la gazzetta dello sport (05 - 13 - 2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 13 maggio 2015 anno 119 - numero 111 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 1 3> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano DA NON PERDERE 1 Roma, la resa di Garcia «Si va tutti in ritiro» Soltanto a giorni alterni CECCHINI, PUGLIESE A PAGINA 15 Vita da Baselli in Serie A «Atalanta, passo e segno ma voglio giocare di più» DI FEO A PAGINA 19 Alonso e Montezemolo pungono la Ferrari: «Stagione fortunata» PERNA A PAGINA 35 2 3 Giro d’Italia. La polizia postale usa le frequenze per cercare le bici-motorino e si lamenta: «Intercettiamo sempre Radio Maria» IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w BERTOLUCCI, CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI, STOPPINI PAG. 36-40 TENNIS Pennetta e Giorgi k.o. Oggi è Roma show con Fognini, Nadal, Federer e Murray 36 BREGA, DALLA VITE A PAGINA 17 MERCATO Inter: contatti per Jovetic Touré in, Kova out 17 MALFITANO, G. MONTI A PAGINA 14 Rafa Benitez RAFA CHE DICI? «IL CALCIO ITALIANO È UNA M...» SQUALIFICATO Benitez paga i veleni di Parma: un turno Sempre più duro il rinnovo col Napoli 14 BETTINI, CONTI, GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAG. 26 A PAG. 33 Davide Formolo è soprannominato Roccia Il veronese, 22 anni, trionfa solitario a La Spezia e si conferma predestinato del nostro ciclismo. Oggi si sale sull’Abetone FORMOLO MAGICO GIRO D’ITALIA MAGLIA ROSA ALL’AUSTRALIANO CLARKE. BENE ARU L’ANALISI di Luca Gialanella 25 È NATA UNA STELLA Il momento della svolta forse è davvero arrivato. E ha il volto da ragazzino di Davide Formolo, che con un’azione di altissima classe conquista i tifosi a La Spezia. CHAMPIONS: ALLE 20.45 JUVE NELLA BOLGIA REAL VI VOGLIAMO IN FINALE! I bianconeri nel ritorno al Bernabeu partono da 2-1 col Madrid. Tevez contro CR7 è un duello da Pallone d’oro. Ancelotti-Allegri tra l’inferno e il paradiso BIANCHIN, BOCCI, CONDO’, DELLA VALLE, GRAZIANO, IARIA, RICCI DA PAGINA 2 A PAGINA 9 ARCHETTI, CENITI, FROSIO, LICARI DA PAGINA 10 A PAGINA 12 Neymar, Suarez, Messi: che tris d’assi! STAVOLTA LEO ISPIRA, SCONFITTA INDOLORE DEL BARÇA (3-2) Messi e Neymar a Berlino Ma i marziani ne prendono 3 Il Bayern si illude, subisce la doppietta del brasiliano e poi vince IL COMMENTO di Alessandro de Calò 25 IL CIRCOLO VIRTUOSO DI MAX I cicli vincenti nel calcio europeo hanno le ali di una farfalla. Oggi la Juve può chiudere quello che Ancelotti aveva acceso un anno fa. La conquista della decima Champions sembrava il primo passo di una lunga egemonia dei Blancos nel calcio che conta. L'ARTICOLO A PAGINA 25 www.forst.it

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 13 maggio 2015 anno 119 - numero 111 euro 1,40

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t. 1

, c1,

DC

B M

ilano

DA NON PERDERE

1 Roma, la resa di Garcia«Si va tutti in ritiro»Soltanto a giorni alterniCECCHINI, PUGLIESE A PAGINA 15

Vita da Baselli in Serie A«Atalanta, passo e segnoma voglio giocare di più»DI FEO A PAGINA 19

Alonso e Montezemolopungono la Ferrari:«Stagione fortunata»PERNA A PAGINA 35

2

3Giro d’Italia. La polizia postale usa le frequenze

per cercare le bici-motorino e si lamenta: «Intercettiamo

sempre Radio Maria»

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

BERTOLUCCI, CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI, STOPPINI PAG. 36-40

TENNISPennetta e Giorgi k.o.

Oggi è Roma showcon Fognini, Nadal, Federer e Murray

36

BREGA, DALLA VITE A PAGINA 17

MERCATOInter: contatti

per JoveticTouré in, Kova out

17

MALFITANO, G. MONTIA PAGINA 14 R

afa

Be

nit

ez

RAFA CHE DICI?«IL CALCIOITALIANOÈ UNA M...»SQUALIFICATOBenitez paga i velenidi Parma: un turno Sempre più duro il rinnovo col Napoli

14

BETTINI, CONTI, GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAG. 26 A PAG. 33 Davide Formolo è soprannominato Roccia

Il veronese, 22 anni, trionfa solitario a La Spezia e si confermapredestinato del nostro ciclismo. Oggi si sale sull’Abetone

FORMOLO MAGICOGIRO D’ITALIA MAGLIA ROSA ALL’AUSTRALIANO CLARKE. BENE ARU L’ANALISI

di Luca Gialanella25

È NATA UNA STELLAIl momento della svolta forse è davvero arrivato.E ha il volto da ragazzino di Davide Formolo, che con un’azione di altissima classe conquista i tifosi a La Spezia.

CHAMPIONS: ALLE 20.45 JUVE NELLA BOLGIA REAL

VI VOGLIAMOIN FINALE! I bianconeri nel ritorno al

Bernabeu partono da 2-1 col Madrid. Tevez controCR7 è un duello da Palloned’oro. Ancelotti-Allegritra l’inferno e il paradiso

BIANCHIN, BOCCI, CONDO’, DELLA VALLE, GRAZIANO, IARIA, RICCI DA PAGINA 2 A PAGINA 9

ARCHETTI, CENITI, FROSIO, LICARI DA PAGINA 10 A PAGINA 12 Neymar, Suarez, Messi: che tris d’assi!

STAVOLTA LEO ISPIRA, SCONFITTA INDOLORE DEL BARÇA (3-2)

Messi e Neymar a BerlinoMa i marziani ne prendono 3Il Bayern si illude, subisce la doppietta del brasiliano e poi vince

IL COMMENTO di Alessandro de Calò25

IL CIRCOLO VIRTUOSO DI MAXI cicli vincenti nel calcio europeo hanno le ali di una farfalla. Oggi la Juve può chiuderequello che Ancelotti aveva acceso un anno fa. La conquista della decima Champions sembrava il primo passo di una lunga egemonia dei Blancos nel calcio che conta. L'ARTICOLO A PAGINA 25

www.fo

rst.it

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STADI E TRIONFI

GLI OROLOGI DEL GOL TRA CAMPIONATI E COPPE, ECCO QUANDO SEGNANO IL REAL IN CASA E LA JUVE FUORIGol segnati da 0’ a 15’ da 16’ a 30’

15 gol

21%

4 gol

14,2%

da 31’ a 45’

16 gol

22%

1° t

em

po

2° t

em

po

4 gol

14,2%

da 45’ a 60’

12 gol

17%

4 gol

14,2%

da 61’ a 75’

5 gol

7%

8 gol

29%

da 76’ a 90’

18 gol

25%

4 gol

14,2%

Tot72

Tot28

6 gol

8%

Real Madridin casa

4 gol

14,2%

Juventusfuori casa

GAZZETTA DELLO SPORT

Paolo CondòINVIATO A MADRID (SPAGNA)

L a temperatura sta salendo. Più di trenta gra-di stasera, all’ora della partita — il Berna-beu sarà un sudario — e sorrisi tirati dalla

tensione un po’ ovunque, campo Real e campoJuve. «Seconds out» si ordina nella boxe quandoil suono del gong è ormai imminente, fuori i se-condi; in una vigilia di semifinale Champions diritorno le ultime ad abbandonare il ring sonosperanze, illusioni e cabale. Per sopravvivere allagrande prova e guadagnarsi la finale la Juve, do-po essersene servita per arriva-re fin qui con animo leggero, inqueste ultime ore deve dimenti-care ogni discorso intonato al«comunque vada sarà un suc-cesso» per entrare in campo de-terminata e famelica, consape-vole dell’enormità della posta,disposta a sfasciarsi di concen-trazione e fatica pur di non per-dere il piccolo vantaggio co-struito all’andata. Il Bernabeunon è il tipo di tavolo al qualesedere dopo aver lasciato mez-zo gruzzolo in albergo; in que-sto tempio devi giocarti sempretutto, e non è detto che basti.

STRATEGIA D’ASSALTO Il Realattaccherà con pazienza, diceAncelotti. Mah. Per il Madridnon sarà semplice assecondarela gelida logica dell’1-0, perchéla torrida magia dello stadio piùfamoso d’Europa non funzionasoltanto come incubo per gli avversari ma anchecome tormento per i giocatori di casa. In una si-mile bolla di passione sarà difficile per Ronaldo ei suoi amigos fare qualcosa di diverso dal rove-sciarsi subito all’attacco della porta di Buffon: èlo stile secolare del Madrid, è ciò che la gentechiederà a pieni polmoni, ma è anche la manierapiù diretta per aprire la strada alla Juve — lo spa-zio dietro Marcelo, guardate quello — consen-tendole di andare a caccia di quel gol che cambie-rebbe immediatamente la gerarchia del match.

PRECEDENTE COL BAYERN Tre anni fa abbiamoseguito qui una semifinale di ritorno fra Real eBayern nella quale i tedeschi partivano dallastessa dote di Allegri, un 2-1. Mourinho quellasera impostò una partenza sopra ritmo come ra-ramente ne avevamo viste, e dopo un quartod’ora il Real era già avanti 2-0, ma con le gambeavvelenate dall’acido lattico: il Bayern segnò infretta il 2-1 e di lì in poi pasteggiò sul progressivospegnimento dei padroni di casa. Si qualificò airigori, ma quanto a gioco sarebbe dovuto passa-re nei 90’. È anche su questo che medita Ancelot-ti nel predicare prudenza, conscio di rischiareKroos (girano voci sul fatto che contro il Valencianon abbia preso soltanto una botta, ma si sia

trattato di una contrattura), di dover usare — apartita in corso — un Benzema ai box da un me-se, e insomma di essere appeso a diverse situa-zioni che nel corso dei 90’ potrebbero cambiare.Allegri probabilmente auspica l’assedio imme-diato, perché le energie spese prima non riman-gono per dopo e quindi il finale sarebbe più ge-stibile: in questa stagione il Real in casa ha se-gnato il 25 per cento dei suoi gol nel quarto d’oraconclusivo, un’enormità. Tutto ciò che potrà es-sere fatto per disinnescare gli ultimi 15’ saràquindi prezioso, mentre la Juve distribuisce isuoi gol in trasferta in maniera quasi perfetta.

LA PROTEZIONE DI PIRLO Il re-cupero di Pogba è la notizia tat-tica saliente della vigilia juven-tina, perché finisce di ridise-gnare il suo schieramento base.Non si può venire al Bernabeupensando di chiudersi a cinque:la quantità di modi nei quali Ro-naldo, Bale, James e gli altripossono colpire sono così tantee variegate da condannare Buf-fon anche in versione dea Kalì.Le Juve migliori dell’anno,quelle dell’andata e di Dort-mund, hanno interpretato il 4-3-1-2 con grande equilibrio,perché quell’1 non è uno svaga-to trequartista ma un guerrierocome Vidal, capace di inserirsiin zona gol ma destinato a pres-sare Kroos appena il pallonetornerà ai madrileni. Marchisioe Pogba ai lati di Pirlo, col lo-ro potere costruttivo maanche dissuasivo, sono in

grado di coprire gli eventuali passaggi avuoto dinamici del regista, che resta inve-ce unico in fase di lancio per la progressio-ne di Morata e il senso della porta di Tevez.Per quanto protetta, la difesa in ogni casoinvecchierà più di 90’: la matita rossa sot-tolinea l’esigenza di ridurre al minimo lepunizioni concesse in zona di tiro (Ro-naldo e Bale spaventano) e in generale icalci piazzati, perché le fortezze volantidel Real - occhio a Sergio Ramos - sonotroppe.

STADI AMICI Un filo di speranza e diambizione unisce gli stadi che hannovisto le nostre vittorie mondiali del-l’era moderna: il Bernabeu di Madride l’Olimpico di Berlino. Forse è giustocontinuare a considerare il Real favo-rito, ma se all’andata si era detto 65-35, il fixing di questa vigilia scende a 51-49. Che sia comunque un successo lo di-remo eventualmente dopo. Tutto ciò a cuideve pensare adesso la Juve è battersi, re-sistere, colpire, sopravvivere. E passare,perché può farlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TABELLONE

FINALEBERLINO, 6 giugno

JUVENTUS Real Madrid2 - 1

Barcellona Bayern 3 - 0

2 - 3

Ritorno Madrid, oggi ore 20.45

Barcellona

GDS

MONDIALE 1982Rossi alza la Coppa al Bernabeu

MONDIALE 2006Buffon campione a Berlino

ChampionsRRitorno semifinali

Cuore e Pirlonella bolgia

del BernabeuJuve, si può!

1Il Real in casa segnail 25% dei gol negli ultimi

15 minuti, ma assalterà subito. Allegri dovrà

evitare di chiudersi

o, col lovo mano inggi ainve-

ressio-i Tevez.ni casoa sot-

mo le(Ro-ale inti

no

io-

doo-5-51-o di-a cuisi, re-assare,

A

3MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CL: Champions League CL: Champions League - EL: Europa League METEO sereno, temperatura 26°

PANCHINA: 30 Storari,15 Barzagli, 20 Padoin, 27 Sturaro,

37 Pereyra, 14 Llorente, 32 MatriSQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Caceres

TV: Canale 5INTERNET: www.gazzetta.it

1. CASILLAS

1. BUFFON

4. SERGIO RAMOS

3. PEPE

9. MORATA

10. TEVEZ

8. MARCHISIO

21. PIRLO

6. POGBA23. VIDAL

33. EVRA

3. CHIELLINI

19. BONUCCI

26. LICHTSTEINER

15. CARVAJAL

12. MARCELO

10. J. RODRIGUEZ

8. KROOS

23. ISCO

7. RONALDO

14. HERNANDEZ

11. BALE

PANCHINA: 13 Keylor Navas, 17 Arbeloa, 2 Varane, 16 Lucas Silva, 24 Illarramendi, 20 Jesé, 9 BenzemaSQUALIFICATI: nessunoDIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Modric, Khedira

MADRID ore 20.45STADIO Bernabeu

COSÌIN CAMPO ARBITRO: Eriksson (Svezia)

GUARDALINEE: Klasenius (Sve),Wärnmark (Sve)

GIUDICI DI PORTA: Martin Strömbergsson (Sve), Markus Strömbergsson (Sve)

QUARTO UOMO:Gustavsson (Sve)

I PRECEDENTI

8

VittorieJuventus

1Pareggio8

VittorieReal Madrid

GOL FATTI GOL FATTI

17PARTITE

GDS

1720

BUFFON37 anni

Presenze 11

1

CHIELLINI30 anni

PresenzeGol

110

3

MARCHISIO29 anni

PresenzeGol

100

8

MORATA22 anni

PresenzeGol

103

9

PIRLO35 anni

PresenzeGol

81

21

LICHTSTEINER31 anni

PresenzeGol

110

26

POGBA22 anni

PresenzeGol

81

6

TEVEZ31 anni

PresenzeGol

117

10

BONUCCI28 anni

PresenzeGol

110

19

VIDAL27 anni

PresenzeGol

101

23

EVRA33 anni

PresenzeGol

80

33

ALLEGRI47 anni

Alla Juventusdal 2014-15

ALLENATORE

JUVENTUS 4-3-1-2

Campione

Finale

Semifinale

Quarti

Ottavi

Gironi

SERIE A

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

LE ULTIME 5 STAGIONI

EL

CL

CL

EL

CL

7º 7º 1º 1º 1º

assente

CASILLAS33 anni

Presenze 9

1

29 anni

PresenzeGol

70

4

KROOS25 anni

PresenzeGol

110

8

HERNANDEZ26 anni

PresenzeGol

71

14

BALE25 anni

PresenzeGol

92

11

CARVAJAL 23 anni

PresenzeGol

40

15

MARCELOSERGIO RAMOS26 anni

PresenzeGol

101

12

ISCO23 anni

PresenzeGol

100

23

C. RONALDO30 anni

PresenzeGol

119

7

PEPE32 anni

PresenzeGol

60

3

ANCELOTTI55 anni

Al Real Madriddal 2013-14

ALLENATORE

REAL MADRID 4-4-2

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

LE ULTIME 5 STAGIONI

2º 2º 1º 2º 3º

Campione

Finale

Semifinale

Quarti

Ottavi

Gironi

Liga

CL

CL CL CL

CL

J. RODRIGUEZ23 anni

PresenzeGol

81

10

QUI REAL MADRID

Sergio Ramos tornanel cuore della difesaDavanti sarà tridente

«L’ ipotesi di vedere Ser-gio Ramos a centro-campo è scartata?».

«No». Così Ancelotti ieri, masembra davvero improbabileche il difensore centrale si spo-sti per la quarta volta nella ca-sella normalmente occupatadall’infortunato Modric dopogli esperimenti con Atletico, Si-viglia e Juventus. Perché lamossa non ha portato i fruttisperati (a parte forse nel derby)e perché espone al ludibrio

mondiale la sfarzosa e non tan-to equilibrata campagna acqui-sti del Madrid. Ramos torneràin difesa e la cosa dovrebbe pro-vocare l’uscita di Varane, men-tre dalla cintola in su il Realavrà tutte le «figurine» care alpresidente Perez: Isco, Kroos eRodriguez oltre Bale, Ronaldo euno tra Hernandez e Benzema.A proposito del tedesco sul Paisieri hanno scritto che Kroos sof-fre una contrattura alla cosciasinistra e non i postumi di unabotta alla zona lombare dopo loscontro di gioco col Valencia. Iltema del dottore del club è ar-gomento caldo al Madrid, ma inogni caso Kroos sembra recupe-rato. E anche se non lo fosse do-vrà giocare per forza, perchél’ex Bayern è insostituibile.

Filippo Maria Ricci© RIPRODUZIONE RISERVATASergio Ramos, 29 anni FORTE

QUI JUVENTUS

C’è anche Agnellia caricare il gruppoBarzagli in panchina

D entro tutti i big. Massi-miliano Allegri dà l’as-salto al Bernabeu con il

meglio della rosa a disposizio-ne. Anzi sull’aereo si è portatopure David Trezeguet, non si samai... Scherzi a parte, Pogbac’è, magari non al cento percento, ma con una condizionesufficiente per sbaragliare laconcorrenza di Sturaro e Pe-reyra. «Paul sta bene, è giova-ne, ha 22 anni...», dice Allegri.Dunque, giusto un ultimo pro-

vino prima di pranzo, ma or-mai non ci sono più dubbi: larincorsa del francese è comple-tata, e dopo meno di due mesitornerà titolare in Champions.Testa libera, consapevoli diaver già fatto in pieno il pro-prio dovere a livello interna-zionale, Buffon e compagni ar-rivano comunque affamati al-l’appuntamento di questa sera.In mezzo al campo comandaPirlo, Marchisio sarà l’altro in-terno, Vidal giocherà a ridossodi Morata e Tevez. Zero sorpre-se pure in difesa: in panca Bar-zagli, Bonucci-Chiellini coppiacentrale, Lichtsteiner ed Evra iterzini. Ieri, visita in hotel delpresidente Agnelli, arrivato inSpagna solo in serata per impe-gni Exor.

Mirko Graziano© RIPRODUZIONE RISERVATA

in finale seOK PURE IL K.O. DI MISURAMA SERVONO ALMENO 2 GOL

� Dopo il 2-1 a Torino, la Juve si qualifica per la finale se: a) vince; b) pareggia; c) perde con un gol di scarto segnandone almeno due. Col 2-1 Real, supplementari ed eventuali calci di rigore.

4 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pallone d’oro: e se Tevez bruciasse CR7?1La semifinale nascosta di Real-Juve: chi passa tra l’argentino e Ronaldo se la giocherà con Messi

LA BACHECA

3

PALLONE D’OROSUDAMERICANO

IN NAZIONALE2004

Oro olimpico‘03 ‘04 ‘05

COPPA DI LEGA INGLESE

1 2009 Manchester United

2 2008 Manchester United

2012 Manchester City

SUPERCOPPE D’INGHILTERRA

COPPA D’INGHILTERRA

1 2011 Manchester City

PREMIER LEAGUE

3 2008 Manchester United

2009 Manchester United

2012 Manchester City

SUPERCOPPA ITALIANA

1 2013 Juventus

SCUDETTI

2 2014 Juventus

2015 Juventus

CAMPIONATO BRASILIANO

1 2005 Corinthians

CAMPIONATO ARGENTINO

1 2004 Boca Juniors

COPPA SUDAMERICANA

1 2004 Boca Juniors

CHAMPIONS LEAGUE

1 2008 Manchester United

COPPA LIBERTADORES

1 2003 Boca Juniors

INTERCONTINENTALEMONDIALE PER CLUB

2 2003 Boca Juniors

2008 Manchester United

GDS

Mirko GrazianoTORINO

J uve cannibale, il gala di Madrid sognandoBerlino, e poi la coppa America in Cile, rien-tro in grande stile con l’adorata maglia del-

l’Argentina: che fantastico finale di stagioneaspetta Carlitos Tevez. Rinato in bianconero, piùforte che mai. Poco più di tre anni fa el jugador delpueblo si stava quasi abituando all’idea di lasciareil calcio, emarginato dal Manchester City, delusoda un certo tipo di ambiente e sempre più attrattodall’idea di rientrare nella sua Buenos Aires da«civile» fra amici, luoghi d’infanzia e mazze dagolf. Poi, la pace con Roberto Mancini, il titolo colCity nel 2012, l’occasione Juve la stagione succes-siva. Già, estate del 2013: l’Apache non dimenti-ca, decide di chiudere il capitolo Premier Leaguee dice sì al blitz di Beppe Marotta. Da allora, si èripreso la Nazionale argentina dopo tre anni diesilio, ha vinto due scudetti, sta disputando la mi-glior stagione della sua carriera e di fatto è in pie-na corsa per il Pallone d’oro, nomination credibi-le accanto a quelle di Leo Messi e di Cristiano Ro-naldo.

FUORI UNO A Berlino, in pratica, verrà assegnatoil Pallone d’oro 2015. Questa sera, invece, unofra Ronaldo e Tevez abbandonerà la saladel trono. Insomma, sarà una semifinalenella semifinale. E il giocatore argenti-no parte in leggero vantaggio. Una si-tuazione che era impensabile all’ini-zio della stagione, «anche se il presi-dente Agnelli ci ha sempre creduto -ha raccontato nei giorni scorsi l’attac-cante -. Mi diceva: “Ti abbiamo presoper tornare grandi in Europa”. Adessosiamo in ballo, e ce la giochiamo fino infondo».

CHE NUMERI Numeri eccezionali quellidell’Apache: 29 reti stagionali, risultatosbloccato in quindici gare, attuale ca-pocannoniere del campionato a quo-ta 20, sette i centri in Champions Lea-

gue, due quelli in Supercoppa italiana. Nell’Euro-pa che conta, ha demolito il Borussia Dormund

con tre reti in 180 minuti, quindi la prestazionesuper di otto giorni fa col Real Madrid: da unsuo tiro nasce l’1-0 di Morata, poi si procurae trasforma il rigore del definitivo 2-1. Il po-polo bianconero adora l’Apache, ma avver-te forte il pericolo delle sirene argentine,sponda Boca. Marotta attende una risposta

entro il fine settimana. Se Tevez deciderà direstare, l’amministratore delegato della Juve

metterà sul tavolo un prolungamento fino al2017.

EROE DEI DUE MONDI A 19 anni, Tevez diedeinizio a una serie consecutiva di tre Pallonid’oro sudamericani: due targati Boca Ju-

niors, il terzo (nel 2005) conquistato ai tempidel Corinthians. Quel premio fu istituito nel

1971, il primo vincitore fu il brasiliano Tostao(Cruzeiro), mentre Maradona (allora all’Argenti-nos Juniors) trionfò nel 1979 e nel 1980, primadella doppietta di Zico, eroe del Flamengo. L’uni-co, finora, a portare a casa il massimo riconosci-mento personale in Sudamerica e in Europa è sta-to Ronaldinho (2005 col Barcellona e 2013 conl’Atletico Mineiro). Va detto che qui da noi i noneuropei non potevano essere eletti fino a metà de-gli Anni 90, altrimenti uno come Maradonaavrebbe sicuramente fatto doppietta. Potevanoriuscirci, ma non hanno trovato l’occasione giu-sta, i vari Bebeto, Romario e Riquelme. Occhioinvece a Neymar, numero uno sudamericano nel2011 e nel 2012 con la maglia del Santos, e dal2013 stella del Barcellona, ma per ora solo attorenon protagonista sul palco che è soprattutto diMessi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I CONTI

Per i bianconeristasera in palioalmeno 11 milioni 1Sono i proventiin più arrivando in finale, tra bonus Uefa, market pool e quota sul botteghino

Marco Iariatwitter@marcoiaria1

S tasera la Juventus si gio-ca la gloria e almeno 11milioni di euro. Con nuo-

ve prospettive economiche ecommerciali che si aprirebberoperché la finale di Championsnon è, non può essere, un even-to fine a se stesso. Ma andiamocon ordine. Il passaggio delturno assegna 6,5 milioni dibonus Uefa che salgono a 10,5se ci si laurea campioni d’Euro-pa. In più c’è il market pool, laquota dei diritti tv della compe-tizione ripartita Paese per Pae-se e dipendente, oltre che dalpiazzamento nel precedente campionato, dal numero di partite giocate in coppa. Bene,con una gara in più (13 in tota-le) aumenterebbe leggermenteil divario con la Roma, l’altraitaliana partecipante, fermata-si a 6 partite. Metà torta delmarket pool (circa 40 degli 80milioni complessivi spettantiall’Italia) si divide in funzionedell’andamento in Champions:rispetto alle semifinali il gua-dagno bianconero sarebbe dicirca 700mila euro (da 26,7milioni a 27,4). Qualificandosi

per la finale si beneficerebbe,inoltre, di altri proventi. Alle fi-naliste, infatti, spetta il 30% atesta (il restante 40% rimaneall’Uefa) dell’incasso al botte-ghino. La finale di Champions,dicevamo, non è una partitacome le altre: stadio esauritocon prezzi alle stelle per il pub-blico e hospitality di super lus-so. A Berlino, il 6 giugno, si sti-ma un incasso di 15 milioni. Aciascuna finalista, tolte le tas-se, andrà un corrispettivo di3,7 milioni.

PURE LA BIGLIETTERIA Ricapi-toliamo: se la Juve stacca il bi-glietto per l’Olympiastadion ri-ceve 6,5 milioni sicuri di pre-mio Uefa (10,5 alla vincente),0,7 di market pool e 3,7 dalbotteghino. Fanno 11 milionigarantiti. E non è finita qui. Cisono alcuni contratti di spon-sorizzazione che prevedonobonus in caso di finale: le cifresono riservate ma qualche mi-lioncino in più è da mettere inconto. Senza dimenticare l’ef-fetto a cascata sul fronte com-merciale: una finalista diChampions ha un appeal mag-giore. Più in generale, al Ber-nabeu la Juventus si gioca unafetta non banale del suo girod’affari. Già con le semifinali ilfatturato 2014-15 sfonderàquota 300 milioni (erano 280la scorsa stagione). Una Juve infinale arriverebbe addirittura a315-320 milioni. Annata da re-cord, dentro e fuori dal campo.Ma già così è un gran successo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 Carlos Tevez, oggi 31enne, nel 2008 mentre festeggia il successo nella Premier con Giggs e Ronaldo AFP 2 L’argentino assieme a Mancini dopo la Coppa d’Inghilterra 2011 vinta col City AFP 3 Tevez dopo la medaglia d’oro ad Atene 2004 con l’Argentina AP

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ChampionsRRitorno semifinali

6 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

22I gol segnati da Benzema in 44 gare di questa stagione: 15 in Liga, 6 in Champions League, 1 nel Mondiale per club

IL NUMERO

10I gol di Pogba in 35 gare di questa stagione: 8 in campionato, 1 in Champions League, 1 in Coppa Italia

IL NUMERO

L’ATTACCANTE

E’ Benze-mah:il Real lo ritrovaPerò Ancelotti non lo rischia1Non gioca da un mese e il tecnico ha un dubbio: titolare? Ronaldo lo sponsorizza...

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

S arebbe più giusto chia-marlo Benzemah, e ma-gari accompagnarlo da

un punto interrogativo. Perchéquesto è il Grande Dubbio cheaccompagna Carlo Ancelotti alla partita contro la Juventus.

SUBITO O PIU’ AVANTI Ieri tredomande sul francese, tre ri-sposte sincere che testimonia-no un’incertezza autentica,senza inquinamenti pretatticio voglia di depistare. «Karimsta bene. E’ al 100 petr cento.Ora devo decidere se usarlodall’inizio o a partita in corso.Ho questo dubbio. Ha recupe-rato bene ma è fuori da quasiun mese. Non so se farlo parti-re per sfruttare la sua qualitànella prima parte della gara ometterlo a più avanti, magarinel secondo tempo quando ilritmo sarà più basso».

DIGIUNO STORICO Se non gio-ca il francese, in mezzo a Bale eRonaldo si sistemerà il Chicha-rito Hernandez. Che è partitofortissimo quando si è fattomale Benzema segnando inEuropa per la prima volta dal 7novembre del 2012 il gol deci-sivo che ha affossato l’Atleticoal settimo tentativo e ha porta-to il Madrid in semifinale diChampions League, e poi unadoppietta pesante contro ilCelta. Però nelle ultime 4 usci-te, 3 da titolare e i 28 minuti diTorino, il giocatore messicanola porta non l’ha mai vista. «IlChicharito ci dà molta più pro-fondità e attacca bene la lineadifensiva avversaria – ha dettoieri l’allenatore del Real – Ben-zema fa giocare meglio la squa-dra. Non so se con Karim incampo abbiamo maggior equi-librio perché l’equilibrio di-pende soprattutto da centro-campisti e difensori, è su di lo-ro che pesa maggiormente lacostruzione del nostro giocooffensivo e di conseguenzal’equilibrio generale dellasquadra».

L’APPOGGIO DI RONALDO Car-lo è indeciso: perché Karimnon gioca dal 14 aprile quando

nel derby europeo di andata siè procurato una distorsione allegamento collaterale del gi-nocchio destro, e perché saba-to, quattro giorni fa, nella par-tita contro il Valencia non è an-dato nemmeno in panchina.Benzema ha dalla sua l’appog-gio incondizionato di re Ronal-do, che adora i suoi movimentiche gli aprono spazi mentre hamostrato più volte (e senza ti-mori di non essere visto) loscarso feeling per la posizionedel Chicharito, centravanti daarea che fa una gran fatica aschiodarsi da dove vorrebbearrivare in tromba Cristiano.Carlo vuole fortemente la fina-le e in caso non vorrebbe gio-carla senza Benzema. E alloramedita.

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IL CENTROCAMPISTA

Agente Pogba,licenza di stupireLa Juve gli chiedeuna sera speciale1Non ha 90’ nelle gambe, ma vuole essere protagonista nel teatro più importante

Fabiana Della ValleINVIATA A MADRID

S i può avere stile anchecon uno stecchino in boc-ca e conservare l’elegan-

za anche con la camicia biancamezza dentro e mezza fuori,stropicciata dalla calura di Ma-drid. Paul Pogba calpesta l’erbadella casa Real con il sorrisoscanzonato di un bimbo al lunapark, pronto a godersi ogni mo-mento di una serata che può di-ventare magica. La maestositàdel Bernabeu non lo intimori-sce, anzi lo eccita. Accenna per-sino qualche passo di danza:più che un walkaround il suo èuno stacchetto da ballerino. Qui, sul palcoscenico dell’etoileCristiano Ronaldo, il giocatore

che più di tutti incarna l’idea diperfezione di Pogba, Paul cercala sua prima notte da stella trale stelle.

VERSO LA PERFEZIONE Se po-tesse, porterebbe via al re dellapelota il Pallone d’oro, per met-terlo in mostra nella sua casa diTorino. Per quello ci vorrà anco-ra tempo, stasera intanto prove-rà a rubare a CR7 la scena a casasua. Impresa complicata manon impossibile per Paul, cheha trasformato la straordinarie-tà delle sue giocate nella suanormalità. Pogba nel nostrocampionato è come un adulto inmezzo ai bambini: non c’è par-tita. In Champions League peròè un’altra storia: essere decisivonelle partite che contano è ciòche distingue un giocatore co-me tanti da un campione. Paulha segnato un solo gol in questaCoppa, e non è stato uno qualsi-asi: il 3-2 nella gara con l’Olym-piacos, quella della metamorfo-si bianconera nel giardino euro-peo: da brutto anatroccolo a ci-gno. Nei quar ti e nellasemifinale di andata ha soffertoin tribuna, ora che è tornatocerca il gol della consacrazione.

MATURITA’ Fino all’ultimo hatemuto di non poter parteciparealla serata di gala più importan-te dell’anno. Proprio lui che èsempre uno dei più attesi neglieventi planetari. Un brutto mo-vimento a Dortmund, serataimportante ma meno glamourdi quella di Madrid, ha rischiatodi fargli perdere l’appuntamen-to con la storia. Ma la forza divolontà spesso aiuta a superareostacoli apparentemente insor-montabili. «Pogba è un giocato-re straordinario, ora potrà di-mostrare il proprio valore conuna partita di grande maturi-tà», ha detto Allegri. «Non im-porta se Paul non ha i 90 minutinelle gambe, l’importante è chene faccia 60-70 ai suoi livelli.Questo sì che potrebbe renderetutto più semplice», ha aggiun-to Buffon. Se c’è una cosa che aPogba riesce a meraviglia, è farapparire normale anche la gio-cata più impensabile. Il pubbli-co del Bernabeu ha il palato fi-ne, riuscire ad ammutolirlo è unprimo passo verso la perfezio-ne. E verso il Pallone d’oro.

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ChampionsRRitorno semifinali

Voilà: un po’ di Francia in piùDa sinistra Karim Benzema, 27 anni, e Paul Pogba, 22 IPP-FORTE

7MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

8 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sarà l’inferno o il paradiso

CARLO SEMPREIN ALTALENA

SE ESCE PUÒ FINIRE COME DEL BOSQUE

Luis nel 2003 perse con la Juve e Perez lo cacciò nonostante i titoli. Ancelotti guarda al record: «Nessuno 2 Champions di fila»

fANCELOTTIALLENATORE REAL MADRID

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

I l 14 maggio 2003 il Madriddi Del Bosque perse 3-1 aTorino contro la Juventus

di Lippi e sulla panchina del fu-turo Marchese di Spagna calò ilpesante sipario dell’incontenta-bile Florentino Perez. All’anda-ta (6 maggio) al Bernabeu ilMadrid aveva vinto 2-1. Datequasi identiche a quelle di que-sta semifinale, stesse squadre,

stessa assurda instabilità delbanquillo del Madrid. Carlo An-celotti ha vinto la Champions loscorso anno, Del Bosque l’avevavinta nel 2002. Di più: il futuroct del primo Mondiale dellaRoja viaggiava a un trofeo im-portante a stagione: subito laChampions nel 2000, la Liganel 2001, la Champions nel2002, la Liga in quello stesso2003. Era a 7 titoli in 3 stagionie mezza. Eppure in una caldaserata del giugno 2003 fu eso-nerato. Giunta direttiva riunitain un ristorante madrileno, trauna crocchetta, una fettina dijamon e un pezzo di carne alsangue la votazione fu unani-me: «Adios, Vicente».

DECISIONE SCELLERATA Bastipensare che da allora col pode-roso Perez il Real ha vinto solouna Liga su 9 (e siamo quasi

certamente a 10…), con Mou-rinho nel 2012. E il club ha do-vuto aspettare 12 anni per ri-vincere una Champions quan-do con del Bosque ne aveva al-zate due in 3 anni. Il Madridiniziò un declino irreversibile,Florentino si dimise nel febbra-io 2006 ed è tornato nel 2009.Gli hanno imposto Pellegrini,non lo sopportava e se n’è libe-rato in malo modo. Poi il trien-nio sturm und drang con Mou, ela pace ancelottiana. Che ha portato la Décima ma non hafatto breccia nel cuore di Perez:la sua panca ha cominciato aperdere aderenza nella prima-vera 2014 e un anno dopo ballaancora.

APPELLO ALL’UNITÀ Come perDel Bosque l’eventuale cadutacontro la Juve potrebbe esserefatale. Già nei quarti control’Atletico per Carlo era «vincereo partire», ora ci risiamo. Ance-lotti ha una tattica infallibile,quella del sorriso. Ieri l’ha sfo-derato per accogliere la stampaitaliana, per rispondere a quel-la spagnola e per lanciare ungrande appello all’unità, misu-ra anti-fischi soprattutto perCasillas: «Tutto il madridismosa quanto è importante questagara, il pubblico ci ha dato unagrande mano in passato, pensoalle gare con l’Atletico quest’an-no o col Bayern l’anno scorso, eso che con la Juve sarà lo stesso:il madridismo sarà uno solo».

PER LA STORIA Lui in quel2003 vinceva la prima Cham-pions da allenatore, a Manche-ster contro Lippi: «Berlusconimi chiese di partecipare allariunione tecnica con la squadra– ha raccontato in tv da Chiam-bretti – e alla fine si prese unodei foglietti con le idee tatticheche avevo preparato per i gioca-tori. Qualche anno dopo lo ri-spolverò da Bruno Vespa dicen-do che erano le mosse studiateinsieme». Carlo è abituato a vo-lare molto più alto dei suoi pre-sidenti: «Noi vogliamo fare lastoria di questa competizione.Nessuno è mai riuscito a vince-re la Champions due anni di filae nemmeno ad arrivare in fina-le consecutivamente. Noi sia-mo qui per questo, per provarci.Era il nostro obiettivo dall’ini-zio della stagione e la presenzadella Juventus non aggiungesapore a una sfida già grandis-sima. Abbiamo una voglia in-credibile di questa finale». Perse stessi.

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MAX AL MASSIMO «IL MIO SOGNO

È VINCERE TANTE CHAMPIONS»

«Al Bernabeu è impossibile giocare per lo 0-0: dovremo cercare di tenere ancora di più la palla rispetto all’andata»

fALLEGRIALLENATORE JUVENTUS

Alessandra BocciINVIATA A MADRID

C he cosa fanno i gene-rali prima delle gran-di battaglie? «Non lo

so. Io dormo. L’importantepoi sarà non dormire in pan-china, quello sarebbe gra-ve». A una notte di distanza,calda più che tenera, dallapartita più importante dellasua carriera, MassimilianoAllegri mantiene il parlareasciutto e il sorriso pronto.

Va a dare un’occhiata al Berna-beu, saluta Sacchi che gli chie-de come va e risponde «eh, be-ne, c’è il sole, è una bella gior-nata». Tutto a posto. Anche sefa caldo («Parecchio, ma il cal-do ci sarà anche per loro»), an-che se gioca Benzema invece diChicharito («Per noi è ugua-le»), anche se un cronista ma-drileno confessa di non sapermai dire se il Madrid gioca 4-4-2 o 4-3-3. «C’è grande dibat-tito», aggiunge speranzoso. In-teressante, sembra pensare Al-legri: non alza il sopracciglio come Ancelotti, ma ha unabuona dose di ironia dipinta infaccia quando ribatte: «Noncambia niente». Ecco. Noncambia niente perché il Madridha giocatori fortissimi, noncambia niente perché CristianoRonaldo è da fantasy football,non cambia niente perché il

Real segna sempre in Europa incasa forse da 80 partite, scher-za Buffon. Allegri è lì, fa fintadi essere beato e tranquillo emagari un po’ lo è. «L’emozionec’è sempre, ma quando cominciad allenare il sogno è vincereuna Champions o magari più diuna, se sei bravo e fortunato».Mai porre limiti alla provviden-za.

NUMERI Niente sembra scalfi-re l’imperturbabilità di Massida Livorno, arrivato alla Juveall’improvviso, accolto in modopoco lieto e capace di arrampi-carsi con la sua squadra, ina-spettato, fra le quattro grandid’Europa. In realtà, l’arma leta-le è la statistica: Allegri è scara-mantico in modo profondo einconfessabile e quando gli ri-cordano che la Juve con il 2-1all’andata si è sempre qualifi-cata ha un sussulto, poi si ri-compone. «Sono solo statisti-che. Io so che saranno 95 mi-nuti, interminabili. So che bi-sognerà gestire la partita in uncerto modo: con il Monaco sipoteva giocare per lo 0-0, vistoil tipo di squadra, al Bernabeuè impossibile e allora bisogneràessere ancora più bravi rispettoall’andata, quando il possessopalla è stato equilibrato. Do-vremo cercare di tenere la pallaancora di più». Lapalissiano. Sela palla ce l’hai tu, gli altri nonpossono segnare.

ATTESA Le informazioni basi-che sulla formazione, le frasiripetute mille volte fanno daschermo a pensieri che vortico-samente girano. C’è da scom-mettere che ci sarà caos calmodentro Allegri quando entreràin campo. «Io prima di tutti do-vrò restare sereno perché an-che la squadra lo sia». Concetticome «non abbiamo nulla daperdere», non compaiono nelparlato juventino alla vigilia diquesto match. Non sarebberoneppure graditi in società: laJuve non si sente un’imbucataal banchetto dei grandi club eda perdere c’è molto, i soldi cheservirebbero a fare un mercatoancora più ricco, una finale chenon arriva da 12 anni. Allegrinel 2003 chiudeva la carriera da giocatore nell’Aglianese, manon ha mai dubitato di poterarrivare ai piani alti. Di gradinine ha saliti parecchi e non ècontento. «Anche 0-0 soffren-do va bene, basta andare in fi-nale». Poi, com’è noto, ci si puòaccomodare al circo.

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IKER FISCHIATO

Anche BabyJamesa difesa di Casillas«Merita rispetto»Fabiana Della ValleINVIATA A MADRID

C hissà quante volte avràpensato e ripensato allatraversa, a quel piede di

Sturaro che ha deviato quantobastava un pallone destinato aentrare in porta. «E’ stata unacosa incredibile, una di quelleche capitano raramente», haraccontato James Rodriguezqualche giorno fa. E’ successoproprio a lui, l’uomo per cuiFlorentino Perez ha speso 80milioni dopo le meraviglie conla Colombia al Mondiale brasi-liano. Il galattico che forse tie-ne più di tutti alla Champions

League, perché lui non corre ilrischio di avere la pancia pie-na: è l’unico dei titolari a nonaver ancora sollevato questaCoppa. L’Europa League con-quistata con il Porto è conside-rata robetta a queste latitudinistellari.

GIU’ LE MANI DA IKER Per que-sto subito dopo la gara dell’an-data aveva usato toni forti («AlBernabeu dobbiamo scenderein campo per uccidere la Ju-ve») e ieri ha definito la semifi-nale di ritorno «una partitaepica». Però ci vorrà la collabo-razione di tutti, in campo e fuo-ri. «Casillas è il nostro capitano- ha detto a difesa del portiere

-, ha vinto molto finora e biso-gna aver rispetto per lui. Quan-do è in campo è concentrato enon pensa ai fischi. Se il Berna-beu fischia qualcuno di noi, ècome se i fischi fossero per tut-ti. Dobbiamo restare uniti eaiutarci. Con la Juve dovremoavere pazienza per trovare spa-zi e crearci delle occasioni. Ab-biamo i giocatori giusti per riu-scirci». James è uno dei primidella lista, sempre che non cisiano Sturaro e la traversa a ro-vinargli la festa.

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James Rodriguez, 23 anni AFP

IL PORTIERE

L’ordine di Buffon«Uscire dal camposenza rimpianti»INVIATO A MADRID

L a partita dell’orgoglio.Gigi Buffon la chiamacosì, perché c’era quan-

do la Juve ha giocato in B ec’è adesso, a 90 lunghissimiminuti da una finale lunga-mente attesa. Da Berlino2006, il titolo mondiale pri-ma della discesa, a Berlino2015, con la coppa europealì ad aspettare: sarebbe tuttobello, un cerchio simbolico,gli fanno notare, ma Buffonsa che prima lo attende ilBernabeu e per ora non si la-scia distrarre dai sogni. «Searrivassi a Berlino manche-

rebbe ancora qualcosa, perchénon è previsto andare a fare ilturista in finale, quindi pensia-mo all’oggi. Dobbiamo usciredal campo senza rimpianti, poiaccada quel che deve accadere.Non si fanno mai gli anticorpiall’emozione di queste sfide, secapitasse dovrei pensare dismetterla con l’agonismo.L’esperienza però aiuta, sai chetipo di sfida ti aspetta e sei pre-parato».

QUALITA’ E SACRIFICIO Unacarezza a Casillas: «La contesta-zione è un gesto ingrato, inau-dito per un professionista comeIker». Un elogio a Tevez: «Untrascinatore che capisce i mo-

menti difficili e sa sacrificarsi».Una speranza appiccicata comeun francobollo su Pogba: «An-che se non ha i 90’ nelle gambe,l’importante è che ne abbia 60 o70 con la sua qualità». Una pro-messa per se stesso e la squa-dra: «Giocare in maniera intel-ligente, senza snaturarsi trop-po. Quando arrivi a questo pun-to qualcosa da perdere ce l’hai,e lo senti». Buffon al Bernabeuha già perso più volte, ma nep-pure questo gli fa paura.

al.bo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianluigi Buffon, 37 anni LAPRESSE

ChampionsRRitorno semifinali

9MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Juve, quanto corri. Sei già a Berlino 1In 11 gare ha percorso 1.243 km, più della distanza Torino-Olympiastadion. Il Real è molto più indietro

IL CONFRONTO COL MADRID E LA SVOLTA NATA A DORTMUND

CLASSIFICA CHILOMETRI CORSI A PARTITA NELLA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA

CHILOMETRI CORSI NELLE GARE A ELIMINAZIONE DIRETTA CHILOMETRI CORSI DALLA JUVENTUS FASCIA A DUE VELOCITÀ

Real Madrid Juventus MARCELOMedia partite da titolare 9,963 km

LICHTSTEINERMedia partite da titolare 11,180 km

Shakhtar

104,760

Psg

107,190

Chelsea

107,258

Real Madrid107,802

Atletico

108,934

Bayern

111,002

Monaco

111,316

City

111,783

Arsenal

112,022

Bayer

112,539

Barcellona

113,870

Borussia

114,726

Juventus116,108

Porto

117,239

Basilea

118,720

Schalke

119,375

GIRONI OTTAVI QUARTI SEMIFINALI

SEMIFINALEANDATA 115,656

108,076Juve-Real M.

QUARTIRITORNO 117,774

102,896Monaco-Juve

Real M.-Atletico M.

QUARTIANDATA 114,144

103,280Juve-Monaco

Atletico M.-Real M.

OTTAVIRITORNO 119,522

113,142Borussia-Juve

Real M.-Schalke

OTTAVIANDATA 113,445

111,615Juve-Borussia

Schalke-Real M.

MEDIA 116,108107,802

JuveReal M.

Juve

Malmö

110,513

Atletico

Juve

106,511

Olymp.

Juve

105,001

Juve

Olymp.

115,694

Malmö

Juve

120,882

Juve

Atletico

104,614

Juve

Borussia

113,445

Borussia

Juve

119,522

Juve

Monaco

114,144

Monaco

Juve

117,774

Juve

Real

115,656

GDS

Luca Bianchin@lucabianchin7

L a maratona di Berlino nonè una corsetta di città: hastorie da raccontare in tut-

te le lingue del mondo. Acco-glie corridori dagli anni Settan-ta, dal 2006 al 2009 ha premia-to Gebrselassie e nel 1990 èpassata attraverso la Porta diBrandeburgo, nella prima edi-zione a Germania unificata. LaJuventus è a Madrid ma in que-sta stagione ha già corso la suamaratona: nelle 11 partite diChampions, i suoi giocatori - ti-tolari e subentrati, Buffon com-preso - hanno percorso 1.243chilometri. Siamo a poco piùdella distanza tra Torino e Ber-lino, come se difensori, centro-campisti e attaccanti si fosseromessi in fila per una staffetta diotto mesi. Nel caso, avrebberoavuto il tempo per vedere laPorta di Brandeburgo e fare ungiro per la città.

116 A 107 La statistica è curiosama diventa significativa se pa-ragonata al dato del Real. LaJuventus ha corso in media 113chilometri a partita, contro i 109 del Madrid. La differenzaacquista peso se si ignorano igironi - partitine per il Bate e ilMaribor, viste con gli occhi dimaggio - e si analizzano solo ot-tavi, quarti e semifinali. La Ju-ve è cresciuta ed è salita a 116chilometri ogni 90 minuti,mentre il Real è sceso a 107,8.Senza calcolatrice, che non ser-ve: gli undici di Allegri corronooltre 8.000 metri più degli av-

versari. La semifinale di andataconferma: Juve 115,656 chilo-metri, Real 108,076. Nei gironinon era successo, i bianchi pertre settimane su sei avevanoportato il contapassi oltre i nu-meri dei bianconeri. Dagli otta-vi, non è mai successo. In me-dia, solo Schalke, Basilea e Por-to - tutte eliminate - hanno cor-so più della Juve. Solo Chelsea,Psg e Shakhtar - tutte eliminate- hanno corso meno del Ma-drid.

CON KLOPP ALLA KLOPP Que-ste cifre, da sole, dicono pochi-no, come ogni preparatore atle-

tico confermerà. Sarebbero daconfrontare con il calcolo deimetri percorsi ad alta intensità,le rilevazioni sulla potenza me-tabolica, il numero di accelera-zioni e decelerazioni. Non sem-pre chi corre di più fa uno sfor-zo maggiore. Non sempre chicorre di più dà più fastidio agliavversari. Però qualcosa si puòdire. Il Real è una squadra chevive (anche) di strappi: non di-sprezza l’andamento lento e ac-celera per fare male all’avversa-rio. La Juve invece ha svoltatotra l’andata e il ritorno contro ilBorussia. A Dortmund ha gio-cato una perfetta partita di ag-

gressione, battendo Klopp sulsuo campo. Storicamente, le ar-mate gialle del biondo sono traquelle che macinano più metri,mentre il Milan di Allegri erauna squadra da cortometrag-gio. Quella sera invece la Juvearrivò a 119,5 chilometri - unTorino-Novi Ligure - e Pereyrasi mossa da destra a sinistra per12.868 metri, il record per unsingolo giocatore della Juve inquesta Champions.

LICHT NUMERO UNO Marchi-sio, Pogba e Vidal sono i più co-stanti: quasi sempre oltre gli 11

chilometri a partita. Tevez fapartita pari con CR7: sempre ti-tolari, quasi sempre in campo,103,9 chilometri totali contro104,8. Pirlo è sottovalutato:quando gioca almeno 75 minu-ti va sempre oltre i 10.000 me-tri, che Gebrselassie una voltaha corso in 26 minuti e 22 se-condi. I re della maratona peròsono Lichtsteiner e Chiellini, gliunici oltre i 115 chilometricomplessivi. Stephan stravinceil confronto con Marcelo e percapire basta guardarli: uno è untreno ad andamento costante,l’altro un Vespino che sprinta.

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ChampionsRRitorno semifinali

G E R M A N I A

I T A L I ATorino

Berlino

Juventus StadiumJuventus Stadium

OlympiastadionOlympiastadion

1.146 km1.146 km

Distanza percorsadalla Juve in questaChampions: 1.243 km

10

LA MOVIOLAdi FRANCESCO CENITI

NO GOL FANTASMA DI LEWANDOWSKIE’ REGOLAREIL PARI DEL BARÇA

Clattenburg esce bene dalla semifinale anche grazie a un paio di ottime chiamate dei collaboratori. Avranno esultato pure Platini e Collinaquando nel primo tempo l’addizionale Marriner, non intervenendo, è stato bravo nel valutare un possibile caso di gol fantasma: sulla respinta di Ter Stegen, dopo un tiro di Lewandowski smorzato dal portiere, il pallone non aveva superato del tutto la linea di porta. Sul resto: regolare il pari Barça, non c’è offside di Suarez smarcato in modo magnifico da Messi. In avvio rigore chiesto dal Bayern: Piqué respinge di fianco su Thiago

Neymar stronca le illusioni 1Una doppietta del brasiliano, assistito da Suarez, ribalta il vantaggio-lampo di Benatia L’orgoglioso Bayern vince con Lewandowski e Müller, ma a Berlino va il Barcellona

LA PARTITA AI RAGGI X

Corsa, cuore, ideeTessera Suarez:con lui il mosaicoè completato1L’uruguaiano si integra alla perfezionecon Messi e Neymar. Attacca gli spazie innesca le reti che valgono la finale

Fabio LicariINVIATO A MONACO

E uno, ma si sapeva che sa-rebbe stato il Barcellona.Probabilmente la doman-

da d’attualità non è più chi lofermerà, visto che la missionepare possibile (anche se compiu-ta dal Bayern a qualificazioneormai blindata). La domanda è:chi mai al mondo può fermarequei tre? E non ci si sono risposteall’orizzonte. Messi, Suarez eNeymar sono devastanti. Sonola bellezza assoluta del calcioperché lo spettacolo istintivoche offrono è sempre al serviziodel risultato: ieri Messi a inven-tare, Suarez rifinire, Neymarconcludere due volte da campio-ne, domani a ruoli invertiti. So-no i fenomeni che potrebbero consegnare al Barcellona laquinta Champions della storia.Né la Juve, come ci auguriamo,né il Real possono paragonarsi aquesta implacabile macchina digioco e gol riplasmata da LuisEnrique. L’unica è che, chiunquel’affronti, avrà il teorico vantag-gio di farlo in 90’: due sfide sonostate troppe anche per il Bayernche esce con un bel 3-2, ma si

conferma una categoria sotto.Per gli assenti Robben e Ribery,sì. E forse anche per troppe va-riabili tattiche di Guardiola chefiniscono con l’inceppare i mec-canismi.

RISCHIO PEP D’altra parte nonera facile preparare una sfida datutto in una notte, con tre gol dar e c u p e r a r e .Guardiola s’in-venta però un’al-tra formula dellesue, cominciandodi fatto con un 3-4-2-1 rischiosissi-mo: che costringeXabi Alonso a fa-re il centrale suSuarez, semprepiù basso degliesterni Rafinha eBernat, un po’lontano dalla ma-novra nelle zone che contano.Non è il solito play che si abbassanella difesa a quattro, sia chiaro,è proprio uno stopper: Pep con-fida nel suo sacrifico, e nella sor-presa del Barça, per tentare ilcolpaccio. Con il resto delBayern altissimo e in pressione.L’effetto dura però soltanto unquarto d’ora: nel quale il Bayern

schiaccia obiettivamente il Bar-cellona, gli impedisce di respira-re – come all’andata, ma a partiinverse – e crea occasioni com-preso il gol immediato, testa diBenatia su angolo, minuto 7. C’ètutto il tempo per recuperare,pensano i 70mila, ma non han-no fatto i conti, loro come Guar-diola, con i tre «mammasantissi-

ma» là davanti.

LOS TRES CA-BALLEROS E queitre capiscono chegli equilibri unpo’ fragili, ancheper motivi psico-logici, della dife-sa tedesca posso-no essere scardi-nati con un po’ difantasia. E poi itedeschi si muo-vono troppo sulla

scacchiera. Messi arretra alloraa prendere palla e dettare il lan-cio, Suarez s’allarga a destra,Neymar affonda sull’altro ver-sante. Come per magia, le dueazioni che ribaltano il risultato echiudono il discorso finale, tra il15’ e il 29’, sono quasi speculari.Con l’argentino (una volta dipiede, l’altra di testa) che lancia

l’uruguaiano che incrocia per ilbrasiliano (in gol da 7 gare di fi-la). Non è un barzelletta, nonper il Bayern almeno. Neymarnon è controllabile da Rafinha-Boateng, Suarez aggredisce Ber-nat-Benatia, e ci sono sempre quei meccanismi che saltano,quelle posizioni indefinite, que-gli esterni troppo avanti. Sia co-me sia, proprio quello di cui ave-vano bisogno i tre fenomeni.

RIMONTA BAYERN Con tutto il

bene possibile per il Bayern, lapartita finisce qui. Guardiolacorre ai ripari passando al 4-2-3-1 virato spesso in 4-1-4-1, mail guaio è fatto. La prima versio-ne ha infatti sprecato Lahm trop-po largo e avanti a destra, man-co fosse Robben, e non lo è. Enon ha fatto del bene neanche aThiago Alcantara, molto più uti-le quando si sposta accanto alplay e sfianca Iniesta. Non è tut-ta colpa del tecnico, ma nonsempre tante soluzioni sono un

bene. Se il risultato premia ilBayern – nel secondo tempo pa-reggia Lewandowski «scherzan-do» Mascherano, poi chiude ilconto del 3-2 Müller – non si puònascondere il fatto che il Barçaavesse ormai la testa tra Berlinoe la Liga da conquistare nelweekend. Però qualche appuntogli osservatori di Juve e Reall’avranno preso.

DIFESA E PRESSING Una cosada non fare è alzarsi troppo e co-stringere il Barça ad abbassarsi,lasciandogli ripartenze fulmi-nanti: non è più il tiqui-taka dadieci passaggi, per il gol ne ba-stano tre. Poi la difesa qualcheinsicurezza la mostra, soprattut-to Piqué, e non sempre Ter Ste-gen potrà ripetere miracoli. Infi-ne Iniesta non può sempre na-scondere la palla, soprattutto seaggredito in profondità comepotrebbe fare, per esempio, Vi-dal. Se mai la Juve dovesse af-frontare il Barça è lì in mezzoche dovrebbe costruire la parti-ta, e poi con l’anticipo sui tre al-trimenti incontrollabili. Se, se,se. Aspettiamo il Real e poi si ve-drà, intanto celebriamo questoBarça da paura.

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Alex FrosioTwitter @alexfrosio

Q uel morso a Chiellini - che gli costò la pri-ma parte di stagione per squalifica - hadistratto l’attenzione dalle sue straordi-narie qualità, la convivenza con Messi e

Neymar, ancora più «cannibali» di lui quando sitratta di gol, ha un po’ eclissato le sue doti digoleador. Ma mai sottovalutare Luis Suarez.L’acquisto estivo da parte del Barcellona è forseil più azzeccato degli ultimi anni, perché i cata-lani hanno finalmente trovato la tessera giustaper completare il trio con Leo e Ney. L’argentinoè un solista fuori categoria, perché vince da soloma è anche capace di ispirare i compagni. Il bra-siliano è - soprattutto - un fantastico «finisseur».Suarez invece è l’addetto alla profondità. Equando può andare a prendersi lo spazio, diven-ta inarrestabile. Con lui, il Barça ha ritrovato ilcentravanti, un centravanti funzionale (ricorda-te le accuse all’Ibrahimovic blaugrana, il «tap-po» che saturava l’attacco?). E perfettamente in-tegrato con gli altri due. Insieme, possono farsaltare da soli il sistema difensivo avversario.

TRE CONTRO SETTE Riguardare, nello specifico,il primo gol di ieri sera: sono loro tre contro settegiocatori del Bayern. Finiscono per segnare aporta vuota: perché Messi, in posizione da regi-sta offensivo partendo da destra e accentrando-si (come faceva prima dell’invenzione del «falsonueve» guardiolesco), inventa il filtrante, Sua-rez attacca lo spazio passando alle spalle di Be-natia, Neymar è lì pronto davanti alla porta. Sulsecondo, altra invasione di Suarez che scatta incampo aperto sulla spizzata di Messi, ma lì c’è lacomplicità di Benatia che esce improvvidamen-te per andare al contrasto aereo. Nella magicacombinazione deve esserci anche qualcosa diLuis Enrique. Lo stesso che, nei giorni romani,dovette leggere «Luis vattene da Roma, s’è libe-rato er posto ar Barcellona» su uno striscione al-l’Olimpico. Che non parli con i suoi tre tenori èuna voce che gira, di certo li ha convinti a nongiocare da soli ma per la squadra. Si vede quan-do chiede ai due presunti esterni, cioè Messi eNeymar, di rientrare e coprire, oltre che pressa-re davanti. Ney ha recuperato ben 9 palloni, piùdi tutti nel Barça, Leo 4, cui ha aggiunto 3 con-trasti vinti su 4.

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LA MOSSA

NEYMAR SUAREZ

MESSI

MOVIMENTOPASSAGGIO

GDS

BAYERN 3 2 BARCELLONA

MARCATORI Benatia (Bay) al 7’, Neymar (Bar) al 15’ e al 29’ p.t.; Lewandowski (Bay) al 14’, Müller (Bay) al 29’ s.t.

ARBITRO Clattenburg (Inghilterra). NOTE spettatori 70mila circa. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 2-0. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

(3-4-2-1)Neuer; Boateng, X. Alonso, Benatia; Rafinha, T. Alcantara, Schweinsteiger (dal 42’ J. Martinez), Bernat; Lahm (dal 23’ s.t. Rode), Müller (dal 42’ Götze); Lewandowski.PANCHINA Reina, Dante, Pizarro, Weiser. ALLENATORE Guardiola.CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 30’ p.t.; 4-1-4-1 dal 1’ s.t.; 4-2-3-1 dal 23’ s.t.BARICENTRO MEDIO 53,9 metriESPULSI nessuno. AMMONITI Rafinha, T. Alcantara, X. Alonso, Rode per g.s; Lewandowski per c.n.r.

(4-3-3)Ter Stegen; D. Alves, Piqué, Mascherano, J. Alba; Rakitic (dal 26’ s.t. Mathieu), Busquets, Iniesta (dal 30’ s.t. Xavi); Messi, Suarez (dal 1’ s.t. Pedro), Neymar.PANCHINA Bravo, Adriano, Bartra, Rafinha A.ALLENATORE Luis Enrique.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 42,2mESPULSI nessuno.AMMONITI Rakitic e Pedro per gioco scorretto.

ChampionsRRitorno semifinali

Messi non segna, ma ispira. Luis Enrique elimina l’amico Guardiola

Alla fine l’Allianz Arena applaude l’orgogliosa e inutile vittoria dei bavaresi

LA CHIAVE

La gioia del Barcellona dopo il gol di Neymar, sommerso dai compagni, che ha stoppato sul nascere le ambizioni del Bayern su una possibile rimonta. A destra lo sconforto di Lewandowski AP

11MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fSFIDA NELLA SFIDA

NEYMARUn brasiliano contro i tedeschi Due gol per vendicare quel 7-11La punta del Barça, infortunato, non era in campo l’8 luglio a Belo Horizonte quando la Germania inflisse alla Seleçao una disfatta storica. Dopo il gol dell’andata, altri due a Neuer

I NUMERI

11� I gol segnati da Neymar in tutte le competizioni con il Barcellona nelle ultime 10 partite: il brasiliano è andato a segno in 9 gare

9� le reti realizzate da Neymar in questa edizione di Champions: è il primo giocatore oltre a Messi a riuscirci dai tempi di Rivaldo nel 1999-2000

8� A Berlino il Barcellona giocherà la sua ottava finale di Champions/Coppa Campioni. Finora il bilancio è di quattro vittorie e tre sconfitte

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A MONACO DI BAVIERA

I l Brasile singhiozzava davan-ti alla televisione, dieci mesifa; molti passavano la notte

lacrimando nel piazzale del-l’ospedale dove era stato traspor-tato O Neymar, perché loro parla-no sempre con l’articolo davantiai nomi. Oppure basta O Ney, co-me Pelè, detto O Rei. Il figlio diun popolo che si commuovevanon vide Neuer dal campo, nellapartita successiva. Lo ha ritrova-to in queste due semifinali. A Bar-cellona gli diede quasi un appun-tamento, con la pugnalata del 3-0all’ultimo istante: il mattatoreera stato Messi, ma Neymar aspi-rava ad altri frontali con il portie-re gigante. Li ha avuti subito, inneanche mezz’ora, rendendoinutile tutto che ciò che è avvenu-to dopo, anche il successo dei ros-si. Non è soltanto la tecnica a im-balsamare il Bayern, colpisce an-che la freddezza. Neymar brasi-liano gelido come un tedesco, omeglio come i tedeschi fecero conil Brasile, quando la famosa garasuccessiva a quella dell’infortu-nio era la semifinale mondiale. Enessuno si fermò fino a toccare il7-1. Personale e non così enorme,ma la si può chiamare vendetta.

IN VIAGGIO L’autostrada che daMonaco porta a Berlino nasce afianco dello stadio. Verrebbe vo-glia a tanti tifosi catalani di usciredall’Allianz Arena e puntare subi-to verso Nord. Il Barcellona inte-

so come squadra invece deve perforza tornare sul Mediterraneo: èatteso da altri match ball per latripletta, anzi il triplet, alla cata-lana. Prima del 6 giugno, Luis En-rique potrebbe baciare i trofeidella Liga e della coppa naziona-le. Tris al debutto in blaugrana,sembra proprio Pep Guardiola.Ma non lo è, come si era già capi-to ed è stato confermato a Mona-co. Ha un contropiede letale enon il possesso che sfinisce. Hatre attaccanti simili come morfo-logia e senso del gol, sanno ruba-

re la profondità in un attimo emassacrare chi si prende quelvento in faccia. Messi-Suarez-Neymar: bilancio complessivo114 reti stagionali. Parziale dellesemifinali: doppietta dell’argen-tino (più un assist), tre centri delbrasiliano, primo oltre a Messi araggiungere quota nove in Cham-pions dai tempi di Rivaldo (99-2000). Due inviti dell’uruguaia-no. E anche i penultimi passaggisono stati spesso roba loro. Ap-plausi.

I FAVORITI Il Barcellona ha cal-pestato il cuore catalano di PepGuardiola, ma non lo ha umilia-to, ieri. L’uomo dalle sei semifina-li in sei partecipazioni ha mostra-to cosa può essere il Bayern alcompleto. Ora tutto il clan blau-grana tifa per la Juventus: nonper presunta superiorità, ma per-ché il Clasico da Champions por-terebbe tensioni in quantità indu-striale. Ma chiunque arrivi nonsarà favorito di fronte a questoBarcellona che esce con unasconfitta indolore dall’AllianzArena e vorrebbe imboccare subi-to l’autostrada per Berlino. È laA9, se qualcuno volesse partireoggi.

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� Al fischio finale i giocatori del Bayern ringraziano i tifosi con un lungo giro di campo. «Grande pubblico – spiega Müller – mi è venuta la pelle d’oca. Nel primo tempo abbiamo creato tante occasioni ma poi abbiamo preso di nuovo gol evitabili. Abbiamo dimostrato di poter giocare al loro livello ma non è bastato». Un’opinione condivisa dal capitano Lahm: «Avevamo creduto al miracolo ma abbiamo fatto di nuovo troppi errori e non abbiamo perso oggi la finale». «All’andata abbiamo preso troppi gol», conferma Neuer. Luis Enrique non vuole innescare polemiche: «La vittoria contro Pep non significa nulla, siamo amici e siamo contenti se l’altro vince. Non abbiamo sofferto come pensavo ma l’avversario è forte e si può perdere». Il risultato finale brucia per Ter Stegen: «Abbiamoperso il pallino del gioco e non doveva succedere. Ora però andiamo a Berlino per prenderci la Coppa». Guardiola tiene a lungo i suoi nello spogliatoio: «Ho ringraziato la squadra per la stagione. Abbiamo vinto la Bundesliga nonostante tutte le difficoltà. Non gioco contro la critica ma voglio che i tifosi vedano un bel gioco e io sono orgoglioso di allenare il Bayern. Götze? Sono scelte, ma resta un grande giocatore».

Gianluca Spessot

DELUSIONE BAYERN

La resa di Müller«Troppi errori,come all’andata»

Il brasiliano Neymar, 23 anni, alla seconda stagione nel Barcellona AFP

12 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Non modifica il Bayern: formazione identica a quella del 3-0 e inizio con Xabi Alonsobassissimo. Linea travolta dalla velocità dei contropiede catalani, lui cambia e ricambia fino al sorpasso.

NEUERUn disturbo alla vigilia aveva allarmato il Bayern. E’ al suo posto ma viene sempre superato sugli assist di Suarez.E si arrabbia.

6

6

IL TECNICOGUARDIOLA

BAYERN

7

� PARATE 2� RINVII 1� PRESE ALTE 1

RAFINHAQuesta volta parte sul binario destro, più avanzato dei centrali per il doppio ruolo, ma lascia troppa aria sul suo settore: e Neymar va.

5,5

� CROSS 2� RECUPERI 8� PASSAGGI 42

J. BOATENGL’emblema della umiliazione al Camp Nou, con quel capitombolo sulla finta di Messi.Non si riscatta, in ritardo su Neymar.

5,5

� CONTRASTI 2� LANCI 5� PASSAGGI 54

T. ALCANTARAPiù di uno slalom eccellente per dimostrare che la settimana scorsa non era lui. Però gli inviti spesso non portano all’esultanza.

7

� TIRI 0� RECUPERI 6� PASSAGGI 65

MÜLLERQuattro reti in quattro partite contro il Barcellona. Manca il raddoppio quando ancora il match è aperto, poi trova il 7° gol in Champions.

7

� TIRI 5� SPONDE 2� DRIBBLING 2

XABI ALONSOInizia piantato fra i centrali, da difensore aggiunto, poi si sposta e quando si alza resta il buco per il raddoppio. Dopo è lineare nel possesso.

6

� CONTRASTI 4� LANCI 0� PASSAGGI 76

SCHWEINSTEIGERNon si nasconde nella boscaglia del centrocampo, cresce nel secondo tempo e si infila nelle scene dei gol del sorpasso.

6,5

� TIRI 2� RECUPERI 7� PASSAGGI 46

BENATIACome conquista-re subito l’attenzione del mondo: gol di testa e rivali in ansia. Ma poi è artigianato sofferente nel cuore della difesa.

6

� CONTRASTI 4� LANCI 3� PASSAGGI 68

BERNATAvrà anche rivisto la partita disastrosa di Barcellona, cerca di sistemare le pendenze con il recente passato. Ci riesce solo a tratti.

6

� CROSS 2� RECUPERI 6� PASSAGGI 44

RODEDentro da metà ripresa al posto di Lahm, viene ammonito per fermare Messi. Almeno riesce a prenderlo.

6

� TIRI 0� SPONDE 2� DRIBBLING 1

BOATENG SOFFREANCHE A MONACOMÜLLER SEGNAALCANTARA VA

CLATTENBURG Vede bene subito quando non fischia il rigore richiesto (fianco di Piqué), viene poi assistito alla perfezione sul primo gol di Neymar, non in fuorigioco, e sulla parata sulla linea di Ter Stegen.

� TIRI 0 � SPONDE 4� DRIBBLING 1

Come con il Porto, viene allargato molto a destra dell’attacco. Ma non sempre può trasformarsi in Robben, qualche traversone va fuori misura. E Guardiola lo cambia a metà ripresa.

5,5

IL PEGGIORELAHM

� TIRI 4 � SPONDE 2� DRIBBLING 2

Ancora mascherato, di nuovo pungente in area. Anche se la pugnalata per far sperare arriva quando ormai non si spera più, è l’emblema del Bayern che non molla. Per lui 22 gol in Champions dal 2012.

7,5

IL MIGLIORELEWANDOWSKI

LE PAGELLE di PIERFRANCESCO ARCHETTI

La finale è il coronamento di una stagione straordinaria: ora deve raccogliere i frutti, o meglio i trofei. La partita invece mostra troppe crepe dietro, ma i suoi erano già a Berlino dopo mezzora.

TER STEGENL’andata era sembrata una vacanza, questa è una dimostrazione di potenza. Salva i suoi in mezza dozzinadi scene batticuore.

7

7

IL TECNICOLUIS ENRIQUE

BARCELLONA

7

� PARATE 5� RINVII 12� PRESE ALTE 3

JORDI ALBAPartecipa talvolta alle azioni avvolgenti sul fianco sinistro, tiene le energie per chi passa dalle sue parti. Non sempre però le sigilla.

6

� CONTRASTI 0� CROSS 0� PASSAGGI 50

MESSIProtagonista all’andata, stavolta è il regista del penultimo passaggio. Due volte fa partire i compagni per il gol, una con una spizzata di testa.

7.5

� TIRI 1� SPONDE 5� DRIBBLING 2

DANIEL ALVESCauto dietro, non è più quello senza freni nel 3-0 del primo match. La fase offensiva risente di questa spinta mancata.

6

� CONTRASTI 3� CROSS 1� PASSAGGI 50

RAKITICSubito fa tuffare Neuer, poi fatica molto nel controllare Schweinsteiger. Viene anche ammonitoe cambiato perché a rischio finale.

5,5

� TIRI 1� RECUPERI 3� PASSAGGI 26

SUAREZIl Toro del trio da 114 reti in questa stagione: testa bassa, corsa rapida e assist appuntiti. Poi esce nell’intervallo.

8

� TIRI 0� SPONDE 3� DRIBBLING 1

BUSQUETSOrdina il pressing in mezzo però quando viene saltato il primo sbarramento si deve schiacciare contro la difesa.

6

� TIRI 0� RECUPERI 4� PASSAGGI 37

MASCHERANOSembra saldo al comando della difesa, invece talvolta si fa disorientare dagli imprevisti, vedi il gol del 2-2.

6

� CONTRASTI 4� LANCI 4� PASSAGGI 34

INIESTAHa festeggiato qui in Baviera il 31° compleanno, ci aggiunge la sua quarta finale con raziocinio e qualche rincorsa di troppo.

6

� TIRI 0� RECUPERI 7� PASSAGGI 35

PEDRODentro nella ripresa al posto di Suarez. Più difensore che attaccante, prende un cartellino giallo per un’entrataccia su Rafinha.

6

� TIRI 0� SPONDE 2� DRIBBLING 0

TER STEGENCONTIENE IL K.O.INIESTA SUDAPIQUE’ SBAGLIA

� CONTRASTI 1 � LANCI 0� PASSAGGI 28

Tenta di anestetizzare gli attaccanti con sistemi che non sono molto efficaci. Ma nel primo tempo ha un tedesco per amico, il portiere. Mentre dopo gli affanni producono il sorpasso indolore.

5,5

IL PEGGIOREPIQUÉ

� TIRI 2 � SPONDE 3� DRIBBLING 3

Poteva anche evitare il k.o. ai suoi se non fosse stato generoso alla fine, servendo Messi invece che tirare. Ma è stato decisivo. Sempre a segno nelle sue ultime 7 gare: 52 gol in 89 presenze col club.

8

IL MIGLIORENEYMAR

BECK 7COLLIN 7

TAYLOR 6,5MARRINER 7

7

ChampionsRRitorno semifinali

GÖTZEHa passato giorni da incubo, criticato ovunque dal presidente all’ultimo tifoso. Ma gioca solo qualche minuto per Müller.

s.v.

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

MARTINEZPasserella finale pure per lui, infortunato tutta la stagione. Risente l’aria della Champions al posto di Schweinsteiger.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 1

XAVIQuando incassa il3-2, Luis Enrique spedisce sul terreno l’esperto leader al postodi Iniesta per tentare di frenare la spinta bavarese. Ci riesce.

6

� TIRI 0� RECUPERI 1� PASSAGGI 9

MATHIEUDentro per Rakitic in pericolo di espulsione. Si piazza in difesa e sposta Mascherano a centrocampo.

6

� TIRI 0� RECUPERI 1� PASSAGGI 7

13MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

14 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Rafa, ultimi veleni«Questo è il calcio italiano di m...» Un turno di stop 1Parma costa al Napoli la squalifica di Benitez e 10 mila euro a Higuain. Furioso De Laurentiis

BAGARRE A FINE GARAFRA INSULTI E ASSALTI

� 1 Benitez mentre segue nervosamente le ultime fasi di Parma-Napoli � 2 La partita è appena finita, nervi tesi fra i giocatori in campo. Volano insulti e minacce � 3 Higuain tenta letteralmente di scagliarsi contro il portiere avversario Mirante ma viene fermato appena in tempo ANSA/LAPRESSE

1

2

3

DOMANI A KIEV

E il Pipita fa paura al Dnipro Segna un gol ogni due partite1L’argentino vuole vincere l’Europa League per avere la certezza della Champions

Gianluca MontiNAPOLI

C inquantuno gol in cento partite con lamaglia del Napoli, ma quello più im-portante deve ancora arrivare. Il botti-

no di Gonzalo Higuain mette paura al Dniproperchè in pratica il Pipita da quando si è vesti-to d’azzurro ha segnato una volta ogni duepartite e dunque, visto che a Parma è rimastoa secco, gli ucraini faranno bene a preoccu-parsi. Volendo essere scaramantici, le paratedi Mirante potrebbero essere un segno del destino. Con il portiere stabiese le cose sonostate chiarite via sms ed anche ieri l’attritopost gara è stato minimizzato dallo stesso Mi-rante.

OBIETTIVO CHAMPIONS Higuain schiumavarabbia perchè per lui giocare il prossimo an-no la Champions è davvero troppo importan-te. Sta facendo l’impossibile per riportare ilNapoli dove lo aveva trovato. Sin qui ha se-gnato sette reti in Europa League e potrebbediventare il capocannoniere della manifesta-zione visto che quelli davanti a lui in questaclassifica (Lukaku dell’Everton e Alan del Sa-lisburgo, entrambi a quota otto) non avrannola possibilità di rimpinguare il proprio botti-no. Mai aveva segnato tanto in Europa il cen-travanti ex Real Madrid e mai Higuain neisuoi anni spagnoli è riuscito ad alzare un tro-feo in campo internazionale. Adesso, è a duegare dalla storia. Il Pipita è stato importante,ma non decisivo, sia nella finale di coppa Ita-lia con la Fiorentina sia in Supercoppa aDoha (doppietta prima dei rigori) contro laJuve. Eppure, non è riuscito a cancellare nel-la mente dei tifosi il ricordo di Cavani cheriaffiora ad ogni prestazione incolore da par-te sua.

CLASSE E CATTIVERIA Così, dopo le varie oc-casioni fallite con il Dnipro, in tanti nuova-mente hanno parlato della cattiveria sotto porta del Matador contrapponendola alla classe cristallina di Higuain, che però talvoltasi compiace un po’ troppo in zona gol. Gonza-lo ha tirato dritto per la sua strada. In questigiorni di veleni si è goduto il sole di Napoliinsieme al fratello manager Nicolas. Il futuroè adesso e passa da Kiev. Scavallato l’ostacoloin finale potrebbe esserci il Siviglia e alloraper lui sarebbe una vera e propria corrida.Contro le difese spagnole ha dimostrato ditrovarsi a suo agio (tra i suoi gol belli più conil Napoli c’è quello contro il Bilbao) e chi loconosce bene dice che si è preparato ad unfinale di stagione con i fiocchi. E quella di do-mani è un’occasione da non lasciarsi sfuggi-re.

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� Oltre ai diffidati Bruno Peres e Amauri, ammoniti a Marassi, il Torino perde per una giornata anche Padelli, squalificato per una espressione blasfema rilevata negli spogliatoi dai collaboratori della Procura federale. Multa di 3 mila euro a Glik per aver insultato il pubblico all’uscita dal campo. Fermati dal Giudice Sportivo, per un turno, altri tredici giocatori: Avramov, Zappacosta e Biava (Atalanta), Schelotto (Chievo), De Maio e Tino Costa (Genoa), Hernanes (Inter), Marchetti e Mauricio (Lazio), Lila (Parma), Florenzi (Roma), Jankovic e Tachtsidis (Verona). Stop di un turno anche per Dejan Stankovic, vice allenatore dell’Udinese. Multate con 10mila euro il Milan per il fascio di luce laser che ha disturbato i giocatori avversari durante la partita e la Roma per l’uso in panchina di una apparecchiatura rice-trasmittente.

LE ALTRE DECISIONI DEL GIUDICE

L’Atalanta ne perde tre Il Torino senza Padelli:stop per bestemmie

Mimmo MalfitanoINVIATO A KIEV (UCRAINA)

P roprio così, a pagare leconseguenze per quantoaccaduto durante e dopo

Parma-Napoli, è stato soltantolui, Rafa Benitez, per il quale ilgiudice sportivo ha decretatouna giornata di squalifica. Lacolpa dell’allenatore spagnoloè stata quella di aver detto,uscendo dal campo: «questo èil calcio italiano di merda».Frase scritta nel proprio rap-porto dall’ispettore della Pro-cura Federale presente allapartita. Un provvedimento cheha colto di sorpresa il tecnico,impegnato a Castelvolturnoper l’allenamento, che - allanotizia - ha avuto una reazionemolto stizzita. La punizione èstata commentata dal suo staffcon grande amarezza, ed è sta-ta definita vergognosa.

UNICO COLPEVOLE Sembra as-surdo che di quanto detto e de-nunciato, nel dopo partita, daRoberto Donadoni e RaffaelePalladino, non sia stata trova-ta nessuna traccia, alcun ri-scontro, nei referti arbitrali.Dunque, né il direttore di gara,Giacomelli, né i due guardali-nee e gli addizionali hannosentito le minacce e gli insultiche si sono scambiati i prota-gonisti. Allora, quando Dona-doni ha parlato d’immondizia,di vergogna, di schifo, a cosa siriferiva se nulla è accaduto?L’unica punizione vera, infatti,è stata quella inflitta a Beni-tez, perché per Gonzalo Hi-guain c’è stata soltanto unamulta di 10.000 euro per laquale Antonio Mirante, tantoper alimentare il papocchio, siè offerto di pagarne una metà.Insomma, il pallone s’è sgon-fiato in sole 24 ore, nonostantela gravità delle accuse lanciatedall’allenatore e dal giocatoredel Parma nei confronti deitesserati del Napoli. Probabil-

mente, ci sarà un’inchiestadella Procura Federale, ma sitratterà di un atto dovuto, per-ché né la sestina arbitrale né irappresentati della stessa Pro-cura, dicevamo, hanno anno-tato nulla di quanto accadutoal Tardini nel tumultuoso do-popartita.

RICORSO La squalifica commi-nata a Rafa Benitez ha manda-to su tutte le furie anche il pre-sidente Aurelio De Laurentiische ha subito contattato il le-

gale della società, Mattia Gras-sani, dandogli mandato di pro-cedere col ricorso. Che verràpresentato nelle prossime ore,contro i provvedimenti adotta-ti dal giudice sportivo nei con-fronti dell’allenatore e di Hi-guain. Ricorso, che se non do-vesse essere accolto, impediràa Benitez di sedere in panchi-na, lunedì sera, nel posticipodi campionato contro il già re-trocesso Cesena. In tal caso, alsuo posto ci sarà Fabio Pec-chia, il secondo.

FUTURO A RISCHIO L’ha trova-ta insopportabile la squalifica,Rafa Benitez, l’ha ritenuta unagrave offesa, alla sua onorabi-lità, perché quella frase è statapronunciata in un momento digrande concitazione, nel belmezzo di un parapiglia che hacoinvolto le due squadre, alle-natori e dirigenti compresi. Ilrischio che il provvedimentodel giudice sportivo possa ave-re forti ripercussioni sulle de-cisioni del tecnico spagnolo,dunque, è abbastanza alto. DeLaurentiis si aspetta una rispo-sta a breve, dopo il colloquioavuto col suo procuratore,Quilon. Ma gli ultimi eventipotrebbero avere un effettodevastante sul progetto tecni-co del Napoli, potrebbero rap-presentare il pretesto definiti-vo perché Benitez sbatta laporta in faccia a questo calcio,da lui offeso e che, probabil-mente, non ha mai sentito suo.

ULTIMI MOMENTI Kiev, dun-que, potrebbe essere una dellesue ultime tappe di questa av-ventura napoletana. E’ qui chedomani sera, col suo Napoli, sigiocherà l’accesso alla finale diEuropa League, un obbiettivoche adesso, più che mai, nonintende fallire. Vuole andarevia, certo, ma da vincitore, la-sciando in eredità al calcio ita-liano un altro dei suoi innume-revoli trofei conquistati.

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Giovanni SardelliFIRENZE

L’ antipasto è stato servitodai primi duemila. Eranoi tifosi ieri allo stadio per

sostenere la Fiorentina per unallenamento, in via eccezionale,svolto a porte aperte. La cena digala sarà invece domani sera da-vanti a 35mila anime. Il luogosarà il medesimo, il Franchi.L’atmosfera no. Perché la chan-ce di ribaltare il pronostico (siparte dallo 0-3 di Siviglia) passaanche dal fuoco di una tifoseriache ci crede.

LA STORIA È QUI Senza gli in-fortunati Vargas e Richards, ol-tre ai soliti noti Rossi e Babacar,la seduta di ieri è iniziata intor-no alle 17. Davanti a 500 tifosiche in pochi minuti sono qua-druplicati. Bandiere e cori d’in-citamento come contorno. Alcu-ni striscioni fuori dallo stadio afar capire l’umore. «Noi ci cre-diamo, voi?» e «La storia è fattaper essere scritta, avanti viola».Anche per lo sfiduciato MarioGomez parole di incoraggia-mento. «Io credo in Gomez, iocredo in voi, siate il loro inferno,sia Firenze il loro incubo» il testodi un altro striscione. Con 10 gol

è il capocannoniere stagionalema le prestazioni non convinco-no e anche i suoi sostenitori piùincalliti cominciano a dubitare.

CHE FARE? Con Joaquin e Salahintoccabili (l’egiziano ha unproblema alla schiena ma gio-cherà), va assegnato il terzo po-sto in attacco. Dubbi tra lo stes-so Gomez e Ilicic, il più in forma.Il panzer è ancora favorito, mala seduta di oggi e la rifinitura didomani mattina scioglieranno ildubbio. Non preoccupano lecondizioni di Gonzalo Rodri-guez e Basanta (ieri hanno fattodifferenziato), neppure il fasti-dio al ginocchio di Savic. Gio-cheranno tutti, anche perché so-no gli unici difensori rimasti. Inmezzo Pizarro, Mati e Borja Va-lero. Servirà segnare almeno tregol, senza subirne alcuno. Du-rissima. Ma vietato mollare.

© RIPRODUZIONE RISERVATALa Fiorentina davanti ai tifosi prima dell’allenamento al Franchi VIOLACHANNEL.TV

Europa LeagueRRitorno semifinali

LA GUIDA

Domani (ore 21.05) si giocano le partite di ritorno delle semifinali di Europa League.

IL PROGRAMMAFIORENTINA-Betis Siviglia (Spa) Andata 0-3. Arbitro Skomina (Slo) Tv diretta Mediaset Premium

Dnipro (Ucr)-NAPOLI (a Kiev)Andata 1-1. Arbitro Mazic (Ser)Tv diretta Canale 5

LA FINALEMercoledì 27 maggio a Varsavia

LE ITALIANEIl trofeo è detenuto dal Siviglia. L’ultima italiana a vincere la competizione - quando si chiamava coppa Uefa - è stato il Parma nel 1999.Mai nessuna ha poi raggiunto la finale

Corsa alla Coppa:finale a Varsaviail 27 maggio

Il club farà ricorso per la sanzione al tecnico. Mirante: «Pago io metà ammenda»

L’episodio allunga lo strappo fra lo spagnolo e l’ambiente: il rinnovo è sempre più difficile

LE REAZIONI

DOMANI CON IL SIVIGLIA

In 2mila all’allenamento: è già bolgiaOra la Fiorentina crede nell’impresa

� FIRENZE (g.sar.) Ci sarà anche Ramón Rodríguez Verdejo, il d.s. del Siviglia conosciuto come «Monchi», oggi tra i relatori all’interno del primocorso per «Osservatori calcistici di società professionistiche» che ha preso il via lunedì a Coverciano. Corso reso possibile dalle modifiche regolamentari apportate nell’ambito dell’Elenco speciale dei Direttori sportivi ed organizzato dal Settore Tecnico Figc con l’Associazione Direttori Sportivi e Segretari. Oggi assieme a «Monchi» sarà relatore anche Filippo Fusco, ex d.s. Bologna. Il programma didattico è composto da 72 ore.

A COVERCIANO

E oggi «Monchi»tiene lezione

15MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie ARCapitale di fuoco

Massimo CecchiniROMA

I l paradosso, in fondo, è che– da addetti ai lavori – allafine sono tutti d’accordo: il

ritiro non serve a nulla. Ma sul-l’altare di una piazza vogliosa dipunizioni esemplari e (cosa nonsecondaria) di una nuova «go-vernabilità» dello spogliatoioche obiettivamente ha persocertezze, il principio viene sa-crificato: la Roma andrà in riti-ro. Anche se con una formulanuova: a giorni alterni. Ovvero,sonno nel centro sportivo di Tri-goria domani; giovedì dopo ce-na il «rompete le righe» e vener-dì e sabato di nuovo tutti den-tro. Morale: l’impressione è chea perderci alla fine sia stato Ru-di Garcia.

VERTICE L’allenatore franceseinfatti, dopo la sconfitta di SanSiro contro l’Inter, aveva tuona-to così: «Non portare la squadrain ritiro è una decisione mia,tutte le decisioni sul gruppo so-no mie... Voi potete portare unesempio che funziona, io altri dieci che non funziona». Era il28 aprile. Appena 14 giorni piùtardi, invece, il tecnico è co-stretto al passo indietro che, tral’altro, neppure accontenta latifoseria più dura, che avrebbevoluto mettere il gruppo inclausura quasi più per spirito divendetta che reale convinzionedi efficacia del metodo. Ripetia-mo, neppure la dirigenza è con-vinta che il ritiro paghi. Ma èdifficile dare torto ai vertici che,al netto della prestazione deicalciatori – giudicati unanime-mente i primi colpevoli della si-tuazione – vedono come in ef-fetti ci sia uno scollamento fradesideri dell’allenatore e pre-stazioni della squadra, ancheper scelte poco felici dello stes-so Garcia. Intendiamoci, Saba-tini chiede spesso conto al fran-cese delle decisioni, così comel’opzione ritiro era già in campo

al fischio finale della partita colMilan, anche se la prima «puni-zione» per tanti giocatori è stataquella di privarli della seratanei locali milanesi. Ieri però c’èstato una sorta di «plenum» acui hanno partecipato il d.g.Baldissoni, Sabatini, il ceo Zan-zi e l’uomo di fiducia del presi-dente Pallotta, Alex Zecca, oltrenaturalmente a Garcia. Decisoil ritiro – a singhiozzo perché te-mono che i giocatori si brucinoil cervello fra cellulari, tablet evideo giochi – l’allenatore lo hacomunicato alla squadra dicen-do: «Può essere utile passare unpo’ più tempo insieme» Poi ec-cezionalmente, mentre la squa-dra era in sala video, la dirigen-za è passata anche a parlarebrevemente col gruppo, riba-dendo: «Abbiamo piena fiduciain voi».

URLA La cosa curiosa però èun’altra: lo zoccolo duro dellospogliatoio, quello più di lungocorso, a taccuini chiusi alla fineammette un concetto scomodoe che lascia intravedere unaspaccatura motivazionale: mol-ti di noi avrebbero più bisognodi qualcuno che ci urli e ci rim-proveri invece di assecondarci,perché sono tanti qui che avreb-bero bisogno di elettrochoc. In-vece la filosofia di Trigoria èun’altra: niente pugno duro peri calciatori.

RENZI E LA CHIESA L’ultimo pa-radosso di una giornata tuttosommato malinconica è cheproprio ieri il premier Renzi haonorato l’allenatore con una ci-tazione. «Il mister della Romaha detto una volta: “Abbiamo ri-messo la chiesa al centro del vil-laggio”. Ecco, noi abbiamo ri-messo la politica al centro delvillaggio». Garcia apprezzerà,anche se forse – rispetto a unanno fa – nella geografia di Tri-goria adesso proprio lui si ritro-va a essere meno centrale diquello che credeva.

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I BIANCOCELESTI

La Lazio perde anche Biglia e c’è l’incubo Juventus 1Se i bianconeri eliminano il Real, Pioli avrà la finale di Coppa con uomini contati. Caso Massa: Tare squalificato fino al 25 maggio

Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

C ampo, infermeria, televi-sione. La Lazio è impe-gnata su più fronti in

questo periodo. Pioli sarebbeben lieto di concentrarsi solosul campo, su come affrontareal meglio le ultime tre partite dicampionato che valgono laChampions e sulla finale diCoppa Italia. Sarebbe ben lieto,ma non può. Perché è costrettoa fare i conti con un’infermeriache non accenna a svuotarsi (econdiziona umore e scelte). Edeve, Pioli, pure trattenere ilfiato davanti alla televisione.

JUVE, CHE FAI? Accadrà que-sta sera, quando scenderannoin campo Juve e Real Madrid.L’allenatore della Lazio, ex ju-ventino rimasto legatissimo aicolori bianconeri, sarà suomalgrado costretto a tifarecontro l’ex squadra. Lui cometutta la Lazio. Perché se la for-mazione di Allegri conquistas-se la finale di Champions, quel-la di Coppa Italia (che vedrà difronte Juve e Lazio) sarà antici-pata al 20 maggio. Per i bianco-celesti un rischio assolutamen-te da evitare. Perché la finale diCoppa Italia (che può durareanche 120 minuti) si gioche-rebbe appena quattro giorniprima del derby che deciderà la

volata Champions (ed è quindicome un’altra finale).

BIGLIA K.O. Un ingorgo dascongiurare per la Lazio ancheperché la squadra biancocele-ste in questo periodo è ridottaai minimi termini. Se la finalesi disputasse il 20 Pioli l’affron-terebbe come minimo in for-mazione rimaneggiata. Ieridall’infermeria è arrivata l’en-nesima tegola: Biglia dovràstar fermo per una settimana acausa di una forte contusione aun ginocchio. Salterà la tra-sferta di Genova con la Samp,ma è a rischio pure per il suc-cessivo derby del 24 maggio. Elo sarebbe ancora di più per lafinale di Coppa Italia se si gio-casse il 20. Buone notizie inve-ce dall’altro centrocampistaCataldi: non ha lesioni musco-lari, con la Samp ci sarà. Stessodiscorso per Novaretti. Per la

gara di sabato Pioli spera di re-cuperare anche De Vrij e Lulic:c’è qualche speranza per l’olan-dese (ieri si è allenato in ma-niera quasi completa, i prossi-mi giorni saranno decisivi),mentre per il bosniaco ci sonopoche possibilità.

TARE INIBITO Sabato a Maras-si mancheranno anche Mar-chetti e Mauricio che, comeprevisto, ieri sono stati squali-ficati per una giornata. Il Giu-dice sportivo ha sanzionato pu-re Igli Tare. Il d.s. è stato multa-to e inibito dalle attività di rap-presentanza del club fino al 25maggio per le espressioni in-giuriose rivolte all’arbitro Mas-sa al termine di Lazio-Inter.Con la stessa motivazione èstato inibito fino al 18 maggioanche il segretario generaleArmando Calveri.

© RIPRODUZIONE RISERVATAStefano Pioli, 49 anni, prima stagione alla guida della Lazio ANSA

Garcia stavolta si arrende«Roma, ora tutti in ritiroper chiarirci le idee»1Il tecnico costretto a varare una clausura a singhiozzo. Dopo il vertice, la dirigenza incontra il gruppo per ribadirgli fiducia. E Renzi «cita» Rudi

LO SPRINT PER LA CHAMPIONS

In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

36ª 37ª 38ª

SAMPDORIA Roma NAPOLI

Udinese LAZIO Palermo

Cesena JUVENTUS Lazio

La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto)

ROMA PT. 64

NAPOLI PT. 60

LAZIO PT. 63

JUVENTUS campione d'Italia

GDS

Rudi Garcia, 51 anni, ha vinto il campionato francese nel 2011 LAPRESSE

QUI TRIGORIA

Ufficiale: stagione finita per GervinhoSi scalda Iturbe1Per l’ivorianolesione confermataal bicipite femoraleMaicon: a giugnorischio operazione?

Gervinho, 27 anni, a terra a San Siro dopo l’infortunio muscolare INSIDE

Andrea PuglieseROMA

C ome previsto, la sta-gione di Gervinho si èconclusa sabato scor-

so a San Siro: gli esami stru-mentali ieri hanno confer-mato i sospetti emersi subi-to dopo lo stop di Milano,per l’ivoriano c’è una lesio-ne di primo grado al bicipitefemorale della coscia de-stra, lo stesso che lo avevafermato a marzo durantel’amichevole giocata dallaCosta d’Avorio con la Gui-nea Equatoriale. Per lui,dunque, addio Udinese, ad-dio Lazio e addio anche Pa-lermo. Se ne riparlerà —eventualmente — la prossi-ma stagione. Così Garcia inquesti giorni di semiritirodovrà studiare il tridented’attacco senza quello cheritiene essere l’uomo più pe-ricoloso in assoluto. Vistal’indisponibilità dell’attac-cante ivoriano, facile chepossano ritrovare spazioIturbe e Ljajic.

INFERMERIA Ieri a TrigoriaGarcia ha dovuto fare i conticon la forma approssimati-va di Doumbia e Pjanic: il

primo ha svolto una seduta dif-ferenziata, il secondo lavoripersonalizzati legati ai cronicifastidi ai tendini della caviglia.Entrambi, però, dovrebberoessere a disposizione per la sfi-da di domenica sera control’Udinese. Per Maicon, invece,se le cose non migliorerannodefinitivamente a fine stagio-ne si profila anche la possibili-tà di un intervento al ginocchiodestro, quello che lo fa soffrireoramai da mesi (la sua ultimapartita risale al 3 febbraio, lo0-2 casalingo con la Fiorentinache ha sancito l’eliminazionedella Roma dalla Coppa Italia).

MERCATO Nel frattempo, a Tri-goria continuano i contatti percapire come allestire la forma-zione della prossima stagione.Molto, ovviamente, è legato al-la presenza o meno di RudiGarcia, anche se tutti i segnalifanno pensare che la Roma e iltecnico francese andrannoavanti insieme. Uno degli uo-mini segnati con la matita ros-sa sul taccuino del d.s. Sabatinicontinua ad essere André Ayew(Olympique Marsiglia, si svin-cola a giugno), con cui c’è giàun accordo di massima. Sabati-ni ha gli occhi puntati anche suBenteke, il gigante dell’AstonVilla, ma il problema in attaccoè cercare eventualmente dipiazzare Doumbia altrove e fa-re in modo che Destro non tor-ni alla base. Infine da registra-re anche l’interesse del Tot-tenham per Nainggolan, con lasituazione del centrocampistabelga sempre più complessa.

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16 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Paradosso MilanPiù tiri e più golsenza super Menez1Contro la Roma, nell’unica vera gara senza Jeremy, rossoneri spietati e divertenti all’attacco

Jeremy Menez, 28 anni, prima stagione con la maglia del Milan ANSA

Alessandra GozziniMILANO

M ai il Milan aveva attac-cato tanto quanto l’al-tra sera, quando non

aveva il suo attaccante miglio-re. Il paradosso era subito visi-bile: senza lo squalificato Me-nez, nella notte di sabato sera sisono scatenati Destro, Honda eBonaventura, il tridente butta-to in pista da Inzaghi. Come inuna coreografia di gruppo: tiri,movimenti e inserimenti han-no funzionato meglio del soli-to. Il paradosso è poi certificatodai numeri: dieci tiri in portacontro la Roma, 8 (e qualchedecimale) la media delle con-clusioni con Menez in campo.

MEDIE MIGLIORI Prima degliinsulti all’arbitro di Milan-Ge-noa, Jeremy aveva giocato intutte le partite: titolare in tren-tuno su trentatré, comparsa inun paio (finite con una vittoriaa Verona e un pari a Caglia-ri…). Aveva poi saltato il viag-gio a Napoli che però non puòfare media, considerato che illavoro dell’attacco aveva risen-tito di quello che era successodall’altra parte del San Paolo,con De Sciglio espulso in menodi un minuto. Così via al con-fronto tra Milan-Roma, la pri-ma senza Menez giocata ad ar-mi pari, e il resto degli incontricon Jeremy in campo. Oltre adaver tirato di più, sono aumen-tati i gol (2 l’altra sera, controuna media dell’1,4) e il cini-smo, se si abbassa il possesso palla ma sale il numero dei col-pi messi a segno.

OK DESTRO E HONDA Quandomanca Menez, il gatto acchiap-pa palloni, gli altri ballano.Honda su tutti, dopo settimanedi mare piatto: tre tiri controuna media anonima di 0,96; 3occasioni create contro 1; 30passaggi contro 22.13. I nume-ri (Opta) funzionano anche suDestro, migliorato come bom-ber (un tiro e un gol, con Me-nez media-reti pari a 0,58) ecome suggeritore (due cross,contro gli 0,08 registrati fin quiin rossonero). E Bonaventura?Ha aggiunto altri tre tiri (1,7 lasua media con Jeremy nei pa-raggi), tre lanci (2.23) e altret-tante sponde (1.10).

MEGLIO SENZA MENEZ? Basta-va dunque togliere Menez? Nelpost partita di sabato sembravacosì evidente che Pippo era su-bissato di domande: «Senza dilui squadra più quadrata?Jeremy ha fatto tantissimo, è ilnostro cannoniere e in più si èsempre sacrificato nel ruolo diattaccante esterno. Menez hafatto un campionato enormema la squadra sta facendo benesenza di lui». Parola alla difesa,la voce è ora quella di KevinMenez, fratello di Jeremy (a fo-otmercato.net): «Dire cheJeremy è il problema è troppofacile, credo che un sacco di al-lenatori vorrebbero avere unproblema da sedici gol, oltre aessere il secondo assist man della squadra». Verdetto finale:Menez è stato uno dei pochissi-mi raggi di sole in una stagionedi piogge fitte, e non serve lariprova dei numeri per dimo-strare che senza i suoi gol il Mi-lan avrebbe di certo molti punti

in meno. Un numero inveceserve ed è zero, la spesa del-l’estate scorsa necessaria ai ros-soneri per mettere sotto con-tratto il miglior marcatore delgruppo e il quarto di tutta la se-rie A insieme a Higuain. Oggi(valutazione transfermarkt) ilvalore di Jeremy è da mega plu-svalenza, quattordici milioni dieuro. Lo stesso vale per il fattu-rato personale: mai Menez ave-va segnato così tanto, se messeinsieme le tre stagioni di Romasi era fermato a sette centri,meno della metà di quanto fat-to in una sola stagione milani-sta. E anche in Francia, nel pri-mo campionato al PSG, il piùprolifico, il conto si era lo stes-

so fermato a quota sette, novein meno di oggi. Ci sono peròanche pesanti indizi sul fattoche, senza Jeremy, ci sia mag-giore libertà di movimento pergli altri attaccanti: diventeran-no prove se si ripeteranno an-che nelle prossime due uscite,prima che il francese torni ar-ruolabile. Lo stesso vale perl’ordine tattico, fin qui spessosconvolto dall’ispirazione diMenez. Per far sì che la veritàstia dove deve stare, cioè inmezzo, potrebbe servire unirele due cose: riuscire a far muo-vere l’attacco insieme al suo so-lista. Che tocchi a Inzaghi o aun altro direttore d’orchestra.

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DOPO QUATTRO ANNI

Con Robinho ora è addio: rescissioneDe Sciglio k.o.

MILANO

S enza neppure riveder-si, e con un oceano inmezzo, il Milan e Ro-

binho si sono detti addio. Lastoria è durata quattro anni,con 144 partite complessive,32 gol fatti e qualcuno sba-gliato. Dopodiché nell’ago-sto scorso il brasiliano ha fat-to le valigie per tornare dadove era arrivato, cioè alSantos. E lì probabilmenteresterà ancora, dopo che abreve verrà firmata la risolu-zione consensuale dell’ac-cordo che lo legava al Milanfino al giugno del 2016. Datempo Robinho ribadiva chela sua volontà era quella direstare in Brasile. L’assist sta-volta l’ha fatto a Galliani, acui consentirà un bel rispar-mio. Sei milioni di euro lordiper un altro anno di contrat-to rossonero (i media brasi-liani riportano anche una ri-sposta dell’a.d. sul possibileinteressamento per Gabigol:«Lo conosco, vedremo...»).Qualche anno prima eranostate altre le soddisfazioni:nel palmares milanista di Binho ci sono infatti uno scu-detto e una Supercoppa Ita-liana con Allegri. Nel primocaso Robinho fu protagoni-sta, considerato che giocò esegnò più di tutti, o comun-que quanto i migliori: 14 golnell’anno tricolore, come Pa-to e Ibra.

DE SCIGLIO KO Per l’altra no-tizia basta viaggiare fino aMilanello: nell’ultimo alle-namento De Sciglio è di nuo-vo finito k.o. Il problema piùrecente, dopo una stagionedi peripezie, è una distorsio-ne alla caviglia destra. Ac-certamenti nelle prossimeore, esclusa la disponibilitàper domenica, per quel pocoche resta poi si vedrà.

a.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

NUMERI

CON MENEZSENZA MENEZ

TIRI

8,8 10GOL

1,4 2TIRI HONDA

0,96 3OCCASIONI CREATE HONDA

1 3GOL DESTRO

0,58 1CROSS DESTR0

0,08 2TIRI BONAVENTURA

1,7 3SPONDE BONAVENTURA

1,10 3STRATEGIE SOCIETARIE

Wanda Group e Mr. Pink: i magnati cinesi tentano Silvio1Sono due delle grandi aziende proposte nella lista del presidente Xi come nuovi soci del Milan. Berlusconi valuta le garanzie d’investimento: risposta entro giugno

Mario PagliaraMarco Pasotto

U na lista segreta, e due no-mi scritti in cima con lamatita rossa: il primo è

Wang Jianlin, l’altro è Poe QiuYing Wangsuo, più noto come«Mr. Pink». Sono alcuni dei gi-ganti dell’economia cinese (eforse anche non i soli) propostidal presidente della RepubblicaPopolare Cinese, Xi Jinping, aBerlusconi come nuovi soci nelMilan. Silvio ha preso nota, va-luta la proposta e ha informatoil governo di Pechino che qual-siasi decisione «sarà presa a giu-gno». Prima ci sono le elezioni.

COLOSSI Il presidente Xi ragio-na in conference call con Berlu-sconi, ma non sarà poi il gover-no a comprare tutto o una partedi Milan. Oltre a definire le li-nee generali di una trattativa

nella quale s’intrecciano Media-set e quote di mercati in Orientedove far entrare Fininvest, nellapartita per il club rossonero ilgoverno cinese indica quali sa-ranno le aziende che di fatto re-alizzeranno la scalata, attraver-so lo strumento di un fondo-vei-colo da costituire appositamen-te. La lista segreta di Xi contienegià due nomi di assoluto peso:c’è Wanda Group, anche se nonè esposta direttamente, ma ce-lata sotto il nome di una sua so-cietà controllata, ingolosita dal-la costruzione del nuovo stadio.Un colosso immobiliare (manon solo) che nel 2014 ha se-gnato un patrimonio di oltre 75miliardi e che ha molti interessinel calcio europeo. L’affare piùrecente è l’acquisizione del 20%dell’Atletico Madrid per circa 45 milioni. La seconda gamba èMr. Pink, al secolo Poe Qiu YingWangsuo, magnate con un por-tafoglio di circa 3 miliardi di

dollari celebre per le sue bevan-de al ginseng, già ospitato adArcore in tempi recenti. Mr.Pink vive negli Stati Uniti e lasua azienda, la Kings Interna-tional Investment Group, ha ba-se a Los Angeles. Da quello cherisulta, negli ultimi giorni si sa-rebbe invece raffreddato l’inte-resse di Zong Qinghou diWahaha Group.

CONNESSIONE La pista cinese,in questa fase, sembra la più ac-creditata, in vantaggio rispettoal gruppo del capocordata BeeTaechaubol, anche se da lui edal suo entourage arrivano se-gnali di grande ottimismo. Mada cosa si farà convincere Berlu-sconi? Gli argomenti sono es-senzialmente due: Silvio hachiesto a entrambi le garanzieper ricostruire un grande Milanche possa restare stabilmente aivertici del calcio europeo. Hagià svelato che richiede una

quota d’investimenti intorno ai200 milioni a stagione. Del tut-to aperta è la partita sulle mo-dalità d’ingresso di eventualinuovi soci: le due cordate spin-gono per ottenere subito lamaggioranza, più probabile chechi entrerà lo farà prendendouna percentuale di minoranzaper salire negli anni. Lasciando,così, nell’immediato il timonenelle mani di Berlusconi. Laconnessione Arcore-Cina co-munque è piuttosto forte. Oltre

ai colloqui Berlusconi-Xi, va ri-cordato l’incontro di due mesifa con Xiao Wunan, vicepresi-dente dell’Apecf (consorziod’imprese governativo cinese),a Villa Gernetto: i due raggiun-sero un accordo di cooperazio-ne su «educazione, media,sport e salute» (così si legge inuna nota di Apecf). E firmaronoanche un memorandum d’inte-sa riservato. Che ci fosse giàqualche riferimento al Milan?

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Silvio Berlusconi, 78 anni, abbraccia la sua ricca bacheca BOZZANI2� miliardi e 700 milioni di euro: è il portafoglio personale di Poe Qiu Ying Wangsuo, alias Mr. Pink, imprenditore celebre per le bevande a base di ginseng

75� miliardi di euro: a tanto ammontava nel 2014 il patrimonio di Wanda Group, gruppo immobiliare con forti interessi nel calcio europeo

Serie AR

17MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Inter, mirino JoveticTouré in, Kovacic out1Contatti per Jo-Jo. Offerti Chicharito e Van Persie: ma il club non è entusiasta. Mateo a Liverpool per avere Yayà

Il presidente Erick Thohir, 44 ANSA

DALL’INDONESIA

Thohir a Berlusconi«Contano i risultatinon certo le parole»1Il presidente:«In passatomi hanno anche dato del filippino...». Nuove maglie per l’ultima

Matteo BregaMILANO

«N on è necessarior ispondere aogni cosa. Non

c’è problema, in passato mihanno anche dato del filip-pino. Ma poi Ferrero si è scu-sato». Erick Thohir rispondecon il suo stile a Silvio Berlu-sconi. Avrebbe preferito nonfarlo perché nella sua indolenon esiste spazio per com-menti e parole riferiti ad al-tre società. Così gli piacereb-be che anche i colleghi fa-cessero come lui. Ma tant’è.«Le parole non sono impor-tanti, il duro lavoro darà ri-sultati più tangibili - ha con-tinuato il presidente neraz-zurro al quotidiano indone-siano “Tempo” -. Io sonofelice di lavorare, non voglioparlare delle opinioni dellealtre persone. I risultati lamigliore risposta? Sì, questoè lo sport». Thohir replica

così a Berlusconi che sabatoaveva detto: «Thohir non sem-bra avere la capacità di renderedi nuovo l’Inter protagonista inItalia e nel Mondo». Dichiara-zioni che non hanno scosso ilnumero uno interista, atteso aMilano (salvo imprevisti) per lapartita di sabato contro la Ju-ventus.

OBIETTIVO EUROPA Partita de-licata per tutto quello che signi-fica sfidare i campioni in caricada quattro anni a questa parte eperché rappresenta un’altra tappa del giro d’Italia con tra-guardo europeo. «Possiamo an-cora entrare in Europa Leaguevista la partita giocata contro laLazio - ha continuato Thohir - ela serietà mostrata dalla squa-dra». Anche perché la strisciapositiva aperta (7 gare conse-cutive senza sconfitte, 4 vitto-rie e 3 pareggi) fa ben sperare.

MAGLIE ED EUROPA Lo sguardointanto va oltre, all’ultima gior-nata, il prossimo 31 maggio,quando al Meazza arriveràl’Empoli. Intenzione della so-cietà sarebbe quella di scende-re in campo con la maglia dellaprossima stagione. Si sa chetorneranno le strisce classichenerazzurre (saranno le primedivise approvate da Thohir, tral’altro) e ricorderanno le ma-glie della stagione 1990-91.Quell’anno in panchina c’eraGiovanni Trapattoni e la squa-dra vinse l’allora Coppa Uefa.Allo studio, a quanto pare, an-che un evento allo stadio in pre-senza forse dei protagonisti diquella cavalcata di 24 anni fa.

INTER NIGHT Qualche giornoprima invece andrà in scena«Inter night». Martedì 26 tutticoloro che avranno sottoscrittoun abbonamento 2015-16 en-tro quella data, incontrerannoMancini e la prima squadra ve-dendo in esclusiva la nuovamaglia.

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SILVIO BERLUSCONIN°1 MILAN, 9 APRILE 2015

THOHIR NON SEMBRA AVERE LA CAPACITÀ

DI RENDEREDI NUOVO L’INTER

PROTAGONISTA

Matteo Dalla Vite@Emmedivu

U n altro centrale difensivo(oltre a Murillo), un altrolaterale sinistro (oltre a

Zukanovic), due centrocampi-sti (di cui uno è Touré) e unapunta da 10-15 gol, quella chedoveva essere Paulo Dybala enon sarà più. Ecco la griglia dipartenza manciniana per ilprossimo mercato, fermo re-stando che - in base alle uscite -le unità da prendere potrebberoessere di più, per esempio nellazona interna e al centro delladifesa. Detto questo, ecco che almomento lo zoom è puntatosull’uomo da gol: occorrerà at-tendere, ma sarà l’uomo da nonsbagliare, quello da affiancare aIcardi che sta per firmare (forsestavolta ci siamo) fino al 2019.

QUEI 28 MILIONI Mancini ave-va puntato da matti su PauloDybala. Niente. L’Inter aveva stanziato 28 milioni più 5 di bo-nus vari, il che significa chequella disponibilità di denaroesiste. Un po’ per i risparmi diingaggi che verranno fatti e unpo’ per le cessioni quasi pro-grammate. La rosa di nomi nonè breve: come detto in passato,va da Lamela a Lavezzi, ma icontatti più insistenti negli ulti-mi tempi sono stati per StevanJovetic. Sull’ex viola c’è gradi-mento anche se alcuni ripetutiinfortuni hanno messo qualchepunto interrogativo. Il giocato-re, fra l’altro, avrebbe il deside-rio di venire in Italia ma attendedi sapere cosa ne sarà dell’at-tuale tecnico del City, Pellegri-ni, colui che lo ha lasciato fuoridall’ultima lista-Champions: sel’allenatore cambierà aria, Jo-Jo sarebbe più intenzionato arestare salvo capire preventiva-mente il gradimento del nuovoallenatore; in caso di perma-nenza di Pellegrini stesso, eccoche l’uscita del montenegrinosarebbe probabilissima. Joveticnon guadagna poco, 4 milionipiù bonus: anche questo po-trebbe essere un ostacolo.

CHICHARITO E ROBIN Nel frat-tempo, e nel giro di orizzontesempre attivo, l’Inter (a distan-za di settimane) si è vista offriredue giocatori molto quotati: ilprimo è Chicharito Hernandez,ora al Real Madrid e che eviden-

temente cerca titolarità all’este-ro e in un club di livello; il se-condo è Robin Van Persie, olan-dese in uscita dallo United. En-trambi però, oltre ai costi, nonavrebbero scaldato i cuori del-l’area tecnica interista, anche sepiù volte è successo che il non-gradimento iniziale si sia poitrasformato in acquisto.

YAYA, MATEO, GASTON Nelfrattempo, e a proposito di YayaTouré che è sempre più vicinoall’Inter (oggi compie 32 anni,Mancini gli manderà uno o piùsms), ecco che s’infittiscono levoci che vorrebbero la Premier

su Mateo Kovacic: in linea dimassima sarà lui il Grande Sa-crificato, e l’Inter potrebbe ce-dere attorno ai 18-20 milioni,cosa che secondo la stampa in-glese il Liverpool avrebbe offer-to dopo l’iniziale proposta di 10milioni. Detto che Hernanes eGuarin (confermata la stagionefinita, stiramento di 1° grado alretto femorale destro) sono piùsolidi che no all’Inter, ecco cheriappare la voce legata a GastonRamirez, ex Bologna ora al-l’Hull in prestito dal Southamp-ton: il club nerazzurro avrebbeofferto 6 milioni di euro.

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FACCE DA FUTURO NERAZZURRO

1 Stevan Jovetic, 25 anni, ha un contratto fino al 2018 con il Manchester City 2 Yaya Touré, 32 anni oggi, ha un accordo fino al 2017 con i Citizens 3 Gaston Ramirez, 24, gioca nell’Hull, ma è del Southampton fino al 2016 4 Chicharito Hernandez, 26, in prestito al Real dal Manchester Utd con cui ha un accordo al 2016 ACTION

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ROggi, compleanno di Touré: 32 anni e sms di Mancini.Riappare RamirezIcardi firma vicina

LOUIS HA SOLO 7 ANNI

Le big pazze di Podolski jr. Il papà: «Ora giochi al parco»Elmar Bergonzini

T ecnica, dribbling e fanta-sia. Con qualità del gene-re era inevitabile che i

club di Bundesliga facessero lafila per tesserare Podolski.Louis, s’intende. A papà Lukasperò l’interesse intorno al fi-glio, che ad aprile ha compiuto7 anni, non piace affatto: «Le-verkusen, Colonia e BorussiaMoenchengladbach voglionorovinarlo: a quell’età è folle»,ha detto l’attaccante dell’Intera Playboy, nell’edizione che inGermania è uscita stamattina.

CRITICHE «Mio figlio è fortissi-mo – assicura Lukas – io a quel-l’età non ero così. Per me peròsarebbe malsano se andasse agiocare in società come quellealla sua età. Deve divertirsi alparco con gli amici, al massimopuò giocare con la squadra delpaese». La riflessione non ri-guarda solo suo figlio. «I bam-bini vengono messi troppo pre-sto sotto pressione. A quell’etàci sono i primi impegni scola-stici, se aggiungiamo anchequelli con la squadra di club,diventa troppo. A 11-12 annimagari il calcio nemmeno glipiace più». Entrare in società

importanti da piccolissimi in-somma sarebbe malsano: «Im-pensabile che a quell’età si se-gua un piano nutrizionale oche si venga sgridati per unpassaggio sbagliato. Louis puòfare come me: se vuole a 11 an-ni va al Colonia. Prima no».

POLEMICHE In Germania le di-chiarazioni hanno alzato unpolverone. I tedeschi sonomolto attenti a non caricare dipressione i bambini: agli under16, per esempio, è vietato an-dare a giocare in club che disti-no più di 100 chilometri dalluogo di residenza dei genitori.

Se Jürgen Gelsdorf, responsa-bile del settore giovanile delLeverkusen, ha ammesso diaver provato a tesserare Louis,Colonia e Gladbach hanno re-spinto le accuse di Podolski.Tobias Kaufmann ha assicura-to che «il Colonia non ha maipensato a Louis. I nostri osser-vatori non lo stanno seguendo.Sta bene nella squadra delBrauweiler e non vogliamoportarlo qui. Non ci spieghia-mo come Lukas abbia potutodire queste cose». Simile la ri-sposta del Gladbach: «Non ciinteressano i bambini nati nel2008. L’anno prossimo entre-

ranno in società quelli del2007, per lui è un po’ presto».

FUTURO C’è tempo per capirecon chi giocherà Louis. Ce n’èmeno per capire il futuro diLukas. Il tedesco ha ammessoche tornerebbe volentieri a Co-lonia: «Tutti sanno che quellacittà, quella squadra e quei ti-fosi per me sono speciali. Vor-rei tanto vestire ancora quellamaglia, ma mi devono volereanche loro e per ora non mihanno cercato». Forse lo faran-no, magari per avere informa-zioni su Louis.

© RIPRODUZIONE RISERVATALukas Podolski, 29 anni GETTY

Serie ARMercato

Matthäus con la maglia 1990-91

18 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA CARTA DI MIHAJLOVIC

Samp, contaciDjordjevic vasempre di frettaAnche in porta1Ha già esordito in Champions League e in nazionale, ma è rimasto un allievo modello per umiltà: in campo e nelle lezioni di italiano

Alessio Da RonchGENOVA

E logio della velocità. LukaDjordjevic è abituato amuoversi rapido, sor-

prendendo chi bada troppo alsuo metro e ottantacinque cen-timetri di statura. Ha solo ven-t’anni ma vanta un curriculumda campione. Anche per que-sto Sinisa Mihajlovic lo ha spe-dito in campo contro l’Udinesesostituendo addirittura Eto’o epur avendo in panchina Okakae Bergessio. Per la velocità enon solo per quella: «Ancheperché in allenamento - ha sot-tolineato il tecnico blucerchia-to - oltre a correre segna».

RAGAZZINO TERRIBILE Il golcontro l’Udinese non è arriva-to, ma da una sua invenzione ènato il 2-0 di Soriano e poi di

reti nella pur breve carriera neha già realizzate molte e pureimportanti. Luka ha esordito a16 anni nel campionato mon-tenegrino e alla sua prima verastagione (2011-12) ha fattocentro 10 volte. Dieci giornidopo aver compiuto 17 anni haesordito in Champions Leaguecon il Mogren. Nel settembre2012 ha vestito la maglia dellanazionale, a 18 anni, realiz-zando la sua prima rete doposoli 24 minuti di gioco. Luka,insomma, è un predestinatoma non per questo si sente giàun campione. Proprio questasua qualità lo ha fatto risplen-dere agli occhi di Mihajlovic edi tutta la dirigenza blucer-chiata.

UMILTA’ Il gioiellino arrivatonelle ultime ore di mercatodallo Zenit, in prestito con di-ritto di riscatto a favore dellaSamp, è approdato a Genovainsieme ai genitori, e in Ligu-ria vive con loro. In campo èun allievo perfetto: quando ledifficoltà di ambientamento alcalcio italiano, insieme a qual-che piccolo guaio muscolare, ne hanno rallentato il percor-so, è finito a giocare con lasquadra Primavera allenata daEnrico Chiesa, ma non ha fattouna piega, anzi. Lui, che tregiorni dopo aver firmato ilcontratto con la Samp ha sigla-to una tripletta con l’Under 21montenegrina contro la Ro-mania, ci ha messo l’anima co-me sempre, come se fosse unapartita da scudetto. Lo testi-monia il derby primavera con-tro il Genoa deciso con giocateda fuoriclasse, esaltate dal-l’amico Lulic.

ATTESA Freschezza e profes-sionalità oltre alla velocità, in-somma. Luka Djordjevic, cheallo Zenit San Pietroburgo eraarrivato perché voluto forte-mente dal tecnico LucianoSpalletti, sa abbinare e amal-gamare le qualità. In campo efuori ha trovato una spallaperfetta in Karlo Lulic, altro ta-lento, di due anni più giovane.Con lui non ha problemi di lin-gua, come del resto con i serbiMihajlovic e Sakic, i suoi tecni-ci in prima squadra. Un vec-chio mix jugoslavo che sta fa-cendo felice la Sampdoria. Inogni caso ha chiesto alla socie-tà di poter avere a disposizio-ne una insegnante, per impa-rare l’italiano un po’ più infretta. In campo invece si in-tende già benissimo con tutti,come ha dimostrato sabato aUdine e in ogni allenamento.Ora non resta che aspettare ilprimo gol in blucerchiato:aspettare poco viste le sue abi-tudini.

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LA CARTA DI GASPERINI

Genoa, credici Con Costa i golper navigaresenza Perotti1Alle spalle gli infortuni, ecco anche le prime «firme» in rossoblù. E pensare che faceva il panettiere e corsi di taglio e cucito

GENOVA

L e mani aperte, con tutte ledita in mostra per indicareil numero 10. Tino Costa

ha voluto esultare così dopouno dei suoi due gol al Torino.Una dedica per Diego Perotti,infortunato e costretto ad assi-stere allo sprint finale del cam-pionato dalla tribuna.

IL CANNONE Tino che ha rac-colto il testimone da Diego co-me uomo di personalità allaguida della squadra. Tino checon Diego ha in comune alcunianni trascorsi nella Liga spa-gnola (l’uno al Siviglia, l’altro alValencia) e una partita in nazio-nale. Un’amichevole contro laNigeria, nella quale Tino esor-diva con la maglia biancocele-ste e Diego la salutava per l’ulti-ma volta. I due si sono ritrovatiin rossoblù e hanno subito fattoamicizia. Spesso si sono fattinotare insieme al porticciolo diVarazze, meta preferita di Tino,che ama la tranquillità, soprat-tutto ora che attende un erededalla compagna. Lunedì hamesso a segno i primi due gol inrossoblù, prendendosi final-mente quel ruolo da protagoni-sta che Gasperini gli aveva sem-pre predetto. L’argentino è arri-vato a Genova a gennaio e si èsubito fatto notare. In allena-mento e in amichevole. Alla pri-ma uscita, a Novi ligure, hachiarito perché è stato sopran-nominato «El canon zurdo», ilcannone mancino. La sua con-clusione su punizione ha lascia-to tutti a bocca aperta, in parti-colare il portiere della Novese,che ha solo osservato la pallainfilarsi all’incrocio dei pali.

PICCOLI PASSI Gasperini ne haimmediatamente apprezzato latecnica e la personalità, ma si èdovuto arrendere alla sfortuna.Tino, infatti, si è bloccato trevolte, una proprio per la vogliae la fretta di rivederlo in campo.

Poco male, lui è uno abituato anon darsi per vinto. Da ragazzi-no ha inseguito in tutti i modi ilsogno di diventare un calciato-re, magari famoso come il suoidolo Redondo: ha provato alBoca, poi si è trasferito in Gua-dalupa, quindi in Francia, interza divisione. Lì, un passo allavolta, ha conquistato il Mon-tpellier. Poi la Spagna, la Rus-sia, la Champions, la nazionale.Un passo alla volta all’insegui-mento del massimo traguardo.Come adesso con il Genoa so-gnando un posto in Europa.

ATTESA Per lui Gasperini haportato avanti il modulo 3-5-2,con lui anche un qualsiasi cal-cio da fermo può divenireun’arma letale. Il resto lo portain campo Tino, con la personali-tà che ne ha fatto un leader findalla sua prima apparizione,con le certezze regalate da un

passato non certo semplice. Daragazzino faceva il panettiere per aiutare la famiglia, da gio-vanissimo, in Francia, cercandoil successo sui campi di calcio,per ottenere il permesso di sog-giorno fu costretto a seguire deicorsi professionalizzanti. Glitoccò quello di taglio e cucito,ma aveva già imparato a vedereil lato positivo delle cose: «Allafine - racconta - fu un bene: riu-scii a fare un borsello per miamadre». A Bergamo sarà squali-ficato, ma non è tipo da pren-derla male, anzi starà già pen-sando alla sfida con l’Inter e adun’altra serata a Marassi da so-gno europeo.

a.d.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA0

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE

GDSRA Bergamo sarà

out per squalifica,ma l’argentino è già concentrato sulla sfida all’Inter

RDomenica a Udine ha cambiato la partita, ora gli manca il primo golin blucerchiato

Serie ARLanterna ruggente

NAPOLI PT. 60Cesena JUVENTUS Lazio

FIORENTINA PT. 55Parma PALERMO Chievo

SAMPDORIA PT. 54Lazio EMPOLI Parma

INTER PT. 52Juventus GENOA Empoli

GENOA PT. 53SASSUOLO ATALANTA Inter

TORINO PT. 48Chievo MILAN Cesena

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno

preliminare (30 luglio-6 agosto)

36ª 37ª 38ª

Derby per Balo? Dopo Ferreroecco Preziosi: «Mai dire mai...»� Derby in campo per l’Europa League e derby sul mercato per Mario Balotelli. Genoa e Sampdoria si sfidano (e si sfideranno) sempre. Così, dopo la manifestazione di interesse di Massimo Ferrero a Gazzetta Tv, anche il collega Enrico Preziosi ieri lo ha detto. «Mario al Genoa? Mai dire mai. Qualsiasi offerta possiamo fargli, tuttavia, sarà meno competitiva rispetto alle big perché non riusciamo a essere competitivi con i top club sui salari». Quel «mai dire mai» tende ad avvicinare i due presidenti, vogliosi nella loro intimità di regalare ai tifosi delle rispettive squadre un colpo a effetto, un premio per la stagione che potrebbe culminare

con la qualificazione europea. E qui Preziosi è entrato nel tema della licenza Uefa che per il momento non gli è stata conferita. «Stiamo preparando il ricorso per mostrare che abbiamo i requisiti - ha commentato a Radio Kiss Kiss -. Non c’è nulla contro il Genoa, non esistono complotti. Vogliamoovviare alle nostre mancanze, quelle che hanno causato il diniego dell’Uefa ma è solo una questione formale». E Preziosi non vuole sentirsi accostato al Parma. «Nessuno si permetta di accostare le due situazioni. Siamo un club sano, tranquillo ed equilibrato nella gestione di costi e ricavi» - ha chiuso.

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Luka Djordjevic, 20 anni IPP Tino Costa, 30 anni LAPRESSE

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19MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dica la verità: come vive un bresciano a Bergamo?«Ormai bene, ci sono arrivato a 6 anni per le giovanilie non la vivo più come una cosa pesante. Gli amiciperò me lo rinfacciano sempre, ogni volta le frasi ini-ziano con un “Nonostante giochi a Bergamo…”».

Se le dicono Pirlo, a cosa pensa?«Un esempio, da ragazzino e anche ora. Fare una car-riera come la sua sarebbe un sogno».

Insomma, lo spendiamo il paragone o no?«Non so... giochiamo in posizioni diverse, io un po’più avanti. Ce ne sono tanti che mi piacciono, speciequelli come Iniesta che vengono avanti palla al piedee poi dettano l’ultimo passaggio. Ma un paragone dasolo no, non lo spendo».

Come l’ha visto Quaison del Palermo?«Quando è entrato ci ha messo i bastoni tra le ruo-te, ha dato vivacità, tecnicamente mi pare bravo.Bel giocatore».

No, perché fra un mese circa ci sono gli EuropeiU21, si inizia con Italia-Svezia e se lo ritroveràcontro, lo sa?«Un osso duro. Noi siamo forti ma questi tor-nei sono insidiosi, ogni partita ha una sua sto-

ria. E poi, quando affrontano l’Italia, tutti cimettono il massimo dell’impegno».

Fuori dal campo che fa?«Pesco. Ho poco tempo e non posso organizzarmiper andare in montagna. Ma frequento i laghetti ar-tificiali, nel giorno libero ci vado con gli amici e mirilasso. E poi c’è il calcio...».

Dicevamo fuori dal campo...«Intendo calcio in tv. Seguo ogni partita che dan-no, e ora che ho una bimba le guardiamo insieme.Cosa mi piace? Tutti dicono che la Liga è il campio-nato più adatto alle mie qualità, ma amo anche laPremier. Magari lì tornerei a giocare come al Citta-della, io al centro e due mediani a farmi da scu-

do...».© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tipo?«Mi serve continuità. Vado in campo per dare tuttociò che ho, ma non è facile se mi capita di giocare unapartita ogni tanto».

Si aspettava una stagione diversa, insomma...«Speravo di giocare qualche partita in più, sono sin-cero, ma non sta a me fare le scelte. So solo che misono allenato bene e in campo ho sempre dimostratodi poterci stare».

E per l’Atalanta, quasi salva ma con tanta paura, si im-maginava altro? Reja lo terrebbe o no?«Da quando è arrivato lui è cambiato parecchio e ab-biamo fatto tanti risultati utili, ma la stagione non erainiziata bene. È che negli ultimi anni non ci erava-mo mai trovati in una situazione così. Il nostromerito è di aver avuto la forza di tirarci fuori».

Non vi sarete mica imborghesiti...«No, è solo una di quelle annate in cui tantecose vanno storte, a volte per sfortuna e avolte per degli errori nostri. Ma la voglia diandare in campo e fare risultati non ci è maimancata».

La accostano a tante big, dove rispetto a Bergamoc’è più pressione. Lei come la vive?«Mi piace. C’è quel senso di sfida che mi fa sentireimportante, e mi carica».

Prima di tornare a Bergamo, due anni di B a Cittadella.Le sono serviti?«Tanto. In B è tutto più basato su fisico e corsa, e incerte circostanze faticavo più lì che adesso in A. Ognipartita era una battaglia, guardavamo molto più alrisultato che al gioco, ma penso di essermela cavatabene».

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Baselli«PASSO, SEGNO,PESCO, LOTTOE VORREI GIOCARE DI PIÙ»

IL TALENTO DELL’ATALANTA AL SUO PRIMO GOLIN A: «ANNATA STORTA, MA CI SIAMO TIRATI FUORILA PRESSIONE? MI PIACE, MI SENTO IMPORTANTE»

L’INTERVISTA di GIULIO DI FEO@fantedipicche

«I l dopo Montolivo». «Il nuovo Pirlo». «Haqualcosa di Kroos». «È uno alla Busquets».«E se avesse un’evoluzione alla Verratti?».

«Può venirne fuori un Fabregas». E via così, traquelle sentite almeno di recente. Succede, con i ta-lenti ammalianti come Daniele Baselli: piedi e testaci sono, ma a leggere tutti i paragoni che gli cucionoaddosso forse gli serve uno sceneggiatore. Intantoperò al registro dei marcatori della Serie A si è iscritto col suo nome: a Palermo tocco all’indietrodi Pinilla e piattone destro per lo 0-1 dell’Atalanta.Vuol dire tre cose per cui essere contento: 1) che sapure segnare; 2) che c’è nei momenti difficili, vistoche la vittoria di Palermo probabilmente ha messola firma in calce alla salvezza; 3) che, come testimo-nia il fatto che ha segnato al 6’, è tornato titolare.«Lo aspettavo da tempo, il gol. Ci ero andato vicinotante volte e alla fine mi è riuscito questo qui, daattaccante. Mi sono trovato lì in area al momentogiusto, tiro e rete».

Visto che tutti la paragonano a qualcuno, comincia-mo a circoscrivere il ruolo. «Ho cominciato davanti alla difesa, ma negli ultimianni ci sono stato poco. Mi trovo bene dove giocoora, da interno. Sono più vicino alla porta, possoprovare più spesso ad andare al tiro o servire qual-che buon pallone».

Sa cosa dicono di lei i detrattori? Che dovrebbe esse-re più cattivo in campo.«Vedendo come ho giocato a Palermo, non mi paredi essere poco cattivo. Piuttosto, magari sono altrele cose in cui devo migliorare...».

Daniele Baselli, 23 anni, esulta dopo il gol di Palermo. In basso, con la maglia della Nazionale IPP/ACTIVA

L'IDENTIKIT

DANIELEBASELLINATO A BRESCIAIL 12 MARZO 1992RUOLO CENTROCAMPISTAALTEZZA 182 CM PESO 70 KG

Cresciuto nel vivaio Atalanta, ha giocato in prestito in B con il Cittadella per due stagioni, prima di tornare con i nerazzurri per esordire in A il 1 settembre 2013 (Atalanta-Torino 2-0). Due soli golin carriera, uno con il Cittadella e uno con i bergamaschi. Stabilmente nel giro delle nazionali giovanili, ha debuttato con l’Under 21 nel novembre 2013 (1-3 con la Spagna a Siena): 13 le presenze totali.

LA SUA CARRIERA NEI CLUB

ATALANTA 2010-2011

CITTADELLA 2011-2013

ATALANTA da luglio 2013

Serie ARIl personaggio

13� partite da titolare quest’anno per Daniele Baselli in Serie A, su 20 giocate

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20 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 80 35 24 8 3 65 20

ROMA 64 35 17 13 5 49 27

LAZIO 63 35 19 6 10 65 34

NAPOLI 60 35 17 9 9 64 45

FIORENTINA 55 35 15 10 10 52 44

SAMPDORIA 54 35 13 15 7 45 38

GENOA 53 35 14 11 10 54 41

INTER 52 35 13 13 9 52 40

TORINO 48 35 12 12 11 41 42

MILAN 46 35 11 13 11 48 46

PALERMO 43 35 10 13 12 48 51

CHIEVO 42 35 10 12 13 27 35

UDINESE 41 35 10 11 14 39 49

VERONA 41 35 10 11 14 43 60

EMPOLI 41 35 8 17 10 41 45

SASSUOLO 40 35 9 13 13 42 54

ATALANTA 36 35 7 15 13 35 49

CAGLIARI 28 35 6 10 19 43 64

CESENA 24 35 4 12 19 34 64

PARMA (-7) 17 35 6 6 23 29 68

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 16 MAGGIOINTER-JUVENTUS ore 18SAMPDORIA-LAZIO ore 20.45DOMENICA 17 MAGGIO, ore 15SASSUOLO-MILAN ore 12.30ATALANTA-GENOA

CAGLIARI-PALERMO

TORINO-CHIEVO

VERONA-EMPOLI

ROMA-UDINESE ore 20.45LUNEDÌ 18 MAGGIOFIORENTINA-PARMA ore 19NAPOLI-CESENA ore 21

PROSSIMO TURNO

MAGICAMENTEdi MARCOGUIDI

LA GIORNATADA INCUBO DELLA BANDA RODRIGUEZ

C i sono coincidenzestrane nella vita,nel calcio e anche

alla Magic. La 35ª giornata di campionato ce ne ha dato un esempio lampante. Quanti Rodriguez conoscete in Serie A? Andiamo con ordine: al Cesena c’è Alejandro, attaccante spagnolo al primo anno nel massimo campionato italiano; alla Fiorentina ecco Gonzalo, difensore argentino, ormai una certezza anche al fantacalcio, grazie a una media gol non proprio da centrale; in ultimo, al Verona, trova spazio Guillermo, marcatore uruguaiano che ha già girato tre squadre in Italia, prima di accasarsi all’Hellas. Fin qui tutto normale: Rodriguez è un cognome abbastanza comune, tanto che anche Joaquin e Diego Lopez, nella loro moltitudine di nomi, hanno un Rodriguez di mezzo, ma in pochi lo sanno. La strana coincidenza è invece nelle pagelle: nelle tre gare di Cesena, Fiorentina e Verona, il peggiore in campo è sempre un Rodriguez. Un cognome, tre cinque in serie. Una domenica nera. Aspettando tocchi a qualcun altro all’anagrafe...

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I l campionato del Paler-mo ha ormai poco da di-re. Salvezza ottenuta da

tempo, zona Europa Leaguearitmeticamente irraggiun-gibile. I rosanero, come tan-te altre squadre della SerieA, utilizzano queste ultimegiornate per sperimentarein ottica futura. Niente dimale, non fosse che nel Pa-lermo gioca un certo PauloDybala, uno dei giocatoripiù acquistati al fantacalcio,nonché uno dei più braviper fantamedia. E che inmolti tornei con gli amici, laclassifica finale si decideproprio in queste settimane.Già contro l’Atalanta BeppeIachini ha tenuto fuori la Jo-ya, lanciando Belotti titola-re. Una scelta arrivata dopole parole (poi smentite) diZamparini, che aveva senzatroppi indugi raccomandatoal tecnico di non impiegareil suo gioiello in un momen-to clou per la sua cessione.Così i Magic allenatori re-stano con un palmo di naso.

LA JUVE E LE ALTRE Il di-scorso non si ferma al Paler-mo. Che dire della Juve?Con lo Scudetto già in ba-checa, le fatiche di Cham-pions e una finale di CoppaItalia da giocare, Allegri do-vrà centellinare le forze deisuoi. Lo sta già facendo daun po’, con il turnover cheha raggiunto il suo apicenella gara col Cagliari. Fuorigente come Tevez, Morata,Lichtsteiner, Pirlo, Bonuccie via dicendo. Ok, c’era ilReal Madrid alla finestra.Ma nelle prossime settima-ne che ci attende? Molto di-pende anche da come andràstasera al Bernabeu. Napolie Fiorentina hanno ancoraobiettivi da raggiungere,sebbene Benitez e Montellaabbiano ampiamente fattouso del turnover per preser-vare alcuni elementi perl’Europa League. Potrebbe-ro permettersi di sperimen-tare squadre come Torino,Milan, Chievo, Empoli, Udi-nese, Verona e Sassuolo,che non hanno più nulla dachiedere al campionato: te-netelo presente quando fa-rete la vostra formazione alfantacalcio.

GRANDOLFO Le ultime gior-nate di campionato, comun-que, sono sempre state ca-ratterizzate per il lancio digiovani o giocatori poco uti-lizzati. Alla Magic ci si puòbuttare in intuizioni pazze-sche, anche se nessuno ci ha

fatto sapere di aver vinto unfantacalcio grazie alla triplettadi Grandolfo in Bologna-Baridel 22 maggio 2011, ultimagiornata. E per la cronaca, ilbuon Grandolfo oggi gioca nel-la Correggese, in Serie D. In-somma, più fortuna che altro.La strategia più logica è quindiquella di puntare su quei cal-ciatori che si stanno giocandoun traguardo. Che sia la quali-ficazione in Champions, in Eu-ropa League o il titolo di capo-cannoniere. Sugli altri, pochecertezze.

ma.gu.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gonzalo Rodriguez, 31 LAPRESSE

Paulo Dybala, 21 anni, attaccante argentino del Palermo ANSA

Fabio Quagliarella, 32 anni, a terra infortunato contro il Genoa LAPRESSE

Francesco BramardoTORINO

T anti saluti alla compa-gnia. Il treno per l’EuropaLeague non passerà da

Porta Nuova. La seconda scon-fitta consecutiva, il Genoa do-po l’Empoli, mette fine alle spe-ranze granata di far ritornonella competizione che ha vistodisputare le migliori gare dellastagione dai ragazzi di Ventu-ra. Se Bilbao è stata l’apoteosi,la partita di Marassi rappresen-ta il punto di arrivo, il segnodella resa, al di là dei cinquegol subiti. Che la benzina fossevenuta a mancare lo si era capi-to da qualche settimana. Nelderby il Toro ha dato tutto, pro-fuso le ultime energie psicofisi-che per ritrovarsi svuotato il

giorno dopo una vittoria stori-ca, attesa 20 anni. A Genova lasquadra di Ventura ha giocatola partita numero 50 della sta-gione con una rosa che si è as-sottigliata strada facendo, tan-to che solo 15 giocatori sonoarrivati a disputare 25 gare. Ilturnover non è riuscito a rega-lare freschezza ed energia peril rush finale. Per tutti ha paga-to Fabio Quagliarella, uscitoper infortunio da Marassi, sta-gione probabilmente finita, ilresponso medico è atteso peroggi. Quagliarella è lo stakano-vista del Toro con 46 partitegiocate, 44 gare Darmian, Mo-retti e El Kaddouri. Nonostantele ultime due sconfitte, il Toro èancora al quarto posto per pun-ti conquistati nel girone di ri-torno. Il k.o. contro il Genoa al-lontana i granata dalla possibi-

lità di migliorare lo score dellastagione passata. Un anno fa diquesti tempi Cerci e Immobileavevano 52 punti in classifica,quattro in più del Toro di oggi,57 punti finali possibili soltan-to vincendo tutte e tre le ultimegare.

CERCASI PORTIERE Il mese dimaggio non è iniziato nel modomigliore per Daniele Padelli. Ilportiere del Torino in meno diuna settimana è finito nella col-lezione degli autogol più incre-dibili del 2015 (papera di piedecontro l’Empoli), travolto dacinque reti a Marassi (e qui Pa-delli c’entra poco), infine ap-piedato dal giudice sportivoper un’«espressione blasfema»percepita dall’udito fine del di-rettore di gara al rientro neglispogliatoi. Di fatto domenicaprossima contro il Chievo Pa-delli non ci sarà, era diffidato eil «giallo» gli è costato la tribu-na, e Giampiero Ventura si ri-trova a sfogliare la margherita.Toro senza portieri, o meglio,con due riserve alle spalle delragno di Lecco, nessuno deidue con un curriculum tale daagevolare la scelta dell’allena-tore. Fino a dicembre in rosa ilToro poteva contare su Franço-is Gillet, e su Luca Castellazzi.A gennaio, con la cessione delportiere belga al Bari, è arriva-to in prestito dall’Uruguay Sal-vador Ichazo, 23 anni, capita-no nel Danubio e vice in nazio-nale. Le belle speranze di Icha-zo di vestire la maglia granatasono rimaste fino a oggi delu-se. Un gatto tra i pali, non ec-

celso con i piedi, anche se con ilgioco di Ventura quale portierepuò essere immune da errori?Ichazo è fermo al campionatodi apertura disputato in inver-no in Uruguay (17 presenze, 25gol subiti) l’ultima partita vit-toriosa (2-1) contro il RiverPlate di Montevideo il 6 dicem-bre. Luca Castellazzi, 40 anni aluglio, ha giocato solo 37’ agliottavi di Coppa Italia contro laLazio al posto di Padelli (espul-so). Dalla decisione di Venturasaranno più chiare le scelte fu-ture della società in un ruoloche vedrà il ritorno di uno deifratelli Gomis, per opportunitàdi regolamento. Il rischio, per ilpromettente Ichazo, è di salu-tare a fine stagione la compa-gnia senza aver messo piede al-lo stadio Comunale.

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MARCATORI20 RETI Tevez (2, Juventus).

19 RETI Toni (3, Verona).

18 RETI Icardi (4, Inter).

16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli).

14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (1, Udinese).

13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino).

12 RETI Klose (Lazio).

11 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo).

10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio).

Magic+3RCampionato

Toro sedutoLa benzinaè già finita1Europa lontana dopo il tonfo col Genoa. E Quagliarella va k.o.

RPadelli squalificato,contro il Chievo è emergenza portiere: Ichazo o Castellazzi?

CAMPIONI SCOMODI

Da Dybala a TevezSe il turnoverti rovina il gioco1Negli ultimi turni si decidono tante leghe ma i fenomeni hanno già smobilitato

I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA,PARMA E CESENA GIÀ RETROCESSI

21MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATTACCANTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM801 AGUIRRE (UDI) 5 5,5 4 7 5 0 5,17 0 0/1803 AMAURI (TOR) 0 5,97 11 20 0 1 5,88 0 0/4805 BABACAR (FIO) 0 7,17 15 20 0 7 6,17 1 0/2807 BARRETO P. (TOR) 0 6 3 1 0 0 0 0 0/0810 BELOTTI (PAL) 2,5 6,41 16 35 5,5 5 5,98 1 0/2912 BENTIVEGNA (PAL) 0 0 1 2 0 0 0 0 0/0812 BERARDI (SAS) 7,5 7,19 27 29 6,5 11 6,22 5 1/12905 BERGESSIO (SAM) 0 5,93 11 21 0 1 5,73 0 0/0813 BERNARDESCHI (FIO) 5,5 5,83 4 6 5,5 0 5,75 1 0/1907 BIANCHI (ATA) 0 5,53 5 20 0 0 5,56 0 0/1814 BOAKYE (ATA) 0 5,91 5 18 0 3 5,5 0 1/2919 BONAZZOLI (INT) 0 5,75 3 3 0 0 5,75 0 0/1815 BORRIELLO (GEN) 8 6,08 6 8 7 0 6,08 2 0/1816 BOTTA (CHI) 6 5,74 6 18 6 0 5,91 0 1/4817 CALLEJON (NAP) 5,5 6,86 22 35 5,5 11 5,87 2 0/1916 CAPPELLUZZO (VER) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0819 CERCI (MIL) 0 5,96 18 16 0 1 5,46 3 0/0917 CODA M. (PAR) 0 6,5 6 17 0 2 6,22 1 0/2928 COP (CAG) 5 7 15 13 5 4 5,85 0 0/1938 DAL MONTE (CES) 0 5,5 1 2 0 0 5,5 0 0/0823 DEFREL (CES) 9,5 6,63 18 31 6,5 7 5,98 2 0/6824 DENIS (ATA) 0 6,23 20 31 0 8 5,6 0 0/4825 DESTRO (MIL) 9 6,66 21 30 6,5 8 5,8 0 0/5826 DI NATALE (UDI) 9 7,82 34 32 6 14 6,33 4 0/4827 DJORDJEVIC (LAZ) 0 7,02 6 21 0 7 5,95 1 0/1922 DJORDJEVIC L. (SAM) 6 6 4 2 6 0 6 0 0/0828 DJURIC (CES) 5,5 5,86 8 26 5,5 2 5,62 1 0/2935 DOUMBIA (ROM) 5 5,88 19 10 5 2 5,12 0 0/0829 DYBALA (PAL) 0 7,83 29 33 0 13 6,48 7 0/3830 EDER (SAM) 0 7,17 24 30 0 9 6,27 2 0/4923 EL HAMDAOUI (FIO) 0 7,5 4 3 0 1 6 0 0/1831 EL SHAARAWY (MIL) 0 6,43 3 15 0 1 6,07 3 0/2932 ETO'O (SAM) 6 6,39 21 15 6 1 6,07 2 0/1915 FARES (VER) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0908 FARIAS (CAG) 5 6,31 14 27 5 6 5,74 1 0/7929 FERNANDINHO (VER) 0 6 5 4 0 0 6 0 0/0833 FLOCCARI (SAS) 0 6 11 25 0 2 5,7 0 0/0834 FLORO FLORES (SAS) 6 6,02 13 26 6 2 5,83 0 0/4835 GABBIADINI (NAP) 9,5 7,79 30 30 6,5 14 6,27 3 0/5925 GEIJO (UDI) 4,5 6,06 4 11 4,5 1 5,62 0 0/0837 GERVINHO (ROM) 6 6,35 13 24 6 2 5,98 3 0/1838 GHEZZAL (PAR) 6 5,69 5 16 6 0 5,67 0 0/0931 GILARDINO (FIO) 5,5 6,45 19 11 5,5 2 5,75 1 0/0841 GOMEZ M. (FIO) 0 5,92 14 20 0 4 5,55 0 0/3842 GOMEZ T. (VER) 9 6,72 17 24 6,5 5 6,07 3 0/6934 HARASLIN (PAR) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0844 HIGUAIN (NAP) 5 7,31 31 34 5 16 6,09 5 0/5846 IBARBO (ROM) 4,5 6,21 6 21 4,5 2 5,97 2 1/5847 ICARDI (INT) 2,5 7,69 31 33 5,5 18 6,06 3 0/4848 INSIGNE (NAP) 0 6,6 8 17 0 2 6 3 0/0849 ITURBE (ROM) 6,5 5,95 13 24 6,5 1 5,82 1 0/2924 JOAO SILVA (PAL) 0 5 4 1 0 0 5,5 0 0/1850 KEITA B. (LAZ) 6 6 13 23 6 1 5,93 0 0/3851 KLOSE (LAZ) 5 7,39 29 31 5 12 6,07 3 0/4853 LJAJIC (ROM) 5 6,82 18 30 5 8 6,02 2 0/1854 LLORENTE (JUV) 0 6,37 20 29 0 6 5,7 0 0/0855 LONGO (CAG) 0 5,44 8 24 0 0 5,56 0 0/4856 MACCARONE (EMP) 5,5 7,14 25 32 5,5 10 6,12 4 0/3914 MAKIENOK (PAL) 0 5 3 4 0 0 5 0 0/0857 MARILUNGO (CES) 0 6,62 4 8 0 1 6,25 0 0/0858 MARTINEZ (TOR) 5 5,82 9 23 5 2 5,45 0 0/0859 MATRI (JUV) 5 6,92 11 20 5 7 5,92 3 0/2860 MAXI LOPEZ (TOR) 5 6,35 16 29 5,5 5 5,81 1 0/3861 MCHEDLIDZE (EMP) 9 6,12 9 23 6,5 2 5,81 0 0/3862 MEGGIORINI (CHI) 0 6,54 17 27 0 4 6,09 4 0/8863 MICHU (NAP) 0 5,5 3 3 0 0 5,67 0 0/1911 MONCINI (CES) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0864 MORATA (JUV) 0 6,96 21 27 0 7 6,23 1 1/4865 MURIEL (SAM) 7 6,71 15 24 6 4 5,98 4 0/2867 NIANG (GEN) 7 7,12 15 19 7 5 6,28 1 0/3868 NICO LOPEZ (VER) 0 6,66 14 23 0 5 5,84 2 0/3869 OKAKA (SAM) 0 6,35 15 31 0 4 6 2 0/6870 PALACIO (INT) 7,5 6,45 23 32 6,5 6 5,81 5 0/3871 PALLADINO (PAR) 9,5 6,08 10 19 6,5 3 5,56 1 0/1872 PALOSCHI (CHI) 10 6,75 23 34 7 9 5,97 2 0/2918 PANICO (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0874 PAVOLETTI (GEN) 10 6,67 12 16 7 4 6 0 0/3875 PAZZINI (MIL) 6 5,75 12 23 6 2 5,41 0 0/1876 PELLISSIER (CHI) 11 7,21 19 24 7 6 6,18 1 0/0877 PEREA (LAZ) 0 5,5 5 5 0 0 5,75 0 0/1936 PERICA (UDI) 0 5,12 5 6 0 0 5 0 0/2878 PINILLA (ATA) 7 6,83 19 25 6 8 6,02 2 1/7927 PODOLSKI (INT) 5,5 5,7 14 15 5,5 1 5,5 1 0/2880 POZZI (CHI) 0 5,75 4 3 0 0 5,5 0 0/0933 PUSCAS (INT) 0 5,5 1 3 0 0 5,5 0 0/0881 QUAGLIARELLA (TOR) 5,5 7,46 29 34 5,5 13 6,28 2 0/3886 RODRIGUEZ (CES) 5 6,53 13 23 5 5 5,82 0 0/3910 ROSSETI (ATA) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0887 ROSSI (FIO) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0890 SANABRIA (ROM) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0892 SANSONE N. (SAS) 6 6,44 18 32 6 5 5,94 3 1/2893 SAU (CAG) 5,5 6,46 13 25 5,5 5 5,88 1 0/3921 SAVIOLA (VER) 0 6,25 9 13 0 1 5,85 1 0/1920 SERENI (SAS) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0895 SUCCI (CES) 0 6,36 5 9 0 2 5,64 0 0/2896 TAVANO (EMP) 5,5 5,91 11 25 5,5 2 5,61 1 0/1897 TEVEZ (JUV) 0 8,5 40 31 0 20 6,65 3 0/5898 THEREAU (UDI) 5,5 6,71 19 34 5,5 9 5,97 0 0/3899 TONI (VER) 9,5 7,74 37 35 7 19 6,27 2 0/3900 TOTTI (ROM) 9,5 7,02 22 24 6,5 7 5,98 4 0/4901 TOUNKARA (LAZ) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0930 VERDE (ROM) 0 6,5 3 7 0 0 6,1 2 0/0903 ZAPATA D. (NAP) 5 7,36 17 20 5 6 6,07 1 0/2904 ZAZA (SAS) 9,5 6,57 17 28 6,5 9 5,77 1 0/11

CLASSIFICA SETTIMANALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 CARLONI RICCARDO PU ALL STARS PESARO 93,02 MARAZIA07091938 GIANCARLO VI MARANGIA BLU 92,03 PERESSONI GIAN PAOLO UD ORZANO 058 91,54 COPPA GIANCARLO SO CIELO STELLATO 173 91,55 KR FORZA 11 91,06 IOVIENO PASQUALE NA SSC AGEROLA 91,07 COSTANTINO GIUSEPPE RC JAJA 35 91,08 CAZANAVE ROSARIO MI CLUB LITTA 91,09 CS A.C AMANTEA 2 90,510 BACHI RATCLIFF LI KK25 90,511 PD XE A VOLTA BONA 90,512 COSTANTINO GIUSEPPE RC JAJA 367 90,513 SOFFIATI DAVIDE LT APACHE TEVEZ 90,514 KR DON ENRIQUE 90,015 FERRO MASSIMILIANO PV FENERBHIRON 90,016 LINGUAGLOSSA SALVATORE PV SELECAO 90,017 MILOCCO PAOLO BR MY INTER 90,018 LANCIOTTI LUCA AP CARAQUENA FL193 90,019 BISI MASSIMILIANO MO C.C.D.C.L.M.B. 04 90,020 MARTIN ALBERTO TO GOODFELLAS 89,5

CLASSIFICA GENERALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI S1 2610,02 RECCHI STEFANO PG STEFCIN 57 2608,03 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI U 2606,54 RUSSO FRANCESCO NA I PEZZETTONI 11 2603,05 PRATICI FRANCESCO MS GAVEDO 4 2602,56 BARANI WALTER MO WALCAGLIARI 2601,57 MILO LUCA NA LUIGI O' CAPITAN 94 2600,08 BIANCOFIORE DONATELLO BA SEREDONA LAF 196 2600,09 ROSSI ROBERTO BS BEAND14 2599,510 CINQUE ROBERTO NO FAIV 278 2597,011 TRAVAGLINI ANDREA BO TEROLDEGO 2 2596,012 BIANCOFIORE DONATELLO BA SEREDONA LAF 121 2596,013 RUSSO SALVATORE CE BOB8 2594,014 PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO SO MARE&MONTI88 2593,515 PATARI LUIGI AV LUIGI40 2593,016 BASILE NATALINO ME BIBÌNANÀ_46 2592,517 RECCHI STEFANO PG STEFCIN 52 2592,518 RUSSO GIUSEPPE CL TEX DEL LAF GEN 03 2592,519 FANTONI PAOLO MS LAURETTA-20 2591,520 OGGIANO RAFFAELE SS RAFFOGG24 2591,0

PORTIERI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM101 ABBIATI (MIL) 0 5,12 4 9 - -7 6 0 0/0102 AGAZZI (MIL) 0 0 2 0 - 0 0 0 0/0103 AGLIARDI (CES) 3 4,31 5 8 6 -15 6,19 0 0/0104 ANDUJAR (NAP) 2,5 4,5 5 12 4,5 -15 5,75 0 0/0105 AVRAMOV (ATA) 3 3 1 1 5 -1 5 0 1/0175 BAJZA (PAR) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0106 BARDI (CHI) 0 5,25 4 9 - -15 6,17 2 0/0107 BASSI (EMP) 0 3,8 3 4 - -10 5,75 0 0/0109 BENUSSI (VER) 0 4,47 8 16 - -25 6,06 0 0/1110 BERISHA (LAZ) 9 5,5 9 9 7 -9 6,17 1 0/0111 BERNI (INT) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0112 BIGGERI (EMP) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0113 BIZZARRI (CHI) 4 5,52 17 26 6 -20 6,31 0 0/1114 BRESSAN (CES) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0115 BRKIC (CAG) 5,5 4,47 10 18 6,5 -30 6,14 0 0/0116 BUFFON (JUV) 0 5,89 24 31 - -17 6,36 1 0/0117 CARBONI (CAG) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0118 CARRIZO (INT) 0 4 1 1 - -1 7 0 0/0171 CASTELLAZZI (TOR) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0119 COLOMBI (CAG) 0 2,67 1 3 - -8 5,5 0 0/1120 COLOMBO (NAP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0121 CONSIGLI (SAS) 5 4,71 16 33 7 -51 6,22 1 1/1122 CRAGNO (CAG) 0 3,82 4 14 - -26 5,68 0 0/0124 DE SANCTIS (ROM) 4,5 5,39 21 33 6,5 -24 6,14 0 0/1168 DIEGO LOPEZ (MIL) 5 5,04 17 27 6 -39 6,35 2 1/2126 FREZZOLINI (ATA) 5,5 5,5 1 1 6,5 -1 6,5 0 0/0176 FRISON (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0127 FULIGNATI (PAL) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0130 GOLLINI (VER) 0 4,83 1 3 - -5 6,5 0 0/0131 HANDANOVIC (INT) 6,5 5,5 24 34 7,5 -39 6,32 4 0/2132 IACOBUCCI (PAR) 0 4,06 1 6 - -14 5,42 0 0/0177 ICHAZO (TOR) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0166 KARNEZIS (UDI) 2,5 4,99 16 35 6,5 -49 6,32 1 0/2134 LAMANNA (GEN) 0 6,29 1 7 - -6 6,36 2 0/0135 LEALI (CES) 0 4,25 9 28 - -49 5,84 2 1/1136 LOBONT (ROM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0137 LUPATELLI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0138 MARCHETTI (LAZ) 4 5,12 19 28 6 -25 6,14 0 2/5165 MASSOLO (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0170 MERET (UDI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0140 MIRANTE (PAR) 6 4,43 16 30 8 -54 6,15 1 1/4141 NETO (FIO) 5 4,94 12 27 7 -33 6,22 0 0/3143 PADELLI (TOR) 0,5 4,91 13 23 5,5 -28 5,96 1 0/3144 PEGOLO (SAS) 0 0 4 0 - 0 0 0 0/0145 PERIN (GEN) 5 5,44 19 30 6 -35 6,52 1 1/0146 POLITO (SAS) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0147 POMINI (SAS) 0 5,5 4 3 - -3 6,5 0 0/0148 PUGGIONI (CHI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0174 PUGLIESI (EMP) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0149 RAFAEL C.B. (NAP) 0 4,57 5 23 - -30 5,87 0 0/0150 RAFAEL D.A. (VER) 4 4,59 7 17 6 -30 6,09 2 1/1172 ROMERO S. (SAM) 0 5,4 4 10 - -12 6,35 1 0/1151 ROSATI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0152 RUBINHO (JUV) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0153 SCUFFET (UDI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0154 SECULIN (CHI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0155 SEPE (EMP) 3 4,9 14 31 6 -35 6,1 0 0/0156 SKORUPSKI (ROM) 0 4,25 1 2 - -3 5,75 0 0/0173 SOMMARIVA (GEN) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0157 SORRENTINO (PAL) 0 4,67 15 32 - -47 6,16 0 0/1158 SPORTIELLO (ATA) 0 5,12 16 34 - -47 6,39 2 0/4160 STORARI (JUV) 5 5,25 1 4 6 -3 6 0 0/0161 STRAKOSHA (LAZ) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0162 TATARUSANU (FIO) 0 4,56 4 8 - -11 6,19 0 0/0164 UJKANI (PAL) 2,5 4,5 1 3 5,5 -4 5,83 0 0/0167 VIVIANO (SAM) 4,5 5,15 14 26 6 -26 6,22 0 0/3

DIFENSORI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM201 ABATE (MIL) 5,5 5,84 5 22 6 0 5,82 3 0/5202 ACERBI (SAS) 5,5 6,1 10 29 5,5 3 5,95 0 1/7203 AGOSTINI (VER) 5,5 5,34 4 19 5,5 0 5,55 0 0/4204 ALBERTAZZI (MIL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0205 ALBIOL (NAP) 5,5 5,38 6 32 6 0 5,62 1 0/10206 ALEX (MIL) 6 5,53 7 19 6 0 5,75 0 0/3207 ALONSO (FIO) 0 5,52 4 21 0 0 5,52 2 0/4208 ANDELKOVIC (PAL) 3 5,45 5 30 5 0 5,6 1 1/5209 ANDREOLLI (INT) 0 5,83 4 6 0 0 5,83 0 0/0210 ANTEI (SAS) 0 5,79 4 8 0 0 5,93 0 0/2

211 ANTONINI (GEN) 0 6,29 4 7 0 1 5,92 0 0/1212 ARIAUDO (GEN) 0 5 3 2 0 0 4,75 0 0/1213 ASTORI (ROM) 4,5 5,83 8 23 4,5 1 5,89 0 0/9214 AVELAR (CAG) 5 5,83 7 29 5,5 4 5,6 3 1/9424 BAGADUR (FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0215 BALZANO (CAG) 5,5 5,5 3 22 5,5 0 5,66 1 0/5216 BALZARETTI (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0217 BARBA (EMP) 0 6,5 8 15 0 2 6,14 0 0/1218 BARZAGLI (JUV) 6 6,14 7 8 6 0 6,29 0 0/2219 BASANTA (FIO) 5,5 5,89 8 23 5,5 2 5,7 0 0/3220 BASTA (LAZ) 6,5 6,08 12 24 6,5 0 6,1 2 0/5221 BELLINI (ATA) 0 5,61 5 14 0 0 5,75 0 1/2223 BENALOUANE (ATA) 6 5,6 6 24 6 1 5,77 0 1/12227 BIANCO (SAS) 0 4,75 3 2 0 0 5,25 0 0/2228 BIAVA (ATA) 6,5 6,25 9 18 7 2 6,08 0 1/4229 BIRAGHI (CHI) 6 5,41 5 16 6 0 5,6 0 0/3429 BOCCHETTI (MIL) 5 5,36 4 7 5 0 5,43 0 0/1410 BOCHNIEWICZ (UDI) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0230 BONERA (MIL) 0 5,54 4 15 0 0 5,73 0 2/1231 BONUCCI (JUV) 0 6,32 15 31 0 3 6,16 0 0/8232 BOVO (TOR) 0 5,9 6 15 0 0 6,04 0 0/4398 BRAAFHEID (LAZ) 5,5 5,7 5 16 5,5 0 5,8 1 0/1233 BRITOS (NAP) 0 5,28 3 18 0 1 5,56 0 0/7234 BRIVIO (VER) 0 5,62 4 13 0 0 5,65 0 0/1235 BUBNJIC (UDI) 0 5,62 4 5 0 0 5,62 0 0/1236 BURDISSO (GEN) 6,5 5,84 9 28 6,5 1 5,93 0 1/8237 CACCIATORE (SAM) 6 5,75 4 11 6 0 5,85 0 1/0238 CACERES (JUV) 0 6,45 4 10 0 1 6,2 0 0/1239 CAMPAGNARO (INT) 0 5,31 4 10 0 0 5,5 0 0/3241 CANA (LAZ) 0 5,35 4 17 0 0 5,59 0 1/6243 CANNAVARO (SAS) 5,5 5,48 5 22 5,5 0 5,72 0 1/8244 CAPELLI (CES) 5,5 5,4 5 29 5,5 0 5,57 0 0/10402 CAPUANO (CAG) 0 5,79 4 14 0 0 5,88 0 0/2245 CASSANI (PAR) 5,5 5,5 5 16 5,5 0 5,46 0 0/1246 CASTAN (ROM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0247 CAVANDA (LAZ) 0 6,04 6 15 0 0 6,12 2 1/4248 CEPPITELLI (CAG) 6,5 5,4 4 25 6,5 0 5,54 0 0/7249 CESAR (CHI) 5,5 5,65 7 26 6 0 5,92 0 0/7250 CHERUBIN (ATA) 0 5,68 4 11 0 0 5,68 0 0/0251 CHIELLINI (JUV) 0 5,95 12 28 0 0 6,04 1 0/7253 CIANI (LAZ) 5,5 5,8 4 11 5,5 0 5,85 0 0/1254 CODA (SAM) 0 6 3 2 0 0 6 0 0/1255 COLE (ROM) 0 5,5 4 11 0 0 5,59 0 0/2258 COSTA (PAR) 6 5,88 8 22 6 1 5,82 0 0/4259 DAINELLI (CHI) 6 5,88 10 28 6 0 6,04 0 0/7260 D'AMBROSIO (INT) 5 5,58 5 21 5,5 0 5,66 2 0/7261 DANILO (UDI) 5,5 6,13 12 34 5,5 2 6,03 0 0/6262 DAPRELA' (PAL) 5,5 5,57 5 20 5,5 0 5,67 0 0/3263 DARMIAN (TOR) 0 6,29 15 30 0 2 6,07 1 0/2264 DE CEGLIE (JUV) 6 6,15 4 13 6 3 5,58 0 0/3265 DE MAIO (GEN) 6 5,98 11 31 6,5 1 5,98 1 0/8266 DE SCIGLIO (MIL) 0 4,88 3 16 0 0 5,19 0 2/2267 DE SILVESTRI (SAM) 0 6,2 14 30 0 3 5,93 3 0/8268 DE VRIJ (LAZ) 0 6 11 27 0 0 6,09 0 1/3403 DEL GROSSO (ATA) 0 5,9 4 11 0 0 5,8 1 0/0433 DIAKITE (CAG) 6 5,5 5 7 6 0 5,64 0 1/0271 DODO' (INT) 0 5,63 4 20 0 0 5,61 2 0/3272 DOMIZZI (UDI) 6 5,67 3 11 6 0 5,86 0 2/1405 DONKOR (INT) 0 5 1 2 0 0 5,5 0 1/0274 DRAME' (ATA) 6 5,48 5 28 6 0 5,54 2 0/7275 EDENILSON (GEN) 6,5 6,09 11 27 6,5 0 6,04 3 0/3278 EMANUELSON (ATA) 0 6,22 7 10 0 0 6,06 2 0/1414 EMERSON (PAL) 0 5,62 4 8 0 0 5,62 0 0/0279 EVRA (JUV) 0 6,08 10 20 0 1 5,98 1 0/4281 FEDDAL (PAR) 6,5 5,53 1 17 6,5 0 5,5 0 0/4282 FELIPE (INT) 0 5,42 4 14 0 1 5,42 0 2/2437 FONTANESI (SAS) 0 6 2 1 0 0 6 0 0/0285 FREY (CHI) 0 5,8 8 28 0 0 5,83 1 0/6286 GABRIEL SILVA (UDI) 0 5,45 4 11 0 0 5,4 0 0/0287 GAMBERINI (CHI) 0 5,75 6 19 0 0 5,81 0 0/2289 GASTON SILVA (TOR) 0 5,88 4 3 0 0 6 0 0/1290 GAZZOLA (SAS) 0 5,5 4 18 0 0 5,61 0 0/4411 GENTILETTI (LAZ) 0 6,5 4 2 0 0 6,5 0 0/0291 GHOULAM (NAP) 0 5,67 5 18 0 0 5,67 2 0/4292 GLIK (TOR) 5 6,9 19 29 5 7 6,31 0 0/8293 GOBBI (PAR) 6 5,58 8 30 6 0 5,67 1 0/10294 GONZALEZ ALE. (CAG) 0 5,27 3 11 0 0 5,41 0 0/3417 GONZALEZ G. (PAL) 5,5 6,12 10 25 6 1 6,1 0 0/5296 HENRIQUE (NAP) 5,5 5,33 4 11 5,5 0 5,39 1 1/2297 HEURTAUX (UDI) 6 5,84 8 24 6 1 5,77 1 1/3419 HOLEBAS (ROM) 0 5,67 5 22 0 1 5,6 1 0/5298 HYSAJ (EMP) 5,5 5,77 9 33 5,5 0 5,8 1 0/4300 IZZO (GEN) 0 6,35 8 17 0 1 6,17 0 0/1301 JANSSON (TOR) 0 5,43 4 7 0 0 5,58 0 1/1302 JONATHAN (INT) 0 6,25 3 2 0 0 6,25 0 0/0303 JUAN JESUS (INT) 6 5,48 6 29 6 0 5,69 0 0/12304 KONKO (LAZ) 0 5 4 2 0 0 5 0 0/0305 KOULIBALY (NAP) 5,5 5,86 7 25 5,5 1 5,92 0 1/7306 KRAJNC (CES) 5,5 5,44 5 19 5,5 0 5,53 0 0/3307 LAURINI (EMP) 6 5,58 4 12 6 0 5,75 0 0/1308 LAZAAR (PAL) 5 6,19 12 27 5 2 5,89 3 0/2309 LICHTSTEINER (JUV) 0 6,23 15 30 0 3 5,98 3 1/7310 LONGHI (SAS) 0 5,68 6 19 0 0 5,74 0 0/2311 LUCARELLI (PAR) 0 5,46 6 25 0 1 5,54 1 1/12312 LUCCHINI (CES) 0 5,63 7 26 0 1 5,69 0 0/9313 MAGGIO (NAP) 0 5,56 6 27 0 0 5,69 1 1/7314 MAGNUSSON (CES) 0 5,5 4 11 0 0 5,55 0 0/1315 MAICON (ROM) 0 6,12 4 14 0 1 5,92 1 0/3316 MAKSIMOVIC (TOR) 4,5 5,74 7 25 4,5 0 5,72 1 0/3413 MANOLAS (ROM) 6 5,93 11 28 6 0 6,09 0 2/5319 MARCHESE (GEN) 0 6,33 4 11 0 1 6 2 0/2320 MARIO RUI (EMP) 0 5,94 9 32 0 0 5,92 4 0/8321 MARQUES (VER) 0 5,47 4 17 0 0 5,67 0 0/2399 MARQUEZ (VER) 0 5,41 5 23 0 0 5,61 0 3/3322 MARTIC (VER) 0 5,5 4 16 0 0 5,61 0 0/3324 MASIELLO (TOR) 0 6 3 1 0 0 6 0 0/0426 MASIELLO A. (ATA) 6 5,64 4 12 6 0 5,73 0 0/2428 MAURICIO (LAZ) 3 5,29 5 14 4 0 5,57 0 1/6326 MESBAH (SAM) 0 5,47 4 16 0 0 5,53 0 0/2327 MESTO (NAP) 0 5,17 4 6 0 0 5,33 0 0/1328 MEXES (MIL) 0 5,79 7 18 0 2 5,74 0 1/9329 MILANOVIC MILAN (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0330 MOLINARO (TOR) 6,5 5,72 8 22 6,5 0 5,78 1 0/1406 MONTELEONE (PAL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0331 MORAS (VER) 6 5,7 7 32 6 1 5,78 0 0/3332 MORETTI (TOR) 4 6,02 11 32 4,5 1 6,03 1 0/9333 MORGANELLA (PAL) 0 5,98 4 20 0 1 5,95 1 0/7335 MUNOZ (SAM) 6,5 6,15 7 17 6,5 1 6,06 0 0/3336 MURRU (CAG) 0 4,8 2 6 0 0 5,2 0 1/2338 NAGATOMO (INT) 5,5 5,4 4 11 6 0 5,55 0 1/1436 NATALI (SAS) 0 6 4 3 0 0 6 0 0/0340 NICA (CES) 0 4,8 2 7 0 0 5,4 0 0/2341 NOVARETTI (LAZ) 0 5,2 4 5 0 0 5,5 0 1/1342 OGBONNA (JUV) 6,5 5,88 7 22 6,5 0 5,98 0 0/4430 ORTIZ (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0343 PALETTA (MIL) 6 5,61 6 18 6 0 5,75 0 0/5404 PARENTE (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0345 PASQUAL (FIO) 0 6,47 12 18 0 2 6,06 1 0/1346 PASQUALE (UDI) 0 5,53 5 20 0 0 5,64 0 0/6347 PEDRO MENDES (PAR) 6 5,69 7 20 6,5 0 5,82 0 0/5348 PELUSO (SAS) 6 5,38 5 25 6 0 5,56 0 2/5420 PERES (TOR) 4,5 6,29 13 32 5 3 6,03 2 0/8349 PERICO (CES) 6 5,42 5 21 6 0 5,61 0 0/7400 PIRIS (UDI) 5,5 5,74 8 28 6 0 5,84 0 0/6352 PISANO E. (VER) 6 5,36 5 18 6 0 5,56 0 0/3351 PISANO F. (CAG) 0 5,38 4 13 0 0 5,42 0 0/1354 RADU (LAZ) 5,5 5,72 7 23 5,5 0 5,85 0 0/6355 RAIMONDI (ATA) 0 6,62 4 6 0 0 6,25 2 0/1356 RAMI (MIL) 0 5,72 6 21 0 1 5,65 1 0/5357 RANOCCHIA (INT) 6,5 6 12 30 6,5 2 5,93 0 0/8358 REGINI (SAM) 5,5 5,46 5 25 6 0 5,61 0 1/5359 RENZETTI (CES) 5 5,83 5 21 5 0 5,9 0 0/3421 RICHARDS (FIO) 5,5 5,61 4 10 5,5 0 5,67 0 0/1360 RISPOLI (PAL) 5,5 5,72 7 27 5,5 0 5,72 2 0/5362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 5 6,17 14 27 5 6 5,91 0 1/8363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 5 5,46 4 13 5 0 5,62 0 0/4364 ROMAGNOLI (SAM) 0 5,88 7 27 0 1 5,88 1 0/8365 RONCAGLIA (GEN) 5,5 5,71 8 29 6 0 5,88 1 2/9366 ROSI (FIO) 0 5,64 4 11 0 0 5,71 0 0/1367 ROSSETTINI (CAG) 10 5,86 10 29 7 3 5,76 2 0/12368 RUGANI (EMP) 6 6,31 14 35 6 3 6,13 0 0/0371 SANTACROCE (PAR) 0 5,57 4 15 0 0 5,53 1 0/6432 SANTON (INT) 0 6,12 7 8 0 0 6,12 0 0/0372 SARDO (CHI) 0 5,69 4 8 0 0 5,71 0 0/1373 SAVIC (FIO) 6 5,88 8 26 6 2 5,85 0 1/4374 SCALONI (ATA) 0 5,75 3 2 0 0 5,75 0 0/0375 SILVESTRE (SAM) 6,5 5,94 8 26 6,5 0 6,02 1 0/6418 SOMMA (EMP) 0 5,67 1 2 0 0 5,75 0 0/1376 SORENSEN (VER) 0 5,39 3 10 0 0 5,56 0 0/3434 SPOLLI (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

377 STENDARDO (ATA) 0 6,05 8 22 0 2 5,89 0 0/5427 STRINIC (NAP) 6,5 5,83 6 9 5,5 0 5,67 2 0/1431 TAMBE (GEN) 0 5,75 4 3 0 0 5,75 0 0/0380 TERRANOVA (SAS) 0 5,67 4 9 0 0 5,67 0 0/0381 TERZI (PAL) 0 5,54 4 14 0 0 5,64 0 0/3382 TOMOVIC (FIO) 0 5,71 7 21 0 1 5,62 1 0/4383 TONELLI (EMP) 5,5 6,42 12 27 5,5 5 5,98 0 2/3384 TOROSIDIS (ROM) 4,5 5,67 5 18 5 1 5,72 0 1/6435 UVINI (NAP) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0386 VIDIC (INT) 6,5 5,68 9 22 6,5 1 5,7 0 1/5388 VITIELLO (PAL) 5,5 6,07 7 16 5,5 1 5,97 0 0/3389 VOLTA (CES) 0 5,47 4 21 0 0 5,66 0 1/5390 VRSALJKO (SAS) 6 6,11 8 20 6 0 6,13 3 1/5391 WAGUE (UDI) 0 6,5 6 9 0 2 5,83 0 0/3422 YANGA MBIWA (ROM) 0 5,58 6 26 0 0 5,66 1 0/6392 ZACCARDO (MIL) 0 7,5 4 2 0 1 6 0 0/0394 ZAPATA C. (MIL) 0 5,59 4 11 0 0 5,82 1 1/1395 ZAPPACOSTA (ATA) 5,5 6,25 11 27 6 3 5,94 1 0/4396 ZUKANOVIC (CHI) 0 5,94 9 27 0 2 5,93 2 0/7397 ZUNIGA (NAP) 0 5,75 4 7 0 0 5,42 2 0/0

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM501 ACQUAH (SAM) 10 5,6 6 21 7 1 5,74 0 2/8504 ALLAN (UDI) 0 6,21 14 33 0 1 6,09 4 0/8506 ANTONELLI (MIL) 5,5 6,34 14 31 5,5 4 6,02 1 0/6507 AQUILANI (FIO) 5,5 5,72 9 24 5,5 0 5,83 0 0/5509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 6 0 0 5,92 0 0/1743 BADELJ (FIO) 5,5 5,44 5 19 6 0 5,5 0 0/2510 BADU (UDI) 0 5,91 9 24 0 1 5,8 1 1/4725 BARELLA (CAG) 0 5,5 1 1 0 0 6 0 0/1512 BARRETO E. (PAL) 0 6,44 10 24 0 2 6,19 3 2/2513 BASELLI (ATA) 8,5 6,03 8 20 5,5 1 5,92 2 0/6514 BASHA (TOR) 0 6,2 5 5 0 1 5,88 0 1/1517 BENASSI (TOR) 5 5,98 9 22 5 2 5,83 1 0/8763 BERGDICH (GEN) 0 5,7 6 10 0 0 5,65 0 0/0519 BERTOLACCI (GEN) 10 6,63 18 31 7 5 6,26 1 0/9521 BIGLIA (LAZ) 6 6,5 13 26 6,5 3 6,33 1 0/5522 BIONDINI (SAS) 6 5,76 8 25 6 0 5,83 0 0/3523 BIRSA (CHI) 6 5,92 10 32 6 0 5,95 1 0/4524 BOLZONI (PAL) 0 5,75 6 23 0 0 5,83 0 0/3525 BONAVENTURA (MIL) 6 6,44 17 32 6 4 6,08 1 0/3526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,12 13 26 0 2 5,94 2 0/7527 BRIENZA (CES) 9 7,11 20 27 6,5 8 6,15 3 0/2528 BRIGHI (SAS) 0 5,61 7 22 0 0 5,71 0 0/4529 BRILLANTE (EMP) 0 5,25 3 3 0 0 4,5 0 0/0759 BROZOVIC (INT) 0 5,55 8 12 0 0 5,77 0 0/5532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 6 0 0 5,88 0 0/0736 CAMPANHARO (VER) 5,5 5,73 4 15 5,5 0 5,88 0 0/4534 CANDREVA (LAZ) 10 7,37 28 31 7 9 6,38 8 0/5738 CARBONERO (CES) 5,5 5,97 10 21 6 3 5,58 2 0/7536 CARMONA (ATA) 6 5,61 8 32 6 0 5,82 0 1/11537 CASCIONE (CES) 7 5,68 7 27 6 1 5,86 1 0/7538 CATALDI (LAZ) 0 5,71 5 14 0 0 5,92 2 1/3539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 4 0 0 0 0 0/0540 CHIBSAH (SAS) 0 5,83 4 7 0 0 5,83 0 0/0541 CHOCHEV (PAL) 6 6,46 10 16 6 3 5,93 0 0/3755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 5,83 4 3 0 0 5,75 0 0/0542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 0 6,28 9 21 0 1 6 4 0/3543 CIGARINI (ATA) 5,5 5,9 11 30 5,5 0 6,02 2 1/9544 COFIE (CHI) 6 5,77 4 16 6 0 5,79 0 0/1545 COMAN (JUV) 6 6,17 4 13 6 0 6 1 0/0546 CONTI (CAG) 0 5,42 5 18 0 1 5,58 0 1/10751 CORREA (SAM) 0 5,33 4 4 0 0 5,33 0 0/0548 COSSU (CAG) 0 5,84 6 22 0 2 5,8 1 1/4749 COSTA T. (GEN) 13,5 6,92 9 6 7,5 2 6,2 0 0/3549 CRISETIG (CAG) 6 5,6 5 26 6 0 5,75 0 0/8551 CROCE (EMP) 5,5 6,28 13 34 5,5 1 6,22 1 0/4553 D'ALESSANDRO (ATA) 7,5 5,84 8 23 6,5 0 5,89 1 0/5740 DAVID LOPEZ (NAP) 6 5,78 8 29 6 0 5,81 1 0/4554 DE FEUDIS (CES) 5 5,64 5 22 5 0 5,76 0 0/5731 DE GUZMAN (NAP) 0 6,09 8 23 0 3 5,66 1 0/1555 DE JONG (MIL) 6 6 11 26 6 3 5,87 0 0/11556 DE ROSSI (ROM) 6 5,85 10 23 6 2 5,87 0 1/11557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 2 0 0 5,75 0 0/1559 DESSENA (CAG) 0 5,96 9 27 0 1 5,85 2 0/4754 DIAMANTI (FIO) 0 6,05 14 10 0 2 5,9 0 0/3563 DONSAH (CAG) 6 6,67 10 20 6 2 6,23 1 0/1564 DUNCAN (SAM) 11,5 6,02 10 24 7,5 1 5,9 1 0/3566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 4 0 1 5,75 0 0/1567 EKDAL (CAG) 6 6,47 13 31 6 5 6,08 0 0/6568 EL KADDOURI (TOR) 9,5 6,16 16 30 6,5 3 5,95 4 1/8571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 13 0 0 5,35 0 1/1572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,11 4 9 0 1 5,83 0 0/1737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 4 0 0 5,25 0 0/0573 FARNERUD (TOR) 5,5 6,37 10 22 5,5 1 5,97 5 0/2574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 8 7,7 25 29 7 10 6,46 6 0/5575 FERNANDES (UDI) 0 5,96 11 28 0 2 5,73 1 0/4576 FERNANDEZ M. (FIO) 6 6,56 14 26 6 2 6,22 3 0/1577 FETFATZIDIS (CHI) 0 6,88 6 8 0 2 6,14 0 0/0578 FLORENZI (ROM) 5,5 6,59 20 33 6 5 6,14 4 0/8580 GALLOPPA (PAR) 0 5,59 4 16 0 0 5,57 1 1/5581 GARGANO (NAP) 5 5,92 7 22 5 0 6,02 1 0/6583 GAZZI (TOR) 6 5,87 8 27 6 0 6,08 0 0/11584 GIORGI (CES) 0 5,63 7 27 0 0 5,78 0 0/8767 GNOUKOURI (INT) 0 6,25 4 3 0 0 6,5 0 0/1745 GOMEZ (ATA) 10,5 6,45 16 21 7,5 2 6,08 2 1/0585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,86 4 8 0 0 5,71 0 0/2586 GRASSI (ATA) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0587 GRECO (VER) 0 5,69 7 22 0 0 5,83 1 0/8590 GUARENTE (EMP) 0 6 3 1 0 0 0 0 0/0591 GUARIN (INT) 6 6,79 18 28 6 6 6,02 6 0/5592 GUILHERME (UDI) 4,5 5,66 7 32 4,5 0 5,62 2 0/4722 HALLBERG (UDI) 4,5 5,5 4 4 4,5 0 5,5 0 0/1593 HALLFREDSSON (VER) 8 6,17 12 25 6 1 5,94 7 1/7594 HAMSIK (NAP) 7 6,8 24 32 6 8 5,84 7 0/1595 HERNANES (INT) 13 6,75 19 24 7,5 5 6,11 1 0/4596 HETEMAJ (CHI) 0 5,87 10 32 0 0 6,03 0 0/10597 HONDA (MIL) 9 6,46 10 26 7 6 5,63 4 0/1753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 2 0 0 0 0 0/0715 IAGO (GEN) 10,5 7,25 23 29 7,5 11 6,21 2 0/6598 ILICIC (FIO) 14 6,79 18 22 8 6 5,98 2 0/6600 INLER (NAP) 5,5 5,64 6 18 5,5 1 5,58 0 0/4601 IONITA (VER) 0 6,28 5 18 0 2 6,03 0 0/4712 IZCO (CHI) 6 6,22 10 25 6 2 6 1 0/3603 JADSON (UDI) 0 6 2 0 0 0 0 0 0/0760 JAJALO (PAL) 6,5 5,71 6 13 5,5 0 5,79 1 0/4605 JANKOVIC B. (VER) 5,5 6 7 16 6 1 5,8 2 0/4744 JOAO PEDRO (CAG) 5 6,02 9 26 5,5 4 5,67 2 0/5606 JOAQUIN (FIO) 0 6,65 14 22 0 2 6,22 3 0/1607 JORGINHO (NAP) 0 5,44 8 21 0 0 5,58 0 0/5608 JORQUERA (PAR) 9,5 6,12 7 14 6,5 1 5,93 1 0/4609 KEITA S. (ROM) 0 6,43 10 24 0 2 6,23 0 1/2723 KONE (UDI) 4,5 5,81 10 26 4,5 1 5,74 3 1/7610 KOVACIC (INT) 5,5 6,28 13 32 5,5 5 5,79 1 1/2613 KUCKA (GEN) 6,5 6,03 12 31 6,5 1 5,97 0 0/4615 KURTIC (FIO) 0 5,61 6 20 0 1 5,47 1 0/3616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 4 14 0 0 5,71 1 0/0618 LAXALT (GEN) 0 5,65 4 10 0 0 5,78 0 0/3619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,04 6 18 0 1 5,81 1 0/2620 LAZZARI (FIO) 0 6 4 3 0 0 6 0 0/0621 LEDESMA (LAZ) 0 5,19 4 11 0 0 5,38 0 0/3741 LESTIENNE (GEN) 0 5,78 8 20 0 0 5,67 2 0/2750 LILA (PAR) 5,5 6,41 9 11 6 2 5,94 0 0/4734 LODI (PAR) 0 5,78 8 23 0 2 5,55 1 0/3622 LULIC (LAZ) 0 6,57 9 22 0 3 6,17 3 0/7623 MAGNANELLI (SAS) 0 5,71 5 26 0 0 5,87 1 0/10747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,17 1 4 0 0 6,25 0 0/0626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0627 MARCHISIO (JUV) 6 6,56 18 32 6,5 2 6,39 4 0/9628 MARESCA (PAL) 6 5,84 6 17 6 0 5,91 0 0/2746 MARIGA (PAR) 6 5,61 4 8 6 0 5,64 0 0/2629 MARRONE (JUV) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 4 0 0 6,33 0 0/0634 MAURI J. (PAR) 6,5 6,2 11 30 6,5 2 6,12 0 0/6633 MAURI S. (LAZ) 5,5 7,15 20 27 6 9 6,17 1 0/5720 MEDEL (INT) 6 5,78 10 32 6 0 5,97 0 1/10635 MENEZ (MIL) 0 7,29 23 33 0 16 5,85 2 1/3636 MERTENS (NAP) 9,5 6,31 19 28 6,5 4 5,87 3 1/4637 MIGLIACCIO (ATA) 6 5,97 7 19 6 1 5,97 0 0/7639 MISSIROLI (SAS) 10 6,33 14 31 7 4 5,95 2 1/3642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 10 0 0 5,33 0 0/1643 MORALEZ (ATA) 0 6,74 18 27 0 5 6,13 3 0/3761 MPOKU (CAG) 0 6,35 12 13 0 2 6,04 0 0/4765 MUDINGAYI (CES) 0 5,69 6 8 0 0 6 0 0/5646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 4 16 0 2 5,38 0 0/5724 MURONI (CAG) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0649 NAINGGOLAN (ROM) 5 6,67 17 32 5 4 6,38 1 0/9652 NOCERINO (PAR) 6 6,05 10 22 6 2 5,75 0 0/2653 OBBADI (VER) 5,5 6,06 7 19 6 1 6,03 0 0/5654 OBI (INT) 0 5,94 4 11 0 1 5,67 0 0/1655 OBIANG (SAM) 0 6,18 12 31 0 3 6,05 1 0/12656 OCTAVIO (FIO) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0657 ONAZI (LAZ) 0 5,5 4 15 0 0 5,68 0 0/4

658 PADOIN (JUV) 6 5,68 5 22 6 0 5,73 1 1/2659 PALOMBO (SAM) 6,5 6,05 11 33 6,5 1 6,02 1 0/6660 PAREDES (ROM) 0 5,92 4 9 0 1 5,58 0 0/2661 PAROLO (LAZ) 7 6,95 24 31 7 9 6,23 0 0/9766 PELLEGRINI (ROM) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0662 PEPE (JUV) 5 5,5 4 10 5 0 5,5 0 0/0663 PEREIRINHA (LAZ) 0 5,25 4 3 0 0 5,25 0 0/0664 PEREYRA (JUV) 5,5 6,36 15 32 5,5 2 6,12 2 0/2666 PEROTTI (GEN) 0 6,87 18 27 0 4 6,41 5 0/5667 PINZI (UDI) 5 5,76 7 18 5 1 5,89 0 0/11669 PIRLO (JUV) 0 6,94 15 18 0 4 6,06 4 0/0670 PIZARRO (FIO) 6 6,11 11 23 6 0 6,11 2 0/4671 PJANIC (ROM) 4 6,5 18 31 4,5 5 6,02 4 0/9672 POGBA (JUV) 9,5 7,54 18 23 6,5 8 6,5 2 0/4673 POLI (MIL) 6,5 6,04 11 30 6,5 1 6 0 0/4674 PUCCIARELLI (EMP) 5,5 6,29 12 31 5,5 3 5,95 2 0/2733 PULZETTI (CES) 0 6,19 5 9 0 1 5,88 0 0/1675 QUAISON (PAL) 6,5 6,8 8 16 6,5 2 6,15 1 0/1677 RADOVANOVIC (CHI) 6,5 5,93 9 29 6,5 1 5,98 0 1/7681 RIGONI (PAL) 9,5 6,81 20 29 6,5 8 6,14 0 0/9714 RINCON (GEN) 6 6,02 9 26 6 0 6,12 1 0/7682 RIZZO (SAM) 0 6,12 4 14 0 1 5,96 0 0/2683 ROMULO (JUV) 6 6,5 4 3 6 0 6,5 0 0/0684 SALA (VER) 0 6,33 8 13 0 1 6,25 1 2/2762 SALAH (FIO) 10 7,46 20 13 7 5 6,31 0 0/0686 SAPONARA (EMP) 10 7,67 18 15 7 6 6,5 2 1/2688 SCHELOTTO (CHI) 6 5,72 8 27 6,5 0 5,8 0 0/4752 SHAQIRI (INT) 0 6,15 17 13 0 1 5,96 1 0/3690 SIGNORELLI (EMP) 0 6,06 6 13 0 1 5,72 0 0/0691 SORIANO (SAM) 13 6,31 16 30 7,5 4 6,02 2 0/11693 STROOTMAN (ROM) 0 6 4 6 0 0 5,7 2 0/1694 STURARO (JUV) 6 5,74 7 22 6 0 5,95 0 1/6756 SUSO (MIL) 0 5,75 4 4 0 0 5,75 0 0/0695 TABANELLI (CES) 5 5,17 4 4 5 0 5,17 0 0/0696 TACHTSIDIS (VER) 5 6 10 32 5,5 3 5,89 1 0/9697 TAIDER (SAS) 9,5 6,42 11 25 6,5 3 5,95 3 0/6698 UCAN (ROM) 0 5,5 4 3 0 0 6 0 0/1764 VAJUSHI (CHI) 0 6 4 0 0 0 0 0 0/0699 VALDIFIORI (EMP) 6,5 6,47 15 33 6,5 0 6,36 7 1/4700 VALOTI (VER) 6 6,75 2 9 6 1 6,12 1 0/4726 VALZANIA (CES) 0 5,25 1 2 0 0 5,5 0 0/1742 VAN GINKEL (MIL) 9,5 5,62 5 14 6,5 1 5,46 0 0/2758 VARELA (PAR) 6 6,03 11 16 6 1 6,09 1 0/3701 VARGAS J. (FIO) 5,5 6,12 10 18 6 1 5,88 1 0/2702 VAZQUEZ (PAL) 9 6,96 21 34 6 8 6,26 6 0/7703 VECINO (EMP) 6 6,23 13 33 6 2 6,09 2 0/5704 VERDI (EMP) 0 6,04 9 24 0 1 5,95 0 0/3705 VIDAL (JUV) 0 6,73 20 28 0 7 6,1 2 0/7768 VITALE (JUV) 6 6 1 1 6 0 6 0 0/0706 VIVES (TOR) 0 5,81 8 25 0 1 5,77 2 0/8707 WIDMER (UDI) 6 6,18 13 33 6 2 5,89 5 0/5709 WSZOLEK (SAM) 7,5 5,75 5 6 6,5 0 5,5 1 0/1727 YABRE (CES) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0713 ZAPATA A. (UDI) 0 6 4 1 0 0 0 0 0/0710 ZE' EDUARDO (CES) 0 5,5 3 11 0 1 5,32 1 1/2711 ZIELINSKI (EMP) 5,5 5,91 9 26 5,5 0 6 0 0/3

35aGIORNATA

Magic+3RCampionato

22 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Canale Serie A con tre partitee gestione dei dati: dalle analisi al videogame

Il Chievo ha fretta Maran fa melinaper il nuovo sì 1Incontro nel fine settimana per il rinnovo tra clube tecnico, che chiede garanzie. Torna Sorrentino?

Francesco Velluzzi

M eritata. Strameritata.Ecco la conferma. IlChievo vuole blindare

il tecnico Rolando Maran per ilprossimo campionato. E ha fis-sato un incontro con l’allenato-re trentino per domani o ve-nerdì al massimo. Maran havirtualmente la conferma inmano. Che in caso di salvezzasarebbe scattata automatica.Ma la società di Luca Campe-delli vuole cautelarsi imme-diatamente perché teme diperdere l’allenatore che giàaveva avuto un timido contat-to con l’Udinese (che confer-merà Andrea Stramaccioni).Maran ha qualche altro contat-to («fa piacere l’interessamen-to di piazze importanti», hadetto qualche giorno fa), ma insettimana può dire ancora sì alChievo. Quali sono le resisten-

ze? La sua idea è quella di ave-re una squadra che soffra me-no e si possa salvare con mag-gior tranquillità. Maran piacemolto a Campedelli e al Chievodove è stato anche calciatore.Da difensore centrale ha tota-lizzato 330 presenze giocandofino alla B e indossando la fa-

scia di capitano. E’ stato viceallenatore con Silvio Baldini(1997-98). In questo campio-nato il 19 ottobre ha preso inmano la squadra dopo l’esone-ro di Eugenio Corini. Lo spet-tro della B pendeva sul Chievoche col nuovo tecnico ha rad-drizzato completamente la si-tuazione salvandosi in sciol-tezza e uscendo vittorioso daldoppio confronto con i più tito-lati cugini dell’Hellas: vittoriaall’andata e pareggio (2-2) do-menica scorsa nel ritorno. Orail Chievo è a 42, il Verona a 41.

PORTIERI Novità, invece, sulfronte portieri. Premesso cheFrancesco Bardi, messo da par-te proprio da Maran, non ri-marrà a Verona, c’è il rischioche non resti neppure chi ne hapreso il posto disputando unastagione eccellente, cioè Alba-no Bizzarri. Che succede? dagiorni a Verona, sponda Chie-vo, si parla di un ritorno di Ste-fano Sorrentino che non ha piùtanto feeling con il Palermodeciso a dare più fiducia all’al-banese Ujkani. E proprio daquesto si aprirebbero le basiper un clamoroso rientro delportiere che ha giocato con ilclub veneto dal 2008 al 2013.L’agente Diego Tavano cura gliinteressi di Sorrentino al qualenon è mai dispiaciuto riavvici-narsi ai figli. Ma la prossimasettimana dovrebbero incon-trarsi anche il Chievo e l’agen-te di Bizzarri, Matteo Materaz-zi, per capire se ci sono le basiper andare avanti dopo ungrande campionato da partedell’argentino. Perché separar-si?

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RC’è anche il nodo portieri: con Bizzarri contatto in agenda martedì prossimo

Rolando Maran, 51 anni, alla guida del Chievo da ottobre LAPRESSE

IL PROGETTO

Dirette web e statistiche:i nuovi business della Lega

Marco Iaria

S ta per vedere la luce unprogetto che covava datempo nei cassetti della

Lega e che, finora, era stato frenato dal clima di egoismi egelosie tra i club. Adesso le 20società di A, tutte o quasi, si so-no decise: è tempo che la Lega,collettivamente, sfrutti le po-

ieri dalla commissione dirittiaudiovisivi c’è qualcosa di an-cor più ambizioso: sviluppareuna vera e propria web tv dellaLega che proponga non solo glihighlights, come già succede,ma le dirette in streaming dellepartite di campionato. Si trattadi quei diritti del triennio2015-18 rimasti invenduti (ilpacchetto E), destinati a Inter-net e piattaforme mobili e rela-tivi in particolare a tre gare pergiornata, da scegliere tra quel-le che non si giocano il sabato ola domenica sera. L’obiettivo diquesto prezioso lavoro è dupli-ce: intercettare nuove fette dipubblico, soprattutto giovane,interessato più al contorno(animazioni, second screen,giochi) che ai 90 minuti nudi ecrudi davanti allo schermo;esplorare nuove fonti di ricavo.Tutti questi business dovrebbe-ro produrre 5 milioni di entra-te annue per arrivare a 10 mi-lioni nel lungo periodo. Ora lapalla passa all’assemblea peravviare l’iter della fornitura deiservizi.

© RIPRODUZIONE RISERVATAMaurizio Beretta, presidente Lega

NOTIZIE TASCABILI

� Il Giudice Sportivo del campionato Primavera ha squalificato per tre giornate il centrocampista del Torino, Ousseynou Thiao, per una gomitata a un avversario. Fermati per una giornata altri ventidue giocatori. Oggi si giocano due partite: Napoli-Roma (recupero girone C)e Pro Vercelli-Trapani (anticipo girone A).

PRIMAVERA

Tre giornatea Thiao (Torino)C’è Napoli-Roma

� Anche la seconda asta di ieri a mezzogiorno - si partiva da una base di 15 milioni di euro - per l’acquisto del Parma è andata deserta. Lo confermano in una nota ufficiale i curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto. A questo punto una nuova procedura per l’acquisto della società è fissata per lunedì 18 maggio con il prezzo ribassato del 25%.

ACQUISTO PARMA

Seconda astaancora desertaLunedì si replica

� Basta il pari. Ma guai ad accontentarsi. L’Italia Under 17 di Bruno Tedino torna in campo oggi a Bourgas (ore 18 italiane, diretta Eurosport) contro l’Olanda per la sfida decisiva per il passaggio ai quarti di finale dell’Europeo in corso in Bulgaria. Soprattutto, resterebbe in corsa anche per la qualificazione al Mondiale di categoria in programma in Cile a ottobre. Maurizio Viscidi, vicecoordinatore tecnico delle Nazionali giovanili, ricorda le qualità dell’avversario: «Gioca un 4-2-3-1 flessibile, che li rende capaci di modificare l’assetto in campo a seconda delle situazioni di gioco. Davanti hanno solide individualità, in particolare Bijleveld, Fernandes e soprattutto Roy Grot». Il capitano Andres Llamas Acuna suona la carica:«Gli olandesi sono alla nostra

portata, dobbiamo stare tranquilli e fare quello che sappiamo fare, solo così il risultato verrà».

IERIGirone A Austria-Bulgaria 1-1, Croazia-Spagna 0-0. Classifica Croazia 7 punti; Spagna 5; Austria 2; Bulgaria 1. Girone B Germania-Repubblica Ceca 4-0, Slovenia-Belgio 0-1.Classifica Germania 9; Belgio 6; Rep. Ceca 3; Slovenia 0.OGGIGirone C Francia-Grecia, Russia-Scozia. Classifica: Francia 6; Grecia 4; Russia 1; Scozia 0.Girone D Inghilterra-Irlanda, Olanda-Italia. Classifica Inghilterra 4; Italia 3; Olanda 2; Irlanda 1. AI QUARTI Croazia-Belgio, Germania-Spagna. Già qualificata la Francia.

EURO UNDER 17 - CON L’OLANDA ALLE 18 IN TV

Azzurrini, un pari per i quartiBelgio e Spagna qualificate

� PALERMO (f.v.) Stop improvviso e stagione finita per Francesco Bolzoni. Il centrocampista del Palermo si è sottoposto ieri a indagini strumentali in seguito all’infortunio accusato nel corso della rifinitura pre partita di sabato scorso in vista della gara con l’Atalanta. Inizialmente non si pensava a qualcosa di grave. Gli esami a cui si è sottoposto, invece,

hanno evidenziato una lesione sub-totale del tendine d’Achille destro. Il calciatore verrà operato domani presso il Policlinico dello Sport di Monza dal dottor Ferdinando Battistella. Il rientro in campo del centrocampista è previsto non prima di tre-cinque mesi.

PALERMO

Ahi, Bolzoni:crack al tendineStop di 3-5 mesi

Francesco Bolzoni, 26 anni FORTE

Serie ARLa rivelazione

tenzialità nascoste del prodot-to campionato. Dalla prossimastagione la Lega commercializ-zerà le statistiche ufficiali dellaSerie A, come fa la Premier.L’idea è di sfruttare alla massi-ma potenza i dati che offronole partite e di trasformarli in opportunità commerciali epromozionali. Per esempio, ilcosiddetto video-tracking, gra-zie a telecamere ad hoc piazza-te attorno al campo, consentiràdi tracciare il movimento deicalciatori e produrre dati ani-mati per applicazioni su smar-tphone o tablet, per analisi tec-niche a uso e consumo degli al-lenatori, delle emittenti, delleagenzie di betting. Fino allanascita di un fantasy game delcampionato.

WEB TV Nel pacchetto rifinito

23MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lega ProRVerso i playoff

BRESCIA

Tavecchio promettepiù attenzione al club� BRESCIA (g.p.l.) Carlo Tavecchio risponde al Brescia, che non avendo ancora potuto fare ricorso contro il rigetto della richiesta di restituzione di un punto, perché la Corte federale non ha depositato le motivazioni, ha chiesto con una lettera alla Figc maggiore considerazione. «Non l’ho ancora ricevuta, ma bastava chiamarmi - assicura il presidente - adesso che so di questo problema, interverrò. Il mio attivismo per il Parma? Non faccio figli e figliastri».

BOLOGNA

Sondaggio coi tifosiper la terza maglia� BOLOGNA Proseguono le iniziative del Bologna per fidelizzare i tifosi. Dopo il Temporary Store, il punto vendita del merchandising aperto in centro, ieri il sito rossoblù ha lanciato il voto sul colore della terza maglia per la prossima stagione, riservato agli abbonati, che potranno scegliere tra tre opzioni: giallo, verde e nero. Ogni abbonato può esprimere una preferenza. Si vota fino al 31 maggio.

LA SITUAZIONE

Venerdì l’anticipoè Perugia-Carpi� Così la 41a giornata. Venerdì (ore 20.30): Perugia-Carpi (0-4). Sabato (ore 15): Avellino-Trapani (1-4); Bari-Brescia (ore 18, 1-2), Catania-Cittadella (2-3); Entella-Latina (1-1); Frosinone-Crotone (0-2); Lanciano-Spezia (3-3); Livorno-Vicenza (0-0); Modena-Ternana (0-1); Pro Vercelli-Bologna (0-3); Varese-Pescara (0-2). La classifica: Carpi p. 79; Frosinone 68; Vicenza e Bologna 64; Spezia 61; Perugia 60; Avellino, Pescara e Livorno 58; Bari 51; Lanciano 50; Latina e Trapani 49; Catania e Pro Vercelli 48; Crotone 47; Modena 46; Ternana 45; Entella 43; Cittadella 41; Brescia (-6) 39; Varese (-4) 32.

TACCUINO1 2 3

Spinelli, 30 annida presidente«Fatemi lasciare»1Dal Genoa al Livorno: ricordi, affari, fregature«Sto trattando con gente di Dubai, farò il tifoso»

Nicola Binda

«B elin, trent’anni sonotanti... E’ arrivato ilmomento di farmi

da parte. Voglio vivere il calcioda tifoso, andando a vedere ilGenoa. Ha visto come gioca?».

Sì presidente, tutti gli anni inquesto periodo dice così e poi...«...E poi non riesco mai a ven-dere il Livorno. Lo voglio la-sciare a gente seria, questa èuna bella piazza. Ora un avvo-cato (Morini, ndr) mi ha chie-sto un mandato per vendere agente di Dubai, speriamo bene.Magari a Livorno sono stufi divedere questo presidente».

Aldo Spinelli, era maggio 1985 einiziò la sua avventura al Genoa.Un ricordo su tutti?«Liverpool. Quella vittoria èstata il sogno di una vita.Skuhravy, Aguilera, Eranio...».

E l’incubo?«La retrocessione di Firenzenello spareggio col Padova, poifallito, davanti a 20.000 tifosi».

Con il Livorno invece l’avventu-ra è iniziata nel 1999.

«Siamo andati tre volte e in A eho portato la squadra in Uefa».

Il momento più brutto invecenon può che essere Morosini...«Un dolore che va oltre al cal-cio, tutta l’Italia ha sofferto».

La tragedia accadde nel 2012 inPescara-Livorno. La stessa par-tita, all’ultima giornata, decide-rà l’ammissione ai playoff.«Prima c’è il Vicenza sabato,solo se vinciamo possiamo spe-rare. Magari loro pensano giàai playoff, chissà...».

Il Genoa nel cuore, ma anche ilLivorno le ha dato tante gioie.«Se tornassi indietro non loprenderei più. Perdo troppisoldi. Come tutti: anche legrandi si stanno dissanguan-do. Il più grande errore è statoseparare la A dalla B, c’è troppadifferenza di contributi».

Il Livorno, in 16 anni, le è costa-to quasi 60 milioni di euro.«Non li ho mai contati, ma ba-sta vedere gli aumenti di capi-tale... Non ci voglio pensare.Ma oggi la società è un gioiello,senza un euro di debito».

Parliamo di presidenti.

«Ammiro Preziosi: ha fatto unagrande squadra, bravissimoGasperini. Ha visto col Torino?Che velocità, che giocatori! PoiMantovani e Garrone: erano iprimi rivali, ma grandi amici».

I più antipatici?«Nessuno... Il più simpatico èZamparini: ora vende Dybala esi paga il campionato. Ricordole cene con il primo Berlusconi,lui si che ne ha spesi tanti!».

Chi l’ha fatta arrabbiare?«Quelli di Serie B che accetta-rono la divisione dalla A».

E quelli che le hanno rovinato letrattative di mercato?«A Ferlaino non ho voluto dareio Ruotolo per 8 miliardi. Miarrabbiai con l’Empoli che nonrispettò l’accordo per riscatta-re Montella: lo diedero allaSamp e fu un affare per loro».

Anche lei ne ha fatti di affari...«Craxi mi chiamò a Milano perfarmi vendere Aguilera al suoamico Borsano: presi 1.980 mi-lioni di parametro, non potevodire di no a Bettino...».

Nemmeno a Berlusconi...«Sì, per Panucci. Aveva l’accor-

do con Boniperti, ma il Milangli offrì 5 volte di più: si mise apiangere, lo accontentai».

Fregature?«Quando Dal Cin mi fece pren-dere Dobrovolsky per 10 mi-liardi. Venne in Italia e volevaandare a visitare Firenze, Ro-ma... Gli dissi: “Guarda che seiqui per giocare, non per fare ilturista”. Sono riuscito a riven-derlo solo per 2,5...».

Un rimpianto?«La più grande cretinata è statanon vendere Skuhravy a Tapie(Marsiglia, ndr) per 27 miliar-di. E poi Chiellini...».

Perché? Lo mandò alla Juve!«Per colpa della sentenza Bo-sman ho dovuto svenderlo:avessi potuto gestirlo, mi sareipagato due anni in Serie A».

Quella sentenza non le va giù,ma ha cambiato il calcio.«L’ha rovinato! Ora non c’è piùappartenenza al club. A Livor-no abbiamo 400 bambini: chesenso ha crescerli se te li porta-no via per due noccioline?».

Torniamo a Panucci: che allena-tore è?

«Stile Capello, ha dato grandeserietà e professionalità algruppo. Però pareggia troppo:Capello pareggiava e la vittoriavaleva 2 punti, oggi un pareg-gio è una mezza sconfitta».

I suoi allenatori?«Bagnoli e Scoglio. Quando so-no entrato nel calcio il Veronavinceva lo scudetto, prendereBagnoli è stato un sogno. Oggimi piacciono Allegri e Mancini,sanno valorizzare i giocatori».

I giocatori nel suo cuore?«Lucarelli e Protti. Al Genoa di-co Signorini: Scoglio lo voleva,diceva che con lui avremmovinto il campionato, Viola nonme lo voleva dare, ma convinsiLiedholm. E Scoglio fu di paro-la, andammo in Serie A».

Lei è uno dei più scaramantici...«E chi non lo è? Ho dato la ma-no all’intervallo solo al presi-dente Ciampi in casa con ilChievo e abbiamo perso! E sein tribuna ho dietro una don-na... Guai! Però la settimana scorsa sono andato dal barbie-re anche se avevamo una parti-ta importante: abbiamo vintolo stesso! Vuol dire che...».

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Benevento e Serie Bc’è da sfatare il tabù«Ma è la volta buona»

Gaetano Imparato

E’ un Benevento-Como tut-to da gustare. Coi sanni-ti miglior seconda su tre

gironi, quindi… favoriti, su chiè salito al volo sul treno deiplayoff, all’ultima fermata. Tut-to vero, verissimo, anzi… no.Sulla carta la squadra allenatada Cinelli e Landaida (generodel presidente Vigorito) – su-bentrati a Brini poche settima-ne fa – non solo per il valore del-la rosa ma anche per il piazza-mento, sembra predestinata al-la B. Miglior difesa di Lega Pro,l’attaccante più prolifico (Euse-pi 18 gol) di quelli in campo neiplayoff. Sulla carta il discorsonon fa una piega, guardando alpassato è da brividi.

ALLERGIA SPAREGGI In prati-ca, il Benevento è andato spessoad un passo dalla B, ma mai ciha messo piede (nel 1946 vinseil girone di C, ma non si iscrisse

non avendo soldi). Dal 1994-95di playoff ne ha giocati ben 11 avario titolo (6 di C2, gli altri diterza serie) vincendone uno:1998-99, battendo il Messina eaccedendo in C1 (regular sea-son al 4 posto). Due volte ha fi-nito il torneo al secondo posto,e due le cocenti delusioni. Nel2006-07 (C2) col Potenza, masoprattutto quella inverosimiledel 2008-09 col Crotone: 1-1 inCalabria e sconfitta 0-1 in casa,gol di Caetano, lo stesso che haspinto la Salernitana al sorpas-so, alla B diretta.

FORCHE CAUDINE A Benevento,splendido, spicca l’arco di Tra-iano, ma non c’è più traccia – damillenni – delle forche Caudi-ne; anche nel calcio, da un po’,è così: ma per Vigorito contanoi numeri. «Con 76 punti realiz-zati, alla squadra posso imputa-re nulla – ha detto a Radio Com-pany lunedì –. Sono orgoglioso,hanno giocato un torneo strepi-toso, ci prepariamo ai playoff al

meglio, nel ritiro di Roma». Undossier sul Como è già dominiodello spogliatoio, le due finalidi Coppa Italia persa dal Como,col Cosenza, ma non solo: la sfi-da di Le Noci e Ganz (figlio d’ar-te, autore del gol a Mantova,utile al sorpasso e a inserirsi neiplayoff beffando l’Alessandria),alla miglior difesa, è intrigante,specie dopo la virata sannita dal4-4-2 di Brini al 3-5-2 di Cinelli-Landaida «La squadra sta benefisicamente e moralmente – as-sicurano i due, in ritiro a Roma– e ha assimilato le nostre inno-vazioni tattiche. Siamo fiducio-si. Il Como? Sappiamo comegioca, non sarà una sorpresa».Ma Benevento fa gli scongiuri.

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L’attaccante Umberto Eusepi, 26 anni, ha segnato 18 gol in questa stagione con il BeneventoLAPRESSE

IL GIUDICE

� FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 31 giocatori, tre dei quali della Salernitana. Ecco il dettaglio.Espulsi Tre giornate a Rajcic (Casertana) per aver colpito al volto un avversario e Said (Mantova) per reiterate offese all’arbitro; due a Maiorano (Juve Stabia); una a Cinaglia (Ascoli), Mastropietro (Lupa Roma), Cristea (Salernitana), Spirito (Vigor Lamezia) e Morero (Alessandria). Non espulsi Due giornate a Torromino (Grosseto); una a Lanzaro e Pestrin (Salernitana), Mucciante (Matera), Marano (Casertana), Pinna e Fella (Melfi), Spinelli (AlbinoLeffe), Villagatti (Arezzo), Giannusa (Aversa), Beduschi (Lecce), Rosania (Pordenone), Perini (Renate), Cruz (San Marino), Giorico (Venezia), Calderini e Zanini (Cosenza), Formato (Ischia), Conti e Torri (Monza), Baraye (Torres), Cola (Santarcangelo), Held (Vigor Lamezia). Allenatori Tre giornate a Juric (Mantova) per offese all’arbitro.Dirigenti Inibizione fino al 30 giugno a Diego Valente (team manager Foggia) perché offendeva e colpiva con uno schiaffo un tesserato della Paganese. Società Ammende di 2.500 euro al Gubbio; 1.500 a Pavia e Salernitana; 1.000 a Benevento e Casertana.

� ROSELLI RINNOVA (v.l.) Giorgio Roselli e il Cosenza ancora insieme. Il presidente Guarascio lo ha legato al club calabrese fino a giugno del 2017.

Mantova stangato:3 giornate a Saide al tecnico Juric

LA GUIDA

� Concluso il campionato, comincia la fase finale con Supercoppa, playoff e playout. Ecco il programma.

SUPERCOPPAPRIMA GIORNATA Sabato: Novara-Salernitana (20.45).SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: il Teramo affronta la squadra che ha perso (Novara in casa o Salernitana fuori) o, in caso di pareggio, riceve il Novara.TERZA GIORNATA Sabato 23: il Teramo o riceve il Novara oppure va a Salerno.REGOLAMENTO Se dopo la terza giornata ci sono due o più squadre a pari punti si guarda nell’ordine: differenza reti, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate in trasferta, infine si va al sorteggio.PLAYOFF� Da determinare la quarta promozione in B dopo quelledelle prime classificate Novara, Teramo e Salernitana.PRIMO TURNO Sabato: Benevento-Como (ore 17). Domenica: Bassano-Juve Stabia (ore 15, su Raisport), Ascoli–Reggiana (ore 16) e Matera–Pavia (ore 17).SEMIFINALI Andata domenica 24, ritorno il 31: la vincente di Benevento-Como affronta la vincente di Matera-Pavia (andata dalla peggio classificata), la vincente di Bassano-Juve Stabia affronta la vincente di Ascoli-Reggiana (andata dalla peggio classificata).FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti (l’andata è dalla peggio classificata).PLAYOUT� Andata sabato 23 (ritorno il 30): chi perde va in D.GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le due sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). le due sfide di ritorno iniziano alle ore 17.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le due sfide di ritorno iniziano alle ore 15.GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C).

Sabato il debutto con il ComoDomenica le altre tre partite

Serie BRL’intervista

Tre tecnici nel cuore di Spinelli: 1 Osvaldo Bagnoli 2 Franco Scoglio 3 Cristian Panucci ANSA-OMEGA-LAPRESSE

Aldo Spinelli,75 anni, presidente del LivornoLAPRESSE

24 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Condò Confidential10.05 The Speedgang-La banda dei motori11.05 Perfection: momenti di gloria

11.30 Qui Foro Italico - Diretta12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO 14 Gazzetta News14.15 Tuttogol14.45 Autogol News

15 The Speedgang - La banda dei motori15.55 Sfide senza limiti - Prima Tv16.20 Pazzi per i derby17.15 Bomber18.05 Perfection: Momenti di gloria18.30 Le nuove forze del calcio18.45 Gazzetta News CorriAmo19 Calciomarket19.30 Gazzetta News Giro d’Italia

SERA20 Qui Foro Italico - Diretta20.30 Gazzetta News21.05 Perfection: Momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Gazzetta News Champions League 23.15 Gazzetta News Giro d’Italia23.30 Gazzetta News24 Calciomarket

GazzettaTv, la notte è da Champions1Anticipazioni alle 20.30 e Speciale alle 22.30 su Real-Juve. In più Giro d’Italia, tennis e il ritratto di Bobo Vieri

Gabriella Mancini

T anti eventi da non perde-re su Gazzetta Tv, tuttisintonizzati sul canale 59

del digitale terrestre. Partiamodalla fine, cioè dalla partitissi-ma Real Madrid-Juventus, ri-torno della semifinale diChampions League, la Partitada non perdere. Tutte le ultimenotizie prima del match, le for-mazioni, i pronostici, i tabù, iduelli, le opinioni su GazzettaNews alle 20.30 con i i nostriinviati dalla Spagna. Seguirà lospeciale dopo la partita alle 22.30 con commenti e retro-scena.

CORSA ROSA Una giornata an-che all’insegna del Giro d’Italiae degli Internazionali di tennis,naturalmente. Il primo appun-tamento con la corsa rosa è alle13.15 con il punto sulla quintatappa, La Spezia-Abetone, ilprimo arrivo in salita per veri-ficare le condizioni dei big. IlGiro torna alle 19.30 con icommenti di Paolo Bettini e deinostri giornalisti Paolo Mara-bini, Ciro Scognamiglio, MarcoPastonesi, Claudio Ghisalberti,Claudio Gregori e Alessandro

Conti, e alle 23.15 con il rias-sunto della tappa e le conside-razioni dei nostri esperti.

FORO ITALICO Linea al Foroitalico in diretta alle 11.30 e al-le 20 con tutte le storie che ruo-tano attorno ai grandi protago-nisti del tennis. Aggiornamentisui match, le immagini degliincontri più significativi, tantecuriosità e anche il colpo piùbello della giornata. Nel nostrostudio di Roma, con MarilenaAlbergo e il vicedirettore della

Gazzetta dello Sport Gianni Va-lenti si alternano campioni,tecnici, dirigenti e tanti altri ospiti. Gli appassionati potran-no rimanere sul pezzo durantele edizioni di Gazzetta News.

AUTOGOL Si parla di calcio an-che con Gli Autogol, che pro-pongono le loro gag alle 14.45.Michele Negroni, AlessandroIraci e Alessandro Trolli questogiro si scatenano con il bomberdella Juve Carlos Tevez a po-che ore dal via della sfida di

Il regista bianconero Andrea Pirlo, 35 anni, bresciano, campione del mondo a Germania 2006GETTY IMAGES

Champions. Spazio all’avven-tura e alle sfide senza limiti,ma anche a tutti quelli cheamano i derby: Eric Cantona,l’ex calciatore diventato attore, ci accompagna nell’accesoderby argentino tra il Boca Ju-niors e il River Plate, sfide chediventano romanzi.

BECCALOSSI E VIERI Alle 19 inprimo piano c’è il calcio merca-to, con le chicche più curiosefornite dal nostro esperto Car-lo Laudisa in studio con Mari-lena Albergo. L’ospite è Evari-sto Beccalossi. Obiettivo pun-tato su Real Madrid-Juventus eil punto sulle panchine italianeed europee. Poi una nuovapuntata di Bomber, il protago-nista è Christian Vieri che rac-conta la stagione 2002-2003,quando giocava nell’Inter econquistò il titolo di capocan-noniere con ventiquattro gol.Un’intervista ricca di aneddotiin cui Bobo, migliore calciatoreitaliano nel 1999 e nel 2002, ri-corda anche i gol più impor-tanti, a partire dai quattro rifi-lati al Brescia. Fino alla seratadi Champions League, incro-ciando le dita e anche le orec-chie.

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clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

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25MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Capisco che le sponsorizzazioni sono una colonna portante delle società calcistiche, capisco che la visibilità di chi concretamente sborsa denaro debba avere il suo ritorno economico, capisco e posso anche condividere anche l’idea di associare il calcio con altre realtà sportive. Ma i colori sociali di una squadra non si toccano, mi auguro che in futuro l’Udinese calcio continui le collaborazioni sportive con altre società, ma senza intaccare e modificare i colori della nostra gloriosa casacca bianconera. Ai tifosi lasciate almeno questo.

Giovanni Jenco Paoloni(Orsaria di Premariacco, Ud)

Lei sa che combattiamo su questo fronte da sempre e ci ritorniamo ogni tanto. Intaccare i colori sociali significa attentare a processi identitari consolidati, tagliare radici con rischi elevati di disaffezione. Non vedo nella sua posizione alcuna valenza nostalgico-passatista. Al contrario, mi sembra materia di modernità e futuro.

Tutto si riferisce ad una cultura sportiva che in questo Paese è terribilmente deficitaria. Eppure lo sport è un grande veicolo di elevazione sociale. Tende a produrre buoni cittadini, che a volte diventano eroi. Forse è appartenuta a questa categoria la persona che voglio ricordare a pochi giorni dalla sua scomparsa. Si tratta di Sara Aldrovandi Balboni, aveva 88 anni. Ragazza del ‘26, a 14 anni vinse il titolo italiano di salto in alto con 1.45. Nell’albo d’oro è preceduta dalla celebre Ondina Valla, la prima olimpionica italiana, che fu sua amica. Sara (curioso: molti anni dopo lo sport italiano ha prodotto un’altra, e molto più celebre, saltatrice in alto con lo stesso nome, la Simeoni) fu premiata a Roma dal Duce in persona. Ma qualche anno dopo la ragazza fece una rischiosa

scelta di segno opposto: divenne partigiana nella trentaseiesima brigata Garibaldi Bianconcini. Lei uscì indenne dalla guerra civile, il fratello Luciano no: cadde in combattimento, con il nome di battaglia Andrea, partigiano a sua volta, a soli 10 giorni dalla liberazione. Sara ne fu segnata per sempre: non se la sentì di proseguire la sua attività sportiva. Ricordiamo lei e tutti gli sportivi che hanno testimoniato in quegli anni per la libertà di cui godiamo oggi. Il ricordo, la cultura.

Da una digressione all’altra, ma sempre in tema. Il 26 maggio a Milano verranno consegnati i diplomi ai 33 studenti che hanno composto la decima classe del Master in «Strategie in Business dello Sport». Un evento ormai tradizionale, che lancia contemporaneamente l’undicesima edizione del corso, che si terrà come sempre nella splendida cornice della Ghirada, a Treviso, organizzato da Verdesport, società del Gruppo Benetton. Nell’occasione avrà luogo un breve convegno, che sottolinea qualcosa di fondamentale, a mio avviso: la saldatura fra l’anima social-popolare dello sport con il mondo accademico. Troppe volte, soprattutto in questo Paese, si confina lo sport nell’ambito angusto del salutismo, dimenticandone i profondi valori culturali. Che, a proposito di modernismo, producono anche importanti opportunità sul fronte del lavoro. In questo Master si costruiscono i manager sportivi di domani. «Li reclutiamo un po’ dovunque in Italia — racconta l’entusiasta amministratore delegato di Verdesport, Enrico Castorina — e diamo loro teoria ma soprattutto tanta pratica e immersione nel mondo reale delle aziende. L’85% degli studenti passati di qui sono occupati e il 50% sono rimasti nell’ambito dello sport. Vengono da noi sognando di essere tanti Galliani alle prese con una sorta di fantacalcio, ma imparano presto che cosa significa lavorare davvero in questi ambiti». Ecco: identità, valori, cultura. Partendo dai colori di una maglia, abbiamo fatto un lungo percorso. Per riflettere un po’.

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I cicli vincenti nel calcio europeohanno le ali di una farfalla, rischiano di durare sempre

meno. Oggi la Juve può chiudere quello che Ancelotti aveva acceso un anno fa. La conquista della decima Champions sembrava il primo passo di una lunga egemonia dei Blancos nel calcio che conta. Arrivava dopo un poderoso successo sul Bayern di Guardiola, sarebbe stato seguito dal Mondiale per club, un Pallone d’oro a Cristiano Ronaldo e un filotto di 22 vittorie consecutive. Da un po’ il Real di Ancelotti cigola e scricchiola, la sua panchina è bollente non solo per l’ondata di 40 gradi che incombe su Madrid. La maestosità del Real non si discute, i castigliani rimangono più forti ma molti piccoli indizi spingono la Juve oltre al gigantesco ostacolo del Bernabeu. Non ci sono

solo le certezze spalmate sul campo nell’andata, il fixing dei rapporti di forza che promuovono a pieno titolol’ingresso dei bianconeri nell’elite delle prime quattro squadre d’Europa. C’è di più. L’anno d’oro di Tevez, mai così decisivo. La rabbia e il talento di un Morata che rivede casa. La serena maturità dei Buffon e dei Pirlo. La geometrica potenza di un Pogba finalmente in corsa col suo futuro. Max Allegri, che ha restituito la giusta dimensione internazionale a questa Juve, può contare sulla freschezza di tutti i titolari. E’ una questione che può fare la differenza, in questo svincolo della Champions e della stagione. Anche Luis Enrique ha portato tutti i suoi giocatori chiave al punto giusto di preparazione sul rettilineo finale. Non è un caso che sia già a Berlino, in corsa per il triplete come Allegri. Anche a Monaco ci hanno pensato Messi, Suarez e Neymar (oltre a Ter Stegen): il 3-2 del Bayern salva l’orgoglio del Pep, ma non fa male. Per Luis Enrique sarà la prima finale di Champions, per i blaugrana l’ottava nella storia, le

ultime tre vinte dal 2006 a oggi. Le sette semifinali giocate in otto anni, più che di un ciclo lungo, danno il senso di una permanenza importante. Non è possibile vincere sempre, conta esserci, frequentare l’elite. E’ un circolo virtuoso avvitato attorno a prestigio, brand, commercializzazione e soldi che alimenta i risultati sportivi. Il Barça di Luis Enrique vive in questo circolo, sul bordo di un enorme punto interrogativo: in giugno si elegge il nuovo presidente, non si sa chi sarà l’allenatore. Neanche al Bayern il futuro ha contorni chiarissimi, ora che il mito di Guardiola è leggermente scalfito. Come dice il vecchio Beckenbauer serve «sangue nuovo». Piuttosto, il circolo virtuoso riguarda sicuramente la Juve che ha già mosso il mercato per rimanere nell’olimpo. Comunque andrà a finire al Bernabeu, questa semifinale è un punto di partenza. Per Ancelotti – invece – e i suoi fedelissimi del Real, rischia di essere un capolinea.

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Lettere alla Gazzetta

CULTURA ED EROIDENTRO LO SPORT

STEPHAN EL SHAARAWYAttaccante del Milan� C’è sempre un motivo per sorridere, oggi ancora di più... Allenarsi con il gruppo... #milanello@OfficialEl92

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Messi in finale Champions aspettando...

JUVE, IL CIRCOLO VIRTUOSO DI MAX

I l momento della svolta forse èdavvero arrivato. Il volto da ragazzino di Davide Formolo,

che con un’azione di altissima classe conquista i tifosi a La Spezia, si specchia nelle cifre della stagione 2015: l’Italia è la nazione più giovane del circuito mondiale.

Abbiamo il maggior numero di corridori nati dopo il 31 dicembre 1989: 41, contro i 37 del Belgio e i 28 della Francia. E in questi mesi ne abbiamo già ammirati due. Alla Sanremo è arrivato quinto Niccolò Bonifazio, 9 ottobre 1993, che già nel 2014 con la vittoria alla Coppa Agostoni aveva cancellato dall’albo d’oro Beppe Saronni. E ieri Davide Formolo, nato il 25 ottobre 1992, ha ubriacato il Giro, lui che viene dalla Valpolicella, terra di Amarone e

Recioto (ma non beve!). Formolo abita a Negrar, il paese di una delle più affascinanti corse dei dilettanti, il Palio del Recioto, che esprime al meglio la fusione tra ciclismo e cultura. E’ vero, abbiamo dovuto aspettare anni, tanti. Ingoiato amarezze. Ammirato campioncini stranieri darci lezioni. Non abbiamo le scuole di ciclismo delle altre nazioni, ma i talenti sbocciano anche da noi, eccome. L’importante è che trovino direttori sportivi ispirati, che non guardino alla corsa del campanile per avere una coccarda in più sul petto.

Il c.t. Davide Cassani ha fatto benissimo a chiamarlo in Nazionale per il Mondiale di Ponferrada 2014. Formolo si era messo in evidenza a fine giugno, quando soltanto Vincenzo Nibali riuscì a piegarlo sulle ondulazioni del Trofeo Melinda che assegnava il Tricolore. Cassani sta facendo della linea verde il suo credo. Con l’inserimentodi alcuni «piloti esperti», come Paolini, per esempio, ma la strada è

segnata. Davide Villella, Valerio Conti, Liam Bertazzo, Iuri Filosi, Paolo Simion, Federico Zurlo, sono soltanto alcuni dei ragazzi di cui sentiremo parlare. Certo, per chi corre nelle squadre Professional il cammino sarà più duro. Sono gli scontri ad alto livello che ti formano. E Formolo, in questo, ha avuto la fortuna di arrivare nel ciclismo alla Cannondale di Basso, cioè l’università, di cui il varesino è stato il professore.

Permetteteci, infine, una nota personale. Formolo è stato l’ultima scommessa di Daniele Tortoli, il d.s. che nei dilettanti aveva lanciato Cipollini e Bartoli. L’ha guidato alla Petroli Firenze, tre anni da Under 23, una piccola squadra, una grande famiglia. Daniele ha lottato come un leone, se n’è andato due anni fa. Proprio Formolo, in chiesa, in un caldissimo luglio, aveva portato in lacrime l’ultimo saluto della squadra. Daniele da lassù ieri è stato molto felice. Sì, aveva visto bene.

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Un talento al Giro

FORMOLO, LA STELLA DELLA BABY ITALIA

PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

COTURI

etta.it

IL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ

O

L’ANALISIdi LUCA GIALANELLAemail: [email protected]

LUCA DOTTONuotatore azzurro� Dovrei cominciare a giocare a baseball? @dottolck

26

«Avevo i brividi»L’Italia ammirata:

il futuro è oggi

San Lorenzoal Mare

Sanremo1

Albenga

Genova2

Rapallo

Sestri Levante3

Chiavari

La Spezia4

La Spezia

Abetone5

MontecatiniTerme

Castiglionedella Pescaia

6

Grosseto

Fiuggi7

Fiuggi

CampitelloMatese

8

Benevento

San Giorgiodel Sannio

9

CivitanovaMarche

Forlì10

GERRANSTEAM ORICA

MATTHEWSVIVIANI

MATTHEWSMATTHEWS

CLARKEFORMOLO

km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 264 km 186 km 215 km 200

Claudio GhisalbertiINVIATO A LA SPEZIA

«C he spettacolo! Negli ultimi 300 me-tri avevo i brividi. Mi giravo e nonvedevo nessuno, solo una moto.

Non mi sembrava vero, avevo paura chequalcuno mi saltasse. Non ci credo ancora. Èil giorno più bello della mia vita». Davide

Formolo è un predestinato, un diamante delciclismo italiano. Lo guardi e sembra ancora piùgiovane di quei 22 anni che dice l’anagrafe. Lovedi prima del via e ti fa tenerezza, lo vedi incorsa e ti fa paura per la grinta, sembra un preda-tore in caccia. Ha coraggio, tanto da fare a spalla-te con Nibali per tenere le posizioni, come allaFreccia Vallone. Gli parli e pare sia assorto nel

suo mondo, ma poi ti risponde con una battuta eun sorriso. Ha gambe forti, il «bambino», ma an-che la testa da corridore. Alle distrazioni lasciapoco spazio: «Voglio sempre dare il meglio dime, ogni giorno, anche se sono in allenamentoda solo. Solo così si migliora, solo così si va avan-ti». Alla seconda stagione da pro’ ha centrato laprima vittoria in carriera, dal peso specificoenorme.

Ci vuole coraggio ad attaccare da lontano e ren-dere la corsa durissima il giorno prima del primoarrivo in salita. Molti sono convinti che sia megliouscire di classifica e aspettare la tappa buona.«Sì, io sono convinto che bisogna battere il ferroquando è caldo. Le occasioni, quando si presen-tano, non vanno sprecate. Diciamo che sono sta-to molto fortunato e sono arrivato solo».

TRE APPUNTAMENTI: 13.15, 19.30 E 23.15CON GLI HIGHLIGHTS

L'ANALISIdel nostro inviato a La SpeziaPAOLO MARABINI

ARU-CONTADOR, SCINTILLE POZZOVIVO LASCIA L’OSPEDALE

I l giorno dopo la grandepaura, il Giro rimuovedagli occhi l’immagine di

Domenico Pozzovivo, immobile a terra nella discesa del Barbagelata - ma, grazie a Dio, sano e salvo - e applaude uno dei giovani italiani di maggior talento. Davide Formolo, 22 anni e mezzo, è l’uomo del giorno. Pardon, il ragazzo del giorno. Di cui da tempo si fa un gran parlare, che qualcuno azzarda quanto prima sul podio più alto di un grande giro. Un ragazzo che al quarto giorno della sua prima corsa a tappe di tre settimane, alla seconda stagione da pro’, s’inventa un numero da campione. Entrare dopo 20 chilometri nella folta fuga di giornata, poi battezzare il momento chiave della tappa, quindi scappare da solo, subito prima dell’ultima salita,con una perfetta scelta di tempo, e resistere davanti a tutti per 14 chilometri nonostante la bagarre tra i big: se non è un numero da campione questo...

Prima vittoria in carriera nella corsa più importante, proprio come Fabio Aru a Montecampione un anno fa. E l’Italia può coccolarsi anche il veronese, che con il sardo dell’Astana ha preso già in mano l’eredità di Vincenzo Nibali, anche se non è certo il caso di mettere pressione sul baby svezzato da Ivan Basso e di aspettarsi la luna in questo gran debutto.Tre settimane sono lunghe, estenuanti, infinite. Lo sono per un veterano, figuriamoci per uno sbarbato alla prima esperienza, mai andato oltre una corsa di nove tappe. Ma state pur certi che nei prossimi giorni lascerà altri segni: forte è forte; non gli manca la personalità; e non gli fa difetto la sfrontatezza, da non confondersi con supponenza. Non è entrato per caso, un anno fa, nella Nazionale di Cassani per il Mondiale, benché da riserva.

Formolo e l’australiano Simon Clarke, nuova maglia rosa, hanno messo la firma su una tappa-spettacolo. E la fuga di 29 corridori nata poco dopo il via - vantaggio fino a 10’15” - ha rischiato di far saltare il banco, come cinque anni fa all’Aquila. C’è chi ha criticato la tattica della Tinkoff-Saxo. Ma a ben guardare, forse, non è stata sbagliata. Già la presenza nel gruppetto di testa di Kreuziger, uomo di Contador, ha fatto discutere. Poi, quando mancava ancora un’ora e mezza all’arrivo, il «pistolero» è rimasto con un solo compagno, Rogers. Con Kreuziger davanti - non certo un corridore di secondo piano - Alberto ha però costretto Astana e Sky ad assumersi il peso dell’inseguimento, fidandosi delle sole proprie gambe per rispondere a eventuali attacchi di Aru e Porte. In caso di necessità, avrebbe sempre potuto ordinare al ceco di fermarsi ad aspettarlo. Ma non è servito, perché la fuga - Formolo a parte - si è spenta sull’ultima salita. E la fiammata accesa da Aru in vista del gpm, costata 42” a Rigoberto Uran, non ha sorpreso lo spagnolo. Intanto gli altri suoi compagni, Basso compreso, già molto impegnati nelle due giornate precedenti, hanno potuto risparmiare energie utili oggi sull’Abetone, arrivo della quinta tappa. Una salita che, presa da sola, non mette troppa paura. Ma dopo due giornate molto dispendiose, può far male. Il Giro si vince giorno dopo giorno. Contador lo sa bene.

ARRIVO1. Davide FORMOLO (Ita, Cannondale-Garmin) 150 km in 3h47’59”, m. 39,476 km/h;2. Simon CLARKE (Aus, Orica).3. Jonathan MONSALVE (Ven, Southeast).4. Visconti (Ita). 5. Chaves (Col). 6. Aru (Ita).I BIG9. Contador (Spa); 10. Porte (Aus); 18. Van den Broeck (Bel); 21 Uran (Col); 37. Hesjedal (Can).

Formolo1QUA LA MANO, CAMPIONE� Malè, 28 giugno 2014. Vincenzo Nibali stringe la manoa Davide Formolo (2°) al Tricolore. Nato a Negrar (Vr) il 25 ottobre 1992, Formolo inizia con l’Ausonia Pescantina a 6 annie qui resta sino a junior. Dal 2011 al 2013 è Under 23 alla Petroli Firenze: 2° al Tricolore e 8° al GiroBio nel 2012; 1° al Pesche Nettarine, 2° al Val d’Aosta e 6° al Tour de l’Avenir 2013. Pro’ dal 2014 alla Cannondale, ieri la prima vittoria FOTO ROBERTO BETTINI

98° Giro d’ItaliaRQuarta tappa, Chiavari-La Spezia

LA GUIDASUA LA VOLATA PER IL 2° POSTOCLARKE VA IN MAGLIA ROSA

27MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Forlì

Imola11

Imola

Vicenza(Monte Berico)

12

MontecchioMaggiore

Jesolo13

Treviso

Valdobbiadene14

Marostica

Madonnadi Campiglio

15

Pinzolo

Aprica16

Tirano

Lugano(Svizzera)

17

Melide

Verbania18

Gravellona Toce

Cervinia19

Saint-Vincent

Sestriere20

Torino

Milano21km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236

1Colpo di classe del veronese, 22 anni, diamante del nostro ciclismo. Attacca in pianura e trionfa. Adessosi sale: c’è l’Abetone

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

HA CORAGGIO E GRANDI DOTI

A spettiamoun attimo a direche è nata una

stella, però a La Spezia Formolo ha fatto davvero un gran numero. Di lui abbiamo sentito spesso parlar bene, oggi è lui chefa parlare di sé. Questa era una gran tappa, dura, forse anche più esigente di una frazione di montagna. Questa è una vittoria che vale più di una semplice tappa. Dire ora che tipo di corridore è Formolo è complicato. Ce lo spiegherà lui col tempo, è un giovane tutto da scoprire e forse neppure lui sa che tipo di corridore potrà diventare. Per ora prendiamo per buono quello che ha fatto vedere. Di certo, comunque, ha doti importanti: sa prendere il vento, sa osare, e queste sono caratteristiche che tanti rivali non hanno. Nella bagarre sa prendersi responsabilità. E poi ci vuole coraggio a buttarsi nella fuga prima del primo arrivo in salita.

Punta alla classifica?«Il leader resta Ryder (Hesjedal, ndr) però vedia-mo. Non so neanch’io cosa posso fare. E pensareche non dovevo neppure esserci, l’ho saputo soloai Baschi: mi sono fatto trovare sull’attenti. Corrosenza pormi limiti e senza grandi pressioni».

Che cosa si aspetta dall’Abetone?«Che soffriremo in tre: io e le mie gambe».

A quali corridori assomiglia?«Adesso noi scalatori siamo tutti abbastanza similifisicamente. Sono alto 1.81, da under ero meno di60 chili, troppo poco per un pro’. Così leggero inpianura ti staccano. Ora sono 64-65. Tecnicamen-te vado abbastanza bene in salita, ma non ho gran-de cambio di ritmo. Anzi, non ce l’ho per niente».

L’idolo è Basso, giusto?«Sicuramente! Sono cresciuto guardandolo in tv,che imprese! Ha sempre corso mettendoci l’anima.Lo scorso anno, da neopro’, ho avuto anche la for-tuna di essere suo compagno. Quella squadra erastupenda. Lo stimo molto anche come uomo: nonho letto molti libri, ma la sua autobiografia l’hodivorata in tre giorni. Che grande Ivan».

Idoli negli altri sport?«No, però mi piacciono i campioni, quelli che vin-

cono. Calcio? Non lo seguo molto. L’unica cosa èche mi fa piacere se Hellas e Chievo vanno bene».

Quali sono i suoi limiti?«I miei limiti li scopriremo strada facendo. Esatto.Vedremo come reagisce il mio fisico alle tre setti-mane. Sono qui per capire, per conoscermi. Maoggi c’era da spendere e ho speso bene».

Formolo e la bici: quando sboccia l’amore?«Ho iniziato a pedalare a 6 anni. La mia è una fa-miglia di grandi appassionati di ciclismo, ma nonc’è mai stato un corridore vero. Anch’io prima ditutto sono un appassionato. Poi ho avuto la fortu-na che il ciclismo sia diventato anche il mio lavoro.Mi sveglio al mattino che ho voglia di andare alavorare e questo credo sia un privilegio enorme.Soprattutto per un giovane, di questi tempi».

Il bello del ciclismo?«Che ogni giorno è un’emozione nuova».

Un giornalista americano, immaginandolo in dif-ficoltà, si scusa perché gli chiede in inglese come sitrova nella Cannondale-Garmin. Formolo lo spiaz-za sorridendo, e rispondendo in inglese.«Il primo mese mi sentivo un po’ spaesato, in diffi-coltà con la lingua, poi ho pensato che anche inAmerica le bici hanno due ruote e due pedali. Sitratta pur sempre di pedalare. Dal quel momento èmigliorata anche la conoscenza della lingua. Nonsono ancora bravissimo, magari non ancora ingrado di raccontare bene le barzellette. Però mi-glioro giorno per giorno. Essere in questo team credo sia grandioso per il mio futuro».

La dedica?«Per quelli che mi vogliono bene e tutti quelli checredono in me. Soprattutto Mirna, la mia fidanza-ta. Ha la mia età, da due mesi viviamo insieme».

Viene dalla Valpolicella: amarone o recioto?«Nessuno dei due, non bevo altrimenti avrei la pancia». E della vittoria di Davide se ne parlerà anche nel-l’hotel Tinkoff. Pare già di sentire Basso dire a Con-tador: «Te l’avevo detto che Formolo è forte forte».

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CLASSIFICA1. Simon CLARKE (Aus, Orica);2. Chaves (Col) a 10”; 3. Kreuziger (R. Cec) a 17”; 4. Contador (Spa) a 17”; 5. Aru (Ita) a 23”; 6. Cataldo (Ita) a 23”.I BIG 10. Porte a 37”; 14. Uran a 1’11”; 20. Van den Broeck a 1’21”; 30. Hesjedal a 6’06”. OGGIQuinta tappa La Spezia-Abetone, 152 km.

LACRIMEE FELICITÀDavide Formolo,22 anni, incredulo all’arrivo e felice tra le miss sul podio BETTINI/REUTERS

28 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1927 � L’anno della prima vittoria di un veronese al Giro d’Italia: Arturo Bresciani, 11a tappa, Pescara-Pesaro, il 30 maggioRYDER HESJEDAL 34 ANNI, IN SQUADRA CON FORMOLO

«È FANTASTICO: HA GAMBE IRREALIE UN TALENTO DAVVERO SPECIALE»

«Roccia», il corsarodelle Cinque Terre: pesche, scuola e bici1Formolo si diploma perito meccanico con 100: semplice e sincero. In Valpolicella le campane hanno suonato per lui

fLA STORIAEcco l’Abetone Il santuario dello sportdal volo di Coppia Zeno Colò

Marco PastonesiINVIATO A LA SPEZIA

S ei anni e lo chiamano Roccia. Ma la primavolta che quelli dell’U. S. Ausonia Pescan-tina lo vedono, si stupiscono: perché è pic-

colo, piccolo, piccolo, così. Davide, figlio di Livio, nipote di Sante e fratellodi Jonathan: i Formolo, di San Rocco di Maranodi Valpolicella. La famiglia: con la passione per ilciclismo. Lui: pane e bici. Le prime bici sono diLivio e Sante, ma troppo grandi per salirci su. Laprima bici per salirci su è di Jonathan: il papàche gli dice «vai» e lui che, magicamente, va. Laprima bici da corsa è fucsia, di acciaio, prestata-gli dall’U. S. Ausonia di Pescantina, ancora ades-so di proprietà della società e in uso per qualchebambino ignaro dei predecessori. I primi allena-menti intorno al salumificio Pavoncelli: il pome-riggio, appena la fabbrica chiude, i giovanissimicominciano a pedalare, il giro è un chilometroscarso, ma libero dalle macchine, ed è lì che Da-vide, sempre indietro nello sviluppo rispetto aicoetanei, prepara la rincorsa al Giro d’Italia2015, quarta tappa, Chiavari-La Spezia.

RADICI Formolo, una famiglia sana: papà Livio,55 anni, camionista, avanti e indietro dalla Ger-mania; mamma Marina, 49, che dirige la casa;Jonathan e Davide ad abbassare l’età media; inonni Luigi, 89, e Giuseppe, 85, ad alzarla. Rac-conta mamma Marina: «Jonathan e Davide, cosìdiversi. Jonathan esplora, bici, nuoto, sci, anco-ra bici, però mountain bike, per tenersi in forma.Davide concentra, bici, solo bici, sempre bici,tutto in funzione della bici. Jonathan insegue al-tri sogni e suoni, pianoforte compreso. Davideinsegue se stesso, senza sapere bene chi sia, masapendo benissimo dove vuole arrivare». Già. Laprima corsa a sette anni, a Vigasio di Verona, daG2: «Un circuito di un chilometro da fare finoallo svenimento, tutta la gara con la corona pic-cola davanti, perché non so che ce n’è anche unapiù grande». E — non a caso lo chiamano «Roc-cia» — arriva in fondo. La prima vittoria a 11anni, a Cadidavid, una frazione di Verona: «L’ar-rivo tira un po’ in su, rimango da solo, dopo tantipiazzamenti mi sembra impossibile, alzo le ma-ni al cielo. Magari, penso, non mi succederà

più». Succede, ma raramente: da allievo altredue volte.

PESCHE La bici è sempre gioco. Rac-conta: «Gli allenamenti sono scuseper andare a rubare le pesche neicampi dei contadini. Da junior ri-trovo un amico di un anno mag-giore. Mi dice: "Guarda che qui bi-sogna allenarsi". Così niente pe-sche e molti chilometri». «Finalmente, al pri-mo anno da junior, Davide comincia ad aggiungere centimetri e ottenere piazzamen-ti — ricorda Gaetano Zanetti, direttoresportivo dell’Ausonia —. La rivelazio-ne: il terzo posto nella gara interna-zionale di Offida. La conferma: lequattro vittorie il secondo anno dajunior, e all’arrivo ci vuole sempreuna salita. Il segreto: è un duro,non molla mai». A 18 anni, in ta-sca il diploma di perito meccani-co celebrato con 100 centesimi,nel cuore la passione per il cicli-smo, Davide viene «sponsoriz-zato» da papà Livio e mam-ma Marina: «Ti diamo dueanni per provarci. Se vai, vai.

E se non vai, vai a lavorare». Davide va a correrein Toscana, e anche a lavorare. «D’estate, quan-

do c’è più tempo per insegnare e anche impa-rare — ricorda Nicola Bussola, titolare

della Bussola Cicli di Pedemonte —.Lui, la bici, già l’ama. Noi, la bici, cilimitiamo a mostrargliela e spiegar-gliela. Come si centra il cerchione,come si registra il cambio, come siassembla una bici. Davide sa tutto.

Forse gli manca l’ultima lezione: co-me, partendo da zero, si costruisce una ruota.Ma questo vale un master universitario».

CAMPANE Neanche il professionismo cam-bia Davide. «Il suo bello — svela mammaMarina — è la sincerità: dice semprequello che pensa». «Il suo bello — sostie-ne Bussola — è la semplicità: prima diandare al Giro, è passato a salutarci». Il

paese ne è orgoglioso. Ieri il parrocosuona le campane a festa, e la gente,«anche quella che — dice mammaMarina — non sa che cosa sia il cicli-smo», piange di gioia. Era l’ottavo dei

sette nani: Formolo. E’ diventato unbolide da gran prix: Formolo 1.

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L’Abetone è un santua-rio. Qui abitano gli dei.Sulle sue nevi sono

cresciuti Zeno Colò, il disce-sista più grande della nostrastoria, e Celina Seghi. Sullesue strade è sbocciato FaustoCoppi. Si trattò di un’appari-zione portentosa. Coppi nonaveva ancora vinto da pro’ma il 29 maggio 1940, nel-l’11a tappa del Giro, Firenze-Modena, attaccò sull’Abeto-ne, scollinò a pochi secondida Cecchi, lo saltò in discesae, dopo 100 km di fuga soli-taria, vinse a Modena e con-quistò la maglia rosa. Sul-l’Abetone, nel ‘59, arrivò pri-mo anche Charly Gaul,«L’Angelo della Montagna»,vincitore di due Giri, scalato-re formidabile, capace deirovesciamenti più clamoro-si. Oggi il Giro trova l’Abeto-ne per la 19a volta: la primanel 1928, quando AlfredoBinda era il re. Per la quartavolta è traguardo d’arrivo:nel 1954 s’impose Gianne-schi, e, oltre a Gaul, nel 2000Francesco Casagrande. È ilprimo arrivo in salita del Gi-ro. Vedrà la prima battagliacampale tra Contador, Uran,Porte e Aru. La salita è lunga17,3 chilometri e presenta undislivello di 928 metri. Dopoun avvio con pendenze dolci,il tratto centrale presenta 8km al 7% con punte al 10%,poi la pendenza diminuisceverso la fine. Formolo ieri haportato al Giro la voce squil-lante della giovinezza. Fau-sto Coppi, quando apparvesull’Abetone aveva vent’an-ni. La sua cavalcata accendela fantasia e apre il cuore allesperanze più audaci.

Claudio Gregori

Fausto Coppi sull’Abetone al Giro d’Italia del 1940 BORDIN

Davide Formolo attaccante coraggioso: nel 2012 (foto sotto) riceve il premio «Corsaro Nero» SCANFERLA � 1. Ieri sulla salita di Biassa SIROTTI � 2. In azzurro prima del Mondiale 2014, tra i vigneti BETTINI � 3. Da junior, 17 anni: Ausonia Pescantina VIGANÒ � 4. Under 23 nel 2012, Formolo alla Petroli Firenze vince il Giro delle Pesche Nettarine: eccolo con il d.s. Tortoli BETTINI

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98° Giro d’ItaliaRIl protagonista

29MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3 � I Giri disputati da Aru: prima di questo, 42° nel 2013 come gregario di Cunego, 3° con 1 vittoria di tappa nel 2014

LO SCATTO DI ARUL’ASTANA PADRONA

«SEMBRAVALA CRONOSQUADRE»

fLA SPERANZA ITALIANAQUINTO IN CLASSIFICA A 23”

Alessandro ContiINVIATO A LA SPEZIA

twitter @alfa_conti

«D ai 70 all’arrivo abbia-mo fatto una crono-squadre». È così che

Fabio Aru ha dato il senso dellatappa di ieri. «Avevamo previstodi fare un po’ meno fatica», hapoi aggiunto il ds dell’Astana

Beppe Martinelli. Una frazione,la quarta Chiavari-La Spezia,estremamente impegnativa, checoi suoi continui saliscendi è sta-ta percorsa alla media di 39,476km/h. In cui Aru ha anche sprin-tato per il secondo posto, ed èarrivato sesto a 22” davanti adAlberto Contador, nono, con lostesso tempo. Ora nella generaleAru è quinto, a 23” dalla magliarosa e a 6” (distacco invariato ri-

spetto alla tappa precedente) daContador, che lo precede di unaposizione in classifica e che pri-ma era 6°. Dopo l’arrivo al pull-man della squadra kazaka l’ariaera festosa, i tifosi tanti, comeanche l’entusiasmo. In partico-lare per i molti bambini presen-ti: «Un autografo di Aru? Prefe-riamo un saluto» ha detto unadonna con un paio di bambine.

SULL’ATTENTI Soddisfazionema anche guardia alta. «Qui alGiro — ha aggiunto lo scalatore— bisogna stare sempre con-centrati. Abbiamo 17 tappe da-vanti». «La squadra ha fatto ungrande lavoro», ha proseguitoAru sulla quarta frazione. A lun-go in fuga sono stati Dario Ca-taldo e Andrey Zeits. In gruppogli Astana hanno fatto l’andatu-ra. E «ha fatto tanto caldo, il per-corso era duro» ha aggiunto ilciclista. Sul vincitore di giorna-ta: «Con Formolo abbiamo cor-so insieme da dilettanti. Ha fat-to un bel numero».

APPUNTI Martinelli si è soffer-mato sulla forma di Aru, «quan-do sull’ultima salita è scattato infaccia a Contador». E sulla vola-ta del sardo che «significa cheaveva ancora un po’ di forza eche stava bene». Le tappe di ierie lunedì erano state studiate dalds Astana: «Una giornata di 12-13 ore in macchina. Diverse sali-te le ho fatte anche più di unavolta per prendere appunti».Oggi c’è l’Abetone, il primo arri-vo in salita del Giro: «Con quelloche è successo a La Spezia po-trebbe essere un po’ più facile —ha aggiunto Martinelli —. Sul-l’Abetone sicuramente sarà bat-taglia tra i migliori».

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Ciro ScognamiglioINVIATO A LA SPEZIA

twitter @cirogazzetta

«S apevo sarebbe statoun giorno duro, mami sbagliavo: è stato

molto, molto duro. E l’Astana ha fatto un ritmo incredibiledovunque. In salita, in pianu-ra, in discesa». Alberto Conta-

dor rientra al bus della Tinkoff-Saxo e c’è un nutrito gruppo ditifosi che l’applaude. «La fugaera molto numerosa — prose-gue lo spagnolo, re del Giro2008 —, e la presenza di Kreu-ziger ci dava tranquillità.Quando nel finale ho vistoUran in difficoltà ho chiesto aRoman che era con me di tirareper guadagnare secondi.L’Abetone? Non è molto pen-

dente, ma pensiamo al rit-mo col quale abbiamo corsonegli ultimi due giorni. Secontinuiamo così, allora sìche anche l’Abetone potràpresentare il conto. Atten-zione pure a caldo e umidi-tà, due fattori che hanno in-fluenzato le prime tappe».

TATTICA Ieri s’è discusso alungo in ambito «Tinkoff-Saxo», perché la tattica del-la squadra ormai orfana diBjarne Riis non ha convintotutti. «Perché tirano se han-no Kreuziger nella fuga?», èil sunto. «Kreuziger non è lanostra scelta per vincere ilGiro, noi vogliamo la magliarosa con Contador», la ri-sposta. Ieri, oltre ai tecniciDe Jongh, Cenghialta e Mi-chaelsen, c’era anche il bossOleg Tinkov (che dovrà su-bire una operazione al me-nisco): «Stavo tornandonella casa di Forte dei Mar-mi, ma mi hanno avvisatoche stava succedendo di tut-to e allora sono rientrato».Sulla tattica, ha sorriso:«Non sono io il ds», anche sein tanti pensano il contra-rio. E in tanti hanno anchenotato che Ivan Basso, uo-mo chiave per Alberto, siaarrivato a 20 minuti. Il vare-sino però non ha segnalatoproblemi («Tutto ok, Conta-dor doveva essere coperto elo era, ci alterniamo peravere forze fresche») e cipuò stare che sia stato «con-servato» in vista di alcuni,ben precisi appuntamenti. Eoggi, per l’appunto, l’Abeto-ne chiama anche Ivan, chedovrà rispondere presente.

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LA TATTICA TINKOFF NON CONVINCE,

CONTADOR SOFFRE«COSÌ È DURISSIMA»

fIL GRANDE FAVORITOQUARTO IN CLASSIFICA A 17”

98° Giro d’ItaliaRGli attaccanti

«FORMOLO? SAREBBE IL PRIMOAL QUALE PROPORREI UN CONTRATTO»IVAN BASSO CON DAVIDE NEL 2014

Aru scatta, lo seguono Contadore Porte BETTINI

Contador saluta il pubblico BETTINI

30 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3 � Gli arrivi di tappa del Giro sull’Abetone: nel ‘54 (1° Mauro Gianneschi), poi ‘56 (Carly Gaul) e ‘01 (Casagrande)PAOLO TIRALONGO 37 ANNI, ASTANA PRO TEAM

Ciro ScognamiglioINVIATO A LA SPEZIA

twitter@cirogazzetta

«Q uell’azione di FabioAru mi ha fatto ma-le». Dei quattro mo-schettieri seduti al-

la vigilia alla tavola del Girod’Italia, Rigoberto Uran è quel-lo che esce peggio dalla tappa-frullatore nel fantastico scena-rio naturale delle Cinque Ter-re. Il 28enne colombiano dellaEtixx-Quick Step ha persoquelle ruote da non perderenemmeno al giorno di riposo:Aru, Contador, Porte. A La Spe-zia è arrivato 42 secondi dopodi loro e in classifica generaleadesso è 14° a 1’11” e soprat-tutto rende 54” a Contador cheè «maglia rosa» dei big.

ATMOSFERA Al bus della squa-dra l’umore, comprensibil-mente, volge al brutto. Dev’es-sere tutta un’altra storia l’ariacaliforniana, visto che in questigiorni Mark Cavendish ha vin-to i primi due sprint della corsaamericana. Forse anche il teammanager Patrick Lefevere pre-ferirebbe essere lì, invece è ar-rivato al Giro e svela un parti-colare fino ad ora inedito: «Ne-gli ultimi giorni Rigoberto nonrespirava troppo bene, aveva ilnaso chiuso. Prima del Roman-dia stava benissimo, ma il gior-no della tappa che arrivava aFriburgo (primo maggio,n.d.r.) era piovuto tutto il gior-no e c’erano otto gradi. L’ha pa-gato. Ma naturalmente nonvuole essere una scusa. Pur-troppo la fortuna non ci ha da-to certo una mano all’inizio diquesto Giro».

PROSPETTIVE «Quella fuga co-sì numerosa ha un po’ scom-bussolato i piani, la tappa è di-venuta dura da subito, a unamedia molto elevata — ha con-tinuato Uran, 2° al Giro 2013 e2014 —. A un certo puntol’Astana ha preso il mano lacorsa, e io ho sofferto per l’ac-celerazione di Aru. Non potevoseguirlo, ho cercato di difen-dermi. Ora non devo buttarmigiù. La salita dell’Abetone nonla conosco, ma me l’ha spiega-ta il mio compagno Fabio Saba-tini che non abita molto lonta-no da qui. Se starò bene, credoche sia buona per le mie carat-teristiche. Potrei rifarmi subi-to». C’è da aggiungere che laEtixx ha perso un altro uomo:dopo Pieter Serry, è andato acasa anche Gianni Meersman,dolorante dopo essere cadutolunedì. «Siamo rimasti in sette— sorrideva amaro il d.s. Davi-de Bramati — e in questi duegiorni abbiamo visto due squa-dre molto forti. Prima laTinkoff-Saxo, ora l’Astana. Enon dimentichiamoci Sky…».

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Uran accusa il colpo«Quell’azione di Aru mi ha fatto male»1Il colombiano si stacca sulla salita di Biassa: perde 42” dai big,ora in classifica è a 54” da Contador. Lefevere: «Non respirava bene»

IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWSIeri 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVESDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 **** Il primo arrivo in salita, dove il mondo scoprì Coppi: i big si possono testare

Domani 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 * Si tira il fiato dopo la partenza scoppiettante, occasione per le ruote veloci

15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 264 ** Tappa-maratona, la più lunga. Ultimi 350 metri al 4%, adatti a Gilbert & C.

16/5 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 **** Primo vero esame per i big, con l’infinita Forca d’Acero e i 13 km finali al 7%

17/5 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 215 **** Più dura del previsto, si sale e scende di continuo: 4000 metri di dislivello

18/5 RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata

20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo

21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%

22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie...

23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro

24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti

28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino

29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km

30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura

31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

� È il più italiano dei corridori australiani. Tanto da sentirsi, in rosa, quasi un profeta in patria. Simon Clarke, da Melbourne, ha corso in Italia 7 dei suoi 28 anni: cinque da Under 23, due da pro’. Ha spiegato: «Non potevamo permetterci di correre in difesa, perciò abbiamo attaccato. Sull’ultima salita sono passato a 10” dai migliori, però ho tenuto duro, vinto lo sprint e ho esultato proprio per avere conquistatola maglia rosa». Ha confidato: «Ho sempre amato l’Italia, qui ho imparato a correre e a vincere». Ha rivelato: «Non abbiamo uomini da classifica, ma giovani forti come Chaves, i tecnici però non vogliono spingerlo troppo, le corse di 3 settimane sono estenuanti». Ha confessato: «Sto vivendo un sogno meraviglioso».

past.© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NUOVO LEADER

Clarke: «SognoHo esultatoper la rosa»

Simon Clarke, 28 anni BETTINI

Rigoberto Uran, 28 anni, 14° a 1’11”dalla maglia rosa Clarke BETTINI

98° Giro d’ItaliaRIl deluso

«ABBIAMO SPESO TANTO PER TIRARE MAANCHE GLI ALTRI PER STARE A RUOTA»

RIGHT BRAIN:PASSIONECREATIVITÀEMOZIONE

LEFT BRAIN:CONTROLLOAFFIDABILITÀATTENZIONEAI DETTAGLI

L’emisfero destro e sinistro del nostro cervello influenzano il pensiero e le scelte di ciascuno.Ci vuole il giusto mix di entrambi. E noi ve lo offriamo.

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31MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3 � I Giri disputati da Porte: prima di questo, 7° posto e maglia bianca (leader giovani) nel 2010, poi 81° nel 2011ELIA VIVIANI 26 ANNI, TEAM SKY, COMPAGNO DI PORTE

«SKY PROVA SOLUZIONI INNOVATIVE,IL MOTORHOME È SOLO L’ULTIMA»

Porte: «Benvenuti a casa mia»1E’ il motorhome da popstar dove dorme l’australiano al Giro: «Ho un ottimo letto»

DODICI METRI DI LUSSO: LETTO QUEEN SIZE, DOCCIA, AREA MASSAGGI, CUCINA

Serbatoio340 litri di gasolio

Costo250 mila dollari(senza allestimentointerno)

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Letto queen sizeMotoreCilindrata 6700 cmcCavalli 340

ConsumoCon 1 litrosi fanno 3 km

Passeggeri4 adulti e 2 bambini

Lunghezza 12 mLarghezza 2,59 m

Altezza 3,9 mAltezza interna 2,13 m

Peso14 tonnellate

Bagno

Doccia

Cucina

Divano

Area massaggi

2

56

1

4

3

4

32

561

SPECIFICHETECNICHE

ALLESTIMENTOINTERNO Comfort

a cinque stelleEcco il dettaglio del motorhomeche il team Sky ha noleggiato per Richie Porte: è il modello Fleetwood Excursion 39 R di produzione statunitense, che viene utilizzatoda grandi stelle dello sporte dello spettacolo.Non manca proprio nulla

GDS

Ciro ScognamiglioINVIATO A LA SPEZIA

twitter@cirogazzetta

S e si tratta dell’inizio di una tendenza, diuna idea troppo estrema o di una trovataestemporanea, per adesso non è dato sa-

pere. Sicuramente è l’ultima novità, una fron-tiera che in un grande giro non era stata ancoramai varcata: il motorhome all’americana, quel-lo che Sky ha affittato per Richie Porte, uno deicandidati-principe alla maglia rosa di Milano.

TENDENZA La Gazzetta ne ha parlato e l’ha mo-strato lunedì, e da allora l’argomento tiene ban-co. Fa discutere, nel bene per chi la consideraun’idea geniale e nel male per chi la vede comeil fumo negli occhi. Ma il diretto interessato, an-zitutto, che cosa ne pensa? «La squadra mi haproposto questo esperimento e io ho accettato— spiega Richie Porte, 30 anni —. E’ una cosabuona avere il tuo proprio spazio e non fare e

disfare il bagaglio ogni giorno. Mi piace ancheavere la possibilità di isolarmi da tutta la routi-ne di un grande giro (usa la parola «sanctuary»,non in senso religioso ma come una sorta di ri-fugio, n.d.r.). Sì, penso che sia una buona cosa.E’ lo sport che sta al passo con i tempi».

STRATEGIA E’ da tempo che Sky, sbarcata ingrande stile nel ciclismo nel 2010, cura con at-tenzione maniacale — troppo, secondo i critici— i dettagli. E’ la teoria dei «marginal gains»,dei «guadagni marginali», dei piccoli particola-ri che sommati possono fare la differenza, spe-cie in una corsa di tre settimane (Sky ha vintodue Tour con Wiggins e Froome, mentre non èmai riuscita a conquistare una classica monu-mento). «E’ un esperimento, vi saprò dire allafine il bilancio — ha ribadito il team managerDave Brailsford —, se sarà positivo potremmoriproporlo». «E’ piuttosto lussuoso — ha conti-nuato Porte, che lo utilizza da solo —. La cosapiù importante è che abbia un ottimo letto. Alle22 io vado a dormire (ne abbiamo spiegato la

struttura complessiva nel grafico in pagina,n.d.r.). Se ci copieranno altre squadre? Pensoproprio di sì. E’ stato così per il warm up e pureper i rulli dopo la tappa. Lo sport guarda sempreavanti e secondo me questa è la direzione giu-sta. Penso che la nostra squadra lo farà più spes-so».

STRUTTURA Il veicolo — dove Porte fa anche imassaggi: qui per lui c’è il 28enne sloveno Mar-co Dzalo — è parcheggiato sempre nella zonaadiacente l’hotel della squadra. La sua posizio-ne non è una questione che riguardi la giuria digara, come ha chiarito il presidente Ingo Rees, enon c’è una vera e propria distanza «codificata»dall’albergo, ma certo deve restarne nelle im-mediate vicinanze anche nell’ottica di eventualicontrolli, compresi quelli antidoping a sorpre-sa: il motorhome (con targa inglese) non è zonafranca. Sky lo ha affittato dalla «Empire RV»,società britannica del Somerset specializzatanella vendita e nel noleggio di questi lussuosi«bestioni» di produzione americana. L’autista è

un dipendente di «Empire RV»: si chiama MickEverett, ha 65 anni ed è di Nottingham. «Il prez-zo base per l’acquisto è di circa 200 mila sterline— ci ha spiegato —. Quattro adulti e due bambi-ni ci stanno comodi. E’ diesel, un pieno costacirca 300 euro. Mezzi del genere sono molto usati negli sport motoristici o ai concerti. Credoche per la prossima 24 Ore di Le Mans la miasocietà ne manderà una trentina».

OPINIONI «Ognuno ha i suoi metodi, io rispettotutti», ha detto Fabio Aru, rivale diretto di Porte,sollecitato sull’argomento. Così invece il granderivale di Sky, Oleg Tinkov, boss della Tinkoff-Saxo: «E’ un’idea interessante e controversa nel-lo stesso tempo, ci si può ragionare, il costo èimportante per un solo corridore». E quando glihanno chiesto se è pronto a darne uno a Conta-dor per il Tour, ha sorriso: «Chiedete a lui se lovuole, qui c’è la mia casa di Forte dei Marmi adisposizione…». Battute a parte, il dibattito èaperto. Anzi, è appena cominciato.

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98° Giro d’ItaliaRLa curiosità

32 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5 � I veronesi del Giro 2015: Davide Formolo, Elia Viviani, Damiano Cunego, Edoardo Zardini e Mauro FinettoCHARLIE WEGELIUS D.S. CANNONDALE

«FORMOLO LAVORATORE FORMIDABILEÈ LA CONFERMA DEL SUO TALENTO»

AG2R LA MONDIALE

D.S. Biondi

1 POZZOVIVO ITA

2 BERARD FRA

3 BETANCUR COL

4 DOMONT FRA

5 DUPONT FRA

6 GRETSCH GER

7 HOULE CAN

8 MONTAGUTI ITA

9 NOCENTINI ITA

ANDRONI-SIDERMEC

D.S. Savio

11 PELLIZOTTI ITA

12 APPOLLONIO ITA

13 BANDIERA ITA

14 DALL'ANTONIA ITA

15 FRAPPORTI ITA

16 GATTO ITA

17 STORTONI ITA

18 TVETCOV ROM

19 ZILIOLI ITA

ASTANA PRO TEAM

D.S. Shefer

21 ARU ITA

22 CATALDO ITA

23 KANGERT EST

24 LANDA SPA

25 MALACARNE ITA

26 ROSA ITA

27 SANCHEZ SPA

28 TIRALONGO ITA

29 ZEITS KAZ

BARDIANI CSF

D.S. Reverberi

31 BONGIORNO ITA

32 BARBIN ITA

33 BATTAGLIN ITA

34 BOEM ITA

35 CHIRICO ITA

36 COLBRELLI ITA

37 PIRAZZI ITA

38 RUFFONI ITA

39 ZARDINI ITA

BMC RACING TEAM

D.S. Baldato

41 GILBERT BEL

42 ATAPUMA COL

43 BOOKWALTER USA

44 BURGHARDT GER

45 CARUSO ITA

46 DILLIER SVI

47 KÜNG SVI

48 MOINARD FRA

49 ZABEL GER

CCC SPRANDI POLKOWICE

D.S. Wadecki

51 PATERSKI POL

52 BOLE SLO

53 MARYCZ POL

54 MATYSIAK POL

55 MIHAYLOV BUL

56 OWSIAN POL

57 RUTKIEWICZ POL

58 SAMOILAU BIE

59 SZMYD POL

ETIXX - QUICK-STEP

D.S. Bramati

61 URAN COL

62 BOONEN BEL

63 BOUET FRA

64 DE LA CRUZ SPA

65 KEISSE BEL

66 MEERSMAN BEL

67 SABATINI ITA

68 SERRY BEL

69 VAKOC R.CEC

FDJ

D.S. Guesdon

71 GENIEZ FRA

72 COURTEILLE FRA

73 ELISSONDE FRA

74 FISCHER BRA

75 MOUREY FRA

76 PINEAU FRA

77 RÉZA FRA

78 ROUX FRA

79 VEIKKANEN FIN

IAM CYCLING

D.S. Carlstrom

81 CHAVANEL FRA

82 CHEVRIER FRA

83 CLEMENT OLA

84 HAUSSLER AUS

85 KLUGE GER

86 PELUCCHI ITA

87 PINEAU FRA

88 REICHENBACH SVI

89 SARAMOTINS LET

LAMPRE - MERIDA

D.S. Maini

91 ULISSI ITA

92 FERRARI ITA

93 GRMAY ETI

94 MODOLO ITA

95 MORI ITA

96 NIEMIEC POL

97 POLANC SLO

98 RICHEZE ARG

99 XU CINA

LOTTO SOUDAL

D.S. Leysen

100 VAN DEN BROECK BEL

101 ARMEE BEL

102 BAK DAN

103 BROECKX BEL

104 GREIPEL GER

105 HANSEN AUS

106 HENDERSON N.ZEL

107 MONFORT BEL

109 VERVAEKE BEL

MOVISTAR TEAM

D.S. Garcia

111 INTXAUSTI SPA

112 AMADOR C.RICA

113 ANTON SPA

114 FERNANDEZ SPA

115 HERRADA SPA

116 IZAGUIRRE SPA

117 LOBATO SPA

118 D. QUINTANA COL

119 VISCONTI ITA

NIPPO - VINI FANTINI

D.S. Giuliani

121 CUNEGO ITA

122 BERLATO ITA

123 BISOLTI ITA

124 COLLI ITA

125 DE NEGRI ITA

126 GROSU ROM

127 ISHIBASHI GIAP

128 MALAGUTI ITA

129 STACCHIOTTI ITA

ORICA GREENEDGE

D.S. White

131 MATTHEWS AUS

132 BEWLEY N.ZEL

133 CHAVES COL

134 CLARKE AUS

135 DURBRIDGE AUS

136 GERRANS AUS

137 HEPBURN AUS

138 LANCASTER AUS

139 WEENING OLA

SOUTHEAST

D.S. Parsani

141 BELLETTI ITA

142 BUSATO ITA

143 CARRETERO PAN

144 FAVILLI ITA

145 FINETTO ITA

146 GAVAZZI ITA

147 MONSALVE VEN

148 PETACCHI ITA

149 ZHUPA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN

D.S. Wegelius

151 HESJEDAL CAN

152 ACEVEDO COL

153 BROWN USA

154 CARDOSO POR

155 DANIELSON USA

156 FORMOLO ITA

157 MARANGONI ITA

158 SLAGTER OLA

159 VILLELLA ITA

TEAM GIANT - ALPECIN

D.S. Engels

161 MEZGEC SLO

162 ARNDT GER

163 DE BACKER BEL

164 FAIRLY USA

165 GESCHKE GER

166 HAGA USA

167 JI CINA

168 LUDVIGSSON SVE

169 STAMSNIJDER OLA

TEAM KATUSHA

D.S. Konyshev

171 PAOLINI ITA

172 BELKOV RUS

173 CHERNETSKI RUS

174 KOCHETKOV RUS

175 LAGUTIN RUS

176 PORSEV RUS

177 TROFIMOV RUS

178 VOROBYEV RUS

179 ZAKARIN RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO

D.S. Boven

181 KRUIJSWIJK OLA

182 BENNETT N.ZEL

183 FLENS OLA

184 HOFLAND OLA

185 KEIZER OLA

186 LINDEMAN OLA

187 TJALLINGII OLA

188 VAN DER LIJKE OLA

189 WAGNER GER

TEAM SKY

D.S. Cioni

191 PORTE AUS

192 EISEL AUT

193 HENAO COL

194 KIRYIENKA BIE

195 KONIG R.CEC

196 NIEVE SPA

197 PUCCIO ITA

198 SIUTSOU BIE

199 VIVIANI ITA

TINKOFF SAXO

D.S. De Jongh

201 CONTADOR SPA

202 BASSO ITA

203 BOARO ITA

204 JUUL JENSEN DAN

205 KREUZIGER R.CEC

206 PAULINHO POR

207 ROGERS AUS

208 ROVNY RUS

209 TOSATTO ITA

TREK FACTORY RACING

D.S. Baffi

211 NIZZOLO ITA

212 ALAFACI ITA

213 BEPPU GIAP

214 COLEDAN ITA

215 FELLINE ITA

216 SILVESTRE POR

217 VAN POPPEL OLA

218 VANDEWALLE BEL

219 WATSON AUS

22 SQUADRE, RESTANO IN 191

L'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE LA TAPPA DI OGGI

A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leaderdella classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa e su ognuno dei traguardi volanti. Class. 1. Elia VIVIANI 53 punti; 2. Frapporti 40; 3. Hofland (Ola) 35; 4. Formolo 26; 5. Gilbert (Bel) 26; 6. Clarke (Aus) 26; 7. Matthews (Aus) 25; 8. Greipel (Ger)

La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria dellesalite: il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Pavel KOCHETKOV 15 punti; 2. Formolo 14; 3. Zardini 14; 4. Ulissi 12.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Classifica: 1. Esteban CHAVES (Col); 2. Aru a 13”; 3. Formolo a 21”; 4.Grmay (Eti) a 10’20”; 5. Bongiorno a 13’30”; 6. Felline a 17’24”; 7. Elissonde (Fra) a 17’25”; 8 Polanc (Slo) a 19’09”; 9. Matthews (Aus) a 19’28”.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA PRO TEAM 35h06’57”; 2. Bmc Racing Team a 12”; 3. Team Sky a 14”; 4. Tinkoff Saxo a 3’12”; 5. Movistar Team a 4’08”; 6. Cannondale-Garmin a 12’44”.

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti.Classifica: 1. ORICA-GREENEDGE 169; 2. Bmc Racing 83; 3. Astana 80; 4. Team Sky 68; 4. SouthEast 68; 6. Trek Factory Racing 52; 7. Cannondale - Gramin 51; 7. Lotto-Jumbo 51; 9. Tinkoff-Saxo 48; 10. Movistar Team 38.

La classifica Energia «Gdf Suez» premia il corridore che, lungo l’interoGiro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Classifica: 1. Giovanni VISCONTI 4 punti; 1. Lagutin (Rus) 4; 1. Hofland (Ola) 4; 4. Matthews (Aus) 2; 4. Chaves 2.

Visconti all’attacco Bene anche Cataldo

Da sinistra Philippe Gilbert,32 anni, e Tom Boonen, 34 BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO

1 CLARKE (AUS) km 480,6 in 11h54’48”, media 40,341 km/h

2 CHAVES (COL) a 10"

3 KREUZIGER (R.CEC) a 17"

4 CONTADOR (SPA) 5 ARU (ITA) a 23"

6 CATALDO (ITA) 7 VISCONTI (ITA) a 29"

8 MOINARD (FRA) a 31"

9 FORMOLO (ITA) 10 PORTE (AUS) a 37"

11 SIUTSOU (BIE) 12 MONSALVE (VEN) a 57"

13 LANDA (SPA) a 1'05"

14 URAN (COL) a 1'11"

15 AMADOR (C.RICA) a 1'13"

16 CARUSO (ITA) a 1'17"

17 GENIEZ (FRA) a 1'18"

18 KONIG (R.CEC) a 1'19"

19 TROFIMOV (RUS) 20 VAN DEN BROECK (BEL) a 1'21"

21 MONFORT (BEL) 22 ATAPUMA (COL) a 1'44"

23 CUNEGO (ITA) a 2'07"

24 TIRALONGO (ITA) a 2'25"

25 NIEVE (SPA) a 2'39"

26 ROSA (ITA) a 2'47"

27 ROGERS (AUS) a 4'17"

28 IZAGUIRRE (SPA) a 4'31"

29 NIEMIEC (POL) a 4'52"

30 HESJEDAL (CAN) a 6'06"

31 FINETTO (ITA) a 6'23"

32 KANGERT (EST) a 6'35"

33 ZARDINI (ITA) a 6'59"

34 STORTONI (ITA) a 7'25"

35 KOCHETKOV (RUS) a 8'06"

36 KRUIJSWIJK (OLA) a 8'51"

37 INTXAUSTI (SPA) a 9'30"

38 ZEITS (KAZ) a 10'09"

39 MONTAGUTI (ITA) a 10'15"

40 GRMAY (ETI) a 10'30"

41 SANCHEZ (SPA) a 13'16"

42 GILBERT (BEL) a 13'18"

43 BONGIORNO (ITA) a 13'40"

44 ANTON (SPA) a 13'43"

45 BETANCUR (COL) a 13'51"

46 CARDOSO (POR) a 13'56"

47 REICHENBACH (SVI) a 14'37"

48 PIRAZZI (ITA) a 14'49"

49 GERRANS (AUS) a 17'09"

50 BOUET (FRA) a 17'30"

51 CLEMENT (OLA) a 17'34"

52 FELLINE (ITA) 53 ELISSONDE (FRA) a 17'35"

54 PAOLINI (ITA) a 17'38"

55 ZAKARIN (RUS) 56 PUCCIO (ITA) a 17'57"

57 GAVAZZI (ITA) a 18'01"

58 POLANC (SLO) a 19'19"

59 ULISSI (ITA) 60 PELLIZOTTI (ITA) a 19'23"

61 MATTHEWS (AUS) a 19'38"

62 FERNANDEZ (SPA) a 19'47"

63 BOOKWALTER (USA) a 20'13"

64 MOUREY (FRA) a 20'14"

65 BATTAGLIN (ITA) a 20'25"

66 BOLE (SLO) a 20'33"

67 PATERSKI (POL) 68 BASSO (ITA) a 21'00"

69 HERRADA (SPA) a 21'18"

70 LAGUTIN (RUS) a 21'24"

71 BOARO (ITA) a 21'26"

72 DILLIER (SVI) a 21'32"

73 SAMOILAU (BIE) a 21'42"

74 SLAGTER (OLA) a 21'56"

75 HANSEN (AUS) a 22'45"

76 SZMYD (POL) a 23'32"

77 KEIZER (OLA) a 23'42"

78 FAVILLI (ITA) a 24'25"

79 DE LA CRUZ (SPA) a 24'30"

80 COLBRELLI (ITA) a 24'47"

81 BURGHARDT (GER) a 26'11"

82 HAGA (USA) a 26'20"

83 VILLELLA (ITA) a 26'39"

84 ROVNY (RUS) a 27'23"

85 PAULINHO (POR) a 27'29"

86 HENAO (COL) a 27'41"

87 WEENING (OLA) a 27'49"

88 DUPONT (FRA) a 28'00"

89 DANIELSON (USA) a 28'13"

90 CHEVRIER (FRA) a 29'06"

91 MORI (ITA) a 29'24"

92 BARBIN (ITA) a 30'09"

93 KIRYIENKA (BIE) a 30'20"

94 ARMEE (BEL) a 30'24"

95 BELLETTI (ITA) a 30'30"

96 SABATINI (ITA) a 31'03"

97 BROWN (USA) a 31'27"

98 ZILIOLI (ITA) a 32'42"

99 VIVIANI (ITA) a 34'12"

100 GRETSCH (GER) a 34'43"

101 PETACCHI (ITA) a 34'47"

102 DE NEGRI (ITA) a 34'52"

103 KÜNG (SVI) a 35'04"

104 COURTEILLE (FRA) a 35'10"

105 LUDVIGSSON (SVE) a 35'11"

106 NIZZOLO (ITA) a 35'39"

107 GESCHKE (GER) a 35'42"

108 BISOLTI (ITA) a 36'01"

109 COLLI (ITA) a 36'07"

110 APPOLLONIO (ITA) a 36'13"

111 FISCHER (BRA) a 36'45"

112 VANDEWALLE (BEL) a 37'00"

113 BEPPU (GIAP) a 37'15"

114 TOSATTO (ITA) a 37'21"

115 BOONEN (BEL) a 37'25"

116 CHAVANEL (FRA) a 37'35"

117 HOFLAND (OLA) a 37'36"

118 CHIRICO (ITA) a 37'47"

119 DURBRIDGE (AUS) a 38'10"

120 MIHAYLOV (BUL) a 38'15"

121 MARANGONI (ITA) a 38'20"

122 JUUL JENSEN (DAN) a 38'45"

123 GREIPEL (GER) a 38'46"

124 BEWLEY (N.ZEL) a 39'21"

125 NOCENTINI (ITA) a 39'26"

126 HOULE (CAN)

127 RICHEZE (ARG) a 39'38"

128 OWSIAN (POL) a 39'44"

129 LANCASTER (AUS) a 39'52"

130 ALAFACI (ITA) a 39'58"

131 LOBATO (SPA) a 40'14"

132 DOMONT (FRA) a 40'18"

133 HAUSSLER (AUS) a 40'29"

134 BELKOV (RUS) a 41'52"

135 EISEL (AUT) a 42'05"

136 BAK (DAN) a 42'06"

137 TJALLINGII (OLA) a 42'15"

138 PORSEV (RUS) a 42'27"

139 PINEAU (FRA) a 42'39"

140 RUTKIEWICZ (POL) a 42'45"

141 BERLATO (ITA) a 42'46"

142 MARYCZ (POL) a 43'00"

143 FRAPPORTI (ITA) a 43'01"

144 BUSATO (ITA) a 43'27"

145 HENDERSON (N.ZEL) a 43'50"

146 RUFFONI (ITA) a 43'52"

147 MATYSIAK (POL) a 44'00"

148 MEZGEC (SLO) a 44'04"

149 BROECKX (BEL) a 44'05"

150 SILVESTRE (POR) a 44'11"

151 FERRARI (ITA) a 44'23"

152 LINDEMAN (OLA) a 44'29"

153 VAN POPPEL (OLA) a 44'30"

154 ARNDT (GER) a 44'43"

155 ZABEL (GER) a 44'49"

156 VAKOC (R.CEC) a 45'07"

157 MALACARNE (ITA) a 45'14"

158 REZA (FRA) a 45'27"

159 VAN DER LIJKE (OLA) a 45'51"

160 ACEVEDO (COL) a 46'08"

161 BERARD (FRA) a 46'14"

162 XU (CINA) a 46'30"

163 BANDIERA (ITA) a 46'37"

164 ROUX (FRA) a 46'59"

165 MODOLO (ITA) a 47'01"

166 FLENS (OLA) a 47'19"

167 FAIRLY (USA) 168 QUINTANA (COL) a 47'21"

169 MALAGUTI (ITA) a 47'27"

170 STACCHIOTTI (ITA) 171 PINEAU (FRA) a 47'41"

172 WATSON (AUS) a 47'42"

173 VERVAEKE (BEL) a 48'04"

174 KEISSE (BEL) a 48'43"

175 GATTO (ITA) a 48'51"

176 STAMSNIJDER (OLA) a 49'00"

177 TVETCOV (ROM) a 49'01"

178 JI (CINA) a 49'06"

179 DE BACKER (BEL) a 49'08"

180 CHERNETSKI (RUS) a 50'01"

181 ZHUPA (ALB) a 50'24"

182 GROSU (ROM) a 50'53"

183 BOEM (ITA) a 55'12"

184 HEPBURN (AUS) a 55'54"

185 VEIKKANEN (FIN) a 56'44"

186 DALL'ANTONIA (ITA) a 56'57"

187 KLUGE (GER) a 57'52"

188 COLEDAN (ITA) a 1h06'16"

189 ISHIBASHI (GIAP) a 1h07'01"

190 SARAMOTINS (LET) a 1h07'17"

191 PELUCCHI (ITA) a 1h09'37"

POS. CORRIDORE TEMPO

1 FORMOLO (ITA) km 150 in 3h47’59”, media 39,476 km/h

2 CLARKE (AUS) a 22"

3 MONSALVE (VEN) 4 VISCONTI (ITA) 5 CHAVES (COL) 6 ARU (ITA) 7 MOINARD (FRA) 8 CATALDO (ITA) 9 CONTADOR (SPA) 10 PORTE (AUS) 11 SIUTSOU (BIE) 12 ATAPUMA (COL) 13 KREUZIGER (R.CEC) 14 GENIEZ (FRA) a 1'04"

15 COLBRELLI (ITA) 16 AMADOR (C.RICA) 17 CARUSO (ITA) 18 VAN DEN BROECK (BEL) 19 TROFIMOV (RUS) 20 MONFORT (BEL) 21 URAN (COL) 22 LANDA (SPA) 23 KONIG (R.CEC) 24 CUNEGO (ITA) a 1'22"

25 NIEVE (SPA) a 2'24"

26 TIRALONGO (ITA)

27 ROSA (ITA) a 2'46"

28 HAGA (USA) a 2'56"

29 NIEMIEC (POL) 30 PUCCIO (ITA) 31 FERNANDEZ (SPA) a 4'22"

32 IZAGUIRRE (SPA) 33 ROGERS (AUS) 34 FINETTO (ITA) 35 MONTAGUTI (ITA) a 4'56"

36 KOCHETKOV (RUS) 37 HESJEDAL (CAN) a 5'25"

38 STORTONI (ITA) 39 ZEITS (KAZ) 40 ZARDINI (ITA) 41 KANGERT (EST) 42 KRUIJSWIJK (OLA) a 8'27"

43 PELLIZOTTI (ITA) 44 DANIELSON (USA) 45 COURTEILLE (FRA) a 8'34"

46 GRMAY (ETI) 47 INTXAUSTI (SPA) a 9'21"

48 GILBERT (BEL) a 13'15"

49 CARDOSO (POR) 50 PIRAZZI (ITA) 51 ANTON (SPA) 52 SZMYD (POL) 53 BONGIORNO (ITA) 54 REICHENBACH (SVI)

55 BETANCUR (COL) 56 SANCHEZ (SPA) 57 KEIZER (OLA) 58 BROWN (USA) a 17'21"

59 CHEVRIER (FRA) 60 DOMONT (FRA) 61 CLEMENT (OLA) 62 ARMEE (BEL) 63 HENAO (COL) 64 GERRANS (AUS) 65 ZILIOLI (ITA) 66 GAVAZZI (ITA) 67 DUPONT (FRA) 68 ELISSONDE (FRA) 69 SABATINI (ITA) 70 BOUET (FRA) a 17'23"

71 BOARO (ITA) 72 ROVNY (RUS) 73 ZAKARIN (RUS) 74 BURGHARDT (GER) 75 PAOLINI (ITA) 76 POLANC (SLO) 77 MORI (ITA) 78 ULISSI (ITA) 79 FELLINE (ITA) 80 ROUX (FRA) a 20'00"

81 CHAVANEL (FRA) 82 BERARD (FRA)

83 BEPPU (GIAP) 84 VAN DER LIJKE (OLA) 85 KÜNG (SVI) 86 TJALLINGII (OLA) 87 PETACCHI (ITA) 88 RUTKIEWICZ (POL) 89 GRETSCH (GER) 90 VIVIANI (ITA) 91 VAKOC (R.CEC) 92 LINDEMAN (OLA) 93 ALAFACI (ITA) 94 BASSO (ITA) 95 LUDVIGSSON (SVE) 96 KIRYIENKA (BIE) 97 TOSATTO (ITA) 98 MARYCZ (POL) 99 NOCENTINI (ITA) 100 MARANGONI (ITA) 101 FLENS (OLA) 102 HOFLAND (OLA) 103 ACEVEDO (COL) 104 PAULINHO (POR) 105 BERLATO (ITA) 106 OWSIAN (POL) 107 BOONEN (BEL) 108 DILLIER (SVI) 109 BUSATO (ITA) 110 QUINTANA (COL)

111 PATERSKI (POL) 112 STAMSNIJDER (OLA) 113 JI (CINA) 114 DURBRIDGE (AUS) 115 HAUSSLER (AUS) 116 PINEAU (FRA) 117 KEISSE (BEL) 118 EISEL (AUT) 119 GESCHKE (GER) 120 BOOKWALTER (USA) 121 HERRADA (SPA) 122 SAMOILAU (BIE) 123 BOLE (SLO) 124 DE LA CRUZ (SPA) 125 HOULE (CAN) 126 FAVILLI (ITA) 127 XU (CINA) 128 DE NEGRI (ITA) 129 MATTHEWS (AUS) 130 BISOLTI (ITA) 131 HENDERSON (N.ZEL) 132 HANSEN (AUS) 133 LAGUTIN (RUS) 134 LANCASTER (AUS) 135 CHIRICO (ITA) 136 PORSEV (RUS) 137 BEWLEY (N.ZEL) 138 PINEAU (FRA)

139 BAK (DAN) 140 BATTAGLIN (ITA) 141 BARBIN (ITA) 142 RICHEZE (ARG) 143 MOUREY (FRA) 144 FERRARI (ITA) 145 JUUL JENSEN (DAN) 146 WEENING (OLA) 147 FRAPPORTI (ITA) a 21'15"

148 MODOLO (ITA) 149 BANDIERA (ITA) 150 WATSON (AUS) 151 ZHUPA (ALB) 152 HEPBURN (AUS) 153 APPOLLONIO (ITA) 154 VAN POPPEL (OLA) 155 BROECKX (BEL) 156 SLAGTER (OLA) 157 BELLETTI (ITA) 158 ARNDT (GER) 159 NIZZOLO (ITA) 160 GREIPEL (GER) 161 RUFFONI (ITA) 162 ZABEL (GER) 163 SILVESTRE (POR) 164 LOBATO (SPA) 165 TVETCOV (ROM)

166 DALL'ANTONIA (ITA) 167 GATTO (ITA) 168 MALAGUTI (ITA) 169 STACCHIOTTI (ITA) 170 COLLI (ITA) 171 VANDEWALLE (BEL) 172 MATYSIAK (POL) 173 VERVAEKE (BEL) 174 FISCHER (BRA) 175 VEIKKANEN (FIN) 176 MIHAYLOV (BUL) 177 MEZGEC (SLO) 178 DE BACKER (BEL) 179 VILLELLA (ITA) 180 BELKOV (RUS) 181 CHERNETSKI (RUS) 182 FAIRLY (USA) 183 BOEM (ITA) 184 KLUGE (GER) 185 PELUCCHI (ITA) a 23'01"

186 COLEDAN (ITA) 187 MALACARNE (ITA) 188 SARAMOTINS (LET) 189 REZA (FRA) 190 GROSU (ROM) 191 ISHIBASHI (GIAP) a 23'38"

MEERSMAN (BEL) n.p.

WAGNER (GER) n.p.

Abetone, arrivo in salita: 17 km al 5.4% Tv: diretta RaiSport1 dalle 14, Rai3 15.10

Oggi quinta tappa, La Spezia-Abetone, 152 km e primo arrivo in salita del Giro. Dalla Liguria si passa in Toscana. Dopo una prima parte pianeggiante gli atleti affronteranno due soli Gpm: Foce Carpinelli (57.6 km, 839 m, 3ª categoria) e l'Abetone (152 km, 1386 m, 2ª categoria). La prima ascesa, non particolarmente impegnativa, inizia presso Aulla dopo 27 km di gara. I corridori poi scenderanno per superare la breve salita di Barba e portarsi ai piedi del secondo Gpm posto nelle fasi finali: l'Abetone. BARTALI L'ascesa in provincia di Pistoia è stata resa storica, tra l'altro, dai passaggi di Gino Bartali (1947 e 1948), al quale è dedicata la frazione odierna. La località è stata 3 volte arrivo di tappa: nel 1954 (Gianneschi), nel 1959 (Gaul - Lux) e nel 2000 (Casagrande). La salita è lunga 17.3 km con una pendenza media del 5.4% e punte del 10. Il dislivello dell'ascesa è di 928 m. Nel finale, rettilineo di 100 metri tutto in salita al 5%. Si parte alle 13.05 da Piazza Bayreuth, ritrovo per iil foglio firma dalle 11.35 alle 12.45. Arrivo previsto tra le 16.15 e le 17 circa. ABBUONI Due traguardi volanti ad abbuoni (3’’, 2’’ e 1’’): Torriglia e Montebruno.All’arrivo, abbuoni di 10’’ per il primo, 6’’ per il secondo e 4’’ per il terzo. PREVISIONI METEO Sole e 26 gradi, sia alla partenza che all’arrivo.TV Diretta RaiSport1 a partire dalle 14.00, Rai3 15.10, Eurosport 14.15

57 83 97 114 152

Foce Carpinelli839 m

Bagni di Lucca147 m

Barga370 m

CastelnuovoGarfagnana

270 m

LA SPEZIA3 m

0

ABETONE1386 m

km 10

GPM3

GPM2

R S S

98° Giro d’ItaliaRLa guida

� Intorno al 70° chilometro della gara di ieri, nei pressi della località La Baracca, quasi in prossimità del Passo del Bracco, la caduta di Martin Keizer ha coinvolto un ragazzino che stava assistendo alla tappa a bordo strada. Colpito dalla bicicletta dell’olandese, ha riportato un trauma contusivo del quadrante addominale superiore destro. Assistito dai medici di gara, è stato trasportato in condizioni di stabilità dal locale 118 all’ospedale più vicino per prestargli le cure del caso. Gli accertamenti radiografici hanno escluso lesione degli organi interni.

L’INCIDENTE

Keizer cadeRagazzino feritoEscluse lesioni

� Oggi il Giro parte da La Spezia:Autostrade per l’Italia presenta «Area di Servizio Riviera nord – experience: San Fruttuoso e i tesori di Portofino», itinerario alla scoperta dell’arte immersa nella natura, in un paesaggio da sogno. I boschi verdissimi del Parco Naturale di Portofino si dischiudono su panorami mozzafiato. Da Camogli, a piedi o in battello, si raggiunge la caletta che accoglie l’abbazia di San Fruttuoso, da secoli il più importante insediamento del monte di Portofino. E da lì Portofino Vetta o il porticciolo di Portofino, con le case alte e strette e gli yacht ancorati a un passo dalla Piazzetta.

L’INIZIATIVA

Con Autostradeun bell’itinerario tra arte e natura

33MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

25 � I punti di sutura applicati al viso di Pozzovivo dopo la caduta di lunedì, avvenutaal km 95 della terza tappaLEONARDO POZZOVIVO PAPÀ DI DOMENICO

«È AMMACCATO MA INTEGRO, PERUN PO’ ABBIAMO TEMUTO IL PEGGIO»

Vale, il bacio più dolcePozzovivo torna a casa1La fidanzata del lucano in ospedale: «Ora prepariamo il matrimonio»Il corridore dimesso oggi: «Sarò al Giro di Svizzera. L'idea folle? Il Tour»

Claudio GregoriGENOVA

D opo l’inferno il bacio.Valentina lo ha stampa-to sulla fronte marto-

riata di Domenico Pozzovivoalle cinque della sera, l’ora deitoreri. Un bacio lieve come unpetalo di fiore. Un bacio cau-to. Più bello del Bacio di Ma-gritte o di Picasso o di De Chi-rico. Meno appassionato delBacio di Hayez. Meno aereodi quello di Chagall. Però unbacio d’amore. Un bacio lun-go mille chilometri. Da Mon-talbano Jonico al Pronto Soc-corso dell’Ospedale San Mar-tino. Un bacio fiorito in unalunga corsa flagellata dall’an-sia, urticata dal presentimen-to. «Avevo temuto di perderlo.Questo è un momento bellis-simo», diceva Valentina, conun sospiro di gioia. «Ora chelo rivedo, dico che si è trattatodi un miracolo. Sono passatadalla disperazione alla gioia.Come fare una montagna: do-po la salita, la discesa». L’8agosto Valentina e Domenico

si sposeranno a Cassano Joni-co. «Approfitterò della pausaper aiutare Valentina nei pre-parativi», prometteva Dome-nico. «Questo mi spaventa.Sono così che nascono i liti-gi», replicava Valentina conironia.

LIBERAZIONE Pozzovivo, co-perto di ferite come un anticocrociato dopo la battaglia,

sorrideva. Sulla tibia la cica-trice della brutta frattura del-l’agosto scorso: in gennaio erastato operato per togliere laplacca metallica. La pelle eramaculata di abrasioni. Sopral’occhio destro le bende daLazzaro risorto, da mummiaegizia, capace però di parlare.Intorno a Pozzovivo c’era l’af-fetto silenzioso di papà Leo-nardo e mamma Rosanna.

Gente semplice, solida, vera.Con Valentina erano partiti alle 7. Sono arrivati dopo die-ci ore di viaggio con l’Alfa Ro-meo 159 color beige, guidatada papà. Un’anabasi dura,trapunta di dubbi e di speran-za, di trepidazione e di cattivipensieri. Poi, la liberazionedell’abbraccio.

TRE MINUTI Per Pozzovivo èstata una lunga attesa, durata24 ore. Tra barelle, ambulan-ze, l’elicottero, esami, feriteche bruciano, analgesici, me-dicazioni. «Ho dormito solodue-tre ore. Poi ho aspettatosolo il momento di ritrovare imiei. Rivedere Valentina èstato molto bello. Mi ero ad-dolorato per aver procurato lasua disperazione: quando havisto la caduta è corsa sul bal-cone a piangere», ha detto. «Imiei ricordi si fermano a qual-che centinaio di metri primadella caduta. Ho come un bu-co di tre minuti», ha racconta-to, cercando invano una spie-gazione della caduta. «Oggimi sento molto meglio, anchese sono ancora molto debole.Ma riesco ad alzarmi e a muo-vermi. Questo mi dà la certez-za del mio pieno recupero.Anche stavolta l’ho scampatabella».Anche sul letto d’ospedale, ilGiro ha attratto Pozzovivocon la sua malìa. «Non ho re-sistito. Ho seguito la tappa diLa Spezia al telefonino perquanto ho potuto. Mi ha fattopiacere la vittoria di Formolo,un italiano. Però, se devo es-sere sincero, vederlo mi hafatto più male che bene.L’amarezza di essere fuoricorsa è grande. Il Giro era

l’appuntamento più impor-tante della stagione». Il dott.Moscatelli ha preferito tratte-nerlo un giorno in più in ospe-dale, per non esporlo troppopresto a un lungo viaggio: «Lecondizioni del paziente sonobuone. Continuiamo le medi-cazioni locali e la sommini-strazione di antidolorifici.Domani pensiamo di dimet-terlo».

PAZZA IDEA Oggi, dunque,Pozzovivo torna a casa, dopodue giorni d’ospedale. Andràa Pisa in macchina, poi pren-derà l’aereo per Lamezia,mentre i genitori affronteran-no la lunga catabasi in auto fi-no a Montalbano Jonico. Ierisera appariva ottimista, pro-iettato già in un progetto dirientro. «Tra tre o quattrogiorni penso di poter risalirein bici e riprendere ad alle-narmi», ha confidato, aggiun-gendo però: «Prima devo sen-tire il parere del chirurgo pla-stico. Non voglio compromet-tere la mia faccia peraccelerare i tempi del rien-tro», ha detto Pozzovivo, cheha il volto ricucito da 25 puntidi sutura intorno all’occhiodestro. La prima gara? «Credoproprio che sarà il Giro dellaSvizzera, che era già nel mioprogramma (dal 13 al 21 giu-gno, ndr). Sarà lì che torneròalle corse». E perché non fareil Tour, in sostituzione del Gi-ro? «È un’idea pazza, ma poinon tanto pazza». Sbocciano speranze. Valenti-na, del resto, studia ingegne-ria edile. È esperta in restauri.Con lei Domenico Pozzovivorifiorirà.

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98° Giro d’ItaliaRDopo la drammatica caduta

Sopra, il bacio in ospedale tra Domenico Pozzovivo, 32 anni, e la fidanzata Valentina. Sotto, la caduta di lunedì ESPOSITO

34 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Nakamoto«CASEY&MARC?NO AL REVIVAL SENNA-PROST»

IL VICE PRESIDENTE HRC: «CHE BRAVO ROSSI, SI È RIMESSO IN GIOCO PER

TORNARE A VINCERE. DUCATI FORTE? FELICE PER DOVIZIOSO, NON MOLLA MAI»

L’INTERVISTA di GIOVANNI ZAMAGNI

M oto, F.1, nuovamente moto: ShuheiNakamoto, vicepresidente esecutivodell’Hrc, il reparto corse della Honda,

è prima di tutto un appassionato di tecnica. «Mipiace tutto ciò che ha un motore», sorride comefa spesso, mostrando un lato del suo caratteremolto differente dai canoni giapponesi: Naka-moto è uno che scherza spesso e volentieri, cheha sempre la battuta pronta, che accetta il con-fronto dialettico. Cinquantotto anni, l’ingegne-re giapponese racconta come è arrivato al Mo-tomondiale, parlando di Stoner, Marquez, Ros-si, Ducati, della MotoGP del futuro…

Nakamoto, ripercorriamo un po’ la sua storia e ilsuo arrivo in MotoGP.«Sono stato assunto in Hrc nel 1983 come re-sponsabile sviluppo e progettazione dei telai:sono rimasto lì per 17 anni. Poi, nel 2000, sonostato a capo del progetto F.1, dove sono rimastofino alla fine del 2008, quando la Honda si riti-rò. Sono tornato alla Hrc con il ruolo di vicepresidente, occupandomi non solo della Moto-GP, ma anche di motocross, Dakar, super-cross».

Che differenze trova tra MotoGP e F.1?«La più grande differenza è il numero delle ruo-te… (ride). Nella F.1 il 70% delle prestazioni èdato dall’aerodinamica, mentre nelle moto nonci sono appendici aerodinamiche. In F.1 le so-spensioni sono importantissime, mentre in Mo-toGP, proprio perché non ci sono alettoni, con-tano molto meno. Dal punto di vista motoristi-co, in MotoGP è fondamentale l’affidabilità,ancora più della potenza massima».

E dal punto di vista organizzativo, che cosa cam-bia?«Il budget della F.1 è almeno dieci volte supe-riore a quello della Hrc. Un esempio: per dise-gnare un motore di F.1 allora erano coinvolti uncentinaio di tecnici, per la MotoGP una decina.Ma tecnicamente entrambi i campionati sonomolto interessanti e conta molto l’organizza-zione: quando sono arrivato qui ho semplifica-to la struttura e posto degli obiettivi precisi, pri-ma c’era un po’ di confusione».

È opinione comune che la Honda detti le regole,che imponga il suo potere sul Motomondiale.«Le decisioni politiche spettano a CarmeloEzpeleta, non alla Honda. Naturalmente parlospesso con Carmelo per trovare la formula mi-gliore per la MotoGP del futuro: 20 anni fa ogniteam aveva uno sponsor importante, oggi nonci sono soldi. L’obiettivo di Ezpeleta è chiaro:ridurre i costi. Ma i costruttori sono ancora in-teressati a utilizzare le corse per sviluppare tec-nologia: bisogna trovare un compromesso. Co-me è stato fatto per l’elettronica. Per il futurochiediamo un regolamento stabile, perché losviluppo della moto è l’aspetto più costoso».

Parliamo di piloti: pensa che abbiano troppo po-tere?«Sono la parte più importante di tutta la strut-tura. Io ho un buonissimo rapporto con Mar-quez e Pedrosa. Ma ritengo un errore il fattoche i piloti vogliano intervenire sui regolamen-ti tecnici: quello è un compito che spetta alleCase».

Marquez ha rischiato di compromettere il GP diSpagna per una caduta in allenamento, come èsuccesso in passato ad altri piloti: bisognerebbeimpedirlo in qualche modo?«Sarebbe stupido dire a un pilota che non puòguidare una moto! Tutti noi sappiamo che il no-stro è uno sport pericoloso, ma stiamo parlan-do di professionisti. Alcune cose si potrebberoevitare: i salti del motocross non servono a niente per la MotoGP. In F.1 i piloti contrattual-mente non possono guidare moto o andare asciare: su alcune attività dovremmo forse inter-venire».

Ha vinto il Mondiale con Stoner nel 2011 e conMarquez negli ultimi due anni: quale dei duecampioni l’ha impressionata di più?«Sono differenti. Casey mi ha dato tanto, anche

se è uno con il quale è difficilissimo comunicarea causa della sua personalità. Ma è estrema-mente onesto: mi piace molto. È uno che ci pro-va sempre, anche quando non è al 100%. Marcè simile, sia come stile di guida sia come menta-lità: in Argentina è caduto proprio per aver vo-luto provare a vincere, anche se non era posto».

Marquez-Stoner sarebbe la squadra perfetta, ilteam dei sogni?«Dal punto di vista delle prestazioni sì, ma sa-rebbe difficile da gestire: un po’ come Senna eProst con la McLaren-Honda…».

Che cosa pensa di Valentino Rossi?«Tanto di cappello! Non mi aspettavo tornassecosì competitivo. Lui è uno che ha conquistatonove mondiali, quando vinci così tanto non èfacile cambiare: se perdi, continui a combatte-re, ma se vinci tanto non pensi a modificare iltuo stile, il tuo approccio o il capo tecnico. Per-lomeno così farebbero le persone “normali”,mentre lui c’è riuscito: impressionate».

Sorpreso dalle prestazioni della Ducati?«No, perché è in crescita dall’anno scorso: dafuori, il motore appare molto più piccolo, men-tre il telaio sembra quello della Honda».

Vuol dire che hanno avuto qualche spiata?«I team ufficiali nascondono sempre i propri se-greti, ma è facile fare delle foto alle squadre pri-vate che hanno una ciclistica del tutto similealla nostra. Ma non so se loro l’abbiano fatto».

Pensa che Ducati abbia troppi vantaggi regola-mentari?«No. Honda e Yamaha sono felici di avere piùconcorrenti, che sia rientrata la Suzuki. Perso-nalmente sono contento per Dovizioso, un pilo-ta che non ha mai mollato».

La Yamaha ha vinto tre GP su quattro: è preoc-cupato?«Credo che il livello di Honda e Yamaha sia si-mile a quello dello scorso anno, con piste più omeno favorevoli all’una o all’altra. Le nostre prime quattro gare sono state influenzate daqualche errore e dall’assenza di Pedrosa, masiamo ancora competitivi».

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«STONER E MARQUEZ FORMEREBBERO

UNA COPPIA FORTISSIMA MA

DURA DA GESTIRE»

HA LAVORATO IN F.1 PER 9 ANNIShuhei Nakamoto è nato il 29 aprile 1957 a Tottori (Giappone). È stato dal 1984 al ‘90 leader del progetto 125 e 250. Dal 2000 al 2008 ha ricoperto diversi ruoli alla Honda in F.1. Ora è vice presidente Hrc MILAGRO

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MotomondialeRParla il capo della Honda

35MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Raffaele Marciello sulla Ferrari SF15-T nei test di Montmelò. Era dallo scorso novembre, ad Abu Dhabi, che Marciello non collaudava una rossa di F.1 COLOMBO

LA GIORNATA

Il rinato Rosbergabbassa la polee avvisa Hamilton«Pronto a lottare»1Nico saggia altre novità: «Qui gran salto in avanti. Ed è giusto che i titolari facciano i collaudi»

Montezemolo e Alonso pungono«Questa Ferrari è fortunata»1L’ex n.1: «A podio perché senza rivali». Fernando: «Distacco come un anno fa»Marciello completa prove aerodinamiche. Ma per i tecnici la colpa è delle gomme

Luigi PernaINVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)

Q uesta è bella: la Ferrarianalizza più a fondo leprestazioni del GP diSpagna e se la prende...

con le gomme. Già, la linea diMaranello è che le mescole du-ra e media si sarebbero adatta-te poco a una vettura delicatacoi pneumatici come la SF15-Te meglio alla Mercedes. Beh, sepure fosse vero (e potrebbe es-serlo) vengono spontanee unpaio di riflessioni. La prima èche la Pirelli è tenuta a fare lesue scelte in base a quella cheritiene l’opzione più affidabile,non per venire incontro alleesigenze di un team: quali po-lemiche sarebbero esplose por-tando delle soft destinate a du-rare solo pochi giri? Secondo,si trattava delle stesse gommecon cui Sebastian Vettel avevatrionfato nel caldo infernaledella Malesia.

CARICO CHIAVE Ovviamentecambiava la pista. E al Mont-melò, dove l’asfalto ha meno

aderenza di Sepang, a parità dimescole e di temperature, con-ta il carico aerodinamico. LaMercedes semplicemente neaveva molto di più della Ferra-ri, complice il formidabile pac-chetto di sviluppi varato da Al-do Costa sfruttato grazie a unapower unit con tanti cavalli checompensava la resistenza.Mentre la rossa non è riuscita afare gli stessi progressi e si è ri-trovata a 45” da Nico Rosberg.Morale: le gomme sono ugualiper tutti, sta alle squadre farlefunzionare. Non sono invecefondate le speculazioni dei me-dia tedeschi secondo cui la Fer-rari avrebbe pagato i controllipiù stretti sul flusso di carbu-rante, poiché anche in Merce-des si sono dovuti allineare allenuove direttive della Fia.

AVANTI COL NUOVO Ieri i teamsono tornati al lavoro al Mont-melò. E la Ferrari è andata acercare risposte (quelle vere)facendo prove aerodinamichee verifiche nelle stesse condi-zioni di gara, con le gommemedie e dure che (specie le se-conde) l’hanno fatta tanto pe-

nare. La vecchia configurazio-ne aerodinamica, con cui hacorso Kimi Raikkonen, è statadefinitivamente accantonata,a favore della nuova, che Vettelaveva preferito dalle qualifi-che. Segno che si è convinti cheabbia un potenziale maggioree debba essere perfezionata.

GIGANTE Sulla SF15-T c’eral’italo-svizzero Raffaele Mar-ciello, pilota del vivaio Aca-demy, che aveva già guidato lavettura dell’anno scorso a no-vembre nei test di Abu Dhabi.Per il gigante di 1.88 infilarsinell’abitacolo resta un eserci-zio da fachiro e infatti già almattino aveva un ematoma diuna decina di centimetri allabase della schiena. Ma ormaiMarciello ci è abituato: «Ci stoun po’ stretto. Con la Sauber(che guiderà oggi; n.d.r.) vameglio». Era un test importan-te per l’ex campione europeo diF.3, reduce da un inizio stagio-ne negativo in GP2. «È stataun’emozione tornare sulla ros-sa. Mi sono trovato bene ed èbastato un giro per capire che èmolto meglio della precedente

— dice Lello, che ha provatoanche un nuovo software mo-tore —. Non ho fatto errori, in125 giri abbiamo raccolto mol-ti dati e lavorato per le prossi-me gare. Secondo me, bene».Toni Cuquerella, capo degli in-gegneri, lo promuove: «Ha gui-dato da veterano, non comeuno che impara. Dal primo runabbiamo potuto contare su in-dicazioni utili e affidabili».

FRECCIATE Intanto Luca diMontezemolo e Fernando

Alonso mandano frecciatinealle loro ex squadra. Il pri-

mo osserva: «La Ferrari èstata un po’ fortunata fi-

nora. Oltre alla Mercedesnon ha rivali e parte col po-

dio garantito a ogni gara». Lospagnolo aggiunge: «L’annoscorso ero a mezzo minuto oun minuto dalla Mercedes, inSpagna la Ferrari ha preso 43”.Non è cambiato niente. Nonvolevo ripetere quello che hovissuto per 5 anni. Ho fatto be-ne ad andare alla McLaren-Honda». Come se ci avesseguadagnato…

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INVIATO A MONTMELÒ

N ico Rosberg sale in cattedra in pista e fuo-ri. Prima abbassa di 3 decimi il tempodella «sua» pole position, grazie a gom-

me (soft) più morbide di quelle usate nel GP, macon una facilità ugualmente impressionante.Poi si sobbarca 146 giri come se fosse un debut-tante da mettere sotto torchio. E infine dà una«lectio magistralis» sull’importanza dei test per ipiloti titolari: «Era la mia unica occasione in tut-to l’anno ed è stata utile. Abbiamo provato l’as-setto per Monaco e altri particolari. È giusto chenei test le squadre utilizzino un titolare e un gio-vane: il primo conosce bene la vettura e può da-re indicazioni precise, l’altro deve allenarsi perarrivare in F.1!».

SCELTA DUBBIA Vallo a dire alla Ferrari, cheoggi sulla SF15-T farà girare il messicano Este-ban Gutierrez anziché uno fra Vettel e Raikko-nen: Kimi s’è trovato male col nuovo pacchettoaerodinamico e sarebbe stato giusto lo provassepiù a fondo. «Purtroppo il regolamento imponeche un giorno giri un rookie», ha replicato do-menica il team principal Maurizio Arrivabene.Ma il problema non è quello (anzi la regola èopportuna e ieri è toccato a Marciello), piuttostola scelta Ferrari di destinare l’altro giorno a unpilota non titolare solo per interessi di sponsor.

ARTIGLIERIA È un momento chiave del cam-pionato e la Mercedes lo ha fatto capire calandotutta l’artiglieria pesante. Oltre alle novità giàviste in gara, ieri ce n’erano altre sulla W06, chein Canada getterà nella mischia il primo motoreevoluzione (con gettoni) al pari della Ferrari.«Abbiamo fatto davvero un grande salto inavanti e serviva, la Ferrari era arrivata un po’troppo vicina — confessa Rosberg —. Dopo lavittoria penso più positivo in vista della gara dicasa, a Montecarlo. Con Lewis ora sarà una bellalotta».

lu.pe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Raffaele Marciello, 20 anni, pilota della Ferrari Driver Academy COLOMBO

Ericsson 2° con le softMcLaren, quanta fatica � Così nella prima giornata di test collettivi al Montmelò (4.655 m): 1. Rosberg (Ger-Mercedes) 1’24”374 (146 giri); 2. Ericsson (Sve-Sauber) 1’26”624 (98); 3. Marciello (Ita-Ferrari) 1’26”648 (125); 4. Kvyat (Rus-Red Bull) 1’26”904 (101); 5. Maldonado (Ven-Lotus) 1’27”338 (60); 6. Yelloly (GB-Force India) 1’27”396 (109); 7. Gasly (Fra-Toro Rosso) 1’27”639 (131); 8. Massa (Bra-Williams) 1’27”911 (54); 9. Turvey (GB-McLaren) 1’28”542 (68). Oggi seconda e ultima giornata di test sul circuito catalano.

Iannone, che giornata: record e spalla lussata1Andrea chiude la due giorni Ducati con il primato, poi cade all’Arrabbiata 2 Visitato da Porcellini, a Le Mans correrà

� «Ci tenevo a dirvi che... ci vediamo a Le Mans». Dani Pedrosa ufficializza su Twitteril ritorno alle gare. Lo spagnolo della Honda sarà regolarmente in pista nel GP Francia di domenica, 5° round del Mondiale, tornando così a far coppia con Marc Marquez. Pedrosa aveva saltato le ultime tre gare (Texas, Argentina e Spagna) a seguito dell’operazione chirurgica all’avambraccio destro: «Tornare in sella è il modo migliore per testare come sto, non vedo l’ora».CHECA — L’iridato 2011 della Sbk Carlos Checa correrà il Sardegna Rally Race (6 giugno) con una Beta RR del Team Dirt Racing.

Pedrosa tornanel GP Francia:«Non vedo l’ora»

Paolo Gozzi

L a spalla sinistra fa malema Andrea Iannone saràregolarmente in pista ve-

nerdi nelle prime prove del GPdi Francia a Le Mans. Il 25enneabruzzese si è fatto male ca-dendo durante i test Ducati alMugello in preparazione delGP d’Italia del 31 maggio. Unascivolata ad alta velocità, circa200 km/h, all’Arrabbiata 2,una delle curve più veloci e dif-ficili. La seconda caduta in duegiorni: Iannone era volato an-

che venerdì alla precedente Ar-rabbiata 1, rialzandosi senzadanni. Stavolta è atterrato piùduramente e la spalla sinistra,già lesionata nel 2013 al GP diGermania, è uscita di sede. Ian-none si è autoridotto immedia-tamente la sublussazione, ma iresponsabili della squadra han-no convinto il pilota a recarsi inauto a Cattolica per un control-lo approfondito dal professorGiuseppe Porcellini, esperto dichirurgia della spalla che cono-sce bene le problematiche diquesta parte a rischio per i mo-tociclisti.

RIPOSO Accompagnato da Da-vide Tardozzi, team managerDucati, Iannone è stato visitatoal Cervesi da Porcellini, che giàlo aveva operato dopo il Sach-senring: «L’esito della radio-grafia è negativo — ha spiegatolo specialista —, ho prescrittoad Andrea 48 ore di riposo, maLe Mans non è in discussione.Abbiamo simulato i movimentiin moto e non prevedo partico-lari problemi».

OPERATI ILLUSTRI Il 14 no-vembre 2010 sempre Porcelliniaveva operato Valentino Rossiinfortunatosi in primavera alle-nandosi in cross. E nel 2013 harisolto i seri problemi di MarcoMelandri finito sotto i ferri do-po l’apertura in Australia e inpista già la gara successiva.

RECORD Incidente a parte, èstato un collaudo estremamen-te positivo per la Ducati, con-vinta di aver risolto con l’intro-duzione di parti sviluppo i pro-blemi di ciclistica emersi nelGP di Spagna a Jerez. Prima dicadere Iannone, con gommadura, è sceso in 1’47”5, sotto ilprimato ufficiale del Mugellosiglato nel 2013 da Marc Mar-quez (Honda) in 1’47”639. Be-nissimo anche Andrea Dovizio-so, 1’47”8 con copertura mediausata. Subito dopo il test lasquadra è partita per Le Mansdove è atteso un week end per-turbato con possibile pioggia domenica. Condizioni inediteper la GP15, ma che potrebberodare una mano a Iannone se fi-sicamente non al top.

© RIPRODUZIONE RISERVATAAndrea Iannone convalescente IPP

Formula 1RTest a Montmelò

MOTOGP AL MUGELLO

36 TennisR

clic� Il tennis donne dà i numeri. Sabine Lisicki colleziona 41 errori gratuiti e concede il match alla combattiva Bacsinszky. La rediviva Vika Azarenka (nella foto) commette

16 doppi falli, ma riesce comunque a spuntarla in tre set folli contro la Hradecka. Dopo appena 2 settimane assieme, Caroline Wozniacki ha già lasciato coach Arancia

Sanchez, e viaggia sempre con papà Piotr, se ne riparla l’anno prossimo.ITAL AInternazionali Bnl

d’

Italiani tutti k.o.E il martedìda azzurrodiventa nero 1Pennetta travolta: «Mai in partita»La Giorgi forza e cede con la JankovicE oggi tocca a Fognini, Errani e Knapp

Vincenzo MartucciROMA

Q uando cala il sipario e si chiude il martedìnero dei tennisti di casa, vince solo il nutri-tissimo e appassionatissimo pubblico, vin-ce il meraviglioso cielo di Roma, vince il

torneo sempre più ricco e importante. Perché de-gli 11 italiani scesi in campo sorride solo France-sca Schiavone in un doppio mezzo straniero, conla romena Simona Halep. Lasciando oggi a FabioFognini, Sara Errani e Karin Knapp il compito ditener ancora vivo il tricolore.

GIUSTIFICAZIONI L’italiano del giorno non è Flavia Pennetta che entra nel match da 0-3, pa-reggia 3-3, ma ne esce ancora, e definitivamente,senza mai capire come contrastare la prorom-pente vitalità di Elina Svitolina, cui rende 13 annid’età (33 a 20) e 7 posti in classifica (numero 26a 19). «Che peccato, sul Pietrangeli, un campocosì bello, con quel pubblico così appassionatoche fa venire la pelle d’oca, non sono riuscita adesprimere il mio miglior tennis, e ho vissuto unapartita a senso unico, senza chances. Il bello deltennis è che la settimana dopo c’è sempre un’altraoccasione di riscatto, a 33 anni c’è poco su cuilavorare, devo cercare di essere serena», com-menta il famoso sorriso che conquista. «L’ucrainaera un muro invalicabile», tenta di giustificarla ilc.t. di Fed Cup e Davis, Corrado Barazzutti. L’ita-liano del giorno doveva essere Camila Giorgi,contro Jelena Jankovic, bi-campionessa al ForoItalico un po’ spellacchiata che radio spogliatoidà con la spalla malconcia. Ma la marchigiananon è da «top ten», come scommettevano i super-coach, Nick Bollettieri e Patrick Mouratoglou, èuna furia suicida che, in quel suo sparacchiarequalsiasi palla alla massima velocità, butta via il

1° set da 5-2. Così, rimette in partita la serba, alsolito isterica col fratello coach e fa scappare dal-la tribuna papà Sergio dai capelli elettrici. Poi,col bazooka nel braccio, arriva 4-1, scivola 4-5,riagguanta il 5-5 ma, fra un asciugamani premu-to in faccia e un preoccupante tremolìo dellegambe, getta alla fine la spugna con 52 errorigratuiti. Troppi.

ORGOGLIO E così l’italiano del giorno è baby-Do-nati, il ventenne che al primo turno aveva supera-to in modo convincente il veterano Giraldo. L’esa-me contro bum-bum Berdych (5 del mondo) eraancora troppo difficile per il 282 della classifica,emerso dalle pre-qualificazioni. Ma l’alessandri-no dalla faccia pulita si batte, sciorina tutto il suotennis, spara il servizio a 200 all’ora, mette giù 8ace fra i 18 vincenti, tiene botta da fondo, corre,fa palle corte, cerca gli angoli, non abbassa mai losguardo, non si lamenta e alla fine raccoglie seigame e migliaia di applausi, in primis per il com-portamento impeccabile, sotto gli occhi di mam-ma, papà e fratello. Al secondo posto nella hit-pa-rade italiaca c’è comunque «Arna», Andrea Arna-boldi, da Cantù, al primo tabellone Atp della car-riera, grazie al colpo nelle qualificazioni controStefano Napolitano, bissando quello di 12 mesi faal Roland Garros. Perché il mancino di talento, expromessa junior mai esplosa da pro, al massimonumero 165 (oggi è 212), si ribella al più quotatoDavid Goffin (20 Atp), rimonta da 2-4 a 5-4, e poisprinta fino al 7-5 del primo set, esaltando il Pie-trangeli col suo gioco di spinta, fiammate classi-che da mancino e soluzioni sempre diverse. Pur-troppo, soffre troppo nel primo game del 2° setsalvando 6 palle-break e, poco dopo, va fuori giri.«Quel game è stato durissimo, è durato dieci mi-nuti, mi sono salvato da 0-40 e ho speso tanto,troppo. Come sul 2-2. Credevo che la vittoria sistesse avvicinando, ho cominciato ad andare di

fretta e sono uscito dal match, non sono più riu-scito a prendere il comando del gioco, come ave-vo fatto prima. Bravo lui, ma io sono calato».

PSICOLOGIA A 16 anni, Arnaboldi si è trasferito aValencia da coach José Luis Aparisi. Nel 2001 èrientrato in Italia, e da due anni si allena con coa-ch Fabrizio Albani a Zingonia: «Ho un mio team,con lo psicologo dello sport Roberto Cadonati e ilpreparatore atletico Simone Sabbadin. E’ un in-vestimento economico importante per me chegioco i tornei Challenger e, a fine anno, in prati-ca, mi pago solo le spese, ma è necessario per en-trare nei primi 100. Io ci credo, so dove devo lavo-rare, sta a me scegliere la chiave per aprire le por-te». A 27 anni si può ancora sognare, nel tennis,lo insegnano gli amici Lorenzi e Vanni: «Sono sta-ti bravissimi, io so che sono un talento inespres-so». Deve imparare a superare gli ostacoli più du-ri, quelli dentro se stesso: «Tutti abbiamo dei mo-menti difficili, bisogna imparare ad affrontarli esuperarli, con coraggio». Come questo martedì nero.

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2 � Le italiane che continuano il torneo. Erano 7, ora rimangono la Knapp, oggi in campo controla ceca Kvitova, e la Errani che incontra la statunitense McHale

1� Gli italiani ancora in gara agli Internazionali d’Italia. Partivano in 8 ora c’è solo Fognini, che oggi incontra il bulgaro Dimitrov

UOMINI FUORI ANCHE IL BABY DONATI E ARNABOLDI

1 Flavia Pennetta, 33 anni2 Matteo Donati, 20 anni3 Camila Giorgi, 23 anni4 Andrea Arnaboldi, 27 anni.LAPRESSE/GETTY/A

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37MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Riccardo CrivelliROMA

A rrivano i nostri. Tocca al-l’artiglieria pesante. Do-po i giorni delle certezze,

dei trionfi, dei dubbi, delle tantedomande irrisolte, Roma si aprefinalmente ai Fantastici Quat-tro. E pazienza se Nadal è scesoal numero 7 del mondo, la peg-gior classifica dal 2005: qualcu-no, di fronte ai sette successi alForo e alla carriera di più gran-de di sempre sulla terra, può ac-cusarlo di lesa maestà se conti-nua a rimanere nell’olimpo?

PRIMA NOLE Dunque, ci saran-no tutti: Djokovic, Federer,Murray e appunto Rafa. Ilgotha. Toccherà al campo rive-larne le condizioni, illustrarnelo status mentale, a una setti-mana dal Roland Garros. Nole,il numero uno, si è già mostratoin scena, ieri contro Almagro.Rappresentazione a duefacce: primo set da guerrie-ro in missione, un’impres-sionante dimostrazione diforza con i colpi a rimbalzopesanti come cannonate e ilpovero Almagro a insegui-re traiettorie imprendibili.Poi, sul 5-2 a favore neltiebreak del secondo set,il Djoker si sgonfia, perdeil parziale e ha bisogno diun surplus di energia ecattiveria per imporsi alterzo: «Troppi alti e bassi -ammetterà il numero uno,che scrive «Forza Roma»sulla telecamera e così oggiriceverà una maglia di Totti- e a un certo punto non so-no più riuscito a legger-gli il servizio. Vorre-sti sempre vincerefacile, ma questepartite ti aiutano

a ritrovare subito la condizione.Pentito di non aver giocato aMadrid? Assolutamente no, hoavuto un inverno particolare: anziché andare in vacanza hocambiato i pannolini a mio fi-glio. Avevo bisogno di fermar-mi».

MARITO ANDY Tre giornifa, ormai perfettamentecalato nel ruolo di padre di

famiglia e marito amorevo-le, il serbo aveva attribuito i fre-schi successi sulla terra di Mur-ray, a Monaco e Madrid, i primiin carriera sul rosso, al matri-monio appena celebrato. Andy,dopo una giornata a sfogliare lamargherita tra allenamenti in-tensi e fughe in albergo, in sera-ta conferma la presenza e oggidebutta con Chardy, vittima inmattinata del blocco dell’ascen-sore in hotel, che l’ha tenuto pri-gioniero per qualche minuto:«Se sei molto felice fuori dal

campo, e io lo sono - la replicadello scozzese - le cose ti vengo-no più facili quando ti alleni equando giochi. Quanto alla fedeal dito, non mi dà affatto fasti-dio e non ho paura di perderlamentre gioco».

I DUBBI DI RAFA Murray arrivaa Roma sicuramente stanco, macon un record di 9 vittorie e nes-suna sconfitta sulla terra e conlo scalpo del più forte di tuttisulla superficie, quel Nadal stra-pazzato in finale in Spagna. Co-me sta il re? Dagli allenamenti,che restano comunque un ritocollettivo per migliaia di appas-sionati, traspare un leone feritoma orgoglioso. Anche quandolo pizzicano sulla possibilità dicambiare coach: «Non ne vedola ragione. In uno sport indivi-duale, le colpe eventualmentesono individuali, quindi se nonsto giocando bene me ne assu-mo la responsabilità. Con zio

Toni e tutto lo staff sono arriva-to dove sapete, non capisco chesenso abbia un cambiamento».L’esordio soft contro il turcoIlhan, uscito dalle qualificazio-ni, lo aiuterà a riprendere il rit-mo, mentre Federer, l’ultimo adebuttare questa sera, contro ilnon facile Cuevas, ieri se n’è an-dato a zonzo per Roma (zonaPantheon) a dimostrazione cheprobabilmente non è la terra,ma l’erba di Wimbledon, a inte-ressarlo di più.

LE REGINE Serata romana, soft,anche per la Sharapova, avvan-taggiata nel pomeriggio dal riti-ro dell’australiana Gajdosova agiochi ormai quasi fatti e piutto-sto seccata per la consueta do-manda nuziale: «Matrimoniocon Dimitrov? Non rispondo,grazie». Serena, invece, travol-ge la Pavlyuchenkova. Le reginenon scherzano.

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Federer in campoUn re nel Foro

Il numero 2 entra in gioco contro Cuevas

0� Gli Internazionali d’Italia vinti da Roger Federer. Il fenomeno svizzero ha perso tre volte in finale. Nel 2003 contro lo spagnolo Felix Mantilla (7-5 6-2 7-6), nel 2006 (ultima volta a Roma con la finale al meglio dei 5 set)contro Rafa Nadal dopo una sfida epica (6-7 7-6 6-4 2-6 7-6) e nel 2013 ancora contro Nadal (6-1 6-3).

VOLÈE DI ROVESCIOdi PAOLO BERTOLUCCI

NOLE, RITORNO VINCENTE LA PERFEZIONEÈ LONTANA

F in dall’inizio dell’anno Nole Djokovic aveva

indicato nel Roland Garros l’obbiettivo principale del 2015. Strada facendo aveva pensato bene di fare incetta di trofei ma, arrivato a Montecarlo, si era sentito stanco e in riserva di benzina. Aveva, allora, deciso di fermarsi saltando Madrid, di ricaricare le pile con il riposo e di rimettere a posto il motore con un richiamo fisico. Tutto perfetto ma, se non avesse superato il primo turno a Roma contro Almagro, si sarebbe poi trovato con una sola partita nelle gambe in circa 40 giorni e la programmazione sarebbe andata a farsi benedire. Non che abbia realmente rischiato, ma il serbo visto ieri ha palesato alcuni problemi dovuti al lavoro effettuato e diverse carenze di concentrazione. Il ritmo nel palleggio non era tambureggiante come al solito, con la seconda di servizio raccoglieva solo le briciole, la palla veniva subita e non aggredita, il drop shot e il rovescio lungo riga erano rimasti nello spogliatoio. Niente di grave sia chiaro, i rientri alle gare non sono mai agevoli e la forma completa deve essere trovata giorno dopo giorno, partita dopo partita. Nole sa bene però che le partite vanno vinte ma che la testa e il fisico vanno gestiti con oculatezza e la massima attenzione. Proprio come ha fatto luiieri.

Da Djokovic a Nadal La banda dei quattroalla conquista di Roma1In campo i migliori. Nole: «Ho ancora troppi alti e bassi»Murray marito felice, i dubbi di Rafa e Federer fa il turista

L’INFORTUNIORaonic operato rischia anche Parigi� Il numero 4 del mondo, Milos Raonic, s’è operato ieri a Strasburgo per sistemare un nervo del piede destro. Dopo aver rinunciato a Roma, il montenegrino di bandiera canadese rischia di saltare anche il Roland Garros. Infortunatosi a Montecarlo, l’allievo di Riccardo Piatti e di Ivan Ljubicic aveva tentato di evitare l’intervento chirurgico molto particolare e delicato ed aveva optato per un trattamento conservativo, rinunciando al torneo di Barcellona, ma non è riuscito a risolvere il problema. I tempi di recupero sono di un paio di settimane.

LA POLEMICAScontro Fit-Comune per piazza del Popolo� E’ scontro tra la Fit e il Comune di Roma. Angelo Binaghi, presidente Fit: «Non ci danno la possibilità di piazzare un maxischermo e due campi di mini tennis in piazza del Popolo, lì dove qualsiasi politico può fare un convegno e dire le sue porcherie. Con noi il Comune è un disastro. E perché non posso fare il sorteggio al Colosseo? Il Comune non si rende conto che gli Internazionali possono essere uno spot per l’Italia. L’unico con il quale abbiamo rapporti è l’assessore Masini». A cui il Comune ha affidato una «replica» soft: «Con Binaghi c’è sintonia, per piazza del Popolo il prossimo anno siamo già a lavoro».

TACCUINORISULTATI E PROGRAMMA Così ieri al 1° turno (giocate anche partite del 2°) degli Internazionali Bnl d’Italia (Roma, 3.830.000 euro, terra).

UOMINI Singolare, 1° turno: Garcia-Lopez (Spa) b. Cilic (Cro) 6-4 6-3; Lopez (Spa) b. Kyrgios (Aus) 6-4 7-6 (4); Goffin (Bel) b. ARNABOLDI 5-7 6-2 6-1; Tsonga (Fra) b. Querrey (Usa) 7-6 (6) 6-0; Troicki (Ser) b. Tomic (Aus) 7-6 (3) 6-7 (4) 7-6 (4); Bellucci (Bra) b. Schwartzman (Arg) 6-4 6-3; Dolgopolov (Ucr) b. Klizan (Slk) 6-4 6-1, Bautista Agut (Spa) b. Granollers (Spa) 6-1 6-3. 2° turno: Wawrinka (Svi) b. Monaco (Arg) 4-6 6-3 6-2; Djokovic (Ser) b. Almagro (Spa) 6-1 6-7 (5) 6-3; Berdych (Cec) b. DONATI 6-2 6-4; Ferrer (Spa) b. Gasquet (Fra) 6-4 7-5; Anderson (S.Af.) b. Kohlschreiber (Ger) 3-0 rit. Doppio:1° turno: Cabal/Farah (Col-Col) b. LORENZI/VANNI 7-6 (5) 6-3.

DONNESingolare, 1° turno: Azarenka (Bie) b. Hradecka (Cec) 7-5 2-6 6-1; Suarez Navarro (Spa) b. Barthel (Ger) 6-4 2-6

6-3; Svitolina (Ucr) b. PENNETTA 6-4 6-2; Jankovic (Ser) b. GIORGI 7-5 7-5; Gavrilova (Rus) b. Bencic (Svi) 6-7 (2) 7-5 6-2; Safarova (Cec) b. Schmiedlova (Slk) 7-6 (6) 6-7 (3) 6-4; Jovanovski (Ser) b. Garcia (Fra) 7-6 (4) 4-6 6-2; Mladenovic (Fra) b. Puig (Pue) 7-5 6-2; Dulgheru (Rom) b. Doi (Gia) 6-7 (2) 6-3 6-3. Begu (Rom) b. Radwanska (Pol) 4-6 6-2 6-1. 2° turno: Sharapova (Rus) b. Gajdosova (Aus) 6-2 3-1 rit.; S. Williams (Usa) b. Pavlyuchenkova (Rus) 6-1 6-3; Bacsinszky (Svi), b. Lisicki (Ger) 6-4 6-3.Doppio, 1° turno: Halep/SCHIAVONE (Rom-Ita) b. Jurak/Parra Santonja (Cro-Spa) 6-2 6-2; Hlavackova/Hradecka (Cec-Cec) b. KNAPP/VINCI 6-3 6-4; Hantuchova/Stosur (Svk/Aus) b. CAMERIN/DENTONI 6-0 6-4.

OGGI: Campo Centrale, ore 12: Murray (Gbr) c. Chardy (Fra), a seguire Ilhan (Tur) c. Nadal (Spa), Azarenka (Bie) c. Wozniacki (Dan). Non prima delle 19.30: Cuevas (Uru) c. Federer (Svi).

Non prima delle 21: KNAPP c. Kvitova (Cec). Grandstand, ore 11: Riske (Usa) c. Halep (Rom), a seguire Vesely (Cec) c. Nishikori (Gia), Thiem (Aut) c. Simon (Fra), V.Williams (Usa) c. Svitolina (Ucr). Non prima delle 19: Lopez (Spa) c. Troicki (Ser). Pietrangeli, ore 11: Gavrilova (Rus) c. Ivanovic (Ser), a seguire McHale (Usa) c. ERRANI, FOGNINI c. Dimitrov (Bul), Goffin (Bel) c. Tsonga (Fra), Jankovic (Ser) c. Rybarikova (Svk). Campo 1, ore 11: Garcia-Lopez (Spa) c. Dolgopolov (Ucr), a seguire Makarova (Rus) c. Mladenovic (Fra), Bouchard (Can) c. Diyas (Kaz), Watson (Gbr) c. Suarez Navarro (Spa), BOLELLI-FOGNINI c Kyrgios/Sock (Aus-Usa). Campo 2, ore 11: Isner (Usa) c. Mayer (Arg), Jovanovski (Srb) c. Keys (Usa), Bellucci (Bra) c. Bautista Agut (Spa), Kerber (Ger) c. Begu (Rom), DONATI/NAPOLITANO c. Dodig/Melo (Cro-Bra). Campo 3, dalle 11: doppi, a seguire Dulgheru (Rom) c. Safarova (Cec), a seguire doppi. Campo 4, dalle 13: doppi, a seguire Kudryatseva/Pavlyuchenkova (Rus-Rus) c. BURNETT/PAOLINI, a seguire doppi. Campo 6, dalle 15: doppi.

TUTTO SUL TORNEODUE APPUNTAMENTIIN DIRETTA DAI CAMPI

� Da quest’anno, oltre a giornale e gazzetta.it arriva anche la televisione. Ogni giorno alle 11.30 e alla 20 si parlerà del torneo a «Qui Foro Italico», la trasmissione di Gazzetta Tv che va in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In studio oltre alle firme della Gazzetta, i giocatori, allenatori e personaggi del mondo dello sport. Grandi ospiti che commenteranno i risultati anche con l’ausilio delle immagini dei match più significativi. Roma avrà poi uno spazio in tutte le edizioni del Tg Gazzetta news.

DJOKOVIC AGLI OTTAVI Il numero uno del mondo e campione in carica ieri ha battuto al terzo set lo spagnolo Almagro GETTY

NADAL INCROCIA DEL PIERO Rafa ieri ha incrociato Alessandro Del Piero, mentre passava Francesca Schiavone R.TEDESCHI

MURRAY E MAURESMO IN ATTESA Andy con coach Mauresmo. Lui ha sciolto la riserva: giocherà. Lei resta in (dolce) attesa TEDESCHI

La russa Maria Sharapova, 28 anni, terza nel ranking mondiale GETTY

38 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

39MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dimitrov: «Maria,un amore riservatolontano dai social»1Il fidanzato della Sharapova: «Non parlo di lei, non mi interessa che cosa dicono di noi. E a Roma posso vincere»

Maria Sharapova, 28 anni, e il fidanzato Grigor Dimitrov, 23 LAPRESSE

OGGI SFIDA FOGNINI E... PENNETTAIl gioco delle coppie: Fognini-Pennetta e Dimitrov-Sharapova. Le più glamour e fotografate in queste giornate romane. Stamattinapoi ci sarà il faccia a faccia tra Fabio e il russo nel 2° turno: terzo match nel giro di un mese e l’azzurro è ancora a secco...

Riccardo CrivelliROMA

N o, non è facile, poveroGrisha. Perché tra le on-de perennemente in mo-

vimento dei cacciatori di auto-grafi, c’è sempre qualcuno chedopo averne ottenuto con bra-mosia la firma, lo accomiata conla solita richiesta: «Grigor, salu-taci Maria!». No, non è facile perDimitrov essere il fidanzato del-la Sharapova, perché non basta-no le vittorie, il numero 11 inclassifica (ma è stato anche 8),il talento sopraffino da Baby Fe-derer (copyright dello stessoRoger) per sottrarsi dall’ombradi una liason così mediatica.

Grigor, come si gestisce la pres-sione di una relazione così espo-sta all’interesse planetario?«Cercando di parlarne il menopossibile. Se mi fate domandedopo una partita, immagino vo-gliate sapere perché ho vinto operso e non della mia vita priva-ta. Altrimenti la consideroun’invasione della mia privacy».

Però non è facile nell’era dei so-cial media.«È vero, oggi tutti sanno tutto ditutti. Io per fortuna frequento poco i social, non mi interessaleggere le cose che gli altri dico-no di me».

L’anno scorso a Roma fu semifi-nalista e per tutta l’estate sem-brò davvero sul punto di avvici-nare i big. Come si sente ora?«Il problema è che sono moltoesigente con me stesso, e quindimi pongo sempre ambizionimolto alte. Solo che ci sono an-che gli avversari e la condizionepuò crescere oppure diminuire.Quindi, resta un’unica certezza:bisogna lavorare duro per rag-giungere il livello più alto e ri-manerci».

In questo torneo, da 10 anni, vin-cono o Nadal o Djokovic. Ci può essere finalmente un nome nuo-

vo?«Il mio, perché no?»

Ma come si battono quei due?«Stiamo parlando di due deigiocatori più forti della storia,quindi di un’impresa molto dif-ficile. Io sono consapevole chese devo migliorare il risultatodell’anno scorso, quantomeno ho l’obbligo di arrivare in finale.Dura. Però vincere qui sarebbebellissimo».

Le piace Roma?«E’ meravigliosa, per il poco cheriesco a girarla durante il tor-neo. Storia, cibo, il calore dellagente. Mi trovo davvero bene».

Nel secondo turno, ritrova Fo-gnini per la terza volta in un me-se, dopo averlo battuto le altre due. Cosa pensa di lui?«Riesce ad essere due personediverse dentro e fuori dal cam-po. A volte quando gioca si com-porta in modo strano, ma nelquotidiano è un ragazzo alla mano. Soprattutto, è un gioca-tore di talento, che ha i colpi perrisolvere ogni situazione com-plicata. Lo rispetto molto».

Teme che il pubblico possa gioca-re un ruolo importante durante ilmatch?«Non vedo pericoli, è giusto chela gente in Italia faccia il tifo peril suo giocatore. A Roma c’è sempre un’atmosfera particola-re, molto bella e coinvolgenteanche per chi magari si trova adaffrontare un avversario prefe-rito dal pubblico».

Immagino seguirà il torneo fem-minile... Chi lo vince?«Credo che Maria e Serena(Williams, ndr) siano le gioca-trici più forti, quelle con piùesperienza, quelle che gestisco-no meglio i momenti delicatiche possono capitarti in tutta lasettimana. Sono le favorite, mala terra nasconde sempre delleinsidie».

Cosa ama fare Dimitrov quando

non è impegnato in un torneo?«Lo so che è difficile da immagi-nare, ma io sono piuttosto pi-gro. Mi piace rimanere in casa,magari guardando la tv. Unavolta amavo anche la bicicletta,ma adesso, con la vita che fac-cio, è più difficile».

Cosa avrebbe fatto se non fossediventato tennista?«Uhm, difficile da dire. Forsequalcosa comunque legato allosport, visto che mia madre gio-cava a pallavolo ed è una disci-plina che mi piace. In ogni caso,penso di avere il tennis nei geni.Mio padre era allenatore, è statoil mio primo coach e il ricordopiù lontano da bambino che hoè una palla colpita contro il mu-ro per ore e ore. Avevo tre anni».

Ed è a suo padre che si deve il suostraordinario rovescio a una ma-no.«Vero. Lui amava quel colpo,non me ne ha mai insegnato unaltro. E’ stato il suo primo obiet-tivo fin dal giorno in cui ha deci-

so di farmi diventare un gioca-tore di tennis».

Fuori dal tennis, qual è stata lamanifestazione sportiva che l’haemozionata di più?«Sicuramente le partite del-l’Nba. Un grande spettacolo.Ammiro Kobe Bryant e LebronJames, sono atleti di altissimolivello, campioni straordinari.Vivo a Los Angeles, per fortunaquando posso vado alloStaples».

Qual è l’avversario più difficile daaffrontare?«Nadal, sicuramente».

Ha avuto un idolo da giovane?«Be’, come non si può ammirareFederer? E poi ho l’orgoglio diaverlo come amico. Ma da pic-colo mi piaceva molto anche Sa-fin».

E adesso?«Il mio tennista preferito sonoio stesso».

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TennisRInternazionali d’Italia

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40 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Foro esauritoSpalti pieni anche per gli allenamenti 1 Ressa ai campi 5 e 6 dove gli atleti si riscaldano: solo lì si vedono Federer, Nadal e i big da vicino

IN CRESCITA

Voglia di paddle!Gli ex del tennis cambiano racchetta1Tra i 2.000 curiosi anche il laziale KeitaE la Testud dà spettacolo con la «pagaia»

Marco Calabresi ROMA

C onsiglio di cuore: se inquesti giorni vi capita dipassare per il Foro Itali-

co, fermatevi un attimo suicampi numero 5 e numero 6. Alprimo impatto potrebbe nonfarvi effetto, ma con un po’ diattesa e uno sguardo al pro-gramma degli allenamenti, vi-vrete momenti unici nel lorogenere. Qualche esempio degliultimi due giorni? Un’ora conFederer su un campo e Nadalsu quello accanto, con lo sviz-zero (ieri in visita al Pantheone a caccia di gelato) che primadi andare in doccia si siede sul-la panchina, beve un sorsod’acqua e osserva lo spagnolo.Stessa scena ieri, con Federere, vicino, Serena Williams asciogliere il braccio in vista delmatch contro la Pavlyuchenko-va. Poco prima, altro «doppiomisto» (Sara Errani e Nadal) eun’altra coppia di allenamentiniente male: Murray e Nishiko-ri.

ASSALTO Il bello degli Interna-zionali Bnl d’Italia è anche que-sto: con un biglietto per ilGround (che permette l’acces-so a tutti i campi secondari e alPietrangeli, ma non al Centraleo al Grandstand), si può co-munque entrare a strettissimocontatto con i campioni, anchenelle tantissime iniziative or-ganizzate negli stand commer-ciali o nel Kids Village, dove ie-ri è comparsa la bella EugenieBouchard tra gli «oooh» delpubblico maschile. Vedendolidurante i loro match, magarinei settori più «alti», i campionisono poco più che puntini: apochi centimetri, nelle tribu-nette dei campi destinati agliallenamenti, si può invece ve-dere ogni segreto. Il rumoredei colpi, le parole con il coach

o gli sparring partner, e ognivolta che i big si danno il cam-bio con i giocatori dell’ora suc-cessiva, scatta l’assalto alla ba-laustra. Autografi ovunque:sulle magliette, sulle maxi-pal-line vendute negli stand del Fo-ro, persino sulla pelle, con il ri-schio di non lavare un braccioper giorni. Andrea, 15 anni, ar-rivato da Firenze, ieri non è an-dato a scuola: sull’avambracciodestro ha una firma di Federer,sul sinistro uno scarabocchiodi Nadal. Ma tanto basta per

vederlo tornare a casa felice, ladoccia integrale può aspettare.

CENTRALE ESAURITO Riscuo-tono successo anche gli italia-ni: ci sono tre campi anche sot-to il Centrale, anch’essi dedica-ti agli allenamenti, così comece ne sono altri due tra il Bardel tennis e il Pietrangeli, sem-pre pieni. La speranza del po-polo del Ground è quella che igrandi dei due tabelloni vada-no avanti il più possibile, inmodo da poterli vedere in alle-

namento nei «magici» campi 5e 6. Anche perché il Centrale,da oggi e fino alle finali di do-menica, è tutto esaurito: ancorprima dell’inizio del torneo,era già stata superata la sogliadei 100mila biglietti venduti, ilresto è una scena che si vivetutte le mattine ai botteghini.File lunghissime, che sarannoancor più lunghe sabato e do-menica, quando saranno invendita circa 50 biglietti rispet-tivamente per le semifinali e lefinali. Il fatturato totale sullabiglietteria è già superiore del20% rispetto a quello delloscorso anno, e chissà quanti al-tri record verranno battuti,considerando che per quantagente c’è si fa la coda anche so-lo per bere alla fontanella. Eper chi proprio non può essereal Foro, c’è la diretta tv su Sky eSuperTennis, il canale della fe-derazione che cresce in ascoltie punta anche sui nuovi media,i social network e WhatsApp,con la novità della chat con Pa-olo Bonolis (lunedì) e GeneGnocchi (ieri). Chissà se ancheloro si sono fatti un giro sulcampo numero 5.

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Tribune stracolme anche per gli allenamenti: che folla per la Errani R.TEDESCHI

Da sin.: Javier Concepcion (numero 10 del mondo) in coppia con Keita (Lazio) e Alejandro Ruiz (n. 9) con la velista Alessandra Sensini TEDESCHI

Davide StoppiniROMA

F rancese di Roma, San-drine Testud. Comequando la senti dire

«Anvedi come va ‘sta pagaia,oh», l’accento che è unospasso, una forma fisica im-peccabile, gli occhi che rac-contano il divertimento. Exnumero 9 Wta, con un altrotipo di racchetta. Ora il suomondo è la pagaia, il paddleappunto. Ieri pomeriggiogiocava in coppia con un al-tro numero 9 mondiale...madi paddle: Matias Marina,spagnolo. Tra i curiosi metti-ci pure Keita, calciatore dellaLazio. Tanto curioso al pun-to di indossare pantaloncini,t-shirt, scarpe...e via in cam-po. Lui sì, mentre i compagniDe Vrij e Felipe Anderson sisono limitati a un po’ di sel-fie con la racchetta in mano:meglio evitare di mettere arepentaglio la corsa Cham-pions. «Speriamo di giocaresabato», dice l’olandese.

CHI SCEGLIERE? Di là la Te-stud, di qua un doppio vero:Keita con Javier Concepcion,numero 10 del mondo dipaddle, contro AlessandraSensini e Alejandro Ruiz, al-tro campione. Difficile sce-gliere chi seguire, per chistava in mezzo ai due campi.Un occhio di qua, uno di là.In mezzo, prima protagoni-sti poi spettatori indecisi,c’erano pure Luigi Di Biagio,allenatore dell’Under 21,Fernando Orsi, tecnico ed exportiere, il regista FaustoBrizzi. Lo show era tutto del-la Testud, ad essere onesti.Metafora perfetta, Sandrine,di un movimento in crescitaesponenziale: passa le suegiornate al Tc Parioli, dentrole pareti di un campo da pad-dle, perché una volta che en-tri nel «tunnel» non esci più.

APPASSIONATI Il tunnel è su-dore, è una pallina che non siferma mai. È un mondo da sco-prire, in fondo questo stanno fa-cendo circa 2mila curiosi al Fo-ro Italico: è il numero di perso-ne che ha messo piede dentrol’Estathe Paddle Arena, con 7istruttori federali costantemen-te sul posto. Adulti e bambini,ovvio: turni da 20 minuti, conattività di engagement a premisui due campi da gioco, frutto diuna gestione del comitato Pad-dle - all’interno della Fit - com-pletamente nuova. E i frutti sivedono: circa 1.000 tesseratisolo nei primi 4 mesi del 2015, icampi in Italia da 15 sono di-ventati 70 negli ultimi 12 mesi.Il torneo si è concluso lunedì,sui campi Superpaddle: 200coppie in gara, tra le donne vit-toria di Testud-Sabino, tra gliuomini trionfo per Sinisi-Resti-

vo. E mica è finita: da ieri al Fo-ro Italico c’è il numero 1 di pad-dle, l’argentino Fernando Bela-steguin, che ha giocato propriocon Di Biagio. E con lui altri 7tra i migliori 15 giocatori in esi-bizione. Impossibile batterli. Provate a chiedere a FedericoDelbonis, oggi numero 73 Atp,un anno fa 34°: qui a Roma, conil tennis ha perso nelle qualifi-cazioni. E allora si è messo a sfi-dare con la pagaia il connazio-nale Ramiro Moyano, 25° almondo nel paddle. Un ineditosingolare - di regola si gioca indoppio - in cui Delbonis si è pre-so gli applausi e la bella figura.Solo quelli, perché ha vinto Mo-yano. Il paddle è una cosa seria,mica s’inventa.

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La canadese Eugenie Bouchard insegnante di lusso per i piccoli GETTY

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RIn Italia 1.000 tesserati nei primi4 mesi del 2015E i campi da 15 ora sono 70

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41MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

42 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il ritorno di Aradori«Venezia proviamociHo voglia di finale»1La guardia azzurra in Italia per i playoff: «In punta di piedi Recalcati e i ragazzi hanno fatto una stagione fantastica»

Vincenzo Di Schiavi

A radori, innanzitutto, per-ché Venezia?

«Premessa: mai avrei lasciatol’Estudiantes se ci fossero statiplayoff o una salvezza in ballo.Domenica scorsa ci siamo salva-ti e tutto il palazzo mi ha tributa-to una standing ovation che miriempie d’orgoglio e che non di-menticherò. Quindi ho comin-ciato a ragionare seriamentesulla proposta di Venezia: laReyer ha fatto un campionatosuper, guidata da Recalcati che èun grande allenatore e mi cono-sce da tempo. Non ci ho pensatodue volte».

Scelta innovativa: in Italia per i playoff. Con che ruolo?«Situazione particolare, non lonego. Entrerò in punta di piedi,adattandomi a tutto, senza fareproblemi sul mio utilizzo. Ress eViggiano sono amici, Goss lo co-nosco da tanto tempo perché cisiamo sfidati un sacco di volte.Anche Peric è un amico. Il mio

obiettivo è aggiungere qualcosaa questa squadra senza toglierlenulla, anche perché questosplendido secondo posto è tuttomerito loro».

Con lei dove può arrivare Vene-zia?«Sono qui per vincere, quindi l’obiettivo è arrivare in finale.Escludendo Milano, che è la su-per favorita, vedo sfide playoffmolto equilibrate, compresa la nostra: considero Cantù la va-riabile impazzita di questa postseason».

Già, ritrova la sua Cantù. Stranala vita...«Sì, molto. Mesi fa mai avreipensato di tornare per i playoff etrovarmi davanti il mio passato.Sarà una sfida intrigante, cheper me non può essere co-me tutte le altre».

Cantù, con un Metta in più, fa paura?«Venezia ha talento eorganizzazione equindi non deve te-mere nessuno, maArtest è un giocato-re fuori dai parame-tri della Serie A.Confesso: non mi sonomai affezionato ai giocatori,non ho miti, ma la maglia deiLakers col numero di Artest èl’unica che ho comprato. Eroa Los Angeles quando giocògara-7 contro i Celtics e vin-

se il titolo da protagonista. Lesue qualità non si discutono, ilsuo approccio ha sorpreso moltima non il sottoscritto. I grandicampioni non sono tali per caso:hanno un’attitudine al lavoronon comune».

Torniamo a lei. L’avevano cercataaltri club, tipo Sassari.«Ma ero ancora in ballo conl’Estudiantes, non potevo daregaranzie, poi non ci siamo piùsentiti».

Ha già detto che il prossimo annovorrebbe tornare all’estero. Ma se Venezia giocasse l’Eurolega?«Bella domanda... Il mio futurolo vedo all’estero, ma se dovessearrivare l’Eurolega in Laguna,non so... Meglio pensare ai

playoff».

Com’è l’Italia dei ca-nestri vista da fuo-ri?«Un campionatoun po’ in deca-denza ma ancorarispettato. Glispagnoli perònon concepi-scono una Serie

A con così tantiamericani. In Acb c’è il

limite di 2 per squadra,ma diversi club neschierano solo uno.Spesso mi sono senti-to dire che l’Italia èuna mezza Summer

League».

Un anno tra Turchia e Spagna. Bi-lancio?«Positivo, anche se devi esserepronto a tutto. Io non ho maiavuto grossi problemi di adatta-mento e la Turchia è una sceltache rifarei sebbene sia stato unpo’ sfigato perché il Galatasaray,che rimane un grande club, havissuto un periodo piuttosto dif-ficile. Sulla Spagna c’è poco dadire: semplicemente è il massi-mo».

Infine l’Europeo di settembre. Cista pensando?«Un po’ sì anche se al momentoho altri pensieri per la testa. Ilgirone è tosto, l’hanno già dettotutti, ma io sono carico: la squa-dra è competitiva, siamo tutti al-l’apice della carriera e possiamogiocarcela contro chiunque».

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R«Ritrovo Cantù, strana la vita...Metta? Non ho miti,ma ho comprato lasua maglia»

Pietro Aradori,26 anni. Quest’anno ha giocato nel Galatasaray e all’Estudiantes prima di accettare la proposta di Venezia CIAMILLO

LA GUIDA

Decisi gli orari e la programmazione televisiva di gara-1 e gara-2 dei quarti di finale playoff (al meglio delle 5 gare) che iniziano lunedì. Gara-1, lunedì ore 20: Milano–Bologna su Rai Sport 1; ore 20.45: Dolomiti Trento –Sassari. Martedì, ore 20.45: Venezia–Cantù su Rai Sport 1; ore 20.45: Reggio Emilia–Brindisi. Gara-2, mercoledì ore 20.45: Milano–Bologna; ore 20.45: Trento–Sassari su Rai Sport 1. Giovedì 21, ore 20.45: Venezia–Cantù; ore 20.45: Reggio Emilia-Brindisi su Rai Sport 2.CUSIN (a.r.) Operazione riuscita per Marco Cusin. Il dottor Cortina, ortopedico della Nazionale, ha rimosso placca e viti dal secondo metacarpo della mano destra del pivot azzurro. Cusin indosserà un tutore conformato all’arto per una trentina di giorni e successivamente potrà riprendere l’attività di preparazione.PLAYOFF A-2 GOLD Stasera, ore 20.30, la decisiva gara-5 dei quarti tra Brescia e Trieste. Chi passa affronterà Torino nelle semifinali che cominceranno sabato con gara-1 Casale Monferrato-Agrigento.

I playoff cominciano lunedìGara-1 di Milano e Veneziain diretta su Rai Sport 1

CASO DESIGNATORE

Lega-Fip che attrito«Pochi arbitri validi?Non pensionateli...»1Facchini: «Tratre anni avremo dieci big in meno» Marino: «Wild cardper gli over 50»

Mario Canfora

L a polemica non si placa.L’argomento è semprecaldo: l’eliminazione

del sorteggio arbitrale volu-to dalla Fip. Che avrà proba-bilmente agito in manieratroppo dittatoriale, ma insua difesa porta avanti unbel po’ di tesi. «Il sorteggionon aiuta la crescita dei no-stri fischietti», ripete Gaeta-no Laguardia, attuale com-missario del Cia da ben trestagioni (e potrebbe ancherestare per una quarta).

NUMERI Fabio Facchini, re-sponsabile degli arbitri diSerie A, cita numeri. «Al 30giugno 2018 avremo ben 10arbitri in meno degli attuali:Begnis, Filippini, Sabetta,Seghetti e Caiazza oltre agliinternazionali Chiari, Tauri-no, Lamonica, Paternicò e

Mattioli — spiega —. Oggi la si-tuazione, specialmente in Gold,è che l’80% ha più di 37 anni...In Dnb, invece, ci sono 7-8 ele-menti destinati ad arrivare inalto. Il sorteggio non aiuta, an-zi. Solo il designatore può capi-re, conoscere lo stato di forma,far migliorare pian piano lenuove leve. Petrucci quando eracommissario della Figc eliminòil sorteggio nel calcio. Da allo-ra, prima Collina, poi Braschi eadesso Messina hanno cresciu-to grandi arbitri come Rizzoli,Tagliavento, Orsato, Rocchi. Virisulta che Rizzoli abbia direttoall’esordio un Milan-Inter? Colsorteggio potrebbe accadere».La Lega sostiene però che il sor-teggio, introdotto tre stagionifa dopo circa 25 anni, alimentasospetti: i club avevano propo-sto di nuovo le fasce di merito.«Cambiandole anche ogni setti-mana — dice il numero uno del-la Lega, Nando Marino —. Nonabbiamo capito questa fretta. Iproprietari investono tanto, sisarebbe potuto condividere ladecisione. Piuttosto, se il ricam-bio è lento, perché la Fip nonconcede una wild card ai mi-gliori? Ha senso far smettere a50 anni gente che potrebbe ar-bitrare per altri anni ancora?».

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NBA

James: «È Blatt il generale...»Ma il rapporto non è decollato1 LeBron prima disubbidisce al coach (vincendo gara-4) poi prova a ricucire

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

L’ ammutinamento di Le-Bron James al suo alle-natore, nell’ultimo time-

out a 1”5 dalla fine di gara-4(Cavs-Bulls), sarebbe forse ri-masto chiuso in un file secreta-to da custodire con cautelanello spogliatoio, se il Prescel-to non avesse raccontato l’epi-sodio, come una prodezza, inconferenza stampa. E cosìadesso, non si parla d’altro. Inballo, c’era l’ultimo tiro di Le-Bron che ha dato il successo aiCavs. Coach Blatt disegnava loschema con James a rimetterela palla come un qualunquecomprimario. Invece the Kingimponeva il suo grado regale edisponeva in maniera diversa:«Ho cancellato il suo schema e

gli ho detto: “La rimessa la faqualcun altro: dammi la palla.Sono il leader della squadra equel tiro lo prendo io”». Il ra-gionamento più logico, risul-tato anche vincente. Peccatoper quella insubordinazione,poi resa pubblica.

RAPPORTO Il fatto è che il rap-porto fra uno degli allenatoripiù quotati d’Europa (ma sen-za esperienza Nba) e il migliorgiocatore della Lega non hamai cliccato. Quando Blatt èstato assunto doveva far cre-scere un gruppo di giovani. Le-Bron, personaggio ingom-brante, non era previsto e arri-vò un mese dopo. Nel corsodella stagione, da Cleveland iltam-tam ha suggerito chequalcuno non s’impegnasse almassimo e che LeBron fosse ilvero coach. Forse, una verità

un po’ forzata. C’è un episodio,però, che per molti è diventatopiù di un semplice indizio. Ainizio gennaio, durante la par-tita Cavs contro Suns, mentreBlatt discuteva con un arbitro,James interveniva spingendo-lo via bruscamente. Per qual-cuno, un segnale potente.

PEZZA Alla vigilia di gara-5, ie-ri notte, con LeBron che an-nunciava di giocare nonostan-te i problemi alla caviglia sini-stra, si è cercato di metterciuna pezza. Il tecnico si è risen-tito con le speculazioni dei me-dia: «Su quell’ultimo gioco,avevo disegnato un paio dischemi e LeBron non ha messoalcun veto, ma era talmente si-curo del fatto suo che abbiamooptato per dare la palla a lui.Ed è stata la scelta giusta». Eha rincarato la dose: «Fin dal

principio operiamo sotto unasorta di microscopio. E mi pa-re che ce la stiamo cavandopiuttosto bene. Ci stiamo bat-tendo come leoni per arrivarealle finali dell’Est. Certe criti-che le trovo ingiuste». Pocodopo, LeBron, forse compresoquanto fosse stata inopportu-na la sua rivelazione, stempe-rava: «La nostra relazione?Ogni giorno facciamo dei passiavanti per conoscerci meglio.Il generale è lui, io sono sol-tanto la sua propaggine incampo». Non proprio così: theKing si sente re e gli piace co-mandare.

� SEMIFINALI CONFERENCE Est: Washington-Atlanta 101-106 (Beal 34;Teague 26): serie 2-2. Cleveland-Chica-go 2-2 (ieri notte gara-5). Ovest: Mem-phis-Golden State 84-101 (Gasol 19;Curry 33): serie 2-2. LA Clippers-Hou-ston 3-1 (ieri notte gara-5).

LeBron James, 31, e David Blatt, 55, stella e coach dei Cavaliers AFP

BasketRSerie A: il personaggio

43MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CASALMAGG. 3

NOVARA 2

(25-19, 22-25, 25-21, 20-25, 16-14)

POMI’ CASAMAGGIORE: Gibbemeyer 13, Ortolani 19, Tirozzi 25, Stevanovic 15, Skorupa 4, Gennari 12; Sirressi (L), Bianchini, Quiligotti. N.e. Agrifoglio, Klimovich, All. Mazzanti.

IGOR GORGONZOLA NOVARA: Hill 18, Chirichella 6, Barun 26, Klineman 13, Guiggi 15, Signorile 1; Sansonna (L), Kim, Bonifacio, Partenio, Alberti, Zanette. All. Pedullà.

ARBITRI: Gnani e Boris. NOTE Spettatori 3500. Durata set: 23’, 28’, 29’, 28’, 20’; totale 128’. Pomì: battute sbagliate 8, vincenti 6, muri 18, 2a linea 11, errori 24; Igor: b.s. 10, v. 5, m. 12, s.l. 11, e. 20.

Casalmaggiore è infinitaAdesso si va alla bella 1Ortolani stavolta resiste fino alla fine, Tirozzi e Gibbemeyer sonoeroiche e la Sirressi è la mvp: Novara rimanda ancora il suo sogno

LE RAGAZZE IN ROSA HANNO MILLE VITE

1. La festa delle ragazze in rosa di Casalmaggiore: la centrale statunitense Lauren Gibbemeyer, 26 anni. a braccia allargate sembra voler abbracciare tutte le compagne di squadra. dopo questa ennesima impresa che le lancia verso gara-5. 2. Una panoramica del ParaRadi di Cre,mona, la casa che ha adottato la Pomì dopo il parziale crollo del tetto del palazzetto di Viadana. 3. La stessa Gibbemeyer, vince un duello a muro (in tutta la gara ne ha presi 5) con la connazionale statunitense Kimberly Hill, la mvp dell’ultimo Mondiale TARANTINI

2

3

1

Gian Luca PasiniINVIATO A CREMONA

«V incere, Vincere,Vincere a Novara»,il coro è assordante

e sale altissimo nella notte diCremona. A metà fra un sognoe un incoraggiamento. Comescriveva Nelson Mandela ilvincitore è un sognatore chenon si è arreso mai. E ancheieri sera Casalmaggiore ha so-gnato tanto, tantissimo. Assie-me alla sua gente, pigiata e su-data in un PalaRadi bollenteche all’apparenza aveva benpiù dei 3500 spettatori, assie-me a quella marea di cartonci-ni rosa che sventolava nell’afa,assieme a quelle manone dicartone che si alzavano e ab-bassavano ad ogni muro diStevanovic e compagne (e an-che gara-3 sono stati tanti perla delusione di Novara). Cosìla festa scudetto di Novara, giàpreparata come da prassi inquesti casi, è rimasta a raffred-darsi nella serata di Cremona,ogni punto di più. Mentre Va-lentina Tirozzi e compagnestupivano, per l’ennesima vol-ta quest’anno, l’Italia delle schiacciate oltre che le loro av-versarie.

EX SORPRESE Non dovevanoessere qui, non dovevano es-sere in Champions League einvece ci sono arrivate. Infi-lando la seconda vittoria nellaserie di finale: come dire cheNovara vincitutto quest’annoha perso soltanto 3 partite intutta la stagione, ma in questaserie di finale ne ha già lascia-te a Cremona due contro la or-mai ex sorpresa Casalmaggio-re. Capace di sorprenderel’Igor un’altra volta, in questagara-4 fin dal primo pallone,fin dalla prima battuta, per-ché come urla una Serena Or-tolani ebbra di gioia «Noi nonmolliamo mai, non ci arren-diamo». «Volevamo stare as-sieme fino all’ultimo giorno,all’ultima partita, all’ultimopunto», certifica Valentina Ti-

rozzi in mezzo alle bolgia.Mentre le ragazze in rosa siabbracciano e vanno a saluta-re a uno a uno quasi tutti glispettatori.

SOFFERENZA Perché nulla hamollato la Pomì anche quandointorno le cose giravano male,tipo quando l’Igor Novara haannullato anche due matchball. «Quando me lo sento so-no più tranquillo - dice DavideMazzanti - e questa sera me losentivo. Così quando ho vistoche ci avevano raggiunto sonoriuscito a stare tranquillo. Lasquadra tecnicamente ha gio-cato come può, eravamo unpo’ stanche, un po’ sulle ginoc-chia, ma tatticamente è statagrandissima. E io l’avevo vistosubito».

RIMONTE Non solo nel quintoset, ma anche nel secondo e

nel quarto Guiggi e compagnehanno preso il largo forti deiloro centimetri e del loro pedi-gree, per mettere le mani suquello scudetto che inseguonoda 13 anni e che finora è sem-pre sfuggito. Anche al terminedi questa battaglia. Battagliavera per due ore e mezza conOrtolani («evviva evviva sonorimasta in campo per 5 set di-ceva alla fine») ancora unavolta simbolo di questa squa-dra che la puoi mettere in gi-nocchio, ma stai certa che sialza sempre un’altra volta.Sempre una volta in più. Co-me il suo libero volante ImmaSirressi (alla fine premiato co-me Mvp) che con le sue difesefunamboliche ha frenato lavoglia tricolore di Novara. Ca-salmaggiore continua a so-gnare e a questo punto lo faràfino a sabato sera..

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� E adesso di decide tutto in gara-5, in programma al PalaTerdoppio di Novara sabato 16 alle 20.45 con diretta su RaiSport 1. Serie: Gara-1 Novara-Casalmaggiore 3-2.Gara-2 Casalmaggiore-Novara 3-1. Gara-3 Novara-casalmaggiore 3-1. Gara-4 Casalmaggiore-Novara 3-2MERCATO (m.mar.) Mario Junior, quest’anno a Piacenza, si è accasato al Sao José in Brasile, mentre Jacopo Massari va al Parigi, squadra che pare stia cercando anche il palleggiatore Davide Saitta.

Sabato gara-5 a Novara alle 20.45

� (p.r.-niba) Stasera a Modena (20.30, dir. RaiSport1) gara-4 della finale scudetto in un Palapanini esaurito da giorni e con oltre 1000 richieste rifiutate. Modena con Bruno-Vettori; Verhees-Piano; Ngapeth - Petric, Rossini libero. Per Trento è il match bal con Simone Giannelli che parte in in regia con Djuric opposto, Birarelli- Solé; Lanza-Kaziyski, Colaci libero. POTENZA PICENA SU (f.c.) A 36 anni dalla nascita, Potenza Picena ha centrato la storica promozione in SuperLega. Ieri in gara-4 di finale A-2: Aello Corigliano-BChem Po-tenza P. (Casoli 22) 1-3 (26-28, 25-22, 24-26, 21-25; serie 1-3)

Trento iniziacon GiannelliTutto esaurito

SERENA ORTOLANI /1OPPOSTO DEL CASALMAGGIORE

«SIAMO DAVVERO UN PO’ MATTE. E ANCHE QUESTA

SERA LO ABBIAMO DIMOSTRATO. DAVVERO

UNA BELLA SQUADRA»

SERENA ORTOLANI / 2OPPOSTO CASALMAGGIORE

«E ADESSO COSA SUCCEDE SABATO

SERA? CHE GIOCHIAMO E CHE CI DIVERTIAMO E

CI DIVERTIAMO…»

UOMINI: OGGI GARA-4

Bruno calma Modena«E’ come una semifinale»Paolo ReggianiniMODENA

F accia distesa, il suo sguar-do, con un pizzico di com-plicità, incrocia quello di

Lorenzetti seduto al tavolo inattesa di iniziare la lezione ditattica. Il coach ascolta il «suo»Bruno, quasi incuriosito diquanto dirà in questa vigilia diModena-Trento atto quarto.«Angelo – dice il regista – ci hadetto di affrontare questa garacome se fosse una Coppa: sia-mo in semifinale e dobbiamoprovare a conquistare la finale

di Trento, cercando di fare ilnostro di gioco, di divertirci, direstare attaccati al match e dibattere con più aggressività».Si parla di strategie. Delle scel-te di Bruno nelle ultime duesfide. Il regista, che legge eascolta tutto, taglia corto.«Ognuno avrà il suo lavoro dafare e io proverò a mettere tuttiin partita. Il fatto poi che unoriceva più palloni di un altro,sono chiacchiere che lascio fa-re a voi. Non esiste la strategiagiusta. A Perugia c’era una op-zione: Atanasijevic. Se è ingiornata, Perugia vinceva. Quic’è una maggiore varietà e io

dove cercare di fare renderetutti al massimo».

GARA-3 Un rapido accenno agara tre e ad un 3-0 che Brunosembra aver rimosso. Ma permetterlo nelle condizioni didare sfogo alla sua fantasia,Modena dovrà ricevere me-glio. «Normale subire qualcheace, loro hanno battitori comeKazyiski e Diurjc che fannodanni, ma il calo del nostrocambio palla non dipende solodalla seconda linea. L’esito didomenica? Anche quattro annifa perdemmo nettamente ingara 3 poi vincemmo a Mode-na e portammo Trento allaquinta in casa». Bruno aveva appena un anno nel 1987quando la Panini, sotto 2 a 1,vinse con la Santàl impattando2 a 2 e andando a vincere a Par-ma il secondo scudetto dell’eraVelasco. Una situazione simile

a quella attuale. «Speriamoche succeda ancora – sostienein modo deciso – sarà difficile,ma davanti al nostro pubblicopossiamo guadagnarci la bellae andare a vincere lo scudetto».Inevitabile parlare di Giannel-li, il gioiello di Trento, di diecianni più giovane del brasilia-no. «Ha dimostrato in campio-nato di avere tanta personalitàentrando e risolvendo garecomplicate. Ha grandi poten-zialità, è un alzatore moderno,batte bene e mura. Se non glimetteranno troppa pressione,se farà il passo lungo come lagamba, diventerà ancora piùforte. Gente come Kaziyski eBirarelli o Djuric - conclude . èpiù abituata a gare tirate. Manon è colpa nostra se in cam-pionato spesso abbiamo vintonettamente. La nostra è statauna stagione da 10 in pagella».

© RIPRODUZIONE RISERVATALa grinta di Bruninho TARANTINI

PallavoloRFinale donne: gara-4

Serena Ortolani, 28 anni TARANTINI

44 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Felugo alla Pirlo: la fantasia al potere1Dalla fede juventina ai titoli vinti, tante analogie. «Contro i colossi bisogna farsi valere con l’estro»

Franco Carrella

N essun provvedimentodisciplinare per la primafinale scudetto, neppure

una semplice ammonizione: senon è record, poco ci manca.Non sorridete, è una notizia.Se stavolta è filato tutto liscio,è perché il successo della ProRecco è stato netto e meritato.«Gara-1 è sempre la più impre-vedibile, noi abbiamo avutol’approccio giusto nonostantela responsabilità di giocare incasa. E al di là di una difesa su-perlativa, contro il Brescia an-che in attacco ci siamo final-mente mossi con più fluidità ri-spetto alle uscite precedenti»dice Maurizio Felugo, uno deigrandi protagonisti soprattut-to nelle vesti di uomo assist eautore dell’8-4 conclusivo. Ilfaro biancoceleste ha dimo-strato di valere ancora.

RAFFRONTI Tifosissimo juven-tino («Dopo gara-2 scapperò avedere la semifinale di ritornocol Real Madrid: non dovremofarci schiacciare nella nostrametà campo»), si presta volen-tieri al paragone calcistico,considerato il ruolo di registacol fiuto del gol: «Io come Pir-lo? Sono lusingato. Effettiva-mente le analogie non manca-no». Prendiamo i palmares:Maurizio e Andrea hanno con-quistato il Mondiale, l’argentoeuropeo e, rispettivamente, unargento e un bronzo olimpico.A livello di club, nove scudetti ecinque Champions per Felugo,sei scudetti e due Champions

per Pirlo (guarda caso, brescia-no come la squadra che prova asottrarre il tricolore alla ProRecco). «È un piacere vederlogiocare: anche quando non è altop, può sempre inventare laprodezza decisiva. Sa mettersial completo servizio dei com-pagni, è altruista. Lui, comeme, deve farsi valere con lafantasia, contro avversari chespesso possiedono un fisico piùprestante. E mi viene in menteun’altra analogia: entrambiabbiamo giocato in storiche ri-vali dei nostri club attuali. Ionel Posillipo, lui nel Milan».Non solo: entrambi progette-rebbero una chiusura di carrie-ra all’estero. «Due anni fa, a

Sydney, ho partecipato alla sfi-da tra Australia e stelle stranie-re. L’estate scorsa, in Califor-nia, ho vinto gli US Open col New York Athletic Club. Torna-re in quei posti mi piacerebbe,ma per adesso mi diverto anco-ra qui a Recco. Se vincessimoanche gara-2 nella vasca delBrescia, effettivamente unabella fetta di scudetto sarebbenostra» sottolinea il tren-taquattrenne di Chiavari, lacittà da cui è partita ieri laquarta frazione del Giro d’Ita-lia.

TRAGUARDI Inseguendo il de-cimo scudetto personale, sen-za abbandonare i sogni di una

quarta Olimpiade («Col c.t.Sandro Campagna ho sempreavuto uno splendido rapporto,estremamente schietto. Hagiustamente rinnovato il grup-po, se servisse un contributo diesperienza ne parleremmo se-renamente»), Maurizio si pro-diga pure come presidente del-l’Associazione giocatori: «Tan-to abbiamo già fatto, sensibi-lizzando la categoria su moltiaspetti, ma tantissimo c’è da fa-re. Nei confronti della Fin edelle società, ci proponiamocostantemente in maniera co-struttiva». Sul polpaccio destroha tatuato i versi di una poesiadi Alda Merini che parla di spi-ritualità e del rapporto con Dio

(«Io lo conosco: ha riempito lemie notti con frastuoni orren-di/ha accarezzato le mie visce-re/ imbiancato i miei capelliper lo stupore»). Resta tra ipromotori più attivi di «Tene TiAla», associazione che racco-glie fondi per le suore france-scane del Sacro Cuore di Mai-garo, piccolo villaggio nella sa-vana a pochi chilometri daBouar, nella Repubblica Cen-trafricana. Con lui, la moglieSara che 17 mesi fa gli ha rega-lato la meravigliosa Nina. «E afine agosto mi renderà di nuo-vo papà: sarà un maschietto.Per il nome siamo in trattati-ve...».

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� 1 Maurizio Felugo, 34 anni , con la calottina del Recco BORSARELLI � 2 Qui allo Juventus Stadium richiama una foto celebre... � 3 La posa di Michel Platini dopo uno splendido gol annullato nella Coppa Intercontinentale ‘85 con l’Argentinos Juniors, a Tokyo � 4 Andrea Pirlo, 35 anni LAPRESSE

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FINALE SCUDETTO

Da questa stagione, la finale scudetto è tornata al meglio delle cinque partite. Con la Pro Recco che conduce 1-0 grazie all’8-4 di Sori, stasera gara-2 si gioca a Brescia: ore 19, diretta su RaiSport 2. Gara-3 è in programma sabato in Liguria. L’eventuale gara-4 il 19, gara-5 (sul campo dei campioni d’Italia) il 22. Alla fine di ogni match, in caso di parità, si tirano i rigori.DONNE E domani scatta la finale del campionato femminile, anch’essa al meglio delle cinque partite. Si sfidano il Plebiscito Padova (che ha chiuso al comando la stagione regolare) e la Mediterranea Imperia. Gara-1 sul campo veneto (ore 19), gara-2 domenica e gara-3 lunedì in Liguria, eventuale gara-4 e gara-5 il 23 e il 24.

Recco avanti 1-0Gara-2 alle 19si gioca a Brescia

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PallanuotoRIl regista dei campioni

45MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL LIBRO CONTENUTOPREMIUM

I papi e lo sport

RATTI E WOJTYLA ALPINISTIORA C’E’ IL TIFOSO BERGOGLIO

PIO X VOLEVA L’OLIMPIADE NEL 1908

LE METAFOREDEI COMUNICATORI GIOVANNI PAOLO II

E FRANCESCO

� 1 Papa Francesco in un selfie con un atleta paralimpico LEV � 2 Un giovane Karol Wojtyla praticava anche la canoa oltre allo sci alpino ANSA � 3 Achille Ratti, poi Papa Pio XI, sul ghiacciaio del Rothorn nell’agosto 1897: a lui sono intitolate due vette DANIELE ROSSI � 4 Pio XII riceve Gino Bartali, col figlio Andrea ARCHIVIO GAZZETTA

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LA STORIA di MAURIZIO NICITA

C’ è un filo che lega i tweet di Papa Francescoa un incontro storico del 1905 fra Pio X e ilbarone Pierre de Coubertin: la convinzio-

ne in Vaticano che lo sport sia un modo per renderel’uomo migliore. Oltre un secolo di incontri e inter-venti raccontati in un prezioso volume che ci aiuta acomprendere cosa è stata ed è la Chiesa nei con-fronti di un mondo sportivo in continua trasforma-zione, ma che deve sempre avere la crescita dell’uo-mo al centro. Si aprono pagine di storia poco cono-sciute e gustosi aneddoti.

DE COUBERTIN AMMALIATO Scrive l’inventoredei Giochi nelle sue «Memorie olimpiche»: «PapaPio X non condivideva le prevenzioni della maggiorparte dei direttori degli istituti religiosi contro losport». All’epoca il fenomeno è circoscritto alla bor-ghesia e ai militari. Per questo quando, nel lugliodel 1904, lo stesso pontefice assiste compiaciuto aprove ginniche dei ragazzi in Vaticano, in parecchirimangono interdetti. L’incontro del 1905 dimostracome la Chiesa non opponesse veti a che l’Olimpia-

de del 1908 si svolgesse a Roma, ma poi l’Italia disseno. Tutto questo non influisce sulle innovative con-vinzioni di Pio X che nel 1911, in un congresso pereducatori, dirà in maniera esplicita: «Allorché qual-che anno fa avevo aperto il Vaticano ai grandi con-corsi dei ginnasti cattolici, ho dato una dimostrazio-ne chiara del mio pensiero. Se oggi sussistono anco-ra dei dubbi, allora non mi resta che mettermi iostesso a fare esercizi, affinché sia seguito il mio esempio».

PAPA RATTI L’ALPINISTA Sul soglio di Pietro suc-cede Achille Ratti, Pio XI, la cui attività alpinisticafu notevole. Due cime portano il suo nome: «PiccoRatti» del Pizzo Intermesoli e «Vetta Ratti» nellaGrigna settentrionale. Grande passione che lo por-ta nel 1923 a proclamare San Bernardo da Mentonepatrono degli alpinisti. E nello stesso anno fa inseri-re nel rituale romano la formula per benedire «cor-da e piccozza».

SPORT E POLITICA Siamo nel ventennio fascista, eil regime usa lo sport come propaganda. Nel 1928viene organizzato il primo concorso ginnico femmi-nile. E se il segretario del partito fascista, Augusto

Turati, afferma ridondante: «Le giovani fasciste al-zino verso il cielo d’Italia il moschetto», Pio XI ribat-te: «Se mano di donna si deve alzare, sia sempre esolo atto di preghiera e di benefica azione». Il suc-cessore Pio XII (il primo a incontrare i ciclisti delGiro d’Italia, nel ‘46) attraversa la seconda GuerraMondiale e nel post di ricostruzione, spinge i catto-lici che cercano una collocazione più consona nelnuovo Stato democratico. Sono i tempi delle impre-se di Gino Bartali, ricevuto più volte e definito «ma-gnifico atleta cristiano». La metafora usata dallostesso pontefice nel ‘47, appare ardita: «Guardate ilvostro Bartali, egli ha più volte guadagnato l’ambita“maglia”. Correte anche voi in questo campionatoideale, in modo da conquistare una ben più nobilepalma». E la bicicletta era la grande passione di Gio-vanni Paolo I che nel suo brevissimo pontificato nonebbe tempo di toccare temi sportivi a lui cari, vistoche era «il Patriarca in bicicletta» per la sua abitudi-ne a girare in bici per la sua diocesi veneziana.

OLIMPIADE E FRATELLANZA Giovanni XXIII, inoccasione dell’Olimpiade di Roma ‘60, intuisce il punto di forza dei Giochi, che le stesse Nazioni Uni-te molti anni dopo faranno proprio: «L’Olimpiadecome momento di pace, come simbolo di fratellan-za e solidarietà tra i popoli». Ma la Guerra fredda ealcuni massacri – quello di piazza delle Tre culturea Città del Messico, a pochi giorni dall’Olimpiadedel ‘68 e l’attacco terroristico al villaggio olimpico aMonaco, nel ‘72 – offuscano i valori sportivi e PaoloVI (il primo papa a citare «il buon simbolo della tor-cia olimpica») sottolinea: «C’è bisogno di riconcilia-zione e di concordia fra tutti gli uomini (...) e losport, di natura sua nobile e pacifico, vi concorra».Lo sport come strumento di pace è colto pure daBenedetto XVI, un esempio? Il messaggio di augu-rio al popolo iracheno per la vittoria nella Coppad’Asia di calcio del 2007.

I COMUNICATORI La Chiesa vive l’epoca dei Gran-di Comunicatori. Prima Giovanni Paolo II ora PapaFrancesco. Per il primo è difficile persino elencaregli stadi dove ha celebrato o tenuto discorsi, dal Ma-racanà di Rio allo Yankee Stadium di NY. QuandoWojtyla – famosa la sua sciata sull’Adamello davan-ti a un entusiasta Sandro Pertini – nel ‘95 incontra ivescovi polacchi, dice: «Dovrete dire di me non soloche ero il Papa, ma che sciavo e andavo in canoa echissà che altro. E anche che mi rompevo le gambe,ogni tanto». La sua passione sportiva è profonda edurante la sua permanenza estiva a Castel Gandol-fo, nel ‘94, ammira dalla sua finestra le pagaiate didue grandi atleti e chiede a un cardinale di volerliconoscere: sono Antonio Rossi e Beniamino Bono-mi, entrambi saranno olimpionici, pure in coppia aSydney. E se Woityla è il «Papa polisportivo», Bergo-glio è il «tifoso», non nasconde la sua passione per ilSan Lorenzo di Almagro e spesso ama ricordare lasua presenza sugli spalti a Buenos Aires. Tanto chequando riceve, nell’estate del 2013, le nazionali ita-liane e argentine, rivolgendosi ai giocatori chiede:«Chissà se qualcuno di voi riuscirà a fare un gol co-me quello di Pontoni, che ne dite?». Era il centra-vanti del San Lorenzo nel ‘46, quando il piccolo Jor-ge andava al «Gasometro» con la famiglia. Quelloera l’impianto del San Lorenzo che ora ne sta co-struendo uno nuovo, da intitolare a Papa Francisco.E se i tweet di Bergoglio raggiungono milioni di gio-vani senza intermediazioni, le sue parole rimango-no profonde, con l’uso di semplici metafore. Su tut-te quella rugbistica: «Anche nella vita la ricerca del-la meta è faticosa, richiede lotta, impegno, ma l’im-portante è non correre da soli. Per arrivare bisognacorrere insieme e la palla viene passata di mano inmano, e si avanza insieme, finché si arriva alla me-ta. E allora si festeggia!».

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«I Papi e lo sport - Oltre un secolo di incontri e interventi da San Pio X a Papa Francesco» a cura di Antonella Stelitano, Alejandro Mario Dieguez e Quirino Bortolato. Libreria Editrice Vaticana pagg. 380, euro 28

VarieRNovità editoriale

46 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

47MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1RUGBY: MURRAY E IL GIGANTE (i.m.-e.sp.) Il pilone della Scozia Euan Murray (66 caps) che non giocava la domenica per motivi religiosi annuncia il ritiro dalla nazionale: no Mondiale. Treviso annuncia il seconda linea sudafricano Rudolph Duncan Naudè, gigante di 205 cm per 135 kg, 6 anni a Chalon (Fed 1).TUTTENOTIZIE

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK

L a National Football Lea-gue non guarda in fac-cia a nessuno, neppure

al poster boy del suo campio-nato: Tom Brady, il quarter-back che ha vinto quattroSuper Bowl, come riuscitosolo ad altri due monumentidella storia, Joe Montana eTerry Bradshaw. Lunedì po-meriggio la Lega ha deciso disqualificarlo per 4 giornate,ritenendolo implicato inquello che è stato chiamato il«Deflategate» o scandalo deipalloni sgonfiati.

MEGA MULTA Quattro parti-te non sono una carezza,rappresentano un quartodell’intera stagione in cui sigiocano sedici gare. Inoltreha affibbiato un milione didollari di multa ai New En-gland Patriots, i campioni incarica, togliendo loro anchedue scelte al draft (una alprimo round del 2016, l’altra

al 4° del 2017), non facendosconti al proprietario, RobertKraft, un amico (forse ora ex)del commissioner Roger Goo-dell. Per capire, occorre fare unpasso indietro. Fino al gennaiodi quest’anno, quando all’indo-mani della finale Afc del foot-ball, in cui i New England Pa-triots batterono gli IndianapolisColts per 45-7 ottenendo l’ac-cesso al Super Bowl (poi vintocontro Seattle), la Nfl rivelò che11 palloni su 12 dopo l’interval-

lo erano sgonfi sotto il livello re-golamentare. Un evento natu-rale o doloso? Dopo 4 mesi diindagini, l’investigazione pub-blicata cinque giorni fa e con-dotta da Ted Wells, l’avvocatoindipendente (ma incaricato epagato dalla Lega), non era ar-rivata a una conclusione di col-pevolezza certa (i due magazzi-nieri responsabili dei palloni so-no stati però sospesi a tempo in-determinato). Aveva scritto: «E’più probabile che no che i pallo-

Tom Brady, 37 anni, quarterback dei New England Patriots, 4 Superbowl vinti

(an.gal.) Oggi a Noci (Ba), alle 20,30 (dir. Rai Sport 2) la finale di andata tra il Fasano campione in carica e il Bolzano, remake della finale di un anno fa e conferma del dominio della Puglia e dell’Alto Adige. Dal 2002-03 il tricolore finisce sulle maglie dei club di queste regioni: Bolzano (2), Merano (1), Conversano (5), Casarano (3), Fasano (1). Quella tra Fasano e Bolzano, formazioni che hanno dominato la regular season (entrambe prime senza sconfitte) e la poule-playoff, è sfida incerta tra squadre che si conoscono benissimo (vi giocano i 2/3 della nazionale) e che rispetto allo scorso anno hanno potenziato i roster: il Bolzano con i terzini Starcevic (italo-croato) e Dallago e il portiere greco Tsilimparis; il Fasano col 40enne bomber lituano Raupenas e i terzini italo-argentini Taurian e Riccobelli. Finale in due gare. Titolo a chi vince le due sfide o a chi avrà la migliore differenza reti. Lo scorso anno, in entrambe le sfide saltò il fattore-campo e il titolo dopo 2 stagioni in Alto Adige tornò in Puglia.

FOOTBALL

Scandalo palloni sgonfiati Brady fuori per 4 giornatee la fama di imbroglione1La Nfl squalifica la star più conosciuta. Il manager di Tom: «Punizione ridicola». Ai Patriots un milione di dollari di multa e tolte due scelte ai draft

PALLAMANO

Via alla finale:è Fasano contro Bolzano

Un tiro di Pasquale Maione

� (m.nan-g.l.) Il Forte dei Marmi espugna il Palabarsacchi di Viareggio e si porta avanti 1-0 nella serie scudetto. Tensione alla fine: tifosi bianconeri hanno lanciato una bottiglia di plastica piena diolio bruciato nello spogliatoio del Forte rompendo un vetro della finestra: le schegge hanno ferito leggermente il portiere Stagi, il suo vice Verona e il massaggiatore Carducci. Indaga la polizia. In campo, il derby regala gol e spettacolo soprattutto nel 1° tempo: botta e risposta e punteggio in equilibrio fino al 19’ quando il break del Forte con la doppietta di un sempre ispirato Pedro Gil spezza la partita e manda al riposo sul 3-5 per i tricolori. Nella ripresa, gli ospiti non rischiano e pungono in contropiede mentre il Viareggio subisce nella parte finale i gol di Torner e Cancela che chiudono gara 1. Cgc Viareggio-Forte dei Marmi 4-7 (p.t. 3-5)Marcatori: 2 Montigel, Mirko Bertolucci, Cinquini; 2 Torner, 2 Cancela, Motaran, 2 Gil. Serie (al meglio di 5) Gara-2 sabato Forte; gara 3 martedì 19 a; ev. gara 4 giovedì 21 a Viareggio, ev. gara 5 sabato 23 a Forte.

HOCKEY PISTA: FINALE

Il Forte vince Tifosi Viareggione feriscono 3

Pedro Gil, 34 anni CATTINI

E’ il 29enne peso massimo russo Denis Boytsov l’uomo in coma artificiale dopo essere stato aggredito e picchiato in un tunnel che unisce due stazioni della metropolitana di Berlino, nella zona di Charlottenburg. Lo hanno rivelato le autorità locali, che si stanno occupando di un problema che ha assunto dimensioni preoccupanti, ovvero quello delle aggressioni che gruppi di teppisti, per puro gusto di sadismo e violenza, mettono in atto in alcune stazioni metro della capitale tedesca. La polizia ha reso nota in queste ore l’identità dell’ultima persona aggredita in ordine di tempo, che è appunto il russo che da tempo vive in Germania, e ora indaga sull’accaduto con il contributo dei filmati delle telecamere. Boytsov vanta un record di 36-1, dopo essere stato iridato giovanile dilettanti: era nella lista dei possibili sfidanti di Wladimir Klitschko, ma due anni fa perse l’occasione, battuto dall’australiano Alex Leapai. Il suo ultimo match risale a marzo: vittoria per ko2sul brasiliano Beato Costa jr.

BOXE

Teppisti picchiano in metro a Berlino Boystov in coma

Denis Boytsov, 29 anni, russo EPA

� (l.e.) Infortunio a una spalla per il primatista del mondo dell’asta, il franceseRenaud Lavillenie, costretto così a dare forfeit allla tappa di apertura della Diamond League venerdì a a Doha in Qatar. Lavillenie, che nel febbraio 2014 ha strappato il record indoor a Bubka con 6.16 l’anno scorso a Donyetsk, si è fatto male in Francia partecipando a una staffetta 4x100 con il suo club a Lione. L’astista è caduto sul traguardo, ferendosi alla spalla. Rene Auguin, manager del campione, ha fatto sapere che Lavillenie sarà fuori gioco per una decina di giorni. Auguin ha precisato che l’infortunio non è grave ma rovinerà l’inizio della stagione all’aperto finalizzata a conquistare a Pechino il primo titolo mondiale.Lavillenie, eletto dalla Iaaf miglior atleta del 2014, potrebbe quindi esordire nel circuito al Golden Gala del 4 giugno a Roma, che per il momento non è compromesso come partecipazione, dove troverà il tedesco Holzdeppe ed il polacco Wojciechowsk.

ATLETICA

Lavillenie k.o.Niente DohaEsordio a Roma?

Renaud Lavillenie REUTERS

ATLETICA� RUSSA RECIDIVA La 21enne russa Tatyana Akulinushkina, rientrata un anno fa dalla prima squalifica di 13 mesi, è stata squalificata 4 anni (recidiva) dalla federazione russa dopo essere stata trovata positiva il 20 febbraio in un camp a Sochi e potrà rientrare il 1° marzo 2019. La russa è fra i 20 atleti allenati da Viktor Chegin trovati positivi.� HARTING JUNIOR (si.g.) Christoph Harting, fratello minore dell’olimpionico e iridato Robert, ha lanciato il disco a Wiesbaden (Ger) a 67.53 (pb e mpm ‘15). Uomini. Disco: 2. Harradine (Aus) 66.75. Donne. Disco: Ruh 66.14; Muller 65.30. A Bratislava (Slk). Donne. 3000 sp: Mismas (Slo, ‘96) 9’35”10 (r.n.). A Chania (Gre). Uomini. 200 (0.0): Tsakonas 20”31. A Venissieux (Fra). Uomini. 110 hs (-0.5)/Lungo (+1.5): R. Lavillenie 14”73/7.27. Donne. Martello: Tavernier 71.38. A Schwechat (Aut). Uomini. Disco: Mayer 67.20 (r.n.). A Brest (Bie). Donne. Martello: Miankova 72.94; Sobaleva 72.67; Krechyk 72.06. A Klatovy (R Cec). Uomini. Giavellotto: Frydrych 85.52 (mpm). � SPRINTER NUOVO (si.g.) Clayton Vaughn, 23enne velocista Usa, ha corso i 100 in 9”93 (+1.7) a Mobile, con lo jr Jaylen Bacon a 10”10. Vaughn, che aveva 10”12 di pb, sale al 2° posto mondiale 2015. A Hammond. Donne. Asta: Payne 4.71 (mpm ‘15=). A Los Angeles. Uomini. Peso: Kovacs 21.04. Asta: 4. COLELLA (j) 5.00.

BASEBALL� COLABELLO OK (m.c.)Toronto si arrende a Baltimore ma Colabello chiude 2/3: media 571 (12/21) dopo il rientro in Major. Per Jason Grilli (Atlanta) contro Philadelphia 9a salvezza (ora è 3° National, dietro Familia 13 e Rosenthal 11). Fuoricampo per Rizzo (Cubs).

BEACH VOLLEY� SABBIA SVIZZERA (c.f.) Qualifiche amare a Lucerna (Svi) per Cicolari-Giogoli, k.o. 2-1 con Mashkova-Tsimbalova (Kaz) nel match decisivo dopo il 2-0 su Lunde-Solvoll (Nor). Momoli-Giombini nella pool con Bonnerova-Hermannova (R. Cec). Nel maschile Ranghieri-Caminati e Martino-Cecchini per raggiungere i gemelli Ingrosso tra le 32 coppie.

BOXE� PIANETA (r.g.) Il massimo Francesco Pianeta (31-1-1), residente in Germania, avrà una nuova opportunità mondiale: l’11 luglio a Magdeburgo (Ger) affronta l’uzbeko Chagaev (33-2-1) re Wba. � GALASSI (r.g.) Il 26 giugno sulla piazza di Manerba sul Garda (Bs) il mondiale Ibf supermosca, tra la sfidante Simona Galassi (23-3-1) e Deborah Dionicius (Arg. 19),27 anni, titolare dal 2012, alla sesta difesa.

FOOTBALL� TRAVOLTA E IL FILM SU OJJohn Travolta nei panni di Robert Shapiro, l’avvocato che ha difeso OJ Simpson per l’omicidio nel ‘94 della ex moglie Nicole Brown.

HOCKEY GHIACCIO� MONDIALI Ultima prima fase ai Mondiali: la Francia resta nell’elite. Gir. A (a Praga): Canada-Austria 10-1; Lettonia-Francia 2-3; R.Ceca-Svizzera 2-1; Class.: Canada 21; Svezia 16; R.Ceca 15; Svizzera 10; Germania 7: Francia, Lettonia e Austria 5. Gir.B (a Ostrawa): Norvegia-Bielorussia 2-3; Usa-Slovacchia 5-4; Finlandia-Russia 3-2. Class.: Usa 17; Finlandia 16, Russia 15; Bielorussia 14; Slovacchia 9; Norvegia 6; Danimarca 4; Slovenia 3. Quarti (domani). A Praga: Bielorussia-Canada; Finlandia-R.Ceca; a Ostrawa: Usa-Svizzera; Svezia-Russia.

IPPICA� IERI 14-15-1-11-12 A Roma (m 1000): 1 Etavat (A. Polli); 2 Vonadiak; 3 Ekendriya; 4 Saum; 5 Gaiagol; Tot.: 44,23; 12,09, 14,76, 3,24 (1.079,28). Quinté: Quarté: Tris: 3.944,51.� OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.25) prova modestissima in cui

scegliamo Tedorna Jet (7), Tomahawk Lg (6), Tahir Tadd (2), Taormina Mail (9), Tamara Falco (12) e Tea Dl (10).� SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.05). Galoppo: Milano (14.45) e Grosseto (15.45).

NUOTO� PICCOLO RECORD A Lignano, Nicolò Martinenghi (Brebbia) in 28”48 ha migliorato il suo record italiano ragazzi, fermo a 28”70 del 14 aprile a Riccione.

OLIMPIADIINCONTRO MALAGÒ- MARINOUn’ora abbondante di colloquio fra Malagò e Marino per Roma 2024. «Piena sintonia» dice il presidente Coni. I due hanno preparato l’incontro tecnico di domani in cui il Comitato per la candidatura e la task force comunale parleranno delle prime scelte dei siti olimpici. Per la votazione del Consiglio, Malagò ha detto di «aspettare indicazioni e istruzioni».

RUGBY� AUSTRALIA (i.m.) Dopo gli All Blacks nel 2014 anche l’Australia sbarca negli Usa: test match il 5 settembre al Soldier di Chicago.

SPORT INVERNALI� MASSI Andrea Massi, leader del «Team to a-Maze», squadra personale di Tina Maze, sarà nella prossima stagione supervisore della nazionale slovena di sci alpino. Accordo raggiunto con la Federazione dopo l’annuncio di Tina Maze della pausa di un anno.

VARIE� COLOR RUN A TORINO (f.t.) La Color Run organizzata da Rcs, torna a Torino e sabato raddoppia. Si passerà da 10.000 del 2014 ai 25.000 (iscrizioni chiuse). Il fiume di appassionati andrà a colorare i dintorni dello Juventus Stadium fin da sabato mattina, la prima partenza alle 14.30.

ni siano stati sgonfiati ed è piùprobabile che no che Brady fos-se a conoscenza dell’accaduto».Difficile leggere le 243 paginedel faldone e non avere la per-cezione che l’Mvp dell’ultima fi-nalissima non sapesse almenoqualcosa. E poi il giocatore, ma-rito della modella brasiliana Gi-sele Bundchen, aveva rifiutatodi consegnare mail e text delcellulare, peraltro nei suoi dirit-ti. Il messaggio lanciato è chia-rissimo: chi sgarra, paga. Anchese a farne le spese è l’uomo im-magine della Lega. Soprattuttodopo lo scivolone alla vigiliadella stagione 2014/15, quandoGoodell squalificò inizialmenteRay Rice, reo di aver picchiatola fidanzata dentro a un ascen-sore, per appena 2 giornate.Salvo poi fare marcia indietro esospenderlo per un periodo in-definito, travolto dalle critichedell’opinione pubblica.

APPELLO Brady, che rientrerà il18 ottobre (contro Indianapo-lis, incredibile coincidenza), fa-rà appello. Il suo agente, DonYee, ha avuto parole durissime:«Punizione ridicola e precon-cetta». Il padre, Tom Sr. ha defi-nito lo scandalo «framegate»,come se ci fosse l’intenzione diincastrare il figlio. Il proprieta-rio, Kraft, fatica a inghiottirel’amaro boccone: «Pur essendoinnocenti, accetteremo la puni-zione che va al di là di ogni ra-gionevole aspettativa e non èbasata su alcuna prova». Anchese il crimine commesso non ègravissimo, rimane la sensazio-ne che Brady abbia mentito.«Liar & Cheater», bugiardo eimbroglione: negli Usa, unaspecie d’infamia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� La pista della Maura, il nuovo ippodromo di trotto a Milano si dimostra già molto veloce. Ieri, al secondo convegno dopo quello inaugurale di sabato, il 3 anni Timoz, guidato da Pietro Gubellini (foto DE NARDIN) ha già rotto il muro dell’1.13 del tracciato, trottando vittoriosamente il miglio in 1.12.8. Per il figlio di Ganymedequarta vittoria su 12 uscite e prestazione a due soli decimi dal record della generazione, stabilito da Tutankhamon Mrs (da Pine Chip) a Follonica.

IPPICA

Timoz rompeil muro dell’1.13alla Maura

� Incassi superiori alle previsioniper Mayweather-Pacquiao che tocca i 500 milioni di dollari di incasso (contro i 400 previsti). La PPV ha raccolto 4,4 milioni utenti Usa per un incasso di 4 milioni di dollari che raddoppia quasi il precedente record (Mayweather-De La Hoya 2.48mio $). Triplicato il record precedente al botteghino: 71mio $ contro i 20 di Mayweather-Canelo.

BOXE/2

Mayweatherstraccia i record

48 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

49MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

Ieri due notizie sulla scuola. La prima: gli studentihanno continuato a boicottare i test Invalsi (leprove ministeriali di valutazione) che si tenevanonelle seconde classi delle Superiori. Molti si sonolimitati a flashmob, ma non sono mancate le auledeserte, con un’astensione che si stima superioreal 12%. La seconda: una nutrita rappresentanzadel governo (ma senza Matteo Renzi) ha incon-trato un’ancor più nutrita rappresentanza di sin-dacalisti. All’ordine del giorno: la riforma renzia-na della scuola, detta “la buona scuola”. L’incon-tro è finito male, il ministro dell’Istruzione Stefa-nia Giannini ha illustrato allo schieramento disindacalisti gli emendamenti apportati alla leggedal governo, a suo dire proprio in conseguenzadelle critiche sindacali, ma i sindacati hanno ri-sposto, in sostanza, «è poco, è poco» e minaccianoadesso il blocco degli scrutini. A cui mancano po-che settimane.

1D’altra parte mancano quindici giorni anchealle elezioni regionali. Il governo, che adope-ra toni accondiscendenti adesso, potrebbe

irrigidirsi parecchio dopo il voto. Renzi, a forza disfrugugliare il sindacato, deve mettere nel contoun qualche scontro epocale, tipo quelli della Tha-tcher con i minatori.La scuola sarebbe un buon terreno per il sinda-cato. Lo sciopero del 5 maggio è andato bene, leorganizzazioni di famiglie e studenti sono pureloro contrarie a Renzi. D’altra parte l’eventuale

blocco degli scrutini colpisce le famiglie italianesu un punto delicatissimo, cioè le vacanze. Senon si fanno gli scrutini e magari si bloccanoanche gli esami, vanno a carte quarantotto leferie, con ricadute sul comparto turistico. Si fapresto a passare dalla parte dell’eventuale ra-gione alla parte del sicuro torto.

2Hanno ragione oppure no?Guardiamo intanto le due delegazioni diieri. Per il governo c’erano il ministro

Giannini come detto, il ministro della PubblicaAmministrazione Marianna Madia, il ministroper le Riforme Maria Elena Boschi, il ministrodei Trasporti Graziano Delrio e il sottosegreta-rio Claudio De Vincenti. Ma non c’era il presi-dente del Consiglio. Per i sindacati, oltre a quellidella scuola, c’erano le segreterie nazionali alcompleto: Camusso per la Cgil, Furlan per la Ci-sl e Barbagallo per la Uil. È chiaro che il sindaca-to ha scelto per lo scontro frontale questo terre-no. E che Renzi, al momento, vuole soprattuttoschivarli.

3Quali sono i punti di contrasto?Sostanzialmente tre: manca un rinnovocontrattuale da sette anni e i sindacati vo-

gliono un adeguamento degli stipendi e un nuo-vo contratto; è vero che il governo assumerà inpianta stabile centomila professori a partire dalprossimo settembre: ma ne resteranno fuori molti altri (circa sessantamila) che risultanoabilitati in altri concorsi o comunque meritevoliper un lungo servizio reso alla scuola in condi-zioni di precariato assoluto. Le sigle vogliono sapere che fine farà tutta questa gente, voglionoun piano di stabilizzazione, magari in più an-ni… È difficile dar loro torto su questi due punti.C’è poi il terzo punto che è politico e che saràquello su cui si rischia lo scontro più acceso.Renzi vuole un preside dotato di poteri veri, chepossa assumere i professori, valutarli, premiar-li, decidere il piano formativo (in sigla Pof) ec-cetera. Il sindacato vede questo come la rivolu-zione dell’“uomo solo al comando”, soprattuttoper il fatto che in questa assunzione di responsa-bilità da amministratore delegato da parte delpreside il rappresentante Cgil o Cisl non ha nes-suna parte. Il governo ha offerto su questo pun-to della riforma (articoli 1 e 7) un emendamen-to che riduce i poteri del preside: il “dirigentescolastico”, come si chiama adesso, per premia-re un docente dovrà attenersi ai criteri stabilitida un Comitato formato dallo stesso preside, dadue insegnanti e da due professori. Cioè, in pra-tica, un piccolo soviet.

4Ai sindacati non basta neanche questo?Il preside resta potente e nel piccolo sovieti sindacati non ci sono, o rischiano di non

esserci se non sarà stabilito chi e come sceglierài due insegnanti e magari i due genitori. La Fur-lan ha detto: «L’accentramento delle funzioni edelle responsabilità del dirigente parte da un presupposto concettuale sbagliato: la comuni-tà, le famiglie, gli studenti hanno il diritto digiudicare la scuola come servizio. Ma la valuta-zione dei docenti, le loro capacità didattiche eprofessionali è meglio che siano lasciate a per-sone competenti che peraltro ci sono nel siste-ma scolastico».

5Come mai il preside non sarebbe competen-te a valutare le «capacità didattiche e pro-fessionali» di un docente?

Lo chieda alla Furlan, perché io non lo so. È unfatto che la partecipazione comunitaria alla vitascolastica dei genitori e degli studenti ha contri-buito a creare la scuola che ci ritroviamo adesso,da cui esce troppo spesso gente non preparata.

IL FATTODEL GIORNOUN DIFFICILE CAMBIAMENTO

Una studentessa mostra un cartello di protesta contro le prove Invalsi in una foto postata su Twitter

Sindacati e studentipossono far fallirela riforma che Renzivuole per la scuola?1È già rottura tra il governo e le rappresentanze dei “prof”Scontro sul ruolo dei presidi, si rischia il blocco degli scrutini E alle Superiori i ragazzi boicottano i test di valutazione

SUSANNA CAMUSSOSEGRETARIO DELLA CGIL

NON C’È NESSUNA RISPOSTAALLE CRITICITÀ CHE ABBIAMO

PROPOSTO: SIAMO LONTANI DAL CAMBIAMENTO

� L’incognita Grecia continua a tenere in scacco i mercati: ieri la maggior parte delle Borse euro-pee ha chiuso in ribasso. Piazza Affari ha perso lo 0,93%, Londra -1,37% e Parigi -1,06%. Atene, in controtendenza, ha guadagnato l’1,37%. Dopo il nulla di fatto alla riunione dell’Eurogruppo di lunedì, la Grecia è riuscita a rispettare la nuova scadenza con il Fondo monetario internazionale: ha rimborsato la tranche da 750 milioni, ma ha attinto alle riserve detenute presso l’Fmi.

SALDATA LA NUOVA RATA ALL’FMI

Borse europee in rossoPesa l’incertezza di Atene

TASCABILI

IL LEADER DELLA LEGA NORD

Salvini sul buco-pensioni«Per restituire i solditassiamo la prostituzione»

� Sempre arrembante la campagna elettorale di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ieri ha visitato Gela («I siciliani non meritano strade e autostrade interrotte, ferrovie inefficienti, ma ospedali che funzionano e servizi») e litigato con il governatore leghista della Lombardia Roberto Maroni, che vuole introdurre il reddito di cittadinanza («Elemosina di Stato, servono misure concrete di avviamento al lavoro»). E ha protestato al ministero dell’Economia per il caso pensioni: «Devono restituire i soldi. Come? Applicando costi uguali per tutti nella sanità intutte le Regioni e tassando la prostituzione».

LAVORAVA IN SIERRA LEONE

Ebola, è positivo al virus l’infermiere di Sassari� Mentre l’epidemia di Ebola va attenuandosi (11.065 morti, ma nell’ultima settimana in Africa ci sono stati solo 9 nuovi contagi), un infermiere di Emergency, 37 anni, rientrato dalla Sierra Leone dove si trovava dal 15 febbraio, è risultato positivo al virus. È il secondo caso italiano dopo Fabrizio Pulvirenti, guarito in 37 giorni. L’uomo è stato trasferito ieri a Roma da Sassari, dove vive e dove domenica ha avvertito i primi sintomi. «Le sue condizioni sono stabili», assicura Emergency.

L’EX DIRETTORE DEL «CORRIERE»

Longanesi sceglie De Bortolicome nuovo presidente� Il Cda della casa editrice Longanesi ha nominato ieri presidente Ferruccio de Bortoli. L’ex direttore del Corriere della Sera, a capo di Rcs libri dal 2003 al 2005, succede a Enrico Zanelli, che era al vertice da 15 anni. «La nomina alla presidenza di una casa editrice fondata quasi70 anni fa da uno dei maestri del giornalismo italiano ci pare particolarmente felice», è stato il commento del Consiglio di amministrazione. La società è controllata dal gruppo Mauri Spagnol.

EMERGENZA MIGRANTI

«Italia a capo della missione Ue anti-sbarchi»1 Roma propone di mettere alla guida l’ammiraglioCredendino, espertodi lotta ai pirati

I l piano europeo per affron-tare l’emergenza migrantientra nel vivo, in attesa di

trovare un accordo (oggi a Bru-xelles tra tutti gli Stati), a co-minciare dalle quote di mi-granti da ospitare. L’Italia haproposto di ospitare il quartiergenerale della missione euro-pea contro i trafficanti di esseriumani nel Mediterraneo. Il no-stro Paese, inoltre, ha anche in-dicato un capo della missione,l’ammiraglio di divisione Enri-

co Credendino, scelto per lasua lunga esperienza nelle atti-vità antipirateria. Il piano, illu-strato all’Onu dall’Alto rappre-sentante Ue Federica Mogheri-ni, sarà sul tavolo del Consigliodei ministri esteri e difesa Ue dilunedì prossimo a Bruxelles. Ildisco verde, però, appare vici-no. Secondo i dati di Eurostat,l’Ue ha dato protezione a oltre185 mila richiedenti asilo nel2014, il 50% in più rispetto al2013. Circa due terzi degli sta-tus di protezione sono staticoncessi da quattro Paesi: Ger-mania, Svezia, Francia e Italia.

L’ALLARME A gettare benzinasul fuoco ci ha pensato però ilministro dell’Informazione delgoverno libico di Tobruk, quel-lo riconosciuto internazional-mente, Omar al Gawari. «Nelle

prossime settimane sui barconisi infiltreranno oltre ai poverianche dei terroristi legati al-l’Isis». «È solo propaganda»,commentano l’intelligence el’Antiterrorismo italiani, chehanno accolto queste afferma-zioni con scetticismo. Le paro-le del ministro libico sono stateinterpretate piuttosto comeuna sollecitazione all’Italia arompere con la sostanzialeequidistanza che la comunitàinternazionale sta osservandorispetto a Tobruk e a Tripoli,sede dell’altro governo che sidivide la Libia. Il proposito è,infatti, quello di agevolare lamediazione dell’Onu per laformazione di un governo diunità nazionale, che sia un re-ferente unico nella lotta all’Isise all’emigrazione clandestina.

© RIPRODUZIONE RISERVATAFederica Mogherini, ieri in visita in Lussemburgo EPA

Matteo Salvini, 42 anni, al ministero del Tesoro ANSA

AltriMondiR

IL SEQUESTRO NEL 2010

Briatore e il suo mega yacht Chiesti 4 anni per tasse evase� I pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno hanno chiesto quattro anni di reclusione per Flavio Briatore al processo che, a Genova, lo vede imputato insieme ad altre quattro persone per reati fiscali legati al noleggio del mega yacht«Force Blue», sequestrato nel 2010 a La Spezia. Secondo l’accusa, Briatore, con gli altri imputati, avrebbe simulato un’attività commerciale di noleggio dell’imbarcazione per godere di tariffe agevolate non pagando l’Iva per 3,6 milioni.

50 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Le 280 spiaggeda Bandiera BluLiguria al tope 11 nuove mete1 Gli “oscar” per il turismo al mare e sui laghiL’esperto: «Ma i comuni non sanno sfruttarli»

Castiglioncello, in Toscana, è una delle Bandiere Blu 2015 ANSA

ABRUZZO E SICILIA IN CALO

TOTALE

23

1718

8

1411

9

8

5

5

8

83

4

2

1

1

2

Lazio

Piemonte

Liguria

Lombardia

Veneto

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Toscana

Marche

Abruzzo

Campania

Molise Puglia

Calabria

Basilicata

Sicilia

Sardegna

Trentino A.A.

14020142015 147

Liguria

Toscana

Marche

Campania

Puglia

Emilia R.

Abruzzo

Lazio

Veneto

Sardegna

Sicilia

Trentino

Calabria

Molise

Friuli V.G.

Piemonte

Lombardia

Basilicata

2014

20

18

17

13

10

9

10

7

7

6

6

5

4

3

2

1

1

1

2015

23

18

17

14

11

9

8

8

8

8

5

5

4

3

2

2

1

1

+3==

+1+1=-2+1+1+2-1====

+1==

FONTE: FONDAZIONE PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE/GDS

TERREMOTO SENZA FINE

Il sisma in NepalAltre 7 scosseAlmeno 60 morti1Toccati i 7,4° della scala RichterDisperso un elicottero di soccorso con a bordo sei marine americani

Due edifici piegati dal terremoto a Katmandu ANSA

G li esperti lo avevano previsto, la terra inNepal non avrebbe smesso di tremaredopo il sisma del 25 aprile scorso, da

7,8° della scala Richter: e infatti ieri mattinasono arrivate sette vibrazioni nel giro di un’orae mezza, tra cui una da 7,4°. Risultato: crolli diedifici a Katmandu, frane nelle vallate inter-ne, almeno 60 vittime (per un totale di 8219morti) e mille feriti. E poi elettricità interrottaper alcune ore, comunicazioni telefoniche so-spese, aeroporto brevemente chiuso. Colpiti,oltre al Nepal, anche gli stati indiani del Bihare dell’Uttar Pradesh e il Tibet: i sismografihanno vibrato a 1800 km di distanza. Nel frat-tempo un elicottero della marina Usa, coinvol-to negli aiuti per il terremoto, è stato dichiara-to disperso nell’area di Charikot. A bordo viag-giavano sei marine e due soldati nepalesi. Po-trebbe aver avuto problemi di carburante.

NAVE L’epicentro della scossa più forte di ieri èstato individuato a Namche Bazar, 80 km a estdi Katmandu, oltre 3.400 metri di altitudine: ilpunto di sosta verso l’Everest era semidesertodopo le valanghe dei giorni scorsi. Nella capi-tale, intanto, «si ballava come sul ponte di unanave», racconta Erica Beuzer, operatrice diuna ong. Le nuove scosse rallenteranno il diffi-cile ritorno alla normalità in un Paese che con-ta mezzo milione di senza tetto. E tra un mesearriva la stagione dei monsoni.

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Rizzo

I l cielo non si direbbe ma lecoste italiane sono semprepiù blu. Almeno a sentire la

Fee (Fondazione per l’Educa-zione Ambientale) che, perl’anno numero 29, ha premiatole migliori località balneari delPaese. Il loro numero è aumen-tato: 147 comuni contro i 140del 2014, un totale di 280 spiag-ge (sono il 7% del totale di quel-le scelte nei 48 Paesi valutati)contro le 269 di 12 mesi fa e 66porti. Regione regina risulta laLiguria, che sale a 23 localitàaggiungendo Santa MargheritaLigure, Taggia e Borghetto San-to Spirito; seguono Toscana eMarche, rispettivamente con 18e 17, davanti alla Campania con14, grazie all’ingresso di Capac-cio. Solo settima, con altre, laSardegna (8 Bandiere, scelte

Sorso e Castelsardo), davanti aSicilia, Calabria e Molise. Tra lenew entry Terracina, nel Lazio,Rosolina in Veneto e Castella-neta in Puglia (Regione al 5° po-sto), ma pure Cannobio, sul latopiemontese del Lago Maggiore:le località di lago aumentano,sono 5 in Trentino Alto Adige.

CRITERI Le Bandiere Blu, che infase iniziale si basano sulle au-tocandidature dei Comuni(quindi c’è chi non viene moni-

torato), portano vantaggi nelturismo che uno studio delleuniversità di Urbino e Perugia,condotto fra 131 comuni nel2012, ha quantificato: l’88% ri-scontra un aumento della sod-disfazione da parte del pubbli-co. «In realtà — osserva ToninoPencarelli, docente di econo-mia ed esperto del tema — i co-muni non sfruttano abbastanzail valore di immagine di unaBandiera Blu. Che non si ottie-ne solo per la pulizia dell’acquama riguarda molti altre voci,dalla raccolta dei rifiuti alla ge-stione delle spiagge fino all’at-tenzione alla mobilità sosteni-bile e l’educazione ambientale.E il turista non lo sa. Ci si puòfidare delle Bandiere Blu? Sì, ri-cordando però che riguardanodiversi aspetti, non solo l’acqua,la cui valutazione dipende an-che dal luogo e dal periodo».Così, nella stessa Italia in cui Le-gambiente, un anno fa, riferivadi un punto inquinato ogni 51km di costa, le Bandiere au-mentano. E la politica esulta:«Un prezioso riconoscimento ainostri investimenti», dice la Re-gione Campania, «riparte lo svi-luppo», commenta il Lazio.

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CONCORDIA FINE VIAGGIO SARÀ RICICLATA ALL’80%Dopo una notte di navigazione a 2 nodi, il relitto della Concordia ha concluso il suo ultimo viaggioed è stato ormeggiato ieri mattina al molo Ex Superbacino del porto di Genova (nella foto Ansa). La carcassa adesso verrà smantellata, ma prima occorrerà recuperare tutto ciò che sia riciclabile: si dovrebbe trattare dell’80% dell’intero relitto, tra cui 55 mila tonnellate di acciaio e 2 mila di rame. Lo smantellamento progressivo, dal ponte 14 fino al ponte 2, sarà compiuto dal Consorzio Ship Recycling (Saipem e San Giorgio del Porto) e saranno al lavoro 250 persone. Terminerà entro il 2016.

PROCESSO SULL’AMIANTO

A Torino l’Eternit bisIl patron imputato:«Violati i miei diritti»

«L a riapertura del pro-cesso Eternit viola i di-ritti umani». Questa

volta la difesa di Stephan Schmi-dheiny, imputato per 258 mortiprovocate dall’amianto lavoratoin quattro stabilimenti italianidella multinazionale, tra Pie-monte, Emilia e Campania, èpartita al contrattacco. L’im-prenditore svizzero, e padronedegli stabilimenti, non c’era, ie-ri, nella maxi aula del Palagiu-stizia di Torino dove si è celebra-ta l’udienza preliminare, ma isuoi avvocati hanno fatto sapereil suo pensiero: «In Piemonte èin corso una caccia alle streghe».I pubblici ministeri RaffaeleGuariniello e Gianfranco Colacegli contestano l’omicidio volon-tario, un’accusa da ergastolo. Ela difesa non ci sta. «La Cassazio-ne si è già pronunciata sul casoEternit dichiarando prescritto il

reato di disastro ambientale. Eallora non si può essere proces-sati due volte per lo stesso fatto.Si sta violando la Convenzioneeuropea dei diritti dell’uomo».

LA TESI In procura non la vedo-no così, infatti per i magistratiqui si procede per singoli casi dimorte, alcuni dei quali, assai re-centi, dal momento che nella so-la Casale Monferrato (Alessan-dria) si registrano 60 decessi al-l’anno, e nel primo processo nonerano nemmeno contestati. «Èstata la Cassazione — ha spiega-to Guariniello — a dirci che nonerano entrati in gioco gli omici-di». «Speriamo che questa voltail diritto e la giustizia finiscanoper coincidere», ha detto TittiPalazzetti, sindaco di CasaleMonferrato, in aula per costitui-re il Comune parte civile. Gli al-tri impianti in cui si lavorava lafibra cancerogena erano a Cava-gnolo (To), Rubiera (Re) e Ba-gnoli (Na). L’udienza è stata ag-giornata a domani. La difesa do-vrà esaminare le richieste di co-stituzione di parte civile:quaranta fra residenti, sindaca-ti, associazioni. A mancare i rap-presentanti del governo e delleRegioni interessate.

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATAI familiari delle vittime, ieri in aula a Torino ANSA

IN UN AUTOLAVAGGIO

Napoli, seviziò ragazzino Condannato a 12 anni1Per il tribunale ci furono violenza e lesioni gravissime Alla famiglia anche 200 mila euro

C erte notizie di crona-ca finiscono nel di-menticatoio. E anche

quella del ragazzino di 14anni che fu seviziato con uncompressore per gioco in unautolavaggio di Pianura, pe-riferia degradata e dura diNapoli, ha rischiato la stessafine. Ieri, però, è arrivata lacondanna a 12 anni per Vin-cenzo Iacolare, 24 anni, ac-cusato di aver compiuto ilgesto. Iacolare è stato rico-nosciuto responsabile di le-sioni gravissime e violenzasessuale aggravata e con-dannato anche al pagamen-to di una provvisionale di200 mila euro alla famigliadel ragazzo,che si era costi-

tuita parte civile. La richiestadel pm era stata di 18 anni, mail tribunale ha derubricato datentato omicidio a lesioni gra-vissime. L’episodio accadde il 7ottobre del 2014: il ragazzinofu vittima di un gruppo di treche lo schernivano perchégrasso, gli altri due presunti aggressori sono in attesa di es-sere processati.

Il corteo che solo 4 giorni dopo la violenza sfilò sotto casa del ragazzino a Napoli, chiedendo la scarcerazione di Iacolare ANSA

AltriMondiR

51MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL PROGRAMMA«CAMBIO CASA...»

APPARTAMENTI E RESTYLING: ECCO IL MAESTRO

Anche le case hanno diritto a un ritocco o un restyling che rispecchi la personalità e le esigenze dei proprietari. Questa è l’essenza del programma «Cambio casa, cambio vita». Andrea Castrignano, insieme alle sue assistenti seguirà tutte lefasi dei lavori, dalle richieste degli inquilini alla scelta dei materiali e dei colori, dall’esecuzione delle opere ai «trucchi del mestiere»DA VEDERE STASERA ALLE 23.15 SU LA 5 (CANALE 30 DTT)

Un po’di melancholia aleggia. E certi posti e persone vi procurano la gioia d’una stomatite. Ma la fornicazione tonifica l’anima. Fantasiosally. Bene.

21/3 - 20/4ARIETE

6-

Assist astrali utili si dirigono sul lavoro, in provvida evoluzione. News inattese vi rinfrancano non poco, il sudombelicoes muy resistente e costante.

23/9 - 22/10BILANCIA

7

La Luna spazza via sfighe e fumo salente dagli zebedei. Così i pianidella giornata vi riescono e voi ricevete consensi e assensi. Pure suini. Uau.

21/4 - 20/5TORO

7

La Luna vi aiuta a correggere e conseguire gli obiettivi, a sbrigare gli impegni, a sgrossare. La grinta cresce, voi siete irresistibili e fornichevoli.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7,5

Noia e demotivazione vi fanno arrancare, lavoro & c. sbriciolano gli zebedei. Ma il sudombelico è in maglia rosa-suino: primo fra tutti.

21/5 - 21/6GEMELLI

6

Abbattimenti e giramenti di zebedei oggi si alternano: state su, controllatevi, don’t scler e producete. Ormone stressato. O ignorato, poveretto.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6-

Giornata di risultato utile. Chi vi è veramente amico ve lo prova senza ombre, chi vi vuol fornicare ve lo dice schiettamente. Viaggi e Pr fruttano.

22/6 - 22/7CANCRO

7+

Tutto o quasi vi è concesso, oggi, in ogni ambito. Il vigore aumenta, il sudombelico prosegue con le proprie buone abitudini, colloqui e lavoro OK.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7+

Una lieve tensione (pure economica) ènell’aria, l’equivoco aleggia, i fallocefali li dareste in pasto alle triglie. Ma il rendimento per fortuna suino s’impenna.

23/7 - 23/8LEONE

6

Gestite i vostri soldicon pragmatismo e siate concreti nel lavoro (che premia). L’amor è contorto, ma il piacer suino, muy ludicofestoso, è conforto.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6+

La gente vi fa venir gli zebedei melanzaniformi: calmi, non durerà. Il fair play premia, ma il sudombelico è velleitario: ponetevi obiettivi ragionevoli.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Fascino, esperienza e marpionaggine sono concausa dei vostri superbi successi. Tutto comincia col piede giusto, la fornicazione abbonda d’idee.

20/2 - 20/3PESCI

8

LO SPORT IN TVIL CONSIGLIO

La gigantografia di Ingrid Bergman al Festival di Cannes. in alto a sin. Charlize Theron, protagonista del film «Mad Max: Fury Road». Sotto, la coppia Michael Caine e Harvey Keitel in «Youth - La giovinezza» di Paolo Sorrentino REUTERS

Cannes al via Tra azione, eros e docu-scandalo l’Italia sogna1Il film con la Deneuve inaugura il festival Attesi Mad Max e il biopic sulla Winehouse

Emanuele BigiCANNES (Francia)

L a croisette si sta scaldando.Il volto radioso di IngridBergman, icona della 68a

edizione del Festival di Cannesche parte oggi, giganteggia sul-la facciata del palais, è lì chescruta i primi curiosi giunti sulboulevard principale e i giorna-listi in coda sotto il sole. Adinaugurare la kermesse france-se sarà A testa alta di Emma-nuelle Bercot, un dramma fami-gliare con Catherine Deneuve,la prima di molte star attese. Ipatiti di Interceptor non vedonol’ora di gustarsi la nuova versio-ne di Mad Max- Fury Road (nelle

sale da domani) con la guerrie-ra Charlize Theron e Tom Har-dy, diretti da George Miller, ov-vero colui che nel 1979 lanciòMel Gibson proprio con Inter-ceptor. Ben diverso sarà il tonodi Irrational Man di Woody Al-len con la coppia inedita EmmaStone e Joaquin Phoenix o deicartoon Inside Out, targato Pixar, e de Il piccolo principe di

Mark Osborne (Kung Fu Panda)che da noi verrà doppiato nientemeno che da Toni Servillo, Ste-fano Accorsi, Alessandro Gas-smann e Paola Cortellesi, tantoper citare qualche nome. Sulfronte della gara si attendonoMacbeth di Justin Kurzel con Mi-chael Fassbender e Marion Co-tillard nei panni del barone diGlamis e della moglie, il ritornodi Gus Van Sant (già vincitoredella Palma d’Oro nel 2003 conElephant) che dirige MatthewMcConaughey in The Sea of Tre-es, Carol (tratto dal romanzo diPatricia Highsmith) con CateBlanchett e Rooney Mara cata-pultate da Todd Haynes nel-l’America conformista degli An-ni 50 e il poliziesco Sicario conBenicio Del Toro ed Emily Blunt.

SCANDALI Sul fronte Italia lasquadra è robusta: Il raccontodei racconti di Matteo Garronecon Salma Hayek e Vincent Cas-sel, Mia madre di Moretti e Lagiovinezza di Paolo Sorrentinocon Michael Caine, RachelWeisz e Harvey Keitel se la bat-teranno ad armi pari. Nella se-zione Un Certain Regard il tifo ètutto per il nostro Roberto Mi-nervini, in gara con Louisiana.Come ogni anno non manche-ranno gli scandali: il documen-tario Amy sulla cantante AmyWinehouse, da cui la famiglia sidissocia completamente, e Lovedi Gaspar Noè, che promettescene di sesso esplicite.

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A NEW YORK

Asta recordnella pittura:179 milioni per Picasso

«È tutta una moina:l’arte diventa la ce-lebrazione massi-

ma della ricchezza: è diver-tente competere perché è di-vertente giocare a essere ric-chissimi». Così il criticod’arte Philippe Daverio com-menta l’asta record di Chri-stie’s a New York che ha vistostaccare assegni da 179,4milioni di dollari (compresala commissione per la casad’aste) per Donne di Algeri(versione O) di Picasso (unascena in un harem del 1955)ed i 141,3 milioni per L’hom-me au doigt, bronzo delloscultore svizzero AlbertoGiacometti, anno 1947. La ci-fra versata da un anonimo,al telefono, per l’opera di Pi-casso, dopo 11 minuti di rial-zi, rappresenta il record perun quadro a un’asta. Superai 142,4 milioni versati per TreStudi di Lucian Freud di Fran-cis Bacon due anni fa. Anchei 141,3 milioni spesi per ilbronzo di Giacometti sonoun primato, relativamentealle sculture. Il venditore è un magnate del cemento,Sheldon Solow. La cifra piùalta precedentemente versa-ta all’asta per una scultura,104 milioni, era sempre de-stinata a un Giacometti.

D’ORO In alto, «Donne di Algeri»di Picasso; sotto, «L’homme au doigt» di Giacometti AFP/EPA

CREATIVITÀ IN ASCESA

«Ridiamo dei difettidella democraziaE presto di Salvini»1Il Terzo Segreto di Satira spopola sul web,stasera il gruppo porta i suoi sketch su Laeffe«Applichiamo i tic della politica al quotidiano»

Il collettivo «Il Terzo segreto di Satira», noto dal 2011 grazie a YouTube

Daniele Vaira@danvaira

S i chiamano «Il TerzoSegreto di Satira»,ma ormai i loro sketch

politici intrisi di tic, caratte-rizzazioni in salsa agrodolcee tormentoni sono usciti dal-l’ombra e li hanno resi supernoti, prima su YouTube e poiin tv. Chi non ha presente ilmilitante «dalemiano» o chinon si è imbattuto nel Favo-loso mondo di Pisapie o nel-l’esilarante decalogo Chi nonpuò votare? Ora il gruppo dicinque menti condensate inun solo braccio operativo hapreparato una nuova sfidacon Democrazia, portamivia, una produzione irrive-rente in onda stasera su La-effe, alle ore 21 (e in replicasabato alle 22). Un tema spi-noso e attuale, che verrà svi-scerato con gag, filmati, ste-reotipi tricolori e anche in-terventi di Serena Dandini ePaolo Rossi. La ricetta delcollettivo satirico è semplicema non banale: «Cerchiamodi prendere le caratterizza-zioni della politica e diestenderle al mondo quoti-diano», spiega Andrea Fa-

denti, uno dei componenti delquintetto, uscito, come gli altri,dalla Civica Scuola di Cinemadi Milano. E il tema che tratte-ranno stasera riguarda da vici-no anche loro. «Le nostre deci-sioni non sono mai facili, a voltediscutiamo tantissimo e nontroviamo un accordo, ma esseredispari aiuta: una soluzione, in-fatti, si trova sempre», aggiun-ge sorridendo Fadenti. Sul fu-turo «Il terzo segreto di satira»ha le idee chiare. «Stiamo lavo-rando a una serie, che potrebbeessere visibile sul web o in tv. Ilsogno resta quello di fare un film». E presto un nuovo perso-naggio politico potrebbe esserepreso di mira dopo i vari Berlu-sconi, Renzi, Civati. «Ci stiamoscervellando su Salvini, ormainon possiamo più trascurarlo»,confida Fadenti.

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RIn gara anche i tre moschettieridi casa nostra: Garrone, Morettie Sorrentino

ANDREA FADENTIAUTORE SATIRICO

«STIAMO LAVORANDOA UNA SERIE

SIAMO IN CINQUE, DISPARI: UN ACCORDOLO TROVIAMO SEMPRE

52 MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT