la bellezza della liturgia - parrocchiasantilario.it · sofferenti, giovani, famiglie, sacerdoti,...

2

Click here to load reader

Upload: buihanh

Post on 10-Dec-2018

212 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: La Bellezza della Liturgia - parrocchiasantilario.it · sofferenti, giovani, famiglie, sacerdoti, bambini, ecc.); 4) per la comunità locale (in questa preghiera si può far convergere

Liturgia eucaristica

Processione offertoriale e spiegazione dei doniVengono portati processionalmente all'altare il pane ed il vino, sui quali verrà invocatolo Spirito Santo e per i quali si renderà grazie al Padre; possono essere portati doni perla Chiesa e per i poveri. Il pane ed il vino contengono già tutto: sono il frutto del lavoroumano e quindi hanno in sè la gioia e la fatica, le delusioni e le speranze cheaccompagnano il vivere quotidiano.Se portiamo all'altare delle cose nostre o altri doni che simboleggiamo le nostredisposizioni spirituali, ce ne priviamo perchè diventino dono, destinati non più ad unuso profano ma ad un uso sacro. Per mezzo di questi doni esprimiamo la nostra volontàdi essere noi stessi dei doni. Ciò che viene offerto in processione diventa dono, dono peri poveri, dono a disposizione del parroco o della Parrocchia: non lo si va a ritirare altermine della Messa. E' dato come dono e come tale resta donato.Anche la spiegazione dei doni non deve risultare un trattato di teologia: nell'offertorioletto esprimiamo brevemente il motivo del nostro offrire e offrirci, senza altrespiegazioni. Mentre offriamo a Dio il pane ed il vino, offriamo tutto noi stessi conamore, le nostre opere buone, i sacrifici e le preghiere, i dolori, le nostre aspirazioni epropositi.

La Bellezza della Liturgia

(Estratto attinto dal libro del Vescovo di Brescia S.E. Mons. Luciano Monari, Vescovodi Brescia)

Prepariamo con cura la celebrazione del Sacrificio Eucaristico della Domenica e delle Sante Messe della Comunità parrocchiale.

Indicazioni per la preparazione della Liturgia.

Una celebrazione degnaAlla base di ogni Liturgia sta un evento, cioè un fatto che viene richiamato e rivissuto, reso presente e vivo, attuale, che si realizza oggi per noi e per tutti.La celebrazione è opera concorde di tante persone dove ognuno ha il suo servizio e fa lasua parte.Una bella celebrazione, quando è semplice e spontanea, aiuta l'assemblea perché impedisce l'improvvisazione e il senso di trascuratezza.a) Non facciamo cose strane o enfatiche;b) quando l'assemblea non si accorge di chi fa le cose e del modo in cui le fa, vuol dire che sono state fatte bene.c) Una preparazione accurata mette in luce il vero protagonista che è il Signore e non gli attori (es. se l'introduzione e/o le preghiere dei fedeli sono semplici e sobrie, aperte alle necessità del mondo e della Chiesa, legate alla Liturgia e non personalizzate oltre misura, l'assemblea presta attenzione a ciò che viene detto piuttosto che alla densità del sentimento o a chi le dice; se un lettore legge bene, chi ascolta fa attenzione alle parole e al loro significato, non al lettore).

L'introduzionePer la sua proclamazione all'inizio della Liturgia della Domenica e delle Solennità si impegnerà normalmente Don Fernando a prepararla, in modo che si generi quell'unità e quella comunione di pensieri e di cuore tra pastore e assemblea che sono a fondamento dell'essere Chiesa di Gesù Cristo.Per tutti gli altri momenti liturgici, ad esempio il Giovedì Messa della Comunità animata dai giovani, il Sabato in occasione della Messa del Gruppo Famiglie, in occasioni di Anniversari, di Battesimi, Matrimoni sarà cura dei gruppi o dei festeggiati e/o amici prepararla, tenendo sempre presenti le indicazioni al punto “Una celebrazione degna”.

Una celebrazione per tutti“La Chiesa volge attente premure affinchè i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma, comprendendolo bene per mezzo dei riti e delle preghiere, partecipino all'azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente (SC n° 48).

Page 2: La Bellezza della Liturgia - parrocchiasantilario.it · sofferenti, giovani, famiglie, sacerdoti, bambini, ecc.); 4) per la comunità locale (in questa preghiera si può far convergere

Liturgia della ParolaE' un grande dialogo tra Dio (rappresentato dai lettori, dal diacono e dal sacerdote) e l'assemblea. Ci sono parti in cui l'assemblea ascolta: le letture e l'omelia. Ci sono parti in cui l'assemblea risponde: il Salmo responsoriale, il canto al Vangelo (l'Alleluia), le risposte di ringraziamento alla fine di ogni lettura, il Credo, la preghiera universale o preghiera dei fedeli.Perchè si sviluppi questo dialogo ci è necessaria una convinzione: è Parola di Dio, non parola su Dio.Attraverso la Parola, Cristo si rende presente, “giacché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura” (Cost. Sulla Liturgia n° 7). La proclamazione della Parola di Dio è un evento di salvezza che si realizza ogni volta che la ascoltiamo.

Per i LettoriIl lettore non legge, proclama la Parola di Dio. Non recita, trasmette un messaggio: perciò deve mettersi in perfetta sintonia con esso.Il lettore è colui che dà voce, tono ed espressione alla Parola di DioLeggere bene significa saper comunicare con l'assemblea. Il lettore , preparandosi per tempo (ad esempio non alcuni minuti prima dell'inizio della Liturgia), è una persona che legge come persona, cercando di capire e di “sentire” quello che legge: esegue una lettura di quello che ha capito, di quello che crede, di quello che ha sperimentato, di quello che lui è. A volte basta una sottolineatura, una pausa, una smorzatura per cambiare il senso di un testo.Il Lettore è segno, è strumento, è fedele, è creativo: è uno dei segni e strumenti attraverso i quali la Parola di Dio si incarna, oggi, per noi.E' fedele è creativo, esigenze fondamentali per ogni celebrazione che voglia essere “vita” e non semplicemente “rito”: è fedele al testo, altrimenti rischia di usare toni ed espressioni troppo personali e soggettive. E' creativo: non è un ripetitore automatico, toglierebbe alla Parola di Dio la sua forza incisiva e dirompente.

Per una buona proclamazione - Aver letto il testo in precedenza.- Aver cercato di capirlo.- Aver individuato le pause per riprendere fiato.- Avvicinarsi all'ambone inchinando leggermente il capo davanti al libro della Scrittura in segno di riverenza e rispetto (alla Prima e alla Seconda Lettura);- Prima di cominciare a leggere il titolo della lettura, attendere che l'assemblea sia seduta e raccolta in silenzio: in questo silenzio, fatto di attesa, riecheggia la Parola di Dio. Il silenzio possiede una misteriosa capacità evocativa, suscita l'attesa, si carica della presenza di Dio.- Non cominciare troppo in fretta. - Guardare con calma gli ascoltatori: gli occhi vengono abbassati soltanto per leggere. Questo guardare di volta in volta significa comunicare con l'assemblea in modo

continuativo, come se Dio parla oggi al suo popolo.- Parlare lentamente, chiaramente, distintamente per i vicini e i lontani, per permettere all'assemblea di cogliere una frase, un significato, un fatto che tocchi l'intelligenza, il cuore e la vita.

Preghiera universale (o 'dei fedeli')La Liturgia della Parola termina con la preghiera dei fedeli.La preghiera dei fedeli vuole abbracciare tutti, è universale e come tale non può in ogni intenzione ricalcare sempre e solo intenzioni personalizzate e particolari (è sufficiente una intenzione di preghiera).

a) Le intenzioni di preghiera siano intenzioni di preghiera, non piccole omelie, non trattati teologici, non sfoghi personali. Deve risultare subito chiaro “per chi si prega”. Il Messale indica che la successione delle intenzioni e l'ordine di lettura delle preghiere è ordinariamente questa: 1) per le necessità della Chiesa (per il Papa, i Vescovi, per la Chiesa) letta sempre da un diacono; 2) per i governanti e la salvezza di tutto il mondo; 3) per tutti quelli che si trovano in particolari necessità (ammalati, sofferenti, giovani, famiglie, sacerdoti, bambini, ecc.); 4) per la comunità locale (in questa preghiera si può far convergere una intenzione particolare del gruppo che anima la liturgia). Se non ci sono motivi si stia a questa indicazione con formule brevi, chiare, in modo che tutti possano rispondere facilmente: “Ascoltaci, Signore”.

Esempi: se deve risultare subito chiaro per chi si prega, l'inizio della preghiera è: “preghiamo per ...: perchè ... (la frase breve e sintetica si completa con l'esplicitare il motivo per cui si prega per il soggetto, senza aggiungere spiegazioni ulteriori a quello che già si esprime con l'intenzione di preghiera).Ci viene in aiuto la Liturgia della Chiesa nel Venerdì Santo dove così sonoformulate le intenzioni di preghiera universali: “Preghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo: il Signore Dio nostro conceda loro di vivere la verità che professano e li raduni e li custodisca nell’unica sua Chiesa. Preghiamo”.

Anche il numero delle intenzioni di preghiera deve essere circoscritto, al massimoquattro intenzioni a cui normalmente viene aggiunta la preghiera per il o i defunti.Questo per non appesantire e rendere ridondante un momento della Liturgia che proprioperché deve abbracciare tutte le necessità della Chiesa e del mondo deve essere allostesso tempo semplice e sobrio: perché non dobbiamo dire al Signore quello che devefare, lo sa già Lui.

Nel giorno del Signore, la Domenica Portare tre copie delle preghiere dei fedeli in modo che, possibilmente, siano lette anchenelle altre celebrazioni, alle 6.30, alle 8.30 e alle 19.00 come segno di unità e dicomunione con tutti coloro che, in momenti diversi del giorno del Signore, si accostanoal Sacrificio Eucaristico.