Scuola secondaria di secondo grado Chimica

A cura di: Liceo Scientifico “Cannizzaro”

LA FILTRAZIONE

La filtrazione è una tecnica utilizzata per separare i componenti di un miscuglio eterogeneo, quando questo è costituito da una fase solida (precipitato) e da una fase liquida (filtrato). La separazione si effettua utilizzando un filtro, generalmente un disco di carta porosa, in grado di lasciar passare il liquido ma di trattenere il solido.

Si preparano separatamente le soluzioni di KI e Pb(NO3)2 nei becher con quantità a piacere, che inizialmente appariranno limpide. Quindi si mescolano le due soluzioni e si osserva un cambiamento di colore e la formazione di un solido insolubile (il precipitato), a seguito del verificarsi di una reazione chimica di doppio scambio. La trasformazione può essere rappresentata dalla seguente equazione chimica bilanciata. Pb(NO3)2(aq) + 2KI (aq) ⇒ 2KNO3 (aq) + PbI2 (s)↓ Nitrato di piombo ioduro di potassio nitrato di potassio ioduro di piombo

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Si lascia poi decantare il miscuglio eterogeneo ottenuto, cioè si lascia fermo il sistema in modo che la maggior parte del solido giallo si depositi sul fondo.

Si piega in quattro un disco di carta da filtro, che poi viene aperto in modo da formare un cono chiuso e lo si fa aderire alle pareti interne di un imbuto, bagnandolo con acqua distillata. Si pone l’imbuto nell’anello metallico che verrà fissato a un sostegno e si colloca sotto il gambo un contenitore di raccolta (un becher) per raccogliervi il filtrato. Si accosta il beccuccio del becher ad una bacchetta di vetro e si versa il contenuto nell’imbuto. Al termine della separazione, si ottiene nel filtro il precipitato giallo PbI2 e nel contenitore di raccolta posto sotto l’imbuto la soluzione contenente K + NO3

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