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LA CLASSE COME UN SET Insegnare a leggere e a scrivere con il linguaggio delle immagini in movimento

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Page 1: La classe come un set

LA CLASSE COME UN SET

Insegnare a leggere e a scrivere con il linguaggio delle immagini in

movimento

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«Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio,

significa prolungare i giochi dell’infanzia».

[François Truffaut]

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L’obiettivo

Realizzare un film breve (cortometraggio) della durata complessiva di quattro – cinque minuti.

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Ideazione e soggetto

Per realizzare un buon video ci vuole

Il cinema è un’arte collettiva che si rivela tale sin da quell’idea. Un brainstorming iniziale è la chiave per attivare un processo ideativo che porterà alla scelta dell’idea che abbia le maggiori chances di realizzazione.

un'idea

Page 5: La classe come un set

L’idea si fa sceneggiatura

…un racconto estremamente dettagliato nel quale sono indicati i movimenti della macchina da ripresa, come devono essere truccati i personaggi, il tono della loro voce nelle battute, i movimenti che devono fare, le descrizioni delle location, e così via.Per Dominique Parent Altier, la sceneggiatura è un breve scritto da cui “emerge l’intenzione della storia. Il soggetto è al tempo stesso la storia che l’autore vuole raccontare e l’azione che la racconta. Il soggetto della storia è dunque l’azione, vale a dire ciò che accade, e il (l’eventuale) personaggio a cui accade”. [Parent Altier, 1997]

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I due modi più comuni per scrivere una sceneggiatura…

Forma ItalianaIl foglio è diviso in due colonne: nella colonna di sinistra vengono date tutte le indicazioni relative alla parte visiva, le azioni dei personaggi e le descrizioni degli ambienti. In quella di destra ci sono quelle relative al sonoro, cioè i dialoghi, i rumori e le musiche.In alcune sceneggiature sono indicate anche le inquadrature: campo lungo, campo medio, piano americano, piano sequenza… (è il cosiddetto découpage tecnico).

Forma AmericanaCome impaginazione, si avvicina di più a un romanzo: si riempie il foglio dal margine sinistro a quello destro e si cerca di dare al racconto una scorrevolezza letteraria. I dialoghi sono scritti al centro della pagina, con un piccolo rientro su entrambi i lati rispetto al testo normale, in modo da permettere di capire immediatamente se nella pagina sia raccontato un dialogo o una scena d’azione.

Page 7: La classe come un set

In entrambe…

…ogni scena reca nell’intestazione il proprio numero di riferimento (le scene sono numerate in ordine cronologico) e indicazioni spazio – temporali: oINTERNO o ESTERNO;oLUOGO DELL’AZIONE (Es. Appartamento di Topolino, anche con ulteriori dettagli: cucina, soggiorno, camera da letto…);oNOTTE o GIORNO (anche con parole più specifiche: alba, mattina, pomeriggio, sera…).

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Esempio di sceneggiatura all’italiana

12–Interno–Appartamento di Topolino - Giorno

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Esempio di sceneggiatura all’americana

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Per scrivere una sceneggiatura…

…è possibile utilizzare appositi software che facilitano il lavoro. In rete se ne trovano molti, gratuiti e non. Non sono strumenti indispensabili, ma semplicemente utili per impaginare e formattare rapidamente il proprio “racconto”.

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La scaletta

Quando si prepara un film in ambito professionale industriale occorre stilare un accurato piano di lavorazione, un grande foglio in cui compaiono i mesi, le settimane e tutte le giornate di lavorazione che si prevedono per le riprese del film. Ogni giornata reca indicazioni dettagliate delle scene che si gireranno, se si lavorerà di notte o di giorno, quali attori saranno presenti in quelle scene, quante comparse sono previste e, ovviamente, l’intero découpage tecnico.Anche nel nostro percorso laboratoriale possiamo stendere una scaletta esecutiva del nostro lavoro.

Page 12: La classe come un set

La scaletta serve anche per…

…economizzare i tempi in relazione al luogo delle riprese: se la scaletta contiene due o più scene a casa di Topolino, il gruppo effettuerà tutte le riprese in quel luogo in una soluzione unica. In fase di ripresa, infatti, non è necessariamente rispettato l’ordine cronologico assegnato alle scene in fase di sceneggiatura.

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Lo storyboard…

“VOLERE VOLARE” DI MAURIZIO NICHETTI

…è la storia rappresentata per immagini. Esso può contenere solo le immagini più importanti e rappresentative della storia oppure versioni molto dettagliate delle singole scene con indicazioni di tipo tecnico – registico. Per costruire uno storyboard non occorre possedere un particolare talento artistico, ma sono sufficienti anche pochi tratti.

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Le riprese

“Non è sufficiente la conoscenza degli strumenti (tecniche) attraverso cui vengono ‘scritti’ i testi audiovisivi, ma occorre l’uso ‘diretto’ e ‘totale’ dei medesimi”.[Luciano Galliani, 1984]Muniamo i nostri studenti di videocamera e iniziamo a girare le scene.

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Il cavalletto o treppiede

Uno dei segni più evidenti di una errata scrittura audiovisiva è dato dai movimenti di macchina e dai suoi spostamenti incerti, tremolanti, casuali, ondivaghi, senza meta. Un cavalletto, in tal caso, sarà un’ottima risorsa per acquisire consapevolezza ed esperienza sintattico - semantica

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Inquadrature, angoli di ripresa, movimenti di macchina

Per acquisire consapevolezza autentica del linguaggio audiovisivo cinetico è necessario conoscere questi codici. Essi sono a manifestazione multipla (inquadrature e angoli di ripresa), ovvero presenti in più linguaggi, e a manifestazione unica (movimenti di macchina), ovvero specifici di un solo linguaggio. [Distinzione proposta da Christian Metz]Non sono il risultato di operazioni matematiche, ma indicazioni di massima che comprendono molteplici possibilità di realizzazione.Una carrellata completa dei dati relativi a tali codici è presente al seguente link: http://www.slideshare.net/robertnozick/linguaggio-cinematografico-presentation

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Un dettaglio importante…

…relativo agli strumenti: tanta buona volontà e relative capacità adattative possono aiutarci a superare la mancanza di strumenti professionali ad hoc. Carrozzine per disabili, carrelli della spesa, montacarichi e quant’altro possono egregiamente sostituire sofisticate attrezzature come steady cam, carrelli, dolly, gru, eccetera, con le quali è assai improbabile che i nostri studenti entrino in contatto.

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Il montaggio

Per montare le immagini in movimento si utilizza il computer e un software di editing audiovisivo cinetico. Il montaggio rappresenta la verifica complessiva dell’apprendimento del codice audiovisivo cinetico. Con il montaggio, si costruiscono “strutture narrative esercitando al massimo funzioni creative e inventive”. [Luciano Galliani, 1984].Un efficace risultato narrativo è il prodotto di una continua sperimentazione che evolve per progressivi affinamenti.

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Codici del montaggio

Per un approfondimento dei vari tipi di montaggio si torni al link

http://www.slideshare.net/robertnozick/linguaggio-cinematografico-presentation

Qui ricordiamo semplicemente che “il montatore, quando stacca all’improvviso da un’immagine all’altra, riproduce il normale meccanismo mentale dell’attenzione: è questo che giustifica il procedimento meccanico del montaggio. Quando invece egli opera cambiamenti di punti di vista, che non hanno corrispondente nell’esperienza reale, esercita il diritto di scelta di un’artista che noi come spettatori, accettiamo”.[Karel Reisz, 1981]Ai nostri studenti ricordiamo anche che, in fase di montaggio, è importante non lasciarsi prendere dalla foga di giocare con le transizioni. Il vero cinema usa passaggi semplici tra una scena e l’altra.

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La sonorizzazione

“L’immagine cinetica ‘implica’ una sonorità in funzione sia di richiamo e potenziamento percettivo (effetto intersensorio), sia naturalmente di completa e originale sintesi audiovisiva d’espressione”.[F. Luchi, 1988]E’ il momento di aggiungere al nostro video gli elementi sonori (parole, musica, rumori). Essi possono essere realisticamente abbinati alle fonti che li emettono (sincronismo parallelo) o meno (asincronismo parallelo).

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Ragionare degli errori

Rendiamo consapevoli i nostri studenti degli errori più macroscopici che è possibile compiere in fase di ripresa, montaggio e quant’altro. Alcuni esempi:oscavalcamento di campo (se riprendiamo una persona che sta camminando e che esce a dx dell’inquadratura, dovrà rientrare da sx);ocampo contro campo (gli sguardi delle persone che dialogano tra loro devono incontrarsi);oraccordi (ricercare corrispondenze tra le inquadrature per creare effetti armonici ed evitare errori di percezione).

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E finalmente il nostro film è pronto!

Guardiamolo tutti insieme perché “per il film è richiesto dalla normale abitudine (…) (che è anche specifica modalità comunicativa) di vederlo ‘insieme’ e come ‘spettacolo’ “. [F. Luchi]Per gli studenti è un momento di intima e profonda gratificazione e questo li porterà a desiderare di rivederlo sovente con sguardo orgoglioso e occhio critico nel contempo, ragionando dell’immenso lavoro che c’è dietro una produzione di pochi minuti ingiustamente racchiusa in anonimi titoli di coda che, spesso, nessuno legge.

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E a tutti coloro che ci faranno notare che il nostro obiettivo non è quello di far diventare tutti i nostri studenti degli affermati registi, rispondiamo, come fece Luciano Galliani a un convegno sull’importanza dei linguaggi dei media della comunicazione audiovisiva e visiva a scuola, che non è neanche quello di farli diventare tutti scrittori, ma ciò non toglie che si insegni loro a scrivere.

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Se può essere scritto, o pensato, può essere filmato. (If it can be written, or thought, it can be filmed.)

(Stanley Kubrick)