la gazzetta dello sport (04-22-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 22 aprile 2015 anno 119 - numero 94 euro 1,40 9 771120 506000 50 4 2 2> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Memoriale di Conte al pm «Mai saputo di combine» Oggi sarà sentito Doni CENITI A PAGINA 19 2 Lucchinelli e Agostini incoronano Valentino «Invecchia e va più forte» IANIERI A PAGINA 27 3 Ciclismo, Freccia Vallone Nibali sul Muro di Huy sfida Froome e Valverde GHISALBERTI A PAGINA 29 Podolski sempre più in crisi. Non è più titolare neanche nella squadra di bocce. IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w JUVE PUNTA TUTTO STASERA A MONTECARLO ARCHETTI, FROSIO, LONGO ALLE PAGINE 10-11 RIBALTONE PEP BAYERN, 6 SPAZIALE SI BEVE IL PORTO IN UN TEMPO SOLO Cinque gol nei primi 40 minuti di gara, 6-1 finale con 2 reti di Lewandowski Oggi derby di Madrid: si riparte da 0-0 10 IL COMMENTO di Alessandro de Calò 23 I DUE POSTI A CAPOTAVOLA Aspettando la Juve e il derby di Madrid, Bayern e Barça riempiono la scena con coriandoli e fuochi d’artificio. Mostrano qualche scheggia di calcio-arte e si siedono a capotavola nella sala da pranzo apparecchiata per le semifinali. L'ARTICOLO A PAGINA 23 ANGIONI, FRONGIA A PAGINA 18 IL CASO Zeman lascia il Cagliari «Non mi seguono più» C’è il tandem Suazo-Festa Il boemo: «L’assalto ultrà non c’entra, ma forse così la squadra può salvarsi» 18 DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 15 Il presidente dell’Inter, a colloquio per due ore con Mancini, pronto a chiudere per l’ivoriano. Icardi sta per rinnovare 15 CARUSO A PAGINA 9 SENTITE DYBALA «IO CON PIRLO ALLE SPALLE? SAREBBE IL TOP» La punta del Palermo: «Il mio sogno è rimanere a giocare in Italia. Il c.t. argentino è venuto a vedermi» 9 ESCLUSIVO Paulo Dybala, 21 anni, è al Palermo dall’estate 2012 PEGASO I giocatori del Bayern in ginocchio davanti alla loro curva FENOMENO NEYMAR DAL BARÇA (2-0) LEZIONE BIS AL PSG BIANCHI, RICCI A PAGINA 12 Non c’è domani: contro il Monaco Non c’è domani: contro il Monaco con Pirlo-Vidal e avanti 1-0, Allegri con Pirlo-Vidal e avanti 1-0, Allegri cerca la semifinale Champions cerca la semifinale Champions Speciale su GazzettaTv dalle 22.30 Speciale su GazzettaTv dalle 22.30 BOCCI, CONDO’, GRAZIANO, IARIA DA PAGINA 2 A PAGINA 7, COMMENTO DI DI ROSA A PAGINA 23 12 Yaya Tourè, 31 anni, del City IRROMPE THOHIR ASSALTO FINALE PER YAYA TOURÈ Anthony Martial, 19 anni, e Carlitos Tevez, 31: le fiches del gol nel Principato

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 22 aprile 2015 anno 119 - numero 94 euro 1,40

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4 ar

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, c1,

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B M

ilano

STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Memoriale di Conte al pm«Mai saputo di combine»Oggi sarà sentito DoniCENITI A PAGINA 19

2 Lucchinelli e Agostiniincoronano Valentino«Invecchia e va più forte»IANIERI A PAGINA 27

3 Ciclismo, Freccia ValloneNibali sul Muro di Huysfida Froome e ValverdeGHISALBERTI A PAGINA 29

Podolski sempre più in crisi. Non è più titolare neanche

nella squadra di bocce.

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

JUVE PUNTATUTTO

STASERA A MONTECARLO

ARCHETTI, FROSIO, LONGO ALLE PAGINE 10-11

RIBALTONE PEPBAYERN, 6 SPAZIALESI BEVE IL PORTOIN UN TEMPO SOLO

Cinque gol nei primi 40 minuti di gara,6-1 finale con 2 reti di LewandowskiOggi derby di Madrid: si riparte da 0-0

10

IL COMMENTO di Alessandro de Calò23

I DUE POSTI A CAPOTAVOLA Aspettando la Juve e il derby di Madrid, Bayern e Barça riempiono la scena con coriandoli e fuochi d’artificio. Mostrano qualche scheggia di calcio-arte e si siedono a capotavola nella sala da pranzo apparecchiata per le semifinali.L'ARTICOLO A PAGINA 23

ANGIONI, FRONGIA A PAGINA 18

IL CASOZeman lascia il Cagliari«Non mi seguono più» C’è il tandem Suazo-FestaIl boemo: «L’assalto ultrà non c’entra, ma forse così la squadra può salvarsi»

18

DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 15

Il presidente dell’Inter,a colloquio per due ore con Mancini, prontoa chiudere per l’ivoriano. Icardi sta per rinnovare

15

CARUSO A PAGINA 9

SENTITE DYBALA «IO CON PIRLOALLE SPALLE?SAREBBE IL TOP»La punta del Palermo: «Il mio sogno è rimanere a giocare in Italia. Il c.t. argentino è venuto a vedermi»

9

ESCLUSIVO

Paulo Dybala, 21 anni, è al Palermo dall’estate 2012 PEGASO

I giocatori del Bayern in ginocchio davanti alla loro curva

FENOMENO NEYMARDAL BARÇA (2-0)LEZIONE BIS AL PSG BIANCHI, RICCI A PAGINA 12

Non c’è domani: contro il Monaco Non c’è domani: contro il Monaco con Pirlo-Vidal e avanti 1-0, Allegri con Pirlo-Vidal e avanti 1-0, Allegri

cerca la semifinale Championscerca la semifinale ChampionsSpeciale su GazzettaTv dalle 22.30Speciale su GazzettaTv dalle 22.30

BOCCI, CONDO’, GRAZIANO, IARIA DA PAGINA 2 A PAGINA 7, COMMENTO DI DI ROSA A PAGINA 23

12

Yaya Tourè, 31 anni, del City

IRROMPE THOHIRASSALTO FINALEPER YAYA TOURÈ

Anthony

Martial, 19

anni, e Carlitos

Tevez, 31:

le fiches del gol

nel Principato

Page 2: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

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Puntiamo sulbianconero

COME L'ARBITRO

COLLUM.L'IMPREVEDIBILE

COME I GIÀ VINCITORI DI CHAMPIONS:

CARVALHO, PIRLO,TEVEZ, MORATA

FERREIRA-CARRASCO,IL PERICOLO

GLI ANNI DI ASSENZADELLA JUVEDALLE SEMIFINALI CHAMPIONS

MILA POSTI AL LOUIS 2,

LO STADIO PIÙ PICCOLO

DEI QUARTI

COME ILNUMERO

DEL GRANDE ASSENTE POGBA

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SUBASIC

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IN PANCHINA16 Stekelenburg

13 Wallace24 Raggi

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SQUALIFICATInessuno

DIFFIDATICarrasco, Moutinho,

Kurzawa, Carvalho

INDISPONIBILITraoré, Bakayoko

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LLOTTAGGIO

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Allenatore:

JARDIMTVCanale 5 HDHD

METEO

Sereno, 17 gradi

E’ roulette JuveI numeri di Allegricontro il Monaco:Vidal 23, Morata 91Le semifinali sono a un passo dopo l’1-0 dell’andataMa il tecnico sa che Jardim giocherà ancora d’attesa

Paolo CondòINVIATO A MONTERCARLO

twitter@PaoloCond

Improvvisamente il tempo èqui e adesso. Non ha piùsenso chiedersi a che pun-

to sia arrivata la programma-zione o cosa manchi ancora peril vertice, la Juventus si trova alcentro di una Champions dallaquale qualche peso massimo ègià stato sbattuto fuori, e facen-do molto rumore. Non le restache chiudere gli occhi e colpire,liberare il ring da altri candida-ti, grandi o piccoli che siano, finché di squadre ne resterà so-lo una. Lei? Perché no? Il Chel-sea si è dissolto in una notte difine inverno, con un elegantepaletto nel cuore griffato ParisSt.Germain, a sua volta toltodefinitivamente di mezzo dalBarcellona ieri sera. La stessafragorosa salvezza del Bayern,

che pareva spacciato, finisce didisegnare una Champions spo-gliata di ogni certezza, perfinoil Real stasera pare un equili-brista su un filo steso tra duegrattacieli. E’ l’eliminazione di-retta, bellezza: mata-mata, perdirla alla sudamericana - uccidio verrai ucciso -, Juventus eMonaco sono in camera dichiamata, pronte a uscire allaluce dei riflettori e battersi fin-ché una non ne avrà abbastan-za. Poi due settimane di respiroe altri otto giorni di fuoco conle semifinali. Colpisci, rifiata,colpisci, rifiata. Ne resterà solouna, e il tempo delle grandi fa-vorite rischia di suonare demo-dé.

ALLEGRI IN CONTROLLO Rienne va plus, siamo a Montecarlo.Seduto a una roulette semprepiù centrale a ogni turno chepassa, Massimiliano Allegri -forte dell’1-0 dell’andata, una

buona dote - ha coperto di pun-tate la maggior parte delle ca-selle nella speranza di mante-nere il controllo del match. Il ri-torno al 3-5-2, felicemente te-stato contro la Lazio (e non eraun’occasione banale), va lettocome un supporto alle energienon più inesauribili di Pirlo,che dopo un’assenza di quasidue mesi non può ritrovared’incanto la forza per guidarela fase d’attacco e proteggereallo stesso tempo Bonucci e Chiellini: meglio aggiungeredietro Barzagli - dato in granforma - liberando il regista daogni altro compito che non siala ricerca della felicità offensi-va. Esistono due tipi di difesa atre: quella che sotto pressionesi dispone a quattro, con l’alli-neamento di un terzino a turnoe il relativo scivolamento deglialtri tre (verso destra se scalaEvra, verso sinistra se scala Li-chtsteiner), e quella che invece

ChampionsRRitorno quarti

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3MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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KURZAWA

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MOUTINHO

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MARTIAL

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A

CARRASCO

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B. SILVA

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R. CARVALHO

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FABINHO

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BUFFON

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BONUCCI

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BARZAGLI

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CHIELLINI

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PIRLO

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LI

CHTSTEINER

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MARCHISIO

8

EVRA

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TEVEZ

10

MORATA

9

IN PANCHINA30 Storari5 Ogbonna37 Pereyra27 Sturaro14 Llorente32 Matri11 ComanSQUALIFICATInessunoDIFFIDATIMorata, Vidal,Lichtsteiner, Pereyra, Pogba

INDISPONIBILICaceres, Pogba

BA

LLOTTAGGIO

40% 60%

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Allenatore:ALLEGRI

ARBITRO Collum (Scozia) ASSISTENTI Mac Graith (Irl)-Chambers (Sco) QUARTO UOMO Mather (Sco)

si dispone a cinque, con en-trambi i terzini che arretrano ei centrali che si arroccano inmezzo. La prima opzione man-tiene un buon equilibrio tra ledue fasi, perché la squadra - aquel punto un 4-4-2 - è pronta aripartire appena riguadagnapalla; la seconda, che descrivemomenti più disperati, lascia ilcentrocampo in grave inferiori-tà numerica consentendo l’as-sedio.

IL GIOCO DELL’ATTESA E’ im-maginabile che a Montecarlo laJuventus scelga sempre la pri-ma strada, per lo meno nel lun-go tratto di partita che potreb-be introdurre un’adrenalinicapuntata finale da tutto o nientesul (bianco)rosso o sul (bian-co)nero. Jardim ha un’espres-sione astuta, difficile che scate-ni subito l’inferno: piuttosto uniniziale surplace, sequel tatticodella gara d’andata nella quale

il Monaco rimase molto chiusoin attesa del contropiede giu-sto. Il portoghese sa che al 90per cento subire un altro golvorrebbe dire eliminazione: adispetto della fresca qualità deisuoi attaccanti (ancora Martiale Carrasco, col magistero di Berbatov da sfruttare a gara incorso), la squadra monegascasegna poco, e Buffon non subi-sce tre gol dal 20 ottobre 2013,il famoso choc di Firenze (finì4-2). E dunque Jardim, chequesti calcoli li fa, è consapevo-le che le sue chance passanoper la restituzione dell’1-0 conannessi supplementari e maga-ri rigori. Non si lancerà all’at-tacco. Aspetterà con le sue car-te in mano, poker face e bluff incanna: se a metà ripresa nonsarà successo ancora nulla,l’aggiunta di una punta segne-rà la chiamata del piatto, e allo-ra sì che ci si batterà senzaesclusione di colpi.

IL MOMENTO DI TEVEZ Ma lanostra speranza è che qualcosainvece succeda, e sia quel van-taggio juventino che aprirebbela gara togliendole ogni doma-ni (leggi supplementari). Lasquadra di Conte sapeva asfis-siare le rivali partendo da un’in-terpretazione frenetica e ag-gressiva del 3-5-2; Allegri prati-ca un calcio più riflessivo - nona caso il suo modulo predilettoè il 4-3-1-2, dunque un centro-campo più munito - ma la «libe-razione» di Pirlo è la premessa auna manovra d’attacco allaquale Morata fornisce ormai didefault una bella profondità,aprendo a Tevez gli spazi perdecidere come colpire. La starargentina è nuovamente in cre-scita, può colpire dalla distanzacome a Dortmund oppure pe-netrare l’area come contro laLazio, e quest’anno l’ispirazio-ne istantanea gli detta semprela scelta migliore: si chiama

maturità, il campo è un mared’erba percorso da correnti co-me quello d’acqua, l’esperienzainsegna al pescatore a ricono-scerle e seguirle, perché il pescesi trova ogni volta in una zonadiversa. Tevez quest’anno hasegnato 26 reti: non fosse appe-na trentunenne, gli andrebbecucito addosso il remake delVecchio e il Mare. A Buenos Ai-res quello della Boca si chiamaRiachuelo ed è inquinato amorte dalle petroliere di pas-saggio: il cuore è il cuore, maun altro anno potrebbe aspetta-re, a meno che la conquista del-la Champions non implichi il«liberi tutti». E in quel caso, for-se farebbe meno male.

IL NUMERO VINCENTE Sullaroulette i numeri scorrono velo-ci: il 23 di Vidal, risolutore del-l’andata, o il 17 di Carrasco,stellina che un giorno brilleràmolto. E dei quattro vincitori di

Champions, Carvalho - unicobiancorosso - la conseguì colPorto proprio contro il Monaco,lasciando nel girone dei dispe-rati Evra, numero 33 della Juvee terzino monegasco nel 2004.Volete un numero che ci metteaddosso un po’ d’ansia? Il 15 diBernardo Silva, appena presodal Benfica, perché ha qualitàsufficiente a una futura celebri-tà. Volete un numero che ci dàsicurezza? Il 9 di Morata, chequando accelera pare una Fer-rari sparata sulla salita del BeauRivage. Volete un numero checi manca? Il 6 di Pogba. Nel girodella roulette il 6 è tra i cosid-detti orfanelli, e così ci sentire-mo finché non rientrerà. Soloin finale, dicono tutti da questeparti. Poi aggiungono «even-tuale», toccano ferro, e chiedo-no cosa sta facendo il Bayern.La pallina gira, il tempo è qui eadesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7� I gol segnati dal Monaco in questa Champions: ha una media di 0.78 a partita. La Juve invece ne ha fatti 13 (media di 1.44 a gara)

18� I mesi trascorsi dall’ultima volta che la Juventus ha incassato 3 gol: 20 ottobre 2013, Fiorentina-Juve 4-2

6� Le reti realizzate da Tevez, miglior marcatore bianconero in Coppa. Ha giocato 9 partite (800 minuti)

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4 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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L’ATTESA È FINITA.

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5MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� L’assemblea degli azionisti della Zucchi, società controllata da Buffon, ha deliberato di fare domanda di concordato preventivo in bianco al tribunale di Milano. L’assemblea, inizialmente convocata per il 23 e il 24 marzo, era stata rimandata al 20 aprile in attesa di formalizzare un nuovo accordo sul debito con le banche dopo che la società non era riuscita a rispettare alcuni degli impegni presi nell’ambito della precedente intesa. A questo punto l’accordo con gli istituti finanziatori sarà trovato nell’ambito del concordato preventivo in bianco, il cui vantaggio, per la società tessile da mesi in tensione finanziaria, sarebbe quello di bloccare eventuali istanze dei creditori prima che sia messo a punto un piano di ristrutturazione. La Zucchi ha tra gli azionisti Buffon (56%) e tre delle cinque banche creditrici: Unicredit (4,7%), Intesa (3,4%) e Bpm (2,5%). Le banche hanno fatto prevenire ai vertici una lettera di intenti in cui si dicono favorevoli all’avvio del concordato in bianco. «Siamo tutti impegnati — ha detto Giovanni Battista Vacchi, a.d. della Zucchi — a salvare un gruppo importante che dà lavoro a 1.100 persone». Buffon, che ha già investito svariate decine di milioni nellasocietà e nei suoi aumenti di capitale, al momento non pare intenzionato a tirare fuori altri soldi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

È CONTROLLATA DA GIGI

La Zucchi versoil concordatocon le banche

Buffon e AllegriCoppia da Coppa«Passiamo noi»1Il tecnico: «Voglio la stessa Juve di Dortmund»Il portiere: «Voglio la Champions, ho poco tempo»

COSÌ IN CAMPO

Cessato allarmeVidal-Pirlo ci sonoSi va verso il 3-5-2con Barzagli dal 1’1Il cileno ha superato la tonsillite in poco tempo. C’è anche l’ipotesi del 4-3-1-2. Rischio squalifica per quattro bianconeri

INVIATO A MONTECARLO

A rturo Vidal rispondepresente. A Monte-carlo ci sarà. Arriva a

Vinovo già in mattinata: te-rapie, ultimi controlli, poi ilpranzo e quindi in campoper la rifinitura del pome-riggio. El Guerrero supera atempo di record la tonsilliteacuta che lunedì pomerig-gio aveva allarmato Massi-miliano Allegri e il popolobianconero. Potrà alloracompletare l’opera iniziatasettimana scorsa a Torino,quando decise i primi 90’con un freddissimo calcio dirigore. «Finalmente ho ri-trovato il top della condizio-ne - va ripetendo da qualchegiorno -, i problemi al ginoc-chio sono ormai solo un ri-cordo, e ora voglio lasciareil mio segno in questo finaledi stagione che si annunciaeccitante. Siamo in corsaovunque, possiamo portarea casa tutto, e anche inChampions League ognigioco è ancora aperto. Sa-rebbe il modo migliore per

prendere la rincorsa anche invista della Coppa America, chea giugno si giocherà proprionel mio Cile».

MURO AZZURRO E’ chiaro cheulteriori verifiche verrannofatte nella rifinitura di questamattina, ma l’impressione èche si vada ormai verso il 3-5-2per la partita di Montecarlo, unsistema che è stato provato conparticolare insistenza nell’ulti-mo allenamento. C’è il muroazzurro davanti a Buffon, conBarzagli confermato dal primominuto dopo la convincenteprova di sabato scorso contro la Lazio.

INTOCCABILI Accanto al gi-gante di Fiesole ci saranno gliintoccabili Bonucci e Chiellini.Per il primo si tratta della pre-senza stagionale numero 43:solo Marchisio vanta gli stessigettoni. In mezzo al campo, re-gia affidata ad Andrea Pirlo,terza gara consecutiva dopo ilrientro dal lungo stop musco-lare al polpaccio. Il genio bre-sciano sarà scortato da Vidal eMarchisio, mentre in avanti ec-co Tevez e Morata, gli eroi dei

180 minuti contro il BorussiaDortmund. Pereyra parte dallapanchina, ma ha buonissimepossibilità di entrare nella ri-presa. Di sicuro, il jolly argenti-no è la prima alternativa là inmezzo, soprattutto in caso di rombo, ipotesi che a questopunto resta probabile sola-mente a gara in corso. In ognimodo, l’eventuale 4-3-1-2 ve-drebbe il seguente undici: Buf-fon in porta; Lichtsteiner edEvra terzini; Bonucci-Chiellinicoppia centrale; Pirlo davantialla difesa; Vidal e Marchisiointerni; Pereyra appunto a sup-porto della coppia Morata-Te-vez.

RISCHIO SQUALIFICHE Oc-chio al pericolo giallo: sono in-fatti quattro i bianconeri diffi-dati, ovvero Morata, Vidal, Li-chtsteiner e Pereyra. Gente pe-sante per intenderci. Dopo lagara di questa sera, invece, am-monizioni azzerate. Da doma-ni, banda Allegri subito al lavo-ro per preparare il derby con ilTorino, una giornata che sullacarta potrebbe fra l’altro laure-are Buffon e compagni campio-ni d’Italia per la quarta voltaconsecutiva: servono tre puntinel derby e le contemporaneesconfitte della Lazio (contro ilChievo) e della Roma a Mila-no, sponda nerazzurra. Com-binazione obiettivamente chenon sembra proprio semplicis-sima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

m.gra.

Arturo Vidal, 27 anni LAPRESSE

Mirko GrazianoINVIATO A MONTECARLO (MONACO)

E’ dal 2003 che Gigi Buffonnon entra nelle semifi-nali di Champions. Mas-

similiano Allegri non è mai an-dato oltre i quarti nell’Europache conta. Ieri, i due erano unoaccanto all’altro nella sala con-ferenze dello «Stade Louis II».La solita «fame» di sempre perl’eterno Gigi. L’orgogliosa volon-tà di Allegri di scolpire definiti-vamente la propria etichetta suuna Juve a lungo marchiata colfuoco dalla gestione Conte. Equesta sera, l’attuale c.t. azzurroè atteso in tribuna.

«PASSIAMO NOI» «Mi aspettouna grande Juve e credo chepasseremo il turno», dice Max,con il solito atteggiamento sere-no, sicuro. «Abbiamo un piccolovantaggio — continua — ma perandare avanti dovremo segnarealmeno un gol». In molti gli rico-noscono il merito di aver toltoun po’ di ansia europea al grup-po, «in realtà non ho fatto altroche tirare fuori il meglio da ra-gazzi moralmente e qualitativa-

mente eccezionali. Credo oltre-tutto che possano migliorare an-cora molto». Un ulteriore passoavanti in Coppa sarebbe anche ilpunto più alto della carriera in-ternazionale di Max: «Viviamo ilpresente e non pensiamo a ciòche potrebbe succedere. Intan-to, siamo a un passo dallo scu-detto e in finale di Coppa Italia.

Ho sempre creduto in questogruppo. Il presidente ci avevachiesto di essere in corsa ovun-que a primavera, e noi siamo lì.Ora spero che la squadra mi re-gali un’altra serata magnifica,come quelle di Firenze e di Dort-mund».

IL CAPITANO... A metà luglio,

quando Conte se ne andò, GigiBuffon disse che toccava ai gio-catori tirarsi fuori dal caos emettere in campo il giusto carat-tere. «Ebbene, dopo nove mesi— spiega il capitano — direi cheabbiamo dimostrato di essereaffidabili. Ma penso sempre chei successi di una squadra dipen-dano non solo dalla bravura deicalciatori. Ci vuole una grandesocietà, ed è necessario ancheuno staff tecnico adeguato. E Al-legri è entrato immediatamentein sintonia con il gruppo. Sì, sia-mo stati tutti bravi a remare dal-la stessa parte». Sentenza pe-sante in favore di Max. «Ora te-sta al Monaco. E’ una gara im-portante anche per me, che nonvado in semifinale di Cham-

pions League da dodici anni. Seriuscissimo a scavallare il turno,potremmo realmente dire che laJuve è tornata anche in Europa.Mi pesa il fatto di non aver maivinto la Champions e mi pesache la Juve non riesca a portarlaa casa da 20 anni. Sì, la voglio, ebisogna fare presto (ride, ndr),perché sono in scadenza. In ognimodo, non voliamo con la fanta-sia, siamo a buon punto perònon basta». E quindi occhio aitrappoloni monegaschi: «Fannopochi gol? Ne prendono meno...Li rispettiamo, sono bravi manon siamo qui a fare le vittimesacrificali. Il rigore dell’andata?Posso capire certe lamentele,ma sfido chiunque a beccarequei tre-quattro centimetri...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimiliano Allegri, 47 anni, e Gianluigi Buffon, 37 LAPRESSE

GIGI BUFFONCAPITANO DELLA JUVE

MAX È ENTRATO SUBITO IN SINTONIA

CON IL GRUPPO,SI REMA TUTTI DALLA

STESSA PARTE

Champions LeagueRRitorno quarti

Page 6: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

6 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STAGIONE 2010-11LA RICOSTRUZIONEIl primo anno di presidenza di Andrea Agnelli la Juventus arriva settima in campionato e resta fuori da tutte le coppe. Delneri a fine stagione viene esonerato e arriva Conte. Bilancio: fatturato di 156 milioni, stipendi 139,7, risultato netto d’esercizio -95,4.

STAGIONE 2011-12STADIUM E SCUDETTOViene inaugurato lo Juventus Stadium, la nuova casa della Juve, e i bianconeria sorpresa vincono lo scudetto sul Milan, poi perdono la finale di Coppa Italia con il Napoli. Bilancio: fatturato di 198,6 milioni, stipendi 150, risultato netto d’esercizio -48,7.

STAGIONE 2012-13BIS TRICOLORE E QUARTILa squadra di Conte fa il bis in campionato e in Champions League si ferma ai quarti contro il Bayern Monaco, oltre a mettere in bacheca la Supercoppa italiana. Bilancio: fatturato di 274,8 milioni, stipendi 163,5, risultato netto d’esercizio -15,9.

STAGIONE 2013-14GIOIE A CASA, DOLORI EUROPEILa Juventus in Serie A non ha rivali: i bianconeri vincono il terzo scudetto di fila (con Supercoppa), ma in Champions non superano il girone. In Europa League è semifinale. Bilancio: fatturato di 280,4 milioni, stipendi 184,1, risultato netto d’esercizio -6,7.

STAGIONE 2014-15STESSA MUSICA CON ALLEGRIL’inaspettato addio di Conte sembra un presagio negativo, invece la Juve continua a dominare in Italia anche con Allegri e ha l’occasione di andare in fondo di Champions. Bilancio: la stima del fatturato è 290-295 milioni, con le semifinali si sfonda quota 300.

IN 5 ANNIDAL 7° POSTOAL 4° TITOLO

Agnelli e Marotta, i regnanti felici1Notte speciale nel Principato per gli architetti della Juve vincente. In 5 anni risollevati immagine e bilanci

+48%� in Borsa il titolo della Juventus è cresciuto del 48% dall’inizio del 2015, passando da una quotazione di 0,22 euro a quella di ieri di 0,325 euro

5� i trofei vinti nelle ultime cinque stagioni dalla Juventus: tre scudetti di fila e due Supercoppe italiane (2012 e 2013). E il 4° scudetto è in tasca.

Andrea Agnelli, 39, presidente della Juve dal 2010, e Beppe Marotta, 58, a.d. e direttore generale bianconero LAPRESSE

Mirko GrazianoMarco Iaria

S erata speciale. Per Alle-gri, accolto fra insulti alsuo insediamento a Vino-

vo. Per Tevez, reduce da un ot-tavo di finale da tre gol in 180’.Per Buffon, Pirloe Barzagli, cam-pioni del mondo2006 a Berlino,città che ospiteràanche la finaledella Championsin corso. Ma laserata sarà parti-colare soprattut-to per AndreaAgnelli e BeppeMarotta, in selladalla primaveradel 2010, gli ar-chitetti della rinascita post Cal-ciopoli della Juventus. In parti-colare, lavoro manageriale il-luminato quello del figlio diUmberto e del nipote di Gian-ni: scelta e difesa a oltranza deisuoi uomini, profili professio-nali altissimi, e zero sconfina-menti nelle competenze altrui.In cinque anni, si è passati dallemacerie a un presente radioso,con prospettive ancora miglio-

ri. Scudetto in tasca (il quartoconsecutivo), una finale diCoppa Italia da disputare con-tro la Lazio, il quarto di Cham-pions di questa sera, e la possi-bilità di riportare il club più ti-fato d’Italia fra le G4 dell’Euro-pa che conta: l’ultima volta funel 2003, quando l’allora ban-

da Lippi arrivòpure in finale,persa contro ilMilan.

C A P O L AV O R OCinque anni dipresidenza An-drea Agnelli,dunque. Una pri-ma stagione diassestamento ele critiche ferocidopo il fallimen-to Delneri. Ma-

rotta nel mirino, gli ingenerosiparagoni con la gestione prece-dente, assalti di ogni tipo, alcu-ni francamente inaccettabili,tutti respinti con decisione daAgnelli: «Marotta resta, e nonsi discute». Da quel momento,ecco l’intuizione Conte da par-te del presidente e una serie diacquisti azzeccati del duo Ma-rotta-Paratici. Scudetto e fina-le di Coppa Italia persa col Na-

poli nel 2012, scudetto e quartidi Champions l’anno successi-vo, scudetto e semifinale di Eu-ropa League nel 2014. Quindi ilcapolavoro di Marotta, che in12 ore mette il cerotto Allegrisulla ferita Conte e di fatto dà ilvia a una stagione che potreb-be davvero diventare eccezio-nale.

E CHE CONTI Ma da celebrare

non c’è solo la parte sportiva. Ilritorno alla competitività aimassimi livelli dei bianconeri ècoinciso con la crescita pro-gressiva degli economics, sem-pre più decisivi in un’era dicompetizione sfrenata in cam-po internazionale. Il fatturato èschizzato dai 156 milioni del2010-11 ai 198,6 del 2011-12 ai274,8 del 2012-13 ai 280,4 del-la scorsa stagione. Parallela-

mente la gestione si è riequili-brata, con il deficit sceso da95,4 a 48,7 a 15,9 a 6,7 milioni.Il segreto è stato abbinare svi-luppo e sostenibilità. La Juveha fatto attenzione ai conti sen-za rinunciare al potenziamen-to dell’organico, tant’è che ne-gli ultimi cinque esercizi gli in-vestimenti sul mercato (saldotra acquisti e cessioni) sonoammontati a 185 milioni e gli

stipendi sono lievitati di quasiil 40%. La partita di oggi segnaun’altra tappa, fondamentale,nel processo di miglioramento:le semifinali valgono quasi 10milioni di introiti in più tra bot-teghino e premi Uefa (bonus emarket pool). Chissà quale sa-rà la reazione a Piazza Affari...Lì il titolo bianconero ha segna-to il +48% nel corso del 2015.

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Coniugati i risultati sportivi con quelli aziendali, in attesadell’autosufficienza

La qualificazionealle semifinali vale quasi 10 milionidi maggiori incassi

LA CHIAVE

ChampionsRRitorno quarti

Page 7: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

7MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ULTIME DAL PRINCIPATO

Carica Abdennour«Posso fermareancora Tevez»1Toulalan e Kondogbia in campo, Berbatov in panchina. Stadio esaurito

Ecco MartialIl piccolo Titìcerca gloriatra i principi1La punta del Monaco sulle orme di Henry: con la Juve vuole svoltare

Alessandra BocciINVIATA A MONTECARLO (MONACO)

I le de France, dipartimentodell’Essonne. Quattordicichilometri dividono Les

Ulis da Massy. Regione variega-ta, Parigi dista meno di un’ora,ma c’è chi da questi posti a Pari-gi non è mai neppure andato. ALes Ulis è nato Thierry Henry eha studiato calcio AnthonyMartial, che è nato appunto po-co più in là ed è cresciuto suglistessi campetti. Les Ulis è unserbatoio di calciatori e il talen-to di Anthony è venuto alla lucemolto presto. Le coincidenzecon la carriera di Henry sonogià notevoli, ma c’è una cosache Martial non ha ancora fat-to: nel 1997-98 un Henry pocopiù vecchio di lui trascinò il Mo-naco alle semifinali di Cham-pions segnando 7 gol. Quel Mo-naco fu eliminato dalla Juve.Martial, che di reti ne ha segna-te parecchie negli ultimi mesi,

ma nessuna in Champions, pro-verà stasera a dare una sterzataalla sua carriera, e non ha anco-ra 20 anni.

GIORNATA CHIAVE Ci sono mo-menti che sembrano destinati ascivolare nel fiume di una carrie-ra, e invece per qualche motivorestano impressi negli anni. Pro-babilmente Anthony Martial daadulto si ricorderà del 24 agosto2014, 43’ del secondo tempo diNantes-Monaco. Jardim lo avevafatto entrare al 16’. Ventisetteminuti di nulla o poco più, così lorichiamò in panchina senza nep-pure aspettare che la partita fi-nisse. Era così che funzionava avolte con il piccolo Titì, come lochiamano in Francia. Ranieri alMonaco perdeva la pazienzaspesso con quel ragazzo indolen-te, non arrogante, ma svagato,come se le sue fibre sentisseroche con un talento tanto grandeci si può prendere qualche pau-sa. Invece no, Jardim non lo per-mette e neppure gli altri prima di

lui. Martial è stato a volte sullalista dei partenti di gennaio: tro-vare un club al quale darlo inprestito per farlo giocare e quin-di maturare era un’idea. Poi l’an-no scorso, a gennaio, Falcao si èinfortunato e Martial è stato tol-to dalla lista. Per ora, perchél’Europa si è accorta di lui, Juvecompresa. Dopo l’andata Allegriconfessava impressionato:«Quel ragazzo lì non lo sposti, non mollare con un difensore co-me Chiellini non è facile. Martialè una forza». La Juve osserva, e

non soltanto la Juve.

LUOGHI E INCROCI Similitudi-ni. Titì e il piccolo Titì hanno co-minciato nella stessa scuola, daLes Ulis il giovane Martial è an-dato dritto a Lione, mentre Hen-ry ha girovagato per la regioneparigina prima di arrivare al Mo-naco. E questa è l’altra tappa cheaccomuna i due: Montecarlo, main momenti diversi, perché Hen-ry giocava con Trezeguet, altragiovane stella, e buoni giocatoria fine pista, mentre Martial è ar-rivato in un momento di spese,ambizioni, rock star del pallone.Titì e il piccolo Titì hanno carat-teristiche tecniche simili, anchese il carniere di Martial è ancoracomprensibilmente vuoto men-tre quello di Henry alla conclu-sione della carriera era pienod’oro. Titì ha ottenuto la primaconvocazione in nazionale dopoalcune stagioni al Monaco, An-thony ancora non è stato chia-mato, ma come il predecessoreha giocato in tutte le selezioni

giovanili del Bleus (eccetto l’Un-der 20, mentre Henry ha fattol’en plein). Una grande serata diChampions servirebbe ad acce-lerare ancora i tempi.

L’UOMO DEL DESTINO Ci sonosere fondamentali e incontrifondamentali nella carriera ditutti: per Henry l’uomo del de-stino si è chiamato Wenger. Loallenò al Monaco e andò a ri-prenderselo a Torino, doveHenry non era del tutto felice:dal Monaco era passato allaJuve dove gli capitò di fare an-che il centrocampista. Wen-ger lo riprese e lo portò allosplendore con l’Arsenal.Partito da un’inquietaregione parigina, Titìalla fine aveva trovatoil suo posto. Martial èancora in cammino,magari ci sarà unatappa italianaanche nelsuo viaggio.

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0I gol segnati da Martial in Champions League. Finora ha messo insieme 6 presenze, per un totaledi 339 minuti giocati

IL NUMERO

14 APRILE 2015: QUARTI CHAMPIONSAnthony Martial, 19 anni, contro Giorgio Chiellini ANSA

15 APRILE 1998: SEMIFINALE CHAMPIONSUn giovanissimo Thierry Henry contro Torricelli REUTERS

ChampionsRRitorno quarti

Aymen Abdennour, 25 anni AFP

INVIATA A MONTECARLO

T oulalan ci sarà, e ancheKondogbia. Soffrendo,ma dovrebbero esserci.

Non ci sarà invece Berbatov,perché Jardim non cambierà si-stema di gioco. Uomini sì, in al-cune zone del campo: Fabinhosarà il terzino destro, con Raggiin panchina, Bernardo Silvaentra nel trio di creativi che do-vrà provare a ispirare Martial,che sembra destinato a un’altrapartita da titolare con la Juve.Stadio piccolo ed esaurito, tas-so di concentrazione elevato: ilritorno con l’Arsenal è lì, uncampanello d’allarme suonatopoche settimane fa. E in più ilMonaco parte da un punteggionegativo: dovrà cercare di im-porre il gioco, di scoordinare lecertezze della Juve. Possibile,ma non semplice.

STOP A TEVEZ Anche AymenAbdennour però ha le sue cer-tezze, e le esibisce serenamen-te. «A Torino ho concesso pocoa Tevez, per fermare un attac-

cante simile serve una partitaesemplare e il Monaco sa farepartite esemplari. La nostraforza sta nel collettivo, nellapassione, nella giovinezza. Pernoi sarà come ripartire dallo0-0, sarà difficile ribaltare il ri-sultato, ma abbiamo le qualitàper riuscirci». Parla il difensoredel Monaco, e pare quasi averpreso a prestito le parole dal-l’Allegri di sempre: «Ci vorràmolta pazienza, possiamo an-che arrivare ai supplementari.Dovremo giocare con intelli-genza, ma l’intelligenza è unodei nostri punti di forza». Intel-ligenza e pazienza servirannoanche a Berbatov destinato an-cora a un inizio da spettatore. Ilbulgaro potrebbe tornare d’at-tualità nel giro dei ballottaggi,che restano chiusi nella testadel tecnico. Il Monaco proveràa sorprendere la Juve, ma conarmi non molto diverse daquelle usate all’andata.

al.bo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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8 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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9MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

UN GIOCATORE COME LUI SA RISOLVERE LE PARTITE DA SOLO E RENDE TUTTO SEMPLICE. IL MIO SOGNO? RESTARE IN ITALIA E GIOCARE IN CHAMPIONS

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

SU MARTINOCT ARGENTINA

È VENUTO A VEDERMI MA PER ME

È ANCORA PRESTO PER LA NAZIONALE

L'IDENTIKIT

PAULODYBALANATO A LAGUNA LARGA (ARG)IL 15 NOVEMBRE 1993ALTEZZA 1, 77 PESO 69 KGRUOLO ATTACCANTE

Aveva appena dieci anni Paul Dybala quando entrò nel settore giovanile dell’Instituto di Cordoba. Quando perse il padre, cinque anni dopo, rimase nel pensionato del club e fu soprannominato «El pibe de la pension»

DEBUTTO BOOMPresto si è fatto notare anche in campo. Al debutto nella B argentina, contribuì alla promozione del club con 17 gol in 38 partite. Nell’estate del 2012 il passaggio al Palermo per 12 milioni di euro

LE SUE SQUADRE

2011-2012 INSTITUTO DI CORDOBA

2012-2013 PALERMO (SERIE A)

2013-2014 PALERMO (SERIE B)

2014-2015 PALERMO (SERIE A)

LE SUE PROMOZIONI

2011-12 INSTITUTO DALLA

DIVISION B ALLA PRIMERA

2013-14 PALERMO DALLA B ALLA A

SU ZAMPARINIPRESIDENTE PALERMO

GLI SARÒ GRATOIN ETERNO.

E’ SEMPRE STATO DALLA MIA PARTE

SUL PALERMOLA PRIMA SQUADRA

QUANDO TORNERÒ DA AVVERSARIO

MAI ESULTERÒIN CASO DI GOL

Dybala«IO CON PIRLOALLE SPALLE?SAREBBEIL MASSIMO»

L’INTERVISTA di FRANCESCO CARUSO

D i Palermo gli mancheranno il mare e il pe-sce. «Ma non solo, anche i tanti amici chein questi 2 anni e mezzo mi hanno molto

coccolato» aggiunge Paulo Dybala. Ora a cocco-larlo sono gli squadroni che se lo contendono asuon di decine di milioni. Eppure, nonostante lagiovane età, u picciriddu (il bimbo) come lo chia-mano in Sicilia, non si scompone. L’improvvisapopolarità che gli è piovuta addosso non lo turbae non gli ha fatto montare la testa. Domenica se-ra dopo la partita contro il Genoa vinta con 2suoi assist e la lunga chiacchierata col cittì dellanazionale argentina, Tata Martino, Paolino è ri-masto fino a notte al telefono con la fidanzataargentina, Antonella con cui sta da quasi un an-no.

Dybala, avete già pensato alle nozze?«Ma no, siamo ancora molto giovani, lei è miacoetanea, studia Economia e commercio a Bue-nos Aires, ne abbiamo di tempo».

E Antonella dove le consiglia di andare a giocarel’anno prossimo?«Lei vorrebbe che tornassi in Argentina, visto cheancora per un po’, almeno fino alla laurea, non sipotrà muovere da Buenos Aires. Ma sa che perora non sarà possibile».

A lei invece dove piacerebbe disputare il prossimocampionato?«Non lo dico, altrimenti domani ci fate un titolo-ne. Un giorno vorrei andare al Boca Juniors lasquadra per cui faceva il tifo papà Adolfo, morto5 anni fa, una passione che aveva trasmesso purea me. Ma anche per questo c’è tempo».

Pensiamo allora al suo futuro immediato e ai 50 milioni di euro come ultimo prezzo fissato da Zam-parini: pensa di valere così tanto?«Il presidente è da sempre un mio ammiratore,forse l’unico a credere in me anche quando tuttigli altri mi criticavano e dicevano che non valevoi soldi spesi per portarmi in Sicilia (12 milioni dieuro, n.d.r.). Lo ringrazio per la fiducia che mi hasempre accordato. E’ giusto che lui ora cerchi diguadagnare il massimo dalla mia cessione, fa ilsuo lavoro, come io faccio il mio in campo. Sperosolo che se domenica a Parma gioco male, nonmi sottraggano 10 milioni di valutazione, por-tandola di nuovo a 40 milioni di euro. Ma io aqueste cose non voglio pensare».

Parliamo allora del cittì della nazionale argentina:cosa vi siete detti domenica sera?«Abbiamo parlato di tutto. A cominciare dalla mia vecchia squadra, l’Instituto di Cordoba, doveho cominciato la carriera e dove Marino ha an-che allenato. Mi ha dato qualche consiglio. Lasua visita a Palermo mi ha fatto piacere, non nesapevo nulla, mi hanno avvertito della sua pre-senza in tribuna quando già ero negli spogliatoi emi stavo cambiando. Per fortuna ho giocatouna buona partita, peccato solo perquella traversa che mi ha negato il gol,ma io sono felice anche quando fac-cio segnare gli altri compagni, l’im-portante è che vinca il Palermo, poise faccio gol sono felice il doppio,naturalmente».

Fin qui 13 reti, 7 legni e altrettantiassist: ce la fa ad arrivare a 20 gol?«E perché no? Nulla è impossibi-le. Ho sempre creduto in mestesso e faccio di tutto per otte-nere il massimo, compresi tan-ti sacrifici».

E con Martino avete parlato anche di nazionale, natural-mente: per caso le ha dato appuntamento in Cile per la Coppa America?«Si gioca il prossimo giu-gno, fra un paio di mesi,forse è ancora troppopresto per me. Sono unragazzino, consideratosoprattutto che ci sonotanti giocatori molto fortiche hanno sgobbato parec-chio per conquistarsi quel po-sto, consapevoli di non potersi ad-dormentare neanche un attimo, altri-menti qualcun’altro potrebbe scalzarli».

Per esempio, Paulo Dybala?«E’ vero che ci sono miei coetanei che hanno giàil posto in nazionale, ma io posso anche aspetta-re, miro alle qualificazioni per il mondiale del2018».

Non ci distraiamo: Juventus, Roma, Inter, Psg, Chelsea, il fattore determinante potrebbe esserela partecipazione alla Champions League?

«Giocare la coppa più importante d’Europa è ilsogno di tutti, ma ci sono anche squadre impor-tanti nel mondo che non partecipano. Però mipiacerebbe, non lo nego».

Lei per caso parla inglese o francese?«Neanche una parola, ma questo non vuol dire:quando arrivai a Palermo non conoscevo l’italia-no, credo d’averlo imparato bene e abbastanza infretta».

Mettiamola così, allora: giocare con uno come Pirlo alle spalle sarebbe un vantaggio importan-te?«Certo, con un regista come lui tutto è più sem-plice, soprattutto per un attaccante. Pirlo riesce arendere semplici anche le cose più difficili. Avetevisto ad esempio contro il Monaco, all’andata, dauna sua geniale giocata è nato il rigore che hadeciso la partita, è stato bravo anche Morata aconquistare la profondità, ma l’invenzione è sca-turita da Pirlo».

Vedrà la gara di ritorno?«Ci mancherebbe. Siamo già d’accordo con icompagni: andremo a mangiare la pizza in unristorante con la tv per seguire la Juve».

Qual è il suo pronostico?«Penso che la squadra di Allegri un gol in trasfer-ta lo fa e quindi per me è favorita».

Lo è anche per il successo finale?«Se va bene a Montecarlo, immagino che sia unadelle candidate principali, ma penso che tutte quelle che arrivano in semifinale possano vince-re la Coppa».

Secondo lei andare a giocare in una squadra cheha vinto 4 scudetti è un vantaggio o uno svantag-gio?«Sia l’uno sia l’altro. Un vantaggio perché la Juveè una squadra mai sazia e con la sua fame potreb-be arrivare a metterne in fila anche 10, di scudet-ti. Ma può anche essere uno svantaggio, se leconcorrenti, stanche di arrivare dietro, si attrez-zassero a dovere».

Le piacerebbe finire al fianco di Ibrahimovic, vistoil filo diretto che il Palermo sembra avere col Psg?«Parliamo di uno dei più forti attaccanti del mon-do, un altro che può rendere la vita semplice adun compagno di reparto, bravo com’è a impegna-re da solo mezza difesa avversaria».

Ci dica almeno se sceglierebbe di giocare ancorain serie A«Sì, lo ammetto, sono molto affezionato all’Italiache mi ha reso famoso e mi piacerebbe restarequi».

Se l’anno prossimo dovesse far gol contro il Paler-mo, esulterebbe?«No, e come potrei? Questa sarà sempre casamia, non farei mai un torto simile a tutti quelliche mi hanno voluto bene».

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ChampionsRIl protagonista del mercato

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BAYERN 8

Molti dissidi col medico dimissionario sono venuti per il suo infortunio, durato un anno. Ora un’altra conferma del perché Pep lo rimpiangeva. Secondo gol di fila (Dante s.v.).

8,5

IL MIGLIORET. ALCANTARA

NEUER 6 Soltanto un tuffo a risultato fissato.RAFINHA 7 Copre le spalle a Lahm, tiene lontano il Porto.RODE 6,5 Opposizione quando il Porto mette fuori la testa nel finale.J. BOATENG 7,5 Ha l’erroraccio del terzo gol portoghese nel primo match da farsi perdonare: et voila, infila il raddoppio.BADSTUBER 7 Non sta bene ma sbaglia pochissimo: serve anche il 2-0 al compare Boateng.BERNAT 7 Stavolta prevale lui su Quaresma. A cominciare dal cross dell’1-0.LAHM 7,5 Quasi senza far rumoresi sposta a destra, a lungo esterno d’attacco. E macina i portoghesi.XABI ALONSO 7,5 Doveva zittire le voci di declino: ci riesce anche prima della punizione del 6-1.MÜLLER 8 Merita di andare a dirigere il coro per la curva alla fine, quando prende il megafono e fa cantare tutti.LEWANDOWSKI 8 Quando serve il centravanti, eccolo. Due reti e un palo, sempre letale.GÖTZE 7 Esterno sinistro anche se non è Ribery, ma fa aprire la difesa del Porto. (Weiser s.v.)ALL. GUARDIOLA 8 Prova della verità: non sa organizzare una rimonta? Superata. Fra tanti spostamenti, quello del 4-2-3-1 è fondamentale.

GÖTZE FUNZIONADA APRISCATOLEJACKSON LOTTAFABIANO HORROR

ATKINSONNessunproblema a

tenere il match, il Bayern agevola anche la sua partita. Corretti i cartellini, compresa l’espulsione di Marcano.MULLARKEY 6-CHILD 6 TAYLOR 6-PAWSON 6

PORTO 4

Arriva a otto reti in Champions, preliminare compreso, ma il centrodel 5-1 non lo salva del tutto. Prima è assente e risalta soltanto il suo giallo per simulazione.

5,5

IL MIGLIOREJACKSON

MARTINEZ

FABIANO 4 All’andata tanto riposo, qui bucherellato con molte colpe.REYES 4 Gli tocca il corridoio dello squalificato Danilo, lo tiene sempre aperto. Cambiato dopo mezz’ora.RICARDO 4,5 Dal 32’ del primo tempo per Reyes, anche lui travolto.MAICON 4 Sembra abbia la polvere negli occhi quando il Bayern entra in area. Superato sempre.MARCANO 4 La settimana scorsa era fuori, deve subire la vendetta dei bavaresi: espulso.MARTINS INDI 4 Dal centro a sinistra. Non ferma Lahm, devia il 4-0.HERRERA 5 Affanni continui. Solo l’assist del 5-1.CASEMIRO 4 Fallisce spesso: la scena del 2-0 è solo un esempio.O. TORRES 4,5 Tecnica eccellente, ma carattere ancora da formare. Affonda.QUARESMA 4 Ha dato tutto nella prima partita. Fuori dopo 45’.RUBEN NEVES 5,5 Davanti alla retroguardia nella ripresa, solo qualche chiusura.BRAHIMI 4 Invisibile sulla sponda sinistra, un cross e tante rincorse inutili.EVANDRO 5,5 Dentro a metà ripresa, puntate minime.ALL. LOPETEGUI 4 Altro che pressing alto e poi ripiegamento svelto, come la settimana scorsa. Piazza due linee vicine che crollano al primo sfondamento.

6,5

LE PAGELLEdi P.F.A.

BAYERN 6

PORTO 1PRIMO TEMPO 5-0MARCATORI T. Alcantara (B) al 14’, J. Boateng (B) al 22’, Lewandowski (B) al 27’, Müller (B) al 36’, Lewandowski (B) al 40’ p.t.; J. Martinez (P) al 28’, Xabi Alonso (B) al 43’ s.t.

BAYERN (4-3-3)Neuer; Rafinha (dal 28’ s.t. Rode), J. Boateng, Badstuber, Bernat; Lahm, X. Alonso, T. Alcantara (dal 45’ s.t. Dante); Müller, Lewandowski, Götze (dal 41’ s.t. Weiser). PANCHINA Reina, Schweinsteiger, Pizarro, Gaudino. ALL. Guardiola.CAMBI DI SISTEMA dal 10’ p.t. 4-2-3-1, dal 28’ s.t. 4-3-1-2.ESPULSI nessuno.AMMONITI Badstuber g.s.

PORTO (4-3-3)Fabiano; Reyes (dal 32’ p.t. Ricardo), Maicon, Marcano, Martins Indi; Herrera, Casemiro, O. Torres; Quaresma (dal 1’ s.t. Ruben Neves) J. Martinez, Brahimi (dal 22’ s.t. Evandro). PANCHINA Helton, Quintero, Hernani, Aboubakar. ALL. Lopetegui.CAMBI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-5-1-1ESPULSI Marcano al 42’ s.t. per doppia ammonizione.AMMONITI Herrera e Ricardo per gioco scorretto, J. Martinez per c.n.r.

ARBITRO Atkinson (Ing).NOTE spettatori 70 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 11 (1 palo)-1. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-1 . Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

Bayern, 6 un vero tornadoSpazzato il povero Porto1Cinque gol nei primi 40’, il sesto nel finale: quarta semifinale di filaper i tedeschi, che mai avevano ribaltato uno svantaggio di due gol

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A MONACO DI BAVIERA

L a settimana scorsa alcunicronisti sono andati a cu-riosare nei reparti di ma-

ternità di diverse cliniche tede-sche: hanno scoperto, pur in as-senza di statistiche ufficiali,che il lavoro nei primi di giornidi aprile era incrementato. No-ve mesi prima, il 13 luglio, laGermania aveva pigliato la cop-pa del mondo, quindi agli stra-ordinari di questi giorni in salaparto è stata la definizione dibaby boom del Mondiale: robache se la scopre Blatter, ci piaz-za un copyright e incassa a no-me della Fifa. Tra nove mesinon è previsto altro lavoro sup-plementare negli ospedali dellaBaviera, nonostante la qualifi-cazione del Bayern alla quartasemifinale di Champions con-secutiva abbia prodotto unagioia diversa, da festeggiare an-che con il partner e non solo

con il boccale. Il 6-1 è un urlogridato in faccia alla concor-renza, ma visti i valori assoluti,sarebbe stata più sensazionalel’eliminazione: i rossi si eranocomplicati la vita a Oporto, re-galando il 3-1, e adesso hannosistemato i conti con la loro co-scienza e con quella dei tifosi. Iquali non ritengono l’impresadegna di un allargamento fami-gliare, anche perché con la Ro-ma e lo Shakhtar piovvero settereti. Basterà qualche bacio inpiù.

I MOTIVI Anche Thomas Mül-ler la pensava così: passare nonsarà un miracolo, ma quasi undovere; comunque il club nonaveva mai rimontato uno svan-taggio di due reti incassato al-l’andata in trasferta e il succes-so tiene in corsa Pep Guardiola,mai uscito prima delle semifi-nali nelle sue sei Champions inpanchina, per la corrida decisi-va di Berlino. Il 6 giugno, se ser-virà, forse avrà ritrovato per in-tero il suo gruppo, qui invececome uomini il Bayern è moltosimile a quello dell’andata(l’unico in punizione è Dante,al suo posto Badstuber); non loè invece come posizioni e atteg-giamento. Götze parte largo enon trequartista, 4-3-3 puro mache dura poco. Perché il Portonon fa tempo a notare lo spaziocentrale che Pep allarga Lahm adestra e mette Müller dietroLewa: 4-2-3-1, con Xabi Alonsoe Thiago registi. Come previsto,l’unico recuperato è Schwein-steiger (in panchina): in tribu-

na Robben, Ribery, Alaba, Be-natia e Javi Martinez. Ma ilpianto sugli assenti non bagnagli occhi: in mezz’ora, dal 10’ al40’, sette tiri con cinque gol, unpalo e una parata difficile di Fa-biano. Tra la doppietta di Lewa-dowski, la rete e i due assist diMüller, il riscatto di Boateng (suo il 2-0 di testa) e la sagaciatecnico tattica di Lahm, l’oscarper il migliore va a Thiago Al-cantara, subito a segno ma poidelizioso nel far muovere i suoi,sempre in anticipo e precisi nel-lo smembrare la linea dei rivaliper scavare una nicchia da fardiventare voragine. Un esem-pio: il 3-0 di Lewandowski arri-va dopo una serie di 26 passag-gi, record nel torneo.

PORTO INESISTENTE Se all’an-data la sistemazione arretrataaveva un senso, perché il 2-0dopo 10’ aveva rimodellato lacontesa, qui le paure di Lopete-gui emergono impietosamente.Basta la prima smagliatura a to-gliere certezze ai blu. Ma il ter-rore diffuso viene raccontatodal secondo gol, dopo 14’. E’ uncorner con tutti in area eppure iportoghesi non si schiodanodal terreno. Da 4-3-3 quellodell’allenatore amico di Guar-diola diventa presto un 4-1-4-1di totale resa. Anche nel secon-do tempo, quando Lope ricorreai tre centrali difensivi, quasiper non voler essere umiliato.Così «pareggia» 1-1 la secondametà, ma il Bayern è già oltre,feroce e favorito come sempre.

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LA MOVIOLAdi DAVIDELONGO

MARTINEZ GIALLOMARCANO ROSSO:CARTELLINI OKSul 2-0 per i bavaresi scintille fra Quaresma e Bernat. Il tedesco accentua la caduta su un fallo del portoghese che completa l’opera mettendogli una mano in faccia. Non in modo violento, quindi ci stava l’ammonizione, come quella presa giustamente da Jackson Martinez che sul finire del primo tempo si lascia cadere in area del Bayern dopo un leggero contatto. Corretto, infine, il rosso per Marcano: i due falli su Rafinha e Thiago meritano entrambi il giallo.

Guardiola parte con il 4-3-3 ma passa subito al 4-2-3-1 con Müller dietro Lewandowski

Per il polacco due gol e un palo ma è Thiago a far girare la squadra.Porto troppo arretrato

SISTEMI DI GIOCO

DOPO LE CRITICHE

Tutti in ginocchio da Pep: «Benedetto»1Guardiola: «Era una questione di vitao di morte: in tanti volevano la nostra uscita». Sammer, d.s. Bayern: «È speciale»

Gianluca SpessotMONACO DI BAVIERA (GERMANIA)

C ome sia riuscito a trasfor-mare il Bayern dalla squa-dra distratta di Oporto alla

straordinaria macchina da goldel ritorno, Pep Guardiola lo sve-la a fine partita: «Ieri non c’erafiducia verso di noi, anzi in tantipensavano che saremmo stati eli-minati, ma io avevo detto ai mieigiocatori che erano degli eroi an-che dopo la sconfitta perché se lo

meritavano. Non era facile usarequelle parole dopo un 1-3 ma èservito e ora dico che voglio benea tutti i miei uomini. Il rapportocon i giocatori è quello che fa ladifferenza». Passato l’ostacoloPorto è già tempo di futuro:Bayern e Barça sono le prime duequalificate alle semifinali e l’in-crocio per lui emotivamente for-tissimo ha ora il 33 per cento diuscire dall’urna: «Sarebbe unabella partita con il Barça - dicePep - ma anche con il Madrid».Per ora, però, preferisce gustarsi

la grande prova contro i porto-ghesi: «In attacco abbiamo gioca-to meglio perché conoscevamomeglio gli avversari e dovevamocombattere dal primo minuto.Era una questione di vita o dimorte perché so cosa ci si aspettada me e da questa squadra. Intanti volevano la nostra uscita.Era difficile arrivare fin qui contanti infortunati e con i giocatoricostretti a giocare ogni partita».Le polemiche degli ultimi giornisembrano dimenticate e al tecni-co arrivano anche i complimentidi Sammer, d.s. del Bayern: «Pepè una benedizione per il Bayern eper il calcio tedesco. È un tecnicospeciale che produce semprenuove idee».

© RIPRODUZIONE RISERVATAPep Guardiola, 44 anni AFP

ChampionsRRitorno quarti

I 4 TECNICIDAL PASSATOIN COMUNE� Supercoppa di Spagna 1996, Barça-Atletico. In campo Lopetegui, Guardiola, Blanc, Luis Enrique. Ieri si sono sfidati in Champions IMMAGINI TVE

MÜLLER CAPO ULTRÀ � A fine partita, tutto il Bayern si raccoglie sotto la curva e Thomas Müller, autore del 4-0, si improvvisa capo-ultrà imbracciando il megafono e chiamando i cori di esultanza. Che differenza con la nostra Serie A e i suoi problemi con i tifosi... AP

Page 11: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

11MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

THIAGO ALCANTARABentornato campioneGuardiola ha ritrovato il tuttofare di classe1Dopo un anno di stop per colpa del ginocchio, il figlio di Mazinho ha segnato due gol di fila in Champions. E pure illuminato il gioco

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

Q uando nell’estate 2013 ilprofessor Pep Guardiolasi insediò nella nuovacattedra dell’Università

calcistica di Monaco di Baviera,avanzò una richiesta al rettore -ehm, presidente - del Bayern ri-guardo alla «fornitura» del la-boratorio: «Ho spiegato al clubil mio concetto di football e hodetto che voglio Thiago. È l’uni-co che voglio: o lui o nessun al-tro». Il progetto che Guardiolaaveva in mente si poggiava sudi lui, il Bayern è piena espres-sione delle idee di Guardiolasoltanto quando in campo c’èlui. Il problema è che, nell’ulti-mo anno e mezzo, in campoThiago Alcantara c’è stato po-co. Il 29 marzo 2014, quattrogiorni dopo aver vinto una Bun-desliga da record, Thiago siprocurò una lesione al collate-rale mediale, secondo e più gra-ve infortunio del suo primo an-no tedesco. Quel giorno, ilBayern pareggiò 3-3 con l’Hof-fenheim interrompendo unastriscia di 19 vittorie consecuti-ve. Ed esattamente un mese do-po il Pep-team fu disintegratoin Champions dal Real Madriddi Ancelotti, avviato verso laDecima. La sfortuna si è poi ac-canita sul giovane talento spa-gnolo: a ottobre, proprio quan-do stava tornando ad allenarsicon la squadra, altra rottura dellegamento. E altri sei mesi distop.

GOL E GIOCATE Thiago è torna-to in campo 317 giorni dopo ilprimo infortunio, il 4 aprile, contro il Borussia Dortmund.Una settimana dopo, la primada titolare, contro l’Eintracht,segnale definitivo che Pep ave-va finalmente ritrovato il suouomo. E infatti l’ha messo den-tro dal primo minuto a Oporto,

ricavandone l’unico gol bavare-se, il primo di Thiago in Cham-pions. E il primo - e più impor-tante - Thiago Alcantara ha se-gnato anche ieri sera. Punizio-n e , t i r o d a l o n t a n o ,inserimento centrale palla alpiede? No, di testa, lui che su-pera di poco il metro e settanta,in anticipo sul primo palo. Ungol da centravanti. Una delletante cose che lo spagnolo sa fa-re. Un po’ Xavi e un po’ Iniesta,per restare agli esempi con cui ècresciuto. E poi il 24° passaggiosui 26 consecutivi - record dellaChampions - che portano almeraviglioso 3-0 segnato daLewandowski. In tutto, 79 pal-loni giocati (con 14 palle recu-perate!): lontani dai 185 delfebbraio 2014 contro l’Eintra-cht, record della Bundesliga,ma tutti d’oro, come l’ultimo, ildribbling che porta alla puni-zione del 6-1 di Xabi Alonso.

UN PO’ D’ITALIA E dire che difronte aveva una squadra alle-nata da Julen Lopetegui, ex c.t.dell’Under 21 spagnola, cheproprio Thiago trascinò alla vit-

toria dell’Europeo di catego-ria nel 2013 rifilando una tri-pletta in finale all’Italia. Con

un po’ di fantasia, tra l’altro,Thiago Alcantara poteva essereazzurro. È infatti nato in Italia,a San Pietro Vernotico, provin-cia di Lecce, la squadra in cuigiocava il padre, Mazinho,campione del mondo 1994 conla Seleçao, che poi si trasferì aValencia, quando il piccolo ave-va tre anni (il fratello Rafinha,rimasto al Barça, ha invece scel-to il Brasile). Questo non impe-disce anche a noi italiani di ap-plaudirlo comunque, come tut-to il pubblico dell’Allianz Arenache ieri al 90’, quando Thiago èstato sostituito, si è alzato inpiedi per una meritatissimastanding ovation. Il calcio ha ri-trovato un campione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

26I passaggi di fila che portano al gol del 3-0 segnato da Lewandowski: nuovo record della Champions

IL NUMERO

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record della Champions

LO SPAGNOLOAI RAGGI X

1Thiago Alcantara, 24 anni, centrocampista spagnolo, è alla seconda stagione al Bayern ma è rimasto fuori per un anno da marzo 2014 per un doppio infortunio ai legamenti del ginocchio

TOCCHI PER ZONA

MINUTIGIOCATI

PASSAGGIIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

PALLE RECUPERATE

ATTACCO

POSITIVI

14

DRIBBLING 4

LANCI 2

OCCASIONI CREATE

SPONDE

4

3

55

44 NEGATIVI 119

42

2

11

1

1

11

11

CLASSIFICA TIRI IN PORTA

89’

% POSITIVI 100%

2

7341

1

1

1

GOL

1

11

1

1

1

5

5

4

6

3

33

44

2

2

2 2

2

Lewandowski

Müller

Xabi Alonso

Jackson Martinez

Thiago Alcantara

Lahm

Badstuber

Boateng

Bernat

Casemiro

Rode

Götze

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12 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BARCELLONA 2

PSG 0PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Neymar al 14’ e al 34’ p.t.

BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen; Dani Alves, Piquè, Mascherano, Jordi Alba; Rakitic, Busquets (dal 10’ s.t. Sergi Roberto), Iniesta (dal 1’ s.t. Xavi); Messi, Suarez (dal 30’ s.t. Pedro), Neymar.PANCHINA Bravo, Rafinha, Bartra, Adriano.ALLENATORE Luis Enrique.ESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.CAMBI DI SISTEMA nessuno

PARIS ST. GERMAIN (4-3-1-2) Sirigu; Van der Wiel, Marquinhos, David Luiz, Maxwell; Verratti, Cabaye (dal 21’ s.t. Lucas), Matuidi (dal 35’ s.t. Rabiot); Pastore; Cavani (dal 35’ s.t. Lavezzi), Ibrahimovic.PANCHINA Douchez, Camara, Bahebeck, Digne.ALLENATORE Blanc.ESPULSI nessuno.AMMONITI David Luiz per gioco scorretto.CAMBI DI SISTEMA dal 21’ s.t. 4-2-3-1.

ARBITRO Haglund (Nor)NOTE Spettatori 84.477. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 2’

UNA FESTA MAI IN DISCUSSIONE

� 1 La gioia dei brasiliani Dani Alves e Neymar, che con la doppietta di ieri è arrivato a 30 gol stagionali: l’anno scorso ne fece in totale 15 AFP

2 Zlatan Ibrahimovic applaude Xavi: lo svedese anche quest’anno non vincerà la Champions REUTERS 3 Il tennista Andy Murray in tribuna LAPRESSE

3

21

Ibra, un altro euro-flopIl Barça si gode Neymar1Doppietta del brasiliano, Luis Enrique passeggia: è semifinalePsg mai in partita, per lo svedese la Champions resta un miraggio

Fabio BianchiINVIATO A BARCELLONA

Twitter @fabiowhites

U na storia semplice. E ver-detti inconfutabili. Laconferma di un dominio

storico e la cronaca di un falli-mento, in altro modo non si puòdefinire, con l’insito annuncio diuna rivoluzione in arrivo. Il Bar-cellona raggiunge la sua ottavasemifinale di Champions in 10anni e punta deciso alla quartavittoria. Alzi la mano chi ha fattomeglio. Sbarca tra le migliori 4 alpiccolo trotto perché il Paris St.Germain è già arreso dall’anda-ta. Col Barcellona chiunque puòperdere, ma per una squadratanto ambiziosa e milionaria co-me quella francese il doppio con-fronto non è stata una sconfitta,ma una sentenza. Non c‘è statapartita. Mai. Il Psg non è ancorapronto per alti traguardi. La per-sonalità mostrata in dieci uomini

(abbandonati da Ibrahimovic co-me capita spesso, in un modo onell’altro) a Stamford Bridge perla rimonta col Chelsea è statauna meteora. Lo sceicco Al Khe-laifi ha sempre avuto la coppacon le orecchie come traguardo.Si è dovuto accontentare di fati-cosi scudetti. Perché nemmenoin Ligue 1 il Psg ha avuto mai ildominio assoluto. Ci sarà il gran-de ricambio annunciato. A parti-re da Blanc. Ma dietro i soldi civuole un progetto. Per dire, unPogba non basterà. David Luiz èun ottimo giocatore (lasciamostare la doppia sfida col Barça, civuole memoria storica) ma sespendi 50 milioni per lui non haile idee chiare.

VERRATTI ULTIMO DEI MOHI-CANI Guarda caso i migliori delPsg sono stati Verratti e Matuidi,quelli costati meno. Matuidi hacorso come un matto ed è statol’unico a provare degli inseri-menti. Verrattino si è meritato i

complimenti sinceri della vigliadi Luis Enrique. Ha cercato di di-rigere uno squadra senza tetto nélegge nè orgoglio. A dimostra-zione della sua personalità, pocoprima dell’intervallo ha rimpro-verato Cavani di non essere scat-tato in una possibile ripartenza.Già Cavani. La grande delusionecon Ibra che, come al solito, con-tro le big stecca. Non c’è statonemmeno lo straccio di un tenta-tivo di rimonta impossibile. Do-minio Barcellona, tridente dellemeraviglie come sempre in catte-dra, con Messi che si è permessoil lusso di passeggiare. Non c’era-no sogni per il Psg, ma se c’eranosono morti all’alba. Dopo nem-meno un quarto d’ora il cavalierepallido Iniesta ha sfornato unadeliziosa azione solitaria e poi hainfilato dritto in area Neymarche ha bruciato David Luiz e bu-cato Sirigu. Venti minuti dopo,servito da Dani Alves, O’Ney hafirmato la doppietta di testa.Adieu. Reazione del Psg non per-

venuta: qualche galoppata flo-scia di Pastore, Verratti che tam-ponava e cercava di lanciare lepunte, poco altro.

RE LUIS Visto l‘andazzo, nel se-condo round Luis Enrique ha tol-to subito Iniesta, poi addiritturail perno Busquets per Xavi e SergiRoberto e verso la fine Suarezper Pedro. Avesse potuto, liavrebbe fatti riposare tutti, ec-cetto Messi e Neymar che non vo-gliono uscire mai. Il Psg ha gioca-to meglio e ha persino tirato unpaio di volte in porta ma soloperché il Barça ha ridotto ulte-riormente il ritmo. A propositodel Luis tanto vituperato alla Ro-ma. Era la sua 50ª partita sullapanchina del Barça. Aveva giàsuperato in media punti i duesantoni Helenio Herrera e PepGuardiola. Ora siamo a 23 vitto-rie in 25 gare: ruolino di marciastratosferico. Certo, con quei tredemoni del Sud America davantiè tutto è più facile: con la dop-pietta di Neymar siamo a 95 golstagionali. Ma, se vogliamo, LuisEnrique ha esaltato il dogma tikitaka. Fraseggio stellare e un po’più di libertà per i satanassi,pressing scatenato in fase di nonpossesso. Così hanno cancellatoil Psg al Parco dei Principi. AlCamp Nou non c’è stato bisogno.D’altronde Blanc con certe di-chiarazioni aveva già alzato ban-diera bianca. Una bandiera checon tutta probabilità vale ancheper il suo futuro sulla panchinadel Psg.

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Quando c’è lui,Parigi trema:5 gol in 4 garecontro i francesi 1Il brasiliano trasformato rispetto all’annoscorso: 30 reti finora, il doppio del 2013-14

Filippo Maria RicciINVIATO A BARCELLONA

@filippomricci

A rrivando in Europa Ney-mar deve aver sviluppa-

to un sincero odio sportivo neiconfronti del simbolo calcisti-co di Parigi: ha giocato 4 voltecol Psg ed è andato sempre asegno. In totale 5 reti che indue sole stagioni lo hanno por-tato in testa alla classifica diquelli che in Champions hannosegnato di più contro la squa-dra dello sceicco Al Khelaifi. Lavittima prediletta di Neymar.Che ieri sera ha ucciso la garain poco più di mezz’ora.

BRASILIANI BASTONATI E habastonato i suoi connazionaliMarquinhos e soprattutto Da-vid Luiz, saltato brutalmente

Ney, anni 23, sta dimostrandodi valere l’investimento.

ALLERGICO AI CAMBI Dopoun primo anno complesso, pas-sato provando (senza succes-so) a convincere Messi a pas-sargli la palla, il brasiliano èfiorito: 30 gol (il doppio rispet-to al 13-14) in 40 partite, Messiha accettato la richiesta di vas-sallaggio e in cambio gli offrepalloni, amicizia e tranquillità.Risolta la questione Leo, perNeymar si è aperto il fronte Lu-is Enrique: l’allenatore vorreb-be dosarlo, lo cambia spesso. Ein più di un’occasione il brasi-liano si è lamentato, a volteplatealmente. L’ultima a Sivi-glia. Da allora 3 gare e 3 gol:«Siviglia è già storia – ha dettoieri – Penso solo al Barça: sia-mo in un ottimo momento edobbiamo continuare così».

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BARCELLONA 7

Due gol che uccidono rapidamente la gara e altre magie sparse. Il brasiliano ridicolizza i connazionali Marquinhos e D. Luiz e rivendica il diritto a lamentarsi dei cambi.

7,5

IL MIGLIORENEYMAR

TER STEGEN 6 Avversari latitanti: quasi mai impegnato.DANI ALVES 7 Prova vintage con tanta corsa, un assist e attenzione in difesa.PIQUE’ 6,5 Vista l’inattività dietro, cerca fortuna in attacco.MASCHERANO 6,5 Lui in attacco non va, ma in difesa quando serve è attentissimo.JORDI ALBA 6,5 La solita spinta. Produttivo.RAKITIC 6,5 Ordine e creatività, perfettamente inserito nel brillante meccanismo blaugrana.BUSQUETS 6,5 Spegne subito le scarse velleità parigine, gara di ordinario controllo.SERGI ROBERTO 6 Prosegue negli ultimi 35 minuti sulla linea del compagno.INIESTA 7 Un tempo per far impazzire il Camp Nou con un assist a Neymar dopo uno slalom elettrizzante.XAVI 6 Entra nella ripresa, quando la partita ha poco da dire.MESSI 6 La partita è talmente tranquilla che si permette una serata di riposo attivo.SUAREZ 6 Da un suo recupero nasce il secondo gol del Barça. Per il resto niente fuochi d’artificio come a Parigi.PEDRO 6 Dinamismo e voglia.ALL. LUIS ENRIQUE 7 Arriva a 50 partite col miglior score della storia blaugrana, 42-3-5, superati Helenio Herrera e Guardiola. Oltre ai risultati, grandi meriti.

INIESTA GRANDERAKITIC CREATIVOVERRATTI LEONEDAVID LUIZ MALE

MOEN Partitodalla Norvegiasenza cartellini,

non sembra avere controllo su unagara per il resto facilissima vista la scarsa intensità. Giusto annullare per fuorigioco un gol a Ibra.HAGLUND 6 ANDAS 6JOHNSEN 6 EDVARTSEN 6

PSG 5

Quest’anno è venuto due volte al Camp Nou, è sempre stato il migliore dei suoi. Le petit prince fa di tutto per tenere in piedi i suoi: classe, grinta e voglia da vendere.

6,5

IL MIGLIOREVERRATTI

SIRIGU 6 Svenduto da una difesa patetica, para quel che può,VAN DER WIEL 5 Male dietro, inutile davanti.MARQUINHOS 5 Queste due partite col Barça hanno ridimensionato il suo sopravvalutato profilo.DAVID LUIZ 4,5 Cinquanta milioni di grigio: sfumature difensive da brivido, all’andata i 2 tunnel di Suarez, ieri statuina sulla doppietta di Neymar.MAXWELL 5 Ridicolizzato da Alves nel 2-0. Superato.CABAYE 5 Affondato senza lottare.LUCAS 6 Entra al 65’ con idee chiare e buona volontà. Poteva giocare di più.MATUIDI 6 Insieme a Verratti è l’unico che si salva, prova anche ad attaccare visto che i pezzi grossi latitano. (Rabiot s.v.)PASTORE 5,5 Accentrato, prova con moscia timidezza a far giocare la squadra. Non ci riesce.CAVANI 4,5 Siamo sicuri che la Juventus abbia bisogno di lui? Il cazziatone che rimedia da Verratti all’intervallo è indicativo.LAVEZZI 5,5 Dieci minuti, uno spunto.IBRAHIMOVIC 5 Il solito Zlatan: partita grande, prestazione minuscola. Un tiro.ALL. BLANC 5 Il suo Psg si diluisce senza lasciare traccia. In Europa non basta spendere tanto: si prega ripassare.

5,5

LE PAGELLEdi F.M.R.

LA MOVIOLAdi G.D.S.

VERRATTI RISCHIAL’AMMONIZIONEDUE VOLTE Partita subito in discesa per l’arbitro norvegese Moen. Il risultato praticamente mai in discussione gli ha dato una grossa mano. Dopo 3 minuti giusto il giallo a David Luiz per un brutto fallo su Rakitic. Al 18’ corretto annullare il gol di Ibra, che sul lancio di Matuidi è in fuorigioco. Al 29’ timida protesta di Iniesta che cade in area, ma l’intervento di Van der Wiel è regolare. Nella ripresa Verratti rischia un paio di volte il giallo, ma l’arbitro lascia correre.

fL’UOMO DELLA PARTITA

NEYMAR

Neymar ha 23 anni AFP

in occasione del primo gol epiantato in asso nel secondo,fatto addirittura di testa, luiche ai gemelli della difesa pari-gina regala parecchi centime-tri. Marquinhos e David Luizsono costati 80 milioni(30+50): lui era stato denun-ciato al fisco dal Barcellona per57, poi la cifra in tribunale si ègonfiata a dismisura. Che siacostato 80-90 o 100 milioni,

ChampionsRRitorno quarti

Page 13: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

13MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

REAL MADRID (4-4-2)

ATL. MADRID (4-4-2)

OGGI Ore 20.45

CASILLAS1

CARVAJAL15

PEPE3

SERGIO RAMOS4

COENTRAO5

J. RODRIGUEZ10

ILLARRAMENDI24

KROOS8

HERNANDEZ14

C. RONALDO7

ISCO23

OBLAK13

JUANFRAN20

MIRANDA23

GODIN2

SIQUEIRA3

A. TURAN10

GABI14

TIAGO5

GRIEZMANN7

MANDZUKIC9

KOKE6

REAL MADRIDPANCHINA 13 Keylor Navas, 17 Arbeloa, 2 Varane, 6 Khedira, 16 Lucas Silva, 37 Javier Munoz, 20 JeséALLENATORE AncelottiSQUALIFICATI MarceloDIFFIDATI Coentrao, Kroos, Sergio RamosINDISPONIBILI Modric, Bale, Benzema

ATLETICO MADRIDPANCHINA 1 Moyá, 18 Jesus Gamez, 24 Gimenez, 17 Saul, 19 Torres, 11 Jimenez, 8 Raul GarciaALLENATORE SimeoneSQUALIFICATI Mario SuarezDIFFIDATI Gabi, Ansaldi, Jesus Gamez, Fernando Torres, Raul GarciaINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Brych (Germania)TV Sky Sport 1 HD, Sky Sport Plus HD e Sky Calcio 1 HD

MONACO (4-2-3-1)

JUVENTUS (3-5-2)

OGGI Ore 20.45

SUBASIC1

FABINHO2

R. CARVALHO6

ABDENNOUR5

KURZAWA3

TOULALAN28

B. SILVA15

MOUTINHO8

MARTIAL23

CARRASCO17

BUFFON1

BARZAGLI15

BONUCCI19

CHIELLINI3

LICHTSTEINER26

VIDAL23

PIRLO21

MORATA9

TEVEZ10

MARCHISIO8

EVRA33

KONDOGBIA22

MONACOPANCHINA 16 Stekelenburg, 13 Wallace, 24 Raggi, 7 Dirar, 12 M. Carvalho, 18 Germain, 9 Berbatov.ALLENATORE JardimSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Carvalho, Carrasco, Moutinho, KurzawaINDISPONIBILI Bakayoko, Traoré

JUVENTUSPANCHINA 30 Storari, 5 Ogbonna, 37 Pereyra, 27 Sturaro, 14 Llorente, 32 Matri, 11 ComanALLENATORE AllegriSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Morata, Vidal, Lichtsteiner, Pereyra, PogbaINDISPONIBILI Caceres, Pogba

ARBITRO Collum (Scozia)TV Canale 5

Real-Atletico, Ancelotti senza appello1«Pronti anche ai rigori» dice il tecnico che non ha Bale, Modric e Benzema. Se perde lascia Madrid a giugno

VERSO LA FINALEQUARTI

FINALE

OLYMPIASTADION DI BERLINO - 6 giugno

SEMIFINALI

SORTEGGIO IL 24 APRILE - Andata: 5-6 maggio - Ritorno: 12-13 maggio

Andata - Ritorno: oggi

Andata - Ritorno

0 - 0

1 - 0

1 - 3

3 - 1

- -

- -

0 - 2

1 - 6

Atletico Madrid Real Madrid

in nero le qualificate

JUVENTUS Monaco

Psg BarcellonaPorto Bayern Monaco

GDS

Carlo Ancelotti, 55 anni, tecnico del Real Madrid: sfida decisiva contro Simeone e il suo Atletico GETTY

Fabio LicariINVIATO A MADRID

S i sorprende soltanto chinon conosce la storia.Nel 2003, pur vincendo

la Liga, Vicente del Bosque fulicenziato da Florentino per-ché non era riuscito a trattene-re la Champions al Bernabeu(sconfitto in semifinale dallaJuve). Diciamolo pure: queltecnico gentiluomo era consi-derato poco mediatico per lafutura generazione «galacti-ca». Vietato quindi stupirsi se,dopo aver conquistato la stori-ca «Decima», e poi Supercop-pa e Mondiale per club, un al-tro gentiluomo della panchinaReal sarà costretto a chiedersi«cosa sarà di me» in caso di eli-minazione contro i cugini del-l’Atletico. Proprio così: CarloAncelotti a fine stagione ri-schia il posto. Non è un proble-ma per lui, alla porta s’allungagià la fila prima che sia appesoil cartello d’avviso, ma lo stes-so c’è da riflettere. Il proble-ma, semmai, è che questochoc da «dentro o fuori» arri-va, per lui e per il Real, nellapeggior congiuntura possibi-le.

RIGORE E VALORE «Siamopronti a tutto, anche ai rigori»,dice Carlo Ancelotti nella con-ferenza di Valdebebas, e ilpensiero alla soluzione dal di-schetto ha un che di freudia-no: dalla finalissima dell’ulti-ma Champions League, 4-1sull’Atletico che conduceva1-0 al 93’, i due club di Madridsi sono affrontati ben sette vol-te. E il Real non ha più vinto.Quattro successi per Simeone,tre pareggi. Qualunque paristasera sarebbe letale, esclusolo 0-0 che obbligherebbe aisupplementari. Non bastassela tradizione recente, al pove-ro Ancelotti dopo l’andata so-no saltati Bale, Modric e Ben-zema, un infortunio dopo l’al-tro, ad aggiungersi allo squali-ficato Marcelo. Quando perse4-0 al Calderon gli mancavano5 titolari. Pur con gli assenti, ilquotidiano «Marca» si diverte

a paragonare il valore delle due squadre: 418 milioni (sa-rebbero 710, presenti tutti)contro 248,5. Confronto im-proponibile e per questo anco-ra più spaventoso per il Real.

I PERCHE’ DELL’ANDATA Comenon bastasse, «El Pais» rivela ildiscorso fatto dal tecnico alladirettiva madridista dopo l’an-data a due facce al Calderon(primo tempo dalla manovraincantevole e veloce, pur sen-za creare troppe occasioni dagol, e ripresa di grande soffe-renza). Spiegando che non si ètrattato di motivazioni, ma diinevitabile crollo fisico legatoa una mediana – Kroos, Rodri-guez, Modric – composta datrequartisti splendidamenteadattati al nuovo ruolo ma chenon possono reggere 90’ così.E che la soluzione sarebbe ri-petere in partenza quella pres-sione alta, «spaccare» l’Atleti-co, impedirgli le ripartenze eperò metterla dentro. Altri-menti sarà durissima resistere

ai loro «contragolpe».

NUOVO MODULO Senza gli as-senti, Ancelotti dovrà ridise-gnare la squadra rivolgendosiprobabilmente al 4-4-2 condue trequartisti (Rodriguez eIsco) vestiti da laterali, con Il-larramendi al fianco di Kroos,e con Hernandez che agisce daprima punta. A meno che nons’inventi una mediana un po’più ricca, escludendo un at-taccante. «Non penso che l’At-letico avrà fretta, e neanchenoi», sorride Ancelotti, ma ilrischio è che il Bernabeu lo ob-blighi a sbilanciarsi offrendosialle ripartenze di Cholo Sime-one. D’altra parte, se è veroche il Real è «la miglior squa-dra del mondo», come dicemaliziosamente anche Simeo-ne stesso, non tutti i tassellidel mosaico sono perfetti:Kroos non è Alonso, non c’è unaltro Di Maria. Ma Ancelottinon è di quelli che si lamenta-no con il proprio club.

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I RECORD

0� i successi del Real contro l’Atletico nelle 7 sfide stagionali (2 Liga, 2 Supercoppa di Spagna, 2 Copa del Rey, 1 Champions).

22� Le gare consecutive in casa inChampions nelle quali il Real ha segnato. L’ultima volta però è arrivato il k.o. con lo Schalke

50� i gol stagionali di Cristiano Ronaldo (8 in Champions). Ma nei derby con l’Atletico ha segnato soltanto due gol.

fIL PERSONAGGIO

ANTOINE GRIEZMANNSimeone si affida al biondo«Può aiutare pure coi gol»1Il francese possibile punta unica. Godin lo sfotte perché in camposi sacrifica fin troppo

INVIATO A MADRID

Q uelli dell’Atletico hannotutti i motivi per essereinfuriati con il Real.Hanno perso la Cham-

pions 2014 come neanche unoscrittore di fantascienza avreb-be immaginato: 1-0 al 93’ equasi apoteosi, poi il pari di Ra-mos, infine il tracollo (1-4) neisupplementari. Qualche ven-detta se la sono presa, ma vuoimettere col piacere di estro-mettere dalla Champions i cu-gini ricchi? «I ricchi non pian-

gono», sfotte alla radio il presi-dente dell’Atletico, Enrique Ce-rezo, riferendosi alle presuntelamentele rivali per le assenze,aggiungendo che comunque«in panchina hanno un’altrasquadra favolosa». Diego Sime-one, alla vigilia di una possibi-le, storica seconda semifinaledi fila, esprime lo stesso concet-to con altrettanta franchezza:«Non penso agli assenti, ma acome far male al Real». E chipotrebbe essere più doloroso ditutti è Antoine Griezmann.

BIONDO EGOISTA Faccia d’an-gelo (biondo), 24 anni, sini-stro, il francese è stato scelto daSimeone che ha studiato per luiil ruolo di seconda punta (nellaReal Sociedad si allargava sullafascia sinistra). Ventitré reti instagione ma soltanto 2 inChampions (Olympiacos e Mal-moe), sogna di allungare lastriscia di grandi attaccanti lan-

ciati dall’Atletico dopo Torres,Falcao, Diego Costa. Cham-pions e Real come trampolino.Non è escluso che stasera siapunta unica: Simeone oscillatra la conferma del 4-4-2 del-l’andata, con Mandzukic cen-travanti, e il 4-2-3-1 che preve-de Raul Garcia su una fascia(nell’altra Turan) e il croato inpanchina. La curiosità è che icompagni hanno convintoGriezmann a sviluppare unistinto egoista invece di sacrifi-carsi sempre e comunque. Co-me dice l’uruguayano Godin,«gli ho spiegato che aiuta lasquadra anche se fa gol…».

«PIAZZATI» E VIOLENTI A pro-posito di gol: 20 su 76 della sta-gione «atletica» sono arrivati sucalcio piazzato, diretto o duetocchi, cioè il 26% del totale. Sarà un pericolo in più per ilReal, ma non l’unico come haavvisato ieri Kroos («L’Atleticogioca violento e fa pressionesull’arbitro») scatenando l’indi-gnazione di Koke: «Facciamoanche altro in campo…». E gliingredienti di un derby «calien-te», così, ci sono proprio tutti.

f.li.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Antoine Griezmann, 24 anni, francese dell’Atletico Madrid EPA

ChampionsRRitorno quarti

MAROCCOPullman contro autoFeriti 29 calciatori� È di 29 feriti, 3 dei quali in gravi condizioni, il bilancio del grave incidente stradale del quale ieri mattina è rimasta vittima la squadra del Chabab Atlas Khenifra, in Marocco. Il pullman sul quale viaggiava la formazione che gioca nella Pro Botola (la Serie A marocchina), di ritorno dalla trasferta sul campo del Chabab Rif Hoceima, terminata con il punteggio di 1-1, si è scontrato frontalmente per cause ancora da accertare con una vettura che viaggiava in senso opposto, non lontano dalla città di M’rirt, a circa 240 chilometri dalla capitale Rabat. Si tratta del secondo grave incidente - sia pure con un bilancio fortunatamente meno grave -che accade in pochi giorni in Marocco e che ha come vittime atleti: lo scorso 10 aprile, infatti, in uno scontro fra un autobus e un camion avvenuto nel sud del paese, vicino a Tan-Tan (a 1000 km da Rabat) avevamo perso la vita 33 atleti, molti dei quali giovanissimi che avevano partecipato ai Giochi nazionali delle scuole sportive.

CHAMPIONS ASIACannavaro agli ottavicon un turno d’anticipo� Con il pareggio per 0-0 sul campo del Seul nella quinta giornata del Gruppo H, il Guangzhou allenato da Fabio Cannavaro si è qualificato con un turno di anticipo agli ottavi di finale della Champions d’Asia garantendosi allo stesso tempo il primato nel gruppo. Gia agli ottavi anche Suwon (Corea del Sud), Al-Sadd (Qatar) e Al-Hilal (Arabia Saudita). In campionato la squadra dell’ex Pallone d’Oro si trova al secondo posto a quota 13 punti a una lunghezza dalla capolista Shanghai Sipg.

INGHILTERRASmalling rinnova� Il difensore centrale Chris Smalling ha prolungato il contratto con il Manchester United fino al 2019.

NIGERIAKeshi di nuovo c.t.� Stephen Keshi torna alla guida della Nigeria. Il 53enne c.t. che aveva fallito la qualificazione alla fase finale della Coppa d’Africa, ha firmato un biennale.

TACCUINO

Page 14: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

14 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL 15ENNE AL VISMARA Il mondo rossonero riabbraccia AkuettehTornato a vivere, vuole tornare a giocare

Matteo BregaMILANO

I saac ha riabbracciato il suo mondo. E il suomondo ha ricambiato, gettandogli al collo deci-ne di braccia. Lo aspettavano compagni, alle-

natori, preparatori atletici e dipendenti del Milan.Più semplicemente il mondo gli ha ricordato cheIsaac è pieno di amici. Un metro e 90 di ragazzone(«Un metro e novanta e mezzo, per la precisione»,scherza), Isaac fa Akuetteh di cognome. Ghanese, amaggio staccherà il biglietto dei 16 anni. Nell’ago-sto scorso il destino gli ha presentato una realtà tre-menda.

DESTINO Con la bicicletta stava percorrendo unastradina parallela ai binari di Cadorago (Como). Lamusica nelle cuffie gli ha impedito di sentire il trenoarrivare alle spalle. Inutile il segnale del macchini-sta, Isaac è stato scaraventato qualche metro più inlà. Ha lottato con la vita, ha scansato la morte e ieripomeriggio è tornato per la prima volta al centrosportivo delle giovanili milaniste. Per lui, che era inprestito al Varese nel periodo dell’incidente, è statocome tornare a casa. Prima il passaggio nello spo-gliatoio, dove è stato sommerso dai saluti, poi ungiro completo della struttura. E in ogni campo, aogni recinzione, è stato un «bentornato Isi» dietrol’altro. «Qui mi sento in una famiglia, come fosse lamia di famiglia» - ha sorriso. Ricordi pochi, la me-

moria è rimasta appannata da quel momento. L’im-patto con il treno è come se avesse allentato il cas-setto del passato. Anche se qualcosa riaffiora quan-do saluta il suo primo allenatore al Milan. RobertoBertuzzo , attuale tecnico dei Giovanissimi Regio-nali B: «Isaac, non mi chiami più, eh?». Il suo sorrisoaccende quello di Akuetteh, il saluto precede unachiacchierata riservata tra i due. Si percepisce il le-game, un padre con il proprio figlio. È tempo di se-dersi in panchina per vedere un pezzo di allena-mento. Gli occhi di Isaac inseguono il pallone. Pensidi tornare? «Vediamo - risponde guardandoti fissonegli occhi - Magari verso la fine dell’anno, a no-vembre o dicembre...».

SPERANZA E RAZIONALITÀ La malinconia dellesue parole trasmette una razionalità difficile da co-gliere in un altro suo coetaneo. Intorno a lui sono intanti ad aspettarlo. «Sto correndo una decina di mi-nuti al giorno, però con il pallone vado cauto», rivela.«Allora ti aspettiamo qui a settembre, così fai tutto ilritiro con i tuoi compagni» risponde il preparatore.Altro sorriso di Isaac, questa volta però lo sguardogira al largo. Come se in cuor suo sapesse che sogna-re si può, ma il potere a volte non basta. «Qui ho im-parato molto, mi hanno fatto capire cosa vuol direlavorare e crescere - riprende - Mi hanno fatto capireche per ottenere devo impegnarmi. E mi sono presocerti rimproveri che mi hanno insegnato molto». Nonsbiadirà il ricordo del provino, di quando arrivò al«Vismara» dal Bregnano (Como). Non lo ha sbiaditola pioggia. «Non ci crederete, ma in quel giorno dimarzo pioveva così tanto che mi avevano fatto torna-re per un secondo test - se la ride -. “Che sfiga”, mison detto. Ma la seconda volta è andata bene». Se glichiedete di descriversi con un aggettivo vi risponde-rà che è «timido». Ma aggiungerà anche che l’inci-dente «mi ha cambiato, dicono che sono meno intro-verso di prima, meno silenzioso». Dicono. Lui diceinvece che a casa la sorella Erica lo riprende spesso.Motivo? «Ascolto la musica con le cuffiette... sì, lofaccio ancora». Lontano dai binari però. La chiac-chierata finisce, ci sono i compagni che lo reclamanoper una foto. E per il torello. Da fare lentamente,chiaro. Ma basta quello per restituirgli il suo mondo.

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Isaac con gli Allievi Lega Pro del Milan, i suoi compagni. A destra la chiacchierata con Roberto Bertuzzo ACMILAN

SOCIETÀ

Mr Bee, offertaal ribasso?Silvio lo aspetta1Lungo summitBarbara-Galliani sul futuro di Milanello: il centrosarà rinnovato

Il progetto italiano,Menez e Lopez:è il Milan da salvare 1Da Poli & co. al carattere del gruppo: così i rossoneripotranno ripartire dopo una stagione molto difficile

Ad agosto fu investito da un treno: ha vinto la battaglia più dura, ora sognadi nuovo il campo. «Magari a fine anno»

«Al Milan ho imparato che per riusciredevi fare sacrifici. E i rimproveri sono stati lezioni preziose. Qui sono a casa»

DRAMMA A LIETO FINE

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

U na brutta stagione, cer-to. Ma non tutto è dabuttare in casa Milan. In

fase di analisi bisogna sempremantenere la lucidità per ap-prezzare anche le poche cosepositive, che poi sono la baseper costruire un futuro miglio-re. Ci vorrà del tempo, ma nonè detto che sia moltissimo: laJuve di Conte sbocciò all’im-provviso dopo due settimi po-sti che certificavano il falli-mento dei progetti targati Fer-rara e Delneri. E qualcosa dibuono c’era pure negli annibui, anche se magari era nasco-sto dai pessimi risultati. Al Mi-lan vale lo stesso discorso: do-

po l’ottavo posto della scorsastagione si attende di vedere ilpiazzamento in questo cam-pionato, ma la situazione è si-mile. Eppure qualcosa da sal-vare c’è.

CAMPIONI A COSTO ZERO In-nanzitutto i due parametri ze-ro che hanno fornito un rendi-mento da campioni: Diego Lo-pez e Jeremy Menez sono statii trascinatori della squadra daun punto di vista tecnico. Ilportiere ha avuto sempre unrendimento altissimo, il cen-travanti ha segnato molto fa-cendo passare in secondo pia-no qualche giornata di scarsavena. Lopez e Menez sono ladimostrazione che non è ilprezzo del cartellino a indicareil livello del giocatore. Diego

ha conquistato tutti con la suaprofessionalità, Jeremy si è fat-to apprezzare per il talento:dote rara in questo Milan.

IL NUCLEO ITALIANO Lopez èspagnolo, Menez è francese,ma il Milan è sempre più italia-no. Il progetto societario di unasquadra azzurra e possibil-mente giovane è un altro aspet-to da salvare e su cui ragionarenel prossimo mercato. Sta cre-scendo per gradi un nucleo ita-liano che dovrebbe diventarela base della rinascita. CapitanMontolivo e poi i vari Poli, Aba-te, Antonelli, De Sciglio più i«vecchi» Abbiati e Bonera chesono vicini al rinnovo: il Milandiventerà cinese o thailandese,ma parlerà sempre di più italia-no.

COMPORTAMENTO CORRETTOA prescindere dal passaporto,comunque, tutti i giocatori so-no stati bravi a vivere in modoprofessionale questo difficilecampionato. Di solito c’è il ri-schio che nelle stagioni piùbrutte lo spogliatoio si spacchie che a un certo punto si creiuna serie di gruppetti, con l’al-lenatore che viene stritolatodalla situazione. Inzaghi, inve-ce, ha sempre avuto il sostegnodei giocatori, che non sono sta-ti bravi a dimostrargli in campodi essere dalla sua parte ma aMilanello si sono sempre com-portati bene remando tutti nel-la stessa direzione. E anchequesto è un aspetto importantee positivo. «Sono realista: sonoil primo a dire che si poteva edoveva fare di più. Solo col la-voro si può tornare a fare qual-cosa di buono, non conosco al-tri metodi», ha detto ieri Inza-ghi ricevendo il secondo Tapirod’oro stagionale. Intanto i tifo-si pensano alla prossima sta-gione e al mercato. A propositodei tre giocatori in bilico, per-ché sono in prestito e ancoranon è stato deciso il loro futu-ro, i milanisti si sono espressiin un sondaggio lanciato dagazzetta.it: i tifosi vorrebberola conferma di Van Ginkel(65,1%) mentre c’è più fred-dezza attorno ai nomi di Cerci(18%) e Destro (16.9%). Chehanno ancora sette partite perfare qualcosa di buono e spin-gere i tifosi a cambiare idea sudi loro.

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Nella foto grande Jeremy Menez, 27 anni. Qui sopra Diego Lopez, 33, e Andrea Poli, 25 BOZZANI/FORTE/LAPRESSE Bee Taechaubol, 41 anni ANSA

Marco PasottoMILANO

I n mezzo ai mille puntidi domanda che si tra-scina dietro la questione

societaria, una cosa è sicu-ra: Bee Taechaubol ha unadiscreta fretta di chiudere.Quantomeno di provarci.Ecco perché alla certezzadel suo arrivo imminente sicontrappone l’incertezza sulgiorno preciso dello sbarcoa Milano. Prima si era ipo-tizzato genericamente entrofine mese, poi si sono accesii fari su domenica e ieri han-no iniziato a circolare vociche lo darebbero in arrivoanche prima. Comunque,nel fine settimana. Il brokerthailandese infatti ha l’esi-genza di incontrare di nuo-vo Berlusconi al più prestoin modo da cautelarsi rispet-to ad eventuali rilanci dellacordata cinese rappresenta-ta da Richard Lee, che ri-spetto a Taechaubol ha pre-ferito manovrare maggior-mente dietro le quinte.

PARAMETRI Queste saran-no quindi ore di attesa, che aquesto punto non si prean-nuncia affatto lunga. Laquestione principale da ca-pire è se Mr. Bee e Berlusco-ni saranno ancora in sinto-nia sui parametri fissatitempo fa con il pre-accordosiglato a Arcore. E su questoaspetto pende qualche dub-bio, perché alla luce delladue diligence – l’analisi deiconti – Taechaubol potrebbechiedere a Berlusconi di ri-

vedere la cifra al ribasso (almomento si parla di circa 500milioni per il 60 per cento delcapitale azionario, con una pe-nale del 10 in caso Silvio si tiriindietro). Come reagirebbeBerlusconi? Ovviamente non ne sarebbe felice: ecco perchéla pista cinese resta assoluta-mente viva.

PROGETTO Intanto, mentre tral’Oriente e la Brianza si prova atessere i fili del Milan che ver-rà, la dirigenza attuale prose-gue il proprio lavoro. Il clubrossonero ovviamente non sipuò fermare in attesa deglieventi. E così ieri Barbara eGalliani (che ormai hanno datovita a una robusta unità d’in-tenti) hanno trascorso l’interagiornata a Milanello per unsummit plenario con tutti i re-sponsabili di settore. All’ordinedel giorno: il rinnovamento diMilanello, giustamente consi-derato un’eccellenza del clubrossonero, ma con ulteriorimargini di miglioramento. L’in-tenzione, oltre a un amplia-mento dell’area destinata al-l’attività sportiva, è farlo diven-tare un punto di riferimentoanche per la parte commerciale(la vicinanza con Malpensa èstrategica). L’idea sarebbe ri-strutturare Cascina Carbonolo,che sorge su uno dei tanti terre-ni di proprietà del club accantoal centro sportivo. I primi lavo-ri del progetto, curato da Bar-bara, dovrebbero iniziare ilprossimo autunno.

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Serie AR

DOPO MANCINIIL TAPIROVA A INZAGHI� Ieri Pippo Inzaghi ha ricevuto il suo secondo Tapiro d’oro stagionale. Anche questo derby finisce in parità perché lunedì il premio di Striscia la Notizia era finito a Roberto Mancini, anche lui al bis stagionale

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15MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ARGENTINO

Icardi: per Mancio è intoccabile E rinnova con un ricco bonus1La firma a orecon 1,6 milioni in «regalo». Anche Ranocchia allunga fino al 2019

STRATEGIE SOCIETARIE

Thohir pranza con MorattiOra da Pisapia per lo stadio (lu.tai.) Un pranzo di lusso (in zona Montenapoleone) e lungo quasi due ore. Dopo quello con Mancini, Erick Thohir ha avuto un lungo faccia a faccia anche con Massimo Moratti. Al tavolo pure il socio indonesiano Handy Soetedjo, che poi ha lasciato Milano. Nel menù, considerazioni sul derby, la condivisione delle strategie di mercato, compresa l’esigenza di fare bene la parte più dura, cioè le uscite, e la centralità di Mancini. ET tra l’altro ha confessato a Moratti di avere avuto conferma durante gli ultimi mesi delle ottime referenze che l’ex patron gli aveva dato sull’allenatore di Jesi. Ora per l’Inter si prospettano sfide non facili, ma al tecnico verrà dato ogni supporto possibile. Nel pomeriggio ET è andato in sede per alcuni incontri con i comparti marketing e commerciale. Oggi, dopo una visita mattutina ad uffici e personale di San Siro, invece

è atteso a Palazzo Marino con l’ad Bolingbroke e il dg Fassone per l’incontro con il Milan e il Sindaco Pisapia per il futuro del Meazza, altro tema toccato con Moratti ieri. Barbara Berlusconi confermerà l’intenzione di costruire uno stadio rossonero (anche se non è ancora certo che sorgerà al Portello), quindi andrà discussa l’uscita nei prossimi anni dall’attuale convenzione per S. Siro, che l’Inter vuole riammodernare. Per cedere in concessione l’area per 99 anni, il Comune chiede un investimento di 80 milioni.

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Massimo Moratti, 69 ACTION IMAGES

IL BOMBERMauro Icardi, 22 anni, ha segnato21 gol stagionali finora BOZZANI

I l paradosso è che se il31enne Yaya Tourè rappre-senta il futuro, il presente

(ma non solo) ha la facciasfrontata del 21enne MauroIcardi. Questo ha ribadito aThohir Roberto Mancini. Per-ché il tecnico di Jesi sa beneche per arrivare ai top playerche ha in mente per la nuovaInter servirà qualche sacrificioeccellente. Ma il primo degliincedibili è appunto Icardi, an-che se sarebbe quello che por-terebbe più soldi. Lui dovrà es-sere il perno della ripartenza.Thohir s’è detto d’accordo, a talpunto che Mancini otterrà (sal-vo offerte sconvolgenti) una ri-

partenza nell’anno nuovo conil centravanti argentino. Attor-no a lui, però, ci vorrà gente dispessore, con carattere e anchecapace a livello internazionale.

1,6 MILIONI DI BONUS-PONTETradotto: sarà rivoluzione?Quasi. Certamente Mancinivuole gente con esperienza perpoter aggredire da subito lalotta per lo scudetto. E comecentravanti non ha intenzionedi rinunciare a Icardi, prossi-mo a firmare un rinnovo (coningaggio triplicato) sino al 2019. Al bomber argentino sisono interessate via via Atleti-co Madrid e soprattutto il Chel-sea che dovrà sostituire Drog-ba, ma la sostanza è che il cen-travanti già arrivato a 21 golstagionali deve essere l’ultimonella lista degli eventuali cedi-bili. E Maurito, di tutto questo,cosa ne pensa? Pare essersiconvinto circa l’autografo daapporre sul contratto: succede-rà veramente a ore. Partenza

degli emolumenti da 2,5 milio-ni di euro, diritti d’immaginetutti in mano propria (ma nonconflittuali con quelli del club)e bonus-ponte di 1,6 milioniche dal prossimo 1° luglio com-pensi il mancato innalzamentodello stipendio attuale(900.000 euro).

RANOCCHIA E RISPARMI Vici-no anche il rinnovo di Ranoc-chia, il cui contratto attuale scadrà in giugno ma era giàstato allungato sulla parola si-no al 2019 la scorsa estate,quando si era deciso di asse-gnare al difensore fascia e pe-sante eredità del dopo JavierZanetti. Anche qui è una que-stione di ore. Nel frattempo, ilds Ausilio, il dg Fassone e l’adBolingbroke ragionano puresulle entrate che ci saranno afine anno: oltre ai soldi che (inlinea di massima) entrerannoper Schelotto, Mbaye, AlvaroPereira e Alvarez, ecco chevengono conteggiati pure i ri-sparmi sotto forma di ingaggi:per esempio quello di Mazzar-ri, ma anche di Campagnaro,Jonathan, Podolski, Felipe,Kuzmanovic, forse Vidic, An-dreolli e Nagatomo.

m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie AR

IL FARO DEL CITY

Yaya rilancia «Mancini mio mentore,è speciale»

MILANO

«N essun salario mifarà raggiungereun club se io ri-

tengo che il mio posto nonsia quello o che lì non esistaalcuna sfida per me». Alleorecchie interiste queste pa-role di Yaya Tourè suoneran-no come dolce musica. L’in-tervista dell’ivoriano rila-sciata a «Footmercato» aprescenari positivi. «Mancini èun mentore per me, è un coa-ch fuori dal comune, non èun segreto per nessuno cheio ho adorato le stagioni incui lui era l’allenatore, cosìcome adoro giocare al Cityadesso - ha aggiunto -. Macome ho già detto in prece-denza, sono arrivato a unostadio in cui sono più inte-ressato alle sfide sportiveche un club mi offrirà che aqualsiasi altra cosa».

LA MIA NATURA «Pecunianon olet» (i soldi non puzza-no), però la virata del cen-trocampista è netta. Non sa-rà uno stipendio milionarioa farlo propendere per un’of-ferta o per un’altra. «Le miedecisioni non saranno condi-zionate da un eventualecambiamento dell’allenato-re, ma piuttosto dalle sfideche mi verranno proposte».L’attuale tecnico del Man-chester City, Pellegrini, nonsiede su una panchina stabi-le. Piuttosto siede su unapanchina che traballa deci-samente e che potrebbecambiare proprietario nellaprossima stagione. «Arriva un momento in cui non ci sisofferma più sulle cifre, que-sto va al di là di tutto anchese la stampa inglese sembrapiù interessata alle cifre cheal calcio in sé - chiude l’ivo-riano -. Per il futuro ne soquanto voi (giornalisti, ndr),perché andrò sempre là dovemi verranno offerte nuovesfide. Questa è la mia natu-ra». Il Mancio ci conta.

m.b.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Dalla Vite Luca Taidelli

U na bella chiacchierata.Intensa, visto che è du-rata 2 ore. E certamente

aperta, molto incisiva e con vi-sta sull’anno che verrà. Con ag-giornamenti nei prossimi gior-ni. Roberto Mancini ed ErickThohir si sono incontrati ierimattina in un hotel vicino allastazione, ben prima che il pre-sidente andasse a pranzo conMoratti e il tecnico ad AppianoGentile per dirigere l’allena-mento. Temi: mercato, futuro,Icardi come perno e soprattut-to Yaya Touré. I due si sono det-ti: proviamoci, ora.

INCONTRO MANAGER-ET? Eproprio in quelle ore, dall’In-ghilterra, arrivavano le paroledell’ivoriano. Chiare, chiarissi-me. Quasi un invito ad esserepreso. Il Mancio ha sempre avu-to parole speciali per Yaya Tou-ré. E stavolta va in scena il... vi-ceversa, perché il jolly del Cityricambia con affetto: «Manciniè un mentore per me. E a questopunto preferisco una sfida spor-tiva a tutto il resto». Parole diapertura. Con Mancini che pen-sa: quale sfida sportiva più av-vincente c’è di quella interista?Thohir s’è detto d’accordo e haribadito ancora una volta: «Vo-glio fare una grande Inter». Lastrategia per arrivare a Yaya è -oltre all’opera di convincimen-

to del Mancio che va avanti daprima di Natale - anche un in-contro che potrebbe avvenirenelle prossime ore: il managerdell’ivoriano (Dimitri Seluk)potrebbe incontrare proprio ilpresidente interista, o a Milanoo altrove visto che ET ha in pro-gramma una due giorni fuoridal capoluogo lombardo. Po-trebbe essere l’incontro (coin-volgente) che fa sbocciarel’unione definitiva fra le parti.O quello che darà l’indirizzo,nel bene o nel male.

ENTRO APRILE, E DYBALA Unacosa è certa: l’affare non è facileperché il giocatore (al quale stapensando pure il Barcellona)guadagna tanto e in allegatoporta diversi impegni economi-ci da rispettare. Ma dal collo-quio fra Thohir e Mancini c’èl’idea di dare un’accelerata alleoperazioni entro la fine di apri-le. Una è certamente questa le-gata a Yaya Touré, l’altra po-trebbe essere quella per PauloDybala anche se la concorrenzaè fortissima. In soldoni: entropochi giorni, e magari propriodopo l’incontro fra l’agente eThohir, l’Inter avrà una rispostacirca le reali possibilità di pren-dere l’ivoriano. Se sarà impossi-bile, ecco che il mirino si sposte-rà (sempre a breve) sul giocato-re del Palermo senza dimenti-care le idee Jovetic ed Ayew.

Domanda: e i soldi per «sogna-re»? Thohir rilancerà, Icardinon si muove, su Kovacic ci so-no dubbi ma anche la paura difare un Coutinho-bis e alloraocchio alle uscite-big di Handa-novic e di un centrocampista fraG u a r i n e d H e r n a n e s .

EUROPA, PROVIAMOCI Ah: nel-le 2 ore di chiacchierata, ErickThohir ha ribadito un concetto:fino alla fine, che è poi quel chepensa anche Mancio, bisognaandare alla ricerca dell’Europa.L’ottimismo di potercela ancorafare nasce in entrambi dal fattoche 7 sono le partite e altrettan-ti i punti che dividono l’Interdall’eurozona.

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Un big e subito Assalto finale a Yaya Touré con l’aiuto di ET1Mancini-Thohir: due ore di colloquio. Il presidente dell’Inter potrebbe incontrare l’agente dell’ivoriano. Ma deve agire in fretta

Vertice interista: Mancini, Soetedjo, il presidente Thohir e il d.g. Fassone GETTY L’ivoriano Yaya Tourè, 31 anni, è arrivato al City nell’estate 2010 IPP

Presidente e tecnico si riparleranno in questi giorni: sul giocatore preme pure il Barcellona

ET ribadisce: «Voglio fare una grande squadra». E chiede di puntare all’Europa League

LA STRATEGIA

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16 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Patto tra De Laurentiis e la squadra: Napoli, ritirocancellato1Telefonata Maggio-presidente:torna la normalità. Il gruppo era già pronto al muro contro muro

Mimmo MalfitanoGianluca Monti

E ra tutto pronto per la cenaieri sera a Castel Volturno

quando il ritiro del Napoli, ini-ziato dopo il k.o. in coppa Italiacon la Lazio, è stato definitiva-mente interrotto. Ha deciso Au-relio De Laurentiis, stavolta do-po un confronto telefonico conChristian Maggio, uno dei lea-der del gruppo, l’uomo che in-dossa la fascia in assenza diHamsik. Una scelta, quella delpresidente del Napoli, tesa a ri-portare serenità nello spoglia-toio azzurro dopo che il ritiro aveva prodotto tre vittorie in al-trettante gare, ma anche qual-che crepa nei rapporti tra la so-cietà da una parte, il tecnico e icalciatori dall’altra.

COMUNICATO De Laurentiis hacompreso le esigenze della

squadra, con i suoi ragazzi desi-derosi di tornare dalle propriefamiglie dopo due settimane diclausura. Il comunicato del Na-poli parla chiaro: «C’è stata unaideale stretta di mano tra il pre-sidente e la squadra che, insie-me a Rafa Benitez, è pronta pertutti i prossimi impegni, con ilmassimo della professionalità edella concentrazione. È stato si-glato un patto d’acciaio che por-ti a onorare la maglia con il finedi chiudere la stagione raggiun-gendo i migliori risultati possi-bili». Chiaro, dunque, l’invito diDe Laurentiis ai calciatori amantenere un comportamento

esemplare anche lontano daCastel Volturno.

SCOSSA Del resto, a far pro-pendere De Laurentiis per ilritiro non erano state lesconfitte con Roma e Lazio,arrivate al termine di due prestazioni comunque sod-disfacenti, ma alcuni com-portamenti fuori dal campoche non lo avevano convin-to, al pari della scelta di Be-nitez di concedere alla squa-dra oltre quattro giorni di ri-poso in occasione dell’ultimasosta di campionato. Il presi-dente del Napoli aveva par-lato di una «città rapace» chefiniva con il distrarre chi do-veva concentrarsi sull’obiet-tivo Champions. Un’accusache aveva colpito al cuore lasquadra, tanto che lo stessoDe Laurentiis in un comuni-cato successivo aveva prova-to a smorzare i toni. Di sicu-ro, comunque, il ritiro è ser-vito e paradossalmente pro-prio in virtù del fatto che icalciatori non lo hanno maidigerito. Il gruppo azzurro siè compattato e ha fatto fron-te comune con Benitez, pri-mo oppositore della clausu-ra imposta dal presidente.

MEDIAZIONE A suon di vit-torie, Higuain e compagnihanno voluto dimostrare checerte voci sul loro conto era-no infondate e che meritava-no di fare ritorno a casa. Cosìa ogni vittoria sono seguititentativi di mediazione, spe-cie da parte del d.s. Bigon.Dopo il successo sulla Fio-rentina sono state mogli e fi-danzate dei calciatori a chie-dere, e ottenere, che il ritirovenisse temporaneamentesospeso mentre di ritorno daCagliari i leader dello spo-gliatoio avevano addiritturapensato a un ammutinamen-to se il ritiro fosse prosegui-to. Un’idea che però non si èconcretizzata, ma che sareb-be stata riproposta domanisera in caso di passaggio delturno in Europa League con-tro il Wolfsburg (domani alSan Paolo arbitra il turcoÇakir). I giocatori erano de-cisi ad andare al muro contromuro, forti anche dell’ap-poggio del tecnico spagnolo.Non ce ne sarà bisogno. Daieri il ritiro è finito, la volataChampions invece è appenacominciata e il Napoli ha duestrade per centrare l’obietti-vo e il piede pigiato sull’ac-celleratore.

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3� le vittorie consecutive del Napoli. La striscia positiva della squadra di Benitez comprende i due successi in campionato con Fiorentina e Cagliari (6 gol fatti, nessuno subito) e quella di Europa League a Wolfsburg per 4-1. Prima di questa striscia, il Napoli arrivava da 5 gare consecutive senza vittorie: 3 k.o. e 2 pareggi.

Marek Hamsik, 27 anni, con il presidente Aurelio De Laurentiis, 65 LAPRESSE

Duccio ZoccoliniFIRENZE

B el gioco, grandi impresee gravi infortuni agli at-taccanti. Tre costanti che

si presentano puntuali a Firen-ze da quando Vincenzo Mon-tella siede sulla panchina dellaFiorentina. Un orgoglio e unvanto le prime due, una vera epropria maledizione la terza,che nelle ultime stagioni ha fu-nestato il parco attaccanti vio-la nei momenti decisivi dell’an-no. Prima Mario Gomez nelsettembre 2013, poi Rossi. Suc-cessivamente di nuovo il tede-sco e ad agosto ancora Pepito.Maledizione terminata? No.Perché ancora la lista non erafinita. Prima qualche campa-nello d’allarme (uno stiramen-to e altri problemi muscolari) epoi la botta. Come quella cheha steso lunedì sera Khouma ElBabacar.

«LESIONE DI 2° GRADO» Con-tro il Verona la sua partita è du-rata solo cinque minuti, percolpa di un intervento decisosul ginocchio destro da partedi Pisano. Gli esami strumen-tali effettuati ieri pomeriggiohanno evidenziato una «lesio-ne di secondo grado del lega-mento collaterale mediale de-stro» che costringerà il calcia-tore a stare lontano dal campoalmeno sei settimane. Stagio-ne finita per «Baba», quindi. Eappuntamento al prossimo an-no. La maledizione ha colpitoanche lui e lo ha fatto (un altroscherzo del destino) con lo

stesso infortunio che in passa-to aveva fermato gli altri duecampioni viola. Per colpa diquel legamento «Baba» è così costretto a fermarsi proprio nelmomento in cui sembrava chepotesse diventare un protago-nista, visto il rendimento in zo-na gol mostrato in questa sta-gione. Nove reti in tutto tracampionato e coppe. L’ultima,quella in rovesciata a Kiev, for-se la più importante della suabreve carriera. Montella hausato un po’ di bastone e un po’di carota con un giocatore chedeve ancora maturare e chepresto (salvo sorprese) certifi-cherà nero su bianco la sua vo-lontà di rimanere in viola finoal 2020.

E ADESSO? Ora tocca a MarioGomez. Non ha alternative luie non ha alternative Montellache almeno in Europa Leagueha solamente il tedesco comecentravanti di ruolo. L’unico adaver vinto una competizioneeuropea in carriera e che oradeve trascinare la Fiorentinapiù avanti possibile in EuropaLeague, a partire dal ritornodei quarti contro la DinamoKiev al Franchi domani sera.Serviranno i suoi gol e le sueurla. Quelle che l’allenatorevuole sentire in campo per ave-re una reazione immediata do-po la beffa di lunedì sera con-tro il Verona. Uscire dall’Euro-pa League e perdere il terzoobiettivo stagionale in meno didue settimane rischierebbe dirovinare la stagione e far vacil-lare le certezze nello spogliato-io e in società. In attacco ac-canto al tedesco giocherannoJoaquin e Salah, mentre Gon-zalo Rodriguez e Savic torne-ranno al centro della difesa.L’unico dubbio riguarda Pizar-ro. Se recupera (c’è ottimismo)gioca lui accanto a Borja e Ma-ti, altrimenti spazio a Badelj.

CARICA PEPITO Anche Giu-seppe Rossi, testimonial insie-me a Pasqual dei «FiorentinaCamp», fa il tifo per i suoi com-pagni di squadra: «Sono moltofiducioso per la partita, abbia-mo tutte le possibilità per su-perare il turno. Noi siamo unasquadra esperta e vogliamo ar-rivare alla fine di questa presti-giosa competizione. Le motiva-zioni non ci mancheranno». Lapartita di domani sera con laDinamo sarà diretta dallo sve-dese Eriksson. Svedesi anche iguardalinee Klasenius e Warn-mark e gli addizionali Johan-nesson e Strombergsson.

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9� In questa stagione Babacar ha realizzato nove gol, sette in campionato e due in Europa League. Non è stata un’annata fortunata per lui: l’attaccante senegalese, prima dell’infortunio con il Verona di lunedì sera, era già stato costretto a saltare sette partite, tra campionato e coppe, per problemi fisici.

Babacarchiude qui

A Montellanon resta

che Gomez1Fiorentina-Dinamo, il senegalese

col ginocchio k.o.: stagione finitaAl Franchi domani dirige Eriksson

Babacar, 22 anni, a terra dopo l’infortunio. A sinistra Vincenzo Montella

Tra A ed Europa LeagueRDomani il ritorno dei quarti

Page 17: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

17MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Candrevae LazioLa ripartenzaChampions si fa in coppia1L’esterno, partito in panchina contro la Juve, è pronto a tornare da leader col Chievo

Nicola BerardinoINVIATO A FORMELLO (ROMA)

C’ è sempre AntonioCandreva in ogni ri-partenza della Lazio.

Ma questa volta è l’esterno diTor de Cenci a dover ripartire.Da titolare dopo l’esclusioneper scelta tecnica dalla forma-zione titolare proposta sabatosera contro la Juventus. Quan-do però ha già cercato di ri-scattarsi, dopo l’ingresso in av-vio di ripresa, per inseguirequella svolta in grado di rimet-tere in corsa i biancocelesticontro la capolista. Una pre-stazione che lo ha segnalato,nel grigiore della serata lazia-le, come il migliore dei suoi.Così Candreva punta a ripren-dersi il volante della Lazio nel-la gara interna col Chievo didomenica pomeriggio. Come ègià accaduto tante altre volte

nella propria vita laziale.

GOL D’AUTORE Il 15 febbraio, aUdine, un suo gol, con cuc-chiaio dal dischetto, ha avvia-to il ciclo della 8 vittorie di fila,che si è arenato contro la Ju-ventus. Ed è stato lui il primomarcatore biancoceleste inquesto campionato (una setti-mana prima a segno col Milancon l’autorete di Alex): il 14settembre, una sua rete hasprigionato il 3-0 col Cesena.Gol nella scia delle dodici retidello scorso campionato, chelo elessero capocannonieredella Lazio, a suggello di una

leadership ormai acquisita.In questo campionato è aquota 7 reti: ciascuna in unavittoria biancoceleste.

DUELLI Domenica la Laziovuol rilanciare la sua corsaChampions, esaltata puredal duello con la Roma peril secondo posto. Contro ilChievo l’obiettivo è tornarealla vittoria. Con Candreva,questa volta dal primo mi-nuto. Anche per dare segui-to a una sua serie positiva:sempre in gol nelle ultime 4partite di campionato al-l’Olimpico (con altrettantisuccessi). Candreva è pron-to a sgommare. Anche perriprendersi quei gradi daleader che negli ultimi mesisi sono un po’ offuscati. Ed isuoi problemi sono natiproprio contro il Chievo, nello 0-0 d’andata al Bente-godi. Uno stiramento al pol-paccio lo ha messo k.o. per50 giorni. La sua stella è fi-nita in ombra anche perl’esplosione di Felipe An-derson. Parentesi: a dicem-bre, il talento di Brasilia hacominciato a splendere pro-prio quando è stato chiama-to a sostituirlo; e sabato Pio-li ha preferito consegnare lafascia destra di Candrevaad Anderson nei primi 45minuti. Nessun dualismoperché il 28enne romano eil 22enne brasiliano hannodimostrato di poter coesi-stere a suon di gol e bellepartite nella Lazio di Pioli.Ma Candreva, titolare inNazionale nell’ultima garadi qualificazione agli Euro-pei giocata (28 marzo, con-tro la Bulgaria), non vuolperdere posizioni nella La-zio che punta al ritorno inChampions dopo 8 stagioni.

OLTRE LE ASSENZE Controil Chievo servirà la sua per-sonalità oltre alle giocate diqualità, tra assist e percus-sioni in velocità. In una par-tita in cui la Lazio dovràfronteggiare assenze pesan-ti. Dagli infortuni di De Vrij,Parolo e Biglia (20 giorni distop per la distorsione allacaviglia destra) alla squali-fica di Cataldi. Come in altrimomenti difficili, Candrevaè pronto a guidare la squa-dra oltre l’ostacolo. Dome-nica, urge una ripartenzadella Lazio ma anche unaassolutamente personale.Antonio Candreva va allacarica.

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7� I gol realizzati da Candreva nelle 27 presenze totalizzate in campionato. Ogni sua rete è coincisa con una vittoria della squadra di Pioli. Sei quelle siglate all’Olimpico: contro Cesena, Sassuolo, Palermo, Fiorentina (rigore), Verona e Empoli. Ed una in trasferta, contro l’Udinese (su rigore)

Antonio Candreva, 28 anni, romano, alla Lazio dal 2012 GETTY IMAGES

Massimo CecchiniROMA

F orse c’è una sorta di geo-metria sentimentale cheavvolge l’attualità, acca-

rezzandola con la storia. Ieri in-fatti, proprio nel giorno in cuiRoma ha festeggiato 2768 annidalla sua fondazione, si è spar-sa la notizia – al netto della no-tizia, smentitissima dal club,, diun mancato rinnovo del con-tratto di Totti nel 2016 – cheuno dei romanisti storici del pe-riodo più bello tra quelli pre-statunitensi, potrebbe tornarein giallorosso, cioè in qualchemodo a casa. Si tratta di AlbertoAquilani, che a 31 anni da com-piere (a luglio), a sei anni daquando le strade si sono divise,vuole trasformare il suo addioin un arrivederci.

BIENNALE Com’è noto, il cen-trocampista fra poco più di due

mesi si svincolerà dalla Fioren-tina, con cui le trattative per ilrinnovo si sono arenate. Logico,quindi, che un giocatore del suocalibro sia stato già avvicinatoda diversi club, e tra questi c’èanche la Roma. Il d.s. Sabatiniinfatti circa un mese fa ha chie-sto informazioni all’entouragedi Aquilani, che da qualche set-timana tra l’altro ha anche cam-biato procuratore, passando dalsuo storico mentore Zavagliaad Andrea D’Amico. Inutile direcome un ritorno alla Roma sa-rebbe al momento la soluzionepiù gradita per Alberto, che tor-nerebbe a piantare di nuovo le

sue radici nel giardino di casa.Le sue richieste, tra l’altro, nonpaiono esosissime, visto che uncontratto biennale modulatocon una parte fissa e premi adobiettivi, non sarebbe impossi-bile da strappare. Non solo. Ne-gli anni scorsi, Sabatini avevacontattato il centrocampistaper sondare le possibilità di unsuo eventuale ritorno, ma gli in-gaggi elevati che aveva percepi-to in passato non consentivanoil trasferimento. La Roma perònon è la sola a muoversi, vistoche anche l’Inter e il Milan stan-no sondando il terreno, senzacontare che ci sono anche le se-duzioni offerte dall’estero, cal-cio Usa compreso. Ma Roma èRoma, è così – dopo aver dispu-tato in giallorosso 149 partitesegnando 15 reti – c’è stato iltrasferimento al Liverpool (chelo pagò 20 milioni di euro piùbonus) e successivamente i pas-saggi alla Juventus, al Milan ealla Fiorentina, non trascuran-do le 38 presenze (e 5 gol) conla Nazionale maggiore.

ASSALTO AYEW Sempre sulfronte mercato giallorosso, c’èda registrare come oggi potreb-be esserci un nuovo incontro traSabatini e Gianluca Di Carlo,procuratore di André Ayew, 25anni, attaccante del Marsiglia(ma svincolato a giugno), datempo nel mirino della Roma. Ilmanager, infatti, poche setti-mane fa è stato a Trigoria incompagnia anche di Abedi Pelè,padre dell’attaccante, che co-munque è seguito anche daclub di livello come Inter eSpartak Mosca. Il trasferimentoin giallorosso, però, sarebbegradito ad Ayew, per il quale sa-rebbe stato raggiunto un accor-do sulla base di circa tre milionidi euro a stagione. Detto chel’offensiva moscovita sembraancora più remunerativa (siparla di quattro milioni), l’ope-razione ancora non può dirsiconclusa perché Sabatini hafatto presente ai suoi interlocu-tori come la Roma, prima dichiudere un contratto del gene-re, voglia avere la certezza dientrare direttamente in Cham-pions League. D’altronde, an-che nel mondo dei parametrizero – da Mavuba, Neto e MaxiPereira per primi – la certezzadi avere un budget di spesa im-portante è fondamentale perparametrare qualsiasi mossa.Da questo punto di vista, forse,la storia di Aquilani è diversa.Perché un ritorno a casa di Al-berto, in fondo, sarebbe ancheuna scelta di cuore.

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20� i milioni (più bonus) spesi dal Liverpool nel 2009 per acquistarlo dalla Roma, con cui ha giocato complessivamente 149 partite segnando 15 gol. Dopo l’avventura inglese il centrocampista ha militato anche nella Juventus e nel Milan. Nella Nazionale maggiore Aquilani ha giocato 35 match realizzando 5 reti

La Romaguarda

al passato:ora Aquilanipuò tornare1Contatti col centrocampista in scadenza con la Fiorentina.E oggi nuovo assalto ad Ayew

Alberto Aquilani, 30 anni, in un’immagine del suo periodo romanista AP

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Page 18: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

18 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PRIMO ESONEROZeman diventa allenatore del Cagliari nell’estate 2014. La squadra fatica e dopo 16 giornate (due soli successi e 8 sconfitte) la società dopo la sconfitta interna con la Juve, decide di esonerare il boemo. Il Cagliari, proprio alla vigilia di Natale, affida la panchina a Giancarlo Zola.

FLOP ZOLA: RITORNA IL BOEMOL’avventura di Zola dura fino a inizio marzo. Dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria (e i soli 8 punti in 10 gare), il club richiama in panchina Zeman. Ma il ritorno non coincide con un cambio di passo: il Cagliari conquista un solo punto e il tecnico di dimette: «la squadra non mi segue».

LE TAPPECRISI CONTINUAE CAMBIO BIS

fLA SITUAZIONE

Giulini, gli schiaffie la difesa dei suoiNon c’è motivodi strumentalizzareCarlo Angioni

L’ addio di Zdenek Ze-man come conseguen-za dell’agguato nel ri-

tiro di Assemini? No, anziforse sì. Lo negano con fer-mezza i diretti interessati,cioè l’oramai ex allenatore(convocato ieri in Questuraper parlare di nuovo di ve-nerdì sera) e il presidentedel Cagliari, ma è difficilecredere che i quattro giornipiù tristi della già disastrosaannata dei sardi non abbia-no influito sul destino delboemo. Così come la sua rot-tura con il gruppo ultrà degliSconvolts, che domenica perla prima volta l’avevano con-testato. E lo scollamento coni leader dello spogliatoiorossoblù, Daniele Conti inprima fila, che da Zeman edai suoi giudizi («Ci hannospaventati») si era dissocia-to raccontando una versionedell’assalto diversa («È statauna chiacchierata»).

ONDIVAGO Il presidenteTommaso Giulini ieri in tele-visione ha detto che «Zemanha fatto piazze ben più catti-ve», che «sono arrivati 20-30tifosi, un numero che non sivede nemmeno in Eccellen-za» e che «il mister non è ri-masto scioccato da questoepisodio». Poi ha aggiunto:«Ho letto di schiaffi, botte,ho letto di giocatori che fan-no le ore piccole, ma così sirovinano i giocatori e la so-cietà». È giusto riconoscereche dall’estate, ovvero da

quando ha comprato il Cagliarida Massimo Cellino, Giulini hafatto tanto per riportare di nuo-vo allo stadio i cagliaritani. Sta-volta, però, l’atteggiamentodella sua società davanti ai fattidi Assemini è sembrato ondiva-go. Prima si è parlato di «con-fronto duro, dai toni accesi»(così il vicepresidente Filuc-chi); poi è stato fatto filtrare ilfastidio per l’appoggio dato agliultrà da Conti (con la fascia dacapitano dedicata agli Sconvol-ts) e Cossu (storicamente mol-to legato alla curva Nord); infi-ne ieri Giulini stesso ha addirit-tura parlato di «strumentaliz-zazione» e ha aggiunto: «Contiè stato sbattuto sui giornali co-me connivente con i tifosi: unoche sulla fascia ha i nomi dei fi-gli e lo scudetto vinto dal Ca-gliari. È facile fare la lotta allaviolenza con i titoli sui giorna-li». Una difesa presidenzialed’ufficio, dovuta forse alle pres-sioni ambientali. Ma che nonpuò non stonare. E che dimo-stra la difficoltà delle società ditenersi a distanza da un certotipo di tifo.

DATO OGGETTIVO Connivenzao meno, è un dato di fatto checontro il Napoli Conti abbia in-dossato la fascia da capitanocon al centro il simbolo degliSconvolts: era successo altrevolte, è vero, ma farlo due gior-ni dopo essere stati aggrediti eminacciati dagli ultrà non è sta-to certo un bel gesto. Conniven-za o meno, è un dato di fatto an-che che Conti e Cossu (quest’ul-timo ha il simbolo degli Scon-volts tatuato nel polpacciodestro), entrambi bandiere ros-soblù con il contratto in scaden-za, abbiano guidato l’aggres-sione a un nostro collega nellapancia del Sant’Elia, domenicasera dopo la sconfitta con il Na-poli, solo perché ha raccontatoil retroscena delle botte di Asse-mini. Insieme a loro uno dei piùcaldi era Dessena. Il centro-

campista non è uno dei prota-gonisti della dolce vita che

avrebbe scatenato l’ira ul-trà, e sarà molto probabil-mente il capitano del Ca-gliari in Serie B, l’annoprossimo, però non ha fat-to una bella figura. Sono

tutti dati oggettivi, davantiai quali è difficile parlare di

«strumentalizzazione».© RIPRODUZIONE RISERVATA

Zeman lascia«Mi dimettoForse cosìil Cagliaripuò salvarsi»1Il tecnico: «La squadra non mi segue, l’assalto ultrà non c’entra»Adesso tocca al duo Festa-Suazo

Tommaso Giulini, 37, patron del Cagliari dal 2014 LAPRESSE

Mario FrongiaCAGLIARI

«M i dimetto, non misento più utile allasquadra». Cala il

sipario e una piccola smorfia appare sul volto da capoCheyenne. Zdenek Zeman la-scia il Cagliari. Due capitoli, ilprimo con 12 punti in 16 gare,0,75 di media a partita, e il se-condo, nel post Zola, con unpunto in 5 match, chiudono Ze-manlandia in Sardegna. I sardiora affideranno la disperatamissione salvezza al tris Festa-Suazo-Aragolaza, tutti già nellegiovanili cagliaritane. Il boemoriannoda i fili. «Abbiamo co-minciato con buone prestazionie tanta sfortuna. Adesso siamosolo sfortunati. Perché sonotornato? Ero convinto cheavremmo potuto fare bene, co-sa dimostrata con l’Empoli. Poisono arrivate altre prove nonsoddisfacenti».

LA VERITÀ Nella club house diAssemini, prestata con fair playdal club di Giulini, ronzanomacchine fotografiche e teleca-mere. Il tecnico precisa: «Nonmi importa più di tanto il risul-tato, ma le difficoltà di espri-mersi in campo. Credo che que-sta squadra possa ancora farce-la ma, viste le prestazioni, non

con me». Zeman snocciola ilsuo mantra: «La domenica vo-glio vedere quello che si provain settimana. Non è stato così,ma non ci sono altri problemi.Mi dispiace aver deluso i tifosi,ho cercato di fare il mio massi-mo ma non ci sono riuscito». Sifa memoria. L’elenco, tra pali egol falliti di un soffio, più altriincassati nei minuti di recupe-ro, è lungo. Si torna al matchclou con l’Empoli, 1-1 con il pa-ri ospite sui titoli di coda: «Da lìin poi non siamo riusciti a espri-merci. Non rimprovero l’impe-gno e non siamo la squadra piùforte del campionato. Ho sem-pre detto che per competere cisarebbe servita la massima or-ganizzazione di gioco. Ma ci èmancata». Nel flash back nonmanca il «caldo» faccia a facciacon gli ultrà: «L’episodio di ve-nerdì non ha nulla a che fare con la mia scelta. Anche altroveho vissuto cose simili. Questisono tifosi che allontanano lefamiglie». Si torna sul gruppo:

«Ho parlato con i ragazzi. Direche la squadra non mi seguepiù è sbagliato, direi che nonriesce a seguirmi». Il boemo ri-lancia. «La rosa non è scarsa. Lofosse, non avrebbe vinto a Mila-no con l’Inter e a Empoli, némesso in difficoltà Samp, Milane Napoli all’andata. La salvez-za? Sono il solo a crederci: daun mese ci date retrocessi».Emerge qualche dettaglio. Ilboemo spiega: «Non è vero cheMpoku avrebbe chiesto di nongiocare con il Napoli. Le dimis-sioni? Una mia decisione, a di-cembre ha scelto la società».Arriva il quesito sugli errori.«Qualche formazione l’ho sba-gliata, ma per decidere al me-glio». Si parla di giovani e sena-tori: «Tradimenti? Non esisto-no. Se a qualche bandiera avetedato 4 e mezzo vuol dire chenon ha reso come ci si aspetta-

va. Il presidente? È dispiaciuto,specie per la posizione in classi-fica. Le mia scelta è anche unascossa per aiutare la squadra. IlCagliari, che continuerò a se-guire, deve giocare fino alla fi-ne, ha i mezzi per farcela».

IL PRESIDENTE Anche Tomma-so Giulini è tornato sulle dimis-sioni del tecnico: «Sono moltoamareggiato. È l’ennesimo fal-limento di questa travagliatastagione. Il mister mi ha spiega-to le sue ragioni. È evidente chele ultime partite non l’hannosoddisfatto». Si parla di bilan-cio. Giulini non si nasconde:«Scegliendo uno come Zemantutto poteva essere più bello,ma così non è stato. Al primoanno una scelta più conserva-trice sull’allenatore poteva es-sere più opportuna».

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21� I punti in classifica del Cagliari. Con Zeman ne ha conquistati 13 (12 nel primo giro e uno solo dal ritorno di marzo). Gli altri 8 li ha ottenuti con Zola

Zdenek Zeman, 67 anni, domenica al Sant’Elia, ultima uscita in rossoblù ANSA

CHI ARRIVA

Suazo dovrà far gol da allenatorePanchina da dividere con Festa1Il club ha deciso di affidarsi alle risorse interne: l’honduregno dirigeva i Giovanissimi, l’ex difensore gli Allievi

Gianluca Festa e David Suazo

ASSEMINI (CAGLIARI)

D al vate del 4-3-3 al duoSuazo-Festa. Il Cagliaricerca dignità e gioco per

le ultime sette partite e si affidaai prodotti di casa. L’hondure-gno era infatti alla guida deiGiovanissimi regionali, mentre

l’ex difensore centrale di Inter eRoma, seguiva gli Allievi nazio-nali. Per i tifosi rossoblù, amorimai sopiti. Re David è nella sto-ria, dietro Riva, con 94 gol in255 partite con la maglia deiquattro mori. Dal 1999 al 2007,la «pantera» ha deliziato i soste-nitori rossoblù con progressio-ni e reti di straordinaria poten-za. Tanto che Cellino fu abilissi-mo nel suscitare un’asta con In-ter e Milan. Lo prese la societàdi Moratti per 18 milioni di eu-ro. Un bel colpo, ma alla cortedi Mourinho, Suazo, tra infor-tuni e moduli che poco gli siadattavano, non si integra almeglio: 28 gare e 8 gol. Ci sarà

prima il Benfica, poi il rientroin Italia. A fine carriera, l’in-gresso nei quadri tecnici delsettore giovanile del Cagliari.

LO STAFF Da ieri, è il primo col-laboratore tecnico di GianlucaFesta. Quest’ultimo, 182 parti-te e 2 reti in tre distinte tappecagliaritane dall’86 al 2004,anno della promozione in A conZola capitano, è al timone dellaprima squadra «fino al terminedella stagione». Lo staff preve-de il collaboratore tecnico Gu-stavo Aragolaza (ex preparato-re dei portieri della Primaverarossoblù), il preparatore atleti-co Gianfranco Ibba, figura sto-rica del club, e l’allenatore deiportieri Giomaria Ruiu. Insom-ma, scelte dettate dalla logicadel momento. Ma con quel filorosso(blù) tanto caro alla ge-stione del presidente Giulini.

m.fr.

LA GAZZETTA CON IL COLLEGA

Le minacce intollerabilie la solidarietà a Velluzzi� I giornalisti della Gazzetta dello Sport sono schierati al fianco di Francesco Velluzzi.Il nostro collega, sabato e domenica inviato a Cagliari, ha raccontato quel che ha visto e le notizie raccolte. Conrigore e chiarezza, con professionalità e attenzione. Perché queste sono le regole del giornalismo, e la Gazzetta non le ha mai tradite.

I giornalisti della Gazzetta dello Sport non tollerano nessuna intimidazione, nessun sussurro e nessun gesto vagamente minaccioso. Nulla può cambiare il nostro modo di lavorare o di gestire le notizie. Per questo tutti

insieme denunciamo il comportamento di alcuni giocatori e - ci spiace - la reazione della società Cagliari. Non è un reato raccontare la verità, e se verità non fosse c’è una lunga serie di strumenti civili e di luoghi per discutere di tutto. Ma nessun giornalista della Gazzetta può essere minacciato, verbalmente o fisicamente. Francesco Velluzzi ha la solidarietà della redazione, che crede soltanto nei valori dello sport e della legalità, del confronto e del rispetto. Altre motivazioni ed altri mezzi non ci appartengono ma siamo pronti a combatterli in ogni sede e con ogni mezzo lecito e legale.

La redazione della Gazzetta

Serie AR

Page 19: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

19MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Francesco Ceniti

C’ è la firma di Anto-nio Conte sul nuo-vo memoriale in-

viato al pm Roberto di Martino,titolare dell’inchiesta sul calcio-scommesse. Il c.t. ha preso (insenso metaforico) carta e pennaper spiegare la sua verità sullecontestazioni mosse dalla Pro-cura di Cremona. L’ex tecnicodella Juve è indagato per frodesportiva: due gare nel mirino,entrambe legate al periodo nelquale sedeva sulla panchina delSiena. Secondo gli inquirenti imatch del 2011 di Novara (2-2)e a Bergamo con l’AlbinoLeffe(1-0) furono combinati anche per favorire scommesse illegali.E per la Procura Conte avrebbepartecipato al reato.

Conte scrive al pm«Non ho mai saputodi gare combinate»

GIUDICE SPORTIVO

Dodici giocatorifermati un turno� Dodici giocatori squalificati per una giornata: Longo e Rossettini (Cagliari), Mudingayi (Cesena), Birsa e Meggiorini (Chievo), Medel (Inter), Marchisio (Juventus), Cataldi (Lazio), Maggio (Napoli), Jajalo (Palermo), Astori (Roma), Bruno Fernandes (Udinese). Multa di 25mila euro all’Inter per lanci di oggetti dai tifosi.

EURO 2016

Croazia-Italiaa Spalato senza tifosi� Su decisione Uefa, la partita di qualificazione agli Europei tra Croazia e Italia, in programma il 12 giugno, si giocherà a porte chiuse a Spalato e non a Zagabria.

UNDER 20

Quattro Nazioni,l’Italia chiude 2a

� (fr.o.) Si chiude con un buon 2° posto, alle spalle della Polonia, il Quattro Nazioni dell’Italia U20: ieri a Frosinone battuta 2-1 la Germania, con gol di Garritano e Gagliardini.

TORNEO DI ABANO

Da oggi 24a edizioneApre Padova-Ajax� Inizia oggi con Padova-Ajax (ore 19.15) il 24° Torneo di AbanoTerme (Pd) per Esordienti. Inter (campione in carica), Juve, Milan, Napoli, Roma e Atalanta le italiane favorite, Chelsea, Psg, Leverkusen, Cska Mosca, Ajax e Brugge le star estere. Domenica la finale.

TACCUINO

1Il c.t. firma un memoriale inviato a Cremona: «Io sicuro della mia archiviazione, ma se dovesse

esserci un processo, allora si faccia subito»

LA DIFESA Gli avvocati dellaFedercalcio (in particolareFrancesco Arata) nelle ultimesettimane avevano preso con-tatti con il pm nel tentativo dievitare un possibile rinvio agiudizio. Proprio per questa ra-gione i legali avevano deposi-tato un memoriale nel quale sirespingevano in punta di dirit-to le accuse a Conte. In partico-lare si faceva notare comel’eventuale conoscenza dellacombine (da provare, comun-que) per la gara di Bergamo daparte del c.t., come hanno rac-contato al pm il pentito FilippoCarobbio e il portiere Ferdi-nando Coppola, sarebbe avve-nuta a cose fatte con Conte cheavrebbe «subito» la decisionedei giocatori. In sostanza nes-sun reato penale, ma al massi-mo un’omessa denuncia, giàpagata dal tecnico in sede spor-tiva con una squalifica di 4 me-si. Gli avvocati avevano anchechiesto un interrogatorio aCremona: Conte avrebbe cosìpotuto spiegare direttamente ifatti. Ma negli ultimi giorniqualcosa è cambiato.

RUMORE MEDIATICO La Procu-ra per l’arrivo di Conte aveva in-dicato agli avvocati due possibilidate entro aprile, ma il percorsoal momento si è arenato. Forsela Figc pensava a un luogo diver-so da Cremona per evitare laressa dei giornalisti e l’esposi-zione mediatica (anche all’este-ro) causata da un interrogatoriodel c.t. italiano. In ogni caso sa-rebbe stato difficile tenere co-perta la notizia. Ecco perché lo

stesso Conte ha rotto gli indugi eper superare l’ impasse ha scrit-to al pm.

«SONO INNOCENTE» Nel me-moriale il tecnico ribadisce latotale estraneità ai fatti conte-stati: sottolinea di non esseremai stato informato dai suoi gio-catori di un accordo preso congli avversari (accordo che è sta-to confermato al pm anche daigiocatori dell’AlbinoLeffe chehanno incontrato i colleghi delSiena, alla vigilia del match,fuori dall’albergo dove erano inritiro) e solo dopo l’avvio dell’in-chiesta si era reso conto di quel-lo che era accaduto alle sue spal-le. Conte ribadisce la totale fidu-cia nella magistratura e si dicesicuro di una archiviazione del-la sua posizione, ma se dovessearrivare il rinvio a giudizio (trafine maggio e inizio giugno) e ilsuccessivo accoglimento, chie-de anche che il processo si facciasubito. Non è una richiesta ca-nonica di rito abbreviato, ma ilsenso è quello.Di Martino valu-terà con attenzione il materialee poi deciderà: il risultato della«partita» di Conte non è definitoin un senso o nell’altro.

TOCCA A DONI Intanto prose-gue il lavoro della Procura: en-tro maggio si tirerà un riga, poici saranno le richieste per circa60 indagati (giocatori, dirigentie tecnici). Oggi a Cremona ritor-na Cristiano Doni: l’ex capitanodell’Atalanta sarà interrogato edovrà spiegare la chat con San-toni nella quale si parla della ga-ra di Crotone. Per gli inquirentic’è stato un tentativo di combi-ne: le parole di Doni hanno por-tato Stefano Colantuono e il d.s.Zamagna nel registro degli in-dagati. Ora dalle risposte di Do-ni dipende il loro futuro proces-suale e anche quello dell’Atalan-ta (a rischio deferimento sporti-vo).

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RL’allenatore respinge le accusedel pentito Carobbio e del portiere Coppola

ROggi sarà sentito Doni: dovrà spiegare la chat con Santoni su Crotone-Atalanta

CalcioscommesseRIl caso

INDAGATO� Antonio Conte, 45 anni, è il c.t.della Nazionale dall’agosto 2014.A Cremona è indagato per frode

sportiva: nel mirino le gareNovara-Siena e AlbinoLeffe-Siena

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20 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 73 31 22 7 2 59 15

LAZIO 58 31 18 4 9 58 30

ROMA 58 31 15 13 3 42 23

NAPOLI 53 31 15 8 8 53 37

SAMPDORIA 50 31 12 14 5 38 31

FIORENTINA 49 31 13 10 8 43 35

GENOA 44 31 11 11 9 43 36

TORINO 44 31 11 11 9 36 33

MILAN 43 31 10 13 8 44 37

INTER 42 31 10 12 9 46 37

PALERMO 41 31 10 11 10 44 45

SASSUOLO 36 31 8 12 11 37 46

CHIEVO 36 31 9 9 13 23 32

VERONA 36 31 9 9 13 37 54

UDINESE 35 31 8 11 12 34 42

EMPOLI 34 31 6 16 9 32 38

ATALANTA 30 31 6 12 13 27 42

CESENA 23 31 4 11 16 28 53

CAGLIARI 21 31 4 9 18 35 61

PARMA (-7) 13 31 5 5 21 26 58

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 25 APRILEUDINESE-MILAN ore 18 (0-2)INTER-ROMA ore 20.45 (2-4)DOMENICA 26 APRILE, ore 15ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 (0-0)GENOA-CESENA (3-0)LAZIO-CHIEVO (0-0)PARMA-PALERMO (1-2)TORINO-JUVENTUS (1-2)VERONA-SASSUOLO (1-2)FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 (4-0)NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45 (1-1)

PROSSIMO TURNO

MAGICAMENTEdi MARCOGUIDI

FANTACALCIOO REALTÀ?NON CAMBIA POI TANTO...

J uventus dominatrice,Lazio seconda, Parma, Cesena e

Cagliari praticamente già retrocessi, con l’Atalanta quart’ultima a distanza di sicurezza. A prima vista sembra la normale classifica della Serie A, ma l’apparenza inganna. In realtà ci stiamo riferendo alla classifica per rendimento di squadra al fantacalcio. Il calcolo è facile: ogni domenica prendiamo il Magic voto medio dei giocatori di una squadra e lo sommiamo a quello degli altri turni. Per esempio, la Magic pagella media di un giocatore della Juve contro la Lazio è stata 6,8:valore più alto di questa 31a giornata. In totale la squadra di Allegri totalizza 202,11 punti, la Lazio 196,22. Se per lo Scudetto e le retrocessioni calcio e Magic vanno di pari passo, diverso il discorso sul terzo posto. Con 192,67 punti c’è infatti a sorpresa il Genoa, seguito da Samp e Palermo. E la Roma? Solo 6a con 190,37 punti. I voti spesso si basano sulle attese e la squadra di Garcia ha indubbiamente deluso. Mai quanto però Inter e Milan, che anche alla Magic sono lontanissime dalle prime posizioni. E non è solo fantacalcio...

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Sandro PiovaniPARMA

P arma all’asta, il giudi-ce Pietro Rogato hadato il via libera alla

vendita «... che avverrà conprocedure competitive eprevede la raccolta di offer-te vincolanti entro il 6 mag-gio. Il prezzo base è fissatoin 20 milioni. Qualora, en-tro il termine indicato, nonvenissero presentate offertevalide, nuove procedure digara potranno essere effet-tuate - in successione - neigiorni 12, 18, 22 e 28 mag-gio», recita il comunicatoufficiale pubblicato dal sitodel club. E il ribasso, a ogniasta andata deserta, sarà del 25%. Questo significache, partendo dai 20 milio-ni della prima asta, si arri-verà eventualmente a uncosto finale del club di pocopiù di sei milioni per il gior-no dell’ultima chiamata.Quando, probabilmente, siconoscerà l’effettivo desti-no del Parma: venduto al-l’asta o cancellato dal calcioprofessionistico. Quindi Se-rie B oppure D. Chi sarà in-teressato ad acquistare ilParma, probabilmente conla collaborazione dei cura-tori fallimentari Anedda eGuiotto potrà impegnarsi atrattare con giocatori e staffla riduzione del debito

sportivo, una condizione chesembra necessaria e indispen-sabile per arrivare a una con-clusione positiva dell’asta. Iltutto si deve realizzare in me-no di un mese. A chi è interes-sato verrà messo a disposizio-ne un data-room.

MANENTI Ieri intanto sempreal Tribunale di Parma si è tenu-ta l’udienza pre-fallimentaredi Eventi Sportivi, la control-lante del Parma che fa capo aGiampietro Manenti (non pre-sente) e che detiene (per ora)la proprietà del centro sporti-vo di Collecchio. Palmieri, le-gale di Manenti, ha chiestol’incompetenza territoriale delTribunale di Parma (la societàha sede a Brescia): il giudiceRogato si è riservato di decide-re

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Iago Falque, 25 anni LAPRESSE

Magic +3RCampionato

VERONA In panchina per lo spazio di un inverno. Rafael è uscito di scena, e dalla porta del Verona, a dicembre. Guai fisici a condizionarlo, noie muscolari prima e disturbi a una spalla dopo. Si fa largo Francesco Benussi e il posto è suo. Quando Rafael si rimette in forma, di spazio non ce n’è più, la maglia da titolare è da riconquistare. Il ritorno – eccezion fatta per la «rumba» di gol incassata a Torino, in quattro giorni con la Juventus a gennaio, tra Coppa Italia e campionato – con l’Inter. Ma è con la Fiorentina che scatta la nuova consacrazione per lui che è all’Hellas dal 2007, e che al Franchi ha toccato le 296 presenze in gialloblù. Prestazione «monstre», con la gemma del penalty respinto ad Alessandro Diamanti ad anticipare il blitz targato Obbadi che significa, di fatto, salvezza per il Verona. E Rafael che rivela: «Avevo studiato Diamanti, dopo che mi aveva segnato dal dischetto quando era a Bologna. Mi sono preparato, vedendo i filmati che ci prepara il nostro scout sul mio iPad. Per guardarli nemmeno ho dormito», sorride lui. Con l’Hellas è arrivato a lambire la caduta in C2 e il rischio della sparizione, è risalito in B, è stato promosso in A. Il contratto è in scadenza il 30 giugno 2016, il prolungamento è possibile. Rafael, intanto, dice: «Dedica? Ai miei compagni di squadra e ai tifosi: ho sempre sentito il loro sostegno quando ero fuori. Ma le scelte di Mandorlini le accetto, le ho capite».

Matteo Fontana

VERONA

Super Rafael«Il rigore?Ho studiato...»

PARMA

Via libera all’astaIl prezzo basefissato a 20 milioni

Roberto Donadoni, 51 anni LAPRESSE

Massimo Ferrero, 63 anni, presidente della Samp ANSA Paulo Sousa, 44 anni, allenatore del Basilea EPA

Nuova SampdoriaEntra Ruggeri jr,ora Paulo Sousa? 1Poltrone e panchina: Ferrero si muove e l’expresidente dell’Atalanta farà parte del Cda

Filippo Di ChiaraFilippo Grimaldi

L’ anello di congiunzionefra Alessandro Ruggeri,classe ‘87, ventotto anni

da compiere il prossimo 26maggio (in un futuro moltoprossimo destinato ad entrareufficialmente nella Sampdoriadi Massimo Ferrero), e il mon-do blucerchiato, è il direttoresportivo Carlo Osti, che ben co-nosce Bergamo, per il suo pas-sato da calciatore e per il perio-do vissuto da d.s. anche duran-te la presidenza di Ruggeri jr(fu il più giovane della A), fra il2008 e il 2010.

OLTRE CONFINE Non è solol’Atalanta che li unisce. Esisteun’affinità caratteriale fra idue — ottime persone, il calcioviene dopo —, altro elementoimportante per rinsaldare unvecchio sodalizio sotto il cieloblucerchiato. Poco importa sela conoscenza di Ruggeri conMassimo Ferrero è storia sol-tanto di qualche mese fa. Ales-sandro è diventato uomo infretta, perché così ha deciso il

destino. Ma, abbandonatal’Atalanta, gli è rimasta addos-so la voglia di calcio. Il resto èstoria recente. Non è stato an-cora deciso con quale ruoloRuggeri entrerà a Corte Lam-bruschini, ma è lecito pensareche il suo raggio d’azione po-trebbe essere indirizzato versoil mercato estero.

L’AMICO PAULO SOUSA Nuovomembro del CdA o vicepresi-dente (al momento sembra piùplausibile la prima opzione),verrà deciso in un Consiglio diAmministrazione in program-ma a fine mese. Attenzione,

però: sostenere l’equazione«Ruggeri alla Samp ugualePaulo Sousa nuovo allenatore»equivarrebbe a sminuire il va-lore dello stesso Ruggeri (im-pensabile che il club lo vogliasolo per questo motivo) e delladirigenza blucerchiata dall’al-tra. Certo, durante la sua espe-rienza nerazzurra, Ruggeri (inquesti giorni a Genova) avevacreato un legame personaleforte con lo stesso Paulo Sousa,il quale oltre cinque anni fa erastato a Zingonia per seguire illavoro della squadra dei Rug-geri. L’amicizia è rimasta, mada qui a considerare già chiusol’affare-allenatore il passo èlungo. Le valutazioni sarannocollegiali, ed un peso notevoleavrà anche la relazione dellostesso Osti. Ferrero, questa in-vece è una certezza, consideraprioritario affidarsi a un nomealtisonante per proseguire nel-l’internazionalizzazione dellaSamp versione Europa League.Le prossime settimane, ed i ri-sultati da qui ad inizio maggio,avranno un ruolo fondamenta-le nella tempistica per la sceltadell’erede di Mihajlovic.

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Alessandro Ruggeri, 27 FOTOGRAMMA

MARCATORI18 RETI Tevez (2, Juventus).16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan).15 RETI Toni (3, Verona).13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo).12 RETI Quagliarella (3, Torino).11 RETI Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (Udinese).10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio).9 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese).8 RETI Maccarone (1, Empoli); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).7 RETI Denis (3, Atalanta); Paloschi (Chievo); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).

Page 21: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

21MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATTACCANTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM801 AGUIRRE (UDI) 0 5,75 4 5 0 0 5,25 0 0/1803 AMAURI (TOR) 0 5,97 12 19 0 1 5,88 0 0/3805 BABACAR (FIO) 0 7,17 17 20 0 7 6,17 1 0/2807 BARRETO P. (TOR) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0809 BELFODIL (PAR) 10 5,7 11 21 7 1 5,6 0 0/3810 BELOTTI (PAL) 5,5 6,65 19 31 6 5 6,02 1 0/2912 BENTIVEGNA (PAL) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0812 BERARDI (SAS) 8,5 7,33 29 26 6 11 6,27 4 1/11905 BERGESSIO (SAM) 0 5,96 12 18 0 1 5,71 0 0/0813 BERNARDESCHI (FIO) 0 5,9 4 5 0 0 5,8 1 0/1907 BIANCHI (ATA) 0 5,47 5 17 0 0 5,5 0 0/1814 BOAKYE (ATA) 0 5,91 8 18 0 3 5,5 0 1/2919 BONAZZOLI (INT) 0 5,75 3 3 0 0 5,75 0 0/1815 BORRIELLO (GEN) 0 5,7 5 6 0 0 5,9 1 0/1816 BOTTA (CHI) 6 5,71 6 15 6 0 5,89 0 1/3817 CALLEJON (NAP) 10 7,03 25 31 7 11 5,92 2 0/1916 CAPPELLUZZO (VER) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0819 CERCI (MIL) 0 6,05 20 14 0 1 5,55 2 0/0917 CODA M. (PAR) 6,5 6,59 6 15 6,5 2 6,25 1 0/1928 COP (CAG) 0 6,17 11 9 0 1 5,75 0 0/1823 DEFREL (CES) 6 6,61 17 27 6 6 5,98 2 0/6824 DENIS (ATA) 9 6,1 19 30 6 7 5,55 0 0/4825 DESTRO (MIL) 6 6,66 21 26 6 7 5,8 0 0/4826 DI NATALE (UDI) 6,5 7,6 31 28 6,5 11 6,23 4 0/4827 DJORDJEVIC (LAZ) 0 7,08 9 20 0 7 5,95 1 0/1922 DJORDJEVIC L. (SAM) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0828 DJURIC (CES) 0 5,93 9 23 0 2 5,66 1 0/2935 DOUMBIA (ROM) 0 4,7 16 6 0 0 4,7 0 0/0829 DYBALA (PAL) 8 8,02 32 30 7 13 6,53 7 0/3830 EDER (SAM) 5 7,19 26 29 5 9 6,26 2 0/4923 EL HAMDAOUI (FIO) 0 7,5 4 3 0 1 6 0 0/1831 EL SHAARAWY (MIL) 0 6,43 7 15 0 1 6,07 3 0/2932 ETO'O (SAM) 6 6,8 23 11 6 1 6,35 2 0/1915 FARES (VER) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0908 FARIAS (CAG) 5 6,04 10 23 5 4 5,65 0 0/6929 FERNANDINHO (VER) 0 6 5 2 0 0 6 0 0/0833 FLOCCARI (SAS) 0 6,11 12 23 0 2 5,78 0 0/0834 FLORO FLORES (SAS) 6 5,9 11 23 6 1 5,82 0 0/4835 GABBIADINI (NAP) 10 7,56 26 26 7 11 6,21 2 0/5925 GEIJO (UDI) 6 6,42 5 9 6 1 5,83 0 0/0837 GERVINHO (ROM) 0 6,45 14 20 0 2 6,05 2 0/1838 GHEZZAL (PAR) 6 5,73 5 13 6 0 5,71 0 0/0931 GILARDINO (FIO) 6 5,83 17 7 6 0 5,67 1 0/0841 GOMEZ M. (FIO) 0 6,03 16 18 0 4 5,61 0 0/3842 GOMEZ T. (VER) 5,5 6,4 13 22 6 3 6 2 0/5934 HARASLIN (PAR) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0844 HIGUAIN (NAP) 6,5 7,27 31 30 6,5 13 6,1 4 0/4846 IBARBO (ROM) 5 6,37 6 17 5 2 6,03 2 1/4847 ICARDI (INT) 6 7,8 33 29 6 16 6,05 3 0/4848 INSIGNE (NAP) 6,5 6,46 5 14 6,5 1 5,96 3 0/0849 ITURBE (ROM) 4,5 6 14 20 4,5 1 5,84 1 0/2924 JOAO SILVA (PAL) 0 5 4 1 0 0 5,5 0 0/1850 KEITA B. (LAZ) 5,5 5,79 11 19 5,5 0 5,88 0 0/3851 KLOSE (LAZ) 5 7,28 27 28 5 10 6,02 3 0/3853 LJAJIC (ROM) 5,5 6,89 20 29 5,5 8 6,06 2 0/1854 LLORENTE (JUV) 0 6,24 18 26 0 5 5,64 0 0/0855 LONGO (CAG) 4 5,44 8 22 4,5 0 5,56 0 0/4856 MACCARONE (EMP) 9,5 7,02 23 28 6,5 8 6,07 4 0/3914 MAKIENOK (PAL) 0 5 3 4 0 0 5 0 0/0857 MARILUNGO (CES) 0 6,62 4 8 0 1 6,25 0 0/0858 MARTINEZ (TOR) 5,5 5,94 9 19 5,5 2 5,56 0 0/0859 MATRI (JUV) 6 7,08 12 18 6 7 5,97 3 0/2860 MAXI LOPEZ (TOR) 5,5 6,35 16 25 5,5 4 5,8 1 0/1861 MCHEDLIDZE (EMP) 0 5,93 8 21 0 1 5,75 0 0/2862 MEGGIORINI (CHI) 7,5 6,42 16 25 7 3 6,06 4 0/8863 MICHU (NAP) 0 5,5 3 3 0 0 5,67 0 0/1911 MONCINI (CES) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0864 MORATA (JUV) 6,5 7,06 23 25 6,5 7 6,27 1 1/4865 MURIEL (SAM) 5,5 6,53 12 20 5,5 3 5,88 2 0/1867 NIANG (GEN) 6 7,04 13 16 6 4 6,23 1 0/3868 NICO LOPEZ (VER) 0 6,68 14 20 0 5 5,82 1 0/3869 OKAKA (SAM) 5,5 6,45 17 29 6 4 6,07 2 0/6870 PALACIO (INT) 6,5 6,48 24 28 6,5 6 5,74 4 0/1871 PALLADINO (PAR) 0 5,94 8 16 0 2 5,5 1 0/1872 PALOSCHI (CHI) 5 6,52 19 30 5 7 5,87 1 0/2918 PANICO (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0874 PAVOLETTI (GEN) 0 6,1 9 14 0 2 5,85 0 0/2875 PAZZINI (MIL) 0 5,62 12 19 0 1 5,38 0 0/0876 PELLISSIER (CHI) 10 7,16 18 21 7 5 6,19 0 0/0877 PEREA (LAZ) 0 5,5 5 3 0 0 5,5 0 0/0936 PERICA (UDI) 0 5,17 6 4 0 0 4,75 0 0/1878 PINILLA (ATA) 0 6,52 16 22 0 6 5,92 1 1/6927 PODOLSKI (INT) 0 5,32 13 11 0 0 5,32 0 0/0880 POZZI (CHI) 0 5,75 4 3 0 0 5,5 0 0/0933 PUSCAS (INT) 0 5,5 1 3 0 0 5,5 0 0/0881 QUAGLIARELLA (TOR) 9 7,48 29 30 6 12 6,3 1 0/3886 RODRIGUEZ (CES) 5,5 6,5 12 20 5,5 4 5,84 0 0/3910 ROSSETI (ATA) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0887 ROSSI (FIO) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0890 SANABRIA (ROM) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0892 SANSONE N. (SAS) 6 6,54 19 28 6 5 5,96 3 1/2893 SAU (CAG) 5 6,64 15 22 5 5 5,95 1 0/2921 SAVIOLA (VER) 0 6,31 9 11 0 1 5,81 1 0/1920 SERENI (SAS) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0895 SUCCI (CES) 5,5 6,7 6 7 5,5 2 5,7 0 0/2896 TAVANO (EMP) 0 5,93 11 24 0 2 5,62 1 0/1897 TEVEZ (JUV) 10 8,52 41 28 7 18 6,68 3 0/5898 THEREAU (UDI) 6,5 6,81 20 30 6,5 9 5,97 0 0/3899 TONI (VER) 6 7,48 33 31 6 15 6,19 2 0/2900 TOTTI (ROM) 8,5 7 22 22 5,5 6 6 4 0/4901 TOUNKARA (LAZ) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0930 VERDE (ROM) 0 6,5 3 7 0 0 6,1 2 0/0903 ZAPATA D. (NAP) 6 7,54 18 18 6 6 6,15 1 0/2904 ZAZA (SAS) 5,5 6,65 17 24 5,5 8 5,81 1 0/10

CLASSIFICA SETTIMANALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 STASI MICHELE BA JARNI 89,52 NARDI FABRIZIO PR MACCHIA 7 88,53 PALMISANO NINO BA NINOTURI5 88,54 SERENA MARCO PC SEREAL CAMPEON 20 88,55 SCUTTARI LUCA TV SCOMETTIAMO CHE VINCO?41 88,56 RM MENO PRETI IN PRATI 88,07 PERESSONI GIAN PAOLO UD ORZANO 092 88,08 RECENTI LUIGI MARIO BG MAGIC PATACA 87,59 REMIGI BRUNO PG WHISKY100 87,510 RECCHI STEFANO PG STEFCIN 40 87,511 PERESSONI GIAN PAOLO UD ORZANO 493 87,512 VENTURA BRUNO UD F99 87,513 NICLI LEOPOLDO PG REAL60 87,014 TRAVAGLINI ANDREA BO ZEUS 5 87,015 DANTE TIZIANO MB #MASSIVEATTACK 14 87,016 BERNABEI PIETRO LT ISPANICO350 87,017 MIGNOSA SEBASTIANO SR DIAMANTINO 168 87,018 REMIGI BRUNO PG WHISKY94 86,519 DI CONZA GERARDO AV GIGI 303 86,520 COVIELLO GIANLUCA TA AVANTI TUTTA! 58 86,5

CLASSIFICA GENERALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI S1 2318,52 RUSSO FRANCESCO NA I PEZZETTONI 11 2311,53 MILO LUCA NA LUIGI O' CAPITAN 94 2311,04 DELAIDINI DUILIO BS DODO'S BROTEHERS 2309,55 BIANCOFIORE DONATELLO BA SEREDONA LAF 196 2309,06 PRATICI FRANCESCO MS GAVEDO 4 2305,07 TRAVAGLINI ANDREA BO TEROLDEGO 2 2304,58 RECCHI STEFANO PG STEFCIN 57 2304,59 RUSSO SALVATORE CE BOB8 2304,010 REMIGI BRUNO PG WHISKY183 2303,511 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI U 2303,512 SPIONE FLAVIO RM COACHFLA212 2302,013 ROSSI ROBERTO BS BEAND14 2300,514 PEDRINI DAVIDE VA G & D TEAM 28E 2299,515 PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO SO MARE&MONTI88 2298,516 BARANI WALTER MO WALCAGLIARI 2297,517 RUSSO GIUSEPPE CL TEX DEL LAF GEN 24 2297,518 DELAIDINI DUILIO BS DODO'S REVENGE 2296,019 BIANCOFIORE DONATELLO BA SEREDONA LAF 121 2295,520 RABBIA MARCO TO ATLETICO DAN.ANN.ALI 2295,0

31aGIORNATA

PORTIERI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM101 ABBIATI (MIL) 0 5,12 4 9 - -7 6 0 0/0102 AGAZZI (MIL) 0 0 2 0 - 0 0 0 0/0103 AGLIARDI (CES) 6,5 5,25 6 4 6,5 -4 6,25 0 0/0104 ANDUJAR (NAP) 6 5,06 5 8 6 -7 5,94 0 0/0105 AVRAMOV (ATA) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0175 BAJZA (PAR) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0106 BARDI (CHI) 0 5,25 4 9 - -15 6,17 2 0/0107 BASSI (EMP) 0 3,25 4 4 - -10 5,75 0 0/0109 BENUSSI (VER) 0 4,36 6 14 - -22 5,96 0 0/1110 BERISHA (LAZ) 0 5,06 7 8 - -8 6,06 0 0/0111 BERNI (INT) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0112 BIGGERI (EMP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0113 BIZZARRI (CHI) 5 5,48 15 22 6 -17 6,27 0 0/1114 BRESSAN (CES) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0115 BRKIC (CAG) 2,5 4,14 6 14 5,5 -27 6,07 0 0/0116 BUFFON (JUV) 6,5 6,04 26 28 6,5 -13 6,42 1 0/0117 CARBONI (CAG) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0118 CARRIZO (INT) 0 4 1 1 - -1 7 0 0/0171 CASTELLAZZI (TOR) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0119 COLOMBI (CAG) 0 2,67 1 3 - -8 5,5 0 0/1120 COLOMBO (NAP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0121 CONSIGLI (SAS) 6,5 4,78 17 29 7,5 -43 6,21 1 1/1122 CRAGNO (CAG) 0 3,82 4 14 - -26 5,68 0 0/0124 DE SANCTIS (ROM) 5 5,45 22 29 6 -20 6,14 0 0/0168 DIEGO LOPEZ (MIL) 6,5 5 16 23 6,5 -30 6,27 1 1/2126 FREZZOLINI (ATA) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0176 FRISON (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0127 FULIGNATI (PAL) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0130 GOLLINI (VER) 0 4,75 1 2 - -4 6,75 0 0/0131 HANDANOVIC (INT) 6 5,47 23 30 6 -36 6,28 4 0/1132 IACOBUCCI (PAR) 0 4,38 1 5 - -10 5,4 0 0/0177 ICHAZO (TOR) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0166 KARNEZIS (UDI) 5 5,02 15 31 6 -42 6,27 1 0/1134 LAMANNA (GEN) 3,5 6,29 1 7 5,5 -6 6,36 2 0/0135 LEALI (CES) 0 4,25 11 28 - -49 5,84 2 1/1136 LOBONT (ROM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0137 LUPATELLI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0138 MARCHETTI (LAZ) 3,5 5,06 18 24 5,5 -22 6,08 0 1/5165 MASSOLO (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0170 MERET (UDI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0140 MIRANTE (PAR) 5 4,41 16 27 7 -48 6,07 1 1/3141 NETO (FIO) 4 5,13 13 23 5 -24 6,22 0 0/2143 PADELLI (TOR) 5 5,13 14 19 6 -19 6,05 1 0/3144 PEGOLO (SAS) 0 0 4 0 - 0 0 0 0/0145 PERIN (GEN) 0 5,46 19 26 - -30 6,52 1 1/0146 POLITO (SAS) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0147 POMINI (SAS) 0 5,5 4 3 - -3 6,5 0 0/0148 PUGGIONI (CHI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0174 PUGLIESI (EMP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0149 RAFAEL C.B. (NAP) 0 4,57 9 23 - -30 5,87 0 0/0150 RAFAEL D.A. (VER) 9,5 4,63 7 15 7 -28 6,13 2 0/1172 ROMERO S. (SAM) 0 5,4 4 10 - -12 6,35 1 0/1151 ROSATI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0152 RUBINHO (JUV) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0153 SCUFFET (UDI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0154 SECULIN (CHI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0155 SEPE (EMP) 4 5,04 15 27 6 -28 6,15 0 0/0156 SKORUPSKI (ROM) 0 4,25 1 2 - -3 5,75 0 0/0173 SOMMARIVA (GEN) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0157 SORRENTINO (PAL) 5 4,69 16 31 6 -45 6,16 0 0/1158 SPORTIELLO (ATA) 6 5,16 16 31 7 -42 6,38 2 0/3160 STORARI (JUV) 0 5,33 1 3 - -2 6 0 0/0161 STRAKOSHA (LAZ) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0162 TATARUSANU (FIO) 0 4,56 5 8 - -11 6,19 0 0/0164 UJKANI (PAL) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0167 VIVIANO (SAM) 6 5,41 15 22 6 -19 6,33 0 0/2

DIFENSORI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM201 ABATE (MIL) 5,5 6 6 19 6 0 5,92 3 0/3202 ACERBI (SAS) 5,5 6,22 11 25 6 3 6,04 0 1/7203 AGOSTINI (VER) 6 5,31 4 16 6 0 5,56 0 0/4204 ALBERTAZZI (MIL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0205 ALBIOL (NAP) 6,5 5,54 9 28 6,5 0 5,64 1 0/8206 ALEX (MIL) 6 5,43 7 17 6 0 5,68 0 0/3207 ALONSO (FIO) 0 5,53 4 20 0 0 5,53 2 0/4208 ANDELKOVIC (PAL) 5,5 5,46 5 27 5,5 0 5,59 0 1/5209 ANDREOLLI (INT) 0 5,83 4 6 0 0 5,83 0 0/0210 ANTEI (SAS) 0 5,79 4 8 0 0 5,93 0 0/2

211 ANTONINI (GEN) 0 6,29 4 7 0 1 5,92 0 0/1212 ARIAUDO (GEN) 0 5 3 2 0 0 4,75 0 0/1213 ASTORI (ROM) 4,5 5,85 8 20 5 1 5,9 0 0/8214 AVELAR (CAG) 5 5,83 7 26 5 4 5,58 2 1/7424 BAGADUR (FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0215 BALZANO (CAG) 3 5,48 2 20 5 0 5,65 1 0/5216 BALZARETTI (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0217 BARBA (EMP) 0 6,54 8 13 0 2 6,12 0 0/1218 BARZAGLI (JUV) 6,5 6,12 5 5 6,5 0 6,38 0 0/2219 BASANTA (FIO) 5,5 6 8 19 5,5 2 5,76 0 0/3220 BASTA (LAZ) 6 6,02 10 20 6 0 6,02 2 0/4221 BELLINI (ATA) 0 5,54 4 12 0 0 5,71 0 1/2223 BENALOUANE (ATA) 5 5,62 6 21 5,5 1 5,76 0 1/10227 BIANCO (SAS) 0 4,75 3 2 0 0 5,25 0 0/2228 BIAVA (ATA) 0 6 6 16 0 1 5,97 0 1/3229 BIRAGHI (CHI) 0 5,32 4 14 0 0 5,5 0 0/2429 BOCCHETTI (MIL) 0 5,5 5 5 0 0 5,6 0 0/1410 BOCHNIEWICZ (UDI) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0230 BONERA (MIL) 0 5,58 5 14 0 0 5,79 0 2/1231 BONUCCI (JUV) 10,5 6,38 16 29 7,5 3 6,19 0 0/7232 BOVO (TOR) 5,5 5,88 6 14 5,5 0 6,04 0 0/4398 BRAAFHEID (LAZ) 5,5 5,67 4 13 5,5 0 5,79 1 0/1233 BRITOS (NAP) 0 5,38 4 15 0 1 5,54 0 0/6234 BRIVIO (VER) 0 5,62 5 12 0 0 5,62 0 0/0235 BUBNJIC (UDI) 5 5,33 3 4 5 0 5,17 0 0/0236 BURDISSO (GEN) 5,5 5,84 9 25 5,5 1 5,92 0 1/7237 CACCIATORE (SAM) 0 5,72 4 10 0 0 5,83 0 1/0238 CACERES (JUV) 0 6,45 5 10 0 1 6,2 0 0/1239 CAMPAGNARO (INT) 0 5,31 4 10 0 0 5,5 0 0/3241 CANA (LAZ) 4,5 5,35 4 17 5 0 5,59 0 1/6243 CANNAVARO (SAS) 6 5,59 6 19 6 0 5,82 0 1/6244 CAPELLI (CES) 0 5,42 5 26 0 0 5,6 0 0/9402 CAPUANO (CAG) 0 5,79 5 14 0 0 5,88 0 0/2245 CASSANI (PAR) 5 5,5 4 13 5 0 5,45 0 0/1246 CASTAN (ROM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0247 CAVANDA (LAZ) 0 6,04 7 15 0 0 6,12 2 1/4248 CEPPITELLI (CAG) 4 5,35 4 21 4,5 0 5,5 0 0/6249 CESAR (CHI) 3 5,63 6 22 5 0 5,91 0 0/5250 CHERUBIN (ATA) 0 5,68 4 11 0 0 5,68 0 0/0251 CHIELLINI (JUV) 5 5,96 13 26 5,5 0 6,06 1 0/7253 CIANI (LAZ) 0 5,86 4 8 0 0 5,86 0 0/0254 CODA (SAM) 0 6 3 1 0 0 6 0 0/0255 COLE (ROM) 0 5,5 4 11 0 0 5,59 0 0/2258 COSTA (PAR) 5,5 5,9 8 19 5,5 1 5,82 0 0/3259 DAINELLI (CHI) 6,5 5,92 10 24 6,5 0 6,08 0 0/6260 D'AMBROSIO (INT) 5 5,63 5 17 5,5 0 5,7 2 0/6261 DANILO (UDI) 5,5 6,2 12 30 6 2 6,08 0 0/6262 DAPRELA' (PAL) 0 5,54 4 17 0 0 5,65 0 0/3263 DARMIAN (TOR) 6 6,13 13 27 6 1 6,06 0 0/2264 DE CEGLIE (JUV) 0 6,17 4 12 0 3 5,54 0 0/3265 DE MAIO (GEN) 4,5 5,94 10 28 5 1 5,96 0 0/7266 DE SCIGLIO (MIL) 0 5 4 14 0 0 5,29 0 1/2267 DE SILVESTRI (SAM) 6,5 6,2 14 27 6,5 2 6 3 0/7268 DE VRIJ (LAZ) 0 6 13 27 0 0 6,09 0 1/3403 DEL GROSSO (ATA) 0 5,83 4 10 0 0 5,72 1 0/0433 DIAKITE (CAG) 0 5,12 4 4 0 0 5,38 0 1/0271 DODO' (INT) 0 5,63 6 20 0 0 5,61 2 0/3272 DOMIZZI (UDI) 0 5,89 4 8 0 0 6 0 1/0405 DONKOR (INT) 0 5 1 2 0 0 5,5 0 1/0274 DRAME' (ATA) 4,5 5,5 5 25 5 0 5,56 2 0/7275 EDENILSON (GEN) 7 6,08 11 25 6 0 6 3 0/2278 EMANUELSON (ATA) 6,5 6,12 7 9 6,5 0 6,06 1 0/1414 EMERSON (PAL) 0 5,62 4 8 0 0 5,62 0 0/0279 EVRA (JUV) 6 6,05 10 19 6,5 1 5,97 0 0/3281 FEDDAL (PAR) 5,5 5,5 1 14 5,5 0 5,42 0 0/3282 FELIPE (INT) 0 5,38 4 13 0 1 5,38 0 2/2285 FREY (CHI) 5,5 5,78 8 25 5,5 0 5,82 1 0/6286 GABRIEL SILVA (UDI) 0 5,45 4 11 0 0 5,4 0 0/0287 GAMBERINI (CHI) 0 5,72 5 17 0 0 5,78 0 0/2289 GASTON SILVA (TOR) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0290 GAZZOLA (SAS) 0 5,5 5 18 0 0 5,61 0 0/4411 GENTILETTI (LAZ) 0 6,5 4 2 0 0 6,5 0 0/0291 GHOULAM (NAP) 0 5,73 5 15 0 0 5,7 2 0/3292 GLIK (TOR) 6,5 7,04 21 25 6,5 7 6,34 0 0/7293 GOBBI (PAR) 6 5,56 7 26 6 0 5,64 1 0/9294 GONZALEZ ALE. (CAG) 0 5,27 3 11 0 0 5,41 0 0/3417 GONZALEZ G. (PAL) 6 6,17 9 21 6 1 6,12 0 0/4296 HENRIQUE (NAP) 0 5,21 3 9 0 0 5,29 1 1/2297 HEURTAUX (UDI) 0 5,83 9 23 0 1 5,76 1 1/3419 HOLEBAS (ROM) 5 5,7 6 20 5 1 5,62 1 0/5298 HYSAJ (EMP) 0 5,76 8 29 0 0 5,79 1 0/4300 IZZO (GEN) 6 6,45 8 13 6 1 6,2 0 0/0301 JANSSON (TOR) 0 5,33 3 7 0 0 5,58 0 1/1302 JONATHAN (INT) 0 6,25 3 2 0 0 6,25 0 0/0303 JUAN JESUS (INT) 5,5 5,46 6 26 6 0 5,67 0 0/11304 KONKO (LAZ) 0 5 4 2 0 0 5 0 0/0305 KOULIBALY (NAP) 5,5 5,96 8 23 6 1 6,02 0 1/7306 KRAJNC (CES) 5,5 5,43 5 15 6 0 5,54 0 0/3307 LAURINI (EMP) 5,5 5,67 4 9 5,5 0 5,67 0 0/0308 LAZAAR (PAL) 6 6,24 12 23 6 2 5,93 2 0/2309 LICHTSTEINER (JUV) 0 6,22 14 27 0 3 5,98 2 1/7310 LONGHI (SAS) 6 5,72 5 16 6 0 5,78 0 0/2311 LUCARELLI (PAR) 0 5,48 7 24 0 1 5,56 1 1/12312 LUCCHINI (CES) 7 5,62 7 25 7 1 5,68 0 0/9313 MAGGIO (NAP) 4,5 5,6 7 25 5,5 0 5,74 1 1/7314 MAGNUSSON (CES) 0 5,5 4 11 0 0 5,55 0 0/1315 MAICON (ROM) 0 6,12 6 14 0 1 5,92 1 0/3316 MAKSIMOVIC (TOR) 0 5,75 7 22 0 0 5,77 1 0/3413 MANOLAS (ROM) 0 5,96 11 24 0 0 6,12 0 2/4319 MARCHESE (GEN) 0 6,41 4 10 0 1 6,05 2 0/2320 MARIO RUI (EMP) 5 5,93 9 29 5 0 5,91 4 0/7321 MARQUES (VER) 0 5,43 4 16 0 0 5,64 0 0/2399 MARQUEZ (VER) 6 5,43 5 21 6 0 5,6 0 2/3322 MARTIC (VER) 0 5,46 4 15 0 0 5,58 0 0/3324 MASIELLO (TOR) 0 6 4 1 0 0 6 0 0/0426 MASIELLO A. (ATA) 6,5 5,57 3 8 6,5 0 5,64 0 0/1428 MAURICIO (LAZ) 4,5 5,6 7 10 5 0 5,85 0 0/5326 MESBAH (SAM) 6 5,54 4 14 6 0 5,58 0 0/1327 MESTO (NAP) 6 5,17 4 6 6 0 5,33 0 0/1328 MEXES (MIL) 6,5 5,67 6 15 6,5 1 5,77 0 1/7329 MILANOVIC MILAN (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0330 MOLINARO (TOR) 5,5 5,68 7 18 5,5 0 5,76 1 0/1406 MONTELEONE (PAL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0331 MORAS (VER) 6,5 5,81 8 29 6,5 1 5,81 0 0/2332 MORETTI (TOR) 6 6,1 12 29 6 1 6,09 1 0/7333 MORGANELLA (PAL) 0 5,98 7 20 0 1 5,95 1 0/7335 MUNOZ (SAM) 0 6,17 7 15 0 1 6,03 0 0/2336 MURRU (CAG) 0 5,17 3 4 0 0 5,33 0 0/1338 NAGATOMO (INT) 0 5,39 4 10 0 0 5,5 0 1/0436 NATALI (SAS) 0 6 4 1 0 0 6 0 0/0340 NICA (CES) 0 4,88 2 6 0 0 5,62 0 0/2341 NOVARETTI (LAZ) 0 5 3 4 0 0 5,38 0 1/1342 OGBONNA (JUV) 0 5,82 6 19 0 0 5,94 0 0/4430 ORTIZ (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0343 PALETTA (MIL) 5,5 5,5 5 15 5,5 0 5,67 0 0/5404 PARENTE (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0345 PASQUAL (FIO) 6 6,5 13 17 6 2 6,07 1 0/1346 PASQUALE (UDI) 6 5,53 5 19 6 0 5,65 0 0/6347 PEDRO MENDES (PAR) 0 5,74 7 16 0 0 5,87 0 0/4348 PELUSO (SAS) 5,5 5,29 4 21 5,5 0 5,5 0 2/5420 PERES (TOR) 6 6,26 12 28 6 2 6,07 2 0/6349 PERICO (CES) 5 5,41 4 18 5,5 0 5,59 0 0/6400 PIRIS (UDI) 6 5,7 7 24 6 0 5,77 0 0/4352 PISANO E. (VER) 5,5 5,25 5 14 6 0 5,5 0 0/3351 PISANO F. (CAG) 0 5,32 4 11 0 0 5,36 0 0/1354 RADU (LAZ) 0 5,76 8 19 0 0 5,92 0 0/6355 RAIMONDI (ATA) 0 6,62 4 6 0 0 6,25 2 0/1356 RAMI (MIL) 0 5,86 7 19 0 1 5,78 1 0/5357 RANOCCHIA (INT) 6,5 6,02 12 27 6,5 2 5,93 0 0/7358 REGINI (SAM) 0 5,45 6 22 0 0 5,6 0 1/4359 RENZETTI (CES) 0 5,97 6 17 0 0 6,06 0 0/3421 RICHARDS (FIO) 0 5,62 4 9 0 0 5,69 0 0/1360 RISPOLI (PAL) 6,5 5,74 7 23 6,5 0 5,71 2 0/4362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 0 6,28 16 25 0 5 5,98 0 1/7363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 6 5,5 5 11 6 0 5,64 0 0/3364 ROMAGNOLI (SAM) 6,5 5,98 8 24 6,5 1 5,96 1 0/7365 RONCAGLIA (GEN) 0 5,7 8 25 0 0 5,88 1 2/8366 ROSI (FIO) 5 5,64 4 11 5,5 0 5,71 0 0/1367 ROSSETTINI (CAG) 4 5,69 7 27 4,5 2 5,69 2 0/12368 RUGANI (EMP) 6 6,32 13 31 6 3 6,1 0 0/0371 SANTACROCE (PAR) 0 5,57 4 14 0 0 5,54 1 0/6432 SANTON (INT) 0 6,14 8 7 0 0 6,14 0 0/0372 SARDO (CHI) 0 5,67 4 5 0 0 5,7 0 0/1373 SAVIC (FIO) 0 6 9 22 0 2 5,95 0 1/4374 SCALONI (ATA) 0 5,75 3 2 0 0 5,75 0 0/0375 SILVESTRE (SAM) 5,5 5,96 8 23 6 0 6,04 1 0/6418 SOMMA (EMP) 0 5,5 1 2 0 0 5,75 0 0/1376 SORENSEN (VER) 0 5,38 3 9 0 0 5,5 0 0/2434 SPOLLI (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

377 STENDARDO (ATA) 5,5 6,1 9 21 6 2 5,93 0 0/5427 STRINIC (NAP) 6 5,75 6 8 6 0 5,69 1 0/1431 TAMBE (GEN) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0380 TERRANOVA (SAS) 0 5,67 4 9 0 0 5,67 0 0/0381 TERZI (PAL) 0 5,54 5 13 0 0 5,62 0 0/2382 TOMOVIC (FIO) 5,5 5,79 7 19 5,5 1 5,68 1 0/4383 TONELLI (EMP) 9,5 6,5 13 24 6,5 5 5,98 0 2/2384 TOROSIDIS (ROM) 5 5,73 6 15 5 1 5,73 0 1/4435 UVINI (NAP) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0386 VIDIC (INT) 6 5,56 8 18 6 1 5,58 0 1/5388 VITIELLO (PAL) 5 5,95 6 12 5,5 0 6,05 0 0/2389 VOLTA (CES) 6,5 5,5 5 19 6,5 0 5,67 0 1/4390 VRSALJKO (SAS) 0 6,11 9 19 0 0 6,14 3 1/5391 WAGUE (UDI) 0 6,5 7 9 0 2 5,83 0 0/3422 YANGA MBIWA (ROM) 4,5 5,57 6 23 5 0 5,64 1 0/5392 ZACCARDO (MIL) 0 7,5 4 2 0 1 6 0 0/0394 ZAPATA C. (MIL) 0 5,59 4 11 0 0 5,82 1 1/1395 ZAPPACOSTA (ATA) 0 6,33 11 24 0 3 5,96 1 0/3396 ZUKANOVIC (CHI) 5,5 6 10 26 6 2 5,96 2 0/6397 ZUNIGA (NAP) 0 5,75 4 7 0 0 5,42 2 0/0

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM501 ACQUAH (SAM) 0 5,45 5 19 0 0 5,71 0 1/8504 ALLAN (UDI) 5,5 6,17 14 30 6 1 6,02 4 0/7506 ANTONELLI (MIL) 6,5 6,41 15 29 6,5 4 6,07 1 0/6507 AQUILANI (FIO) 5 5,76 10 22 5 0 5,86 0 0/4509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 6 0 0 5,92 0 0/1743 BADELJ (FIO) 5 5,46 5 15 5 0 5,5 0 0/1510 BADU (UDI) 6 5,85 9 22 6 0 5,82 1 0/4725 BARELLA (CAG) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0512 BARRETO E. (PAL) 0 6,44 13 24 0 2 6,19 3 2/2513 BASELLI (ATA) 5,5 5,88 7 19 6 0 5,94 2 0/6514 BASHA (TOR) 5,5 6,25 6 5 6 1 5,88 0 1/1517 BENASSI (TOR) 6,5 6,06 9 19 6,5 2 5,89 1 0/8763 BERGDICH (GEN) 6 5,62 6 8 6 0 5,56 0 0/0519 BERTOLACCI (GEN) 0 6,28 13 27 0 2 6,17 1 0/8521 BIGLIA (LAZ) 5,5 6,52 15 25 5,5 3 6,32 1 0/4522 BIONDINI (SAS) 6 5,78 8 21 6 0 5,86 0 0/3523 BIRSA (CHI) 5 5,9 10 30 5,5 0 5,93 1 0/4524 BOLZONI (PAL) 6 5,76 6 21 6 0 5,85 0 0/3525 BONAVENTURA (MIL) 6,5 6,55 18 28 6,5 4 6,14 1 0/3526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,17 14 23 0 2 5,96 2 0/6527 BRIENZA (CES) 5 7,13 18 23 5 6 6,24 3 0/1528 BRIGHI (SAS) 6,5 5,72 8 19 6,5 0 5,81 0 0/3529 BRILLANTE (EMP) 0 4,5 3 3 0 0 4,5 0 0/0759 BROZOVIC (INT) 0 5,67 9 9 0 0 5,89 0 0/4532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 6 0 0 5,88 0 0/0736 CAMPANHARO (VER) 0 5,77 4 13 0 0 5,95 0 0/4534 CANDREVA (LAZ) 5,5 7,25 25 27 6 7 6,38 7 0/5738 CARBONERO (CES) 0 5,6 7 17 0 1 5,4 2 0/4536 CARMONA (ATA) 6 5,59 7 28 6 0 5,81 0 1/10537 CASCIONE (CES) 6 5,71 7 23 6 1 5,95 0 0/6538 CATALDI (LAZ) 4 5,6 5 12 5 0 5,9 1 1/2539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 3 0 0 0 0 0/0540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 5 0 0 6 0 0/0541 CHOCHEV (PAL) 13 6,85 10 12 7 3 6,05 0 0/2755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 6,5 6,28 11 21 6,5 1 6 4 0/3543 CIGARINI (ATA) 0 5,85 10 26 0 0 5,96 2 1/8544 COFIE (CHI) 0 5,75 4 15 0 0 5,77 0 0/1545 COMAN (JUV) 0 6,2 3 11 0 0 6 1 0/0546 CONTI (CAG) 3,5 5,47 5 17 4 1 5,62 0 1/9751 CORREA (SAM) 6 5,5 4 3 6 0 5,5 0 0/0548 COSSU (CAG) 4 5,95 8 21 4 2 5,86 1 0/4749 COSTA T. (GEN) 0 5,5 5 3 0 0 5,75 0 0/2549 CRISETIG (CAG) 0 5,56 5 24 0 0 5,73 0 0/8551 CROCE (EMP) 6 6,25 12 30 6 1 6,18 1 0/4553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,7 6 19 0 0 5,8 0 0/4740 DAVID LOPEZ (NAP) 0 5,75 7 26 0 0 5,79 1 0/4554 DE FEUDIS (CES) 0 5,68 6 21 0 0 5,8 0 0/5731 DE GUZMAN (NAP) 0 6,09 10 23 0 3 5,66 1 0/1555 DE JONG (MIL) 5 6,09 11 22 5,5 3 5,93 0 0/11556 DE ROSSI (ROM) 0 5,89 10 19 0 2 5,84 0 1/8557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 2 0 0 5,75 0 0/1559 DESSENA (CAG) 5 5,98 9 24 5 1 5,83 2 0/3754 DIAMANTI (FIO) 2,5 6,25 15 8 5,5 2 6,06 0 0/3563 DONSAH (CAG) 0 6,77 9 17 0 2 6,27 1 0/1564 DUNCAN (SAM) 0 5,78 7 20 0 0 5,88 0 0/3566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 3 0 1 5,75 0 0/1567 EKDAL (CAG) 4 6,44 12 27 4 4 6,07 0 0/4568 EL KADDOURI (TOR) 0 5,92 13 26 0 2 5,88 3 1/8571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 13 0 0 5,35 0 1/1572 ESTIGARRIBIA (ATA) 6 6,19 4 8 6 1 5,88 0 0/1737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 4 0 0 5,25 0 0/0573 FARNERUD (TOR) 5,5 6,44 10 19 6 1 6 5 0/2574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 5 7,96 26 25 5 10 6,52 5 0/4575 FERNANDES (UDI) 4,5 5,98 12 27 5 2 5,74 1 0/4576 FERNANDEZ M. (FIO) 5,5 6,66 15 23 5,5 2 6,27 3 0/1577 FETFATZIDIS (CHI) 0 7 6 7 0 2 6,17 0 0/0578 FLORENZI (ROM) 5,5 6,43 17 29 6 3 6,1 4 0/7580 GALLOPPA (PAR) 0 5,59 5 16 0 0 5,57 1 1/5581 GARGANO (NAP) 6 6,09 8 19 6 0 6,21 1 0/6583 GAZZI (TOR) 0 5,85 8 24 0 0 6,07 0 0/10584 GIORGI (CES) 6,5 5,7 8 25 6,5 0 5,86 0 0/8767 GNOUKOURI (INT) 6,5 6,5 4 1 6,5 0 6,5 0 0/0745 GOMEZ (ATA) 6 5,87 10 17 6 0 5,87 1 1/0585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,83 4 7 0 0 5,83 0 0/1586 GRASSI (ATA) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0587 GRECO (VER) 6,5 5,69 7 19 6,5 0 5,81 1 0/6590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0591 GUARIN (INT) 0 6,98 19 24 0 6 6,06 6 0/4592 GUILHERME (UDI) 0 5,62 7 28 0 0 5,62 1 0/4722 HALLBERG (UDI) 0 5,75 4 3 0 0 5,83 0 0/1593 HALLFREDSSON (VER) 0 6,09 12 24 0 1 5,93 5 1/7594 HAMSIK (NAP) 8,5 6,66 22 28 7,5 6 5,8 6 0/0595 HERNANES (INT) 6 6,31 13 20 6,5 2 6 1 0/3596 HETEMAJ (CHI) 6 5,82 9 28 6 0 6 0 0/9597 HONDA (MIL) 0 6,52 10 23 0 6 5,67 2 0/1753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 2 0 0 0 0 0/0715 IAGO (GEN) 9 7,08 19 25 6 9 6,1 2 0/5598 ILICIC (FIO) 4,5 5,89 8 19 5 1 5,75 2 0/5600 INLER (NAP) 0 5,75 7 16 0 1 5,69 0 0/4601 IONITA (VER) 0 6,28 7 18 0 2 6,03 0 0/4712 IZCO (CHI) 6 6,24 10 21 6 2 5,98 1 0/3603 JADSON (UDI) 0 6 2 0 0 0 0 0 0/0760 JAJALO (PAL) 5,5 5,61 5 10 6 0 5,83 0 0/4605 JANKOVIC B. (VER) 5 6,04 7 13 5,5 1 5,77 2 0/3744 JOAO PEDRO (CAG) 5 6,12 10 23 5 4 5,69 2 0/4606 JOAQUIN (FIO) 0 6,69 15 20 0 2 6,22 3 0/1607 JORGINHO (NAP) 6,5 5,41 8 19 6,5 0 5,56 0 0/5608 JORQUERA (PAR) 0 5,88 4 11 0 0 5,86 1 0/4609 KEITA S. (ROM) 6 6,48 11 22 6 2 6,26 0 1/2723 KONE (UDI) 6 5,88 11 22 6 1 5,8 3 1/7610 KOVACIC (INT) 5 6,31 13 28 5 5 5,77 1 1/2613 KUCKA (GEN) 0 5,98 11 27 0 1 5,9 0 0/4615 KURTIC (FIO) 0 5,53 6 19 0 1 5,44 0 0/3616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 5 14 0 0 5,71 1 0/0618 LAXALT (GEN) 6 5,75 4 8 6 0 5,86 0 0/2619 LAZAREVIC (SAS) 5,5 6,25 6 15 5,5 1 5,9 1 0/1620 LAZZARI (FIO) 6 6 4 2 6 0 6 0 0/0621 LEDESMA (LAZ) 0 5,29 4 10 0 0 5,43 0 0/2741 LESTIENNE (GEN) 6 5,89 9 17 6 0 5,77 2 0/2750 LILA (PAR) 6 6,79 8 7 6 2 5,9 0 0/2734 LODI (PAR) 9,5 5,8 9 22 6,5 2 5,55 1 0/3622 LULIC (LAZ) 5,5 6,55 9 20 6 3 6,16 2 0/7623 MAGNANELLI (SAS) 0 5,71 7 26 0 0 5,87 1 0/10747 MANDRAGORA (GEN) 5,5 6,17 1 4 5,5 0 6,25 0 0/0626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0627 MARCHISIO (JUV) 6 6,55 18 29 6,5 2 6,38 3 0/8628 MARESCA (PAL) 0 5,86 5 15 0 0 5,93 0 0/2746 MARIGA (PAR) 0 5,56 4 6 0 0 5,58 0 0/2629 MARRONE (JUV) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 4 0 0 6,33 0 0/0634 MAURI J. (PAR) 5,5 6,19 11 27 6 2 6,09 0 0/6633 MAURI S. (LAZ) 5 7,31 21 24 5 9 6,23 1 0/4720 MEDEL (INT) 5,5 5,81 10 29 6 0 5,98 0 1/8635 MENEZ (MIL) 5 7,56 28 31 5 16 6 2 0/3636 MERTENS (NAP) 0 6,19 18 25 0 3 5,85 2 1/4637 MIGLIACCIO (ATA) 6 5,93 6 16 6,5 1 5,93 0 0/6639 MISSIROLI (SAS) 0 6,23 12 27 0 3 5,94 1 1/3642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 10 0 0 5,33 0 0/1643 MORALEZ (ATA) 5,5 6,77 18 24 5,5 5 6,08 3 0/3761 MPOKU (CAG) 6 6,2 10 10 6 1 6 0 0/2765 MUDINGAYI (CES) 5,5 5,67 6 6 6 0 6 0 0/4646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 5 16 0 2 5,38 0 0/5724 MURONI (CAG) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0649 NAINGGOLAN (ROM) 6 6,65 17 28 6 3 6,42 1 0/8652 NOCERINO (PAR) 5,5 5,92 8 18 5,5 1 5,72 0 0/2653 OBBADI (VER) 10 6,14 7 16 7 1 6,04 0 0/3654 OBI (INT) 6 5,94 4 11 6 1 5,67 0 0/1655 OBIANG (SAM) 7 6,3 13 28 7 3 6,12 1 0/10656 OCTAVIO (FIO) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

657 ONAZI (LAZ) 0 5,65 4 14 0 0 5,8 0 0/3658 PADOIN (JUV) 5,5 5,64 5 18 5,5 0 5,7 1 1/2659 PALOMBO (SAM) 6,5 6,07 12 30 6,5 1 6,03 1 0/6660 PAREDES (ROM) 4,5 5,92 5 9 5 1 5,58 0 0/2661 PAROLO (LAZ) 0 6,73 21 28 0 7 6,14 0 0/9766 PELLEGRINI (ROM) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0662 PEPE (JUV) 0 5,5 3 8 0 0 5,5 0 0/0663 PEREIRINHA (LAZ) 0 5,25 4 3 0 0 5,25 0 0/0664 PEREYRA (JUV) 6 6,44 15 28 6 2 6,16 2 0/2666 PEROTTI (GEN) 6,5 6,73 17 26 6,5 3 6,4 4 0/5667 PINZI (UDI) 5 5,5 4 14 5,5 0 5,79 0 0/9669 PIRLO (JUV) 6 6,84 14 16 6 3 6,09 3 0/0670 PIZARRO (FIO) 0 6,15 11 21 0 0 6,15 2 0/4671 PJANIC (ROM) 0 6,4 17 27 0 4 6,02 2 0/8672 POGBA (JUV) 0 7,45 21 22 0 7 6,5 2 0/4673 POLI (MIL) 5,5 6,04 11 28 5,5 1 6 0 0/4674 PUCCIARELLI (EMP) 5,5 6,28 10 27 5,5 3 5,94 0 0/1733 PULZETTI (CES) 0 6,19 6 9 0 1 5,88 0 0/1675 QUAISON (PAL) 0 6,94 8 13 0 2 6,12 1 0/1677 RADOVANOVIC (CHI) 6 5,88 8 25 6 1 5,92 0 1/6681 RIGONI (PAL) 6,5 6,65 17 26 6,5 6 6,12 0 0/8714 RINCON (GEN) 5 6,05 9 22 5,5 0 6,14 1 0/6682 RIZZO (SAM) 0 6,18 4 13 0 1 6 0 0/2683 ROMULO (JUV) 0 7 4 2 0 0 7 0 0/0684 SALA (VER) 5 6,35 8 11 5,5 1 6,25 0 1/2762 SALAH (FIO) 5,5 7,72 19 9 5,5 4 6,39 0 0/0686 SAPONARA (EMP) 8 7,09 12 11 7 3 6,27 2 1/2688 SCHELOTTO (CHI) 5,5 5,7 8 23 5,5 0 5,72 0 0/1752 SHAQIRI (INT) 6,5 6,27 18 11 6,5 1 6 1 0/2690 SIGNORELLI (EMP) 5 6,06 6 12 5 1 5,69 0 0/0691 SORIANO (SAM) 0 6,14 13 26 0 2 6 2 0/9693 STROOTMAN (ROM) 0 6 4 6 0 0 5,7 2 0/1694 STURARO (JUV) 0 5,7 6 18 0 0 5,93 0 1/5756 SUSO (MIL) 6 6,17 5 3 6 0 6,17 0 0/0695 TABANELLI (CES) 0 5,25 4 3 0 0 5,25 0 0/0696 TACHTSIDIS (VER) 5,5 6,05 10 29 5,5 3 5,91 1 0/8697 TAIDER (SAS) 5 6,33 9 23 5 2 5,94 3 0/5698 UCAN (ROM) 0 5,5 4 3 0 0 6 0 0/1764 VAJUSHI (CHI) 0 6 4 0 0 0 0 0 0/0699 VALDIFIORI (EMP) 7 6,47 15 29 6 0 6,33 7 1/4700 VALOTI (VER) 0 8 2 6 0 1 6,5 1 0/3726 VALZANIA (CES) 0 5,25 1 2 0 0 5,5 0 0/1742 VAN GINKEL (MIL) 5,5 5,61 5 10 5,5 0 5,72 0 0/2758 VARELA (PAR) 6,5 6 11 12 6,5 1 6,04 1 0/2701 VARGAS J. (FIO) 0 6,06 9 15 0 1 5,78 0 0/1702 VAZQUEZ (PAL) 5,5 6,98 20 30 6 7 6,3 6 0/7703 VECINO (EMP) 5,5 6,24 13 29 5,5 2 6,05 2 0/5704 VERDI (EMP) 0 6,05 10 23 0 1 5,95 0 0/2705 VIDAL (JUV) 8 6,72 19 25 7 6 6,13 2 0/7706 VIVES (TOR) 6 5,84 8 23 6,5 1 5,75 2 0/6707 WIDMER (UDI) 5 6,14 12 29 5 2 5,83 4 0/4709 WSZOLEK (SAM) 0 5,17 4 5 0 0 5,17 0 0/1727 YABRE (CES) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0713 ZAPATA A. (UDI) 0 6 4 1 0 0 0 0 0/0710 ZE' EDUARDO (CES) 5,5 5,65 4 10 5,5 1 5,35 1 0/2711 ZIELINSKI (EMP) 0 5,89 8 22 0 0 5,97 0 0/3

Magic +3RCampionato

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22 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers: avventure pericolose10.05 Extreme Fishing11.05 Perfection: momenti di gloria

11.30 Campioni a confronto12.05 The Speedgang - La banda dei motori13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO 14 Gazzetta News14.15 Magazine Sci Freestyle14.45 Autogol News

15.05 Sfide senza limiti - Prima TV15.30 Perfection: momenti di gloria - Prima16.05 Extreme Fishing - Prima TV17.05 The Speedgang - La banda dei motori17.45 Autogol News18.05 Sfide senza limiti18.30 Le nuove forze del calcio18.45 Gazzetta News CorriAmo19 Calcio Market

19.30 Gazzetta News20 Gazzetta News

SERA21.05 Condò Confidential21.35 The Speedgang - La banda dei motori22.15 Autogol News22.30 Gazzetta News Champions League23.30 Gazzetta News

Zambrotta giudica la Juve su GazzettaTv1L’ex esterno bianconero alle 22.30 commenta la notte Champions. Il rugbista Morisi ospite nel pomeriggio

Marco Guidi

L a Juve nei quarti di Champions? Su Gazzet-taTv toccherà a Gianluca Zambrotta analiz-zarla nel dopo partita col Monaco insieme a

Luigi Garlando, Nino Morici e Franco Piantani-da. Il campione del Mondo 2006, che con i bian-coneri ha anche giocato una finale di Champions(persa nel 2003 col Milan a Manchester), saràinfatti il grande ospite di Gazzetta News alle22.30. Zambrotta ha lasciato il calcio giocato nel2014 al Chiasso, in Svizzera, club in cui ha co-minciato la carriera di allenatore. Avrà quindianche il compito di giudicare le mosse di Allegri,suo ultimo tecnico al Milan e commentare pureReal-Atletico, l’altro quarto di finale di serata.Non solo calcio giocato, però. Si alza la tempera-tura, arriva la bella stagione ed è già tempo dimercato. L’esperto Carlo Laudisa e Marilena Al-bergo discuteranno con l’ospite Evaristo Becca-lossi (ex giocatore dell’ Inter) sulle trattative incorso alle 19 a Calciomarket. Chiudendo con ilcalcio, da ricordare l’appuntamento con il triocomico Gli Autogol all’interno del tg delle 14.45:previsto un «collegamento speciale» con CarlosTevez.

VIVA IL RUGBY Alle 13.45 due ospiti d’eccezio-ne: la Coppa del Mondo under 20 di rugby e LucaMorisi, azzurro ovale. La prima, con l’Inghilterracampione uscente, sarà in palio dal 2 al 20 giu-gno proprio in Italia, tra Emilia (Parma) e so-prattutto Lombardia (Calvisano, Viadana e Cre-mona, sede della partita finale). Il secondo, 24enne centro milanese del Benetton Treviso,

gloria si parlerà invece del velocista MichaelJohnson, otto volte iridato e quattro ori olimpiciin carriera, del velista Ben Ainslie, medagliad’oro nelle ultime quattro olimpiadi e del nuota-tore Sun Yang, campione olimpico in carica dei400 e dei 1500 stile libero. Alle 15.05 a Sfide sen-za limiti Espen Fadness cercherà di spiccare il vo-lo. Alle 16.05, infine, Extreme fishing, con Rob-son Green che esplorerà le acque della Nuova Caledonia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

con 14 caps sulle spalle, è ormai titolare presso-ché inamovibile nel XV di Jacques Brunel. Giàprotagonista nella rassegna iridata di categoria,della quale ora è una sorta di testimonial, in Na-zionale maggiore, nel corso dell’ultimo Sei Na-zioni (primo azzurro a riuscirci), ha realizzatodue mete nel tempio di Twickenham, nonostantenel novembre 2013 sia stato vittima di un infor-tunio che gli è costato l’asportazione della milza.

MOMENTI DI GLORIA A Perfection. Momenti di

� L’ex giocatore Gianluca Zambrotta, 38 anni IPP � Luca Morisi, 24, con la maglia dell’Italia di rugby AFP

Siamo in onda!R

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

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23MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Mi ha fatto sobbalzare, da vecchio supporter nerazzurro, una sua risposta sulla polemica spettacolo-risultati: la mia prima amatissima Inter, giustamente ribattezzata Grande, sarebbe stata criticata da qualcuno per il suo gioco al risparmio. Ma come, con fenomeni come Facchetti, Picchi, Suarez, Corso, Mazzola, Jair? E mi fermo soltanto per non ripetere la formazione intera. Una squadra che ha fatto scuola.

Carlo Rossetti

Mi spiace, signor Rossetti: quella squadra ha fatto sicuramente epoca, come i Milan europei di Rocco, ma non certamente scuola nel continente. Il dibattito sul difensivismo nel calcio, soprattutto italiano, è una delle poche cose immutabili nel mondo del pallone. E continua a interessare molto, almeno a giudicare dalle lettere che giungono a Porto Franco.

Perché dico che non fecero scuola all’estero quelle due superbe squadre? Proprio per via del «libero» alle spalle di tutti, una mossa difensiva che toglieva un uomo al centrocampo-attacco per votarlo esclusivamente alla distruzione del gioco avversario. Mossa molto poco imitata in Europa, che rimaneva sui quattro uomini dietro, per una difesa a zona che noi abbiamo riscoperto solo negli anni 80 e che di fatto ha vinto la contesa tattica. Un piccolo episodio a proposito. Interrogato sulle implicazioni tecniche dell’incontro di Coppa dei Campioni proprio contro l’Inter (novembre 1964), l’allenatore della Dinamo Bucarest Nicolescu rispose candido: «Mi spiegate che cos’è questo catenaccio?». E quando lo misero al corrente continuò: «Non vedo perché dovremmo cambiare il nostro sistema di gioco: continueremo con il 4-2-4 o il 4-3-3».

Il concetto era già chiaro a tutti: si

rinunciava al coraggio di attaccare, in genere gradito da tifosi e critica, per la certezza delle barricate. All’inizio degli anni 60 questa tendenza veniva chiamata «tatticismo». E tutti, come ora, un po’ se ne vergognavano o mettevano in campo i loro distinguo. Helenio Herrera, per esempio, sosteneva che il gioco della sua Inter non era rinunciatario. Gipo Viani, un guru del calcio italiano, mezzo direttore sportivo e mezzo allenatore del primo Milan di Rocco, è uno dei padri storicamente certi del catenaccio, da lui varato quando allenava la Salernitana. Bene, sentitelo in una dichiarazione alla Gazzetta del 12 dicembre 1964: «Amico, io il catenaccio non l’ho mai considerato come modulo di gioco, ma come un atto eventuale calcistico; voglio dire l’atto in cui si recita la parte difensiva per pura necessità». E spiegava poi che lo stopper in fase di possesso si doveva sganciare immediatamente in avanti e restituire al centrocampo ciò che gli era stato sottratto col libero. Per inciso, sapete chi era in quel momento il suo stopper nel Milan? Proprio Giovanni Trapattoni, che da allenatore continuò quella tradizione, anche dialettica. Le attuali difese a cinque rimettono un uomo in più in difesa e i tecnici cercano di mascherarlo chiamandole difese a tre.

L’ossessione catenacciara del nostro calcio non nasce, come sosteneva Brera, da un’atavica preferenza degli «italici» alle guerre difensive (e citava il Piave), perché nei millenni della nostra storia troviamo, al contrario, un’aggressività bellicosa e attiva che smentisce questa tesi. La verità è che soltanto noi attribuiamo alla sconfitta un senso di catastrofe, che va evitata a tutti i costi, anche a quello di imbruttire il gioco. Come Churchill aveva capito: «Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come fossero partite di calcio». Sul piano tecnico la questione a mio avviso è piuttosto semplice: una o due partite si possono, e talvolta si devono, poter impostare su una difesa realistica. Ma se questa diventa una scelta strategica, la delusione (di tifosi e critici) prima o poi ti sommergerà.

A spettando la Juve e il derbydi Madrid, Bayern e Barçariempiono la scena con

coriandoli e fuochi d’artificio. Mostrano qualche scheggia di calcio-arte e si siedono a capotavola nella sala da pranzo apparecchiata per le semifinali. Comandano loro, a questo punto, non c’è dubbio. Adesso fa un certo effetto pensare alla domanda che in questi giorni ronzava attorno al Bayern, a Pep Guardiola e al loro – eventuale – futuro. Curioso perché il domandone della serata, davanti a questi match di Champions era uno solo, molto semplice: quando si fermano? Dopo una ventina di minuti il Bayern era già qualificato e stava spazzando via ogni dubbio sulla spinta che alimentava la rimonta sul Porto. Metabolizzate le assenze dei Robben e Ribery, degli

Alaba e Schweinsteiger, svaporate lepolemiche per il divorzio dal medico del club Muller-Wohlfahrt, l’attenzione era tutta assorbita dal mirabile mix di tecnica, organizzazione e potenza con la quale lo squadrone del Pep stava inchiodando il Porto in una specie di monolocale davanti alla porta di Fabiano, nel quale entravano senza problemi – come se non ci fossero le mura di cinta – Thiago Alcantara piuttosto che Boateng, ma anche Lewandowski e poi Muller e ancora Lewandowski. Al minuto 40 eravamo sul 5-0 e pare che non fosse mai successo, da quando esiste questa Champions: nessuno era riuscito a creare un simile abisso con l’avversario nel primo tempo di un match a eliminazione diretta.

Quello che spaventa del Bayern è la straordinaria capacità di reagire alle difficoltà, la capacità di mettere in campo quasi tutte le sue potenzialità nel momento che conta. Se è vero che Guardiola si giocava tutto in una notte, questo verdetto lo rimette sul trono. Era la

partita numero 100 di Guardiola con i bavaresi. Il Pep è un allenatore trozkista, si annoia terribilmente nella routine, ha sempre bisogno di innovare, si diverte con la rivoluzione permanente. Noi stiamo ancora parlando di tiqui-taca e falsi nueve, mentre lui è molto più avanti. Col Porto si ferma solo sul 6-1, quando completa il set che chiude ogni discorso. Quello che spaventa del Barça, dopo il 2-0 di ieri sul Psg, è la capacità di trasformare in punti di forza i suoi veri limiti. Luis Enrique (50 match in panca, 42 vittorie) non parla con i suoi tre tenori (Messi, Suarez, Neymar), non predica l’integralismo messianico percorso da Guardiola, ma è stato capace di liberare la chimica giusta per tenere in pista quella che – adesso – sembra la squadra più forte. E’ l’ottava volta nelle ultime dieci edizioni che il Barça arriva in semifinale. Occhio, però. Più forte non vuol dire perfetta. Neanche il Bayern è invulnerabile. Per questo la Juve, se andrà avanti, può giocarsela.

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Lettere alla Gazzetta

IL CATENACCIO?SI FA MA NON SI DICE

GABRIELE MAGNINIPapà del nuotatore Filippo� Il segreto della longevità sportiva di Filippo? La passione per ciò che fa. Parola di papà Magnini@BaMagnini

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MARIA SHARAPOVACampionessa di tennis� Mini tennis con la leggenda @AndreAgassi davanti al @Porsche museum. #notabadday @MariaSharapova

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Champions verso le semifinali

BAYERN E BARÇA, I DUE CAPOTAVOLA

E’ il giorno più importante dellastagione. La Juventus si giocail passaggio alle semifinali di

Champions League alla corte del principe Alberto, grande sostenitore del Monaco. Ma è soprattutto il giorno di Massimiliano Allegri, entrato a Vinovo in punta di piedi a raccogliere la pesante eredità di Antonio Conte. Accompagnato dai fischi e dalle contestazioni di alcuni supporter, ma col sostegno della società, ha piegato i dubbiosi, ha convinto gli indecisi, ha conquistato il cuore della tifoseria bianconera. Col gioco, con i risultati, con l’intensità agonistica, col suo stile, col suo tratto umano.

È giusto che sia il suo giorno, senza nulla togliere agli altri, perché il passaggio del turno rappresenta il

punto più alto della storia juventina da 12 anni a questa parte. Lo scudetto è quasi in bacheca, la finale di Coppa Italia contro la Lazio è un dato acquisito. Manca la perla europea.

Allegri ha dimostrato sin dall’inizio che è in grado di cambiare modulo senza alterare gli equilibri della squadra. Ha cominciato col 3-5-2 come Conte, poi è gradualmente passato al 4-3-1-2 (che gli piace di più) soprattutto in Europa. Oggi a Monaco l’allenatore deve fare i conti con gli infortuni e a poche ore dal match deciderà come giocare. Ma, detto sinceramente, stasera conteranno di più l’intensità agonistica e la voglia di vincere, non il modulo tattico.

Non è vero che la Juventus sia andata lontano per la fortuna dei sorteggi, incrociando un Borussia Dortmund in declino e sfidando ora il Monaco che non rientra nel novero delle grandi, perché chi gioca in Europa va avanti a forza di

risultati. Il calcio è imprevedibile, come dimostrano i più recenti risultati nelle competizioni continentali. E alibi come quello delle assenze non contano.

È il giorno di Allegri perché il tecnico livornese si è meritato col suo lavoro di arrivare a questo appuntamento . Nessuno gli ha regalato nulla, anzi nella prima parte dell’anno tutti, dai tifosi ai critici, stavano col dito puntato su di lui chiedendosi se avrebbe potuto migliorare lo score di Conte oppure no. E se Max dovesse accedere alle semifinali, avrebbe il giusto riconoscimento per un risultato costruito giorno dopo giorno con il suo staff e con i suoi giocatori.

Allegri sa benissimo che il match di Monaco non potrà cambiare la valutazione della sua prima stagione juventina. Sa pure che se realizzerà il colpaccio comincerà un’altra storia. E vuole vincere anche per questo.

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Il giorno più lungo per la Juve

ALLEGRI MERITA UN GRAN PREMIO EUROPEO

PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

CORTURI

etta.it

IL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ

O

IL BIANCO E IL NEROdi ANTONIO DI ROSA

NEROROSA

FEDERICA PELLEGRINICampionessa di nuoto� E poi certe canzoni sembrano fatte apposta per te... @CremoniniCesare#bellissima@mafaldina88

Page 24: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

24 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Claudio MarchisioAlla Juve dal 1993Nato e cresciuto alla Juve, dai Pulcini alla prima squadra: tra i tanti trofei, Viareggioe scudetto Primavera

Fabio QuagliarellaAl Torino dal 1993Dal 1993 al ’99 gioca nelle giovanili del Toro, debuttando nel 2000 in A: è tornato alla base quest’estate

Paolo De Ceglie 1996-2006In bianconero dall’età di 10 anni,De Ceglie ha vinto Viareggio e scudettocon la Primavera

Federico BalzarettiGranata a 6 anniBalzaretti arriva piccolissimo al Toro: nelle giovanili dai 6 ai 19 anni, poi a 21 si impone nei grandi

Sebastian GiovincoIl terzo tenoreCon Marchisioe De Ceglie crescee vince in ogni categoria, fino agli scudetti in Serie A

DAL VIVAIODELLE TORINESI

Juve maxi, Toro smartCosì si vince tra i baby1I bianconeri guardano all’estero e spendono 5 voltepiù dei granata, superiori nel pescare talenti locali

JUVENTUSPOGBA

1993centrocampista

1994

GENOAPERIN

1992portiere

6,5

3

4

ATALANTASPORTIELLO

1992portiere

6,27

6,48

6,52LAZIO

FELIPE ANDERSON

1993attaccante

2

5

JUVENTUSMORATA

1992attaccante

GENOAIZZO

1992difensore6,2

10

6,27CAGLIARIDONSAH

1996centrocampista

SASSUOLOBERARDI

1994attaccante6,27

6

6,23

9GENOA NIANG

1994attaccante

6,38

LA CLASSIFICADEGLI UNDER 21 DI A

PER MEDIA VOTO

6,53

1PALERMODYBALA

1993attaccante

Moreno Longo allena le giovanili del Torino da sei stagioni. Da tre è alla guida della Primavera, con cui lo scorso anno ha perso la finale scudetto contro il Chievo ai calci di rigore.

� Longo, il derby dell’ultima giornata vi ha permesso di allungare sulla Juve in ottica Final Eight. «È un premio al nostro lavoro. La Juventus è una realtà importantissima del nostro calcio, con possibilità economiche maggiori delle nostre. Quindi per noi è un motivo di orgoglio non solo aver vinto, ma essere riusciti a stare sempre davanti».

� Qual è il segreto del vivaio del Torino?«La professionalità delle persone. Responsabili, allenatori, staff tecnici, lavorano tutti nella stessa direzione in ogni categoria. Poi è importantissimo il lavoro di scouting. La nostra prerogativa è essere vigili sul territorio. In tutto il settore giovanile sono pochi gli stranieri».

� L’ultimo giocatore uscito dal vivaio e arrivato in A è stato Ogbonna. Come mai? «Abbiamo tanti buoni giocatori in Serie B. Penso ad Aramu, Barreca, Suciu, Comi, Chiosa, Benedetti, Scaglia o ai fratelli Gomis. Hanno l’opportunità di crescere in un campionato importante, per tornare pronti per il grande salto».

Vincenzo D’Angelo© RIPRODUZIONE RISERVATA

MORENO LONGO ALL. TORINO PRIMAVERA

«Altri investonomolto più di noiMa sul territoriosiamo i migliori»

3 DOMANDE A...

Alberto Mauro

I l derby di domenica è l’attofinale, la sfida tra Juventuse Torino inizia da lontano.

Due società, due mondi, duemodi diversi di vivere e intende-re il calcio, dal settore giovanilealla prima squadra. Nella setti-mana più calda, aperta dal der-by Primavera (vinto 2-1 dai gra-nata) e chiusa da quello di SerieA (che potrebbe valere lo scu-detto per la Juve), ecco unospaccato dei settori giovanilidelle due società. Semplifican-do al massimo si può dire che ilToro vince il confronto a livelloregionale, e punta a valorizzarei suoi giovani dalla scuola calcioalla Primavera. La Juve invece ha una rete più ad ampio raggio,e dai Giovanissimi in su ingag-gia i talenti più promettenti inItalia e all’estero, grazie a inve-stimenti di un certo livello. La strategia granata sul territorio è

capillare, si punta forte sui ra-gazzi a parametro zero, offren-do in cambio garanzie di carrie-ra: in media circa il 70% dei gio-catori della Primavera arrivadalle giovanili. La Primaverabianconera è più internaziona-le, con 13 giocatori stranieriprovenienti da 11 Paesi diversi.Grosso quest’anno punta sui ‘97(e un paio di ‘98), senza fuoriquota, la sua squadra è gestitasulla falsariga delle squadre Bdei campionati esteri.

OBIETTIVI Il gap a livello euro-peo (all’estero a 18 anni i gioca-tori sono già professionisti) èprofondo, per colmarlo la Juvegioca su tre fronti. 1) Abbassarel’età media della Primavera; 2)Mandare i giocatori in prestitoall’estero per evitare panchinein Lega Pro e Serie B; 3) DagliAllievi in su c’è il progetto tecni-co di adattare gli esterni alti alruolo di terzino. Il settore giova-nile granata punta sull’organiz-

zazione, lo scouting e una retedi informazioni di mercato ag-giornate, per anticipare la con-correnza. La Primavera devepreparare i ragazzi al professio-nismo, i fuori quota sono utili alprogetto, se hanno bisogno diun anno in più per maturare. Lasquadra di Longo è il più similepossibile a una formazione diLega Pro: qualche giocatoreesperto (fuori quota) e tanti gio-vani in rampa di lancio.

BUDGET Poco meno di 2 milioniper il Toro, sopra i 10 milioni perla Juve. La disparità economicapuò influire sul mercato (unesempio: la Juve ha preso Favillidal Livorno pagando in contan-ti, il Toro offriva una contropar-tita), ma non sui risultati: in Pri-mavera il Toro ha 6 punti più deibianconeri.

ORGANIZZAZIONE La Juvevanta una struttura all’avan-guardia: a Vinovo ci si allenadalle giovanili alla prima squa-dra, e i fuori sede hanno la pos-sibilità di frequentare il J-Colle-ge. Il Toro ha la Primavera e laBerretti che si allenano a Vena-ria, Allievi e Giovanissimi a Gru-gliasco, e un convitto in zona Fi-ladelfia che ospita 27 ragazzi.

LA STRUTTURA Massimo Bavaè il responsabile del settore gio-vanile granata, accanto a lui An-drea Fabbrini, responsabile de-gli osservatori, e i quattro osser-vatori: Patrick Panucci (estero),Fornacini (Lazio), Mosca (Lom-bardia) e Morra (Piemonte). LaJuve si affida a Federico Cheru-bini, d.s. della Primavera, brac-cio destro di Fabio Paratici. Claudio Chiellini, per l’estero. Ildirettore delle giovanili è Stefa-no Braghin, Gianluca Pessotto ilteam manager della Primavera,i capi osservatori sono Sclosa(Piemonte), Marta (Italia) e Ri-balta (estero).

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Su Gazzetta.ituna sezione giovaniE ogni martedì in tv

� «Le nuove forze del calcio»è il titolo di un approfondimentoche la Gazzetta dedica ai giovani.Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuove-forzecalcio. L’appuntamento èraddoppiato, con la trasmissionesu GazzettaTv, canale 59 deldigitale terrestre: ogni martedì,alle ore 14.15.

CENTIMETRI

Due esultanze di gruppo delle Primavera di Juventus e Torino. I granata hanno vinto l’ultimo derby LAPRESSE

D E L C A L C I O

LE NUOVE

F RZE

Calcio giovanileRL’inchiesta

Page 25: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

25MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ragusa, sfortuna alle spalle«Dai Vicenza, ora ci sono io»1L’attaccante tornato dopo cinque mesi di stop è diventato subito decisivo:«Che coppia con Cocco! Adesso segno per la A e per riprendermi il Genoa»

BOLOGNA

Maietta non si vuole rassegnare«Noi siamo più forti del Carpi»� BOLOGNA (a.to) Dopo il litigio tra Lopez e un tifoso che ha mostrato i nervi scoperti del Bologna, il difensore Mimmo Maietta chiede fiducia per la volata finale: «Anche se c’è un grande distacco, io credo che il Bologna sia più forte del Carpi. La differenza di 15 punti è una questione di testa. In questo momento sembra che abbiamo più paura di perdere che voglia di vincere». La piazza è quasi tutta schierata contro l’allenatore e contro l’immobilismo della dirigenza, il difensore spazza via la soluzione del cambio di panchina: «Mancano 6 partite alla fine. Se si voleva cambiare tecnico, bisognava farlo a gennaio. Lopez va aiutato, tutti noi dobbiamo metterci la faccia». Intanto gli esami hanno escluso lesioni muscolari per Gastaldello che però rimane in dubbio per venerdì a Bari.

GIUDICE SPORTIVO

Brescia: tre giornate a CorviaIl Catania perde Sciaudone� MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate Corvia (Brescia), espulso sabato a Carpi. L’attaccante paga «per avere, al 41’ del primo tempo, con il pallone non a distanza digioco, colpito volontariamente un avversario (Gagliolo, ndr) con un pugno allo stomaco; infrazione rilevata da un assistente». Un turno di stop anche a Matuzalem (Bologna), Coly (Brescia), Sciaudone (Catania), Barreca, Pierobon (Cittadella), Angelo (Latina), Fedato (Modena), Cosenza (Pro Vercelli), Meccariello e Popescu (Ternana), Barillà (Trapani). Nessuna ammenda per le società, nessuna squalifica per allenatori e dirigenti.

TRAPANI

Rottura del tendine d’AchilleTerlizzi: stagione già finita� TRAPANI Stagione tormentata per Christian Terlizzi. Dopo l’esclusione dalla rosa, il reintegro e i due gol su rigore, il difensore del Trapani si è rotto il tendine d’Achille destro e lunedì sera a Roma è stato operato. L’intervento è riuscito perfettamente, ma per Terlizzi la stagione è comunque conclusa in anticipo.

LA SITUAZIONE

Venerdì ci sono due anticipiUna grande serata a Bari� Ecco il programma della 37a giornata, che non prevede posticipi poiché martedì 28 ci sarà l’ultimo turno infrasettimanale:VENERDÌ Ore 19: Catania-Ternana (0-1). Ore 21: Bari-Bologna (0-2).SABATO Ore 15: Avellino-Entella (0-0); Brescia-Cittadella (0-1); Frosinone-Carpi (0-0); Lanciano-Pescara (1-1); Modena-Crotone (4-1); Perugia-Livorno (0-0); Pro Vercelli-Latina (1-1); Spezia-Trapani (2-3); Vicenza-Varese (3-2).CLASSIFICA Carpi p. 74; Vicenza e Bologna 59; Frosinone 58; Perugia 54; Avellino 53; Livorno 52; Spezia e Pescara 51; Lanciano 48; Bari 46; Ternana e Catania 44; Trapani 43; Modena 42; Crotone, Latina, Pro Vercelli ed Entella 41; Cittadella 39; Brescia (-6) 32; Varese (-4) 29.

TACCUINO

GIOCAVO INSIEME A EL SHAARAWY:

TORNERÀ GRANDE.A GENOVA DICONO

CHE RICORDO SCULLI

Nicola Binda

M a se il Vicenza è diventatosecondo senza AntoninoRagusa - fuori 5 mesi per

infortunio - con lui sempre in campodove sarebbe ora?

«Magari nemmeno ai playoff...Certo, avrei preferito giocare, perònessun rimpianto».

Nel 2014 in soli 56 giorni lei ha vis-suto il momento più bello e quellopiù brutto della sua carriera. Ricor-da il 31 agosto?«Debutto in A a Genova col Napoli.Sono entrato a sorpresa, non mi ri-cordo nemmeno al posto di chi...».

E poi c’è il 25 ottobre.«A Catania, s’è girato in ginocchiodestro. Rottura del crociato ante-riore e del menisco interno. Mihanno operato il 29 a Roma, perdue mesi ho fatto la riabilitazionelì a Villa Stuart. Meno male cheeravamo in tanti: Doninelli, Espo-sito, Ronaldo, Masi, anche Insigne,tutti nello stesso hotel e poi a lavo-rare, sembrava di essere in ritiro».

Dopo due mesi a Roma è rientrato aVicenza, vedeva la sua squadra cre-scere e pensava che...«...Mi veniva ancor più voglia dirientrare. Cercavo di accelerare i tempi di recupero. E infatti doposoli quattro mesi ho fatto la primapartita con la Primavera».

Nel frattempo al posto di Lopez eraarrivato Marino. Lui di Marsala e leidi Taormina. Parlate in dialetto?«Ogni tanto... Abbiamo un buonrapporto, l’avevo avuto a Pescara,dove non si meritava l’esonero.L’ho trovato un po’ cambiato, mol-to più martello e concentrato».

Lei si è ripreso da un grave infortu-nio, il suo ex compagno El Shaa-rawy (insieme nel Genoa Primaveracampione d’Italia) invece non rie-sce a tornare al top. Perché?«Mi dispiace, al di là del fatto chelo conosco. Capisco cosa sta viven-do, credo che il Milan abbia biso-gno di lui, si rimetterà di certo».

Dal Faraone a Cocco: vista l’azione

del rigore di venerdì sera a Citta-della, siete affiatatissimi.«Anche fuori dal campo. Proviamospesso quell’uno-due, è riuscito emeritavamo di vincere: già a Ver-celli (1-1) ci era andata male».

In B lei ha 119 presenze in 5 club.Che idea s’è fatto del torneo?«Non puoi mai abbassare la guar-dia, tutti possono battere tutti. Chise lo aspettava un Catania finito infondo? Vinci solo con la continuità.Come il Carpi, molto compatto, chegioca a memoria e sta benissimo:primo posto più che meritato».

In Serie B lei ha segnato soltanto 20gol: non sono un po’ pochi?«Eh sì... Alla Ternana facevol’esterno e ho fatto un solo gol, masono migliorato in altre cose».

Preferisce il 3-5-2 che faceva con Mimmo Toscano o questo 4-3-3?«Il 4-3-3, come al Genoa, a Saler-no, alla Reggina e Pescara. Il mioruolo è quello: attaccante esterno.Al Genoa mi paragonavano a Scul-li, un po’ devo dire che è vero».

Nel torneo scorso con il Pescara se-gnava ma non esultava quasi mai,perché contro aveva sempre ex squadre. E’ giusto?«Sì, è successo contro Ternana eReggina, in breve tempo. Mi sonotrovato bene ovunque, rispetto excompagni ed ex tifosi. Lo farò sem-pre: meno male che ora non avròpiù contro ex squadre...».

A fine stagione rientra al Genoa (haun contratto fino al 2017): il suo de-siderio è restare o ripartire?«Restare. Ogni volta dopo il ritiromi mandano via: all’inizio era giu-sto, dovevo fare esperienza, que-st’anno non me l’aspettavo. Cercodi convincerli a tenermi».

Portando il Vicenza in A?«Non facciamo calcoli e non ci pen-siamo, davvero. Pensiamo solo alVarese, poi vediamo...».

Sembra di sentire Marino...«Ha ragione lui. Sono gli altri a do-ver fare calcoli, non noi. Per altrinon andare in A sarebbe un falli-mento, per noi no di certo».

Beh, visto come è iniziata la stagio-ne... Lei ci credeva?«I presupposti c’erano, ma per sal-varsi. La società mi diceva chi vole-va prendere e i rinforzi sono arri-vati. Non mi dovevano convincere:io al Vicenza, una volta che il Ge-noa non mi voleva tenere, sarei an-dato lo stesso. E meno male».

Male che vada, saranno playoff. Ri-corda quelli che ha perso con la Sa-lernitana contro il Verona?«E chi se li scorda... Ai playoff si az-zera tutto. Infatti quel Verona eraarrivato dietro di noi e poi...».

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LA SCHEDA

ANTONINORAGUSANATO A MESSINAIL 27 MARZO 1990ATTACCANTEDEL VICENZA

GLI INIZI E’ cresciuto nel Giardini Naxos ed è stato scoperto dal Treviso, dove ha fatto l’esordio in B nel 2009.

GIRO D’ITALIACon il fallimento del club veneto passa al Genoa e nella Primavera vince campionato e Supercoppa. Poi inizia ad andare in prestito: Salernitana (C1), poi in B Reggina, Ternana, Pescara e da settembre,dopo il debutto in A nel Genoa, è finito al Vicenza. Ha giocato anche due gare con l’Under 21.

3� i gol segnati da Ragusa in

questa stagione primadell’infortunio: due nel 2-2 di

Perugia e uno decisivo nell’1-0casalingo contro il Bari

LE PARTITE DI STASERA

� Si giocano questa sera due importanti partite di Lega Pro: a Cosenza si assegna la Coppa Italia, mentre nel girone C si gioca un recupero che riguarda i playoff.

COPPA ITALIA (ore 20.45)� Il Cosenza ha vinto 4-1 in trasferta all’andata e quindi ha il trofeo in mano, ma il tecnico Giorgio Roselli avverte: «Sono più preoccupato del solito, spero di riuscire a trasmettere ai ragazzi grande concentrazione. Dobbiamo giocare con serenità, senza spavalderia». L’attesa in città è forte: circa 6.000 i biglietti venduti in prevendita, si prevedono almeno 8.000 tifosi a spingere i rossoblù verso questo appuntamento con la storia, visto che il Cosenza sarebbe la prima squadra calabrese a vincere il trofeo. Ventidue i giocatori convocati dal Como: manca solo Cassetti, squalificato; nonostante il pesante risultato dell’andata, il Como a Cosenza sarà seguito ugualmente da una piccola rappresentanza di tifosi.

COSENZA (4-4-2) Saracco; Corsi, Tedeschi, Carrieri, Ciancio; Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella; De Angelis, Cesca. (Ravaglia, Blondett, Magli, Fornito, Tortolano, Cori, Calderini). All. Roselli.COMO (4-3-1-2) Falcone; Ambrosini, Lebran, Giosa, Fautario; Rolando, Berardocco, Fietta; Cristiani; Ganz, Maritato. (Crispino, Marchi, Marconi, Ardito, Casoli, Le Noci, Defendi). All. Sabatini.ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore (A. Cordeschi-S. Cordeschi).TV Diretta su Raisport 2.

RECUPERO (ore 20.30)� Un Martina quasi salvo riceve una Casertana oggi a -4 dai playoff.MARTINA (3-5-2) Bleve; Samnick, Fabiano, Patti; De Giorgi, Bucolo, De Lucia, Tomi, Memolla; Pepe, Arcidiacono. (Modesti, Kalombo, Calvetti, Diop, Guadalupi, Caruso, Pivkovski). All. Imbimbo.CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, Rajcic, Mancosu; Cunzi, Diakite, Mancino. (D’Agostino, D’Alterio, Tito, De Marco, Carrus, Kolawole, Caccavallo). All. Campilongo.ARBITRO Pelagatti di Arezzo (Grossi-Della Vecchia).

Cosenza, in 8.000per la Coppa ItaliaGirone C: recupero

Lega ProR

LA SITUAZIONE

� Con la 36a giornata, la terz’ultima della fase regolare del campionato, ci sarà la contemporaneità in ogni girone. Ecco il programma:

SABATO GIRONE A (ore 14.30) Alessandria-Como (2-0); Arezzo-Monza (1-1); Bassano-Renate (1-2); Giana-Feralpi Salò (0-1); Lumezzane-AlbinoLeffe (1-0); Mantova-Real Vicenza (0-2); Pavia-Südtirol (0-0); Pordenone-Novara (0-2); Pro Patria-Cremonese (1-3); Torres-Venezia (0-2).GIRONE C (ore 17.30) Aversa Normanna-Cosenza (0-2); Benevento-Messina (1-1); Catanzaro-Paganese (0-1); Foggia-Reggina (2-0); Ischia-Matera (0-0); Martina-Lecce (1-0); Melfi-Juve Stabia (0-2); Salernitana-Barletta (0-1); Savoia-Lupa Roma (2-2); Vigor Lamezia-Casertana (0-3).DOMENICA GIRONE B (ore 15) Ancona-Pisa (1-2); Carrarese-Spal (2-0); Forlì-

Savona (1-2); Grosseto-Prato (1-1); Pistoiese-Gubbio (1-1); Pro Piacenza-L’Aquila (1-0); Reggiana-San Marino (4-5); Santarcangelo-Ascoli (0-2); Teramo-Pontedera (4-2); Tuttocuoio-Lucchese (0-0).

LE CLASSIFICHE GIRONE A Bassano p. 67; Pavia (-1) 64; Alessandria 63; Novara (-8) 62; Como 58; Feralpi Salò 50; Real Vicenza 48; Cremonese e Arezzo 46; Venezia (-3) 45; Südtirol 44; Mantova (-3) e Torres 43; Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38; Lumezzane 32; Pordenone 30; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 29. GIRONE B Teramo p. 68; Ascoli 64; Reggiana 59; Spal e Pisa 55; L’Aquila 54; Ancona 53; Pontedera 48; Lucchese e Tuttocuoio 47; Carrarese 41; Gubbio, Santarcangelo, Grosseto (-1) e Prato 40; Forlì e Pistoiese 39; Savona (-2) 36; San Marino e Pro Piacenza (-8) 30. GIRONE C Salernitana p. 76; Benevento 71; Juve Stabia 66; Matera 63; Lecce 60; Casertana* 59; Foggia (-1) 57; Catanzaro 49; Cosenza e Vigor Lamezia 43; Melfi (-2) 42; Barletta (-6) 41; Martina* e Lupa Roma 37; Paganese35; Messina e Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 28; Savoia (-4) 25; Reggina (-16) 11. (* una gara in meno).

Sabato in camponei gironi A e CDomenica c’è il B

IL GIUDICE SPORTIVO

� FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 48 giocatori, quattro dei quali dell’AlbinoLeffe e del Prato. Ecco il dettaglio. Giocatori espulsi Due giornate a Moroni (Cremonese); una a Dettori (Arezzo), Benassi (San Marino), Corradi e Pesenti (AlbinoLeffe), Bartolomei (Pontedera), Di Bari (Pistoiese), Carlini (Real Vicenza) e Dramane (Tuttocuoio). Non espulsi Una giornata a Bonvissuto (Arezzo), Pestrin (Salernitana), La Camera (Juve Stabia), Silva (Pro Piacenza), Gazo e Ondei (AlbinoLeffe), Taino (Pro Patria),Tantardini, Leonarduzzi e Cittadino (Feralpi Salò), Cascone e Conson (Lupa Roma), Cavagna, Fanucchi, Dametto e Rinaldi (Prato), Migliaccio (Torres), Iocolano e Semenzato (Bassano), Cisse (Casertana), Hamlili (Forlì), Onescu (Grosseto), Falasco (Pistoiese), Salvatori (Pordenone), Sabotic (Reggiana), Giorgione (Savona), Zanchi (Tuttocuoio), Cognigni (Ancona), Dell’Orco (Ascoli),

Amelio e Sassano (Aversa Normanna), Leonetti (Foggia), Perico (Giana), Regolanti (Gubbio), Zaffagnini (L’Aquila), Genevier (Lumezzane), Zammarini (Mantova), Donida e Perna (Paganese). Allenatori Una giornata a Vivarini (Teramo) e Serena (Venezia).Dirigenti Inibito fino al 28 Greco (Lumezzane). Ammende 1.500 euro AlbinoLeffe; 1.000 Lecce, Lucchese, Renate e Teramo; 750 Pisa; 500 Ascoli e Lumezzane; 250 Matera e Paganese.

ORDINE PUBBLICOSavoia-Lupa Roma a porte chiuse� NAPOLI Ennesimo provvedimento restrittivo nei confronti del Savoia. Il Prefetto della provincia di Napoli ha disposto che la partita con la Lupa Roma di sabato sia disputata in assenza di pubblico.

SERIE DLe date del post-campionato� ROMA Ecco le date della fase post campionato. La corsa allo scudetto sarà 17, 20 e 24 maggio, con finali 28 e 30. I playoff iniziano 17, 20 e 24, con le ultime due fasi 31 maggio e 7 giugno: semifinali il 10, finale il 14. I playout sono il 24 maggio (il 17 gli eventuali spareggi). Tutte le gare sono alle 16.

AlbinoLeffe e Pratocon 4 squalificatiTeramo: alt Vivarini

Serie BRL’intervista

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26 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA FIGLIA DI SCHUMI COW GIRL� A vederla sulla foto della Bild, sembra il sosia di Michael Schumacher: è Gina Maria, la sua primogenita, impegnata a Rieden-Kreuth (Ger) nella gara western più importante fuori dai confini Usa. Gina Maria è la n° 1 al mondo nelle liste juniores

RALLY D’ARGENTINA

Kubica non corre� (ant. gat.) Robert Kubica non correrà il Rally di Argentina, quarta tappa del Mondiale. «Il team deve migliorare», ha detto il polacco che rientrerà in Portogallo. La gara si apre oggi con lo shake down mentre domani si correrà la prima delle 12 speciali in programma per un totale di 316 km cronometrati. La conclusione domenica con la Power Stage. In vetta alla classifica c’è l’iridato Sebastien Ogier (Volkswagen Polo) che ha vinto le prime tre gare e ha un vantaggio di 34 punti sul compagno di team Andreas Mikkelsen. Gli italiani al via: Lorenzo Bertelli (Ford Fiesta), Simone Tempestini e Gianluca Linari (Subaru Impreza).

PIAGGIO IN VIETNAM

Il 500.OOOo scooter� La Piaggio ha festeggiato ieri l’uscita del 500.000° scooter dalle linee di produzione dello stabilimento di Vinh Phuc in Vietnam. Questa fabbrica è diventata operativa nella seconda metà del 2009 e impiega 800 dipendenti, (terzo polo produttivo del gruppo). Una curiosità il 500 millesimo esemplare è una Vespa Sprint 125 di colore bianco.

TACCUINO

Andrea Cremonesi

U n altro successo, unadoppietta mancata soloper un guaio ai freni nel

finale, Hamilton in fuga nelcampionato e Rosberg che sca-valca Vettel nella generale: aleggere i numeri si potrebbetranquillamente parlare di do-minio Mercedes. Ma in realtàla quarta tappa stagionale haconfermato che la Ferrari si èfatta pericolosamente sotto eal minimo errore è pronta a ca-stigare come è capitato dome-nica quando Nico, col brake bywire fuori uso, è finito lungo,perdendo la seconda piazza afavore di Raikkonen. Niki Lau-da ne è consapevole.

Lauda, per la prima volta dopo due anni vi ritrovate in una si-tuazione inedita: convivere con la pressione che vi mette ad-dosso Maranello.«La verità è che in F.1 la pres-sione addosso l’hai sempre.L’anomalia era rappresentatadal campionato scorso, non daquesto. E infatti io non mi sonomai illuso che potessimo conti-nuare a dominare».

Però forse non si aspettavateche la Ferrari crescesse così infretta.«Non sono sorpreso, davvero.Perché il loro recupero affondale radici nella scorsa stagione,nella bontà del lavoro fatto daAllison, dalla ristrutturazionedel team».

Insomma ha sbagliato valuta-zione Alonso ad andarsene?«Eh direi proprio di sì».

E voi come intende reagire aquesta nuova offensiva?«La cosa giusta da fare è nonmodificare il proprio program-ma di lavoro sulla scia del-l’emotività. E comunque a Bar-

cellona avremo grosse novitàsulla macchina».

Intanto potete contare su unHamilton strepitoso.«Sì ha fatto qualifiche e garafantastiche ma posso dire an-che che il Bahrain ci ha restitui-to il miglior Rosberg. Succedeche a volte i piloti non sianocontenti di sé e della macchina,ma da queste situazioni, ci siesce da soli. Nico pare esserciriuscito».

La Ferrari ha introdotto un mo-tore fresco in Bahrain: voi avetein programma di fare altrettan-to presto?

«No. Siamo solo alla quarta ga-ra. Quello che può apparire orauno svantaggio (usare unapower unit che ha un migliaiodi km sulle spalle; n.dr.) si tra-sformerà in una opportunità quando conterà davvero, ovve-ro nella seconda metà dellastagione».

Anche se Vettel domenica

ha commesso degli errori, sem-bra lui il vero rivale di Hamiltonnel Mondiale.«Siamo davanti a due profes-sionisti eccezionali. Lewis inquesto momento pare invulne-rabile: basta guardare la stri-scia di vittorie tra la scorsa sta-gione e l’inizio di questa. A Vet-tel ha fatto bene cambiare aria,ha trovato nuovi stimoli. Nonso esattamente che cosa avesseprovocato il suo calo l’annoscorso, forse non si trovava be-ne con la macchina. Fatto stache ora sta beneficiando delfantastico lavoro della Ferra-ri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

NIKI LAUDAIRIDATO 1975-77-84

LA FERRARI HA USATO UN SECONDO MOTORE?

NOI CE LI TENIAMOPER IL FINALE QUANDO

CONTERÀ DAVVERO

HAMILTON SEMBRA INVULNERABILE

AIUTARE ROSBERG?I PILOTI DEVONO USCIRE

DA SOLI DALLA CRISI

Lauda:«La Ferrariora è fortema non cispaventa»

1«L’anomalia non è la loro crescitama il dominio Mercedes dell’anno scorso»

Formula 1RL’intervista

Rosberg alla Bild«La consolazioneè mia moglie incinta»� Dopo avergli fatto i complimenti pubblicamente in occasione del podio, Jackie Stewart si è poi ripetuto in privato con Lewis Hamilton. E’ stato lo stesso vincitore del Bahrain a rivelarlo. «Mi ha detto: “Mi stai raggiungendo (a numero di titoli mondiali, tre; n.d.r.) ma a me va bene così”. E’ sempre bello sapere che altri campioni ti apprezzino, ti fa sentire bene. Stewart mi ripete spesso questa storia, ovvero che possa raggiungerlo».Intanto Nico Rosberg nella sua rubrica settimanale sulla Bild torna su questo avvio di stagione, che lo vede ancora a digiuno di vittorie dopo 4 gare.«Il modo migliore per superare la frustrazione è la mia famiglia — dice in un articolo accompagnato da una foto con la moglie Vivian, che è incinta —. Quando vedo mia moglie, che è quasi come una donna e...”mezzo”, la frustrazione è dimenticata eppoi, per fortuna, la stagione è ancora lunga».

Festa nella fabbrica vietnamita

IL TRIPLETE DI NIKINiki Lauda, 66 anni, è stato 3 volte iridato di F.1 con Ferrari (1975-77) e McLaren-Porsche (1984). Ora è presidente non esecutivo di Mercedes F.1. Sotto Lewis Hamiltonsulla W06 REUTERS E GETTY IMAGES

Pronti,primavera e via.

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27MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INCONTRI GAZZETTA CONTENUTOPREMIUM

LUCKY & AGOSTINI«È MERAVIGLIOSO,

MARQUEZ SUDERÀ»

LUCCHINELLI: «CON MARC ADESSO L’AMICIZIA È FINITA»AGO: «MI DEVO RICREDERE, INVECCHIA E VA PIÙ FORTE».

Valentino da Decima

IL COLLOQUIO di PAOLO IANIERI

C hiacchiere al bar tra amici. Anzi, «Old dogs»dal titolo dell’ultimo web episode della Dai-nese con protagonisti Giacomo Agostini eMarco Lucchinelli. Rivali per uno sprazzo a

metà degli Anni ‘70, quando il 15 volte iridato era afine carriera e Lucky si affacciava al Mondiale, colle-ghi oggi, commentatori su Cielo della MotoGP. «EhiAgonia, il nostro studio ha fatto record di ascolti»urla Lucchinelli appena Agostini compare col figlioGiacomino. «Con due come noi...» replica il campio-ne di MV Agusta e Yamaha. A un tavolino del DeusCafè di Milano, Ago e Lucky chiacchierano, si stuzzi-cano e provocano sul Mondiale e Valentino Rossi.

Agostini, lei a inizio Mondiale parlando di Rossi allaGazzetta aveva detto che «nulla migliora con gli anni,si deteriora tutto». Ha cambiato idea?Agostini: «È vero, è vero, mi devo ricredere. È uncaso su mille nel nostro mestiere di uno che invec-chia e va più forte. Dopo gli anni tristi in Ducati, didelusione, è stato molto bravo, forte a riprendersi».Lucchinelli: «Ti dirò, io fossi in lui tornerei in Du-cati adesso, visto che va forte e la moto pure».A: «No, perché lui lì ha avuto un brutto ricordo e leminestre riscaldate non vanno bene».

Magari alla Ducati ci sta pensando Lorenzo.L: «Ah, buono quello. Non risolverebbe niente».A: «Hanno già Dovizioso che è forte, Iannone checresce... In Ducati devono accontentarsi».

Rossi ha fatto 3 vittorie nelle ultime 6 gare, 11 podi nelle ultime 12. Cifre di uno che punta al Mondiale.L: «Marquez veniva da un anno particolare, 10 vitto-

rie di fila, pole e gare... Un anno anche fortunato».A: «Me l’ha confessato pochi giorni fa in Spagna. Im-possibile ripetersi, ha detto».L: «Rossi nel 2014 ha fatto 17 su 18, basta chel’altro come domenica perda 20 punti e perrecuperarli ce ne vuole...».A: «Soprattutto ha dato questo vantaggionon a uno qualsiasi, ma a Rossi».

Marquez non ha ammesso l’errore.A: «Valentino non ha colpe. Io credo cheMarquez, ripreso e superato, fosse abba-stanza euforico. Loro guidano moltogiù, lui è piccolino e penso che in piegavedesse davanti, ma non dove si tro-vasse esattamente Valentino. Credovolesse anticiparlo e invece... Appe-

na lo vedrò voglio chiederglielo».

Non è che Marquez si sente imbattibile?A: «Ma è così, ci sono anni in cui ti va tutto bene, l’hoprovato anch’io, tagliavo il traguardo e rompevo il motore o finivo la benzina subito dopo».

L’amicizia tra i due è già finita?L: «Ci sarà il rispetto, perché ci deve essere e sonointelligenti. Ma se battagli non ci può essere amiciziae siccome sono due talenti e tra loro non c’è differen-za, può succedere ogni domenica. Vorrei Dovizioso,ma saranno loro due a incontrarsi e a scontrarsi ognigara, a darsi fastidio».A: «L’amicizia finisce sicuro. Impossibile essere ami-ci. Se io e Marco lottiamo per la vittoria qualche sgar-bo ce lo facciamo sempre».L: «Come quando un amico ti ruba una donna...».

Agostini, ricorda la sua ultima vittoria?A: «Germania 1976 al Nürburgring davanti a...»L: «Quella gara me l’hai rubata». A: «Rubata... Io ho vinto».L: «Rubata. Hai fatto le prove con Suzuki e MV, poianziché scegliere sabato sera, domenica mattina haivisto che pioveva e hai scelto la MV. Furbetto».

Lucchinelli, lei era al primo anno in 500. Guardava adAgostini come Marquez guardava Rossi?L: «Una volta un Mondiale aveva un valore diverso.Lui ne aveva 15, poi c’era Nieto a 13, ma Barry Sheeneche era un marziano ne aveva 2. Valentino ha cambia-to anche l’ordine dei valori. Io quando a Le Mans hoesordito e mi sono trovato davanti lui con la MV, perpassarlo ci ho impiegato 5 giri. Perché era Agostini,con la tuta Marlboro, aveva i soldi, la macchina, lafiga. Noi non avevamo niente, eravamo disgraziatisenza patente che volevamo diventare Agostini».A: «Come Marquez che voleva diventare Valentino eora sono lì che si danno spallate».

Agostini, ha detto che Marquez batterà i suoi record.Ma Vale non è lontano dalle sue 123 vittorie.A: «Come gare è molto vicino, facendo 18 gare l’an-no, se non questo, il prossimo può farcela».

L’errore condizionerà Marquez?A: «No, è troppo giovane. A 22 anni se ti metti a cal-colare ti siedi e non vai più».L: «Lui la prossima andrà ancora così».

Ha 30 punti da recuperare.L: «La differenza è quella. L’anno di Hayden, Valenti-no aveva 50 punti di svantaggio, ha recuperato, è an-dato a +5 e ha perso. Il problema è che è Rossi, nonci sono avversari in mezzo».A: «Su Ducati ci siamo ricreduti tutti, qualche garapuò vincerla, ma per il titolo è dura».

E Lorenzo? Soffre più Marquez o Rossi?L: «Entrambi, ma soprattutto Valentino, perché selui fosse il primo in squadra potrebbe dar colpa allamoto, invece l’altro lo batte sempre...».A: «E come vedi, non ne sta uscendo».

A Jerez cosa succede?L: «Pronostici non ne faccio. Se mi chiedi chi è il piùveloce dico Marquez, ma le gare...».

A: «Da metà campionato salirà la pressione e Va-lentino per me è più forte a mantenere la calma.

L’altro è ancora un ragazzino».

E quindi se ha 10 euro su chi li mette?A: «È dura. Prima avrei dato un punto o duepiù a Marquez, ma ora Valentino... Ha mera-

vigliato tutti, ma noi siamo del mestiere».© RIPRODUZIONE RISERVATA

Due trionfi 2015Valentino Rossi, 36 anni,

festeggia la vittoria nel GPArgentina, svoltosi a Termas de

Rio Hondo AFP

MARCO LUCCHINELLI1 MONDIALE CON SUZUKI

LORENZO SOFFRE ROSSI: SE FOSSE DAVANTI

POTREBBE DARE COLPA ALLA MOTO, INVECE

VALE LO STA BATTENDO

TRA I DUE CI SARÀ RISPETTO, SONO

INTELLIGENTI. MA OGNI DOMENICA LA LOTTA

SARÀ SOLO TRA LORO

GIACOMO AGOSTINI15 TITOLI CON MV E YAMAHA

MARQUEZ NON CAMBIERÀ, È TROPPO

GIOVANE. A 22 ANNI SE TI METTI A CALCOLARE TI SIEDI E NON VAI PIÙ

NELL’INCIDENTE ROSSI NON HA COLPE, MA

PENSO CHE MARC IN PIEGA NON ABBIA

VISTO DOV’ERA VALE

LA PAUSA PRANZODI LINDA� Linda Morselli, fidanzata di Valentino, ieri era a Milano e si è concessa un pranzo al Deus Cafè. Il pasto frugale, da modella, è stato accompagnato dalla lettura della Gazzetta.Tutto documentato da Lady Rossi su Instagram.

GIACOMOAGOSTINI

Nasce a Brescia il 16giugno 1942. A 21 anni

debutta nel Mondiale250, il primo titolo è

del’66 in 500.� In totale 15 titoli, 8

in 500 e 7 in 350 e123 vittorie con MV

Agusta e Yamaha

MARCOLUCCHINELLINato a Ceparana (SP) il 26 giugno 1954. Nel 1975 debutta nel Mondiale 350 con Yamaha, l’anno dopo è in 500 su Suzuki. � Nel 1981 sempre con la Suzuki vince il titolo. In totale vanta 5 vittorie e 20 podi

MotomondialeRDopo il GP Qatar

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Oggi la 79a Freccia Vallone: partenza da Waremme, arrivo al terzo passaggio sul Muro di Huy: km 205. Ci sono 11 salite, 4 negli ultimi 40 km: al km 176, Huy, 1,3 km al 9,6%; km 189, Côte d’Ereffe, 2,1 km al 5%; km 200, Côte de Cherave, 1,3 km all’8,1%; km 205, arrivo a Huy. Diretta tv su Raisport 1 alle 13.40, Eurosport 14.15.

25 SQUADRE E 200 CORRIDORI.1 Valverde, 5 Quintana, 8 Visconti, 11 D. Martin, 12 Formolo, 16 Mohoric, 21 Kwiatkowski, 22 Alaphilippe, 24 Brambilla, 26 T. Martin, 30 Uran, 31 Nibali, 32 Fuglsang, 35 Scarponi, 37 Vanotti, 41 Froome, 43 S. Henao, 47 Poels, 48 Roche, 51 Gilbert, 53 Hermans, 56 Teuns, 57 Van Garderen,

61 J. Rodriguez, 62 G. Caruso, 67 D. Moreno, 71 Majka, 72 Boaro, 74 Kreuziger, 81 Mollema, 82 Arredondo, 85 Felline, 86 Jungels, 91 Rui Costa, 92 Bono, 93 Conti, 94 Mori, 97 Ulissi, 101 Betancur, 102 Bakelants, 106 Montaguti, 107 Nocentini, 111 Vanendert, 121 Rolland, 131 Kelderman, 132 Gesink, 143 Clarke, 145 Matthews,

151 Barguil, 171 Frank, 193 Edet, 201 Gasparotto, 202 Antonini, 207 Selvaggi, 214 Songezo, 216 Sbaragli, 223 Feillu, 241 Ratto, 242 Bazzana, 243 Canola, 245 Frattini, 248 Zurlo.Le donne - Elisa Longo Borghini contro l’iridata Pauline Ferrand Prevot: è il duello della Freccia Vallone donne, 9 salite, 121 km.

ADDIO FILIPPI UN ANGELO DI COPPI� Era alto, forte, perfino bello. A cronometro era bellissimo, elegantissimo.Fu così che Riccardo Filippi venne associato a Fausto Coppi. Prima volta nel 1953, a Lugano: Fausto iridato dei professionisti, Riccardo dei dilettanti. In squadra insieme. E insieme nel Baracchi. Filippi è morto, ieri: piemontese, aveva 84 anni. Il suo ritratto su Gazzetta.it.

39° GIRO DEL TRENTINO

Benedetti che emozione Porte-Pozzovivo si sale1Il trentino di Rovereto è leader: la sua Bora vincela cronosquadresu Sky per 11/100

Marco PastonesiINVIATO A ARCO (TRENTO)

D ate a Cesare quel che è diCesare: la vittoria. E cosìCesare Benedetti, profeta

in patria, trentino al Giro delTrentino, ha vinto la cronosqua-dre e conquistato la maglia ci-clamino di leader. Come un cuc-chiaio di Francesco Totti al-

l’Olimpico, come un carpiato diTania Cagnotto a Bolzano. An-che perché la Bora-Argon 18, lasquadra tedesca di Benedetti, li-vello Professional, ha bruciatola spaziale Sky di 11/100, ovve-ro un metro e mezzo a più di 56all’ora dopo 13,3 km alla morte.Come se il Carpi avesse sconfit-to la Juventus.Benedetti, 27 anni, ha pedalatotutti i suoi sei anni da professio-nista in questa squadra tedesca.Se i cervelli (scientifici) italianiemigrano in California o nelMassachusetts, i talenti (cicli-stici) italiani fuggono in tutti icontinenti. «Uno stage alla Li-quigas, poi solo questa opportu-nità. L’ho colta al volo. E mi èandata bene». Ma quella di ieriè stata una giornata particola-

re, speciale: «Io sono uno che,davanti, ci sta poche volte. Aiu-to, assisto, tiro, poi inevitabil-mente scivolo indietro. Un annofa, qui, secondi dietro alla Bmc,sono stato chiuso dai miei com-pagni alle transenne, stavoltasono uscito terzo dall’ultimacurva e passato in testa ai -350,poi ho tirato diritto». Zero vitto-rie individuali, seconda in unacronosquadre (la prima allaCoppi e Bartali 2012), secondamaglia di leader (la prima sem-pre in quella Coppi e Bartali,senza contare i 4 giorni da ca-poclassifica al GiroBio 2009).«Ci sono uno o due giorni l’annoin cui anche corridori come mehanno la libertà per poter farela corsa. E questa è stata la cor-sa perfetta, il giorno ideale».Date a Cesare quel che è di Ce-sare: la sua sincerità («In Ger-mania ai corridori si lascia piùresponsabilità, dunque anchepiù responsabilità. Poi alla finedell’anno tirano le somme, e seun corridore si è preso troppa li-bertà, lo lasciano a casa»), la

sua onestà («Queste sono le miestrade, le strade di casa e di la-voro. Ma non basta conoscerle amemoria per poter stare davan-ti»), il suo realismo («Prima il li-ceo scientifico, poi l’università,ma era quella della strada, gra-zie al ciclismo. E se non ci fossestato il ciclismo, avrei fattoquello che fanno tutti: cercareun lavoro, senza trovarlo»), isuoi sentimenti («Vittoria e ma-glia per mia moglie Dorota, leiconosce i miei alti e bassi diumore, la vita con un atleta de-v’essere molto faticosa”). Oggiil Trentino affronta la secondatappa, che è un tappone: Dro-Brentonico, 168 km, 4 gpm, ar-rivo in salita. Roba forte, robadura, roba vera. Che i corridorisiano Benedetti.

Cronosquadre: 1. Bora-Argon 18 (Ger) 13,3 km in 14'05", media 56,663 km/h; 2. Team Sky; 3. Astana a 4"; 4. AG2r a 7"; 5. Caja Rural a 19". Classifica: 1. Cesare Benedetti (Bora Argon 18) 14'05"; 2. Konrad (Aut); 6. Porte (Aus); 24. Pozzovivo a 7". Oggi: 2a tappa, Dro-Brentonico, km 168. Tv: RaiSport 1 ,18

Cesare Benedetti, 27 anni, felicedopo la cronosquadre BETTINI

GLI ALTRI BIG

Dopo un mesec’è Froome Poi Valverde e Quintana

Waremme (Bel)

M illetrecento metriche possono cam-biare la Freccia. So-

no quelli della Cote de Chera-ve, strappo all’8,1% di pen-denza, che culmina a 5,5 kmdal traguardo, ovvero 4,2 kmprima di attaccare il Muro diHuy. L’arbitro della 79a edi-zione della classica valloneprobabilmente sarà ancoralui, ma i corridori ci arrive-ranno con le gambe in acidoper il precedente sforzo. Eanche il gruppo sarà di certopiù assottigliato. Dopo la par-tenza da Waremme, anchequesta una novità, i corridoridovranno percorrere 205 kmlungo i quali sono dissemina-te 11 cotes, con Huy che si af-fronta in totale tre volte.Alejandro Valverde, vincitorelo scorso anno, è il favorito.Rodriguez, Kwiatkowski e Gi-lbert un gradino più in basso,poi Rui Costa, Van Garderene Dani Moreno. Grande cu-riosità per il rientro di Froo-me, fermo dal 29 marzo (an-che se l’uomo forte di Sky èHenao), e di Quintana. Nel-l’Astana, su un arrivo cosìesplosivo, più Scarponi di Ni-bali. Nocentini, GiampaoloCaruso e Gasparotto pedala-no bene, lottano per un piaz-zamento tra i primi. La sor-presa? Il francese Alaphilip-pe, 7° all’Amstel. Da tenered’occhio? Il talentuoso Davi-de Formolo, il nostro futuroper gli arrivi in salita.Con partenza e arrivo a Huyc’è anche la gara donne (121km). In assenza di MarianneVos, a segno qui già 5 volte,Elisa Longo Borghini, vincitri-ce del Giro delle Fiandre e qui2a nel 2013 e nel 2014, è la fa-vorita. Se la dovrà vedere so-prattutto con l’iridata PaulineFerrand Prevot.

c. ghis.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Astana a due voltiAru a letto, Nibali vola1Oggi Freccia ValloneC’è fibrillazione nel team kazako, il sardo preoccupa. E si inizia a sussurrare che al Giro...

Claudio GhisalbertiINVIATO A CHAUDFONTAINE (BELGIO)

F abio Aru fa preoccupare, Vincenzo Nibalitorna a far sognare. In casa Astana, dove abreve è attesa anche la decisione della

Commissione licenze, la vigilia della FrecciaVallone è a due facce. Scura per le condizioni disalute del ragazzo sardo, capitano designato peril Giro. Sorridente perché la prestazione delloSqualo all’Amstel ha dato la scossa e ora si puòpuntare verso la Liegi con fiducia. Così ieri, du-rante la ricognizione del finale della classica inprogramma oggi, c’era proprio un bel clima.

IN CLINICA Partiamo da Aru. Vero che al viadella corsa Gazzetta mancano 17 giorni, quinditempo per recuperare ci sarebbe, ma i tecnici delteam kazako sono in fibrillazione. Ieri, dopo chein mattinata i problemi gastro-intestinali sono

tornati a farsi sentire, il corridore sardo s’è reca-to in una clinica di Lugano per una visita specia-listica. Nel frattempo, Giuseppe Martinelli hadato incarico al dottor Andrea Andreazzoli, me-dico della squadra, di andare a casa di Aru percercare di capire cosa succede. Non è affatto cer-ta la sua presenza al Romandia. Anzi, la sensa-zione al momento è più no che sì. E un piccolocampanello d’allarme trilla anche per il Giro.

SORRISI Vincenzo Nibali, invece,in una giornata più estiva che pri-maverile, ha guidato i suoi a stu-diare gli ultimi 60 chilometri dellaFreccia Vallone. Complice anchela presenza di Vanotti e Scarponi,la punta per oggi sul Muro, il mo-rale del gruppo è a mille. Quandoa metà dell’allenamento il grup-petto si ferma per un rifornimentoveloce, lo Squalo butta lì: «Vienialla mia Granfondo a Messina?C’è anche Cipollini». Sarebbe bel-lo, un immenso piacere, ma c’è ilGiro in quel periodo. «Era l’unica data libera perme. A meno che non faccia anch’io il Giro». Unabattuta. Almeno per il momento i suoi piani noncambiano. «A meno che mi dicano che devo fareil Giro», spiega stavolta serio Vincenzo.Ma sarebbe tecnicamente possibile la doppiet-ta? Fino a pochi giorni fa, per Beppe Martinelliera «del tutto impossibile che Nibali faccia il Gi-ro, punta tutto sul Tour». Ora, invece, le cose

sono cambiate. «Difficile che Vincenzo faccia ilGiro – dichiara Martinelli – anche se pagherei dipersona per vederlo al via». Poi, per rafforzare:«Sono convinto che questo sia l’anno buono pertentare la doppietta Giro-Tour – afferma “Marti-no” -. Poi Vincenzo è l’unico in grado di riuscirci.Non c’è nessun altro. Ho analizzato bene la que-stione. Al Giro, pensateci bene, basta andareforte tre tappe: crono, Mortirolo e Colle delle

Finestre. La corsa si decide lì. IlTour, invece, si decide nell’ultimasettimana, quindi ci si può presen-tare alla partenza anche un po’ in-dietro. La strada che si potrebbepercorrere è quella di Pantani ’98.Ne sono più che convinto». «E’ ve-ro – conferma Nibali – “Martino”spinge perché io corra anche ilGiro. Ma al momento non è neimiei piani. Però anche nel 2010l’ho saputo tre giorni prima delvia ed ero fermo da dieci. Nonso, bisognerà vedere anche cosadecide la Commissione…».

Ma Nibali sarebbe in grado con questa prepara-zione di affrontare il Giro? Lo abbiamo chiesto aPaolo Slongo, il suo allenatore. «Vincenzo arri-va alle classiche preparato – spiega il tecnico tre-vigiano —. Vedrete che alla Liegi farà bene. Poiandremo al Romandia. Se ci fosse da fare il Gi-ro? Per quanto riguarda la preparazione, non cisarebbero problemi. Sarebbe pronto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL REE L’EREDEVincenzo Nibali,30 anni, re del Tour, attacca domenica all’Amstel. Sotto, Fabio Aru, 24 anni, 3° al Giroe 5° alla Vueltanel 2014 BETTINI

Il dottor Andreazzolimandato a Luganoa casa Aru per capire che succede

Nibali: «Io al Giro? Dipenderà anche dalla decisione della Commissione Uci»

LA CHIAVE

CiclismoRIn Belgio

2014: Valverde e Ferrand Prevot

MURO DI HUYCI SONOANCHE LE DONNE

Page 30: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

30 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

EUROLEGA

Janning salva l’EfesL’Olympiacos va 2-1Ieri due gare-3 dei quarti di finale: una tripla sulla sirena di Janning, migliore in campo (5/7 da tre), salva l’Efes dall’ eliminazione: anche a +10 nel quarto periodo, l’aveva ripreso a 7” dalla fine una tripla di Carroll per il 72 pari. Il Real è avanti 2-1. Tra falli e liberi vince anche l’Olympiacos col Barcellona in una volata in cui per due volte l’instant replay non chiarisce i dubbi. Decisivo un canestro dalla lunetta di Printezis, a 6” dalla fine, poi Abrines cerca la tripla del sorpasso senza successo. I Reds conducono ora 2-1 e domani hanno il match point in casa per le Final Four di Madrid del 15-17 maggio.Multa al Panathinaikos di 150mila euro: minacce agli arbitri del proprietario Giannakopoulos.Risultati: Olympiacos Pireo-Barcellona 73-71 (Printezis 19, Spanoulis 15; Navarro 14, Satoransky 12), serie 2-1, domani gara-4, ore 21 ad Atene; Efes Istanbul-Real Madrid 75-72 (Janning 21, Krstic 17; Rodriguez 17, Llull 15), serie 1-2, domani gara-4 ore 19 a Istanbul. Oggi gara-4, ore 20.45, ad Atene: Panathinaikos Atene-Cska Mosca (serie 1-2).

SERIE A

La 29a giornatatutta alle 20.30� Per regolamento gli ultimi due turni di stagione regolare esigono la contemporaneità, quindi la Lega ha stabilito che la 29a giornata verrà giocata domenica 3 maggio alle 20.30 e la 30a giornata domenica 10 maggio alle 17.30. Rai Sport trasmetterà dunque due gare in contemporanea con collegamenti dai due campi in entrambe le giornate. Le gare sono ancora da definire.

TACCUINO

FMC FERENTINOMiglior realizzatore: Omar Thomas, ala 33 anni, l’anno scorso a Sassari, ex Avellino e Rieti, 15.2 punti di media.Allenatore: Franco Gramenzi.L’italiano: Paul Biligha, ala-pivot 2 metri, di 24 anni, di origini camerunesi, 12.7 punti di media, ex Avellino.

TRIESTEMiglior realizzatore: Stefano Tonut, 19.2 punti, primo marcatore italiano di Gold, quarto assolutoAllenatore: Eugenio Dalmasson.L’italiano: oltre aTonut e l’esperto Carra, Francesco Candussi (foto) centro di 2.11 di 20 anni, gioca 22’ di media producendo 8 punti.

MONCADA AGRIGENTOMiglior realizzatore: Penndarvis Williams, 23 anni, ala 1.98, rookie da Norfolk State, 15.4 punti.Allenatore: Franco Ciani.L’italiano: Marco Evangelisti, 30 anni, guardia-ala, ex Torino, pezzo grosso delle minors, 10.8 punti di media in quasi 30’

DE’ LONGHI TREVISOMiglior realizzatore: Marshawn Powell, ala-pivot, 25 anni, secondo anno in Europa (Ucraina-Lituania), 15.7 punti.Allenatore: Stefano Pillastrini.L’italiano: coi i più esperti Fabi e Rinaldi, Matteo Fantinelli, 21 anni,1.95, ex Recanati, 9.3 punti.

MOBYT FERRARAMiglior realizzatore: Kenneth Hansbrouck, guardia 28 anni, top scorer della Silver a 20.6 di media.Allenatore: Alberto Martelossi.L’italiano: Michele Benfatto,centro di 30 anni, una vita in B, che anche in Silver ha prodotto 12 punti e 6.4 rimbalzi

RECANATIMiglior realizzatore: Isiah Sikes, guardia di 23 anni, rookie da Central Florida, 17.2 punti di media.Allenatore: Giancarlo Sacco.L’italiano: con Lauwers naturalizzato, scegliamo Alessandro Zanelli guardia di 21 anni, 10.8 punti di media col 45% da 3

REMER TREVIGLIOMiglior realizzatore: Tommaso Marino, 29 anni, guardia scuola Mens Sana, 14.6 punti di media.Allenatore: Adriano Vertemati.L’italiano: tutti. Come dovrebbe essere: 2 cechi giovanissimi, poi solo italiani. Al top Gaspardo e Carnovali, classe ‘93

LE ALTREIN SILVER E’ RINATA TREVISO

� Dalla 5a alla 8a di Gold e le prime 4 di Silver disputano gli ottavi al meglio delle 3 partite da domani alle 20.30 (poi dai quarti, serie a su 5 gare). Con Biella, 12 stagioni di fila in A fino al 2013, semifinalista nel 2009, spicca la presenza di Treviso: la nuova società, a 9 anni dall’ultimo titolo della Benetton, ha riempito il Palaverde con oltre 5000 spettatori come non accadeva da anni in stagione regolare.

BIG STORICHEVERONA, BRESCIA E TORINO AL TOP

� Le prime quattro squadre di Gold entreranno in scena solo dai quarti di finale ed entreranno in scena dal 2 maggio. Ci sono le eredi di società che hanno vinto ad alto livello (Verona, 1 coppa Italia e 1 Korac) e che, come Torino (16 stagioni in A, 4 semifinali) e Brescia (15 tra A-1 e A-2) sono state a lungo ai vertici.

Miglior realizzatore: Darryl Monroe, ala-pivot, con 17.7 punti di media.Allen.: Alessandro Ramagli.L’italiano: Andrea De Nicolao, 10.3 punti e 6.4 assist in 30’ di media a partita.

VERONADARRYL MONROE 29 ANNI

Miglior realizzatore: Justin Brownlee, ala, prima volta in Europa, con 16.7 punti di media.Allenatore: Andrea DianaL’italiano: Federico Loschi, ala di 25 anni e 10.2 punti di media

BRESCIAJUSTIN BROWNLEE 26 ANNI

Miglior realizzatore: Ronald Lewis, ala piccola, ex Brindisi, viaggia a 20.3 punti a gara.Allenatore: Luca Bechi.L’italiano: Jacopo Giachetti, 31 anni. Per il play 13.2 punti e 3.2 assist a partita.

TORINORONALD LEWIS 30 ANNI

Miglior realizzatore: Jermaine Marshall, guardia, ex Arizona State: 15.8 punti di media.L’allen.: Marco Ramondino.L’italiano: Niccolò Martinoni, 25 anni e 12.4 punti di media.

CASALE MONFERRATOJERMAINE MARSHALL 24 ANNI

Playoff, riecco TriesteTonut top scorer italiano1Un’altra piazza storica torna a sognare in A-2. Stefano a 21 annisulla strada di papà Alberto, oro a Nantes: «Verona è la favorita»

IL VIA DOMANI CON GLI OTTAVI

Verona 1G

Casale M. 4G

Brescia2G

Torino3G

Agrigento8GTreviso 1S

Biella 5GTreviglio 4S

Trieste7GFerrara2S

Ferentino6GRecanati3S

Ottavi OttaviQuarti QuartiSemifinali Semifinali

G A2 GOLD S A2 SILVERLEGENDA

FINALE

GDS

Stefano Tonut, 21, triestino, è nato a Cantù dove giocava il padre CIAM-CAST

Lorenzo GattoTRIESTE

N ei playoff di A-2 che par-tono domani brilla lastella di Stefano Tonut.

La guardia triestina, esplosaquest’anno nella sua città, a 21anni è stato il capocannoniereitaliano, terzo assoluto, dellastagione Lewis della ManitalTorino. Numeri che conferma-no la crescita di uno degli astrinascenti del basket italiano,giocatore che dall’oro europeoconquistato con la Under 20 diPino Sacripanti a oggi non si èpiù fermato.

PAPA’ ALBERTO Non stupiscepiù di tanto la parabola di Ste-fano, uno che il basket d’alto li-vello lo ha respirato fin da pic-colo seguendo le gesta di papàAlberto, nella top-ten di serie Aper minuti giocati tra Trieste, Livorno, Cantù e Gorizia, unalunga carriera impreziositadall’oro europeo di Nantes del1983. Una sorta di predestina-

to capace, però, di conquistarsispazi e credibilità con il lavoro,il sacrificio e una maturità su-periore per la sua età. «L’obiet-tivo di quest’anno — racconta— era crescere garantendo lacontinuità mancata nella pas-sata stagione. Ho cercato ditrovare la mia dimensione e as-sumermi le responsabilità ri-spettando gli equilibri di unasquadra che ha sempre avutonel gruppo il suo punto di for-za». Grazie ai suo canestri, Tri-este ha stravolto i pronosticid’inizio stagione centrando iplayoff e riaccendendo la pas-sione di una piazza storicasempre più innamorata dellasua squadra.

MULTIDIMENSIONALE Stefa-no è un giocatore multidimen-sionale, dalle gambe d’acciaio,capace di battere l’uomo in unocontro uno ma al quale nonpuoi concedere spazi vista lanaturale capacità di punire ledifese avversarie da fuori. Nel-l’ultima giornata a Ferentinoha trascinato Trieste alla vitto-

ria dopo un supplementare.«Domenica ho pianto — ci con-fida Stefano -. Era successo so-lo dopo l’oro europeo e questoda l’idea di quanto tenessi a re-galare alla mia città i playoff».Un regalo che sembra il passod’addio di un giocatore prontoa seguire le orme già percorsenella scorsa stagione da Miche-le Ruzzier, oggi a Venezia. L’ot-timo campionato disputato, lefrequenti convocazioni con lanazionale sperimentale hannoattirato su Tonut l’attenzionedi tante società pronte ad of-frirgli un contratto in serie A.Fondamentale, per Stefano,sarà trovare una piazza che glipermetta di giocare continuan-do quella crescita appena co-minciata in questa stagione.

PROGETTO «La mia volontà èandare alla ricerca di un pro-getto a lungo termine che miconsenta di giocare, crescere etrovare lo spazio per continua-re a migliorare — dice Tonut—. Ma in questo momentoperché la mia priorità è farebene con Trieste nei playoff».Che partono domani, con unprimo turno che coinvolgeràanche le prime quattro squa-dre della Silver. «Credo che lanaturale favorita per la pro-mozione sia Verona — conclu-de — in fondo è stata la squa-dra più continua nel corso ditutto l’anno. Chi potrebbe met-terla in difficoltà? Penso a To-rino. Ha un roster certamenteattrezzato e credo che neiplayoff possa trovare quellacompattezza che non sempreha avuto nel corso della stagio-ne regolare».

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BasketR12 squadre cercano la A

� Mike Budenholzer, degli Atlanta Hawks, è stato eletto allenatore dell’anno della Nba. Alla seconda stagione da head coach, dal 1996 al 2013 assistente di Greg Popovich a San Antonio col quale ha vinto tre titoli Nba, Budenholzer ha battuto 513-471 nelle votazioni dei giurati Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors, al suo esordio in panchina. Budenholzer ha anche diretto le strategie di mercato del club dopo che il g.m. Danny Ferry, a settembre, si era autosospeso dal suo ruolo. � EST Gara-2: Chicago-Milwaukee 91-82: serie 2-0. Cleveland-Boston 1-0 (ieri notte gara-2), Toronto-Washington 0-1 (ieri gara-2), Atlanta-Brooklyn 1-0 (oggi gara-2).� OVEST Golden State-New Orleans 97-87: serie 2-0. Houston-Dallas 1-0 (ieri notte gara-2), Memphis-Portland 1-0 (oggi gara-2), LA Clippers-San Antonio 1-0 (oggi gara-2)

NBA

Budenholzer coach dell’anno

ANGELICO BIELLAMiglior realizzatore: Benjamin Raymond (foto), 22 punti di media, ala grande di 27 anni ex Finlandia, top scorer assoluto della GoldAllenatore: Fabio Corbani. L’italiano: Tommaso Laquintana, guardia del 1995, 10 punti di media in 26’ in campo.

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31MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CONTENUTOPREMIUM

Lamonica«SÌ A DESIGNATOREE INSTANT REPLAYMA FATECI SBAGLIARE»

IL DECANO DEGLI ARBITRI: «BEN VENGALA TECNOLOGIA: AIUTA, CERTE VOLTE È INDISPENSABILE MA NON CI SOSTITUISCE»

L’INTERVISTA di VINCENZO DI SCHIAVIINVIATO A CAPO D’ORLANDO (MESSINA)

L’ onda placida d’un mare color turchese ac-compagna le riflessioni presenti, passate efuture di chi, visto il ruolo, parla raramen-

te, anzi mai. Ecco perché il contributo di LuigiLamonica, 50 anni, pescarese, decano dei nostriarbitri, va gelosamente conservato come si con-viene con chi sfoggia prestigio e autorevolezza.Per i profani: Lamonica sta al basket come Rizzolie Collina (insieme) stanno al calcio. Lo sentenziail palmares: una finale Mondiale (2010), tre fina-li dell’Europeo (2003, 2005, 2011), altrettante diEurolega (2007, 2011, 2012), una finale di Euro-cup, 18 finali scudetto, 8 finali di Coppa Italia e 2olimpiadi: Pechino 2008 dove dirige la semifina-le Argentina-Usa e Londra 2012 in cui gli tocca lasemifinale Spagna-Russia. Alla fine della prossi-ma stagione chiuderà una carriera straordinaria,ma già ora ha tante cose da raccontare per chivuole ascoltare.

Partiamo dalla fine... «Il viaggio sta per concludersi. Per me e per ungruppo di arbitri che ha dato tanto. Il ricambiogenerazionale è già in atto. Nuovi arbitri stannocrescendo e con loro occorre tempo, pazienza evoglia di investire. Il che significa una program-mazione chiara e una persona deputata a seguireil progetto dettato da Federazione e Comitato ita-liano arbitri e i risultati arriveranno».

Qual è il messaggio da mandare a dirigenti, allena-tori e giocatori in questa fase di transizione? «Che il basket non è facile per nessuno. E’ unosport complesso per allenatori e giocatori equindi anche per gli arbitri. Con una differen-za: che i giocatori, pure i migliori, hanno unmargine d’errore molto più alto del nostro. Noipossiamo sbagliare pochissimo, mentre il coef-ficiente di difficoltà è aumentato in modo espo-nenziale: il gioco è più veloce, i contatti si sonomoltiplicati. Anni fa badavi essenzialmente a 2-3aspetti, ora devi valutare 5-6 situazioni in unafrazione di secondo. Così la topica è dietro l’an-

golo e vorrei ribadire che quando capita, non ac-cade mai solo in una parte del campo ma su tuttee due. Non siamo macchine».

Peraltro la macchina c’è, esiste, si chiama instant replay. E si porta dietro l’insofferenza di chi sostie-ne che andrebbe usata di più. «Sgombro subito il campo dagli equivoci e dico sì,l’instant replay ci aiuta, in alcuni casi è determi-nante. Però vanno fatte due considerazioni. Pri-mo: in un numero non irrilevante di situazioninon è esaustivo. Mi è capitato più volte che si siain quattro a rivedere l’azione e due dicono bian-co, gli altri due nero. Penso ai tiri a fil di cronome-tro, per esempio. Secondo: non potrà mai sostitu-ire l’arbitro nella definizione dei contatti. Le op-zioni in cui può essere usato sono già state tuttecodificate, non si può andare oltre».

L’instant replay è a discrezione dell’arbitro. Allar-gare la chiamata agli allenatori è una buona idea?«In Coppa Italia i coach ne avevano facoltà manon l’hanno mai evocato. Evidentemente non cen’è stato bisogno. Ripeto: il mezzo ha una sua uti-lità e quando è stato introdotto, nel 2005, ha de-ciso la finale scudetto. Un segno del destino...».

Anche quest’anno, in stagione regolare, non sonomancate le polemiche tanto da spingere il presi-dente Fip Petrucci ad un richiamo generale. Cosa ne pensa? «Non esageriamo, qualche critica ci sta, è fisiolo-gica, ma di fondo vige un’atmosfera di collabora-zione».

La metà degli allenatori di Serie A,andiamo a spanne, ha pronun-

ciato almeno una volta, con

un filo di sarcasmo, la frase: «Vorrei capire il me-tro arbitrale». «Frase che vuol dire tutto e nulla. E mai pronun-ciata in caso di vittoria. Di errori ne facciamo. Ione ho fatti tanti, da star male e non dormirci lanotte. Perché senza pesanti infiltrazioni di auto-critica non si diventa buoni arbitri».

Intanto una nuova rivoluzione è alle porte. La Fipvuole tornare al designatore, abbandonando il sorteggio.«Scelta saggia e ineludibile se si ha a cuore la cre-scita della classe arbitrale. Da questo punto di vi-sta il sorteggio è deleterio, mentre un designato-re sa come valorizzare le qualità individuali e ge-stire gli arbitri più giovani. Certo, il sistema per-fetto non esiste. Il designatore è condizionabile?Se accade lo si cambia. Anzi, sarebbe opportunoun mandato di 3-4 anni al massimo».

Avanti con i flash di una carriera invidiabile. Par-tiamo dall’Eurolega. «Coinvolgente. La qualità è altissima, i roster lun-ghissimi. Una partita di Eurolega non finisce mai:una squadra è sotto di 20 e magari poi vince al-l’ultimo secondo. Un arbitro non può staccarenemmeno per un attimo. È tutto molto impegna-tivo, gratificante e commisurato al livello degliarbitri italiani ancora al top in Europa, infatti inquesti playoff siamo stati designati in quattro,anche se altre scuole stanno crescendo».

Le partite indimenticabili. «Panathinaikos-Cska, finale di Eurolega 2007 eArgentina-Stati Uniti, semifinale di Pechino2008 sono state, per difficoltà del contesto e qua-lità dei giocatori, le gare più impegnative ma pu-re il top assoluto».

Quelle da dimenticare. «Una. Spagna-Croazia, quarto di finale di Euro2005. Non fu fatto un buon lavoro da una ternadisomogenea. I contatti venivano fischiati in mo-do diverso nelle due metà campo. Già, il famosometro arbitrale... L’esperienza mi ha insegnatoche quel giorno avrei dovuto fare un passo indie-tro perché se vai da solo per la tua strada il piùdelle volte non ottieni un buon risultato». Paroladi un numero uno.

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LUIGI LAMONICACON LEBRON JAMES E WADE

IL TOP?LA SEMIFINALE

OLIMPICAUSA-ARGENTINA

IL FLOP? CROAZIA-SPAGNA DEL 2005,

NON FACEMMOUN BUON LAVORO

Luigi Lamonicaè nato a Pescara il 18 dicembre 1965. Ha esordito in Serie A nella stagione 1993-’94. In 21 campionati di A, ha diretto 18 finali scudetto e vanta oltre 600 presenze nella massima serie. Ha partecipato a 2 Olimpiadi (Pechino e Londra) e diretto ben 7 finali tra Mondiali, Europei e EurolegaCIAMILLO

CASTORIA

BasketRIl re dei fischietti

AZIONE IMMEDIATA

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32 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

THREE-TO-THE-HEADÈ l’esultanza di Carmelo Anthony, star dei New York Knicks, dopo un canestro pesante (da tre punti). Smentito che sia il gesto di una pistola, l’ha ereditato dall’ex compagno Rasheed Wallace: «Sono tre punti, mettitelo in testa», la spiegazione

MONDIALI DOHACOME «MELO»

STIRRING THE POTÈ il gesto di James Harden, stella degli Houston Rockets, quando segna. Simile al movimento «Flicka Da Wrist» del rapper Chedda Da Connect, è il gesto (tradotto alla lettera) di «mescolare la pentola». Che vuol dire «vi ho cucinati»

TRIALS RICCIONECOME «THE BEARD»

7-12-2014 a Doha: Gregorio Paltrinieri, 20 anni, poliziotto di Carpi, è oro mondiale in vasca corta in 14’16”10 LAPRESSE 17-4-2015 a Riccione: Paltrinieri, primo e record europeo in 14’39”93, 1° crono mondiale 2015 nei 1500 da 50 m DEEPBLU

Paltrinieri: «Il mio oro è l’Nba» 1Gregorio, i super tempi nei 1500 e l’esultanza come i grandi del basket: «Mi carico prima delle gare vedendo le loro partite. Jordan il mito». E colleziona le sue scarpe

Stefano Arcobelli

G regorio Paltrinieri in piscina si sente pla-nare. Resta sospeso nell’aria come su unparquet: e quando aggredisce a bracciate

l’acqua, è come se stesse schiacciando il pallone acanestro. Fatica e gode nel nuoto, esulta comenel basket. S’immagina Michael Jordan, del qua-le colleziona, non a caso, scarpe. Greg conosce amemoria tutti i roster della Nba, e ha scoperto unmodo originale per gioire dopo una grande im-presa: mimando i gesti degli assi del basket. DaCarmelo Anthony a James Harden. Quand’è par-tito per il raduno messicano in altura a gennaio,aveva un solo cruccio: «Peccato che sia lontano,ma il mio sogno era andare a vedere l’All Star Ga-me. Prima o poi ci andrò. Due estati fa andai invacanza a New York, ma trovai il Madison chiuso:da sei anni provo a vedere una partita di Nba manon ci riesco. Ne ho parlato già con Belinelli, conlui ci scriviamo anche su twitter».

Perchè Melo?«Ho sempre tifato una squadra non in assolutoma perché c’è un giocatore particolare. Mi piaceun campione, e inizio a tifare per la squadra percui gioca. Ho tifato Philadelfia, Houston, Por-tland, e negli ultimi anni i NY Knicks per Carme-lo. Anthony mi piace, perché fa canestri impor-tanti»

Anche lei fa tempi importanti: così lo imita?«Non sempre fa il gesto che imito, ma per unatripla importante mette le tre dita simbolo dellatripla, e quando la tripla è più importante indica

la tripla alla testa. Come dire, il canestro è impor-tante ma quando serve faccio la tripla. Un signifi-cato che apprezzo. All’inizio la gente non capiva:era un periodo in cui c’erano state sparatorie aNew York, e tutti pensavano fosse un gesto chemimasse i colpi alla testa. Lo hanno anche insul-tato per questo e lui si era scusato dicendo che alui la politica non interessa. Era un gesto per dire:le triple le faccio nel momento in cui servono».

E adesso Harden, per ribadire che lei nei 1500 daun anno li nuota come nessuno al mondo?«Volevo dire come l’asso di Houston che “cucina”gli avversari, che ho servito un altro grande tem-po, in vista dei Mondiali: una conferma che cisono come a Berlino, e sono più forte di testa».

Il basket per divertirsi e... per gasarsi?«Prima delle gare vedo i video Nba, in verità lofaccio sempre, tutti i giorni. Anche nel pomerig-gio a Ostia, quando non ho niente da fare. Ma ilgiorno prima della gara, guardo un video qua,poi un video là, è tutto correlato. Prima del titolomondiale di Doha ho visto 20 minuti di video diMichael Jordan, e di Anthony...».

Tra Jordan e Kobe Bryant ha già scelto?«Jordan a me piace di più, Bryant non sono riu-scito ad apprezzarlo fino in fondo. Jordan nonl’ho vissuto, ma da come lo raccontano sicura-mente è stato il piu forte».

Si è mai pentito di fare il nuotatore e non il cesti-sta?«No, no. Loro viaggiano sempre, da New York aLos Angeles...Io sono contento del nuoto, e di

quello che sto facendo e realizzato. Da piccolo misarebbe sempre piaciuto giocare a basket, sonosempre stato abbastanza alto. Sono 1.91, ci sonoanche dei playmaker forti di 1.91, ci avrei potutoprovare. Ma anche nell’Nba, sono tutti 1.90-1.95,tutti i piu forti. Però ho iniziato a nuotare, e nonme ne sono pentito».

Se il 2014 è stato «il più bello della mia vita» tra i 3ori e i 2 primati europei e il primo posto al mondo,il 2015 come sarà?«Ho capito che posso arrivare aglistessi risultati anche partendo daprogrammi diversi, e a me piacevariare. Ora devo costruire la for-ma per Kazan: siamo tutti lì pervincere, e il 2015 può influenzareil 2016, cioè l’anno olimpico: è unmodo per vedere come sto io ri-spetto agli avversari. Di anno inanno sto togliendo qualcosa al cro-nometro: scendere ogni anno di 6”non è facile. Dovrò stabilizzarmi epensare di fare 14’30” ai Giochi pervincere o per provare a vincere. AKazan capirò chi mi infastidirà».

Rio come se l’immagina?«Per ora non ci penso, non deve diventare un’os-sessione ma voglio lasciare l’impronta nel nuotocome Rosolino, Fioravanti, Magnini e Fede».

Da Fede a Greg?«La popolarità? Per ora penso solo al nuoto...». E a caricarsi col basket.

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GREGORIO PALTRINIERIPRIMO AL MONDO NEI 1500 SL

«IO COME CARMELO FORTE DI TESTA. E COME HARDEN CHE SI CUCINA

GLI AVVERSARI. MA IL NUOTO E’ MEGLIO»

«DA 6 ANNI PROVO A VEDERE UNA PARTITA

NEGLI USA, SOGNO L’ALL STAR GAME: IL BASKET

E’ IL MIO SEGRETO»

GREGORIO PALTRINIERIALLENATO DA STEFANO MORINI

«AI MONDIALI DI KAZAN PER STUDIARE I RIVALI

IN VISTA DELL’OLIMPIADE: MA A RIO SENZA TENSIONE»

8i podi di Paltrinieri(1 oro mondiale da 25 m, 4 europei): da un anno nessuno nuota i 1500 come l’azzurro

LA CHIAVE

NuotoRIl personaggio

Page 33: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

33MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Avversari comodi?Ora Golia Klitschkosfida una nazione1Jennings ha tutti gli Usa con sé per il titolo dei massimiL’ucraino insegue Joe Louis: «C’era voglia di avermi qui»

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

S e non fosse per le grida diShannon Briggs, l’ultimodegli americani a detene-

re un titolo dei massimi (quasinove anni fa), che da tempo fastalking a Wladimir Klitschko,nell’atrio del Madison SquareGarden ci sarebbe una calmapacifica. Anche mentre i duepugili posano uno di fronte al-l’altro nella classica foto dellavigilia: nessun insulto, solo unreciproco sguardo di ghiaccio. Ilsuo prossimo ostacolo gli arrivaall’altezza della mascella, un gi-gante rispetto ai precedenti av-versari. E dicono che BryantJennings, 30 anni, imbattuto in19 incontri, lo sfidante numero23 del suo lungo regno da cam-pione dei massimi (solo dietro aJoe Louis che tenne il titolo 11anni), abbia braccia lunghissi-me e sproporzionate capaci dianticiparti in ogni momento.Pare che le sue chance di spun-tarla sabato siano legate soprat-tutto a quel jab a cui l’ucrainonon è abituato. Per il resto ilpronostico è nettamente in fa-

vore di Wladimir, il fratello piùpiccolo della dinastia Klitschko.

LA SFIDA Jennings ha pocaesperienza. Ha combattuto laprima volta a 24 anni, è stato suun ring per 102 round contro i334 del campione; gli regalauna decina di chili e in questa

categoria di bombardieri po-trebbe creargli qualche difficol-tà. Wladimir è certo di battereJennings, ma è sempre cauto:«Sono preparatissimo, ma nonsottovaluto nessuno: Bryant hauna buona tecnica, non sarà fa-cile». La buona notizia è che suquesto match c’è negli Usa unritrovato interesse per la boxe,finita ultimamente in una nic-chia. Non sembrerebbe dallaminuscola folla di giornalistipresenti alla conferenza stam-pa. Ma il Madison Square Gar-den, una volta La Mecca dellaNoble Art, con la sua reputazio-ne è come se avesse dato unaspeciale benedizione all’evento.Non ospitava una sfida per imassimi dal 2008: proprio Klit-schko, che sconfisse SultanIbragimov, e fu quella anche lasua ultima apparizione negliUsa. Il campione dice: «Sonovenuto perché c’era la richiesta.C’era la voglia di avermi qui: di-ciamo che sono stato costrettoad accettare».

FLEMMA Gli americani la vivo-no come l’ennesima occasioneper reimpossessarsi delle coro-ne più prestigiose del pugilatoormai dominio di Wladimir e fi-no a qualche tempo fa di Vitali.Anche se un pugile made inUsa, Deontey Wilder, a gennaioè tornato finalmente in cima almondo (Wbc). Quando saltafuori la critica al suo regno chegli rimproverano aver costruitocon vittorie su pochi avversaridi qualità, Wladimir rispondecon la consueta flemma: «E’ unfatto che gli anni di Ali, Fore-man, Frazier, Norton siano irri-petibili. Ma se uno domina co-me il sottoscritto non significache tutti gli altri siano scarsi. Ilmio mantra è: “Continua a vin-cere, a mettere k.o. i tuoi rivali,i riconoscimenti verranno diconseguenza”». Ma alla sogliadei 40 anni non pare ci sia anco-ra nessuno in grado di fermarlo.

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23� il numero di sfidanti di Wladimir Klitschko per l’attuale titolo dei massimi, compreso Jennings: l’ucraino non perde dall’aprile 2004, da 11 anni

Wladimir Klitschko, 39 anni, e lo sfidante Bryant Jennings, 30 AP

fIL LIBRO Barbie, la famiglia e i 104 giorniÈ il mondo di Bebe: «Una figata»

E sce domani «Mi hanno re-galato un sogno – La scher-ma, lo spritz e le Paralimpi-

adi» (Rizzoli, 17 euro, prefazionedi Jovanotti, introduzione di Lu-ca Pancalli), il libro di Beatrice«Bebe» Vio, 18 anni, campionessadi scherma paralimpica. Ecconealcuni estratti.

di BEBE VIO

«La versione originale, in realtà,è: se non hai dietro una famigliache ti ama e ti sostiene, non seinessuno».

«Sono stata molto indipendentefin da piccola (…) non ho maiavuto bisogno di stare attaccata amamma e a papà e ai miei fratelliper sapere che ci vogliamo bene».

«Il mio primo tempo è cominciatoil 4 marzo 1997, il giorno in cuisono nata, e si è concluso il 20 no-vembre 2008, il giorno in cui misono ammalata di meningite. Inmezzo c’è stato un limbo difficiledal quale sono uscita perché lamia famiglia e i miei amici non mihanno mai lasciata sola».

«Scherma, scuola e scout sono lemie tre grandi passioni. Anche sesono una malata di agonismo e dipodio, l’ordine non è d’importan-za ma, diciamo così, di apparizio-ne: a cinque anni la scherma, a seila scuola, a otto gli scout».

«Di solito, nel corso di un incontroo di un’intervista, della meningitedico solo che l’ho avuta e che misono salvata, ma che hanno dovu-to amputarmi le braccia e le gam-be. Non mi piace parlarne. Per-ché? Io non sono la mia malattia e

la mia vita non è finita con i 104giorni che ho passato in ospedale.È vero che oggi non sarei come so-no se non avessi avuto la meningi-te, ma oggi io sono soprattuttouna che ce l’ha fatta grazie allosport e adesso si impegna al mas-simo per tirare fuori di casa ilmaggior numero possibile di per-sone amputate e far loro riscopri-re che la vita è una figata!».

«Sono stata in televisione e mihanno messo così tanto fondotin-ta in faccia che non si vedevanopiù le cicatrici. A me le mie cica-trici piacciono, fanno parte di me.Io il fondotinta lo uso per coprire ibrufoli, mica le cicatrici. Non rie-sco a immaginarmi senza cicatricie nemmeno a fare scherma con legambe».

«Incuriosita da questa nuova ami-ca della sorella grande, arriva lasorellina più piccola, più o meno

quattro anni e proprio bellina an-che lei. Mi guarda un attimo e sal-ta su: “Ma le mani sono di plasti-ca”. “Eh sì” le spiega la maggiore,“lei è di plastica, come le nostreBarbie”. E a quel punto, stupenda,la piccola mi guarda con gli occhisgranati e grida: “Mamma! Ho co-nosciuto la Barbie!”».

«Alex (Zanardi, ndr) ha un’autoi-ronia fantastica che usa per met-tere a proprio agio gli altri, che sausare al momento giusto comemodo per sdrammatizzare.Quando ti capita una cosa comequella che è successa ad Alex o ame la gente ha paura ad avvici-narsi perché non sa come com-portarsi. È importante che le per-sone con disabilità per prime nonsi piangano addosso e riportino lasituazione alla “normalità” perfar capire che non c’è proprioniente da temere. Alex è campio-ne anche in questo, e io sto cer-cando in ogni modo di seguire ilsuo esempio».

«E allora mi dico che no, no! Io co-sì sto benissimo. Con le mie quat-tro paia di gambe, le mie mani daRobocop e le mie cicatrici sul viso(neanche mi riconoscerei più sen-za). Ho una bella famiglia con due fra-telli che adoro, la scuola che fre-quento mi piace da pazzi, ho tan-tissimi amici e persone che mi vo-gliono bene, viaggio, faccio sporte mi diverto, ho davanti a me deibellissimi obiettivi da raggiunge-re e mi gasa da matti il percorsoche sto facendo insieme a tantealtre persone che credono in me.No, non la vorrei una vita diversa.Perché quella che ho è davverouna figata!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Beatrice «Bebe» Vio, 18 anni, talento del fioretto paralimpico, già tedofora azzurra appena 15enne a Londra 2012, in alto in posa con il suo idolo Valentina Vezzali, 41 anni

BoxeRSabato Mondiale al Madison Square Garden

a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

ESSECORSEA DUE FACCE NELLACLIO CUP ITALIA

SCHREIBERTRA I TOP 6… CON UNAPRECISIONE SVIZZERA

Imola, Gara 1: Cristian Ricciarini conquista il terzo postonell’appuntamento inaugurale dellaClioCup Italia 2015 e regalacosì il primopodio di quest’anno al teamEssecorse. La squadra diStefano Secci, alla sua seconda stagione nel monomarca riservatoalle berlineRS1.6 turbo, punta sul campione 2009,ma allo stessotemposcommette anche suun“rookie”, il 25enneErmesDellaPia.Esperienzae innovazioneper laEssecorse, chedopoavere sfiorato iltitoloPilotinel2014, adessoambisce ancora inalto conRicciarini.Se il toscano rappresenta in un certo senso l’asso nella manica,per Della Pia quello del Santerno è stato senza ombra di dubbioun buon debutto, considerando che è riuscito a portare a termineentrambe le gare. Il campano,figliodiquel Sergioprotagonistadeltrofeo Mégane alla fine degli anni ’90, avrà nel suo compagno disquadrauneccellentemaestroepotrà sempre contare sul supportodi un team emergente, ma ormai ben collaudato.

BuonalaprimaperChristjohannesSchreiber.Losvizzerohafattoil suodebuttonellaClioCup Italia a Imola e subito ha fatto vederecoseegregie,centrandoil sestoposto inGara2.Punti importantiperquestonuovoarrivodelmonomarca targatoFastLanePromotion.27 anni, portacolori dello Schreiber Rennsport (team di famigliachegestisceassiemeasuofratelloPeter-Conradin), ilpilotaelveticosi pone finda subito comeunodei protagonisti di questa stagione.AVarano, inoccasionedel secondo rounddiun calendariodi settedoppi appuntamenti, l’occasione per potere fornire un’ulterioreprova in un contesto sempre più internazionale e di alto livello.

www.renaultsportitalia.it

Page 34: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

34 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA GUIDA

Le due serie delle semifinali femminili proseguono sfalsate: venerdì 24, alle 20.30 (diretta Rai Sport1) al PalaRadi di Cremona l’Imoco Conegliano gioca il primomatch ball per conquistarsi la finale a casa della Pomì Casalmaggiore. Le eventuali gara-4 (a Treviso) e 5 (di nuovo a Cremona) sarebbero domenica 26 e martedì 28. La serie tra Piacenza e Novara invece gioca gara-3 in Piemonte sabato 25 (20.45, diretta Rai Sport1), poi le eventuali 4 e 5 sarebbero lunedì 27 e mercoledì 29.

MERCATO: TRAVICA CERCA MODENA VUOLE LUCAS Di Lucas a Modena si era parlato qualche mese fa, quando era tramontata l’idea della presidentessa Pedrini di portare al PalaPanini Simon (che resterà dove si trova: in Sud Corea). Adesso la trattativa è tornata attuale: da una parte perché il Sesi è intenzionato a ridurre il budget e dall’altro perché pare che Bruno insista molto sulla trattativa.Per l’annuncio (la notizia è apparsa su World Of Volley) se ne parla a campionato finito. Come quella che vede al centro della trattativa il regista iraniano Marouf che nel prossimo campionato potrebbe davvero giocare nell’Halkbank di Bernardi dopo avere vinto la Champions con il Kazan. Ancora in cerca di contatto Dragan Travica che dopo l’addio da Belgorod sta ancora vagliando alcune offerte, anche se non sembra credibile un suo ritorno in Italia.

PLAYOFF A-2 DONNE (m.l.) Serie A-2 donne. Playoff promozione. Semifinali gara-1 (su 3). Oggi (mercoledì 22 aprile) ore 20.30: Obiettivo Risarcimento Vicenza-Beng Rovigo; Saugella Monza-Club Italia.

Venerdì è match ball Coneglianoa Cremona

Novara è un muro di granitoLa rivoluzione ormai è pronta 1La Chirichella chiude tutti i varchi, la Barun e la Klineman sono furie scatenate Piacenza è battuta anche in casa: ora è a un solo passo dall’addio allo scudetto

PIACENZA 1

NOVARA 3

(21-25, 25-23, 23-25, 20-25)

NORDMECCANICA REBECCHI PIACENZA: Sorokaite 14, Leggeri 2, Van Hecke 22, Di Iulio 10, Vargas 3, Dirickx 6; Cardullo (L), Caracuta, Kozuch 4, Valeriano, Wilson 5. N.e. Angeloni, Poggi (L). All. Gaspari.

IGOR GORGONZOLA NOVARA:Signorile 1, Hill 12, Chirichella 10, Barun 21, Klineman 20, Guiggi 7; Sansonna (L), Bonifacio, Zanette, Alberti. N.e. Kim, Partenio. All. Pedullà.

ARBITRI: Cappello e Ravallese.NOTE Spettatori 2912, incasso 25810. Durata set: 27’, 30’, 29’, 36’; totale 122’. Nordmeccanica Rebecchi: battute sbagliate 13, vincenti 7, muri 3, 2a linea 11, errori 28; Igor: battute sbagliate 9, vincenti 3, muri 15, 2a linea 10, errori 15. Cristina Chirichella, 21 anni, al centro nell’Igor Gorgonzola Novara che fa festa e vede la finale scudetto TARANTINI

Gian Luca Pasini INVIATO A PIACENZA

P rove generali del cambiodella guardia. Oramai gliscudetti che Piacenza si

era marchiato a fuoco nelle ul-time due stagioni sono quasistaccati dalla casacca bianco eazzurra di Manù Leggeri ecompagne, almeno per quelloche si è visto in gara-1 e in ga-ra-2 di queste semifinali scu-

detto. Il «vecchio» che resiste èsul punto di cedere il passo alnuovo che avanza, vale a direNovara sempre più consapevo-le del ruolo di favorita che si ècostruita in questa stagione asuon di schiacciate e di muri.

QUINTA FINALE Fra le ragazzedi Pedullà e la quinta finale(fra parentesi tutte le prime 4sfide scudetto le ha perse!) nonresta che una partita e comedall’altra parte del tabellone le

dominatrici della stagionehanno addirittura tre matchball per chiudere il conto conPiacenza, di cui due addirittu-ra in casa (dove hanno una solasconfitta nella stagione in Ita-lia) la prima delle quali già sa-bato sera. Se gara-1 era statauna mezza passeggiata (ancheper i demeriti di Piacenza)questa seconda sfida è statatutto l’opposto.

SIGNORILE EUFORICA «Ci

aspettavamo una partita comequesta - esordisce una euforicaNoemi Signorile - sapevamoche non poteva andare come laprima sfida. Loro sono statebrave a metterci in difficoltàcon la loro battuta, ma noi sia-mo state lucide a nostra volta arispondere colpo su colpo. So-prattutto nei momenti di diffi-coltà». «E’ stata proprio questala cosa che mi è piaciuta di piùdella mia squadra in questapartita - aggiunge un soddi-sfatto Luciano Pedullà, tecnicodella squadra che in stagioneha già vinto la Coppa Italia e haconquistato un posto in Cham-pions League grazie al primoposto in stagione regolare -perché anche in una gara comequesta siamo riusciti a restarelucidi, a mantenere il pallinodel gioco in mano e non era as-solutamente facile farlo, so-prattutto davanti a una squa-dra come questa, con la suaforza. Sapevamo che avrebbe-ro spinto molto di più in battu-ta e siamo riusciti a contenerlee anche questa è una cosa chemi rende particolarmente or-goglioso come allenatore. Maovviamente, e non è un mododi dire, mi aspetto un’altra bat-taglia in gara-3».

MURI Anche se Novara doves-se continuare a murare conquesta intensità per Leggeri ecompagne sarebbe indubbia-mente ancora più difficile ria-prire la serie: ieri sera nel fon-damentale specifico il confron-to è impietoso: 15 per l’Igor (7Chirichella), solo 3 per le trico-lori della Nordmeccanica.«Questa è stata un’altra provadi maturità - chiude Signorile-. Vuole dire che siamo pronteper le altre gare che ci aspetta-no». Non va oltre la regista az-zurra. Scaramanzia d’obbligo.Ma il cambio della guardia, al-meno per la finale, è maturo...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CHIARA DI IULIOSCHIACCIATRICE PIACENZA

NON MOLLIAMO UNA PALLA, NON

ARRETRIAMO DI UN CENTIMETRO E A

NOVARA DAREMO TUTTO

PallavoloRSemifinale femminile: gara-2

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Page 35: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

35MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUARTI QUARTI

SEMIFINALI SEMIFINALI

(1) TRENTO 2

(8) MOLFETTA 0

TRENTO -

- -

(4) PERUGIA 1

(5) VERONA 1

MODENA (2)2

RAVENNA (7)0

MODENA-

--

MACERATA (3)1

LATINA (6)1

FINALE

Quarti e semifinalial meglio

delle tre partitee finale al meglio

delle cinque

Gara 3-Oggi, 20.30 Gara 3-Oggi, 20.30

25, 28 aprile

e 1° maggio

3, 6, 10, 13 e 17 maggio

RCS � Aleksandar Atanasijevic, 23 anni, sfonda il muro dei veronesi Taylor Sander e Aidan Zingel TARANTINI

La «Bella», tutto in una notte 1Macerata-Latina e Perugia-Verona, stasera si decide chi va in semifinale

PERUGIA-VERONA

1° set 2° 3° 4° 5°

Gara 1 Gara 2

6° 7° 8° 9°

ATTACCO (dati in %) VERONAPERUGIA

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

RICEZIONE (dati in %)

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

MURI

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

ERRORI

63

43

36

2

3

3

9 7

6

6

5

6

3 3 3

106

54

6

8

8

2

1

21

0 0

1

5

32

2

6

32

1

2

1

5063

20

33

2617

2533

0

33

19 15

50

21

20

20

13

50

58

45

3832

4147

4742

73

72

47

36

37

50

46

RCS

MACERATA-LATINA

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

ATTACCO (dati in %) LATINAMACERATA

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

RICEZIONE (dati in %)

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

MURI

1° set 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9°

ERRORI

48

18

0

1

45

12

2

1

43

2 2

34

01

00

6

6

6

65

78

9

6

6

8

4

21

4

4

5

4

20

21

25

47

35

11

21

33

514

33 32

2517

11

21

33

32

57

44

39 36

5545

42 43

50

62

47

29

60

77

6760

Gara 1 Gara 2

RCS

Mario SalviniAlessandro Antonelli

L a stagione in una notte. Sidecide stasera a Civitano-va e a Perugia, con le squa-

dre di casa, Lube Macerata e SirSafety, che un anno fa si gioca-rono la finale scudetto e ora so-no costrette a uno spareggio trala vita e la morte già nei quarti.Rispettivamente contro Latinae Verona. Però con la spinta del-le vittorie in trasferta in gara-2,quindi con la forza data dallaconsapevolezza di averla sfan-gata già una volta. Forse persi-no di aver già passato il peggio,almeno stando a quel che hadetto il bomber di Perugia AleksAtanasijevic, che dopo il succes-so in gara-2 a Verona, alla facciadella scaramanzia, ha detto. «Acasa nostra sarà più facile». ConAndrea Giani che ribatte: «Ilfattore campo incide solo mar-ginalmente». s’immagina a no-me anche di Latina. E le primedue gare di entrambe le serie lohanno dimostrato.

PRECEDENTI E TABU’ E’ anche ilmomento di sfatare il mito cheuna serie due su tre favorirebbele squadre arrivate dietro inclassifica: nelle 22 serie giocate2 su 3 la peggio qualificata hasuperato il turno il 13.6% dellevolte; nelle nove serie 3 su 5 èsuccesso il 13.9%. In tutto ci so-no stati 140 scontri diretti: incui solo 19 volte è andata avantila peggio piazzata della stagio-ne regolare: 10 volte la quintaha eliminato la quarta, 3 la se-sta ha fatto fuori terza, 2 la set-tima ha battuto la seconda, 3

l’ottava ha messo fuori la primae 1 volta la nona ha vinto il gi-roncino a tre con quarta e quin-ta. E per altro, nei quarti del2012, quella nona era Latina,che in regia allora come oraaveva Sottile, al centro avevaGitto (ora a Verona) e si qualifi-cò quindi per quella che a tut-t’oggi è la sua unica semifinale.

MACERATA-LATINA (direttaRai Sport 1) Non c’è il tuttoesaurito: botteghini aperti oggi.Macerata alle prese con il solitorebus formazione. Inamovibili icentrali Podrascanin-Stankovice la staffetta di liberi Henno-Pa-paroni, Giuliani dovrebbe affi-darsi alla diagonale Monopoli-Fei, con Kurek e Kovar in ballo-taggio per affiancare Parodi.Blengini, costretto alla rinunciadi Semenzato e Van de Voordeper infortunio, tenta di recupe-rare in extremis Skrimov, uscitodomenica per un risentimentomuscolare. Formazione obbli-gata: Sottile-Starovic, Davis-Rossi, Rauwerdink-Urnaut, li-bero Manià. «Sarà un’altra bat-taglia - dice Rauwerdink – unapartita che stiamo preparandodal 21 agosto».

PERUGIA-VERONA Perugia hatutta la rosa. In campo: De Cec-co-Atanasijevic, Buti-Beretta,Fromm-Vujevic, Giovi libero.«Sarà una gara da scintille», di-ce Giani», allenatore di Veronache cerca la sua prima semifina-le. Con Coscione-Gasparini, De-roo-Sander, Anzani-Zingel, Pe-saresi libero. Le due squadre siaffrontano per la sesta volta instagione: 3 Perugia, 2 Verona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PallavoloRQuarti di finale maschili: gara-3

� Con Corigliano già in finale in virtù del successo in tre partite su Ortona (che aveva vinto la stagione regolare), stasera si gioca gara-4 di semifinale al PalaPrincipi di Potenza Picena tra la B-Chem e la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, con gli ospiti avanti 2-1 in una serie in cui finora è sempre stato rispettato il fattore campo (molte le contestazioni dei marchigiani domenica in gara-3). L’eventuale gara-5 sarebbe domenica. Finale promozione alvia il 1° maggio.

Playoff di A-2Potenza Picenaci prova a Sora

Page 36: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

36 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1LA DOTTORESSA E IL NUOTATORE PARK (al.f.) La dottoressa Kim, accusata di aver iniettato il testosterone a Park Tae Hwan (sospeso fino al marzo 2016) si difende in tribunale sostenendo di essere «un capro espiatorio. I livelli di testosterone di Park erano sotto la media». L’olimpionico: «Tutta colpa mia».TUTTENOTIZIE

NUOTO / IN RUSSIA

Morozov okPrimo al mondo nei 100 sl: 47”98

ATLETICAJEPTOO, IAAF CHIEDE 4 ANNILa Iaaf ha chiesto di raddoppiare la squalifica per doping di due anni alla kenyana Rita Jeptoo, vincitrice alle maratone di Boston (tre volte) e Chicago (due), positiva all’Epo a un controllo delle urine a sorpresa a settembre dopo il 2° successo in Illinois. Anche la Jeptoo ha fatto appello per la squalifica al tribunale di arbitrato dello sport. La Iaaf invoca «circostanze aggravanti».� FASSINOTTI Dopo l’infortunio che ha compromesso la stagione indoor Marco Fassinotti esordirà all’aperto nell’alto venerdì notte a Des Moines e resterà negli Usa per il meeting di Eugene del 30 aprile.� GROSSETO CANDIDATA Grosseto si candida per gli Europei under 23 2017 e in alternativa agli Europei juniores dello stesso anno.

BOXE� MONDIALI (r.g.) A Osaka, l’argentino Carlos Reveco (35-1) mette in palio i mosca Wba con il locale Kazuko Ioka (16-1), nei paglia bfFahlan Sakkreerin (Tha, 27-3-1) sfida Katsunari Takayama (Gia,28-7) � RING ITALIANI (r.g.) A Roma, il superwelter Damiano Falcinelli (3) batte Mihaly Szlantai (Ung. 2-3) ko 1; il leggero Fabio Riccio (1) su Tama Vozar (Ung, 0-4) ko 2: supermedi: Andrea Pesce (2-4-1) pari con Tzvetozan Ilie (Bul, 3-10-2) 4 t.

HOCKEY GHIACCIOMONDIALE, ITALIA-UNGHERIA(s.b.) Alle 16.30 (dir.RaiSportWeb), 3° turno del gruppo A del Mondiale Prima Divisione, l’Italia – ora 2a, in zona promozione – sfida l’Ungheria: è già quasi decisiva. Potrebbe non giocare Diego Kostner, toccato duro a una spalla con l’Ucraina. Tra i magiari ci sarà Istvan Sofron, che era squalificato con Giappone (4-2) e Kazakistan (k.o. 5-0). Oggi: Kazakistan-Giappone; Italia-Ungheria; Polonia-Ucraina. Classif.: Kazakistan 6; Italia; Polonia, Ungheria 3; Ucraina 1; Giappone 0.

HOCKEY IN LINE� FINALE GARA 1 (m.l.) Ieri gara-1

(su 5) di finale scudetto: Milano 24-Cus Verona 3-2. Gara-2 sabato a Verona.

HOCKEY PISTA� QUARTI (m.nan) Ieri gara 1 dei quarti (serie 2 su 3). Pieve-Forte dei Marmi 3-4 (serie 0-1), Follonica-Cgc Viareggio 3-4 (golden goal, s. 0-1), Bassano-Breganze 4-5 (s. 0-1), Trissino -Valdagno 5-2 (s. 1-0). Gara 2 giovedì.

IPPICA� IERI 10-1-6-2-11 A Roma (m 1900): 1 Super Verdaz (G. Bietolini); 2 Bridge Poseidon; 3 Lady Dane; 4 Dina Belfiore; 5 Vento del Nord; Tot.: 6,04; 1,77, 1,21, 3,66 (34,26). Quinté: n.v. Quarté: 2.364,99. Tris:135,63.� OGGI QUINTÉ A MILANO A San Siro (inizio 14.35) scegliamo Colpevole (2), Caruso (1), Morrocoy (3), Daring Life (5), Hatti (4) e Chiara Blu (6). � SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.05) e Roma (15.30).

PALLAMANO� SEMIFINALE (an.gal.) A Castenaso (Bo) alle 19 (dir. Rai Sport 2) andata della

semifinale Romagna-Bolzano.� CONVOCATI (an.gal.) All’esordio con il Kosovo (mercoledì a Pristina) delle qualificazioni agli Europei ‘18, il c.t. Radojkovic ha convocato Sampaolo, Fovio, Rossi, Vaccaro, Radovcic, Stabellini, Tokic, Turkovic, Moretti, Venturi, Skatar, Taurian, Sonnerer, Parisini, Giannoccaro, Maione. Gruppo C: Romania 4, Kosovo e Italia* 0 (*2 in meno).

RUGBY� TERZETTO ZEBRE (ma.p.) Alle Zebre, per due stagioni, i giovani Pietro Ceccarelli (pilone), Federico Ruzza (2a linea), Marcello Violi (n.9).� NUOVI DOGI (e.sp.) A Treviso firmato l’atto costitutivo dell’Unione Rugby Dogi, squadra a invito dei club di vertice veneti, dal Benetton alla serie C, tranne San Donà: per ora solo le rappresentative giovanili gestite dal Comitato Veneto; presidente Facchini (Mogliano).� COOPER FRANCESE (ro.pa.) Al Tolone, dall’anno prossimo e con un biennale, Quade Cooper, apertura Wallabies. Smentita la trattativa col capitano irlandese Paul O’Connell.

SCHERMAEUROPEI U.23 A VICENZADa oggi nel padiglione 4 della Fiera di Vicenza si disputano i campionati europei under 23 con oltre 300 schermidori fino a domenica. Oggi fioretto donne e sciabola uomini. Sono 24 gli azzurri, nel fioretto Damiano Rosatelli e Francesco Ingargiola, oro e argento mondiale u.20, Francesco Bonsanto, argento mondiale under20, Sofia Ciaraglia, iridata giovani a squadre.

TENNISLA GRANDE SFIDA IN ITALIAQuarta edizione di «La grande sfida», Atp Champions Tour in Italia il 20 novembre a Verona (semif.) e il 22 a Modena (finali) con Yannick Noah, John McEnroe, Mats Wilander Organizza Mca Events.

VELA� VOLVO (r.ra.) Rotto il dissalatore elettrico di Dongfeng a meno di 48 ore dal via a Itajai: per avere acqua potabile si userà quello manuale.

Franco Carrella

S confitto tre mesi fa a Ki-rishi, unica macchia nelcammino di questa Wor-

ld League, il Setterosa si pren-de la rivincita con gli interessi.Nel momento della verità, il se-sto e ultimo impegno dei preli-minari, la squadra di FabioConti conquista una netta vit-toria, conserva il primato nel girone A e guadagna la merita-ta qualificazione alla Final Ei-ght di Shanghai. «Ringrazioqueste ragazze che lavoranosodo e il pubblico di Avezzanoche ci ha trasmesso la giustacarica» sorride il c.t. FabioConti dopo l’11-7 con cui le az-zurre escono trionfanti dallavasca abruzzese. In verità, unaesce anche sanguinante: Cotti,colpita allo zigomo sinistro sul-l’ultima sirena. Tre nomi su tut-

ti: Gorlero, strepitosa tra i pali;Tabani, l’ultima arrivata che sifa valere in ogni zona del cam-po; Bianconi, che chiude con labellezza di sette gol e mostrameraviglia. «Davvero ne ho se-gnati tanti? Spero di averneconservato qualcuno per l’Eu-rolega» scherza la ligure del-l’Olympiacos alla vigilia dellaFinal Four ateniese.

IN CRESCENDO Pur conceden-do eccessiva libertà d’azionealla temuta Prokofyeva e sof-frendo in inferiorità numerica,l’Italia riesce sempre ad avere ilmatch nelle sue mani. Equili-brio estremo per due tempi,russe che puntano sul pressingma non riescono a pungere conle controfughe che le sono con-geniali, quindi il primo doppiovantaggio del Setterosa nellaterza frazione (7-5). Negli ulti-mi otto minuti, sull’8-7, le reti

in serie di Bianconi, Emmolo eQueirolo scavano lo scarto de-cisivo e valgono il biglietto perShanghai.

LA GIOIA È un’Italia che mo-stra gli artigli: «Anzi le pal-le...», s’accalora Giulia Emmo-lo con espressione estrema-mente colorita. «C’è continuavoglia di migliorare in me co-me in tutte le compagne», ap-plaude Chiara Tabani. «È statoun Setterosa determinato dalprimo all’ultimo secondo», os-serva il capitano Tania Di Ma-rio che dopo aver saltato i pri-mi match stagionali azzurri permotivi di studio ha offerto unessenziale contributo di espe-rienza. «La Final Eight sarà unapreziosa tappa di avvicinamen-to ai Mondiali di Kazan», sotto-linea Conti. È un Setterosa chenon si pone limiti.

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Roberta Bianconi, 26 anni, va al tiro nel match con la Russia KOMUNICARE

� (al.f.) Vladimir Morozov è il primo a scendere sotto i 48” nei 100 sl nella stagione che porta ai Mondiali di Kazan. Ai campionati russi di Mosca, il 22enne di Novosibirsk che si difende anche a dorso e a rana (27”37 nei 50), stampa un clamoroso 47”98 (passaggio a 22”70), miglior crono dell’anno. Prende consistenza anche la staffetta veloce russa. Dietro a Morozov, toccano in 4 sotto i 49”: Sukhorukov (48”33), Izotov (48”41), Grechin (48”64) e Lobintsov (48”74). Uomini: 50 ra Morozov 27”37, Nikolayev 27”56; 200 fa Kudashev 1’56”30; 200 mx Trofimov 2’00”08. Donne: 50 do Zueva 28”18, Ustinova 28”37; 200 ra Efimova 2’22”12, Simonova 2’23”56.� MAGNINI E RIO (cam.ca.) Flippo Magnini, ospite del Panathlon di Pesaro con Matteo Giunta e Paolo Bossini, dopo Riccione e prima di qualche giorno di vacanza con Federica Pellegrini, dice: «Speriamo di arrivare a Rio al top della forma. Darò il massimo, ma non credo di dover essere io l’atleta che dovrà portare a casa il maggior numero di medaglie. I Mondiali? Abbiamo delle ottime staffette».

TENNIS

Bolelli avanti a BucarestForfeit Lorenzi

� Battendo 7-6 (3) 6-4 Andrey Golubev (Kaz), 105 al mondo, Simone Bolelli è avanzato al 2° turno sulla terra di Bucarest e trova ora l’austriaco Andreas Haider-Maurer. A Barcellona forfeit di Paolo Lorenzi al 1°turno per un guaio dopo solo 10’ con Almagro alla coscia sinistra già fasciata. Debutta oggi l’altro azzurro a Barcellona, Fabio Fognini, col russo Andrey Rublev, n.329, che ha appena eliminato Fernando Verdasco.Uomini. A Barcellona (terra, 2,2 milioni), 2°turno: Robredo (Spa) b. Kukushkin (Kaz) 6-3 6-2, Nishikori (Giap) b. Gabashvili (Rus) 6-3 6-4, Bautista (Spa) b. Bellucci (Bra) 6-3 6-4. A Bucarest (terra, 439mila �), 1°turno: Garcia-Lopez (Spa) b. GIUSTINO 6-2 6-0, Baghdatis (Cip) b. Darcis (Bel) 6-4 6-2, BOLELLI b. Golubev (Kaz) 7-6 (3) 6-4, Haider-Maurer (Aut) b. Dodig (Cro) 7-5 0-6 6-4, J. Tipsarevic b. FABBIANO 6-4 6-3.Donne. A Stoccarda (terra, 731mila $), 1° turno: Brengle (Usa) b. BRIANTI 6-4 6-4, Suarez-Navarro (Spa) b. Rodina (Rus) 6-2 6-7 (5) 6-4, Garcia (Fra) b. Ivanovic (Ser) 7-6 (8) 6-4

IPPICA

Per Dettoriaria di Derbyoggi a Epsom

� Oggi, nel Derby Trial di Epsom, Lanfranco Dettori è stato ingaggiato da Michael Tabor (grande rivale di Frankie quando montava per Godolphin) per montare l’imbattuto (2 uscite) Christophermarlowe, pagato 200mila sterline e chiamato così in onore del drammaturgo inglese. L’allievo di John Gosden nel Derby del primo sabato di giugno a Epsom è a 25/1. Nel test di oggi, in pista anche un cavallo di Marco Botti, Sharp Sailor. Tornardo a Frankie, domenica tornerà a montare in Italia, visto che è stato ingaggiato da Grizzetti e Riccardi per montare Verbinsky nel Parioli che non ha mai vinto.� LOTTERIA Pubblicata la listadei primi 24 cavalli qualificati alGP Lotteria (m 1600) del 3 maggio a Napoli: Rombo di Cannone, Pascià Lest, Zorro Photo, Mack Grace Sm, NestaEffe, Chapeau, Napoleon Bar,Linda di Casei, Kash`s Cantab ,Orsia, Italiano, Olona Ok,Radiofreccia Fi, Owen Cr, Tast ofBourbon, Smeralda Jet,Vincennes, Dreams Take Time, Pace del Rio, Louvre, Friction,Skyline Dany, Nonant le Pin,Orleans Om.

LA GUIDANella 6a e ultima giornata, l’altra sfida del girone A tra Francia e Ungheria finisce 4-14. Nel girone B, Spagna-Grecia (che definirà la migliore seconda della zona europea) è rinviata al 28 perché in questo fine settimana alcune giocatrici sono impegnate nella Final Four di Eurolega.

Girone A: Italia 15; Russia 11; Ungheria 10; Francia 0.Girone B: Germania-Olanda 8-25. Classifica: Olanda 15; Spagna*, Grecia* 9; Germania 0. (*una partita in meno)

LE QUALIFICATE Alla Final Eight di Shanghai (9-14 giugno) passano Italia e Olanda, la Cina è ammessa di diritto come Paese organizzatore. Dal 28 aprile al 3 maggio, ad Auckland (Nuova Zelanda), si svolgerà il torneo intercontinentale per definire le ultime qualificate.

Che Setterosa!Batte la Russiae va a Shanghai 1World League, azzurre qualificate alle finaliSette gol per Bianconi, Cotti esce sanguinante

PALLANUOTO

Frankie Dettori, 44 anni

Simone Bolelli, 29 anni AP

Vladimir Morozov, 22 anni LAPRESS

IN A-1 MASCHILE

Via ai playoffcon i quartiDerby a Napolie a Bogliasco� Tra tensioni stemperate e tensioni presunte, scattano oggi i playoff scudetto. Si gioca l’andata dei quarti (sabato le gare di ritorno, eventuale bella domenica sugli stessi campi del giorno prima) e si rinnova il derby tra Posillipo e Acquachiara che ha riempito la Scandone nella finale di Euro Cup. La Carpisa aveva accusato i rivali per i colpi subiti da Perez e Scotti Galletta, ma ieri le polemiche sono state accantonate quando il sindaco De Magistris ha premiato le squadre al Comune di Napoli. A Recco, invece, si è parlato di un allenamento domenicale programmato dal tecnico Milanovic e annullato su richiesta dei giocatori: «In realtà non c’era alcun allenamento – precisa il capitano Tempesti – ma una semplice riunione per rivedere insieme la gara con l’Eger, ma di comune accordo abbiamo deciso di posticiparlaconservando il giorno libero. Niente di strano».

Oggi: Canottieri Napoli-Brescia (ore 18.30), Carisa Savona-Bpm Sport Management (19, differita RaiSport 2 alle 23.15), Bogliasco-Pro Recco (19.30), Posillipo-Carpisa Yamamay Acquachiara (20.45).

ITALIA 11

RUSSIA 7(3-3, 2-1, 2-1, 4-2)

ITALIA: Gorlero, Tabani, Garibotti, Queirolo 1, Pomeri, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 7 (3 rig.), Emmolo 1, Barzon 1, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti.RUSSIA: Karnaukh, Zubacheva 1, Prokofieva 4, Karimova 1, Krimer, Bersneva, Tankeeva, Borisova 1, Timofeeva, Abdriziakova, Ivanova, Iarondaykina, Verkhoglyadova. All. Nakoriakov.ARBITRI: Van der Loo (Ola) e Galindo (Spa).NOTE: sup. num. Italia 11 (5 gol), Russia 8 (4). Usc. 3 f. Timofeeva 3° t., Abdriziakova 4° t.Spett. 1.000.

Festa Fiamme GialleApplauso di Malagò:«Siete bravissimi»� Giornata di premiazioni per le Fiamme Gialle, con la consegna dei riconoscimenti 2014-2015. C’erano tante stelle, dalla regina dello short track Arianna Fontana alla velocista paralimpica Oxana Corso. A fare i complimenti anche il presidentedel Coni, Giovanni Malagò: «Siete proprio bravi! Siete il patrimonio di tutto il sistema sportivo italiano e non solo». «Il premio lo meritate voi», ha sottolineato Luca Pancalli, presidente del Cip. Infine il comandante generale Saverio Cantalupo: «Non sono solo i risultati agonistici a dover essere ricordati, ma anche l’attività a fianco della scuola per la promozione dello sport».

Page 37: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

37MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NOTIZIE TASCABILI

� Frenata sul destino dell’avanzo da 1,6 miliardi nel 2015 previsto dal Def, il famoso “tesoretto”. Per la Corte dei Conti «le stime di gettito fiscale indicate nel Def potrebbero risultare sovradimensionate»; per l’Ufficio Parlamentare di Bilancio sono risorse «che è prematuro considerare acquisite», mentre Bankitalia invita a utilizzare quel denaro «per il riequilibrio della finanza pubblica». Il ministrodell’Economia, Pier Carlo Padoan, spiega: «Non abbiamo ancora deciso come usare il tesoretto. Intanto l’economia è uscita dalla recessione».

ALT PURE DA BANKITALIA

Corte dei Conti: «Stop al tesorettoRisorse incerte»

� Nonostante l’accordo sulle riforme tardi ad arrivare, ieri ilpresidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha ribadito: «Siamo pronti a tutto, ma escludo al 100% il default e l’uscita della Grecia dall’euro».

IL LEADER EUROPEO

Grecia, Juncker: «Uscita dall’euro?Esclusa al 100%»

� Mohamed Morsi, 63 anni, deposto presidente egiziano ed esponente dei Fratelli Musulmani, è stato condannato a 20 anni di carcere per aver ordinato la repressione delle agitazioni esplose al Cairo a fine 2012. La gente protestava contro il decreto con cui Morsi voleva rendersi inattaccabile dai giudici. Vi furono 10 morti. Prosciolto dall’accusa di istigazione all’omicidio, l’ex leader ha evitato il patibolo ma è atteso da almeno altri quattro processi. Condannate altre 12 persone. Gli Usa si dicono «preoccupati» per le possibili reazioni di piazza.

L’EX PRESIDENTE PER ORA EVITA LA PENA DI MORTE

Gli imputati fanno il segno simbolo della repressione dei Fratelli Musulmani EPA

Egitto, 20 anni di cella a Morsiper la repressione di fine 2012

Juncker, capo Commissione europea

� Nessuno accordo tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario sull’assegno di mantenimentomensile nell’ultima udienza, ieri. Toccherà quindi al tribunale di Monza decidere riguardo al capitolo economico di un divorzio a sei zeri. I giudici, che a febbraio dell’anno scorso, avevano già sciolto il matrimonio, hanno sessanta giorni di tempo.

LA PAROLA AI GIUDICI

Berlusconi-LarioNon c’è accordosul mantenimento

� «No» di Papa Francesco a Laurent Stefanini, l’ambasciatore gay scelto dal presidente FrançoisHollande per rappresentare la Francia in Vaticano. Secondo il settimanale «Canard Enchainé» Stefanini è stato ricevuto sabato dal Papa «in persona, che gli ha manifestato il non gradimento». L’Eliseo ha confermato, invece, il sostegno al diplomatico.

SCELTO DA HOLLANDE

Polemica in Francia«Ambasciatore gayIl Papa dice no»

di GIORGIO DELL’[email protected]

Ieri sera, ultima puntata di1992, la serie andata in ondasu Sky, che ha raccontato l’an-no fatale di Tangentopoli, mi-schiando storia e fantasia, conrisultati che hanno diviso pa-recchio pubblico e critica:osannata a Berlino e da Hol-lywood Reporter non è diven-tata cult in Italia. Anche sesappiamo bene che, essendocanali a pagamento, solo unaparte limitata di pubblico l’hadavvero vista, mentre per glialtri si è trattato solo di sentir-ne parlare. A parte il giudizioestetico, resta la domandachiave: la serie ha insegnatoqualcosa a qualcuno, chi nonera nato o era bambino si saràfatto una qualche idea utile diquel gran fatto oppure è trop-po presto per storicizzare Tan-gentopoli, un lutto collettivonon ancora elaborato e questane è una conferma?

1 Secondo lei è servita?Secondo me, sì. Se ci oc-cupiamo dei ragazzi o

dei giovani, di chi insomma aquei tempi o non c’era o eratroppo piccolo, 1992 può essereun punto di partenza. L’erroresarebbe credere che una fictioncontenga «la verità». Questonon sarebbe possibile nemme-no se sceneggiatori, interpreti eregisti fossero stati più bravi diquello che sono stati. Alla finela verità non c’è nemmeno neilibri di storia. La verità non cel’ha nessuno e ognuno ha dacercare la sua studiando.

2Quindi operazione riusci-ta?Io farei questa sola critica,

e partirei, per farmi capire, daMad Men. Conosce Mad Men?

3 La serie americana incen-trata su un gruppo di pub-blicitari?

Sì, tutti hanno scritto che Ro-manzo criminale o Gomorra so-no prodotti nettamente supe-riori a 1992, ma il problema di1992 è che si trattava di rappre-sentare fatti molto importanti,molto noti e molto recenti equello che avrei consigliato a Stefano Accorsi e agli altri idea-tori sarebbe questo: di non avvi-

cinarsi troppo alla cosiddettaStoria, di tenerla ancora più di-stante di quanto non abbianofatto, niente personaggi che in-terpretano Di Pietro o GherardoColombo, meglio la soluzioneBerlusconi, che si sente parlareda dietro una porta e non si ve-de mai. In questo, Mad Men è unesempio formidabile. Il gruppodi pubblicitari non solo vesteAnni 60 (il che era ovvio), mavive profondamente gli Anni60, fumano come pazzi ovun-que, un marito non fa neancheil gesto di alzarsi da tavola echiede alla moglie «Mi vai aprendere un bicchiere d’ac-qua?», si assiste alla nascita del-le inquietudini femministe e sene capiscono le radici storiche,la grande storia intanto sfila lostesso, ma se ne coglie l’eco nel-le chiacchiere al bar o neglispezzoni di telegiornale. Indi-menticabile è tutta la sequenzadell’assassinio Kennedy raccon-tata non direttamente ma attra-verso lo sgomento degli impie-gati e qualche spezzone televi-sivo. Sprazzi di questa scritturasi sono visti anche in 1992, peresempio la sigla di Casa Vianel-lo mentre Dell’Utri legge del-

l’assassinio di Salvo Lima op-pure negli spezzoni di Non èla Rai, assurto a programmasimbolo di quel momento sto-rico, e forse questa è stataun’esagerazione, una forza-tura utilizzata solo per accen-nare anzitempo alla passioneberlusconiana per le ragazzi-ne. In realtà, in quel caso, sitrattava della passione diBoncompagni, sempre patitodi gioventù, uno degli autorimeno berlusconiani che ci sia-no stati. Il programma, tral’altro, su cui la serie ha volutogettare un’ombra negativa,era semplicemente un capola-voro. Ma, tornando al con-fronto con Mad Men, io sareistato più sulla storia dei seipersonaggi inventati, avrei la-sciato maggiormente sullosfondo la Storia vera e pro-pria, scavando nelle reazionidi uomini e donne che si sonotrovati a un passaggio epocalesenza neanche rendersenetroppo conto.

4 Fu poi davvero un pas-saggio epocale?Il potere è più furbo e

più forte di quello che credia-mo, sa travestirsi e nascon-dersi, in modo da risbucarealtrove sotto sembianze ap-parentemente nuove. Comemai l’Italia di oggi ci sembrapeggiore di quella d’allora?Perché la fine dei partiti, gliarresti o i suicidi dei potenti(Craxi, Gardini, Cagliari)non sono serviti a cambiare ilPaese? Oggi purtroppo non èdifficile rispondere a questadomanda: il cancro che cicorrode non si estirpa col-pendo a caso qua o là, è il no-stro modo di vivere, la nostraorganizzazione sociale, i falsimiti da cui siamo guidati chevanno ribaltati. Potere dellelobby e delle varie tribù checi paralizzano, burocraziacorrotta, politica incapace, laprevalenza costante da partedi tutti dell’interesse partico-lare sull’interesse generale...Come poteva, la singola azio-ne di un gruppetto di giudicimodificare tutto ciò? E anchegli stessi giudici, negli annisuccessivi, non si sono certocoperti di gloria.

5 È vero che «1992» fa ac-cadere cose tipiche deglianni successivi?

Sì, l’errore più grosso riguar-da Berlusconi e la sua entratain politica. Nel 1992 non cipensava per niente, e il Tg4 diEmilio Fede fu anzi uno deicantori principali dell’inchie-sta, col celebre Paolo Brosiofermo davanti a Palazzo diGiustizia anche sotto unapioggia scrosciante. Alla di-scesa in campo Berlusconi co-minciò a pensare l’anno dopo.Ma niente paura: gli sceneg-giatori stanno già preparandoi due seguiti, 1993 e 1994.

Mani Pulite è una ferita ancora troppo viva per essere raccontatacon un romanzone tv? 1Sì è chiuso «1992»: ha diviso molto pubblico e critica. Eppureè stato un primo tentativo di spiegare un’epoca e un’illusione

IL FATTODEL GIORNOLA SERIE CONTESTATAIl pool di Mani Pulite in «1992», la serie televisiva incentrata su Tangentopoli e trasmessa da Sky

AltriMondiR

Tutti gli appuntamenti su www.ippodromimilano.it

LA GRANDE STAGIONEDEL GALOPPO25 aprile GRANDE STEEPLE CHASE DI MILANO

Page 38: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

38 MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

EBOLA, LE FOTO SONO DA PULITZER� I suoi scatti a Monrovia in Liberia hanno raccontato l’epidemia di Ebola: Daniel Berehulak, freelance del «New York Times», è stato premiato con il Pulitzer. Riconoscimento che il quotidiano ha vinto anche nel giornalismo investigativo per un’inchiesta sulle lobby. Premiato pure il Wall Street Journal per un’indagine sulle assicurazioni sanitarie. Tra i libri scelti «Tutta la luce che vediamo» di Anthony Doerr e «Il patto con il diavolo» di David Kertzer (Rizzoli), e un terzo, «La sesta estinzione» (Neri Pozza).

Sbarchi, l’Europa si sveglia«Sarà guerra agli scafisti» 1Si pensa all’operazione militare per distruggere i barconi in LibiaUn sopravvissuto alla strage di sabato: «Il comandante era ubriaco»

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Filippo Conticello@filippocont

I l mondo è fatto a strati an-che nelle barche dei traffi-canti di morte: i sud saharia-

ni hanno la pelle scura e paganomeno. Eppure pagano, per soffo-care in una stiva senza aria e sen-za salvagente. Ai siriani costa1.200-1.500 dollari, agli africanineri la metà. Poi, però, ci sono imigranti «ricchi», altrettanto di-sperati ma con ottomila e cinque-cento euro in tasca per una tra-versata sicura fino in Italia. Yachtdi 25 metri in buone condizioni,numero «garantito» massimo dipersone, cibo e acqua sufficienti:non c’è limite all’abisso e al cini-smo in questa tragedia, lo sa be-ne la Mobile di Ragusa dopo l’ul-timo sbarco a Pozzallo. Lì la naveSagittarius ha portato 98 profu-ghi salvati nel comodo yacht diturno che aveva avuto un guasto:sono stati fermati i tre scafisti,riempiti di denaro dai migranti.E sulla tragedia più grande disempre si continua a indagare:

sabato notte il barcone era «privodi ogni necessaria dotazione disicurezza», scrive la procura diCatania nella richiesta di inci-dente probatorio per due pre-sunti scafisti. Comandante tuni-sino e marinaio siriano, avevanoprovato a nascondersi tra i 28 so-pravvissuti, ma lihanno ricono-sciuti e arrestatiuna volta a Cata-nia: sulla loro te-sta, le accuse diomicidio colposoplurimo, naufra-gio e favoreggia-mento della im-migrazione clan-destina. I pm sti-mano che a bordoci fossero circa850 uomini e ag-giungono che dietro alla trattaschiavista c’è «un gruppo crimi-nale organizzato in Libia e in Ita-lia». Nessuna responsabilità delcontainer portoghese perché sa-rebbe stato lo spostamento deimigranti a portare alla collisio-ne. E poi all’ecatombe, da cui si

sono salvati quattro minorenni.Uno di loro, Said, 16 anni appenae ferite inimmaginabili, ha fattoaccapponare la pelle: «Lo scafi-sta al timone era ubriaco e fuma-va hashish, siamo andati a fondoin 5 minuti», il suo racconto.

IL PIANO Atalan-ta è un modello,non solo una ma-glia: per evitaredi piangere anco-ra, la Ue è prontaalla guerra veraper colpire glischiavisti nel Me-diterraneo. Siispira proprio adAtalanta, l’opera-zione militare eu-ropea (di succes-so) anti-pirateria

in Somalia. Servirebbe una riso-luzione Onu ed il consenso delleautorità libiche, cosa complicatavisto il pantano del Paese: lì c’è,sì, un governo riconosciuto, quello di Tobruk, ma pure un al-tro non riconosciuto (a Tripoli) emilizie armate fino ai denti per

le strade. «Per la prima volta l’in-tera Europa si è mostrata attentae solidale, con alcuni impegni concreti che proveremo a pun-tualizzare nelle ore che ci sepa-rano dal Consiglio Europeo digiovedì», ha esultato Renzi, cheoggi alle 9 riferirà alla Camera.La soddisfazione è tutta per gliimpegni ribaditi ieri da NatashaBertaud, portavoce per l’immi-grazione della Commissione, eanticipata da un piano in diecipunti presentato lunedì in Lus-semburgo. «Abbiamo tutti il do-vere di fare di più», lo sprono diieri di Mattarella e servirà unosforzo enorme: blitz nei porti li-bici usati come basi, distruzionedei barconi («Aspettiamo il sì diOnu e Ue per bombardarli pri-ma di partire», la linea di Alfa-no) e salvataggio dei migranti.Così, nonostante il passo avantinel clima, l’ok al piano dei leadereuropei non è scontato: domani,nel vertice straordinario, allaprova dei fatti c’è soprattutto lasolidarietà continentale, ciò chedovrebbe tenerci assieme .

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LA LEGGE ELETTORALE

Renzi: «L’Italicum va avanti» L’opposizione lascia i lavori1Il premier insiste«Dibattito già fatto»Forza Italia e M5S abbandonanola Commissione

Il premier Matteo Renzi, 40 anni, davanti alla sede del Pd a Roma ANSA

Francesco Rizzo

S econdo un sondaggio del-la Lorien, il 74% degli ita-liani non ha la minima

idea di cosa sia l’Italicum. Ovve-ro la riforma della legge eletto-rale, che prevede un premio dimaggioranza alla Camera alla li-sta che supera il 40% dei voti(altrimenti scatta il ballottaggiotra le prime due liste). Ma quel-l’enigma sta scavando una trin-cea tra governo e opposizione,interna ed esterna al Pd. Ieri laCommissione Affari Costituzio-nali della Camera ha concluso levotazioni sugli emendamenti al

testo, molti decaduti a causadell’assenza delle opposizioni che le avevano presentate. Oggiverrà assegnato il mandato al re-latore per l’Aula. In Commissio-ne, c’erano i dieci deputati che ilPd ha inserito sostituendo gliesponenti della minoranza“dem” critici verso l’Italicum,come Luigi Bersani, Gianni Cu-

perlo, Rosy Bindi: anche ForzaItalia e Lega, grillini e Sel si sonochiamati fuori. «Italicum? Pro-pongo di chiamarlo “Deportel-lum” — attacca Renato Brunet-ta, capogruppo azzurro a Mon-tecitorio —: una farsa blindata.Renzi vuole una legge costruitasu misura per la sua egemonia».Mentre i grillini promettono bat-

taglia, in Aula, su premio dimaggioranza e preferenze.

CAGNARA La sostituzione deidissidenti (critici su punti comei collegi plurinominali e le pluri-candidature dei capilista), vie-ne difesa da Matteo Renzi: «IlPd ha già discusso, ovunque,della legge elettorale. La propo-sta è stata approvata anche dalresto della maggioranza e daisenatori di Forza Italia. Si chia-ma democrazia quella in cui siapprovano le leggi volute dallamaggioranza, non quella in cuivincono i blocchi imposto dalleminoranze. Avanti, su tutto!».Per il vicesegretario del Pd, Lo-renzo Guerini, l’opposizione fasolo «cagnara». E aggiunge:«C’è qualcuno che non sa comespiegare come si può non votareuna legge già votata in Senato eche ora è identica in commissio-ne alla Camera». Renzi vuolechiudere per metà maggio: in-tanto rinforza l’alleanza conScelta Civica e tratta all’internodel Pd. Ma il governo potrebbechiedere la fiducia su ogni sin-golo articolo del testo. Forza Ita-lia insiste per il voto segreto an-che sulla votazione finale. Perinvitare la minoranza del Pd atradire il premier-segretario.

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LA RIVELAZIONE

Un colpo all’Isis«Al-Baghdadiferito in un raid»1Per il «Guardian» a marzo il leaderdel Califfato harischiato la vita«Ma si è salvato»

Daniele Vaira@danvaira

I l califfo Abu Bakr al-Ba-ghdadi, leader dello Sta-to islamico, è rimasto

gravemente ferito, lo scorsomarzo, sotto le bombe di unodei raid condotti dalla coali-zione a guida Usa impegnatacontro i jihadisti in Siria eIraq. Lo riferiscono fonti ira-chene citate dall’edizioneonline del Guardian britan-nico precisando che inizial-mente al-Baghdadi ha ri-schiato di morire, ma poi si èlentamente ripreso, anche senon sarebbe ancora tornato acomandare l’Isis. Al momen-to dell’incursione le forze al-leate non sapevano della pre-senza del leader ma pensava-no piuttosto ad un dirigentelocale. Nell’esplosione sareb-bero morti tre jihadisti. Nonè la prima volta che si diffon-dono voci sulla sorte del lea-der estremista. Le prime in-discrezioni risalgono al mese

di novembre, quando tramite unaccount Twitter del ministro de-gli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari, rivelatosi poi falso, erastata annunciata l’uccisione dial-Baghdadi in un raid su Qaim,al confine tra Iraq e Siria.

IN IRAQ L’esercito iracheno haintanto ripreso il controllo dellearee centrali di Ramadi, 100 kma Ovest di Baghdad, che negli ul-timi giorni erano cadute nellemani dell’Isis, ed è ora impegna-to in combattimenti con i jihadi-sti in alcuni villaggi intorno allacittà. Lo hanno reso noto fontidella sicurezza locale, tra le qua-li il comandante della polizia,generale Kadhim al Fahdawi. Gliestremisti proseguono con la lo-ro strategia del terrore. La divi-sione della provincia irachena diSalaheddin ha, infatti, pubblica-to delle foto che mostrano l’ese-cuzione di 11 membri delle For-ze di mobilitazione popolare,milizie sciite che combattono loStato islamico. Lo riferisce untweet di Site, il sito di monito-raggio del jihadismo sul web. Gliundici appaiono inginocchiati inun campo, con indosso la tutaarancione, con alle spalle altret-tanti jihadisti vestiti di nero e ar-mati di fucile.

IN LIBIA A Derna, centro libicotrasformato in Califfato delloStato islamico, sono invece incorso da 48 ore scontri tra «ele-menti dell’Isis» e «abitanti dellacittà». Lo riferiscono i media li-bici citando «fonti» locali e so-stenendo che nove miliziani del-lo Stato islamico sono stati uccisie una ventina feriti. Gli scontrisono iniziati quando i jihadistidell’Isis hanno cercato di attac-care abitazioni di una famiglia,gli Harir, alla ricerca di un uomoaccusato di omicidio. Gli estre-misti hanno intanto rivendicatol’attentato a Triboli contro l’am-basciata spagnola. Una bomba èesplosa davanti all’ingresso del-la struttura. Danni ma nessunferito.

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Il Califfo dello Stato islamicoAbu Bakr al-Baghdadi ANSA

L’idea di Bruxelles:un intervento similea quello controi pirati somali

Arrestati i due trafficanti in mezzo ai superstitiI pm: «A bordo 850»

LA CHIAVE

AltriMondiRAltriMondiR

� 1 Alcuni superstiti della strage di sabato: in bianco, uno scafista prova a confondersi; 2-3 I trafficanti arrestati all’arrivo; 4 I migranti arrivati a Catania

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Page 39: La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

39MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

ASPETTANDOIL 25 APRILE

LA FINE DEL DUCERACCONTATADA CARLO LIZZANI

Per l’avvicinamento del 25 aprile, La7 trasmette in prima serata il celebre film di Carlo Lizzani «Mussolini ultimo atto», uscito nel 1974 e con un grande Rod Steiger nei panni del Duce. L’opera ripercorre gli ultimi giorni di Mussolini, il tentativo di fuga, la cattura e la morte per fucilazione insieme a Claretta Petacci, il 28 aprile 1945. Il regista firma anche la sceneggiatura, mentre le musiche sono di Morricone. DA VEDERE STASERASU LA7 ALLE 21.10

La Luna è un’ottima spalla per tutti voi. Così fate faville in ogni circostanza. Il successo c’è, il tempismo suino è mirabile, amici e sponsor v’aiutano.

21/3 - 20/4ARIETE

7+

Ispirati nel modo giusto, potete portare a casa soddisfazioni solide a tutto campo. I consensi crescono, voi siete fighi, il sudombelico segna più volte.

23/9 - 22/10BILANCIA

7,5

Potete concretizza-re e risolvere. Anche economica-mente. Ma la prudenza nell’am-ministrarvi, visti i mala tempora, è d’uopo. Sudombe-lico peperino.

21/4 - 20/5TORO

6,5

Ok, il cielo è un po’ plumbeo. But don’t touch your zebedeos. Perché anche se lavoro e finanze si compli-cano o irritano, poi premiano. Sfighine suine.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

Luna chez vous, eccellente per lavo-rare con successo e per dare lo start alle vostre iniziative. Basta che non facciate i bimbi. Men che meno fornicando.

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

La Luna (storta) raccoglie intorno a voi fallocefali e stressati. Ci vuole pazienza. E bravura nel pararvi i glutei, in ogni ambito. Ormoni in frenata.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

5,5

Luna sfigopendula: il lavoro è un palla. E voi v’abbattete e rompete: reagite, invece, e non restate indietro. Solitudine nel cuore, suinitudine nel letto.

22/6 - 22/7CANCRO

6-

La vostra motivazione cresce, metodo e organizzazione premiano. Colloqui e vita sociale, poi, si rivelano proficui, la fornicazione impeccabilerrima.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7+

Alleanze e amicizie possono rendere proficua la giornata. Purché evitiate di tiranneggiare. L’amor è tenero, la fornicazione latita oè colonstimolante.

23/7 - 23/8LEONE

7

La Luna porta schiarite ad ampio raggio. E vi rende pure più fighi e phyghe di sempre. La vostra creatività, anche suina, cresce, il lavoro è un trionfo.

21/1 - 19/2ACQUARIO

8

Gli zebedei lievitano, il lavoro indispone, la vostra autonomia è limitata. Siete pure simpatici come un’onicomicosi. State su: la forni-cazione compensa.

24/8 - 22/9VERGINE

5,5

Cè chi vi fa venire gli zebedei XXL con le proprie invadenze e le proprie critiche. State calmi e producete: la riscossa è vicina. Sudombelichissimo!

20/2 - 20/3PESCI

5,5

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

3 DOMANDE A...

(f.riz.) Eravamo quattro amici intorno a una bottiglia (di quello buono). Il premio «È giornalismo» è nato così e onora un protagonista dell’informazione, ogni anno. Ieri, tra gli altri, Ettore Mo e Milena Gabanelli, ma anche Antonio Ricci e Altan. Domani, a Milano, tocca a Massimo Gramellini (nella foto), vicediret-tore de «La Stampa». Uno dei quattro al tavolo era Giancarlo Aneri, sessantenne, da Legnago (Verona), produttore di Prosecco, Amarone, caffè.

� Come si passa dal vino a un premio per i giornalisti?«È un’idea nata a tavola 20 anni fa, quando sono riuscito a mettere insieme tre amici come Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca. Per loro ero il lettore tipo e, come dicevano, “il nostro padrone è il lettore”. Lo scopo è premiare, ogni anno, un collega meritevole e per bene. Amo i giornali, ma non farei

l’editore: con il vino so dove arrivo, con l’editoria la prospettiva è incerta. Colpa dei giovani: pensano basti leggere i titoli sull’iPad».

� Perché Gramellini?«La giuria (con Aneri: Anselmi, Calabresi, Mieli, Riotta e Stella, ndr) vede in lui lo sguardo sul mondo di Montanelli, la semplicità di Biagi, l’analisi politica di Bocca».

� In futuro potreste premiare qualcuno che ha scritto solo sul web, mai sulla carta?«Nel 2014 abbiamo scelto Hal Varian di Google e ho scommesso con lui che tra cinque anni faranno gli editori. Finche il web offrirà fiumi di notizie gratis, il quotidiano da pagare in edicola avrà più valore».

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“È giornalismo” a Gramellini«Sa analizzare con semplicità»

Eroi più dark e originaliGli Avengers son tornati1Première a Londra di Age of Ultron, secondo capitolo della saga Il regista Whedon: «Questo film è una svolta». Da oggi al cinema

JEREMY RENNERATTORE

STAVOLTAI PERSONAGGI

SECONDARI HANNO PIÙ SPESSORE

Alessandro De SimoneLONDRA

G li Avengers sono tornati,con Age of Ultron, nuovocapitolo della saga Mar-

vel che, tra singoli ed ensemble,non lascia mai soli gli spettatoridi tutto il mondo. Questa voltala Supereroi United dovrà ve-dersela con un’intelligenza arti-ficiale che vuole annientare larazza umana. Scene mozzafia-to, distruzioni totali e atmosfe-re più dark. Di questo e (poco)altro si è parlato nell’affollatis-sima, da entrambi i lati del ta-volo, conferenza londinese cheha presentato il film (nelle no-stre sale da oggi) alla stampaeuropea.

SHOW Incontro molto diverten-te, con il consueto show di Mr.Tony Stark/Robert Downey Jr.(«Scusate, sono quindici minutiche non parlo, devo cambiaregiacca per attirare l’attenzione

su di me») e Scarlett Johanssongià in perfetta forma dopo lagravidanza, con il suo taglio al-la maschietta e felice che i duet-ti con Hulk siano la cosa miglio-re del film, anche a detta dei lo-ro colleghi. Mark Ruffalo ha ri-sposto con un esplicativo «Nonposso dire niente» all’inevitabi-le domanda su un nuovo film insolitaria del gigante verde (sifarà), mentre Paul Bettany, vo-ce del supercomputer Jarvis sindal primo Iron Man, non ha po-tuto nascondere l’eccitazioned’essere diventato corpo nel po-tente Visione: «Sono passato dadue ore di lavoro e una borsapiena di soldi a una percentualesugli incassi». Pragmatismo bri-tannico e scherzi a parte, que-sto nuovo Avengers sarà un pun-to di svolta, come ha sottolinea-to il regista Joss Whedon. «Lacosa più bella dei Marvel Mo-vies è l’approccio completa-mente diverso che c’è tra unfilm e l’altro a seconda del per-sonaggio. Hanno tutti caratteri-

stiche che li rendono unici, maè il quadro globale che conta,costruire un universo comples-so di cui questo film è un tassel-lo fondamentale». Di cui fannoparte adesso anche ElizabethOlsen e Aaron Taylor-Johnson, igemelli Scarlet Witch e Quick-Silver. E se un rilassato ChrisEvans/Capitan America com-menta che «non c’è molto da fa-re per noi attori in questi film, lamaggior parte del tempo stia-mo davanti a uno schermo ver-de parlando con una pallina datennis», l’eccellente JeremyRenner lo smentisce: «Stavoltasi è dato maggiore spessore aipersonaggi secondari, e questoci ha permesso di lavorare dipiù sui caratteri». Gli Avengerslitigano, ogni nerd lo sa, ma Oc-chio di Falco ha ragione. Age ofUltron è di gran lunga miglioredel primo e forse il miglior Mar-vel mai fatto, ma ciò detto, lavera battaglia da vincere è soloquella del box office.

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agare in ola avrà più

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Scarlett Johansson ieri a Londra alla prima di «Avengers» REUTERS

GIANCARLOANERIFONDATORE DI «È GIORNALISMO»

INIZIATIVE IN 175 PAESI E TANTI SPECIALI IN TV

Earth Day, il mondo manifestaper tutelare il futuro del pianeta

� Sono tante le iniziative in programma oggi in 175 Paesi del mondo per celebrare la 45a Giornata Mondiale della Terra. Una Terra che, ogni anno, mostra le sue ferite, con cambiamenti climatici sempre più dannosi (il 2015

è già l’anno più caldo di sempre, ha ricordato ieri la Coldiretti) e fenomeni atmosferici devastanti.Il Wwf lancia oggi la campagna contro la deforestazione, «principale minaccia per la vita sul nostro pianeta». A Roma ci sarà un’apertura straordinaria del mercato di Campagna Amica in via di San Teodoro al Circo Massimo, nell’ambito della campagna «Cibo per Tutti». Anche la tv dedicherà ampio spazio all’ambiente: Sky Cinema Family trasmetterà film come «Oceani» ed «Eco Planet»; Real Time lo speciale «The Earth Defenders», Sky Arte il documentario «A Small Section of the World» e LaEffe il pluripremiato «Zero rifiuti».

Dal documentario «Zero rifiuti»

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