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La Verità Anno II - Numero 149 www.laverita.info - Euro 1 O Quid est veritas? O QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 25 giugno 2017 y(7HI1B4*LMNKKR( +_!"!.!?!, L’ASSESSORE VENETO PAN IRRISO PER LA SUA FEDE Il politico che prega perché cada la pioggia Partecipa alle rogazioni nella basilica del Santo a Padova: i seguaci di Tosi lo attaccano di STEFANO LORENZETTO Se piove, il go- verno è ladro. Ma se non piove? Già, che cosa possono fare gli uomini se non piove? A chi dare la colpa? E, soprattutto, come ottenere il ritorno delle precipitazioni abbondanti? Di questi tempi, non resta manco la consola- zione del governo onesto, a noi mortali, se le nuvole decidono di chiudere i rubinetti. Capita così che la perdurante siccità induca anche loro, i politici, a porsi il problema. Forte solo di un’antica sag- gezza contadina, che probabil- mente poté suggere dalla tetta materna, ecco che l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, ha pen- sato bene di partecipare, lune- scorso, alla celebrazione delle rogazioni nella basilica del Santo, a Padova. Apriti cie- lo, è il caso di dirlo. I consiglieri regionali Giovanna Negro e Maurizio Conte, fedelissimi di Flavio Tosi, sindaco uscente di Verona, hanno tosto presenta- to sull’argomento nienteme- no che un’interrogazione alla giunta regionale. «L’assessore Pan pensa di risolvere i pro- blemi legati all’agricoltura an- dando in pellegrinaggio da Sant’Antonio a Padova?», si chiedono. Dopodiché infor- mano che «l’agricoltura vene- ta sta vivendo una fase climati- ca molto pesante, a seguito delle scarse piogge», che «i maggiori fiumi veneti sono in secca», che «il Po è al di sotto della media stagionale di 3 me- tri e le previsioni meteo non prevedono precipitazioni si- gnificative, bensì un aumento delle temperature con ulterio- re aggravio del coefficiente di evaporazione delle colture», tutte notizie che non dovreb- bero essere ignote né ai lettori dei giornali né a Pan, visto che è laureato in agraria (...) segue a pagina 17 Domani «La Verità» in edizione straordinaria per le elezioni comunali LETTERA A UN ASPIRANTE ASTENSIONISTA UN VOTO PER FERMARE L’AMMUCCHIATA Nel disinteresse generale, oggi 4 milioni di italiani vanno ai ballottaggi. Renzi guida la schiera di chi vuole convincerci che le urne non servono. Ma scegliere bene i sindaci è l’unico modo per impedire al centrodestra di morire di inciucio LA LORENZIN LO SA? GLI OSPEDALI VENGONO MOLTO PRIMA DEI VACCINI di MAURIZIO BELPIETRO Come quegli italiani che per poter parlare li- beramente di immigrati senza urtare i guardia- ni del politicamente corretto premettono di non essere razzisti, anche io voglio pre- mettere di non essere contro i vaccini. Sono vaccinato e ho vaccinato le mie figlie, le qua- li, pur prossime alla maggio- re età, continuano a sotto- porsi alla profilassi. Ciò detto e sgomberato il campo ai sospetti, veniamo al sodo. Ossia a un bambino di 7 anni che è morto in ospe- dale per le complicanze del virus del morbillo. Carlo, questo era il suo nome, è de- ceduto mentre era ricovera- to per curare una leucemia linfoblastica. Subito in tanti si sono scatenati, usando la sua storia per una battaglia politica. Attorno al corpo di un bambino morto e a una fa- miglia segnata dal dolore si è dunque allestito il solito tea- trino, con dichiarazioni usa- te per colpire la parte avver- saria: in questo caso i grillini, ritenuti a torto a ragione vici- ni al popolo «No vax», ossia a quegli italiani che nutrono sospetti nei confronti della terapia vaccinica. Per alzare il livello della polemica si è fatto credere a tutti che il pic- colo fosse stato infettato dai fratellini, i quali non essendo vaccinati perché i genitori sarebbero scettici (...) segue a pagina 5 di MARIO GIORDANO Caro elettore aspiran- te astensionista, oggi - secondo turno delle am- ministrative - puoi esse- re legittimamente tenta- to dallo stare a casa: fa caldo e tutti, a comincia- re da Matteo Renzi, vo- gliono farti credere che votare non serve. Ma non è così: anzi, le urne sono l’unico segnale vero per stoppare lo ius soli e la tentazione dell’inciucio per il centrodestra. a pagina 9 Lara, 26 anni, italiana Diventa islamista per andare in Siria con l’Isis LA JIHADISTA GIANCARLO PALOMBI a pagina 4 Il clan massone di Banca Etruria tentò di comprare la Sampdoria del Viperetta TRAME OSCURE GIACOMO AMADORI a pagina 11 di GIAMPAOLO PANSA Qualcuno dovrebbe trovare il co- raggio di dirlo. Adesso ci provo io che non sono nessuno e scrivo Il Bestiario come mi pare e piace. I fascisti del tempo che fu, quelli agli ordini di un signore che si chiamava Benito Mus- solini, erano migliori di tanti nostri politici di oggi. Avevano il vizio di dichiarare spesso una guerra, quasi sempre sbagliata e difficile da vincere. Ma almeno anche loro gettavano la vita al fronte, insie- me a migliaia di altri italiani. Quante (...) segue a pagina 7 IL BESTIARIO Pure i fascisti erano meglio di questi nostri politicanti Disastro banche venete: tassa di 12 miliardi Lo chiamano salvataggio. Ma il decreto su PopVicenza e Veneto Banca lo pagheremo noi. E caro di GIANLUCA BALDINI In queste ore il governo sta tentando di ar- ginare il disa- stro delle ban- che venete. Eu- ropa permettendo, si va co- munque verso un conto sala- tissimo per tutti i correntisti, e probabilmente per tutti i contribuenti. Le stime sono concordi nel calcolare alme- no 12 miliardi per sistemare la cosiddetta «bad bank». a pagina 3 La Rai silura Giletti e beatifica Fabio Fazio (31.111 italiani per pagarlo) MAURIZIO BELPIETRO a pagina 13

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Page 1: L aVer it¿ · 2017-07-02 · LETTERA A UN ASPIRANTE ASTENSIONISTA UN VOTO PER FERMARE L 3A M M U C C H I ATA Neldisinteressegenerale,oggi4milionidiitalianivanno aiballottaggi. Renzi

LaVer itàAnno II - Numero 149 www.laverita.info - Euro 1O Quid est veritas? O

QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 25 giugno 2017

y(7HI1B4*

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!.!?!,

L’ASSESSORE VENETO PAN IRRISO PER LA SUA FEDE

Il politico che prega perché cada la pioggiaPartecipa alle rogazioni nella basilica del Santo a Padova: i seguaci di Tosi lo attaccanodi STEFANO LORENZETTO

n Se piove, il go-verno è ladro. Mase non piove?Già, che cosapossono fare gliuomini se non

piove? A chi dare la colpa? E,soprattutto, come ottenere ilritorno delle precipitazioniabbondanti? Di questi tempi,non resta manco la consola-zione del governo onesto, a noimortali, se le nuvole decidono

di chiudere i rubinetti. Capitacosì che la perdurante siccitàinduca anche loro, i politici, aporsi il problema.

Forte solo di un’antica sag-gezza contadina, che probabil-mente poté suggere dalla tettamaterna, ecco che l’a s s e s s o reall’Agricoltura della RegioneVeneto, Giuseppe Pan, ha pen-sato bene di partecipare, lune-dì scorso, alla celebrazionedelle rogazioni nella basilicadel Santo, a Padova. Apriti cie-lo, è il caso di dirlo. I consiglieri

regionali Giovanna Negro eMaurizio Conte, fedelissimi diFlavio Tosi, sindaco uscente diVerona, hanno tosto presenta-to sull’argomento nienteme-no che un’interrogazione allagiunta regionale. «L’a s s e s s o rePan pensa di risolvere i pro-blemi legati all’agricoltura an-dando in pellegrinaggio daSa nt’Antonio a Padova?», sichiedono. Dopodiché infor-mano che «l’agricoltura vene-ta sta vivendo una fase climati-ca molto pesante, a seguito

delle scarse piogge», che «imaggiori fiumi veneti sono insecca», che «il Po è al di sottodella media stagionale di 3 me-tri e le previsioni meteo nonprevedono precipitazioni si-gnificative, bensì un aumentodelle temperature con ulterio-re aggravio del coefficiente dievaporazione delle colture»,tutte notizie che non dovreb-bero essere ignote né ai lettoridei giornali né a Pan, visto cheè laureato in agraria (...)

segue a pagina 17

Domani «La Verità» in edizione straordinaria per le elezioni comunaliLETTERA A UN ASPIRANTE ASTENSIONISTA

UN VOTO PER FERMARE L’A M M U C C H I ATANel disinteresse generale, oggi 4 milioni di italiani vanno ai ballottaggi. Renzi guida la schiera di chi vuole convincerciche le urne non servono. Ma scegliere bene i sindaci è l’unico modo per impedire al centrodestra di morire di inciucio

LA LORENZIN LO SA?

GLI OSPEDALIVENGONOMOLTO PRIMADEI VACCINIdi MAURIZIO BELPIETRO

n Come quegliitaliani che perpoter parlare li-b e ra m e nt e d iimmigrati senzaurtare i guardia-

ni del politicamente correttopremettono di non essererazzisti, anche io voglio pre-mettere di non essere controi vaccini. Sono vaccinato e hovaccinato le mie figlie, le qua-li, pur prossime alla maggio-re età, continuano a sotto-porsi alla profilassi.

Ciò detto e sgomberato ilcampo ai sospetti, veniamoal sodo. Ossia a un bambinodi 7 anni che è morto in ospe-dale per le complicanze delvirus del morbillo. Carlo,questo era il suo nome, è de-ceduto mentre era ricovera-to per curare una leucemialinfoblastica. Subito in tantisi sono scatenati, usando lasua storia per una battagliapolitica. Attorno al corpo diun bambino morto e a una fa-miglia segnata dal dolore si èdunque allestito il solito tea-trino, con dichiarazioni usa-te per colpire la parte avver-saria: in questo caso i grillini,ritenuti a torto a ragione vici-ni al popolo «No vax», ossia aquegli italiani che nutronosospetti nei confronti dellaterapia vaccinica. Per alzareil livello della polemica si èfatto credere a tutti che il pic-colo fosse stato infettato daifratellini, i quali non essendovaccinati perché i genitorisarebbero scettici (...)

segue a pagina 5

di MARIO GIORDANO

n Caro elettore aspiran-te astensionista, oggi -secondo turno delle am-ministrative - puoi esse-re legittimamente tenta-to dallo stare a casa: facaldo e tutti, a comincia-

re da Matteo Renzi, vo-gliono farti credere chevotare non serve. Ma nonè così: anzi, le urne sonol’unico segnale vero perstoppare lo ius soli e latentazione dell’in c i uc ioper il centrodestra.

a pagina 9

Lara, 26 anni,italianaDiventa islamistaper andarein Siria con l’Isis

LA JIHADISTA

GIANCARLO PALOMBIa pagina 4

Il clan massonedi Banca Etruriatentò di comprarela Sampdoriadel Viperetta

TRAME OSCURE

GIACOMO AMADORIa pagina 11

di GIAMPAOLO PANSA

n Qualcuno dovrebbe trovare il co-raggio di dirlo. Adesso ci provo io chenon sono nessuno e scrivo Il Bestiariocome mi pare e piace. I fascisti deltempo che fu, quelli agli ordini di unsignore che si chiamava Benito Mus-

solini, erano migliori di tanti nostri politici di oggi.Avevano il vizio di dichiarare spesso una guerra,quasi sempre sbagliata e difficile da vincere. Maalmeno anche loro gettavano la vita al fronte, insie-me a migliaia di altri italiani. Quante (...)

segue a pagina 7

IL BESTIARIO

Pure i fascisti erano megliodi questi nostri politicanti

Disastro banche venete: tassa di 12 miliardiLo chiamano salvataggio. Ma il decreto su PopVicenza e Veneto Banca lo pagheremo noi. E caro

di GIANLUCA BALDINI

n In queste oreil governo statentando di ar-ginare il disa-stro delle ban-che venete. Eu-

ropa permettendo, si va co-munque verso un conto sala-tissimo per tutti i correntisti,e probabilmente per tutti icontribuenti. Le stime sonoconcordi nel calcolare alme-no 12 miliardi per sistemarela cosiddetta «bad bank».

a pagina 3

La Rai silura Gilettie beatifica Fabio Fazio

(31.111 italianiper pagarlo)

MAURIZIO BELPIETROa pagina 13

Page 2: L aVer it¿ · 2017-07-02 · LETTERA A UN ASPIRANTE ASTENSIONISTA UN VOTO PER FERMARE L 3A M M U C C H I ATA Neldisinteressegenerale,oggi4milionidiitalianivanno aiballottaggi. Renzi

LaVer ità 17DOMENICA25 GIUGNO 2017

ZPOLEMICHE DI STAGIONESegue dalla prima pagina

di STEFANO LORENZETTO

(...) e scienze forestali e inse-gnava ecologia applicata. Iconsiglieri tosiani hanno la ri-cetta pronta da dettare all’as -sessore all’Agricoltura: «Do-vrebbe coordinare gli enti de-putati alla gestione della risor-sa idrica e la Regione dovrebbeattivare e finanziare interven-ti strutturali su invasi, bacini ecorsi d’acqua. Assistiamo in-vece all’inerzia di Pan, il quale,anziché gestire l’e m e rge n zasiccità e gli interventi struttu-rali, si reca in pellegrinaggioda Sant’Antonio; un fatto posi-tivo per la redenzione dell’ani -ma e dello spirito, ma che è pu-ramente soggettivo».

Già prendersela con un col-lega che di cognome fa Pan, co-me il dio greco dei boschi e deipascoli, ha qualcosa di dadai-sta, un po’ come la contempo-ranea ingiunzione, da partedei seguaci di Tosi, ad «attivareuna cabina di regia regionale».Direi che manca solo l’apertu -ra di un tavolo e poi siamo a po-s to.

Ma qui si vorrebbe solo por-re l’accento sulla pretesa «re-denzione dell’anima e dellospirito», tirata in ballo dai pre-detti consiglieri. Ciò farebbesupporre che l’assessore Pansia un peccatore incallito biso-gnoso di riscatto, il che magariè vero. Tuttavia l’e s p o n e ntedella giunta guidata dal gover-natore Luca Zaia partecipa daalmeno dieci anni, nella basili-ca dove sono custodite le spo-glie mortali di Sant’Antonio, alrito propiziatorio con il qualecelebrante e fedeli invocano lagrazia del Padreterno sull’irri -gazione, sulle semine e sullemessi. Raggiunge la tomba delSanto a piedi, partendo dal suopaese, Cittadella: 30 chilome-tr i .

Si può perciò ipotizzare chestavolta la sua presenza nonsia passata inosservata soloperché Pan milita nella LegaNord, il partito che ha cacciatoTosi, e oggi si vota per i ballot-taggi sia a Verona (la città doveil sindaco uscente ha candida-to la sua fidanzata) sia a Pado-va? Come diceva Pio XI, a pen-sar male del prossimo si fapeccato ma ci s’i n d ov i n a .

Resta comunque intattol’interrogativo iniziale: se lapioggia non scende dal cielo,che cosa possono farci i variPan, Zaia, Negro eConte? Hai voglia a«finanziare inter-venti strutturali suinvasi, bacini e cor-si d’acqua»: i soldinon bastano a riem-pirli. Poi ci vuolepur sempre qualco-sa che non puoicomprare e chescende dall’alto, odall’Alto, sceglietevoi la minuscola o lamaiuscola.

Oltre ad ammi-nistrare, Pan nonrinuncia a pregare,né disdegna di far-lo in pubblico, den-tro una chiesa. Benedetto uo-mo! Dev’essere proprio rinci-trullito. In qualunque Paesedel Nord Europa gli avrebberogià revocato la delega. Che di-co, l’avrebbero processato perabuso della credulità popola-re.

Me la ricordo bene l’ultimasiccità simile a questa. Era il2003. Beppino arrivava nelcampo davanti alle finestredella mia camera all’una emezzo di notte, con la botteper l’irrigazione trainata daltrattore. Avanti e indietro nel

vigneto ad annaffiare fino allevar del sole. Gli bastava la lu-ce della luna per orientarsi. Miteneva sveglio, ma lo perdona-vo. Di giorno non poteva farlo:le viti non ne avrebbero ricava-to alcun giovamento. Gli chiesise gli fosse mai capitata unacosa simile, cioè di dover lavo-rare di notte e dormire di gior-no. «In 55 anni che sto nei cam-pi, mai», rispose. Ma la storiatende a ripetersi.

A quell’epoca il vescovo diVerona era un frate cappucci-no, Flavio Roberto Carraro.Un seguace del Poverello di As-sisi in anticipo su papa Fran-

c e s c o, il quale ha rinunciato al-le scarpe rosse pontificali maalmeno si tiene quelle nere or-topediche. Carraro no, piedinudi e sandali. A differenzadei consiglieri tosiani, il pre-sule con il saio raccomandavadi pregare tanto perché«sor’acqua, la quale è multoutile et humile et pretiosa etcasta», cadesse dal cielo. «Pur-troppo siamo abituati a crede-re solo nella tecnologia, che inquesto caso, però, serve a po-co», ammoniva. «Non è ancorastato inventato un pulsante in

grado di far piovere. E quindinon resta che rivolgersi più inAlto». Con la maiuscola.

Nei periodi siccitosi comequesto, i suoi predecessori or-dinavano l’ostensione dellaSacra spina. Ignoro se accadaancora. La prima volta che lavidi in cattedrale, nel luglio di34 anni fa, ero un giovane cro-nista. Si tratta di una specie discimitarra con cui nel IV seco-lo furono decapitati, durantela persecuzione dell’impera -tore M a s s i m i a n o, i santi Fer -mo e Ru s tic o. In realtà è la liscadi un grande cetaceo, ricoper-ta di ferro e con l’i m pug n atu rad’argento. La teca in cui è rac-chiusa veniva tolta da sottol’altare della Madonna del Po-polo, dov’è custodita, e postasu l l ’altare di San Michele, condue ceri ai lati, accesi giorno enotte. Solo i fedeli più anzianicapivano il significato di quelculto antico e si fermavano da-vanti alla Sacra spina a prega-re, affinché cessasse la canico-la e giungesse la pioggia risto-ratrice su uomini, campi e ani-mali.Avveniva così dai tempidi Sa nt’A n n o n e, vescovo dal750 al 772, che durante unaspaventosa siccità ebbe in so-gno da Dio l’ordine di ritrovarele spoglie mortali dei due mar-tiri, nativi di Bergamo, segna-late ora in Africa, ora in Orien-te, ora in Istria. Fino a che lasorella di Annone, Maria, riu-scì a recuperarle a Trieste, in-sieme con la Sacra spina, pa-gando un forte riscatto per laloro restituzione. Appena lereliquie giunsero in città, cad-de la pioggia, tanto che all’in -trepida scopritrice fu dedica-ta una chiesa con il titolo diMaria Consolatrice, oggi luogodi culto della comunità evan-gelica valdese.

Vi sono ovviamente stradeassai più laiche, da percorre-

re, quando Giove Pluvio è in ri-tardo cronico sugli appunta-menti con l’umanità. Una de-cina d’anni fa mi capitò d’in -tervistare un serio studiosoresidente nel Vercellese, Ro -berto Maglione, il quale giura-va d’essere capace di far piove-re a comando. Laureato in in-gegneria mineraria al Politec-nico di Torino, aveva lavoratoper l’Eni sulle piattaforme pe-trolifere nel Mare del Nord, inNorvegia, negli Stati Uniti, inSudamerica, in Malesia e inMedio Oriente. Poi era statoassunto come responsabiledelle procedure tecniche diregistrazione all’estero deiprodotti della Sorin, società diricerche nucleari del gruppoF i at .

Maglione utilizzava unmarchingegno chiamatoc lo ud b u ste r, acchiappanuvo-le. La Libera università deglistudi di scienze umane e tec-nologiche di Lugano l’ave vapreso in parola, chiamandoloa costituire un gruppo di ri-cerca, «ma poi si sono fermati,avevano paura di andare trop-po avanti», specificò. Secondol’ingegnere piemontese, tuttosi basa sull’orgone (da orga-smo e ormone), termine psi-coanalitico usato da W i l h el mR eich (1897-1957), l’i nve nto redel c lo ud b u ste r, per indicarel’energia cosmica presente innatura e che l’essere umanoassorbirebbe e scaricherebbein ogni sua attività, special-mente in quella sessuale.

Con un investimento di2.000 euro, Maglione si erafatto costruire da un falegna-me di Cervia l’Orac, acroni-mo di orgone accumulator,accumulatore orgonico, unaspecie di cubicolo per la sau-na - di legno fuori, di metallodentro - nel quale la personastaziona seduta per una

quindicina di minuti.Sulle applicazioni dell’or -

gone in meteorologia, Maglio-ne fu piuttosto evasivo: «L’ar -gomento è delicatissimo. Leinon ha idea dei disastri clima-tici che potrebbero essere in-nescati dall’uso dissennato diun c lo ud b u ste r. Il più potenteè in grado d’influenzare i siste-mi nuvolosi lungo un fronte di700-800 chilometri». E mi rac-contò che Bernd Senf, docentealla Berlin school of econo-mics, era riuscito a far pioverein pieno Sahara, avviando nel2004 con l’ingegner M ad j idA b d el l a z i z coltivazioni di me-

le, arance e fichi a El Haouita,nel deserto dell’A l ge r i a .

Tra l’orgone e le rogazioni,l’assessore veneto Pan ha scel-to le seconde. Un uomo fuoridal tempo. Forse confida an-cora nell’acqua manzonianache lava via la peste nei Pro -messi Sposi. O forse si sente vi-cino agli indiani d’A m e r ic ache praticano la danza dellapioggia. Io lo capisco. Ci vuoleardimento per esporsi alle fa-cili ironie degli avversari che tiaccusano di confondere la po-litica con la redenzione del-

l’anima. Bei tempi quando i to-siani, guidati dal più tosiano ditutti, cioè il sindaco Tosi, scor-tato dalla compagna Patr i z i aB i s i n el l a , assistevano entusia-sti alla benedizione dei mezziagricoli schierati dalla Coldi-retti nella Giornata del ringra-ziamento. Chissà qual è la dif-ferenza fra l’invocare (dentrola basilica di Sant’Antonio aPadova) la pioggia sui raccoltie l’esorcizzare con un segno dicroce (fuori dalla basilica diSan Zeno a Verona) il pericoloche un trattore possa rove-sciarsi sul suo padrone lungoun pendio.

Ai più sembrerà un sempli-ciotto, questo assessore Pan,che nel suo sito non si vergo-gna di mettere al secondo po-sto il link Le rogazioni: cosa so-no nella storia dell’ag ric o ltu ra .Ci clicchi sopra e vieni riman-dato a un oleificio della miavallata, il cui titolare, M a r ioSalvag no, perse la vita nelcampo mentre accudiva i suoiadorati ulivi, quasi che agri-coltura e sacrificio fossero in-scindibili in eterno. E lì scopritante piccole, grandi storieche dicono di noi, della civiltàcontadina e della vita più ditante sciocche polemiche de-stinate a evaporare sulla cartadi giornale.

Scopri, per esempio, che lerogazioni sono cominciatecon l’avvento del cristianesi-mo. Scopri che esistono le ro-gazioni maggiori e quelle mi-nori: le prime si tengono il 25aprile, le seconde nei tre gior-ni che anticipano la festadell’Ascensione. Scopri chemalgrado il progressivo affie-volirsi di una devozione che fi-no a pochi decenni fa era ri-spettata da ogni contadino,l’usanza sta pian piano tor-nando in auge, grazie alla ri-scoperta delle tradizioni lega-te al mondo agricolo. Scopriche fu papa Liberio a cristia-nizzare, nel IV secolo, i ritualipagani dedicati nell’a nt ic h i tàalla dea Cerere.

Scopri che Enzo Gambin,presidente dell’A s s o c i a z io n edei produttori di olio d’o l iva ,raccomanda di scorticare epreparare i rami d’ulivo al finedi farne delle croci da sistema-re nei campi. Scopri che Paol aB a l l a rd i n , impiegata presso laColdiretti di Vicenza, ha postol’accento sul valore simbolicodella processione e della rela-tiva supplica. Scopri che adAsiago ogni anno, 40 giorni

dopo la Pasqua, sirivive la GrandeRogazione, orga-nizzata il sabatoche precede l’A-scensione, con loscambio di uovacolorate fra ragaz-ze e ragazzi inna-morati. Scopri cheil percorso dellaprocessione si sno-da per ben 30 chi-lometri. Scopriche la Grande Ro-gazione di Asiagosi svolge con inizioalle 6 del mattinosul sagrato del duo-mo e termina sol-

tanto al tramonto. Scopri chein testa non manca mai lostendardo rosso recante unacroce bianca, che nessuno osasuperare, mentre a chiuderela processione c’è un sacerdo-te che indossa la stola di coloreviola in segno di penitenza.

Rogazione viene dal latinoro g a re, chiedere. Magari nonfarà piovere. Ma la fiduciosaumiltà di chi ancora sa a qualeporta bussare riconcilia con ilbuonsenso più di una stolidainterpellanza regionale.

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“Il vescovo cappuccino diceva:«Non hanno ancora inventatoil pulsante per far caderela pioggia». Vidi esporrela Sacra spina con cui furonodecapitati Fermo e Rustico

”“Ho conosciuto un ingegnereche sa irrigare a comandopersino il Sahara. Perògli olivicoltori delle mie partipreferiscono intrecciare crocinei campi. E se sali ad Asiago...

RITO ANTICO La Grande Rogazione che da secoli si celebra sull’Altopiano di Asiago, in occasione dell’Ascensione. Un percorso lungo 30 chilometri

Non piove, governo ladroCi salveranno le rogazioni?L’assessore regionale Pan a piedi da casa sua alla basilica del Santo, 30 chilometriDue consiglieri lo dileggiano e chiedono «una cabina di regia»: il Veneto è al sicuro