono in corso elaborazioni di nuovi progetti per un

importo superiore ai 3 milioni di euro, mentre si è

svolta in maggio la Festa dell’Europa, con il taglio

della torta per festeggiare il primo anno di attività

dell’Atelier bresciano.

Atelier Europeo:l’Avis bresciana in Europa

28

Ail e Avis: una sinergia importante

Ail e Avis: una sinergia imPer i malati oncologici,

l’Ail è da sempre in prima fi la. Lo fa anche con il

Progetto Itaca. Come spiegano il presidente Giu-

seppe Navoni e il suo vice Ezio Belleri, tra i con-

sensi di sempre più numerosi sostenitori, compresa

l’Avis Provinciale, che ha ospitato un loro incontro

presso la sede avisina, anche quest’anno il Proget-

to Itaca si accinge infatti quest’anno a prendere il

largo, per la sua ottava edizione.

Di seguito, il calendario delle uscite: Sabato 10

Maggio – DESENZANO; Domenica 1 Giugno – PE-

SCHIERA; Sabato 14 Giugno – PORTESE; Venerdì

4 Luglio – SALO’ (in notturna); Domenica 13 Lu-

glio – ACQUAFRESCA di Brenzone; Sabato 19 Lu-

glio – SULZANO; Sabato 9 Agosto – GARGNANO;

Domenica 31 Agosto – BARDOLINO; Domenica 14

Settembre – PESCHIERA.

In ogni circolo vela verranno organizzati gli equi-

paggi formati da pazienti, medici, infermieri, psico-

logi, volontari e skipper, che saranno impegnati in

piacevoli veleggiate nella cornice di diversi scorci

del Garda e del Sebino.

E ha assunto grande rilievo anche il Progetto Casa

Arcobaleno. Esso ha l’obiettivo di accogliere i pa-

zienti ematologici e i loro familiari per ridurre i disa-

gi dovuti ai lunghi periodi di cura; offrire un luogo di

soggiorno confortevole per ridurre al minimo i rischi

di contrarre infezioni dovute agli spostamenti; ri-

durre all’indispensabile la permanenza nell’ambito

ospedaliero; rendere confortevole ed accogliente

l’ambiente extra ospedaliero, ricreando condizioni

di vita di tipo familiare.

Contenuti: Informazione presso i Reparti emato-

logici riguardo la possibilità di accoglienza offerta

dall’A.I.L., l’accoglienza ed assistenza alle famiglie

durante il periodo di cura; l’ assistenza nel rappor-

to tra paziente e struttura ospedaliera. Destinatari:

Pazienti ematologici e loro familiari provenienti da

parti disagiate della provincia bresciana e da tut-

ta Italia. Coordinatore del progetto: Il progetto ha

come Responsabile il Consigliere Giuliana Ferpozzi

che ha la responsabilità, assegnatagli dal Consiglio

di Amministrazione dell’A.I.L., di programmare la

corretta esecuzione dell’iniziativa e di valutarne la

ricaduta, monitorando i bisogni e le esigenze degli

utenti.

Sinora sono state ospitate ben 260 persone, fra pa-

zienti in cura al nostro Civile e loro famigliari.

Per i malati oncologici, l’Ail è da sempre in prima fi la.

Lo fa anche con il Progetto Itaca. Come spiegano il presidente

Giuseppe Navoni e il suo vice Ezio Belleri, tra i consensi

di sempre più numerosi sostenitori, compresa l’Avis provinciale,

che ha ospitato un loro incontro presso la sede avisina,

il Progetto Itaca si accinge infatti anche quest’anno a prendere il largo,

per la sua ottava edizione

29

V Trofeo AVIS: un successo in salute

Si è svolta domenica 15 giugno la quinta edizione della manifestazione podistica per grandi

e piccoli organizzata dal gruppo giovani avisini di brescia. È stato un vero successo di par-

tecipanti, come mostrano le immagini. E già è fi ssato l’appuntamento per il prossimo anno.

Attività avisine

TrofeoTrofeo

Provinciale

Brescia

Provinciale Brescia &DOMENICA GIUGNO15 2014

organizzano

COMUNE DI BRESCIA

ASSESSORATO ALLO SPORT

Responsabile manifestazione Gabriele Pagliarini

Provinciale

Brescia

55MANIFESTAZIONE PODISTICA

km 11 per adultikm 4 per ragazzi

km 1,5 per bambini

km 0,6 per pulcini

BRESCIA - PIAZZETTA AVIS

(strada per Borgosatollo)

Ritrovo ore 08.00

Partenza ore 08.50

ISCRIZIONI:

Domenica 15 dalle 08.00 alle 09.00AVIS provinciale Brescia

Tel. 030.3514411 Fax 030.351449

INFORMAZIONI:

Giovanni Monti 335.5943180

Gianpietro Gogna 339.8074014

30

Dharma Onlus

Nel mese di aprile dell’anno corrente, io, insieme ad altre due donne,

Donatella Albini (medico e consigliere comunale) e Tiziana Arici (foto reporter)

vorremmo partire alla volta del Mali da Brescia, con un’autovettura

adibita ad ambulanza da poter donare al villaggio di Mopti

dove ci sono in atto guerriglie tra esercito regolare ed una cellula di al qaeda

che miete vittime e feriti tra i civili locali

Sono Clara MAR, Presidente e fondatrice dell’as-

sociazione Dharma onlus, ho 33 anni, la mia pro-

fessione è terapista della neuro. Nel 2007 dopo

varie collaborazioni con altre ONG, decido con il

consiglio di Monsignor Vacchelli presidente eme-

rito delle Pontefi cie opere missionarie, di istituire

l’associazione Dharma onlus, il cui signifi cato in

sanscrito signifi ca, lo scopo di una vita.

Seguo personalmente la realizzazione di progetti

sociosanitari nei Paesi in via di sviluppo.

L’Africa è composta da un popolo profondamente

ricco di umanità che in silenzio sa farsi sentire, sa

ascoltare, parlare, sa vivere il silenzio.

Nei numerosi viaggi effettuati in questi anni in

Africa ho appreso molto dal suo popolo.

Vivere con loro,conoscerli, mi ha dato la possibi-

lità di comprendere un importante insegnamento,

“Ognuno di noi combatte la propria “guerra”, la

fi nalità non sempre è vincere, ma convivere con

ciò che vorremmo cambiare e dare un senso alla

nostra esistenza”.

Ognuno di noi può diventare il proprio sogno.

Il mio era quello di occuparmi delle persone dagli

occhi sorridenti, aiutandoli ad avere una possibili-

tà di scelta in piena libertà. La stessa libertà che

a molti esseri umani viene negata, come ai bimbi

soldato conosciuti a Gulu, nel nord Uganda, i quali

vengono arruolati come combattenti, messaggeri,

spie, facchini, cuochi, e le ragazze, in particolare,

sono costrette a prestare servizi sessuali, privan-

dole dei loro diritti e dell’infanzia. Oltre un mi-

liardo di bambini vivono in 42 paesi colpiti, tra il

2002 e oggi, da violenti confl itti. Ma l’impatto dei

confl itti armati sui bambini è diffi cile da stimare a

causa della mancanza di informazioni affi dabili e

aggiornate. Si stima siano 14,2 milioni i rifugiati

in tutto il mondo, di cui il 41% di età inferiore a

18 anni. E sono 24,5 milioni gli sfollati a causa

dei confl itti, di cui il 36% sono minorenni. Non ci

sono dati attendibili sul numero dei bambini asso-

ciati a forze armate, ma oltre 100.000 bambini

sono stati smobilitati e reintegrati dal 1998 (dati

unicef). Un giorno in compagnia di Madre Imelda,

suora missionaria canossiana, giungemmo a Gulu,

nel nord Uganda, la quale mi presentò il capo vil-

laggio che narrò una storia come risposta ad un

mio quesito riguardo il reclutamento di bambini

soldato che in quella zona, avviene tutt’ora.

...C’era una volta un cacciatore che andò nella fo-

resta a cacciare gli elefanti, dopo qualche minuto

ne vide spuntare uno, se ne stava comodamente

seduto che non prestò attenzione all’uomo nem-

meno quando sentì il rumore dei passi tra le foglie.

Il cacciatore quando gli fu abbastanza vicino alzò

il fucile e prese la mira, mentre stava per premere

il grilletto l’elefante parlò: “se mi spari, tua madre

morirà, e se non lo fai morirà tuo padre”. Poi si

rimise comodamente seduto grattandosi la testa

con la proboscide. L’anziano mi domandò cosa

avrei fatto io, nei panni del cacciatore. In silenzio

pensavo a quale potesse essere la risposta esatta,

ma la risposta giusta non esisteva. Se salvavo l’e-

lefante qualcuno sarebbe morto e se lo uccidevo

qualcuno sarebbe morto lo stesso. Risposi che io

non sarei mai andata a caccia di elefanti, ma lui

ribatté che non era una risposta accettabile, disse,

va dato per scontato che il cacciatore abbia punta-

to il fucile e debba solo prendere la decisione. Poi

iniziò a masticare un pezzo della noce di cola... ed

io rimasi con il mio quesito irrisolto!

Quando ci trovammo uno fi anco all’altro intorno al

fuoco la stessa sera per condividere la cena, in di-

sparte mi disse... mio nipote all’età di 10 anni si

trovò nei panni del cacciatore, doveva scegliere, de-

cise di sparare all’elefante, ammazzò mia fi glia, con

un ak–47, con questo gesto, fu reclutato a bambino

soldato, dando prova al reclutatore che sarà fedele

all’esercito ribelle, perdendo il diritto alla sua infan-

zia ed evitando così che suo fratello di 7 anni si tro-

vasse nella sua stessa situazione...

...Ecco in questo modo in una parte del mondo

non troppo distante da noi vengono arruolati i

bambini soldato. La stessa libertà che viene ne-

gata alle bambine sottoposte all’infi bulazione, ai

malati di lebbra, ai quali viene negata assisten-

za perché considerati maledetti da Dio in alcune

zone rurali del Congo o alle ragazze madri che per

sopravvivere devono prostituirsi in Mali.

Ognuno di noi affronta la vita alla ricerca di un

equilibrio personale così diffi cile da trovare nella

nostra società, ma la si può trovare negli affetti,

nei piccoli e grandi momenti quotidiani, nei nostri

sogni, o progetti. L’Africa è per me la fonte che

alimenta tale sorgente, l’occhio che mi permette

di vedere la mia vita da un’altra prospettiva, la

lente di ingrandimento che mi da la possibilità di

riconoscere ogni mia, nostra fortuna.

Il mio lavoro con l’Associazione è saper percepi-

re queste richieste, a volte silenziose, e farle di-

ventare realtà. “Gli uomini fanno ciò che devono

fare per diventare ciò che vogliono essere e questo

comprende anche il chiedere aiuto”.

Il nostro “sogno” entro la fi ne dell’anno corrente

è quello di poter partire da Brescia ed arrivare in

Mali, Africa, con un’autovettura fuoristrada adi-

bita ad ambulanza da poter donare al villaggio di

Mopti, presso la missione dove da alcuni anni col-

laboriamo con un ospedale locale.

L’impresa sarà sostenuta da quattro donne io,

insieme a Donatella Albini (medico e consigliere

comunale),Tiziana Arici (foto reporter) Anna Asto-

ri (video maker).

L’autovettura servirà per raggiungere le zone di

montagna, prive di strada asfaltata e di assistenza

sanitaria, scenari da alcuni anni di scontri e guerri-

glie tra esercito regolare ed una cellula di al qaeda

che miete vittime e feriti tra i civili locali.

Dharma Onlus, con sede in Brescia Via IV novem-

bre 3, regolarmente costituita per atto pubblico

in data 28/07/2007 ed iscritta presso il registro

anagrafi co delle Onlus, ha come prerogativa di po-

ter aiutare a realizzare i sogni delle persone che

vivono in Paesi in via di sviluppo. Attraverso una

missione di fattibilità in loco valutiamo progetti

per poi supportarne la realizzazione.

Dal 2011 l’associazione ha attuato una conven-

zione con l’Università Cattolica di Brescia.

Gli studenti iscritti hanno la possibilità di parte-

cipare alla collaborazione di progetti nei paesi in

cui l’associazione è presente, Repubblica demo-

cratica del Congo, Burkina Faso, Benin, Uganda,

Angola Sao Tomé, Mali, India, Pakistan, Rwanda,

Madagascar. Dal 2007, anno di fondazione dell’

associazione, ad oggi sono stati realizzati e sono

in corso d’opera i seguenti progetti:

Attività avisine

32

Progetti sul territorio nazionale

• Progetti volti a creare ambienti destinati a don-

ne italiane sole e/o con minori a carico nonché

progetti volti all’ assegnazione di mini–alloggi,

a condizioni inferiori rispetto a quelle del mer-

cato corrente, destinati a padri o madri italiani

separati che abbiano conferito l’alloggio all’al-

tro coniuge con minori a carico.

• Progetti volti a sostenere i costi dell’emergenza

alimentare mediante l’organizzazione e la ge-

stione di strutture che consentano l’erogazione

diretta di pasti caldi. Ciò per far fronte alla gra-

ve crisi economica mondiale, in cui molti ita-

liani hanno perso il proprio lavoro, e si trovano

a dover chiedere aiuto alle realtà di sostegno

presenti sul territorio.

• Progetti di re-inserimento lavorativo indirizzati

a persone italiane disoccupate ultracinquan-

tenni e a donne italiane disoccupate ed in

condizione di fragilità sociale poiché sole o con

minori a carico.

• Percorsi di informazione all’interno di Istituti

Scolastici, per gruppi omogenei e ben indivi-

duati di giovani italiani nell’ambito di:

• educazione alla salute ed educazione ali-

mentare;

• educazione all’affettività;

• educazione stradale;

• educazione all’uso del denaro;

• prevenzione a malattie sessualmente trasmis-

sibili, abuso anche occasionale di alcol e so-

stanze stupefacenti e nuove dipendenze.

• Progetti volti a diffondere la consapevolezza tra

i giovani italiani cosicché essi stessi diventino

parte attiva e integrata della vita della comunità.

Il presente ed il futuro, impegno civile, cura delle

ricchezze storico-artistiche del proprio territorio ed

integrazione interculturale attraverso la politica,

l’arte e la cultura.

• Percorsi di formazione scolastica che favori-

scano l’avvicinamento e la conoscenza degli

studenti italiani al mondo del lavoro.

• Progetti volti a fornire e garantire un sostegno

professionale idoneo durante l’orario scolastico

a studenti italiani in diffi coltà a causa di com-

plesse condizioni fi siche e/o mentali.

• Sostegno psico socio-sanitario per emergenza

post disastri e catastrofi antropico-naturali sul

territorio nazionale.

Progetti sul territorio internazionale

• Ozono Terapia e cura dell’ulcera di Buruli pres-

so la Missione delle Suore Figlie di San Camillo

a Zinviè in Benin, dicembre 2007.

• Realizzazione di un pozzo presso la missione

delle Suore del cuore immacolato di Maria per

la comunità e l’ospedale di Goualala in Mali,

giugno 2008.

• Realizzazione di un ambulatorio per l’assi-

stenza sociosanitaria dei rifugiati, dei bambini

malnutriti e delle persone affette dalla lebbra

presso l’ospedale di Santa Bakhita ad Arù nella

missione delle Suore Canossiane nella Repub-

blica Democratica del Congo, maggio 2009.

• Potenziamento dell’ospedale di Ariwara nella

Repubblica Democratica del Congo, gestito

dalle Madri Canossiane. Ottobre 2010

• Ristrutturazione e sanifi cazione di otto edifi ci

che ospitano i pazienti di tubercolosi e lebbra e

la costruzione di una payotte annessa alla cuci-

na presso il centro di Santa Bakhita ad Arù nella

missione delle Suore Canossiane nella Repub-

blica Democratica del Congo. Maggio 2010.

• Ristrutturazione della scuola materna di Arù

nella Repubblica Democratica del Congo. Giu-

gno 2010.

• Realizzazione di un sala per l’insegnamento e

la formazione dell’attività di parrucchiere alle

ragazze e donne madri, presso il centro Sainte

Meirager delle Suore Figlie di San Camillo a

Ouagadougou in Burkina Faso. Gennaio 2011.

• Realizzazione di tre pozzi presso i villaggi di

Berehola, Kolokani, N’Tonimba in MalI. Set-

tembre 2011.

• Realizzazione di un centro ambulatoriale e for-

mazione per l’assistenza sociosanitaria degli

abitanti del villaggio di Yèlè a Bankass regione

di Mopti in Mali. Maggio 2011.

• Proposta di una strategia e sensibilizzazione

per ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV

nella Repubblica Democratica del Congo nella

regione di Ituri.

• Adeguamento igienico–sanitario del carcere ad

Arù nella regione di Ituri, Repubblica Democra-

tica del Congo.

• Costruzione di un’ala nuova dell’orfanotrofi o St

Anthony ed insegnamento di un lavoro per i

ragazzi abbandonati e orfani nella città di Ra-

mandapallen, Devarapalli Mandal in India.

• Ristrutturazione e sostegno di una scuola a

Khushpur in Pakistan, distrutta dopo il terre-

moto, presso i Padri Francescani.

• Realizzazione di una scuola primaria a Kam-

panga Rwanda gennaio 2013.

• Sostegno e formazione per la presa in carico di

ex bambini soldato a Gulu in Uganda.

• Realizzazione di una fattoria per il sostenta-

mento di un lebbrosario a Ilena, Finarantsoa,

Madagascar, padri Camilliani.

• Acquisto di alcune barche ai pescatori di Sao

Tomè, per aiutare le famiglie in diffi coltà.

• Progetto di uno sportello d’ ascolto, condotto

da una psicologa in Sao Tomè, presso le Madri

Canossiane.

• Potenziamento di una casa di riposo per anzia-

ni emarginati a Kottayam in India.

• Prevenzione e presa in carico di bambini mal-

nutriti nel centro di salute a Janja in Rwanda.

L’alpinista Mondinelli, amico dell’Avis bresciana,

pronto per lasciare il Rifugio Capanna Margherita

(quota 4.556 mt) consegna copia del notiziario

“La Goccia” per gli alpinisti di questa estate che

pernotteranno anche quassù. Una promozione di

“alto livello” per il dono del sangue e per tutta la

famiglia dell’Avis: grazie, a chi un amico non lo è

di nome, ma, come il “Gnaro” Mondinelli, amico

lo è di fatto. BUONA ESTATE LUNGO I SENTIE-

RI DELLA SOLIDARIETÀ!

L’Avis brescianacon MondinelliLa Goccia si legge

anche in alta montagna

Attività avisine

34

Sessantesimo di fondazione

dei Pionieri avisiniSabato 24 maggio alle ore 17.30 si è tenuta l’i-

naugurazione del nuovo Centro di raccolta Sangue

della Valle Sabbia. È stata questa l’occasione per

uffi cializzare l’attività di raccolta sangue già av-

viata a inizio anno da parte delle Avis valsabbine:

Agnosine-Bione, Odolo-Preseglie, Sabbio Chiese,

Vestone e Vobarno presso la nuova struttura.

La necessità di un edifi cio unico dotato di attrez-

zature moderne, comode e sicure per la raccolta di

sangue intero, è nata innanzitutto da esigenze di

carattere burocratico/amministrativo: una direttiva

europea, infatti, vieta dal prossimo 2015, a chiun-

que, di adibire a sala per le donazioni di sangue luo-

ghi “inadeguati”, cioè non conformi alla normativa.

Le 5 sezioni comunali valsabbine, sostenute dall’A-

vis Provinciale, hanno unito sforzi economici e non

solo in un’opera di riadattamento della struttura

sita in Barghe via I. Boschi, già sede del Cse, con-

cessa in comodato d’uso dalla Comunità Montana,

in modo da renderla idonea alle nostre fi nalità isti-

tuzionali. «Strutture come questa, che sono il frutto

di una condivisione fra il pubblico ed il volontariato

sociale, servono per dare continuità ad un servizio

determinante e ci rendono vincenti e convincenti».

Anche nelle parole di Giampietro Briola, il presi-

BargheInaugurato a Barghe il Centro

raccolta per le sezioni di Valle Sabbia

dente dell’Avis provinciale, c’erano i toni entusiasti

registrati in via Ippolito Boschi a Barghe, che ac-

compagnato la cerimonia di inaugurazione uffi ciale

del Centro prelievi al quale fanno già riferimento

più di mille avisini valsabbini.

Sono quelli che aderiscono ai sodalizi Agnosine-

Bione, Odolo-Preseglie, Valsabbino-Vestone, Sab-

bio Chiese e Vobarno, che ogni anno fanno dono

disinteressato per più di duemila sacche del loro

sangue. Per l’occasione sono intervenuti anche il

sindaco di Barghe Gianbattista Guerra, il presiden-

te della Comunità montana Gianmaria Flocchini,

Giorgio Bontempi in rappresentanza della Provincia

ed il consigliere regionale Gianantonio Girelli. Della

partita anche il direttore generale dell’ospedale Ci-

vile Ezio Belleri ed il direttore del servizio immuno-

trasfusionale Mirella Marini, insieme a gran parte

dei sindaci della zona e qualche centinaio di avisini.

35

Domenica 8 Giugno 2014 si è svolta la terza edi-

zione della giornata denominata “Quattro zoccoli

per un arcobaleno”, manifestazione organizzata

dall’Avis di Comezzano Cizzago in collaborazione

con il “Gruppo Brescia attacchi”, per donare un

sorriso a ragazzi e non, diversamente abili.

La giornata ha visto una nutrita partecipazione:

circa 200 persone tra ragazzi, accompagnatori e

organizzatori hanno cavalcato e scorazzato per le

vie in allegria e divertimento. Carrozze attrezzate

per il trasporto delle persone in carrozzina hanno

quindi percorso un tragitto per le vie del paese per

tutta la giornata, mentre all’interno della” Cascina

Elisa” altri cavalli accompagnavano i ragazzi in sel-

la per una piccola passeggiata interna. Pranzo per

tutti, ovviamente, preparato e servito dai volontari.

Una giornata stupenda, che ha regalato un sorriso

Comezzano Cizzago“Dona un sorriso”

a persone meno fortunate ma anche tanta gioia a

tutti gli organizzatori. Hanno partecipato alla gior-

nata, il “Gruppo Giovani Insieme“ di Ospitaletto,

le associazioni “Vomere“ di Travagliato, “Agapha”

di Capriolo,”Amici delle Carrozze” di Bergamo,

“Aver un Cavallo per Amico”, “Rustico Belfi ore “di

Chiari e il Centro Ippico “Il Green“ della Barussa

Castrezzano. Un Grazie all’Amministrazione Co-

munale, alle mamme dell’Oratorio di Cizzago, alla

Protezione Civile locale e a tutti i volontari.

Il pensiero di più associazioni pronte a condivide-

re una manifestazione così importante per que-

sti ragazzi è sicuramente il risultato più grande

raggiunto. Tappa di un percorso che siamo certi

seguirà anche in futuro.

Notizie dalle sezioni locali

36

Sessantesimo di fondazione

dei Pionieri avisiniSabato 21 giugno dalla piazza di Sarezzo quattro

triumplini partono per un viaggio alla volta di Cra-

covia, passando per i campi di Bolzano, Mauthau-

sen, Hartheim, Auschwitz, Birkenau

Quattro biciclette, undici giorni, un viaggio nella

storia. Per non dimenticare.

Ecco gli ingredienti di un’avventura a colpi di pe-

dale che ha per protagonisti quattro triumplini

pronti a partire dalla piazza di Sarezzo: i 52enni

saretini Claudio Moretti e Guerino Fontana, suo

fratello Giovanni (50) e il 35enne gardonese Sal-

vatore Pepe. Una passione comune per la bici-

cletta a spingerli lungo questo viaggio con il quale

attraversare l’Europa sulle orme dei deportati che

durante la Seconda guerra mondiale hanno trovato

umiliazione e morte nei campi di concentramento.

Un cicloviaggio di 1.200 chilometri tra Italia, Au-

stria, Germania, Cecoslovacchia e Polonia, spinti

dalla forza dei muscoli sulle pedivelle, inseguen-

do i silenzi di luoghi che hanno deturpato e can-

cellato l’umanità di tanti troppi uomini: Bolzano,

Mauthausen, il castello di Hartheim, Auschwitz,

Birkenau, Cracovia, con arrivo alla fabbrica di

Schindler. “L’idea di un viaggio del genere - rac-

contano i quattro - è nata lo scorso settembre, an-

che seguendo l’impronta di un’esperienza simile

fatta da tre ragazzi di Cremona, Manerbio e Leno.

Poche parole a fare da trampolino di lancio per un

viaggio che subito ci ha coinvolti tutt’e quattro,

cominciando ad allenarci con costanza e cercan-

do anche di dare corpo a un progetto che avesse

signifi cato per noi e per quanti ci avrebbero visto

pedalare. Di qui - continuano il racconto i quattro

Gardone ValtrompiaUn cicloviaggio per non dimenticare

le atrocità dei lager

amici - l’ideazione di un logo: una catena fatta

con il fi lo spinato che racchiude tutte le atrocità

compiute dall’uomo e le rotaie che portano all’en-

trata del lager di Auschwitz, simboli di tutti i cam-

pi di concentramento.

Nel mezzo noi con le nostre biciclette, dando con-

sistenza con il ricordo a ogni pedalata. E una ma-

glietta con la bandiera dell’Italia a simboleggiare

i circa 900.000 compatrioti torturati e uccisi nei

campi di sterminio nazisti, con quella bandiera ar-

cobaleno della Pace a rendere vivo un versetto del

Genesi: ‘Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e

servirà di segno nel patto fra me e la terra’”.

Un viaggio patrocinato dal Comune di Sarezzo,

un viaggio che i quattro “allegri ciclisti” (questo

il nome della pagina facebook dove seguire la loro

avventura) si apprestano a vivere, portando in

giro anche il messaggio di altruismo e solidarietà

espresso dall’Avis di Gardone Val Trompia, una

delle prime realtà a credere nel progetto.

Sabato 21 giugno Guerrino, Claudio, Giovanni e

Salvatore saranno pronti a partire da piazza Ce-

sare Battisti a Sarezzo. Pronti a mettersi in viag-

gio - come diceva Fernando Pessoa - consapevoli

che ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma

ciò che siamo. Ciò che siamo stati e ciò che sare-

mo se sapremo dare senso a ogni storia, per non

dimenticare. Anche ad una piccola storia triumpli-

na scritta a colpi di pedale.

Andrea Alesci di Valletrompianews

37

CarpenedoloAcquafreddaTanti, tanti, tantissimi

Domenica 8 giugno, baciati da una bellissima gior-

nata di sole, si è svolta la 12° edizione della Bi-

ciclettata Avis-Aido Carpenedolo-Acquafredda; ben

più di 300 i partecipanti che alle 8,00 si sono ritro-

vati in Piazza Matteotti a Carpenedolo per la festa.

Abbiamo preso le iscrizioni, distribuito le magliet-

te e i fi schietti e alle 8,30 siamo partiti. Gli amici

dei Tiratarde hanno aperto il gruppo con il furgone

(attrezzato a discoteca) che dirigendosi verso via

Deretti richiamava, a suon di musica, i partecipanti

che uscivano dalla piazza e lo seguivano snodando-

si per le vie del paese.

Dopo un’oretta di sana pedalata abbiamo raggiunto

Acquafredda percorrendo le stradine di campagna

delle Gerole ed arrivati all’oratorio abbiamo potu-

to riprendere le forze approfi ttando di un piccolo

rinfresco, dopo esserci rifocillati e rinfrescati siamo

tornati a Carpenedolo, per via Ravere.

Il sole caldo cominciava a pesare ma la gioia e la

compagnia ci hanno accompagnato al nostro rien-

tro e dopo un’altra oretta siamo ritornati in piazza

Matteotti a Carpenedolo dove un altro lauto rinfre-

sco ci aspettava.

Abbiamo festeggiato i piccoli partecipanti con una

lotteria e salutato tutti con un arrivederci al pros-

simo anno.

Ringraziamo tutti: gli AMICI AVIS-AIDO che han-

no organizzato la festa, gli amici della PROLOCO e

dei TIRATARDE che hanno collaborato per la bella

riuscita, le Amministrazioni Comunali che hanno

permesso lo svolgimento, gli amici del Calzifi cio

Maris, Sterilgarda e Pata che hanno offerto le cal-

ze, i succhi e le patatine.

Buona estate a tutti, ma non dimentichiamoci di

chi ha bisogno di noi, vi aspettiamo al prossimo

prelievo del 3 Agosto.

Anche il centro di raccolta di Calvisano, entro il più

ampio disegno Provinciale di riorganizzazione della

raccolta avisina, ha avviato felicemente la propria

attività.

La prima donazione è stata effettuata l’11 maggio

scorso: senza clamori, ma con concretezza, gli avi-

sini hanno iniziato a lasciarsi alle spalle le raccolte

domenicali nei propri paesi per affl uire nell’attrez-

zato centro.

Per il momento questo è aperto per gli avisini di

Calvisano, Isorella, Remedello, Visano, ma la pos-

sibilità è che debba accogliere anche avisini di se-

zioni vicine.

CalvisanoAvvia l’attività del Centro di raccolta

Notizie dalle sezioni locali

Ho ancora negli occhi alcune immagini di quel gior-

no – 4 maggio 2014 – di festeggiamenti. Immagini

che mi hanno emozionato molto; ma ne ho in serbo

una, più di altre, da regalare ai vostri occhi, al vo-

stro cuore.

Non è quella dei più di cento labari schierati in

corteo per le vie del paese, dinnanzi allo sguardo

ammirato dei bimbi con occhi sgranati e bocca ro-

tonda. Non è nemmeno quella dei labari allineati,

alti, orgogliosi, dietro l’altare, durante la lettura

della preghiera del donatore, sebbene l’emozione,

in quel momento, fosse forte. Non sono le paro-

le che voglio descrivervi e nemmeno l’entusiasmo

dei discorsi tenuti dalle varie autorità, anche se

mi hanno commosso o fatto rifl ettere o infervora-

to. Non vi racconterò del piglio fi ero degli avisini

premiati in quella sede, davanti a parenti, amici,

compaesani e alte cariche.

Non voglio nemmeno donarvi allegri aneddoti ser-

peggiati fra i tavoli durante il pranzo o parlarvi della

tombola, di soldi raccolti o donati… Niente di tutto

ciò.

Quello che serbo in cuore è un piccolo gesto, av-

venuto durante la premiazione dei donatori: una

stretta di mano.

Pisogne60° anniversario

Tra la consegna di una medaglia e l’altra, c’è stato

un vero e proprio passaggio del testimone tra un

giovanissimo avisino (“tessera numero 1000” che

ha all’attivo la sua prima donazione) ed il donatore

“più operoso”: medaglia d’oro con diamante! È sta-

to un incontro tra due generazioni con lo stesso spi-

rito, la medesima generosità, identico entusiasmo.

Una stretta di mano tra due uomini che hanno a

cuore il prossimo, chiunque esso sia… Ho visto un

ragazzo poco più che adolescente guardare con am-

mirazione il donatore “anziano”: e questo è L’Avis

di Pisogne e Gratacasolo, questo è e deve essere lo

spirito dell’Avis: uomini e donne, giovani e meno

giovani, insieme, uniti da un unico ideale, quello di

più estremo altruismo: il dono di se stessi, il dono

del proprio sangue.

Marcello Ravani - Avis Pisogne

3939

Agostino Pellizzari

Distintivo d’Orocon fronda Avis

Palazzolo s/Oglio

Crescini Mario

Distintivo d’OroAvis Leno

Vanni SalariAvis Breno

Angelo Stefano RegazzoliAvis Breno

Lina PaganiMedaglia Oro

Palazzolo s/Oglio

Martino MariettiAvis Malegno

Francesco LeoneDistintivo d’Oro

con rubino Avis Leno

Primo SchivalocchiAvis Vobarno

In ricordo degli avisini scomparsi

Inno dell’AvisinoInno dell’AvisinoAvisini noi siamo per voto,

sempre il sangue vogliamo donar,se richiesti siam subito in moto

una vita in periglio a salvar.

Con l’aiuto d’un essere ignotopiù nessuno dovrà disperar:

con la nostra donazionela speranza fi nirà.

Volete vivere, potere chiedere,siamo al servizio dell’umanità.

Ovunque, subito, sempre più celereun Avisino correrà.

Parole: Sig. TenchiniTenchini dr. UgoUgoMusica: Sig. FogliataFogliata prof. Gino

A V I SB R E S C I A