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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Firenze Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna INFORM @ ZIONE LA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPO NEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA Ottobre 2009, n. 47 C.I.R.P.A.C IN QUESTO NUMERO: Useful Websites p.26 Eventi p.20 Documenti p.14 Bandi p. 8 Approfondimenti p. 2 In primo piano il 23 e 24 Settembre 2009 si è svolta a Siena l’VIII confe- renza regionale sulla cooperazione e la pace, l’ultima della legislatura, che ha costituito l’occasione per fare un bilancio del sistema toscano della cooperazione e della sua evoluzio- ne negli ultimi 10 anni. Elemento decisivo di tale valutazione è stata la presentazio- ne da parte del Professor Edoardo Ongaro di un rapporto di ricerca prodotto dall’Università Bocconi per la Regione To- scana al fine di valutarne tanto la politica di cooperazione, quanto il sistema complessivo di governance posto in essere in tale ambito. Il lavoro, che si è avvalso delle interviste fatte a un focus group mirato di attori del sistema toscano, ha lo scopo non solo di analizzare gli effetti delle politiche pubbli- che, ma anche di sviluppare processi di apprendimento che aiutino a sostanziare la nuova disciplina delle attività inter- nazionali prevista dalla Legge Regionale 26/09. Il professor Ongaro ha esposto l’analisi “SWOT” del sistema toscano, basato sull’individuazione di punti di forza (“streng- ths”), punti di debolezza (“weaknesses”), opportunità (“op- portunities”) e minacce (“threats”). Secondo lo studio, la forza del sistema risiede innanzitutto nella sua capillarità, ovvero nella presenza di una pluralità di attori che dimostrano riconoscimento reciproco e capacità di fare rete. Un asset importante è costituito dalla presenza di ambiti (sanità, ricerca, formazione) caratterizzati da un’ele- vatissima qualità degli operatori. segue a p. 2 IN EVIDENZA: p. 8 Regione Toscana - Settore Attività Internazionali REDAZIONE La Newsleer è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Gury (Scuola Superiore Sant’Anna) Redazione: Andrea de Gury, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna) Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa) Direore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna) Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna) SVILUPPO per lo VIII CONFERENZA REGIONALE SULLA COOPERAZIONE E LA PACE BANDO COOPERAZIONE SANITA- RIA ENTI TERZI REGIONE TOSCANA UNDP RAPPORTO SVILUPPO UMANO 2009 p.14 Pisa, 29-30 0ttobre 2009 PROFIT & NON PROFIT:UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA COOPERAZIO- NE ALLO SVILUPPO? p.22

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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti

Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di FirenzeUniversità di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna

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ELA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPONEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA

Ottobre 2009, n. 47

C.I.R.P.A.C

in questo numero:

Useful Websites p.26Eventi p.20 Documenti p.14Bandi p. 8

Approfondimenti p. 2

In primo piano

il 23 e 24 Settembre 2009 si è svolta a Siena l’VIII confe-renza regionale sulla cooperazione e la pace, l’ultima della legislatura, che ha costituito l’occasione per fare un bilancio del sistema toscano della cooperazione e della sua evoluzio-ne negli ultimi 10 anni.

Elemento decisivo di tale valutazione è stata la presentazio-ne da parte del Professor Edoardo Ongaro di un rapporto di ricerca prodotto dall’Università Bocconi per la Regione To-scana al fine di valutarne tanto la politica di cooperazione, quanto il sistema complessivo di governance posto in essere in tale ambito. Il lavoro, che si è avvalso delle interviste fatte a un focus group mirato di attori del sistema toscano, ha lo scopo non solo di analizzare gli effetti delle politiche pubbli-che, ma anche di sviluppare processi di apprendimento che

aiutino a sostanziare la nuova disciplina delle attività inter-nazionali prevista dalla Legge Regionale 26/09.

Il professor Ongaro ha esposto l’analisi “SWOT” del sistema toscano, basato sull’individuazione di punti di forza (“streng-ths”), punti di debolezza (“weaknesses”), opportunità (“op-portunities”) e minacce (“threats”). Secondo lo studio, la forza del sistema risiede innanzitutto nella sua capillarità, ovvero nella presenza di una pluralità di attori che dimostrano riconoscimento reciproco e capacità di fare rete. Un asset importante è costituito dalla presenza di ambiti (sanità, ricerca, formazione) caratterizzati da un’ele-vatissima qualità degli operatori.

segue a p. 2

in evidenza:

p. 8

Regione Toscana - Settore Attività Internazionali

redazioneLa Newsletter è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Guttry (Scuola Superiore Sant’Anna)Redazione: Andrea de Guttry, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna)Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa)Direttore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna)Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna)

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VIII CONFERENZA REGIONALE SULLA COOPERAZIONE E LA PACE

BANDO COOPERAZIONE SANITA-RIA ENTI TERZI REGIONE TOSCANA

UNDP RAPPORTO SVILUPPO UMANO 2009

p.14

Pisa, 29-30 0ttobre 2009 PROFIT & NON PROFIT:UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA COOPERAZIO-NE ALLO SVILUPPO?

p.22

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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

Ottobre 2009, n. 47

IL BILANCIO DEL SISTEMA TOSCANO DI COOPE-RAZIONE E LE PROSPETTIVE FUTURE

segue da p.1

Gli attori, in generale, percepiscono e accettano come istituzionalizzato il sistema di governance organizzato per Tavoli e Fora, giudicando avanzato il quadro legislativo e regolamentare che lo sorregge. Altro punto di forza è il fatto che, a prescindere dall’agenda dei governi nazionali, sia sempre rimasta alta la sensibilità politica della Regione (ma anche degli enti locali) sui temi internazionali, creando così un’aspettativa positiva negli operatori.Una certa frammentazione del sistema di cooperazione – lato negativo della pluralità – è invece individuata come punto di debolezza del sistema, che rischia una dispersio-ne di energie, risorse e competenze in piccoli interventi scarsamente coordinati. A questo si aggiungono alcune criticità organizzative dovute a un’insufficiente definizione di ruoli e competenze all’interno delle sedi decisionali (Ta-volo Arcobaleno e Tavoli geografici) e anche allo scarso coordinamento fra le direzioni generali dell’Amministrazio-ne regionale coinvolte a vario titolo nelle attività interna-zionali. Gli intervistati hanno poi sottolineato come la par-tecipazione ai Tavoli sia ancora parzialmente incostante, segnalando uno scarso coinvolgimento, in particolare, del mondo dell’immigrazione, delle comunità straniere e delle loro rappresentanze, un punto sul quale si è peraltro inizia-to a lavorare con l’elaborazione dei nuovi regolamenti dei Tavoli. Più in generale, emerge una tendenza alla settoria-lizzazione delle attività internazionali della Regione, ancora scarsamente integrate alle politiche dell’immigrazione e dalle quali rimangono esclusi, si legge nel rapporto, alcuni fra i più rilevanti attori economici del territorio regionale.

MINACCE E OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO DELLA COOPERA-ZIONE TOSCANA

Nell’analisi presentata dal professor Ongaro, la crisi econo-mica mondiale si configura tanto come minaccia, quanto come opportunità da cogliere. Da un lato, il peggioramen-to generale delle condizioni di vita rischia di generare o accentuare le tendenze localistiche e di far percepire le attività internazionali come incompatibili con la difesa del proprio territorio. Questo rischio di “arroccamento” è stret-

tamente connesso a un rischio di sottovalutazione politica delle attività internazionali, “che potrebbero venire a es-sere considerate come una riserva di buonismo o di eso-ticità” e come “ininfluenti, o peggio, dannose in termini di politiche pubbliche e di consenso sul territorio”. Ciò può accadere se non si lavora per sensibilizzare amministratori e opinione pubblica circa la profonda interazione che esi-ste fra le attività di cooperazione e altri ambiti della poli-tica pubblica quale, ad esempio, quello dell’immigrazione. Fabio Laurenzi (Coordinamento Ong e associazioni di co-operazione internazionale della Toscana), intervenuto nel corso della conferenza, ha sottolineato il ruolo che, in tal senso, potrebbero svolgere il sistema educativo e i media, soggetti che, al momento, vengono coinvolti con una certa fatica nel sistema regionale di cooperazione. L’importanza di valorizzare la ricaduta positiva che le atti-vità internazionali hanno sul territorio toscano è stata evi-denziata anche da Enrico Rossi (assessore al diritto alla salute), il quale ha citato la futura realizzazione a Siena di un laboratorio di ricerca per i vaccini “negletti” come esem-pio di progetto in grado di connettere l’aspetto umanitario alle opportunità di crescita economica e di occupazione per il nostro territorio. L’impegno della cooperazione sani-taria regionale nello sviluppo dei sistemi sanitari dei paesi partner offre inoltre un’occasione per investire nella messa a punto di nuove tecnologie e nell’intensificazione della formazione specialistica.Secondo Ongaro, proprio la crisi economica mondiale può costituire lo stimolo per una riflessione più ampia sui col-legamenti fra “globale” e “locale”, rilegittimando un dibat-tito critico sulla globalizzazione che in Toscana, peraltro, è sempre stato presente.

LE PROSPETTIVE IN AMBITO COMUNITARIO

Nel corso della conferenza, Gianluca Spinaci (Comitato delle Regioni) ha ricordato come il riconoscimento politico della cooperazione europea all’interno dell’Ue abbia cono-sciuto un progresso rimarchevole negli ultimi 20 anni, sia nei paesi comunitari che in quelli del “vicinato”. Ha inol-tre fatto notare che esiste un grande interesse da parte dell’Unione Africana nei confronti delle esperienze di coo-

di Chiara Macchi

APPROFONDIMENTO: LA CONFERENZA REGIONALE

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

perazione territoriale transfrontaliera poste in essere in Eu-ropa, e che sarebbe auspicabile trarre ispirazione dall’im-pianto di iniziative come Interact, i programmi Interreg o i Gruppi europei di Cooperazione Territoriale per far compie-re un salto di qualità alla cooperazione decentrata nei PVS.Per quanto riguarda la Regione Toscana, lo studio dell’Uni-versità Bocconi ha sottolineato la sua intensa partecipa-zione al sistema europeo di governance a multilivello e, in particolare, alla fase ascendente della politica comunitaria. Ciò costituisce un punto di forza del sistema toscano in quanto “permette un coinvolgimento per quanto possibile anticipato dei diversi attori, prima che una data policy entri nella fase discendente di “implementazione” del contenuto della policy stessa”.

Ma nel suo intervento Ongaro ha toccato anche un livello più generale di analisi, parlando delle conseguenze che il possibile rafforzamento della funzione esecutiva comunita-ria potrebbe comportare. Nonostante l’esecutivo sia oggi molto debole, puntualizza il professore, non si possono trascurare fattori come il ruolo sempre più forte rivestito dal Presidente della Commissione Europea (“presidenzia-lizzazione”), processo iniziato sotto la presidenza Prodi, che rende l’istituzione più riconoscibile all’esterno.

A questo si aggiungono i nuovi meccanismi di reclutamen-to del personale, sempre più nelle mani della dirigenza stessa dell’organo, e che generano quell’accresciuta auto-nomia del “civil service” indicata dagli studiosi come condi-zione del rafforzamento della funzione esecutiva in un dato sistema. Gli stessi processi di rotazione del personale fra le varie Direzioni Generali stanno conferendo un’identità ancora più sovranazionale alla Commissione.Se il Trattato di Lisbona entrerà in vigore, poi, il nuovo Ministro degli Affari Esteri sarà, sì, una figura intergover-nativa, ma “svolgerà il suo ruolo incardinato nell’ammini-strazione della Commissione”, di cui sarà vicepresidente. Anche il nuovo presidente permanente del Consiglio Euro-peo, organo intergovernativo per eccellenza, costituirà di fatto una posizione sovranazionale.Tutti questi fattori, conclude il professor Ongaro, potrebbe-ro portare a un esecutivo comunitario più forte, importante interlocutore di un’Europa multilivello “in cui i sistemi terri-toriali regionali e locali diventeranno attori sempre più im-portanti nel dare sostanza alle politiche pubbliche dell’Ue (partenariato, vicinato, cooperazione allo sviluppo) e alla stessa costituzione di tale ordinamento”.

Dakar (Senegal) - Foto: Scuola Sant’Anna

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sezione APPROFONDIMENTI

IL FUTURO DELLA COOPERAZIONE TOSCANA - INTERVISTA A MASSIMO TOSCHI

“La conferenza” - ricorda l’assessore alla cooperazione in-ternazionale Massimo Toschi – “è stata l’occasione per fare un bilancio di tutto il lavoro che abbiamo svolto in questi anni (dal 2000 al 2005 Toschi è stato consigliere del presi-dente Martini sui temi della pace e della cooperazione e dal 2005 ad oggi assessore) ma sopratutto è stata l’occasione per ascoltare le valutazioni del nostro lavoro direttamente dalle persone con le quali abbiamo lavorato”.

Il bilancio di questi anni per Toschi è sicuramente positi-vo, soprattutto per il lavoro svolto in aree come i Balcani, il Medio Oriente, la Repubblica Democratica del Congo e tutto il continente africano. “Ne sono una conferma – sot-tolinea - gli importanti riconoscimenti che abbiamo ricevu-to dai partner, i giudizi e le osservazioni di chi ha lavorato con noi, delle popolazioni, delle associazioni. È stata una cooperazione decisa e gestita alla pari, con i soggetti locali, capace di riconciliare, svolta attraverso il dialogo e con il forte sostegno dei partner di ciascun territorio”.In particolare, nella relazione “Il viaggio della Pace”, pre-sentata a Siena, l’assessore cita, tra le esperienze posi-tive condotte nell’ultimo quinquennio, il programma Med Cooperation in Medio Oriente: “Abbiamo attivato una co-operazione tra tre città palestinesi e tre città israeliane mettendo al centro lo sviluppo del territorio, attraverso un percorso che unisce le sei città valorizzando il turismo re-ligioso, l’economia, la storia, la cultura, i prodotti agricoli”. E ancora il programma Seenet, oggi Seenet 2: “è partito nel 2000 e riguardava 22 istituzioni locali dei Balcani e 12 istituzioni locali toscane; oggi siamo arrivati a 6 regioni italiane e a 46 tra comuni, contee e regioni di tutti i paesi dell’area balcanica, tutti impegnati in progetti di sviluppo locale. L’obiettivo di fondo di questo programma è stato far lavorare insieme soggetti che durante gli anni novan-ta si sono fatti la guerra, costruire una politica capace di riconciliare, partendo dalla risoluzione dei problemi delle popolazioni, mettendo al centro lo sviluppo locale”. Infine, la partecipazione alla Conferenza per la pace, lo sviluppo e la sicurezza nel nord e sud Kivu del gennaio 2008 nella Repubblica Democratica del Congo: “La conferenza è stata una straordinaria forma di democrazia, con la partecipa-zione di oltre mille persone e la presenza di tutti i soggetti,

dalle comunità ai gruppi armati, ai parlamentari, agli uomi-ni di Chiesa, alla società civile organizzata».

Toschi guarda a una prospettiva di sviluppo che nasca e conduca alla riconciliazione, i cui protagonisti siano le isti-tuzioni locali, stimolate a lavorare insieme attraverso la va-lorizzazione dei propri territori.

L’assessore ricorda anche il grande impegno della coope-razione toscana nel settore sanitario: “in tutti i paesi dove opera la cooperazione, l’impegno per la salute è forte. Dal progetto Saving Children in Medio Oriente a tutta l’azione svolta nei paesi africani, ma non solo, si va in questa di-rezione”.

Per quanto riguarda invece le difficoltà emerse nell’ulti-mo quinquennio, Toschi sceglie di mettere in evidenza la limitatezza delle risorse finanziarie. “Vanno poi rilevati” - continua - “il permanere di un certo localismo nella coope-razione decentrata e l’ancora estesa diffusione dei micro-progetti”. È indispensabile secondo l’assessore regionale creare reti di comunità per consolidare lo sviluppo locale dei singoli territori e favorire la crescita di una cultura co-mune dello sviluppo.

L’Assessore Toschi Foto: Toscana Notizie

di Valentina Fei

INTERVISTA ALL’ASSESSORE TOSCHI

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sezione APPROFONDIMENTI

Un altro aspetto di grande rilevanza è il ricambio degli am-ministratori determinato dalle ultime elezioni di giugno: “i nuovi amministratori hanno bisogno di seguire i problemi, conoscerli e impegnarsi e questo è un problema su cui bisognerà impegnarsi […] con un lavoro puntuale si potrà superare questa congiuntura post-elettorale”.

A proposito delle ONG toscane Toschi ricorda come: “Si è sviluppata una cultura della concertazione, della corre-sponsabilità, una cultura diversa della cooperazione, molto più matura e molto più aperta al futuro, meno ripiegata sul passato […] il contributo delle ONG è stato molto impor-tante e penso che oggi possiamo lavorare ancora di più e ancora molto meglio insieme avendo superato vecchi pre-giudizi e vecchi ostacoli […] in certo senso siamo cresciuti tutti in questi cinque anni.”

Per contribuire più efficacemente al perfezionamento del-la cooperazione decentrata si dovrebbero superare quelli che l’assessore considera i punti di debolezza delle ONG, ovvero la citata dispersione degli interventi. “Bisognereb-be pensare a un’unica ONG Toscana, per essere all’altezza della sfida già tre, quattro o cinque sono troppe”. ONG più forti e più robuste fornirebbero secondo l’assessore una maggiore incisività all’azione di cooperazione.

Lo scenario planetario lascia però spazio ad un timido otti-mismo: “è finito il tempo della guerra, è finito nel 2003 con il fallimento della guerra in Iraq […]. La guerra non può essere uno strumento per governo nel mondo, è iniziato un tempo nuovo, quello che a Siena ho definito il governo per una nuova unità del mondo. Quel governo dove tutti possono sedere alla stessa tavola con stesse responsabili-tà, stessi diritti e stessi doveri. In questa nuova stagione la vera sfida è riconciliare paesi, società, culture, non accen-tuare lo scontro ma governare i problemi”.

In questa prospettiva va considerato il ruolo delle istituzio-ni locali, che “non hanno responsabilità diretta di politica estera ma possono seminare pezzi di politica di coopera-zione che aiutino a rimettere insieme le società”. Dunque il ruolo della Regione Toscana per il futuro è quello di as-sumersi quest’impegno e partecipare alla sfida, “i proble-mi suscitati dalla crisi finanziaria, la questione climatica, il fenomeno migratorio, il problema delle risorse energeti-che, richiedono uno sforzo collettivo. La Regione Toscana in questi anni ha lavorato in questa direzione ed oggi è pronta a partecipare ad una sfida più grande e decisiva.”

In sintesi, l’ottica da adottare dovrebbe consistere nel co-

struire partenariati diretti a promuovere politiche di svilup-po che mirino ad aggregare le comunità attribuendo una rinnovata centralità alla persona umana. “La prospettiva non è esclusivamente lo sviluppo economico, ma anche quella della ricerca di nuove forme di integrazione sociale, culturale, religiosa, spirituale e civile […] è una sfida epo-cale quella che abbiamo dinanzi”.

Pertanto, la priorità deve diventare la ricerca e il consolida-mento dei partenariati con il sud del mondo. “Si cercherà di farlo concretamente in Burkina Faso, dove si svolgeran-no a novembre le giornate italiane della cooperazione da noi promosse. L’obiettivo per il futuro è esportare questo modello di fare cooperazione con la stessa coerenza e so-lidità negli altri paesi africani e in tutto il Medio Oriente”.

“Con l’esperienza che andremo a effettuare in Burkina Faso - conclude l’assessore - proponiamo un modello basa-to sul rapporto paritario con i soggetti istituzionali, sociali e culturali [… ] è la prima volta che lo facciamo, mi sembra la via maestra […] puntiamo sempre di più ad andare nella direzione di creare rapporti stabili di partenariato tra paesi, tra regioni e tra istituzioni locali. A mio parere questa è l’unica strada per crescere insieme”.

Foto: Toscana Notizie

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sezione APPROFONDIMENTI

NOTE A MARGINE DELLA CONFERENZA REGIONALE

LO SVILUPPO DELL’APPROCCIO TERRITORIALE ALLA COOPERAZIONEdi Chiara Macchi

Il dibattito sull’approccio territoriale alla cooperazione ha rappresentato una delle tematiche che hanno caratteriz-zato l’ottava edizione della Conferenza regionale “Coope-razione internazionale e Pace”, tenutasi presso il Palazzo Squarcialupi di Siena il 23 e 24 Settembre 2009. Abbiamo chiesto a Giovanni Camilleri (UNDP Ginevra) di aiutarci ad approfondire tale argomento, che costituisce una delle principali sfide future per la cooperazione toscana. Se ne è discusso in particolare durante la seconda giornata della Conferenza.

Si tratta di un metodo di intervento imperniato sul protago-nismo delle comunità locali e delle pubbliche amministra-zioni che le rappresentano, diretto a promuovere processi partecipati che assicurino l’appropriazione di programmi e progetti da parte delle comunità locali e a garantirne così la sostenibilità. Camilleri mette questo modello in contrap-posizione al tradizionale approccio “per gruppi di popola-zione”, che interviene con progetti specificamente ritagliati sulle esigenze di una componente svantaggiata della co-munità (i bambini di strada in Brasile, i terremotati del Salvador, i rifugiati di una guerra, ecc.). Tale approccio ha il pregio di individuare problemi circoscritti e ben definiti, proponendo interventi mirati i cui benefici sono facilmente osservabili tanto da parte dei finanziatori quanto da parte dell’opinione pubblica. Presenta però anche dei rischi, dal momento che “interviene su un particolare gruppo svan-taggiato (ad esempio fornendo servizi a un campo profu-ghi) senza concepire azioni di sostegno anche per il resto della popolazione, che spesso presenta bisogni analoghi a quelli del gruppo target”. Il rischio, secondo Camilleri, è quello di innescare “guerre fra poveri” e di risvegliare la-tenti conflittualità. Un altro limite di questo approccio sono i canali attraverso cui il sostegno viene fornito: spesso ci si preoccupa di garantire servizi come sanità, educazione, approvvigionamento d’acqua senza sfruttare – e quindi potenziare – i servizi e le strutture esistenti nel paese be-neficiario.

La peculiarità dell’approccio territoriale è invece quella di “prendere in considerazione il territorio, con la sua popo-lazione e la sua pubblica amministrazione, che spesso si

trova ai primi passi di un processo democratico”. Fermarsi al rapporto coi Ministeri – come succedeva fino a pochi anni fa - e negare un ruolo ai rappresentanti locali, in molti casi di recente elezione, significa infatti minare la soste-nibilità dei progetti e sminuire l’importanza del passaggio democratico proprio laddove esso necessita di un deciso sostegno. Ovviamente tale approccio presenta elevati pro-fili di complessità, in quanto mira a far sedere attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati agli interventi (partner in-ternazionali, rappresentanti istituzionali, società civile) con lo scopo di individuare in modo partecipato le modalità e le strategie più adatte alla storia, alle esigenze e alle po-tenzialità di un determinato territorio. Ognuno dei soggetti coinvolti deve essere reso responsabile di un aspetto del processo.

APPROCCIO TERRITORIALE E SOSTEGNO AL DECENTRAMENTO

È importante articolare il protagonismo delle istituzioni locali tanto con le strutture intermedie (le istanze che si occupano dei piani regionali e della coerenza delle politi-che regionali), quanto con le politiche nazionali del Pae-se beneficiario. Un processo ormai consolidato nei paesi donanti, ma spesso – osserva Camilleri – incredibilmente trascurato nella programmazione degli interventi nei PVS. Il rischio è quello di scadere nella mera assistenza, inde-bolendo proprio quegli esperimenti locali di decentramento e deconcentrazione amministrativa che necessiterebbero dell’appoggio dei partner internazionali.

Nel corso delle giornate di Siena, l’importanza di tale so-stegno è stata sottolineata con forza da Apollinaire Malu Malu, che ha ricordato il progetto iniziato a tale scopo con Euro-African Partnership nella Repubblica Democratica del Congo. Le tappe del decentramento in RDC, a partire dalla Costituzione del 2006, sono state ripercorse dal Professor Ngindu Kalala (Consigliere incaricato della Cooperazione e Mobilitazione delle Risorse Esterne del Ministero degli Af-fari Esteri della RDC), che ha evidenziato l’enorme quantità di risorse finanziarie e umane necessarie al processo.

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sezione APPROFONDIMENTI

Esso richiede infatti lo sviluppo di strumenti di pianifica-zione e gestione, una riorganizzazione dei Ministeri che consenta l’emergere della funzione pubblica provinciale e locale, campagne di informazione dei cittadini e degli eletti locali circa il nuovo assetto amministrativo. Tutto ciò non può prescindere dal rafforzamento delle capacità delle col-lettività locali, obiettivo del nuovo programma nazionale promosso dal governo della RDC con la partecipazione di Banca Mondiale, UNDP, Unione Europea e Regione Tosca-na.

Clement P. Sawadogo (Ministro per il Decentramento in Burkina Faso) ha sottolineato le difficoltà del trasferimento di competenze in un Paese come il Burkina Faso, dove circa il 60% degli eletti locali sono analfabeti e in cui la capacità locale di mobilitare risorse è minima. Il sostegno dei Paesi donanti costituisce dunque un elemento impre-scindibile per il consolidamento del riparto di competenze e della sussidiarietà amministrativa.

L’APPROCCIO TERRITORIALE NELLA PRATICA: SFIDE E OPPOR-TUNITÀ

Secondo Camilleri, mentre il tema dell’approccio territo-riale alla cooperazione è molto presente nel dibattito tra paesi donatori, come testimoniato anche dalle iniziative di Parigi e Accra, la sua applicazione incontra ancora alcu-ni ostacoli. Risulta infatti evidente come un’interpretazio-ne rigida del normale ciclo del progetto sia incompatibile con questo approccio, che, per la sua complessità e ar-ticolazione, richiede una maggiore flessibilità temporale. “Un ciclo di progetto di uno, due o tre anni” – spiega Ca-milleri – “non può certamente garantire quella continuità che risulta indispensabile per promuovere la formulazione partecipata degli interventi e la governance locale”. Inol-tre, i meccanismi di finanziamento dei progetti non sono sostanzialmente cambiati negli ultimi anni: di solito, dalla formulazione del progetto alla decisione finale del donor circa il suo finanziamento non passa meno di un anno, un periodo nel quale molte variabili possono mutare nel territorio beneficiario. La necessità degli operatori di pre-sentare determinati risultati entro una data scadenza per poter accedere alle successive tranches di finanziamento li scoraggia poi dall’imbarcarsi in complesse procedure di formulazione e gestione partecipata degli interventi.

Concepire diverse modalità di finanziamento, tuttavia, è possibile, e il rappresentante UNDP porta l’esempio della Spagna: qui il governo finanzia programmi-quadro della durata di 6-7 anni, un lasso di tempo che consente di ac-

compagnare con la giusta continuità i processi di decen-tramento nei paesi beneficiari. I programmi-quadro, in generale, “servono a costruire un sistema organizzato, ne-goziato con i Governi, che permette di canalizzare in modo coordinato gli apporti dei diversi attori verso gli obiettivi concordati, utilizzando i meccanismi partecipati della pro-grammazione locale dello sviluppo. Questo approccio per-mette di evitare le duplicazioni, i vuoti e la frammentazione tipica dei progetti a pioggia”.

L’UNDP, che da 10 anni promuove l’utilizzo dei programmi-quadro e il cofinanziamento in supporto agli enti della de-centrata, invita i paesi donatori a creare fondi fiduciari che consentano di avere una disponibilità dei fondi già nella fase di formulazione dei progetti, in modo da non ritar-dare la loro esecuzione. L’efficacia degli interventi viene monitorata con un controllo metodologico a priori, ovvero tramite la pratica della formulazione congiunta (approccio recentemente adottato anche dalla Regione Toscana), che assicura la qualità e produce un senso di appartenenza condivisa del progetto. Il Programma ONU per lo sviluppo – insieme all’Università Bocconi e all’Università Autonoma di Barcellona - ha inoltre recentemente messo a punto uno strumento di valutazione volto a determinare il valore ag-giunto conferito a un progetto dall’articolazione e dal co-ordinamento fra tutti gli stakeholders nelle varie fasi della sua realizzazione.

UNDP si propone come uno dei possibili promotori di tale coordinamento in quanto “soggetto neutrale, espressione dell’Assemblea Generale e quindi in grado di facilitare in un gran numero di Paesi – anche con strutture, servizi e personale – la collaborazione dei diversi attori verso un obiettivo comune”. Per acquisire in maniera convincente questo ruolo, spiega ancora Camilleri, UNDP ha dovuto in-trodure modifiche prima di tutto al proprio interno, modifi-cando l’approccio che in passato l’aveva visto interlocutore dei soli governi centrali. Oggi si impegna a sensibilizzare i paesi occidentali circa l’enorme valore della partecipazione dei governi locali e intermedi dei paesi del Sud e dei sog-getti della decentrata dei paesi donatori. Tale patrimonio non è tanto di natura finanziaria, quanto tecnica, strategi-ca e politica. Scaturisce dalla valorizzazione delle aree di eccellenza dei territori e dallo scambio di innovazioni ed esperienze.

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO RT BANDO ENTI TERZI 2009PROGETTI DI COOPERAZIONE SANITARIA INTERNAZIONALE

ENTE EROGATORE Regione Toscana

AREA GEOGRAFICA PAESI IN VIA DI SVILUPPO

OBIETTIVO Promozione di interventi diretti a sostenere percorsi di sviluppo in ambito sanitario nei Paesi del Sud del Mondo.

AZIONI

I progetti devono avere obiettivi e contenuti specifici riferiti alla cooperazione sanitaria, ovve-ro sostenere nei Paesi in cui s’interviene: le politiche di sviluppo dei sistemi sanitari nazionali; i sistemi sanitari locali e assistenza sanitaria di base; La formazione delle risorse umane.

Gli obiettivi generali che i progetti di Cooperazione Sanitaria Internazionale devono consegui-re, sono i seguenti:- garantire l’universalità di accesso alle prestazioni dando priorità assoluta alle fasce più de-boli della popolazione, i bambini e le donne;- rafforzare i sistemi sanitari nel loro complesso, in alternativa alle strategie basate sui pro-grammi verticali;- potenziare infrastrutture, sistemi di programmazione e controllo, di acquisto e distribuzione di farmaciessenziali (inclusi i farmaci antiretrovirali per il trattamento dell’AIDS);- investire prevalentemente in risorse umane all’interno del settore pubblico;- formare e motivare il personale sanitario.

Al progetto deve partecipare almeno un partner locale del Paese beneficiario dell’intervento. I progetti possono avere durata annuale o biennale.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono essere presentati progetti da parte dei seguenti attori della rete toscana della coope-razione sanitaria internazionale: Aziende Sanitarie; Aree Vaste; Società della Salute; Univer-sità e altri Centri di Ricerca; ordini e collegi professionali; Enti Locali ed aziende di gestione di servizi pubblici locali; Organizzazioni non governative – ONG; Associazioni riconosciute e Fondazioni; Organizzazioni di volontariato; Associazioni non riconosciute; Cooperative sociali; Croce Rossa Italiana.

Ogni soggetto ammissibile può partecipare in qualità di proponente ad un solo progetto. Un soggetto proponente può essere partner al massimo di un altro solo progetto. Ogni soggetto ammissibile, se non proponente, può partecipare in qualità di partner fino ad un massimo di due progetti.

ENTITÀ CONTRIBUTOSono messi a bando un totale di € 200.000. Il contributo richiesto non può superare il 50% dell’importo ammissibile al finanziamento e comunque non può superare la somma di € 25.000.

SCADENZA 19/10/2009

FORMULARI E DOCUMENTI http://cdt.iao.florence.it

BANDI

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EIDHR - RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLE LIBERTÀ FONDAMEN-TALI NEI PAESI DOVE SONO PIÙ A RISCHIO

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/126352/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA -

OBIETTIVO Sostenere azioni che contribuiscano direttamente a migliorare la situazione dei Paesi/regioni in cui il rispetto per i diritti umani le libertà fondamentali è a rischio.

AZIONI

Le azioni devono contribuire direttamente, nel Paese prescelto, a migliorare la situazione relativamente a uno dei seguenti temi:- diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione,- diritto alla libertà di opinione ed espressione, di informazione e di comunicazione, compresa la libertà dei media, la lotta contro la censura e l’accesso a internet,- diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione, compreso il diritto a formare un sindacato o ad aderirvi,- diritto alla libertà di movimento all’interno dei confini dello Stato, come pure il diritto a la-sciare qualsiasi Paese, anche il proprio, o a ritornarvi.

Altri diritti umani possono essere combinati con quelli citati dal momento che i progetti do-vrebbero promuovere un approccio olistico ai diritti umani.

Attività possibili: controllo, informazione pubblica e sensibilizzazione, capacity building, dialo-go con gli attori principali, patrocinio e lobbying.

Le azioni dovranno avere una durata compresa tra i 18 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Organizzazioni della società civile, ONG, Fondazioni politiche indipendenti, organizzazioni con base locale e agenzie del settore privato, istituzioni – organizzazioni e reti costituite a livello locale, nazionale, regionale e internazionale, agenzie no profit del settore pubblico, organismi parlamentari internazionali, organizzazioni intergovernative internazionali e regionali.

Il proponente può operare da solo o in partnership con altri; non ci sono restrizioni alla na-zionalità del proponente.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando per il 2009 un totale di € 14.000.000 (Linea di budget 19.04.01).

Il contributo comunitario può coprire dal 50 all’80% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 150.000 e un massimo di € 1.200.000.

Se un progetto viene considerato “essenziale”, in presenza di valide motivazioni si può chie-dere che venga finanziato al 100%.

SCADENZA 30/10/2009

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EU/DCI - COOPERATION WITH THIRD COUNTRIES IN THE AREAS OF MIGRATION AND ASYLUM

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/128764/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA -

OBIETTIVO

Sostenere i Paesi terzi nel gestire aspetti e dimensioni dei fenomeni migratori, ovvero pro-mozione dei legami tra migrazione e sviluppo, promozione di una gestione efficace dell’emi-grazione, lotta contro l’immigrazione clandestina e promozione della riammissione degli im-migrati, protezione dei diritti dei migranti, protezione dallo sfruttamento e dall’esclusione del migrante, sostegno alla lotta contro il traffico degli esseri umani, promozione dell’asilo e protezione internazionale dei rifugiati.

AZIONI

Il bando è suddiviso in 6 lotti:Lotto 1: Flussi migratori dal sud (Africa sub-sahariana e Mediterraneo del Sud);Lotto 2: Rotte migratorie orientali (Europa orientale, Caucaso meridionale e Repubbliche dell’Asia centrale);Lotto 3: Medio oriente e Paesi del Golfo;Lotto 4: Asia meridionale e orientale e Pacifico;Lotto 5: America Latina e Caraibi;Lotto 6: Sostegno allo sviluppo di partenariati per la mobilità.

I lotti sono a loro volta suddivisi in 17 sotto-lotti, all’interno dei quali sono previste misure specifiche che possono essere oggetto di proposte progettuali.

Le azioni devono avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando: attori non statali, organizzazioni intergovernative internaziona-li e regionali, istituti di ricerca ed università, agenzie ed istituzioni pubbliche locali, regionali e statali (così come definite nel bando) di uno Stato membro UE, di uno Stato candidato all’in-gresso nell’UE beneficiario dello strumento IPA, di uno Stato SEE, di uno stato che beneficia di un sostegno europeo così come espressamente indicato nel bando.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 70.000.000 (38.556.000 sul bilancio 2009 e 31.444.000 bilancio 2010, condizionato all’approvazione del bilancio 2010).

Il contributo comunitario può coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 2.000.000.

SCADENZA 13/11/2009

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EIDHR / COUNTRY-BASED SUPPORT SCHEME (CBSS) SUDAN

ENTE EROGATORE Commissione Europea (Europe-Aid 129-074 /L/ACT/SD)

AREA GEOGRAFICA SUDAN

OBIETTIVO Rafforzare il ruolo della società civile nella promozione dei diritti umani, delle riforme demo-cratiche e della riconciliazione pacifica.

AZIONI

I progetti finanziati dovranno avere quali obiettivi specifici: - la promozione di un’agenda comune per i diritti umani e le riforme democratiche;- la promozione della rappresentanza e della partecipazione politica; - la promozione di iniziative tese a promuovere l’inclusione ed il pluralimo nella società civile.

Le azioni dovranno aver luogo in Sudan.

Le azioni devono avere una durata compresa tra i 15 ed i 24 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando: organizzazioni della società civile, centri universitari di ricerca, fondazioni politiche indipendenti, commissioni nazionali per la promozione dei diritti umani e organi parlamentari, agenzie private del settore non profit di uno Stato membro UE, di uno Stato SEE, del Sudan. Ogni soggetto proponente non può presentare più di un progetto.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 1.200.000 (Budget line 19.04.01).

Il contributo comunitario può coprire dal 50 al 95% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 40.000 e un massimo di € 150.000.

SCADENZA 14/12/2009

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLOEQUALITY BETWEEN WOMEN AND MENSTRENGTHENING THE CAPACITY OF NON-STATE ACTORS TO PROMOTE WOMEN’S RIGHTS AND GENDER EQUALITY

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/129205/C/ACT/MULTI)

AREA GEOGRAFICA ALGERIA, EGITTO, GIORDANIA, ISRAELE, LIBANO, LIBIA, MAURITANIA, MAROCCO, SIRIA, TUNISIA, TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI

OBIETTIVOPromozione della parità di genere tra uomini e donne attraverso l’implementazione delle norme internazionali vigenti (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women -CEDAW- Istanbul Framework for Action).

AZIONI

Saranno finanziati i progetti tesi a:- ridurre gli stereotipi di genere e a promuovere la partecipazione ed il ruolo delle donne nella vita pubblica;- sostenere e monitorare l’implementazione dell’Istanbul Framework for Action;- sostenere e monitorare l’implementazione della CEDAW;- promuovere la partecipazione ed il ruolo delle donne per lo sviluppo locale.

Sarà data priorità ai progetti che coinvolgeranno attri non statali ed enti locali.Le azioni dovranno aver luogo nei territori oggetto del bando, una minima parte delle azioni potrà aver luogo in uno Stato membro UE o in Iran, Iraq o Yemen.

Le azioni devono avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando: enti ed associazioni senza scopo di lucro di uno Stato membro UE, di uno Stato SEE, o di uno stato beneficiario del presente bando. I partner devono avere le stesse caratteristiche dei soggetti proponenti (possono essere tuttavia partner anche sog-getti di nazionalità irachena, iraniana e yemenita).

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 4.300.000 (Budget line 21 05 01 04).

Il contributo comunitario può coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 200.000 e un massimo di € 800.000.

SCADENZA 08/02/2010

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Ottobre 2009, n. 47

TITOLO DESCRIZIONE SCADENZA LINK

ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI PRESSO LE ISTITUZIONI UE

Consentire ai funzionari delle amministrazioni degli Stati membri, che hanno esperienze e conoscenze pro-fessionali in materia di politiche europee, di realizzare un’esperienza lavorativa presso i servizi della Commis-sione.

06/11/2009 20 Posti

http://www.esteri.it/MAE/IT/Mini-stero/Servizi/Italiani/Opportunita/Nella_UE/Nelle_Istituzioni/Esperti-NazionaliDistaccati/Ricerca_Esperti-

NazDistaccati.htm

RACCORTI SOCIALI

La IV edizione dei RacCORTI Toscani si inaugura nel 2009 con l’evento speciale RacCORTI Sociali, con-corso di cortometraggi che narrano ”La cultura della solidarietà e del volontariato in Toscana: i valori, le pratiche, i protagonisti”. L’iniziativa è promossa da Cesvot - Centro Servizi Volontariato Toscana in colla-borazione con A.I.A.R.T. Associazione Italiana Ascolta-tori RadioTelespettatori – Onlus - Delegazione di Pisa.

31/10/2009 http://www.raccortitoscani.it/

GIOVENTU’ IN AZIONE

Promuovere l’educazione non formale, la mobili-tà giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso scambi e attività di volontariato all’este-ro, l’apprendimento interculturale e le iniziati-ve dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni.

01/11/2009 Termine presentazione domanda per iniziative nazionali

http://www.gioventuinazione.it/

EIDHR Country-Based Support Scheme – ERITREAReference: EuropeAid/129-014/L/ACT/ER

Sostenere le organizzazioni della società civi-le nella promozione di una cultura di tutela dei di-ritti umani, nella promozione di riforme pubbli-che in favore dei diritti umani e della democrazia.

30/11/2009https://webgate.ec.europa.eu/

europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

CITTADINI DEL MON-DO…PER UNMONDO POSSIBILE!

Il concorso sul tema della cittadinanza attiva, pro-mosso dal VIS, rivolto ai ragazzi ed alle ragazze dai 18 ai 25 anni che sono invitati a condividere con i loro coetanei provenienti da tutto il mondo, cosa si-gnifica per loro essere cittadini responsabili ed attivi in gradodi costruire un mondo più equo e più giusto attraverso un video che presenti la loro opinione.

31/11/2009 www.donbosco-humanrights.org

ASSISTENZA AL CREDITO PER LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Con questo progetto il Cesvot intende facilitare l’ac-cesso al credito alle associazioni di volontariato. 31/12/2009 http://www.cesvot.it/usr_view.php/

ID=5111

ALTRI BANDI

sezione BANDI

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione DOCUMENTI

DOCUMENTO in EVIDENZA

TITOLO OVERCOMING BARRIERS: HUMAN MOBILITY AND DEVELOPMENT

AUTORE UNDP

DATA PUBBLICAZIONE Ottobre 2009

SOMMARIO

Nel mondo 740 milioni di persone sono migranti interni, all’incirca quattro volte il numero dei migranti internazionali. Fra i migranti internazionali, meno del 30% si muove dai Paesi in via di sviluppo verso quelli industrializzati. Solamente il 3% degli Africani non vive nel proprio Paese di origine.

Permettere la migrazione, sia all’interno che fra le nazioni, ha il potenziale per aumentare la libertà delle persone e per migliorare le esistenze di milioni di esseri umani in tutto il mondo, benché la migrazione non sia un sostituto dello sviluppo. Tuttavia, la mobilità spesso porta nuove idee, conoscenze e risorse ai migranti e ai Paesi di origine, che possono integrare e persino migliorare lo sviluppo umano ed economico. In molte nazioni, le rimesse dei migranti superano gli aiuti allo sviluppo.

Viviamo in un mondo ad alto tasso di mobilità, nel quale la migrazione è non soltanto inevita-bile, ma rappresenta anche un’importante dimensione dello sviluppo umano. Quasi un miliar-do di persone, una su sette, sono migranti. Il rapporto UNDP, “Overcoming barriers: Human mobility and development”, dimostra che la migrazione può arricchire lo sviluppo umano per le persone che si spostano, per le comunità di destinazione e per quelli che rimangono nel loro paese. La migrazione può essere una forza positiva, che contribuisce in modo significa-tivo allo sviluppo umano, ma è necessario che essa sia sostenuta da un adeguato impegno politico. In effetti, la migrazione può aumentare concretamente le prospettive di reddito, salute e istruzione di una persona. Tuttavia, la migrazione non sempre porta con sé benefici. La misura in cui le persone possono trarre vantaggio dalla migrazione dipende largamente dalle condizioni in base alla quale esse si muovono. Gli esborsi finanziari possono essere rela-tivamente elevati, mentre, inevitabilmente, spostarsi comporta incertezza e separazione dalla famiglia. I poveri sono spesso vincolati dalla mancanza di risorse, informazione e barriere nelle loro nuove comunità e nazioni ospitanti. Per troppe persone spostarsi è conseguenza obbligata di conflitti, disastri naturali o gravi sofferenze economiche. Alcune donne finiscono in reti di trafficanti, perdono importanti libertà e soffrono danni fisici.

DOCUMENTO INTEGRALE http://hdr.undp.org/en/reports/global/hdr2009/

FONTE Onu Italia

DOCUMENTI

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO PROGRESSI PER L’INFANZIA - REPORT CARD SULLA PROTEZIONE DELL’INFANZIA

AUTORE UNICEF

DATA PUBBLICAZIONE Settembre 2009

SOMMARIO

Più di un miliardo di bambini vive in Paesi o territori colpiti da conflitti armati, e circa 300 milioni di questi bambini bambini hanno meno di 5 anni. 64 milioni di giovani donne tra i 20 e i 24 anni hanno riferito di essersi sposate prima dei 18 anni. Nel 2007 non è stata registrata la nascita di circa 51 milioni di bambini, quasi metà dei quali in Asia Meridionale. Da un’inda-gine effettuata su 37 Paesi, risulta che l’86% dei bambini dai 2 ai 14 anni patisce punizioni fisiche e/o aggressioni psicologiche. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto UNICEF “Progressi per l’infanzia” dedicato quest’anno alla protezione.

Il rapporto realizza per la prima volta un compendio di dati su una serie di fenomeni che attentano ai diritti dei bambini, come le violenze sessuali, la tratta, i matrimoni precoci, le punizioni corporali, il lavoro minorile, la mancata registrazione delle nascite, la pratica delle mutilazioni genitali femminili e gli atti di violenza verso le donne all’interno del matrimonio. Alcuni abusi - come ad esempio lo sfruttamento sessuale e la tratta - sono spesso commessi in condizioni di segretezza e di illegalità, cosa che rende difficoltoso il reperimento di dati ac-curati. Dove i dati sono disponibili, alcuni progressi sono evidenti. Per esempio, i dati mostra-no che in Bangladesh, in Guinea e nel Nepal - tre Paesi dove il matrimonio precoce è pratica diffusa - l’età media per sposarsi è in aumento, nonostante rimanga ancora al di sotto dei 18 anni di età. Il rapporto individua inoltre una lenta riduzione delle mutilazioni / escissioni dei genitali femminili nei paesi in cui tale abuso è comune.

Il rapporto offre, inoltre, una strategia per migliorare la protezione dei bambini, individuando cinque attività che sono necessarie per rendere più sicuro l’ambiente che circonda i bambini:- migliorare i sistemi di protezione dei bambini; - promuovere il cambiamento sociale; - rafforzare la tutela in caso di emergenze umanitarie; - consolidare le partnership per avere un maggiore impatto; - raccogliere dati affidabili e utilizzarli per ottenere risultati concreti per i bambini.

DOCUMENTO INTEGRALE http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5742

FONTE UNICEF

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO COERENZA DELLE POLITICHE PER LO SVILUPPO – DEFINIZIONE DEL QUADRO POLITICO PER UN APPROCCIO UNICO DELL’UNIONE

AUTORE Commissione Europea

DATA PUBBLICAZIONE Settembre 2009

SOMMARIO

La terza ondata della crisi economica e finanziaria è giunta a colpire anche i Paesi in via di sviluppo con effetti molto più pesanti di quanto non fosse stato previsto in un primo momen-to. Le previsioni per la seconda metà del 2009 e del 2010 non sono affatto incoraggianti. Si prevede che nel 2009 i nuovi poveri saranno più di 50 milioni.

La crisi ha fatto sorgere una crescente consapevolezza del fatto che l’obiettivo non deve essere semplicemente quello di far tornare le cose come erano. Il sostegno all’impegno nel settore degli aiuti è indispensabile, ma non è sufficiente. In termini finanziari, ciò signifi-ca che l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) deve essere integrato da altre fonti finanziarie. Lo sfruttamento del potenziale di sviluppo di questi flussi finanziari supplementari dipende dall’impegno che i Paesi in via di sviluppo e i loro partner esterni, quali l’UE, consacreranno alla definizione di quadri politici favorevoli allo sviluppo.

Lo studio 2008 dell’UE sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio identifica tre categorie di fattori che influenzano i progressi verso questi obiettivi: le politiche adottate dagli stessi Paesi in via di sviluppo; la cooperazione allo sviluppo e il quadro politico globale, comprese le politiche comunitarie e la loro incidenza sui Paesi in via di sviluppo. La presente comunicazione della Commissione Europea riconosce l’importanza di tutte e tre queste categorie e concentra la propria attenzione sulle politiche comunitarie.Per quanto risulti chiaro in tale contesto il valore della coerenza delle politiche per lo sviluppo(CPS) e per quanto, a livello politico, si sia raggiunto un consenso su tale principio, il concetto è complesso e i governi incontrano ancora difficoltà nell’applicarlo. Sono necessari ulteriori sforzi affinché la CPS diventi operativa. Partendo dall’obiettivo di definire un approccio unico dell’Unione, la presente comunicazione esamina l’approccio dell’UE alla CPS e propone alla Comunità e agli Stati membri suggerimenti su come utilizzare la CPS in un modo più mirato, efficace e strategico.

DOCUMENTO INTEGRALE http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2009:0458:FIN:IT:PDF

FONTE Commissione Europea

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO LA NUOVA SFIDA: DIRE BASTA ALLA MORTALITÀ INFANTILE

AUTORE Save the Children

DATA PUBBLICAZIONE Ottobre 2009

SOMMARIO

Ogni tre secondi nel mondo un bambino con meno di 5 anni perde la vita, per un totale di oltre 24.000 bambini al giorno, quasi 9 milioni in un anno. In particolare quasi 4 milioni non superano il periodo neonatale (primi 28 giorni di vita), di cui 2 milioni muoiono entro 24 ore dalla nascita e un altro milione entro la prima settimana. La maggior parte di loro muore per cause facilmente prevenibili, quali complicazioni neonatali (37%), polmonite (19%), diarrea (17%), malaria (8%), morbillo (4%).

Il 97% del totale dei bambini morti prima del loro quinto compleanno, riguarda 68 Paesi in via di sviluppo – solo India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Pakistan e Cina, totalizzano più della metà di queste morti. Il Paese con il peggior tasso di mortalità infantile è la Sierra Leone, con 262 bambini morti ogni 1.000 nati, seguita dall’Afghanistan, con 257 su 1.000. In tali Paesi, le principali cause di mortalità infantile sono aggravate da condizioni di malnutrizione, povertà endemica, cattive condizioni igieniche, scarsità di acqua potabile, mancato accesso all’istruzione da parte delle madri ed utilizzo limitato della contraccezione. Esistono però anche Paesi che negli ultimi anni hanno registrato una notevole crescita eco-nomica, ma non sempre essa è stata accompagnata dalla diminuzione dell’indice di mortalità infantile: l’India, che registra un quinto dei decessi di tutto il mondo, ne è un esempio.

Questi i dati che emergono dal rapporto “La nuova sfida: dire basta alla mortalità infantile”, presentato da Save the Children in occasione del lancio della nuova campagna mondiale dell’Organizzazione, volta a combattere la mortalità infantile.

Secondo Save the Children, in base agli attuali trend di miglioramento annuo, il quarto Obiet-tivo di Sviluppo del Millennio (OSM4), che si propone di ridurre dei due terzi la mortalità infantile, sarà raggiunto nel 2045 anziché nel 2015.

DOCUMENTO INTEGRALE

IL RAPPORTOhttp://www.savethechildren.it/2003/download/pubblicazioni/EveryOne.pdf

LA CAMPAGNAhttp://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2009/10/6_Save_The_Children_lancia_campagna_EveryOne_per_salva-re_500.000_bambini_lanno.html

FONTE Save the Children

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE DELLA REGIONE TOSCANA

AUTORE Regione Toscana - Università Bocconi

DATA PUBBLICAZIONE Settembre 2009

SOMMARIO

L’attività internazionale della Toscana è cresciuta straordinariamente negli ultimi anni. In particolare, a fronte delle risorse stanziate sul bilancio regionale per progetti di cooperazione, è quintuplicata la mole di investimenti che il “Sistema” Toscano di cooperazione riesce ad attivare grazie all’attrattività e al riconoscimento che l’attività svolta ottiene dall’Unione Euro-pea e dal Ministero degli Affari Esteri. Nella pubblicazione “La dimensione internazionale della Regione Toscana: partenariati, reti translocali, progetti e programmi” la Regione Toscana fornisce un quadro di tutta l’attività posta in essere ed un ecursus sulla crescita evidenziata negli ultimi anni.

In considerazione del livello di articolazione del proprio sistema di cooperazione, la Regione Toscana ha inoltre incaricato l’Università Bocconi di Milano di realizzare una ricerca per la valutazione della politica di cooperazione allo sviluppo e di cooperazione territoriale e del sistema complessivo di “governance” realizzato dalla Regione Toscana. La ricerca è stata svolta alla luce della nuova Legge “Quadro” sulle attività internazionali (Legge Regionale n. 26/09 “Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione Toscana”) , con la quale la Regione Toscana ha riordinato il quadro legislativo dell’esistente, ma ha anche previsto strumenti di programmazione e logiche di organizzazione interna ed esterna che ri-chiedono di esaminare la situazione per valorizzarne i punti di forza ma anche per utilizzare di più e meglio questi stessi punti di forza. A questo risponde la ricerca, che è stata presentata nel corso dell’VIII Conferenza Regionale della Cooperazione e della Pace.

DOCUMENTO INTEGRALE

LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE DELLA REGIONE TOSCANAhttp://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/diritti/cooperazione_inter-nazionale/rubriche/visualizza_asset.html_45741111.html

IL RAPPORTO DI VALUTAZIONE DELL’UNIVERSITÀ BOCCONIhttp://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/diritti/cooperazione_internazionale/rubriche/visualizza_asset.html_551299736.html

FONTE Regione Toscana

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TITOLO DESCRIZIONE DOCUMENTO

WB - RAPPORTO SUL-LO SVILUPPO MON-DIALE 2010

Il Rapporto sullo Sviluppo Mondiale 2010 pubblicato dalla Banca Mondia-le pone quest’anno l’attenzione sul tema “Sviluppo e Cambiamenti Clima-tici”. Afferma che i Paesi in via di sviluppo potrebbero passare a economie a basse emissioni di carbonio e, contemporaneamente, promuovere lo sviluppo e ridurre la povertà, ma questo dipende dall’assistenza tecnica e finanziaria proveniente dai Paesi ad alto reddito.

http://siteresources.world-bank.org/INTWDR2010/Re-

sources/5287678-1226014527953/WDR10-Full-Text.pdf

COMPENDIO SCIENTI-FICO SUI CAMBIAMEN-TI CLIMATICI 2009

In attesa della Conferenza sulla Convenzione ONU sul Clima che si ter-rà a dicembre a Copenaghen (Danimarca), il Programma delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEP) ha pubblicato un nuovo Rapporto intitola-to Compendio Scientifico sui Cambiamenti Climatici 2009. Il Compendio presenta alcune sensazionali scoperte scientifiche, interpretazioni, idee e conclusioni che sono emerse fra gli scienziati.

http://www.unep.org/compendium2009

TOWARDS UNIVERSAL ACCESS

Secondo un nuovo Rapporto pubblicato oggi dall’Organizzazione Mon-diale della Sanità (OMS), dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e dal Programma Congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (UNAIDS), più di 4 milioni di persone nei Paesi a basso e medio reddito hanno ricevuto una terapia antiretrovirale (ART) al termine del 2008, con un aumento del 36% in un anno e di dieci volte in cinque anni.

http://data.unaids.org/pub/Re-port/2009/20090930_tuapr_2009_en.pdf

STRENGHTENING THE GLOBAL PARTNERSHIP FOR DEVELOPMENT IN A TIME OF CRISIS

Il Rapporto 2009 della Gap Task Force del Segretario Generale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dimostra che, a meno di 6 anni dal 2015, la comunità internazionale è ben lontana dal realizzare l’ottavo Obiettivo di Sviluppo del Millennio e i suoi traguardi concordati su Assi-stenza Ufficiale allo Sviluppo, Accesso ai Mercati, Sostenibilità del Debito, Accesso ai Medicinali di Base a Prezzi Abbordabili, Accesso alle Nuove Tecnologie.

http://www.un.org/esa/policy/mdggap/mdg8report_engw.pdf

HOW TO FEED THE WORLD IN 2050

Le ultime stime della FAO indicano che la produzione agricola mondiale dovrà aumentare del 70% entro il 2050 per poter nutrire 2,3 miliardi di persone in più rispetto ad oggi. Un aumento della produzione agricola fino ai livelli necessari per nutrire una popolazione mondiale costante-mente in crescita richiederà un netto aumento degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo e l’adozione diffusa di nuove tecnologie, nuove tec-niche agricole e nuove varietà di coltivazioni, afferma un nuovo studio pubblicato della FAO.

http://www.fao.org/fileadmin/templates/wsfs/docs/expert_paper/How_to_Feed_

the_World_in_2050.pdf

BETTER FASTER MORE - IMPLEMENTING EC EXTERNAL AID 2004-2009

La brochure fornisce un quadro dei programmi di cooperazione europei e dei progetti di sviluppo realizzati con il sostegno dell’Unione Europea gestititi da EuropeAid e dalle Delegazioni della Commissione Europea con i vari partner dal 2004 al 2009.

http://ec.europa.eu/europeaid/infopoint/publications/europeaid/documents/euro-

peaid_better-faster-more_en.pdf

ALTRI DOCUMENTI

sezione DOCUMENTI

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sezione EVENTI

EVENTO in EVIDENZA

TITOLO MANAGER D’AFRICA - LA FORMAZIONE A SERVIZIO DELLO SVILUPPO

DATA 16 ottobre 2009

LUOGO Siena

NOTE

Il 16 ottobre 2009, dalle ore 14.30-18.30 presso l’Aula Magna del Centro Didattico Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Medici con l’Africa Cuamm propone una giornata di studio per presentare le regioni e i risultati della collaborazione con Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Regione Toscana a sostegno dell’Università Cattolica di Nkozi - Uganda. Verranno presentate le attività realizzate, i risultati ottenuti, gli impegni futuri nella formazione dei ma-nager sanitari in Uganda attraverso le voci dei protagonisti impegnati in questa importante sfida.

Il Programma dell’evento

14. 30 Registrazione dei partecipanti 15. 00 Saluti istituzionali Gabriello Mancini - Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena Massimo Toschi - Assessore Pace e Riconciliazione tra i popoli Regione Toscana Paolo Morello Marchese - Direttore Generale AOUS Don Dante Carraro - Direttore Medici con l’Africa Cuamm

15.30 Apertura lavori Barbara Tomasini - Referente AOUS per CSI e coordinatrice per la Regione Toscana del Progetto Nkozi

15.40 L’attività di cooperazione internazionale realizzata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena Enrico Cecchetti – Fondazione Monte dei Paschi di Siena

16.00 Le linee guida della cooperazione sanitaria internazionale della Regione Toscana Maria José Caldes – Responsabile Cooperazione Sanitaria Regione Toscana

16.20 Il contesto sanitario ugandese, l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda Case study: la Facoltà di Scienze Sanitarie dell’Università Cattolica dei Martiri d’Uganda di Nkozi Peter Lochoro – Country Representative Uganda Medici con l’Africa Cuamm

16.40 Coffe break

17.00 Proiezione del documentario The place to grow, viaggio/reportage nella sanità ugandese

17.20 Testimonianza dal campo Paolo Rossi - Presidente Jenga Insieme-Medici con l’Africa Cuamm Siena 17.40 L’ospedale come driver di sviluppo Case study: il Lacor Hospital e il progetto “Fondazioni 4 Africa” Dominique Corti – Fondazione Piero e Lucille Corti

18.00 Conclusioni e impegni futuri Giovanni Putoto – Responsabile Programmazione Medici con l’Africa Cuamm

18.20 Domande dal pubblico

18.30 Chiusura lavori

INFORMAZIONI http://www.mediciconlafrica.org/upload/download/cuammcartolina16ottobre_bassa.pdf

FONTE CUAMM

EVENTI

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Ottobre 2009, n. 47INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO LA COOPERAZIONE PER I DIRITTI UMANI - UN IMPEGNO PER TUTTI

DATA 26 ottobre 2009

LUOGO Grosseto

NOTE

L’Unione Europea considera i diritti umani universali e indivisibili. È pertanto impegnata a pro-muovere e difendere attivamente tali diritti sia all’interno dei suoi confini, sia nelle relazioni con i paesi terzi. Al tempo stesso l’UE non intende usurpare gli ampi poteri di cui dispongono i governi nazionali dei suoi Stati membri in questo settore. La politica europea in materia di diritti umani è incentrata sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali.

Interventi:

Emilio BonifaziSindaco del Comune di GrossetoSaluto di benvenuto

Tommaso MartinelliEurope Direct Maremma - Centro di Informazione dell’UEIntroduzione

Alessandra VivianiProfessore Associato di Tutela Internazionale dei Diritti Umani - Università degli Studi di Siena, Facoltà di Scienze PoliticheIl sistema europeo di protezione dei Diritti Umani

Niccolò RinaldiEurodeputato italiano membro della Sottocommissione per i Diritti dell’Uomo Il ruolo del Parlamento Europeo nella promozione dei Diritti Umani

Massimo ToschiAssessore alla Cooperazione Internazionale, Regione Toscana. Intervento sulla cooperazione internazionale e decentrata della Regione Toscana

Simone Ferretti Assessore alle Cooperazioni Internazionali e alla Pace, Comune di GrossetoL’esperienza della Cooperazione decentrata come strumento di promozione dei Diritti fondamentali in territori a rischio

Samuele FischettiEurope Direct Maremma - Centro di Informazione dell’UELa rete Europe Direct e l’importanza dell’accesso all’informazione

Testimonianze e progetti in corso dell’associazionismo:

Actio Minerva ONLUS - Progetto “Cittadino Consapevole”

UNICEF (Comitato Provinciale di GR)- La promozione dei diritti nelle scuole

Caritas Diocesana di Grosseto - Testimonianza

Amnesty International - Gruppo 89

IISS “Antonio Rosmini” - I progetti sull’educazione ai diritti nella scuola: le buone prassi

Associazione Rondine Cittadella della Pace - Studentato Internazionale toscano con studenti che provengono da aree di conflitto

Emergency - Gruppo Volontari di Grosseto

Altre partecipazioni: Esponenti delle associazioni della società civile impegnate a livello locale e nazionale con progetti e attività di promo-zione ed educazione ai diritti fondamentali.

INFORMAZIONI http://www.europedirecttoscana.eu/index.php?option=com_eventlist&Itemid=&func=details&did=84

FONTE Europe Direct - Coordinamento Toscano

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO PROFIT & NON PROFIT: UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA COOPERA-ZIONE ALLO SVILUPPO?

DATA 29 - 30 ottobre 2009

LUOGO Pisa

NOTE

Sempre più frequentemente attori profit e non profit si trovano ad agire fianco a fianco nei territori del Sud del mondo come promotori di modelli di sviluppo differenti e/o come partner di interventi congiunti. La controversialità della relazione tra attori profit e non profit nella cooperazione allo sviluppo, la pluralità degli interessi in campo e la varietà di standard ope-rativi richiedono una riflessione sullo status quo di tale partnership e sui suoi sviluppi futuri.

Il Convegno, organizzato il 29 ed il 30 ottobre 2009 dalla Scuola Superiore Sant’Anna in collaborazione con AGIRE e realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, intende essere un’occasione di studio e dibattito sulle relazioni, a volte contrastanti, di attori profit e non profit.

La prima giornata di lavoro sarà dedicata al tema “La partnership tra profit e non profit: status quo, sfide e prospettive”, e cercherà di illustrare i meccanismi che giustificano la collaborazio-ne profit-non profit, analizzando il valore aggiunto e le modalità di partenariato. La seconda giornata sarà incentrata sul tema: “Accountability: una sfida comune per profit e non profit” ed esaminerà il confronto tra profit e non profit in un settore di estrema attualità e rilevanza, come quello dell’accountability.

INFORMAZIONI http://www.sssup.it/convegnoprofitnonprofit

FONTE Scuola Superiore Sant’Anna

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO SECOND CONFERENCE OF EUROPEAN AND AFRICAN REGIONAL AND LOCAL ISTITUTIONS

DATA 5 - 7 novembre 2009

LUOGO Firenze

NOTE

L’Euro African Partnership, il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari economici e Sociali (UNDESA) e la Regione Toscana, in collaborazione con il Ministero degli Esteri italiano, orga-nizzano la “2° Conferenza delle Istituzioni Locali e Regionali Europee e Africane”.

La Conferenza avrà come tema conduttore l’impatto della crisi economico-finanziaria sulla “local governance” in Africa ed il contributo che le istituzioni locali possono dare per innescare nuovi processi di sviluppo.

La Conferenza si terrà a Firenze dal 6 al 7 novembre 2009. L’evento sarà preceduto da un seminario volto ad analizzare il ruolo ed il contributo specifico delle donne nelle istituzioni locali africane. Il seminario si svolgerà a Firenze il 5 novembre.

INFORMAZIONI http://www.euroafricanpartnership.org

FONTE UNDESA

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO COMUNICARE LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONA-LE: STRUMENTI OPERATIVI E BUONE PRATICHE - III EDIZIONE

DATA 21 -24 gennaio 2010

LUOGO Pisa

NOTE

Per gli attori istituzionali così come per il mondo del no profit impegnati nel campo della cooperazione, della solidarietà internazionale e della pace la divulgazione delle attività pro-mosse, la diffusione dei risultati raggiunti e la connessa attività di sensibilizzazione nei con-fronti di specifici target e della società civile in genere, sono divenuti oggi di fondamentale importanza. Una buona comunicazione è infatti strategica non solo per rendicontare, ma per progettare insieme il futuro e allargare la base delle risorse, sia umane che economiche in vista dell’azione politica.

L’obiettivo del Corso “Comunicare la Cooperazipne e la Solidarietà internazionale”, organiz-zato dalla Scuola Sant’Anna, è quello di accrescere la capacità degli operatori della coopera-zione internazionale allo sviluppo di comunicare/divulgare le attività promosse e diffondere i risultati raggiunti nel settore.

Coniugando aspetti teorici e pratici il Corso si propone di:- analizzare l’importanza e il ruolo della comunicazione nelle attività di cooperazione inter-nazionale;- offrire una panoramica sui principali mezzi di comunicazione e sul loro utilizzo;- presentare le metodologie di comunicazione utili per raggiungere target specifici;- analizzare gli elementi e le modalità di costruzione di una campagna di sensibilizzazione;- presentare alcune buone pratiche e casi studi nel settore della comunicazione in ambito di cooperazione internazionale.

La metodologia di apprendimento utilizzata all’interno del percorso formativo mira a favorire il passaggio dal sapere al saper fare attraverso l’alternarsi di lezioni frontali tradizionali, con simulazioni, team work ed esercitazioni.

Il Corso si rivolge a coloro che, a titolo personale o per esigenze professionali, sono impegnati nel settore della cooperazione e solidarietà internazionale e che sono interessati ad incre-mentare la loro capacità di comunicare le attività promosse e i risultati raggiunti nel settore. Il numero massimo di partecipanti è stabilito in 25.

La quota di iscrizione al Corso è fissata in 400,00 Euro.

INFORMAZIONI http://www.sssup.it/comunicare

FONTE Scuola Superiore Sant’Anna

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TITOLO DESCRIZIONE LINK

FORUM PER LA PROMOZIONE DI UN PARTENARIATO GLOBALE SULLA DISABILITÀ E LO SVILUPPO

La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, la Banca Mondiale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e il Global Partnership for Disability & Development lanciano il ”Forum per la pro-mozione di un partenariato globale sulla disabilità e lo sviluppo” (dal 14 al 17 ottobre).

http://www.cooperazioneallo-sviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/eventi/viewevento.asp?idx=2667

IL FUTURO DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE

Il 16 ottobre 2009 dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Ucodep organizza il seminario “Il futuro della mediazione linguistico-culturale”, presso l’Auditorium Ente Cas-sa, via Folco Portinari, Firenze.

IL PROGRAMMAhttp://www.ucodep.org/images/stories/Italia/Italia_Iniziative/convegno_16_ottobre_09.pdf

LA SCHEDA D’ISCRIZIONEhttp://www.ucodep.org/images/stories/Italia/Italia_Iniziative/scheda_iscrizionesem_16_0t.doc

TERZO SETTORE:GLI ERRORI, IL FUTURO

Si svolgerà a Roma il 16 e 17 ottobre l’assemblea “Terzo settore: gli errori, il futuro” promossa da Famiglia Cristiana, Redattore Sociale e Edizioni dell’Asino. Un’occasione per analizzare gli errori commessi dal terzo settore italiano e avviare una riflessione sulle prospettive dell’impegno sociale.

http://www.presenzesociali.org/

EUROPEAN DEVELOPMENT DAYS

Dal 22 al 24 ottobre si terrà a Stoccolma (Svezia) la IV Edizione delle Giornate Europee dedicate alla Cooperazione allo sviluppo. Sono già aperte le iscrizioni on-line per partecipare alla manifestazione.

http://www.eudevdays.eu/index_en.htm

IL LUNGO ‘89

Il convegno «Il lungo ‘89», in programma a Trento dal 13 al 14 novembre, è dedicato alla riflessione sulle transizioni post-comuniste nei Balcani e nel Caucaso, sulle aspettative sorte con la fine della Guerra fredda, sulle delusioni maturate in seguito, sui processi di cambiamento ancora in atto e sulle possi-bilità di rilancio di un comune progetto politico europeo.

http://appuntamenti.osservato-riobalcani.org/appuntamenti_ob/

il_lungo_89

CONFERENZA MON-DIALE SCIENCE FOR PEACE

Il 20 e il 21 novembre 2009 è in programma a Milano la prima edizione della Conferenza Mondiale Science for Peace. In concomitanza con questo evento, si svolgerà una serie di iniziative collaterali volte a sensibilizzare il pubblico sui temi della pace e della guerra.

http://www.fondazio-neveronesi.it/pagina.

php?id=30&nome=Science for Peace

IV CONFERENZA ITA-LIA-AMERICA LATINA E CARAIBI

L’integrazione latinoamericana sarà il tema centrale della IV edizione della conferenza, in programma a Milano il 2 e 3 dicembre prossimi (le precedenti si sono tenute a Milano – 2003 e 2005 – e a Roma nel 2007).

http://www.conferenzaitaliaame-ricalatina.org

ALTRI EVENTI

sezione EVENTI

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sezione LINKS

INDIRIZZO WEB DESCRIZIONE

http://www.europafrica.info/it Campagna EuropAfrica Terre Contadine

http://www.campagnasudan.it/ Campagna Italiana per il Sudan

http://www.immigrazioneintoscana.it Immigrazione in Toscana

http://www.marciamondiale.org Marcia Mondiale per la pace e la non violenza

http://hdr.undp.org/oneplanet One Planet

http://www.standupitalia.it/ Stand up Italia! 17-18-19 ottobre 2009

http://www.worldcoalition.org/modules/accueil

World Coalition against the Death Penalty

http://www.fao.org/getinvolved/worldfoodday/en

World Food Day, 16 October 2009

USEFUL WEBSITES

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COME CONSULTARE LA NEWSLETTER

CONTATTISCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA

Dott.ssa Ilaria Dal Canto

Dott.ssa Annarosa Mezzasalma

TEL: 050 882673/79

E-MAIL: [email protected]

WEB SITE: http://www.sssup.it/newsviluppo

La Newsletter del Sistema Toscano della Cooperazione Decentrata è articolata in sezioni dedicate alla presentazione di informazioni ed approfondimenti utili per i soggetti toscani attivi, a vario titolo, nell’ambito delle politiche di cooperazio-ne decentrata e solidarietà internazionale.

La sezione APPROFONDIMENTI è dedicata a rotazione ad un’area geografica d’intervento della Regione Toscana (Africa, Mediterraneo, America Latina, Asia, Europa) e prevede l’approfondimento di temi particolarmente rilevanti per gli ope-ratori del Sistema Toscano inerenti le priorità indicate nel Programmi Operativi di Area Geografica. La sezione ospiterà anche approfondimenti relativi a iniziative speciali organizzate o promosse dalla Regione Toscana.

La sezione BANDI illustra alcuni tra bandi internazionali, europei, nazionali e regionali aperti più rilevanti per il sistema toscano e propone una carrellata di altri bandi aperti in una breve scheda nella quale sono brevemente descritti i termini dei bandi ed indicati i link web dove ricavare maggiori informazioni.

La sezione DOCUMENTI riporta le novità più importanti in tema di cooperazione illustrando alcuni rapporti, proposte, studi ad hoc ed indica poi altri documenti rilevanti in una breve scheda nella quale è indicato l’oggetto dei vari docu-menti ed il link web dove poterli consultare.

La sezione EVENTI segnala seminari, convegni, manifestazioni, mostre, rassegne, corsi di formazione volti ad approfon-dire i temi della cooperazione allo sviluppo. Gli eventi che possono più interessare gli operatori della cooperazione de-centrata toscana, nonché le iniziative promosse dagli stessi soggetti del Sistema Toscano sono illustrati più in dettaglio, gli altri eventi selezionali sono riportati in una scheda che ne da una brevissima descrizione e rinvia al sito web dove è possibile avere maggiori informazioni sui vari eventi.

La sezione LINKS seleziona, infine, i siti web più interessanti per chi lavora nel mondo della cooperazione.