istituto superiore “nicolò machiavelli” – piazza ... · e viaggiando mi ritorna in mente...

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Cooperativa Parsec, Cooperativa Eureka I Provincia di Roma Narrazioni di narrazioni Laboratorio di scrittura autobiografica Istituto Superiore “Nicolò Machiavelli” – Piazza Indipendenza Anno Scolastico 2011/2012

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Cooperativa Parsec, Cooperativa Eureka I

Provincia di Roma

Narrazioni di narrazioni Laboratorio di scrittura autobiografica

Istituto Superiore “Nicolò Machiavelli” – Piazza Indipendenza

Anno Scolastico 2011/2012

La memoria ci insegna a diventare custodi della memoria

Duccio Demetrio

Saramago

Un uomo andò a bussare alla porta del re e gli disse Datemi una barca. E voi, a che scopo volete una barca, si può sapere, fu quello che il re effettivamente gli domandò. Per andare alla ricerca dell’isola sconosciuta, rispose l’uomo. Sciocchezze, isole sconosciute non ce ne sono più: sono tutte sulle carte. Sulle carte ci sono solo le isole conosciute. E qual è quest’isola sconosciuta di cui volete andare in cerca? Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta, rispose l’uomo .

Josè Saramago Il racconto dell’isola sconosciuta

Anche noi abbiamo preso una barca e ci siamo messe in viaggio alla ricerca di un’isola sconosciuta.

La nostra isola è stata la nostra vita e la barca è stata la memoria di ciò che siamo state, ma anche la voglia di raccontare chi siamo e chi saremo

La prospettiva di me …

Alessandra

Eleonora

Emanuela

Ilaria B.

Ilaria G.

Michela

Michelle

Sara

Serena

Tania

Il nostro

Ognuno ha il proprio ed ogni nome porta in sé una bellissima storia.

Ripescando nei racconti dei nostri cari, ci siamo immerse nelle nostre origini ed in quelle del nostro nome: chi l’ha scelto, cosa significa, perché è stato scelto, cosa rappresenta.

E’ proprio vero che il nome è simbolo di identità ?

Siamo partite … dall’inizio

Il viaggio nei ricordi è continuato …

Qual è stato il nostro primo

Qual è stato il nostro primo giocattolo, o quello di cui conserviamo ancora memoria? Chi ce lo ha regalato, in che occasione, cosa rappresenta, lo conserviamo ancora?

Lo conserviamo ancora … ed anche gelosamente

In alcuni casi il giocattolo non c’è più …

… ma basta il ricordo vivo delle emozioni che ci regalava

a farlo materializzare … come d’incanto

Ora siamo pronte … ad aprire lo scrigno del passato, a lasciar affiorare i ricordi e a ripercorrere momenti magici, a rivedere davanti agli occhi – per una volta ancora – le persone che ci hanno accompagnato nel nostro cammino, anche quelle che non ci sono più. E siamo pronte ad affidare ad un foglio bianco i nostri pensieri, a scoprire e raccontare chi siamo state …

Scrivere di sé è bello … scrivere per se stessi prima ancora che per altri …

Scrivere di quando si era bambine è come tornare ad esserlo, anche se solo per un attimo.

A volte può essere difficile … o meglio bisogna concentrarsi per aprire i cassetti dei ricordi. Ma poi tutto scorre e sembra quasi che sia la penna a scrivere da sola …

E’ come quando si fa un tuffo: si guarda in giù, ci si chiede se è veramente il caso e poi ci si butta, felici di averlo fatto.

Questo è scrivere: un tuffo … nel passato.

I ricordi sono vivi, le persone sono davanti a noi, le emozioni sono proprio le stesse di quei momenti e, forse, i dolori e le paure di allora fanno meno paura … forse …

Spesso si ricordano i nonni che ci hanno amato e, a volte, ci hanno lasciato, si ricordano persone speciali da cui sentiamo di aver imparato tanto, si ricorda il suono di un pianoforte, la farina delle ciambelle, il decollo di un aereo, un grande fiume.

E si ricordano gli strappi e le ferite, tanto che a volte – a pensarci – fanno ancora male …

Riaffiorano in me i dolci ricordi, tanto dolci che più dolci non si può.

Ricordo ancora i miei panini di fette biscottate e biscotti, e i giornali di mio nonno tutti rotti; lo zainetto con la scimmietta e sporca di sugo la mia maglietta; le giornate di sole al parco con i miei cugini e gli scherzetti che facevo agli altri bambini; il mio storico ciuffetto in testa e il mio sorriso come se ogni giorno fosse festa.

Poi, piano piano, mi sforzo alla ricerca di ricordi ancor più remoti e viaggiando mi ritorna in mente quel posto cosi lontano e così differente.

Lì, io sono nata e nonostante non ci sia cresciuta, ci sono molto legata. Lì, rivedo il sole, il cielo, l’odore e il calore, il calore di una famiglia del quale affetto di rivedere ho voglia. Ho voglia di rivivere ancora quei momenti che, con la persona più importante, ho in mente i più vividi frammenti.

Ha la barba, i capelli lunghi, quel suo viso sorridente e il suo sguardo rassicurante.

Lui pronto a braccia aperte, lui sempre a rimboccarmi le coperte tra le mani la farina per prepararmi le ciambelle come quando ero piccina con Bob Marley nello stereo e pronti sempre a prendere un aereo.

Lui, al quale da bambina sempre ero vicina; io al suo fianco ogni secondo, io che sulle sue spalle mi sentivo la regina del mondo.

Era da tanto che non aprivo questa profonda scatola, da tempo chiusa, che ho sempre immaginato contenesse una favola. Sì, una favola non ancora terminata che racconta la storia di una principessa che, pian piano crescendo il continuo della fiaba sta scrivendo.

Anna

Un episodio che mi piacerebbe raccontare riguarda mia nonna, la persona più importante della mia vita dopo i miei genitori. Quando ero piccola e mia madre e mio padre dovevano lavorare, la mattina presto mi portavano sempre da mia nonna. Trascorrevo la maggior parte della giornata con lei; con le costruzioni realizzavamo un enorme castello ed io fingevo di essere una bellissima principessa, rinchiusa da una strega cattiva, pettinavamo le bambole e poi guardavamo insieme i cartoni animati. Una sera i miei genitori mi lasciarono dormire da lei, ma io non mi sarei mai addormentata senza il bacio di mia madre. Allora mia nonna mi prese in braccio, mi portò sul letto ed iniziò a raccontarmi una fiaba facendomi immaginare che, solo per quella sera, lei sarebbe stata la mia mamma. Così, sentendomi protetta tra le sue braccia, mi addormentai. Un giorno, spero il più tardi possibile, quando mia nonna non ci sarà più ed io sarò triste, ripenserò a quell’episodio e così sul mio viso apparirà un sorriso. Tengo molto a lei: mi ha cresciuta, mi ha insegnato tante cose, mi ha protetta e quindi, se sono così, è anche merito suo.

Alessandra

Uno degli episodi più belli che ricordo della mia infanzia è il mio primo viaggio all’estero. Dovevamo andare in America per il matrimonio di mio zio. Io avevo 6 anni, pensavo che l’America fosse un Paese vicino all’Italia, raggiungibile anche in macchina, ma presto capii che non era così. Mi ricordo che tenevo la mano di mia mamma per salire sulla scaletta dell’aereo. Non avevo mai visto da vicino un aereo: era grandissimo pieno di gente. … Abbiamo atterrato all’aeroporto di New York, era grandissimo, pieno di gente che parlava tutte le lingua tranne l’italiano. Da New York arrivammo a Boston erano circa le 7 del mattino, faceva molto freddo e c’era tantissima neve: era il 25 dicembre e tutta la città era addobbata con alberi e luci di Natale. Il 31 dicembre, il grande giorno del matrimonio arrivò e il pomeriggio iniziarono i preparativi. Dopo la cerimonia siamo andati in un ristorante, era una sala enorme con un gruppo che suonava musica jazz, erano vestiti con le giacche argentate proprio come nei film americani. Tutti in pista a ballare e festeggiare il nuovo anno, tranne me che ho dormito su due sedie del ristorante perché ero troppo stanca e avevo sonno. Dopo due giorni siamo ritornati in Italia, felicissimi di aver trascorso un bellissimo Natale. Questo è un episodio della mia infanzia che racconto sempre perché è stato un momento bellissimo ed importante della mia vita, e spesso lo ricordo rivedendo foto e video.

Tutto cambia …

Tante cose sono successe nell’infanzia di ognuna di noi, ma nella mia le cose non avevano un verso …

Ricordo quel giorno che tutto iniziò a cambiare!

Era una tranquilla giornata nella piccola città di Uagua, c’era il sole che splendeva alto nel cielo, ricordo ancora mio nonno seduto sotto il mango ed io che corro nel giardino, quando all’improvviso vedo mia mamma che prende le mie cose e le mette nella sua valigia. <<Ma cosa succede?>> chiedo a mio nonno, lui mi guarda e non risponde, ma il suo sguardo è molto triste, nonna piange, chissà com’è ... Tutto tace dentro casa, mamma arriva, mi guarda e mi dice: <<ho una bella notizia, vieni a vivere in Italia con me>>. Io urlo e dico NO, il mio piccolo mondo inizia a crollare, mi sento in trappola, sono l’ultima a saperlo, tutt’intorno mi mentono. Non c’è nulla che possa fare, quindi piango e scappo …

Da quel giorno tutto cambiò, nella mia vita c’è il cambiamento continuo, da quel giorno io capii che non c’è nulla come nei film.

Genesis

Se ripenso alla mia infanzia sono tanti i ricordi che mi tornano alla mente. Tutti ricordi bellissimi che, in un modo o in un altro, hanno segnato la mia vita. Mi ricordo ancora di tutti i miei giochi, di tutti i miei peluches, ma soprattutto mi ricordo ancora di tutti i momenti passati con le persone care, con i familiari e con i parenti. Perché quando sei piccola l’unica cosa che ti rende felice è giocare e non fermarti più, è il colore e l’amore della tua famiglia. La mia infanzia è stata segnata in particolare da una persona che ora non c’è più: mio nonno al quale ero molto legata. Di lui non ricordo molte cose perché è scomparso due anni dopo la mia nascita, ma in questi due anni è riuscito comunque a trasmettermi tutto l’amore che un nonno può dare ad un nipote. Mi ricordo quando ogni domenica veniva a casa per portare i cornetti caldi ai miei, poi mi rendeva, mi metteva nel passeggino e mi portava a are lunghe passeggiate al parco. Mi raccontava sempre delle favole, poi mi abbracciava forte e mi dava un bacio. A volte si fermava al bar e mi comprava le caramelle che io chiamavo “melle” e poi mi apriva la mano e mi regalava dei soldi. E ogni domenica che tornava io gli chiedevo “Nonno mi dai i dindi?” Lui mi guardava, mi sorrideva e poi iniziava a farmi il solletico. Questo è il ricordo più bello della mia infanzia e soprattutto di mio nonno, perché ancora oggi a volte ci ripenso e mi ritornano in mente quei momenti vissuti con lui. Mi piace ogni tanto fare un tuffo nel passato, quel passato in cui ero una piccola bambina senza pensieri che viveva la propria vita senza preoccupazioni e che pesava solo a divertirsi, quel passato che purtroppo non tornerà più.

Arianna

Circa cinque o sei anni fa sono andata con mia zia Simonetta da una sua amica di nome Anna. Ricordo che questa giovane donna fu molto felice di vedere mia zia e ci accolse subito nella sua casa. Quel momento della mia vita rimase impresso, come fosse una foto, nella mia mente perché fu proprio allora che mi accorsi di aver conosciuto una donna fantastica, non so di cosa si trattava, ma c’era qualcosa di magico in lei. … Fino ad ora ho parlato al passato non solo perché si tratta di un ricordo che appartiene al mio passato, alla mia infanzia, ma perché poco dopo questa meravigliosa persona è morta, così in modo improvviso e solo dopo la sua morte ho capito che Anna era malata di cancro. L’esperienza di cui ho appena parlato è un ricordo molto triste e drammatico, ma fa parte di me, è impresso nella mia mente e lo ricorderò sempre. Quando sono venuta a sapere della sua morte sono rimasta sconvolta. Mi è dispiaciuto moltissimo, era diventata una seconda zia per me ed inoltre l’ammiravo moltissimo. Ora, infatti, cerco di imitarla, di essere come lei, piena di gioia ed energia e spero di poter essere sempre in grado di superare ogni difficoltà, ogni problema proprio con la sua stessa forza e con la stessa voglia di vivere. Molte volte, quando mi sento triste e credo che tutto il mondo sia contro di me, penso a lei ed è proprio in quel momento che prendo la forza necessaria per affrontare qualsiasi cosa. Anche quando prego, un pensiero o comunque una preghiera va a lei, alla sua caparbietà e alla sua testardaggine e spero che lei mi ascolti da lassù. Eleonora

Ero a scuola a sentire la noiosa spiegazione della professoressa, ma all’improvviso ho sentito il clacson della macchina. Era lui! Era arrivato per prendermi ed accompagnarmi a scuola di musica, aspettavo con ansia questo momento. Prima di entrare a scuola siamo andati nel solito ristorante a mangiare quella buonissima porzione di ravioli, simili molto a quelli che fa la nonna, un giretto in centro e poi dovevo entrare per fare lezione. Era così almeno tre giorni a settimana, i giorni più belli e divertenti che passavo con mio padre da quando non vivevamo più insieme. Ancor oggi ricordo le note del pianoforte delle canzoncine allegre o i duetti che mi insegnava o che inventavamo noi. Mi ricordo i momenti passati con il mio papà e mio fratello maggiore, quando giocavamo o quando volevamo cucinare una cenetta deliziosa, che deliziosa non era, e alla fine andavamo sempre a mangiare da nonna. Non ricordo i momenti vissuti insieme alla mamma perché avevano divorziato quando ero molto piccola e non capivo il perché, ma ero convinta che tornavano insieme molto presto. Quando mamma tornava dall’Italia vedevo negli occhi di mio padre l’amore e la voglia di tornare con lei, ma mamma ormai aveva progettato la sua vita da sola, non voleva più tornare indietro. Ha deciso di portaci in Italia con lei, avere una nuova vita. Ero contenta perché non capivo, ero una bambina, ma ora vorrei tornare indietro e passare più tempo con mio padre, tempo che non posso più recuperare.

Tania

E’ bello sai, vedere come dietro un click di una macchina fotografica o dietro un semplicissimo gioco possa esserci una parte della mia vita. Oggi mi è servito fare un tuffo nel passato, ho rivissuto molte emozioni e sensazioni che da tempo non provavo. Ogni singola foto ha riportato alla luce momenti che non ricordavo. Unendole, fotografia dopo fotografia, ho ricostruito la mia vita e sai quale è stata la prima parola che mi è venuta in mente? E’ stata “grazie”: grazie ai miei genitori che mi hanno messo al mondo e mi sono accanto giorno dopo giorno, nei momenti belli ed in quelli brutti, grazie a mio fratello, la mia spalla e il mio migliore amico e grazie ai miei amici che mi hanno fatto vivere mille emozioni e continuano a farlo. ... Ormai dopo 18 anni credo proprio che tu mi conosca perfettamente, riesci sempre a capire quando solo in difficoltà e quando ho bisogno che qualcuno mi stia accanto. Mi sei sempre stata vicina e continui a farlo giorno dopo giorno, prendendoti cura di me. Ogni tuo piccolo gesto dimostra quando tu mi voglia bene. Tutti i giorni mi prepari il pranzo e vuoi che tutto sia perfetto perché non accetteresti il fatto che qualcosa vada storto, lo so! Metti sempre davanti a tutto e tutti i tuoi nipoti e sei sempre lì, pronta a difenderli quando sono in difficoltà. Ti scrivo questa lettera perché so che leggendola piangerai, ma quelle lacrime saranno lacrime di gioia perché tra le righe di questa, scorgerai tutte le mie emozioni, tutte quelle che sto vivendo, queste bellissime e coinvolgenti emozioni che sono le sono le parole di una bellissima favola: la mia vita! Ti voglio bene nonna.

Serena

Un episodio della mia infanzia che ricordo molto bene è l’intervento subito all’età di cinque anni ad un occhio a causa di un distacco di retina. Ricordo che ero stata ricoverata un sabato mattina e “costretta” a non mangiare e bere in quanto avrei dovuto subire l’intervento da lì a poco tempo. In realtà sono stata portata in sala operatoria la sera. Anche quel momento è ancora molto vivo nella mia mente: infatti ricordo che l’oculista che mi aveva in cura (e che tutt’ora mi visita abitualmente) mi teneva la mano e mi faceva coraggio poiché ero terrorizzata. Poi mi sono addormentata sotto l’effetto dell’anestesia e ovviamente cosa abbiano fatto al mio occhio non lo so! Però so di essermi svegliata dopo un po’ di tempo quando l’intervento era ormai terminato. Nella mia stanza c’erano tutti i miei familiari che non vedevano l’ora di riabbracciarmi. Ancora ricordo il dolore che ho provato nel cercare di riaprire l’occhio: sentivo come se i punti nell’occhio mi stessero tirando e mi impedissero di aprirlo del tutto. Per fortuna l’amore della mia famiglia e il coraggio che c’era in me, quella piccola bimba un po’ sfortunata, mi hanno aiutata a farmi forza e a riuscire ad aprire il povero occhietto. Questo episodio è molto importante per me perché spesso penso a quanto io abbia sofferto e ancora oggi soffra per problemi di vista; ma allo stesso tempo mi fa riflettere su quanto sia stata fortunata ad incontrare una dottoressa ed un primario eccezionali sia dal punto di vista professionale che da quello personale. Io devo ringraziarli ogni giorno per quello che hanno fatto per me perché sono state davvero delle persone fantastiche!

Martina

<<Ciao zia, ma quel pancione?>> <<Beh>> disse mia madre sorridendogli <<c’è un bambino>>. Gli occhi di mio cugino si illuminarono e le rispose <<Se è un maschio si chiamerà Michael, ma se è una femmina Michelle>>. Ecco, probabilmente la mia storia iniziò da qual momento, dal preciso istante in cui mio cugino scelse il mio nome. Sono nata a Roma il 30 dicembre del 1994 da una madre di origine congolese e da un padre che in qualche modo non si sentì pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Ad ogni modo potei trascorrere gran parte della mia infanzia a casa di mia zia Suzanne, la sorella maggiore di mia madre, con mio cugino o fratello Frederic e con la mia coraggiosa mamma. Mi iscrissero al nido, alla scuola materna che terminai nel 2000 in un piccolo paese delle Marche in provincia di Macerata. I momenti più belli e spensierati della mia infanzia corrispondono alla mia vita nelle Marche e a Roma, ma il più significativo risale alle mie vacanze estive a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo. Nonostante sia cresciuta in Italia, non riesco e non riuscirò mai a separarmi dal mio paese così lontano, così ricco, così problematico e bello.

Partii con mia madre nell’agosto del 2000 a soli cinque anni e mezzo per poter trascorrere due settimane lì. Chiaramente non sarei in grado di ricordarmi ogni singolo momento, ma c’è una cosa che non dimenticherò mai: il fiume Congo. Fino ad oggi non ho mai visto un fiume grande quanto il Congo, una distesa d’acqua bellissima dove ogni giorno dei pescatori si imbattono alla ricerca del pesce. Mano a mano che ci si allontana dal fiume, si raggiunge Kinshasa in cui abitano i miei zii, cugini e la nonna da cui ho preso il secondo nome. Li ho conosciuti tutti ed ho anche scoperto nuovi colori, nuove usanze ed una nuova cultura, insomma la mia madre terra. Non c’è un episodio in particolare. So che mi spaventavano le lucertole che erano “leggermente” più lunghe di quelle che si vedono nei prati d’estate. Io mi sento sia italiana sia congolese, ma ho un debole per il mio Congo, è proprio vero l’Africa ti ruba il cuore e non te lo restituisce più. Comunque sia, a distanza di dodici anni ho vissuto altri momenti tristi e belli, la mia storia grazie al cielo non è ancora finita. Avrei potuto continuare a parlare a lungo, ma ho voluto dare solo un assaggino, un frammento di me.

Michelle

C’è un passato che rivive mentre lo ricordiamo e c’è un presente.

A volte è più semplice raccontare ciò che siamo state, piuttosto che scrivere della nostra quotidianità.

Le domande sono tante

Dove voglio arrivare?

Ma abbiamo iniziato un viaggio e non vogliamo fermarci.

Vogliamo liberare le parole e lasciare che l’inchiostro scorra …………

Riguardando il mio passato e confrontandolo con il presente vedo in me la stessa persona, vedo che il mio presente non è cambiato.

Sono sempre stata indecisa e molto confusa e capisco qual è la cosa giusta da fare solo quando è troppo tardi.

Adoro divertirmi, uscire con gli amici e far divertire gli altri, perché non voglio mai pensare alle cose tristi e ai ricordi che porto sempre con me. Voglio vivere il presente e non preoccuparmi del futuro, ma solo perché lo voglio non vuol dire che mi riesce.

A parte questo, non saprei, ho un carattere testardo all’apparenza ma alla fine molto fragile.

Descrivermi è la cosa che odio di più perché a volte non so neanche io come definirmi, perché cambio a seconda delle situazioni.

Tania

Durante gli anni della mia vita, soprattutto nel periodo in cui ho capito cosa vuol dire ADOLESCENZA, ho forse – e sottolineo forse – capito chi e che cosa sono … Una ragazza piena di desideri e sogni racchiusi in un cassetto del mio armadio immaginario. Fin da piccola ho desiderato di vivere una vita come quelle delle principesse che alla fine trovano i loro principi azzurri e vivono felici e contenti con i loro bambini … Ma tutto questo è solo una storia che si racconta ai bambini. Man mano che crescevo, capivo sempre di più che questo desiderio da FAVOLA non si sarebbe realizzato come avevo sognato e, quindi, ho rivolto tutte le mie attenzioni ad altri aspetti, ad altri obiettivi: la MUSICA e la FOTOGRAFIA. Sì, queste due cose mi fanno capire chi sono … La passione per la fotografia l’ho scoperta da poco, ma ogni giorno il desiderio di diventare una fotografa cresce sempre di più. Il perché mi piace? Beh semplice: catturare un momento e racchiuderlo in una cornice. Dietro ad ogni fotografia ci sono mille significati. Può essere anche la fotografia di una formica, di un albero, del cielo, l’importante non è il COSA si fotografa, ma che COSA VUOL DIRE quella foto.

La fotografia per me non è solo una passione, è anche un modo di fuggire dalla realtà ed indossare i panni di un’altra persona che vive un altro desiderio … ma la cosa che mi piace di più è il suono che la macchinetta fa … il click rappresenta per me il momento in cui fermo il mondo per un secondo in un solo banalissimo gesto. Per quanto riguarda la musica, la MUSICA per me è la mia migliore amica, è l’unica che mi può risollevare il morale nei momenti in cui cado nella “mia stanza del buio”, l’unica che mi aiuta ad addormentarmi, l’unica che io possa ascoltare senza discutere, l’unica che mi accompagna nel tragitto tra casa e scuola. Si dice che la musica è il solo modo per evadere dalla realtà.

SONO PIENAMENTE D’ ACCORDO.

Ti aiuta a riflettere. Barbara

Siamo giunti all’ultima tappa di questo viaggio, la bussola indica che ci muoviamo verso il futuro …

Siamo nel

E’ come guardare attraverso una sfera di cristallo ed immaginarsi adulte. Chi siamo da grandi, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, viviamo la vita che sognavamo, siamo felici???

Immaginiamo di essere poco meno che quarantenni, immaginiamo di scrivere una lettera ad un amico che non vediamo da tempo e a lui raccontiamo di noi. Non è poi così difficile guardare – nella sfera di cristallo – il nostro futuro … sarà che stiamo raccontando i nostri sogni, quello che vorremmo essere e quello che vorremmo si realizzasse … Fatto sta che siamo come fiumi in piena che cercano una via e cominciamo a raccontare

Giuliaaa!!! E’ incredibile … sono 20 anni che non ci vediamo! Adesso ci sono molte cose da raccontarci, certo sarebbe meglio vedersi, ma con tutti questi chilometri di distanza sarà difficile. Eh sì, perché ora sono in affitto in un appartamento in India (ti ricordi quando ancora non era industrializzata? E pensare che adesso è il paese più ricco del mondo) … non so se ci sei mai stata, è rimasta piena di colori, di danze, di gente! Certo, ritrovandoti mi sono venute le lacrime agli occhi, chissà che starà facendo in questo momento, ho pensato. Io sto aspettando che l’acqua per la pasta bolla, intanto che i ragazzi tornino, dovrebbero arrivare a momenti. A proposito, non te l’ho detto ancora! Mi sono sposata con un biologo ricercatore marino, un appassionato delle creature degli oceani e abbiamo avuto quattro figli: Yasmine di 16 anni, Abdul di 14, Rory di 13 e Faran di 10. Te lo immagini? Io che non sono mai riuscita a sopportare i bambini, adesso me ne ritrovo quattro! Ma non per questo ho detto addio al lavoro, nossignore, sono ancora una persona fedele alla libertà e all’indipendenza, così ho fondato qui con mio marito, che a proposito si chiama Maikol (è americano con origini africane) una società per la ricerca di nuove specie marine e la salvaguardia di quelle in estinzione. Il liceo linguistico mi è servito molto perché come puoi immaginare ho viaggiato tanto per lavoro e anche qui i miei colleghi sono quasi tutti stranieri. Ah, e poi ricordi che facevo danza? Adesso faccio ballo acrobatico in acqua, non sono molto brava ma mi diverto e cerco di tenermi in forma Tu invece? Come stai, che fine hai fatto? … Aspetto tue notizie, sono mooolto curiosa! Ti voglio tantissimo bene, come alle elementari, anzi di più! P.S. in allegato ti mando alcune foto di me e della mia vita adesso. Affettuosamente Ilaria

Ciao Vale! Siamo nel 2032 ed è strano come, dopo tanto tempo, sia riuscita a scriverti questa email. L’ultima volta che ti ho vista avevamo circa 19 anni ed ora mi piacerebbe sapere come hai trascorso questo tempo. Intanto ti racconterò io tutte le novità della mia vita. Da quando ho finito la scuola, lavoro nel bar di mio zio e proprio qui ho incontrato il mio futuro marito. Si chiama Daniele e all’epoca era un ragazzo con i capelli castani e gli occhi azzurri, iscritto alla facoltà di ingegneria. Ci siamo sposati quando io avevo ventiquattro anni e precisamente il venti agosto 2018. Dopo due anni è nata Jennifer, una bellissima bambina con gli stessi occhi del padre. Daniele è diventato un architetto ed ha costruito una meravigliosa villa con piscina esterna vicino Sperlonga dove abitiamo ormai da anni. Io faccio la mamma “a tempo pieno” e fortunatamente il lavoro mi permette di fare degli orari che mi lasciano il tempo di godermi la mia famiglia. Anche se i rapporti con la maggior parte dei miei amici si sono interrotti, sono felice perché oggi posso dire che il mio futuro è molto di più di quello che mi ero immaginata da bambina. Spero di ricevere presto una tua risposta. Baci Ale

Ciao Elisa! Come va? È tanto che non ci sentiamo eppure mi sembra ieri che stavamo in classe insieme preoccupate per le interrogazioni e compiti in classe. Ma ci pensi che ora siamo nel 2032 e sono passati 20 anni da quando non ci vediamo? A me sembra impossibile che il tempo sia passato così velocemente, eppure eccoci qua che ognuno si fa la sua vita. Quante cose saranno cambiate e quante cose cambieranno ancora. Ho deciso di scriverti questa lettera un po’ per avere tue notizie ed un po’ per parlarti di me. Sai, dopo la maturità, ho deciso di andare all’università e prendere lingue orientali, ma penso che tu lo avessi già capito che ero appassionata di lingue straniere. E adesso eccomi qui in giro per Roma con i turisti. Eh sì, sono una guida turistica ed è un lavoro che mi piace tantissimo e mi rende felice. Ma la notizia più bella è che mi sono sposata. Ti ricordi Tiziano, il fidanzato di quando avevo 17 anni? Sì, è lui! Sono veramente felice perché mi fa stare bene ed ora viviamo insieme in un appartamento vicino al Colosseo. Un anno dopo il nostro matrimonio è nata Gioia, una bella bambina che ora ha quasi due anni e poi è arrivato anche Mattia ed ora la famiglia è al completo. Ho anche viaggiato molto: sono andata in Spagna, in Francia e in America. Sì, devo dirti che sono veramente felice! Ed ora vorrei sapere qualcosa di te, della tua vita, di cosa fai e di come sei adesso. Mi raccomando, aspetto una tua risposta. Baci Arianna

Ho talmente tante cose da raccontarti, come vent’anni fa quando ti stressavo con tutte le mie storie giornaliere. Sei pronta a subirti venti anni in una mail? :) L’ultima volta che ci siamo viste era al liceo, giusto? Volevo imparare lo spagnolo solo per venirti a trovare in Ecuador, ti ricordi? Ebbene sì, ora lo spagnolo lo parlo quasi meglio di te! Ho fatto il liceo linguistico ed ho imparato anche il francese. Avevo una professoressa di arte che mi ha fatto appassionare alla materia e quindi all’università ho scelto storia dell’arte. Ho imparato un sacco di cose così se verrai a trovarmi potrò farti da guida turistica anche a te, ti piace l’idea? So che ti avevo promesso che appena avrei compiuto 18 anni ti sarei venuta a trovare ma sai com’era mia mamma no? un po’ rompiscatole e in realtà lo è ancora! :) però ho viaggiato abbastanza dopo la scuola. Sono stata in Spagna e in Francia, ho visitato un sacco di posti, durante le vacanze estive con le mie amiche, per lo studio ed ora per il lavoro. La prima volta che ho preso l’aereo avresti dovuto vedermi … ero terrorizzata, ma poi ci ho preso gusto ed ora non farei altro. Ho sempre continuato a disegnare, ti ricordi quanto mi piaceva farlo? :)

Ho anche trovato un ragazzo :) nonostante il brutto carattere alla fine ho trovato una persona che mi sopporta. Ci siamo conosciuti all’università, era molto dolce e simpatico, mi ha colpito subito. Ci siamo sposati e tutto è stato proprio come desideravo. Tutto era perfetto, bellissimo. Ora abbiamo due figli, un bambino di 8 anni ed una bambina di 5. Abbiamo anche un cane, un volpino tutto bianco e tanto rompiscatole. Viviamo tutti in una casa non troppo grande, ma molto carina ed accogliente. In estate andiamo al mare in quella cittadina dove andavo sempre da ragazza, però la prossima estate vorremmo fare un piccolo viaggio, il primo tutti insieme. Forse riusciremo un giorno a venire a trovarti, mi piacerebbe molto conoscere la tua famiglia, rivedere i tuoi genitori e soprattutto rivedere te dopo tutto questo tempo. Spero che risponderai alla mia email. Ti mando un bacio grande a te e alla tua famiglia. Michela

Cara Francesca, sono passati veramente tanti anni dall’ultima volte che ci siamo sentite! Con precisione 20 anni! Mi piacerebbe tanto rivederci! In questi anni sono successe davvero tante cose … Mi sono sposata con Matteo, quel ragazzo con cui mi ero fidanzata quando ancora ci frequentavamo. E’ stato un matrimonio fantastico, proprio quello che sognavo e desideravo, con un vestito da principessa ed una villa da favola. Mi piacerebbe tanto farti vedere le foto ed il filmato! Comunque c’è stato anche un nuovo arrivo, abbiamo avuto una bellissima bambina di nome Aurora. Ha gli occhi azzurri del padre e i miei lineamenti dolci. E’ una bambina dolcissima e molto intelligente, le ho trasmesso la mia passione: la danza. Infatti è una ballerina di classico eccezionale. Tutta la mamma! Come vedi non sono cambiata, sono sempre molto modesta. Abitiamo in un villino all’ Eur, la zona che ho sempre amato. E poi indovina un po’? sono riuscita a realizzare il mio sogno! Sono diventata una giornalista! Adoro questo lavoro e per di più ho uno stipendio molto consistente di cui non posso lamentarmi … E’ stato davvero soddisfacente adempiere ogni mio desiderio, sogno e prospettiva, ho la vita perfetta che ho sempre voluto. Fortunatamente non ho nessun rimpianto e spero che la mia vita continui ad essere così com’è (anche perché lo sai da perfezionista che sono non ho mai accettato sconfitte …). Comunque ora devo salutarti perché è in corso una rimpatriata con i miei genitori, le mie sorelle con le rispettive famiglie ed i parenti di Matteo … Spero di avere presto tue notizie e di poterti rivedere. Un abbraccio forte. Ti voglio bene Manu

Cara Michelle, come stai? E’ da molto tempo che non ci sentiamo ed è un piacere avere la possibilità di parlarti ancora. L’ultima volta che ci siamo viste, salutandoci all’aeroporto, abbiamo fatto la promessa di continuare a sentirci, in quanto non volevamo perdere la nostra amicizia. Sappi che, anche se non mi sono fatta sentire, ho pensato molto a te e considero la tua amicizia molto importante. Ti ricordi dei miei piani sul futuro e i miei sogni? Dopo la tua partenza per il Canada, mi sono iscritta all’Università per studiare lingue orientali come avevo già deciso. Ho studiato davvero molto perché la materia mi appassionava. Ho preso la laurea in lingua e poco dopo sono partita per la Corea, realizzando il mio sogno!, La Corea, come avevo immaginato, è davvero bella! Come mi avevi detto sempre tu, in Corea ho trovato un lavoro che mi ha permesso di essere indipendente. Sono riuscita ad ambientarmi bene: la città, le persone ed anche il lavoro mi piacevano. Conoscendoti sarai curiosa di sapere se ho avuto dei ragazzi e la risposata è sì. Dopo aver viaggiato un po’ per il mondo ed essermi trasferita per qualche anno in Corea, ho deciso di tornare in Italia. Mi mancavano il mio paese e la mia famiglia. Attualmente non viaggio molto e lavoro presso un agenzia immobiliare perché mi sono sposata e ho avuto un bambino che ho chiamato Marco. Ho un’altra buona notizia da darti: tra due mesi partorirò una bambina!!! In questo momento la mia famiglia è la cosa più importante per me e per questo ho deciso di mettere da parte i miei sogni. Comunque sono davvero felice e spero di continuare ad esserlo! E tu “meduuuusa” che cosa hai fatto durante tutti questi anni? Mi piacerebbe davvero tanto incontrarti. Mi mancano tantissimo i nostri momenti insieme. Un abbraccio grande dalla tua Puccia. Marta

Ciao Luca, che piacere risentirti! Certo è passato tantissimo tempo! Ho saputo che hai tre bellissimi bambini e che ti sei trasferito in Sicilia con tua moglie, sono proprio contenta! In quest’ultimi vent’anni sono successe tante di quelle cose che non so proprio da dove iniziare … Allora, dopo il liceo sono partita per il Messico dove ho vissuto per un paio d’anni. Poi ho deciso di rientrare in Italia ed ho frequentato la facoltà di lingue orientali (in fondo sono sempre stata una studiosa), mi sono laureata ed ho lavorato per un certo periodo all’Ambasciata cinese a Roma; purtroppo ho avuto dei diverbi con i miei colleghi e ho deciso di abbandonare il mio lavoro. Ho avuto delle difficoltà a trovarne un altro, ma con l’aiuto di mio padre – che tra l’altro ti saluta – ho avuto la possibilità di seguire un corso di tre anni di cucina internazionale dove ho conosciuto mio marito, Marco. Ci siamo sposati quattro anni fa e adesso aspetto un bambino e, guarda un po’, lo chiamo proprio come te! Il corso di cucina che ho fatto mi ha permesso di aprire una mia attività e, con l’aiuto di qualche finanziamento, adesso ho un ristorante tutto mio. Lo sai, sono sempre stata originale e il mio ristorante è un po’ stravagante. Sta al centro di Roma, è un locale molto grande, diviso per sale e ogni sala ha i menu di continenti diversi: una sorta di viaggio tra i sapori. A proposito di viaggi intercontinentali, proprio l’altro giorno ho sentito Allef su skype dal Brasile e ha detto che quest’estate torna in Italia in vacanza e gli farebbe piacere rivederti; dai così riuniamo il trio, come da ragazzi! Dai ci conto, sei ufficialmente invitato al mio ristorante “Viaggio tra i sapori” in Via Nazionale. P.S. ovviamente aspetto anche tua moglie e i tuoi tre bambini. Anna Sabina

Cara Aya, sono contentissima di risentirti dopo tutto questo tempo. Non sembra, ma sono passati già vent’anni dall’ultimo nostro incontro. Sembra ieri quando eravamo sedute al banco insieme e scherzavamo e ci aiutavamo a vicenda. In questo periodo non sono stata con le mani in mano, anzi mi sono data da fare e non ho perso tempo. Dopo essermi diplomata al liceo mi sono iscritta alla facoltà di architettura all’Università di Roma. Nello stesso tempo, ho svolto qualche lavoretto per guadagnare un po’ di soldi e rendermi un minimo indipendente dai miei genitori. Iscrivermi ad architettura è stata una scelta improvvisa, ho seguito il cuore e non mi pento affatto della mia scelta. Inoltre ho sempre coltivato una grande passione per i viaggi ed ho svolto dei master in vari paesi tra cui Stati Uniti e Svezia. Con questa opportunità ho approfittato per approfondire le mie conoscenze artistiche. E’ stata un’esperienza straordinaria, mi ha aiutato a crescere e ad adattarmi. Pochi mesi dopo essere tornata in Italia mi sono laureata con il massimo dei voti ed ho conosciuto un ragazzo. Finalmente ho sentito che era quello giusto. Insieme abbiamo fatto qualche viaggio e dopo essere tornati in patria ci siamo sposati. Nel frattempo sono diventata un importante architetto e con il lavoro di mio marito abbiamo comprato una bella villetta al centro di Roma. Due anni dopo, a ventisette anni, ho dato alla luce una bellissima bambina che ho chiamato Sofia. Sofia è la nostra felicità ed è diventata la nostra ragione di vita. Oggi viviamo a New York ed abbiamo un altro figlio. Siamo una famiglia unita e felice. Spero che in questi anni tu abbia fatto tante cose belle. Non vedo l’ora che tu mi racconti cosa hai fatto in questi venti anni. Ora che ci siamo ritrovate, spero che continueremo a risentirci e magari a rivederci. A presto, un abbraccio Ilaria

Ciao Taniaaaaaaaaa! Da quanto tempo! Come stai? Allora che mi racconti? Ti sei sposata? Allora, sei diventata una fotomodella? Io adesso vivo nelle Filippine, sono diventata un’artista nel campo del cinema e della musica! Non mi credi? … Pazienza … Oddio, ancora non ci credo di stare qui a parlare con te! Mi ricordo ancora tutti i nostri momenti passati insieme, tutte quelle risate durante le lezioni. Solo noi ci capivamo a vicenda, infatti mentre le altre seguivano la lezione, noi due ci ammazzavamo sempre dalle risate! E ti ricordi allora di tutti i balletti che abbiamo fatto?! Ogni volta che avevamo tempo libero ci mettevamo sempre a ballare in classe. Mi sono sposata nel 2024 ed ora ho tre figli, due maschi e una femmina. Il più grande ha 7 anni, l’altro 5 e la più piccola 3. Quand’è che ci vediamo così te li faccio conoscere? Che ne pensi di venire qui in estate? Ho un resort a Boracay, lo conosci? E’ una delle spiagge più famose qui nelle Filippine e vengono molti turisti. Dimmi quando potete, tu e la tua famiglia. Mi spiace ma devo proprio andare. Devo ritornare in studio perché attualmente sto finendo di registrare il mio nuovo album. Non mi credi? … Pazienza … Kristel

Kristel, che bello risentirti! E’ davvero moltissimo tempo che non ci sentiamo! Come stai? Come vanno le cose in famiglia? E il lavoro come va? Mi ricordo ancora i nostri progetti per diventare famose. Che bei tempi! Comunque sono riuscita a realizzare il mio sogno. Ho fatto la fotomodella per alcuni anni, però dopo Elisabeth, la mia figliola, ho un po’ abbandonato questo sogno. Ora mi occupo più della famiglia, è sempre al primo posto. Marco ora ha 12 anni ed Elisabeth 9, sono davvero adorabili però ho avuto molta paura di non cavarmela con l’educazione e di viziarli, ma sono degli angioletti. Gli racconto sempre di te e delle nostre pazzie; già, ripensandoci, vorrei tanto tornare indietro nel tempo quando eravamo ancora giovani. Mio marito in questo momento è partito all’estero per lavoro; è davvero difficile adesso con i bambini perché prima viaggiavamo sempre insieme, ora invece solo quando c’è possibilità. Ah, non ti ho detto la cosa più importante. Ora vivo o New York, ci siamo trasferiti poco dopo la nascita di Marco; penso che tra un po’ di tempo ci trasferiremo in Ucraina perché i bambini lo desiderano tantissimo, sono davvero felici quando andiamo là. Beh alla fine non saprei cosa dirti ancora. Mi mancano le nostre giornate. Se ti capita di stare a New York non dimenticarti di venire a trovarci. Un grande abbraccio Tania

Caro Matteo, sono felicissima di averti ritrovato, come stai? Tutto bene? Sono passati 20 lunghi anni e devo dire che mi sei mancato. Sei sposato? Hai dei figli? Raccontami cosa ti è successo durante tutto questo tempo. A me sono successe moltissime cose e non saprei da dove cominciare. Beh, prima di tutto ho realizzato il sogno più grande della mia vita. Ho viaggiato moltissimo, ho visitato città, regioni e nazioni tra cui la Giamaica e Cuba, i posti che ci piacciono tanto. Sono davvero soddisfatta della mia vita. Ho un lavoro e una bellissima famiglia. Visitando Cuba ho incontrato l’uomo della mia vita Rober ed è lì che mi sono sposata. Condivido con lui ben dieci anni di matrimonio ed ogni giorno che passa mi rendo conto di aver scelto la persona giusta. Abbiamo due bambini, Francesco e Angelica; loro sono la cosa più bella che la vita mi ha donato. Mi considero una donna davvero fortunata e ho trovato il lavoro adatto a me: organizzo eventi, in particolare matrimoni. Adoro il mio lavoro, sono 5 anni che ho aperto un’agenzia tutta mia e devo dire che va tutto per il meglio. Ti ricordi quando eravamo fidanzati? Io ricordo tutto, le risate, i pianti, le litigate, le sere passate insieme. Ho perso di vista molti nostri amici, ma con alcuni ho ancora dei contatti. Ti ricordi di Sara, Eleonora, Camilla, Anna, Marco, Gabriele? Beh, ho organizzato tutti i loro matrimoni. Mi piacerebbe davvero tanto poterti incontrare di nuovo, non basta una semplice email per riallacciare i rapporti. Spero tanto di vederti presto insieme alla tua famiglia. Anastasia

Ciao, è un piacere risentirti, sono passati tanti anni, cosa mi dici di te? Io posso dirti che la mia vita si è totalmente trasformata. Mi sono sposata con Domenico (non so se ti ricordi) e sono incinta del secondo bambino, anzi bambina. Il primo ha tre anni e si chiama William e la quasi nuova arrivata la chiameremo Serenity. Dopo il liceo ho cominciato a lavorare per qualche anno, ma infine ho deciso di seguire un corso e di lavorare, come speravo, nella moda. Giro il mondo e attualmente ho allestito una sfilata per Cavalli e Dolce e Gabbana; sono sempre indaffarata ma, data la gravidanza, ormai all’8° mese, mi trovo costretta a lavorare a casa. Sono rimasta in contatto con molte persone della classe tra cui Anastasia che mi ha organizzato il matrimonio e Silvia che fa la cassiera. Posso dire che Domenico guadagna molto bene, è diventato ingegnere e per un periodo ci siamo trasferiti a Miami per via di un suo lavoro. Lì abbiamo una bella villa e William a tre anni parla già bene l'inglese. Sono sempre tifosissima della Lazio e continuo ad andare allo stadio con Camilla che ha trovato lavoro lì e quindi non pago neanche il biglietto! Pensa che mi fa entrare in curva anche senza abbonamento. Che altro dirti … La fortuna è stata dalla mia parte … Sicuramente dobbiamo incontrarci, magari per un caffè. Con affetto Sara

Caro Fabio, ormai sono passati così tanti anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Come stai? Dove sei? Che fai nella tua vita? Quante cose abbiamo da raccontarci! Sai, ormai sono tornata a Santo Domingo da 5 anni, è tutto così diverso da come ricordavo, sembra che tutto sia cambiato tranne me. Vivo vicino alla zona delle ambasciate perché lavoro come logopedista linguistica presso le varie ambasciate che ci sono: è il lavoro che ho sempre sognato ma non credevo che sarei riuscita a farlo. Ti ricordi tutte le volte che te l’ho detto? E tu mi hai sempre detto che ce l’avrei fatta: avevi ragione! Tu hai raggiunto i tuoi sogni? E quante volte hai sognato di incontrare la tua metà nel mondo del lavoro … Mi sono sposata sei anni fa, ti ricordi quel ragazzo con cui stavo gli ultimi anni del liceo? Ci siamo incontrati dieci anni fa all’aeroporto di Madrid, io tornavo in Italia dopo un viaggio in Argentina mentre lui ci stava andando … E’ stato bello rivederlo, abbiamo ricominciato a frequentarci e ci siamo sposati. Ma quello che ti farà più ridere è che aspettiamo il nostro primo figlio, lo sai come si chiamerà? Christian, finalmente! Quel nome con cui ti ho riempito la testa, troppe volte ti ho detto che mio figlio si sarebbe chiamato così ed ora eccolo! Quando nascerà dovrai venire a conoscerlo il tuo “nipotino”! Spero di rivederti al più presto, mi mancano quelle lunghe chiacchierate, quelle sere d’estate al Dolce a ridere e scherzare … Ti aspetto. Con tutto il mio affetto e il mio cuore ti mando i miei saluti e ti auguro tutto il bene di questo mondo. Genesis

Ciao Giulia, come va? So che è strana questa domanda dopo 20 anni che non ci sentiamo, ma non sapevo come iniziare! Stavo ripensando l’altro giorno a quando parlavamo del nostro futuro e mi è venuta la curiosità di sentirti … chissà cosa hai fatto in tutti questi anni, chi sei diventata. Pensavo, chissà se tutti i tuoi progetti di allora sono diventati realtà. Io in questi anni ho fatto ovviamente un sacco di cose. Ti ricordi che non sapevo cosa fare della mia vita perché ero indecisa? Volevo viaggiare, vedere il mondo, conoscere gente, ma avevo paura che quando sarei tornata a casa non avrei avuto più una vita ... avevo voglia di staccarmi, di fare una vita non “monotona”, o meglio abitudinaria, ma non avevo il coraggio di prendere la decisione di lasciare la mia vita definitivamente … Beh alla fine devi sapere che ho affrontato la paura ed ora eccomi qui! Ho fatto molto viaggi, ho visto molti paesi ed ho conosciuto molte persone, anche se avrei voglia di farne sempre di nuovi ed ora ti scrivo dal Sudan! Sono qui ad insegnare in una scuola del posto, cercando di dare una mano … tra 4 mesi torno in Italia … sto facendo esattamente quella vita a cavallo di più posti di cui ti parlavo. Ora sono qui, ma ogni tanto ho bisogno di tornare in Italia, dalla famiglia di mio fratello e dai miei amici!

Sono felice, oddio ogni tanto ho ancora paura come anni fa di rimanere sola, col fatto che non sono mai stabile in un posto, ma non succede e questa vita mi piace! Mi conoscevi, sai che non ce l’avrei fatta ad avere una vita stabile, casa, lavoro e figli … è bellissimo ma non era per me! Quando sono qui, aiuto “sul campo”, mentre quando sono a Roma diciamo che gestisco la parte amministrativa dell’organizzazione, siamo una grande famiglia ormai, quando vivi insieme in esperienze del genere si formano legami importanti. Però ho bisogno anche dell’altra parte, della normalità che mi danno i miei amici e la mia famiglia in Italia … Poi lo sai che pensavo … più giri il mondo e più ti rendo conto di quanto sei legato al tuo paese! Ahhh non ti ho detto che ho un compagno, siamo insieme da molti anni ormai … a volte è dura perché anche lui vive una vita come la mia, ma proprio questo è anche il bello della nostra storia, e poi ci amiamo! Ti metto il link di alcune foto di me adesso … la prima è di un viaggio con il mio compagno, siamo sull’Himalaya ed è un paio di anni fa. La seconda è in Sudan con alcune famiglie del villaggio dove insegno … e poi c’è la terza … siamo ad un compleanno della mia nipotina e ci sono anche i miei amici! Tu cosa mi racconti di te? Inizialmente è difficile, ma vedrai che poi la penna inizia a scrivere da sola! Mi farebbe davvero piacere risentirti. A presto Elisa

Ciao Rosa, sono passati vent’anni ormai dall’ultima volta che ci siamo viste! Come stai? Cosa ti è successo in tutto questo tempo? Io, dopo aver finito le scuole superiori ho deciso di intraprendere gli studi di Giurisprudenza all’Università La Sapienza. Sono stati anni molto duri, ma con grande volontà sono riuscita a laurearmi con il massimo dei voti. Così, dopo aver fatto l’aiutante di alcuni famosi avvocati, ho deciso di aprire uno studio tutto mio. Quindi già da dieci anni esercito la professione di avvocato e sono molto soddisfatta della mia carriera. Questa, infatti, mi ha permesso di fare molti viaggi nei luoghi che ho sempre desiderato visitare quali Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Così sono riuscita ad imparare le lingue più parlate al mondo e quindi ho realizzato il mio grande sogno di vent’anni fa. Ho potuto fare questi viaggi fino a qualche anno fa quando ero ancora una donna single. Adesso, invece, sono felicemente sposata con un uomo fantastico conosciuto proprio durante un viaggio in Spagna. Anche lui è italiano, ha due anni in più di me e la stessa mia carriera! E’ l’uomo che ho sempre sognato: moro, occhi azzurri e romantico. Infatti, quando ci stavamo conoscendo ed uscivamo insieme lui veniva sempre a prendermi al lavoro, mi riempiva di attenzioni, di messaggi, di telefonate e soprattutto … di bellissimi fiori! E’ proprio un uomo meraviglioso tanto che abbiamo deciso di avere due figli: due anni fa nato un bel maschietto e adesso sono di nuovo in dolce attesa, però questa volta è una femminuccia alla quale ho deciso di dare il tuo nome. Mi sei mancata tantissimo in questi anni e spero che anche tu sia felice. Ti voglio ancora molto bene. Un abbraccio forte, la tua Amie. Martina

Ciao Kevin, come stai? E’ passato moltissimo tempo, circa venti anni, dal nostro ultimo incontro … ti ricordi? Bé io si, ricordo ancora quando tu per la prima volta, mentre eravamo alla fermata dell’autobus, mi hai chiesto che ora fosse ed io, con un filo di voce, ti ho risposto … da lì non so perfettamente come è andata, ma abbiamo iniziato a parlare ininterrottamente ed è iniziata la nostra grande amicizia. Sono cambiate moltissime cose dal nostro ultimo saluto ed ora voglio raccontarle a te, al mio amico di sempre perché ho sentito e sento tuttora un forte bisogno di sentirti e di vederti. Dopo l’ultimo anno di liceo, che ho passato benissimo proprio grazie a te, ho deciso di andare all’università e di studiare l’arte perché era la mia grande passione. Credo di avertene parlato più di una volta di questo mio desiderio, del fatto che amassi l’Arte; bé, devo dirti che sono riuscita a realizzare il mio sogno nel cassetto e per questo ti sto raccontando tutte queste cose, con il sorriso stampato in faccia. Ora torniamo a noi. Mi sono laureata molto presto, all’età di circa ventitré anni, e subito ho iniziato a viaggiare. Voglio aprire, però, ora una parentesi riguardo il mio stile di vita. A vent’anni ero una ragazza solare, determinata, molto decisa sul mio futuro e la cosa che più amavo era stare con i miei amici, passare intere giornate insieme a loro, dire le stupidaggini più assurde del mondo e soprattutto viaggiare, girare il mondo proprio con le due amiche più importanti della mia vita. Ebbene sì, dopo essermi laureata ho voluto prendermi una pausa perché avevo intenzione di fare la cosa più bella: viaggiare.

Ho visitato molti luoghi, la Spagna, l’Asia, Cuba ed è stato bellissimo anche perché è stato proprio lì a Cuba che ho incontrato l’uomo della mia vita. Si tratta di un uomo meraviglioso, passionale e molto, ma molto bello. Il nostro fidanzamento è durato a lungo, circa dieci anni e subito dopo abbiamo deciso di sposarci. E’ inutile raccontare l’emozione che ho provato quel giorno, voglio solamente dirti che le mie mani continuavano a sudare e a tremare come foglie al vento … Dopo circa due anni abbiamo avuto il primo di tre figli e quella è stata la gioia più grande della mia vita. Quasi dimenticavo di dirti una cosa molto importante. Sono diventata una bravissima guida turistica e tuttora parlo inglese, francese e spagnolo, la lingua che amo di più. Io e mio marito ora viviamo a Roma. Io lavoro qui: ogni giorno faccio il tour di tutta la città e si può dire che oramai la conosco a memoria. Mio marito Javier è un archeologo di grande successo e io lo amo follemente. Sono felicissima, ma c’è una cosa che mi manca e sei tu. Vorrei vederti e riabbracciarti, ti lascio il mio numero, mi raccomando chiamami al più presto possibile, ti aspetto.

P.S. ti voglio bene Eleonora

Il futuro può essere raccontato con le parole, ma può essere anche rappresentato. Una foto o un oggetto possono diventare il simbolo di come vorremmo che fosse il nostro futuro o di come immaginiamo che sarà

Per Eleonora il futuro è nell’arte. Sogna di diventare una persona che apprezza la bellezza

<<Il mio Futuro sono loro – dice Anastasia – gli amici. Immagino un futuro allegro e sono sicura che così sarà>>

Nel futuro di Arianna ci sono tutti gli ingredienti per una vita meravigliosa: l’amore, la magia di diventare mamma, una famiglia felice ed un lavoro appagante

Genesis non si sbilancia troppo. Il suo futuro, al momento almeno, è … a corrente alternata … L’unica certezza è il suo ragazzo: è con lui che vuole vivere tutta la sua vita

Lei è Tania. Nel futuro sarà così come è nella foto: libera.

Nel futuro di Anna ci sarà ancora l’amore per le lingue e la passione per la cucina

... cibo per il corpo e per la mente …

Alessandra è sicura: nel suo futuro ci sarà un marito ed un figlio …..

… anzi due e preferibilmente gemelli !!!

Martina non è da meno: anche lei sogna una famiglia felice con … due figli

Eleonora sogna l’amore, la felicità, la libertà e una bella famiglia

Marta si rappresenta così: su un aereo in giro per il mondo. E’ il suo sogno: viaggiare alla ricerca di nuove mete

Il nostro viaggio termina qui.

Abbiamo guardato nella scatola magica della memoria e nella sfera di cristallo di ciò che sarà ...

Abbiamo rispolverato ricordi e sognato il futuro più bello che ci sia ...

Abbiamo scoperto chi siamo state, chi siamo e chi saremo … forse !!!

Scrivere di noi ci ha fatto

pensare, ragionare, discutere,

riflettere intensamente,

concentrare, confrontare

Ma ci ha fatto anche

sorridere e divertire.

E tra una scrittura e l'altra ...

abbiamo trovato anche il tempo …

per rilassarci ☺

Insomma, abbiamo vissuto una magia: scoprire che, se si vuole, basta una vecchia foto conservata in un cassetto o un semplicissimo gioco magari dimenticato a far riaffiorare una parte della nostra vita che chiede di essere raccontata.

… e questo non è che l'inizio …

Le studentesse

Aya Aglan, Ilaria Batta, Barbara Ancheta Bisarra, Kristel Joyce Boco, Elisa Cecchi, Genesis Conde,

Anna Sabina D’Addezio, Camilla De Angelis, Micaela Diku Musawu, Ilaria Gennaro,

Arianna Gioni, Chiara Gregori, Alessandra Intestinale, Martina Intestinale, Emanuela Leone, Sara Margiotta,

Anastasia Mattozzi, Silvia Miranda, Serena Muzi, Michela Napoletano, Francesca Paludetti, Marta Petrozzi,

Eleonora Piacentini, Tetyana Shevtsiv

Le prof. sse Giselda D’Eugenio – Laura Carbonelli

Le mediatrici Chiara Pettinelli – Angela Rossi