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Progetto di valorizzazione degli interventi sui Beni Culturali dell’Asse 4 del POR FESR-2007-2013 LIGURIA HERITAGE www.liguriaheritage.it SAPER FARE LA CULTURA MATERIALE DEI LIGURI Museo della Carta (GE)

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Progetto di valorizzazione degli interventi suiBeni Culturali dell’Asse 4 del POR FESR-2007-2013

LIGURIA HERITAGEwww.liguriaheritage.it

SAPER FARELA CULTURA MATERIALE DEI LIGURI

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LIGURIA HERITAGEwww.liguriaheritage.it

Liguria Heritage un progetto innovativo per la valorizzazione

dei beni culturali della Liguria

La progettazione e l’esecuzione del progetto Liguria Heritage sono stati affidati dalla Regione Liguria alla propria finanziaria, la FILSE, un soggetto che di mestiere promuove lo sviluppo economico dei territori.

È nato così Liguria Heritage, un programma le cui risorse servono a fornire delle ragioni valide per fruire dei 96 beni culturali e monumenti appena recuperati.

Solo in questo modo si sarebbero colti gli obiettivi economici di crescita prefissati.

Per sviluppare il progetto la Regione ha deciso di puntare fortemente sull’innovazione, avvalendosi della società regionale di informatica Liguria Digitale Scpa e si è orientata

fin da subito verso le tecnologie ICT, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che creano l’alleanza giusta ed efficace tra divertimento e cultura, apprendimento e, con una parola che si è affacciata da poco nel mondo della valorizzazione dei beni culturali, emozione.

La Regione Liguria è certa che la chiave di efficacia del progetto stia non solo nella tecnologia, ma anche nella capacità di raccontare questi beni culturali.

Come? Coinvolgendo, incuriosendo, stimolando ed emozionando.

Regione Liguria

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Il ferro delle fucine e la delicata filigrana della valle Stura, l’ardesia e le miniere del Levante, le lavorazioni tradizionali e la grande ricchezza di Genova, il suo porto.

Con il progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) si potenziano o si creano nuovi spazi espositivi in musei che raccontano i mestieri e le produzioni tipiche di questa parte di Liguria: quelle legate alle risorse del sottosuolo, ai commerci e ai metalli, ma anche alla secolare produzione della carta e quella delle campane, settori di nicchia e di eccellenza.

Liguria Heritage consente di gettare uno sguardo su queste attività e sui luoghi che le hanno accolte, ma anche sui mutamenti che queste lavorazioni hanno generato nei luoghi stessi.

CULTURA E ARTIGIANATO INPROVINCIA DI GENOVA

Ecomuseo dell'Aardesia e Cava di IsolonaOrero

Museo Minerario di GambatesaNe

Villa CavagnariCicagna

Museo delle CampaneAvegno

Genoa Port CenterGenova

Museo del Ferro Tubino

Masone Museo della CartaMele

Museo della FiligranaCampo Ligure

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GENOA PORT CENTER

Nel cuore del Porto Antico è attivo il Genoa Port Center, il Centro Espositivo-Educativo, rivolto al grande pubblico, che fa conoscere e visitare lo scalo genovese.

Creato nell’ambito del Progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013), spiega in maniera semplice e piacevole come è fatto e come funziona il porto di Genova, principale scalo marittimo italiano e tra i più importanti d’Europa.

Il Genoa Port Center sorge ai Magazzini del Cotone, gli antichi Magazzini generali del Molo Vecchio, su 460mq. Avvalendosi di originali e coinvolgenti tecniche espositive, che lo rendono un incrocio fra “museo diffuso” e “museo vivente”, è stato allestito con strutture mobili e modulari, basate sull’idea del container come unità simbolo attuale del porto mercantile.

Il centro, attraverso l’uso di simulatori e di strumenti interattivi, illustra tutte le attività

e le professioni di chi lavora nel porto e si propone di mettere in comunicazione porto e territorio, migliorando l’immagine sociale dello scalo, valorizzando il patrimonio delle strutture e dei saperi organizzativi, tecnici e professionali.

Un po’ di storia

I Magazzini generali del Molo Vecchio ricoprono una superficie di oltre 31.000 metri quadrati, furono costruiti alla fine dell’Ottocento e ripristinati nel secondo dopoguerra e successivamente abbandonati.

Con il progetto dell’architetto Renzo Piano si è compiuta una ristrutturazione definitiva nell’ambito della realizzazione dell’area del “Porto antico”, avvenuta in occasione del cinquecentenario della scoperta dell’America.

I Magazzini del cotone non ospitano solo il Genoa Port Center: sono stati infatti adibiti a sede di varie attività culturali e ricreative, tra cui la Città dei bambini, una Biblioteca per ragazzi e un Centro Congressi.

Comune di Genova: magazzini del cotone I modulo - 16126 Genova (GE)Telefono: 010 86 12 096E-mail: [email protected]: www.genoaportcenter.it

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I Magazzini del cotone sono chiamati così perché, dopo la seconda guerra mondiale, furono interamente destinati a deposito delle partite di cotone scaricate dalle navi in transito nel porto genovese.

Curiosità

Il Centro Espositivo

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Il Museo Civico del Ferro “Andrea Tubino” ormai da più di trent’anni ha la sua sede storica nell’ex convento agostiniano di Nostra Signora Assunta in piazza Castello a Masone.

Distribuite su più piani dell’ampio complesso, le collezioni sono organizzate in più sale con, al primo piano esposte collezioni etnografiche ed archeologiche, statuine presepiali e un gruppo ligneo attribuito al Garaventa, scultore genovese contemporaneo al Maragliano.

I piani seminterrati, sono invece dedicati alle mostre temporanee, al presepe meccanizzato e a sale per attività didattiche e conferenze. Suggestivo il piccolo secondo piano seminterrato, con i forni secenteschi del convento, dove è stata ricostruita con pezzi originali una fucina da chiodaioli.

L’intervento nell’ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR

FESR 2007-2013), intende potenziare gli spazi espositivi con lavori che porteranno all’accessibilità completa del complesso.

Un po’ di storia

L’idea del museo venne al tecnico dell’Italsider Andrea Tubino, un masonese appassionato di antichità e storia locale, negli anni Settanta del secolo scorso.

Tubino collezionava oggetti e utensili d’uso quotidiano, manufatti vecchi e antichi, strani e preziosi, spesso dismessi perché ormai fuori moda.

Passato attraverso diverse denominazioni - prima Museo dei Chiodi poi Museo dell’archeologia e del ferro - divenne poi Museo degli usi e costumi della gente della Valle Stura, fino a Museo Civico, intitolato ad Andrea Tubino a partire dal 1993, a un anno dalla morte del collezionista.

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EMUSEO DEL FERRO TUBINODI MASONE

Al primo piano dell’edificio, sono esposte statuine presepiali. Si tratta di un’ampia collezione che comprende circa centocinquanta esemplari di epoca barocca di scuola napoletana e genovese realizzati in ceramica, legno e terracotta.

Curiosità

Il Museo

Comune di Masone: piazza Castello, 2 - 16010 Masone (GE)Telefono: 010 92 62 10 - 347 14 96 802Fax: 010 92 62 10E-mail: [email protected]

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MUSEO DELLA CARTA A MELE

Un museo della carta, per tener vivo il ricordo del duro lavoro che si svolgeva all’interno degli “edifizi per lo papero”. Dal 1997 il Centro di raccolta, testimonianza ed esposizione dell’Arte cartaria di Mele, a pochi passi da Voltri, racconta la produzione della carta, i dettagli sul commercio e sull’evoluzione di questa manifattura.

La raccolta è ospitata nella settecentesca ex-Cartiera Sbaraggia di Acquasanta, una ex fabbrica “do papé” con ancora vecchi macchinari e attrezzi utilizzati fino alla fine della vita della cartiera.

Il museo raccoglie oggetti databili dal XVIII alla fine del XX secolo: attrezzi, strumentazioni, macchinari e altri reperti. Il centro svolge attività di divulgazione scientifico-didattica per le scuole e visite guidate.

Il progetto, finanziato dal Progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR

FESR 2007-2013), mira a potenziare l’attività, rendendo il museo fruibile ad un maggior numero di visitatori e ad una fascia maggiore di utenza, dotando la struttura di monitor e strutture multimediali di supporto, pannellature esplicative sulle varie attività svolte all’interno della cartiera e migliorando l’accessibilità, con l’eliminazione di barriere architettoniche e l’installazione di segnaletica.

Un po’ di storia

La produzione di carta nella Val Leira è documentata sin dal 1424, ma raggiunge l’apice tra il XVII e il XVIII secolo. Verso il 1720, infatti, i Protettori del Santuario Mariano dell’Acquasanta decisero di investire nella manifattura cartaria costruendo e affittando dapprima due edifici da carta bianca e nel 1756 uno da “gruzzo” o carta straccia. Quest’ultimo possiede un essiccatoio dove le mazzette dei fogli di carta sono appese ad asciugare; una tecnica che l’opificio manterrà eccezionalmente inalterata sino al 1985, anno in cui cessa l’attività.

Comune di Mele: via Acquasanta, 251 - 16010 Mele (GE)Telefono: 010 63 81 09 - 010 63 19 042Fax: 010 63 19 202E-mail: [email protected]: www.comune.mele.ge.it

Nella vicina Acquasanta si può ammirare il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta, la cui prima notizia scritta risale al 1465. L’attuale Santuario, concluso nel 1718, ospitò anche le nozze regali tra il re di Napoli, Ferdinando II e la principessa Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I.

Curiosità

Il Museo

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MUSEO DELLA FILIGRANADI CAMPO LIGURE

A Campo Ligure, ancora oggi, gli artigiani con “bruscelle” (pinze) e cannello reinventano e creano gioielli in filigrana, leggeri e finissimi lavori che imitano l’arabesco, composti con sottili fili d’oro o d’argento.

Il Museo della Filigrana di Campo Ligure espone circa duecento pezzi provenienti da quattro continenti (Europa, Asia, Africa, America Latina). Ogni oggetto racchiude in sé tradizioni, costumi e religione del luogo da cui proviene.

Con il Progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) si intende apportare migliorie agli spazi espositivi completando, oltre alla sala che ospita i macchinari d’epoca, una sala del centro di documentazione con attrezzature tecnologiche e una sala polifunzionale per mostre, convegni ed eventi.

Occorre inoltre attivare un progetto di comunicazione e promozione specifico per il museo.

Un po’ di storia

Dall’apertura della bottega del maestro Antonio Oliveri (1884), in breve fiorirono moltissimi laboratori e negli anni ‘60 la filigrana era la prima attività di Campoligure.

Piano piano il numero delle botteghe si è ridotto, ma la produzione artigianale continua.

L’immobile che ospita il Museo nel corso del XVIII secolo fu sede della Pretura di Campofreddo, antico nome di Campo Ligure. L’attuale configurazione del palazzo principale è frutto di un intervento di ampliamento e sopraelevazione del 1845, progettato dall’Arch. Matteo Leoncini che definisce l’impianto compositivo dei prospetti giunto fino ad oggi.

Il Museo nasce nel 1984 con l’importante contributo del Commendatore Pietro Carlo Bosio, a cui è oggi intitolato il Museo, artigiano filigranista e collezionista.

Bosio ha girato il mondo per oltre quarant’anni alla ricerca di nuovi esclusivi oggetti in filigrana, arricchendo nel tempo una collezione unica.

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Gioielli in filigrana

Comune di Campo Ligure : via della Giustizia, 5 - 16013 Campo Ligure (GE)E-mail: [email protected] Sito: www.museofiligrana.org

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Accompagnano il susseguirsi delle ore, contraddistinguono i momenti liturgici e sono anche segnale di allerta in caso di pericolo: le campane ora hanno il loro piccolo ma interessante museo ad Avegno, nell’entroterra del Golfo Paradiso.

La sede è nell’ex fonderia Picasso, dal nome della famiglia che, per oltre quattrocento anni, ha legato il suo nome e la sua vita a questa arte.

L’ex fonderia, ristrutturata grazie al Progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria, (Asse 4 del POR FESR 2007-2013),con particolare attenzione alla zona della fornace, raccoglie materiali, strumenti e racconta le tecniche che hanno fatto la storia delle campane.

Per realizzare una campana si passa per diverse fasi: anzitutto se ne modella una in terra e canapa, detta matta o falsa, su un cono di mattoni.

Una volta asciutto lo strato più esterno del modello, si sfila la campana falsa e il vuoto rimasto tra lo strato interno e quello esterno è pronto per accogliere il bronzo.

Un po’ di storia

L’attività di produzione di campane fu intrapresa della famiglia Picasso nel XVI secolo. Fino agli anni Trenta del XIX secolo buona parte delle fusioni avveniva direttamente sul luogo di impianto dello strumento, con fornaci realizzate sul posto.

Dalla fine dell’Ottocento grazie allo sviluppo della strada carrozzabile la fonderia poté avere una sede fissa. Fino al 2005, anno di chiusura dell’attività, la produzione di campane è stata eseguita seguendo il metodo tradizionale tramandato dal momento della fondazione dell’attività.

Con l’apertura del museo si amplia il progetto di valorizzazione della valle alle spalle di Recco che comprende i comuni di Uscio ed Avegno. L’arte di fondere campane ad Avegno e la produzione di orologi da torre ad Uscio, infatti, hanno reso da tempo famosi i due comuni in tutto il mondo e ha consentito a quest’area di fregiarsi del titolo di “Valle del Tempo”.

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MUSEO DELLE CAMPANE DI AVEGNOComune di Avegno : via dell’Artigianato, 9 - 16036 Avegno (GE)Telefono: 0185 79 99 27 - 335 74 81 186

Tra i manufatti italiani in esposizione anche una straordinaria voliera, l’oggetto più grande del museo.

Curiosità

Il Museo

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MUSEO MINERARIO DI GAMBATESA A NE

Il cuore minerario della Liguria batte in alta Val Graveglia, a Gambatesa: qui si trova il museo minerario, parte dell’omonima miniera, chiusa nel 2009, una cava che è stata il più importante giacimento di manganese in Europa.

L’intervento, nell’ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013), si compone di due parti: con la prima si è provveduto ad allargare e mettere in sicurezza un nuovo tratto di galleria, il secondo è invece sul tratto esterno, con migliorie al percorso destinate ai visitatori e ai portatori di handicap, con l’inserimento di due scambi automatizzati per creare un percorso di andata e di ritorno.

Un po’ di storia

Il Museo, inaugurato nell’anno 2000, nei suoi primi tre anni di vita è stato visitato da più di 50.000 persone delle quali circa

il 50% è rappresentato da scolaresche. Si trova all’interno del Parco Regionale dell’Aveto, in alta Val Graveglia.

Nella zona le attività minerarie si sono fuse lentamente con l’ambiente naturale circostante: i primi ad essere estratti nella miniera sono stati misti di ferro e rame e solo in seguito ossidi e silicati di manganese.

L’attività mineraria è strettamente connessa al territorio della Val Graveglia, anche perché, dalla seconda metà dell’800, la miniera, costituendo una tra le più importanti fonte di reddito per gli abitanti, ha influenzato la storia sociale e lo sviluppo economico della comunità locale.

Per valorizzare questo legame, dal 1998 la SIL.MA., concessionaria della miniera, in stretta collaborazione con Regione Liguria, Ente Parco dell’Aveto e Comune di Ne, ha avviato un progetto di recupero e conservazione del patrimonio minerario attraverso la realizzazione di un museo minerario grazie a contributi specifici (C.I.P.E.).

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La miniera di Gambatesa è costituita da circa 25 km di gallerie attraversate da ferrovia, di cui oltre 8 attrezzati per le visite didattiche, in modo da apprezzare la miniera nei suoi vari aspetti geologici, minerari e storico-sociali.

Curiosità

Miniera

Comune di Ne: via Botasi, 10 - 16040 Ne (GE)Telefono: 0185 33 88 76Fax: 0185 33 88 63E-mail: [email protected]: www.minieradigambatesa.com

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AVILLA CAVAGNARI A CICAGNA

Il borgo di Cicagna, in Fontanabuona, adagiato sulle sponde del torrente Lavagna, in un tratto pianeggiante, raccolto attorno all’antico ponte dei Fieschi, è un centro di origini medievali.

Il progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) prevede di migliorare l’attrattività del territorio su un circuito che comprende Villa Cavagnari, residenza di grande pregio architettonico situata in pieno centro, il Polo museale con sala convegni, la Torre Campanaria, il ponte dei Fieschi e la Necropoli preromana di Chiavari.

Su Villa Cavagnari si concentrano gli interventi più significativi: non potendo concentrare in un’unica sede le attività museali permanenti e quelle temporanee, si è scelto di dividerle: la villa sarà sede di mostre itineranti, mentre il Polo museale ospiterà selezioni di tipo permanente.

Un po’ di storia

Villa Cavagnari, a lungo sede della Comunità Montana Fontanabuona, risale al XIX secolo.

La torre campanaria, invece, è l’ultimo elemento che riporta all’antico aspetto romanico del paese. Costruita nel 1100 con scopo di avvistamento, è stata trasformata in campanile nell’Ottocento.

Il ponte dei Fieschi, a unica arcata, è il più antico del paese ed è elemento fondamentale del profilo di Cicagna.

Ponte che compare, tra l’altro, assieme ad una torre, nel simbolo araldico del Comune.

Comune di Cicagna: piazza Cavagnari, 7 - 16044 Cicagna (GE)

Negli anni Venti la responsabile dell’ufficio postale di Cicagna si trovò tra le mani una busta sorprendente. Era indirizzata alla Cicogna di via dei cieli. All’interno, una lettera in cui un bambino chiedeva un fratellino. Colpita dal messaggio, la signora decise di “diventare” la Cicogna di Cicagna, e rispose.

La notizia si diffuse e un numero sempre maggiore di lettere cominciarono ad arrivare. Ancora oggi è possibile scrivere alla cicogna di Cicagna, basta scrivere l’indirizzo giusto: La Cicogna - Via dei Cieli n.5 16044 Cicagna (GE).

Curiosità

Interno della Villa

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La grande tradizione vetraria di Altare illustra il saper fare della provincia di Savona. Oggetti, tecniche, storia di un’arte che qui ha radici profonde, illustrata in un museo e presentata da Liguria Heritage.

Con il progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) si ristruttura e amplia il museo dell’arte vetraria, offrendo maggiori opportunità per conoscere questa produzione di eccellenza.

IL VETRO DI ALTARE, SAPER FAREA SAVONA

Museo dell’arte vetrariaAltare

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MUSEO DELL’ ARTE VETRARIA DI ALTARE

Il Museo dell’arte vetraria di Altare raccoglie le testimonianze delle tecniche e delle pratiche dell’arte del vetro sviluppatasi ad Altare, che con il tempo ha dato vita a una vera e propria cultura artigianale e industriale.

Oltre alla sistemazione dei locali, il Progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) prevede la realizzazione del “Centro di documentazione” dell’Istituto per lo Studio del vetro e dell’arte vetraria, un aggiornamento della biblioteca e la messa a disposizione via web dell’archivio della Biblioteca specializzata.

Un po’ di storia

Le fornaci ad Altare hanno origini antiche, risalenti all’XI secolo: sono, infatti, del 1495 gli Statuti che nominano la corporazione detta Università del vetro. Tra il 1856 e il 1978 si svolge l’attività della Società Artisticovetraria, prima cooperativa di lavoro in Italia.

Già museo dell’azienda Società Arte Vetraria (S.A.V.), il Museo dell’arte vetraria di Altare raccoglie manufatti dal 1650 a oggi. La raccolta è organizzata in categorie: artistico, vetro d’uso e vetro per la farmochimica, attrezzature della fabbrica ex S.A.V.

Sede del museo è Villa Rosa, edificio Liberty perfettamente conservato, costruito nel 1906 per volontà di Monsignor Giuseppe Bertolotti. All’interno del museo vengono organizzati convegni, mostre, premiazioni, concorsi ed esposizioni.

Comune di Altare: piazza del Consolato, 4 - 17041 Altare (SV)Telefono: 019 58 47 34Sito: www.museodelvetro.org

Nei giardini di Villa Rosa è stata installata una fornace per la produzione di vetro soffiato, attivata a integrazione della visita museale.

Curiosità

Il museo

Villa Rosa

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Coltivare una terra avara e difficile, tra pendii scoscesi e terrazzamenti. Un paesaggio tipico della nostra regione.

La zona del Castello di Bolano, in provincia della Spezia, risorge e diventa punto di riferimento didattico per andare alla scoperta delle tecniche di coltivazione e di trasformazione dei prodotti, per approfondire i mestieri rurali e i sapori della tradizione, tra bosco, orto e frutteto.

Con il progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) si recupera un importante sito archeologico medievale e lo si adatta a scopi educativi, realizzando anche punti di accoglienza.Liguria Heritage guida il visitatore nella tradizione contadina di questa regione.

IL LEGAME CON LA TERRA. SAPER FARE IN PROVINCIA DELLA SPEZIA

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Castello del Poggio Bolano

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Arroccato in posizione strategica, su un colle di fronte al punto in cui il fiume Vara si getta nel Magra, Bolano conserva l’aspetto di borgo fortificato.

Il Castello del Poggio, di cui sono ancora visibili i resti della torre, delle mura e di locali parzialmente interrati, sovrasta il borgo.

Una parte del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) ha seguito gli scavi archeologici nell’antico castello.

La seconda parte prevede la realizzazione di un laboratorio per attività didattiche e dimostrative sul campo, dotato di attrezzature per approfondire i temi della coltivazione, delle tecniche di lavorazione e di trasformazione dei prodotti.

Del castello vengono restaurate le strutture collegandolo al convento dei santi Antonio e Rocco, centro di accoglienza e

promozione della cultura e del patrimonio locale.

Un po’ di storia

Il castello e il borgo di Bolano compaiono in un documento del 1185, ma nel 1273 il vescovo Enrico da Fucecchio potenzia la fortezza del Poggio con una cinta muraria triangolare, facendone un presidio imprendibile.

La sua forza strategica fu per fortuna inutile a causa della pace del trattato di Castelnuovo, che nel 1306 legalizzò il possesso dei marchesi Malaspina sul territorio.

Dopo diversi cambi di dominazione, nel 1525, il castello venne danneggiato in una rivolta

Comune di Bolano: Piazza Castello, 1 - 19020 Bolano (SP)Telefono: 0187 94 171Fax: 0187 94 17 40E-mail: [email protected]: www.comune.bolano.sp.it

Il Castello del Poggio

Fu Dante Alighieri a condurre e concludere le trattative della pace siglata a Castelnuovo

Curiosità

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Il progetto Liguria Heritage, dedicato alla valorizzazione di 97 beni culturali recuperati grazie ai fondi dell’Asse 4 del POR FESR 2007-2013, è un prodotto editoriale tecnologicamente avanzato e all’avanguardia affidato a Liguria Digitale Scpa (Ex Datasiel).

Nasce dall’esigenza di invogliare alla fruizione delle ricchezze della Liguria che, una volta recuperate, hanno bisogno di uno strumento duttile che le valorizzi.

La Regione punta sui beni culturali come volano per lo sviluppo dell’economia e del turismo, perchè è solo con la presenza dei visitatori che si colgono gli obiettivi di crescita e si crea economia.

Lo strumento ideale è stato individuato in un progetto di comunicazione integrata da sviluppare su più canali.

Al sito internet bilingue, che raccoglie le schede di presentazione dei beni recuperati, si affiancano oltre trenta audioguide in italiano e in inglese previste per i principali castelli della Liguria, due app bilingue per sistemi android e IOS, un blog, che ha valore di rivista scientifica, nel quale gli specialisti del settore potranno condividere le loro conoscenze, la pubblicazione di guide cartacee e multilingue e la realizzazione della realtà aumentata per 4 siti, con avatar tridimensionali di personaggi storici a condurre i visitatori attraverso suggestive ricostruzioni.

Particolare attenzione è rivolta al mondo dei social network. Grazie a Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest si è costruita una rete di comunicazione efficace con gli “addetti ai lavori” - i sistemi regionali e locali di promozione turistica, i Comuni e le persone che si adoperano in vari modi per la promozione del territorio - e con cittadini e turisti, una rete che ci permette di unire con profitto sinergie, progetti ed eventi promozionali.

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Credits

Realizzazione: Liguria Digitale Scpa

Coordinamento: Carlo Brozzo, Marco Gozzi, Antonio Petruzzella, Lorenzo Rizzo

Testi: Nicola Cavagnaro, Giacomo Revelli Hanno collaborato: Annalisa Acquaro, Alessio Cardullo Alessandro Rossi Alessio Cardullo

Progetto grafico eimpaginazione: Simona Franci

Fotografie: Carlo Brozzo, Imma Ciaravolo, Marco Gozzi (senondiversamentespecificato)

Stampa: GiuseppeLang-ArtiGrafiche ViaRomairone66(Ge)

piazza De Ferrari 1 - Genovatel. +39 010 5485 1fax +39 010 5488 742PEC: [email protected]

piazza De Ferrari 1 - 16121 Genovatel. +39 010 840 33 03fax +39 010 542 335sedelegale:viaPeschiera16-Genovatel. +39 010 840 31fax +39 010 814 919E-mail:[email protected]:[email protected]

via XX settembre 42 - Genovatel. +39 010 6545 1fax +39 010 6545 422e-mail: [email protected]

Ecomuseo dell'Aardesia e Cava di IsolonaOrero

Villa CavagnariCicagna

Museo delle CampaneAvegno

Genoa Port CenterGenova

Museo del Ferro Tubino

Masone Museo della CartaMele

Museo della FiligranaCampo Ligure

Museo dell’arte vetrariaAltare

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Castello del Poggio Bolano

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GENOVA: Ecomuseo dell’ardesia e Cava di Isolona (Orero); Genoa Port Center (Genova);Museo del ferroTubino (Masone); Museo della Carta (Mele); Museodella filigrana (Campo Ligure); Museo delle campane(Avegno); Museo minerario di Gambatesa (Ne); VillaCavagnari(Cicagna)

SAPER FARE

Ecomuseo dell'Aardesia e Cava di IsolonaOrero

Villa CavagnariCicagna

Museo delle CampaneAvegno

Genoa Port CenterGenova

Museo del Ferro Tubino

Masone Museo della CartaMele

Museo della FiligranaCampo Ligure

Museo dell’arte vetrariaAltare

GESV

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Castello del Poggio Bolano

Museo Minerario di GambatesaNe

LA SPEZIA: CastellodelPoggio(Bolano)

SAVONA: Museodell’artevetraria(Altare)

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[email protected]

www.facebook.com/liguriaheritage

@liguriaheritagetwitter.com/liguriaheritage

www.pinterest.com/liguriaheritage

video.liguriaheritage.it

blogwww.liguriaheritagelab.it

LIGURIA HERITAGE

DA LIGURI A ROMANILA PREISTORIA E LA STORIA ANTICA DELLA LIGURIA

ELEGANZA DEL VIVEREDIMORE E GIARDINI DEI LIGURI

PASSATO E FUTUROLA RETE MUSEALE DELLA LIGURIA

LA LIGURIA,TERRA DI FORTILA DIFESA DELLA REPUBBLICA,

LA DIFESA DEL REGNO SABAUDO

della stessa collana:

LA LIGURIA FEUDALE STORIE DI MARCHESI, CONTI E MERCANTI