la gazzetta dello sport (05-19-2015)
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The Italian daily Sport magazineTRANSCRIPT
www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 19 maggio 2015 anno 119 - numero 116 euro 1,40
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Berlusconi: «Con Inzaghi abbiamo avuto visioni diversificate»
E per il nuovo allenatore si fannoi nomi di Ancelotti, Conte ed Emery
LAUDISA, PASOTTO, VERNAZZAALLE PAGINE 2-3
PIPPO LIQUIDATOMILAN, UNA PANCA
IL COMMENTOdi Umberto Zapelloni
ORA SERVEUN TECNICOD’ESPERIENZA
L'ARTICOLO A PAGINA 21
BERARDINO, CATAPANO, CECCHINI, IARIA, PUGLIESE PAG. 10-11
DERBY LUNEDÌ ALLE 18COME VUOLE LA LAZIOE LA ROMA SI INFURIA
Campioni del mondo: Miro Klose contro Francesco Totti
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A FORLÌ: PER VELOCISTI
Il Giro ripartedopo la prima settimana più
dura di sempre
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DA PAG. 24 A PAG. 31, COMMENTO PAG. 21
Contador in maglia rosa e Aru
BASKET: I PLAYOFF
Milano fa 90e domina Bologna
Festival Trento:Sassari si ferma
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CHIABOTTI, DI SCHIAVI A PAGINA 34
La grinta di Gentile e Hackett
DA NONPERDERE
1 Inter: il colpo Tourépuò diventare garanziaper il ritorno di MottaDALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 13
ET: da Pep a Luis EnriquePerché il dominio Barçanon si interrompe mai8 PAGINE ALL’INTERNO DEL GIORNALE
Moto: Fenati e gli altri 7Ecco la buona scuoladel maestro ValentinoCASADIO A PAGINA 33
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CECERE, CENITI, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 14-15
MERTENSE GABBIADINISBLOCCANOIL NAPOLI
Gli azzurri vanno sotto col Cesena, poi ribaltano (3-2) Champions sempre possibile
Dries Mertens, 28 anni IPP
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CALAMAI, PIOVANI, SARDELLI PAG. 16-17
FIORENTINATRIS AL PARMAPER SPEGNERELE POLEMICHE
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Ieri Lotito ha chiesto a Lotito di spostare
il derby alle 18 di lunedì e Lotito si è
detto d’accordo
IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI
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GRAZIANO E IARIA ALLE PAGINE 6 E 7
LA SPECIALE RICORRENZA DEL NUMERO UNO BIANCONERO
La Juve delle meraviglienei cinque anni di AgnelliDal dopo-Calciopoli alla scalata in Europa, il balzo da 154a 320 milioni nel fatturato: il presidente ha lasciato il segno
Andrea Agnelli, 39 anni, presidente della Juventus
MISSIONE FINALEBerlino, 6 giugnoCaccia al biglietto:come acquistarlo
CHI FISCHIERÀLa sfida col Barçasarà arbitratadal turco Çakir
DELLA VALLE A PAGINA 9
CONTECT AZZURRO
Ha 45 anni, tre scudetticon la Juve da tecnico
EMERYSIVIGLIA
Ha 43 anni è in finale di Europa League
ANCELOTTIREAL MADRID
Ha 55 anni, da allenatoreha vinto 3 Champions
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rst.it
2 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
intensa lungo la quale ha visitato due grandi aziende della zona, dato vita a un comizio inpiazza e fatto visita allo storico Milan Club Fem-minile Stella. Quando gli hanno regalato unapenna con dedica, Berlusconi ha ringraziato così:«Questa è per scrivere le forma-zioni...». Inzaghi potrà farlo an-cora due volte, prima di esserecongedato. Pippo è al capoli-nea, lo si deduce facilmentedalle parole del suo presidente(e dall’espressione molto per-plessa che gli viene quando losente nominare): «Ha certa-mente un bellissimo rapportocol gruppo. Naturalmente ab-biamo avuto visioni diversifica-te in tante occasioni e quindi èun discorso che faremo al mo-mento opportuno». Ecco, queipunti di vista diversi hannol’aspetto di una sentenza. An-che perché poi arriva una se-conda stoccata: «Se c’è qualchegiovane rossonero che mi haimpressionato? Ce ne sono diversi ed è stato chie-sto invano di vederli in prima squadra. Richiestache è rimasta inevasa». Se occorresse ancora unaprova, basta sentire come Berlusconi ragiona sulprofilo dell’eventuale nuovo tecnico: «Bisognaparlare di nomi concreti, stiamo ancora esami-
nando il da farsi. Conte? Ne parliamo in un altromomento». Insomma, testa e parole sono già aldopo-Pippo: non c’è mai il minimo accenno alfatto che Inzaghi abbia ancora un anno di con-tratto.
PRUDENZA Pippo paga ovvia-mente la mancata qualificazio-ne in Europa (anche perché Sil-vio è fermamente convinto diavergli messo in mano una su-per squadra), ma pure il bruttofinale di stagione. La società gliaveva chiesto di rivedere lo spi-rito Milan, mentre sono arriva-te sconfitte (quattro nelle ulti-me cinque partite) e prestazio-ni indecorose (Udine). Coseche peraltro ai potenziali acqui-renti interessano relativamen-te. Occorre comunque ripartiree procedere con investimentipoderosi. Ma Berlusconi è mol-to cauto nel parlarne, e quandogli si chiede di Mr. Bee replica
piuttosto chiaramente: «Bisogna che ci sia qual-cosa in più della ricerca di popolarità per pensaredi investire nel Milan». Un concetto già espressouna decina di giorni fa. Quella volta si intuì che ilriferimento era a Taechaubol, stavolta non ci so-no dubbi perché il nome era contenuto nella do-
a ringraziato così: tratto.
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«Vedute diverse»Silvio liquida Pippoe promette al Milansoldi per il mercato1Berlusconi boccia Inzaghi: «E’ stato chiesto invano di vedere dei giovani in prima squadra» E sul club: «Occorrono finanziamenti immediati»
C’eravamotanto amati
Marco PasottoINVIATO A SARONNO (VARESE)
I l grado di conflittualità interiore ormai è an-dato fuori scala. Le ragioni del cuore («Il Mi-lan è una storia fantastica») contro quelle del
portafoglio («Occorre contrastare i petrodolla-ri»): in pratica, Silvio contro Silvio. Giorno dopogiorno Berlusconi sa che si sta avvicinando quel-lo in cui tutto dovrà essere chiaro. O almeno, piùchiaro di com’è ora. E così, se da un lato fa capireche non c’è tutta questa fretta di chiudere il di-scorso societario, perché sarebbe una «scelta ir-reversibile» e quindi da ponderare bene, dall’al-tro si rende perfettamente conto che la prossimastagione è già alle porte. Occorre dunque iniziarea mettere qualche punto. Ieri ne ha messi tre: dal-le sue parole è uscito molto malconcio Inzaghi eulteriormente ridimensionato Bee Taechaubol,mentre la novità è che in attesa di capire chi loaffiancherà nella gestione del club, Silvio inizie-rà a finanziare il mercato estivo di tasca sua.
CONCRETEZZA Per tornare a parlare di Milan ilpresidente rossonero ha scelto Saronno, localitàin cui nel 1908 è nato suo padre Luigi (il candida-to sindaco di Forza Italia Pierluigi Gilli e l’euro-parlamentare Lara Comi gli hanno consegnatouna copia dell’atto di nascita) e dove l’ex premierha vissuto fino all’età di tre anni. Una giornata
manda. Berlusconi poi allarga il discorso: «Prefe-risco non parlare di vendita. Spero semplicemen-te di riuscire a trovare qualcuno che possa porta-re avanti il Milan con me, grazie a nuovi finanziamenti. Se così non sarà, andrò avanti io afare il presidente e ho in mente una squadra tuttaitaliana. Offerte? Ce ne sono diverse che testimo-niano l’importanza del brand Milan in Cina e al-tri paesi. Le stiamo valutando, ma dobbiamo far-lo con calma e prudenza perché sarà una sceltairreversibile. Dobbiamo trovare le persone giusteche possano dare un seguito concreto agli impe-gni che inizialmente dicono di volersi assumere».
STALLO Cautela, quindi, al netto dei colloqui per-sonali con il governo cinese. E infatti Silvio non sisbilancia sulle tempistiche: «Non c’è una dataprecisa per prendere una decisione sulla cessio-ne. So solo che dobbiamo tornare in Europa il piùpresto possibile. Alzare le coppe è un esercizioche a un’età veneranda come la mia fa bene». Af-finché ciò succeda occorre investire sul mercato,e Berlusconi sa bene che questa fase di stallo so-cietario rischia di cristallizzare la situazione. Co-sì precisa: «Il mercato è un problema senza dub-bio da risolvere, con qualche finanziamento im-mediato». Ci sarà quindi liquidità immessa anco-ra dall’attuale proprietà, in attesa di altriinvestitori. Un progetto che dovrà bastare per se-durre anche un nuovo allenatore.
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EPURAZIONI PRECEDENTI
Il Cavaliere della battuta, terrore degli allenatori1Tabarez il «cantante», Zaccheroni il «sarto», Leonardo il «testardo» e persino Zoff «indegno e dilettante»: il metodo Berlusconi
Sebastiano Vernazza@GazzaVernazza
S uadente quando deveconquistare qualcuno,gelido o pungente quan-
do vuole liberarsene: diversiallenatori sono stati fulminati da Silvio Berlusconi con unabattuta. Pippo Inzaghi è soltan-to l’ultimo di una bella lista.
IL CANTANTE Oscar Washin-gton Tabarez, detto il Maestro,uruguaiano colto e «sinistror-so». Berlusconi lo incenerisce
subito, all’arrivo, nell’estatedel 1996: «Tabarez chi? Uncantante di Sanremo?». Il 1° di-cembre viene esonerato.
IL SARTO Alberto Zaccheronivince lo scudetto del 1999. Piùavanti Silvio gli riserverà unasferzata in stile Milano vendemoda: «Il sarto distratto puòrovinare una buona stoffa».Zac tagliato con un colpo diforbici, nomen omen.
IL COLPEVOLE Maggio 2009,Berlusconi è a Sharm el Sheikin Egitto per un vertice con Mu-
barak (senza la nipote) e du-rante una pausa a bordo pisci-na congeda Carlo Ancelotti:«Abbiamo perso lo scudettoper colpa sua. Abbiamo calcia-tori bravissimi nel palleggio,dovevamo puntare su questo,ma abbiamo fatto il contrario».
IL TESTARDO Troppo indipen-dente, no «yes man»: così Leo-nardo balla una sola stagioneda allenatore rossonero. L’epi-taffio presidenziale: «E’ testar-do e fa giocare male il Milan».Leonardo si vendicherà pas-sando all’Inter.
IL «CASSONE» Livornese, so-spetto comunista, Massimilia-no Allegri al Milan vince unoscudetto. Più tardi viene liqui-dato con un aforisma in mila-nese: «No el capisse un casso».Difatti è arrivato in finale diChampions (con la Juve, però).
IL BADANTE Berlusconi ai ser-vizi sociali, operatore alla Sa-cra Famiglia di Cesano Bosco-ne. L’allenatore è Clarence See-dorf e il Cav lo destituisce a retiunificate: «A Cesano ho incon-trato tante persone che potreb-bero tenere in mano lo spoglia-
toio del Milan». Seedorf degra-dato a badante incapace.
IL DILETTANTE Estate 2000,l’Italia di Zoff perde al «goldengol» la finale dell’Europeo con-tro la Francia. Berlusconi agamba tesa: «Il c.t. è stato inde-gno, si è comportato come l’ul-timo dei dilettanti. Non si puòlasciare libero Zidane». Zoff sidimette: «Non prendo lezionidi dignità dal signor Berlusco-ni». Signore, non dottore: lesfumature sono importanti.Meglio emarginati che sdraiati.
© RIPRODUZIONE RISERVATAZaccheroni e Berlusconi nel 1999 AP
BERLUSCONISU BEE TAECHAUBOL
«LA RICERCA DELLA POPOLARITÀ NON
BASTA PER PENSAREDI INVESTIRE
NEL MILAN»
Primo pianoRLa voce del padrone
3MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fCORSA A TRE
LA PANCHINA CHE VERRÀL’Ancelotti bis costa,l’idea Conte è spinosaEmery stavolta si può1Il tecnico del Siviglia piace da tempo e consentirebbe il rispetto del budget. Carlo proibitivo, il c.t. stretto tra Nazionale e scommesse
Carlo LaudisaMILANO
@carlolaudisa
È una corsa a tre per la suc-cessione a Pippo Inzaghi.I sentimenti portano sem-
pre a Carlo Ancelotti, ma sonodue le strade principali (ri)bat-tute in queste settimane daAdriano Galliani. A un anno didistanza infatti il manager ros-sonero è tornato a dialogaresia con il c.t. azzurro AntonioConte che con la guida del Sivi-glia Unai Emery. Ovviamentela decisione verrà presa da Sil-vio Berlusconi quando tutto sa-rà più chiaro sul futuro societa-rio. È il motivo per cui nel frat-tempo il suo braccio destro tec-nico ha vagliato tutte lecandidature per la stagione delrilancio.
IL RITORNO Galliani e Ancelot-ti sono rimasti sempre in con-tatto, legati come sono daun’amicizia più che ventenna-le. Il feeling è intatto, ma il tec-
nico di Reggiolo è legato al Re-al ancora per un anno. In atte-sa della decisione di FlorentinoPerez è difficile credere chepossa accettare la proposta ditornare a San Siro nel momen-to in cui dovesse chiudere intempi brevi il suo rapporto congli spagnoli. Il suo nome restasempre più che gradito, sebbe-ne tutti sappiano, ad Arcore edintorni, quanto sia difficileportare a termine questo pro-getto.
LE LUSINGHE Il primo abboc-camento con Antonio Conte ri-sale a un anno fa esatto. Poi letitubanze dell’allenatore lecce-se e il trasversale stop della Ju-ventus hanno rinviato un ma-trimonio che, comunque, è ri-masto nei pensieri rossoneri.L’impegno con la Federcalciosino al prossimo Europeo è unimpedimento non da poco. No-nostante questo l’ipotesi di unpart-time va messa nel conto.A Conte non piace restare ino-peroso: fosse per lui il doppioincarico lo reggerebbe, ecco-
me. Certo, si aprirebbe unaquestione diplomatica non dapoco. Tavecchio può accettareun selezionatore dimezzato invista del prossimo Europeo? LaJuventus, in particolare, da-rebbe l’assenso a questa auten-tica operazione di rilancio? In-somma, le obiezioni abbonda-no. Non va mai sottovalutato ildisagio con cui l’ex allenatorejuventino attende gli esiti del-l’inchiesta di Cremona. Conquel verdetto all’orizzonte vi-vrebbe con serenità il ruolo diallenatore di tutti? La questio-ne è delicatissima. Bisogna ve-dere sino a che punto il Milanvoglia entrare in queste vicen-de.
L’EMERGENTE In questo lotto dipretendenti il più sereno di tut-ti è quell’Emery che propriouna settimana fa ha eliminatodall’Europa League la Fiorenti-na di Vincenzo Montella. E do-po la vittoria del 2014 contro ilBenfica il tecnico del Sivigliatenta il bis nella finale di Varsa-via contro il Dnipro. Gallianiconosce bene anche lui, l’esta-te scorsa l’intesa fu davvero aun passo. Poi, Berlusconi pre-ferì dare fiducia a SuperPippo.Ora però lo stratega del clubandaluso ha superato a pienivoti anche questa stagione. Pe-raltro ha anche una condizionecontrattuale favorevole. È veroche è legato sino al 2016, mapuò liberarsi con il pagamentodi una clausola di appena 500mila euro. Un’inezia, se rap-portata ai 5 milioni necessariper rompere il contratto diMontella con la Fiorentina.Non dimentichiamo mai che ilMilan ha sempre in carico lostipendio di Clarence Seedorf epresumibilmente (a breve) an-che quello di Inzaghi. Quindiniente spese pazze in panchinaquest’anno.
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IL DOPO INZAGHICONTE
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QUEL 2 MAGGIO A MILANO L’immagine dell’incontro in un hotel di Milano tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol: era il 2 maggio e finora è l’ultimo atto della trattativa tra il presidente del Milan e il broker thailandese, che poche ore dopo quest’incontro lasciò l’Italia
TRE NOMI PER LA PANCHINA ROSSONERA
1 Carlo Ancelotti, 55 anni, tecnico del Real Madrid 2 Antonio Conte, 45 c.t. azzurro 3 Unai Emery, allenatore del Siviglia ACTION IMAGES/LAPRESSE/AFP
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LA STATISTICA
Dodici espulsioniRecord storicoper i rossoneri
1Il giovane Mastour inseritonella lista del Marocco per la gara con la Libia
L’espulsione di Giacomo Bonaventura con il Sassuolo FORTE
MILANO
I n una stagione piena direcord negativi, non po-teva mancare un altro
primato di cui il Milanavrebbe fatto a meno. Conle espulsioni di Bonaventu-ra e Suso a Reggio Emiliasono 12 i cartellini rossi ri-mediati dai giocatori rosso-neri in questo campionato.Nella storia del club al mas-simo erano stati 10: accad-de nel 1996-97 quandouscirono prima dal campodue volte Costacurta e unaDavids, Boban, Eranio, De-sailly, Blomqvist, Dugarry,Maldini e Savicevic. Non acaso quel Milan chiuse ilcampionato all’undicesimoposto, ossia il peggior risul-tato dell’era Berlusconi cherischia di essere eguagliatoin questa stagione. Ai car-tellini rossi dei giocatorivanno aggiunti i due rime-diati da Pippo Inzaghi con-tro Atalanta e Roma (ma iltecnico non è mai statosqualificato) e quelli evitatia Muntari grazie a sagge so-stituzioni disposte dall’alle-natore prima che arrivasseun secondo giallo ormainell’aria.
L’ELENCO Le espulsioni sonostate varie. La serie è iniziatacon il doppio giallo per Bonerain Parma-Milan 4-5. Poi, a Ce-sena, è toccato a Zapata: chia-ra occasione da rete. In segui-to, altre quattro espulsioni perdoppia ammonizione: per Bo-nera (Samp-Milan), Essien(Milan-Udinese), Armero (Ro-ma-Milan), De Sciglio (Torino-Milan). La follia isterica diMexes ha lasciato i rossoneri indieci all’Olimpico contro la La-zio. Infine, sono stati cacciatianche Diego Lopez control’Empoli (fallo di mani fuoriarea), Menez contro il Genoa(doppia ammonizione), DeSciglio contro il Napoli (chiaraoccasione da rete), e poi controil Sassuolo Bonaventura (dop-pia ammonizione) e Suso (gio-co violento).
MASTOUR COL MAROCCO In-tanto ci sono novità per Ha-chim Mastour, il talentino delMilan diviso tra Marocco - ter-ra d’origine - e Italia, terraadottiva. Mastour è stato inse-rita nella lista di preconvocatidel Marocco diramata dal c.t.Zaki per la gara con la Libia del12 giugno (qualificazioni allaCoppa d’Africa 2017). Se il tre-quartista della Primavera ros-sonera - che ha già giocato conl’Under 16 azzurra - dovesse ri-spondere alla convocazione edesordire con la nazionale ma-rocchina, non potrebbe più ve-stire la maglia dell’Italia. Oltrea Mastour, convocati ancheFeddal (Parma), El Kaddouri(Torino), Lazaar (Palermo) eObbadi (Verona).
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Primo pianoRLa voce del grande ex
Arrigo Sacchi, 69 anni, a sinistra durante la visita in Gazzetta. Sopra ospite della trasmissione «Senza Appello» BOZZANI
Sacchi, lo scudettoe Gullit senza sesso:«Quel Milan era il top» 1L’ex tecnico a GazzettaTv tra passato e presente: «Inzaghi? Quest’anno ci sono stati troppi problemi »
Alessandra GozziniMILANO
S acchi ha scritto la storiadel Milan, in toni gloriosi,e poi provato a riscrivere
quella dell’Inter, con terminimolto meno nobili. Arrigo haportato Berlusconi sul tettod’Italia e del mondo, passandoovviamente per l’Europa, condue trionfi consecutivi in Cop-pa dei Campioni. Più di recenteil torneo ha cambiato nome,trasformandosi in ChampionsLeague, ma è un’altra la notainternazionale contro cui Sac-chi, nei giorni scorsi, avevapuntato il dito: «È tornato il so-le sul calcio italiano grazie allaJuventus visto che l’ultima vol-ta che abbiamo vinto la coppa èstata con l’Inter in cui non c’eranemmeno un italiano: una ver-gogna».
VERGOGNA NAZIONALE Ieriospite a «Senza Appello» su Gaz-zetta tv Arrigo ha chiarito un po’di concetti. Ripartendo da qui:«Mai detto che è stata una vergo-gna per l’Inter. Ho tanto rispettoper quei giocatori, quegli uominie per la società. Ma il calcio italia-no ha tratto pochi vantaggi daquella vittoria. Sono molto atten-to alla storia, tutte le volte che c’èstata un’invasione di stranieri èstato un disastro per il nostro si-stema. Quando ero direttore tec-nico al Real Madrid avevo i gioca-tori più famosi del mondo e veni-vamo criticati perché non gioca-vano gli spagnoli della “cantera”:qui non interessa nulla a nessu-no, ma poi ci si lamenta se la Na-zionale non va bene. Non conte-sto l’Inter ma l’idea di avere trop-pi stranieri. Non sono certo razzi-sta ma noto che nazioniesterofile, Spagna o Francia, han-no ridotto l’ingresso di stranieri,
mentre noi siamo gli unici in con-tinua crescita in questa direzio-ne. Negli ultimi due Mondiali cisono stati disastri consequenzia-li: e se l’Italia va male è un dannoper il paese. Io parlo perché vo-glio bene al calcio italiano». Insintesi: «Una finale di Championscon un club italiano ma pieno distranieri fu una vergogna per ilnostro calcio, non certo per l’In-ter. Le squadre più grandi, comeil mio Milan, hanno sempre avutouna base di giocatori autoctoni».
MILAN RINCORRE Lungo capi-tolo dedicato all’amore di unavita, il Milan: «Tornare quandoBerlusconi mi ha chiamato? Iodevo volermi bene, ho lottatoper trent’anni andando contro-corrente. Ora non voglio più.Inzaghi? Quest’anno c’eranotanti problemi, non c’è mai unasola causa quando le cose van-no così. Servono giocatori com-plementari, Menez di chi lo è’?La società ai miei tempi avevaqualcosa in più, oggi deve rin-correre la Juventus». A proposi-to: «Allegri si è dimostrato in-telligente e un ottimo gestore.Ora deve solo avere più fiduciain se stesso perché è bravo». Poiracconta: «Nella settimana pre-cedente alla trasferta a Napoli,decisiva per lo scudetto 1988,avevo chiesto ai giocatori diastenersi dall’attività sessuale. Vidi i giocatori prima stare in si-lenzio, poi sorridere, fino a cheGullit mi disse, “mister, io conle palle piene non corro”». E suBerardi: «Dovetti convincerlo avenire in Nazionale andandoloa prendere a casa. Deve esserepiù educato».
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ARRIGO SACCHISULLA VITTORIA DEL 2010
«LA CHAMPIONS DELL’INTER? NON FU
UNA VERGOGNAPER LORO, MA PER
IL NOSTRO CALCIO»
ARRIGO SACCHISU ALLEGRI
MAX SI È DIMOSTRATO INTELLIGENTE E UN
OTTIMO GESTORE. ORA DEVE SOLO AVERE PIU’ FIDUCIA IN SE STESSO
� Presente a una serata benefica, Massimo Moratti ha risposto sia a Silvio Berlusconi che ad Arrigo Sacchi. «Sacchi può dire ciò che vuole, ma può capitare di dire una stupidaggine- fa l’azionista di minoranza dell’Inter-. Berlusconi? Anche queste sono dichiarazioni gratuite e sbagliate. Thohir rinforzerà l’Inter». Berlusconi aveva detto: «Thohir mi pare non abbia le capacità per rendere di nuovo l’Inter protagonista»; Arrigo Sacchi aveva sentenziato: «L’Inter ha vinto la Champions senza italiani, è una vergogna»
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A SACCHI E BERLUSCONIMoratti: «Arrigo e Silvio? Capita di dire stupidaggini»
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Mirko Graziano
C inque anni di Andrea Agnelli, l’uomo cheha definitivamente trascinato la Juventusfuori dalle sabbie mobili di Calciopoli.
Una crescita costante, dentro e fuori dal campo:il ritrovato orgoglio del popolo bianconero, unasocietà all’avanguardia, ruoli e responsabilitàben definiti in ogni settore, quindi risultati ade-guati alla storia e al prestigio del club. Un quin-quennio che ha arricchito la bacheca di altriquattro scudetti e due Supercoppe italiane. E ilmeglio deve ancora venire...
L’INIZIO Il 19 maggio 2010 Andrea Agnelli, clas-se ’75, diventa ufficialmente presidente dellaJuventus. E’ il quarto Agnelli a rivestire questacarica: prima di lui, nonno Edoardo, zio Giannie papà Umberto. Una delle prime mosse è quelladi affidare l’area tecnica a Beppe Marotta. La Ju-ve è ai preliminari di Europa League, è appenaarrivata settima sotto le gestioni Ferrara e Zac-cheroni. L’input della proprietà è quello di ribal-tare completamente la rosa: fra i tanti, via i mo-stri sacri Trezeguet e Camoranesi. Il mercato inentrata non è dei più esaltanti, ma solo un inter-vento divino avrebbe permesso a Marotta e Pa-
ratici di fare meglio: gruppo di fatto operativosolo da giugno inoltrato. Arrivano Krasic, Qua-gliarella, Bonucci, Storari, Motta, Aquilani,Martinez e Pepe. Squadra affidata a Delneri.Nonostante tutto, a inizio gennaio 2011 la Juveè in piena corsa per un posto in Champions. Poi,si spacca Quagliarella, il castello si sfalda e ibianconeri precipitano: nuova-mente settimi. A fine febbraio, Del Piero mette spalle al muro Agnelli, e tramite il suo sito an-nuncia «che sono disposto a fir-mare in bianco il mio rinnovo». Latrattativa era in fase di stallo, lamossa coglie di sorpresa la socie-tà. Agnelli, infastidito, si vedepraticamente costretto a prolun-gare il contratto anche per evitareuno scontro coi tifosi poco gestibi-le in quel momento storico. Nelfrattempo, il clima si è fatto terri-bile attorno a Marotta. I nostalgicidi Moggi «picchiano duro». Sale in cattedraAgnelli: chiarisce chi è il capo, zittisce i tifosi espiega che «Marotta non si tocca». E’ l’estate incui arrivano Pirlo, Vidal, Vucinic, Lichtsteiner eGiaccherini. Sei mesi prima erano stati acquista-ti anche Matri e Barzagli. Il nuovo allenatore è
una scelta tutta di Agnelli: inizia l’era di AntonioConte. L’8 settembre 2011 il presidente inaugu-ra lo Juve Stadium. Tre giorni dopo i bianconeriospitano il Parma: 4-1, in gol Lichtsteiner, Pepe,Vidal e Marchisio. Passa un mesetto e Agnelli«sistema» la faccenda Del Piero: «Con il nuovostadio ci avviciniamo ai nostri competitor euro-
pei — dice durante l’assembleadei soci —. L’unico legame con ilpassato resta il nostro capitanoAlessandro Del Piero, che ha volu-to rimanere un ultimo anno dacalciatore della Juventus e a cuidedichiamo ora un grande ap-plauso». Insomma, quell’«ultimoanno da calciatore della Juve...» èuna sentenza: titoli di coda sul Ca-pitano. Freddezza! La scelta, vadetto, è anche tecnica: Del Pieroha ormai 37 anni.
IL MIRACOLO DI ANTONIO A finestagione arriva un miracoloso scudetto ai dannidel Milan di Allegri: zero sconfitte in campiona-to, Coppa Italia persa solo in finale. Nell’estatedel 2012 ecco Asamoah, Giovinco, Isla e Pogba.L’allora 19enne francese viene strappato alloUnited, a costo zero. In pochi mesi la maglia da
titolare è sua! Intanto, finisce in bacheca un al-tro scudetto; fuori ai quarti di finale in Cham-pions League. Estate 2013: Marotta «inventa» ilcolpo Tevez. Agnelli consegna all’argentino la«dieci» di Del Piero: terzo scudetto consecutivo,amarezza Champions (non superata la fase a gi-roni) e semifinale di Europa League.
PUTIFERIO ALLEGRI Il divorzio da Conte è storiarecente. Squadra già in ritiro, in 12 ore Agnelli eMarotta pescano il jolly Allegri. Il popolo juven-tino non gradisce, contesta in maniera pesante ilnuovo tecnico, e addebita alla società tutte lecolpe dell’addio di Conte. Anche qui, però,Agnelli mostra il petto, ignora le contestazioni efa muro davanti ad Allegri. Una solidità societa-ria che il tecnico sa capitalizzare, prendendo inpugno prima la squadra e poi l’ambiente tutto.La Juve oggi frequenta da vip i ristoranti da cen-to euro, ha portato a casa il quarto scudetto con-secutivo, domani si giocherà la doppietta nazio-nale (manca da 20 anni) e il 6 giugno sfiderà ilBarcellona nell’ultimo atto della Champions Le-ague. «Gran parte del merito — dice Allegri — èdi Agnelli». Ha ragione: il baby presidente del2010 ci ha messo meno di cinque anni per bussa-re alla porta delle leggende bianconere.
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In 5 anni Agnelli ha rilanciato la Juve1Dal drammatico post Calciopoli alla finale di Champions, ha ridato orgoglio alla Signora
L’INCONTRO BENEFICO
E con Del Pierova in scenail grande disgelo1Il 2 giugno Ale torna allo Stadium per la Partita del Cuore con Andrea e Elkann
Gabriella Mancini
C i voleva la Partita delCuore per riportare Ales-sandro Del Piero allo Ju-
ventus Stadium. Ieri, il grandeex bianconero ha annunciato lasua adesione nella squadra dei
Campioni per la Ricerca, gio-cherà quindi, udite udite, alfianco di Andrea Agnelli, JohnElkann, Pavel Nedved e Massi-miliano Allegri contro la Nazio-nale Cantanti. Un chiaro segnodi disgelo dopo un periodo dilontananza dalla Juve, anche seè sempre rimasta nel suo cuore.
Dopo l’ultima partita control’Atalanta, in un giorno di mag-gio del 2012, il distacco era sta-to difficile tant’è che Ale, allorasommerso dall’applauso dei ti-fosi, scelse una destinazionedall’altra parte del mondo, l’Au-stralia, come a volte succedequando finisce un grande amo-
re. Del Piero non ha mai nasco-sto la nostalgia per la Juve, an-che quando all’improvviso cad-de il silenzio, quando il presi-dente Andrea Agnelli non lochiamava più, quando la vita gliprospettava nuovi orizzonti. E’sempre rimasto affezionato aquei colori scolpiti sulla pelle.
Nei mesi scorsi ha visitato laFondazione piemontese per laricerca sul cancro di Candiolo,presieduta da Allegra Agnelli,un centro all’avanguardia in cuianche i cittadini comuni parte-cipano con un’offerta sapendodi poter contare su una struttu-ra di grande prestigio. E quando
Alessandro ha ricevuto l’invitodella signora Agnelli per la Par-tita del Cuore, il cui incasso an-drà a Candiolo e a Telethon, leha telefonato ufficializzando lasua partecipazione. «Sono mol-to felice e onorato dell’invito —ha detto Del Piero — per questoho detto sì con entusiasmo. Perme è un piacevole ritorno, sia al-lo Juventus Stadium, e sapetequanto vi sono legato, sia allaPartita del Cuore che avevo di-sputato nel 2009 e della qualeho ricordi bellissimi. Ci vedia-mo allo Juventus Stadium!».
LIAM GALLAGHER Nella squa-dra di Del Piero giocherannoanche Eros Ramazzotti e LiamGallagher degli Oasis, la bandpreferita di Ale. L’appuntamen-to è per il 2 giugno con diretta suRai 1. Sono stati venduti 30milabiglietti, gli altri 11mila li trova-te sul sito www.listicket.com.
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Alessandro Del Piero, 40 anni (a destra), con John Elkann, 39, e Andrea Agnelli, 39, in una foto del 2011 LAPRESSE
Andreabatte il 5
Con l’arrivo al vertice il 19 maggio 2010 ha rivoltato squadra e società
Dopo il primo anno «salvò» Marotta, quest’anno ha vinto la scommessa Allegri
LA PRESIDENZA
Serie ARL’anniversario
7MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL SUO REGNO AI RAGGI X
STAGIONE 2010-2011
STAGIONE 2011-2012
STAGIONE 2012-2013
STAGIONE 2013-2014
STAGIONE 2014-2015
LE POSIZIONI IL COLPODI MERCATO
SALDO ACQUISTIE CESSIONI
RISULTATO NETTOD’ESERCIZIO
IL FATTURATOJuventus Barcellona
SERIE A CHAMPIONS COPPA ITALIA SUPERCOPPAEUROPA L.
SERIE A CHAMPIONS COPPA ITALIA SUPERCOPPAEUROPA L.
SERIE A CHAMPIONS COPPA ITALIA SUPERCOPPAEUROPA L.
SERIE A CHAMPIONS COPPA ITALIA SUPERCOPPAEUROPA L.
SERIE A CHAMPIONS COPPA ITALIA SUPERCOPPAEUROPA L.
Risultato finale In corso
Bonucci
Pirlo
Pogba
Tevez
Morata
7°
1°
1° 1°
1°1°
1°
Girone
Semifinale
Quarti
Quarti
Gironi
Finale
FinaleFinaleFinale
Semifinale
Quarti
-22 milioni
-85
-43
-16
-95,4 milioni
-48,7
-15,9
-6,7
-39
154milioni
195
272
280
451milioni
483
483
485
PogogbPogbPoPoPogPPoPPPPoPPogoooggg a
TOTALE: 4 Scudetti e 2 Supercoppa italiana -205 milioni -166,7 milioni 901 milioni 1902 milioni
Non disponibile Non disponibili
GDS
Marco Iariatwitter MarcoIaria1
L a Juventus è diventata lapiù europea tra le societàitaliane. No, non c’entra la
finale di Champions. C’entrano,piuttosto, la mentalità che è sta-ta inculcata nell’«azienda», lapianificazione degli obiettivi, laricerca delle professionalitàgiuste, lo sforzo di diversificarele fonti di entrata. I cinque annidi Andrea Agnelli dietro la scri-vania più importante di CorsoGalileo Ferraris hanno proietta-to i bianconeri in un’altra di-mensione. Conquistato il pri-mato in Italia, la Signora haprogressivamente orientato losguardo verso le big europee.La competizione internazionaleè la chiave di tutto nell’era delvillaggio globale, Agnelli lo sa esa anche quanto sia difficile dacolmare il gap, ma passi inavanti ne sono stati fatti. Quan-do si insediò alla presidenza,l’erede della Famiglia prese permano un club fuori dalla Cham-pions e con un fatturato crollatonel 2010-11 a 154 milioni di ri-cavi, non solo distante anni luceda Real e compagnia ma dietropure a Milan (235) e Inter(222). Da quel momento è ini-ziata la scalata.
to ai 6 milioni di minimo garan-tito che la casa tedesca avevaofferto per smerciare il materia-le ufficiale: lo farà direttamen-te, implementando un nuovo si-stema informativo e puntandoa fare ancora meglio in terminidi fatturato e redditività.
RIEQUILIBRIO DEI CONTI Fattosta che dai 154 milioni di par-tenza, il giro d’affari è cresciutoininterrottamente: 195 nel2011-12, 272 nel 2012-13, 280nel 2013-14. Se il divario con ilBarcellona era inizialmente di297 milioni, l’anno scorso è sce-so a 205. In questa stagione,con la finale di Berlino, i bian-coneri possono già contare suricavi stimati per 315-320 mi-lioni. E a partire dal 2015-16,con l’incremento delle entratetv e commerciali, si punta ad
abbattere il tetto di 350 milioni.Parallelamente il managementè riuscito a riequilibrare la ge-stione passando dalla perdita-record di 95,4 milioni del 2010-11 al -6,7 del 2013-14, pur nelbel mezzo di una fase espansi-va, con gli stipendi saliti del31% nello stesso periodo, a 184milioni.
POLITICA AHI AHI Agnelli hafatto benissimo i compiti a casama non è riuscito a imporre lasua leadership sul movimento.Più volte ha lanciato appelli ri-formatori caduti nel vuoto, piùvolte ha tentato di contrastarelo strapotere politico della cop-pia Galliani-Lotito subendo lesconfitte elettorali in Lega e Fi-gc. Pare quasi che lo ascoltinomaggiormente all’estero, comequando frequenta il board del-l’Eca. In casa rimane aperta laferita di Calciopoli. In questi an-ni l’intento revisionistico è statoagitato spesso dal presidente,anche per solleticare la panciadel tifo. Ma prima o poi i conticon il passato bisogna chiuder-li. Né tantomeno si può stare ineterno all’opposizione. D’al-tronde, AA è un giovanotto, coni suoi 39 anni, rispetto ai pleni-potenziari del calcio italiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA8 settembre 2011: Andrea Agnelli all’inaugurazione dello Juventus Stadium
Fatturato boomDai 154 milionidel 2010-2011ai 320 di oggi1Nella nuova era Agnelli ridotte anche le perdite: da -95 milioni ad appena -6,7
23i milioni di euro all’anno che la Juve riceverà nel 2015-2016 da Adidas, il nuovo sponsor tecnico (Nike ne versava 13)
LO SPONSOR
CHE MOSSE L’aumento di capi-tale da 120 milioni ha consenti-to di ripatrimonializzare il clube di programmare una serie diinvestimenti sul mercato chehanno elevato il livello dell’or-ganico: 205 milioni spesi pertrasferimenti, al netto delle ces-sioni, nell’ultimo quinquennio.Nel frattempo, nel settembre2011, è stato inaugurato lo Ju-ventus Stadium, l’antesignanotra gli impianti di proprietà inItalia, figlio legittimo - va detto- pure di chi c’era prima, Girau-do in primis. Gli introiti da sta-dio sono schizzati: dagli 11 mi-lioni dell’ultima stagione «in af-fitto» ai 49 dell’anno passato,includendo non solo il botteghi-no, ma anche il museo, il tour,le attività no match day. AlloStadium la partita è costruitacome un vero e proprio «enter-tainment event», c’è un diretto-re dello stadio che coordina lediverse aree, è stato pure inter-nalizzato il servizio di steward.Piccoli grandi segnali della cre-scita societaria. Come quello, coraggioso e inedito, di gestirein proprio il licensing e il mer-chandising, a partire dal primoluglio quando entrerà in vigoreil nuovo contratto di sponsoriz-zazione con Adidas, che assicu-rerà 23 milioni annui contro i13 di Nike. La Juve ha rinuncia-
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SCUOLA MILITARE TEULIÈ 21 MAGGIO 2015 - ORE 20.00
8 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fabio Licari
A lla faccia della testa di serie. Nel sorteggiodei gruppi di Champions League, pur inse-rita in prima fascia, la Juve rischia una tra
Real Madrid, Atletico, United, City, Porto... È ilparadosso inevitabile del correttivo introdottonel regolamento: dalla stagione 2015-16, infatti,l’urna delle teste di serie comprenderà i detentoridella coppa e i 7 campioni dei primi 7 campionatidel ranking Uefa (8 in questo caso, visto che Bar-cellona e Juve hanno anche vinto lo «scudetto»),e non più i club con il miglior ranking. Una novitàgiusta per un torneo che troppo spesso sembradimenticare il concetto di «campioni» abbrac-ciando sempre più quello di «Superlega».
SCENARI Alla fine dei campionati europei man-cano un paio di turni, ma è possibile disegnare unquadro attendibile delle prossime coppe. Parten-do, naturalmen-te, dalle classifi-che attuali. Ecioè per l’Italia:Juve, Roma e La-zio in Cham-pions; Napoli,Fiorentina eSamp in EuropaLeague. Nei pros-simi 180’ qualco-sa può cambiare,Ecco intanto unoscenario proba-bile — con rischi,incognite e corsiepreferenziali — delle coppe per le italiane.
CHAMPIONS: JUVE Juve testa di serie (con Bar-cellona, Chelsea, Bayern, Benfica, Psg, Zenit ePsv Eindhoven) al sorteggio dei gruppi di Monte-carlo, il 27 agosto. In seconda fascia sono sicura-mente Real Madrid e Porto e, con buona probabi-lità, anche Atletico, Arsenal, Manchester Utd eManchester City, Valencia e Leverkusen: non faci-lissimo scegliere (i tedeschi sono i meno preoccu-panti). In terza fascia dovrebbero essere Lione,Olympiacos, Dinamo Kiev più magari Shakhtar eAjax dai playoff. E, a proposito di clienti scomodi,i gruppi potrebbero ospitare cinque spagnole (dicui 4 direttamente): oltre a Barça, Real e quasisicuramente Atletico ci sarebbe anche il Sivigliase arrivasse 5° nella Liga e vincesse questa Euro-pa League. Più il Valencia, se 4°, ai playoff.
CHAMPIONS: LE ALTRE ITALIANE Il 2° posto in
campionato assicura la qualificazione diretta aigruppi. Oggi la Roma, aspettando il derby, è invantaggio. Al sorteggio, però, non sarebbe facileper nessuna della due romane: la 4a e ultima fa-scia sembra una destinazione probabile, a menoche nei playoff non crollino le squadre con coeffi-ciente migliore (la Lazio avrebbe più chance dirisalire in terza fascia). Discorso diverso per il Na-poli: se si qualifica ai gruppi sarebbe tra la secon-da e, più probabile, la terza fascia del sorteggio.
CHAMPIONS: I PLAYOFF Per la 3a del nostro cam-pionato non sarà facilissimo neanche affrontare iplayoff. Roma e Lazio non sarebbero teste di seriee dovrebbero vedersela con: 1) una tra Atletico,Valencia o Siviglia; 2) una tra Arsenal e United;3) Leverkusen; 4) una tra Ajax e Shakhtar. Il Na-poli ha più possibilità di essere testa di serie.
EUROPA LEAGUE Napoli (o Lazio, o Roma) e Fio-rentina direttamente ai gruppi: da testa di serie
Higuain e c.; probabilmente in prima fascia Lazioe Fiorentina; in bilico tra prima e seconda la Ro-ma. Al momento l’estate peggiore toccherebbe al-la Samp, costretta al terzo preliminare (dal 30 lu-glio) e poi ai playoff (dal 20 agosto), e non è dettoda testa di serie. Inter e Torino possono sperare disubentrare ai blucerchiati al 6° posto: i nerazzurrisarebbero sempre teste di serie, i granata sonomessi meglio della Samp. Poi c’è il Genoa che haperò problemi seri di licenze.
RANKING UEFA Tutte le italiane per sé, natural-mente, e per il ranking Uefa. L’Italia ripartirà il 1°luglio al 4° posto ma vicina all’Inghilterra. Se laJuve vincesse — non ai rigori — la Champions, ildistacco scenderebbe a 1,76. Obiettivo sorpasso,per riconquistare la quarta in Champions dal2017-18. Impresa non facile, ma almeno non sia-mo più noi a rischiare il sorpasso.
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Juve testa di serieMa c’è il rischiodi ritrovare il Real1La novità nel regolamento Uefa cambia gli equilibri del sorteggio. Ecco tutto quello che può succedere
LE ITALIANE VERSO LE COPPE 2015-16CHAMPIONS LEAGUE
1°
2°
3°
4°
5°
6°
81,2*
63,7
62
58,9*
42,6
41,7
Spagna
Germania
Inghilterra
ITALIA
Portogallo
Francia
7/8
11/8
18-19/8
20/8
25-26/8
27/8
27/8
28/8
15/9
17/9
Sorteggio playoff CL e EL
Supercoppa (Tbilisi)
Playoff andata CL
Playoff andata EL
Playoff ritorno CL
Playoff ritorno EL
Sorteggio gruppi CL
Sorteggio gruppi EL
inizio Champions
inizio Europa League
14°
20°
22°
24°
39°
46°
73°
78°
98°
105°
JUVENTUS
NAPOLI
Milan
Inter
FIORENTINA
LAZIO
ROMA
Udinese
Torino
Palermo
SAMPDORIA
EUROPA LEAGUE
*possono ancora migliorare il lororanking con le finali di Championse Europa League
in MAIUSCOLO le sicure e/o probabili qualificate
RANKING UEFA 2016 LE ITALIANE NEL RANKING LE PRIME DATE DEL 2015-16
LAZIOPlayoff
Non testa di serie al sorteggiodel 7 agosto (se si qualifica aigruppi, in 4° fascia al sorteggio)
Fase a gruppi
Testa di serie al sorteggiodel 27 agosto
JUVENTUS
Fase a gruppi
In 4° fascia al sorteggiodel 27 agosto
ROMA
SAMPDORIATerzo preliminare
Probabile testa di serieal sorteggio del 17 luglio
Fase a gruppi
Testa di serie al sorteggiodel 28 agosto
NAPOLI
Fase a gruppi
Molto probabile testa di serieal sorteggio del 28 agosto
FIORENTINA
Simulazione in base alla classifica attuale del campionato
CENTIMETRI
1,26I miliardi che l’Uefa distribuirà ai club nella prossima Champions (tra i premi e il market pool): +25% L’ultima Champions vinta dalla Juventus nel 1996
LA CIFRA
Tra Serie A ed EuropaR
9MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tutti a Berlinocon i bianconeri?Prima gli abbonati 1Giovedì comincia la prelazione per chi ha la tessera dello Stadium: biglietti in vendita col pacchetto viaggio
� (f.li.) Indiscrezioni confermate: Juve-Barça sarà diretta da Cuneyt Çakir, 38 anni, turco, oggi il miglior arbitro europeo tra quelli disponibili per la finale (Rizzoli e Kuipers hanno fischiato le ultime edizioni, Webb e Proença si sono ritirati). Il ballottaggio era con il tedesco Brych: dal punto di vista tecnico non c’è gara tra i due.
BENFICA Agente assicurativo,Çakir ha diretto tre volte la Juve: un k.o. (2-1 l’anno scorso con il Benfica in semifinale di Euroleague); due successi (3-0 al Chelsea e 2-1 allo Sturm in Champions). Tre precedenti anche col Barça: una vittoria col Benfica, due pari (Chelsea e Rubin). Ha arbitrato l’Italia due volte: nel 2-0 con l’Irlanda a Euro 2012, e nell’1-1 con l’Olanda in amichevole nel 2013.
MONDIALE Eccellente al Mondiale 2014: ha diretto con personalità Brasile-Messico 0-0, Algeria-Russia 1-1 e la semifinale Olanda-Argentina 0-0. Era tra i candidati alla finale andata a Rizzoli. Anche l’Uefa lo impegna in gare cruciali, compresa Spagna-Portogallo 0-0 semifinale a Euro 2012. Espulse Balotelli (una pedata) in City-Dinamo Kiev 1-0, quest’anno ha diretto molto bene Roma-Fiorentina 0-3 in Euroleague (gara da big). Una macchia: il «rosso» a Nani, esagerato, in United-Real 1-2 (Champions 2013).
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SCELTO IL TURCO
Arbitra ÇakirDue successi ek.o. col Benfica
� Prima della finale di Champions, c’è quella di Coppa Italia: la Juve oggi arriva a Roma, dove domani sera affronterà la Lazio per cercare di conquistare il decimo trofeo di questa competizione (manca da 20 anni). Allegri rispetterà le abitudini di Champions: rifinitura a Vinovo, poi «walkaround» e conferenza stampa (oltre all’allenatore parlerà anche Chiellini) all’Olimpico. A parte Storari, che sostituirà Buffon (è lui il portiere della Coppa Italia), e gli squalificati Marchisio e Morata, la formazione sarà quella standard, con tutti i titolari: in attacco Llorente (favorito su Matri) sarà la spalla di Tevez, Pereyra farà il trequartista e Vidal la mezzala. Marchisio a Roma non ci sarà, ieri il centrocampista però ha consegnato allo Juventus Museum la maglia delle sue 300 partite in Serie A. Dopo la Coppa Italia, la Juventus sarà impegnata in campionato sabato 23 contro il Napoli, ultima partita in casa della stagione. In quell’occasione ci sarà la premiazione della Lega con la consegna della coppa dello scudetto, ma niente di più: non sono previsti giri in pullman per la città (come gli altri anni) o altri festeggiamenti, l’obiettivo è rimanere concentrati solo sulla finale di Champions contro il Barcellona.
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FINALE DI COPPA ITALIA
Con la Lazioci sono i titolariper la «Decima»
Fabiana Della ValleMILANO
L a caccia al biglietto per Ber-lino è già partita da tempo,ma la vendita in realtà non
è ancora cominciata. La finale diChampions League del 6 giugnocontro il Barcellona, però, inquesto momento è l’unica cosache interessa ai tifosi bianconeri.Per la gioia dei quali la Juventusieri ha fornito tutti i dettagli perl’acquisto: precedenza agli abbo-nati e poi tutti gli altri, sempreche i tagliandi avanzino.
LA PRELAZIONE Il giorno chiavesarà giovedì: alle 12 sul sito pre-disposto appositamente per la fi-n a l e d a F r a n c o r o s s o ,(www.berlino2015.it), verrannomessi in vendita i 19.550 bigliet-ti che la Juventus avrà dall’Uefa.La stessa quantità toccherà alBarcellona, il resto (la capienzadell’Olympiastadion è di 70.500spettatori), è già stato vendutodall’Uefa ancora prima che si sa-pessero i nomi delle due finaliste(a parte quelli in possesso dei va-ri sponsor). Giovedì, però, ini-zierà solo la prelazione per gli
abbonati: per otto giorni (fino agiovedì 28 maggio alle ore 12), i27 mila frequentatori abitualidello Juventus Stadium potran-no provare a portare a casa unodegli ambitissimi tagliandi. Ogniabbonato potrà acquistare un so-lo ticket e solo per sé (nel sensoche non saranno possibili cambi
di nominativo). I biglietti per lostadio saranno venduti insiemeai pacchetti di viaggio predispo-sti da Francorosso: sarà possibileorganizzare gruppi di massimo 4abbonati. Ci saranno diverse so-luzioni e prezzi: volo charter o dilinea in giornata con partenzada varie città italiane e rientronella notte/mattino dopo la par-tita, oppure partenza in bus,sempre da varie città italiane erientro dopo la partita. Non èprevisto nessun pernottamento.
SOLO PACCHETTI Saranno mes-se in vendita tre categorie di bi-glietti: da 280, 160 e 70 euro. Alprezzo del tagliando si dovrannoaggiungere 3,85 euro, per poterusufruire dei trasporti pubblicidi Berlino per il giorno della fi-nale e fino alle 3 del mattino del7 giugno. I biglietti disponibilisono circa 8 mila in meno rispet-to agli abbonati, quindi se tuttivolessero partire per Berlino nonci sarebbe comunque posto. Gio-vedì 28 la Juve saprà quanti ta-gliandi saranno avanzati dopo laprelazione e li rimetterà in ven-dita agli stessi prezzi e con lestesse modalità (sempre che cene siano ancora). Quindi non cisarà alcuna possibilità di acqui-stare i biglietti indipendente-mente dai pacchetti viaggioFrancorosso. La scelta di privile-giare gli abbonati, ovvero quelliche seguono la squadra tuttol’anno, è stata apprezzata dai ti-fosi. D’altronde anche il Barcel-lona ha optato per una soluzionesimile: solo chi è socio (non ab-bonato, ma possessore della tes-sera Barça) potrà andare a Berli-no. I soci (che sono circa 180 mi-la) potranno fare richiesta fino agiovedì. Ieri, giorno di aperturadelle prenotazioni, erano già ar-rivate 12 mila richieste. Venerdìsi procederà al sorteggio: solo i19.550 più fortunati potrannoandare a Berlino per assistere al-la finale.
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19.550� Il numero di biglietti che l’Uefa ha dato alle due finaliste di Champions League, Juventus e Barcellona. Gli abbonati dello Stadium sono 27 mila
Tifosi della Juve in ansia: tutti alla ricerca di un biglietto per la finale LAPRESSE
Verso la finale di ChampionsR
10 Serie ARPosticipo e polemiche
Caos derby, vince LotitoE la Roma si arrabbia1Il match spostato lunedì alle 18. Il d.g. Baldissoni: «Così si ledono tanti interessi». Il Napoli chiede di giocare con la Juve alla stessa ora
Massimo CecchiniMarco Iaria
N on fatevi ingannare dall’ora (17.24) in cui èstata battuta la prima agenzia che ufficializza-va lo spostamento del derby della Capitale a
lunedì 25 maggio alle ore 18. In realtà la notizia eranell’aria da domenica e quello che ha fatto perderetempo è stata la trattativa con il Viminale per cercareun’ora che potesse accontentare meglio tifosi e tv – lanotturna sarebbe stata gradita – senza ostacolare illavoro dell’ordine pubblico. E così, almeno su questofronte, si è trovata una mediazione. Sul merito invece,soprattutto agli occhi dell’opinione pubblica romani-sta, ha vinto Claudio Lotito, presidente della Lazio,che ha ottenuto un giorno in più di riposo per la suasquadra, impegnata domani nella finale di Coppa Ita-lia contro la Juventus.
«NESSUNA MOTIVAZIONE» Inutile dire che l’ama-rezza della Roma è grande, ma non solo per il giornoin più di riposo concesso ai rivali, bensì per il senso disfaldamento delle regole che si respira. «Quando gio-chiamo le partite ad oggi lo decide la Lega – dice il d.g.Baldissoni –. Non vedo una motivazione (allo sposta-mento, ndr). Vi potrei dire che esistono anche gli inte-ressi di un campionato come quello di Serie A, condiritti tv che devono essere venduti in maniera corret-ta soprattutto all’estero attraendo interesse, e sposta-re la partita più importante non corrisponde a questointeresse, creando perciò un danno a chi l’ha fatto. Vipotrei dire che potrebbe esistere l’interesse di chi hacomprato il biglietto e che non potrà invece partecipa-re alla partita. Esiste l’interesse magari di una città anon vedere chiuso un quadrante per motivi di ordine
pubblico. Nel calcio poi si è sempre giocato di merco-ledì le Coppe e di domenica il campionato senza chenessuno lo abbia ritenuto strano. La Juve giocheràmercoledì e poi addirittura sabato contro il Napoli.Potrei parlare per ore, ma è inutile. Decide la Lega enoi scenderemo in campo per vincere».
DE LAURENTIIS CONTRO Che la grana sia statagrande lo si era capito, tant’è che Maurizio Beretta,presidente di Lega, ha ritenuto di condividerla col consiglio di Lega in «conference call», del quale fannoparte, oltre al vice presidente Galliani, anche Juven-tus, Inter, Chievo, Atalanta, Fiorentina, Palermo, Tori-no e Napoli. L’approvazione – poi comunicata al presi-dente federale Tavecchio – è arrivata a maggioranza,col voto contrario di De Laurentiis. Non sorprende,tanto più che in serata il Napoli harichiesto ufficialmente alla Lega digiocare contro la Juve in contem-poranea con il derby. Come le ro-mane, infatti, anche Benitez è incorsa per la Champions e così sem-bra chiaro – avendola come avver-saria al San Paolo nell’ultima gior-nata – che la rivale più abbordabilesia stata individuata nella Lazio, pronta però a utilizzare un giornodi riposo in più. I partenopei, d’altronde, hanno il van-taggio di poter giocare sabato con una Juve con tre soligiorni di riposo dopo la finale di Coppa Italia, ma losvantaggio di far sapere in anticipo il risultato del pro-prio match alle romane, tant’è che sui social alcunitifosi napoletani temono un accordo-derby sul pari.
LA LEGA E I PRECEDENTI Detto che una delle condi-zioni per accettare la richiesta della Lazio è stata l’ob-
bligo del rimborso biglietti per chiunque lo richiedes-se, sul fronte Lega si respira una apparente serenità.La decisione viene spiegata grazie a precedenti similiche in passato ci sono stati. «Nelle ultime stagioni so-no stati numerosi i casi analoghi, per portare gare dicampionato a una distanza di 5 giorni da impegni pre-cedenti o successivi di coppe europee». Questi gliesempi citati: Milan-Roma di lunedì 16 dicembre 2013(i rossoneri avevano giocato in Champions il mercole-dì precedente e la Roma non era impegnata in settima-na); Milan-Bologna di venerdì 14 febbraio 2014 (i ros-soneri giocavano in Champions il mercoledì successi-vo); Napoli-Cagliari di venerdì 9 marzo 2012 (gli az-zurri giocavano il mercoledì successivo inChampions); Lazio-Udinese di martedì 27 novembre2012 (entrambe erano state impegnate in Europa Lea-
gue il giovedì precedente); Juve-Napoli di venerdì 1 marzo 2013 (ibianconeri giocavano in Cham-pions il mercoledì successivo). E al-lora, visto che si considera la finaledi Coppa Italia alla stregua di gran-di partite europee, si è concesso lospostamento. Perciò alla fine que-sto è il quadro degli altri anticipi eposticipi. Sabato: Juve-Napoli (18)e Genoa-Inter (20.45). Domenica:
Empoli-Samp (12.30), Fiorentina-Palermo (spostataalle 15) e Milan-Torino (20.45). Tutti contenti? Nonproprio, perché anche altri club avrebbero desideratola contemporaneità per i loro obiettivi piccoli e grandi,ma la Lega ha sottolineato come il tempo di quel tipodi calcio è finito. Questa è l’epoca del pallone spezzati-no con tutto quello che comporta. Insomma, così è sevi pare. E alla fine pare che vada bene a tutti o quasi.
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LA VOLATA CHAMPIONS
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
JUVENTUS campione d'Italia
difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile
STATO DI FORMA: scarso buono ottimo
37ª 38ª
La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi,
la 3ª ai playoff (18-26 agosto)
JUVENTUS Lazio NAPOLI PT. 63
Roma NAPOLI LAZIO PT. 66
LAZIO Palermo ROMA PT. 67
GDS
COPPA ITALIA
È Candreval’arma letaledella Laziocontro la Juve1Pioli lo ha inventato anche trequartista Lui risponde con prestazioni super e gol
I GIALLOROSSI
Adesso Garciaè pronto a varareun nuovo ritiro1Tutti a Trigoriama in versione light Infermeria: Pjanic verso il recupero, Maicon ci prova
Andrea PuglieseROMA
M agari sarà anche perscaramanzia, vistoche con l’Udinese ha
portato fortuna. Ma anchequesta settimana il ritiro del-la Roma andrà avanti esatta-mente come nella scorsa: asinghiozzo, quasi a giorni al-terni, con la formula light.«Abbiamo tempo per riflet-tere, l’importante è fare coseintelligenti», ha detto RudiGarcia subito dopo l’Udine-se. La squadra, infatti, si ri-troverà domani per prepara-re il derby di lunedì prossi-mo. Ma il ritiro inizierà soloil giorno dopo.
IL RITIRO Formula light,dunque, proprio come anda-to in scena la scorsa settima-na. La squadra dormirà a Tri-goria nelle notti di giovedì,sabato e domenica, mentre igiocatori saranno liberi do-mani sera e venerdì. Lo stes-so copione pre-Udinese,quando l’allenatore franceselasciò libera la prima seratadella settimana lavorativa equella di giovedì. Questo
perché Garcia continua ad esse-re convinto, in cuor suo, che ilritiro non sia la panacea a tutti imali di una squadra, anzi. E chealla fine, a conti fatti, lo stare tutti insieme, lontani da affettie famiglie, finisca più con bru-ciare le energie mentali piutto-sto che aiutare a rigenerale. Masiccome con l’Udinese ha fun-zionato, sarebbe stato un ha-rakiri a livello comunicazionenon replicarlo nella settimanaprima del derby.
I SINGOLI Da domani, intanto,bisognerà capire prima di tuttocome sta Pjanic, uscito affatica-to dalla sfida con l’Udinese esempre alle prese con qualcheproblemino alle caviglie. Il ta-lento bosniaco, però, dovrebbeesserci e nel peggiore dei casistringerà i denti, proprio comeha fatto negli ultimi tempi. Eproverà a esserci pure Maicon,anche se le possibilità di averloa disposizione non sono poimolte. Anche il brasiliano, pe-rò, proverà a stringere i denti,magari alla fine andrà in pan-china. Non proprio la stessa co-sa, ma almeno un passo avanti.
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Rudi Garcia, 51 anni, allenatore ANSA
Nicola Berardino ROMA
C ome nella trama di unfilm ben studiato, il pro-tagonista annunciato ri-
spunta sempre nel finale. CosìAntonio Candreva si è ripreso ilsuo posto al volante della La-zio. Sul doppio fronte fra la cor-sa verso la Champions e la fina-le di Coppa Italia di domani.Sabato sera è stato l’uomo inpiù della squadra di Pioli cheha vinto nella trasferta controla Sampdoria. A ridosso dellepunte, Klose e Anderson, inuna posizione per certi versiinedita, almeno in partenza digara. Perché poi Candreva sgu-sciava dappertutto. Da esternooffensivo, come da diga dellamediana, o anche come puntaaggiunta. Un interprete tra mil-le compiti. Tecnica, qualità,agonismo e sette polmoni a sof-fiare sulla sua tenacia, esaltatada un taglio di capelli da mari-ne che regala più grinta al suoaspetto. Un Candreva trascina-tore. Come quello che era di-ventato il primo leader della
Lazio di Pioli. A inizio stagione,l’esterno si proponeva comel’elemento di maggior classedella rinnovata formazionebiancoceleste. Un ruolo di pri-mo piano, non solo per la par-tecipazione al Mondiale in Bra-sile, ma anche per i 12 gol sigla-ti nell’ultimo campionato (ca-pocannoniere della Lazio).
UN PILASTRO Poi, la squadra diPioli è cresciuta pure attraversoaltri protagonisti. Dall’esplo-sione di Felipe Anderson, di-ventato titolare proprio per so-stituire Candreva infortunato,alla nuova dimensione di Bigliao al rilancio di Klose. Ma Can-dreva, malgrado qualche sostain infermeria, ha saputo tenereil passo. In campionato, ha se-gnato 9 gol (8 coincisi con al-trettante vittorie), mentre in Coppa ha colpito solo una vol-ta. È ancora titolare in azzurro,anche con Antonio Conte.
INCROCI La sfida con i bianco-neri richiama la gara di un me-se fa (18 aprile) in campionato.Quella sera nacque nel segnodell’amarezza per Candreva
che a Torino si ritrovò in pan-china. Salvo poi essere utilizza-to nella ripresa per scuotereuna prova della Lazio già gra-vata dal doppio svantaggio (fi-nì 2-0). Reagì con orgoglio. LaJuve è anche una tappa dellasua carriera. Gennaio 2010, a22 anni, arriva a Torino in pre-stito dall’Udinese. Contro la La-zio, ironia del destino, la suaprima gara da titolare con ibianconeri allenati da Zacche-roni, che lo schiera pure in Eu-ropa League. Era arrivato perrinforzare la squadra di Ferra-ra, che fece in tempo solo a far-lo debuttare nel finale della ga-ra persa in casa con la Roma. LaJuve di Candreva dura però ap-pena sei mesi: a fine stagionenessun riscatto e ritorno a Udi-ne. Fino all’esplosione nella La-zio, dove ha alzato il suo unicotrofeo nella finale del 26 mag-gio 2013 all’Olimpico contro laRoma. Quella stessa Coppa Ita-lia che Candreva vorrebbe as-saporare battendo la Juve do-mani sera. Questa volta il derbysarebbe con se stesso e con ipropri trascorsi.
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I NUMERI
177� i cross effettuati dall’esterno biancoceleste nelle trentadue presenze che ha sinora totalizzato in questa stagione di Serie A
891� I passaggi positivi sommati. Un dato che illustra la continua partecipazione di Candreva agli sviluppi della manovra laziale
142� i palloni recuperati in fase di disimpegno. Un lavoro che occupa costantemente Candreva, anche quando agisce in copertura
1� il derby romano giocato di lunedì. La partita si è giocata l’8 aprile 2013 e si è conclusa con il risultato di 1-1. Le due reti di Hernanes e Totti
Antonio Candreva, 28 anni, 9 gol in campionato in questa stagione LAPRESSE
Totti e Klose durante l’ultimo derby a gennaio, finito 2-2 REUTERS
11MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IGNAZIO MARINOSINDACO DI ROMA
NON SONO PER NIENTE PREOCCUPATO: C’È
UN LAVORO QUOTIDIANO SU TUTTE LE AREE
STRATEGICHE DI ROMA
FRANCO GABRIELLIPREFETTO DI ROMA
È UNA DECISIONEDELLA LEGA E NON
DEL PREFETTO: L’UNICO DIALOGO È STATO
SULL’ORARIO DI GIOCO
Ok di prefetto e sindacoMa nel 2013 finì male1Gabrielli sereno, Marino tranquillo: «Nessuna preoccupazione»Due anni fa l’unico precedente di lunedì gettò nel panico il quartiere
Alessandro CatapanoROMA
«P erché giocare di lune-dì?». Due anni fa, eral’8 aprile 2013, l’en-
nesima guerriglia tra ultrà e for-ze dell’ordine costrinse residentie negozianti del quartiere Fla-minio a rintanarsi in casa: por-toni serrati, saracinesche abbas-sate in fretta, fuggi-fuggi gene-rale nel traffico impazzito (com-plice lo sciopero dei mezzipubblici) e un intero quartiereancora una volta messo a ferro efuoco. Il derby di lunedì, dispo-sto perché la Lazio il giovedì ave-va giocato in Europa League haquell’unico precedente, tantoinquietante — alla fine il bilan-cio degli scontri pre-partita fu di8 accoltellati — che è rimastol’ultimo derby della Capitalegiocato di notte. Così decise l’al-lora Prefetto Giuseppe Pecoraro.I maligni dicono che il suo suc-cessore, l’ex capo della Protezio-ne civile Franco Gabrielli, siabuon amico di Lotito. È certa-mente una cattiveria, però al-l’«esordio» nel derby il neo Pre-fetto non solo ha autorizzato ilposticipo della partita al lunedì— «Non l’ho deciso io, ma la Le-ga», ha precisato —, ma ha ac-cettato pure lo slittamento delfischio d’inizio alle 18. «Comun-que in orario diurno», ha sottoli-
neato Gabrielli. Già, ma un’oradopo il limite massimo che Que-stura, Prefettura e Viminale si erano imposti all’inizio della sta-gione per evitare anche il mini-mo rischio che il deflusso post-partita potesse completarsi albuio. Esattamente quello chepuò capitare lunedì, soprattuttose il risultato dovesse scontenta-re una delle due fazioni.
TRANQUILLI Ma avranno avutotutti ottime ragioni. Anche il sin-daco Ignazio Marino, che nonha potuto opporsi e poi ha pro-vato a rassicurare i cittadini diRoma Nord, terrorizzati al pen-siero di vivere un derby in un
giorno feriale, e proprio all’usci-ta dal lavoro. «Non sono assolu-tamente preoccupato — ha giu-rato Marino —, c’è un lavoroquotidiano su tutte le aree stra-tegiche che coinvolgono la mo-bilità, la viabilità e la sicurezzadella città con il prefetto Ga-brielli, stiamo lavorando moltobene e non ho nessuna preoccu-pazione». Cos’altro avrebbe po-tuto dire il sindaco di una cittàche aspira ad ospitare un’Olim-piade ma non può permettersinemmeno una partita di calcioin notturna? Al Viminale non so-no altrettanto tranquilli. Le noti-zie raccolte dalla Digos non so-no particolarmente preoccu-
panti (non più del solito), ma chidovrà gestire l’ordine pubblicoavrebbe evitato volentieri ilgiorno feriale e lo slittamento ditre ore del fischio d’inizio.
PRIMA LA COPPA ITALIA An-che perché fino a domani le au-torità saranno tutte concentratesulla finale di Coppa Italia. Ju-ventus-Lazio è un’altra sfida de-licatissima, per la posta in palio,la rivalità tra le due tifoserie, lapresenza di Mattarella, alla pri-ma Coppa Italia da presidentedella Repubblica, e, ovviamen-te, per il precedente dello scorsoanno, così drammatico che piùdi qualcuno, dopo la sparatoriadi Tor di Quinto e lo show diGenny ‘a Carogna, ipotizzò chela finale successiva, quella di do-mani, sarebbe stato meglio gio-carla a Milano (complice Expo).Niente da fare. La Capitale hamantenuto la finale della Coppanazionale, ma stavolta la gestio-ne dell’ordine pubblico non po-trà fare acqua da tutte le particome un anno fa: gli juventini(in maggioranza romani, po-chissimi attesi da Torino) occu-peranno la Sud, i laziali la Nord,non dovrebbero incrociarsi. Co-munque ci saranno 800 stewarde un migliaio di agenti. Per unapartita di calcio da sì e no60mila spettatori. È il calcio,bellezza.
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Tafferugli tra ultrà e forze dell’ordine dopo l’ultimo derby di Roma ANSA
12 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Un Evento
13MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Motta-Inter si può farese la garanzia è Touré1L’oriundo tornerebbe solo con una squadra vincente da subito: Mancini usa la carta Yaya per dare un segnale concreto e decisivo
Matteo Dalla Vite
L e intenzioni di RobertoMancini sono note: vuolegiocatori forti, fisici, tecni-
ci, esperti, con personalità, ca-paci anche di reggere la maledi-zione-pressante di San Siro. Iltutto secondo un piano che por-terebbe una mezza rivoluzione.Ecco: dentro a questa idea di fu-tura Inter è noto da tempo cheThiago Motta è perno ritenutoimportante, soprattutto nel mo-mento in cui Jeremy Toulalan(sedotto e non acchiappato) hadeciso di restarsene a Monte-carlo per il suo finale di carrie-ra. Tutto semplice allora? No,non ancora: perché ThiagoMotta va convinto. E la chiavesarebbe un piano-calamita: unpezzo-grosso ne attira un altro.
SCUDETTO SUBITO Si sa chel’opera di convincimento verba-le non sempre può bastare.Mancio ci sa fare in questo sen-so, e in società non solo il tecni-co lavora per un Grande ritornodi uno dei pilastri del Triplete.Più di ogni cosa, però, conte-ranno le parole convincenti deltecnico abbinate alle azioni tan-gibili del club nel dare un se-gnale preciso: costruire unasquadra subito da scudetto sipuò. Mancini sul doppio fronteinsomma: telefona, costruisce,incastra caselle dando convin-zioni sotto forma di disegno cheil club dovrà concretizzare.
PORTE APERTE Il problema,guardando il tutto dall’altrasponda, è che il PSG non vor-rebbe privarsi di Thiago. Ma so-lo a parole, per ora. Dopo avervinto un altro titolo, ecco che ilclub parigino sembra conside-rare l’oriundo perno anche perla prossima stagione. Però, almomento, segnali concretiThiago Motta non li avrebbe ri-
cevuti dal club di Al Thani. Dirinnovi ce ne sono stati in altrezone del campo, ma con lui nonsono ancora andati oltre lechiacchiere. Cosa che ha fattoaprire le porte dei sondaggi al-l’ex interista che ha l’accordo inscadenza nel 2016.
BIENNALE PIU’... Da Parigi rac-contano che il Psg sarebbepronto ad aumentargli l’ingag-gio, nelle zone milanesi raccon-tano invece che sarebbe prontaun’ipotesi interista biennale apoco più di tre milioni con op-zione per una terza stagione(ancora da stabilire). Il tuttofarcito di bonus a salire. «Nonsarebbe un problema - ha dettol’agente del giocatore, Alessan-dro Canovi - la non partecipa-zione alle coppe europee: Thia-go vuole vincere». Appunto. El’ingaggio di Touré (sempre piùprobabile) funzionerebbe pro-prio come magnete per dimo-strare che l’Inter fa sul serio eche un centrocampo con dentroTouré e Motta avrebbe quellapersonalità con classe tipica dapiani alti della classifica.
SONG, SUSIC, LUCAS Doman-da: e se l’aggancio a ThiagoMotta non dovesse andare a se-gno? Restano sempre vive al-meno tre piste: la prima è quellache porta ad Alex Song (di pro-prietà del Barcellona); la secon-da non vede insabbiata la pistalegata a Lucas Leiva, che po-trebbe rientrare nella pista giàaccesa da tempo Kovacic-Liver-pool; la terza tornerebbe adavere le sembianze di Tino Su-sic (Hajduk), già sfiorato in pas-sato e visionato recentemente.Ma la pole delle preferenze è diMotta: Mancini vuole lui. E se a«chiamarlo» sarà Yaya, beh, tut-to verrà meglio.
MORATTI E IL CARATTERE E atal proposito, ecco MassimoMoratti: «Touré è l’uomo giusto- dice alla serata benefica diIvan Cordoba -, come Mancini:e credo che Tourè dipenda pro-prio da lui… La sconfitta controla Juve? Credo che ci voglia unpo’ più di grinta in certe situa-zioni, ma quella ce l’hai o non cel’hai». Yaya e Motta ce l’hanno.
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RPer Thiago c’ègià un’ipotesi di ingaggio biennaleda 3,2 milioni l’anno più bonus
L'IDENTIKIT
YAYATOURE’NATO IL 13 MAGGIO 1983A BOUAKE (COSTA D’AVORIO)RUOLO INTERNO-REGISTAALTEZZA 1,91
LA CARRIERAAutentico giramondo, Yaya Touré cresce nell’ASEC Mimosas, club ivoriano, poi nel 2001 passa al Beveren, club belga. Vi resta fino al 2004 quando lo ingaggia il Metalur Donetsk (Ucraina), in cui rimane una sola stagione per poi approdare in Grecia all’Olympiacos. Un solo anno anche qui, così nel 2006 passa a Montecarlo, al Monaco. Ancora una sola stagione e poi ecco il trasferimento della vita, quello al Barcellona: vi resta dal 2007 al 2010, anno in cui viene ingaggiato dal Manchester City, club odierno:è fra i giocatori più pagati al mondo perché guadagna circa 12 milioni bonus compresi.
L'IDENTIKIT
THIAGOMOTTANATO IL 28 AGOSTO 1982A SAO BERNARDO DO CAMPO (BRA)RUOLO REGISTAALTEZZA 1,87
LA CARRIERACresciuto nel Clube Atletico Juventus, società brasiliana della città di San Paolo, Thiago Motta comincia la sua vera carriera nelle giovanili del Barcellona, club che lascia nel 2007 per approdare all’Atletico Madrid. Una stagione soltanto nell’altra squadra della capitale spagnola (con sole 6 presenze) ed ecco la chiamata del Genoa, club col quale resta una stagione, tempo comunque necessario per impressionare tutti. Nel 2009, la svolta: lo vuole Mourinho all’Inter e con lui sarà Triplete. Thiago Motta abbandona i nerazzurri nelgennaio del 2012 abbracciando il Paris Saint Germain.
IL RITORNO
Sos personalità«Grinta» Stankovicè l’identikit giusto1Il serbo, giovedì premiato per ilgol più bello degli ultimi 20 anni, potrebbe fare il team manager
Dejan Stankovic, 36 anni, cuore Inter FORTE
Luca Taidelli
«P er tornare ai vertici serve gente dipersonalità». Il mantra di RobertoMancini viene ripetuto dopo ogni
gara in cui l’Inter, quasi sempre a San Siro, sismarrisce tra blocchi, errori e paure. Ecco per-ché, oltre ai vari Touré, Thiago Motta e com-pagnia, nel mirino c’è anche Dejan Stankovic.Il testimonial della grinta. Un motivatore na-to. Il guerriero che tra le altre cose dovrebbescuotere un gruppo cui «troppo spesso mancacattiveria agonistica», Mancio dixit.
EFFETTO KOVACIC Il 36enne serbo, attuale vi-ce di Stramaccioni a Udine, è stato individuatoper fungere da tramite tra squadra, allenatoree società. Un ruolo che ai tempi di Mou ricopri-va Lele Oriali, ora team manager dell’Italia. Un compito delicato che non andrebbe a inter-ferire con quello del vice di Mancini, Sylvinho.Il contratto di Stankovic con l’Udinese è in sca-denza e non è così scontato che venga rinno-vato. Mancio, che con Deki ha vinto tantissimotra Lazio e Inter, lo ritiene perfetto per l’espe-rienza, il carisma e la possibilità di instaurareun rapporto privilegiato con i giocatori: di Vi-dic è stato il Cicerone quando è arrivato all’In-ter e parlerebbe la stessa lingua di Brozovic edi quel Kovacic che non a caso il tecnico di re-cente ha chiesto di togliere dal mercato.
AFFETTO E PREMIO Anche se il nuovo incaricoper certi versi lo allontanerebbe dall’amatocampo, Stankovic è pronto a tornare a quellache ha sempre considerato casa sua. All’Interdel resto in 9 stagioni ha vinto tutto, rimanen-do nel cuore dei tifosi. Come dimostrato il 4maggio scorso, quando è tornato in campo aSan Siro per l’amichevole benefica organizza-ta da Zanetti, ricevendo ovazioni a ogni toccodi palla. E proprio con Zanetti il serbo si ritro-verebbe a lavorare a stretto contatto. Dejan tral’altro sarà a Milano giovedì, per ritirare un premio speciale nell’ambito del GentlemanFairplay Awards. La sua magia da centrocam-po contro lo Schalke 04 (quarti della Cham-pions 2011) infatti è stata nominata rete piùbella degli ultimi 20 anni.
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Yaya Touré, 32 anni, ivoriano. E’ al City dal 2010 REUTERS
Thiago Motta, 32. L’oriundo gioca nel Psg dal 2012 REUTERS
Serie ARMercato
IL DUELLO
Icardi, rinnovo-formalitàMa la Juve tentò lo scippo
Platini raffredda il fair play: «Presto regole attenuate»� Il presidente della Uefa, Michel Platini, haconfermato ieri che le regole del fair-play finanziario dovrebbero attenuarsi entro il mese di giugno. «Penso che il regolamento sia giusto, il fair-play finanziario è stato votato dai club - hadetto il massimo dirigente del calcio europeo all’emittente radiofonica Rtl - La stampa francese si chiede però perché questo non sia più la normalità. In Francia, non si possono comprare giocatori e si chiede una sua più rigorosa applicazione,visto che il Qatar può acquistare il Milan». Platini però si è limitato a dire solo che «vi saranno delle facilitazioni», rimandando
alle decisioni del Comitato Esecutivo dell’Uefa che siterrà a fine giugno a Praga. Vittime del fair-play sono appena state Inter e Roma, che hanno concordato con l’apposita commissione dell’Uefa le sanzioni per i rossi in bilancio delle ultime stagioni. Alla società nerazzurra è stata comminata una multa di 6 milioni, cui ne saranno aggiunti altri 14 se nei prossimi anni il club non diventerà virtuoso. A questo va aggiunta la limitazione dei giocatori da inserire nella lista Uefa per la prossima partecipazione alle coppe: 21 rispetto ai consueti 25. Pene più miti per la Roma: 2 milioni (più 4 condizionali), con rosa limitata a 23 elementi.
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I l rinnovo di Mauro Icardi èdavvero a un passo. L’uffi-cialità sul nuovo contratto
che legherà il bomber all’Interfino al 2019 con un pesanteadeguamento dell’ingaggio po-trebbe richiedere ancora un po’di tempo soltanto perché primavanno messe a posto alcunequestioni fiscali.
QUEL TENTATIVO Ma che Mau-ro sia legato a doppio filo al ne-razzurro lo dimostra il fatto chequalche mese fa la Juventusaveva contattato direttamentel’entourage del giocatore pro-ponendogli uno stipendio ben
superiore a quello che prende-rà a Milano: 4 milioni a stagio-ne più bonus, contro i 3 e pre-mi. Un’offerta davvero allettan-te, visto anche il maggiore ap-peal che in questo momentopuò garantire il club biancone-ro. Eppure la risposta di Icardi,che sabato scorso è andato a se-gno per la quinta volta su 5 con-tro i bianconeri, è stata peren-toria: «No grazie».
PARADOSSO MAURO Uno deiparadossi legati a Mauro, criti-cato anche di recente dal c.t.dell’Argentina Tata Martino(«Ha comportamenti che non
piacciono a me e a tanti gioca-tori») per motivi che franca-mente sfuggono. La «colpa»dell’attaccante è quella di fre-garsene di tutto e tutti, di cre-dere in certi valori e di avere
scelto, malgrado abbia appena22 anni, di crescere quattro fi-gli: i tre che sua moglie WandaNara ha avuto da Maxi Lopez eFrancesca, nata a febbraio.
JUVE INFASTIDITA Al tempo ilno alla Juve finì sotto silenzioanche per volere dello stessoIcardi. Che però tra Inter e Juvei rapporti non siano idilliaci -come dimenticare la vicendaGuarin-Vucinic che infiammò ilmercato nel gennaio 2014 - loconferma il fastidio dei torinesiper il recente rilancio dei neraz-zurri con il Palermo nel tentati-vo di strappare Paulo Dybala aibianconeri. Una missione quasiimpossibile, con i dirigenti ju-ventini che oggi dovrebbero in-contrare il presidente dei rosa-nero Maurizio Zamparini perchiudere. Ed evitare sorprese.
lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mauro Icardi, 22 anni FORTE
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fIL PERSONAGGIO
IL FOLLETTO BELGAGianluca MontiNAPOLI
C entouno gol in stagione(800 nell’era De Laurenti-is) potrebbero non basta-
re per tornare in Champions,ma intanto il Napoli con le trereti messe a segno ieri ha dimo-strato, una volta di più, il suopotenziale offensivo. La squa-dra che era rimasta a secco gio-vedì a Kiev contro il Dnipro ètornata a segnare con la con-sueta facilità. La difesa del Ce-sena non era munita come quel-la ucraina e a fare la differenzaè stato Dries Mertens, che in Eu-ropa League era rimasto miste-riosamente in panchina per ol-tre metà partita. Quando eraentrato aveva dato la scossamentre a Parma, da titolare, erastato autore del pareggio.
SPERANZA Insomma, se il Na-poli tiene viva la speranza di fa-re lo scherzetto a una delle dueromane il merito è tutto di que-sto ragazzo belga che ieri ha de-liziato la platea con una dop-pietta e un assist di pregevole fattura per Gabbiadini (que-st’ultimo alla sua prima nel ruo-lo di centravanti). Chissà se Be-nitez, squalificato e in tribunanei posti riservati agli operatoridelle tv (dove è stato raggiuntoanche da De Laurentiis), non sisarà mangiato le mani per aver-gli preferito Insigne nella parti-ta che poteva valere una stagio-ne. Certo, l’annata di Mertensnon è stata sfavillante come lasua prima in azzurro, ma diecigol sono comunque un buonbottino considerando anchel’infortunio alla testa accusatocon la nazionale belga contro ilGalles.
CORI E STRISCIONE Le giocatedi Mertens hanno evitato unopsicodramma al San Paolo do-po che il Napoli era andato sot-to. Una serata strana quella diieri a Fuorigrotta. C’era una di-
screta cornice di pubblico, mol-te famiglie nel settore Distinti(grazie ai prezzi popolari prati-cati dalla società) ma tanti vuotinelle due Curve, il cuore pul-sante del tifo azzurro. Da lì sonopartiti cori di contestazione al-l’indirizzo del presidente DeLaurentiis: «Aurelio fuori i mi-lioni», «Aurelio ci hai rotto i...» eil solito «Meritiamo di più» han-no fatto da colonna sonora almatch con il Cesena mentre lasintesi della disaffezione eranello striscione: «Se questo è ilvostro impegno, non meritate ilnostro sostegno». Insomma, laspaccatura tra Napoli e il Napoliè evidente.
PIPITA TRISTE Fischi e applausiper tutti, compreso Higuain. IlPipita è rimasto a guardare perun’oretta e poi non ha inciso.Dovrà recuperare la migliorcondizione fisica e mentale perla sfida con la Juventus, cui hasegnato una doppietta a Dohanel momento migliore della suaesperienza napoletana. Da di-cembre ad oggi sembra passatauna vita. Allora il Napoli sogna-va ancora di poter lottare per loscudetto mentre sabato andrà aTorino per prendersi il terzo po-sto, l’obiettivo minimo stagio-nale. Se sarà Champions, anchepassando dal preliminare, rivo-luzione solo parziale: Benitezlascerà mentre il futuro di Bi-gon è ancora tutto da decidere enon è scontato vada via.
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NAPOLI 6
Segna una doppietta e regala a Gabbiadini l’assist per il secondo gol. Un vero incubo per tutta la difesa del Cesena, soprattutto per Volta (Gargano s.v.).
7,5
IL MIGLIOREMERTENS
ANDUJAR 5,5 Sul primo gol si lancia in ritardo. Si dimostra insicuro in almeno due occasioni.MESTO 5,5 Spinge pochissimo e quando lo fa è impreciso. Si limita alla fase difensiva.ALBIOL 6 Sbaglia poco o niente, anche se 5 reti subite in una settimana sono davvero troppe.KOULIBALY 5 Nei due gol subiti lui è protagonista in negativo.GHOULAM 6 Si propone in continuazione sulla sinistra, indovina qualche buon cross e frena Tabanelli. DAVID LOPEZ 5,5 E’ un girovago del centrocampo, Cascione lo sovrasta per impeto e gioco, è apparso spaesato.JORGINHO 5 Non ha il carattere per imporsi, la sua azione è molto scolastica, mai una giocata illuminante.CALLEJON 5 Si sbatte tanto, ma in definitiva non combina nulla, una buona occasione sprecata.HAMSIK 5 Quanto sbaglia! Incredibile il numero di palloni fuori misura. Poi, fallisce un gol incredibile (Insigne s.v.).GABBIADINI 6 Lui non sbaglia mai. Anche se non ha combinato molto, ha segnato ancora. Ventesimo gol stagionale.HIGUAIN 5,5 La tocca poche volte e non sa essere mai pericoloso.ALL. PECCHIA 6 Ha ottenuto il massimo risultato nonostante la squadra abbia sia stata poco convincente.
JORGINHO SPENTOALBIOL SICUROSUPER DEFRELVOLTA, SERATA NO
IRRATI Nonvede un possibilerigore per il
Cesena (Gabbiadini su Brienza) e non concede neppure l’angolo. Regolare il 3-2 di Mertens.BARBIRATI 6–MUSOLINO 7 RIZZOLI 5,5–BARACANI 6
CESENA 6
Non è da tutti segnare una doppietta al San Paolo. Si esalta nel primo tempo, mentre nella ripresa, arretra fino in difesa per dare una mano alla squadra
7
IL MIGLIOREDEFREL
AGLIARDI 5,5 Incerto almeno sul secondo e terzo gol subito. VOLTA 5 Ha l’incubo Mertens: se lo ricorderà a lungo.CAPELLI 5,5 Si preoccupa di raddoppiare su Mertens, in grande serata. RODRIGUEZ 5 Messo per dare peso in avanti, trova pochi spazi. KRAJNC 5 Si fa bruciare da Gabbiadini sul secondo gol.RENZETTI 6 Ha vita facile contro un inerme Callejon, ma si limita solo alla fase difensiva.TABANELLI 5 Si vede poco, dalle sue parti non si vivono emozioni. LUCCHINI 5,5 Subentra per dare più consistenza alla difesa, ma dopo poco arriva il 3-2.DE FEUDIS 6 Buona la sua regia, come le ripartenze che mettono spesso in apprensione la difesa napoletana.(CAZZOLA sv) CASCIONE 6 Si divide tra Lopez e Jorginho, rincorre entrambi e trova pure il momento per concludere.CARBONERO 5,5 Commette un errore clamoroso sotto porta, poi si perde nonostante gli spazi che gli concede Mesto.BRIENZA 6,5 E’ la mente di questa squadra, ha una tecnica invidiabile. Bella la rovesciata che mette paura a Andujar.ALL. DI CARLO 6 Lui e la squadra hanno onorato l’impegno con un lo comportamento onorevole.
5,5
LE PAGELLEdi MIMMO MALFITANO Mertens-Gabbia
Il Napoli soffrema la Champions
resta nel mirino1Gli azzurri vanno sotto con il Cesena,
poi vincono 3-2: per il belga 2 gol e assist Adesso la Lazio è a 3 punti, la Roma a 4
Nicola CecereINVIATO A NAPOLI
C on la carica dei 101 gol stagionali (micapochi: le carenze evidentemente sono al-trove) prodotti dai guizzi vincenti di super-
Mertens, gratificato anche dalla standing ova-tion finale, il Napoli del dopo Dnipro riesce a te-nere il passo delle romane. Con una fatica mo-struosa e pochissimo brio, ma è sempre in corsaper la Champions ed è il fatto saliente di questoscialbo match contro un Cesena che ha salvatopiù dell’onore: a momenti intossicava il (roman-tico o cinematografico?) tête-à-tête fra De Lau-rentiis e lo squalificato Benitez colto nella tribu-na riservata alla Rai.
SILENZIO Mentre presidente e tecnico parlano esi sorridono nel «dirigibile», un altro settore del-lo stadio, la curva B, quella che si affaccia sul
tunnel degli spogliatoi, accoglie gli azzurri conun enorme striscione nero le cui lettere biancherichiamano lo sconcerto e la rabbia per l’inattesaeliminazione dalla coppa: «Se questo è il vostroimpegno non meritate il nostro sostegno». Se-condo l’interpretazione del popolo, dunque, ilNapoli di Kiev non ha dato l’anima. Accusa grave.
I BAMBINI Una curva resta quindi in assoluto si-lenzio, invece sulla gradinata, si ode il festoso vo-ciare di moltissimi bambini (prezzi opportuna-mente stracciati per famiglie: si sperava di fe-steggiare la finale europea) e a bordo campo glialtoparlanti, malfunzionanti come altre cose diquesto stadio vetusto, diffondono in modo quasiimpercettibile i soliti inni, contrattempo che con-tribuisce a far calare immediatamente il gelo sulSan Paolo. E paralizza la squadra di casa. Quindi-ci minuti di nulla, così al primo affondo il Cesenacolpisce: sinistro dal limite di Defrel nell’angoli-no basso alla destra del sorpresissimo Andujar.
Dries, serata di magietra i fischi e gli applausidel San Paolo ferito1La spaccatura tra la squadra e la città è ormai evidenteSolo arrivando tra le prime tre non sarà rivoluzione totale
NAPOLI 3 2 CESENA
PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Defrel (C) al 15’, Mertens (N) al 19’, Gabbiadini (N) al 21’, Defrel (C) al 47’ p.t.; Mertens (N) al 12’ s.t.
ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE Paganti 37.568, incasso di 416.120,44 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 4-4. Angoli 4-1. In fuorigioco 1-2. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t
NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Mesto, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon, Hamsik (dal 38’ s.t. Insigne), Mertens (dal 44’ s.t. Gargano); Gabbiadini (dal 21’ s.t. Higuain). PANCHINA Rafael, Colombo, Strinic, Henrique, Britos, Maggio, Inler, Zapata. ALLENATORE Pecchia (Benitez squalificato).BARICENTRO ALTO 56,3 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno AMMONITI Ghoulam e Koulibaly per gioco scorretto
CESENA (4-4-2) Agliardi; Volta, Capelli (dal 28’ s.t. Rodriguez), Krajnc, Renzetti; Tabanelli (dal 12’ s.t. Lucchini), De Feudis (dal 38’ s.t. Cazzola) Cascione, Carbonero; Defrel, Brienza. PANCHINA Leali, Bressan, Nica, Djuric, Succi, Perico, Dal Monte,Ze’ Eduardo. ALLENATORE Di Carlo. BARICENTRO MOLTO BASSO 39,5 METRICAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 28’ s.t.AMMONITI De Feudis e Capelli per gioco scorretto.
LA SUA GARAAI RAGGI X
1Il belga Dries Mertens, 28 anni, è alla seconda stagione con la maglia del Napoli. Con la doppietta di ieri l’ex del Psv Eindhoven è arrivato a quota 6 neigol stagionali in Serie A che si aggiungono ai 4 realizzati in Europa League.
TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla
ATTACCO 2
GOL
788%
112%
POSITIVI NEGATIVI
DRIBBLING TENTATI
8
Mertens
Gabbiadini
Callejon
Defrel
Cascione
Brienza
6
3
2
2
2
2
TIRI IN PORTA OCCASIONI CREATE
4
CROSS
5
PALLE RECUPERATE
5
3 7 10 8 2 3
5 7 6 2 1 1
2 1 4 2
2
2 1 1 1
3 1 1 1
10Le reti in stagioneper Mertens: seiin campionato (unasu rigore) e quattroin Europa League
IL NUMERO
Serie ARPosticipi 36a giornata
15MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1 L’abbraccio tra Gabbiadini e Mertens dopo il momentaneo 2-1 del Napoli ANSA 2 Il 2-2 in chiusura di primo tempo di Defrel, che gela il San Paolo con la sua doppietta GETTY 3-4 L’altra doppietta di serata, quella di Mertens: a sinistra l’1-1, a destra il gol partita ANSA-LAPRESSE
4
21
E CENTO! Qui il Napoli ha una reazione orgoglio-sa che, grazie soprattutto a Mertens, lo porta aribaltare il punteggio in appena tre minuti: toccoda pochi passi del belga che poi mette Gabbiadininella identica condizione per una esecuzioneelementare che determina il centesimo gol sta-gionale. Dopo di che si ritorna a giocare solo su-gli spalti. Dove l’altra curva, la A, tenendo fedealla iniziale dichiarazione di intenti, i suoi gioca-tori li sostiene («solo per la maglia») fino a che lapartita ritorna sui livelli di una noiosa amichevo-le balneare e Defrel non va di nuovo a dama. Al-lora cominciano... gli inviti indirizzati a De Lau-rentiis («Aurelio, caccia i milioni: vogliamo vin-cere»).
GRAZIE DRIES Per fortuna Mertens riesce a in-ventarsi la rete del 3-2 prima che si arrivi all’oradi gioco (?). Il Cesena, pago di quanto fatto fin lì,prova comunque a realizzare il terzo gol con unaacrobatica sforbiciata di Brienza, il suo elemento
più tecnico, e Andujar se la cava per un pelo. Quimister Pecchia inserisce Higuain, accolto dagli applausi dei bambini, tenuto inizialmente fuoriforse per risparmiargli eventuali rimproveri so-nori alla luce degli errori di mira commessi incoppa. Ma l’argentino si adatta in fretta al ritmoda fine stagione. E non succede più nulla.
FORZA ROMA Adesso il Napoli è atteso dalla Juvesabato. Se fa risultato aspetterà poi la Lazio pertentare il sorpasso all’ultima giornata. Se perde aTorino deve tifare Roma nel derby, altrimenti sa-rà solo Europa League. Ma il derby è previsto lu-nedì alle 18, un vantaggio che De Laurentiis nonvuole concedere a Lotito. Il presidente oggi chie-derà alla Lega di garantire lo svolgimento in con-temporanea dei due incontri per una questionedi correttezza sportiva. Il calcio da tempo si è venduto ai soldi della tv e i palinsesti decidonomolto più della Lega. Sarà così anche stavolta?
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101Le reti stagionali del Napoli tra preliminari di Champions, Europa League, campionato, coppa Italia e Supercoppa
MACCHINA DA GOL
3
LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI
GABBIADINI:CHE RISCHIOSU BRIENZA
Nella ripresa gli episodi più caldi della serata con Irrati (buona la sua stagione) in versione pilatesca nella decisione che poteva cambiare la gara. Minuto 19, il Napoli è ritornato in vantaggio da poco tempo. L’azione nasce da un angolo in favore del Cesena, poi il pallone finisce a Brienza che affonda in area sulla sinistra. Su di lui chiude Gabbiadini (di solito abituato ad attaccare) che si esibisce in una scivolata inutile e rischiosa. Anche troppo: trova un pizzico di pallone (cambia direzione, ma resta lì) e molto delle gambe di Brienza.L’arbitro non assegna il rigore e neppure l’angolo. Tantissimi dubbi, il rigore non sarebbe stato un errore. Sul resto, regolare il 2-2 di Defrel (niente fallo su Mesto); non c’è fuorigioco di Mertens sul 3-2; Volta rischia il secondo giallo (strattonato Koulibaly).
Gabbiadini su Brienza: ha rischiato il rigore ANSA
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
JUVENTUS 83 36 25 8 3 67 21
ROMA 67 36 18 13 5 51 28
LAZIO 66 36 20 6 10 66 34
NAPOLI 63 36 18 9 9 67 47
FIORENTINA 58 36 16 10 10 55 44
GENOA 56 36 15 11 10 58 42
SAMPDORIA 54 36 13 15 8 45 39
INTER 52 36 13 13 10 53 42
TORINO 51 36 13 12 11 43 42
PALERMO 46 36 11 13 12 49 51
MILAN 46 36 11 13 12 50 49
VERONA 44 36 11 11 14 45 61
SASSUOLO 43 36 10 13 13 45 56
CHIEVO 42 36 10 12 14 27 37
UDINESE 41 36 10 11 15 40 51
EMPOLI 41 36 8 17 11 42 47
ATALANTA 36 36 7 15 14 36 53
CAGLIARI 28 36 6 10 20 43 65
CESENA 24 36 4 12 20 36 67
PARMA (-7) 17 36 6 6 24 29 71
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
SABATO 23 MAGGIO JUVENTUS-NAPOLI ore 18 (3-1)GENOA-INTER ore 20.45 (1-3)DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 (0-1)CESENA-CAGLIARI (1-2)CHIEVO-ATALANTA (1-1)GENOA-INTER (1-3)PALERMO-FIORENTINA (3-4)PARMA-VERONA (1-3)UDINESE-SASSUOLO (1-1)MILAN-TORINO ore 20.45 (1-1)LUNEDÌ 25 MAGGIO, ore 18LAZIO-ROMA (2-2)
20 RETI Tevez (2, Juventus).19 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona).16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli).15 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria).14 RETI Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese).13 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino).12 RETI Klose (Lazio).11 RETI Callejon (Napoli).10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio).
PROSSIMO TURNO
MARCATORI
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16 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FIORENTINA 3
PARMA 0PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Gonzalo Rodrigiez (F) al 13’, Gilardino (F) al 31’ p.t.; Salah (F) all’11’ s.t.
FIORENTINA (4-3-1-2)Neto; Tomovic, G. Rodriguez (dal 41’ s.t. Bagadur), Savic, Pasqual; Mati Fernandez, Pizarro (dal 35’ s.t. Badelj), Aquilani; Ilicic; Salah (dal 33’ s.t. Diamanti), Gilardino. PANCHINA Tatarusanu, Rosati, Rosi, Basanta, Marcos Alonso, Borja Valero, Kurtic, Joaquin, Gomez. ALL. Montella.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO Molto basso 48 M ESPULSI nessuno.AMMONITI Diamanti per g.s.
PARMA (4-4-1-1)Mirante; Feddal, Mendes, Lucarelli, Gobbi; Varela, Mauri, Nocerino (dal 37’ s.t. Broh), Ghezzal (dal 23’ s.t. Haraslin); Jorquera; Palladino (dal 32’ s.t. Coda). PANCHINA Iacobucci, Bertozzi, Cassani, Prestia, Esposito, Mariga, Galloppa,Lodi, Ravanelli. ALL. Donadoni.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO Medio 52 MESPULSI nessuno.AMMONITI Mendes per gioco scorretto.
ARBITRO Tommasi di Bassano.NOTE paganti 4.019, incasso di 51.023, abbonati 23.160, quota di 385.150. Tiri in porta 10-4. Tiri fuori 8-5. Angoli 8-5. In fuorigioco 0-1. Rec.: p.t. 1’; s.t. 3’.
Tre firme sulla pace viola1Rodriguez, Gilardino e Salah spengono il Parma e le polemiche, Fiorentina quintaI Della Valle non vogliono dividersi da Montella, in partenza Gomez e Diamanti
FIORENTINA 7
In versione bomber fa il solito figurone. La Fiorentina ha uno stopper-centravanti che segna più di Gomez e Gilardino.
7
IL MIGLIOREG. RODRIGUEZ
NETO 6,5 Nega il gol a Lucarelli con una parata da fenomeno. Lo aspettano la Juventus e Buffon.TOMOVIC 6 Generoso, come sempre. Ma anche impreciso, come sempre.BAGADUR s.v. Debutto per il ragazzino croato.SAVIC 6 Conferma anche in una gara tutta in discesa di essere lontano anni luce dalla condizione fisica migliore.PASQUAL 7 Padrone incontrastato delle corsia di sinistra. Resta un mistero: per quale motivo Montella in Europa League gli ha preferito Alonso.MATI FERNANDEZ 6,5 Confeziona direttamente da calcio d’angolo l’assist per Gilardino.
PIZARRO 7 Il solito prezioso punto di riferimento in mezzo al campo. Il Parma, tra l’altro, gli lascia grande libertà d’azione e lui ne approfitta.BADELJ s.v. Entra a partita finita.AQUILANI 5,5 Ultime esibizioni in maglia viola per il centrocampista condizionato in questa stagione da continui infortuni.ILICIC 6,5 Bombarda la porta di Mirante da tutte le posizioni ma non riesce a fare centro.SALAH 7 La rete è una perla. Inoltre regala allegria con il suo calcio tutto istinto. E’ uno dei giocatori fondamentali per garantire alla Fiorentina il prossimo anno il salto di qualità.DIAMANTI 5,5 E’ nervoso e si vede. Al primo contatto si becca il giallo per un fallo inutile. Sfiora il gol nel finale.GILARDINO 7 Un gol da bomber vero. Un altro cannoniere senza età.
PIZARRO PREZIOSO, BAGADUR DEBUTTA. LUCARELLI IN DIFFICOLTA’, GOBBI E’ IL SOLITO COMBATTENTE
ITOMMASI Partita tranquilla, pochi problemi per l’arbitro.Resta un piccolo dubbio sul contatto in area Ilicic-Mauri.
LE PAGELLE di L.CAL.
6 LA ROCCA 6TEGONI 6
PERUZZO 6FABBRI 6
Esce dallo stadio salutando la curva Fiesole che poche ore prima aveva chiesto la sua cacciata. Un segno di pace? O solo una tregua?
IL TECNICOMONTELLA
6
PARMA 5
Grande fisicità ma piedi brasiliani. Le accelerazioni mettono in difficoltà la difesa viola. Un giocatore che avrà mercato
6
IL MIGLIOREVARELA
MIRANTE 6 Un paio di parate importanti ma anche un’incertezza sul colpo di testa vincente di Gilardino che chiude la partita già dopo mezzora.FEDDAL 5,5 In affanno quando viene puntato dagli attaccanti della Fiorentina.MENDES 5,5 Soffre l’intraprendenza di Gilardino.LUCARELLI 5 E’ lui che pasticcia sul primo gol della Fiorentina. E non è nella posizione giusta neppure sulla rete di Gilardino.GOBBI 6 Il solito combattente sulla fascia sinistra. Però negli ultimi venti minuti anche lui deve alzare bandiera bianca.MAURI 5,5 Meno brillante del solito in mezzo al campo. Anche il talento
gialloblù ha staccato la spina.NOCERINO 6 Consegna a Palladino un pallone d’oro. Come al solito non molla mai.BROH s.v Solo una passerella nel finale.GHEZZAL 6 Tiene bene sulla sua fascia.HARASLIN 5,5 Persa la partita, Donadoni decide di regalare un po’ di minuti a un altro talento di casa Parma.JORQUERA 5,5 Si fa lasciare sul posto da Salah nell’azione del terzo gol. Nel primo tempo però non sfigura.PALLADINO 6 Si mangia un gol facile in avvio di partita. Poi, Neto gli leva di porta una conclusione a botta sicura.CODA 6 Entra a giochi già ampiamente chiusi, però si batte con grande generosità.
Per un’ora il suo Parma resta in piedi con dignità. Ma per l’allenatore è sempre più difficile inventare motivazioni
IL TECNICODONADONI
6
la serata del riscatto viola. 1) Mohamed Salah, 22 anni, in ginocchio dopo il gol riceve i complimenti di Pasqual e Gilardino. 2) La rete di testa di Gonzalo Rodriguez che salta più alto in mischia. 3) La festa dei giocatori della Fiorentina vicino alla panchina. Si intravede il tecnico Vincenzo Montella che ha difeso i giocatori. 4) Dopo il gol Gonzalo Rodriguez esulta con il pollice, segno di buone notizie in famiglia ANSA GETTY LAPRESSE
1
VOLATA EUROPA LEAGUE
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile
STATO DI FORMA: scarso buono ottimo
La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fasea gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30 luglio-6 agosto)
37ª 38ªNAPOLIPT. 63
JUVENTUS Lazio
GENOAPT. 56
SASSUOLO Inter
FIORENTINAPT. 58
PALERMO Chievo
SAMPDORIAPT. 54
EMPOLI Parma
INTERPT. 52
GENOA Empoli
TORINOPT. 51
MILAN Cesena
GDS
Luca CalamaiFIRENZE
C i pensa Salah a far torna-re il sorriso sul volto diAndrea Della Valle, «feri-
to» dal comunicato della curvaFiesole che ha chiesto le dimis-sioni del presidente operativoCognigni e di Montella. Il goldell’egiziano, tra l’altro di de-stro cioè con il piede sbagliato,chiude la sfida con il Parmaconsentendo ai viola di risalireal quinto posto in classifica.Una posizione che renderebbesicuramente sufficiente la sta-gione della Fiorentina. Per laproprietà non sono sotto esa-me né il tecnico, né buona par-te dei giocatori. L’unico che hagià le valigie pronte è MarioGomez lasciato dall’aeroplani-no ancora una volta in panchi-na. Una bocciatura che ha delclamoroso. È da un mese chegli uomini mercato viola stan-no cercando una sistemazioneall’ex stella del Bayern. Ma per
il momento, non ci sono offerteall’orizzonte e questo finale dicampionato da separato in ca-sa certo non aiuta a sponsoriz-zare la figura del bomberonetedesco. Per Andrea Della Valleil presidente operativo Cogni-gni non si tocca e se Montellavorrà andar via (la candidatu-ra del Milan ha ripreso forza)dovrà portare i cinque milionidella clausola rescissoria. Sene riparlerà a fine mese.
DOMINIO VIOLA Per Salah ecompagni la sfida contro il Par-
ma si trasforma in una mezzaamichevole. Tutto troppo faci-le. La squadra viola chiude sul3-0, alzando il piede dall’acce-leratore a mezz’ora dalla fine. IMontella boys risolvono la pra-tica nel primo tempo con le retial 13’ di Gonzalo Rodriguez(colpo di testa in mischia) e al31’ di Gilardino (correzione ditesta su corner di Mati Fernan-dez). Un dato curioso: con set-te gol in campionato il difenso-re centrale Gonzalo Rodriguezdiventa il capocannoniere del-la Fiorentina. Insieme a Baba-car, che ha già chiuso la sta-gione per un problema mu-scolare. Un difensore can-noniere, la conferma chela squadra di Montella haavuto molto poco daisuoi bomber istituzio-nali. L’ultimo gol lofirma Salah, all’11’della ripresa con unperfetto control-lo in area, undribbling seccosu Jorquera e un
destro imparabile. Per l’egizia-no è il nono centro tra campio-nato e coppa. Numeri buoni vi-sto che Mourinho l’ha speditoalla corte dei Della Valle solo afine gennaio. Di sicuro, non so-no le reti di Salah a essere man-cate all’appello. Come ha spie-gato Andrea Della Valle non èancora tempo di bilanci.
EUROPA Prima la Fiorentinadeve blindare il quinto posto che garantisce l’accesso direttoai gironi di Europa League. Vi-sta la classifica e le ultime due
partite (il Palermo al Barberae il Chievo in casa) dovrebbeessere quasi una formalità.Tornando alla partita, oltrea Gomez l’altro bocciato il-lustre è Diamanti. Mon-
tella lo manda in camposolo al 33’ del secondo
tempo. E dire che ilfantasista toscano
ha dovuto saltareanche la dop-pia sfida con-tro il Siviglia
3Le vittorie di fila dei viola: 3-1 col Cesena, 3-2 a Empoli, 3-0 ieri con il Parma. Il bilancio è di 9 gol fatti, 3 subiti
IL NUMERO
Alberto Gilardino, 32 anni, tre gol in campionato LAPRESSE
Serie ARPosticipi 36a giornata
17MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PARMA
Asta desertaVenerdìsi riparteda 8,4 milioni
fIL CASO
POLEMICA TRA I TIFOSI E IL CLUB
Dai fischi alla festaDella Valle difendesocietà e dirigenti1 Dura la Fiesole: «Montella chieda scusa, Cognigni se ne vada». Andrea: «Non capisco la polemica, sono amareggiato»
Angelo Anedda, 59 anni, uno dei curatori fallimentari del Parma
ANDREA DELLA VALLEPRESIDENTE FIORENTINA
MONTELLA? HA DUE ANNI DI CONTRATTO
E NOI I CONTRATTILI FACCIAMO SEMPRE
RISPETTARE
LA MOVIOLAdi G.D.S.
ILICIC-MAURIIN AREA: DUBBIGOL DI GILA, OK ANNULLARE
Partita tranquilla da dirigere per l’arbitro Tommasi di Bassano. Alla fine del primo tempo, graziato Gonzalo Rodriguez che meriterebbe il cartellino giallo per un brutto intervento su Nocerino. Nella ripresa protesta del Parma per un contatto in area tra Ilicic e Mauri: il giocatore viola tira un poco l’avversario ma tocca anche il pallone, l’arbitro lascia correre. Resta qualche dubbio.La prima ammonizione della partita arriva al 32’ del secondo tempo: Mendes ferma la corsa di Ilicic. La decisone di Tommasi è giusta. Come il giallo a Diamanti per un intervento scomposto ai danni di GobbiGol spettacolare di Gilardino al 45’, ma l’attaccante è in fuorigioco e la rete viene annullata,
3
2
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non essendo stato inserito nel-la lista Uefa. Diamanti è un fa-scio di nervi e si vede. Dopo po-chi minuti si becca un gialloper un fallo inutile. Per lui scat-terà la squalifica. Difficile chesia riscattato a fine stagione.
DIAMANTI NO, GILA SI’ Po-trebbe restare, invece, Gila-golla scommessa di Andrea DellaValle. Tre reti in 12 gare sonoun discreto bottino. Gilardinotra l’altro pur di restare in ma-glia viola sarebbe disposto adallungare il contratto spalman-dosi lo stipendio. Lo decideràMontella. O il nuovo allenato-re. Che, tra l’altro, potrebbe es-sere proprio Roberto Donado-ni che si è conquistato l’affettoe la stima di tutto il calcio ita-liano per come ha gestito unasituazione incredibile. La par-tita del Franchi non fa testo. Lasquadra di Donadoni non hapiù la forza per fare miracoli incampo. E dal tribunale non ar-rivano, per il momento, buonenotizie per quanto riguarda lavendita della società. Uno sce-nario che certo non alza il mo-rale della truppa emiliana. Co-munque anche in una partitamodesta i gialloblù riescono acreare due limpide occasionida gol nel primo tempo conPalladino. La seconda neutra-lizzata da Neto con un vero mi-racolo. Ancora due partite, poii giocatori del Parma potrannocominciare a pensare al lorofuturo.
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Sandro Piovani
N essuna offerta pre-sentata al notaio Giu-lio Almansi, designa-
to dal giudice delegato Pie-tro Rogato alle operazionidi vendita dell’aziendasportiva del Parma. Anchel’udienza di ieri è andata de-serta, il nuovo termine per ildeposito di offerte è fissatoper venerdì prossimo quan-do il prezzo base per la terzaprocedura sarà di 8,4 milio-ni di euro, ma l’impressioneè che il giorno giusto sia il28 maggio, ultima udienzae prezzo fissato a 6,3 milio-ni. A quel punto sarà fonda-mentale il lavoro dei curato-ri fallimentari Anedda eGuiotto, il cui obiettivo èquello di abbattere i debiti acirca 20 milioni di euro, cosìda rendere appetibile l’ac-quisto del club.
DONADONI «Pensare di tira-re fuori ancora qualcosa daquesti ragazzi è davvero du-ra». Roberto Donadoni, tec-nico del Parma, non ha vo-glia di calcare la mano su ungruppo provato da una sta-gione massacrante. Poil’analisi della gara con laFiorentina: «Siamo partitibene, Palladino poteva por-tarci in vantaggio. Purtrop-po abbiamo subito due golsu calcio piazzato. Nel se-condo tempo ci abbiamoprovato ancora ed abbiamoavuto altre occasioni: ci èmancata un po’ di convin-zione e magari abbiamo cre-duto poco in noi stessi. Pen-siamo a chiudere in manie-ra positiva e speriamo diavere un futuro il prossimoanno magari in Serie B.L’asta deserta? Era prevedi-bile, queste aste vanno sem-pre al ribasso. Magari ve-dremo qualcosa di concretoall’ultima o alla penultima».
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Giovanni SardelliFIRENZE
S Schizofrenia viola.Succede tutto in po-che ore. Dalle tensio-
ne della giornata, alla festain serata: farcita da cori diincitamento per ogni calcia-tore gigliato. Al fischio d’ini-zio di Fiorentina-Parma,molto è già accaduto. In unasettimana fatta di elimina-zioni, derisioni, fastidi e co-municati, il match che ha ri-portato la Fiorentina alquinto posto ha rischiato dipassare inosservato. E direche blindare la qualificazio-ne alla prossima Europa Le-ague senza passare per i pre-liminari, più che importanteè prioritario.
COMUNICATO Nella tardamattinata di ieri un lungocomunicato firmato CurvaFiesole ha spiegato l’umoredella parte più calda della ti-foseria viola. Ce n’è per tut-ti. Qualcosa, poco, viene im-putato a Montella. «Capia-mo benissimo le sue dichia-razioni riguardo ai cori diderisione. Ma quello che è successo è frutto di un mesedi frustrazioni e sconfitteumilianti. Crediamo che do-vrebbe chiedere scusa quan-do dice di aver ricevuto daitifosi meno di quanto dato».Ma l’attacco frontale va drit-to verso la società. «Allena-
tore e squadra non hanno col-pe. Non stiamo parlando di in-vestire più o meno denaro. Madi chi ha allontanato la squadradalla propria città, tenendola adistanza da quello che è il no-stro vero motore, la passionedella gente. La carica di presi-dente è ricoperta da una perso-na ai più sconosciuta, che nonvive la città (il riferimento è alpresidente esecutivo Cogni-gni). Che si prenda le sue re-sponsabilità e si dimetta. I diri-genti sono figure che con il cal-cio non hanno mai avuto nien-te a che fare. Torni al suo postoAndrea DellaValle e rappresen-ti la Fiorentina in tutte le sedi».Mezzora prima del fischiod’inizio, il presidente onorarioAndrea Della Valle risponde at-traverso la radio ufficiale. «Sesi attacca Cognigni si attaccaanche me e la famiglia Della
Valle: Cognigni dà anima e cor-po alla Fiorentina da 13 anni,durante i quali sono arrivatetante soddisfazioni. Non capi-sco la polemica, sono moltoamareggiato. Ma il comunicatonon credo sia il pensiero dellacurva. Montella? Programmi ilfuturo, visto che ha due anni dicontratto e noi i contratti li fac-ciamo rispettare»
COESIONE La partita inizia, lostadio applaude, la curva inci-ta. Quello che dovevano dire,nella loro ottica, era stato det-to. Inutile proseguire. O peggiocontestare. Sembra che nientesia accaduto. La Fiorentina se-gna, vince, diverte. Lo stadioacclama. A fine partita è festaviola e Montella esce applau-dendo la curva. «Non era faciledopo le tante polemiche createda tutti, me compreso. Il pub-blico è stato positivo e la squa-dra lo ha apprezzato — spiegaMontella — se mi fossi sveglia-to adesso penserei di aver so-gnato, abbiamo vinto tutti in-sieme. Il comunicato? E’ una firma generica, potrebbe aver-lo scritto chiunque. Anche miofiglio». A fine stagione l’incon-tro tra Montella e la società di-rà se il rapporto potrà prose-guire insieme. Possibilità re-mota. «Pensiamo ad arrivarequinti, meritiamo di andare di-rettamente in Europa — dice iltecnico — Poi parleremo percapire se ci saranno i presuppo-sti per restare».
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Vincenzo Montella, 40, allena la Fiorentina dal 2012-2013. Ha debuttato in A nel 2011 con la Roma ANSA
18 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il Genoa sospesotra Europae Gasperini1Licenza Uefa: fallito il ricorso, resta solo il Coni. Preziosi vedrà Gasp: idea rinnovo con bonus
Alessandro CatapanoAlessio Da Ronch
L icenza Uefa ancora un no.Il Genoa ieri sera ha incas-sato il secondo responso
negativo da parte della com-missione di secondo grado del-la Figc, ma la cosa non ha crea-to particolare sconcerto. Aconti fatti la società rossoblùaveva già messo in preventivoquesto secondo stop. Le spe-ranze di ottenere il permessoper partecipare all’Europa lea-gue, naturalmente in caso dipiazzamento entro il sesto po-sto del campionato, erano, e restano, legate all’ultimo pos-sibile ricorso: quello all’AltaCorte del Coni.
DEBITO ESTINTO Ieri, al mo-mento del dibattimento sul ri-corso presentato dal Genoa,tramite l’avvocato Grassani, lasituazione era praticamenteidentica a quella di dieci giorniprima. Entro la fine di questasettimana, però, tutti i proble-mi finanziari residui sarannoeliminati. Il Genoa aveva anco-ra alcune pendenze con dellesocietà europee per acquisti digiocatori effettuati nel passato.La ricapitalizzazione effettua-ta da Enrico Preziosi, che hacompletato l’immissione di 25milioni di euro nelle casse delGrifone, permetterà di sotto-scrivere l’esborso complessivo,circa 4,7 milioni di euro, cheestingueranno i debiti contrat-
ti per i trasferimenti dei gioca-tori Fetfatzidis, Vrsaljko e Zai-ne.
SCADENZA Al momento del di-battito all’Alta Corte del Coni,insomma, la documentazionedel Genoa sarà completa e re-golare. Certo, resterà la peccadi aver presentato in ritardo iltutto, ma questo rende il casoGenoa ben diverso da quello,ad esempio, del Parma. I duca-li, infatti, lo scorso anno furo-no estromessi, a vantaggio delTorino, per non aver pagato deicontributi Irpef.
FIDUCIA Il Grifone, insomma,ci spera eccome. In attesa dellasfida probabilmente decisiva, quella contro l’Inter di domeni-ca prossima,Preziosi ha già fis-sato l’eventuale premio per laconquista di un posto in Euro-pa e, pure, un premio extra peril possibile piazzamento da-vanti alla Sampdoria. In casarossoblù, insomma, non hannoassolutamente intenzione ditogliere il piede dall’accelera-tore.
GASPERINI Oggi, o al più tardidomani, lo stesso Enrico Pre-ziosi sarà a Genova per incon-trare Gasperini e risolvere per-sonalmente anche la questionedel rinnovo del contratto deltecnico. L’allenatore rossoblùin realtà sarebbe legato al Gri-fone anche per la prossima sta-gione, ma, dopo aver stupitotutti con un campionato straor-
dinario, vorrebbe un prolunga-mento, con adeguato aumen-to, rispetto alla cifra, poco infe-riore al milione di euro, perce-pita attualmente. La societànon ha alcuna intenzione diprivarsi del suo condottiero edè pronta anche a dare garanziedal punto di vista tecnico, cer-cando di confermare quasi tut-ti i pezzi pregiati della rosa,con l’eccezione di due, al mas-simo tre, sacrifici. Ma proprioper tener fede al progetto di ri-strutturazione finanziaria qua-si completato, Preziosi nonvorrebbe concedere ingaggiesagerati a nessuno, neppureal tecnico. Difficile che si giun-ga allo scontro, probabile,semmai, che tutto venga siste-mato attraverso la proposta diun ingaggio fisso non altissi-mo, con premi a obiettivo chepossano farlo lievitare in ma-niera sostanziosa a fine stagio-ne.
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Gian Piero Gasperini, 57 anni, è l’allenatore del Genoa dal 2013 ANSA
� I complimenti di Arrigo Sacchi, l’abbraccio «telefonico» di Andrea Stramaccioni che lo lanciò nei Giovanissimi della Roma. Soprattutto, il gran gol con l’Atalanta. Gran periodo per Andrea Bertolacci, ospite ieri sera a Senza Appello, su GazzettaTv. Lui i complimenti li ha fatti al suo allenatore, Gasperini, «che mi sta esaltando ancora di più». A Roma manca a molti: «Ma io a 19 anni ho scelto di andarmene per proseguire lamia crescita e lo rifarei, perché ho trovato continuità: a 24 anni sono titolare in A, non capita a molti della mia età».
Bertolacci:«Con lui mi esalto ancora di più»
CALCIO IN CRISI
Allarme conti in Serie A:il debito sfiora i 4 miliardi1Un report della Figc fotografa la crisi: il rosso sale ancora, +8% nell’ultimo anno
Marco IariaINVIATO A FIRENZE
Twitter @marcoiaria1
S arà pure nella top tendelle industrie del Paese,con i suoi 13 miliardi di
euro di giro d’affari tra profes-sionisti, dilettanti e indotto,ma il calcio italiano resta unmalato grave. Lo conferma ilReportCalcio 2015 della Figc,realizzato con Arel e Pricewa-terhouseCoopers e presentatoa Coverciano. Debiti alle stelle,patrimonializzazione a sin-ghiozzo. Tanto da far lanciarel’allarme a Emanuele Grasso,partner della società di revisio-
ne Pwc: «Abbiamo avuto casieclatanti in questa stagione enon ne escludo altri. Gli im-prenditori, a causa della crisi,non stanno iniettando risorseproprie per finanziare un mo-vimento in difficoltà, che ten-de così sempre più a indebitar-si con le banche». I numeri del-l’area professionistica sonoeloquenti: la perdita aggrega-ta d’esercizio si mantiene at-torno ai 300 milioni da alcunianni (317 nel 2013-14), i debitilordi continuano a salire(+8% negli ultimi 12 mesi) ar-rivando a quota 3,7 miliardi, ilpatrimonio netto è davveroesiguo (273 milioni). Nella so-la Serie A, le ricapitalizzazionisono crollate dai 366 milionidel 2011-12 agli 82 del 2013-14. E se nel massimo campio-nato i ricavi (2,3 miliardi com-prese le plusvalenze) e i costi(2,4) si sono stabilizzati, i fon-damentali della Lega Pro pre-occupano: su 139 milioni difatturato se ne registrano 57 dideficit.
ANTI-CRISI Il calcio è un feno-meno talmente complesso chemerita diversi livelli di lettura.L’ex premier Enrico Letta allar-ga lo sguardo all’Italia intera:«Negli ultimi 5 anni, in cui larecessione ha travolto il Paese,il mondo del calcio ha tenuto,pur tra tante difficoltà. Adessoche si intravedono i primi se-gnali di ripresa economica bi-sogna lavorare tutti assiemeper allargare la torta dei ricavi,anziché litigare su come spar-tirsela». Certo, si dovrebbe pu-re comprimere il costo del la-
voro, che si mantiene su livelligiganteschi (1,5 miliardi tra A,B e Lega Pro), ma è chiaro chela sfida globale si gioca soprat-tutto sul versante della cresci-ta. Noi ci siamo un po’ arresta-ti. Il prossimo ciclo dei diritti tvpromette un importante balzoin avanti ma sarebbe diabolicoperseverare nell’errore di di-pendere solo da quello.
MAGLIETTE «Abbiamo incredi-bili potenzialità, dovremmosfruttarle meglio – osserva ildirettore generale della Figc,Michele Uva –. Basti pensareche il mercato dove la Pumavende più magliette della Na-zionale non è l’Italia ma gliStati Uniti. Abbiamo la respon-sabilità di gestire un sistema distraordinaria grandezza, con1.600 partite al giorno diretteda un arbitro. Lavoreremo supiù fronti, dai giovani alle don-ne, per esaltare questo patri-monio». E il presidente federa-le Carlo Tavecchio rilancia:«Sono certo che il calcio fem-minile crescerà quando si ap-parenterà col calcio professio-nistico maschile. Belloli? Il fat-to accaduto è gravissimo, poli-ticamente abbiamo giàindividuato la nostra decisio-ne».
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Carlo Tavecchio, 71 anni GETTY
NOTIZIE TASCABILI
� Spareggio mondiale oggi per l’Under 17 di Bruno Tedino. Dopo l’eliminazione subita per mano della Francia nei quarti, l’Italia sfida a Sozopol (Bulgaria, ore 15 italiane) la Croazia, per un posto nel Mondiale in Cile in programma a ottobre. L’anno scorso a decidere le due sfide con la Croazia fu Scamacca, che spera di ripetersi. Nell’altro spareggio si affronteranno Spagna e Inghilterra (ore 16 a Sliven). Intanto continua l’Europeo, con le due semifinali: alle 16 c’è Belgio-Francia (Burgas), alle 19 Germania-Russia (a Stara Zagora).
UNDER 17
L’Italia sfida la Croaziaper il Mondiale
� È stato presentato ieri il 14o Memorial Niccolò Galli, torneo per «Giovanissimi» in ricordo del figlio di Giovanni Galli, scomparso tragicamente oltre 14 anni fa. Per l’occasione saranno premiati Gattuso, Collina, Darmian e Rugani. «Del mio futuro parlerò più avanti - ha detto Darmian - l’interesse di tante squadre fa sempre piacere». «Non c’è ancora la certezza al 100% che torni subito alla Juve - ha spiegato Rugani - Certo sarebbe un bel salto di qualità». Presente anche Scuffet: «Con l’Udinese abbiamo deciso diallenarmi ancora un anno per migliorare. La prossima stagione, però, vorrei giocare».
AL MEMORIAL GALLI
Rugani: «Torno alla Juve? Nonè ancora certo»
� (g.im.) Consegnato a Massimo Ferrero, Sean Sogliano, Iachini e Stellone, Piscedda e Alberto De Rossi, con Cataldi della Lazio il Premio Maurizio Maestrelli 2015, ieri sera, nel Teatro Nestor di Frosinone. Alla premiazione ha tenuto banco, con la sua verve, il presidente della Samp Ferrero: «Se
Balotelli torna in Italia in una squadra serena come la Samp ritrova se stesso. E pure Mihajlovic». Un’ ovazione ha salutato l’arrivo di Roberto Stellone, appena approdato in A col suo Frosinone.
AL PREMIO MAESTRELLI
Ferrero chiamaMario Balotellialla Sampdoria
Massimo Ferrero, 63 anni AP
� Torna nel weekend il campionato Primavera, con il primo turno dei playoff, che assegneranno i due restanti posti per la Final Eight in programma in Liguria (Genova, Chiavari e Savona) dal 9 al 16 giugno. Dopo Fiorentina, Torino, Inter, Milan, Roma e Bari, restano otto squadre: due turni a eliminazione diretta e in gara secca, in casa della meglio piazzata. La Lazio, miglior terza, affronta la Sampdoria: chi vince, incrocia la vincente di Juventus-Palermo. Dall’altra parte del tabellone, Spezia-Empoli e Chievo-Udinese (gialloblù campioni d’Italia in carica). Sabato 23 maggio il primo turno, le sfide decisive si giocheranno sette giorni dopo.
PRIMAVERA
Sabato prendono il via i playoffLe due finaliste alle Final Eight
LA MOSTRA DI AIC E GAZZETTA DELLO SPORT
Apre «Football Heroes»con oltre 300 cimeli � Comincia tutto con un pallone, e non potrebbe essere altrimenti. Il cuoio dalle forme imprecise e dalle cuciture evidenti, commissionato nel 1863 dalla federcalcio inglese, è il primo degli oltre trecento cimeli che compongono la mostra «Football Heroes - Storie di calciatori», organizzata dall’Associazione Italiana Calciatori insieme a La Gazzetta dello Sport, con il patrocinio della Regione Lombardia e di Confcommercio, con la collaborazione di Mediaset Premium e la tecnologia Asus. La mostra fa parte degli eventi Expo, si apre oggi con un grande evento celebrativo e resterà aperta, come l’esposizione universale, fino al 31 ottobre nello spazio multipiano messo a disposizione dalla Gazzetta in pieno centro a Milano, in piazza San Babila. In una cornice eccezionale, si incontreranno la passione di milioni di tifosi e la cultura degli ultimi 120 anni di storia
del nostro Paese attraverso immagini e riproduzioni multimediali, filmati storici e oltre 300 straordinari cimeli: le scarpe di George Best, le maglie di Maradona e Pelè, quella della Nazionale campione del mondo nel 1934 e la divisa tutta nera dell’Italia in epoca fascista, per volontà di Mussolini. E poi la maglia di Del Piero e Zidane juventini, Ibra milanista, Zanetti (ovviamente) nerazzurro, Ronaldo al Manchester United. E ancora eventi, incontri con i giornalisti Gazzetta e tanto altro.
Serie ARIl nodo
La locandina della mostra
19MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA STORIA CONTENUTOPREMIUM
L’ANDAMENTO DEI SARDI IN 11 ANNI DI A IL TOP CON ALLEGRI NEL 2009
2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2010-2011 2011-2012 2012-2013 2013-2014 2014-2015
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RETROCESSO
alla 36ªgiornata
All. ArrigoniTesser, Arrigoni,
Ballardini, SonettiGiampaolo,
Colomba, GiampaoloGiampaolo, Sonetti,
Ballardini Allegri Allegri, Melis Bisoli, DonadoniDonadoni, Ficcadenti,Ballardini, Ficcadenti
Ficcadenti,Pulga con Lopez Lopez, Pulga
Zeman, Zola,Zeman, Festa
CENTIMETRI
I due volti di Cagliari RETROCESSIONE
MA IDEE VINCENTI LA SARDEGNA
RIPARTE DA QUII VOLTI DELLA STAGIONE
ZDENEK ZEMAN
67 anni, ha
guidato il Cagliari
fino a Natale
2014 (12 punti) e
dal 9 marzo al 20
aprile (facendo
un solo punto)
GIANFRANCO ZOLA48 anni, ha guidato il Cagliari dal 24 dicembre al 9 marzo: per Magic Box 2 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte
GIANLUCA FESTA46 anni, alla guida del Cagliari dal 22 aprile. In 5 partite ha fatto 7 punti: ha vinto con Parma e Fiorentina, un pari con la Juve
IL REPORTAGE di ALESSIO D’URSOINVIATO A CAGLIARI
S tavolta la frase diSherlock Holmes sa-rebbe stata diversa.Indagando sul ritor-no in Serie B del Ca-
gliari dopo 11 anni di fila di A,avrebbe detto al suo più strettocollaboratore: «ParadossaleWatson». Paradossale, non ele-mentare, il modo in cui la squa-dra del rifondatore TommasoGiulini, presidente da 11 mesi,scopre che il progetto di rilan-cio è riuscito soltanto fuori dal
campo, perché è vero che c’èstata la retrocessione ma al suointerno contiene un’idea vin-cente per il futuro destinata acambiare la storia rossoblù.
ERRORI Il giorno dopo, in città,ha la stessa emotività del gior-no prima. Tutti a recitare il ro-sario delle recriminazioni. Tut-ti ragionieri con la contabilitàdegli errori, ma tutti consape-voli della buonafede del capo.In sintesi. 1) Troppi giocatorialla prima esperienza in A (8su 14), portieri anello debole(Cragno e Colombi, poi la scel-ta riparatrice di Brkic), merca-to di gennaio insufficiente
(Diakitè, Cop, Mpoku). 2) Ze-man integralista e prigionierodel suo personaggio con unmammasantissima nello spo-gliatoio come Conti in apertocontrasto, alternanza contro-producente col più pragmaticoZola, fino alla carta della di-sperazione Festa. 3) Squadrasenza spina dorsale, incapacedi imporsi nelle partite secche,con ben 20 k.o. sul groppone.Può bastare così? No, perchéanche i tifosi devono farsi unesame di coscienza. Al San-t’Elia, domenica, solo 400 bi-glietti staccati a 9 euro: troppopoco. «Noi in cuor nostro sape-vamo che sarebbe finita così –dice Tore Sava, capo dei Ca-gliari club –, anche se avevamostampato le maglie “Noi ci cre-diamo”. È mancata l’umiltà deigiocatori, ma noi riponiamo fi-ducia in Giulini: ci sono le basiper risalire subito. Ci aggior-niamo presto in Serie A, speria-mo già tra un anno…».
MOSSE INTELLIGENTI Ma lastoria non è tutta qui. PerchéGiulini nella retrocessione hasalvato pure il club dal buio,mettendo a segno colpi vincen-ti di cui si raccoglieranno i frut-ti più avanti. Non solo l’aver
consegnato ai tifosi il vetustoSant’Elia due mesi prima l’ini-zio della stagione. Di più. Latrasparenza di un club giovanee energico, la rivoluzione di co-stumi e metodi, l’Academy deigiovani talenti supportata da CagliariLab con la supervisio-ne di un maestro come MarioBeretta, un format voluto daun patron che crede nel valoresociale del suo investimento edelle sue aziende, la MinerariaSilius e la Fluorsid che dà lavo-ro a 250 famiglie. Un bacino diun milione di tifosi, in Sarde-gna e nel mondo. Un regno del-le possibilità: «Sono addolora-to, ma Giulini ci riporterà inSerie A, in tre anni saremo aivertici – dice Giuseppe Tomasi-ni, libero della stagione dello scudetto, campionato 1969-70–. La scelta di Zeman si è rivela-ta sbagliata e il presidente l’hacapito. Ha fatto mea culpa. Ec-co perché i sardi devono staretranquilli. La A andrebbe dataloro per legge, ma tornerà pre-sto. Non meritiamo la B, ci vuo-le un tecnico con gli attributi».
CAPITANO VENTURA E la pro-grammazione è già partita. EGiulini, stile «morattiano» conl’animo del combattente, non
si farà trovare impreparato allacorrida della B. Il primo assist èdel sindaco Massimo Zedda:«Sono dispiaciuto per la retro-cessione, immagino per il pros-simo campionato una squadraallestita con un mix di giovanied esperienza per parteciparea questa impresa. Tutti dovran-no capire, però, che il Cagliarinon è solo una squadra ma rap-presenta tutta la Sardegna. Mada primo cittadino posso direche è in corso un dialogo im-portante col presidente sulnuovo stadio: il fatto che nestiamo parlando anche in que-sta fase dovrebbe essere unagaranzia per i tifosi». La secon-da mossa, in attesa di capirequale sarà il futuro del diretto-re sportivo Francesco Marroc-cu, sarà a stretto giro di postaquella del nuovo allenatore:Giampiero Ventura intriga,non solo perché ha riportato inSerie A i sardi nel 1998 dopouna sola stagione di Purgato-rio, e anche l’uruguaiano PaoloMontero e Stefano Colantuonosono tenuti sotto stretta osser-vazione. Per trasformare dinuovo il Cagliari in un nura-ghe, e non in una paradossalescatola vuota.
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IN CITTÀ SI FA LA CONTA DEGLI ERRORICOSTATI LA B, PERÒ GIULINI HA MESSO IN PIEDI DEI PROGETTIIMPORTANTI, TRA SANT’ELIAE ACADEMY DEI GIOVANI. IL SINDACO: «CON IL CLUBC’È GRANDE DIALOGO: È LA GARANZIA PER I TIFOSI»
La delusione di Daniele Dessena, 28 anni, dopo la retrocessione. Potrebbe essere lui il capitano in B GETTY
LA LETTERA
Cellino a Giulini: «Un grande doloreReagisci subito»1L’ex presidente: «Da un anno soffro come un cane. Le colpe vanno divise,comunque risalirai in Serie A presto»
INVIATO A CAGLIARI
D all’Inghilterra con affettoe comprensione. Un ab-braccio ideale in un mo-
mento difficile. Massimo Celli-no, ex presidente rossoblù, re-capita una lettera intrisa di soli-darietà e profondo dispiacere aTommaso Giulini, il suo succes-sore alla guida del Cagliari:«Voglio dirgli che sono tristissi-mo dentro. E da un anno soffrocome un cane. Questo è un me-stiere difficile, l’ho fatto a Ca-gliari per 25 anni. Ogni stagio-ne è una guerra. Bisogna trova-re le forze e andare avanti. Do-
po la morte di mio padre,questa retrocessione del Ca-gliari è il dolore più grande. Dadicembre non sento Giulini, èun ragazzo che vuole andareavanti con le sue gambe, è giu-sto. Qui non servono i consigli,serve solo reagire. Sarebbe an-che ingrato e irrispettoso, se iomi mettessi a giudicare quelloche è stato fatto quest’anno.Anch’io pensavo di capire tantodi calcio, ma ogni anno che pas-sa ne capisco sempre meno».
SOFFERENZA Il patron del Lee-ds smentisce le voci incontrol-late secondo cui il Cagliari daaccordi contrattuali sarebbe
tornato in caso di B nelle suemani: «Tutte sciocchezze checircolano a Cagliari, lasciateperdere. Se restavo la retroces-sione poteva capitare anche ame. La cosa importante è divi-dersi le colpe, e non buttare lacroce su Tommaso. Che ha sof-ferto pure il mio passato, maanche in Inghilterra è dura, èpiù difficile qui che in Italia, velo posso assicurare. Giulini for-se ha pagato la troppa euforia,il troppo entusiasmo, che a mehanno fatto perdere dopo 25anni. Forza Cagliari, comun-que, risalirai presto».
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Massimo Cellino, 58 anni, al Cagliari dal ‘92 al 2014 ANSA
Serie AR
TOMMASO GIULINI 37 anni, milanese e proprietario della Fluorsid, ha rilevato il Cagliari nel giugno del 2014da Cellino
20 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
21MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
OPINIONI
Caro Cerruti, l’Italia ha perso il Mondiale nel 1994 ai rigori e 12 anni dopo ha vinto il Mondiale nel 2006 ai rigori. La Juventus ha perso l’ultima finale di Champions nel 2003 ai rigori. Speriamo che 12 anni dopo la storia dei rigori ripercorra la stessa parabola. Anche se egoisticamente preferirei un Vidal alla Magath, come nel 1983, per non soffrire troppo… Lei che cosa ne pensa?
Luca Giuriceo, Lucca
P rima di tutto è bene ricordareche Magath segnò dopo appena 9’ il gol dell’unica
Coppa dei Campioni vinta dall’Amburgo, nella finale contro la Juventus, il 25 maggio 1983 ad Atene. E già che ci siamo, aggiungo che quella Juventus, allenata da Trapattoni, era favoritissima perché imbottita di campioni del mondo (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi) con l’aggiunta di Platini e Boniek. Oggi, invece, il peso del pronostico è sulle maglie del Barcellona e, ripensando a quello che si diceva allora, chissà che non sia un bene per la Juventus. Ma tornando al curioso spunto offerto dal signor Giuriceo, gli scaramantici tifosi bianconeri adesso possono coltivare un motivo di speranza in più, perché 12 anni dopo i rigori che ci costarono il titolo negli Stati Uniti, contro il Brasile, l’Italia vinse il suo quarto mondiale nel 2006 a Berlino proprio ai rigori, contro la Francia. E guarda caso sono passati di nuovo 12 anni esatti dai rigori fatali alla Juventus, nella finale tutta italiana contro il Milan, nel 2003 a Manchester. Se la storia delle rivincite si ripete, penso
che Buffon, unico in campo quella sera all’Old Trafford, sarà felice di soffrire oltre il 120’ per festeggiare la terza coppa Campioni/Champions della Juve. E a quel punto sarebbe inevitabile pensare agli scherzi del destino, perché ai rigori sono legate sia l’ultima Champions vinta dalla Juventus nel 1996 a Roma contro l’Ajax, sia l’ultima persa nel 2003 appunto, sempre con Lippi in panchina, il tecnico che ha portato più volte (4) la Juventus a una finale di Champions. Senza calcolare quel diverso rigore, in tutti i sensi, grazie al quale 30 anni fa arrivò la prima Coppa dei Campioni bianconera, nella tragica serata dell’Heysel.
Chi non crede ai corsi e ricorsi della storia del calcio può comunque sperare nei punti di forza della squadra di Allegri, a cominciare dalla difesa, perché la coppia centrale Bonucci-Chiellini, con il jolly di scorta Barzagli, non ha nulla da invidiare a quella catalana Piquè-Mascherano, a parte Buffon sicuramente più forte e soprattutto più esperto di Ter Stegen e della sua eventuale alternativa Bravo. E poi, al di là dei valori tecnici, c’è la componente «fame» perché chi non ha mai vinto nulla a livello internazionale, come Marchisio nato e cresciuto nella Juventus anche in B, avrà sicuramente più motivazioni di tanti suoi avversari già abituati a collezionare successi in Europa. Per non parlare del portafortuna Morata, che ha festeggiato la Champions un anno fa contro i «cugini» dell’Atletico entrando nel finale, quando il Real Madrid stava perdendo 1-0, mentre stavolta può essere protagonista come titolare e contro il Barcellona, altra sua vecchia rivale storica. È vero che dall’altra parte c’è Messi, ma Morata e compagni hanno già affrontato Cristiano Ronaldo, favorito come lui. E abbiamo visto come è finita…
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Lettere alla Gazzetta
UNA FINALE JUVEDOPO 12 ANNI:RIGORI NEL DESTINO
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TEMPISUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]
IRUTI
Quando il tuo capodichiara pubblicamenteche ha avuto con te delle«visioni diversificate» èdifficile trovare una viad’uscita che contempli
un finale diverso dalla risoluzione del contratto. Le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi non danno scampo a Pippo Inzaghi. La morale della favola finita male è molto simile a quelle già lette nelle ultime stagioni: il Milan ha bruciato un’altra bandiera. Lo aveva fatto con Seedorf, lo ha rifatto con Pippo. Il tutto perché l’allenatore che c’era prima non era più ritenuto adatto. E non è un dettaglio ricordare che chi c’era prima ha appena conquistato lo scudetto e si appresta a sedersi in panchina per la finale di Coppa Italia e per quella di Champions League. Tre indizi che senza il bisogno di Agatha Christie ci confermano che il colpevole non era proprio lui. C’è poco da stare Allegri.
Il Milan di oggi non è strutturato per poter sopportare un allenatore alle prime armi. Non è più il Milan di una volta che poteva crescere insieme all’allenatore strappato dalla provincia (Sacchi) o a quello strappato dalla scrivania (Capello). Il Milan di oggi ha bisogno di un allenatore già cresciuto che abbia le capacità di trascinare la squadra, sempre che possa definirsi squadra quella che ha avuto a disposizione quest’anno il povero Pippo. Che il futuro si chiami Conte, Montella, Ancelotti o Emery poco importa. Importa che venga scelto un tecnico con un passato in panchina e non soltanto in campo.
Le cifre di questa stagione sono più che imbarazzanti: 11 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte; 50 gol fatti e (soprattutto) 49 subiti. Qualche attenuante, come il numero degli infortunati, c’è, senza dubbio. Così come non vanno dimenticati gli errori arbitrali che hanno influito sul risultato di certe partite. Attenuanti ed errori che però non bastano a cancellare quel senso di impotenza che si respirava attorno alla squadra, incapace di esprimere un gioco, di intraprendere un cammino di crescita e di maturazione.
Prima di scegliere l’allenatore però mister B. dovrà finire di sfogliare la sua margherita. Vendo o non vendo? Ieri oltre a dare il benservito a Inzaghi ha fatto quasi lo stesso anche con mister Bee… Vendere la minoranza a una cifra che varrebbe ben più della maggioranza non è un’impresa semplice pur per chi è stato il re dei venditori. La commedia però deve finire in fretta. Per il bene del Milan che dice di amare e avere ancora nel profondo del cuore, mister B. deve decidere in fretta come ripartire.
La Juve in cinque anni, quelli che oggi festeggia Andrea Agnelli alla presidenza, ha vinto quattro scudetti e raggiunto una semifinale di Europa League e una finale di Champions. Il tutto aumentando anno dopo anno il fatturato. Lo ha fatto programmando e intuendo che gli scarti milanisti non erano poi così male se attorno c’era una squadra. Così è arrivato Pirlo, così è arrivato Tevez (mentre a Milano arrivava Matri), così è arrivato Allegri, il pronto soccorso di mezza estate che ha permesso di entrare in un ristorante stellato e di pagare il conto anche agli amici. Programmazione. Un’arte in cui una volta eccelleva anche Silvio Berlusconi.
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Il Milan dopo il «benservito» a Inzaghi
BERLUSCONI BRUCIAUN’ALTRA BANDIERAORA IMITI AGNELLIIL COMMENTOdi UMBERTO ZAPELLONIemail: [email protected]
twitter: @uzapelloni
LLONI
A volte è qualcosa che senti a pelle. E lastrada lo sta confermando. In novegiorni di Giro è successo di tutto, e
secondo noi i colpi di scena non sono finiti.
Il Giro riparte
ARU E QUEL CORSO RAPIDO PER LA MAGLIA ROSAL’ANALISIdi LUCA GIALANELLA email: [email protected]
Perché è stata strana tutta la primavera, sono stati faticosi gli avvicinamenti di Alberto Contador e ancor più di Fabio Aru alla partenza dalla Liguria, così come gli alti e bassi di gran parte dei protagonisti. Nessuno ha avuto un percorso lineare. Aggiungiamoci la caduta di Pozzovivo, che ha tolto dal gruppo un potenziale corridore da podio. E quando abbiamo iniziato a scoprire quanto siano dure e infide le strade liguri, con il gruppo lanciato pancia a terra, allora sono
iniziati i dolori. Dopo nove tappe, Matteo Pelucchi è ultimo in classifica a quasi tre ore (!) da Contador. I velocisti si sono adattati a fare gruppetto in sei giornate. Gli uomini di classifica si sono spremuti, anche se in maniera diversa.Qui comincia un altro discorso. Aru non ha avuto la formazione che ha accompagnato il giovane Nibali negli anni della Liquigas. Quando il siciliano arrivò terzo nel Giro 2010, in squadra aveva Basso, che vinse. Lo studente
Vincenzo aveva il professore in corsa. Per Fabio è stato diverso. Insieme solo al Giro 2013, quando era neoprofessionista. Poi basta. Adesso sfida Contador, il big più titolato dei grandi giri, e tappa dopo tappa sta comprendendo quanto sia difficile. Per questo deve stare attento, il giovane sardo: non lasciarsi trascinare dalla foga, lui che è molto impulsivo, gestire meglio la squadra (fortissima, in salita nettamente la migliore) e pensare che a volte è meglio attendere un attimo per poi colpire a fondo. L’ha fatto, benissimo, sulle pendenze al 13% del Colle Serra. Le Alpi aspettano il loro re.
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CARLO ANCELOTTITecnico del Real� Congratulazioni, campioni! RMBALONCESTO complimenti! Godetevela @MrAncelotti
La vignettadi Stefano Frosini
MAX BIAGGI Pilota di moto� Pranzo leggero ....anche troppo ! Oggi poco tempo a disposizione. Ma... mi rifaccio ..@maxbiaggi
FELIPE MASSAPilota di Formula 1� Sentiamo tutti la tua mancanza qui fratello@Jules_Bianchi @MassaFelipe19
22 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
23MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mazzoni stangatoLivorno, in porta va un debuttante1Cinque giornate: la gara decisiva con CiprianiPrima volta a Pescara dopo il dramma Morosini
Francesco ForesiLIVORNO
L ui non ci sarà venerdì suquel campo «maledetto»dove il 14 aprile 2012 si
consumò la tragedia di Pierma-rio Morosini. Lui è stato squalifi-cato per 5 turni per aver «al ter-mine della gara Livorno-Vicenzacolpito con uno schiaffo al voltoun avversario e dopo l’espulsio-ne aver rivolto all’arbitro Pasquaun espressione gravemente in-giuriosa». Lui è Luca Mazzoni,31enne portiere del Livorno chevuole fare chiarezza. «Mi sem-bra che si sia voluto calcare lamano, di quello che è stato scrit-to nel referto è vera solo la metà.Ho sì colpito Brighenti che mistava sfottendo (avrebbe detto«Salutate i playoff», ndr), manon con uno schiaffo. L’arbitrogiustamente mi ha espulso e io,senza guardarlo, mi sono allon-tanato per andare verso il sotto-passaggio. Basta osservare leimmagini». Mazzoni non si dapace anche perché i margini perfare reclamo sono ridotti al lu-micino. Il portiere, livornesedoc, ribadisce di «essere dispia-ciuto per quello che è successo.Solo chi ha giocato può capirecerte reazioni, chiaramente sba-gliate». A Pescara sarà il terzoportiere (il secondo, Bastianoni,è infortunato) Matteo Cipriani,
19 anni, a difendere la porta delLivorno. «Spero che tutti – diceMazzoni – diano una mano aquesto ragazzo. A volte nellasfortuna nascono le fortune dinoi calciatori».
RITORNO A PESCARA Mazzoni,dicevamo, non sarà a Pescara,ma ci saranno Luci, Lambrughi,Bernardini (anche se non è di-sponibile) e Belingheri che quelmaledetto 14 aprile di tre anni favissero sul campo la tragedia.Non sarà facile tornare all’Adria-tico anche se, il 15 maggio 2012,gli amaranto tornarono su quelcampo per completare la gara
sospesa alla mezz’ora del primotempo, quando Morosini si acca-sciò. Da quel giorno le strade diPescara e Livorno si sono divisecon gli abruzzesi promossi in A,poi la retrocessione che coincisecon la promozione degli ama-ranto. Ora Pescara e Livorno siritrovano per una gara fonda-mentale: una partita da dentro ofuori, con i padroni di casa obbli-gati a vincere. Salendo le scaledel sottopassaggio, a molti tor-nerà alla mente quel maledetto14 aprile. Lui, Mazzoni, non saràin campo, ma con il cuore sarà lìa ricordare Morosini.
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L’arbitro Pasqua, coperto, mostra il rosso a Luca Mazzoni 31 anni LAPRESSE
� MILANO Oltre a Mazzoni sono stati squalificati per tre giornate Gigli (Crotone) e Blanchard (Frosinone) per essersi colpiti ripetutamente al petto e al collo, per due Coly (Pro Vercelli), per una Zito (Avellino), Tonucci (Brescia), Rinaudo (Catania), Rigoni e Stanco (Cittadella), Cosic e Gucher (Frosinone), Ammari e Valiani (Latina), Acosty e Signori (Modena), Ardizzone (Pro Vercelli), Meccariello (Ternana), Daì (Trapani) e Brighenti (Vicenza). Tra i dirigenti, inibiti fino al 25 il d.s. Faggiano (Trapani) e il d.g. Marchetti (Cittadella). Tra le società, ammenda di 10.000 euro alla Pro Vercelli per i pesanti insulti dei tifosi.
� LA SITUAZIONE A 90’ dalla fine ci sono ancora da definire l’ultima qualificata e le posizioni nella griglia playoff, l’ultima retrocessa e le squadre che giocheranno il playout. Ecco il programma della 42a giornata, che sarà giocata in contemporanea venerdì (ore 20.30): Bologna-Lanciano (2-1); Brescia-Avellino (0-2); Carpi-Catania (2-0); Cittadella-Perugia (1-3); Crotone-Entella (1-1); Latina-Modena (0-0); Pescara-Livorno (2-1); Spezia-Bari (3-0); Ternana-Varese (0-2); Trapani-Pro Vercelli (0-1); Vicenza-Frosinone (0-1). Questa la classifica: Carpi p. 79; Frosinone 71; Vicenza e Bologna 65; Spezia 64; Perugia 63; Avellino e Livorno 59; Pescara 58; Bari 54; Trapani e Lanciano 50; Latina e Pro Vercelli 49; Catania e Ternana 48; Crotone 47; Modena ed Entella 46; Cittadella 44; Brescia (-6) 39; Varese (-4) 35.
GIUDICE SPORTIVO
Blanchard-Giglistop di tre turniDue gare a Coly
A FROSINONE
Cede una pensilinaalla festa per la AGrave un bimboMaurizio Di RienzoFROSINONE
E’ stato operato al cer-vello il bimbo di 7mesi che sabato sera,
durante i festeggiamenti perla promozione del Frosinonein A, è caduto dalla pensilinadi una delle tante fermatedella Geaf (l’azienda che ge-stisce il trasporto pubblico incittà) che si trovano sui duelati della centralissima viaAldo Moro, nella parte bassadel capoluogo, mentre era inbraccio al papà.
GRAVE Il piccolo è ricoveratoin terapia intensiva all’ospe-dale Bambino Gesù di Romadove ha subito un delicatointervento chirurgico per larimozione di un ematoma.Le sue condizioni restanostazionare nella loro gravità.Il bollettino medico emessodalla direzione sanitaria par-la di «trauma cranico severocon ipertensione endocrani-ca». Il bambino è intubato erespira grazie a speciali mac-chinari. La prognosi resta ri-servata e per adesso è impos-sibile fare previsioni suquando potrà essere sciolta.Sabato i suoi genitori eranovenuti da un centro del cir-condario di Frosinone perpartecipare alla festa insie-me alle 30.000 persone chehanno invaso le strade e lepiazze della parte bassa del-la città, e avevano portatoanche il figlioletto. La festaandava avanti ormai da più
di tre ore. A un certo punto il pa-pà con in braccio il bimbo sareb-be salito sulla pensilina. La tet-toia in plexiglas ha ceduto sottoil peso dell’uomo che, cadendoda un’altezza di un paio di me-tri, ha trascinato con sé il figlio.
INDAGINI Sull’episodio sono incorso accertamenti da partedella Squadra Mobile tesi a sta-bilire l’esatta dinamica dei fattied eventuali responsabilità.«Siamo partiti da una immagi-ne che ritrae una persona adul-ta con in braccio un bambino suuna delle pensiline della Geaf invia Aldo Moro – spiega il que-store Filippo Santarelli –. LaSquadra Mobile ha già sentitodiverse persone che a quell’orasi trovavano sul luogo dell’acca-duto e lo stesso papà del bimbo.Per il momento nei suoi con-fronti non è stato adottato al-cun provvedimento. Sono incorso ulteriori approfondimen-ti. La speranza è che nelle pros-sime ore le condizioni del bim-bo possano migliorare».
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Lega ProRDopo il primo turno dei playoff
IL GIOVANESIMONEANDREA GANZ, 21 ANNI
IL TECNICOGAETANO AUTERI, 53 ANNI
LA RIVELAZIONEMATTEO GRANDI, 22 ANNI
IL VETERANOFRANCESCO RUOPOLO, 32 ANNI
Le semifinali per la B?È un affare a 4 stelle1Como-Matera e Reggiana-Bassanogli accoppiamenti: decisivi un tecnicoe tre calciatori
Davide Longo
D ue partite decise ai supple-mentari, una ai rigori euna da un gol segnato nel
recupero. I playoff di Lega Pro so-no partiti all’insegna del thrilling,portando alla ribalta protagonistiantichi e nuovi.
IL GIOVANE SimoneandreaGanz, classe ‘93, figlio di Mauri-
zio, nella Primavera del Milan siera costruito un’ottima reputa-zione con 49 gol in 73 gare. Poi ilpassaggio al calcio dei grandi(Barletta e Lumezzane), conqualche difficoltà di troppo. Nel2014 Ganz junior è passato al Co-mo e lì è rifiorito: 38 presenze, 13reti e la doppietta che ha ribaltatoil Benevento nel primo quarto. Insemifinale e nell’eventuale finaleil Como avrà il ritorno fuori casa.Svantaggio? Forse no. Con quelladel Vigorito la squadra di Sabati-ni ha raggiunto le 13 vittorieesterne, record stagionale in Le-ga Pro.
IL TECNICO Sulla strada del Co-mo c’è il Matera di Tano Auteri, iltecnico che ha un fans club su Fa-cebook con più di 1700 iscritti. Ilsuo 3-4-3 visto al Gallipoli e alla
Nocerina (portata in B nel 2010-2011) è stato spettacolo puro.Dopo la breve esperienza a Lati-na, Auteri è ripartito da Matera.Prima lentamente (7° dopo l’an-data) poi accelerando nel ritor-no. Il 3° posto gli ha dato neiquarti il Pavia. Gara tosta, diven-tata durissima dopo il vantaggiodei lombardi. Lì, a 20 minuti dal-la fine, l’intuizione vincente: den-tro il 21enne Pagliarini che con 2gol porta il Matera in semifinale.
LA RIVELAZIONE In ogni thril-ling che si rispetti c’è l’episodioche cambia il corso degli eventi.Prendiamo Matteo Grandi, por-tiere del Cesena finora speditodai romagnoli in prestito in LegaPro: Borgo a Buggiano, Südtirol ePergolettese. Quest’anno al Bas-sano è il vice di Rossi ma il 2 mag-
gio, a Monza, il titolare si fa male.Grandi entra, salva il pari, giocal’ultima di campionato e il quartocon la Juve Stabia. Uno a uno al120’ e calci di rigore dove il22enne di Faenza ipnotizza Bom-bagi.
IL VETERANO Le ambizioni deiveneti vanno ora a scontrarsi conquelle della Reggiana e di France-sco Ruopolo, 32 anni, match win-ner della sfida con l’Ascoli. Unoche in B (Triestina, AlbinoLeffe,Atalanta e Padova) l’ha messadentro 57 volte. Una carrieraonorevole, guastata dal calcio-scommesse. Nel 2012 Ruopolo hapatteggiato 16 mesi di squalificaper tre illeciti e una omessa de-nuncia, commessi quando gioca-va nell’AlbinoLeffe. Nel 2013Ruopolo è tornato a giocare conla Reggiana: una prima stagionein ombra e poi la rinascita in que-sta (14 gol). Nonostante vadaverso il rinvio a giudizio a Cremo-na (per gli inquirenti non dice laverità sul suo periodo atalanti-no), gli è stata addirittura conse-gnata la fascia di capitano.
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LA GUIDA
� Il giudice sportivo dopo il primo turno dei playoff e la prima gara della Supercoppa ha squalificato tre giocatori dell’Ascoli e il d.g. Modificato il programma delle prossime partite, che ha subìto variazioni nelle date e gli orari.
SUPERCOPPAPRIMA GIORNATA Novara-Salernitana 3-2.GIUDICE SPORTIVO Giocatori espulsi: una giornata a Trevisan (Salernitana). Non espulsi: una giornata a Pesce e Gonzalez (Novara) e Tuia (Salernitana). SECONDA GIORNATA Giovedì 21: Salernitana-Teramo (ore 20.45, diretta su Raisport).TERZA GIORNATA Domenica 24: Teramo-Novara (ore 20.45, diretta su Raisport).REGOLAMENTO Se ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio.
PLAYOFF� Servono per determinare la quarta squadra promossa in B dopo le tre prime in campionato (Novara, Teramo e Salernitana).PRIMO TURNO Benevento-Como 1-2, Bassano-Juve Stabia 6-5 (dopo i rigori), Ascoli-Reggiana 2-4 (d.t.s.), Matera-Pavia 2-1 (d.t.s.).GIUDICE SPORTIVO Giocatori espulsi: due giornate ad Altobelli (Ascoli) per atto di violenza verso un avversario con il pallone a distanza; una ad Avogadri e Perez (Ascoli). Dirigenti: inibiti fino al 31
agosto Lovato (Ascoli) per ripetute offese all’arbitro e Manniello (Juve Stabia) per espressioni offensive verso l’istituzione calcistica. Ammende a società: 2.000 euro Ascoli (lancio di fumogeni anche nel recinto di gioco e una bottiglia; cori offensivi verso l’arbitro), 1.500 Benevento (esplosione di petardi; lancio di uova e di un fumogeno verso il pullman del Como).SEMIFINALI Andata domenica 24: le partite sono Como-Matera (ore 19) e Reggiana-Bassano (ore 18, diretta su Raisport). Il ritorno è domenica 31 con Matera-Como (ore 16) e Bassano-Reggiana (ore 18, diretta su Raisport).FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata).REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio al termine dei minuti regolamentari, verranno disputati due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno e a seguire, se la parità persiste, si tirano i calci di rigore.
PLAYOUT� Andata sabato 23 e ritorno sabato 30: la squadra che perde retrocede in Serie D. Ecco il programma:GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15.GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C) dopo il campionato sono scese dirette in D.
Ascoli, squalificati tre giocatori e il d.g.Semifinali: fissati gli orari e le dirette tvSupercoppa: le gare slittano di un giorno
Serie BRVerso l’ultima giornata
La pensilina teatro del dramma
24
San Lorenzoal Mare
Sanremo1
Albenga
Genova2
Rapallo
Sestri Levante3
Chiavari
La Spezia4
La Spezia
Abetone5
MontecatiniTerme
Castiglionedella Pescaia
6
Grosseto
Fiuggi7
Fiuggi
CampitelloMatese
8
Benevento
San Giorgiodel Sannio
9
OGGICivitanovaMarche
Forlì10
GERRANSTEAM ORICA
MATTHEWSVIVIANI
MATTHEWSMATTHEWS
CLARKEFORMOLO
CONTADORPOLANC
CONTADORGREIPEL
CONTADORULISSI
CONTADORINTXAUSTI
CONTADORTIRALONGO
km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 267 km 186 km 215 km 200
L'ANALISIdi PAOLOMARABINI
NESSUNATREGUAE OCCHIOAL METEO
I l Giro riparte da Civitanova Marchedopo il primo giorno
di riposo, che ha chiuso nove tappe toste: a detta di molti, un avvio duro come da tempo non si vedeva. E la seconda settimana punta dritta al piatto forte del week-end. Ma l’errore peggiore che potrebbero commettere i big è quello di considerare l’avvicinamento alla maxi-crono di sabato da Treviso a Valdobbiadene, seguita dall’arrivo a Madonna di Campiglio, come quattro giorni di puro trasferimento, ideali per risparmiare la gamba lasciando spazio ai velocisti, alle fughe o a cacciatori di tappa.
Vada per l’odierna tavola da biliardo che porta a Forlì, o per quella di venerdì verso Jesolo: e comunque la volata di Castiglione della Pescaia - con la caduta della maglia rosa Contador - ha mostrato quanti rischi possa portare con sé anche una tappa senza apparenti difficoltà. Ma domani sui saliscendi tra Romagna ed Emilia, e nel finale in salita che porta al Monte Berico, c’è terreno per trabocchetti e imboscate. A maggior ragione se, come annuncia il meteo, da giovedì si guasterà il tempo. A maggior ragione considerando che Aru è a 3 soli secondi da Contador: scattare per ultimo nella crono, in maglia rosa, dà sempre un vantaggio. E allora guai a pensare di essere già a Treviso. Il Giro si vince — e si perde — anche nelle giornate in cui si abbassa la guardia per tirare il fiato.
Aru, avanti tutta«La mia forza?
Un team di amici»1Il sardo dell’Astana riapre la caccia a Contador«Lui ha tanta esperienza, io una grande squadra».
Oggi dopo il riposo si riparte: a Forlì attesa la volata
Pattoper me
Ciro ScognamiglioINVIATO A MONTE SAN GIUSTO (MACERATA)
twitter@cirogazzetta
C erto che è qui per la maglia rosa. Ci man-cherebbe altro. Che poi Fabio Aru preferi-sca non dirlo esplicitamente è comprensi-
bile. Non è questione di scaramanzia — almeno,non solo —, né perché gli piaccia il nascondino.Fabio è proprio così, allergico ai proclami e pro-penso ad argomentare più con le pedalate checon le parole. La frase che riassume il tutto puòessere: «A chi parla troppo, gli si accorciano legambe. Io preferisco parlare poco e cercare difare vedere qualcosa». Il 24enne sardo dell’Asta-na l’ha pronunciata nel primo giorno di riposo,che è stata (anche) l’occasione per formalizzarela querela contro il neozelandese Greg Hender-son per quei tweet diffamatori del mese scorsoin seguito alla rinuncia di Fabio al Giro del Tren-tino. Oggi, dopo una sgambata di un’ora e mez-za coi compagni, riparte in maglia bianca di mi-glior giovane e da secondo della classe, ad appe-na 3” dalla maglia rosa di Alberto Contador; ieriha partecipato alla presentazione della sneakerBarracuda della Fabi che l’Astana (a proposito:venerdì arriva al Giro il team manager Alexan-der Vinokourov) indosserà al Tour de France eha potuto toccare con mano l’enorme interesseche sta montando attorno a lui. Con un incontrospeciale: Alessandro Cacciamani, un ex suocompagno da dilettante ai tempi della Palazza-go che ora fa il d.s. di una squadra marchigiana.«E dire che il mio corridore preferito sarebbeContador. Ma ora, ovvio, tifo per Fabio!».
Aru, ma lei anzitutto si aspettava dopo nove tap-pe di essere così vicino alla rosa?«No, perché prima del Giro ho avuto quel virusche mi ha fatto saltare il Trentino, dove contavodi fare bene. Sapevo quanto e come avevo lavo-rato, ma mi mancava il confronto. Diciamo cheera come se fossi caduto. Ma mi sono rialzato».
GLI ANGELIGli otto gregari di Fabio Aru:da sinistra Paolo Tiralongo, Mikel Landa (Spa), Luis LeonSanchez (Spa), Andrey Zeits (Kaz), Dario Cataldo, Diego Rosa, Davide Malacarnee Tanel Kangert (Est)FOTO LUCA BETTINI
98° Giro d’ItaliaROggi la 10a tappa
25MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Forlì
Imola11
Imola
Vicenza(Monte Berico)
12
MontecchioMaggiore
Jesolo13
Treviso
Valdobbiadene14
Marostica
Madonnadi Campiglio
15
Pinzolo
Aprica16
Tirano
Lugano(Svizzera)
17
Melide
Verbania18
Gravellona Toce
Cervinia19
Saint-Vincent
Sestriere20
Torino
Milano21km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236
IL VINCITORE DEL TOUR
Nibali: «Fabio attacca, Albertonon è super»
DIALIZZATI:UCCHEDDU DA RECORDÈ sardo come Aru, e come Aru con la bici fa miracoli. Walter Uccheddu, 44 anni,di Gonnosfanadiga, a 10 km da Villacidro (il paese del campione Astana), è un atleta dializzato. Vive per la bicicletta, è stato anche azzurro di ciclocross, proprio come Fabio. Domenica a Montichiari si è superato facendo registrare la miglior prestazione sull’ora in pista: 41,907 chilometri. L’Italia applaude.
LA GUIDA
Dopo la prima delle due giornate di riposo e il trasferimento dalla Campania alle Marche, oggi il 98° Giro d’Italia riparte con la decima tappa, da Civitanova Marche a Forlì, di 200 km, dedicata ai velocisti. Partenza alle ore 12.35.
CLASSIFICA1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo) in 38h31’35”; 2 Aru (Astana) a 3”; 3. Porte (Aus, Sky) a 22”; 4. Landa (Spa) a 46”; 5. Cataldo a 1’16”; 6. Kreuziger (R. Cec) a 1’46”; 7. Visconti a 2’02”; 8. Uran (Col) a 2’10”; 9. Caruso a 2’20”; 10. Amador (Col) a 2’24”; 13. Formolo a 3’01”; 21. Hesjedal (Can) a 6’16”.
IN TV: diretta RaiSport 1 dalle 14, Rai 3 dalle 15.10.
Oggi la 10a tappaDa Civitanova Marche a Forlì
TRE APPUNTAMENTIOGNI GIORNO: 13.15, 19.30 E 23.15
Vincenzo Nibali e Fabio Aru insieme al Giro d’Italia 2013 BETTINI
INVIATO A CIVITANOVA MARCHE
D a ieri sera è in «con-vento». E’ così cheVincenzo Nibali chia-
ma scherzosamente l’alber-go di Tenerife dove fino al 2giugno si allenerà — in altu-ra, nella zona del vulcanoTeide — per preparare ilTour. Ma lo sguardo sul Giroè vigile. «Sì, qualche tappal’ho vista, anche se non l’ul-tima, quella di San Giorgiodel Sannio. Sono contentoper come sta andandol’Astana. E Fabio si sta com-portando bene. Sa bene co-sa fare. Preferisco non di-sturbarlo».
RIFLESSIONI «Non ci siamoparlati, non ci parliamo di-rettamente da un po’ — con-tinua il siciliano, 1° a Vuelta(2010), Giro (2013) e Tour(2014) —. Sia io sia lui,quando siamo concentratisui nostri obiettivi, preferia-mo così (ieri il sardo ha det-to che da Nibali ha imparatosoprattutto come correre da-vanti e come risparmiareenergie, n.d.r.). Gli ho man-dato i saluti tramite il medi-co Andreazzoli, a cui homandato l’elettrocardio-gramma. Ho visto che staprovando a guadagnare se-condi in vista della crono-metro, è la scelta giusta. Perle grandi azioni di forza, cisaranno le montagne dell’ul-
tima settimana che è quella piùimportante. La tappa dell’Apri-ca in particolare mi sembra in-teressante… Fabio al Giro hasquadra super e direzione su-per. Mi riferisco a Martinelli e a“Sheferone” (Alex Shefer,ndr). Non voglio infierire!!»,sorride. Quanto ai rivali, «Por-te mi sembra il più regolare.Contador? Mmhh, non so. E’forte ma forse non super. Al-meno nel giorno in cui ha presola maglia, all’Abetone: lui di so-lito sul primo arrivo in salitavuole imporre la legge del piùforte e di solito scatta a ripeti-zione. Però attenzione, non bi-sogna sottovalutarlo, anzi...».La chiusura è una riflessionenon banale sulla durezza dellenove tappe percorse del Giro2015: «Se questa prima partefosse stata un po’ più semplice,avrei fatto il doppio pensiero,cioè partecipare anche al Giroprima del Tour. Ma a giudicaredai commenti dei corridori, èstata davvero dura. E allorameglio così…».
ci. sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA
«A CHI PARLA TROPPO SI ACCORCIANO LE
GAMBE. PREFERISCO PARLAR POCO E FARE
VEDERE QUALCOSA»
Ha cercato più volte di staccare Contador, perònon ci è riuscito. È stato frustrante?«Ma no, conosco il suo valore. Ho cercato dionorare ogni tappa, di rosicchiare secondi. E an-che a San Giorgio del Sannio ho fatto la mia cor-sa fino al traguardo. Era giusto provarci e nonpenso di avere fatto uno sgarbo a Contador cer-cando di guadagnare secondi».
La emoziona sfidare un suo idolo? Pensa di poter-lo battere nell’uno contro uno in salita?«Sì, è chiaro che è un’emozione. Era già capitatoall’ultima Vuelta. Beh, i grandi Giri che ha vintoe come li ha vinti parlano per Alberto. Ha tantaesperienza. L’ho visto bene, ha sempre rispostoagli attacchi e non credo che sia isolato, ha unteam forte. Siamo una squadra, ma forse più ungruppo di amici. Anzi, direi che l’amiciziache ci lega è la nostra forza. Sono contentodel fatto che Paolo Tiralongo sia riuscito avincere una tappa, ha lasciato la famigliaper allenarsi al Sestriere. Mi è dispia-ciuto che Landa l’abbia mancata dipoco. Si toglierà altre soddisfazio-ni, è forte e si fa il mazzo per me».
Ma non avete speso troppo?«Abbiamo speso, ma anche ti-rato il fiato, a seconda dei mo-menti. Non è che chi sta a ruo-
ta non fa fatica».
Sente il tifo dell’Italia che la spinge?«Tantissimo. L’altro giorno non so quante scrittesull’asfalto c’erano per me. L’unico modo che hoper cercare di ripagarli, è regalare emozioni».
Porte e Uran come li vede? Pensa che l’australia-no abbia corso al risparmio? Rigoberto è fuori?«Ognuno ha il suo modo di correre, io penso almio. Uran non è per niente fuori causa».
Sabato c’è una crono cruciale, quanto si aspetta di perdere? Si è dato un obiettivo?«L’ho vista a febbraio per la prima volta. No. Holavorato molto sulla crono in inverno ma non ciho pensato (il d.s. Beppe Martinelli dice che po-trebbe stupire, ndr)».
Delle altre tappe quale la colpisce?“Quella con il Mortirolo”.
L’anno scorso vinse a Montecampione, sembra che le piacciano tappe e salite legate a Pantani. EMartinelli dice che glielo ricorda per la testar-daggine…«Beh, il Mortirolo è storia del ciclismo e io l’hofatto tante volte in allenamento ma mai in gara.Chiaro che quando ti alleni ragioni, a volte so-gni… Quanto alla testardaggine, sono sardo. Miha aiutato, ma non mi sento arrivato».
Quali sono le insidie, magari nascoste, che teme?«Penso che ci siano a ogni tappa. Avete presentequello che è successo a Daniele Colli (messo k.o.da uno spettatore incauto a Castiglione della Pe-scaia, ndr), un amico al quale auguro di rimet-tersi in fretta. Stiamo sempre in campana».
Come sta vivendo al di fuori delle tappe? Riesce afare qualche cosa di particolare?«Nooo, non c’è tempo di fare niente. Parliamo efacciamo gruppo con i compagni a cena o neimomenti in cui stiamo assieme (per i massaggi,come al solito è seguito da Umberto Inselvini,ndr). Sono in camera con Zeits, lui si arrangiabenino l’italiano, ma in realtà non parliamo tan-tissimo. Preferiamo entrambi il riposo».
Aru, ci dica la verità: firmerebbe adesso permigliorare il risultato del 2014, cioè passaredal terzo al secondo posto finale? Noi cre-diamo che sia qui per il massimo. O no?«Sono qua, ripeto, consapevole di avere da-
to il massimo… E quindi… È logico chedentro un corridore c’è sempre
l’ambizione di… (sorriso)… di…Niente, dai». Niente per modo didire. È una risposta in cui c’è
tutto Fabio Aru.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabio Aru, 24 anni. Professionista dal 2012, vanta sei vittorie, tra le quali la 15a tappa del Giro d’Italia2014, al termine del quale si è piazzato terzo ANSA
26 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
11� Le maglie rosa dell’Orica GreenEdge nelle ultime due edizioni: 7 nelle prime 7 tappe 2014, 4 nelle prime 4 del 2015 ELIA VIVIANI 26 ANNI, TEAM SKY
«LA SECONDA È LA MIGLIOR SETTIMANA PER ME. SOGNO DI VINCERE A JESOLO»
BRAVI&CATTIVI di PAOLO MARABINI
ALBERTO CONTADORTINKOFF - SAXO 32 ANNI
Il Leader
� GIRI VINTI 1 (2008)� MAGLIE ROSA 12
9
Che fosse in rosa lo si poteva prevedere. Che lo fosse dopo la caduta meno. E se i rivali non sono riusciti a metterlo in difficoltà nel week-end... Attento, in condizione, stoico. L’enigma è la squadra, assente nei finali di tappa. Ma se fosse una strategia per risparmiare energie? AFP
Il più attivo: lui e la sua Astanatutta. Forse anche troppo. Dopo i guai fisici pre-Giro, non lo si pensava già così pronto, in salita e non solo. Rispettoa un anno fa, sembra avere più personalità, da leader riconosciuto BETTINI
FABIO ARUASTANA 24 ANNI
8,5
Voto allo spettacolo: 6. Voto alla a tattica: 10. Non ha mai preso l’iniziativa, tenendo al riparo sé e la squadra, fuori dalla lotta Astana-Tinkoff, bruciando meno energie nervose rispetto ad Aru e Contador. Occhio! ANSA
RICHIE PORTESKY 30 ANNI
8
Dicono che un giorno sarà il re del Giro. Intanto, cosa vuoi chiedere di più a un 22enne che al debutto rosa va in fuga alla 4a tappa e la vince, da solo, con un numero da campione? E, dopo 9 giorni, è 13° in classifica e 2° dei giovani? AFP
DAVIDE FORMOLOCANNONDALE - GARMIN 22 ANNI
8
Il suo lo ha già fatto: rivelazione nel 2014 con una tappa e 6 maglie rosa, ha aggiunto un’altra vittoria e due giorni da leader. Idem la sua Orica: cronosquadre da leader e in testa al Giro anche con Gerrans e Clarke fino all’Abetone. Meglio di così...
MICHAEL MATTHEWSORICA - GREENEDGE 24 ANNI
7,5
La volata di Fiuggi ci ha restituito il talento che conoscevamo, dopo 9 mesidi purgatorio per il caso clenbuterolo. Un colpo da manuale, al cospetto di rivali di nome, che premia anche la sua Lampre, a segno 2 giorni prima con Polanc. BETTINI
DIEGO ULISSILAMPRE - MERIDA 25 ANNI
7,5
Voleva almeno una volatae alla prima occasione ha freddato tutti. Aggiungete 7 giorni su 8 da leader della classifica a punti e già il suo Giro potrebbe chiudersi qui, inattivo. In mezzo poi c’è anche il lavoro per il capitano Porte in chiave maglia rosa AFP
ELIA VIVIANITEAM SKY 26 ANNI
7,5
Ha l’attenuante dei problemi di bronchite con i quali si è presentato al via. Campitello Matese a parte, in salita ha patito gli attacchi dei rivali.E il fardello di 2’10” dopo 9 tappe non è poca cosa. Ma guai a darlo per vinto.La crono è dalla sua ANSA
RIGOBERTO URANETIXX - QUICK STEP 28 ANNI
5,5
Ha avuto a disposizione almeno un paio di arrivi per andare a bersaglio, ma li ha falliti entrambi. E non può certo bastare il terzo postodi Sestri nel giorno di Matthews per meritare la sufficienza. Ha davanti altre occasioni per rifarsi ANSA
PHILIPPE GILBERTBMC 32 ANNI
5
Dall’unico italiano capace di vincere una classica di primavera (Gand-Wevelgem), in un avvio con tappe formato classica ci si aspettava di più. Né lui né la Katusha hanno dato segnali. È arrivato sfinito? Ci sta. Non conveniva fermarsi e tirare il fiato? BETTINI
LUCA PAOLINIKATUSHA 38 ANNI
5
98° Giro d’ItaliaRLe pagelle
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27MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
25� Le vittorie da pro’ di Richie Porte, di cui nove quest’anno. Nel 2010 ha indossato per tre giorni la maglia rosaOLEG TINKOV 47 ANNI, PATRON DELLA TINKOFF-SAXO
«LE MIE CRITICHE AIUTANO A VINCERE: LO SCOPO È MIGLIORARE LE PERSONE»
Claudio GhilsabertiINVIATO A MONTEGRANARO
H a posticipato il pranzoalle 15 per concedersiprima ai giornalisti. Chi
ha accennato una polemica sulfatto che non abbia partecipatoalla conferenza stampa del do-potappa di San Giorgio delSannio (con un trasferimentoin auto di quasi cinque ore ver-so Montegranaro) è servito.
Contador, ha appena terminatol’allenamento con la bici da cro-no. Com’è andato?«Bene, ma mi sono bastati dueminuti per capire che per lacrono di sabato devo cambiarela posizione. Quella abituale ècon i gomiti abbastanza chiusi,ma in questo caso dovrò usarneuna che dia priorità alla prote-zione rispetto all’aerodinami-ca».
bato a Campitello. Non avevobattuto solo la spalla, ma an-che il ginocchio. Dopo l’inci-dente ho corso in modo piùconservativo che da attaccan-te, ma in questi casi meglio es-sere prudenti che troppo co-raggiosi. Però, sia chiaro, maipensato di andare a casa».
Domenica Aru le ha chiesto col-laborazione, che lei gli ha datoanche se poteva rifiutarsi. Poi lui è scattato e le ha dato un se-condo. Se l’è presa?Un accenno di sorriso, una pic-cola smorfia come per dire sìsenza parlare. «Intuivo che po-teva succedere. Nell’ultimochilometro Aru, Landa e Portesono rimasti sempre a ruotasenza darmi cambi. Ma nonpenso che il Giro si vinca o siperda per un secondo».
Chi punta alla classifica di solitonon guarda gli abbuoni, invecelei e Aru lottate ogni giorno.«Una cosa è giocarsi qualcosa orischiare qualcosa per prender-li. Se viene, come l’altro gior-no, è perfetto, ma non devi but-tare troppe energie per due se-condi».
Lei già alla Vuelta 2014 disseche Aru le piaceva perché si ri-vede in lui. Conferma?«Sì, Fabio mi sembra il Conta-dor al Tour de France 2007:forte in salita, attaccante, co-raggioso…».
Si sta prospettando un Giro for-se più duro del previsto. Un pro-blema per la doppietta con ilTour?«Per adesso penso solo al Giro.Alla fine farò un periodo dimassimo riposo e mi concen-trerò sul Tour, ma per fare ladoppietta devo prima vincere la maglia rosa e non è facile».
Come passa il tempo in camera?«Riposando. Ho alcune serie tvda guardare di notte per addor-mentarmi, ma in questi giornifra tappe di oltre duecento chi-lometri e trasferimenti non hoavuto tempo quasi neanche diguardare il cellulare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’altra faccia dell’alta classifica1Non solo scatti e abbuoni: la maglia rosa e il rivale di Sky si preparano anche così
CONTADOR RELAX«E ALLA SERA
MI SVAGOCON LE SERIE TV»
fLO SPAGNOLOLEADER DELLA CORSA
PORTE APERTE«VENITE A VEDERE
IL MIO MOTORHOMEÈ UN SANTUARIO»
fL’AUSTRALIANOTERZO A 22 SECONDI
98° Giro d’ItaliaRLa lotta per il primato
Un discorso legato solo al pro-blema alla spalla o anche al fattoche la seconda parte è in salita?«Esclusivamente un discorso diprotezione. La salita finale èdolce. Quella di Treviso sarà laprossima tappa cruciale, finoad allora bisognerà cercare diconservare energie».
La sua condizione attuale?«Mi lascia contento perché do-po l’incidente ogni giorno mi-glioro. Domenica, per esem-pio, sono andato meglio che sa-
Claudio GregoriINVIATO A CIVITANOVA MARCHE
È atterrato con l’elicotterocome faceva Cipollini,mentre i rivali hanno viag-
giato per quattro ore. Dorme nelcamper dove chi entra deve pu-lirsi le mani con un gel disinfet-tante sotto gli occhi implacabilidi Sir Dave Brailsford, il general-manager. Richie Porte vive giànel futuro.
Soddisfatto dopo nove tappe?«Mi sento rilassato, pronto peressere protagonista nella secon-da settimana. Ho una posizionefantastica in classifica, così vici-no a Fabio e Alberto».
Che cosa ha fatto nel giorno di ri-poso?«Una piccola bella pedalata. Housato anche la bici da cronome-tro con un nuovo manubrio di Pi-
narello che ho provato per la tap-pa di sabato».
Mostra grande facilità di pedala-ta.«Sono come l’anatra nell’acqua:sopra la superficie sembra tran-quilla, ma sotto, invece, fa unafatica bestiale. Però non sonomai andato in rosso».
Come giudica la tattica dell’Asta-na?«Sta prendendo in mano la ge-stione della corsa. A me sta bene
se vogliono fare la corsa dura.Pensavo sarebbe stata laTinkoff a farla».
Quando attaccherà?«Nella cronometro. Non hoancora attaccato ma pensoche Aru e Landa stiano facen-do tutti quegli attacchi pernoi. Prima o poi pagheranno».
È sicuro di fare un’ottima cro-no?«Sono campione australiano eaver battuto Rohan Dennis,ex-campione del mondo del-l’ora, dà fiducia».
Riuscirà l’Astana a sfiancare irivali per la crono?«Questa strategia è una spadaa doppio taglio. Logora e ti lo-gora. Anche loro si stanche-ranno».
Teme le montagne?«Non mi hanno mai staccato.Perché dovrebbero farlo ora?Conosco il Mortirolo e il Colledelle Finestre. Non mi fannopaura».
Il grande sogno?«La maglia rosa con la scrittaSky».
Perché ha scelto l’isolamentodel camper?Irrompe il manager DaveBrailsford: «Non è una deci-sione di Richie, ma del team».E aggiunge: «Due giorni fanell’hotel c’era una festa dicompleanno e per la musica icorridori non riuscivano adormire: abbiamo dovutocambiare le camere a tutti amezzanotte. Richie non correquesti rischi». Porte aggiun-ge: «È come un santuario. Èuna gran cosa stare semprenello stesso letto e alzarsi nel-lo stesso ambiente».
Il camper è anti-microbo.«Se hai l’influenza, tocchi laporta e poi Richie entra, pren-derà l’influenza. Noi siamo at-tenti alle cose minime», di-chiara Brailsford, il Caronteche controlla che tu usi il geldisinfettante prima di entra-re.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALBERTO CONTADOR, 32 ANNITINKOFF-SAXO (BETTINI)
«FABIO MI SEMBRAIL CONTADOR DEL TOUR 2007: FORTE IN SALITA,
ATTACCANTE, CORAGGIOSO»
RICHIE PORTE, 30 ANNITEAM SKY (BETTINI)
«GLI ALTRI ATTACCANO? PRIMA O
POI PAGHERANNO.IO NON MI STACCO E ASPETTO LA CRONO»
28 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Visconti e Caruso, due siciliani nei 10
4� Le vittorie italiane dopo 9 tappe: meglio, l’ultima volta, nel 2008 con 5 (2 Riccò,1 Bosisio, 1 Priamo, 1 Bennati) MIKEL LANDA 25 ANNI, ASTANA PRO TEAM
«SPERO CHE QUESTO GIRO SEGNI LA SVOLTA DELLA MIA CARRIERA»
AG2R LA MONDIALE
D.S. Biondi
1 POZZOVIVO ITA
2 BERARD FRA
3 BETANCUR COL
4 DOMONT FRA
5 DUPONT FRA
6 GRETSCH GER
7 HOULE CAN
8 MONTAGUTI ITA
9 NOCENTINI ITA
ANDRONI-SIDERMEC
D.S. Savio
11 PELLIZOTTI ITA
12 APPOLLONIO ITA
13 BANDIERA ITA
14 DALL'ANTONIA ITA
15 FRAPPORTI ITA
16 GATTO ITA
17 STORTONI ITA
18 TVETCOV ROM
19 ZILIOLI ITA
ASTANA PRO TEAM
D.S. Shefer
21 ARU ITA
22 CATALDO ITA
23 KANGERT EST
24 LANDA SPA
25 MALACARNE ITA
26 ROSA ITA
27 SANCHEZ SPA
28 TIRALONGO ITA
29 ZEITS KAZ
BARDIANI CSF
D.S. Reverberi
31 BONGIORNO ITA
32 BARBIN ITA
33 BATTAGLIN ITA
34 BOEM ITA
35 CHIRICO ITA
36 COLBRELLI ITA
37 PIRAZZI ITA
38 RUFFONI ITA
39 ZARDINI ITA
BMC RACING TEAM
D.S. Baldato
41 GILBERT BEL
42 ATAPUMA COL
43 BOOKWALTER USA
44 BURGHARDT GER
45 CARUSO ITA
46 DILLIER SVI
47 KÜNG SVI
48 MOINARD FRA
49 ZABEL GER
CCC SPRANDI POLKOWICE
D.S. Wadecki
51 PATERSKI POL
52 BOLE SLO
53 MARYCZ POL
54 MATYSIAK POL
55 MIHAYLOV BUL
56 OWSIAN POL
57 RUTKIEWICZ POL
58 SAMOILAU BIE
59 SZMYD POL
ETIXX - QUICK-STEP
D.S. Bramati
61 URAN COL
62 BOONEN BEL
63 BOUET FRA
64 DE LA CRUZ SPA
65 KEISSE BEL
66 MEERSMAN BEL
67 SABATINI ITA
68 SERRY BEL
69 VAKOC R.CEC
FDJ
D.S. Guesdon
71 GENIEZ FRA
72 COURTEILLE FRA
73 ELISSONDE FRA
74 FISCHER BRA
75 MOUREY FRA
76 PINEAU FRA
77 RÉZA FRA
78 ROUX FRA
79 VEIKKANEN FIN
IAM CYCLING
D.S. Carlstrom
81 CHAVANEL FRA
82 CHEVRIER FRA
83 CLEMENT OLA
84 HAUSSLER AUS
85 KLUGE GER
86 PELUCCHI ITA
87 PINEAU FRA
88 REICHENBACH SVI
89 SARAMOTINS LET
LAMPRE - MERIDA
D.S. Maini
91 ULISSI ITA
92 FERRARI ITA
93 GRMAY ETI
94 MODOLO ITA
95 MORI ITA
96 NIEMIEC POL
97 POLANC SLO
98 RICHEZE ARG
99 XU CINA
LOTTO SOUDAL
D.S. Leysen
100 VAN DEN BROECK BEL
101 ARMEE BEL
102 BAK DAN
103 BROECKX BEL
104 GREIPEL GER
105 HANSEN AUS
106 HENDERSON N.ZEL
107 MONFORT BEL
109 VERVAEKE BEL
MOVISTAR TEAM
D.S. Garcia
111 INTXAUSTI SPA
112 AMADOR C.RICA
113 ANTON SPA
114 FERNANDEZ SPA
115 HERRADA SPA
116 IZAGUIRRE SPA
117 LOBATO SPA
118 D. QUINTANA COL
119 VISCONTI ITA
NIPPO - VINI FANTINI
D.S. Giuliani
121 CUNEGO ITA
122 BERLATO ITA
123 BISOLTI ITA
124 COLLI ITA
125 DE NEGRI ITA
126 GROSU ROM
127 ISHIBASHI GIAP
128 MALAGUTI ITA
129 STACCHIOTTI ITA
ORICA GREENEDGE
D.S. White
131 MATTHEWS AUS
132 BEWLEY N.ZEL
133 CHAVES COL
134 CLARKE AUS
135 DURBRIDGE AUS
136 GERRANS AUS
137 HEPBURN AUS
138 LANCASTER AUS
139 WEENING OLA
SOUTHEAST
D.S. Parsani
141 BELLETTI ITA
142 BUSATO ITA
143 CARRETERO PAN
144 FAVILLI ITA
145 FINETTO ITA
146 GAVAZZI ITA
147 MONSALVE VEN
148 PETACCHI ITA
149 ZHUPA ALB
TEAM CANNONDALE - GARMIN
D.S. Wegelius
151 HESJEDAL CAN
152 ACEVEDO COL
153 BROWN USA
154 CARDOSO POR
155 DANIELSON USA
156 FORMOLO ITA
157 MARANGONI ITA
158 SLAGTER OLA
159 VILLELLA ITA
TEAM GIANT - ALPECIN
D.S. Engels
161 MEZGEC SLO
162 ARNDT GER
163 DE BACKER BEL
164 FAIRLY USA
165 GESCHKE GER
166 HAGA USA
167 JI CINA
168 LUDVIGSSON SVE
169 STAMSNIJDER OLA
TEAM KATUSHA
D.S. Konyshev
171 PAOLINI ITA
172 BELKOV RUS
173 CHERNETSKI RUS
174 KOCHETKOV RUS
175 LAGUTIN RUS
176 PORSEV RUS
177 TROFIMOV RUS
178 VOROBYEV RUS
179 ZAKARIN RUS
TEAM LOTTO NL - JUMBO
D.S. Boven
181 KRUIJSWIJK OLA
182 BENNETT N.ZEL
183 FLENS OLA
184 HOFLAND OLA
185 KEIZER OLA
186 LINDEMAN OLA
187 TJALLINGII OLA
188 VAN DER LIJKE OLA
189 WAGNER GER
TEAM SKY
D.S. Cioni
191 PORTE AUS
192 EISEL AUT
193 HENAO COL
194 KIRYIENKA BIE
195 KONIG R.CEC
196 NIEVE SPA
197 PUCCIO ITA
198 SIUTSOU BIE
199 VIVIANI ITA
TINKOFF SAXO
D.S. De Jongh
201 CONTADOR SPA
202 BASSO ITA
203 BOARO ITA
204 JUUL JENSEN DAN
205 KREUZIGER R.CEC
206 PAULINHO POR
207 ROGERS AUS
208 ROVNY RUS
209 TOSATTO ITA
TREK FACTORY RACING
D.S. Baffi
211 NIZZOLO ITA
212 ALAFACI ITA
213 BEPPU GIAP
214 COLEDAN ITA
215 FELLINE ITA
216 SILVESTRE POR
217 VAN POPPEL OLA
218 VANDEWALLE BEL
219 WATSON AUS
22 SQUADRE, RESTANO IN 188
LA CLASSIFICA
LA TAPPA DI OGGI
A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM
La maglia rossa «Algida» va al leaderdella classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti.Classifica: 1. Elia VIVIANI 78 punti; 2. Greipel (Ger) 75; 3. Bandiera 60; 4. Ulissi 50; 5. Nizzolo 47; 6. Frapporti 40, 7. Hofland (Ola) 40; 8. Tiralongo 37; Lobato (Spa) 37.
La maglia azzurra «Mediolanum» vaal leader della classifica dei gran premidella montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Simon GESCHKE (Ger) 50 punti; 2. Intxausti (Spa) 39; 3. Kruijswijk (Ola) 37.
La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 2'58"; 3. Polanc (Slo) a 20'12"; 4. Chaves (Col) a 21'19"; 5. Bongiorno a 22'44"; 6. Elissonde (Fra) a 30'54"; 7. Felline a 39'58"; 8. Herrada (Spa) a 41'10"; 9. Henao (Col) a 47'37'.
La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 114h55'59"; 2. Sky a 5'58"; 3. Bmc a 6'12"; 4. Movistar a 7'11"; 5. Cannondale-Garmin a 23'42"; 6. Tinkoff-Saxo a 24'52"; 7. Lotto Soudal a 41'.
La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Classifica: 1. ASTANA 247 punti; 2. Orica 194; 3. Movistar 162; 4. Lampre-Merida 140; 5. Bmc 133; 6. Southeast 118; 7. Sky 116; 8. Iam 112; 9. Lotto NL Jumbo 99; 10. Tinkoff-Saxo 90.
La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea.A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Fabio Felline 5; 2. Aru 4; 3. Visconti 4; 4. Trofimov (Rus) 4; 5. Lagutin (Rus) 4;6. Gerrans (Aus) 4; 7. Greipel (Ger) 4.
Damiano Caruso, 27 anni, è di Ragusa: 9° a 2’20” BETTINI
POS. CORRIDORE TEMPO
1 CONTADOR (SPA) 1492,6 km in 38h31’35’’, media 38,742 km/h
2 ARU (ITA) a 3"
3 PORTE (AUS) a 22"
4 LANDA (SPA) a 46"
5 CATALDO (ITA) a 1'16"
6 KREUZIGER (R.CEC) a 1'46"
7 VISCONTI (ITA) a 2'02"
8 URAN (COL) a 2'10"
9 CARUSO (ITA) a 2'20"
10 AMADOR (CRC) a 2'24"
11 KONIG (R.CEC) a 2'30"
12 ATAPUMA (COL) a 2'55"
13 FORMOLO (ITA) a 3'01"
14 CUNEGO (ITA) a 3'10"
15 TROFIMOV (RUS) a 3'18"
16 VAN DAN BROECK (BEL) a 3'33"
17 MONFORT (BEL) a 4'00"
18 MOINARD (FRA) a 4'09"
19 GENIEZ (FRA) a 4'41"
20 IZAGUIRRE (SPA) a 5'47"
21 HESJEDAL (CAN) a 6'16"
22 NIEVE (SPA) a 7'25"
23 KRUIJSWIJK (OLA) a 10'39"
24 NIEMIEC (POL) a 11'10"
25 TIRALONGO (ITA) a 11'46"
26 ROSA (ITA) a 13'37"
27 KANGERT (EST) a 13'38"
28 REICHENBACH (SVI) a 15'44"
29 PIRAZZI (ITA) a 18'00"
30 MONSALVE (VEN) a 18'32"
31 POLANC (SLO) a 20'15"
32 BETANCUR (COL) a 20'47"
33 CLEMENT (OLA) a 21'17"
34 CHAVES (COL) a 21'22"
35 CARDOSO (POR) a 22'12"
36 BONGIORNO (ITA) a 22'47"
37 ROGERS (AUS) a 25'02"
38 INTXAUSTI (SPA) a 25'03"
39 ELISSONDE (FRA) a 30'57"
40 SANCHEZ (SPA) a 32'49"
41 KOCHETKOV (RUS) a 34'15"
42 FINETTO (ITA) a 36'08"
43 LAGUTIN (RUS) a 37'05"
44 ULISSI (ITA) a 37'37"
45 SZMYD (POL) a 37'58"
46 CLARKE (AUS) a 38'24"
47 SIUTSOU (BIE) a 38'37"
48 FELLINE (ITA) a 40'01"
49 ANTON (SPA) a 41'06"
50 HERRADA (SPA) a 41'13"
51 ZAKARIN (RUS) a 42'08"
52 GAVAZZI (ITA) a 42'44"
53 KEIZER (OLA) a 43'15"
54 MOUREY (FRA) a 44'06"
55 STORTONI (ITA) a 44'35"
56 GILBERT (BEL) a 45'07"
57 MONTAGUTI (ITA) a 46'04"
58 PELLIZOTTI (ITA) a 47'02"
59 DUPONT (FRA) a 47'37"
60 HENAO (COL) a 47'40"
61 DILLIER (SVI) a 48'45"
62 GRMAY (ETI) a 48'54"
63 CHAVANEL (FRA) a 48'56"
64 SLAGTER (OLA) a 49'11"
65 DE LA CRUZ (SPA) a 50'19"
66 BASSO (ITA) a 50'25"
67 SAMOILAU (BIE) a 51'22"
68 ZEITS (KAZ) a 51'29"
69 CHEVRIER (FRA) a 56'29"
70 ARMEE (BEL) a 56'52"
71 DANIELSON (USA) a 57'29"
72 HANSEN (AUS) a 58'33"
73 GERRANS (AUS) a 58'34"
74 MATTHEWS (AUS) a 1h00'17"
75 VILLELLA (ITA) a 1h00'43"
76 DOMONT (FRA) a 1h01'23"
77 BOUET (FRA) a 1h02'36"
78 ZILIOLI (ITA) a 1h02'56"
79 VANDEWALLE (BEL) a 1h03'39"
80 BOLE (SLO) a 1h04'32"
81 BISOLTI (ITA) a 1h04'34"
82 BATTAGLIN (ITA) a 1h05'18"
83 FERNANDEZ (SPA) a 1h05'25"
84 ZARDINI (ITA) a 1h07'44"
85 BROWN (USA) a 1h08'47"
86 KÜNG (SVI) a 1h09'01"
87 PUCCIO (ITA) a 1h09'25"
88 PAOLINI (ITA) a 1h09'48"
89 COLBRELLI (ITA) a 1h11'13"
90 GRETSCH (GER) a 1h11'17"
91 KIRYIENKA (BIE) a 1h11'21"
92 MORI (ITA) a 1h11'23"
93 GESCHKE (GER) a 1h13'17"
94 BOARO (ITA) a 1h15'04"
95 BARBIN (ITA) a 1h15'15"
96 ROUX (FRA) a 1h15'42"
97 FAVILLI (ITA) a 1h15'53"
98 LUDVIGSSON (SVE) a 1h16'47"
99 PATERSKI (POL) a 1h19'33"
100 BOOKWALTER (USA) a 1h20'05"
101 ACEVEDO (COL) a 1h20'16"
102 HAGA (USA) a 1h21'01"
103 NOCENTINI (ITA) a 1h24'17"
104 WEENING (OLA) a 1h24'32"
105 RUTKIEWICZ (POL) a 1h25'40"
106 BURGHARDT (GER) a 1h26'56"
107 APPOLLONIO (ITA) a 1h27'44"
108 PETACCHI (ITA) a 1h28'14"
109 TOSATTO (ITA) a 1h30'51"
110 SABATINI (ITA) a 1h30'55"
111 HOULE (CAN) a 1h31'40"
112 DURBRIDGE (AUS) a 1h31'44"
113 VAKOC (R.CEC) a 1h32'24"
114 PINEAU (FRA) a 1h32'34"
115 BEWLEY (N.ZEL) a 1h32'38"
116 BELLETTI (ITA) a 1h32'53"
117 MALACARNE (ITA) a 1h33'10"
118 HAUSSLER (AUS) a 1h33'41"
119 LOBATO (SPA) a 1h34'02"
120 BERARD (FRA) a 1h34'43"
121 COURTEILLE (FRA) a 1h35'26"
122 FRAPPORTI (ITA) a 1h35'29"
123 BAK (DAN) a 1h35'33"
124 REZA (FRA) a 1h35'51"
125 BUSATO (ITA) a 1h36'03"
126 LINDEMAN (OLA) a 1h37'46"
127 PAULINHO (POR) a 1h38'05"
128 VAN DER LIJKE (OLA) a 1h38'11"
129 CHIRICO (ITA) a 1h39'08"
130 QUINTANA (COL) a 1h39'21"
131 OWSIAN (POL) a 1h39'26"
132 FAIRLY (USA) a 1h40'33"
133 VIVIANI (ITA) a 1h40'35"
134 MODOLO (ITA) a 1h40'54"
135 GREIPEL (GER) a 1h41'35"
136 BELKOV (RUS) a 1h41'40"
137 BERLATO (ITA) a 1h42'38"
138 RICHEZE (ARG) a 1h42'41"
139 FISCHER (BRA) a 1h43'19"
140 BOONEN (BEL) a 1h43'49"
141 ROVNY (RUS) a 1h43'54"
142 TJALLINGII (OLA) a 1h44'23"
143 FERRARI (ITA) a 1h44'43"
144 ALAFACI (ITA) a 1h45'05"
145 BEPPU (GIAP) a 1h46'48"
146 MARYCZ (POL) a 1h47'07"
147 DE NEGRI (ITA) a 1h48'44"
148 MARANGONI (ITA) a 1h48'57"
149 LANCASTER (AUS) a 1h50'13"
150 XU (CINA) a 1h50'22"
151 NIZZOLO (ITA) a 1h50'32"
152 JUUL JENSEN (DAN) a 1h50'50"
153 MEZGEC (SLO) a 1h52'19"
154 HOFLAND (OLA) a 1h53'13"
155 HENDERSON (N.ZEL) a 1h53'19"
156 PORSEV (RUS) a 1h54'52"
157 MATYSIAK (POL) a 1h56'25"
158 CHERNETSKI (RUS) 159 SILVESTRE (POR) a 1h57'01"
160 ZABEL (GER) a 1h57'39"
161 KEISSE (BEL) a 1h58'31"
162 PINEAU (FRA) a 1h58'52"
163 TVETCOV (ROM) a 1h59'03"
164 MIHAYLOV (BUL) a 1h59'09"
165 ARNDT (GER) a 2h02'19"
166 FLENS (OLA) a 2h02'56"
167 VERVAEKE (BEL) a 2h03'07"
168 WATSON (AUS) a 2h05'11"
169 VAN POPPEL (OLA) a 2h05'24"
170 EISEL (AUT) a 2h07'41"
171 RUFFONI (ITA) a 2h07'58"
172 GATTO (ITA) a 2h08'47"
173 BANDIERA (ITA) a 2h09'25"
174 VEIKKANEN (FIN) a 2h10'38"
175 BROECKX (BEL) a 2h11'13"
176 STAMSNIJDER (OLA) a 2h11'17"
177 STACCHIOTTI (ITA) a 2h11'33"
178 MALAGUTI (ITA) a 2h15'50"
179 GROSU (ROM) a 2h16'16"
180 DE BACKER (BEL) 181 BOEM (ITA) a 2h16'51"
182 ZHUPA (ALB) a 2h17'08"
183 HEPBURN (AUS) a 2h20'10"
184 JI (CINA) a 2h21'47"
185 KLUGE (GER) a 2h25'00"
186 SARAMOTINS (LET) a 2h28'11"
187 COLEDAN (ITA) a 2h34'59"
188 PELUCCHI (ITA) a 2h38'24"
Un solo Gpm: opportunità per i velocistiTV: RaiSport 1 dalle 14, Rai 3 dalle 15.10 Oggi in programma la 10a tappa , Civitanova Marche-Forlì di 200 km con moltissima pianura e un solo gpm, il Monte di Bartolo (4a categoria, 4,8 km al 3,5% con punte al 9%)). Via alle 12.35, arrivo tra le 17 e le 17.30. Tappa quasi completamente pianeggiante che percorre la strada statale costiera Adriatica con una breve deviazione per scalare il Monte di Bartolo salendo da Pesaro. Negli ultimi tratti della tappa previsti alcuni ostacoli urbani come rotatoie e spartitraffico; a circa 2 km dall’arrivo tratto di 1500 metri in pavé con una curva a 1100 metri e un restringimento di carreggiata a 800 metri dall’arrivo.ABBUONI Due traguardi volanti ad abbuoni (3’’, 2’’ e 1’’): Santarcangelo di Romagna e Cesena. All’arrivo, abbuoni di 10’’ per il primo, 6’’ per il secondoe 4’’ per il terzo. PREVISIONI METEO Sole e 26 gradi, sia alla partenza che all’arrivo. DIRETTA TV Dalle 14 su RaiSport 1 Anteprima Giro; dalle 15.10 su Rai3 la tappa; dalle 17.15 il Processo. Diretta Eurosport dalle 14.30; dalle 17.30, Giro Extra
CIVITANOVA MARCHE4 m
0
FORLI’31 m
km 10
GPM4 S SR
107 15991 178 200
Montedi Bartolo169 m
Fano14 m
Cesena33 m
Santarcangelodi Romagna
38 m
� La decima tappa del Giro 2015 si conclude a Forlì. Per l’occasione, Autostrade per l’Italia ha organizzato «Area di Servizio Bevano ovest -experience: Forlimpopoli. La città del gusto», un viaggio dedicato agli appassionati della gastronomia e del mangiar bene, nella città natale di una delle glorie dellacucina e del gusto d’Italia, quel Pellegrino Artusi autore di «La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene», un capolavoro che ha segnato la storia della tavola. E così la sua città, Forlimpopoli, lo ha celebrato con un eccezionale centro dedicato alla cultura gastronomica dove si assaggia, si degusta, s’imparano i segreti delle ricette e si approfondiscono le storie di vino e cibo.
L’INIZIATIVA
Con Autostrade tour in cucinatra cibo e vino
IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWS12/5 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVES13/5 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 POLANC CONTADOR VIVIANI POLANC ARU14/5 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL CONTADOR GREIPEL POLANC ARU15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 267 ULISSI CONTADOR VIVIANI POLANC ARU16/5 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 INTXAUSTI CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARU17/5 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 224 TIRALONGO CONTADOR VIVIANI GESCHKE ARUIeri RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE
DATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata
20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo
21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%
22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie...
23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro
24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio
25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti
27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti
28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino
29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km
30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura
31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso SempioneElia Viviani, 26 anni
98° Giro d’ItaliaRLa guida
IN GIROCON ...ELIA di ELIA VIVIANI
«CAPPUCCINOE SALMONE. PENSANDOA GREIPEL»
«I eri finalmente èarrivato il primo,atteso giorno di
riposo al Giro, utile per ricaricare le pile dopo nove tappe molto impegnative. La sveglia libera ci ha permesso di dormire un po’ più del solito e di fare una colazione normale con cappuccino e brioches. Dopo i controlli antidoping della mattinata, la giornata è proseguita con una sgambata in bici intorno a mezzogiorno, utile per sistemare le gambe, e poi siamo rientrati per il pranzo. Il menu prevedeva un piatto freddo e un po’ di salmone, giusto per rimanere leggeri. Purtroppo la lontananza da casa non mi ha permesso di incontrare la mia famiglia e la mia fidanzata, a cui ho dato appuntamento lunedì prossimo, quando ci sarà la seconda giornata di riposo. Quello di Forlì è un percorso ideale per ricominciare. L’obiettivo è quello di tornare a vincere. Greipel resta l’avversario da battere».
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29MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
39� Le salite del 98° Giro d’Italia: la Cima Coppi è ai 2178metri del Colle delle Finestre, nella 20a e penultima tappaVALERIO PIVA 56 ANNI, D.S. BMC
«CONTADOR È FORTE, NON IL PADRONE. E L’ASTANA È MEGLIO COME SQUADRA»
POTENZA, CALORIE, DISTACCHI: I NUMERI DELLA PRIMA PARTE DELLA CORSA
Ta
pp
a
Cron
osqu
adre
1ª 2ª 3ª 4ª 6ª 7ª 8ª 9ª5ª9/5 10/5 11/5 12/5 14/5 15/5 16/5 17/513/5
Km 17,6 177 136 150 183 267 186 224152
Data
R
Pa
rte
nza
SA
N L
OR
EN
ZO
AL
MA
RE Sanremo Albenga Genova Rapallo Sestri
LevanteChiavari AbetoneLa Spezia FiuggiMontecatini
TermeCastiglione
della PescaiaGrosseto Campitello
MateseBenevento San Giorgio
del Sannio
DISLIVELLO POTENZA MEDIA DI ARU CALORIE DURATA DISTACCO
Totale
Giro
44.000 m
Prime 9 tappe6.000 calorieconsumatedurantela 8ª tappa(4.300 mdi dislivello)
20.300 m2014 (180 Watt)
2015210 Watt+15%
=
6.000Kcal
6 Kgdi pasta
2h38’24” il distacco dell’ultimoin classifica, Matteo Pelucchi (188°),dalla maglia rosa Contador
7h22’ il tempodella tappa più lunga(Fiuggi, 267 km):al Giro, dal 2011(Gardeccia), mai cosìtanto tempo in bici
GDS
«Mai 9 tappe così dure e belle»1Già fatto quasi metà del dislivello totale. Bettini: «La vera pianura? Solo oggi»
fIL PERSONAGGIO Highlander Hansen, chilometraggio illimitatoSta correndo l’11° grande giro consecutivo
Ciro ScognamiglioINVIATO A CIVITANOVA MARCHE
twitter@cirogazzetta
M ichael Rogers, unapellaccia che quantoa chilometri pedalati
in carriera viaggia sull’ordinedi grandezza delle centinaia
di migliaia, dice: «Daquando uso l’Srm (ilcomputerino che sullabici registra tutti i dati delcorridore, tra cui poten-za, pedalate, dislivello,tempo, ndr) queste sono
state le prime nove tappepiù esigenti, nel comples-so, di tutti i grandi giri cheho disputato». E Sir DaveBrailsford, il team managerdi Sky, aggiunge: «Ognigiorno è stato emozionan-te, forse è stato l’inizio di ungrande giro più eccitanteche ricordi».
DIBATTITO E allora, che ildibattito abbia inizio. «Vo-
levo proprio questo — spiegaMauro Vegni, direttore della
corsa rosa —, cioè un Girod’Italia che potesse essere rac-contato fin dal primo giorno.Lo dicevo da tempo che l’ini-zio in Liguria sarebbe statomolto impegnativo, e che nes-suna settimana cede qualcosaall’altra in termini di difficol-tà. Non c’è bisogno di propor-re Gavia, Mortirolo e Stelvioinsieme per cercare spettaco-lo. Ci vuole equilibrio, questoè il ciclismo moderno e nonescludo che anche nell’imme-diato futuro si possa ripetereun disegno di percorso simile.Il pubblico, sia quello a casa che quello televisivo, deve di-vertirsi, appassionarsi. Mi pa-re che sia quello che sta acca-dendo». Giuseppe Martinelli, direttoresportivo dell’ Astana, fa nota-re che «va considerata purel’intensità con la qualche ilgruppo ha affrontato ognitappa. È stata particolarmen-te elevata». Paolo Slongo, ilpreparatore del team kakazo,da ieri con Vincenzo Nibali sulTeide alle Canarie, fa sapereche il wattaggio medio richie-
sto è stato più elevato del soli-to, passando in alcuni giornida 180 a 210. E Alessandro Pe-tacchi — 41 anni, primo gran-de giro corso nel 1997 (Vuel-ta), 31 in totale — aggiunge:«Sì, anche io non ricordo uninizio simile, comprendendoanche Tour e Vuelta. Tinkoff eAstana si stanno scannandospesso già nelle fasi inizialidelle tappe prima che vadanovia le fughe. Inoltre, il livellomedio di chi si presenta al viaè sicuramente più alto rispettoal passato».
STRATEGIE «Di fatto — com-menta Paolo Bettini, voce tec-nica di GazzettaTv — la primatappa veramente piatta cheaffronterà il gruppo è domani(oggi, ndr). Neppure quelle diGenova e Castiglione della Pe-scaia lo erano… Per valutarefatica, potenza usata, dispen-dio di energie, non basta con-siderare solo il dislivello asso-luto, ma anche come è distri-buito». Cioè? «Se in una tappadolomitica ci sono tre cimeimportanti e quattromila me-
tri di dislivello, si tiene durosulla prima, poi ci organizzanel gruppo e si gestiscono leenergie per “salvarsi”. Ma inun giorno come domenica, ol-tre 4.000 metri di dislivello traBenevento e San Giorgio delSannio, le difficoltà sono qua-si ad ogni chilometro, pianuranon esiste e se acchiappi lagiornata storta rischi di finirefuori tempo massimo».
E ADESSO? Il passo successivoè: quanto influenzerà il restodel Giro questo inizio così esi-gente e impegnativo? Potreb-bero esserci una maggiore in-cidenza di sorprese, o magaridei crolli imprevisti? «Ci sonotre grandi blocchi, la Tinkoff-Saxo per Contador, l’Astanaper Aru e Sky per Porte — con-clude Bettini —. Finora hannocorso in maniera diversa e io,pensando alle tantissime diffi-coltà che ancora aspettano ilgruppo da qui alla fine, riten-go che la squadra inglese siaquella che si sia gestita megliofino a questo momento».
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MICHAEL ROGERSAUS, 35 ANNI
MAURO VEGNIDIRETTORE DEL GIRO
«DA QUANDO USO L’SRM, SONO
STATE LE PRIME NOVE TAPPE
PIÙ ESIGENTI DI TUTTI I MIEI GIRI»
«VOLEVO UN GIRO CHE POTESSE
ESSERE RACCONTATO
FIN DAL PRIMO GIORNO»
Fabio Aru,24 anni, 2° in classifica a 3” da ContadorBETTINI
Marco PastonesiINVIATO A CIVITANOVA MARCHE
E’ il corridore a chilometraggio illimitato, aenergia rinnovabile, a pedalata infinita. E’lo stacanovista della bicicletta, il forzato
del ciclismo, l’uomo a due ruote. E’ un mangia-sfalto, un divoratappe, un rullagiri. E’ un gladia-tore della pedivella, un «highlander» del movi-mento centrale, un «ironman» sul carbonio. Ed èil dorsale 105.Adam Hansen: 34 anni, 1,86 per 77, 33 battiti daaddormentato, 43 da sveglio, 190 quando anchelui comincia a produrre acido lattico, detiene unrecord difficilmente eguagliabile: lui è quellasottile linea rossa che unisce i tre grandi giri. Vuelta nel 2011. Giro, Tour e Vuelta nel 2012. Gi-ro, Tour e Vuelta nel 2013. Giro, Tour e Vuelta nel2014. E adesso il Giro 2015. Che è l’11° grandegiro – un’avventura lunga tre settimane – conse-cutivo. E tutti pedalati dal primo all’ultimo chilo-metro. Cui bisogna aggiungere altri sette grandigiri (tre Giri, due Tour e due Vuelta), con tre ab-bandoni.
ITALIANO Ha il nome del primo uomo sulla Ter-ra: Adam. E il cognome di un esploratore: Han-sen. E’ nato in una città che sa di partenze e arri-vi: Southport. Australiano, ma di origini scandi-nave (Danimarca) e italiane (i nonni materni sichiamano Mioli, vengono da Fossano, provinciadi Cuneo). Papà, mamma, cinque figli, due sorel-le e tre fratelli, lui sta nel mezzo, il numero 3,forse un segno di equilibrio. Adam correva fin dapiccolo, ma a piedi. Specialità i 1500: 4’17”. Sui10mila: 31’. La prima bici: blu, a 17 anni. La pri-ma corsa: un criterium, in Australia. «Mi è piaciu-to, l’ho trovato eccitante». Da allora sempre dicorsa, ma con la bici. Due Crocodile Trophy, garain mountain bike ai limiti della sopravvivenza,vinti: nel 2004 e 2005.Lui spiega che «la forza viene dalla passione edella curiosità», che «anche nel ciclismo è più lafatica mentale di quella fisica», che «molti corri-dori si allenano troppo», che «il segreto sta nel-l’alternare allenamento e riposo, corse e recupe-ro». Lui dice che la sua vita «on the road», più chefilm o libri, è musica, «mi piace tutta la musica,dal rock alla dance, è una fonte di energia». Esostiene che «la bici è libertà», «il ciclismo è espe-
rienza», «il Giro è amore». Della bici «la parte cheguardo per prima è il telaio, ma poi quella cheguardo di più è il manubrio». E di bici, a casa, neha nove: «tra corsa e cronometro, mountain bikee city bike, anche un fat bike», quella con le ruoteenormi.
SOGNO Strade facendo, Hansen ha conquistatouna tappa al Giro (Pescara, nel 2013) e una allaVuelta (Cangas do Morrazo, 2014). A forza di Gi-ri, Tour e Vuelta, Adam Hansen è una «lonely pla-net». Nella sua classifica il luogo più bello è leBeskdy Mountains nella Repubblica Ceca (aproposito: lui abita a Frydlant nad Ostravici,nella Repubblica Ceca), il più romantico è Venezia, il più caldo è Cairns, in Australia,49 gradi, il più freddo non identificato manella Repubblica Ceca, a -25 gradi. Fra mari emonti, «preferisco i paesaggi con le montagne».E quando va in vacanza, «me ne sto tranquil-lo a casa». Si dice «un po’ nomade» e, abuon diritto, «un cittadino del mon-do». E non ha sogni, «perché il miosogno lo sto vivendo anche ora».
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L’australiano Adam Hansen34 anni, ha vintouna tappa a Pescaraal Giro 2013 BETTINI
L’IDENTIKITADAM HANSENè nato a Southport (Aus)l’11 maggio 1981. Pro’ dal 2003,Team Lotto-Soudal
6VITTORIE
I SUOI GIRI CONSECUTIVI
KM TOTALI NEGLI 11 GIRI:GiroTourVuelta
IL RECORDBernardo Ruiz (Spa) ha corso 12 giriconsecutivi dal 1954 al 1958
VueltaGiroTourVueltaGiroTour
VueltaGiroTourVueltaGirodopo 9 tappe
201120122012201220132013
20132014201420142015
129°94°81°
123°72°72°
60°73°64°53°72°
36.517,311.781,2
10.516,914.219,2
GDS
98° Giro d’ItaliaRL’inchiesta
30 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MATTINA07.00 Gazzetta News09.00 11x9009.05 Campioni a confronto09.30 Condo’ Confidential10.00 11x9010.05 The Speedgang - La banda dei motori11.00 11x9011.05 Perfection: momenti di gloria
11.30 Campioni a confronto12.00 11x9012.05 Bomber13.00 Gazzetta NewsPOMERIGGIO14.00 Bebe Vio si racconta14.15 Le nuove forze del calcio14.30 Gazzetta News CorriAmo14.45 Autogol News
15.00 The Speedgang - La banda dei motori15.45 Sfide senza limiti - 1^ TV16.10 Sport Science17.05 Bomber18.00 Perfection: momenti di gloria18.30 +3 Fantanews19.00 Calcio Market19.30 Gazzetta News Giro d’ItaliaSERA
20.00 Gazzetta News20.30 Bebe Vio si racconta20.45 Autogol News21.00 11x9021.05 Perfection: momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Condo’ Confidential23.00 Gazzetta News00.00 Calcio Market
Riparte il Giro, in sella e davanti alla tv1Su GazzettaTv dirette alle 13.15, 19.30 e 23.15. Highlights e interviste. Sul sito, il liveblog della tappa
Davide Marostica
R ipartire, anche dopo ungiorno di riposo, non èper niente facile, soprat-
tutto con nove tappe già sullegambe (e negli occhi). E allorafate anche voi così, mettetevi inscia del miglior dorsale dellacorsa: quello di GazzettaTv, ca-nale 59 del digitale terrestre.Ogni giorno ampi spazi del no-stro palinsesto sono dedicati alGiro. Interviste, approfondi-menti, opinioni e collegamenticoi nostri inviati alla corsa. Tratv e web Gazzetta vi porta nelleprime posizioni del gruppo,spalla a spalla con i corridori.Volete farvi un'idea?
OGNI GIORNO Alle 13.15 il pri-mo speciale di 15 minuti, conaggiornamenti sulla tappa digiornata in collegamento congli inviati della Gazzetta, le im-pressioni dei corridori raccolteal raduno di partenza, una pre-view del finale di tappa, e ilcommento in studio dei giorna-listi della redazione ciclismo.Non solo. Rientrate a casa dallavoro la sera e non avete lapossibilità di seguire il Giro indiretta? Non c’è problema, met-
tetevi comodi in poltrona per-ché alle 19.30 va in onda lo spe-ciale con gli highlights della tappa, le interviste dei protago-nisti e il commento di un cam-pione olimpico e due voltemondiale come Paolo Bettini.
NOTTE Alle 23.15 nuovo appun-tamento speciale di GazzettaNews che riassumerà quantosuccesso nella giornata e antici-perà i temi della tappa successi-va con la consulenza di PaoloBettini, dei protagonisti del Gi-
ro e dei nostri inviati che ana-lizzeranno trappole, insidie easpetti tecnici della frazionedel giorno dopo.
GAZZETTA NEWS Oltre agli spe-ciali ci saranno aggiornamenticontinui in tutte le edizioni diGazzetta News, nelle fasce ora-rie comprese tra le 7 e le 9 almattino, 13-15 al pomeriggio,19-21 la sera e 23-24 la notte. Siparlerà di corsa e aspetti tecni-ci, ma anche di colore e di ciòche ruota intorno al Giro.
Gianni Bugno, re del Giro 1990e due volte iridato, è stato ospite degli speciali Giro a GazzettaTv: eccolo con Andrea Berton
GAZZETTA.IT Aggiornamenti,curiosità, informazioni potetetrovarli anche sul nostro sito.Gazzetta.it dedica infatti unasezione apposita al Giro 2015 incui scoprire le ultime notiziesulla corsa. Sin dal mattino tro-verete approfondimenti e bre-aking news costanti. Lo svilup-po della tappa, poi, sarà seguitodalla partenza al traguardo in-teragendo con i lettori attraver-so il nostro liveblog. Chilometrodopo chilometro si susseguiran-no anche tweet, sondaggi e cu-riosità per vivere insieme la tap-pa. E dopo il traguardo, sfilatadi video: highlights, ultimo chi-lometro, i protagonisti, le galle-ry, le riprese effettuate dall'in-terno del gruppo grazie alle Go-Pro camera.
«BEBE» VIO Oggi è poi il giornodi una grande esclusiva di Gaz-zetta Tv: l’intervista all’iconadella scherma paralimpica ita-liana Beatrice «Bebe» Vio, che siracconterà sul nostro canale al-le 14 e alle 20.30. La sua storiasportiva ma soprattutto la suavita tra felicità e difficoltà, gioiee ostacoli in una carriera appe-na cominciata ma destinata giàa far sognare.
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clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
98° Giro d’ItaliaRIl canale rosa
31MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1968� L’anno del trionfodi Adorni al Mondialedi Imola, dove vinse con 9’50”sul secondo classificatoCHARLIE WEGELIUS 37 ANNI, D.S. CANNONDALE
«ARU PUÒ VINCERE DAVVERO QUESTO GIRO: MI SEMBRA IL PIÙ BRILLANTE»
fCOSÌ LO ESALTÒ LA GAZZETTA
Giro ’65, sullo SplugaRaschi: «Lui è il rosapiù bello dopo Coppi»Ecco alcuni passi della «laudatio» in onore di Vitto-rio Adorni, letta ieri a Par-ma dal direttore della Gaz-zetta dello Sport Andrea Monti.
Giovedì 3 giugno 1965, 50 anni fa: sulle strade del Giro d’Italia frustate dalla pioggia e dal nevischio, un uomo decide di iscriversi nel libro della storia. Si corre un tappone di monta-gna. Davanti c’è Vittorio Adorni che scavalla il San Bernardino. La discesa che segue è una danza vertigi-nosa sul filo di un rasoio bagnato. Poi, quando l’asfalto ricomincia a im-pennare, il nostro decide che nel ciclismo si vince in molti modi, ma in uno solo si è ricordati. Va all’attacco, senza avarizie e senza cal-coli. Da solo sulle rampe dello Spluga affronta un’ar-rampicata memorabile, scollina in perfetta solitudi-ne e arriva a Madesimo con quasi 4 minuti di vantag-gio. Il giorno dopo sullo Stelvio neppure una slavina lo ferma. È il suo Giro, quello che fa dire a Bruno
Raschi: «Per noi che abbiamo visto, questo è il rosa più bello dopo quello di Coppi».
Campione e gentiluomo. È la definizione più frequente che accompagna Vittorio Adorni. Alto, biondo, distinto, vestito con cura quasi maniacale, sempre misurato, allegro e filosofico quanto basta.
Ormai superata la trentina, Vittorio apparecchia con mol-ta discrezione l’impresa che lo proietta nella leggenda. Così la Gazzetta di lunedì 2 settem-bre 1968: «ADORNI, CAVAL-CATA MONDIALE». Lasciamo che sia Bruno Raschi a dipin-gere la scena di quell’arrivo a Imola: «Vittorio Adorni è cam-pione del mondo. È spuntato sul traguardo quando i campa-nili rintoccavano le 17. A cento metri dal traguardo, ha sbloc-cato il fermapiedi e si è rialza-to levando le mani verso il cielo in un gesto quasi sacer-dotale di ringraziamento. Pri-ma di imbattersi nel temporaledei fotografi, le ha ricongiunte sul viso, bagnandole di lacri-me. La vittoria, nel ciclismo, si fa testimoniare dall’anima».
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Il Dottor Adorni«Quando i minatorimi diedero la torta»1A 77 anni riceve la laurea “honoris causa” e incanta con i ricordi: «E pensare che la prima bici era piccola»
Andrea TosiINVIATO A SALSOMAGGIORE TERME
«N el ciclismo la frasericorrente è: “sonocontento di essere
arrivato primo”. Bene, io ag-giungo che sono contento diessere il primo laureato». Vit-torio Adorni, vestito di togarossa, tocco e con pergamenain mano, non perde il gustodella battuta chiosando la suabella Lectio doctoralis al termi-ne della cerimonia di consegnadella laurea in «Scienze e tec-niche delle attività motorie preventive e adattate» da partedell’Università di Parma, riuni-ta nel pieno consesso del suoCorpo Accademico presso il Te-atro Nuovo di SalsomaggioreTerme. Adorni riceve il diplo-ma di laurea dalle mani delMagnifico Rettore, professorLoris Borghi. Un momento so-lenne preceduto dalla Lauda-
tio, toccante ed incisiva, del di-rettore della Gazzetta delloSport, Andrea Monti.
I FEDELISSIMI In platea siedo-no i fedeli gregari dei bei tem-pi, il quartetto parmigianocomposto da Luciano Armani,Alberto Poletti, Ercole Gualaz-zini e Angelo Casalini. La fami-glia commossa e sorridente,
con in testa la moglie Vitalia-na, il cui ritratto viene richia-mato da Monti nelle cronachedella Gazzetta del Mondialevinto dal suo Vittorio ad Imolanel 1968, e tante persone cheapprezzano Adorni, il campio-ne gentiluomo, ambasciatoredel ciclismo al Giro d’Italia.
AMARCORD Adorni, chiamatosul palco per la cerimonia dellavestizione, elegante come sem-pre, si rivede in un filmato cherievoca le sue gesta. La sua le-zione è una rilettura di tantianeddoti personali: «Per la pri-ma volta rivedo la mia vittorianel Giro del Belgio. Ricordo iminatori italiani che mi porta-vano la torta di riso cucinatadalle loro mogli da mangiare incorsa. Tutto è cominciato conuna bici che mi andava purepiccola. Scalai la Cisa con alcu-ni amici e mi piacque l’idea dicorrere in salita. Cominciai tar-di, vinsi la prima gara, una cro-nometro Reggio Emilia-Casi-na, ma lo seppi solo il giornodopo leggendo i giornali. Hoscelto il professionismo, spro-nato da Learco Guerra, quandoavrei guadagnato il doppiocorrendo tra i dilettanti».Grandi successi e grandi colle-ghi: «Gimondi alla Salvarani eMerckx alla Faema li presi incamera con me. Felice vinse ilTour 1965 che non voleva cor-rere, lo convinsi e trionfò a Pa-rigi dopo il mio ritiro. Invece ilbelga vinse il Giro 1968 alle TreCime di Lavaredo: in quellatappa gli dissi di scappare. Ed-dy mi chiamava il Professore,eppure mi sono laureato solooggi». Proprio così, carissimodottor Adorni.
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VITTORIO ADORNICAMPIONE DEL MONDO ‘68
«EDDY MERCKXMI CHIAMAVA
IL PROFESSORE,MA MI SONO LAUREATO
SOLAMENTE ORA»
Vittorio Adorni (a destra) riceve la laurea dal rettore Loris Borghi MELEGARI
98° Giro d’ItaliaRIl riconoscimento
32 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Rossi-Lorenzosfida Mondialema senza muro«Non serve» 1Il rapporto tra i due è cambiato, i dati circolano nel box Yamaha. Valentino: «Ti danno uno stimolo, alla fine spingi di più»
I PODI DI FILA
Se il Dottorefa cinquinapoi arrivail titolo
Filippo FalsaperlaINVIATO A LE MANS (FRANCIA)
A l Motomondiale non sono di moda… lecoppie di fatto. Se si guarda indietro biso-gna risalire ai primordi della MotoGP o,
poco prima, agli ultimi anni della 500. QuandoValentino Rossi «lottava» con la RC211V di SeteGibernau (2003), oppure Mick Doohan controTady Okada (1997). Anni in cui la Honda domi-nava e i suoi piloti si contendevano il potere. Poi,nel 2009, la Yamaha ha affiancato all’idolo Va-lentino il ragazzino Jorge Lorenzo. Ma ora chela moto di Tokyo mette in crisi i piloti — i guaiall’avambraccio destro di Dani Pedrosa sono fi-gli, oltre che del fisico minutis-simo, della difficoltà nel con-trollare la Rcv? — e Marc Mar-quez fa tanti errori, il Mondialefa un salto indietro nel tempo.
REPLICA Sembra di essere ainizio 2010, proprio dopo laFrancia — allora era la terzaprova iridata —, con Valentinoe Jorge Lorenzo a giocarsi il ti-tolo e Andrea Dovizioso terzoincomodo. Anche allora Rossie Lorenzo erano in sella allaYamaha (con Jorge avanti di 9punti), mentre Andrea guida-va la Honda Hrc (staccato di 18punti). Poi arrivò il Mugello, ilbrutto volo di Valentino e poi lacoppia scoppiò. Ma ci risiamo.
PROPOSITI «Nuovi», o meglio rinnovati, sono(sembrano) i rapporti. Non c’è il muro a divide-re il box, i dati circolano senza problemi, anchese Rossi assicura che il modo di guidare di Jorgeè completamente diverso dal suo e servono soloper avere uno stimolo in più. «Lottare col tuocompagno ti mette più pressione. Perché ha latua moto e se perdi hai una scusa in meno. Madall’altra parte, sai che sta guidando quello chehai tu e allora pensi che se certe cose le fa lui lepuoi fare anche tu. E sei portato a spingere».
INTRUSO In sole 5 gare, anzi, nelle ultime due,lo scenario pare cambiato completamente. Pri-
ma di Jerez Valentino volava davanti solitario eMarquez era 5° staccatissimo, ma il riferimentoin ottica mondiale era il 2 volte iridato. Dopo ladoppietta di Jorge, i valori si sono rivoltati e dalbox Honda arriva un grido di allarme: bisognacrescere! Il tempo c’è, ma la Yamaha sembra unrullo compressore. «Succede sempre così – diceLivio Suppo, team principal Hrc – quando le co-se vanno bene, sembra che la moto vada ancorameglio, quando girano storte che tutto sia un di-sastro. L’anno scorso non dominavamo, comeora non lo fa la Yamaha. Certi episodi hanno de-terminato i risultati (4-1 le vittorie; n.d.r.)».
MARTELLI Discorso vero dal punto di vista teori-co. Ma oggi Marquez (Pedrosa è in fase di rodag-
gio per tornare coi primissimi)deve fronteggiare da soloun’armata formidabile. Valen-tino è diventato una macchinaschiacciasassi, come forse mainella sua carriera in classe re-gina, vista la forza degli avver-sari. E 5 podi su 5, sempre con-vincenti, mai di fortuna, dico-no che la costanza può esserela grande arma per puntare al-la decima corona. Dall’altraparte c’è un Lorenzo che quan-do entra in questa «bolla di im-battibilità» ricorda il Marquezdi Austin o, se volete, CaseyStoner a Phillip Island. Forsesolo l’umido che gli ricorda ildolore di Assen 2013 può met-terlo in ginocchio.
GUASTATORI In mezzo c’è la Ducati di Dovi (mapure Iannone in piena condizione) che può esse-re la mina vagante. La rossa non «deve» vincere,ma lo può fare. E ha dimostrato che su ogni pistapuò diventare l’elemento di disturbo per favori-re o penalizzare la classifica dei pretendenti. Matutti gli occhi sono nel box Yamaha. Impossibilegestire una situazione tipo Senna-Prost in McLa-ren. Per il momento tutto è filato liscio perchénon c’è stato mai il contatto diretto, la lotta testaa testa. Ma davanti c’è il Mugello «che mi piace»,dice Valentino, «che è il mio favorito», replicaJorge. Scintille toscane all’orizzonte.
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� 1. Jorge Lorenzo, 28, e Valentino Rossi, 36, si avviano sul podio di Le Mans; � 2. Il maiorchino fugge, il Dottore affronta la curva; � 3. I due piloti Yamaha brindano con l’ingegner Kouichi Tsuji IPP-EPA-CIAM
3
2
1
Giovanni Cortinovis
C inque podi nelle pri-me 5 gare stagionali:Valentino Rossi non
era protagonista di una si-mile partenza da 10 anni.L’anno scorso, per dire, do-po 5 GP si era fermato aquota 3 (secondo in Qatar, aJerez e Le Mans) mentre nelbiennio in Ducati (2011 e2012) e nella stagione dellarimpatriata in Yamaha(2013) si era dovuto accon-tentare di un solo podio. Trepodi aveva ottenuto anchenel 2007 e nello sfortunato2010, mentre aveva sfioratol’en-plein con 4 nel 2008 e2009. Infine nel 2006 avevacompromesso tutto con unsolo podio nei primi 5 grapremi.
DIECI ANNI FA Nel 2005, alcontrario, Rossi salì sul po-dio nei primi 11 gran premidel campionato. La serie fuinterrotta dal ritiro di Mote-gi dovuto al tamponamentoai danni di Marco Melandri.Un errore che gli impedì difare l’en-plein perché com-pletò l’annata con 16 podi in17 GP. Meglio ancora fecenel 2003, ultimo anno conla Honda: 16 podi in altret-tante gare. Nel 2002, inve-ce, Valentino si accontentòdi 9 podi iniziali (ritiro a Br-no per caduta).
SORTE In tutti e tre i prece-denti (2002, 2003 e 2005)in cui Rossi ha iniziato l’an-nata con 5 podi in altrettan-ti GP ha poi conquistato il ti-tolo della classe regina. An-che la cabala è dalla suaparte.
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3� le stagioni nelle quali, dopo aver fatto cinquina nelle prime cinque gare stagionali,Valentino ha poi vinto il Mondiale: 2002-2003-2005.
10� anni, tanto è passato dall’ultima volta che Rossi è riuscito a salire per cinque volte sul podio nelle prime cinque gare stagionali.
RIl pesarese: «Il tuocompagno ha la stessa moto, quindise perdi hai unascusa in meno...»
RTutto è filato liscio finora: nessun corpo a corpo. Jorge: «Il Mugello?È il mio favorito»
MotomondialeRDopo il GP Francia
33MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I MAGNIFICI OTTO L’ETÀ MEDIA È 18 ANNI
1. Nicolò Bulega, 15 anni; 2. Francesco «Pecco» Bagnaia, 18; 3. Niccolò Antonelli, 19; 4. Andrea Migno, 19; 5. Romano Fenati, 19; 6. Luca Marini, 17; 7. Lorenzo Baldassarri, 18; 8. Franco Morbidelli, 20 MILAGRO
8
La buona scuola? Dal maestro Vale1Non solo Fenati: scopriamo come la VR46 Academy sta formando i campioni del futuro
TAVULLIA, PESARO E MISANO IL TRIANGOLO DELLE CORSE
1. Valentino Rossi, 36 anni, mostra il Ranch di Tavullia; 2. Lorenzo Baldassarri, alla seconda stagione nel Mondiale Moto2, si allena nel flat track; 3. Foto di gruppo: da sinistra Luca Marini (Cev Moto2), Franco Morbidelli (Mondiale Moto2), Valentino Rossi, Andrea Migno (Mondiale Moto3), Pecco Bagnaia (Mondiale Moto3), Romano Fenati (Mondiale Moto3), Nicolò Bulega (Cev Moto3) e Niccolò Antonelli (Mondiale Moto3) MILAGRO
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7654321
GLI ALTRI MOTORI
� Il suo, ormai, sembra quasi un mantra disperato: «Il nostro spirito combattivo è ancora forte, e siamo determinati a vedere quanti progressi possiamo fare a Monaco. Sono fiducioso la nostra macchina si comporterà meglio lì che inSpagna, e spingeremo per entrare in zona punti». Reduce dall’ennesima delusione, il GP di casa a Barcellona, di una stagione che mai si sarebbe immaginato così dura e avara di risultati, Fernando Alonso prepara la sua Montecarlo al volante della McLaren-Honda. «Sono convinto che faremo punti. Le nostre simulazioni a Barcellona prima del ritiro
ci mettevano in 9a posizione, quindi avevamo la prima vera opportunità. Da adesso e per le prossime due-tre gare saremo sempre in zona 10° posto, poi dall’Austria speriamo di lottare per il settimo-ottavo posto. Almeno questo è il nostro obiettivo». Avrà ragione?
Scott Dixon, festa con la famiglia AP
� Stamattina, alla Clinica Dexeus di Barcellona, Aleix Espargaro verrà operato alla mano destra, infortunata nella brutta caduta di sabato a Le Mans. Ieri lo spagnolo della Suzuki è stato visitato dal dottor Xavier Mir, che ha diagnosticato «la rottura del legamento collaterale del pollice della mano destra». Aleix spera di esserci al Mugello (31/5). MV SQUALIFICATA (p.g.) Coda polemica del round del Civ a Vallelunga. La Mv Agusta, vittoriosa in Supersport con Roccoli, è stata squalificata per mancato riavviamento in verifica. Vittoria a tavolino per Stefano Cruciani (Kawasaki). Roccoli resta comunque 1° in campionato.
DOPO IL VOLO DI LE MANS
Aleix Espargarooggi sarà operatoalla mano destra
� La Formula 1? «Non è un argomento che ci interessa». A parlare così è un portavoce dell’Audi, intervenuto a proposito di un’intervista rilasciata da Rupert Stadler, chairman del Board di Audi, che al tedesco Handelsblatt ha dichiarato che «la F.1 deve risolvere i suoi problemi da sola». Parole che sembrano una chiusura, dopo che solo la scorsa settimana aveva dichiarato a una rivista inglese che «nella vita devi tenere tutte le opzioni aperte».PIRELLI — A Montecarlo debutto per le gomme supersoft, che faranno il paio con le morbide. Stessa composizione a Montreal a inizio giugno.
QUI AUDI
Stadler: «La F.1 risolva i suoi problemi da sola»
� In una qualifica con auto rallentate nella potenza (-40 Cv) e l’uso dell’aerodinamica da gara, dopo tre spaventose carambole aeree (Castroneves, Newgarden e Carpenter), assegnata la pole della 500 Miglia n° 99: gode ScottDixon, su Will Power e Simon Pagenaud. Domenica la gara
INDYCAR
500 Miglia Indy:la pole è di Dixon Domenica la gara
Fernando Alonso, 33, nella parata pre Montmelò GETTY
FORMULA 1
Alonso e Monaco:«Andremo a puntiPoi dall’Austria...»
RCross e flat track il sabato al Ranch.E in palestra c’è ilsimulatore ideatoda Alex Criville
RUccio: «Allo stesso tempo Valentino non vuole che i ragazzi trascurinola vera istruzione»
Mauro CasadioINVIATO A LE MANS (FRANCIA)
A desso che l’impresa ècompiuta, è facile parla-re. Un podio tutto italia-
no nella classe più piccola è ro-ba da annali, qualcosa che nonsuccedeva dal 2004. Ma non èuna chicca che nasce per caso.È frutto invece di una prepara-zione che parte da lontano, dipazienza, di tanto denaro inve-stito. E, perché no, anche di unpo’ di fortuna.
INGREDIENTI Ci sono due luo-ghi dove questo lavoro è statoportato avanti forse meglio cheda altre parti: Tavullia e Pesaro.C’è un campione, che questo la-voro l’ha ideato, progettato, coltivato anche quando i risul-tati non gli sorridevano comeadesso: Valentino Rossi. E poi cisono otto ragazzini, tutti amici,che vivono per le moto e sogna-no un giorno di diventare comeil loro capo: Romano Fenati,Pecco Bagnaia, Niccolò Anto-nelli, Andrea Migno, LorenzoBaldassarri, Franco Morbidelli,Nicolò Bulega e Luca Marini,fratellino di Vale. Mettete assie-me tutti questi ingredienti,shakerate per bene e avrete laVR46 Riders Academy. Nata uf-ficialmente nel marzo del 2014,in realtà stava vivendo nellamente di Valentino già da unpo’. In mezzo ai ragazzi il Dot-tore sta bene, benissimo. Glipiace insegnare, ma al tempostesso adora assorbire la gio-ventù. «Vuole vederci sempreinsieme, e dice che parlare dimoto tutti i giorni fa bene», ri-corda Pecco Bagnaia, al primopodio domenica a Le Mans. «Dapoco ho preso casa a Pesaro
proprio per stare più vicino al-l’Academy», gli fa eco RomanoFenati, vincitore in Francia do-po otto mesi di digiuno.
SIMULATORE A Pesaro c’è lapalestra dove i magnifici otto siallenano quasi quotidianamen-te. Esercizi e tempistica diversiper ognuno, studiati da CarloCasabianca, storico preparato-re di Valentino. Ma nella pale-stra dell’Academy c’è anche unsofisticatissimo simulatore,ideato dall’ex iridato della 500Alex Criville: i pilotini possonocosì provare realisticamente lepiste del Mondiale. Rossi in persona lo ha voluto testare,prima di metterlo a disposizio-ne dei suoi pupilli. Gli allena-menti vengono effettuati sem-
pre al pomeriggio. «Vale ci tie-ne che alla mattina i ragazzi va-dano a scuola», ricorda UccioSalucci, storico amico del novevolte campione del mondo, checoordina l’Academy assieme adAlbi Tebaldi.
PISTA E RANCH Naturalmenteuna grossa fetta di lavoro vienededicata agli allenamenti inmoto. Sia al Ranch di Tavullia(il sabato è il giorno in cui tuttisi ritrovano per le sfide di moto-cross e flat track), sia in pista(da poco l’Academy ha siglatoun accordo con Misano, perl’uso del circuito per 12 giorna-te). Senza dimenticare il kart.«Si fanno un mazzo così, peròsempre con il sorriso sulle lab-bra. Migno, in particolare, fa
davvero morir dal ridere. L’uni-co giorno libero è la domeni-ca», spiega ancora Uccio.
IN GARA Ovviamente, la liber-tà si riferisce solo alle domeni-che in cui non ci sono gare. Intutte le altre, c’è da fare a spor-tellate in giro per il mondo. E imagnifici otto non si tirano cer-to indietro. Dal MondialeMoto3 (Fenati, Antonelli, Ba-gnaia e Migno) al MondialeMoto2 (Morbidelli e Baldassar-ri), al Cev Moto2 (Marini) eMoto3 (Bulega). Per non farsiproprio mancare nulla, Valenti-no ha fondato due squadre,estensioni dell’Academy nelmotociclismo ai più alti livelli:il Team VR46 nel MondialeMoto3 (Fenati e Migno) e lo Ju-nior Team VR46 nel Cev Moto3(Bulega). E, da sotto, altri babysono già pronti ad aggiungersiall’Academy: la scuola di Vale ela Rmu hanno siglato infatti unaccordo che prevede che i duepilotini più meritevoli del CivPreMoto3 possano girare alRanch con i colleghi già famosi.
STELLE Fenati e Bagnaia sono lestar del momento. Sabato serahanno giocato fino a tardi adasso pigliatutto, poi domenicasono saliti insieme sul podio. «Èuna situazione bella e strana —ha detto domenica Romano —,perché con Pecco viviamo e cialleniamo insieme. È un po’ co-me avere un compagno di ban-co a scuola, e poi ritrovarlo ladomenica su di un circuito dal-l’altra parte del mondo». EneaBastianini, 2° a Le Mans, è l’uni-co talentino di primissimo pia-no che non fa parte ancora del-l’Academy: Valentino se lo faràsfuggire ancora per molto?
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5°� Posto di Fenati nel Mondiale Moto3: Romano è quello messo meglio, fra i 4 piloti dell’Academy che corrono il campionato iridato nella classe più piccola
20� Anni di Franco Morbidelli, il più «vecchio» fra gli otto piloti dell’Academy. Il baby del gruppo è invece Nicolò Bulega (15) che corre nel Cev
MotomondialeRDopo il GP Francia
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34 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MILANO 90
BOLOGNA 67
(20-18, 48-28; 67-53)
EA7 MILANO: Hackett 15 (3/4, 1/3), Gentile 16 (5/8, 1/1), Moss 8 (2/3, 1/3), Melli 8 (3/5, 0/2), Samuels 5 (2/5); Ragland 7 (2/3, 1/2), Brooks 6 (3/6, 0/2), Cerella 11 (3/3, 1/1), Kleiza 10 (2/3, 2/5), Elegar 4 (2/2), Tabu. N.e.: Gigli. All.: Banchi.
GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 16 (5/7, 2/3), Ray 4 (1/8, 0/1), Hazell 11 (1/3, 3/11), White 7 (0/2, 1/1), Cuccarolo 9 (4/6); Mazzola (0/3), Imbrò 3 (0/2, 1/3), Fontecchio 15 (3/6, 3/6), Reddic 2 (1/3), Benetti. All.: Valli.
ARBITRI: Martolini, Rossi, Bartoli.
NOTE – T.l. Mil 15/22, Bol 7/12. Rimb.: Mil 45 (Samuels 10), Bol 24 (Cuccarolo 6). Ass.: Mil 21 (Hackett 6), Bol 10 (tre con 2). F. tecn.: Hazell 27’35” (60-48). Progr.: 5’ 10-12, 15’ 31-24, 25’ 54-45, 35’ 75-61. Spett.: 7811.
Milano dominaBanchi frena«Piano a trarre conclusioni»1Bologna travolta dalla fisicità dell’EA7 Il coach: «Un buon ingresso nella serie»
Vincenzo Di SchiaviMILANO
I potizzare una serie da san-gue, sudore e lacrime pare,dopo gara-1, surreale. Per-
ché quest’anno non c’è un Mac-cabi da digerire, l’affanno di do-ver resettare e ricaricare fisico ecertezze, ma un ritiro bonsai didue settimane alle spalle che halucidato Milano come una bi-glia. Ciò che impressiona è pro-prio la condizione fisica colletti-va: tutta l’EA7 gira a mille. «Pia-no a trarre conclusioni del ge-nere – frena Banchi –. Domerito alla squadra di avere la-vorato con dedizione su carichimolto pesanti». Pure Valli sem-bra colpito: «Quando mettono imuscoli in campo diventa diffi-cile per noi vedere il canestro.Basta dare un’occhiata ai tiri dadue (15/40, ndr.). Dobbiamoessere più tosti e imparare a gio-care più sporco. I tanti falli fi-schiati a nostro sfavore signifi-cano che non siamo bravi a ma-
scherare i contatti. Non possia-mo permetterci Gaddy sedutocon 4 falli e solo 17’ in campo.Voglio una squadra meno acer-ba e scolastica in difesa e piùcoinvolta in attacco».
IMPARI C’è un dettaglio chemostra quanto la lotta sia impa-ri. Milano confeziona il +20dell’intervallo con i suoi topplayer, Gentile e Samuels, sedu-ti beatamente in panchina. Do-po un 1° quarto decoroso in di-fesa e premiata dalle triple diGaddy, Bologna non riesce più ascavallare il muro di fisicità de-gli avversari. Non un tiro pulitoconcedono i campioni d’Italiache infiocchettano un secondoperiodo da 28-10, quanto bastaper chiudere gara-1 con largoanticipo. Qualche flash? UnHackett in controllo totale in at-tacco come in difesa, il 45-24 fi-nale a rimbalzo, le stoppate eschiacciate di Elegar, le folate diCerella e Melli che, alla distan-za, sbriciolano Imbrò e White.Troppa roba per Bologna, orfa-na dei suoi esterni Usa: Gaddy,dopo un buon primo quarto (8punti), sgancia terzo e quartofallo già al minuto 14’, Ray vuo-le strafare e si incarta da solo(0/6 dopo 20’), più coerenteHazell a cui diamo la palma dinon pervenuto (4/14).
VUOTO Le 6 triple virtussine del3° quarto che valgono il -9 nondanno l’idea che qualcosa possacambiare ma servono solo a in-dispettire Banchi: «Un pericolo-so e dannoso passaggio a vuoto.Siamo stati troppo permissiviconcedendo troppi tentatividall’arco a Bologna. Peccatoperché abbiamo dimezzato unvantaggio che nel primo tempoavevamo costruito con grandededizione, bilanciando al me-glio i tiri da fuori e i giochi inavvicinamento a canestro. Nelcomplesso, comunque, un buoningresso nella serie playoff».Anche perché, alla fine, il tabel-lone dice +23. Domani si repli-ca. E Bologna ci spieghi ancoraper quanto.
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Alle 20.45 toccaa Venezia-Cantùe Reggio-Brindisi� (m.c.-p.t.-g.m.) Stasera si giocano le altre due gare-1 dei quarti di finale. Pietro Aradori ha smaltito il fastidio alla caviglia con cui era arrivato dalla Spagna, quindi Reyer al completo. Cantù non avrà Laganà, out per tutti i playoff. Brindisi al completo, ma con Denmon, non al top essendo al rientro dopo l’infortunio a una caviglia. Reggio al completo. Ore 20.45 (diretta RaiSport 1, arbitri Mattioli, Sardella, Chiari): Umana Venezia-Acqua Vitasnella Cantù.Ore 20.45 (arbitri Lanzarini, Vicino, Quarta): Grissin Bon Reggio Emilia-Enel Brindisi. Le gare-2 di queste serie si giocheranno giovedì sempre alle 20.45.
MILANO 7
HACKETT IL MIGLIORE 7,5 Penetra da subito in cerca di falli, smazza assist, sale d’intensità in difesa e infila la tripla che scaccia nefasti presagi. Mvp. GENTILE 7 Impatto da playoff: 5 falli subiti. Centellinato da Banchi, ma chi lo tiene? MOSS 6,5 In difesa c’è sempre, in attacco quando serve (2/4 da tre). MELLI 6,5 Si disseta con gli assist di Hackett, specie sul finire del 2° quarto. E’ lui a timbrare il +20. SAMUELS 7 Non servono punti, ma difesa e rimbalzi (10). RAGLAND 5,5 I 2 falli su Ray in pochi secondi sono da Guinness.BROOKS 6,5 Danza in palleggio, penetrazioni goduriose e 5 assist. CERELLA 7 Guida la banda al +14, macinando il giovane Imbrò senza pietà. KLEIZA 6 Firma con una tripla il primo allungo (+9).ELEGAR 6,5 Stoppone (su Ray) e schiaccioni. La pagnotta è guadagnata.
CERELLA MACINA IL GIOVANE IMBRÒ
LE PAGELLEdi V.D.S.
TRENTO 81
SASSARI 70
(15-22, 38-38; 63-58)
DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 12 (5/5, 0/1), J.Sanders 11 (1/7, 3/5), Mitchell 16 (3/12, 2/10), Pascolo 15 (6/9, 0/1), Owens 12 (6/9); Grant 5 (2/2, 0/2), Flaccadori (0/1), Baldi Rossi 8 (0/2, 2/4), Armwood 2 (1/1), Spanghero (0/3, 0/2). All.: Buscaglia.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 7 (2/2, 0/5), Dyson 14 (2/8, 2/9), R.Sanders 8 (4/14, 0/2), Brooks 7 (3/4), Lawal 9 (4/5); Sosa 11 (2/3, 2/5), Devecchi 6 (2/6), Chessa (0/1 da 3), B.Sacchetti (0/1 da 3), Kadji 8 (1/5, 2/2). N.e.: Formenti, Vanuzzo. All.: R.Sacchetti.
ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Bettini.
NOTE - T.l.: Tre 12/13, Sas 10/13. Rimb.: Tre 62 (Pascolo 14), Sas 31 (Lawal 9). Ass.: Tre 21 (Mitchell 7), Sas 11 (Logan 5). Progr.: 5’ 8-10, 15’ 28-29, 25’ 52-47, 35’ 71-66. Spett.: 3144.
Trento debuttacon un record:62 rimbalzi Stesa Sassari 1Pascolo superlativo nel 1° tempo, poi cipensa Mitchell. Sacchetti: «Loro più vivi»
Luca ChiabottiINVIATO A TRENTO
M vp, Mvp urlano a TonyMitchell ogni volta chetocca la palla, ma il mi-
glior giocatore del campionatoci mette un po’ per entrare men-talmente nel clima dei playoff.Non Dada Pascolo, che quandoancora Trento e Sassari giochic-chiano nel 1° tempo, arriva a unrimbalzo dalla doppia doppia.La Dolomiti Energia festeggia ildebutto nei playoff con la vitto-ria e il record di rimbalzi, 62contro i 31 di Sassari (superan-do i 58 di Fabriano nel 1982).Mitchell, in un sera che non facanestro, ne prende 11 con 7 as-sist girando una gara da 5/22 inuna partita utile per la sua squa-dra. Un salto di qualità. Sassarisi fa mangiare in testa, fa perde-re tanti palloni agli avversari(21), ma alla fine ti lascia con lasensazione ben conosciuta dal-la Coppa Italia in poi, di averperso smalto e voglia di sfidare
il mondo. «E’ stato subito abba-stanza evidente che fosse unabuona serata per noi – dice Bu-scaglia –. Siamo cresciuti nel 2°quarto e entrati decisamente adun livello playoff nel 2° tempo,con una presenza rimbalzo cheè cresciuta nei 40’. Sapevamoche contro Sassari prenderli èancora più importante, per nonfarli partire subito in contropie-de. Il loro lo abbiamo fermato, eci siamo andati noi. E’ stato fon-damentale per aprire il campo,segnare canestri da sotto, distri-buire bene i tiri, mandare 5 gio-catori in doppia cifra».
RETORICA La retorica deiplayoff da sangue, sudore, la-crime e tensione si stempera tradue squadre che si fanno gioca-re e se hanno percentuali sca-denti (il 35% complessivo al-l’intervallo) è perché l’adrenali-na non è ancora salita. Il 1° tem-po vive già sul dominio arimbalzo di Trento (33-16) chesciupa il meritato tesoretto per-dendo 11 palloni. Ma c’è un Pa-scolo che cementa la rimontada un -8 figlio di un parziale po-sitivo da 3 punti di Sassari, con-tribuendo all’11-0 che rimandatutto al 2° tempo. Dove Trentosaluta l’entrata nei playoff apieno titolo di Mitchell mentreForray mangia Logan firmandoil 14-5 di inizio ripresa (52-43).Sassari sta in partita con Logane la panchina, spesso con duepivot. Ma quando la gara è an-cora lì (73-70), due forzatureda 3 con conseguenti canestrifacili di Owens e Forray confer-mano che Sassari non riesce aprodurre una energia daplayoff. «Con una differenzaabissale a rimbalzo, puoi so-pravvivere solo con percentualial tiro migliori – ammette Sac-chetti – Trento è stata più viva ereattiva di noi. Ci sono nei mo-menti nei playoff da leggeremeglio, non si possono conce-dere lay up che decidono unapartita, ci vuole una durezza fi-sica e mentale che da gara-2 chepenso, spero, anzi , credo sapre-mo mettere in campo».
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Semifinali A-2Agrigento sbanca Casale e va sul 2-0� Ieri gara-2 di semifinale (al meglio delle 5) in A-2: NoviPiù Casale Monferrato-Moncada Agrigento 66-72 (serie 0-2, domani gara-3 ad Agrigento). Stasera (20.45) gara-2 dell’altra semifinale, Centrale del Latte Brescia-Manital Torino (serie 1-0).VITALI SPAGNOLO - Luca Vitali, play di Cremona, miglior italiano della stagione regolare, ha raggiunto un accordo con gli spagnoli del Gran Canaria, con cui disputerà i playoff della Liga Acb. L’Herbalife attualmente occupa il settimo posto in classifica.CASERTA CONFERMA - (l.b.) La Juve conferma in panchina Enzo Esposito per la prossima stagione di A-2.
TRENTO 7
MITCHELL 7 Non fa canestro per tutto il primo tempo, nella ripresa lotta di più e illumina con gli assist.SANDERS 6.5 Tira male come tutti ma segna un paio di triple importanti quando Sassari è ancora viva, anche 5 assist.PASCOLO IL MIGLIORE 7.5 Eccellente partita di sostanza, difensivamente è un fattore, a rimbalzo domina.GRANT 6 Buon cambio, utile.FORRAY 7 Umilia Logan in uno contro uno, dà 5 assist, tampona anche Dyson.FLACCADORI n.g. Gioca tre minuti ma di personalitàOWENS 7 Quando la palla arriva, è una sentenza, 10 punti nella ripresa.BALDI ROSSI 6.5 Otto rimbalzi in 18’ , due triple preziose.ARMWOOD n.g Viene atterrato da Chessa mentre vola, gioca solo 3’.SPANGHERO 5 Brutta partita non solo per lo 0/5 da tre, le scelte latitano.
FORRAY SEMBRA DERRICK ROSE
LE PAGELLEdi CHIABO
DOMANI GARA-2QUARTI QUARTI
SEMIFINALI SEMIFINALI
FINALE1. MILANO 1
8. BOLOGNA 0
Domani, 22, 24 e 26/5
-
-
Dal 29/5 al 10/6
4. TRENTO 1
5. SASSARI 0
Domani, 22, 24 e 26/5
2. VENEZIA-
7. CANTÙ-
Oggi, 21, 23, 25 e 27/5
-
-
Dal 29/5 al 10/6
3. REGGIO EMILIA-
6. BRINDISI-
Oggi, 21, 23, 25 e 27/5
Dal 14 al 26/6
RCS
BasketRPlayoff: quarti gara-1
BOLOGNA 5
GADDY 5,5 Otto punti nel 1° quarto a controbilanciare la sofferenza in difesa su Hackett. Quando conta è a sedere per falli.RAY 5 Prima tripla tentata dopo 2”, 2 falli dopo 4’, frenetico, vuole risolverla da solo e s’inceppa (1/9).HAZELL 5 Moss lo imbavaglia senza troppe paturnie, si sveglia nel 3° quarto con le triple del -11.WHITE 5,5 Duttile dietro dove si prodiga su Gentile e Melli, ma in attacco dov’è? MAZZOLA 5 Scampoli di gara in cui alza la sbarra ai lunghi milanesi. CUCCAROLO IL MIGLIORE 6 Mostra muscoli e statura a Samuels. Piace l’approccio, alla fine è uno dei meno peggio. IMBRÒ 5 Non regge l’impatto a livello fisico. FONTECCHIO 5,5 Sciolto solo nel 3° quarto, dove affiora il suo talento offensivo. REDDIC 5 Va bene Samuels, ma pure Elegar giganteggia. Inadeguato.
SASSARI 5.5
LOGAN 4.5 Lo 0/5 da 3 non è la cosa peggiore, Forray lo batte come fosse Derrick Rose. 5 assistSOSA 6 Produce molto in attacco in 18’, anche 3 assist.SANDERS 5 Non che Mitchell tiri meglio, ma alla fine lo surclassa. DEVECCHI 6 Dà il suo apporto, più che discreto contro Mitchell.LAWAL 6 Ha la coscienza sporca come tutti sui rimbalzi, ma ne prende 9 e dà 3 stoppate.DYSON IL MIGLIORE 6.5 Inizia con poco fuoco addosso, poi si accende, recupera 7 palloni, subisce 10 falli ma non fa mai canestro.SACCHETTI 5.5 Otto minuti senza infamia e senza lode.BROOKS 5 Prende un rimbalzo e la cosa pesa molto negativamente. Due recuperi.KADJI 6 Meglio delle statistiche che dicono 4 perse: le sue due triple sono gli ultimi problemi di Trento, 5 rimbalzi, 2 stoppate.
Davide Pascolo, 24 anni, ala di Trento, contro Jack Devecchi CIAMILLO
35MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
HOUSTON NEL ‘95 L’ULTIMA A VINCERE L’ANELLO
Atlanta HawksBilancio stagionale
60-22
Gara 1 domani
Gara 2 venerdì
Gara 3 domenica
Gara 4 martedì 26
Ev. gara 5 giovedì 28
Ev. gara 6 sabato 30
Ev. gara 7 lunedì 1/6
EST
1970
mairaggiunta
mai vinto
4-2vs Brooklyn
4-2vs Washington
2007
2007
mai vinto
4-0vs Boston
4-2vs Chicago
CALENDARIO
Cleveland CavsBilancio stagionale
53-29
Ultima finaledi conference
Ultima finale Nba
Ultimo titolo
Playoff 2015
Golden State WarriorsBilancio stagionale
67-15
Gara 1 stanotte
Gara 2 giovedì
Gara 3 sabato
Gara 4 lunedì 25
Ev. gara 5 mercoledì 27
Ev. gara 6 venerdì 29
Ev. gara 7 domenica 31
OVEST
1976
1975
1975
4-0vs New Orleans
4-2vs Memphis
1997
1995
1995
4-1vs Dallas
4-3vs Clippers
CALENDARIO
Houston RocketsBilancio stagionale
56-26
Ultima finaledi conference
Ultima finale Nba
Ultimo titolo
Playoff 2015
CENTIMETRI
Hardena cacciadi rivincite con Curry1Ovest: Golden State-Houston è anche la sfida tra 1° e 2° nei voti mvp
Massimo Oriani
C ome cantavano i DireStraits, a volte sei il mo-scerino, a volte il para-
brezza. Ma quando finisci conlo spiaccicarti sempre contro ilvetro, il dubbio ti viene. Ai LosAngeles Clippers è sorto ecco-me, dopo essere diventati la no-na squadra nella storia dellaNba a farsi eliminare dopo esse-re stata avanti 3-1. Non sonopiù la barzelletta della lega, marestano, al pari dei ChicagoBulls di Derrick Rose a Est, glieterni incompiuti.
CRUDELE Il contraltare, semprecrudelmente presente nel mon-do dello sport, è la gioia degliHouston Rockets, che hannobissato l’impresa del ‘95, quan-do, sotto 3-1 con Phoenix, cen-trarono la finale di conferencecol famoso «Bacio della morte»di Mario Elie, una tripla a 7”dalla fine di gara-7, bissandopoi il titolo ‘94. Stavolta non c’èstato bisogno del tiro della di-sperazione come racconta il113-100 finale. I Clippers eranocotti, fisicamente e psicologica-mente, incapaci di reagire dopoaver dilapidato 19 punti di van-taggio a 14’ dalla fine di gara-6,in casa. L’immagine di ChrisPaul che salta in groppa a
Dwight Howard per mandarloin lunetta è la foto della dispe-razione di una squadra finita.Ma ora per Houston e per il suocoach, Kevin McHale (unico aribaltare un 1-3 da giocatore,coi Celtics ‘81, e da tecnico) si famolto più dura. Perché sullasua strada c’è Steph Curry, ilpiccoletto indemoniato che hapreceduto proprio la stella deitexani, James Harden, nelle vo-tazioni per il premio di giocato-re dell’anno. In stagione i War-riors hanno vinto tutte e 4 le sfi-de con Houston, con scarto me-dio di 15.3 punti, un abissoquindi (nella storia di playoffchi ha spazzato via l’avversarioin regular season l’ha poi elimi-nato nei playoff 55 volte su 61).E l’mvp contro i Rockets ha tira-to col 58% dal campo e addirit-tura col 62% da tre.
LOGICA Pronostico chiusoquindi? Probabilmente sì, maavrebbe dovuto esserlo anchecon i Clippers sul 3-1 per i cali-forniani. E’ vero che spesso iplayoff si fanno beffe della logi-ca, ma questi Rockets avrannobisogno di trovare maggior co-stanza di rendimento da partedi tutti i loro giocatori se pensa-no di poter far fuori i numeriuno. Difficile pensare che PabloPrigioni, l’uomo chiave di ga-ra-7, possa ripetere una presta-
zione simile. Il 38enne di Cor-doba, nel 2012 matricola piùvecchia nella storia della Nba,solamente alla sua 3a stagioneNba, dopo averne passate 18 traArgentina (con la cui nazionaleha vinto il bronzo a Pechino2008) e Spagna, ha messo afrutto tutta la sua esperienzanella bella, rubando un paio dipalloni agli stracotti Clippers addirittura sulla rimessa dafondo. «Le giocate di Pablo han-no girato la partita» diceva poiHarden. Quando il 19 febbraioè arrivato a Houston dai Knicks,in molti hanno sorriso ironica-mente. «Non è la prima voltache si trova in partite del genere
– commentava il gm Morey –Qui la gente magari non lo saperché le ha giocate in Europa».
FIGLIO Nello spogliatoio, dopoil trionfo, stringeva per mano ilfiglioletto Nicolas, 9 anni, cheindossava la maglia dei Rocketsdi papà. «Mi hanno fatto un belregalo per il compleanno – spie-gava Pablo, che ha compiuto glianni proprio domenica – Manon mi basta, ora voglio la fina-le». Per arrivarci dovrà portarvia qualche pallone anche aCurry. Che, compleanni o me-no, non sarà certo in vena di re-gali.
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A EST
A LeBron e ai Cavs l’infermeria fa più paura di Atlanta1Sono tanti gli infortunati di Cleveland, con Irving ancora in dubbio per gara-1
Q uestione di cerotti.Siamo onesti, al com-pleto non ci sarebbepartita. La finale Est
tra Atlanta e Cleveland, perquanto si è visto sin qui neiplayoff, avrebbe un prono-stico chiuso a favore dei Ca-vs. Nonostante le 60 vittoriedegli Hawks in stagione re-golare, il meccanismo quasiperfetto messo in campo dacoach Budenholzer in regu-lar season, capace di trasfor-mare la sua squadra negliSpurs dell’Est, pare essersiinceppato. Tanta, troppa fa-tica per eliminare i Nets, al-trettanta contro i Wizards. Ilbilancio di Atlanta nelle ulti-me 30 partite, playoff com-presi, è di 18-12, quello di Cleveland è 23-7. Non sonopiù gli stessi delle prime 50
partite (41 delle quali vinte).Ma dall’altra parte c’è una squa-dra a pezzi fisicamente. LeBronJames non è al top con proble-mi a una caviglia. Kevin Love hachiuso da tempo la sua avventu-ra (forse per sempre) in magliaCavs. Kyrie Irving gioca con unafastidiosa tendinite a un ginoc-chio e con una distorsione alpiede destro che potrebbe farglisaltare gara-1. Iman Shumpertscende in campo con uno stira-mento a una coscia che rischiadi toglierlo di mezzo ogni voltache salta. Tristan Thompson hauna spalla malconcia.
80% Ecco allora che la finaleNba prevista da molti alla vigi-lia, Warriors-Cavs, non è poi co-sì scontata. Diciamo che se Le-Bron sarà anche all’80%, po-trebbe bastare per far fuori At-lanta, a cui manca il giocatoreche toglie le castagne dal fuoconei momenti difficili. AgliHawks servirà il Korver di regu-lar season (49% dall’arco), nonquello che nella postseason stalitigando col ferro da un mese(35% da tre). DeMarre Carrollfarà la parte di Kawhi Leonardnella versione Costa Est degliSpurs, ma non ha certo il talen-to dell’mvp delle finali 2014.
GLI ALTRI King James non è co-munque solo. Basta guardare lesue percentuali dal campo nellaserie vinta 4-2 sui Bulls per ca-pirlo. Pur avendo il Prescelto ti-rato col 39%, il contributo diJames Jones (17 punti con 5 tri-ple in gara-2), JR Smith (le suetriple nel 4° periodo di in gara-4sono state fondamentali) oMatthew Dellavedova, l’eroe digara-6, hanno portato i Cavs asuperare l’ostacolo Chicago. Ecosì sarà anche con Atlanta.
m.o.© RIPRODUZIONE RISERVATA
James Harden, 25 anni, contro Steph Curry, 2° e 1° nella votazione mvp AFP
LeBron James, 30 anni AFP
BasketRNba: al via le finali di conference
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36 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
37MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L'ANALISIdi VINCENZOMARTUCCI
DOMINIO NOLE MA RIUSCIRÀ A VINCEREIN FRANCIA?
C i sono stati numeriuno del mondo anche per una sola
settimana, come Rafter, altri che non t’aspetteresti come Moya, ed altri ancora che ingiustamente non ci sono riusciti, come Vilas. Ci sono stati numeri uno dominatori, come Connors, McEnroe, Sampras e Federer, e altri che si avvicendavano, come Becker ed Edberg. Oggi c’è Djokovic che non solo domina tutti i tornei più importanti - il primo Slam e quattro Masters 1000 - ma è pure in netto vantaggio sul numero 2, Federer, il quale, a sua volta, ha staccato di molto quelli dietro. Così dicono i 4610 punti di distanza nella classifica mondiale fra Nole e Roger, e i 2195 fra lo svizzero e il numero 3, Murray, con Berdych e Nishikori addirittura 4000 punti più in là. Del resto, a ben guardare le partite del serbo di quest’anno, sin dagli Australian Open di gennaio, dopo i primi due set equamente divisi al tie-break col coetaneo Murray, ha vinto il terzo parziale e poi s’è aggiudicato 12 dei successivi 13 games del 6-0 finale. Concedendo subito la replica nel set decisivo della finale di Miami di marzo, dopo aver lasciato sui pedali FedererExpress a Indian Wells, per ripetersi a Montecarlo col povero Berdych. La capacità e la continuità nel cambiar marcia del numero 1 nei primi mesi del 2015 è impressionante. La settimana scorsa, a Roma, non ha mai davvero convinto ma, quando ha voluto, ha messo la freccia ed è schizzato via. Ci riuscirà, da domenica, anche sui 5 set del Roland Garros, l’unico Slam che finora gli ha detto di no? Chiuderà il Grande Slam, beffando i fenomeni Federer e Nadal? Oggi è plausibile. Oggi le schegge impazzite, come il tappo dello champagne di Roma, lo feriscono solo di striscio. Ma Parigi è la trappola degli dei del tennis.
� ROMA Il disco s’è incantato. Ma dev’essere un disco di successo, quello di Angelo Binaghi, se è vero che il presidente Fit ha sferrato il terzo attacco in 7 giorni al Comune di Roma. Stavolta, lieve variazione sul tema, Binaghi ha tirato in ballo direttamente il sindaco: «I rapporti con Marino? Perché, c’è un sindaco a Roma?», è la domanda ironica che Binaghi si è posto a «La politica nel pallone» su Gr Parlamento. «Il torneo non deve essere fatto per forza a Roma - ancora Binaghi -. Il nostro popolo si ribella per
l’assenza di servizi, dentro il ForoItalico non ci sta più. Il Centrale è piccolo. Se Roma non si accorge di noi, arrivederci e grazie». La replica del Comune è arrivata dall’assessore Paolo Masini: «Rimaniamo stupiti dalle frasi di Binaghi. Abbiamo aiutato l’organizzazione e la sicurezza, potenziando i trasporti con 9 linee di bus da centro e periferia verso il Foro». E il consigliere Fabrizio Panecaldo rincara: «Binaghi gira solo in auto blu, forse non ha mai preso il bus».
Davide Stoppini© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA POLEMICA
Binaghi: «C’è un sindaco a Roma?»Il Comune: «Gira solo in auto blu...»
� Djokovic regna con ampio distacco tra gli uomini, Berdych e Nishikori approfittano dell’assenza di Raonic al Foro Italico per guadagnare una posizione. Tra le donne torna al numero 2 Maria Sharapova, sale all’8° posto la Suarez.La classifica maschile: 1. Djokovic (Ser) 13845; 2. Federer (Svi) 9235; 3. Murray (Gb) 7040; 4. (5) Berdych (Cec) 5230; 5. (6) Nishikori (Giap) 5220; 6. (4) Raonic (Can) 4800; 7. Nadal (Spa) 4570; 8. Ferrer (Spa) 4490;
9. Wawrinka (Svi) 3845;10. Cilic (Cro). Italiani: 29. (31) Fognini 1295; 39. Seppi 1105; 59. (57) Bolelli 826; 94. Lorenzi 543. � Donne: 1. S. Williams(Usa) 9361; 2. (3) Sharapova(Rus) 7710; 3. (2) Halep(Rom) 7360; 4. Kvitova (Cec) 6760; 5. Wozniacki (Dan) 4940; 6. Bouchard (Can) 4167; 7. Ivanovic (Ser) 3655; 8. (10) Suarez (Spa) 3645; 9. (8) Makarova (Rus) 3510; 10. (9) Petkovic (Ger) 3315. Italiane: 17. (15) Errani 2140; 28. (26) Pennetta 1731; 37. Giorgi 1300; 42. (44) Vinci 1112; 48. (51) Knapp1005; 92. (81) Schiavone 647.
LE CLASSIFICHE
Uomini, Berdych e Nishikori suSharapova torna 2a, la Suarez 8a
I TORNEI
Francesca Schiavone ha superato il primo turno a Strasburgo (Fra, 250mila dollari, terra) . La 34enne milanese, in tabellone grazie ad una wild card, ha battuto per 6-4 6-1 la statunitense Laureen Davis. Al secondo turno la Schiavone, che ha vinto l’edizione del 2012, affronterà la wild card francese Virginie Razzano, numero 251 mondiale, che ha sempre sconfitto nel cinque precedenti. Risultati, 1° turno: SCHIAVONE b. Davis (Usa) 6-4 6-1; Mladenovic (Fra) b. Parmentier (Fra) 6-2 4-6 6-1; Riske (Usa) b. Diyas (Kaz) 7-5 4-6 6-1. QUALI A PARIGI Sono otto i
tennisti italiani al via delle qualificazioni da oggi per un posto nel tabellone principale del Roland Garros: Luca Vanni, Marco Cecchinato, Roberto Marcora, Filippo Volandri, Andrea Arnaboldi, Thomas Fabbiano, Potito Starace e Matteo Viola.
Schiavone avantia Strasburgo, oratrova la Razzano
Francesca Schiavone AP
Djokovic, un’arma in più«La famiglia è la mia forzaParigi una sfida eccitante»
1Il n.1 di passaggio a Milano sulla strada per il Roland Garros: «Non averlo mai vinto mi dà una grande spinta»
Riccardo Crivelli
L asciate che i bambini ven-gano a me. Da Roma a Mi-lano, il giorno dopo di Djo-
kovic è un bagno di folla sulcampo (sintetico, ma con il co-lore della terra rossa...) prepa-rato nella piazza del Palazzodella Regione Lombardia, dovetrascorre un’ora di puro diverti-mento e relax con i piccoli ten-nisti di Bergamo che hanno vin-to la Coppa delle Province. Unalocation che riproduce indub-biamente il fascino di un’arenadi gioco, con le tribunette gre-mite e il presidente Maroni, ac-compagnato dall’assessore allosport Antonio Rossi, che non le-sina sorrisi e applausi. Passanopure tanti tifosi di Federer, malo hanno già perdonato per averbattuto il loro idolo al Foro,mentre anche chi non conosceNole si ferma e chiede, quasistupito che il più forte del mon-do si esibisca sotto il cielo lom-bardo.
ISTRIONE Una mattinata cheesalta il talento istrionico di No-
vak, l’innata propensione allospettacolo, la straordinaria ca-pacità di tenere la scena sia chesi tratti di un match decisivo siache occorra improvvisare unoshow per quella folla compositache non smette di staccargli gliocchi di dosso, lasciando imma-ginare, nostalgicamente, qualepassione potrebbe sgorgare daMilano se ritrovasse per magiail suo torneo. Intanto, managerin giacca e cravatta, signore intailleur, ma anche tanta gentecomune, attirata dal simpaticotrambusto e dal tramestio dicentinaia di bambini, scattanofoto, commentano ad alta voce,battono le mani, in attesa di tra-volgerlo d’affetto alla fine del-l’evento, per un selfie o un auto-grafo da far invidia agli amici.
COMPLEANNO Lui, il numerouno che parla italiano, dotato dimicrofono, palleggia con i ra-gazzini, suggerisce la posturadel corpo per migliorare dritti erovesci, anticipa dove tirerà lapalla, si complimenta con unbimbetto molto professionalenella sua tenuta di gioco che inrisposta a una palla corta del
campione effettua una contro-smorzata con i fiocchi. Poi c’èMilena, che ha i capelli lunghi ebiondi, assomiglia un po’ allaSharapova e che festeggia giu-sto il suo compleanno. Quandolo speaker lo annuncia, Djoko-vic la chiama a rete come si facon gli avversari a fine partita,le stringe calorosamente la ma-no e le schiocca due baci sullaguancia: un giorno e un eroeche lei difficilmente potrà di-menticare. Il più serio, e ancheil più simpatico, si chiama Filip-po, sei anni, la racchetta ben più grande di lui ma una grintache lascia presagire un futuro digloria. Corre di qua e di là, ri-batte tutto, fino a quando Nolelo incorona: «Sei più forte di mequando avevo la tua età, com-plimenti all’allenatore! E ti pro-metto che fra dieci anni gioche-remo insieme il doppio a Romae tu mi farai vincere il torneo».
FAMIGLIA L’ora passa così, unameravigliosa kermesse di untrascinatore nato, fuoriclasseanche nella disponibilità, con labattuta di spirito fulminante ca-pace di colorare ogni istante.
Così, quando dall’altra partedel campo si presenta un man-cino che al primo colpo tira undrittaccio sulla riga, il fenome-no serbo non gliele manda a di-re: «Ehi tu, lo sai che conosco unaltro mancino che colpisce piut-tosto forte e che mi ha battutotante volte?». Del resto, Novaknon ha mai nascosto l’amoreper i bambini e adesso che insie-me alla moglie Jelena ne ha unosuo, Stefan, di sette mesi, ha co-minciato a inanellare una seriedi trionfi ininterrotti. Non puòessere un caso: «E’ vero, la fami-glia e un figlio ti danno un’ener-gia sconosciuta. Sembra para-dossale, ma da quando il tennisnon è più la mia priorità, perchétutte le attenzioni primarie so-no concentrate su di loro, giocopiù rilassato e con una motiva-zione diversa. Adesso non vedol’ora di tornare un paio di giornia casa ad abbracciarli, li vedo poco ma ho sempre bisogno diloro. Poi penserò a Parigi».
IL SOGNO E L‘OSSESSIONE Cit-tà magica e maledetta allo stes-so tempo, perché lo Slam sullaterra del Roland Garros è l’uni-co che gli manca e mai comequest’anno Djokovic ci arriva dagrandissimo favorito, con unastriscia di 22 vittorie consecuti-ve e 7 tornei vinti (compresi gliAustralian Open) da ottobre adoggi. Un sogno che si avvicina:«Aver vinto così tante partite difila mi fa capire che posso pro-vare a vincerne altrettante, iovoglio arrivare in fondo qualun-que sia il torneo che gioco equesto status mentale mi staaiutando a collezionare succes-si. So anche che non devo farenulla di speciale per tentare diconquistare il Roland Garros,solo rimanere concentrato econtinuare a prepararmi, neigiorni che rimangono, come hofatto fin qui». Una dolce osses-sione: «Sicuramente l’idea dinon essere mai riuscito a vince-re a Parigi è una questione concui ho fatto i conti nella mia te-sta. Mi conforta il fatto che nonparto certo da zero, ci sono an-dato vicino tante volte e ho gio-cato molte finali e alla fine,quando penso che le prossimedue settimane sono là, il fattoche non ho mai avuto fortuna fi-no in fondo in quel torneo mieccita e mi dà una spinta enor-me». Forte e chiaro, Mister Djo-kovic.
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Novak Djokovic scherza con una piccola allieva durante l’evento di ieri a Milano. Nole compirà 28 anni venerdì LAPRESSE
NOVAK DJOKOVICN.1 AL MONDO
«ORA CHE LA PRIORITÀ È IL MIO
PICCOLO STEFAN, VINCO DI PIÙ»
TennisRIl vincitore degli Internazionali
38 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
di storielle bellissime. Tipo ilballo: «Scatenato, ogni voltaprima dell’ingresso in campo,in spogliatoio. Ballavamo sullamusica hip-hop, sul reggaeton.Ci faceva sentire unite», rivelaImma Sirressi. O come il tira-misù che il fisioterapista PaoloAgnetti ha preparato per il com-pleanno della Bianchini, damangiare dopo gara-3 di semi-finale. Solo che non ce n’era sta-to il tempo. E così lo ha portatoin pullman la mattina dopo, chegià si ripartiva per Conegliano.Tra il biasimo iniziale. «ma tan-to è light», si era giustificato luidando il via a una specie di par-ty sul bus. «La verità - aggiungeAlessia Gennari, nata a Parma,dunque a 30 km da Casalmag-
giore – è che ognuna di noi vole-va riscattarsi, dimostrare di nonessere quello che molti andava-no dicendo di quasi tutte». Peresempio che lei era finita: «Per-ché un anno fa di questi giorniero sotto i ferri», e mentre loracconta mostra la cicatrice sulbraccio destro: «Trombosi arte-riosa, mi avevano detto che for-se non avrei più giocato». Ades-so è campionessa d’Italia. Daprotagonista.
m.sal.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Davide & Serena Lo scudetto sottolo stesso tetto 1Mazzanti e la Ortolani: così Casalmaggioreha costruito il più romantico dei tricolori
Mario Salvini
S erena Ortolani rivendicasecca: «Io lo avevo dettosubito, quando l’anno
scorso ho firmato per Casal-maggiore: “vengo qui per vin-cere, non perché c’è mio mari-to”». Che poi vincere può volerdire tante cose, e adesso ognu-no ha la propria versione deifatti e delle aspettative. Co-munque, Serena forse alloraraccontava solo una mezza ve-rità. Però alla fine ha avuto ra-gione in pieno. Nel bel mezzodella favola di una squadrapartita con la semifinale comeobiettivo e arrivata a vincere loscudetto, c’è la loro storia. Cisono la Ortolani e Mazzanti,opposto e allenatore campionid’Italia; Serena e Davide, ma-rito e moglie, mamma e papàdi Gaia.
IL MATRIMONIO E quindi noncredeteci più di tanto, quando icasalaschi raccontano che loroci credevano, erano da tempoconsapevoli di poterlo conqui-stare, questo scudetto. E chenon si considerano per nienteuna sorpresa. Storie: la prova èche Mazzanti e la Ortolanihanno fissato il matrimonio,ma adesso hanno qualche pro-blemino. Perché sono già spo-sati sì, ma solo in comune (aFano). «In chiesa la data desi-gnata è il 29 agosto. Il proble-ma è che le cose sono andatecosì avanti che non abbiamoancora fatto niente e dunque –ride lui – la vedo dura che riu-sciremo a farlo davvero que-st’estate». Sarebbe bello sape-re cosa ne pensa lei.
MENAGE Ed è bello sentirli rac-contare di come gestiscono lavita quotidiana, lo stress di unafinale scudetto nella diversitàdi ruoli, la gerarchia del campoe la convivenza delle mille co-se di casa. Il tutto mescolato al-le esigenze di una bimba diventi mesi. Spiega Davide:«Abbiamo messo le cose su duelivelli. Fisicamente, intendo:in casa. Abbiamo un apparta-mento su due piani: al secondoc’è la pallavolo, la stanza in cuistudio i video; al primo c’è Ga-ia, c’è la famiglia». Che magariquando le cose vanno bene èanche facile separare ruoli emomenti, ma se qualcosa nonfunziona è ovvio parlare, scari-carsi, cercare soluzioni col/lacompagno/a. «In effetti – am-mette Serena – nel momentopiù difficile della stagione, do-po l’eliminazione dalla CoppaItalia, ci sarebbe anche venutoda parlarne di più. Ci ha aiutatimolto Gaia: con lei ci sono tan-te altre cose a cui pensare». Ediventa più facile dare a tuttoil giusto peso. «Se scappa qual-cosa di pallavolo – proseguelei – è sempre con lo scopo dimigliorarci, ma è molto raro.Una cosa che non farei mai è
parlare male di una compagnaa lui. Ma non è una cosa dame: siamo tutti e due moltoschietti». Riprende Davide:«Penso di poter dire che in pa-lestra se uno non lo sapessepotrebbe non accorgersi chesiamo marito e moglie. E ilproblema delle preferenzedavvero non lo sento. Secondome siamo molto bravi a divide-re i due aspetti della nostra vi-ta. Persino su quando andia-mo all’allenamento in auto ab-biamo una regola: all’andatasi può parlare dell’allenamen-to o del prossimo avversario,
al ritorno no, si parla d’altro».
A CONEGLIANO L’altra regola,quella iniziale, dopo la nascitadi Gaia era: «Non andare insquadre a più di un’ora di di-stanza l’una dall’altra». E inve-ce, in tempi diversi, prima luipoi lei, sono finiti sotto lo stesotetto, ed è così che il primo an-no di matrimonio e schiacciateinsieme è diventato uno degliscudetti più romantici di sem-pre. Storia bellissima e già fini-ta. Perché Davide e Serena sene andranno. E anche questa èuna prova che il finale è statotalmente lieto da prendere incontropiede tutti, protagonisticompresi. All’incertezza di es-sere confermati entrambi, ma-rito e moglie hanno preferitola sicurezza di poter prosegui-re ancora insieme. Forse giàoggi saranno annunciati daConegliano.
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CI AVEVASCOMMESSOVoi dite pure che la Pomì è stata una sorpresa. Ma qui c’è la prova che a Casal-maggiore c’è stato un super-tifoso che il 29 novembre puntò 50 euro sullo scudetto, pagato a 17
Davide Mazzanti, 39 anni, e Serena Ortolani, 28: avevano già vinto lo scudetto a Bergano nel 2011 TARANTINI
FESTA IN GAZZETTA
Balli e tiramisù«Così abbiamosorpreso tutti»1I riti della squadra campione d’Italia«Sullo 0-2 in semifinale è scattato qualcosa»
Ieri per il Casalmaggiore festa anche in redazione in Gazzetta
L e ore di sonno in mezzoalle celebrazioni sonostate parentesi di cui le
ragazze non hanno consape-volezza. In pratica da sabatonotte in poi è stata una cele-brazione unica. Però almenopiù tempo passa dall’ultimapalla caduta nel campo diNovara e più quelle di Casal-maggiore cominciano a ren-dersi conto. Ieri erano inGazzetta, a raccontarsi e ri-cordarsi. A cercare insieme imomenti più salienti di unastagione in cui, secondomolti - e il vice allenatoreGiorgio Bolzoni lo conferma- «L’obiettivo era la final fourdi Coppa Italia, magari an-che la semifinale dei playoff.Lo scudetto no, proprio nonlo aveva nominato nessuno».E allora diventa interessanteanche solo cercare di farsitornare a mente quando maia qualcuno è venuta l’idea dinominarlo, questo benedet-to tricolore. E cioè a DavideMazzanti. «Dopo la sconfittanei quarti di finale di CoppaItalia». Eliminazione cheaveva fatto parecchio agitaredirigenza e sponsor. «Lì hodetto che lo scudetto eral’unica cosa che ci restava dainseguire. Poi abbiamo rico-minciato a parlarne dopo es-sere andati sotto 0-2 nellaserie di semifinale co Cone-gliano. Abbiamo avuto una discussione molto dura. Maè stato come schiacciare uninterruttore. Ed cominciatotutto».
REGGAETON TRICOLORE Ecioè la favola tricolore. Chesi porta dietro tutta una serie
ALESSIA GENNARICASALMAGGIORE
LA CHIAVE E’ CHE OGNUNA DI NOI DOVEVA DIMOSTRARE QUALCOSA
A QUALCUNO: E LO ABBIAMO FATTO
GolfRPga Tour
McIlroy tritatutto, vittoria con record al Wells Fargo1Il numero 1 al mondo chiude con -21 battendo il precedente di Kim, a -16, che resisteva dal 2008. Ora Wentworth
Federica Cocchi
R ory McIlroy sente la pri-mavera. Perché in questastagione scalda i motori
e parte, generalmente come untritasassi, alla conquista di im-prese straordinarie. Lo scorsoanno aveva iniziato da Wen-tworth la sua corsa trionfale,stavolta ha anticipato i tempidi una settimana, dominandoil Wells Fargo Championship
(Pga Tour) sul percorso delQuail Hollow Club (par 72), aCharlotte nel North Carolina.
RECORD Il numero uno mon-diale ha concluso con lo scoredi 267 colpi (70 67 61 69), ven-tuno colpi sotto par, sbriciolan-do il record del torneo che ap-parteneva dal 2008 ad An-thony Kim con -16. Rory ha ri-toccato anche il record sul girocon un 61 (-11 con undici bir-die) nel terzo, primato che lui
stesso aveva stabilito nel 2010con 62 (-10). Dietro di lui, asette colpi, Webb Simpson ePatrick Rodgers (274, -14).Due gli obiettivi che si era pre-fissato Rory all’inizio della sta-gione: «Consolidare la mia po-sizione in testa al ranking - haspiegato - e anche nella FedExCup. Naturalmente debbo con-tinuare a lavorare sodo permantenere questo stato di for-ma e per combattere un even-tuale eccesso di fiducia».
IN EUROPA Ora per il nordir-landese fresco 26enne, due appuntamenti in Europa apartire da giovedì, quando alWentworth Club di Virginia
Water dovrà difendere il titolodel Pga Championship, consi-derato per l’importanza delfield e del montepremi il«major europeo». Rory è salta-to su un jet privato subito dopola gara di domenica per esserenel Surrey quanto prima:«Cercherò di dormire il piùpossibile - ha detto Rory - e poimi allenerò». L’obiettivo è di-fendere il titolo, dominandoancora una volta. Rory non èrimasto per nulla sorpreso delsuo score negli Usa, anzi, quasisi è stupito di aver fatto così poco: «Per un giocatore lungocome me su quel campo erapossibile fare sei birdie con i 4par 5 e i due par 4. Quindi
avrei potuto fare anche -24».
US OPEN Dopo Wentwort, McI-lroy sarà all’Irish Open primadi fare due settimane di stop evolare negli Stati Uniti per lo Us Open. Quest’anno il secon-do major stagionale si gioca aChambers, nello stato diWashington. Un percorso chelui non conosce e che andrà aprovare con grande attenzio-ne: «Penso che farò almeno tregiri di prova - ha detto -. E’ im-portante conoscere bene il campo perché altrimenti tuttala preparazione, l’allenamento, la pratica non ti servono anulla». .
© RIPRODUZIONE RISERVATARory McIlroy, 26 anni GETTY
PallavoloRMarito e moglie campioni
RMa la favola è già finita: forse già oggi tutti e due annunciati da Conegliano
39MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1Ghiaccio: Asada torna dopo il ritiro La 24enne giapponese Mao Asada, tre volte campionessa del mondo di figura, dopo una stagione sabbatica, annuncia il ritorno all’attività: «Riprendo ad allenarmi perché senza pattinaggio non so stare – ha detto – poi vedremo se sarò in grado di gareggiare».TUTTENOTIZIE
Carlo FerraroIMPERIA
D opo tre anni il trico-lore lascia la Liguriae per la prima volta
trova casa a Padova, città incui la parola scudetto èsempre stata abbinata alPetrarca Rugby. Il Venetonon aveva mai vinto un tito-lo di pallanuoto. Gara-3 è lafotocopia dei due confrontiprecedenti, con il LantechPlebiscito che domina sindalle prime battute, tantoche già all’intervallo è chia-ro che il passaggio di conse-gne si sta concretizzando.Con due nette vittorie nelgiro di 24 ore, per di piùfuori casa, le ospiti si pren-dono una doppia rivincita,della bella della scorsa sta-gione e della finale di Cop-pa Len di cinque settimanefa. Match che, sempre allaCascione di Imperia, si era-no conclusi sul filo di lana ein favore di una Mediterra-nea che deve fare i contio
tina di tifosi al seguito. Al fi-schio finale spuntano, alla fac-cia della scaramanzia, lemagliette celebrative e si correin acqua a far festa, con il d.s.Andrea Barzon (padre di Lau-ra, Anna e del team managerFilippo, gemelli) che mette inmostra le sue doti acrobatiche.
LA GIOIA «Sapevamo di poterchiudere il discorso in trasfer-ta. È un successo nato dopo ilk.o. della finale scudetto di un
anno fa e che conferma quantodi buono abbiamo fatto duran-te tutto il campionato – dicePosterivo –. Rimarrò a Padovae alla società ho già chiesto diconfermare questo gruppo. So-no doppiamente fiero di alle-nare una squadra tutta italia-na». Uno scudetto che prendela via di Padova grazie anche adue liguri, Millo e Queirolo,quest’ultima la più prolificanella serie con 7 reti all’attivo.«Ho vinto due titoli con Recco eRapallo, ma questo trionfo, al-la mia prima esperienza con unclub di un’altra regione, ha unsapore particolare» confidaElisa. «Onore al Padova, haavuto più fame di noi e ha me-ritato – ammette Giulia Emmo-lo, una delle ultime a mollare–. Nei prossimi giorni avremoun incontro con la società. Spe-ro ci siano i presupposti percontinuare e, se possibile, rin-forzarci per riportare lo scu-detto a Imperia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IMPERIA-PADOVA 5-11(1-4, 1-1, 3-5, 0-1)
Mediterranea Imperia: Gorlero, Ralat, Borriello, Tedesco, Stieber, Casanova 1, Pomeri, Motta 1, Emmolo 1, Bencardino 1, Drocco 1, Amoretti, Solaini. All. Capanna. Lantech Padova: Teani, L.Barzon 1, I.Savioli 1, Gottardo, M.Savioli 1, Queirolo 3, Millo 1, Dario 2, Rocco, Bosello 1, Nencha, Lascialandà, A. Barzon. All. S.Posterivo. Arbitri: Bianchi e Fusco. Note: sup. num. Imperia 10 (2 gol), Padova 9 (3). Usc. 3 falli Ralat 3° t. e Pomeri 4° t. Spetta-tori 500.La serie Gara-1 Padova-Imperia 10-6; gara-2 Imperia-Padova 4-8.
ALBO D’ORO: 1985-’91 Volturno; ‘92-2006 Orizzonte; 2007 Fiorentina; 2008-2011 Orizzonte; 2012 Pro Recco; 2013 Rapallo; 2014 Imperia; 2015 Padova.
Il Plebiscito Padova fa festa a Imperia con la coppa dello scudetto IMMEDIA
� Aumentano le incertezze intorno alla candidatura di Boston per l’Olimpiade 2024. Angela Ruggiero, membro del comitato olimpico Usa, ha detto in una seduta del consiglio comunale di Boston che la federazione sta ancora analizzando accuratamente la candidatura per accertarsi che fosse la città giusta per rappresentare gli Stati Uniti, dicendo che non c’erano garanzie. Il comitato olimpico statunitense aveva scelto Boston come candidata Usa per il 2024 a gennaio ma ha tempo fino al 15 settembre per ufficializzare la decisione al Cio. È la distanza da quella data ad alimentare i dubbi, che due volte nelle ultime settimane il numero uno del comitato olimpico americano Scott Blackmun ha provato a fugare, ribadendo il supporto alla candidatura di Boston e smentendo che siano al vaglio altre opzioni. I commenti dellaRuggiero si inseriscono in un contesto di scarso appoggio popolare alla candidatura (meno della metà dei cittadini favorevoli secondo i sondaggi) e di cammino ancora incerto del comitato promotore.
PALLANUOTO
Al Padova lo scudetto donneImperia travolta pure in gara-3È il primo tricolore del Veneto1Che rivincita dopo le sconfitte nella finale 2014 e nella Coppa LenIl tecnico Posterivo: «Doppiamente fiero di un gruppo tutto italiano»
OLIMPIADE 2024
In Usa comitato olimpico ambiguoDubbi su Boston?
Una veduta di Boston AP
� Oggi Varenne compie 20 anni, se fosse un umano viaggerebbe appena oltre la sessantina. Il suo compleanno è già stato festeggiato dieci giorni fa durante l’inaugurazione dall’ippodromo del trotto milanese della Maura, ma sabato si terrà (come ogni anno) la vera tradizionale festa all’allevamento del Grifone a Vigone (Torino), dove il campione vive da quando è stato ritirato dalle corse. Accadde nel settembre del 2002, dopo la squalifica (ruota del sulky all’interno dei paletti) nel Trot Mondial di Montreal. Varenne diventò stallone dopo aver riscritto la storia del trotto con 51 Gran premi dominati in tutto il mondo, tra i quali due Amerique di Parigi, due Elitlopp di Stoccolma, 3 Lotteria di Napoli e la Breeders’ di New York all’allora record mondiale di 1.09.1. Entrato in razza nel 2003, Varenne è diventato papà di circa 2000 puledri. In pista i Varennini hanno vinto 118 Gran Premi. Tra gli sportivifamosi nati il 19 maggio Livio Berruti (oro nei 200 a Roma 1960) e Andrea Pirlo.
IPPICA
Oggi Varennecompie 20 anniSabato la festa
Varenne alla Maura ANSA
� Ormai è come Re Mida, che trasforma in oro quello che tocca: dopo i 120 milioni di borsa per il match vinto a inizio mese contro Manny Pacquiao, in quello che era atteso come l’incontro del secolo, Floyd Mayweather si gode il periodo fortunato anche nelle scommesse. Tenendo fede al soprannome «Money», il campione mondiale dei pesi welter ha puntato 350mila dollari su una combinazione di incontri di basket e pugilato, vincendone 830mila, pari a circa 730mila euro. «Gli ultimi quattro giorni sono stati grandiosi, sto incassando soldimentre guardo altri esibirsi», ha celebrato il «successo» su Instagram, postando le foto dei tagliandi vincenti. Mayweather aveva puntato su una combinazione di risultati tra la vittoria sul ring (pesi medi Wba-Wbc) del kazako Gennady Golovkin contro Willie Monroe e i risultati delle partite di playoff Nba Atlanta-Washington e Houston-Clippers. Mayweather si è vantato anche di aver infilato una serie di 46 scommesse vinte tra 2010 e 2012.
BOXE
Mayweatherscommette: vinti 830mila dollari!
Floyd Mayweather, 38 anniREUTERS
� (v.p.) I campionati studenteschi perdono altri pezzi. Con il taglio delle risorse, adesso ci si mette pure la cancellazione di alcune finali nazionali. Ieri, per esempio, è saltata quella del rugby, a soli tre giorni dall’inizio a Salsomaggiore. Le scuole avevano già fatto valigie e visite mediche. Niente da fare, se ne riparla a settembre. Stessa storia per il canottaggio, che aveva la sua finale a Torino dal 26 maggio: qui la Federazione ha comunicato lo stop, citando «le tempistiche del Ministero, che ha definito progetti e interventi solo la settimana scorsa» e l’impossibilità di trovare «adeguate sistemazioni alberghiere». Intanto, c’è ancora un punto interrogativo sulla svolta dell’ora di educazione fisica prevista dalla «buona scuola» (la riforma targata Renzi-Giannini in discussione in Parlamento) dalla seconda alla quinta elementare. Il problema non cambia: ci vuoleuna modifica che assicuri un numero sufficiente di docenti di educazione fisica. Alla Camera, l’impresa è fallita. Ora si spera nel Senato...
SCUOLA
Studenteschi k.o.Niente finaliper ovale e remi
È saltata ieri la finale di rugby
ATLETICA� CADETTE RECORD (si.g.) Due mpi under 16: a Brembate Sopra (Bg), 11”0 (+1.0) negli 80 hs di Valeria Paccagnella, a Rieti 58.88 nel giavellotto di Carolina Visca. A Gavardo (comp.). 100. F I(+0.6): 3. Ferraro 10”43. F II (+1.4): 2. Cattaneo 10”46; 3. Cerutti 10”55 (b. 10”52/-0.2). 400: 2. Cappellin 47”37. 800: Pilati (j) 1’49”40; Romani 1’50”16. 1500: 2. Seck (Sen/Ita) 3’40”76; 4. Riccobon 3’42”45; 5. Salami 3’43”93; 6. Pettenazzo 3’44”09; 8. Y. Crippa (j) 3’45”37. Lungo: 2. Aldeghi (j) 7.51 (+1.4); 3. Serra 7.50 (+0.4). Giavellotto: Bertolini 75.29; Fent 72.33. Donne. 100 (+1.2): 3. Bongiorni 11”68. 800: 2. Franzolini 2’06”35. Lungo: 2. Liboà 6.09 (-0.3); 3. Strati 6.05 (-0.4). A Nembro (Bg). Uomini. Alto: G. Ciotti 2.20. A Firenze. Uomini. Asta: Stecchi 5.20; Boni 5.20; Sinno e Piantella 5.00.
BOXE� KHAN-ALGIERI (r.g.) Il 29 maggio al Barclays Center di New York (Usa) si affrontano i welter Amir Khan (Ing. 30-3) e Chris Algieri (Usa 20-1), reduce dalla sconfitta con Manny Pacquiao (Fil) lo scorso novembre. Il vincitore punta a Floyd Mayweather jr.
EQUITAZIONE� NOVARA I vincitori del Concorso Completo Nazionale allo Sporting Club Monterosa Novara: Juniores, Viola Ferraris (Fernhill Gold Dust), Pony, Jelena Recusani (Girondine B Vh Juxschot); Senior, Beatrice Rolandini (Rambo Du Bary); Eso, Elena Marzana (Pantoufle Friquet).
HOCKEY GHIACCIONIENTE INNO, RUSSIA MULTATALa federazione russa sarà multata per il mancato rispetto del cerimoniale di premiazione alla finale Mondiale di Praga: dopo la sconfitta 6-1 contro il Canada, solo 9 giocatori della Russia campione uscente (tra cui le stelle Ovechkin e Malkin) sono rimasti all’esecuzione dell’inno canadese. Non è stato - a quanto emerge - un atteggiamento di protesta ma legato ai tempi di attesa del cerimoniale. «In 29 Mondiali a cui ho assistito mai vista una tale mancanza di rispetto», ha detto Rene Fasel, presidente della federazione internazionale, preannunciando sanzioni per comportamento antisportivo.
HOCKEY PISTAGARA-3 FORTE-CGC VIAREGGIO(m.nan) Si gioca stasera a Forte dei Marmi (ore 20,45, dir. Raisport 2) gara 3 della finale scudetto Forte dei Marmi-Cgc Viareggio. Si riparte dall’1-1: fattore campo saltato nelle prime due gare. La prefettura di Lucca ha vietato anche per stasera la partita ai tifosi Cgc. Per esigenze tv gara 4 si giocherà sul neutro di Follonica sabato 23 alle 20,30, non giovedì 21, eventuale gara 5 il 26 a Forte dei Marmi invece del 23. Il c.t. azzurro Massimo Mariotti, che prepara i Mondiali (20-27 giugno), attacca: «Non so se ridere o piangere, forse dal 1° giugno saremo al completo con 12 giorni totali di lavoro di gruppo».
IPPICA� IERI 14-6-13-5-10 A Follonica (m 1600): 1 Rocco Grif (D. Di Stefano) 1.11.5; 2 Playtime Wise; 3 Narciso Vl; 4 Rainbow As; 5 Ramona Caf; Tot.: 5,12; 2,51, 9,14, 2,16 (152,49). Quinté: n.v. Quarté: 4.247,46. Tris: 756,79.� OGGI QUINTÈ A ROMA A Capannelle (inizio 15.35) scegliamo Coda Liscia (1), Varaug (4), It’s Written (6), Parla Piano (3), Sobha (9) e Kespettacolo (10). � SI CORRE ANCHE Trotto: Milano (15.55), San Giovanni Teatino (15.40)e Trieste (15.20).
NUOTOPRO SERIES, ORSI 49”06NEI 100 SL, 2° DOPO ADRIAN(al.f.) Soltanto il campione olimpico Adrian è stato più veloce di Marco Orsi nei 100 sl alle Pro Series di Charlotte (Usa). Lo sprinter di Budrio è secondo della gara regina in 49”06 dietro all’americano, unico sotto i 49”, che tocca in 48”85; battuto il brasiliano De Lucca (Cielo
ha fatto solo le batterie, 49”82), giù dal podio Luca Dotto (49”32). Ancora fuori dalle finali Phelps, 9° nei 200 misti e 11° nei 100 sl (stesso crono Santucci). Uomini: 100 sl Adrian 48”85, Orsi 49”06, De Lucca (Bra) 49”21, 4. Dotto 49”32, 11. Santucci e Phelps 49”96, 18. Belotti 50”45, 100. D’Arrigo 53”58; 1500 sl Jaeger 14’58”13; 200 do Vyatchanin(Ser) 1’56”31, 3. Lochte 1’58”96; 50 ra Lima (Bra) 27”72; 200 mx Lochte 1’57”20, 9. Phelps 2’00”25. Donne: 100 sl Coughlin 54”24, Vanderpool (Bah) 54”31; 800 sl Friis (Dan) 8’25”07, Mann 8’28”82; 200 do-200 mx Hosszu (Ung) 2’07”79, 2’08”66; 50 ra Atkinson (Giam) 30”54, Hardy 30”61.
RUGBY� ZEBRA DERBYSHIRE (ma.p.) Paul Derbyshire passa da Treviso alle Zebre. Il terza linea toscano, 29 anni a novembre e 24 caps in azzurro, lascia il Benetton dopo 5 stagioni e torna a Parma dopo i problemi fisici degli ultimi due anni.
TAEKWONDO � MONDIALI Si chiudono senza soddisfazioni per l’Italia i Mondiali di Chelyabinsk (Rus): per la 2a volta nella storia nel medagliere uomini l’Iran ha superato la Sud Corea (1a
nelle altre 20 edizioni). Ieri nella -80 uomini Roberto Botta ha cominciato con due vittorie, su Kolev (Bul) e Fernandes (Por), ma nei quarti ha ceduto (8-9) all’ex britannico Aaron Cook (Mol). Nella -62 donne Daniela Rotolo ha superato la Simankova (R.Cec) e la Gbagbi (C.Iv), poi eliminata (9-13) dalla Vasconcelos (Bra). I vincitori: Uomini. -63: Achab (Wtf). -80Kg: Khodabakhshi (Iran). Donne: -57: Hamada (Giap). -62: 1 Yaman (Tur).
UNIVERSITARI� SQUADRE Dopo l’assegnazione della prime medaglie individuali, ai Campionati Nazionali Universitari a Salsomaggiore Terme (Parma), via ai tornei a squadre con calcio a 5, volley maschile e femminile: caduto a sorpresa il Cus Milano col Cus Udine nel volley donne, pari del Cus Camerino col Cus Torino. Da oggi gli attesi tornei di calcio e rugby a sette, col Cus Parma campione uscente, e basket uomini e donne, (Cus Bologna campione uscente).
BASE JUMPINGLANCIO DA 2000 MMORTO POTTERIl leggendario climber, alpinista e base jumper statunitense Dean Potter è morto insieme al funambolo Graham Hunt in un tragico lancio dalla rupe di Taft Point, nel parco nazionale americano di Yosemite. I due sono saltati da oltre 2000 metri di altezza sabato all’ora del tramonto, per evitare controlli, visto che il base jumping - il lancio nel vuoto con paracadute o tuta alare - è vietato nei parchi statunitensi. Per ritrovare i corpi è servito l’intervento degli elicotteri della Polizia.
anche con l’età di Stieber e Ca-sanova. A scavare il divario so-no state subito Sara Dario, conuna doppietta nei primi 4’ do-po che nelle due precedenti sfi-de era rimasta a digiuno, edElisa Queirolo che a sua voltain 8’ concede il bis. Dopo l’in-tervallo, il collettivo di StefanoPosterivo (alla fine ben 7 atletea segno) aumenta ancora ilvantaggio e nell’ultima frazio-ne non gli resta che ammini-strare, tra il tripudio della tren-
40 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
41MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
È necessario il reato di omicidio stradaleo basterebbe applicare le leggi che già ci sono?1Due vittime in 24 ore riaccendono le polemiche: norme troppogarantiste. Pronto il ddl che prevede un minimo di 8 anni di carcere
di GIORGIO DELL’[email protected]
Qualcuno viene ammazzatodal solito pirata della stradaubriaco o sotto l’effetto di co-caina, e subito si rilancia il te-ma del cosiddetto “omicidiostradale”, cioè ritiro della pa-tente per sempre.
1 Stavolta i pirati sono due,e le vittime una giovaneche stava attraversando
la strada per andare a lavoraree un ragazzo in motorino.Sì, la giovane donna si chiama-va Tania Valguarnera, 30 anni,lavorava nel call center Alma-viva di Palermo. Domenicascorsa, alle dieci di mattina,stava attraversando la stradaall’angolo tra via Libertà e viaSimone Cuccia, dove si trova ilsuo ufficio, quando è sbucata atutta velocità questa Fiat Doblòbianca. Dalle finestre del callcenter i colleghi di Tania han-no seguito la scena: il condu-
cente della Fiat Doblò è scesodalla macchina, ha visto il cor-po senza vita disteso a terra, s’èrimesso di corsa al volante ed èscappato. Tania era scultricediplomata ed esperta d’arte etra poco si sarebbe sposata.L’assassino è stato preso rapi-damente, grazie ai molti testi-moni. È un panettiere del quar-tiere Villa Tasca, si chiama Pie-tro Sclafani, ha 49 anni, gliavevano tolto la patente per ec-cesso di velocità e guida in sta-to d’ubriachezza, ha preso lo
stesso la macchina dopo esser-si caricato di ecstasy, anfetami-ne, oppiacei e cannabis. Alcunidicono che al momento delladisgrazia era anche attaccato al telefonino. «Sono addolora-to», ha detto ieri Sclafani algiudice nel processo per diret-tissima per omicidio colposo,omissione di soccorso e resi-stenza a pubblico ufficiale.L’altro incidente è accaduto aCeano in provincia dell’Aquila:due ragazzini in motorino e untizio che li tampona violente-mente. Quello che stava sedu-to di dietro, Marco Zaurrini, 14anni, è morto. Al volante del-l’auto c’era Luigi Antidormi di33 anni, zeppo di alcol e cocai-na. È scappato a piedi, lo han-no beccato a casa sua dopoun’ora, ha accolto gli agenti ur-lando parolacce, era ancora instato confusionale.
2Ora questi qui potrebberotornare a guidare.È accaduto decine di vol-
te in passato: qualcuno am-mazza con la macchina, sta incarcere poco o niente, i giudicigli danno pochi mesi di carce-re, i disgraziati dopo un po’escono, si rimettono alla guidae ne combinano qualcun’ altra.Ad Antidormi, quello di Cela-no, avevano ritirato la patenteda due anni.
3Che si può fare?Io sono sempre scetticosul potere taumaturgico
di una legge, ma qui il sistemaè troppo garantista a favore dichi guida. Tra l’altro, in teoria,le leggi ci sarebbero anche, mai magistrati sono molto restiiad applicarle. La condanna sicolloca in genere sotto i tre an-ni, e questo permette al con-dannato di uscire subito.
4Che cos’è l’omicidio stra-dale?Si ammette che uccidere
IL FATTO DEL GIORNOLACRIME E RABBIA
qualcuno stando al volante èun vero e proprio omicidio. Ilconcetto è contenuto in unalegge che si trova adesso al Senato in commissione Giu-stizia. Questa legge, forte-mente voluta da Renzi, pre-vede condanne minime di 8anni e massime di 12. Con ilminimo a otto anni, c’è la cer-tezza della detenzione. Inuna prima stesura, alla penadetentiva si accompagnava«l’ergastolo della patente»,cioè il ritiro della patente a vi-ta. Qualcuno ha osservatoche la cosa era incostituzio-nale e allora s’è limitato il riti-ro a 20-30 anni. Senonché ilritiro della patente è una pe-na accessoria, quindi sconta-to il carcere e così riabilitato,il condannato viene anche li-berato dalla pena accessoriae può ripresentarsi agli esa-mi. Per impedirglielo il legi-slatore sta pensando di inibi-re al reo l’esame per dodicianni. Ma sono tutti dettagli che conosceremo meglioquando il provvedimento ar-riverà in aula. La legge do-vrebbe essere approvata defi-nitivamente entro l’anno.
5Che statistiche abbiamosu questi pirati dellastrada?
Il fenomeno è in aumento.Stando ai dati dell’Asaps (As-sociazione sostenitori e amicidella Polizia stradale), nel2014, in Italia, i casi di omis-sioni di soccorso a seguito diun incidente stradale sonocresciuti del 3,7% rispetto al-l’anno precedente, passandoda 973 a 1009; allo stessomodo le persone uccise daipirati sono diventate 119, afronte delle 114 del 2013. Tragli autori del reato, il 24,6%sono stranieri, percentualemolto più alta rispetto all’ef-fettiva presenza di stranieriresidenti nel nostro Paese (circa l’8,5%). Ma il dato piùsignificativo riguarda i piratiche restano impuniti. Loscorso anno appena il 57,8%di loro è stato identificatodalle forze dell’ordine, cioèdue pirati su cinque riesconoa farla franca. Anche chi vie-ne preso però se la cava in ge-nere a buon mercato: solo il19,5% viene arrestato e con-dotto ai domiciliari; tutti glialtri sono denunciati a piedelibero e rilasciati in attesa digiudizio.
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Nel 2014 le persone uccise dai pirati della strada sono state 119: un anno prima 114
Due investitori su cinquenon vengono identificatiE solo il 19,5% finiscein cella o ai domiciliari
LA CHIAVE
L’ALLARME NEGLI USA
Hacker viola il computer di aereo in voloIndaga l’Fbi
S eduto in una delle primefile su un volo di lineadella United Airlines, un
noto hacker americano ha in-viato una serie di tweet sullepossibilità di infiltrarsi nei si-stemi informatici dell’aereo,per poterne prendere così ilcontrollo. E a sentir lui, in unaventina di casi è già passato dal-la teoria alla pratica: all’arrivo,all’aeroporto di Syracuse, nellostato di New York, l’hacker hatrovato ad aspettarlo l’Fbi, cheaveva letto i suoi tweet e lo haarrestato. Le sue affermazioni,che sembra abbiano un riscon-tro concreto, hanno però solle-vato un notevole allarme. L’hac-ker fermato a Syracuse, che sichiama Chris Roberts, è unesperto di cyber-sicurezza ed èuna «vecchia conoscenza» degliesperti. Gli agenti federali loavevano infatti già interrogatoalmeno un paio di volte, a feb-braio e marzo, proprio sulle sueattività relative ai sistemi infor-matici dei voli di linea. Poi è ar-rivato l’arresto, il mese scorso,anche se è stato rivelato soloora. In quegli interrogatori,scrive la Cnn, Roberts ha affer-mato di essersi infiltrato tra le15 e 20 volte nei computer diaerei su cui stava volando, tra il2011 e il 2014, attraverso i siste-mi di intrattenimento di bordo.E in un caso è riuscito anche aprendere il controllo di uno deimotori dell’aereo, dando alcomputer di bordo il comando«Clb», ovvero «climb», prendiquota. E l’aereo si sarebbe spo-stato lateralmente. L’uomo è giàstato rilasciato. Via Twitter hapoi affermato che il suo solo in-teresse è quello di «aumentarela sicurezza degli aerei».
Chris Roberts, l’hacker arrestato AP
Sit-in a Palermo nel luogo dove domenica è stata investita e uccisa Tania Valguarnera, 30 anni ANSA
� Con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti, la Camera ha approvato l’articolo 9del ddl “Buona scuola” che attribuisce ai dirigenti scolastici il potere della “chiamata diretta” degli insegnanti dei propriistituti. «Nasce un dirigenteresponsabile e valutato», spiega il ministro Stefania Giannini.
RIFORMA CONTESTATA
La «Buona scuola»Sì della Cameraal super-preside
� Momenti di tensione, ieri, durante il comizio elettorale di Silvio Berlusconi a Saronno (Va). Un 44enne ha tentato di avvicinarsi al palco e di raggiungere l’ex premier. Ne è nato un parapiglia. L’uomo è stato bloccato dalle forze dell’ordine e condotto in caserma dove è stato arrestato per lesioni, mentre un carabiniere è stato soccorso per le contusioni riportare nella calca. «Volevano aggredire uno di noi o il presidente. Le forze dell’ordine sono state pronte ed è stato evitato uno spiacevole episodio», ha commentato la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, che era presente al momento del fatto. L’ex premier ha inoltre detto che è ormai fuori dalla politica, «ma con un grande senso di responsabilità nei confronti del mio Paese e degli italiani».
IN PROVINCIA DI VARESE: ARRESTATO 44ENNE
L’uomo arrestato dai carabinieri a Saronno (foto da IlSaronno.it)
Caos al comizio di Berlusconi Pascale: «Volevano aggredirci»
Militanti dell’Isis a Falluja, in Iraq
� Non essere «timidi o irrilevantinello sconfessare e sconfiggereuna diffusa mentalità di corruzio-ne pubblica e privata», che ha im-poverito le persone, soprattutto igiovani e i più fragili. E i laici cristia-ni non hanno bisogno di un«vescovo-pilota o di un inputclericale per assumersi le proprieresponsabilità» a livello «politico,sociale, economico, legislativo».
Con due indicazioni pragmaticheper i pastori e per il popolo, il Papaha aperto ieri la 68a assembleaCei. Subito dopo i lavori sono con-tinuati a porte chiuse, ma pubbli-camente il pontefice ha indicato lesue preoccupazioni sulla Chiesa.
ALL’ASSEMBLEA CEI
Il Papa ai vescovi«Niente timidezzasulla corruzione»
Il Papa ieri all’assemblea Cei ANSA
� L’Isis è stata respinta dai tesori di Palmira in Siria, ma continua a combattere. Ieri i jihadisti hanno preso il controllo di due giacimenti di gas a nord-est della cittadina e i razzi dei militari del Califfato hanno ucciso almeno 7 civili. I raid della coalizione, in risposta, proseguono senza sosta: nelle ultime 48 ore ne sono stati condotti almeno 25. In Iraq, l’Isis ha annunciato la «liberazione» completa della città di Ramadi. E in un messaggio attribuito ad Al Baghdadi c’è una nuova minaccia: «Libereremo Bagdad e Karbala». L’Iran, intanto, è pronto ad appoggiare l’Iraq contro il Califfato. Ieri, in visita a Tunisi, è intervenuto sull’Isis anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Si nutre di una narrativa fanatica e oscurantista. Dalla Siria e dall’Iraq, sta cercando di diffondere il proprio marchio di morte in altre aree».
IN SIRIA NUOVI SCONTRI E VITTIME A PALMIRA
L’Isis continua ad avanzare in Iraq«Ora ci spingeremo fino a Bagdad»
NOTIZIE TASCABILI
� Il Fondo monetario interna-zionale promuove le riforme di Renzi e il « buon compromesso» fra risanamento e crescita raggiunto dalla politica di bilancio, alzando a 0,7% la sua stima sul Pil 2015. Ma Washington rimprovera l’Italia per le privatizzazioni «deludenti», e invita ad appro-fittare del rialzo della Borsaper «nuovi target ambiziosi».
«PIÙ PRIVATIZZAZIONI»
Fmi alza le stimedel Pil a 0,7%«Ok a riforme»
� Deluso dal Milan che perde con il Sassuolo, un 45enne di Vigevano (Pavia) domenica è tornato a casa in anticipo e ha trovato la moglie a letto con un uomo. Ha aggredito entrambi. «Spero che l’altro sia un milanista: non sopporterei di essere tradito con un interista o con uno juventino….», avrebbe detto ai carabinieri, chiamati dalla moglie.
UN TIFOSO A PAVIA
Milan k.o.: a casa in anticipo trova moglie e amante
AltriMondiR
42 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il bonus pensionida 278 a 750 euroMa non per tutti1Il decreto risponde alla sentenza della ConsultaEsclusi i più ricchi. Renzi: «Correggiamo errori di altri»
� (cont.) Chi avesse dei dubbi,faccia un giro tra gli account: @Potus, sbarcato ieri su Twitter tra squilli di fanfare, segue nell’ordine Chicago Blackhawks (hockey), Chicago White Sox (baseball), Chicago Bears (football) e Chicago Bulls (basket). Sì, certo che è lui e si presenta così: «Salve Twitter! Sono Barack. Davvero! Dopo sei anni, finalmente mi hanno dato un account personale». Così, da ieri Obama ha un profilo tutto suo nel quale ha vagamente fatto capire i suoi gusti. In poche ore oltre 900 mila followers e, tra i following, le squadre del cuore, ma pure politici, istituzioni, collabora-tori ed ex comandanti in capo: in fondo, quel @Potus sta pur sempre per «Presi-dent of the United States». Era già presente in questi luoghi, ma lo storico profilo @BarackObama è gestito dallo staff: lì i messaggi inviati dal leader sono firmati «BO», qui dovrebbe essere tuttoo quasi una sua iniziativa. Lo dice già la bio informale («padre, marito, 44esimo presidente Usa»), mentre per la foto di sfondo eccone una emozionale, mano nella mano vicino a Michelle (la first lady di chiama @Flotus...), alla marcia per i diritti civili a Selma. Il popolo di Twitter si è interessato come poche volte allo sbarco e ora si fa una domanda: come l’avrà presa Hillary, grande assente trai following? Di certo, l’hanno presa così così i Chicago Cubs,l’altra squadra di baseball, l’unica della città che il tifoso Obama non segue: «Noi siamo fan dell’America», hanno cinguettato con hashtag velenoso #YouMissedATeam.
UN ACCOUNT «PRIVATO»
Svolta Obama «Anch’iosu Twitter»
� Duplice omicidio nelle campagne del Modenese, a Gorghetto di Bomporto: Francesco Grieco, 53 anni, guardia giurata, ha ucciso nel sonno la moglie, Francesca Marchi, 52enne insegnante a Carpi e la suocera, Irene Tabarroni, pensionata di 92 anni. La prima è stata soffocata, la seconda colpita da un oggetto appuntito che le ha sfondato il cranio. L’uomo ha raccontato di aver trovato le due donne morte al suo risveglio, ieri mattina alle 7.30, dopo aver trascorso la notte in casa. Ma gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore di Modena Claudia Ferretti, lo hanno interrogato per diverse ore e, alla fine, Grieco a confessato, dicendo di essere stato colto da un raptus in un periodo difficile, segnato anche da incertezze lavorative. La villetta non era in disordine e l’ipotesi della rapina era stata subito considerata poco probabile.
Madre e figliauccise nel sonnoÈ stato il marito
EMERGENZA SBARCHI
Migranti, sì della Ue alla missione navaleGuerra sulle quote 1Per distruggere i barconi servirà il via libera dell’Onu Accoglienza: frenanoFrancia e Spagna
Francesco Rizzo
U n unico rimborso in arrivoil 1° agosto. Ma non a tuttii pensionati: per esempio,
750 euro per chi riceve assegnida 1.700 euro lordi, 450 euro perquelli da 2.200 euro e 278 europer quelli da 2.700 euro. Totale:2 miliardi e 180 milioni ridistri-buiti fra 3,7 milioni di persone.L’“una tantum” non spetterà a chiha una pensione superiore ai3.000 euro lordi. Con questo de-creto il governo risarcirà i pensio-nati dopo che la sentenza dellaConsulta aveva bocciato il bloccodell’indicizzazione voluto dall’exministro Elsa Fornero, ovverol’adeguamento degli assegni alcosto della vita. Di più: le stessefasce di pensionati, a partire dal2016, godranno di «un meccani-smo di indicizzazione più gene-roso di quello utilizzato negli an-ni precedenti», giura il ministrodel Tesoro Pier Carlo Padoan. Idettagli nelle parole del premierMatteo Renzi: «Chi prende unapensione di 1.700 euro lordi avràuna rivalutazione di 180 euro al-l’anno. Chi prende 2.200 euroavrà una rivalutazione di 99 eu-ro. Per chi prende 2.700 euro, sa-rà di 60 euro l’anno».
PIL Già, ma con quali soldi? Perquanto riguarda il bonus di ago-sto, lo Stato attingerà a quellache il premier ha chiamato la«parentesi rosa contenuta nel Def 2015» cioè lo 0,1% del Pil,pari a circa 1,6 miliardi, risultan-te dalla differenza tra deficit ten-denziale (2,5%) e programmati-co (2,6%). «Riteniamo che l’indi-cizzazione delle pensioni nondebba modificare gli obiettivi fi-scali sia per quest’anno che per ilfuturo», ammonisce l’Fmi ma Pa-doan spiega che «l’ingresso del-
l’Italia in una procedura di deficiteccessivo» sarebbe scattato se ilgoverno avesse scelto di pagare«tutti gli esborsi implicitamenteprevisti dalla sentenza della Con-sulta». Il costo sarebbe stato di 18miliardi, insostenibile per Palaz-zo Chigi. Anche se Renzi promet-te interventi per lasciare «mag-giore flessibilità in uscita e dareun po’ più di spazio» a chi vuoleandare in pensione prima, il fattoche non tutti i pensionati venga-no rimborsati scatena ovvie pole-miche. Per la Uil il decreto «nonripristina il punto cardine della
sentenza», ovvero il diritto di tut-ti alla perequazione; le associa-zioni dei consumatori criticano («Non modificando il montante,sul quale si calcola l’indicizzazio-ne, si formalizza anche per glianni a venire un forte calo del po-tere di acquisto delle pensioni»).C’è chi ricorda i calcoli dell’Uffi-cio Parlamentare di Bilancio: achi prende 1500-2000 euro almese lordi, spetterebbero 4.230per il 2012-2015. Sulla Consulta,che sottolineava l’esigenza di tu-telare i «trattamenti previdenzia-li modesti», pioveranno altri ri-corsi. La Fornero, grande impu-tata, difende l’operazione («uni-c a v i a p o s s i b i l e s e n z adestabilizzare i conti pubblici»).E Renzi manda un messaggio,per esempio, al centrodestra:«Siamo qui a correggere errori dialtri. Chi ci critica, votò lo stop al-le rivalutazioni delle pensioni».
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SCUOLA SOTTO SHOCK
Bravissima e «negra»Minacce razzistea una 14enne di Pisa1Lettere intimidatorieanonime a studentessa di origini senegalesi: «Tu non puoi avere dieci»Indagano i carabinieri
Filippo Conticello@filippocont
Q uaderni e libri strappati, in-vidia cieca fino alle minac-ce e, sopra ogni cosa, razzi-smo: una 14enne italiana
di Pisa, figlia di senegalesi perfet-tamente integrati, ha visto con isuoi occhi l’Italia peggiore. A scuo-la va benone e sarà di certo un otti-mo avvocato, ma la cosa va di tra-verso a certi compagni ottusi delsuo Istituto Tecnico: «Non si è maivista una negra che prende 10 a di-ritto», una delle frasi nell’ultimalettera anonima ricevuta dalla ra-
gazza. Il Tirreno ha rivelato la do-lorosa coincidenza: con la pubbli-cazione degli scrutini, un mese fa,la giovane ha iniziato a essere tor-mentata. Qualcuno infila le missi-ve nel diario, le appoggia sul bancoo in un cestino: in tutto sei, quattroscritte al computer e due a mano.«I miei voti sono abbastanza alti. A
diritto ho il massimo perché è unamateria che mi piace e mi trovo be-ne con la prof», ha detto candida-mente. Poi l’ammissione che strin-ge il cuore: «Hanno anche scrittoche non esiste che una negra possadiventare avvocato».
INDAGINI Giovedì il papà, difronte all’ennesima minaccia, è an-dato dai carabinieri per fare de-nuncia. Sabato un nuovo episodioche ha spinto l’uomo, un operaio di56 anni da 15 in Italia, a tornare incaserma: «Al 50% per cento è invi-dia e l’altro 50 razzismo, ma ora ladevono smettere», ha scritto nelladenuncia. È pure andato a parlarecon i compagni della prima supe-riore: senza rimproveri o polemi-che, solo un confronto. Inutile, pe-rò: «Nessuno si è scomposto, comese la cosa riguardasse qualcun al-tro», ha aggiunto. La scuola è sottoshock e, dopo un Consiglio di isti-tuto, il preside non minimizza: «Èmolto di più di una ragazzata. Sia-mo convinti che ad agire siano sta-ti due e, se dovessimo scoprirli, lipuniremo duramente, fino allabocciatura». Ora, però, sono inazione i carabinieri e con una peri-zia calligrafica dovrebbero capirequale 14enne sia stato capace discrivere: «Quando ve ne tornate alvostro ca... di Paese?».
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L a missione navale dellaUe per fermare i traffican-ti di uomini nel Mediter-
raneo è partita. Piano piano. Sichiama Eunavfor Med, avrà se-de a Roma e il comando del-l’ammiraglio Enrico Credendi-no. Mandato iniziale, un anno;budget di 11,82 milioni di europer i primi due mesi. Vi aderi-sce una decina di Paesi, tra cuiItalia, Francia, Regno Unito eGermania. Il consiglio dei mi-nistri europeo degli Esteri edella Difesa ha approvato ieri labase legale dell’operazione, unaccordo che comprende tutte letre fasi previste nel cosiddetto“Crisis management concept”(il progetto di missione) ma,spiegano i ministri, «per le fasisuccessive alla prima» serviràuna «ulteriore valutazione».
PIÙ 10% Il primo livello pre-vede il pattugliamento e il mo-nitoraggio delle reti dei traffi-canti in acque internazionali. Ilsemaforo verde lo darà il Con-siglio Esteri del 22 giugno: oggii Paesi coinvolti faranno la con-ta di uomini e mezzi disponibi-li. La Nato potrebbe dare unamano. I passi seguenti, in ac-que libiche — sequestrare, per-quisire, distruggere i barconi— richiedono l’ “ok” del Consi-glio di sicurezza dell’Onu. Biso-gnerà basarsi sul diritto inter-nazionale «in partnership conle autorità della Libia», spiegala Ue. «Non succederà nullasenza un mandato delle Nazio-ni Unite», chiarisce il ministrodella Difesa austriaco GeraldKlug. Nel testo non si parla dioffensive militari di terra. «Ilpunto fondamentale non è ladistruzione dei barconi, ma delmodello di business dei traffi-canti — spiega l’Alta rappre-sentante della politica estera
dell’Unione europea Federica Mo-gherini —: l’obiettivo è rendereimpossibile per le organizzazionidei criminali riutilizzare il denarocon cui si arricchiscono e fannomorire le persone». Ma, intanto, laUe si divide sulle quote per la redi-stribuzione dei migranti fra i variStati: al no della Gran Bretagna(«diamo solo mezzi») si aggiungo-no Francia e Spagna. Conferman-do la posizione del premier trans-alpino Manuel Valls, il sottosegre-tario agli Affari Europei di Parigi,Harlem Desir, spiega: «Vogliamoche più Paesi facciano lo sforzo diospitare i rifugiati. Ma ogni richie-sta deve essere valutata in base al-la condizione personale, non vi ènecessità di quote generali». E pu-re Madrid critica: «Lo sforzo di so-lidarietà deve essere proporziona-to, giusto e realistico», dice il mini-stro degli Esteri spagnolo, JoseManuel Garcia Margallo, sottoli-neando anche l’alto tasso di disoc-cupazione nazionale. Sul tema,nelle prossime settimane, ci sarà«certamente un dibattito non faci-le», ammette il nostro ministro de-gli Esteri Paolo Gentiloni, per ilquale Francia e Spagna alimenta-no «discussioni di posizionamen-to». Aggiunta: «L’emergenza peròè europea: gli sbarchi ammontanoa 39.982 dall’inizio dell’anno, cioèattorno al 10% in più rispetto al-l’anno scorso». Ma la Ue, litiga.
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Matteo Renzi, 40 anni e il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, 65 ANSA
RVerrà utilizzato il tesoretto da 2,18miliardi. Protestedi sindacati e consumatori
Il caso di razzismo in una prima di un Istituto Tecnico di Pisa
Dall’inizio del 2015 sono sbarcate in Italia 39.982 persone ANSA
Il profilo di Barack Obama, 53
L o sapete cos’è un codista? Un parruc-chiere esperto in code
di cavallo, uno che se la dà a gambe di fronte alle difficoltà o uno che sa decriptare messaggi top-secret? Nessuno dei tre. È un nuovo mestiere di cui ho avuto notizia giovedì scorso guardando il programma «Geo» (Rai 3), condotto elegantemente e sapientemente da Sveva Sagramola. Ha intervistato Giovanni Cafaro, un 44enne di Milano laureato con tanto di master alla Bocconi che, dopo aver perso il lavoro in un’azienda d’abbigliamento, ha avuto l’idea di far la fila al posto di chi non ne ha tempo e voglia, negli enti pubblici e privati (posta, ASL, assicurazioni, banche) con disbrigo di pratiche
burocratiche di ogni genere, al costo di 10 euro l’ora. Il suo slogan? «La tua coda allo sportello da oggi la prendo io». Ha ingranato ed è anche riuscito a far riconoscere la professione di codista nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ennesima prova che ogni crisi (economica, sentimentale, lavorativa, esistenziale, di salute) può far risaltare risorse e opportunità inaspettate. A proposito di fila, chi è in sedia a rotelle ha diritto di saltarla, però ogni volta che passo avanti, non so perché, mi sento in colpa. Che scema che sono!
SE LA CRISI AGUZZA L’INGEGNOIL CODISTA DIVENTA UN LAVORO
DIVERSAMENTEAFFABILEdi FIAMMA SATTA
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IL GIALLO DI MODENA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
LA SERIE«THE 100»
NIENTE CERTEZZEIN UNA STORIAAPOCALITTICA
Il centinaio che si leggenel titolo è rappresentato dai detenuti di una stazione spaziale rimandati sulla Terra per verificarnele condizioni con lo scopodi tornarci a vivere dopouna guerra nucleare.Ma tutti scopriranno che esistono dei «sopravvissuti».È la trama di «The 100», la serie apocalittica che mette in discussione le certezze terrestri: parte oggi su Italia 1, ogni martedì in 2a serata.DA VEDERE STASERASU ITALIA 1 ALLE 23.10
La Luna vi conduce verso mille soddisfazioni. Ottenute anche con «genio»e regolatezza. Ok viaggi, colloquie concretizzazione di fantasie suine.
21/3 - 20/4ARIETE
7+
La serenità abbonda, la forma fisica ridonda. Ma in fatto di soldi siate cauti: c’è il rischio di mosse avventate. Bene il lavoro, rendimento suino elevato.
23/9 - 22/10BILANCIA
7,5
La Luna porta stabilità e traveste il martedìda domenica. O quasi. Un po’ di sfigopendulismo dell’umor rimane, ma lavoro, soldi e fornicazione filano.
21/4 - 20/5TORO
7
Calma e pazienza devono essere due must oggi. Evitando al contempo di essere taglienti come scimitarre nei vostri commenti. Ormoni sgonfietti.
23/10 - 22/11SCORPIONE
5,5
Intuitivi e strafighi come siete potete far faville e essere oggetto di colpi di glutei in ogni ambito. Tutto comincia e finisce bene, suinallytoo. Uau.
21/5 - 21/6GEMELLI
8
I rapporti con gli altri perplimono. Alcuni si tendono troppo. E un contratto o un accordo chiedono avvedutezza, chiarezza. Sfighette suine.
23/11 - 21/12SAGITTARIO
6-
C’è chiusura nei rapporti. E forse il quotidiano in toto stressa troppo.Ma anche voi siete una palla al piede: state su. Fornicate meravigliosally, però.
22/6 - 22/7CANCRO
5,5
La cupezza toglie smalto. Anche ai denti, forse. Perchéspegne il vostro sorriso. State su, concentratevi, curate i dettagli.E fornicate, ché aiuta.
22/12 - 20/1CAPRICORNO
6
Amici e staff v’aiutano. A tratti vi sopportano pure, pensate un po’… Ma ricordate:se fidarsi è bene, non fidarsi aiuta l’attività epatica. Calo suino.
23/7 - 23/8LEONE
7
Giornata with the bott. Sul lavoro trionfate, sul piano finanziario risolvete e ottenete, in amore gioitee godete. Anche suinamente. E quanto siete fighi.
21/1 - 19/2ACQUARIO
7,5
Potreste farvi prendere da ansie senza senso.Be quiet e non chiedete troppoal vostro fisico, un po’ sfigomoscio. La fornicazione richiede uno sforzo.
24/8 - 22/9VERGINE
5,5
L’umore fa lo slalom fra gioia e sfigoabbattimento: siate più stabili, dribblatei fallocefali che si credono scienziati. Sudombelico risoluto.
20/2 - 20/3PESCI
6
LO SPORT IN TVCONSIGLI
AltriMondiR
ORMAI SUONIAMOINSIEME DA OLTRE 21 ANNI,
È PIÙ DI UN MATRIMONIO: SERVE ENERGIA
FUORI CONCORSO
La mente in un cartoon: Cannes sogna1Inside out della Pixar conquista il festival«È un viaggio nelle emozioni dell’infanzia»
Santoro dà l’addioa Servizio Pubblico«Sono sul mercato»� «Abbiamo fatto più di 100 puntate, dobbiamo aver il tempo per pensare a cosa faremo». Con la puntata del 18 giugno, in piazza a Firenze, termina «Servizio pubblico», la storica trasmissione ideata e condotta su La7 da Michele Santoro. Lo ha annunciato ieri proprio Santoro, in occasione della presenta-zione della nuova stagione di «Announo» (al via giovedì, per 4 settimane). Nessun addio alla tv, tuttavia. Il 63enne giornalista campano rilancia: «Le idee sono tante. Mi auguro che possano piacere a Cairo, alla Rai, a Sky...».
Elisabetta EspositoINVIATA A CANNES (Francia)
G ioia, Tristezza, Rabbia,Paura e Disgusto. Sonoloro, da scrivere rigorosa-
mente con la maiuscola, i verieroi di Cannes. E pensare che,apparentemente, sono solo deipupazzetti animati. Dopo la pro-iezione di ieri dell’attesissimo
Inside Out, film fuori concorsofirmato Pixar, è evidente peròche di questi cinque, meglio noticome le emozioni, sentiremoparlare a lungo. Nessun’opera fi-nora ha strappato qui un taleconsenso: tutti pazzi per questoviaggio che John Lasseter e socihanno voluto fare «mostrandoper la prima volta al mondo illuogo più sconosciuto in assolu-to: la nostra mente». Il risultato
è un film geniale, diretto dal pre-mio Oscar Pete Docter (Monsters& Co., Up), che nulla ha da invi-diare alle pellicole d’autore inconcorso. Inside Out, in Italia dal16 settembre, racconta quantoavviene nella testa dell’undicen-ne Riley: in un quartier generalele cinque emozioni dettano lesue scelte, sfornano ricordi, ge-stiscono le reazioni, con l’obiet-tivo di renderla felice e proteg-gerla. Ma a quell’età le cose cam-biano, l’infanzia lascia posto allapubertà, si scopre che si può es-sere felici e tristi insieme, in unprocesso in cui si ride, si piange,
si pensa. «Abbiamo voluto rac-contare qualcosa in cui tutti si ri-conoscano davvero, mostrandole dinamiche del nostro cervel-lo», dice il regista. E come ognibel film Pixar, anche Inside Out,si rivolge a bambini e adulti.Un’idea su cui Lasseter ha co-struito tutto, sin dal primo lun-gometraggio, Toy Story, «che staper compiere 20 anni e che haaperto la strada a quello che ve-diamo oggi», ricorda. E di certo,mentre lo dice, nella sua testaGioia e Tristezza si sono messeal lavoro, insieme.
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Da sin. John Lasseter, direttore cre- ativo Pixar e il regista Pete Docter
ESCE IL 9 GIUGNOSopra la cover dell’album Drones. A destra Matt Bellamy (al centro), Chris Wolstenholme (a sinistra) e Dominic Howard
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ORMAI SUONIAMOINSIEME DA OLTRE 21 ANNI,
È PIÙ DI UN MATRIMONIO: ,
SERVE ENERGIA
ESCE IL 9 GIUGNOSopra la coverdell’album Drones. A destra Matt Bellamy (al centro), Chris Wolstenholme (a sinistra)e Dominic Howard
larsi e di mettersi in gioco. Noi dobbiamo fare lostesso. Dobbiamo svegliarci, essere critici e nonlasciarci abbindolare dai messaggi e dalle pressio-ni della società». Se si scava più a fondo si capisceche l’album è anche la descrizione di un momentodi difficoltà personale. A dicembre il cantante harotto con l’attrice Kate Hudson, da cui ha avuto unfiglio. «Dall’ultimo album The 2nd Law, tre annifa, sono successe molte cose nella vita. Noi britan-nici non siamo abituati a confrontarci con i senti-menti, con Drones ho scavato dentro me stesso». Ilrisultato è una sorta di purificazione dopo un viaggio dark che raggiunge un equilibrio.
AFFIATATI E l’alchimia bisogna trovarla ancheall’interno del gruppo per vendere oltre 17 milio-
ni di copie in tutto il mondo e per registrareil sold out da Wembley a Roma. «Stiamoinsieme da 21 anni — scherza il bassi-sta dei Muse Chris Wolstenholme —ormai il nostro è più di un matrimo-nio. Ci conosciamo e siamo ancorapieni di energia». Di caricaWolstenholme ne ha davvero biso-gno, visto che a casa, oltre alla moglielo aspettano sei figli. «Lavorare al di-
sco e conciliare le esigenze della fami-glia è stato davvero difficile». Il batteri-
sta Dominic Howard, invece, non pic-chia solo sui piatti, ma sa farlo anche a
parole quando gli si chiede della rivoluzio-ne digitale e dei suoi colleghi che sono usci-ti da Spotify perché guadagnavano troppopoco. «Ora possiamo avvicinarci a ogni tipodi musica, scoprire nuove cose in temporeale. Non è detto che uno faccia musicaperché vuole diventare ricco. Io almenola faccio perché è una mia passione».
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Daniele VairaMILANO
@danvaira
S embra di essere precipitati in un libro diGeorge Orwell o di vedere scorrere foto-grammi di un futuro pensato da Ridley
Scott. È un mondo svuotato, fatto di uomini-droni«che combattono e uccidono senza farsi doman-de», soggiogati da altri droni. È una realtà di «deiassenti e di tirannia silenziosa». E, invece, i «dro-ni» rimandano a sfumature elettroniche, che toc-cano il rock e lo superano. Drones è, infatti, il tito-lo del nuovo album dei Muse, in uscita il 9 giugno.E chi meglio del front man Matt Bellamy, incon-trato a Milano insieme al bassista ChrisWolstenholme e al batterista Dominic Howard,può spiegarci questo «viaggio» verso l’abisso. «Ilprotagonista è svuotato, senza speranza, sopraf-fatto dalle forze oscure. Poi ha il coraggio di ribel-
1La band britannica parla del nuovo album Drones«La società ci amalgama e ci trasforma in robot»
Futuristico e dark:è il ritorno dei Muse «Diamo una scossa»
43MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
44 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
EXTRA TIME Settimanale di calcio [email protected] - @etgazzetta
Martedì 19 Maggio 2015
Numero - 179
PORTOGALLOIl bis del Benfica
nel nome di Jesus Il più vincente
4
RUSSIALa rinascita
di Villas Boas: lo Zenit allo zenit
4
IRANFinale shock:
Tractor vince, invece no
6
BRASILEDoriva tecnico: «Grazie Samp,
ti devo tanto»
7
INGHILTERRALa tripletta più velocedi Premier: firmata Mané
5ané
Barçacontinua
1Settimo titolo per i blaugrana in 11 anni, il primo con Luis Enrique da allenatore
1 Che, dopo la delusione a Roma, è riuscito a convivere con i malumori di Messi e Neymar 1E ora punta al triplete, con la finale di Coppa del Re e quella di Champions con la Juventus
Luis Enrique, 45 anni,abbracciato da Rafel Pol
(a destra), 28, preparatoreatletico, e Juan Carlos
Unzué, il vice allenatore,48, di spalle (EPA)
2 EXTRATIME
Luis EnriqueLA STORIA DI COPERTINA
Luis Enrique spera che il trionfo in Liga possaaprire un nuovo ciclo di successi per il Barcello-na, però non molla di una virgola sul tema delsuo futuro personale: «Non c’è nulla da direora, ne parliamo a fine stagione». Questo è Lu-cho: tenace, testardo, onesto fino alla traspa-renza, ossessivo, uno che sa soltanto chiedere ilmassimo a se stesso e agli altri, spigoloso, de-gno rappresentante dello spirito minatore dellasua regione, le Asturie.
Primo trionfo Domenica Luis Enrique ha vinto il suo primotrofeo da allenatore, 23 anni dopo l’oro olimpi-co nella «sua» Barcellona, primo titolo degli un-dici conquistati da giocatore, tre con il Real Ma-
drid fra il 1991 e il 1996, poi odiato, e bensette col Barça fino al 2004, l’amore dellavita. Un trionfo che arriva 3 anni dopo iltriste addio alla Roma, il suo proyecto di-segnato da Franco Baldini, accolto dal-l’eccezionale entusiasmo del pubblicogiallorosso e finito su scogli appuntiti:la rigidezza e l’inesperienza di Luis, unarosa non certo fenomenale, le difficoltàdi esordire al massimo livello (aveva al-lenato tre anni soltanto il Barça B in Se-gunda B, terza divisione, portandolo inSegunda, la serie B spagnola, nel 2010;squadra anomala il Barça B per filoso-fia, mentalità e pretese) in una piazzacomplessa come quella romana.
Nessuna pazienza Una stagione da record quella del primo
Barça di Luis Enrique come potete vederenei numeri che pubblichiamo a parte, euna Liga chiusa in bellezza: nella storia delcalcio spagnolo Atletico a parte (e soltantodue volte) mai nessuno aveva festeggiato laconquista di un campionato sul prato delCalderon. «Abbiamo iniziato questa storiacol Barça in un momento speciale: tanti cam-bi fatti e da fare, la stagione precedente chiu-sa senza titoli e la cognizione cristallina che ilnostro non poteva essere un anno di transi-
zione perché in un club come questo non esisto-no» ha detto Luis domenica sera. Ha ragione.
Rigidità modellata A Roma i giocatori impararono ad apprezzare isuoi metodi di lavoro, considerati all’avanguar-dia. Lo stesso è successo a Barcellona. A RomaLucho si scontrò con i propri principi, tattici emorali: Totti in panchina nell’esordio stagiona-le a Bratislava, Roma sconfitta, e al ritorno Tottisostituito da Okaka con la Roma in vantaggio,pareggio e addio Europa già il 25 agosto. L’im-prescindibile Osvaldo escluso per lo schiaffo aLamela, il fedelissimo e intoccabile De Rossimandato in tribuna per i 5 minuti di ritardo auna riunione tecnica pre-partita. Due decisionitoste seguite da due sconfitte. Uomo integro edi ferrei principi, a Barcellona Luis Enrique hacapito e imparato ad accettare che non tutti igiocatori sono uguali. Messi in panchina con laReal Sociedad il 4 gennaio: sconfitta, caos, labarca salvata a un passo da nuovi scogli. Da lì
55 punti su 60 in Liga (1 sola sconfitta in 20gare, a Malaga), e Messi che ha chiuso la Ligacon 3.285 minuti giocati, quarto nella classificadel campionato dopo tre portieri. Neymar sosti-tuito 8 volte in 19 partite: scarpe lanciate, gestidi sfida, facce stranite del brasiliano in direttatv. Mai più tolto dopo la gara con l’Almeria l’8aprile (in panchina): ha segnato in 9 delle 10partite successive, 11 reti in totale. A Roma igiocatori avevano ascoltato con i lucciconi il di-scorso d’addio del passionale e sincero allena-tore asturiano. A Barcellona hanno imparato avolergli bene. La squadra ha lavorato per luiquando la situazione si è tesa con Messi e poicon Neymar, che, su espressa petizione di LuisEnrique, ha chiesto scusa al tecnico dopo l’en-nesima scenata in mondovisione. Perché va be-ne il «players’ power» e l’autogestione, ma LuisEnrique è tutto meno che un allenatore ombra.
Lo staff e il top 11I calciatori che prendevano in giro il Tata Marti-no per i metodi di allenamento tagliati male co-me le sue giacche hanno immediatamente rico-nosciuto il valore della preparazione affidatada Lucho a Rafel Pol, il più giovane dello staff,classe 1987 come Messi e Piqué, uno che c’eraanche a Roma e a Vigo. Pol è un vero appassio-
IDENTIKIT
Un ex «blanco» che ha sceltoil blaugrana
� Cresce allo Sporting Gijon, città in cui è nato l’8 maggio 1970. Centrocampista versatile, nel 1991 passa al Real Madrid, con cui vince una Liga, una Coppa del Re e una Supercoppa. Nel 1996 va al Barcellona a parametro zero: in 8 stagioni vince 2 Liga, 2 Coppe del Re, 1 Supercoppa, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa europea. Oro con la Spagna all’Olimpiade 1992. In panchina esordio col Barcellona B (2008-11, una promozione in B), poi 1 stagione alla Roma (2011-12), un passaggio al Celta (2013-14) e l’approdo alla prima squadra blaugrana (2014).
Leo batte Real 22 a 10 (trofei)
E Xavi prende Gento: 23 titoli
1Tutti i numeri della stagione del Barça:le 48 vittorie record, i 10 gol incassati fuori casa in Liga, i 115 centri del trio Messi-Suarez-Neymar
f.m.r. da Madrid
3MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il Barça ha vinto sette campionati spagnoli negli ultimi undici anni con quattro allenatori e tre presidenti diversi. Tolto l’abisso dei risultati differenti, somiglia all’Italia della Prima Repubblica, quando i governi duravano un amen o una stagione balneare. A pensarci bene, c’era niente di più instabile e nulla di più solido. Quando si dice che il Barcellona è «més que un club» - molto più che una società di calcio - si afferma anche questo. Il Barça ha un’anima, uno stile, una cultura, un metodo di lavoro che gli permette si seguire una linea retta a prescindere dagli uomini che stanno sul cassero a decidere i dettagli della rotta. Succede nonostante le mille divisioni, le lotte intestine tra Capuleti e Montecchi, le spaccature che periodicamente riaffiorano sulla pelle di quell’enorme elefante che è il club blaugrana. Johan Cruijff - da giocatore, da tecnico, da dirigente e infine da guru - è il personaggio fondante di questa egemonia, che continua a trovare stimoli nel confronto col Real Madrid, emblema della Castiglia e secolare nemico. Cruijff è un genio che spacca generando poderosi anticorpi. Nella rosa e nello staff tecnico del Barça di Bobby Robson, che nel 1996 l’aveva sostituito sulla panchina, c’erano gli allenatori che in questi giorni hanno vinto i campionati in Inghilterra, Russia, Germania, Francia e Spagna. C’è il segno forte di una scuola dalla quale è uscito anche Luis Enrique. All’ammirevole solidità esibita dal Barcellona in questi anni ha contribuito Leo Messi. E proprio con Messi, l’ex tecnico della Roma si è scontrato per marcare il territorio, nel momento più difficile del Barça. Solo l’intervento di Xavi, degli altri capitani e del presidente (pro tempore) Bartomeu aveva permesso di evitare la rottura. La congiura dei giocatori ha portato a un patto attraverso WhatsApp: svolta decisiva per la felice galoppata verso la conquista della Liga e le finali di Coppa del Re e Champions, tappe del possibile triplete. Non c’è una foto di Luis Enrique che festeggia in campo con i giocatori. Significa qualcosa. Anche da separato in casa - e depotenziato dopo l’addio di Zubizarreta, suo mentore - Luis Enrique ha contribuito in misura determinante al rilancio del Barça. I tre tenori (Messi-Neymar-Suarez) funzionano anche perché si sono coalizzati contro la sua dittatura. L’efficacia sulle palle inattive e la magnifica condizione fisica della squadra sono il sintomo di quanto abbia lavorato bene Luis Enrique con il suo staff. Nessuno può dire se il tecnico rimarrà al Camp Nou. Dipende dalle elezioni di luglio. Joan Laporta è in testa ai sondaggi. Il futuro è nelle mani dei centomila e passa soci che eleggeranno il nuovo presidente. La democrazia, nel calcio, funziona così.
IL MAGNIFICOTRIONFODEI SEPARATIIN CASA
DECATREND
di Alessandro de Calò
Filippo Maria Ricci corrispondente da Madrid
1Il tecnico 45enne ha vinto il suo primo titolo col Barça
1Al Celta l’anno scorso ha riguadagnato fiducia, dopo la delusione romana
1E adesso può puntare a un triplete guardioliano
Primero
1Lucho ha smussato alcune asprezze, ma ha preteso
le scuse da Neymar
1 È il primo spagnolonon catalano a conquistare
una Liga col Barcellona eil primo asturiano a vincerla
nato della materia e il Barça con lui è tornato avolare come ai tempi di Guardiola quando a fartrottare i milionari del Pep pensava lo storicoPaco Seirul’lo, non a caso maestro di Rafel eautore della prefazione del libro scritto da Polsul proprio metodo di lavoro, La preparazione¿física? nel calcio. Così come erano a Roma lopsicologo Joaquin Valdes, presente a tutte leconferenze stampa di Luis Enrique perché il primo su cui lavora è proprio il tecnico, uno cheha avuto diversi problemi con Messi ma è entra-to nelle grazie di Suarez, e Roberto Moreno chea Trigoria era il numero due e al Barça il tre perla presenza di Juan Carlos Unzué, 48 anni, exportiere blaugrana nel 1988-90, già nello staffdi Rijkaard, Guardiola e dello stesso Luis a Vi-go. Tessera fondamentale del mosaico blaugra-na per tutto ciò che riguarda la strategia: ilBarça incassava gol su calcio d’angolo e que-st’anno ne ha preso solo uno (Benatia delBayern in Champions League la scorsa settima-na) ed era arrivato a strisce da 100 angoli senzafare un solo gol, altra lacuna corretta. Rispettoa Roma manca quel Toñin Llorente, grande amico di Luis e compagno d’imprese ciclistiche,che sotto il Cupolone aveva suscitato discretailarità. Si è aggiunto José Ramon de la Fuenteper i portieri, è tornato Joan Barbarà che era
stato con Luis tre anni al Barça B e che rifiutò latrasferta italiana per motivi famigliari. Come aRoma anche al Barça Lucho ha impiegato unpo’ a capire che non era obbligatorio cambiarela formazione ad ogni partita. Ma se a Romac’era il «toto-Luisito» per indovinare chi gioca-va, al Barça dopo 29 «undici» diversi Luis hafinalmente trovato la formazione ideale e l’haripetuta, salvo infortuni o squalifiche, conestrema regolarità. Altro segnale di duttilità ac-quisita.
Primato regionale Luis Enrique era andato via da Roma dispiaciu-to, scottato, abbacchiato. Perché credeva in sestesso e nel proyecto e invece era finita malissi-mo. Ha scelto di curarsi tornando a casa, a Vigo,Galizia, a un passo dalle sue Asturie, in un clubsenza grandi pretese, il Celta. Si è rimesso insesto (un bel 9° posto), ha ripreso sicurezza epoi ha fatto il grande salto al club di cui è inna-morato. Con entusiasmo, fedeltà, amore, pas-sione. Ed è diventato il primo asturiano a vince-re una Liga e il primo spagnolo nato fuori dallaCatalogna a dare un campionato al Barça. Orapuò ripetere il triplete guardioliano. Poi ci diràcosa farà l’anno prossimo.
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A sinistra LuisEnrique, 45
anni; qui alato la gioia
del Barçadopo il trionfo
in Ligadomenica
(GETTY, IPP)
6I giocatori di questo Barça con5 o più campionati vinti: 8 diXavi, 7 di Messi e Iniesta, 5 diPiqué, Busquets e Dani Alves.Lo zoccolo duro di un gruppovincente che ha ancora fame.
22 I trofei di club vinti da Leo Mes-si da quando è arrivato in pri-ma squadra, stagione 2004-2005. Nello stesso periodo ilReal Madrid ne ha alzati appe-na 10. Per il 27enne argentinotra le altre cose 7 Liga, 3 Cham-pions, 2 Coppe del Re e 2 Mon-diali per club, oltre a un Mon-diale Under 20 e a un oro olim-pico con l’Argentina.
23 I titoli di Xavi con il Barcellona
(oltre ai 5 vinti con le varie na-zionali spagnole): al livello diclub al momento è alla pari conFrancisco Gento (primatista dicoppe dei Campioni, 6 neglianni Cinquanta e nel 1966) marispetto all’ex madridista haancora due finali da giocare.Come numero di Liga Gento èirraggiungibile a 12, Xavi è se-sto (in compagnia) a quota 8.
1 Il campionato vinto da Cristia-no Ronaldo e Florentino Perezda quando nel 2009 sono arri-vati o tornati al Madrid. Una su6 anche in Champions Leaguee 2 su 6 in Copa del Rey. Da al-lora il Real ha speso circa 750milioni di euro. Messi e il Bar-cellona in questi 6 anni hannovinto intanto 4 Liga, 1 Cham-pions League e 1 Coppe del Re,con due finali ancora da dispu-tare.
108 I gol segnati dal Barça in Ligaquando manca ancora unagiornata. Cifra superiore aquelle raggiunte nei 3 campio-nati vinti con Guardiola (dal2008 al 2011), che però nel2012 arrivò secondo con 114gol fatti, record del club.
10 I gol subiti dal Barça in trasfer-ta in questa Liga, primato dellacompetizione a 20 squadre. Icatalani, Camp Nou a parte,hanno incassato reti solo in 6stadi: con Madrid (3), AthleticBilbao e Siviglia (2), Almeria,Real Sociedad e Granada (1).Bravo è rimasto imbattuto in13 trasferte, i gol incassati intotale sono stati 19.
48 Le vittorie del Barcellona inquesta stagione nelle varie
competizioni, è già un primatoper il calcio spagnolo e ai cata-lani restano ancora 3 partite dagiocare. Sono 30 in Liga, 10 inChampions League, 8 (su 8) inCoppa del Re.
13 I campionati vinti dal Barcello-na negli ultimi 25 anni. Ne ave-va vinti appena 10 nei prece-denti 59 anni, a testimonianzadi un cambio radicale iniziatocon l’avvento di Johan Cruijffin panchina, anno di grazia1988.
590 Le partite giocate dal brasilia-no Dani Alves con Siviglia e Barcellona (dal 2008-09) nellevarie competizioni. Ha supera-to il connazionale Donato (At-letico Madrid e Deportivo LaCoruña) stabilendo il nuovorecord di presenze tra gli stra-
nieri. Ma Donato è ancora intesta per presenze in Liga: 466a 393. Per il terzino della Se-leçao in scadenza di contrattoin queste 13 stagioni anche 22titoli con i due club spagnoli (5a Siviglia).
115I gol stagionali del tridenteMessi (54), Suarez (24), Ney-mar (37), sui 167 fatti dallasquadra, cioè il 68,86 per cen-to. Sono 79 soltanto in Liga su108 totali (il 73,15%), 75 nel2015 su 99 totali blaugrana. Ilcosiddetto MSN è a sole 3 reti,con ancora tre partite da gioca-re, dal record stabilito dal triomadridista Higuain-Ronaldo-Benzema nel 2012. Per il Bar-cellona il precedente recordcon Messi-Eto’o-Henry nel2009: i tre si erano fermati a100.
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4 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEPRIMO PIANO
Che campioni!
Benfica, un bis nel nome di JesusIacopo Iandiorio
In mezzo alla festa vermelha in piazza Marquês dePombal, Jorge Jesus si leva qualche sassolino dal-la scarpa: «Con me il Benfica o vince o disputa ititoli fino alla fine. È una bella differenza conquelli che non vincono mai o non arrivano mai acontendere dei trofei». Il 60enne tecnico di Ama-dora, da 6 stagioni sulla panchina del Da Luz (re-cord dal dopoguerra e primato assoluto per nu-mero di panchine), domenica si è tolto un’altrabella soddisfazione. Non tanto (o solo) per il tito-lo n. 34, vinto con un turno d’anticipo davanti alPorto, quanto per essere riuscito a bissare quellodel 2013-14: una doppietta che a Lisbona non riu-sciva da oltre 30 anni, da Eriksson, e prima voltaassoluta per un allenatore portoghese. Ora Jesusconta 9 trofei al Benfica, è già il più vincente disempre (ed è in finale di Coppa di Lega a fine me-se), anche se ha altri 2 obiettivi davanti: i 3 trionfidi fila in Liga dell’inglese Jimmy Hagan (1971-73) e i 4 complessivi del brasiliano Otto Gloria(1954-59 e 1968-70).
Il più vincente e longevoJesus, come un novello Marquês de Pombal, arte-fice della ricostruzione della città dopo il terre-moto del 1755, ha ridato orgoglio e basi a un clubche prima di lui aveva subìto l’onta di vincere unsolo titolo negli ultimi 7 anni (2002-09, con Tra-pattoni nel 2005), lasciando il dominio della Ligaal Porto. Ed è ripartito dopo un’estate difficile,che lo voleva a Monaco (dove poi è approdatoJardim), discusso per un mercato (obbligato peròdai debiti del club) nel quale ha perso Enzo Perez,Garay, Cardozo, Markovic, Oblak, Bernardo Silvae André Gomes… Più di mezza squadra. Ha rime-diato con Talisca, 21enne brasiliano, ottimo nellaprima parte di stagione (8 gol fino a fine ottobre2014), e con la coppia brasileira Jonas-Lima, 35reti in due. Per il primo, tre stagioni a Valencia,preso da svincolato, una stagione da 25 centritotali. Lima, 17 gol, dice: «Siamo stati in testadalla quinta giornata, e quest’anno è stato piùdifficile dell’anno scorso», concluso con 7 puntidi vantaggio. Nel gruppo, oltre al capitano Lu-isão (4 titoli, c’era anche col Trap), pure l’exportiere interista Julio Cesar, tornato a vinceredopo il Triplete, la riserva Artur, ex Roma, e il20enne Bryan Cristante, scuola Milan, a Lisbonaper 6 milioni, che è sceso in campo con la ver-melha in sole 5 occasioni.
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Sopra, Jonas (sinistra), 31 anni, e Lima, 32. Sotto Jorge Jesus, 60 anni, al Benfica dall’estate ’09 (REUTERS, AFP)
PORLISBONA
Una stellaallo ZenitE Villas Boastorna Special 2Giulio Di Feo
Se doveva vincere lo Special Two, tanto valeva chefosse una partita speciale. E Ufa-Zenit, da cui è sca-turito il punto che ha dato l’aritmetica certezza delcampionato a quelli di San Pietroburgo, è stato unrarissimo caso di trasferta casalinga senza derbyannesso: si doveva giocare nell’ex roccaforte di Ivanil Terribile in Baschiria, alla fine si è giocato al Pe-trovsky. L’Ufa ha lo stadio che è un cantiere e di soli-to è ospite nella vicina Perm, ma quando è arrivatala richiesta di spostamento in casa Zenit ha dettosubito sì, nonostante l’importanza in chiave salvez-za della sfida. «Se i soldi dei biglietti vanno a te,meglio giocare di fronte a 20mila persone piuttostoche a 500», ha chiosato un Villas Boas che fa il pri-mo passo della sua rinascita, termine strano se usa-to per un allenatore di 37 anni. Nel suo caso ci sta:era dai tempi del Porto di Hulk e Falcao nel 2011che non vinceva nulla, nonostante abbia avuto otti-mo materiale (Chelsea e Tottenham) per le mani.
RiscossaPer lo Zenit è il titolo della stella, che brilla più forteperché è la prima non moscovita del calcio russo.Un cammino non semplice, iniziato e finito in con-dizioni difficili al Petrovsky: la prima è stata un 8-1alla Torpedo davanti a 12 persone (porte chiuse acausa dell’invasione di campo contro la Dinamo,dove Granat beccò un cazzotto), domenica festacon uno schieramento di forze clamoroso e cordo-ne di agenti appiccicati ai giocatori che esultavanoin rapporto 1:1. AVB può ripartire da qui, e da ungruppo che conserva l’anima tattica spallettianama irrobustito quest’estate con la solidità di JaviGarcia e Garay. Il resto, per un torneo cavalcato findall’inizio, l’hanno messo le migliori stagioni russedi Witsel e Hulk, l’ottima sinergia in area tra que-st’ultimo e Rondon e l’ampiezza di una rosa dovesia le vecchie stelle (Arshavin, Kerzhakov, Tymo-shchuk e il nostro Criscito, 23 gare e 2 gol) che lenuove leve (Mogilevets è un bel toro in mediana)hanno messo i loro mattoncini. Prossima sfida l’Eu-ropa, dove quest’anno si poteva fare di più: terzi inun girone di Champions alla portata e fuori ai quar-ti in Europa League col Siviglia. Intanto è arrivato ilmessaggio di Miller, Ceo di Gazprom: «Congratula-zioni per la vittoria, capitale del calcio». Qualchealtro investimento, i big che restano, e questa stellapotrebbe essere un punto di partenza non solo perAVB.
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Sopra, la festa dei giocatori dello Zenit, fra i poliziotti schierati in campo. Sotto, André Villas Boas, 37 anni (AP, GETTY)
RUSSAN PIETROBURGO
Basilea boomsono 6 di filaLa dittatura democraticaPier Luigi Giganti da Losanna
Esono sei! Grazie al pari interno con lo YoungBoys (0-0) il Basilea si è laureato con 3 giornated’anticipo campione di Svizzera per la sesta vol-ta di fila. Cambiano gli interpreti, ma l’esito fi-nale è sempre quello, scontato. Ormai, in patria,i rossoblù non hanno avversario in grado di met-tere in dubbio la supremazia. A riprova di ciò untorneo dominato dal primo all’ultimo turno: ibernesi dello Young Boys, in seconda posizione,ricacciati a 11 punti di distacco, i rivali storiciZurigo e Grasshopper distanti 28 e 35 lunghez-ze. Nemmeno l’impegno in Champions, dove gliuomini di Paulo Sousa hanno sbarrato la stradaal Liverpool e si sono poi arresi agli ottavi colPorto, ha turbato la marcia inarrestabile del Ba-silea. Il tecnico portoghese, subentrato a MuratYakin l’estate scorsa, ha incontrato qualche pro-blema a inizio stagione e continua a far storcereil naso a qualche tifoso basilese per la sua inca-pacità a esprimersi in tedesco, ma ha saputo as-semblare una formazione solida e spettacolare.
Pipistreller dice addioUna difesa non imperforabile (un gol subìto apartita), ma comunque la migliore e più che suf-ficiente per il torneo, guidata dai centrali Schäre Suchy, e dall’estremo difensore ceco Vaclik, èstata spesso schermata dall’intelligente e polie-drico Frei. A far volare i campioni è stata però laloro eccellente fase offensiva. Quasi due gol emezzo in media a partita grazie agli assist dellosgusciante Derlis Gonzalez (10) e ai 21 sigilli delcapocannoniere Gashi, ma anche alla vena rea-lizzativa del talentino Embolo (9 gol), del fanta-sista Delgado e del sempreverde Streller (11). Ela firma principale sul 18° titolo nazionale del Basilea è proprio quella di Pipistreller che, due mesi fa, ha annunciato la scelta di smettere a fine stagione. Il cam-pionato potrebbe, però, non essere l’ulti-mo titolo nella bacheca del capitano.Dopo i festeggiamenti d’obbligo, Strel-ler e i suoi compagni incomincerannoa pensare al double, ma il 7 giugno nella finale diCoppa Svizzera l’avversario sarà di riguardo. Aprovare a sbarrare la strada ai basilesi sarà, in-fatti, il Sion che vanta un record unico: dodicifinali disputate e dodici vittorie.
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Sopra, da sinistra: Embolo, Gonzalez e Gashi. Sotto, Paulo Sousa, 44 anni, prima stagione in Svizzera (AFP)
SVIBASILEA
1Da oltre 30 anni il club di Lisbona non vinceva due campionati di fila
1Lima e Jonas le stelle; Cristante, Artur e Julio Cesar i volti noti
1 5o titolo per il club Gazprom, con Criscito: primo team non moscovita a riuscirci 1Il portoghese si rilancia, dopo i flop con Chelsea e Tottenham
1Tanti protagonisti nel trionfo: il bomber Gashi, l’assist man Gonzalez, il giovane Embolo
1E ora col Sion per il double
5MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
piazzare un «triplete»: HenryCamara del Wigan nel 2005 eDemba Ba con il Newcastle nel2011 i precedenti. Mané è peròuno che cala il tris spesso e vo-lentieri. In Austria gli capitòben 4 volte (2 in campionato e 2in coppa). Mai però in meno di3’ come sabato, sbalordendoanche un allenatore navigatocome Ronald Koeman, che purepunì un paio di mesi fa Manéper un ritardo: «Non è normalesegnare 3 gol in meno di 3 mi-nuti, anche nel peggior campio-nato del mondo».
Piccolo SadioLa storia di Mané parte da lon-tano. È nato a Sédhiou, nel Suddel Paese, sulle rive del fiumeCasamance. A 12 anni entrò
nell’accademia Géné-ration Foot di Dakar,fondata dall’ex calcia-tore Mady Touré e so-stenuta da una leggen-da della musica sene-galese: il cantanteYoussou N’Dour. Manéè approdato a 18 annial Metz e nel 2012, do-
po aver partecipato all’Olimpia-de di Londra, è stato arruolatodal Salisburgo. Oggi è una dellestelle del Southampton. Rac-conta Koeman: «Ho parlato piùvolte con lui per spiegargli co-me sfruttare al meglio le suequalità. Gli ho detto che tendead andare troppo in profondità,mentre dovrebbe aggredire glispazi e puntare sulla velocità».Mady Touré, fondatore dell’ac-cademia Génération Foot, è in-cantato: «I nostri osservatoriscoprirono Sadio quando eraancora bambino. Ha trascorsoda noi 6 anni. Per me non è soloun grande giocatore: lo consi-dero un figlio. Nel mondo siparla solo di Messi, Neymar eCristiano Ronaldo, ma vedreteche anche Sadio diventerà fa-moso. È un campione». Tran-quillo, già si parla di lui.
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Sebastien Corchia, 24 anni, terzino destro del Lilla da questa stagione, dopo tre a Le Mans e tre a Sochaux; 26 gare nell’Under 21 (AFP)
Nome francese, cognome italiano. E il passaportodi Sebastien Corchia, 24 anni, terzino destro delLilla, è doppio. Per papà Serge, di origini nostra-ne, e mamma Marina, di Milano, poi trasferitasia Parigi, per «amour». Così oggi disponibile siaper i Bleu che per l’azzurro, c’è un difensore diqualità, cresciuto nell’Accademia di Clairefontai-ne, col mito di Maldini e l’ammirazione perLahm. Un ragazzo preceduto dalla reputazionedi stakanovista, fin dalla più tenera età quandoobbligava papà a sedute extra di allenamento. Lestesse che replica oggi per lavorare magari suicalci piazzati. Il c.t. della Francia, Deschamps,finora l’ha tenuto d’occhio senza andare oltre lapre-convocazione, ad aprile. Il c.t. dell’ItaliaConte lo ha inserito nel listone degli italians cheun giorno potrebbero tornare utili. Lui, l’annoscorso nei radar di Torino e Lazio, lavora per rea-lizzare il sogno di bimbo: vestire la maglia di ungrande club e della nazionale. L’una o l’altra.
Il ricordo più forte legato alla doppia nazionalità?«La finale Mondiale 2006. Francia-Italia: diffici-le schierarsi. Ho cercato di guardare la gara daprofessionista. In casa, con partite del genere c’èsempre tensione. Anche per questo alla fine sonodiventato un tifoso del Psg. Un compromesso, trapapà juventino e mamma milanista».
In Francia come in Italia, quelli con il doppio pas-saporto finiscono spesso al centro di polemiche.«È un dibattito delicato che a volte va fuori tema
calcistico. Ma solo chi è nato e cresciuto con dop-pia cultura può capire quanto sia difficile sce-gliere. Ma chi ha il doppio passaporto è una ri-sorsa e ha il diritto di scegliere, se di scelta vera sitratta, e non di speculazione».
Lei chi sceglierebbe? «Sono stato formato a Clairefontaine, giocandopure con le giovanili del Psg. Ho fatto la trafiladelle giovanili con la Francia. Ho 26 presenze con l’Under 21 di cui sono stato capitano. Logicavorrebbe che il percorso continuasse in Bleu. Manon si tratta di un automatismo».
Perché? «Ho anche una cultura italiana. Non solo per miamamma. Molti parenti vivono a Milano, ci vadospesso, parlo italiano, sono cresciuto seguendola Serie A. Se arrivasse la chiamata di Conte, laprenderei in considerazione seriamente. Ma aesser onesto non c’è nessun contatto con la na-zionale, invece Deschamps mi ha preconvocato».
Chi sono i suoi riferimenti? «In difesa Maldini: grande, tecnico, elegante,esemplare in campo e fuori. In Francia Sagnol.
Oggi Lahm, moderno, comple-to. Più in generale in FranciaIbra, Verratti e Maxwell».
Lei gioca spesso da ala, a volteterzino sinistro: che ruolo pre-ferisce? «Terzino destro, ma il calcio ri-chiede polivalenza, perciò la-voro molto in allenamento».
A Lilla pensa di rimanerci a lungo? «Mi trovo bene, ambiente ideale per crescere.Poi il sogno è vivere un’esperienza all’estero, inun gran club. Apprezzo la Bundesliga per lo stileoffensivo e la Serie A per la tattica. Ma Juve, Na-poli e Fiorentina stanno portando fuori dalla cri-si tutto il movimento con un calcio non certo di-fensivo. Sarebbe interessante viverlo dal vero».
Ma qual è la cosa più italiana che fa? «La pasta al ragù, come mi ha insegnato mam-ma. E alla mia fidanzata insegno l’italiano».
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FRA LILLA
NOTIZIE DALL’EUROPA
INGHILTERRALONDRA
Clamoroso Chelsea perde 0-3 dal Wba
Domani l’Arsenal
� E va bene che la Premier è già in bacheca. Però perdere 3-0 conil Wba forse è davvero troppo peril Chelsea di Mourinho: quarta peggior sconfitta stagionale per i Blues. Doppietta di Saido Berahino (il secondo su rigore), 21 anni, 14 gol quest’anno in Premier (sesto marcatore) e un futuro davanti. Terza rete di Brunt. Espulso Fabregas al 29’ primo tempo. Il Wba sale a 44 punti. Domani l’Arsenal recupera contro il Sunderland.
FRANCIAAJACCIO
Il Gazelec corsoper la prima volta
arriva in Ligue 1
� (a.g.) Dal dopolavoro alla Ligue 1. Sale nell’élite del calcio francese, con un turno di anticipo e per la prima volta nella storia, il Gazelec Ajaccio. Squadranata negli anni 60 dalla fusione tra l’Fc Ajaccio e quella ricreativa degli operai della società pubblica di gas e elettricità (nata negli anni Dieci) che ha dato il nome al club, dal budget di 4,5 milioni di euro. Il Gaz l’anno scorso giocava in terza serie. Altra promossa il Troyes.
BELGIOBRUXELLES
Il malese Tansi compra anche
il Kortrijk
� (cordol) Il malese Vincent Tan ha aggiunto un nuovo club al suo network: dopo Cardiff e Fk Sarajevo, è da poco stato formalizzato l’acquisto per 5 milioni di euro del club belga del Kortrijk, 6° nei playoff scudetto del campionato. Il primo compito del nuovo proprietario sarà trovare un allenatore, visto che il tecnico Yves Vanderhaeghe - conuna clausola di rescissione di 200 mila euro - s’è già accordato con l’Ostenda per un triennale.
Sadio Mané, 23 anni, ha realizzato 10 gol in questa stagione di Premier REUTERS
Che cosa si può fare in due minutie 56 secondi? Si può ascoltareBreathe dei Pink Floyd - 2’43”per l’esattezza -, si può correrela staffetta 4x400, si possono ri-salire 50 metri dopo un’immer-sione, si può bollire una confe-zione di tortellini. Sadio Mané,23 anni, attaccante senegalesedel Southampton, ha fattoun’altra cosa: sabato scorso hasegnato la tripletta più velocedella storia della Premier, ab-battendo il vecchio primato diRobbie Fowler, storico attac-cante del Liverpool, 3 gol in 4minuti e 33 secondi,agosto 1994. Una tar-taruga, al confronto.
Il primato del 1964Una raffica, quella diMané, determinantenel 6-1 dei Saints sul-l’Aston Villa. Il libro deirecord del calcio ingle-se ci fa sapere che, incredibil-mente, non è il primato assolu-to. James Hayter nel febbraio2004 firmò un tris con la magliadel Bournemouth in 2’ e 20”.Tommy Ross, del Ross County,stabilì il record mondiale nel1964 con una tripletta in 1’ e30’’ al Nairn County. Ora, fattala debita considerazione che in-cassare 3 gol in meno di tre mi-nuti è un segnale di fragilità in-quietante - una cattiva notiziaper l’Aston Villa che affronteràl’Arsenal sabato 30 maggio nel-la finale di Coppa d’Inghilterra -e che se il tris è firmato da unsolo giocatore si passa dalla de-bolezza alla dabbenaggine,l’impresa di Mané non è di pococonto. L’attaccante del Sou-thampton, prelevato nel 2014dal Salisburgo per 11,8 milionidi sterline, è il terzo senegalesedella storia della Premier a
La tripletta più velocedella Premier
1Mané, senegalese del Southampton, ha segnato col Villa 3 gol in 2 minuti e 56 secondi: record del torneo
1Pensare che il tecnico Koeman lo punì per un ritardo
Stefano Boldrini corrispondente da Londra
Corchia: «L’Italia? Ci penserei sul serio»1Il terzino del Lilla, origini milanesi, ex Under 21 bleu: «Deschamps mi ha già pre-convocato, ma se arrivasse la chiamata di Conte...»
Alessandro Grandesso da Parigi
FRANCIA
LES ITALIENS
Da Bordeaux Diego verrebbe molto Contento
� (a.g.) Non soltanto Corchia. Per esempio a Bordeaux, convocabile da Conte c’è pure Diego Contento, 25 anni, terzino sinistro di genitori campani emigrati in Germania. Contento, come l’azzurro Roberto Soriano, è stato formato al Bayern. Mentre a Nizza, l’attaccante ultrà Alexy Bosetti, campione del Mondo Under 20 con Pogba, non può ottenere il doppio passaporto. Troppe lontane le origini italiane. Ma non la passione per la Serie A, dove sogna di giocare con l’Inter, che spesso tifa in curva.
Diego Contento, 25 anni (AFP)
INGLONDRA
INGHILTERRA
6 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEIRAN
La gioia dei giocatori del Guaraní dopo aver segnato con Fernandez al Corinthians negli ottavi (AP)
Nella coppa Libertadores che sarà sempre ricor-data per gli scandalosi incidenti della Bombone-ra, costati la squalifica del Boca Juniors, c’è chisogna di scrivere la storia mentre vive un’auten-tica favola. È il Guaraní, da cenerentola a inso-spettabile spauracchio del torneo, che dopodo-mani sfiderà il Racing di Diego Milito nei quartidi finale. I paraguaiani di Asuncion non passava-no il turno a gironi da 18 anni e non raggiunge-vano i quarti addirittura dal 1970. Il Cacique (ilcapo tribù indigeno) ci è arrivato perdendo unasola partita (sulle otto disputate finora, propriocontro il Racing argentino nei gironi, 1-4 a feb-braio) e sbarazzandosi addirittura del Corin-thians brasiliano, campione nel 2012 e con unarosa che vale cinque volte di più (52 milioni dieuro contro 10). E in Sud America si parla già di«miracolo paraguaiano».
Innovazione e formazione Un nome su tutti: Fernando Jubero Carmona,catalano di 41 anni, alla prima esperienza inpanchina dopo anni da osservatore al Barcello-na e nel settore giovanile. Prima che arrivasselui, ad agosto 2013, il Cacique vivacchiava al-l’ombra di Olimpia, Cerro Porteño, Libertad eNacional, i soli a celebrare trionfi ad Asuncionnelle ultime decadi. Salvo il titolo conquistatonel 2010 (il decimo) dopo oltre 25 anni di vac-che magre, i tifosi del Guaraní hanno vissuto so-lo dei ricordi dell’epoca d’oro del Sessanta (3 ti-toli). A risvegliare sogni ed entusiasmo ci hapensato il mago catalano cresciuto alla scuola diPep Guardiola. Arrivato nel giugno 2013 comedirettore sportivo, tecnico da agosto di quell’an-
no per fare da traghettatore, Jubero ha invecemesso radici, cambiando il volto della squadracon nuove, innovative metodologie d’allena-mento e schemi basati su un unico dogma: ilpossesso palla (ma «non chiamatelo tiqui-taka»,ci tiene a sottolineare). Poi ha introdotto la regi-strazione degli allenamenti per studiarli e ap-portare le correzioni, un nutrizionista e uno psi-cologo. «L’obiettivo è creare una squadra forma-trice di giocatori, non compratrice come è statafinora», ha detto nell’estate 2013. Una formulache ha subito portato due secondi posti consecu-tivi in campionato, con annesso record di golnella storia del calcio paraguaiano (105 nell’an-no solare 2014).
Attenti a quei dueAncora meglio sta andando quest’anno, perchéoltre a lottare per il torneo Apertura, dove occu-
pa il secondo posto a tre gior-nate dal termine, con 4 punti inmeno rispetto al Cerro Porteño(ma questa notte recupera lagara con lo Sportivo Luqueño),il Cacique scorge all’orizzontequelle semifinali di Libertado-res conquistate solo una volta(nel 1966, a gironi). Per supe-rare l’ostacolo Racing, Jubero
punterà su Federico Santander (24 anni il 4 giu-gno, un ex Racing nel 2012, con sole 15 presen-ze, e un’esperienza in Francia nel 2010-11 al To-losa; ma già 6 gol in questa Libertadores) e Fer-nando Fernandez (classe 1992, con 11 reti capo-cannoniere dell’Apertura e 31 nel 2014), due chenell’ultimo anno e mezzo hanno collezionato labellezza di 67 reti, di cui nove nell’attuale coppaLibertadores. Dove il miglior Cacique è statoJuan Gonzalez, con 11 reti. Santander lo può raggiungere e superare. Sono loro le due freccenell’arco di Jubero, il mago catalano che può scrivere un nuovo capitolo della favola Guaraní.
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NOTIZIE DAL MONDO
SERBIABELGRADO
No della Uefa all’amichevole
Serbia-R. Srpska
� (a.luch.) Semaforo rosso: l’Uefa ha vietato l’amichevole del 15 giugno fra Serbia e rappresentativa della Republika Srpska - entità federale della Bosnia a maggioranza serba. La decisione è arrivata ufficialmenteper il timore di scontri nella regione. La rappresentativa della Republika Srpska è un simbolo per quella parte della comunità dei serbi di Bosnia che rifiuta gli accordi di Pace del 1995 e mira alla secessione da Sarajevo.
GERMANIABERLINO
Ingolstadt sale in APer il Monaco 1860
68.500 spettatori
� (el.ber.) L’Ingolstadt è il club n. 54 che arriva in Bundesliga. Battendo ieri il Lipsia ha guadagnato la promozione con una giornata di anticipo. Fondata solo 11 anni fa (partita dalla 5a serie), sarà la terza squadra della Volkswagen in Bundesliga dopo il Wolfsburg (per il 100% alla VW) e il Bayern (8,33%). Intanto all’Allianz per il derby di B tra Monaco 1860, in lotta per la salvezza, e Norimberga c’erano 68500 spettatori!
REP. CECAPRAGA
Vittoria al ViktoriaIn Israele gioia
Maccabi Tel Aviv
� Il 2-0 sul Vysocina (10o) vale il 3o titolo per il Viktoria Plzen, già campione nel 2010-11 e 2012-13. Incolmabile il distacco per gli inseguitori dello Sparta Praga: -6 a 2 giornate dal termine e bilancio sfavorevole negli scontri diretti. Domenica s’è deciso il campionato israeliano, vinto dal Maccabi Tel Aviv per la 21a volta. Risolutivo lo scontro diretto con l’Ironi Kiryat Shmona, 2° a -6: 2-1 Maccabi, 9 punti di vantaggio a 2 turni dalla fine e titolo.
Fan festeggiano il tecnico del Tractor: non sanno che il Sepahan ha vinto (AFP)
Fra una rissa, un complotto e unasommossa, l’Iran si è regalatouna delle volate più surreali amemoria d’uomo. Venerdì, ulti-ma giornata: il Tractor Sazi diTabriz, capolista a 57 punti,ospita il Naft Teheran, secondo.A Esfahan, 900 km più a sud, ilSepahan (3o, 56 p.) si gioca tut-to col Saipa. A mezz’ora dal ter-mine il primo titolo nella storiadel Tractor sembra cosa fatta.Poi, sul 3-1, l’arbitro espelleTeymourian - primocapitano cristianonella storia d’Iran - e i«lupi rossi» si lascianoraggiungere nel girodi 5 minuti. Il Se-pahan nel frattempoviaggia sul velluto:2-0, o almeno questosanno a Tabriz fino al-l’87’, quando lo stadio cade inun misterioso isolamento. «Era-vamo negli spogliatoi a guarda-re la gara del Sepahan - raccon-ta all’Afp il n. 1 del Nafta -: al-l’87’ è saltato il segnale di tv, ra-dio e cellulari». Corre voce di uncrollo del Sepahan: 2-2, e quin-di al Tractor il pari basta e avan-za. Scorrono secondi lunghi co-me fiumi, i 10 «lupi rossi» di Ta-briz arroccati a difesa del 3-3,fino a un triplice fischio atteso50 anni. Il pubblico - 90mila ti-
fosi in un impianto da 70mila -trabocca in campo, i giocatoricorrono impazziti. Poi qualchetelefono riprende a funzionare,pure in quello stadio al confinecon l’Azerbaigian, e l’incendiodivampa: il Sepahan ha vinto, ilcrollo nel finale è una bufala. Lafolla ruggisce, la festa si fa rivol-ta. Pietre, fiamme, lacrimogeni,un cassonetto vola dalle tribu-ne, e in un attimo gli scontri tra-cimano nelle strade.
Minoranza azeraIl governatore dell’AzerbaigianOrientale (la regione di Tabriz)è costretto a riconoscere chel’esito del torneo è discutibile. Ilblackout resta un mistero: se-condo alcuni avrebbe garantitol’incolumità dell’arbitro, per-mettendogli di sfuggire alla fol-la inferocita per l’espulsione diTeymourian. Ma a Tabriz sonoconvinti che si tratti di un com-plotto ordito in palazzi ben piùlussuosi di quello della Feder-calcio. Sei ministri del governoRouhani vengono da Esfahan,culla dell’aristocrazia persiana.E il Tractor Sazi è molto, moltomés que un club: bandiera e or-goglio della popolazione azerad’Iran - fra i 15 e i 20 milioni dipersone, prima minoranza delPaese. Le partite del Tractor of-frono una rara opportunità permanifestare contro la Repubbli-ca islamica, e in curva trovanosfogo le velleità secessioniste.Negli ultimi anni la polizia haarrestato decine di tifosi in pri-ma linea a difendere il Lago Ur-mia, minacciato dalla costru-
zione di nuove dighe.Nel 2012, nel mezzo diuna gara invernale, gliultrà sono rimasti a pet-to nudo per denunciareil ritardo negli aiuti allapopolazione terremota-ta di Varzagan. E cosìvia, di coro in coro, ditafferuglio in tafferu-
glio, una sfida continua a Tehe-ran. Il tutto mentre nel Khuze-stan - regione a maggioranzaaraba, ai confini con l’Iraq - i ti-fosi sono impegnati in scontrisempre più frequenti con la po-lizia, lottando contro inquina-mento e discriminazioni. Nelcrollo degli equilibri su cui ilMedio Oriente si è retto per de-cenni, dallo Yemen alla Siria,qualche mattone finisce per vo-lare pure in campo.
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IRANTEHERAN
Il mago catalano sta scrivendo la favola Guaraní1Il tecnico spagnolo Jubero è alla sua prima esperienza
1Ex osservatore del Barça, è ad Asuncion da 2 anni. Lotta peril titolo e in Libertadores è ai quarti, miglior risultato dal 1970
Adriano Seu
Mistero TractorFesta per un titolo che non ha vinto1All’87’ tv e telefoni in tilt. Corre voce che i rivali abbiano preso gol
1Delirio al triplice fischio, ma al termine del blackout la gioia diventa rivolta. E a Tabriz ora credono a un complotto del governo
Andrea Luchetta
EGITTO
Una sentenzaequipara gli ultràai terroristi
� (a. luch.) E ora nell’Egitto di Al Sisi i gruppi ultrà sono fuori legge. La Corte per gli Affari urgenti ha equiparato le curve alle sigle terroristiche. Procedimento avviato su denuncia di Mortada Mansour, affarista vicino all’oligarchia di Mubarak e n. 1 dello Zamalek. I tifosi egiziani hanno svolto un ruolo decisivo nella rivoluzione del 2011, spostando gli equilibri delle battaglie di piazza a favore degli attivisti. Pagando un prezzo altissimo: nel febbraio 2012, 72 ultrà dell’Al Ahly sono stati uccisi allo stadio di Port Said, nell’inerzia della polizia. Fra i 20 e i 40 tifosi dello Zamalek sono morti a febbraio, in un parapiglia scatenato dalle forze dell’ordine. Tifoserie e Fratelli musulmani erano i gruppi civici più organizzati in Egitto: ora sono vietati. Restaurazione continua.
PARAGUAY
7MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
C’è un po’ d’Italia nell’ultimo alle-natore brasiliano di talento. Do-riva, 42 anni, pronipote di Desi-derio emigrato da Mantova, èstato centrocampista dellaSampdoria nel 1999-00. Ha gi-rato l’Europa: Porto, Celta, Mid-dlesbrough, Blackpool. Esplosonel San Paolo di Telê Santana,con cui vinse l’Intercontinenta-le 1993 contro il Milan, era nel-la rosa del Brasile al Mondiale1998 e giocò 22 minuti col Ma-rocco. A 35 anni, nel 2007, haappeso le scarpe al chiodo alMirassol, San Paolo, a causa diun’aritmia cardiaca. Di recenteè entrato nella storia brasilianacome il primo allenatore a vin-cere di fila gli Statali più presti-giosi, il Paulista con l’Ituano nel2014 e il Carioca di Rio 2015 altimone del Vasco, nella sede delquale ha ricevuto ExtraTime.
Che ricordi ha della Samp?«Le sono molto grato. Ora parlocon Emiliano Salvarezza, diri-gente all’epoca. Meno male chesa il portoghese perché è moltotempo che non metto alla provail mio italiano. Quando arrivaialla Samp i dirigenti mi miserotutto a disposizione, persino lamacchina con autista, e aiutaro-no il mio secondogenito Marcelche era affetto da un enfisemapolmonare. Fu molto ben cura-to al Gaslini».
Che ha appreso dall’Italia? «A riprovare. Sì, ho imparato aripetere un’azione, due, tre vol-te, quante ne servono. La partetattica è molto curata in Italia:organizzare delle varianti tatti-che, mettere a posto la difesasenza togliere creatività, la fan-tasia con più libertà dal centro-campo in su. Ho avuto tre alle-natori bravi alla Sampdoria:David Platt per qualche mese,era stato l’idolo del club da gio-catore; Luciano Spalletti eGiampiero Ventura. Spalletti mifece impressione per il modocon cui piazzava la squadra incampo. Grande conoscitore ditattiche, con lui le marcatureerano al 90% a zona. Poi l’ho in-contrato quando ero al Middle-sbrough e mi disse: “Parli italia-no meglio in Inghilterra chequando eri da noi…”».
Perché è rimasto poco in Italia? «Arrivai a campionato in corsonel 1999: 17 presenze in A. Mala Samp non riuscì asalvarsi. Ho solo bei ri-cordi, come il 4-0 al-l’Inter a Genova. Rima-si in B la stagione suc-cessiva fiducioso di ri-salire, ma la squadramancò di un punto lapromozione. Quindimi trasferii al Celta pergiocare la Liga».
Chi è stato il suo maestro? «In Brasile Telê Santana. Mi hainsegnato il modo giusto per ef-fettuare i lanci lunghi con preci-sione. Mi diceva di inclinare ilcorpo per colpire la palla comesi fa con la mazza da golf. E michiedeva di arrivare un’ora pri-ma all’allenamento. Si basavasulla ripetizione per correggere
gli errori. C’è chi gli dava del fic-canaso, ma voleva sistemare idifetti dei più giovani. È statoun padre. Molti che non segui-vano i suoi consigli si sonosmarriti presto».
Col San Paolo di Telê leiha vinto l’Interconti-nentale 1993. «Contro un grande Mi-lan, che aveva Massa-ro, Raducioiu, Baresi,Maldini, Costacurta,Desailly, Papin, Dona-doni...».
Nel 2007 un’aritmia cardiaca l’hacostretta al ritiro. «Ma subito dopo cominciai adallenare l’Under 15 del Miras-sol. Poi al cuore tutto si è siste-mato. All’Atlético Paranaensel’anno scorso mi hanno fatto deicontrolli: i miei battiti cardiacierano regolari persino durantele gare. Solo pochi minuti primadel discorso prepartita si acce-leravano».
Lei è tifoso del San Paolo: e i suoifigli? «Marcel ha 16 anni, è all’Atléti-co Sorocaba. È mezzala come ilfratello maggiore, Diego, di 18,nell’Under 20 del Vasco. E ho una figlia, Melissa, 14 anni. Maoggi io devo tifare Vasco».
Campione paulista all’Ituano,campione di Rio col Vasco. Inmezzo la panchina dell’Atl. Para-naense e un esonero rapido.«Solo otto partite. Il presidentePetraglia è tipo strano. Troppeinterferenze nel mio lavoro».
Al Vasco può diventare il primo avincere il titolo brasiliano con una neopromossa. «Piano, proviamo a raggiungerele prime posizioni, poi si vedrà.Rimaniamo coi piedi per terra.Ma, dopo la doppietta negli Sta-tali, sarebbe bello essere il pri-mo a conquistare il campionatocon una squadra arrivata dallaB».
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BRASILE
NOTIZIE DAL MONDO
BRASILERIO DE JANEIRO
Corinthians da solo in testa
Cruzeiro k.o.
� (m.can.) Dopo 2 turni solo il Corinthians a punteggio pieno: 1-0 sul Chapecoense (gol di FábioSantos). Diego Souza segna su rigore l’1-0 per lo Sport al Flamengo. Poi va in porta, col portiere Magrão che si infortuna e 3 cambi già effettuati: subisce il gol del 2-2 finale ma evita il k.o.. Una rete dell’argentino Datolo, ex Napoli, nel 4-1 dell’Atl. Mineiro al Fluminense. Il Santos batte 1-0 il Cruzeiro campione (Geuvânio). 0-0 tra Figueirense e Vasco.
O DR EMP
ORGRESSO
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POORR
GGRREESSSOOO
E E
MESSICOCITTÀ DEL MESSICO
Ronaldinho regala le semifinali
al Queretaro
� (seu) Sarà pure criticato per il suo stile di vita ma quando serve c’è. Nei quarti del Clausura Ronaldinho, 35 anni, firma all’83’ il gol che vale le semifinali per il suo Queretaro. Dopo il 2-1 dell’andata ai Tiburones di Veracruz, Dinho ha chiuso il contosiglando il 2-1 al ritorno (poi finito 2-2). In semifinale a sorpresa trova domani il Pachuca, che ha fatto fuori l’America, campione dell’Apertura. Altra semifinale: Santos Laguna-Chivas.
ARGENTINABUENOS AIRES
Il Boca fa ricorso contro la squalifica
e il k.o. a tavolino
� (seu) Il Boca vuole ricorrere in appello contro la squalifica in Libertadores (0-3 a tavolino) della Conmebol dopo l’aggressione di alcuni suoi tifosi con un gas urticante a 4 giocatori del River, nel ritorno del Superclasico valido per gli ottavi, sospeso dopo 45 minuti. Farà appello anche contro le 4 giornate a porte chiuse da scontare in casa nelle coppe continentali e il divieto per i tifosi di seguire la squadra in trasferta per 4 match.
Doriva, 43 anni il 28 maggio, allena il Vasco da gennaio: ha appena vinto il titolo Carioca (AFP)
Parla Doriva: «Grazie Samp, ti devo tanto»1«A Genova ho avuto tre tecnici bravissimi: Platt, Spalletti e Ventura. Da loro ho imparato la tattica» 1L’ex doriano, nel 1999-2000, oggi è l’allenatore del Vasco con cui ha vinto il Carioca 1Dopo il successo 2014 con l’Ituano nel Paulista: «Ma non dimentico Santana e quel trionfo sul Milan nel ’93»
Intervista di Mauricio Cannone da Rio de Janeiro
Sotto, Doriva in blucerchiato: nel 1999 17 gare e 1 gol in A; nel 1999-00 in B 37 match e 3 gol, 5 partite e 1 rete in coppa Italia.
CINA
Sven-Göran Eriksson, 67 anni, da novembre tecnico dello Shanghai (AFP)
Benfica, Roma, Manchester City,la nazionale inglese e quellamessicana. Sono solo alcunetappe della quarantennale car-riera di Sven-Göran Eriksson,che dalle nostre parti ha allena-to (e a volte vinto) anche conFiorentina, Samp e Lazio. Negliultimi anni il tecnico di Torsbysi è allontanato dai riflettoridelle tv e dai gossip dei tabloideuropei per affrontare un lungotour in Oriente: Thailandia, Du-bai e da un paio di stagioni Ci-na. Dopo un 6° e un 3° posto colGuangzhou R&F, secondo clubdi Canton, quest’anno Svengo èpassato allo Shanghai Sipg, am-bizioso club della me-tropoli più popolosadel pianeta. Dopo 10turni la squadra diEriksson è in testa allaclassifica con 1 puntosul Guangzhou di Can-navaro (domani inChampions col Seon-gnam), frutto di 6 vit-torie e 4 pari. L’ultimosul campo della concorrente, davanti ai 50mila del Tianhe.
Tobias e l’argentinoIl frastuono del pubblico non èbastato ai campioni in caricaper avere la meglio sui rivali: alvantaggio firmato da Gao Linha risposto a 6 minuti dal termi-ne il capocannoniere Tobias Hy-sen (8 gol finora), bravo a sfrut-tare una respinta del portieresulla conclusione dal limite diConca. Hysen e Conca sono lestelle: il primo è un rapido at-taccante di 33 anni, fino a pochimesi fa spalla di Ibrahimovic innazionale, dove ha raccolto 10
gol in 34 presenze. Una carrieraspesa in patria con Djurgårdene Göteborg, dove è stato leadere capitano: quest’inverno dove-va tornare a casa, su pressionedella famiglia, ma l’arrivo diEriksson e un lauto rinnovo lohanno convinto a restare aShanghai. Con rinnovate ambi-zioni, che la firma di Conca - uncrack per il torneo cinese, comegià dimostrato col Guangzhoudi Lippi (3 gol in 65 gare) - han-no reso legittime. L’argentino,32 anni, ha piedi fatati e grandevisione di gioco. L’altra figura èil trequartista Wu Lei, record-man di precocità in Cina, aven-do esordito in prima squadra a14 anni e 287 giorni nel 2006.
Lo United di XuCresciuto nelle giovanili, è lamassima espressione dell’ambi-
zioso programma delfondatore Xu Genbao:trasformare lo Shan-ghai nel «ManchesterUnited cinese». L’Aca-demy fondata da Xunel 2000 ha consentitoalla squadra di cresce-re con costanza, con-quistando la promozio-ne in B nel 2007 e in A
nel 2012. La sponsorizzazionedella società che controlla i ter-minal del porto cittadino ha fat-to il resto, dotando il club deisoldi necessari per puntare al vertice. I dirigenti dello Shan-ghai si augurano che Erikssonpossa chiudere il cerchio: il gaptecnico con il Guangzhou - al dilà del risultato dell’ultimo scon-tro diretto - sembra ancora am-pio, ma la strada tracciata èquella giusta. Anche perché ilmodello cui Xu faceva riferi-mento non era certo lo Unitedattuale, ma quello vincente tar-gato Alex Ferguson.
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Erikssonci riprova a Shanghai
1L’allenatore svedese guida la classifica con il Sipg: ha un punto di vantaggio su Cannavaro
1Col connazionale Hysen e l’ex Evergrande Conca
Giuliano Adaglio
CINASHANGHAI
O DR EM P OR GRESSO EO DRDDEM P OR GRESSOO EO DRDDEM
BRARIO DE JANEIRO
8 MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
Diego Armando MaradonaCampione del Mondo 1986
EXTRA FUN
SMS � Il tribunale di Lenzbourg ha condannato Wieser (Aarau) a una pena di 6 mesi di stipendio più 9.600 euro per aver causato l’infortunio di Yapi-Yapo (Zurigo).
Entri da killer? Tribunale� (el.ber) Con l’assist di sabato in Wolfsburg-Borussia D. de Bruyne ne ha sfornati 21 in Bundesliga, stabilendo un nuovo record. Prima era Misimovic nel 2009.
De Bruyne, re d’assist� (eb) A 11 anni in match col suo Chammünster con un tiro ha colpito una signora in tribuna. Le si sono rotti gli occhiali, lei l’ha denunciato e chiesto 981 euro...
Denunciato a 11 anni� (sm) All’asta da Sotheby’s con una valutazione iniziale di 7 mila sterline la maglia blu del Cardiff indossata da Len Davies nella finale di FA Cup del 1927.
Asta: maglia del 1927
TVIN SETTIMANA SU EUROSPORTCHI VINCE L’EURO UNDER 17?Fasi finali dell’Europeo Under 17: oggi, martedì 19, si disputano le semifinali: su Eurosport 2 Belgio-Francia alle 14.45, su Eurosport Germania-Russia alle 17.45. La finale è venerdì 22 alle 20.
DA STANOTTE A GIOVEDÌCOPPA LIBERTADORESAndata dei quarti: oggi (FS, alle 3) Tigres-Emelec; domani (FS, alle 3) Santa Fe-Internacional; giovedì (FS 12.30) Guaraní-Racing e (FS, alle 3) River Plate-Cruzeiro.
DOMENICA 24 MAGGIOA TUTTA PREMIERDomani, mercoledì 20 si recupera Arsenal-Sunderland (FS, 20.45). Poi domenica c’è solo la Premier League, all’ultima giornata: su Fox Sports Hull-Manchester United e diretta-gol.
SABATO 23 MAGGIOLIGA, LIGUE 1 E BUNDESLIGA: SI CHIUDEUltimo turno: alle 15.30 su Sky Calcio la Bundesliga Bayern-Mainz e tutte le altre partite dell’ultimo turno. Alle 18.30 tutta la Liga su Fox Sports. E alle 21 sempre su Fox Sports la Ligue 1. Su Eurosport 2 per la Mls Toronto-Portland (alle 23).
Steven Gerrard, 35 anni il 30 maggio, e la moglie Alex Curran.
CILESANTIAGO
C.t. Sampaoli preparale gare alla Playstation
� (seu) «Brevettala!». Sì, è un’invenzione così geniale che meriterebbe di essere brevettata. Ne è convinto Pep Guardiola, subito conquistato dall’innovativo metodo di allenamento creato dal c.t. argentino del Cile Jorge Sampaoli, 55 anni, intenzionato a preparare la Coppa America della Roja con l’ausilio della Playstation. L’invenzione che Sampaoli ha mostrato a Guardiola nel corso del suo ultimo viaggio in Germania prevede la modifica di PES o FIFA, i giochi di calcio per console più popolari al mondo. Tramite un software studiato da un team di sviluppatori cileni, nel gioco sono stati caricati milioni di dati e statistiche relative agli avversari che affronterà il Cile durante la Coppa America di giugno (è nel girone con Bolivia, Ecuador e Messico). Con il
joystick in mano, i giocatori della Roja saranno così in grado di assimilare, in modo divertente, schemi e contromisure da adottare nelle partite reali, consentendo peraltro a tutti quegli atleti costretti a unirsi alla nazionale solo pochi giorni prima dell’inizio del torneo, come nel caso di Arturo Vidal impegnato ancora con la Juventus, di «studiare a distanza». Un particolare applicazione permetterà inoltre a Sampaoli di «convocare» i giocatori per partite on-line, cosa che il c.t. argentino di Casilda (Santa Fe), tre titoli e una coppa Sudamericana con l’Universidad de Chile nel 2011-12 in bacheca, ha detto di aver già iniziato a fare proprio con Vidal e l’interista Medel, che dunque si preparano già alla prossima Coppa America giocando alla Playstation.
ECUADORQUITO
A Ivan Kaviedesin regalo la porta
dell’Atahualpa
� (seu) È stata consegnata aIvan Kaviedes, 37 anni, ex
Perugia, l’intera porta del latosud dell’Atahualpa di Quito dovenel novembre 2001 segnò il gol
che qualificò l’Ecuador perla prima volta ai Mondiali.
AUSTRIAVIENNA
Magath è Felixha una panchina
E pure Schachner
� (c.r.) Felix Magath sarà ilnuovo allenatore dell’Austria
Vienna nella prossima stagione.Il 61enne (ex Bayern, Wolfsburge Fulham nel 2014) avrebbe già
raggiunto l’accordo col club.Dopo 33 partite di campionato
l’Austria è al 7° posto, ma è infinale di Coppa il 3 giugno col
Salisburgo. Tre anni dopo WalterSchachner torna in panchina: a
58 anni l’ex Cesena e Torino va alDSV Leoben, nella più alta liga
stiriana (quinta divisione).
INGHILTERRALIVERPOOL
Gerrard per British Criticato dai media
� (si. mar.). L’intenzione della British Airways era di sfruttare la popolarità di Steven Gerrard, 35 anni a fine mese (sulle ali dell’addio all'Anfield), e della moglie Alex Curran (in partenza a breve per gli Usa per la nuova avventura calcistica di Stevie coi Los Angeles Galaxy) per lanciare i nuovi voli caraibici dall’aeroporto di Londra Gatwick alle Indie Occidentali Britanniche. Ma complici il
candido abitino della signora, le pose non proprio naturali della coppia e il contorno di palme (finte) e valigie (vere), il servizio fotografico ha finito per trasformarsi in una versione più patinata, ma non meno kitch, di quello fatto da Ashley e Cheryl Cole per i Dream Numbers della Lotteria Nazionale del 2006 e per il quale il terzino ex Chelsea viene preso in giro ancora oggi.
EXTRATIME Supplemento di calcio internazionale di Iacopo Iandiorio, progetto grafico di Domenico Coppola
LA MISS DELLA SETTIMANA
L’Ayr sulla pelleper la modella
che odiava il calcio
EMMA
� Lo fanno ogni anno, ormai è unmust: l’Ayr United, fondato nel
1910 e noto perché Ferguson cifinì la carriera da calciatore
prima di iniziare quella per cuipoi sarebbe diventato Sir,
presenta le proprie divise perl’anno successivo dipingendole
addosso al corpo nudo di unamodella. Stavolta l’onere di
essere una degli «Honestman» (in foto il bomber
Beattie, ex nazionale scozzese)è toccato a Emma Glover, che
descriveva la sua professione di modella con un «passo tanto
tempo in intimo insieme ad altre ragazze in intimo, è
una bella vita». In passato avevadichiarato di odiare il calcio, ma
ora avrà fatto un’eccezione: l’Ayrè in terza serie, la nuova maglia
è di uno scaramantico viola, in caso di promozione
le darebberodella portafortuna.
bato in ruyne iga, . 09.
ssist
REP. CECAPRAGA10 k.o. di seguito: ci vuole macchina della verità?
� (falcini) Dopo 10 sconfitte consecutive nel 2015 il proprietario del Banik Most, serie B ceca, penultimo e ormai a un passo dalla retrocessione, aveva minacciato di ricorrere alla macchina della verità per conoscere i motivi del flop. Nella seconda serie ceca i casi di match fixing sono stati numerosi e i sospetti sono ricaduti anche sul club. Condannata l’iniziativa dalla FifPro, la federazione internazionale dei calciatori; e domenica il Banyk ha vinto 3-2.
GERMANIAMONACO Schweini-Ivanovicora è un giallo: si sono sposati?
� (si.mar.) Il centrocampista Bastian Schweinsteiger, 30 anni, si sarebbe consolato per l’eliminazione del Bayern Monaco dalla Champions League (ad opera del Barcellona di Luis Enrique) sposando la bella tennista serba di Belgrado Ana Ivanovic, 27 anni, con la quale fa coppia fissa da meno di un anno. A dare la notizia è stato il «Belgrade Daily News», quotidiano serbo in lingua inglese, rivelando che la coppia si sarebbe unita in matrimonio «in un’intima cerimonia mattutina in una località segreta, presenti pochi amici e i parenti stretti». Nessuna conferma (ma neanche smentite) per ora dai diretti interessati. Che sarebbero stati visti andar per gioiellerie alla ricerca di un anello di diamanti «di quelli che di solito sanciscono un fidanzamento», scrive il «Serbian Sun-Times», fede con la quale lei è stata vista al dito a inizio settimana.
La frase della settimana«Blatter è un freezer,
dovrebbe vivere in un blocco di ghiaccio»