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ASPIC Sede di Bari - P.IVA 07472570725 Segreteria tel: 080 8965750 Email: [email protected] Presidenza tel: 350 5009520 Email: [email protected] Via Sparano da Bari, 56 - 70121 BARI www.aspicpuglia.it La classificazione dei principali disturbi mentali a cura di Daniela Zizzi Psicologa,psicoterapeuta, counselor per l’età evolutiva ……….…………………………………………………………………… Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità [email protected]

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La classificazione dei principali disturbi mentali

a cura di

Daniela Zizzi Psicologa,psicoterapeuta,

counselor per l’età evolutiva

……….……………………………………………………………………

Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità

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Il processo diagnostico in psicopatologia deve basarsi su tre atteggiamenti: - Comprendere - Osservare/descrivere - interpretare

Il percorso diagnostico si deve basare su tre livelli diversi: un LIVELLO EMOZIONALE, relativo alla relazione tra quel cliente, quel contesto e il clinico un LIVELLO DI OGGETTIVAZIONE, in cui il clinico confronta il caso particolare con i criteri diagnostici di riferimento un LIVELLO INTERPRETATIVO, in cui il clinico cerca di individuare il significato che il sintomo può rappresentare per quel cliente in quella fase di vita e in quel contesto relazionale e ambientale E deve riguardare le seguenti macro categorie: i SEGNI E SINTOMI che il paziente presenta, i CONTESTI E

OCCASIONI in cui si manifestano, il funzionamento della VITA QUOTIDIANA, EVENTUALI ALTRE MANIFESTAZIONI PATOLOGICHE Rispetto ai SEGNI E SINTOMI Comprendere: quali sono i segni e i sintomi che vengono presentati? Con quale gravità? Descrivere: come possiamo tradurre i sintomi comportamentali in criteri che possano essere ricondotti a un quadro clinico tassonomico? Spiegare: come possiamo interpretare questa costellazione di sintomi e quale significato essa ha per quel cliente? Rispetto ai CONTESTI E ALLE OCCASIONI Comprendere: in quali contesti e occasioni il cliente presenta manifestazioni incongrue e come vive il suo sintomo? Descrivere: a quale categoria psicopatologica appartiene la manifestazioni del cliente? Spiegare: che cosa significa per il cliente, nel suo contesto e nell’ambito delle sue relazioni Affettive questo sintomo? Quali reazioni producono i sintomi nell’ambiente del cliente?

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Rispetto alla VITA QUOTIDIANA Comprendere: come si inserisce il sintomo nella vita quotidiana e adattiva del cliente? Descrivere: che cosa sta succedendo nell’ambiente del cliente? Quali sono le risorse su cui può contare e i fattori di rischio che si possono valutare? Spiegare:quale bisogno/ansia viene soddisfatto attraverso la manifestaz. di questo sintomo? È un bisogno prevalentemente del

c. e /o del suo contesto? Ed ancora EVENTUALI ALTRE MANIFESTAZIONI PATOLOGICHE: Comprendere: ci sono altre manifestazioni psicopatologiche nella stessa o in altre aree che sono non sono state riferite? Come interferisce il quadro sindromico complessivo con il cliente? Descrivere: come possono espressi e su quale livello di gravità possono essere collocati gli indicatori di comorbilità e i criteri della diagnosi differenziale? Spiegare: il clinico è in grado di dare il giusto valore ai segni che

vengono espressi dal cliente?

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I SISTEMI DIAGNOSTICI

I principali sistemi diagnostici si dividono in - NOSOGRAFICI-DESCRITTIVI (DSM-IV, ICD-10) Si basano su un approccio che cerca di essere ateoretico, cioè svincolato da un mod. concettuale di riferimento rispetto alle cause e al processo fisiopatologico all’origine del disturbo, identificano categorie, ovvero sindromi omogenee e distinte

- INTERPRETATIVO-ESPLICATIVI è l’applicazione di una specifica teoria del comportamento che si ripercuote anche sul piano tecnico terapeutico. La causa e l’evoluzione di un fenomeno patologico è elemento necessario per definire il fenomeno stesso Il processo diagnostico prevede l’utilizzazione dei sistemi descrittivi quando l’obiettivo dell’operatore è l’individuazione di una categoria diagnostica condivisibile con altre figure

Il sistema interpretativo-esplicativo del clinico invece entra in gioco prevalentemente come guida per l’elaborazione di un progetto terapeutico I PRINCIPALI SISTEMI NOSOGRAFICI sono: il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM – IV) l’ International Classification of Diseases (ICD -10) Il DSM si rifà ad una tradizione psichiatrica statunitense; Elenca criteri rigidi; È uno strumento symptom – behavior-oriented cioè fenomenologico-descrittivo, nosografico-descrittivo evidenzia i comportamenti concreti messi in atto dalle persone e manifestazioni sintomatologiche, soffermandosi meno sull’eziopatogenesi L’ICD affonda le sue radici nella tradizione psichiatrica europea; ha un maggior numero di categorie diagnostiche; fornisce solo linee guida per diagnosticare un disturbo;

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è più flessibile ma più difficile da utilizzare perché fornisce un più ampio margine di soggettività nella diagnosi. Il DSM -IV La prima edizione è del 1952, ha avuto diverse revisioni II, III, IV; Per ogni revisione sono stati fatti aggiustamenti in linea con i cambiamenti culturali che vengono indicati con TR. Il DSM è nato per esigenza di chiarezza sui sistemi classificatori

sparsi in tutto il mondo; è “ateorico”; è descrittivo, descrive quello che appare (basato sui sintomi); c’è una task force che si è occupata dello strumento; hanno partecipato vari consulenti esperti (psichiatri, psicologi); è basato su rassegne della letteratura, rianalisi dei dati e prove sul campo; i codici sono compatibili con l’ICD-9; si basa su una valutazione multiassale: - l’ASSE I include i Disturbi clinici e le altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica - l’ ASSE II include i Disturbi di personalità e il Ritardo Mentale - l’ASSE III include condizioni mediche generali - l’ASSE IV include problemi psicosociali e ambientali

- l’ASSE V include valutazione globale del funzionamento: 91-100 = assenza di sintomi 61 – 70 = sintomi lievi 51 – 60 = sintomi moderati 41 – 50 = sintomi gravi 31 – 40 = compromissione dell’esame di realtà

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DEFINIZIONE DI DISTURBO MENTALE IL DISTURBO= definito come una sindrome o un modello comportamentale o psicologico clinicamente significativo, che si presenta in un individuo, ed è associato a disagio, disabilità, ad un aumento significativo del rischio di morte, di dolore o disabilità, o ad un’importante limitazione della libertà (…) manifestazione di una disfunzione

comportamentale, psiologica o biologica dell’individuo (APA, 1997) DEFINIZIONE DI DISTURBO MENTALE Sindrome psicologica e comportamentale = insieme di sintomi, il concetto di sindrome è diverso dal concetto di malattia, si percepisce attraverso comportamenti della persona o attraverso alcuni fenomeni di natura psicologica (pensieri, emozioni, stile relazionale).

NEVROSI Cause psicologiche Gravità - Esame di realtà + Coscienza di malattia + Critica + Adattamento + Comprensibilità + Cambiamento + PSICOSI Cause organiche Gravità + Esame di realtà - Coscienza di malattia - Critica - Adattamento - Comprensibilità - Cambiamento -

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ASSE I Usato per tutti i disturbi eccetto il Ritardo Mentale e i Disturbi di Personalità È la Diagnosi psichiatrica propriamente detta Comprende:

- Disturbi nevrotici - Schizofrenia - Disturbi psicotici

- Disturbi affettivi ASSE II Comprende il Ritardo Mentale e i Disturbi di Personalità Sono elencati 12 tipi di disturbo di personalità inclusi in 3 cluster A,B,C A= D. di personalità PARANOIDE, SCHIZOIDE, SCHIZOTIPICO (persone bizzarre e eccentriche) B= D. di personalità ISTRIONICHE, NARCISISTICHE, ANTISOCIALI E BORDERLINE (individui erratici, emotivi, impulsivi) C= D. di personalità EVITANTI, DIPENDENTI, OSSESSIVO-

COMPULSIVI (individui caratt. da paura e ansia) Sono inclusi inoltre i fattori psichici che influenzano la condizione fisica e le situazioni che richiedono attenzione e trattamento (es. difficoltà nello studio e nel lavoro, problemi coniugali, problemi tra genitori e figli, etc.) ASSE III Condizioni mediche generali che contribuiscono alla psicopatologia ASSE IV PROBLEMI PSICOSOCIALI E AMBIENTALI:

- Problemi con il gruppo di supporto principale; - Problemi legati all’ambiente sociale; - Problemi di istruzione; - Problemi lavorativi; - Problemi abitativi; - Problemi economici; - Problemi di accesso ai servizi sanitari; - Problemi legati all’integrazione con il sistema

legale/criminalità;

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- Altri problemi psicosociali e ambientali ASSE V VALUTAZIONE GLOBALE DEL FUNZIONAMENTO: Livello più alto di funzionamento adattivo durante l’anno precedente alla valutazione, tenendo conto delle relazioni sociali e interpersonali, dell’attività e adattamento professionale e dell’uso del tempo libero

Scala con punteggio da 0 a 100 COMORBILITÀ La comorbilità è la diagnosi simultanea di quelle che il DSM cita come due patologie distinte La comorbilità riguarda maggiormente l’Asse II; spesso si riferisce a persone con diagnosi multiple sull’Asse I (es. disturbi di panico con ansia generalizzata) o sull’Asse II (il disturbo di personalità borderline si sovrappone a quello narcistico) Può riguardare la correlazione di vari disturbi tra l’Asse I e l’Asse II (es. abuso di sostanze con disturbi di personalità del Cluster B)

Il termine ha almeno due differenti significati: - la co-occorrenza di due differenti sindromi nello stesso

individuo a causa degli elementi sovrapponibili (diagnosi multiple);

- La co-occorenza nella stessa persona di due differenti sindromi in occasioni separate

Principali Disturbi secondo la classificazione del DSM – IV ASSE I E ASSE II Disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta

nell’Infanzia, nella Fanciulezza o nell’Adolescenza Delirium, Demenza, Disturbi Anamnestici e altri Disturbi

cognitivi Disturbi mentali dovuti a una condizione medica Disturbi correlati a sostanza Schizzofrenia e altri disturbi psicotici Disturbi dell’umore Disturbi d’Ansia Disturbi Somatoformi

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Disturbi Fittizi Disturbi Dissociativi Disturbi sessuali dell’identità di genere Disturbi dell’alimentazione Disturbi del sonno Disturbi controllo degli impulsi Disturbi dell’adattamento Disturbi di Personalità

Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica Disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta nell’Infanzia, nella Fanciulezza o nell’Adolescenza Ritardo Mentale (asse II); Disturbi dell’Apprendimento (lettura, calcolo, espressione

scritta, NAS); Disturbo delle capacità motorie (disturbo di sviluppo della

coordinazione); Disturbi della comunicazione (espressione del linguaggio,

espressione e ricezione del linguaggio, fonazione, balbuzie,

disturbo NAS) Disturbi generalizzati dello sviluppo (autistico, di Rett,

disintegrativo della fanciulezza, di Asperger, ditsurbo NAS); Disturbi da Deficit di Attenzione e da comportamento

dirompente (deficit di Attenzione/Iperattività, della condotta, oppositivo provocatorio, ADHA NAS, DOP NAS)

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (pica o perversione del gusto, disturbo di ruminazione, della nutrizione della prima infanzia e nella fanciullezza, obesità, anoressia nervosa, bulimia nervosa);

Disturbi da tic (Sindrome di Tourette, cronico da tic motori o vocali, transitorio da tic, NAS)

Disturbi dell’Evacuazione (encopresi o incontinenza fecale, enuresi o incontinenza urinaria, non dovuta a condizione medica generale);

Altri disturbi dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza (ansia di separazione, mutismo selettivo, disturbo reattivo dell’attaccamento dell’infanzia e della prima fanciullezza, disturbo da movimenti stereotipati, disturbi non meglio specificati)

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I Disturbi dell’Umore DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE

1 o più episodi depressivi, 2 settimane di umore depresso e perdita di interesse DISTURBO DISTIMICO

2 anni di umore prevalentemente depresso non continuo con

sintomi meno gravi DISTURBO DEPRESSIVO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO (non

soddisfa i criteri di cui sopra) DISTURBO BIPOLARE I

1 o più episodi misti di mania, spesso con episodi depressivi DISTURBO BIPOLARE II

1 o più episodi di depressione maggiore, con 1 o più episodi di ipomania DISTURBO CICLOTIMICO

sintomi di ipomania per 2 anni e numerosi episodi con sintomi depressivi

DISTURBO BIPOLARE NAS caratt. Bipolari che non soddisfano i criteri dei disturbi bipolari DISTURBO DELL’UMORE DOVUTI A CONDIZIONE MEDICA

GENERALE disturbi dell’umore direttamente legati in maniera fisiologica a condizioni fisiche generali DISTURBO DELL’UMORE INDOTTO DA SOSTANZE

disturbi dell’umore direttamente legati in maniera fisiologica all’abuso di droghe, farmaci o esposizioni tossiche DISTURBO DELL’UMORE NON ALTRIMENTI SPECIFICATO

sintomi di alterazione dell’umore che non soddisfano i criteri per alcuno specifico Disturbo dell’Umore I Disturbi d’Ansia ATTACCO DI PANICO improvvisa paura intensa, apprensione, timore e terrore; durante l’attacco di panico dispnea, palpitazioni, dolore al petto, sensazione di soffocamento, paura di perdere il controllo AGORAFOBIA

ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi

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DISTURBI DI PANICO SENZA AGORAFOBIA

ricorrenti attacchi di panico con preoccupazioni persistenti DISTURBI DI PANICO CON AGORAFOBIA

ricorrenti attacchi di panico e agorafobia AGORAFOBIA SENZA ANAMNSI DI DISTURBI DI PANICO

agorafobia con paura di panico senza che nessun attacco di panico si sia verificato

FOBIA SPECIFICA alto comportamento di evitamento in una o più situazioni temute FOBIA SOCIALE

alto comportamento di evitamento in una o più situazioni sociali D. OSSESSIVO COMPLUSIVO

pensieri, impulsi, immagini ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi che causano ansia o disagio marcato D. POST TRAUMATICO STRESS

sperimentazione di un evento traumatico, aumento

dell’attivazione, evitamento dei ricordi legati al trauma e diagnosi dopo un mese D. ACUTO DA STRESS

appare immediatamente dopo un evento traumatico D. d’ANSIA GENERALIZZATO

ansia e preoccupazioni eccessive non legate a fattori specifici D. d’ANSIA dovuto a CONDIZIONE MEDICA GENERALE

sintomi d’ansia come conseguenza fisiologica dovuti a condizioni mediche generali D. d’ANSIA INDOTTO DA SOSTANZE

dist. d’ansia come conseguenza fisiologica indotte dall’abuso di droghe, farmaci e esposizioni tossiche D. d’ANSIA NAS

disturbi con ansia o evitamento fobico predominanti che non soddisfano i criteri per nessun specifico dist. d’ansia I Disturbi dell’alimentazione ANORESSIA NERVOSA

rifiuto di mantenere il peso corporeo al peso minimo, rifiuto del cibo, distorta percezione dello schema corporeo, della taglia,

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intensa paura di acquisire peso, amenorrea, mancanza di nutrizione BULIMIA NERVOSA

ricorrenti abbuffate, vomito indotto, abuso di lassativi, diuretici, digiuno ed esercizio fisico eccessivo SCHIZOFRENIA/DISTURBI PSICOTICI SCHIZOFRENIA D. SCHIZOFRENIFORME

D. SCHIZOAFFETTIVO D. DELIRANTE D. PSICOTICO BREVE D. PSICOTICO CONDIVISO DISTURBO PSICOTCO DOVUTO A CONDIZIONE MEDICA

GENERALE DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA SOSTANZE DISTURBO PSICOTICO NAS

Conoscere i principi della psicopatologia e dunque i principali disturbi mentali per un counselor è fondamentale per decidere se

prendere in carico un cliente che chiede aiuto o inviarlo ad un altro professionista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra). A tal fine è necessario procedere ad un’accurata ANALISI DELLA DOMANDA Da chi viene richiesto il colloquio? Chi esplicita la domanda? A chi viene rivolta la domanda nei suoi contenuti

espliciti? Qual è il contesto di riferimento in cui richiedente e

destinatario della domanda sono inseriti? Sono attinenti il contesto ed il destinatario della

domanda con il contenuto del problema presentato? Elementi espliciti ed impliciti nella formulazione della domanda:

- Cosa mi sta dicendo questa persona con le sue parole? - Cosa mi sta dicendo di se stessa, delle sue necessità,

attraverso il modo in cui si esprime? L’analisi della domanda dovrebbe consentire di:

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• INDIVIDUARE IL PROBLEMA CRUCIALE Per chi realmente questa situazione presentata è un problema? In che modo la situazione rappresenta un problema per la o le persone che formulano la domanda di aiuto?

• STABILIRE I FATTORI, LE CIRCOSTANZE E LE PERSONE COINVOLTE NELLA SITUAUZONE PROBLEMATICA

Quando, con quale frequenza, da quanto tempo, con chi, in quali situazioni il problema si verifica?

• INDIVIDUARE QUALI SONO STATE FINORA LE TENTATE SOLUZIONI AL PROBLEMA

Quali risorse sono più disponibili per agevolare un cambiamento della situazione? Quali gli ostacoli prevedibili?

• INDIVIDUARE IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE A CREARE UNA RISPOSTA

Cosa porta alla formulazione della domanda proprio in questo momento della vita della persona e a questo operatore? Dopo un’accurata ANALISI DELLA DOMANDA il counselor è

eticamente obbligato ad inviare ad un altro professionista il caso che richiede competenze diverse (psicologiche, psicoterapeutiche, psichiatriche, etc.). Nell’invio occorre tener presente di alcune indicazioni:

Curare il lato emotivo (dispiacere per non poter prendere in carico)

Fornire spiegazioni che motivano l’invio Dare 1 o più alternative (con riferimenti specifici di

professionisti) Rinnovare la disponibilità ad accompagnare il cliente in questo

passaggio (telefonata o nota scritta al professionista) La seduta va pagata regolarmente Consigliare e monitorate il proseguimento del percorso

consigliato Se lo si ritiene necessario dopo un consenso scritto, proponete

di inviare una nota al professionista Curare la separazione (è importante che il cliente venga

incoraggiato ad esprimere i propri sentimenti rispetto a prima, alla seduta e alla conclusione/separazione da voi).