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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO per i Servizi Commerciali e Turistici "SASSETTI-PERUZZI" 50127 FIRENZE Via S. Donato, 46/48/50 - Tel. 055-350705 – 055-366809 Fax 055331155 www.sassettiperuzzi.firenze.scuolaservizi.it E-mail [email protected] Codice Ministeriale FIRCO9000A - Distretto Scolastico n°13 Codice Fiscale 94061580489 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Classe: 5° C Gestionale Anno scolastico 2010/2011 Riferimenti normativi: art. 5, comma 2, del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323: “(…) i consigli di classe, entro il 15 maggio, elaborano per la commissione d’esame un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti.” art. 6 dell’O.M. n.30 dell’11 febbraio 2008 ART. 6 1. I consigli di classe dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso. 2. Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami. 3. Per quanto concerne gli istituti professionali, tenuto conto della particolare organizzazione del biennio post-qualifica che prevede nel curricolo una terza area professionalizzante che si realizza mediante attività integrate tra scuola e formazione professionale regionale e/o la partecipazione a stage presso aziende, il

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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATOper i Servizi Commerciali e Turistici

"SASSETTI-PERUZZI"50127 FIRENZE Via S. Donato, 46/48/50 - Tel. 055-350705 – 055-366809

Fax 055331155www.sassettiperuzzi.firenze.scuolaservizi.it

E-mail [email protected] Ministeriale FIRCO9000A - Distretto Scolastico n°13

Codice Fiscale 94061580489

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO

DI CLASSE

Classe: 5° C Gestionale

Anno scolastico 2010/2011

Riferimenti normativi:art. 5, comma 2, del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323:

“(…) i consigli di classe, entro il 15 maggio, elaborano per la commissione d’esame un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo,

nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti.” art. 6 dell’O.M. n.30 dell’11 febbraio 2008

ART. 6

1. I consigli di classe dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso.2. Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami.3. Per quanto concerne gli istituti professionali, tenuto conto della particolare organizzazione del biennio post-qualifica che prevede nel curricolo una terza area professionalizzante che si realizza mediante attività integrate tra scuola e formazione professionale regionale e/o la partecipazione a stage presso aziende, il documento deve recare specifiche indicazioni sul profilo e le caratteristiche di tale area, sulle attività poste in essere e sugli obiettivi raggiunti. Le commissioni di esame terranno conto delle esperienze realizzate nell'area di professionalizzazione ai fini dell'accertamento delle conoscenze, competenze e capacità, con specifico riferimento alla terza prova ed al colloquio.4. Per le classi articolate e per i corsi destinati ad alunni provenienti da più classi, il documento di cui ai commi 1 e 2 è integrato con le relazioni dei docenti dei gruppi in cui eventualmente si è scomposta la classe o dei docentiche hanno guidato corsi destinati ad alunni provenienti da più classi.5. Al documento stesso possono essere allegati eventuali atti relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l'anno in preparazione dell'esame di Stato, nonché alla partecipazione

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attiva e responsabile degli alunni ai sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle studentesse e degli studenti emanato con DPR n.249 del 24/6/98, modificato dal DPR 21-11-2007,n.235.6. Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori.7. Il documento è immediatamente affisso all'albo dell'istituto e consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque ne abbia interesse può estrarne copia.

Indirizzo di studio dell’Istituto:Tecnico della gestione aziendale

1. CONSIGLIO DI CLASSE 1.1. Composizione del Consiglio di Classe1.2. Composizione del Consiglio di Classe nel biennio – Continuità didattica

2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE2.1. Composizione del gruppo-classe nel biennio 2.2. Osservazioni generali sulla classe

3. SINTESI DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA3.1. Finalità generali del corso di studi 3.2. Obiettivi didattici individuati dal Consiglio di Classe 3.3. Scelta dei contenuti 3.4. Metodi e strumenti 3.5. Attività di recupero, sostegno e approfondimento 3.6. Modalità di verifica degli apprendimenti3.7 Attività di Terza Area 3.8. Attività integrative, visite guidate e viaggi d’istruzione

4. CRITERI DI VALUTAZIONE E ATTRIBUZIONE DEI CREDITI 4.1. Criteri generali per la valutazione 4.2. Criteri generali per la valutazione delle prove scritte 4.3. Criteri generali per la valutazione delle prove orali 4.4. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico 4.5. Criteri per il riconoscimento dei crediti formativi 4.6. Criteri la valutazione finale e per l’ammissione all’esame di stato

5. FIRME DEI DOCENTI

6. ELENCO DEGLI ALLEGATI

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Classe 5 CG – documento finale del consiglio di classe – 1. CONSIGLIO DI CLASSE 1.1. Composizione del Consiglio di Classe

No.

Cognome e nome Disciplina

1 Madiai Elisabetta Economia aziendale

2 Marzeni Marilena Italiano e Storia3 Maggi Ermanno Inglese4 Bianchi Maria Pia Francese5 Graziani Vittoria L.T.T6 Capaccioli Maria

Grazia Matematica

7 Cervino Antonella Diritto ed Economia

8 Barbieri Massimo Educazione Fisica

9 Longa Cecilia Religione10 Lombardo Flora Sostegno AD0311 Curradi Nicoletta Sostegno AD0212 Pelle Maria Rosa Sostegno AD03

1.2. Composizione del Consiglio di Classe nel biennio – Continuità didattica

Disciplina Classe IV Classe V 1 Italiano e Storia Perlini Marzeni Marilena2 Prima lingua

straniera Bronzi Elisabetta Maggi

3 Seconda lingua straniera

Bianchi Maria Pia Bianchi Maria Pia

4 Geografia economica Magini Marco5 Matematica Cappellini

EmanuelaCapaccioli Maria

Grazia6 Economia aziendale Madiai Elisabetta

La Pietra Adelaide

Madiai ElisabettaGraziani Vittoria

7 Diritto Trocino Rita Cervino Antonella8 Scienza delle Finanze Trocino Rita Cervino Antonella9 Educazione Fisica Barbieri Massimo Barbieri Massimo10

Religione Longa Cecilia Longa Cecilia

11

Sostegno AD02 Curradi Nicoletta

12

Sostegno AD03 Pelle Maria Rosa

13

Sostegno AD03 Lombardo Flora

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2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

2.1. Composizione del gruppo-classe nel biennio

cl. I cl. IV

cl. V

Iscritti (dalla classe precedente)

17 16

Nuovi inserimenti 3Ritirati 1Non promossi 4Totale a fine anno scolastico

13 15

2.2. Osservazioni generali sulla classe

La classe è costituita da 16 studenti (6 maschi e 10 femmine), dei quali due diversamente abili che non sosterranno l’esame e che hanno un programma differenziato, così come risulta nei verbali dei relativi PEI. Non ha subito accorpamenti ed anzi, gran parte di loro sono insieme fin dal 2° anno del corso di studi. Nonostante la presenza di alunni stranieri, non ci sono state difficoltà di integrazione e tra loro esiste un buon affiatamento e spirito di collaborazione. All’inizio dell’anno scolastico la classe era formata da 16 alunni, in seguito un’alunna ha interrotto la frequenza e un’altra si è ritirata nei tempi previsti dalla legge.

Durante il corso di studi diversi sono stati gli avvicendamenti di insegnanti nelle varie discipline ed in particolare nell’ultimo anno sono cambiati i docenti di italiano e storia, inglese, matematica, diritto ed economia e laboratorio trattamento testi. Ciò ha indubbiamente influito sul rendimento degli allievi che hanno dovuto conoscere i nuovi insegnanti, trovare il modo di relazionarsi con essi e adattarsi a nuovi metodi d’insegnamento. Nel corso dell’anno hanno seguito i corsi di recupero e le varie attività proposte non curricolari, soprattutto se legate alle problematiche sociali.

All’interno del gruppo classe il profitto non è omogeneo; molti studenti sono arrivati al quinto anno con qualche difficoltà e solo alcuni di loro hanno raggiunto un discreto profitto.Nel corso di quest’ultimo anno scolastico, gli studenti non sempre hanno utilizzato in maniera proficua lo studio, raggiungendo così valutazioni mediamente solo sufficienti. Pochi elementi dimostrano capacità di rielaborazione autonoma e capacità critiche in alcune materie. Nel corso dell’anno sono stati effettuate 2 simulazioni per ogni tipo di prova scritta. Per quanto concerne la terza prova è stata scelta la tipologia B e le materie inserite in quest’ultima sono state francese, economia aziendale, diritto ed economia e matematica. Tutti gli studenti hanno effettuato uno stage a giugno e uno a settembre, alcuni all’estero con certificazione Europass.

3. SINTESI DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

3.1. Finalità generali del corso di studi.

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Il biennio postqualifica dei nuovi professionali ha introdotto una revisione dei curricoli tradizionali per meglio rispondere alla complessità della società attuale e quindi per formare diplomati che possano affrontare con conoscenze, competenze e abilità adeguate sia il mondo del lavoro sia la prosecuzione degli studi. Pertanto, la figura professionale di “tecnico della gestione aziendale”, deve possedere: competenze polivalenti e flessibili, derivanti da interventi formativi finalizzati allo sviluppo di un'ampia cultura di base e di abilità logico-espressive, che gli consentano di essere elemento attivo e consapevole nel sistema aziendale. Deve essere capace di percepire problemi; controllare situazioni complesse, situazioni non note; individuare soluzioni; governare processi; reperire informazioni e strumenti per risolvere problemi; comunicare anche con strumenti informatici; percepire la necessità di aggiornamento e auto aggiornamento anche nell'ottica di affrontare il nuovo mondo interattivo.

Ambito di inserimento.

Può operare in aziende di varia natura e dimensioni, sia in ambito industriale che di servizi. Si inserisce in modo privilegiato nella funzione amministrativa aziendale. Le competenze organizzativo - gestionali acquisite gli permettono di inserirsi con facilità in altre funzioni di servizio. AttivitàIl tecnico della gestione aziendale conoscendo il metodo e gli strumenti organizzativi, può supportare utilmente i processi direzionali e, possedendo una chiara visione integrata dell’attività aziendale può: collaborare alla gestione del sistema informativo - contabile aziendale anche attraverso l’impiego dello strumento informatico; collaborare alla programmazione e alla gestione di un sistema di controllo direzionale efficace ed efficiente; interagire con i vari processi e linguaggi di aree funzionali sapendoli tradurre in dati economico-finanziari; partendo dai dati economico finanziari è in grado di utilizzare i vari metodi e sistemi contabili.

3.2. Obiettivi didattici individuati dal Consiglio di Classe

Gli obiettivi didattici concordati e perseguiti dal consiglio di classe in sede di programmazione annuale sono riassunti nella tabella che segue, e di ciascuno di essi viene indicato il livello di conseguimento a fine anno, secondo la seguente legenda: (1) obiettivo raggiunto dall’intera classe (2) obiettivo raggiunto da buona parte della classe (3) obiettivo parzialmente raggiunto dall’intera classe (4) obiettivo raggiunto solo da alcuni alunni

Obiettivi (esempio) Livello

(1) (2) (3) (4)

saper comprendere autonomamente un testo rendendo conto dei suoi contenuti essenziali

4

saper produrre autonomamente testi descrittivi, narrativi, argomentativi, scientifici, utilizzando fonti e strumenti adeguati

3

saper comunicare utilizzando terminologie appropriate e linguaggi specifici 4

saper operare collegamenti attraverso i contenuti appresi nelle varie discipline e saperli rielaborare

4

saper portare a termine un compito con precisione secondo modalità e tempi stabiliti

4

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saper individuare problemi da risolvere, utilizzando le strutture logico-interpretative fondamentali

4

saper ricercare ed utilizzare informazioni necessarie all’assunzione di decisioni e/o risoluzione di problemi

4

saper applicare quanto acquisito a situazioni concrete, anche simulate 4

3.3. Scelta dei contenuti Relativamente ai contenuti trattati nelle singole discipline e all’area di progetto, si rimanda alle relazioni finali dei docenti allegate al presente documento.

3.4. Metodi e strumenti Si riassumono nella seguente tabella le metodologie didattiche prevalentemente adottate.

MODALITÀ Italiano Storia Diritto

Economia aziendale

Matematica

Inglese

Francese

Educazione fisica

lezione frontale

X X X X X X X

lezione partecipatadiscussione guidata

X X X X X X X

lavoro di gruppo

X

esercitazione X X X X X X

strumentimultimediali

X X

lezione partecipatadiscussione guidata,laboratori

X X X

3.5. Attività di recupero, sostegno e approfondimento Lo strumento adottato per colmare lacune e ritardi accumulatisi durante il normale svolgimento didattico è stato il recupero in itinere, corso di recupero con interruzione didattica dal 24/01/2011 allo 04/02/2011.

3.6. Modalità di verifica degli apprendimenti STRUMENTI DI VERIFICA UTILIZZATI

Italiano Storia Economia az.

Diritto e economia

Matematica

Inglese

Francese

Educazione fisica

Interrogazione

ComponimeXXX

XXX

XXX

X X

X

XX

X

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ntoProblema

Questionarioa rispostamultipla

RelazioneEsercizio di

prova pratica

Domande a risposta aperta

X X X

XX

X X

X X

X

X

X

X

3.7 attività di Terza AreaL’area di professionalizzazione (Aziendali)

ESPERTO DI PROCEDURE AMMINISTRATIVE NEGLI STUDI COMMERCIALI

Gli stage si sono effettuati nel mese di giugno per le classi IV, in settembre per le classi V per un totale di 8 settimane da lunedì a venerdì (Monte ore complessivo 380) .

Gli studenti hanno fatto lo stage in aziende opportunamente selezionate, dove hanno applicato i contenuti appresi durante il corso.Sono state scelte piccole aziende commerciali e informatiche, studi professionali di commercialisti ed inoltre enti pubblici. Alcuni alunni durante lo svolgimento del 4° anno, hanno partecipato a stage all’estero.

Si precisa che per l’anno scolastico 2009/2010, a causa di sospensione finanziamenti, il percorso ha subito un notevole taglio e si è svolto fino al mese di Dicembre 2009, CON IL SEGUENTE PERCORSO:

Tec. Comunicazione 20 ore

L’anno scolastico 2010/2011, a causa di sospensione finanziamenti, non stati attivati moduli in lezione frontale ma soltanto l’attività alternanza e lavoro.

Si segnalano gli interventi che si sono realizzati (Del tutto gratuiti) durante l’anno scolastico 2010/11.

Incontro sul tema “Costituzione” Teatro Puccini Manifestazione per nascita Repubblica Conferenza sul nucleare Cinema Odeon visione del film “Vento di Primavera Partecipazione di tutta la classe alla lezione a scuola organizzata dallo studio legale Azzaro

sulla “Conciliazione” legale (sabato 14.05.2011)

3.8. Attività integrative ed extracurricolari, visite guidate e viaggi d’istruzione

Gli allievi della VCg hanno partecipato alle seguenti attività:

Partecipazione di tutta la classe al Convegno internazionale di studi organizzato dall’Istituto Storico della resistenza in Toscana (ISRT) su “I bombardamenti aerei e l’Italia nella seconda guerra mondiale” (sabato 13.11.2010).

Partecipazione di tutta la classe all’incontro con l’AVIS nei locali della scuola (25.01.2011) Partecipazione di tutta la classe allo spettacolo teatrale “Il fu Mattia Pascal” dal testo

omonimo di Luigi Pirandello (18.02.2011)

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Partecipazione di tutta la classe alla conferenza tenutasi a scuola sul Treno della memoria (2.03.2011)

Partecipazione di tutta la classe allo spettacolo/incontro con i Partigiani al teatro Puccini (22.11.2010)

Partecipazione di tutta la classe alla conferenza tenuta dalla prof.ssa A. Lanzetta sulla Breccia di Porta Pia nei locali della scuola ( 12.11.2010)

Partecipazione di tutta la classe alla lezione a scuola organizzata dallo studio legale Azzaro sulla “Conciliazione” legale (sabato 14.05.2011)

Partecipazione di tutta la classe alla lettura – teatrale nei locali della scuola del racconto di M. Vichi “Reparto macelleria” (sabato 14.05.2011)

Partecipazione di tutta la classe alla manifestazione per la Costituzione italiana tenutasi a scuola 5.04.2011)

Partecipazione di tutta la classe a “Teniamoci la patente” (9.05.2011) Partecipazione di tutta la classe alla lezione del prof. Craparo sul nucleare civile tenuta nei

locali della scuola (19.05.2011) Partecipazione di tutta la classe all’incontro nei locali della scuola di Educazione alla salute

(prevenzione oncologica) (7.04.2011) Partecipazione di tutta la classe all’incontro nei locali della scuola con rappresentanti

dell’Esercito Italiano ( 13.04.2011) Partecipazione di tutta la classe alla manifestazione alla Stazione Leopolda “L’Università si

presenta” (14.04.2011) Cinema Odeon visione del film “Vento di primavera”

4. CRITERI DI VALUTAZIONE E ATTRIBUZIONE DEI CREDITI

4.1. Criteri generali per la valutazione Il consiglio di classe ha stabilito i seguenti criteri

4.2. Criteri generali per la valutazione delle prove scritte:

Indicatori generali - aderenza alla consegna - pertinenza degli argomenti esposti - organizzazione del discorso (ordine e struttura espositiva) Indicatori sulle conoscenze - conoscenza dei contenuti - completezza della trattazione Indicatori sulle competenze - individuazione di una soluzione coerente e corretta dei problemi - utilizzazione corretta delle conoscenze e dei dati - rielaborazione critica - applicazioni e collegamenti interdisciplinari Indicatori lessicali e ortografici - proprietà lessicale - correttezza ortografica e morfosintattica - uso di un registro e di un codice specifico adeguati Le griglie di valutazione delle prove scritte contenute negli allegati, sono state redatte nel rispetto degli indicatori di cui sopra e, nel contempo, in coerenza con le caratteristiche specifiche delle singole discipline oggetto di valutazione, nonché della specifica tipologia di prova.

4.3. Criteri generali per la valutazione delle prove orali

Voto1-2-3

Lo studente ignora del tutto gli argomenti; si esprime in modo molto frammentario e generico

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voto 4 Lo studente ignora la maggior parte degli argomenti; si esprime in modo frammentario e generico

voto 5 Lo studente conosce gli argomenti richiesti in maniera superficiale e/o parziale; si esprime con un vocabolario generico e limitato

voto 6 Lo studente ha una conoscenza nozionistica degli argomenti, sa stabilire collegamenti e cogliere relazioni, sia pure in maniera semplice; si esprime in modo corretto utilizzando anche la terminologia di settore

voto 7 Lo studente ha una conoscenza non solo nozionistica degli argomenti, sa stabilire collegamenti e cogliere relazioni, si esprime in modo corretto utilizzando la terminologia di settore

voto 8 Lo studente ha una conoscenza approfondita degli argomenti, sa stabilire collegamenti e cogliere relazioni; si esprime in modo corretto ed utilizza in modo sicuro la terminologia di settore

voto 9/10 Lo studente dimostra una conoscenza molto approfondita degli argomenti ricavata anche ricorrendo a forme autonome di informazione, sa rielaborare i contenuti appresi in modo originale e personale; si esprime in modo fluido e sicuro, dimostrando di possedere un’eccellente competenza linguistica

4.4. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico

Il consiglio di classe ha attribuito i crediti scolastici nel rispetto dei criteri fissati dall’art. 5 del D.M. n.42 maggio 2007 e dalla relativa tabella “A” e avendo presente anche l’O.M. n. 30 dell’11 febbraio 2008 art. 8 comma 5 “Negli istituti professionali, i consigli di classe, nell'attribuzione del credito scolastico, tengono conto della valutazione conseguita dagli alunni nelle attività che si svolgono nell'area di professionalizzazione e che concorre ad integrare quella nelle discipline coinvolte nelle attività medesime.”

Media dei voti

Credito scolastico punti

I anno

II anno

III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5 6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6 7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7 8 < M ≤

10 6-8 6-8 7-9

4.5. Criteri per il riconoscimento dei crediti formativi

1. Tenuto conto delle norme generali vigenti in materia, sono definiti i seguenti criteri per la valutazione dei crediti formativi acquisiti al di fuori dell’ambito scolastico:

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a) presenza di esauriente documentazione, rilasciata dall’ente o dall’associazione presso la quale è stata realizzata l’esperienza extrascolastica, che consenta al consiglio di classe di procedere alla valutazione di cui alla successiva lettera b); b) congruenza delle esperienze svolte con gli obiettivi formativi ed educativi propri dell’indirizzo di studio frequentato. 2. Ai fini dell’attribuzione del credito scolastico, la valutazione dei crediti formativi non può comportare deroghe ai punteggi minimi e massimi della banda di oscillazione prevista dal regolamento ministeriale in funzione della media dei voti.

4.6 Criteri per la valutazione finale e per l’ammissione all’esame di stato

Per quanto riguarda i criteri di ammissione all’esame di stato si fa riferimento alla normativa vigente.Sono ammessi all’esame di Stato gli alunni che hanno frequentato l’ultimo anno di corso, si siano mostrati attenti e responsabili, abbiano effettuato sforzi per colmare eventuali lacune e abbiano cercato di raggiungere una preparazione idonea tale da consentire di affrontare l’esame ed in presenza di valutazioni sufficienti nelle singole discipline.

5. FIRME DEI DOCENTI

No.

Cognome e nome Disciplina Firma

1 Marzeni Marilena Italiano e Storia2 Madiai Elisabetta Economia

Aziendale3 Capaccioli Maria

GraziaMatematica

4 Maggi Ermanno Inglese5 Bianchi Maria Pia Francese6 Cervino Antonella Diritto ed

Economia7 Graziani Vittoria L.T.T.8 Barbieri Massimo Educazione fisica9 Longa Cecilia Religione10 Curradi Nicoletta Sostegno AD0211 Pelle Maria Rosa Sostegno AD0312 Lombardo Flora Sostegno AD03

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6. ELENCO DEGLI ALLEGATI

All. no. Descrizione 1 Relazioni finali e programmi effettivamente svolti nelle singole

discipline 1.1 Italiano 1.2 Storia 1.3 I Lingua straniera (inglese) 1.4 II Lingua straniera (francese) 1.5 Matematica 1.6 Diritto e Economia 1.7 Economia Aziendale 1.8 Educazione Fisica

2 Simulazioni della prima prova: italiano2.1 Prova del 22/02/20112.2 Prova del 06/05/2011 3 Simulazioni della seconda prova: inglese3.1 Prova del 24/03/20113.2 Prova del 05/05/2011

4 Simulazioni della terza prova: Economia Aziendale, Matematica, Diritto ed Economia, Francese.

4.1 Prova del 15/03/20114.2 Prova del 04/05/2011

5 Griglia per la valutazione della simulazione delle prove scritte di Italiano

6 Griglia per la valutazione della simulazione delle prove scritte di

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Inglese7 Griglie per la valutazione delle simulazioni della Terza Prova

7.1 Griglia per la valutazione di economia aziendale7.2 Griglia per la valutazione di francese7.3 Griglia per la valutazione di matematica7.4 Griglia per la valutazione di diritto ed economia

Allegato 1.1

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATOPER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI

SASSETTI – PERUZZIITALIANO: PROGRAMMA SVOLTO ANNO 2010/2011

CLASSE V C Prof.ssa Marilena Marzeni

L’ETA’ DEL REALISMO: Il verismo: caratteri generali

G. VERGA: Note biograficheL'adesione al verismo

Da” Vita dei campi”: Rosso malpelo

Da “Novelle rusticane”: Libertà L'amante di gramigna Cavalleria rusticana

Da” I Malavoglia”: Il commercio dei lupini E se ne andò

IL DECADENTISMOGenesi e aspetti del movimento decadente

G. PASCOLI

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Note biografiche La personalità poetica

Da “Il fanciullino”: Il fanciullino e il poeta

Da “Myricae”: Arano Lampo Tuono X agosto

Da “ Il piacere”: Il fallimento di un sogno

Da “Alcyone”: La pioggia nel pineto

IL PRIMO NOVECENTOIl mondo verso la grande guerra Lo sviluppo tecnologico, economia e società

IL FUTURISMO Da “Il manifesto del futurismo” :

Noi vogliamo cantare l’amore del pericolo

G. UNGARETTI:Note biograficheLa prima produzione e la poetica del frammento

Da “L'Allegria”: Porto sepolto fotocopia Veglia; I Fiumi Martino del Carso Soldati

I Frammenti lirici: Eterno Tramonto Tappeto Dannazione Universo Destino Mattina

L. PIRANDELLO:Note biografiche La crisi dell'Io e il relativismo conoscitivoL'arte umoristicaLa disarmonia della realtà Il teatro

“Il fu Mattia Pascal” (lettura facoltativa)Da “Novelle per un anno”:

La carriolaDal “Saggio sull'umorismo”:

La disarmonia della realtà

LA LIRICA FRA LE DUE GUERRE

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Gli sviluppi della poesia “pura”

S. QUASIMODO: Notizie biografiche

Da “Acqua e terre” Ed è subito sera

U. SABA

Note biografiche

Da “Trieste e una donna”: Ritratto della mia bambina

E. MONTALE:Note biograficheLa poetica e la prima fase della produzione montaliana

Da “Ossi di seppia”: Meriggiare pallido assorto Non chiederci la parola Spesso il male di vivere ho incontrato

Da “Satura” Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

L’ARTE TESTIMONIA LA TRAGEDIA DELLA STORIAE. Wiesel “La notte “ Giunti editore – lettura integrale

L’insegnante Marilena Marzeni

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Allegato 1.2

STORIA: PROGRAMMA SVOLTO ANNO 2010/2011CLASSE V C

Prof.ssa Marilena Marzeni

LE SOCIETA' DI MASSA:Caratteri generali

IL SISTEMA GIOLITTIANO

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUTRIALE:L'economia nella società di massa;le classi e gruppi sociali;Le nuove invenzioni e una nuova fonte di energia; Lo sviluppo dei trasporti e la trasformazione delle città;Il commercio e le pubblicità;La nascita dei moderni mass media;

LA PRIMA GUERRA MONDIALELa “Grande Guerra”Lo scoppio della guerra;Il fronte interno;Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione;L'intervento dell'Italia;I trattati di pace;La nascita della Società delle Nazioni e gli accordi tra le grandi potenze.

LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICAIl progetto di Lenin;La conquista del potere da parte dei bolscevichi;L'affermazione della dittatura;

IL PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA E IN GERMANIAIl primo dopoguerra;Il “biennio rosso” La crisi dello Stato liberale: Mussolini conquista il potere;

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IL FASCISMO AL POTERE1922-1925: la transazione verso la dittatura;La realizzazione della dittatura fascista;La ricerca del consenso;

LA CRISI DEL 1929 Il crollo di Wall Street;Il New Deal;La conseguenza della crisi del 1929

LA GERMANIA NAZIONALSOCIALISTAHitler conquista il potere;La dittatura nazionalsocialista;L'ideologia nazionalsocialista e l'antisemitismo;Il consenso delle masse;La politica economica del nazionalsocialismo;

LA SECONDA GUERRA MONDIALE1938: Hitler riprende l'offensiva;L'inizio del secondo conflitto mondiale;La resa della Francia e l'intervento dell'Italia;La “guerra parallela” di Mussolini;La guerra diventa mondiale

LA FINE DEL CONFLITTOLo sbarco anglo-americano;La caduta di Mussolini;L'Italia divisa in due;La conclusione della guerra; L'atrocità della guerra; I processi e il nuovo assetto mondiale;

LE ORIGINI DELLA GUERRA FREDDAGli anni difficili del dopoguerra;La divisione del mondo;La grande competizione;

PRESENTAZIONE DELLA CLASSELa docente ha insegnato in questa classe solo nell’anno in corso: Il primo periodo è stato pertanto utilizzato a stabilire un rapporto di reciproca collaborazione, che ha permesso poi di lavorare in modo abbastanza proficuo nei mesi successivi. Il percorso non è stato agevole, poiché gli allievi a parte qualche eccezione erano scarsamente motivati allo studio e poco autonomi nel lavoro individuale. Con l’andar del tempo comunque, qualche risultato è stato raggiunto, in quanto gli alunni hanno mostrato un maggiore interesse verso la materia e si sono fatti più partecipi al dialogo di classe.Per quanto riguarda i risultati conseguiti possiamo affermare che gli allievi hanno raggiunto nel complesso una preparazione globalmente accettabile, anche se in molti permangono carenze di base che per certo incidono sulla produzione sia scritta che orale. Qualche allievo si è distinto in un più serio ed assiduo impegno nello studio, fatto che ha permesso il raggiungimento di risultati più che discreti.E’ doveroso comunque sottolineare che eventi personali accaduti ad alcuni di loro, hanno reso particolarmente difficile gestire gli impegni inerenti all’ultimo anno di corso anche per le numerose assenze.Nei rapporti interpersonali gli allievi hanno sempre tenuto un comportamento corretto e rispettoso delle norme che regolano la civile convivenza.

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L’insegnanteMarilena Marzeni

Allegato 1.3

IPSSCT “Sassetti-Peruzzi” - Firenze - PROGRAMMA SVOLTO DI LINGUA INGLESE Classe 5 sez. C G (tecnico della gestione aziendale indirizzo linguistico) a.s.: 2010-11

Libri di testo utilizzati: Close-up on New Business - A global Approach, ed. CLITT Surfing the World, ed. Zanichelli Materiale in fotocopia fornito dall’insegnante Business English Different steps involved in a business transaction Phone and face-to-face enquiries INCOTERMS Banking services: current accounts, deposit accounts, loans, credit cards, online banking

services The Stock Exchange Job profiles and features, work experience, job ads and CVs, job interviews Types of economic systems: free market economies, centrally planned economies, mixed

economies Business Correspondence Lay-out and parts of a business letter Enquiries and Replies to enquiries Orders and Executions of orders Letters of complaint (missing goods, faulty articles, delay in delivery) and Replies to

complaints Job applications and covering letters Cultures of the English Speaking Countries The British Empire and the “Jewel of the Crown”: India Gandhi and India’s Independence - group work Migrations Difficulties for immigrants An article: Arrest of black lecturer heightens distrust Multiculturalism - group work The Wall Street Crash (1929)

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The “New Deal” and Roosevelt The role of the US in World War II The Cold War

Grammar Review if-clauses (subordinate clause) + will (main clause) ING forms: continuous tenses, gerund, present participle, infinitive, noun past simple versus present perfect the passive voice

LINGUA INGLESERELAZIONE FINALE

Prof. Ermanno Maggi

Obiettivi raggiunti, fisionomia della classe e clima relazionale La classe, composta di 15 alunni di cui due diversamente abili, presenta capacità linguistiche piuttosto modeste e lacune nelle strutture grammaticali non sempre compensate da una profusione di impegno e da una partecipazione adeguate ad una classe quinta. La programmazione iniziale ha subito delle riduzioni nei contenuti previsti con particolare riferimento ai lavori di gruppo da svolgere a casa ed alle relative presentazioni in classe; ciò è riconducibile in alcuni casi ad una scarsa serietà nell’affrontare le attività proposte dall’insegnante, in altri casi alle modeste capacità di rielaborazione, sintesi ed autonomia di lavoro. Sono state proposte attività di speaking portate avanti da una lettrice madrelingua per circa otto ore di lezione durante le quali sono stati affrontati argomenti di attualità e civiltà del mondo anglosassone così come indicato nel programma svolto; tali attività in copresenza con l’insegnante della classe sono state mirate a rafforzare le capacità di espressione orale e a migliorare l’intelligibilità e la pronuncia. Gli alunni, durante tali lezioni, con alcune eccezioni, si sono mostrati poco propensi a partecipare attivamente evidenziando passività o inibizione nonostante gli incoraggiamenti e la creazione da parte degli insegnanti di un’atmosfera distesa e il più possibile non giudicante.Per quanto concerne le quattro abilità di base, alcuni alunni hanno mostrato un discreto impegno che ha consentito loro di raggiungere livelli di competenza linguistica accettabili o discreti soprattutto relativamente alla redazione della corrispondenza commerciale ed alla comprensione dello scritto. Quasi tutti gli alunni sono in grado di comprendere semplici testi di ambito commerciale e di esprimersi in modo accettabile nello scritto. La produzione e la comprensione orale risultano invece generalmente carenti o non sempre adeguate.Circa un terzo della classe non ha ancora raggiunto livelli complessivi del tutto sufficienti.

MetodologiaPer quanto riguarda la metodologia adottata, si è fatto ricorso a lezioni frontali, lavori di gruppo con oral report tipo lecturette in plenaria, lavoro individuale, studio guidato.Gli interventi di recupero privilegiati sono stati quelli in itinere con attività di potenziamento e consolidamento delle strutture morfosintattiche e dei contenuti di ESP - Business English.

Modalità di verifica e valutazioneLe prove di verifica proposte agli alunni sono state le seguenti:Prove scritte di analisi e comprensione del testo, quesiti a risposta aperta, produzione di testi a carattere professionale strutturati e semi-strutturati.Le due simulazioni di seconda prova hanno previsto la risposta a domande di comprensione su una lettera commerciale e la redazione di una lettera di risposta alla lettera proposta. È stato consentito l’uso del dizionario bilingue e monolingue.Prove orali tipo brevi interrogazioni su argomenti circoscritti, interazione, esposizione sintetica di argomenti assegnati, ascolti di tracce su CD con esercizi a scelta multipla o fill in the blanks. I criteri di valutazione adottati sono quelli espressi nel POF della scuola.

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Allegato 1.4

RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI FRANCESEanno scolastico 2010/2011classe V C Aziendale

Obiettivi disciplinari specifici

1a) Conoscenzeulteriore consolidamento delle competenze linguistiche in tutte e quattro le abilitàacquisizione di una competenza linguistica specifica relativa all’ambito professionale ed una buona competenza culturale della lingua

1b) Competenzesaper comprendere il senso globale ed analitico di testi ed enunciati di contenuto specificosaper discriminare la informazioni necessarie da quelle accessorie e saperle sintetizzare in modo coerentesaper usare in modo adeguato i diversi registri linguisticisaper utilizzare un lessico specifico

1c) Capacitàsaper strutturare enunciati orali e scritti, anche se brevi, ma coerenti e coesi, sia di contenuto generico, che specificosaper rielaborare informazioni e testi saper mettere in relazione le tematiche affrontate

Obiettivi raggiunti e non raggiunti

Gli obiettivi disciplinari indicati nel piano di lavoro annuale sono stati raggiunti complessivamente in misura accettabile da una buona parte di alunni.Le abilità di comprensione sono state acquisite nel complesso da quasi tutti gli alunni con un livello di competenza mediamente discreto; le abilità di produzione risultano invece acquisite in maniera più disomogenea.Rispetto al livello di partenza si sottolinea un progresso, in alcuni alunni anche sensibile, nell’autonomia linguistica rispetto alla L 1 ed una migliore capacità espressiva. Permangono invece ancora lacune più o meno estese, nella strutturazione di enunciati sia orali che scritti, per quanto riguarda la correttezza morfosintattica e la coerenza dell’articolazione.Si deve mettere anche in evidenza che, nella maggior parte degli alunni, la capacità di rielaborazione dei contenuti è stata spesso frenata da una competenza linguistica pregressa

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piuttosto carente e da un lavoro individuale non sempre adeguato. Per alcuni alunni, in particolare, si devono sottolineare una frequenza saltuaria, una partecipazione ed un impegno inadeguato ed uno studio individuale inesistente ed a tali comportamenti sono da imputare i risultati inadeguati che sono stati raggiunti.

Problematiche emerse relative agli apprendimenti ed al clima relazionale

Non sono emerse nel corso dell’anno scolastico problematiche significative relative all’apprendimento della disciplina, se non quelle indicate in precedenza e relativamente ad alcuni alunni. Il clima relazionale è stato sempre generalmente sereno e, da parte di un buon gruppo di alunni, improntato alla collaborazione e ciò ha consentito di individuare insieme situazioni di difficoltà e di cercare le strategie per poterle risolvere.Gli alunni, in generale, hanno dimostrato spesso interesse nei confronti delle attività proposte e talvolta sono stati anche propositivi, ma non sempre sono riusciti a tradurre la loro partecipazione in una efficace motivazione allo studio.

Metodologie adottate

L’attività didattica ha seguito un percorso modulare per quanto riguarda le tematiche ed i contesti di situazione ed un percorso a spirale per quanto concerne invece l’approfondimento dei contenuti morfosintattici, facendo ricorso a :lezione frontalelezione interattivalavoro individualestudio guidatodiscussione guidata

Gli strumenti didattici utilizzati sono stati:il libro di testofotocopie di materiale autentico (articoli di giornali e riviste, pubblicità etc.)schede di riepilogoaudiovisivi

Attività di recupero e di approfondimento

Gli interventi di recupero privilegiati sono stati quelli in itinere con attività di potenziamento e consolidamento delle strutture morfosintattiche e delle capacità espressive. Anche nel corso della pausa di recupero questi sono stati gli obiettivi prefissi, insieme al consolidamento dei contenuti affrontati.

Modalità di verifica e valutazione degli alunni

Gli interventi di verifica sono stati predisposti coerentemente con il percorso metodologico e strettamente connessi con i contenuti acquisiti nel corso delle attività didattiche. Le tipologie utilizzate sono state le seguenti:

Prove scritteanalisi e comprensione di un testoquesiti a risposta aperta

Prove oraliinterrogazione breveinterazioneesposizione sintetica di un argomento datocomprensione e commento di un testo scritto o orale

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I criteri di valutazione adottati sono quelli espressi nella programmazione annuale e rispecchiano la corrispondenza fra voti e livelli di conoscenze e abilità indicata nel POF.

CONTENUTI DISCIPLINARI SPECIFICI

Libri di testo: AA.VV. – Atelier commerce, Ed. SEIP. Esposito Duport – Décryptez la France, Ed. Lang

Microlingua relativa all’ambito commerciale

Le fasi della compravendita L’ordineLa conferma dell’ordineL’avviso di spedizioneLa richiesta di modifica di un ordineLa richiesta di annullamento totale o parziale di un ordineLa risposta ad una richiesta di modifica di un ordineLa risposta alla richiesta di annullamento totale o parziale di un ordineReclamo (con o senza richiesta di risarcimento)Risposta ad un reclamo

Le compravendite internazionali: documenti e modalità di pagamento

Redazione del proprio curriculum vitae in francese secondo il modello europass.cedefop

Civiltà e attualità

Gli avvenimenti di maggior rilievo nella storia francese dalla Terza alla Quinta Repubblica; le guerre di decolonizzazione e le problematiche legate all’immigrazione

Cenni sulle correnti letterarie in Francia dalla seconda metà dell’ 800 al secondo dopoguerra e sulla produzione letteraria di questo periodo:

Charles Baudelaire da: Les Fleurs du Mal Correspondances Spleen

Émile Zola da: J’accuse!...Lettre à M.Félix Faure, Président de la République, Édition EJL, Paris 1998, pgg.76–77

Antoine de Saint-Exupéry da: Le Petit Prince Si tu veux un ami, apprivoise-le

Yasmina Khadra da: L’attentat, Édition Julliard Pocket, Paris 2005, pgg. 17 – 18 La mondializzazione

La durata legale dell’orario di lavoro: “Les 35 heures”

Le scelte della Francia in materia di nucleare

L’immigrazione in Francia

Cenni sulle istituzioni e gli organi della Comunità europea

Testi audiovisivi:

Mai ’68: le rejet d’un régime – CD

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visione del film Welcome (Cannes 2009)

Firenze, 27 aprile 2011

Maria Pia Bianchi

Allegato 1.5

Relazione finale e programma svolto di matematicaAnno scolastico 2010/2011

Classe V C G

Docente: prof.ssa Maria Grazia Capaccioli

In relazione alla programmazione sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di CONOSCENZA:si può ritenere che solo metà della classe abbia acquistato in modo soddisfacente le seguenti conoscenze di matematica:

- Conoscono le funzioni elementari;- Conoscono il concetto di limite;- Conoscono la nozione di derivata e le principali regole di derivazione;- Conoscono i procedimenti analitici per determinare lo studio del grafico di una funzione

razionale

COMPETENZE – capacità - abilità:gli allievi hanno conseguito le seguenti competenze, diversificate nel livello di apprendimento da studente a studente:

- Sanno determinare il campo di esistenza delle funzioni;- Sanno calcolare i limiti delle funzioni razionali,- Sanno derivare le funzioni razionali,- Sanno studiare una funzione razionale intera o fratta.

In relazione alla preparazione nel suo complesso ed al profitto la classe può essere divisa in tre gruppi:

a) Un piccolo gruppo di tre studenti è costantemente cresciuto e, impegnandosi con continuità, ha raggiunto una preparazione omogenea e un profitto buono in rapporto agli obiettivi prefissati.

b) Un gruppo di tre-quattro studenti, pur senza attitudine per la materia, ha raggiunto una preparazione sufficiente per le conoscenze, ma fragile nella fase applicativa.

c) Infine, un gruppo di quattro alunni non ha raggiunto un profitto sufficiente a causa di una preparazione superficiale, discontinua e con gravi lacune nelle conoscenze di base.

CONTENUTI disciplinari

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1. Funzioni reali di una variabile reale- Definizione di funzione- Definizione di campo di esistenza di una funzione- Grafici di funzioni elementari- Funzioni pari e dispari- Classificazione delle funzioni e determinazione del loro campo di esistenza2. Limiti delle funzioni di una variabile- Introduzione al concetto di limite di una funzione- Limite infinito di una funzione in un punto: interpretazione geometrica- Limite destro e sinistro in un punto- Limite finito per una funzione all’infinito: interpretazione geometrica- Limite infinito per una funzione all’infinito: interpretazione geometrica- Operazioni sui limiti: alcune forme indeterminate3. Derivate delle funzioni di una variabile- Definizione di rapporto incrementale di una funzione in un punto e suo significato geometrico- Definizione di derivata di una funzione in un punto e suo significato geometrico- Regola di derivazione della somma e del rapporto delle funzioni4. Studio del grafico di una funzione razionale- Studio dei massimi e minimi delle funzioni derivabili- Asintoti verticali, orizzontali e obliqui- Schema seguito nello studio del grafico di una funzione razionale fratta y = f(x)

a) Determinazione del campo di esistenzab) Ricerca delle intersezioni con gli assi cartesianic) Calcolo dei limiti agli estremi del campo di esistenzad) Determinazione degli asintotie) Calcolo della derivata primaf) Determinazione dei massimi e minimig) Grafico di f(x)

OSSERVAZIONI e METODOLOGIA di insegnamento

Un numero significativo di allievi ha iniziato l’anno scolastico con una preparazione di base molto lacunosa e fragile che li porta ad una situazione di incertezza soprattutto quando è richiesta l’analisi e la rielaborazione, purtroppo la complessità e la quantità del programma di quinta non ha migliorato la situazione, infatti alcuni allievi, sul piano applicativo, sono ancora molto incerti.Le lezioni sono state prevalentemente di tipo frontale cercando di favorire il dialogo disciplinare e facendo seguire alle spiegazioni teoriche molti esercizi esplicativi. Fin dall’inizio dell’anno scolastico sono stati rivisti ed approfonditi molti argomenti degli anni precedenti, quali: equazioni e disequazioni di primo e secondo grado, elementi base di geometria analitica.Spesso non sono state proposte le dimostrazioni dei teoremi utilizzati, per questioni di tempo e per non appesantire la trattazione del programma già molto complesso per un istituto professionale.Per quanto riguarda le prove scritte si è richiesto che gli elaborati fossero presentati in forma chiara ed ordinata e che i grafici fossero tracciati con particolare cura.

Libro di testo: Bergamini- Trifone “Lineamenti di analisi” , Zanichelli

Tipologia delle prove di verifica utilizzateNelle prove scritte è stato attribuito a priori ad ogni esercizio un punteggio adeguato alle difficoltà presentate, in modo che la correzione degli elaborati fosse la più obiettiva ed omogenea possibile.Si è cercato sempre di usare una gamma di voti ampia (dal 3 al 10) al fine di differenziare il più possibile le capacità degli allievi.Per la valutazione finale di ogni allievo si è tenuto conto, oltre ai risultati conseguiti nelle varie prove, della situazione di partenza, degli eventuali progressi, dell’impegno, dello svolgimento dei compiti assegnati a casa e delle abilità effettivamente raggiunte.

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Allegato 1.6

DIRITTO ED ECONOMIA

(Prof. A. Cervino)

Libro di testo:G. Zagrebelsky, G. Palmerio, C. Trucco, L. Gagliardini, “Lineamenti di Diritto ed Economia”, Ed. Le Monnier.

Programma: Modulo 1: I contratti. Contenuti: I contratti conclusi tra privati: vendita, locazione, comodato, mutuo, mandato, fideiussione, transazione, donazione. I contratti di fornitura e produzione di beni e servizi. I contratti di cooperazione ed i contratti atipici. Banca e Borsa. I contratti assicurativi. Il lavoro subordinato.

Obiettivi:- conoscere la disciplina dei principali contratti tipici;- saper individuare le diverse tipologie dei contratti di fornitura spiegandone funzione e

caratteri;- conoscere struttura e caratteri dei contratti di cooperazione; saper definire natura e funzione

pratica dei principali contratti commerciali atipici;- distinguere e confrontare funzione e caratteri dei diversi contratti bancari e saper individuare

natura, strumenti e soggetti dell’attività di borsa;- saper definire natura e funzione dei contratti assicurativi, saperne individuare elementi e

soggetti e saperne distinguere le diverse tipologie.- conoscere i principi costituzionali e legislativi che sono alla base della tutela giuridica del

lavoro subordinato.

Modulo 2: I titoli di credito.Contenuti: I titoli di credito in generale. La cambiale e l’assegno.

Obiettivi: - conoscere natura, funzioni e caratteristiche generali dei titoli di credito;- saper individuare le diverse categorie dei titoli di credito in base alle leggi di circolazione;- saper classificare i titoli di credito;- saper riconoscere le diverse tipologie dei titoli di credito;- saper individuare ed analizzare i titoli di credito più frequentemente usati nella realtà

economica;- saper definire natura, funzioni e requisiti della cambiale;

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- saper definire funzione economica e caratteri generali dell’assegno individuandone i diversi tipi e la diversa disciplina giuridica.

Modulo n. 3:

Modulo 3: Le Banche e la Borsa valori. Contenuti: Le Banche ed il sistema bancario italiano. I sistemi bancari dell’Unione Europea (cenni). Il mercato mobiliare e la Borsa.

Obiettivi:- saper analizzare il ruolo delle Banche nell’economia;- saper delineare struttura, trasformazioni e tendenze evolutive del sistema bancario italiano;- saper delineare un quadro generale del sistema bancario nei paesi comunitari;- saper descrivere il funzionamento della borsa valori.

Per l’elenco completo e dettagliato degli argomenti svolti si rinvia al programma, che sarà depositato agli atti dopo lo scrutinio.

Obiettivi minimi e livello di sufficienza: si considerano obiettivi minimi, dal cui raggiungimento deriva la valutazione di sufficienza, la conoscenza dei contenuti essenziali dei singoli argomenti ed un uso generalmente corretto del lessico specifico.

Obiettivi raggiunti: il livello medio di conoscenze e competenze acquisite dalla Classe risulta essere quasi sufficiente.

Tipologia delle prove: prove orali, prove scritte (domande a risposta aperta, quesiti a trattazione sintetica)

Metodologia: lezione frontale, lettura e commento di testi normativi.

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Allegato 1.7

ISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI

SASSETTI –PERUZZIanno scolastico 2010-2011

Classe V C Tecnico della gestione aziendale

PROGRAMMA DI ECONOMIA AZIENDALE E TRATTAMENTO TESTI

Insegnanti: Madiai Elisabetta e Graziani Vittoria.Libro di testo: Manuale di economia d’azienda 2 Bertoglio – Brero, ediz. Tramontana.

MODULO A - IL BILANCIO D’ESERCIZIO: FORMAZIONE E INTERPRETAZIONE.

Il sistema informativo aziendale1. Le informazioni.2. Il sistema informativo aziendale3. Il sistema informativo contabile4. Il sistema informativo extra contabile5. L’informatica ed il sistema informativo6. Internet, intranet ed extranet

Le scritture di assestamento1. La determinazione del risultato economico e del patrimonio.2. Dall’inventario all’assestamento.3. Le scritture di completamento.4. Le scritture di integrazione.5. Le scritture di rettifica.6. L’ammortamento.7. I conti con saldo a credito o a debito.8. La situazione contabile finale.9. Le scritture di epilogo e di chiusura.

Il bilancio di esercizio1. Il bilancio.2. I principi contabili.3. Il bilancio secondo la normativa italiana.

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4. I criteri di valutazione.5. Lo stato patrimoniale.6. Il conto economico.7. Il bilancio in forma abbreviata.8. Il bilancio IAS/IFRS (cenni).

La nota integrativa e i documenti di controllo1. La nota integrativa2. La relazione sulla gestione3. Gli obblighi informativi delle società quotate4. Il controllo sulla gestione5. Il controllo contabile6. L’approvazione del bilancio d’esercizio

La rielaborazione del bilancio1. La lettura e l’interpretazione del bilancio2. Gli scopi della rielaborazione del bilancio3. La rielaborazione dello stato patrimoniale4. I margini della struttura patrimoniale5. La rielaborazione del conto economico

L’analisi di bilancio1. L’analisi di bilancio2. L’analisi per indici3. L’analisi economica4. L’analisi patrimoniale5. L’analisi finanziaria6. L’analisi della produttività7. L’interpretazione degli indici8. L’analisi per flussi

MODULO B – LA PROGRAMMAZIONE ED IL CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE.

La pianificazione e la programmazione aziendale1. La direzione e il controllo della gestione2. La pianificazione3. La definizione degli obiettivi4. L’aspetto formale della pianificazione5. Il business plan6. La gestione integrata della pianificazione della programmazione7. Le nuove formule strategiche8. Il sistema di controllo9. Il controllo strategico

Il controllo e la gestione dei costi1. La contabilità gestionale2. La classificazione dei costi3. La variabilità dei costi4. La break even analysis 5. Le configurazioni dei costi6. I procedimenti per la determinazione dei costi7. Direct costing e full costing

L’evoluzione del controllo dei costi1. I centri di costo ed i centri di responsabilità2. Il controllo dei costi per attività (ABC)

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MODULO C – IL FATTORE LAVORO.

Il lavoro, una risorsa strategica1. Risorse umane e strategie aziendali2. Le forme di tutela del lavoro3. La riforma del mercato del lavoro4. Le relazioni industriali ed il ruolo dei sindacati5. Mettersi in proprio

La gestione delle risorse umane1. La ricerca del lavoro2. Il reperimento del personale3. La selezione del personale4. L’inserimento in azienda di risorse umane5. La remunerazione del personale6. La valutazione7. La politica retributiva

L’amministrazione del personale1. Il sistema informativo del personale2. I rapporti con gli enti previdenziali assistenziali3. I libri obbligatori4. I rapporti con l’amministrazione finanziaria5. La busta paga6. Le rilevazioni contabili

L’uscita dall’azienda1. Lo scioglimento del rapporto di lavoro2. Il trattamento di fine rapporto

Il programma fin qui riportato è stato svolto entro il 15 maggio, successivamente si prevede di svolgere il programma che segue:

Il controllo budgetario e la redazione del budget1. I costi di riferimento2. I costi standard3. Il controllo budgetario4. Il budget5. I budgets settoriali6. Il budget degli investimenti7. Il budget finanziario8. Il budget economico e patrimoniale9. L’analisi degli scostamenti10. Il reporting

Per 3 ore settimanali la classe ha lavorato in laboratorio essenzialmente utilizzando il programma excel per sviluppare calcoli inerenti i bilanci, l’analisi per indici, le configurazioni di costo, la break even analysis. Dal 15 maggio in poi lavoreranno alla elaborazione delle tesine. Sono state effettuate anche ricerche su internet relativamente agli argomenti studiati.

Relazione sulla classe.La classe, composta di 15 alunni di cui due diversamente abili, presenta un profitto non omogeneo dovuto in parte alle non spiccate capacità di alcuni alunni ed in parte ad uno scarso impegno e partecipazione che normalmente ci si attende da studenti che dovranno affrontare la prova della maturità.

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La programmazione iniziale ha subito un rallentamento nello sviluppo dei contenuti a causa della necessità di colmare pregresse lacune che avrebbero invalidato lo svolgimento del programma di quinta. Molti studenti sono giunti al quinto anno con qualche difficoltà e le loro valutazioni si attestano su livelli mediamente sufficienti dovuti anche alle modeste capacità di rielaborazione, sintesi ed autonomia di lavoro.

Obiettivi specifici della disciplina.Gli studenti hanno raggiunto una sufficiente conoscenza degli argomenti teorici del programma riportato e sono in grado di:redigere scritture di assestamento, chiudere i conti di una SpA e presentare il bilancio secondo la normativa civilistica, riclassificare il bilancio e calcolare gli indici di bilancio relativi, presentare un commento di questa analisi svolta, calcolare i costi nelle varie configurazioni, redigere una busta paga negli elementi essenziali, costruire dei semplici budget (tenendo presente che l’argomento sarà trattato dopo il 15 maggio).

Numero e tipologia delle verifiche.Sono stati effettuati 3 compiti scritti nel trimestre relativamente alle scritture di assestamento, epilogo e chiusura dei conti, alla redazione del bilancio d’esercizio secondo la normativa a partire dalla situazione contabile finale. Nel pentamestre sono stati svolti 3 elaborati relativi alla riclassificazione del bilancio, analisi per indici, configurazione di costo e break even analysis. Sono stati anche sostenuti 2 verifiche orali per ciascun allievo sia nel trimestre che nel pentamestre. Criteri e strumenti di valutazione.I compiti su argomenti teorici sono stati valutati in base alla ricchezza delle conoscenze ed al linguaggio tecnico utilizzato. Gli altri di più semplice esecuzione, come per esempio le rilevazioni contabili, in base a risultati determinati. Le verifiche orali sono state valutate in base alla completezza dell’argomento, all’uso di un linguaggio tecnico adeguato ed alla capacità di collegamenti. Per quanto riguarda il punteggio che è stato attribuito in sede delle 2 simulazioni di terza prova che sono state svolte nell’arco del pentamestre si veda la griglia di valutazione allegata al presente documento.

Strumenti dell’attività didattica.Il programma è stato svolto in buona parte con lezioni frontali, esercitazioni in classe e a casa, laboratorio.

Prof.ssa Elisabetta Madiai

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Allegato 2: simulazioni della 1° prova (italiano)

Allegato 2.1

SIMULAZIONI 1^ PROVA22 FEBBRAIO 2011

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Giovanni Pascoli

Nebbia

Nascondi(1)le cose lontane, tu nebbia impalpabile e scialba, tu fumo che ancora rampolli, su l'alba, da' lampi notturni e da' crolli d'aeree frane!

Nascondi le cose lontane, nascondimi quello ch'è morto! Ch'io veda soltanto la siepe dell'orto, la mura ch'ha piene le crepe di valeriane.(2)

Nascondi le cose lontane: le cose son ebbre di pianto! Ch'io veda i due peschi, i due meli, soltanto, che dànno i soavi lor mieli (3) pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane che vogliono ch'ami e che vada! Ch'io veda là solo quel bianco di strada,(4) che un giorno ho da fare tra stanco don don di campane...

Nascondi le cose lontane, nascondile, involale al volo del cuore! Ch'io veda il cipresso là, solo, qui, solo quest'orto, cui presso sonnecchia il mio cane.

Note: (1):E’ un imperativo e non un indicativo; il poeta si rivolge alla nebbia con una sommessa preghiera. (2): piante erbacee spontanee dai fiori rosa e bianchi. (3): dolci marmellate fatte in casa con i loro frutti. (4): quella strada bianca che porta al cimitero.

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Giovanni Pascoli (1855 - 1912), nato in un piccolo paese della Romagna, ebbe un’infanzia attraversata da numerosi lutti familiari. Docente nei licei, passò quindi all’Università, ottenendo la cattedra di Lingua e letteratura italiana a Bologna. Questa lirica, pubblicata per la prima volta nel 1899 sulla rivista “Flegrea”, entrò a far parte della prima edizione dei Canti di Castelvecchio del 1903. La nebbia, condizione atmosferica che nasconde e lascia trasparire, è invocata dal poeta per rimuovere i ricordi dolorosi e per godere delle semplici cose della vita di ogni giorno nell’attesa della fine.

1. ANALISI1. Analizza la struttura della poesia (strofe, versi, rime)2. Individua e spiega le figure retoriche presenti. 3. Che effetto producono i puntini di sospensione al v. 24?

2. COMPRENSIONE1. Nella lirica sono presenti tre temi ricorrenti in Pascoli: quello della memoria dolorosa

dei cari scomparsi, quello della rappresentazione in chiava simbolica di aspetti comuni della natura e, seppure in modo meno evidente, quello del “nido”, rifugio protettivo dal dolore e dal male del mondo esterno. Illustra questi tre temi con opportuni riferimenti al testo

2. Indica con quali parole ed espressioni il poeta allude al tema della morte e quale funzione le viene attribuita

3. Che cosa fa, può e deve fare la nebbia per Pascoli in questa lirica?

3. APPROFONDIMENTO

Sviluppa con osservazioni originali, con riferimento ad altri testi dello stesso poeta e/o a opere letterarie e artistiche di varie epoche, il  tema della morte. In alternativa inquadra la lirica e l’opera di Pascoli nel contesto storico-letterario del tempo

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

       (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

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1. AMBITO ARTISTICO LETTERARIO

ARGOMENTO: Guardando e ascoltando da finestre e balconi (Esame di Stato 2007 prova suppletiva)

DOCUMENTI

................................ d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce,ed alla man veloceche percorrea la faticosa tela.Mirava il ciel sereno,le vie dorate e gli orti,e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.lingua mortal non dicequel ch'io sentiva in seno.

G. LEOPARDI, A Silvia, dai "Canti", 1831

M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:vanno le stelle, tremolano l'onde.Vedo stelle passare, onde passare:un guizzo chiama, un palpito risponde.

G. PASCOLI, Mare, da "Myricae", 1891

"Che allegria c'è? Cos'hanno di bello tutti costoro?" Saltò fuori da quel covile di pruni; e vestitosi a mezzo, corse a aprire una finestra, e guardò; ... al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s'avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un'alacrità straordinaria.

... Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s'accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s'univa col primo che rintoppasse; e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma consentaneo delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que' gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassù. Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa."

A. MANZONI, Promessi sposi, cap. XXI, 1827

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"Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla finestra. "A donna alla finestra non far festa".- Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano; osservò la cugina Anna dall'uscio dirimpetto. La cugina Anna aveva ragione da vendere; perché quel bietolone di suo figlio Rocco si era lasciato irretire dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta."

G. VERGA, I Malavoglia, Milano 1881

Dalla finestra aperta Entran le voci calme Del fiume, I canti lontaniDelle lavandaieLaggiù fra i pioppi e gli ontani,Presso la pura correnteChe mormora sì dolcementeIl fumo dei vaporiSi confonde con quello delle case................................Penso ad una fanciulla bionda.Fra poco sarà mezzogiornoE una gran tenerezza m "invade,E una voglia di piangere senza perché.

A. BERTOLUCCI, Sirio, Panna, 1929

HENRI MATISSE, Donna seduta, le spalle alla finestra aperta, 1922 (olio su tela, The Montreal Museum of Fine Arts)

"Se sono riuscito a fare un tutt'uno sulla tela di ciò che è interno, è perché l'atmosfera del paesaggio e quella della mia camera sono una cosa sola ... non devo avvicinare l'interno con l'esterno, nella mia mente sono già uniti. ... Quando, aprendo la finestra, pensavo che avrei avuto tutti i giorni quella luce davanti agli occhi, non potevo credere alla mia felicità.

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Matisse e Bonnard, Skira, 2006

2 AMBITO STORICO POLITICO:

ARGOMENTO: il fenomeno del brigantaggio: colpe e ragioni

Il brigantaggio: la caduta del regime borbonico, in seguito alla Spedizione dei Mille, aveva fatto nascere nelle masse meridionali la speranza di un rinnovamento politico e sociale, speranza delusa dalle pesanti tasse e dal servizio di leva obbligatorio imposto dal nuovo Regno. I briganti si mossero contro questo nuovo “nemico”, assaltando carceri, incendiando archivi comunali per distruggere i registri di leva e quelli fiscali; nemici erano anche i possidenti locali le cui fattorie venivano depredate. Dopo l’attacco i briganti si ritiravano in montagna. Palazzo, Bergese, Rossi, in Eredità storiche, 2009, editrice La Scuola, Milano

Le prime cause del brigantaggio sono le cause predisponenti (profonde, non occasionali). E prima fra tutte la condizione sociale, lo stato economico del campagnolo, che in quelle province appunto è assai infelice. (…) La sua condizione è quella del nullatenente. (…) Il brigantaggio diventa così la protesta selvaggia e brutale della miseria contro antiche secolari ingiustizie. (…) Con gli immensi demani che sono in quelle province e che in gran parte sono della nazione, voi potreste riuscire a fare di quei caffoni (termine dialettale che indica il contadino, spesso derubato dai briganti ma nullatenente e sottoposto ai proprietari terrieri) dei proprietari: se voi fate sì che tutti costoro abbiano un piccolo podere e un gregge da difendere, oh ritenete o signori, che da quel giorno avrete risolto la questione del brigantaggio, o almeno avrete fatto un gran passo nella sua risoluzione. Atti della Commissione d’inchiesta del Parlamento italiano, presieduta da Giuseppe Massari, 1862

Il governo scelse la via repressiva e con la legge Pica del 1863 sottopose alla giurisdizione militare tutte le regioni dichiarate in “stato di brigantaggio”, cioè tutto il Mezzogiorno tranne le province di Napoli, Teramo e Reggio Calabria; i componenti delle bande dei briganti venivano cioè giudicati dai tribunali militari e, in caso di resistenza armata, potevano essere puniti con la fucilazione. Palazzo, Bergese, Rossi, in Eredità storiche, 2009, editrice La Scuola, Milano

Quante sono le vittime di questa insulsa guerra fratricida? Le statistiche sono scarse e sicuramente incomplete. Per le perdite nei ranghi degli insorti le stime più attendibili sono quelle compilate da Franco Molfese, che dà 5212 fucilati o uccisi in combattimento, 5044 arrestati, 3597 arresi alle autorità, per un totale di 13853. Ma queste cifre riguardano soltanto il periodo che va dal 1 giugno 1861 al 31 dicembre 1865, e non conteggiano le perdite subite nel primi mesi del 1861 e nei 5 anni successivi al 1865 . Forse non si è lontani dalla realtà se si aumentano le cifre indicate da Molfese di un buon terzo. A. Del Boca, Italiani brava gente? Un mito duro a morire, Neri Pozza, Vicenza, 2005

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I militari, solitamente così avari di immagini, rivelano un’improvvisa prodigalità fotografica durante la repressione del brigantaggio. (…) I cadaveri, prima nascosti, vengono ostentati. Ufficiali e soldati collaborano a mettere in posa i fucilati davanti all’obiettivo , organizzano messe in scena in cui gli ancora vivi recitano la parte del brigante. Una folla di contadini dell’Italia meridionale e centrale si affaccia in questo modo macabro alla storia della nazione. Giulio Bollati da L'Italiano, Einaudi, Torino, 1983, pp. 142-143

Mafia: la parola viene dal siciliano mafiusu (prepotente, malandrino) che deriva forse dall’arabo marfud (rifiutato). In origine voce tipica dell’area palermitana, a partire dal 1863 ha cominciato a diffondersi a seguito dell’opera drammaturgica dialettale “I mafiosi della Vicaria” di Rizzotto. Indicava piccole associazioni guidate da un capo e dotate di una cassa comune alimentata dai furti e dalle estorsioni. Fin dalle sue origini il termine coglie due tratti costanti del fenomeno mafioso: la sua natura criminale e la tendenza ad approfittare della debolezza dello Stato per accaparrarsene con la forza la funzioni. Palazzo, Bergese, Rossi, in Eredità storiche, 2009, editrice La Scuola, Milano

3. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: 2009: anno della creatività e dell’innovazione.

DOCUMENTI

«Unione creativa. L’intenzione è chiara: sensibilizzare l’opinione pubblica, stimolare la ricerca ed il dibattito politico sull’importanza della creatività e della capacità di innovazione, quali competenze chiave per tutti in una società culturalmente diversificata e basata sulla conoscenza. […] Tra i testimonial, il Nobel italiano per la medicina Rita Levi Montalcini e Karlheinz Brandenburg, l’ingegnere che ha rivoluzionato il mondo della musica contribuendo alla compressione audio del formato Mpeg Audio Layer 3, meglio noto come mp3.»

G. DE PAOLA, L’Europa al servizio della conoscenza, Nòva, 15 gennaio 2009

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«La creatività è una dote umana che si palesa in molti ambiti e contesti, ad esempio nell’arte, nel design e nell’artigianato, nelle scoperte scientifiche e nell’imprenditorialità, anche sul piano sociale. Il carattere sfaccettato della creatività implica che la conoscenza in una vasta gamma di settori - sia tecnologici che non tecnologici - possa essere alla base della creatività e dell’innovazione. L’innovazione è la riuscita realizzazione di nuove idee; la creatività è la condizione sine qua non dell’innovazione. Nuovi prodotti, servizi e processi, o nuove strategie e organizzazioni presuppongono nuove idee e associazioni tra queste. Possedere competenze quali il pensiero creativo o la capacità proattiva di risolvere problemi è pertanto un prerequisito tanto nel campo socioeconomico quanto in quello artistico. Gli ambienti creativi e innovativi - le arti, da un lato, e la tecnologia e l’impresa, dall’altro - sono spesso alquanto distanziati. L’Anno europeo contribuirà in larga misura a collegare questi due mondi, dimostrando con esempi concreti l’importanza di equiparare i concetti di creatività e di innovazione anche in contesti diversi, quali la scuola, l’università, le organizzazioni pubbliche e private.»

Dalla “Proposta di decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa all’Anno europeo della creatività e dell’innovazione (2009)”

«Restituire senso alla parola “creatività”. Non è creativo ciò che è strano, o trasgressivo o stravagante o diverso e basta. Gli italiani, specie i più giovani - ce lo dicono le ricerche - hanno idee piuttosto confuse in proposito. […] Bisognerebbe restituire alla parola creatività la sua dimensione progettuale ed etica: creativa è la nuova, efficace soluzione di un problema. È la nuova visione che illumina fenomeni oscuri. È la scoperta che apre prospettive fertili. È l’intuizione felice dell’imprenditore che intercetta un bisogno o un’opportunità, o l’illuminazione dell’artista che racconta aspetti sconosciuti del mondo e di noi. In sostanza, creatività è il nuovo che produce qualcosa di buono per una comunità. E che, essendo tale, ci riempie di meraviglia e gratitudine. […] Creatività è un atteggiamento mentale. Una maniera di osservare il mondo cogliendo dettagli rilevanti e facendosi domande non ovvie. Uno stile di pensiero che unisce capacità logiche e analogiche ed è orientato a capire, interpretare, produrre risultati positivi. In questa vocazione pragmatica e progettuale sta la differenza tra creatività, fantasia e fantasticheria da un lato, arte di arrangiarsi dall’altro.»

A. TESTA, Sette suggestioni per il 2009, www.nuovoeutile.it

«Essenziale è comprendere il ruolo che le due forme di conoscenza, le due facce della conoscenza “utile”, possono svolgere: la prima è la conoscenza sul “cosa”, la conoscenza di proposizioni sui fenomeni naturali e sulle regolarità; la seconda è la conoscenza sul “come”, la conoscenza prescrittiva, le tecniche. […] Illudersi insomma che l’innovazione nasca in fabbrica è pericoloso. A una società che voglia davvero cogliere le opportunità dell’economia della conoscenza servono un sistema di ricerca diffuso e frequenti contatti tra il mondo accademico e scientifico e quello della produzione: “la conoscenza deve scorrere da quelli che sanno cose a quelli che fanno cose”.»

S. CARRUBBA, Contro le lobby anti-innovazione, in «Il Sole 24 ORE», 18 maggio 2003

«La capacità di fare grandi salti col pensiero è una dote comune a coloro che concepiscono per primi idee destinate al successo. Per solito questa dote si accompagna a una vasta cultura, mentalità multidisciplinare e a un ampio spettro di esperienze. Influenze familiari, modelli da imitare, viaggi e conoscenza di ambienti diversi sono elementi senza dubbio positivi, come lo sono i sistemi educativi e il modo in cui le diverse civiltà considerano la gioventù e la prospettiva futura. In quanto società,

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possiamo agire su alcuni di questi fattori; su altri, no. Il segreto per fare sì che questo flusso di grandi idee non si inaridisca consiste nell’accettare queste disordinate verità sull’origine delle idee e continuare a premiare l’innovazione e a lodare le tecnologie emergenti.»

N. NEGROPONTE, capo MIT, Technology Review: Articoli

4.    AMBITO   TECNICO – SCIENTIFICO: Finalità e limiti della conoscenza scientifica: che cosa ci dice la scienza sul mondo che ci circonda, su noi stessi e sul senso della vita? (esame di Stato 2006)

«Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta».

L. WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus, 1921, 6.52

«Viviamo in un mondo che ci disorienta con la sua complessità. Vogliamo comprendere ciò che vediamo attorno a noi e chiederci: Qual è la natura dell’universo? Qual è il nostro posto in esso? Da che cosa ha avuto origine l’universo e da dove veniamo noi?…quand’anche ci fosse una sola teoria unificata possibile, essa sarebbe solo un insieme di regole e di equazioni. Che cos’è che infonde vita nelle equazioni e che costruisce un universo che possa essere descritto da esse? L’approccio consueto della scienza, consistente nel costruire un modello matematico, non può rispondere alle domande del perché dovrebbe esserci un universo reale descrivibile da quel modello. Perché l’universo si dà la pena di esistere?...Se però perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti - filosofi, scienziati e gente comune - dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione  del problema del perché noi e l’universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio»

S. HAWKING, Dal Big Bang ai buchi neri, 1988

 «Come l’arte, anche la scienza non è affatto semplicemente una attività culturale dell’uomo. La scienza è un modo, e un modo decisivo, in cui si presenta a noi tutto ciò che è. Per questo dobbiamo dire che la realtà, entro la quale l’uomo odierno si muove e si sforza di mantenersi, è codeterminata in misura crescente nei suoi tratti fondamentali da ciò che si usa chiamare la scienza occidentale o la scienza europea. Se riflettiamo su questo processo, vediamo che la scienza, nel mondo occidentale e nelle varie epoche della storia di questo, ha sviluppato una potenza mai prima conosciuta sulla terra ed è sul punto di estendere conclusivamente questa potenza su tutto il globo terrestre. Si può dire che la scienza sia solo un prodotto dell’uomo sviluppatosi fino a questo livello di dominio, così che ci si potrebbe aspettare che un giorno…sia anche possibile rovesciare questo suo dominio? Oppure qui domina un destino di più ampia portata? Forse nella scienza c’è qualcos’altro che domina, oltre al puro voler-sapere dell’uomo? In effetti è proprio così. C’è qualcos’altro che qui domina. Ma questo altro ci si nasconde, fino a che rimaniamo attaccati alle rappresentazioni correnti della scienza»

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M. HEIDEGGER, Scienza e meditazione, Conferenza tenuta a Monaco il 4/8/1953, ora in Saggi e discorsi, 1957 

«I progressi della scienza sono un capitolo tra i più affascinanti nella storia del nostro tempo. I suoi enormi successi sono stati raggiunti, peraltro, attraverso una delimitazione metodica. Ci si è limitati strettamente e del tutto consapevolmente a ricercare soltanto ciò che poteva essere misurato e contato. Ma ogni delimitazione comporta anche dei confini e dunque sono “rimaste fuori” tutte le questioni che riguardano il perché dell’esistenza, da dove veniamo, dove andiamo». Quindi? «Se gli scienziati affermassero che quanto hanno scoperto esaurisce tutta la realtà, si avrebbe un superamento dei limiti. E allora si deve replicare, non tanto per motivi di fede ma per motivi di ragione: “Questo è troppo poco”. L’intelligenza umana va oltre il misurabile e l’enumerabile. Arriva anche alle grandi questioni metafisiche, alla domanda di senso»

Da un’intervista a Ch. Schoenborn, in M. POLITI, C’è un Disegno nell’universo, LA REPUBBLICA, 6/11/2005

  «Ogni volta che un filosofo vi dirà di aver scoperta la verità definitiva non credetegli; e non credetegli neppure se vi dirà di aver individuato il bene supremo. Egli, infatti, si limiterebbe a ripetere gli errori commessi dai suoi predecessori per duemila anni…Si pretenda dal filosofo che sia modesto come lo scienziato; allora egli potrà avere il successo dell’uomo di scienza. Ma non gli si chieda che cosa dobbiamo fare. Ascoltiamo piuttosto la nostra volontà e cerchiamo di unirla a quella degli altri. Il mondo non ha alcuno scopo o significato all’infuori di quello che vi introduciamo noi»

H. REICHENBACH, La nascita della filosofia scientifica, 1951, trad. it. 1961

 «La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d’altro canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell’atteggiamento di amore verso il mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell’anima è fatale a ciò che vi è di meglio nell’uomo. Non appena si comprende l’insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia dell’amore…La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza, come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i fini a cui dovrebbe servire»

B. RUSSELL, La visione scientifica del mondo, cap. XVII, 1931

«Le mere scienze di fatti creano meri uomini di fatto…Nella miseria della nostra vita – si sente dire – questa scienza non ha niente da dirci. Essa esclude di principio proprio quei problemi che sono i più scottanti per l’uomo, il quale, nei nostri tempi tormentati, si sente in balìa del destino; i problemi del

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senso o del non-senso dell’esistenza umana nel suo complesso…concernono l’uomo nel suo comportamento di fronte al mondo circostante umano ed extra-umano, l’uomo che deve liberamente scegliere, l’uomo che è libero di plasmare razionalmente se stesso e il mondo che lo circonda. Che cos’ha da dire questa scienza sulla ragione e sulla non-ragione, che cos’ha da dire su noi uomini in quanto soggetti di questa libertà?…La verità scientifica obiettiva è esclusivamente una constatazione di ciò che il mondo, sia il mondo psichico sia il mondo spirituale, di fatto è. Ma in realtà, il mondo e l’esistenza umana possono avere un senso se le scienze ammettono come valido e come vero soltanto ciò che è obiettivamente constatabile, se la storia non ha altro da insegnare se non che tutte le forme del mondo spirituale, tutti i legami di vita, gli ideali, le norme che volta per volta hanno fornito una direzione agli uomini, si formano e poi si dissolvono come onde fuggenti, che così è sempre stato e sempre sarà, che la ragione è destinata a trasformarsi sempre di nuovo in non-senso, gli atti provvidi in flagelli? Possiamo accontentarci di ciò, possiamo vivere in questo mondo in cui il divenire storico non è altro che una catena incessante di slanci illusori e di amare delusioni? »

E. HUSSERL, La crisi delle scienze europee, ed. post. 1959, § 2, passim

 TIPOLOGIA C TEMA STORICO (Esame di Stato del 1988)

Il Croce, di fronte alle celebrazioni ufficiali per la vittoria del novembre 1918, così scriveva : “Far festa perché? La nostra Italia esce da questa guerra come da una grave e mortale malattia, con piaghe aperte, con debolezze pericolose nella sua carne, che solo lo spirito pronto, l’animo cresciuto, la mente ampliata rendono possibile sostenere e volgere, mercé duro lavoro, a incentivi di grandezza. E centinaia di migliaia del nostro popolo sono periti, e ognuno di noi rivede, in questo momento, i volti mesti degli amici che abbiamo perduti, squarciati dalla mitraglia, spirati nelle aride rocce o tra i cespugli, lungi dalle loro case o dai loro cari. E la stessa desolazione è nel mondo tutto, tra i popoli nostri alleati e tra i nostri avversari, uomini come noi, desolati più di noi, perché tutte le morti dei loro cari, tutti gli stenti, tutti i sacrifizi non sono valsi a salvarli dalla disfatta. E grandi imperi che avevano per secoli adunate e disciplinate le genti di gran parte d’Europa, e indirizzate al lavoro del pensiero e della civiltà, al progresso umano, sono caduti; grandi imperi ricchi di memorie e di gloria; e ogni animo gentile non può non essere compreso di riverenza dinanzi all’adempiersi inesorabile del destino storico, che infrange e dissipa gli Stati come gli individui per creare nuove forme di vita” (da Pagine sulla guerra). Commentando questo brano, il candidato introduca i riferimenti storici necessari a meglio illustrarlo e comprenderlo.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE (Esame di Stato del 2010)

La musica — diceva Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo. Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società contemporanea. Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue personali esperienze di pratica e/o di ascolto musicale.

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Durata massima della prova: 6 ore.

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È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

Allegato 2.26 maggio 2011

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

L. PIRANDELLO, da Il fu Mattia Pascal

Sceso giù in istrada, mi trovai ancora una volta sperduto, pur qui, nel mio stesso paesello nativo: solo, senza casa, senza mèta.  « E ora? » domandai a me stesso. « Dove vado? »  Mi avviai, guardando la gente che passava. Ma che! Nessuno mi riconosceva? Eppure ero ormai tal quale: tutti, vedendomi, avrebbero potuto almeno pensare: « Ma guarda quel forestiero là, come somiglia al povero Mattia Pascal! Se avesse l'occhio un po' storto, si direbbe proprio lui ». Ma che! Nessuno mi riconosceva, perché nessuno pensava più a me. Non destavo neppure curiosità, la minima sorpresa... E io che m'ero immaginato uno scoppio, uno scompiglio, appena mi fossi mostrato per le vie! Nel disinganno profondo, provai un avvilimento, un dispetto, un'amarezza che non saprei ridire; e il dispetto e l'avvilimento mi trattenevano dallo stuzzicar l'attenzione di coloro che io, dal canto mio, riconoscevo bene: sfido! dopo due anni... Ah, che vuol dir morire! Nessuno, nessuno si ricordava più di me, come se non fossi mai esistito...

 Due volte percorsi da un capo all'altro il paese, senza che nessuno mi fermasse. Al colmo dell'irritazione, pensai di ritornar da Pomino, per dichiarargli che i patti non mi convenivano e vendicarmi sopra lui dell'affronto che mi pareva tutto il paese mi facesse non riconoscendomi più. Ma né Romilda con le buone mi avrebbe seguito, né io per il momento avrei saputo dove condurla. Dovevo almeno prima cercarmi una casa. Pensai d'andare al Municipio, all'ufficio dello stato civile, per farmi subito cancellare dal registro dei morti; ma, via facendo, mutai pensiero e mi ridussi invece a questa biblioteca di Santa Maria Liberale, dove trovai al mio posto il reverendo amico don Eligio Pellegrinotto, il quale non mi riconobbe neanche lui, lì per lì. Don Eligio veramente sostiene

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che mi riconobbe subito e che soltanto aspettò ch'io pronunziassi il mio nome per buttarmi le braccia al collo, parendogli impossibile che fossi io, e non potendo abbracciar subito uno che gli pareva Mattia Pascal. Sarà pure cosi! Le prime feste me le ebbi da lui, calorosissime; poi egli volle per forza ricondurmi seco in paese per cancellarmi dall'animo la cattiva impressione che la dimenticanza dei miei concittadini mi aveva fatto.

 Ma io ora, per ripicco, non voglio descrivere quel che seguì alla farmacia del Brìsigo prima, poi al Caffè dell'Unione, quando don Eligio, ancor tutto esultante, mi presentò redivivo. Si sparse in un baleno la notizia, e tutti accorsero a vedermi e a tempestarmi di domande. Volevano sapere da me chi fosse allora colui che s'era annegato alla Stìa, come se non mi avessero riconosciuto loro: tutti, a uno a uno. E dunque ero io, proprio io: donde tornavo? dall'altro mondo! che avevo fatto? il morto! Presi il partito di non rimuovermi da queste due risposte e lasciar tutti stizziti nell'orgasmo della curiosità, che durò parecchi e parecchi giorni. Né più fortunato degli altri fu l'amico Lodoletta che venne a « intervistarmi » per il Foglietto. Invano, per commuovermi, per tirarmi a parlare mi portò una copia del suo giornale di due anni avanti, con la mia necrologia. Gli dissi che la sapevo a memoria, perché all'Inferno il Foglietto era molto diffuso.  - Eh, altro! Grazie caro! Anche della lapide... Andrò a vederla, sai?

 Rinunzio a trascrivere il suo nuovo pezzo forte della domenica seguente che recava a grosse lettere il titolo: MATTIA PASCAL E' VIVO!

 Tra i pochi che non vollero farsi vedere, oltre ai miei creditori, fu Batta Malagna, che pure - mi dissero - aveva due anni avanti mostrato una gran pena per il mio barbaro suicidio. Ci credo. Tanta pena allora, sapendomi sparito per sempre, quanto dispiacere adesso, sapendomi ritornato alla vita. Vedo il perché di quella e di questo.  E Oliva? L'ho incontrata per via, qualche domenica, all'uscita della messa, col suo bambino di cinque anni per mano, florido e bello come lei: - mio figlio! Ella mi ha guardato con occhi affettuosi e ridenti, che m'han detto in un baleno tante cose...

 Basta. Io ora vivo in pace, insieme con la mia vecchia zia Scolastica, che mi ha voluto offrir ricetto in casa sua. La mia bislacca avventura m'ha rialzato d'un tratto nella stima di lei. Dormo nello stesso letto in cui morì la povera mamma mia, e passo gran parte del giorno qua, in biblioteca, in compagnia di don Eligio, che è ancora ben lontano dal dare assetto e ordine ai vecchi libri polverosi.

 Ho messo circa sei mesi a scrivere questa mia strana storia, ajutato da lui. Di quanto è scritto qui egli serberà il segreto, come se l'avesse saputo sotto il sigillo della confessione.  Abbiamo discusso a lungo insieme su i casi miei, e spesso io gli ho dichiarato di non saper vedere che frutto se ne possa cavare. - Intanto, questo, - egli mi dice: - che fuori della legge e fuori di quelle particolarità, liete o tristi che sieno, per cui noi siamo noi, caro signor Pascal, non è possibile vivere.  Ma io gli faccio osservare che non sono affatto rientrato né nella legge, né nelle mie particolarità. Mia moglie è moglie di Pomino, e io non saprei proprio dire ch'io mi sia.  Nel cimitero di Miragno, su la fossa di quel povero ignoto che s'uccise alla Stìa, c'è ancora la lapide dettata da Lodoletta:

COLPITO DA AVVERSI FATI MATTIA PASCAL BIBLIOTECARIO CUOR GENEROSO ANIMA APERTA QUI VOLONTARIO RIPOSA 

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LA PIETA' DEI CONCITTADINI QUESTA LAPIDE POSE

 Io vi ho portato la corona di fiori promessa e ogni tanto mi reco a vedermi morto e sepolto là. Qualche curioso mi segue da lontano; poi, al ritorno, s'accompagna con me, sorride, e - considerando la mia condizione - mi domanda:  - Ma voi, insomma, si può sapere chi siete?  Mi stringo nelle spalle, socchiudo gli occhi e gli rispondo:  - Eh, caro mio... Io sono il fu Mattia Pascal.

Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua produzione è percorsa dal filo rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il brano sopra riportato è tratto dal XVIII capitolo del romanzo Il fu Mattia Pascal, uscito a puntate nel 1904 sulle pagine della rivista “La Nuova antologia”

1. Comprensione del testoDopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di otto righe.2. Analisi del testo2.1. Individua ed analizza la figura del narratore2.2. Come reagisce Mattia Pascal allorchè si accorge che in paese nessuno si ricorda più di lui?2.3. Chi è il primo a riconoscerlo?2.4. Come si organizza la sua esistenza al termine della paradossale vicenda di cui è stato protagonista?2.5. Sottolinea nel testo tutte le espressioni che rimandano all’area semantica della morte e della tomba2.6. A questo punto Mattia Pascal non ha più identità: in che senso? Motiva la tua risposta in max 5 righe2.7 In quale passaggio del testo riscontri la consueta ironia, caratteristica del romanzo?3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti3.2. Prova ad illustrare le più significative novità del romanzo. Soffermati in particolare sui seguenti due aspetti ( da esemplificare con opportuno riferimento al testo):- a livello tematico: lo sforzo di Mattia di costruirsi un nuovo “io”fallisce miseramente; - a livello formale: da una narrazione precedente che metteva in ordine il “prima” e il “dopo” si giunge a una narrazione in cui i piani temporali si intrecciano.

TIPOLOGIA B - Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE"

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico

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titolo. Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Affetti familiari

In morte del fratello Giovanni

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendodi gente in gente, me vedrai sedutosu la tua pietra, o fratel mio, gemendoil fior de' tuoi gentili anni caduto.La Madre or sol, suo dì tardo traendo,parla di me col tuo cenere muto;ma io deluse a voi le palme tendo,e sol da lunge i miei tetti saluto.Sento gli avversi Numi, e le secretecure che al viver tuo furon tempesta,e prego anch'io nel tuo porto quïete.Questo di tanta speme oggi mi resta!Straniere genti, l'ossa mie rendeteallora al petto della madre mesta.

U. FOSCOLO, Sonetti, (1802)

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Michelangiolo Buonarroti, Sacra famiglia (1504)

A mia moglie, in montagna

Dal fondo del vasto catino,supini presso un'acqua impaziented'allontanarsi dal vecchio ghiacciaio, ora che i viandanti dalle braccia tatuatehan ripreso il cammino verso il passo,possiamo guardare le vacche.Poche sono salite in cima all'erta e pendonosenza fame né sete,l'altre indugiano a mezza costadov'è certezza d'erbae senza urtarsi, con industri strappi,brucano; finché unaleva la testa a ciocco verso il cielo,muggisce ad una nube ferma come un battello. E giungono fanciulli con frasche che non usano,angeli del trambusto inevitabile,e subito due vacche si mettono a correrecon tutto il triste languore degli occhiche ci crescono incontro.Ma tu di fuorivia, non spaventarti,non spaventare il figlio che maturi.

G. ORELLI, L'ora del tempo , (1962)

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Ed amai nuovamente; e fu di Lina dal rosso scialle il più della mia vita.Quella che cresce accanto a noi, bambinadagli occhi azzurri è dal suo grembo uscitaTrieste è la città, la donna è Lina,per cui scrissi il mio libro di più arditasincerità; né dalla sua fu fin'ad oggi mai l'anima mia partita.Ogni altro conobbi umano amore;ma per Lina vorrei di nuovo un'altravita, di nuovo vorrei cominciare.Per l'altezze l'amai del suo dolore,perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,e tutto seppe, e non se stessa, amare.

U. SABA, Autobiografia, (1924)

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realtà sia quella che si vede.Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon già perché con quattr'occhi forse si vede di più.Con te le ho scese perché sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue.

E. MONTALE, Satura, (1971)

Il compleanno di mia figlia. 1966

Siano con selvaggia compunzione accesele tre candele.Saltino sui coperchi con fragore i duecompari di spada compiuti unosei anni e mezzo, l'altro cinquee io trentaquattro e la mamma trentaduee la nonna, se non sbaglio, sessantotto.Questa scena non verrà ripetuta.La scena non viene diversamente effigiata. E chisi sentisse esule o in qualchepercentuale risulta ingrugnatoparli prima o domani.Accogli, streghina di marzapane, la nostra sospettosa tenerezza.Seguano come a caso strididi vagoni piombati, raffiche di mitragliatrice…

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G. RABONI, Cadenza d'inganno, (1975)

La madre

E il cuore quando d'un ultimo battitoAvrà fatto cadere il muro d'ombra Per condurmi, Madre, sino al Signore,Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa,Sarai una statua davanti all'Eterno,Come già ti vedevaQuando eri ancora in vita.Alzerai tremante le vecchie braccia,Come quando spirastiDicendo: Mio Dio, eccomi.E solo quando m'avrà perdonato,Ti verrà desiderio di guardarmi.Ricorderai d'avermi atteso tanto, E avrai negli occhi un rapido sospiro.

G. UNGARETTI, 1930

2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO

ARGOMENTO: La ricerca della felicità

DOCUMENTI

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»

Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità.»

Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati   Uniti   d’America, 4 luglio 1776

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«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida.

L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità   «autentica, adeguata e totale»  sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.»

Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)

«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente allo stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso periodo.Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati   Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline come la psicologia e la neurologia ne supportano l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente ottenere, di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono diverse risposte a questa critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero mostrare una crescita nel tempo della felicità   riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che, anche suddividendo il campione per coorti di nascita, la felicità   riportata non cresce significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere, come la percentuale di persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte soggettive sulla felicità   e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?»

Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003

«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità.Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità   a quella della utilità è all’origine della credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto razionale. Eppure un gran numero di interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione cortese o generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a sapere che quell’azione scaturisce da una logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente diverso, con il che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man – come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’homo oeconomicus – è un isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri, dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...] Adesso finalmente

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comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con se stesso; perché nega a se stesso quel valore di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità potrebbe assicuragli.»

Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009

3.    AMBITO            STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: A 150 anni dall'Unità d'Italia: un bilancio dei valori della nostra Costituzione e del loro rapporto con la società italiana.

DOCUMENTI

Dell'identità nazionale è innanzitutto componente primaria il senso di patria, l'amor di patria emerso e riemerso tra gli italiani attraverso vicende anche laceranti e fuorvianti. Aver riscoperto - dopo il fascismo - quel valore e farsene banditori non può esser confuso con qualsiasi cedimento al nazionalismo. Abbiamo conosciuto i guasti e pagato i costi della boria nazionalistica, delle pretese aggressive verso altri popoli e delle degenerazioni razzistiche. Ma ce ne siamo liberati, così come se ne sono liberati tutti i paesi e i popoli unitisi in un'Europa senza frontiere, in un'Europa di pace e cooperazione. E dunque nessun impaccio è giustificabile, nessun impaccio può trattenerci dal manifestare - lo dobbiamo anche a quanti con la bandiera tricolore operano e rischiano la vita nelle missioni internazionali - la nostra fierezza nazionale, il nostro attaccamento alla patria italiana, per tutto quel che di nobile e vitale la nostra nazione ha espresso nel corso della sua lunga storia. E potremo tanto meglio manifestare la nostra fierezza nazionale, quanto più ciascuno di noi saprà mostrare umiltà nell'assolvere i propri doveri pubblici, nel servire ad ogni livello lo Stato e i cittadini. Discorso del Presidente della Repubblica Napolitano per i 150 dell'Untà d'Italia

“La ricorrenza del 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione ci sollecita a un grande impegno comune per porre in piena luce i principi e i valori attorno ai quali si è venuta radicando e consolidando l’adesione di grandi masse di cittadini di ogni provenienza sociale e di ogni ascendenza ideologica o culturale al patto fondativo della nostra vita democratica. Quei principi vanno quotidianamente rivissuti e concretamente riaffermati: e, ben più di quanto non accada oggi, vanno coltivati i valori – anche e innanzitutto morali – che si esprimono nei diritti e nei doveri sanciti dalla Costituzione. Nei doveri non meno che nei diritti. Doveri, a cominciare da quelli “inderogabili” di solidarietà politica, economica e sociale, che debbono essere sollecitati da leggi e da scelte di governo, ma debbono ancor più tradursi in comportamenti individuali e collettivi.”

Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella seduta comune del Parlamento in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Costituzione, 23 gennaio 2008

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“Ma fu significativo dell’ampiezza di consensi raggiunta dall’impostazione programmatica della costituzione il fatto che un grande giurista membro del partito d’Azione, Piero Calamandrei, che poi all’elaborazione del testo costituzionale dette un contributo assai rilevante, dichiarasse di essere stato convinto dall’argomento di Togliatti che i costituenti dovevano fare, secondo i versi danteschi, «come quei che va di notte, / che porta il lume dietro e a sé non giova, / ma dopo sé fa le persone dotte.”

E. RAGIONIERI, La storia politica e sociale, in “Storia d’Italia”, vol. IV, Einaudi, Torino, 1976

“Preme ora mettere in rilievo un aspetto determinato, relativo a quella problematica del «nucleo fondamentale» della costituzione. È certamente degno di nota il fatto che quella problematica…torni a riaffermarsi con forza. Alla dottrina del «nucleo fondamentale» ha fatto ricorso anche la nostra Corte costituzionale, indicando la presenza nella nostra costituzione di «alcuni principî supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali»; si tratta di «principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all’essenza dei valori supremi sui quali si fonda la costituzione italiana.”

M. FIORAVANTI, Le dottrine dello Stato e della costituzione, in “Storia dello Stato italiano dall’unità a oggi”, Roma, 1995

“Proprio sul terreno delle libertà e dei diritti, infatti, l’innovazione costituzionale è grande, così come è profondo il mutamento degli strumenti che devono garantirne l’attuazione. Non vi è soltanto una restaurazione piena dei diritti di libertà, e un allargamento del loro catalogo. Cambia radicalmente la scala dei valori di riferimento, dalla quale scompare proprio quello storicamente fondativo, la proprietà, trasferita nella parte dei rapporti economici, spogliata dell’attributo della inviolabilità, posta in relazione con l’interesse sociale (art. 42.).”

S. RODOTÀ, La libertà e i diritti, in “Storia dello Stato italiano dall’unità a oggi”, Roma, 1995

“ La Costituzione - soprattutto nella prima parte - ha una forte ispirazione internazionalistica e può contare su un maggior numero di norme relative ai rapporti internazionali rispetto allo Statuto Albertino…Si guarda con grande interesse a organizzazioni come le Nazioni Unite…Si ribadisce con forza la volontà pacifista di un popolo costretto, suo malgrado, a entrare nel vortice di una guerra non voluta e ancora sconvolto dalle conseguenze devastanti della sconfitta bellica. In questo contesto nasce il famoso articolo 11 della Costituzione che proclama solennemente il ripudio della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e stabilisce, al tempo stesso, che l’Italia “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

G. MAMMARELLA-P. CACACE, La politica estera dell’Italia, Roma-Bari, Laterza, 2006

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“La carta costituzionale è estesa, cioè ampia e per quanto possibile dettagliata nelle sue prescrizioni. Una caratteristica innovativa, questa, espressamente voluta dai costituenti. Altre costituzioni, quella statunitense per esempio (7 Articoli più 27 Emendamenti), sono meno ampie perché si limitano a dare indicazioni di massima ai legislatori e ai giudici. La costituzione italiana, pur non essendo tra le più lunghe (ve ne sono anche con più di trecento articoli come quella indiana), consta di 139 articoli, più diciotto disposizioni finali….L’innovazione rappresentata dall’estensività della costituzione non consiste solo nel fatto che è più “lunga”. Consiste piuttosto nel tentativo di regolare in dettaglio il maggior numero di aspetti possibili. È frutto di una scelta precisa dei costituenti l’avere per esempio elencati uno per uno i diritti inviolabili dell’individuo, quando sarebbe bastato l’art. 2 che recita: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

P. CASTAGNETTI, La costituzione italiana tra prima e seconda repubblica, Bologna, 1995

“In primo luogo, come, cosa doveva essere la costituzione? La costituzione della repubblica democratica italiana doveva essere una costituzione programmatica, cioè un insieme di regole fondamentali precise e valide immediatamente, ma anche un programma di sviluppo, un insieme di direttive per la riforma della società, da realizzare gradualmente nel tempo. Per esempio la costituzione doveva garantire al massimo diritti e doveri dei cittadini e, contemporaneamente, impegnarsi a rendere concreti dei veri e propri diritti sociali, assolutamente nuovi nella storia italiana e piuttosto recenti nella storia costituzionale contemporanea europea.”

P. CASTAGNETTI, ibidem, Bologna, 1995

4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Il problema energetico : energie esauribili, nucleare, energie rinnovabili, nuovi stili di vita

DOCUMENTI:

1. Il nucleare per scopi pacifici. L’utilizzo della tecnologia nucleare per scopo non bellici viene applicato in campo ospedaliero, nei laboratori di ricerca, in campo industriale e nella produzione di energia elettrica. In medicina si utilizzano radiazioni ai fini diagnostici (radiografie, tac, scintigrafie, Pet) e terapeutici (cura dei tumori). Le applicazioni del nucleare nell’industria sono molte, efficaci e prive di controindicazioni in quanto la radioattività non permane negli oggetti trattati: le radiazioni vengono utilizzate per sterilizzare prodotti ospedalieri, per uccidere i parassiti dei cereali, per il trattamento dei rifiuti inquinanti, per la conservazione dei cibi, per vulcanizzare le gomme, piegare il metallo. Le sorgenti radioattive richiedono l’installazione di impianti imponenti e sofisticati e consistenti misure di sicurezza. L’enorme fabbisogno energetico del mondo non riesce più a essere soddisfatto con i combustibili tradizionali come il petrolio e il carbone il cui costo lievita a seconda della situazione politica internazionale e che sono destinati ad esaurirsi data la loro natura non rinnovabile. I combustibili fossili inoltre comportano problemi di inquinamento causato

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dall’emissione di gas e anidride carbonica. L’energia nucleare, affrancando dalla dipendenza dal petrolio e non inquinando l’atmosfera, è usata da molte nazioni, prima fra tutte la Francia che con 59 reattori produce il 79% del fabbisogno nazionale di energia. BASSINI, GHEDINI, Mass media – alfabeto dell’attualità, in “Il Campiello”, 2008, Editrice LA Scuola, Brescia

2. Intervista. Ci sono molte paure anche irrazionali: siamo circondati dalle centrali nucleari. Noi siamo costretti a comprare energia, anche nucleare. Dobbiamo comprarla agli altri perché siamo completamente dipendenti dall’estero e, se ci fosse un disastro in uno di questi paesi noi avremmo tutti i danni senza avere i vantaggi. Quindi c’è molta paura irragionevole, anche scientifica, per l’energia nucleare. Quello per cui invece bisogna essere prudenti è stabilire bene le modalità e i luoghi dove mettere le scorie. Io sono un’ambientalista, so che l’energia nucleare inquinerebbe molto meno dell’energia a petrolio, e metano e a carbone, a cui dovremmo comunque ricorrere, a cui ricorriamo effettivamente visto che non disponiamo del nucleare. (…) Credo che intanto si dovrebbero sfruttare al massimo le energie rinnovabili, il solare, per esempio, che è utilizzato più dalla Svezia che dall’Italia, che è il Paese del sole. Le rinnovabili non saranno sufficienti per i bisogni sempre crescenti dell’industria, quindi bisognerà ricorrere al nucleare. Intervista a MARGHERITA HACK, astrofisica, Il riformista, 17 maggio 2010

3. Fonti di energia non rinnovabili. La distribuzione delle fonti energetiche non rinnovabili è disomogenea e concentrata solo in alcune aree del mondo. Il petrolio viene estratto soprattutto in tre zone: il Medio Oriente, l’Asia centro-siberiana, l’America settentrionale. Per quanto riguarda i gas naturali i Paesi maggior estrattori sono Russia e Stati Uniti, significative anche le estrazioni in Canda,, Paesi Bassi, regno Unito, Indonesia e Algeria. Cina, Stati Uniti, India e Australia sono i maggiori produttori di carbone, combustibile ancora oggi molto diffuso nell’industria. Tra il Nord e il Sud del mondo esiste un forte squilibrio rispetto anche al consumo di energia: i paesi ad avanzato sviluppo sociale ed economico consumano i 7/8 di tutta l’energia prodotta nel mondo, anche se le loro popolazioni rappresentano ¼ di quella mondiale. L’Italia soddisfa autonomamente il suo bisogno energetico solo per 1/5. Quindi importa i 4/5 mancanti da Libia, Arabia Saudita, Iran, Russia (petrolio); Yemen, Algeria, Egitto e Paesi Bassi (gas). L’energia nucleare è una energia primaria prodotta dalla fissione dell’uranio: questa fonte non rinnovabile non produce gas serra come tutti i combustibili fossili, ma i rischi ambientali connessi al suo uso sono molto alti e non ancora risolti: una volta innescata la fissione nucleare qualsiasi incidente potrebbe fare uscire dall’impianto gas radioattivi che possono espandersi su superfici grandi come i continenti, come è successo nel famoso incidente del 1986 a Chernobyl, in Ucraina. Inoltre non sono ancora state trovate soluzioni soddisfacenti per lo smaltimento delle scorie di materiale radioattivo. Monaci, Della Valentina, Ragazzi, GLOBAL. Geografia del Terzo Millennio, Archimede edizioni, 2008

4. Fonti di energia rinnovabili. Il sole, il vento, l’energia geotermica, la forza dell’acqua e del mare costituiscono le principali fonti di energia rinnovabili. Esse sono considerate alternative rispetto ai combustibili fossili, soprattutto perché sono compatibili con gli equilibri ecologici poiché non emettono CO2 che viene invece emesso dai combustibili fossili che contribuiscono all’effetto serra. Il mercato non ha ancora dato spazio a queste energie: a parte il caso dell’energia idroelettrica, in molti paesi le realizzazioni in tal senso sono molto modeste. Per lo più vengono realizzati impianti in grado di rendere autosufficienti fattorie e unità produttive. Ma Svezia, Islanda, Germania e Danimarca stanno progettando l’abbandono della fonte petrolio per passare totalmente a energia solare ed eolica. e Olanda. L’energia solare. Riuscire a catturare anche solo una piccola parte dell’energia che ci proviene giornalmente dal Sole, che equivale all’energia prodotta da milioni di centrali convenzionali, significherebbe disporre di energia pulita e rinnovabile in quantità potenzialmente illimitata. Tale energia viene sfruttata in due modi: - l’utilizzo attualmente più diffuso è quello per riscaldare l’acqua e gli ambienti: i raggi di Sole raggiungono i pannelli solari ch incamerano calore per poi cederlo alle tubature dell’acqua - gli impianti a pannelli fotovoltaici sono invece attrezzature destinate a catturare i raggi solari per trasformarli in energia elettrica che viene

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immagazzinata e trasportata in rete. tali impianti necessitano di ampie superfici. L’energia eolica. I venti sono un serbatoio potenzialmente illimitato di energia. Le centrali eoliche progettate oggi hanno una potenzialità 100 volte superiore a quella di 20 anni fa. Rispetto a 15 anni fa gli impianti eolici costano il 50% in meno e la loro costruzione sta crescendo del 30% in più ogni anno. Nel 2020 questo settore potrebbe rappresentare il 12% dell’energia mondiale. Monaci, Della Valentina, Ragazzi, GLOBAL. Geografia del Terzo Millennio, Archimede edizioni, 2008

5. Risparmio energetico. Sotto il nome di risparmio energetico si annoverano varie tecniche atte a ridurre i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle diverse attività umane. Il risparmio può essere ottenuto sia modificando i processi energetici in modo che ci siano meno sprechi, sia utilizzando tecnologie in grado di trasformare l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente, sia ricorrendo all'auto-produzione. Metodi per il risparmio energetico: Uno degli esempi più comuni è dato dalla sostituzione delle lampadine   ad incandescenza   con quelle fluorescenti   che emettono una quantità di energia luminosa diverse volte superiore alle prime a parità di energia consumata. Anche nel riscaldamento degli edifici ci sono accorgimenti più o meno semplici per risparmiare energia, come l'uso delle valvole termostatiche, l'uso di cronotermostati   ed altri più impegnativi, come la sostituzione degli infissi obsoleti, delle caldaie vecchie con caldaie a condensazione, l'isolamento termico   delle pareti. Un risparmio energetico si può avere anche a livello di produzione di energia elettrica   utilizzando sistemi di cogenerazione atti a migliorare i rendimenti dei vari processi, che consistono in tecnologie atte ad ottenere energia elettrica   e calore; oppure si utilizzano in "cascata" gli stessi flussi energetici a crescenti entropie per utenze differenziate o, infine, si effettuano forme di recupero energetico a circuito chiuso. Oppure si sfrutta l'energia dissipata nel moto degli esseri umani o delle automobili, come è già stato fatto in Olanda, ad esempio con pavimenti sensibili alla pressione, posti nelle scale dei metrò   più frequentati del mondo, che producono energia elettrica. Giornata internazionale per il risparmio energeticoDal 2005   la trasmissione di Radio2   Caterpillar   indice per il 16 febbraio (anniversario del Protocollo di Kyōto) una Giornata nazionale del Risparmio Energetico. L'iniziativa prende il nome di M'illumino di meno. Nel 2010   la giornata ha avuto luogo il 12 febbraio. da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

I due volti del Novecento. Da un lato esso è secolo di grandi conquiste civili, economiche, sociali, scientifiche, tecniche; dall'altro è secolo di grandi tragedie storiche. Rifletti su tale ambivalenza del ventesimo secolo, illustrandone i fatti più significativi.

TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE

Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di oggi è incorporea, impersonale e immediata.

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Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.

____________________________Durata massima della prova: 6 ore.È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura

Allegato 3 simulazioni della 2° prova: inglese

Allegato 3.1 prova del 24/03/2011

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Allegato 3.2 prova del 05/05/2011

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Allegato 4 simulazioni della 3° prova: economia aziendale, matematica, diritto ed economia, francese.

Allegato 4.1 prova del 15/03/2011

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Allegato 4.2 prova del 04/05/2011

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Allegato 6

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO - INGLESE

Comprensione del testo scrittoRisposte al questionario per la verifica della comprensione

Esauriente nel contenuto PUNTI 0-2 Comprensibile

PUNTI 0-2 Correttezza formale con particolare riferimento alla presenza di errori di grammatica e

sintassioltre che all’uso del lessico specifico ESP - Business English PUNTI 0-2

Redazione della lettera commerciale Esauriente vs. traccia fornita

PUNTI 0-2 Comprensibile

PUNTI 0-2 Correttezza formale con particolare riferimento alla presenza di errori di grammatica e

sintassi oltre che all’uso del lessico e della fraseologia specifici ESP - Business English PUNTI 0-4

Uso del layout della lettera commerciale PUNTI 0-1

TOTALE PUNTI 0-15

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Allegato 7 griglie per la valutazione delle simulazioni della 3^ prova

7.1

GRIGLIA per la valutazione della TERZA PROVA di economia aziendale.

Indicatori Misurazione Punteggio attribuito al primo esercizio

Punteggio attribuito al secondo esercizio

Punteggio attribuito al terzo esercizio

Conoscenze acquisite

0-6

Competenze acquisite

0-6

Capacità impostare e risolvere problemi.

0-3

Totale

VOTO

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7.4

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Griglia di Valutazione Terza Prova ScrittaDiritto ed Economia

Classe V C az. – a.s. 2010/2011

Indicatori Misurazione Punteggio domanda aperta n. 1

Punteggio domanda aperta n. 2

Punteggio domanda aperta n. 3

Conoscenza e completezza dei contenuti

0-2

Competenze: uso del lessico specifico e/o correttezza formale

0-2

Abilità: sintesi o coerenza argomentativa

0-1

Totale

Totale punteggio domande: …………/15