la geografia,la storia,la tecnica. - scuola secondaria di ... · la geografia,la storia,la tecnica....
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ECONOMIA E LAVORO
Tecnologia e informatica – Prof. Mirco Simonitto
Anno Scolastico
2007-08 Classe terza C
Cri e Alice
Il rapporto dell’economia con
la geografia,la storia,la tecnica.
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ECONOMIA E LAVORO
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Anno Scolastico
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Cri e Alice
La nascita di un imprenditore
Soggetti economici, fattori della prod. e attività prod.
Bisogni e beni
La moneta
Il mercato
Consumo, risparmio, investimento
Rapporti fra economia, geografia, storia, tecnica
Inflazione e svalutazione
Sistema capitalistico
Sistema collettivistico
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ECONOMIA E LAVORO
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Il mondo economico
La nascita di un imprenditore
(La favola di Roscher)
Giovanni era così povero e
ignorante che non aveva né rete
né barca e per pescare doveva
buttarsi a nuoto o aspettare
immerso nell’ acqua che i pesci
gli venissero a tiro.
Passò, per caso, da quelle
parti un ricco uomo che
pescava servendosi di una
barca e une rete: Giovanni lo
osservò e decise di imitarlo.
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Ora però Giovanni doveva
risolvere un problema:
dove trovare il tempo per
costruire barca e rete?
Decise, allora, di lavorare
4 ore al giorno in più.
Se Giovanni fosse stato
un economista avrebbe
definito quelle ore in più
un pluslavoro.
All’alba del cinquantesimo
giorno Giovanni mise in
acqua la barca, che nel
frattempo aveva
terminato.
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Ci saltò dentro, con la rete, e
si diresse al largo. Dopo una
sola ora di lavoro aveva già
preso tre pesci.
Giovanni, dopo tanti giorni di
duro lavoro, si riposò.
Dopo 50 giorni il pluslavoro
che aveva fatto prima era
stato esattamente pareggiato
da altrettante ore di riposo.
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La barca e la rete, però, si
stavano deteriorando.
Giovanni ideò una nuova
soluzione: vicino alla sua
casa viveva una piccola
comunità di pescatori, e uno
di essi, Tonio, faceva proprio
al caso suo.
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Giovanni andò da lui e gli
propose di fargli la barca e
la rete, mentre avrebbe
provveduto lui al cibo per
entrambi. Tonio accettò.
Apparentemente la
divisione dei pesci era
identica: tre a Giovanni, tre
a Tonio; in realtà Tonio
lavorava per quattro ore al
giorno, mentre Giovanni
solo 2.
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Cri e Alice
Apparentemente la
divisione dei pesci era
identica: tre a Giovanni, tre
a Tonio; in realtà Tonio
lavorava per quattro ore al
giorno, mentre Giovanni
solo 2.
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Giovanni provò un giorno
a rimanere a pescare per
6 ore: ritornando a casa
contò 18 pesci.
Dopo un po’ di tempo, quando
il dominio sui suoi simili fu
bene assicurato, ne scelse
uno e lo mandò al suo posto a
pescare: era nato un
imprenditore!
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Un giorno o l’altro vedrete che qualcuno insegnerà a
Giovanni a salare il pesce, e così egli avrà una specie di
moneta di scambio. A questo punto comincerà a pensare
che 6 ore al giorno sono davvero poche per uomini che
egli mantiene nutrendoli e, con le buone o con le cattive a
lavorare per 10 o 12 ore al giorno.
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Molto, ma molto tempo più
tardi dell’ epoca di questa
favola, qualcuno definirà il
lavoro in più dei dipendenti
di Giovanni come
pluslavoro.
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L’intervento dell’uomo sulla natura nel corso
dei millenni è stato molto grande.
Sappiamo che l’attività dell’uomo ha modificato spesso profondamente la
superficie terrestre.
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L’intervento dell’uomo sulla
natura nel corso dei millenni è
stato molto grande.
Sappiamo che l’attività dell’uomo
ha modificato spesso
profondamente la superficie
terrestre.
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Gli scarichi industriali, i fumi nocivi, l’uso di prodotti
chimici e di materiale plastico stanno inquinando
l’ambiente in modo drammatico.
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Anche la storia ci spiega come l’uomo abbia adattato l’ambiente alle
sue esigenze. Durante il corso dei secoli, durante i quali le tecniche di
produzione il tipo di lavoro e le forme di organizzazione economica
sono profondamente cambiati.
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La storia delle invenzioni e
delle scoperte è la storia
della tecnica, e questa è
collegata con la storia della
economia.
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Molti fenomeni economici che si sono verificati nel tempo hanno avuto
alla loro base lo sviluppo delle conoscenze tecniche.
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Tra tutte possiamo citare come esempio la
rivoluzione industriale.
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Soggetti economici
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Una società moderna è composta
da:
-le famiglie:che con il lavoro
ottengono un reddito che servirà
per comprare beni di consumo.
-le imprese:sono intese come unità
economiche.
-la pubblica amministrazione:un
insieme di enti pubblici. Esistono
gli organi pubblici che danno beni e
servizi destinati alla vendita.
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I fattori della produzione sono così classificati:
-il lavoro:si intendono tutte le attività umane, fisiche e intellettuali,svolte
sia dai lavoratori autonomi sia da lavoratori dipendenti. Le forze di lavoro
sono un insieme di occupati e di disoccupati.
Le casalinghe,non ricevono un salario.
-la terra: E l’insieme dei beni che l’umanità ha trovato sul pianeta, ma non
sono riducibili.
-il capitale:E formato da tutti i beni che servono per produrre altri beni.
Distinguiamo il capitale fisso,che è formato da beni durevoli.
Si può intendere come capitale di un’impresa anche il denaro, i depositi
bancari ecc.
I fattori della produzione I
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Le attività produttive vengono classificate in 3 settori:
-settore primario:agricoltura e miniere.
-settore secondario:industria.
-settore terziario:servizi.
La società più antica era fondata sull’ agricoltura.
L’agricoltura forniva il cibo che veniva consumato direttamente.
Forniva anche la materia prima per i vestiti,ed anche per la costruzione
delle case e dei primi mezzi di trasporto.
Le attività produttive Anno scolastico
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La rivoluzione industriale
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Dopo la metà del 700,con la rivoluzione industriale,si ha un’ampia
disponibilità di energia prodotta dal carbone,mentre si riesce a produrre in
larga quantità metalli e leghe sempre più raffinate.
Industria chimica I
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Nel corso del 900 acquista una larga importanza
all’industria chimica.
Con lo sviluppo economico aumenta grandemente
l’importanza dei servizi.
Nelle fasi avanzate dello sviluppo,l’importanza dei
servizi cresce ancora, mentre si ha una tendenza ad
una diminuzione sebbene meno accentuata,del settore
industriale.
Anche per l’Italia si è già registrato negli altri paesi
anche sviluppati si nota questa tendenza ,nel nostro
paese 54%forza di lavoro,è impiegata nei servizi,il 35%
nell’industria,e solo 11% nell’agricoltura.
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Nella favola precedente
abbiamo visto come il
pescatore Giovanni si sia
dato da fare per riuscire ad
ottenere prima il cibo, e poi
tutte quelle cose
necessarie.
Giovanni, anche se forse
non lo sapeva, ha applicato
alcuni principi di quella
scienza che prende il nome
di economia politica e che è
oggetto di questo capitolo
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Cri e Alice
L’ economia politica
è quella scienza che
studia le attività
dell’uomo rivolte
all’ottenimento delle
risorse necessarie a
soddisfare i suoi
bisogni.
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Cri e Aloce
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Cri e Alice
Alla base della scienza che chiamiamo “ economia”
sta il concetto di limitatezza, della sproporzione tra i
bisogni umani e i beni e i e i servizi che possono
soddisfarli.
L’uomo cerca di procurarsi dei beni per soddisfare i
suoi bisogni
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Presilia Francesca ,
Chedea Denisa
I bisogni di un individuo sono
vari e numerosi. Alcuni
dipendono dalle sue
condizioni fisiche, altri dall’
ambiente in cui vive e dal
gruppo sociale
Il loro numero tende ad
aumentare quanto più
l’individuo migliora le sue
condizioni sociali, intellettuali e
spirituali. Si distinguono in
bisogni primari e secondari
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Presilia Francesca,
Chedea Denisa
I bisogni primari sono i più
importanti e corrispondono
alle esigenze fondamentali
dell’uomo :
cibo,casa,vestiario,ecc. I
bisogni secondari sono
legati allo sviluppo civile
dell’uomo e crescono con
lo sviluppo sociale ed
economico di un popolo : il
bisogno dell’istruzione,del
comunicare , dello svago,
ecc.
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Presilia Francesca,
Chedea Denisa
I beni sono i mezzi capaci di
soddisfare i nostri bisogni ,è un
bene il panino che ci serve per
soddisfare la nostra fame, la
giacca,il CD,il motorino,ecc. I beni
hanno una loro utilità di carattere
personale e soggettivo.
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Presilia Francesca ,
Chedea Denisa
L’aria e la luce, di per sé
indispensabile alla vita non
sono considerati un bene
economico perché disponibili
in forma illimitata.
Anche i beni a disposizione
dell’uomo si sono modificati
nel tempo. Certamente nei secoli passati i
beni disponibili erano molto
inferiori a quelli dei nostri giorni.
Sicuramente erano assenti tutti
quei beni che la moderna
tecnologia ci ha messo a
disposizione: televisori,
aerei,frigoriferi ,ecc.
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Presilia Francesca,
Chedea Denisa
Possiamo classificare i beni
in durevoli e in non durevoli. I
primi soddisfano i bisogni per
un periodo di tempo piuttosto
lungo, anche se subiscono
un invecchiamento: una
casa, un’ automobile, una
macchina utensile, ecc. I
secondi soddisfano bisogni
immediati come gli alimenti, i
combustibili, ecc.
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Presilia Francesca
Chedea Denisa
Sono beni diretti quelli già pronti
per il consumo, e che non
richiedono ulteriori lavorazioni.
Sono beni indiretti quelli che
devono subire trasformazioni
prima di diventare beni di
consumo.
La Ricchezza è un insieme di
beni economici. La ricchezza o
patrimonio di un individuo è
formata dai beni materiali di sua
proprietà
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Presilia Francesca,
Chedea Denisa
La ricchezza di una collettività di
individui, come una nazione, è
rappresentata da tutti i patrimoni
delle persone o dalle proprietà
dirette dello stato.
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Consumo
Lo scopo finale
dell’attività delle
imprese è la
produzione di beni di
consumo,utilizzabili
dalle persone per
soddisfare i bisogni,i
desideri, i
gusti(un’automobile,un
libro,uno spettacolo
televisivo,un formaggio
ecc.)
Ma non tutto il reddito che le famiglie
hanno avuto in cambio della loro attività
lavorativa viene subito ”consumato”per
acquistare questi beni:una parte viene
messa da parte,viene accantonata,e
questa parte costituisce il risparmio.
risparmio
Allo stesso modo,se consideriamo
non più il reddito percepito dalle
famiglie,ma quello dei beni prodotti in
un dato periodo,sappiamo che solo
una parte di essi è destinato al
consumo immediato,mentre un’altra
parte consiste di edifici,
impianti,macchine,strumenti,ossia di
beni destinati a durare nel tempo e
che serviranno alla produzione dei
beni di consumo.
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Gli investimenti permettono la
formazione di un capitale.
Anche un’economia primitiva
ha la sua dotazione di capitale:
il bestiame, le scorte dei
cereali, le stalle, i magazzini, gli
attrezzi e gli strumenti agricoli e
artigianali.
Ma, naturalmente, è in
un’economia di tipo industriale
che la dotazione di capitale
cresce enormemente:gli
impianti siderurgici, le officine,
le macchine, ecc. diventano
sempre più grandi, complessi e
costosi.
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Quindi il capitale è necessario alla produzione
si tratta poi di considerare a chi
deve appartenere questo
capitale. In un’economia primitiva
il capitale appartiene a chi ne fa
uso diretto per il proprio
lavoro(piccoli
contadini,artigiani),ma in
un’economia moderna,a causa di
un processo storico iniziato con
la rivoluzione industriale,il
capitale non appartiene,in
genere,ai lavoratori,ma ad altri:a
privati,nei sistemi capitalistici,allo
Stato nei sistemi collettivisti o
socialisti.
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Le diverse forme di mercato
Il mercato, nel significato più conosciuto, è il luogo di incontro tra i
compratori e i venditori. Da noi, questo tipo di trattativa è quasi
scomparsi: i negozianti vendono “a prezzo fisso”, sarà il
compratore a scegliere, eventualmente, quello che pratica il
prezzo più basso (a parità di qualità di merce)
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Oligopolio:vi sono poche grandi imprese che offrono la
totalità del prodotto,mentre i compratori sono numerosi.
Casi di oligopolio si trovano nei settori degli autoveicoli,dei
derivati dal petrolio,degli strumenti di precisione ecc. i
compratori anno scarsa importanza nella formazione del
prezzo.
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Monopolio assoluto:vi è un solo produttore che offre un
certo bene o servizio, mentre i compratori sono molto
numerosi. In un mercato di monopolio agiscono ad es. ,
molte aziende che forniscono servizi,come
l’elettricità,l’acqua ecc.
Concorrenza monopolista: vi sono molto imprese
venditrici e molti compratori. il prodotto offerto non è
omogeneo,sono tra loro sostituibili.
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Nei moderni sistemi
economici la
maggioranza dei beni
viene prodotta per il
mercato e destinata al
consumo.
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Come si può facilmente
comprendere, questo
sistema di scambi è molto
rigido, ed è possibile
soltanto in un’
economia primitiva,
mentre bloccherebbe ogni
commercio in
un’economia sviluppata.
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Con il baratto ogni
prodotto veniva
scambiato con altri
prodotti ad esempio un
pollo veniva scambiato
con un utensile. Ma il
baratto presenta molti
inconvenienti: spesso
non vi è coincidenza tra i
bisogni di chi compra e di
chi vende.
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Già i popoli
dell’antichità
cercarono un mezzo
che potesse servire
come intermediario
negli scambi, che
fosse una specie di
unità di misura di
valore per qualunque
bene. Nel corso dei
secoli vennero usati il
bestiame, le pelli, il
grano, le conchiglie e
così via.
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Ai metalli considerati come
moneta-merce, si è
sostituita poi la moneta
cartacea che non ha valore
in sé, ma per ciò che
rappresenta, perché lo Stato
che la emette le conferisce
un potere liberatorio
illimitato
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L’inflazione è un processo di aumento del
livello generale dei prezzi.
Generalmente non si esaurisce in un breve
periodo, ma si prolunga nel tempo,
anche per diversi anni, con intensità variabili.
L’ inflazione
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L’indice generale dei prezzi si può riferire
sia ai prezzi all’ingrosso, sia ai prezzi al consumo, detto anche costo
della vita o carovita. Se i prezzi
aumentano è necessario pagare
più moneta (denaro) per un uguale
quantità di beni.
Diremo quindi che in Italia c’è inflazione
quando sono necessari più euro per
acquistare un Kg di patate, o lo stesso paia
di scarpe, o un biglietto del cinema.
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L’ inflazione è un grave difetto dei nostri sistemi economici e provoca conseguenze negative. Generalmente
sono le categorie economicamente più deboli, con i lavoratori dipendenti, che soffrono maggiormente di
questa situazione, ed anche i pensionati, perché spesso aumentano prima i prezzi dei beni, e poi, con ritardo, i
rediti da lavoro.
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Si dice svalutazione la diminuzione del potere d’ acquisto
della moneta nazionale (per noi la €) rispetto alle monete
estere.
La svalutazione
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Diremo che vi è una svalutazione quando sono necessari più € per comprare un dollaro, un marco, un franco ecc.
La svalutazione favorisce l’esportazione verso l’ estero perché nostri prodotti costeranno di meno, ma sfavorisce le importazioni dell’estero perché al contrario,queste verranno a costare di più.
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I due fenomeni dell’inflazione e della
svalutazione spesso collegati tra di loro: in un
paese che ha un alto tasso ( o indice ) di
inflazione, la monetasi svaluta rispetto alle
monete dei pesi esteri che hanno un tasso di
inflazione più basso.
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Il sistema capitalistico
Libertà di iniziativa:è il
principio fondamentale.
Ogni persona è libera di
intraprendere ogni
iniziativa, naturalmente
ammessa dalla legge,e di
decidere quali beni e
servizi produrre.
Figura centrale del sistema
capitalistico è l’imprenditore, che
cerca il massimo profitto. I
consumatori sono liberi di
scegliere i prodotti offerti
dall’imprenditore. La libertà di
iniziativa presuppone la proprietà
privata di mezzi di produzione.
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Nel mercato i prezzi si
formano spontaneamente
dall’incontro della
domanda e dell’offerta e
di beni e servizi .in un
sistema capitalistica lo
stato non deve intervenire
nelle vicende economiche
deve solo assicurare
l’ordine pubblico
,amministrare la
giustizia,difendere le
frontiere ecc.
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Sono criticati alcuni alcuni fondamentali del
sistema capitalistico:in particolare si è
osservato che tale sistema non difende
sufficientemente le categorie più deboli,
quelle lavoratrici. Nel corso del secolo
scorso, ma anche in questo,in alcuni paesi,il
lavoro in generale,ed in particolare quello
femminile e minorile, è stato spesso
sfruttato dagli imprenditori che avevano
come scopo il raggiungimento del massimo
profitto.
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L’ astensione dello stato
dalle vicende
economiche si è stata
causa di profonde crisi.
Oggi si ritiene che anche
in un sistema capitalistico
e necessario un
intervento dello stato per
uno sviluppo ordinato
dell’ economia e della
società.
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La presenza dello stato è
molto forte nella
produzione di servizi
pubblici fondamentali,
come l’istruzione, la
sanità, l’informazione, i
trasporti, e nella
distribuzione del reddito,
attraverso le imposte,
assicurazioni sociali, le
pensioni, ecc.
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In oltre, non è del tutto vero
che chiunque possa
intraprendere una qualsiasi
iniziativa economica, senza
alcun vincolo. Ad esempio,
per costruire un edificio, o
aprire un negozio, è
necessario chiedere ed
ottenere un autorizzazione;
per svolgere le libere
professioni (medico,
avvocato, ecc.) bisogna
sostenere un esame di
stato, ed essere iscritto
negli appositi “albi”.
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Anche chi svolge una
attività subordinata ( operai
e impiegati), lo fa nel
rispetto di precise norme
che regolano l’orario di
lavoro, le assicurazioni, i
licenziamenti ecc.
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Il sistema collettivistico Le teorie collettivistiche
sorsero come reazione al
capitalismo,
responsabile di avere determinato un’intollerabile situazione di sfruttamento
di una minoranza che disponeva del capitale (capitalisti) nei confronti di una
massa di lavoratori (proletariato).
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Secondo le teorie collettivistiche, la
soddisfazione dei bisogni dell’intera
collettività deve prevalere sugli interessi
individuali.
Perciò le decisioni di
politica economica devono
essere assunte dallo Stato.
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Viene
abolita
la
proprietà
privata
dei
mezzi di
produzio
ne(terra
e
capitale)
che
diventan
o di
proprietà
pubblica
.
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L’interesse privato deve essere totalmente
subordinato a quello pubblico; tutti i
lavoratori sono alle dipendenze dello Stato
non esiste più la
figura
dell’imprenditore,
che viene
sostituita da
quella del
funzionario dello
Stato, che segue
le direttive del
partito unico.
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Nei Paesi dove è
stato adottato il
sistema
collettivista le
scelte
economiche
vengono fatte
secondo gli
obbiettivi stabiliti
da piani di
sviluppo. Questi Nei Paesi dove
è stato adottato il
sistema collettivista le
scelte piani, almeno
all’inizio
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Nel sistema collettivistico si registra,
generalmente, una più bassa produttività
del lavoro,
che deriva
dalla
mancanza
di stimoli a
raggiunger
e risultati
migliori
perché
ciascuno
lavora per
lo Stato e
non per sé
o per la
propria
azienda.
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Un’altra critica che viene fatta a questo sistema, dal punto
di vista strettamente economico,
riguarda i difetti di una pianificazione molto
rigida che sovente non riesce a raggiungere
gli obbiettivi che si era proposti.
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Nei sistemi collettivisti reali, a fianco delle imprese
pubbliche dominanti, esistono anche limitate attività di tipo
privato.
I contadini possono
coltivare piccoli
appezzamenti di terreno
e venderne direttamente
i prodotti; esiste anche
la figura del
professionista (medico,
avvocato) e
dell’artigiano (sarto,
calzolaio).