la gestione dei rifiuti a seguito di eventi ......la gestione dei rifiuti a seguito di eventi...
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LA GESTIONE DEI RIFIUTI
A SEGUITO DI
EVENTI CATASTROFICI
Filippo Emanuelli
Torino 04 marzo 2017
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• ALLUVIONE • VENTO ATMOSFERICO ECCEZIONALE (TROMBA D’ARIA, GRANDINATA, NEVICATA
STRAORDINARIA…) • TERREMOTO • INCENDIO
GESTIONE DEI RIFIUTI A SEGUITO DI EVENTI CATASTROFICI
• LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO • MODALITA’ OPERATIVE GESTIONALI
RAPPRESENTAZIONE SCENARI
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SCENARI POST-SINISTRO: EVENTI CATASTROFALI
alluvione
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SCENARI POST-SINISTRO: EVENTI ATMOSFERICI
nevicata
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SCENARI POST-SINISTRO: EVENTI ATMOSFERICI
Tromba d’aria
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SCENARI POST-SINISTRO: EVENTI CATASTROFALI
terremoti
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incendi
SCENARI POST-SINISTRO: INCENDI
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SCENARI POST-SINISTRO: DANNI AMBIENTALI
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SCENARI POST-SINISTRO: DANNI AMBIENTALI
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ALLUVIONI
La parola alluvione viene usata per indicare un evento di accumulo
di materiale fluviale.
le alluvioni sono i sedimenti trasportati dal fiume al di fuori degli
argini in seguito ad un'esondazione
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L' "alluvione" può essere un evento catastrofico, causato da avverse
condizioni atmosferiche che provocano piogge torrenziali per giorni o
settimane.
È intesa come un fenomeno particolarmente devastante e fa parte
delle calamità naturali, per il suo impatto drammatico sulle vite e le
opere umane
ALLUVIONI
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Aree esterne invase da acqua e fango
Aree interne con danneggiamento attrezzature
Aree interne con danneggiamento merci
ALLUVIONI
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Vaste e diverse aree interessate ed
invase dalle acque e dai detriti
Diverse tipologie di rifiuti prodotti sia
dall’evento che dalle azioni risolutive
ALLUVIONI
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TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
• CER 200399 rifiuti urbani non specificati altrimenti
• CER 170503* terra e rocce, contenenti sostanze pericolose
• CER 170504 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03
• CER 170605* materiali da costruzione contenenti amianto
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
• CER 130802 altre emulsioni
ALLUVIONI: GESTIONE RIFIUTI
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NEVICATA
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NEVICATA
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• CER 200399 rifiuti urbani non specificati altrimenti
• CER 170903* altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose
• CER 170904 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903
• CER 170605* materiali da costruzione contenenti amianto
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
NEVICATA: GESTIONE RIFIUTI
TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
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Le trombe d'aria sono fenomeni meteorologici altamente
distruttivi, tra tutti i vortici atmosferici quelli a più alta
densità energetica o potenza sprigionata.
TROMBA D’ARIA
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La distruttività di una tromba d’aria è calcolata in base alla
sua durata, velocità e intensità dei venti.
TROMBA D’ARIA
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• CER 200399 rifiuti urbani non specificati altrimenti
• CER 170903* altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose
• CER 170904 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903
• CER 170605* materiali da costruzione contenenti amianto
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
TROMBA D’ARIA: GESTIONE RIFIUTI
TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
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I terremoti, detti anche sismi o scosse telluriche, sono
vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno
potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento
improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo
TERREMOTI
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• CER 200399 rifiuti urbani non specificati altrimenti
• CER 170903* altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose
• CER 170904 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903
• CER 170605* materiali da costruzione contenenti amianto
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
TERREMOTI: GESTIONE RIFIUTI
TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
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L'incendio è una reazione ossidativa (o combustione) non
controllata che si sviluppa senza limitazioni nello spazio e
nel tempo dando luogo, dove si estende,
a calore, fumo,gas e luce.
INCENDI
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Gli incendi rappresentano e hanno rappresentato da
sempre il fattore di maggior rischio per le attività umane
INCENDI
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• CER 170903* altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose
• CER 170904 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903
• CER 170605* materiali da costruzione contenenti amianto
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
CER 150202* assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose
INCENDI: GESTIONE RIFIUTI
TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
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La contaminazione di una matrice ambientale è dovuta allo
spargimento di sostanze pericolose nell’ambiente.
INQUINAMENTI - CONTAMINAZIONI
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SINISTRO INQUINAMENTO
L’enorme progresso tecnologico ha sviluppato sempre più in modo sostanziale l’attività industriale. Questo sviluppo ha portato un incremento della produzione, dell’utilizzo e della manipolazione di sostanze pericolose per l’uomo e l’ambiente.
Procedure previste: - Immediata applicazione di opere di Messa in Sicurezza d’Emergenza (MISE), - Esecuzione di una accurata indagine ambientale (caratterizzazione), - Eventuale applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica (ADR), - Eventuale bonifica del sito con applicazione delle tecniche di bonifica
La linea di principio teorico per la definizione di sito contaminato prevede che si verifichino contemporaneamente le seguenti
condizioni:
esistenza di una sorgente o fonte di contaminazione esistenza di vie di effettiva migrazione, i percorsi attraverso i quali il contaminante si diffonde nell’ambiente (acque sotterranee e
superficiali, aria, suolo, catena alimentare, non sempre attivi contemporaneamente), esistenza di bersagli raggiungibili dalla contaminazione (popolazione umana, animali, piante, risorse ambientali - fiumi, laghi,
mari, falde acquifere, aree protette - risorse economiche - edifici, suoli coltivabili o edificabili, ecc.).
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La PARTE SESTA: Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente
Normativa di riferimento: D.Lgs n. 152 del 03 aprile 2006 (Testo Unico Ambientale)
La PARTE QUARTA “Norme in Materia di Gestione dei Rifiuti e di Bonifica dei Siti Inquinati”, al TITOLO V “Bonifica di Siti Contaminati” definisce “……le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l’eliminazione delle sorgenti dell’inquinamento e comunque per la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti, in armonia con i principi e le norme comunitarie, con particolare riferimento al principio “chi inquina paga”………”.:
Limiti di accettabilità della contaminazione nei suoli, nelle acque superficiali e nelle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti
Procedure per la definizione sito specifica dei limiti di accettabilià della contaminazione nelle differenti matrici Procedure di riferimento per il prelievo e l’analisi dei campioni Criteri generali per la messa in sicurezza, la caratterizzazione, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti contaminati Criteri per la determinazione del danno ambientale
SINISTRO INQUINAMENTO: RIFERIMENTI NORMATIVI
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Superamento dei valori di concentrazione limite
Interventi di messa in sicurezza d’emergenza
Presentazione ed attuazione Piano della caratterizzazione
Stesura Progetto Operativo definitivo di bonifica
Criterio economico
Applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili
Criterio d’uso del suolo
I valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo sono riferiti alla specifica destinazione d’uso dei siti da bonificare:
Suoli ad uso Verde pubblico, Verde privato e Residenziale Suoli ad uso Commerciale o Industriale Acque sotterranee - Acque superficiali
Criterio procedurale
Elaborazione Analisi di rischio sito-specifica
SINISTRO INQUINAMENTO: PROCEDURE AMMINISTRATIVE
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PIANO DELLA CARATTERIZZAZIONE
Definizione del grado di contaminazione residua nelle varie matrici ambientali
ANALISI DI RISCHIO SANITARIO
PROGETTO DEFINITIVO
Definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio quali limiti sito-specifici da raggiungere con la bonifica
FASE OBIETTIVO
Scelta della tecnologia migliore, a costi sopportabili, definizione dei tempi e dei costi della bonifica
MESSA IN SICUREZZA D’EMERGENZA Rimozione della contaminazione libera ed impedimento della diffusione della contaminazione non asportabile mediante opere di contenimento
SINISTRO INQUINAMENTO: FASI E SCOPI DELLA BONIFICA
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“PRECISAZIONI”
Per l’argomento di nostro interesse giova segnalare quanto segue: “Gli interventi di messa in sicurezza d‘emergenza non sono sostitutivi degli interventi di bonifica o degli interventi di messa in sicurezza permanente. Gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza devono essere attuati tempestivamente al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito, per rimuovere o isolare le fonti di contaminazione e attuare azioni mitigative per prevenire ed eliminare pericoli immediati verso l'uomo e l'ambiente circostante. Tali interventi, in assenza di dati specifici, vengono definiti in base ad ipotesi cautelative”.
SINISTRO INQUINAMENTO: FASI E SCOPI DELLA BONIFICA
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MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
Contenimento della diffusione
della contaminazione
Recupero delle sostanze disperse o impedimento della
diffusione
Riduzione del danno
NESSUNA MISURA IMMEDIATA
Rischio elevato di diffusione della contaminazione
Principio non ammesso dalla normativa vigente perseguibile penalmente
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
SINISTRO INQUINAMENTO: MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
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Svariate sono le situazioni che possono condurre ad un’emergenza legata allo sversamento accidentale di sostanze pericolose. Al
verificarsi di queste situazioni è di fondamentale importanza attuare rapide azioni di contenimento, impiegando idonee procedure,
mezzi ed attrezzature in grado di affrontare l’evento.
Incidente stradale Incidente ferroviario
Condotte industriali
EVENTI
SINISTRO INQUINAMENTO: MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
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Posizionamento barriere e fogli assorbenti
per recupero contaminanti
Asportazione terreno contaminato
Aspirazione contaminante da corso d’acqua
TECNICHE
SINISTRO INQUINAMENTO: MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
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Premesso che bastano veramente pochissimi quantitativi di contaminante per rendere inquinato un sito in precedenza pulito, è necessario prestare accortezza operando in zona contaminata per evitare di diventare veicoli di propagazione della contaminazione.
Gli operatori prima di abbandonare la zona dei lavori debbono provvedere al lavaggio o pulizia delle calzature e degli indumenti contaminati, che nei casi più impegnativi corrisponde ad una vera e propria decontaminazione.
I teli in polietilene si prestano generalmente bene alla realizzazione di zone impermeabilizzate ove effettuare tali lavori.
E’ importante che l’eventuale terreno o il materiale assorbente contaminato utilizzato come sbarramento venga rimosso completamente e posizionato in accumuli impermeabilizzati, così da non costituire nuova fonte di inquinamento
I teli utilizzati per impermeabilizzare zone contaminate non vanno riutilizzati in zone pulite per evitarne la contaminazione ma, se contaminati, vanno smaltiti come rifiuto pericoloso.
SINISTRO INQUINAMENTO: MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
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E’ importante eseguire correttamente l’operazione di sostituzione delle barriere, al fine di non vanificare parte dei vantaggi ottenuti; infatti prima di rimuovere la barriera esausta o che necessita di manutenzione è necessario posizionare la nuova barriera appena a valle, così che l’inquinante al momento della rimozione venga trattenuto da quest’ultima.
lo scavo di terreno contaminato, nel modo di operare, non ha nulla a che vedere con le normali attività di movimento terra. E’ necessario che la benna dell’escavatore sia dotata di lama, inoltre, ove possibile, la macchina operatrice deve restare esterna alla zona inquinata, questo per evitare che i cingoli o le gomme dell’escavatore possano estendere la contaminazione a zone pulite.
Nelle operazioni di aspirazione dell’acqua è necessario che le tubazioni e il punto di aspirazione siano costantemente puliti, così come è necessario bonificare le pompe ad immersione utilizzate nelle opere di aspirazione da pozzi o trincee
SINISTRO INQUINAMENTO: MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA
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Prelievo campioni di
terreno con sondaggi Prelievo campioni di terreno con
microsondaggi
Prelievo campioni di acqua da piezometro
SINISTRO INQUINAMENTO: CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE
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Campionamento rifiuti vari per
caratterizzazione
Campionamento rifiuto terreno
per caratterizzazione
Carico rifiuti e conferimento in
impianto di smaltimento
BONIFICA AMBIENTALE: GESTIONE RIFIUTI
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• CER 170503* terra e rocce, contenenti sostanze pericolose
• CER 170504 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03
• CER 161001* soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose
• CER 150202* assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati
da sostanze pericolose
• CER 150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
• CER 130802 altre emulsioni
BONIFICA AMBIENTALE: GESTIONE RIFIUTI
TIPOLOGIA RIFIUTI PRODOTTI
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Normativa di riferimento: D.Lgs n. 152 del 03 aprile 2006 (Testo Unico Ambientale)
A partire dal 29 aprile 2006, data di entrata in vigore del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico Ambientale recante "Norme in materia ambientale") la normativa nazionale sui rifiuti ha subito una profonda trasformazione: il nuovo provvedimento ha infatti riformulato l'intera legislazione interna sull'ambiente e ha sancito l'espressa abrogazione del D.lgs 22/1997. Le nuove regole sulla gestione dei rifiuti sono contenute, in particolare, nella "Parte quarta”, composta da 89 articoli (dal 177 al 266) e 9 allegati. La gerarchia di gestione dei rifiuti è disciplinata, in particolare, negli articoli da 179 a 182, dove coerentemente con la linea già definita dal Decreto “Ronchi”, vengono stabilite, quali misure prioritarie, le azioni volte a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti, cui seguono le attività di recupero e, come ultima ipotesi, lo smaltimento. In base a quanto indicato all’art. 184 del D.lgs 152/06, i rifiuti possono essere distinti: Secondo l’origine in: Rifiuti urbani; Rifiuti speciali. Secondo le caratteristiche di pericolosità in: Rifiuti pericolosi; Rifiuti non pericolosi. I rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, a loro volta sono classificati secondo la loro destinazione finale: - Non riutilizzabili, da avviare necessariamente a smaltimento; - Riutilizzabili, da avviare a smaltimento o a recupero nei cicli produttivi, secondo i casi. L’articolo 182 del D.lgs 152/06 chiarisce che lo smaltimento dei rifiuti è da considerarsi come soluzione residuale, nel caso non esistano alternative tecnicamente valide o economicamente sostenibili che ne consentano il recupero. Tutti i rifiuti sono identificati da un codice a 6 cifre.
GESTIONE RIFIUTI: RIFERIMENTI NORMATIVI
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I principi nella gestione dei rifiuti art. 178, dlgs 152/2006
Comma 2: I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente .
Comma 3: La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti … nel rispetto dei principi dell'ordinamento nazionale e comunitario, con particolare riferimento al principio comunitario “chi inquina paga”.
OBIETTIVO: RIDUZIONE DELLO SMALTIMENTO FINALE DEI RIFIUTI a) riutilizzo, reimpiego e riciclaggio ; b) altre forme di recupero per ottenere materia prima secondaria dai rifiuti c) adozione di misure economiche e la previsione di condizioni di appalto che prescrivano l'impiego dei materiali recuperati dai
rifiuti; d) utilizzazione dei rifiuti come mezzo per produrre energia (nel decreto correttivo: “l'utilizzazione dei rifiuti come combustibile o
come altro mezzo per produrre energia”)
GESTIONE RIFIUTI: RIFERIMENTI NORMATIVI
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Il decreto legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006 “Norme in materia ambientale" definisce RACCOLTA DIFFERENZIATA: “la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero”.
La Raccolta Differenziata consiste nella separazione alla fonte delle varie categorie merceologiche dei rifiuti, al fine sia di consentire una valorizzazione di quei materiali, presenti nei rifiuti, per cui risulta più conveniente una nuova sistemazione sul mercato rispetto allo smaltimento in discarica o tramite inceneritore, sia di ridurre il loro impatto sull’ambiente.
Vantaggi della raccolta differenziata
Minor consumo di materie prime Ottimizzazione del
sistema globale di gestione dei rifiuti Minor produzione di
rifiuti da smaltire Espansione del mercato delle materie prime secondarie
EVENTI CATASTROFALI: RIFERIMENTI NORMATIVI
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ELENCO DEI RIFIUTI
I diversi tipi di rifiuti sono definiti specificatamente mediante un codice a sei cifre per ogni singolo rifiuto e i corrispondenti codici a quattro e a due cifre per i rispettivi capitoli. Per identificare un rifiuto occorre procedere come segue:
1) Identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99. Occorre rilevare che è possibile che un determinato impianto o stabilimento debba classificare le proprie attività in capitoli diversi. Per esempio un costruttore di automobili può reperire i rifiuti che produce sia nel capitolo 12 (rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli), che nel capitolo 11 (rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e rivestimento di metalli) o ancora nel capitolo 08 (rifiuti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie fasi della produzione.
2) Se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per la classificazione di un determinato rifiuto, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identificare il codice corretto.
3) Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16.
4) Se un determinato rifiuto non è classificabile neppure mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (rifiuti non specificati altrimenti) preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all'attività identificata nella prima fase.
EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI
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ELENCO DEI RIFIUTI: esempi
Capitoli
Sottocapitoli
EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 161001*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 130802*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 150110*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 150202*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 170903*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 170904
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 170605*
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EVENTI CATASTROFALI: GESTIONE RIFIUTI CER 200399
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Case study
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COMPLESSO ALBERGHIERO Data del danno: 2 Marzo 2011
Evento: ALLUVIONE
Analisi tecnica del danno:
Contaminazione da fanghi alluvionali: Aree danneggiate all’INTERNO del Complesso alberghiero:
200 alloggi turistici al piano terra - 14 alloggi personale dipendente
30 locali office - Hall - Reception - Sala Ristorante - Locali Cucina
Locali Magazzino e Servizi
Aree danneggiate all’ESTERNO del Complesso alberghiero:
Area anfiteatro - Piscina - Vialetti
Attività aziendale: Complesso alberghiero
Sopralluogo BELFOR: 15 marzo
Inizio Intervento: 16 marzo
Tempi di riapertura: 11 maggio
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COMPLESSO ALBERGHIERO
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COMPLESSO ALBERGHIERO Data del danno: 2 Marzo 2011
Evento: ALLUVIONE
Analisi tecnica del danno:
Contaminazione da fanghi alluvionali nel piano interrato e seminterrato completamente invasi dall’acqua che ha raggiunto 2 mt d’altezza
Attività aziendale: Complesso alberghiero
Sopralluogo BELFOR: 7 marzo
Inizio Intervento: 7 marzo
Tempi di riapertura: 21 maggio
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COMPLESSO ALBERGHIERO
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NEGOZIO ABBIGLIAMENTO Tipo di danno BAGNAMENTO
Data del sinistro:
Sopralluogo BELFOR:
4 novembre
14 novembre
Danno: bagnamento a seguito di infiltrazione
d’acqua piovana dall’alto
Intervento di deumidificazione
Intervento di deodorizzazione mediante ozonizzazione
Inizio Intervento: 15 novembre
Termine intervento: 25 novembre
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IMBALLAGGI AGRICOLI Data del danno: 15 agosto
Danno: EVENTO ATMOSFERICO
Attività produttiva:
Produzione imballaggi per settore agricolo
Intervento: rimozione fanghi alluvionali e decontaminazione meccanica, elettrica ed elettronica linee produttive.
Inizio Intervento Salvataggio: 17 AGOSTO
Termine intervento Salvataggio:
30 AGOSTO
Tempi ripresa attività 50 GIORNI
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IMBALLAGGI AGRICOLI
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INDUSTRIA ALIMENTARE Data del danno: 16 luglio
Evento: ALLUVIONE
Danno: 80 cm di fango su impianti produttivi
Superficie: ca. 2.500 m2
Intervento:
salvataggio mediante deumidificazione
decontaminazione e ripristino del fabbricato
decontaminazione elettromeccanica degli impianti produttivi
Sopralluogo BELFOR: 17 luglio
Inizio Intervento: 19 luglio
Fine intervento: 5 agosto
Tempo riavviamento attività 18 gg
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INDUSTRIA ALIMENTARE
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INDUSTRIA MECCANICA Data del danno: Novembre 2010
Evento: ALLUVIONE
Analisi tecnica del danno:
Contaminazione di fabbricato, impianti e archivio progetti formato A0
Attività aziendale:
Produzione valvole settore petrolchimico
Valore Macchinari:
Stima del valore dei macchinari danneggiati:
4,5Mio €
4,5Mio €
Costo dell’intervento
di risanamento 545 K €
Tempi di riavviamento: 11 giorni
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INDUSTRIA MECCANICA
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INDUSTRIA MECCANICA Data del danno: Marzo 2011
Evento: ALLUVIONE
Analisi tecnica del danno:
Contaminazione da fanghi alluvionali su 6 torni CNC a controllo numerico e relativi caricatori.
Attività aziendale:
PMI che produce componentistica meccanica per il settore Automotive
Valore Impianti produttivi:
Stima del valore della componentistica danneggiata:
1,2 Mio €
135 K €
Costo dell’intervento
di risanamento 21 K €
Tempi di riavviamento: 8 giorni
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INDUSTRIA MECCANICA
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PROGETTAZIONE HW E SW Data del danno: 25 Dicembre
Provincia: Livorno
Evento: ALLUVIONE
Intervento di salvataggio su apparecchiature e schede elettroniche di alto valore danneggiate da reflui alluvionali
Attività aziendale: Progettazione HW e SW
Sopralluogo BELFOR: 26 dicembre
Inizio Intervento: 27 dicembre
Fine Intervento: 15 gennaio
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Progettazione HW e SW
15 gennaio: a due settimane dall'inizio
delle operazioni di risanamento, la
Committente può dare inizio al collaudo
delle schede bonificate, che sono
state dichiarate tutte perfettamente
funzionanti.
Grazie ad un intervento tempestivo e
con i costi contenuti del salvataggio, nel
giro di poche settimane l'azienda
riprende a pieno la sua produttività
e senza aver perso alcuna delle sue
delicate e costose schede elettroniche.
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POWER Data del danno: Dicembre 2012
Danno: SOVRACCARICO NEVE
Attività produttiva:
Impianto produttivo di energia.
Analisi tecnica del danno:
• Sovraccarico neve sui tetti di 23.000 mq di magazzino di un impianto produttivo di energia
Valore Impianti:
Stima del valore del danno totale:
100 Mio €
800 K €
Costo dell’intervento
di risanamento: 45 K €
Tempi di riavviamento: 12 giorni
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POWER
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Stop Corrosion
POWER
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Demolizione
POWER
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Sgombero area
POWER
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CASEIFICIO Data del danno: Maggio 2012
Provincia: Modena
Danno: Terremoto
Attività produttiva:
Produzione parmigiano.
Analisi tecnica del danno:
5 magazzini di ca. m 52 x 15 di larghezza e m 8,20 di altezza per
4.250 m2 totali, contenenti 12 scalere, ognuna con 20 piani di
stagionatura con capacità di ca. 95 forme per piano. Oltre 90.000
forme stoccate a temperatura ed umidità controllata.
Valore Fabbricato:
Valore Contenuto:
Stima del danno totale:
4 Mio € 40 Mio € 45 Mio €
Costo dell’intervento : 500K €
Tempi di recupero: 4 settimane
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Le vibrazioni del sisma hanno provocato il collasso strutturale delle scalere nei magazzini 1, 2 3 e 5. Il magazzino nr 4 aveva subito danni ma non il crollo della struttura e, in base a quanto verificato anche con il sopralluogo dei tecnici della casa costruttrice, ha subito sforzi in compressione sui tiranti diagonali e necessita di un irrigidimento strutturale per consentirne lo scarico delle forme ed il successivo riutilizzo. Gli altri magazzini si presentavano con quasi tutte le scalere cadute, impianti di servizio AC e elettrico crollati sopra le forme. Molte forme apparivano integre, altre evidenziavano rotture meccaniche dovute agli urti. L’impianto di condizionamento era funzionante riuscendo così a garantire il mantenimento dei parametri di temperatura e umidità relativa corretti.
CASEIFICIO
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Interventi di Disaster Recovery:
• Verifica strutturale fabbricato per identificazione eventuali lesioni • Salvataggio forme mediante demolizione strutture scalere e rimozione manuale • Irrigidimento strutturale Scalere Box 4
CASEIFICIO
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AZIENDA CHIMICA Data del danno: Maggio 2012
Provincia: Modena
Danno: Terremoto
Attività produttiva: Produzione vernici.
Analisi tecnica del danno:
2 capannoni adibiti a magazzino dichiarati inagibili, da demolire previo recupero delle merci (300.000 kg di vernici) e dei macchinari
1. Attività di messa in sicurezza
2. Attività di recupero e sgombero magazzini
Tempi di recupero:
Messa in sicurezza
Recupero e smontaggio
4 settimane
6 settimane
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INDUSTRIA CHIMICA Data del danno: 13 gennaio
Evento: ESPLOSIONE
Attività: produzione stabilizzanti per l’industria del PVC
Danno: un incendio colpisce il reattore SA1-137 che esplodendo crea effetti meccanici distruttivi sulla copertura e sugli impianti circostanti
Intervento:
priorità 1: predisposizione di un piano operativo per le attività di messa in sicurezza e di rimozione dei materiali percolanti per consentire l’accesso in sicurezza per la verifica dello stato dei luoghi e le successive attività di demolizione controllata e decontaminazione
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INDUSTRIA CHIMICA
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INDUSTRIA CHIMICA
Area di intervento classificata ad alto rischio esplosivo - zona ATEX : programma dettagliato di ogni fase operativa predisposizione di attrezzature adeguate mappatura chimica dei contaminanti per valutare le misure di protezione degli operatori e degli ambienti esterni durante le operazioni di demolizione (in conformità alle Leggi Italiane inerenti la salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro (DLgs 81/2008 e DLgs 106/2009), alle norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati (DLgs 152/2006), ed in conformità alle linee guida di progettazione di bonifica post incendio VDS 2357 (Richtlinien zur Brandschadensanierung).
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INDUSTRIA CHIMICA
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SERVIZI ARTI GRAFICHE Tipo di danno INCENDIO
Sopralluogo BELFOR:
< 24 ore dal sinistro
1° intervento:
bonifica e ripristino fabbricato
Tempi di esecuzione : 7 gg
2° intervento:
ripristino funzionale con garanzia
Tempi di esecuzione: 12 settimane
Tempi di riparazione del macchinario da parte del costruttore: 12 mesi
Costo COSTRUTTORE: 1,4 ml euro
Costo BELFOR: 700k euro
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SERVIZI/PRODOTTI TELEFONIA Tipo di danno INCENDIO
Sopralluogo BELFOR:
< 24 ore dal sinistro
Danno ambientale: dispersione di acqua di spegnimento miscelata a inchiostro, schiume estinguenti e polveri da combustione nei condotti fognari. La situazione è aggravata dalle continue precipitazioni atmosferiche . MISE (messa in sicurezza di emergenza): immediata
Costo COSTRUTTORE: 1,4 ml euro
Costo BELFOR: 700k euro
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SERVIZI ARTI/PRODOTTI TELEFONIA
Aspirazione reflui dai pavimenti interni al capannone
Aspirazione acque dai pozzetti di raccolta acque
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SERVIZI ARTI/PRODOTTI TELEFONIA
Barriere di contenimento perimetrali e pompe di aspirazione dei reflui Creazione sbarramenti con sacchi e barriere
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SERVIZI ARTI/PRODOTTI TELEFONIA
Realizzazione di cisterna stoccaggio liquidi
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SERVIZI ARTI/PRODOTTI TELEFONIA
L’immediata attuazione delle Messa In Sicurezza di Emergenza ha impedito la diffusione della contaminazione all’esterno del sito
produttivo scongiurando il danno ambientale di acque e terreni.
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PRODOTTI PER IND. ALIMENTARE Tipo di danno INCENDIO
Sinistro: Sopralluogo dei tecnici ARPA - ASL: Ordinanza comunale: divieto di raccolta e consumo di vegetali nel raggio di 400 m dal sito
h. 03.00 h. 10.30 h. 15.30
Priorità MISE:
Evitare l’inquinamento dei corsi d’acqua superficiali e rimuovere l’inquinamento presente al suolo
Riprendere rapidamente le attività produttive
Restituire le aree interessate dal sinistro per la ricostruzione e le attività correnti
Bonifica Fabbricati contaminati da particolato incendio
< 48 ore da sinistro
Operazioni di MISE 45 gg da sinistro
Chiuso con esito positivo l’iter procedurale aperto con l’autodenuncia Art. 242, D.Lgs. 152/06
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Azioni di messa in sicurezza completate nelle successive 48 ore dal sinistro
Area incendio
Area fall-out
Fabbricato contaminato
PRODOTTI PER IND. ALIMENTARE
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PRODOTTI PER IND. ALIMENTARE
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PRODOTTI PER IND. ALIMENTARE
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AZ. LAVORAZIONE GALVANICA Tipo di danno INCENDIO
Sopralluogo BELFOR:
< 2 ore dal sinistro
MISE (messa in sicurezza di emergenza): immediata
DURATA MISE: 24 ORE
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AZ. LAVORAZIONE GALVANICA
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AZ. LAVORAZIONE GALVANICA
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AUTOTRASPORTI Tipo di danno INCIDENTE STRADALE
Sopralluogo BELFOR:
< 24 ore dal sinistro
Priorità MISE:
Attivare le opere di messa in sicurezza su un fronte di 2 km, comprendenti tratte fognarie e corsi d’acqua
Evitare l’inquinamento marino e della falda
Riaprire la sede stradale al traffico
Rimozione del prodotto in fase libera 15 gg
Caratterizzata area ai sensi DM 471/99 8 mesi da inizio
intervento
Validato piano della caratterizzazione, approvata Analisi Rischio sito specifica, avviati i monitoraggi ambientali
6 mesi da caratterizzazione
Rilasciata certificazione di chiusura della procedura
2 anni dopo sinistro
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AUTOTRASPORTI
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