la gazzetta dello sport (05-25-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 25 maggio 2015 anno 119 - numero 121 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 2 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano ALLIEVI, CREMONESI, PERNA DA PAGINA 32 A 35 F.1 A MONTECARLO Casinò Mercedes Hamilton perde Rosberg vince Vettel è secondo 32 DA NON PERDERE 1 Basket: Trento cade Sassari è in semifinale Altro duello con Milano ORIANI A PAGINA 48 Tennis al Roland Garros La Giorgi parte a razzo Il papà: «E’ da top ten» MARTUCCI A PAGINA 51 Vogalonga, che fascino I canali di Venezia conquistati dai remi BATTAGGIA A PAGINA 53 2 3 Yaya Touré fermato dalla polizia mentre andava a 200 km orari: «Scusate ma scappavo da Ausilio» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w SERVIZI DA PAG. 38 A 47 COMMENTO A PAGINA 27 GIRO D’ITALIA Landa trionfa a Campiglio Ma il padrone è Contador 38 BERARDINO, CATAPANO, CECCHINI, CIERI, PUGLIESE ALLE PAGINE 8-9 L'ARTICOLO A PAGINA 27 27 FA BENE AL CALCIO UN DUELLO VERO Abbiamo bisogno di un derby appassionato, bello, vero, pulito. Ne abbiamo bisogno come dell’aria pura, asfissiati dai nuovi miasmi del calcio-scommesse e dalle scorie di una stagione di Optì Pobà, «lesbiche» e curve chiuse. Una finestra aperta su uno spettacolo sportivo affascinante, come lo è stato Genoa- Inter sabato sera nella splendida cornice di Marassi. L’Olimpico di Roma, se vuole, sa far venire una pelle d’oca unica. IL COMMENTO di Luigi Garlando CON KLOSE-TOTTI GOL OLD FASHION E DERBY D’EUROPA La Lazio non deve perdere per andare in Champions Pioli: «Sappiamo dove colpire». Garcia: «Loro favoriti» DELLA VALLE, GRAZIANO, MAURO ALLE PAGINE 10-11 10 Il Matador è caro. Offerta per Khedira. Nei piani una squadra di Anni 90. Dybala: «Con me il 5° scudetto» JUVE NEL FUTURO: FALCAO O VAN PERSIE PIÙ DI CAVANI 20 TONI, ALTRE DUE RETI IL VECCHIO BOMBER NON SI FERMA MAI La Fiorentina passa a Palermo e blinda l’Europa League RISULTATI & CLASSIFICA 37 a GIORNATA JUVENTUS 86 ROMA* 67 LAZIO* 66 NAPOLI 63 FIORENTINA 61 GENOA 59 SAMPDORIA 55 INTER 52 TORINO 51 MILAN 49 PALERMO 46 SASSUOLO 46 VERONA 45 CHIEVO 43 EMPOLI 42 UDINESE 41 ATALANTA 37 CAGLIARI 31 CESENA 24 PARMA (-7) 18 SABATO JUVE-NAPOLI 3-1 GENOA-INTER 3-2 IERI CESENA-CAGLIARI 0-1 CHIEVO-ATALANTA 1-1 EMPOLI-SAMP 1-1 MILAN-TORINO 3-0 PALERMO-FIORENTINA 2-3 PARMA-VERONA 2-2 UDINESE-SASSUOLO 0-1 OGGI LAZIO-ROMA (2-2) ORE 18 *Una partita in meno CARLETTO ARRIVA GALLIANI MISSIONE SPECIALE A MADRID L’a.d. rossonero di nuovo in Spagna per convincere Ancelotti a tornare al Milan. Il tecnico, che oggi riceverà il benservito dal Real, dice che vorrebbe star fermo un anno, ma... LAUDISA, RICCI, VELLUZZI E COMMENTO DI BOCCI ALLE PAGINE 2-3 UN GRANDE EL SHAARAWY NELL’ADDIO DI INZAGHI CENITI, GOZZINI, LICARI, OLIVERO, PASOTTO DA PAGINA 5 A PAGINA 7 s » LONGHI, VERNAZZA ALLE PAGINE 20-21 Salva il Verona a Parma e sale a 21 centri. Potrebbe diventare il più anziano capocannoniere della A www.forst.it

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 25 maggio 2015 anno 119 - numero 121 euro 1,40

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ALLIEVI, CREMONESI, PERNA DA PAGINA 32 A 35

F.1 A MONTECARLOCasinò Mercedes

Hamilton perde Rosberg vince

Vettel è secondo

32DA NONPERDERE

1 Basket: Trento cadeSassari è in semifinaleAltro duello con MilanoORIANI A PAGINA 48

Tennis al Roland GarrosLa Giorgi parte a razzo Il papà: «E’ da top ten»MARTUCCI A PAGINA 51

Vogalonga, che fascinoI canali di Veneziaconquistati dai remiBATTAGGIA A PAGINA 53

2

3

Yaya Touré fermato dalla polizia mentre andava a 200 km orari:

«Scusate ma scappavo da Ausilio»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

SERVIZI DA PAG. 38 A 47COMMENTO A PAGINA 27

GIRO D’ITALIALanda trionfa

a CampiglioMa il padrone

è Contador

38

BERARDINO, CATAPANO, CECCHINI, CIERI, PUGLIESE ALLE PAGINE 8-9 L'ARTICOLO A PAGINA 27

27

FA BENE AL CALCIO UN DUELLO VEROAbbiamo bisogno di un derby appassionato, bello, vero, pulito. Ne abbiamo bisogno come dell’aria pura, asfissiati dai nuovi miasmi del calcio-scommesse e dalle scorie di una stagione di Optì Pobà, «lesbiche» e curve chiuse. Una finestra aperta su uno spettacolo sportivo affascinante, come lo è stato Genoa-Inter sabato sera nella splendida cornice di Marassi. L’Olimpico di Roma, se vuole, sa far venire una pelle d’oca unica.

IL COMMENTO di Luigi GarlandoCON KLOSE-TOTTIGOL OLD FASHIONE DERBY D’EUROPALa Lazio non deve perdere per andare in ChampionsPioli: «Sappiamo dove colpire». Garcia: «Loro favoriti»

DELLA VALLE, GRAZIANO, MAURO ALLE PAGINE 10-11

10

Il Matador è caro. Offerta per Khedira. Nei piani una squadra di Anni 90. Dybala: «Con me il 5° scudetto»

JUVE NEL FUTURO: FALCAO O VAN PERSIEPIÙ DI CAVANI

20

TONI, ALTRE DUE RETIIL VECCHIO BOMBERNON SI FERMA MAI

La Fiorentina passa a Palermo e blinda l’Europa League

RISULTATI & CLASSIFICA37a GIORNATA

JUVENTUS 86ROMA* 67LAZIO* 66NAPOLI 63FIORENTINA 61GENOA 59SAMPDORIA 55INTER 52TORINO 51MILAN 49

PALERMO 46SASSUOLO 46VERONA 45CHIEVO 43EMPOLI 42UDINESE 41ATALANTA 37CAGLIARI 31CESENA 24PARMA (-7) 18

SABATOJUVE-NAPOLI 3-1GENOA-INTER 3-2IERICESENA-CAGLIARI 0-1CHIEVO-ATALANTA 1-1EMPOLI-SAMP 1-1MILAN-TORINO 3-0PALERMO-FIORENTINA 2-3PARMA-VERONA 2-2UDINESE-SASSUOLO 0-1OGGILAZIO-ROMA (2-2) ORE 18 *Una partita in meno

CARLETTOARRIVA

GALLIANI

MISSIONESPECIALEA MADRID

L’a.d. rossonero di nuovo in Spagna per convincere Ancelotti a tornare al Milan. Il tecnico, che oggi riceverà il benservito dal Real, dice che vorrebbe star fermo un anno, ma...LAUDISA, RICCI, VELLUZZI E COMMENTO DI BOCCI ALLE PAGINE 2-3

UN GRANDEEL SHAARAWYNELL’ADDIODI INZAGHI CENITI, GOZZINI, LICARI, OLIVERO, PASOTTODA PAGINA 5 A PAGINA 7

LONGHI, VERNAZZAALLE PAGINE 20-21

Salva il Verona a Parma e sale a 21 centri. Potrebbe diventare il più anziano capocannoniere della A

www.fo

rst.it

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Galliani ci provaOggi va a Madridper riportareAncelotti al Milan1Si tratta del secondo incontro con l’ex tecnico dopo quello della scorsa settimana. Già abbozzato lo staff: ci sarà Brocchi

Il Diavolo tentL'ANALISIdi ALESSANDRABOCCI

DICHIARAZIONIINCOMPATIBILI: O NO?

C’ è un’affermazione ricorrente nelparlare di tanti ex, silurati dalReal Madrid: «Lì è tutto politica».

Lo hanno detto in toni diversi, da quello più netto di Sneijder a quello morbido di Kakà, passando per quello asciutto di Huntelaar. «Il Madrid è un club politico». Che sta per potente, ingessato, cerimonioso. E’ il cerimoniale madridista a cristallizzare le parole di Ancelotti, ultima vittima eccellente, o il presagio che sia meglio tenere le carte nascoste il più a lungo possibile? «A Madrid tutto è politico». Non solo a Madrid. Il Milan è riconosciuto dagli anni 90 come il migliore strumento mediatico per Berlusconi, anche se svariati analisti hanno ripetuto che successi e sconfitte del club in realtà hanno influito poco sul voto. Però il Milan è stato il canovaccio sul quale Silvio ha costruito l’immagine vincente, il Milan è stato argomento di battute in tanti comizi e torna in mente il giorno in cui il presidentissimo disse a un anziano interlocutore: «Ma lo sa quanto mi costa Pirlo?». Come finì con Pirlo si sa, solo che poi la colpa fu assegnata ad altri.

Le elezioni incombono e molti vedono nelle dichiarazioni d’amore per Ancelotti un tentativo di rabbonire i tifosi. Ancelotti da Madrid rimanda con diplomazia la palla. In questo ping pong che va avanti nel silenzio di Florentino Perez, il gran sacerdote chiamato a proclamare ufficialmente l’adios, uno solo sembra dire la verità, però si sa che negli affari di calcio le verità sono sempre molte e mai raccontate intere. Berlusconi tratta Ancelotti da futuro allenatore del Milan, Ancelotti si finge ovviamente ancora allenatore del Real Madrid, con discreto sussidio di disoccupazione. Nella zona grigia dove i sistemi si intersecano resta la possibilità che le cose cambino. Ora le dichiarazioni di Berlusconi e di Ancelotti sembrano scorrere non intersecabili: ancora una volta toccherà cercare le convergenze parallele, ma i politici italiani ci sono abituati. I politici, appunto.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo LaudisaFrancesco Velluzzi

I l nuovo blitz di Adriano Gal-liani è la prova che il Milan èdeciso a strappare il sì di An-

celotti in tempi brevi, nonostan-te le sue ritrosie. Oggi il tecnicoemiliano, con la consulenza diErnesto Bronzetti, conta di risol-vere il contratto con il Real. El’a.d. rossonero è impaziente ditornare a Madrid per il summitdecisivo con il suo amico allena-tore che Berlusconi ha deciso diriportare in rossonero.

I SUMMIT Già una settimana fa,in gran segreto, Galliani è statonella capitale spagnola per pro-spettare di persona al tecnico diReggiolo i nuovi progetti berlu-sconiani. Nel corso di quell’in-contro c’è stato anche il contattotelefonico con il presidente. E siè parlato anche di staff, comesvelato dal numero uno milani-sta nella sua trasferta napoleta-na. Christian Brocchi, attualeguida della Primavera, è statodesignato come trait d’union perla valorizzazione dei talenti delvivaio. Insomma, i vertici di viaRossi hanno in mano più di unacarta per affrontare questo nuo-vo viaggio madrileno con unabuona dose di ottimismo. Non acaso ieri a Sky Adriano Gallianiha concesso più di una battuta

sullo spinoso argomento: «Sì,domani (oggi, ndr) sono a Ma-drid, ma lì ci sono due squadre:non ho detto perché vado. Inquesto momento tecnicamenteAncelotti è l’allenatore del Realcome Inzaghi è quello del Milan.Non parliamone ora, vediamo:l’estate è lunga. Intanto mi fac-cio un giro a Madrid». Lì c’è unsolo italiano... «Touché». È an-che l’occasione per dare una traccia sul futuro tecnico: «Io e ilpresidente vogliamo riportare lasocietà in alto: ci sentiamo trevolte al giorno». Il ruolo dei nuo-vi soci? «In attesa che arrivino ano, le risorse non le farà manca-re chi ha sempre messo un’infi-nità di risorse in questi 29 anni».

L’ATTESA In queste ore l’uscitaallo scoperto di Berlusconi ha la-sciato il segno anche a Madrid. Icontatti di queste settimane nonhanno prodotto il risultato datoper scontato dal numero unorossonero e anche per questo lacautela ha preso il sopravvento.In valigia l’a.d. milanista ha uncontratto triennale, ma la parteeconomica non è la questioneprincipale. Piuttosto, Ancelottivuol vederci chiaro sui rinforzi,indispensabili per ripartire conambizioni legittime. E ciò spiegaperché continui a dire di volerstar fermo. I tempi sono ristrettiperché Carletto a metà settima-na lascerà la Spagna per un bre-

ve periodo di vacanza in Cana-da, a Vancouver, città originariadella moglie. Il motivo per cui ilbraccio destro di Berlusconi simuove in maniera così sollecita.Per lui i viaggi in Spagna sinorasono stati sempre vincenti: daRonaldo a Kakà, senza dimenti-care Ronaldinho e Ibrahimovic.Scaramanzia o no, è evidente ladeterminazione con cui il Milansi sta muovendo per riportare acasa l’uomo delle ultime dueChampions League.

BERLUSCONI Ieri il presidenterossonero è stato ospite di FabioFazio a «Che tempo che fa», doveha solo sfiorato il tema calcio:«Sto cercando qualcuno che vo-glia condividere con me gli inve-stimenti per il mio Milan, chenon ho intenzione di lasciare».All’arrivo in via Mecenate, fuoridagli studi della Rai, si era in-trattenuto con una ventina difans in attesa: selfie, autografi, ilcoro «menomale che Silvio c’è» ele immancabili domande sul Mi-lan. Riporterà Ancelotti in Ita-lia? «È una delle possibilità a cuistiamo lavorando». Allora, Gal-liani va a Madrid. «Direi bene,bene». Al premio Niccolò Galliha detto la sua anche Rino Gat-tuso: «Ancelotti o chi per essovuole delle garanzie tecnicheper venire al Milan perché chisiede su quella panchina vuoleuna squadra che possa lottare sututti i fronti». Ovviamente è lapreoccupazione di Carletto chenel suo faccia a faccia di questasera a cena con Galliani chiede-rà lumi sul nuovo corso prima diprendere la decisione attesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Adriano Galliani, 70 anni, e Carlo Ancelotti, 55: il tecnico emiliano ha allenato il Milandal novembre 2001 al giugno 2009 OMEGA

SILVIO BERLUSCONIPRESIDENTE DEL MILAN

ANCELOTTI ÈUNA POSSIBILITÀ

A CUI STIAMO LAVORANDO

ALLORA GALLIANI VA A MADRID?

DIREI BENE,BENE...

Dopo aver allenato gli Allievi rossoneri dalla scorsa estate è alla guida della Primavera

Il suo ruolo sarà di collegamentofra la prima squadra e il settore giovanile

CHRISTIAN BROCCHI

Primo pianoRLe grandi manovre rossonere

Striscione esposto ieri in curva Sud a San Siro ANSA

since 1931

65% TassoZero-50%

www.internorm.com

3LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ta CarloGLI ALTRI

BLITZ

16 LUGLIO 2008� L’ARRIVO DI RONALDINHOLa trattativa tra Galliani e il presidente blaugrana Laporta si era chiusa il 14 a Barcellona.

29 AGOSTO 2010� IL COLPO IBRAHIMOVICIl 25 Galliani vola a Barcellona: dopo 4 giorni Ibra atterra a Milano da giocatore rossonero.

2 SETTEMBRE 2013� IL RITORNO DI KAKÀLa trattativa a Madrid dura tutta la notte, poi l’annuncio: Kakà torna in rossonero.

28 GENNAIO 2015� A CASA DI DESTROPer convincere l’attaccante a trasferirsi al Milan, Galliani va a trovarlo a casa a Roma.

fL’INCONTRO A CENA

IL DILEMMA DI ANCELOTTI

Carletto ha un piano:stare fermo e studiareMa riuscirà a dire no?1Deluso dal Real, il tecnico incassa il supporto di Ronaldo e compagni. Pensa di declinare l’offerta e imitare Guardiola

Cristiano Ronaldo, trent’anni, con Carlo Ancelotti AFP

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

C arlo aspetta. E lo facercando di venire apatti, di controllare, di

respingere quel misto di rab-bia, tristezza e incredulitàche sta accompagnando il fi-nale della sua breve e intensastoria col Real Madrid. Per-sona educata, di buon carat-tere e con l’idea del dialogocome regola primaria di ge-stione dei rapporti Ancelottifa una gran fatica a capireperché dalla Casa Blanca ab-biano deciso di trattarlo cosìmale. Qualcosa d’immeritatosul piano umano, oltre ched’ingiustificato sul pianosportivo. Ancora sabato i di-rigenti del Madrid non han-no detto nulla sul suo futuroall’allenatore, nonostanteabbiano deciso da tempo dilicenziarlo. E ieri se n’è anda-ta via un’altra giornata.

ANNO SABBATICO Oggi pe-rò per Carlo sarà un lunedìpieno. La giunta direttiva delMadrid si riunisce per ratifi-care il suo addio: la comuni-cazione sarà poi seguita dauna cena tra vecchi amici,con Ernesto Bronzetti eAdriano Galliani. Per Ance-

lotti il Real diventerà il passato,il Milan gli chiederà di poteraspirare a un posto nel suo futu-ro. Per Galliani non sarà facileconvincerlo. L’allenatore dellaDécima ha preso la decisione difermarsi un anno. Un sabbaticocome quello di Pep Guardiolanella stagione 12-13 da spende-re a Madrid nella sua meravi-gliosa casa con vista sul parcodel Retiro e la Puerta de Alcalà.In attesa di capire come andrà afinire la burrascosa storia traLouis van Gaal e il ManchesterUnited e osservando il panora-ma europeo dalla capitale spa-gnola. La pazza idea di un even-tuale approdo sulla panchinadel Barcellona è ovviamente

complessa: Luis Enrique do-vrebbe andar via (cosa che perquanto possa sembrare assurdanon è da escludere a priori) e inCatalogna dovrebbero decideredi cambiare strada allontanan-dosi dal modello di allenatore«profilo Barça» che tanto piaceal club.

CARLO ASCOLTA Carlo si vuolefermare un anno, però non puòsbattere la porta in faccia al Mi-lan senza far entrare Galliani eascoltare cosa ha da dirgli. Il di-rigente avrà il suo bel daffareper convincere Ancelotti al se-condo giro in rossonero: l’alle-natore stasera si siederà a tavolaconvinto di respingere le avan-ces del suo ex boss con un genti-le ma fermo: «Thanks, but nothanks». L’idea è quella di nonrovinare con un futuro incerto ilglorioso passato. Ora sta a Gal-liani convincerlo.

RICORSI STORICI Che intantoincassa col cuore in mano l’affet-to dei suoi giocatori. Il tweet diCristiano Ronaldo di sabato not-te, in pochi caratteri elogi allapersona, al professionista e l’au-gurio-speranza di poter conti-nuare a lavorare con Ancelotti,qui in Spagna ha suscitato scal-pore. Sottolinea con penna rossai già pessimi rapporti tra il sim-bolo del Real Madrid e il suo pre-sidente e fa tornare alla menteun’altra levata di scudi: nel 2003quando Florentino decise di cac-ciare Del Bosque si trovò controtutta la squadra. I ribelli eranoguidati da capitan Hierro che fi-nì per essere cacciato con l’alle-natore. Hierro quest’anno è sta-to il vice di Carlo, e gli ha raccon-tato quei giorni di dodici anni fa.Sabato al Bernabeu sono appar-se lacrime e poi dichiarazioni diappoggio al tecnico italiano, deigiocatori in zona mista e dei sociche hanno risposto all’inchiestadi Marca: la stragrande maggio-ranza vuole che resti Ancelotti.Perez ha deciso diversamente enon cambia idea. Cosa che inve-ce Galliani spera di far fare adAncelotti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CRISTIANO RONALDOTWEET PER ANCELOTTI

LA PROSSIMA STAGIONE SPERO

DI LAVORARE ANCORA CON TE

CARLO, GRANDE ALLENATORE

E PERSONA FANTASTICA

4 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MILAN 6,5

Finalmente due squilli. Prima uno stop-e-tiro che raramente gli abbiamo visto fare. Poi il triangolo con Van Ginkel. Bentornato.

7

IL MIGLIOREEL SHAARAWY

ABBIATI 6,5 Una sola parata, ma bella: su El Kaddouri solo davanti a lui.ALEX 6 Un tempo di totale relax prima del cambio.MEXES 6 Probabilmente l’ultima serata a San Siro: se l’è goduta, quasi quasi non ha nemmeno sudato.PALETTA 6 Grazie al Toro si sente già in vacanza. BOCCHETTI 6 Temeva le discese di Bruno Peres, scampato pericolo.POLI 6,5 Parte a cento all’ora e non rallenta. Inzaghi lo manda in pressione su Gazzi, ma lui fa molto altro. E per una fetta di gara rieccolo di nuovo terzino. MASTALLI 6 La prima azione in

Serie A è un tiro: la personalità non gli manca.DE JONG 6,5 Una bella chiusura su El Kaddouri sullo 0-0. Il solito lavoro di sostanza.VAN GINKEL 7 Inizia con un buon intervento in fase difensiva. Si procura il rigore e regala l’assist del terzo gol a El Shaarawy.HONDA 6 Si impegna come sempre,ma resta ai margini della partita.PAZZINI 6 La fascia di capitano è un regalo d’addio di Abbiati. Il rigore è il centesimo timbro in A. L’esultanza è un filo spropositata.ZAPATA 6 Inzaghi gli regala una presenza in più.ALL.INZAGHI 6,5 Discute con l’arbitro che lo caccia nell’intervallo. Bravo a non inserire un difensore dopo il rosso a Zaccardo. Lascia San Siro con grande dignità e una buona prova.

DE JONG SOLITA SOSTANZA, ZACCARDO CROSS OK E POI L’ESPULSIONE. MASTALLI E ROSSO, GIOVANI SORRISI

VALERI Le espulsioni sono giuste ma quella di Zaccardo nasce da un fuorigioco di Amauri non rilevato. Netto il rigore per il Milan.

LE PAGELLE di G.B. OLIVERO

6 STALLONE 6 LONGO 5

DOVERI 6MARIANI 6

Butta in mezzo la palla dell’1-0: chiamarlo assist è eccessivo. Abbatte Molinaro e viene espulso: è la sua ultima immagine in rossonero.

IL PEGGIOREZACCARDO

5,5

TORINO 5

Nel primo tempo è l’unico granata che dà un senso alla partita. Poisi adegua alla scampagnata. Nel finale spreca un’occasione.

6

IL MIGLIOREEL KADDOURI

PADELLI 6 Quando i compagni gli passano la palla, i tifosi granata rabbrividiscono. Ma stavolta non fa danni.DARMIAN 5,5 Fuori ruolo, fa quello che può anche se dovrebbe essere più sveglio quando El Shaarawy stringe per segnare il primo gol.GLIK 5,5 Per una volta poco sicuro e puntuale. MORETTI 5,5 Disattento in marcatura e impreciso.BRUNO PERES 5 Un paio di volate e nulla più.VIVES 5,5 Salta a vuoto sul crossche genera il primo gol rossonero. Combina poco.BENASSI 5,5 Entra per dare qualità, però non ci riesce.GAZZI 5 E’ lo specchio del Torino:

lingua di fuori, non ne ha proprio più.BASHA 6 Crea l’unica palla-gol del Toro con una bella verticalizzazione per El Kaddouri.MOLINARO 5,5 Un bel primo tempo con una spinta continua e il merito di aver procurato l’espulsione di Zaccardo. Ma si sa, chi di rosso ferisce, di rosso perisce: tampona Van Ginkel e va a casa.AMAURI 5 La maglia bianca non gli dona. Assolutamente inconsistente.ROSSO 6 Ecco, questo è San Siro: il Toro torna a casa triste, lui con un sorriso grande così.ALL. VENTURA 5 Mister Libidine stavolta non gode. Dà la colpa all’Europa perduta, in realtà non ha la rosa per ovviare a troppe assenze e alla stanchezza. Ma un atteggiamento meno passivo ce lo saremmo aspettati comunque.

La palla, ragazzo: c’è anche la palla. E va trattata decisamente meglio. Correre non basta. Inoltre bisogna giocare con i compagni.

IL PEGGIOREMARTINEZ

4,5

MILAN 3

TORINO 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI El Shaarawy al 18’ p.t.; Pazzini su rig. al 12’, El Shaarawy al 20’ s.t.

MILAN (4-3-3) Abbiati; Zaccardo, Alex(dal 1’ s.t. Mexes), Paletta, Bocchetti; Poli (dal 31’ s.t. Mastalli), De Jong, Van Ginkel; Honda, Pazzini, El Shaarawy (dal 23’ s.t. Zapata). PANCHINA D. Lopez, Donnarumma, Felicioli, Piccinocchi, Cerci, Di Molfetta, Mastour, Destro. ALL. Inzaghi.BARICENTRO BASSO 49,2 METRICAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 42’ p.t.; 4-2-3 dal 1’ s.t.; 4-4-1 dal 12’ s.t.ESPULSI Zaccardo al 42’ p.t. per gioco scorretto; Inzaghi per proteste nell’intervalloAMMONITI Honda e Van Ginkel per g.sco., Poli e Pazzini per c.n.r.

TORINO (3-5-2) Padelli; Darmian, Glik, Molinaro; B. Peres, Vives (dal 10’ s.t. Benassi), Gazzi (dal 21’ s.t. Basha), El Kaddouri, Moretti; Martinez (dal 26’ s.t. Rosso), Amauri. PANCHINA Ichazo, Zaccagno, Jansson, Gaston Silva, Gonzalez, Morra. ALL. Ventura.BARICENTRO BASSO 49,7 METRICAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 12’ s.t.ESPULSI Molinaro all’11’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Gazzi e Moretti per gioco scorretto.

ARBITRO Valeri di Roma.NOTE paganti 14.205, incasso di euro 305.164,14; abbonati 19.613, quota di euro 456.263,61. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 6-7. Angoli 5-4. Fuorigioco 2-3. Recuperi 1’ pt, 3’ st

TUTTE LE EMOZIONI DELLA SERATA DI SAN SIRO

� 1 Il vantaggio firmato da Stephan El Shaarawy su cross di Zaccardo (che poi verrà espulso) ANSA � 2 Giampaolo Pazzini mostra la maglia che celebra il suo gol numero 100 (realizzato dal dischetto) ANSA � 3 El Shaarawy chiude la gara firmando una doppietta (assisti di Van Ginkel) che sa tanto di liberazione dopo un’ennesima stagione caratterizzata dagli infortuni LAPRESSE

1 2

3

Milan, si risveglia il Faraone1Inzaghi saluta San Siro travolgendo il Toro: El Shaarawy, a secco da novembre, firma la doppietta, Pazzini a quota 100 gol in A. I granata dicono addio all’Europa

Fabio LicariMILANO

N on servono a niente questi tre punti. Nonservono all’Europa League da tempo irrag-giungibile, non servono a Inzaghi per il qua-

le al Milan non c’è futuro, eppure qualche suggeri-mento lo offrono a chi sarà incaricato della ristrut-turazione. El Shaarawy, due gol all’ennesimo rien-tro, è recuperabile al progetto. E la coppia dimezzali Poli-Van Ginkel garantisce movimento esoluzioni tattiche non disprezzabili. Chiaro, poi,che il 3-0 andrà valutato considerando anche l’im-barazzante Torino, il cui campionato pare essersichiuso con l’orgoglio vincente del derby. Da quelgiorno tre k.o. in cinque partite, e quello di San Siropropone almeno un interrogativo: che senso ha, nelgiorno in cui un 5-0 vale quanto uno 0-5, giocarecosì bassi e attendisti? A Ventura, e soprattutto allalunga sfilata di assenti, l’ardua risposta. Ah, c’èun’altra risposta che i tifosi, quelli del Milan s’inten-de, pretendono: che cosa succederà alla proprietàe, quindi, al mercato. A giudicare da cori e striscioninon c’è dubbio: Galliani e Berlusconi sono semprepiù nel mirino.

MOSSE INZAGHI Naturalmente il successo, il deci-mo posto e l’Inter (pensa un po’) a tre punti nonleniscono il dolore per una delle stagioni più incon-

cludenti. Anche se il Torino ce la mette tutta perrestare fuori partita. Un po’ Ventura va capito, per-ché la coppia Maxi Lopez-Quagliarella dà una pistaai fantasmi di Amauri e Martinez là davanti: ma ladoppia assenza in attacco non basta a giustificarel’elettroencefalogramma tendente al piatto. Alme-no il Milan ci prova, il Toro no, e va dato merito aInzaghi di una serie di scelte che incidono sul risul-tato. Si vede che un anno di schiaffoni ha portatoconsiglio (ed esperienza). Per esempio, per bilan-ciare la mediana del Toro, in teorica supremazia col3-5-2 contro il suo 4-3-3, il tecnico rossonero s’in-venta una duplice soluzione in fase di non possesso.E cioè il solito 4-1-4-1 con De Jong «1», quando ladifesa è bassa, e un 4-2-3-1, con Poli che va a scher-mare Gazzi per impedirgli di impostare, quandol’atteggiamento è più offensivo. Sia come sia, il To-rino non costruisce e vive degli affondi di Molinaro.

EL SHAARAWY Detto che il 3-5-2 del Toro è abba-stanza virtuale, e la difesa è spesso a 5, naturalmen-te è l’altra mossa di Inzaghi quella decisiva: ElShaarawy. Fino a ieri un gol in 16 partite (in realtà1.061 minuti), ritrova ritmo e voglia col passare deiminuti, il tutto sotto gli occhi di Conte che potrebbeconsiderare la chiamata nello stage di giugno. Par-te largo a sinistra ma si muove bene in orizzontale etrova il primo gol (18’) facendosi trovare libero alcentro dell’area, su cross di Zaccardo mal gestito daVives e Darmian. Poi firma il 3-0, al 20’ della ripre-

sa, dopo un bel triangolo con Van Ginkel e con lacollaborazione di Bruno Peres che lo osserva scat-tare e niente più. L’ultimo centro sei mesi fa, l’ulti-ma doppietta nel novembre 2012. In mezzo, al 12’della ripresa, il rigore di Pazzini, 100° gol in A, peratterramento di Van Ginkel (espulso Molinaro, finoad allora il migliore del Toro, essendo chiara occa-sione da gol). Il 10o stagionale dal dischetto, tuttisegnati.

ESPULSIONI E OFFSIDE Un capitolo a parte meri-ta il discorso disciplinare. Il Milan resta in 10 afine primo tempo per «rosso» a Zaccardo che in-terrompe anche lui una chiara occasione, sten-dendo Molinaro: solo che l’azione è viziata dalfuorigioco di Amauri. È l’espulsione numero 13,record stagionale nei 5 grandi campionati euro-pei. Il secondo «rosso» va a Inzaghi che, al fischiodell’intervallo, protesta contro Giacomelli perl’offside. Del terzo, Molinaro, s’è detto. Solo che ilTorino non approfitta del quarto d’ora di superio-rità numerica, mentre Inzaghi s’inventa Poli ter-zino destro e continua ad attaccare. C’entra forsela tradizione, in fondo il Torino che ha vinto unadelle ultime 36 partite contro il Milan (nel2001), c’entra la stanchezza di fine stagione. Mache l’unica occasione seria arrivi al 41’ della ri-presa, con El Kaddouri, il migliore, ipnotizzato daAbbiati, la dice lunga sul Torino.

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LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

ZACCARDO FUORI:PRIMA C’È AMAURIIN FUORIGIOCOMILAN, RIGORE OK

Ci sono errori che incidono sul risultato, ma per fortuna dell’assistente Longo non è il caso della mancata segnalazione del fuorigioco di Amauri, nell’azione che ha portato all’espulsione (giusta)di Zaccardo per aver negato una chiara occasione da rete a Molinaro. Nell’intervallo Inzaghi protesta ed è allontanato (vedrà la ripresa dalla tribuna). Per il resto, ok il rigore dato al Milan: netto il fallo di Molinaro (rosso pure per lui) su Van Ginkel.

Serie AR37a giornata

ChristianAbbiati,37 anniFOTOPRESS

6

fIL PERSONAGGIO

«Se mi danno tempo e fiducia riporto il Milan dove è stato»1Pippo non molla: «Ho un contratto, se nessuno mi dice nulla, resto. Ho sempre avuto la squadra in mano: è la mia soddisfazione. Ancelotti? Parlano di suoi successori, ci sta che parlino anche dei miei...»

Marco PasottoMILANO

L a musica è finita, gli amicise ne vanno. Anche se inrealtà era finita da tempo,

e Inzaghi se n’è pure andatoprima del previsto: colpa di undiverbio nell’intervallo con l’ar-bitro, che Pippo ha pagato conla terza espulsione di questocampionato. L’ultima di Inza-ghi a San Siro sulla panchinadel Milan è filata via così, conuna vittoria che la curva mezzavuota ha fatto oggetto di scher-no («Vinceremo il tricolor») eche è rimasta senza epilogopubblico da parte dell’allenato-re. «Avrei voluto salutare la miagente (che l’ha fischiato quan-

do ha sostituito El Shaarawy,ndr), ma mi è stata tolta questagioia», racconta lui a fine gara.Attenzione: nella sua idea nonun saluto di commiato definiti-vo, ma semplicemente stagio-nale. «Ho un contratto, mi au-guro di poter continuare. Se misarà dato il tempo, penso di po-ter riportare il Milan dove gli

compete. Si parla di sostituireAncelotti, che ha vinto laChampions, figuriamoci se nonsi può parlare di me».

MESSAGGI Pippo va avanti perla sua strada, in attesa di unacomunicazione ufficiale delclub, anche se le parole di Ber-lusconi suonano già da tempocome una condanna. Ieri seraSilvio, intervenuto a Che tempoche fa, ha svicolato le domandesull’allenatore. «Si sente un po’tradito da Inzaghi? Si aspettavaqualcosa in più?», gli ha chiestoFazio. «La prossima doman-da?», ha replicato lui, seguitoda un laconico «buonanotte»quando il conduttore ha prova-to a incalzarlo. Quasi un argo-mento tabù. Intanto il saluto di

Pippo ai suoi tifosi è rimandato,giudice sportivo permettendo,domenica a Bergamo: «Mi au-guro di esserci, a Valeri ho solodetto “basta” perché ce ne ave-vano espulso un altro e Amauriera in fuorigioco». Già, conquello di Zaccardo quest’annofanno tredici rossi. Una notastonata nella serata in cui Paz-zini ha timbrato il gol numero100 in A («Mi danno tutti perpartente, sarebbe bello rimane-re») con la fascia da capitanogentilmente concessa da Ab-biati, titolare non casuale in quella che potrebbe essere sta-ta — anche per lui — l’ultima aSan Siro. Una serata in cui, do-po Felicioli a Napoli, ha esordi-to in A Mastalli. Ma anche l’en-nesima serata di contestazionedella Curva Sud: «Campagnaacquisti o campagna elettora-le?», lo striscione più evidente,diretto a Berlusconi. Poi altridue lenzuoli: «Galliani-Infrontsolo l’ultima novità. Caro presi-dente, ma chi comanda in que-sta società?» e «Totale gestionedi stampa, squadra e mercato...Più che un vice vicario Gallianidel Milan sembra il proprieta-rio». Si spengono le luci su SanSiro, la gente se ne va, e in que-sto contesto è senz’altro megliocosì.

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Serie AR37a giornata

FILIPPO INZAGHI

Filippo Inzaghi, espulso nell’intervallo, ha finito di guardare la partita dalla tribuna. A dirigere la squadra è rimasto Mauro Tassotti BOZZANI

PIPPO INZAGHISUL FUTURO DEL MILAN

QUI NON È TUTTO COSÌ NERO. CI VORRÀ

QUALCHE INNESTO,MA CI SONO LE BASI

PER TORNARE GRANDI

7LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Doppietta a oltre 2 anni dall’ultimo gol a San Siro: «La prossimastagione? Devo ripartire con la voglia messa in questi mesi»

to, fatto: non proprio untempo bellissimo, ma al-meno un raggio di sole si èvisto. Vittoria rossonera e doppietta di El Shaarawy,la quarta con la maglia delMilan.

ESULTANZA Sarà per lalunghissima astinenza cheil primo gol gli riempie su-bito la pancia: Elsha quasisi dimentica di esultare.Libererà la sua gioia solodopo la personale dop-pietta, prima di prendersigli applausi al cambio e rac-contare le emozioni a partitaconclusa: «E’ una soddisfazio-ne personale immensa, speciedopo aver sofferto così tanto.Adesso spero nella Nazionale agiugno». Si entra ora in temafuturo, su cui una settimana faera andato in slalom («Ora vo-glio recuperare, l’anno prossi-mo vedremo cosa fare»). Drib-bling riuscito anche stavolta(un segnale?): «Il prossimo an-no? Devo ripartire con la vogliache ci ho messo in questi mesi,perché sembra scontato ma nonlo è. Ringrazio le persone a mevicine per avermi sostenuto».

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QUI TORINO

Cairo garantisce:«Tengo i migliori,compreso Ventura»1Il numero uno: «Non abbiamo esigenze di bilancio»Il tecnico: «Ai miei dico solo grazie»

MILANO

P er provare a chiuderein bellezza, come ri-chiederebbe l’annata,

c’è sempre l’ultima contro ilretrocesso Cesena: troppobrutto (o forse troppo spun-tato) perché quello di ierisera fosse vero Toro. Quelloautentico era stato celebra-to dal presidente Cairo an-cora prima dell’inizio: «Sia-mo reduci da una stagionemolto positiva in Italia e inEuropa».

CONFERME Il Toro potrà poiripresentarsi nel prossimocampionato più vero chemai, sempre ascoltando leparole del numero uno delclub a Sky: «I nostri giocato-ri migliori? Se arriverannoofferte strepitose vedremo,ma potremo evitare di ce-derli, non abbiamo esigenzedi bilancio». Dunque saràancora il Torino di Darmian,di Glik e Peres. Sarà, soprat-tutto, il Torino di Ventura,ieri sconsolato in panchina.Anche lui avrà modo di ri-

trovare la sua vera creatura:«Abbiamo un accordo fino al2016 e non ci sono mai statiproblemi — sentenzia Cairo—. Il rapporto è eccellente. Poine parleremo al momento giu-sto. Se gli riprenderei Cerci? Alui sono affezionato ma ha dueclub, Milan e Atletico, che van-tano diritti su sul suo cartelli-no. Però, vedremo...».

ORGOGLIO Ventura si ripresen-ta invece sorridente per l’anali-si del match: «Non rido per ilrisultato ma per tutto quelloche abbiamo dato durante l’an-no. La partita è stata decisa dalgol di Eto’o: con il pari dellaSamp ci hanno tolto ogni resi-dua possibilità d’Europa. Sarànel nostro stadio che chiudere-mo tra gli applausi. C’è la pos-sibilità di ripartire tutti insie-me, poi dipenderà dal merca-to. Ma ai miei intanto dico solograzie, grazie, grazie».

a.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giampiero Ventura, 67 ANSA

fL’ATTACCANTE TORNA PROTAGONISTA

Toh, riecco El Shaarawy«Sono uscito dal tunnelOra ho un’altra testa»

Alessandra GozziniMILANO

S tavolta è andata meglio:dall’ultimo gol rossonerosono passati solo poco

meno di 200 giorni. L’ultimavolta, nello stadio della Samp,El Shaarawy rompeva un’asti-nenza molto più prolungata:622 notti dall’ultima esultanza.Tempi faraonici per ritrovarel’ultimo sigillo a San Siro: si faprima a scrivere la data, era il16 dicembre del 2012. SottoNatale Elsha colpì il Pescara peril 4-1 finale: per riaggiornare ilconto delle reti casalinghe (siesclude infatti il gol nel derbydel 24 febbraio 2013) basta poitornare a ieri sera. Molto piùfrequenti sono stati gli infortu-ni: una distorsione alla cavigliae parecchi guai ai piedi. Ieri Ste-phan tornava titolare dopo ol-tre 4 mesi, e anche qui si regi-stra un bel passo in avanti: allo-ra fu nel tracollo casalingo con-tro l’Atalanta, stavolta è nellanetta vittoria contro il Torino.

FINALMENTE Mentre Elsha se-gna Berlusconi è ospite in tv.«Presidente ha visto, ha segna-

to El Shaarawy?!», chiede Fa-zio. Replica di Silvio sintetizza-ta in un paio di parole: «Menomale, finalmente!». Linea con-divisa dal capitano Montolivo,assente per infortunio ma pre-sente via twitter: «BentornatoEl Shaarawy!». E in settimanaanche l’a.d. Galliani si eraespresso in termini più o menosimili, dopo il ritorno in campodi Stephan, alla centesima pre-senza milanista raggiunta con-tro il Sassuolo. Le parole del di-rigente rossonero per l’ingressonel club dei centenari eranostate accompagnate da una me-daglia e dall’applauso dei com-pagni: «Caro Stephan avrestipotuto fare molte più gare conmeno infortuni. Quello che ti èsuccesso è incredibile ma orahai pagato il tuo debito con lasfortuna e quindi tornerà il se-reno, per il Milan e per te». Det-

9� le partite senza reti di El Shaarawy, Coppa Italia compresa: l’attaccante rossonero non segnava dall’8 novembre 2014 (gol alla Samp)

StephanEl Shaarawy,22 anniBOZZANI

8

I NUMERI

12� I gol segnati da Klose in questo campionato. Ne mancano 3 per eguagliare il suo primato personale in serie A, stabilito nella stagione 2012-13

3� Le reti realizzate alla Roma: due coincidenti con altrettante vittorie laziali in due derby dell’Olimpico e una con il Bayern Monaco in Champions

4� Le stagioni con la maglia biancoceleste. È arrivato in Italia nel 2011 dopo 12 anni in Bundesliga tra Kaiserslautern, Werder Brema e Bayern Miroslav Klose, 36 anni, dopo il gol decisivo al 93’ nel derby 2011 ANSA

COSÌ IN CAMPO, ORE 18

PANCHINA: 28 Skorupski, 3 Cole,

2 Yanga-Mbiwa, 13 Maicon, 33 Spolli,

42 Balzaretti, 20 S. Keita, 48 Uçan,

32 Paredes, 7 Iturbe, 8 Ljajic, 88 Doumbia

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: De Rossi, Maicon, S. Keita e Torosidis

INDISPONIBILI: Strootman, Castan, Gervinho, Verde

BALLOTTAGGI Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%,

Pjanic-S. Keita 60-40%, Ibarbo-Iturbe 60-40%

PANCHINA: 1 Berisha, 77 Strakosha,

2 Ciani, 33 Mauricio, 17 Pereirinha,

39 Cavanda, 5 Braafheid, 23 Onazi,

24 Ledesma, 32 Cataldi, 14 B. Keita, 9 F. Djordjevic

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Cataldi, De Vrij, B. Keita, Ledesma, Radu

INDISPONIBILI: Ederson, Radu

BALLOTTAGGI Lulic-Cavanda 70-30 %,

S. Mauri-Cataldi 60-40%

LAZIO4-2-3-1

ROMA4-3-3

TV Sky Sport 1, Calcio 1, Premium CalcioINTERNET gazzetta.it

ARBITRO RizzoliGUARDALINEE Di Liberatore-Nicoletti

QUARTO UOMO FaveraniADDIZIONALI Mazzoleni, Irrati

ALLENATORE: Pioli ALLENATORE: Garcia

8. BASTA

3. DE VRIJ

18. GENTILETTI

20. BIGLIA

16. PAROLO

87. CANDREVA

11. KLOSE

7. F. ANDERSON

6. S. MAURI

19. LULIC22. MARCHETTI

26. DE SANCTIS

35. TOROSIDIS

44. MANOLAS

23. ASTORI

4. NAINGGOLAN

16. DE ROSSI

15. PJANIC

24. FLORENZI

10. TOTTI

18. IBARBO

25. HOLEBAS

GDS

Klose e un punto in regalo La Champions e poi i saluti 1Il tedesco può lasciare la Lazio a fine stagione, prima vuole griffare un altro derby. Come quando nel 2011 pose fine alla serie nera biancoceleste

Stefano Cieri ROMA

I l primo derby non si scorda mai, si dice. Pen-sa poi se a deciderlo è un tuo gol in pienorecupero, ad una manciata di secondi dal ter-

mine. A Miro Klose il destino ha riservato tanteincredibili soddisfazioni nel corso di una carrieraquasi ventennale. Tra queste, accanto ad un titolomondiale, a scudetti e coppe varie, a classifichecannonieri vinte, c’è anche quel gol lì. Era il 16ottobre del 2011, la Lazio era reduce da un pesan-tissimo filotto di cinque sconfitte consecutivecontro la Roma. Di ribaltare la storia s’incaricòproprio Re Miro, che quando l’1-1 pareva ormaigià certificato, con un tocco da biliardo mandò inestasi il popolo biancoceleste.

TEDESCO ROMANO Festeggiò come raramentegli si è visto fare (prima e dopo) in maglia bianco-celeste. Le sue esultanze soft, mai sopra le righe,sono il marchio di fabbrica di un giocatore cheodia gli eccessi e ama la concretezza. Ma quel gol

nel derby valeva un’eccezione. Sì, perché il To-tem laziale, pur così freddo e apparentemente di-staccato, è in realtà legato a filo doppio con unambiente con cui è stato subito amore a primavista. Il derby, la sua liturgia, la sua smisurata im-portanza sono spesso difficili da comprendereper uno straniero. Figurarsi per uno che arrivadalla Germania e che nella sua carriera ha vintotutto segnando più di 300 gol. E invece no. Klosequella partita la sente quasi fosse italiano. Di più.Come se fosse romano. La conferma arrivò anchedall’esultanza per il secondo gol segnato in unastracittadina, quello del sorpasso (da 0-1 a 2-1)nel derby poi vinto dalla Lazio per 3-2 l’11 no-vembre 2012. Anche in quell’occasione Klose fe-steggiò in maniera molto poco teutonica. Quello,però, è stato anche il suo ultimo gol in una stracit-tadina. Un digiuno decisamente insopportabileper uno che è il miglior marcatore all time dellanazionale tedesca e che è soprattutto il re deibomber di tutta la storia dei Mondiali.

ULTIMO REGALO A fine campionato potrebbe la-sciare la Lazio. A 37 anni (li compie il 9 giugno) e

dopo quattro stagioni di Lazio il desiderio di tor-nare in Germania (dove già gli hanno offerto unposto nello staff della nazionale) potrebbe preva-lere sulla voglia di restare ancora un anno a Ro-ma (la scelta dipende solo da lui). Segnare anco-ra in un derby, con un gol che potrebbe valere ilsecondo posto in classifica, sarebbe il modo mi-gliore per salutare e tornare a casa. Un po’ comeha fatto un anno fa dopo il titolo Mondiale. «Que-sto è il momento giusto per lasciare la Naziona-le», disse. E lo fece, chiudendo la sua storia con laGermania.

A MENO CHE... Un altro gol, un altro traguardostorico per poi lasciare da campione. Ma non èdetto, perché – se Champions sarà – Klose po-trebbe anche decidere di restare alla Lazio. Gliacciacchi dell’età si sentono meno quando hai lapossibilità di calcare certi palcoscenici. Comequelli internazionali, per lui abituali fino a quan-do è stato al Bayern. A 37 anni servono però cer-tezze. Che, tradotto, significa arrivare secondi,con tanto di accesso diretto alla fase a gironi del-la regina delle competizioni europee. Per chi pensa (o teme) che, in fondo, un pareggio po-trebbe andar bene ad entrambe le squadre, lamiglior garanzia è proprio Klose. Uno che ha co-struito carriera e successi senza scorciatoie, sen-za mai ricevere (o chiedere) regali. Partendo dalle categorie semi-professionistiche tedeschefino ad arrivare al tetto del mondo, poco meno diun anno fa al Maracana di Rio. Sembrava la de-gna conclusione di un’avventura unica e inimita-bile. La Lazio di Pioli ha invece regalato un altrobellissimo capitolo alla Klose-story. Restano dascrivere solo poche righe. Quelle più importanti,però, perché di mezzo c’è un derby da vincere euna Champions League da conquistare. Klose sacome si fa.

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MIRO KLOSE ATTACCANTE LAZIO

IL MIO FUTURO? DECIDERO’ A FINE

STAGIONE CON LA MIA FAMIGLIA. NON SARA’

UNA SCELTA FACILE

CONQUISTARELA CHAMPIONS CON LA

LAZIO SAREBBE UN TRAGUARDO DAVVERO

STRAORDINARIO

IL TECNICO BIANCOCELESTE

Pioli ha una certezza«So come colpire i loro punti deboli»

ORDINE PUBBLICO

Cortei, sit-in e chiusureIl vero nemico è il traffico� L’unica cosa che si può prevedere con ragionevole certezza è il traffico. E, di conseguenza, i soliti disagi per i cittadini romani, soprattutto i residenti nel quartiere Flaminio. Il classicolunedì romano — scuole e uffici aperti, code più o meno dappertutto, una manifestazione e svariati cortei e sit-in — è aggravato da una partita da 50mila spettatori, oltretutto delicatissima sotto il profilo dell’ordine pubblico. Il derby è abitualmente sfida da rischio-4, il massimo. Questo derby mette in palio l’accesso diretto alla prossima Champions League. Si affrontano la 2a e la 3a della classifica, ad un turno dalla fine: quante altre volte è successo? Perciò, le autorità di pubblica sicurezza non hanno lesinato né sul numerodi agenti in servizio (almeno 1200, oltre ai vigili urbani) né sul coinvolgimento degli steward (800). Un intero quartiere blindato,

praticamente in assetto da guerra. Molte strade intorno all’Olimpico chiuse dalle 15, anche ai residenti. Inevitabili i disagi per la viabilità di un intero quadrante della città. Il neo Prefetto Franco Gabrielli, al battesimo nel derby della Capitale, è stato onesto: «Meglio evitare le mazzate tra i tifosi che qualche auto in coda». Alla fine si conterà il numero di vetture imbottigliate. Il piano sicurezza è stato curato nei minimi particolari. La Questura di Roma spera di bissare il successo registrato dall’organizzazione della finale diCoppa Italia, chiusa con nessun incidente, nemmeno un ferito e, in generale, un clima di grande civiltà dentro e fuori l’Olimpico. Sarà difficile, considerata la diversa rivalità in campo oggi pomeriggio. Anche perché resta vivo il rischio di infiltrazioni di ultrà di altre squadre, soprattutto nella curva Nord laziale, convocati per dare man forte in caso di incidenti.

a.cat.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola BerardinoINVIATO A FORMELLO (ROMA)

U na doppia chance in 90minuti per etichettare laLazio di Pioli. Un derby

da vincere e la Champions daconquistare per dare un’im-pronta storica alla stagionebiancoceleste. La finale di Cop-pa Italia e la qualificazione inEuropa League già timbratanon possono aver esaurito leambizioni coltivate dalla squa-dra di Pioli, chiamata a riscatta-re principalmente un’annatasenza la vetrina delle Coppe Eu-ropee. «Sarà una partita fonda-mentale per noi. Abbiamo fattodi tutto per arrivare a questopunto. Puntiamo a vincere ilderby, a disputare la miglioreprestazione possibile. Abbiamo

l’occasione per superare la Ro-ma, per tornare secondi: voglia-mo sfruttarla».

QUEL GIORNO IN PIÙ Oltre leapparenze, in casa Lazio la ten-sione c’è e si avverte. Una vigiliadi analisi e di aspettative. Datecnico, Stefano Pioli ha vintocontro i giallorossi solo una vol-ta (3-2 col Bologna all’Olimpiconel 2012) nel raggio di ben 12incontri. L’ultimo il 2-2 di gen-naio, caratterizzato dal doppiovantaggio laziale. «In settimanaabbiamo provato diverse situa-zioni per colpire la Roma neisuoi punti deboli». La Lazio tor-na all’Olimpico 5 giorni dopo lafinale di Coppa persa con la Ju-ve. «Le fatiche sono state supe-rate. Sono contento che il derbysia stato spostato a lunedì, ungiorno in più ci serviva. Abbia-

mo recuperato anche dal puntodi vista mentale. All’inizio c’èstata la delusione per una scon-fitta immeritata, poi è suben-trata la consapevolezza di avergiocato alla pari con la Juve, atratti pure meglio».

REBUS FORMAZIONE Semprepacato nei suoi toni, Pioli non

riesce tuttavia a corazzarsi di-nanzi all’attesa del derby. Capi-tolo formazione. «Deciderò do-po la rifinitura (alla quale han-no assistito Lotito e Tare, ndr)».A proposito del recupero di Bi-glia: «Se confermerà le sensa-zioni degli ultimi giorni, potràgiocare dall’inizio». Qualcheminuto dopo il tecnico cade inuna lieve contraddizione, figliadell’emotività del momento:«Ho già deciso la formazione,ma la comunicherò domanimattina (oggi, ndr) ai giocato-ri». È però categorico sulla ri-cetta vincente. «Dovremo starein partita dall’inizio alla fine.Compatti in difesa e in avanti.Con la testa e col cuore, comealtre volte. Ci aspetta un avver-sario motivato e di grandi quali-tà. Ma anche noi siamo così. Do-vremo giocare come con la Ju-ve, quando potevamo comun-que fare meglio... E con unaprestazione di altissimo livello,avremo tante possibilità di vin-cere contro la Roma». Anche seun pareggio potrebbe «bastare»per la Champions. Il tecnico ri-batte:«Noi giocheremo solo peri tre punti». In ballo c’è quel se-condo posto con una vagonatadi milioni sicuri. La storia per laLazio di Pioli passa anche da lì.

© RIPRODUZIONE RISERVATAStefano Pioli, 49 anni ANSA

Serie AROggi il derby della Capitale

9LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I RECORD

11� I gol segnati da Francesco Totti alla Lazio, di cui 9 in campionato e 2 in Coppa Italia. Come il capitano della Roma soltanto Dino Da Costa

8� I milioni di retweet che ha avuto la famosa foto del selfie Francesco Totti dopo il gol del 2-2 dell’andata. Era l’11 gennaio scorso, una foto da leggenda

298� I gol segnati in carriera dal capitano giallorosso (di cui 241 in A), anche se Totti ne reclama un altro, quello segnato al Bayer Leverkusen in Champions Il selfie di Francesco Totti, 38 anni, dopo il gol del 2-2 dell’andata ANSA

IL NAPOLI PUÒ AGGANCIARE SOLO LA LAZIO

NAPOLI PT. 63

3-1JUVENTUS Lazio

LAZIO PT. 66Roma NAPOLI

ROMA PT. 67LAZIO Palermo

37ª 38ª La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi,

la 3ª ai playoff (18-26/8)

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

JUVENTUS campione d'Italia

DIFFICOLTÀ Facile Media Difficile

STATODI FORMA

Scarso Buono Ottimo

DIRETTAMENTE IN CHAMPIONS AI PLAYOFF DI CHAMPIONS IN EUROPA LEAGUE

Dopo l’anticipo Juve-Napoli, ci sono 27 combinazioni di risultati per definire la sorte di Roma, Lazio e Napoli

NAPOLIROMA LAZIO

16

11 11

3

1324

3

59,26% 40,74% 0%Probabilità in %

40,74% 48,15% 11,11%Probabilità in %

0% 11,11% 88,89%Probabilità in %

ROMA PRELIMINARI AL SICUROCol k.o. di Torino il Napoli non può raggiungere più il 2° posto, ma solo il 3°. La Roma è già certa del 3°. Il derby: se pari garantisce il 3° postoalla Lazio, ma poi occorre aspettare l'ultima giornata per capire chi sarà 2ª. Se vince la Roma è sicura 2ª. Se vince la Lazio per mantenereil 2° posto dovrà almeno pareggiare a Napoli: arrivando a pari punti con la Roma avrebbe il vantaggio degli scontri diretti. Per il 3° postoil Napoli deve augurarsi un k.o. della Lazio oggi e battere i biancocelesti all'ultimo turno per raggiungerli a 66 e superarli per gli scontri diretti

GAZZETTA

Totti e l’eterna giovinezza Ora il selfie è anti-sorpasso1Nei giorni in cui si ammainano bandiere come Gerrard, Xavi e Casillas, il capitano della Roma prepara il 41° derby che vale la garanzia Champions

Massimo CecchiniROMA

P oi un giorno quel giorno arriva. Cisono lacrime, ricordi, nostalgie e te-ste scrollate nel dire: «Non ne nasce-

rà mai nessuno uguale». Invece la vita vin-ce sempre, e così anche il calcio. In attesache il futuro si materializzi, concedeteciperò un pizzico di ansia nel pensare al vuo-to che segue ogni saluto importante e perquesto, per certi versi, stare qui a parlare dioggi e del 41° derby in carriera di France-sco Totti esorcizza malinconie di stagione.Il motivo è semplice: questo periodo sem-bra essere contrassegnato dalla celebra-zione di grandi tramonti. Poco più di unasettimana fa il Liverpool ha celebrato l’ad-dio di Gerrard, due giorni fa è stata la voltadel saluto di Xavi al Barcellona, a fine sta-gione in tanti danno ai titoli di coda il rap-porto fra Casillas e Real Madrid. Tutti cam-pioni che sono nel club delle (oltre)700

presenze con le proprie squadre e che in qualchemodo sono giunti al capolinea del loro rapporto.

CAPOCANNONIERE DA SELFIE Invece il capita-no della Roma non ci pensa affatto. E se gli anni(38) in questa stagione tante volte hanno chie-sto il conto soprattutto in caso di prestazioniravvicinate, il derby, però, è tutta un’altra parti-ta, e in fondo lo si è visto all’andata. La doppiettacon cui ha santificato la partita, infatti, lo ha re-so padrone – sia pure a pari merito con Da Costa– del titolo di capocannoniere della stracittadi-na con 9 reti in campionato e 2 in Coppa Italia.Un primato ancora più dolce se si pensa che lasfida all’intervallo sembrava già persa. Invece avolte la fine è l’inizio del principio, e così la par-tita si è conclusa proiettando il numero diecigiallorosso in tutti i media del mondo, grazie alselfie scattato sotto la curva Sud subito dopoaver realizzato la rete del pareggio. Inutile direche gli imitatori, dal giorno successivo, sono sta-ti innumerevoli, tanto da suscitare anche discus-sioni dal punto di vista della giustizia sportiva.«Sarebbe stato da ammonizione», aveva detto il

presidente degli arbitri, Marcello Nicchi. Nonsolo. Per evitare frotte di imitatori la disposizio-ne in Olanda è andata in vigore perché un cellu-lare, a torto o a ragione, in panchina ce l’hannoin parecchi. E allora meglio evitare frotte di imi-tatori, in attesa della prossima evoluzione.

ESULTANZE DA DERBY Già, perché la stracittadi-na per Totti è stata sempre una vetrina con cuiraccontare al mondo il suo punto di vista delmomento. Tutti, ovviamente, dopo una rete se-gnata all’avversario di sempre, la Lazio. Ricor-date? In principio fu la maglia: «Vi ho purgatoancora» (1999). Quattro anni più tardi, invece,toccò a quella dedicata all’allora fidanzata IlaryBlasi: «6 unica» (2003). Poi gli balzò in testa diimprovvisarsi cameraman per riprenderel’Olimpico giallorosso che esultava (2004), mentre poco dopo raccontò al mondo la gioiadel suo essere presto padre infilando il pallonesotto la maglia (2005). Dieci anni più tardi tuttosembra essere cambiato e così le esultanze spon-tanee sono state sostituite dal selfie program-mato che ha ottenuto 8 milioni di retweet. Conqueste premesse, nessuna sorpresa che anchestasera ci si possa aspettare un guizzo di fanta-sia. Ciò che conta però è che la Roma abbia la(quasi) certezza di arrivare al 2° posto e accede-re così di sicuro alla prossima Champions. Glianni che passano, infatti, non consentono più alcapitano della Roma tanti treni in direzione chel’Europa che conta e quindi un preliminare ago-stano sarebbe troppo ricco d’incognite per chi sache il tempo stringe. Immaginiamo che a quasi37 anni anche Klose – campione del Mondo co-me lui – abbia pensieri analoghi. Ma il tedesco èun fuoriclasse, mentre Totti anche un pezzo distoria della Roma. E a volte, in un derby, puòessere questo a fare la differenza.

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FRANCESCO TOTTICAPITANO DELLA ROMA

DICEVANO CHE NON ERO DECISIVO NELLE STRACITTADINE,

MA QUESTO RECORD ADESSO PARLA CHIARO

IL PRIMATO DI GOL NEL DERBY È QUELLO A CUI

TENGO DI PIÙ, FORSE IL PIÙ BELLO DELL’INTERA

MIA CARRIERA

QUI TRIGORIA

Le bordate di Garcia«Sono i favoriti...Poi piangono e vincono»Andrea PuglieseROMA

«L a Lazio è favorita, delresto lo dicono un po’tutti: gioca il miglior

calcio d’Italia, ha già vinto ilderby e noi siamo scarsi. Ma ve-dremo martedì...». Ma comemartedì? Possibile che RudiGarcia si sia sbagliato? No, im-possibile, il riferimento è stu-diato e probabilmente concor-dato con il collega di Roma Tv,autore della domanda. Che, in-fatti, interviene immediata-mente. «Lunedì mister...».«Davvero? Non hanno spostatoil derby a martedì perché han-no giocato 120 minuti? Allorase è rimasto di lunedì (oggi,ndr) proveremo a smentire ipronostici». La vigilia di Garcia

comincia così ed è una vigilia incui il tecnico francese torna fi-nalmente sereno (almeno ap-parentemente), ironico come aibei tempi e carico a mille. Ma,soprattutto, pronto a togliersipiù di un sassolino dalle scarpe.

BORDATE SUL TEVERE Nel ruo-lo di vittima predestinata Gar-cia ci si trova ovviamente male.Ed allora va giù duro, «pic-chiando» come poche altre vol-te ha fatto prima e tirando unaserie di bordate agli avversariquasi senza precedenti. «Ricor-do che l’ultima partita la Laziol’ha vinta con un gol irregolare(il riferimento è alla sfida conla Sampdoria, ndr) dopo averpianto contro l’Inter. Ma ci saràRizzoli, questo è un bene, per-ché è il miglior arbitro d’Italia eforse del mondo». Ed allora

nessun calcolo, nessun possibi-le «biscotto», nessun pareggio etutti contenti. «Con la sconfittadel Napoli in casa della Juven-tus siamo già in Champions. Manoi vogliamo vincere, vogliamoil secondo posto, dimostrareche siamo più forti e far sì chel’ultima partita con valore siaproprio questa e non quella

contro il Palermo. Nonostantesembri che per vincere la Romaabbia quasi bisogno di giocarecon 12 calciatori... ».

IDEA PAZZA MAICON Ed alloraGarcia sogna un derby comequello della «chiesa al centrodel villaggio», con cui lo scorsoanno conquistò la gente giallo-rossa. «Ma sono situazioni dif-ferenti. Tra l’altro stavolta gio-cheremo in trasferta, anche secercheremo di uscire con lastessa gioia». Nel caso, per luisarebbe il modo migliore percancellare gli strappi di questastagione. «Ma io amo questamaglia, finché sarò qui darò ilmeglio di me stesso. Siamotranquilli: per noi non è una fi-nale, ma la vogliamo conside-rare come l’ultima partita chevale». Ergo, un derby da vince-re, in cui potrebbe riaffacciarsiMaicon. È stato convocato,Garcia accarezza l’idea pazza dibuttarlo dentro, magari a parti-ta in corso. Così come fino allafine si porterà dietro il dubbio acentrocampo tra Pjanic e Keita.Nessuno dei due sta benissimo,entrambi (per motivi diversi)sono fondamentali. Si decideràin extremis, come per Maicon.Andrà in panchina, poi chissà...

© RIPRODUZIONE RISERVATARudi Garcia, 51 anni GETTY IMAGES

I TIFOSI NEL RITIRO GIALLOROSSOCirca trecento tifosi, quelli che ieri si sono presentati a Trigoria per dare la spinta decisiva alla Roma verso il derby di questo pomeriggio. Si sono radunati davanti al cancello principale del Fulvio Bernardini verso le 16.30 aspettando l’ingresso dei giocatori, accolti tra cori, fumogeni e tanto entusiasmo. Poi il gruppone si è spostato all’ingresso del campo Agostino Di Bartolomei, dove si stava allenando la squadra, ottenendo di poter entrare per assistere agli ultimi 15 minuti della seduta (FOTO MANCINI). Nonostante la Roma fosse in ritiro già da sabato pomeriggio, Rudi Garcia ha fatto uno strappo alla regola, anticipato anche dalla mattinata libera concessa ai giocatori.

10 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Juve all’attaccoFrenata per CavaniFalcao o Van Persie1Il Matador è lusingato, ma il Psg chiede troppo Occhio a Higuain, ma il Napoli lo ritiene incedibile

fUN MERCATO DI PROSPETTIVA

Generazione Anni 90: la Signora è già nel futuro1 Con il Napoli 4 titolari U23, Berardi e Zaza in arrivo, presi Rugani, Donsah e Dybala, che dice: «Vengo a Torino per il 5° scudetto»

Mirko GrazianoMILANO

I l problema delle altre squa-dre italiane è che la Juvestravince oggi, ma già co-

struisce per il domani, impe-dendo alle big che inseguono dicolmare anche solo parzialmen-te un gap al momento imbaraz-zante, sia tecnicamente sia a li-vello organizzativo, di societàinsomma.

RAGAZZI DEL 90 L’altra sera,contro il Napoli, Allegri haschierato dal primo minutoquattro Under 23, oltre al24enne Roberto Pereyra: Pogba(classe ‘93), Sturaro (‘93), Co-man (‘96) e Morata (‘92). Tito-lari del presente e del futuro.Pogba e Morata sono ormai cer-tezze assolute, Pereyra ha di-sputato una stagione che lo hadefinitivamente proiettato fra icentrocampisti più forti del no-stro campionato, ha impressio-nato la crescita di Sturaro, allaJuve da gennaio, inserimento

rapidissimo e ingresso nel clanConte ormai imminente. Finorapoco utilizzato Coman, ma ilfrancesino ha continuato a lavo-rare molto bene, vista la presta-zione contro il Napoli. Possibileuna cessione in prestito per ve-locizzare la maturazione in unarealtà che garantisca maggiorespazio ma non è da escludereche Allegri «blocchi» il ragazzo,magari per trasformarlo in tre-quartista: Marotta e Paraticidietro le punte cercano solo big,Pastore e De Bruyne per capirci,e allora piuttosto che acconten-tarsi di seconde scelte meglioprovare a costruirsi in casa il ri-finitore.

NE ARRIVANO ALTRI... «Mi di-

spiace per Mattiello, che diffi-cilmente potrà essere a disposi-zione nella prossima stagione –dice Allegri –. E’ un giovane diqualità, poteva tornare parec-chio utile». Mattiello, 19enne esterno difensivo, lo scorso feb-braio si è fermato per una frat-tura esposta di tibia e perone:era in prestito al Chievo. Gli re-sta la consolazione non da pocodi aver conquistato l’attenzionedi Allegri: un pieno di motiva-zioni per lavorare sodo e accele-rare il più possibile i tempi di re-cupero. Intanto, altri due babyentreranno sicuramente in rosa.E che baby. Paulo Dybala, 21 an-ni, è un gran colpo: sborsati 32milioni per strappare l’attaccan-te argentino alla concorrenza diInter e mezza Inghilterra. «Hoscelto la Juve - ha detto ieri l’ar-gentino dopo Palermo-Fiorenti-na - perché è la squadra che miha voluto di più. Ci vado convin-to di poter conquistare il quintoscudetto di fila: gioco sempreper vincere e posso farlo ancoradi più con loro. Mi hanno invita-to a Berlino per la finale, non sose ci andrò». Là davanti, Tevez èil top, Morata-Dybala un’assicu-razione per i prossimi dieci an-ni. E in difesa rientrerà alla baseRugani, 21 anni a luglio, stagio-ne da incorniciare con l’Empoli.

Praticamente conclusa, poi, an-che l’operazione Donsah con ilCagliari. Il 18enne centrocam-pista ghanese costerà circa 6 mi-lioni di euro e firmerà un con-tratto quadriennale.

BERARDI E ZAZA Resterannoinfine sotto il controllo della Ju-ventus il 20enne Domenico Be-rardi e il 23enne Simone Zaza.Il primo è in comproprietà con ilSassuolo, mentre su Zaza la Ju-ve ha un diritto di prelazione.«Berardi ha grandi qualità, è ilfuturo della Nazionale», le pa-role di Allegri alla vigilia dellagara con il Napoli. Più di un’in-vestitura, quasi un’indicazioneagli uomini mercato biancone-ri, di sicuro un «invito» in pienaregola al campioncino calabre-se, che in due campionati di Se-rie A ha già firmato trenta gol.Le comproprietà vanno risolteentro un mese, difficile pensareche Juventus e Sassuolo nontrovino un accordo prima dellebuste, i rapporti fra i club sonoinfatti eccellenti. Detto questo,Marotta ha un paio di possibili-tà di decidere senza trattativa:fa suo Berardi se versa 15 milio-ni entro il 10 giugno oppureventi milioni nei dieci giornisuccessivi.

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6� i giocatori bianconeri nella rosa di questa stagione che sono nati negli Anni 90: Morata, Pogba, Sturaro, Pereyra, Marrone e Coman

Juventus tra presente e obiettivi: 1 Paul Pogba, 22 anni 2 Stefano Sturaro, 22 3 Godfred Donsah, 18 4 Paulo Dybala, 21 FORTE/LAPRESSE/ANSA

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A CENTROCAMPO

Assalto a KhediraC’è l’offertadei bianconeri1Entro 3 giorni Marotta vedrà gli agenti del tedescoDal Cile: Vidal verso l’Arsenal

Carlo Laudisa@carlolaudisa

I n attesa dello sbarco diPaulo Dybala alla Juve pro-seguono le grandi mano-

vre per l’attacco. I contatti conCarlitos Tevez e il suo entoura-ge sono costanti, i segnali posi-tivi anche. Rinnovo o non rin-novo l’Apache è destinato a ri-manere anche la prossima sta-gione. Tuttavia i campionid’Italia sono al lavoro per ren-dere sempre più competitivo ilreparto offensivo. E gli osser-vati speciali sono tutti di prima

fascia. Aspettando aggiorna-menti su Cavani, tornano dimoda Falcao e Van Persie, dueobiettivi dichiarati del recentepassato. Come il feeling perGonzalo Higuain. In questo ca-so bisogna fare i conti con la re-sistenza del Napoli che non so-lo lo ritiene incedibile, ma almassimo lo manderebbe al-l’estero.

IL MATADOR I vertici dell’ultimasettimana con il giocatore non hanno portato ad una promessain piena regola. A conferma cheil Matador è lusingato dal corteg-giamento bianconero ma non

vuole fare mosse affrettate. Tan-to più che al Psg il caso Ibrahimo-vic sta inducendo il club a rivede-re la posizione dell’ex napoleta-no. A gennaio Al Khelaifi l’avevamesso sul mercato, l’impressioneè che adesso sia molto più rigido.Comunque il suo prezzo non èinferiore ai 55 milioni di euro. Eil giocatore fa pochi sconti sulsuo ricco ingaggio.

EL TIGRE L’emblematico tweet diRadamel Falcao dei giorni scorsi(«Cambiare non è mai facile, maci sono momenti in cui bisognafarlo») ha preceduto l’addio co-municatogli da Louis Van Gaal. IlManchester United non lo riscat-ta e Radamel tornerà al Monaco.Lui vorrebbe rimanere in Pre-mier, magari a Londra: JorgeMendes, il suo agente, lo sa. Sta-volta El Tigre è disposto anche aridursi lo stipendio (12 milioni dieuro), ma è presto per dire doveandrà. La Juve è ben informatasu tutto, anche sulla scorta deibuoni rapporti maturati la scorsaestate. Così la candidatura del29enne colombiano va messa nelconto, nonostante siano cambia-te un bel po’ di cose a Torino e lepriorità tecniche non siano pro-prio le stesse.

L’OLANDESE Allo United c’è unaltro goleador eccellente con le valigie in mano: l’olandese RobinVan Persie. Anche lui ha dei pre-cedenti con i bianconeri, visto che tre estati fa fu ospite del clubper un blitz di orientamento. Poi,l’oranje optò per la soluzione inPremier. Adesso ha un solo annodi contratto e 31 anni abbondan-ti, quando il mercato si riscalderàsarà interessante capire se Ma-rotta e Paratici saranno nellecondizioni di riprendere in consi-derazione il suo nome.

I GIOVANI Nel casting bianco-nero per l’attacco hanno un po-sto di riguardo Domenico Berar-di e Simone Zaza. È imminentel’incontro con i dirigenti del Sas-suolo per definire il da farsi suentrambi. Nelle intenzioni ju-ventine il ventenne calabrese èun punto fermo per il futuro: ver-rà riscattato entro il 10 giugno.Va valutato il suo inserimentoimmediato nella rosa di Allegri.Invece la scelta su Zaza è legataal futuro di Fernando Llorente,considerato in uscita.

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Il tweet d’addio del colombiano, corteggiato già in passato, ha messo in allerta i bianconeri

Allo United anche Van Persie ha le valigie in mano: tre anni fa fu sondato da Marotta

PROGETTI

Edinson Cavani, 28 anni, attaccante uruguaiano, è alla seconda stagione con il Paris Saint Germain AFP

MILANO

O re caldissime sulfronte Khedira. Nelgiro di tre giorni al

massimo, l’amministratoredelegato della JuventusBeppe Marotta avrà un nuo-vo e decisivo confronto congli agenti di Sami Khedira,nazionale tedesco in sca-denza di contratto con il Re-al Madrid: la trattativa conil centrocampista centraledi scuola Stoccarda vive aprescindere da ciò che deci-derà Andrea Pirlo, ancheperché Khedira non è un re-gista puro. Naturalmente,in corso Galileo Ferraris vo-gliono prima avere tutte legaranzie del caso (il gioca-tore è stato a lungo infortu-nato), ma di fatto hanno giàdeciso di affondare il colpo,forti di un sensibile vantag-gio rispetto alla concorren-za, Schalke 04 su tutti. L’of-ferta della Juventus è nellemani dell’entourage del ra-gazzo: triennale da quattromilioni più bonus a stagio-ne. C’è grande ottimismo incasa bianconera.

DAL CILE Intanto, in Cile so-no convinti che dopo la Co-pa America di questa estate,Arturo Vidal raggiungerà ilconnazionale Alexis San-chez all’Arsenal. «Tutto fat-to», secondo i media locali,

zero conferme da Torino. Le ul-time prestazioni del Guerrerodi Santiago del Cile, va detto,hanno realmente risvegliatol’interesse di molti grandi clubeuropei, in particolare inglesi.Qualche segnale sarebbe arri-vato anche dal ManchesterUnited. Marotta ufficialmenteparla di incedibilità del centro-campista cileno, ma l’impres-sione è che di fronte all’offertagiusta la trattativa scatterebbeautomaticamente. Non a caso,i bianconeri hanno già indivi-duato potenziali alternative:Nainggolan, Witsel e Ramires.

MAX PREMIATO La Juventusriprende a lavorare mercoledì,ma Massimiliano Allegri nonha molto tempo per staccare.Oggi, a mezzogiorno, il tecnicocampione d’Italia sarà ospite alForo italico del Coni, a Roma, eritirerà il «premio Enzo Bear-zot».

m.gra.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sami Khedira, 28 anni EPA

Serie ARIl mercato bianconero

11LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Tre giorni e mezzo di relax, poi la ripresa: la Juventus da ieri è ufficialmente a riposo, per recuperare le forze in vista della finale di Champions League. I bianconeri si ritroveranno mercoledì pomeriggio a Vinovo: Allegri ha voluto abbondare, considerando la stagione particolarmente stressante di Buffon e compagnia, tra Coppa Italia, campionato e Champions. In casa Juve il clima è molto buono, l’unica nota stonata è l’infortunio di Andrea Barzagli: il difensore sabato contro il Napoli ha giocato solo un tempo,poi è stato sostituito per un problema muscolare al retto femorale della coscia destra.Le sue condizioni verranno valutate mercoledì alla ripresa degli allenamenti, al momento c’è un po’ di apprensione. Barzagli è stato fermo nove mesi dopo l’operazione al calcagno del piede destro per un problema ormai diventato cronico. Rientrato il 9 marzo (Juventus-Sassuolo 1-0), adesso aveva raggiunto una buona condizione e Allegri contava su di lui per la finale di Berlino: senza Barzagli difficilmente il tecnico bianconero si affiderà alla difesa a tre.

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TUTTI IN RELAX PER 3 GIORNI

Ansia Barzagli:guaio muscolareEsami mercoledì

Agnelli: «Bravi tutti, ma ora c’è Berlino»1Serata in discoteca per giocatori e dipendenti. L’invito di Agnelli: «Restiamo concentrati fino alla fine»

Fabiana Della ValleAlberto Mauro

N on c’è stato il canonicogiro sul pullman scoper-to come gli altri anni,

perché stavolta c’è ancora unobiettivo da inseguire, ma la fe-sta sì. Non solo allo JuventusStadium, davanti a tutti i tifosi,ma anche in privato, tra lequattro mura del Top Club Ba-nus, nota discoteca di Torino.Canti, balli, brindisi, foto e ab-bracci fino a notte fonda, per-ché i due trofei sollevati finorameritano di essere celebrati adovere. Lo scudetto e la CoppaItalia, una doppietta che allaJuventus mancava da vent’an-ni (1994-95). Festa senza ec-cessi, ma comunque festa, confamiglie e non solo. Presenti,oltre ai giocatori, i dipendentitutti, i tifosi vip (come Gallina-ri), gli amici di sempre.

IL DISCORSO DI AGNELLI Ilclou della serata è stato intornoa mezzanotte, quando AndreaAgnelli si è alzato in piedi per ilclassico brindisi. Accanto a luic’erano Cristina Chiabotto eLaura Barriales, il vecchio e ilnuovo volto di Jtv, il canale te-matico ufficiale della Juven-tus. «Bravi tutti — ha detto ilpresidente bianconero al mi-crofono — ma adesso restiamoconcentrati fino alla fine». Ov-viamente il riferimento è allafinale di Berlino del 6 giugno:la Juventus, anche se sa che sitroverà di fronte i marziani delBarcellona, ci crede e vuole in-seguire il sogno Champions Le-ague fino in fondo. Nessuno ainizio stagione immaginavache i bianconeri sarebbero arri-vati così lontano in Europa, maadesso che ci sono, ci credono evogliono giocarsela fino all’ul-timo respiro.

GLI ATTRIBUTI DI MAX Agnelliha dedicato parole al miele aGigi Buffon, capitano e animadella Juventus, e anche a Mas-

similiano Allegri (che durantela festa allo Stadium si è fattofotografare con i suoi cari: lacompagna Claudia, i figli Gior-gio e Valentina e alcune nipo-ti). Il numero uno bianconeroha lodato soprattutto il caratte-re del nuovo allenatore, che èriuscito a dimostrare che si puòvincere anche con il sorriso sul-le labbra, e ha ribadito un con-cetto già espresso nel tweetpost scudetto: ci vogliono gliattributi per prendere unasquadra il 15 luglio e riportalaalla vittoria.

COPPE IN MOSTRA Subito do-po il discorso c’è stato il tagliodella torta. Anzi, delle torte, vi-sto che sul tavolo ce n’eranotre: una con l’hashtag delloscudetto (4ju33), un’altra conlo stemma del club bianconeroe la terza dedicata alla decimaCoppa Italia, con la scritta

«campioni». I due trofei, laCoppa Italia e la Coppa delloscudetto, sono stati in bellamostra per tutta la sera e natu-ralmente sono stati bersaglia-tissimi dai flash.

I CORI DI VIDAL Dopo il discor-so i giocatori si sono scatenatiin canti e balli. La stagione è stata lunga e faticosa e tuttihanno bisogno di allentare la

tensione. Nel clima di euforiagenerale non potevano manca-re cori dedicati alla ChampionsLeague. Vidal è stato uno deipiù vivaci: a un certo puntodella serata ha preso in mano ilmicrofono e ha cominciato acantare «Ce ne andiamo a Ber-lino», lo stesso coro intonato datutta la squadra negli spoglia-toi dopo l’1-1 sul Real Madridnella semifinale di ritorno. Laserata si è conclusa con l’innodella Juve mandato a tutto vo-lume e cantato da tutti i pre-senti. Dopo la festa, i giocatoribianconeri si godranno i tregiorni di riposo concessi da Al-legri. Da mercoledì però si pen-serà solo alla finale di Cham-pions League. Nessuno lo dice,ma tutti sognano un’altra festacosì dopo il 6 giugno. Con unacoppa in più e una torta ancorapiù speciale.

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TRE TORTE PER DUE TROFEI� Ecco le torte della festa bianconera: una con l’hashtag dello scudetto(4Ju33), una con lo stemma del club e l’altra per la Coppa Italia Andrea Agnelli, 39 anni ANSA

Serie ARVerso la finale di Champions League

12 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Ci sarà anche Massimo Moratti tra gli ospiti del galà di presentazione del Trofeo Angelo Dossena, stasera a Crema. L’ex patron dell’Inter infatti interverrà insieme al responsabile del vivaio nerazzurro Roberto Samaden, al difensore del Milan Mattia De Sciglio, all’ex rossonero Filippo Galli e ad Emiliano Mondonico, nella serata che introduce la trentanovesima edizione del prestigioso torneo internazionale di calcio riservato alla categoria Primavera, in programma dal 14 al 20 giugno. Il vice presidente dell’Inter Javier Zanetti, invece, oggi sarà ospite a Catanzaro per ritirare il Premio Ceravolo.

Oggi a Crema Moratti ospite al «Dossena»

E Touré sta già cercando casa a Milano1Ieri l’ultima col City, ma il suo agente è venuto in Italia per lui. Dal presidente Al Mubarak il via libera per uno sconto

M inuto 66 di Manche-ster City-Southamp-ton. Yaya Touré lascia

il posto a Wilfried Bony e di fat-to dà l’addio all’Ethiad e ai Citi-zens dopo cinque stagioni daleader. Il carisma del centro-campista adesso serve come os-sigeno ad un’Inter che anche sabato a Genova ha confermatola propria fragilità, psicologicae difensiva.

SCOMMESSA MANCIO Unascommessa non da poco, quel-la di Roberto Mancini. Perchéil valore di Yaya è fuori discus-sione, ma i 32 anni appenacompiuti e un ingaggio in dop-pia cifra (al lordo) vanno in

controtendenza con la lineadettata da Erick Thohir. Senzatrascurare che l’operazioneper portarlo a Milano prosciu-gherà una parte importantedel tesoretto che con ogni mez-zo verrà accumulato per ilmercato estivo.

TRA AMICI Resta il fatto che lafine della Premier darà l’accele-rata a un’operazione apparec-chiata da settimane, anche at-traverso le continue telefonatetra Mancio e il suo pupillo. Piùche con il proprietario del City,lo sceicco Mansour Bin Zayed,Touré in queste ore otterrà il vialibera dal presidente del club:Khaldoon Al Mubarak. Entram-

bi musulmani, i due sono moltolegati e così arriverà la spallatadecisiva per abbassare il costodel cartellino dai 32 milioni ini-ziali ai 18 attuali. Anche se l’In-ter, forte del pressing del gioca-tore, proverà a scendere il piùpossibile, avendo messo a bud-get un massimo di 14 milioni.

YAYA CERCA CASA A quel pun-to il più sarà fatto, perché l’ac-cordo con l’Inter c’è già sullabase di un quadriennale sui 5milioni netti, comprensivi dibonus legati a risultati persona-li e di squadra. Una cifra inim-maginabile nella rosa attuale, ma quasi dimezzata rispetto aquanto Yaya percepirebbe aManchester fino al 2017.L’agente dell’ivoriano, DimitriSeluk, è già stato a Milano piùvolte e nei giorni scorsi è parti-to il mandato a cercare casa peril prezioso assistito. Si stringo-no insomma i tempi perché al

termine delle vacanze Touré siapronto a trascinare il grupposin dall’inizio del ritiro estivo,ai primi di luglio. Magari dopouna presentazione in pompamagna (a San Siro?) per dare lacarica a tutto l’ambiente. La vo-glia di andare a mille Yaya delresto l’ha dimostrata mercoledìscorso, quando è stato fermatoper eccesso di velocità: con lasua Porsche 911 andava a oltre200 all’ora in autostrada appe-na fuori Manchester.

SEGNALE PELLEGRINI Infine, laprobabile conferma di ManuelPellegrini sulla panchina deiCitizens, aspettando che Guar-diola onori il contratto con ilBayern fino al 2016, è un ele-mento in più. L’arrivo di unanuova guida tecnica infattiavrebbe potuto forse dare qual-che stimolo in più all’ivoriano.

lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATAYaya Touré, 32 anni, ivoriano AP

Serie ARIl futuro dei nerazzurri

IN DIFESA

Handa ai saluti? Mancini torna sull’idea Begovic

Inter, sprint EderSenza Fekir e Pedromirino sull’oriundo1Il sampdoriano risponde all’identikit di Mancini.Valutazione sui 10 milioni, ma occhio alla Premier

Matteo Dalla Vite Luca Taidelli

Imbelvito e avvilito: ecco ilMancio di Marassi, con-tento del gioco espresso,

delle occasioni avute ma ab-battuto e col solito ritornello inallegato. «Ma noooo, non èpossibile....», frase snocciolatacon intercalari molto più ruvi-di. Perché gli errori individuali(dietro e in attacco) brucianogli strappi in avanti riportandoindietro l’orologio della cresci-ta. E questo non è più tollerabi-le. Roberto Mancini vuole gen-te con carattere, provata. DaTouré e Thiago Motta in poi.Gente che non sbagli più. E fraquesti, il tecnico dell’Interavrebbe individuato un gioca-tore che la porta la vede e che«abbattendola» è arrivato purealla nazionale italiana: Eder.

GINOCCHIO L’interesse dell’In-ter non è recente, ma nelle ulti-me ore pare essere riaffiorato:già prima della gara di ritornodel 22 marzo (decisa propriodall’oriundo), le voci di un mi-rino puntato su Eder circolava-no veloci. Inter, Roma ma an-che Inghilterra erano (e sono)sul brasiliano naturalizzatoitaliano che ha scalato il nostrocalcio facendo la classicissimagavetta farcita di gol, da Empo-li a Cesena, da Brescia a Frosi-none fino al blucerchiato. Perlui, attualmente, la stagione ègià conclusa: nella gara controil Napoli, il dinamicissimo cen-travanti della Sampdoria ha ri-portato un trauma distorsivodel ginocchio sinistro con le-sione del collaterale mediale.Nessuna operazione in vista,solo terapie conservative: sa-rebbe dunque pronto per il ra-duno-ritiro di luglio. E se nella

Samp, bé, questo è un discorsotutto in divenire.

BONAZZOLI E IL WEST HAMEder, 28 anni, già in passatoera stato sondato dal ds PieroAusilio. Ora l’Inter è in lotta(quasi persa) proprio con laSampdoria per un possibile po-sto in Europa, ma resta il fattoche il pensiero sul giocatore c’èe resiste: perché ormai è italia-no, perché conosce alla perfe-zione il nostro campionato eperché risponde all’identikitche ha in mente Mancini. Mas-

simo Ferrero, presidente deiblucerchiati che già ha vendu-to Gabbiadini in inverno (mache per la nuova stagione avràBonazzoli proprio dall’Inter),vorrà argomenti concreti perpensare di cedere il giocatore.La valutazione di Eder si aggirasui 10 milioni circa, anche per-ché poche settimane fa dall’In-ghilterra era arrivata una pro-posta reputata interessante:l'aveva avanzata il West Ham,8 milioni. Piace alla PremierEder, ma non c’è dubbio chel’Inter ci stia facendo più di unpensiero: e proprio il passag-gio di Bonazzoli in blucerchia-to (per 7 milioni con diritto direcompra raddoppiato) po-trebbe aver messo lo «start» si-lenzioso a tutta l’operazione.

LA LISTA In questo momento, eper l’anno prossimo, Manciniha un arsenale da gol così com-posto: Icardi, Palacio, (forse Biabiany) e Shaqiri. Stop. Mo-rale: servono due punte, e unadi queste potrebbe proprio es-sere Eder, tipo che certamentecosta meno di altri. Si sa cheper Mancini il preferito è Pe-dro: Ausilio ci ha provato, ma ilBarça che non può fare merca-to in entrata non ha alcuna in-tenzione di cederlo. Fekir piacemoltissimo, ma è dura che il Li-one venda sia Lacazette (alPSG) e sia lui. C’è anche Jove-tic: la conferma probabile diPellegrini al City farà scappareil montenegrino, i contatti frail suo entourage e Inter sonomolto frequenti. Ecco, Eder co-sta meno di tutti questi, ma ilsolo Eder non basterà.

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RL’operazione potrebbe aver avuto il suo iniziocon Bonazzoli ceduto alla Samp

L'IDENTIKIT

EDERNATO IL 15 NOVEMBRE 1986A LAURO MÜLLER(BRASILE)RUOLO ATTACCANTEALTEZZA 179 CM PESO 73 KG

Cresciuto nelle giovanili del Criciuma, Eder nel gennaio del 2005 viene acquistato dall’Empoli, dove gioca due stagioni e mezza, prima di passare al Frosinone. Dopo due anni con i laziali, torna in Toscana. Nel 2010 passa in prestito al Brescia, ma dopo una stagione l’Empoli lo cede al Cesena. La Samp, al tempo in B, lo prende nel gennaio 2012 e in luglio lo compra a titolo definitivo. La terza stagione a Genova è quella della consacrazione:33 presenze e 12 gol. Quest’anno era a quota 30 con 9 reti prima dell’infortunio al ginocchio. Il 21 marzo è stato convocato dal c.t. dell’Italia, Conte. Esordio con gol alla Bulgaria, il 28 marzo.

N on serviva l’harakiridi Marassi per con-vincere Roberto Man-

cini che soprattutto in difesaservono rinforzi di persona-lità. Gente che abbia già gio-cato a certi livelli. Bloccato agennaio il 23enne JaisonMurillo, centrale del Grana-da e della Colombia, servo-no almeno un altro centralee un terzino, sempre in atte-sa di capire il futuro di JuanJesus e Vidic visto che An-dreolli saluterà di sicuro.

PRIMA FASCIA Come per glialtri ruoli scoperti, ci sonogli uomini di prima fascia equelli più economici. Senzadimenticare che molto di-penderà anche dalle offerteche arriveranno per chi è giàin rosa. Alla prima fascia ap-partengono Skertl (Liverpo-ol), Felipe Luiz (Chelsea) eDarmian (Torino). Per la se-conda i nomi non mancanoe uno è già stato bloccato. Sitratta del 27enne bosniacoErvin Zukanovic, per il qua-le è stato appena trovatol’accordo con il Chievo sullabase di 500mila euro piùSchelotto, che passerà defi-nitivamente ai gialloblù eche ieri ha collezionato lapresenza numero 28 come

da... contratto.

PALLINO BEGOVIC E bosniacopotrebbe essere anche il nuovoportiere dell’Inter. A RobertoMancini infatti piace assaiAsmir Begovic, estremo dellanazionale e dello Stoke City.Mancio aveva provato a pren-derlo già ai tempi del Manche-ster City. La prima richiesta de-gli inglesi, qualche settimanafa, è stata di 10 milioni. Si pro-verà a scendere, sapendo chepoi rispetto ai più famosi Cech(il preferito ma diretto all’Arse-nal) e Reina (di ritorno al Na-poli?) si potrà risparmiare sul-l’ingaggio. Il tutto aspettandonovità sul fronte Handanovic.

ANCHE OCHOA Lo sloveno haancora un anno di contratto,vuole giocare in Champions Le-ague e l’eventuale rinnovo nonè semplice. Anche perché pri-ma di tutto dovrebbe convin-cersi lui del futuro progetto.L’Inter ha provato ad alzare laposta rispetto ai 2,5 milioni ini-ziali per l’allungamento delcontratto in scadenza nel 2016.Nessuna reazione, per ora. Enessuna nuova dall’esterno,nel senso che il ManchesterUnited potrebbe scegliere Llo-ris e che alla Roma piacerebbema la cifra proposta (ritenutainaccettabile dall’Inter) non vaoltre i 5 milioni di euro. Tuttofermo insomma, e l’Inter cercalo conto dallo Stoke senza di-menticare Romero (parametrozero) e senza scartare il sussur-ro legato a Ochoa, nazionalemessicano ora al Malaga.

m.d.v.-lu-tai.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1L’allenatore ha nel mirino il bosniaco dello Stoke dai tempi del City

Asmir Begovic, 27 anni. Il nazionale bosniaco gioca nello Stoke City ACTION

13LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

14 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

15LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I DUE ANTICIPI DI SABATO

MARCATORI Pereyra (J) al 13' p.t.; D. Lopez (N) al 5', Sturaro (J) al 32', Pepe (J) su rigore al 48' s.t.

JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon 7; Padoin 6, Barzagli 6,5 (dal 1’ s.t. Bonucci 6), Ogbonna 6, Asamoah 6,5; Sturaro 7, Marchisio 6,5 (dal 26’ s.t. Pirlo 6) Pogba 6,5; Pereyra 6,5 (dal 34’ s.t. Pepe6); Morata 6, Coman 7. All. Allegri 7.

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar 6; Maggio 5, Albiol 5, Britos 4, Ghoulam 5,5; Gargano 5 (dal 33’ s.t. Jorginho 5,5), D. Lopez 7; Callejon 5,5, Mertens 6,5, Insigne 5 (dal 23’ s.t. Hamsik 6); Higuain 4,5 (dal 1’ s.t. Gabbiadini 6). All. Benitez 5.

ARBITRO Banti 5.NOTE Espulso Britos (N) al 46' s.t. per gioco scorretto. Ammoniti Asamoah per comportamento non regolamentare, Morata e Ghoulam per g.s.

Juve, tris e festaTra gli azzurribrilla solo Lopez

JUVENTUS 3

NAPOLI 1

MARCATORI Icardi (I) al 19’, Pavoletti (G) al 24’, Palacio (I) al 30’, Lestienne (G) al 41’ p.t.; Kucka (G) al 44’ s.t.

GENOA (3-4-3) Perin 6; Roncaglia 5,5, Burdisso 5,5, De Maio 6; Rincon 6,5, Bertolacci 6,5, Kucka 7, Edenilson 6 (dal 48’ s.t. Tambè s.v.); Iago 6,5 (dal 38’ s.t. Izzo 6), Pavoletti 7, Lestienne 7 (dal 32’ s.t. Laxalt 6). All. Gasperini 7.

INTER (4-3-1-2) Handanovic 6; D’Ambrosio 4,5 (dal 42’ s.t. Puscas s.v.), Ranocchia 4,5, Juan Jesus 5,5, Nagatomo 5,5; Brozovic 6 (dal 31’ s.t. Shaqiri 5), Medel 6, Kovacic 6; Hernanes 6,5; Icardi 6, Palacio 7 (dal 32’ st. Bonazzoli 7). All. Mancini 6.

ARBITRO Tagliavento 4,5.NOTE Ammoniti Kucka e Brozovic per comportamento non regolamentare, De Maio, Roncaglia, Hernanes, Juan Jesus e D'Ambrosio per gioco scorretto.

Kucka fa gioireil Genoa all'89'Inter sconfitta

GENOA 3

INTER 2

DA BILBAO A KIEVI 3 K.O. INDIGESTIDELLA STAGIONE� 1 Il Napoli cade a Bilbao con l'Athletic e manca l'accesso alla fase a gironi di Champions AFP

� 2 La squadra di Benitez sembra lanciata verso la qualificazione alla prossima Champions, ma dopo il k.o. con la Roma... ANSA

� 3 Il gol di Seleznyov che manda il Dnipro in finale di Europa League: Napoli fuori EPA

1 2 3

Napoli, c'è Benitez a processo 1Gol subiti, modulo, incomprensioni: tutte le «accuse» a Rafa. Oggi l'addio alla Champions?

Mimmo MalfitanoNAPOLI

P oche ore ancora, poi laSerie A emetterà il ver-detto più atteso. Biso-

gnerà attendere l’esito del der-by romano, infatti, per saperele altre due squadre che dispu-teranno la prossima Cham-pions League, insieme con laJuve. Perché in questa sfida,che pare prendere soltanto laCapitale, potrebbe inserirsi ilNapoli, ma a una condizione:la Lazio dovrà perdere. Un ri-sultato diverso determinereb-be la partecipazione del clubnapoletano soltanto all’Euro-pa League, uno degli obbiettividi quest’anno che, invece, si ètrasformata in una cocente de-lusione, dopo la notte di Kiev.Poche ore, dunque, e si sapràfino a che punto sarà stata fal-limentare la stagione del Na-poli, anche se dopo la presta-zione dello Juventus Stadiumè davvero difficile immaginareun colpo di scena.

BENITEZ ADDIO L’incertezzasul suo futuro è andata avantiper mesi. Di certo non si sareb-be aspettato un addio triste eprivo di significati. Le sue scu-se (il sì della famiglia, il busi-ness plan, il centro sportivo)per rimandare quella rispostache già conosceva, hanno rap-presentato il tormentone diquesta primavera. Una partitaa scacchi, giocata contro il suoavversario, Aurelio De Lauren-tiis, col quale è entrato in rottadi collisione nella scorsa esta-te, quando il presidente lo haprima illuso, promettendogliun Napoli forte e competitivo,da scudetto, e poi lo ha traditobocciandogli le sue proposte di

mercato (Mascherano, Fellai-ni, Gonalons, Reina, MarioSuarez) e garantendogli sol-tanto delle terze scelte (Kouli-baly, David Lopez, Strinic). Daquel momento il loro rapportosi è incrinato del tutto, fino adarrivare allo scontro finale sul-la questione ritiro, ordinatodallo stesso presidente, nono-stante il suo parere contrario.

INDECISIONE Trentasette for-mazioni diverse in altrettantepartite rendono chiaro un con-cetto: Benitez non ha mai avu-to le idee chiare sulla potenzia-lità del proprio organico. E co-me se non bastasse, si è mo-

strato troppo integralista neldifendere il 4-2-3-1, il moduloche il valore delle individuali-tà non ha saputo supportare.Basti pensare alle 50 reti incas-sate dalla difesa, che ha fattopeggio di Empoli (48) e Chie-vo (38) e ai 12 punti in menorispetto alla classifica delloscorso anno. Condizioni deter-minate da alcune scelte sba-gliate, dalla volontà di non vo-ler modificare il suo credo tat-tico adattandolo, magari, allecaratteristiche dei singoli. So-no tre, tuttavia, i momentichiave della stagione, i più de-ludenti: l’eliminazione dallaChampions League, dopo il

preliminare contro l’Athletic Bilbao; la sconfitta nel sabatosanto, all’Olimpico, contro laRoma che l’ha praticamenteescluso dalla lotta per il secon-do posto e, infine, il mancatoaccesso in finale di Europa Le-ague, con la sconfitta rimedia-ta dal Dnipro. Dietro l’alibi diun increscioso silenzio stam-pa, il Napoli si è schermato perevitare imbarazzanti confron-ti. E’ auspicabile che il tecnicopretenda di parlare, perchéNapoli ha il diritto di sapere imotivi di questo «tradimento»,non solo suo, ma di tutta lasquadra.

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� NAPOLI (g.m.) Tra giovedì e venerdì Nicola Higuain, fratello-agente di Gonzalo, dovrebbe arrivare in Italia. In programma c’è un incontro con il presidente De Laurentiis per parlare del futuro del Pipita. L’interesse da parte dell’Atletico Madrid per Higuain è concreto (sulle sue tracce c’è anche la Juventus), ma ovviamente il Napoli non svenderà il suo centravanti (pagato 40 milioni di euro due estati fa). Situazione ancora tutta da chiarire, mentre ieri è arrivato il chiarimento da parte di Miguel Angel Britos in seguito alla testata rifilata a Morata contro la Juve: «Chiedo scusa a tutti – ha scritto l’uruguaiano su Twitter -, so di aver sbagliato e mi dispiace».

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DOPO IL COLPO A MORATA

Britos si scusa«La testata?Ho sbagliato»

Rafa Benitez, 55 anni, spagnolo, allena il Napoli dalla scorsa stagione. In Italia è stato anche sulla panchina dell'Inter, nel 2010 LAPRESSE

IN CAMPIONATO

2013-14

IN CAMPIONATO

PUNTI75

6

Vittorie

RETI FATTE

RETI SUBITE

22 9

2014-15

PUNTI

Dati alla 37ª giornata

6310

18

9

Pareggi Sconfitte

72 68

38 50

GDS

NELLE COPPE

RETI FATTE

RETI SUBITE

27

18

34

19

2013-14

NELLE COPPE

PARTITE15

4

Vittorie

9 2

2014-15

PARTITE21

49

8

Pareggi Sconfitte

GDS

Magic +3RCampionato

16 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Il campionato Allievi Nazionali entra nella fase calda della stagione. Nei playoff di ieri colpaccio del Perugia che ha eliminato la Juventus ai calci di rigore; avanti anche Lazio, Atalanta e Chievo. Le Final Eight scudetto si giocheranno dal 10 giugno a Chianciano. Risultati: Lazio-Atalanta 2-1, Fiorentina-Cesena 4-0, Juve-Perugia 6-7 dcr (3-3), Chievo-Parma 2-1. Domenica (gara secca) Lazio-Fiorentina, Chievo-Perugia. Già qualificate Torino, Empoli, Inter, Milan, Roma e Palermo.

� Un mercato da stimolare per far crescere i ricavi, magari aspettando l’ingresso di un operatore telefonico, e il progetto dei registi indipendenti che entreranno in funzione dalla prossima stagione. Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, si toglie anche qualche sassolino in un’intervista all’Ansa: «Leggo che Infront significa monopolio, evidentemente qualcuno nonha capito il nostro lavoro: abbiamo interesse a che i competitor tv per la Lega calcio siano tanti. Proprio stimolando il mercato siamo giunti a 1,220 miliardi di introiti a stagione per la Serie A. E penso sia in arrivo un terzo operatore, telefonico, oltre a Sky e Mediaset». In realtà l’auspicio è per il medio-lungo termine, visto che i diritti del triennio 2015-18 sono stati già assegnati. Partirà la prossima stagione, invece, il sistema di regie e produzioni per le partite di Serie A. «Le regie saranno di professionisti impiegati dalla Lega, non da Infront. Avranno un “allenatore” di provata esperienza, una figura spesso non vicina a noi in passato, che avrà il compito di prepararli».

Marco Bogarelli, 58 anni, presidente di Infront Italy

IL PRESIDENTE DI INFRONT

Bogarelli: «Un allenatoreper i registi della Serie A»

TACCUINO

� Papa Francesco ha parlato anche di calcio in un’intervista al giornale argentino «La Voz del Pueblo», che tra l’altro gli ha chiesto di commentare l’aggressione subita da quattro giocatori del River Plate da parte di un tifoso del Boca Juniors. «Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il club, la maggioranza sono mercenari», ha risposto il Santo Padre

L’ACCUSA

Il Papa tra calcio e tifosi«Gli ultrà? Solo mercenari»

PLAYOFF ALLIEVI NAZIONALI

Colpo Perugia, Juve fuoriOk Lazio, Chievo e Atalanta

IL GENOA DI MILITO E QUELLO DI PEROTTI

Filippo GrimaldiGENOVA

T utto è cambiato, nulla ècambiato. Sei anni dopo,nella bacheca (genoana)

del Gasp, a fianco al Grifonetargato 2008-09 (quello dei 68punti e del quinto posto, conannesso passaporto all’EuropaLeague) ha trovato posto — le-

gittimamente — pure la squa-dra di oggi. Pareva un’ere-

sia, un accostamento delgenere, sino a poco tempofa. Invece è successo, e ilplacet dello stesso tecni-co rossoblù — pur con ledovute differenze —certifica la bontà del la-voro compiuto que-

st’anno dal Genoa.

L’EVOLUZIONE Grifone a imma-gine e somiglianza del suo alle-natore, e non è cosa da poco,«anche se quella squadra rap-presentava la prosecuzione di un lavoro iniziato nelle stagioniprecedenti, su un gruppo giàrodato, mentre stavolta siamo a

arrivati a certi risultati così im-portanti a stagione in corso. La-vorando, per esempio, su ungruppo che conta molti gioca-tori in prestito, anche se di que-sto aspetto si occuperà la socie-tà a fine stagione»., ad esempio,ha molti giocatori in prestito, edunque fatalmente a fine sta-gione la società dovrà interve-nire». Solo qualche nome, peravvalorare il concetto: Edenil-son e Niang, per esempio, do-vranno rientrare alla base, e inteoria pure Pavoletti, anche se èprobabile che il presidente Pre-ziosi farà tutto il possibile perprolungare un matrimonio fral’attaccante e il Genoa che fa-rebbe felici entrambi. Qualchealtro — Bertolacci, Perotti —saluterà (comprensibilmente)il Genoa perché certe offerte ca-pitano solo una volta nella vita.Anche se scorrendo la valangadi gol segnati dai rossoblù nel-l’ultimo mese abbondante dicampionato si ha l’impressionedi un meccanismo quasi perfet-to, di una squadra che gioca amemoria ad un ritmo pazzesco,il compito di Gasperini non è

stato semplice. Non solo: nel2008 non ci furono grandi scos-soni a metà stagione. Stavolta,invece, Gasp il camaleonte hadovuto inserire gli uomini arri-vati sul mercato di gennaio.

LA MAGIA Proprio al giro diboa del campionato Gasperini ha compreso che questo gruppoguidato dal clan sudamericanoaveva qualcosa di speciale. Fuo-ri dal campo, innanzitutto: «Lacrescita di tutti sul piano tecni-co è stata fantastica, anche se ladifferenza in questo finale distagione è arrivata dai gol. Ab-biamo segnato davvero tanto».Gasperini non s’è dovuto im-porre. La squadra l’ha seguitonaturalmente. Sino ad arrivareall’esaltazione massima del col-lettivo proprio nell’intervallodella gara con l’Inter: «Ho sug-gerito alla squadra un piano B— ha rivelato Gasp —, ma daigiocatori ho ricevuto un’altrarisposta. “Non cambiamo, mi-ster, si va avanti così. Siamopronti a sacrificarci, ma possia-mo vincerla».

IL REALISMO La stagione per-fetta, certo, se non fosse perl’incognita-ricorso al Coni perl’Europa League. Il presidentePreziosi ha già fatto pubblicaammenda, e nell’attesa del ver-detto, atteso in settimana, hainiziato — in vista del nonocampionato consecutivo in A —a costruire il Genoa prossimoventuro. Lazovic, Pandev eGakpè sono già del Grifone.Nelle casse societarie il presi-dente ha immesso oltre ventiseimilioni. L’amarezza del club,più che dalla licenza-Uefa a ri-schio, viene dal manipolo dipersonaggi che l’altra sera hacriticato il presidente per que-sta storia, mentre altri venticin-quemila facevano caroselli incittà. Comunque vada, è statauna stagione da favola.

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IL GENOA 2008-2009, 68 PUNTI, QUINTO POSTOLa formazione titolare (3-4-1-2): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Rossi, Milanetto, Juric, Criscito; Thiago Motta; Sculli, Milito (nella foto).

IL GENOA 2014-2015, 59 PUNTI, SESTO POSTOLa formazione titolare (3-4-3): Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Rincon, Bertolacci, Kucka, Edenilson; Iago, Perotti (nella foto), Niang.

Un Diego tira l’altroSei anni dopo Gasp ridà gloria al Genoa1Rispetto alla squadra del 2008-09, qui il tecnico ripartito da zero, ma con risultati ancora più esaltanti. Europa League: a giorni il verdetto del Coni sulla licenza

VOLATA EUROPA

La 4ª e la 5ª classificata vannodirettamente alla fase a gironi, la 6ªal terzo turno preliminare (30/7-6/8)

38ªNAPOLI PT. 63 Lazio

GENOA PT. 59 SASSUOLO

FIORENTINA PT. 61 Chievo

SAMPDORIA PT. 55 Parma

INTER PT. 52 Empoli

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

DIFFICOLTÀ:

STATODI FORMA: scarso buono ottimo

facile media difficile

GDS

Gian Piero Gasperini, 57 anni, allenatore del GenoaANSA

Serie ARLa rivelazione

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17LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sampdoria in frenata Altro pari con l’Empoli 1Pucciarelli porta in vantaggio i toscani, più solidi, sul finale arriva il gol fantastico di Eto’o. E la porta per l’Europa resta aperta

EMPOLI 6,5

Gli altri calano, lui decolla: copre il palo su Muriel, scoraggia De Silvestri e Soriano e con paratona su Correa rinvia l’1-1, altrimenti chissà come sarebbe finita.

7

IL MIGLIOREBASSI

LAURINI 6 Essenziale, affidabile.MARIO RUI 6 Per lui Hysaj si sposta a destra.RUGANI 6,5 Lo stakanovista (37 gare su 37) sfiora anche il gol.BARBA 6 Il baby del futuro non ha paura, ma avrà imparato che a tipi come Eto’ bisogna stare più attaccati per non farli girare.HYSAJ 6 A giocare una marea di palloni (98) non sempre poi si è precisi: 19 passaggi negativi.VECINO 6 Uomo ovunque a caccia della porta (anche una traversa), poi cala un po’.VALDIFIORI 6,5 L’asse con Saponara funziona, sa sempre cosa fare e a chi darla. Alla fine solo crampi: Conte respira.CROCE 6,5 Aggredisce, riparte, ragiona.SAPONARA 6,5 Qualità e gambe: ormai è un giocatore compiuto, tagliente come un coltello. ZIELINSKI 6 Aggredisce gli spazi in ripartenza, così sfiora il gol.MACCARONE 6,5 Giocare tanto per la squadra e il settimo assist valgono il perdono per le 27 palle perse. Ma sbaglia una specie di rigore da 1-0.PUCCIARELLI 7 Si spolmona, gioca di sponda (4), crea 5 occasioni e stavolta fa anche il gol che gli mancava dal 5 ottobre. (Tavano s.v.)ALL. SARRI 6,5 La sua gente applaude, e anche noi.

PUCCIARELLI FA TUTTO BENE, VALDIFIORI OKPALOMBO FATICA, ETO’O DECISIVO

CALVARESE Eto’o chiede il rigore per fallo di Hysaj: ilcontatto c’è, ma non sembra così solare il dannoprocurato

DE LUCA 6 - RANGHETTI 6CERVELLERA 6 - CANDUSSIO 6

LE PAGELLE di A.E.

SAMPDORIA 5,5

Sarà un caso, ma la Samp si ridesta quando entra. Sfiora al volo l’1-1 (poteva angolarla di più?) e per le palle che mette Eto’o potrebbe pareggiare anche prima

6,5

IL MIGLIORECORREA

VIVIANO 6 Bene su Saponara e in uscita, anche di testa.DE SILVESTRI 5,5 Vedi Hysaj: 80 palloni giocati, 23 persi. Meglio la difesa che la spinta, e la Samp non trova sbocco sulle fasceSILVESTRE 6 Un po’ meno reattivo del solito. ROMAGNOLI 5,5 Bene fin lì, ma Pucciarelli lo sorprende in ritardoREGINI 6 Una palla persa delicata, poi chiusure e coperture efficaciACQUAH 5 Croce e Hysaj lo prendono in mezzoPALOMBO 5 La foto della fatica Samp: insegue Saponara, murato bene solo una volta, e perde troppi palloni, fra cui il padre dell’1-0DUNCAN 6,5 E’ vivo e ha gamba: 5 cross, 2 sponde, 4 occasioni createOBIANG 6 Cresce solo dopo 30’, e soprattutto da centrale con DuncanSORIANO 5,5 Sgasato da trequartista: poco visibile fra le linee e poco intenso su Valdifiori. Molto meglio da internoMURIEL 5,5 Il primo che tira in porta, è sua la sponda per Eto’o. Però non bastaDJORDJEVIC 5 Miha scommette, lui latita un po’ETO’O 6,5 Per bellezza e importanza gol da 7,5, il resto da 5, fra svagatezze e ritardo su invito di CorreaALL. MIHAJLOVIC 6 Ha la forza di riaggiustare la squadra sconfessandosi

6

Andrea ElefanteINVIATO A EMPOLI

R isulta che Sinisa Mihajlo-vic giochi discretamentea tennis, ma come spreca

i match point la sua Samp nonli spreca nessuno. Quello di ieriè stato il quarto (dopo Cesena,Verona e Lazio) e siccome risul-ta che il tecnico sappia anche guardare in faccia la realtà, nonstupisce quanto ha detto dopoil prevedibile ma non così ovvioepilogo della sfida fra le reginedei pareggi (18-16), che ha fat-to scivolare la Samp al settimoposto: «Sono un uomo di cam-po e guardo a quello che dice ilcampo: oggi il Genoa ha 4 puntipiù di noi, dunque è giusto chein Europa League ci vadano lo-ro». Il tecnico dice «è giusto»,non «sarebbe giusto», anche sesa che in realtà la sua squadra siritrova comunque ancora pa-drona del proprio destino:

«Battiamo il Parma e poi vedia-mo che succede». In quel casosuccederà che la Samp, salvocataclismi, l’Europa Leaguenon la vedrà solo in tv: ma solograzie ai favori (mancata licen-za Uefa per il Genoa) e alle di-sgrazie degli altri, in questo ca-so dell’Inter, che ha sfidato iblucerchiati a ciapanò e l’Euro-pa gliel’ha lasciata lì, su unpiatto d’argento.

GLI ABITI TATTICI Proprio do-po aver battuto i manciniani, il22 marzo, la Sampdoria eraquarta: da allora ha vinto solouna partita su nove, ha presosempre gol nelle ultime cinquee ha fatto una fatica bestiale asegnarne, a parte il poker diUdine, ritrovandosi a non avereancora neppure un uomo indoppia cifra. L’assenza di Eder,certo, ma non solo: la squadra èarrivata al dunque con accesala spia della benzina mentalepiù che fisica, orfana della for-

za che le veniva dalla possibili-tà, grazie all’azzurro, di gioca-re sia con il 4-3-3 che con il 4-2-3-1. Mihajlovic si è aggrappatoal «rombo», ma dovendosi in-ventare Soriano trequartista: lagara di ieri, duello a distanzafra 4-3-1-2 dal diverso funzio-namento, lo ha visto perdere lasfida di ruolo con Saponara epoi risorgere una volta tornatoal suo ruolo naturale di inter-no, quando dietro le punte èandato Correa (detto a poste-riori: meritava forse più fidu-cia?).

FACCIO E SMONTO In ogni casouna scelta con doppio effettopositivo. Una di quelle cheMihajlovic, passando un belcolpo di spugna, ha azzeccato:come l’inserimento forse tardi-vo di Duncan, con Obiang cen-trale; come il cambio Djor-djevic-Eto’o, perché ormai nelrecupero il camerunense s’è ri-cordato di saper essere senten-

za e ha rimediato ai molti erroriprecedenti segnando un golfantastico. Così ha di fatto spin-tonato — proprio lui — l’Interfuori dall’Europa e alimentatol’autostima di Ferrero, che daSamu si aspettava non per for-za tanti gol, ma gol che lascias-sero il segno.

EMPOLI DA MAL DI TESTA E’stato il morso del vecchio leoneal bambino (Barba) prometten-te ma ancora inesperto. Il colpoimpossibile da prendere ancheper Bassi, che si era inventatouna sfida «io contro di voi»quando, dopo 75’ di dominiodell’Empoli, la Samp aveva tira-to fuori almeno 20’ di rabbia. Esfiorato il pareggio con Correa,De Silvestri di testa e lo stessoEto’o prima di trovarlo al minu-to 91, rivelando i pochi puntideboli di questo Empoli: pococinico, in casa mai blindato finoin fondo — ha sempre preso golnelle ultime sei partite — e non

per la prima volta calato nel fi-nale. Però dopo aver avuto il re-cord stagionale di possesso pal-la nei primi 45’ (57%), con al-meno tre palle gol più una tra-versa di Vecino, e aver trovatoin avvio di ripresa l’1-0 con unadi quelle combinazioni (Puc-ciarelli-Saponara-Maccarone-Pucciarelli) che la Samp pareaver perduto. In quel primotempo l’Empoli, fedele nel gior-no dei saluti a tutta la sua sta-gione, era arrivato sempre pri-ma sulla palla, aveva schiaccia-to e stordito la squadra diMihajlovic senza darle mai iltempo di ragionare. La natura-lezza contro la fatica del gioco:Eto’o dalla panchina dovevaaver pensato «Che bravo questoSarri» e infatti a fine gara gliel’èandato a dire di persona, ab-bracciandolo e dicendosi «ono-rato di conoscerlo». Il tecnicol’ha guardato un po’ strano:«Ma che, mi pigli per il c...?».

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EMPOLI 1

SAMPDORIA 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Pucciarelli (E) al 12’, Eto’o (S) al 46’ s.t.

EMPOLI (4-3-1-2) Bassi; Laurini (dal 30’ s.t. Rui), Rugani, Barba, Hysaj; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (dal 19’ s.t. Zielinski); Maccarone, Pucciarelli (dal 37’ s.t. Tavano). PANCHINA Sepe, Pugliesi, Somma, Tonelli, Signorelli, Brillante, Mchedlidze.ALLENATORE Sarri.BARICENTRO MOLTO BASSO 47 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno.AMMONITI Valdifiori e Vecino per gioco scorretto, Maccarone per c.n.r.

SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah (dal 30’ s.t. Correa), Palombo (dal 20’ s.t. Duncan), Obiang; Soriano; Muriel, Djordjevic (dall’11’ s.t. Eto’o). PANCHINA Romero, Mesbah, Coda, Munoz, Cacciatore, Rizzo, Wszolek, Okaka, Bergessio.ALLENATORE Mihajlovic.BARICENTRO BASSO 49.3 M.CAMBI DI SISTEMA nessuno.AMMONITI Acquah e Muriel per g. scorretto, Romagnoli per c.n.r.

ARBITRO Calvarese di TeramoNOTE Paganti 2.883, incasso di euro 30.392; abbonati 6.201, quotadi euro 40.135,83. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 6-2. In fuorigioco 4-6. Angoli 4-5. Recuperi: 3’ p.t.; 5’ s.t.

SINISA MIHAJLOVICALLENATORE SAMPDORIA

IL GENOA HA4 PUNTI PIU’ DI

NOI, GIUSTO CHE VADA IN EUROPA

BATTIAMOIL PARMA, POI VEDIAMO CHE

COSA SUCCEDE

In alto il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, 63 anni, scherza con i tifosi prima del match. In basso Maurizio Sarri, 56 anni, Samuel Eto’o, 34, e Manuel Pucciarelli, 23 ANSA LAPRESSE GETTY IMAGES

Serie AR37a giornata

L’ALLENAMENTOSI FA DURO? SU CON

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18 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

19LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALERMO 2

FIORENTINA 3PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Ilicic (F) al 23’, Jajalo (P) al 26’, Gilardino (F) al 33’ p.t.; Rigoni (P) al 24’, Alonso (F) al 33’ s.t.

PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Vitiello (dal 12’ s.t. Belotti), Gonzalez, Andelkovic; Quaison, Rigoni, Jajalo, Della Rocca (dal 21’ s.t. Rispoli), Lazaar (dal 32’ s.t. Daprelà); Vazquez, Dybala. PANCHINA Ujkani, Fulignati, Milanovic, Silva, Emerson, Terzi, Otiz, Maresca, Bentivegna. ALL. Iachini.CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-4-3; dal 12’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MEDIO 51 M.ESPULSI nessuno. AMMONITI Quaison e Rigoni per gioco scorr.

FIORENTINA (4-3-1-2) Neto; Tomovic, Gonzalo R., Savic, Pasqual (dal 23’ s.t. Alonso); Kurtic, Pizarro, Mati Fernandez; Ilicic (dal 42’ s.t. Borja Valero), Gilardino, Salah (dal 30’ p.t. Bernardeschi). PANCHINA Tatarusanu, Richards, Badelj, Vargas, Aquilani, Joaquin, Basanta, Gomez, Rosi. ALL. Montella.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 MESPULSI Kurtic al 47’ s.t. per doppia ammonizione (sempre gioco scorretto). AMMONITI G. Rodriguez, Pasqual per gioco scorr., Neto per comp. non reg.

ARBITRO Giacomelli di Trieste.NOTE paganti 17.699, incasso di 63.860,00 euro; abb. 9.730, quota di 115.601,00. Tiri in porta 5-5. Fuori 2-6. Angoli 7-8. Fuorigioco 4-2. Recuperi: 2’ p.t.; 5’ s.t.

ILICIC-GILARDINO-ALONSO: IN GOL TUTTI GLI UOMINI DELL’AEROPLANINO

1 Alonso festeggiato dai compagni per il gol che dà la vittoria alla Fiorentina (in primo piano Gilardino, anche lui in gol) 2 Il gol del momentaneo 2-2 di Rigoni che illude il Palermo 3 Paulo Dybala portato in trionfo dai compagni a fine partita: l'argentino andrà alla Juventus ANSA-LAPRESSE-GETTY

3

21

Una dolce sinfonia violaper l’Europa e Montella1Battuto il Palermo che salutava Dybala: più sicuro il 5° postoche permetterà al tecnico di chiedere rinforzi. Altrimenti è addio

Luca CalamaiINVIATO A PALERMO

L’ obiettivo ormai è a porta-ta di mano. Montella èpiù che mai convinto di

potersi presentare tra una deci-na di giorni davanti ad AndreaDella Valle mettendo sul piattoil 5° posto (che garantisce l’ac-cesso diretto all’Europa Lea-gue) e due semifinali di Coppa.Per il tecnico un bilancio estre-mamente positivo. L’Aeroplani-no chiederà alla proprietà nuo-vi investimenti per puntare ilprossimo anno a traguardi piùambiziosi. In caso contrario di-chiarerà chiusa la sua avventu-ra. Il barometro segna tempe-sta. Il rischio di un divorzio ve-lenoso sta prendendo corpo. Adesempio, esiste o non esiste laclausola rescissoria sul contrat-to del tecnico? Ancora qualchegiorno di attesa poi i «conten-denti» scopriranno le loro car-

te. Nel contratto, però, la clau-sola esiste. In attesa del faccia afaccia decisivo la Fiorentinabatte 3-2 il Palermo. Un succes-so che è figlio delle scelte diMontella.

LAMPO ILICIC Il primo gol lorealizza al 23’ del primo tempoIlicic con un siluro di sinistro da30 metri. Un capolavoro. I tifosirosanero applaudono il lorovecchio pupillo e Josip si lasciascappare una lacrimuccia. Ilcalcio regala ancora di questestorie. Ilicic è una scommessavinta del tecnico viola. A gen-naio la società lo aveva cedutoal Bologna. Lui lo ha difeso, loha rincuorato e, sfidando il pa-rere di tutti, lo ha promosso ti-tolare quasi a tempo pieno. Ili-cic ora è un patrimonio impor-tante per la Fiorentina del pros-simo anno. Il secondo centro(33’ primo tempo) lo realizzaGilardino. Un regalo di AndreaDella Valle durante il mercato

invernale. Montella e il suostaff ci hanno lavorato a fondoper un paio di mesi. C’erano darimuovere i «danni» dell’espe-rienza cinese. Gila ha lavoratosodo, ha accettato la panchina,ha saputo aspettare. Al momen-to giusto il tecnico lo ha buttatonella mischia sacrificandoniente meno che il superbom-ber Gomez. Risultato: Gila è aquattro centri in campionato,come il pubblicizzato Super-mario, ma avendo giocato mol-te meno partite. Tra un meseGomez se ne andrà mentre èprobabile che Gilardino rinnoviper altri due anni. Il gol del de-finitivo 3-2 lo realizza nel finaledi gara Alonso, entrato al postodi Pasqual. Un sinistro potentee preciso. Imparabile. Anche lospagnolo ha goduto di grandiattenzioni da parte di Montella.E potrebbe restare se l’Aeropla-nino trovasse un’intesa. Ma ar-riverà questa intesa? Ricordia-mo che il tecnico ha ancora due

anni di contratto. Se dovesseandarsene la Fiorentina potreb-be orientarsi su Donadoni. Maper ora è solo un’idea. Prima siparla con l’Aeroplanino.

DYBALA CAPITANO Si consu-ma in bel altro clima l’addio diDybala al Palermo. Sorrisi e ap-plausi sinceri. La squadra rosa-nero non riesce a salutare conun risultato positivo il suo pub-blico. Anche se ci prova in ognimodo. Jajalo sigla il momenta-neo 1-1 con una fantastica con-clusione di destro e Rigoni fir-ma il 2-2 con una deviazione inmischia. Nono centro in cam-pionato per il centrocampista,uno dei protagonisti in positivodella stagione del Palermo. Madopo la rete di Alonso i padronidi casa non hanno più la forzadi reagire. Dybala si batte comeuna furia alla ricerca del gol dadedicare a una città che lo hapreso ragazzino e ora lo salutacome un potenziale fenomeno.Ma l’argentino, in campo con lafascia di capitano, non riesce atrovare il guizzo vincente. Oralo aspetta la Juve, matrimoniointrigante. L’ultimo applauso èper i quasi 30mila tifosi chehanno gremito il Barbera persalutare la squadra e dare forzaall’iniziativa «Un calcio alla ma-fia». Missione compiuta. Peruna volta il pallone veicola unmessaggio importante. Dopotante storie tristi legate al calcioitaliano finalmente un pome-riggio di cui andare fieri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6gol nelle ultime 5 partite di campionato per Ilicic: da esubero di inizio stagione a uomo chiave per l’attacco viola

Josip Ilicic, 27 anni ANSA

IL NUMERO

IL TECNICO VIOLA

«Il futuro? C’è un’intesa, io non ho alcuna fretta»1Montella chiaro: «Obbiettivi raggiuntiin anticipo sui tempi. Ora voglio capirese c’è ancora la comunione d’intenti»

Francesco CarusoINVIATO A PALERMO

A lla Favorita va in scena ilpomeriggio degli addii.Oltre quello ufficiale di

Paulo Dybala, prossimo sposobianconero, ecco a sorpresaanche quello praticamente an-nunciato di Vincenzo Montel-la. Stuzzicato sul suo contrattoe sulla possibilità di cambiarebandiera, il tecnico della Fio-rentina non si tira indietro e

parla di una postilla non scrittasul contratto che lo lega al clubviola fino al 2017: «Eravamod’accordo da ambo le parti chese non ci fosse stata più voglia esintonia sui programmi ci sa-remmo separati anzitempo»,rivela.

ACCORDI L’allenatore viola la-scia chiaramente intendereche le sua strada e quella dellaFiorentina molto probabil-mente a giugno si separeran-no, nonostante ci sia ancora un

contratto in corso: «Evidente-mente — spiega Montella —per raggiungere quello che cieravamo prefissi a inizio rap-porto abbiamo impiegato me-no tempo di quello che aveva-mo previsto. Questo è tutto. In-tanto per nostra sfortuna, ofortuna, abbiamo un’altra par-tita da giocare: dopo il postoconquistato in Europa League,possiamo ancora migliorare laclassifica e agganciare il Napo-li al quarto posto. No, non c’ènessun rammarico per il man-cato piazzamento in Cham-pions League perché abbiamosempre dato il massimo senzasnobbare alcuna competizionee alla fine ciascuno si ritrova inclassifica i punti che merita».

FINE CORSA Insomma, un ci-clo sembra ormai finito, Mon-tella sorride: «Siete molto bra-vi a mettermi in difficoltà –conclude il tecnico –, e in effet-ti devo capire se, rispetto a quando ho firmato il contratto,siamo già a fine corsa. Comun-que non ho alcuna fretta di li-berarmi dal momento che nonho accordi con nessuno, vogliosoltanto prendermi tempo perriflettere e valutare se ci sia an-cora comunione di intenti e lostesso entusiasmo sia da partemia che da parte della società.Non mi sento migliore di quan-to mi possa offrire la Fiorenti-na, è un discorso di valutazionie ambizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATAVincenzo Montella, 40 anni ANSA

PALERMO 5,5

Nove gol in campionato. Numeri da bomber per il tutto-campista del Palermo. Gran bella stagione la sua. E’ stato uno dei baluardi della squadra di Iachini.

7

IL MIGLIORERIGONI

SORRENTINO 6 I tre gol della Fiorentina sono tutti imparabili.VITIELLO 5,5 Una prova con tante sbavature.BELOTTI 6,5 Il suo ingresso trasmette una scossa al reparto offensivo. E’ il gioiello del futuro.GONZALEZ 5 Sempre in affanno quando duella con Gilardino.ANDELKOVIC 6 Più a suo agio quando il Palermo passa alla difesa a quattro.QUAISON 5,5 Si vede che ha talento. Ma deve ancora compiere l’ultimo salto di qualità.JAJALO 6,5 Segna un gol fantastico. Un altro giocatore da non perdere di vista.DELLA ROCCA 6 Fa legna in mezzo. Con l’abituale umiltà.RISPOLI 5,5 Si schiaccia troppo sulla linea difensiva. Un cambio che non produce gli effetti sperati.LAZAAR 5 Non convince nei movimenti difensivi e non incide quando prova ad attaccare. Giornataccia. (Daprelà s.v.)VAZQUEZ 5,5 Si muove tra la linee con buon senso tattico. Ma stavolta inventare colpi importanti.DYBALA 6 Cuore di capitano. Cerca il gol da regalare ai tifosi. Invece saluta il Barbera con zero reti e tanti lividi sulle gambe.ALL. IACHINI 6 Presenta la solita squadra tutta grinta. C’è anche la sua mano nell’esplosione di Dybala.

RIGONI BALUARDOJAJALO GOL SUPERNETO DA PRODEZZEKURTIC DELUSIONE

GIACOMELLIAnnulla suindicazione

dell’arbitro di porta il gol di Gonzalo Rodriguez per una presunta spinta di Gilardino a Gonzalez.GAVA 6 -TASSO 6MASSA 5,5 -PAIRETTO 6

FIORENTINA 6,5

Segna un eurogol e poi si commuove per l’applauso dei suoi vecchi tifosi. Nessuno ora a Firenze si lamenta più per i 7 milioni investiti dai Della Valle.

7

IL MIGLIOREILICIC

NETO 6,5 Compie un miracolo su Belotti. Rimedia un giallo che farà scattare la squalifica. Addio Firenze, la Juve lo sta aspettando. TOMOVIC 6 Bravo soldatino. G.RODRIGUEZ 6,5 L’arbitro di linea gli nega un gol che sembra valido. Attento. SAVIC 5,5 Un’altra prova negativa. Da un mese in crisi d’identità. PASQUAL 6 Macina chilometri sulla corsia di sinistra. Ma i suoi cross stavolta non producono niente di importante.ALONSO 6,5 Solo pochi minuti ma realizza il gol partita con un sinistro imparabile. Chirurgico.KURTIC 5,5 Due gialli in pochi minuti. Lo slavo è una delle delusione della stagione viola.PIZARRO 5 Pasticcia nell’azione che porta al gol di Jajalo e perde Rigoni sul 2-2. Errori gravi. MATI FERNANDEZ 6,5 Tanta quantità. E’ dappertutto.SALAH 6 Un paio di accelerazioni, poi esce per un problemino alla coscia destra.BERNARDESCHI 6,5 Sfiora il gol con un rasoterra. Ha tanto pepe addosso. La Fiorentina farà bene a blindare questo talento.GILARDINO 7 Un gol di rapina e un assist. Il Gila è tornato. E resterà anche il prossimo anno in viola. (Borja Valero s.v.)ALL. MONTELLA 7 Azzecca tutte le mosse.

5,5

LE PAGELLEdi L.CAL.

Serie AR37a giornata

20 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Parma, gol e lacrimenel congedo al TardiniPoi lo raggiunge Toni1A fine gara Lucarelli si scaglia contro Cassano e chi se n’è andato: «Deluso dagli egoisti, vogliono il 100% alle spalle di chi prende il 25»

PARMA 7

Dribbling e gol da attaccante vero, senso della posizione da regista, rabbia da mediano. Esce per una distorsione alla caviglia. Vuol tornareal Milan, Galliani prenda nota.

7

IL MIGLIORENOCERINO

MIRANTE 7 Almeno un paio di parate decisive su Toni e Lopez.CASSANI 6 Terzino timido, vedi il voto di Gobbi.LUCARELLI 6 Schierato al posto di Mendes (stop nel riscaldamento). Sciupa un’occasione nel finale. FEDDAL 5 Sovrastato da Toni, provoca il rigore, ne rischia un altro.GOBBI 6 Spinta leggera sulla sinistra, quasi impalpabile.LILA 5,5 La sorpresa di giornata, schierato per Ghezzal. Non si fa notare.MAURI 6,5 Vince il duello con Hallfredsson, pregevole l’assist per Varela-gol. Finisce tra le lacrime.JORQUERA 6,5 L’hombre vertical trascina la squadra nel primo tempo e dà il via all’azione dell’1-0.GALLOPPA 6 Comincia da mezzala, chiude da play al posto di Nocerino.GHEZZAL 6 Entra nel momento più difficile, quando la squadra è in affanno. VARELA 6,5 Inizio choc per l’amico di CR7, si mangia un gol già fatto. Ma poi ne segna uno splendido.PALLADINO 5,5 A disagio da unica punta, entra nell’azione dell’1-0. Troppo poco. (Esposito s.v.)ALL. DONADONI 7 Al di là della retorica, la squadra sta dando davvero lezione di dignità e buon calcio. Complimenti ancora.

MAURI DÀ SPETTACOLO, POI LE LACRIMENICO LOPEZ È UN PERICOLO, MORAS STECCA

MINELLI Partita combattuta, ma non complicata, Il rigoreè giusto, ma prima era da fischiare una trattenuta in areasu Toni.

BINDONI 6-VILLA 5DAMATO 6-AURELIANO 6

LE PAGELLE di G.LO.

VERONA 6

Ancora lui, che noia... Due gol, un paio di occasioni. A tratti incontenibile, dà la scossa alla squadra. Capocannoniere con merito: domani fa 38. Luca infinito.

8

IL MIGLIORETONI

RAFAEL 5,5 Avrebbe voluto e dovuto festeggiare meglio le 300 col Verona. SALA 5,5 Riportato terzino, meno brillante del solito.MARQUEZ 5 Non ferma Nocerino, scivola sul 2-0. Imbarazzante.MORAS 5 Anche lui dà un’impressione di insicurezza. E non è la prima volta. AGOSTINI 7 Salvataggio miracoloso su Lila, cross millimetrico per Toni gol. OBBADI 5 Anche per lui un passo indietro: non ce la fa con lo scatenato Mauri. GRECO 6 Coinvolto nel pomeriggio grigio del centrocampo.TACHTSIDIS 5 Passo lento e poche idee: perde il duello con Jorquera.HALLFREDSSON 5 Irriconoscibile: apatico e senza iniziative.JANKOVIC 5,5 Male anche lui, resta ai margini. SAVIOLA 6 Oh, guarda chi si vede? Sufficienza di stima.FERNANDINHO 5,5 Grande corsa, poi il campo finisce.NICO LOPEZ 7 Entra subito in partita: due occasioni limpide che impauriscono Mirante.ALL. MANDORLINI 6,5 Dà la scossa ai suoi nell’intervallo, il pari è meritato. Vorrebbe restare, chiede chiarezza alla società.

5,5

ZUPPINGdi VINCENZOCITO

L’UCCELLINO DI VARRIALEE IL MINUTO DI MAZZOCCHI

A «Novantesimo minuto» (Rai) Marco Mazzocchi

nel mostrare la maglia commemorativa che ricorda i 100 anni della Grande Guerra. «Se oggi potete rispettare un minuto di silenzio, fatelo». Purtroppo non lo fa lui.

«Il calcio non è una scienza esatta ma a volte è una scienza esatta» (Riccardo Trevisani, Sky, diretta gol serie B, dopo il 2-0 del Pescara al Livorno)

La scritta di Sky mentre parla Di Carlo «Massimiliano Allegri, allenatore del Cesena».

Il contributo del parterre tifosi a «Quelli che il calcio». (Rai due). Nicola Savino «Chi ha segnato per l’Atalanta?». Francesca Brambilla «Non me ne sono accorta»

Enrico Varriale «Un uccellino mi ha detto che vuoi cambiare aria e andare a Milano». Vincenzo Montella «Non so che uccellino usi» («Stadio sprint», Rai Due)

Ipocrisia Rai, grandi servizi sul calcio femminile dopo le offese di Belloli, interventi, dibattiti, servizi esterni poi nelle intervista il nome di Sara Gama

storpiato in Sara Gemma, non mandano nessuno a seguire la finale di coppa Italia e in tutto il campionato – al contrario degli anni scorsi – mai trasmessa una partita…

«Fallo per il Milan. Per Valeri non ci sono gli estremi per il fallo» (Dario Massara, Sky, Milan-Torino)

«Impensabile poter pensare di tenere il ritmo alto a questo punto della stagione» (Paolo Tramezzani, finale coppa Italia, Rai)

Luca Marchegiani (Sky) «Il Napoli si è accontentato di fare quell’uno-due che lo ha portato in vantaggio poi ha ricominciato a giocare come a inizio partita, cioè senza dare intensità, senza imporre il proprio ritmo alla gara e si espone…..» Riccardo Gentile «a un atteggiamento che può essere pericoloso…» Marchegiani «e’ rischioso, è rischioso….» Gentile «Perché il Cesena è vivo, Volta mette dentro, Defrel! 2-2 del Cesena!». Marchegiani «Questo è bravo». Anche loro due sono bravi, ma forse a Napoli li avranno chiamati in un altro modo…© RIPRODUZIONE RISERVATA

PARMA 2

VERONA 2PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Nocerino (P) al 21’, Varela (P) al 36’, Toni (V) al 42’ p.t. e su rigore al 35’ s.t.

PARMA (4-5-1)Mirante; Cassani, Lucarelli, Feddal, Gobbi; Lila, Mauri, Jorquera (dal 22’ s.t. Galloppa), Nocerino (dal 31’ s.t. Ghezzal), Varela; Palladino (dal 44’ s.t. Esposito). PANCHINA Iacobucci, Bertozzi, Prestia, Broh, Mariga, Lodi, Haraslin, Coda. ALLENATORE DonadoniCAMBI DI SISTEMA nessunoESPULSI nessuno AMMONITI Lila per gioco scorretto

VERONA (4-3-3)Rafael; Sala, Marquez, Moras, Agostini; Obbadi (dal 31’ s.t. Greco), Tachtsidis, Hallfredsson; Jankovic (dal 24’ s.t. Saviola), Toni, Fernandinho (dal 12’ a.t. Nico Lopez). PANCHINA Benussi, Rodriguez, Marques, Ferrari, Sorensen, Brivio, Valoti, Campanharo, Christodoulopoulos. ALL. Mandorlini CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Obbadi e Moras per gioco scorretto

ARBITRO Minelli di VareseNOTE paganti 2.309, incasso di 29.649, abbonati 9.580, quota di 140.052. Tiri in porta 7-6. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 5-3.Recuperi p.t. 0’, s.t. 3’

Il saluto ai tifosi dei giocatori del Parma: il futuro resta incerto ANSA

Serie AR37a giornata

Guglielmo LonghiINVIATO A PARMA

A nche adesso vanno sot-to la curva, ma piovonoapplausi, non fischi co-

me a fine gennaio quando Cas-sano guidava un gruppo di do-lenti dopo la sconfitta col Ce-sena e il capo ultrà lo minac-ciava con l’indice puntato. IlTardini saluta la squadra e can-ta «Torneremo in Serie A», la-sciando la sua rabbia a striscio-ni pieni di veleno. Il Verona,che da settimane ha la testasgombra da cattivi pensieri,esulta perché ha portato LucaToni in testa alla classifica dei

marcatori, l’obiettivo di finestagione. Il Parma giù, Toni su.L’orgoglio e le ambizioni: dalloscontro nasce una partita nonbanale. Il modo migliore perdirsi arrivederci.

LUCARELLI ATTACCA Quegliapplausi hanno lasciato il se-gno. Donadoni è sembratocommosso: «Me li porterò den-tro per lungo tempo».Poi haguardato avanti, concedendo-si un po’ di autocritica: «Spe-riamo che il Parma possa ri-partire dalla B, è la categoriagiusta per quello che ha fattovedere». E ha guardato indie-tro: «Sono stati tre anni impor-tanti, anche dal punto di vista

personale, visto che qui è natamia figlia. Non cancello nien-te, tutte le esperienze merita-no di essere ricordate». E cosìdopo un quarto di secolo in A(unica eccezione nel 2009-10), il Tardini spera almeno diritrovarsi in B, tra qualche me-se, perché non c’è niente di si-curo. Giovedì prossimo è inprogramma la quinta e ultimaasta, tutte le altre sono andatedeserte: si partirà da poco piùdi 6 milioni. Si aspetta, non sipuò fare altro ma uno striscio-ne ricorda: «Un presidente la-dro e una federazione in mala-fede: solo questa curva non re-trocede». E poi la frecciata alpresidente della Figc che nelmomento più critico avevachiesto alla squadra di giocarepromettendo un’ipotetica cor-data: «Tavecchio ve l’ha rac-contata, voi gli avete creduto.Cari giocatori, cosa avete otte-nuto?». Lucarelli, capitano-sindacalista, nel finale si èmangiato il gol della vittoria,poi ha attaccato i dissidenti,quelli che sono andati via sen-za accettare la riduzione deglistipendi, come Cassano e altri:«Mi sento deluso, non miaspettavo tanto egoismo. Vo-gliono il cento per cento allespalle di molti giocatori cheprendono il 25».

LA PARTITA Anche Mandorlinipensa al futuro, il suo: «L’hodetto e lo ripeto, non mi vedoin una squadra che non sia ilVerona». L’atto di fede basteràper convincere il presidenteSetti? Il resto, nel senso dellapartita, Toni a parte è tutto dadimenticare. Primo tempo «in-guardabile»(parole del tecni-co), con una difesa in equili-brio instabile e gli altri svoglia-ti. Poi il gol di Toni ha dato lascossa e nella ripresa l’Hellasha creato molto, meritando ilpari arrivato su rigore.

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21LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL PASSATO CHE RITORNA Per vincere la classi-fica cannonieri Toni deve sperare che Icardi eTevez rimangano a secco nell’ultima giornata enel contempo, per stare tranquillo, sarebbe me-glio se segnasse alla Juve, avversario dell’Hellasal Bentegodi. Forse non tutti ricordano che Tonidella Juventus ha fatto parte per un anno solare,il 2012 del passaggio da Delneri a Conte. ConDelneri giocava, con Conte no, anche se si tolsela soddisfazione di realizzare il primo gol nellavita dello Stadium, nell’amichevole inauguralecol Notts County. Il passato ritorna sempre, spe-cie se in passato sei stato in un sacco di posti, maToni sa come prenderlo: «Domenica affrontia-mo la squadra più forte in Italia, forse in Europa:faccio l’in bocca al lupo alla Juve. Cerchiamo difinire alla grande, dai». La Juve sembrava il ca-polinea del viaggio di Toni: via da Torino pertrasferirsi a Dubai negli Emirati Arabi, viale deltramonto con vista su un maredi euro. Ci sbagliavamo.

PUÒ ESSERE IL PRIMO Parestrano che una squadra come ilVerona, campione d’Italia nel1985, non abbia mai avuto uncapocannoniere in A, però ècosì. L’Hellas ha goduto digrandi attaccanti, per esempioElkjaer e Galderisi nella stagio-ne dello scudetto, torneo in cuila classifica marcatori la vinsePlatini. Nei Settanta impazza-va l’inestimabile GianfrancoZigoni, molto più che un gioca-tore per la gente del Bentego-di: «Dio Zigo», invocano daquelle parti, e una bestemmianon è, tutt’altro. Oggi Toni puòriuscire nell’impresa che ai predecessori venne negata. Serve l’ultimo sfor-zo: «Sarebbe bello, mai nessuno del Verona c’èriuscito. Speriamo, vediamo un po’». Eh già, To-ni è ancora qua, col suo minimalismo alla VascoRossi. La geografia non mente: tra Serramazzo-ni, il paese di Luca, e Zocca, il natio borgo diVasco, scorrono 40 chilometri di strade. Sull’Ap-pennino Modenese li fanno così, duri a ritirarsi.

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L’UOMO DEL GIORNO CONTENUTOPREMIUM

TUTTE LE TAPPE DI LUCA-GOL

1994-95

C1

3

5

12 2 2

15 15 30 31 16

20 20 21

2414

0

5

3 3

89

13

Modena

C1

Modena

B

Empoli

B

Treviso

B

Palermo

A

Palermo

A

Fiorentina

A

Fiorentina

A

Fiorentina

A

Verona

A

Verona

A

GenoaJuventus

A/E.A.

JuventusAl Nasr

BUND.

Bayern

BUND.

Bayern

BUND./A

BayernRoma

A

Vicenza

A

Brescia

A

Brescia

C1

Fiorenzuola

C1

Lodigiani

1995-96 1996-97 1997-98 1998-99 1999-00 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15

I GOL DI QUEST’ANNO

21GOL

10Di sinistro

9Di destro

2Di testa

GAZZETTA

IL RACCONTO di SEBASTIANO VERNAZZA@GazzaVernazza

D omani Luca Toni compie 38 anni. Se do-menica prossima, ultima giornata di cam-pionato, rimarrà in cima alla classifica

marcatori, diventerà il più vecchio capocanno-niere nella storia della Serie A a girone unico(dal 1929-30). Al momento il primato appartie-ne a Dario Hubner, re del gol a 35 anni nel 2002in condominio con David Trezeguet della Juve.Ve lo ricordate Hubner? Lo chiamavano «Ta-tanka», che nella lingua dei Lakota Sioux india-ni d’America significa bisonte. In spogliatoio be-veva il grappino e fumava una sigaretta, giocavanel Piacenza allenato da Walter Novellino. Tonic’era già, aveva 24 anni quasi 25, e svettava nelBrescia di Carlo Mazzone. Segnò tredici reti,neppure tante se si calcola che veniva «riforni-to» da Pep Guardiola e Robi Baggio, ma si capivache era bravo e che sarebbe arrivato in Naziona-le. Toni ha viaggiato come un diesel. E’ in pistada vent’anni - dal Modena 1994-95, in C1 - e neiprimi giri su e giù per l’Italia andava piano, sem-brava ingrippato. Come tutti i diesel ci ha messoun po’ a trovare la giusta velocità, però una voltaraggiunta non l’ha più mollata ed è arrivato in-tegro alla soglia dei quarant’anni.

RAGAZZI, SVEGLIA Dal 2002 di Hubner sonotrascorsi tredici anni - oggi «Tatanka» è proprie-tario di un bar in Lombardia e i grappini se liserve da solo - e Toni è ancora qua. Per la sestavolta ha sfondato quota 20 in campionato. Gliera successo al Palermo – due volte, di cui una inB –, alla Fiorentina, al Bayern e nella scorsa sta-gione al Verona. Sta per scattare il refrain: il fat-to che Toni nelle ultime due stagioni abbia tim-brato tanti gol suona sinistro per il livello dellaSerie A, secondo molti ne dimostrerebbe la de-cadenza. Il teorema però è discutibile, i primiinseguitori del nuovo capocannoniere sono il22enne Mauro Icardi e il 31enne Carlos Tevez,non proprio un matusa. Il 38enne Toni si è mes-so alle spalle uno che ha 16 anni meno di lui e unaltro di sette più giovane. Non è colpa sua se glisbarbati arrancano, se Zaza, per citare un cen-travanti della «nouvelle vague», non ha mante-nuto quel che prometteva in autunno e oggi boc-cheggia a nove reti. Tra i ragazzi italiani si sonodifesi con onore Gabbiadini e Berardi, ma la mi-glior difesa è l’attacco, specie se si parla di pun-te, per cui... Di grandi attaccanti della leva calci-stica del ’77 resistono Toni e Di Natale. Più vec-chio di loro Francesco Totti, del ’76; un filo più«verde» Miro Klose, del ‘78. Gli indistruttibili.

LUCA TONICENTRAVANTI DEL VERONA

DOMENICA GIOCHEREMO CONTRO

LA SQUADRA PIÙ FORTE IN ITALIA E FORSE IN

EUROPA, LA JUVE

SAREBBE BELLO DIVENTARE

CAPOCANNONIERE QUI: AL VERONA NON CI È

RIUSCITO NESSUNO

HUBNER NEL 2002 A 35 ANNI IL CANNONIERE PIÙ

«ANZIANO» DELLA SERIE A: ADESSO LUCA PUÒ BATTERLO

Toni38 ANNI 21 GOL

IL «GRANDE VECCHIO»

E’ ANCORA QUA

Serie A R37agiornata

22 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

23LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Matteo BregaINVIATO A VERONA

S e ci pensi bene,quello scricciolocon la maglietta

del Chievo che quasi lo fainciampare ti emoziona dipiù. Potenza della prima-vera e di una partita tradue squadre che ormaihanno già preso il codinosulla giostra della salvez-za. La festa-famiglia delChievo prevede i figli deigiocatori in campo pri-ma e dopo la sfida conl’Atalanta. In mezzo, cisono due gol, quelli diGomez e Pellissier(nella foto Ansa) che

CHIEVO 1

ATALANTA 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Gomez (A) al 3’, Pellissier (C) al 43’ s.t.

CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic (dal 7’ s.t. Botta); Schelotto, Izco, Radovanovic (dal 14’ s.t. Cofie), Birsa (dal 25’ s.t. Pellissier); Paloschi, Meggiorini. PANCHINA Seculin, Pozzi, Vajushi, Fetfatzidis, Sardo, Biraghi. ALLENATORE Maran.CAMBI DI SISTEMA dal 7’ s.t. 4-3-1-2; dal 25’ s.t. 4-3-3.BARICENTRO MEDIO 52,1 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.

ATALANTA (4-3-3) Sportiello; Zappacosta, Benalouane, A. Masiello (dal 23’ s.t. Stendardo), Del Grosso; Grassi, Cigarini, Baselli; Maxi Moralez, Boakye (dal 1’ s.t. Rosseti), Gomez (dal 18’ s.t. Emanuelson). PANCHINA Avramov, Scaloni, Bellini, D’Alessandro, Bianchi, Biava, Cherubin, Cavagna, Dramè. ALLENATORE Reja.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.

ARBITRO Sacchi di Macerata.NOTE Spettatori 7.000 circa. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-5. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.

disegnano l’1-1. L’indolenza èdemocratica, colpisce prima ilChievo e poi l’Atalanta.

BRACCINO ATALANTINO Lasquadra di Reja mantiene co-stante il suo andamento lonta-no da Bergamo, infilando il se-sto risultato utile consecutivo(sei pareggi e un successo). Sivede che la saudade non è unproblema, tutt’altro. Il 4-3-3 ne-razzurro è più elastico del 4-4-2veneto. O forse semplicementela qualità atalantina sta un gra-dino sopra. Fatto sta che il quar-to d’ora finale del primo tempospiega perché Reja avrebbe vo-luto ritrovare la squadra neglispogliatoi con un gol di vantag-gio. Non avviene perché Gomezdecide di fare il geometra met-tendosi in proprio (incrocio pie-no) e perché Bizzarri confermadi avere un curriculum da SerieA (ferma Boakye e Maxi Mora-lez). Come uno scienziato,l’Atalanta va per esperimenti.Anche se il gol arriva da un er-rore del piccolo chimico Zuka-novic che, invece di cercare uncompagno, si fa aggredire daGomez: destro e ciao. Il proble-ma, se la si guarda dal punto divista bergamasco, è che l’Ata-lanta atterra qui. Maran mettemano alla panchina. FuoriZukanovic (non al meglio),dentro Botta. Si passa al 4-3-1-2con l’argentino che si sistemadietro Paloschi e Meggiorini.Funziona bene per 20’. AlloraMaran sfoglia un’altra pagina

varando il 4-3-3 conPellissier per Birsa.Botta va sull’inter-

no di centrocampo,ma non è un sacrificio

oneroso visto che l’Ata-lanta è ingolfata. E da un

corner proprio di Botta arri-va il pareggio di Pellissier(perso da Benalouane con Ci-garini che scivola sul secon-do palo). Festa. E va bene co-sì anche se al 45’ Paloschi ditesta avrebbe potuto far gi-rare la freccia delle emo-zioni verso il Chievo. Fini-sce 1-1. Se escludiamo igol dei piccoli gialloblù

oltre il triplice fischio.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Apre Gomez poi Pellissier Ma c’è aria di vacanza1Già salve, Atalanta e Chievo si divertono I gialloblù acciuffano il pari nel finale

CHIEVO 6

BIZZARRI 6,5 Il pezzo forte è aver deviato sulla traversa il sinistro di Gomez.FREY 5,5 Preso di mira da Gomez e poco intento a ribattere.DAINELLI 6 Un tranquillo pomeriggio primaverile.CESAR 6 Come il compagno di reparto non sbuffa più di tanto.ZUKANOVIC 5,5 L’errore grosso su Gomez costa carissimo.BOTTA 6,5 Sarà perché è in una squadra nuova, ma ha idee e voglia.SCHELOTTO 6,5 Insultato dai tifosi, reagisce con sostanza.IZCO 5,5 Contro una mediana dai piedi buoni si perde un po’.RADOVANOVIC 6 Tiene in mano la bussola della squadra.COFIE 6 Applica la lezione di Radovanovic nell’ultima mezzora.BIRSA 5,5 Ispirato talmente poco da defilarsi troppo.IL MIGLIORE PELLISSIER 6,5In 20 minuti un gol. L’economia applicata al calcio.PALOSCHI 6 Se avesse avuto più senso dell’orientamento su quell’ultima palla…MEGGIORINI 6 L’uomo nero, ovvero quello del lavoro sporco. C’era rigore su di lui.ALL. MARAN 6 Aggiusta tatticamente il giocattolo in corsa dando un po’ di pepe.

BOTTA MOTIVATOZUKANOVIC GIÙ BENE SPORTIELLO GRASSI HA QUALITÀ

SACCHIEsordiente inSerie A, non

fischia il rigore per il Chievo per fallo di Benalouane su Meggiorini. Peccato perché aveva tenuto bene la gara.TEGONI 6 DI FRANCESCO 6ROCCHI 6 PEZZUTO 6

ATALANTA 6

SPORTIELLO 6,5 Primo tempo con la bibita, ripresa indaffarata. Bravo su Botta e Paloschi.ZAPPACOSTA 5,5 Due dardi nel primo tempo, poi sparisce.BENALOUANE 5 Si perde Pellissier sul corner e rischia il rigore su Meggiorini.A. MASIELLO 5,5 Alla distanza patisce, poi esce per una botta.STENDARDO 5,5 Fa in tempo a partecipare al gol subito.DEL GROSSO 5,5 Una punizione, poi sotto coperta per l’avanzare di Schelotto.GRASSI 6 Ha qualità e voglia di pressare. I crampi lo limitano.CIGARINI 6 Mette Maxi in porta, mette il tampone spesso.BASELLI 6 Qualche spunto come qualche virgola fuori posto.MAXI MORALEZ 6 Voto per la dedizione alla fase difensiva. Sbaglia davanti Bizzarri.BOAKYE 5 Una palla in area e mal gestita. Dura un tempo.ROSSETI 6 All’esordio, emozione e margini di miglioramento.IL MIGLIORE GOMEZ 6,5 Fino a quando canta, l’Atalanta resta al centro del villaggio.EMANUELSON 5,5 Serviva brio, porta acqua sgasata.ALL. REJA 6 Primo tempo buono, ai suoi manca un gol.

5,5

CESENA 0

CAGLIARI 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Sau al 47’ s.t.

CESENA (4-2-3-1) Agliardi; Volta, Lucchini, Krajnc, Renzetti; De Feudis, Cascione; Tabanelli (dal 28’ s.t. Ze Eduardo), Brienza, Dalmonte (dal 16’ s.t. Djuric); Defrel (dal 42’ s.t. Rodriguez).PANCHINA Leali, Bressan, Nica, Magnusson, Succi, Mordini, Capelli, Mudingayi, Moncini.ALLENATORE Di Carlo.BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 METRICAMBI DI SISTEMA dal 16’ s.t. 4-3-1-2.ESPULSI nessuno.AMMONITI De Feudis, Lucchini e Cascione per gioco falloso.

CAGLIARI (4-3-1-2) Brkic; Balzano,Rossettini, Capuano, Murru; Joao Pedro (dal 28’ s.t. Barella), Crisetig, Ekdal; Mpoku (dal 42’ s.t. Longo); Farias, Cop (dal 16’ s.t. Sau). PANCHINA Cragno, Gonzales, Avelar, Dessena, Ceppitelli, Diakitè.ALLENATORE Festa.BARICENTRO MEDIO 52,6 METRICAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.

ARBITRO Abbatista di Molfetta.NOTE paganti 1.637, incasso di 5.175 euro, abbonati 12.308, quota di 113.872,75. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 0-0. Angoli 4–4. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.

Alessio D’UrsoINVIATO A CESENA

S aluti, gol e rimpianti. Abraccetto nella penulti-ma puntata di Serie A. Il

calcio li fa e poi li ac-coppia: eccoli Cesenae Cagliari, già retro-cessi e già proiettatinel futuro. In campolo scherzetto lo faSau, con un tardivo sopras-salto di orgoglio e talento neititoli di coda dell’«anticipo diB» di giornata, fuori dal Ma-nuzzi i titoli li dà il toto-alle-natori. I romagnoli, a me-no di clamorosi contrordi-ni, proseguiranno l’avven-tura con Di Carlo in

panchina, come lascia intende-re nel dopo gara il presidenteGiorgio Lugaresi, mentre i sar-di volteranno pagina: dopo laridda di voci su Montero, Ven-tura e Colantuono, ecco spun-tare la candidatura forte di Bi-soli. Sarebbe un ritorno.

IN VETRINA In un clima diste-so (emblematica la pacifica in-vasione di campo dei tifosibianconeri nel finale), le duesquadre in procinto di ricollo-carsi ai nastri di partenza dellaB da protagoniste, giocano inlibertà, ognuno coi propri benconosciuti limiti, esaltando tal-volta i riflessi di Brkic e Agliar-di con tiri e conclusioni dalladistanza, in un match che filavia con un fruscìo impalpabilefino al 47’ della ripresa, quan-do il simbolo del Cagliari, Sau(nella foto Ansa), decide diprendersi la copertina infilzan-do il portiere del Cesena, su as-sist di Ekdal che manda in tiltLucchini in chiusura.

AVANTI CON FIDUCIA Ma ilCesena, che ne ha prese di ba-stonate finora (e in partita sipermette pure il lusso di schie-rare a sorpresa dal 1’ il classe’97 Dalmonte), del nono tra-collo interno stagionale se nefa subito una ragione. E guardaavanti: «Siamo pronti a riparti-re – dice Lugaresi -, abbiamovoglia di farlo. Foschi? Per noiè un punto di riferimento. Ild.s. ha già incontrato Di Carlo,i due si rivedranno nelle prossi-me ore per confrontarsi su pro-

grammi e conti, ma ci sonotutti i presupposti per conti-nuare insieme». Il Cagliari,

che intende cedere pre-sto gli ingombranti

Conti e Cossu (chiavedi volta, a dirla tutta,per il ritorno di Biso-

li…), si regala invece unacuto intriso di dignità,mentre il profilo per la suapanchina del futuro assu-me più nitide fattezze.Anche se, è doveroso dir-lo, Festa e il suo staff esco-no a testa alta dal tunnelbuio della retrocessione.

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Sau consola il Cagliari Il Cesena in B con Di Carlo 1Un gol dell’attaccante sardo decide il derby delle retrocesse. Bisoli dopo Festa?

CESENA 5,5

IL MIGLIORE AGLIARDI 6,5 Reattivo su Joao Pedro, Balzano e Farias. Saracinesca. Nulla può sul gol.VOLTA 5,5 Indulgente in chiusura, spesso deve aiutarlo Lucchini.LUCCHINI 5 Ricorrere alle maniere forti con Farias. Responsabilità precise sul gol.KRAJNC 6 Cerca fortuna in attacco, partita onesta.RENZETTI 6 Un cross e sovrapposizioni a getto continuo.DE FEUDIS 5 Falloso, poche le idee. Che fatica.CASCIONE 4,5 Giornata incolore. Mai in partita. Salterà il Torino.TABANELLI 5 Fischiato, perde molti palloni.ZE’ EDUARDO 5 Tanto movimento,non lascia il segno.BRIENZA 5,5 Stavolta è impreciso, mai preponderante.DALMONTE 6 Intraprendente, ci mette muscoli e carattere.DJURIC 5,5 Con lui il Cagliari torna al 4-3-1-2. Qualche sponda.DEFREL 6 Si sbatte lì davanti. Fucilata nel primo tempo. Non dispiace da centravanti. (Rodriguez s.v.)ALL. DI CARLO 5,5 Cambia modulo in corsa, ma non sposta l’inerzia.

VOLTA INCERTO DEFREL CONVINCEEKDAL È LUCIDOMURRU ELETTRICO

ABBATTISTAPerfettaapplicazione del

regolamento, opportuni i gialli. Tira dritto giustamente sul contatto Krajnc-Farias. Senza tensioni, interviene se necessario.DI SALVO 6,5 -D’APICE 6,5; GUIDA 6,5 -RIPA 6,5

CAGLIARI 6

BRKIC 6,5 Vola su Defrel, finale di stagione in crescendo.BALZANO 6,5 Riecco il retrorazzo d’inizio campionato. Accompagna l’azione.ROSSETTINI 6,5 Attento e concreto, è lui che tappa tutte le falle.CAPUANO 6 Risolve qualche mischia in area.MURRU 6 Elettrico, non molla mai.JOAO PEDRO 6 Rodaggio di 20 minuti, poi si fa più incisivo.BARELLA 6 Ha personalità, ci prova anche dalla distanza.CRISETIG 6 Rilancia l’azione, baluardo davanti alla difesa.IL MIGLIORE EKDAL 6,5 Tocca un’infinità di palloni, suo l’assist per Sau-gol. Lucido.MPOKU 5 Gli spazi stretti del Manuzzi non gli consentono le abituali progressioni. Marcato a uomo. (Longo s.v.)FARIAS 6 Frequenze altissime, palla al piede è pericoloso.COP 5 Corsa, movimenti, ma qualche indecisione di troppo nell’ultimo passaggio.SAU 6,5 Gol decisivo, rapace come nelle migliori giornate.ALL. FESTA 6 Cagliari disciplinato e combattivo: merito suo.

6,5

LE PAGELLE di M.B.

LE PAGELLEdi A.D’U.

Serie AR37a giornata

24 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

UDINESE 0

SASSUOLO 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Magnanelli al 25’ s.t.

UDINESE (4-1-3-2)Karnezis (dal 29’ p.t. Scuffet); Widmer, Danilo, Bubnjic, Piris; Allan; Guilherme,Kone, Badu (dal 32’ s.t. B. Fernandes); Perica (dal 1’ s.t. Di Natale), Thereau. PANCHINA Meret, Wague, Neuton, Pasquale, G. Silva, Pinzi, Geijo, Aguirre. ALL. Stramaccioni.CAMBI DI SISTEMA dal 29’ p.t. 4-4-2, dal 34’ s.t. 4-3-2.BARICENTRO MEDIO 51,6 METRIESPULSO Guilherme al 34’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).AMMONITO Kone per g.s.

SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Fontanesi, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Chibsah (dal 40’ s.t. Taider), Magnanelli (dal 40’ s.t. Floccari), Biondini; Berardi, Zaza, Floro Flores (dal 32’ s.t. Sansone).PANCHINA Pomini, Polito, Longhi, Bianco, Gazzola, Natali, Lazarevic.ALL. Di Francesco.CAMBI DI SISTEMA dal 40’ s.t. 4-2-3-1.BARICENTRO MOLTO BASSO 47,7 METRIESPULSI nessuno. AMMONITO Berardi per simulazione.

ARBITRO Abisso di Palermo.NOTE paganti 2.693, incasso di 26.529 euro; abbonati 6.206, quota n.c. Tiri in porta 3 (1 traversa)-3. Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 1-0. Angoli 11-4. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 4’. L’esultanza del Sassuolo per il gol: Francesco Magnanelli, 30 anni, preso in braccio da Domenico Berardi, 20 GETTY

UDINESE 5,5

Una stagione in panchina, chissà perché, non ne ha offuscato il talento: entra e sfodera una paratona su Zaza, fermato in uscita anche nel finale.

6,5

IL MIGLIORESCUFFET

KARNEZIS 6 Finora non aveva saltato nemmeno un minuto, primato condiviso con l’empolese Rugani. Un colpo al ginocchio sinistro lo mette k.o.WIDMER 6 Spinge con continuità, non sempre con precisione al cross.DANILO 6 Meriterebbe il gol di testa, soffre parecchio con Zaza.BUBNJIC 6 Pulito in chiusura, buon piede per i cambi di campo.PIRIS 5,5 Incrocia Berardi e sono dolori, anche se i pericoli si materializzano altrove.ALLAN 6 Davanti alla difesa chiude e riparte, alla lunga perde lucidità.GUILHERME 5 Tanti passaggi, poche idee. E le due ammonizioni in 23’ sono una leggerezza.KONE 5 Da trequartista non dà nulla, a sinistra sparisce.BADU 6 Dinamico, prova anche a inserirsi da destra. Ma davanti alla porta si perde B. FERNANDES s.v.PERICA 5,5 Un’occasione subito, un colpo di testa alto. Pochino.DI NATALE 6 Il pallonetto è un lampo isolato.THEREAU 5 Incisività e velocità zero.ALL. STRAMACCIONI 5,5 Qualche episodio sfortunato, ok. Però l’Udinese non pratica calcio collettivo.

SI RIVEDE SCUFFET E FA SUBITO MIRACOLICANNAVARO SALVA, BERARDI ILLUMINA

ABISSO Mal consigliato dall’arbitro di porta Gavillucci,non dà rigore su Berardi aggiungendo la beffa del gialloper simulazione.

BOTTEGONI 6 - BELLUTTI 6GAVILLUCCI 5 - SAIA 6

LE PAGELLE di A.FR.

SASSUOLO 7

Prezioso scudo davanti alla difesa, sigilla spazi da difensore aggiunto, come al solito. La novità è il gol, realizzato seguendo l’azione fino all’area avversaria. (Floccari s.v.)

7

IL MIGLIOREMAGNANELLI

CONSIGLI 6,5 Riflesso super su Danilo e lo aiuta la traversa, scavalcato da Di Natale lo aiuta Cannavaro.FONTANESI 6 La maturità, in campo, se l’è già guadagnata: 19 anni ma gioca con la tranquillità del veterano.CANNAVARO 7 Il salvataggio in rovesciata vale un gol fatto.ACERBI 6,5 Chiude subito su Perica, sempre attento.PELUSO 5,5 Svagato sui piazzati: perde Danilo (traversa) e rischia il rigore di mano.CHIBSAH 6 Mezzala addetta all’inserimento, fa il suo. (Taider s.v.)BIONDINI 6 Sostanza in mezzo, anche una palla buona per Zaza.BERARDI 7 La fionda da cui partono le munizioni dell’attacco. Guadagnerebbe pure un rigore...ZAZA 6,5 Tagli, movimenti, fisico. Se ritrova l’istinto davanti alla porta, è bell’e pronto per la Juve.FLORO FLORES 6 Generoso nelle rincorse sulla fascia, chiude comprensibilmente con i crampi. (Sansone s.v.)ALL. DI FRANCESCO 7 I movimenti del tridente andrebbero studiati: perfetti o quasi. Le tre vittorie di fila, prima volta per il Sassuolo in A, sono il premio.

5

Magnanelli prima gioiaL’Udinese esce tra i fischi1La bandiera del Sassuolo regala ai suoi la terza vittoria di filaFriulani troppo confusionari: il meglio lo offre ancora Di Natale

Alex FrosioINVIATO A UDINE

D ieci anni fa FrancescoMagnanelli stava con-cludendo la stagione al-

la Sangiovannese, in C1. Avevagiocato poco, e allora scelse discendere di un altro gradino.Andò al Sassuolo, in C2. Ha co-sì vissuto giorno per giorno lascalata del club, ne è diventatocapitano e ieri si è tolto la sod-disfazione che gli mancava: ilprimo gol in Serie A. Racconta-re Magnanelli è raccontare ilSassuolo, soprattutto nel con-fronto diretto con l’Udinese.Da una parte una squadra condieci italiani in campo, che par-lano la stessa lingua anche insenso calcistico, e regalano alSassuolo tre vittorie di fila in Aper la prima volta nella sua sto-

ria. Dall’altra una formazionein cui ognuno sembra andareper conto proprio e che comin-cia con undici stranieri, per poiscoprire che i migliori sono idue italiani che entrano dallapanchina: il portiere Scuffet, ilcui talento era apparso lam-pante già l’anno scorso salvotrascorrere tutta la stagione inpanchina, e Di Natale, al qualebasta un colpo - un pallonettosalvato da Cannavaro sulla li-nea - per risultare migliore ditutti gli altri attaccanti.

LA PARTITA Il Sassuolo è sal-damente disegnato intorno aun 4-3-3 di stampo sì zemania-no, si sa, ma senza squilibri di-fensivi (non ha preso gol dopo12 trasferte). La squadra di DiFrancesco aspetta, si compattacon il rientro delle punte ester-ne, non lascia spazi all’Udine-

se, che solo in avvio riesce asorprendere la difesa avversa-ria (Acerbi sporca la conclusio-ne di Perica). Gli uomini diStramaccioni sembrano ancheben istruiti sul piano indivi-duale ma poco su quello collet-tivo. Le occasioni da gol lo pro-vano: quella di Perica arriva daun rinvio di Karnezis (che escealla mezzora, colpito al ginoc-chio sinistro già dopo 7 minu-ti), la traversa di Danilo da cal-cio d’angolo, il pallonetto di DiNatale, beh facile, dalla classedi Di Natale. Un po’ meglioquando Strama passa a un piùordinato 4-4-2, ma l’unicaazione collettiva della partita -aggiramento da sinistra a de-stra - porta soltanto a un crossdi Widmer spazzato da Acerbi.Il Sassuolo invece sa sempredove mettere il pallone, soprat-tutto quando transita da Berar-

di, che alza la testa e sa già do-ve avranno tagliato Zaza e Flo-ro Flores. Il 10 se ne mangia unpaio (ma come si muove, ra-gazzi...), gli altri due costrui-scono per il destro vincente diMagnanelli. Allo svantaggiol’Udinese reagisce aggiungen-do confusione a confusione,l’espulsione di Guilherme com-pleta il quadro.

FISCHI Inevitabili i fischi fina-li: motivo per cui Di Natale de-ve (deve!) continuare, non puòessere stato il suo ultimo salu-to. L’Udinese ha appena 41punti, solo 17 nel girone di ri-torno: a oggi, è la peggior sta-gione dal 2001-02. Stramac-cioni si consoli: su quella pan-china c’era Ventura, che poi qualche soddisfazione se l’ètolta.

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La stagione di Stramaccioni«Voto 6+, giovani cresciuti»� UDINE (m.m.) Finisce male con i fischi del Friuli che fino al 90’ aveva atteso in silenzio sperando in un colpo di coda. L’Udinese incassa la terza sconfitta consecutiva e non si schioda da quota 41. Andrea Stramaccioni, però, si sforza di guardare il bicchiere mezzo pieno. «Volevamo chiudere con un risultato positivo e il primo tempo l’avevamo anche interpretato nella maniera giusta. Con le occasioni di Perica e la traversa di Danilo avevamo costruito più del Sassuolo. Nella ripresa abbiamo avuto l’occasione

del pallonetto di Totò e il fallo di mano in area del Sassuolo».Il tecnico bianconero poi dà un voto alla stagione dell’Udinese. «È di poco superiore alla sufficienza, abbiamo raggiunto l’obiettivo salvezza con anticipo e abbiamo fatto crescere dei ragazzi che avevano avuto meno spazio». Per Eusebio Di Francesco il Sassuolo ha meritato: «È partita meglio l’Udinese, poi siamo cresciuti. Alla fine ha preso il sopravvento la nostra maggiore qualità nella costruzione delle giocate. Peccato non aver sfruttato le occasioni per chiudere prima la gara».

Serie BRVerso i playoff

LE GARE DI DOMANI

� Partono domani sera i playoff di Serie B, con le due sfide del turno preliminare. Le vincenti vanno in semifinale a sfidare Vicenza e Bologna, come spiegato nel grafico qui a fianco. Ecco come si preparano.

PERUGIA-PESCARA (ore 18.30) Ci saranno oltre 15 mila spettatori al Curi e la curva Nord promuoverà una raccolta fondi per Emergency: nel clima di festa anche l’impresa degli Allievi, che a Vinovo hanno eliminato la Juventus nella semifinale scudetto; riguardo la squadra, Camplone ha tutti disponibili. Nel Pescara ce la fa Zampano (Rossi squalificato) mentre il doppio ex Galeone tifa per una delle due in A: «Il Perugia ha sofferto due volte il Pescara e Oddo ha già dato un’impronta alla squadra. Ma occhio a Camplone, non è uno sprovveduto».

SPEZIA-AVELLINO (ore 21) Ci sarà una megacoreografia al Picco e i tifosi si danno appuntamento in Curva Ferrovia un’ora prima della gara: già venduti 4.000 biglietti; riguardo la squadra, solo Datkovic si è allenato a parte. Scaramanzia protagonista per l’Avellino, che oggi lascia Coccaglio (Brescia) per andare a Sarzana nello stesso ritiro del 2 febbraio, quando vinse 1-0; Rastelli dovrebbe puntare sul 3-5-2, mentre i tifosi sono pronti ad affrontare la lunga trasferta: già 800 i biglietti venduti, con supporters in arrivo anche dalla Svizzera.

REGOLAMENTO In caso di parità al 90’, si giocano i supplementari: se la situazione non cambia, si qualifica la squadra che si è meglio piazzata in campionato, ossia quella che domani sera gioca in casa. In semifinale e in finale l’andata verrà sempre giocata sui campi delle squadre che si sono melgio classificate: la differenza rispetto al turno preliminare è che, dopo la partita di ritorno, in caso di parità non ci saranno i supplementari.

In 15.000 a PerugiaGaleone fa il tifosoAvellino, che cabala

LA PREMIAZIONE

� C’è tanto Carpi nei Top 11 di Serie B, arrivati all’ottava edizione. I riconoscimenti saranno consegnati questa sera al Frontemare di Rimini nella consueta kermesse organizzata da Beppe Indino, alla quale parteciperanno tutti i premiati e varie autorità, con un ospite illustre: si tratta di Arrigo Sacchi (a inizio carriera iniziò ad allenare proprio nel Rimini), che parlerà anche del suo nuovo libro «Calcio totale» che è appena stato presentato (anche a GazzettaTv).

I PREMIATI A votare sono stati gli allenatori delle 22 squadre, che hanno scelto i migliori ruolo per ruolo. Ecco quindi i vincitori, in una ideale formazione schierata con il 4-4-2: Gabriel (Carpi); Sabelli (Bari), Blanchard (Frosinone), Gagliolo

(Carpi), Mammarella (Lanciano); Di Gaudio (Carpi), Di Gennaro (Vicenza), Viviani (Latina), Gucher (Frosinone); Mbakogu (Carpi), Melchiorri (Pescara). Soltanto Gagliolo e Di Gaudio dovrebbero essere assenti, oltre ovviamente a Melchiorri che domani sera sarà impegnato nel turno preliminare dei playoff.

ALTRI RICONOSCIMENTI Il Carpi capolista ovviamente è stato anche eletto come squadra rivelazione del campionato che l’ha lanciato per la prima volta in Serie A. Come miglior allenatore ovviamente è stato scelto Castori (Carpi). Come miglior giovane il più votato è stato Verre (Perugia). Invece il miglior arbitro è Gavillucci di Latina. Scelto anche il miglior direttore sportivo, e il premio andrà ex aequo a Giuntoli (Carpi) e Giannitti (Frosinone). Nel corso della serata ci saranno anche speciali riconoscimenti per i giornalisti che hanno seguito il campionato di Serie B, oltre che per vari enti e associazioni, a cominciare dall’Aia.

C’è il Top 11 a RiminiCarpi protagonistaAtteso anche Sacchi

LA GUIDA AGLI SPAREGGI

Domani, ore 18.30

Domani, ore 21

SEMIFINALI

5 e 9 giugnoore 20.30

FINALEPLAYOFF

PLAYOUTANDATA

Sabato 30 maggioore 18.30

RITORNOsabato 6 giugno

ore 18.30ENTELLA - MODENA

BOLOGNA

VICENZA

PERUGIA

PESCARA

SPEZIA

AVELLINO

Venerdi 29, ore 18.30

RITORNOMartedi 2 giugno ore 21

RITORNOMartedi 2 giugno, ore 18.30

Venerdi 29, ore 21

GDS

Serie AR37a giornata

25LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I nsomma, c’è un po’ d’affanno inqueste ultime giornate: forse iltraguardo vicino e un campiona-

to con quasi tutti i verdetti già emes-si, hanno contribuito ad allentare latensione. Di sicuro non è questo chesi aspetta il designatore dalla suasquadra. Finir bene è un buon viaticoin vista della nuova stagione e so-prattutto anche i fischietti hanno laloro classifica: a fine giugno due o tresaranno dismessi (rischiano Peruz-zo, Tommasi, Russo e l’infortunato Celi, mai utilizzato in questa stagio-ne). Certo, oggi c’è la partita più im-portante della giornata: tocca al «ca-pitano» Nicola Rizzoli gestire il derbytra Lazio e Roma, decisivo per la cor-sa al secondo posto. In caso di dire-zione positiva, molti dei dolori arbi-trali del fine settimana saranno quasidimenticati.

CESENA-CAGLIARI 0-1 Abbattista di MolfettaTutto facile per l’arbitro della Can B(ben 4 quelli schierati ieri): pochissi-mi episodi da moviola. Nessun dub-bio di fuorigioco sul gol vittoria delCagliari segnato nel recupero.EMPOLI-SAMPDORIA 1-1 Calvarese di TeramoAltra gara tranquilla, ma c’è un’azio-ne sospetta nella ripresa: Eto’o va giùin area dopo l’entrata di Hysaj. LaSamp chiede il rigore, resta qualcheombra.CHIEVO-ATALANTA 1-1 Sacchi di Macerata

Esordio in A per il giovane (ha 30 an-ni e solo l’anno scorso era stato pro-mosso in B) fischietto marchigiano.Gara gestita anche con personalità,ma c’è un errore: da punire con il ri-gore l’entrata di Benalouane su Meg-giorini.PALERMO-FIORENTINA 2-3 Giacomelli di TriesteGiusto annullare in avvio un gol a Dy-bala per fuorigioco. Sbaglia, invece,Giacomelli ad annullare la rete di Ro-driguez, non c’è nessun fallo di Gilar-dino su Gonzalez. In precedenzac’era un rigore in favore del Palermoper un tocco di braccio (largo)di Pi-zarro sul cross di Quaison. Regolareil gol di Gilardino. Ok i due gialli aKurtic.PARMA-VERONA 2-2 Minelli di VareseDa annullare il 2-0 di Varela: è di po-co in fuorigioco sull’assist di Mauri.Verona senza un rigore: fallosa latrattenuta di Feddal ai danni di Toni.Sempre Feddal col braccio sul crossdi Saviola: corretto assegnare il pe-nalty.UDINESE-SASSUOLO 0-1 Abisso di PalermoBerardi mastica amaro sul finire delprimo tempo: subisce fallo da rigoreda Allan, ma l’arbitro lo ammonisceper simulazione. Bravo Cannavaro asalvare sulla linea il pallonetto di DiNatale. Reclama l’Udinese perché Pe-luso controlla con il petto e poi la pal-la gli carambola sul braccio: giustoconsiderarlo involontario. Nulla dadire sui 2 gialli mostrati a Guilherme.MILAN-TORINO PAGINA 5

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LA MOVIOLAdi FRANCESCO [email protected]

BEFFA BERARDI: AMMONITO MA ERA RIGOREA PALERMO GIACOMELLI SCONTENTA TUTTIVERONA E CHIEVO SENZA UN PENALTY

TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTENon ancora disponibile

TOTOGOL - COLONNA VINCENTENon ancora disponibile

I gol e gli highlights della Serie A (nella foto Matri in posta con la coppa dello scudetto) e del calcio estero li puoi trovare su Gazzetta.it, con gli approfondimenti e le reazioni dei protagonisti del fine settimana. Poi le statistiche, i commenti, i video di Gazza Offside e tutte le news sugli altri sport

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RISULTATI CLASSIFICA MARCATORI

CONCORSI N. 43 DEL 24/05/2015

DOMENICA 31 MAGGIO, ore 20.45ATALANTA-MILAN (1-0)

CAGLIARI-UDINESE (2-2)

FIORENTINA-CHIEVO (2-1)

SAMPDORIA-PARMA (2-0)

INTER-EMPOLI (0-0)

NAPOLI-LAZIO (1-0)

ROMA-PALERMO (1-1)

SASSUOLO-GENOA (3-3)

TORINO-CESENA (3-2)

VERONA-JUVENTUS (0-4)

PROSSIMO TURNO

CESENA-CAGLIARI 0-1Sau (C)

CHIEVO-ATALANTA 1-1Gomez (A), Pellissier (C)

EMPOLI-SAMPDORIA 1-1Pucciarelli (E), Eto'o (S)

GENOA-INTER 3-2Icardi (I), Pavoletti (G), Palacio (I), Lestienne (G), Kucka (G)

JUVENTUS-NAPOLI 3-1Pereyra (J), David Lopez (N), Sturaro (J), Pepe (J) rigore

LAZIO-ROMAstasera, ore 18

MILAN-TORINO 3-0El Shaarawy (M), Pazzini (M) rigore, El Shaarawy (M)

PALERMO-FIORENTINA 2-3Ilicic (F), Jajalo (P), Gilardino (F), Rigoni (P), Marcos Alonso (F)

PARMA-VERONA 2-2Nocerino (P), Varela (P), Toni (V), Toni (V) rigore

UDINESE-SASSUOLO 0-1Magnanelli (S)

SQUADRE PT PARTITE RETI RIGORI PUNTI'13-14

E DIFFERENZA

POSIZIONESTAGIONE

13-14 IN CASA FUORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF.

RETI FAVORE CONTRO

G V N P G V N P G V N P F S F S F S T. R. T. R.

JUVENTUS 86 19 16 3 0 18 10 5 3 37 26 8 3 45 11 25 11 70 22 48 8 6 5 2 99 (-13) 1

ROMA 67 18 10 7 1 18 8 6 4 36 18 13 5 30 12 21 16 51 28 23 7 6 4 4 85 (-18) 2

LAZIO 66 18 12 1 5 18 8 5 5 36 20 6 10 39 16 27 18 66 34 32 5 3 5 4 53 (+13) 10

NAPOLI 63 18 11 5 2 19 7 4 8 37 18 9 10 44 24 24 26 68 50 18 8 4 2 2 75 (-12) 3

FIORENTINA 61 18 8 6 4 19 9 4 6 37 17 10 10 27 17 31 29 58 46 12 7 2 3 3 64 (-3) 4

GENOA 59 19 9 6 4 18 7 5 6 37 16 11 10 33 21 28 23 61 44 17 7 5 7 3 41 (+18) 14

SAMPDORIA 55 18 7 9 2 19 6 7 6 37 13 16 8 21 13 25 27 46 40 6 2 2 7 6 44 (+11) 12

INTER 52 18 6 7 5 19 7 6 6 37 13 13 11 29 20 26 25 55 45 10 7 5 6 2 60 (-8) 5

TORINO 51 18 7 7 4 19 6 5 8 37 13 12 12 20 14 23 31 43 45 -2 6 3 8 7 56 (-5) 6

MILAN 49 19 9 5 5 18 3 8 7 37 12 13 12 30 19 23 30 53 49 4 10 10 6 4 54 (-5) 8

PALERMO 46 19 8 6 5 18 3 7 8 37 11 13 13 30 25 21 29 51 54 -3 6 4 5 4 in B in B

SASSUOLO 46 18 6 8 4 19 5 5 9 37 11 13 13 22 21 24 35 46 56 -10 8 7 5 4 34 (+12) 16

VERONA 45 18 7 4 7 19 4 8 7 37 11 12 14 25 28 22 35 47 63 -16 6 4 7 5 54 (-9) 9

CHIEVO 43 19 4 9 6 18 6 4 8 37 10 13 14 16 19 12 19 28 38 -10 2 1 4 2 33 (+10) 17

EMPOLI 42 19 6 8 5 18 2 10 6 37 8 18 11 26 22 17 26 43 48 -5 3 3 2 1 in B in B

UDINESE 41 19 6 5 8 18 4 6 8 37 10 11 16 26 29 14 23 40 52 -12 1 1 9 8 43 (-2) 13

ATALANTA 37 18 4 7 7 19 3 9 7 37 7 16 14 21 30 16 24 37 54 -17 5 4 8 5 50 (-13) 11

CAGLIARI 31 18 3 4 11 19 4 6 9 37 7 10 20 20 33 24 32 44 65 -21 7 4 4 3 39 (-8) 15

CESENA 24 19 3 7 9 18 1 5 12 37 4 12 21 19 31 17 37 36 68 -32 6 5 10 7 in B in B

PARMA (-7) 18 19 5 4 10 18 1 3 14 37 6 7 24 19 27 12 46 31 73 -42 2 2 6 5 55 (-37) 7

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

Ancora un turno non positivo per il gruppo del designatore Messina. Sabato maluccio gli anticipi e anche ieri diverse sbavature con qualche errore pesante in area di rigore.

Allan su Berardi: rigore non visto SKY

21 RETI Toni (4, Verona)20 RETI Icardi (4, Inter); Tevez (2, Juventus)16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli)15 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria)14 RETI Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese)13 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino)12 RETI Klose (Lazio)11 RETI Callejon (Napoli)10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio)9 RETI Pinilla (1, Atalanta; 3 nel Genoa); Defrel (Cesena); Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio); Rigoni e Vazquez (Palermo); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese)8 RETI Denis (3, Atalanta); Brienza (3, Cesena); Morata e Pogba (Juventus); Destro (Milan; 5 nella Roma); Hamsik (Napoli); Ljajic (1, Roma)7 RETI Pellissier (1, Chievo); Saponara (1, Empoli); Babacar, Ilicic (1) e Rodriguez (1, Fiorentina); Palacio (Inter); Matri (7 nel Genoa) e Vidal (2, Juventus); Djordjevic (Lazio); Totti (4, Roma); Glik e Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo)6 RETI Farias e Sau (Cagliari); Salah (Fiorentina); Bertolacci e Pavoletti (Genoa; 1 nel Sassuolo); Guarin (Inter); Llorente (Juventus); Honda (Milan); Mertens (1) e Zapata (Napoli)5 RETI Moralez (Atalanta); Ekdal (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Tonelli (Empoli); Niang (Genoa); Hernanes, Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Bonaventura (Milan); Belotti (1, Palermo); Cassano (1, Parma); Florenzi (1), Nainggolan e Pjanic (Roma); Sansone (Sassuolo); Gomez e Nico Lopez (Verona)4 RETI Avelar (3), Cop e Joao Pedro (Cagliari); Meggiorini (Chievo); Pucciarelli (Empoli); Cuadrado (ora è nel Chelsea), Gilardino e Gomez (Fiorentina); Perotti (2, Genoa); Pirlo (Juventus); Antonelli (Milan; 3 nel Genoa); Muriel, Okaka e Soriano (Sampdoria); Missiroli (Sassuolo)3 RETI Boakye, Gomez e Zappacosta (Atalanta); Rossettini (Cagliari); Carbonero (Cesena); Rugani (Empoli); Bonucci, De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner, Marchisio (1) e Pereyra (Juventus); Biglia (1) e Lulic (Lazio); De Jong, El Shaarawy e Pazzini (2, Milan); De Guzman (Napoli); Chochev (Palermo); Nocerino (1) e Palladino (Parma); De Silvestri e Obiang (Sampdoria);Acerbi e Taider (Sassuolo); Bruno Peres e El Kaddouri (Torino); Tachtsidis (Verona)2 RETI 55 giocatori1 RETE 89 giocatori RETI SEGNATE in questo turno 27 (3 rigori); RETI TOTALI 974 (81 rigori, 31 autoreti)

Serie AR37a giornata

26 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7.00 Gazzetta News7.15 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8.00 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.30 Gazzetta News8.45 Gazzetta News

9.05 Campioni a confronto9.30 Condò Confidential10.05 The Speedgang-La banda dei motori11.05 Perfection: Momenti di gloria11.30 Campioni a confronto12.05 Bomber13.00 Gazzetta News13.15 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

14.00 Gazzetta News Extra TimePOMERIGGIO14.30 Offside15.00 The Speedgang - La banda dei motori15.45 Sfide senza limiti - Prima Tv16.10 Sport Science17.05 Bomber18.00 Perfection: momenti di gloria18.30 Gazzetta News Extra Time

19.00 Gazzetta NewsSERA19.30 Gazzetta News Giro d’Italia20.00 Offside20.30 Tuttogol21.05 Perfection: Momenti di gloria 21.35 Senza appello23.00 Gazzetta News23.15 Gazzetta News

Gasp! Che ospite a Senza Appello 1Il tecnico del Genoa meraviglia nel salotto di GazzettaTv. Con lui anche il portiere della Samp, Viviano

Giulia Guglielmi

G asp! Ma è proprio lui? Sì,è Gian Piero Gasperinil’ospite che stasera sie-

derà nel salotto di GazzettaTv.Pronto a dispensare, in direttasul canale 59, dritte sul suo 3-4-3 genoano.

CAMPIONATI ESTERI Il pome-riggio sul 59 inizia alle 14 conGazzetta News Extratime, unamezz’ora tutta dedicata ai cam-pionati esteri. In studio il no-stro Stefano Cantalupi com-menterà con particolare atten-zione a lcune gare delweekend: Barcellona-Deporti-vo e Real Madrid-Getafe per laLiga spagnola, Psg-Stade deReims per il campionato fran-cese e Hully City-ManchesterUnited, Manchester City-Sou-thampton e Stoke City-Liverpo-ol per la Premier League.

SERIE A Mezz’ora dopo (e inreplica alle 24) il pomeriggioprosegue con la rubrica setti-manale Offside, con una pun-tata dedicata interamente alla37a giornata di campionato(che si concluderà oggi con ilposticipo delle 18 tra Lazio e

Roma). I commenti sarannoconcentrati sugli anticipi Ju-ventus-Napoli e Inter-Genoa.Ma anche sulla corsa all’Euro-pa League, ancora aritmetica-mente aperta visto il pareggiotra Empoli e Sampdoria (1-1)di ieri.

CORSA ROSA Anche durante lagiornata di riposo si parlerà delGiro d’Italia. Ieri a Campiglio lavittoria di tappa è andata allospagnolo Landa (Astana), conla prova di forza della maglia

rosa Alberto Contador, terzo altraguardo. Oggi, giornata di ri-poso sempre a Madonna diCampiglio in vista della grandegiornata di domani: che saràuna giornata tutta in... salita con l’attesissima tappa delMortirolo. Negli appuntamentidelle 13.15, delle 19.30 e delle23.15 faremo il punto della si-tuazione, a cominciare dalla maglia rosa indossata dallospagnolo Alberto Contador, in-seguito in classifica generaledal nostro Fabio Aru (a 2’35’’).

Gian PieroGasperini, 57 anni,tecnico del Genoa che sabato sera ha sconfitto la sua ex squadra, l’InterANSA

In studio Andrea Berton con in-terventi del vicedirettore dellaGazzetta Pier Bergonzi e il no-stro Luca Gialanella. Non man-cano i collegamenti con gli in-viati Paolo Marabini, Ciro Sco-gnamiglio, Marco Pastonesi,Claudio Ghisalberti, ClaudioGregori e Alessandro Conti.

SENZA APPELLO A tutto calcioin prima serata. E in compa-gnia di Gian Piero Gasperini. Sarà lui il protagonista di Sen-za Appello, con un altro ospiteche sta sulla sponda calcisticaopposta di Genova: il portieredella Sampdoria Emiliano Vi-viano, in prestito ai blucerchia-ti dal Palermo. L’appuntamen-to è per le 21.35 con VivianaGuglielmi e il responsabile del-la redazione calcio Luigi Gar-lando. In primo piano i temi delcampionato, a partire propriodall’accesissimo anticipo traGenoa e Inter e che ha vistoprotagonista proprio Gasperi-ni. L’ex tecnico nerazzurro si èpreso la rivincita sulla sua vec-chia squadra — governata insoli 83 giorni di regno — assie-me a un altro ex (virtuale) del-l’Inter: Juraj Kucka, autore delgol vittoria.

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Siamo in onda!R

27LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

Abbiamo bisogno di underby appassionato,bello, vero, pulito. Neabbiamo bisogno comedell’aria pura, asfissiati

dai nuovi miasmi del calcio-scommesse e dalle scorie di una stagione di Optì Pobà, «lesbiche» e curve chiuse. Una finestra aperta su uno spettacolo sportivo affascinante, come lo è stato Genoa-Inter sabato sera nella splendida cornice di Marassi. L’Olimpico di Roma, se vuole, sa far venire una pelle d’oca unica.

Potremmo sbagliarci, traditi da questa ansia d’aria pura, ma la sensazione è che in questo finale di campionato si respiri qualcosa di nuovo e di piacevole. La proverbiale prevedibilità di certi risultati in coda al torneo pare ridotta. La Juve, di fatto, ha chiuso la porta dell’Europa League all’Inter e poi quella della Champions al Napoli. Non ha regalato nulla, ha continuato a mettere in campo la fame di sempre. Higuain non riusciva a capire perché il Parma, già retrocesso e fallito, ci mettesse tanta foga. Ma i ragazzi di Donadoni, splendido esempio di dignità sportiva, non hanno fatto sconti a nessuno. Anche ieri l’Empoli, già abbondantemente appagato da una stagione di soddisfazioni, ha messo alle corde la Sampdoria, che ha rischiato di compromettere i progetti europei. Nessuno ha frenato, tutti hanno spremuto il massimo dal proprio talento, come pretende lo sport.

A dispetto di questa gradevole sensazione, la vigilia del derby

romano, nei bar e sui social, è stata turbata dal sospetto del «biscotto», cioè dell’intesa più o meno inconscia sul pareggio che traghetterebbe in Champions sia Roma sia Lazio. Naturalmente i due allenatori hanno spazzato in tribuna il sospetto. E non c’è motivo di dubitarne. E’ vero che la Lazio perdendo il derby e l’ultima contro il Napoli al San Paolo si ritroverebbe al quarto posto e fuori dall’Europa dei grandi, ma è sensato barattare la certezza della Champions con la rinuncia, di fatto, al secondo posto? No, perché in termini economici (e non solo) tra arrivare secondi o terzi è tutta un’altra vita. E, poi, soprattutto, sarebbe folle, anche se già successo (2005), rinunciare a priori alla gloria di un derby vinto, che a Roma si prolunga più che in qualsiasi altra città del mondo, come sanno bene Lulic e Balzaretti. Un conto è avere la chiesa al centro del villaggio, un conto è tenerla in periferia. Non c’è pietra dell’Urbe che non lo ricordi: non si biscotta la Storia, la Storia è scritta dagli eroi.

E allora, in questo lunedì di barbieri chiusi e traffico impazzito, predisponiamoci al duello nobile tra due gladiatori mondiali, quali Totti e Klose; facciamoci meravigliare da Pjanic e Felipe Anderson; godiamoci le sgommate di Candreva e Ibarbo, le scintille dei tackle di De Vrij e Nainggolan; aspettiamoci coreografie che faranno vibrare. Ma, prima ancora, auguriamoci di assistere a uno spettacolo di lealtà sportiva che l’arbitro riesca a governare grazie alla responsabilità dei protagonisti. Auguriamoci che la gente riesca a raggiungere lo stadio e a tornare a casa senza problemi. Il calcio malato, entrato nel mirino del Governo per la sua malagestione, deve dare una prova di maturità. Serve un derby d’aria pura.

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Il campionato

AL CALCIO MALATO FA BENE UN DERBY D’ARIA PULITA

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IL COMMENTO di LUIGI GARLANDOANDO

C’ è uno stile spagnolo checaratterizza i grandicampioni. È quellodell’eleganza e dellasignorilità, e per essere

più prosaici del calcolo.... Il Pistolero Contador porta a spasso per il Giro una maglia rosa che assomiglia più a quella del generoso Miguel Indurain che a quella del Cannibale Eddy Merckx. Il fine settimana, tra crono di Valdobbiadene e il primo traguardo alpino, ha chiarito molto bene che il Giro è nelle gambe e nella testa di Alberto Contador. Non che ci fossero molti dubbi anche perché stiamo parlando del più grande specialista di Grandi Giri del ciclismo recente. Aspettavamo però il responso della gara contro il tempo e delle prime montagne vere per capire se la crescita di Fabio Aru, l’ipotizzabile riscatto di Porte e Uran, potessero sparigliare le carte e mettere ansia al Pistolero. Ora sappiamo che Contador è stato, nettamente, il più forte a cronometro e tutto fa pensare che sia anche il più forte in salita. Porte irriconoscibile a Valdobbiadene ha mollato il colpo e ora ha oltre mezz’ora di ritardo. Uran, uscito male dalla crono, ha preso una mazzata anche in salita e non porta nemmeno le scarpe del «Ciccio» visto al Giro 2014.

L’unico antagonista rimasto a galla è Aru. Tanto di cappello al giovane sardo che ha messo la squadra in testa sognando di isolare Contador per staccarlo, o almeno provarci, sulle ultime rampe di Campiglio. Ecco, diciamo che ci ha provato....

Contador è rimasto effettivamente solo, ma il passo regolare e sostenuto dell’Astana era esattamente quello che sperava. Ma Aru non poteva fare di più.

Ha avuto, anzi, il coraggio di rientrare su Landa e Alberto e lanciarsi in un attacco che era più cuore che gambe. Fabio merita un applauso lungo fino a Milano perché sta confermando in pieno il suo talento e il futuro dei Grandi Giri è per lui un rigore a porta vuota. Al momento però sa di lottare contro un gigante. Ad un certo punto Contador avrebbe potuto prendere cappello e salutare sia Aru sia Landa. E all’ultimo chilometro quando la partita a scacchi rischiava lo stallo ha deciso che Landa, giovane connazionale che stima, potesse avere via libera per raggiungere Trofimov e volare a braccia alzate sul traguardo di Campiglio. Alberto si è comportato come Indurain. Pensate che Miguel, nei 5 Tour de France come nei 2 Giri d’Italia che ha conquistato, non ha mai vinto alcuna tappa in linea. Si limitava a dominare le cronometro per poi controllare gli avversari diretti in salita decidendo giorno per giorno chi poteva avere via libera per il successo parziale. Era anche un modo per farsi degli amici...

Aru ha talento e temperamento e non darà per scontata la soluzione di questo Giro, ma siccome ragiona anche lucidamente sa che da domani sul Mortirolo si giocherà soprattutto la partita delle posizioni sul podio. Una partita che al momento vede il compagno Landa come il primo dei potenziali candidati al suo secondo posto. Sarà bene che l’Astana chiarisca le gerarchie anche se alla fine deciderà la strada.

Il Giro si gode oggi il secondo giorno di riposo dopo aver riconosciuto Contador come il re. Non certo un despota, piuttosto un monarca illuminato. Si, alla Indurain, ma non troppo. Alberto usa la zucca alla velocità della nano tecnologia, calcola tutto e sa essere generoso, ma ha pure un super-io molto sviluppato e un rispetto sacro per il Giro. Se lo conosciamo un po’, crediamo che prima di Milano cercherà di vincere una tappa (importante) in maglia rosa.

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Contador re del Giro

ALBERTO UN SIGNOREALLA INDURANMA NON TROPPO...L’ANALISIdi PIER BERGONZIemail: [email protected]

ONZIcs.it

V olevo scrivere ancora del Nepal. Ildramma continua - e presto sarà aggravato dall’arrivo del monsone -

anche se sempre di meno se ne parla. Per

La vita per la montagna

VITTIME DELL’ALPINISMO: UN DOVERE NON DIMENTICAREL’AVVENTUROSOdi REINHOLDMESSNER

fortuna c’è chi invece ai nepalesi continua a pensare, come il regista Bernardo Bertolucci, con la proiezione speciale in beneficenza del suo «Piccolo Buddha». Oggi mi occupo di gravi lutti che hanno colpito il mondo dell’alpinismo. Solo di uno molto si è parlato: lo statunitense Dean Potter è morto a 43 anni durante un volo con la tuta alare nel Parco nazionale di Yosemite. Anche se Dean è uno dei grandi della storia, interprete estremo del «Free solo» perfino su pareti come la Nord

dell’Eiger, prima di diventare interprete altrettanto estremo del volo di prossimità, la morte non fa differenze e quindi non bisogna scordare anche chi volava con lui e con lui ha perso la vita: Graham Hunt. E bisogna ricordare che nei giorni scorsi è scomparso a 67 anni l’austriaco Albert Precht: un amico, con oltre un migliaio di prime ascensioni su roccia. È stato uno dei pionieri di uno stile di scalata pulito, sulle orme di Preuss. È rimasto vittima in Grecia, a Creta, di un banale errore

in una calata a corda doppia in coppia. E in Caucaso ha sacrificato la propria vita Eduard Koblmüller, anche lui austriaco, 69 anni. Guida alpina, autore di importanti scalate in Himalaya, come la prima sulla parete Sud-Est del Cho Oyu, o una nuova via, ancora non finita, sul K2. Era impegnato con un gruppo in una escursione sci alpinistica sul Kazbek, un 5000 al confine fra Georgia e Russia. Sono stati sorpresi da una tempesta. Mentre tutti gli altri si ponevano in salvo, raggiungendo il più vicino rifugio, lui è rimasto accanto a una donna in difficoltà. Non sono sopravvissuti a un bivacco all’addiaccio.

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ANDREA DOVIZIOSOPilota di MotoGP� Bello avere avuto l’opportunità di entrare nei box Ferrari e scoprire i segreti della Formula1Grazie a tutta la Scuderia Ferrari@AndreaDovizioso

La vignettadi Lorenzo Castellani

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FABIO FOGNINITennista� AUGURI SORELLINA Ti amo sorellina@Fulvia_Fognini @fabiofogna

CLEMENTE RUSSO Pugile� Fissate questa data: 5.06 Alcatraz, #Milano. Ho bisogno di voi! #roadtorio2016 #iocimettolafaccia @ClementeRusso

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28 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GERMANIA

Di Matteo-Schalke 04La storia è già finitaE Magath ripudia Vienna

Il Barça ha due problemiSuarez e la nuova maglia1L’attaccante, fermo dal 12 maggio, deve recuperare la condizioneLa divisa della prossima stagione, a strisce orizzontali, non va ai tifosi

Filippo Maria RicciINVIATO A BARCELLONA

@filippomricci

U na maglia che fa discute-re, due partite per pren-dersi un altro record, un

paio di premi individuali messiin bacheca. Il Barcellona ieri hariposato, oggi torna al lavoropoi parlerà Dani Alves, uno chenon ha paura a dire ciò che pen-sa, che sta giocando come aitempi belli e ha il contratto inscadenza tra meno di due mesi.

STRISCE ORIZZONTALI Ierihanno parlato i tifosi del Barça,che via social network hannocriticato la nuova rivoluziona-ria maglia: per la prima voltanella sua storia il club catalanoavrà una «samarreta» (per dirlain catalano) a strisce orizzonta-li invece che verticali. Stile Cel-tic Glasgow, per capirsi. Le giu-stificazioni di ideatori, disegna-tori e approvatori sono due: ildisegno ricorda le bandiere cheondeggiano al Camp Nou,l’idea era già stata usata in altresezioni della polisportiva blau-grana, pallacanestro, rugby eatletica. Senza entrare in meritilegati all’estetica, il passaggioda verticale a orizzontale (o vi-ceversa) è sempre destinato afar discutere. Per la secondamaglia spariscono gli orrendi

colori fluo apparsi negli ultimianni. Si passa al giallo con sullespalle quattro barre verticalirosse: l’idea è quella di ripren-dere la Senyera, bandiera cata-lana. Maglie in vendita da do-mani, vedremo la risposta delpubblico.

IN CERCA DEL RECORD Oggi ilBarça inizia a preparare la fina-le di Copa del Rey con l’AthleticBilbao, sabato in un Camp Noudiviso equamente tra le due ti-

foserie. La squadra di Luis Enri-que vuole raggiungere la Juvesul 2-2 come trofei stagionalivinti per giocarsi con i bianco-neri il «triplete» a Berlino. E cer-ca un paio di gol del suo triodelle meraviglie Messi-Suarez-Neymar per battere il record diRonaldo, Benzema e Higuainche nel 2012 chiusero con 118reti. Il MSN del Barça con ladoppietta di Messi al Deportivoè arrivato a 117: 56 in 55 partiteper l’argentino, 24 in 41 perl’uruguayano, 37 in 49 per ilbrasiliano (con i tifosi blaugra-na che fanno il paragone conBale, quest’anno arrivato solo a17 reti in 48 apparizioni). Il triodel Barça ha due partite per sta-bilire l’ennesimo primato.

PREMI A SUAREZ E BRAVO LuisSuarez è fermo dal 12 maggio,quando uscì per noie muscolarinell’intervallo del ritorno colBayern: «Sta bene – ha detto Lu-is Enrique – i problemi che ave-va sono stati superati. Non è an-cora al 100% ma contiamo difarcelo arrivare in settimana».Intanto l’ex Liverpool si è presoil Trofeo Efe per il miglior ibero-americano del calcio spagnolo,succedendo a Diego Costa. Peril cileno Claudo Bravo inveceecco il primo «Zamora» dellacarriera, il premio al portieremeno battuto della Liga.

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117Le reti segnate in stagione dal trio composto da Messi (56 gol), Suarez (24) e Neymar (37)

IL NUMERO

Suarez, Neymar, Iniesta, Messi e Piquè con le nuove maglie

Roberto Di Matteo, 44, GETTY Felix Magath, 61 anni REUTERS

Pierfrancesco Archetti

I l Bayern sale sul balconedi Marienplatz, mostra a15 mila tifosi i due trofei

per gli «scudetti» maschile efemminile e Karl-Heinz Rum-menigge non perde occasioneper sgridare chi parla di delu-sione: «E’ una mancanza di ri-spetto criticarci perché abbia-mo preso “soltanto” un tito-lo». Ma lontano da Monacosono le storie di allenatori atenere banco. Roberto Di Mat-teo è stato accompagnato allaporta ieri. Lo Schalke 04 hadeciso di interrompere il ma-trimonio con l’ex azzurro, do-po la delusione per il sesto po-sto in Bundesliga. Il club nonha voluto confermare le indi-screzione di stampa, ma oggisi accorderà per la buonuscita.Di Matteo si è congedato ieridai giocatori, rendendo ope-rative le parole del club: «Sia-mo tutti sotto processo» avevodetto il manager Horst Heldt.Che però potrebbe seguire

l’allenatore. Di Matteo era arriva-to il 7 ottobre con il club 11°, ave-va firmato fino a giugno 2017 eaveva fatto inserire nel contrattoun premio per il titolo che i blunon vincono dal ‘58. Ha toccato ilterzo posto nel primo weekend difebbraio, poi la discesa. E’ statoaccusato di essere troppo buononello spogliatoio, però aveva la-sciato a casa Boateng e Sam.

FELIX: CIAO AUSTRIA Troppobuono non è mai stato Felix Ma-gath, passato pure lui dalloSchalke. Il Torturatore, ultimaapparizione al Fulham (con re-trocessione in maggio ed esoneroin settembre), stava per firmarecon l’Austria Vienna. Anzi, erafatta per il club e i media. Mal’autografo non c’è stato: ufficial-mente per dissensi sul corposostaff al seguito, ma dietro c’è an-che la corte dello Spartak Mosca.L’Austria Vienna è settima in untorneo di 10 squadre vinto ieri inanticipo dal Salisburgo. Però gio-cherà la finale di coppa con icampioni.

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MondoRSpagna

29LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

J onas Gutierrez non potràmai cancellare due giornidalla sua vita: il primo è

quando, nel settembre 2013,gli fu diagnosticato il cancro aitesticoli; il secondo, due mesipiù tardi, quando gli fu rivelatodall’allora manager delNewcastle, Alan Pardew, chenon gli serviva un giocatore re-duce da un’operazione per ri-muovere un tumore. «Non di-menticherò mai come sonostato trattato», le parole di Gu-tierrez. Il calciatore argentino,dal 2008 nel Nord-Est dell’In-ghilterra, ha dato ieri una le-zione etica e sportiva ai suoi di-rigenti, salvando il Newcastle.Gutierrez ha inventato l’assistdell’1-0 realizzato da Sissokoal 54’ e all’85’ ha piazzato ilcolpo del 2-0 su un West Hamche, licenziato Sam Allardycealla fine del match, è ora allaricerca di un nuovo allenatore.

PARADOSSI La corsa di Gutier-rez per festeggiare il 2-0 hacommosso lo stadio. I 52.094spettatori del St. James’ Parkhanno applaudito l’argentino,sopravvissuto due volte al tu-more. Dopo l’operazione nel-l’ottobre 2013 e il trasferimen-to in prestito al Norwich nelgennaio 2014, Jonas ha avuto

TOP 11: TRIPLO WALCOTT

VALDESMan. United

7,5

CARVALHOMonaco

7,5

DANILOPorto

7,5 IRAOLAAthletic B.

8MKHITARYAN

Borussia D.

7,5 PAYETMarsiglia

8

OLICAmburgo

7,5 A. VIDALSiviglia

8,5

WALCOTTArsenal

9

JAVI GUERRAMalaga

8 CAVANIPsg

7,5

GDS

Scarpa d’OroStravince CR7Agüero sul podio

� 1) 96 punti Ronaldo (Real Madrid/Spagna), 48 gol;2) 86, Messi (Barcellona/ Spa), 43 gol; 3) 52, Agüero (Man. City/Inghilterra), 26 gol; 4) 46,5, Soriano (Salisburgo/ Austria), 31 gol;5) 44, Neymar (Barcellona/ Spa) e Griezmann (Atletico Madrid/Spagna) 22 gol

Ronaldo, 30 anni (AFP)

ITALIANI ALL’ESTERO

Chi si rivede? Petrucci-goleadorVanoli perde ma ha vinto la coppa

Iacopo Iandiorio

E roi per un giorno. ComeDavide Petrucci (Cfr Cluj,7,5), ex giovanili della

Roma, Manchester United eCharlton, che con un magnifi-co destro da fuori area condan-na il Rapid di Bergodi (5,5) cheretrocede in serie B. Petruccinon segnava da più di 2 anni(col Peterborough in B inglese,anche se alcuni riportano ungol, conteso con un compagno,in B belga nel dicembre 2013).Lo Iasi di Napoli (5), raggiuntala salvezza, si fa travolgere dalPandurii (5-2). In Slovenia Va-noli (7) col Koper perde in casa

col Rudar ma in settimana havinto la coppa nazionale in fi-nale contro il Celje, 2° in classi-fica. Detto in altra pagina di DiMatteo in Germania, nel gior-no della festa Verratti (Psg, 7)pur senza obiettivi mostra lasolita classe e offre un assist sulprimo gol di Cavani; Thiago Motta (Psg, 6,5) autoritario ebonificatore. Sirigu resta inpanchina e Raggi è squalifica-to. Pellé (5,5, Southampton)chiude senza lode e senza infa-mia nel k.o. col City: finiscecon 12 gol in Premier, non ma-le. Si rivede Mannone (Sunder-land) nella sconfitta col Chel-sea e fa bella figura di fronte airipetuti tentativi dei Blues.

Il Real Madrid di Ancelotti (7,anche se non era in panchina)asfalta il Getafe. In Eibar-Cor-doba fuori sia Piovaccari cheFausto Rossi. Criscito (Zenit,5,5) si spinge e spinge spessoin avanti, ha anche un’occasio-ne in area su assist di Hulk nel-la sconfitta a Perm (0-1). Pariper Cannavaro (6,5), dopo ilk.o. in Champions in settima-na, nel derby di Guangzhoucon l’R&F, ma va in testa per-ché intanto perde lo ShanghaiSipg di Eriksson capolista.Quinto gol per Giovinco (7, To-ronto), contro Portland, e i ca-nadesi iniziano ad ingranare inMls.

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Favola Gutierrez, vince due tumorie salva il Newcastle 1Assist e gol dell’argentino contro il West HamE il manager Pardew gli disse: «Non ci servi»

una ricaduta che lo ha costret-to a sottoporsi ad una serie dicicli di chemio. Nel dicembre2014, Gutierrez ha ricomincia-to ad allenarsi, partecipandoanche a gare podistiche legatead iniziative di solidarietà. Il 4marzo 2015, il ritorno in cam-po, contro il Manchester Uni-ted e la prima intervista dopo17 mesi di calvario: «Ero statooperato in Argentina. Avevopagato tutto a mie spese. Ave-vo ricominciato ad allenarmi,quando un giorno Pardew michiama e mi dice «è meglio chevai a giocare da un’altra par-te». Posso capire tante cose,anche che nel calcio la cosa piùimportante sia ormai il dena-ro, ma non avrei mai pensatoad una cosa del genere». Gu-tierrez, con il contratto in sca-denza, potrebbe aver giocatol’ultima gara con il Newcastle,regalando la salvezza ad unasquadra travolta dalla conte-stazione. Dopo il 2-0 sul West

Ham, cori contro Mike Ashley,il discusso proprietario delclub, attaccato anche da unaleggenda come Kevin Keagan:«Sta mancando di rispetto atutti, città e tifosi». Pronta re-plica di Ashley: «Io non mollo».

VERDETTI L’ultimo turno diPremier ha consegnato i ver-detti finali. La terza retrocessaè l’Hull. L’Arsenal va in Cham-pions grazie al 4-1 – tris di Wal-cott – sul WBA. Il ManchesterUnited, dove è ufficiale l’addiodi Falcao, affronterà i playoffdi Champions. Il Tottenham eil Liverpool parteciperanno al-la prossima Europa League,ma l’1-6 incassato dai Reds sulcampo dello Stoke potrebbeavere conseguenze imprevedi-bili. Brendan Rodgers è prontoa farsi da parte: «Se la proprie-tà vuole cambiare, tolgo il di-sturbo». Per il terzo club in Eu-ropa League, bisogna attende-re la finale di Coppa d’Inghil-terra del 30 maggio: se vincel’Aston Villa, via libera allasquadra di Birmingham, ma setrionfa l’Arsenal, si qualifiche-rà il Southampton, settimo incampionato. Aguero con 26 re-ti è il capocannoniere del tor-neo, mentre Manuel Pellegriniè ottimista: «Resterò alla guidadel Manchester City». E Balo-telli? Non pervenuto: fuori dai18 anche ieri.

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La gioia di Jonas Gutierrez, 31 anni, argentino del Newcastle, dopo il gol segnato ieri al West Ham AFP

LE CLASSIFICHE

AUSTRIA

Salsburgo campionein anticipo� (c.r.) A una giornata dalla fine del campionato, il Red Bull Salisburgo ha ieri vinto il sesto«scudetto» della sua storia nella Bundesliga austriaca, il secondo di fila. Grazie ai gol di Sabitzer, Ramalho e Soriano (31° gol stagionale del capocannoniere) la squadra di Adi Hütter ha battuto 3-0 il Wolfsberg fra gli applausi di 18 mila tifosi. Ora il Salisburgo punta come l’anno scorso alla doppietta. Il 3 giugno affronterà nella finale della coppa austriaca l’Austria Vienna.

DANIMARCA

Il primo titolodel Midtjylland � (ada.) Alla conquista del titolo mancava solo l’ufficialità: con il punto conquistato nel fine settimana sul campo del Vestsjaelland (0-0) il Midtjylland si è laureato campione di Danimarca per la prima volta nella sua storia. La squadra di Glen Riddersholm, 43 anni, di fatto, aveva già chiuso i conti nel turno precedente superando il Copenaghen 2-0 nello scontro diretto, grazie alla grande prova del neo-nazionale danese Sisto, autore di un gol e un assist. Si è chiuso anche il campionato cipriota con la vittoria dell’Apoel Nicosia

GERMANIA

Darmstadt promossoKarlsruhe-Amburgo� Dopo 33 anni, il Darmstadt torna in Bundesliga. Il club, salito dalla C un anno fa, ha chiuso ieri al secondo posto la seconda divisione tedesca, dietro all’Ingolstadt, promosso in anticipo. Il Karlsruhe, terzo, giocherà lo spareggio con l’Amburgo (giovedì e lunedì prossimo) per l’ultimo posto in Bundesliga.

BRASILE

Pato gol e assistIl San Paolo vince� RIO (m.can.) Pato torna protagonista: scende in campo nella ripresa e serve l’assist all’ex romanista Bastos, autore 2-0; poi è proprio l’ex milanista a siglare il 3-0 finale del San Paolo sul Joinville per il campionato brasiliano. Il «Papero» è il cannoniere del San Paolo nel 2015 con 13 reti, due delle quali nelle tre giornate della serie A.

TACCUINO

MondoRInghilterra

Alan Pardew, 53 anni ACTION

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

30 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

31LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il solito Ganzsalva il ComoMatera, l’1-1fa ben sperare1Auteri passa con Carretta ma è ripresoSabatini, ora serve un altro colpo esterno

COMO-MATERA 1-1

MARCATORI Carretta (M) al 3’, Ganz (C) al 5’ s.t. COMO (3-5-2) Crispino 6; Ambrosini 6, Giosa 6,5, Lebran 6; Marconi 6, Castiglia 7 (dal 43’ s.t. Fautario s.v.), Fietta 6, Cristiani 5,5 (dal 34’ s.t. Ardi-to s.v.), Casoli 6; Ganz 7 (dal 38’ s.t. Defendi s.v.), Le Noci 6. (Falcone, Cassetti, Berardocco, Maritato). All. Sabatini 6,5.MATERA (3-4-3) Bifulco 6,5; D’Aiello 6, Faisca 6,5, Flores 6; Bernardi 6, Coletti 6, Iannini 6,5, Mazzarani 5,5; Carretta 7 (dal 47’ s.t. Pagliarini s.v.), Letizia 5,5 (dal 34’ s.t. Di Noia s.v.), Madonia 5,5 (dal 25’ s.t. Diop 5,5). (Russo, Mucciante, Ferretti, Ashong). All. Auteri 6,5.ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6.NOTE paganti 5.246, incasso di circa 80.000 euro. Ammoniti Iannini, Leti-zia, Mazzarani, Ambrosini e Carretta. Angoli 4-0.

Matteo PierelliINVIATO A COMO

T utto rinviato a domenica,come voleva il Matera ecome temeva il Como,

che però può aggrapparsi ainumeri e alla storia del suocampionato, in cui ha vinto ben13 volte fuori casa, record sta-gionale in Lega Pro. La partita èstata nervosa e complicata, edè esplosa nel secondo tempo: alcapolavoro di Carretta (grandiagonale all’incrocio dei pali)ha risposto con un bel tocconell’area piccola il solito Simo-neandrea Ganz, già decisivocon la doppietta a Benevento.

EQUILIBRIO Pari giusto, fradue squadre che hanno giocatouna gara molto tattica davantia un pubblico che qui non si ve-deva da tempo. Il Matera – se-guito da più di 600 tifosi e colpresidente Saverio Columellache ha visto la partita defilato(scaramanzia?), vicino a un pa-lo dell’illuminazione – è partitomeglio e nel primo tempo hafatto la partita, senza però cre-are pericoli. Il Como ha tenutoil baricentro più basso e hapuntato soprattutto sulle ripar-tenze. Sabatini è stato bravo abloccare Letizia (che al ritorno

non ci sarà come Mazzarani) ecosì il Matera, guidato a centro-campo da un ispirato Iannini, siè affidato soprattutto allesgroppate di Carretta sulla de-stra. Da quella posizione è arri-vato il vantaggio ospite chesembrava aver messo l’ipotecasulla finale e invece... «Invecesubito dopo – dice Auteri – ab-biamo commesso una ingenui-tà con Letizia: ha perso una pal-la che non doveva mai perdereed è arrivato il gol di Ganz. Finoa quel momento loro non ciavevano creato problemi». Ec-co, il merito del Como è statoquello: non abbattersi e reagiresubito. Proprio come aveva fat-to a Benevento. E così, con laforza di volontà (palla recupe-rata da Casoli, splendido crossdi Castiglia per Ganz) è arriva-to il pareggio di Ganz che pocodopo ha cercato il bis, trovandoperò sulla sua strada un grandeBifulco. «Abbiamo il 50% dipossibilità di andare in finale –dice Sabatini – questa è statauna tipica partita da playoff,molto tattica. Loro sono statipiù accorti di come me li aspet-tavo, ma è giusto così. E al ritor-no forse vedremo lo stesso tipodi gara. Ci sarà da soffrire pertutti».

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La Reggiananon sfondaBassano, paricon rabbia1Asta protesta: «Negato un rigore solare»Un legno per parte, annullato un gol a Nolè

REGGIANA-BASSANO 0-0

REGGIANA (4-3-3) Feola 7; Andreoni 5,5, Spanò 6, De Giosa 6 (dal 1’ s.t. Sabotic 6), Mignanelli 6,5; Bruccini 6, Vacca 6 (dal 21’ s.t. Maltese 6), Angiulli 6,5; Giannone 6,5 (dal 35’ s.t. Petkovic s.v.), Ruopolo 5,5, Siega 6. (Messina, Parola, Alessi, Ricci). All. Colombo 6.BASSANO (4-3-1-2) Grandi 6,5; Toni-nelli 5,5, Priola 7, Bizzotto 6, Semenzato 6; Furlan 7 (dal 42’ s.t. Cortesi s.v.), Davì 6, Proietti 5,5; Nolè 6,5 (dal 27’ s.t. Cattaneo 5); Pietribiasi 6 (dal 35’ s.t. Maistrello s.v.), Iocolano 6,5. (Scaranto, Zanella, Stevanin, Cenetti). All. Asta 6,5.ARBITRO Di Martino di Teramo 5,5.NOTE paganti 9.830, incasso di 167.006 euro. Ammoniti Pietrabiasi, Siega, Proietti, Mignanelli e Vacca. Angoli 5-6.

Andrea TosiINVIATO A REGGIO EMILIA

A lla fine di una partita vi-brante, Antonino Astaentra in campo per prote-

stare con l’arbitro, il modesto DiMartino. Il Bassano recriminaper un rigore fantasma e perl’annullamento di un gol diNolè nella ripresa per un lievefuorigioco, ma il pareggio cheesce dal Mapei Stadium non èscandaloso anche se l’allenato-re ospite ha un’idea tutta sua:«Ho reclamato per il rigore sola-re che ci è stato negato, non tan-to per il gol annullato. Doveva-mo vincere 4-1, abbiamo domi-nato». La Reggiana, sorretta daltifo di 10 mila spettatori (tantagente per una partita internadei granata non si vedeva dal-l’ottobre 2004 quando qui ven-ne il Napoli nella vecchia C1),esprime un volume superiore ditiri nello specchio (7-4), i dueportieri compiono interventiimportanti e anche il computodei legni (1-1) certifica l’equili-brio del risultato. Il passaggioalla finale per la promozione sideciderà domenica a Bassano.

PALO E TRAVERSA In avvio il rit-mo è frenetico tra due squadreche stanno bene fisicamente evogliono attaccare. La Reggia-na presenta un tridente veromentre quello del Bassano è più

sui generis con Nolè che agiscecome finto centravanti dietroalle due punte molto larghe. Laprima occasione è dei padronidi casa con Giannone: il manci-no tagliato dai 22 metri dell’exbolognese scavalca la barriera esi stampa su palo interno eschizzando fuori dalla porta. IlBassano reclama un penalty perun contatto sospetto tra Siega ePietrabiasi con quest’ultimo checrolla in area, per l’arbitro è si-mulazione e giallo. La Reggiananella prima mezzora preme for-te, Grandi ha molto lavoro dasbrigare per neutralizzare leconclusioni di Mignanelli,Bruccini e Angiulli. La reazionedel Bassano però è altrettantopericolosa: Pietribiasi di testacentra la traversa su assist di Se-menzato. Nella ripresa Feolasventa un colpo di testa ravvici-nato di Priola, il Bassano pren-de in mano il gioco e sfiora il goltre volte. Furlan imperversa sul-la fascia, bellissimo il suo duellocon Mignanelli. Proprio Furlanmette in mezzo per Nolè che in-sacca, ma per il guardalinee sot-to la tribuna è offside. Granditorna protagonista alzando unapunizione di Bruccini. I cambinon incidono e lo 0-0 rimane.

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Simoneandrea Ganz, 21 anni LAPRESSE Simone Iocolano, 25 anni LAPRESSE

LA GUIDA AGLI SPAREGGIPLAYOFF

1° TURNO

SEMIFINALI

FINALE

La vincente vienepromossain Serie B

Benevento 1

Como 2

0

0

Bassano

Juve Stabia

Matera

Pavia

Ascoli

Reggiana

2

4

0

0

1

1

6

5

2

1

Domenica 7e domenica

14 giugno

Ieri e 31/5SEMIFINALI

Ieri e 31/5

PLAYOUTGIRONE A

Pordenone-Monza

Lumezzane-Pro Patria

Gare di andataSabato 23 maggio

Gare di ritornoSabato 30 maggio

GIRONE BPro Piacenza-Forlì

Savona-Gubbio

GIRONE C

Ischia-Aversa Normanna

Reggina-Messina

0 2

1 0

2 1

2 1

4 126/5 ore 17

Como*

Matera

Bassano

*Reggiana

d.c.r

d.t.s d.t.s

* giocano la prima gara in casa

GDS

LA GUIDA

� Come spiegato nel grafico qui sopra, il ritorno delle semifinali dei playoff sarà domenica: Matera-Como (ore 16, diretta su Raisport) e Bassano-Reggiana (ore 18).FINALE L’andata è domenica 7 giugno sul campo della peggio classificata, il ritorno è il 14.REGOLAMENTO Al ritorno, in caso di parità al 90’ (i gol segnati in trasferta valgono come quelli in casa), si va ai supplementari; se la parità persiste, si va ai rigori (anche in finale).

PLAYOUT� Domani si gioca l’ultima gara di andata, che riguarda il girone C: si tratta di Reggina-Messina (ore 17). Le partite di ritorno sono tutte e sei sabato: quelle del girone A alle ore 16, quelle del girone B alle ore 17 e quelle del girone C alle ore 15.REGOLAMENTO A differenza dei playoff, al ritorno in caso di parità al 90’ (i gol in trasferta valgono come quelli segnati in casa) si salva la squadra meglio piazzata, ossia quella che al ritorno gioca in casa.

VERDETTI Già promosse in B: Novara (A), Teramo (B) e Salernitana (C). Già retrocesse in D: AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Savoia (C).

Domenica il ritornoPlayout: domani c’èReggina-Messina

SUPERCOPPA

Bis Novara: è re della Lega ProBuzzegoli gol beffa le due rivali1Altro successo dopo il 2010. Se fosse finita 1-0 per il Teramo, avrebbe vinto la Salernitana

TERAMO-NOVARA 1-1

MARCATORI Lapadula (T) al 37’ p.t.; Buzzegoli (N) al 43’ s.t.

TERAMO (3-4-1-2) Tonti 6; Caidi 6, Speranza 7, Perrotta 5; Scipioni 6 (dal 41’ s.t. Masullo s.v.), Cenciarelli 6 (dal 28’ s.t. Di Paolantonio s.v.), Amadio 6, Di Matteo 5,5; Lapadula 7,5; Bucchi 6,5 (dal 17’ s.t. Fiore 6), Donnarumma 6. (Cappa, Lulli, D’Egidio, Petrella). All. Vivarini 6.

NOVARA (3-5-2) Montipò 6; Vicari 6, Gavazzi 5,5 (dal 17’ s.t. Schiavi 6), Bergamelli 5,5; Dickmann 6 (dal 33’

s.t. Garufo s.v.), Bianchi 5,5 (dall’11’ s.t. Evacuo 5,5), Buzzegoli 7, Miglietta 5,5, Garofalo 6; Della Rocca 6, Corazza 6. (Tonozzi, Ludi, Faragò, Martinelli). All. Toscano 6. ARBITRO Fiore di Barletta 5,5.NOTE paganti 1.500 circa, incasso non comunicato. Espulso Perrotta al 12’ s.t.; ammoniti Bergamelli, Gavazzi, Lapadula, Bianchi e Caidi. Angoli 5-5.

Gaetano LombardinoTERAMO

V a al Novara la Supercop-pa di Lega Pro 2015. De-cisivo il pareggio otte-

nuto sul campo del Teramo chepermette ai ragazzi di Toscanodi chiudere con 4 punti il mini-torneo: se la partita fosse finita1-0 avrebbe festeggiato laSslernitana per la miglior dif-ferenza reti. Per il Novara (che

succede al Perugia nell’albod’oro) è la seconda vittoria nel-la manifestazione dopo quelladel 2010 contro il Portogruaro,con Tesser in panchina: aggan-ciato a quota due lo Spezia(vincitore nel 2006 e 2012).

LA PARTITA Il gol che sbloccal’incontro arriva al 37’ del pri-mo tempo ed è un’invenzionedel trio d’attacco teramano:Lapadula sfrutta l’assist diBucchi e trafigge con il de-stro il portiere piemonteseMontipò. Per Lapadula,che resta in attesa diconoscere il pro-prio futuro (èdi proprietàdel Parma), è l’ennesima perladi una stagione memorabile. Iragazzi di Vivarini credono

nell’impresa (servirebberoquattro reti senza subirne) diaggiudicarsi il trofeo. Il Tera-mo, in avvio di ripresa, restaperò in 10 per l’espulsione deldifensore Perrotta (fallo da ul-timo uomo) e la strada si com-plica. Il Novara, in superioritànumerica, prova in tutti i modia cercare il pareggio, ma DellaRocca e Evacuo si divoranodue occasioni. Sul finire dellagara il mediano Buzzegoli in-dovina un gran tiro dalla lungadistanza e consegna la Super-coppa al Novara. Titoli di codasulla stagione che ha visto le

due squadre volare in SerieB. Il Teramo e la società

piemontese, in setti-mana, definiranno il

futuro dei due alle-natori, Vivarini eToscano, entrambisotto contratto perun altro anno.

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CLASSIFICA Novara p. 4; Saler-nitana 3; Teramo 1.

L’esultanza di Daniele Buzzegoli, 32 anniLAPRESSE

SERIE D

� Si sono giocate la terza giornata nella poule scudetto, la terza fase dei playoff e i playout che hanno mandato le ultime 10 squadre in Eccellenza. Ecco i risultati.

POULE SCUDETTOTRIANGOLARE 1 Padova-Cuneo 2-0. Classifica: Castiglione e Padova p. 4, Cuneo 0. TRIANGOLARE 2 Maceratese-Siena 0-0. Classifica: Maceratese e Siena p. 4, Rimini 0. TRIANGOLARE 3 Fidelis Andria-Akragas 0-0. Classifica: Akragas p. 4, Lupa Castelli 3, Fidelis Andria 1. SEMIFINALI Giovedì a Macerata e Recanati ci vanno Castiglione, Maceratese, Akragas e Siena (come miglior seconda); in caso di parità di punti e scontro diretto, contava la Coppa Disciplina. La finale sabato a Macerata.

PLAYOFF TERZA FASEGIRONE A Sestri Levante-Borgosesia 3-1. GIRONE B Lecco-Seregno 1-2. GIRONE C Altovicentino-Sacilese 4-3 d.t.s. GIRONE D Porto Tolle-Piacenza 2-0. GIRONE E Poggibonsi-Ponsacco 2-1 d.t.s. GIRONE F Fano-San Nicolò 5-1. GIRONE G Viterbese-Olbia 1-0 d.t.s. GIRONE H Taranto-Potenza 2-0. GIRONE I Rende-Agropoli 0-0 d.t.s. QUARTA FASE Domenica alle 9 qualificate si aggiunge lo Scandicci, miglior semifinalista di Coppa Italia. PLAYOUT Pro Sesto-Caravaggio 1-0 (gir. B); Giorgione-Kras Repen 2-1 e Dro-Triestina 1-3 d.t.s. (C); Fidenza-Romagna Centro 1-2 (D); Colligiana-San Donato 2-0 (E); Amiternina-Castelfidardo 1-1 d.t.s. (F); Palestrina-Isola Liri 2-3 d.t.s. (G); Pomigliano-Arzanese 1-0 d.t.s. (H); Noto-Tiger Brolo 1-0 d.t.s.; Sorrento-Battipagliese 1-2 (I).

Scudetto: la Coppa Disciplinafa qualificare anche il Siena

Lega ProRAndata semifinali playoff

DOPO LE ACCUSE DEL TECNICO DELLA PRO PATRIA

Il Lumezzane: «Quereliamo Montanari»

� LUMEZZANE (Bs) (s.c.) Lo sfogo di Marcello Montanari, allenatore della Pro Patria, dopo la partita dei playout di sabato («Meritiamo rispetto perché almeno noi non siamo dei venduti») non è caduto nel vuoto e potrebbe avere uno strascico. Montanari se l’era presa con l’arbitro, ma anche con i giocatori bresciani, accusati di aver detto qualche parola di troppo agli avversari per la nota vicenda del calcioscommesse. Ieri il Lumezzane ha replicato

con un comunicato al tecnico: «Smentiamo categoricamente ci siano stati dei comportamenti irriguardosi da parte dei nostri tesserati nei confronti degli avversari e provvederemo a querelare per calunnia il signor Montanari nelle sedi opportune. La nostra buona condotta è certificata dalla totale assenza di richiami da parte dei quattro arbitri e degli ispettori di Lega». E’ ovvio che prima dovrà essere chiesta l’autorizzazione alla Figc per la clausola compromissoria.

32

Gran Casinò Mercedes

clicL’INGLESE DOMINA, LA BEFFA AL 65° GIRO

� Al 65° giro, con la Safety Car in pista, Lewis Hamilton - fino a quel momento leader della corsa - viene incredibilmente richiamato ai box dal muretto della Mercedes. L’inglese impiega 25”495 per entrare in pit lane, fermarsi e ritornare in pista. Nelfrattempo viene sorpassato sia da Rosberg sia da Vettel (nella foto in basso si nota la linea bianca che delimita la fine della pit lane) IPP-LIVERANI

1Pit stop (con calcoli sbagliati) in regime di Safety Car: Hamilton si fida

ed esce 3° dietro Rosberg e Vettel

Pino AllieviMONTECARLO (MONACO)

M a come si fa a per-dere una gara in que-sto modo? La Merce-

des pur avendo vinto il GP diMonaco con Nico Rosberg, si ègiocata la faccia davanti almondo (e anche ai suoi massi-mi dirigenti schierati ai box)decretando con una decisionescellerata la sconfitta del domi-natore assoluto, Lewis Hamil-ton. Il quale ha una enormeparte di colpa, in quanto ha passivamente osservato l’ordi-ne folle arrivatogli dal box: «C’èla Safety Car in pista, rientra, ticambiamo le gomme». Sarebbestato tutto normale se lo aves-sero fatto anche gli altri. Sareb-be stato quasi accettabile se lesue Pirelli soft fossero state allimite. Sarebbe stato giustifica-to se avesse avuto un vantaggiotale da permettergli di tornarein gara al comando. Nulla ditutto questo. Hamilton, comeun automa, ha detto sì. E da pri-mo si è ritrovato terzo. Un suc-cesso buttato via, Rosberg cheadesso lo insidia a 10 punti nelMondiale mentre tutta la Mer-cedes gli chiede scusa.

ARROGANZA Il box di Stoccar-da, già «responsabile» di averregalato la vittoria alla Ferrariin Malesia, ha agito con una su-perficialità intrisa di arroganzae c’è mancato poco che Vettelnon facesse un altro colpaccio.Dinanzi a un ordine assurdo,Hamilton avrebbe dovuto ra-gionare con la propria testa,non con quella degli altri, con-tinuando la marcia con le stessegomme. E avrebbe meritata-mente trionfato. Perché le suePirelli erano ancora in ottimecondizioni, tanto che negli ulti-mi 4 giri aveva guadagnatoquasi 4” su Rosberg, mentre

Vettel era più in-dietro. Chi mai

avrebbe potuto supe-rare un duro come lui,

una volta ripartita la gara dopola neutralizzazione, su un cir-cuito dove i sorpassi sono im-possibili?

PILOTI AUTOMI La sua ingenui-tà è stata quella di mettersi nel-le mani del box, nel senso che ipiloti moderni sono oramai abi-tuati a farsi telecomandare co-

me automi, abdicando alleproprie sensazioni e al

proprio istinto. Gentedella tempra di JackieStewart, James Hunt,Mario Andretti, NikiLauda, Jean Alesi, Ayr-

ton Senna, mai avrebbeobbedito. Se c’è una cosa

bella nel GP di Monaco di ie-ri, è la sconfitta dell’iper tecni-cismo che da anni dilaga inquesta F.1 artefatta. I sistemi disimulazione della Mercedeshanno fallito facendo saltarecertezze, risultato, nervi. In unsol colpo, Hamilton da primoha rimediando la più grandedelusione della carriera. Vab-bè, Lauda, Toto Wolff e compa-gnia si sono cosparsi il capo dicenere, ma adesso Hamilton sache la prossima volta dovràriaccendere il cervello e ragio-nare da solo: gli andrà meglio.

PASSERELLA Il fattaccio è acca-duto a una manciata di giri dal-la fine di una gara che fino aquel momento era stata un Va-lium. Pronti via, tutti in fila condistacchi crescenti e sorpassizero, se non quello di KimiRaikkonen (6°) che aveva sca-valcato Daniel Ricciardo al pitstop. Hamilton stava dominan-do, con Rosberg e Vettel lonta-nissimi. Nel caos della VirtualSafety Car e poi con l’uscita del-la Safety Car per il botto rovino-

so di Max Verstappen nel tenta-tivo sguaiato di scavalcare Ro-main Grosjean (il 17enne olan-dese è bravo ma deve calmarsi:in Canada sarà penalizzato di 5posti sulla griglia), Hamilton siè ritrovato primo con 21”: mar-gine che ha illuso i tecnici Mer-cedes che sarebbe stata possibi-le una sosta per consentirgli unfinale con gomme fresche. Er-rore: quasi tutti i precedenti pitstop erano «costati» tra 24” e26”.

BEFFA Hamilton ha abboccato equando è uscito dai box si è vi-sto davanti i due che aveva pre-ceduto sino a un attimo prima.Ripresa la gara per gli ultimi 8giri, Lewis ha tentato il sorpas-so a Vettel ma — a dimostrazio-ne di quanto dicevamo — nonce l’ha fatta, complice la Ferrariche aveva una migliore accele-razione in uscita dalle curve. Ecosì è arrivato per Lewis un k.o.micidiale, con tanto di musolungo e abbandono della ceri-monia del podio. Rosberg, il be-neficiato, non credeva ai propriocchi: «Sono stato fortunato,mi godo il momento. Oggi Ha-milton era più veloce». Onestis-simo.

SECONDO Vettel si è visto rega-lare la piazza d’onore dopo unacorsa strepitosa, ma nel finalenon ha potuto contrastare Ro-sberg in quanto le Pirelli Softsulla Ferrari fanno più fatica adandare in temperatura che sul-la Mercedes. Per cui Nico allaripartenza ha preso il largo,complice il fatto che aveva an-cora un bel margine in tasca dasfruttare. Dopo le ottime RedBull di Kvyat (4°) e Ricciardo(5°) è arrivato un mestoRaikkonen, arrendevole nelleprime fasi e, globalmente, trop-po distante da Vettel.

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1”3� Il secondo pit stop di Hamilton è stato 1”3 più lento rispetto al primo: 25”495 dall’ingresso inpit lane all’uscita in pista, contro 24”181

VERSTAPPEN, IL BOTTOCHE RAVVIVA LA CORSADall’alto la partenza del GP; l’incidente di Nico Hülkenberg provocato da Alonso; il botto di Max Verstappen; la foto di gruppo della Mercedes, senza Hamilton COLOMBO-AFP-IPP-EPA

Formula 1RGP Monaco

Lewis ai box, vince Nico

TRIONFONUMERO 10

Nico Rosberg ha ottenuto ieri il secondo successo del 2015 e il

decimo in carriera. Il tedescodella Mercedes ha

raggiunto Hunt, Peterson, Scheckter

e Berger

33LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Wolff ci mette la faccia:«Errore di valutazione»Lauda: «Troppi cuochi!»1Toto: «Avevamo paura che Seb cambiasse gomme, poteva essere pericoloso». Niki: «Al muretto deve decidere uno solo»

INVIATO A MONTECARLO

V atti a fidare dei dati! SeLewis Hamilton perdein maniera incredibile

una gara che ha dominato, èperché in F.1 ormai la strategiala fa da padrona anche controla logica: sarebbe bastato ri-cordarsi che superare a Mona-co è quasi impossibile e che chiè davanti ha molte armi per di-fendersi pure con gomme nonin buono stato. Eppure il grup-

po strategico Mercedes, direttoda James Vowles, era convintoche la Safety Car, entrata percalmare il gruppo dopo loschianto tra Verstappen e Gro-sjean a Santa Devota, avrebbepermesso al leader (incontra-stato) della gara di fermarsi aibox, montare un treno di gom-me super soft e rigettarsi in pi-sta al comando. Sbagliato!

CALCOLI «C’è stato un errore dicalcolo — ha ammesso TotoWolff, mettendoci la faccia in

una domenica in cui la gioiaper il successo di Rosberg è so-vrastata dall’imbarazzo per lafiguraccia di Hamilton — pen-savamo di avere un vantaggioche in realtà non c’era». Sonovenuti a mancare 2 secondi,quelli che hanno fatto piomba-re Lewis alle spalle non solo diRosberg ma pure della Ferraridi Vettel. Per qualche istanteLewis ha affiancato la rossa, c’èstato un conciliabolo col boxma a gara finita l’inglese nonaveva più dubbi: «Ero dietro».

CAOS Per giustificare l’erroreWolff ha pure sostenuto che ilGps a Monaco non funziona(ma la Fia smentisce, c’è unaversione meno sofisticata) eche in un primo momento erastata segnalata la Virtual Sa-fety Car anziché l’ingresso del-la macchina della direzione ga-ra, che avviene automatica-mente quando va in pista l’autodel medico.

ASSURDITÀ Ma l’errore appa-re ancor più assurdo sentendola motivazione addotta: «Te-mevamo che Vettel potesse fer-marsi a montare le gomme dimescola più soffice — ha ag-giunto Wolff — e ciò avrebbecostituito un potenziale peri-colo nel finale». Una mossa,che ha invece rivelato Mauri-zio Arrivabene, il muretto fer-rarista non ha mai considerato.«La decisione va presa in fra-zioni di secondo — ha provatoa giustificarsi Wolff — conLewis ci siamo confrontati viaradio, c’era un drastico calodelle temperature e le gommenon avevano più aderenza. Mala decisione è stata solo nostra,

la chiamata finale l’abbiamofatta a soli 50 metri dall’ingres-so della corsia box, con la mac-china già alla Rascasse».

TROPPA GENTE Questo è il se-condo, clamoroso abbaglio cheMercedes prende in questa sta-gione: in Malesia, facendo en-trare in contemporanea Hamil-ton e Rosberg i tedeschi offri-rono l’opportunità alla Ferraridi vincere la corsa. Ed è chiaroche qualcosa a livello di strate-

gie non funziona come ha chia-ramente spiegato Niki Lauda.«L’errore non doveva capitare— è stato l’atto di accusa — ilguaio è che ci sono troppi cuo-chi e questo ha impedito di rea-lizzare un buon pasto. C’è trop-pa gente coinvolta nelle deci-sioni, per me deve decidereuno solo, e deve essere PaddyLowe. Anche se Vowles si è as-sunto subito la responsabilità».

a.cr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

TOTO WOLFFTEAM PRINCIPAL MERCEDES

PENSAVAMO DI AVERE UN VANTAGGIO CHE IN

REALTÀ NON C’ERA.TEMEVAMO CHE VETTEL

SI FERMASSE ANCORA

NIKI LAUDAPRESIDENTE MERCEDES F.1

QUANTA GENTE COINVOLTA IN QUESTO

TIPO DI DECISIONI. PER ME SPETTANO

SOLTANTO A LOWE

fI GRANDI CAPI DI STOCCARDA

fCHI VINCE...

NICO ROSBERG

«Sono felice,ma non ero ioa meritareil successo»1Il tedesco come Graham Hill, Senna e Prost a quota 3 successi di fila nel Principato: «Lo sport è fatto di buona e cattiva sorte»

Andrea CremonesiINVIATO A MONTECARLO

G raham Hill, Ayrton Sen-na e Alain Prost: soloquesti campioni del

mondo erano sinora riusciti avincere per tre volte consecuti-ve il GP di Monaco. Da ieri po-meriggio si è aggiunto ancheNico Rosberg, tedesco di pas-

saporto ma monegasco di fat-to, perché qui è cresciuto e hastudiato e tutt’ora vive con lamoglie Vivian Sibolt. Un suc-cesso rocambolesco come daragazzo onesto ammette sen-za pudore. «Questa vittoria èfrutto sicuramente di circo-stanze fortunate, ma lo sport èfatto anche di buona e cattivasorte. E vincere a Monaco èsempre speciale». Non ci spe-rava ormai più quando a 14 gi-ri dalla fine, l’altra parte del

box argenteo ha preso la deci-sione suicida di far fermareLewis Hamilton che Nico ave-va ormai perso di vista da unbel pezzo. «Quando ho visto laSafety Car davanti a me nonvolevo crederci – ha racconta-to il vincitore –: Lewis dov’erafinito? Poi l’ho visto nellospecchietto retrovisore ruota aruota con Vettel. Incredibile.Nemmeno allora ero convintodi farcela, pensavo che con legomme supersoffici Hamiltonci avrebbe attaccati e avrebbevinto, ero preoccupatissimoper l’aderenza dei nostri pneu-matici piò duri e ormai consu-mati».

DAL BOX Eppure dal suo inge-gnere di pista non è mai arri-vata la richiesta di una sosta:«No, mai discusso di fermarcialla fine – ha aggiunto – anchese dai box mi tenevano infor-

mato sulle temperature dellegomme, che erano fredde co-me pietre. Ho fatto il massimoche potessi per gestirle e poispingere quando la pista fossestata libera. E’ andata bene».In effetti alla ripresa dalla cor-sa, quando ormai mancavanosolo otto giri, Nico in 5 tornateha preso 5” su Vettel, un mar-gine sufficiente per tagliare iltraguardo con sufficiente re-lax: «Sono felice per il risulta-to ma sono pure consapevoleche Lewis avrebbe meritato ilsuccesso e quindi posso com-prendere come si senta oggi,purtroppo lo sport ci riservaanche momenti dolorosi».

DISTACCO Il duplice, consecu-tivo successo di Montmelò eMonaco ha ridotto il divario diNico nella generale a sole 10lunghezze, rendendo ancorapiù calda la sfida in famiglia.Ma Rosberg non dimentica diaver comunque subito una le-zione da Hamilton sia in quali-fica sia nei primi 65 giri di gara(il vantaggio dell’inglese pri-ma della seconda, fatale sostaera di 21”7): «Mi godo la vitto-ria, ma sono conscio che Lewissia stato più rapido di me que-sto fine settimana, per cui de-vo lavorare sodo in vista di Montreal». Intanto, incassa icomplimenti di Toto Wolff:«Non aveva il passo di Hamil-ton qui, ma le vittorie vannoprese co me arrivano e vinceretre volte a Monaco è qualcosache è riuscita a soli tre pilotinella storia. Per noi come teamè stata una giornata pazza per-ché al tempo stesso abbiamovinto e perso il GP di Monaco».

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f...E CHI PERDE

LEWIS HAMILTON

«Non riescoa esprimerecome stoVado avanti» 1L’inglese oscilla tra lo sconcertato e il furibondo: «Ora dovremo sederci a tavolino e discuterne»

INVIATO A MONTECARLO

I l cappello tirato giù sugliocchi, zero voglia di par-lare: mentre le sirene

delle barche ormeggiate nelporto festeggiano la terzavittoria di Nico Rosberg nelPrincipato, lo stato d’animodi Lewis Hamilton oscilla tralo sconcertato e il furibondo.

Ancora una volta Monaco, cheda qualche anno ha eletto a suaresidenza, gli ha voltato le spal-le. E stavolta in una maniera co-sì incredibile da apparire anco-ra più crudele. Perché l’inglesenon ha perso una gara che stavadominando per un proprio er-rore di guida o per un guastomeccanico, ma per una strava-gante decisione strategica di ri-chiamarlo ai box, mentre il plo-tone si stava raggruppando die-tro la Safety Car.

PATATRAC Hamilton sino aquel momento era stato assolu-to padrone della corsa: mante-nuta la pole, risolti gli inizialiguai ai freni, era riuscito aprendere il largo soprattuttograzie alla incisività nei dop-piaggi. Quando Verstappen èfinito addosso a Grosjean man-cavano solo 15 giri alla fine eLewis aveva un vantaggio di

21” su Rosberg. E lì è successo ilpatatrac, frutto anche di unacattiva comunicazione tra ilmuretto e il pilota. «Avevo no-tato su uno schermo che i mec-canici erano in corsia box, pen-savo che Nico si fosse fermato— ha poi spiegato Lewis —. Ov-viamente non potevo vederechi mi seguiva e immaginavoche si fossero già fermati. Il te-am mi ha detto di star fuori,“ma queste gomme stanno raf-freddandosi” ho risposto, pen-sando che chi mi seguiva aves-se montato le supersoffici e cheio mi sarei dovuto difendere daloro con le soft. Sono tornato aibox pienamente convinto chel’avessero fatto prima pure lo-ro». Per questa ragione Lewisnon ha fatto resistenza quandoha ricevuto la chiamata (d’al-tronde era già alla Rascasse),semmai spettava alla Mercedesinformarlo correttamente.«Ora dovremo sederci a tavoli-no e discutere», ha aggiunto.Ma, probabilmente sopraffattodalla rabbia, dopo le intervistedi rito Lewis si è allontanato dalpaddock, senza raggiungere dinuovo i box dove era in corso lariunione degli ingegneri. «Gliho parlato subito dopo la corsa,scusandomi per l’errore. Lewisè dispiaciuto ma è un grandepilota e capirà», ha spiegato To-to Wolff, rigettando ovviamen-te le strampalate ipotesi di uncomplotto per favorire Ro-sberg. «Anche il dottor Zetscheera molto scontento per questaparticolare situazione. Qui Ni-co era il numero 2 in pista, inquesto team non facciamo fa-voritismi di nessun tipo».

RIVINCITA A Lewis resta come

magra consolazione l’applau-so del pubblico e degli addettiai lavori, agli occhi dei quali èil vincitore morale del GP:«Non riesco ad esprimere co-me mi sento, questa corsa èsempre nel mio cuore, mi sen-tivo a mio agio in testa, non honeppure dovuto spingere trop-po. Tornerò a combattereun’altra volta». La rivincita aMontreal. a.cr.

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HO VISTO LA SAFETY CAR DAVANTI A ME:

NON VOLEVO CREDERCI. PENSAVO

MI RISUPERASSE

SONO TORNATO AI BOX PIENAMENTE

CONVINTO CHE LO AVESSERO GIÀ FATTO ANCHE I MIEI RIVALI

34 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un capolavoro rovinato dal boxMa anche lui...

Poveretto, chissà come s’è sentito quando si è reso conto che la Mercedes aveva rovinato il suo capolavoro. È ingiusto (nella foto Liverani, il fratello Nicolas lo abbraccia) che non abbia vinto perché aveva dominato e nessuno sarebbe stato in grado di riprenderlo. La sua colpa è quella di essersi piegato a un ordine del box senza la lucidità di accorgersi che era sbagliatissimo. È stato complice. Dovrà meditare

8VETTELNon aveva una Mercedes, ma è stato alla pari di quella di Rosberg. Le gomme fredde glihanno impedito lo sprint finale. Grandissima gara EPA

8

SAINZPartiva ultimo, dai box. Ed è andato a punti con una gara intelligente e 66 giri con le soft! La Toro Rosso lo ringrazia per il punto prezioso EPA

7

BUTTONAlla sesta gara arrivano finalmente i primi punti con la McLaren-Honda. E bravo Jenson, capace di andare oltre la macchinaEPA

8

RAIKKONENUn voto di stima, meritava di meno dopo il botto in prova, la qualifica scarsa, un avvio poco convincentee la porta lasciata aperta a Ricciardo LAPRESSE

5,5

RICCIARDOSu una pista dove il motore conta meno, ecco il vero Ricciardo: coraggio e ritmo. Diabolico con Raikkonen, leale nel restituire il 4° posto a Kvyat GETTY

7,5

VERSTAPPENLa smania di far vedere quanto sia bravo (e lo è!) l’ha portato a un rischio che poteva costargli caro. Qualcuno lo calmi prima che esageri ancora GETTY

5

KVYATRisorto su uno dei circuiti più difficili, quando pareva che il suo ambientamento in Red Bull fosse impossibile. La sua stagione è cominciata ieri LAPRESSE

7,5

WILLIAMSLa squadra che un anno fa lottava costantemente davanti è giunta impreparata a Montecarlo, mandando a picco i piloti REUTERS

4

GIRI VELOCIPOS PILOTA TEMPO

RICCIARDO1’18”063 (74°)

LE PAGELLE di PINO ALLIEVI

LEWIS HAMILTONMERCEDES 30 ANNI

Ricciardo-Kvyat: la Red Bull è tornata1Una lezione per Verstappen, bravo ma irruento. Sainz, rimonta con punti. Williams, che cosa ti è successo?

ZOOM SULLA CORSA

ROSBERGSi è trovato la vittoria tra le mani e non se l’è fatta sfuggire, pur se più lento di Hamilton. Graffiante per 8 giri nel weekend: quelli decisivi! EPA

8

PEREZUn 7° posto prezioso. Di tanto in tanto sembra maturare, salvo poi sconcertare con passi indietro. Speriamo si sia stabilizzato GETTY

7

GLI ALTRI GROSJEAN 7 Bella corsa, sarebbe andato a punti se Verstappen non lo avesse colpito. NASR 7 Nono con una Sauber che ha faticato parecchio nel Principato. HÜLKENBERG 7 Undicesimo, ma senza venire accompagnato da Alonso a muro al primo giro, chissà dove arrivava. ALONSO 7 Era dietro a Button al momento dell’ennesimo ritiro. Modesto e sfortunato.

LA STATISTICA

Lewis, stop alla striscia: dopo 12 GP non è 1° o 2°

Giovanni Cortinovis

O ltre alla mancata vit-toria, Lewis Hamiltonha un altro motivo

per essere triste: l’interru-zione di una striscia di 12gare consecutive concluse al1° o 2° posto, avviata al GPItalia 2014. La sua è la se-conda miglior serie di sem-pre dietro a Michael Schu-macher che con la F2002 in-filò 15 primi-secondi posti difila, dal Brasile al Giappone2002.

TREDICI Con il 3° posto peròl’inglese ottiene il 13° podioconsecutivo. Meglio hannofatto solo Schumi con 19 ga-re di fila con la Ferrari, dalGP Usa 2001 al GP Giappone2002, e Fernando Alonsoche con la Renault dal GPTurchia 2005 al GP Canadaarrivò a 15 podi.

UNO SU DUE In totale sono76 i podi di Hamilton in 154GP disputati, in pratica unoogni due gare, come dimo-stra la percentuale del49,35%. A qualche decimodi distanza c’è SebastianVettel, che con 71 podi in145 GP è al 48,97%. I due so-no in scia ad Ayrton Sennache chiuse la carriera conuna percentuale del 49,69%(80 in 161 GP). Leggermen-te più avanti è MichaelSchumacher con il 50,49%(155 in 307 GP).

DOZZINA Sono invece già 12i podi stagionali della Mer-cedes nei primi 6 GP: un enplein che le consente di so-gnare di battere il propriorecord di 31 podi in un cam-pionato, fatto segnare l’an-no scorso. In totale sono 75 ipodi complessivi della scu-deria tedesca, 52 dall’iniziodel 2013: 27 li ha ottenutiHamilton e 25 Nico Rosberg,che però ne aveva realizzati2 nel 2012 e 3 nel 2010.

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CAMBI GOMMEIl primo dato indica la gomma di partenza. SSN=supersoft nuove; SSU=supersoft usate; SN= soft nuove; NC=non classificato. Tra parentesi il giro della sosta. L'ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero totale di pit stop.

ROSBERG SSU SN (37) 1VETTEL SSU SN (36) 1HAMILTON SSU SN (38) SSU (65) 2KVYAT SSU SN (28) 1RICCIARDO SSU SN (36) SSU (65) 2RAIKKONEN SSU SN (37) 1PEREZ SSU SN (36) SSU (64) 2BUTTON SSN SN (35) SSU (64) 2NASR SSN SN (18) SSN (64) 2SAINZ SSU SN (12) 1HÜLKENBERG SN SSN (1) SN (31) 2GROSJEAN SSN SN (17) 1ERICSSON SSN SN (14) SSN (38) SSU (69) 3BOTTAS SN SSN (14) SSN (56) 2MASSA SSN SN (1) SSU (39) SSU (62) 3MERHI SN SSN (35) 1STEVENS SN SSN (33) 1VERSTAPPEN SSU SN (29) SSU (46) 2 NCALONSO SN SSN (32) 1 NCMALDONADO SSU NC

MONDIALEGARA

PROSSIMA GARA

7 giugno - GP Canada (Montreal)

ARRIVOPOS PILOTA NAZ SCUDERIA TEMPO/DISTACCO

(PIT STOP)

1. ROSBERG GER Mercedes in 1h49'18"420 (1)

media 142,874 km/h

2. VETTEL GER Ferrari a 4"486 (1)

3. HAMILTON GB Mercedes a 6"053 (2)

4. KVYAT RUS Red Bull-Renault a 11"965 (1)

5. RICCIARDO AUS Red Bull-Renault a 13"608 (2)

6. RAIKKONEN FIN Ferrari a 14"345 (1)

7. PEREZ MES Force India-Mercedes a 15"013 (2)

8. BUTTON GB McLaren-Honda a 16"063 (2)

9. NASR BRA Sauber-Ferrari a 23"626 (2)

10. SAINZ SPA Toro Rosso-Renault a 25"056 (1)

11. HÜLKENBERG GER Force India-Mercedes a 26"232 (2)

12. GROSJEAN FRA Lotus-Mercedes a 28"415 (1)

13. ERICSSON SVE Sauber-Ferrari a 31"159 (3)

14. BOTTAS FIN Williams-Mercedes a 45"789 (2)

15. MASSA BRA Williams-Mercedes a 1 giro (3)

16. MERHI SPA Manor Marussia-Ferrari a 2 giri (1)

17. STEVENS GB Manor Marussia-Ferrari a 2 giri (1)

� RITIRATI: al 6° giro MALDONADO (VEN/Lotus-Mercedes) freni; al 42° giro ALONSO (SPA/McLaren-Honda) cambio; al 63° giro VERSTAPPEN (OLA/Toro Rosso-Renault) incidente � DISTANZA GARA: 78 giri pari a 260,286 km� GIRO PIÙ VELOCE: il 74° di RICCIARDO in 1’18”063, media 153,891 km/h � LEADER DELLA CORSA: dal 1° al 64° giro HAMILTON; dal 65° giro al traguardo ROSBERG� NOTE: 5” di penalità ad ALONSO per aver causato l’incidente con Hülkenberg; 5 posti di penalizzazione in griglia a Montreal (e 2 punti sulla patente) per VERSTAPPEN per aver causato l’incidente con Grosjean; Safety Car dal 64° al 70° giro

PILOTIPOS NOME NAZ PUNTI AUS MAL CIN BAH SPA MON

1. HAMILTON GB 126 25 18 25 25 18 15

2. ROSBERG GER 116 18 15 18 15 25 25

3. VETTEL GER 98 15 25 15 10 15 18

4. RAIKKONEN FIN 60 - 12 12 18 10 8

5. BOTTAS FIN 42 - 10 8 12 12 -

6. MASSA BRA 39 12 8 10 1 8 -

7. RICCIARDO AUS 35 8 1 2 8 6 10

8. KVYAT RUS 17 - 2 - 2 1 12

9. NASR BRA 16 10 - 4 - - 2

10. GROSJEAN FRA 16 - - 6 6 4 -

11. PEREZ MES 11 1 - - 4 - 6

12. SAINZ SPA 9 2 4 - - 2 1

13. HÜLKENBERG GER 6 6 - - - - -

14. VERSTAPPEN OLA 6 - 6 - - - -

15. ERICSSON SVE 5 4 - 1 - - -

16. BUTTON GB 4 - - - - - 4

17. ALONSO SPA 0 - - - - - -

18. MERHI SPA 0 - - - - - -

19. STEVENS GB 0 - - - - - -

20.MALDONADO VEN 0 - - - - - -

COSTRUTTORI1. MERCEDES 242 43 33 43 40 43 40

2. FERRARI 158 15 37 27 28 25 26

3. WILLIAMS 81 12 18 18 13 20 -

4. RED BULL 52 8 3 2 10 7 22

5. SAUBER 21 14 - 5 - - 2

6. FORCE INDIA 17 7 - - 4 - 6

7. LOTUS 16 - - 6 6 4 -

8. TORO ROSSO 15 2 10 - - 2 1

9. MCLAREN 4 - - - - - 4

10. MANOR MARUSSIA 0 - - - - - -

2. ROSBERG 1’18”599 (76°)

3. HAMILTON 1’18”676 (42°)

4. VETTEL 1’18”854 (75°)

5. VERSTAPPEN 1’18”873 (49°)

6. BOTTAS 1’18”944 (74°)

7. KVYAT 1’19”130 (75°)

8. ERICSSON 1’19”285 (75°)

9. BUTTON 1’19”490 (76°)

10. RAIKKONEN 1’19”651 (74°)

11. PEREZ 1’19”657 (74°)

12. MASSA 1’19”764 (72°)

13. SAINZ 1’19”816 (48°)

14. HÜLKENBERG 1’19”921 (46°)

15. NASR 1’20”017 (76°)

16. ALONSO 1’20”459 (36°)

17. GROSJEAN 1’20”483 (40°)

18. MERHI 1’21”715 (47°)

19. MALDONADO 1’22”271 (3°)

20. STEVENS 1’22”693 (58°)

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DI SOLLIEVOCONUNASOLAAPPLICAZIONE

35LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Guidavo e pensavo:“Che Montecarlo è senza Safety Car?”»1Vettel: «Bene il podio, ma la Ferrari vuole di più» Arrivabene: «Mercedes arrogante, battuta con il c...»

Luigi PernaINVIATO A MONTECARLO

«L e ho provate davverotutte stavolta. Al viasono stato aggressivo,

ho affiancato Rosberg, ma era-vamo troppo vicini e ho dovutorinunciare al sorpasso. Poi gliho messo pressione perché nonscappasse via. Ho provato adanticipare la sosta e c’è mancatopoco che non gli passassi da-vanti. A un certo punto ho pen-sato: non può esserci una Mon-tecarlo senza Safety Car. E im-provvisamente è arrivata…».La rincorsa di Sebastian Vettelal secondo posto nel Principatoraccontata così ha un saporemolto più avvincente di quantosembrasse da fuori. C’è voluto il«suicidio» sportivo della Merce-des, che ha richiamato Hamil-ton ai box mentre era in testa,per innescare le emozioni e di-vertire almeno un po’ l’ospitejuventino Paul Pogba, arrivatoa tifare per la Ferrari e per Mau-rizio Arrivabene.

PRESSIONE Negli ultimi giri perVettel è cominciata un’altra cor-

sa, non più con il piglio dell’in-seguitore, ma con l’affanno dichi deve difendersi. Hamiltoninfatti è rientrato in pista per unsoffio dietro al tedesco, dopo lasosta extra, e gli si è accodatosulla salita di Santa Devota.«Era ridicolo quanto andassepiano la safety, infatti la tempe-ratura delle mie gomme è preci-pitata e alla ripartenza ho fattotantissima fatica a tenere l’autoin strada – continua Vettel –. Cisono voluti tre giri perché tuttotornasse normale. Ma ho soffer-to una pressione enorme, aven-do Hamilton e Ricciardo dietrodi me con i pneumatici super-soft. È bello essere sempre lì sulpodio, ma è chiaro che comeFerrari adesso vogliamo di più».Vincere in Canada? «Lo spero».

COLPO DI C… Per Arrivabene,quello dei rivali è stato un erro-re di presunzione. «Forse sonostati troppo arroganti, creden-do nella loro superiorità – spie-ga il team principal del Cavalli-no –. Ma Inaki (lo stratega spa-gnolo Rueda; n.d.r.) ha fatto uncapolavoro. Ha detto di restarefreddi e di andare avanti con latattica decisa per Seb. Alla Mer-

cedes hanno fatto i fenomeni ealla fine sono stati meno intelli-genti di noi». Rueda, dopo i di-sastri del Montmelò, stavoltanon ha abboccato all’autogoldella Mercedes. «In Malesia liavevamo battuti con i muscoli,qui con il c…», sintetizza Arri-vabene. Bernie Ecclestone glicontesta di essere un personag-gio più per se stesso che non perla F.1, con il suo stile sopra lerighe. «Ma io non cambierò per-ché me lo chiede Ecclestone – la

replica –. Mi tolga pure il pass».

MAGO ORONZO La rossa ha bi-sogno di un «bottone magico»,come le Frecce d’argento. Per-ché, rispetto alle prestazioni ingara, la SF15-T in qualifica è labrutta copia di se stessa. Vettel,al quinto podio in sei GP, ha di-mostrato per l’ennesima voltadi non essere appagato dai suoiquattro titoli. Però il terzo tem-po in griglia a Montecarlo loaveva già condannato. Quello della rossa è un problema strut-turale o di messa a punto? «Selo sapessi, andrei subito a darela soluzione agli ingegneri – ri-sponde Seb –. In realtà non è

chiaro, ma ci penalizza. E sicco-me non sono casi isolati, biso-gna risolverlo senza scuse». Sipuò? Arrivabene non ha la ga-ranzia: «Restano i limiti di tela-io, carico e trazione della mac-china dell’anno scorso, non po-tevamo cambiare tutto in tremesi. Come ho già detto, nonsono il mago Oronzo. Il motoreperò ha fatto un salto avanti im-pressionante e ci aiuta».

PER BRIATORE E in Canada, no-nostante le smentite, debutteràla prima vera evoluzione dellapower unit, con l’impiego di cir-ca la metà dei gettoni di svilup-po. Sarà un braccio di ferro,

perché nella stessa gara si vedràanche il motorone della Merce-des. «L’obiettivo resta vincere tre gare. E valgono anche gli au-togol degli altri, come nel calcio– conclude Arrivabene –. Io cre-do nel team e non solo nei ta-lenti, tanto che in finale diChampions c’è il Barcellona, maanche un’altra squadra… (laJuve di cui è tifoso; n.d.r.). Nonè vero come dicono certe perso-ne che siamo rimasti al punto dell’anno scorso. Basta guarda-re i podi». Se il messaggio vole-va essere per Flavio Briatore e ilsuo pupillo Fernando Alonso, èsembrato forte e chiaro.

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La gioia di Sebastian Vettel, 27 anni, dopo il secondo posto a Montecarlo: per lui si tratta del 5° podio stagionale EPA

Rabbia Raikkonen: «Ricciardo da punire»1Il finlandese si lamenta del sorpasso scorretto al Mirabeau. I vertici della rossa: «Accettiamo il verdetto dei giudici di gara»

INVIATO A MONTECARLO

T orto o ragione? KimiRaikkonen non ha dubbi,la Ferrari invece sì e forse

ieri sera avrà chiarito le idee alsuo pilota sull’incidente con Da-niel Ricciardo, costato al finlan-dese una posizione al traguardoe una solenne arrabbiatura.Siamo al 72° giro, ne mancanoappena 6 alla conclusione,quando Ricciardo attaccaRaikkonen in fondo alla discesa

del Mirabeau, approfittandodelle gomme supersoft più per-formanti. Un colpo di spada enon di fioretto. Ma si sa, sorpas-sare in guanti di velluto nelPrincipato non si può. Nella ma-novra al limite, l’australianodella Red Bull tocca con la ruotaanteriore sinistra il pneumaticoposteriore destro di Raikkonen,che si scompone e allarga la tra-iettoria, ritrovandosi poi 6° al-l’arrivo.

CHIARIMENTO Superfluo de-

scrivere la faccia di Kimi dopol’episodio, ma l’umore si perce-piva chiaramente dalle parole.«Normalmente per un’azionedel genere un pilota viene pena-lizzato, invece stavolta non èsuccesso. Per cui alla fine nonc’è mai la certezza di che cosasia consentito fare e che cosa no— l’opinione di Raikkonen —.Dal mio punto di vista è abba-stanza ovvio e chiaro. Ma qual-cuno ha giudicato in modo di-verso». Nella fattispecie, l’esem-pio di una certa disparità di giu-dizio potrebbero essere i 5” dipenalità inflitti ad Alonso per latoccata con Hülkenberg al pri-mo giro, proprio nello stessopunto. E il team principal ferra-rista Maurizio Arrivabene ne haparlato con Massimo Rivola (sì,

avete letto bene, il d.s. rimasto acasa prima del GP di Spagna eriapparso qui a Montecarlo) perun chiarimento alla Fia: «Nonvolevo lasciar correre la vicen-da. Ma Whiting (il responsabiledi corsa; n.d.r.) ha spiegato chebasta una ruota all’interno, per-ché il pilota davanti debba la-sciare spazio a quello dietro. Èandata così è lo accettiamo».

INGENUITÀ Chissà come saràcontento Kimi. Il quale, per laverità, un po’ ingenuo a non te-nere la traiettoria stretta lo èstato. Era davanti e Ricciardoavrebbe potuto superarlo solopassandogli sopra la testa. Inve-ce, così, ha avuto l’occasioneper infilarsi. E dire che il ferrari-sta stava rimediando con una

bella gara alla solita qualificadisastrosa. Pure il sorpasso sul-lo stesso Ricciardo in occasionedella sosta ai box era stato ingran parte merito suo, visto cheKimi aveva fatto un gran giroprima di fermarsi. «È un disap-punto partire in una posizionesfavorevole e ritrovarsi dietro avetture più lente, come è suc-cesso qui. Purtroppo in qualifi-ca non rendiamo come in gara,per tante ragioni. Dobbiamo la-vorare sui piccoli dettagli e farfunzionare meglio la macchinasul giro singolo», spiegaRaikkonen. Non sarà però la so-la ragione, visto che Vettel fino-ra lo ha battuto 6-0. «Kimi inuna certa fase di gara faceva glistessi tempi di Seb. Il suo pro-blema non è quello – ammetteArrivabene –. Devo fargli scri-vere cento volte: “Devo miglio-rare nelle qualifiche”».

lu.pe.© RIPRODUZIONE RISERVATARicciardo sorpassa Raikkonen IPP

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36 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un Evento

37LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Verso la Dakar Sono Paulo Gonçalves (Honda CRF450) e Orlando Terranova (Mini All4 Racing) i vincitori della Desafio Ruta 40, primo evento stagionale della Dakar Series. Per Gonçalves è il primo successo sulle due ruote, mentre per Terranova è la 2a vittoria dopo quella del 2013TUTTENOTIZIE

INDYCARMONTOYA RIVINCE LA 500 MIGLIAA 15 ANNI DAL PRIMO TRIONFO(mar.ge.) Con uno scatto decisivo a tre giri dalla fine, quando ha sorpassato il compagno di squadra Will Power, l’ex pilota di F.1 Juan Pablo Montoya a 39 anni vince la 500 Miglia di Indianapolis. Il colombiano, che partiva dalla quinta fila, e nonostante un contatto che nelle battute iniziali lo ha visto sprofondare al 30° posto, ha messo in fila lo stesso Power, Charlie Kimball e Scott Dixon grazie a una seconda metà di gara strepitosa. Per Montoya, in gara con una Chevrolet del team Penske, è il secondo successo sull’ovale di Indianapolis, dopo quello ottenuto nel 2000.

vincendo il braccio di ferro con Kris Meeke (Citroën DS3) ed è secondo in campionato. Bene Robert Kubica, nono sulla Ford Fiesta RS. In classifica Ogier (Fra-Volkswagen) primo a 105 punti, Mikkelsen (Nor-Volkswagen) segue a 63, Ostberg (Nor-Citroën) è a quota 57.

MONDIALE CROSSCAIROLI, 2a VITTORIA DI FILA MA NAGL È SEMPRE IN TESTA(m.z.) Seconda vittoria consecutiva per Antonio Cairoli (Ktm) che grazie a un primo e un 3° posto si è aggiudicato anche la settima prova nella classe MxGP diventando il pilota che ha vinto più GP in Gran Bretagna con sei successi. Il siciliano ha preceduto Clement Desalle (Suzuki) e Romain Febvre (Yamaha), mentre il leader Max Nagl (Husqvarna) è 5°. David Philippaerts (Yamaha) ha chiuso 13°, davanti ad Alex Lupino (Honda). Paura per Davide Guarneri (Tm), la cui caduta nella prima manche ha costretto a fermare la gara, anche se poi le sue condizioni fisiche non sono risultate preoccupanti. Nel Mondiale comanda Nagl con 295 punti, Desalle è a 291 e Cairoli a 274. Nella Mx2 altra vittoria dello svizzero Valentin Guillod (Yamaha), che si è imposto sul capoclassifica Jeffrey Herlings (Ktm) e su Jordi Tixier (Kawasaki).

ALTRI MOTORI TCR, MORBIDELLI FIRMAUNA DOPPIETTA A MONZA(an.gat.) Gianni Morbidelli domina l’appuntamento monzese della Tcr. In gara-1 ha preceduto Oriola e Belicchi; in gara-2 si è ripetuto mettendo in riga Gené e Monje.� WORLD SERIES RENAULT(an.gat.) Jazeman Jaafar vince a Montecarlo e si prende la testa della World Series Renault. Il malese della Fortec ha preceduto Dean Stoneman e Tom Dillmann.

SUPERBIKE

Il riscatto di SykesDoppietta a Donington1Il leader iridato Rea sempre dietro al compagno. Ducati ok: Davies due volte terzo

Paolo GozziDONINGTON (GRAN BRETAGNA)

I l Cannibale JonathanRea ci ha provato anchea sportellate, ma non

c’è stato nulla da fare controTom Sykes, sempre più Redi Donington. Per lui seitrionfi di fila, come solol’icona degli anni 90 CarlFogarty era riuscito a fare,con tanto di triplice recordsbriciolato: Superpole, giroveloce e vittoria finale. LeKawasaki se la sono giocatain famiglia e per Ducati eAprilia è stata anche stavol-ta notte fonda.

KAWA CONTRO KAWA Reaè partito aggressivo infilan-do più volte Sykes per nonfarlo scappare. Ma dopo unpaio di contatti che hannomandato fuorigiri le coro-

narie nel box Kawasaki, il ca-pofila del Mondiale ha mollatola presa e per Sykes è stata po-co più di una passerella trion-fale. La rivincita si è spenta sulnascere con Tom subito in fugae Jonathan protagonista di inuna paurosa doppia sbandataalla Coppice, la curva dove nel2007 Troy Bayliss lasciò un mi-gnolo. Sprofondato in sesta po-sizione, Rea è poi risalito in se-conda, quando lo stratosfericoSykes era già scappato. Scon-fitta (quasi) indolore per Reache resta a più 101 punti, oltre

due gare di distanza, su Ha-slam secondo in classifica.

DUCATI E APRILIA La Ducatiha perso per strada DavideGiugliano affondato da unagomma difettosa con sosta ai box (17°, fuori dalla zona pun-ti) e poi solo 5° «perché senzaaderenza è impossibile essereveloci». Salva il bilancio il dop-pio podio del grintoso ChazDavies. Recrimina anchel’Aprilia: Leon Haslam, partitocon una costola rotta è stato acontatto del duo di testa per

L’inglese della Kawasaki Tom Sykes, 29 anni, vincitore a Donington ALEX PHOTO

MotoriRDal mondo

qualche giro, poi vinto dal do-lore è finito due volte quarto.Discreto il bilancio Bmw Italiacon Ayrton Badovini 5° e 9°. LaMV Agusta ha chiuso col 9° (ecaduta) di Leon Camier il weekend cominciato col primatonelle prime libere.

LE ALTRE CLASSI Aprilia fa fe-sta con Lorenzo Savadori al 3°trionfo della coppa del MondoStock 1000 davanti a RobertoTamburini (Bmw) e RaffaeleDe Rosa (Ducati). Nella Super-sport quarto trionfo per KenanSofuoglu, il 30enne pilota tur-co della Kawasaki il cui figlio-letto Hamza, di appena novesettimane, è in pericolo di vitaper ischemia celebrale. Le con-dizioni del piccolo restano gra-vi, ma stabili.

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I RISULTATICosì nella 6a tappa (su 13) del Mondia-le Superbike a Donington (4.023 m).Gara-1 (23 giri, 92,529 km): 1. Sykes (GB-Kawasaki) in 33’59”865 media 163,297 km/h; 2. Rea (GB-Kawasaki) a 3”743; 3. Davies (GB-Ducati) a 15”140; 4. Haslam (GB-Aprilia) a 18”304; 5. Badovini (Ita-Bmw) a 20”362; 6. A. Lowes (GB-Suzuki) a 20”848; 7. Torres (Spa-Aprilia) a 21”807.Gara-2 (23 giri): 1. Sykes in 33’52”649 media 163,877 km/h; 2. Rea a 9”772; 3. Davies a 12”304; 4. Haslam a 16”601; 5. Giugliano (Ita-Ducati) a 16”779; 6. A.Lowes a 23”136; 7. Torres a 26”674; 8. Guintoli a 27”206; 9. Badovini a 31”469; 10. Baiocco (Ita-Ducati) a 34”669.Mondiale piloti: 1.Rea 280 punti; 2. Haslam 179; 3. Sykes 178; 4. Davies 155;5. Torres 117; 6. Guintoli 92; 7. Baiocco 72; 12. Badovini 50; 14. Giugliano 40.Costruttori: 1. Kawasaki 290 punti; 2. Ducati 196; 3. Aprilia 195; 4. Honda 117; 5. Suzuki 81; 6. Bmw 60; 7. MV Agusta 40; 8. Ebr 4. Prossima gara: 7 giugno Portimao (Portogallo).

Montoya e il latte del vincitore REUTERS

MONDIALE RALLYLATVALA RE DEL PORTOGALLO IL LEADER IRIDATO OGIER È 2°(an.gat.) Tripletta Volkswagen al rally di Portogallo, quinta prova del Mondiale. Prima vittoria stagionale per il finlandese Jari-Matti Latvala: a 8’’2 c’è l’iridato Sebastien Ogier sempre più padrone del mondiale grazie ai punti intascati vincendo la power stage. Ogier, dopo un avvio sottotono, ha vinto cinque delle ultime sei speciali insidiando il primato di Latvala. Bottino pieno per la Volkswagen che riparte alla grande dopo il flop in Argentina. Andreas Mikkelsen conclude in terza posizione

38 98° Giro d’ItaliaR15a tappa, Marostica-Madonna di CampiglioSan Lorenzoal Mare

Sanremo1

Albenga

Genova2

Rapallo

Sestri Levante3

Chiavari

La Spezia4

La Spezia

Abetone5

MontecatiniTerme

Castiglionedella Pescaia

6

Grosseto

Fiuggi7

Fiuggi

CampitelloMatese

8

Benevento

San Giorgiodel Sannio

9

CivitanovaMarche

Forlì10

GERRANSTEAM ORICA

MATTHEWSVIVIANI

MATTHEWSMATTHEWS

CLARKEFORMOLO

CONTADORPOLANC

CONTADORGREIPEL

CONTADORULISSI

CONTADORINTXAUSTI

CONTADORTIRALONGO

CONTADORBOEM

km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 267 km 186 km 215 km 200

E adesso se la rideDecide tutto Contador Nasce il patto di Campiglio1L’Astana lo accerchia, la maglia rosa potrebbe staccare Aru in ogni momento, ma nel finale giochi di sguardi: via libera a Landa

Paolo MarabiniINVIATO A MADONNA

DI CAMPIGLIO (TRENTO)

E una è andata. La volevapure la tappa di Campi-glio: Marco Pantani era

stato il suo idolo giovanile, lasua ispirazione. E magari ci haprovato davvero a prendersela.Ma i grandi giri si vincono an-che ai punti. Con la testa, nonsolo con le gambe. Con i calcoli,non solo con l’istinto. E quandoa 400 metri dal traguardo il ba-sco Mikel Landa ha piazzato unaltro attacco, il Pistolero in rosaha lasciato fare. Basta risposte,poteva bastare. E pace amenper la vittoria di tappa sfumata.Si è messo lì con Fabio Aru, l’hamarcato a uomo e si è acconten-tato di soffiargli in volata altri4” di abbuono, alle spalle anchedel russo Trofimov, dopo i 2”acciuffati al traguardo volante:un messaggio, più che unosgarbo. E poi poteva andargli pur bene il successo di tappa diun altro spagnolo, un giovanescalatore di talento, benchécompagno del rivale: quelloche doveva dimostrare - cioèche per sfilargli la maglia ci vo-gliono davvero gambe super,tanto coraggio, un gioco di

squadra perfetto e un po’ di for-tuna - lo aveva già fatto nei 166km e 600 metri precedenti. Eb-bene sì, ormai è chiaro a tutti,anche all’Astana: Alberto Con-tador ha le mani sul Giro. E acercare di soffiarglielo magarifinisce peggio. Immaginate unpugile che al decimo round hariempito di pugni l’avversario.Poi, nella ripresa successiva, non solo gli para ogni colpo, magli molla un gancio d’avverti-mento, giusto per fargli capireche aria tira, che con lui nonconviene scherzare, che forse èmeglio accontentarsi di nonfarsi troppo male. Questo hadetto il terzo weekend di corsa:sabato la maxicrono ha scavatoun divario netto tra Contador egli altri, Aru in testa; ieri la pri-ma tappa di montagne vere - 34km di ascesa in totale - è servitaad Alberto per legittimare il suopotere. Anzi, lo ha rafforzato.Per blindarlo definitivamentebisognerà attendere ancora.

DAL 1999 Il Giro tornava a Ma-donna di Campiglio 16 anni do-po quelle ore prima magiche epoi tragiche, l’inizio della tristeparabola di Marco Pantani.Bandane, cartelli, maglie rosa egialle, striscioni: quanti ricordilungo la salita finale. Dopo il

via da Marostica, la tappa si èaccesa subito ed è filata a quasi48 orari sino all’attacco dellaprima salita. Lì sono cominciatii giochi, trampolino di lancio invista dell’inedito Passo Daone:8 km e 400 metri al 9,2%, punteal 14%, quanto basta per mette-re in croce tanta gente. L’Astanasi è messa in fila indiana e hainferto un ritmo forsennato, eli-minando avversari uno dietrol’altro ad ogni tornante. Com-presi Uran, uscito dalla top ten.Compreso Porte, finito alla de-riva. E compresi gli uomini diContador, che però non si èscomposto di una virgola, mai,nemmeno quando nella diffici-le discesa su Pinzolo ha persol’ultimo fedelissimo, l’onnipre-sente Rogers. Diciamo la verità:al Pistolero andava benone queltreno celeste, manco fosse con-dotto dai suoi stessi compagni.Identica musica verso Madon-na di Campiglio. L’Astana ci haprovato, ha alzato di nuovo ilpasso, sacrificando altre pedine- prima Rosa, poi Tiralongo,quindi Kangert - e perdendo perstrada altri pezzi del gruppettodi testa. Ma non il Re.

FUOCHI FINALI E quando a 3km dall’arrivo Landa ha accesole polveri, più per mirare al suc-

cesso di tappa che non per cer-care di mettere in crisi Conta-dor, proprio la maglia rosa hachiuso in un amen. Ai -2 ci haprovato Aru. Subito dopo dinuovo Landa. E il Pistolero sem-pre lì: pronto, vispo, quasi a darl’impressione di potersene an-dare lui, solo a volerlo. Sino al-l’attacco all’ultimo chilometrodel quarto incomodo di quel po-ker di testa, il russo Trofimov. Elì la maglia rosa ha detto stop.Volete vincere la tappa, fate voi.

Landa con più gambe di Aru: aquel punto il basco ha rotto gliindugi, a 400 metri dalla linea.Gioco di sguardi tra la magliarosa e la maglia bianca, forsequalche parola, magari una sor-ta di patto: «Io vi lascio la tappa,io vi porto sul podio di Milano,voi mi lasciate tranquillo». Cipuò stare. Oggi c’è tempo per ri-fiatare, domani si riparte: Apri-ca, Mortirolo, Aprica. E se il Pi-stolero non facesse più sconti?

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Pensate: al traguardo volante di Pinzolo, Alberto beffa 5 Astana e si prende 2” di abbuono

Il Giro tornavaa Campiglio 16 anni dopo i fatti di Pantani con il primo arrivo dolomitico

LA CHIAVE

Mikel Landa, 25 anni, è bascodi Vitoria. Lo spagnolo è pro’ dal 2010. Quello di Campiglio

è il secondo centro stagionale, il quarto da professionista BETTINI

39LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Forlì

Imola11

Imola

Vicenza(Monte Berico)

12

MontecchioMaggiore

Jesolo13

Treviso

Valdobbiadene14

Marostica

Madonnadi Campiglio

15

Pinzolo

Aprica16

Tirano

Lugano(Svizzera)

17

Melide

Verbania18

Gravellona Toce

Cervinia19

Saint-Vincent

Sestriere20

Torino

Milano21

CONTADORZAKARIN

CONTADORGILBERT

ARUMODOLO

CONTADORKIRYIENKA

CONTADORLANDA

km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236Domani

106� km di grandi salite nelle ultime tre tappe di montagna: Pinzolo-Aprica, Gravellona-Cervinia, St.Vincent-Sestriere

fIL LEADER

ALBERTO CONTADOR

«Ma io avreivoluto vincereper Pantani,il mio mito»1Il racconto del Pistolero: «Intesa con Aru? No, l’ho solo guardato per capire. Ho preferito controllare la generale»

Claudio GhisalbertiINVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

«A vrei voluto vincereperché questa è unacima storica, ma so-

no contento lo stesso». AlbertoContador sorride anche se gli èsfuggito quel colpo che lui stes-so, prima del via di Marosticaaveva definito «un sogno per-ché lì l’unica volta che è arriva-to il Giro ha vinto Pantani cheper me era un mito. Quandoero ragazzino, per imitarlo do-po avere visto le tappe del Giroin televisione uscivo in bici emi aggrappavo alla parte bassadel manubrio. Volevo esserecome lui». Mentre lo spiegaimita il gesto. È come se le im-magini di sedici anni fa gliscorressero di nuovo davantiagli occhi. La tappa gli ha riservato imma-gini già viste. La sua Tinkoffche sparisce dagli schermi no-nostante la divisa giallofluo el’Astana che, viceversa, si di-mostra uno squadrone. Quelladei kazaki ormai non si può piùchiamare superiorità numeri-ca, ma vittoria per cappotto.Cinque di loro contro nessunTinkoff. Contador, pur difen-dendo a oltranza i suoi compa-gni di squadra («Ho piena fidu-cia in loro, sono dei grandissi-mi professionisti, non si discu-tono»), riconosce il gran valoredei rivali. «Mi sembrava di es-sere a ruota di una cronosqua-dre dell’Astana», dice il Pistole-ro. Unico fuoriprogramma:uno spettatore che, sul passoDaone, si è sporto verso la stra-da con in mano un supportoper l’autoscatto. La maglia ro-sa non ha avuto alternativa senon farsi largo con un colpet-to.

Contador, lo sforzo della crono di sabato pare assorbito bene...«Sì, il mio massaggiatore hafatto un lavoro eccellente.Tra quando sono salito sulsuo lettino e quando sonosceso c’era una bella dif-ferenza».

A poco più di un chilo-metro dal traguardoè sembrato che lei abbia avuto come un gesto cavallere-sco e abbia aspet-tato Aru che in quelmomento pedalavaun po’ in affanno. «No, l’ho solo guardatoper capire. Lui è il mio piùgrande rivale. Era una salitasenza grandi pendenze e a

ruota si sta molto comodi. Eracomplicato controllare la corsae conservare forze per vincere.Ho preferito controllare la ge-nerale».

Dopo che a Pinzolo ha guada-gnato i due secondi di abbuonoha fatto uno scarto sulla sini-stra. Qualcuno lo ha interpreta-to come una presa in giro ai ri-vali.«No assolutamente. Ero benmesso e quei 2” non mi sonocostati nessuno sforzo. Ancheal traguardo ho preso senza fa-tica altri 5”, ma non erano gliabbuoni il mio obiettivo. Perònon si sa mai che mi venganoutili».

Si sente più sicuro ?«Vediamo… ogni giorno chepassa ci avviciniamo a Milano,ma resta tantissimo Giro da-

vanti e può succedere di tutto.Sono contento che sia arri-vato un altro giorno di ripo-so, ma manca tanto».

Si parla di un Giro duro, eppu-re sono stati superati solo 4

dei 9 gpm di 1a categoria, più laCima Coppi, in programma. «Giro duro? Durissimo. Incre-dibili gli sforzi che si stannoaccumulando. Forse non è ilmiglior Giro che io potessi spe-rare per il mio obiettivo (dop-pietta col Tour, ndr). Però storecuperando bene. Sono otti-mista, ma prima devo vincere

qui, non bisogna correretroppo in avanti». E que-

sta mattina, prima diuna sgambata legge-ra, come quando ècasa a Lugano…cappuccino e Gaz-zetta.

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OGGI RIPOSO, DOMANI MORTIROLOPINZOLO816 m

APRICA1.173 m

km 10

GPM2

GPM2

GPM3

GPM1

GPM3

S SR

142102 120948455130 177

Passo delMortirolo1.854 m

Tirano433 m

CortenoGolgi935 mEdolo

688 m

Aprica 1.173 m

Passodel Tonale1.883 m

CampoCarlo Magno1.681 m

GDS

ALBERTO CONTADOR17 MAGLIE ROSA, 10 QUEST’ANNO

«MI SEMBRAVA DI ESSERE A RUOTA DI UNA

CRONOSQUADRE ASTANAMA HO FIDUCIA NEI MIEI,

NON SI DISCUTONO»

«FABIO È IL MIO PIÙ GRANDE RIVALE. ERA

DIFFICILE CONTROLLARE LA CORSA E AVERE LE

FORZE PER VINCERE»

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Si sente più «Vediamo…passa ci avvma resta ta

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Si parla di re sono st

dei 9 gpm dCima Coppi,«Giro duro?dibili gli sfaccumulandmiglior Girorare per il mpietta col Trecuperandmista, ma p

qui, nontroppo

sta munaracacz

CHE SPETTACOLO A MAROSTICAIl Giro continua ad essere la «festa di maggio»: una grande piazza che racchiude idealmente milioni di appassionati. E in certe occasioni questa sensazione tocca vertici di spettacolare bellezza. E’ successo anche ieri nell’emozionante Piazza Castello (famosa per la partita a scacchi a personaggi viventi) di Marostica. Il Veneto, ancora una volta, ha risposto con emozioni forti SUNADA

LA GUIDA

ARRIVO 1. Mikel LANDA (Spa, Astana) 165 km in 4h22’35”, a 37,702 km/h; 2. Yury TROFIMOV (Rus, Katusha) a 2”; 3. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff) a 5”; 4. Aru a 6”; 5. Kruijswijk (Ola) a 38”; 6. Amador (C.Rica) a 42”; 7. Konig (R.Cec) a 1’; 10. Caruso a 2’13”; 34. Uran(Col) a 8’; 88. Porte (Aus) a 27’04”.

CLASSIFICA1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo) 2407 km in 60h01'34", a 40,099 km/h; 2. Fabio ARU (Astana) a 2'35"; 3. Andrey AMADOR (C. Rica, Movistar) a 4'19"; 4. Landa (Spa) a 4'46"; 15. Uran (Col) a 12'15". OGGI Riposo DOMANI 16ª tappa Pinzolo-Aprica 174 km, partenza 11.50

Resiste Amador, 3°. Porte a 27’: si ritira

Alberto Contador,32 anni, in rosadavanti a Fabio

Aru, 24 anni BETTINI

40

Un giorno da toreroper il basco Landa «Stavo meglio io»1Architetto mancato, è stato voluto in squadra da Martinelli: «Il capitano è e sarà sempre Aru»

Marco PastonesiINVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

N on una corsa, ma unacorrida. L’ultimo chilo-metro si è trasformato in

un’arena verticale. Quattro cor-ridori, quattro personaggi,quattro protagonisti a giocarsi iruoli di picador, banderillero,torero e toro. E un finale chenon è mai stato scritto. Fiato so-speso, aria sanguigna, pura av-ventura.

TORERO Mikel Landa è, stavol-ta, il torero. Scatta, attende, in-segue, aspetta, si allarga, si sfi-la, attacca, infilza, allunga,trionfa. Da solo. E «mata», dipoco, di niente, ma per sempre,Trofimov, Contador e Aru. Ma-donna di Campiglio è una «pla-za de toros» dolomitica. Basco(di Vitoria: una città-destino),25 anni (al sesto di professioni-smo), tre squadre (Orbea, Eu-

skaltel e Astana, ma in scaden-za di contratto) e quattro vitto-rie (le precedenti: tappe nellaVuelta a Burgos 2011, nel Girodel Trentino 2014 e nei PaesiBaschi 2015), Landa è un archi-tetto mancato («L’università erainconciliabile con lo sport pro-fessionistico») e uno scalatorenato («La prima corsa a 15 anni,ma per i primi cinque anni è sta-to soltanto un gioco»). Da tore-ro, guarda diritto negli occhi:«Questa vittoria è molto impor-tante per me e per la squadra.Quando si lavora così, la vitto-ria non deve scappare. L’inten-zione era vincere con Aru. Ab-biamo gestito la corsa, organiz-zato il treno in salita, impostoun ritmo altissimo. Nel finalestavo meglio io di Fabio. Co-munque eravamo in superiori-tà, dovevamo attaccare a tur-no». Da torero, sostiene losguardo: «Con Contador nonho parlato. Non c’è stato alcunaccordo». Da torero, studia le

mosse: «Aru era, è, sarà il capi-tano. Siamo in Italia, lui è italia-no. E’ giovane e forte, non haquasi mai giornate negative, di-spone di una resistenza eccezio-nale, ci sono ancora tre o quat-tro arrivi in salita, dobbiamoprovare a vincere il Giro con lui,non importa in quale tappa».Da torero, provoca le vittime:

«Sarò mai capitano? Forse sì,forse no, magari alla Vuelta, an-che se ancora non so se la farò».Da torero, conosce le regoledella «ley taurina»: «Non mi so-no mai sentito così bene. Ma perguadagnare 5’ a Contador, biso-gnerebbe essere un campionis-simo. E io non lo sono. Nulla èimpossibile, ma questa impresasarebbe quasi impossibile».

SCALATORE Se è vero che, co-me si dice in Spagna, ognuno èfiglio delle proprie opere, Lan-da è uomo da passi e vette, davalichi e montagne: «Conoscola storia del ciclismo, e quella degli scalatori, da Bahamontesa Gaul. Ricordo Pantani perquello che ho visto in tv, accen-deva le corse, divertiva la gente.Gli attacchi in salita, le manibasse sul manubrio, il lanciodella bandana». Un gesto da to-rero. «Paolo Slongo, il nostropreparatore, dice che se perdes-si qualche chilo, andrei più for-te in salita. Non sono d’accordo.La differenza, quest’anno, stanella maggiore maturità e fre-schezza, e nei migliori allena-menti. E’ il mio momento per-fetto. E sono certo che non na-scerà alcuna rivalità con Aru.Dopo l’arrivo ci siamo parlatiper raccontarci quello che ab-biamo fatto. Non c’è rimastomale per la mia vittoria, anzi, siè complimentato». Un gesto dasignore. «Nelle mie speranzeavevo, come obiettivo, vincereuna tappa. E questo mi dà il sol-lievo per aiutare Aru e raggiun-gere l’obiettivo della vittoria fi-nale con lui». Oggi niente corri-da: la «plaza de toros» è chiusa.Domani il torero giura di torna-re «picador» o «banderillero».

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98° Giro d’ItaliaRCasa Astana

RIGOBERTO URAN 28 ANNI, ETIXX-QUICK STEP

«NON MI SONO SENTITO BENE FIN DALL’INIZIO: FATICAVO A RESPIRARE»

FABIO FELLINE 25 ANNI, TREK

«IL GIRO MI HA DATO LA POSSIBILITÀ DI MANDARE UN BACIO AL NONNO SEPOLTO»

clicPROPRIO 60 ANNI FA IL PRIMO SPAGNOLO VINCITORE DI TAPPA

� Ventiquattro maggio 1955, 10ª frazione del Giro d'Italia: a Frascati trionfa Bernardo Ruiz, primo re di tappa spagnolo. Il connazionale Mikel Landa ha vinto nello stesso giorno, 60 anni dopo.

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41LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Essere Aru fino alla fine: «Arrendermi?Mi gioco tutto»1Il sardo: «Davanti a me ho il più forte nei grandi giri dell'ultimo decennio»

Ciro ScognamiglioINVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

Twitter @cirogazzetta

A desso ha anche un nuo-vo simbolo da indossare.È il cavaliere dei quattro

mori. Lo hanno disegnato perlui i tifosi della Sardegna, quel-la terra meravigliosa circonda-ta dal mare che Fabio Aru hadovuto lasciare per diventareuomo che scala le montagnepiù ardite. Ieri erano a Madon-na di Campiglio e hanno visto illoro eroe tenere fede all’imma-gine che hanno scelto assieme.Fabio le ha tentate tutte per in-crinare le certezze di Alberto Contador. «Ma la spiegazionedi tutto è proprio nell’unicocorridore di questo Giro che mista davanti in classifica…».

MOTIVI La frase accompagnaun sorriso che sfocia in risata.Aru, che dopo la premiazione

per la maglia bianca dei giovanisi è trattenuto negli studi televi-sivi del Processo alla Tappa, re-spinge con determinazionequalsiasi critica alla tatticadell'Astana: «Abbiamo fatto unritmo incredibile tutta la gior-nata, meritavamo di vincere latappa. È bello che ci sia riuscitoMikel, ha lavorato tanto perme, l’aveva già sfiorata una vol-ta. Sulla sua lealtà non ci sonodubbi, quando si è trovato conAlberto in testa è sempre stato

dietro, non ha collaborato.Contador è davvero difficile dastaccare, abbiamo cercato di fa-re di tutto, Mikel ci è riuscitonel finale, è stato bravissimo».

AFFETTI In zona mista per Fa-bio c’è stato il bacio dolce dellafidanzata Valentina, che alla fi-ne ha tenuto fede al program-ma originario, raccontato daAru nel giorno di riposo, ed èarrivata ieri a sostenerlo (con igenitori di entrambi). «Può es-sere soddisfatto di quello cheha fatto, ma potrebbe pure es-sere che riesca in qualcosa dipiù…», ha detto la ragazza pie-montese. Attualmente si trattadi speranze, perché il Giro cheresta di terreno per i colpi di scena ne offrirebbe eccome, senon fosse che il Contador diquesti giorni non lasci sperarechissà che cosa. A cominciaredal tappone di domani con il to-tem-Mortirolo, la montagnadei sogni che Fabio mai in garaha affrontato. «Fatemi primagodere del giorno di riposo, neho bisogno – e giù un altro sor-riso del sardo, l’anno scorso 3°nella classifica finale -. Non c’èsolo il Mortirolo. Pensate a Cer-vinia, al Finestre, al Sestriere.Davanti a me c’è soltanto il cor-ridore più forte per i grandi giridell’ultimo decennio direi, seguardiamo gli albi d’oro. È unasituazione buona, questa tappadi Campiglio la temevo un po’perché veniva dopo lo sforzodella crono che non avevo maifatto. Invece ho reagito bene. Ilfatto che sia difficilissimo stac-care Contador non significache ci siamo arresi. È l’unica co-sa che, questo sì lo posso garan-tire, non faremo fino a Milano».

© RIPRODUZIONE RISERVATAIl nuovo simbolo in onore di Aru

PORTE CROLLA: SI RITIRAAVEVA PERSO OLTRE 27’Niente da fare. Prima che di fisico, Richie Porte ha mollato di testa (proprio quello che temeva, pur senza mai dirlo, la sua squadra, il team Sky). Il tasmaniano, 30 anni, è arrivato al traguardo con un ritardodi 27’04” (88°) e domani non ripartiràda Pinzolo. Il suo Giro finisce qui BETTINI

ECCO IL MONUMENTODEDICATO A MARTINIAlla Rosina di Gaetano Lunardon, a Marostica, inaugurata ieri una stele di Paolo Brentel dedicata ad Alfredo Martini. Con le figlie Silvia e Milvia e il nipote Edoardo, c’erano gli autisti-amici Franco Vita e Marco Mordini, Moser, Saronni, Ballan, Battaglin, Motta, Zandegù, Sgarbozza, Bontempi e l’ex arbitro Agnolin.

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

ORA TOCCA ALL’ASTANAGESTIRE GLI EQUILIBRI

Anche a Madonnadi Campiglio Alberto Contador

ha dimostrato di essere il più forte. A questo punto,si fa dunque interessante la lotta per il podio, e per capire come andrà a finire servirà vedere cosa farà l’Astana. Ieri Aru ha barcollato su un finale non difficile. Normale per un corridore che, a causa di problemi fisici, ha dovuto recuperare in tutta fretta una condizione accettabile.

Landa non lo scopriamo oggi: se andasse in un certo modo potrebbe uscire da questo Giro con nuove prospettivedi carriera. Ora bisogna vedere se gli verrà data via libera o se invece sarà costretto ad aiutare Aru costi quel che costi, e cioè anche a rischio di andare male. Dovessero lasciargli carta bianca, per Milano vedo nell’ordine Contador, Landa e Amador.

15 � Le maglie bianche indossate da Fabio Aru nei tre Giri d’Italia disputati: 4 nel 2013, nessuna nel 2014, 11 quest’annoLEOPOLD KONIG 27 ANNI, SKY

«STO CERCANDO DI RECUPERAREOGNI SECONDO DOPO LA CADUTA»

Mikel Landa, 25anni, sulla salita di

Campiglio con lamaglia rosa

Contador a ruota.Aru cede qualche

metro BETTINI

42 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

43LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

10 � Le vittorie di Martinelli da corridore, con 3 tappe al Giro: Piediluco 1978, Treviso 1979 e Gatteo a Mare 1980DAMIANO CUNEGO 33 ANNI, NIPPO-VINI FANTINI

«PRIMA SONO CADUTO, POI HO BUCATO: È STATA UNA GIORNATA NERA»

Prima e dopo, sempre Martinelli1Pantani, Kreuziger, Landa: a Campiglio vince solo lui in ammiraglia. Tra le emozioni

Ciro Scognamiglio INVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

twitter @cirogazzetta

O gni volta è così. Ritornasu queste strade, guidasu quei tornanti, sbircia

con la coda dell’occhio uno stri-scione. E pensa. Pensa a quelloche è stato e a quello che potevaessere, ai perché e ai percome,al passato che non se ne va per-ché semplicemente non può an-darsene. Succede a GiuseppeMartinelli, a Madonna di Cam-piglio. Era qui che Marco Panta-ni vinse in maglia rosa il 4 giu-gno 1999 e lui c’era. Era qui cheil Pirata, il giorno dopo, fu fer-mato per un valore troppo altodell’ematocrito e escluso dallacorsa fino a quel momento do-minata. Il Giro d’Italia non c’erapiù venuto. Nemmeno primadel 1999, per la verità, c’era maistato un traguardo di tappa aMadonna di Campiglio. Ci ètornato ieri, quasi 16 anni dopo,e ha vinto il basco Mikel Landa,un altro corridore guidato deltecnico bresciano. Una suascommessa personale. «Non sa-pete quanto ho rotto le scatole aMikel perché venisse a correrecon me. L’ho scoperto grazie aun mio amico dei Paesi Baschi.Questo è forte davvero…».Chiamarla casualità, coinciden-za, destino o chissà cos’altro, aben pensarci, è la parte meno importante di tutta la storia.

EMOZIONE «Sì, ci ho pensato —ammette nel dopo-gara Marti-nelli, dal 2010 sull’ammiragliaAstana —. E forse non tutti si ri-cordano che il Giro del Trentinovenne qui nel 2011 e vinse Ro-man Kreuziger, che era con me.Se vi racconto che Campiglio èun posto come un altro, ci cre-dereste? No. Infatti non ve lo di-co. Certo che è speciale. Marcoresta dentro il mio cuore». Mar-tinelli ha un certo pudore a par-lare dell’argomento. Forse pre-ferirebbe virare subito su Con-tador, su Aru, su Landa, su tuttoquello che sta succedendoadesso. Ma non si può. «Ne hovisti anche stavolta, di striscio-ni. “Marco vive”, “Pantani vi-ve”, sono i più belli perchéesprimono quello che penso io.E sull’asfalto a un certo puntoc’era scritto, bello grande, “Ierioggi domani sempre Forza Pan-

tani”. Lo so benissimo che mol-te persone, è successo ancorastamattina (ieri mattina, ndr)vengono a cercarmi perché so-no stato il suo direttore sportivoe non per quello che faccioadesso. Va bene così, mi fa pia-cere». Sull’argomento se ne so-no dette tante e tante se ne di-ranno. Non è la sede per appro-fondire. Tantomeno per schie-rarsi da una parte o dall’altra.Però una cosa «Martino» sì checi tiene a dirla. «Possono dire opensare quello che vogliono. Ma Marco, mi voleva bene. Mivuole bene».

TATTICA L’analisi tecnica dellagiornata lo ha chiamato unavolta di più a rispondere agli in-terrogativi. Perché quel ritmodell’Astana così forte fin dal-l’inizio, della tappa e di tutto ilGiro. Se Landa con quegli scattisecchi non ha messo in difficol-tà Aru stesso. Chi sia ora il verocapitano della squadra kazaka.«Fabio stava bene, è uscito me-

glio di quanto mi aspettassi dauna cronometro a dir poco esi-gente — argomenta Martinelli—. Abbiamo cercato di vincerela tappa con lui. Poi però quan-do si è mosso Landa, Contadorha risposto subito e Fabio ha pa-tito un pochino, così abbiamocambiato. Per tutto il lavoro cheavevamo fatto, e perché questoè un arrivo speciale, non pote-vamo permetterci di perderci lavittoria. Se avessimo portato incarrozza Contador all’ultimo chilometro, temevo che avreb-be potuto beffarci. Alberto loconosco, a vincere ci teneva ec-come. Ho sentito che ha ricor-dato Pantani, la sua fonte d’ispi-razione. Nel 2010, quando ab-biamo lavorato insieme, ne ab-biamo parlato spesso». C’è pureuna valutazione più globale:«Abbiamo la squadra più forte,e abbiamo rafforzato le nostreposizioni. Uno come Uran, perdire, non c’è più. Contador è uncampione ma non è una nostracolpa, è un suo merito».

FUTURO E adesso? Adesso abocce ferme — leggi secondo eultimo giorno di riposo — si ri-flette su una classifica che reci-ta così: Contador padrone asso-luto, ben oltre i 2’35” di margi-ne che ha sul secondo posto diFabio Aru. E Landa risalito finoalla quarta piazza: a 4’46” daContador, ma ad appena 27”dal terzo gradino del podio diAndrey Amador. «Fabio sta be-ne. Resta il nostro leader. SoloContador, il padrone del Girocome avevo già detto, ha dimo-strato di essere più forte. Sape-vo che quella cronometroavrebbe potuto farci male, ma èpassata e mi sembra che abbia-mo tenuto botta più che digni-tosamente. Se Landa dimostre-rà di andare meglio di Aru… logestiremo giorno per giorno.Vedremo. È sulla strada che siscrive la verità». Poi Martinelli èandato in albergo. Ieri, cometutta l’Astana, ha dormito pro-prio a Madonna di Campiglio.

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L'IDENTIKIT

GIUSEPPEMARTINELLINATO IL 11 MARZO 1955A LODETTO DI ROVATO (BRESCIA)CORRIDORE DAL 1977 AL 1985DIRETTORE SPORTIVO DAL 1986

DA CORRIDORE Squadre: 1977 Jolly Ceramica, ‘78 Magniflex, ‘79-‘80 S.Giacomo, ‘81 Santini, ‘82 Selle S.Marco, ‘83-‘84 Alfa Lum, ‘85 Alpilatte. Successi: 1 argento olimpico (1976); 3 tappe al Giro (‘78, ‘79, ‘80); 1 alla Vuelta (80)

DA D.S.Squadre: 1986-‘87 Ecoflam, ‘88-‘96 Carrera, ‘97-‘01 Mercatone Uno, ‘02-‘04 Saeco, ‘05-‘07 Lampre, ‘09 Amica Chips, dal 2010 Astana. Successi: 5 Giri d’Italia(‘98 Pantani, 2000 Garzelli, ‘03 Simoni, ‘04 Cunego, ‘13 Nibali); 2 Tour de France (1998 Pantani, 2014 Nibali)

Dal 1986 a oggi, Beppe Martinelli ha seguito dall’ammiraglia i grandi del ciclismo. � 1. E’ con Fabio Aru, che porta subito al terzo posto nel Giro 2014 � 2. Con Marco Pantani, in maglia rosa, alla Mercatone Uno: il Pirata vinse Giro e Tour � 3. Astana 2010: per una stagione guida Alberto Contador, ora rivale al Giro BETTINI

3

21

7I grandi giri vinti come d.s. da Martinelli: 5 Giri (Pantani ’98, Garzelli 2000, Simoni ’03, Cunego ’04 e Nibali ’13) e 2 Tour (Pantani ’98 e Nibali 2014)

IL NUMERO

,Martinelli e Nibali al Tour BETTINI

98° Giro d’ItaliaRIl personaggio

44 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

45LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2 � I centramericani al via del Giro: oltre ad Andrey Amador, il panamense Ramon Carretero (ritirato dopo la cronosquadre)SIMON GESCHKE 29 ANNI, GIANT

ORA IL RIPOSO, MA IL PROFILO DELLA PROSSIMA TAPPA MI FA RABBRIVIDIRE»

fLA SORPRESA

TERZO A 4’19”

Amador, l’uomo che sfuggivaai coccodrilli1Andrey è nato in Costa Rica tra vulcani e animali: la mamma è russa. Vinse a Cervinia

Claudio GregoriMADONNA DI CAMPIGLIO

«L a vida es sueño», diceCalderón de la Barca.Ma un costaricano sul

podio del Giro sembravaun’ipotesi surreale. Invece An-drey Amador è terzo in classifi-ca a una settimana dalla fine delGiro. Alto 1.81 per 69 chili, ènato a San José, capitale dellaCosta Rica, il 29 agosto 1986.Ha 28 anni. Studente del primoanno della facoltà di ingegneriaindustriale all’“Universidad Fi-délitas”, ha lasciato gli studi perla bicicletta. Più forte del suo nome galante ha una massimasemplice: «Fare le cose benesenza far male a nessuno. La vi-ta ti ripagherà».

ORIGINI Andrey è figlio di unarussa e di un costaricano. Lamadre, Raissa Bikkazakova La-titova, è moscovita. Il padre,Rodolfo, ha geni galiziani: suanonna Josefina lasciò la Galiziaper l’America. Sbarcò nella Co-sta Rica, piccolo, bellissimo pa-

ese tropicale, tra il Pacifico e ilMar Caraibico.La Costa Rica è grande un sestodell’Italia. Ha 5 milioni di abi-tanti ed è scossa dai vulcani.«Anche adesso il “Volcán Tur-rialba” rende inquiete le notti aSan José. Il vulcano distrugge iraccolti. Poi ci vogliono 10-15anni perché la terra, resa fertiledalle eruzioni, torni a produrre.Le ceneri danneggiano gli occhie danno fastidio», racconta An-drey. Negli ultimi 73 giorni ilTurrialba, 3340 m, che ha la stessa base del “Volcán Irazù”,3432 m, — li chiamano “vulca-ni gemelli” – è eruttato 6 volte:il 12 marzo, il 5, 9, 13 e 24 apri-le, il 4 maggio. «Non è l’unicopericolo. Ci sono coccodrilli ecaimani. Se ne incontri unomentre nuoti, devi battere il re-cord del mondo per fuggirvia…», sorride Amador. «La na-

tura è stupenda. La Costa Ricasta sul ponte tra le due Ameri-che, quindi è ricchissima di spe-cie animali e vegetali. Ci sonocolibrì e tucani, serpenti boa erane arboricole. Il Parco Tortu-guero è famoso per le tartaru-ghe marine…». Tra i frutti tro-picali del suo paese Amadorama su tutti «la sandía o melónde agua», cioè l’anguria, «ilfrutto migliore dell’estate, riccodi valori nutritivi e dissetante.D’estate fa molto caldo».

CAPITANO Ha lasciato quel pa-radiso per l’Europa nel 2006.«Però ci torno spesso, ma du-rante la stagione ciclistica, conla mia fidanzata Laura, vivo aLa Garriga a 40 km da Barcello-na», dice Amador e spiega: «InAmerica ci sono molti talenti,ma se vuoi che sboccino deviportarli in Europa». Andrey

ama il Giro d’Italia più di ognialtra corsa. «È la più bella dellegrandi corse a tappe. Molto mi-gliore del Tour e della Vuelta»,dichiara. «Le montagne italianesono le più belle del mondo e ilcibo è senza uguali». Preferiscenaturalmente gli spaghetti.La rinuncia di Nairo Quintanaal Giro gli ha spianato la strada.«L’anno scorso eravamo tuttiper Nairo. Ho tirato molto sulGavia. Alla fine abbiamo vinto ilGiro», racconta Amador, che ie-ri ha allontanato in classifica Uran, Van den Broeck, Cunego.Poiché nelle ultime due tappeanche Visconti è retrocesso, oraè la punta della Movistar. Da-vanti a lui si alzano severe lemontagne. Dichiara: «Ho ri-spetto per le montagne. Ma nonmi fanno paura». Tre anni fa havinto a Cervinia, la sua unicavittoria da professionista. So-gna il replay? «Certo che sì. Mipiacerebbe molto».

OBIETTIVO I genitori di Ama-dor, Raissa e Rodolfo, sono ap-prodati dall’America sulle stra-da del Giro. «Mi danno la cari-ca. Non voglio deluderli e speroche alla fine, per loro, sia valsala pena di fare un viaggio cosìlungo». Il podio è possibile? «Ilmio obiettivo è arrivare nei pri-mi cinque. O almeno nei primidieci. Credo che Contador, Arue Landa siano i corridori piùforti del Giro. In ogni caso daròtutto per fare bene», rispondeAmador. Porta al Giro una cul-tura lontana e ricca di fascino.Racconta dei «Bruncas» o «Bo-rucas», indigeni, un tempo si-gnori dei luoghi, ridotti a due-mila superstiti nella provinciadi Puntarenas. Famosi per i tes-suti e per le maschere dipinte dilegno di balsa. Nel vento dellasua bicicletta ci sono i riflessi del «juego de los diablitos deBoruca», la cerimonia rituale che rappresenta la lotta degliindigeni, «diablitos», contro iconquistatori spagnoli. Ma por-ta nei geni anche i grandi spazidella Madre Russia. Solido e au-dace come Michele Strogoff, ilcorriere dello zar, galoppa fieroper le strade d’Italia.

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IN PATRIA

Così la Naciòncelebra l’«eroe»Il giornale di San Josè applaude

� «Storico» è definito Amador dalla Naciòn, quotidiano costaricano. Il ciclista è atteso da una «settimana chiave».

Andrey Amador, 28 anni, pro’ dal 2009, sempre con il team di Unzue BETTINI

� «Io sento che c’è qualcosa che mi lega a Marco», dice Giovanni. Marco è Pantani. Giovanni è Visconti. Ieri il 32enne torinese della Movistar ha risposto ancora una volta presente, andando in fuga, in un Giro d’Italia che sta conducendo su livelli molto buoni, e il nono posto della generale (a 9’53” dal leader della corsa Contador) lo dimostra. «Sono nato il 13 gennaio come Pantani, due anni fa avevo vinto sul Galibier, una montagna-simbolo del ciclismo e della storia di Marco. Ed era sempre la quindicesima tappa - è il ricordo di Visconti -. Così ho cercato la fuga, ma era un po’ strana, l’ho portata a spasso io, ma c’era gente che non tirava». E adesso la tattica potrebbe cambiare. «Sì, perché mi pare di andare forte e non so quante fughe arriveranno al traguardo. Aru vorrà tentare di vincere una tappa, Contador pure, io potrei cercare di tenere duro invece di stare in ballo tanti chilometri al vento, e giocarmi le mie carte nel finale».

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IL GREGARIO SPECIALE

Visconti ci prova sempre «Ora cambio»

Giovanni Visconti, 32 anni BETTINI

GIAPPONE (1)Fumiyuki Beppu (Trek), 32 anni,113° a 2.38’44”. FOTOSERVIZIO BETTINI

CINA (2)Xu Gang (Lampre), 31 anni, 145°Ji Cheng (Giant), 27 anni, 171°

ROMANIA (1)Serghei Tvetcov (Androni), 26, 150°Eduard Grosu (Nippo), 23, è 162°

ETIOPIA (1)Tsgabu Grmay (Lampre-Merida), 23 anni, 89° a 2h09’04”

BULGARIA (1)Nikolay Mihaylov (CCC), 27 anni, 147° in generale a 3h11’50”

98° Giro d’ItaliaRAltri mondi in gruppo

ALTRI MONDI AL GIRO

ALBANIA (1)Eugert Zhupa (Southeast), 25 anni, 168° in classifica a 3h35’48”

46 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

124 � Le maglie rosa spagnole, con 15 corridori: il 1° Miguel Poblet il 20 maggio 1961 a Torino, Indurain ne vanta 29TOM DANIELSON 37 ANNI, CANNONDALE-GARMIN

«HO MALE AL GINOCCHIO DALLA 2a TAPPA, MI SONO DOVUTO RITIRARE»

AG2R LA MONDIALE

D.S. Biondi

1 POZZOVIVO ITA

2 BERARD FRA

3 BETANCUR COL

4 DOMONT FRA

5 DUPONT FRA

6 GRETSCH GER

7 HOULE CAN

8 MONTAGUTI ITA

9 NOCENTINI ITA

ANDRONI-SIDERMEC

D.S. Savio

11 PELLIZOTTI ITA

12 APPOLLONIO ITA

13 BANDIERA ITA

14 DALL'ANTONIA ITA

15 FRAPPORTI ITA

16 GATTO ITA

17 STORTONI ITA

18 TVETCOV ROM

19 ZILIOLI ITA

ASTANA PRO TEAM

D.S. Shefer

21 ARU ITA

22 CATALDO ITA

23 KANGERT EST

24 LANDA SPA

25 MALACARNE ITA

26 ROSA ITA

27 SANCHEZ SPA

28 TIRALONGO ITA

29 ZEITS KAZ

BARDIANI CSF

D.S. Reverberi

31 BONGIORNO ITA

32 BARBIN ITA

33 BATTAGLIN ITA

34 BOEM ITA

35 CHIRICO ITA

36 COLBRELLI ITA

37 PIRAZZI ITA

38 RUFFONI ITA

39 ZARDINI ITA

BMC RACING TEAM

D.S. Baldato

41 GILBERT BEL

42 ATAPUMA COL

43 BOOKWALTER USA

44 BURGHARDT GER

45 CARUSO ITA

46 DILLIER SVI

47 KÜNG SVI

48 MOINARD FRA

49 ZABEL GER

CCC SPRANDI POLKOWICE

D.S. Wadecki

51 PATERSKI POL

52 BOLE SLO

53 MARYCZ POL

54 MATYSIAK POL

55 MIHAYLOV BUL

56 OWSIAN POL

57 RUTKIEWICZ POL

58 SAMOILAU BIE

59 SZMYD POL

ETIXX - QUICK-STEP

D.S. Bramati

61 URAN COL

62 BOONEN BEL

63 BOUET FRA

64 DE LA CRUZ SPA

65 KEISSE BEL

66 MEERSMAN BEL

67 SABATINI ITA

68 SERRY BEL

69 VAKOC R.CEC

FDJ

D.S. Guesdon

71 GENIEZ FRA

72 COURTEILLE FRA

73 ELISSONDE FRA

74 FISCHER BRA

75 MOUREY FRA

76 PINEAU FRA

77 RÉZA FRA

78 ROUX FRA

79 VEIKKANEN FIN

IAM CYCLING

D.S. Carlstrom

81 CHAVANEL FRA

82 CHEVRIER FRA

83 CLEMENT OLA

84 HAUSSLER AUS

85 KLUGE GER

86 PELUCCHI ITA

87 PINEAU FRA

88 REICHENBACH SVI

89 SARAMOTINS LET

LAMPRE - MERIDA

D.S. Maini

91 ULISSI ITA

92 FERRARI ITA

93 GRMAY ETI

94 MODOLO ITA

95 MORI ITA

96 NIEMIEC POL

97 POLANC SLO

98 RICHEZE ARG

99 XU CINA

LOTTO SOUDAL

D.S. Leysen

100 VAN DEN BROECK BEL

101 ARMEE BEL

102 BAK DAN

103 BROECKX BEL

104 GREIPEL GER

105 HANSEN AUS

106 HENDERSON N.ZEL

107 MONFORT BEL

109 VERVAEKE BEL

MOVISTAR TEAM

D.S. Garcia

111 INTXAUSTI SPA

112 AMADOR C.RICA

113 ANTON SPA

114 FERNANDEZ SPA

115 HERRADA SPA

116 IZAGUIRRE SPA

117 LOBATO SPA

118 D. QUINTANA COL

119 VISCONTI ITA

NIPPO - VINI FANTINI

D.S. Giuliani

121 CUNEGO ITA

122 BERLATO ITA

123 BISOLTI ITA

124 COLLI ITA

125 DE NEGRI ITA

126 GROSU ROM

127 ISHIBASHI GIAP

128 MALAGUTI ITA

129 STACCHIOTTI ITA

ORICA GREENEDGE

D.S. White

131 MATTHEWS AUS

132 BEWLEY N.ZEL

133 CHAVES COL

134 CLARKE AUS

135 DURBRIDGE AUS

136 GERRANS AUS

137 HEPBURN AUS

138 LANCASTER AUS

139 WEENING OLA

SOUTHEAST

D.S. Parsani

141 BELLETTI ITA

142 BUSATO ITA

143 CARRETERO PAN

144 FAVILLI ITA

145 FINETTO ITA

146 GAVAZZI ITA

147 MONSALVE VEN

148 PETACCHI ITA

149 ZHUPA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN

D.S. Wegelius

151 HESJEDAL CAN

152 ACEVEDO COL

153 BROWN USA

154 CARDOSO POR

155 DANIELSON USA

156 FORMOLO ITA

157 MARANGONI ITA

158 SLAGTER OLA

159 VILLELLA ITA

TEAM GIANT - ALPECIN

D.S. Engels

161 MEZGEC SLO

162 ARNDT GER

163 DE BACKER BEL

164 FAIRLY USA

165 GESCHKE GER

166 HAGA USA

167 JI CINA

168 LUDVIGSSON SVE

169 STAMSNIJDER OLA

TEAM KATUSHA

D.S. Konyshev

171 PAOLINI ITA

172 BELKOV RUS

173 CHERNETSKI RUS

174 KOCHETKOV RUS

175 LAGUTIN RUS

176 PORSEV RUS

177 TROFIMOV RUS

178 VOROBYEV RUS

179 ZAKARIN RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO

D.S. Boven

181 KRUIJSWIJK OLA

182 BENNETT N.ZEL

183 FLENS OLA

184 HOFLAND OLA

185 KEIZER OLA

186 LINDEMAN OLA

187 TJALLINGII OLA

188 VAN DER LIJKE OLA

189 WAGNER GER

TEAM SKY

D.S. Cioni

191 PORTE AUS

192 EISEL AUT

193 HENAO COL

194 KIRYIENKA BIE

195 KONIG R.CEC

196 NIEVE SPA

197 PUCCIO ITA

198 SIUTSOU BIE

199 VIVIANI ITA

TINKOFF SAXO

D.S. De Jongh

201 CONTADOR SPA

202 BASSO ITA

203 BOARO ITA

204 JUUL JENSEN DAN

205 KREUZIGER R.CEC

206 PAULINHO POR

207 ROGERS AUS

208 ROVNY RUS

209 TOSATTO ITA

TREK FACTORY RACING

D.S. Baffi

211 NIZZOLO ITA

212 ALAFACI ITA

213 BEPPU GIAP

214 COLEDAN ITA

215 FELLINE ITA

216 SILVESTRE POR

217 VAN POPPEL OLA

218 VANDEWALLE BEL

219 WATSON AUS

22 SQUADRE, RESTANO IN 174

L’ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti. Class.: 1. Elia VIVIANI (Sky) 119 punti;2. Nizzolo 119; 3. Boem 109; 4. Modolo 91; 5. Gilbert (Bel) 83; 6. Contador (Spa) 77; 7. Ulissi 75; 8. Frapporti 72;9. Bandiera 60; 10. Grosu (Rom) 55.

La maglia azzurra «Mediolanum» vaal leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria dellesalita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Benat INTXAUSTI (Spa) 85 punti; 2. Landa (Spa) 54; 3. Geschke (Ger) 53.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Classifica: 1. Fabio ARU;2. Formolo a 14'31''; 3. Felline a 1h07'49''; 4. Chaves (Col) a 1h21'18''; 5.Polanc (Slo) a 1h24'25''; 6. Bongiorno a 1h25'08''; 7. Henao (Col) a 1h26'59'';8. Dillier (Svi) a 1h36'23''.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Classifica: 1. ASTANA a 179h30'47''; 2. Movistar a 19'05''; 3. Sky a 19'26''; 4. Bmc a 25'10'';5. Tinkoff a 50'26''; 6. Cannondale-Garmin a 57'04''; 7. Katusha a 1h39'42''.

La classifica a squadre a punti si basasui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Classifica: 1. ASTANA 418 punti;2. Lampre-Merida 242; 3. Sky 221;4. Movistar 219; 5. Bmc 216; 6. Orica GreenEdge 203; 7. Tinkoff 180; 8. Katusha 173; 9. Bardiani 170; 10. Southeast 168; 11. Lotto-Jumbo 161.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappasi assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Philippe GILBERT (Bel) 7; 2. Trofimov (Rus) 6; 3. Felline 5; 4. Lobato (Spa) 5; 5. Hofland (Ola) 5; 6. Aru 4; 7. Landa (Spa) 4; 8. Visconti 4.

Petacchi ultimo a 33’Gatto-Ruffoni ritirati

Così Contador beffa i 5 dell'Astanae si prende 2'' di abbuono IPP DALLA TV

POS.CORRIDORE TEMPO

1 CONTADOR (SPA/TINKOFF)

2.407 km in 60h01’34”, media 40,099 km/h

2 ARU (ITA/ASTANA) a 2'35"

3 AMADOR (C.RICA/MOVISTAR) a 4'19"

4 LANDA (SPA) a 4'46"

5 KONIG (R.CEC) a 6'36"

6 TROFIMOV (RUS) a 6'58"

7 CARUSO (ITA) a 7'10"

8 MONFORT (BEL) a 8'20"

9 VISCONTI (ITA) a 9'53"

10 GENIEZ (FRA) a 10'03"

11 VAN DEN BROECK (BEL) a 10'05"

12 KREUZIGER (R.CEC) a 10'31"

13 HESJEDAL (CAN) a 11'17"

14 KRUIJSWIJK (OLA) a 11'42"

15 URAN (COL) a 12'15"

16 IZAGUIRRE (SPA) a 14'10"

17 CUNEGO (ITA) a 15'48"

18 MOINARD (FRA) a 16'07"

19 NIEVE (SPA) a 16'33"

20 KANGERT (EST) a 17'01"

21 FORMOLO (ITA) a 17'06"

22 CATALDO (ITA) a 18'53"

23 ATAPUMA (COL) a 19'41"

24 TIRALONGO (ITA) a 23'56"

25 BETANCUR (COL) a 29'48"

26 ROSA (ITA) a 30'53"

27 PORTE (AUS) a 35'57"

28 REICHENBACH (SVI) a 43'53"

29 CARDOSO (POR) a 46'56"

30 ROGERS (AUS) a 52'04"

31 INTXAUSTI (SPA) a 53'46"

32 MONSALVE (VEN) a 57'17"

33 NIEMIEC (POL) a 57'54"

34 PIRAZZI (ITA) a 58'32"

35 KOCHETKOV (RUS) a 58'42"

36 SANCHEZ (SPA) a 1h00'33"

37 GILBERT (BEL) a 1h08'03"

38 FELLINE (ITA) a 1h10'24"

39 FINETTO (ITA) a 1h10'34"

40 PELLIZOTTI (ITA) a 1h11'00"

41 KEIZER (OLA) a 1h11'19"

42 SIUTSOU (BIE) a 1h13'47"

43 BOLE (SLO) a 1h20'48"

44 ANTON (SPA) a 1h22'47"

45 ZEITS (KAZ) a 1h23'24"

46 CHAVES (COL) a 1h23'53"

47 MOUREY (FRA) a 1h24'14"

48 LAGUTIN (RUS) a 1h25'29"

49 POLANC (SLO) a 1h27'00"

50 DE LA CRUZ (SPA) a 1h27'26"

51 GAVAZZI (ITA) a 1h27'29"

52 BONGIORNO (ITA) a 1h27'43"

53 BASSO (ITA) a 1h28'19"

54 ULISSI (ITA) a 1h29'00"

55 HENAO (COL) a 1h29'34"

56 CHAVANEL (FRA) a 1h31'02"

57 SZMYD (POL) a 1h31'10"

58 BOUET (FRA) a 1h31'45"

59 SAMOILAU (BIE) a 1h32'32"

60 DUPONT (FRA) a 1h36'38"

61 BISOLTI (ITA) a 1h37'13"

62 ZAKARIN (RUS) a 1h37'48"

63 MONTAGUTI (ITA) a 1h38'38"

64 DILLIER (SVI) a 1h38'58"

65 CLARKE (AUS) a 1h39'13"

66 STORTONI (ITA) a 1h42'10"

67 ELISSONDE (FRA) a 1h45'08"

68 HERRADA (SPA) a 1h46'43"

69 DOMONT (FRA) a 1h51'19"

70 GESCHKE (GER) a 1h55'17"

71 VILLELLA (ITA) a 1h56'05"

72 BROWN (USA) a 1h56'34"

73 CHEVRIER (FRA) a 1h57'52"

74 KIRYIENKA (BIE) a 1h58'41"

75 SLAGTER (OLA) a 1h59'29"

76 PATERSKI (POL) a 1h59'32"

77 PUCCIO (ITA) a 1h59'34"

78 BATTAGLIN (ITA) a 1h59'38"

79 BURGHARDT (GER) a 2h00'07"

80 BOOKWALTER (USA) a 2h01'16"

81 MORI (ITA) a 2h01'52"

82 MALACARNE (ITA) a 2h02'15"

83 ZILIOLI (ITA) a 2h02'33"

84 ZARDINI (ITA) a 2h04'06"

85 FERNANDEZ (SPA) a 2h04'44"

86 ARMEE (BEL) a 2h06'26"

87 BOARO (ITA) a 2h07'08"

88 HANSEN (AUS) a 2h08'46"

89 GRMAY (ETI) a 2h09'04"

90 GRETSCH (GER) a 2h10'35"

91 NOCENTINI (ITA) a 2h13'42"

92 LUDVIGSSON (SVE) a 2h15'35"

93 RUTKIEWICZ (POL) a 2h15'48"

94 LOBATO (SPA) a 2h20'47"

95 BERLATO (ITA) a 2h21'23"

96 FAVILLI (ITA) a 2h21'54"

97 CHIRICO (ITA) a 2h22'40"

98 FRAPPORTI (ITA) a 2h23'11"

99 LINDEMAN (OLA) a 2h24'55"

100 COLBRELLI (ITA) a 2h25'08"

101 PAOLINI (ITA) a 2h25'28"

102 HAGA (USA) a 2h26'17"

103 ROUX (FRA) a 2h30'32"

104 REZA (FRA) a 2h30'46"

105 TOSATTO (ITA) a 2h33'06"

106 WEENING (OLA) a 2h34'29"

107 PAULINHO (POR) a 2h34'35"

108 VAN DER LIJKE (OLA) a 2h35'33"

109 BARBIN (ITA) a 2h35'51"

110 ACEVEDO (COL) a 2h36'27"

111 SABATINI (ITA) a 2h36'48"

112 BERARD (FRA) a 2h36'55"

113 BEPPU (GIAP) a 2h38'44"

114 DURBRIDGE (AUS) a 2h38'52"

115 DE NEGRI (ITA) a 2h38'54"

116 BAK (DAN) a 2h39'18"

117 VAKOC (R.CEC) a 2h39'20"

118 QUINTANA (COL) a 2h39'52"

119 PINEAU (FRA) a 2h40'11"

120 BELKOV (RUS) a 2h41'28"

121 HAUSSLER (AUS) a 2h42'20"

122 APPOLLONIO (ITA) a 2h44'17"

123 HOULE (CAN) a 2h46'12"

124 PETACCHI (ITA) a 2h46'22"

125 BUSATO (ITA) a 2h46'29"

126 CHERNETSKI (RUS) a 2h46'44"

127 VIVIANI (ITA) a 2h50'53"

128 OWSIAN (POL) a 2h51'44"

129 RICHEZE (ARG) a 2h51'46"

130 MODOLO (ITA)

131 COURTEILLE (FRA) a 2h52'40"

132 TJALLINGII (OLA) a 2h52'42"

133 FISCHER (BRA) a 2h57'09"

134 BEWLEY (N.ZEL) a 2h58'58"

135 MARANGONI (ITA) a 2h59'36"

136 ROVNY (RUS) a 3h00'17"

137 LANCASTER (AUS) a 3h01'07"

138 FERRARI (ITA) a 3h02'08"

139 PORSEV (RUS) a 3h02'30"

140 NIZZOLO (ITA) a 3h04'01"

141 MEZGEC (SLO) a 3h04'10"

142 FAIRLY (USA) a 3h04'41"

143 ALAFACI (ITA) a 3h05'56"

144 HOFLAND (OLA) a 3h06'04"

145 XU (CINA) a 3h06'57"

146 JUUL JENSEN (DAN) a 3h10'30"

147 MIHAYLOV (BUL) a 3h11'50"

148 MATYSIAK (POL) a 3h11'57"

149 ZABEL (GER) a 3h12'40"

150 TVETCOV (ROM) a 3h12'59"

151 PINEAU (FRA) a 3h13'37"

152 KEISSE (BEL) a 3h15'39"

153 SILVESTRE (POR) a 3h16'33"

154 VERVAEKE (BEL) a 3h17'08"

155 FLENS (OLA) a 3h18'45"

156 EISEL (AUT) a 3h18'46"

157 ARNDT (GER) a 3h19'20"

158 VAN POPPEL (OLA) a 3h21'05"

159 BROECKX (BEL) a 3h25'44"

160 WATSON (AUS) a 3h27'10"

161 STACCHIOTTI (ITA) a 3h27'24"

162 GROSU (ROM) a 3h28'45"

163 VEIKKANEN (FIN) a 3h30'48"

164 MALAGUTI (ITA) a 3h33'04"

165 STAMSNIJDER (OLA) a 3h33'43"

166 DE BACKER (BEL) a 3h34'10"

167 BOEM (ITA) a 3h35'01"

168 ZHUPA (ALB) a 3h35'48"

169 BANDIERA (ITA) a 3h36'22"

170 HEPBURN (AUS) a 3h39'38"

171 JI (CINA) a 3h41'51"

172 KLUGE (GER) a 3h42'38"

173 COLEDAN (ITA) a 3h53'48"

174 SARAMOTINS (LET) a 3h53'59"

POS. CORRIDORE TEMPO

1LANDA (SPA/ASTANA)

165 km in 4h22’35”, media 37,702 km/h

2 TROFIMOV (RUS/KATUSHA) a 2"

3 CONTADOR (SPA/TINKOFF) a 5"

4 ARU (ITA) a 6"

5 KRUIJSWIJK (OLA) a 38"

6 AMADOR (C.RICA) a 42"

7 KONIG (R.CEC) a 1'00"

8 KANGERT (EST) a 1'10"

9 GENIEZ (FRA) a 1'49"

10 CARUSO (ITA) a 2'13"

11 MONFORT (BEL) a 2'18"

12 HESJEDAL (CAN) a 3'11"

13 VISCONTI (ITA) a 3'48"

14 TIRALONGO (ITA) a 3'50"

15 BETANCUR (COL) a 4'46"

16 REICHENBACH (SVI) a 5'05"

17 SZMYD (POL) a 5'10"

18 NIEVE (SPA) a 5'11"

19 MOINARD (FRA) a 5'14"

20 ANTON (SPA) 21 IZAGUIRRE (SPA) 22 MONSALVE (VEN) a 5'20"

23 KREUZIGER (R.CEC) a 5'33"

24 VAN DEN BROECK (BEL) a 5'47"

25 DUPONT (FRA) a 6'17"

26 SIUTSOU (BIE) a 6'32"

27 HENAO (COL) 28 ATAPUMA (COL) a 6'55"

29 ROSA (ITA) a 7'21"

30 NIEMIEC (POL) a 7'50"

31 FELLINE (ITA) 32 DE LA CRUZ (SPA) a 8'00"

33 CUNEGO (ITA) 34 URAN (COL) 35 BOLE (SLO) 36 FORMOLO (ITA) 37 FINETTO (ITA) 38 PIRAZZI (ITA) 39 MOUREY (FRA) 40 CARDOSO (POR) a 8'55"

41 ZARDINI (ITA) a 9'36"

42 INTXAUSTI (SPA) a 11'18"

43 BOOKWALTER (USA) a 12'05"

44 CHIRICO (ITA) a 14'02"

45 BISOLTI (ITA) 46 BASSO (ITA) 47 DOMONT (FRA) 48 CATALDO (ITA) 49 ROGERS (AUS)

50 LAGUTIN (RUS) 51 VILLELLA (ITA) a 16'34"

52 ZILIOLI (ITA) 53 CHEVRIER (FRA) 54 MALACARNE (ITA) 55 BOUET (FRA) 56 KOCHETKOV (RUS) 57 PELLIZOTTI (ITA) a 16'37"

58 STORTONI (ITA) 59 NOCENTINI (ITA) a 16'49"

60 LINDEMAN (OLA) a 17'17"

61 FRAPPORTI (ITA) 62 VAN DER LIJKE (OLA) 63 BERARD (FRA) 64 BONGIORNO (ITA) 65 BROWN (USA) 66 BEPPU (GIAP) 67 KEIZER (OLA) 68 RUTKIEWICZ (POL) 69 ZEITS (KAZ) 70 CHAVANEL (FRA) 71 REZA (FRA) 72 FERNANDEZ (SPA) 73 QUINTANA (COL) 74 GAVAZZI (ITA) a 17'48"

75 KIRYIENKA (BIE) a 17'55"

76 BURGHARDT (GER) a 19'35"

77 GILBERT (BEL) 78 BELKOV (RUS) 79 HERRADA (SPA) 80 VERVAEKE (BEL) a 24'05"

81 ARMEE (BEL) 82 HANSEN (AUS) 83 ELISSONDE (FRA) 84 MONTAGUTI (ITA) a 27'04"

85 BERLATO (ITA) 86 GRETSCH (GER) 87 SLAGTER (OLA) 88 PORTE (AUS) 89 DE NEGRI (ITA) 90 FAVILLI (ITA) 91 OWSIAN (POL) 92 CHERNETSKI (RUS) 93 ROVNY (RUS) 94 SANCHEZ (SPA) 95 BATTAGLIN (ITA) 96 SAMOILAU (BIE) 97 DILLIER (SVI) 98 BUSATO (ITA) 99 PATERSKI (POL) 100 XU (CINA) 101 COLBRELLI (ITA) a 27'11"

102 MARANGONI (ITA) a 27'20"

103 ULISSI (ITA) a 27'33"

104 MORI (ITA) 105 PAULINHO (POR) 106 VAKOC (R.CEC) 107 LOBATO (SPA) a 28'11"

108 SABATINI (ITA) a 31'38"

109 MALAGUTI (ITA) 110 BARBIN (ITA) 111 HOFLAND (OLA) 112 LUDVIGSSON (SVE) 113 GRMAY (ETI) 114 HEPBURN (AUS) 115 ALAFACI (ITA) 116 PUCCIO (ITA) 117 STACCHIOTTI (ITA) 118 GROSU (ROM) 119 PORSEV (RUS) 120 POLANC (SLO) 121 LANCASTER (AUS) 122 TJALLINGII (OLA) 123 BEWLEY (N.ZEL) 124 FLENS (OLA) 125 ZABEL (GER) 126 WATSON (AUS) 127 CHAVES (COL)

128 PINEAU (FRA) 129 MATYSIAK (POL) 130 ROUX (FRA) 131 PINEAU (FRA) 132 DURBRIDGE (AUS) 133 ACEVEDO (COL) 134 VIVIANI (ITA) 135 WEENING (OLA) 136 STAMSNIJDER (OLA) 137 TOSATTO (ITA) 138 BAK (DAN) 139 HAUSSLER (AUS) 140 BOARO (ITA) 141 HOULE (CAN) 142 SILVESTRE (POR) 143 ZHUPA (ALB) 144 JUUL JENSEN (DAN) 145 MIHAYLOV (BUL) 146 ZAKARIN (RUS) 147 CLARKE (AUS) 148 TVETCOV (ROM) 149 COLEDAN (ITA) 150 JI (CINA) 151 BROECKX (BEL) 152 VAN POPPEL (OLA) 153 FISCHER (BRA)

154 EISEL (AUT) 155 FERRARI (ITA) 156 KEISSE (BEL) 157 VEIKKANEN (FIN) 158 GESCHKE (GER) 159 COURTEILLE (FRA) 160 HAGA (USA) 161 MEZGEC (SLO) 162 FAIRLY (USA) 163 PAOLINI (ITA) 164 APPOLLONIO (ITA) 165 MODOLO (ITA) 166 NIZZOLO (ITA) 167 SARAMOTINS (LET) 168 BOEM (ITA) a 32'02"

169 BANDIERA (ITA) a 32'05"

170 DE BACKER (BEL) a 32'11"

171 KLUGE (GER) 172 ARNDT (GER) 173 RICHEZE (ARG) a 32'57"

174 PETACCHI (ITA) a 33'06"

GATTO (ITA) non partito

VANDEWALLE (BEL) non partito

RUFFONI (ITA) ritirato

CLEMENT (OLA) ritirato

DANIELSON (USA) ritirato

98° Giro d’ItaliaRLa guida

LA GRANFONDO A CESENATICO

Nove Colli, è una festaIn 8500 sotto la pioggia� La pioggia non ha frenato l'entusiasmo delle migliaia di cicloamatori che ieri hanno preso parte alla 45a Nove Colli, la più antica e affascinante Granfondo al mondo, organizzata dal Gruppo Ciclistico Fausto Coppi di Cesenatico. Iscritti 13.000 ciclisti, provenienti da 48 nazioni e in rappresentanza di tutti e 5 i continenti. Al via si sono presentati in 8500,che hanno affrontato due percorsi: 210 km (con 3840 metri di dislivello) oppure 130 km. Per tutti, una festa di sport iniziata alle prime luci dell'alba.La corsa si è messa in moto alle 6: in testa Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo, Roberto Sgalla, direttore della scuola superiore di Polizia e Cristian Zorzi, olimpionico di sci di fondo.

Il «fiume» di cicloamatori alla partenza della Nove Colli: il viaè stato dato alle 6 del mattino

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SANTINISMS.IT/GIRO15

:

IL MONDO SICOLORA DI ROSA

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47LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

4 � I corridori siciliani al via del Giro, tutti in gara: Salvatore Puccio, Damiano Caruso, Paolo Tiralongo e Giovanni ViscontiSTEFANO PIRAZZI 28 ANNI, BARDIANI

«SONO STATO FERMATO ANCORA DALLA SFORTUNA. MA GUARDO AVANTI»

Marco PastonesiINVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

D ecimo all’arrivo, a 2’13” da Mikel Landa.Settimo nella generale, a 7’10” da AlbertoContador. Secondo degli italiani, a 4’35”

da Fabio Aru. A 27 anni, al settimo da professio-nista, Damiano Caruso sta finalmente scopren-do se stesso.

Caruso, finora un giorno sì?«Quello di Vicenza, quello di Philippe Gilbert.Come diciamo noi, non sentivo la catena. Comesogniamo tutti, volavo. Lochiamano stato di grazia».

Finora un giorno no?«Oggi (ieri, ndr). Tappaadatta, ultima salita adat-ta, gambe inadatte. Forseperché siamo andati sem-pre a tutta, forse perché hobevuto poco e mi sono ali-mentato male. Speravomeglio. Magari fosse statoquesto il giorno di crisi delmio Giro».

Un giorno così così?«Ma no, sempre bene, for-se i primi giorni in Liguriaho sofferto un po’, poi pe-rò mi sono sempre sentitoe sono sempre andato me-glio».

A questo punto, si aspettava di più o di meno?«Di meno. Progettavo di lottare per i primi 10,mi trovo a sperare fra i primi cinque».

Che cos’ha scoperto di sé in questo Giro?«Ho avuto la conferma della Vuelta 2014, in cuiho chiuso nono. Se mi preparo bene e ho la fidu-cia della squadra, posso lottare per la classificagenerale. Contador e Aru hanno una marcia inpiù, poi però ci sono anch’io».

Che cosa teme?«Gli imprevisti. Alcuni colleghi mi hanno detto

che questo Giro è stressante come i Tour. Ma nonci voglio pensare. Devo recuperare e poi affron-tare la tappa del Mortirolo, forse la più dura».

Che cosa le dà fiducia?«Me stesso, la squadra, i compagni, uno comeGilbert che, ex campione del mondo e già vinci-tore di una tappa, certe volte potrebbe starsenetranquillo in fondo al gruppo e invece sta davan-ti e mi dà una mano«.

Che cos’ha imparato?«Da Gilbert che la classe è una dote innata. DaBurghardt che il mestiere è un’arte. Da Atapuma

che nella vita ci vuolesempre coraggio. E da‘Zabellino’ che l’umiltà èuna qualità che si coltivaanche da giovani: oggi(ieri, ndr), due gocce dipioggia e lui mi ha subitoportato la mantellina sen-za che chiedessi nulla. Nelciclismo c’è da imparareda tutti«.

Quale tattica userà?«Parafrasando: il miglioreattacco è la difesa. Più ra-gione che sentimento, piùraziocinio che istinto. An-che se c’è una tappa chevorrei provare a vincere:quella di Verbania».

Caruso, che corridore è?«Quest’anno vorrei fare una prova: al Tour o allaVuelta correre senza pensare alla classifica, macercando di vincere una tappa. Nella mia carrie-ra ho vinto solo una volta. Troppo poco».

Quali regali porterà a casa?«A mia moglie Ornella un mazzo di fiori, magarinon acquistati dal fiorista ma ricevuti sul podio.E a mio figlio Oscar me stesso: ha due mesi e, perciclismo, tra corse e ritiri e allenamenti, ho do-vuto trascurarlo. E a tutti e tre una vacanza, an-che di soli 3-4 giorni, ma insieme, da soli, a go-derci la vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caruso prende la mira per scoprire se stesso«Vado all’attacco»1Nono alla Vuelta 2014, il ragusano della Bmc è 7° in classifica e secondo italiano dopo Aru: «Temo il Mortirolo, mi ispira Verbania»

IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWS12/5 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVES13/5 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 POLANC CONTADOR VIVIANI POLANC ARU14/5 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL CONTADOR GREIPEL POLANC ARU15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 267 ULISSI CONTADOR VIVIANI POLANC ARU16/5 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 INTXAUSTI CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARU17/5 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 224 TIRALONGO CONTADOR VIVIANI GESCHKE ARU18/5 RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 BOEM CONTADOR BOEM GESCHKE ARU20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 ZAKARIN CONTADOR BOEM INTXAUSTI ARU21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 GILBERT CONTADOR BOEM INTXAUSTI ARU22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 MODOLO ARU VIVIANI INTXAUSTI ARU23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 KIRYIENKA CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARUIeri 14a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 LANDA CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARUDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO Domani 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti

28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino

29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km

30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura

31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 3 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

Damiano Caruso, 27 anni, tricolore Under 23 nel 2008, è pro’ dal 2009: 1 vittoria BETTINI

98° Giro d’ItaliaRLa rivelazione

48 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Logan: Sassari vola in semifinaleOra sfida Milano1Chiude 3-1 la serie con una Trento da applausiE Sacchetti motiva la sua squadra citando McAdoo...

STASERA LE GARE-4

Cantù, Gentileè disponibileBrindisi mainelle top 4

� Ieri gara-4 di semifinale (al meglio delle 5 gare): Torino-Brescia 91-86 dtsTorino: Rosselli 23, Giachetti 19, Mancinelli 17, Lewis 15, Miller 9, Bruttini e Fantoni 4.Brescia: Fernandez 22, Cittadini 18, Nelson e Brownlee 12, Alibegovic 9, Benevelli 7, Passera e Loschi 3. Serie-3-1. Torino raggiunge Agrigento in finale per la promozione in Serie A. Gara-1 (al meglio delle cinque partite) a Torino domenica prossima.

MERCATO Ugo Ducarello, vice di Pozzecco e Caja quest’anno a Varese, è il nuovo tecnico di Trapani.

PLAYOFF A-2

Brescia eliminataTorino-Agrigentola finale per la A

Stefano Gentile, 25 anni CIAM

S tasera le gare-4 cheper Venezia e Brindisipotrebbero voler dire

semifinale scudetto.

CANTÙ-VENEZIA Si gioca alPianella (ore 20.45, arbitri:Sahin, Seghetti, Bettini),con Cantù che ha accorciatonella serie (1-2) e punta sulfattore casalingo, visto chealla Mapooro Arena non per-de dall’ultima giornata delgirone di andata contro Ro-ma. Sacripanti avrà StefanoGentile anche in gara-4, no-nostante le noie dovute altrauma distorsivo alla spallasinistra. Pure Venezia si pre-senta al completo. Il quartoatto vivrà sulla sfida a di-stanza tra Johnson Odom(20 punti di media neiplayoff) e Goss, in doppia ci-fra per l’ottava partita conse-cutiva, anche se sono stati ilunghi a spostare l’ago dellabilancia nelle tre gare prece-denti: dominanti quelli ve-neziani in gara-1 e 2, altret-tanto quelli canturini (Met-ta, Buva e Shermadini) in gara-3.

BRINDISI-REGGIO EMILIAL’Enel può, questa sera (ore20.45, diretta Rai Sport 1,arbitri: Martolini, Rossi, Pa-glialunga) centrare la primasemifinale scudetto dellasua storia. Conduce 2-1 suReggio Emilia ed entrambele squadre saranno al com-pleto. Piero Bucchi, che su-pererà Peterson e Bucci pernumero di gare giocate neiplayoff, la descrive così:«Portiamo tutti l’elmetto perché sarà una battaglia,ma noi siamo carichi, abbia-mo voglia. La continuità èstato il nostro problema pertutta la stagione. Ci è man-cata in gara-1 e 2, mentrel’ho vista in gara-3 con i ra-gazzi sul pezzo per 40 minu-ti. Se il processo di matura-zione arriva ora, ben venga».

(g.m.-f.p.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

EA7 E BANCO RIPARTONO VENERDÌQUARTI QUARTI

SEMIFINALI SEMIFINALI

FINALE1. MILANO 3

8. BOLOGNA 0

-

-

Dal 29/5 al 10/6

4. TRENTO 1

5. SASSARI

5. SASSARI

3

2. VENEZIA2

7. CANTÙ1

Oggi e 27/5

-

-

Dal 29/5 al 10/6

3. REGGIO EMILIA1

6. BRINDISI2

Oggi e 27/5

Dal 14 al 26/6

1. MILANO

GDS

Massimo OrianiINVIATO A SASSARI

E adesso avanti verso Mila-no con la testa sgombra.Comunque vada a finire la

stagione di Sassari è storica. Su-percoppa e Coppa Italia in ba-checa, semifinale in campiona-to, nella peggiore delle ipotesi.Non è stato facile arrivarci, per-ché Trento ha coronato la suafantastica avventura da matri-cola facendo soffrire una squa-dra superiore per talento edesperienza sino all’ultimo mi-nuto. C’è voluto un Logan di unaltro pianeta per mettere sotto iragazzi di coach Buscaglia, qua-si commosso nel dopogara:«Non posso che iniziare parlan-do della stagione, meravigliosadentro e fuori dal campo, un la-voro quotidiano incredibile,con giocatori che dal primo giorno hanno accettato la sfidadi dimostrare di poter giocarein serie A. Un’annata di storiepersonali incredibile su cui co-struire».

HORROR I 5’ da «cinema hor-ror» come li ha definiti MeoSacchetti, con 8 palle perse etroppi liberi concessi, hanno ri-schiato di rovinare una partitache la Dinamo aveva in tasca sul+17 a 6’30” dalla fine, facendorientrare Trento sino a -5 nei se-condi finali. «Vorrei capire cosa

è successo – dice il coach sassa-rese – Forse hanno spento la lu-ce». «Capita, fa parte del gioco,per fortuna non ci è costato lapartita» aggiunge Logan. Vizi incui troppo spesso cade questasquadra e che contro l’Armaninon potrà permettersi. L’Aquilaera partita forte, toccando il +8sul 30-22 con uno spettacolareOwens. Ma era il solito gioco corale dei trentini a scavare il

solco, come dimostravano i 13assist sui 16 canestri del 1° tem-po. Al riposo però Sassari eraavanti, grazie al 24-8 di parzia-le arrivato col solito Sosa e Lo-gan che andava al riposo con 16punti in 17 minuti. «Ha fatto ca-nestro – prosegue Sacchetti –ma sono state importanti anchele triple di Devecchi e Formen-ti». Prosegue invece l’invisibili-tà di Dyson. «Ha un probema a

SASSARI 84

TRENTO 80

(18-24, 46-40; 64-52)

BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 27 (4/6, 3/5), Dyson 9 (3/8, 0/6), Devecchi 8 (1/1, 2/4), Kadji 4 (2/4, 0/1), Lawal 10 (4/5); Sosa 11 (1/3, 2/4), Formenti 6 (2/5 da 3), R.Sanders 2 (1/1, 0/2), B.Sacchetti 2 (1/1, 0/4), Brooks 5 (2/2). N.e.: Chessa, Vanuzzo. All.: R.Sacchetti.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 6 (1/4, 1/2), J.Sanders (14 (5/8, 1/3), Mitchell 14 (4/8, 1/7), Pascolo 15 (7/13, 0/2), Owens 18 (9/11); Grant 2 (1/2, 0/3), Flaccadori 4 (2/2, 0/1), Baldi Rossi 4 (1/3, 0/2), Spanghero 3 (0/1, 1/2), Armwood (0/2). All.: Buscaglia.

ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Lo Guzzo.NOTE - T.l.: Sas 19/29, Tre 8/11. Rimb.:Sas 36 (Lawal 9), Tre 45 (Owens 11). Ass.: Sas 17 (Dyson 6), Tre 22 (Mitchell, Forray 5). Progr.: 5’ 8-13, 15’ 26-32, 25’ 57-46, 35’ 75-61. Usc 5.f.: Sanders 39’55” (82-77). Spett. 3948.

David Logan, 32 anni, miglior realizzatore di Sassari: 16.4 punti di media CIAM

SASSARI 7.5

LOGAN 8 IL MIGLIORE Senza la spalla Dyson, fa da solo e per tre. SOSA 7 Una scintilla, viene da chiedersi dove sarebbe la Dinamo oggi senza il perdono a taglio avvenuto. Confusione alla fine.FORMENTI 7 Mr. Utilità. Fa tutto giusto in difesa, le 2 triple sono la ciliegina sulla torta, il rimbalzo offensivo finale vale il 3-1.SANDERS 5 Invisibile. Entra e sparacchia una tripla. Solo 5’.DEVECCHI 7 Spaventoso in difesa su Mitchell, apre la gara con 2/2 da tre.LAWAL 7 Bravissimo nei raddoppi su Mitchell. Bene anche in coppia con Kadji.DYSON 4 Un problema in chiave semifinale. Non ne azzecca una nemmeno per sbaglio.SACCHETTI 5 Non trova mai il canestro dall’arco (0/4).BROOKS 6,5 Ancora bene anche da centro. Sempre «sul pezzo».KADJI 6.5 Nel quintetto della rimonta, molto attivo in difesa.

PROBLEMA DYSONMITCHELL DELUDE

LE PAGELLEdi M.O.

TRENTO 6.5

MITCHELL 5 Va al riposo con 14 punti, resta a secco nella ripresa prendendo 2 soli tiri. Playoff non da mvp, 15 perse nelle ultime 2 gare.SANDERS 6,5 Non si arrende mai, bene anche a rimbalzo. Sanguinosa palla persa sul -7 a 90” dalla fine.PASCOLO 7 IL MIGLIORE Non fosse per quel turnover che ha fermato la rimonta di Trento, la sua partita sarebbe da applausi. Resta la grande crescita di un talento ancora da scoprire nella sua interezza.GRANT 6 In quintetto in avvio di ripresa, fa la sua parte.FORRAY 6 Dà l’anima, ma non è facile resistere al backcourt sassarese.FLACCADORI 6 Entra e trova 4 punti in 2” (rimessa rubata da Forray). OWENS 7 Doppia doppia d’autore, nel primo tempo spadroneggia. Speriamo di rivederlo a Trento o comunque nel nostro campionato. Il livello è da Eurolega.BALDI ROSSI 5,5 Un po’ pasticcionesoprattutto in difesa.SPANGHERO 5,5 Solo 3 punti in 18’.

BasketRQuarti playoff, gara-4

una spalla ma finché non fa ca-nestro non si sbloccherà. Abbia-mo però visto tanti giocatori di-sputare una brutta serie e poientrare con prepotenza in quel-la successiva».

MILANO La testa è già a Milano,per cui si ragiona in quei termi-ni. E contro i campioni serviran-no il miglior Dyson e un San-ders ben diverso da quello vistoieri. «Nei playoff gioca chi ha lafaccia e la grinta per stare incampo – punge Meo –. Portosempre come esempio McAdoo:in stagione non difendeva mai,poi nei playoff si tuffava per re-cuperare un pallone». Uomo av-visato... E’ brutto abusare di fra-si fatte e luoghi comuni, ma ilcuore di Trento ha commossonon solo il suo allenatore. «Cidicono “non mollate mai”. E cimancherebbe. E’ il rispetto perquello che abbiamo fatto, unastagione dentro la stagione perrimanere in zona playoff». An-che Sacchetti li applaude: «Hofatto i complimenti a Forray allafine, non pensavo potesse gio-care così anche in serie A». Lui,Pascolo molto più dell’mvp Mi-tchell, peraltro frenato nella ri-presa da una botta a un ginoc-chio, sono l’anima di Trento,che non sarà una «one hit won-der». Sassari ha tracciato lastrada. Ora ne vuole aprireun’altra.

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49LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L'IDENTIKIT

STEVEKERRNOME: STEVECOGNOME: KERRNATO IL: 27/9/1965A: BEIRUT (LIBANO)

GIOCATORESteve Kerr ha vinto 5 titoli Nba, tre con i Chicago Bulls di Michael Jordan (dal ‘96 al ‘98) e due con i San Antonio Spurs (1999-2003). Nel 1986 ha vinto l’oro mondiale con gli Stati Uniti. Uscito dall’università di Arizona, secondascelta Nba di Phoenix, ha giocato 1038 partite in 15 anni di carriera.

COMMENTATORE E GM Nel 2003 si è ritirato, accettando un ruolo di commentatore per la rete televisiva TNT. Nel 2007 è diventato general manager dei Phoenix Suns (con allenatore Mike D’Antoni) fino al 2010 quando ha lasciato l’incarico per tornare alla TNT dove è rimasto fino al 2014. quando ha accettato il posto di head coach dei Warriors.-

Kerr, il segreto dei guerrieri1Golden State va 3-0 contro Houston con un’altra prova straordinaria di CurryChe dice al coach esordiente: «Sei l’enorme ragione per la quale noi siamo qui»

Riccardo PratesiHOUSTON (TEXAS)

S teph Curry, certo. E l’altro Splash Brother,Klay Thompson, per carità. Sono loro le fac-ce dei Golden State Warriors che dopo aver

vinto 67 partite di stagione regolare, su 82, sono aun passo dalla finale Nba, avanti 3-0 su Houstonin quella dell’Ovest. Ma lo stratega dietro ai suc-cessi dei californiani, colui che ha trasformatouna squadra bella e impossibile in una macchinada canestri micidiale, è Steve Kerr. Che al primoanno da allenatore di pallacanestro, e lui ne ha49, ha fatto fare il salto di qualità a un gruppo ditalenti che nella Baia della California raccoglievatanti complimenti e pochi successi. Cittadino delmondo: da ragazzo ha vissuto in Francia, dove haimparato il tedesco, mentre al Cairo ha condivisobarbecue con i reali egiziani. Dietro al padre, ac-cademico giramondo. Assassinato da un estremi-sta islamico nel 1984, da presidente dell’universi-tà americana a Beirut. «Sono grato per averloavuto 18 anni. La mia infanzia mi ha aiutato nelbasket, a capire meglio la gente». Quel drammane ha forgiato la durezza mentale. Ma non gli hatolto il sorriso. Kerr non è un duro alla Popovich.Ha la forza dei nervi distesi.

ESORDIENTE L’estate scorsa gli propongono duepanchine. Phil Jackson, suo coach ai Bulls, ora di-rigente dei Knicks, lo vuole a New York. GoldenState invece vuol farne l’erede di Mark Jackson,che ha plasmato un gruppo giovane e di talento,ma non è riuscito a vincere. Kerr sceglie la Califor-

nia. Non sbaglia. Un altro esordiente, Coach Bud,di Atlanta, gli soffia il titolo di allenatore dell’an-no. Ma lui guida la favorita per il titolo. LeBronpermettendo…Il segreto? Aver convinto a difen-dere una squadra spettacolare in attacco. Spiega-va felice, al Toyota Center dopo Gara 3 con Hou-ston: «Il tabellino di meta’ partita diceva tutto. Sopra di 25 punti tirando male. Ma avevamo dife-so come pazzi. E perso un solo pallone. La squa-dra cresce. Impara. Questa è una bella lezione. Sedifendiamo cosi siamo a posto. E quando poi aSteph sono entrati i tiri…». I Warriors sono eson-dati.

ORGANICO I membri del quintetto di Golden Sta-te, Curry e Thompson le guardie, Barnes e Greenle ali, Bogut il centro, giocano insieme da tre sta-gioni. Ma due anni fa avevano perso dagli Spursal 2° turno playoff, la scorsa stagione al primo coiClippers. Kerr ha sostituito l’attaccante Lee col ca-gnaccio Green e promosso titolare pure Barnes.Ma soprattutto con lui si è consacrato fenomenoCurry. «Steph ha giocato da Steph – raccontavacommentando i 40 punti con 7 triple della suastella -. E’ l’Mvp. Non ho mai visto nessuno tirarecosì. Con questa rapidità e fiducia. Si crea spaziodal palleggio e non ha distanza di tiro».

GIOCATORI Kerr, dopo aver giocato in Nba dal1988 al 2003, e vinto tre titoli con i Chicago Bullse due con i San Antonio Spurs, micidiale tiratoreda 3 sotto pressione, regala parole al miele ai suoiragazzi: «Thompson fatica al tiro? Ma avete vistocome difende su Harden? Green? Miglior difen-sore Nba. Ci serve la sua ruvidezza». I Guerrieri

apprezzano. Green: «Quando se n’è andato Jack-son, temevo mi rimettesse in discussione. Invecec’è grande chimica con Kerr. Sarà anche una ma-tricola, ma è un coach per cui vuoi vincere». I buo-ni rapporti sono estesi ai giornalisti. Kerr ha lavo-rato da analista televisivo dal 2003 al 2007 e dal2010 fino alla scorsa estate. A San Antonio, dopole classiche interviste pregara chiacchierava con icronisti sparlando allegramente degli arbitri.Quando ha visto trafficare col telefonino, ha pre-cisato: «Discorsi off record, eh». Post partita, do-po una ripassata subita dagli Spurs, non gli hafatto perdere la pazienza neanche una domandaun po’ così: «Quanto sono preoccupato dopo que-sto k.o.? Abbiamo il miglior record Nba, se mi de-vo preoccupare io, figurarsi i miei colleghi…». Euna risata.

VINCENTE Final Four raggiunte al college, perArizona University. Collezione di anelli Nba. Kerrè un vincente. Curry, pretoriano di Jackson, l’haringraziato durante la premiazione per l’Mvp.«Sei l’enorme ragione per cui siamo qui oggi. Gra-zie per essere quel che sei». Stimato non solo peril passato da campione. «Se racconto ai giocatoristorie sui miei titoli? Sì, stanno attenti se nominoJordan». Un cronista di Houston si fa audace, glichiede se vuole raccontare un aneddoto partico-lare: «No. Però, ehi, buon tentativo». L’allenatoregentile non si smentisce mai.

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FINALE OVEST Gara-3 Houston-Golden State 80- 115. Serie 3-0. FINALE EST Atlanta-Cleveland 0-2. Ieri notte gara-3.

clicRECORD ALL’ESORDIOSEI DEBUTTANTI HANNO VINTO IL TITOLO

� Steve Kerr vincendo 67 partite in stagione regolare, è diventato l’allenatore più vincente nella stagione di esordio su una panchina Nba superando Paul Westphal (Phoenix ‘93) e Tom Thibodeau (Chicago 2011) fermi a 62 successi. Sono sei gli allenatori nella storia della Nba ad aver vinto il titolo alla loro prima stagione da head coach, l’ultimo è stato Pat Riley coi Los Angeles Lakers nel 1982. Ma la particolarità di Kerr non è solo che è un debuttante come capo allenatore, ma soprattutto che prima di sedere sulla panchina dei Golden State Warriors, non aveva mai allenato nessuna squadra nella sua carriera.

40Punti di Steph Curry in gara-3 contro Houston. Nelle prime tre gare ha una media di 35.6 punti con 18/31 da tre

Stephen Curry, 27 anni AFP

LA CHIAVE

In alto, Steve Kerr, 49, con la sua stella Steph Curry. Sotto ancora il coach dei Warriors AP-AFP

BasketRNba: finale Ovest

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«Fisicamente no, mai; verbalmente l’ho anche cac-ciata dall’allenamento. A me interessa soltanto chelei e Amedeus arrivino, ma la violenza non ha mairisolto un problema».

Papà ha avuto una denuncia da un finanziatore.«E’ stata una vendetta: hanno aspettato che lasciassigli Usa, mi avevano minacciato, volevano diventaregli agenti di mia figlia, gliel’ho im-pedito e hanno fatto quell’intervi-sta, ma la Usta, la federtennisamericana, conosce la verità edha assolto Camila».

Papà non firma il contratto d’abbi-gliamento per Camila e così perdeun sacco di soldi.«Io chiedo una base, di sviluppareun marchio suo, le royalty e unbonus. Se mi offrono 50.000 dol-lari e anche un accordo di 3-4 an-ni non basta, sono convinto che in sei mesi-un annone può guadagnare 600mila».

Papà mette tensione a Camila, in campo, parlandole aogni punto.«Sì, devo essere più calmo, così da infonderle calma.Noi due siamo molto simili e vicini, ed io avvertomolto la responsabilità enorme che ho nel gestirla.Con quella velocità di braccio e di gambe, è logico

che entri fra le prime 10 del mondo. E’ nell’evoluzio-ne naturale».

Papà ha insegnato il tennis a Camila. All’esordio a Pa-rigi: 46 vincenti e 49 errori!«E in quest’esordio a Parigi, pur essendo molto ner-vosa perché non sta giocando benissimo, è andata35 volte a rete (!), ci dovrà andare anche di più, se

sarà solida da fondo. Con lei nonè un problema di superficie, an-che se sulla terra fa più fatica».

Papà sta insegnando a Camila ilpiano B a quel solo tirare il vincen-te...«Non proprio, deve continuare adaccelerare, ma deve farlo ancheaprendosi il campo colpendo intop».

Papà fa da parafulmine, e qualchevolta prende anche la scossa, come quando ha ipotiz-zato di legalizzare il doping nello sport.«Volevo togliere pressione su Camila, ma comunquela penso così. Tanto il potere, a tutti i livelli, l’ha sem-pre vinta. Quel che conta è dare una mano a Camila,farle pesare di meno la lontananza da casa, farla sen-tire sempre strafelice e straconvinta di giocare a ten-nis».

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«Fidatevi, Camila sarà una top ten» 1Sergio Giorgi e la figlia, già al 2° turno: «Io insegno disciplina, ma non sono mai violento»

très vitePENNETTA, VITTORIACON IL BATTICUORE«ORMAI CONVIVOCON IL BRACCINO»

� (lu.mar.) La paura nel tennis si chiama «braccino» ed e’ qualcosa che Flavia Pennetta conosce molto bene e che ha provato nuovamente ieri nel vittorioso match con la polacca Linette. «L’ho sempre avuto e non mi abbandona neppure con l’eta’ che avanza. Ormai ci convivo e sulla terra e’ una sindrome molto pericolosa».CALZINI Ogni anno arbitri di sedia, giudici di linea e raccattapalle del Roland Garros indossano una nuova mise. La piu’ curiosa del 2015 riguarda i raccattapalle che sfoggiano calzini alti scuri fin quasi al ginocchio che ricordano quelli indossati dalla tennista statunitense Bethanie Mattek Sands e dellamaratoneta britannica Paula Radcliffe. FIDANZATI Donna Vekic, 18 anni, croata di Osijek, è la nuova fiamma di Stanislas Wawrinka. Entrambi hanno esordito ieri al Roland Garros: la croata ha avuto in regalo il palcoscenico del Centrale dove ha superato in tre set la francese Caroline Garcia, testa di serie numero 32. Stan, invece, sul Lenglen, ha lasciato appena 8 game al turco Ilhan.

Flavia Pennetta, 33 anni

Vincenzo MartucciINVIATO A PARIGI

twitter@VinceMartucci

L a solita, inguaribile, Camila Giorgi, che tira so-lo vincenti, che non ha un piano B e che avreb-be bisogno di un allenatore diverso da papà

Sergio. Questo è il pensiero del web e di chiunqueguardi una partita dell’unica attaccante del nostrotennis, che, anche sotto il sole intermittente di Pari-gi, va tre volte avanti di un break e tre volte si fariprendere e poi sul 5-5 rischia una palla-break, pri-ma di lasciare sui pedali la passista Tatjana Mariasiglando il 7-5 6-3 all’esordio al Roland Garros. Orasfiderà Garbine Muguruza, partendo da 2-0 nei pre-cedenti e dai quei colpi velocissimi, come le risposte:«Sbaglio perché rischio, anche i doppi falli sono così,il mio gioco mi piace, lo guardo volentieri, quellodegli altri no, nemmeno al maschile, il tennis è belloperché è veloce, puoi rischiare, mentre nella vita de-vi riflettere, e se sbaglio è colpa solo mia: comincioad accelerare e faccio errori a catena». Ma se la gentesapesse che c’è una Camila fragilissima che sta sof-frendo questi 23 anni come una condanna, ripen-sando tutti i giorni all’amatissima sorella Antonella,maggiore di tre anni e mezzo, scomparsa in un inci-dente d’auto proprio alla stessa età? Se la gente sa-pesse che sforzi fanno in famiglia per rasserenarla?Se papà non sfuggisse anche lui?

Sergio, la sua Camila sta attraversando un momentodifficile.«Sta crescendo, forse è un po’ più giovane dei suoi 23anni, e deve superare certi traumi, deve trovare unequilibrio. Fortuna che ha una madre fantastica, miamoglie, Claudia, il cuore e il cervello della nostrafamiglia. Anche se non si vede mai al tennis, senza dilei Camila avrebbe forse mollato».

Quello che, d’aspetto, fa più paura è lei, il papà.«Lo faccio apposta, a cominciare dai capelli, alla Mo-zart, il musicista che adoro e ascolto sempre, tantoche uno dei miei figli si chiama Amadeus: a giugnoandrà in prova due mesi al Panathinaikos, come cen-travanti di calcio, è alto 1.90, è forte, anche se menodel fratello, Leandro, che tira di boxe amatoriale evive a Miami».

Invece Camila è così delicata di lineamenti, così deli-ziosa con quei completini disegnati dalla madre.«Subisce tantissime avances, troppe, bisogna staresempre attenti».

Papà è oppressivo...«Nello sport, con loro, lo sono stato, con disciplina,orari, alimentazione. Ma ora tutti i miei figli sonobegli atleti».

Papà, argentino, che ha fatto la guerra delle Falkland,è mai stato violento con Camila?

Camila Giorgi, 23 anni, con il padre Sergio, argentino, che da sempre è il suo allenatore:mamma Claudia invece è italiana

SERGIO GIORGIALLENATORE DI TENNIS

HO CRESCIUTO FIGLI ATLETI: AMADEUS FARA’

UN PROVINO AL PANATHINAIKOS,

LEANDRO FA PUGILATO

ROLAND GARROS (28.028.600 �, terra). Principali risultati. Uomini, primo turno: Tsonga (Fra) b. Lindell (Sve) 6-1 6-2 6-2; Gulbis (Let) b. Sijsling (Ola) 6-4 6-4 7-6 (3); Nishikori (Giap) b. Mathieu (Fra) 6-3 7-5 6-1; Andujar (Spa) b. Ramos (Spa) 6-2 6-4 7-6 (3);

Granollers (Spa) b. Bachinger (Ger) 6-4 6-3 7-6 (7); Baghdatis (Cip) b. Karlovic (Cro) 7-6 (5) 6-4 6-4; Federer (Svi) b. Falla (Col) 6-3 6-3 6-4; Wawrinka (Svi) b. Ilhan (Tur) 6-3 6-2 6-3; Kohlschreiber (Ger) b. Soeda (Giap) 6-1 6-0 6-2. Donne: Ivanovic (Ser) b. Shvedova

(Kaz) 4-6 6-2 6-0; Hercog (Slo) b. Peng Shuai (Cina) 6-0 2-0 rit.; Rybarikova (Slk) b. Rogowska (Aus) 0-6 7-5 6-2; PENNETTA b. Linette (Pol) 6-3 5-7 6-1; Vekic (Cro) b. Garcia (Fra) 3-6 6-3 6-2; Muguruza (Spa) b. Martic (Cro) 6-2 7-5; GIORGI b. Maria (Ger) 7-5 6-3;

Makarova (Rus) b. Chirico (Usa) 6-4 6-2; Halep (Rom) b. Rodina (Rus) 7-5 6-4. OGGI (dalle 11, diretta Eurosport ed Eurosport 2). Centrale: Cornet (Fra) c. VINCI; Pouille (Fra) c. Simon (Fra); Kanepi (Est) c. Sharapova (Rus); Murray (Gb) c. Arguello (Arg).

Lenglen: Nishioka (Giap) c. Berdych (Cec); Razzano (Fra) c. Cepede (Par); Monfils (Fra) c. Roger Vasselin (Fra); Stephens (Usa) c. V. Williams (Usa).Gli italiani: FOGNINI c. Ito; VANNI c. Tomic (Aus); BOLELLI c. Darcis (Bel); ERRANI c. Riske (Usa).

OGGI GIOCANO5 ITALIANI

IN CAMPO

Federer, selfie di rabbiaUn ragazzo invade il campo«E la nostra sicurezza?»PARIGI

«N o, grazie, il selfie mirende nervoso». Ilragazzetto che inva-

de il famoso Philippe Chatrier, ilCentrale del Roland Garros, percatturare il sensazionale auto-scatto col telefonino, non è dav-vero pericoloso. Ma quella dopol’agevole esordio contro l’ac-ciaccato Alejandro Falla, è un’intrusione che si ripete e Ro-ger Federer non gradisce: «Nonsono affatto contento, non lo so-no stato anche solo per un se-condo, anche se non è successo

niente di grave e sono sollevato,ma non è stata una bella situa-zione. Era già successo nell’alle-namento di sabato, era solo unragazzo, ma poi ne sono arrivatialtri tre. S’è ripetuto sul Centra-le, dove pensi che non possa en-trare nessuno e dov’era già suc-cesso nella finale del 2009, per-ciò penso che si debba trovareuna soluzione, e in fretta. Nonparlo solo per me, parlo per ilbene di tutti i giocatori perché lìfacciamo il nostro lavoro e vo-gliamo sentirci al sicuro».

COLTELLO Ovviamente, il pen-siero del re di 17 Slam va al 30

aprile 1993 quando un folle am-miratore di Steffi Graf accoltel-lò Monica Seles sul campo diAmburgo. E lo svizzero con 15milioni di seguaci Facebook e2.74 milioni su Twitter sa di es-sere un bersaglio ideale, da nu-mero 1 del tennis di sempre. An-che per allentare la pressionedei tifosi aveva aperto il canaleInstagram e, soprattutto, il po-polare Twitter, per «comunicarein modo diverso con gli appas-sionati, e insieme divertirmi escaricare qualche foto, che mi èsempre piaciuto fare». Con mo-derazione, si diceva: «Non vo-glio diventarci pazzo, cerco di

seguirle tutte, ma ho una vita evoglio passare il tempo con lafamiglia e gli amici e non al tele-fono».

RIECCOLI I telefono, oggi, è av-versario implacabile? «Io nonmi preoccupo. Io reagirei, di si-curo. Forse fosse uno grosso mi

metterei a correre, se invecefosse piccolo rimarrei lì», scher-za quel mattacchione di ErnestsGulbis che già in passato ha da-to dei noiosi ai Fab Four, Fede-rer, Nadal, Djokovic e Murray.Lui e Marcos Baghdatis, due deitalenti più inespressi del tennis,si regalano un giorno di sereni-tà, superando Sijsling e Karlo-vic in tre set corposi. «Forse hogiocato il match più bello del-l’anno», racconta il lettone, che, dopo 6 sconfitte di fila intorneo, è tornato con l’allenato-re di sempre, Gunther Bresnik.«La mia felicità viene dal suc-cesso, e ultimamente la mia fe-licità non è ad altissimo livello,non uso parole come depressio-ne perché ho sempre un buonospirito. L’unica risposta è l’alle-namento», riassume anche peril cipriota. Che, fra distrazionied infortuni, per recuperare ilnumero 59 del mondo, è dovu-to tornare a giocare i Challen-ger.

v.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

RIntanto, dopo milleproblemi, si rivedono i talenti inespressi Gulbis e Baghdatis

Roger Federer, 33 anni, con l’innocuo invasore dopo la partita AP

TennisRRoland Garros

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A PORTORICO

Merritt ancora k.o.(si.g.) A Ponce (P. Rico), LaShawn Merritt battuto nettamente da Machel Cedenio nei 400. E’ la terza sconfitta dell’ex campione olimpico in stagione. Uomini. 100 (-0.8): Bledman (Tri) 10”17. 400: Cedenio (Tri) 44”97; L. Merritt

TACCUINO

(Usa) 45”42; 5. Santos (Dom) 46”19. 800: Jock (Usa) 1’45”40. 110 hs (-0.8): Richardson (Usa) 13”34; O’Farril (Cuba) 13”35. 400 hs: Gibson (Bah) 49”19; Culson 49”31. Donne. 800: Almanza (Cuba) 1’59”35 (mpm ‘15); Diago (Cuba) 1’59”91. A Chula Vista (Usa). Uomini. Triplo: Claye 17.50 (+3.1, r. 17.38/+1.5).

IN BELGIO

Bene La Rosa e Bazzoni(si.g.) A Oordegem (Bel), 13’30”83 di Stefano La Rosa nei 5000 e 53”00 di Chiara Bazzoni nei 400. Uomini. 400: J. Borlée 44”91. 1500: 4. Abdikadar 3’41”29. 5000. I: 5. La Rosa 13’30”83; 14. Salami 13’42”10; 23. S. Dini

13’50”13. II: 9. Guidotti Icardi 13’54”91; 22. D’Onofrio 14’07”91. 3000 sp: 10. Quazzola 8’57”64. 110 hs (-0.6): 6. Fofana 14”06. 400 hs. II: Diaz 51”23. Donne. 400: 2. Bazzoni 53”00. II: Altimari 55”66. 3000 sp: 14. Fascetti 10’23”66. A Monaco (Ger). Uomini. 400 hs: 3. Capotosti 51”54.

� VICAUT (l.e.) Jimmy Vicaut, con un eccellente 10”02 nei 100 (+0.7), batte Christophe Lemaitre ai Societari francesi di Tourcoring. Uomini. 100 (+0.7): Vicaut 10”02; Lemaitre 10”23. 200 (+1.8) : Anouman 20”89. Asta: V. Lavillenie 5.60.� BRIXIA MEETING Due migliori prestazioni italiane allievi al 33°

Brixia Meeting di Bressanone (Bz): autori Marco Leone con 6581 punti nel decathlon e Sydney Giampietro con 16.75 nel peso (indoor vanta già 17.12). Di valore anche l’impressionante finale di Marta Zenoni nei 1500 (4’30”94), il 56.28 nel giavellotto della 14enne Carolina Visca e il 2.17 in alto di Stefano Sottile.

DOMANI IN GARA

Bolt sui 200a Ostrava«Sono pronto»1Usain per un gran tempo: «Mi farà effetto tornare a correre a Pechino»

La Schippers volaSui 100 fa 10”94L’orgoglio bianco1Da 10 anni non c’era un’europea così veloceMa fra una settimana «tradirà» con l’eptathlon

I RISULTATI

UOMINI 100 (-0.3): Uhjah (Gb) 10”09; 7. Eaton (Usa) 10”42. 200: Martina 20”66. 800: Lewandowski (Pol) 1’45”46; Schembera (Ger) 1’45”48. 1500: R. Biwott (Ken) 3’33”64; Musagala (Uga) 3’35”02. 110 hs (+0.5): Clarke (Gb) 13”54. Alto: Semenov (Rus) 2.23. Lungo: Rehm (Ger) 8.07 (+1.0); Jaszczuk (Pol) 8.05 (+1.2); Eaton 8.03 (+0.7). Peso: Szyszkowski (Pol) 20.42. Disco: Malachowski (Pol) 65.87. DONNE 100 (+1.8): Schippers 10”94; Asher Smith (Gb) 11”02. 400: Zemlyak (Ucr) 52”13; Ohuruogu (Gb) 52”27. 1000: Hassan 2’34”68; Jozwik (Pol) 2’35”57. 3000: Jelagat (Ken) 8’36”90; Muir 8’38”47; 13. VIOLA 9’17”34. 100 hs(+1.4): Talay (Bie) 12”70; Roleder (Ger) 12”92. Asta: Kyriakopoulou (Gre) 4.60. Lungo: Moguenara (Ger) 6.77. Disco: Caballero (Cuba) 65.46.

La Hassan è velocesui 1000: 2’34”68

Dafne Schippers, 22 anni, ha anche personali di 22”03 (200), 6.78 (lungo) e 6545 punti (eptathlon)

Andrea Buongiovanni

S empre più sulle orme diFanny Blankers-Koen, laconnazionale olandese

che all’Olimpiade di Londra1948 vinse quattro ori e che agliEuropei di Bruxelles di due annipiù tardi centrò la doppietta100-200 (oltre al titolo degli 80hs), giusto come è riuscito a leil’agosto scorso a Zurigo. DafneSchippers, al meeting di Henge-lo, tappa orange del World Chal-lenge che celebra proprio la leg-gendaria mammina volante(fuori dallo stadio, a ricordarla,c’è una statua a lei dedicata),sfrutta al meglio una folata divento generoso, ma entro la

norma (+1.8 m/s) e, sui 100,vola in uno strepitoso 10”94.Era da dieci anni, dal 10”93 del-la francese Christine Arron almeeting di Montecarlo del 9settembre 2005, che un’atletaeuropea non correva così forte.

IL DILEMMA Non male per chi,nonostante sia oro continentalein carica anche dei 60 indoor,ancora non sa se decidersi sededicarsi a tempo pieno alla ve-locità, oppure rimanere al suoprimo amore, le prove multiple.La prestazione centrata ieri,forse l’aiuterà a scegliere. An-che in vista dei Mondiali di Pe-chino di fine agosto e dell’Olim-piade di Rio 2016. E dire che,nelle intenzioni, quest’uscita

sarebbe servita come prepara-zione al prestigiosissimo epta-thlon di Götzis, in programma ilprossimo weekend, specialità nella quale tornerà a cimentarsiun anno dopo aver portato ilpersonale a 6545 punti.

L’IMPRESA La volata, sul fardella sera e quasi in chiusura dimeeting, è ai limiti della perfe-zione. Dafne, in quinta corsia,data anche la mole (è alta 1.80)non ha una messa in moto stra-biliante. Ma l’accelerazione, afrequenze molto rapide, è su-perba. Dai 40 metri in poi èspettacolo puro. Miss Schip-pers, body arancione d’Olandae scarpe bianche, è una furia. Lachiusura è da urlo. Dafne, in un

colpo solo, si migliora di 9/100(il personale di 11”03 risaliva almeeting di Glasgow del 12 lu-glio scorso, quando dopo 28 an-ni tolse il primato nazionale aNelli Cooman), trascinando la19enne Dina Asher Smith, giàiridata junior, a un altrettantosensazionale 11”02, record bri-tannico. Buono anche l’11”10dell’altra inglese Asha Philip, aconferma di condizioni partico-larmente favorevoli.

IL MEETING Il resto della gior-nata è inevitabilmente oscura-to. Anche se Siffan Hassan, al-tra olandese, nei 1000, compieun mezzo capolavoro. Con2’34”68 toglie dopo 22 anni illimite nazionale a Ellen VanLangen, campionessa olimpicadegli 800 a Barcellona 1992 eoggi organizzatrice del mee-ting. Di valore il 3’33”64 nei1500 del keniano Robert Biwott(miglior prestazione mondialedell’anno), l’8’36”90 della con-nazionale Irene Jelegat nei3000 (altro miglior crono del-l’anno) davanti all’8’38”47 diLaura Muir, miglior prestazioneall’aperto britannica da 10 annia questa parte (con Giulia Viola13a in 9’17”34) e il 12”70 dellabielorussa Alina Talay nei 100hs (+1.4). Da notare, infine, ilsuccesso nel lungo del 26ennetedesco Markus Rehm con 8.07(+1.0), atleta amputato sotto ilginocchio destro da quandoaveva 14 anni.

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Usain Bolt, 28 anni, detiene i primati mondiali di 100, 200 e 4x100 AP

U sain Bolt è atterrato aOstrava sabato per lasua prima gara euro-

pea, ha cenato con AsafaPowell e ha voluto vedere lapista nel nuovo stadio dellalocalità ceca. «Qui fa semprefreddo, ma mi diverto e spe-ro in un grande risultato»,ha detto il giamaicano. E’ lasettima volta che Bolt apre lastagione europea a Ostrava,tre volte ha corso i 100, due i200 e una i 300. Domani sa-rà in pista sui 200, la distan-za al centro della sua stagio-ne. «E’ in questa specialitàche voglio andare forte e mi-gliorarmi, quello che succe-derà sui 100 sarà solo unaconseguenza». Non troveràgrandi avversari, il più temi-bile è lo statunitense IsiahYoung, 19”86 di personale,tanto che c’è chi sussurra

che non voglia duelli veri primadei Mondiali di Pechino, maUsain smentisce: «Chi vuole sfi-darmi sa dove vado, a Parigi adesempio...»

L’ASSENZA Per Bolt, 28 anni, èpraticamente il rientro dopodue anni di assenza: è rimastoal 19”66 della finale dei 200 aiMondiali di Mosca. Per ora, instagione, ha corso in 10”12 i100 a Rio, in 20”20 i 200 a King-ston e una frazione di 4x100 aNassau. «Ho subìto infortuni edevo stare attento. Non so sesono gli anni che passano, macontinuo a controllarmi perprevenire le situazioni difficili.Per evitare problemi ho pure ri-dotto la mia vita sociale e sonomolto più attento all’alimenta-zione. Sì, ho cambiato la mia vi-ta». Tutto è finalizzato ai Mon-diali di fine agosto a Pechino.«Mi farà effetto tornare a gareg-giare in quello stadio dove tuttoè partito – afferma ancora – perquesto il risultato di Ostrava èimportante. Quando smetterò?Non mi sono ancora posto ilproblema, so solo che correròancora a Ostrava dopo i Giochidell’anno prossimo».

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AtleticaRWorld Challenge Iaaf a Hengelo

53LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’EVENTO CONTENUTOPREMIUM

Vogalonga

UNA GIORNATA NEI CANALI DI VENEZIA: UNA FESTA (O UNA TONNARA) CON MIGLIAIA DI STRANIERI. E LE REMIERE DI CITTA’ VOGANO ALLA VENETA

EDIZIONE N. 41, ERA NATA COME PROTESTA PER IL MOTO ONDOSOA Venezia, ieri, la 41a Vogalonga, «maratona del remo» che parte e arriva a San Marco e si sviluppa per 30 km lungo i canali della Laguna Nord fino a Burano. Nata come corteo di protesta contro il moto ondoso, è diventata un’attrazione turistica per gli appassionati degli sport del remo di tutto il mondo. L’abbiamo vissuta a bordo della «Resi», una gondola a sei remi.

GLOSSARIOVOGA ALLA VENETAE’ il tipo di voga nato e diffuso nella Laguna di Venezia. Ha tre caratteristiche principali: si voga in piedi, guardando avanti e con un solo remo a persona. E’ il gesto tipico dei gondolieri, ma è comune anche ad altre barche. Dalle “caorline”, un tempo usate per i trasporti pesanti, alle “mascarete” per gli spostamenti quotidiani.FORCOLAE’ lo scalmo aperto usato nella voga alla veneta, il supporto in legno sul quale si appoggia il remo, che non è fissato perché nei rii più stretti può servire toglierlo. Secoli di uso ne hanno ottimizzato la forma.POPEE’ chi sta a poppa, il “comandante” e la guida della barca. Ha il remo in acqua a destra, ma i movimenti della pala in acqua gli consentono di andare in entrambe le direzioni. PROVINE’ chi sta a prua, il motore della barca.Ha il remo in acqua a sinistra. Da’ il ritmo, ma aiuta anche il pope in alcune manovre.

IL REPORTAGE di SIMONE BATTAGGIAINVIATO A VENEZIA

R io di Cannaregio è una tonnara. Gondoleche reclamano spazio, barche da canottag-gio che si mettono di traverso, canoe che si

intrufolano e «tolgono acqua», un mulinare rab-bioso di remi che sfida la corrente contraria dellamarea che cresce. Sotto le volte del ponte c’è unsommozzatore: dirige il traffico, raddrizza leprue, cerca di dare un briciolo d’ordine alla piùcompleta anarchia. I Tre Archi stanno alla Voga-longa come la curva di San Martino sta al Palio diSiena. Tutti vogliono passare per primi, ma sipassa uno alla volta. E allora urla, barche che siincagliano, un florilegio di insulti in venezianoche gli stranieri incassano con un sorriso, ancoraabbagliati dalla bellezza di una giornata in mez-zo alla Laguna.

DA CORTEO A GIOSTRA Altro che grandi navi.Bisogna venire qui, a due passi dal Ghetto e pro-vare a navigare in mezzo a questo caos, per capi-re tutte le contraddizioni di Venezia, una città disessantamila abitanti che ogni anno è invasa da25 milioni di turisti e che cerca, disperatamente,uno spazio per vivere, un’occasione per essere sestessa. Era nata così, 40 anni fa, la Vogalonga.

Non una gara, ne’ un’attrazione turistica. Era uncorteo. Una manifestazione di protesta contro ilmoto ondoso che erode le fondamenta e per lasalvaguardia di una civiltà, di un sapere, che persecoli aveva dato agli abitanti della Laguna la possibilità di spostarsi, di commerciare, di vivereinsomma e che stava scomparendo con la moto-rizzazione di massa dei trasporti acquei. «Tope,peate, s’cioponi, gondole, caorline, mascarete: lebarche che non erano state riconvertite al motoremarcivano nei rii oppure venivano demolite –racconta Giovanni Giusto, presidente del coordi-namento delle società remiere –. I veneziani sta-vano dimenticando la voga. Un gruppo di appas-sionati riaccese l’orgoglio della città. Si recupera-rono le vecchie barche, nacquero club in ognicampo, tutto per poter partecipare alla Vogalon-ga. Quel giorno, lungo le fondamenta del rio diCannaregio si accalcava tutta Venezia. Se oggiesiste ancora la voga alla veneta, lo dobbiamo al-la Vogalonga. Ora, però, è diventato solo un girodella giostra lagunare al costo di venti euro a re-mo. Diamo agli altri la possibilità di vivere ciòche è patrimonio culturale nostro, e così non loviviamo più noi. Per questo, il giorno della Voga-longa è l’unico giorno dell’anno in cui non vogo».

TAM TAM La voce si sparse in fretta, anche grazieal tam tam ambientalista. A Venezia, una volta

l’anno, fermano il traffico a motore e organizza-no un giro della Laguna a remi, aperto a tutti. Ilpercorso è clamoroso: si parte da bacino SanMarco, si saluta l’Arsenale e ci si inoltra tra le iso-le a Nord: le Vignole e Sant’Erasmo, gli antichiorti della città; San Francesco del Deserto, Maz-zorbo e Burano, con le sue case colorate e il suoisolamento struggente; Murano e infine ancoraVenezia, ma entrando da Cannaregio, il sestierepiù popolare. Dalla fine degli anni Ottanta, annodopo anno, la Vogalonga si sarebbe aperta almondo. «Quest’anno sono iscritti equipaggi dalleIsole Falkland, dal Sudafrica, dall’Australia, da-gli Stati Uniti – racconta Duilio Stigher, del comi-tato organizzatore della manifestazione –. Siamoattorno alle 1750 imbarcazioni e agli 8000 iscrit-ti. Il 70% sono stranieri». E allora largo a dragonboat, kayak, tavole, jole, imbarcazioni di tutti itipi. «Come si fa a fermare lo sport? – continuaStigher –. Chi viene una volta si appassiona, sirende conto di quanto bello sia vedere Venezia daquesto punto di vista. Ritorna e passa la parola».

BABELE E così, al colpo di cannone delle nove dimattina, si voga verso Sant’Elena in una babeledi suoni e lingue. Da una parte i tamburi dei dra-gon boat, dall’altra una barca di francesi che can-tano la Marsigliese. Sulle gondole i poppieri co-mandano la «sciata» per frenare la barca e nonandare sopra a qualche kayak, oppure fanno unadeviazione «a prèmer», o «a staìr», cioè a sinistrao a destra, a seconda del movimento che la paladel remo fa in acqua. Lungo il percorso si socia-lizza, si scherza, ci si incuriosisce per i cento tipidiversi di barche che si incrociano. Qualche ca-noa si rovescia, una jole si riempie d’acqua e af-fonda. Non manca chi approfitta di un’isola ab-bandonata per fare i propri bisogni. A Murano,quando ormai suona mezzogiorno e le vescicheincendiano le mani, c’è il rito dell’alza remi. LinoToffolo, sul terrazzo della propria casa, ringraziadell’onore con un saluto. E poi avanti per gli ulti-

mi chilometri, con il poppiere chefatica sempre di più a tenere laprua verso Sant’Alvise, la «senti-na» – il suo alter ego che sta davan-ti a lui con il remo in acqua a sini-stra invece che a destra – che nonriesce a «tenere» la barca e i remiche, per la fatica e la disattenzio-ne, «escono» sempre più spesso daquello scalmo artistico che è la for-cola. I volontari, poco prima delRio di Cannaregio, chiedono a tut-ti di fermarsi. «C’è il ponte chiuso,bisogna aspettare». Li ascoltano inpochi, dopo 30 km. E tra una jole

che si mette di traverso e una canoa che si intru-fola, ai veneziani sembra di essere in Lista di Spa-gna, imbottigliati nell’ingorgo dei turisti di ungiorno d’estate, alla ricerca di un modo per farsistrada e tornare finalmente a casa. Prigionieri diuna città troppo bella per poterci vivere serena-mente.

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Dragon boat, kayak, jole: 8000 partecipanti e polemiche tra veneziani e turisti

«Diamo agli altri la possibilità di vivere ciò che è nostro e non lo viviamo più noi»

LA CHIAVE

Alcuni suggestivi passaggi della 41a edizione della Vogalonga, tradizionale appuntamento remiero andato in scena ieri in Laguna con il coinvolgimento di 1750 imbarcazioni e circa 8000 partecipanti REUTERS, AFP, MANENTE

LA CARICA DEI REMIINVADE LA LAGUNA

L’appuntamentoRPartenza e arrivo a San Marco

54 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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55LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Blengini,il tecnico «sottratto» in aereo1Macerata ingaggia l’azzurro che avvisa Perugia con un sms

EquitazioneRChiusura svedese

Von Eckermannsbanca il GPa Piazza di Siena

Gian Luca Pasini

U n sms: «Sto partendo perl’Australia, non vengopiù da voi, ma ho firma-

to con Macerata». Il numero dipartenza è quello di Gianloren-zo Blengini e il destinatario delsuddetto «messaggino» è GinoSirci presidente di Perugia, concui il tecnico piemontese, giàsecondo della Nazionale di Mauro Berruto aveva un’accor-do, non firmato, appunto pervia di alcuni dettagli da siste-mare. Ma a quello che risultal’allenatore era già di fatto sta-to annunciato dallo stesso nu-mero 1 umbro e lui stesso ave-va «fatto mercato» per la SirSafety. Invece...

COLPO DI SCENA Invece il col-po di scena. Sabato mattinaMacerata, eliminata da Blengi-ni con Latina nei playoff, re-scinde il contratto che avevacon Alberto Giuliani e si trovasenza allenatore. Allo stessotempo realizza che oltre a nonavere il tecnico a Perugia andràanche Tine Urnaut, il talentuo-so schiacciatore sloveno, che faparte della stessa scuderia (co-me procuratore, il re dei mana-ger italiani come numero di at-leti e tecnici in casa, Luca Novi)di Blengini. Perché lo stessotecnico torinese si è già spesocon Urnaut (si dice) e gli haparlato per indurlo ad andare a

Perugia con lui... In questa si-tuazione la Lube chiama Blen-gini che si trova appunto in ae-roporto, qualcuno dice già sul-l’aereo in partenza per l’Au-stralia, dove la Nazionaledebutterà la prossima settima-na: «Vieni da noi?», gli chiedo-no dalle Marche. In pochiistanti arriva la conferma tele-fonica, mentre il contratto vie-ne formalizzato con il suddettoprocuratore successivamente,dopo che questo ha informatoal telefono Perugia del cambiodi «programma» del suo assi-stito.

URNAUT Adesso non resta chevedere se tra qualche giornoanche lo schiacciatore in que-stione seguirà Blengini oppureno. E Perugia? Gino Sirci uffi-

cialmente non sbotta e non siarrabbia. Si lascia andare soloa un: «Ci cannibalizzano...». Echiude il capitolo. Con ogniprobabilità affiderà la panchi-na che era stata di Nikola Grbicproprio ad Alberto Giuliani(che aveva già avuto contatticon Perugia, quando sembravache non sarebbe stato confer-mato alla Lube). L’alternativa,ma con percentuali in calando,era Lorenzo Bernardi. Il mer-cato quindi entra nella fase piùcalda e scoppiettante con unbel botto: la parola data, il fat-to che la Lube è anche la socie-tà del presidente di Lega, unacerta etica nelle procure e baz-zecole del genere in questa pal-lavolo 2.0 non vanno più dimoda. Sono già state rottama-te.

� (giu.ma.) L’Italia di Marco Bonitta concede il bis. Ieri a Monza seconda vittoria 3-0 (25-23, 25-17, 25-17) contro la Cina. Partita dominata dalle azzurre, scese in campo con un sestetto di partenza nuovo in cui brillano la schiacciatrice Sylla (16 punti) e la centrale Pisani (12 punti di cui 5 muri). «La squadra è pronta per Montreux, sono fiducioso, ho visto tutte le ragazze con il ritmo partita giusto» commenta Bonitta. JUNIOR A TRENTO (an.gal.) Per il secondo anno di fila Trento conquista la Del Monte Junior League, il torneo riservato alle Under 19 dei club di Superlega e A2. Nella finale di Castellana (Ba), Trento ha superato Castellana 3-1 (19-25, 25-23, 16-25, 20-25), pallone d’oro dell’mvp a Oreste Cavuto, schiacciatore del ’96 di Lanciano (Ch), 20 punti in finale e 6° titolo nazionale per coach Francesco Conci, 28 anni. Nella finalina Macerata-Modena 3-0.STAROVIC A VERONA (r.p.) Sasha Starovic sarà il nuovo bomber della Calzedonia Verona che a questo punto avrà un alzatore italiano.

LA NAZIONALE

L’Italdonnevince ancoracon la Cina

Nicola MelilloROMA

P iazza di Siena chiude inbellezza, con un tuttoesaurito come non si vede-

va da tempo e con il Gran PremioRoma andato allo svedese HenrikVon Eckermann, che in sella aCantinero ha vinto una sfida pal-pitante battendo il campione delmondo, l’olandese Dubbeldam, el’altro orange, Van der Vleuten,solo grazie al tempo: due percor-si netti per tutti, ma una sola pe-nalità per Von Eckermann controle 2 e le 3 dei suoi rivali. E brava,bravissima, la campionessa ita-liana Giulia Martinengo, quintacon un errore in due round tostis-simi contro il gotha mondiale deisalti.

CHE GARA Lo chef de piste Ulia-no Vezzani ha disegnato un per-corso importante, con una dop-pia gabbia impegnativa seguitada un verticale complicato da af-

frontare gestendo i passi e conuna combinazione finale che hamietuto vittime a go go. Solo 4 inetti su 50 nel primo giro, fraquesti da urlo quelli delle amaz-zoni Laura Kraut e soprattuttoEdwina Alexander, poi però ca-dute in errore al secondo giro. Edue azzurri fra i 13 qualificati.Giulia quinta con un netto che ha

fatto esplodere Villa Borghese, Filippo Moyersoen alla fine 13°con due errori nel 2° giro. La Mar-tinengo: «La mia Funke è statafantastica, quest’anno ci diverti-remo, dispiace per l’errore nelprimo giro, ma va benissimo co-sì». L’Italia resta a digiuno dal1994.Henrik Von Eckermann, che pro-prio oggi compie 34 anni, è il se-condo svedese che vince il GP do-po Lisen Bratt nel 2000: «BravoCantinero, cavallo delle forze ar-mate del Qatar, che l’hanno affi-dato a Ludger Beerbaum col qua-le lavoro a Riesenbeck, in Germa-nia. Vincere a Roma è fantastico:nell’ultimo giro non ho fatto cal-coli per il tempo. Francamenteero già felice di finire terzo. Dueanni fa fui 5° col migliore tempoma con un errore. Stavolta...»

ORLANDI Il presidente Fise: «Vo-levo gioia e sorrisi. Li abbiamoavuti, col presidente Malagò cisiamo divertiti come la tanta gen-te venuta. Adesso sotto coi lavoriper il 2016».

GRAN PREMIO ROMA: 1 H.Von Eckermann (Sve-Cantinero)0-1, 48”67; 2 J. Dubbeldam (Ola-Zenith) 1-1, 48”10; 3 M. Van derVleuten (Ola-Vdl Groep Arera)1-2, 54”57; 4 S. Alvarez Moya(Spa-G and C Quitador Roche-lais) 4-0, 41”53; 5 G. Martinengo(Ita-Funke Van’t Heike) 4-0,43”26.

Von Eckermann in azione ieri FAMA

IPPICA: SAN SIRO

(e.lan.) Terza Coppa d’Oro (lr m. 3000) «tedesca» per Luca Maniezzi, che, dopo le vittoriose edizioni 2012-2013 in coppia con Caudillo, ieri a San Siro ha vinto in sella a Victory Song. Decisiva la scelta di correre in testa, con i soli Duca di Mantova (2°) e Autor (3°) generosi nel provare a tenergli testa. Intanto Felice Villa (scud Effevi) è intenzionato a far disputare il Prix de Diane a Sound Of Freedom (seconda del Derby) e le King George a Dylan Mouth. � ELITLOPP Fatto l’Elitlopp (m1609) di domenica a Stoccolma: 1 batt.: Univers de Pan (Daugeard); 2Support Justice (Gundersen); 3 Vincennes (Kihlström); 4 MosaiqueFace (Kolgjini); 5 Ustinof du Vivier (M.Abrivard); 6 Royal Fighter (Tillman); 7Nuncio (Melander); 8 Wind Of The North (Palone).2 bat t . : 1 B B S S u g a r l i g h t(Untersteiner); 2 Nahar (Bergh); 3 Bret Boko (Moilanen); 4 Maven (J.Takter); 5 Magic Tonight (Kihlström);6 On Track Piraten (Adielsson); 7Timoko (Goop)8 Voltigeur de Myrt (G. Gelormini).� OGGI PALERMO QUINTE’ (ore 19,inizio 15.25). Una volata per 18: indichiamo Salice del Rum (15),Saphira Rob (9), Stile del Nord (14),Sachs del Ronco (17), Sissi Holz (5),Saetta Jet (13).ANCHE Gal.: Merano (15.15), Napoli(16.10). Tr.: Follonica (15.05), Taranto(15.10).

Coppa d’Oro Victory in fuga

PallavoloRMercato bollente

Gianlorenzo detto Chicco Blengini, 43 anni, piemontese TARANTINI

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Prosecco ZoninInsieme a chi ami.

56 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L'ANALISIDI STEFANO CAZZETTA

CHE BRUTTORISVEGLIODOPOL’ILLUSIONE

S tavolta ci siamorimasti male. Avevamo

accarezzato l’idea di un trionfo al Pga Championship. Invece quello che è andato in campo nell’ultimo giro era una controfigura scarsamente somigliante del Francesco Molinari che aveva dominato i primi tre. Un brutto 74 nel giorno dei fenomeni. Per trovare un altro protagonista sopra par bisogna scendere al 27° posto. A Wentworth abbiamo visto due giocatori diversi. Anzi, due personalità opposte: il Molinari chirurgico e sicuro che da dominato da giovedì a sabato e quello impreciso e fragile della domenica. Un bel rompicapo che ripropone l’annosa questione delle capacità di Francesco sul green. Non è un dibattito specioso. Il problema è capire se gli errori col putter sono la causa di certe prestazioni opache o - piuttosto - la conseguenza.

La sensazione è che sotto stress la pallina diventi un macigno troppo pesante e troppo grande per un buca così piccola, vanificando anche la più meticolosa delle routine. L’ultima vittoria di Francesco (Open di Spagna 2012) era arrivata in rimonta, quando la testa, probabilmente, era affrancata dal peso della responsabilità. Resta il rimpianto per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

Ma non è certo finita: il 2° posto a Barcellona e il 5° di ieri riaprono le porte dello Us Open a Chambers Bay. Non è poco. E non è da tutti. A questo punto non resta che rimettere le cose al proprio posto. A partire da una buca che deve tornare a essere più grande della pallina.© RIPRODUZIONE RISERVATA

I PROTAGONISTI DELLA SETTIMANA

1 Francesco Molinari, 32 anni, numero uno italiano, ha chiuso al 5° posto. 2 Miguel Angel Jimenez, 51 anni, festeggia le dieci buche in uno in carriera. Lo spagnolo ne ha segnate tre solo in questa stagione 3. e 4 Chris Wood e Andrew Johnston posano con le auto Bmw vinte grazie alla hole in one alla buca 10 e alla 14. In totale sono state 5 durante il torneo GETTY

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4

1

An domina, Molinari cade 1E’ il primo asiatico a vincere Wentworth. Chicco, giornata no: chiude 5°

Federica Cocchi

N iente terzo nome italia-no nell’albo d’oro diWentworth, almeno per

questa stagione. Francesco Mo-linari non è riuscito a completa-re l’opera chiudendo al 5° postodopo tre giornate in testa al tor-neo. In compenso la storia delBmw Pga Championship si ar-ricchisce di un sacco di record.A partire dal vincitore An Bye-ong-hun, il 23enne sudcoreanoche diventa il primo asiatico asollevare il trofeo di Wentwor-th. Baby An (il nostro MatteoManassero il Pga Champion-ship lo aveva portato a casa a 20anni appena compiuti) ha se-gnato il miglior score della sto-ria del torneo con -21 totale. Alsecondo posto un grande Mi-guel Angel Jimenez che, dopola buca in uno di sabato (altrorecord: ovvero 10 in carriera,tre solo in questa stagione), hagirato cinque colpi sotto par. In-sieme a lui c’è il 45enne thailan-dese Jaidee, anche lui autore diuna bella progressione.

DELUSO Il nostro Chicco, checentra comunque un ottimo ri-sultato dopo il secondo posto inSpagna, ha iniziato col piedesbagliato piazzando un bogeyalla prima buca, a cui è seguita

una buona reazione con duebirdie. I successivi tre bogey trala 8 e la 11 hanno stroncato lesue speranze. Alla fine del giroè arrivato il 74 (+2). A differen-za degli altri giorni, ieri il nemi-co numero uno di Francesco èstato il putter. Manassero, cheha vinto il Bmw Pga Champion-ship nel 2013, secondo italianoa riuscirci dopo CostantinoRocca (1996), ha chiuso al 46°posto. Naturalmente delusoMolinari: «Troppi errori, troppibogey - ha detto subito dopo lesue 18 buche -, mi sembra chia-ro che non fosse la mia giorna-ta. Certo, dopo tre giorni in te-sta non mi aspettavo che la vit-toria sarebbe arrivata facilmen-te, sapevo che c’era ancoramolto lavoro da fare». Alla fine icomplimenti al suo compagnodi gioco: «Non lo conoscevo,non avevamo mai giocato -chiude - certamente in questidue giorni non ha sbagliato nul-la, è stato quasi perfetto e quin-di merita il titolo al cento percento».

FAMA An, sudcoreano di Seul,aveva già alle spalle un altro re-cord, ovvero quello di più gio-vane vincitore dello Us Ama-teur nel 2009. Con questo suc-cesso oggi dovrebbe entrare trai primi 50 al mondo: «Questa èuna di quelle vittorie che ti

cambiano la vita - ha detto dopola premiazione -. Sono il primoasiatico a conquistare questotorneo e non avrei mai immagi-nato di poterci riuscire». Nientefesteggiamenti però, lui è un ti-po di basso profilo (e di altoconto in banca dopo aver incas-sato gli 800.000 euro della pri-ma moneta): «Non credo chefarò nulla di particolare, avevoin programma di parteciparealle qualificazioni per lo UsOpen ma pare che adesso nonne avrò più bisogno... In gene-rale quando vinco vado a cenacon la famiglia, nulla di più.Non sono un tipo festaiolo».

BUCHE Tra i record della setti-mana c’è quello delle buche inuno: sono state cinque in totale,due delle quali hanno regalatouna prestigiosa auto. Chris Wo-od e Trevor Fisher Jr hanno cen-trato l’ace ieri ma solo Wood,che ci è riuscito alla 14 (par 3 di164 metri), ha ricevuto la Bmwi8. Fisher l’ha siglata alla 2 (par3, 141 m) e si è dovuto accon-tentare degli applausi. Le altresono state messe a segno nelprimo giro da Johnston (anchelui è tornato a casa con la mac-china nuova) e Craig Lee (buca2). Nel terzo giro il decimo acein carriera di Jimenez. Una set-timana da ricordare.

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LA GUIDA

Matteo Manassero ha chiuso al 46° posto perdendo undici posizioni per una partenza con un bogey e un doppio bogey che è riuscito solo parzialmente a compensare (quattro birdie e altri due bogey nello score per il 73, +1).Classifica finale del Bmw Pga Championship. 1. -21 An (S.Cor, 71 64 67 65, 267); 2. -15 Jaidee (Tha, 70 66 68 69, 273), Jimenez (Spa, 68 70 68 67, 273); 4. -13 Wood (Ing, 68 73 68 66, 275); 5. -12 MOLINARI F. (65 69 68 74, 276); 6. -11 Fleetwood (Ing, 69 71 65 72, 277), Lowry (Irl, 74 67 67 69, 277); 8. -10 Noren (Sve, 72 67 68 71, 278), Quesne (Fra, 72 70 68 68, 278); 10. -9 Cañizares (Spa, 72 71 68 68, 279); 46. -1 MANASSERO (75 70 69 73, 287). ELVIRA VINCE SUL CHALLENGE Lo spagnolo Nacho Elvira è andato a segno per la seconda volta in stagione vincendo con 263 colpi (64 67 67 65, -21) il Kärnten Golf Open, sul tracciato del Golfclub Schloss Finkenstein (par 71), a Gödersdorf in Austria. Con una buona rimonta finale sono saliti verso l’alta classifica Nicolò Ravano, 11° con 269 (66 71 67 65, -15), Andrea Rota, 16° con 270 (65 73 66 66, -14), e Matteo Delpodio, 22° con 271 (69 69 69 64, -13). Sono rimasti in bassa Nino Bertasio, 62° con 279 (69 67 72 71, -5), Filippo Bergamaschi, 64° con 280 (61 74 73 72, -4), e Niccolò Quintarelli, 66° con 281 (70 68 72 71, -3).

Wood finisce terzoManassero scivolae chiude al 46°posto

21� I colpi sotto il par con cui ha chiuso il torneo Byeong Hun An, sudcoreano 23enne. Lo score è il più basso realizzato nella storia del torneo di Wentworth

BYEONG HUN AN VINCITORE DEL TORNEO

«QUESTA E’ UNA DI QUELLE VITTORIE

CHE CAMBIANOLA VITA»

GolfRPga Championship

57LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1SINCRO TRICOLORE CON MINISINI (al.f.) Ai Tricolori di Terni, doppietta per Linda Cerruti, nel solo e nel duo con Costanza Ferro; in gara Giorgio Minisini, 7° a squadre e combinato e 12° nel solo. Solo: Cerruti 90.900. Duo: Cerruti-Ferro 92.267. Squadra e libero combinato: Fiamme Oro Roma 90.700 e 90.100.TUTTENOTIZIE

Stefano Arcobelli

S enza Missile. I Mon-diali di Kazan perdonoil re della gara regina:

James Magnussen. Nienteoperazione-tripletta dopoShanghai e Barcellona, maoperazione vera, necessariacui l’australiano dovrà sotto-porsi ai primi di giugno inuna clinica di Melbourne. Ilgigante di 195 centimetri leha «provate tutte» pur di noninterrompere la preparazio-ne ma si è arreso ai tormentiprovocati dalla spalla sini-stra, il cui uso al 70% condi-zionava il movimento natu-rale della bracciata.

FUTURO Carriera a rischio? Imedici lo escludono, anzi op-tano per l’operazione pro-prio per non pregiudicarla: ildelicato intervento chirurgi-co, secondo uno dei suoi alle-natori, Lach Falvey, «farà tor-nare James al 100%». Al suoposto il c.t. Jacco Verhaerendovrebbe promuovere per i

100 sl Tommaso D’Orsogna, 3°ai trials di Sydney, e nei 50, MattAbood. «Se voglio tornare al topa Rio non ho alternative alla chi-rurgia: avrò più tempo per con-centrarmi sui Giochi e non vedol’ora di poter muovere la spallain modo regolare» commentatriste il velocista costretto a rin-viare a Budapest 2017 i piani diconquista del terzo titolo (manon più consecutivo), mai riu-

lia è sempre stata competitiva.La patria dello stile libero speradi lottare per l’oro più prestigio-so adesso con Cameron McEvoy,2° al mondo in 48”06 (solo ilrusso Morozov nel 2015 vale47”98).

CAMBI E SCHIENA Ai Trials,Magnussen aveva perso proprioda McEvoy e non era stato ingrado di trovare la velocità delleultime 4 stagioni, chiuse in testaal ranking mondiale (47”10 ilpersonale). Aveva cambiato al-lenatore, lasciando Brant Bestper affidarsi ad una coppia divecchi amici, e professava otti-mismo: «Vorrei nuotare in 46” i100 sl, mi piacerebbe fare qual-cosa che nessuno ha mai saputofare. E’ un sogno da quando ho16 anni». Anche se dopo l’aspi-razione era arrivata l’ammissio-ne: «Sono afflitto da un proble-ma alla schiena con cui dovròconvivere». Ora l’ha tradito laspalla.

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SPRINT NIPPO-RUSSO (al.f.)Shinri Shioura vince i 50 sl all’Open di Tokyo in 22”04, il russo Morozov a Irvine (Usa) in 21”95. A Tokyo. Uomini: 50 do Koga 24”73; 200 ra Kohinata 2’09”51, I. Watanabe 2’09”75 (r. mond. jun.); 100 fa Kawamoto 52”08; 200 mx Seto 1’57”63. Donne: 50 sl Uchida 25”14; 50 do Takemura 28”36; 200 ra K. Watanabe 2’22”13; 100 fa E. McKeon (Aus) 57”62; 200 mx Ohmoto 2’12”05.METELLA 48”44 (al.f.) A Nancy (Fra, Medhy Metella domina i 100 sl in 48”44. Florent Manaudou (24”98) si dedica al dorso e batte l’iridato Stravius nei 50 (24”05); a Feldher (Ger) i 50 rana (27”78. Tra le donne, cinquina di Katinka Hosszu (Ung) nei 100-400 sl (55”60, 4’08”83), 50 do (28”30), 50 ra (32”31) e 200 mx (2’11”69).

James Magnussen, 24 anni, bicampione del mondo e argento olimpico 100sl

� (r.r.) Anche «Salsa in the squadre», ovvero un confronto esibizione di lotta, può servire al disgelo tra Cuba e Usa. Sabato sera a Times Square, tra taxi in coda e molti curiosi, la nazionale cubana che tornavanegli Usa dal Mondiale di 12 anni fa, è stata battuta 9-4.

Tra i big, il bronzo olimpico Livan Lopez (74) battuto dal campione Usa David Taylor, l’olimpionico Jordan Burroughs (74) ha chiuso lo show battendo Luis Esteban Quintana, l’argento mondiale Reineris Salas ha steso il medagliato 2009 Jake Herbert (86). La visita verrà ricambiata nel torneo Granma.

NUOTO

Magnussen, niente MondialiDovrà operarsi a una spallaL’Australia senza il Missile1Stagione finita e addio al tentativo del tris iridato a Kazan nei 100 sl«Se voglio tornare al top a Rio non ho alternativa». Problemi per la 4x100

LOTTA: SABATO LA PRIMA VOLTA A NEW YORK

Il confronto della riconciliazionea Times Square tra Usa e Cubafinisce 9-4 e con tanto spettacolo

Ecco il suggestivo scenario di Times Square trasformato in pedana

� (c.f.) Ancora Italia in evidenza sulla sabbia. Ad una settimana dal successo di Ranghieri-Caminati nella tappa del World Tour di Lucerna (Svi), l’Italia ha concesso il bis con Paolo e Matteo Ingrosso (coppia che al momento non fa parte del programma federale della Fipav nel beach volley) nel Masters Cev di Jurmala (Let). I 27enni gemelli italiani nativi di Fortaleza (Brasile), al primo centro a livello internazionale, ieri hanno prima superato 2-0 (21-19 21-18) in semifinale i padroni di casa Samoilovs-Smedins, vincitori della classifica generale degli ultimi due World Tour della Federazione mondiale e in finale hanno superato Krou-Rowlandson (Fra), 2-0 (21-15 21-17). I fratelli Ingrosso, lo scorso anno, come migliore risultato, avevano chiuso al secondo posto il torneo Open di Puerto Vallarta (Messico).DONNE A PRAGA (c.f.) Nell’Open di Praga, terza tappa femminile del World Tour, affermazione di Agatha-Seixas (Bra), 2-0 a Bansley-Pavan (Can), per la prima volta in finale.

BEACH VOLLEY

Gli Ingrossoal primo centroin Lettonia

I gemelli Ingrosso

� (m.c.) Bologna firma la quarta e la quinta vittoria di fila e spedisce all’inferno il San Marino tricolore. Gli emiliani, sorretti prima da Fleming e poi Da De Santis, firmano 2 successi pesantissimi. In gara-1 i campioni segnano 9 punti in 2 turni e fanno scendere Rodriguez dopo un inning con 7 valide; in gara-2 decisivo un 5° inning da 4 punti. Rimini fa sua la prima partita con Padova, grazie al solito Candelario e con un attacco da 19 valide, che ha travolto i pitchers italiani spediti sul monte da Smith. Per i romagnoli è la quinta gara con il lanciatore straniero vinta senza subire punti. 9° turno, Angel Nettuno 2-Parma 7-6 (10°), 3-1 (v. Andreozzi, p. Rivera); Godo- Nettuno rin.; UnipolSai Bologna-T&A San Marino 12-1 (7°, v. Fleming 1bv-6so, p. Rodriguez; hr Mazzuca), 5-3 (v. De Santis, p. Pizziconi); Rimini-Tommasin Padova 8-0 (v. Candelario 2bv-6so), p. E. Crepaldi). Class.: Bologna 722 (13-5); Rimini 705 (12-5); Padova 588 (10-7); San Marino 555 (10-8); Nettuno 467 (7-8); Godo 400 (6-9); Nettuno 2 333 (6-12); Parma 222 (4-14).

BASEBALL

Per Bologna vittorie pesantiGuai San Marino

Ambrosino e Santora CB-OLDMAN

BASEBALL� MALEDIZIONE INTERROTTA Dopo 94 sconfitte consecutive dall’ottobre 2010, la Tokyo University torna a vincere 4-2 contro Waseda University.� MORALES E HARPER (r.r.) Il cubano Kendry Morales (Kansas) batte 5 pbc (2 fuoricampo) ovvero, tutti i punti segnati dai Royals con S.Louis, e ora è in testa ai pbc con 37 nell’American. Harper (Washington) batte l’11° fuoricampo in 14 partite contro Philadelphia.

BOXE� MATANO E BRUZZESE (r.g.) A Ferrara (Loreni), il superwelter Marcello Matano (15-1) conferma l’Intercontinentale Ibf costringendo il tedesco Mahias Zemski (15-3) all’abbandono alla fine del settimo round, dopo una ripresa con due conteggi all’ospite. Damian Bruzzese (14-1) riconquista il vacante tricolore massimi leggeri, battendo per k.o. a pochi secondi del decimo round un generoso David Rettori (7-4-1). Un gancio destro al mento ha deciso il match. Risultati. Welter: Frezza (23-2-2) b. Brussolo (10-8-2) p. 6; mosca: Obbadi (2) b. Sabljov (Ser, 1-2) kot 5; piuma: Rigoldi (3-0-1) b. Cosovic (Ser, 1-2); piuma: Tiganas (1) b. Musacchi (0-2-1); superleggeri: Grandelli (1) b. Iuculiano (2-1), tutti punti 4. � DEGALE MONDIALE (r.g.) A Boston (Usa) l’inglese James DeGale (20-1), oro ai Giochi di Pechino, conquista il vacante Mondiale Ibf supermedi, battendo il locale Andre Dirrell (Usa, 24-2) con verdetto unanime. Il clan di Dirrell ha contestato il verdetto. � BOSCHIERO (i.m.) Ad Albignasego (Pd) l’ex campione europeo dei superpiuma Devis Boschiero (37-3-1) ha battuto per kot 4 Tallosi (Ung, 7-4).

CANOA� COPPA DEL MONDO (a.fr.) Secondo posto di Irene Burgo in Coppa del Mondo a Duisburg nel K1 1000 (non olimpico): in 04’04”013 è preceduta dalla romena Caminescu in 04’03”138. Secondo anche il K4 200 (non olimpico) di Rizza, Chierini, Cecchini e Bertolini. Quarto il C2 200 (non olimpico) di Santini e Incollingo, mentre Sergiu Craciun è sesto nel C1 500 (non olimpico). Nel K4 1000 (olimpico) sussulto di Ricchetti, Torneo, Dressino e Pra Floriani, che vincono la finale B.

CANOTTAGGIOEUROPEI JUNIORESSEI PODI AZZURRINove barche in finale e sei sul podio a Racice agli Europei Juniores, con quattro medaglie d’oro: singolo, doppio e quattro con uomini, quattro senza donne. Argento per il quattro di coppia maschile e l’otto femminile. Italia prima nel medagliere davanti a Germania e Romania.

FOOTBALL� WEEK 10 (m.l.) Week 10 Ifl: primo k.o. per i Marines Lazio. Il derby milanese va ai Rhinos. Risultati: Seamen Milano-Rhinos Milano 22-30; Dolphins Ancona-Marines Lazio 45-32; Giants Bolzano-Giaguari Torino 22-14; Lions Bergamo-Panthers Parma 0-38; Aquile Ferrara-Briganti Napoli 55-7. Classifiche. Nord: Parma 778 (7-2); Seamen Milano, Bolzano 667 (6-3); Rhinos Milano* 625 (5-3); Bergamo* 125 (1-7); Torino 111 (1-8). Sud: Lazio 889 (8-1); Ancona* 875 (7-1); Bologna* 500 (4-4); Roma* 375 (3-5); Ferrara 333 (3-6); Napoli* 0 (0-8). (*una partita in meno).

HOCKEY GHIACCIO� PLAYOFF NHL Nuova maratona nelle finali di Conference dei playoff Nhl, stavolta nella Western: Chicago, in gara-4, batte Anaheim 5-4 dopo 85’37” di gioco grazie a un gol di Antoine Vermette al 5’37” del secondo t.s. La serie, al meglio delle 7, è ora sul 2-2.

JUDO� VAI PEPOLI (e.d.d.) Primo posto

a La Coruna per Claudio Pepoli, che si impone nei 100 kg nell’European Cup Junior con 273 atleti e 22 nazioni. Tre vittorie ed una sconfitta per il ventenne romano. Sul podio anche Giulia Pierucci, seconda nei 52 kg, Romina Passa, terza nei 48 kg e Ilaria Silveri, terza nei 78 kg.

NUOTO� RECORD ARGENTINO (al.f.) A Santa Fè (25 m) Santiago Grassi migliora il record argentino di 100-200 fa (52”16, 1’56”30).

PALLANUOTO� SETTEROSA Da oggi, per una settimana, 18 azzurre in collegiale a Roma (Ostia). Il c.t. Conti ha convocato Teani, Gorlero, Queirolo, Dario, L.Barzon, A.Millo, Aiello, Radicchi, Garibotti, Lavi, Cotti, Frassinetti, Emmolo, Pomeri, C.Tabani, Galardi, Di Mario e Palmieri.� DONNE A-2 Bologna e Milano a un passo dall’A-1. In gara-1 il sette emiliano ha superato, con il vantaggio del fattore campo, Pescara 11-6. Le lombarde hanno espugnato Napoli, battendo l’Acquachiara 11-10. Domenica 31 gara-2, ev. gara-3 il 7 giugno.

SCHERMA� GAROZZO QUINTO Il bronzo mondiale Enrico Garozzo col quinto posto è stato il miglior azzurro in Coppa del Mondo di spada a Rio de Janeiro: il siciliano è stato eliminato ai quarti, dal polacco Radoslaw Zawrotniak 15-14, al minuto supplementare. Dopo aver sconfitto 15-6 l’israeliano Herpe, Garozzo aveva superato il sudcoreano Jongkwan Na 15-10 e negli ottavi il francese Roman Gustin 15-13, quando si erano fermati pure Gabriele Cimini e Matteo Tagliariol. In semifinale Heinzer (Svi) b. Kneip (Ger) 15-11, Borel (Fra) b. Zawrotniak (Pol) 15-11; trionfo di Borel su Heinzer 15-10.

SOFTBALL� PRIMA DI RITORNO (m.c.) Prima di ritorno. Girone A: Rovigo-Staranzano 2-1, 0-7 (6°), Caronno-Nuoro 7-0 (5°), 0-1; Legnano-Bollate 0-11 (5°), 1-5 (8°). Class.: Bollate 928 (13-1); La Loggia 750 (9-3); Staranzano 571 (8-6); Caronno 428 (6-8); Legnano 357 (5-9); Rovigo 285 (4-10); Nuoro 214 (3-11). Gir. B: BolognaSestese 5-3, 2-1; Parma-Bussolengo 6-9, 3-6; Class.: Forlì 900 (9-1); Bussolengo 750 (9-3); Collecchio 700 (7-3); Bologna 416 (5-7); Sestese e Parma 166 (2-10).

TENNIS� BONFIGLIO Al Tennis Club Bonacossa di Milano conclusa l’edizione n. 56 del Bonfiglio. Tra gli uomini, successo del brasiliano Luz (il primo per il paese sudamericano) che batte il francese Denolly 6-4 6-7 7-6; tra le donne, vittoria per la ceca Vondrousova sulla canadese Robillard-Millette con un secco 6-2 6-2.

VARIECAMPIONATI UNIVERSITARIMILANO DOMINA CON 21 PODIMilano campione universitario con 21 titoli dopo le ultime gare di judo. Bologna, Udine e Bari con 7 al secondo posto quindi Pisa, Roma e Torino 6, Tor Vergata e Napoli 5, Genova, Modena, Foggia e Parma 4. Nel judo uomini successi per: 60 kg Andrenelli (Tor Vergata) 66 kg: Piras (Roma) 73 kg: Melegari (Parma) 81 kg: Setti (Parma) 90 kg: Munghai (Torino) 100kg Cavanna (Genova) 100 kg: Battistoni (Perugia). Donne: 48 kg: Giannattei (Benevento) 57kg Giorgis (Torino) 52 kg Moretti (Roma) 63 Regis (Torino) 78 Sala (Cosenza) 78 Tangorre (Roma) 70 Ferrari (Roma). La 69a edizione dei Cnu ha visto 6 mila presenze in 185 gare di 23 sport, 49 Cus.

VELA� TP52 (r.ra.) Ran di Niklas Zennström ha vinto a Valencia la prima tappa del circuito europeo di Tp 52. 2° Alegre di Andres Soriano 3° Sled di Takashi Okura. Così gli italiani: 4° Azzurra, 12° Xio.

scito finora ai Mondiali. Ma-gnussen mancherà anche alla4x100 sl aussie rimasta senzaleader. James cerca la rivincitanon solo olimpica individuale(bruciato da favorito a Londradall’americano Adrian) ma colquartetto sia ai Giochi che aiMondiali (per 14/100, quarto aBarcellona 2013). Un’Australiapenalizzata apre scenari nuoviper la staffetta veloce in cui l’Ita-

RUGBY: ECCELLENZA

Calvisano perde in casa con Moglianoma sabato sfiderà il Rovigo in finale(i.m.) Calvisano è la seconda finalista d’Eccellenza. Nella semifinale di ritorno perde in casa 24-23 contro il Mogliano, per una meta d’intercetto all’ultimo minuto, ma in virtù della vittoria 30-15 all’andata, passa per differenza punti. Per Calvisano m. Di Giulio, Mbandà, 3 c.p. e 2 tr. Seymour; per Mogliano m. Ceccato, Van Zyl (2), 1 c.p. e 3 tr. Barraud. Nell’intervallo consegnata in campo la cittadinanza italiana a Paul Griffen. Sabato, alle 18.10, al Battaglini finale Rovigo-

Calvisano, la stessa del 2014 a campi invertiti.� LYONS PROMOSSI Dopo 22 anni i Lyons Piacenza tornano in Eccellenza: a Viadana nella finale di serie A hanno battuto 26-19 il Pro Recco.� CHAMPIONS CUP Gloucester-Connacht 40-32 t.s. nella prima sfida playoff per l’ultimo posto in Champions Cup. Domenica decide Gloucester-Bordeaux.� SEVEN OLIMPICO (i.m.) Nuova Zelanda, Canada, Australia e Inghilterra donne qualificate ai Giochi di Rio 2016 dalle Seven Series.

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58 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

La polizia s’è insospettita ancora di più per il fat-to che alla veglia per il povero Domenico Mau-rantonio non si sono presentati che tre studenti enessun professore. La famiglia Maurantonio èstata messa in una specie di quarantena: a quan-to pare, quasi nessuno di quelli che frequentanoil liceo scientifico Ippolito Nievo di Padova ha in-tenzione di averci a che fare.

1Domenico Maurantonio è lo studente mi-steriosamente precipitato dal quinto pianodell’hotel Leonardo da Vinci di Bruzzano

(provincia di Milano)?Sì, all’alba di domenica 10 maggio, tra le cin-que e le sei e mezza di mattina. Vicenda avvol-ta nel mistero più fitto, che i compagni di scuo-la di Domenico raccontano tutti nello stessomodo e con qualche particolare sconcertante,fatto che ha indotto la polizia a ritenere la ver-sione concordata. Se la versione è concordata,c’è qualcosa da nascondere. Il fascicolo ipotiz-

za «l’omicidio colposo a carico di ignoti». Cioè,è stato ucciso. Magari senza che i suoi assassinilo volessero («colposo»), ma è stato ucciso.

2 Perché non potrebbe essersi ucciso?All’inizio s’è pensato al suicidio. Il profes-sore di Educazione fisica Fabio Coppo,

uno degli accompagnatori, ha raccontato:«L’appuntamento per la colazione era tra le set-te e massimo le otto, le otto e un quarto. Abbia-mo iniziato a mangiare. Sono entrati in sala quattro poliziotti. Uno ha domandato chi fosse

il responsabile del gruppo. L’hanno invitato aseguirlo. Il responsabile era Boscardin (l’inse-gnante di Disegno, ndr). L’ho accompagnato.Fuori dall’hotel ci hanno mostrato dal cellularela foto di un volto. Il volto di un ragazzo. “Loabbiamo trovato cadavere, si è suicidato”, ci hadetto un agente. Boscardin ha avuto un malo-re, si è poggiato a terra». Si era pensato cheDomenico avesse avuto qualche problema conla fidanzata, Anna. Ma la madre del ragazzo hadetto che con Anna non c’era nessun proble-ma. «Venerdì sera, prima della partenza, han-no cenato insieme, qui a casa nostra. Poi luil’ha riaccompagnata a casa con la mia auto.Andavano d’accordo, si erano messi insieme alsecondo anno». La madre è la professoressaAntonia Comin dell’istituto Fermi. La famigliaabita in una villetta nel quartiere padovano diAltichiero. I ragazzi erano andati a Milano pervedere l’Expo, che a Domenico era tanto pia-ciuta (stando a una sua conversazione con i ge-nitori la sera di sabato). Direi che gli inquirentisono abbastanza convinti che non sia stato unsuicidio.

3 E se non è un suicidio, che cos’è?Pensano tutti che si tratti di uno scherzo,uno scherzo imbecille finito male. E che i

responsabili dello scherzo se ne stiano zitti, eche gli altri li coprano per paura. FerdinandoCamon, che ha insegnato e se ne intende, hascritto che in gita diventano leader del gruppoi peggiori. I peggiori esistono, è questa la realtàdifficile da ammettere anche per la scuola.

4 Insomma, lo scherzo in che cosa sarebbeconsistito...?A una prima indagine non hanno trovato

tracce di lassativo nel corpo di Domenico, sot-toposto ad autopsia. Ma devono avergli datoqualcosa per farlo sentir male. Poi devono averlo preso per le braccia e per le gambe, glidevono aver tolto le mutande e i pantaloncini,lo devono aver trascinato fino a quella finestrae devono aver tentato di farlo defecare nel vuo-to, con il sedere che sporgeva fuori dal davan-zale. Non hanno saputo sorreggerlo o il ragaz-zo s’è agitato troppo... È caduto giù, e quellihanno tirato in cortile le mutande e i pantalon-cini e sono corsi a rintanarsi nelle loro camere.Ci sono tracce di cacca lungo il corridoio, e ildavanzale della finestra è troppo alto perchéuno caschi dall’altra parte per via di un malore.Deve essere andata per forza così. Individuarei responsabili veri, cioè quelli che hanno fattoquesto, è tutta un’altra faccenda. Se nessunodenuncia con i nomi e con i cognomi, non sipuò incriminare nessuno.

5Non potrebbe essersi arrampicato sul da-vanzale da sé? Magari era ubriaco.Nel sangue gli hanno trovato un tasso al-

colemico inferiore a un grammo per litro. Sonoquantità da due-tre bicchieri di birra, troppopoco per una sbornia che induca a fare fesseriedi questa portata. Gli avevano assegnato lastanza 516, ma lui era andato a dormire con tresuoi amici nella stanza 533 (a pochi metri daquella finestra) dove hanno trovato alcunebottiglie di alcol. Ma in ogni caso, il suo tasso diebbrezza era basso. Piuttosto: come mai eranoquasi tutti svegli e in giro alle cinque di matti-na? E la sorveglianza dei professori? La profes-soressa Comin, la madre, una collega, avevascritto: «Ho affidato il mio unico figlio, sano edin buona salute, all’Istituzione Scolastica, perun’uscita con pernottamento. Mi verrà ricon-segnato, cadavere, tra alcuni giorni». Un attod’accusa. Forse anche per questo i professori egli studenti del liceo scientifico Nievo l’hannoisolata.

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IL FATTO DEL GIORNOIL GIOVANEPRECIPITATO

Domenico Maurantonio, 19 anni, lo studente padovano precipitato da un hotel milanese il 10 maggio ANSA

Domenico è morto da due settimane:perché i compagni non ci dicono la verità?1Non sono neppure andati alla veglia per il povero ragazzo. I magistrati credono che nascondano i colpevoli per paura: il liceale in gita sarebbe stato vittima di uno stupido scherzo

ANTONIA COMINLA MAMMA DI DOMENICO MAURANTONIO

HO AFFIDATO IL MIO UNICO FIGLIO, SANO ED IN BUONA

SALUTE, ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA. MI È STATO

RICONSEGNATO CADAVERE

� Il duello tra «vecchia» e «nuova politica» in Spagna vede emergere le forze venute dal basso. Podemos conquista Barcellona ed è vicino al Pp, del premier Mariano Rajoy, anche a Madrid. Il Pp resta il primo partito a livello nazionale, ma in netta flessione. Sono i primi risultati delle elezioni amministrative spagnoleche si sono svolte in 13 delle 17 comunità autonome del Paese e in più di ottomila comuni. A Barcellona la lista «Barcelona in Comu», formatasi attorno a Podemos, è il primo partito. A Madrid la lista del Pp, che controlla la città dal ‘91, è in testa dopo lo spoglio del 99% delle schede, ma ha solo un seggio in più della coalizione Ahora Madrid appoggiata da Podemos che, secondo diversi analisti, potrebbe però guidare la città con i socialisti.

LE AMMINISTRATIVE IN SPAGNA

Podemos vola a Madrid ed è primo a Barcellona

TASCABILI

L’EX-CAV A «CHE TEMPO CHE FA»

Berlusconi-show da Fazio«Un erede? Non si è visto»

� Prima volta a «Che Tempo Che Fa» ieri per Silvio Berlusconi. Scatenato su più fronti. Matteo Renzi («Non è più comunista ma è sempre di sinistra e non ha portato nessun vantaggio alla nostra economia: bisogna riformare la macchina dello Stato, il fisco e la magistratura»); Beppe Grillo («Ferita nella democrazia»); il calo dei consensi («Renzi e Salvini sono stati presenti sulla tv nazionale 6 ore alla settimana, io ero confinato a casa mia»); il futuro del centrodestra («Un mio erede non si è ancora fatto vivo, spero accada presto. Alfano? Attaccato alla poltrona. Chi ha lasciato Forza Italia l’ha fatto per tornaconto. Serve una nuova alleanza ma niente primarie»). E sul Patto del Nazareno parte l’ultima stoccata: «Renzi ha chiesto ben 17 modifiche al patto iniziale».

LA DIFESA: «L’ITALIA PUÒ FARE DI PIÙ»

Isis, 400 vittime a Palmira«Tra loro donne e bambini»� Almeno 400 civili, anche donne e bambini, sono stati uccisi dai jihadisti dello Stato Islamico nella città siriana di Palmira, conquistata nei giorni scorsi. La notizia, non confermata da fonti indipendenti, arriva dalla tv siriana; l’agenzia Sana parla di «corpi mutilati» di persone che «collaboravano con il governo» o «non eseguivano ordini». Intanto, in Iraq, Bagdad starebbe pensando ad una controffensiva dopo la caduta di Ramadi, che dista solo 110 km dalla capitale irachena. Sia in Iraq che in Siria proseguono gli attacchi aerei della coalizione a guida Usa. «Se servirà, daremo un aiuto più forte contro l’Isis», spiega intanto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

IN MEMORIA DEI CADUTI ITALIANI

Centenario Grande GuerraCinquemila al Milite Ignoto� L’Italia ha ricordato ieri l’ingresso nella Grande Guerra, a cento anni da quel famoso 24 maggio in cui «il Piave mormorava...». Oltre 5 mila persone hanno reso omaggio ai caduti italiani di fronte al Milite Ignoto, ma le manifestazioni in ricordo del milione e 200 mila vittime, tra cui 651 mila militari, della Prima Guerra Mondiale si sono svolte in tutta Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato a Monte San Michele (Gorizia): «I caduti, di ogni nazione e di ogni tempo, ci chiedono di agire, con le armi della politica e del negoziato, perché nel mondo si affermi la pace. Il tricolore che oggi sventola è il simbolo delle sofferenze di chi ha combattuto e del desiderio di pace».

RIVOLUZIONE SOCIALE

La Chiesa irlandese: «Nozze gay una realtà»1Il sì al referendumscuote Dublino.Ora il Parlamento accelera l’iter:«Il via a Natale»

«L a Chiesa in Irlanda«deve fare i conti conla realtà. Non si può

negare l’evidenza», ha detto acaldo l’arcivescovo di Dublino,Diarmuid Martin. Il giorno do-po la sbornia del referendumche ha legalizzato i matrimoniomosessuali con un 62,1% (1,2milioni di sì e 700 mila no), la«cattolicissima» Irlanda si è sve-gliata con la sensazione di aver

compiuto una svolta. Una viratadella quale vuole una parteconsistente del merito anche ilpartito conservatore Fine Gaeldel premier Enda Kenny, che hapreso la guida di una campagnaspinta inizialmente dai laburi-sti. E la macchina politica si ègià messa in moto: il Parlamen-to di Dublino, per bocca di unportavoce citato dall’Irish Ti-mes, fa sapere che le due Came-re daranno il via all’iter del“Marriage Bill 2015”, con unamodifica della Costituzione ir-landese di cui il ministero dellagiustizia redigerà in settimanail testo. L’obiettivo è l’approva-zione prima delle ferie estive diun emendamento all’art.41, chereciterà: «Il matrimonio può es-sere contratto secondo i termini

di legge da due persone senzadistinzione di sesso». I contra-enti potranno dichiarare di es-sere «marito e moglie» oppure«vicendevolmente sposati». Dal

momento dell’entrata in vigore,non ci saranno nuove unioni ci-vili e quelle esistenti potrannorinforzare il legame con le noz-ze. Si prevede di fare tutto entroNatale. Un cambiamento perce-pito come una «rivoluzione ge-nerazionale». Il referendum haconosciuto una corsa alle urnefra i 18 e i 30 anni, nell’ambitodi un’affluenza da record (oltreil 60%): molti elettori espatriatisono tornati per votare, vistoche non si poteva farlo dall’este-ro. E il tema è arrivato anche inItalia. «Dopo la pausa elettoraleripartirà in Parlamento il dibat-tito sulle unione civili», ha dettoil ministro delle Riforme, MariaElena Boschi.

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gioia a Dublinodopo il sì al referendum per le nozze gay GETTY

Silvio Berlusconi, 78 anni, con Fabio Fazio, 50 ANSA

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59LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL FILM TRANSFORMERS 4

UN MIX UNICODI ROBOTE DINOSAURI

Poche cose sono popolari quanto i dinosauri e i robot. E se le metti assieme il mix è irresistibile. Lo sa bene Michael Bay, registadi «Transformers 4 - L’era dell’estinzione», filmin prima visione tv oggi alle 21.10 su Sky Cinema 1 HD. Nel 4° capitolo della saga dedicata ai robottoni della Hasbro, si vedono i Dinobot. Cosa sono? Robot comegli altri Transformers,ma che diventano dinosauri.DA VEDERE STASERASU SKY CINEMA 1 ALLE 21.10

Sereni, affascinanti e combattivi brillerete in ogni contesto. Riscuotendo successi super. E se il romanticismo latita, il suinismo v’agita. Piacevolly.

21/3 - 20/4ARIETE

7,5

Il lavoro di squadra produce esiti eccelsi. Ma dalle 11 potreste sentirvi sfigopenduli. Smettetela.E fornicate,ché vi viene bene, in ‘sto periodo.

23/9 - 22/10BILANCIA

6,5

Mattinata con lo zebedeo piezoelettrico, facileall’accensione. Calmatevi e organizzatevi bene. Tutto migliora dalle 11. Sudombelico tradizionalista.

21/4 - 20/5TORO

6,5

Il gracidio non vi sarà utile. Lo spirito rinunciatarionemmeno. Siate invece furbi e tempisti. Dalle ore 11 le notizie(e le impudicizie suine) migliori.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6+

La faccia di glutei vi fa portare dalla vostra parte anche Belzebù.Ma dalle 11 non diventate piaghe sociali coi vostri lamenti, pure suini. Ussignùr.

21/5 - 21/6GEMELLI

7

Darete il meglio, con quella genuinitàche a volte vi rende buffi, altre da dare in pasto agli emù. Don’t romp, però, e non chiedete troppo al sudombelico.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7-

Notizie dal fronte economico vi rinfrancano. Un po’ stanchi lo siete, ma dalle 11 vi ripigliate. Ancheil cuore e il corpo turgido di chi ve gusta. Bene.

22/6 - 22/7CANCRO

7

Machiavellici e luciferini, potete rivolgere a vostro favore questioni intricate, anchedi soldi. OK viaggi, preparativi, prove di studio.Ormone cheto.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7

Luna portatrice di intuizioni finissime e di una creatività furba, utile al vostro successo. Pomeriggio fattivo, serata di piaceri suinamente molteplici.

23/7 - 23/8LEONE

7+

Potreste doverle impiegare le vostre energie per cose meno prioritariedi quanto vorreste. Pianificatevi bene. Fornicatoriamente siete in zona Champions.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6

Mattinata idonea adagire indisturbati con successo. Pomeriggio OK per varare, ideare, progettare, anche per le vacanze. Sudombelico sgasato, però.

24/8 - 22/9VERGINE

7

Stamane potete quagliare e vincere perché affrontereteogni compitoin certi dettagli che altri non noteranno.Mosceria (pure sudombelicale) dalle 11.

20/2 - 20/3PESCI

7-

LO SPORT IN TVCONSIGLI

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La Greciasi arrende:«Niente soldiper l’Fmi»1L’annuncio del governo Tsipras«Non possiamo pagare 1,6 miliardi»

CHE DELUSIONE

Cannes, l’Italiaresta a seccoVince Audiard

SCOMPARSO A 86 ANNI

Addio a Nash, il genio di “A beautiful mind” 1Morto in un incidente d’auto il matematico premiato con il Nobel per l’Economia nel 1994 Crowe lo aveva interpretato in un celebre film

Filippo Conticello@filippocont

È «l’ultimo miglio», il più fa-ticoso, quello in cui ri-schia di crollare un Paese

e con lui mezzo continente.L’ammissione candida del mi-nistro dell’Interno greco, NikosVoutsis, ieri ha terrorizzato tut-ti i sacerdoti della moneta uni-ca: «Non ci sono i soldi». Si rife-riva alle tranche da 1,6 miliaridi euro che Atene non può re-stituire al Fondo monetario in-ternazionale: le 4 rate previstenon saranno versate entro il 5giugno perché, semplicemen-te, sono finiti i denari. Così,

mentre in Europa è sfibrante illavorio per un compromessosulle riforme, tra la Grecia el’Fmi lo stop pare drammatico.In caso di «Grexit» – nome tene-broso scelto per l’addio grecoall’euro –, c’è in gioco l’unionemonetaria stessa e non solo ildefault di un Paese già devasta-to. Non a caso, dopo l’annuncio

dell’insolvenza nei confrontidel Fondo, ecco l’Sos del mini-stro delle Finanze, Yannis Va-roufakis. Lui ha ricordato che,in fondo, siamo sulla stessabarca: «L’uscita della Grecia sa-rebbe l’inizio della fine per l’eu-ro. È catastrofico: se si mettenella testa degli investitori chel’euro non è indivisibile, è unaquestione di tempo prima chetutto inizi a disfarsi».

POCO TEMPO Sullo sfondo, ilsolito braccio di ferro: da un la-to Atene che chiede tempo e ri-pete di non poter più accettarealtra austerità; dall’altro gli in-terlocutori che vogliono fatti enon più chiacchiere. «La Grecia

ha fatto enormi passi avantiraggiungendo un accordo.Spetta ora alle istituzioni farela loro parte. Noi li abbiamo in-contrati a tre quarti del percor-so. Ora devono venirci incontroloro nell’ultimo quarto», ha ag-giunto Varoufakis, parlandodelle trattative in corso. Certo,il tempo è una sentenza: questasettimana Tsipras dovrà pagaresalari e pensioni, in quella do-po avrebbe dovuto restituiresoldi al Fondo. Nel mezzo, gio-vedì e venerdì, a Dresda, si riu-nisce il G7 economico. Tradot-to: nella Germania della Me-rkel il club dei grandi che aspet-ta di essere pagato da Atene.

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Il ministro greco delle finanze Yannis Varoufakis e il premier Alexis Tsipras

L a delusione è tanta. Do-veva essere l’edizione de-gli italiani con i nostri tre

registi di punta in concorso,invece il 68° Festival di Cannesci ha lasciato a bocca asciutta.Nulla, nemmeno a Moretti eSorrentino che sembravano,in particolare il primo, in poleper la Palma. Nulla anche peril fantasy di Garrone, che ave-va però diviso anche la critica.Nulla. «Non avevamo premiper tutti», hanno detto i fratel-li Coen presidenti di giuria. LaPalma d’Oro resta in Francia: aconquistarla è stato JacquesAudiard (che l’aveva già vintanel 2009 per Il Profeta) conDheepan, film sociale su unuomo che scappa dallo SriLanka e si ritrova a combatte-re una guerra diversa nellebanlieu francesi. Un’opera diestrema attualità sull’immi-grazione in Europa, che deveaver attirato l’attenzione deigiurati, a partire da SophieMarceau, il cui lavoro dev’es-sere stato particolarmente va-lido. I padroni di casa si sonopresi infatti altri due premiimportanti: quello del migliorattore, andato ad un commos-so Vincent Lindon per La Loidu Marché, film sulla disoccu-pazione per lui «di grande pe-so politico», e quello per la mi-glior attrice, vinto da Emma-nuelle Bercot per Mon Roi apari merito con la Rooney Ma-ra di Carol di Todd Haynes,opera che sembrava destinataad altri riconoscimenti. E vie-ne da pensare che con un ita-liano in giuria forse le cose sa-rebbero andate diversamente.

TUTTI I PREMIATI Il Grand Prixlo conquista Son of Saul, operaprima dell’ungherese Laszlo Ne-mes, un punto di vista inedito suicampi di concentramento; mi-glior regia al cinese Hou Hsiao-Hsien per il maestoso The Assas-sin; premio della giuria al surrea-le The Lobster del greco YorgosLathimos; miglior sceneggiaturaal messicano Michel Franco perChronic; la Camera d’Or per mi-glior opera prima è andata a LaTierra y la Sombra del colombia-no Cesar Augusto Acevedo, men-tre il premio per il miglior cortospetta al libanese Ely Dagher perWaves 98.

e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATA

C ome a volte capita, i piùconoscono meglio il suoalter ego cinematografi-

co: John Nash, matematico del-l’Università di Princeton e pre-mio Nobel dell’Economia nel1994 era diventato popolaregrazie al film A beautiful mind,interpretato da Russel Crowenel 2002. Ieri Nash, 86 anni, èmorto insieme alla moglie, Ali-cia Larde, 82 (fisico, sposatadue volte): il taxi su cui viaggia-vano, nel New Jersey, si èschiantato contro il guard raid.Nash, che fra il 1959 e gli Anni80 aveva sofferto di una graveforma di schizofrenia («sentivodelle voci»), ha rivoluzionato

matematica ed economia con isuoi studi sulla teoria dei gio-chi, in particolare elaborando ilconcetto di “Equilibrio diNash”. Che lo stesso matemati-co spiegò così: «Un gioco puòessere descritto in termini distrategie, che i giocatori devo-no seguire nelle loro mosse:l’equilibrio c’è, quando nessunoriesce a migliorare in manieraunilaterale il proprio compor-tamento. Per cambiare, occorreagire insieme». Tra i primi aporgere le sue condoglianzeproprio Crowe: «Sono senzaparole. Sono vicino a John, Ali-cia, e alla famiglia. Beautifulminds, beautiful hearts».

R Varoufakis lancial’allarme sull’euro:«Se usciamo noi, salterà per interola moneta unica»

Trionfo francese: oltre ad Audiard (al centro), premiati Bercot e Lindon

A sinistra John Nash, a destra Russell Crowe in «A beautiful mind» EPA/AP

Ferro e Lo stadioIl video in anteprima oggi su gazzetta.it� Oggi su gazzetta.it anteprima esclusiva del video de «Lo stadio», il nuovo singolo di Tiziano Ferro estratto da «TZN - The Best of Tiziano Ferro», già 5 volte disco di Platino. «Ho scritto questo brano tre anni fa all’alba del mio primo concerto allo Stadio Olimpico — dice —. Ero nervoso, pieno di speranze, punti interrogativi. Una volta realizzatoil demo lo proposi a Jovanotti che mi disse che non era nelle sue corde». Ferro sta per iniziareun tour negli stadi da Torino (20 giugno) con doppia data a Roma (26 e 27 giugno) e Milano (4 e 5 luglio). «Questa canzone è perfetta per esaltare il mio stato d’animo. Sarà una festa».

60 LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT