istituto sangalli · 119 cm2 4 28/11/2014 corriere fiorentino istituto maurizio p. 11 sangalli, ......

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Istituto Sangalli

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Istituto Sangalli

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Istituto Sangalli

Pagina I

26/11/2014

p. 14 L'istituto Sangalli per fermare la fuga dicervelli

Libero Istituto MaurizioSangalli

142 cm2 1

27/11/2014

p. 25 Firenze. Nasce la Fondazione Sangalli perfinanziare giovani ricercatori italiani

Avvenire Istituto MaurizioSangalli

65 cm2 2

p. 20 Il laboratorio di storia e cultura religiosa per igiovani

Corriere Fiorentino Istituto MaurizioSangalli

70 cm2 3

p. 19 Istituto Sangalli, borse di studio per la paceNazione Firenze Istituto MaurizioSangalli

119 cm2 4

28/11/2014

p. 11 Sangalli, la casa del dialogoCorriere Fiorentino Istituto MaurizioSangalli

73 cm2 5

30/11/2014

p. 33 ISTITUTO SANGALLISole 24 Ore Istituto MaurizioSangalli

61 cm2 6

p. 22 Un istituto per la storia e le cultureRELIGIOSE

Lorella PellisToscana Oggi Istituto MaurizioSangalli

1614 cm2 7

p. 23 «I privati devono contribuire a far restare quii giovani»

Toscana Oggi Istituto MaurizioSangalli

547 cm2 11

04/12/2014

p. 7 Felici, studioso dei linguaggi da De Andrè aBuonarroti

Resto Del CarlinoFermo

Istituto MaurizioSangalli

176 cm2 13

05/12/2014

p. 21 Sono ritornata in Italia per cerca re il belloperduto

Marco GasperettiCorriere Della SeraSpeciale

Istituto MaurizioSangalli

553 cm2 14

p. 5 Studiare al SangalliL'osservatoreRomano

Istituto MaurizioSangalli

138 cm2 16

L'istituto Sangalliper fermarela di cervelli

Nasce per impedire la co-seddetta fuga dei cervelliall'estero . E in un'ottica diritrovato mecenatismopunta a riportare a Firen-ze giovani ricercatori inmeterie umanistiche. tquesta la mission del neo-nato Istituto Sangalli, unarealtà interamente priva-ta che vede la luce per vo-lontà del presidente e fon-datore Maurizio Sangallie si sostiene economica-mente grazie al patrimo-nio della famiglia Sangal-li, di origini lombarde. Do-mani alle 18 in Piazza diSan Firenze si terrà l'inau-gurazione della nuova isti-tuzione . L'Istituto Sangallivuole diventare una «fuci-na di ricerca innovativa»nell'ambito della storia edelle culture religiose, at-traverso la promozione eil sostegno a giovani stu-diosi meritevoli, in gradodi dare un contributo si-gnificativo al progressoculturale e civile dell'Italiae dell'Europa. Per raggiun-gere questo obiettivo ero-ga borse di studio, istitui-sce premi e finanzia pro-getti di ricerca, oltre ad or-ganizzare convegni e se-minari. Al fine di suscitareun dibattito sui temi legatialla ricerca umanistica, iprotagonisti del «tagliodel nastro» saranno alcu-ni giovanile cui importan-ti ricerche trovano all'este-ro quel sostegno che man-ca quasi del tutto in Italia.«Questi cinque giovanistudiosi - spiega MaurizioSangalli - rappresentanoal meglio un campione diquanto il sistema di istru-zione superiore in Italiaha saputo produrre e diquanto sta perdendo.

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 1

Firenze. Nasce la Fondazione Sangalliper finanziare giovani ricercatori italiani

\\\\\\\ possibile evitare la fuga dicervelli? All'Istituto Sangallidi Firenze credono di si e per

\\\\\\\\\\ questo vogliono diventare u-na «fucina di ricerca innovativa» nel-l'ambito della storia e delle culturereligiose , attraverso il sostegno agio-vani studiosi meritevoli . Erogareborse di studio , istituire premi e fi-nanziare progetti di ricerca, orga-nizzare convegni e seminari è l'im-pegno dell 'Istituto (laico e aconfes-

sionale) fondato da Maurizio San-galli, storico dell'Universitàper stra-nïeri di Siena.Il taglio del nastro dell'Isti tuto, sov-venzionato dalla famiglia Sangalli,avviene oggi alle 18 nella sede diPiazza di San Firenze e servirà anchea presentare un modello virtuoso diiniziativa privata a sostegno della ri-cerca umanistica; i protagonisti sa-ranno infatti giovani ricercatori chelavorano all'estero. (A.Fag)

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 2

Apre l'istituto S °alliII laboratorio di storia e cultura religiosa per i giovaniSi inaugura oggi (ore 18) in piazza SanFirenze 3 l'Istituto Sangalli per la storia ele culture religiose , un laboratorioinnovativo di ricerca che assegna borse distudio, istituisce premi e finanzia progettiin ambito umanistico. L'istitutosovvenziona le sue attività grazie alpatrimonio della famiglia Sangalli e per

volontà dei presidente e fondatoreMaurizio Sangalli, docente di storiamedievale e moderna all'Università perstranieri di Siena. Nel corso deipomeriggio inaugurale si terrà il dibattito«Talento per la storia. Le risorse deiprivati al servizio delle scienze umane eper il futuro dei giovani».

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 3

IN PIAZZA SAN FIRENZE UN CENTRO PER LA STORIA E CULTURE RELIGIOSE

Istituto sangalli, borse di studio per la paceSI INAUGURA oggi alle 18 in piazzaSan Firenze l'Istituto Sangalli per la sto-ria e le culture religiose. Si tratta di unlaboratorio innovativo di ricerca che as-segna borse di studio, istituisce premi efinanzia progetti di ricerca in ambitoumanistico. L'Istituto sovvenziona lesue attività grazie al patrimonio della fa-miglia Sangalli e per volontà del presi-dente e fondatore Maurizio Sangalli, do-cente di storia medievale e modernaall'Università per stranieri di Siena.All'inaugurazione interverranno Mauri-

zio Sangalli, il vicesindaco Cristina Gia-chi, cinque giovani ricercatori (AngelaBallane, Lucio Biasiori, Andrea Felici,Laura Fenelli e Bruno Pomara Saveri-no) e i rappresentanti delle comunità re-ligiose di Firenze. «Ritengo che la pro-spettiva inter-religiosa e inter-confessio-nale con la quale abbiamo voluto identi-ficare la natura dell'Istituto - dice iMaurizio Sangalli - sia particolarmenteutile in un mondo come il nostro dila-niato dai conflitti che sostengono ditrarre origini da differenze religiose: an-

dare a indagare le radici storiche dei mo-menti di scontro, ma anche di quelli diconfronto e di convivenza delle differen-ti religioni e confessioni religiose cisembra un segnale utile. Non poteva es-serci, infine, luogo migliore di Firenzeper far nascere un'istituzione di questotipo: dai precedenti rinascimentali diincontro tra religioni (il Concilio di Fi-renze del 1439) agli anni del secondo do-poguerra con Giorgio La Pira sindaco,Firenze fu e rimane luogo di incontro econfronto privilegiato».

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 4

4ìi1 ;4ì11i,1,1 casa del dialogo

Due nume ;corse di studi) jt aa a ii Cen1i?re c,u 1 ilt -n 8,nat"/,O SCI-:inali c

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presidente del CT-,t.tut<) :41 uuziv1;l iï 'Stnd lt ': c : i5t n;l i. Llchl ^ ii.l.uni

IOVmrli i'fi)rs1Jt1. (La.dd_)

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 5

ISTITUTO SANGALL I

Con un convegno dedicato al «Talentoper la storia», tenutosi a Firenze il 27novembre (con Maurizio Sangalli,Angela Ballone, Lucio Biasiori, AndreaFelici, Laura Fenelli e Bruno PomaraSaverino come relatori) e un affettuosomessaggio del presidente Napolitano,sono iniziate le attività dell'IstitutoSangalli di Firenze (Piazza di SanFirenze 3, www. istitutosangalli. it). Ilnuovo istituto, presieduto da MaurizioSangalli, ha come scopo quello ilgarantire un futuro alla ricerca dieccellenza nell'ambito storia e dellacultura religiosa, attraverso lapromozione di giovani studiosimeritevoli e in grado di dare uncontributo al progresso culturale e civiledell'Italia e dell'Europa. L'Istituto -fondato grazie alla liberalità dellafamiglia Sangalli - intende erogareborse di studio, istituire premi,finanziare progetti di ricerca e farsipromotore di iniziative di confronto edialogo tra le differenti culture religiose.

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 6

DI LORELLA PELLIS

U

na fuga dei cervelli verso laToscana e Firenze inparticolare invece cheall'estero. Possibile?

È una provocazione solo in parte. Daquando almeno nel capoluogotoscano opera l'Istituto Sangalli per lastoria e le culture religiose. Una realtà,interamente privata, che nasce persostenere i giovani ricercatori inmaterie umanistiche, orfani di borsedi studio e assegni di ricerca nelnostro paese.L'Istituto Sangalli vuole diventareuna «fucina di ricerca innovativa»nell'ambito della storia e delleculture religiose, attraverso lapromozione e il sostegno a giovanistudiosi meritevoli, in grado di dareun contributo significativo alprogresso culturale e civile dell'Italiae dell'Europa. Erogare borse distudio, istituire premi e finanziareprogetti di ricerca, nonchéorganizzare convegni e seminari,rappresentano la «mission»dell'Istituto, che sovvenziona le sueattività grazie al patrimonio dellafamiglia Sangalli e per volontà delpresidente e fondatore MaurizioSangalli, docente di storia medievalee moderna presso l'Università perstranieri di Siena.Il taglio del nastro ufficialedell'Istituto è avvenuto giovedì 27novembre alle 18, presso la sede al

numero 3 di Piazzadi San Firenze.L inaugurazione èstata l'occasione perpresentare questomodello virtuoso diiniziativa privata asostegno della ricercaumanistica, ma nonsolo. Al fine disuscitare un dibattitosui temi legati allaricerca in ambitoumanistico, iprotagonisti diquesto «taglio delnastro» sono statialcuni giovani le cuiricerche, di granderilievo, trovano

all'estero quel sostegno che mancaquasi del tutto in Italia: AngelaBallone, Lucio Biasiori, Andrea Felici,Laura Fenelli e Bruno PomaraSaverino sono alcuni ricercatorieccellenti, con riconoscimenti inItalia e all'estero, che l'IstitutoSangalli ha chiamato ad inaugurarele sue attività per parlare delle loroesperienze di ricerca e di vita.«Questi cinque giovani studiosi -spiega Maurizio Sangalli, fondatore e

Un istitutoper la storiae le culture

RE LI-k._A 0 Spresidente dell'Istituto -rappresentano al meglio un"campione' di quanto il sistema diistruzione superiore in Italia hasaputo produrre e di quanto staperdendo, a meno che non solo leistituzioni pubbliche, ma soprattuttol'iniziativa privata, non comincino asostenerli concretamente». L'attivitàdell'Istituto Sangalli, avviata alcunimesi fa, ha assegnato già una borsadi studio (settembre 2014-marzo2015); nel corso del mese didicembre sarà inoltre pubblicato unbando per una borsa di studioannuale specificamente indirizzata agiovani studiosi di temi socio-religiosi.Da sottolineare che l'Istituto nasce incontrotendenza rispetto al momentoche stiamo vivendo, momento cheregistra una fuoriuscita costante deinostri ricercatori verso l'estero. Lacausa principale, la mancanza direali prospettive per coloro chevogliono fare ricerca. Dal 2009 al2013, stando ai dati elaboratidall'ufficio statistico del Miur e dalCineca di Bologna, il Fondo difinanziamento ordinario delleUniversità ha perso il 12,9%,passando dai 7 milioni 400mila eurodel 2009 ai 6 milioni 500mila eurodel 2013. Il risultato è stata unadiminuzione complessiva dei postibanditi nei dottorati di ricerca (-4.169). Inoltre nel 2011 secondo gliultimi dati Istat sono stati circa 7000i nostri giovani professionistiqualificati emigrati, contro i 3234rientrati in Italia. L'Istituto Sangalli èistituzione a carattere laico e a-

confessionale. Sul pianoculturale, nel contesto dellatradizione fiorentina cherisale al Sindaco Giorgio LaPira, l'Istituto intende anchefarsi promotore di iniziativedi confronto e di dialogo trale differenti culture religiose,attraverso iniziative cherappresentino un momentodi confronto costruttivo,andando ad approfondire ilcontesto storico delleoccasioni di scontro, maanche di incontro econfronto tra le differentireligioni. Anche perquesto sono in fase diorganizzazione convegnie seminari per i primimesi del 2015.

Lln istiulto¡x'r kz styule le culture

RVLIGK)SI:

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 7

Come sostenere l'iniziativai pilo s stenere VIstituto ass cian l si, con ero a i( ni liberali o

Sanche attittan1) una o più sale della sua prestiz;iusa sede nelcu01-e di I irenie, ;iusto accanto ì l'iaiza della Si,1n0 1-i3, pcrriunioni, mcetin , c mterenze stampa, seminari e presentaiiomi. Irelativi proventi andranno ()vviamenTe a tinaniiare le horse distudi0, i premi, gli aiuti tinaniiari ai ;io vani ricercatori.

ISTITUTO SANGALLI PER LA STORIAE LE CULTURE RELIGIOSEPiazza San Firenze 3,50122 Firenzeemail: segreteria©istitutosangalli.itinfo su www.istitutosangalli.it

Il Sangalli, con sedea Firenze, vuole diventare

una «fucina di ricercainnovativa» nel suo

specifico ambitoattraverso la promozione

e il sostegno a giovanistudiosi meritevoli,

in grado di dareun contributo

significativo al progressoculturale e civile dell'Italia

e dell'Europa. Erogareborse di studio, istituire

premi e finanziareprogetti di ricerca

nonché organizzareconvegni e seminari:

questa la sua «mission»

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 8

la

Da San Domenico a De André passandoper Michelangelo e Machiavelli:chi sono i borsisti dei «Sangalli»N ata a Parma nel 1980, Laura Fenelli è la prima borsista dell'Istituto Sangalli, dove si

si sta occupando del culto per un'icona miracolosa, quella di san Domenico diSoriano, tra Italia, Spagna e Nuovo Mondo in età moderna. Laura Fenelli, laureata inStoria medievale a Bologna, ha proseguito la formazione con numerose borse di studiopresso istituzioni italiane e straniere quali l'Ecole des hautes études en sciences socialesdi Parigi, la Universität der Künste di Berlino, il Warburg Institute di Londra. Haall'attivo alcune pubblicazioni, fra cui nel 2011 il volume edito da Laterza «Dall'eremoalla stalla. Storia di santAntonio abate e del suo culto», che ha ricevuto ottimerecensioni e un buon successo di pubblico. La Fenelli, che ha portato avanti i suoi studifra l'estero e borse di studio che le hanno permesso di restare in Italia ma finanziata daimportanti istituzioni estere, è uno dei protagonisti dell'inaugurazione dell'IstitutoSangalli. Insieme a lei, altri quattro giovani talenti (Angela Ballone, Lucio Biasiori,Andrea Felici, Bruno Pomara Saverino) che, passando dall'approfondimento dellafigura di Niccolò Machiavelli allo studio di Fabrizio De André nella storia della canzoneitaliana, dalla storia dell'Inquisizione alla diaspora dei moriscos, portano avanti il loropercorso di ricerca in Italia, nonostante le difficoltà.

«Ritengo - afferma Maurizio Sangalli -che la prospettiva inter-religiosa e inter-confessionale con la quale abbiamovoluto identificare la natura dell'Istitutosia particolarmente utile in un mondocome il nostro dilaniato dai conflitti chesostengono di trarre origini da differenzereligiose: andare ad indagare le radicistoriche dei momenti di scontro,ma anche di quelli di confrontoe di convivenza delle differenti religionie confessioni religiose ci sembraun segnale utile anche per l'oggi»

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 9

DallaBergamascaa Firenzeper sostenerei ricercatori

aurizio Sangalli, nato a LovereM(Bg) il 6 giugno 1968, è docentedi Storia moderna, nonchéincaricato dell'insegnamento diStoria medievale, presso la Facoltà dilingua e cultura italianadell'Università per stranieri di Sienadal 2003. È stato anche Presidentedel corso di laurea magistrale inCompetenze testuali per l'editoria,l'insegnamento e il turismo presso ilmedesimo ateneo.Ha organizzato numerosi convegninazionali e internazionali. Hatenuto conferenze all'estero, pressole Università di Londra, di Varsavia,di San Pietroburgo, di Istanbul, diMontreal e di Toronto. Durantel'anno accademico 2010-2011 è statovisiting fellow presso l'ItalianAcademy for advanced studies inAmerica della Columbia Universitydi New York. Da aprile 2014 èPresidente dell'Istituto Sangalli perla storia e le culture religiose(www. istitutosangalli. it) .Studioso di storia sociale, socio-religiosa e dell'educazione, si èlaureato presso l'Università di Paviae addottorato presso l'Universitàcattolica di Milano. Ha goduto diborse di studio presso prestigioseistituzioni straniere, quali l'Ecolefrançaise de Rome e il DeutschHistorische Institut im Rom. Hacoordinato per l'Italia centrale ilProgetto nazionale di ricerca «Per unatlante storico dell'istruzionemaschile e femminile in Italiadall'età delle riforme al 1859.Un'analisi comparata tra antichistati italiani». Autore di numerosiarticoli scientifici e di monografie, isuoi lavori più recenti sono Lesmanie per l'educazione. Le Scuole pie aVenezia in età moderna, Viella, Roma2012; e Maria Teresa d'Asburgo. L'artedel possibile, EdiSES, Napoli 2014.

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 10

«I privati devono contribuirea far restare qui i giovani »

n Istituto dedicato alla memoriadi una famiglia lombarda (lamia), che per tradizione hasempre considerato importante

far studiare i suoi rampolli, fossero maschi ofemmine, in una zona come la Val Camonicache, pur depressa economicamente, ha avutosin dall'età moderna tra i più elevati tassi dialfabetizzazione non solo d'Italia, maaddirittura d'Europa. Una famiglia che, dinuovo per tradizione, ha di frequente donato,in parte o anche interamente, i patrimoniaccumulati dalle generazioni precedenti a scopibenefici». Una famiglia dunque, quella delprof. Maurizio Sangalli (nella foto), che hasempre creduto alla cultura e che da sempre hainvestito in cultura. Ecco perché - sottolinea lostesso Sangalli - mi è parso giusto continuarequesta tradizione, indirizzando parte delpatrimonio familiare all'aiuto di giovaniricercatori in ambito umanistico (il più"dimenticato" quanto a sostegni finanziari),attraverso l'assegnazione di borse di studio,l'istituzione di premi per lavori da pubblicarsi,il finanziamento di rilevanti progetti di ricercache, di nuovo, vedano coinvolti giovani ditalento.Professor Sangalli, come nasce l'idea di unIstituto per la storia e le culture religiose? Eperché proprio a Firenze?«Innanzitutto, chiariamo subito che si tratta diun'istituzione laica e a-confessionale, tanto

perché non si ingenerino ambiguità oconfusioni. Le tematiche al centrodelle attività dell'Istituto sono legate aquelli che sono stati i miei interessiscientifici da sempre, un campo

dunque nel quale qualche modestacompetenza l'ho acquisita e quindivolentieri c è il desiderio dicondividerla con altri colleghi esoprattutto con i giovani ricercatori,dal confronto coi quali mi aspetto diimparare ancora molto. Ma, al di làdel versante personale, ritengo ancheche la prospettiva inter-religiosa e inter-confessionale con la quale abbiamo volutoidentificare la natura dell'Istituto siaparticolarmente utile in un mondo come ilnostro dilaniato dai conflitti che sostengono ditrarre origini da differenze religiose: andare adindagare le radici storiche dei momenti discontro, ma anche di quelli di confronto e diconvivenza delle differenti religioni econfessioni religiose ci sembra un segnale utileanche per l'oggi. Non poteva esserci, infine,luogo migliore di Firenze per far nascereun'istituzione di questo tipo: dai precedentirinascimentali di incontro tra religioni (ilConcilio di Firenze del 1439) agli anni delsecondo dopoguerra con Giorgio La Pirasindaco, Firenze fu e rimane luogo di incontroe confronto privilegiato».Quali sono le difficoltà principali per igiovani che oggi vogliono provare a restarein Italia e fare ricerca? Come è cambiato ilcontesto con la crisi degli ultimi anni?«Guardi, io sono diventato docenteuniversitario poco più di una decina di anni fa,ancora molto giovane (o almeno così dicevano,sulla base degli standard "malati" del nostrosistema universitario) e in questi dieci anni hovisto assottigliarsi sempre più le possibilità perun giovane di poter continuare a fare ricerca in

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 11

Italia, sia in ambito umanistico che scientifico.Nel 2010 ho avuto la fortuna, e l'onore, ditrascorrere un semestre in qualità di visitingfellow presso la Columbia University di NewYork e vi ho trovato un sacco di giovaniricercatori italiani di primissimo ordine decisi afermarsi negli Stati Uniti, dal momento che ilnostro Paese non offriva loro più alcunasperanza. Di nuovo, anche queste esperienzepersonali mi hanno convinto che se in Italiamanca, come manca, il sostegno pubblico allaricerca, i privati devono mettersi una mano sulcuore, e una al portafoglio, se davvero tengonoal loro Paese, e in particolare ai giovani che,fuor di retorica, sono l'unica speranza che ilPaese ha in un futuro migliore».Lei insegna all'Università , a stretto contattocon i giovani giorno dopo giorno. Li vedeancora motivati ? Si accende ancora lapassione per la ricerca?«Sì, io insegno all'Università per stranieri diSiena, un osservatorio direi privilegiato, perchéè possibile saggiare il polso della situazione deigiovani italiani, ma anche di quelli cheprovengono dai quattro angoli del mondo, eche sono entusiasti di venire a studiare la storia,l'arte, la letteratura, in una parola la culturaitaliana. Le confesso, mi stupisco semprequando entro nell'aula magna del mio ateneo e

mi trovo davanti, come èsuccesso lo scorso anno, circa300 studenti che seguono le mielezioni di Storia moderna. Mistupisco del fatto che ancora cosìtanti studenti scelgano unafacoltà umanistica, uscendo dallaquale sanno che le prospettivelavorative sono limitatissime,figurarsi quelle per potercontinuare a fare ricerca. Ma allafine l'unica spiegazione che unopuò darsi è che ci deve seni altroessere in loro una motivazione dicarattere personale, la passioneper un tipo di formazione, quellaumanistica, che in ogni caso, ed èprovato, ti consente di affrontareal meglio qualsiasi tipo diprofessione uno alla fine andrà afare nella vita».

Ricerca e materie umanistiche. Spesso leLettere sono considerate la Cenerentola incampo accademico, dove si parla sempre discienze e innovazione scientifica. Qualecontributo possono dare gli studi promossianche con il contributo dell'IstitutoSangalli alla società?c<Io sono allergico alla retorica e quindi non lerisponderò magnificando quanto importantesarà il contributo che l'Istituto con le sue attivitàe le sue iniziative scientifiche fornirà al contestolocale e non solo. Quello che le posso dire èche sarà uno spazio di confronto, libero dalleideologie che hanno funestato, e purtroppofunestano ancora, queste tematiche e questoambito di studi. L'ambizione, perché quando siiniziano avventure del genere un po' diambizione bisogna pure avercela, è di fornireun piccolo contributo al fine di formare unanuova generazione di studiosi nei quali lapassione per la ricerca non sia più impastatacon le ideologie, che hanno fatto scrivere fiumidi inchiostro, molto spesso sprecando solotanto tempo. Speriamo che l'impronta inter emulti-disciplinare che abbiamo voluto dareall'Istituto aiuti la storia socio-religiosa ariprendere quota e la arricchisca nel confrontocon le altre discipline, la storia dell'arte, dellaletteratura, della lingua, e così via». L. P.

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 12

PROTAGONISTA A FIRE NZE

da De Andre a1 .

Buonarroti

LA PRODUZIONE giovanile diFabrizio de Andrè e il suo rapportocon gli anni di piombo. Questo il te-ma della tesi di laurea di Andrea Fe-lici, nato a Fermo , classe 1984, unodei giovani talenti intervenutiall'inaugurazione dell'Istituto San-galli per la storia e le culture religio-se di Firenze.Felici (nella foto) è uno dei ricerca-tori italiani che per materie umani-stiche ha scelto temi di attualità eche sconfinano al di là del classicorepertorio di studi medievali e rina-scimentali . Da sempre appassiona-to di musica, per laurearsi in Storiadella lingua italiana all'universitàdi Siena ha scelto le parole di DeAndrè . Successivamente ha conse-guito il dottorato di ricerca all'Uni-versità per stranieri di Siena, occu-

pandosi del linguaggio architettoni-co negli autografi di MichelangeloBuonarroti e trascorrendo un perio-do all'estero , durante il quale ha sco-perto un 'annotazione ritenuta di-spersa (relativa alla Sagrestia Nuo-va della chiesa di San Lorenzo in Fi-renze, datata 1524) presso la BritishLibrary di Londra . Dopo due asse-gni di ricerca presso l'Opera del vo-cabolario italiano dell 'Accademiadella Crusca a Firenze, attualmenteè docente a contratto presso l'Uni-versità per stranieri di Siena.«La buona qualità della ricerca nelnostro Paese - afferma Felici - è do-vuta alla generale preparazione e al-lo spirito di sacrificio di chi operain questo settore, e specialmentedei più giovani , spesso costretti a la-vorare in condizioni inadeguate econ retribuzioni nettamente al disotto della media internazionale.Questo scenario è particolarmentevisibile per chi opera nel settoreumanistico: il nostro patrimonioculturale (fatto di arte , di lingua, diletteratura), comunemente ricono-sciuto come uno dei più ricchi e im-portanti del mondo , trova semprepiù inadeguati sostegni economicida parte delle istituzioni . Bisogne-rebbe investire in modo selettivo ecompetitivo su quegli atenei e cen-tri di ricerca che privilegiano pro-getti innovativi, possibilmente con-nessi all 'impiego delle tecnologieinformatiche . Come per la ricercascientifica, in questo modo si rico-noscerebbe a quella umanistica ilruolo fondamentale di motore dellepolitiche di sviluppo e innovazionedel Paese».

Istituto Maurizio Sangalli Pagina 13

j \Firenze la storica dell'arte, for, r _.. aII`esfero, hICUOLru , i, uaI enfe un m onastero e una chiesa dei XIV secolo

i3

di MARCO GASPERETTI

ccanto ad angeli e demoni, centaurie satiri, santi ed eremiti Laura, ca-mice e casco giallo, verifica gli ap-punti, confronta le date, rilegge leiscrizioni in volgare e in latino. E

guarda oltre al mondo virtuale dell'antica cap-pella affrescata che quei pigmenti miracolosimai ritoccati e rimasti intatti sette secoli dopo,rendono unica. Perché al di là di questi capola-vori c'è il «Bello invisibile» di una chiesa e diun convento perduti che lei, grazie anche a unprogetto della Regione, ha ricostruito come unmosaico attingendo informazioni da testi edocumenti decrepiti, trascorrendo anni in ar-chivi, cercando testimonianze dai cronisti del-l'antichità.

Adesso Laura Fenelli, 34 anni, storica del-l'arte, il Monastero delle Campora e la Chiesadi Santa Maria del Santo Sepolcro li vede per-fettamente, come se fossero risorti dall'oblio, eriesce persino ad entrarci. È semplice: bastaaprire la porta principale sulla facciata gotica,che i monaci eremiti avevano voluto essenzia-le, oppure socchiudere quella laterale sopra laquale troneggia una terracotta invetriata deiDella Robbia. Il tempio ha una forma longitu-dinale a croce latina, con un abside moltogrande e una pala d'altare dipinta su due lati. Esembra ancora di vederli i monaci girare attor-no in preghiera, inchinarsi davanti alla colora-tissima pala dell'Incoronazione della Verginedi Rossello di Jacopo Franchi, e poi accedere alchiostro del monastero per riscaldarsi nellaSala del Fuoco dove un grande braciere ardevasempre, d'inverno. Sogno e realtà si sovrap-pongono in quello scorcio di Toscana, imme-diata periferia sud di Firenze, dove la collina diBellosguardo inizia a salire dolcemente. Quisorgeva uno dei più interessanti monasteri, lacasa madre dell'ordine dei Girolamini, con an-

.....«e m ............................

Passione Laura Fenelli, 34 anni, nellaCappella Benini (1368), unica partedel complesso rimasta: «Ringrazioogni giorno di essere qui a lavorare».La sua attività è finanziata dall'istitutoSangalli (foto Gasperini/Sestini)

nessa la chiesa (di Santa Maria al Sepolcro, ap-punto) dalle mille suggestioni. Scomparsi,senza ancora una ragione, probabilmente neiprimi anni dell'Ottocento.

«Oggi resta la Cappella Benini, 1368, unapiccola parte di questo monumento e noi sia-mo qui non solo per valorizzare ancora di piùle meraviglie che racchiude spiega la storica

ma anche per svelare gli enigmi dell'interocomplesso. Che sono ancora tanti e ci possonospiegare bellezza e storia, ne sono certa». Lau-ra Fenelli è la «cercatrice del Bello perduto».Un talento che ha lavorato all'estero ed è torna-ta in Italia grazie anche a una borsa di studiodell'Istituto Sangalli. Sta scoprendo enigmistorici e artistici, Laura, come la strana storiadel dipinto miracoloso di San Domenico, unatela del Quattrocento calabrese che improvvi-samente diventa icona di culto in mezza Euro-pa e nelle Americhe perché, si dice, dipinta da-gli angeli. Indaga nella storia e valorizza l'arte eil Bello. Quello che c'è e quello che non c'è. Omeglio potrebbe riapparire, se pur in altra for-ma, grazie alle nuove tecnologie e alle ricostru-zioni in realtà virtuale o aumentata. «Arte escienza camminano insieme conferma la ri-cercatrice e grazie alle intuizioni dell'archi-tetto Annalisa Morelli, stiamo studiando an-che la risposta del suolo a impulsi elettrici perdisegnare esattamente le fondamenta di chie-sa e convento».

Ma il «Bello» è anche conoscere nei dettaglila vita di questi monaci che fondarono un ordi-ne, quello dei Girolamini, le loro peripezie e lavita quotidiana. Laura è riuscita a trovare an-che la lista della spesa dei frati e alcuni poverialimenti immagazzinati nella dispensa (venticarciofi, dieci cipolle, pane). E ancora ha rico-struito, dopo l'assedio dei lanzichenecchi del1530, lo stato del monastero con le vetrate fran-

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tumate, dipinti dell'altare oltraggiati e l'acquadel pozzo contaminata dai corpi di tre soldatitedeschi uccisi nei combattimenti. «A volte labellezza della storia e dell'arte a lei legata ticommuovono spiega Fenelli altre volte tisorprendono». Come quegli eventi, strani espaventosi, della notte del 1423 quando i mo-naci riconquistarono il convento. «Arrivaronocon fiaccole e forconi - conferma la storica - ecacciarono i "fratelli" Benedettini ai quali erastato ufficialmente concesso il monastero deiGirolamini costretti a un'involontaria diasporanei conventi vicini». Non c'è angolo, delleCampore oggi villa privata, che la «cacciatricedei monumenti perduti» non conosca e nonvisualizzi. Gli affreschi della cappella Benini,ciò che oggi è rimasto in piedi, poi per Laurasono quasi una realtà parlante . E quel quasi si-gnifica che, dietro simboli, analogie, ma anchepennellate, c'è ancora molto da scoprire e tan-to da attribuire, perché di artisti ne arrivaronoparecchi in quel luogo e molti dei loro nomisono straordinari. Gli affreschi rappresentanola storia di Sant'Antonio abate, la sua leggen-daria epopea nel deserto con il diavolo che loinsidia e sembrano la metafora dell'umanità.

«Sono di una bellezza unica e io ringrazioogni giorno d'essere qui a lavorare davanti acapolavori e misteri», dice mentre si aggiusta ilcasco giallo sulla testa . Ma dietro questa storianon c'è solo la bravura e la tenacia di una giova-ne studiosa. La ricercatrice è la prima borsistadell'Istituto Sangalli per la storia e le culturereligiose. Lo ha fondato Maurizio Sangalli, do-cente di storia medievale e moderna all'Univer-sità di Siena, e ogni anno finanzia ricerche digiovani e promettenti talenti. Il mecenatismosopravvive, al tempo, per fortuna.

mgasperetti@corriere. it© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'istituto Sangalliper la storia e le

culture religiose èuna atipica realtà

privata nata persostenere i giovani

ricercatori inmaterie umanistiche

con borse di studioe assegni di ricerca.Uno degli obiettivi èquello di bloccare la

fuga di cervelliall'estero e farli

tornare nella culladella cultura e

dell'arte: Firenze. Trale missioni

dell'istituto, che il27 novembre ha

inaugurato la nuovasede, è anche quella

di organizzareconvegni e seminari.

Presidente efondatore è

Maurizio Sangalli,docente di storia

medievale emoderna

all'Università perstranieri di Siena e

mecenate dellacultura. M.Ga.

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Studiare al Sangalli

Il taglio del nastro è stato celebratoufficialmente il 27 novembre scorso,presso la sede in piazza di San Firenze,ma l'attività dell'Istituto Sangalli èiniziata già da qualche mese. Si trattadi un ente interamente privato, laico eaconfessionale, nato per sostenere igiovani ricercatori in materieumanistiche. L'Istituto vuole diventareuna fucina di ricerca innovativanell'ambito della storia e delle culturereligiose, attraverso la promozione e ilsostegno a giovani studiosi meritevoli,in grado di dare un contributosignificativo al progresso culturale ecivile dell'Italia e dell'Europa. Erogareborse di studio, istituire premi efinanziare progetti di ricerca, nonchéorganizzare convegni e seminari,rappresentano la mission dell'Istituto,fondato da Maurizio Sangalli, docentedi storia medievale e moderna pressol'università per stranieri di Siena. Nelcontesto della tradizione fiorentina cherisale al sindaco Giorgio La Pira, l'enteintende anche farsi promotore diiniziative di confronto e di dialogo trale differenti culture religiose.

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